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Posts written by Triplethor

view post Posted: 6/7/2020, 12:08 MovieTown - Cinema

LUNEDI

06/07/2020



ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE – HANS ZIMMER E JUNKIE XL TORNERANNO PER LE MUSICHE

Zack Snyder’s Justice League riporterà il film alla visione del regista, colonna sonora compresa.

Come sappiamo, Hans Zimmer ha musicato sia L’Uomo d’Acciaio sia Batman v Superman, ma per il nuovo tema dell’Uomo Pipistrello è stato chiamato Junkie XL, dato che Zimmer aveva già scritto le musiche dell’eroe nella trilogia di Christopher Nolan. Snyder ha poi deciso di richiamare Junkie XL come unico compositore di Zack Snyder’s Justice League, ma l’arrivo di Joss Whedon per i reshoot ha sparigliato le carte: la colonna sonora è stata infatti affidata a Danny Elfman, che ha sostituito il musicista olandese.

Ebbene, quest’ultimo tornerà per la Snyder Cut, anche perché le sue musiche erano già pronte. La conferma arriva dallo stesso Snyder, che ha risposto alle domande di due fan su Vero:

https://i.imgur.com/xfLlyXdl.jpg

Evidentemente tornerà anche il tema musicale di Hans Zimmer. Il trailer sarà svelato il 22 agosto all’evento DC FanDome, ed è probabile che includa la “nuova” colonna sonora.

Come sappiamo, Zack Snyder’s Justice League includerà molti materiali inediti, tra cui le nuove scene “Knightmare”, le apparizioni di Darkseid e Martian Manhunter, il nuovo look di Steppenwolf e altro ancora. Snyder inserirà nuovi effetti speciali, finirà quelli incompleti, registrerà musiche e dialoghi aggiuntivi, infine monterà il tutto. Non è ancora chiaro se sarà distribuito come un film di quasi quattro ore o come una miniserie, suddiviso in capitoli. Uscirà nella prima metà del 2021 su HBO Max.

Zack Snyder, regista de L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, ha diretto Justice League prima di lasciare il compito a Joss Whedon in seguito a una tragedia personale. Il film è stato pesantemente modificato nei reshoot, ma la versione originale di Snyder sarà disponibile su HBO Max nel 2021.

In Justice League ci sono Batman (Ben Affleck), Superman (Henry Cavill), Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller), Cyborg (Ray Fisher), il Commissario Gordon (J.K. Simmons), Mera (Amber Heard), Alfred (Jeremy Irons) e Willem Dafoe (Vulko). L’antagonista è Steppenwolf, interpretato da Ciaran Hinds. La colonna sonora è firmata da Danny Elfman.

Vi terremo aggiornati.


TOM CRUISE E ALTRE STAR AMERICANE SARANNO ESENTATE DALLA QUARANTENA NEL REGNO UNITO

Sono passati circa due mesi da quando il governo britannico ha ufficializzato le linee guida per il ritorno sul set, ma le produzioni cinematografiche tardano a ripartire, anche perché devono riorganizzarsi per garantire la sicurezza dei propri dipendenti. Jurassic World: Dominion dovrebbe ricominciare domani, mentre l Segretario della Cultura Oliver Dowden ha infatti rivelato che Tom Cruise e altre star americane saranno esentate dalla quarantena di due settimane, una volta sbarcate sul territorio del Regno Unito. Dowden ne ha già parlato con Cruise, e durante la conferenza stampa ha aggiunto quanto segue:

I più grandi blockbuster del mondo e gli show televisivi di fascia alta sono realizzati in Gran Bretagna. La nostra creatività, la nostra esperienza e la nostra esenzione fiscale di grande successo per le nostre industrie dello schermo significano che siamo una location molto richiesta, capace di offrire in cambio un grande ritorno per la nostra economia. Vogliamo che l’industria si riprenda, ed esentare piccoli gruppi essenziali dei cast e delle troupe dalla quarantena fa parte del nostro continuo impegno a far ripartire le macchine da presa in sicurezza.

Tra le suddette misure di sicurezza c’è anche l’obbligo, per le troupe, a vivere in “bolle” ambientali vicine alla produzione. Il cast di Jurassic World: Dominion si è già sottoposto alla quarantena, ma gli altri film potranno certamente giovarsi di queste decisioni, accelerando il ritorno sui set.

Per Mission: Impossible 7 e 8 si parlava di settembre: non sappiamo se, a questo punto, i film di Christopher McQuarrie potranno ricominciare in anticipo. Il settimo capitolo della saga action-spionistica sarebbe dovuto uscire nel luglio del 2021, ma è stato rinviato al 19 novembre dello stesso anno. Vi terremo aggiornati. Batman, Animali fantastici 3 e Mission: Impossible 7 e 8 sono ancora fermi. Ebbene, l’esecutivo ha trovato un modo per velocizzare le cose.

Per il momento, nel cast figurano Tom Cruise, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Pom Klementieff, Hayley Atwell, Shea Whigham, Esai Morales e Henry Czerny.

Dopo il successo commerciale e critico di Mission: Impossible – Rogue Nation e Mission: Impossible – Fallout, regia e sceneggiatura sono state affidate nuovamente a Christopher McQuarrie, che ha cominciato una collaborazione con Tom Cruise fin da Jack Reacher. Ha inoltre vinto il premio Oscar con Bryan Singer per la sceneggiatura de I soliti sospetti.


ADDIO A ENNIO MORRICONE: IL GRANDE COMPOSITORE SI SPEGNE A 91 ANNI

Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori della storia del cinema, si è spento nella notte in una clinica romana: era stato ricoverato per le conseguenze di una caduta.

Parliamo ovviamente di un musicista leggendario, le cui opere sono talmente radicate nell’immaginario collettivo da divenire riconoscibili nel giro di pochissime note. Nato a Roma nel 1928, si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia e comincia a suonare come trombettista in varie orchestre romane. Si dedica a vari arrangiamenti di musica leggera (tra cui alcuni grandi successi di Edoardo Vianello e Sapore di sale di Gino Paoli), prima di iniziare una storica collaborazione con Sergio Leone, suo compagno di classe alle elementari.

La sua prima colonna sonora è quella di Per un pugno di dollari (1964), cui seguono gli altri spaghetti-western del regista romano: Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto, il cattivo (1966), C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971). Il sodalizio si conclude forzatamente con l’ultimo film di Leone, il gangster movie C’era una volta in America (1984). Ha lavorato anche con altri registi italiani (Sergio Corbucci, Duccio Tessari, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore…) e con grandi registi americani come Terrence Malick, John Carpenter, Brian De Palma, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino.

Dopo numerose candidature agli Academy Awards (I giorni del cielo, Mission, The Untouchables – Gli intoccabili, Bugsy, Malèna) e una statuetta onoraria, nel 2016 vince l’Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight, diretto dallo stesso Tarantino. Ha ottenuto inoltre tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize, premio dell’Accademia Reale Svedese di musica (è stato il primo italiano a riceverlo). Ha venduto più di 70 milioni di dischi nel corso della sua incredibile carriera.

Sarà per sempre ricordato come uno dei più musicisti più influenti della Settima Arte.


Carlo Verdone ricorda Ennio Morricone: “Ha dato grazia e poesia ai miei primi due film”

Carlo Verdone è uno dei primi registi ad aver lavorato con Ennio Morricone che ricorda il grande maestro morto questa notte a 91 anni, e lo fa affidando un messaggio al suo canale Facebook:
Oggi Ennio non c’è più.
E tutti noi siamo orfani di un sublime compositore conosciuto in tutto il mondo. La sua grandezza deriva da due elementi: il fatto di aver studiato musica contemporanea con Goffredo Petrassi e la sapienza dell’arrangiamento.
Un arrangiamento solenne, nostalgico, potente e spesso ironico.
Ennio Morricone sarà immortale per il suo talento inarrivabile che lo portava ad esaltare qualsiasi film. Gli vorrò sempre bene, ricordandolo per aver dato grazia e poesia ai miei primi due film.


Morricone scrisse la colonna sonora di Un sacco bello, il primo lungometraggio diretto da Verdone nel 1980, e Bianco, rosso e Verdone, uscito l’anno successivo. Verdone è uno dei tantissimi registi italiani con cui ha lavorato il maestro, nomi come Sergio Leone, Bernardo Bertolucci, Dario Argento, Mauro Bolognini, Giuseppe Tornatore, Umberto Lenzi, Ricky Tognazzi, Lina Wertmüller, Marco Bellocchio, Carlo Lizzani, Pier Paolo Pasolini, Gillo Pontecorvo, Sergio Corbucci, Sergio Sollima, Mario Bava, Elio Petri, Roberto Faenza, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Comencini, Renato Castellani, Francesco Rosi, Franco Zeffirelli, Liliana Cavani, Tinto Brass, Alberto Bevilacqua, i fratelli Taviani, Aldo Lado.


DC Fandome: James Gunn smentisce un presunto leak del programma

Un leak su Reddit sul presunto programma del DC Fandome ha avuto vita breve.
James Gunn, regista di Guardiani della Galassia, è infatti intervenuto prontamente su Twitter per smentire le voci di corridoio: “Scusate se vi smorzo l’entusiasmo, ma non è vero“.

Ricordiamo che la DC Fandome sarà una convention virtuale dedicata al “Multiverso DC” con un’esperienza virtuale globale di 24 ore ad accesso gratuito. L’appuntamento è fissato al 22 agosto: si parlerà di cinema, serie tv, ma anche giochi, fumetti con interventi di personalità del mondo dell’intrattenimento.

Il finto programma parlava di annunci, trailer, casting e così via, come potete vedere dai tweet allegati:

https://twitter.com/DarkKnight83_/status/1...mma%2F436871%2F

La convention durerà un giorno e coinvolgerà i fan in tutto il mondo. Si attende la partecipazione di numerosi attori e protagonisti dell’Universo DC al cinema, in tv, nei giochi e nei fumetti. La Warner ha già confermato che i film di cui si parlerà saranno:

Aquaman
The Batman
Black Adam
SHAZAM!
The Flash
SnyderCut
The Suicide Squad
WonderWoman 1984


Queste le serie tv:

Batwoman
Black Lightning
DC Super Hero Girls
DC’s Legends of Tomorrow
DC’s Stargirl
Doom Patrol
The Flash
Harley Quinn
Lucifer
Pennyworth
Supergirl
Superman & Lois
Teen Titans GO!
Titans
Watchmen
Young Justice: Outsiders


Star Wars: il ritorno di Palpatine era pianificato da prima che Gli Ultimi Jedi uscisse al cinema

Il ritorno di Palpatine nell’Episodio 9 di Star Wars è stato uno degli argomenti più dibattuti dai fan fin dal giorno in cui Ian McDiarmid è apparso sul palco della Star Wars Celebration svoltasi a Chicago nell’aprile del 2019.
Per molti, l’eccitazione dell’annuncio non è stata ripagata da un’attenta gestione narrativa dei “perché” collegati alla ricomparsa del leggendario villain del pantheon di Star Wars tanto che non manca chi ha etichettato la cosa come “aggiunta dell’ultima ora” per cercare di riconquistare l’amore di quel segmento di fandom che non ha apprezzato Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson.

Come noto, nella versione di Star Wars 9 che avrebbe dovuto girare Colin Trevorrow (ecco alcuni dettagli sul film mai girato), l’Imperatore Galattico non era presente e stando inoltre a quello che a fine dicembre il co-sceneggiatore di L’Ascesa di Skywalker Chris Terrio ha avuto modo di dichiarare, in buona sostanza la scelta di riavere in scena Palpatine è stata della presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy:

“Kathy Kennedy e Michelle Rejwan avevano delle idee chiare sul come finire la storia. E in queste idee chiare rientravano alcuni snodi narrativi che loro volevano che noi impiegassimo. Ma ci hanno dato anche notevole libertà. Sapevamo che Rey e Kylo Ren erano le chiavi imprescindibili della Trilogia, ma sapevamo anche che non potevamo non trovare la redenzione per Kylo Ren, il figlio di han e Leia. Ci sembrava che fin dall’inizio, da quando JJ ha posto le basi di Kylo Ren nell’Episodio VII, fosse un personaggio corrotto da qualcosa di più grande di lui che lo aveva portato a fare delle scelte sbagliate per tutto questo tempo […] La fonte del male che serpeggia per la galassia è questo spirito oscuro che aspetta il giusto momento per tornare in azione. L’entità conosciuta come Palpatine in questa versione – il suo corpo è morto nel Ritorno dello Jedi – è paziente e ha atteso a lungo dalla sua tana. E non posso parlare per la totalità delle idee di Kathy ma aveva questa visione d’insieme su come dovevano essere impostati questi nove film.

Un paio di giorni fa, Phil Szostak, direttore creativo della Lucasfilm nonché autore degli artbook di tutti i nuovi Star Wars ha ricondiviso un bozzetto preliminare del “clone” di Palpatine postato su Twitter dallo scenografo di Star Wars 9 spiegando che l’idea di riportare in scena il villain per eccellenza della saga risale addirittura a prima che Gli Ultimi Jedi arrivasse nei cinema:

https://twitter.com/kev_jenkins/status/127...ema%2F436861%2F

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, gli altri film della saga e le varie serie animate di Star Wars sono disponibili su Disney+, la piattaforma streaming della Disney.

Nel cast del film abbiamo ritrovato Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o. Nuovi membri del cast sono Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Il lungometraggio è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 18 dicembre e ha incassato, a livello globale, 1.074 milioni di dollari.


Spider-Man: David Koepp diffonde la sceneggiatura originale del suo “Amazing Spider-Man”

David Koepp ha aggiunto al suo sito ufficiale la sceneggiatura originale del suo “Amazing Spider-Man“.
Lo sceneggiatore che si cela dietro grandi successi come Jurassic Park e Mission: Impossible aveva dei piani ben precisi per la prima trilogia di Spider-Man di Sam Raimi. Dopo aver lavorato al primo film, lo sceneggiatore non tornò per i successivi pur avendo delle idee ben chiare:

In sostanza la mia idea della trilogia era il racconto della storia di Gwen Stacy e Harry Osborn, ma avevo programmato tutto in modo diverso. Volevo che Gwen fosse uccisa alla metà del secondo film per seguire un po’ il modello di L’impero colpisce ancora. C’erano altri cattivi che volevo usare e in genere un modo diverso di raccontare quella storia.

Gwen alla fine fu introdotta in Spider-Man 3 di Raimi con il volto di Bryce Dallas Howard, ma non ebbe su Peter lo stesso impatto della Gwen dei fumetti.

Koepp ebbe in realtà la possibilità di tornare a lavorare al reboot di Spider-Man, visto che fu in trattative per un certo periodo di tempo per scrivere The Amazing Spider-Man 2 e The Amazing Spider-Man 3, ma lo sceneggiatore ha ammesso di aver perso interesse a un certo punto.

Tra gli archivi potete trovare anche Jurassic Park, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e Mission: Impossible.


Come pensava Ennio Morricone

Ci sono un paio di cose che ampiamente note riguardo Ennio Morricone, morto questa notte a 91 anni: ha composto una quantità mostruosa di musica in vita (“Ma in confronto a Mozart o Palestrina sono un disoccupato” disse al New York Times una quindicina d’anni fa) e ha alternato composizioni alte e colte con altre più popolari e commerciali.
Il mondo del cinema e della cultura rende omaggio a Ennio Morricone
Edgar Wright ricorda Ennio Morricone condividendo le sue colonne sonore: “Trasformava un bel film in arte”
Quello che si sa meno però è che tipo di persona fosse e da dove venisse quest’incredibile etica del lavoro e questa dedizione mostruosa. Quanto cioè la creatività e la vena che pareva inesauribile venissero da un’attitudine che è l’opposto di quella che colleghiamo all’arte. Nascevano da un rigore, un metodo e un inquadramento che sembrano più quello dell’ingegnere che quello dell’artista.

Se parliamo della sua carriera da compositore per il cinema l’apparato concettuale e teorico che guidava il suo lavoro era preciso ed inesorabile: “Concettualizzare i sentimenti e sentimentalizzare i concetti”. A partire da questo componeva ed ideava adattandosi a stili e registi diversi.

Per arrivare anche a 8-9 film musicati in un solo anno Ennio Morricone aveva ideato sistemi inesorabili. Appassionato di risoluzione di problemi e creazione di standard si era inventato un sistema tutto suo di scrittura della musica, una scrittura semplificata s’intenda, per appuntare idee, tramite il quale poteva, mentre gli veniva proiettato un film, cominciare a concepire suoni e armonie. Lo fece per esempio per Novecento di Bertolucci.

Come ha raccontato nella masterclass degli anni ’80 resa pubblica dal Centro Sperimentale un’altra tecnica che aveva, quando gli veniva chiesto di comporre prima che il film fosse finito, era di chiedere alla moglie di leggergli tutta la sceneggiatura (è facile ipotizzare con risultati esilaranti, erano due signori d’altri tempi della Roma bene, sarebbe bello assistere alla lettura dello script di La Cosa da parte della signora Morricone) e mentre la moglie legge lui di nuovo appunta, crea e inventa già sul momento.

Non aveva nessun problema ad adattare il suo lavoro alle condizioni del film, una volta accettata una commissione aveva una dedizione fortissima a realizzare la volontà di regista e produzione. Per Mission (quando era già famosissimo e venerato) compose il tema di flauto seguendo lui i movimenti delle dita di Jeremy Irons che si vedono sullo schermo, così da inventare un tema in linea con quel che si vede sullo schermo.

Quando poi arrivava il momento della composizione e della scrittura propriamente dette, quello del lavoro più intenso, si chiudeva per circa un mese in casa non facendo altro tutti i giorni tutto il giorno “specialmente il sabato e la domenica, che sono i giorni migliori perché il telefono squilla meno” raccontava sempre al New York Times nel 2007.

Viveva per il lavoro in un certo senso, anche se ha avuto una famiglia e dei figli, ma il suo rigore riguardo la propria arte e la propria produzione era pazzesco. Sentiva molto forte il bisogno di usare un linguaggio comprensibile dalla media degli spettatori non perché davvero volesse essere popolare (non lo era per niente quando componeva musica colta per se stesso, senza commissioni) ma per responsabilità nei confronti del regista. E questo gli causava dilemmi, era combattuto e, diceva “bisogna tenere conto di tutto questo per lavorare senza finire a sputarsi in faccia allo specchio al mattino per i condizionamenti del mercato ma mantenendo la dignità professionale e artistica che un compositore deve sempre avere”.

Non era infrequente che disprezzasse alcuni dei mezzi o dei suoni o degli strumenti che usava per lavoro e con i quali cercava di fare il lavoro migliore. “Ma che è uno strumento il fischio? No, mica è uno strumento” diceva quando gli si chiedeva della rivoluzione portata nelle colonne sonore inserendo elementi prima sconosciuti. Aveva portato fruste e rumori nelle colonne sonore degli spaghetti western perché, nella sua visione, erano film e generi estremamente popolari e allora lui avrebbe usato forme più basse, strumenti più popolari (la chitarra elettrica surf) e anche i rumori.

Aveva un’idea altissima del proprio lavoro e della propria categoria. Disprezzava con facilità tutto quello che non ne era all’altezza come le canzonette in primis, cioè la musica pop e di quelli che lui chiamava “rockisti”. I Metallica da decenni aprono i loro concerti con una versione loro di L’estasi dell’oro ed è facile applicare a ciò queste sue parole più generiche: “Io a quella semplicità ci arrivo per altre ragioni e non per le loro. Cioè non per carenza ma per coerenza storica”.

Ma spesso disprezzava apertamente anche i registi che non capivano la musica. Dai suoi racconti alle volte traspariva un malcelato disgusto come quando spiegava come aveva ingannato Pontecorvo che di musica capiva poco, fingendo di dargli quel che lui voleva quando in realtà era quel che stava più a cuore a Ennio Morricone. Pontecorvo andava fiero di aver suggerito la melodia di il tema di Alì in La Battaglia di Algeri, Morricone diceva “Lui venne da me con queste quattro note… Poi io ci ho composto intorno un tema, che è anche rivoluzionario”. E nonostante la profonda e grande amicizia con Leone (che viene dalle elementari) anche su di lui scherzava raccontando come capisse molto poco di musica e fosse facile a “raggirarsi” per ottenere di imporre il tema o il tono o l’arrangiamento che voleva facendo pensare a Leone che fosse una sua idea.

Aveva un’alta opinione di se stesso. E a ben donde. Durante gli anni ’80 ad un certo punto smise di lavorare per il cinema americano, nonostante fosse richiesto perché scoprì di colpo che era pagato come i peggiori compositori americani. E lo scoprì di colpo perché in realtà per timidezza e inclinazione personale lui non voleva mai parlare di soldi. Non voleva parlarne ma se la prese quando scoprì che era pagato poco. Solo dopo Mission cambiò tutto e diventò il più pagato in assoluto (e lo diceva con una certa soddisfazione “Ora sono pagato ai massimi livelli“) ricominciando a lavorare per gli americani.

Infine però la cosa che forse sorprende di più è quanto pensasse che la musica sia superflua nei film. Non solo Ennio Morricone era fermamente convinto che un film propriamente detto, un’opera completa e riuscita in tutte le sue parti dovesse bastare a se stesso con il proprio linguaggio e quindi non dovesse appoggiarsi al linguaggio di un’altra arte (la musica per l’appunto), ma anche quando lo faceva riteneva che troppa musica in un film fosse inutile perché dopo un po’ il pubblico si perde e non riesce ad apprezzare le idee psicologiche e gli obiettivi che questa ha. Dall’altro lato però pensava anche che, una volta che una musica c’è si debba sentire, si debba notare: “La musica che non si sente nei film è brutta musica” era la sentenza espressa in un’intervista alla BBC.


Non è un paese per vecchi, Josh Brolin torna a parlare del film con i fratelli Russo

L’ultimo episodio di “Pizza Film School” dei fratelli Russo è dedicato a Non è un paese per vecchi, il film con Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin del 2007 scritto e diretto da Joel ed Ethan Coen sulla base dell’omonimo romanzo di Cormac McCarthy.
Per l’occasione i registi hanno reclutato uno dei protagonisti del film che loro conoscono particolarmente bene: parliamo di Josh Brolin, che ha interpretato Thanos nei film dell’Universo Cinematografico Marvel.

La collaborazione con i fratelli Coen, Thanos vs. Llewelyn, le riprese di un mockumentary non autorizzato – nell’episodio di questa settimana abbiamo parlato di tante cose” hanno preannunciato i registi.

Trovate la puntata nel video qui in alto.

Ricordiamo che i fratelli Russo hanno annunciato la nuova iniziativa lo scorso maggio con l’obiettivo di parlare di cinema e dispensare consigli a cadenza regolare.

Questa la sinossi del film del 2007:

Llewelyn Moss trova, in una zona desertica, un camioncino circondato da cadaveri. Il carico è di eroina e in una valigetta ci sono due milioni di dollari. Che fare? Llewelyn è una persona onesta ma quel denaro lo tenta troppo. Decide di tenerselo dando il via a una reazione a catena che neppure il disilluso sceriffo Bell può riuscire ad arginare. Moss deve fuggire, in particolare, le ‘attenzioni’ di un sanguinario e misterioso inseguitore.


Il mondo del cinema e della cultura rende omaggio a Ennio Morricone

Ennio Morricone è morto: il maestro premio Oscar, uno dei più grandi compositori italiani del ventesimo secolo, si è spento questa notte a 91 anni e da quando la notizia è stata diffusa il mondo del cinema, della cultura e persino della politica ha iniziato a piangere la sua scomparsa.

Sul fronte politico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso un comunicato:

La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo. Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza.

Il premier Giuseppe Conte ha scritto un breve messaggio sui social:

Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro Ennio Morricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema.

E il ministro della cultura Dario Franceschini:

Un giorno triste per la cultura, con Ennio Morricone ci lascia uno dei grandi maestri italiani, un musicista di raffinata bravura che con le sue melodie ha saputo emozionare e far sognare il mondo intero che lo ha ricambiato con i più importanti premi e riconoscimenti, a partire dagli Oscar per le sue leggendarie colonne sonore. Ho avuto la fortuna di incontrarlo e non scorderò quell’energia e quella forza che era capace di trasmettere anche con il solo sguardo. Sono vicino ai familiari in questa triste giornata.

I tributi dal mondo del cinema sono innumerevoli, e li elencheremo qui e sul sito nelle prossime ore.

Il compositore di colonne sonore Daniel Pemberton:

Diamine. Ennio Morricone ci ha lasciati. Il modo in cui mescolava suoni sperimentali, melodie commoventi ed emozioni pure in tutto quello che faceva lo ha reso, per me, il più grande compositore di colonne sonore di sempre, ha avuto un’enorme influenza sul mio lavoro.

Aurelio De Laurentiis:

Con Ennio Morricone se ne va un pezzo di cinema mondiale. Una testimonianza di quanto gli italiani possano essere protagonisti ovunque. La musica, un legame universale per unire tutti in un abbraccio globale d'amore e di comunanza ideale.(continua)

La sua umiltà, unita a una grandezza mai ostentata, gli ha permesso di supportare piccoli e grandissimi film profondendogli un'anima unica che li ha resi indimenticabili e perfetti. (continua)

Un abbraccio sentito alla moglie Maria e al figlio Andrea che ha tutte le qualità di musicista per continuare l'opera del padre. Un forte abbraccio anche agli altri figli Giovanni, Marco e Alessandra. Aurelio de Laurentiis #ADL


anna foglietta

La Musica di Ennio Morricone ha reso il GRANDE CINEMA indimenticabile..bastava una nota ed era subito EMOZIONE. Un dono dato ai grandi. Ed ora? Una perdita epocale #enniomorricone

IL MONDO DELLA CULTURA

Il comunicato di Agis, l’associazione generale italiana dello spettacolo:

“La scomparsa di Ennio Morricone segna un giorno triste e doloroso per la musica e la cultura italiana ed internazionale. Con lui perdiamo uno dei più grandi compositori della nostra contemporaneità, le cui opere, soprattutto, ma non solo, legate al mondo del cinema, ci hanno accompagnato per buona parte della nostra vita”. Così Carlo Fontana, Presidente AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – ricorda il grande musicista italiano, scomparso questa notte a Roma. “Sarebbe praticamente impossibile – continua Fontana – ricordare tutti i capolavori che Morricone ci ha regalato nel corso della sua lunga ed intensa carriera. Un ‘unicum’ della scena musicale che fino all’ultimo non ha rinunciato a salire sul palco, e la cui grandezza è stata riconosciuta in tutto il mondo, consacrata con la consegna nel 2007 dell’Oscar alla carriera”. “Al tempo stesso – sottolinea il Presidente AGIS – lo ricordo anche come raffinatissimo Direttore d’Orchestra, ruolo che ha saputo fin da subito ricoprire in maniera ineccepibile, tanto da portarlo ad esibirsi con le più prestigiose orchestre”. “L’AGIS – conclude Fontana – unitamente a tutte le associazioni ad essa aderenti, esprime le più sentite condoglianze ai familiari di Morricone, e partecipa con loro al dolore per la sua perdita”.

E il comunicato di Francesco Rutelli, presidente ANICA:

Ennio ha riempito le vite di tutti noi di invenzioni che non finiranno mai: capolavori eterni del Cinema non esisterebbero senza le sue musiche. Io voglio ricordare il suo impegno pubblico: non è mai mancato negli appuntamenti per la libertà e la democrazia in Italia. E un affetto sincero tra noi, dalle battaglie per i diritti civili, al Comune di Roma (che ebbe in dono la sua musica), alla cerimonia per i 90 anni che abbiamo organizzato nell’Aula Magna all’Universita’ La Sapienza. Se cerchiamo il genio italiano, eccolo: un uomo che si è fatto da solo, e non ci ha mai lasciati soli, in ogni angolo del tempo e dello spazio.

Lorini di ANEC:

“Una perdita dolorosa per il Cinema e la Cultura internazionali”: così Mario Lorini, Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), esprime il cordoglio di tutto l’esercizio cinematografico alla notizia della scomparsa del Maestro Ennio Morricone, artefice di oltre 400 colonne sonore, molte delle quali divenute leggendarie. Un talento unico della composizione e della direzione d’orchestra, ha regalato al cinema gran parte della sua carriera, contribuendo spesso in maniera decisiva al successo di film, di generi, di autori grazie a melodie, a innovazioni, a sperimentazioni che ne hanno fatto una celebrità mondiale, riempiendo arene e teatri prestigiosi fino allo scorso anno. A partire dai western di Sergio Leone, Morricone ha dato lustro e risonanza internazionale al cinema italiano. Senza trascurare le composizioni non legate alla Settima Arte (da lui definite “musica assoluta”) né i successi di musica pop, ha legato il suo nome a una moltitudine di registi di pregio anche quando erano appena esordienti: Argento, Bellocchio, Bertolucci, Bolognini, Cavani, Faenza, Ferreri, Lizzani, Montaldo, Pasolini, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Wertmuller solo per citarne alcuni; all’estero con Almodovar, De Palma, Fuller, Joffé, Levinson, Malick, Nichols, Polanski, Stone. Personaggio amatissimo dal pubblico che affollava i suoi concerti, tributandogli ovazioni degne di una rockstar”, conclude Lorini, “della carriera di Morricone ci preme ricordare in particolare il solido legame professionale che lo univa a Giuseppe Tornatore e la stima di cui ha goduto negli Stati Uniti, con l’Oscar alla carriera e quello vinto nel 2016 per “The hateful eight” di Quentin Tarantino, uno dei suoi più grandi estimatori. Uomo riservato, schivo, dalla profonda umanità, Ennio Morricone si è imposto con le sue opere immortali e la sua audacia compositiva: da anni una figura di culto, lascia un patrimonio musicale di rara qualità e finezza espressiva”.

L’accademia nazionale di Santa Cecilia, dove il Maestro si diplomò e con cui mantenne sempre legami strettissimi, lo ricorda così:

Sembrava immortale. Del tutto appropriato che una creatura alla quale il Fato e la volontà hanno riservato il compito di regalare felicità a milioni di persone fosse premiata in qualche modo. Invece se n’è andato, con discrezione e dignità, come era nel suo stile. Rimane però, per tutti il frutto del suo Genio, quella musica eccezionale che risuona in tutto il pianeta come le straordinarie partiture di quella che lui definiva “musica assoluta” che Santa Cecilia ha avuto la fortuna di battezzare tante volte insieme al M° Pappano, la sua Orchestra e il suo Coro. Il Mondo, non solo quello della musica, è in lutto e lo è anche l’Accademia, legata da decenni da amicizia fraterna a Morricone, che era fierissimo del titolo di accademico al quale teneva molto e che non ha mai mancato, nella sua lunga carriera, di partecipare alla vita e alle attività della nostra istituzione. Anche per questo motivo siamo stati orgogliosi, insieme agli amici musicisti più cari, la SIAE e la sua famiglia, di festeggiare i suoi novant’anni con un grande concerto davanti a tanti amici e ospiti, tra i quali il Capo dello Stato.
Ciao Caro Maestro, grazie per tutto quello che ci hai regalato. Sembravi immortale e, in realtà, lo sei.


Anche Hideo Kojima ha reso onore al compositore:

Sono sconvolto nell’apprendere della morte di Ennio Morricone.

Comprai la colonna sonora di La leggenda del pianista sull’oceano. Utilizzai la sua canzone “Here’s to You” di Joan Baez per MGS V: Ground Zeroes, la canzone utilizzata nel film Sacco e Vanzetti.


Edgar Wright ricorda Ennio Morricone condividendo le sue colonne sonore: “Trasformava un bel film in arte”

Dopo la scomparsa di Ennio Morricone, arrivano online le prime reazioni alla notizia struggente: tra i primi c’è stato Edgar Wright, che ha deciso di rivolgere un pensiero al leggendario compositore, che vi riportiamo qui di seguito:

Da dove cominciare con il compositore iconico Ennio Morricone? Riusciva a trasformare un film medio in un film imperdibile, un bel film in arte, un bellissimo film in leggenda. È tutta la vita che lo ascolto. Che opere che ha lasciato in eredità.

Il regista ha poi condiviso alcune delle migliori colonne sonore in un lungo thread su twitter, da “Il buono, il brutto e il cattivo” a “La donna invisibile”, da “Per qualche dollaro in più” a “Quattro mosche di velluto grigio”, senza dimenticare “Gli intoccabili”, “La cosa” e “Bastardi senza gloria”.

In un altro tweet ha poi aggiunto:

La cosa incredibile di Il buono, il brutto e il cattivo è che “L’estasi dell’oro” è la penultima traccia. Ennio sgancia uno dei motivi più belli di tutti i tempi e poi crea a ruota un altro classico.

Ennio Morricone è morto nella notte a 91 anni. L’avvocato e amico di famiglia ha comunicato che Morricone si è spento all’alba a Roma, “con il conforto della fede”:


Chris Evans racconta la tripla, fallimentare audizione per Observe and Report con Seth Rogen

Chris Evans, grazie al ruolo di Captain America nell’Universo Cinematografico della Marvel, è uno degli attori più conosciuti e riconoscibili attualmente in attività.

Eppure, nonostante l’esperienza e la notorietà acquisiti col tempo, anche Chris Evans ha avuto un periodo in cui l’ansia poteva avere la meglio durante le audizioni. Ed è proprio questo l’argomento che la star ha toccato durante una recente intervista in cui ha spiegato il “curioso” incidente che, per ben tre volte, gli è accaduto durante i provini per Observe and Report, la commedia di Jody Hill con Seth Rogen.

Sono entrato nella stanza e c’erano Seth, il regista e il produttore. Per qualche strana ragione, il mio cervello ha iniziato a gridare e urlare “No, no, no”. Ho cominciato l’audizione e dopo tre battute ho avuto questa vampata di calore, ho cominciato a sudare e la mia faccia è diventata rossa. Nel mezzo dell’audizione ho detto “Mi spiace ragazzi, mi devo fermare”. Me ne vado nel corridoio, faccio mente locale e rido di me stesso. Torno dentro, ricomincio e, ca**o, succede di nuovo. Comincio a sudare e mi devo fermare ancora. Mi hanno fatto tornare un paio di giorni dopo e, assurdo ca**o, succede ancora! Ho questa vampata di caldo e sudore e devo fermare l’audizione. Mi sono militato a dire “Ragazzi, mi dispiace tanto. Meglio che me ne vado”. Ovviamente non ho ottenuto la parte.

Parlando di ruoli poi ottenuti, qualche giorno fa Chris Evans ha ammesso di provare una certa nostalgia per l’UCM:

Ora come ora sto lavorando ad altre cose. Penso che Cap abbia avuto un arco narrativo molto complicato da completare e, per me, hanno fatto davvero un buon lavoro lasciandogli completare il suo viaggio. Se vuoi rivisitare il personaggio, non puoi farlo solo per raccogliere quattrini. E neanche perché è il pubblico che lo chiede perché vuole emozionarsi con lui. Cosa stiamo rivelando? Cosa stiamo aggiungendo alla sua storia? Ci sarebbero davvero tante questioni con cui fare i conti.


Hamilton: gli spettatori notano l’intensa salivazione di Jonathan Groff durate lo spettacolo

Hamilton (la versione filmata del pluripremiato musical di Lin-Manuel Miranda) ha debuttato la scorsa settimana sulla piattaforma Disney+ .
Nel cast del sopracitato musical troviamo anche Jonathan Groff (Mindhunter, Frozen) nei panni di King George. Tuttavia gli spettatori che hanno avuto modo di vedere lo spettacolo in streaming sulla piattaforma Disney hanno notato che l’attore, mentre canta, tende ad avere una discreta salivazione che lo porta a “sputare” durante le sue performance canore.

Non è insolito che i cantanti sputino un po’ durante le loro performance canore, ma ciò è bastato per far diventare Groff di tendenza su Twitter nello scorso weekend.


Jurassic World: Dominion, una foresta “giurassica” nelle nuove foto dal set

Sono pronte a ripartire, nel Regno Unito, le riprese di Jurassic World: Dominion e le ultime foto rubate dal set lo dimostrano.
Dovrebbe trattarsi, come potete vedere, degli Hawley Woods, una foresta di Farnborough, nel Regno Unito.

La troupe negli ultimi giorni ha ricoperto gli alberi di muschio e posizionato anche alberi caduti per dare all’atmosfera un clima un po’ più “giurassico”.

https://twitter.com/Brycenator100/status/1...set%2F436752%2F

https://twitter.com/leigh100/status/127986...set%2F436752%2F

https://twitter.com/Brycenator100/status/1...set%2F436752%2F

https://twitter.com/Brycenator100/status/1...set%2F436752%2F

https://twitter.com/Brycenator100/status/1...set%2F436752%2F

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


Justice League: nella Snyder Cut vedremo anche Lanterna Verde?

Sembra che gli accenni a Lanterna Verde che Zack Snyder aveva inserito nel suo montaggio di Justice League verranno integrati nella Snyder Cut in arrivo l’anno prossimo su HBO Max. O almeno, questo è quello che ha lasciato immaginare il regista sul social network Vero, come riporta CB.com. Un utente, infatti, ha

Prima di tutto, grazie mille Zack Snyder. Ho solo una domanda: cosa intendevi con “Unite the 7”? Vedremo Green Lantern?

Sembra che gli accenni a Lanterna Verde che Zack Snyder aveva inserito nel suo montaggio di Justice League verranno integrati nella Snyder Cut in arrivo l’anno prossimo su HBO Max. O almeno, questo è quello che ha lasciato immaginare il regista sul social network Vero, come riporta CB.com. Un utente, infatti, ha
Prima di tutto, grazie mille Zack Snyder. Ho solo una domanda: cosa intendevi con “Unite the 7”? Vedremo Green Lantern?

Messaggio a cui Snyder ha risposto facendo l’occhiolino:

https://i0.wp.com/www.badtaste.it/wp/wp-co...strip=all&ssl=1

Tempo fa, Kevin Smith aveva rivelato di aver parlato con una persona che aveva lavorato agli effetti visivi del film:

Ho parlato con qualcuno che ha lavorato agli effetti visivi di Justice League. Avevano visto vari layout, schemi molto elaborati, alcuni disegnati da Jim Lee, che servivano a impostare tutti e tre i film che dovevano essere realizzati. Poi a un certo punto sono diventati due, ma l’idea era che fossero Batman v Superman, Justice League 1 e Justice League 2. Questa era la visione più ampia di un vasto universo cinematografico. Disse di aver visto Martian Manhunter e Green Lantern. Mi ha parlato della sceneggiatura che ha letto, del film che hanno girato inizialmente e del film che invece abbiamo visto noi. È lì che ho sentito parlare per la prima volta di quella che poi abbiamo chiamato la Snyder Cut.

Ricordiamo che già nel 2016 lo stesso Geoff Johns confermò i piani per inserire Hal Jordan in Justice League per poi proporre più Lanterne nel film mai realizzato Green Lantern Corps. Tre anni dopo, Snyder condivise un’immagine del montaggio preliminare del film, con la scena di una visione di Cyborg sullo sfondo della quale compariva la navicella di Green Lantern:


www.instagram.com/p/By4U-OxAXDk/?utm_source=ig_embed

Vi ricordiamo che il film arriverà sulla piattaforma streaming nel 2021 perché intanto Snyder terminerà la post-produzione che non aveva avuto le risorse per completare, impiegando un budget superiore ai 30 milioni di dollari. Al momento non è stato ancora ufficializzato se si tratterà di un film di 4 ore o di una mini serie in sei parti.


Guardiani della Galassia Vol. 2: il cameo di Stan Lee ispirato dalle teorie dei fan

Guardiani della Galassia Vol. 2 contiene al suo interno diversi momenti entusiasmanti, anche se forse il più memorabile di tutti rimane il cameo di Stan Lee che incontra Gli Osservatori: nel film, infatti, “The Man” appare brevemente nei panni di un astronauta su un asteroide intento a parlare con tre membri della specie umanoide extraterrestre.

Per anni i fan hanno ipotizzato che lo stesso Lee potesse essere un Osservatore all’interno dell’universo condivso, ma Guardiani della Galassia Vol. 2 lo ha sempre accreditato come un semplice “Informatore” degli Osservatori. Adesso, il regista e sceneggiatore James Gunn ha confermato che sono state proprio le voci e le teorie messe in piedi dai fan ad ispirare la scena di Lee nel film. In risposta alla domanda di un fan, Gunn ha spiegato: “La connessione di Stan Lee con gli Osservatori in Vol. 2 è stata sicuramente ispirata dalle teorie dei fan.”

Sfortunatamente, l’ultimo cameo di Stan Lee nel MCU è stato in Captain Marvel (appare come passeggero del treno su cui si affrontano Carol Danvers e uno Skrull) e, successivamente, in Avengers: Endgame (appare durante una scena ambientata nel 1970, dove guida un’auto ascoltando musica rock a tutto volume), dal momento che il “papà dei supereroi” è scomparso prima di riuscire a girare il suo cameo in Spider-Man: Far From Home. Ovviamente, la sua eredità sarà ricordata per sempre, e dal giorno della sua morte i Marvel Studios hanno trovato diversi modi per rendere omaggio alla sua opera.

A proposito del futuro dei Guardiani della Galassia al cinema, l’attesissimo Vol. 3, che sarà nuovamente scritto e diretto da James Gunn, non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.


Favolacce primo al boxoffice italiano del weekend, entra Il delitto Mattarella

Il botteghino italiano del weekend vede una rotazione nel podio, Il delitto Mattarella entra in quinta posizione.

Al di là della paura e con spirito di resistenza, alcune sale in Italia sono aperte e quello che leggete è il terzo boxoffice italiano del weekend dopo la parziale riapertura del circuito: vede un movimento nel podio, rimasto sostanzialmente uguale, e due nuove entrate nell'ambito della top five.

Favolacce dei fratelli D'Innocenzo, visionaria fiaba nerissima dedicata a varia disumanità nella periferia romana, è al primo posto con 11.000 euro e un totale finora di 47.200. Lo segue in seconda posizione il film francese I miserabili di Ladj Ly, che scende dalla prima dopo aver catalizzato le attenzioni degli spettatori dopo la riapertura: rastrella 10.000 euro e raggiunge perciò i 72.400.
Immarcescibile sopravvive al terzo posto Parasite di Bong Joon Ho: l'apologo surreale sudcoreano incassa ancora altri 9.250 euro, che confluiscono nel totale pre-Covid di 5.593.000.

Debutta in quarta posizione con 8.150 euro Matthias & Maxime di e con Xavier Dolan, storia di due ragazzi che decidono di girare un cortometraggio, scoprendo però qualcosa sulla loro sessualità quando una scena prevede un bacio omosessuale.
Quinto posto da 7.200 euro per un altro esordio, quello del Delitto Mattarella di Aurelio Grimaldi con David Coco nei panni di Piersanti Mattarella, assassinato 40 anni or sono. Nel cast anche Donatella Finocchiaro e Leo Gullotta.


The Book of Vision di Carlo Hintermann, prodotto da Terrence Malick, aprirà la Settimana della critica 2020

l misterioso film dell'italiano Carlo Hitermann, The Book of Vision, aprirà l'edizione 2020 della Settimana della critica con l'egida del suo produttore Terrence Malick.

The Book of Vision di Carlo Hintermann, prodotto da Terrence Malick, aprirà la Settimana della critica 2020

Finalmente qualcosa inizia a sapersi riguardo alla prossima edizione del Festival di Venezia, quella di questo disgraziato 2020. Ma non è la selezione ufficiale a dare qualche informazione, ma la Settimana della critica, che si aprirà il prossimo 2 settembre con The Book of Vision di Carlo Hintermann, prodotto da Terrence Malick. Si tratta di una produzione italiana girata in lingua inglese, un film ambizioso e affascinante con Charles Dance (Il trono di spade), l’olandese Lotte Verbeek (Outlander) e lo svedese Sverrir Gudnason (Borg McEnroe).

La storia è quella del rapporto fra un dottore e la sua paziente raccontata dalla prospettiva di una studentessa di medicina di nome Eva, che abbandona gli studi per tuffarsi nella storia della medicina e passa dal presente al 18° secolo. Si tratta del primo film di Hintermann, che in passato ha diretto vari documentari, tra cui uno, Rosy-Fingered Dawn, dedicato proprio a Malick, ed è stato sul set di The Tree of Life come regista della seconda unità, impegnata nelle riprese in Italia.

La notizia è stata data da Variety, che ricorda come il regista texano sia stato coinvolto fin dall’ideazione e abbia aiutato a coinvolgere tecnici di grande livello come il direttore della fotografia Joerg Widmer (Bastardi senza gloria), o scenografo David Crank (Lincoln). “Fai il film che hai in testa”, ha detto Malick a Hintermann, produttore insieme a Gerardo Panichi per il collettivo Citrullo International, secondo quanto da lui stesso dichiarato a Variety. “È un gioco di specchi fra due dimensioni”, ha poi aggiunto Hintermann, “mescola Barry Lyndon e Labytinth”. La speranza è di avere il cast presente a Venezia, anche se come noto sarà molto improbabile avere lo schivo Malick,.

Charles Dance interpreta un dottore prussiano del XVIII secolo, ma anche il dottore di Eva nei giorni nostri. Nel cast anche Filippo Nigro.

Il delegato generale della Settimana della critica, Giona A. Nazzaro, ha così commentato la selezione a variety, “Hintermann è un tipo di cinefilo davvero unico. Averlo in apertura della 35° edizione della Settimana della critica è per noi splendido, perché è un segno di come il cinema evolva grazie a persone che hanno una passione lunga una vita e continuano a cercare, a porsi delle domande”.


Locarno 2020, presentata un’edizione che riapre le sale cinematografiche sviluppandosi anche in digitale

Tre sale della città e uno sviluppo in digitale per l’edizione 2020 del Locarno Film Festival.

Il piacere della sala e della scoperta, due dei tratti distintivi del Locarno Film Festival, non mancheranno nemmeno in un’edizione costruita in direzione online. Locarno 2020 – For the Future of Films sarà live streaming, video on demand, masterclass e Q&A virtuali, ma sarà anche fisico, proponendo proiezioni in 3 sale cinematografiche differenti di Locarno, grazie a quattro percorsi con vere e proprie première e repliche nell’arco degli undici giorni di Festival. Ci saranno i cortometraggi del concorso Pardi di domani, i film dei 72 anni storia di Locarno e dei 18 di Open Doors e una speciale Carte Blanche firmata Lili Hinstin, direttrice artistica della manifestazione, all’insegna - letteralmente - della sorpresa.

Nel rispetto delle norme imposte dalla situazione sanitaria, ma intravedendo nel loro allentamento la possibilità di tornare al cinema il Locarno Film Festival ha deciso di proporre al pubblico una serie di proiezioni fisiche ospitate da tre sale della città, nonché location del Festival. Dal 5 al 15 agosto il GranRex, il PalaCinema 1 e il PalaVideo di Muralto accoglieranno una dozzina di proiezioni al giorno, tra première e repliche, a partire da una delle novità di Locarno 2020: le Secret Screenings firmate dalla Direttrice artistica Lili Hinstin.

Il Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari, afferma che lo scopo di questa edizione è quello di: “Riuscire a mantenere la forza e la reputazione internazionale del Locarno Film Festival grazie alla qualità artistica dei film presentati, grazie ad una programmazione che sappia riservare sorprese cinefili e grazie all’efficienza operativa e comunicativa sia nella presentazione digitale sia in quella fisica.”

La direttrice artistica Lili Hinstin: “Questi mesi di lontananza ci hanno insegnato quanto l’esperienza della sala cinematografica sia importante tanto per la vita di una comunità quanto per quella di un Festival come Locarno. Per questo, accanto alle iniziative che prenderanno forma online per arrivare anche agli spettatori più distanti, abbiamo deciso di partecipare attivamente alla riapertura delle sale cittadine. La programmazione fisica di Locarno 2020 offrirà l’occasione di esplorare mondi lontani geograficamente o storicamente, di scoprire talenti nascenti e di lasciarsi stupire da visioni impreviste.”


In Time: 10 curiosità sul film con Justin Timberlake

Uscito nel 2011, il film In Time di Andrew Niccol mostra un futuro distopico in cui l'umanità insegue l'immortalità fermando il tempo di invecchiamento ai 25 anni. Questo articolo vi rivela 10 curiosità sul film con Justin Timberlake.

Proseguendo con la sua passione nonché specialità narrativa, l'autore e regista Andrew Niccol ha creato un nuovo scenario di science-fiction per il film In Time. Come aveva fatto con Gattaca e S1m0ne (ma non dimentichiamoci che è lui ad aver scritto la sceneggiatura di The Truman Show), anche con In Time il buon Niccol si immagina un futuro distopico in cui una società alla deriva ha assecondato la soluzione a una delle sue più grandi paure: invecchiare. Protagonisti della storia sono Justin Timberlake, Amanda Seyfried, Cillian Murphy e Olivia Wilde. La storia si ambienta nell'anno 2169, un futuro in cui gli individui sono geneticamente programmati per vivere fino all'età di 25 anni. Allo scoccare del 25° anno, grazie a un chip inserito nell'avambraccio, ha inizio un conto alla rovescia che permette loro di vivere solo un anno al termine del quale sono destinati a morire. Ciononostante è possibile allungare la propria aspettativa di vita perché il tempo è diventato una vera e propria valuta: i minuti di vita equivalgono a moneta sonante. In questo contesto, il protagonista della storia di In Time Will Salas, interpretato da Justin Timberlake, che è un 25enne da tre anni, decide di tentare il tutto per tutto per sovvertire l'ordine precostituito del suo mondo e riportare l'uguaglianza tra chi ha più tempo e chi meno.

In Time: 10 curiosità sul film di fantascienza

Il proverbio che conosciamo bene sa sempre, il tempo è denaro, è la frase di lancio del film.
La combinazione della cassaforte del personaggio di Philippe è 12 2 18 09. Questa sequenza di numero non è altro che la data di nascita sia di Charles Darwin che di Abramo Lincoln, nati entrambi il 12 febbraio 1809.
La storia vuole che i personaggi del film si siano fermati all'età di 25 anni. All'epoca delle riprese, nel 2010, Timberlake aveva 29 anni, Murphy 34, Wilde 26. Soltanto Seyfried aveva effettivamente 25 anni.
Olivia Wilde che interpreta la madre di Justin Timberlake è di tre anni più giovane di lui.
Una caratteristica del regista è quella di usare auto vintage nonostante gli scenari futuristici dei suoi film. L'auto più vecchia che si vede in In Time è una Lincoln Continental del 1961, la stessa su cui viaggiava il presidente John Kennedy quando fu assassinato.
Uno scrittore di nome Harlan Ellison denunciò i produttori e il regista perché sosteneva di aver subito un plagio, essendo il soggetto del film simile al suo racconto intitolato Repent Harlequin! Said the Ticktockman. Dall'intenzione di bloccare l'uscita al cinema di In Time, Ellison passò a chiedere il suo nome nei titoli di testa e un risarcimento in denaro. Non ottenne né uno né l'altro.
Il countdown che ogni personaggio ha sul braccio conta: anni, settimane, giorni, ore, minuti e secondi. I mesi sono assenti perché non hanno regolarità sulla durata, passando da 30 a 31 giorni (o a 28 nel caso di febbraio).
Con un budget di 40 milioni di dollari, il film ne ha incassati a livello mondiale 173 milioni.
In Francia il film è uscito con il titolo Time Out. In tutti i paesi latini, il titolo è El precio del mañana (Il prezzo del domani).
Questo è il primo film girato interamente in digitale al quale il grande direttore della fotografia Roger Deakins abbia lavorato.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER ASSICURA: "LA MIA VERSIONE NON AVRÀ COMPROMESSI"

Zack Snyder ha assicurato i fan che la sua versione di Justice League sarà realizzata senza alcun compromesso, a differenza del montaggio portato nelle sale nel 2017.
Il regista ha risposto infatti a un fan che gli aveva posto una domanda relativa al montaggio che debutterà su HBO Max nel 2021 e la sua risposta è stata ora condivisa via Twitter.

La domanda che era stata fatta a Zack Snyder era la seguente: "Se il tuo montaggio di Justice League fosse stato distribuito in qualche modo nel 2017, come sarebbe stato diverso da quello che vedremo nel 2021? Hai dovuto compiere certi compromessi pur di distribuire il tuo montaggio o lo vedremo esattamente come volevi che fosse?".
Il regista ha quindi sottolineato: "Nessun compromesso. La versione del 2017 sarebbe stata tutto un compromesso".

Sarà quindi interessante scoprire il contenuto della versione che verrà distribuita sulla piattaforma di streaming dopo una lunga attesa e le innumerevoli richieste dei fan che da anni speravano di vedere il lungometraggio nella versione ideata da Snyder.
Il regista non ha esitato a parlare dei tanti cambiamenti effettuati dopo che sul set è dovuto subentrare Joss Whedon e il primo teaser diffuso online mostra anche Darkseid che apparirà finalmente nel mondo degli eroi.

Nel cast di Justice League ci sono Ben Affleck, Gal Gadot, Henry Cavill, Amy Adams, Jason Momoa, Ezra Miller, Ray Fisher, Jeremy Irons, Diane Lane, Ciaran Hinds, Jesse Eisenberg e J.K. Simmons.


LE 10 MIGLIORI COLONNE SONORE DI ENNIO MORRICONE COMPOSTE PER IL CINEMA

Ci sono pochi artisti in grado di avere un impatto sul mondo del cinema e sull'intero panorama culturale come quello che ha avuto e continua ad avere, composizione dopo composizione, Ennio Morricone, morto all'età di 91 anni dopo una lunga e straordinaria carriera che ha avuto un forte impatto sul cinema italiano e quello internazionale: le sue colonne sonore non solo hanno impreziosito i lungometraggi a cui ha lavorato, ma hanno inoltre contribuito in maniera significativa a definire il genere cinematografico spaghetti western e a scrivere capitoli importanti della storia della musica per il cinema.

In sessanta anni di attività, Morricone ha lavorato a oltre 500 progetti, per il piccolo e grande schermo, la lista dei riconoscimenti conquistati è lunghissima e vanta due premi Oscar, uno alla carriera attribuitogli nel 2007 e l'altro assegnatogli per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

Il regista Quentin Tarantino, sul palco dei Golden Globe, non ha esitato a paragonare Morricone a Mozart, Beethoven e Schubert ed è davvero complicato trovare un motivo per dargli torto, anche solo leggendo la lista dei film a cui ha lavorato, composta da storie e atmosfere di ogni tipo e ricca di momenti musicali di culto amati da ogni generazione di spettatori.

Quando ai Golden Globes Quentin Tarantino ha toppato nel suo discorso su Morricone

Compiere una selezione dei suoi temi musicali migliori, all'interno di una discografia così ampia e variegata, causa non poca sofferenza nel pensare ai capolavori che rimangono esclusi da una lista che non potrà mai essere realmente esaustiva nel ritrarre la grandezza di uno dei veri e rari Maestri della musica internazionale.

Ben lontana dal voler essere una classifica, e in rigoroso ordine cronologico, ecco una selezione delle migliori colonne sonore composte da Ennio Morricone per i grandi film del mondo del cinema.

LA TRILOGIA DEL DOLLARO

Il lavoro compiuto da Morricone per i film diretti da Sergio Leone ha sicuramente segnato una pagina molto importante della storia delle colonne sonore ed è difficile considerare le tre opere in modo indipendente una dall'altra. L'idea di unire la sonorità della chitarra, l'ormai classico fischiettare, suoni di frusta e parti vocali ha dato vita ad alcuni dei temi più iconici di sempre. Quello di Per un pugno di dollari, ad esempio, è un brano perfetto per introdurre la genialità e creatività dimostrata dall'artista all'inizio degli anni '60.

LA BATTAGLIA DI ALGERI

Gli anni '60 hanno regalato un altro capolavoro: la colonna sonora del film La battaglia di Algeri. Ennio Morricone ha più volte attribuito al regista Gillo Pontecorvo il merito di aver ideato la base musicale su cui è stata costruita l'intera partitura, tuttavia è innegabile che il musicista abbia poi creato dei passaggi musicali di rara bellezza, in grado di enfatizzare e sottolineare il ritmo e la drammaticità dell'opera.

IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO

Tra le colonne sonore più iconiche scritte da Ennio Morricone c'è senza alcun dubbio quella del film Il buono, il brutto, il cattivo: bastano solo le prime note del tema a far riconoscere subito il brano e non si può poi dimenticare il meraviglioso The Ecstasy of Gold che viene utilizzato in una delle scene chiave. Composizioni, quelle ideate per il film, talmente affascinanti e senza tempo che moltissimi cantanti, gruppi e musicisti, hanno voluto inserirne alcune note nel proprio repertorio.

C'ERA UNA VOLTA IL WEST

La collaborazione con il regista Sergio Leone ha permesso al Maestro di firmare con C'era una volta il West una delle colonne sonore più emozionanti di sempre grazie a un'unione perfetta dell'uso degli archi e della splendida voce di Edda Dell'Orso. E come dimenticare poi The Man With The Harmonica? Il tema è stato utilizzato successivamente in altri lungometraggi, tra cui il recente Operazione U.N.C.L.E. e Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma, e ripreso anche dai Muse come introduzione della loro Knights of Cydonia, entusiasmando anche i più giovani, forse persino inconsapevoli della vera origine di quegli accordi.

L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO

Quando si pensa a Morricone il primo genere cinematografico a cui si associa il compositore è sicuramente il western ma tra i suoi migliori lavori di sempre non si può non citare L'uccello dalle piume di cristallo diretto da Dario Argento. La ninnananna ideata per il film, nonostante la sua estrema semplicità, riesce ad esempio a creare un'atmosfera di tensione psicologica di rara bellezza e suggestione. Una collaborazione, quella tra il filmmaker e il compositore, che porterà poi anche al tema de Il gatto a nove code, un altro dei pezzi più amati e apprezzati nel corso degli anni.

INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

Considerata da Morricone quasi un esperimento musicale, la colonna sonora del film diretto nel 1970 da Elio Petri rimane anche oggi, a distanza di quasi cinquanta anni, una delle più conosciute e citate della sua carriera. La modernità dell'arrangiamento, dell'utilizzo degli strumenti e degli effetti sonori rendono il tema musicale di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto uno dei maggiormente innovativi ed efficaci da lui composti.

C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

Ennio Morricone è tornato ancora una volta a collaborare con Leone in occasione di C'era una volta in America, nel 1984. Il regista, come accaduto in passato, ha potuto contare sull'aiuto della musica già durante le riprese, creando fin da subito l'atmosfera giusta anche per far immergere gli attori nella storia e negli eventi narrati. La scelta di utilizzare il flauto di pan ha inoltre permesso di dare al tema musicale una sonorità veramente unica ed emozionante.

C'era una volta in America: i 30 anni del capolavoro di Sergio Leone

MISSION

Se si dovesse scegliere una sola colonna sonora di Ennio Morricone per cui risulta assolutamente incomprensibile la mancata vittoria di un Oscar la scelta cadrebbe senz'altro su Mission. La bellezza del modo in cui ogni strumento dell'orchestra e il coro vengono utilizzati per creare un'opera d'arte in grado di sfiorare l'anima dell'ascoltatore non ha eguali e anche chi non ha avuto la fortuna di ascoltare eseguita dal vivo la partitura può ugualmente rendersi conto della sua ricchezza e complessità, elementi alla base di un capolavoro assoluto.

GLI INTOCCABILI

Un'altra nomination non trasformata in statuetta è quella del film Gli intoccabili, di Brian De Palma, con musiche in grado di adattarsi alla perfezione alla determinazione dei personaggi impegnati a provare a trovare un modo per incastrare il boss Al Capone, interpretato magistralmente da Robert De Niro. Ritmo, tensione, fascino e qualche eco western alimentano una musica veramente d'impatto.

NUOVO CINEMA PARADISO E LA COLLABORAZIONE CON TORNATORE

L'incontro con Giuseppe Tornatore ha permesso al compositore di regalare dagli anni Ottanta a oggi (sue le musiche de La corrispondenza, da poche settimane nelle sale), altre tra le migliori colonne sonore di Ennio Morricone destinate a entrare nella storia. Il tema di Nuovo cinema Paradiso, con il suo mix di dolcezza e nostalgia, cattura la magia della settima arte, mentre Playing Love tratto da La leggenda del pianista sull'oceano quella dell'amore con un semplice brano suonato al pianoforte, senza poi dimenticare la sensualità di Malèna o l'atmosfera sospesa tra passato e presente di Baarìa.


The Flash: Ezra Miller sarebbe vicino al licenziamento

Il recente ingaggio di Michael Keaton nel prossimo The Flash potrebbe non essere l’unica novità voluta dalla Warner Bros per il cinecomic di Andy Muschietti.

A quanto pare lo studios sarebbe seriamente intenzionato a sostituire Ezra Miller, offrendo per questo il ruolo ad un altro attore. We Got This Covered ha portato alla luce una bizzarra teoria, secondo cui la Warner vorrebbe mettere fine alle polemiche legate alla querelle tra lo stesso attore e la fan “strangolato” solo qualche mese fa.

Come i nostri lettori ricorderanno, Ezra Miller, durante un incontro con i fan, ha letteralmente strangolato una fan, rea solo di avergli chiesto un approccio, come dire, più fisico. L’accaduto non ha causato strascichi legali, ma di certo ha contribuito a danneggiare l’immagine linda di Miller.

Miller è oramai legato al DCEU da sei anni, senza però mai essere riuscito nell’intento di convincere i fan DC, tra l’altro lo sviluppo del film dedicato a The Flash ha stentato a decollare, tra cambi di registi e rinvii vari. Inoltre sembra che lavorare sul set con Miller non dev’essere facile, e questo perchè molti dei colleghi hanno commenti poco amichevoli a riguardo. Cambiare il protagonista di The Flash, quindi, potrebbe non essere una sciagura per i fan, e neppure per lo studios.

Non resta che attendere notizie certe.


JOKER, NUOVI CONCEPT ART MOSTRANO JOAQUIN PHOENIX E GOTHAM CITY

Continuano ad arrivare nuovissimi concept art dedicati al Joker di Todd Phillips, nonostante sia passato quasi un anno dalla sua presentazione a Venezia; in queste nuove occhiate possiamo ammirare il personaggio di Joaquin Phoenix e un look preliminare di quella che era Gotham City nella mente dei suoi ideatori.

Come sapranno i più informati, per la pellicola e le sue riprese vennero utilizzate le città di New York e Newark, principalmente per ricostruire la nuova Gotham City (anzi, la vecchia Gotham, dato che il film è ambientato negli anni '80). I nuovi concept art realizzati da Hugh Sicotte, mostrano proprio le intenzioni iniziali per ricreare quel look molto grezzo che avrebbe dovuto avere la location per il film di Phillips. Li potete visionare tutti nel post in calce a questa news.

Fin dal suo eccezionale successo di pubblico e critica, le ipotesi su un sequel di Joker non sono mai state accantonate del tutto, con lo stesso CEO di Village Roadshow, casa di produzione australiana che ha collaborato con Warner Bros. per lo sviluppo del film di Todd Phillips, che recentemente è tornato a sperare sul progetto: "Continueremo a tenere le dita incrociate nella speranza di vedere un'ottima sceneggiatura per Joker 2", ha detto Steve Mosko.

Lo scorso novembre, lo ricordiamo, c'è stato un primo incontro tra Todd Phillips e Warner Bros per programmare un eventuale sequel di Joker, ma da allora non abbiamo più avuto notizie. Toby Emmerich avrebbe effettivamente incontrato il regista di Joker, Todd Phillips, e il co-sceneggiatore Scott Silver, per discutere delle possibili idee su un sequel del film interpretato da Joaquin Phoenix. Secondo fonti attendibili, però, non è stato ancora raggiunto alcun accordo, né tanto meno c'è qualcosa di concreto a livello di trama o sceneggiatura".

https://twitter.com/DiscussingFilm/status/...ity-455845.html


AVENGERS: ENDGAME, ECCO L'ALLENAMENTO DI CHRIS EVANS PER QUELLA SENSAZIONALE SCENA

E' stato diffuso in streaming un breve video dal dietro le quinte di Avengers: Endgame in cui possiamo vedere Chris Evans allenarsi per una specifica scena della pellicola dei fratelli Russo, una di quelle che ha fatto letteralmente schizzare dalla sedie tutti i fan dei fumetti Marvel presenti nella sala cinematografica.

Stiamo parlando nello specifico della scena in cui Captain America impugna per la prima volta Mjolnir, il mitico martello di Thor, dimostrando a tutti i presenti e al pubblico presente in sala di essere degno di tale potere e di poterlo utilizzare per duellare contro Thanos. Nel breve filmato possiamo vedere Evans sul set in compagnia della controfigura e stuntman Sam Hargrave (anche regista di Tyler Rake), mentre quest'ultimo mostra all'attore le mosse da eseguire per impugnare al meglio il martello nella scena, che poi verrà essenzialmente completata in post-produzione con l'ausilio degli effetti visivi.

Si tratta di un nuovo contenuto dietro le quinte dedicato ancora una volta al Captain America di Chris Evans, che i fan si dovranno abituare a non vedere più all'interno del Marvel Cinematic Universe dopo il suo congedo alla fine della pellicola campione di incassi. Lo stesso Evans ha confessato la sua nostalgia per Captain America in un recente intervento: "Ho adorato il tempo passato con Marvel; Mi manca già, ma non nego che sono entusiasta di avere piena libertà sui miei prossimi progetti creativi".

Dopo essere apparso l'anno scorso nel giallo Cena con delitto - Knives Out di Rian Johnson, a proposito di grande schermo, per il prossimo periodo Evans ha in cantiere due progetti: farà da protagonista nel thriller Bermuda Triangle diretto da Scott Derrickson (Doctor Strange) e interpterà il villain del remake de La bottega degli orrori.


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THE BATMAN, ZOË KRAVITZ È CATWOMAN IN UNA FANTASTICA FAN ART

Una fan art publicata su Instagram da William Gray mostra Zoë Kravitz nei panni di Catwoman nel prossimo The Batman di Matt Reeves, con protagonista Robert Pattinson nel ruolo di Bruce Wayne. Kravitz sarà una degli antagonisti del film di Reeves insieme a Paul Dano nel ruolo de l'Enigmista e Colin Farrell in quello del Pinguino.

Al momento le riprese di The Batman sono interrotte a causa della pandemia di Coronavirus, che ha condizionato anche la lavorazione del film di Matt Reeves, atteso dai fan anche per via della discussa scelta di affidare a Robert Pattinson il ruolo di Bruce Wayne/Batman, ereditando il personaggio da Ben Affleck, inizialmente al centro del progetto, sia come regista che come interprete.

La fan art mostra un ipotetico look di Zoë Kravitz nei panni di Catwoman nel film. Ricordiamo che al momento non è stata pubblicata nessuna immagine di Kravitz dal set del film e quindi la fan art immagina come potrebbe essere pensata da Reeves la prossima Catwoman del grande schermo. In passato il personaggio è stato interpretato da Lee Meriwether in Batman (1966) , Michelle Pfeiffer in Batman - Il ritorno, Halle Berry in Catwoman e Anne Hathaway in Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan, ultima apparizione di Selina Kyle al cinema.
Nelle ultime settimane Zoë Kravitz ha ribadito che Robert Pattinson è perfetto per il ruolo di Batman. Recentemente Zoë Kravitz è stata protagonista della serie tv chiamata Alta fedeltà, ispirata al film con John Cusack, a sua volta tratto dal libro di Nick Hornby.


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HENRY CAVILL E LA PRESSIONE SU SUPERMAN: "FRUSTRANTE LEGGERE QUELLE FAKE NEWS"

Già all'indomani dell'uscita di Justice League al cinema con i pareri della critica sconfortanti e i non altrettanto buoni incassi al box-office, sembrava che la Warner volesse mettere da parte definitivamente il Superman di Henry Cavill per procedere eventualmente a un recasting e a nuove avventure sul personaggio.

E' stato solo con l'annuncio della Snyder Cut che Cavill ha finalmente detto la sua sia sulla questione del film che sulle sue prossime partecipazioni al DC Extended Universe nei panni de L'uomo d'acciaio. Tuttavia, Cavill ha raccontato nel corso del podcast organizzato da Variety della pressione che sentiva quando alcune fake news venivano diffuse in rete circa il suo ruolo e il suo futuro come Superman. L'attore avrebbe voluto fortemente rispondere a quelle falsità e aveva perfino pensato di farlo in maniera anonima.

"Non mentirò, sono stato tentato. Ma è qualcosa che sentivo come profondamente immorale. Quando si tratta di Superman e io sono l'attore che lo rappresenta, sembra proprio la cosa sbagliata da fare. Lascerò che proseguano con queste storie, perché al momento non farei alcuna differenza. Che importa? Un giorno le persone conosceranno la verità, e se non la sanno adesso non è un problema".

Cavill in precedenza aveva accennato alla responsabilità di ricoprire un ruolo così importante non solo per i ragazzini di tutto il mondo: "Sono sempre stato un fan di Superman. Quando interpreti un personaggio simile, il mantello ti resta addosso anche fuori dal set e diventa parte della tua rappresentazione pubblica. Quando incontri i bambini, loro non ti vedono necessariamente come Henry Cavill ma sanno che sei Superman, e da questo ne deriva una certa responsabilità. Perché è un personaggio davvero meraviglioso, ed è in realtà una responsabilità che sono felice di accollarmi, tanto da sperare di continuare a interpretare Superman ancora a lungo negli anni a venire".


Edited by Triplethor - 6/7/2020, 20:55
view post Posted: 5/7/2020, 15:11 MovieTown - Cinema

DOMENICA

05/07/2020



JUSTICE LEAGUE: KEVIN SMITH RIVELA QUELLO CHE HA SAPUTO SU JOSS WHEDON

Intorno alle accuse di Ray Fisher a Joss Whedon, circa il comportamento del regista sul set di Justice League, sta esplodendo un caso. Dopo la smentita del produttore Jon Berg, che è stato tirato dentro dall’attore in quanto avrebbe “permesso”, insieme a Geoff Johns, il suo trattamento “disgustoso, offensivo, poco professionale e totalmente inaccettabile” di cast e troupe, arriva Kevin Smith a riportare quello che sa.

Va detto che Smith non ha avuto parte nella lavorazione di Justice League. Quello che ha rivelato, per sua stessa ammissione, è “per sentito dire”. Inoltre, Smith si è concentrato su una delle accuse fatte da Fisher, la non professionalità di Whedon, cercando di darne la sua interpretazione. Ecco cosa ha detto durante il suo podcast Fatman Beyond:

Ricordate quando ho visitato il set de L’ascesa di Skywalker e [ho detto che] alcune persone lì avevano lavorato sia a Solo che a Justice League? Il tizio degli effetti speciali mi disse che, sul set, Joss aveva parlato parecchio male della versione di Zack [Snyder]. Ribadisco che questo è quanto mi ha detto un effettista che aveva lavorato a entrambe le versioni del film. Disse che [Whedon] era solito sminuire, ignorare e parlare negativamente della versione di Zack, che lui aveva visto e che tutte quelle persone avevano realizzato insieme senza di lui.

Il tizio mi ha detto che era sgradevole sul set perché le persone a cui diceva di non apprezzare quella versione del film erano le stesse che avevano contribuito a realizzarla. Credo che questa sia la ragione dell’accusa di non professionalità. Sono cose che non dovresti fare, specialmente se sei subentrato per dare una mano in un brutto momento nella vita del regista. Ma è tutto per sentito dire.


Nel frattempo, l’attore che ha accusato Joss Whedon torna alla carica con un rapido tweet, in cui scrive: “Io credo a Kai Cole e Charisma Carpenter“.

Fisher fa riferimento a due casi controversi nella vita di Whedon. Kai Cole è la sua ex moglie, e lo ha accusato di infedeltà e ricatti emotivi. Charisma Carpenter, star di Buffy, anni fa rivelò che Whedon l’aveva tagliata fuori dalla serie perché, di fatto, si era arrabbiato quando aveva scoperto che l’attrice era rimasta incinta, scombinando i piani per la quarta stagione. Carpenter ha poi dichiarato di aver fatto pace con Whedon, ma queste due ingombranti macchie non sono mai state dimenticate e ora sono riemerse ancora una volta.


REVIVAL: MIKE FLANAGAN DESCRIVE IL FILM ‘CUPO E CINICO’

Mike Flanagan è al lavoro del suo terzo adattamento cinematografico di un’opera di Stephen King: Revival, che va ad aggiungersi a Il gioco di Gerald e Doctor Sleep.

Qualche mese il filmaker è salito a bordo del progetto prodotto dalla Warner, e al podcast Kingcast, ha rivelato di aver completato la prima bozza della sceneggiatura approvata dallo stesso King.

‘Cupo e cinico’ così Flanagan ha descritto il suo adattamento:

“Quello che mi piace è che è un ritorno all’orrore cosmico, che penso sia così divertente. È inesorabilmente cupo e cinico e me lo sto godendo un mondo. È così desolante e meschino e mi piace per questo. Non ho mai finito un film in quel modo da Absentia, forse? Forse Ouija? Questo è stato del materiale davvero divertente per me perché posso dire “Oh, vuoi un finale cupo? Va bene. Tranquillo. Preparati”.

La sinossi del libro:
1962. Charles Jacobs arriva, insieme a moglie e figlio, in una cittadina del New England come nuovo pastore. Giovane e appassionato, il reverendo conquista i suoi parrocchiani, e in particolare il piccolo Jamie, al quale insegna le meraviglie dell’elettricità.

Ma quando una tragedia gli porta via la famiglia, la fede di Jacobs vacilla e lui viene allontanato dalla città. Trent’anni dopo, Jamie lo incontrerà di nuovo. Insieme a tutti i suoi incubi.


Un precedente adattamento era in lavorazione alla Universal Pictures con Josh Boone nei panni di regista e sceneggiatore. Boone ha poi diretto per CBS All Access la miniserie evento The Stand che andrà in onda quest’anno


Kenny Ortega, regista di Hocus Pocus, parla delle persecuzioni subite a inizio carriera e dell’estetica queer dei suoi film

Il regista di Hocus Pocus e di High School Musical Kenny Ortega è stato di recente inserito nella lista di Variety Power of Pride come uno dei membri della comunità LGBTQ più influenti del momento.
Difficile dare torto alla lista: Ortega è stato un pioniere. Con il suo lavoro ha anticipato i tempi, inserendo nelle sue storie contenuti e una rinnovata sensibilità verso il mondo queer. Ha contribuito a parlare, con toni leggeri, ai giovani, veicolando messaggi di accettazione e libertà.

Intervistato da Variety il regista si è concesso un toccante racconto sugli inizi e le difficoltà della sua carriera, rivolgendosi direttamente ai ragazzi e alle ragazze LGBTQ (e non solo!):

Vorrei dire solo: “Continuate a portare la torcia”. Numerose vite sono andate perdute per la ricerca di cambiamento e accettazione, e molti combattenti hanno lavorato per anni per creare un mondo in cui potessimo camminare liberamente senza discriminazioni. Non dimenticate la storia e quello che ha richiesto per portarci fin qui. Dobbiamo andare oltre. Sta a voi giovani portare questa torcia ancora più avanti.

Ortega ha poi raccontato alcune terribili e sconvolgenti discriminazioni subite a inizio carriera, mentre stava portando in giro per gli States il musical Hair. Lo show venne rifiutato da gran parte del pubblico in South Carolina, Florida, Oklahoma dove il cast fu vittima di numerose minacce, a Tulsa addirittura il Ku Klux Klan interruppe lo show salendo sul palco. Ortega interpretava un personaggio bisessuale. Un ufficiale di polizia, infastidito da quello che il personaggio rappresentava, nascose della droga nella stanza dell’hotel dove dormiva l’attore, che venne arrestato con l’accusa di essere un pericoloso spacciatore e venne incarcerato rischiando 25 anni di prigione:

Ero sul palco la sera della prima. Lui era tra il pubblico. Nessuno lo sapeva. Era un uomo calvo, io mi sono presentato come George Berger [il suo personaggio, ndr] e sono saltato giù dal palco vestendo poco niente, scavalcando il pubblico. Ho scelto lui, mi sono seduto di fronte e gli ho dato un bacio sulla testa calva chiamandolo “mamma”. Lui mi ha colpito e sono caduto a terra. Lo show si è fermato e sono stato soccorso dal resto del cast. Il giorno dopo ci dovevamo spostare a New Orleans, tornammo in hotel per prendere le nostre cose e salire sul bus. Quando sono entrato nella mia stanza mi sono ritrovato sbattuto contro un muro, le mie mani legate dietro la schiena. La cosa successiva che ricordo fu che mi ritrovai in cella e venni accusato di traffico di narcotici, il che era impossibile. Non potevamo neanche pensare di viaggiare con delle droghe. Stavamo attraversando il sud e il midwest passando i confini di diversi stati!

Ad ogni modo, la cosa bella di questa vicenda è che la giudice era venuta a vedere il nostro spettacolo. Sua figlia aveva visto lo show molte volte. Quando ha saputo cosa mi era successo ha pensato che qualcosa non andava, così ha fatto ulteriori ricerche. Per prima cosa il poliziotto mi aveva arrestato con il nome di George Berger. Credeva che fosse il mio nome perché nello spettacolo avevamo rotto la quarta parete!


Per fortuna l’intera vicenda ha avuto un esito “felice”, con l’assoluzione dell’attore e la rimozione dall’incarico del poliziotto. Ortega ha però ammesso:

Mi hanno rilasciato ma non sono più stato lo stesso, mi guardo sempre le spalle, tutt’ora.

L’intervista è proseguita trattando del rapporto tra Ortega e Hollywood. Alla domanda se fosse mai stato possibile, al tempo in cui veniva realizzato High School Musical, proporre il personaggio di Ryan come apertamente gay, il regista ha risposto:

Devo essere onesto: non penso fosse possibile all’epoca, e Disney è il gruppo di persone più progressiste con cui ho mai lavorato. Ero preoccupato perché era un film per famiglie e bambini e Disney poteva non essere ancora pronta per attraversare quella linea e muoversi in quel territorio. Mi sono semplicemente preso la responsabilità di fare delle scelte che sarebbero state “colte” da coloro che guardavano. Lo avrebbero visto, percepito, l’avrebbero saputo e si sarebbero identificati comunque con lui.

Infine Ortega ha parlato dell’importanza della rappresentazione nel cinema e dell’estetica queer nei suoi film sottolineando come sia una sorta di spirito e di divertimento molto personale che scorre all’interno dei suoi film. Ed è grazie al progresso fatto in questo senso che si può dirlo esplicitamente senza che le persone ne siano spaventate:

“Centinaia di giovani mi hanno detto: se non fosse stato per High School Musical non so se sarei mai stato a mio agio con la mia pelle. Non so quando sarei stato in grado di sentirmi a mio agio abbastanza da fare coming out ed accettare chi sono.


New Mutants slitta a settembre in Brasile e a ottobre in Argentina

Quello che i fan di New Mutants temevano potrebbe presto avverarsi: il cinecomic di Josh Boone è stato rimandato in alcuni paesi dopo il riposizionamento di Mulan.
Come riportato da un giornalista brasiliano la pellicola sarà nei cinema in Brasile, uno dei territori che più attendeva il film con Anya Taylor-Joy e Maisie Williams, non più ad agosto ma il 10 settembre.

In Argentina gli spettatori dovranno attendere ancora di più visto che il film è stato rimandato all’8 ottobre.

A questo punto è lecito chiedersi se la Disney vorrà distanziare Mulan (21 agosto) e New Mutants (28 agosto) anche negli Stati Uniti, ma al momento non sono state comunicate decisioni ufficiali.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

La 20th Century Fox ha sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Eric Roberts e Jequan Jackson nel cast di No More Goodbyes

Secondo quanto riportato da Deadline Eric Roberts (Suits, Il Cavaliere Oscuro) e Jequan Jackson (FBI, La Fantastica Signora Maisel) sarebbero entrati a far parte del cast di No More Goodbyes, dramma diretto da James Ganiere e basato su una sceneggiatura di Rebekah Ganiere.
Il lungometraggio segue la storia del sedicenne Mark (Jackson) che, dopo la morte della madre adottiva, scappa insieme al fratellastro Tristan (interpretato da Christian Ganiere), un ragazzo autistico e affetto da disturbo da stress post-traumatico per stare insieme e non essere separati dal sistema. Tuttavia Mark scopre che tenere insieme lui e sua fratello è più difficile di quel che sembra. Dovranno fare affidamento l’uno sull’altro e anche su un veterano militare in pensione di nome Stan in cerca della propria redenzione.

Del cast fanno parte anche Tom Nowicki (Ozark, Preach), Miriam A. Hyman (The Chi, Panama Papers), Sal Velez Jr (The Way Back, Black Summer), Michael Patrick Lane (Tully) Petri Byrd (Judge Judy), Stacy Haiduk (Prison Break, True Blood) Ethan McDowell (Doom Patrol, Space Command), Zuri Starks (Valley of the Zombies), Sunday Curry (The Price of Fame) e Starletta DuPois (Charming the Hearts of Men, Le Pagine della Nostra Vita).


Filming Italy Sardegna Festival 2020: la terza edizione con Matt Dillon, Ilenia Pastorelli e Claudia Gerini

Si svolgerà dal 22 al 26 luglio al Forte Village di Cagliari Il Filming Italy Sardegna Festival diretto da Tiziana Rocca. Fra gli ospiti Matt Dillon, Claudia Gerini e Ilenia Pastorelli.

La terza edizione del Filming Italy Sardegna Festival si farà e si terrà dal 22 al 26 luglio al Forte Village di Cagliari. La manifestazione, come sempre diretta da Tiziana Rocca, legherà, come da tradizione, cinema e televisione e prevede una serie di incontri e di proiezioni. La madrina di questa edizione sarà l'attrice Ilenia Pastorelli, mentre Claudia Gerini sarà a capo della giuria dei corti cinematografici e il compito di Presidente Onorario del festival spetterà niente meno che all’attore americano Matt Dillon. Ovviamente i tre talent saranno presenti, insieme ad altre personalità del mondo dello spettacolo che verranno annunciate più avanti.

"Sono particolarmente orgogliosa di poter annunciare questa terza edizione di Filming Italy Sardegna Festival, che ho fortemente voluto proprio in questo periodo così difficile per la cultura e per l’intero settore dell’audiovisivo" - ha dichiarato Tiziana Rocca. "Stiamo vivendo un momento storico unico nel suo genere e dei giorni davvero delicati, soprattutto per il cinema, che sta affrontando la riapertura delle sale tra scarsa presenza di pubblico e direttive molto difficili da attuare. Proprio per questo, Filming Italy Sardegna Festival è una delle poche manifestazioni italiane, rivolte al pubblico di cinema e televisione, che faccia interagire i personaggi del piccolo e del grande schermo con lo spettatore, motore unico della riuscita di un prodotto culturale. Per adeguarci alla situazione, infatti, una delle tante novità di quest'anno sarà la multimedialità del Festival, che metterà a disposizione un'area virtuale in modo da dare a tutti la possibilità di seguire i numerosi eventi che stiamo definendo in questi giorni".

La Rocca ci tiene ad aggiungere che anche la terza edizione del Filming Italy Sardegna Festival sarà dedicata alle donne: "Sono molto orgogliosa infatti di proseguire la collaborazione con Women in Film Italia, importante organizzazione che da anni si batte per i diritti delle donne. E sono molto felice di avere una donna forte e determinata come Ilenia Pastorelli nel ruolo di madrina del festival. Auspico che il Filming Italy Sardegna Festival possa, per quanto possibile, dare una spinta a questa ripartenza del settore ed essere un segno di speranza e di ottimo auspicio per il futuro”.

In collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, dopo il successo nella scorsa edizione, si è deciso di istituire un premio dedicato ai corti cinematografici: Italy Sardegna Festival in Corto (II edizione). Il tema fissato per questa edizione è Ecologia, Ecosostenibilità, Sport ed Emergenza Climatica, che possa fungere anche da riflessione sulla propagazione planetaria del contagio da Coronavirus, sulle ricadute economiche e sociali, oltreché individuali, della pandemia e sulle buone pratiche da adottare in tema di tutela ambientale.

Anche nel 2020 il Filming Italy Sardegna Festival si svolgerà in collaborazione con APA, l’Associazione Produttori Audiovisivi presieduta da Giancarlo Leone e con la direzione generale di Chiara Sbarigia, con il sostegno di Forte Village e con il Patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, di ANICA e del Consorzio Costa Smeralda.


A ZACK SNYDER PIACE IL JOKER DI JARED LETO, DAVID AYER RISPONDE

Suicide Squad sarà stato anche un flop, ma Zack Snyder ha solo giudizi positivi sulla performance di Jared Leto come Joker, e David Ayer lo ringrazia pubblicamente.

Suicide Squad - complice, apparentemente, un montaggio sconsiderato - non non fu accolto positivamente da pubblico e critica, nonostante una performance non pessima al boxoffice, e la vittoria di un Oscar (per il make-up).
Tuttavia, uno degli elementi più controversi della pellicola risulta sicuramente il Joker interpretato da Jared Leto, che non ha convinto i più - specialmente se messo a paragone con le più popolari interpretazioni del personaggio -, ma sembra avere comunque la sua schiera di sostenitori.
Tra questi vi sarebbe Zack Snyder, il regista di Man of Steel, Batman v. Superman e Justice League, che su Vero ha espresso un parere decisamente positivo sulla performance dell'attore e cantante.

"Qual è la tua opinione sul Joker di Jared Leto? Avresti voluto vederlo interagire con Batfleck?" gli chiede un fan sul suo social prediletto.
E la risposta di Snyder è stata "L'ho sempre amato nella parte".
Lo scambio, ricondiviso su Twitter, è arrivato a David Ayer (il regista è stato taggato nel post) che ha risposto ringraziando il collega con un'emoji.

Ayer, come Snyder, non ha mai fatto segreto del fatto che la sua versione del film fosse assai diversa da quella mostrata in sala, e dopo il "miracolo Snyder Cut", i fan hanno DC hanno iniziato subito un nuovo ritornello su Twitter: #ReleaseTheAyerCut.
Avremo mai modo di vedere la versione "non manomessa" di Suicide Squad?


CHRIS HEMSWORTH SARÀ HULK HOGAN: "MI ASPETTA UNA PREPARAZIONE FISICA FOLLE"

Chris Hemsworth ha affermato di essere pronto per interpretare Hulk Hogan nel film Netflix che narrerà la vita del wrsetler e giura che il suo fisico sarà anche più "grande" di quando ha interpretato Thor.

L'attore che ha vestito i panni del Dio del Tuono, Chris Hemsworth, è pronto per interpretare la leggenda del wrestling degli anni'80 Hulk Hogan: "Questo film sarà un progetto davvero divertente. Come potete immaginare, la preparazione per il ruolo sarà puramente e follemente fisica" - ha commentato l'attore australiano - "Dovrò mettere su più massa di quella che ho messo per Thor."_

Mentre Chris non vede l'ora di trasformarsi in Hulk, ha affermato che il progetto sta andando avanti prima dell'inizio della produzione, dato che non ha ancora visto una sceneggiatura.

All'inizio di quest'anno il mondo del wrestling ha reagito con rabbia dopo che è stato rivelato che la star australiana interpreterà l'icona degli anni '80 nel prossimo film biografico su Netflix. Il commentatore del wrestling Bryan Alvarez, 43 anni, ha detto che Chris non era abbastanza stravagante per interpretare Hogan e pensava che l'attore fosse di "dimensioni normali".

Bryan, egli stesso un wrestler professionista in procinto di ritirarsi, ha dichiarato: "Chris Hemsworth sembra solo un ragazzo normale" e ha osservato che aveva un tipo di corpo simile a Brad Pitt nel film Troy. _"È grosso e sì, ha i capelli lunghi biondi, ma... hai visto Hulk Hogan negli anni '80? È almeno il doppio di Thor", ha continuato.

A giugno, Chris ha detto a Popsugar di parlare apertamente del processo estenuante per aumentare i muscoli e perdere grasso, in modo da interpretare Thor nel prossimo film Marvel Thor: Love and Thunder. "Ho messo su un sacco di peso, circa 20 chili a un certo punto. Era puramente mangiare, mangiare, mangiare, allenarsi e allenarsi, cercare di dormire il più possibile." Della sua dieta rigorosa, Chris ha detto di aver mangiato: "Petti di pollo e frullati proteici, pollo bollito... carni non condite, carboidrati giusti. Molto rigorosa."


Hemsworth-Hulk

JUSTICE LEAGUE, NELLA SNYDER CUT CI SARÀ ANCHE GREEN LANTERN?

Justice League e lo Snyder Cut sono ormai oggetti quotidiani di anticipazioni e rumor, spesso e volentieri a opera dello stesso Zack Snyder. L'ultimo di questi? Il debutto di Green Lantern nel film.

È dal 2011, precisamente dal minuto dopo esser usciti dal cinema dopo il film con Ryan Reynolds (si fa per dire, ma neanche troppo) che i fan DC attendono di vedere sul grande schermo una nuova versione di Lanterna Verde, e molti di questi speravano che ciò sarebbe accaduto nel film corale del 2017, Justice League.
Come ben sappiamo, non è andata così, ma con l'avvento del famigerato Snyder Cut, le cose potrebbero cambiare.

Su VERO, piattaforma social prediletta da Zack Snyder, un fan ha chiesto al regista se la sua intenzione fosse quella di introdurre il personaggio di Lanterna Verde in Justice League, e lui ha risposto... Facendo l'occhiolino.

"Prima di tutto, grazie per tutto @zacksnyder. Ho solo una domanda: che cosa intendevi con 'Unite the 7'? È in arrivo una Lanterna Verde?" chiede l'utente, facendo riferimento a una delle tagline iniziali di Justice League. Se la risposta di Snyder è da prendere come una conferma della presenza del personaggio nella sua versione - quale che sia la capacità del ruolo - chissà quale Lanterna vedremo, e quale attore (o attrice, chi dice che non possa trattarsi di Jessica Cruz?) sarà mai stato scelto per interpretarlo.


SAPORE DI MARE, CHRISTIAN DE SICA: "IL PRODUTTORE NON MI VOLEVA NEL FILM"

L'estate è appena iniziata ed è di nuovo Sapore di mare, sia nelle repliche televisive ma anche nelle nuove proposte Netflix, che con Sotto il sole di Riccione ha voluto rievocare quel filone molto amato. A Christian De Sica quel film ha cambiato la vita e lo ha raccontato in un'intervista a Il Tempo.

"E pensare che la settimana prima di iniziare le riprese del film il produttore non voleva più farlo." - racconta Christian De Sica - "Diceva: "Ma che facciamo un film con Jerry Calà e Christian De Sica? Non sono nessuno! E invece fu un trionfo. Allora incassò nove miliardi e mezzo. A me ha cambiato la vita. Fino ad allora avevo una situazione finanziaria non facile. Mio padre era un giocatore... Ricordo che durante la prima proiezione del film, dissi a mia moglie: "A Silviè, da oggi se magna!"

Dopo Sapore di mare poi sono arrivati i cinepanettoni: "Sono diventati quasi dei documentari. Se si vuole capire l'Italia degli anni Ottanta, basta rivedere i cinepanettoni, perché sono ritratti precisi della borghesia di quell'epoca"

A proposito di cinepanettoni, nella stessa intervista è stato anticipato che il nuovo film di Christian De Sica e Massimo Boldi in uscita nel 2020 ci porterà su Marte. Uno scenario spaziale per lo storico duo dei film natalizi? Restiamo in attesa di ulteriori dettagli.


GODZILLA 2: KING OF THE MONSTERS, IL REGISTA SVELA LA SCENA POST CREDITS MAI GIRATA

Godzilla: King of the Monstrs avrebbe dovuto avere una scena post credits in cui apparivano le Gemelle Mothra, come ha rivelato il regista Mike Dougherty condividendo uno storyboard del momento che non è stato realizzato.
L'immagine realizzata da Anthony Winn si vede quello che avrebbe dovuto accadere nella sequenza mai girata.

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La scena avrebbe introdotto le Gemelle Mothra al termine di un film in cui Godzilla aveva già combattuto con altri mostri, in particolare con Ghidorah. Le dottoresse Ilene e Ling Chen erano state rappresentate come scienziate impegnate a studiare Mothra per scoprire qualche dettaglio in più sull'enorme insetto. In base a quanto condiviso da Michael Dougherty relativo alla scena inedita di Godzilla II - King of the Monsters, la versione che si voleva portare sul grande schermo dei personaggi era molto diversa da quella mostrata nella versione dei Toho Studios. Gli ultimi minuti del film avrebbe dovuto mostrare una delle sorelle Chen andare in un'area segreta.

Mothra ha perso la vita nel secondo film del franchise e quindi non è chiaro se potrebbe tornare in qualche modo in scena in Godzilla vs. Kong.
Il lungometraggio è stato diretto dal regista Adam Wingard e nel cast ci saranno le star Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall e Brian Tyree Henry.


PHILADELPHIA, LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO IL FILM CON TOM HANKS

La storia vera a cui si sono ispirati gli sceneggiatori di Philadelphia, uno dei primi film a trattare in maniera esplicita il tema dell'AIDS, è quella di Geoffrey Bowers, un giovane avvocato che lavorava per un importante studio legale di una multinazionale americana a cui fece causa in seguito al suo licenziamento.

Il 4 dicembre 1986 Bowers fu licenziato dagli amministratori della corporazione e abbandonò la sua scrivania il giorno seguente senza chiedere spiegazioni. Gli amministratori inizialmente decisero di licenziarlo nel luglio dello stesso anno, ignorando le regole della politica aziendale, la sua buona condotta e le opinioni dei suoi clienti e dei suoi supervisori.

I suoi supervisori protestarono, il che ritardò il suo licenziamento, ma gli amministratori erano irremovibili e decisero di votare ancora quell'ottobre ottenendo un punteggio di dodici voti contro tre. Il voto iniziale per licenziarlo a luglio ebbe luogo due mesi dopo che Bowers ricevette ottimi voti su una valutazione delle prestazioni di routine.

Proprio come Andrew Beckett, il personaggio di Philadelphia interpretato da Tom Hanks, anche Geoffrey Bowers è stato costretto a convivere con le lesioni visibili causate dal sarcoma di Kaposi. Il caso è durato sei anni in tutto: il voto di licenziamento, quindi, avvenne esattamente un mese dopo la sua valutazione positiva da parte dei suoi supervisori ed un mese prima del suo ultimo giorno di lavoro presso la multinazionale americana.

La famiglia di Geoffrey Bowers, che morì il 30 settembre 1987 a 34 anni, fece causa ai produttori di Philadelphia sostenendo che il film era basato sul caso del loro congiunto. Un anno dopo la morte di Geoffrey il produttore Scott Rudin incontrò i familiari del ragazzo e i loro avvocati e - secondo i Bowers - promise loro un compenso per la loro collaborazione. I Bowers sostennero che 54 scene del film con Tom Hanks erano molto simili a quanto accaduto a Geoffrey Bowers e che alcuni dettagli inseriti nel film erano inediti e avrebbero potuto saperli solo da loro, durante gli incontri. La difesa disse che Scott Rudin vendette il soggetto del film alla Tri-Star Pictures e che non ebbe ulteriore coinvolgimento nella produzione. Inoltre Rudin non aveva fornito nessuna informazione privata alla Tri-Star, ma che tutto il materiale inserito nella sceneggiatura era di pubblico dominio, reperibile da diverse fonti. La causa fu chiusa nel 1996 e i termini dell'accordo non furono mai rilasciati.


È PER IL TUO BENE: SALEMME, BATTISTON E GIALLINI, PADRI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

L'idea era raccontare "tre prototipi di famiglia italiana", adattando l'originale spagnolo Es por tu bien di Carlos Therón alla contemporaneità italiana. Da qui parte il remake firmato da Rolando Ravello, È per il tuo bene, rocambolesca commedia corale (in uscita su Amazon Prime Video dal 2 luglio) sul rapporto padre-figlia.

Tre modelli di paternità confusa e inadeguata alle prese con una guerra a tutto campo per sbarazzarsi dei fidanzati delle figlie. Nel ruolo dei padri (tre cognati) Marco Giallini, Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston, in quello delle madri complici e più comprensive, Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi e Isabella Ferrari; le figlie hanno invece il volto di Matilde Gioli, Eleonora Trezza e Alice Ferri.

E' per il tuo bene nasce da un'operazione di riscrittura a quattro mani, che ha convolto il regista e lo sceneggiatore Fabio Bonifacci: "Si fanno i remake per due motivi: perché ti piace il film da cui parti e perché speri di poterlo migliorare arrampicandoti sulle spalle di chi ha già lavorato prima. Abbiamo
cercato di adattare la storia originale alla realtà italiana. - racconta Bonifacci - Uno dei principali cambiamenti è stato il conflitto tra il personaggio di Giallini e il fidanzato della figlia: nella versione spagnola il primo era un industriale, il secondo un idealista dei centri sociali. Qui invece lo abbiamo trasformato in una padre progressista, che non lo è più così tanto nel momento in cui la figlia si fidanza con una ragazza di colore. È un conflitto dell'Italia di oggi". Lo stesso è successo per il trapper interpretato da Biondo: "Nel film originale era un Neet, ovvero uno di quei ragazzi che non studiano né lavorano - spiega lo sceneggiatore - Qui è un cantante trap che nei suoi brani parla di droga; per spingere maggiormente sul conflitto abbiamo quindi trasformato il padre della ragazza in un poliziotto. Abbiamo inoltre reso i rapporti tra i tre amici più legati alla realtà italiana: c'è la rabbia degli sconfitti della modernità, l'odio per i vincenti e un sottile disprezzo per i perdenti".

Una storia che esplora il microcosmo della famiglia italiana, le sue dinamiche e i conflitti generazionali: "Mi interessava che le madri avessero un ruolo più ampio, ci tenevo che le figure femminili crescessero e che i figli avessero più spazio. Biondo e Lorena nel film spagnolo non ci sono, ma ci sembrava giusto raccontare il mondo dei rapper da una prospettiva diversa; stanchi di essere etichettati come poco intelligenti - aggiunge Rolando Ravello -, credo siano gli unici portatori del disagio di questa generazione di cui ci raccontano un malessere che non riusciamo a cogliere. Anzi, continuiamo a stare lì con il dito puntato verso una generazione nata in un vuoto cosmico. Noi avevamo almeno uno straccetto a cui aggrapparci, loro no".

La colpa di questi padri? "Troppo presi da se stessi e impegnati a controllare le proprie figlie. - dice Claudia Pandolfi, nel ruolo della madre di Sara, fidanzata con un uomo di trent'anni più grande di lei, noto donnaiolo e vecchio amico di papà Sergio - Amo molto Sergio ma nulla può impedirmi di salvare mia figlia da un padre prevaricante e geloso che inquina la vita di un'adolescente". Come Valentina, la cui fuga con un'altra donna metterà al tappeto Arturo: "Quello del mio personaggio è il viaggio che molti ragazzi stanno facendo, - rivela Matilde Gioli, che la interpreta - vivono in una una società che sta cambiando e in cui i rapporti d'amore sono molto più liquidi, c'è una fluidità nei ruoli e nei generi che per la generazione dei nostri genitori non è ancora così scontata. Valentina si ritrova all'interno di uno scontro generazionale, che poi diventa dialogo e incontro tra generazioni diverse quando i suoi genitori si aprono a un nuovo modo di amare".

Anche se all'inizio accettarlo non sarà così facile, soprattutto per dei padri tradizionalisti e ancorati a un prototipo anacronistico della famiglia. Secondo Vincenzo Salemme, che nel film è Antonio "la difficoltà maggiore per un padre è l'autorevolezza. Ci troviamo davanti tre padri che hanno paura di aver perso il proprio ruolo in famiglia, è la paura più grande del maschio oggi che in versione comica vede la propria 'potenza' messa in discussione".

"La nostra generazione si trova in difficoltà, la società è cambiata molto. Nella vita sono padre di due ragazzi, non c'è quel sentimento di gelosia. Avere una figlia femmina sarebbe stata un'esperienza...", gli fa eco Marco Giallini, alias Arturo, avvocato di successo, borghese e benpensante, sconvolto dall'amore della propria figlia per un'altra donna. Non è diverso per Giuseppe Battiston, Sergio, facilmente irascibile e alle prese con una gelosia incontrollabile: il suo peggior errore è "non rendersi conto che sua figlia è cresciuta".


SOTTO IL SOLE DI RICCIONE, I PROTAGONISTI : “ABBIAMO CERCATO DI RIVIVERE LA FRESCHEZZA DEGLI AMORI ESTIVI"

L'estate è ufficialmente iniziata, nella realtà così come su Netflix, con l'arrivo di Sotto il sole di Riccione, il film realizzato in collaborazione con Mediaset e prodotto insieme a Lucky Red, che è in catalogo dal 1 luglio. Ci è stato presentato in una conferenza stampa ricca di attori e realizzatori, tutti intervenuti per raccontare l'esperienza sul set al servizio dei giovani registi che rispondono al nome di Younuts! e di Enrico Vanzina, che ha ideato il soggetto e scritto la sceneggiatura insieme a Caterina Salvadori e Ciro Nacca.

È stato proprio Enrico Vanzina a inaugurare l'incontro spiegando le motivazioni che l'hanno spinto a ideare questa storia basandosi sulla canzone di Tommaso Paradiso e i TheGiornalisti, ma con Sapore di mare sempre in mente: da una parte la volontà di realizzare un omaggio a suo fratello scomparso, dall'altra proprio la forza di quella canzone, Riccione, che poteva tener testa a quella della musica di Sapore di mare, ispirazione evidente della pellicola.

"Abbiamo cercato di raccontare cosa sia l'estate in Italia" ha detto ancora Vanzina, "non solo dal punto di vista generazionale, ma sentimentale: nel film scaviamo in una generazione che nasconde i sentimenti, ma ne ha tantissimi." Il pensiero del fratello è stato presente nella mente di Enrico Vanzina anche in fase di scrittura: "ogni volta che scrivevo qualcosa insieme a Caterina e Ciro pensavo 'como l'avrebbe fatto Carlo?'" ma il pensiero torna a lui anche quando parla del lavoro dei due giovani registi e il loro "gusto forte per gli anni '80" e il loro tocco vintage: "hanno fatto un lavoro fantastico, Carlo li avrebbe abbracciati."

Per loro, d'altra parte, è stato "emozionante" lavorare a questo film dopo l'esperienza importante nel campo della musica per artisti importanti del panorama italiano. Un'esperienza che hanno portato anche in Sotto il sole di Riccione, dove hanno "cercato di aggiungere emozione alle scene attraverso la musica". Una capacità lodata da Enrico Vanzina, che ha fatto riferimento alla scena del concerto che "sembra un concerto americano, fatto con mezzi italiani neanche tanto strepitosi".

Con una tale ispirazione in mente, non poteva mancare un'attrice come Isabella Ferrari, che ha ci tenuto a precisare che "Sapore di mare non è un film che ho fatto. È IL film. Quello che ha fatto cambiare il corso della mia vita per sempre." Ricorda il suo primo giorno sul set per il ruolo di Selvaggia, "quando non sapevo nemmeno cosa fosse un personaggio. È stato il mio romanzo di formazione." Per Andrea Roncato invece è stato pensato un personaggio che eredita le caratteristiche di altri che ha interpretato nel corso degli anni, che erano i "classici vitelloni romagnoli", ma che "si riscatta molto in questo film grazie al confronto con i ragazzi che gli chiedono consigli."
periodo meraviglioso", un periodo in cui "eravamo liberi" in contrasto alle tante restrizioni che vivono i giovani di oggi che sono troppo protetti. "All'epoca c'erano visioni, progetti in avanti, vita che partiva" ha aggiunto parlando dei ragazzi dei nostri giorni, "oggi i ragazzi vivono con la paura. Noi avevamo un mondo davanti." È forse per questo che è così importante la nostalgia di cui è intriso il film. "Abbiamo cercato di dare un messaggio nostalgico" hanno spiegato gli Younuts! "attraverso le location che richiamano le commedia estiva anni '80. Tutte le estati sono sempre nostalgiche e malinconiche perché ti ricordano qualcosa che hai vissuto e non torna più."

I ragazzi però non hanno mai lavorato con il peso di Sapore di mare. Lo ha spiegato Claudia Tranchese che interpreta Emma: "volevano che ci esprimessero con un linguaggio moderno. I sentimenti sono gli stessi, ma cambiava il linguaggio verbale e non verbale. È una rappresentazione odierna di quello che è stato Sapore di mare al tempo." E in questo hanno potuto partecipare anche i rispettivi interpreti, come ha spiegato anche Cristiano Caccamo che interpreta Ciro, l'aspirante cantante che si ritrova a fare il bagnino a Riccione: "non ci è stato proprio chiesto, ma ognuno cerca di mettere qualcosa di sé nel proprio personaggio" soprattutto nella fase di lettura tutti insieme, in cui c'è stato il confronto con gli autori.

La conferma arriva da Ludovica Martino, interprete di Camilla: "gli Younuts! ci tenevano che il linguaggio fosse molto autentico, molto sporcato, e noi abbiamo potuto mettere man a quello." Discorso che vale anche per Davide Calgaro, che dà vita a Furio: "il mio è il personaggio più comico e ho cercato di mettere del mio anche dal punto di vista delle battute e della comicità un po' scorretta sulla quale abbiamo un po' osato."

"Uno dei messaggi di questo film è quello di avvicinarci" ha detto Lorenzo Zurzolo che ha uno dei ruoli più delicati, quelli del non vedente Vincenzo, sottolineando l'importante di non allontanare "chi è diverso da te". Ma è centrale anche il processo di crescita dei personaggi più giovani nel corso di questa estate che fa da sfondo al film. "Abbiamo cercato tutti di rivivere la leggerezza di quell'età" ha raccontato Cristiano Caccamo, "di aggrapparci a qualcosa che abbiamo vissuto, di rivivere la freschezza e la leggerezza delle estati in cui ci innamoravamo, in cui l'amore era puro e semplice."

D'altra parte anche di questo parla questo film, che tratta "tutte le fasi dell'amore" con ogni personaggio che ne vive un aspetto diverso nella fase tra adolescenza e post-adolescenza. In queste relazioni umane sono importanti oggi anche la tecnologia e i social, che ci hanno aiutati nel periodo dal quale stiamo uscendo, come spiega Ludovica Martino che aggiunge quanto sia importante sfruttare la parte positiva di essi, "ma se sfocia nella malattia di stare sempre connessi, ci fanno allontanare." Insomma è importante la misura e questo aspetto è introdotto in modo naturale e non forzata dal film, come fa notare Claudia Tranchese: "se quello diventa il tuo unico strumento di socializzazione, è un problema. Se è solo un aiuto, ben venga!"


GODZILLA II - KING OF THE MONSTERS: ECCO COSA SI PROVA AD INTERPRETARE GHIDORAH!

King Ghidorah è stata una delle parti più apprezzate di Godzilla II - King of the Monsters, e poche ore fa ComicBookMovie ha pubblicato un'intervista esclusiva molto interessante con Alan Maxson, ovvero l'attore che ha interpretato il celebre mostro gigante.

Ecco cosa ha dichiarato l'attore:

"Ghidorah è stato un personaggio assolutamente folle da interpretare! È stato uno dei lavori più divertenti che abbia mai fatto. Come sapete, ci sono tre teste per Ghidorah, quindi il regista [Michael Dougherty, ndr] ha assunto tre attori diversi, Jason Liles, Richard Dorton e me. Ci ha dato personalità diverse, ci ha legati insieme e ci ha fatto combattere Godzilla! Non avrebbe potuto essere più divertente di così!"

Maxson ha aggiunto: "C'è una grande differenza fra l'interpretare un umano e un mostro a tre teste. Di solito, interpretare una creatura comporta una grande quantità di movimento con indosso grandi protesi, trucco, tute ingombranti e cose del genere, tutte cose che devi prendere in considerazione quando ti esibisci. Sei sempre preoccupato che le protesi che indossi cambino il tuo movimento, quindi devi capire se metterci più forza o meno. Molte volte il regista ti chiede di esercitarti e studiare un particolare tipo di movimento, ma una volta che indossi la tuta e il resto tutto quello che hai preparato va a farsi benedire e ogni cosa dipenderà da quello specifico costume. Migliorarsi e pensare rapidamente è cruciale per le molte incognite che nasconde questo tipo di recitazione."

Infine, Maxson ha ammesso che dopo questa esperienza in casa Warner Bros. vorrebbe lavorare anche con altri franchise molto noti, come Star Wars e Il Pianeta delle Scimmie.


TOM CRUISE IMPAZIENTE DI LAVORARE, PARLA COL GOVERNO UK: FA RIPARTIRE ANCHE THE BATMAN?

Secondo quanto riportato Tom Cruise, star di Mission: Impossible, ha convinto il governo del Regno Unito ad esonerare le personalità del cinema dalla quarantena obbligatoria di 14 giorni per consentire ai blockbuster di Hollywood di riprendere la produzione.

La mossa segue quello che è stato descritto come un colloquio a tu per tu tra il segretario alla cultura Oliver Dowden e lo stesso Cruise, avvenuto lontano dai riflettori all'inizio di questa settimana. La conversazione aveva a che fare ovviamente con il riavvio delle riprese degli ultimi due film della saga di Mission: Impossible, con la settima e l'ottava puntata del franchise che avevano appena iniziato la loro produzione back-to-back prima che fosse comandato il lockdown, ma va notato che nel Regno Unito sono attualmente in stallo tante altre produzioni Hollywoodiane, la più importante delle quali è sicuramente The Batman di Matt Reeves con protagonista Robert Pattinson.

Entrambe le produzioni sono state avviate nei pressi dei Warner Bros Studios di Leavesden, vicino a Londra. Dowden ha dichiarato: "I più grandi successi mondiali vengono realizzati in Gran Bretagna. La nostra creatività, competenza e i nostri sgravi fiscali rappresentano il successo per le nostre industrie cinematografiche, e fanno di noi una meta molto richiesta, e la cosa offre un grande ritorno per la nostra economia. Vogliamo che l'industria cinematografica riparta immediatamente, e per farlo esentaremo un numero limitato di cast e troupe essenziali dalla quarantena, così da far riavviare le produzioni in sicurezza”.

Adrian Wootton, amministratore delegato della British Film Commission, ha dichiarato: "Le notizie immensamente apprezzate di oggi sono anche un chiaro riconoscimento dell'importanza del settore degli investimenti interni del cinema e della televisione di fascia alta per l'economia del Regno Unito. Il settore ha valso oltre 3 miliardi di sterline nel 2019 e ha un chiaro ruolo da svolgere nella nostra ripresa economica dopo il blocco".

Ricordiamo che in settimana era stato riferito che Tom Cruise è pronto a costruire un villaggio pur di far riprendere i lavori sui suoi film; per quanto riguarda The Batman, è probabile che vedremo le prime immagini del film al DC FanDome.


HARRY MALLING, L'EX STAR DI HARRY POTTER È IL VILLAIN DI THE OLD GUARD CON CHARLIZE THERON

Nel corso di una recente intervista promozionale Harry Malling, noto ai più per il ruolo di Dudley Dursey nel franchise cinematografico di Harry Potter, ha parlato del suo ruolo di villain in The Old Guard, cinecomic Netflix con protagonista Charlize Theron.

Nel film, tratto dall'omonimo fumetto della Image Comics, Melling interpreta il genio della scienza nonché spietato uomo d'affari Merrick, un personaggio che l'attore si è divertito a confrontare con Dudley in un'intervista a ComicBook.

Se Dudley del mondo di Harry Potter fosse andato all'università e avesse studiato un bel po', sarebbe potuto diventare simile Merrick? "Beh, spero di no, ma chi lo sa potrebbe essere!" ha scherzato l'attore. "Sì, voglio dire, sicuramente dovrebbe fare molta strada, studiare molta scienza all'università. Ma, sì, voglio dire, è sempre divertente interpretare questi personaggi eccentrici, e trovare dettagli al loro interno."

Ma Merrick e Dudley sono, ovviamente, abbastanza diversi. Nessuno dei due personaggi intende essere un idolo dei fan: ma se all'irritante cugino di Harry Potter gli si poteva imputare tanta codardia, Merrick sarà molto più aggressivo e spietato nel perseguimento dei suoi obiettivi. mezzi per prendere ciò che vuole.


IO SONO LEGGENDA, QUANDO LA REALTÀ SUPERA LA FANTASIA: ECCO IL VIDEO DI UNA DONNA ZOMBIE

Parliamoci chiaramente, a tutti è sembrato negli ultimi mesi di vivere in un film distopico come Io sono Leggenda, ma ci sono giorni in cui la realtà riesce a superare ancora di più la fantasia. Un video di una donna che sembra essere una zombie sta facendo il giro del web.

Nelle immagini si intravede infatti questa donna in preda alla rabbia ed assolutamente fuori controllo che una volta respinta, inizia sbattere su porte e finestre, leccando il vetro in modo provocatorio, mentre alcuni uomini all'interno dell'edificio tentano di difendersi.

A molte persone questo video ha ricordato il personaggio di Will Smith in piedi dietro una barriera di vetro che tenta di difendersi dagli infetti che assalgono la sua abitazione per tentare di recuperare ciò che ritengono sia stato loro rubato. Gli zombie non hanno avuto molta fortuna e lo stesso è accaduto a questa donna. Infatti non è riuscita in alcun modo ad entrare nell'edificio a cui voleva accedere.

Negli Stati Uniti molti video del genere sono spuntati dopo la diffusione della pandemia di Coronavirus e ovviamente il film Io sono Leggenda è tornato molto in auge in questo periodo. Will Smith in questi giorni si trova a festeggiare i 30 anni di Willy, il Principe di Bel-Air, la serie cult degli anni '90 che il pubblico continua ad adorare.


https://twitter.com/i/status/1279038342596890624

FREE STATE OF JONES, LA SCOMMESSA PERSA DI MATTHEW MCCONAUGHEY DOPO L'OSCAR

Free State of Jones, progetto fortemente voluto da Matthew McConaughey all'indomani della sua vittoria ai Premi Oscar come miglior attore per Dallas Buyers Club; tuttavia, la pellicola di Gary Ross non ottenne i risultati prefissati né dalla critica né dal pubblico.

All'indomani della vittoria ai Premi Oscar come miglior attore nel 2014 per Dallas Buyers Club, Matthew McConaughey veniva da un successo per la sua carriera senza precedenti dopo circa un decennio impiegato a fare il protagonista in film sentimentali o strappalacrime rivolti principalmente a un pubblico generalista. La svolta dei primi anni '10 trovò il suo apice proprio con la ambita statuetta e con la partecipazione a film come The Wolf of Wall Street (altra candidatura) e soprattutto nel blockbuster fantascientifico di Christopher Nolan, Interstellar.

Free State of Jones fu quindi il nuovo progetto per l'attore texano che sperava di bissare con un'altra candidatura agli Academy Awards. Tuttavia, il film di Gary Ross uscì in sordina e non fu aiutate dalle blande recensioni della critica che arrivarono in seguito e che indicavano un'interpretazione di livello di McConaughey al servizio di un film spento e con poco ritmo, pur trattando un argomento storico importante e poco conosciuto.

Alla fine dei giochi Free State of Jones si rivelò un gigantesco flop commerciale per la STX Entertainment che produsse il film, arrivando a incassare solamente 25 milioni di dollari in tutto il mondo non riuscendo minimamente a recuperare le perdite, dato che il budget stanziato era stato di 65 milioni di dollari.

Non andò meglio per le due pellicole successive dell'attore, Gold e Serenity, altri pesanti flop nella sua carriera. Un vero peccato...


PHILADELPHIA E QUEI 14 CHILI PERSI DA TOM HANKS PER LE RIPRESE DEL FILM

Il nome di Tom Hanks vi ricorda oggi uno degli attori più apprezzati e stimati a Hollywood, nonché uno dei due attori (l'altro è Spencer Tracy) ad aver vinto due Premi Oscar come miglior attore per due anni consecutivi; il primo arrivò proprio con Philadelphia, film di Jonathan Demme uscito nel 1993.

Fino all'inizio degli anni Novanta, la carriera di Tom Hanks era assimilabile a quella di tanti altri attori che si fanno le ossa nelle commedie per ragazzi o in prodotti dalla facile presa per il pubblico, soprattutto grazie all'intercessione della Disney. Basti pensare a prodotti di successo come Splash - Una sirena a Manhattan o Un ponte di guai (entrambi insieme a John Candy) o ancora a Big diretto da Penny Marshall. Proprio nei primi anni Novanta il filone di Hanks vira verso la commedia sentimentale, specialmente in coppia con Meg Ryan sempre più in ascesa dopo Harry ti presento Sally e con la quale gira Joe contro il vulcano e Insonnia d'amore.

Insomma, Tom Hanks è uno degli attori di commedia più amati a Hollywood, ma nel 1993 la star decise di mettersi in gioco completamente con un film importante che trattava una materia allora ancora scottante come l'AIDS e la discriminazione degli omosessuali in un America che non è tanto distante da quella odierna. Philadelphia fu il primo vero film drammatico di Hanks rivolto al grande pubblico e al suo fianco avrebbe avuto un'altra stella in ascesa come Denzel Washington, fino a quel momento distintosi per la sua collaborazione con Spike Lee con cui era arrivato alla nomination come attore protagonista l'anno prima per Malcolm X.

Philadelphia, inoltre, nel corso delle riprese fu girato in ordine cronologico per permettere a Hanks di perdere 14 chili, in modo da apparire sottopeso e sciupato per le ultime scene, quelle del processo che coinvolge il protagonista Andrew "Andy" Beckett contro il suo ex-studio legale.
view post Posted: 4/7/2020, 13:35 MovieTown - Cinema

SABATO

04/07/2020



ZATANNA DIVENTERÀ PROTAGONISTA DI UN FILM IN LIVE-ACTION [RUMOR]

DCEU Mythic riporta che la Warner Bros. ha cominciato a sviluppare un film su Zatanna, maga della DC Comics – nonché membro di vecchia data della Justice League – creata da Gardner Fox e Murphy Anderson su Hawkman vol. 1 n° 4, nel 1964.

Sappiamo che la Bad Robot di J.J. Abrams sta lavorando a vari progetti dedicati alla Justice League Dark, tra cui una serie tv, ma il sito sostiene che Zatanna sia separato da essi. Anche altri personaggi di quella squadra potrebbero debuttare sul grande schermo, ma è ancora troppo presto per sapere qualcosa di preciso.

Anche quello di Zatanna è ovviamente solo un rumor, ma non suona affatto inverosimile: d’altra parte, un paio di anni fa Deadline riportò che lo studio stava riflettendo sulla possibilità di dedicarle un film, e di fare altrettanto con Batgirl e Supergirl. Quest’ultimo potrebbe essere stato accantonato, mentre Batgirl è molto più probabile.

Zatanna Zatara è figlia del mago John Zatara e di Sindella, membro della razza mistica nota come “Homo Magi”. Dotata di grandi poteri, lancia le sue magie descrivendone gli effetti al contrario, come suo padre, e possiede numerose capacità sovrumane: telecinesi, telepatia, volo, proiezione astrale, controllo degli elementi e altro ancora. È già apparsa in live-action nella serie Smallville, interpretata da Serinda Swan.

All’evento DC FanDome del 22 agosto potremmo scoprire qualcosa di più: chissà, magari Zatanna è uno dei “film segreti” che la Warner intende presentare.

Vi terremo aggiornati.


BATMAN BEYOND – LA WARNER REALIZZERÀ UN FILM IN LIVE-ACTION?

Da quando i rumor sulla presenza di Michael Keaton in The Flash hanno iniziato a circolare, era solo questione di tempo prima che si parlasse di Batman Beyond, film ispirato all’omonima serie animata (in Italia è nota come Batman of the Future).

Di grande popolarità presso i fan, questo cartoon è stato trasmesso negli Stati Uniti dal 1999 al 2001, ed è stato creato da Bruce Timm, Paul Dini e Alan Burnett. Si svolge a quarant’anni di distanza dagli eventi della serie Batman – Cavaliere della notte, nella Gotham City del futuro. Bruce Wayne ha ormai appeso il mantello al chiodo, ma accetta di addestrare l’adolescente Terry McGinnis a diventare il nuovo Batman.

Ebbene, ora Griffin Schiller e Daniel Richtman sostengono che la Warner stia davvero sviluppando un film di Batman Beyond, ma non ci sono dettagli né conferme in proposito. Nel caso questa indiscrezione si rivelasse veritiera, Michael Keaton potrebbe riprendere nuovamente il ruolo di Bruce Wayne, confermando alcune delle ipotesi circa la sua introduzione nel DC Extended Universe: pare infatti che Keaton fungerà da mentore di vari supereroi, collegandone i film. Una funzione simile a quella di Nick Fury nel Marvel Cinematic Universe, per intenderci.

All’evento DC FanDome del 22 agosto potremmo scoprire qualcosa di più: chissà, magari Batman Beyond è uno dei “film segreti” che la Warner intende presentare.

Vi terremo aggiornati.


BLACK WIDOW: NUOVO TRAILER IN ARRIVO, ECCO I PRIMI DETTAGLI

Come sappiamo, l’uscita di Black Widow, il cinecomic Marvel con protagonista Scarlett Johansson, è stata rimandata a causa dell’emergenza Coronavirus.
Il film arriverà nelle sale americane il 6 novembre e per ingannare l’attesa sembra che la Marvel abbia deciso di regalarci un nuovo trailer.
Il video in questione è stato classificato dal British Board of Film Classification (BBFC), e questo implica una sua imminente diffusione. Secondo quanto riportato dal sito, la durata del trailer è di 2 minuti e 38 secondi, si tratta, quindi, un sostanzioso assaggio.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Oltre a Scarlett Johansson, del cast fanno parte anche David Harbour (Red Guardian), Florence Pugh (Yelena Belova), Rachel Weisz (Melina), O-T Fagbenle (Mason) e Ray Winstone. Sembra inoltre che Robert Downey Jr. tornerà nel ruolo di Tony Stark, e che William Hurt sarà nuovamente il Generale “Thunderbolt” Ross.

La trama
Il film svelerà i dettagli sul passato di Natasha, ma la trama principale sarà ambientata dopo Civil War, e vedrà l’eroina combattere Taskmaster.

La regia del film è stata affidata a Cate Shortland, nota per Somersault, Lore e Berlin Syndrome. La sceneggiatura è stata scritta da Jac Schaeffer (TiMER, Olaf’s Frozen Adventure, Nasty Women, Captain Marvel, WandaVision), mentre Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby) è autore dell’ultima stesura. Il direttore della fotografia è Rob Hardy.


EUROVISION SONG CONTEST – LA PLAYSLIST SU SPOTIFY

Avete visto Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga e non riuscite a togliervi dalla testa Jaja Ding Dong e Lion of Love? Non preoccupatevi non siete gli unici. Husavik cantata da Sigrit (Rachel McAdams) è già finita nella Top 10 di iTunes.

Il compito di creare la soundtrack è stato affidato a Savan Kotecha, autore e produttore di diverse hit pop cantate da Ariana Grande, Katy Perry ed Ellie Goulding. Chi l’avrebbe detto che l’episodio di Friends dove Ross pensa di essere un musicista, è stato la fonte d’ispirazione per Volcano Man?

Come potete vedere dalla lista della soundtrack, nelle canzoni cantate da Will Ferrell e dalla McAdams, compare sempre la cantante svedese Molly Sandén. Il motivo è semplice, è la Sandén a cantare la parte della McAdams, mentre la voce di quest’ultima è stata inserita nel mix.




AN AMERICAN PICKLE: SETH ROGEN SI SDOPPIA NEL TRAILER DEL FILM HBO MAX

HBO Max ha diffuso il trailer di An American Pickle, film diretto da Brandon Trost e interpretato, in un doppio ruolo, da Seth Rogen…

Il film è tratto dal racconto Sell Out di Simon Rich, che lo ha adattato personalmente in sceneggiatura. Per Brandon Trost si tratta del debutto alla regia cinematografica solista. In passato ha infatti diretto The FP in coppia con il fratello Jason. Per molti anni ha inoltre lavorato come direttore della fotografia. Con Rogen ha già collaborato in questa veste ai film Facciamola finita, Cattivi vicini e The Interview.

La trama
Seth Rogen interpreta due ruoli. Da una parte quello di Herschel Greenbaum, un immigrato che, nella New York del 1920, cade in una vasca di cetrioli e finisce praticamente ibernato nella salamoia. Si risveglia cento anni dopo, in un mondo completamente cambiato. Dopo aver incontrato il suo pronipote Ben Greenbaum (sempre Rogen), un timido e solitario programmatore di computer, cercherà di ricostruirsi una vita e un senso di famiglia.

An American Pickle arriverà su HBO Max il 6 agosto. Il cast include anche Sarah Snook, Jorma Taccone e Joanna Adler. Rich è anche produttore esecutivo insieme a Alex McAtee e Ted Gidlow di Point Grey, la casa di produzione di Seth Rogen ed Evan Goldberg. I due sono produttori insieme a James Weaver.




Captain America: il Primo Vendicatore, il look preliminare di Teschio Rosso nei concept di Ryan Meinerding

Il Character Designer, Concept Artist e Capo dello Sviluppo Visuale dei Marvel Studios Head, Ryan Meinerding, ha pubblicato su Instagram alcuni concept inediti relativi al look preliminare di Teschio Rosso in Captain America: il Primo Vendicatore, il film di Joe Johnston uscito nel 2011 che ha portato per la prima volta sul grande schermo l’iconico personaggio interpretato da Chris Evans nell’Universo Cinematografico della Marvel.

Come noto in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame Teschio Rosso è stato poi interpretato da Ross Marquand, celebre per aver preso parte alla popolare serie Tv di The Walking Dead.

A metà marzo l’attore spiegava di sperare in un ritorno del personaggio:

[I fratelli Russo] una volta hanno spiegato che Teschio Rosso viene sciolto dal suo impegno una volta che Thanos prende la Gemma dell’Anima e quando la prende Occhio di Falco, quindi è praticamente libero.

Se ci pensiamo, adesso ci sono tutti questi multiversi. In uno magari Thanos lo libera, e immagino che la prima cosa che farebbe – se avesse ancora desiderio di vendetta o ambizione – sarebbe andare sulla Terra. Magari non gli interessa più nulla. Immagino che quando vieni investito di infinita saggezza, vieni anche maledetto dalla sofferenza e dal dolore infinito. Perciò probabilmente l’ha superata. Non ha più bisogno di conquistare nulla, perché è immortale.


La saga di Captain America è disponibile su Disney+ insieme alle altre pellicole dei Marvel Studios.

Cosa ne pensate di que

Nel post che accompagna le immagini, Ryan Meinerding scrive a proposito del villain interpretato da Hugo Weaving nel film:


Questa è un’idea molto preliminare di Teschio Rosso da Captain America: il Primo Vendicatore. Stavo cercando di dimostrare come il Tesseract lo stesse materialmente trasformando in Teschio Rosso, che la sua luce aveva un effetto sulla sua pelle e sul suo teschio col passare del tempo.

www.instagram.com/p/CCEclvjJXV7/?utm_source=ig_embed

Francia e Corea del Sud sono i primi paesi in cui i cinema riiniziano a incassare

Mentre negli Stati Uniti l’emergenza Coronavirus continua a preoccupare, costringendo le major a rinviare le uscite e le catene cinematografiche a far slittare le riaperture, ci sono due paesi dove i cinema stanno riiniziando a incassare, con dati incoraggianti al box-office: si tratta di Corea del Sud e Francia.
La Corea del Sud, in particolare, lo scorso weekend ha registrato il primo “successo” con l’esordio di un film horror locale, #Alive, che ha incassato l’equivalente di 5.2 milioni di dollari, salendo a 7.36 milioni di dollari in cinque giorni e a nove milioni dopo dieci giorni. Si tratta di un risultato notevole, se si pensa che il film in testa nel weekend precedente, Innocence, ha raccolto circa 5 milioni di dollari nel corso di tre settimane. #Alive è il primo film a vendere più di un milione di biglietti, forte ovviamente di una competizione ridotta. Complessivamente, lo scorso weekend sono stati raccolti 8.2 milioni di dollari (in circa 1900 cinema): è meno della metà rispetto a un anno fa, ma dimostra come il pubblico sudcoreano sia legato all’esperienza cinematografica e, nonostante l’emergenza non sia finita, abbia riiniziato a frequentare la sala in sicurezza. Sarà interessante vedere come andranno le cose questo weekend.

Anche la Francia ha registrato risultati notevoli, vista la situazione. Nel primo weekend dopo la riapertura dei cinema (avvenuta il 22 giugno) sono stati incassati 4 milioni di dollari in circa 700 cinema: il film La bonne épouse con Juliette Binoche ha debuttato al primo posto. Dopo dieci giorni, è stato sfiorato il milione di biglietti staccati, con La bonne épouse oltre le 350mila presenze. Seguono De Gaulle, Onward, Mr Jones e L’Uomo Invisibile. Normalmente in questo periodo in Francia vengono incassati circa 20 milioni di dollari alla settimana, quindi il calo rimane del 70%, ma anche in questo caso si tratta di dati incoraggianti soprattutto perché non sono presenti particolari novità cinematografiche (La bonne épouse era già uscito a marzo). Il caso francese, però, dimostra come l’unità della filiera sia fondamentale per la ripartenza del mercato: l’offerta cinematografica locale (film come Tout simplement Noir di Jean-Pascal Zadi & John Waxxx, Été 85 di François Ozon e Divorce Club di Michaël Youn) nelle prossime settimane compenserà l’assenza di blockbuster americani.

Diversi altri mercati hanno visto incrementi negli incassi negli ultimi giorni: dal Giappone (dove la crescita è meno forte che in Corea del Sud) alla Spagna (dov’è uscito Onward – Oltre la magia), a Taiwan, Australia e Nuova Zelanda. Meno convincente l’andamento in Germania, dove gli incassi non stanno decollando.

E L’ITALIA?
In Italia, spiace constatarlo, la situazione non è entusiasmante. Purtroppo il rinvio di Tenet al 26 agosto ha causato lo slittamento di diverse altre pellicole, e i pochi cinema che hanno avuto il coraggio di riaprire il 15 giugno ora si ritrovano in un contesto nel quale non appare esserci una vera e propria strategia. Il ritorno in sala di Gli anni più belli, previsto per metà luglio, potrebbe smuovere un po’ le acque, ma nel frattempo l’unico elemento incoraggiante è la buona affluenza degli spettatori alle arene estive (alcune organizzate dagli stessi esercenti) e il fatto che, lentamente ma progressivamente, gli incassi stiano crescendo (anche se ieri vi è stato un leggero calo), così come il numero degli schermi disponibili: ieri erano 416 (sempre pochissimi rispetto ai quasi 3300 di un anno fa). Ma la strada è ancora in salita…


Babysplitters: ecco il primo trailer della commedia con Danny Pudi e Emily C. Chang

In rete è approdato il primo trailer di Babysplitters, commedia scritta e diretta da Sam Friedlander (Larry Gaye: Renegade Male Flight Attendant) con protagonisti Danny Pudi (Community), Emily C. Chang (The Vampire Diaries), Maiara Walsh (Switched at Birth) e Eddie Alfano (Shameless).
Il lungometraggio segue la storia di due coppie di amici che decidono di avere un figlio e allevarlo loro quattro insieme con un accordo di custodia condivisa

Danny Pudi è conosciuto al grande pubblico per essere uno dei tanti protagonisti della serie televisiva Community ma è apparso anche in film come Star Trek: Beyond, The Tiger Hunter, The Morning the Sun Fell Down e in Captain America: The Winter Soldier.

I protagonisti di Babysplitters sono Danny Pudi (Community), Emily C. Chang (The Vampire Diaries), Maiara Walsh (Switched at Birth) e Eddie Alfano (Shameless). Il film è stato scritto e diretto da Sam Friedlander (Larry Gaye: Renegade Male Flight Attendant) e sarà disponibile in versione VOD negli Stati Uniti dal 24 luglio.

Il film sarà disponibile in versione VOD negli Stati Uniti dal 24 luglio.






Batman Forever: nell’archivio Warner ci sarebbe una versione molto più dark e seria del film lunga 170 minuti

Quando qualche giorno fa Joel Schumacher è morto, vi abbiamo proposto un lungo approfondimento su Batman Forever e Batman & Robin raccontando come in particolare il primo film non rifletta le idee iniziali del regista:

Schumacher dal canto suo amava Batman, e avrebbe tanto voluto portare sul grande schermo Anno uno di Frank Miller, in sostanza l’opposto polare di quello che Warner voleva da lui. Successe quindi che in corso di produzione tutte le idee di Schumacher considerate troppo cupe e non vendibili vennero messe in soffitta, e Batman Forever nacque principalmente come veicolo per vendere giocattoli e per ridonare a Batman il suo status di “eroe per tutti grandi e piccini”. Stiamo parlando di un film per il quale Warner non prese neanche in considerazione l’idea di richiamare Tim Burton perché McDonald’s aveva detto che Batman – Il Ritorno era invendibile sotto forma di Happy Meal perché non adatto ai bambini. È la prima lezione importante da ricordarsi quando si parla di Batman Forever: quasi nulla di quello che si vede è frutto di un’idea originale e autoriale di Schumacher, ma dell’incessante labor limae di decine di focus group impegnati a sanificare e neutralizzare qualsiasi spigolo rimasto al Cavaliere Oscuro.

Ora il giornalista e podcaster Marc Bernardin afferma che esisterebbe una versione lunga quasi tre ore di Batman Forever, da qualche parte nell’archivio della Warner Bros. L’informazione è emersa durante il podcast di Kevin Smith FatMan Beyond:

Posso dire con una certa sicurezza che esiste, nell’archivio della Warner Bros., una versione lunga 170 milioni di Batman Forever.

Kevin Smith, che non si è scomposto particolarmente, ha chiesto allo scrittore cosa mancasse nel film che abbiamo visto tutti, che ha risposto:

Penso che quella versione indagasse molto più in profondità la sua psicosi infantile e i suoi blocchi mentali, e che fosse una versione molto più seria e dark del film. Si tratta di uno dei primi montaggi che Joel propose allo studio, alla fine lo rimontarono perché “era troppo dark” per i bambini. Dovevano vendere quegli Happy Meal, non era il caso di impegnarsi molto nel trauma dell’omicidio avvenuto quando era un bambino. C’era Jim Carrey, bastava fargli fare qualcosa di divertente.

Bernardin si è quindi chiesto se vedremo mai questa versione lunga quasi tre ore del film:

Pensi che il pubblico possa essere interessato? In un mondo in cui, a quanto pare, possiamo aspettarci di vedere ogni singola versione di ogni singolo film mai prodotto…

Secondo Kevin Smith, il pubblico ora è abbastanza “sofisticato” da capire e apprezzare questo genere di prodotti (in realtà probabilmente lo scopriremo solo quando sarà uscita su HBO Max la Snyder Cut di Justice League):

Inoltre, ora che Joel Schumacher è morto, sarebbe davvero una testimonianza interessante e straordinaria del suo lavoro dare la possibilità al pubblico di vedere una versione completamente diversa di Batman Forever.


Netflix risponde alle richieste di rimuovere 365 giorni dal catalogo

Netflix ha risposto ufficialmente alle richieste della cantante Duffy, spiegando che non rimuoverà il film 365 giorni dalla piattaforma streaming. La cantante inglese si era scagliata contro la pellicola polacca (diventata un fenomeno in tutto il mondo, anche in Italia) spiegando che “valorizza la realtà brutale dello sfruttamento sessuale, del rapimento e dello stupro”. Una petizione lanciata su Change.org chiede quindi che il film tolto dal catalogo.
Attraverso un portavoce, Netflix ha spiegato di non avere commenti per quanto riguarda le critiche al film, ma ha sottolineato di non essere stata coinvolta nella sua realizzazione trattandosi di una produzione polacca uscita nei cinema di vari paesi a febbraio e presente sulla piattaforma su licenza:

Crediamo fermamente nell’importanza di dare ai nostri iscritti in tutto il mondo più scelta e controllo circa la loro esperienza di visione su Netflix. I nostri membri possono scegliere cosa vogliono o non vogliono vedere, inserendo filtri di maturità per ciascun profilo e rimuovendo determinati titoli per proteggere se stessi o gli altri da contenuti che ritengono troppo adulti.

La storia del film polacco, tra i più visti su Netflix nell’ultimo mese, si concentra su un potente boss mafioso che rapisce una donna dandole un anno di tempo per innamorarsi di lui.

Questo non dovrebbe rappresentare intrattenimento o essere descritto e commercializzato come tale” ha scritto Duffy, che recentemente ha rivelato di essere stata in passato drogata, rapita e violentata, nella sua lettera. “Non riesco a immaginare come abbia fatto Netflix a non rendersi conto di quanto sia negligente, insensibile e pericoloso. Ha addirittura spinto alcune giovani donne, di recente, a chiedere per scherzo a Michele Morrone, il protagonista, di rapirle”


Hamilton: il musical su Disney+ non ha i sottotitoli in italiano, ecco perché

Come promesso, Hamilton è sbarcato su Disney+: la versione filmata del pluripremiato musical di Lin-Manuel Miranda è disponibile da oggi sulla piattaforma streaming, ma senza sottotitoli in italiano.

L’assenza di sottotitoli localizzati non è limitata al nostro territorio: gli unici disponibili, infatti, sono quelli originali in inglese. Per i fan che già conoscono Hamilton e magari hanno anche avuto la fortuna di vederlo a Broadway, Chicago, Los Angeles, San Francisco o a Londra questo non sarà un problema, ma ovviamente per chi vi si avvicina per la prima volta (e non ha familiarità con la lingua) potrebbe essere più ostico seguire le oltre due ore e mezza di musical.

Qualche giorno fa Miranda aveva risposto su Twitter a un follower che chiedeva se vi sarebbero stati sottotitoli in spagnolo:

Ah, i sottotitoli tradotti! Grazie. Siccome abbiamo dovuto anticipare l’uscita di un anno e mezzo, aggiungeremo i vari sottotitoli tradotti mano a mano che li avremo (mi dispiace per tutte quelle parole, traduttori che lavorano in maniera febbrile, sono così tante ed è colpa mia!)

In un primo momento la versione filmata di Hamilton sarebbe dovuta uscire l’estate prossima nei cinema di tutto il mondo e, successivamente, arrivare su Disney+. Il lancio anticipato ha accelerato le cose, per i sottotitoli dovremo quindi aspettare un po’.

Qui sotto potete vedere anche altri tweet pubblicati nelle ultime ore da Miranda, che ha “simulato” un vero e proprio conto alla rovescia all’inizio dello spettacolo teatrale condividendo una serie di video dal backstage:





Come descritto nel comunicato ufficiale, il film è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

La versione filmata del musical è stata registrata al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016 e annovera nel cast il vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.


THOR: LOVE AND THUNDER, TESSA THOMPSON: “LA DIVERSITÀ È MOLTO IMPORTANTE NELLA FASE 4”

Tessa Thompson, interprete di Valchiria in Thor: Love and Thunder, ha parlato dei piani della Marvel per quanto concerne la diversità nella Fase 4. L'attrice, ospite del programma Actors on Actors della rivista Variety, insieme al collega Ramy Youssef, ha parlato della propria esperienza e di ciò che vedremo nei prossimi anni: "Questi film viaggiano ovunque nel mondo, ed è importante poter rappresentare in quel mondo le persone di colore, i disabili, la comunità LGBTQIA. Penso che sia importante per tutti, e soprattutto per i giovani, poter vedere se stessi in questi film. È molto emozionante poter fare queste cose, nel mio caso con Valchiria. Ci sono tanti bei personaggi queer nei fumetti, e dovrebbero avere un posto sullo schermo."

Tessa Thompson si riferisce nello specifico a quanto già sappiamo di Thor: Love and Thunder (in uscita nel 2022), dove Valchiria sarà in cerca di una regina che sieda al suo fianco sul trono di Asgard. Inoltre, Eternals mostrerà il primo eroe apertamente gay del Marvel Cinematic Universe, e uno degli Eterni ha le fattezze di Lauren Ridloff, prima attrice sorda ad avere un ruolo importante in un film di supereroi. Questo senza dimenticare Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, primo film del franchise ad avere un protagonista asiatico.

Una strategia fortemente voluta da Kevin Feige dopo l'allontanamento di Ike Perlmutter, il quale fino al 2015 dettava legge sul contenuto dei film del MCU e aveva impedito fino a quel punto la realizzazione di film come Captain Marvel, Black Panther e Black Widow, arrivando persino a vietare, per questioni di merchandising, che l'antagonista principale di Iron Man 3 fosse una donna (il personaggio di Rebecca Hall). Sulla questione della diversità, sempre all'interno della serie Actors on Actors, si è recentemente pronunciato un altro attore del MCU, Anthony Mackie, che rivedremo prossimamente in The Falcon and the Winter Soldier.


SKY CINEMA FAST & FURIOUS: DEBUTTA OGGI IL CANALE INTERAMENTE DEDICATO ALLA SAGA

Per la prima volta su Sky Cinema arriva l'intera saga di Fast & Furious e per l'occasione si accende - da oggi a domenica 19 luglio sul canale 303 - Sky Cinema Fast & Furious, interamente dedicato al franchise con le più spettacolari e ruggenti corse automobilistiche e con quell'adrenalina che gli ha permesso di ottenere più di 5 miliardi di dollari d'incassi a livello mondiale. Tutti i film sono disponibili anche on demand su Sky e NOW TV nella collezione Fast & Furious.

Tutto ebbe inizio nel 2001 con Fast and Furious quando gli spettatori hanno iniziato a conoscere Brian O'Conner (Paul Walker), un agente sotto copertura infiltrato in una banda che opera nel settore delle gare clandestine, il cui capo è Dominic Toretto (Vin Diesel), un campione di gare di auto con un passato criminale. Al primo film, che ebbe un notevole successo internazionale, seguì nel 2003 2 Fast 2 Furious, con protagonisti Paul Walker ed Eva Mendes. Nel 2006 esce il terzo capitolo, The Fast and the Furious: Tokyo Drift.

Nel 2009 è da ricordare il ritorno del cast originale con Fast and Furious - Solo parti originali. Qui rivediamo l'agente dell'FBI Brian O'Conner tornare nuovamente sotto copertura per infiltrarsi nella banda di Arturo Braga. Ma in questa sua nuova missione Brian dovrà fare coppia proprio con colui che aveva ingannato cinque anni prima: Dominic Toretto. Dwayne Johnson esordisce nel franchise in Fast & Furious 5 nel 2011 nel ruolo dell'agente dello U.S. Diplomatic Security Service Luke Hobbs, personaggio che Diesel e il regista Justin Lin scrissero appositamente per Johnson. Il sesto capitolo Fast and Furious 6 arriva due anni più tardi con ancora con protagonisti Diesel, Walker e Johnson.

Fast & Furious 7 esce nel 2015 e vede il debutto di Jason Statham che interpreta Deckard Shaw, uno spietato assassino delle forze speciali in cerca di vendetta contro la banda di Dominic e Brian responsabile della morte del fratello Owen Shaw. Nel 2017 è stato distribuito Fast & Furious 8 che introduce Helen Mirren nel ruolo di Magdalena, la madre di Owen e Deckard Shaw, eCharlize Theron che interpreta Cipher, una spietata terrorista.

Fast and Furious: 11 cose che (forse) non sapete sul primo film della saga

Non mancherà, infine, il primo spin-off della serie, Fast & Furious - Hobbs & Shaw tutto incentrato su Dwayne Johnson e Jason Statham che fanno squadra con la sorella di Shaw (Vanessa Kirby) per combattere un terrorista ciberneticamente modificato (Idris Elba). Tutti i film del franchise sono disponibili anche on demand su Sky e NOW TV nella collezione Fast & Furious. Inoltre, Fast & Furious 7, Fast & Furious 8 e Fast & Furious: Hobbs & Shaw sono disponibili on demand anche in 4K HDR con Sky Q satellite.


CHARLIE KAUFMAN: "NETFLIX NON HA ROVINATO IL CINEMA, GLI STUDIOS SÌ"

Charlie Kaufman ha dichiarato che sostiene Netflix e considera invece gli studios i colpevoli della rovina del cinema.
Il regista, intervistato dal Wall Street Journal ha infatti parlato della situazione del settore, spiegando perché non considera le piattaforme di streaming un problema concreto.

Il 4 settembre verrà distribuito, proprio su Netflix, il film I'm Thinking of Ending Things, basato sul romanzo di Ian Reid, e Charlie Kaufman ha spiegato: "Stavo cercando qualcosa che qualcuno mi avrebbe lasciato dirigere ed è più facile ottenere la possibilità di girare un film se si basa su un libro, un fumetto o un lungometraggio già esistito". Il regista ha sottolineato: "Il produttore con cui lavoro aveva un accordo con Netflix. Non so se Netflix sapesse accettando il progetto che avrei realizzato qualcosa meno in stile thriller rispetto al libro e penso che nemmeno io ne fossi consapevole. Il libro ti conduce a una rivelazione e pensavo che sarebbe stato ovvio e deludente nel film. Le cose sono più misteriose quando usi le parole piuttosto che quando sono raccontate in immagini".

Kaufman, ricordando che i suoi film Synecdoche, New York e Anomalisa non hanno ottenuto buoni risultati ai box office, ha proseguito il suo discorso raccontando: "All'inizio della mia carriera potevo giocare e sperimentare, ma il settore è cambiato enormemente ed è tutto successo intorno al 2008 quando gli studios hanno smesso di realizzare film e pensare a progetti per avere successo. Il motivo per cui qualcosa come Netflix attrae i filmmaker è che non c'è nessun altro posto dove realizzare queste cose. Mi fa infurirare quando le persone dicono che Netflix sta rovinando il cinema perché no, i film hanno rovinato il cinema, gli studios hanno rovinato il cinema, e quella è la realtà".

Il filmmaker ha inoltre svelato che non era riuscito a ottenere il budget di soli 11 milioni previsto per realizzare un musical originale chiamato Frank or Francis, che aveva già l'appoggio di alcune star del cinema.


FRACCHIA LA BELVA UMANA: LA SCENA DI LINO BANFI IN TRATTORIA FU IMPROVVISATA

In Fracchia la belva umana la scena cult alla trattoria tra Lino Banfi e lo strimpellatore fu improvvisata dall'attore pugliese che decise di rispondergli in rima, come ha rivelato Banfi nel corso di un'intervista a Stracult.

In Fracchia la belva umana, Giandomenico Fracchia viene scambiato per un pericolosissimo criminale a cui assomiglia moltissimo. Nella scena cult del ristorante Fracchia, ovvero Paolo Villaggio è in compagnia della mitica Signorina Silvani, interpretata da Anna Mazzamauro. Lino Banfi interpreta il commissario, sulle tracce della pericolosa belva. Quando la coppia entra nella trattoria Lino Banfi, che li sta pedinando, ha un divertente battibecco con lo strimpellatore che lo accoglie insultandolo, come è consuetudine del ristorante "da Sergio e Bruno gli incivili".

Lino Banfi ha raccontato che questa scena fu completamente improvvisata da lui. Neri Parenti infatti, aveva concepito la scena con il commissario Auricchio che dopo la conclusione dello strimpello alla frase: "E dimme un po' che c'hai da dì?" avrebbe dovuto rispondere "Che c'ho da dirti? Mettete le manette a sto' stronzone!". Banfi invece decise di improvvisare e rispondere in rima: "non sono frocione, non mi chiamo frì frì, sono commissario e ti faccio un culo così". Il regista lo lasciò cantare, pensando di tagliare la scena dopo, ma poi gli piacque e la inserì nel film.

Il ristorante da Sergio e Bruno gli incivilì in realtà non esiste, ma si ispira al ristorante romano Cencio La Parolaccia, famoso per gli insulti e le parolacce dette ai clienti dal personale di servizio e dall'animatore. La parolaccia ha ispirato ristoranti citati in numerosi film comici come Made in Italy, Simpatici & antipatici, La banda del trucido e Trastevere. La scena del ristorante Fracchia la belva umana fu aggirata su una chiatta in riva al Tevere, presso lo Scalo De Pinedo sul lungotevere Arnaldo da Brescia.



PACIFIC RIM E I KAIJU: IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA E LA PROGETTAZIONE DEI COLOSSI ALIENI

Per le riprese di Pacific Rim sono stati progettati circa un centinaio di Kaiju, ma solo alcuni di questi sono effettivamente apparsi nel film: ogni settimana i cineasti erano soliti scegliere i loro preferiti. "Kaiju" è una parola giapponese che si traduce letteralmente in "strana bestia", di solito usata per riferirsi a mostri giganti di film di fantascienza giapponesi.

Il suono dei ruggiti dei Kaiju era composto da strati su strati di ruggiti e ringhi di animali, che venivano filtrati, accelerati e rallentati per creare il ruggito dei colossi alieni presenti nella pellicola. Quindi, per aggiungere emozione e senso di intelligenza, il tecnico del suono Scott Martin Gershin e il regista Guillermo del Toro hanno registrato dei campionamenti delle loro stesse voci.

Una versione a grandezza naturale della cabina di pilotaggio di uno dei robot fu costruita su un palcoscenico presso i Pinewood Studios di Toronto, in Canada: pesava una ventina di tonnellate ed era alta quasi quattro piani. La cabina fu poi posizionata su un gigantesco meccanismo idraulico, che si muoveva, scuotendo e facendo oscillare l'intero set come se il robot fosse effettivamente pilotato.

Per Pacific Rim venne anche realizzata una versione di dimensioni più piccole che consentisse di effettuare movimenti diversi, più fluidi, che l'atro robot non riusciva a portare a termine. Il team di VFX in post produzione utilizzò alcune delle riprese di Conn-pod come riferimento durante l'animazione dei robot. Anche il set fu ricreato su misura al fine di rappresentare diversamente l'interno di ciascun robot.


LA NOTTE DEL GIUDIZIO: L'INCIDENTE CHE ISPIRÒ IL FILM HORROR

Durante una conferenza stampa James DeMonaco, il regista de La notte del giudizio, ha raccontato l'esperienza che ha ispirato il soggetto della pellicola: fu un incidente stradale, potenzialmente letale, in cui erano coinvolti lui e la moglie, a generare l'idea di base del film nella mente dello sceneggiatore americano.

Il regista e sua moglie stavano guidando sull'autostrada senza pedaggio quando un conducente ubriaco tagliò loro la strada, con una manovra che potenzialmente avrebbe potuto ucciderli. Entrambi si fermarono ma la mancanza di rimorso dell'altro guidatore fece infuriare DeMonaco al punto che la polizia dovette intervenire prima che i due iniziassero a prendersi a pugni.

Subito dopo l'incidente la moglie di DeMonaco si è rivolta al marito ed ha commentato l'accaduto esclamando: "Quanto sarebbe fantastico avere un omicidio a disposizione all'anno!" Il regista disse che sua moglie si sentiva in colpa dopo averlo ammesso, visto che di solito è una donna molto dolce.
DeMonaco nutre una profonda paura nei confronti delle armi da fuoco e per questo motivo ha deciso di incanalare quella paura ne La notte del giudizio: "Sono terrorizzato dal mio paese, credo che il mio cinismo si insinui nel film. L'America stessa diventa la tela, invece della casa stregata, la tela è l'America. Non abbiamo più bisogno di fantasmi o vampiri: ci stiamo uccidendo da soli."


SCOOBY DOO NEL NUOVO FILM AFFRONTERÀ SPAVENTAPASSERI, VILLAIN DI BATMAN!

SyFy Wire ha diffuso in rete il trailer ufficiale di Happy Halloween Scooby Doo!, nuovo film d'animazione dedica ai personaggi di Hannah Barbera che vedrà la banda della Mystery Inc alle prese con un famoso villain dei fumetti DC.

Stiamo parlando del Dr. Jonathan Crane, aka Spaventapasseri, uno degli antagonisti più iconici di Batman. Nel film, fuggito dall'Arkham Asylum, Spaventapasseri prende di mira i festaioli di Halloween con droni esplosi e zucche geneticamente modificate.

Questa la sinossi ufficiale: "La festività preferita di Scooby-Dopo e Shaggy è alle porte! Con mostri finti e caramelle a volontà, Halloween è un paradiso per questi buongustai affamati pronti ad andare di porta in porta. Ma quest'anno, la loro dolce vacanza prende una brutta piega quando le zucche del quartiere vengono infettate da una melma tossica, la quale crea delle jack-o-lantern volanti e una zucca gigante che schiaccia tutto ciò che trova sul suo cammino. Spetterà a Scooby-Dopo e la sua banda risolvere questo gigantesco mistero e salvare Crystal Cove insieme ai loro amici Bill Nye the Science Guy ed Elvira."

Scritto, diretto e prodotto da Maxwell Atoms, Happy Halloween Scooby Doo! vedrà nel cast vocale Frank Welker, Matthew Lillard, Grey Griffin, Kate Micucci, Dwight Schultz e Cassandra Peterson, per un'uscita prevista in Digital HD, Blu-ray e DVD il prossimo autunno.




LA SIRENETTA È RAZZISTA: SFREGIATA LA CELEBRE STATUA DI COPENAGHEN

Nella notte tra il 2 e il 3 luglio, la celebre statua della Sirenetta ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen, che a sua volta ha dato vita al classico d'animazione che ha inaugurato il Rinascimento Disney, è stata vandalizzata con la scritta inglese "racist fish" (pesce razzista".

Intervistata dalla tv danese, l'accademica Ana Grum-Schwensen, una delle massime studiose dell'opera originale, ha spiegato: "Non ci sono allusioni di questo genere nemmeno nella fiaba di cui è protagonista".

Quali sono dunque le motivazioni che hanno spinto gli autori del gesto? Secondo molti, le accuse di razzismo nei confronti de La Sirenetta nascono dal film animato di John Musker e Ron Clements: all'interno della famosa canzone "In fondo al mar", brano simbolo del classico Disney, compare infatti un pesciolino nero che ha le sembianze dell'immagine stereotipata degli afroamericani.

La Casa di Topolino, lo ricordiamo, sta attualmente sviluppando un remake de La Sirenetta che vedrà come protagonista l'attrice e cantante Halle Bailey, la cui scelta ha fatto molto discutere tra i fan proprio a causa della sua poca somiglianza all'iconografia del personaggio. Diretto da Rob Marshall, il film potrà contare sulle musiche di Alan Menken e dovrebbe arrivare nelle sale cinematografiche tra il 2021 e il 2022.


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ALADDIN, MARWAN KENZARI TORNEREBBE VOLENTIERI PER IL SEQUEL

Dopo insistenti rumor su un possibile secondo capitolo, lo scorso febbraio Disney ha ufficialmente confermato un sequel per il live-action di Aladdin, di cui però, causa pandemia, non si è più saputo nulla. Ora Marwan Kenzari, l'interprete di Jafar, tora a parlarne.

Il Ritorno di Jafar sarà anche il primo sequel del classico d'animazione del 1992 Aladdin, ma non è mica poi così scontato che il personaggio possa tornare nel sequel del remake live-action.

Eppure, se fosse per Jafar in persona, Marwen Kenzari, lui non ci penserebbe due volte a far ritorno ad Agrabah.

"Sarei umilmente grato di poter realizzare un secondo film. Dipende dai grandi capi, ma io soo più che pronto" ha infatti dichiarato l'attore ai microfoni di Comicbook.

In realtà non sappiamo cosa verrà utilizzato del materiale pre-esistente del lore di Aladdin per il nuovo film, né su quali personaggi si focalizzerà maggiormente l'attenzione. C'è anche la possibilità che non ci si basi proprio su nessuno dei sequel già realizzati in versione animata.

Quando abbiamo iniziato a produrre il primo film, il nostro obiettivo principale era quello di realizzare il miglior film possibile, e sarebbe stato poi il pubblico a dirci se ne voleva ancora. E direi che è stato così" aveva commentato il produttore del live-action Dan Lin durante una precedente intervista "Gli spettatori sono tornati più volte in sala. Abbiamo riceviuto un sacco di lettere da parte dei fan che sono tornati a vederlo portando amici e familiari. E quindi crediamo che ci sia spazio per raccontare altre storie. L'approccio sarà lo stesso del primo film, e non faremo certo un film shot by shot di qualcosa che è stato fatto in precedenza. Stiamo guardando a ciò che è stato fatto, e c'è ancora tanto che ancora si può fare. Il materiale non manca sicuramente. Insomma, senza spoilerare troppo, stiamo sicuramente esplorando dove può dirigersi ora il franchise".


THE OLD GUARD, ECCO COSA NE PENSA LA CRITICA ESTERA DEL FILM CON CHARLIZE THERON

Tra le novità più attese del mese di luglio su Netflix figura sicuramente The Old Guard, il cinecomic con Charlize Theron e Luca Marinelli. Vediamo cosa ne ha pensato la stampa estera del film.

Diretto da Gina Prince-Bythewood The Old Guard arriverà il 10 luglio sulla piattaforma di streaming Netflix, ma intanto la critica internazionale si è già espressa al riguardo. Vediamo alcuni dei giudizi raccolti dal sito CinemaBlend.

"Non solo la pellicola trasforma Charlize Theron in una guerriera ultra-letale armata di un ornato bastone e un irremovibile desiderio di far del bene, ma attiva il personaggio in un mondo costruito su una mitologia di base molto solida, e la abbina a una crew altrettanto interessante con cui condivide un tratto in particolare: sono tutti immortali. [...] Se gli sviluppi del racconto sono per lo più generici e familiari, ci sono diversi punti di forza che fanno da contrappeso e entusiasmano il pubblico per tutta la sua durata" scrive Eric Eisenberg, redattore proprio di CinemaBlend.

"È un film che vuole che vuole far pensare i propri spettatori, e se vi sembra una strana aggiunta al genere, probabilmente non vi siete mai chiesti cosa voglia dire essere onnipotenti in un mondo che vuole solo vedere esplodere tutto quanto. Detto questo, The Old Guard si prende tutto il tempo necessario per spaccare" afferma invece Kate Erbland di IndieWire.

"Nonostante ci sia parecchio di gradevole in The Old Guard, ci sono anche alcuni elementi che non sono rifiniti quanto il resto. Gli effetti speciali per la guarigionr dei personaggi in stile Wolverine risultano plasticosi e non convincono. L'inserimento delle canzoni sembra forzato, e certi risvolti risultano prevedibili, non giustificati e privi di impatto" osserva Joshua Yehl di IGN.

Vanity Fair, però, sembra rispecchiare il consenso generale affermando che "The Old Guard è un chiaro tentativo di lanciare un nuovo franchise, ma gli ovvi meccanismi all'opera per garantire ciò non danno fastidio, perché quel che stanno cercando di realizzare è estremamente allettante".


I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER È TROPPO VOLGARE? PRENDETEVELA CON JONATHAN SWIFT

Jack Black non ha mai puntato sulla finezza e l'eleganza dei suoi personaggi: l'attore di School of Rock e I Fantastici Viaggi di Gulliver è sempre stato un fenomeno nel prendersi in giro risultando spesso sboccato e, in generale, poco incline al savoir-faire. In qualche caso, però, la cosa non è partita da lui.

Uno di questi casi corrisponde, curiosamente, ad uno dei momenti più criticati della carriera cinematografica di Black: il film in questione è il già nominato (e tutt'altro che amato dalla critica) I Fantastici Viaggi di Gulliver, di cui a finire nel mirino fu una scena in particolare.

La sequenza di cui parliamo è quella in cui il nostro Gulliver, per salvare il palazzo del re di Lilliput da un incendio, risolve la situazione... Grazie alle sue urine. Un espediente che fece storcere il naso a un po' di spettatori e critici cinematografici, ignari però del fatto che ad aver pensato quella scena fosse stato lo stesso Jonathan Swift, l'autore dello storico romanzo pubblicato nel 1726. L'unica differenza era che, nel libro di Swift, ad essere salvata fosse una regina, e non un re.


IDRIS ELBA AMMETTE: 'RAZZISMO? LO SUBISCO DA QUANDO RESPIRO, CON IL SUCCESSO NON MIGLIORA'

Si tende spesso a commettere l'errore di credere che il successo fornisca una qualche immunità dai problemi dei comuni mortali, ma bastano le parole di un Idris Elba a far crollare il castello di carta: l'attore ha parlato delle sue esperienze con la mentalità razzista e di quanto questa non faccia sconti neanche alle star di Hollywood.

La star di Luther ha ammesso di aver cominciato a fare i conti con il razzismo praticamente da quando ha memoria, e che nulla sia cambiato nonostante la fama ed il successo: "Equivale a chiedermi da quanto tempo respiro" ha risposto l'attore a chi gli chiedeva da quanto tempo si scontri con questo tipo di mentalità.

I suoi stessi genitori, stando a quanto raccontato da Elba, gli spiegarono sin da subito che per avere successo avrebbe dovuto "essere due volte più bravo dei bianchi", per poi proseguire: "Il successo non ha significato la fine del razzismo contro di me. Quello resta con te sempre, non importa quanto successo tu abbia o quanto tu riesca a rompere il sistema" ha spiegato l'attore.


GRACE DI MONACO: IL FILM CON NICOLE KIDMAN NON ANDÒ GIÙ ALLA FAMIGLIA REALE, ECCO PERCHÉ

Grace di Monaco, la pellicola del 2014 diretta da Olivier Dahan che vede Nicole Kidman nei panni della musa di Alfred Hitchcock divenuta principessa di Monaco.

Nel film, la principessa Grace Kelly prende in considerazione l'idea di tornare ad Hollywood per partecipare alle riprese del film 'Marnie', ma una lotta politica fra Monaco e la Francia la costringono ad una decisione difficile. La figura della sovrana e moglie esemplare, madre affettuosa, molto amata in ogni angolo del mondo, viene raccontata in questa romanzata celebrazione.

La pellicola venne duramente criticata dalla famiglia di Grace Kelly, con i figli il principe Alberto, la principessa Carolina e la principessa Stéphanie che presero ufficialmente le distanze dalla produzione dopo il rifiuto del regista di Olivier Dahan di ascoltare le loro richieste su alcuni avvenimenti del film che non rispecchiavano i fatti realmente accaduti.

In risposta, la Kidman dichiarò che non si trattava di un documentario sulla figura di Grace Kelly, bensì di un film sulla vulnerabilità e umanità della principessa. Lo stesse fece anche Dahan, che affermò di non aver voluto realizzare un biopic.

Incongruenze storiche a parte, in ogni caso Grace di Monaco non riuscì ad ottenere il successo sperato: il film ricevette una pessima accoglienza da parte della critica all'anteprima di Cannes, e ancora prima dell'uscita nelle sale la Kidman ammise: "Ho fatto del mio meglio, ma ovviamente non ha funzionato."


DISORDER, CHE FINE HA FATTO IL REMAKE AFFIDATO A JAMES MANGOLD E TAYLOR SHERIDAN?

Disorder - La guardia del corpo, thriller francese con protagonisti Matthias Schoenaerts e Diane Kruger per cui è stato annunciato l'arrivo di un remake americano. Vediamo insieme tutti i dettagli sul progetto.

Nel 2016, un anno dopo l'anteprima al Festival di Cannes e pochi mesi dopo l'uscita del film nelle sale statunitensi, Sony Pictures aveva ingaggiato Taylor Sheridan, regista di Hell or High Water e sceneggiatore di Sicario e Soldado, nonché autore della serie Yellowstone con Kevin Costner, per realizzare una sceneggiatura del remake di Disorder (conosciuto in originale come "Maryland").

Successivamente, a giugno 2017, lo studio aveva affidato la regia del film a James Mangold, che reduce dal successo di Logan - The Wolverine era pronto ad iniziare il casting e la produzione entro la fine dell'anno. Nel frattempo erano emersi anche alcuni dettagli sul progetto, che avrebbe subito diversi cambiamenti rispetto alla trama del film originale in modo da dare il via ad un nuovo franchise.

Da allora però non abbiamo più avuto notizie, con Sheridan e Mangold che si sono dedicati rispettivamente alla realizzazione di Le Mans '66 - La grande sfida e Yellowstone.


ACT OF VALOR E LE SCENE DI TORTURA "ALLA HOLLYWOOD": TUTTI I RETROSCENA SUL FILM

Act of Valor, adrenalinico war-movie del 2012 che ha firmato l'esordio alla regia di Mike McCoy e Scott Waugh (Need for Speed). La pellicola vede nel cast Alex Veadov, Roselyn Sánchez, Nestor Serrano e Emilio Rivera nel ruolo di soldati della Navy SEAL.

Nel film, una missione per liberare un agente della CIA rapito svela per caso una trama agghiacciante, con conseguenze potenzialmente inimmaginabili, e una squadra scelta tra le élite delle forze armate, un gruppo di guerrieri ad altissimo addestramento, viene inviata in missione top-secret. I valorosi uomini del Plotone "Bandito" cominciano una corsa contro il tempo da un punto caldo del mondo all'altro in una missione che si allargherà sempre di più.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena sulla realizzazione di Act of Valor:

Nel film recitano dei veri e propri soldati della Navy SEAL e del corpo speciale SWCC (Special Warfare Combatant-craft Crewmen). Come stabilito dal governo americano, le loro vere identità non sono mai state rivelate.

Stando ai produttori, le scene di tortura sono state realizzate "alla Hollywood", ossia sono state fortemente edulcorate. Nel commentary del film, infatti, viene spiegato che se avessero presentato delle scene di tortura fedeli alle loro ricerche il film avrebbe ottenuto un rating-X (riservato ai soli adulti).

Per ottenere un effetto più realistico possibile, in alcune scene chiave sono state utilizzati delle vere munizioni.

Per lo stesso motivo, il film è stato girato in location realistiche fornite dalla Marina statunitense.

A causa delle tempistiche della Marina, le riprese della pellicola sono durate ben due anni e mezzo.


JUSTICE LEAGUE, KEVIN SMITH SU JOSS WHEDON E GLI ATTEGGIAMENTI SCORRETTI SUL SET

Il regista e produttore Kevin Smith ha avuto modo di analizzare le dichiarazioni di Ray Fisher in merito al cattivo operato di Joss Wehdon, regista che aveva sostituito Zack Snyder al timone di Justice League.

Nel corso di un video pubblicato sul suo canale YouTube, Smith ha infatti passato in rassegna parola per parola quanto detto da Fisher, il quale lamentava un comportamento davvero poco professionale da parte di Whedon. Sebbene non sia stato coinvolto nel progetto in prima persona, il regista di Clerks ha ipotizzato che la prima parte del post si riferisca all'imbarazzo creatosi con Gal Gadot, quando questa si è ritrovata a dover dire di no a Whedon per la scena comica in cui Flash cade sopra Wonder Woman, per la quale è stata usata una controfigura.

Inoltre dichiara di aver parlato con membri della troupe che ha curato gli effetti speciali e sembrerebbe che l'ambiente di lavoro sia stato davvero spiacevole: "Non ero lì, nessuno potrà mai sapere la verità, ma ricordo che quando sono andato sul set de L'Ascesa di Skywalker c'erano persone che avevano lavorato sia alle due versioni di Solo sia alle due versioni di Justice League. I ragazzi degli effetti speciali dicevano che c'erano sempre molti insulti nei confronti della versione di Zack Snyder da parte di Joss. Era negativo sulla versione di Zack che aveva visto e sul team che curava gli effetti speciali, in cui questi ragazzi avevano lavorato insieme".

Criticare e sminuire in continuazione il lavoro che il team aveva portato avanti fino a quel momento non dev'essere stato visto di buon occhio da quello stesso gruppo di persone, soprattutto perché sembrerebbe che Wehdon non esprimesse le proprie perplessità in maniera pacata, anche se lo stesso Smith ribadisce di non aver avuto modo di constatarlo in prima persona, ma solo attraverso il racconto di un membro della troupe.


RELAZIONE PERICOLOSA: NIA LONG E OMAR EPPS NEL TRAILER DEL THRILLER NETFLIX

Il 16 luglio arriverà su Netflix Relazione pericolosa, thriller interpretato da Nia Long e Omar Epps di cui ora possiamo vedere il trailer. Il film, diretto da Peter Sullivan e scritto dal regista insieme a Rasheeda Garner, ruota intorno alle sinistre conseguenze di una brevissima scappatoia extraconiugale.

La trama
Relazione pericolosa è incentrata su Ellie (Long), una donna che sembra avere una vita perfetta con il marito Michael (Stephen Bishop). Ma l’incontro fortuito con un ex amante, David (Epps), manda a monte questa apparente perfezione per un breve istante. Ellie si ferma in tempo prima di iniziare una storia con David. Le cose però si complicano quando Ellie si rende conto che David ha una personalità instabile, e non accetta che tra loro non ci sia più nulla.

Un canovaccio visto molte volte al cinema, a partire da Attrazione fatale. Se vi piacciono questi thriller casalinghi su tradimenti e giochi psicologici, questo film fa al caso vostro.

Oltre a Nia Long, Omar Epps e Stephen Bishop, il cast di Relazione pericolosa include Aubrey Cleland, Maya Stojan, Kj Smith, Jason-Shane Scott, Carolyn Hennesy e Kym Jackson.

Ecco il trailer.




Ritorno al futuro: in commercio la colonna sonora in vinile con i disegni scartati di Drew Struzan

In occasione del 35° anniversario di Ritorno al futuro, l’immortale film di Robert Zemeckis, la Mondo ha messo in commercio una nuova edizione della colonna sonora in vinile.
La particolarità di questa edizione? Il fatto che riutilizzi delle opere scartate e disegnate dal leggendario illustratore Drew Struzan, come spiega la descrizione ufficiale sul sito:


Per celebrare il 35° anniversario del film, Mondo ha stretto un accordo con il leggendario artista di locandine Drew Struzan, che realizzò il poster cinematografico originale, per creare una confezione tutta nuova di questa riedizione. Con illustrazioni e un poster scartato per il del 1985, qusta riedizione in vinile è stata rimasterizzata e stampata su un vinile di 180 grammi.



CHRISTIAN DE SICA E MASSIMO BOLDI: IL LORO FILM DEL 2020 CI PORTA SU MARTE

Trapelano i primi dettagli sul nuovo film con Christian De Sica e Massimo Boldi che uscirà a Natale 2020: in un'intervista a Il Tempo, De Sica ha svelato che l'ambientazione del prossimo cinepanettone potrebbe essere addirittura Marte.

"Sì, dovremmo iniziare a girare ad agosto" - ha spiegato Christian De Sica - "Dopo tredici anni di separazione, dovuta solo al fatto che Massimo era passato con la Medusa, nel 2018 abbiamo fatto Amici come prima che è andato molto bene ed ora abbiamo tanta voglia di farne un altro." e nell'anticipare la location (principale o meno non lo sappiamo) del prossimo film, aggiunge: "Le racconto un aneddoto. Una volta Gigi Proietti mi disse: "State sempre in vacanza da qualche parte, in America, sul Nilo... st'anno 'ndo c.... annate?" E aveva ragione, infatti stavolta andiamo su Marte!"

Ci aspetta dunque un'avventura spaziale? Siamo proprio curiosi di vedere quale sarà la destinazione delle prossime "vacanze" natalizie di Boldi e De Sica. Nella stessa intervista Christian De Sica ha parlato del legame di profondo affetto che aveva con Alberto Sordi, delle difficoltà a tornare a recitare a teatro in questo periodo di incertezze per chi lavora nello spettacolo e anche dei cinepanettoni: "Nel tempo sono diventati quasi dei documentari" - ha detto - "Se si vuole capire l'Italia degli anni '80 basta rivedersi i cinepanettoni, che sono dei ritratti precisi della borghesia di quel periodo."

Nel corso degli anni Christian De Sica e Massimo Boldi hanno girato insieme numerosi cinepanettoni e commedie, da Yuppies - I giovani di successo a Vacanze di Natale '90 fino a S.P.Q.R. - 2000 e ½ anni fa per poi proseguire con Natale sul Nilo, Natale in India e altri titoli, fino alla brusca interruzione del sodalizio artistico. I due attori si sono ritrovati (con grande entusiasmo dei fan) due anni fa con Amici come prima.


INFINITY, I FILM E LE SERIE TV IN CATALOGO A LUGLIO 2020

Infinity ha presentato la sua programmazione speciale per luglio 2020, da Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge e Richard Jewell, a John Wick - Capitolo 2 e Red Sparrow. E per le serie tv, in arrivo la quarta stagione di Mr. Robot e Pretty Little Liars: The Perfectionists. Il servizio propone una selezione dei migliori film da guardare insieme a tutta la famiglia, o da soli in cerca di emozioni. Scopriamo insieme il nuovo catalogo!

CINEMA

Dal 3 al 9 luglio arriverà su Infinity Premiere l'atteso film d'animazione Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge. Dopo il terribile massacro della sua famiglia, Hanzo Hasashi viene esiliato nel Nether Realm dove ha una chance per vendicare la sua famiglia e viene riportato in vita come Scorpion, un'anima perduta dedicata alla vendetta. Nel Regno della Terra, Lord Raiden raduna una squadra di guerrieri d'élite - il monaco Shaolin Liu Kang, l'ufficiale delle forze speciali Sonya Blade e la stella del cinema Johnny Cage - un improbabile gruppo di eroi con il compito di salvare l'umanità. Per farlo, devono sconfiggere le orde di gladiatori del Regno Esterno di Shang Tsung e diventare campioni del torneo di Mortal Kombat.

Sarà disponibile su Infinity Premiere dal 10 al 16 luglio Motherless Brooklyn - I segreti di una città, la trasposizione cinematografica del romanzo di Jonathan Lethem "Brooklyn senza madre" ma ambientata negli anni '50, un'epoca di grandi cambiamenti a New York. Scritto, diretto e interpretato da Edward Norton, il film segue le vicende di Lionel Essrog, un solitario detective privato affetto dalla sindrome di Tourette, che si avventura a risolvere l'omicidio del suo mentore e unico amico, Frank Minna, interpretato da Bruce Willis.

Basato su fatti realmente accaduti, Richard Jewell sarà disponibile su Infinity Premiere dal 17 al 23 luglio. Diretto da Clint Eastwood, Richard Jewell racconta la storia di una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell'attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l'aspirante alle forze dell'ordine diventa il sospettato numero uno dell'FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita.

Sequel del film cult diretto da Stanley Kubrick Shining (disponibile su Infinity anche in 4K nella sua extended edition), Doctor Sleep arriverà su Infinity Premiere dal 24 al 30 luglio. Con protagonisti Ewan McGregor, Rebecca Ferguson e Kyliegh Curran, il film racconta la storia di Danny Torrance, a 40 anni dalla sua terrificante permanenza all'Overlook Hotel in Shining. Ancora irrimediabilmente segnato dal trauma che ha vissuto da bambino all'Overlook, Dan Torrance ha combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in frantumi quando incontra Abra, un'adolescente coraggiosa con un potente dono extrasensoriale, noto come la "luccicanza".

E per tutti i fan di Bruce Springsteen, sarà disponibile su Infinity Premiere anche Western Stars, dal 31 luglio al 6 agosto. Il film, che segna il debutto alla regia di Springsteen, è la versione cinematografica del suo ultimo album di successo internazionale. Western Stars offre ai fan di tutto il mondo l'opportunità unica di vedere Springsteen esibirsi in tutte e tredici le canzoni dell'album, sotto il soffitto a cattedrale del fienile della sua centenaria proprietà, toccando temi come l'amore e la perdita, la solitudine e la famiglia, e l'inesorabile passare del tempo.

Il mondo dei Pokémon prende vita su Infinity dal 2 luglio con Detective Pikachu, disponibile anche in 4K. La prima avventura Pokémon live-action vede Pikachu nel ruolo di Detective, un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore alle prese con un'indagine per scoprire cosa sia successo al suo compagno, il geniale detective privato Harry Goodman, misteriosamente scomparso. Nella versione originale del film, Ryan Reynolds presta la voce a Pikachu.

Per tutti gli appassionati di Mission: Impossible, sono in arrivo su Infinity i primi cinque capitoli della celebre saga che segue le avventure dell'agente segreto Ethan Hunt, interpretato da Tom Cruise: Mission: Impossible, Mission: Impossible II e Mission: Impossible III saranno disponibili dal 2 luglio, mentre Mission: Impossible - Protocollo Fantasma e Mission: Impossible - Rogue Nation arriveranno su Infinity dal 3 luglio.

Il film d'animazione Ozzy - Cucciolo coraggioso sarà disponibile su Infinity dal 7 luglio e racconta la storia di Ozzy, un simpatico beagle, che svolge una vita serena e idilliaca fino a quando i suoi padroni devono improvvisamente partire per il Giappone, senza poterlo portare con loro. Profondamente addolorati, i Martins dovranno cercare una sistemazione temporanea per Ozzy e la scelta ricade su un canile extra lusso. Ma quello che all'apparenza sembra un paradiso di amore e coccole, si rivelerà ben presto una terribile prigione per cani, gestita da un proprietario malvagio. Ozzy dovrà trovare la forza di resistere e il coraggio di scappare grazie anche all'aiuto dei suoi nuovi amici a quattro zampe.

Diretto dal regista John Crowley e con l'attrice premio Oscar Nicole Kidman, Il cardellino arriverà su Infinity dall'8 luglio. Theodore "Theo" Decker aveva 13 anni, quando sua madre venne uccisa dallo scoppio di una bomba al Metropolitan Museum of Art. La tragedia cambiò il corso della sua vita, conducendolo in una commovente odissea fatta di dolore e colpevolezza, di reinvenzione e redenzione, e persino di amore. Nel mezzo di tutto ciò, si aggrappa a un tangibile oggetto di speranza, ricordo di quel giorno...il quadro di un uccellino incatenato al suo trespolo, Il Cardellino.

In arrivo su Infinity dall'8 luglio l'adattamento dell'omonimo romanzo di M.L. Stedman, La luce sugli oceani, con protagonisti Michael Fassbender e Alicia Vikander. I coniugi Sherbourne stanno facendo di tutto per avere un figlio, ma senza successo. Quando trovano una neonata abbandonata in una barca alla deriva, la allevano in segreto come fosse loro finché non scopriranno che la vera madre della piccola la sta cercando da anni senza riuscire a darsi pace. Tormentati dal dilemma se svelare il segreto, perdendo così la figlia che ormai sentono come loro, la coppia inizierà a disgregarsi.

Keanu Reeves torna a vestire i panni del leggendario sicario John Wick nel film John Wick - Capitolo 2, disponibile su Infinity dal 17 luglio. John Wick è costretto a rimettersi in gioco grazie a un ex socio che trama di prendere il controllo di una oscura organizzazione internazionale. Vincolato da un giuramento di sangue, John decide di aiutarlo e si dirige a Roma dove affronterà alcuni dei più spietati killer al mondo. Su Infinity è disponibile anche il primo capitolo, John Wick.

Dal 20 luglio saranno disponibili su Infinity Il filo nascosto, con Daniel Day-Lewis, e Lady Bird, scritto e diretto da Greta Gerwig e interpretato da Saoirse Ronan. Il Filo Nascosto è ambientato nella Londra del dopoguerra, negli anni '50, dove il rinomato sarto Reynolds Woodcock e sua sorella Cyril sono al centro della moda britannica. Le donne entrano ed escono dalla vita di Woodcock, fino a quando non incontra una giovane e volitiva donna, Alma, che presto diventa parte della sua vita come musa e amante. Lady Bird, invece, racconta l'umorismo e il pathos nel legame turbolento tra una madre e una figlia adolescente. Ambientato a Sacramento, California, nel 2002, in un panorama economico americano che cambia rapidamente, Lady Bird è uno sguardo commovente sulle relazioni che ci formano, le credenze che ci definiscono e l'ineguagliabile bellezza di un luogo chiamato casa.

Arriverà su Infinity dal 23 luglio La Llorona - Le lacrime del male, disponibile anche in 4K. Ambientato a Los Angeles negli anni '70, il film racconta la maledizione della Llorona, la donna che piange, un'apparizione terrificante, intrappolata tra il Paradiso e l'Inferno, colpevole di aver annegato i figli in preda a un raptus di rabbia e gelosia, per poi gettarsi nello stesso fiume disperata e piangente. Ora le sue lacrime sono eterne e letali, e coloro che sentono di notte il suo richiamo mortale sono condannati.

Dal 26 luglio sarà disponibile su Infinity anche Red Sparrow, con protagonista Jennifer Lawrence nei panni della ballerina Dominika Egorova: reclutata nella "Sparrow School", un servizio di intelligence russo, viene educata a diventare una letale amante e seduttrice e a usare il suo corpo come arma per uccidere obiettivi indicati dal KGB. Dopo un intenso allenamento, Dominika diventa la più pericolosa "Sparrow" di sempre. La sua prima missione è Nathaniel Nash, un ufficiale della CIA che monitora le infiltrazioni dei servizi segreti della Russia. I due finiscono in una spirale di attrazione e inganno che arriva a minacciare la sicurezza di entrambe le nazioni.

SERIE TV
Il cofanetto completo di Pretty Little Liars: The Perfectionists sarà disponibile su Infinity dal 3 luglio. La serie si basa sul libro "The Perfectionists" di Sara Shepard ed è il sequel dell'amata serie Pretty Little Liars, in cui Sasha Pieterse e Janel Parrish riprendono i loro rispettivi ruoli di Alison DiLaurentis e Mona Vanderwaal.

La quarta e ultima stagione completa di Mr. Robot arriverà su Infinity dal 15 luglio. L'acclamata serie è interpretata dall'attore Premio Oscar Rami Malek nei panni del geniale hacker Elliot Alderson e affronta tematiche attuali come la privacy e la sicurezza informatica. Elliot riuscirà finalmente a liberarsi dal fardello di una rivoluzione a cui lui stesso ha dato inizio?

Infine, dal 23 luglio arriverà anche la seconda stagione completa di Krypton, andandosi ad aggiungere alla prima stagione completa già disponibile su Infinity. La serie, basata sui fumetti e i personaggi della DC Comics, è ambientata su Krypton 200 anni prima della nascita di Kal-El/Superman e la distruzione del pianeta.


QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE, MARISA TOMEI E QUEL GRANDE RIMPIANTO: ECCO PERCHÉ RIFIUTÒ

Ognuno di noi ha a che fare nella sua vita con scelte sbagliate e rimpianti, dal punto di vista professionale o non: la regola vale anche per le star di Hollywood, che si trovano spesso (per forza di cose o meno) a rifiutare occasioni che rimpiangeranno per tutta una vita. Un esempio? Marisa Tomei e Quattro Matrimoni e un Funerale.

Insomma, non che alla brava e bella zia May del Marvel Cinematic Universe le cose siano andate male: la nostra Marisa ha portato avanti una carriera di tutto rispetto (nonostante abbia recentemente dichiarato di avere qualche remora per aver accettato il ruolo offertole da Marvel).

Tomei, però, non si dà pace per un'occasione sprecata qualche anno fa: all'attrice fu infatti offerta la parte di Carrie in Quattro Matrimoni e un Funerale. Come tutti sappiamo la cosa poi non andò in porto: la star di Spider-Man: Homecoming e Far From Home aveva infatti da pensare ai problemi di salute del nonno, come lei stessa rivelò qualche tempo fa: "Mio nonno stava male all'epoca, non volevo lasciare la città. Per lui non sarebbe stato un problema, ma non me la sentivo di andare altrove" spiegò l'attrice in un'intervista del 2007.

Tomei stessa ha comunque ammesso di aver rimpianto spesso di aver rifiutato il ruolo, ma insomma... Fortunatamente la cosa non ha poi pregiudicato la sua carriera! Cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti se avreste voluto vedere Marisa Tomei nel film o se siete contenti che il ruolo sia andato ad Andie MacDowell.


SHIA LABEOUF, CHE FOLLE: PER IL NUOVO FILM SI È FATTO UN TATUAGGIO VERO, ED È GIGANTESCO

Nei giorni scorsi vi abbiamo potuto mostrare il poster ufficiale e il primo trailer di The Tax Collector, nuovo film scritto e diretto da David Ayer con protagonista il grande Shia LaBeouf.

Grande e completamente fuori di testa, perché stando a quanto rivelato dal regista nel corso di una recente intervista promozionale, l'attore per prepararsi al ruolo si è fatto un vero tatuaggio sul petto, che come potete vedere nel materiale di marketing è a dir poco enorme.

"È uno dei migliori attori con cui ho lavorato, e sicuramente è quello che più si impegna sia nell'anima che nel corpo. Durante le riprese di Fury ci aveva rimesso un dente, e adesso per The Tax Collector si è fatto un vero tatuaggio su tutto il petto. E' uno che per la performance da tutto se stesso, non ho mai incontrato qualcuno così Quindi va in un certo senso, e non ho mai conosciuto qualcuno che si impegni come fa lui."

Solitamente i tatuaggi che si vedono sui corpi degli attori nei film sono frutto del reparto trucchi, anzi spesso e volentieri le star chiedono di nascondere quelli veri che possono o meno avere un significato personale: chissà se prima o poi LaBeouf si pentirà di essersi ricoperto il petto con un tatuaggio così invasivo, ma nel frattempo bisognerebbe dargli atto della dedizione che dimostra ogni volta sul set.


THOR: RAGNAROK, KORG APPARIVA GIÀ IN THE DARK WORLD, MA FORSE NON VE NE SIETE ACCORTI

Una delle più grandi sorprese del già di per sé spiazzante Thor: Ragnarok di Taika Waititi è stato sicuramente Korg, uno dei guerrieri Kronan che finisce per diventare uno dei migliori amici del Dio del Tuono e che scopriamo adesso aver fatto la sua prima apparizione nel capitolo precedente, The Dark World.

Quello che ha infatti convinto Waititi a riproporre in Ragnarok il personaggio, seppur mutato nel carattere e anche nell'aspetto, per altro interpretato in motion capture e doppiaggio proprio dallo stesso autore, è stata la sua breve apparizione nel secondo e criticato capitolo del franchise, ancora oggi considerato tra i film più deboli del Marvel Cinematic Universe per il suo ritmo, la sua narrazione e l'azione blanda e poco spettacolare.

Ad ogni modo, Korg è proprio uno dei bestioni che si vedono all'inizio, ma non quello che viene sconfitto da Thor, e Waititi ha potuto riproporlo nel sequel grazie a un elemento molto importante: il fatto che non era stato fatto il suo nome. Questo gli ha permesso di regalargli un carattere più mansueto e idiota e un'espressione molto più morbida rispetto a quella "rocciosa" donatagli in precedenza, e questo nonostante la sua creazione sia stata basata sui Buttafuori Polinesiani.


MICHAEL BAY, CONTRORDINE: RISPETTATE LE REGOLE, IL SET DEL NUOVO FILM RIAPRE

A poche ore dall'ordine di chiusura di Songbird, film dedicato alla Pandemia e prodotto da Michael Bay, il SAG-AFTRA (Sindacato degli Attori Americani) ha deciso di ritirare il pesante divieto che stava per bloccare a tempo indeterminato le riprese del thriller sviluppato dal regista di 6 Undeground e Bad Boys.

Si legge nel comunicato: "Il SAG-AFTRA ha ritirato l'ordine di non lavorare imposto agli attori del film prodotto da On a Lark Productions, LLC, e ora i membri del cast sono liberi di tornare a recitare con effetto immediato". Il sindacato ha scelto di non elaborare oltre le motivazioni del ritiro del divieto, diramato perché, a inizio riprese, non era ancora stata raggiunta una firma tra produzione e SAG-AFTRA, con la prima poco chiara sui protocolli di sicurezza presi contro la diffusione del Coronavirus sul set, qualcosa che attualmente il sindacato "sta prendendo molto seriamente".

Songbird è prodotto anche da Bay attraverso la sua Invisible Narratives e Catchlight Studios. Alla regia del progetto troviamo Adam Mason, anche sceneggiatore insieme a Simon Boyes. La storia del film è ambientata nel 2022, futuro in cui la Pandemia da Coronavirus non è scomparsa e con il virus che continua a mutare.


BEN AFFLECK, BATMAN CONTRO IL DEATHSTROKE DI JOE MANGANIELLO NELL'INCREDIBILE FAN-ART!

Secondo alcune indiscrezioni arrivate nelle scorse ore e assolutamente non ufficiali, Ben Affleck potrebbe tornare nei panni di Batman per una serie di film originale HBO Max, la piattaforma di streaming on demand della Warner.

In un recente post, l'artista digitale Saarukan Suhanthan ha pubblicato un'immagine che mostra lo scontro tra il Batman di Ben Affleck e Deathstroke di Joe Manganiello, dandoci un'idea di come potrebbe essere una loro eventuale lotta. Potete vedere l'immagine completa in calce all'articolo.

Ricordiamo che Ben Affleck è apparso in tre film del DC Extended Universe, ovvero Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder, Suicide Squad e Justice League, e avrebbe dovuto scrivere, dirigere e interpretare lo stand-alone The Batman. Per il film, che era fra i più attesi nel contesto del 'primo' DCEU, venne realizzato anche un famoso camera test che mostrò ai fan il Deathstroke di Manganiello, scelto come avversario principale e comparso brevemente in Justice League di Joss Whedon.

Entrambi gli attori torneranno nel 2021 in Zack Snyder's Justice League, attesissima director's cut del cinecomic del 2017 che sarà distribuita tramite HBO Max. In attesa di sapere se il Ben Affleck sarà di nuovo il Cavaliere Oscuro in futuro (secondo i rumor l'annuncio dovrebbe arrivare al DC FanDome il prossimo 22 agosto, quindi si consideri quella come deadline per etichettare le indiscrezioni come infondate o meno) vi ricordiamo che Batman tornerà sempre nel 2021 anche nella nuova saga scritta e diretta da Matt Reeves e interpretata da Robert Pattinson.


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MARGOT ROBBIE, MERAVIGLIOSO RITRATTO DI HARLEY QUINN FIRMATO JIM LEE: IL COSTO È DA URLO

Jim Lee, arcinoto disegnatore DC Comics, in questi mesi di quarantena ha avviato un'iniziativa benefica basata su quello che gli riesce meglio, ovvero il disegno: lo scopo è quello di vendere le sue opere al maggior prezzo possibile, col ricavato da devolvere in beneficienza.

Nelle scorse ore ha proposto su Facebook con link ad Ebay un nuovo art-work incentrato su Margot Robbie, celebre interprete di Harley Quinn nel DC Extended Universe: potete trovare il meraviglioso ritratto in calce all'articolo, che sul sito di compra-vendita online è stato battuto all'asta per la bellezza di $6,500 dollari!

Ricordiamo che la star di The Wolf of Wall Street e Birds of Prey ha compiuto trent'anni nelle scorse ore, ma aveva già potuto festeggiare con qualche giorno in anticipo dato che in settimana è stato annunciato che sarà la nuova protagonista di Pirati dei Caraibi.

Ricordiamo che, anche qualora Birds of Prey non dovesse ottenere un sequel considerato lo scarso successo di pubblico del primo capitolo, il futuro di Harley Quinn è ancora luminoso: il personaggio sarà uno dei protagonisti dell'attesissimo The Suicide Squad di James Gunn, che uscirà nel 2021, mentre alcuni rumor la vogliono al centro di uno film stand-alone per il DCEU.


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Edited by Triplethor - 4/7/2020, 19:56
view post Posted: 3/7/2020, 12:15 MovieTown - Cinema

VENERDI

03/07/2020



WONDER WOMAN 1984 – UNA NUOVA IMMAGINE DI CHEETAH NELLE CARTE DA GIOCO

È quasi certo che dovremo attendere il DC FanDome del 22 agosto per il nuovo trailer di Wonder Woman 1984, e con esso potrebbero arrivare le prime scene di Barbara Ann Minerva (Kristen Wiig) dopo la trasformazione in Cheetah.

Nel frattempo dobbiamo affidarci al merchandise per avere qualche anticipazione, e stavolta è il turno delle carte da gioco ufficiali: Barbara appare infatti sulla carta del jolly… ovvero il joker, in inglese. Senza dubbio è un po’ straniante vedere la parola “joker” associata a un’altra supervillain DC. Comunque, l’immagine in questione ci permette di vedere il corpo di Cheetah dopo la metamorfosi, ma non è chiaro se sarà realizzato con il make-up o in CGI (magari sarà una combinazione delle due tecniche).

La prima Cheetah è stata creata da William Moulton Marston e H.G. Peter, ma questa versione è opera di Len Wein e George Pérez: è apparsa per la prima volta su Wonder Woman (vol. 2) #7 nell’agosto 1987. Vi ricordo che Wonder Woman 1984 uscirà nelle sale italiane il prossimo 1 ottobre, con un giorno di anticipo rispetto alla distribuzione americana. Potrete vedere la carta qui di seguito.

L’immagine

Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.

Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.


TENET – FRAMMENTI INEDITI NELLO SPOT UFFICIALE GIAPPONESE

Come sappiamo, le vicende distributive di Tenet sono ancora poco chiare: l’uscita americana è slittata al 12 agosto, ma gira voce che potrebbe essere rinviata a settembre. In Italia è fissata per il 26 agosto, ma ovviamente cambierà in caso di slittamento di quella americana.

Intanto, la divisione giapponese della Warner ha svelato un nuovo spot che include qualche frammento inedito, e preme sulla fama di Christopher Nolan in terra nipponica. Il video, molto spettacolare, mostra il personaggio di John David Washington alle prese con l’inversione, tecnica che gli permette di riavvolgere il flusso del tempo e vedere gli effetti di un evento prima che accada: dovrà utilizzarla per sventare la terza guerra mondiale.

La sinossi ufficiale
Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale.
Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione.


Nel cast figurano John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh, Michael Caine, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy e Himesh Patel.

Il copione è stato scritto dallo stesso Christopher Nolan. La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther); il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (La talpa, Interstellar, Dunkirk); la direttrice del montaggio è Jennifer Lame; lo scenografo è Nathan Crowley; il costumista è Jeffrey Kurland; mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Tenet è stato girato sia in IMAX sia in 70mm, e le riprese si sono svolte in sette paesi.

L’uscita giapponese è attesa per il 18 settembre. Potrete vedere lo spot qui di seguito.

Lo spot




HAMILTON: IL MUSICAL DI LIN-MANUEL MIRANDA DA OGGI SU DISNEY+

Arriva oggi 3 Luglio sulla piattaforma streaming Disney+ il musical Hamilton, attesissima registrazione integrale del musical di Lin-Manuel Miranda che ha debuttato a Broadway nel 2015. Basato sulla biografia omonima di Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, il musical si è aggiudicato numerosissimi premi, spingendo Disney ad acquistarne i diritti per portarlo sul grande schermo (intento che si è scontrato con l’attuale situazione d’emergenza a livello globale dovuta alla pandemia di Covid-19). Ma partiamo dall’inizio…

In vacanza nel 2008 dopo le fatiche di un altro suo spettacolo a Broadway, Lil-Manuel Miranda comprò in aeroporto la biografia di Alexander Hamilton scritta molto dettagliatamente dallo storiografo Ron Chernow. Fin da subito iniziò a formarsi nella sua testa l’idea di un musical basato sulla vita di questo padre fondatore, sul quale esisteva un solo progetto del genere datato 1917.
Il 12 Maggio 2009 aveva già composto la canzone d’apertura di quello che poi sarebbe diventato un intero musical; presentò tale composizione esibendosi in una speciale serata alla Casa Bianca, per poi gettarsi totalmente sul lavoro. Una prima versione embrionale venne presentata al Vassar Reading Festival nel 2013.

Il musical completo debuttò Off-Broadway a Febbraio 2015, per poi passare a Broadway già dall’Agosto successivo grazie all’alta qualità della produzione, un grande successo di critica e pubblico. Del cast originale, oltre allo stesso Lil-Manuel Miranda che interpretava il protagonista Alexander Hamilton, facevano parte Leslie Odom Jr. (Aaron Burr), Phillipa Soo (Eliza Schuyler Hamilton), Renée Elise Goldsberry (Angelica Schuyler Church), Christopher Jakson (George Washington) e Brian d’Arcy James (Giorgio III). Spostandosi a Broadway, l’unico membro del cast a cambiare fu Jonathan Groff, che prese il posto di d’Arcy James nel ruolo di Giorgio III.

Dopo aver vinto numerosi premi minori, a Broadway Hamilton viene candidato per ben 16 Tony Awards, un record ancora oggi imbattuto (scalzando dalla prima posizione Billy Elliott e The Producers, con 15 nomination ciascuno) ed aggiudicandosene ben 11, compreso l’ambito Tony Award al Miglior Musical.

Nel 2016, il regista Thomas Kail (visto al lavoro sulla miniserie Fosse/Verdon) riprese tre degli spettacoli dal vivo di Hamilton al Richard Rodgers Theatre di Broadway, con l’aggiunta di alcune riprese girate senza il pubblico in sala: i diritti di distribuzione del film Hamilton vennero messi all’asta, e i Walt Disney Studios batterono avversari del calibro di Warner Bros, Netflix e 20th Century Fox con un’offerta pari a 75 milioni di dollari.
Inizialmente, i piani di Disney erano quelli di portare il film sul grande schermo nell’Ottobre di quest’anno; la situazione statunitense relativa alla diffusione del Covid-19 ha portato però a stimare una riapertura delle sale e dei teatri ben oltre l’inizio del 2021, convincendo produttori e diretti interessati a sfruttare le possibilità offerte dalla nuova piattaforma Disney+, su cui Hamiton arriva proprio oggi 3 Luglio.

Come già accennato, il film ripercorre la storia del padre fondatore Alexander Hamiton fin dal suo arrivo a New York nel 1776, per arrivare alla sua morte in duello contro Aaron Burr nel 1804. Pupillo di George Washington e marito di una donna la cui famiglia aveva un grande peso politico, si fece notare in parlamento grazie ad una serie di acuti interventi nella politica generale ed economica del paese federale in formazione, in particolare in relazione alla formulazione della Costituzione stessa degli Stati Uniti d’America.

Il film si concentra infine sugli ultimi tragici eventi della vita di Hamilton, dalla morte del figlio Philip ad uno scandalo sessuale che ne definì il tramonto politico: come riportato dai libri di storia, Hamilton morirà infine in duello contro Aaron Burr, “colpevole” di aver rovinato la vita politica di quest’ultimo.

Il film è stato classificato dalla Motion Picture Association of America come “vietato ai minori di 13 anni”, poiché all’interno di esso viene pronunciata per una (una sola) volta la parola “fuck” (non sappiamo ancora come la localizzazione italiana adatterà tale termine). I “fuck” all’interno del musical originale erano in realtà 3, ma per evitare restrizioni maggiori (!) il film Hamilton che vedremo su Disney+ ne conterrà solamente uno.
Hamilton sarà quindi il primo film mai distribuito dalla Walt Disney Pictures a contenere la parola “fuck” al suo interno.


PHINEAS AND FERB: CANDACE AGAINST THE UNIVERSE SU DISNEY+ IL 28 AGOSTO

Disney ha annunciato che il lungometraggio animato Phineas and Ferb: Candace Against The Universe arriverà su Disney+ il 28 agosto, una settimana dopo il lancio del live-action The One and Only Ivan. Nello stesso giorno sarà disponibile la soundtrack.

I fratellastri Phineas e Ferb attraversano la galassia per salvare la loro sorella maggiore Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova l’utopia in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini.

Il regista è Bob Bowen (Family Guy), il compositore è Danny Jacob (Phineas and Ferb) mentre i tesi delle canzoni sono di Karey Kirkpatrick (Something Rotten!), Emanuel Kiriakou (I Look To You di Whitney Houston) e Kate Micucci (Garfunkel and Oates).

Confermato il ritorno dei doppiatori della serie animata: Ashley Tisdale (Candace Flynn); Vincent Martella (Phineas Flynn); Caroline Rhea (la madre Linda); Dee Bradley Baker (Perry the Platypus); Alyson Stoner (Isabella); Maulik Pancholy (Baljeet); Bobby Gaylor (Buford); Olivia Olson (Vanessa Doofenshmirtz); Tyler Mann (Carl); Povenmire (Dr. Heinz Doofenshmirtz) e Marsh (il maggiore Monogram).
Si unisce al cast David Errigo Jr. nei panni di Ferb Fletcher.


SPIDER-VERSE 2 – MILLER ANTICIPA L’USO DI NUOVE TECNICHE RIVOLUZIONARIE

Spider-Man: Un nuovo universo si è distinto per le tecniche d’animazione usate, oltre che per la storia raccontata, tanto da vincere meritatamente moltissimi riconoscimenti tra cui l’Oscar.

Come sappiamo la produzione sul seguito, annunciato per il 2022, è iniziata da un mese e il produttore Christopher Miller ha detto su Twitter cosa possiamo aspettarci:

“Lo sviluppo di nuove tecniche artistiche rivoluzionarie per il prossimo film di Spider-Verse mi sta già impressionando. Farà sembrare pittoresco il primo film”

È stato confermato che nel sequel vedremo anche Supaidaman, lo Spider-Man giapponese di cui abbiamo parlato in questo approfondimento.


ARMA LETALE 5: DANNY GLOVER PROMETTE UN FILM COLLEGATO ALL’ATTUALITÀ

A gennaio si è parlato ancora una volta di un quinto capitolo della saga di Arma letale. Era stato il produttore Dan Lin a rivelare che il film era in preparazione, con la partecipazione di Mel Gibson, Danny Glover e del regista Richard Donner. Ora, nel corso di un’intervista sul tema di Black Lives Matter, Variety ha strappato a Danny Glover qualche dichiarazione.

Innanzitutto, chiede conferma della verità della voce girata mesi fa:

Se ne è parlato a gennaio. Non voglio rivelare il plot della sceneggiatura che ho letto, ma ho trovato che avesse una forte rilevanza con alcune delle cose che stanno accadendo oggi. Questo lo posso dire. Ma era gennaio. La storia cambia così rapidamente… Ma sì, se ne è parlato. Abbiamo una sorta di piano.

A questo punto, l’intervistatore, Nick Vivarelli, gli chiede se sarebbe effettivamente interessato a farlo, e se gli sia piaciuta la sceneggiatura:

Sì, mi è piaciuta. Posso solo dire che se lo faremo, potrebbe uscirne qualcosa di straordinario. Se Arma letale ci desse un qualche genere di contributo per capire un po’ di più [quello che sta succedendo], allora sarebbe interessante farlo. Sarebbe interessante vedere come potremmo affrontare il progetto nella struttura politica ed economica in cui ci troviamo. Specialmente mettendo a confronto questa struttura con le comunità che sono state colpite dalla violenza della polizia, gli standard della polizia e il potere che esercitano.

Quello che Danny Glover suggerisce, insomma, è che lo script andrebbe in parte rivisto per modellarlo secondo gli ultimi sviluppi politici in America, sia per trattare gli Stati Uniti di Donald Trump, sia per discutere di razzismo e brutalità della polizia.

Resta da vedere se un progetto del genere potrà mai davvero decollare. Di recente, nuove affermazioni controverse di Mel Gibson sono emerse (per bocca di Winona Ryder) e potrebbero rimettere in difficoltà la carriera dell’attore e regista. La fama di Gibson oltretutto è incompatibile con l’atmosfera da giustizia sociale che pervade gli USA in questo momento. E piazzare una star giudicata razzista e misogina in un film che dovrebbe trattare di razzismo sistemico… forse potrebbe essere giudicato troppo controverso. Staremo a vedere.


Gatta Nera e Silver Sable, la Sony si chiede se la partecipazione di Spider-Man sia necessaria

Come abbiamo già visto, Silver and Black, il film su Gatta Nera e Silver Sable di Gina Prince-Bythewood, non ha avuto una storia facile.
Prima doveva arrivare a ottobre 2018, poi a febbraio 2019 e poi è finito nel dimenticatoio. Prima doveva essere un film su entrambe, poi sono state separate e poi si è pensato di farne una serie limitata per un servizio streaming.

Allo stato attuale non ci sono aggiornamenti sostanziosi, ma la regista Gina Prince-Bythewood ne ha parlato con Games Rader durante la promozione del suo ultimo film The Old Guard:

La risposta sincera è che non lo so. Adoro davvero quei personaggi e ho adorato l’idea che fossero insieme. Credevo di aver trovato una soluzione ottima e organica per vederle insieme in uno stesso film. Ma quel mondo sta cambiando tantissimo alla luce del successo dei film di Spider-Man.

Stando alla regista, lo studio si starebbe chiedendo se la presenza di Spider-Man sia necessaria o meno:

La domanda è: “Possiamo davvero fare questi film senza Spider-Man? Dovrebbe almeno avere una particina?”. Mi sono presa due anni di pausa da quel progetto per The Old Guard, perciò una volta che questo film sarà uscito, sperando che sia un successo, certamente mi rimetterò al lavoro e tornerò a discutere [con la Sony].

Gina Prince-Bythewood è stata la regista di pellicole come La vita segreta delle api e Beyond the Lights: Trova la tua voce, e di recente ha diretto The Old Guard con Charlize Theron, Chiwetel Ejiofor, Harry Melling, Matthias Schoenaerts, Natacha Karam e Anamaria Marinca.


Songbird: il sindacato attori blocca, di fatto, la lavorazione del thriller pandemico di Michael Bay

Era il 20 maggio quando abbiamo appreso che Michael Bay era pronto a rimettersi al lavoro producendo Songbird, un thriller pandemico che prevedeva di adottare un approccio insolito alle riprese che verranno effettuate in una Los Angeles ancora in lockdown.
Con l’aumento esponenziale dei casi in California e il nuovo lockdown annunciato dal Governatore dello Stato, appare ormai chiaro che la ripartenza per Hollywood non sarà semplice. Ed è proprio in questo contesto che la SAG-AFTRA (Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists), il sindacato degli attori, ha diramato un ordine in cui comunica ai suoi associati di non lavorare alla pellicola in questione.

Bloccando, di fatto, la lavorazione di Songbird.

Nella nota del sindacato leggiamo:

Allo stato attuale delle cose, i membri della SAG-AFTRA sono stati istruiti circa la sospensione di ogni attività relativa a questa produzione fino a ulteriori aggiornamenti. Nota bene: accettare lavoro o fornire servizi per Songbird può essere considerata una violazione della Global Rule One. Tale violazione potrebbe comportare un’azione disciplinare in accordo con la costituzione della SAG-AFTRA.

Circa la pellicola prodotta da Michael Bay, un portavoce del sindacato aggiunge:

I produttori non sono stati trasparenti circa i protocolli di sicurezza che intendono adottare, una questione che, ovviamente, non intendiamo sottovalutare. Inoltre, come segnalato nell’ordine di non-lavoro, i produttori non sono ancora diventati firmatari del nostro accordo. Non abbiamo ulteriori commenti in merito.

La notizia sul casting di Songbird è arrivata circa una settimana fa. Demi Moore, Craig Robinson, Paul Walter Hauser e Peter Stormare sono stati scelti per entrare nel cast del thriller pandemico prodotto da Michael Bay.

Questa la sinossi preliminare:

Al centro del film la storia d’amore tra un corriere di nome Nico, che ha una rara immunità, e Sara, una giovane artista. Per stare con la ragazza che ama, il nostro eroe dovrà affrontare la legge marziale, vigilanti assassini e una famiglia potente guidata da una matriarca (interpretata da Moore) che non si fermerà davanti a nulla per proteggere la sua famiglia e il suo stile di vita.

Vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione.


Justice League: per Henry Cavill la Snyder Cut deve molto alla crescita dello streaming durante il lockdown

Nonostante i piani relativi al concretizzarsi della Snyder Cut di Justice League siano cominciati prima del lockdown dovuto alla pandemia del nuovo Coronavirus, Henry Cavill è convinto che la crescita dello streaming, in questi mesi in cui abbiamo necessariamente dovuto trascorrere un sacco di tempo a casa per rallentare il contagio e appiattire la curva, sia stato un fattore di estrema importanza.
In una chiacchierata fatta con Variety, Henry Cavill si è così espresso circa l’arrivo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max:

Non so dire se sono propriamente sorpreso. Con tutto quello che è accaduto quest’anno, il lockdown, i cinema costretti a chiudere e le piattaforme streaming che sono diventate la nostra principale fonte d’intrattenimento, non posso dire di essere del tutto sorpreso. Penso sia una di quelle occasioni in cui si è aperta una finestra in termini di opportunità e penso sia fantastico che Zack abbia finalmente modo di poter far sì che le persone vedano quello che aveva intenzione di fare. È una cosa importante per un regista che vuole raccontare una storia. Quando non ne hai la facoltà è sempre un accadimento alquanto triste.

Quando ai continuo rumour circa il suo ritorno nei panni di Superman, Henry Cavill spiega:

Queste indiscrezioni diventano ogni giorno più selvagge. L’ammontare di roba che leggo online è straordinario, se non addirittura frustrante a volte. Specie quando vedi le persone che danno come perentoria e assodata la “fuffa”. “No, non è così. Non ci sono neanche state delle conversazioni a riguardo!”. Ovviamente l’unica cosa che conta è che le persone siano emozionate per questa cosa, è importante emozionarsi per un personaggio come Superman. Che è fantastico. Se la gente ne parla, anche inventandosi fatti inesistenti, per me va bene, perché significa che vogliono di nuovo avere a che fare con quel personaggio. Personaggio che, in un mondo ideale, amerei interpretare ancora.

Ricordiamo che, stando all’ultimo rumour, l’attore non parteciperà a un film in solitaria come un sequel di L’Uomo d’Acciaio, ma è in fase di negoziazioni per un’apparizione in un altro capitolo del DCEU


ShorTS International Film Festival 2020, dal 4 al 12 luglio

Comincia sabato 4 luglio la 21° edizione di ShorTS International Film Festival 2020, la manifestazione cinematografica triestina che quest’anno sbarca sul web fino a domenica 12 luglio grazie a MYmovies, partner tecnico dell’evento. Tutte le proiezioni, eventi e masterclass del Festival sono a ingresso gratuito; i film e cortometraggi in concorso saranno visibili, sempre gratuitamente, su MYmovies: al seguente link è possibile registrarsi gratuitamente per seguire la manifestazione: www.mymovies.it/live/shorts/

Dopo la cerimonia di inaugurazione, che si svolgerà sabato 4 luglio alle ore 20.00 in diretta streaming su MYmovies, sarà “Il grande passo” di Antonio Padovan a inaugurare l’edizione 2020 di ShorTS, che verrà proiettato fuori concorso come film di apertura in streaming gratuito sempre su MYmovies. Presentato in concorso al 37° Festival di Torino, il film vede protagonisti Stefano Fresi e Giuseppe Battiston, al centro di una storia che parla del sogno di andare sulla luna.

I due attori interpretano due fratelli da sempre distanti, l’uno a Roma e l’altro nel profondo Veneto, che imparano a conoscersi. Da quando, a sei anni, Dario Cavalieri (Giuseppe Battiston) ha visto in diretta le immagini del primo sbarco sulla Luna, non ha mai smesso di volerci andare. Mario Cavalieri (Stefano Fresi) gestisce una ferramenta di quartiere a Roma, fino al giorno in cui la sua esistenza viene sconvolta dallo squillo del telefono. Suo fratello Dario è in prigione. Mario si ritrova a essere l’unico che può occuparsi di quel fratello che ha visto una sola volta in vita sua. I due fratelli, tanto simili fisicamente quanto differenti caratterialmente, si ritroveranno soli di fronte a un’impresa impossibile.
Le proiezioni online proseguono su MYmovies con la sezione Maremetraggio, dedicata ai migliori corti premiati nei maggiori festival internazionali. In programma sabato 4 luglio, tra gli altri, il corto italiano “Inverno” di Giulio Mastromauro, premiato quest’anno come miglior cortometraggio ai David di Donatello, l’animazione australiana in stop-motion “Lost & Found” di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, una storia sull’altruismo del vero amore, e il documentario breve “Mars, Oman” di Vanessa del Campo Gatell, che racconta le simulazioni delle spedizioni su Marte realizzate in Oman.

Appuntamento anche con lo ShorTS Pitching Training, workshop organizzato dall’Associazione Maremetraggio in collaborazione con Nisi Masa–European Network of Young Cinema che si svolgerà interamente online venerdì 3 e sabato 4 luglio dalle 10 alle 19: due giorni di formazione durante i quali i partecipanti, su base mondiale di selezione, impareranno come realizzare presentazioni (pitch) efficaci e persuasive dei loro progetti di realizzazione di cortometraggi. Le lezioni saranno tenute in lingua inglese, come sarà anche per i pitching che a fine workshop i partecipanti esporranno di fronte a una rosa ristretta di produttori selezionati.


Suicide Squad Ayer Cut: il regista chiede il supporto dei fan

David Ayer, regista di Suicide Squad, ha detto espliciamente ai fan che sono loro a doversi “attivare” per far sì che la Director’s Cut del suo film venga ufficialmente rilasciata. Come sappiamo ormai tutti, la produzione del cinecomic è stata particolarmente travagliata, con la Warner Bros. che ha ordinato una massiccia sessione di riprese aggiuntive, cambiando radicalmente la visione di Ayer, al punto da rendere il film arrivato al cinema qualcosa di molto diverso dalla sua versione originale.

Negli ultimi mesi, David Ayer ha utilizzato il suo account Twitter per spiegare ai suoi fan e ai fan del film quali sono state le cose che sono state cambiante durante le riprese aggiuntive, in maniera più o meno simile a come fatto da Zack Snyder attraverso Vero con Justice League. Quando è stata ufficializzata la release della Snyder Cut su HBO Max, diversi fan hanno iniziato a chiedere che venisse data una chance anche al taglio di Suicide Squad operato in origine da Ayer.

Adesso il regista, sempre via Twitter, si è unito al coro di tutto coloro che vorrebbero la Ayer Cut del cinecomic uscito nel 2016, rendendo però esplicito un fatto: se i fan vogliono vedere il film, devono dare vita ad una vera e propria campagna via social, al pari di quanto fatto con Justice League. In risposta ad un fan che gli ha chiesto proprio aggiornamenti in merito al suo taglio del film, Ayer ha risposto che tutto è nelle mani dei fan: sono loro, infatti, che devono farsi sentire con HBO Max e con AT&T (proprietaria del servizio di streaming) per rendere ufficiale una release della Ayer Cut.

Nelle ultime settimane, a sostenere l’uscita della Ayer Cut di Suicide Squad era stato anche James Gunn, che di recente ha scritto e diretto il nuovo riavvio cinematografica della Squadra Suicida, ossia The Suicide Squad, che arriverà al cinema il prossimo anno. Al momento non sappiamo ancora se il film di Gunn sarà un reboot, un sequel del film di Ayer o un mix di entrambe le cose: la cosa certa è che il regista e sceneggiatore – che in passato aveva dichiarato che i due cinecomic non saranno collegati – non ha alcun problema qualora la Ayer Cut di Suicide Squad dovesse davvero essere rilasciata prima del suo film.

Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will Smith, Margot Robbie, Jared Leto, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Cara Delevingne, Viola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes e David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.


Star Wars: in che modo un Jedi può bloccare i Fulmini di Forza

La saga di Star Wars ha svelato come un Jedi è in grado di bloccare i Fulmini di Forza attraverso l’impiego della spada laser. Gli episodi del franchise hanno sempre mostrato i Fulmini di Forza come l’arma più potente nell’arsenale della Forza dei Sith. Ciò è stato ancora più evidente nel L’Ascesa di Skywalker, quando Palpatine ha scatenato una Tempesta di Forza che ha minacciato di distruggere l’intera flotta della Resistenza.

Parallelamente, però, un Fulmine di Forza sembra essere anche la più grande debolezza di Palpatine. Usare questo potere distruttivo può creare una sorta di dipendenze all’Imperatore, dal momento che lo stesso non riesce a non utilizzarlo, anche quando sarebbe molto più saggio adottare metodi diversi.

In Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, Mace Windu ha deviato il Fulmine di Forza di Palpatine proprio contro l’Imperatore, causando gravi danni al suo corpo. Alla fine de L’Ascesa di Skywalker, Rey ha sconfitto Palpatine una volta per tutte lanciandogli contro il suo stesso potere, usando due spade laser dall’effetto mortale. Ma in che modo i Jedi riescono a scagliare i Fulmini di Forza contro l’Imperatore con una tale, apparente, facilità?

L’ultimo libro in-universe di Star Wars, “Secrets of the Jedi“, ci permette di venire a capo dell’arcano. Grazie al libro, infatti, si scopre che non è così facile come sembra: infatti, si tratta di un’abilità che solo i maestri Jedi più potenti possono esercitare. Il libro è composto da una serie di scritti appartenenti a Luke Skywalker e composti prima della sua morte ne Gli Ultimi Jedi. In una sezione dedicata alle capacità difensive di una spada laser, Luke spiega:

“La lama di una spada laser può essere utilizzata per bloccare gli attacchi di un’altra spada laser o per respingere il fuoco di un’arma blaster in arrivo. Nelle mani di un maestro esperto, la lama di una spada laser può anche essere utilizzata per reindirizzare quella raffica di esplosioni al nemico che le ha sparate. I Jedi esperti possono persino usare le loro spade laser per bloccare gli attacchi dei Fulmini della Forza generati dai Sith.”

Secondo Luke Skywalker, questa capacità si sviluppa in maniera graduale: solo i maestri Jedi più esperti e capaci, infatti, possono deviare i Fulmini della Foza. Questa impresa è probabilmente molto rara perché i Jedi, normalmente, non si allenano per combattere contro i Fulmini della Foza. È probabile che uno Jedi abbia bisogno di avere familiarità sia con il Lato Chiaro che con il Lato Oscuro della Forza per poter schivare i Fulmini.

Nella trilogia sequel, l’esclusiva lama viola di Mace Windu simboleggiava quanto il maestro Jedi fosse vicino al lato oscuro, cosa sottolineato maggiormente nel romanzo di Matt Stover “Revenge of the Sith”; parallelamente Rey sembra essere un agente dell’equilibrio, consapevole della propria oscurità interiore, capace persino da sola di generare i Fulmini di Foza come visto ne L’Ascesa di Skywalker.

“Secrets of the Jedi” fornisce la risposta sul perché una spada laser possa essere usata in maniera così efficace contro i Fulmini di Forza. Come fa notare Luke, una spada laser genera una carica elettrica: “Brandire una spada laser non è come far oscillare una spada tradizionale, ma si avvicina di più alla gestione di una corrente di potere”, osserva. Quando un Jedi si sintonizza con la Forza, i suoi pensieri e le sue azioni diventano tutte parti dello stesso flusso di energia. Pertanto, quando la lama di una spada laser cattura i Fulmini di Forza, l’energia elettrica viene assorbita dalla sua stessa corrente.

Se questa interpretazione è corretta, Mace Windu e Rey non stanno tecnicamente deviando i Fulimini di Forza contro Palpatine; piuttosto, le loro spade laser li assorbono e li scaricano. Questo spiega perché l’Imperatore non è stato in grado di fermare gli attacchi: non aveva più il controllo del flusso di energia. Ciò significa anche che Rey ha dimostrato un’enorme abilità nella Forza quando blocca l’attacco con due lame, anziché con una: è intimamente legata ad entrambe le lame ed è capace di controllarne lo scarico in maniera notevole.


Brie Larson conferma di aver sostenuto un provino per Star Wars

Brie Larson ha confermato di aver sostenuto un provino per entrare a far parte del cast di Star Wars… ma non solo! Dopo la vittoria dell’Oscar come migliore attrice grazie alla sua performance in Room, Larson ha raggiunto la fama a livello mondiale grazie all’interpretazione di Captain Marvel nel MCU.

In un nuovo video postato su YouTube, l’attrice ha parlato della sua carriera e dei vari provini sostenuti, rivelando di aver provato ad entrare non soltanto nel franchise ideato da George Lucas, ma anche di aver sostenuto provini per Hunger Games e per un reboot di Terminator (senza specificare di quale capitolo si trattasse, anche se probabilmente l’attrice è stata provinata per Genisys del 2015).

E proprio a proposito della sua esperienza con Terminator, Larson ha spiegato: “In realtà stavo pensando al reboot di Terminator proprio oggi, perché avevo una gomma a terra e ho pensato: ‘L’ultima volta che ho avuto una gomma a terra è stato quando stavo guidando per recarmi al provino per Terminator’. Ho avuto una gomma a terra poco prima dell’audizione… e alla fine non ho neanche ottenuto il lavoro.”

Anche se deve essere stato deludente per Brie Larson non riuscire ad entrare a far parte della saga di Star Wars, alla fine l’attrice è comunque riuscita a conquistare un altro ruolo di tutto rispetto grazie a Captain Marvel. Naturalmente, con il futuro della saga fantascientifica ancora tutto da scrivere, non è da escludere la possibilità che l’attrice possa comunque entrare a far parte di quell’universo… e chissà, magari proprio grazie a Kevin Feige, il boss dei Marvel Studios che, come sappiamo da diverso tempo, è stato incaricato dalla Lucasfilm di scrivere un nuovo film del franchise.

Ricordiamo che, dopo Avengers: Endgame dello scorso anno, Brie Larson tornerà a vestire i panni di Captain Marvel nell’annunciato sequel che arriverà al cinema l’8 luglio 2022. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà di dirigere il film, dal momento che Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo episodio, non torneranno dietro la macchina da presa.


Avengers: Endgame, secondo una teoria Captain America avrebbe corretto ogni linea temporale… tranne una

Alla fine di Avengers: Endgame, Captain America ritorna nel flusso temporale per restituire le Gemme dell’Infinito (con la Marvel che ha confermato il loro destino) e correggere ogni linea temporale, ma pare se ne sia dimenticata una piuttosto importante. Nel capitolo finale della saga dell’Infinito Marvel, gli Avengers si sono tutti riuniti per sconfiggere Thanos e il suo esercito una volta per tutte. Abbiamo visto così gli eroi sopravvissuti in Avengers: Infinity War tornare indietro nel tempo per recuperare le gemme nel loro passato al fine di riportare in vita la metà della popolazione dell’universo scomparsa allo schiocco delle dita del malvagio titano.

Essendo stato avvertito dall’Antico (il personaggio interpretato Tilda Swinton) della pericolosità di rimuovere le gemme dai loro rispettivi luoghi nel tempo e nello spazio, Bruce Banner aveva promesso di riportare ciascuna gemma nel punto dove erano state trovate così da evitare la frammentazione della realtà in oscure e divergenti linee temporali. Nei momenti finali del film, Captain America fa proprio questo. Inviato indietro nel tempo da Smart Hulk, con una valigetta piena di gemme dell’Infinito al suo fianco e il martello di Thor in mano. Non vediamo Captain America compiere la sua missione ma sappiamo che ha avuto buon fine perché è proprio lui a dircelo in versione ormai anziana. Perché, dopo aver compiuto la sua missione, il super soldato decise di tornare negli anni del dopoguerra e trovare il suo unico vero amore Peggy Carter per mantenere la promessa del loro ballo…

Il pubblico scopre che ha portato a termine il suo compito quando dice a Falcon: «Bene, dopo che ho rimesso le gemme…», rivelando così di aver riportato al loro posto tutte le gemme dover erano state recuperate. Capitan America è quindi tornato a Camp Lehigh nel 1970 per restituire la gemma dello spazio; nella Stark Tower del 2012 per restituire lo Scettro (contenente la gemma della mente); al Sanctum Santorum nello stesso anno per restituire la gemma del Tempo; ad Asgard nel 2013 per restituire la gemma della Realtà; e a Morag e a Vormir nel 2014 per restituire rispettivamente le gemme del Potere e quella dell’Anima.

Captain America, che ha riportato la gemma a Camp Lehigh nel 1970, non ha pensato al fatto che Loki era fuggito con la gemma dello spazio dopo che Stark (tornato nel passato) aveva tentato di recuperarla nel 2012 ma era stato interrotto da un Hulk rabbioso. Certo, i momenti finali di Avengers: Endgame non erano certo il momento giusto per affrontare un problema di timeline non aggiustata, ma è probabile che questo dettaglio verrà affrontato nella serie tv in arrivo su Disney Plus dedicato a Loki.


Gli Screen Actors Guild Awards slittano di quasi due mesi per colpa della pandemia

I SAG Awards, che sono premi del sindacato degli attori hollywoodiani, sono stati spostati da gennaio a marzo 2021 a causa del Coronavirus.

Gli Screen Actors Guild Awards slittano di quasi due mesi per colpa della pandemia

Slittano le uscite cinematografiche americane, slittano gli Oscar, spostati al 25 aprile, e adesso arriva la notizia che del posticipo degli Screen Actors Guild Awards, premi annuali assegnati dal sindacato degli attori di Hollywood. La nuova data è il 14 marzo, mentre quella originaria era il 24 gennaio.

I SAG Awards sono sempre stati interessanti per molti perché anticipavano quasi sempre ciò che sarebbe accaduto durante la cerimonia di consegna degli Academy Awards. E poi c'era il premio al cast intero di un film che tanto ci piaceva, o meglio tanto ci piace, perché nessuno ha detto che i riconoscimenti verranno annullati.

Come per gli Oscar, i requisiti di eleggibilità sono stati modificati. Potranno ambire ai SAG Awards gli interpreti di film usciti, sia in sala che in streaming, fra il 1° gennaio 2020 e il 28 febbraio 2021.

L'edizione 2020 degli Screen Actors Guild Awards aveva visto trionfare, il 19 gennaio, Joaquin Phoenix, Renée Zellweger, Laura Dern, Brad Pitt e il cast di Parasite. Ricordiamo che anche i Golden Globe sono stati spostati (al 28 febbraio 2021), così come i britannici BAFTA (11 aprile 2021). Immaginiamo che, a breve, verranno annunciati ulteriori slittamenti in avanti sempre di premi cinematografici.


Il delitto Mattarella: La verità di Aurelio Grimaldi

Anni di ricerca e documentazione hanno portato il regista Aurelio Grimaldi a trovare, ne Il delitto Mattarella, la sua soluzione a uno degli omicidi senza colpevole della storia politica italiana.

Era figlio d’arte, Piersanti Mattarella. Il padre Bernando era stato un politico della Democrazia Cristiana, più volte ministro, per cui non è sorpendente che la formazione del suo secondogenito l’abbia portato a studiare in una scuola religiosa a Roma, dedicandosi poi alla formazione nell’Azione cattolica, porta d’ingresso per la DC, avvicinandosi presto alla corrente politica del riformatore Aldo Moro. Il destino tragico ha voluto che proprio un anno e mezzo dopo l’uccisione del suo leader di riferimento, Mattarella fu a sua volta ucciso, mettendo un freno alla sua opera di riforma interna alla DC locale e al suo impegno come Presidente della Regione Sicilia per porre fine alla corruzione e ai rapporti incestuosi fra politica e malaffare, con lo zampino della malavita organizzata.

La mattina del 6 gennaio 1980 usciva di casa con la sua Fiat 132 insieme alla moglie, ai due figli e alla suocera per andare a messa, come ogni giorno festivo senza i suoi agenti della scorta, visto che Mattarella li voleva a casa con i propri cari. Un sicario a viso scoperto si avvicinò e sparò a freddo molti colpi di pistola, concedendosi anche una terribile pausa, uno scambio di sguardi con la moglie, e ulteriori colpi contro il politico, dopo aver fatto un passo ancora in avanti verso la macchina.

Una sequenza, fra le tante, che Aurelio Grimaldi ha ricostruito con attenzione certosina ne Il delitto Mattarella, con l’animo appassionato alla storia d’Italia e alle sue storture, ma anche con l’applicazione del maestro elementare, prima professione per questo autore siciliano che ha da sempre molto a cuore la sua indipendenza. Nato a Modica, si fece conoscere per la sceneggiatura di Mery per sempre, poi diretto da Marco Risi nel 1988. Quattro anni dopo la sua prima regia, La discesa di Aclà a Floristella, presentato in concorso a Venezia. Poi l’anno successivo La ribelle, con Penelope Cruz, va a Locarno, mentre Le buttane, tratto da un suo romanzo, partecipa al Festival di Cannes 1994. Amiratore di Pasolini, gli ha dedicato tre film: Nerolio, Un mondo d’amore e Rosa Funzeca.

Anni di preparazione, si diceva, per farsi un'idea sui mandanti e sull’esecutore del delitto Mattarella, ormai dimenticato da molti e dall’opinione pubblica, l’evento che portò il fratello minore Sergio, professore universitario di diritto, a entrare in politica (anche) per portare avanti gli ideali del fratello, fino all’elezione come 12° Presidente della Repubblica nel febbraio 2015. Grimaldi ritiene Piersanti Mattarella “una figura centrale della nostra storia” caduto ignobilmente nell’oblio. I giovani di oggi non sanno chi sia, al massimo intuiscono un legame col Presidente. Nessuna fiction o film è stato mai realizzato sulla sua morte, per cui il regista ha voluto mettersi al lavoro in prima persona a ricostruire, a partire dai fatti processuali, i retroscena del periodo e della sua uccisione.

Non mancano i nomi e i cognomi, ne Il delitto Mattarella. Da Pio La Torre, il leader comunista con cui voleva riproporre il compromesso storico di Aldo Moro, a Michele Sindona, da Rosario Spatola a Giovanni Falcone, da Giulio Andreotti a Salvo Lima, Vito Ciancimino e Rosario Nicoletti. I primi colpevoli additati furono i brigatisti, ma presto parve evidente come fosse un caso particolare, la comunione d’intenti di organizzazioni e centri di potere molto diversi uno dall’altro, come sostiene Grimaldi nel film, che identifica l’esecutore nell’eversore di destra Fioravanti, mostrandocelo per una volta senza farne il nome, ricordando come la moglie di Mattarella lo riconobbe subito e in ogni situazione processuale, senza essere creduta, o quantomeno considerata.

Nel film viene mostrato come Mattarella sia sempre più isolato dal sistema di potere democristiano locale, fatto di appalti truccati e in combutta con la mafia, ma anche nazionale, con i viaggi in Sicilia di Giulio Andreotti per esigenze di coordinamento della sua corrente, molto popolare nell’isola, ma anche a conoscenza di molti segreti e della stessa sorte di Mattarella. A proposito di fatti di sangue, viene mostrato un atro assassinio brutale, proprio quello di Pio La Torre, stimato e coinvolto dal presidente siciliano.

La tesi di Grimaldi è chiara eppure composita, come le tante fazioni e organizzazioni interessate a non portare avanti le riforme. Un accordo malato fra capi politici locali, mafiosi, estremisti di destra alleati con la Banda della Magliana, spie di Gladio, l’organizzazione paramilitare anticomunista portata avanti dalla CIA in Italia. Una storia troppo presto dimenticata e rimasta senza soluzione né colpevole, che Il delitto Mattarella, grazie al lavoro di Grimaldi, trasforma in cinema fattuale, in una storia di denuncia alla Francesco Rosi che porta avanti l’impegno civile e lo sdegno di chi ha visto cadere nell’oblio l’ennesimo assassinio di un uomo perbene.


GLI ANNI PIÙ BELLI DI GABRIELE MUCCINO TORNA AL CINEMA DAL 15 LUGLIO

Gli anni più belli di Gabriele Muccino farà ritorno al cinema a partire dal 15 luglio. La pellicola corale interpretata da Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria e con Nicoletta Romanoff, Emma Marrone, Alma Noce e Francesco Centorame, già campione di incassi, torna in sala dopo la riapertura.

Il film di Muccino - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione de Gli anni più belli - segue le vicende di quattro amici quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), nell'arco di quarant'anni, dal 1980 ad oggi, dall'adolescenza all'età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l'intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l'Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.

Il titolo riprende il brano di Claudio Baglioni, uscito a gennaio 2020, e la colonna sonora del film è di Nicola Piovani.


BIRDS OF PREY: IL SEQUEL CON MARGOT ROBBIE È STATO CANCELLATO DA WARNER BROS?

Birds of Prey non ha avuto vita lunga nelle sale a causa della pandemia di Coronavirus, ma nei mesi scorsi c'era ancora una piccola speranza di vedere un sequel che, secondo nuovi rumor, Warner Bros. avrebbe però cancellato.

Secondo il sito Giant Freakin Robot, il progetto del sequel di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) sarebbe stato cancellato perché, a quanto pare, Warner Bros. non crede più nel progetto, come ha detto la fonte presa in causa: "Warner non crede più nel concetto del film o nel team creativo che c'è dietro al progetto"

Questo probabilmente spiega perché sia Margot Robbie che la scrittrice Christina Hodson sono passate a un altro franchise in uno studio cinematografico completamente diverso. solo pochi giorni fa è stato annunciato che Margot Robbie sarà la protagonista del nuovo capitolo di Pirati dei Caraibi, prodotto e distribuito da Disney, con Christina Hodson alla scrittura.

Al momento, non abbiamo conferme dallo studio, ma è probabile che Birds of Prey 2 non abbia futuro vista la sfortunata congiuntura dell'uscita del primo capitolo, avvenuta all'inizio dell'emergenza sanitaria. Birds of Prey non ha avuto successo al botteghino, nonostante le grandi aspettative dello studio, per cui probabilmente Warner Bros. ritiene il sequel non necessario.


TITANIC, JAMES CAMERON: "PERCHÉ HO PREFERITO LEONARDO DICAPRIO A MATTHEW MCCONAUGHEY"

Il regista di Titanic, James Cameron, ricorda quando ha scelto Leonardo DiCaprio per il ruolo di Jack Dawson preferendolo a Matthew McConaughey. Il ruolo ha reso DiCaprio una star globale, ma per Cameron trovare l'attore giusto non è stato così semplice.

Tra le star interessate al ruolo di Jack Dawson c'era Tom Cruise che però, secondo quanto riportato da Vogue, pretendeva un cachet troppo alto. Anche Christian Bale e Chris O'Donnell erano tra i contendenti.

Secondo Biography, Billy Crudup, Johnny Depp e Stephen Dorff rifiutarono il ruolo, quanto a Jared Leto, si rifiutò addirittura di sostenere l'audizione, mentre Jeremy Sisto sostenne addirittura uno screen test con Kate Winslet.

"Questo è uno dei tanti lavori che non sono riuscito a ottenere" ha dichiarato Sisto all'Huffington Post. "Ho fatto una lettura con Kate e con altre tre attrici. Ero davvero ispirato e non aver ottenuto la parte mi ha spezzato il cuore."

Tra i candidati più forti al ruolo di Jack c'era Matthew McConaughey, anche lui sostenne un provino con Kate Winslet, come ha ricordato in seguito all'Hollywood Reporter:

"Volevo davvero quella parte. Ho sostenuto un'audizione con Kate Winslet, è andata molto bene. Sono uscito da quella stanza davvero fiducioso di aver avuto la parte, ma non era così. Non mi è mai stata offerta."

Titanic: Kate Winslet ha sorpreso Leonardo DiCaprio nella scena più imbarazzante

Per quale motivo Matthew McConaughey non ha avuto il ruolo? Lo ha spiegato il regista James Cameron in un'apparizione allo show di Jimmy Fallon:

"Matthew ha letto per la parte, e poi abbiamo incontrato Leo. Leo è entrato nella stanza e ho avuto subito una strana sensazione, mi sono guardato intorno e ogni donna presente nell'edificio era nella stanza. La contabile, la guardia di sicurezza... così ho pensato che fosse il caso di ingaggiare quel ragazzo."


CORONAVIRUS: I FAN DEI FILM HORROR STANNO GESTENDO MEGLIO LA PANDEMIA

I fan dei film horror starebbero gestendo meglio la pandemia di coronavirus rispetto ai comuni mortali. È quanto emerge da uno studio dell'Università di Chicago riportato dal New York Post.

Gli appassionati di storie apocalittiche come Contagion e The Walking Dead sarebbero avvantaggiati in situazioni come quella che stiamo vivendo attualmente. Chi ama assalti di zombie, alieni e diffusione di malattie letali avrebbe più strumenti rispetto agli altri esseri umani per reagire ai problemi derivati dalla pandemia. Secondo lo studio, i fan dell'horror sarebbero più resilienti e più preparati ad affrontare emergenze sanitarie come quella che stiamo vivendo.

"Se è un buon film, ti cattura e tu assumi la prospettiva dei personaggi, così a livello non intenzionale sperimenti questo scenario" ha spiegato al Guardian Coltan Scrivner, ricercatore dell'Università di Chicago. "Crediamo le persone imparino indirettamente. In questo caso, a eccezione della carenza di scorte di carta igienica, sapevano già cosa comprare."

310 persone sono state interrogate sui loro gusti cinematografici e sul tipo di storie che preferiscono vedere. Poi gli è stato chiesto come si sono preparati quando hanno saputo della diffusione del coronavirus e sono stati intervistati sulle esperienza di ansia, depressione, irritabilità e insonnia. Gli amanti dell'horror sono apparsi meno infastiditi dalla crisi e più abili a gestire la situazione sia in termini pratici che psicologici.

Mathias Clasen, psicologo presso la Aarhus University e co-autore dello studio, ha commentato:

"Se hai visto un sacco di film preparatori, avrai sperimentato indirettamente catastrofi sociali, stato di legge marziale, persone che rispondono sia in modo positivo che negativo all'improvvisa catastrofe. Paragonato a chi non ha mai simulato la fine del mondo, sarai avvantaggiato perché hai già vissuto un'esperienza indiretta."


GUARDIANI DELLA GALASSIA 2: JAMES GUNN SOSTIENE UNA SIMPATICA TEORIA SU BABY GROOT

Guardiani della Galassia 2 ha dato vita a innumerevoli meme e fotomontaggi e ora il regista James Gunn ha voluto confermare una teoria emersa online.
Il regista tornerà sul set dell'ultimo capitolo della trilogia Marvel non appena i suoi impegni legati a The Suicide Squad saranno finiti e bisognerà quindi attendere per scoprire in che modo proseguirà la storia degli eroi guidati da Star-Lord.

Nell'attesa una fan ha chiesto a James Gunn se fosse possibile confermare, o smentire, la teoria di sua figlia, che ha solo 7 anni, riguardante Guardiani della Galassia Vol. 2 La bambina sostiene che il vaso mostrato mentre Baby Groot sta mangiando delle caramelle sia lo stesso in cui è "cresciuto" ed è stato poi usato per un altro scopo. Il regista ha così dichiarato: "Mi piace quella teoria, quindi diciamo di sì. E puoi dire alla tua bambina di sette anni che l'ha inventata".

Nella scena presente sui titoli di coda del secondo capitolo delle avventure dei Guardiani e in Avengers: Infinity War i fan hanno potuto vedere Groot, che nel primo film si era sacrificato per salvare i suoi amici e di cui Rocket aveva piantato un rametto, ormai adolescente e nel terzo capitolo della storia si dovrebbe dare ulteriormente spazio all'evoluzione del personaggio.


THE FAST AND THE FURIOUS: TOKYO DRIFT: VIN DIESEL ACCETTÒ IL CAMEO AD UNA CONDIZIONE

Dopo le prime previsioni relative al futuro successo commerciale di The Fast and the Furious: Tokyo Drift, la Universal Pictures chiese a Vin Diesel di comparire in una breve scena della pellicola, con un vero e proprio cameo, al fine di aumentare il potenziale del film al botteghino.

Diesel acconsentì a patto che la Universal accettasse di rinunciare ai suoi diritti relativi al franchise "Riddick". Quindi è proprio grazie a questo cameo che Diesel è stato in grado di realizzare Riddick, uscito nel 2013, in modo indipendente. A Paul Walker invece non fu chiesto di tornare perché, al tempo, lo studio riteneva che l'attore fosse già troppo vecchio. La prima bozza della sceneggiatura presentava il ritorno del personaggio di Diesel: Dominic Toretto.

Diesel, nei panni di Toretto, alla guida di "Hammer", un Plymouth Road Runner del 1970 costruito da Steve Strope di Pure Vision Design a Simi Valley, in California. La vettura, divenuta estremamente popolare, è stata descritta nella rivista Hot Rod e il cameo di Diesel è stato girato all'ultimo minuto dopo il completamento delle riprese su suggerimento dell'editor della rivista Hot Rod.

Il pioniere del drift Keiichi Tsuchiya fece anch'egli un'apparizione nel ruolo di un pescatore, durante la scena in cui Sean si allena a driftare nel porto, prendendo in giro il ragazzo a causa della sua scarsa abilità. Accanto a lui compare Kazutoshi Wadakura, produttore del film Tokyo Drift assieme a molte altre pellicole di successo come Shin Gojira e Wolverine - L'immortale.


THE TOURIST: IL CAST DEL FILM FU MESSO SOTTO ANTIBIOTICI, ECCO PERCHÉ

Negli extra del DVD di The Tourist, "Action In Venice", il regista del film con Johnny Depp e Angiolina Jolie, intervistato durante una conferenza stampa, ha dichiarato che molti membri del cast e della troupe della produzione sono stati costretti ad assumere degli antibiotici in seguito alle riprese di una peculiare scena della pellicola.

Alcuni attori e molti membri della troupe di The Tourist sono stati costretti ad assumere antibiotici dopo essersi immersi nell'acqua dei canali veneziani per portare a termine le riprese di una scena del film; precauzionalmente sono stati in seguito sottoposti ad una terapia antibiotica, durato alcune per settimane, poiché l'acqua era molto sporca ed inquinata.

Il film fu realizzato in undici mesi, questo perché Johnny Depp doveva volare alle Hawaii per iniziare a girare il quarto film della saga dei Pirati dei Caraibi. La ragione per cui la post-produzione fu eseguita così rapidamente, con evidenti ripercussioni sulla pellicola, era che tutte le date per lanciare il film erano riservate per il film Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare.

L'inizio delle riprese venne fissato a marzo 2009 ma le continue modifiche alla sceneggiatura fecero allungare i tempi di produzione, per questo motivo Tom Cruise abbandonò il progetto e fu sostituito da Sam Worthington. Dopo alcuni giorni, il regista abbandono l'incarico per "divergenze creative" con Worthington, il quale abbandonò anch'egli il film in seguito. Per rimpiazzare Worthington fu scelto Johnny Depp che, dopo essersi reso conto di avere ancora un periodo libero prima dell'inizio delle riprese di Pirati dei Caraibi, accettò il ruolo.


LA CASA STREGATA: IL CANE GAETANO È APPARSO IN ALTRI FILM, ECCO QUALI

La casa stregata oltre a Renato Pozzetto e Gloria Guida ha come protagonista il Cane Gaetano, l'alano di cui si impossessa Omar, lo spirito guerriero che cerca di spezzare l'incantesimo che incombe sui due protagonisti. Il cane Gaetano è apparso in altri film, tra cui Grandi Magazzini e Prestami tua moglie.

Gaetano è risultato subito uno dei personaggi più simpatici ed amati de La casa stregata, grazie anche alla voce dal marcato accento napoletano, opera del doppiatore Michele Gammino, l'attore romano che tra l'altro ha doppiato anche Harrison Ford nella saga de I predatori dell'Arca, Kevin Costner, Jack Nicholson e tantissimi altri attori, anche italiani come Leo Gullotta e Aldo Maccione.

L'ottima chimica esistente tra Renato Pozzetto e Gaetano hanno fatto erroneamente pensare che l'attore fosse il proprietario del cane, nulla di più sbagliato. Gaetano era un vero professionista del set, un cane di scena, abituato ai set cinematografici.




Jordan Vogt-Roberts torna a parlare del film Metal Gear Solid

Dopo mesi di silenzio si torna a parlare di Metal Gear Solid, il film tratto dall’omonima saga videoludica diretto da Jordan Vogt-Roberts.

Attraverso un live su Twitch, il regista Jordan Vogt-Roberts ha regalato piccoli aggiornamenti relativi alla produzione, menzionando la possibilità di realizzare anche un progetto animato parallelo. Nello specifico Vogt-Roberts ha espresso la volontà di coinvolgere nel progetto David Hayter, storico doppiatore di Snake nella saga videoludica.


Sto cercando di realizzare una serie animata che riporti David Hayter, ma anche il cast di voci originali, e di realizzarla insieme al film.

SIMON PEGG HA LE IDEE CHIARE: "VOGLIO ANDARE NELLO SPAZIO CON TOM CRUISE!"

Nelle scorse settimane è stato annunciato che Tom Cruise girerà un film nello spazio in collaborazione con Elon Musk e la NASA, film che sarà diretto dal regista Doug Liman.

Ora però il progetto pare che abbia trovato anche un co-protagonista, per lo meno un candidato tale: nel corso di una recente intervista, infatti, Simon Pegg ha rivelato che gli piacerebbe andare nello spazio con Tom Cruise, col quale collabora alla saga di Mission: Impossible dal 2006.

"Mi piacerebbe andare nello spazio, sarebbe fantastico! Ma sai, devi anche pensare alla tua famiglia, alla sicurezza e ad altre cose importanti, tipo la tua vita!", ha scherzato la star di Hot Fuzz con NME.com. "Ovviamente Tom non fa mai nulla di folle che sia anche incauto, e con questo intendo che tutte le sue acrobazie, per quanto pericolose, sono sempre progettate nei minimi dettagli, e sono frutto di numerose prove e di un addestramento meticoloso. Se fa questo film, lo farà con la massima sicurezza. davvero sicuro."

Sia Cruise che Pegg si stanno preparando a ricominciare le riprese del settimo e ottavo capitolo della saga di Mission: Impossible dopo il blocco imposto dalla pandemia di Covid-19, che come noto ha interrotto la produzione diretta dal regista Christopher McQuarrie. Per farlo, Tom Cruise vuole costruire un intero villaggio.

Mission: Impossible 7 è attualmente previsto per novembre 2021.


I FANTASTICI 4, HBO MAX CONFONDE IL FILM CON CHRIS EVANS CON IL REBOOT DI JOSH TRANK

Le due versioni cinematografiche dei Fantastici 4 sono molto diverse per svariati motivi ma queste differenze pare non siano state recepite da HBO Max che in questi giorni sta promuovendo l'introduzione nel listino dei film del capitolo con Chris Evans nei panni della Torcia Umana usando l'immagine del film di Josh Trank.

I Fantastici 4 uscì nelle sale nel 2005, per la regia di Tim Story con protagonisti Ioan Gruffudd, Jessica Alba, Michael Chiklis e proprio Chris Evans nel periodo antecedente al ruolo di Captain America.
L'errore di HBO Max è stato notato da molti fan, che hanno fatto circolare la notizia sul web.

Fantastic 4 - I Fantastici Quattro è disponibile su Disney+ ed è uno dei film più contestati e tormentati degli ultimi anni, a causa della tribolata produzione e delle problematiche sorte durante la lavorazione, come ammesso dallo stesso regista del film, interpretato da Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan e Jamie Bell.
Tuttavia sul sito viene mostrata l'immagine del film come copertina per il film del 2005. Il primo film in realtà arriverà anche su Disney+ a fine agosto e in seguito bisognerà vedere se le due piattaforme si divideranno i diritti e lasceranno entrambe il film in listino.
Josh Trank si è scusato per la reazione ai troll che l'hanno portato ad abbandonare i social network. Per il suo tormentato film, Trank ha svelato che avrebbe voluto una Sue Storm nera, al posto di Kate Mara, che ottenne poi la parte.


SYLVESTER STALLONE STA PREPARANDO UNA DIRECTOR'S CUT DI ROCKY IV!

Sylvester Stallone ha rivelato di essere a lavoro su un montaggio director's cut del classico degli anni '80 Rocky IV, film diretto da Stallone nel quale Rocky affrontò l'iconico Ivan Drago.

Tramite il suo account sul social media Twitter, l'attore e regista ha corretto un fan che pensava che la star fosse a lavoro su un'edizione director's cut di Rocky Balboa, specificando invece che il film di cui si sta occupando è proprio il quarto capitolo.

Come potete vedere nel post in calce all'articolo, a domanda specifica Stallone ha risposto: "Non so nulla della director's cut di Rocky Balboa, ma sto lavorando a quella per Rocky IV e sarà fantastica!"

Per chi non lo sapesse, Rocky IV è un film del 1985 scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone. È il terzo sequel del pluripremiato Rocky, uscito nel 1976 ed è stato prodotto da Robert Chartoff e Irwin Winkler. Girato durante gli anni centrali della Guerra fredda, il film è incentrato sulla rivalità tra Rocky Balboa, il campione italo-americano, e Ivan Drago, il temibile e glaciale pugile sovietico: è noto per le sue tematiche idealiste e le sequenze di montaggio alternato, con la trama che recentemente è stata ripresa per Creed II.


DOCTOR STRANGE, IL SEQUEL MARVEL INCLUDERÀ UNA MINACCIA PEGGIORE DEL GUANTO DELL'INFINITO?

Nei giorni scorsi è stato confermato che Mordo tornerà in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, e secondo una nuova teoria la sua presenza potrebbe suggerire l'arrivo di un essere cosmico dal potere maggiore perfino del Guanto dell'Infinito.

Nel primo Doctor Strange Mordo utilizzò un'arma chiamata "Staff of the Living Tribunal", e nella scena post-crediti del film passava al Lato Oscuro affermando che il mondo aveva "troppi stregoni". Ciò probabilmente implica uno scontro con Strange, ora nuovo Stregone Supremo, ma il termine "Living Tribunal" ha un grande significato nella continuity della Marvel Comics.

Introdotto per la prima volta in Strange Tales n. 157, il Living Tribunal è un essere cosmico che funge da giudice, giuria e carnefice in una perpetua missione per mantenere l'equilibrio in tutto il Multiverso Marvel. L'essere possiede tre voci, ognuna delle quali rappresenta una parte della propria identità: tutte e tre devono concordare una linea d'azione prima che il Tribunale possa agire. I loro poteri sono secondi solo a quelli del Supremo, una sorta di 'versione di Dio' nel Marvel Universe, che regola tutte le realtà alternative del multiverso.

Sebbene il Guanto dell'Infinito consenta al suo possessore un potere quasi illimitato, quel potere si limita solo all'universo in cui il Guanto e le Gemme esistono, ma il Living Tribunal può piegare la realtà alla sua volontà senza subire alcun danno, e soprattutto il suo potere riguarda tutti gli universi.

L'introduzione del Living Tribunal e del suo capo Supremo potrebbe agire come una sorta di precursore per il concetto del Multiverso, ancora inedito nel MCU nonostante la menzione in Spider-Man: Far From Home: tuttavia, con la conclusione dell'Infinity Saga, molti sono convinti che il MCU andrà in questa direzione, cosa che potrebbe gettare le basi per l'apparizione successiva di personaggi come Silver Surfer, Galactus, Beyonder e Stranger.


BATMAN WHO LAUGHS: ROBERT PATTINSON E IL JOKER DI WILLEM DAFOE NELL'INCREDIBILE FAN-ART

L'artista Psychboz ha realizzato un incredibile poster fan-made per un film stand-alone di Batman Who Laughs, il micidiale villain del Cavaliere Oscuro, e come protagonisti ha scelto Robert Pattinson e Willem Dafoe nei panni di Joker.

I due attori hanno recitato nell'horror psicologico The Lighthouse, che è valso ad entrambi un grandissimo successo di critica e la conquista di ben cinque Independent Spirit Awards, inclusa quella per la miglior regia a Robert Eggers, quella per il miglior montaggio a Louise Ford, quella per il miglior attore protagonista a Robert Pattinson, con Willem Dafoe eletto miglior attore non protagonista e Jarin Blaschke miglior direttore della fotografia.

Per riunire la coppia di star l'artista Psychboz ha immaginato Dafoe nei panni di ​​Joker, in un film che introdurrebbe il micidiale Batman che ride. Nei fumetti, Batman che ride è un cattivo di un universo alternativo che, come facilmente intuibile, è una combinazione di Batman e Joker.

Vi ricordiamo che la produzione di The Batman è iniziata all'inizio di quest'anno, e dopo il blocco dovrebbe ricominciare nelle prossime settimane. Il film, che includerà anche Catwoman (Zoe Kravitz), presenterà come villain Pinguino (Colin Farrell) e l'Enigmista (Paul Dano). Per quanto riguarda Joker si presume che sarà introdotto nei prossimi episodi ... e Willem Dafoe è un'opzione che farebbe contenti in molti!


MARVEL STUDIOS, QUALI ANNUNCI ARRIVERANNO AL SAN DIEGO COMIC-CON VIRTUALE?

Una nuova estate, anche se una in versione pandemia, per gli appassionati dei cinecomic sarà comunque un'estate all'insegna del Comic-Con di San Diego, che invece di rinviare tutto al prossimo anno ha deciso di trasformarsi in digitale.

Naturalmente tutti gli occhi sono come al solito puntati sui Marvel Studios, che l'anno scorso dopo il clamoroso successo di Avengers: Endgame infuocarono il palco con la presentazione della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Al momento della scrittura di questo articolo non sappiamo ancora se Kevin Feige e soci compariranno durante l'evento streaming, ma conoscendo i piani della Distinta Concorrenza, con Warner Bros. che ha organizzato un esclusivo DC FanDome, è difficile credere che Disney rimarrà con le mani in mano.

Ma quali saranno gli annunci e le presentazioni che arriveranno eventualmente durante l'evento? Proviamo a capirlo qui sotto:

Falcon & The Winter Soldier, WandaVision e Loki - attesi trailer ufficiali o conferme di nuove date di uscita, dato che tutti e tre gli show hanno potuto quasi completare le riprese prima del lockdown (la serie con Tom Hiddleston è più indietro rispetto alle altre due, ma era comunque già a buon punto con i lavori).

Gli Eterni - qui le riprese sono complete, e ci si aspetta un grosso primo trailer ufficiale.

Ant-Man 3 - i tempi sembrerebbero maturi per un annuncio ufficiale del nuovo film con Paul Rudd, dato che Michael Douglas in un'intervista durante la pandemia ha confermato che notizie in merito sarebbero "arrivate presto".

Shang-Chi: mesi fa il protagonista Simu Liu aveva anticipato che i Marvel Studios avrebbero mostrato 'roba molto figa' al San Diego Comic-Con qualora questo non fosse stato cancellato, ma con molta probabilità il video sarebbe stata un'esclusiva per i presenti in sala e con lo show reso ancora più pubblico dallo streaming i piani potrebbero essere cambiati ... a meno che non si decida di procedere ugualmente senza indugi o esclusive.

Inoltre, ricordiamo che Disney ha ancora cinque date di uscita prenotate per due misteriosi film Marvel Studios, ovvero quelle del 7 ottobre 2022, del 17 febbraio 2023, del 5 maggio 2023, del 28 luglio 2023 e del 3 novembre 2023. Quasi certamente due di queste sono legate a Guardiani della Galassia 3 e a Blade, e chissà che la compagnia non voglia stupire con nuovi annunci.


BEN AFFLECK AVREBBE FIRMATO UN NUOVO CONTRATTO PER BATMAN: ECCO L'INCREDIBILE RUMOR

In queste ore si sta facendo largo sui social un nuovo rumor secondo il quale Ben Affleck si stia preparando a tornare nei panni di Batman grazie ad HBO Max, il servizio di streaming on demand recentemente lanciato da AT&T e WarnerMedia.

Della cosa si è parlato per la prima volta a maggio su 4Chan, quando una cosiddetta 'fonte interna' aveva iniziato a mettere in giro la voce sulla nota piattaforma, e ora i canali YouTube di Lightcast e Cultured Nerd hanno rivendicato di essere venuti a conoscenza delle stesse informazioni. Secondo loro, Ben Affleck avrebbe già firmato un nuovo contratto per tornare come Batman e sarà coinvolto in ulteriori apparizioni legate ai film originali in esclusiva per HBO Max.

"Ben ha davvero firmato un nuovo contratto e sta tornando", afferma Taylor Murphy di The Cultured Nerd. "L'annuncio ufficiale dovrebbe avvenire al DC FanDome o durante il JusticeCon [che, per chi se lo fosse perso, sarà la convention virtuale organizzata da Zack Snyder, ndr]. Sarà presentato o ad un evento o all'altro, ma comunque sarà noto prima di settembre."

Secondo Murphy il ritorno di Michael Keaton e il debutto di Robert Pattinson non andranno ad influire in alcun modo con il Batman di Affleck, con DC Films che sfrutterà HBO Max per ribaltare le idee del Marvel Cinematic Universe e creare un suo Multi-verso. "Questo è il piano che stanno sviluppando. Credo sia un ottimo momento per essere dei fan DC".


STAR WARS, BRIE LARSON CONFERMA:"HO FATTO UN PROVINO PER LA SAGA"

Brie Larson ha raccontato di aver sostenuto in passato un provino per entrare a far parte della saga cinematografica di Star Wars. Dopo aver conquistato il premio Oscar quale miglior attrice protagonista grazie a Room, Larson è entrata nell'olimpo dei film per il grande pubblico grazie al ruolo di Carol Danvers in Captain Marvel.

Dopo l'annuncio di Kevin Feige come responsabile del futuro del franchise di Star Wars sono nate diverse speculazioni circa l'ingresso di Brie Larson all'interno del Marvel Cinematic Universe; prima di Rosario Dawson pare che la stessa Larson sia stata presa in considerazione per il ruolo live action di Ahsoka Tano.
Una speculazione non troppo lontana dalla realtà, visto che è stata proprio Brie Larson a confermare di aver sostenuto in passato un provino per Star Wars nel corso di una chiacchierata con degli amici in un video pubblicato su YouTube, dove racconta di aver partecipato ad un'audizione anche per un film di Terminator e Hunger Games.

"In realtà stavo pensando al reboot di Terminator oggi perché avevo una gomma a terra ed ero tipo 'Oh, l'ultima volta che ho avuto una gomma a terra è stato quando stavo guidando nel mio provino per Terminator. Ho avuto una gomma a terra all'audizione e poi non ho ottenuto la parte".
Brie Larson non ha fornito ulteriori dettagli sull'audizione di Star Wars, ma ha riso quando l'amica le ha chiesto come fosse andato, visto che l'attrice non ottenne la parte.


THE BATMAN: TOM HIDDLESTON COME JOKER? QUESTA FAN ART VI CONVINCERÀ CHE SAREBBE PERFETTO

Jack Nicholson, Mark Hamill, e Joaquin Phoenix sono solo alcuni dei nomi che hanno reso memorabile il personaggio del Joker, insieme nemesi e metà complementare di Batman, ma chi sarà il prossimo ad interpretarlo? Tra i tanti nomi spunta quello di Tom Hiddleston, per l'occasione immaginato come il più folle villain di Gotham.

Del resto il passaggio da Dio degli scherzi a Principe Clown del crimine è breve e vederlo schierarsi improvvisamente in casa DC sarebbe un grande shock per l'eterna avversaria Marvel, da anni affezionata come il pubblico alla sua interpretazione di Loki.

Nella fan art che troverete in calce vediamo l'attore, completamente trasfigurato, indossare l'iconico gessato viola del Joker e sfoggiare il sorriso caustico che per anni ha celato ogni genere di crimine ed efferatezza, ma che, diciamocelo, in pochi sarebbero rendere come Hiddleston. Pochi giorni fa abbiamo assistito ad una trasformazione di Willem Dafoe nel Joker, altro esperimento più che riuscito, e sicuramente è solo questione di tempo prima che fan art simili sbarchino sui social.

Le numerose immagini e re-immaginazioni dei divi di Hollywood rivelano non solo l'amore senza tempo per il Clown di Gotham, ma anche la logorante attesa dei fan della prossima trasposizione di Matt Reeves e molti si chiedono se il ruolo segreto di Peter Sarsgaard in The Batman non sarà proprio quello del Joker.


STAR WARS: GEORGE LUCAS GIRERÀ LA SUA TRILOGIA SEQUEL? ECCO L'ENNESIMA BUFALA DI INTERNET

Se siete tra colore che reputano impareggiabile la trilogia originale di Star Wars e che sono rimasti insoddisfatti dalla saga curata da J.J. Abrams e Rian Johnson la recente notizia di un reboot della trilogia sequel diretta nientemeno che da George Lucas vi avrà fatto toccare il cielo con un dito... Peccato che le voci siano del tutto infondate.

Secondo We Got This Covered, che ha riportato la notizia falsa, Disney e Lucasfilm avrebbero preso la drastica decisione dopo il flop morale di Star Wars: L'ascesa di Skywalker, che com'è noto ha lasciato l'amaro in bocca a molti fan. Le due major avrebbero quindi deciso di richiamare in campo lo stesso Lucas, per molti l'unico ad aver dato non solo forma, ma anche spessore e memorabilità al franchise.

Il ritorno di Lucas alla sedia di regia, cosa che è stata già smentita, sarebbe anzi stata un'idea stessa del creatore di Sith e Jedi, il quale avrebbe mal tollerato l'uso fatto dalla House of Mouse di idee, concept e sviluppi cui l'autore aveva già lavorato anni addietro, alcuni addirittura scartati o rivisitati dopo l'acquisizione da parte della Disney.

Insomma, se la notizia fosse stata vera la situazione avrebbe dato vista ad una crisi senza precedenti, che avrebbe potuto intaccare persino il sodalizio tra George Lucas e Walt Disney per non parlare del danno d'immagine ed economico di entrambe le case di produzione.


JUSTICE LEAGUE, SMENTITA LA VOCE DI UN REBOOT: J.J. ABRAMS NON DIRIGERÀ IL DC UNIVERSE

Nelle ultime ore la notizia che la Warner Bros. stesse sviluppando un reboot di Justice League ha fatto il giro del mondo, ma sembra che, almeno per adesso, l'opera a quattro mani di Zack Snyder e Joss Whedon sia "l'unica" versione prevista per il DCEU.

Secondo i rumor, smentiti in breve tempo, a dirigere la nuova JLA sarebbe dovuto essere nientemeno che J.J. Abrams, il quale sta effettivamente lavorando con la squadra speciale di eroi, ma non per il grande schermo: il regista di Super 8 sta infatti sviluppando una serializzazione della Justice League Dark per HBO Max.

We Got This Covered ha riportato che Abrams fosse in trattative già da tempo, ma che nessun contratto era ancora stato firmato, e che la pellicola avrebbe dovuto chiamarsi Justice League: Rebirth, mentre ulteriori dettagli sulla falsa trasposizione non sono stati diffusi.

Intanto, la produzione ha ben altro a cui pensare con la vera e propria tempesta che sta investendo Ray Fisher, interprete di Cyborg, per le sue gravi affermazioni nei confronti di Whedon. Pochi giorni fa l'attore aveva accusato il secondo regista di Justice League di essere poco professionale, affermazioni che ha fatto scattare il campanello d'allarme dei produttori di Justice Lague, intervenuti immediatamente sulla vicenda.

Anche Snyder ha detto la sua sulla faida Whedon-Fisher, lasciando perplessi molti fan della pellicola e del DC Universe in generale, che di certo non si aspettavano una piega del genere per un film già di per sé controverso.


NICOLAS CAGE, LA STAR DI VENDETTA AFFRONTERÀ ANIMATRONIC MALVAGI NEL NUOVO FILM

L'Hollywood Reporter ha diffuso in rete un'immagine ufficiale e i primi dettagli su Willy's Wonderland, titolo di lavorazione di un nuovo thriller che vedrà Nicolas Cage alle prese con degli avversari piuttosto particolari.

La pellicola seguirà le vicende di "The Janitor", un forestiero costretto a pulire un centro di intrattenimento per famiglie in modo da riparare la sua auto dopo che si è guastata. Insieme ad alcuni abitati del posto, l'uomo dovrà sopravvivere ad una notte infernale intrappolato con le star del parco: degli animatronic diventati improvvisamente malvagi.

Presentato al mercato virtuale di Cannes, Willy's Wonderland è stato venduto in diversi territori tra cui l'Italia, dove verrà distribuito da Eagle Pictures. "Sicuramente, uno dei motivi per cui il film sta vendendo così bene è il picco nella domanda di titoli thriller di fascia media con un grande nome legato al progetto. Ma soprattuto crediamo che sia destinato a diventare un film di culto, e dopo aver visto alcuni filmati lo pensano anche loro."

Diretto da Kevin Lewis su una sceneggiatura di G.O. Parsons, il film vedrà nel cast anche Emily Tosta, Beth Grant, Ric Reitz e Chris Warner. In calce alla notizia potete dare un'occhiata al poster ufficiale.

Vi ricordiamo che Cage torna questa sera nelle tv italiane con Vendetta: Una storia d'amore, revenge movie in onda alle 21.05 su Canale 20. Per altre notizie: nelle scorse settimane Cage è stato eletto come l'attore più instancabile di Hollywood negli ultimi 5 anni.


EVERLY, QUANDO SALMA HAYEK SOSTITUÌ KATE HUDSON: I RETROSCENA SULL'ACTION

Everly, thriller d'azione del 2015 che vede Salma Hayek nei panni di un'anti-eroina impegnata in una guerra personale con un boss criminale. Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutte le curiosità emerse dal dietro le quinte.

Il film segue le vicende di Everly, un'ex prostituta diventata da poco un'informatrice dell'FBI che si ritrova barricata nel proprio appartamento. Bloccata tra le mura di casa, deve affrontare con coraggio uno dopo l'altro gli assassini inviati per ucciderla dal suo ex marito, uno spietato capo della mafia giapponese.

Ecco tutti i retroscena:

La sceneggiatura del film è emersa dalla Black List del 2010, la lista dei migliori script non ancora prodotti. Tuttavia, oltre ad una pessima accoglienza da parte della critica incassò un gigantesco flop al box office.

Nel realizzare la pellicola, il regista Joe Lynch ha tratto ispirazione da film quali The Raid, Taken, Desperado e soprattutto Die Hard, non riuscendo però replicare il successo dei titoli citati.

Dovendo allestire una sola location, l'appartamento di Everly, l'intero film è stato girato in ordine cronologico.

Il ruolo della protagonista era originariamente affidato a Kate Hudson, ma l'attrice ha abbandonato il progetto in seguito ad un blocco della produzione.

In una puntata del suo podcast, Lynch ha detto che le riprese del film si sono svolte in Serbia "perché voleva girare all'estero per qualche mese, come dicono di fare i grandi registi". Ovviamente si tratta di una battuta: la vera ragione è che girare in Serbia era molto meno costoso.


Tenet, Christopher Nolan torna a parlare delle sue ispirazioni per il protagonista

Pochi minuti fa Repubblica ha pubblicato un’intervista a Christopher Nolan disponibile sul Venerdì, intervista realizzata vista del lancio di Tenet previsto, ora, per il 26 agosto e nella quale il regista parla del protagonista, interpretato da John David Washington, citando anche le sue ispirazioni:

Quando ha girato Dunkirk, uscito nel 2017, Nolan si era voluto mettere alla prova con la sfida logistica e cinematografica di un grande film di guerra. All’epoca aveva detto: “Ho aspettato il momento giusto, dovevo sentirmi pronto, sicuro, esperto e capace di trasmettere al pubblico la totalità dei momenti che racconto”. Ma c’è una sorta di passaggio fra il racconto del palese e celebrato valor militare e quello dell’incognito eroismo di un agente segreto? “Certo che c’è, come c’è fra la vita reale e le sue ombre. E a me interessava che il protagonista non fosse tratteggiato con gli aspetti freddi e superficiali tipici della spia. In fase di sceneggiatura ho esplorato il carattere di un personaggio pronto ad affrontare eventi terribili, combattendo e sacrificandosi per concetti astratti, oltre il solito, rozzo, cinismo di facciata di queste figure letterarie e cinematografiche. E John David Washington questo l’ha intuito”.

Qui adesso bisogna scegliere: a che scuola fa riferimento questa spia che sfugge la retorica del personaggio? Alla scuderia dei complessi e dolenti agenti segreti di John le Carré o all’ammazzasette e sciupafemmine, ma comunque sempre ultrabritannico, James Bond di Ian Fleming? Nolan si mantiene equidistante: “C’è un mood Le Carré, ma c’è anche la straordinarietà, l’esagerazione, il larger than life di Fleming. Penso anche che ci sia molto di Graham Greene”


Tenet: dettagli e sinossi del film
John David Washington è il nuovo protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan, “Tenet”.

Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma inversione.

Il cast di Tenet include Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, con Michael Caine e Kenneth Branagh.

Tenet è stato scritto e diretto da Nolan ed è stato realizzato con un mix di IMAX® e pellicola in 70mm. Emma Thomas e Nolan sono produttori con Thomas Hayslip in veste di produttore esecutivo.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore Ludwig Göransson. Girato in sette nazioni differenti, il film verrà distribuito al cinema dalla Warner Bros. Pictures il 31 luglio negli Stati Uniti e in altri paesi, il 3 agosto in Italia.


L’Impero colpisce ancora non uscirà più nei cinema inglesi in 4K

La Disney fa dietrofront e cancella i propri piani di celebrare i 40 anni di Star Wars: L’Impero colpisce ancora distribuendo in sala la versione 4K del film.
A dare la notizia Variety, che sottolinea come il film uscirà comunque nei cinema britannici, ma in 2K. La decisione sembra legata al fallimento delle trattative tra la major e gli esercenti (probabilmente per questioni economiche), e in particolare la catena cinematografica Vue che si sarebbe occupata della distribuzione nel Regno Unito. Vue (insieme a Cineworld) ha annunciato ieri di aver rinviato a fine luglio la riapertura delle sale, rispetto a quanto inizialmente pianificato (10 luglio), per via dello slittamento dell’uscita di film come Mulan (dal 24 luglio al 21 agosto) e Tenet (dal 31 luglio al 12 agosto).

Le celebrazioni in sala dei 40 anni del film di Irvin Kershner del 1980 sono quindi ancora previste, solo che con una versione “standard”. Sarebbe stata la prima volta che un episodio della trilogia originale di Star Wars veniva proiettato in 4K: ricordiamo che L’Impero colpisce ancora è già disponibile in questo formato in Blu-Ray Disc UHD e sulla piattaforma streaming Disney+.


Hamilton, David Korins mostra uno sguardo dietro le quinte alle scenografie

È il gran giorno: Hamilton, il celebre musical di Broadway, è da oggi disponibile in tutto mondo su Disney+ e per l’occasione l’Hollywod Reporter ha scambiato due chiacchiere con l’addetto alle scenografie David Korins che ha sottolineato i lati positivi della versione filmata dell’opera, preannunciando che il pubblico avrà modo di entrare in empatia ancora di più con i protagonisti.

Per le riprese è stato necessario fare dei buchi nei set diventati iconici per dare spazio alle cineprese, ma in generale agli attori è stato dato “ampio respiro”:

Andare a teatro è un’esperienza che non si può sostituire, Hamilton è da vedere dal vivo. Tuttavia, questa è forse la migliore versione filmata di uno spettacolo teatrale che abbia mai visto.

Ecco una galleria dal dietro le quinte con i set, i modelli scala e i bozzetti:


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Gli Eterni, Kumail Nanjiani torna a parlare delle foto con la sua trasformazione fisica: “Ho iniziato a odiarle”

Per il ruolo di Kingo nel film sugli Eterni dei Marvel Studios Kumail Nanjiani ha subito una impressionante trasformazione fisica, come l’attore ha mostrato al mondo lo scorso dicembre.
L’attore di Silicon Valley e di The Big Sick aveva ammesso di aver lavorato “troppo sodo e troppo a lungo” nell’ultimo anno per non condividere sui social i frutti del suo sudore.

Aveva poi ringraziato la Casa delle Idee per il suo nuovo aspetto:

Non mi sarebbe stato possibile senza un anno intero con i migliori allenatori e nutrizionisti pagati dallo studio più grande al mondo. Sono felice di avere questo aspetto, ma capisco inoltre perché non l’ho mai avuto. Sarebbe stato impossibile senza queste risorse e questo tempo.

Sono passati molti mesi da quel giorno, l’attore è stato ospite di show e ha partecipato a interviste in cui ha parlato continuamente di regimi alimentari e allenamenti, fino ad arrivare su Men’s Health.

Qualche giorno fa, poi, è tornato a parlarne anche se con un tono diverso dal solito.

“Le mie zie mi hanno detto che sono davvero fiere di me” ha raccontato Nanjiani a THR. “Ascoltate, ha avuto molta più risonanza di quanto mi aspettassi. Se l’avessi saputo, probabilmente non l’avrei fatto perché, lo ammetto, ho iniziato a odiare quelle foto“.

L’attore ha parlato dell’altra faccia della medaglia, lasciando intendere che le cose non sono così semplici come può sembrare:

Non voglio entrare nei dettagli, ma inizi a provare un bizzarro dismorfismo corporeo quando tutto il mondo si concentra sul tuo aspetto. Ascoltate, sono davvero tanto grato, ho pubblicato quelle foto per una ragione, no? L’ho fatto perché volevo quella reazione, ovviamente.

Ma con reazioni simili, le cose diventano un po’ strane, perché ti rendi conto che la gente sta davvero giudicando le parti del tuo corpo. So che per molti è peggio, ma mi sono sentito messo a nudo e sono diventato un po’ superficiale. Sono diventato ossessionato dal mio aspetto e tutto ciò che vedevo erano difetti.


L’uscita è prevista per il 12 febbraio 2021.

Nei fumetti, gli Eterni sono stati creati milioni di anni fa tramite esperimenti dei Celestiali. Gli Eterni terrestri fisicamente sembrano come noi, ma hanno abilità straordinarie come super forza, capacità di volare, teletrasporto, controllo della mente e così via. Hanno vissuto in città spaziali e hanno difeso la Terra da varie minacce. Nella storia hanno ispirato antiche divinità come gli dei romani, greci e norreni. Il film si concentrerà principalmente su una manciata di loro.

Scritto da Matthew e Ryan Firpo, Gli Eterni è diretto da Chloe Zhao e vede nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Icarus), Gemma Chan (Sersi), Salma Hayek (Ajax), Kumail Nanjani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Lia McHugh (Sprite), Don Lee (Gilgamesh).


RAMBO, SYLVESTER STALLONE CONDIVIDE UN VIDEO CON UN ERRORE DAL SET DEL FILM

Sylvester Stallone si fa nostalgico su Instagram, dove ha condiviso il video di un errore dal set di Rambo, il primo film della saga action che lo vedeva protagonista. Guardiamolo insieme.

Stallone doveva essere in vena di viaggi per il viale dei ricordi, perché uno dei suoi ultimi post di Instagram è stato un outtake dal Rambo originale (Rambo: First Blood in inglese) datato 1982, ma appartenente al finale mai utilizzato, in quanto la pistola non spara il colpo, come osserva CinemaBlend.
Nella scena in questione John Rambo (Stallone) chiede al suo amico e mentore, il Colonnello Sam Trautman (Richard Crenna) di premere il grilletto.
Dov'è il divertimento in una scena così greve, direte voi, ma se arrivate a fine video ve ne accorgerete.

Il contrasto tra il momento più solenne e ciò che ne scaturisce dopo è ancora più evidente. Intanto, nella caption del post, Stallone si prende un momento anche per ricordare il collega, scomparso ormai da diversi anni, essendo venuto a mancare nel 2003.
Il ruolo di Crenna nei film successivi al terzo non subì alcun recasting, e il personaggio del Colonnello venne lasciato morire anche nella storia.

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GUILLERMO DEL TORO, AL REGISTA FU PROPOSTO DI GIRARE I SEQUEL DI DUE CELEBRI FRANCHISE

Guillermo del Toro avrebbe potuto essere il regista di diversi film che non ha mai girato, inclusi i sequel di due titoli davvero popolari. Ecco perché rifiutò uno di questi.

In un'intervista con IndieWire, il regista Premio Oscar ha parlato della sua carriera, rivelando che in passato gli fu offerta la regia di diversi franchise di grande popolarità.
"Mi è stato offerto di tutto, dal più grande franchise di supereroi al sequel di Chucky (Seed of Chucky, il quinto film della saga), ma vi dirò quale fu uno dei peggiori incontri di presentazione che ebbi nella mia carriera" esordisce Del Toro "Fu quello per La Mosca 2. Era agli inizi per me, credo fosse il '92, o giù di lì. Entro, mi siedo e mi dicono ?Che ne pensi de La Mosca 2?' e io risposi 'Penso che non dovreste farlo'. E loro chiesero 'Perché?' e io 'Perché il primo era davvero bello'. E finì lì. Mi hanno rimborsato il ticket del parcheggio".

La cosa più curiosa, però, come fa notare anche Comicbook, è come non combacino le date tra il racconto di Del Toro e l'uscita in sala de La Mosca 2 (1989). Quindi o il regista intendeva un fantomatico terzo film, oppure è passato molto più tempo di quanto ricordi...

Ad ogni modo, Del Toro sa perfettamente ciò che cerca in un progetto: "Una cosa la so però: fin dall'inizio di un progetto, so che gli unici film di cui mi incaricherò saranno quelli per cui sarei anche disposto a morire sul set. Li prendo davvero seriamente, non importa se si tratta di un robot gigante o di una pellicola d'azione. C'è una ragione dietro per me, una ragione personale. Nessuno deve essere necessariamente d'accordo. Non mi sto candidando come Presidente. Il mio approccio è semplicemente 'Questo è ciò che voglio, e questo è ciò che voglio ottenere'. E questo è il mio metro di giudizio per il successo di un film. Ho ottenuto ciò che volevo?".


ROCKY IV: DOLPH LUNDGREN HA RISCHIATO DI UCCIDERE SYLVESTER STALLONE DURANTE LE RIPRESE

Sul set di Rocky IV l'attore Dolph Lundgren ha rischiato di uccidere Sylvester Stallone durante le riprese di una scena sul ring.
La rivalità tra Ivan Drago e Balboa è diventata uno degli elementi centrali nel racconto della storia dell'iconico pugile e alcuni aneddoti legati alla realizzazione del film hanno svelato che la finzione avrebbe potuto avere delle conseguenze drammatiche nella realtà.

Durante un'intervista rilasciata a Fox News il protagonista del franchise ha raccontato quanto accaduto sul set: "Mi ha colpito così forte che mi ha quasi fermato il cuore". Sylvester Stallone voleva infatti che le scene di Rocky IV apparissero particolarmente realistiche e ha dato delle indicazioni precise a Dolph Lundgren: "Gli ho detto 'Perché semplicemente non lo facciamo? Prova a mettermi ko. Non frenarti e colpisci quanto vuoi'. Si è trattato di una cosa stupida da dire. Mi ricordo solo che mi sono svegliato su un aereo a bassa quota mentre mi portavano in pronto soccorso e sono rimasto ricoverato per quattro giorni. E c'erano tutte queste suore intorno che si occupavano di me".

La star non ha però provato alcun rancore nei confronti del collega, ammettendo di aver sottovalutato la forza fisica di Dolph la cui struttura muscolare imponenente rappresentava un elemento essenziale per portare in vita sul grande schermo Ivan Drago.
Stallone e Lundgren, dopo Rocky IV, hanno recitato insieme più volte e hanno ripreso i ruoli di Rocky Balboa e Ivan Drago in occasione di Creed II.


UCI Cinemas riapre nuove sale dal 6 luglio

Continua il lento ma progressimo ritorno alla normalità per l’intero circuito cinematografico UCI Cinemas. Dal 6 luglio sono previste nuove riaperture.

Attraverso un nuovo comunicato stampa, la direzione di UCI Cinemas ha previsto la riapertura di UCI Lissone (MB) e UCI Reggio Emilia, con la promessa di continuare a percorrere tale strada già nelle prossime settimane.

Ma diamo una lettura al comunicato ufficiale.

UCI CINEMAS (NUOVE RIAPERTURE)

Milano, 3 luglio 2020 – UCI Cinemas è lieta di annunciare che a partire dal prossimo 6 luglio UCI Lissone (MB) e UCI Reggio Emilia riapriranno al pubblico con la ripresa delle proiezioni. Prosegue così il processo di graduale riapertura del Circuito UCI Cinemas annunciato lo scorso 15 giugno con la riapertura delle multisala di UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI). UCI Cinemas coglie questa occasione per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile, confermando che nel corso delle prossime settimane è prevista la riapertura delle altre multisala del Circuito.

Nelle multisala di UCI Lissone e UCI Reggio Emilia, così come nelle multisala già riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari. Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

Al ritorno in sala, gli spettatori di UCI Lissone e UCI Reggio Emilia potranno assistere ai nuovi film in uscita, come Gli Anni Amari e Il Grande Volo. Non mancheranno anche i grandi film delle passate stagioni, come Interstellar, Il Richiamo della Foresta, Star Wars: Gli Ultimi Jedi e Bohemian Rapsody a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro.


365 GIORNI, DUFFY VUOLE LA RIMOZIONE: 'RENDE GLAMOUR LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE'

In questi giorni decisamente agitati (per usare un eufemismo) ci stiamo abituando alla rimozione o alla modifica di contenuti ritenuti inappropriati da film e serie TV: dagli episodi di Scrubs a quelli di Community, passando per film come Via col Vento e tanti altri ancora. L'ultimo caso riguarda 365 Giorni, il film erotico made in Netflix.

Il film, che racconta la storia di una ragazza rapita a cui il suo carceriere concede un anno di tempo per innamorarsi di lui, è prevedibilmente pieno di scene sessualmente esplicite e abbastanza violente che, secondo alcuni, rischierebbero di far passare messaggi decisamente sbagliati.

Ad alzarsi è stata ad esempio la voce della nota cantante Duffy: "Rende glamour la brutale realtà dello sfruttamento della prostituzione, del rapimento e della violenza sessuale. Questo non dovrebbe rappresentare intrattenimento o essere descritto e commercializzato come tale. Non riesco a immaginare come abbia fatto Netflix a non rendersi conto di quanto sia negligente, insensibile e pericoloso" ha scritto l'autrice di Mercy in una lettera indirizzata al co-fondatore di Netflix Reed Hastings.

Resta da vedere quale sarà il responso dei vertici della piattaforma e, sopratutto, che seguito avranno le parole della cantante. I fan, intanto, si sono detti shockati dalla veridicità di alcune scene di 365 Giorni


TOM CRUISE, DOPO MISSION: IMPOSSIBILE LO ASPETTA UN PERSONAGGIO INEDITO E OLTRE IL LIMITE

Dopo Jack Reacher - La prova decisiva e il successo di Mission: Impossible Rogue Nation e Fallout, che ha convinto Paramount ad affidare le chiavi del franchise al regista, Christopher McQuarrie vuole continuare a collaborare con Tom Cruise per un progetto che porterà una ventata di aria fresca nella carriera della star.

"Io e Tom stavamo pensando, se la serie fosse continuata, di prendere spunto dal successo di film come Deadpool e Joker e realizzare un capitolo rated-R che avrebbe trasposto la brutalità di quei romanzi. Eravamo pronti ad intraprendere una strada di questo tipo" ha spiegato il regista durante un'intervista con Empire.

Mentre il terzo capitolo di Jack Reacher è stato accantonato, i due sono attualmente al lavoro su un progetto rated-R che promette scintille: "Abbiamo dei piani per un personaggio molto lontano da Tom di cui abbiamo parlato e che speriamo di poter realizzare in futuro. Il franchise è andato avanti, e noi no. Perciò ora stiamo sviluppando qualcos'altro. La roba alla Jack Reacher di cui stiamo parlando ora sembra un giocattolo a confronto. Sono davvero molto, molto eccitato."

Purtroppo McQuarrie non ha voluto anticipare alcun dettaglio sulla trama o le atmosfere del film, a cui potrà dedicarsi solo una volta terminate le riprese di Mission: Impossible 7 e 8, le nuove avventure di Ethan Hunt in arrivo rispettivamente a novembre 2021 e novembre 2022.


X-MEN, UNA SPLENDIDA FAN ART IMMAGINA JENNIFER GARDNER NEI PANNI ARDENTI DELLA FENICE

L'ultima volta che abbiamo visto la Forza Cosmica della Fenice in un film sui Mutanti Marvel è stato nel deludente X-Men: Dark Phoenix di Simon Kinberg, capitolo conclusivo dell'Era mutante in casa Fox, ma ora che si sta lavorando al reboot cinematografico sotto l'egida Marvel Studios, i fan guardano già avanti. Molto avanti.

Impossibile infatti che venga scelta la famosa run vista già due volte al cinema, la prima volta in X-Men: Conflitto Finale di Brett Ratner, altre cocente delusione, ma una delle possibilità concrete di questo attesissimo reboot è che Kevin Feige e soci, oltre che lo o gli sceneggiatori scelti per la stesura del progetto, scelgano di riadattare per il grande schermo il personaggio di Jean Grey.

È davvero troppo presto per spingerci oltre che alcuni fan casting, però gli appassionati hanno dato qualche nome via web, e un artista via Instagram, tale Datrinti, ha pensato bene di trasformare in una splendida fan art la bella e talentuosa Jennifer Garner, lasciandole vestire gli ardenti panni di Jean Grey con già la Forza Fenice al suo interno.

Le immagino sono davvero splendide, e chissà che non possano anticipare un casting futuro dell'attrice nel ruolo (non sperateci però: è fantasticare).


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SOTTO IL SOLE DI RICCIONE, LUCA WARD LEGGE LA CANZONE DEI THE GIORNALISTI: ECCO IL VIDEO

Dopo la serie TV Summertime, Netflix ci porta ancora una volta sulle spiagge della riviera romagnola con Sotto il sole di Riccione, nuova pellicola originale del colosso dello streaming disponibile sulla piattaforma dal 1° luglio.

Diretto dallo YouNuts!, pseudonimo dietro il quale si celano Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, al loro esordio alla regia di un lungometraggio dopo aver diretto videoclip musicali per cantanti quali Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Giorgia e Jovanotti, il film è nato da un'idea di Enrico Vanzina, autore della sceneggiatura insieme a Caterina Salvadori e Ciro Zecca.

Sulla colonna sonora dei The Giornalisti, il film segue le vicende di un gruppo di ragazzi in vacanza nella riviera romagnola interpretati da Cristiano Caccamo, Saul Nanni, Fotinì Peluso e Lorenzo Zurzolo. Nel cast troviamo anche Andrea Roncato nel ruolo di un ex bagnino playboy, Isabella Ferrari nel ruolo della madre di un ragazzo non vedente e infine Luca Ward, che per l'occasione ha recitato il testo di "Riccione", il famoso brano del gruppo uscito nel 2017.




SPIDER-MAN, JURASSIC PARK E OLTRE: LE SCENEGGIATURE DEI FILM DISPONIBILI GRATIS ONLINE

Cosa hanno in comune lo Spider-Man di Sam Raimi, Jurassic Park e Mission: Impossible? Beh, sono tutti stati sceneggiati da David Koepp, e l'autore ha ora deciso di rendere disponibili gli script completi dei suoi film.

A saltare subito all'occhio c'è il mitico Spider-Man del 2002, film che per certi versi spalancò le porte ai supereroi moderni, facendo in modo che venissero presi sul serio anche grazie ad una storia basata sull'importanza delle responsabilità e sul rispetto di certi valori. In attesa di scoprire se Koepp tornerà nel mondo dei cinecomics possiamo quindi ripassare le iconiche frasi pronunciate dal Peter Parker di Tobey McGuire e dall'odioso Goblin di Willem Dafoe.

C'è spazio anche per altri intramontabili capolavori però, primo tra tutti Jurassic Park: Il Regno Perduto, il capostipite che ha dato avvio ad un'affascinante saga arrivata fino ai nostri giorni con Jurassic World Dominion. Gli amanti di Spielberg saranno felici di poter leggere approfonditamente anche la sceneggiatura de La Guerra Dei Mondi, scritta sempre da Koepp sulla base del romanzo di H.G. Wells.

"Ecco una trentina di film che ho scritto, in varie fasi della loro evoluzione in sceneggiature. La maggior parte è riuscita ad essere prodotta, ma alcuni script sono stati respinti a causa della poca sensibilità dell'industria cinematografica, oppure erano solo delle pessime sceneggiature? Giudicate voi stessi. Credo che alcune di esse siano buone, altre meno, ma so che tutte mi hanno insegnato qualcosa. Spero che possano essere d'aiuto anche a voi", scrive Koepp sul suo sito.

I fan che hanno festeggiato i 16 anni di Spider Man 2 potranno anche dare un'occhiata ad una versione alternativa del sequel, intitolata Amazing Spider-Man e mai arrivata al cinema. Non resta che tuffarsi a capofitto tra i vari script per scoprire i segreti di uno sceneggiatore di successo.


TOM CRUISE, I 58 ANNI DI UNA STAR INOSSIDABILE E ALLERGICA ALLE CONTROFIGURE

A più di trent'anni di distanza dall'iconico ruolo di Maverick in Top Gun, sembra che Tom Cruise non sia quasi invecchiato. Guardando il trailer di Top Gun: Maverick, ritroviamo la stessa star che negli anni '80 era sulla cresta dell'onda e che adesso, nel 2020, compie 58 anni ma rimane uno dei nomi di prima grandezza che Hollywood offre.

Figlio di un ingegnere elettronico scomparso nel 1984, Thomas, e di Mary, insegnante di educazione fisica, il piccolo Tom cresce con problemi di dislessia ma la passione per la recitazione nasce proprio in quegli anni. Una passione condivisa con il wrestling, che dovrà abbandonare a causa di un grave infortunio e che lo indirizzerà definitivamente verso la carriera d'attore.

Trasferitosi a New York si mantiene con i lavori più disparati e inizia a comparire in piccoli ruoli, debuttando nel film di Franco Zeffirelli, Amore senza fine. Era il 1981. Candidato tre volte al premio Oscar come attore protagonista per Nato il quattro luglio e Jerry Maguire, e non protagonista per Magnolia di Paul Thomas Anderson, Tom Cruise è diventato ben presto uno degli attori più pagati di Hollywood, collezionando molti ruoli iconici, da Risky Business alla saga di Mission: Impossible, che contribuisce a farlo conoscere anche per il suo coraggio nell'affrontare sequenze pericolose in cui molti attori farebbero ricorso a stunt-man professionisti.
E così è stato anche per Top Gun: Maverick. Una star che oggi compie 58 anni e che sembra ancora, per certi versi, quel ragazzino trasferitosi a New York con il sogno di sfondare nel mondo del cinema. Contestato per il suo ruolo e il suo sostegno alla Chiesa di Scientology, Tom Cruise si è sposato con Mimi Rogers negli anni '80, per dieci anni con la collega Nicole Kidman e successivamente con Katie Holmes, dopo aver intrapreso una relazione con Penelope Cruz.


GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 2, ECCO COM'È NATO DAVVERO IL CAMEO DI STAN LEE

James Gunn ha confermato che il cameo di Stan Lee in Guardiani della Galassia Vol. 2 fornisce una serie d'informazioni importanti sul Marvel Cinematic Universe sugli Osservatori. Secondo molti fan in realtà il personaggio del cameo di Stan Lee sia lui stesso un Osservatore. Si tratta di uno dei cameo più apprezzati dai fan Marvel.

Le teorie dei fan si sono aggiunte a quelle utilizzate dallo stesso James Gunn per trarre qualche ispirazione. Rivedere oggi gli ultimi cameo di Stan Lee fa sempre un certo effetto, dopo la scomparsa dell'icona indiscussa dell'universo Marvel.
Il riferimento al cameo è nato da una conversazione su Twitter, nel quale si parlava dell'introduzione nel canone di una teoria dei fan semplicemente perchè molto interessante e proveniente da una piccolissima appassionata dei film Marvel.

Un altro fan ha risposto che altri registi dovrebbero comportarsi in questo modo:"A volte, certo. Ad esempio la connessione di Stan Lee con gli Osservatori nel volume 2 è stata sicuramente ispirata alle teorie dei fan" ha scritto Gunn.
Nell'universo Marvel gli Osservatori sono la razza più antica e avanzata del cosmo che studia razze minori e gran parte del loro lavoro è legato all'educazione degli altri popoli; il più noto Osservatore è Uatu, essere sovrintendente della Terra. Prima dell'ammissione di questo dettaglio da parte di James Gunn nessun altro esponente Marvel aveva ammesso ufficialmente quest'ipotesi sul cameo di Lee.


BRIE LARSON, QUALE FILM SARÀ CONSIDERATO UN CLASSICO TRA 50 ANNI? ECCO LA CURIOSA RISPOSTA

Brie Larson ha lanciato il suo canale YouTube, annunciando ai fan alcune delle sue prossime interviste, tra cui la comica Lilly Singh e Sean Evans, conduttrice di Hot Ones. E proprio in Hot Ones a Brie Larson, che vi ha partecipato di recente, è stato chiesto quale fosse il film contemporaneo che tra 50 anni sarebbe stato considerato un classico.

"Penso che ci sia una grande possibilità che Ritratto della giovane in fiamme possa essere considerato un classico" ha dichiarato l'attrice.
Il film di Céline Sciamma ha vinto il Prix du scénario al Festival di Cannes 2019. Ambientato nella Bretagna del 1770, Ritratto della giovane in fiamme racconta la storia della pittrice Marianne, incaricata di ritrarre Héloïse, una giovane donna alla quale è stato imposto un matrimonio dopo aver lasciato il convento. Il rapporto tra le due ragazze si farà sempre più intimo.

Brie Larson ha raccontato di recente di aver partecipato ad un casting di Star Wars, saga che potrebbe vederla in futuro tra i protagonisti.
Larson è diventata nota al pubblico di tutto il mondo grazie ai ruoli da protagonista in Room, film grazie al quale ha ottenuto il premio Oscar alla miglior attrice protagonista e in Captain Marvel, dove interpreta Carol Danvers/Captain Marvel, invincibile eroina del film di Anna Boden e Ryan Fleck.
Il sequel di Captain Marvel potrebbe essere diretto da Angelina Jolie, come sembra richiesto da molti fan sul web.
Brie Larson tornerà nel ruolo anche nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.


Edited by Triplethor - 3/7/2020, 20:09
view post Posted: 3/7/2020, 08:19 The Umbrella Academy - Ellen News

THE UMBRELLA ACADEMY 2: UN SACCO EASTER EGG NEL NUOVO POSTER DELLA STAGIONE IN USCITA

Netflix ha pubblicato un nuovo poster per The Umbrella Academy e stuzzica curiosità in quanto indice di suggerimenti sulla seconda stagione. Il prossimo capitolo della storia spinge i fratelli Hargreeves in Texas negli anni '60. Certo, i fratelli superdotati sono sfuggiti ad una Apocalisse schiacciante dei giorni nostri. Ma il salto indietro nel tempo li ha dispersi intorno agli anni '60 e hanno bisogno di trovarsi per fermare l'ennesima Apocalisse.

C'è di più di quanto sembri in questo nuovo poster. Tutti i fratelli Hargreeves indossano occhiali da sole. Ma ogni paio di occhiali da sole riflette qualcosa di diverso che è, senza dubbio, legato all'arco individuale di ogni personaggio.

A differenza di Numero Cinque, Aidan Gallagher, nessuno degli Hargreeves ha viaggiato nel tempo, quindi ci saranno da comprendere dei precedenti con il progredire della seconda stagione. Gli occhiali sembrano fornire anche indizi temporali e spaziali: ad esempio, sembra che Luther (Tom Hopper) sarà coinvolto nei primi giorni della guerra del Vietnam, Allison (Emmy Raver-Lampman) sarà un partecipante attivo al Civil Rights Movement e Klaus (Robert Sheehan) graviterà naturalmente verso la vita hippie, che proliferò nel corso degli anni '60.

La seconda stagione è adattata al secondo volume della serie di fumetti Umbrella Academy Dark Horse scritta da Gerard Way e Gabriel Bá. Oltre a Hopper, Raver-Lampman e Sheehan, la serie Netflix è interpretata da David Castaneda, Justin H. Min, Ellen Page e Aidan Gallagher. I nuovi attori del cast includono Marin Ireland, Tom Sinclair, Kris Holden-Reid, Jason Bryden, Ritu Arya e Yusuf Gatewood. La seconda stagione presenterà 10 nuovi episodi.

The Umbrella Academy andrà in onda su Netflix venerdì 31 luglio. Nel frattempo, vi invitiamo a leggere la recensione della prima stagione più le ultime notizie sulla seconda.


view post Posted: 2/7/2020, 20:03 MovieTown - Cinema

CINEWS SECONDA PARTE

GIOVEDI

02/07/2020



DEADPOOL, IN CHE MODO IL PERSONAGGIO POTREBBE ESSERE INTRODOTTO NEL MCU?

Da quando 20th Century Fox è stata acquisita da Disney, la domanda più fequente è stata scuramente "Come verranno introdotti Deadpool, gli X-Men e gli altri personaggi Marvel/FOX nel MCU?". Proviamo a darci una risposta.

I colleghi di Screen Rant hanno detto la loro su quella che potrebbe essere la più efficace modalità di inserimento di personaggi come Deadpool o gli X-Men nel più grande universo Marvel sotto l'egida dei Marvel Studios.

Tenendo presente le precedenti dichiarazioni di Kevin Feige sul non voler alterare le caratteristiche di base di Deadpool, e anche il fatto che al momento il terzo film sul mercenario chiacchierone non sembri essere una priorità per gli Studios, le possibilità per un arrivo non troppo lontano del personaggio nel MCU ci sarebbero comunque.

Secondo il sito, infatti, l'ideale sarebbe introdurre Deadpool (ma anche alcuni X-Men, volendo) come personaggio secondario, o comunque non focalizzandosi unicamente su di lui. Un po' come fatto con l'Hulk di Mark Ruffalo, che invece di avere un film a lui dedicato, è stato sviluppato man mano con il procedere dei film, corali o meno (da The Avengers a Thor: Ragnarok, per poi tornare nuovamente agli Avengers).

Ma per poter funzionare al meglio, questa o qualunque altra opzione si voglia prediligere, l'assunto di base dovrebbe comunque essere l'esistenza di un Multiverso, quale che sia la sua definizione e composizione nel MCU, che in teoria dovremmo presto andare ad esplorare. Screen Rant ipotizza qualcosa nello stile Arrowverse e Crisi sulle Terre Infinite, ma non necessariamente, dato che anche le regole dei viaggi nel tempo nel MCU sembrano essere differenti.

Questa soluzione permetterebbe quindi di ovviare a diverse questioni, in primis quella di non dover "rinnegare" i precedenti film (o eseguire alcun tipo di ret-con) e mantenere il Deadpool di Ryan Reynolds anche in caso di un nuovo casting per il ruolo (più universi, più Deadpool?). Ma anche il non dover alterare per forza in maniera massiccia i piani per le più imminenti fasi, dando però l'opportunità al personaggio di essere comunque presentato e inglobato nella più ampia narrazione, sembra un vantaggio considerevole. Inoltre, renderebbe anche più fluide le dinamiche tra Deadpool e i vari personaggi, soprattutto quelli che utilizzano dei registri abbastanza differenti.


I'M THINKING OF ENDING THINGS, FINALMENTE UNA DATA D'USCITA SU NETFLIX: ECCO QUANDO

Netflix ha comunicato la data d'uscita dell'atteso nuovo lavoro di Charlie Kaufman, regista e sceneggiatore (ha firmato lo script di Eternal Sunshine of the Spotless Mind): I'm Thinking of Ending Things, adattamento dell'omonimo romanzo di Iain Reid, sarà sulla piattaforma streaming dal prossimo 4 settembre.

Il cast del film comprende, tra gli altri, Toni Collette, Jessie Buckley, Jesse Plemons e David Thewlis.

Secondo la sinossi di I'm Thinking of Ending Things, "In viaggio per incontrare i suoi genitori nella loro remota fattoria, la ragazza di Jake sta pensando di mettere fine alle cose. Quando Jake fa una deviazione inaspettata, lasciandola bloccata, ne consegue un contorto mix di tensione palpabile, fragilità psicologica e puro terrore."

Jessie Buckley interpreta la protagonista, ruolo che in un primo momento avrebbe dovuto essere di Brie Larson. Jesse Plemons interpreta Jake, mentre Toni Collette e David Thewlis sono i genitori di Jake.

Netflix descrive il film come "un'esplorazione del rimpianto, del desiderio e della fragilità dello spirito umano", tematiche che sembrano congeniali alla poetica di Charlie Kaufman, che da regista ha diretto Synecdoche, New York nel 2008 e il film d'animazione Anomalisa nel 2015.

A quanto pare, inoltre, il regista si è preso diverse libertà rispetto alla trama del libro, cambiando un po' la storia e interpretandola a modo suo.


THE ITALIAN JOB, CHARLIZE THERON MULTATA DOPO LE RIPRESE: 'NON SAPEVO PIÙ ANDARE PIANO'

L'adrenalina è come una droga, in un certo senso: una volta provatone l'effetto difficilmente si riesce a farne a meno. Il rischio, per chi è abituato ad andare a mille all'ora sul set, è dunque quello di voler riprovare quel brivido anche nella vita di tutti i giorni: per informazioni chiedere a Charlize Theron.

L'attrice ha avuto più volte a che fare con film ad alto tasso d'azione, si pensi ad esempio a quell'orgia frenetica e ansiogena che è Mad Max: Fury Road, ma anche a quello che è ormai un piccolo classico del poliziesco recente, ovvero The Italian Job.

Theron dovette divertirsi parecchio nei panni di Stella Bridger... Forse anche un po' troppo! Pare infatti che, una volta uscita dal set del film con Mark Wahlberg ed Edward Norton, la nostra fosse solita spingere un po' più del dovuto il piede sull'acceleratore, probabilmente senza neanche rendersene conto: la stessa Theron dichiarò infatti di aver praticamente dimenticato, in quel periodo, come si facesse a guidare piano! Il risultato? Due belle multe per aver superato di ben 40 miglia orarie il limite di velocità.

Insomma, per le prossime volte non possiamo che consigliare alla bella e brava Charlize una bella camomilla prima di rientrare a casa dal set! Problemi di codice della strada a parte, comunque, vediamo quali sono state fino ad oggi le migliori interpretazioni di Charlize Theron secondo noi.


MIDAS MAN: ARRIVA IL BIOPIC SUL MANAGER DEI BEATLES, BRIAN EPSTEIN

Jonas Åkerlund, regista di Lords of Chaos e di innumerevoli videoclip musicali, è stato scelto per dirigere il biopic Midas Man, incentrato sul manager dei Beatles, Brian Epstein. Spesso soprannominato “il quinto Beatle”, Epstein prese la band di Liverpool sotto la sua ala e trasformò quattro rocker vestiti di pelle nel fenomeno planetario più impressionante nella storia della musica pop. Epstein, purtroppo, morì appena trentaduenne nel 1967, per un’overdose.

La sceneggiatura è firmata da Brigit Grant e Jonathan Wakeman. Peter Dunne e Mark Borkowski sono i produttori esecutivi insieme a Sunny Vohra e Jeremy Rainbir di Twickenham Studios. A produrre Trevor Beattie Films e StudioPOW. Le riprese dovrebbero svolgersi tra Londra e gli Stati Uniti e il film dovrebbe uscire nel 2021.

Il regista è stato scelto per la sua ovvia esperienza nell’industria musicale. Åkerlund ha diretto video di Madonna, Beyoncé, Lady Gaga, Blondie, Taylor Swift e dell’ex Beatle Paul McCartney, vincendo svariati premi, tra cui tre Grammy. La sua ultima fatica al cinema, Lords of Chaos, è essa stessa un biopic musicale: racconta infatti la storia della scena black metal norvegese anni ’90. Un soggetto molto lontano da quello di Midas Man. Eppure Åkerlund non vede l’ora:

La storia di Brian Epstein ha tutto quello che cerco in una storia. Per me conta soprattutto la singolarità di Brian. Adoro il fatto che Brian sembrava conoscere tutte le mosse giuste che nessun altro conosceva, vedeva cose che nessun altro vedeva. La sua visione d’insieme era incredibile, creò una cultura che non esisteva. Il film sarà più che altro un tour nella mente di Brian e racconterà cosa si provasse a essere lui, piuttosto che proporre una catena di fatti in ordine cronologico. Voglio riportarlo in vita.


WARNER SVELERÀ DUE “FILM SEGRETI” ALL’EVENTO DC FANDOME?

C’è grande attesa per l’evento DC FanDome, sorta di convention virtuale in cui Warner e DC presenteranno le loro novità nell’ambito dei film, dei videogiochi, dei fumetti e delle serie tv.

Al momento i fan possono proporre le loro domande sul sito ufficiale, selezionando l’argomento in un menù che elenca i vari titoli. Fra di essi sono presenti anche due “film segreti”, segnati come Secret Movie 1 e Secret Movie 2: ciò significa che la Warner intende probabilmente svelare altri due cinecomic per il futuro del DC Extended Universe, oltre ai già annunciati The Batman, Black Adam, Wonder Woman 1984, The Suicide Squad e Zack Snyder’s Justice League.

Di cosa si tratta? Alcuni ipotizzano che siano The Flash e Aquaman 2, ovvero i due titoli più verosimili, anche se francamente di “segreto” hanno ben poco. Entrambi i progetti sono stati infatti già ufficializzati dalla Warner.

Molti sperano quindi che siano film completamente nuovi, annunciati per la prima volta. Si è già parlato di una nuova avventura di Harley Quinn, ma gli auspici di numerosi fan guardano altrove: a un nuovo film di Superman (improbabile) e a Green Lantern Corps, ad esempio.

Comunque sappiamo che The Flash parteciperà all’evento, non è chiaro se come “film segreto” o meno. Chissà, magari sarà ufficializzato il casting di Michael Keaton. Vi terremo aggiornati.
L’evento durerà 24 ore, e comincerà il 22 agosto. Si terrà in streaming e sarà gratuito, quindi i vari panel potranno essere seguito in tutto il mondo. La Warner radunerà i registi e gli attori dei suoi prossimi titoli, con grandi annunci e – verosimilmente – grosse sorprese.


THE OLD GUARD – ECCO IL SECONDO TRAILER, DAL 10 LUGLIO SU NETFLIX

A poco più di una settimana dall’uscita, Netflix svela il nuovo trailer del suo cinecomic estivo, The Old Guard.

Il trailer dedica molta attenzione al reclutamento di Nile Freeman (Kiki Layne) da parte di Andy (Charlize Theron), che la accoglie nella sua squadra di soldati immortali. A dar loro la caccia ci sono però l’agente Copley (Chiwetel Ejiofor) e il dirigente farmaceutico Merrick (Harry Melling), che vuole scoprire il segreto della loro lunga vita.

Il film è tratto dall’omonimo fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni), mentre l’adattamento è scritto dallo stesso Rucka insieme alla regista Gina Prince-Bythewood. Potrete vedere il trailer – in italiano e in originale – qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Old Guard arriverà il 10 luglio sulla piattaforma on-line.

Il trailer italiano

Il trailer originale

La sinossi ufficiale
Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood, THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non è poi una faccenda tanto semplice.

La protagonista è Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che vivono sulla Terra da millenni, combattendo le battaglie di ogni generazione. Della squadra fa parte anche Luca Marinelli, il cui talento attira sempre di più l’attenzione delle produzioni internazionali. L’attore romano interpreta Nicolo di Genova, crociato italiano che ora ha una relazione con un vecchio avversario, Yusuf Al-Kaysani (il Marwan Kenzari di Aladdin), anche lui nel gruppo. Matthias Schoenaerts è invece Sebastian le Livre, ex soldato napoleonico, mentre Kiki Layne presta il volto all’ultima “recluta” della guardia: Nile Freeman, marine americana che ritorna in vita dopo essere stata uccisa in azione, scoprendo così di essere immortale a sua volta.

A dar loro la caccia troviamo Copley (Chiwetel Ejiofor), agente della CIA che, essendo anche uno storico, è riuscito a scoprire il segreto della squadra. Harry Melling interpreta Merrick, dirigente di una compagnia farmaceutica che si allea con Copley per catturare il gruppo e studiarne i poteri.

Gina Prince-Bythewood è nota per Love & Basketball, La vita segreta delle api, Beyond the Lights: Trova la tua voce e il pilot della serie Cloak & Dagger. Avrebbe dovuto dirigere Silver and Black, cinecomic della Sony con Gatta Nera e Silver Sable, ma il film è stato annullato.


THE FLASH – IL COSTUME DI MICHAEL KEATON SARÀ ISPIRATO A KINGDOM COME?

Non ci sono ancora conferme sul casting di Michael Keaton in The Flash, ma è palese che la Warner stia trattando con l’attore per farlo tornare nel ruolo di Bruce Wayne (con Christian Bale come piano alternativo).

L’idea è di aprire le porte al multiverso DC, a cui spianerà la strada la nuova timeline di Flashpoint. Ciò significa che Berry Allen, dopo essere tornato indietro nel tempo per evitare l’omicidio di sua madre, si ritroverà in un presente alternativo dove il Batman di Tim Burton ha più di 60 anni, e continua (presumibilmente) a proteggere Gotham City.

Di recente abbiamo scoperto che, nel caso le trattative vadano a buon fine, Michael Keaton indosserà effettivamente il costume di Batman… ma quale? Ebbene, una fonte di DCEU Mythic sostiene che l’uniforme sarà ispirata a quella di Kingdom Come, la celebre miniserie di Mark Waid e Alex Ross ambientata nel futuro. Si tratta di un’armatura avveniristica, dove il mantello è sostituito da un paio di ali. Anche il Bruce Wayne di Crisis on Infinite Earths era ispirato a Kingdom Come, ma non è mai apparso in costume, solo con l’esoscheletro.

In ogni caso, possiamo immaginare che Warner e DC vorranno quantomeno omaggiare i costumi dei film di Burton, mostrandoli nella Batcaverna o citandone il design. È troppo presto, comunque, per fare previsioni: all’evento DC FanDome del 22 agosto potremmo scoprire qualcosa di più. Intanto, vi ricordo che l’uscita di The Flash è attesa per il 1 luglio 2022 nelle sale americane.

Vi terremo aggiornati.

Pare che The Flash sarà ispirato a Flashpoint. Nei fumetti, Barry Allen torna indietro nel tempo per impedire l’omicidio di sua madre Nora, e stravolge la linea temporale dell’universo DC, ritrovandosi in un presente molto diverso: in questa timeline, lui non è mai diventato Flash e la Terra vive una profonda situazione di crisi, anche perché molti supereroi non sono più tali; Wonder Woman e le Amazzoni, ad esempio, hanno conquistato il Regno Unito, mentre Aquaman ha devastato l’Europa occidentale con un maremoto per annetterla al suo dominio. Batman esiste, ma dietro la sua maschera c’è Thomas Wayne, non suo figlio Bruce, rimasto ucciso durante la famigerata rapina.

Le informazioni sull’avventura solitaria del Velocista Scarlatto sono scarse, ma sappiamo che la sceneggiatura iniziale è opera di Joby Harold (Awake – Anestesia cosciente, King Arthur: Il potere della spada, Robin Hood), mentre la regia sarà curata da Andrés Muschietti (La Madre, IT). Nel cast figurano già Ezra Miller (Barry Allen / Flash), Kiersey Clemons (Iris West, storico interesse romantico di Barry) e Billy Crudup (Henry Allen, padre di Barry).

Alla regia si sono alternati Seth Grahame-Smith, Rick Famuyiwa e la coppia composta da Jonathan M. Goldstein e John Francis Daley, ma il protagonista Ezra Miller non amava l’approccio leggero di questi ultimi, quindi ha deciso di riscrivere il copione con Grant Morrison.

Nel frattempo, Ezra Miller ha interpretato il Velocista Scarlatto in Justice League. L’esordio cinematografico di Barry Allen è però avvenuto in Batman v Superman: Dawn of Justice, dov’è comparso in un doppio cameo.


Frozen 2: Il segreto di Arendelle, i cambiamenti al ruolo di Olaf apportati durante la post-produzione

Vi abbiamo già parlato dell’indecisione della produzione su una delle svolte più importanti della storia di Frozen 2: Il segreto di Arendelle, e oggi tocca a un altro aspetto della lavorazione emerso in Frozen 2 – Dietro le quinte, la docuserie in sei episodi incentrata sulla realizzazione del film d’animazione, ora disponibile su Disney+.
Si tratta della sequenza della resurrezione di Olaf, che era stata programmata per essere diversa rispetto a quanto visto nel montaggio finale. O meglio, per esserci.

Come raccontato nel quarto episodio, intitolato “Grandi cambiamenti”, Trent Correy, supervisore dell’animazione di Olaf, spiega che tutto a un tratto nel corso della lavorazione la produzione decise di rimovere la sequenza:

Tutto, dalla fogliolina, quando la goccia sale, alle goccioline che si dividono, era tutto fatto a mano. La prima cosa che ti passa per la testa [quando ti danno una notizia simile] sono le ore che ci hai messo per farlo. Ci avrò messo due mesi. Non sono l’unico: quelli dell’illuminazione ci stavano già lavorando. E come vedete qui, stavano illuminando le gocce d’acqua che io ho animato. Quindi ogni reparto può pagarne le spese…bisogna ricordarlo quando una scena viene tagliata. Tagliare una scena significa tagliare la scena di una decina di persone, ma il bello di lavorare con Chris e Jenn è che loro trovano sempre un modo per farti entusiasmare per il lavoro che stai facendo.

Se da una parte ci sono stati dei tagli, dall’altra ci sono state delle aggiunte. Nel documentario viene infatti spiegato che la ricapitolazione di tutti gli eventi del primo film narrata da Olaf era stata affidata inizialmnte ai personaggi umani. Dopo le proiezioni di prova, che confermarono la grandissima popolarità del personaggio tra i bambini, fu allora deciso di estendere ulteriormente il suo ruolo.

Per dare uno sguardo alla sequenza tagliata della resurrezione di Olaf potete ammirare il documentario su Disney+.

La sinossi:

La squadra creativa premiata con l’Oscar, formata dai registi Jennifer Lee e Chris Buck e dal produttore Peter Del Vecho, riporta sul grande schermo gli amati protagonisti Elsa, Anna, Olaf e Kristoff che nella versione italiana hanno ancora una volta le voci di Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis.

La pellicola è arrivata in Italia il 27 novembre.


Genova Reloaded: dal 4 luglio incontri di cinema e dintorni

Genova si ricarica con il cinema. Circuito, dopo i mesi di chiusura forzata, rilancia presentando il festival Genova Reloaded. Incontri di cinema e dintorni prodotto da Circuito con la direzione artistica di Giorgio Viaro, critico cinematografico e direttore del periodico «Best Movie».

Dieci film con ospiti, fra cui due anteprime, una prima assoluta, una chicca in bianco e nero, uno spettacolo in realtà virtuale in scena al Sivori e tante sorprese. Dal 4 al 12 luglio 2020 nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale Genova, i film saranno presentati da registi e interpreti, tutti intervistati da Viaro: Ivano De Matteo, Cristina Comencini, Antonio Padovan, Giuseppe Battiston, Elisabetta Olmi per l’anteprima del film Il grande passo, Valerio Mastandrea (in diretta video), Haifa Al Mansour (in diretta video da Los Angeles) per l’anteprima del suo film La candidata ideale, Zerocalcare per la prima visione di Rebibbia Quarantine – Final Cut, Valentina Lodovini ci parlerà del suo ultimo film Cambio tutto, Elio Germano, protagonista di un film ma anche di un monologo multimediale al Sivori e Omar Rashid che lo ha diretto.

Gennaio 2020: doveva essere l’anno della ripartenza – dichiara Alessandro Giacobbe, amministratore delegato di Circuito – simbolicamente rappresentata dall’inaugurazione del nuovo “ponte di Genova” prevista per l’estate. Quanto successo poco dopo ha invece ridisegnato le priorità, obbligandoci a mesi caratterizzati da una grave emergenza sanitaria e da un blocco di tutte le attività comprese quelle culturali delle sale cinematografiche. L’idea di una settimana di incontri ed eventi, con il Cinema da protagonista principale, assume quindi un sapore di rinascita dopo un’astinenza forzata dal grande schermo che solo in questi ultimi giorni si ripropone al pubblico a dosi ridotte, ma per questo forse ancora più preziose. Da qui l’idea di una “ricarica” di energie che passa attraverso la presenza, quella degli spettatori anzitutto, quella di alcuni amici che verranno a trovarci sia di persona che in collegamento con la promessa di esserci già dall’anno prossimo quando l’evento “Genova Reloaded” potrà riproporsi ancor più ricco e strutturato.

Sono estremamente felice di proseguire la mia “relazione cinefila” con Genova – dichiara Giorgio Viaro, direttore artistico di Genova Reloaded – dopo il Cine&Comic Fest che ho ideato e diretto dal 2017 al 2019 al Porto Antico. Le piazze della città, i suoi chiostri e le sue terrazze sono come tanti teatri a cielo aperto, e da sempre penso che ne facciano la cornice ideale per un evento festivaliero. Genova Reloaded, fin dal titolo, segna una ripartenza: la ripartenza del tessuto socio-culturale cittadino dopo i dolorosi mesi di lockdown; la ripartenza dell’industria cinematografica, che a fatica prova a rideterminare i suoi spazi, in mezzo a tante limitazioni ma anche a nuove opportunità; e la ripartenza di una kermesse che unisce il cinema alle altre arti popolari, a partire dal fumetto. Per tutte queste ragioni, Genova Reloaded è per me l’inizio di una nuova avventura, che mi auguro continuerà e crescerà negli anni, ma al contempo la prosecuzione di tanti progetti e stimoli che la quarantena aveva messo in sospeso. Infine voglio ringraziare Circuito Cinema, che ha creduto fosse il momento giusto, nonostante tutti i rischi, per varare un progetto inedito, e che ormai da anni anche attraverso Academy Two ha trasformato la città di Genova in un polo d’eccellenza per la fruizione cinematografica urbana, portando sugli schermi numerosi capolavori d’essai.

Genova Reloaded si estende dal 4 al 12 luglio con almeno un appuntamento al giorno.

Si comincia con Ivano De Matteo, che presenterà il suo ultimo film Villetta con ospiti (sabato 4 luglio), con Marco Giallini e Michela Cescon. Cristina Comencini incontrerà il pubblico prima della proiezione del suo nuovissimo film Tornare con Giovanna Mezzogiorno (domenica 5 luglio). Antonio Padovan è il regista de Il grande passo interpretato da Giuseppe Battiston e Stefano Fresi. Il film, in anteprima dopo essere stato presentato con successo al Torino Film Festival, sarà introdotto dal regista, da Battiston e dalla produttrice Elisabetta Olmi, figlia del grande regista Ermanno, che incontreranno il pubblico (lunedi 6 luglio). Il David di Donatello, presente fisicamente in sala, sarà l’ospite inusuale della serata dedicata a Parasite, il film protagonista assoluto della stagione cinematografica con cui si apre il festival, vincitore della Palma d’oro di Cannes, di quattro Premi Oscar (tra i quali miglior film e miglior regista) e appunto del David quale miglior film straniero. In questa serata speciale sarà presentato per la prima volta Parasite Black & White Version, le versione voluta dal regista in bianco e nero e versione sottotitolata grazie ad Academy Two, la casa di distribuzione genovese che ha acquisito i diritti per l’Italia del film (martedi 7 luglio). Valerio Mastandrea sarà collegato in diretta per parlare di Figli interpretato insieme a Paola Cortellesi (mercoledi 8 luglio). Haifa Al Mansour, la prima regista araba nota al pubblico per La bicicletta verde, sarà in collegamento da Los Angeles per presentare in anteprima nazionale il suo film La candidata ideale, presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia (giovedi 9 luglio). Zerocalcare presenterà per la prima volta sul grande schermo Rebibbia Quarantine – Final Cut, un montaggio unico dei cortometraggi realizzati durante il lockdown per la trasmissione televisiva Propaganda Live su La 7, e diventati un appuntamento irrinunciabile di condivisione e confronto in quelle settimane di crisi. L’artista commenterà le sue “pillole” di animazione, proposte per la prima volta sul grande schermo (sabato 11 luglio, ma alle ore 21,00). Sempre l’11 luglio a seguire Valentina Lodovini presenterà Cambio tutto!, divertente commedia remake di un film messicano dal titolo “una donna senza filtri”, Elio Germano fresco vincitore dell’Orso d’oro di Berlino per la miglior interpretazione con Volevo nascondermi presenterà Favolacce, ultimo film dei fratelli D’Innocenzo dove interpreta un ruolo chiave, oltre a parlare dello spettacolo virtuale Segnale d’allarme. La mia battaglia VR, al cinema Sivori (salita Santa Caterina) venerdì 10 (ore 14.00 e 17.40), sabato 11 e domenica 12 luglio (ore 14.00 – 17.40 – 21-30) e venerdì 10 luglio (ore 21.30) nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale.

Per la prima volta a Genova sarà possibile vivere uno spettacolo immersi nella realtà virtuale. Indossando i visori VR (sanificati dopo ogni uso) si potrà vedere il monologo Segnale d’allarme, trasposizione di La mia battaglia, interpretato a teatro da Elio Germano, che ne è autore insieme a Chiara Lagani. Un esperimento innovativo che per 70 minuti mescola mondo immaginario e mondo reale. Ogni spettatore diventa parte dell’opera teatrale, scorgendo i movimenti di Germano così come quelli degli altri spettatori intorno a lui. Segnale d’allarme. La mia battaglia. VR, film drammatico in realtà virtuale prodotto da Gold, è diretto da Omar Rashid e dallo stesso Germano. Sarà Rashid a raccontare come ha realizzato questa novità che unisce arte e scienza. In caso di pioggia i film in programma a Palazzo Ducale saranno trasferiti al Sivori o al Corallo.


Il cinema in piazza del Piccolo America torna dal 3 luglio, il programma

“Il Cinema in Piazza” ci sarà e riaprirà per primo le porte d’Italia agli ospiti internazionali, accogliendo inoltre a Roma a partire dal 3 luglio fino al 30 agosto 2020 decine di autori, registi, attori e maestranze della settima arte italiana. Appuntamenti con il cinema che torneranno a far sognare il pubblico a San Cosimato, Casale della Cervelletta e Porto Turistico di Roma, dove stanno sorgendo in questi giorni i grandi schermi del Piccolo America. Si parte venerdì 3 luglio alle ore 21.15 a Trastevere, con la presentazione del film “La Bella Vita”, opera prima di Paolo Virzì, per l’occasione digitalizzato dalla Cineteca Nazionale e introdotto alla presenza di Paolo Virzì, Sabrina Ferilli, Claudio Bigagli e Massimo Ghini.

L’edizione 2020 de “Il Cinema in Piazza” sarà in parte diversa dalle altre: la sicurezza di pubblico, ospiti e personale è una priorità assoluta per il Piccolo America, pertanto nell’organizzare la manifestazione l’associazione ha seguito attentamente i protocolli stabiliti adempiendo a tutte le misure anti-Covid 19. L’ingresso sarà dunque consentito solo su prenotazione obbligatoria, tramite registrazione su www.prenotaunposto.it/ilcinemainpiazza, su cui sarà possibile prenotare la propria “piazzola” dove sarà possibile partecipare alle serate con cuscini, teli e sedute portati da casa. Per approfondire il tema delle prenotazioni e delle misure anti-coronavirus, è disponibile un apposito articolo di domande e risposte.

«Il Cinema in Piazza ci sarà – dichiara Valerio Carocci, presidente del Piccolo America – con i suoi schermi e proiettori, con ospiti provenienti da Los Angeles, Varsavia, Amburgo, Berlino, Parigi e da tutta Italia. Roma ad agosto non sarà mai stata così bella.

Tuttavia, quelle appena trascorse sono state settimane veramente complesse, purtroppo per noi non solo a causa dell’emergenza coronavirus. Le difficoltà nell’ottenere i film hanno assunto caratteristiche tali da rendere impossibile al Piccolo America, per la prima volta in sei anni, la pubblicazione del programma completo. “Il Cinema in Piazza” porterà in piazza ospiti che tuttavia non potranno vedere proiettati i propri film. Nello specifico, quattro di queste “non-proiezioni” saranno alla presenza di autori, attori e registi provenienti dal resto del mondo. Pertanto, qualora le proiezioni continueranno a non essere autorizzate dai distributori, gli incontri con gli ospiti si svolgeranno ugualmente. Ogni volta che mancherà il film, proietteremo La Corazzata Potëmkin di Sergej Ejzenstejn, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Nonostante alcune case di distribuzione abbiano autorizzato alcune opere, apertura avvenuta principalmente a seguita della denuncia pubblica del Piccolo America e delle diverse realtà di tutta Italia, non è stato ancora possibile reperire titoli a sufficienza per presentare il nostro programma completo con rassegne in linea, per qualità e tipologia, con il lavoro portato avanti in passato. Il programma, in attesa della risoluzione di questa vicenda, sarà pubblicato settimanalmente. Noi andiamo avanti, invitando tutta la città a partecipare con l’amore e la passione di cui oggi più che mai hanno bisogno i nostri territori».

Ottomiladuecento metri quadri di superficie dedicata ad attività culturali. Centoquattro serate a ingresso gratuito in sessanta giorni, di cui ventisei alla presenza di ospiti, tra cui anche sei incontri con ospiti internazionali. Tremila posti a sedere nelle tre piazze coinvolte, in cui saranno impiegati quaranta ragazzi, quaranta collaboratori tra service e consulenti e venti ragazzi volontari. Sono questi i numeri della sesta edizione de “Il Cinema in Piazza”, che nell’arco della stagione vedrà l’arrivo da Varsavia, Los Angeles, Parigi, Amburgo e Berlino di ospiti come il Premio Oscar Pawel Pawlikowski che presenterà “Cold War”, Tony Kaye regista di “American History X”, l’attrice Audrey Tautou con il regista e attore Mathieu Kassovitz per “Il Favoloso Mondo di Amélie” e “L’ordre et la morale” titolo mai distribuito nelle sale italiane, a cui seguono i registi tedeschi Jan-Ole Gerster per “Oh Boy” e Dennis Gansel con “L’onda”. Insieme a personalità italiane come Francesca Archibugi, Gianluca Arcopinto, Lello Arena, Claudio Bigagli, Francesco Bruni, Andrea Carpenzano, Daniele Cini, Stefano Cipani, Paola Cortellesi, Leonardo D’agostini, Diodato, Sabrina Ferilli, Agostino Ferrente, Fabrizio Fichera, Massimo Ghini, Matilde Gioli, Chiara Martegiani, Angela Massafra, Valerio Mastandrea, Giacomo Mazzariol, Valerio Mieli, Riccardo Milani, Giuliano Montaldo, Susanna Nicchiarelli, Riccardo Noury, Roy Paci, Rocco Papaleo, Francesco Piccolo, Isabella Ragonese, Paola Randi, Desideria Rayner, Michele Riondino, Marco Risi, Andrea Sartoretti, Giorgio Testi, Luca Vendruscolo, Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Carlo Virzì, Paolo Virzì, Francesco Zippel, Matteo Zuppi Vescovo di Bologna.

«Crediamo che lo spettatore per primo debba essere considerato parte attiva della filiera cinematografica e non semplice fruitore. Il Cinema cresce con lo spirito e la partecipazione attiva del pubblico e non morirà mai se continueremo a creare occasioni d’incontro e scambio tra chi il cinema lo fa e chi lo vuole vivere». – dichiara Federico Croce, direttore generale dell’associazione Piccolo America, a cui seguono le parole di Giulia Flor Buraschi, promotrice della collaborazione con le scuole che afferma, in riferimento al Premio Piccolo America realizzato con i Centri Sperimentali di Milano, Roma e Palermo e Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté e sostenuto da MIUR e MIBACT: «Dalle nostre prime iniziative è passato molto tempo, durante il quale è maturata dentro di noi l’esigenza di scoprire, incontrare e sostenere già nella fase di formazione gli autori. Questi, in occasione delle proiezioni introdotte dagli ospiti, presenteranno 12 cortometraggi prodotti nell’ambito delle attività didattiche, e potranno incontrare il pubblico, che a sua volta potrà conoscere coloro che potenzialmente daranno vita alla prossima produzione cinematografica. Una giuria composta dalla giornalista de L’Obs Marcelle Padovani, dal regista e sceneggiatore Francesco Bruni, dal direttore della fotografia Luca Bigazzi, dal regista Fulvio Risuleo e dall’interprete Gelsomina Pascucci, determinerà la miglior opera, il cui regista vincerà un premio economico pari a 5.000 euro da investire in una nuova produzione cinematografica.”

IL PROGRAMMA, in ordine di data

Dal 3 luglio al 30 agosto, alle ore 21.15, nelle arene di San Cosimato, Casale della Cervelletta e Porto Turistico di Ostia

Nota Bene: (*) = Con o Senza Proiezione

La partenza di venerdì 3 Luglio a Piazza San Cosimato con Paolo Virzì, Sabrina Ferilli, Claudio Bigagli, Massimo Ghini, accompagnati dal direttore della fotografia Paolo Carnera e dalla costumista Maria Giovanna Caselli per la presentazione del film “La Bella Vita”, sarà seguita dalla serata di sabato 4 luglio, con la proiezione del cartone animato “La Carica dei 101”, di Walt Disney. Domenica 5 luglio arriva “Ovosodo”, nell’ambito di una retrospettiva di dieci opere dedicata a Paolo Virzì, tutte digitalizzate dalla Cineteca Nazionale, che si concluderanno domenica 30 agosto, con il ritorno in piazza del regista insieme ai co-sceneggiatori Francesca Archibugi e Francesco Piccolo e all’autore delle musiche Carlo Virzì, che presenterà The Leisure Seeker, proiettato in versione originale. Mercoledì 8 luglio a Trastevere il regista Giovanni Veronesi, insieme a Rocco Papaleo e Matilde Gioli, dibatteranno con il pubblico del film “I moschettieri del Re – La penultima missione”, di G. Veronesi (*).

Giovedì 9 luglio si inaugura l’arena a Tor Sapienza, con l’arrivo di Valerio Mastandrea e Chiara Martegiani che introdurranno “Ride”, di V. Mastandrea. Venerdì 10 luglio si torna a San Cosimato con la consegna del Premio Talento&Tenacia da parte dell’Asilo Savoia, a cui presenzierà il regista del film Leonardo D’Agostino insieme all’attore Andrea Carpenzano, per la presentazione del film “Il Campione”.

Domenica 12 luglio, grazie alla collaborazione tra l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e il Piccolo America, a Trastevere arriva il regista tedesco Jan-Ole Gerster, che introdurrà il suo “OH BOY – Un caffè a Berlino” (*), opera prima in bianco e nero che gli è valsa nel 2013 il premio “Miglior Rivelazione” agli EFA.

Medici Senza Frontiere, charity partner della manifestazione, parteciperà con la nuova campagna #UnitiSenzaFrontiere che collega la realtà improvvisamente stravolta dalla pandemia di Covid-19 al costante impegno di MSF, qualsiasi sia l’emergenza, nel salvare vite ovunque ce ne sia bisogno.

E un esempio concreto di questo impegno è raccontato nel film documentario “La Febbre di Gennaro” di Daniele Cini e Claudia Pampinella, realizzato in collaborazione con MSF, la cui prima nazionale si terrà il 16 luglio al Casale della Cervelletta. La pellicola racconta le numerose missioni umanitarie di Gennaro, giovane tarantino di 29 anni, dal Medio Oriente alla Colombia, dalle navi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo alle epidemie di Ebola e Covid-19, che oggi affronta in Yemen con MSF.

Venerdì 17 luglio a San Cosimato, Agostino Ferrente e il cast del documentario “Selfie” – Miglior Doc. ai David di Donatello, sarà presentato in collaborazione con Amnesty International Italia, alla presenza del portavoce Riccardo Noury e di Ascanio Celestini.

Il grande schermo di Ostia al Porto Turistico sarà inaugurato sabato 18 luglio da Marco Risi, con una maratona delle sue celebri opere “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori”.

Mercoledì 22 luglio si torna nel cuore di Roma, con l’arrivo in piazza di Riccardo Milani e Paola Cortellesi, per la presentazione de “Il Posto dell’Anima”, di R. Milani, seguiti a Cervelletta il 23 Luglio dalla prima proiezione della versione integrale del documentario “Liberi e Pensanti. Uno Maggio Taranto”, di Fabrizio Fichera, Giorgio Testi e Francesco Zippel, con la presenza di Diodato, Roy Paci e Michele Riondino e altri membri del cast a sorpresa.

Nella serata di venerdì 24 luglio la piazza di Trastevere omaggerà Massimo Troisi, con Lello Arena che presenterà “Scusate il Ritardo”, di M. Troisi, appuntamento seguito da sabato 25 luglio con l’arrivo di Dennis Gansel da Amburgo che presenterà il suo “L’Onda”, Die Welle (*), serata nuovamente in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma.

Domenica 26 luglio Ostia vedrà l’arrivo di Valerio Mieli e Isabella Ragonese per “Dieci Inverni”, di V. Mieli. Il regista inoltre mercoledì 29 Luglio assieme alla montatrice Desideria Rayner incontreranno il pubblico per “Ricordi?” di V. Mieli (*). Giovedì 30 luglio Luca Vendruscolo e Andrea Sartoretti introdurranno il film “Piovono Mucche”, di L. Vendruscolo scritto con il compianto Mattia Torre.

Nell’ultima serata del mese di luglio, venerdì 31 a Trastevere, da un’idea del Piccolo America e Francesco Bruni, è nata una serata particolare in Piazza San Cosimato. I ragazzi insieme al regista e sceneggiatore, hanno invitato il Cardinale Don Matteo Zuppi, Vescovo di Bologna, che introdurrà la pellicola da lui amata “Tutto Quello Che Vuoi”, di F. Bruni, uno speciale incontro a cui prenderà parte anche il maestro Giuliano Montaldo.

Sabato 1° agosto si torna a Ostia per l’atteso arrivo di Mathieu Kassovitz con il film “Ordre et Morale”. Kassovitz sarà anche presente a Cervelletta insieme all’attrice e modella Audrey Tautou, nella serata di domenica 2 agosto, per la presentazione del film “Il Favoloso Mondo di Amélie”, di Jean-Pierre Jeunet.

Giovedì 6 agosto proseguono gli appuntamenti con il cinema internazionale, con l’arrivo a Tor Sapienza del regista britannico Tony Kaye, che volerà da Los Angeles a Roma per incontrare il pubblico e parlare del suo American History X (*), pellicola con Edward Norton dedicata al tema della tensione sociale e del razzismo negli Stati Uniti.

Venerdì 7 agosto a San Cosimato, il regista Stefano Cipani, insieme a Giacomo Mazzariol, introdurranno “Mio Fratello rincorre i Dinosauri” (*), tratto dall’omonimo libro di G. Mazzariol.

A Tor Sapienza domenica 16 agosto, l’arena darà il benvenuto al Premio Oscar Pawel Pawlikowski che presenterà “Cold War”. Venerdì 21 agosto a Trastevere, arriva Gianluca Arcopinto con “Il Caricatore”, di Eugenio Cappuccio, Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata, mentre sabato 22 agosto il Porto Turistico di Ostia accoglierà l’ultimo appuntamento con ospiti sul litorale romano con Paola Randi, per la proiezione di “Tito e gli Alieni”, alla quale parteciperanno i giovani membri del cast.

Giovedì 27 agosto si torna a Trastevere per gli ultimi tre giorni targati Piccolo America, con l’arrivo della regista Susanna Nicchiarelli con “Cosmonauta”.

Chiudono la manifestazione Carlo Verdone, nella serata di venerdì 28 agosto con l’omaggio per il centenario di Alberto Sordi, per cui sarà presentato “Lo Scapolo” di Antonio Petrangeli, seguito dal ritorno di Paolo Virzì assieme a Fracensca Archibuigi e Francesco Piccolo nella serata conclusiva di domenica 30 agosto.

Tutti i titoli in programma saranno proiettati alle 21.15 in versione originale con sottotitoli in italiano, a esclusione dei titoli dedicati ai bambini, come i classici disney.


Cinemask, in collaborazione tra TTK Srl e Universal

I dispositivi di protezione personali sono diventati ormai oggetti di uso comune che ci accompagnano nella nostra quotidianità per poter salvaguardare la nostra sicurezza e quella degli altri. Come è noto, sono molte le PMI che durante l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi hanno saputo mettere il proprio know-how al servizio della comunità, dell’impegno sociale e della ripartenza economica, rinnovando e riconvertendo i propri processi produttivi. Tra queste troviamo TTK Srl, azienda friulana specializzata da oltre venti anni nell’abbigliamento per lo sport e comprovata eccellenza italiana grazie ai suoi capi tailor made, ai tessuti innovativi altamente traspiranti e all’attenzione per il design.

Durante l’emergenza sanitaria, l’azienda è stata tra le prime ad attivarsi – anche su incarico diretto della Protezione Civile – per produrre in Italia mascherine igieniche lavabili e ha a sua volta attivato un nuovo ramo aziendale, la TTK MEDICAL, grazie al quale vengono oggi realizzate le nuove “CINEMASK”.

“CINEMASK” sono mascherine 100% made in Italy, safe, economiche ed eco-friendly perché realizzate in tessuto innovativo doppio strato lavabile e riutilizzabili almeno 20 volte. Punto forte del prodotto e del progetto è la partnership realizzata in collaborazione con UNIVERSAL BRAND DEVELOPMENT che rende le “CINEMASK” originali face mask tematizzate con i characters Universal più divertenti ed amati, pensate per i più piccoli ma realizzate per un target molto più ampio che ama il grande cinema e i suoi protagonisti.
La linea “CINEMASK” prevede nove collezioni in decine di modelli – tra cui le famosissime properties presenti nel catalogo Universal: Illumination’s Minions, Trolls, Kung Fu Panda, Madagascar e Shrek – dal design sempre originale e che trasformano le mascherine in un accessorio divertente e alla moda.

Le “CINEMASK” saranno disponibili dalla prima settimana di luglio e sono confezionate singolarmente in una bustina trasparente riutilizzabile per garantire la riconoscibilità e l’igiene, oltre al rispetto dell’ambiente.

Al sito ufficiale ttkcinemask.com è possibile acquistare on-line la linea completa nelle sue diverse collezioni, ma le “CINEMASK” saranno acquistabili anche in farmacia/parafarmacia e direttamente nei cinema che aderiscono al progetto. L’ideazione, il coordinamento e la gestione del progetto sono a cura dell’agenzia milanese Echo, da sempre in prima linea sull’entertainment.


Way To Blue global partner per la comunicazione di Kojima Productions

KOJIMA PRODUCTIONS, lo studio indipendente per lo sviluppo di videogiochi, ha nominato Way To Blue come global partner per la comunicazione e il marketing.

A Way To Blue è stato richiesto di sviluppare una strategia di comunicazione globale ed integrata con l’obiettivo di creare, promuovere e amplificare storie attraverso la produzione di contenuti digitali, social, PR e creativi per il brand, con sede a Tokyo, fondato dal leggendario creatore di giochi, Hideo Kojima.

L’anno scorso KOJIMA PRODUCTIONS ha lanciato il pluripremiato videogioco DEATH STRANDING per PlayStation®4, del quale uscirà la versione per PC il 14 luglio 2020. Il gioco include le performance di un cast stellare tra cui Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Tommie Earl Jenkins, Troy Baker e Lindsay Wagner.

La campagna di Way To Blue si svilupperà in due fasi. La prima, iniziata subito, in cui l’agenzia, sfruttando il suo impatto e la sua presenza globale, ha esteso la portata dei social media della KOJIMA PRODUCTIONS, permettendo alla società giapponese di esprimersi in 7 nuove lingue.

Nella seconda fase, Way To Blue garantirà un servizio di ufficio stampa globale e la produzione di contenuti creativi digitali a supporto delle PRODUZIONI KOJIMA, tra cui DEATH STRANDING.

“Way to Blue ha capito fin dal primo momento le nostre esigenze”, ha dichiarato Jay Boor, Global Head of Marketing & Communications della KOJIMA PRODUCTIONS. “Il loro approccio a questo intero processo è stato autentico, intelligente e dinamico. Il team non ha solo capito il modo migliore per lavorare con noi, creando e raccontando efficacemente la nostra storia, ma è stato anche in grado di portare risultati concreti e tangibili e un valore aggiunto all’intero progetto. “

Il Managing Director di Way To Blue, Neil Kleiner, ha aggiunto:

“Way To Blue ha lavorato con alcuni dei più grandi storyteller del cinema e della TV per oltre 20 anni. Nell’ampliare il nostro focus al mondo del gaming, la collaborazione con la KOJIMA PRODUCTIONS segna per noi un’importante vittoria. Sotto la guida del leggendario Hideo Kojima, lo studio è considerato uno dei più visionari nel settore dei videogame (o forse di QUALSIASI settore). Siamo incredibilmente entusiasti di collaborare con KOJIMA PRODUCTIONS, che riteniamo perfettamente a metà tra l’intrattenimento cinematografico e il “futuro del gioco”, e siamo già al lavoro sull’uscita di DEATH STRANDING per PC “.

Per le ultime notizie e gli annunci di KOJIMA PRODUCTIONS, seguite @KojiPro2015_IT su Twitter.

Per ulteriori informazioni sulla prossima uscita di KOJIMA PRODUCTIONS, DEATH STRANDING per PC, in programma il 14 luglio, visitare deathstrandingpc.505games.com.


Onward – Oltre la Magia in anteprima al Giffoni Film Festival

Giovedì 16 luglio il nuovo film Disney e Pixar Onward – Oltre la Magia, sarà presentato in anteprima alla 50esima edizione del Giffoni Film Festival, uno special screening per centinaia di giovani giurati per tornare ad emozionarsi con il grande schermo e ritrovare insieme la magia della sala cinematografica.

Diretto da Dan Scanlon e prodotto da Kori Rae, la squadra creativa che ha realizzato Monsters University, Onward – Oltre la Magia include tra le voci italiane Sabrina Ferilli (Laurel Lightfoot), Fabio Volo (Wilden Lightfoot), Favij (spiritello), Raul Cremona (apprendista stregone) e David Parenzo (cameriere).

Quando due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, hanno l’inaspettata opportunità di trascorrere un giorno in più con il loro defunto padre, si imbarcano in una straordinaria avventura a bordo dell’epico furgone di Barley, Ginevra. Come ogni impresa che si rispetti, la loro avventura è ricca di incantesimi magici, mappe misteriose, ostacoli insormontabili e scoperte incredibili. Ma quando la coraggiosa mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i suoi figli sono scomparsi, si allea con la Manticora, una ex guerriera in parte leone, in parte pipistrello e in parte scorpione, e inizia a cercarli. Nonostante le pericolose maledizioni, questo singolo magico giorno potrebbe significare molto più di quanto avessero mai immaginato.


Saw, il reboot Spiral e il giallo di Jigsaw: ci sarà? Sarà un altro attore? Parla Tobin Bell

Tobin Bell, interprete del maniaco giustiziere John Kramer nei Saw, spiega come si pone all'idea di un altro attore nei panni dell'iconico villain. Ma ci sarà nell'imminente Spiral?

Rivedremo in qualche forma Jigsaw alias John Kramer nei Saw? Il Covid-19 ha fatto slittare al 2021 l'uscita di Spiral - L'eredità di Saw, reboot della saga di Saw interpretato da Chris Rock e Samuel L. Jackson, diretto dal veterano della serie Darren Lynn Bousman. Il reboot riguarda una serie di omicidi che ricordano il modus operandi del maniaco giustiziere, e ci si ricollega al finale di Saw: Legacy. In teoria non avremmo modo di rivedere Tobin Bell nei panni di Kramer, visto che peraltro è morto già in Saw III, ma questo non ha impedito al personaggio e all'attore di tornare in azione in qualche forma registrata nei film successivi. Bell, ormai giunto a 77 anni, promuovendo l'imminente horror destinato allo streaming e intitolato Belzebuth, di cui è protagonista nei panni di un prete, non si è voluto sbilanciare in un'intervista a Comicbook.Com. Non vede tuttavia alcun limite all'idea di passare il personaggio a un collega più giovane (forse per un'origin story?). Ecco le sue parole.

John Kramer è un personaggio alla Re Lear. E' enorme, il suo mondo è molto grande. Se la sceneggiatura fosse di altissimo livello, è un personaggio che farebbe esaltare qualsiasi attore all'idea di interpretarlo.

Risposta divagante, però un cammeo di Bell in Spiral - L'eredità di Saw sarebbe un fanservice quasi dovuto. Staremo a vedere.


365 GIORNI, DUFFY CHIEDE A NETFLIX DI TOGLIERE IL FILM: "ESALTA LO STUPRO"

365 Giorni è al centro delle accuse di Duffy, la cantautrice gallese, che ha chiesto di togliere il film dal catalogo di Netflix perché offre una rappresentazione molto controversa dello stupro e della violenza nei confronti delle donne.
L'artista, alcuni mesi fa, aveva condiviso la sua drammatica storia svelando di essere stata rapita e violentata, decidendo successivamente di stare distante dal mondo dello spettacolo per cercare di riprendersi dal trauma.

Il film polacco 365 giorni, che ha incassato 9 milioni di dollari in patria, è entrato a far parte della classifica dei 10 film più visti in streaming in molte nazioni e racconta la storia di una donna che viene rapita da un gangster siciliano convinto che in un anno si innamorerà di lei.
Duffy ha ora voluto rivolgersi a Reed Hastings per spiegare quanto sia irresponsabile distribuire il progetto che dovrebbe avere un sequel ed è già stato al centro di una petizione, firmata da oltre 3.500 persone, in cui si sottolinea che "glorifica il traffico di esseri umani e la Sindrome di Stoccolma".

La cantautrice, nella sua missiva, ha ricordato come sia stata drogata, rapita e violentata. L'artista ha quindi parlato del film dichiarando: "Non voglio essere nalla posizione di scrivervi, ma quello che ho subito mi obbliga a farlo, perché l'esperienza violenta che ho vissuto è del tipo che voi avete deciso di presentare come 'fantasia erotica per adulti'".

Duffy ha aggiunto: "365 giorni rende glamour la brutale realtà dello sfruttamento della prostituzione, del rapimento e della violenza sessuale. Nessuno dovrebbe avere questa idea di intrattenimento e non dovrebbe essere descritta in quel modo, o commercializzata".

La cantante ha ricordato che circa 25 milioni di persone sono al centro di questi crimini in tutto il mondo, sottolineando che l'80% sono donne e il 50% sono minorenni: "Non riesco a immaginare come Netflix possa ignorare quanto sia avventato, insensibile e pericoloso mostrare questo film proponendolo come una storia 'sexy'. Ha persino spinto, recentemente, alcune giovani donne a chiedere allegramente a Michele Morrone, il protagonista del film, di rapirle".

Duffy ha aggiunto: "A chiunque che potrebbe dire 'si tratta solo di un film', non è 'solo' quando si ha una grande influenza nel distorcere un argomento di cui non si parla spesso, come il traffico sessuale e i rapimenti, rendendolo un argomento erotico".
La cantante si è infine rivolta agli spettatori chiedendo di riflettere sulla realtà delle situazioni proposte sullo schermo, rendendosi conto di quanto sia sbagliata e dannosa la rappresentazione degli eventi al centro di 365 Giorni.


LA VOLTA BUONA: IL FILM CON MASSIMO GHINI DA OGGI IN SALA

La volta buona di Vincenzo Marra con protagonista Massimo Ghini, affiancato da Max Tortora, Francesco Montanari e dal giovane Ramiro Garcia, arriverà in sala da oggi ed è il primo film che debutta al cinema dopo la riapertura. Grazie all'impegno della distribuzione Altre Storie insieme ai produttori Lotus Production - una società Leone Film Group - e TIMVISION che hanno deciso di sostenere la riapertura delle sale cinematografiche, il pubblico italiano potrà tornare al cinema per godersi un film nuovo, un film per tutti, girato tra l'Italia e l'Uruguay, che affronta i grandi temi della vita: la famiglia, la paternità, la migrazione.

Un'opera firmata da Vincenzo Marra, amato e premiato regista italiano, con Massimo Ghini per la prima volta protagonista assoluto. "In un momento per niente facile che ci ha visto e ci vede tutti coinvolti, abbiamo deciso di sostenere la riapertura dei cinema con uno dei nostri titoli più importanti." - ha dichiarato Cesare Fragnelli, distributore del film per Altre Storie - "La regia precisa di Vincenzo Marra e il suo cast eccezionale raccontano, con il tono della commedia dolceamara, una grande storia che parla di sogni, di giovani, di famiglia, e si rivolge al cuore di tutti noi. Una formula, amata dalla critica all'ultima Festa del Cinema di Roma, che siamo certi saprà dare la giusta speranza ai nostri spettatori, perché è questo il momento giusto de LA VOLTA BUONA: il momento di affrontare a testa alta il virus che ci ha colpiti negli ultimi mesi, il momento di rialzarsi e tornare in sala insieme al grande pubblico. Perché la voglia di cinema, del cinema autentico, emozionante, è più forte di ogni altra cosa."

La sinossi recita: Bartolomeo, procuratore sportivo, vive di espedienti e piccoli imbrogli. Negli anni ha sprecato le tante occasioni che ha avuto, il vizio del gioco gli ha fatto perdere soldi e famiglia e ora passa le giornate nei campetti di periferia sperando di trovare il nuovo Maradona. Sempre alla ricerca del colpo di fortuna, un giorno riceve una telefonata: in Uruguay c'è un ragazzino, Pablito, che è un vero fenomeno, un fuoriclasse che sicuramente sfonderà nel calcio italiano. Per Bartolomeo è finalmente arrivata l'occasione per riprendersi tutto quello che ha perso. Per Pablito si può realizzare il sogno di una vita migliore. Per entrambi sembra essere la volta buona...


IL DELITTO MATTARELLA: IL FILM DI AURELIO GRIMALDI DA OGGI IN SALA

Esce oggi nei cinema, distribuito da Cine1 Italia, Il Delitto Mattarella per la regia di Aurelio Grimaldi, co-prodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema e in qualità d'investitore esterno dalla società Edilizia Acrobatica SpA, con il supporto della Sicilia Film Commission e Sensi Contemporanei.

Il film si avvale di un ricco cast siciliano, composto da Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo, Andrea Tidona.

Un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani coinvolti nel progetto che si avvale, a sua volta, di una troupe interamente siciliana. Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sul caso-Mattarella. Dopo l'elezione del fratello Sergio al Quirinale ha scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti, con l'intento di combattere l'oblio in cui è caduta la vicenda. Tra i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella e l'allora Presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6 gennaio 1980 era un giovane PM di turno e quindi titolare di inizio indagini sull'omicidio.

"Piersanti Mattarella - sottolinea Grimaldi - è una figura ingiustamente dimenticata. A Roma e Milano non esiste nemmeno una via a lui dedicata. La discrezione della impeccabile famiglia e del fratello Presidente della Repubblica sono senza pari". La sinossi racconta: 6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell'auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell'Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato.

Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l'omicidio: protetto a Roma dal Segretario della DC e dal Presidente della Repubblica Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l'omicidio Mattarella, si allea con l'estrema destra romana neofascista in cambio dell'evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. Ma l'omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile.


CAPTAIN AMERICA, CHRIS EVANS: "SENTO GIÀ LA MANCANZA DI STEVE ROGERS"

Chris Evans ha detto addio al ruolo di Captain America e, in una recente intervista, ha ammesso di sentire già un po' la mancanza del mondo Marvel e del ruolo del supereroe.
L'attore non ha però intenzione di riprendere in mano lo scudo di Steve Rogers che è stato passato a Falcon al termine di Avengers: Endgame.

Rispondendo alle domande di Backstage, Chris Evans ha parlato delle aspettative dei fan: "C'erano queste enorme aspettative che avevano le persone nella propria mente, questa idea di chi era il personaggio, e bisognava rispettarla. Gli spettatori sono una parte di ciò che fa funzionare questi film".
Dire addio al ruolo di Captain America non è stato però facile: "Ho assolutamente amato il mio periodo con la Marvel. Mi manca già, ma non posso negare che è davvero entusiasmante avere la totale libertà di poter dare spazio a qualsiasi cosa voglia il mio appetito creativo".

Far parte del Marvel Cinematic Universe è piuttosto impegnativo e Chris Evans ha dimostrato nel corso degli anni di essere interessato a progetti di vario tipo, spaziando dalla commedia Cena con delitto - Knives Out che ha conquistato critica e pubblico, alla serie In difesa di Jacob in cui ha recitato accanto a Michelle Dockery.


BLACK WATER: ABYSS, ATTENTI AL COCCODRILLO GIGANTE NEL TRAILER DEL NUOVO SURVIVAL THRILLER

È grazie ad Altitude Films che possiamo mostrarvi oggi il primo trailer ufficiale dell'interessante Black Water: Abyss, nuovo survival thriller con diversi elementi orrorifici diretto da Andrew Traucki, già regista di quello che era il primo capitolo del 2007, intitolato semplicemente Black Water.

La sinossi di Black Water: Abyss recita:

"Il film vede una coppia in cerca d'avventure formata da Eric e Jennifer convincere i loro amici Yolanda e Viktor a esplorare un sistema di grotte in cui non si è ancora avventurato nessuno, nelle zone remote dall'Australia settentrionale e aiutati dall'impavido e imprevedibile Cash come guida. Quando una tempesta tropicale inonda le grotte, gli avventurieri si ritrovano intrappolati negli oscuri recessi sottorranei, completamente isolati dal mondo esterno. Mentre le acqua continuano pericolosamente a innalzarsi, il gruppo di rende conto di non essere solo in quel tenebroso luogo, tanto che il loro disperato tentativo di fuga si trasforma in una frenetica lotta per la sopravvivenza contro un terribile coccodrillo gigante".

Black Water: Abyss vede nel cast Luke Mitchell, Jessica McNamee, Amali Golden, Benjamin Hoetjes e Anthony J. Sharpe, per un'uscita prevista in Inghilterra e Irlanda il prossimo 10 luglio, in America il 7 agosto 2020.




GHOSTBUSTERS TORNA NEI DRIVE-IN AMERICANI, JASON REITMAN: "CI SARÀ UNA SORPRESA"

Mentre le sale cinematografiche degli USA si preparano lentamente alla ripartenza, con gli attesi Tenet e Mulan che salvo ulteriori posticipi arriveranno il prossimo agosto, proseguono le iniziative legate ai drive-in americani con il ritorno del mitico Ghostbusters - Acchiappafantasmi.

Jason Reitman, regista del nuovo capitolo previsto per la primavera 2021, ha promosso l'iniziativa anticipando l'arrivo di un contenuto speciale per i fan che assisteranno alle proiezioni. "Se riuscite a trovare un drive-in... Ci sarà una piccola sorpresa prima del film. Per favore state al sicuro! Portatevi la vostra tuta e una mascherina."

A giudicare dalle sue parole, potrebbe trattarsi di una breve preview di Ghostbuster: Legacy (magari con qualche footage inedito) o più semplicemente di una video introduzione realizzata proprio dal regista per presentare al pubblico l'iconico film diretto da suo padre, Ivan Reitman, e spendere qualche parola sul nuovo progetto.

In Ghostbusters: Legacy, lo ricordiamo, ritroveremo diversi membri del cast originale tra cui Dan Aykroyd, Bill Murray, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts, che affiancheranno le new entry Paul Rudd, McKenna Grace, Finn Wolfhard, e Carrie Coon in una storia ambientata dopo i due capitoli originali.


TENET, LO SPY-THRILLER DI CHRISTOPHER NOLAN TORNA A MOSTRARSI IN 4 IMMAGINI UFFICIALI

n attesa di capire se riusciremo davvero a vederlo al cinema il prossimo 26 agosto, data per ora ufficializzata, Warner Bros e Syncopy hanno pubblicato online quattro nuove e splendide immagini dedicate a Tenet di Christopher Nolan, nuovo spy-thriller scritto e diretto dall'amatissimo autore di Inception e Dunkirk.

Nella prima immagine vediamo il Protagonista, Neil e un terzo personaggio camminare lungo quella che sembra una casa d'aste o una qualche collezione privata. Nella seconda c'è una forte esplosione, forse all'esterno della scena dell'Opera. Nella terza solo Neil e nella quarta il villain russo con l'ex-moglie.

Tenet vede nel cast John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki e Kenneth Branagh e segue la storia di un'agenzia operativa segreta in lotta contro un misterioso criminale russo per sventare la Terza Guerra Mondiale, agendo come se si trovassero in una nuova Guerra Fredda, solo con delle armi legate alla meccanica quantistica e alla manipolazione del tempo a sostituire la deterrenza nucleare.


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THOR, IN UNA CONCEPT ART IL DIO DEL TUONO HA UN LOOK ISPIRATO A THE ULTIMATES

I primi film del Marvel Cinematic Universe devono molto all'immaginario creato da Mark Millar e Bryan Hitch nella serie a fumetti The Ultimates, che ha reinventato i supereroi influenzando in particolare la Fase 1. Una nuova concept art pubblicata su Instagram mostra ora un'idea per Thor che non abbiamo visto concretizzarsi sullo schermo.

Charlie Wen, concept artist dei Marvel Studios, ha postato infatti un'immagine in cui il costume di Thor è ispirato alla sua versione Ultimate. Lo si nota dal design della tuta, dall'assenza del mantello, dalla forma di Mjolnir: a parte qualche differenza, lo stile è proprio quello di The Ultimates.

Nel post, che si può vedere in calce alla news, a corredo della concept art Charlie Wen scrive: "Ehi ragazzi, continuo a condividere i primi concept in bianco e nero che ho realizzato per Thor prima dell'inizio della pre-produzione del film. Questo era uno dei pochi concept di Thor senza mantello, basato sulla serie a fumetti The Ultimates, che a proposito, è incredibile. È stata una delle prime volte in cui mi sono sentito come si sentono i supereroi nella vita reale e in situazioni reali."

Se il look scelto per Thor nel MCU ha soddisfatto i fan, anche questa versione alternativa sembra comunque degna di nota. Lo stesso Wen ha pubblicato nei giorni scorsi un'altra concept art, con Kevin McKidd nei panni di Thor. L'attore di Grey's Anatomy, infatti, era inizialmente tra i candidati per il ruolo che poi è andato a Chris Hemsworth, il cui arrivo ha costituito per Kenneth Branagh la svolta per il MCU.


www.instagram.com/p/CCETWGxjYBn/?utm_source=ig_embed
view post Posted: 2/7/2020, 13:53 MovieTown - Cinema

GIOVEDI

02/07/2020



ARRIVA SUNSET DRIVE IN, IL CINEMA ALL’APERTO NEGLI STUDIOS DI CINECITTÀ

A partire da domani, venerdì 3 luglio, Cinecittà Studios ospiterà Sunset Drive In, un cinema all’aperto in grado di ospitare 160 automobili e 320 spettatori, che ci terrà compagnia fino ad ottobre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Nello specifico il Drive In sarà attivo 3 giorni a settimana, dal venerdì alla domenica, a partire dalle 20:00 con 2 proiezioni a sera di film di ogni genere, da Kill Bill a Grease.

Il comunicato
Nella cornice di Cinecittà Studios, domani apre Sunset Drive In, un cinema all’aperto in grado di ospitare 160 automobili e 320 spettatori. Con due programmazioni a serata, sarà aperto dal venerdì alla domenica a partire dalle ore 20:00. Un’esperienza che richiama un intrattenimento old style, riproposto in chiave attuale, che vi terrà compagnia fino ad ottobre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Il nuovo progetto socio-culturale di Sunset Drive In, con il primo spettacolo previsto venerdì 3 luglio 2020, si svolgerà nello spazio antistante al Teatro 3 di Cinecittà Studios: 6mila metri quadri in grado di ospitare 160 automobili dalle quali guardare comodamente lo schermo da 100mq.

Il progetto, nato come manifesto della cultura cinematografica e del piacere dell’audiovisivo, ha come principale obiettivo quello di proporsi come alternativa alla fruizione cinematografica collettiva, garantendo un momento di svago sociale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza imposte dal Governo. “Questa iniziativa – sottolinea la direzione del Sunset Drive In – durerà per tutta la stagione estiva, da luglio a ottobre ed è un’ottima opportunità per far respirare un pò di normalità ai cittadini romani, facendo assaporare loro la magia delle serate all’aperto in macchina, come nei drive-in di tanti anni fa.

Sunset Drive In proporrà – a 7,50 euro di biglietto di entrata per persona – un’esperienza di intrattenimento in cui sarà possibile usufruire di numerose tipologie di servizi direttamente dalla propria auto: acquisto biglietto con scelta del posto auto, check-in tramite smartphone, possibilità di ordinare food and beverage con pagamento digitale e accessibilità audio tramite canale FM. Sunset Drive In vi terrà compagnia 3 giorni a settimana, dal venerdì alla domenica, a partire dalle 20:00 con 2 proiezioni a sera di film di ogni genere: la prima, dalle ore 21:00, la seconda a seguire. La serata di apertura prevede la proiezione di due film che hanno segnato la storia del cinema: Flashdance, in prima serata, e di Kill Bill in seconda serata. Un turnover vero e proprio di generi e tipologie di film, senza dimenticare i grandi registi che hanno fatto e stanno facendo la Storia del Cinema.

Il palinsesto completo è disponibile sul sito www.sunsetdrivein.it


SHANG-CHI – LA PRODUZIONE RIPARTIRÀ ALLA FINE DI LUGLIO

Le recenti foto dal set hanno dimostrato che la produzione di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings si prepara a ripartire in Australia, e ora un’ulteriore conferma giunge da Deadline.

Le fonti consultate dal sito sostengono infatti che le riprese ricominceranno alla fine di luglio presso i Fox Studios di Sydney. La Marvel sta procedendo con molta cautela per preparare il ritorno sul set del cast e della troupe, i cui membri andranno in quarantena una volta sbarcati in Australia, secondo le linee guida del paese. Sarà il governo a fornire gli alloggi.

L’uscita del cinecomic è slittata al 7 maggio 2021, come potrete leggere nel nuovo calendario del Marvel Cinematic Universe. Il film di Destin Daniel Cretton inaugurerà quindi la stagione cinematografica estiva del 2021.

La prima sinossi
Nei fumetti, Shang-Chi è il figlio di un globalista cinese che cresce ed educa la sua progenie nella sua residenza segreta, chiusa al mondo esterno. Il ragazzo viene addestrato nelle arti marziali, e sviluppa capacità insuperate.

Simu Liu (Blood and Water) interpreterà Shang-Chi, mentre il grande Tony Leung presterà il volto al vero Mandarino. Il cast comprende anche Awkwafina, forse nel ruolo di Fah Lo Suee, e Fala Chen.

La sceneggiatura è opera di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Jean-Claude Van Johnson, Zombieland: Doppio colpo, Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un nuovo universo 2). La regia è stata invece affidata a Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro, Il diritto di opporsi, Tokyo Vice).

Shang-Chi, Maestro del Kung-Fu, è stato creato da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni) su Special Marvel Edition n° 15 (dicembre 1973). Si tratta del più grande esperto di arti marziali dell’Universo Marvel, e la sua forza si basa interamente sull’addestramento e sul talento individuale, non sui superpoteri. È figlio del criminale Fu Manchu, e ha fatto parte sia degli Eroi in Vendita (come Pugno d’Acciaio e Luke Cage) sia dei Vendicatori.

Vi terremo aggiornati.


JUSTICE LEAGUE E LE ACCUSE DI RAY FISHER: JOSS WHEDON NON COMMENTA, IL PRODUTTRE SMENTISCE

Nelle ultime ore si è sollevato un vero e proprio polverone su Justice League. Nello specifico si tratta di accuse rivolte a Joss Whedon.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher, interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

È la prima volta che vengono mosse dichiarazioni simili nei confronti di Joss Whedon e la cosa suona decisamente strana se si prende in considerazione il fatto che tutto emerge ora che è stato ufficialmente annunciato l’arrivo della cosiddetta Snyder Cut, la versione originale del film concepita da Zack Snyder, che sarà rilasciata su HBO Max nel 2021.

In ogni caso Whedon si è chiuso dietro un laconico “No comment”, ma a smentire le dichiarazioni di Ray Fisher ci ha pensato il produttore John Berg (via Variety).

È assolutamente falso che siano stati permessi comportamenti non professionali, di alcun tipo. Quello che ricordo è che [Fisher] aveva preso male il fatto che volessimo far dire al suo personaggio “Booyaa”, una celebre battuta pronunciata da Cyborg nelle serie animate.

Nessuna dichiarazione per il momento dal resto del cast. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


Ragazze vincenti, Colin Hanks dice sì a un sequel tratto da una delle sequenze più memorabili del film

E se una delle scene più memorabili di Ragazze vincenti, film biografico del 1992 diretto da Penny Marshall con Tom Hanks e Geena Davis, desse vita a un sequel?
È la proposta del regista Matthew A. Cherry fatta un paio d’anni fa e tornata virale negli ultimi giorni:

Immaginate un sequel di Ragazze vincenti che parte con la donna nera che lancia la palla dagli spalti, poi restiamo su di lei e diventa un film biografico sulle tre donne nere che giocarono nelle Negro League (Toni Stone, Mami “Peanut” Johnson e Connie Morgan).

La proposta ha ottenuto il favore di Colin Hanks, figlio di Tom, che ha ammesso che “non c’è nemmeno da pensarci”.

E anche quello di Gabrielle Union:

https://twitter.com/MatthewACherry/status/...uel%2F436534%2F

Ragazze vincenti diventerà una serie televisiva e le protagoniste saranno D’Arcy Carden e Abbi Jacobson, rispettivamente già nel cast di The Good Place e Broad City. Prodotta da Amazon, la serie sarà scritta e prodotta da Will Graham (Mozart in the Jungle) in collaborazione con Jacobson.

Nella versione per il piccolo schermo non appariranno le sorelle Dottie Hinson e Kit Keller, i personaggi interpretati nel lungometraggio da Geena Davis e Lori Petty.

Graham e Jacobson hanno contattato Penny Marshall, regista del film originale, prima della sua morte avvenuta nel mese di dicembre 2018 per ottenere l’approvazione che ritenevano necessaria a procedere con lo sviluppo della serie


Stephen King ha amato la prima stesura della sceneggiatura di Revival, parola di Mike Flanagan

Dopo Il Gioco di Gerald, adattamento prodotto da Netflix dell’omonimo romanzo, e Doctor Sleep della Warner Bros, Mike Flanagan tornerà a lavorare sui mondi letterari di Stephen King con Revival, film che produrrà insieme a Trevor Macy e che potrebbe anche finire per dirigere.

Durante il Kingcast, occasione durante la quale ha parlato anche di Doctor Sleep, dei consigli che gli sono stati dati da Stephen King e della peculiare attitudine che lo scrittore di Bangor ha verso i lungometraggi tratti dalle sue opere, Mike Flanagan ha spiegato che l’autore ha già decisamente apprezzato la prima stesura della sceneggiatura:

L’ha amata. Personalmente apprezzo molto e trovo incredibilmente divertente il ritorno a questo orrore cosmico. È estremamente dark e cinico e me la sto letteralmente spassando. Molto del lavoro di King è così, c’è una certa sicurezza nell’approccio sentimentale in molte storie, ma questa invece è incredibilmente desolante e meschina. Non penso di aver finito un film in questa maniera da Absentia? O forse da Ouija? Leggo sempre tutte le recensioni dei miei film e vengo accusato di essere sempre troppo sentimentale ed emotivo nei finali. Ma qua mi sono davvero divertito perché sono andato a briglia sciolta. Volete un finale dark? Ottimo, tenetevi forte.

Uscito nel 2015 (in Italia a marzo 2015), il romanzo horror Revival racconta le vicende di un drogato che si rimette in contatto con un suo mentore dopo molti anni: un reverendo che ha lasciato la chiesa dopo aver vissuto una tragedia terribile. L’uomo è diventato un guaritore ed è ossessionato da esperimenti elettrici…

Questa la sinossi del romanzo:

Più di cinquant’anni fa, in una placida cittadina del New England, un’ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l’amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha “salvato” il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l’idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l’urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent’anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l’America in compagnia dell’inseparabile chitarra che l’ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l’ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. “Revival” è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra.


Asa Butterfield commenta il mancato ingaggio nei panni di Spider-Man nell’Universo Cinematografico Marvel

In un’intervista rilasciata a Collider (via CB.com), Asa Butterfield ha ricordato di quando era in lizza per il ruolo di Spider-Man nell’Universo Cinematografico della Marvel, parte poi andata, come noto, a Tom Holland.
L’attore spiega di non nutrire particolari rimpianti:

Di tanto in tanto c’è una parte che desideri davvero, uno script che ami e t’impegni anima e corpo per riuscire a ottenerla, ma fai un buco nell’acqua. È dura da mandare giù, ma ho scoperto che alla fine non tutti i mali vengono per nuocere. Nel caso di Spider-Man sono poi finito a fare Sex Education per Netflix, una cosa che non sarei riuscito a girare se avessi ottenuto l’altro ingaggio […] Se la tua lettura del personaggio non è in linea con quello che il regista e i produttori vogliono ottenere non c’è molto che puoi fare. Semplicemente, potresti non essere la persona adatta ed è una cosa su cui non hai alcun potere. È qualcosa che ho imparato e che è di grande supporto nel riuscire a sopportare quando le cose non vanno come volevi. Tom ha fatto un lavorone con Peter che interpreta in maniera diversa da come lo avevo inteso io e, in quell’universo, funziona davvero. Cosa che io non sarei riuscito a fare. Insomma, mi pare che alla fine le cose siano andate bene per entrambi

Qualche giorno fa, in un’altra un’intervista rilasciata a Deadline in cui ha parlato della complessa ripresa dei lavori per la terza stagione di Sex Education in un contesto di emergenza sanitaria (ecco tutto quello che c’è da sapere), Asa Butterfield ha ricordato anche l’esperienza avuta col leggendario Martin Scorsese. Potete scoprire quello che ha detto su Hugo Cabret e il leggendario regista italoamericano in questo articolo.


Suicide Squad, David Ayer puntualizza: qualsiasi decisione sulla director’s cut è in mano ad AT&T ed HBO Max

David Ayer è tornato a parlare del suo Director’s Cut di Suicide Squad nella risposta data a un follower su Twitter.
Alla domanda “David, puoi dire qualcosa circa l’effettiva esistenza della Director’s Cut di Suicide Squad e sulle possibilità di poterla vedere?”, il regista ha risposto che “Esiste, ma dovete inoltrare le vostre richieste alla AT&T e a HBO Max per farle vedere la luce del giorno”.

La speranza sulla Director’s Cut del cinecomic di David Ayer è stata alimentata dall’annuncio dell’arrivo su HBO Max, nel 2021, della Snyder Cut di Justice League.

Da quando è stata diffusa la notizia, il regista di Suicide Squad ha cominciato a gettare sui social un quantitativo non indifferente di pastura, svelando dettagli e foto tratte dall’Ayer Cut della pellicola , la versione inizialmente concepita dal regista che tra una scena tagliata e l’altra, riprese aggiuntive e modifiche in fase di montaggio è cambiata drasticamente nel corso della post-produzione.

La pellicola, diretta da David Ayer, è uscita nelle sale americane il 5 agosto 2016 e il 13 agosto in Italia. Questa la sinossi:

È bello essere cattivi… Mettete insieme un team dei più pericolosi Super Cattivi che possiate trovare nelle carceri del mondo, dategli il più fornito arsenale a disposizione del governo e mandateli in missione per sconfiggere un’entità insuperabile ed enigmatica. L’ufficiale dell’intelligence degli U.S.A., Amanda Waller ha convocato in gran segreto un gruppo di individui disperati e deprecabili che non ha niente da perdere. Ad ogni modo, dopo aver fallito inevitabilmente la missione ed essersi resi conto di non essere stati scelti per avere successo quanto per la loro colpevolezza riconosciuta, pensate che la Suicide Squad risolverà la questione morendo nel tentativo oppure decideranno sia meglio che ognuno vada per la sua strada?


Jurassic World: Dominion, secondo Sam Neil il ruolo dei protagonisti originali sarà più di un semplice cammeo

I protagonisti originali di Jurassic Park non torneranno in Jurassic World: Dominion solo per fare un veloce cammeo. A confermato è Sam Neill, che ha invitato i fan ad aspettarsi una partecipazione decisamente più sostanziosa rispetto a quella di Jeff Goldblum in Jurassic World: Il regno distrutto.
“Siamo in tutto il corso del film, io, Jeff [Goldblum] e Laura [Dern]…” ha raccontato l’attore a Yahoo Movies UK durante la promozione di Ride Like a Girl, che questa settimana sarà disponibile in digitale negli Stati Uniti.

La differenza con il passato? “Probabilmente non correremo veloci quanto 27 anni fa“.

L’attore che tornerà a interpretare Alan Grant ha svelato che tre dei protagonisti del film sono già in quarantena nel Regno Unito (ieri vi abbiamo parlato di Bryce Dallas Howard) e che si ricongiungerà a loro tra dieci giorni:

Vivremo nello stesso complesso per tre o quattro mesi, perciò sarà divertente. Tutti adorano Chris e Bryce, quindi saremo una bella compagnia

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


Jurassic World: Dominion, secondo Sam Neil il ruolo dei protagonisti originali sarà più di un semplice cammeo

I protagonisti originali di Jurassic Park non torneranno in Jurassic World: Dominion solo per fare un veloce cammeo. A confermato è Sam Neill, che ha invitato i fan ad aspettarsi una partecipazione decisamente più sostanziosa rispetto a quella di Jeff Goldblum in Jurassic World: Il regno distrutto.
“Siamo in tutto il corso del film, io, Jeff [Goldblum] e Laura [Dern]…” ha raccontato l’attore a Yahoo Movies UK durante la promozione di Ride Like a Girl, che questa settimana sarà disponibile in digitale negli Stati Uniti.

La differenza con il passato? “Probabilmente non correremo veloci quanto 27 anni fa“.

L’attore che tornerà a interpretare Alan Grant ha svelato che tre dei protagonisti del film sono già in quarantena nel Regno Unito (ieri vi abbiamo parlato di Bryce Dallas Howard) e che si ricongiungerà a loro tra dieci giorni:

Vivremo nello stesso complesso per tre o quattro mesi, perciò sarà divertente. Tutti adorano Chris e Bryce, quindi saremo una bella compagnia

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


Vue e Cineworld rinviano la riapertura dei cinema in Inghilterra a causa dello slittamento di Tenet e Mulan

Vue, una delle principali catene cinematografiche europee, ha annunciato di aver rinviato la riapertura dei cinema nel Regno Unito: il piano era quello di far ripartire le sale il 10 luglio, ma ora la data è stata spostata al 31 luglio. Lo stesso farà Cineworld. L’unica catena che, almeno per ora, mantiene la riapertura in fasi a partire dal 4 luglio (data fissata dal governo inglese per le riaperture, mentre in Scozia la data è il 15 luglio, Galles e Irlanda del Nord non hanno ancora comunicato date) è Odeon, di proprietà di AMC Theatres (che invece ha spostato di due settimane la riapertura negli Stati Uniti).
Il motivo è presto detto: lo slittamento delle date di uscita di Tenet (Warner Bros.) e Mulan (Disney), che arriveranno in sala rispettivamente il 12 e il 21 agosto.

“Abbiamo approntato delle misure di sicurezza molto esaurienti per la salvaguardia del nostro staff e dei nostri clienti, e ora Vue è pronta ad accogliere nuovamente gli spettatori nei cinema inglesi per godersi l’esperienza sul grande schermo,” ha commentato ufficialmente il CEO Tim Richards. “Sappiamo, dopo aver riaperto con successo circa 70 cinema tra Germania, Danimarca, Olanda, Lituania, Polonia e Italia, che dopo il lockdown il pubblico non vede l’ora di tornare in sala, con la sicurezza aggiuntiva di nuovi protocolli sanitari e il giusto distanziamento sociale. Vogliamo però fornire anche una grande offerta di contenuti e, nonostante al momento ci siano tanti film classici e recenti nella nostra programmazione per soddisfare l’appetito dei cinefili durante l’estate, lo slittamento globale di Mulan e Tenet ci costringe a rivalutare le nostre aperture.”

In Italia The Space ha aperto alcuni multisala: la riapertura completa doveva avvenire all’inizio di luglio, ma a questo punto verrà spostata di alcune settimane. Nel nostro paese praticamente tutte le uscite di un certo calibro sono state spostate nella seconda metà di agosto dopo il rinvio di Tenet al 26 agosto.

Vue gestisce circa 2000 schermi in dieci paesi, e nel caso dell’Inghilterra la decisione di fermare la riaccensione dei proiettori è stata condizionata dallo slittamento completo di tutte le nuove uscite. I distributori hanno comunque messo a disposizione oltre 450 film per i cinema che dovessero decidere di riaprire il 4 luglio, ma ovviamente l’assenza di titoli “freschi” mina qualsiasi tentativo di ripartenza.


Guillermo del Toro su Le Montagne della Follia: “Indosserò l’anello della Miskatonic fino a che non girerò il film”

L’8 marzo del 2011 il mondo del cinema apprendeva che Guillermo del Toro aveva ufficialmente rinunciato alla prospettiva di portare sul grande schermo l’adattamento di Le Montagne della Follia, il romanzo di Howard Phillips Lovecraft.
La motivazione? Ovviamente di natura economica.

La Universal, major collegata al progetto, non voleva accollarsi il rischio di produrre un film horror Vietato ai Minori dal budget particolarmente elevato.

Nel mentre, fra film annunciati e magari mai realizzati, la caratura di Guillermo del Toro è cresciuta esponenzialmente anche grazie ai numerosissimi premi vinti con La Forma dell’Acqua, dal Leone d’Oro a Venezia agli Oscar come Miglior Film e regia.

E, a quanto pare, il regista non pare aver accantonato del tutto l’idea di girare, un bel giorno, su Le Montagne della Follia. Nell’intervista rilasciata a IndieWire in cui il filmmaker ha spiegato che intende rimettersi al lavoro su Nightmare Alley con l’aiuto di un protocollo di sicurezza lungo 80 pagine che ha steso di persona e che applicherà anche alla produzione del film in stop-motion di Pinocchio, dice:

È la ragione per cui indosso questo anello dal giorno in cui tutto è stato cancellato. È l’anello finto di un’Università che non esiste, quella che compare nel libro, la Miskatonic University, e lo porterò fino a che non riuscirò a fare questo film. Potrebbero anche seppellirmi con lui. È un progetto complicato. Al tempo c’era James Cameron come co-produttore di fianco a me, c’era Tom Cruise come protagonista, pensavamo di riuscire a girarlo, e invece… Ma non sono decisioni che dipendono da me. Noi registi esistiamo, per lo più, in un contesto decisionale dove non abbiamo più di tanta voce in capitolo. Inevitabilmente, le persone pensano che le nostre carriere siano basate su un susseguirsi di decisioni, quando, in realtà, sono una serie di incidenti con le tue decisioni in cima. Non decidi effettivamente di fare un film al posto di un altro.

Insomma, anche se sei Guillermo del Toro, a prescindere che si tratti di Le Montagne della Follia o di un altro film, per un regista (con alcune doverose e notorie eccezioni), non è sempre così automatico potersi mettere al lavoro su un progetto, magari inseguito con passione da tempo.

Ma a quanto pare, nella sua dimora di R’lyeh, anche il morto Cthulhu attende sognando di poter vedere un Le Montagne della Follia firmato Guillermo del Toro.


Justice League: dalle controfigure al fotografo di scena, le reazioni alle accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon

Terzo capitolo delle accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon e del suo atteggiamento sul set delle riprese aggiuntive di Justice League. Dopo l’attacco dell’attore e la smentita del produttore (con il “no comment” del regista), arrivano adesso alcune reazioni.
L’attore ha ricevuto una serie di messaggi di sostegno, come quello dalla controfigura di Batman Richard Cetrone:

https://twitter.com/bruisedwayne69/status/...don%2F436483%2F

E quello della controfigura di Gal Gadot:

https://twitter.com/backup4ever/status/127...don%2F436483%2F

E perfino quello del fotografo di scena Clay Enos, nonché grande amico di Zack Snyder: “Ho sentito dire lo stesso“.

Su Vero, tra l’altro, il primo post di Fisher è stato apprezzato sia da Enos che da Snyder in persona:

https://twitter.com/Ser_Jon_Arryn/status/1...don%2F436483%2F

Fisher ha ricevuto il sostegno anche da “esterni”, come quello del regista Matthew A. Cherry e anche di Phil Lord, che ha dichiarato quanto segue:

Ho avuto il piacere di incontrare Ray quando siamo stati a un passo dal lavorare a Flash. Una perla irresistibile di energia sfrenata, con una storia delle origini personale di grande ispirazione.

Nia DaCosta, la regista di Candyman, ha esaltato il suo coraggio:

Molto fiera di Ray per aver scelto di parlare. La minaccia di ritorsioni esiste davvero ed è in parte il motivo per cui comportamenti offensivi e non professionali si perpetuano nella nostra industria. Parlare comporta assolutamente delle conseguenze, perciò ammiro il suo coraggio.

Alan Tudyk, invece, ha voluto difendere il regista pur ammettendo di essere estraneo ai fatti:

Non ero presente, ma conosco Joss da 17 anni e in tutta onestà non riesco neanche a immaginare cose simili, e ho un’ottima immaginazione.

Justice League, ricordiamo, è uscito nelle sale il 23 novembre 2017. Zack Snyder, che ha dovuto lasciare il progetto in piena post-produzione a causa di una tragedia in famiglia, ha così passato il testimone a Joss Whedon, che ha supervisionato il film in sua vece.

Questa la sinossi:

Alimentato dalla sua rinnovata fiducia nell’umanità e ispirato dal gesto d’altruismo di Superman, Bruce Wayne chiede aiuto alla sua ritrovata alleata Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più temibile. Insieme, Batman e Wonder Woman si mettono subito al lavoro per trovare e assemblare una squadra di metaumani pronti a fronteggiare questa nuova minaccia. Ma nonostante la formazione di questa alleanza di eroi senza precedenti – Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e Flash – potrebbe essere già troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche


The Trial of the Chicago 7: Netflix acquista il film di Aaron Sorkin dalla Paramount per 56 milioni di dollari

Dopo le indiscrezioni di qualche settimana fa, arriva la conferma che Netflix si è aggiudicato The Trial of the Chicago 7, il nuovo film scritto e diretto da Aaron Sorkin.
La piattaforma, segnala Deadline, ha acquistato la pellicola dalla Paramount Pictures per ben 56 milioni di dollari: la major aveva fissato la data d’uscita per settembre, ma probabilmente Netflix la farà slittare di qualche mese. L’obiettivo, ovviamente, è quello di avere una proposta “aggressiva” per la stagione dei premi: Netflix ha già annunciato che quest’anno (a causa della pandemia) non parteciperà ai Festival autunnali, ma utilizzerà il Paris Theatre di New York (acquistato nel 2019) e l’Egyptian Theatre di Los Angeles (acquistato qualche settimana fa) per le premiere.
Il film di Sorkin si va quindi ad affiancare ad altri potenziali titoli da Oscar di netflix: da Mank di David Fincher (che dovrebbe uscire a ottobre), con Gary Oldman e Amanda Seyfried, a Hillibilly Elegy di Ron Howard (novembre), con Amy Adams, a I’m Thinking of Ending Things, di Charlie Kaufman (4 settembre), con Toni Collette e Jesse Plemons, a Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe, con Viola Davis, Denzel Washington e Chadwick Boseman, e ancora White Tiger di Ramin Bahrani e The 40-Year-Old Version di Radha Blank (presentato al Sundance).

Del ricco cast di The Trial of the Chicago 7 fanno parte Michael Keaton, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Joseph Gordon-Levitt, Jonathan Majors, Frank Langella, Mark Rylance.

Il film è basato sul celebre processo del 1969 nato dopo i violenti disordini alla convention del partito democratico del 1968 a Chicago ai quali parteciparono movimenti Yippie, di contro-cultura, pacifisti, pantere nere e altri attivisti, e che ebbero molto rilievo sui media. Il processo, promosso dall’amministrazione Nixon, fu indetto nei confronti dei principali attivisti sull’accusa che avessero incitato la folla alla violenza: Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner (difesi da William Kunstler e Leonard Weinglass del Center For Constitutional Rights). Il processo durò mesi: nel febbraio del 1970 i sette accusati vennero ritenuti non colpevoli di cospirazione, alcuni vennero incarcerati per incitazione alla rivolta ma due anni dopo furono liberati tutti in appello.


Spider-Man: Un nuovo universo, Chris Miller preannuncia tecniche rivoluzionarie che renderanno il primo “antiquato”

Come sappiamo, a giugno è partita la lavorazione del sequel di Spider-Man: Un nuovo universo, il film d’animazione Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman che è stato accolto in maniera unanimemente positiva dalla critica aggiudicandosi, oltre ai 375 milioni di dollari d’incasso, anche il premio Oscar per il miglior film d’animazione.
Chris Miller, produttore del film, ha voluto fornire un aggiornamento sulla lavorazione preannunciando grandi cose:

Lo sviluppo di nuove tecniche artistiche rivoluzionarie per il prossimo film del Ragnoverso mi sta già lasciando a bocca aperta. Faranno sembrare il primo film antiquato al confronto.

La major aveva annunciato a novembre che il nuovo episodio del Ragnoverso sarebbe arrivato al cinema l’8 aprile 2022, ma poi, a causa dell’emergenza Coronavirus, l’uscita è stata rimandata al 7 ottobre 2022.

A seguire la sinossi ufficiale di Spider-Man: Un nuovo universo.

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager di Brooklyn Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è incentrato sull’Uomo Ragno di Miles Morales, che nei fumetti ottiene i poteri quando un ragno geneticamente modificato proveniente dai laboratori delle Osborn Industries finisce nello zaino di suo zio Aaron Davis, un criminale incallito. Inizialmente Morales non vuole essere un supereroe, ma si sente costretto a farlo quando lo Spider-Man originale muore cercando di salvare la sua famiglia.

A doppiare Morales nella versione originale c’è Shameik Moore, mentre Mahershala Ali è Aaron Davis e Brian Tyree Henry è Jeffierson Davis. Nel cast anche Liev Schreiber, che doppia l’antagonista.


Guillermo del Toro ha creato un protocollo di sicurezza di 80 pagine per tornare sul set di Nightmare Alley e Pinocchio

Anche le riprese di Nightmare Alley sono state interrotte dal lockdown, tuttavia al contrario di molte produzioni quella di Guillermo del Toro ha scelto di fermarsi prima che ciò venisse imposto dalle autorità.
In una recente intervista con IndieWire, il regista premio Oscar racconta come è andata:

Abbiamo interrotto le riprese una settimana prima che l’intera industria fosse costretta a farlo. Abbiamo reagito molto velocemente, abbiamo proposto allo studio di fermarci anziché aspettare che ce lo chiedessero loro. Questo ci ha salvati. Nessuno, che io sappia, ha avuto il Coronavirus tra i membri del cast o della troupe.

Avevamo girato circa il 45% del film. Eravamo letteralmente nel bel mezzo di una grande scena. Siamo andati a pranzo e abbiamo parlato con lo studio, e quando siamo rientrati abbiamo detto: “Lasciate tutti gli strumenti e abbandonate il set”.


Del Toro intende far ripartire le riprese in autunno, con l’aiuto di un protocollo di sicurezza lungo 80 pagine che ha steso di persona e che applicherà anche alla produzione del film in stop-motion di Pinocchio, anch’esso interrotto dal lockdown e che sta lentamente tornando in lavorazione:

Nello stop-motion, si lavora a molti set in contemporanea in un unico grande capannone. Possono esserci 10 set accatastati uno a fianco all’altro in un unico spazio. Dovevamo creare un protocollo che ci permettesse di distanziare ciascun set. Abbiamo creato turni diversi, in modo che le persone non si sovrappongano. In questo momento, la sicurezza è tutto. La salute e la sicurezza sono la principale preoccupazione. Dobbiamo abituarci.

Durante il lockdown Del Toro ha iniziato a montare Nightmare Alley e ha curato le registrazioni dei dialoghi aggiuntivi di Pinocchio, film al quale si dedicherà in attesa che le riprese di Nightmare Alley possano ripartire.

Vi ricordiamo che prima dello stop alle riprese avvenuto il 13 marzo, Del Toro aveva girato complesse scene in costume nella neve a Buffalo. Il mese prima, avevamo appreso che Romina Power avrà una piccola parte nel film.

Questa la sinossi ufficiale della pellicola prodotta da Searchlight Pictures:

In NIGHTMARE ALLEY, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) dotato di un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte rimorchia una psichiatra (Cate Blanchett) che si rivela essere ancora più pericolosa di lui.

Lavorano al luna park anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del facoltoso industriale Ezra Grindle.

Confermati nel cast anche Toni Collette, Mark Povinelli, David Strathairn.

Si uniscono a del Toro alcuni suoi collaboratori di lunga data come il costumista Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua, Mama), il direttore della fotografia Dan Laustsen (La Forma dell’Acqua, John Wick 3: Parabellum), il supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi (La Forma dell’Acqua, Crimson Peak), la scenografa Tamara Deverell (Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua, The Strain). Searchlight distribuirà la pellicola in tutto il mondo.

Annunciato nel 2017, Nightmare Alley sarà l’adattamento di un romanzo del 1946 già tradotto in film dalla Fox (si intitolava La Fiera delle Illusioni).


Black Widow sarà un franchise con più di un sequel?

Potrebbero esserci altri film su Black Widow nel futuro della Marvel? L’account Twitter @BestfScarlett ha rivelato una clip di Scarlett Johansson che elogia la co-protagonista Florence Pugh, nella quale Johansson si riferisce a Pugh come alla sua “co-protagonista nella serie indipendente Black Widow”. Questa non è la prima volta che Johansson fa riferimento a Black Widow definendo il film “un franchising”, utilizzando spesso le parole “franchising standalone”.

Il linguaggio che Johansson usa qui è integrale. Si riferisce a Pugh come sua co-protagonista nel franchise standalone di Black Widow; tuttavia, dei rumors precedentemente circolati, potrebbero indicare invece che si tratta di un trucco che usano i Marvel Studios. I giocattoli diffusi nel piano promozionale del film lasciano intendere che la storia potrebbe non essere clemente con il personaggio di Pugh e la sua Yelena Belova potrebbe non sopravvivere all’avventura del film. Tuttavia, Johansson parla di co-protagonista; potrebbe essere un modo per distrarre i fan?

Anche se la Yelena Belova di Pugh non dovesse sopravvivere, questo non vorrebbe affatto dire che il personaggio sarà fatto fuori dela franchise, perché potrebbe comparire in eventuali flashback e soprattutto in altri film ambientati ancora prima di questo del 2020, i cui fatti, come sappiamo, seguono le vicende cinematografiche comprese nei due anni tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War.

Diciamo che, anche senza una conferma ufficiale, è plausibile dire che esiste un piano per altre storie incentrate su Vedova Nera. Come? I Marvel Studios hanno dimostrato di avere un sacco di storie ricche da raccontare, in particolare quelle che si svolgono nel passato del MCU. Per quanto riguarda le trame specifiche per l’eroina del MCU, ci sono molti appigli e misteri da risolvere nel suo passato, cose che i fan amerebbero conoscere.

Alla fine, tutto verrà deciso al botteghino. Se Black Widow sarà un successo strepitoso, è quasi certo che avrà un sequel. Per franchise come Ant-Man e Black Panther non sono ufficializzati fino a dopo le loro prime prove cinematografiche. Mentre Johansson ha chiaramente l’aspirazione che la sua eroina diventi un franchise, è probabile che qualsiasi altro film con protagonista la Vedova Nera non sarà confermato fino a quando questo non arriverà nei cinema. E questo dovrebbe accadere il 6 novembre 2020.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.


Avengers: Endgame, una “time-travel suit” per Wolverine nella nuova fanart

Una nuova fanart immagina come sarebbe stato il Wolverine di Hugh Jackman con la tuta per il viaggio nel tempo di Avengers: Endgame. L’attore australiano ha interpretato il mutante in tutti gli adattamenti degli X-Men dal 2000 a oggi, apparendo anche in alcuni cameo non accreditati, sempre nello stesso ruolo. La sua ultima apparizione nei panno di Wolverine risale al 2017, quando è arrivato al cinema Logan, film di James Mangold in cui l’eroe riluttante incontra il suo destino. Dopo quel film, Hugh Jackman ha ufficialmente appeso al chiodo gli artigli.

Nonostante siano parte della Marvel, nei fumetti, i diritti di sfruttamento cinematografico degli X-Men sono sempre stati in mani a Fox, e per questo Vendicatori e Mutanti non si sono mai incontrati fino a questo momento. Adesso che la Disney ha acquisito sia, tempo addietro, la Marvel Studios, che, di recente, la Fox, i due gruppi di eroi Marvel condividono lo stesso “proprietario” e quindi potranno apparire, a tempo debito, insieme sullo schermo. Purtroppo però in quel caso non avremo nessun Hugh Jackman nei panni di Logan.

La Fanart che segue, mostra come sarebbe potuto apparire il vecchio Logan con la tuta bianca, la time travel suit che in Avengers: Endgame gli eroi indossano per andare a recuperare le Gemme e rimediare allo schiocco di Thanos. Ecco l’immagine:

www.instagram.com/p/CCDkc5ggZ5h/?utm_source=ig_embed

Avengers: Endgame è il film del 2019 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson.

Logan – The Wolverine è il film del 2017 diretto da James Mangold con Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Elizabeth Rodriguez, Richard E. Grant, Eriq LaSalle, Elise Neal, Quincy Fouse.


Doctor Strange 2: Chiwetel Ejiofor entusiasta all’idea di lavorare con Sam Raimi

Dopo aver confermato che tornerà a vestire i panni del Barone Mordo, Chiwetel Ejiofor è tornato a parlare di Doctor Strange in the Multiverse of Madness in una recente intervista con Games Radar in occasione della promozione del suo nuovo film The Old Guard, in cui recita al fianco di Charlize Theron e Luca Marinelli.

Nel corso dell’intervista, l’attore ha espresso tutta la sua gioia ed eccitazione per il fatto che avrà la possibilità di lavorare con Sam Raimi, regista delle saghe di Evil Dead e Spider-Man, subentrato a Scott Derrickson, regista del primo Doctor Strange che ha abbandonato il sequel a causa di alcune “divergenze creative”.

“Adoro Sam Raimi, quindi sono molto eccitato all’idea che sarà lui a realizzare il secondo Doctor Strange. Infonde in tutto ciò che fa una ricchezza di immaginazione e passione. In questo genere, è praticamente una delle figure fondamentali. Mi ricordo di aver visto Darkman da bambino. Era già avanti… era davvero straordinario.”, ha dichiarato l’attore.

“Penso che abbia una mente incredibile e penso che sia davvero in grado di portare tutte le sue idee all’interno della narrazione in un modo davvero unico”, ha continuato Ejiofor. “Credo sia un regista adatto al mondo che è stato creato da Doctor Strange… sono davvero entusiasta di vedere che cosa farà con quell’universo.”

Oltre a Chiwetel Ejiofor, nel sequel di Doctor Strange torneranno anche Benedict Cumberbatch nei panni di Stephen Strange e Benedict Wong in quelli di Wong. Non ci sarà invece Rachel McAdams, che non tornerà a vestire i panni di Christine Palmer. Tra le new entry, invece, figura Elizabeth Olsen, che tornerà ad interpretare Scarlet Witch. Gli ultimi rumor suggeriscono che nel sequel dovremmo vedere tutta una serie di nuovi personaggi, tra cui Clea, Fratello Voodoo e America Chavez, ma nulla di ufficiale è stato ancora confermato.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton e Chiwetel Ejiofor. Rachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame. Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.


Star Wars: è possibile considerare Qui-Gon Jinn uno Skywalker?

La saga di Star Wars potrebbe aver lasciato intendere che il personaggio di Qui-Gon Jinn dovrebbe essere considerato davvero uno Skywalker, anche se non attraverso la linea di sangue. L’Ascesa di Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia sequel, ha esteso notevolmente l’idea di cosa significhi veramente essere uno Skywalker, soprattutto grazie ad una delle scene clou del film, ossia quella in cui il personaggio di Rey sceglie di adottarne il cognome.

L’idea di rendere Rey un membro degli Skywalker era stata pianificata già nel 2014, con Pablo Hidalgo della Lucasfilm che aveva spiegato: “Mi piace l’idea che Rey diventerà la nostra Skywalker, anche se non è propriamente una Skywalker. Quando si tratta dei nostri scopi, essere uno Skywalker diventa davvero una metafora. Non si tratta di qualcosa che è direttamente collegato al sangue.”

Inevitabilmente, queste dichiarazioni hanno profonde implicazioni all’interno del franchise di Star Wars. Tenendo presente quanto dichiarato da Hidalgo, uno Skywalker può essere considerato più semplicemente un agente dell’equilibrio che ha giurato di combattere contro l’oscurità. Curiosamente, questa definizione estesa suggerisce che lo stesso Primo Jedi – il fondatore dell’Ordine – dovrebbe essere considerato uno Skywalker. Come sottilmente confermato nel recente libro illustrato “Secrets of the Jedi“, il Primo Jedi serviva l’equilibrio della Forza, non il Lato Chiaro. Successivamente, l’Ordine Jedi aveva smarrito la strada e aveva dimenticato la vera importanza dell’equilibrio.

“Secrets of the Jedi” è un libro in-universe scritto da Luke Skywalker prima della sua morte ne Gli Ultimi Jedi. In modo abbastanza divertente, il libro include un sottile suggerimento in merito al fatto che Luke stava iniziando a comprendere anche quell’eredità della Forza: la sua descrizione di Qui-Gon Jinn, infatti, suggerisce che lo stesso considera il Maestro Jedi parte della stessa tradizione, anche se era morto in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, quindi prima di avere la possibilità di addestrare Anakin.

“Anche se potrebbe non essere uno Skywalker di sangue”, osserva Luke, “Qui-Gon Jinn condivide un profondo legame con la storia della mia famiglia attraverso l’Ordine Jedi.” Si nota quindi la differenziazione tra gli Skywalker per discendenza diretta (quindi tramite legami di sangue) e la filosofia della Forza, che è la stessa suggerita da Hidalgo.

Sebbene Qui-Gon Jinn sia apparso soltanto in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, l’era Disney lo ha trasformato in un personaggio affascinante e complesso. Aveva una profonda comprensione dell’equilibrio della Forza, ed era consapevole che l’oscurità e la luce erano entrambe necessarie; in ogni caso, credeva ancora che il dovere di uno Jedi fosse quello di opporsi all’oscurità. La familiarità di Qui-Gon con le antiche profezie Jedi significava che solo lui capiva di vivere al tempo del Prescelto, cosa che spiegherebbe anche perché si rese rapidamente conto di cosa fosse Anakin Skywalker quando incontrò il ragazzo su Tatooine.

Tutto ciò solleva una possibilità ancora più interessante; sebbene Anakin Skywalker fosse l’unico Prescelto, è possibile che esista un servitore dell’equilibrio in ogni generazione. In tal caso, ciò avrebbe profonde implicazioni per le future storie che verranno raccontate nell’universo di Star Wars. Il franchisesta per esplorare l’era dell’Alta Repubblica, ambientata 200 anni prima degli eventi di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, e potrebbero esserci anche lì una specie di “discendenti” degli Skywalker…


Radioactive: il trailer italiano del film con Rosamund Pike su Marie Curie

Diretto da Marjane Satrapi, l'autrice di Persepolis, Radioactive debutterà in streaming dal 15 luglio e per quattro settimane sulle principali piattaforme.

Arriverà il 15 luglio sulle principali piattaforme streaming Radioactive, il film biografico sulla vita rivoluzionaria e appassionata di Marie Curie diretto dalla fumettista, sceneggiatrice e illustratrice Marjane Satrapi (quella di Persepolis, per intenderci) e interpretato dalla Rosamund Pike di Gone Girl.
Radioctive non si limita a raccontare il lavoro di sperimentazione e scoperta della Curie e dell'uomo che sarebbe divenuto suo marito (interpretato da Sam Riley), ma anche degli straordinari effetti e delle conseguenze che derivano dal lavoro della geniale coppia che segnò profondamente il XX secolo.
Ecco quello che ha dichiarato la regista:

Tutto ciò che amo era presente nella sceneggiatura. Si tratta di un film sull’amore e l’etica della scienza, estremamente importante per me. Il più delle volte diamo la colpa allo scienziato per la scoperta di qualcosa. Ma la scienza è per me sinonimo di curiosità, e il film affronta gli effetti duraturi di una scoperta e ho sempre pensato fosse importante parlarne. La scienza si combina con l'amore e onestamente questa è l'unica vicenda che conosco dove ciò avviene, e poi c’è l’elemento drammatico che la rende ancora più bella. Quando ho letto la sceneggiatura ho capito che dovevo farlo.

Vincitrice nel 1903 del Premio Nobel per la Fisica – per la scoperta di altri due elementi il radio e il polonio – e del Premio Nobel per la Chimica nel 1910 - per aver isolato il radio sotto forma di metallo rendendolo facilmente lavorabile, Marie Curie manifestò sin da subito e per il resto dei suoi giorni il vivo interesse per tutte le scienze che si scontrano con il pensiero comune, morì con la speranza che l’umanità potesse trarre beneficio dalle sue scoperte.
Radioactive è tratto dall’omonimo libro a fumetti di Lauren Redniss disponibile dal 7 luglio edito da Rizzoli Lizzard.

Questa la sinossi ufficiale di Radioactive:

Dal 1870 all'età moderna, RADIOACTIVE è un viaggio attraverso le eterne eredità di Marie Curie (Rosamund Pike): le sue relazioni appassionate, i progressi scientifici e le conseguenze che questi ebbero in lei e nel resto del mondo. L’incontro con il collega scienziato Pierre Curie (Sam Riley), che sposò, cambiò per sempre la storia della scienza grazie alla scoperta della radioattività. La loro genialità sconvolse il mondo e l’assegnazione del Premio Nobel portò la coppia alla ribalta internazionale.


Radioactive: il trailer italiano ufficiale del film

La volta buona: la nostra intervista a Ghini, Tortora, Montanari e al regista

Prima che l'Italia intera entrasse in quarantena, abbiamo visto La volta buona, in uscita il 2 luglio, e abbiamo incontrato il regista Vincenzo Marra e gli interpreti Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari.

Doveva arrivare nelle nostre sale nel mese di marzo La volta buona, ma il lockdown a cui ci ha costretti il Coronavirus e la conseguente pandemia lo hanno bloccato. Così il nuovo film di Vincenzo Marra, che qualcuno aveva visto alla Festa del Cinema di Roma 2019, è rimasto in un limbo, indeciso o no se debuttare direttamente sulle piattaforme streaming. E invece Marra, insieme alla distribuzione di Cesare Fragnelli Altre Storie ha optato per la magia della sala. In arrivo il 2 luglio, il film vede protagonista Massimo Ghini, che interpreta un procuratore calcistico chiamato Bartolomeo che pensa di aver trovato una miniera d'oro in un ragazzino di Montevideo di nome Pablito. Insieme al collega di un tempo Bruno (Max Tortora), Bartolomeo, con grande cinismo, si prepara ad una riscossa, ignaro che da quel bambino così povero gli arriverà una grande lezione di dignità.

Prima che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte mettesse in quarantena l'Italia intera, La volta buona è stato presentato alla stampa. C'eravamo anche noi di comingsoon.it e queste sono le nostre interviste al regista Vincenzo Marra e ai protagonisti Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari.

La volta buona Le nostre interviste a Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari - HD
La volta buona Le nostra intervista al regista Vincenzo Marra - HD

LA CASA DI JACK: IL VERO SERIAL KILLER A CUI MATT DILLON SI È ISPIRATO

Per La casa di Jack, controversa pellicola di Lars Von Trier del 2018, Matt Dillon si sarebbe ispirato a un vero serial killer, piuttosto celebre, tra l'altro, che lo aiutato a plasmare il suo personaggio.

Il killer in questione sarebbe il famigerato Ted Bundy, la cui storia è stata fonte di ispirazione per varie produzioni. A confermarlo è lo stesso Matt Dillon in un'intervista a Salon:

"In un primo tempo, tra i serial killer che ho usato per prepare il ruolo di Jack c'era Ted Bundy, che è una scelta ovvia. Ma una volta che Jack ha preso forma, è diventato un personaggio unico. Detto ciò, Jack è vuoto in ogni senso nel suo animo, questo è il motivo per cui è in grado di trasformarsi in così tante persone, assume diverse personalità, non ha una doppia personalità".

Nel cast di Lars Von Trier, naturalmente, i crimini efferati compiuti da Jack vengono reinterpretati in chiave metaforico-psicologica. Accompagnato dal suo Virgilio (Bruno Ganz), Jack è un libro aperto senza niente da nascondere che attraversa i nove cerchi infernali dipinti da Dante Alighieri nell'Inferno con i suoi crimini. Così come Dante è l'architetto della concezione moderna di inferno e castigo, così Jack è l'architetto dei suoi disegni criminosi.

Ted Bundy, interpretato da Zac Efron in Ted Bundy - Fascino Criminale, era noto per il bell'aspetto e per il fascino che gli conquistò un largo seguito femminile pronto a giurare sulla sua innocenza nonostante le prove emerse dei suoi crimini. Traendo ispirazione dal celebre serial killer, Matt Dillon ha utilizzato la diagnosi di socioparia di Bundy per plasmare un personaggio che presenta gli archetipi della psicopatologia. Nel film Jack ha varie relazioni con donne ignare dei suoi crimini, proprio come il vero Ted Bundy. Entrambi usano il loro carisma per manipolare le donne attirandole in situazioni in cui si trovano sole con loro così da poterne trarre vantaggio per i loro scopi.

La casa di Jack: analisi di una scena del film di Lars von Trier (e la sua arte di uccidere)

Una volta solo con le vittime, Ted Bundy le uccideva in modi sempre più cruenti. Allo stesso modo, in La casa di Jack, il protagonista viene coinvolto in una serie di "incidenti" in cui dà la caccia a donne sole per sport o le uccide brutalmente nel modo che desidera. Mentre le morti ufficiali attribuite a Ted Bundy sono una trentina, secondo la polizia il killer avrebbe ucciso molte altre vittime. Secondo il film di Lars Von Trier, Jack ha ucciso oltre sessanta persone, altra strizzata d'occhio al presunto numero di vittime uccide da Ted Bundy.

Quando Lars von Trier ha scritto La casa di Jack, era difficile dedurre che avesse in mente Ted Bundy come fonte di ispirazione. Lo stesso Matt Dillon ha scorto le somiglianze decidendo di indagare sul killer, sulle sue espressioni facciali e sui dettagli dei delitti per dar vita a Jack. La sua performance, seppur incentrata su un personaggio fictional, unisce i punti di connessione tra Jack e aggiungendo un surplus di orrore al film.


I'M THINKING OF ENDING THIS: NETFLIX SVELA LA DATA DI USCITA DEL FILM DI CHARLIE KAUFMAN

Se avete letto il romanzo dello scrittore canadese Iain Reid I'm Thinking of Ending Things, saprete già più o meno cosa aspettarvi col film Netflix di Charlie Kaufman di cui adesso conosciamo anche la data di uscita: il 4 Settembre.

Charlie Kaufman, regista e sceneggiatore di Se mi lasci ti cancello, Anomalisa e Synecdoche, New York, è conosciuto per le sue produzioni eccezionalmente annodate, complicate e metatestuali.
Con questo ultimo progetto, I'm Thinking of Ending Things, possiamo prevedere che raggiungeremo un'ulteriore nota da horror psicologico.

Il film, basato sull'acclamato romanzo di Iain Reid, coinvolge un giovane, interpretato da Jesse Plemons, che porta la sua nuova fidanzata (Jessie Buckley) a visitare in una fattoria isolata i suoi genitori, interpretati da (David Thewlis e Toni Collette).

L'attore Jesse Plemons ha rilasciato qualche commento sulla realizzazione del film: "Ero piuttosto intimidito perché stavamo girando in media 11 pagine di copione al giorno ogni giorno. Era quasi... "una tortura psicologica". Jessie e io a volte deliravamo e ridevamo. La pausa più lunga è stato qualcosa come 16 minuti. Ha cambiato la mia prospettiva sulla recitazione in un certo senso, credo."


BURN AFTER READING, BRAD PITT ERA INFASTIDITO DA QUANTO IDIOTA FOSSE IL SUO PERSONAGGIO

Burn After Reading è uno dei più divertenti tra i film dei fratelli Coen, ma quando Brad Pitt ha letto il copione è stato infastidito nello scoprire quanto idiota fosse il personaggio che gli era stato proposto.

Brad Pitt ha svelato al New York Times di aver "rischiato" di lavorare con i fratelli Coen nella fase preliminare della sua carriera in un progetto mai realizzato:

"C'era questo film che non sono mai riuscito a fare, un film dei Coen intitolato To the White Sea. Avevamo l'opportunità di lavorare insieme, e poi tutto si è bloccato".

Molto tempo dopo si è presentata una nuova occasione di collaborazione quando i fratelli Coen hanno inviato a Pitt la sceneggiatura di Burn After Reading - A prova di spia. Nel film il divo interpreta Chad Feldheimer, iperattivo impiegato di una palestra che tenta di ricattare un analista della CIA interpretato da John Malkovich. Il 'team criminale' di Feldheimer è completato dalla collega Linda (Frances McDormand), che vuole i soldi per pagarsi la chirurgia plastica.

Da principio Brad Pitt era eccitato all'idea di riuscire finalmente a collaborare con i Coen, il tutto finché non ha letto lo script. "Cercavo di lavorare con i Coen da anni,così ero davvero felice quando mi hanno chiamato. Poi ho letto il copione e sono stato infastidito."

La ragione del disappunto? La stupidità del personaggio che gli era stato proposto. "Dopo aver letto il copione, il mio primo pensiero è stato 'Dio, quanto è idiota!'" ha confessato Brad Pitt durante l'ospitata al 35th Santa Barbara International Film Festival a gennaio. "Sei così felice perché i Coen pensano a te per un ruolo e poi ti chiedi 'Davvero è questo ciò che pensano di me?'"

Dopo lo sgomento iniziale, Brad Pitt ha superato i pregiudizi ed è riuscito a trovare la giusta chiave per interpretare un personaggio davvero stupido conquistando la critica con le sue doti comiche:

"Mi ha fatto ridere, questo tizio riesce a vedere il mondo solo attraverso il suo filtro, senza neppure una vaga idea che le cose possano andare diversamente da come le percepisce".


IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO E JOKER: BRETT CULLEN SVELA LE DIFFERENZE TRA I DUE SET

Brett Cullen ha descritto l'esperienza sui set de Il cavaliere oscuro - Il ritorno e Joker svelando le differenze tra le due pellicole ispirate all'universo di Batman.

Nel corso di un'intervista con LRM Online, Brett Cullen ha paragonato l'esperienza vissuta durante la lavorazione delle due popolari pellicole. Ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan, l'attore interpreta un politico:

"In entrambi i casi ho avuto l'onore di lavorare con due grandi registi. Chris Nolan è un genio. La principale differenza tra i due film? All'epoca non si poteva dire, ma uno è un film da 250 milioni di budget, l'altro è un film da 50 milioni. budget.Sul set di Nolan a Londra avevamo un fantastico catering, ovunque girassimo c'era un ristorante, è stato incredibile, potevi vedere l'intera città e c'era un sacco di cibo. E poi ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno ho lavorato con tutti, inclusi Gary Oldman e Anne Hathaway; per me è stata una gioia. Eravamo a Nottingham a girare in questo castello, che rappresenta gli esterni del maniero Wayne, all'interno c'era una green room per permetterci di sedere e chiacchierare. Adoro recitare, ma adoro anche le persone. Mi piace parlare con gli altri, conoscerli a fondo e scoprire il loro mondo."

L'attore si focalizza poi su Christopher Nolan, descrivendone l'immenso talento e la grande capacità organizzativa: "Un giorno, dopo le riprese, Nolan ci ha avvertiti che il giorno dopo non avremmo girato. Ho chiesto il perché e mi è stato risposto 'Chris ha detto che avremo giorni impegnativi la prossima settimana, così vuole darvi un po' di respiro. Abbiamo ciò che ci serve, perciò domani, che è venerdì, riposerete. Non mi era mai capito prima, perché il tempo è denaro. Lo so bene perché sono anche io un produttore."

Il cavaliere oscuro - Il ritorno: Anne Hathaway e il consiglio che le diede Christopher Nolan

Le differenze con la produzione di Joker, dove veste i panni di Thomas Wayne, per Brett Cullen sono come il giorno e la notte:

"Sul set de Il cavaliere oscuro - Il ritorno mi sono divertito un sacco, anche se è stato un lavoro molto impegnativo. Joker è qualcos'altro. è stata una delle poche volte nella mia vita di attore in cui ero spaventato. Il film è stato davvero intenso e Joaquin Phoenix è straordinario. Quando l'ho incontrato al trucco mi ha chiesto "Ciao, come è stata la tua giornata? Cosa hai fatto ieri sera? E poi se n'è andato nel suo camerino. All'improvviso era Arthur Fleck, non c'era più colloquio. Anche io ho dovuto fare lo stesso."

Brett Cullen ammette di aver avuto difficoltà con alcune scene tanto da dover chiedere aiuto al regista Todd Phillips:

"Gli ho chiesto 'Devo restare nel ruolo di Thomas Wayne. Non posso perdere la sua energia'. E lui 'Non farlo. Sei l'uomo più ricco di Gotham. Lui non lo farebbe mai.' Questa è stata la chiave per comprendere il mio personaggio."

Cullen loda Todd Phillips per il suo enorme spirito collaborativo dimostrato sul set: "Todd è meraviglioso. Mi è piaciuto molto lavorare con lui, è davvero in gamba, è un genio. Todd è stato in grado di dirigere Una notte da leoni e poi Joker. Date un'occhiata a questa varietà e poi ditemi cosa non sia in grado di fare".

Per quanto riguarda l'esperienza con Joaquin Phoenix, Brett Cullen ammette di aver pensato da subito che avrebbe conquistato l'Oscar per il ruolo di Arthur Fleck:

"Joaquin era talmente intenso. Alla premiere è venuto da me e mi ha abbracciato. Eppure sul set non avevamo avuto nessun rapporto. Si immerge talmente tanto nei personaggi... Alla festa post-premiere l'ho fatto arrabbiare. Gli ho detto 'Ti vedrò agli Oscar.' E lui, 'No, no, non dirlo!' Ma io ho ribattuto, 'Riceverai un fottuto Oscar per questo ruolo.' Ed è successo davvero. Lo meritava."


È PER IL TUO BENE, SU PRIME VIDEO IN STREAMING DA OGGI

È per il tuo bene arriva su Prime Video in streaming a partire da oggi: disponibile la commedia-remake di Rolando Ravello con Marco Giallini e Vincenzo Salemme.

Tre padri di famiglia, Arturo, Sergio e Antonio si ritrovano in crisi quando si rendono conto che le loro figlie, le loro piccoline sono diventate giovani donne e sono pronte al romanticismo. Convinti che le loro scelte amorose siano un disastro uniscono le loro forze per togliere di mezzo i pretendenti inadeguati... Nel ricco cast troviamo Marco Giallini, Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston nelle parti dei tre padri, mentre Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Claudia Pandolfi sono le protagoniste femminili.

Rolando Ravello, regista tra le ultime cose di Immaturi - La serie, ha dichiarato negli ultimi anni di voler puntare a una serie a dir poco ambita dai registi di tutto il mondo. Raccontando il suo punto di vista sul futuro e sui sogni riguardo il cinema, il regista ha dichiarato di voler girare lo show più atteso degli ultimi anni: "Io sono un malato di fantasy da sempre, fin da quando sono piccolo. Guardo davvero di tutto. Per questo mi piacerebbe tantissimo fare la serie del Signore degli Anelli."

E' per il tuo bene è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Amazon Prime Video, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


WE WERE SOLDIERS - FINO ALL'ULTIMO UOMO: LA REAZIONE DEL VERO JOSEPH L. GALLOWAY AL FILM

Il vero Joseph L. Galloway, interpretato in We Were Soldiers - Fino all'ultimo uomo dall'attore americano Barry Pepper, abbandonò la sala cinematografica durante una scena particolarmente cruda ed estremamente realistica spiegando, soltanto in seguito, le motivazioni di questo suo gesto improvviso.

Giorni dopo il giornalista spiegò alla stampa: "Quello è stato il mio incubo per 36 anni. Non voglio viverlo di nuovo." Joseph Lee Galloway è un giornalista, corrispondente ed editorialista statunitense, dal 2013 ha lavorato come consulente speciale per il progetto di commemorazione del 50 ° anniversario della guerra del Vietnam.

Galloway fu onorato con una stella di bronzo dall'esercito americano per aver portato in salvo uomini feriti nella battaglia di Ia Drang nel 1965: fu l'unico civile a ricevere la stella di bronzo durante la guerra del Vietnam. A proposito del film il giornalista ha dichiarato: "Le foto usate del film sono state ricreate per la pellicola, avrei preferito che avessero usato le mie foto reali dalla battaglia."

Nel libro scritto a quattro mani dal colonnello Moore e da Galloway non c'è traccia della sequenza dell'assalto dell'esercito americano alla montagna presidiata dalle truppe vietnamite e nemmeno dalla scena in cui il sergente Savage recupera la tromba del soldato francese caduto nell'imboscata vietnamita ad inizio film; a quanto pare queste sequenze vennero aggiunte dal regista per motivi puramente narrativi.


LAGUNA BLU E LE SCENE DI NUDO: BROOKE SHIELDS E CHRISTOPHER ATKINS TRA CONTROFIGURE ED IMPREVISTI

La maggior parte delle scene di nudo di Laguna blu in cui compaiono Brooke Shields e Christopher Atkins vennero girate quasi esclusivamente con controfigure a causa della giovane età e dell'imbarazzo degli attori. La controfigura della Shields si spezzò la schiena durante le riprese: per sostituirla venne scelta una ragazza che era stata originariamente assunta dalla produzione per addestrare i delfini.

La controfigura di Christopher Atkins invece, inizialmente, era uno dei piloti che si occupavano di traspostare le attrezzature e la troupe dalla terraferma delle Figi verso l'isola dove è stato girato il film. Fu lui ad interpretare la maggior parte delle scene di nudo con la controfigura della Shields e perfino alcuni stunt.

Laguna blu è un film diretto da Randal Kleiser, interpretato da Atkins e dall'allora quattordicenne Brooke Shields e tratto dal romanzo La laguna azzurra di Henry De Vere Stacpoole. Il successo commerciale della pellicola fu notevole: nel mercato nordamericano incassò oltre 58 milioni di dollari con un budget stimato di circa 4,5 milioni di dollari.

Il film ottenne una candidatura all'Oscar, per la migliore fotografia, ai Saturn Award come miglior film d'avventura e al Golden Globe per la nuova star dell'anno, purtroppo però la pellicola vinse soltanto il Razzie Awards 1980 alla peggiore attrice, andato a Brooke Shields. Questo fece riflettere i produttori che prima di scegliere la Shields avevano pensato di assegnare il ruolo della protagonista a Barbara De Rossi.


ZACHARY LEVI SARÀ IL CAMPIONE DI FOOTBALL KURT WARNER IN UN FILM

Zachary Levi interpreterà il giocatore di football americano Kurt Warner nel nuovo film American Underdog.
Il progetto sarà realizzato grazie all'annunciata co-produzione tra Kingdom Story Company e Lionsgate.

Le riprese del lungometraggio biografico dovrebbero svolgersi entro la fine del 2020 e la sceneggiatura si baserà sull'autobiografia del campione, All Things Possible: My Story of Faith, Football and the First Miracle Season, e molte interviste. Alla regia di American Underdog: The Kurt Warner Story saranno impegnati Jon e Andrew Erwin (I Still Believe).
Zachary Levi avrà il ruolo dello sportivo che è passato dal lavorare in un supermercato a essere proclamato per due volte Miglior Giocatore del campionato e del Super Bowl, entrando poi a far parte della Hall of Fame.

La star di Shazam! ha dichiarato: "La storia di Kurt è all'insegna di un'incrollabile fede nelle proprie capacità e ancora di più in un potere più alto. Quando ho letto il suo racconto, mi sono identificato nella sua forza tranquilla che ha trovato per perseverare, è qualcosa che penso tutti possano riconoscere nelle proprie vite. Questo è il tipo di racconto di qualcuno su cui nessuno scommette e che riesce a raggiungere i propri obiettivi e da sempre è alla base dei film ambientati nel mondo dello sport, e il fatto che siano fatti realmente accaduto lo rende ancora più speciale. Sono elettrizzato nel poter essere parte del progetto che proporrà questa storia agli spettatori". La sceneggiatura sarà firmata da David Aaron Cohen (Friday Night Lights) e dai fratelli Erwin, coinvolti anche come produttori.

Jon Erwin ha dichiarato: "Zachary è stato la nostra prima e unica scelta. Infonde al ruolo una combinazione di fascino umile e carisma, oltre a un'intensa fisicità".
Andrew Erwin ha aggiunto: "Si tratta di un uomo comune che non ha mai lasciato che il suo sogno morisse. Zachary è nato per interpretare questo ruolo e, aggiungendo la sua incredibile somiglianza a Kurt Warner, siamo elettrizzati nel lavorare con lui".


AUGURI A MARGOT ROBBIE, LA STAR DI THE WOLF OF WALL STREET E BIRDS OF PREY COMPIE 30 ANNI

La star australiana Margot Robbie compie oggi 30 anni, ricchi di grandi successi e un'ascesa a Hollywood che sembra davvero inarrestabile. Dagli esordi in terra natìa fino al successo di The Wolf of Wall Street e ruoli che ne hanno consacrato il talento come Harley Quinn e Tonya Harding. Ecco, in breve, la carriera della bionda attrice.

L'infanzia in un'azienda agricola in Australia, il tempo trascorso insieme ai nonni e la passione per la cultura pop e la recitazione.
A quindici anni Margot Robbie decide di voler diventare un'attrice e di sfondare a Hollywood. Abbandonata ben presto il percorso di laurea in legge, si trasferisce a Melbourne per poi trasferirsi negli Stati Uniti d'America. In Australia partecipa a diverse soap opera, tra cui Neighbours, nella quale interpreta il suo primo ruolo conosciuto, Donna Freeman.

Appena giunta a Los Angeles inizia una serie di partecipazioni a serie tv e film, fino alla parte che le cambia la vita. Nel 2013 interpreta la sensuale Naomi LaPaglia, moglie di Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) nel nuovo film di Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street.
Il successo la porta a recitare in Suite Francese, dove incontra il suo futuro marito e partner in una casa di produzione, Tom Ackerley, e recita al fianco di Will Smith in Focus - Niente è come sembra.
Il ruolo che le regala la consacrazione come attrice è quello di Tonya Harding in Tonya di Craig Gillespie, grazie al quale ottiene una candidatura agli Oscar come miglior attrice protagonista.
Nel 2016 convince critica e pubblico con la performance di Harley Quinn nel tanto discusso Suicide Squad, ruolo poi ripreso in Birds of Prey.
Nel 2018 è la regina Elisabetta I in Maria Regina di Scozia mentre è recente la sua interpretazione di Sharon Tate nell'ultimo film di Quentin Tarantino, C'era una volta a... Hollywood.


KNIVES OUT, UN POSTER ESILARANTE PER IL CANADA DAY!

Il 1° luglio si festeggia il Canada Day, ricorrenza che celebra la Legge Costituzionale del 1867, fondamentale nella Costituzione del Canada. La legge ha unito le tre colonie separate della Provincia del Canada, della Nuova Scozia e Nuovo Brunswick nella nazione canadese. Il compleanno è stato festeggiato da LionsGate in maniera molto particolare.

LionsGate, che ha sede a Vancouver, ha pubblicato un esilarante spin-off con tanto di poster non ufficiale di Cena con delitto - Knives Out, chiamato Knives Oot.
Sull'account Twitter, LionsGate ha pubblicato il poster di Knives Oot: A Whodunnit Spin-Oof, completo di un cast stellare di interpreti canadesi come Keanu Reeves, Ryan Reynolds, Sandra Oh, Aubrey Graham, Seth Rogen, The Weeknd, Ellen Page, Dan Levy, Dwayne Johnson e Tatiana Maslany.

Lo studio ha twittato in seguito che Knives Oot non è un film reale ma per festeggiare ha consigliato un altro titolo, Atanarjuat il corridore, diretto da Zacharias Kunuk.
"Ma dato che Knives Oot purtroppo non è reale, consigliamo di guardare Atanarjuat il corridore, vincitore della Caméra d'Or al Festival di Cannes 2001, primo lungometraggio interamente scritto, diretto e recitato in lingua Inuktitut (Dir. Zacharias Kunuk)" si legge nel tweet.
Nonostante Knives Oot non sia un reale progetto i fan di Knives Out potranno fare affidamento sul vero sequel.




KEANU REEVES: PER IL REGISTA DI JOHN WICK MEGLIO GUARDARLO SUL GRANDE SCHERMO CHE IN TV

Nel corso di una recente intervista, al regista Chad Stahelski è stato chiesto se, dato il suo amore per l'esperienza cinematografica, ci fosse qualcosa di positivo nel mondo dello streaming, con un paragone tra John Wick di Keanu Reeves e Tyler Take di Chris Hemsworth.

Queste le sue parole:

"Ci ho pensato molto ultimamente perché è un'opzione molto facile sulla quale ripiegare per la maggior parte delle persone, inclusi noi registi. La mia azienda sta sviluppando dei progetti con il mondo dello streaming. Ma non sceglierei qualcosa in base al formato. Leggerei la sceneggiatura e mi chiederei, voglio farlo? Quello che mi piace fare è divertirmi quando lavoro, ma come spettatore sono cresciuto con i drive-in e le sale cinematografiche. La mia visione romantica di ciò che faccio con la narrazione e i film si applica ad un formato per il grande schermo. Ad esempio, la prima volta che ho visto John Wick proiettato su un grande schermo, me la sono quasi fatta addosso. 'Cavolo, è abbastanza bello!' pensai."

Insomma, per Chad Stahelski è meglio un Keanu Reeves formato gigante che un Chris Hemsworth nel televisore di casa.


AVENGERS: ENDGAME, ECCO UNA VERSIONE PSICHEDELICA DEL VIAGGIO NEL TEMPO

Il concept artist Stephen Schirle ha condiviso una concept art sul suo account Instagram che mostra un personaggio che sembra proprio essere Steve Rogers/Captain America nel Regno Quantico. Una versione alternativa e psichedelica di quello che in realtà abbiamo visto in Avengers: Endgame dei fratelli Anthony e Joe Russo.

Il finale di Endgame mostra Cap viaggiare indietro nel tempo nel Regno Quantico insieme agli altri Vendicatori, nella concept art si vede Steve Rogers attraversarlo, ovvero ciò che hanno fatto Hank Pym e Janet van Dyne in Ant-Man and the Wasp.
Un'immagine che ricorda molto lo stile di Spider-Man: Un nuovo universo.

Una versione del Regno Quantico che sarebbe stata interessante da vedere in Avengers: Endgame ma di fatto il lavoro conclusivo visto nel film è certamente di grande impatto. Bisognerà capire se il viaggio nel tempo sarà un escamotage narrativo che verrà riproposto anche nella prossima Fase del Marvel Cinematic Universe.
Per far ciò ovviamente uno o più protagonisti dovranno viaggiare nuovamente nel passato o nel futuro e cambiare qualche evento narrativo di cui siamo già al corrente.
Nel frattempo al box-office americano Zootropolis ha battuto il primo Avengers, in questa fase in cui vengono riproposte nelle sale pellicole d'archivio in quanto non ci sono ancora novità di sorta per quanto riguarda le uscite recenti.
In questi giorni Marvel ha confermato che le Gemme dell'Infinito non esistono più.


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DC FANDOME, SARANNO ANNUNCIATI DUE FILM SEGRETI: SCOPRITE L'EPICO TEASER DI DC FILMS

La DC Films ha anticipato l'arrivo di due film segreti al DC FanDome, la convention streaming che sarà presentata online il 22 agosto prossimo, e lo ha fatto con una mossa a dir poco geniale.

Vi sarete accorti che, sui vari social, Warner Bros. e DC hanno iniziato a pubblicare dei post chiedendo ai fan di inviare delle domande sui vari argomenti che saranno toccati durante l'evento, argomenti che vanno dai film alle serie tv, dai fumetti ai videogame. Come potete vedere nello screen in calce, cliccando sul post si aprono diverse opzioni: le ultime quattro visibili nella foto in basso sono Young Justice: Outsiders, Zack Snyder (come noto argomento molto caldo) e due progetti denominati Film Segreto 1 e Film Segreto 2.

Ovviamente al momento non ci sono indicazioni su quali potrebbero essere esattamente questi film: la possibilità è che uno di loro sia Black Adam, che non compare nell'elenco delle domande ma è stato confermato per l'evento; inoltre, tra i film in sviluppo per DC Films ci sarebbero anche New Gods (diretto da Ava DuVernay e scritto da Tom King) e Green Lantern Corps (scritto da Geoff Johns). Ma un nome caldo potrebbe essere anche quello di Harley Quinn e Margot Robbie, considerato che anche gli account ufficiali di Birds of Prey hanno sponsorizzato il DC FanDome.

Vi ricordiamo che i progetti presenti all'evento saranno Aquaman, The Batman, Batwoman, Black Lightning, DC Super Hero Girls, DC's Legends of Tomorrow, DC's Stargirl, Doom Patrol, The Flash, Harley Quinn, Lucifer, Pennyworth, SHAZAM!, The Snyder Cut, The Suicide Squad, Supergirl, Superman & Lois, Teen Titans GO !, Titans, Watchmen, Young Justice: Outsiders e, in arrivo in autunno nei cinema di tutto il mondo, Wonder Woman 1984.



Edited by Triplethor - 2/7/2020, 21:01
view post Posted: 1/7/2020, 20:57 MovieTown - Cinema

CINEWS SECONDA PARTE

MERCOLEDÌ

01/07/2020



È per il tuo bene streaming, guardate il trailer del film in arrivo su Amazon Prime

Un altro film italiano sta per debuttare sul grande schermo saltando l’uscita in sala. Dopo 7 ore per farti innamorare, DNA – Decisamente non adatti, L’amore a domicilio e Cambio tutto, solo per citarne alcuni, anche la nuova commedia di Rolando Ravello con Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Isabella Ferrari, Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi e Matilde Gioli arriverà sul piccolo schermo. È per il tuo bene streaming, infatti, sarà possibile vederlo su Amazon Prime video dal 2 luglio.

Questa la trama ufficiale:

Tre famiglie entrano in crisi quando le rispettive figlie si fidanzano. Arturo, avvocato conservatore, Sergio, irascibile operaio con problemi di autocontrollo e Antonio, poliziotto integerrimo con un debole per la figlia, sono tre padri che vedono il loro peggior incubo avverarsi, quando si rendono conto che le loro tre giovani e belle figlie sono cresciute troppo in fretta. Arturo vedrà la figlia scappare nel giorno del matrimonio con una donna. Sergio, padre iperprotettivo, dovrà fare i conti con il fidanzato della figlia che ha trent’anni più di lei e Antonio dovrà confrontarsi con il ragazzo di sua figlia, un giovane rapper. Sicuri di agire per il loro bene, i tre padri uniranno le forze per sbarazzarsi dei partner delle figlie il prima possibile, mettendo a dura prova la pazienza delle loro mogli tanto da rischiare di far naufragare i loro stessi matrimoni. Alla fine il bene vincerà, ma quello di chi?

Qui sotto il trailer di È per il tuo bene streaming dal 2 luglio:




Disney plus luglio 2020, tutti i nuovi film e serie Tv della piattaforma streaming

L’estate è ormai arrivata e nelle ore più calde non c’è niente di meglio che stare a casa con aria condizionata o ventilatore a guardare tutte le novità che Disney+ (CLICCATE QUI PER ABBONARVI) ha in serbo questo mese. Perché la piattaforma streaming della Casa di Topolino continua ad aggiornare il suo già ricchissimo catalogo con tanti nuovi titoli tra film, serie Tv e documentari. Ecco qui le novità Disney plus luglio 2020:

Disney Plus luglio 2020

FILM e MUSICAL

Hamilton (dal 3 luglio)

Hamilton su disney plus

Il musical teatrale che ha vinto 11 Tony, un GRAMMY, gli Olivier Award e il Premio Pulitzer è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il suo pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

Spie sotto copertura (dal 24 luglio)

In questa commedia animata, la super spia Lance Sterling e lo scienziato Walter Beckett sono esattamente agli antipodi. Lance è raffinato, garbato ed affabile. Walter, niente di tutto ciò. Ma questo improbabile duo è costretto ad unirsi nella missione definitiva di salvare il mondo quando un esperimento di “occultamento biodinamico” trasforma Lance in un coraggioso, feroce, maestoso… piccione!

Lo schiaccianoci e i quattro regni (dal 31 luglio)
Lo schiaccianoci e i quattro regni

Nell’interpretazione magica del classico “Lo schiaccianoci”, Clara cerca una chiave unica per aprire una scatola che racchiude un dono preziosissimo. Alla festa di Natale del suo padrino, segue un filo d’oro che la condurrà alla chiave desiderata… che scomparirà subito in uno strano e misterioso mondo parallelo. Lì Clara incontra un soldato, una banda di topi e i reggenti dei tre Regni magici. Ma deve affrontare il nefasto Quarto Regno, dimora della tiranna Madre Ginger, per recuperare la chiave e far tornare l’armonia in quel mondo instabile.

Black is King (dal 31 luglio)
black is king su disney plus

Black Is King, il nuovo film basato sulla musica di “The Lion King: The Gift” è scritto, diretto e prodotto a livello esecutivo dalla 24 volte vincitrice dei Grammy Award Beyoncé.
Il visual album di Beyoncé re-immagina i temi de Il Re Leone per accompagnare le giovani regine e i giovani re di oggi nel viaggio personale alla ricerca della propria corona. Il film è stato in produzione per un anno con un cast e una troupe che rappresentano la diversità e l’inclusione. I viaggi delle famiglie Nere nel corso del tempo vengono celebrati in un racconto sul percorso di crescita di un giovane re attraverso il tradimento, l’amore e la propria identità. I suoi antenati lo guidano verso il suo destino e, con gli insegnamenti del padre e la guida del suo amore d’infanzia, si guadagna le virtù necessarie per riconquistare la sua casa e il trono.

TV
Penny on M.A.R.S. (dal 3 luglio)

Su Disney Plus arrivano le tre stagioni di Penny on M.A.R.S., di cui la tera è in prima visione esclusiva. In un nuovo anno scolastico in cui le sue certezze in amore e amicizia vengono messe a dura prova, Penny decide di anteporre a se stessa i bisogni degli altri, da una parte aiutando sua madre, che ha subito uno shock, a rimettersi in piedi e a lottare per l’affido di Pete; dall’altra spronando Vicky, ballerina talentuosa, ma sfigurata, a mettersi in gioco al M.A.R.S. e a maturare da brutto anatroccolo a cigno. Per farlo è disposta a sacrificare il successo personale al saggio scolastico e anche a mettere a rischio la sua vittoria al talent, consapevole che la vera vittoria va oltre la competizione e i trofei.

Alex & Co. (dal 31 luglio)
alex and co

Su Disney Plus arriva la prima stagione dell’amata serie per ragazzi. Alex, Nicole, Christian, Sam ed Emma sono cinque amici inseparabili, che affrontano insieme gli anni del liceo, ricchi di emozioni, amori, paure e sogni. A unirli sarà una grande amicizia e la scoperta della passione per la musica che coltiveranno fino a farla diventare un vero e proprio talento. Certo, ci saranno momenti difficili, delusioni e ostacoli ma se Alex e i suoi amici staranno uniti non troveranno nessuna sfida che non siano capaci di affrontare e superare tutti insieme.

CORTOMETRAGGI
Paperman (dal 31 luglio)

Il regista esordiente John Kahr porta l’animazione in una nuova, coraggiosa direzione. Il corto racconta la storia di un giovane solitario della New York degli anni ’50, il cui destino prende una svolta inaspettata quando, durante il suo tragitto mattutino, incontra casualmente una donna che lo colpisce. Convinto di aver perso per sempre la ragazza dei suoi sogni, ha invece una seconda possibilità quando la vede camminare per la strada dal suo ufficio. Ha solo il cuore, l’immaginazione e una pila di fogli per riuscire ad attirare la sua attenzione, ma i suoi sforzi sono niente rispetto a ciò che il destino ha in serbo per lui..


Harvey Weinstein pagherà 19 milioni di dollari alle vittime delle sue violenze sessuali

Una class action portata avanti dalle sue vittime presso il tribunale di New York ha portato a un accordo per un risarcimento di quasi 19 milioni di dollari da parte di Harvey Weinstein.

Dopo essere stato condannato penalmente per stupro, Harvey Weinstein si è accordato in seguito a una class action portata avanti dalle vittime delle sue molestie e violenze sessuali e assistita dal procuratore generale di New York. Sono 18.875.000 $ che l’ex produttore, attualmente in carcere per una prima condanna a 23 anni, dovrà pagare per due diverse cause portate avanti dalle donne sue vittime, con ci si è accordato.

Nessuna di loro è legata al processo newyorkese, a dimostrare l’ampiezza dei suoi abusi e il numero davvero notevole delle persone coinvolte. Sono solo sei le donne che hanno testimoniato alla sbarra, mentre più di 100 sono quelle che hanno accusato Weinstein. Manca ancora l’approvazione definitiva delle corte, dopo di che verrà creato un fundo che permetterà a tutte le donne abusate dal mogul di portare avanti, entro determinati vincoli, richieste di danni in maniera confidenziale.

Harvey Weinstein è ancora in attesa di processo a Los Angeles, dove rischia fino a 32 ulteriori anni di prigione in seguito a cinque diversi capi d’importazione, anche se la richiesta di estradizione in California è rallentata a causa dell’impatto della pandemia sul sistema giudiziario americano.


Noi: la spiegazione del finale e tante curiosità sul film

Uno dei film più belli e significativi dell'anno scorso è stato il complesso horror di Jordan Peele, Noi. Un'opera che parla di tante cose e che noi cerchiamo di chiarirvi in questo articolo.

Noi: la spiegazione del finale e tante curiosità sul film

Se avete visto Noi di Jordan Peele e l'avete, come noi, amato moltissimo, non è detto che non siate rimasti perplessi dal finale e non vi siano sfuggiti alcuni riferimenti. Bene, non siete i soli, e se volete qualche chiarimento, sia pure non definitivo (si potrebbe scrivere un libro su questo film), accomodatevi. Chi non lo ha visto stia alla larga dal pezzo ed eviti gli SPOILER, peccato mortale per ogni cinefilo che si rispetti ma che, in questa circostanza, siamo costretti a commettere. Rispetto a Scappa - Get Out, Noi è più complesso, più lungo, meno interessato ai dettagli e più alla sostanza del discorso, per cui se vi siete chiesti da dove vengano le forbici dorate e chi abbia fornito le tute rosse a milioni di americani rinchiusi sottoterra, sappiate che probabilmente Peele non ci ha nemmeno pensato, perché non è questo che gli interessava e si possono lasciare anche in sospeso questioni di logica quando l'obiettivo a cui si mira è un altro, nel suo caso è pienamente raggiunto: confezionare un horror inquietante con una storia fantastica che parli però velatamente (ma neanche troppo) di noi e dei tempi in cui viviamo. Se non ricordate bene la storia di Noi, cominciamo da quella.

Cosa succede in Noi ovvero La trama dettagliata (con spoiler)
Nel 1986 la piccola Adelaide Thomas è in vacanza con i genitori sulla spiaggia di Santa Cruz e una sera si avventura in una specie di lunapark. Nel labirinto degli specchi a un certo punto la luce si spegne e mentre cerca l'uscita si trova faccia a faccia con un suo doppio. Per un'ora la bimba scompare e quando viene ritrovata non è in grado di parlare: un terapeuta incoraggia i genitori a farle fare attività creative, come disegnare e ballare per superare il trauma. Trent'anni dopo, Adelaide adulta va in vacanza col marito Gabe Wilson e i figli Zora e Jason. Appare tesa e preoccupata quando scopre che stanno andando a Santa Cruz e per la prima volta racconta l'episodio della sua infanzia al marito. Dopo aver visto un'ambulanza portare via un uomo morto, va in spiaggia con l'amica Kitty e la sua famiglia. Jason si allontana per andare in bagno e si avvicina al luogo dove trent'anni prima è sparita Adelaide, oggi cambiato, e vede un uomo con le mani macchiate di sangue. La madre, terrorizzata, lo ritrova. La sera, una famiglia composta da quattro persone vestite di rosso si palesa sul vialetto di casa e attacca i Wilson. Sono identici a loro, ma più selvaggi e mostruosi. A guidarli è Red, il doppio di Adelaide, che dichiara che sono Americani e inizia a raccontare con una strana voce la sofferenza che ha sempre vissuto, come sua ombra, rispetto al benessere e alla felicità di lei, che si è goduta la luce e che dunque odia profondamente. Dopo una serie di eventi la famiglia riesce a fuggire. Nel frattempo i loro amici, i Tyler, vengono aggrediti dai propri doppi e uccisi. A loro volta i Wilson, arrivati da loro in cerca di aiuto, si rendono conto di non essere gli unici perseguitati e riescono a uccidere i doppi dei Tyler. Dal telegiornale, apprendono che milioni di doppelgänger hanno assassinato le loro controparti in tutti gli Stati Uniti. I doppi iniziano a prendersi per mano formando delle catene umane. Alla fine si scopre che gli “Incatenati” sono dei cloni della popolazione americana, creati nel tentativo di controllare i cittadini tramite loro, esperimento fallito perché non è stato possibile ricrearne l'anima (che è unica), dopo il quale sono stati abbandonati nel sottosuolo per generazioni, dove imitano come zombi le azioni dei loro originali. Red, che è speciale, ha avuto un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nella vendetta di queste masse dimenticate e proprio alla fine, dopo la morte dei cloni dei Wilson e una lotta all'ultimo sangue tra Red e Adelaide, scopriremo che in quel famoso incontro al lunapark il clone di Adelaide ha preso il suo posto nel mondo e quella che conoscevamo come Red è in realtà l'originale umano. La finta Adelaide, dopo aver ucciso la vera, si riunisce alla famiglia che ha potuto avere, grazie allo scambio di 30 anni prima. Nel frattempo le catene dei cloni si diffondono ovunque.

La spiegazione del finale
Più che una spiegazione del finale, che vi abbiamo raccontato nella sua svolta più scioccante, che ribalta completamente il senso di quello che abbiamo visto fino a quel momento, aprendo nuovi scenari e confermando la genialità di Jordan Peele nella costruzione delle sue storie metaforiche, si tratta di parlare dei temi del film, e di alcuni singoli e fondamentali momenti. Con qualche particolare che, soprattutto agli spettatori italiani, può essere sfuggito.

Hands Across America
L'azione pubblica degli Incatenati (Tethered in originale) fa riferimento a un evento chiamato Hands Across America, che si svolse domenica 25 maggio 1986 e alla cui pubblicità Adelaide aveva assistito in tv da bambina (mentre ritagliava con le forbici delle figure di carta unite, simbolo dell'evento) in quella che è la prima scena del film, dopo la scritta sui tunnel sotterranei che attraversano gli Stati Uniti. Quel giorno circa 6 milioni di persone si tennero per mano per quindici minuti, per provare a formare una catena umana attraverso gli Stati confinanti. Ovviamente era una pura utopia e un incubo organizzativo:solo nelle larghe aree urbane le catene raggiunsero ragguardevoli lunghezze. I partecipanti per prenotare il posto pagavano 10 dollari: vennero raccolti 15 milioni di dollari, detratte le spese, contro i 50 che ci si aspettava, devoluti ad organizzazioni benefiche per combattere la fame e la povertà. Moltissimi gli attori e i vip che parteciparono nelle rispettive città, tra cui Brooke Shields, Liza Minnelli, Yoko Ono, Harry Belafonte, Jerry Lewis, Robin Williams, Bill Clinton, Don Johnson, Chewbacca, C3PO, Pippo e Topolino (seriamente). L'iniziativa fu considerata un fallimento e venne molto criticata. La scena a cui Adelaide assiste da piccola in tv, con le persone che si tengono per mano e formano una catena umana, è il suo ultimo ricordo del mondo di sopra ed è ovvio che quando progetta un'azione dimostrativa per la gente di sotto, si rifaccia a quello che le è rimasto impresso allora.

Il doppio
L'idea di incontrare una persona identica a noi fa paura, perché per l'ordine naturale delle cose può esisterne solo una. Il doppio indica che vediamo gli altri, anche se in fondo sono come noi e dovrebbero avere i nostri stessi diritti, come potenziali minacce ai nostri privilegi. Alla fine, la rivelazione che Adelaide e Red si sono scambiate di posto, ci induce a chiederci se i veri cattivi non siamo proprio noi, che non a caso è il titolo del film (ovviamente in inglese anche US è un titolo doppio, che sta per noi ma anche per Stati Uniti). Quando diciamo noi, comunque, c'è sempre un LORO che vi si contrappone e spesso l'alterità, rappresentata in letteratura e cinema dal tema psicanalitico del doppio, è quello su cui proiettiamo le nostre stesse qualità negative o le nostre pulsioni aggressive represse. Il film di Peele insomma ripropone la dialettica del bene e del male che si bilanciano all'interno dell'individuo ma che in qualche caso vedono prendere il sopravvento il mr. Hyde che nascondiamo sotto le civili e gentili apparenze del dottor Jekyll. Corollario del doppio è il riferimento ai changeling, ovvero gli scambi che maligne creature fatate fanno dei bambini umani coi propri. E, ovviamente, c'è un sotto testo molto acuto: Red è un clone e quindi un essere inferiore, ma con le giuste cure mediche, l'affetto e la stabilità economica è riuscita a imparare a parlare, a costruirsi una famiglia e a integrarsi nel mondo normale, rubando l'anima e le opportunità di Adelaide, che al contrario è rimasta a uno stadio semilarvale, pur essendo intelligente e in grado di far progetti, mentre i veri cloni abbandonati a se stessi sono impazziti. L'ambiente in cui nasciamo e cresciamo è determinante e solo per caso noi non siamo al posto di chi temiamo o disprezziamo. Noi è anche un grido di allarme: se continuiamo ad ignorare chi ha meno di noi e ad escluderlo, per motivi economici, razziali o altro, non facciamo che alimentare uno squilibrio che finirà per distruggerci. Niente è lasciato al caso in Noi: l'oggetto scelto dagli Incatenati per uccidere (per dividere) sono le forbici, un oggetto composto da due parti unite insieme, che crea a sua volta altri doppi, una cosa di uso comune ma (specie negli horror) terrificante e letale. Tra i moltissimi riferimenti cinematografici di Peele possiamo citare le gemelline di Shining, I Goonies (il mondo di sopra e quello di sotto), L'uomo che visse nel futuro (da "La macchina del tempo" di H.G. Wells), La donna che visse due volte e Ragazzi perduti di Joel Schumacher, citato quando si dice che stanno girando un film: le riprese si svolsero proprio sulla spiaggia di Santa Cruz e ovviamente il tema è la minaccia venuta dall'esterno. L'idea però è venuta a Jordan Peele dall'episodio di Ai confini della realtà intitolato Immagine allo specchio, in cui una ragazza mentre attende l'arrivo di un pullman in una stazione di servizio, scopre l'esistenza di un suo doppio.

Adelaide e Red: vite allo specchio
Un momento molto importante è quando l'Adelaide di superficie, per superare i suoi traumi, danza, e durante la sua esibizione la sua controparte, Red, ne segue i movimenti, mostrando una capacità che i cloni ovviamente non hanno. Gli altri si rendono conto che Red è diversa da loro e iniziano a seguirla, scegliendola come leader. Il motivo per cui Red è diversa, come abbiamo visto, è perché è lei l'originale intrappolato 30 anni prima sotto terra e vuole vendetta su chi le ha rubato la vita. Alla fine è il doppio usurpatore (quello per cui fino a quel momento abbiamo forse fatto il tifo) che fa appello alla sua natura violenta e uccide la vera Adelaide, continuando l'inganno con la sua ignara famiglia, con la parziale eccezione del figlio Jason (non a caso chiamato come il killer mascherato di Venerdì 13), che porta una maschera da mostro per tutto il film, ed essendo più piccolo ha un legame ancora profondo col suo doppio – cosa che gli consente di ucciderlo - e con la madre.

Geremia 11:11
All'inizio vediamo un ragazzo che sulla spiaggia porta un cartello con la scritta “Geremia 11:11” (numero non a caso doppio) che è lo stesso che trent'anni dopo verrà portato via in ambulanza morto e che Jason rivedrà sulla spiaggia. Il versetto relativo della Bibbia dice: “Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io faccio venir su loro una calamità alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò”. Geremia era un profeta che avvertì gli ebrei in esilio a Babilonia che Dio non era contento del fatto che adorassero falsi idoli e che questo avrebbe condotto alla caduta di Gerusalemme. Tradotto in quello che si vede nel film, i falsi idoli sono rappresentati dalla nostra dipendenza dalla tecnologia e dal denaro: nella famiglia Tyler le figlie sono costantemente al telefono, e vivono nel lusso. Ma quando Kitty (Elisabeth Moss) cerca di chiamare la polizia, in uno dei momenti più ironici del film, Alexa fa partire il brano “Fuck tha Police” degli NWA, che alla luce di quanto sta succedendo risuona perfino profetico.

I cloni non parlano
Come zombi, gli Incatenati mugolano o fanno versi ma non sono capaci di articolare le parole, con l'eccezione di Red, per i motivi che sappiamo. Il motivo del suo strano modo di parlare viene rivelato quando vediamo la piccola Adelaide strangolata dal suo clone, prima di essere imprigionata nell'inferno sotterraneo. La forza della stretta le ha danneggiato le corde vocali.

I conigli
Perché i cloni mangiano carne di coniglio cruda? E perché proprio i conigli? Jordan Peele in proposito ha detto che sono animali teneri e al tempo stesso inquietanti: “mettete il cervello di un coniglio in un corpo umano e otterrete Michael Myers”. La loro presenza nel sottosuolo è ipotizzabile come conseguenza di un esperimento di clonazione precedente a quello sugli esseri umani. Una volta liberati dai cloni si sono riprodotti e hanno costituito la loro unica fonte di cibo. La figlia di Adelaide, Zora, indossa due magliette: una con un coniglio bianco e l'altra con la scritta Tho che in vietnamita significa proprio coniglio. Seguendo un bianconiglio, poi, Alice si ritrovò a cadere giù per un pozzo per finire in uno strano e pericoloso mondo alieno e nella seconda parte delle sue avventure attraversò uno specchio. Inoltre, anche se pochi ci hanno fatto caso, i conigli sono una strizzata d'occhio al primo film di Jordan Peele, dove la canzoncina iniziale della caccia all'uomo era “Run, Rabbit Run”.


Almodovar in Madres paralelas tornerà a raccontare la maternità con Penelope Cruz protagonista

Il prossimo film di Pedro Almodovar sarà Madres paralelas, una storia sulla maternità che ha finito di scrivere in quarantena con il ritorno di Penelope Cruz come protagonista.

Almodovar in Madres paralelas tornerà a raccontare la maternità con Penelope Cruz protagonista

Sono pochi i rapporti così speciali fra un autore e la propria attrice feticcio come quello fra Pedro Almodovar e Penelope Cruz, che torneranno a lavorare insieme nel film Madres paralelas, un ritorno al tema più caro del regista spagnolo, la maternità, in un dramma ambientato a Madrid. La preproduzione dovrebbe partire il prossimo ottobre, mentre le riprese sono previste per il febbraio del 2021, con un’uscita nelle sale a fine anno. Sono informazioni date a Variety dal fratello del regista, Agustin Almodovar, produttore di questo come degli altri film del grande cantore della donna al cinema.

Nonostante non ci siano ancora certezze o contratti firmati, come detto dovrebbe essere molto probabilmente la Cruz a recitare nel ruolo della protagonista. Per ora ha già letto e amato la sceneggiatura, difficile immaginare possa finire per rifiutare. Madres paralelas è un progetto a cui Almodovar pensa e lavora da molto tempo. La quarantena da tre mesi che ha costretto in casa gli spagnoli, come quasi tutti gli europei, ha fatto sì che riuscisse a rimettere mano sulla storia e a finire di scrivere la sceneggiatura.
La storia è quella di due madri che partoriscono lo stesso giorno, mentre il film segue le loro vite parallele nei primi due anni di vita dei bambini, secondo quanto dichiarato da Almodovar all’agenzia spagnola EFE, la prima a dare la notizia che Madres paralelas sarà il prossimo progetto per il regista, che a questo punto ha messo in attesa il lavoro di preparazione della sua prima opera in inglese, A Manual for Cleaning Women, adattamento della collezione di racconti della scrittrice americana Lucia Berlin pubblicata in Italia per Bollati Boringhieri con il titolo La donna che scriveva rac
conti.

MIDSOMMAR: MARTIN SCORSESE FIRMA L'INTRODUZIONE AL DIRECTOR'S CUT DELL'HORROR

Martin Scorsese firmerà l'introduzione al libro che accompagnerà l'uscita del director's cut dell'acclamato horror Midsommar, incursione filosofico-folcloristica diretta da Ari Aster.

A24 ha annunciato che il director's cut di Midsommar - Il villaggio dei dannati, secondo film di Ari Aster, verrà commercializzato negli USA a luglio e comprenderà scene inedite e un libro illustrato di 62 pagine che include i disegni realizzati per il film da Ragnar Persson e una prefazione di Martin Scorsese.

In precedenza, Martin Scorsese ha lodato pubblicamente Ari Aster e il suo primo film, Hereditary - Le radici del male, dichiarando che si tratta di un lavoro "notevole. Il controllo dell'inquadratura è straordinario. C'è un momento, un movimento di macchina quando Toni Collette si alza che è davvero incredibile. Cerco di guardare molti film, a volte è difficile trovare il tempo, ma quando trovi qualcosa come questo è fantastico. La dinamica espressa in questa scena mi ha elettrizzato."

Hereditary sembra aver davvero spaventato Scorsese, che lo ha paragonato ai migliori horror: "Senza dubbio è disturbante, in quel senso è un horror. Ma c'è di più, mi ricorda i migliori horror. Ho dimenticato parte della storia, ma non ho dimenticato la famiglia, loro tre. Questo è ciò che è importante di questo regista. E questi attori, sono straordinari, guardate Toni Collette".


MADE IN ITALY: LIAM NEESON NEL TRAILER DEL DRAMMA FAMILIARE

Svelato il trailer di Made in Italy, debutto alla regia dell'attore James D'Arcy interpretato dalla star Liam Neeson e dal figlio Michael Richardson**.

Al centro della storia troviamo Robert, un artista londinese che ritorna in Italia insieme al figlio, da cui si era allontanato. I due sono in viaggio per provare a vendere rapidamente la casa che hanno ereditato dopo la morte della moglie di Robert. La ristrutturazione, però, si rivela una catastrofe e la mancanza di senso pratico di Robert lo costringe a chiedere aiuto ai locali e alla stramba Kate (Lindsay Duncan), che ha fatto della vendita di magioni agli stranieri il suo lavoro principale.

Scritto e diretto da James D'Arcy, Made in Italy è prodotto da Pippa Cross, Sam Tipper-Hale e Nicola Serra dello studio italiano Palomar. La fotografia del lungometraggio è curata da Mike Eley, mentre il montaggio è firmato da Chris Dickens (The Millionaire).




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AVENGERS: ENDGAME, MARVEL CONFERMA LO STATUS DELLE GEMME DELL'INFINITO NELL'MCU DOPO LA FINE DEL FILM

Marvel ha confermato lo status delle Gemme dell'Infinito dopo gli eventi di Avengers: Endgame in un post sull'account ufficiale Instagram confermano che ogni singola gemma è stata distrutta.

www.instagram.com/p/CB6aiD2lFjz/?utm_source=ig_embed

Erano in molti a pensare (sperare?) che le Gemme esistessero ancora in qualche forma nell'universo Marvel, ma adesso scopriamo che non è così. Va però sottolineato come il post su Instagram faccia riferimento alla timeline principale dell'MCu e noi sappiamo che le gesta dei Vendicatori in Avengers: Endgame hanno dato vita ad altre timeline.

Gli sceneggiatori di Endgame hanno diffuso un dettaglio importante della battaglia finale che potrebbe essere sfuggito ai fan spiegando che il momento in cui il guanto viene portato attraverso il campo di battaglia riguarda gli eroi che non erano presenti nel resto del film.

"Noterete che molte delle persone che sollevano il guanto in quella sequenza non sono le stesse che ci hanno trascorso sue ore insieme perché quello è il solo momento in cui hanno a disposizione del tempo in scena" ha dichiarato Stephen McFeely a Slash Film. Christopher Markus ha aggiunto: "Quella è stata una grande opportunità per far progredire la trama, ma anche per dare a tutti un momento di gloria."

Avengers: Endgame è disponibile in DVD, Blu-ray, 3D, 4K e digital download, ed è inoltre disponibile su Disney+.


SUICIDE SQUAD: KATANA AVREBBE DOVUTO AVERE UN RUOLO PIÙ IMPORTANTE

Suicide Squad è nuovamente al centro delle conversazioni online nella speranza che venga approvata la distribuzione della versione Ayer Cut e il regista ha ora confermato che anche il personaggio di Katana ha subito dei cambiamenti per volontà dello studio.
L'annuncio che nel 2021 debutterà su HBO Max la versione di Justice League come era stata ideata dal regista ha alimentato le ipotesi che anche David Ayer possa ottenere la possibilità di mostrare il suo approccio originale alle avventure tratte dai fumetti, molto diverso dal montaggio arrivato nelle sale.

Tra gli elementi che sono stati modificati prima di arrivare sugli schermi sembra ora che ci sia anche l'importanza data a Tatsu Yamashiro/Katana, interpretata in Suicide Squad dall'attrice Karen Fukuhara. David Ayer, rispondendo a un fan che era rimasto insoddisfatto dalla rappresentazione del personaggio, ha infatti ammesso: "Nel mio montaggio aveva un ruolo più grande".
Nel trailer si vede ad esempio la giovane con gli occhi che diventano neri, momento tratto da una scena in cui Katana veniva posseduta dalla villain interpretata da Cara Delevingne e usata per attaccare gli altri protagonisti.

Karen, in un'intervista rilasciata qualche anno fa a ComicBook.com, aveva dichiarato: "Mi piacerebbe mostrare le sue origini, come è stata addestrata. Sarebbe fantastico avere un film totalmente dedicato a lei! C'è così tanta storia da raccontare, dalla morte del marito al modo in cui viene coinvolta nella Suicide Squad".

Il suo desiderio sembra però essere stato frenato dai risultati non del tutto convincenti ottenuti dal film di Ayer, in grado di ottenere buoni incassi lasciando però insoddisfatti critici e spettatori.


ABBRONZATISSIMI: LA SCENA DELLA TELEFONATA DELLA VERSIONE LUNGA DEL FILM

Teo Teocoli e Mauro Di Francesco ed il loro finto cellulare sono i protagonisti di questa scena di Abbronzatissimi, inserita solo nella versione lunga del film. Testimonianza di un tempo in cui il cellulare serviva anche ad acchiappare le ragazze al mare.

I protagonisti del video sono Teo Teocoli e Mauro Di Francesco, i due nel film Abbronzatissimi interpretano Matteo e Mauro, due squattrinati operai che partono insieme per Rimini con la loro roulotte. Giunti a Rimini si spacciano per dei ricchi imprenditori in soggiorno al Grand Hotel per rimorchiare qualche ragazza. Nella scena, che appare solo nella long version del film, i due tentano di attirare l'attenzione di una ragazza, lei accetta di andare a fare un giro con loro ma prima deve fare: "una telefonata a mammina". Abbronzatissimi è del 1991, i telefoni cellulari non sono ancora diffusi, sono considerati uno status symbol in possesso di imprenditori e VIP. Matteo e Mauro si offrono di fare una telefonata dal loro cellulare, ovviamente finto, ma vengono subito scoperti e la ragazza se ne scappa, ma prima molla un ceffone a Teo e gli urla contro: "morto di fame".

Abbronzatissimi è stato uno dei grandi successi del 1991, risultando il quarantesimo film più visto della stagione 1991/92. Il cast di Abbronzatissimi ha raccontato in un video alcuni aneddoti del film, sottolineando la grande armonia che il regista Bruno Gaburro era riuscito a creare sul set.




LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG: SIR IAN MCKELLEN E L'ESAURIMENTO SUL SET

Durante le riprese de Lo Hobbit - La desolazione di Smaug, Sir Ian McKellen ha dovuto affrontare delle difficoltà tecniche, dovute all'utilizzo della computer grafica ed alla realizzazione, piuttosto peculiare, di alcune scene della pellicola: queste complicazioni hanno mandato il leggendario attore inglese su tutte le furie.

Non è per questo che sono diventato un attore!

McKellen è stato costretto a trascorrere diverse ore all'interno di un box con nient'altro che un microfono e le foto dei nani presenti nel film a fargli compagnia: il filmato sarebbe stato modificato in seguito grazie alla computer grafica al fine di rendere l'attore più alto dei Nani. Sir Ian era così scosso da queste anguste condizioni che ad un certo punto ha esclamato "Non è per questo che sono diventato un attore!"

Il microfono era ancora acceso e, di conseguenza, in parte anche a causa della sua voce tuonante, vero e proprio tratto distintivo dell'attore, tutti sul set, dal cast alla troupe, l'hanno sentito. Per tentare di consolarlo tutti i membri della produzione hanno fatto una sorpresa a McKellen inserendo regali e messaggi di incoraggiamento all'interno del suo alloggio.

Esattamente come il capitolo precedente anche Lo Hobbit: la desolazione di Smaug è stato apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale. Con un voto di 8,0 su 10 sul popolare sito IMDb da parte degli utenti il film è stato accolto positivamente per l'accuratezza con cui è stata narrata la storia e per i fantastici effetti speciali: l'aspetto del film che Sir Ian McKellen ha odiato profondamente.


GIUSTIZIA A TUTTI I COSTI: STEVEN SEAGAL, LA SFIDA E LA BRUTTA FIGURA SUL SET DEL FILM

Mentre era impegnato sul set di Giustizia a tutti i costi, Steven Seagal ha affermato che, a causa dei suoi duri allenamenti, è da sempre stato "immune" all'essere soffocato fino a perdere conoscenza. Si dice che, ad un certo punto, Gene LeBell, il coordinatore degli stuntman della pellicola, venne a sapere dell'affermazione e diede a Seagal l'opportunità di dimostrare la veridicità delle sue parole.

Alcuni testimoni affermano che LeBell abbia messo le braccia attorno al collo di Seagal e che sia riuscito a fargli perdere i sensi. A LeBell è stato chiesto di confermare pubblicamente la storia in un'intervista nel 2012, ma lo stuntman ha evitato di rispondere alla domanda, implicando però che l'incidente fosse accaduto veramente.

D'altro canto Steven Seagal ha sempre negato le accuse definendo LeBell un "imbroglione e bugiardo patologico"; l'attore ha anche fornito il nome di un testimone che, in teoria, sarebbe stato in grado di avvalorare la sua versione dei fatti. L'affermazione ha suscitato una risposta, piuttosto concitata, dall'apprendista di LeBell, Ronda Rousey, che ha definito Seagal un "completo bugiardo".

A proposito della affermazione di Steven Seagal, relative alle riprese di Giustizia a tutti i costi, Ronda Rousey ha dichiarato: "Se Seagal un giorno dovesse riuscire a trovare il coraggio per parlare di male di Gene davanti a me... beh, temo che se la farà addosso una seconda volta."






365 GIORNI, MICHELE MORRONE: "TORNERÒ PER IL SEQUEL DEL FILM"

365 Giorni avrà un sequel, e la star del film Michele Morrone tornerà senz'altro. Così ha dichiarato l'attore della nuova hit di Netflix, che nel frattempo si sta impegnando ad aiutare economicamente i bambini che più ne hanno bisogno.

Ormai avrete sentito parlare di 365 Giorni, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Blanka Lipińska (nonché uno dei prodotti più popolari tra quelli disponibili nel catalogo di Netflix) e del suo affascinante protagonista - ma se siete tra i pochi che ancora non lo conoscono, ecco chi è Michele Morrone -, e che l'abbiate visto o meno, ora anche voi siete a conoscenza della (in realtà abbastanza telefonata) buona (?) nuova: ci sarà un sequel.
Massimo Torricelli tornerà dunque sui vostri teleschermi, promette Morrone, proprio come torna nei libri (una trilogia), ma intanto l'attore, in procinto di trasferirsi a Hollywood, si sta dedicando alla beneficenza.

L'attore è infatti appena diventato Brand Ambassador di HalaHi, una piattaforma virtuale simile a Cameo, dove le star possono registrare dei messaggi video personalizzati per i fan che pagano per il servizio.
Quanto costa un saluto da Michele? 200 dollari, ma il ragazzo ha promesso di donare tutto il ricavato in favore dei bambini bisognosi. In sole 24 ore, Morrone ha raccolto 14.000 dollari, e la piattaforma, come riporta TMZ, pare sia stata sommersa dalle richieste fin dall'arrivo dell'attore.

Attendiamo dunque di avere ulteriori informazioni sulla produzione del sequel di 365 Giorni, dato che le riprese dovrebbero partire non appena l'emergenza sanitaria lo permetterà.


LEONARDO DICAPRIO: "REVENANT È IL FILM PIÙ DIFFICILE CHE ABBIA MAI FATTO"

Leonardo DiCaprio ha ammesso che Revenant, la pellicola che gli ha permesso di conquistare l'agognato Oscar, è anche il film più difficile che abbia mai fatto.

Revenant - Redivivo, diretto da Alejandro González Iñárritu, vede Leonardo DiCaprio nei panni di Hugh Glass, un cacciatore di pellicce realmente esistito che intorno al 1820 fu aggredito da un orso, per poi essere derubato e abbandonato dai suoi compagni. L'uomo non morì, ma trascorse mesi a riprendersi nella natura selvaggia natura per poi andare in cerca di vendetta. Nel ruolo di Hugh Glass, DiCaprio ha dovuto adattarsi a stare all'aria aperta a temperature non proprio miti circondato da neve e pelli d'orso.

Come ha svelato il divo a Wired nel 2015, le condizioni in cui Revenant è stato girato hanno messo a dura prova cast e crew: "Il film è stato fisicamente faticoso per tutti. Avevamo questo equipaggiamento enorme che veniva trasportato nei luoghi montuosi più impervi, da Calgary a Vancouver. Come in Birdman, Alejandro Iñárritu ha creato queste complesse inquadrature con il direttore della fotografia "Chivo" Lubezki, ondeggiando dentro e fuori dalla foresta. La telecamera deviava su una costosa sequenza action, poi tornava a riprendere un momento intimo del personaggio. Avevano coordinato tutto con la massima precisione, ma le condizioni erano proibitive".

DiCaprio ricorda come "ogni singolo giorno di riprese sia stato difficile. Revenant è stato il film più difficile che abbia mai fatto, Quando vedi il film, tutta la resistenza di chi lo ha fatto è sullo schermo."

La parte peggiore delle riprese, per Leonardo DiCaprio, ha a che fare con l'ipotermia: "La cosa più difficile per me è stata entrare e uscire da fiumi gelati. Perché avevo una pelle d'alce addosso e una pelle d'orso che da bagnata pesava 50 chili. E ogni giorno era una sfida non rimanere congelato".


FROZEN II: DIETRO LE QUINTE CON I REALIZZATORI: COME NASCE UN SEQUEL DI SUCCESSO

Passione e gioco di squadra. Questi sono gli elementi che più colpiscono quando si ha modo di chiacchierare con artisti che lavorano nel campo dell'animazione. Parliamo nello specifico delle interviste che abbiamo avuto modo di fare in occasione dell'uscita di Frozen II: Dietro le quinte, la docueserie sulla realizzazione del sequel dell'amatissimo film, presentata al festival dell'animazione di Annecy e disponibile su Disney+ dal 26 giugno. I nostri interlocutori sono stati tre personaggi che vivono l'ambiente da tempo e stupisce quanto l'entusiasmo sia ancora vivo nelle loro parole quando parlano del loro lavoro e delle sfide che presenta.

Si tratta di Marc Smith, Mike Giaimo e Brittney Lee, rispettivamente Director of Story, Production Designer e Visual development artist di Frozen II: Il segreto di Arendelle, con i quali abbiamo affrontato i temi relativi alla lavorazione del film, le scelte fatte per espandere ed evolvere il mondo del franchise e i suoi personaggi dal primo al secondo film. E la passione con la quale tutto questo impegno è portato avanti, così evidente quando Mike Giaimo ci ha interrotti per approfittare della prima intervista insieme a Brittney Lee per sottolineare che gioia sia lavorare insieme. "Sai" ci ha detto emozionato "sono un supervisore, ma imparo costantemente da tutti e Brittney è uno degli artisti che mi ha fatto crescere in modi insperati."

LA STORIA E LE SUE DIFFICOLTÀ

Quando si lavora a un sequel, come è il caso di Frozen II - Il segreto di Arendelle, ci sono degli elementi da cui partire. "Avevamo ciò che sapevamo dei protagonisti" ha spiegato Marc Smith raccontando da cosa hanno iniziato il lavoro, "e sapevamo che avremmo avuto nuovi personaggi, ma sapevamo anche che Chris Buck e Jennifer Lee avevano intenzione di esplorare i poteri di Elsa." Punto di partenza certo per arrivare a un finale altrettanto consolidato, perché i due registi avevano deciso fin da subito dove avrebbe portato la storia. Un percorso non sempre lineare, soprattutto nella realizzazione, che ha dovuto aggirare più di un ostacolo. Su tutti, la canzone Mostrati, delle cui difficoltà ci aveva già parlato Chris Buck nella nostra intervista sulla realizzazione di Frozen II.

Questa canzone rappresenta "non solo il culmine dell'arco narrativo di Elsa, che parte dal primo film e arriva al sequel" e che ha richiesto, come ci spiega Smith, "un'incredibile mole di lavoro per far sì che fosse una conclusione emozionalmente soddisfacente." D'altra parte di acqua ne è passata sotto i ponti per i personaggi, perché passano degli anni dagli eventi del primo film a quelli del secondo e questo tempo passato doveva essere percepibile dal punto di vista visivo, sin dal lavoro sui costumi: "le forme dei vestiti di Frozen erano più tonde" ci ha spiegato Brittney Lee, "mentre nel sequel si fanno più squadrate per rappresentare maturità in modo sottile. Ma questa crescita è evidente anche nei materiali scelti."

Frozen II: Dietro le quinte, la recensione: un viaggio emozionante "nell'ignoto" del processo creativo

I COLORI DELL'AUTUNNO

Alle parole della Lee fa eco Mike Giaimo, che ci parla di una maggior maturità nel loro look nel complesso, ma senza esagerare, "perché si tratta comunque di due giovani donne". Cambiamenti legati allo stile dei capelli e il taglio dei vestiti: "c'è molta azione nel film" ha aggiunto Giaimo, che ci ha spiegato come questo abbia influito sul tipo di abiti da far indossare loro, tra leggins, orli più alti e in generale outfit più adatti ad accompagnare il loro essere più dinamiche. Allo stesso tempo ci si è allontanati dal tono fiabesco del primo capitolo per immergersi nel mito: "il mito ha una maggior densità, c'è più drama nel percorso di Elsa che viene raccontato e abbiamo cercato di sostenere queste sensazioni anche dal punto di vista visivo con costumi e capelli più eloquenti, eleganti e snelliti."

L'altra importante variazione è nella palette di colori. "Frozen II è ambientato in autunno" racconta Mike Giaimo, "e l'autunno spesso simboleggia il cambiamento, così abbiamo messo insieme una palette che non fosse solo autunnale, ma potesse essere un autunno di Frozen." Quindi giallo, oro, arancio e una punta di viola per quel tocco in più che richiamasse la storia. "Volevamo che si capisse che il cambiamento era nell'aria anche per quanto riguarda i personaggi." Più maturi, più ricchi in quanto a personalità, più fieri di sé. Fa parte di quell'espansione di tutto ciò che era stato Frozen e che va oltre i personaggi. Se infatti da una parte è stato più semplice costruire su queste basi già solide, trattandosi di un sequel, dall'altra si è stati attenti a mantenerli fedeli a se stessi. "Aiutarli ad andare avanti senza tradire chi sono" ha sottolineato Brittney Lee.

ESPANDERE L'UNIVERSO DI FROZEN

Lo stesso vale per le ambientazioni. "Abbiamo perfezionato quello che avevamo già creato" ha spiegato Mike Giaimo spiegandoci come sia stato necessario migliorare tanti aspetti del villaggio, sia perché la tecnologia è superiore a quella che si aveva nel 2014, sia perché non c'era una vera e propria struttura della città di Arendelle: "Non avevamo idea della struttura urbanistica, era un gruppo di edifici che sistemavamo come ci serviva. Ora il nostro progettista degli ambienti, David Womersley, ci ha rimesso mano e lavorato tantissimo, è diventato un vero e proprio urbanista, così che ora abbiamo autentiche strade con tanto di nome e una torre dell'orologio che non si sposta a seconda delle esigenze ma ha un proprio luogo specifico."

Tutto insomma è più concreto, reale e pianificato, tanto da rendere Arendelle un luogo sempre più realistico e definito, pronto ad accogliere tutti i contenuti che sfrutteranno l'ambientazione (è previsto un nuovo lavoro in Virtual Reality firmato da Mitch Counsell, uno dei registi della serie di cortometraggi Corto circuito). Insomma tutto quello che appare nel sequel è stato rivisto, migliorato, espanso e definito in modo più ampio e dettagliato rispetto al passato. Un lavoro "gloriosamente straziante", come lo definisce Giaimo, ma "appagante e soddisfacente."

LA SODDISFAZIONE DI UN LAVORO BEN FATTO

C'è infatti orgoglio nelle parole di tutti e tre gli artisti che abbiamo intervistato quando parlano del proprio lavoro. "Sono orgoglioso di Nell'ignoto" ci dice per esempio Marc Smith, "perché penso che sia stato coraggioso portare un personaggio così amato dalla gente in un luogo così oscuro. Penso che sia importante il messaggio di andare avanti per uscirne, un passo per volta." È invece un'altra canzone, Mostrati, a rendere orgogliosa Brittney Lee, per il modo in cui chiude il percorso di Elsa e il lavoro iconografico sviluppato dal suo reparto.

Locandina di Frozen II - Il segreto di Arendelle

Lo conferma Giaimo che indica come motivo di orgoglio la creazione degli aspetti visivi degli elementali che ricorrono nel film, un'iconografia che "non era nello script originale ed è stata sviluppata da Brittney e me per aiutare lo spettatore a seguire il viaggio di Elsa." La creazione del simbolo che a forma di diamante che "permea l'intero film" è una grande soddisfazione del reparto artistico e ricorre in monoliti, nella foresta incantata. nel ghiacciaio ed è persino richiamato nel costume finale di Elsa come regina di ghiaccio

TUTTI AMANO ELSA 3

Elsa è quindi il punto di riferimento principale del film, ma è anche il personaggio preferito degli artisti con cui abbiamo chiacchierato. "È unica nel canone Disney" spiega Giaimo, "è un personaggio positivo ma ha delle imperfezioni che le permettono di entrare in sintonia col pubblico". Considerazioni che trovano d'accordo i colleghi che ne evidenziano anche il carattere introverso come chiave che permette l'identificazione, mentre Brittney Lee sottolinea come sia impossibile pensare a ognuno dei personaggi di questi film senza gli altri: "Anna ed Elsa sono importanti per le loro differenze, nessuna delle due potrebbe esistere senza l'altra, ma tutto il gruppo è una boccata d'aria fresca con le sue dinamiche familiari."

Frozen II: Dietro le quinte - Il film in fase di doppiaggio
Un altro aspetto su cui tutti sono concordi è l'importanza di mostrare al pubblico il loro lavoro dietro le quinte del film. "L'animazione è vista come qualcosa di divertente per il pubblico" ha detto Mike Giaimo, "e ci viene spesso chiesto se sia divertente lavorare in Disney. Bè, lo è. Ma penso che il pubblico non si renda conto di quanto duro lavoro, sangue, sudore e lacrime servano per realizzare questi film. È una sfida in ogni singolo aspetto e la docuserie è un ottimo modo per mostrarlo."


Amulet – Magnet Releasing rilascia il primo trailer internazionale

Ecco finalmente il primo trailer di Amulet, la nuova pellicola diretta dall’esordiente Romola Garai e prodotta da Magnet Releasing.

Magnet Releasing ha diffuso il primo trailer internazionale del nuovo horror sulle possessioni, Amulet, diretto dall’esordiente Romola Garai che uscirà nelle sale e On Demand il 24 Luglio.

Trama
Tomaz un ex soldato che è rimasto senza casa dopo un incidente si rifugia nella casa in decomposizione di Magda, una giovane donna sola che ha un disperato bisogno di aiuto mentre si prende cura della madre malata. Inizialmente titubante, Magda accoglie presto Tomaz nelle loro vite. Ma mentre si avvicina e inizia a innamorarsi di Magda, Tomaz nota fenomeni strani e inspiegabili. Qualcosa sembra molto sbagliato nella misteriosa vecchia che non lascia mai l’ultimo piano e Tomaz inizia a sospettare che Magda possa in effetti essere prigioniera delle sue offerte ultraterrene.




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THOR: RAGNAROK, IL LOOK INIZIALE DEL VILLAIN ERA MOLTO PIÙ TERRIFICANTE IN QUESTO CONCEPT

Ricorderete che nella scena iniziale di Thor: Ragnarok, il terzo capitolo del franchise Marvel dedicato al Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth, quest'ultimo si ritrovava intrappolato a Muspelheim, un regno extradimensionale governato dal minaccioso Surtur. Tuttavia, il suo look iniziale era molto più spaventoso.

L'artista Ian Joyner ha così condiviso sul suo profilo Instagram un concept art dedicato proprio al temibile Surtur, che dal suo look iniziale appare decisamente più mostruoso e spaventoso di quello definitivo apparso nel film. Probabilmente si è poi deciso di ammorbidire i contorni del villain per non andare a scontrarsi troppo con il tono leggero del film imposto da Taika Waititi e anche soprattutto alla luce del look degli altri personaggi, tra cui anche il villain principale interpretato da Cate Blanchett.

Infatti, anche il look iniziale delle creature di Hela era decisamente più terrificante nelle prime versioni dei loro design. Come chi ha visto il film sa bene, è infatti la perfida sorella di Thor (interpretata da Cate Blanchett) ad evocare le creature per poter conquistare Asgard e soddisfare la sua antica sete di potere. Sebbene neanche quelli visti al cinema fossero dei personaggi gradevoli e con i quali fare quattro chiacchiere in amicizia, in quel caso ci trovavamo di fronte ad una versione che ha più di qualche punto in comune con gli xenomorfi visti nel franchise di Alien, a partire dalla posizione del corpo e dalla struttura, fino ad arrivare al capo allungato e alle zanne letali.


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SPIDER-MAN, E SE LA MJ DI ZENDAYA DIVENTASSE LA SUPEREROINA FIRESTAR?

Nei giorni scorsi è stato rivelato che i Marvel Studios starebbero valutando l'ipotesi di introdurre Firestar nel Marvel Cinematic Universe, e una nuova teoria punta in direzione della MJ di Zendaya.

Secondo CBR l'avventura che Peter Parker vivrà nel corso di Spider-Man 3 farà della sua ragazza MJ la nuova supereroina Firestar, che in futuro potrebbe rivelarsi perfetta per unirsi agli Young Avengers.

Ora che la Disney detiene i diritti non solo sugli X-Men ma anche su tutto l'universo Marvel dei mutanti, il terzo capitolo della saga di Spider-Man potrebbe servire da trampolino di lancio per questi personaggi: considerato che il giovane Avenger ha sempre avuto dei team-up nei suoi film (Iron Man in Homecoming e Quentin Beck/ Nick Fury/ Happy Hogan in Far From Home), la sua terza avventura, descritta come folle e assolutamente innovativa, potrebbe voler sorprendere ancora di più i fan.

Creato da Dennis Marks, Dan Spiegle, Christy Marks, John Romita Sr. e Rick Hoberg, Firestar è apparsa per la prima volta in un episodio del 1981 della serie televisiva Spider-Man e dei suoi fantastici amici prima di spostarsi sui fumetti. Conosciuta anche come Angelica "Angel" Jones, si tratta di una mutante in grado di volare e manipolare le radiazioni a microonde.

L'universo cinematografico Marvel è noto per essersi concesso diverse libertà rispetto al materiale originale dei fumetti: chissà che ciò non avvenga anche con Angelina, che per adesso con il personaggio di Zendaya condivide almeno il cognome.


MORENA BACCARIN, LA STAR DI DEADPOOL PARLA DEL PRIMO INCONTRO COL MARITO BENJAMIN MCKENZIE

La star di Deadpool, Morena Baccarin, è intervenuta su PeopleTV per ripercorrere i momenti salienti della sua carriera, e durante la chiacchierata le è stato ricordato il momento in cui incontrò per la prima volta il futuro marito Benjamin McKenzie sul set di The O.C. Un primo incontro che non bastò per far scattare la scintilla tra i due.

Riguardando una sequenza di The O.C. nella quale ha recitato, Morena Baccarin ha esclamato:"Oh mio Dio, sono peggio di una bambina! Scherzo sempre con mio marito Ben, che se avesse prestato attenzione a me mentre giravo gli episodi del suo show avrebbe potuto avermi al top!".
Morena Baccarin e Benjamin McKenzie non hanno condiviso scene importanti in The O.C. e l'attrice ha ricordato di quando si fermò per cercare di salutarlo vicino alla roulotte dell'attore:"Volevo davvero solo salutarlo e incontrarlo. E lui non ricorda nemmeno l'incontro, quindi ciò dimostra a che livello fossi in quel periodo".

Morena Baccarin nel 2006 recitò in tre episodi della terza stagione di The O.C., show con Benjamin McKenzie nel ruolo del protagonista, Ryan Atwood.
I due si sono ritrovati nove anni dopo sul set della serie tv Gotham, nella quale Baccarin interpreta Leslie Thompkins e Benjamin McKenzie un giovane Jim Gordon.
I due si sono sposati il 2 giugno 2017 e hanno una figlia, nata l'anno precedente al matrimonio.
In Deadpool 3 ci sarà anche Morena Baccarin? L'attrice ha approfondito la questione con i fan. Morena Baccarin ha stregato i fan di Deadpool e ora gli spettatori si chiedono se il suo ruolo sarà confermato anche nel terzo capitolo.



CINEMANEWS TERZA PARTE

MERCOLEDI

01/07/2020



THE CONJURING 3, BRUTTE NOTIZIE PER LA SAGA HORROR CON PATRICK WILSON E VERA FARMIGA?

Stando a quanto dichiarato nelle scorse ore da fonti attendibili, i fan della saga horror creata da James Wan potrebbero ricevere pessime notizie riguardanti l'attesissimo The Conjuring 3, nuovo capitolo con Patrick Wilson e vera Farmiga.

Deadline infatti riporta che il progetto, il cui titolo completo è The Conjuring 3: The Devil Made Me Do It, starebbe innervosendo non poco la Warner Bros. a causa della sua uscita fissata a settembre. Il nervosismo della major è tale che il sequel rischia un rinvio significativo, non solo di pochi mesi o di settimane come nel caso di Tenet e Wonder Woman 1984 ma addirittura si parla di una nuova data da qualche parte nel 2021: questa data ancora non è stata decisa, ma solo perché la Warner Bros. starebbe ancora valutando se rinviare il film o meno.

La major ha ottenuto un successo senza precedenti con The Conjuring, il cui primo film ha dato vita a sequel e spin-off, e probabilmente la scelta di rinviarlo arriverebbe per strategia conservatorie: come noto la priorità al momento è Tenet di Christopher Nolan, che lo studio ha garantito rimarrà in sala per un tempo molto più lungo del normale, senza dare troppa importanza agli incassi del primo week-end ma guardando avanti di settimane e mesi. Certo il pubblico di Tenet non necessariamente è lo stesso di The Conjuring: The Devil Made Me Do It, ma per Deadline l'eventualità di un rinvio per non pestarsi i piedi da sola la Warner Bros. la starebbe considerando attivamente.


SPIDER-MAN 2 COMPIE 16 ANNI: GLI OMAGGI DEI FAN AL FILM CON TOBEY MAGUIRE

Nel cuore degli appassionati la trilogia di Spider-Man firmata da Sam Raimi occupa un posto davvero speciale e non è un caso che ancora oggi in moltissimi chiedano una comparsata del supereroe di Tobey Maguire in un probabile multiverso in live-action al cinema. Spider-Man 2 ha compiuto 16 anni e i fan non lo hanno dimenticato.

Mentre nel Marvel Cinematic Universe si attende la prossima avventura dello Spider-Man di Tom Holland, giunto quasi alla sua terza fatica in solitaria dopo Spider-Man: Far From Home, 16 anni fa usciva invece nelle sale di tutto il mondo Spider-Man 2 con cui Sam Raimi riprendeva le fila di un discorso iniziato nel 2002 con il primo capitolo della sua trilogia e portava avanti la lotta fratricida tra Peter Parker e Harry Osborne, così come introduceva uno dei villain più riusciti e amati di sempre, il Doctor Octopus interpretato splendidamente da Alfred Molina.

Proprio per questa sua componente tragica e drammatica, tramite cui lo spettatore instaura un legame affettivo non solo con l'eroe della vicenda ma anche e soprattutto con il suo villain, Spider-Man 2 è generalmente indicato nelle liste dei migliori cinecomic di sempre e anche oggi, quasi 20 anni dopo, reggerebbe benissimo il confronto con i moderni film del genere prodotti dai Marvel Studios.

Adesso che Sam Raimi è tornato alla Marvel per la regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, i fan già non vedono l'ora di vedere cosa combinerà con un personaggio come lo Stregone Supremo: chissà se sarà la volta buona per un omaggio al suo Spider-Man. Intanto, parlando di omaggi, di seguito trovate quelli dei fan in occasione dell'anniversario del film con Tobey Maguire, James Franco e Kirsten Dunst


BATMAN, ZOE KRAVITZ PAZZA PER ROBERT PATTINSON: "CI ALLENIAMO INSIEME, MI COPRE LE SPALLE"

Nel corso di un'intervista con Variety Zoe Kravitz, interprete di Catwoman nel nuovo The Batman della DC Films, ha continuato a parlare del suo rapporto con Robert Pattinson, che qualche giorno fa aveva definito 'perfetto' per il ruolo.

"Rob è fantastico", ha detto la Kravitz. "È meraviglioso in questo ruolo. Penso davvero che sia nato per farlo, ed è un ragazzo eccezionale, quindi è una gioia stare con lui e quando lavori con persone che rispetti, beh, è tutto più facile".

Le parole della Kravitz, che risalgono a febbraio scorso, fanno luce sulla chimica sviluppata fra i due attori sul set: "Siamo stati insieme nelle ultime settimane", ha continuato Kravitz. "Ho dovuto fare diversi camera test con lui, e ora ci siamo allenati insieme e proviamo continuamente nuove cose insieme. Lo reputo un uomo delizioso e un attore così meraviglioso e premuroso. Penso che sia perfetto per il ruolo e farlo con lui sarà una tale avventura. Sono entusiasta di averlo come mio compagno e di essere lì al suo fianco per sostenerci a vicenda, perché è una cosa davvero intensa. Sarà un lavoro duro e ci sarà molta pressione lungo, e so che lui mi coprirà le spalle e io coprirò le sue".

Ricordiamo che al momento le riprese del film sono ancora interrotte, anche se dovrebbero ripartire entro l'estate. La data di uscita di The Batman è fissata per l'1 ottobre 2021.


STUART LITTLE, UN QUADRO PREZIOSISSIMO FU RITROVATO GRAZIE AL FILM CON HUGH LAURIE

Di Stuart Little tanti bambini cresciuti a cavallo tra gli anni '90 e i primi 2000 serberanno sicuramente un bel ricordo: circa una ventina d'anni fa il film sul topolino interpretato da Michael J. Fox riscosse un certo successo, ma ad averlo apprezzato più di tutti fu probabilmente Gergely Barki, esperto d'arte ungherese.

No, in questo caso il valore del film c'entra davvero poco: la felicità di Berki, che una sera si trovava tranquillamente nel salotto di casa a guardare Stuart Little con sua figlia seduta in braccio, derivò piuttosto da un dettaglio della scenografia.

A fare bella mostra di sé nel salone dei Little compare infatti ad un certo punto un quadro che Berki riconobbe immediatamente: si tratta della Donna Addormentata con Vaso Nero, di Róbert Berény, opera d'avanguardia andata perduta negli anni '20 del '900 e mai più ritrovata.

"Non potevo credere ai miei occhi quando ho visto il capolavoro di Berény, andato perduto ormai da lunghi anni, appeso alle spalle di Hugh Laurie. Ho quasi fatto cadere a terra Lola. Uno studioso non può mai distrarsi troppo dal proprio lavoro, perfino quando sta guardando un film di Natale a casa" raccontò Berki qualche tempo dopo.

Pare che il quadro fosse stato acquistato dalla set designer del film in un negozio di Pasadena, pagandolo appena 500 dollari: per avere un'idea del reale valore dell'opera si pensi che, qualche anno dopo l'uscita di Stuart Little, fu rivenduta all'asta per ben 229.500 euro. A proposito del film, intanto, ecco cos'ha detto uno dei protagonisti di Stuart Little sul coronavirus.


THE TAX COLLECTOR, SHIA LABEOUF STILE GANGSTER NELLE IMMAGINI DEL THRILLER DI DAVID AYER

È grazia a Collider che possiamo mostrarvi oggi le prime immagini ufficiali dell'atteso The Tax Collector scritto e diretto da David Ayer (Suicide Squad, Training Day), nuovo action-thriller del regista di Bright che vede tra i protagonisti anche Shia LaBeouf (Honey Boy, Transformers) nei panni di un gangster criminale.

LaBeouf e la co-star Bobby Soto interpretano rispettivamente due "esattori della tasse", dove ovviamente non si intendono le tasse normali. I loro nomi sono Creeper e David ed entrambi lavorano per un boss criminale di Los Angeles noto come Wizard, il Mago. Il loro lavoro è riscuotere i profitti delle bande locali che operano nel territorio del boss. Le cose si fanno però molto rischiose quando il vecchio rivale di Wizard ritorna dal Messico, gettando gli affari del boss nel caos e costringendo David a combattere per proteggere la sua famiglia.

Collider ha anche chiesto a David Ayer cosa lo abbia spinto a decidere di raccontare questa particolare storia, che sembra un ritorno al crime grintoso dell'autore, per giunta alla seconda collaborazione con LaBeouf dopo l'ottimo Fury. E l'autore ha risposto: "Volevo tornare alle mie radici. Volevo condividere le strade che conosco, il mondo che conosco. È un film personale e duro sulla Los Angeles che amo".

The Tax Collector debutterà al cinema e in video on demand il prossimo 7 agosto. Domani uscirà il primo trailer ufficiale, dunque non mancate.


The Tax Collector’ Images Reveal

LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG: SAPETE CHE LEGOLAS SBATTE LE PALPEBRE UNA SOLA VOLTA?

Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug, secondo episodio della saga prequel de Il Signore degli Anelli che vede ancora una volta il regista neozelandese Peter Jackson dietro la macchina da presa.

Come di consueto, per l'occasione vi proponiamo le migliori sette curiosità sulla produzione del film. Le trovate comodamente qui sotto:

Durante le riprese, per rendere Sir Ian McKellen molto più alto degli attori che hanno interpretato i nani, la star di Gandalf ha dovuto trascorrere diverse ore in un box con nient'altro che un microfono e le foto dei Nani per recitare. Ne è stato così sconvolto che ha esclamato: 'Non è per questo che sono diventato un attore!', ma ill microfono era ancora acceso e, di conseguenza, tutti sul set lo hanno sentito. Sentendosi in colpa, il cast e la troupe ha riempito la roulotte di McKellen con lettere e regali.

L'unica volta che Legolas sbatte le palpebre è quando si rende conto di essere stato ferito e quando Thranduil decapita l'orco che sta interrogando. Questo è in linea con il personaggio, poiché l'unica volta in cui Legolas sbatte le palpebre nella trilogia de Il Signore degli Anelli è quando rimane fortemente sorpreso.

Benedict Cumberbatch ha suggerito di scrivere e leggere all'indietro il discorso del Negromante, e poi di montare la registrazione al contrario per renderla demoniaca ed empia.

Gloin rimane molto offeso dal fatto che il ritratto della moglie barbuta venga scambiato per quello di suo fratello: nell'edizione estesa de Il Signore degli Anelli - Le due torri (2002), suo figlio Gimli osserva che le donne nane sono spesso scambiate per uomini, a causa della barba, raccontando diversi dettagli in proposito.

Orlando Bloom ha due anni più di Lee Pace, che nel film interpreta suo padre, il re Thranduil.

A differenza del primo film della serie, nel quale aveva una sola linea di dialogo, Bombur non parla affatto in questo film.

Benedict Cumberbatch ha studiato iguane e draghi di Komodo alla Reptilian House dello zoo di Londra per preparare la voce di Smaug, puntando a un tono che "collegherebbe animale e umano, una profonda e roca secchezza gutturale della voce".


PIERCE BROSNAN DA JAMES BOND A THE NOVEMBER MAN, ECCO COME OTTENNE IL RUOLO

The November Man, thriller d'azione del 2014 diretto da Roger Donaldson che vede come protagonista Pierce Brosnan nei panni di un agente della CIA.

Cinque anni dopo essersi ritirato a vita privata, l'ex agente Peter Devereaux ritorna in servizio per mettersi in contatto con un'amante del passato. La donna ha infatti alcune prove in grado di incriminare Federov, un politico corrotto, responsabile di alcuni crimini commessi durante la guerra in Cecenia.

Per interpretare il protagonista fu inizialmente ingaggiato Daniel Craig, che venne sostituito all'ultimo minuto per via dei suoi molti impegni. A quel punto, però, il regista era deciso ad avere come interprete principale un "James Bond" e tentò di convincere Sean Connery, che però si era ritirato dalla recitazione da ormai molti anni.

Venuto a sapere dell'approccio di Donaldson, Brosnan si disse sicuro di poter interpretare un personaggio così cupo, e per entrare nel ruolo riprese addirittura a bere. Il regista, impressionato dall'impegno della star, decide quindi di ingaggiarl


007: SAPEVATE CHE INIZIALMENTE DANIEL CRAIG RIFIUTÒ IL RUOLO? ECCO PERCHÉ

Mentre il tempo di Pierce Brosnan come James Bond stava per scadere prima dell'uscita in sala de La morte può attendere, EON Productions era alla ricerca dell'attore perfetto da far subentrare nel ruolo con un nuovo film del franchise da produrre entro il 2006, e la risposta non è stata subito Daniel Craig.

Prima di offrire infatti il ruolo all'attuale James Bond, pronto a tornare in azione per un'ultima missione in No Time To Die di Cary Fukunaga, per il ruolo di 007 lo studio aveva incontrato Sam Worthington, Rupert Friend, Julian McMahon, Alex O'Loughin, Clive Owen, Dougray Scott e Goran Visnjic. Nonostante questi e diversi altri contendenti, comunque, Craig rimaneva la prima scelta della EON, peccato che la produzione fu costretta a incontrare molti attori perché proprio Craig, inizialmente, proprio non ne voleva sapere di interpretare 007.

Il motivo principale di questo originario diniego era per l'attore la fama che ne sarebbe derivata. Al tempo aveva già recitato in molti film e collaborato con grandi autori come Sam Mendes, Steven Spielberg o Matthew Vaughn, eppure senza mai esplodere in modo significativo nel mondo di Hollywood, mantenendo in sostanza un certo anonimato e una vita tranquilla. E Craig sapeva che interpretare 007 lo avrebbe immediatamente reso molto più famoso, tanto che in una recente intervista con GQ ha rivelato:

"Pensavo genuinamente che avrai fottuto la mia vita se avessi accettato la parte".

Oltre a questo, Craig non voleva interpretare un James Bond troppo simile a quello di Brosnan o dei precedenti attori. I suoi dubbi furono completamente spazzati via quando lesse per la prima volta la sceneggiatura di Casino Royale, grazie alla quale capì la nuova direzione della Spia Britannica e che contribuì ad alleviare le sue perplessità sull'accettare o meno la parte, soprattutto perché il film sembrava estremamente valido, spettacolare e convincente.

Alla fine, fortunatamente, ha accettato.


FLASH COPRIRÀ FINALMENTE UN BUCO DI TRAMA DI BATMAN RETURNS?

L'ufficialità non è ancora arrivata, ma le possibilità di rivedere il Batman di Michael Keaton nel prossimo Flash sono decisamente alte: le trattative sono ormai avviate e la produzione sembra intenzionata ad andare fino in fondo, magari mirando anche a sistemare qualcosa lasciato in sospeso in Batman Returns.

Certo, per sapere in che modo verrà sfruttato il supereroe di Gotham nel film che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) vedere di nuovo Ezra Miller nei panni di Flash è ancora presto, ma l'occasione potrebbe sicuramente tornare utile per coprire un buco di trama lasciato da Tim Burton nel suo film del 1992.

Ricorderete sicuramente come, in Batman Returns, il Pinguino provò a far passare Batman per criminale accusandolo dell'omicidio della Principessa del Ghiaccio: ebbene, prestando maggior attenzione al modo in cui Bruce Wayne riesce a ribaltare la situazione a suo favore, si può vedere come in realtà non ci siano veri motivi per far cadere l'accusa di omicidio a suo carico.

Batman riesce infatti a smascherare le malefatte del Pinguino come politico, ma non presenta nulla che lo incrimini come effettivo mandante dell'assassinio: la confessione del personaggio di Danny DeVito, dunque, non sarebbe dovuta bastare a scagionare il Cavaliere Oscuro.

Possibile che venga messa una pezza a tutto ciò dopo tutto questo tempo? Chi può dirlo! Intanto, vediamo come Flash potrebbe sistemare un aspetto di Batman v Superman; pare, comunque, che se Keaton dovesse rifiutare la produzione tenterà di contattare Christian Bale per Flash.


LOGAN: HUGH JACKMAN RIFLETTE SULLE ULTIME PAROLE DELL'EROE

Nel corso di un decennio e mezzo, Hugh Jackman è stato il solo, storico e amatissimo interprete di Wolverine nei tanti film sui mutanti targati Fox, avventura conclusasi nel 2017 con lo straordinario Logan - The Wolverine di James Mangold, take maturo, violento e definitivo sul personaggio che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica.

Un film talmente emozionante, a suo modo ambizioso ed energico che anche per lo stesso Jackman è in assoluto il migliore tra quelli girati nei panni del mutante Marvel. E dentro al film più bello non poteva che esserci la battuta preferita dell'attore, che parlando recentemente con Variety ha anche avuto modo di lodare.

Ha detto Jackman: "Ho fatto nove film come Wolverine, anche se un paio erano della apparizioni in piccoli cameo. Diciamo sette. Ho imparato davvero tanto in quegli anni. Mi sento grato e felice di aver potuto interpretare quel ruolo, aver avuto la possibilità di vestire i panni di un personaggio così iconico e amato. Mi sono impegnato al 110% ogni giorno della settimana, rimettendo la mia passione e il mio lavoro completamente al servizio di quell'interpretazione".

E ha continuato: "L'ultima scena di Logan, ad esempio, dove il mio personaggio sta morendo, è per me una delle scene più belle di Wolverine e ha una delle linee di dialogo migliori. Semplice, diretta, efficace. Dice 'ah, allora è così che ci si sente'. Non potevo chiedere di meglio come biglietto d'addio".


RESPECT: JENNIFER HUDSON È ARETHA FRANKLIN NEL PRIMO TRAILER ITALIANO

Eagle Pictures ha acquistato i diritti di distribuzione dell'interessante Respect, biopic dedicato alla vita di Aretha Franklin che nel film sarà interpretata da un'ipnotica Jennifer Hudson, vista di recente nei panni di Grizabella nel deludente e criticato adattamento cinematografica di Cats.

Del biopic è disponibile oggi un primo teaser trailer italiano.

Diretto da Liesl Tommy, secondo la sinossi ufficiale il film seguirà "l'ascesa della carriera di Aretha Franklin da semplice cantante nel coro della chiesa del padre a superstar internazionale. Respect racconta la straordinaria storia vera del viaggio dell'icona musicale alla ricerca della propria voce."

Faranno parte del cast anche Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Saycon Sengbloh, Hailey Kilgore, Skye Dakota Turner, Tate Donovan, e Mary J. Blige.

Whitaker vestirà i panni del padre della cantante, mente la McDonald interpreterà la madre. Nel film appariranno anche altre star del panorama musicale come Dinah Washington (Mary J. Blige), Clara Ward (Heater Headley), James Cleveland (Tituss Burgess), il produttore di Columbia Records John Hammond (Tate Donovan) e il produttore di Atlantic Records Jerry Wexler (Marc Maron).

L'interessante Respect sarà distribuito nelle sale americane da MGM il 25 dicembre 2020, mentre nel resto del mondo arriverà tra fine dicembre 2020 e fine gennaio 2021.



PARIS JACKSON COME GESÙ? NO, GRAZIE: UNA PETIZIONE DA 260 MILA FIRME PER BLOCCARE IL FILM

Un film di prossima uscita con protagonista la cantata Paris Jackson nei panni di Gesù Cristo è stato pubblicamente denunciato in quanto "immondizia cristianofobica" nella presentazione di una petizione online presentata per impedire la distribuzione del progetto, che al momento è conosciuto con il titolo di Habit.

Il casting della Jackson è stato annunciato lo scorso aprile, così come quello di Bella Thorne e del musicista Gavin Rossdale in dei ruoli di supporto. Nella sinossi di Habit si legge: "Una brillante e giovane ragazza di strada con un fetish per Gesù si immischia in un violento affare di droga, riuscendo a mettersi momentaneamente in salvo travestendosi da suora". La revisione gender della figura religiosa comprende nel look "un anello al naso, un abito tradizionale e capelli scompigliati".

La petizione rivolta a Warner Bros e Lionsgate afferma che l'intenzione è quella di interpretare Gesù come una lesbica, nonostante non ci sia alcuna menzione in merito nei pochi materiali di promozione pre-produttiva del film. Si legge anche che per l'autore della petizione il film sarebbe "estremamente balsfemo", oltre che essere "spazzatura cristianofobica oggi accettata nella società".

Per quanto assurdo, comunque, la petizione ha raggiunto la sorprendente cifra di 260 mila sottoscrizioni in pochi giorni. Habit aveva già destato nelle passate settimane la rabbia del movimento One Millions Mom, che ha descritto il film come "sacrilego e ridicolizzante della fede delle persone".


MATRIX 4, E SE NEIL PATRICK HARRIS FOSSE IL NUOVO VILLAIN? LA NUOVA E INTERESSANTE TEORIA

Matrix 4 di Lana Wachowski ha recentemente ripreso a girare dopo il lungo lockdown dovuto alla Pandemia da Coronavirus, problematica che ha costretto infatti la produzione a posticipare anche la data d'uscita ufficiale del quarto capitolo del franchise con protagonista il grande Keanu Reeves nei panni di Neo.

I dettagli sulla trama sono ovviamente tenuto sotto chiave, ma per il momento sappiamo che insieme a Reeves tornerà anche Carrie-Anne Moss nei panni di Trinity, mentre tra le new entry troveremo Jonathan Groff, Yahyah Adbul-Mateen II e anche Neil Patrick Harris, che una nuova e interessante teoria vorrebbe come villain della storia.

Secondo questa teoria, dopo che Hugo Weaving ha deciso di non riprendere il ruolo dell'Agente Smith, la possibilità che il nuovo cattivo sia qualcuno di completamente diverso, considerando anche che Harris è un attore di capacità ed espressività agli antipodi rispetto a Weaving. È così che si pensa che l'attore possa vestire i panni di un villain umano, così da entrare in diretta contrapposizione con quello "digitale" che era rappresentato da Smith.

Questo villain potrebbe aver creato una sorta di culto pro-Matrix dedicato alla diffusione dell'idea che essere collegati al mondo virtuale è in verità meglio che esistere in quello reale. Qualcosa di estremamente pericoloso, a dire il vero, perché potrebbe ricreare una sorta di guerra civile interna in un mondo effettivamente difficile, e il capo di questo culto avrebbe delle capacità retoriche e oratorie invidiabili. Un villain di grande carisma e capace di attirare seguaci, psicologicamente instabile: un ruolo perfetto per Harris.


BLACK WIDOW, QUANTI ANNI AVRÀ NATASHA NEL FILM MARVEL RISPETTO A SCARLETT JOHANSSON?

Come sappiamo Black Widow colmerà alcune lacune lasciate in sospeso a proposito del passato di Natasha Romanoff , celebre personaggio del Marvel Cinematic Universe interpretato da Scarlett Johansson.

L'attrice veste i panni dell'Avenger da Iron Man 2, uscito nel 2010, con la sua ultima apparizione (in ordine cronologico) vista Avengers: Endgame e datata quindi 2023 nel MCU: sulla base dei dettagli raccolti dalle puntate precedenti, è stato rivelato che Natasha è nata nel 1984.

Ma la data di nascita e quella di morte (sigh) non sono le uniche in nostro possesso: sappiamo ad esempio che in giovane età, la nostra venne reclutata dal KGB per prendere parte alla Red Room, un'accademia speciale che trasformava le orfane russe in spie e assassine. Come parte della sua cerimonia di laurea, Natasha è stata sterilizzata per impedirle di avere una famiglia (che avrebbe rischiato di distoglierla dalla sua missione) e, anni dopo, sarebbe entrata in conflitto con lo SHIELD. Invece di ucciderla, tuttavia, Clint Burton la reclutò, e il resto è storia.

Ora, in base al fatto che Black Widow sarà un prequel ambientato prima di Avengers: Infinity War, possiamo calcolare che Nat avrà tra i 30 e i 35 anni nel prossimo film MCU. Questo perché gli eventi del film precedente, ovvero Captain America: Civil War, hanno luogo nel 2016, quando la Vedova aveva 31-32 anni, mentre Infinity War è ambientato nel 2018 (Natasha aveva 33-34 anni).

Sulla base di tali informazioni Natasha avrà tra i 32-33 anni in Black Widow, un'età abbastanza in linea con la vera età di Scarlett Johansson, ovvero 35 anni (34 durante le riprese). Non è chiaro in quale età esatta Nat sia diventata la Vedova Nera, ma è probabile che la sua cerimonia di iniziazione abbia avuto luogo negli anni '90, quando aveva tra i 14 e i 18 anni. Pensate che il film farà luce su nuovi dettagli? Ditecelo nei commenti.


QUENTIN TARANTINO: SCOPRITE LA FOLLE TEORIA CHE LEGA DJANGO A C'ERA UNA VOLTA AD HOLLYWOOD

I fan di Quentin Tarantino si divertono sempre ad approfondire ogni singolo dettaglio e a creare interessanti teorie: una, in particolare, riguarda un sorprendente legame tra Django Unchained e C'Era Una Volta...ad Hollywood.

Dopo il simpatico oroscopo a tema Tarantino, è tornata alla ribalta su Reddit la discussione riguardante l'"Extended Universe" tarantiniano, un'ipotesi per la quale i vari film del regista si possono dividere in due macro categorie: i film ambientati in un universo reale (Bastardi Senza Gloria, Le Iene, Pulp Fiction) e i film che sono a loro volta film, ambientati in un universo fittizio (Kill Bill, Django Unchained...). A titolo di esempio, in Pulp Fiction Mia Wallace parlava di una serie tv basata su di un gruppo di letali assassine, elemento poi ripreso in Kill Bill. Da qui deriva la convinzione che Kill Bill non sia altro che un film presente all'interno della realtà di Pulp Fiction.

Allo stesso modo si pensa che lo spietato Calvin Candie di Django Unchained sia in realtà l'ennesimo personaggio interpretato dal Rick Dalton di C'era una volta... ad Hollywood. Nell'ultimo film di Tarantino abbiamo infatti visto la star di Hollywood calarsi perfettamente in ruoli western e ciò ha fatto credere che Django Unchained sia una pellicola girata con il contributo di Rick Dalton, e magari della sua statuaria controfigura. Ci ritroveremmo così con Leonardo di Caprio che ha interpretato un personaggio (Dalton), intento ad interpretare un personaggio in un altro film (Candie). Tutto ciò fa molto Inception, ma del resto parliamo di Di Caprio...


JUSTICE LEAGUE, RAY FISHER ACCUSA JOSS WHEDON: “OFFENSIVO E DISGUSTOSO”

Joss Whedon non ha certamente la fama di essere un violento. E, anche se negli anni qualche voce sulle condizioni di lavoro non proprio ideali sul set di Justice League sono circolate, nessuna era mai stata così forte come le ultime dichiarazioni di Ray Fisher. L’interprete di Cyborg è finora l’unico membro del cast ad aver esternato la sua insoddisfazione verso Whedon sui social. Anzi, possiamo dire che le sue sono delle accuse molto dure, che definiscono il regista “offensivo” e persino “disgustoso”.

Sulla sua pagina Twitter, Fisher ha scritto:

Il modo in cui Joss Whedon ha trattato il cast e la troupe sul set di Justice League è stato disgustoso, offensivo, poco professionale e totalmente inaccettabile. Gli è stato permesso, sotto molti punti di vista, da Geoff Johns e Jon Berg.

Fisher punta dunque il dito anche verso i produttori del film e persino Geoff Johns, che all’epoca era Cheif Creative Officer di DC Entertainment, viene messo in mezzo.

Come si diceva, sono affermazioni molto forti. Un po’ perché di Whedon non era mai stato detto niente del genere in precedenza. Un po’ per la scelta delle parole: cosa mai avrà reso “disgustoso” il comportamento del regista? Senza contare che una delle parole usate, “abusive”, che noi abbiamo tradotto con “offensivo”, può anche essere tradotta come “violento”. Resta da vedere quale sia la sfumatura intesa da Ray Fisher.

Per ora, Joss Whedon non ha risposto alle accuse. È evidente che la situazione in cui era stato messo non era ideale: Whedon ha dovuto sostituire Zack Snyder in corsa, e gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%. Ma niente giustificherebbe la maleducazione e la violenza verbale che Fisher suggerisce. Vi terremo aggiornati.

I fan delusi dalla versione di Justice League firmata da Whedon potranno comunque rifarsi con il montaggio di Zack Snyder, che arriverà su HBO Max l’anno prossimo. E tutto lascia pensare che sarà un film molto diverso.


MORTAL – IL FILM DI ANDRÉ ØVREDAL È UN INCROCIO TRA CHRONICLE, X-MEN E THOR

Una storia sulle origini e un incrocio tra Chronicle, X-Men e Thor. Così viene descritto Mortal (Torden) il nuovo film diretto da André Øvredal (Future Murder, Trollhunter, The Autopsy of Jane Doe, Scary Stories to Tell in the Dark).

La pellicola basata sugli antichi miti norvegesi, racconta la storia di Eric (Nat Wolff) che deve scoprire le origini dei suoi straordinari poteri prima di essere catturato dalle autorità. Sono determinate a condannarlo per un omicidio accidentale.

Iben Akerlie interpreta Christine, una giovane psicologa che sta cercando di capire la situazione. Entrambi si ritrovano in fuga ed Eric finalmente comprende chi, o meglio cosa, è davvero.

Nel cast anche: Priyanka Bose, Arthur Hakalahti, Anna Sedunova e Per Egil Aske.

La sceneggiatura è firmata da Geoff Bussetil, Norman Lesperance e Øvredal. Il film sarà disponibile in home video e in digitale in UK dal 3 agosto.




mortal

A PEDRO ALMODÓVAR IL NASTRO D’ARGENTO EUROPEO PER DOLOR Y GLORIA

Pedro Almodóvar verrà insignito del Nastro d’Argento Europeo 2020. Il premio gli verrà consegnato durante la serata dei Nastri d’Argento di lunedì 6 luglio, trasmessa in diretta dal MAXXI di Roma su Rai Movie. Quest’anno segna il quarantesimo anniversario del suo debutto alla regia con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Almodóvar riceverà il Nastro per Dolor y Gloria, il suo ultimo film, candidato a due Oscar (Miglior film internazionale e Miglior attore). Antonio Banderas è stato premiato a Cannes per la sua interpretazione e il film ha vinto inoltre sette premi Goya.

Nella motivazione del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani si legge che Dolor y Gloria è “un film intenso e speciale, intimo e personale che riesce a mettere a nudo con delicatezza la verità dei sentimenti più privati ma anche la forza delle passioni”. E ancora:

Più di sempre racconto della vita nello specchio del tempo, Dolor y Gloria mette a nudo, questa volta con la meravigliosa interpretazione di Antonio Banderas, fragilità e sofferenza ma anche la forza interiore di sapersi conciliare con il passato che riaffiora, cambiando empaticamente il colore dei ricordi.

Almodóvar, che ha già vinto cinque Nastri d’Argento, ha accolto così la notizia:

Quando pensavo che la carriera internazionale di Dolor y Gloria fosse già finita, ricevo la meravigliosa notizia che il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani gli ha assegnato il Nastro d’Argento per il miglior film europeo. Questo riconoscimento è il fiore all’occhiello nel percorso di un film in cui ho riposto molto di me. Grazie mille.


THE TAX COLLECTOR – IL TRAILER DEL FILM DI DAVID AYER CON SHIA LABEOUF E BOBBY SOTO

È uscito il primo trailer di The Tax Collector, film che riporta David Ayer nei territori del thriller urbano dopo le deviazioni fantasy di Suicide Squad e Bright.

Al centro della trama ci sono due insoliti esattori delle tasse: David (Bobby Soto) e Creeper (Shia LaBeouf) lavorano infatti per una gang di Los Angeles, e riscuotono denaro in tutta la città. Ovviamente, per chi non paga ci sono gravi ripercussioni.

Potrete vedere il trailer qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Tax Collector non ha ancora una data di uscita.

Il trailer

La sinossi ufficiale
David Cuevas è un padre di famiglia che lavora come esattore delle tasse per i membri di un’importante gang di Los Angeles. Raccoglie denaro in tutta la città con il suo partner Creeper, assicurandosi che la gente paghi o ci saranno ripercussioni. Ma una vecchia minaccia ritorna a Los Angeles, mettendo in pericolo tutto ciò che David ama.

Nel cast di The Tax Collector figurano Bobby Soto, Shia LaBeouf, Lana Parrilla, Elpidia Carrillo, George Lopez, Chelsea Rendon, Karrie Martin, Jay Reeves, Juan Carlos Cantu, Brendan Schaub, Michelle Jubilee Gonzalez, Cinthya Carmona, Rene Moran, Noemi Gonzalez, Cle Sloan e Gabriela Flores.

Il copione è opera dello stesso David Ayer.




TENET – JOHN DAVID WASHINGTON NEI NUOVI POSTER

Un nuovo poster ufficiale di Tenet è stato da poco pubblicato online sull’account ufficiale del film. Nella locandina compaiono due John David Washington.

Per prima cosa notiamo che il font e la posizione del titolo sono stati cambiati. Ecco la versione italiana e americana:

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Ecco invece le versioni internazionali:

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Fanno parte del cast: John David Washington, Elizabeth Debicki, Robert Pattinson, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Il regista Christopher Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.

Tenet verrà distribuito nelle sale italiane dal 26 agosto.


VIA COL VENTO: ECCO I VIDEO INTRODUTTIVI CHE ACCOMPAGNANO IL FILM SU HBO MAX

Come sappiamo, Via col vento è tornato su HBO Max.
Il film era stato rimosso temporaneamente dalla piattaforma streaming di WarnerMedia.

Una decisione presa in seguito alle proteste scoppiate in America dopo la morte di George Floyd e dopo che John Ridley, co-sceneggiatore del film 12 anni schiavo, aveva chiesto un intervento sul film a causa dei suoi contenuti razzisti

Nello specifico, Via col vento è tornato sulla piattaforma accompagnato da due video introduttivi. Il primo è di Jacqueline Stewart, professoressa di cinema presso l’università di Chicago e direttrice dell’organizzazione no-profit Black Cinema House.
Il secondo video è una registrazione di un’ora dell’incontro The Complicated Legacy of ‘Gone With the Wind, tenutosi durante il TCM Classic Film Festival nell’aprile del 2019 e moderato dallo storico Donald Bogle.

Nel video della Stewart si sottolinea una cosa: le proteste nei confronti di Via col vento non appartengono solo al presente.

In più di un’occasione il film è stato al centro di proteste, a partire dall’annuncio della sua produzione. Il produttore David O. Selznick era consapevole della preoccupazione del pubblico di colore, per il modo in cui il film trattava l’argomento della schiavitù e i personaggi neri.

Come spiegato dalla studiosa “Via col vento rappresenta il Sud degli Stati Uniti sull’orlo della Guerra Civile come un mondo fatto di eleganza e bellezza, senza prendere in considerazione e riconoscere la brutalità del sistema di schiavitù, su cui si basava quel mondo“.
Gli schiavi neri in Via col vento ripropongo vecchi stereotipi razziali.

Sono servi noti per la loro devozione nei confronti dei padroni bianchi o per la loro inettitudine. Lo sguardo con cui il film tratta questo mondo passa attraverso una lente nostalgica che nega gli orrori della schiavitù.

“Guardare Via col vento può essere scomodo, perfino doloroso“, continua la Stewart. “Tuttavia, è importante che i film classici di Hollywood siano disponibili per noi nella loro forma originale, per poterli guardare e discutere“.


Sia il primo che il secondo sono stati diffusi nel web.






ONWARD VERRÀ PRESENTATO IL 16 LUGLIO IN ANTEPRIMA AL GIFFONI FILM FESTIVAL

Come sappiamo, Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University), sarà il primo grande titolo ad animare la nostra estate cinematografica.
Il film arriverà nelle nostre sale il 22 luglio, ma sarà presentato in anteprima durante la 50esima edizione del Giffoni Film Festival, che quest’anno si presenterà al mondo con una serie di eventi che inizieranno giovedì 16 luglio e si concluderanno il 30 dicembre.

Come specificato in un comunicato ufficiale, per questa edizione il tradizionale festival è stato diviso in momenti diversi modulati in base al target di età dei jurors ai quali, ancora di più, sarà garantito il massimo della sicurezza. La prima tranche si svolgerà a Giffoni Valle Piana dal 18 al 22 agosto, la seconda dal 25 al 29 agosto, la terza tra settembre e novembre e la quarta dal 26 al 30 dicembre.

Ma c’è una data importante: l’inizio delle celebrazioni del 50ennale (in programma fino al 2021): giovedì 16 luglio il mondo del cinema ripartirà da Giffoni con Pixar Animation Studios che offrirà ai jurors la possibilità di vedere in anteprima Onward.

L’annuncio

Protagonisti di questa nuova storia, che si preannuncia particolarmente fantastica, due fratelli elfi alle prese con un viaggio che ha uno scopo principale: scoprire se esiste ancora un po’ di magia nel mondo. Il loro padre è scomparso quando erano giovanissimi e quest’avventura li aiuterà a scoprire nuove cose su di lui.

Tra le voci originali troviamo Chris Pratt, Tom Holland, Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Tra i doppiatori italiani troviamo invece Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo


Comic-Con@Home, arriva la Sideshow Con

Alla luce del nuovo Comic-Con@Home, la versione virtuale del Comic-Con di San Diego, Sideshow Collectibles – presenza fissa alla celebre fiera americana – ha annunciato per l’occasione la Sideshow Con.
Si tratterà di una mostra virtuale di tutti gli oggetti e le riproduzioni da collezione come quelle di Alien apparse nel corso dell’edizione del 2017 e come quelle dei supereroi Marvel e DC targate Hot Toys di cui vi abbiamo parlato più volte. Gli stand saranno fisici e ricostruiti in un ambiente chiuso in totale sicurezza, mentre il pubblico potrà accedervi registrandosi al sito apposito.

L’appuntamento è fissato dal 20 al 26 luglio, negli stessi giorni dell’edizione 2020 del Comic-Con di San Diego.

Per quanto riguarda Comic-Con@Home, ricordiamo che l’evento si terrà come previsto tra il 22 e il 26 luglio: tutti potranno partecipare, gratuitamente, a partire dall’esposizione dell’Exhibit Hall che sarà, ovviamente, virtuale e vedrà la partecipazione degli standisti più famosi con promozioni, speciali e prodotti in edizione limitata realizzati appositamente per l’occasione.

Non mancheranno poi i classici panel esclusivi su fumetti, videogiochi, film e fumetti, oltre a varie attività cui i fan potranno partecipare da casa. Non sono stati ancora annunciati talent, ma chiaramente ci si aspetta qualche nome altisonante.

I fan potranno stampare i badge e indossarli con fierezza, ciononostante la fiera sarà completamente gratuita e non ci saranno limiti di capienza. L’hashtag ufficiale sarà #ComicConAtHome e verrà incluso in tutte le attività. Presto verranno diffusi i dettagli sui vari panel ed eventi.


Emma Watts nominata presidente di Paramount Motion Picture Group

Emma Watts cade in piedi: a febbraio l’addio dell’executive dopo oltre vent’anni alla guida della 20th Century Fox (dovuta all’acquisizione da parte della Disney) aveva scosso Hollywood, oggi la Paramount Pictures ha annunciato di averla nominata Presidente di Paramount Motion Picture Group. La Watts farà riferimento direttamente al CEO Jim Gianopulos (con cui aveva lavorato per anni alla Fox) e guiderà lo studio cinematografico a partire dal 20 luglio. Wyck Godfrey, che aveva ricopriva la carica dal 2018, tornerà a produrre film e serie tv.
Si tratta di una mossa molto sensata: squadra che vince non si cambia, la collaborazione tra Watts e Gianopulos ha creato grandi successi alla Fox e la Paramount ha davvero bisogno di un duo come questo alla guida della propria divisione cinematografica. Nel suo ruolo, la Watts supervisionerà tutte le operazioni dallo sviluppo creativo alla distribuzione, passando per il casting, la produzione e la post-produzione, con l’aiuto di Elizabeth Raposo che rimarrà presidente di produzione.

Emma è uno dei dirigenti più straordinari dell’industria cinematografica,” ha commentato Gianopulos. “Ho lavorato con lei per quasi due decenni durante la sua carriera alla Fox e l’ho vista diventare la straordinaria leader e il talento creativo che è oggi. Mentre la Paramount continua la sua evoluzione e la sua crescita, sono felice che lo studio cinematografico sia guidato da una persona con il suo impeccabile gusto, i suoi rapporti con i talent e la sua visione innovativa.”

“La storia ricca e l’impegno nel raccontare storie diverse e uniche della Paramount sono elementi essenziali in un’epoca in evoluzione così rapida come la nostra,” ha aggiunto la Watts. “Non vedo l’ora di lavorare insieme a Jim e al resto del team della Paramount per continuare a creare un ambiente che non solo fornisca stabilità e fiducia nell’industria, ma valorizzi anche la comunità creativa spingendola a fare del suo meglio”.

In 22 anni di lavoro alla Fox, la Watts ha lavorato con registi come James Cameron, James Mangold, Matt Reeves, Ridley Scott e Bryan Singer, producendo film come Una notte al museo, The Greatest Showman, Bohemian Rhapsody, The Martian, Deadpool, Logan, Avatar e West Side Story di Steven Spielberg.


Cate Blanchett sigla un accordo di prelazione con i produttori di 1917 e Rocketman

Deadline annuncia che Cate Blanchett ha siglato un accordo di prelazione con la New Republic Pictures impegnandosi con la sua casa di produzione Dirty Films (che gestisce con Andrew Upton).
La New Republic, guidata dai produttori Brian Oliver e Bradley Fischer, ha prodotto – tra i vari film – il film biografico su Elton, Rocketman, e il film di guerra di Sam Mendes 1917.

La Dirty Films ha invece di recente lavorato alla serie Hulu Mrs. America e alla serie australiana Stateless, che approderà su Netflix a luglio.

“Conosco Cate e Andrew da quasi dieci anni e ho avuto il privilegio di lavorare con Cate a due film” ha dichiarato Fischer, che ha collaborato con l’attrice a Il mistero della casa del tempo e a Truth: Il prezzo della verità. “Sebbene sia appurato che parliamo di una delle attrici più grandi del cinema e del teatro, Cate ha anche una mente imprenditoriale feroce e un istinto per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di eventi cinematografici trascinanti e commoventi in linea con quelli che io e Brian stiamo costruendo alla New Republic“.

Cate Blanchett ha già un sarà prossimamente in Armageddon Times, il nuovo lungometraggio diretto da James Gray e prodotto dalla RT Features, ma anche in Don’t Look Up, il film Netflix di Adam McKay il cui cast comprende già Jennifer Lawrence. Sarà inoltre Lilith nel film di Borderlands diretto da Eli Roth.


Matthias & Maxime: due clip dal film di Xavier Dolan

Presentato in concorso al Festival di Cannes, Matthias & Maxime è un film di ritorni. Dopo la parentesi americana de La mia vita con John F. Donovan, Xavier Dolan torna a girare nel suo Quebec e riabbraccia i temi a lui più cari: la ricerca della propria identità sessuale, il rapporto tra diverse generazioni e quello con la propria madre. È il ritorno di Dolan davanti alla macchina da presa, che non recitava in un proprio film dai tempi di Tom à la ferme ed è il ritorno di Anne Dorval in un film di Dolan, nel ruolo del personaggio che interpreta sua madre, dopo esserlo già stata in J’ai tué ma mère e dopo aver lavorato con lui anche in Les amours imaginaires, Laurence Anyways e Mommy.

Matthias & Maxime racconta di due amici d’infanzia si scambiano un bacio durante le riprese di un cortometraggio amatoriale. Il gesto, apparentemente innocuo, insinuerà in loro un dubbio persistente, minacciando l’unione della loro cerchia sociale e, alla fine, cambiando improvvisamente le loro vite. Matthias & Maxime è disponibile su MIO CINEMA e SKY dal 27 Giugno.






JASON MOMOA SARÀ IL PROTAGONISTA DI FROSTY THE SNOWMAN

Jason Momoa è stato scelto come protagonista di Frosty the Snowman, un nuovo film che unirà riprese live-action e sequenze animate in cui darà la voce al famoso pupazzo di neve.
Il lungometraggio verrà prodotto grazie alla collaborazione tra Warner Bros e Stampede Ventures, la star della serie Il Trono di Spade e Madghost.

Frosty the Snowman potrà contare su una sceneggiatura firmata da David Berenbaum, che ha già lavorato con Jon Berg in occasione di Elf. Il pupazzo di neve che sarà interpretato dall'attore Jason Momoa sarà realizzato grazie all'animazione digitale.

Berg ha dichiarato: "Dal suo ruolo di terribile leader in una terra di ghiaccio e fuoco al successo oceanico che abbiamo avuto tutti con Aquaman, sembrava semplicamente giusto realizzare Jason grazie alla neve".
Greg Silverman ha aggiunto: "Conosciamo Jason Momoa come un vero essere umano pieno di amore, compassione e un legame profondo con l'ohana, tutti elementi che rappresentano lo spirito di Natale e di Frosty".


CHEVALIER DE SAINT-GEORGES: LA STORIA DEL "MOZART NERO" DIVENTA UN FILM

La vita di Chevalier de Saint-Georges, conosciuto anche come il Mozart Nero, diventerà un film biografico che verrà prodotto da Searchlight Pictures.
Il progetto è in fase di sviluppo da tempo e a firmare la sceneggiatura sarà Stefani Robinson, già nel team di serie tv come Atlanta e What We Do in the Shadows.

Stephen Williams, già dietro la macchina da presa in occasione di alcuni episodi di Watchmen e Westworld, sarà il regista del biopic.
Chevalier de Saint-Georges era nato nel 1845 ed era il figlio illegitimo di un proprietario di alcune piantagioni e di una schiava africana. L'uomo riuscì a compiere un'ascesa nella società francese stupendo per il suo talento come violinista e compositore, oltre a essere incredibilmente bravo nella scherma. Una storia d'amore complicata con una nobildonna francese e un allontanamento da Maria Antonietta e la sua corte hanno poi causato la sua rovina.

Williams è nato a Kingston, in Giamaica, e ha studiato nel Regno Unito, presentando poi nel 1995 il suo film Soul Survivor al Festival di Cannes. Il regista si è quindi occupato di episodi di show come The Walking Dead, Ray Donovan e Westworld.


FAST & FURIOUS, LA SAGA COMPLETA SU PRIME VIDEO IN STREAMING DA OGGI

Fast & Furious arriva oggi in streaming su Prime Video nel catalogo di luglio 2020: sullo schermo la saga intera super adrenalinica, con protagonisti Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, Dwayne Johnson, Jason Statham e molti altri.

Brian O'Conner è un agente della polizia di Los Angeles che decide di infiltrarsi in un giro di gare clandestine quando deve indagare su delle rapine ad alcuni autotreni. I testimoni hanno riferito che i ladri usano le Honda Civic nere, Brian decide quindi di guadagnarsi la fiducia di Toretto, organizzatore di gare clandestine, salvandolo da una retata della polizia. Molto presto Brian finisce per innamorarsi di Mia, la sorella di Toretto. Il primo film è stato diretto da Justin Lin: protagonisti sono Vin Diesel, che interpreta il criminale Dominic Toretto e Paul Walker, che è il poliziotto infiltrato Brian O'Conner, mentre Jordana Brewster è Mia, sorella del criminale, per la quale Brian perde la testa.

Questa pellicola ha dato il via ad una delle saghe più longeve del cinema che vanta ben 10 capitoli, compresi due che usciranno nel 2020 e nel 2021, e uno spin-off, uscito nel 2019. Disponibile, tra gli altri, Fast & Furious 7: nel sequel, la furia di un nuovo nemico si scaglia contro Dominic Toretto e la sua famiglia allargata. Deckard Shaw (Jason Statham) è in cerca di vendetta dopo la morte del fratello e le vite di tutti sono in pericolo: Roman (Tyrese Gibson), Tej (Ludacris) e persino l'agente Hobbs (Dwayne Johnson). Auto da schianto e corse folli dagli States ad Abu Dhabi, passando per l'Azerbaigian, scorrono in una storia rocambolesca ed emozionante che vuole rendere omaggio al personaggio di Brian e all'attore che l'ha interpretato per anni.

La saga di Fast and Furious è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Amazon Prime Video, che questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


IL CODICE DA VINCI, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI

Il Codice Da Vinci arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile il film di Ron Howard con Tom Hanks nei panni di Robert Langdon, il personaggio protagonista di molti romanzi di Dan Brown.

Il curatore del museo del Louvre viene assassinato proprio la notte prima del suo appuntamento con il professore americano Robert Langdon. A causa della misteriosa connessione tra i due, la polizia parigina sospetta proprio Langdon dell'omicidio; fortunatamente il professore troverà aiuto nella bella criptologa Sophie Neveu... Un grande aiuto nella stesura del copione e nella realizzazione de Il Codice Da Vinci è arrivato anche da Dan Brown: l'autore del libro oltre a rendersi disponibile per il lavoro di adattamento, si è rivelato una grande risorsa per gli autori del film, perchè ha dato loro la possibilità di inserire nella sceneggiatura diversi elementi che aveva scoperto soltanto dopo aver dato alle stampe il suo romanzo.

Secondo Ron Howard addirittura, il suo film si può considerare quasi una versione aggiornata de Il codice Da Vinci. La saga cinematografica di Dan Brown sta per ottenere, tralaltro, un suo prequel in formato serie tv: dopo Angeli e Demoni e infine Inferno, le avventure del professor Robert Langdon sbarcheranno su NBC, che ha ufficialmente ordinato il pilot per lo show. Al lavoro sulla sceneggiatura e sull'ideazione complessiva di Langdon ci saranno Jay Beattie e Dan Dworkin, già artefici della serie Scream, mentre nessun indicazione è ancora data per quanto riguarda il protagonista.

Ritorno al futuro è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


BIRDMAN, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGG

Birdman arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile il film del 2014 co-scritto e diretto da Alejandro González Iñárritu, con protagonisti Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton, vero trionfatore nella notte degli Oscar 2015.

Birdman è la storia di un attore in declino, Riggan Thomson, famoso per aver interpretato un mitico supereroe, alle prese con le difficoltà e gli imprevisti della messa in scena di uno spettacolo a Broadway, tratto da un racconto di Raymond Carver, che dovrebbe rilanciarne il successo. Nei giorni che precedono la sera della prima, dovrà fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso.

Presentato in anteprima alla 71a edizione della Mostra del cinema di Venezia, il film ha ricevuto l'anno successivo ben 9 candidature agli Oscar, vincendone quattro: quello per la migliore regia, per la migliore sceneggiatura originale, per la miglior fotografia e l'ambitissima statuetta come miglior film. Dato lo stile insolito e le lunghissime riprese, Edward Norton e Michael Keaton hanno stilato durante le riprese una sorta di classifica contando ogni singolo errore commesso da ogni attore e da ogni attrice: Emma Stone ha commesso il maggior numero di errori e Zach Galifianakis, che invece ha sbagliato soltanto un paio di battute, è riuscito a mascherare i suoi errori così bene che il regista ha deciso di includerli nel montaggio finale del film.

Birdman è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


SCHINDLER'S LIST, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI

Schindler's List arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile lo storico film di Steven Spielberg del 1993 candidato a 12 premi Oscar e con protagonista Liam Neeson.

Il film ripercorre la storia, romanzandola, dell'industriale tedesco Oskar Schindler (Liam Neeson), in affari con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per arricchirsi utilizza la manodopera ebrea nelle sue fabbriche ma pian piano diventa il loro salvatore: prima costruisce un campo per i suoi operai, dove le milizie non possono entrare senza la sua autorizzazione. Poi, quando ormai lo sterminio si è scatenato, dà fondo a tutte le sue risorse finanziarie, per costruire una fabbrica di pentole. Con l'aiuto dell'inseparabile Itzhak Stern, il contabile ebreo, compila una lista di 1.100 persone ebree perché vengano a lui affidate come operai.

Diventato un grande classico, Schindler's List è stato un successo mondiale, candidato a 12 premi Oscar e vincitore in ben 7 categorie, tra cui il miglior film e la miglior regia. Sono stati molti i nomi storici a orbitare intorno al progetto: Billy Wilder ha contribuito alla prima bozza della sceneggiatura, e avrebbe anche voluto dirigere il film. Originariamente la pellicola era stata proposta a Martin Scorsese, che però ha lasciato il progetto perché riteneva più giusto far dirigere il film a un regista ebreo, Scorsese "passò" Schindler's List a Steven Spielberg, che in cambio gli "consegnò" Cape Fear. Anche Roman Polanski si era interessato al progetto ma, avendo vissuto gli orrori del ghetto di Cracovia fino agli 8 anni, ritenne di non avere ancora assunto una giusta prospettiva per dirigere un film sulla deportazione del popolo ebraico. Quel momento arrivò una decina di anni dopo con Il pianista, che vinse l'Oscar alla miglior regia nel 2003.

Steven Spielberg, da E.T. e Indiana Jones a Schindler: 10 personaggi indimenticabili dei suoi film

Schindler's List è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


RITORNO AL FUTURO, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI

Ritorno al futuro arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibili i tre film della saga storica creata da Robert Zemeckis, con protagonisti cult Michael J Fox e Christopher Lloyd.

Un'icona anni '80 più che una semplice serie cinematografica, ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis, che ne ha anche diretto tutti e tre i film, e prodotta da Steven Spielberg, Ritorno al futuro ha regalato la notorietà ai suoi due interpreti principali nei panni del giovane Marty McFly e dell'eccentrico scienziato Emmett "Doc" Brown, in viaggio tra i decenni per risolvere complicatissimi paradossi temporali da loro stessi creati a bordo della ormai celebre DeLorean.

In Ritorno al futuro Marty McFly è stato catapultato per errore nel 1955, grazie alla macchina del tempo ideata dal suo amico scienziato Doc. Non avendo più "carburante" per poter tornare nel futuro si rivolge alla versione più giovane di Doc, che nonostante l'incredulità iniziale si farà in quattro per aiutarlo. Ma nel 1955 non è solo Doc ad essere più giovane, Marty infatti si imbatte casualmente nei suoi genitori, all'epoca teenager, ma l'incontro aggiungerà altri problemi.

In Ritorno al futuro parte II l'azione comincia dove terminava il primo capitolo, ovvero con Marty e Jennifer che partono insieme allo scienziato Doc, inventore della macchina del tempo, per il 2015 allo scopo di evitare che il futuro dei loro figli possa essere in pericolo. Ma la situazione precipita e ad essere in pericolo non è più il futuro, ma il passato. Marty dovrà tornare nuovamente nel 1955 e... Infine in Ritorno al futuro parte III Marty McFly è costretto a tornare indietro nel tempo fino al 1885 per salvare Doc, che vi era stato catapultato al termine del secondo capitolo. Questa volta tornare nel futuro sarà ancora più difficile.

Ritorno al futuro è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


FROZEN 2, KRISTEN BELL: "ANNA È NATA DALLA MIA DEPRESSIONE"

Kristen Bell ha confessato di aver usato la sua vera depressione per plasmare il personaggio di Anna in Frozen 2, sequel dell'hit d'animazione Disney.

A far luce sul retroscena legato alla creazione del personaggio di Anna è la serie documentaria Disney+ Frozen II: Dietro le quinte, in cui si racconta la genesi dell'hit d'animazione amato da grandi e piccini. Nella serie Kristen Bell confessa di aver sfruttato un'esperienza personale per rendere più consistente l'interpretazione di Anna:

"Quando Anna crede che tutti intorno a lei siano morti deve guardarsi dentro e realizzare cos'altro la spinge a continuare a vivere. E questo mantra del "fai bene la prossima cosa" è nato da una conversazione che ho avuto con la regista Jennifer Lee riguardo alla mia ansia e depressione. Credo che "fai bene la prossima cosa" serva a tutti coloro che si sentono inutili e non sanno cosa fare. Perché la sola cosa che puoi fare in questi momenti è fare un passo alla volta".

The Next Right Thing è una bella canzone presente in Frozen II - Il segreto di Arendelle ed esprime sia il terribile senso di perdita che avvince Anna che la speranza che il personaggio ritrova guardando al futuro:

"Quando mi sveglio e mi sento davvero a terra, tutto ciò che devo fare è uscire dal letto, alzarmi e lavarmi i denti, poi bere una tazza di caffè e svegliare i miei figli. E faccio questi passi un po' alla volta quando il mondo e i suoi problemi sembrano sopraffarmi".


L'ESERCITO DELLE 12 SCIMMIE: ECCO PERCHÉ BRAD PITT AVEVA UNO PSICHIATRA SUL SET

Sul set de L'esercito delle 12 scimmie, insieme a Brad Pitt, c'era anche uno psichiatra chiamato a "supervisionare" il grado di follia presente nella pellicola diretta da Terry Gilliam.

Per rendere più credibile il personaggio del folle Jeffrey Goines, interpretato da Brad Pitt, Terry Gilliam ha voluto sul set come consulente un vero psichiatra. Il Dottor Lazlo Gyulai, direttore del programma sui disordini bipolari della Scuola di Medicina dell'Università della Pennsylvania, ha lavorato con Brad Pitt per dar vita a un autentico ritratto di un paziente psichico rifuggendo gli stereotipi.

"Li fanno apparire come pazzi, ma molti malati mentali non sono affatto pazzi, soprattutto se sono affetti da depressione o disturbi dell'umore" dichiarò il Dottor Gyulai al The New York Times all'epoca. "Spesso, con persone che non sono esperte, è difficile catturare la dimensione umana di questa malattia."

Con l'aiuto del Dottor Gyulai Brad Pitt riuscì a centrare il ruolo dando vita a una performance memorabile. Come ha ricordato di recente Gilliam a PeopleTV's Couch Surfing, "Brad era molto laconico. Ce l'ha messa davvero tutta e ha trovato subito la connessione con un personaggio fuori dagli schemi. Sul set è letteralmente esploso."


WE WERE SOLDIERS: LA POLEMICA SUL FILM DI MEL GIBSON DOPO L'ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE

We Were Soldiers, celebre dramma bellico diretto da Randall Wallace e con protagonista Mel Gibson, basato sulla Battaglia di Ia Drang, uno degli scontri più violenti e importanti del conflitto tra le forze americane e l'esercito nordvietnamita.

Il film, che riunisce Wallace e Gibson dopo il successo di Braveheart (per il quale Wallace fu sceneggiatore), è tratto da una storia vera raccontata nel libro We Were Soldiers Once ... And Young, scritta proprio dal tenente colonnello Hal Moore, non più in servizio, e dal reporter Joseph Galloway. Entrambi preso parte alla battaglia, così come il veterano colonnello Rick Rescorla, che aveva un ruolo così fondamentale nel libro che venne perfino raffigurato sulla copertina.

Rescorla criticò aspramente il film in quanto, dopo aver letto la sceneggiatura, si rese conto che lui e la sua unità non erano stati inclusi nella pellicola. Il suo nome, tuttavia, riempì le pagine dei giornali di tutto il mondo in quanto l'11 settembre 2001, durante gli attacchi alle Torri Gemelle, Rescorla, che lavorava come responsabile della sicurezza per Morgan Stanley, perse la vita in modo eroico dopo aver salvato tutti i dipendenti dell'azienda con sede al World Trade Center.

Una biografia della sua vita, che include anche il suo punto di vista su fatti del Vietnam narrati dal film We Were Soldiers, fu pubblicata postuma a metà degli anni 2000: venne intitolata "Heart of a soldier".


UNDERWORLD: BLOOD WARS, VEDREMO MAI UN NUOVO CAPITOLO DELLA SAGA CON KATE BECKINSALE?

Underworld: Blood Wars, quinto episodio della saga action horror con protagonista Kate Beckinsale. A quattro anni dall'uscita del film nelle sale, scopriamo insieme se esistono delle possibilità per l'arrivo di un nuovo capitolo.

Interrogata sull'argomento ancora prima della release, l'interprete di Selene aveva commentato: "Abbiamo sempre proceduto volta per volta. Tutto è sempre dipeso dal pubblico, che per ora si è sempre mostrato interessato alla saga. Non abbiamo bisogno di lanciare fuori capitoli a casaccio, serve un’audience pronta ad accoglierli. Io oltretutto non sono mai stata legata al ruolo di Selene prima che l’idea per il film venisse proposta. Abbiamo un’altra strada da percorrere? Dipende tutto da questo."

L'interesse del pubblico, essenziale per il proseguimento di una saga di questo tipo, è però calato proprio in seguito all'uscita di Underworld: Blood Wars, che oltre alla stroncatura della critica ha rimediato anche un flop al box office.

Due anni più tardi, nel 2018, la Beckinsale ha chiuso definitivamente la porta ad un suo ritorno nella saga, confermando durante un'intervista che non avrebbe più ripreso i panni della guerriera vampire. In attesa di eventuali novità, dunque, al momento non è previsto l'arrivo di un nuovo Underworld.

Il quinto capitolo, in onda questa sera alle 21.20 su Rai 4, segue la guerriera vampira Selene, costretta a difendersi dai brutali attacchi che le vengono sferrati dal clan dei Lycans e dalla fazione di Vampiri che l’ha tradita. Con al fianco due soli alleati, David e suo padre Thomas, deve porre fine all'eterna guerra fra Lycans e Vampiri, anche se questo significa per lei l’estremo sacrificio.


ZOOTROPOLIS BATTE IL PRIMO AVENGERS AL BOXOFFICE AMERICANO PRIVO DI NOVITÀ

Con le date di Tenet di Christopher Nolan e Mulan di Niki Caro rinviate a metà e fine agosto e senza altre uscite di piccola o media importanza in avvicinamento, la riapertura delle sale cinematografiche americane ha dovuto puntare su vecchi ma comunque importanti titoli per riprendere l'attività.

Motivo che ha infatti spinto molti cinema a posticipare ulteriormente la riapertura, esattamente come successo in territorio italiano. Alcune sale hanno però deciso di ripartire, così come tanti drive-in sparsi in tutto il territorio americano, dove si è registrato il maggior numero di biglietti staccati. Per vedere cosa? Stando ai dati comunicati dai siti specializzati, a quanto pare il film più visto del weekend è stato Zootropolis della Disney, che ha incassato a distanza di quattro anni dalla sua uscita originale altri 280 mila dollari.

Curioso comunque che sia riuscito a battere anche in una gara-non-gare come questa dell'era Covid-19 al boxoffice il primo e storico Avengers dei Marvel Studios, anche se entrambi i film sono disponibili sulla piattaforma streaming Disney+. A seguire ci sono poi Jurassic Park, The Greatest Showman, Lo Squalo e lo splendido L'uomo Invisibile.

Di seguito la Top 10 completa:


1. Zootropolis
2. Avengers
3. Jurassic Park
4. The Greatest Showman
5. The Hunt
6. L'uomo Invisibile
7. Trolls: World Tour
8. Lo Squalo
9. Bloodshot
10. Irresistible


IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO, L'ULTIMO FILM DELLA SAGA NASCONDEVA LA FIGLIA DI BATMAN?

Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, ultimo capitolo dell'acclamata saga scritta e diretta da Christopher Nolan, potrebbe aver incluso un riferimento alla figlia di Batman e Catwoman di cui nessuno si è mai accorto fino ad ora.

Nolan ha chiuso la sua trilogia di Batman con Christian Bale nel 2012, in un film con Bane (Tom Hardy) come antagonista principale e Selina Kyle aka Catwoman (Anne Hathaway) come alleata. Alla fine del film, come di certo saprete, Batman e Catwoman abbandonavano le rispettive identità segrete si trasferivano lontano da Gotham per godersi il resto della loro vita insieme. E quel che è successo dopo è successo dopo i titoli di coda, e resterà per sempre il frutto dell'immaginazione del pubblico.

Tuttavia, secondo una teoria emersa in queste ore, Nolan potrebbe aver aggiunto un sottile riferimento al futuro della loro relazione, e in particolare alla figlia di Bruce, Helena Wayne: quando Selina si intrufola in Villa Wayne camuffata da domestica, viene sorpresa da Bruce Wayne e un minaccioso tiro con l'arco. Questo dettaglio di arco e frecce, stando alla teoria, potrebbe essere un riferimento a Helena Wayne, la figlia che Bruce e Selina hanno avuto in un universo alternativo nel mondo dei fumetti.

Il personaggio debuttò su DC Super Stars #17 nel 1977, e come figlia dei due celebri supereroi è cresciuta godendo dei benefici della famiglia benestante ed è stata anche addestrata a diventare una super atleta. Il villain Silky Cernak però ricattò Selina costringendola a tornare nei panni di Catwoman, e quando ciò accadde lei morì lasciando Helena desiderosa di vendetta, e alla fine divenne la vigilante Cacciatrice (personaggio apparso in varie versioni in tv e più recentemente in Birds of Prey, interpretato da Mary Elizabeth Winstead).


RON PERLMAN NON MOLLA HELLBOY 3: "SONO PRONTO, QUANDO GUILLERMO DEL TORO VORRÀ"

Nel corso di una recente intervista con i colleghi di ComicBook, l'attore Ron Perlman ha dichiarato che il suo sogno nel cassetto è ancora il terzo capitolo della saga di Hellboy, per il quale si è detto pronto ad un fischio di Guillermo Del Toro.

L'attore, nonostante i settant'anni, si sente ancora un diavolo:

"Ho sempre un po' di fuoco nel profondo, una brace che arde e mi dice che forse un giorno Guillermo si sveglierà e dirà: 'Sai cosa? Fanculo, dobbiamo finire questa trilogia", ha dichiarato Perlman. Ciò non vuol dire però che le speranze dell'attore siano destinate a diventare realtà.

"La speranza rimane. Eravamo arrivati ad un film dalla conclusione di quella storia. Eppure, ogni volta che guardo la carriera di Guillermo e vedo quanto è impegnato e i film che realizza, cosa si sta impegnando, la cosa mi sembra sempre poco realistica. Forse non accadrà mai, ma questa consapevolezza non mi impedisce di vivere con la speranza."

L'attore, qualche giorno fa, aveva dichiarato di aver rifiutato un cameo nel reboot di Hellboy diretto dal regista Neil Marshall proprio per rimanere fedele al lavoro svolto con l'autore messicano


MORTAL KOMBAT LEGENDS: SCORPION'S REVENGE ARRIVA IN STREAMING: TUTTI I DETTAGLI!

Ottime notizie per i fan di Mortal Kombat: il nuovo film d'animazione tratto dal celebre videogame, Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge arriverà molto presto in streaming per un periodo di tempo limitato.

L'opera sarà infatti disponibile dal 3 al 9 luglio sulla piattaforma Infinity Premiere: il film racconta la storia di Hanzo Hasashi che, dopo il terribile massacro della sua famiglia ad opera del freddo mercenario Sub-Zero, viene esiliato nel Nether Realm. Lì, a patto di servire il sinistro Quan Chi, gli viene data l’opportunità di vendicare la sua famiglia, e di colpo viene riportato in vita come Scorpion, un’anima perduta dedicata alla vendetta.

Nel frattempo, nel Regno della Terra, Lord Raiden raduna una squadra di guerrieri d’élite - il monaco Shaolin Liu Kang, l’ufficiale delle forze speciali Sonya Blade e la stella del cinema Johnny Cage - un’improbabile compagine di eroi con il compito di salvare l’umanità. Per farlo, dovranno sconfiggere le orde di gladiatori del Regno Esterno di Shang Tsung e diventare campioni del torneo Mortal Kombat.


PIERCE BROSNAN SENZA PELI SULLA LINGUA: NON RIMPIANGO JAMES BOND, PERÒ ROMAN POLANSKI ...

Nel corso di una lunga intervista con The Guardian, l'attore Pierce Brosnan ha parlato del suo lavoro nella saga di James Bond, cui è rimasto legato per quattro lungometraggi usciti tra il 1995 e il 2002.

Dopo la sua ultima interpretazione nei panni della spia al servizio segreto di Sua Maestà, con Die Another Day, i produttori sentirono che il franchise aveva bisogno di un riavvio per restare rilevante in un mondo post 11 settembre e post-Bourne. Sebbene Brosnan desiderasse realizzare un quinto film, i produttori decisero di rifondare la saga partendo da un nuovo attore, e la cosa gli fu comunicata al telefono nel 2004.

In seguito l'attore avrebbe affermato di essersi sentito "preso a calci e buttato sul marciapiede", ma oggi le cose sono cambiate: "Non c'è rimpianto", ha detto al Guardian. "Non permetto al rimpianto di entrare nel mio mondo. Porta solo a più miseria e ad altri rimpianti. Bond è stato un dono per la mia carriera di cui posso godere ancora oggi, e mi ha permesso di avere una vita professionale meravigliosa. Una volta che sei marchiato come un Bond, lo sei per sempre. Quindi quando l'avventura finisce dovresti essere in pace con te stesso".

L'intervista inevitabilmente ha toccato anche il controverso argomento Roman Polanski, con quale l'attore lavorò insieme ad Ewan McGregor per The Ghost Writer. Su quella collaborazione, ha dichiarato:

"Ho accettato il ruolo in The Ghost Writer per via del lavoro che Roman aveva fatto come artista, come regista. Non ho lasciato che il resto della sua vita influenzasse la mia scelta. Dovevo essere onesto con me stesso e sapere che la giustizia era stata fatta, la cosa era stata trattata in tribunale. Oggi, con il clima politico attuale, non so se avrei preso la stessa decisione. Questi sono tempi pericolosi ed è un mondo molto tossico. Non lo so."


MARVEL, CONCEPT ORIGINALE DI CAPTAIN AMERICA SVELA ORIGIN STORY DIVERSA PER TESCHIO ROSSO!

L'artista dei Marvel Studios Ryan Meinerding ha postato sulla sua pagina ufficiale del social network Instagram un concept originale di Captain America: Il Primo Vendicatore che svela dei piani inediti per il villain Teschio Rosso.

Come potete vedere in calce all'articolo, la storia delle origini del cattivo del film e della sua trasformazione da Johann Schmidt a Teschio Rosso doveva essere molto diversa da quella vista effettivamente sul grande schermo: la prima uscita cinematografica del franchise con protagonista Chris Evans, infatti, raccontò che Schmidt rimase sfigurato a causa degli esperimenti dell'Hydra con il siero del super soldato, ma inizialmente come rivela Ryan Meinerding le cose dovevano andare diversamente.


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ASA BUTTERFIELD RINGRAZIA MARTIN SCORSESE: "MI HA INSEGNATO COSA SIA IL CINEMA"

La star di Sex Education, Asa Butterfield, è stato intervistato da Deadline e ha spaziato tra diversi argomenti, dalla ripresa della lavorazione della serie fino alle attività svolte durane il lockdown e il periodo trascorso da bambino sul set di Hugo Cabret di Martin Scorsese, film nel quale ha interpretato il giovanissimo orfano protagonista.

La serie Netflix dovrebbe riprendere la produzione nel mese di agosto ma nel frattempo Asa Butterfield non è stato con le mani in mano; ha letto sceneggiature, ha ideato un videogioco, ha divorato per la prima volta Mad Men e ha scritto la sua prima sceneggiatura per la tv.
La carriera di Butterfield è iniziata in tenera età, partecipando a show tv come Ashes to Ashes e trovando il successo a dieci anni ne Il bambino con il pigiama a righe e tre anni dopo con Hugo Cabret di Martin Scorsese.

Butterfield ricorda la caratteristica spensieratezza dei bambini che lo aiutò moltissimo ad affrontare il set con un gigante del cinema come Scorsese:"Quando sei un bambino tendi a non avvertire la stessa pressione ed è quando cresci che realizzi 'Wow!'. Sul set di Hugo Cabret mi ha aiutato perchè non mi sono mai ritrovato nervoso. Se avessi lavorato ora con Martin Scorsese me la sarei fatta addosso prima di andare sul set mentre in quel periodo avevo quella nonchalance infantile". L'attore ha ringraziato Scorsese per le lezioni che gli ha impartito durante la lavorazione del film:"[...] Per me, in quanto attore , ho imparato un enorme lezione sull'apprezzamento del cinema. Marty ama il cinema e ciò è uno degli elementi principali del film. Mi parlava spesso dei film che l'hanno ispirato, quelli con i quali è cresciuto e che ha usato come riferimento nei suoi film. Mi dava dei film da vedere nel week-end e poi mi chiedeva un parere. Delle lezioni di cinema e di storia del cinema che in quel momento non capivo pienamente. Avere un'educazione cinematografica da Martin Scorsese è un'occasione unica".

E un futuro film diretto nuovamente da Scorsese? Asa Butterfield non ha dubbi:"Certo che ci lavorerei di nuovo, anzi, lo spero. Non ho idea di quanti film farà, non penso tantissimi. Con The Irishman mi è parso che abbia dato davvero tutto sé stesso nel film. Lo rappresenta completamente. Ci vediamo di tanto in tanto ed è già qualcosa che non riesco a credere di poter dire. Quando sono a New York ci vediamo per una tazza di tè, è una persona straordinaria con cui avere un rapporto" ha concluso la star di Sex Education.


APOLLO 13 COMPIE 25 ANNI: "HOUSTON ABBIAMO UN PROBLEMA"

Il 30 giugno 1995 usciva nelle sale statunitensi il film Apollo 13, cronaca delle drammatiche vicende della navicella spaziale la cui missione era quella di tornare sulla Luna ma che a causa di un guasto non fu possibile completare, una missione che mise in estremo pericolo tutto il suo equipaggio, capitanato qui da Tom Hanks.

All'epoca Tom Hanks era all'apice del successo e soprattutto veniva da una doppia vittoria di fila del Premio Oscar per il miglior attore protagonista, il primo vinto nel 1994 per Philadelphia e il secondo l'anno successivo per Forrest Gump: Apollo 13 era quindi il "veicolo" perfetto per tentare una eventuale tripletta: tuttavia, l'attore manco la nomination agli Academy Awards del 1996, però vennero nominati i colleghi Ed Harris e Kathleen Quinlan come non protagonisti.

Oggi Hanks è il volto più caratteristico della pellicola di Ron Howard e il suo "Houston abbiamo un problema" è ormai scolpita a fuoco tra i dialoghi più celebri della storia del cinema. Non tutti sanno, però, che l'attore non fu la prima scelta del vero Jim Lovell, il comandante dell'Apollo 13 dal cui libro fu tratto il film. Lovell racconta che i diritti cinematografici vennero venduti ancor prima che il libro venisse scritto e che la sua prima scelta sarebbe stata Kevin Costner. Quando la regia venne affidata ad Howard il nome di Costner non fu mai menzionato, ma il ruolo venne in un primo momento offerto a John Travolta, che rifiutò. Venne così contattato Hanks, che aveva già espresso l'intenzione di recitare in un film sull'Apollo 13 ed era costantemente informato dai suoi agenti su possibili script sull'argomento a Hollywood.

Il film fu un successo strepitoso al box-office dove incassò oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo (e a fronte di un budget di 52 milioni), guadagnandosi anche 9 nomination ai Premi Oscar 1996.
view post Posted: 1/7/2020, 10:37 MovieTown - Cinema

MERCOLEDI

01/07/2020



ANCHE THE FLASH PARTECIPERÀ ALL’EVENTO DC FANDOME

L’evento DC FanDome del 22 agosto si preannuncia molto ricco: la Warner sfrutterà questa piattaforma virtuale per presentare le novità targate DC nei vari campi dell’intrattenimento (cinema, TV, fumetti, videogiochi), con ospiti prestigiosi e grandi annunci. Si tratterà di un evento gratuito in streaming, com’è ovvio in tempi di emergenza Covid-19.

Ebbene, al DC FanDome parteciperà anche The Flash: l’ha lasciato intendere Barbara Muschietti, sorella del regista Andrés Muschietti. La produttrice ha pubblicato un post su Instagram per invitare i fan a mandare le proprie domande, che potrebbero ricevere risposta durante il panel.

www.instagram.com/p/CCEe-vbnXI4/?utm_source=ig_embed

Barbara Muschietti aveva effettivamente annunciato qualche novità in arrivo, ed è possibile che la Warner approfitti dell’evento per ufficializzare il casting di Michael Keaton (o magari Christian Bale) nel cinecomic. L’intenzione, infatti, è di riportare in scena un Batman del passato nella nuova timeline ispirata a Flashpoint, perché faccia da mentore nei futuri capitoli del DC Extended Universe.

Intanto, vi ricordo che l’uscita di The Flash è attesa per il 1 luglio 2022 nelle sale americane.

Pare che The Flash sarà ispirato a Flashpoint. Nei fumetti, Barry Allen torna indietro nel tempo per impedire l’omicidio di sua madre Nora, e stravolge la linea temporale dell’universo DC, ritrovandosi in un presente molto diverso: in questa timeline, lui non è mai diventato Flash e la Terra vive una profonda situazione di crisi, anche perché molti supereroi non sono più tali; Wonder Woman e le Amazzoni, ad esempio, hanno conquistato il Regno Unito, mentre Aquaman ha devastato l’Europa occidentale con un maremoto per annetterla al suo dominio. Batman esiste, ma dietro la sua maschera c’è Thomas Wayne, non suo figlio Bruce, rimasto ucciso durante la famigerata rapina.


Le informazioni sull’avventura solitaria del Velocista Scarlatto sono scarse, ma sappiamo che la sceneggiatura iniziale è opera di Joby Harold (Awake – Anestesia cosciente, King Arthur: Il potere della spada, Robin Hood), mentre la regia sarà curata da Andrés Muschietti (La Madre, IT). Nel cast figurano già Ezra Miller (Barry Allen / Flash), Kiersey Clemons (Iris West, storico interesse romantico di Barry) e Billy Crudup (Henry Allen, padre di Barry).

Alla regia si sono alternati Seth Grahame-Smith, Rick Famuyiwa e la coppia composta da Jonathan M. Goldstein e John Francis Daley, ma il protagonista Ezra Miller non amava l’approccio leggero di questi ultimi, quindi ha deciso di riscrivere il copione con Grant Morrison.

Nel frattempo, Ezra Miller ha interpretato il Velocista Scarlatto in Justice League. L’esordio cinematografico di Barry Allen è però avvenuto in Batman v Superman: Dawn of Justice, dov’è comparso in un doppio cameo.


DAFNE SU RAIPLAY DAL 2 LUGLIO

Dal 2 luglio sarà disponibile su RaiPlay il film Dafne diretto da Federico Bondi. La pellicola sarebbe dovuta uscire nelle sale italiane il 21 marzo, la Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down.

Dafne fa parte del progetto ‘La Rai con il cinema italiano‘ che prevede il lancio esclusivo di otto film di Rai Cinema sulla piattaforma Raiplay.

La sinossi:
Una trentacinquenne portatrice della sindrome di Down, esuberante e trascinatrice, sa organizzare da sola la sua vita ma vive ancora insieme ai genitori, Luigi e Maria. Quando Maria muore all’improvviso, gli equilibri familiari vanno in frantumi. Luigi sprofonda nella depressione e Dafne non è solo spinta a confrontarsi con la perdita ma deve anche sostenere il genitore.

Finché un giorno accade qualcosa di inaspettato: insieme decidono di affrontare un trekking in montagna, diretti al paese natale di Maria. Lungo il cammino, scopriranno molte cose l’uno dell’altra e impareranno entrambi a superare i propri limiti.

L’esordiente Carolina Raspanti interpreta la protagonista. Assieme a lei troviamo Antonio Piovanelli e Stefania Casini.

I produttori Marta Donzelli e Gregorio Paonessa hanno così descritto la pellicola:

“Non è solo un film sulla sindrome di Down: è una piccola storia raccontata dal punto di vista unico della sua protagonista, portatrice di quella sindrome. Una giovane donna piena di risorse, pronta ad affrontare il cambiamento con un’incredibile forza. Il film uscirà nelle sale italiane dal 21 marzo, Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, con il patrocinio di AIPD – Associazione Italiana Persone Down e Comitato Siblings Onlus – Fratelli e sorelle di persone con disabilità”.

Il film ha vinto il Premio Fipresci alla Berlinale 2019.


HAMILTON: SU DISNEY+ ARRIVERÀ ANCHE UN DOCUMENTARIO SUL MUSICAL

I fan di Hamilton saranno sicuramente felici di scoprire che con la versione filmata del famoso musical di Broadway vincitore del Tony Award, del GRAMMY Award, degli Olivier Award e del Premio Pulitzer, è in arrivo anche un documentario. E il debutto è previsto sempre per il 3 luglio.

Secondo quanto riportato da Entertainment Weekly, il documentario vedrà la partecipazione del cast originale, riunito (virtualmente) per discutere del grande successo di Hamilton: le sue origini e il modo in cui è riuscito a diventare un fenomeno della cultura pop. A moderare la discussione ci sarà la giornalista Kelley Carter, con lei Lin-Manuel Miranda, Daveed Diggs, Leslie Odom Jr., Christopher Jackson, Philipa Soo, Renée Elise Goldsberry e il regista Thomas Kail.

Prodotto da Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail (quest’ultimo anche regista), Hamilton rappresenta un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere il musical.

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016, Hamilton annovera nel cast il vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.


BEAUTIFUL RUINS: LA REGISTA DI MULAN, NIKI CARO, DIRIGERÀ IL FILM AMBLIN

È passato un bel po’ dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare di Beautiful Ruins, adattamento del romanzo omonimo di Jess Walter. Stando alle ultime notizie, Sam Mendes avrebbe dovuto produrlo con Fox 2000. Ma ora le cose sono cambiate: Mendes, con la sua Neal Street Productions, resta a bordo, ma a produrre il film ci sarà Amblin Partners, la compagnia fondata da Steven Spielberg. Amblin ha ora ingaggiato alla regia Niki Caro, autrice del remake di Mulan.

Amblin ha già lavorato con Mendes e Neal Street Productions a 1917, film che ha ottenuto un ottimo successo (375 milioni di dollari incassati nel mondo). Mendes produrrà Beautiful Ruins insieme a Pippa Harris e Julie Pastor. Nicolas Brown sarà il produttore esecutivo. Mark Hammer e Chiara Atik hanno scritto la sceneggiatura, a partire da una precedente stesura di Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster

Prima di dirigere Mulan, Niki Caro ha firmato La signora dello zoo di Varsavia, North Country e La ragazza delle balene. L’atteso Mulan è stato da poco rimandato ancora una volta al 21 agosto (in USA).

La sinossi del romanzo Beautiful Ruins
Nel 1962, sulle coste della Liguria, mentre a Roma è in produzione il kolossal hollywoodiano Cleopatra, una bionda e misteriosa attrice americana del cast piomba in un piccolo albergo in rovina, inviata lì per via della sua malattia al riparo da un loquace assistente di produzione. Il giovane proprietario della pensione, il sognatore Pasquale Tursi, si innamora all’istante e perdutamente della bella attrice. Ma non sa come comportarsi con una donna di quel livello, e soprattutto con i suoi segreti. A cinquant’anni di distanza, Pasquale si presenta a Hollywood, nello studio di un potente produttore che una volta era solo un assistente dalla lingua lunga, in cerca della sua amata bionda. È viva? È guarita? Che fine ha fatto? Si aprono così le danze in un esilarante mondo fatto di apparenze, inganni e avidità, popolato di personaggi assolutamente originali che rincorrono il successo. Ma c’è ancora chi rincorre il grande amore.


LE TARTARUGHE NINJA TORNANO IN UN REBOOT ANIMATO PRODOTTO DA SETH ROGEN

Le Tartarughe Ninja torneranno al cinema in un reboot animato prodotto da Nickelodeon Animation Studio insieme alla Point Grey Pictures di Seth Rogen ed Evan Goldberg. Si tratta del secondo lungometraggio in CGI dedicato alle creature di Kevin Eastman e Peter Laird. Il primo, intitolato semplicemente TMNT, era uscito nel 2007, prima che il franchise fosse rilanciato in live-action con i due film prodotti da Michael Bay.

Il film sarà la prima produzione CGI per il grande schermo di Nickelodeon Animation. Alla regia troveremo Jeff Rowe, regista di Superconnessi e sceneggiatore di Disincanto e Gravity Falls. La sceneggiatura sarà invece firmata da Brendan O’Brian (Cattivi vicini 1 e 2, Casa Casinò). Ramsey Naito supervisionerà la produzione per Nickelodeon, Josh Fagen per Point Grey Pictures. Rogen e Goldberg produrranno insieme a James Weaver. Paramount distribuirà a livello globale.

Brian Robbins, presidente della divisione Kids & Family di ViacomCBS, ha dichiarato:

Aggiungendo il genio di Seth, Evan e James allo humour e all’azione che sono già parte integrante di TMNT, porteremo la proprietà a un altro livello. Non vedo l’ora di scoprire cosa faranno, e so che Ramsey Naito e il suo team sono pronti a portare Nick Animation Studio in una nuova direzione con il loro primo film per il cinema animato in CGI.

Nickelodeon hanno già asperienza con le Tartarughe Ninja, avendo realizzato la serie in CGI Teenage Mutant Ninja Turtles nel 2012, e la serie animata in 2D Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles l’anno scorso. Nickelodeon e Netflix stanno inoltre preparando un film in animazione tradizionale 2D basato su quest’ultima serie. Si tratta dunque di un progetto separato.

Seth Rogen ed Evan Goldberg hanno già prodotto insieme il film d’animazione per adulti Sausage Party. Vedremo come si adatteranno a una proprietà con un target così diverso.


AMAZON PRIME LANCIA WATCH PARTY, PER VEDERE FILM E SERIE TV CON 99 AMICI

Amazon sta lanciando una nuova opzione di Prime Video. Chiamata Prime Video Watch Party, permetterà a un utente di guardare un contenuto – sia film che serie TV – insieme ad altre 99 persone. Il contenuto sarà visibile in una sorta di chat room in cui sarà possibile scambiarsi messaggi durante la visione.

Una funzione pensata per questi tempi di isolamento e distanziamento, che nasce dopo il successo di una serie di watch party organizzati sui social, come ad esempio quello de L’uomo d’acciaio durante il quale Zack Snyder ha annunciato la Snyder Cut di Justice League.
Attualmente il servizio non è disponibile nel nostro Paese, e in America è limitato a chi usa Prime Video dal PC fisso. Altra limitazione riguarda i contenuti: potranno essere visti in questa modalità solo i film e le serie disponibili nel servizio SVOD – ovvero quelli inclusi nel canone Prime – e non TVOD – cioè quelli dello Store. Dunque non sarà possibile acquistare nuovi titoli e vederli in compagnia. Inoltre, tutti i partecipanti dovranno avere degli account Prime attivi.

Tra i contenuti che saranno disponibili per la visione, dunque, ci saranno serie come The Boys, Fleabag, The Marvelous Mrs. Maisel, Jack Ryan, Hanna. E film come L’immensità della notte, DNA: Decisamente non adatti, Cambio tutto! e 7500.


Tenet e Mulan potrebbero slittare a settembre, The Conjuring 3 verrà quasi certamente rimandato al 2021

Un nuovo carico di brutte notizie per tutti noi che stiamo attendendo l’arrivo di pellicole quali Tenet e Mulan e, più generalmente, la ripartenza del settore cinema.
Con il continuo aumento dei casi di nuovo Coronavirus negli Stati Uniti e con l’annuncio del governatore dello Stato della California dell’arrivo di norme più severe e stringenti per contenere il contagio, molti addetti ai lavori in ambito cinematografico, sia esercenti che distributori, sono ormai convinti che non sia possibile stabilire con certezza una data per il riavvio delle attività.

Stando alle fonti interpellate da Deadline, dopo il 4 luglio gli studios hollywoodiani renderanno pubbliche le decisioni che adotteranno per le loro line up, ma, a questo punto, uno slittamento di almeno due settimane per Tenet di Christopher Nolan, Mulan della Disney, Unhinged con Russell Crowe e Broken Hearts Gallery è praticamente dato per certo, tanto che tutte le uscite di agosto potrebbero venir rimandate a settembre.

La Warner Bros potrebbe adottare una misura anche più drastica per The Conjuring – Per ordine del diavolo, previsto per il 14 settembre. Il film di Michael Chaves, già regista di La Llorona – Le lacrime del male, arriverà in sala direttamente nel 2021.

Ovviamente la Warner non ha ancora confermato queste indiscrezioni, ma pensare che Tenet possa esordire il 12 agosto negli Stati Uniti sembra davvero improbabile.

L’autorevole sito di intrattenimento cita la dichiarazione del responsabile marketing di uno studio, ovviamente rimasto anonimo, secondo cui le varie date di uscita dei film “sono salde come la gelatina”.

Nonostante i vari attestati di supporto che il regista di Tenet, Christopher Nolan, ha fatto nei confronti dell’esperienza del cinema in sala, dichiarazioni in cui rassicurava gli esercenti circa la capacità di Tenet di riportare il pubblico al cinema, sembra proprio che il continuo precipitare della situazione COVID-19 negli Stati Uniti, renderà il tutto decisamente più complicato (con delle ripercussioni che, gioco forza, si faranno sentire a cascata in tutto il mondo).

Stando alle ultime comunicazioni della divisione italiana della Warner, Tenet uscirà in Italia il prossimo 26 agosto.

Per quanto riguarda Mulan, la Disney aveva rimandato al 21 agosto la distribuzione americana del kolossal.


Christopher Nolan e le sedie, il chiarimento: “L’unica cosa bandita dal set sono cellulari e sigarette”

Le dichiarazioni di Anne Hathaway diffuse ieri in un’intervista su Variety circa il fatto che Christopher Nolan avrebbe vietato l’utilizzo delle sedie sul set dei suoi film hanno scatenato reazioni piuttosto accese da parte di giornalisti e critici, tanto da necessitare un chiarimento da parte della sua portavoce Kelly Bush Novak:

Per la cronaca, l’unica cosa bandita dai set di Christopher Nolan sono i cellulari (non sempre con successo) e il fumo (con grande successo). Le sedie a cui si riferiva Anne Hathaway erano le poltroncine da regista davanti ai monitor, posizionate per motivi gerarchici, non per necessità fisica. Chris ha sempre scelto di non utilizzarle, ma non ha mai bandito le sedie dal set. Il cast e la troupe possono sedersi quando e dove vogliono, e lo fanno frequentemente.

Nel corso della giornata diversi membri della troupe di film di Nolan si erano espressi sulla questione, spiegando di non aver mai sentito di un bando delle sedie dal set. Giornalisti come Jeff Jensen e Gregory Ellwood hanno raccontato di averne viste parecchie sul set del Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno e di Interstellar, mentre in molti hanno sottolineato come le dichiarazioni della Hathaway sembrassero assurde alla luce delle regole sindacali più elementari (“È possibile che Michael Caine o Morgan Freeman non potessero sedersi?

Aaron Stewart-Ahn, una comparsa nel Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, ha ribadito di aver avuto la possibilità di sedersi durante le lunghe sessioni di riprese in esterni a cui ha partecipato:

Sono stato una comparsa in Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, uno dei 500 poliziotti di Gotham City nella scena della rivolta di Wall Street. Avevamo a disposizione moltissime sedie e moltissimi tavoli nell’area di riposo, che si trovava in un edificio abbandonato che un anarchico cercò di far saltare in aria nel 1920, qualche isolato più in là rispetto a Occupy Wall St.

Insomma, la faccenda sembra chiarita: l’unica sedia che Christopher Nolan non vuole avere sul set è la sua, e il motivo sembra peraltro dimostrare quanto ci tenga al rapporto con il suo team.


Asa Butterfield ricorda Hugo Cabret: “Martin Scorsese mi dava lezioni di cinema, un’esperienza unica”

Nel 2011, quando aveva appena 14 anni, Asa Butterfield era già il protagonista di un film di Martin Scorsese, ovvero Hugo Cabret.
In un’intervista rilasciata a Deadline in cui ha parlato della complessa ripresa dei lavori per la terza stagione di Sex Education in un contesto di emergenza sanitaria (ecco tutto quello che c’è da sapere), Asa Butterfield ha ricordato anche l’esperienza avuta col leggendario Martin Scorsese.

Circa “l’ansia da prestazione” spiega:

Quando sei un bambino, tendi a non avvertire la stessa pressione, è quando cresci che realizzi “Wow!”. Sul set di Hugo probabilmente mi ha aiutato perché non mi sono mai ritrovato a essere nervoso. Se avessi lavorato adesso con Martin Scorsese, me la sarei fatta addosso prima di andare sul set, mentre all’epoca avevo quella nonchalance fanciullesca.

Sull’importanza che l’esperienza con Martin Scorse ha avuto nella sua carriera aggiunge:

È stata molto importante. Lo è stata perché ho avuto una parte così importante in un film molto innovativo per certi versi. Per me, in quanto attore, ho imparato un’enorme lezione sull’apprezzamento stesso del cinema. Marty ama il cinema e questo è uno dei temi principali del film. Mi parlava spesso dei film che lo hanno ispirato, quelli con cui è cresciuto e che ha usato come riferimento nei suoi lavori. Mi dava dei film da vedere nel fine settimana e poi mi chiedeva cosa ne pensassi. Spesso si trattava di pellicole in bianco e nero che trovavo complicati da capire. Delle lezioni di cinema e di storia del cinema che, lì per lì, non capivo pienamente. Aver ricevuto un’educazione cinematografica da qualcuno come Martin Scorsese è un’occasione unica.

Chiaramente, l’attore ammette che rilavorerebbe volentieri con il filmmaker:

Certo che ci rilavorerei, anzi, lo spero. Non so quanti film farà, probabilmente non tantissimi. Con The Irishman mi è parso che abbia dato davvero tutto sé stesso a quel film. Lo rappresenta completamente. Ogni tanto ci vediamo, di tanto in tanto – una cosa che neanche riesco a credere di poter dire – quando sono a New York ci vediamo per una tazza di té. È una persona straordinaria con cui avere una relazione.


Frozen 2: Il segreto di Arendelle, la produzione era indecisa sulla voce sentita da Elsa

Per tutto il corso di Frozen 2: Il segreto di Arendelle, Elsa sente un misterioso richiamo che è stato interpretato in diversi modi dagli spettatori.
Quando Elsa scopre la verità sulla sua famiglia nel terzo atto della pellicola, il film suggerisce che la voce sentita dalla regina di Arendelle sia quella di sua madre, Iduna, ma secondo alcuni spettatori, visto che Elsa è il quinto spirito elementale, la voce che sentiva Elsa era la propria.

Il dibattito non ha riguardato solo gli spettatori, ma anche gli stessi realizzatori come si scopre in Frozen 2 – Dietro le quinte, la docuserie in sei episodi incentrata sulla realizzazione del film d’animazione, ora disponibile su Disney+.

Nel terzo episodio, la co-regista Jennifer Lee conferma infatti che una decisione sulla questione è stata effettivamente presa ponendo fine a ogni dubbio: “Abbiamo tutti concordato in modo deciso, e perciò rispondiamo che la voce è quella della madre“.

Come specificato nel corso del documentario, la voce è stata al centro di dibattiti per mesi e mesi. La produzione aveva “pareri discordanti“, lo scenografo Michael Giaimo ha ammesso di aver provato una certa confusione vista la densità dell storia e in effetti una visione poco decisa ha avuto anche il suo impatto il suo film.

A diversi mesi dall’arrivo della pellicola nelle sale, il film fu infatti mostrato nella sua interezza a un gruppo ristretto di persone e molte non riuscirono a dire con certezza di chi fosse la voce.

A quel punto la produzione decise di rendere meno ambigua la sequenza prendendo una posizione decisa, scegliendo così Iduna. Come raccontato dallo sceneggiatore Marc Smith, l’idea finì per “chiudere il cerchio” visto che la pellicola iniziava con un flashback proprio con Iduna che cantava una ninna nanna.

La sinossi:

La squadra creativa premiata con l’Oscar, formata dai registi Jennifer Lee e Chris Buck e dal produttore Peter Del Vecho, riporta sul grande schermo gli amati protagonisti Elsa, Anna, Olaf e Kristoff che nella versione italiana hanno ancora una volta le voci di Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis.

La pellicola è arrivata in Italia il 27 novembre.


Star Wars: i fan elencano su Twitter tutte le cose che adorano della Trilogia Prequel

Torniamo a parlare della discussa Trilogia Prequel di Star Wars, quella che, fra il 1999 e il 2005, ci ha raccontato del passaggio al Lato Oscuro di Anakin Skywalker.

Dopo l’avvio di una discussione cominciata su Twitter dal designer di giochi di ruolo Scott Malthouse, i fan di Guerre Stellari hanno cominciato a diffondere dei Tweet in cui elencano tutte le cose che apprezzano dei Prequel di Star Wars.

Ecco qualche esempio:

È stato divertentissimo lavorarci e ho potuto farlo insieme ad alcune delle mie persone preferite al mondo.

Le scene politiche col Senato Galattico e l’ascesa al potere di Palpatine rendono degna questa serie.

I costumi meravigliosi.

Una parola: Yaddle.

È ancora il miglior teaser poster della storia del cinema.

Ogni generazione ha i suoi Star Wars e i ragazzini di quel tempo li amano perché era per loro che sono stati fatti quei film.

Ieri abbiamo riportato anche le parole di Rian Johnson, il regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi che, senza tanti giri di parole, ha espresso tutto il suo amore verso i prequel di Guerre Stellari spiegando che:

Lucas ha fatto un grandioso film per bambini della durata di sette ore su come la presunzione che tutto ti sia dovuto e la paura della perdita trasformino delle brave persone in fascisti e lo ha fatto mentre, allo stesso tempo, guidava ogni innovazione tecnologica dell’arte del fare i film negli ultimi 30 anni.

La Saga degli Skywalker è disponibile al completo – compreso l’ultimo arrivato Star Wars: L’ascesa di Skywalker – su Disney +.


Hamilton: Anthony Ramos è impaziente per l’arrivo dello spettacolo teatrale su Disney+

Manca sempre meno all’arrivo di Hamilton, il celebre musical di Broadway che verrà distribuito in tutto il mondo su Disney+ il 3 luglio (qui vi abbiamo proposto l’ultimo spot).
Per l’occasione Comicbook ha scambiato due chiacchiere con Anthony Ramos, che nella produzione originale interpretava John Laurens e Philip Hamilton.

Non riesco nemmeno a crederci. Non vedo l’ora che le persone abbiano questo film in casa loro il 3 luglio, un giorno prima del 4 luglio” ha commentato.

“Ho appena visto il film” ha aggiunto. “È stato pazzesco, tutta l’esperienza è stata folle e assurda“. Ha poi parlato della sua compagna, Jasmine Cephas Jones, che ha interpretato Peggy Schuyler e Maria Reynolds nella produzione originale:
L’ho visto con la mia ragazza, che ho incontrato lavorando allo spettacolo. Vederci lassù tanto tempo fa, vedere i nostri colleghi…non riuscivamo a smettere di parlare di quanto avessero tutti così tanto talento. Ci sono stati alcuni momenti in cui sono rimasto lì seduto, a non credere di esser stato lì sul palco con quelle persone.

Leggi anche: Hamilton: il trailer della versione filmata del musical in arrivo il 3 luglio su Disney+
Questo il comunicato con tutti i dettagli:

The Walt Disney Company, Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail sono lieti di annunciare che Disney+ anticiperà la premiere di Hamilton, la versione filmata della produzione originale di Broadway. Il musical teatrale che ha vinto 11 Tony Award®, i GRAMMY Award®, gli Olivier Award e il Premio Pulitzer arriverà nelle case di tutto il mondo dal 3 luglio 2020.

I produttori di Hamilton, il film della produzione originale di Broadway, includono Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail, quest’ultimo sarà anche regista.

Il film è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

«Nessun altro lavoro artistico nell’ultimo decennio ha avuto l’impatto culturale di Hamilton, una storia stimolante e accattivante raccontata ed eseguita in modo fortemente creativo. Alla luce delle straordinarie sfide che il nostro mondo sta affrontando, questa storia sulla leadership, la tenacia, la speranza, l’amore e il potere delle persone di unirsi contro le avversità è di grande impatto», ha affermato Robert A. Iger, Executive Chairman di The Walt Disney Company. «Siamo entusiasti di portare questo show su Disney+ alla vigilia del Giorno dell’Indipendenza e dobbiamo ringraziare il geniale Lin-Manuel Miranda e il team di Hamilton per averci permesso di farlo un anno prima di quanto previsto».

«Sono così orgoglioso di come Tommy Kail sia riuscito a portare sullo schermo Hamilton. Ha riservato a tutti coloro che guardano questo film un biglietto in prima fila», ha dichiarato Lin-Manuel Miranda. «Sono molto grato a Disney e Disney+ per aver re-immaginato e anticipato l’uscita al weekend del 4 luglio di quest’anno, alla luce di questa situazione in cui il mondo è sottosopra. Sono davvero grato a tutti i fan che l’hanno chiesto a gran voce e sono molto felice che sia stato possibile farlo. Sono davvero orgoglioso di questo show e non vedo l’ora che tutti possano vederlo».

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016 Hamiltonannovera nel cast il vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.


The Suicide Squad sarà il film pensato da James Gunn, nessuna Director’s Cut

Visto quanto accaduto con Justice League di Zack Snyder e Suicide Squad di David Ayer, molti fan erano preoccupati del fatto che anche la versione dell’atteso The Suicide Squad di James Gunn che arriverà al cinema il prossimo anno, potesse non essere la versione “originale” pensata dal regista e sceneggiatore.

Adesso, è stato lo stesso Gunn a confermare che la versione del film che arriverà nella sale sarà il suo film, al 100%. Già in passato, il regista e sceneggiatore aveva sostenuto la release della Director’s Cut di Suicide Squad, il film di David Ayer che – in fase di post-produzione – aveva subito numerosi tagli e diversi cambiamenti. Adesso, la nuova iterazione cinematografica dell’organizzazione segreta della DC Comics promette di rispecchiare totalmente la visione del suo autore.

Su Instagram, è stato chiesto al regista se ci sarà una “Gunn Cut” del nuovo The Suicide Squad. Prontamente, lo stesso Gunn ha risposto: “Ogni versione di James Gunn è stata rilasciata al cinema. The Suicide Squad non farà eccezione”, lasciando così intendere che la versione del film che arriverà nelle sale non sarà soggetta a violenti rimaneggiamenti, ma rispecchierà a pieno la sua visione della storia.

Al momento i dettagli su The Suicide Squad sono piuttosto scarsi: sappiamo soltanto che il nuovo film sarà un completo reboot e non un sequel diretto del film di David Ayer del 2016, nonostante numerosi personaggi di quel film riprenderanno i loro ruoli, come Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney e Viola Davis. Tra le new entry figurano, invece, Idris Elba, John Cena, Peter Capaldi, Taika Waititi, Nathan Fillion e Pete Davidson. Non tutti i personaggi che il nuovo cast interpreterà sono stati rivelati, ma Gunn ha già specificato che non tutti sopravviveranno. Le prime immagini ufficiali del film dovrebbero essere svelate in occasione del DC FanDome, l’annunciato evento virtuale e gratuito dedicato all’Universo DC, a cui parteciperanno sia Gunn che il cast del film.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Nathan Fillion, Taika Waititi, John Cena, Peter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian e Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.


47 metri: Uncaged in streaming, da oggi sulle principali piattaforme on demand

Da oggi l’horror sottomarino sequel del film del 2017 47 metri, è disponibile sulle principali piattaforme on demand. Qui sotto dove 47 metri: Uncaged in streaming:

47 metri: Uncaged in streaming

Il film di Johannes Roberts è nuovo survival thriller che racconta di quattro ragazze adolescenti che decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città sommersa. La loro escursione, sfortunatamente, si trasforma da divertente a terrificante: le protagoniste scoprono ben presto di non essere sole nelle caverne sommerse. Nuotando più a fondo nel claustrofobico labirinto di caverne, entrano nel territorio occupato dalle più letali specie di squali dell’oceano.

Il film vede tra i protagonisti Corinne Foxx e Sistine Stallone, le figlie rispettivamente del premio Oscar Jamie Foxx e della star della saga di “Rocky”, Sylvester Stallone. Nel cast anche John Corbett (Sex in the City), Nia Long (Empire), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (serie tv Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo (Teen Wolf).

47 metri: Uncaged sarà disponibile dal 2 luglio sulle seguenti piattaforme on demand:

Google Play
iTunes
Sony Playstation
Xbox
Chili
Rakuten
Amazon Prime Video Store


Oscar 2021: Pierfrancesco Favino, Maria Sole Tognazzi e Francesca Archibugi invitati a entrare tra i membri dell’Academy

L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha deciso di accogliere tra le sue braccia 819 nuovi nomi tra i membri dell’organizzazione che assegna ogni anno i prestigiosi premi cinematografici. A essere invitati a decidere i prossimi Oscar sono stati attori, registi, produttori e artisti di ogni categoria provenienti da tutto il mondo. A tenere alta la bandiera dell’Italia ricevendo l’invito degli Academy sono stati Pierfrancesco Favino, Maria Sole Tognazzi, Cristina Comencini e Francesca Archibugi. Ma in lista ci sono anche il regista de I miserabili Ladj Ly e le attrici emergenti Zendaya (Spider-Man: Far From Home) e Ana De Armas (No time to Die).

L’invito ricevuto non significa l’accesso immediato nell’organizzazione degli Oscar e votare automaticamente in vista della consegna dei premi che, come sapete, l’anno prossimo è slittata di due mesi. I nuovi membri, provenienti da 68 nazioni differenti, per accedere dovranno infatti accettare l’invito. Se lo faranno tutti l’elenco dei membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences arriverebbe a quota 9412 iscritti.

Oscar 2021 i nuovi membri

Qui sotto il lungo elenco dei nuovi invitati:

Attori
Yalitza Aparicio – “Roma”
Awkwafina – “The Farewell,” “Crazy Rich Asians”
Zazie Beetz – “Joker,” “High Flying Bird”
Alia Bhatt – “Gully Boy,” “Raazi”
Bobby Cannavale – “The Irishman,” “The Station Agent”
Choi Woo-Shik – “Parasite,” “The Divine Fury”
Zendaya Coleman – “Spider-Man: Far from Home,” “The Greatest Showman”
Tyne Daly – “The Ballad of Buster Scruggs,” “Spider-Man: Homecoming”
Mackenzie Davis – “Terminator: Dark Fate,” “Tully”
Ana de Armas – “Knives Out,” “Blade Runner 2049”
Kaitlyn Dever – “Booksmart,” “Detroit”
Cynthia Erivo* – “Harriet,” “Widows”
Pierfrancesco Favino – “The Traitor,” “Rush”
Beanie Feldstein – “Booksmart,” “Lady Bird”
Zack Gottsagen – “The Peanut Butter Falcon”
David Gyasi – “Maleficent: Mistress of Evil,” “Interstellar”
Adèle Haenel – “Portrait of a Lady on Fire,” “BPM (Beats Per Minute)”
Kelvin Harrison Jr. – “Waves,” “Luce”
Brian Tyree Henry – “If Beale Street Could Talk,” “Widows”
Huang Jue – “Long Day’s Journey into Night,” “The Lady in the Portrait”
Jang Hye-Jin – “Parasite,” “Poetry”
Jo Yeo-Jeong – “Parasite,” “The Target”
Udo Kier – “The Painted Bird,” “Shadow of the Vampire”
Lee Jung-Eun – “Parasite,” “Okja”
Eva Longoria – “Overboard,” “Harsh Times”
Natasha Lyonne – “Honey Boy,” “American Pie”
Tzi Ma – “The Farewell,” “Arrival”
George MacKay – “1917,” “Captain Fantastic”
Tim McGraw – “Country Strong,” “The Blind Side”
Thomasin McKenzie – “Jojo Rabbit,” “Leave No Trace”
Ben Mendelsohn – “Ready Player One,” “Animal Kingdom”
Rob Morgan – “Just Mercy,” “Mudbound”
Niecy Nash – “Downsizing,” “Selma”
Genevieve Nnaji – “Lionheart,” “Road to Yesterday”
Park So-Dam – “Parasite,” “The Priests”
Teyonah Parris – “If Beale Street Could Talk,” “Chi-Raq”
Florence Pugh – “Little Women,” “Lady Macbeth”
Hrithik Roshan – “Super 30,” “Jodhaa Akbar”
James Saito – “Always Be My Maybe,” “Big Eyes”
Alexander Siddig – “Cairo Time,” “Syriana”
Lakeith Stanfield – “Knives Out,” “Sorry to Bother You”
Yul Vazquez – “Gringo,” “Last Flag Flying”
John David Washington – “BlacKkKlansman,” “Monsters and Men”
Olivia Wilde – “Meadowland,” “Rush”
Constance Wu – “Hustlers,” “Crazy Rich Asians”
Wu Jing – “The Wandering Earth,” “Wolf Warrior”
Zhao Tao – “Ash Is Purest White,” “Mountains May Depart”

Direttori di casting
Orit Azoulay – “The Kindergarten Teacher,” “The Band’s Visit”
Libia Batista – “Eres Tú Papá?,” “Viva”
Javier Braier – “The Two Popes,” “Wild Tales”
Anja Dihrberg – “A Hidden Life,” “Clouds of Sils Maria”
Leïla Fournier – “BPM (Beats Per Minute),” “Eastern Boys”
Timka Grin – “With Mom,” “In the Land of Blood and Honey”
Des Hamilton – “Jojo Rabbit,” “Melancholia”
Carla Hool – “A Better Life,” “Sin Nombre”
Camilla-Valentine Isola – “The Man Who Killed Don Quixote,” “Goya’s Ghosts”
Tess Joseph – “Aladdin,” “Lion”
Julia Kim – “The Last Black Man in San Francisco,” “Starlet”
Eva Leira – “Pain and Glory,” “Biutiful”
Kirsty McGregor – “Lion,” “Animal Kingdom”
Yesi Ramirez – “The Hate U Give,” “Moonlight”
Yolanda Serrano – “Pain and Glory,” “Biutiful”
Nandini Shrikent – “Gully Boy,” “Life of Pi”
Magdalena Szwarcbart – “Cold War,” “Schindler’s List”
Toshie Tabata – “Shoplifters,” “Tokyo Tribe”
Sarah Teper – “BPM (Beats Per Minute),” “Eastern Boys”
Hila Yuval – “A Tale of Love and Darkness,” “Beaufort”

Direttori della fotografia
Todd Banhazl – “Blow the Man Down,” “Hustlers”
Jarin Blaschke – “The Lighthouse,” “The Witch”
Nicola Daley – “Pin Cushion,” “I Am a Girl”
Óscar Faura – “Jurassic World: Fallen Kingdom,” “The Imitation Game”
Takeshi Hamada – “Sakura Guardian in the North,” “Departures”
Chayse Irvin – “BlacKkKlansman,” “Hannah”
Ron Johanson – “Freedom,” “The Woman Inside”
Polly Morgan – “Lucy in the Sky,” “The Truth about Emanuel”
Trent Opaloch – “Avengers: Endgame,” “District 9”
Larkin Seiple – “Luce,” “Kin”
Ken Seng – “Terminator: Dark Fate,” “Deadpool”
Vladimír Smutný – “The Painted Bird,” “Kolya”
Jörg Widmer – “A Hidden Life,” “Pina”
Jasper Wolf – “Instinct,” “Monos”
Katsumi Yanagijima – “Battle Royale,” “Dear Doctor”

Costumisti
Massimo Cantini Parrini – “Dogman,” “Tale of Tales”
Choi Seyeon – “Parasite,” “Okja”
Lisy Christl – “White House Down,” “Anonymous”
Caroline De Vivaise – “Shadow of the Vampire,” “Germinal”
Nicoletta Ercole – “Letters to Juliet,” “Under the Tuscan Sun”
Catherine George – “Okja,” “Snowpiercer”
Danielle Hollowell – “Girls Trip,” “Undercover Brother”
Neeta Lulla – “Jodhaa Akbar,” “Devdas”
Eimer Ní Mhaoldomhnaigh – “Love & Friendship,” “Becoming Jane”
Dayna Pink – “Bumblebee,” “Seeking a Friend for the End of the World”
Dorota Roqueplo – “Hiszpanka,” “The Mill and the Cross”
Judy Shrewsbury – “High Life,” “Let the Sunshine In”
Amy Westcott – “Black Swan,” “The Wrestler”
Denise Wingate – “Live Free or Die Hard,” “Wedding Crashers”

Registi
Ali Abbasi – “Border,” “Shelley”
Levan Akin – “And Then We Danced,” “The Circle”
Francesca Archibugi – “A Question of the Heart,” “Tomorrow”
Ari Aster – “Midsommar,” “Hereditary”
Icíar Bolláin – “Even the Rain,” “Take My Eyes”
Kat Candler – “Hellion,” “Jumping off Bridges”
Felipe Cazals – “El Año de la Peste,” “Canoa: A Shameful Memory”
Cristina Comencini – “Latin Lover,” “Don’t Tell”
Sebastián Cordero – “Europa Report,” “Crónicas”
Terence Davies – “The House of Mirth,” “The Long Day Closes”
Sophie Deraspe – “Antigone,” “A Gay Girl in Damascus: The Amina Profile”
Mati Diop* – “Atlantics,” “A Thousand Suns”
Robert Eggers – “The Lighthouse,” “The Witch”
Luis Estrada – “The Perfect Dictatorship,” “Herod’s Law”
Sydney Freeland – “Deidra & Laney Rob a Train,” “Drunktown’s Finest”
Bette Gordon – “Handsome Harry,” “Variety”
Maggie Greenwald – “Sophie and the Rising Sun,” “The Ballad of Little Jo”
Megan Griffiths – “Sadie,” “The Night Stalker”
Alma Har’el – “Honey Boy,” “Bombay Beach”
Sterlin Harjo – “Mekko,” “Barking Water”
Kathleen Hepburn – “The Body Remembers When the World Broke Open,” “Never Steady, Never Still”
Jan Komasa – “Corpus Christi,” “Warsaw ’44”
Tamara Kotevska* – “Honeyland”
Alejandro Landes – “Monos,” “Porfirio”
John H. Lee – “Operation Chromite,” “71: Into the Fire”
Ladj Ly* – “Les Misérables”
Victoria Mahoney – “Yelling to the Sky”
Samira Makhmalbaf – “At Five in the Afternoon,” “The Apple”
Mai Masri – “3000 Nights,” “33 Days”
Akin Omotoso – “Vaya,” “Tell Me Sweet Something”
Matt Reeves – “Dawn of the Planet of the Apes,” “Cloverfield”
Ljubo Stefanov* – “Honeyland”
Elle-Máijá Tailfeathers – “The Body Remembers When the World Broke Open,” “ćəsnaʔəm, the city before the city”
Maria Tognazzi – “Me, Myself & Her,” “A Five Star Life”
Jorge Alí Triana – “Bolívar Soy Yo,” “A Time to Die”
Matthew Vaughn – “Kick-Ass,” “Layer Cake”
Lulu Wang* – “The Farewell,” “Posthumous”
Wash Westmoreland – “Still Alice,” “Quinceañera”
Andrés Wood – “Araña,” “Violeta Went to Heaven”

Documentaristi
Shirley Abraham – “The Hour of Lynching,” “The Cinema Travellers”
Joelle Alexis – “The Green Prince,” “A Film Unfinished”
Cristina Amaral – “Um Filme de Verão (A Summer Film),” “Person”
Liran Atzmor – “King Bibi,” “The Law in These Parts”
Violeta Ayala – “Cocaine Prison,” “The Bolivian Case”
Julia Bacha – “Naila and the Uprising,” “Budrus”
Robert Bahar – “The Silence of Others,” “Made in L.A.”
Nels Bangerter – “Cameraperson,” “Let the Fire Burn”
Malek Bensmaïl – “The Battle of Algiers, a Film within History,” “La Chine Est Encore Loin (China Is Still Far)”
Sara Bernstein – “Rebuilding Paradise,” “The Inventor: Out for Blood in Silicon Valley”
Yael Bitton – “Advocate,” “Machines”
Garrett Bradley – “Time,” “Alone”
Salem Brahimi – “Abd El-Kader,” “Africa Is Back”
Vincent Carelli – “Martírio,” “Corumbiara: They Shoot Indians, Don’t They?”
Almudena Carracedo – “The Silence of Others,” “Made in L.A.”
Paola Castillo – “Beyond My Grandfather Allende,” “Genoveva”
Daniel Chalfen – “The Infiltrators,” “Silenced”
Chaowei Chang – “Chong Tian (The Rocking Sky),” “The Road to Fame”
Lisa Kleiner Chanoff – “Life Overtakes Me,” “Watchers of the Sky”
Alison Chernick – “Itzhak,” “Matthew Barney: No Restraint”
Kasper Collin – “I Called Him Morgan,” “My Name Is Albert Ayler”
Inadelso Cossa – “A Memory in Three Acts,” “Xilunguine, the Promised Land”
Laura Coxson – “The Proposal,” “Iris”
Maria Cuomo Cole – “Newtown,” “Living for 32”
Emma Davie – “Becoming Animal,” “I Am Breathing”
Adam Del Deo – “Quincy,” “Every Little Step”
Whitney Dow – “When the Drum Is Beating,” “Two Towns of Jasper”
Kelly Duane de La Vega – “The Return,” “Better This World”
Sandi Dubowski – “A Jihad for Love,” “Trembling before G-d”
Carol Dysinger – “Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl),” “Camp Victory, Afghanistan”
Paz Encina – “Memory Exercises,” “Paraguayan Hammock”
Ali Essafi – “Sheikhates Blues,” “Général, Nous Voilà!”
Ina Fichman – “The Oslo Diaries,” “The Wanted 18”
David France – “The Death and Life of Marsha P. Johnson,” “How to Survive a Plague”
Asako Fujioka – “Shukufuku (Blessed)”
Atanas Georgiev* – “Honeyland,” “Cash & Marry”
Linda Goldstein Knowlton – “We Are the Radical Monarchs,” “Somewhere Between”
Robert Greene – “Bisbee ’17,” “Kate Plays Christine”
Pernille Rose Grønkjær – “Hunting for Hedonia,” “The Monastery”
Tala Hadid – “House in the Fields,” “Windsleepers”
Amelia Hapsari – “Rising in Silence,” “Fight like Ahok”
John Haptas – “Life Overtakes Me,” “Tokyo Waka”
Jessica Hargrave – “Ask Dr. Ruth,” “Good Ol’ Freda”
Monica Weston Hellström – “The Distant Barking of Dogs,” “15 Min – The Massacre”
Sonja Henrici – “Donkeyote,” “I Am Breathing”
Jerry Henry – “City of Gold,” “American Revolutionary: The Evolution of Grace Lee Boggs”
Alice Henty – “The Dog Doc,” “The Work”
Robin Hessman – “Simple as Water,” “My Perestroika”
Nishtha Jain – “Gulabi Gang,” “Lakshmi and Me”
Rachel Leah Jones – “Advocate,” “Gypsy Davy”
Gary Byung-Seok Kam – “In the Absence,” “Planet of Snail”
Toni Kamau – “I Am Samuel,” “Softie”
Anne Köhncke – “Pervert Park,” “The Act of Killing”
Tamara Kotevska* – “Honeyland,” “Lake of Apples”
Hajooj Kuka – “Live from Mogadishu,” “Beats of the Antonov”
Richard Ladkani – “Sea of Shadows,” “The Ivory Game”
Véronique Lagoarde-Ségot – “Amal,” “5 Broken Cameras”
Peter Lataster – “Miss Kiet’s Children,” “Awake in a Bad Dream”
Petra Lataster-Czisch – “Miss Kiet’s Children,” “Awake in a Bad Dream”
Erez Laufer – “Rabin in His Own Words,” “One Day after Peace”
Monica Lazurean-Gorgan – “A Mere Breath,” “Chuck Norris vs. Communism”
Bo Li – “Our Time Machine,” “Plastic China”
Allyson Luchak – “This Is Not a Movie,” “One Nation under Dog”
Amit Madheshiya – “The Hour of Lynching,” “The Cinema Travellers”
Vinnie Malhotra – “16 Shots,” “Ivory Tower”
Jeffrey Malmberg – “Spettacolo,” “Marwencol”
Vitaly Mansky – “Putin’s Witnesses,” “Under the Sun”
Andrea Meditch – “Ernie & Joe: Crisis Cops,” “Grizzly Man”
Thomas G. Miller – “Limited Partnership,” “One Bad Cat: The Reverend Albert Wagner Story”
Todd Douglas Miller – “Apollo 11,” “Dinosaur 13”
Rima Mismar
Nicole Newnham – “Crip Camp,” “The Rape of Europa”
Bianca Oana – “Colectiv (Collective),” “Turn Off the Lights”
Jacki Ochs – “Out of My Head,” “Letters Not about Love”
Mariana Oliva – “The Edge of Democracy,” “Piripkura”
Göran Hugo Olsson – “That Summer,” “The Black Power Mixtape 1967-1975”
Deborah Oppenheimer – “Foster,” “Into the Arms of Strangers: Stories of the Kindertransport”
Iván Osnovikoff – “Los Reyes,” “La Muerte de Pinochet (The Death of Pinochet)”
Tiago Pavan – “The Edge of Democracy,” “Olmo and the Seagull”
Bettina Perut – “Los Reyes,” “La Muerte de Pinochet (The Death of Pinochet)”
Nicolas Philibert – “To Be and to Have,” “In the Land of the Deaf”
Diane Quon – “The Dilemma of Desire,” “Minding the Gap”
Claudia Raschke – “RBG,” “Mad Hot Ballroom”
Marina Razbezhkina – “Optical Axis,” “Winter, Go Away!”
Jeff Reichert – “American Factory,” “Remote Area Medical”
Lisa Remington – “Foster,” “Feminists: What Were They Thinking?”
Yoruba Richen – “The New Black,” “Promised Land”
Jihan Robinson – “Pahokee,” “Traveling While Black”
Marta Rodriguez – “Our Voice of Earth, Memory and Future,” “Campesinos (Peasants)”
Erich Roland – “The Final Year,” “Waiting for “Superman””
Maureen A. Ryan – “1971,” “Wisconsin Death Trip”
Sophie Sartain – “Seeing Allred,” “Blessed Is the Match: The Life and Death of Hannah Senesh”
Elhum Shakerifar – “Of Love & Law,” “Even When I Fall”
Karin Slater – “Sisters of the Wilderness,” “The Meaning of the Buffalo”
Jason Spingarn-Koff – “The White Helmets,” “Life 2.0”
Ljubo Stefanov* – “Honeyland,” “Lake of Apples”
Michèle Stephenson – “American Promise,” “Slaying Goliath”
David Tedeschi – “Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story by Martin Scorsese,” “George Harrison: Living in the Material World”
Douglas Tirola – “Bisbee ’17,” “Drunk Stoned Brilliant Dead”
Mila Turajlic – “The Other Side of Everything,” “Cinema Komunisto”
Noland Walker – “Boogie Man: The Lee Atwater Story,” “Citizen King”
Yvonne Welbon – “The New Black,” “Sisters in Cinema”
Chris White – “Midnight Traveler,” “Quest”
Yi Seung-Jun – “In the Absence,” “Planet of Snail”
Donald Young – “Daze of Justice,” “Jake Shimabukuro: Life on Four Strings”
Miranda Yousef – “Misconception,” “Troubadours”
Yolande Zauberman – “M,” “Classified People”
Zhou Hao – “The Chinese Mayor,” “Cotton”
Michel Zongo – “No Gold for Kalsaka,” “The Siren of Faso Fani”

Montatori
Catherine Apple – “Onward,” “Hotel Transylvania”
Andrew Bird – “In the Fade,” “The Edge of Heaven”
Konstantin Bock – “Capernaum”
Andrew Buckland – “Ford v Ferrari,” “The Girl on the Train”
Francesca Calvelli – “The Traitor,” “No Man’s Land”
Alejandro Carrillo Penovi – “Heroic Losers,” “The Clan”
Przemysław Chruścielewski – “Corpus Christi,” “The Last Family”
David Coulson – “The Zookeeper’s Wife,” “Whale Rider”
Patrick Don Vito – “Three Christs,” “Green Book”
Tom Eagles – “Jojo Rabbit,” “What We Do in the Shadows”
Kayla M. Emter – “Hustlers,” “The Immigrant”
Louise Ford – “The Lighthouse,” “The Witch”
Madeleine Gavin – “City of Joy,” “What Maisie Knew”
Atanas Georgiev* – “Honeyland,” “These Are the Rules”
Jeff Groth – “Joker,” “War Dogs”
Nick Houy – “Little Women,” “Lady Bird”
Carole Kravetz Aykanian – “Ghost World,” “Devil in a Blue Dress”
Julien Lacheray – “Portrait of a Lady on Fire,” “Girlhood”
Jennifer Lame – “Marriage Story,” “Manchester by the Sea”
Igor Litoninskiy – “Beanpole,” “Stalingrad”
Alex Marquez – “Snowden,” “Savages”
Benjamin Massoubre – “I Lost My Body,” “The Big Bad Fox & Other Tales”
Kelly Matsumoto – “Fast & Furious 6,” “The Mummy Returns”
Roberto Perpignani – “The Postman (Il Postino),” “The Night of the Shooting Stars”
Fred Raskin – “Once upon a Time…in Hollywood,” “Django Unchained”
David Ian Salter – “Finding Nemo,” “Toy Story 2”
Tambet Tasuja – “Truth and Justice,” “Take It or Leave It”
Michael Taylor – “The Farewell,” “Love Is Strange”
Yang Jinmo – “Parasite,” “Okja”

Truccatori e parrucchieri
Ma Kalaadevi Ananda – “A Beautiful Day in the Neighborhood,” “12 Years a Slave”
Anji Bemben – “Overboard,” “Watchmen”
Gregory Funk – “Once upon a Time…in Hollywood,” “The Way Back”
Barrie Gower – “Rocketman,” “Mandela: Long Walk to Freedom”
Colleen LaBaff – “Iron Man 3,” “Hitchcock”
Marese Langan – “Emma,” “Belle”
Alberto Moccia – “Zama,” “The German Doctor”
Greg Nelson – “Tropic Thunder,” “Dad”
Nina Paskowitz – “Jobs,” “Iron Man”
Mari Paz Robles – “I Dream in Another Language,” “Cantinflas”
David Ruiz Gameros – “Tear This Heart Out,” “Amores Perros”
Tapio Salmi – “Rocketman,” “Chéri”
Susana Sánchez – “The Liberator,” “Goya’s Ghosts”
Esmé Sciaroni – “Like Crazy,” “Days and Clouds”
Brian Sipe – “Avengers: Endgame,” “Guardians of the Galaxy Vol. 2”
Mike Smithson – “The Lone Ranger,” “Austin Powers: The Spy Who Shagged Me”
Vera Steimberg – “Dolemite Is My Name,” “Dreamgirls”
Debbie Zoller – “Pitch Perfect,” “I Heart Huckabees”

Compositori
Clinton Bennett – “After,” “Godzilla: King of the Monsters”
Tamar-Kali Brown – “The Last Thing He Wanted,” “Mudbound”
Joshuah Brian Campbell – “Harriet”
Chanda Dancy – “After We Leave,” “Everything before Us”
Nainita Desai – “The Reason I Jump,” “For Sama”
Arhynn Descy – “Eye for an Eye,” “50 Kisses”
Bryce Dessner – “Irresistible,” “The Two Popes”
Cynthia Erivo* – “Harriet”
Ilan Eshkeri – “Stardust,” “Layer Cake”
Robert Andre Glasper – “The Photograph,” “Mr. Soul!”
Katie Greathouse – “Spider-Man: Into the Spider-Verse,” “Pirates of the Caribbean: At World’s End”
Andrea Guerra – “The Pursuit of Happyness,” “Hotel Rwanda”
Tom Howe – “A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon,” “Charming”
Chad Hugo – “The Black Godfather,” “Hidden Figures”
Devonté “Blood Orange” Hynes – “Queen & Slim,” “Fifty Shades of Grey”
Jung Jae-Il – “Parasite,” “Okja”
Peter Kam – “Dragon,” “The Warlords”
Lele Marchitelli – “Loro 1,” “The Great Beauty”
Cyril Paul Henri Morin – “Zaytoun,” “Samsara”
Khaled Mouzanar – “Capernaum,” “Where Do We Go Now?”
Larry Mullen Jr. – “Mandela: Long Walk to Freedom,” “Man on the Train”
Blake Neely – “Assassins,” “Life as We Know It”
Roger Neill – “20th Century Women,” “Beginners”
Michael Nyman – “Gattaca,” “The Piano”
Sattar Oraki – “The Salesman,” “Give Back”
Michiru Oshima – “Memories of Tomorrow,” “Lost Paradise”
Park Inyoung – “Pieta,” “Poongsan”
Max Richter – “Ad Astra,” “Waltz with Bashir”
Patrice Rushen – “Men in Black,” “Indecent Proposal”
Jeff Russo – “Lucy in the Sky,” “Hondros”
Arturo Sandoval – “Richard Jewell,” “The Mule”
Anton Sanko – “Fractured,” “Ouija”
Jermain Stegall – “Proximity,” “Jamesy Boy”
Bernie Taupin – “Rocketman,” “Brokeback Mountain”

Produttori
Zeynep Özbatur Atakan – “The Wild Pear Tree,” “Winter Sleep”
Toufik Ayadi – “Les Misérables,” “Château”
Christophe Barral – “Les Misérables,” “Château”
Sam Bisbee – “The Hero,” “Other People”
Edher Campos – “Sonora, the Devil’s Highway,” “The Golden Dream”
Nicolas Celis – “Roma,” “Tempestad”
Bénédicte Couvreur – “Portrait of a Lady on Fire,” “Girlhood”
Jessica Elbaum – “Hustlers,” “Booksmart”
Elda Ferri – “The Soul Keeper,” “Life Is Beautiful”
Brad Corwin Fuller – “A Quiet Place,” “The Purge”
Alex Garcia – “Kong: Skull Island,” “Desierto”
Anna Gerb – “A Most Violent Year,” “All Is Lost”
Rana Joy Glickman – “God Said Ha!,” “Full Tilt Boogie”
Jared Ian Goldman – “Ingrid Goes West,” “Wilson”
Pippa Harris – “1917,” “Blood”
Brian Kavanaugh-Jones – “Honey Boy,” “Midnight Special”
Kwak Sin-Ae – “Parasite,” “Vanishing Time: A Boy Who Returned”
Enrique López Lavigne – “The Impossible,” “Sex and Lucia”
Álvaro Longoria – “Everybody Knows,” “Finding Altamira”
Mónica Lozano – “I Dream in Another Language,” “Instructions Not Included”
Gabriela Maire – “Las Niñas Bien (The Good Girls),” “La Caridad (Charity)”
Luis Manso – “Champions,” “Binta and the Great Idea”
Shannon McIntosh – “Once upon a Time…in Hollywood,” “The Hateful Eight”
Andrew Miano – “The Farewell,” “A Single Man”
Tim Moore – “Richard Jewell,” “Sully”
Matías Mosteirin – “The Clan,” “Wild Tales”
Ryan Murphy – “A Secret Love,” “Running with Scissors”
Carthew Neal – “Jojo Rabbit,” “Hunt for the Wilderpeople”
Tommy Oliver – “The Perfect Guy,” “Kinyarwanda”
Clark Peterson – “Rampart,” “Monster”
Gabriela Rodríguez – “Roma,” “Gravity”
Rosalie Swedlin – “The Wife,” “Laggies”
Mar Targarona – “Secuestro (Boy Missing),” “The Orphanage”
Luis Urbano – “Letters from War,” “Tabu”
Alicia Van Couvering – “Cop Car,” “Tiny Furniture”
Faye Ward – “Wild Rose,” “Stan & Ollie”
Chelsea Winstanley – “Jojo Rabbit,” “What We Do in the Shadows”
Ryan Zacarias – “The Mountain,” “Mediterranea”

Scenografi
Andrew Baseman – “Crazy Rich Asians,” “Eat Pray Love”
Markus Bensch – “The Hunger Games: Mockingjay – Part 2,” “V for Vendetta”
Livia Borgonogni – “Spider-Man: Far from Home,” “La Stoffa dei Sogni”
Sandra Cabriada – “Instructions Not Included,” “The Mexican”
Andrew Max Cahn – “Up in the Air,” “The Hangover”
S. Todd Christensen – “Sicario,” “Moneyball”
Paola Comencini – “Io Sono Tempesta,” “Don’t Tell”
Alex DiGerlando – “The Dead Don’t Die,” “Beasts of the Southern Wild”
Robert Foulkes – “Ford v Ferrari,” “La La Land”
Elli Griff – “Ghost in the Shell,” “Edge of Tomorrow”
Darryl Henley – “Aquaman,” “Blade Runner 2049”
Molly Hughes – “Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2,” “War Horse”
Kevin Kavanaugh – “Only the Brave,” “The Dark Knight Rises”
Noah Klocek – “Onward,” “The Good Dinosaur”
Jamie Lapsley – “Tommy’s Honour,” “Kill Command”
Estefanía Larraín – “A Fantastic Woman,” “Neruda”
Harriet Lawrence – “Overlord,” “Suffragette”
Alan Lee – “The Lord of the Rings: The Return of the King,” “The Lord of the Rings: The Two Towers”
Lee Ha Jun – “Parasite,” “Okja”
Wing Lee – “The First Purge,” “Stoker”
Barbara Ling – “Once upon a Time…in Hollywood,” “Fried Green Tomatoes”
Jim Magdaleno – “First Man,” “Dawn of the Planet of the Apes”
Margaret (Peg) McClellan – “Brokedown Palace,” “Leave It to Beaver”
Akin McKenzie – “Wildlife,” “Aftermath”
Robin Miller – “Gemini Man,” “Spider-Man”
Phil Norwood – “The Lion King,” “Baywatch”
Harry Otto – “Star Trek Beyond,” “American Sniper”
Missy E. Parker – “Hidden Figures,” “Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides”
Hope Parrish – “X-Men: First Class,” “The Net”
Jay Pelissier – “Ant-Man and the Wasp,” “The Fate of the Furious”
Janice Polley – “Blackhat,” “Collateral”
Anna Rackard – “Haywire,” “Ondine”
Michèle St-Arnaud – “Arrival,” “X-Men: Days of Future Past”
Lee Sandales – “1917,” “Rogue One: A Star Wars Story”
Bob Shaw – “The Irishman,” “The Wolf of Wall Street”
Mark Tildesley – “High-Rise,” “Sunshine”
Ra Vincent – “Jojo Rabbit,” “The Hobbit: An Unexpected Journey”
Peter Walpole – “Cloud Atlas,” “V for Vendetta”
Peter Wenham – “Inferno,” “Captain America: The Winter Soldier”
Jeremy Woolsey – “Hidden Figures,” “Pitch Perfect”

Artisti che lavorano nei cortometraggi e nell’animazione
Frank E. Abney – “Incredibles 2,” “Coco”
Mounia Akl – “Submarine,” “Eva”
Dekel Berenson – “Anna,” “Ashmina”
Lorelay Bove – “Zootopia,” “Wreck-It Ralph”
Jamaal Bradley – “The Croods,” “Puss in Boots”
Colin Brady – “Everyone’s Hero,” “A Bug’s Life”
Gary Bruins – “Inside Out,” “Up”
Matthew A. Cherry – “Hair Love,” “Forward”
Sue-Ellen Chitunya – “Grandpa’s Hands,” “Team Marilyn”
Jérémy Clapin* – “I Lost My Body,” “Palmipédarium”
Bruno Collet – “Memorable,” “Son Indochine”
Josh Cooley – “Toy Story 4,” “Inside Out”
Emanuela Cozzi – “ParaNorman,” “The Prince of Egypt”
BJ Crawford – “The Peanuts Movie,” “Ice Age: Continental Drift”
Philip Dale – “Kubo and the Two Strings,” “Coraline”
Everett Downing – “Hair Love,” “WALL-E”
Marc du Pontavice – “I Lost My Body,” “Oggy and the Cockroaches: The Movie”
Robert Ducey – “Kubo and the Two Strings,” “Coraline”
Sonya Dunn – “End of the World,” “The Bedroom”
Fabian Erlinghauser – “Song of the Sea,” “The Secret of Kells”
Jean-Loup Felicioli – “Phantom Boy,” “A Cat in Paris”
Giovanna Ferrari – “The Breadwinner,” “Song of the Sea”
José David Figueroa García – “Perfidia,” “Ratitas”
Michael Ford – “The Angry Birds Movie 2,” “Hotel Transylvania”
Alain Gagnol – “Phantom Boy,” “A Cat in Paris”
Maryann Garger – “Astro Boy,” “Flushed Away”
Axel Geddes – “Toy Story 4,” “Finding Dory”
Delphine Girard – “A Sister,” “Caverne”
Philippe Gluckman – “Rise of the Guardians,” “Antz”
Ian Gooding – “Moana,” “The Princess and the Frog”
Oscar Grillo – “Monsters, Inc.,” “Monsieur Pett”
Otto Guerra – “City of Pirates,” “Wood & Stock: Sexo, Orégano e Rock’n’Roll”
Patrick Hanenberger – “Smallfoot,” “Rise of the Guardians”
Aaron Hartline – “Up,” “Robots”
Deborah Haywood – “Twinkle, Twinkle,” “Sis”
Sabine Heller – “The Peanuts Movie,” “Rio”
Isabel Herguera – “Winter Love,” “Under the Pillow”
Lizzy Hobbs – “The Flounder,” “I’m OK”
Faren Humes – “Liberty,” “Our Rhineland”
Mino Jarjoura – “Saria,” “Asad”
Marcel Jean – “Sleeping Betty,” “La Pirouette”
Meryam Joobeur – “Brotherhood,” “Born in the Maelstrom”
Daria Kashcheeva – “Daughter,” “To Accept”
Paul Kewley – “Early Man,” “Shaun the Sheep Movie”
Anita Killi – “Angry Man,” “The Hedge of Thorns”
Sayoko Kinoshita – “A Little Journey,” “Pica Don”
Michelle Kranot – “Nothing Happens,” “Hollow Land”
Uri Kranot – “Nothing Happens,” “Hollow Land”
Ka’ramuu Kush – “Sundays at Noon,” “Salvation Road”
Jean-François Le Corre – “Memorable,” “This Magnificent Cake!”
Hyun-min Lee – “Moana,” “Big Hero 6”
Matt Lefebvre – “Saria,” “Asad”
Eric Leighton – “Coraline,” “The Nightmare before Christmas”
Niki Lindroth von Bahr – “Something to Remember,” “The Burden”
Andy London – “I’m in the Mood for Death,” “The Back Brace”
Summer Joy Main-Muñoz – “Don’t Say No,” “La Cerca”
Damien Megherbi – “Nefta Football Club,” “Wicked Girl”
Deanna Morse – “Recipe for Birds,” “Whispers of the Prairie”
Bob Moyer – “Toy Story 4,” “Up”
Mark Nielsen – “Toy Story 4,” “Inside Out”
Wanjiru M. Njendu – “Boxed,” “The Dinner Guest”
Justin Pechberty – “Nefta Football Club,” “Wicked Girl”
Amy Pfaffinger – “Moana,” “Frozen”
Yves Piat – “Nefta Football Club,” “Tempus Fugit”
Julia Pistor – “The SpongeBob SquarePants Movie,” “Rugrats in Paris: The Movie”
Charlotte Regan – “My Boy,” “Standby”
Milo Riccarand – “The Secret Life of Pets,” “Despicable Me”
Stéphan Roelants – “The Breadwinner,” “Song of the Sea”
Kirsikka Saari – “After the Reunion,” “Do I Have to Take Care of Everything?”
Ahmad Saleh – “Ayny,” “Maa Baa”
Dan Scanlon – “Onward,” “Monsters University”
Sheila Sofian – “Survivors,” “Secret Rage”
Jason Stalman – “Isle of Dogs,” “Kubo and the Two Strings”
Colin Stimpson – “The Secret Life of Pets,” “We’re Back! A Dinosaur’s Story”
Chris Sullivan – “Consuming Spirits,” “Ain’t Misbehavin!”
Amos Sussigan – “Swan Cake,” “Broken Wing”
Michael J. Travers – “The Peanuts Movie,” “Ice Age”
Saschka Unseld – “The Blue Umbrella,” “Toy Story 3”
Eric Wachtman – “Kubo and the Two Strings,” “Coraline”
Fusako Yusaki – “The Rose of the Winds,” “Winter Days”
Juan Pablo Zaramella – “Luminaris,” “The Glove”

Artisti del suono
Katia Boutin – “The Mustang,” “Elle”
James Boyle – “Edge of Tomorrow,” “World War Z”
Choi Tae Young – “Parasite,” “The Host”
Cary Clark – “Ford v Ferrari,” “Lucy in the Sky”
Christian T. Cooke – “The Shape of Water,” “A Dangerous Method”
Midge Costin – “Armageddon,” “Crimson Tide”
Martin Czembor – “First Reformed,” “Solace”
Evan Daum – “The Purge,” “World War Z”
Adriano Di Lorenzo – “The Traitor,” “Nico, 1988”
Pavel Doreuli – “Stalingrad,” “A Good Day to Die Hard”
Rana Eid – “Ismaii,” “Nuts”
Mattias Eklund – “Polar,” “The 100-Year-Old Man Who Climbed out the Window and Disappeared”
David Esparza – “The Magnificent Seven,” “The Equalizer”
Paula Fairfield – “Alita: Battle Angel,” “Mother!”
David Lew Farmer – “Thor: Ragnarok,” “Ant-Man”
Robert Farr – “Peterloo,” “We Need to Talk about Kevin”
Julie Feiner – “The Revenant,” “Marvel’s The Avengers”
Cyril Holtz – “The Sisters Brothers,” “Elle”
Tateum Kohut – “Escape Room,” “Zombieland”
Frank Kruse – “Rush,” “Cloud Atlas”
Anne Le Campion – “Chant d’Hiver,” “The Ghost Writer”
Dessie Markovsky – “Mr. Brooks,” “Bliss”
Bill Meadows – “Star Trek Beyond,” “The Revenant”
Ryan Murphy – “Mad Max: Fury Road,” “Godzilla”
Steven Robert Nelson – “Neighbors,” “American History X”
Colin Nicolson – “Murder on the Orient Express,” “T2 Trainspotting”
Stephen Peter Robinson – “Aquaman,” “The Revenant”
Warren Shaw – “Beauty and the Beast,” “Tower Heist”
Steve Slanec – “Kong: Skull Island,” “Finding Dory”
Martin Steyer – “The Captain,” “Rush”
Donald Sylvester – “Ford v Ferrari,” “The Fault in Our Stars”
James M. Tanenbaum – “Avatar,” “Volcano”
Ian Tapp – “Annihilation,” “Slumdog Millionaire”
Rachael Tate – “1917,” “Jurassic World: Fallen Kingdom”
Gisle Tveito – “Utøya: July 22,” “Force Majeure”
Jean Umansky – “Incendies,” “Amélie”
Tony Volante – “Hold the Dark,” “Limitless”
Mandell Winter – “The Equalizer 2,” “The Magnificent Seven”
Frank Wolf – “Aladdin,” “Charlie’s Angels”

Artisti degli effetti visivi
David Alexander – “Cliffs of Freedom,” “The Laundromat”
Jon Franklin Alexander – “Avengers: Age of Ultron,” “Noah”
Vishal Anand – “Bharat,” “War”
Berj Bannayan – “John Wick: Chapter 3 – Parabellum,” “Geostorm”
John Bell – “Rango,” “Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides”
Tami Carter – “Star Wars: The Rise of Skywalker,” “Lucy”
Ahdee Chiu – “The Wandering Earth,” “The Last Stand”
Ryan Michael Church – “Transformers: The Last Knight,” “Avengers: Age of Ultron”
Todd Constantine – “Jumanji: The Next Level,” “Godzilla: King of the Monsters”
Ryan Cook – “The Call of the Wild,” “Rampage”
Karin Margarete Cooper – “Star Wars: The Rise of Skywalker,” “Kong: Skull Island”
Dan Cox – “The A-Team,” “Gulliver’s Travels”
Nick Marc Epstein – “Alita: Battle Angel,” “Valerian and the City of a Thousand Planets”
Leandro Estebecorena – “The Irishman,” “Kong: Skull Island”
Luca Fascione – “Alita: Battle Angel,” “Avengers: Endgame”
Greg Fisher – “The Jungle Book,” “Guardians of the Galaxy”
Aaron Gilman – “Alpha,” “Pacific Rim Uprising”
Stephane Grabli – “The Irishman,” “Jurassic World: Fallen Kingdom”
Darin Grant – “The Lego Movie 2: The Second Part,” “Kung Fu Panda 2”
Jeremy Hays – “The Call of the Wild,” “Once upon a Time…in Hollywood”
Sandeep Kamal – “Panipat,” “Jal”
Sidney Olivier Kombo-Kintombo – “Avengers: Endgame,” “War for the Planet of the Apes”
Hoiyue Harry Lam – “Midway,” “The Wandering Earth”
Mårten Larsson – “Avengers: Endgame,” “Pixels”
Patrick Ledda – “Dumbo,” “Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales”
Gong Myung Lee – “Triple Frontier,” “Deadpool 2”
Richard Little – “1917,” “The Jungle Book”
Doug Moore – “12 Strong,” “Ant-Man”
Elliot Newman – “The Lion King,” “The Jungle Book”
Artemis Oikonomopoulou – “Annihilation,” “Thor: Ragnarok”
Mihaela Orzea – “Ant-Man and the Wasp,” “The Huntsman: Winter’s War”
Mike Anthony Perry – “Alita: Battle Angel,” “Valerian and the City of a Thousand Planets”
Todd Sheridan Perry – “Black Panther,” “Doctor Strange”
Nick Rasmussen – “Ready Player One,” “Star Wars: The Last Jedi”
Marco Revelant – “Gemini Man,” “The Hobbit: The Battle of the Five Armies”
Jason Schugardt – “Clown,” “In the Blood”
David Seager – “Aladdin,” “Terminator: Dark Fate”
Amy Shepard – “Playing with Fire,” “Doctor Strange”
Bill Spitzak – “Abominable,” “How to Train Your Dragon: The Hidden World”
Olcun Tan – “Doctor Sleep,” “Thor: Ragnarok”
Dmitry Tokoyakov – “Beyond the Edge,” “Furious”
James Tooley – “Star Wars: The Rise of Skywalker,” “Teenage Mutant Ninja Turtles”
Leandro Visconti – “Lion’s Heart,” “The Innocents”
Paige Warner – “Terminator: Dark Fate,” “Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales”
Matt Welford – “A Dog’s Way Home,” “Spider-Man: Homecoming”
Victor Wong – “The Founding of an Army,” “Rise of the Legend”
Max Wood – “The Nutcracker and the Four Realms,” “Suicide Squad”
Ged Wright – “Sonic the Hedgehog,” “22 July”

Sceneggiatori
Narges Abyar – “Breath,” “Track 143”
Lucy Alibar – “Troop Zero,” “Beasts of the Southern Wild”
David Berenbaum – “The Spiderwick Chronicles,” “Elf”
Jez Butterworth – “Ford v Ferrari,” “Edge of Tomorrow”
John-Henry Butterworth – “Ford v Ferrari,” “Edge of Tomorrow”
Shane Carruth – “Upstream Color,” “Primer”
Jérémy Clapin* – “I Lost My Body”
Sabrina Dhawan – “Kaminey,” “Monsoon Wedding”
Mati Diop* – “Atlantics,” “A Thousand Suns”
Susanna Fogel – “Booksmart,” “The Spy Who Dumped Me”
Michel Franco – “Chronic,” “After Lucia”
Giordano Gederlini – “Les Misérables,” “The Invader”
Han Jin Won – “Parasite”
Julia Hart – “Fast Color,” “Miss Stevens”
Gregory Allen Howard – “Harriet,” “Ali”
Amy Jump – “A Field in England,” “Sightseers”
Ladj Ly* – “Les Misérables”
Alexis Manenti – “Les Misérables”
Stella Meghie – “The Photograph,” “Jean of the Joneses”
Najwa Najjar – “Between Heaven and Earth,” “Eyes of a Thief”
Tyler Nilson – “The Peanut Butter Falcon”
Mateusz Pacewicz – “Suicide Room: Hater,” “Corpus Christi”
Pamela Pettler – “Monster House,” “Tim Burton’s Corpse Bride”
Michael Schwartz – “The Peanut Butter Falcon”
Lulu Wang* – “The Farewell,” “Posthumous”
Krysty Wilson-Cairns – “1917”
Wally Wolodarsky – “Trolls World Tour,” “Monsters vs Aliens”



Edited by Triplethor - 1/7/2020, 21:52
view post Posted: 30/6/2020, 12:05 MovieTown - Cinema

MARTEDI

30/06/2020



HAMILTON DAL 3 LUGLIO SU DISNEY+, IL MUSICAL PRENDE VITA IN QUESTE NUOVE CLIP

Mentre contiamo i giorni che ci separano dal debutto di Hamilton su Disney+, previsto per il 3 luglio, ecco che arrivano due nuove clip.
La versione filmata del famoso musical di Broadway vincitore del Tony Award, del GRAMMY Award, degli Olivier Award e del Premio Pulitzer, si preannuncia come un vero e proprio evento e questi brevi assaggi ne sono la dimostrazione.

Prodotto da Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail (quest’ultimo anche regista), Hamilton rappresenta un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere il musical.

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016, Hamilton annovera nel cast il vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.

Hamilton dal 3 luglio su Disney+






SPIDER-MAN 3, LE RIPRESE POTREBBERO COMINCIARE IN SETTEMBRE

Secondo quanto riporta ComicBook.com, una griglia di casting trapelata su internet rivela che la produzione del prossimo Spider-Man comincerà in settembre, e che le riprese si svolgeranno a New York City, Los Angeles, Atlanta e in Islanda.

Come previsione sembra verosimile, anche perché – se non ci fosse stata l’emergenza Covid-19 – il film avrebbe dovuto battere i primi ciak in luglio. Ovviamente bisognerà verificare l’evolversi della situazione, che negli USA non è affatto semplice: i contagi continuano a crescere, soprattutto negli stati del sud. In caso di ulteriore rinvio della produzione, la Sony e i Marvel Studios potrebbero essere costretti a far slittare ulteriormente la data di uscita.

Comunque, Spider-Man 3 è ancora atteso per il 5 novembre 2021 nelle sale americane. Il titolo non è stato ufficializzato, ma pare che includerà nuovamente la parola home. Alcuni rumor sostengono che l’antagonista principale sarà Kraven il Cacciatore, ma non ci sono conferme in tal senso.

Disney e Sony Pictures hanno ritrovato l’accordo per la condivisione di Spider-Man, quindi il film sarà ambientato nel Marvel Cinematic Universe, come le precedenti avventure con Tom Holland. La produzione sarà curata dai Marvel Studios.

Nel cast ritroveremo Tom Holland (Peter Parker / Spider-Man), e presumibilmente anche Marisa Tomei (Zia May), Zendaya (MJ), Jacob Batalon (Ned Leeds), Angourie Rice (Betty) e Tony Revolori (Flash Thompson).

Dopo Spider-Man: Homecoming e Far From Home, la regia sarà nuovamente di Jon Watts.

Vi terremo aggiornati.


EVANGELION: IT CAN (NOT) BE TRUE – ONLINE IL CORTO 3DCG DEL REGISTA CINESE SOMEI SUN

In attesa che il nuovo doppiaggio italiano di Evangelion arrivi su Netflix, ormai è trascorso un anno da quando il secondo adattamento italiano è stato tolto dalla piattaforma, i fan della serie possono godersi un bellissimo corto 3DCG.

Il regista cinese Somei Sun ha condiviso online It Can (Not) Be True, un tributo alla serie di Hideaki Anno realizzato inizialmente per lo smartphone OPPO Ace2 EVA. Una delle collaborazioni create quest’anno in concomitanza con il lancio di Evangelion: 3.0+1.0, previsto per fine giugno, rimandato a causa del covid-19.

Dichiarazione del regista:

EVANGELION è un anime per cui andavo matto ed ero ossessionato nella mia infanzia. Quest’anno la sua versione finale cinematografica verrà preso rilasciata. Spero anche di poter commemorare a modo mio questo anime della mia adolescenza.

Ogni film di Eva ha un sottotitolo. Ho anch’io scelto un nome per la mia opera [√], che si pronuncia: “vero”. Ha anche due significati, uno significa ‘un sogno che diviene realtà’, e l’altro significa realtà.
Perché lo scopo principale di questa creazione è cercare di rendere reale il mondo degli EVA. D’altra parte, una delle mie frasi preferite di Eva dice:

“Il sogno è la continuazione della realtà, la realtà è la fine del sogno”.

Quando è stato realizzato questo progetto, un terribile virus ha colpito il mondo. Dobbiamo indossare delle maschere per isolarci l’uno dall’altro, proprio come gli ATfield nell’anime. Ma ci connettiamo ancora attraverso gli occhi e ci diamo forza l’un l’altro.
Così abbiamo catturato alcune immagini calde durante questa epidemia.

“Tu non morirai, io ti proteggerò”.

Il test di prova EVA-01 è un simbolo di tutto il mondo degli eva e il mio mecha preferito. È una miscela di biologia organica e macchinari. Quindi è una sfida rendere reale e credibile il corpo gigante con l’animazione.

E abbiamo fatto del nostro meglio per rifare il lancio dell’EVA-01 e l’attacco in un modo più cinematografico.

Grazie a tutti i partner che hanno partecipato al progetto.
Spero vi piaccia.




THE OLD GUARD – I MOTION POSTER E LE LOCANDINE DEI PERSONAGGI

Il colosso dello streaming ha pubblicato le locandine e i motion poster dei personaggi, che includono varie informazioni e scene inedite del film. Quello di Luca Marinelli (Nicolo di Genova) ci permette di vederlo in azione per la prima volta con la sua spada da Crociato, nonché di sentirlo parlare. Gli altri poster sono dedicati a Marwan Kenzari (Yusuf Al-Kaysani), Matthias Schoenaerts (Sebastian le Livre), Kiki Layne (Nile Freeman) e ovviamente Charlize Theron (Andromaca di Scizia), leader del gruppo e membro più anziano. O, per meglio dire, più “antico”.

Alla base del film c’è l’omonimo fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni), mentre l’adattamento è scritto dallo stesso Rucka insieme alla regista Gina Prince-Bythewood. Potrete vedere i poster qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Old Guard arriverà il 10 luglio sulla piattaforma on-line.

La sinossi ufficiale
Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood, THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non è poi una faccenda tanto semplice.

La protagonista è Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che vivono sulla Terra da millenni, combattendo le battaglie di ogni generazione. Della squadra fa parte anche Luca Marinelli, il cui talento attira sempre di più l’attenzione delle produzioni internazionali. L’attore romano interpreta Nicolo di Genova, crociato italiano che ora ha una relazione con un vecchio avversario, Yusuf Al-Kaysani (il Marwan Kenzari di Aladdin), anche lui nel gruppo. Matthias Schoenaerts è invece Sebastian le Livre, ex soldato napoleonico, mentre Kiki Layne presta il volto all’ultima “recluta” della guardia: Nile Freeman, marine americana che ritorna in vita dopo essere stata uccisa in azione, scoprendo così di essere immortale a sua volta.
A dar loro la caccia troviamo Copley (Chiwetel Ejiofor), agente della CIA che, essendo anche uno storico, è riuscito a scoprire il segreto della squadra. Harry Melling interpreta Merrick, dirigente di una compagnia farmaceutica che si allea con Copley per catturare il gruppo e studiarne i poteri.


Gina Prince-Bythewood è nota per Love & Basketball, La vita segreta delle api, Beyond the Lights: Trova la tua voce e il pilot della serie Cloak & Dagger. Avrebbe dovuto dirigere Silver and Black, cinecomic della Sony con Gatta Nera e Silver Sable, ma il film è stato annullato.

I motion poster

https://twitter.com/i/status/1272594790169767936
https://twitter.com/i/status/1273663049866416128
https://twitter.com/i/status/1275112564029087749
https://twitter.com/i/status/1275474951798022147
https://twitter.com/i/status/1275837339651026949

I character poster


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Guardiani della Galassia: James Gunn svela la battuta tagliata che vorrebbe reinserire imitando George Lucas

James Gunn ha preso parte su twitter a un dibattito sulla libertà creativa facendo riferimento ad alcuni suoi film come Guardiani della Galassia.
Parlando della sua esperienza, il regista ha ammesso:

Mi piace creare un’atmosfera professionale in cui ascolto e tengo conto di ogni voce che mi circonda. Perciò prendo davvero in considerazione i suggerimenti dello studio. Cerco sempre di assecondarli in fase di montaggio, senza badare alla mia riluttanza iniziale, per vedere se possono risultar efficaci. Se non mi piacciono, li rimuovo.

Forse è perché sono fortunato, o forse è grazie alla mia apertura e al fatto che i dirigenti sappiano che tengo conto di loro, ma dopo cinque film nessuno studio mi ha mai obbligato a inserire o a rimuovere qualcosa.

In due occasioni, una volta con Slither e una con Guardiani Vol. 1, ho rimosso delle cose (due inquadrature in Slither, una battuta in Guardiani) che non volevo rimuovere. Ma è stato un modo per giungere a un compromesso perché gli studi erano stati davvero concessivi con la mie “libertà”.

Interrogato allora sulla battuta in questione rimossa dal primo Guardiani, Gunn ha risposto:

(nel film) Quill: Io provengo da un pianeta di fuorilegge. Billy the kid, Bonny e Clyde, attori di fiction.

Drax: Sembra un posto che mi piacerebbe visitare.

Quill: Sì, dovresti.

(tagliata) Drax: Per fare una strage


La tentazione del regista di reinserirla è fortissima:

Voglio così tanto fare come George Lucas e reinserirla che non hai idea.

Il riferimento, naturalmente, è ai rimaneggiamenti di Lucas dei film di Guerre stellari.


Chris Evans racconta un aneddoto sul primo giorno sul set di “Civil War” con Paul Rudd

Gli altri due protagonisti di Actors on Actors di Variety (dopo Patrick Stewart e Henry Cavill) sono stati Chris Evans e Paul Rudd, che i fan dell’Universo cinematografico Marvel conoscono come Captain America e Ant-Man.
Nel corso della chiacchierata l’interprete di Steve Rogers ha raccontato un aneddoto sul giorno in cui ha incontrato per la prima volta il collega, sul set di Captain America: Civil War:

Non so se lo ricordi, ma quel giorno – il primissimo in cui ci siamo incontrati – io, [Anthony] Mackie e Scarlett [Johansson] ci decidemmo a girare un video con tutta la banda Marvel, una specie di video per l’annuario di fine anno, con in sottofondo quella canzone di “Grease”, “We go together, like rama lama”, non ricordo il titolo. Dovevamo andarcene in giro a filmare delle clip con la gente che ballava e poi montare tutto.

[…]

Così ti dissi: “Ciao, piacere. Non mi conosci, ma puoi girare questa cosa?”. C’eravate tu, Mackie, se non sbaglio [Jeremy] Renner, Sebastian [Stan] e vi chiesi di ballare per 30 secondi. Tu lo hai fatto e sei stato al gioco senza chiedere troppe spiegazioni. Alla fine non ho più finito quel video, l’ho abbandonato, ma ho ancora il filmato del nostro primo incontro e con te che balli.


L’attore ha ammesso di aver trovato il video in questione ma non di volerlo diffondere perché “troppo imbarazzante“.


Star Wars: Alan Tudyk sottolinea il lato positivo dei prequel

Proprio ieri vi abbiamo parlato del post con cui Rian Johnson ha spiegato perché secondo lui i film prequel di Star Wars sono tre opere davvero degne di nota.
Vi riportiamo il suo commento qui di seguito:

Lucas ha fatto un grandioso film per bambini della durata di sette ore su come la presunzione che tutto ti sia dovuto e la paura della perdita trasformino delle brave persone in fascisti e lo ha fatto mentre, allo stesso tempo, guidava ogni innovazione tecnologica dell’arte del fare i film negli ultimi 30 anni.

Oggi vi parliamo del commento di Alan Tudyk, che in Rogue One: A Star Wars Story ha interpretato il droide K-2SO.

Una cosa bella dei prequel di Star Wars? “Hanno spianato la strada a Rogue One” ha commentato l’attore.

Qualche settimana fa anche Dave Filoni, da molti considerato il vero erede spirituale di George Lucas, aveva spiegato, in un intervento proposto in una puntata di Disney Gallery: The Mandalorian, la serie documentario backstage in otto episodi dedicati alla realizzazione di The Mandalorian la prima produzione live action basata sul mondo di Guerre Stellari, perché, a suo modo di vedere, sia proprio un passaggio presente nella Trilogia Prequel di Star Wars quello capace di definire il senso stesso della saga. Parliamo del Duello dei Fati dell’Episodio I di cui ha detto fra le altre cose:

Nella Minaccia Fantasma ci sono due Jedi che lottano contro il cattivo della situazione. Maul non poteva non fare il cattivo è stato creato per sembrarlo. E lo è, come si vede anche dalle sue espressioni e dal tipo di spada laser che ha. La posta in gioco è come ne uscirà Anakin? Perché Qui-Gon è un Jedi diverso, si capisce dal film. Lui lotta sapendo di essere il padre che serve ad Anakin, Qui-Gon crede ancora che i Jedi dovrebbero curarsi del prossimo e debbano amare, che non è una cosa brutta. Gli altri Jedi sono ormai distaccati, sono come dei politici e hanno smarrito la via. Yoda lo nota dal secondo film, ma Qui-Gon è un passo avanti. Per questo non fa parte del consiglio e lotta per Anakin. È il duello dei fati, il fato del bambino. In base a come finisce lo scontro, la vita di Anakin cambierà drasticamente.


Eurovision Song Contest: da Conchita Wurst a Netta, tutti i cammei dei veri partecipanti

È approdato su Netflix venerdì scorso Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga, la nuova pellicola di David Dobkin, già dietro alla macchina da presa di 2 Single a Nozze e The Judge, con Will Ferrell, Rachel McAdams e Dan Stevens arrivata su Netflix lo scorso venerdì.
Il Festival Musicale viene proposto ogni anno in televisione dal 1956 con il 2020 a rappresentare, per il momento, l’unica eccezione alla regola. Era infatti il 18 marzo quando abbiamo appreso che, quest’anno, l’Eurovision Song Contest in programma a Rotterdam (per l’Italia avrebbe partecipato Diodato) non si sarebbe svolto come da programma a causa dell’emergenza sanitaria collegata al Nuovo Coronavirus.

Nella commedia romantica che, nel corso del fine settimana, ha ottenuto un ottimo riscontro su Netflix, sono presenti con dei cammei di svariati partecipanti.

A eccezione di Salvador Sobral (Portogallo), vincitore dell’Eurovision 2017, che può essere avvistato per le strade di Edimburgo:





Gli altri compaiono nella scena del party a casa di Lemtov, il cantante russo interpretato da Dan Stevens (Downton Abbey).

Nel segmento, che trovate qua sotto, rispondono all’appello:

John Lundvik (Svezia, quinto nel 2019)
Anna Odobescu (Moldavia, concorrente nel 2019)
Bilal Hassani (Francia, concorrente nel 2019)
Loreen (Svezia, vincitrice nel 2012)
Jesse Matador (Francia, 12° posto nel 2010)
Alexander Rybak (Norvegia, vincitore nel 2009)
Jamala (Ucraina, vincitrice nel 2016)
Elina Nechayeva (Estonia, 8° posto nel 2018)
Conchita (Austria, prima posizione nel 2014)
Netta (Israele, vincitrice nel 2018)




La storia del lungometraggio è incentrata, ovviamente, sulla popolare competizione musicale internazionale Eurovision Song Contest, che ha avuto inizio in Svizzera nel 1956 con sei partecipanti delle nazioni occidentali europee. Quest’anno sono stati 43 i paesi a competere, con Toy di Netta che ha vinto. Gli Abba e Céline Dion sono tra le popstar che hanno visto lanciare le proprie carriere proprio dal concorso. Il film seguirà le vicende di Lars Erickssong (Ferrell) e Sigrit Ericksdottir (Rachel McAdams), due musicisti islandesi in difficoltà che si uniranno al concorso. Dan Stevens sarà il concorrente russo Alexander Lemtov, mentre Pierce Brosnan sarà il padre di Ferrell, “l’uomo più bello d’Islanda”.


The Old Guard: Charlize Theron, Luca Marinelli e gli altri protagonisti in alcune clip del film

In rete sono approdate delle nuove clip tratte da The Old Guard, il film Netflix adattamento dell’omonima serie di fumetti creata dallo scrittore Greg Rucka (Lazarus, Wonder Woman) e dall’artista Leandro Fernandez (Deadpool, Punisher MAX), che sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 10 luglio.
Nel cast principale, oltre a Charlize Theron, troviamo il nostro Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Chiwetel Ejiofor (Doctor Strange, 12 anni schiavo), Matthias Schoenaerts e KiKi Layne (Se la strada potesse parlare).

Nel cast principale, oltre a Charlize Theron, troviamo il nostro Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Chiwetel Ejiofor (Doctor Strange, 12 anni schiavo), Matthias Schoenaerts e KiKi Layne (Se la strada potesse parlare).
Questa la sinossi:

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo di mercenari capitanato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Stranamente i componenti della squadra non possono morire, ma durante una missione questa loro straordinaria capacità diventerà pubblica. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono.

Alla regia troviamo Gina Prince-Bythewood su una sceneggiatura di Greg Rucka (Lazarus, Wonder Woman).








Shazam!: un fan DC intende realizzare un montaggio alternativo “in stile Zack Snyder”

Come sarebbe stato Shazam! se fosse stato diretto da Zack Snyder? È un quesito a cui un fan del regista cercherà di trovare risposta realizzando una versione alternativa della pellicola con Zachary Levi.
Come si legge in un tweet queste sono le modifiche previste:

Nuova musica e una colonna sonora nuova;
una colorazione nuova di zecca;
rimozione di umorismo e di battute spiritose;
tono più cupo;
scena dei titoli di coda collegata a Suicide Squad;
scene aggiuntive che non erano nel montaggio cinematografico;
un vero cammeo dell’Uomo d’Acciaio;
effetti visivi aggiuntivi


Il lancio del fancut è previsto per il 20 luglio:

https://twitter.com/itsronnie_og/status/12...ivo%2F436136%2F

Shazam!, uscito il 3 aprile 2019, è stato apprezzato dalla critica e dal pubblico, arrivando a incassare 364 milioni di dollari contro un budget di 100 milioni di dollari.

Alla regia del film c’è David F. Sandberg (Annabelle: Creation) e nel cast troviamo star Zachary Levi (Chuck, Thor: Ragnarok), Asher Angel (Andi Mack) nel ruolo di Billy Batson e Mark Strong (Kingsman: The Golden Circle) nella parte del Dr. Thaddeus Sivana. Djimon Hounsou sarà lo Stregone che darà i poteri al giovane Billy.

Dalla sinossi:

Tutti abbiamo un supereroe dentro di noi, serve solo un po’ di magia per farlo emergere all’esterno. Nel caso di Billy Batson (Angel), basta esclamare una singola parola – SHAZAM! – per fare sì che un quattordicenne si trasformi proprio nel supereroe adulto Shazam (Levi). Essendo tuttavia ancora un ragazzo nell’animo, Shazam rivela la sua versione adulta facendo ciò che ogni adolescente farebbe se avesse dei superpoteri: divertendosi. Può volare? Ha la vista a raggi X? Può sparare fulmini dalle mani? Può saltare la lezione di studi sociali? Shazam inizia così a testare le proprie potenzialità con la spensieratezza di un ragazzo. Ma avrà bisogno di un maestro per imparare a sfruttare al massimo i suoi poteri e per combattere le forze del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana (Strong).

Ambientato principalmente a Philadelphia, in Pennsylvania, Shazam è stato girato in gran parte a Toronto. A curare la distribuzione a livello globale è la Warner Bros. Pictures.


AMC rinvia a fine luglio la riapertura dei cinema negli Stati Uniti

Come prevedibile, AMC Theatres ha rinviato la riapertura dei suoi cinema di due settimane.
La più grande catena cinematografica del mondo (che possiede anche UCI Cinemas) ha preso questa decisione dopo che negli ultimi giorni numerosi stati degli Stati Uniti hanno registrato un forte incremento della diffusione della pandemia di Coronavirus, rinviando a data da definirsi l’allentamento delle misure di lockdown (e, in diversi casi, reintroducendole). La Warner Bros ha annunciato il rinvio dell’uscita di Tenet al 12 agosto, mentre la Disney ha spostato Mulan al 21 agosto.

AMC aveva previsto la riapertura di 450 dei propri 600 cinema il 15 luglio, ma ha fatto slittare tutto di due settimane, al 30 luglio (il 31 luglio uscirà il primo nuovo film della stagione, Unhinged, con Russell Crowe). La speranza della compagnia è di riattivare tutte le sale entro i primi di agosto.

Si tratta di piani di massima, comunque, in quanto mercati chiave come New York City e Los Angeles non hanno ancora annunciato quando permetteranno ai cinema di riaprire, e stati come la Florida e il Texas che avevano già dato il via libera ora stanno tornando sui loro passi a causa della crescita delle infezioni. Il Governatore dell’Arizona, ieri, ha ordinato la chiusura di bar, locali notturni, parchi dei divertimenti, palestre e cinema: la chiusura proseguirà almeno per tutto luglio.


L’Uomo Invisibile: per Elisabeth Moss un sequel dipenderà dai fan

Elisabeth Moss, star de L’uomo invisibile, crede che la realizzazione di un potenziale sequel dipenderà esclusivamente dal supporto dei fan. Il film, diretto da Leigh Whannell (noto per le saghe di Saw e di Insidious), è stato un incredibile successo tanto di critica quanto di pubblico, diventando il film più visto del 2020 prima che i cinema venissero ufficialmente chiusi a causa della pandemia di Covid-19.

Sfortunatamente, la corsa al box office del film si è conclusa dopo sole quattro settimane, prima che lo stesso venisse poi reso disponibile, per il noleggio, sulle principale piattaforme di streaming. Il successo del film, che ha ufficialmente rilanciato i famosi mostri della Universal sul grande schermo (in cantiere ci sarebbero anche un nuovo film su Dracula e una nuova iterazione di Wolfman con Ryan Gosling), ha spinto molti a chiedersi se un eventuale sequel potrebbe vedere la luce.

A parlare della questione è stata proprio Elisabeth Moss in una recente intervista con Bloody Disgusting, rendendo chiaro un concetto in cui crede fermamente: un possibile sequel dipenderà esclusivamente dai fan. Alle pagine della noto sito, Moss ha dichiarato: “Guarda, se la gente lo vuole… è una parte importante di ciò di cui abbiamo bisogno per farlo. Quindi, dì la fuori che lo vuoi e ti aiuterò!”

Sfortunatamente, la corsa al box office del film si è conclusa dopo sole quattro settimane, prima che lo stesso venisse poi reso disponibile, per il noleggio, sulle principale piattaforme di streaming. Il successo del film, che ha ufficialmente rilanciato i famosi mostri della Universal sul grande schermo (in cantiere ci sarebbero anche un nuovo film su Dracula e una nuova iterazione di Wolfman con Ryan Gosling), ha spinto molti a chiedersi se un eventuale sequel potrebbe vedere la luce.

A parlare della questione è stata proprio Elisabeth Moss in una recente intervista con Bloody Disgusting, rendendo chiaro un concetto in cui crede fermamente: un possibile sequel dipenderà esclusivamente dai fan. Alle pagine della noto sito, Moss ha dichiarato: “Guarda, se la gente lo vuole… è una parte importante di ciò di cui abbiamo bisogno per farlo. Quindi, dì la fuori che lo vuoi e ti aiuterò!”

Gran parte del successo de L’uomo invisibile è stato dovuto al modo in cui Leigh Whannell, autore anche della sceneggiatura del film, è riuscito a riadattare il celebre romanzo di H. G. Wells in chiave moderna, concependo una storia dal forte impatto emotivo, carica di tensione, che parlasse di un problema attualissimo: la violenza domestica e lo stalking. Vedremo se la Universal Pictures e la Blumhouse Productions decideranno di puntare ancora sulla storia e sul futuro di Cecilia, il bellissimo personaggio interpretato da Moss nel film.


Star Wars: Rian Johnson torna a difendere la trilogia prequel

Rian Johnson, regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ha ribadito perché, dal suo punto di vista, i prequel della saga diretti da George Lucas sono dei grandi film. Inaugurata ufficialmente nel 1999 con La minaccia fantasma, all’epoca la trilogia prequel di Star Wars generò un diffuso malcontento tra i fan della saga.

Sebbene i film della trilogia prequel abbiamo comunque avuto (e continuano ancora oggi ad avere) la loro giusta dose di sostenitori, un certo stigma, essenzialmente negativo, è stato attaccato a quei film per lungo tempo: principalmente, i puristi di Star Wars non hanno mai accettato determinate scelte narrative operate da Lucas, incluso l’utilizzo di alcune tecniche di produzione cinematografica; per anni i detrattori della trilogia prequel hanno sempre sostenuto che quei film erano molto lontani, sia da un punto di vista narrativo che da un punto di vista visivo, dalla trilogia originale.

Nei decenni successivi al suo debutto, la trilogia prequel è stata rivalutata, con diversi fan che si sono ricreduti e che sono riusciti ad apprezzare maggiormente ciò che quei film hanno portato alla saga e ciò che Lucas stava cercando di ottenere attraverso la loro realizzazione. Uno dei più grandi sostenitori della trilogia prequel di Star Wars è senza dubbio Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, l’episodio forse più criticato della trilogia sequel della celebre saga.

Via Twitter, Johnson è tornato a parlare del perché è così appassionato dei tre episodi che costituiscono la trilogia prequel. “Lucas ha realizzato uno splendido film di 7 ore per bambini, su come il diritto e la paura della perdita trasformino le brave persone in fascisti, e lo ha fatto mentre si trovava alla guida di quasi ogni cambiamento tecnico avvenuto nel cinema moderno degli ultimi 30 anni.”, ha scritto Johnson sul suo profilo ufficiale.

Al pari di quanto avevano già fatto i film della trilogia originale, anche i prequel di Star Wars sono passati alla storia per aver rivoluzionato l’industria hollywoodiana degli effetti visivi. Il tanto amato/odiato personaggio di Jar Jar Binks, ad esempio, è stato il primo personaggio ad essere realizzato totalmente attraverso l’impiego della CGI, mentre L’attacco dei cloni è stato il primo film ad essere girato interamente in digitale. Entrambi questi aspetti hanno rappresentato dei passi fondamentali nel cambiamento dell’industria dell’audiovisivo: ancora una volta la saga di Lucas si è imposta come assoluto precursore nelle evoluzioni che di lì a pochi anni si sarebbero susseguite con intensità sempre maggiore.

Ricordiamo che, dopo Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson è stato incaricato dalla Lucasfilm di scrivere una nuova trilogia di Star Wars, sulla quale però non ci sono ancora dettagli confermati. A quanto pare il progetto, che dovrebbe raccontare di una nuova mitologia (con nuove storie e nuovi personaggi completamente slegati dalla saga degli Skywalker), è ancora nelle prime fasi di sviluppo.


ANGELINA JOLIE: I FAN DELL'MCU LA VOGLIONO ALLA REGIA DI CAPTAIN MARVEL 2

Mentre si attende l'uscita di Eternals, cinecomic che vedrà il debutto di Angelina Jolie nel Marvel Cinematic Universe, gli utenti Reddit lanciano una curiosa idea: perché non far dirigere alla Jolie Captain Marvel 2?

Avendo superato il miliardo di dollari, Captain Marvel si è rivelato l'ennesimo successo dei Marvel Studios, il primo con un'eroina al centro di una pellicola standalone. Adesso che il sequel è in cantiere, i fan si chiedono chi potrebbe succedere ai registi Anna Boden e Ryan Fleck dietro la macchina da presa.

Rumor vorrebbero Deborah Chow, regista di un episodio di The Mandalorian, come possibile sostituta, ma per alcuni utenti Reddit la scelta più interessante sarebbe quella di Angelina Jolie. La Jolie non è solo una diva di primo piano, ma ha all'attivo la regia di opere interessanti quali Unbroken, By the Sea e First They Killed My Father: A Daughter of Cambodia Remembers. L'esperienza dietro la macchina da presa non le manca e la partecipazione a Eternals l'ha portata a conoscere dall'interno il Marvel Universe. Chissà se i Marvel Studios la prenderanno davvero in considerazione ascoltando le proposte dei fan
.

THE PRESTIGE, CHRISTOPHER NOLAN CONVINSE HUGH JACKMAN E CHRISTIAN BALE A DIVIDERE LA ROULOTTE

Hugh Jackman ha condiviso un divertente aneddoto riguardante le riprese di The Prestige, il film diretto da Christopher Nolan in cui ha recitato accanto a Christian Bale.
Variety ha infatti regalato una piccola reunion di Les Misérables organizzando un'interessante conversazione tra Anne Hathaway e la star australiana, occasione che ha permesso di parlare del lavoro sul set e dei registi con cui hanno lavorato.

Prima di iniziare a girare The Prestige c'è stato un piccolo contrattempo riguardante le roulotte dove gli attori trascorrono le pause tra un ciak e l'altro. Hugh Jackman ha dichiarato: "Il mio avvocato stava controllando gli ultimi dettagli prima di firmare il contratto. Mi ha chiamato e mi ha detto 'Senti, abbiamo un problema. Christopher Nolan vuole che in ogni roulotte ci siano due persone, quindi non puoi averne uno solo per te".

L'attore australiano non aveva particolari esigenze in riguardo, tuttavia aveva provato a capire se ci sarebbe stata la possibilità di avere un proprio spazio.

Nolan ha però risposto: "Ecco come stanno le cose: capisco perfettamente il bisogno di avere i propri spazi, ma tu e Christian Bale lo condividerete e ti prometto che non vi vedrete per più di un'ora al giorno, e che ogni giorno concluderemo il lavoro entro le sette di sera. E poi potrete andare a casa'. Ed è quello che è accaduto!".

Jackman ha aggiunto: "A cosa ti serve un appartamento su ruote se lavori tutto il giorno e non ci sei mai, giusto?".

Anne Hathaway ha inoltre aggiunto un altro dettaglio interessante riguardante l'approccio al lavoro di Nolan: "Non lascia nemmeno usare le sedie sul set. Il motivo è che se sono presenti la gente vorrà sedersi, e se lo fa vuol dire che non sta lavorando. I suoi film sono così incredibili per quanto riguarda la portata, l'ambizione e l'uso della tecnologia, e dà spazio anche alle emozioni, tuttavia riesce sempre a finire le riprese prima del previsto, e senza mai superare il budget, quindi potrebbe avere ragione sulle sedie...".


ROCKY: IL VIDEO CHE CELEBRA TUTTI I FILM DELLA SAGA CON SYLVESTER STALLONE

La saga di Rocky è al centro di un nuovo video tributo che ripercorre tutti i momenti più importanti dei film dedicati all'iconico pugile interpretato da Sylvester Stallone.
Il filmato è stato condiviso sul canale YouTube di Starlight Video Productions.

Il video, che è solo un trailer di un montaggio in arrivo, condiviso online è stato realizzato da Alessandro Maggia ed è accompagnato dalle note dei brani creati per la colonna sonora del primo film di Rocky.
Nonostante si tratti solo di un breve assaggio del progetto, A Fantastic Journey Through the Rocky Movies propone molti dei momenti più importanti dei lungometraggi che hanno reso il pugile così amato da tante generazione di spettatori, portando persino alla creazione dei sequel che hanno preso il via con Creed - Nato per combattere.

Il montaggio dedicato a Rocky sottolinea le tematiche maggiormente importanti alla base dei film, dalla storia d'amore alla voglia di riscatto, senza dimenticare la capacità del pugile di superare gli ostacoli che la vita gli pone sul cammino.


ABBRONZATISSIMI: IL CAST PARLA DEL FILM TRA RETROSCENA, "BRACCINI CORTI" E FUTURE MISS

Il cast di Abbronzatissimi svela alcuni simpatici aneddoti e curiosità del dietro le quinte del film, uscito nel 1991 e diretto da Bruno Gaburro. Da Jerry Calà a Alba Parietti, tutti ricordano con piacere l'atmosfera che si respirava sul set del film che fu premiato al botteghino incassando quasi cinque miliardi di lire.

Ambientato sulla Riviera Adriatica, Abbronzatissimi era un film corale con alcuni dei personaggi più in voga del momento, protagonista Jerry Calà all'apice della carriera e specializzato nelle commedie 'estive', il film fu un grande successo commerciale tanto che due anni dopo usci Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo. Il cast del film ha raccontato in un video curiosità ed aneddoti sul dietro le quinte. Teo Teocoli rivela:" Mi ricordo che mi offrirono una parte con Jerry Calà, io dissi si e quando lo dissero a Jerry lui rispose 'cazzo ma quello li mi picchia'". Mauro di Francesco divenne, suo malgrado, l'autista di Teo: "Ho fatto da autista a Teo e lo accompagnavo sul set - ricorda l'attore precisando - la produzione non mi pagava e nemmeno Teocoli che ha il braccino corto".

Enio Drovandi due anni prima di girare il film aveva avuto un terribile incidente autostradale, ricorda così quello che lui considera una sorta di nuovo debutto: "avevo una grande voglia di riemergere, mi presentai per il provino con una camicia sgargiante. Bruno Gaburro quando mi vide mi disse che avevo capito appieno il mio personaggio, Gaspare il ladro". Enio si diede una grande disciplina, nessuna serata in discoteca, per presentarsi pronto per le riprese, ogni sera andava a dormire alle nove e mezza, nonostante le tentazioni della Riviera. Il regista Bruno Gaburro ricorda la difficile gestione delle comparse che dopo aver passato la notte in discoteca alle otto già lo aspettavano sulle sdraio.

L'aneddoto di Alba Parietti è forse il più particolare: "notai tra le comparse una bellissima ragazza, era Martina Colombari che da lì a poco sarebbe diventata Miss Italia e fui proprio io a premiarla", precisa la Parietti sottolineando l'atipica coincidenza.


BRAVEHEART: 25 ANNI DOPO ECCO LA REAZIONE PIÙ FOLLE DI UN FAN AL FILM DI MEL GIBSON

Quest'anno ricorrono i 25 anni dall'uscita di Bravehearth - Cuore impavido, film che lanciò nell'Olimpo dei cineasti anche l'attore Mel Gibson, qui alla sua seconda regia, con cui ottenne ben 5 Premi Oscar, inclusi quello per il miglior film e per la miglior regia. A ripercorrerne la storia è Randall Wallace, sceneggiatore anch'egli nominato.

Wallace ha raccontato che il processo con cui venne scritta la sceneggiatura del film è stato emozionante tanto quanto il film stesso. Ispirato dagli eventi storici, il progetto era sopravvissuto fino a quel momento a causa di importanti feedback ma aveva anche cambiato studio di produzione nel corso degli anni. Quella di Braveheart è una storia di perseveranza e trionfo personale, sia per Randall Wallace che per il protagonista della pellicola, William Wallace.

Ispirato da un viaggio in Scozia, Wallace fu spinto a voler conoscere molto di più delle radici di quel territorio e della sua storia. "Pensai fosse una storia incredibile. Ma avevo anche un figlio in arrivo e avevo bisogno di sfamare la mia famiglia, e non mi sentivo di avere gli strumenti adattati per raccontare una storia simile. E' stato 10 anni dopo e più come atto di disperazione... ero senza un lavoro, senza soldi, quando mi misi seduto e scrissi Braveheart. Quando lo scrissi, lo feci senza preoccuparmi minimamente delle richieste che potevano arrivare da chi l'avrebbe poi letto. Se avessi fallito nel tentativo di diventare uno scrittore, allora avrei deciso di abbandonare per sempre Hollywood".

Sappiamo poi com'è andata: 10 nomiation ai Premi Oscar e 5 statuette vinte, più 210 milioni di dollari al box-office. Wallace, quindi, ricorda la reazione emotiva di un fan affezionato: "Ero a una proiezione di beneficenza a Austin, qualche anno fa, dove proiettammo il film per la prima volta dopo anni. Quando il film finì, a un Q&A successivo, la prima persona che si fece avanti era una ragazza di 19 anni che mi disse: "Mr. Wallace, non ho una domanda, voglio solo dirle una cosa: sei mesi fa il mio fidanzato è morto e poco prima mi disse che voleva che guardassi Braveheart così che avrei capito il modo in cui mi amava. Mi occorsero cinque minuti per capire una cosa del genere. Ma mi disse che era il modo in cui gli uomini vorrebbero essere e come le donne vorrebbero che fossero i loro uomini".


FAST & FURIOUS, QUALE FUTURO PER LA SAGA DI VIN DIESEL DOPO L'EPISODIO 10?

Il rinvio di Fast & Furious 9 potrebbe garantire qualche mese di vita extra alla celebre saga action con Vin Diesel, la cui trama principale, quella che vede protagonista Dominic Toretto, dovrebbe terminare con il già annunciato Fast & Furious 10.

Niente dura per sempre, del resto, ma già in passato la saga ha saputo evolversi dopo la scomparsa del suo protagonista Paul Walker, e infatti la star e produttore Vin Diesel ha confermato diversi piani per il futuro del franchise.

"Sarebbe bello che questo mondo continuasse per le generazioni a venire", aveva anticipato Diesel, e non a caso sappiamo già che la Universal sembrerebbe intenzionata a spostare la sua attenzione dalla saga principale a quella spin-off: la scommessa con Dwayne Johnson e Jason Statham, ovvero Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw, è stata più che ripagata nel 2019, quando il film è diventato uno dei maggiori incassi al botteghino globale.

Di quel film arriverà un secondo capitolo, anche se al momento non si conoscono informazioni aggiuntive; da non dimenticare, invece, il famoso spinoff femminile di Fast & Furious con Lindsey Beer, Ginevra Robertson-Dworet e Nicole Perlman già assunte come sceneggiatrici. Inoltre, in alcune interviste, ci sono stati accenni a potenziali spin-off ancora da annunciare, e vista la mole di personaggi proposti dal franchise nel corso degli anni le possibilità di certo non mancano.


FROZEN 2, LA DISNEY SVELA DI CHI SONO LE MISTERIOSE VOCI UDITE DA ELSA NEL SEQUEL

Durante la narrazione di Frozen 2 la protagonista Elsa (Idina Menzel) sente una voce misteriosa che la chiama da Ahtohallan, e in queste ore la Disney ha confermato ai fan a chi appartiene.

Nel corso della durata del film, Frozen 2 rimane volutamente ambiguo circa a chi (o ac cosa) appartenga questa misteriosa: Ahtohallan, uno spirito o Elsa stessa? Quando la protagonista raggiunge il ghiacciaio, scopre la verità sul suo passato e sulla sua famiglia: Elsa è il quinto spirito elementale, e i suoi poteri le sono stati donati perché sua madre ha salvato in maniera altruistica Agnarr, che sarebbe diventato il padre di Elsa.

In questa fase del film alcuni fan hanno suggerito che la voce udita da Elsa sente sia quella di Iduna, ma la cosa è stata dibattuta per mesi dato che altri fan hanno sostenuto che, dal momento che Elsa è il quinto spirito elementale, quella voce potrebbe essere la sua. Ora, Disney e i produttori di Frozen 2 hanno però posto fine al dibattito, confermando che la voce è davvero quella di Iduna.

La rivelazione è arrivata nel corso della nuova puntata del documentario Into The Unknown: The Making of Frozen II, pubblicato su Disney Plus per illustra lo sviluppo del film. Nell'episodio 3, la co-regista Jennifer Lee conferma che è stata presa la seguente decisione: "Ci siamo messi tutti d'accordo definitivamente, a questa domanda risponderemo sempre che la voce che Elsa sente è quella della madre".


SIMON PEGG: "MISSION: IMPOSSIBLE È DIVERSO DA QUALSIASI ALTRO FRANCHISE, VI SPIEGO PERCHÉ"

Nel corso di una recente intervista promozionale in occasione del suo nuovo film Lost Transmissions, l'attore Simon Pegg ha parlato delle peculiarità di Mission: Impossible definendo la saga con Tom Cruise unica nel panorama internazionale.

Parlando con The Guardian, Pegg ha dichiarato:

"Tutto è così grande in Mission Impossible, è come schierare un esercito. Adoro fare quei grandi film, perché sono divertenti, per via delle dimensioni e anche per la follia che c'è dietro quel tipo di grosso progetto. Ed è divertente ripensarci mentre stai girando un film come Lost Transmissions, dove mi devo cambiare nel mio trailer e poi non mi siedo più per tutto il giorno, perché giriamo per ogni ora che abbiamo a disposizione, mangiamo tutti insieme, e siamo sempre all'opera. E' un po' una sorta di guerriglia, ha quell'intensità. Adoro entrambi gli stili di riprese, ma per motivi diversi."

Ricordiamo che le riprese di Mission: Impossible dovrebbero ripartire entro settembre, con i capitoli sette e otto che saranno girati back-to-back dal regista Christopher McQuarrie, anche sceneggiatore. E, a proposito di scala e grandezza: sapete che Tom Cruise vuole costruire un villaggio per ospitare la troupe e permettere alla produzione di ricominciare i lavori con largo anticipo?


STAR WARS, MARK HAMILL: "UNA SCENA ELIMINATA DELLA TRILOGIA ANCORA MI TORMENTA"

Oltre 40 anni fa, il pubblico veniva introdotto a Luke Skywalker e all'universo di Star Wars, con il personaggio presentato al fianco di suo zio Owen Lars mentre cerca di acquistare alcuni droidi di servizio; tuttavia, come ricorda Mark Hamill, questa non doveva essere la sua prima scena in assoluto nel primo film della saga.

Esiste infatti una scena poi eliminata dal copione originale in cui il personaggio di Luke Skywalker veniva introdotto mentre osservava da Tatooine lo scontro nel cielo tra lo Star Distroyer di Darth Vader e la navicella della Principessa Leia; a quel punto si dirige a Tosche Station dove incontra i suoi amici. Secondo Hamill, ancora provato dalla rimozione di tale scena, la sua eliminazione toglierebbe una motivazione importante per lo stesso Luke: "Ci sono un paio di cose che sono buone per il personaggio. Numero 1, è ridicolizzato dai suoi coetanei, quindi non è un tipo così cool o popolare. Koo Stark è l'unica altra donna attrice del film e mi chiama "vermiciattolo".

"Quindi non sono un tipo popolare e così incontro Biggs Darklighter, interpretato da Garrick Hagon, e vado in estasi. Dalla scena si vede che siamo buoni amici . E' vestito con un uniforme imperiale e io: 'Wow è grandioso. Non vedo l'ora di andarmene da questo pianeta e unirmi a te'. Così lui mi porta all'esterno e mi dice: 'Luke, appena ne avrò occasione intendo saltare su una nave e unirmi ai Ribelli'. L'unica ragione per cui mi interessa è che Luke non ha una posizione politica. Lui pensa che Briggs sia grande, è nell'Impero. Luke vuole unirsi all'Impero se questo vuol dire toglierlo da quel pianeta, via da quella fattoria. Quindi chiaramente non ha delle posizioni politiche che lo spingono a unirsi all'Impero".

Secondo Hamill, tale scena spiegherebbe anche perché Luke alla fine del film e durante l'assalto alla Morte Nera si fida ciecamente dei consigli di Obi-Wan e si lascia guidare dalla Forza: è a causa della morte di Briggs.

Lo scorso venerdì, Hamill ha dialogato con i fratelli Russo a proposito de L'impero colpisce ancora; intanto vi lasciamo alla recensione di Star Wars: L'ascesa di Skywalker, ultimo capitolo della Saga degli Skywalker.


STAR WARS, SVELATO UN NUOVO POTERE DEL LATO OSCURO: SNOKE CONTROLLAVA BEN SOLO?

La trilogia sequel si è conclusa e tra alti e bassi il capitolo sulla famiglia Skywalker è stato chiuso, almeno per ora. Una delle figure più controverse, e mutevoli, della nuova saga è sicuramente Ben Solo, che da allievo Jedi diventa apprendista Sith. Adesso un nuovo potere del Lato Oscuro potrebbe assolvere Kylo Ren, ma sarà davvero così?

Tra gli ultimi romanzi canonici dell'universo espanso di George Lucas c'è il libro Secrets of The Jedi, in cui viene introdotto un nuovo misterioso potere chiamato Force Bond (Legame della Forza) che viene così descritto:

"In alcune occasioni, la Forza permette di connettersi ad un altro essere vivente e di comunicare anche attraverso grandi distanze, vedere ciò che vede l'altro e percepire le medesime sensazioni. Anche se a prima vista può sembrare innocuo, e forse anche sopravvalutato, quest'abilità è facilmente esercitata dal Lato Oscuro".

"Alcuni potenti maestri della Forza sono riusciti persino a creare legami senza che l'altro se ne accorgesse: è possibile anche corrompere i loro intenti e guidare le loro azioni, Anche se il legame nascosto fosse svelato sarebbe molto difficile da spezzare".

Questa speciale abilità sembra collocarsi a metà strada tra il controllo mentale Jedi (se applicato a lungo raggio) e il legame sottile, ma in dissolubile, che s'instaura tra gli speciali portatori di Midi-chlorian. La somiglianza con la Diade nella Forza creata da Kylo Ren e Rey è evidente, ma è proprio il continuo tentennamento del Sith che fa pensare sia vittima della Force Bond, operata da Snoke o dallo stesso Palpatine.

Per queste ed altre curiosità continuate a seguirci e, se ve le siete perse, scoprite le ultime rivelazioni sul Primo Jedi e una curiosa teoria che prova a spiegare la caduta dell'ordine dei Jedi.


KING KONG, IL TRIBUTO DI PETER JACKSON AD UNA SCENA CHE FECE FUGGIRE GLI SPETTATORI

King Kong non è certo un novizio del grande schermo: il gigantesco gorilla è apparso nelle sale cinematografiche un bel po' di volte, ma la più iconica resta per molti proprio la prima, datata 1933 e rimasta inevitabilmente nella storia del cinema.

Parliamo di un film che fa parte di quella schiera di classici intramontabili che sembrano non perdere mai un grammo del loro fascino, nonostante degli effetti speciali che ad oggi fanno inevitabilmente sorridere nonostante quasi un secolo fa fossero all'avanguardia.

Talmente all'avanguardia da terrorizzare gli spettatori quasi come la celebre locomotiva dei fratelli Lumiere: pare infatti che, davanti ad una sequenza in cui alcuni protagonisti venivano divorati da dei ragni giganti dopo esser caduti in una fossa, il pubblico fuggì terrorizzato dalla sala in cui stava avendo luogo la proiezione.

La scena in questione fu dunque eliminata e mai più recuperata: un motivo in più per spingere Peter Jackson ad omaggiarla nel suo King Kong. Nel film del 2005, infatti, la scena in cui i nostri cadono in un fossato e incontrano degli insetti giganti è un palese riferimento alla sua antenata ante-guerra! Nonostante gli effetti speciali siano nettamente migliorati, però, in questo caso non sembra si siano registrate precipitose fughe dalla sala. Per saperne di più, qui trovate la nostra recensione del King Kong di Peter Jackson.
view post Posted: 29/6/2020, 21:18 MovieTown - Cinema

CINEWS SECONDA PARTE

LUNEDI

29/06/2020



TAIKA WAITITI DARÀ VOCE AI MAORI IN DUE FILM E UNA SERIE TV

Taika Waititi, regista di Jojo Rabbit e Thor: Ragnarok, ha messo in cantiere tre progetti che daranno voce al popolo Maori, gli indigeni di origine polinesiana che abitano Nuova Zelanda e Australia, di cui anche il regista fa parte. Waititi produrrà i progetti tramite la sua Piki Films. Si tratta di due film e una serie TV, tutti scritti da sceneggiatori Maori. Carthew Neal, socio di Waititi, svilupperà i progetti insieme al produttore Morgan Waru.

Il primo film è un adattamento del romanzo The Imaginary Lives Of James Pōneke di Tina Makereti. La storia è quella di un teenager Maori che, intorno al 1840, si reca a Londra per apparire in un museo accanto a reperti Maori. Inizialmente si gode l’attenzione ed esplora l’edonismo di Londra, ma dopo un po’ si rende conto che tutti lo vedono solo come un selvaggio.

Il secondo film è un adattamento dello spettacolo comico Down The Rabbit Hole di Angella Dravid. Si tratta di uno spettacolo autobiografico che racconta di come l’autrice sia fuggita per sposare un uomo con il triplo dei suoi anni, prima di finire in un carcere femminile in Gran Bretagna. Dravid scriverà la sceneggiatura con Briar Grace-Smith.

La serie TV, Better the Blood, sarà invece incentrata su una detective Maori che deve dare la caccia a un serial killer indigeno, il cui scopo è vendicare i torti subiti dai colonizzatori neozelandesi. È creata da Michael Bennett e Jane Holland. Si tratta del primo progetto thriller per Piki Films.

Le riprese dei tre progetti devono ancora iniziare, ma in Nuova Zelanda le produzioni hanno potuto riaprire i battenti e quindi è solo questione di tempo. Ci saranno anche, probabilmente, delle location in altri Paesi, ma gran parte delle riprese verrà effettuata in Nuova Zelanda. Piki sta negoziando con dei registi che, come gli sceneggiatori, saranno “voci indigene”.


THE OLD GUARD – CHARLIZE THERON E LUCA MARINELLI NELLE NUOVE FOTO

Meno di due settimane ci separano dall’uscita di The Old Guard su Netflix, e la piattaforma on-line ha svelato una ventina di foto ufficiali con l’intero cast principale. Alcune le avevamo già viste, ma stavolta sono prive di watermark.

Gli scatti ritraggono Charlize Theron (Andromaca di Scizia), Luca Marinelli (Nicolo di Genova), Marwan Kenzari (Yusuf Al-Kaysani), Matthias Schoenaerts (Sebastian le Livre), Kiki Layne (Nile Freeman), Chiwetel Ejiofor (Copley) e Harry Melling (Merrick).

Come sappiamo, alla base del film c’è l’omonimo fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni), mentre l’adattamento è scritto dallo stesso Rucka insieme alla regista Gina Prince-Bythewood. Potrete vedere le immagini qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Old Guard arriverà il 10 luglio sulla piattaforma on-line.

Le foto

La sinossi ufficiale
Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood, THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non è poi una faccenda tanto semplice.

La protagonista è Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che vivono sulla Terra da millenni, combattendo le battaglie di ogni generazione. Della squadra fa parte anche Luca Marinelli, il cui talento attira sempre di più l’attenzione delle produzioni internazionali. L’attore romano interpreta Nicolo di Genova, crociato italiano che ora ha una relazione con un vecchio avversario, Yusuf Al-Kaysani (il Marwan Kenzari di Aladdin), anche lui nel gruppo. Matthias Schoenaerts è invece Sebastian le Livre, ex soldato napoleonico, mentre Kiki Layne presta il volto all’ultima “recluta” della guardia: Nile Freeman, marine americana che ritorna in vita dopo essere stata uccisa in azione, scoprendo così di essere immortale a sua volta.

A dar loro la caccia troviamo Copley (Chiwetel Ejiofor), agente della CIA che, essendo anche uno storico, è riuscito a scoprire il segreto della squadra. Harry Melling interpreta Merrick, dirigente di una compagnia farmaceutica che si allea con Copley per catturare il gruppo e studiarne i poteri.

Gina Prince-Bythewood è nota per Love & Basketball, La vita segreta delle api, Beyond the Lights: Trova la tua voce e il pilot della serie Cloak & Dagger. Avrebbe dovuto dirigere Silver and Black, cinecomic della Sony con Gatta Nera e Silver Sable, ma il film è stato annullato.


Eurovision Song Contest domina la classifica americana dei contenuti più visti su Netflix, in Italia è settimo

Ottimo l’esordio di Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga, la nuova pellicola di David Dobkin, già regista di 2 Single a Nozze e The Judge, con Will Ferrell, Rachel McAdams e Dan Stevens arrivata su Netflix lo scorso venerdì.
Il film occupa, in America, la prima posizione dei contenuti più visti scalzando dalla vetta dei film il caso 365 Giorni (leggi il nostro speciale). La situazione varia un po’ in Italia dove la commedia romantica ottiene comunque un buon risultato piazzandosi in settima posizione, preceduto da Baby Boss e prima della nuova stagione di 13.

Nella pellicola gli aspiranti musicisti Lars (Will Ferrell) e Sigrit (Rachel McAdams) hanno l’occasione della loro vita: rappresentare l’Islanda nella gara canora più importante del mondo provando che vale sempre la pena di lottare per i propri sogni.

La scorsa settimana abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare del film insieme a Will Ferrell, che avevamo già avuto la possibilità di incontrare nel 2016 a Roma durante la premiere italiana di Zoolander 2, il film di Ben Stiller che era stato girato proprio nella capitale.

La storia del lungometraggio è incentrata, ovviamente, sulla popolare competizione musicale internazionale Eurovision Song Contest, che ha avuto inizio in Svizzera nel 1956 con sei partecipanti delle nazioni occidentali europee. Quest’anno sono stati 43 i paesi a competere, con Toy di Netta che ha vinto. Gli Abba e Céline Dion sono tra le popstar che hanno visto lanciare le proprie carriere proprio dal concorso. Il film seguirà le vicende di Lars Erickssong (Ferrell) e Sigrit Ericksdottir (Rachel McAdams), due musicisti islandesi in difficoltà che si uniranno al concorso. Dan Stevens sarà il concorrente russo Alexander Lemtov, mentre Pierce Brosnan sarà il padre di Ferrell, “l’uomo più bello d’Islanda”.


Animali Fantastici 3: Dan Fogler conferma che il film alluderà alla sua perdita di peso

Com’è possibile constatare guardando le sue ultime foto, Dan Fogler ha perso un bel po’ di peso rispetto all’ultima volta che ha interpretato Jacob Kowalski in Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald.
L’attore da più di un anno ha cominciato a seguire una dieta più salutare e così i risultati sono stati evidenti. Nel corso di un recente podcast l’attore ha confermato che il terzo film del franchise prossimamente in fase di riprese alluderà alla cosa:

Sì, hanno già trovato un modo per riferirsi alla cosa. Parliamo della Grande depressione, insomma, bisogna stringere la cinghia.

Fogler non ha saputo dare informazioni precise sull’inizio delle riprese, ma ha dichiarato che le riprese dureranno “sei mesi una volta che sarà sicuro torna sul set nel corso dell’estate“.

Già l’anno scorso, ricordiamo, l’attore aveva ammesso di trovare interessante l’idea che l’abbandono di Queenie avesse avuto su Jacob un impatto sia psicologico che fisico:

Io ho perso un bel po’ di peso, e come sapete [Queenie] mi ha fatto un incantesimo per seguirla come un cagnolino… perciò magari mi ha fatto un incantesimo per mettermi in forma [il pubblico ride].

No, sarebbe interessante se lo trovassimo avvolto dalla depressione, in stato di perdita o abbandono. Ha perso lei e ha perso anche l’appetito.


Animali Fantastici 3 ha una data d’uscita fissata all 12 novembre 2021, ma al momento non è chiaro se la produzione riuscirà a finire in tempo visti gli slittamenti per l’emergenza Coronavirus.

Nel cast Eddie Redmayne come Newt Scamander, Jude Law come Albus Silente e Johnny Depp come Gellert Grindelwald; assieme a loro Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein).

Jessica Williams, la comica e conduttrice che ha fatto una breve apparizione nel secondo film, tornerà in un ruolo esteso nei panni della professoressa Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante alla scuola di magia e stregoneria di Ilvermorny.

Le riprese di Animali Fantastici 3 sarebbero dovute partire il 16 marzo per la regia di David Yates su una sceneggiatura di J.K. Rowling e Steve Kloves. Il film sarà ambientato in parte a Rio de Janeiro.


Star Wars, Rian Johnson spiega perché i Prequel sono dei film grandiosi

All’interno del riottoso fandom di Star Wars, fra i vari argomenti di discussione, se non di vero e proprio litigio, possiamo sicuramente annoverare la trilogia dei prequel.

Alcuni apprezzano i tre film che la compongono, altri li detestano.

E così sarà, presumibilmente, fino alla notte dei tempi.

Fra i sostenitori di queste pellicole possiamo annoverare uno che di polemiche se ne intende: Rian Johnson, il regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi.

In una discussione cominciata su Twitter dal designer di giochi di ruolo Scott Malthouse, il filmmaker ha potuto spiegare, in maniera breve ma ficcante, cosa rende quei tre prequel tre opere davvero degne di nota:

Lucas ha fatto un grandioso film per bambini della durata di sette ore su come la presunzione che tutto ti sia dovuto e la paura della perdita trasformino delle brave persone in fascisti e lo ha fatto mentre, allo stesso tempo, guidava ogni innovazione tecnologica dell’arte del fare i film negli ultimi 30 anni.

Qualche settimana fa anche Dave Filoni, da molti considerato il vero erede spirituale di George Lucas, aveva spiegato, in un intervento proposto in una puntata di Disney Gallery: The Mandalorian, la serie documentario backstage in otto episodi dedicati alla realizzazione di The Mandalorian la prima produzione live action basata sul mondo di Guerre Stellari, perché, a suo modo di vedere, sia proprio un passaggio presente nella Trilogia Prequel di Star Wars quello capace di definire il senso stesso della saga. Parliamo del Duello dei Fati dell’Episodio I di cui ha detto fra le altre cose:

Nella Minaccia Fantasma ci sono due Jedi che lottano contro il cattivo della situazione. Maul non poteva non fare il cattivo è stato creato per sembrarlo. E lo è, come si vede anche dalle sue espressioni e dal tipo di spada laser che ha. La posta in gioco è come ne uscirà Anakin? Perché Qui-Gon è un Jedi diverso, si capisce dal film. Lui lotta sapendo di essere il padre che serve ad Anakin, Qui-Gon crede ancora che i Jedi dovrebbero curarsi del prossimo e debbano amare, che non è una cosa brutta. Gli altri Jedi sono ormai distaccati, sono come dei politici e hanno smarrito la via. Yoda lo nota dal secondo film, ma Qui-Gon è un passo avanti. Per questo non fa parte del consiglio e lotta per Anakin. È il duello dei fati, il fato del bambino. In base a come finisce lo scontro, la vita di Anakin cambierà drasticamente.


Tenet: si cerca di evitare la Terza guerra mondiale nel nuovo spot tv

La Warner Bros. ha diffuso un nuovo spot televisivo di Tenet, l’atteso film di Christopher Nolan che approderà nei nostri cinema mercoledì 26 agosto (e non il 3 agosto come precedentemente annunciato), mentre negli Stati Uniti arriverà il 12 dello stesse mese.

Tenet: i dettagli e la sinossi
John David Washington è il nuovo protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan, “Tenet”.

Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma inversione.

Il cast di Tenet include Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, con Michael Caine e Kenneth Branagh.

Leggi anche: Tenet rimandato ancora, il film di Christopher Nolan nelle sale americane ad agosto
Tenet è stato scritto e diretto da Nolan ed è stato realizzato con un mix di IMAX® e pellicola in 70mm. Emma Thomas e Nolan sono produttori con Thomas Hayslip in veste di produttore esecutivo.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore Ludwig Göransson. Girato in sette nazioni differenti, il film verrà distribuito al cinema dalla Warner Bros. Pictures il 12 agosto negli Stati Uniti.




Ghostbusters – Legacy: Ernie Hudson sul ritorno del cast, Dan Aykroyd preannuncia altri film

Comicbook ha di recente intervistato Ernie Hudson e gli ha chiesto un commento su Ghostbusters: Legacy, che riunirà il cast originale di Ghostbusters – Acchiappafantasmi, il film del 1984 diretto da Ivan Reitman.
Hudson ha iniziato parlando del regista, Jason Reitman, figlio di Ivan:

Jason era in realtà nel secondo film, era il ragazzo nel prologo, lo ricordo sul set di entrambi i film. So quindi che è cresciuto con quelle pellicole, che sono molto personali per lui, ha scritto una sceneggiatura splendida e ha dimostrato di essersi meritato il posto di regista.

È un regista meraviglioso, perciò quando hanno iniziato a parlarne, visto che Jason era coinvolto, ero molto emozionato. Tornare sul set per la prima volta e rivedere Sigourney Weaver, Bill [Murray] e Dan [Aykroyd] – sono sincero – è stato quasi spirituale. So che sembra strano, ma ero davvero commosso. Lo sono ancora.


EW ha chiesto invece un commento a un altro degli acchiappafantasmi, ovvero Dan Aykroyd:

[Jason] sta trasferendo il DNA dei primi due film direttamente alla nuova generazione. È così divertente vedere questi attori giovanissimi andare in giro con la vecchia Cadillac e con l’apparecchiatura in mano. La storia che ne deriva è spaventosa, divertente e anche molto sentita. E poi alimenta la possibilità di più seguiti con questo gruppo e con tutti coloro che vorranno farne parte.

Diretto da Jason Reitman, Ghostbusters: Legacy dopo lo slittamento arriverà nelle sale il 5 marzo 2021 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Questa la sinossi:

Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

l film è prodotto dalla Ghost Corps, casa di produzione presente negli studi Sony a Culver City. A scrivere il progetto insieme a Reitman anche Gil Kenan.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts, sarà di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia.

Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Paul Rudd.


Casino Royale: su HBO Max la versione statunitense priva di censure

Sul nuovo servizio streaming HBO Max Casino Royale, il primo film di James Bond con Daniel Craig, sarà disponibile in versione leggermente estesa e non censurata.
A comunicarlo è stato Phil Nobile Jr. che aveva già fatto un confronto tra le due versioni parlandone su Movie-censorship.

Dal film di Martin Campbell arrivato al cinema nel 2006 furono modificate infatti alcune sequenze per alcuni territori come gli Stati Uniti per ottenere un visto censura PG-13, come la lotta in bianco e nero a inizio film e quella a circa 1 ora e 15, ritenute fin troppo violente.

Il dietrofront, ricordiamo, c’era già stato per quanto concerne il mercato statunitense per la versione 4K del film che conteneva la versione non censurata.

C’è anche un video realizzato da GncFilms che analizza i tagli e le modifiche delle diverse versioni:



Questa la sinossi:

Daniel Craig mette in campo tutta la sua grinta nel ruolo di James Bond nella sua prima interpretazione dell’Agente 007. Quando ottiene la licenza di uccidere, viene inviato in missione da “M” (Judi Dench) per affrontare Le Chiffre, un pericoloso banchiere che insegnerà presto a Bond la lezione più importante: mai fidarsi di nessuno!


Star Wars: L’ascesa di Skywalker, Michael Giacchino ha girato un cammeo nei panni di un Sith Trooper

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Michael Giacchino ha fatto un cammeo in Star Wars: L’ascesa di Skywalker, il nono film nonché ultimo episodio della saga degli Skywalker arrivato al cinema lo scorso dicembre.
A svelarlo è stato il compositore in persona in un post su Twitter dedicato a J.J. Abrams, suo collega ma anche grande amico, che il 27 giugno ha festeggiato il suo 54° compleanno.

Come potete vedere dallo scatto in calce, Giacchino ha interpretato uno dei Sith Trooper. Il compositore aveva già fatto un cammeo interpretando un assaltatore in Star Wars: Il risveglio della Forza, come si vede nell’immagine qui in alto.

https://pbs.twimg.com/media/Ebkb7ixU4AYz0Z...=jpg&name=small

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, gli altri film della saga e le varie serie animate di Star Wars sono disponibili su Disney+, la piattaforma streaming della Disney.

Nel cast del film abbiamo ritrovato Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o. Nuovi membri del cast sono Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Il lungometraggio è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 18 dicembre e ha incassato, a livello globale, 1.074 milioni di dollari


Wonder Woman 1984, la costumista sulla nuova armatura di Diana: “È un po’ come il costume di Batman”

In una recente intervista con Total Film, la costumista Lindy Hemming ha parlato del nuovo costume di Diana Prince in Wonder Woman 1984.
Il personaggio di Gal Gadot per una parte del film indosserà una vera e propria armatura che la costumista ha paragonato al costume di Batman. Il motivo?

“Era composto da tanti piccoli pezzi. Giunture in stile armadillo permettono alla persone di muoversi, voltarsi e agitarsi, tornando poi alla posizione iniziale. Detto questo, non è stato piacevole indossarla – nessun’armatura può esserlo!“.

L’armatura era composta da una sorta di gambesone “fatto di piccoli pannelli di uretano” applicati a una tuta, su cui venivano applicati elementi stampati in 3D in poliuretano (creati da Pierre Bohanna).

Fortunatamente, Gal Gadot non doveva indossarla necessariamente in ogni momento:

Poteva indossare una parte dell’armatura in modo da aver le gambe libere mentre veniva riprese dalla vita in sù. Le ali venivano rimosse quando non servivano, cosa che succedeva spesso.

Lindy Hemming, ricordiamo, oltre ad aver lavorato al primo Wonder Woman, ha inoltre lavorato alla trilogia di Batman firmata da Christopher Nolan.

Wonder Woman 1984 sarà al cinema in Italia il 1° ottobre. Questa la sinossi ufficiale:

Un rapido balzo fino agli anni ’80 nella nuova avventura per il grande schermo di Wonder Woman, che si troverà ad affrontare un nemico del tutto nuovo: The Cheetah.

Nel cast del film film compare anche Kristen Wiig nel ruolo della super cattiva Cheetah, così come Pedro Pascal. Chris Pine fa ritorno al suo ruolo di Steve Trevor. Nel cast anche Ravi Patel, Natasha Rothwell e Soundarya Sharma.

Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Stephen Jones e Gal Gadot sono i produttori del film. Rebecca Roven Oakley, Richard Suckle, Wesley Coller, Geoff Johns e Walter Hamada ne sono i produttori esecutivi.

A far compagnia alla regista dietro la macchina da presa, il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar® Aline Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar®, Richard Pearson (“United 93”) si occuperà del montaggio del film.

Tra i luoghi per le riprese la produzione ha scelto Washington, D.C., Alexandria, Virginia oltre a Regno Unito, Spagna e Isole Canarie.

“Wonder Woman 1984” è ispirato al personaggio creato da William Moulton Marston e pubblicato nei fumetti dalla DC Entertainment. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia della Warner Bros. Entertainment.


Kate Winslet pronta a diventare la modella e fotoreporter Lee Miller nel biopic Lee

Erano anni che Kate Winslet meditava di interpretare la fotografa di guerra Lee Miller e ora il film parte per davvero, diretto da Ellen Kuras.

Kate Winslet pronta a diventare la modella e fotoreporter Lee Miller nel biopic Lee

Oltre ad essere nel cast dei sequel di Avatar e aver duettato con Saoirse Ronan nel non ancora arrivato Ammonite, Kate Winslet si accinge a interpretare la modella, artista e corrispondente di guerra Elizabeth "Lee" Miller in un biopic semplicemente intitolato Lee e che sarà diretto da Ellen Kuras, direttrice della fotografia che ha lavorato per registi importanti come Spike Lee e che ha conosciuto la Winslet sul set di Se mi lasci ti cancello. Al progetto l'attrice è legata già dal 2015, quando non esistevano né un regista né uno sceneggiatore ma c'era solo una biografia scritta dal figlio della Miller Antony Penrose e intitolata "The Lives of Lee Miller". Adesso esiste un copione, scritto da Liz Hannah (The Post) ed è stato fissato un inizio lavorazione, previsto per la primavera del 2021.

Lee Miller fu un'icona di stile, la musa di Pablo Picasso e di Man Ray e, durante la Seconda Guerra Mondiale, svolse l'attività di fotoreporter denunciando gli orrori nascosti del Terzo Reich, a cominciare dalle violenze nei campi di concentramento, e l'uso del napalm in Francia. Il film racconterà proprio questa parte avventurosa della sua vita, oltre a soffermarsi anche sui suoi demoni interiori.

Entusiasta di dirigere il film, Ellen Kuras ha spiegato che era da tempo che lei e Kate Winslet desideravano realizzare qualcosa insieme e ha dichiarato: "Come Lee, viviamo in un tempo nel quale la verità chiede di essere raccontata e in cui a definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è la promessa del potere politico. Lee Miller riteneva importante mostrare la verità e quindi ha fotografato le brutali realtà della Seconda Guerra Mondiale che sono state misconosciute e taciute. Questo film ci porta in un viaggio dove si incontrano lealtà e tradimento ma che alla fine ci svela il mistero di Lee, una donna che aveva seppellito le sue più nascoste verità dentro di sé. Sono estasiata all'idea di poter raccontare questa storia al pubblico contemporaneo".

Sulla carta Lee sembra un film davvero interessante e la presenza di Kate Winslet, spesso alle prese con personaggi femminili carismatici, dovrebbe essere già di per sé una garanzia. L'augurio è che il biopic possa arrivare prima o poi anche nelle nostre sale.


Tutti al drive in negli Studios di Cinecittà dal 3 luglio: apre Sunset Drive In

Nello spazio antistante al Teatro 3 di Cinecittà Studios, da venerdì 3 luglio, apre il drive in Sunset Drive In, per guardare i grandi classici della storia del cinema.

Tutti al drive in negli Studios di Cinecittà dal 3 luglio: apre Sunset Drive In

Il Covid-19 riporta il mondo agli anni '50 e '60 con l'apertura dei drive in, i cinema all'aperto in cui guardare un film dalla propria automobile e magari ordinare anche da bere e da mangiare. Il 3 luglio, nella cornice di Cinecittà Studios, inaugura Sunset Drive In, che, nei suoi 6000 metri quadri, è in grado di ospitare ben 160 automobili e 320 spettatori. Sarà aperto il venerdì, il sabato e la domenica a partire dalle 20.00 e avrà due programmazioni a serata.

Il progetto, nato come manifesto della cultura cinematografica e del piacere dell'audiovisivo, ha come principale obiettivo quello di proporsi come alternativa alla fruizione cinematografica collettiva, garantendo un momento di svago sociale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza imposte dal Governo in questi nostri tempi difficili. Sunset Drive In sarà aperto fino a ottobre e la location esatta è lo spazio antistante al Teatro 3 di Cinecittà Studios.

Sunset Drive In proporrà - a 7,50 euro di biglietto di entrata per persona - un'esperienza di intrattenimento in cui sarà possibile usufruire di numerose tipologie di servizi direttamente dalla propria auto: acquisto biglietto con scelta del posto auto, check-in tramite smartphone, possibilità di ordinare food e beverage con pagamento digitale e accessibilità audio tramite canale FM.

La serata di apertura, che abbiamo detto essere il 3 luglio, prevede la proiezione di due film che hanno segnato la storia del cinema: Flashdance, in prima serata, e Kill Bill in seconda serata. Sabato sarà la volta di Grease e Independence Day e domenica di Chi ha incastrato Roger Rabbit? e Green Book. Per qualsiasi informazione, si può andare sul sito sunsetdrivein.it.


SUNSET

LA VENDETTA DI CARTER: SYLVESTER STALLONE RIUSCÌ A FAR SCRITTURARE MICKEY ROURKE AD UNA CONDIZIONE

Fu Sylvester Stallone a far cambiare idea al direttore esecutivo della Franchise Pictures quando quest'ultimo era riluttante all'idea di ingaggiare Mickey Rourke, per le riprese de La vendetta di Carter, alla luce del suo passato travagliato da 'cattivo ragazzo' di Hollywood.

Stallone, amico di vecchia data di Rourke riuscì a far ottenere il ruolo al celebre ex pugile e attore statunitense garantendo anche per lui con una parte del suo stipendio: se Rourke avesse causato ritardi o problemi sul set, di qualunque tipo o natura, la produzione sarebbe stata comunque coperta.

Nonostante le premesse fossero tutt'altro che rosee Mickey Rourke si presentò ogni giorno in orario, si comportò da gentiluomo che i membri del cast e della troupe e disse le sue battute senza sbagliare una sillaba, da vero professionista quale è. Il suo lavoro e il suo comportamento impressionarono così tanto i produttori che scelsero di assumerlo anche per il loro prossimo film: La promessa, diretto da Sean Penn.

La vendetta di Carter è il remake dell'originale con Michael Caine, uscito nel 1971, nei panni del protagonista, presente anche in questa pellicola in un breve cameo. Questo è l'ultimo film in cui Sylvester Stallone è doppiato da Ferruccio Amendola oltre ad essere anche l'ultimo lavoro del leggendario doppiatore italiano.


ATTACCO AL POTERE: UN FLOP CHE FECE ARRABBIARE I MUSULMANI, ECCO PERCHÉ

Lawrence Wright, principale sceneggiatore di Attacco al potere, ha affermato più volte che inizialmente il film del 1998 fu un terribile flop al botteghino perché "i manifestanti musulmani assalirono i cinema al momento dell'uscita nella sale: erano spaventati dall'idea di essere stereotipati come terroristi."


Secondo un'intervista che lo sceneggiatore ha rilasciato per la CBS nel 2007 il film è stato un totale fallimento al botteghino, infatti negli Stati Uniti pochissime persone andarono a vederlo al cinema ma, nonostante questo, Attacco al potere è stata la pellicola più noleggiata in America dopo gli eventi dell'11 settembre 2001.

Per un breve lasso di tempo i due titoli provvisori di questo film erano "Guerra santa" e "Contro tutti i nemici". Il primo titolo è stato scartato perché ritenuto troppo incendiario, mentre il secondo è stato usato per un po' di tempo prima che lo studio decidesse di utilizzare "Attacco al potere", ritenuto un titolo più adatto.

Il regista Edward Zwick aveva incontrato un'associazione rappresentativa degli arabi americani, i quali avevano suggerito che la storia fosse cambiata per rispecchiare le conseguenze dell'attentato di Oklahoma City, di cui gli arabi furono immediatamente ritenuti responsabili. Questa idea però fu respinta dai produttori.

Zwick quindi fece loro notare che i cattivi di Attacco al potere includono anche membri del governo degli Stati Uniti e respinse le critiche dicendo: "Ogni volta che parli di questioni che toccano la religione, di qualsiasi tipo, ti immagini sempre questo tipo di reazione. Le religioni sono tutte virtuose in tutto e per tutto? Il film genera questo tipo di dialogo."


THE WAR WITH GRANDPA: LA COMMEDIA CON ROBERT DE NIRO HA UNA DATA DI USCITA

The War With Grandpa, il nuovo film con Robert De Niro, ha ora una data di uscita: il 18 settembre negli Stati Uniti verrà proposto nelle sale il progetto tratto dal romanzo per ragazzi scritto da Robert Kimmel Smith.
L'adattamento del libro è una commedia destinata a tutta la famiglia e che mostrerà la star alle prese con dei giovanissimi colleghi.

Alla regia di The War With Grandpa c'è Tim Hill (Spongebob - Amici in fuga) e il compito di scrivere la sceneggiatura è stato affidato a Matt Ember e Tom Astle.
Il film racconterà la storia di Peter (Oakes Fegley) e di suo nonno Jack (Robert De Niro). I due protagonisti avevano un ottimo rapporto, ma quando l'anziano si trasferisce a casa della famiglia del bambino, Peter è costretto a rinunciare alla sua stanza e sarà pronto a tutto pur di rientrare in possesso dei suoi spazi, collaborando con i propri amici per ideare una serie di scherzi con lo scopo di convincere il nonno ad andarsene. Jack non è però pronto a essere sconfitto facilmente e tra i due scoppia una vera e propria guerra.
Nel cast ci sono star del calibro di Christopher Walken, Uma Thurman, Eugene Levy e Rob Riggle.

La produttrice Rosa Peart ha dichiarato: "The War With Grandpa è un progetto nato dall'amore perché il libro è stato letto e mi è stato proposto da mio figlio, che ha otto anni, Tre. Questo film è realmente un lavoro di famiglia. Volevamo realizzare un film che gli spettatori di tutte le età potessero guardare e apprezzare. Siamo davvero entusiasti nell'introdurre alla prossima generazione di bambini un attore unico come Mister De Niro".


ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE, DEAN CAIN, EX INTERPRETE DI SUPERMAN: "NON VEDO L'ORA DI VEDERE IL FILM"

Justice League tornerà sugli schermi, questa volta di HBO Max, con la tanto attesa versione di Zack Snyder e tra chi sta aspettando per scoprire l'approccio originale alla storia c'è anche Dean Cain, ex interprete di Superman.
L'attore ha infatti risposto a un fan su Twitter condividendo la propria opinione sul suo erede e sul progetto.

La star della serie Lois & Clark ha svelato di aver apprezzato l'interpretazione di Henry Cavill nel ruolo di Superman, accennando poi alla nuova versione del film. Il tweet di Dean Cain sottolineava: "Penso che Henry abbia fatto un ottimo lavoro. Credo che la versione di Zack Snyder di Superman fosse più dark rispetto a quella che abitualmente apprezzo, ma vorrei vedere la Snyder Cut di Justice League ".
L'attore ha interpretato per quattro anni il supereroe tratto dai fumetti della DC e l'approccio alle avventure di Clark Kent nel progetto di cui è stato protagonista era molto più leggero rispetto a quello proposto recentemente sul grande schermo grazie alla performance di Henry Cavill.

L'attore britannico, recentemente, aveva inoltre dichiarato di non essere ancora pronto a dire addio al ruolo e di sperare di avere l'opportunità di interpretarlo ancora per qualche anno.


WOLVERINE, HUGH JACKMAN RICORDA L'ADDIO AL PERSONAGGIO: "UN MOMENTO INDIMENTICABILE"

Hugh Jackman ha ricordato come ha detto addio a Wolverine sul set di Logan, girato nel 2017 da James Mangold.
Conversando con Anne Hathaway in occasione di Actors on Actors, la rubrica di Variety, la star australiana ha ammesso che si è trattato di un momento davvero emozionante.

L'attore ha ammesso: "L'ultima di scena di Logan - The Wolverine in cui il mio personaggio sta morendo penso fosse stata scritta in modo meraviglioso perché mi ha fatto vivere quelle emozioni, cosa si prova in quel momento in cui pensi solo alla famiglia e al fatto di morire. Devi solo vivere quel momento, provare tutto e fidarti delle persone con cui stai lavorando".
Hugh Jackman ha aggiunto: "Ho interpretato Wolverine così a lungo. Sapevo che sarebbe stato il mio ultimo film molto prima che lo scrivessero. Avevo preso quella decisione. Avevo molte aspettative, ero davvero coinvolto".

Nell'ultima scena Logan si sacrifica per permettere alla figlia adottiva Laura di sopravvivere e la star ha raccontato: "Stavo lavorando con un regista con cui ho lavorato tre volte in precedenza, di cui mi fido in modo implicito, Jim Mangold. Mi ricordo che quando abbiamo girato quella scena, la stavamo realizzando in una location in cui erano pieno di tempeste di fulmini, e dovevamo fermare le riprese. Ha detto 'Non possiamo fare questa grande scena d'azione. Ma gireremo la scena della morte'. Io ho reagito dicendo 'ora?'. E ha replicato: 'Ci sarete solo tu e Dafne, se potresti semplicemente farlo'. Ho pensato 'Okay'. Sapeva che era la cosa migliore per me".

Hugh ha aggiunto: "Siamo andati lì e stavamo girando la scena. Dafne aveva 11 anni ed era fantastica. Ha girato la scena con Dafne in due ciak e poi ha detto 'Facciamone un'altra'. Ho risposto 'Sei sicuro? Penso che...'. Ma mi ha subito fermato: 'Lasciamo stare il tempo, non preoccupiamoci di niente. Questa è la fine di 19 anni. Concediamoci trenta minuti'. Ha fatto partire le telecamere e il fatto che mi abbia permesso, non solo come attore ma come Hugh, di ricordare quel momento è stato un lusso che non dimenticherò mai". Jackman ha inoltre ammesso che Mangold gli ha permesso di liberarsi di tutta quella pressione che provava in quel momento e ci sono stati dei ciak in cui stava piangendo dopo le quali il regista gli ha detto: "Non useremo quelle immagini, ma buon per te".


IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO: ANNE HATHAWAY E IL CONSIGLIO CHE LE DIEDE CHRISTOPHER NOLAN

Anne Hathaway e Hugh Jackman hanno partecipato allo show di Variety, Actors on Actors, e l'attrice ha ricordato il periodo delle riprese de Il cavaliere oscuro - Il ritorno, nel quale interpreta il personaggio di Selina Kyle/Catwoman. Hathaway ha svelato al collega una conversazione con il regista Christopher Nolan, che l'ha consigliata su alcuni aspetti della lavorazione, in particolare il training fisico per entrare nella parte.

"Tutto l'approccio di Chris al cinema è tra i miei preferiti. Lo riduce al minimo ma poi i suoi film sono così enormi ed elaborati" ha dichiarato l'attrice "Chris mi fece sedere e mi disse 'Non ha niente a che fare con il tuo aspetto. Se avessimo girato domani sarei così felice. Quando abbiamo fatto Inception, Joseph Gordon-Levitt si è allenato per 12 settimane a fare una sequenza d'acrobazie di quattro giorni perchè voleva fare ogni ripresa. Voglio che tu faccia tutto il lavoro acrobatico che puoi. Ho bisogno che tu sia abbastanza forte per farlo. Non riesco a farti diventare uno di quegli interpreti che ne fanno una, due e poi sono troppo stanchi. Voglio che tu faccia tutto'"

Anne Hathaway ha raccontato questo aneddoto a Hugh Jackman, che insieme a Christopher Nolan ha girato The Prestige:"E poi non ammette sedie sul set e il suo ragionamento è che se si dispone di sedie le persone si siederanno e se sono seduti non lavorano. Voglio dire, fa questi film incredibili in termini di portata, ambizione, abilità tecnica ed emozione. Arriva sempre alla fine nei tempi previsti e nei limiti del budget. E pensi che si occupa di queste cose della sedia" ha esclamato Hathaway.


SPIDER-MAN: FAR FROM HOME, IL CAST DOVEVA STARE ATTENTO AGLI SPOILER DI AVENGERS: ENDGAME

L'attrice Zendaya Coleman ha dichiarato che il cast di Spider-Man, Far From Home non ha potuto leggere la sceneggiatura completa del loro sequel Marvel, a causa degli spoiler di Avengers: Endgame presenti all'interno della sceneggiatura.
La segretezza che circonda ogni progetto che fa parte del MCU è ormai famosa e anche la seconda avventura di Peter Parker ha dovuto fare i conti con la necessità di non far trapelare alcuna indiscrezione legata all'epica conclusione della lotta contro Thanos.

Avengers: Endgame è arrivato alla fine di aprile 2019 e ha concluso le prime tre fasi dell'universo Marvel, conosciute come Infinity Saga. Solo mesi dopo, Spider-Man: Far From Home ha mostrato al pubblico come il mondo fosse cambiato dopo lo scontro con Thanos. Tecnicamente, l'esistenza di Far From Home da sola era uno spoiler perché, in Avengers: Infinity War, Peter Parker (Tom Holland) era una delle "vittime" del villain. Tuttavia, ciò non ha impedito alla Marvel di rilasciare il primo trailer di Far From Home prima che Endgame arrivasse anche nei cinema.

Quel trailer è riuscito comunque a nascondere il più grande spoiler di Endgame, ovvero la morte di Iron Man (Robert Downey Jr.), durante la battaglia finale contro Thanos (Josh Brolin).
Le conseguenze della morte di Tony Stark su Peter sono diventati il fulcro più importante su cui i fan si sono concentrati, soprattutto perché il giovane supereroe è stato presentato al MCU attraverso il suo rapporto con Tony.

Zendaya Coleman, che interpreta Michelle "MJ" Jones, l'amica di cui è innamorato Peter, ha dichiarato come la Marvel abbia affrontato gli spoiler: "C'erano così tanti segreti nella sceneggiatura, che non potevamo nemmeno individuare subito tutti gli spoiler che c'erano su "Endgame". È come se non sapessimo davvero cosa stavamo facendo."

La Marvel prende sul serio gli spoiler, visto che è capitato che l'attrice di Endgame, Emma Fuhrmann, avesse condiviso una pagina della sua sceneggiatura. Dopo questa esperienza, è diventata ancora più guardinga, senza dimenticare l'ormai famosa incapacità di Holland nel mantenere i segreti, situazione che lo ha messo più volte in difficoltà durante le interviste con la stampa e gli incontri con i fan.

Spider Man 3, ancora senza titolo, potrebbe non essere prodotto quest'anno come era inizialmente previsto e probabilmente ci vorrà del tempo prima che la Marvel ci riveli i primi dettagli sul progetto. Sicuramente, però, il terzo capitolo dovrà riprendere dall'ultima scena del precedente film, in cui viene rivelata l'identità di Spider Man al mondo intero. Ma al momento non sono stati rivelati anticipazioni sulla trama e i fan non sanno nemmeno chi sarà il nemico dell'eroe.


Belzebuth – Nuova clip in esclusiva con Tobin Bell

Una nuova clip esclusiva di Belzebhtu è stata pubblicata e vede Tobin Bell alle prese con il maligno e le possessioni demoniache.
Info
Shudder e RLJE Films pubblicheranno l’horror/thriller Belzebuth su VOD, Digital HD, DVD e Blu-ray a partire dal 7 Luglio.

Diretto da Emilio Portes su una sceneggiatura scritta insieme a Luis Carlos Fuentes, la pellicola segue l’agente speciale Emanuel Ritter (Joaquin Cosio) mentre conduce un’indagine di polizia su una serie di morti misteriose, che coinvolgono giovani bambini, al confine con il Messico e gli Stati Uniti d’America.

Il caso però prende una svolta soprannaturale quando un prete (Tobin Bell) del Vaticano collega l’antico demone Belzebuth agli omicidi.




Il trailer di G-Loc, lo sci fi con Stephen Moyer e Casper Van Dien

G-Loc è un film di fantascienza scritto e diretto da Tom Paton per la Lionsgate, in distribuzione a partire dall’11 agosto prossimo nella versione Home Video.

La trama del film segue le vicende di Bran Marshall in fuga da Rhea, un pianeta ostile agli abitanti della Terra. Impossessatosi di una astronave Rheana, Bran troverà tutti i membri dell’equipaggio uccisi ferocemente, ad esclusione della guerriera Ohsha. I due, prima nemici, dovranno stringere un patto di alleanza al fine di salvare la nave e loro stessi da un micidiale bombardamento di meteoriti.

G-Loc è diretto da Tom Paton, autore anche della sceneggiatura. Nel cast Stephen Moyer, Casper Van Dien, John Rhys-Davies, Tala Gouveia, Toby Osmond e Shayne Ward.

Il Trailer




DENZEL WASHINGTON FOLGORATO DALLA FEDE: 'IN CHIESA AVVERTII LO SPIRITO SANTO DENTRO ME'

Denzel Washington non ha mai fatto mistero della sua solida fede religiosa: figlio di un pastore pentecostale, l'attore di Attacco al Potere ha sempre messo ed invitato a mettere al primo posto la fede in Dio, con cui si è detto convinto di aver avuto una sorta di incontro ravvicinato.

Washington ha infatti raccontato di una volta in cui, durante lo svolgimento di una funzione religiosa, si sentii improvvisamente ricolmo di qualcosa che interpretò come un'entità sovrannaturale, arrivando anche a provare un po' di comprensibile paura.

"Fui riempito dallo Spirito Santo e la cosa mi spaventò parecchio, pensai: 'Non voglio andare così a fondo, voglio divertirmi'. Ero in chiesa con Robert Townsend quando arrivò il momento di avvicinarci all'altare. Entrai nella sala della preghiera e sentii qualcosa che non avevo mai provato prima. Mi sentivo come sollevato in aria, e come se le mie guance fossero sature. Mia madre disse: 'È il diavolo che stai cacciando'" ha raccontato l'attore premio Oscar.

Un'esperienza che sembra dunque aver lasciato un segno profondo in Washington, avvicinandolo ulteriormente alla fede che professa praticamente da sempre. In questo clima di proteste, intanto, è saltato fuori un video in cui Denzel Washington si espone in difesa di un senzatetto.


TOM CRUISE, ESAGERARE È D'OBBLIGO: LA STAR DI MISSION: IMPOSSIBLE COSTRUISCE UN VILLAGGIO

Con il ritorno in televisione di Mission: Impossible - Protocollo Fantasma, previsto su Canale 5 alle 21:20, questa sera sembra il momento perfetto per raccontarvi della nuova follia pensata dal grande Tom Cruise.

L'interprete di Ethan Hunt, infatti, come sapete è attualmente al lavoro sulla produzione di Mission: Impossible 7 e 8, nuovi capitoli della saga girati back-to-back e in uscita nel 2021 e nel 2022. E se già così lo sforzo lavorativo vi sembra enorme, sappiate che per Cruise esagerare è d'obbligo.

Come sappiamo l'emergenza Coronavirus ha interrotto le riprese dei film di Christopher McQuarrie, ma per facilitare le cose il Sun riporta che la star si sarebbe offerta di costruire un intero villaggio (temporaneo) per ospitare tutti i membri della troupe senza esporla al rischio di contagio da Covid-19. Con l'implementazione di servizi di igiene, massimo controllo sanitario e ovviamente con il distanziamento sociale l'unica legge in vigore, il progetto (per ora rimasto solo sulla carta) sarebbe per Cruise una sorta di pedale di accelerazione per ridare il via alle riprese.

"Il film è già stato posticipato di molte settimane e non ci sono segni che possa tornare in attività molto presto, quindi questo è il modo per darsi una mossa" ha raccontato una fonte al Sun. "È difficile anche prenotare stanze d'albergo, molti sono chiusi attualmente. Quindi o così, o probabilmente le riprese saranno rinviate ancora. In pratica le migliori star del mondo potrebbero trasferirsi in un accampamento glamour mentre lavorano al resto del film. Costerà un po', ma Tom ama fare le cose meglio degli altri".


SQUADRA 49: JOAQUIN PHOENIX COME ROBERT DE NIRO PER TAXI DRIVER, LA PREPARAZIONE AL FILM

Squadra 49, film drammatico con protagonisti Joaquin Phoenix e John Travolta e incentrato su un preciso squadrone di pompiere e sulle loro difficili missioni per le strade di Baltimora, nel Maryland. La preparazione di Phoenix per il ruolo fu come sempre meticolosissima.

Phoenix, che è noto per il suo impegno maniacale nella preparazione a un ruolo e nella sua immersione totale in esso per tutta la durata delle riprese (il cosiddetto "metodo"), cominciò a studiare mesi prima per la parte del vigile del fuoco Jack Morrison tanto che questo tipo di preparazione è paragonabile a quella di Robert De Niro per Taxi Driver, quando il due volte Premio Oscar prese davvero la licenza di tassista eseguendo il lavoro per le strade notturne di New York City.

Phoenix, dal canto suo, si è premurato di trascorrere un mese completo insieme ai vigili del fuoco per prepararsi per la parte e in questo periodo di tempo ha lavorato al fianco della squadra "Truck 10" di Baltimora, che in seguito l'avrebbe nominato membro onorario della compagnia. Squadra 49 fu un discreto successo di pubblico incassando oltre 100 milioni di dollari, e arrivò nelle sale cinematografiche statunitensi l'anno precedente alla prima nomination agli Oscar da protagonista per Phoenix, ottenuta con il biopic su Johnny Cash Walk the Line - Quando l'amore brucia l'anima. L'attore si impegnò in quegli anni in diversi film dalle tematiche attuali drammatiche e scottanti come Hotel Rwanda, dedicato al genocidio in Rwanda del 1994.

Da allora la carriera di Joaquin Phoenix è sempre stata contraddistinta per la sua dedizione unica al ruolo assegnatogli, come accaduto nei successi film, tra i quali possiamo citare il ruolo di Freddie Quell in The Master e quello del Joker nel film di Todd Phillips.


[FLASHPOINT: ECCO COME SAREBBE LAUREN COHAN IN UNA TERRIFICANTE VERSIONE DONNA DEL JOKER

"Sto sorridendo". Una nuova fanart ci mostra che aspetto avrebbe la Martha Wayne di Lauren Cohan nei panni del Joker di Flashpoint nel film di Flash.

A giudicare dagli ultimi avvenimenti in casa DC, il film di Flash diretto da Andy Muschietti sarà davvero da non perdere. Infatti, non solo vedremo un nuovo adattamento di Flashpoint, ma potremmo anche rivedere Michael Keaton nei panni di Batman.

La premessa, dunque, promette bene, ma quali sono altri elementi che potrebbero far parte del progetto?

Uno dei curiosi potrebbe essere l'introduzione di Martha Wayne come Joker, come accade nei fumetti, dopo che nella timeline alternativa a rimanere ucciso a seguito della celebre rapina è Bruce Wayne, e non i suoi genitori. Così Thomas Wayne decide di vestire i panni di Batman, mentre Martha, in preda alla follia, diventa il Joker.

Questa fanart di spdrmnkyxxiii ci mostrerebbe dunque che aspetto potrebbe avere Lauren Cohan come Joker (interprete di Martha Wayne in Batman v. Superman), accompagnata dal Batman di Jeffrey Dean Morgan (Thomas Wayne in Batman v. Superman).

"Ti stupiresti se sapessi quali mostri è in grado di creare questo mondo #flashpointparadox #Thomaswayne #marthawayne #TheJoker" scrive l'autore nel post che trovate anche in calce alla notizia.


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IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO, NIENTE SEDIE SUL SET DI NOLAN: ANNA HATHAWAY SPIEGA PERCHÉ

In attesa di poter finalmente ammirare il suo chiacchieratissimo Tenet in sala, torniamo ad occuparci di un vecchio titolo della filmografia di Christopher Nolan: Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno. Niente a che vedere con qualche dettaglio relativo alla storia o ai personaggi, comunque, perché oggi si parla di curiosità di backstage.

Come sappiamo, infatti, la splendida e bravissima Anne Hathaway ha lavorato con il regista in due film, che sono Il cavaliere oscuro - il ritorno e anche in Interstellar, e in una recente intervista proprio l'attrice ha rivelato uno strano "trucco" di scena che Nolan applica in ognuna della sue produzioni: non utilizzare le sedie sul set.

La cosa le è scappata durante un faccia a faccia con Hugh Jackman per un nuovo episodio di Actors on Actors di Variety. Ricordiamo che anche Jackman ha lavorato con Nolan in The Prestige, ma il dialogo sulle sedie è iniziato dopo che l'attore ha dichiarato di aver lavorato con tre registi che "non permettevano l'uso dei cellulari sul set", così da triggerare la memoria della Hathaway, che è intervenuta dicendo: "Ma Christopher Nolan, come ben sai, non permette neanche l'uso delle sedie sul set". E Jackman, divertito: "Oh, è vero".

La Hathaway ha poi continuato: "Ho lavorato con lui due volte e non voleva sedie in nessuna delle due produzioni. Il suo ragionamento è che se ci sono delle sedie, la gente automaticamente vorrà sedersi, e se sono seduti non stanno ovviamente lavorando. Voglio dire, gira questi film assolutamente incredibili in termini di portata e ambizione, abilità tecnica e profonda emozione. Arriva sempre alla fine dei tempi previsti e rientra nei limiti di budget. Credo che abbia raggiunto qualche obiettivo particolare con questa storia delle sedie".


X-MEN, HUGH JACKMAN RACCONTA: 'ECCO COME HO DETTO ADDIO A WOLVERINE'

19 anni di vita e di carriera non si dimenticano facilmente: per Hugh Jackman, dunque, appendere finalmente al chiodo gli artigli di Wolverine non è stato un gesto come un altro, ma il porre la parola fine su una storia meravigliosa, fatta di qualche basso e di tanti alti, nei panni dell'X-Men più famoso e amato.

Ma come si dice addio a un personaggio portato addosso per così tanto tempo? A raccontarlo è stato lo stesso Hugh Jackman, che nel corso di una chiacchierata con Anne Hathaway ha parlato del momenti in cui girò la morte di Wolverine in Logan.

"Sapevo che sarebbe stata l'ultima volta un bel po' di tempo prima che venisse scritta la scena. Avevo preso la mia decisione. [...] Stavo lavorando con un regista con cui avevo già lavorato altre tre volte, Jim Mangold. Ricordo quando girammo quella scena, eravamo ad un'altezza impressionante e c'erano tempeste di fulmini ovunque, dovemmo smettere. Lui mi disse: 'Non possiamo girare la scena con gli stunt, ma possiamo girare la scena della morte' e io ero tipo: 'Come, adesso?' e lui: 'Ho bisogno solo di te e Dafne'" ha ricordato Jackman.

L'attore ha poi proseguito: "Dafne aveva 11 anni. Fu fantastica. [...] [James Mangold] Mi disse: 'Facciamone un'altra' e io: 'Sei sicuro?' e lui mi fece: 'Senti, stoppiamo gli orologi. Non preoccupiamoci di niente. È la fine di 19 anni'. [...] Mi diede modo come uomo, non solo come attore, di ricordare quel momento. Fu un privilegio che non dimenticherò mai".

Lo stesso Jackman, qualche tempo fa, rivelò il suo segreto per calarsi nei panni di Wolverine; un ospite inatteso, intanto, ha fatto irruzione durante una reunion del cast di X-Men.


IRON MAN 3, NEI PRIMI CONCEPT C'ERA UN'ARMATURA STEALTH NERA: SCOPRITELA!

Nel corso degli anni il Tony Stark di Robert Downey Jr. si è divertito a concepire tantissime armature diverse, senza mai rinunciare ad un tocco di stile, elemento fondamentale per un personaggio eccentrico ed egocentrico come Iron Man. Purtroppo però non tutte le idee sono state approvate dagli autori Marvel...

Tra le molte armature di Iron Man un posto di rilievo spettava ad un costume total black, utile per le missioni più stealth, e a pubblicare le immagini dei concept è lo stesso Andy Park, designer di molti film Marvel:

"Ecco il concept design del Mark XVI che avevo creato per Iron Man 3. Alla fine è diventato rosso e dorato nel film, ma questa era l'idea originale #IronMan #Stelath".

L'artista si è fatto consegnare anche un'action figure che riprendesse la colorazione da lui ideata. Secondo Park, il design fu scartato perché la parte finale del film era ambientata di notte, e con tutta probabilità ciò avrebbe rischiato di mettere letteralmente in ombra il supereroe. È anche probabile che la colorazione scura lo avrebbe fatto assomigliare fin troppo a War Machine, suo alleato in molte delle oprere Marvel.


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FLASH E IL BATMAN DI MICHAEL KEATON SI ERANO GIÀ INCONTRATI IN BATMAN RETURNS: ECCO QUANDO

La notizia del probabile ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman nel prossimo Flash ha momentaneamente permesso ai fan di accantonare tutti i dubbi sul futuro del protagonista Ezra Miller, concentrandosi sulla possibilità di rivedere finalmente sul grande schermo una delle incarnazioni più amate del giustiziere di Gotham.

Per Keaton si tratterà dunque della sua prima interazione con il suo collega del DC Extended Universe... O forse no! Già, perché non tutti ricordano che il Batman interpretato dalla star di Birdman e l'uomo capace di viaggiare alla velocità della luce si erano già incontrati in passato.

Quando? Beh, considerate le poche apparizioni del Bruce Wayne di Keaton la scelta è molto ristretta: il film in questione è Batman Returns, sequel firmato sempre Tim Burton del precedente Batman. Durante la scena di un'elegante festa in maschera, infatti, vediamo di sfuggita un singolare personaggio con un elmetto piuttosto riconoscibile.

Pare, dunque, che il soggetto in questione fosse effettivamente Flash, ma nella versione di Jay Garrick (e non quella di Barry Allen a cui oggi siamo abituati). Insomma, a questo punto possiamo dire che la scelta di far ricomparire il personaggio di Keaton proprio in Flash sia stata tutt'altro che casuale! Pare, comunque, che nel caso in cui dovessero sorgere problemi con Keaton potrebbe essere il Batman di Christian Bale ad apparire in Flash.


SHAZAM!, IN ARRIVO UN'EDIZIONE ALTERNATIVA IN STILE SNYDER CUT? I FAN SI OPPONGONO

Il mondo dei cinecomics è stato investito da un'ondata di revisionismo senza precedenti, e dopo l'annuncio del periodo di uscita della Snyder Cut di Justice League, anche Shazam! finisce al centro del dibattito online.

Stavolta però moltissimi appassionati non sembrano essere così contenti di questa remota possibilità, e visto il potere decisionale di cui dispongono possiamo salutare per sempre l'idea avanzata dall'utente Twitter RonnieOG, che a dire il vero si è già portato avanti con il lavoro e proporrà una sua personale versione del film.

Le migliorie decantate nel post però non hanno convinto i più. Si parla infatti di nuovi effetti speciali, di una colonna sonora rinnovata, di una scena post credit che si collega a Suicide Squad e di una gradazione di colori alternativa. Ciò che fa più storcere il naso sono i "toni più dark" e la "rimozione di battutine spiritose".

Come è possibile leggere dai molti post apparsi su Twitter (qui sotto) sono in molti a far notare al nuovo "regista" che Shazam ha in realtà una natura comica ben delineata anche nei fumetti, dettaglio giustamente riportato da David F. Sandberg nel film con Zachary Levi. Ed proprio Sandberg ha retwittato le proposte in questione, aggiungendo una GIF dell'iconica hit di Alanis Morisette "Ironic".

In effetti è divertente notare come i fan si divertano sempre a trovare qualcosa che non va in tutte le opere, ma se Justice League aveva ecceduto troppo sul lato comico, stavolta il pubblico si è schierato a favore della rappresentazione canonica del personaggio DC: "Shazam è completamente incentrato sul mostrare alle persone come reagirebbe un bambino scoprendo di avere i poteri al pari di Superman. Se elimini la parte comica, elimini tutto ciò che c'è di speciale".

Il regista aveva già scherzato sulle folli richieste del pubblico postando un video di Shazam con Henry Cavill. Intanto potrebbe arrivare a breve un'altra edizione di un film DC : la Ayer Cut di Suicide Squad.
view post Posted: 29/6/2020, 20:57 The Umbrella Academy - Ellen News

La famiglia è riunita nel poster di The Umbrella Academy 2

Netflix ha diffuso il poster ufficiale relativo alla seconda stagione di The Umbrella Academy, serie di successo creata da Steve Blackman.

Il poster arriva sul web – via Twitter – come antipasto della portata principale, ovvero il primo attesissimo trailer. Ricordiamo che la seconda stagione di The Umbrella Academy sarà su Netflix dal 31 luglio 2020.

THE UMBRELLA ACADEMY

PRODUZIONE: Distribuita da Netflix, la serie è stata prodotta da Universal Cable Productions, con Steve Blackman nel ruolo di showrunner.

CAST: Ellen Page, Tom Hopper, Emmy Raver-Lampman, David Castaneda, Robert Sheehan, Aidan Gallagher, Cameron Britton, Mary J. Blige, Colm Feore, Adam Godley e Ashley Madekwe. Tra i nuovi volti Marin Ireland, Ritu Arya, Yusuf Gatewod.

TRAMA: La storia narra di una disfunzionale famiglia di supereroi conosciuti con i nomi di The Monocle, Spaceboy, The Kraken, The Rumor, The Séance, Number Five, The Horror e The White Violin, ragazzi che cercano di mettere da parte le loro divergenze per capire, insieme, il motivo della misteriosa morte del padre.

SU NETFLIX: 31 luglio 2020.

IL POSTER


view post Posted: 29/6/2020, 12:13 MovieTown - Cinema

LUNEDI

29/06/2020



HAMILTON: UN NUOVO ASSAGGIO DEL MUSICAL, DAL 3 LUGLIO SU DISNEY+

Si avvicina il debutto di Hamilton su Disney+. A partire dal 3 luglio, la versione filmata del famoso musical di Broadway vincitore del Tony Award, del GRAMMY Award, degli Olivier Award e del Premio Pulitzer, sarà disponibile sulla piattaforma streaming della Casa di Topolino.

Prodotto da Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail (quest’ultimo anche regista), Hamilton rappresenta un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere il musical.

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016, Hamilton annovera nel cast il vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.

Possiamo vere un assaggio grazie a questo nuovo video.




CANDYMAN – NUOVO TEASER PER L’HORROR DI NIA DACOSTA

Universal Pictures ha approfittato dei BET Awards per svelare un nuovo teaser di Candyman, “sequel spirituale” dell’omonimo horror di Bernard Rose basato sul racconto The Forbidden di Clive Barker.

Il video si concentra sulla sofferenza che genera il “mostro”, e sul suo valore simbolico: «Candyman è tutto il maledetto alveare» dice uno dei personaggi, spiegando come esso rappresenti tutto il dolore e la sopraffazione che i neri hanno subìto nel corso dei secoli. «Una storia come quella, un dolore come quello, dura per sempre».

La sinossi ufficiale
Fin da quando i residenti possono ricordare, il quartiere popolare Cabrini Green di Chicago è stato terrorizzato dal passaparola di una storia di fantasmi su un killer sovrannaturale con un uncino al posto della mano, evocato da chiunque osi ripetere il suo nome per cinque volte di fronte a uno specchio. Oggi, un decennio dopo l’abbattimento dell’ultima torre Cabrini, l’artista Anthony McCoy (Yahya Abdul-Mateen II) e la sua ragazza, la direttrice di galleria Brianna Cartwright (Teyonah Parris), si trasferiscono in un lussuoso loft a Cabrini, reso irriconoscibile dalla gentrificazione e abitato da millennial che hanno salito la scala sociale.

Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.


Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.
Dietro la macchina da presa di questa pellicola troviamo Nia DaCosta, regista di Little Woods. La sceneggiatura è stata scritta da lei stessa insieme a Win Rosenfeld e Jordan Peele, anche produttore.

Oltre a Yahya Abdul Mateen II (Aquaman, Noi, Watchmen), nel cast figurano anche Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits), Colman Domingo (Fear The Walking Dead) e Tony Todd, il Candyman originale.

Candyman, il cui vero nome era Daniel, era il figlio di uno schiavo, brutalmente torturato e ucciso. Secondo la leggenda, per evocare il suo spirito è necessario che una persona guardi la propria immagine riflessa in uno specchio e ripeta il nome “Candyman” per cinque volte.

Potrete vederlo qui di seguito, ma prima vi ricordo che la regia del film è curata da Nia DaCosta, mentre la produzione è di Jordan Peele. L’uscita è attesa per il 25 settembre nelle sale americane.

Il teaser




Chad Stahelski su un eventuale Oscar per gli stunt: “Sarebbe una cosa logica”

Chad Stahelski ha parlato con DiscussingFilm non solo del nuovo Highlander, ma anche della sua esperienza di stuntman e della possibilità che prima o poi gli Oscar decidano di riconoscere gli “stunt” com categoria meritevole di premi.
Ecco le sue parole in proposito:

CS: Guarda, ho una risposta generale e una personale. […] Per quanto riguarda l’industria in generale, e non mi sento di definire la mia un’opinione professionale, visto che si è formata semplicemente stando nel giro, ma è una cosa logica che se nove reparti su dieci vengono premiati con un Oscar allora anche il reparto stunt va considerato.

[…]

Se costumi, trucco e acconciature e i reparti creativi vengono considerati per gli Oscar, allora sì, ha perfettamente senso che anche il reparto stunt venga preso in considerazione.

Da un punto di vista personale, da ex-stuntman, regista di seconda unità e così via, tra le generazioni che mi hanno preceduto, allenato o quelle con cui sono al momento in contatto, non ho mai conosciuto qualcuno che in 30 anni mi abbia detto che fa lo stuntman per vincere un Oscar.

[…]

E al di là di tutto, la comunità stunt non si è mai trattenuta. Credo che abbiamo fatto comunque un ca**o di gran lavoro pur senza essere motivati dalla vittoria di un premio. È sempre stato il mantra di questo settore dire: “Guarda, non lo faccio per i riconoscimenti”.


Stahelski sta sviluppando il nuovo ma anche John Wick: Chapter 4, che arriverà a maggio 2022.


Respect: Jennifer Hudson è Aretha Franklin nel nuovo trailer del biopic

La MGM ha diffuso in rete un nuovo teaser trailer di Respect, il biopic di Aretha Franklin in uscita il 25 dicembre in un numero limitato di sale americane (dal 15 gennaio 2021 in tutti gli altri cinema).
A interpretare la Regina del Soul, scomparsa un anno e mezzo fa, Jennifer Hudson, che in questi giorni è nei cinema americani con un altro musical: Cats. La stessa Franklin aveva scelto l’attrice e cantante come suo volto nel biopic prima di morire. Nel video la vediamo cantare il celebre brano Respect indossando un lungo abito di paillettes dorate, con i capelli corti. “Quello che vuoi, baby, ce l’ho. Quello di cui hai bisogno, baby, ce l’ho.” esclama, e dietro di lei compaiono illuminandosi le lettere R-E-S-P-E-C-T.

A dirigere la pellicola Liesl Tommy: il biopic seguirà il percorso della vita di Aretha Franklin da quando da piccola cantava nella chiesa del padre a quando divenne una star internazionale. Nel cast anche Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Heather Headley e Mary J. Blige.

Potete vedere il trailer nella parte superiore della pagina.

Nel cast di Respect troviamo Jennifer Hudson, Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Saycon Sengbloh, Hailey Kilgore, Skye Dakota Turner, Tate Donovan e Mary J. Blige.




Mad Max: Fury Road, Nicholas Hoult ricorda la sua esperienza col ruolo di Nux

Nicholas Hoult ha ricordato la sua esperienza col personaggio di Nux in Mad: Max: Fury Road, il capolavoro di George Miller uscito nel maggio del 2015 nelle sale di tutto il mondo.
L’occasione è arrivata da un’intervista fatta da Nicholas Hoult con Variety.

Con qualcosa come Mad Max si avverte, per certi versi, una sensazione da film indipendente perché George Miller ha impiegato davvero tanto tempo e risorse mentali per dare una storia a ogni personaggio, tanto che mi spediva tutti questi video che tracciavano completamente la traiettoria di Nux, il personaggio che ho interpretato, dalla sua nascita fino al momento in cui lo incontriamo nel film, senza dimenticare chiaramente la sua evoluzione nel lungometraggio stesso. Con Mad Max c’erano a disposizione un sacco di soldi, ma tutto è stato fatto nel modo in cui una pellicola come quella doveva essere fatta, nel contesto ambientale adeguato, con tutti i mezzi, e tutti quei soldi sono stati spesi in una maniera che rendeva più facile per un attore immergersi nelle ambientazioni e impiegarle per la performance.

Vi ricordiamo che, prima o poi, George Miller dovrebbe mettersi al lavoro sul prequel di Mad Max: Fury Road incentrato sul personaggio di Furiosa, interpretato da Charlize Theron nel film con Tom Hardy.

Per il ruolo di Furiosa è stato fatto il nome di Anya Taylor-Joy anche se Miller ha spiegato che è ancora alla ricerca dell’attrice più adatta e che “chiunque venga scelto avrà una grossa responsabilità“.


I Miserabili guida il secondo weekend di riaperture | Box-Office Italia

Sono passate due settimane da quando l’Italia ha dato il via libera alle riaperture dei cinema: da allora gli incassi hanno registrato una crescita lenta ma costante, aiutati non tanto dall’uscita di nuovi film (anzi, il rinvio di Tenet al 26 agosto ha gettato molti esercenti nello sconforto) ma dalla progressiva riattivazione degli schermi. Nel corso del weekend il numero complessivo di sale è salito a quasi il 14% del potenziale totale (poco più di 500): sempre pochissime, ma è bastato per far crescere il box-office di quasi il 30% rispetto al primo finesettimana.
Complessivamente, da giovedì a domenica, sono stati raccolti 139mila euro, per un totale di 24.500 presenze (in crescita rispetto al primo weekend). 91 le città che hanno registrato incassi almeno in una di queste giornate, in testa a tutte Milano, che nei quattro giorni ha registrato 29.300 euro in incassi e 4.500 presenze. Segue Verona, con 10.200 euro e 1.400 presenze, mentre chiude il podio Roma, con 8.200 euro e 1.400 presenze.

Si mantiene in testa alla classifica I Miserabili: il film di Ladj Ly raccoglie altri 15.892 euro e sale così a 52.676mila euro complessivi. Favolacce, al secondo posto, raccoglie 10.885 euro e sale a 28.739. Continua quindi la preferenza, da parte del pubblico, per film che non erano ancora usciti in sala (entrambi sono disponibili già on demand). Chiude il podio Parasite, con 10.716 euro e un totale di 5.5 milioni di euro. Da notare, al quarto posto, una new entry: Si muore solo da vivi, uscito anche on demand, che incassa 8.285 euro.


New Mutants: i fan si aspettano un nuovo slittamento in sala del cinecomic di Josh Boone

L’uscita nelle sale americane di New Mutants è attualmente fissata al 28 agosto. Conosciamo tutti le vicissitudini che hanno contraddistinto i numerosi cambi di programma per quanto riguarda il cinecomic di Josh Boone.
A questo proposito nelle ultime settimane molti progetti hanno modificato la loro data di uscita nelle sale, come ad esempio l’adattamento live-action di Mulan (passato dal 24 luglio al 21 agosto) e l’attesissimo Tenet di Christopher Nolan (spostato dal 31 luglio al 12 agosto negli USA).

Proprio in virtù di ciò moltissimi fan del progetto Marvel ora si aspettano che l’uscita di New Mutants subisca un nuovo slittamento, viste anche le nuove date di uscita scelte per le pellicole appena citate.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

La 20th Century Fox ha sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Wonder Woman 1984: cosa legherà i personaggi di Diana e Cheetah

In una recente intervista con TotalFilm (via SyFy), Patty Jenkins, regista dell’attesissimo Wonder Woman 1984, ha rivelato nuovi dettagli circa il rapporto tra il personaggio di Diana Prince interpretato da Gal Gadot e quello di Barbara Minerva/Cheetah interpretato da Kristen Wiig.

Nel film i due personaggio dovrebbero incontrarsi per la prima volta all’interno dello Smithsonian Institution e iniziare a discutere di argomenti quali geologia, gemmologia, litologia e criptozoologia: le discussioni su quest’ultimo studio, in particolare, saranno molti utili al personaggio di Barbara nella sua trasformazione in Cheetah. Ma cos’è che spingerà le due donne, prima amiche, a diventare nemiche? La Jenkins ha cercato di fornire una spiegazione non troppo dettagliata, al fine di evitare spoiler: “La cosa che mi piace è che all’inizio del film questi due personaggi sono veramente amici. L’evoluzione del loro rapporto seguirà un iter molto organico… sarà proprio come nella vita reale, quando un’amicizia finisce e due persone intraprendono due percorsi diversi.”

Anche Kristen Wiig è intervenuta per parlare del debutto cinematografico del suo personaggio, specificando che non sarà una copia carbone della controparte fumettistica. L’attrice ha infatti anticipato che nel film vedremo una versione di Cheetah totalmente diversa, senza però specificare in che misura la sua incarnazione si discosterà dalle pagine dei fumetti.

La parte più interessante della relazione tra Diana e Barbara sembra dunque essere quanto entrambe si avvicineranno l’una all’altra dopo essersi incontrati al museo Smithsonian (che farà il suo debutto nel DCEU dopo aver ospitato la mostra dedicata a Captain America nel film Captain America: The Winter Soldier del MCU). Le due donne dovrebbe avere molto in comune, soprattutto da un punto di vista intellettivo, quindi dovrebbe rappresentare una svolta senza dubbio eccitante il motivo che le spingerà a scontrarsi l’una contro l’altra.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).


Avengers: come funziona davvero la Gemma dell’Anima in Infinity War e Endgame?

Le regole e i poteri della Gemma dell’Anima in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono molto vaghi, eppure entrambi i film forniscono una serie di indizi su come l’oggetto immaginario funzioni davvero. Come spiegato da Wong (Benedict Wong) in Doctor Strange, ognuna delle sei Gemme dell’Infinito presenti nell’universo cinematografico Marvel è un cristallo preistorico che rappresenta e controlla “un aspetto essenziale dell’esistenza”.

Thanos (Josh Brolin) usa la Gemma dello Spazio per teletrasportare se stesso e l’Ordine Nero in tutto l’universo; la Gemma del Potere per lanciare una luna sul pianeta Titano; la Gemma della Realtà per trasformare i proiettili di Starlord (Chris Pratt) in un cumulo di bolle; la Gemma del Tempo per far tornare in vita Visione (Paul Bettany). La Gemma della Mente è nota per influenzare la psiche, come evidenziato dalla coscienza di Visione e dallo scettro di Loki (Tom Hiddleston) che funge da dispositivo di controllo mentale. Ma cosa fa la Gemma dell’Anima e come funziona?

Dopo anni di speculazioni da parte dei fan su cosa poteva essere e dove poteva trovarsi l’ultima Gemma dell’Infinito, Infinity War ha rivelato che – da un punto di vista narrativo – la Gemma non era stata ancora impostata nel MCU. Invece, il villain che tutti credevano morto, ossia Teschio Rosso (Ross Marquand), la stava sorvegliando silenziosamente sul lontano pianeta Vormir da quando il Tesseract la teletrasportò lì alla fine di Captain America: Il primo vendicatore. Teschio Rosso spiega a Thanos che la Gemma richiede il sacrificio di ciò che si ama di più: si tratta quindi dell’unica Gemma dell’Infinito ad imporre delle condizioni, oltre che la più difficile da collezionare.

guanto dell'infinitoDopo aver sacrificato la sua amata Gamora (Zoe Saldana) e aver ottenuto la Gemma dell’Anima, Thanos per prima cosa la combina con la Gemma dello Spazio per localizzare il vero Doctor Strange, quando il mago convoca un esercito di cloni nella battaglia su Titano. La combinazione delle due Gemme non solo ferisce Strange, ma fa anche sì che la sua anima si stacchi temporaneamente dal suo corpo. Questa è la stessa funzione che la Gemma dell’Anima svolge durante lo schiocco delle dita, in quanto conduce alla distruzione di metà di tutte le vite dell’universo (come visto in Infinity War), dimostrando la sua capacità di identificare i singoli esseri umani e, possibilmente, giudicare anche quali eliminare. Insieme al requisito del sacrificio e alla scelta di Teschio Rosso come suo protettore, tutto ciò dimostra che la Gemma dell’Anima rende giustizia al suo nome, in quanto controlla tutto ciò che riguarda lo spirito.

Un’altra caratteristica posseduta dalla Gemma dell’Anima è quella di aver introdotto lentamente i fan del MCU al Mondo Dell’Anima, una dimensione tascabile che risiede all’interno della Gemma stessa, dove è possibile incontrare la persona che è stata sacrificata. Quando Thanos raggiunge il suo obiettivo finale, viene trasportato proprio lì: all’interno, incontra una giovane Gamora. Tony Stark (Robert Downey Jr.) avrebbe dovuto vivere un momento simile con sua figlia Morgan, interpretata dall’attrice Katherine Langford di Tredici, ma la scena è stata tagliata dal montaggio finale. Questo potere è anche collegato al motivo per cui tutti quelli che sono stati spazzati via in Infinity War sono stati riportati in vita in Endgame, a differenza di quei personaggi che sono morti per cause diverse, come Visione e Vedova Nera (Scarlett Johansson). Letteralmente, lo schiocco delle dita non li ha mai uccisi: la Gema dell’Anima li ha solo trasportati all’interno di un diverso piano dell’esistenza.

La Gemma dell’Anima è stata quindi una parte centrale del piano di Thanos per spazzare via metà della vita nell’universo in Avengers: Infinity War ed è stata anche una parte essenziale della sua sconfitta in Avengers: Endgame. Innegabilmente, si tratta del pezzo più enigmatico del suo guanto onnipotente. I due film in cui è apparsa hanno dimostrato la sua connessione con la parte più spirituale dell’universo condiviso, ma è ovvio che c’è molto altro da esplorare al riguardo. Forse il film Gli Eterni risponderà alle restanti domande circa la sua creazione e le sue funzionalità.


Ecco quale attore farà Batman in The Flash se Michael Keaton dovesse rifiutare

Sta circolando un rumor da ieri su un piano B di Warner Bros in caso Michael Keaton dovesse rifiutare di tornare nel ruolo di Batman in The Flash.
È quasi impossibile che l’attore del Batman di Tim Burton rifiuti il lauto stipendio che sicuramente la major ha pensato per il suo ingresso nel multiverso DC nei panni del mentore di Flash e probabilmente anche di Batgirl, ma nella remota possibilità che l’attore di Birdman rifiuti la parte, i manager dello studio hanno già pensato a una valida opzione.

E anche se una certa parte del fandom ne è convinta, quel piano B non è Ben Affleck. Il ragazzo è decisamente su una nuova rotta che non sembra comprendere i cinecomic.
C’è un altro Batman che WB proverebbe a convincere a tornare nel ruolo. Jeremy Conrad di DCEU Mythic è venuto a sapere che se le trattative con Keaton dovessero fallire, WB tenterà di far tornare Christian Bale.
Sempre nei panni di un vecchio Batman (di un altro universo), che assumerà il ruolo di mentore nel DCEU, come si racconta in Flashpoint.

Naturalmente questa possibilità solleva la questione se Bale tornerebbe o meno senza Nolan. Ma quel che ci pare certo è che vuole che Affleck si goda la sua vita rimessa in sesto, senza più coinvolgerlo in nuovi progetti legati all’Uomo pipistrello.

The Flash arriverà nei cinema il 3 giugno 2022.


Vittorio Gassman, quell'ultimo spettacolo, il cinema, la tv e YouTube: un ricordo personale del grande attore italiano

Federico Gironi ricorda Vittorio Gassman, a lungo - e forse ancora adesso - il suo attore italiano preferito nel ventesimo anniversario della sua morte.

Quando già ero grande, ma ancora troppo stupido e troppo pigro per farlo da solo, mio padre mi regalò i biglietti per andare con lui al Teatro Sistina a vedere "L'addio del Mattatore", lo spettacolo di addio alle scene di Vittorio Gassman.
Gassman morì l'anno successivo, e oggi sono passati vent'anni. Non sarò mai abbastanza grato a mio padre per avermi regalato quei biglietti, e per avermi portato a teatro assieme a lui.

Vittorio Gassman, a casa mia, è sempre stato un mito. Ma non è solo per questo che è stato il mio attore italiano preferito, da giovane e fino a quando ho capito che non c'era mica bisogno di scegliere tra i tanti geni che hanno attraversato il nostro cinema.
D'altronde Gassman, alto, bello, elegante, con quel suo carisma, il suo tono di voce imperioso e prorompente, la sua cultura prodigiosa e un'ironia capace di essere dolce e feroce, era una figura che era impossibile ignorare, e che colpiva l'immaginazione di un bambino assai più della follia di un Sordi, dell'acidità di un Tognazzi, o della mollezza di un Mastroianni.
Gassman era Brancaleone da Norcia, con quel suo parlare ampolloso e ridicolo. Gassman era quello che rideva e gridava e guidava come un pazzo la macchina decappottabile del Sorpasso. Gassman era quello che, quando leggeva Dante in tv, t'intimoriva e ti ipnotizzava con la voce, e il pathos, e l'interpretazione.

Gassman era tantissime cose, ed era Vittorio Gassman, e non potevo non amarlo e ammirarlo.
Non ho mai smesso di farlo. E anche oggi che, non più bambino, apprezzo appieno la follia di Sordi, l'acidità di Tognazzi e (soprattutto) la mollezza di Mastroianni, il riflesso è pavloviano:
- Qual è il tuo attore italiano preferito?
- Vittorio Gassman.
D'altronde faccio parte di quella generazione che venerava trasmissioni come "Tunnel", e che impazziva di fronte a Vittorio Gassman che leggeva menù del ristorante, bollette della luce, le analisi del sangue o gli ingredienti dei biscotti allo stesso modo in cui aveva letto "La Divina Commedia".
Che tra un programma e l'altro, alla tv, lo vedeva nei panni di Nostradamus terminare con le parole "Questo lo ignoro" e una smorfia inconfondibile lo spot di una grande banca.

Questi piccoli tesori li ritrovate facilmente su YouTube.
E sempre su YouTube trovate due cose bellissime, che mostrano - in modi e motivi diversi - tutta la grandezza di Vittorio Gassman, attore e uomo.
Una è l'incontro-scontro con un altro gigante come Carmelo Bene, avvenuto nel gennaio del 1984 nell'ambito di un seminario sul teatro organizzato all'Università La Sapienza.
L'altra è la prima puntata di "Perdenti", trasmissione firmata da quei grandissimi autori e conduttori tv che sono stati Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, tra le cose migliori che ci ha regalato la mai abbastanza rimpianta Rai 3 di Angelo Guglielmi, in cui Gassman - che con tutto era identificato tranne che con la figura del perdente - parla con commovente sincerità della depressione che si era impadronita di lui negli ultimi anni della sua vita.

Poi, certo, c'è il cinema, ma quello lo sapete tutti, o dovreste saperlo, ed è inutile che stia qui a ricordare l'importanza di rivedere I soliti ignoti, La terrazza, o La famiglia, o I mostri, o uno qualsiasi degli innumerevoli capolavori interpretati da Gassman in carriera.
E, se siete fortunati, potrebbe capitarvi quel che è capitato a me pochi mesi fa, quando Figlia Piccola ha visto Il Re Leone per la prima volta, e io mi sono emozionato e commosso quando, seduto a fianco a lei, ho avuto un'epifania, accorgendomi di aver dimenticato che la voce di Mufasa era quella dell'attore italiano che ho amato più di tutti gli altri: Vittorio Gassman.


Frozen 3, quando arriverà il prossimo capitolo?

Marc Smith, capo story artist di Frozen 2, parla con Collider del successo del film e delle prospettive per Frozen 3.

Frozen 3, quando arriverà il prossimo capitolo?

Quando si parla di un film da 1.450.000.000 di dollari d'incasso come Frozen II - Il segreto di Arendelle, pensare alla possibilità di un Frozen 3 è il naturale passo successivo, anzi si attende una conferma come un puro pro forma. Collider ha chiacchierato con Marc Smith, capo story artist di Frozen 2 (e prima ancora di Big Hero 6 e Zootropolis), in occasione della sua partecipazione inevitabile al documentario Frozen II - Dietro le quinte, sei puntate in streaming su Disney+. Smith ha parlato del senso di responsabilità nel gestire personaggi così amati, dopo averci in sostanza chiesto di dare un attimo di respiro al team dei Walt Disney Animation Studios.

Per ora non abbiamo discusso di Frozen 3. Credo che Frozen 2 sia ancora troppo presente nelle menti di tutti per cominciare a pensare a cosa debba accadere dopo, oltre quello. [...]
Per me è la cosa più appagante del mondo vedere a Disneyland o durante Halloween i bambini che si vestono come i nostri personaggi, perché significa che abbiamo creato un legame. Come artista, devi essere in grado di connetterti con un pubblico in un modo che per te ha un significato. E quando ha significato anche per loro, non c'è nulla di meglio per un artista. Credo che valga per chiunque, di sicuro vale per me.


Insomma, i fan di Frozen per ora si dovranno accontentare dei velocissimi cortometraggi con protagonista Olaf realizzati durante il lockdown, ma siamo certi che in capo a un paio d'anni qualcuno dovrà prendere una decisione sull'inevitabile terzo capitolo di una saga così remunerativa. Nel frattempo, i fan Disney si appuntino sul calendario le prossime uscite nel canone dei lungometraggi animati disneyani: Raya and the Last Dragon nel marzo 2021 ed Encanto (titolo provvisorio) nel novembre dello stesso anno. Se poi volete elucubrare sul futuro di Elsa, vi rimandiamo qui in basso a un nostro interessante non confermato retroscena...


Creuza de Mà - Musica per cinema: dal 26 al 30 agosto con Giorgio Diritti, Claudio Giovannesi e Neri Marcoré

l festival di Carloforte, diretto da Gianfranco Cabiddu, porterà sull'Isola di San Pietro a fine agosto registi italiani e musicisti.

Creuza de Mà - Musica per cinema: dal 26 al 30 agosto con Giorgio Diritti, Claudio Giovannesi e Neri Marcoré

Quest'anno Creuza de Mà - Musica per il Cinema, il festival diretto da Gianfranco Cabiddu che si svolge a Carloforte, il paese sull'isola di San Pietro, in Sardegna, avrà luogo dal 26 al 30 agosto, in una settimana particolarmente calda per i festival estivi italiani (la stessa del Festival di Pesaro e del Bari International Film Festival). La quattordicesima edizione della manifestazione che ruota interamente intorno al rapporto tra musica, suono e immagini in movimento, vizierà il suo pubblico, come ha già fatto gli altri anni, con film e documentari, masterclass, concerti, incontri con musicisti, registi, attori, rinnovando uno schema ben collaudato in due diversi momenti: dal 26 al 30 agosto a Carloforte, come già detto, e poi a Cagliari a settembre e ottobre.

Anche se il programma completo verrà annunciato durante la conferenza stampa di presentazione il 4 agosto, Creuza de Mà ha già fatto sapere i nomi di alcuni degli ospiti. Ci saranno i registi Giorgio Diritti, Vincenzo Marra e Claudio Giovannesi. Quest'ultimo è atteso nella doppia veste di regista e musicista: con Andrea Moscianese presenterà Live Soundtrack, un progetto di sonorizzazione dal vivo di sequenze della storia del cinema mondiale, rispettando le sincronizzazioni originali. Tornerà poi nell'isola Neri Marcorè, che introdurrà proiezioni e serate e sarà protagonista di un concerto-omaggio alle canzoni nel cinema. Arriveranno anche autori di colonne sonore pluripremiati come Pivio, Pasquale Catalano, Daniele Furlati e Marco Biscarini.

I film che il pubblico potrà vedere, e che saranno accompagnati da incontri con i rispettivi registi, sono: Volevo Nascondermi, La volta buona, l'opera prima di Mario Piredda L'agnello e, in omaggio a Ennio Fantastichini, Lontano Lontano di Gianni di Gregorio. Non mancherà, come sempre, uno spazio dedicato alla formazione con Campus Musica e Suono, un progetto speciale di Alta Formazione promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna con Fondazione Sardegna Film Commission che vede la collaborazione tra il festival Creuza de Mà e il Centro Sperimentale di Cinematografia, con gli allievi di Regia, Montaggio, Suono e Musica impegnati in masterclass ed esercizi pratici, per un'immersione totale nell'esplorazione del rapporto tra musica, suono e immagini.

Gianfranco Cabiddu si è detto orgoglioso della quattordicesima edizione di Creuza de Mà e in proposito ha dichiarato: "È con vero piacere e orgoglio che ci prepariamo a varare l'edizione 2020 del festival Creuza de Mà - Musica per cinema, la quattordicesima, che assume un significato particolare, nel difficile momento che il mondo della cultura come dello spettacolo si trovano ad attraversare a causa della pandemia Covid-19. Fare il festival è quindi, prima di tutto, una scelta di responsabilità etica e di 'testimonianza di vitalità' per un settore che rappresenta una carta decisiva per il futuro economico e civile della nostra regione, per non compromettere il futuro e salvaguardare i risultati raggiunti. Un festival in un'isola come Carloforte è già di per sé un vento di speranza, un avamposto di 'apertura' al mondo; sentiamo forte la responsabilità verso la comunità carlofortina che ospita il festival da quattordici anni, verso le istituzioni della Sardegna che lo promuovono, e verso il pubblico che ci ha sempre sostenuto".


BEETLEJUICE: ECCO LA PAZZA TRAMA DEL SEQUEL DI TIM BURTON MAI REALIZZATO

Per anni si è parlato di un ipotetico sequel di Beetlejuice - Spiritello porcello, folle commedia realizzata da Tim Burton a inizio carriera. Adesso l'idea sarebbe stata accantonata ma i dettagli della trama e il titolo del sequel sono stati svelati.

Beetlejuice Goes Hawaiian era il titolo dell'ipotetico sequel di Beetlejuice - Spiritello porcello mai entrato in produzione. La pellicola di Tim Burton del 1988 interpretata da Michael Keaton ha dato vita a un vero e proprio culto tra i fan. La storia è incentrata su una coppia di sposi appena deceduti, Barbara (Geena Davis) e Adam (Alec Baldwin), costretti a condividere la loro amata casa con i nuovi fastidiosi inquilini. Per liberarsi degli usurpatori, Barbara e Adam si rivolgono a un poltergeist di nome Beetlejuice (Michael Keaton) che insegna loro come spaventare i vivi per farli fuggire dalla loro casa. L'impresa si rivelerà più ardua del previsto.

Il successo di Beetlejuice ha dato vita a una serie animata, andata in onda su ABC e Fox dal 1989 al 1991, e a vari videogame commercializzati negli anni '90. Nel 2018 la storia è diventata perfino un musical di Broadway. L'idea di un sequel è ronzata a lungo nella mente dei produttori tanto da realizzare una sceneggiatura intitolata Beetlejuice Goes Hawaiian, firmata da Jonathan Gems.

Secondo la trama di Beetlejuice Goes Hawaiian, i Dettz, la strana famiglia che si è installata nella casa di Adam e Barbara, si trasferiscono alle Hawaii per aprire un resort per vacanzieri. Mentre la costruzione dell'edificio prende il via, si scopre che il resort è situato sopra un antico cimitero. L'arrivo di Beetlejuice risveglierà accidentalmente gli spiriti nativi, causando una serie di disastri.

Beetlejuice, il cult travolgente di Tim Burton compie 30 anni!

Beetlejuice Goes Hawaiian non è mai entrato in produzione. Secondo Wicked Horror, l'idea non avrebbe preso corpo abbastanza velocemente visto che Warner Bros. voleva un nuovo sequel di Batman e ha coinvolto Tim Burton e Michael Keaton nel progetto. Nel 1997, Screen Gems ha realizzato che il sequel non sarebbe mai stato fatto perché Winona Ryder era diventata troppo vecchia per il ruolo di Lydia Deetz e l'unico modo per fare il film era trovare una nuova attrice.

Dieci anni dopo, però, l'idea del sequel si è riaccesa e Seth Grahame-Smith ha firmato una nuova sceneggiatura, ultimata nel 2011. Due anni dopo Winona Ryder ha confermato i negoziati in corso a Daily Beast spiegando: "Non posso dire niente, ma potrebbe accadere. Sono passati 27 anni e devo dire che adoro così tanto Lydia perché è stata una parte importante di me. Vorrei sapere cosa combinerà 27 anni dopo." Nel 2016, Seth Grahame-Smith ha dichiarato a EW che lo script era pronto e Tim Burton stava per iniziare le riprese, confermando il ritorno di Michael Keaton e Winona Ryder. Meno ottimista, Tim Burton dichiarò a Collider: "Mi piacerebbe fare il film nella giusta condizione, ma è uno di quei film che deve essere giusto. Adoro i personaggi e Michael è fantastico in quel ruolo, ma per adesso non c'è niente di concreto".

Nel 2018 Mike Vukadinovich è stato ingaggiato per rimodificare lo script, ma ad aprile 2019 il potenziale sequel di Beetlejuice è stato accantonato, forse per sempre.


L'IMPLACABILE È IL PIÙ STRANO ADATTAMENTO DI STEPHEN KING, ECCO PERCHÉ

L'implacabile è considerato l'adattamento più strano tra tutte le opere ispirate ai romanzi di Stephen King per molteplici ragioni. Il film interpretato da Arnold Schwarzenegger è un vero e proprio action movie pieno di inseguimenti ed esplosioni, decisamente fuori dal canone kinghiano.

L'implacabile è uscito nel 1987, lo stesso anno di Predator. Entrambi i film vedono protagonista Arnold Schwarzenegger, astro nascente dell'action movie. Ma mentre Predator è un film decisamente serio, L'implacabile è eccessivo e camp, come sottolinea l'analisi di Keith Deininger su Screenrant, evidenziando quanto sia curiosa la scelta del regista Paul Michael Glaser di stravolgere il mood cupo e drammatico del romanzo distopico di Stephen King, vista anche la prova drammatica fornita da Schwarzenegger in Predator.

L'uomo in fuga (titolo originale The Running Man) è un romanzo di fantascienza scritto da Stephen King e pubblicato con lo pseudonimo di Richard Bachman nel 1982. Per King, la scelta di celarsi dietro un'identità fittizia, gli permette di sperimentare nuovi generi e temi nei panni del nichilista Bachman. Una netta sterzata nei toni e atmosfere arriva, però, cinque anni dopo con l'adattamento cinematografico che vede Arnold Schwarzenegger nei panni di Ben Richards, uomo innocente condannato per un crimine mai commesso costretto a partecipare a un contest in stile scontro tra gladiatori. Richards potrebbe tornare libero sconfiggendo una serie di pericolosi rivali in una sorta di scontro alla Mortal Kombat. Nel romanzo, Richards è un genitore disperato che accetta di partecipare al contest The Running Man per ottenere la medicina necessaria a curare la figlia malata. Nel film, Schwarzy interpreta un muscoloso detenuto, personaggio opposto all'originale.

Il film vede Richard partecipare a quello che sembra un reality show ante litteram condotto da un presentatore di nome Damon Killian che sorride e ammicca al pubblico o reagisce in modo enfatico ogni volta che Richards rischia di essere bruciato vivo o diviso a metà. I nemici che il combattente affronta sono figuri mascherati dagli improbabili nomi di Dynamo, Fireball e Captain Freedom. Nel libro, invece, i contendenti sono tutti cittadini normali che accettano di rischiare la vita o di uccidere perché hanno bisogno di soldi.

Un altro curioso aspetto del film riguarda l'introduzione di una storia d'amore tra Arnold Schwarzenegger e Amber Mendez (María Conchita Alonso), una donna che scopre come il gioco sia spesso truccato e i contendenti vengano sempre uccisi. Amber viene mandata sul campo di battaglia a morire, ma fa coppia con Richards per sconfiggere i rivali fino ad arrivare a minacciare il conduttore dello show rivelando la verità al pubblico. Ovviamente il personaggio di Amber è assente dal romanzo di Stephen King ed è un elemento in più nel film per donare un tocco di romanticismo in perfetto stile anni '80.


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EUROVISION SONG CONTEST: WILL FERRELL E RACHEL MCADAMS CANTANO SUL SERIO NEL FILM NETFLIX?

Dopo la visione del film Netflix Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga, i fan si chiedono se i protagonisti Will Ferrell e Rachel McAdams, che interpretano un improbabile duo di cantanti pop islandesi, cantino davvero nella pellicola.

Il film, scritto da Will Ferrell, è un divertito omaggio al fenomeno dell'Eurovision, concorso canoro europeo che fa impazzire i paesi del Nord.

Diretto da David Dobkin, Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga racconta la storia dei Fire Saga, duo composto da Lars Erickssong (Will Ferrell) e Sigrit Ericksdóttir (Rachel McAdams). Ancora bambini, Lars e Sigrit vengono ispirati dal gruppo svedese degli Abba e decidono di seguire le loro orme diventando lo zimbello degli abitanti del loro piccolo paese, Húsavík. Quando i Fire Saga conquistano un posto in modo rocambolesco in un concorso canoro islandese che li fa arrivare in finale all'Eurovision Song Contest, vivranno l'avventura più improbabile e catastrofica della loro vita.

Nei panni dei Fire Saga, Ferrell e Rachel McAdams sono accreditati come esecutori dei numerosi numeri musicali presenti nel film, a prtire dall'amatissima Ja Ja Ding Dong, brano preferito dai concittadini di Húsavík, e dalla canzone della finale, il brano dance pop Double Trouble. i Fire Saga eseguono Happy, Volcano Man e l'emozionante Húsavík (Hometown). In tutti questi brani, oltre ai due divi, è accreditata tra gli esecutori la cantante svedese Molly Sandén, che ha aiutato Rachel McAdams con le sue parti.

Molly Sandén ha rappresentato la Svezia nel 2006 allo Junior Eurovision Song Contest e ha poi fatto uscire il suo album solista di debutto, Samma himmel, nel 2009, scalando le classifiche nazionali tre anni più tardi con Unchained. La cantante ha pubblicato il suo quarto album, Det bästa kanske inte hänt än, a maggio 2019.

La Sandén ha svelato di essere stata contattata per lavorare al film Eurovision Song Contest mentre si riprendeva da una sbornia a Los Angeles. Dopo aver registrato Double Trouble, i produttori hanno deciso di usarla per tutti i brani perché il suo tono di voce era complementare a quello di Rachel McAdams.


RIFLESSI DI PAURA: UN FILM DIVERSO RISPETTO ALL'ORIGINALE HORROR SUDCOREANO

Riflessi di paura è stato originariamente scritto come un semplice remake del film horror sudcoreano del 2003: Into the Mirror. Tuttavia Alexandre Aja, il regista della pellicola, è rimasto estremamente insoddisfatto dopo aver letto la sceneggiatura a causa di alcuni dettagli della storia del film originale.

Il regista ha quindi deciso di rispettare l'idea di base del film originale, mantenendo il concetto degli specchi ed incorporando alcune scene di Into The Mirror, ma, non essendo affatto convinto della sceneggiatura, ha scelto di cambiare radicalmente la storia.

Grégory Levasseur ha dovuto dirigere la scena in cui Kiefer Sutherland pensa di essere in fiamme al posto di Alexandre Aja. Il regista francese era stato costretto ad abbandonare improvvisamente il set: sua moglie era appena entrata in travaglio prematuro.

Mentre Ben si avvicina all'edificio a specchio, nella scena finale di Riflessi di paura, una bambina coreana vestita di bianco con un maglione rosa brillante passa vicino alla finestra insieme a sua madre. I due personaggi sono identici a quelli della scena finale del film originale.


L'ARMATA BRANCALEONE: QUELLA LINGUA INVENTATA CHE FECE TEMERE IL FLOP

Quando Mario Cecchi Gori comprese la natura de L'armata Brancaleone, il celebre produttore si spaventò moltissimo ed iniziò a lamentarsi con Mario Monicelli, specialmente a proposito della lingua inventata di sana pianta utilizzata nel film.

Durante un'intervista del 2016 il regista ha dichiarato: "Sa che non lo so da dove è venuta fuori la lingua inventata. Abbiamo incominciato a creare queste strane parole medievali, ma anche prendendole dai vari dialetti. Una lingua che ha fatto dire al produttore, Mario Cecchi Gori, quando gli abbiamo portato la sceneggiatura, che lui questo film non lo voleva più fare."

Monicelli, pur di continuare con le riprese della pellicola rispettando i suoi piani iniziali e di realizzare L'armata Brancaleone seguendo la sua visione, rinunciò perfino al suo compenso, entrando in compartecipazione con i produttori. Fu questa la genesi di uno dei più grandi successi di tutti i tempi del cinema italiano.

"Alla fine siamo riusciti a convincerlo ma abbiamo combattuto molto. Io ho rinunciato al mio compenso e sono entrato in compartecipazione. E lui, un po' costretto dal fatto che aveva preso l'impegno, da me che ci credevo così tanto da rinunciare ai soldi, da Age e Scarpelli che minacciavano di trovare un altro produttore, ha ceduto." Ha concluso Monicelli.


VITTORIO GASSMAN: I MIGLIORI FILM DEL “MATTATORE” DELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA

Vede, l'attore non dev'essere particolarmente colto e nemmeno particolarmente intelligente; dev'essere - forse - anche un po' idiota. Sì, sì, se fosse anzi completamente idiota sarebbe un grandissimo attore.

Da un lato un'ironia giocosa, graffiante, da irresistibile istrione qual era; dall'altro un sommesso senso di malinconia, abilmente celato dietro una facciata di sicurezza ma che trapelava comunque attraverso i suoi personaggi. Il talento comico e una sotterranea vena di inquietudine: sono i due ingredienti che hanno reso Vittorio Gassman la maschera perfetta della commedia all'italiana. Del resto l'ironia, impiegata come declinazione salvifica dei drammi dell'esistenza, è stato l'elemento-chiave del cinema di registi quali Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, che non a caso in Gassman hanno trovato uno dei loro attori favoriti.

Nato a Genova l'1 settembre 1922, da padre tedesco (da cui il cognome Gassmann, in seguito privato di una N) e madre pisana, ma formatosi a Roma, dove frequentò l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica, Vittorio Gassman sarebbe diventato, insieme all'amico e collega Alberto Sordi, il volto-simbolo del filone della commedia all'italiana. E la sua filmografia, costituita da un totale di centoventi pellicole in oltre mezzo secolo di attività (incluse quattro prove da regista), offre non a caso un formidabile saggio della stagione più gloriosa e florida del nostro cinema: il ventennale della scomparsa dell'attore ci offre dunque l'occasione di rivisitare alcuni tra i migliori film di Vittorio Gassman.

Dal debutto sullo schermo nel 1945, un paio d'anni dopo gli esordi in palcoscenico, alla consacrazione negli anni Cinquanta, quando si afferma come il più popolare interprete shakespeariano in Italia, passando per Riso amaro di Giuseppe De Santis, che nel 1949 lo consegna per la prima volta all'immaginario cinematografico con un personaggio ambiguo e opportunista, e per il kolossal Guerra e pace di King Vidor, che nel 1956 lo vede dividere la scena con Audrey Hepburn, Vittorio Gassman ha saputo unire un carisma innato a un talento malleabile e versatile. Da lì a breve sarebbe stato soprannominato il Mattatore, dal titolo di un fortunato varietà televisivo del 1959 e dell'omonimo film di Dino Risi del 1960, ma è negli anni a venire che Gassman avrebbe dato vita ai suoi ruoli più iconici.

Vale la pena ricordare, fra l'altro, che non di rado le sue doti sarebbero state messe a frutto anche nel cinema internazionale: oltre a Guerra e pace di Vidor, Vittorio Gassman è stato diretto da registi quali Robert Z. Leonard, Irving Rapper, Richard Fleischer e soprattutto Robert Altman, che nel 1978 lo ha voluto nel cast corale di Un matrimonio e un anno dopo nell'anomalo thriller di fantascienza Quintet. Da lì a breve sarebbe stata la volta di autori quali Paul Mazursky e Alain Resnais, mentre nel 1996 Gassman ha lasciato il segno nel ruolo del gangster King Benny in Sleepers di Barry Levinson; e quello stesso anno, il Festival di Venezia gli avrebbe tributato il prestigioso Leone d'Oro alla carriera. Una carriera che vogliamo ripercorrere in ordine cronologico attraverso sette grandi titoli della sua sterminata filmografia.

1. LA GRANDE GUERRA (1959)

Un anno dopo un classico quale I soliti ignoti, Mario Monicelli realizza la sua seconda collaborazione con Vittorio Gassman in quello che è forse il vertice assoluto nella produzione del regista romano. Ne La grande guerra, Leone d'Oro al Festival di Venezia 1959, Gassman forma una straordinaria accoppiata al fianco di Alberto Sordi nei panni di due uomini arruolati loro malgrado nell'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, e costretti a far fronte alla durezza della vita in trincea e ai pericoli del conflitto. Contraddistinto dalla perfetta fusione fra quello spirito ironico tipicamente monicelliano e un senso di dramma che deriva direttamente dal neorealismo, La grande guerra costituisce uno dei titoli fondamentali del cinema italiano di ogni epoca.

2. IL SORPASSO (1962)

Oltre a Mario Monicelli, il regista che meglio ha saputo mettere a frutto le capacità di Vittorio Gassman è stato senz'altro Dino Risi, che nel 1962 gli ha affidato un ruolo indelebile (concepito, fra l'altro, per Alberto Sordi) nel capolavoro Il sorpasso: quello di Bruno Cortona, edonista e superficiale, che in un'assolata giornata di Ferragosto incrocia il proprio destino con quello di Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), giovane studente timido e posato. Scritto da Risi insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari, Il sorpasso presenta uno sguardo scanzonato, ma pure disincantato sull'Italia del Boom economico, di cui il Bruno di Gassman, che sfreccia a bordo della sua Lancia Aurelia punzecchiando il riservatissimo Trintignant, finisce per incarnare il fascino, la leggerezza e la vacuità.

3. L'ARMATA BRANCALEONE (1966)

L'armata Brancaleone: un'immagine di Vittorio Gassman
L'istrionismo di Vittorio Gassman e la sua verve comica trovano un veicolo perfetto nel 1966 in uno dei maggiori successi nella carriera dell'attore e di Mario Monicelli: L'armata Brancaleone, esilarante parodia degli antichi racconti d'avventura. E Gassman è un mattatore impagabile nei panni di Brancaleone da Norcia, nobile decaduto alla guida di un gruppo di spiantati compagni di viaggio coinvolti in un'improbabile spedizione attraverso l'Italia dell'undicesimo secolo. Corredato da strepitose invenzioni linguistiche che mescolano latino maccheronico e voci dialettali, L'armata Brancaleone entra da subito nell'immaginario collettivo, tanto da portare nel 1970 alla realizzazione di un sequel, Brancaleone alle crociate.

4. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO (1971)

Tra i film più acuti e corrosivi di Dino Risi si annovera In nome del popolo italiano, firmato nel 1971 dalla magnifica penna di Age & Scarpelli: una commedia che dipinge con sopraffino humor nero la società italiana dell'epoca e i rapporti di potere legati al sistema di classi. Vittorio Gassman presta il volto al cinico imprenditore Lorenzo Santenocito, indiziato di omicidio e disposto a qualunque compromesso pur di evitare guai con la giustizia (e un potenziale scandalo), mentre Ugo Tognazzi è Mariano Bonifazi, il solerte magistrato incaricato delle indagini e pronto a tutto pur di inchiodare l'odiato Santenocito.

5. PROFUMO DI DONNA (1974)

Profumo di donna: Vittorio Gassman e Alessandro Momo
Dal registro della commedia a quello del dramma, sempre per la regia di Dino Risi, nel 1974 Vittorio Gassman regala una delle sue interpretazioni più apprezzate di sempre in Profumo di donna, trasposizione del romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino, che gli vale il premio come miglior attore al Festival di Cannes. Il film è costruito interamente attorno alla figura di Fausto Consolo, capitano in pensione in seguito a un incidente che gli ha fatto perdere la vista, il quale parte per Napoli in compagnia di un giovanissimo soldato, Giovanni Bertazzi (Alessandro Momo), e nel corso del viaggio si troverà ad affrontare i propri demoni interiori. Alla grande notorietà di Profumo di donna contribuirà anche l'omonimo remake americano del 1992, diretto da Martin Brest e con Al Pacino nel ruolo principale.

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6. C'ERAVAMO TANTO AMATI (1974)

Nello stesso anno di Profumo di donna, Vittorio Gassman è il protagonista di un altro classico del cinema italiano, ancora più celebre e ricordato: C'eravamo tanto amati, il capolavoro di Ettore Scola. Uno straordinario affresco storico e generazionale sospeso fra umorismo, nostalgia e disillusione, in cui si intrecciano le esistenze di quattro personaggi dalla Seconda Guerra Mondiale fino al presente e agli anni della maturità. Gassman, comprimario accanto a Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Stefano Satta Flores, recita nella parte di Gianni Perego, ex partigiano che intraprende la carriera d'avvocato, ma tradirà i propri ideali di gioventù entrando in affari con suo suocero, il palazzinaro corrotto Romolo Catenacci (Aldo Fabrizi). Ideale punto d'arrivo della tradizione della commedia all'italiana, C'eravamo tanto amati rimane tra i film più importanti e rappresentativi del decennio.

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7. LA FAMIGLIA (1987)

Ed è ancora Ettore Scola, dopo C'eravamo tanto amati e il successivo La terrazza (1980), a consegnare a Vittorio Gassman il film più memorabile dell'ultima fase della sua carriera: La famiglia, altro malinconico ritratto della società italiana, elaborato stavolta attraverso la prospettiva di un grande gruppo familiare della borghesia romana dagli inizi del Novecento fino agli anni Ottanta. Gassman è impegnato nel doppio ruolo del nonno del protagonista Carlo e, in seguito, dello stesso Carlo da adulto e da anziano, diviso tra l'affetto per la moglie Beatrice (Stefania Sandrelli) e la passione mai sopita per la cognata Adriana (Fanny Ardant); e la sua performance, percorsa da una trattenuta commozione, si è imposta fra le migliori di tutta la filmografia dell'attore, in un'altra pellicola diventata parte integrante del nostro immaginario.


Netflix, luglio 2020: nuovi film e serie TV in arrivo

Netflix ha annunciato il suo programma ufficiale per quanto riguarda i nuovi contenuti di luglio 2020, di cui vediamo nell'elenco qui sotto i vari film, serie TV, documentari e altro a cui avranno accesso tutti gli abbonati a partire dall'inizio del mese prossimo.

Dopo le numerose novità di giugno 2020, si prosegue dunque con l'estate di Netflix, che presenta varie aggiunte interessanti soprattutto per quanto riguarda film e serie TV, tra le quali alcuni titoli molto attesi dalla community.

In particolare, evidenziamo l'arrivo di 5 cm al Secondo di Makoto Shinkai (autore di Your Name), l'originale The Old Guard con Charlize Theron e poi vari titoli noti come Bad Boys 2, Troll Hunter e altri. Sul fronte delle serie TV, arriva The Umbrella Academy Stagione 2, la prima stagione di Ju-On Origins, Hook, Cursed e altri.

Vediamo dunque cosa è previsto nel catalogo di Netflix a luglio 2020.

Film originali

1 luglio - SOTTO IL SOLE DI RICCIONE
3 luglio - DESPERADOS
10 luglio - THE OLD GUARD
24 luglio - OFFERTA ALLA TORMENTA
24 luglio - THE KISSING BOOTH 2



Film

1 luglio - 5 CM AL SECONDO
1 luglio - BAD BOYS II
1 luglio - DREAM HOUSE
1 luglio - EUROTRIP
1 luglio - GERONIMO
1 luglio - IL COLORE DEL CRIMINE
1 luglio - IL FIGLIO DI CHUCKY
1 luglio - IN PUNIZIONE
1 luglio - LATIN LOVER: ISTRUZIONI PER L'USO
1 luglio - LE 12 FATICHE DI ASTERIX
1 luglio - MICKEY OCCHI BLU
1 luglio - NEMICHE AMICHE
1 luglio - THE BIG SICK
1 luglio - TROLL HUNTER
1 luglio - TU, IO E DUPREE
1 luglio - WEEK-END DI TERRORE
5 luglio - LIBERA USCITA
6 luglio - HAPPY OLD YEAR
6 luglio - OVERLORD
7 luglio - PUZZLE


Serie TV originali

2 luglio - MYSTIC POP-UP BAR, Stagione 1
2 luglio - WARRIOR NUN, Stagione 1
3 luglio - IL CLUB DELLE BABYSITTER, Stagione 1
3 luglio - LE RAGAZZE DEL CENTRALINO, Stagione 5 Parte 2
3 luglio - JU-ON: ORIGINS, Stagione 1
4 luglio - HOOK, Stagione 1, episodi a cadenza settimanale
5 luglio - THE UNDERCLASS, Stagione 1, episodi a cadenza settimanale
8 luglio - STATELESS, Miniserie
9 luglio - THE PROTECTOR, Stagione 4
15 luglio - OSCURO DESIDERIO, Stagione 1
17 luglio - CURSED, Stagione 1
31 luglio - THE UMBRELLA ACADEMY, Stagione 2

Anime e animazione

1 luglio - AKAME GA KILL!, Stagione 1
1 luglio - CHICO BON BON: LA SCIMMIETTA INGEGNOSA, Stagione 2
1 luglio - INUYASHA, Stagione 3+
1 luglio - TEEN TITANS GO!, Stagione 5
1 luglio - THE TATAMI GALAXY, Miniserie
9 luglio - JAPAN SINKS: 2020, Stagione 1
10 luglio - HELLO NINJA, Stagione 3


Stand-up comedy e show

1 luglio - VUOI SPOSARMI?, Stagione 1
2 luglio - THIAGO VENTURA: POKAS
10 luglio - DATING AROUND: BRASILE, Stagione 1


Documentari

1 luglio - UNSOLVED MYSTERIES, Stagione 1
1 luglio - MARADONAPOLI
8 luglio - MUCHO MUCHO AMOR: LA LEGGENDA DI WALTER MERCADO
17 luglio - PADRE, SOLDATO, FIGLIO


DOCTOR SLEEP TORNA SOTTO I RIFLETTORI: I FAN ELOGIANO EWAN MCGREGOR

HBO Max ha reso disponibile nel suo listino il sequel di Shining, Doctor Sleep, con protagonista Ewan McGregor nei panni di un cresciuto e adulto Danny Torrance. La distribuzione in streaming del film di Mike Flanagan ha riportato in auge l'interpretazione di Ewan McGregor, che ha riscosso grande successo tra i fan su Twitter.

Del film sono disponibili due versioni, tra cui la Director's Cut. E Mike Flanagan ha espresso tutto la sua riconoscenza per WB:"Sono davvero entusiasta del fatto che WB mi abbia permesso di creare questa versione, e di pubblicarlo. L'hanno davvero supportato, al punto che si sono assicurati che tutto il nuovo materiale con il VFX fosse completamente finito, che lo spartito aggiuntivo fosse orchestrato proprio per questo montaggio, e abbiamo fatto un mix completo. Ci hanno davvero permesso di farlo nel modo giusto, è una nuova versione completamente tirata a lucido del film" ha dichiarato il regista.

Se c'è un particolare del film che i fan hanno dichiaratamente apprezzato è Ewan McGregor, che nei panni di Danny Torrance adulto eredita il ruolo di protagonista da Jack Nicholson. L'attore è stato elogiato per la sua carriera fino al personaggio interpretato nel sequel di Shining. Flanagan sulla versione distribuita da HBO Max ribadisce:"C'è del nuovo materiale in tutto il film. Alcune sono cose nuove di zecca che non sono mai state incluse nel montaggio per il cinema e ci sono anche una manciata di scene estese (o modificate). Non c'è mai stata alcuna intenzione di far uscire questa versione per il cinema, abbiamo sempre saputo fosse troppo lunga, ma ci abbiamo lavorato per tutto il periodo dell'uscita in post produzione".
Doctor Sleep racconta la vicenda di Danny Torrance, figlio di Jack, ormai adulto ma ancora segnato dagli eventi dell'Overlook Hotel. La sua vita sembra rimettersi in sesto fino a quando entra in contatto con una bambina che sembra possedere la sua stessa luccicanza.
Su Everyeye trovate la recensione di Doctor Sleep e potete scoprire perchè si è arenato il progetto del prequel di Shining.


CAPTAIN MARVEL: UN CONCEPT ART INIZIALE CELEBRAVA UNA NOTA SERIE A FUMETTI

Ultimamente molto attivo sui social network, Andy Park ha rivelato che la cover art del volume da collezione Art of Captain Marvel è uno speciale omaggio alla run a fumetti della supereroina scritta da Kelly Sue DeConnick. Del resto, la run in questione è stata un'enorme fonte di ispirazione per il film dei Marvel Studios.

Per il primo Captain Marvel, i direttori creativi e gli autori si sono ispirati particolarmente alla run a fumetti di Kelly Sue DeConnick e non è escluso che il lavoro della fumettista statunitense non venga saccheggiato a sua volta per il sequel che vedrà il ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers.

Nello specifico la cover del volume Art of Captain Marvel richiama palesemente il disegno realizzato da Jamie McKelvie proprio per Captain Marvel #9 scritto dalla DeConnick e pubblicato nel 2013. "Non sono sicuro se l'ho già postata prima, ma se vi ricordate la cover di Art of Captain Marvel mostra un concept art che il nostro team ha fatto per il film e mi dispiacerebbe non menzionare che quella posa era un omaggio al meraviglioso Jamie McKelvie che insieme a Kelly Sue DeConnick ha aiutato a definire Captain Marvel per questa generazione".

Ancora bocche cucite sulla trama di Captain Marvel 2, anche se si parla di inserire un po' di atmosfere starwarsiane nel prossimo film sulle avventure di Carol Danvers: "Captain Marvel ricorderà parecchio le atmosfere di Star Wars. Gli Skrull malvagi esistono e si riuniranno in un gruppo estremista chiamato Baboon" ha scritto Roger Wardell.

Solo voci e nulla più, per ora: certo è che l'introduzione di una frangia estremista di Skrull potrebbe essere un esperimento davvero interessante, vista la caratterizzazione data finora a Talos e compagni. Cosa ne pensate? Vi piacerebbero degli sviluppi di questo tipo? Un nuovo fan poster, intanto, ha piazzato Spider-Man e Galactus in Captain Marvel 2.


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DIAMANTI GREZZI: LA FOLLE IDEA DI UN FAN PER IL SEQUEL DEL FILM

Diamanti grezzi è stato sicuramente uno dei film più celebrati dalla critica lo scorso anno ma che purtroppo non ha raccolto quanto meritava a livello di riconoscimenti delle varie gilde, una su tutte la mancata nomination agli Oscar per Adam Sandler come attore protagonista, ma il film continua comunque a essere tra i più chiacchierati sui social.

Tutto parte da un'immagine postata su Twitter che raffigura un diamante che ricorda molto da vicino quella che ha tutto l'aspetto di un'aletta di pollo. Al che una fan ha ritwittato l'immagine con un suggerimento inequivocabile per un sequel della pellicola con Sandler: "Diamanti grezzi 2, ma al posto di Kevin Garnett c'è Guy Fieri". Per chi non lo conoscesse, Fieri è un volto celebre della televisione per i suoi programmi a tema di cucina e quindi l'idea folle per un Diamanti grezzi 2 sarebbe quella di avere il noto ristoratore come personaggio per innescare una trama che ricalchi quindi quella del primo film, ovviamente con un protagonista immaginiamo diverso da Adam Sandler, per ovvi motivi.

In un'immagine successiva, inoltre, un altro utente ha postato la foto di un diamante che ha tutta l'aria di assomigliare a una patata, rilanciando così l'idea di un sequel che ruoti attorno al mondo della cucina invece che al basket e alle scommesse sportive su quel mondo.

Sandler, che si è sempre detto molto contento del risultato finale, ha anche rivelato di aver rischiato grosso sul set, come confermato dagli stessi registi: "Sandler era così in parte, così calato nel personaggio, che la cosa è iniziata a farci paura perché si stava soffocando ad un certo punto di quella scena ma nessuno ha colto i segnali lì per lì", ha detto Josh Safdie. "Gli attori che erano con lui pensarono che stava soltanto recitando la parte di Howard, ma in realtà era Adam che non riusciva a respirare".

Diamanti grezzi è disponibile su Netflix.


INCEPTION: JOSEPH GORDON-LEVITT E QUELLA SCENA MOZZAFIATO 10 ANNI DOPO

Come già annunciato, Inception tornerà nelle sale di tutto il mondo, comprese quelle italiane, per celebrare i 10 anni dalla sua uscita al cinema e per anticipare anche l'arrivo del nuovissimo Tenet di Christopher Nolan; Joseph Gordon-Levitt ha voluto ricordare l'epoca delle riprese del film e della sua scena di combattimento sospeso.

L'attore, che è da poco tornato alla recitazione con 7500 dopo una lunga pausa dall'attività, ha ricordato il celebre film d'azione con l'Hollywood Reporter: "E' un onore. E' come portare avanti una certa tradizione, come quando Fred Astaire danzava sul soffitto. Amo quel film. Quando penso alle riprese di quella sequenza ricordo a tutta la passione. Ci siamo divertiti tantissimo. Chris, la sua squadra al completo, tutti si divertivano davvero tanto. Penso che tutti ne fossero consapevoli, mentre lo giravamo, dicevamo tutti 'Porca miseria, è incredibile'. Nonostante questo è stato anche un lavoro molto pesante, ma non ho altro da aggiungere se non che ne sono molto grato".

Dal 17 luglio prossimo, infatti, in occasione del suoi decimo anniversario, Inception tornerà nelle sale italiane con un'anteprima di alcuni filmati inediti dell’attesissimo Tenet, nonché ad alcuni teaser esclusivi delle imminenti uscite della Warner Bros.

Tuttavia, Tenet di Christopher Nolan non uscirà più il 3 agosto come ufficializzato poche settimane fa ma il 26 dello stesso mese, con un ritardo (si spera ultimo e definitivo) di 23 giorni, comunque minore rispetto all'uscita iniziale programmata dallo studio per l'Italia, che lo avrebbe visto arrivare nelle sale soltanto il 18 settembre.

L'ulteriore posticipo allarga sfortunatamente il gap, ma in Italia un'uscita nella settimana di Ferragosto non avrebbe aiutato nessuno, né gli esercenti né tanto meno il pubblico nostrano. Vi lasciamo all'analisi del trailer di Tenet e allo speciale sul Quadrato Magico di SATOR.


AVENGERS: ENDGAME, UN ANNO FA IL RITORNO TRIONFALE AL CINEMA CON LE SCENE ELIMINATE

Il 28 giugno 2019 Marvel Studios riportò nelle sale americane per una seconda volta Avengers: Endgame, con l'obiettivo di farlo diventare il film con il maggior incasso di sempre, superando Avatar. Il film tornò con un'introduzione di Anthony Russo, una scena inedita con Smart Hulk, un'anteprima di Far From Home e un omaggio a Stan Lee.

La seconda uscita nelle sale di Avengers: Endgame fruttò 7,8 milioni di dollari, arrivando ad un totale di 2,76 miliardi di dollari in tutto il mondo. Il 21 luglio Endgame riuscì a superare Avatar e diventare il film con il maggior incasso di sempre nella storia del cinema, con un totale di 2,779 miliardi di dollari.
La scena inedita che vede il cameo di Reginald VelJohnson mentre Hulk salva delle persone da un edificio in fiamme è inclusa solo nella versione uscita al cinema e non è stata inserita nella versione home-video.

Le versioni 4K e Blu-ray di Avengers: Endgame e la versione in digitale streaming esclusivamente su Disney+, includono circa cinque minuti di scene cancellate da entrambe le versioni cinematografiche del film, diretto da Anthony e Joe Russo.
La trama di Avengers: Endgame ha concluso una fase del percorso di undici anni del Marvel Cinematic Universe, quando Iron Man (Robert Downey Jr.) si è sacrificato per impedire che Thanos (Josh Brolin) riuscisse a sterminare l'universo. Un sacrificio che convinse Captain America (Chris Evans) a donare il suo suo scudo, passando il testimone, a Sam Wilson (Anthony Mackie).


IL TRAILER DI MAX RELOAD AND THE NETHER BLASTERS, TRA STRANGER THINGS E KUNG FURY

Ormai, dopo il successo di Stranger Things, siamo abituati a film nostalgici che recuperano il look degli anni ’80 aggiornandolo a un’estetica hipster. L’ultimo film a basarsi su quell’estetica è Max Reload and the Nether Blasters, una via di mezzo tra Kung Fury e Stranger Things, tanto per capirci. Diretto da Scott Conditt e Jeremy Tremp, debuttanti nel lungometraggio, Max Reload racconta la storia del “commesso di un negozio di videogame in una cittadina di provincia che va da zero a mito dopo aver involontariamente liberato le forze del male dal un gioco Colecovision maledetto”.

Max Reload and the Nether Blasters è interpretato da Tom Plumley, Greg Grunberg, Hassie Harrison, Joey Morgan, Martin Kove, Jesse Kove, Lin Shaye, Kevin Smith, Lukas Gage e Joseph Reitman. Per chi non lo ricordasse, Martin Kove è il Kreese di Karate Kid e Cobra Kai. Particolarmente curioso il cameo di Kevin Smith, che rivela anche come il film sia stato girato più di due anni fa. Il regista, poco dopo le riprese, ha avuto un grave attacco cardiaco e in seguito ha perso parecchi chili grazie a una ferrea dieta vegana. Oggi appare completamente diverso rispetto a come lo vediamo qui.

Scott Conditt e Jeremy Tremp hanno anche scritto la sceneggiatura. Il film è prodotto dai registi insieme a Jesse Lobell e Greg Grunberg. E uscirà direttamente in home video in agosto.
Ecco il trailer…




IL TRIPLO BATMAN DEL DCEU: IL FUTURO CINEMATOGRAFICO DELL’UOMO PIPISTRELLO

La figura del Batman cinematografico torna ancora una volta al centro della scena: le ultime notizie vorrebbero la comparsa di Michael Keaton (le trattative sarebbero però ancora in corso) nelle vesti di Batman in The Flash, film con protagonista Ezra Miller che racconterà le vicende del supereroe velocista (e che in tutta franchezza fino a poco tempo fa davamo ormai quasi come sicuramente cancellato).

BATMAN: BEN AFFLECK

Il primo Bruce Wayne del DCEU (DC Extended Universe) è stato interpretato da Ben Affleck ed è comparso per la prima volta sul grande schermo nell’ingiustamente odiato Batman v Superman: Dawn of Justice. Criticato moltissimo al momento della scelta del casting (ma non succede un po’ a tutti gli attori che vengono scelti per interpretare Batman?), Ben Affleck si è rivelato invece un Batman credibile e molto amato dal pubblico, un personaggio che reinventava il supereroe mostrandocelo al tramonto della sua carriera, cicatrici – psicologiche e non – annesse (vedi l’ancora oscura questione della presunta morte del fantomatico “Robin del DCEU”). Dopo Justice League (e un cameo in Suicide Squad), Affleck ha lasciato il ruolo, pare per problemi personali. In teoria il suo percorso nel DCEU è terminato, ma chi può dire cosa potrebbe accadere in futuro?

BATMAN: ROBERT PATTINSON

Il film in arrivo che racconterà le avventure “giovanili” dello stesso Batman che abbiamo già conosciuto con il volto di Ben Affleck, che vedrà invece in veste di protagonista Robert Pattinson. Il regista Matt Reeves ha specificato più volte che The Batman sarà un film caratterizzato da un tono diverso da quello degli altri film del DCEU (pare da indiscrezioni confermate che si tratterà infatti di una sorta di thriller-action-poliziesco) e che avrà ben pochi legami con l’universo unito dei supereroi DC (le cui trame allo stato attuale delle cose continueranno ad essere portate avanti solamente tramite i personaggi di Wonder Woman e di Aquaman).
Tuttavia, The Batman sarà in ogni caso un film facente parte del DC Extended Universe, e va da sé che nel caso di uno o più sequel Warner Bros dovrà considerare l’idea di una riconnessione alle trame principali dell’universo unito (se l’idea di base è ancora quella di mantenere una coerenza interna ed una sorta di trama orizzontale).

BATMAN: MICHAEL KEATON

Quello che a prima vista potrebbe sembrare ai più come un omaggio di Warner Bros e dello stesso Michael Keaton ad un personaggio che l’attore ha già interpretato (Keaton ha infatti vestito i panni dell’uomo pipistrello nei film Batman del 1989 e Batman – Il Ritorno del 1992, entrambi diretti da Tim Burton), potrebbe rivelarsi essere invece parte di un qualcosa di molto più controverso.
Michael Keaton secondo alcuni rumor pare interpreterà infatti proprio lo stesso Batman che ha vissuto le avventure viste in Batman e in Batman – Il Ritorno, dal rapporto con la fotoreporter Vicki Vale (Kim Basinger) alla lotta contro il Joker (Jack Nicholson) e poi a quelle contro il Pinguino (Danny DeVito) e Catwoman (Michelle Pfeiffer). E’ stato anche annunciato che la “canonicità” di tale Batman si fermerebbe in ogni caso qui, senza includere i sequel dei due film appena citati, Batman Forever e Batman & Robin (1995 e 1997, diretti entrambi da Joel Schumacher).

Questo Batman apparirà in The Flash, in arrivo salvo imprevisti entro il 2022, probabilmente inserito in una realtà alternativa e quindi introducendo i film di Burton nel “multiverso” del DCEU. Un’operazione già tentata con ampio successo dalle serie televisive dell’Arrowverse, che nel crossover Crisi sulle Terre Infinite sono state connesse a vecchi show come Smalville o la storica serie Batman con protagonista Adam West.
Non sono ancora chiare le modalità attraverso le quali avverrà tale introduzione: stando alle notizie più attendibili, The Flash porterà sul grande schermo la saga a fumetti Flashpoint (o almeno prenderà spunto da essa), nella quale il protagonista torna indietro nel tempo nel tentativo di salvare la vita di sua madre, finendo però per creare una realtà alternativa. Tale realtà alternativa potrebbe essere proprio quella dei film di Burton (vogliamo coniare il termine Burtonverso?), in cui un ormai anziano Bruce Wayne potrebbe fungere da mentore al giovane Flash e magari aiutarlo nel suo costume da Batman (perché di costume si è assolutamente parlato: se Keaton apparirà, non sarà solamente “in borghese”!)

LA COESISTENZA DI “3” BATMAN
Per come stanno le cose, nel momento in cui le trattative fra Michael Keaton e Warner Bros andassero a buon fine, sarebbero 2 i Batman presenti nel DCEU, interpretati da 3 attori diversi. Pattinson e Affleck nella linea temporale canonica, Keaton in quella alternativa. Se il Batman di Michael Keaton è destinato ad entrare in pianta stabile nel DCEU, è probabile che il Bruce Wayne di Batman v Superman e di Justice League venga semplicemente messo da parte (un pensionamento o una morte off panel), in virtù del nuovo Cavaliere Oscuro arrivato in pompa magna in città.
Un unico problema potrebbe presentarsi in un futuro non così prossimo: se Pattinson continuerà ad interpretare il suo Batman in pellicole successive, arriverà presto un momento in cui l’idea che il ritratto del giovane Bruce Wayne che un giorno diventerà Ben Affleck risulti sempre meno credibile.


SUNDANCE 2021: IL FESTIVAL DI ROBERT REDFORD SI ADATTA AL MONDO POST-COVID

Il Sundance Film Festival, il celebre festival americano del cinema indie fondato da Robert Redford, si adatterà al mondo post-Covid. L’edizione 2021 sarà in parte online, in parte fisica, ma con qualche modifica chiave in modo da venire incontro a chi non potrà o non vorrà viaggiare.

Il nuovo direttore del Sundance, Tabitha Jackson, ha firmato un post sul sito del festival per descrivere l’edizione 2021, che si terrà il prossimo gennaio. Per quanto non ci siano ancora dei programmi precisi, le linee guida sono abbastanza chiare e puntano alla massima accessibilità possibile:

Un’edizione rispettosa della situazione sanitaria, studiata per questo momento storico e re-immaginata in e per questi tempi senza precedenti. Un’edizione che raddoppierà il nostro impegno sui valori di accesso, equità, inclusività e indipendenza. Un festival espanso, nel quale verrà salvaguardata la possibilità di riunirsi di persona, ma verrà dato accesso anche a chi sarà impossibilitato o non intenzionato a viaggiare. Una celebrazione unica del cinema indipendente e della comunità. Un singolo festival espresso localmente, globalmente, di persona e online.

L’idea, dunque, è quella di lavorare insieme a diverse sale cinematografiche, anche al di fuori dello Utah, per portare i film del Sundance a un pubblico molto vasto:

Il Sundance Film Festival 2021 sarà un grande accordo tra comunità. Si svolgerà dal vivo in Utah e in almeno altri 20 cinema indipendenti nel territorio americano e oltre.

Tutto il programma del festival verrà proiettato in Utah, mentre i cinema associati proietteranno una selezione dei titoli del Sundance e in aggiunta una programmazione complementare. Inoltre, il Sundance 2021 avrà una sezione online:

Il pubblico avrà la possibilità di vedere il programma e prendere parte a discussioni e speciali eventi live online, attraverso una piattaforma nuova di zecca.


ZOMBIE FOR SALE – TRAILER DELLA ‘ROM-ZOM-COM’ SUD-COREANA

Cosa succederebbe se il morso di uno zombie invece di trasformare il malcapitato in un non-morto lo facesse ringiovanire? E se finisse nelle mani di una famiglia che non guarda in faccia a nessuno, quando si tratta di racimolare un po’ di soldi?

Questa è la premessa della commedia zombie romantica sud-coreana Zombie for Sale uscita l’anno scorso in Corea e presentata al Toronto After Dark Film Festival. Il film è descritto come un incrocio tra Train to Busan, The Quiet Family e Warm Bodies.

La sinossi:

Quando gli esperimenti illegali umani della più grande azienda farmaceutica coreana vanno storti, una delle loro cavie “non morte” scappa e finisce in una malandata stazione di benzina di proprietà della famiglia Park – un gruppo di disadattati che copre tre generazioni e truffano i passanti per sbarcare il lunario.
Quando la famiglia Park scopre il loro visitatore non morto, questo morde il capofamiglia ma invece di trasformarslo in un orrido non morto viene rivitalizzato e pieno di vitalità!
La famiglia quindi elabora un piano per sfruttare questa inaspettata fontana della giovinezza, permettendo ai locali di pagare per essere morsi, fino a quando le cose non finiscono male…

Con uno zombi che sgranocchia i cavoli e che preferisce il ketchup rispetto al sangue e una famiglia disfunzionale che da del filo da torcere ai Kim la famiglia di Parasire, Zombie for Sale scalderà il più morto deicuori e darà una nuova vita al genere zombi.

Fanno parte del cast: Jeong Jae-yeong, Jung Ga-ram, Kim Nam-gil, Lee Soo-kyung e Um Ji-won. Intitolata in originale Gimyohan gajok, la pellicola segna il debutto alla regia di Lee Min-jae.




Edited by Triplethor - 29/6/2020, 22:16
view post Posted: 28/6/2020, 21:24 MovieTown - Cinema

DOMENICA

28/06/2020



SHANG-CHI, LE FOTO DAL SET MOSTRANO LE SCENOGRAFIE DI UN VILLAGGIO

Le riprese di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings sono state interrotte lo scorso marzo a causa dell’emergenza Covid-19, ma potrebbero ricominciare presto: alcuni utenti di Reddit hanno infatti pubblicato le foto di un set costruito presso il Prospect Reservoir, un bacino idrico nei pressi di Sydney.

Il primo scatto non è molto chiaro, ma il secondo – grazie all’inquadratura a volo d’uccello – svela che si tratta di un villaggio. Ovviamente non è possibile contestualizzare queste immagini, anche perché le notizie sul cinecomic sono abbastanza scarse.

La prima sinossi
Nei fumetti, Shang-Chi è il figlio di un globalista cinese che cresce ed educa la sua progenie nella sua residenza segreta, chiusa al mondo esterno. Il ragazzo viene addestrato nelle arti marziali, e sviluppa capacità insuperate.

Simu Liu (Blood and Water) interpreterà Shang-Chi, mentre il grande Tony Leung presterà il volto al vero Mandarino. Il cast comprende anche Awkwafina, forse nel ruolo di Fah Lo Suee, e Fala Chen.

La sceneggiatura è opera di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Jean-Claude Van Johnson, Zombieland: Doppio colpo, Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un nuovo universo 2). La regia è stata invece affidata a Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro, Il diritto di opporsi, Tokyo Vice).

Shang-Chi, Maestro del Kung-Fu, è stato creato da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni) su Special Marvel Edition n° 15 (dicembre 1973). Si tratta del più grande esperto di arti marziali dell’Universo Marvel, e la sua forza si basa interamente sull’addestramento e sul talento individuale, non sui superpoteri. È figlio del criminale Fu Manchu, e ha fatto parte sia degli Eroi in Vendita (come Pugno d’Acciaio e Luke Cage) sia dei Vendicatori.

L’uscita è slittata al 7 maggio 2021, come potrete leggere nel nuovo calendario del Marvel Cinematic Universe. Vi terremo aggiornati, ma intanto potrete vedere le immagini qui di seguito.


Le foto dal set

https://www.reddit.com/r/sydney/comments/h...utm_term=hgog1b

https://blog.screenweek.it/wp-content/uplo...ang-chi-set.jpg

https://i.imgur.com/bMaGhpy.jpg

DISNEY+: TRA I NUOVI ARRIVI DI LUGLIO LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI E SPIE SOTTO COPERTURA

Il catalogo di Disney+, la piattaforma streaming della Casa di Topolino, è in continuo aggiornamento.
Sappiamo già che tra i nuovi arrivi di luglio ci sarà Hamilton. La versione filmata del famoso musical di Broadway vincitore del Tony Award, del GRAMMY Award, degli Olivier Award e del Premio Pulitzer, sarà disponibile a partire dal 3 luglio ma non sarà l’unica novità del mese.
Sono infatti stati annunciati altri titoli che faranno la gioia di tutti i fan.

Spie sotto copertura (in streaming dal 24 luglio)

Diretto da Nick Bruno e Troy Quane, al loro esordio alla regia dopo una gavetta passata tra a titoli come Snoopy & Friends, Ferdinand e L’era glaciale, Spie sotto copertura (Spies in Disguise) racconta la storia di una tosta spia (doppiata nella versione originale da Will Smith) trasformata in un piccione da un giovane genio doppiato nella versione originale da Tom Holland, lo Spider-Man dell’Universo Cinematografico Marvel.

Lo Schiaccianoci e I Quattro Regni (in streaming dal 31 luglio

Il live action de Lo Schiaccianoci targato Disney diretto da Lasse Hallstrom e Joe Johnston. Nel cast troviamo Keira Knightley nei panni della Fata Confetto e a Mackenzie Foy nel ruolo di Clara. Con loro anche Helen Mirren (Mamma Cicogna), Morgan Freeman (Drosselmayer), Misty Copeland (la Ballerina) ed Ellie Bamber nel ruolo della sorella di Clara.

Per quanto riguarda gli altri principali titoli in arrivo, li trovate riassunti in questa immagine:



SOUL: L’IMPORTANZA DELLA MUSICA IN UN NUOVO ASSAGGIO DEL FILM PIXAR

Durante un incontro virtuale realizzato dall’Essence Festival of Culture, è stato diffuso un nuovo video – nello specifico si tratta di uno sneak peek – del film Pixar Soul, in arrivo nelle sale il prossimo novembre.
Il video è accompagnato dalle note di “Parting Ways” canzone composta, prodotta ed eseguita da Cody ChesnuTT.



Ed ecco anche il video dell’incontro virtuale, a cui hanno partecipato il regista Pete Docter, la produttrice Dana Murray, il co-regista Kemp Powers, La Dottoressa Johnnetta Cole e Jon Batiste.



La trama
Soul è diretto da Pete Docter, regista di Inside Out e Up. Il film sarà incentrato su Joe Gardner, un insegnante di musica delle scuole medie che, arrivato alla mezza età, ha una nuova chance di realizzare la sua ambizione di una vita: fare carriera come musicista jazz. Joe viene ingaggiato come apripista all’Half Note Club, un jazz club di New York. Ma un incidente separa la sua anima dal corpo, e Joe viene spedito a un seminario dove le anime devono acquisire delle passioni prima di essere piazzate nei corpi dei neonati.
Joe però ha tutta l’intenzione di non perdere la sua grande occasione, e dovrà collaborare con 22 (voce di Tina Fey), un’anima diventata cinica dopo essere rimasta bloccata per anni nel seminario. L’avventura insegnerà a Joe che, forse, la passione per il jazz ha dominato troppo la sua vita.

Vi siete mai chiesti da dove provengono la vostra passione, i vostri sogni e i vostri interessi? Cos’è che vi rende… quello che siete? Nel 2020, i Pixar Animation Studios vi porteranno in un viaggio dalle strade di New York ai regni cosmici per scoprire le risposte alle domande più importanti della vita.

Nel cast vocale, ovviamente nella versione originale, troviamo Jamie Foxx, Tina Fey, Daveed Diggs, Phylicia Rashad e Questlove.

Il film conterrà nuove canzoni di Jonathan Batiste, ed è inoltre stato annunciato che Trent Reznor e Atticus Ross si occuperanno della colonna sonora. Ricordiamo che il duo in passato ha curato le musiche di film come The Social Network (per il quale si sono aggiudicati l’Oscar per la Migliore Colonna Sonora) e The Girl with the Dragon Tattoo. Trent Reznor e Atticus Ross sono anche i nomi dietro la colonna sonora di Watchmen, la serie targata HBO creata da Damon Lindelof e ispirata al romanzo a fumetti di Alan Moore e Dave Gibson.


Greenland: il primo poster del film con Gerard Butler e Morena Baccarin

Dopo il trailer è approdato in rete anche il primo poster di Greenland, disaster movie cin Gerard Butler e Morena Baccarin (Deadpool).
La sinossi recita: “Una famiglia lotta per sopravvivere mentre una cometa sta per distruggere il pianeta Terra. John Garrity (Gerard Butler), sua moglie Allison (Morena Baccarin) e il giovane figlio Nathan compiono un pericoloso viaggio verso un posto sicuro”.

Ric Roman Waugh, regista con cui Butler ha già collaborato per Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, ha diretto il lungometraggio.

Il film approderà nelle sale americane il 14 agosto. Abbiamo visto Butler recentemente in Hunter Killer – Caccia negli Abissi, The Vanishing – Il mistero del Faro e in Attacco al Potere 3 – Angel Has Fallen. Prossimamente apparirà invece in pellicole come Afterburn e nel sequel di nella Tana dei Lupi.

Morena Baccarin è invece apparsa in Deadpool, Deadpool 2, Elliot – La piccola renna, Spy, Back in the Day e in serie TV come Una Serie di Sfortunati Eventi, The Flash, Gotham, The Mentalist e Homeland – caccia alla Spia.

Potete vedere il poster qua sotto:



Il compositore Daniel Pemberton contro Netflix: non tagliate i titoli di coda

Diceva Reed Hastings, fondatore di Netflix, che il principale rivale della piattaforma non è il cinema, ma il sonno.
Una frase a effetto che ben racconta il modello di business dei servizi streaming. La guerra dei contenuti si combatte per ottenere l’attenzione degli utenti il più a lungo possibile e affliarli al servizio proponendo immagini e storie senza sosta. Per questo motivo la maggior parte dei servizi streaming, con Netflix in testa, hanno bilanciato la user experience perché faciliti il più possibile il salto da un contenuto all’altro.

Per ottimizzare al massimo questa dinamica è stata introdotta da tempo una funzione di skip, impossibile da disattivare. Non appena finisce la puntata o il film che si sta guardando, appare in automatico una seconda finestra che, dopo 10 secondi, taglia la visione e porta l’utente al contenuto successivo.

In un articolo del Guardian il compositore Daniel Pemberton (Spider-Man: un nuovo universo; Molly’s Game) ha parlato di questa tendenza a tagliare i titoli di coda per saltare alla storia successiva da parte dei giganti dello streaming, sottolineando come i secondi finali di un film siano parte integrante dell’opera stessa e come questa scelta arrechi un danno alla fruizione.

l punto di rottura è stato quando ho guardato Schindler’s List su Netflix. Se è mai esistito un film in cui i credits sono una parte integrante dell’esperienza è quello. Eppure, un secondo dopo che è apparso il nome di Steven Spielberg, lo schermo si è ridotto alle dimensioni di un francobollo ed è apparsa una pubblicità che indicava cosa vedere dopo. Ancora peggio, se non clicchi il bottone giusto entro 10 secondi, puoi dire addio alla possibilità di contemplare la complessità emotiva delle ultime tre ore (e della magnifica conclusione della colonna sonora di John Williams).

Il compositore spiega nel suo intervento (condito da una buona dose di ironia) che il crawl finale non è solamente un momento importante di contemplazione per “assorbire” e riflettere sulle immagini viste, ma anche un tributo importante alle centinaia di persone che hanno lavorato per creare un qualcosa di bello. Aggiunge: “può essere anche una scusa per cercare i membri della troupe con i nomi più divertenti”.

Battute a parte, la posizione del compositore è chiara:

Scrivo musica applicata per film e TV e so, da un punto di vista compositivo, che la colonna sonora dei titoli di coda può essere una parte incredibilmente importante dell’arco musicale che tu (compositore) e il regista avete cercato di creare lungo tutto il film. Ho appena composto un nuovo film, Enola Holmes, che andrà in onda quest’anno su Netflix. La musica dei titoli di coda è il culmine del tema di Enola. Ho impiegato le precedenti due ore per arrivare a quel punto. Ma molti spettatori non la ascolteranno.

Pemberton elogia infine i Marvel Studios come (a sorpresa) i possibili salvatori dei titoli di coda grazie al loro uso delle scene post credit che tengono lo spettatore in attesa. Un’abitudine molto imitata nel cinema blockbuster, ma ancora da copiare dai giganti dello streaming.

Il compositore ha inoltre lanciato una petizione, a cura di un utente Netflix di Seattle, per chiedere alla piattaforma di dare la possibilità di guardare i titoli di coda senza interruzioni. Purtroppo, fino ad ora, non ha avuto un grande successo.


Jason Blum parla del suo metodo produttivo, dei film in PVOD e del futuro delle sale

In occasione dell’arrivo sulle piattaforme VOD (Video On Demand) statunitensi del film You Should Have Left il produttore Jason Blum è stato intervistato da Slashfilm. Il fondatore della casa di produzione Blumhouse, specializzata in horror a basso budget (e generalmente di grande successo al botteghino) ha spiegato le difficoltà e le opportunità che porta la decisione di distribuire un film in VOD e di come gli avvenimenti del presente possano cambiare i modi futuri di raccontare storie.
Innanzitutto Blum ha spiegato quale processo di selezione dei registi ha deciso di adottare lungo la sua carriera, attiva da 20 anni, ma esplosa solo nel 2009. L’approccio è molto franco con i registi, sia in pre produzione che sul set (per essere così diretto nell’affrontare i problemi ha avuto bisogno di mesi di terapia, ha detto):

Faccio una riunione con i registi nel mio ufficio sia prima che dopo che ci hanno sottoposto il progetto e non mi tiro indietro. Gli spiego come sarà il processo. Gli spiego le cose buone e quelle cattive. Metto tutto sul tavolo, non mi giova affatto sorprendere le persone a posteriori. Vedo come reagiscono i registi e alcuni di loro dicono “non fa per me”. Non li biasimo. Altri dicono “è fantastico”. Il più delle volte, chi risponde in maniera favorevole ha anche un’esperienza di lavoro con noi positiva.

La fiducia è tanta e viene lasciato molto spazio ai registi tanto che, generalmente, la sua presenza sul set è limitata a uno o due momenti lungo la produzione. I registi sanno sin dall’inizio che se dovessero vederlo per più tempo, sarebbe il segno che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.

Jason Blum ha poi spiegato meglio il suo pensiero e il suo modus operandi: dal momento che la Blumhouse si occupa di film a basso budget è importante che le condizioni di lavoro siano chiare. Capita infatti che alcuni registi “cerchino di fare film a basso budget, ma non vogliano veramente farli” e quindi avanzino richieste che la produzione non può soddisfare.

Come detto in precedenza, il nuovo film della casa di produzione, intitolato You Should Have Left (scritto da David Koepp), non ha visto la distribuzione cinematografica, ma è uscito direttamente in VOD. Ma come si prende una decisione commercialmente così difficile?

Penso che, arrivati alla fine di un film già completo, sia una buona cosa renderlo disponibile al pubblico. Intendo, anche se non puoi andare in sala. Io e la Universal siamo d’accordo che se abbiamo qualcosa di pronto dobbiamo renderlo disponibile in VOD così che le persone possano vederlo senza aspettare. Ovviamente io amo andare al cinema e non c’è un modo migliore che vedere un film in sala, ma se la scelta è tra non vedere un film o vederlo, allora sceglierò senza dubbio il VOD.

Non essendoci al momento una reale possibilità di scelta tra la sala e l’On Demand, mentre le distribuzioni sono costrette a ricorrere a quest’ultimo mezzo, per il produttore è impossibile capire se questo avrà un reale impatto futuro sulle produzioni a medio budget, ma non lo esclude.

Blum si è inoltre detto fiducioso che le sale cinematografiche possano riaprire a luglio con delle forme di distanziamento sociale. Quando ci sarà un vaccino (cosa di cui si dice certo), secondo il produttore, gli incassi si riavvicineranno molto velocemente ai risultati pre-Covid, facendo ripartire così l’industria senza ulteriori scossoni.


Sam Mendes elogia Il cavaliere oscuro: grazie a Nolan gli autori si sono interessati ai blockbuster

Il direttore della fotografia Roger Deakins continua l’avventura del podcast intitolato Team Deakins, realizzato con la moglie e collaboratrice James Deakins, e tra i tanti ospiti che hanno preso parte alla trasmissione ha dato recentemente il suo contributo anche il regista premio Oscar Sam Mendes.
La famiglia Deakins ha collaborato con il regista in numerosi film, come Jarhead, Revolutionary Road, Skyfall e 1917. Durante la chiacchierata, Sam Mendes, autore in grande equilibrio tra i film arthouse e il blockbuster, ha voluto ricordare con stima e ammirazione il lavoro di Christopher Nolan.

Una delle pratiche più in uso nelle grandi produzioni hollywoodiane è quella di inserire seconde unità di ripresa e cineprese “filler” che vadano a coprire spazi di inquadratura da usare come ripiego in caso di problemi al montaggio. Ovviamente tutto ciò è un po’ in contrasto con un approccio autoriale sul set. Gran parte del film, con questo metodo, si fa infatti in cabina di montaggio e non al momento delle riprese. Sam Mendes contesta questo approccio. 1917, girato tutto in falso piano sequenza, ha avuto il merito in questo modo di mantenere intatta la visione del regista.

Ecco le parole di Mendes verso Christopher Nolan:

Una delle persone che più ha aiutato nella battaglia a favore della camera singola è stato Christopher Nolan. È straordinario pensare che film come Inception e Il cavaliere oscuro siano stati girati con camera singola senza una seconda unità. Ovviamente aveva più cineprese per gli stunt più elaborati ma, fondamentalmente, sono stati realizzati con inquadrature a camera singola e con una sola unità. È un regista che non ama le seconde unità di ripresa, come molti altri registi che conosco, ma lui sul set è molto sicuro sul set, guarda nel suo monitor e va avanti. Si muove velocemente e questa è una dimostrazione di come lo stile “da autori” si può applicare ai film su larga scala.

Nolan è infatti noto per la sua velocità di realizzazione e per la capacità di restare nel budget. Ma secondo Menses la sua influenza sul cinema non è stata solo “tecnica”, ma anche a livello contenutistico.

All’inizio degli anni 2000 c’è stato un momento in cui il B-movie è diventato A-movie. I B-movie (n.d.r Mendes intende B-Movie come criterio qualitativo, non di budget) hanno iniziato ad attirare gli autori per film come i Batman, i Bourne, gli X-Men. Penso che Il cavaliere oscuro sia stata la migliore espressione dell’ansia post 11 settembre e delle preoccupazioni condivise da tutti tutti sul terrorismo. Ascoltando il meraviglioso discorso pronunciato da Michael Caine “alcune persone vogliono solamente vedere il mondo bruciare” tutti nella sala hanno pensato “è esattamente quello che stiamo vivendo dopo il 9/11”.

Il film ha molto influenzato Mendes che vedendolo ha pensato:

Questi film possono essere seri e al contempo intrattenere, spaventare e tenere incollati alla sedia proprio come i film popolari.

Il regista ha ammesso di avere tenuto il lavoro di Nolan in mente quando è arrivato a dirigere James Bond. Inizialmente la saga era caratterizzata da un grande spettacolo, viaggi in tutto il mondo e Bond come costante. Ora Mendes aveva il terreno giusto per cambiare proprio il protagonista e portarlo in territori più oscuri e inesplorati, metterlo in crisi e confrontarlo con un approccio più reale dell’azione e dello scorrere del tempo

l direttore della fotografia, ricordiamo, ha vinto due premi Oscar per la fotografia di 1917 e di Blade Runner 2049 ed è stato candidato per The Reader – A voce alta, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, Non è un paese per vecchi, L’uomo che non c’era, Fratello, dove sei?, Kundun, Fargo e Le ali della libertà.


Bella in rosa: Howard Deutch racconta di quando ha tagliato la frase più celebre del film

Bella in rosa (Pretty in Pink) è uno dei film che ha definito il genere del college movie (high school in questo caso) e del romanzo di formazione, dando origine a una delle coppie di autori più importanti per il cinema giovanile: Howard Deutch e John Hughes, quest’ultimo si è occupato della sceneggiatura del film.
A 34 anni dall’arrivo in sala, intervistato dall’ Hollywood Reporter, il regista è tornato a parlare della pellicola che vede protagonista Molly Ringwald raccontando alcuni aneddoti.

Una delle frasi che meglio definiscono il tono del film e il carattere della protagonista è la celebre “I just wanna let them know that they didn’t break me”, adattata in italiano come “non devono sapere che mi hanno fatto del male”.

La battuta viene pronunciata da Andie mentre spiega a suo padre Jack di avere intenzione di andare al ballo della scuola da sola. Poche righe di sceneggiatura che hanno però un grandissimo effetto sull’equilibrio del film, ma che rischiavano di rimanere fuori dal montaggio finale. Ecco le parole del regista:

Probabilmente John (Hughes) ha considerato la frase importante sin da subito, ma quando ho fatto il primo montaggio del film siamo andati un po’ lunghi come minutaggio, quindi ho tagliato quella scena poco prima che Andie vada al ballo!

Deutch ha spiegato di avere mostrato la scena tagliata a Ned Tanen, lo studio executive della Paramount, il quale ha subito chiesto dove fosse finita la battuta. Il regista ha ammesso di averla tagliata e l’ha reinserita immediatamente nel film, con un po’di imbarazzo:

A volte non ci fidiamo abbastanza del pubblico. Ci preoccupiamo di tutte queste cose: è troppo lungo? È noioso? funziona? Quel momento era invece fondamentale per la crescita di Andie dal momento che le fa dire “ce la faccio da sola”.

Nell’articolo è riportato anche un aneddoto curioso su Ned Tanen: il suo nome è stato di ispirazione per Biff Tannen, il “villain” di Ritorno al futuro che tormenta Lorraine Baines McFly, interpretata da Lea Thompson, moglie di Deutch per più di 30 anni.

Ma come ha fatto Howard Deutch a iniziare il sodalizio con John Hughes?

Avevo una compagnia che si occupava di fare i trailer dei film, e ci siamo conosciuti mentre lavoravamo a Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare. A John è piaciuto il lavoro e siamo diventati sempre più amici. All’epoca io dirigevo anche video musicali, erano tempi in cui tutti lo facevano. Per cui mi ha chiesto sue ne volevo fare uno per Sixteen Candles e gli è piaciuto. Ecco come è andata!


Avengers: Infinity War, i Marvel Studios pubblicano otto foto dietro le quinte mai viste prima!

Sono passati ormai due anni dall’uscita di Avengers: Infinity War, e pensavamo di aver visto già tutte le foto del film dei Marvel Studios. Convinzione smentita dalla Disney, che venerdì ha pubblicato otto scatti inediti dietro le quinte del blockbuster dei Fratelli Russo in occasione del suo lancio sul catalogo americano di Disney+ (dove finora non era ancora disponibile).
Nelle immagini vediamo, per esempio, Chris Hemsworth e Chris Evans che discutono sul set, riparati dal sole da dei coloratissimi ombrelli. Oppure Scarlett Johansson durante le riprese di un intenso primo piano, o ancora gli attori sul campo di battaglia a Wakanda. Uno scatto in bianco e nero immortala Robert Downey Jr e Tom Holland (in tuta di motion capture) in teatro di posa. E ancora, Karen Gillan raffigurata insieme a una replica perfetta della testa di Nebula.

Trovate tutte le immagini qui sotto!


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Relic: un nuovo poster del film con Emily Mortimer, Robyn Nevin e Bella Heathcote

In rete è approdato un nuovo poster di Relic, film che segna il debutto alla regia di Natalie Erika James.
La sinossi recita: “Quando l’anziana madre Edna scompare inspiegabilmente, sua figlia Kay e sua nipote Sam si precipitano nella casa di famiglia in campagna ormai in rovina, scovando indizi sulla demenza della donna assente da quel luogo. Quando Edna ricompare misteriosamente Key teme che sua madre sia riluttante o incapace di dire effettivamente dove sia stata, il tutto va in conflitto con l’entusiasmo spudorato di Sam nel rivedere sua nonna. Mentre il comportamento di Edna diventa più instabile, entrambe le donne iniziano a percepire che una presenza insidiosa nella casa potrebbe prendere il controllo della situazione”.

Del cast fanno parte Emily Mortimer, Robyn Nevin e Bella Heathcote.

Il film sarà disponibile nelle sale americane e in VOD dal 10 luglio.

Di recente abbiamo visto Emily Mortimer in titoli come Phil, Good Posture, Il Ritorno di Mary Poppins, La Casa dei Libry, The Party e Un viaggio indimenticabile. Bella Heathcote è apparsa invece in La Genesi di Wonder Woman, Cinquanta Sfumature di Nero e in The Neon Demon. Abbiamo invece visto di recente Robyn Nevin in film come Gods of Egypt o in serie televisive come Re di Cuori, Back in Very Small Business, Cleverman e Upper Middle Bogan.

Potete vedere il poster qua sotto:




Rob Minkoff alla regia dell’adattamento animato di How Winston Delivered Christmas

Secondo quanto riportato da Variety Rob Minkoff, regista di amati film animati come Il Re Leone, Mr. Peabody & Sherman ma anche di Stuart Little e Stuart Little 2, è stato scelto per dirigere l’adattamento cinematografico animato di How Winston Delivered Christmas.
Scritta e illustrata da Alex T. Smith l’opera “How Winston Delivered Christmas” segue la storia di un topolino coraggioso che trova una lettera destinata a Babbo Natale che è stata smarrita durante il suo tragitto. Quindi il piccolo topino, senza perdere tempo, decide di consegnare lui stesso la lettera per il giorno di Natale.

Pubblicato per la prima volta nel 2018 il libro ha venduto più di 72.000 copie in tutto il mondo.

“Alex ha tirato fuori un delizioso cast di personaggi per questa storia classica e senza tempo che trasuda magia natalizia e commovente avventura”, ha dichiarato il regista riguardo il progetto.

Tra i progetti cinematografici curati da Minkoff troviamo Il Re Leone, Mr. Peabody & Sherman, La Casa dei Fantasmi, Stuart Little – Un Topolino in Gamba, Stuart Little 2, Le Regole della Truffa e Il Regno Proibito.


Christina Ricci, Tom Hopper e David Dastmalchian nel cast dell’action thriller Can’t Stop the Dawn

Secondo quanto riportato da Variety Christina Ricci, Tom Hopper e David Dastmalchian faranno parte del cast di Can’t Stop the Dawn, action thriller indipendente che sarà diretto da Marianna Palka (I’m the Same, Egg, Bitch).
Basato su una sceneggiatura di Tony Armer l’opera si ispira a un concept di Dale Pople. Nel lungometraggio la Ricci interpreta una madre single malata terminale che viene reclutata da un misterioso agente (Hoper) per assassinare il leader di una setta che traffica esseri umani (Dastmalchian) e promette alla donna una vita migliore per suo figlio.

Tony Armer, Marty Poole (Fairway Film Alliance), Michael E. Brown, Ramfis Myrthil e Jory Weitz produrranno il progetto. Mentre Santosh Govindaraju e Dan Reardon saranno i produttori esecutivi.

Le riprese del lungometraggio avranno inizio questo autunno a New Orleans.

Christina Ricci è apparsa al cinema negli ultimi anni in titoli come Distorted, Mothers and Daughters, Il caso di Lizzie Borden e Around the Block. Tom Hopper ha fatto parte di film come Terminator – Destino oscuro, Come ti divento Bella e presto lo vedrenmo nella seconda stagione di The Umbrella Academy. Invece abbiamo visto David Dastmalchian di recente in Ant-Man and the Wasp.


Michael Shannon, Kate Hudson, Don Johnson e Da’Vine Joy Randolph nel cast della commedia Shriver

Il film è ambientato in un piccolo college che cerca di fare il salto all’interno del monto letterario, e crede di avere la sua opportunità con Shriver, un famoso e schivo scrittore che vive nell’ombra da 20 anni. Ma la persona da loro individuata è uno Shriver diverso: si tratta di uno sfortunato tuttofare che non ha mai letto un libro in vita sua e che ha difficoltà nel distinguere la fantasia dalla realtà. Senza nulla da perdere questo Shriver accetta l’invito per partecipare al festival letterario del college. Poi, tuttavia, il “vero” scrittore farà la sua apparizione.

Il resto del cast è composto anche da Jimmi Simpson, Zach Braff, Mark Boone, Jr. e Aja Naomi King.

Le riprese di Shriver sono state interrotte a causa della pandemia globale ma presto riprenderanno. Tra i produttori trovciamo Jina Panebianco e Michael J. Reiser della CaliWood Pictures insieme a Robert Ogden Barnum, Byron Wetzel, Lucas Jarach e Josh Kesselman. Wesley R. Sierk, III, John D. Straley e Joseph Panebianco saranno invece i produttori esecutivi.


Black Is King: il visual album di Beyoncé arriva su Disney+ il 31 luglio

Qualche settimana fa si è diffusa la voce che Beyoncé stesse unendo le forze con la Disney per realizzare diversi progetti, ebbene oggi a sorpresa è stato annunciato il primo: Disney+ infatti ha annunciato che il 31 luglio 2020 uscirà sulla piattaforma streaming Black Is King, il visual album con le musiche di The Lion King: The Gift, album pubblicato l’anno scorso e ispirato al remake live action de Il Re Leone, nel quale la popstar ha doppiato Nala.
Black Is King, scritto, diretto e prodotto a livello esecutivo, uscirà proprio un anno dopo il lancio globale del film, che ha incassato 1.6 miliardi di dollari ed è ora disponibile su Disney+.

Un teaser trailer è disponibile in esclusiva sul sito ufficiale beyonce.com.

L’album The Lion King: The Gift, lo ricordiamo, ha visto la partecipazione delle star del film oltre che di Childish Gambino, Kendrick Lamar, Pharrell, 070 Shake, Tierra Whack, Jay-Z, Blue Ivy Carter e Jessie Reyez e artisti africani come Wizkid, Shatta Wale, Burna Boy, Mr Eazi, Tiwa Savage, Tekno, Yemi Alade, Busiswa e Salatiel.

“Black Is King celebra, a perenne memoria per il mondo, l’esperienza dei Neri,” hanno dichiarato ufficialmente Disney e la Parkwood Entertainment di Beyoncé. “Il film è una storia per i posteri che informa e ricostruisce il presente. Un incontro tra culture e credi condivisi tra generazioni. Una storia di come le persone che sono rimaste senza niente abbiano un dono straordinario e un futuro ricco di obiettivi.”

Secondo le due compagnie, l’album visuale reimmagina le lezioni del Re Leone per “i giovani re e regine di oggi in cerca delle loro corone”, rendendo onore ai viaggi delle famiglie Nere nel corso del tempo. L’album visuale racconta la storia del “viaggio trascendente di un giovane re attraverso il tradimento, l’amore e la scoperta di sé”. I suoi antenati lo guideranno verso il suo destino, e con gli insegnamenti di suo padre e l’aiuto dell’amore della sua infanzia otterrà le virtù necessarie per reclamare la sua casa e il suo trono. Il film è stato prodotto nell’arco dell’ultimo anno, con un cast e una troupe che rappresentano “connessione e diversità”.


Captain America: Civil War, il titolo è “offensivo” per la comunità afroamericana?

Sembra che la cancel cultur sia arrivata anche ai film Marvel Studios e in particolare a Captain America: Civil War. Secondo quanto emerso da Twitter nelle ultime ore, il film con protagonista Chris Evans e Robert Downey Jr. avrebbe un rimando diretto nel titolo ad un periodo storico davvero nefasto per la comunità di colore negli Stati Uniti.

L’associazione è presto fatta: il Civil War presente nel titolo è stato incriminato perché si collega direttamente alla Civil War di cui gli Stati Uniti sono stati teatro, che si è svolta tra il 1861 ed il 1865 e che aveva ai due schieramenti opposti nordisti e sudisti, oppositori e difensori della schiavitù.

C’è da dire che questo passo è forse una delle estremizzazioni peggiori che in questi giorni stanno vedendo film e serie tv bloccati, rimossi, censurati, sospesi per via di una rappresentazione sbagliata, offensiva o ormai desueta dei rapporti tra le etnie. C’è però da dire anche che il termine “guerra civile” in questo caso incriminato, sta ad indicare una guerra, un conflitto tra persone appartenente allo stesso gruppo sociale. Anche l’Italia ha avuto la sua guerra civile durante la liberazione dal fascismo, per esempio.

Oltretutto la Guerra Civile a cui si fa riferimento nel film Marvel è chiaramente quella trai Vendicatori, guidati da Captain America e Iron Man, quindi due eroi appartenenti allo stesso gruppo (gli Avengers) che si scontrano, portando dalla loro diversi membri del gruppo, termine mutuato dai fumetti che lo adottano nella stessa accezione.

Non sappiamo se tale accusa di linguaggio improprio sarà presa sul serio, ma sempre sostenendo le lotte del movimento Black Lives Matter, ci permettiamo di suggerire altri modi e altri prodotti da incriminare, per motivi decisamente più importanti e sostanziali, rispetto all’utilizzo del termine “guerra civile
”!

TERMINATOR: DESTINO OSCURO, MACKENZIE DAVIS: "PENSARE A UN SEQUEL È DA MATTI"

Terminator: Destino Oscuro non ha dato i risultati sperati, e Mackenzie Davis ne è perfettamente consapevole, tanto da osservare come sarebbe "abbastanza da matti" pensare a un sequel per la pellicola diretta da Tim Miller.
Il discorso dell'attrice di Terminator e Blade Runner 2049 non fa necessariamente riferimento alla qualità del film, ma verte essenzialmente sulla volontà del pubblico.
"Ho amato davvero il film, e sono così orgogliosa di quello che abbiamo fatto, ma non c'è stata una richiesta tale al boxoffice da giustificare il pensiero di un settimo film. Sarebbe abbastanza folle" ammette candidamente la Davis durante un'intervista con NME.
"Si dovrebbe prestare più attenzione a quello che vogliono gli spettatori, e loro vogliono cose nuove. Io voglio cose nuove. Ci sono così tante persone interessanti che non si ritrovano nello stampo dei grandi franchise che non hanno ancora avuto l'opportunità di realizzare film. Dovremmo investire su di loro, adesso".

Nonostante il sesto film della saga di Terminator abbia visto il ritorno di Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger sullo schermo, questo non è stato accolto con e entusiasmo al botteghino, e i numeri, come fa notare anche la Davis, semplicemente non sono quelli che di solito innescherebbero i meccanismi che portano a un'ulteriore espansione. E voi, avete visto Terminator: Destino Oscuro? Vi è piaciuto?


GLI INTOCCABILI: ROBERT DE NIRO E I COSTUMI DI AL CAPONE, UNA RICERCA SCRUPOLOSA

Robert De Niro accettò di recitare in The Untouchables - Gli intoccabili ad una condizione: l'attore voleva indossare gli autentici costumi di Al Capone. L'attore hollywoodiano si spiense oltre: arrivò addirittura a rintracciare i veri sarti di Al Capone e chiese loro di realizzare abiti identici per il film.

De Niro volle perfino indossare lo stesso stile di biancheria intima di seta che indossava Al Capone, anche se non sarebbe mai stata vista sullo schermo. I produttori, conoscendo la reputazione di De Niro, uno degli attori simbolo dell'Actors Studio e del metodo Strasberg, acconsentirono.

Prima dell'inizio delle riprese di Gli intoccabili il regista non concesse molto tempo a De Niro e l'attore non riuscì a guadagnare i chili extra necessari per il ruolo. Lui e Brian De Palma decisero quindi di utilizzare dei cuscinetti e cuscini al fine di ottenere l'effetto desiderato.

L'icona della moda Giorgio Armani, che ha realizzato gran parte dei costumi di questo film, ha detto a Brian De Palma che avrebbe dovuto ingaggiare Don Johnson per interpretare Eliot Ness. Johnson indossava Armani in televisione ogni settimana durante gli episodi di Miami Vice e Armani definiva Johnson la sua "musa maschile".


SHOWGIRLS: L'UNICA SCENA CHE FECE SENTIRE A DISAGIO LE PROTAGONISTE DEL FILM

Le attrici di Showgirls dovettero affrontare molte sfide durante le riprese ma le protagoniste del film si sono lamentate con Paul Verhoeven, il regista della pellicola, solo ed esclusivamente a causa di una scena in particolare: quella delle scimmie.

Elizabeth Berkley ha parlato spesso, durante le interviste del tour promozionale rilasciate in vista della premiere della pellicola, che si è poi rivelata essere un flop commerciale, di come le scimmie fissassero costantemente il suo seno nudo. Le altre attrici hanno confermato la sua versione, raccontando di aver vissuto esperienze molto simili sul set.

E adesso spogliati! 10 striptease indimenticabili dello schermo

Showgirls è considerata una pellicola cult nonostante il poco successo commerciale: il film è costato 45 milioni di dollari e ne ha incassati solo venti, ha vinto 8 Razzie Awards quale peggiore prodotto cinematografico dell'anno e degli anni novanta, oltre ad essere stato inserito nel libro dei The Official Razzie Movie Guide nella sezione "Il meglio del peggio".

15 film con le scene hot più belle del 2019

Nel 2015 Paul Verhoeven ha dichiarato che il film ha rovinato la carriera di Elizabeth Berkley: "Showgirls ha sicuramente rovinato la carriera di Elizabeth Berkley, ha reso la mia vita più difficile ma per Elizabeth è stato un vero disastro. Hollywood le ha voltato le spalle."


GAEL GARCÍA BERNAL, PROTAGONISTA DI WASP NETWORK: “EROE È CHI SI OCCUPA DELL’AMBIENTE: COME GRETA THUNBERG"

Cuba, 1990: il governo mette in piedi un'organizzazione segreta, Red Avispa (in inglese Wasp Network), per contrastare le organizzazioni terroristiche anti-castriste a Miami. Composto da cinque uomini, questa rete di spionaggio richiede il sacrificio di tutto: la propria famiglia, la propria casa, la propria vita.

Presentato in concorso alla 76esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Wasp Network è disponibile su Netflix dal 19 giugno. Diretto da Olivier Assasyas, il film può contare su un cast di star: il premio Oscar Penelope Cruz, Edgar Ramirez, Ana De Armas, Wagner Moura (indimenticato Pablo Escobar nella serie Narcos) e Gael García Bernal.

Wasp Network, la recensione: Olivier Assayas fra spie e doppio gioco

L'attore messicano interpreta Gerardo Hernández: abbiamo parlato con lui del film proprio al Lido di Venezia.

Olivier Assayas, regista di Wasp Network, ora su Netflix: "Con questo film mi sono messo alla prova"

In Wasp Network vediamo come i cinque membri del team di spionaggio debbano sacrificare tutto per poter proteggere il proprio paese, anche le loro famiglie. Allo stesso tempo mogli e figli devono andare avanti senza di loro: chi sono dunque i veri eroi?

Secondo Gael García Bernal: "Entrambi e completamente alla pari. Ovviamente sapevano cosa stava succedendo. È una storia molto bella: la pellicola racconta un momento molto particolare dello spionaggio. Normalmente pensiamo allo spionaggio come qualcosa di violento, che serve a impedire qualcosa. Invece qui mettono in piedi un'organizzazione per fermare la violenza: è una visione romantica, ma sento che tutto è fatto in funzione di un sentimento d'amore. Sono persone anche loro: per prepararmi ho passato diverso tempo in un carcere e ho scoperto delle persone che stavano per morire di tristezza. Isolate, in condizioni di massima sicurezza. Senza le loro mogli, senza le loro famiglie, che speravano di poter incontrare di nuovo. Sono entrambi eroi: sia le mogli che gli uomini, alla pari. Anche i bambini: tutta la famiglia. Persone che si interrogavano ogni giorno sul perché stavano facendo quello che facevano: e alla fine valeva la pena di fare il loro sacrificio, perché hanno ostacolato un'attività criminale."

Wasp Network, Penelope Cruz: "Non condivido la mentalità della mia Olga, ma ho imparato a capirla."

Secondo Gael García Bernal chi sono oggi i veri eroi? "Tutte le persone consapevoli dell'importanza dell'amore, che hanno una visione poetica del futuro. Sono le donne, sono i bambini, come Greta Thunberg. Ci sono un sacco di eroi che non sono riconosciuti come tali: però ci sono, aiutano le altre persone, piantano alberi, si preoccupano dell'ambiente, lavorano per il bene comune. Per me sono questi i veri eroi."
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Alla Mostra di Venezia Gael García Bernal era in concorso con due film: Wasp Network di Olivier Assayas ed Ema, di Pablo Larrain (che uscirà nelle sale italiane il 2 settembre 2020). In Ema il suo personaggio, un ballerino, ha un monologo meraviglioso in cui esprime tutto il suo odio verso la musica reggaeton. Parlando per assurdo, cosa succederebbe se il suo personaggio in Wasp Network ascoltasse quel tipo di musica? L'attore ci ha detto ridendo: "Sarebbe molto interessante fare questo mash-up! Che cosa assurda. Questo film è ambientato a Cuba e Cuba ha un'enorme cultura musicale. Il reggaeton c'è in tutta l'America Latina, anche in Italia. La parola reggaeton è una cosa nuova nell'industria, viene da altre correnti. È molto bello da ballare quando è forte: il reggaeton romantico non mi piace. Il reggaeton forte è bello. A Panama c'è un musicista che si chiama El General, ha segnato l'inizio del reggaeton, ed è quello che ballano le spie di Wasp Network. È molto difficile confrontare questi due mondi: sono completamente diversi. Ma a modo loro sono entrambi molto politici."


FROZEN II: DIETRO LE QUINTE, PARLA CHRIS BUCK: “I PERSONAGGI DEL FILM SONO LA MIA FAMIGLIA”

Chi conosce e ama l'animazione sa quanto lungo e complesso sia il lavoro necessario a portarci sullo schermo uno dei film che conquistano il pubblico. La docuserie Frozen II: Dietro le quinte, disponibile su Disney+ dal 26 giugno, non fa che confermare questa grande verità, ma abbiamo avuto la fortuna e l'onore di poter approfondire il tema in modo diretto con uno dei due registi del film, Chris Buck, in una piacevole chiacchierata telefonica in cui non ci ha solo raccontato qualche dettaglio del processo creativo, ma anche un paio di simpatiche curiosità sul suo lavoro e sul mondo di Frozen II.

Come si nota nella docuserie, realizzare Frozen II è stato un viaggio "nell'ignoto". Ci racconti il processo che ha reso la visione del film sempre più chiara?

Chris Buck: Ogni film d'animazione è difficile e credo che il documentario mostri con precisione quanto ogni film sia una sfida. Penso che un sequel abbia sue proprie difficoltà e per me la principale è di restare fedele ai personaggi, ma allo stesso tempo lasciare che possano crescere. È quello che abbiamo cercato di fare con Frozen II - Il segreto di Arendelle, per questo è necessario metterli alla prova, spingerli in territori inesplorati, ma è eccitante e stimolante vedere in che direzione andranno e se sembra la soluzione giusta per loro.

Nella serie vediamo che ricevete feedback dai vostri colleghi dopo le proiezioni interne. Ricordi l'appunto più utile che avete ricevuto?

Più che una nota specifica, quello che è utile è vedere quante persone fanno notare le stesse cose. Se molti sono confusi dalla stessa parte di film, allora vuol dire che abbiamo un problema, ma se si tratta di una segnalazione isolata, può dipendere da una inclinazione personale, capita anche a me quando commento la lavorazione di altri film. Quindi bisogna saper distinguere gli appunti che riceviamo e credo che il segreto sia di raccogliere tutto quello che ci viene detto e cercare di andare anche al di là di ciò. A volte non è necessariamente l'appunto o la soluzione proposta in sé a essere importante, ma l'indicazione che ci sia qualcosa che non va in una scena e quindi che è necessario riscrivere qualcosa per migliorare.

C'è qualcosa che non è stato possibile inserire nella versione finale del film e che rimpiangi di non essere riuscito a mantenere?

Bè, c'è una canzone, è una canzone di Kristoff e Anna, ma soprattutto Kristoff, che amavo. Credo sia presente nell'homevideo e anche nella docuserie. Abbiamo cercato di farla funzionare, perché è una canzone molto carina con lui che cerca di dichiararsi ad Anna, che si unisce a lui in un duetto molto divertente. È stata dura tagliarla, ma faceva aprire il personaggio troppo presto visto che faceva parte del primo atto, e abbiamo capito che serviva dare più respiro al suo arco narrativo e non farlo arrivare a quel punto fin quasi al finale. Ci ho sofferto molto, ma è la storia che comanda e siamo stati costretti a eliminarla.

E invece qual è la scena più complessa del film e perché?

La scena più complessa... su tutte, credo la canzone Mostrati. È anche nel documentario e potete vedere che sfida che è stata, perché è il culmine del viaggio di Elsa e dei due film di Frozen, è tutto in quella scena. Viene verso la fine del secondo atto del secondo film, quando ci sono già state Let it Go e Nell'ignoto e quindi porta su di sé anche il peso delle canzoni precedenti. E del film, entrambi i film. C'erano così tante cose da fare nel modo giusto, e così tante che abbiamo provato pensando che avrebbero funzionato, ma non andavano. Ne abbiamo provate molte versioni, molte più di quelle che potete vedere nel documentario, e ci sono state tantissime discussioni. Quindi sì, per me è quella la scena più complessa da realizzare, che è arrivata anche molto tardi nel processo di definizione della storia, quando c'erano già delle componenti visive che è stato necessario modificare.

Come lavori insieme a Jennifer Lee? Come condividete idee e compiti nel corso della lavorazione?

Abbiamo lavorato insieme sin dal primo film e ci conosciamo benissimo. Parliamo molto, discutiamo tra noi, ne parliamo con il nostro Head of Story e gli altri Story Artist, poi lei va via e scrive. A volte torna dopo qualche giorno, altre volte nel mezzo della produzione arriva con pagine scritte ogni mattina, ne parliamo e le sviluppiamo. Adoro lavorare con Jennifer, è così incredibilmente creativa e collaborativa che è un piacere lavorare con lei. Ma tutto torna sempre allo stesso punto: i personaggi. Assicurarsi che siano fedeli a se stessi, ma lasciandoli crescere e andare oltre le proprie confort zone.

I personaggi di Frozen sono come membri della famiglia per tanti bambini di tutto il mondo. È così anche per voi?

Ti racconto una storia che ti fa capire quanto siano una famiglia per me. Era più o meno un mese dopo l'uscita del film e sentivo di dover prendere una pausa da questi personaggi. E ho fatto un sogno: ero alla guida di una station wagon, una vecchia station wagon, e tutti i personaggi di Frozen erano sul sedile posteriore. C'erano Anna, Elsa, Olaf, Kristoff, Sven... tutti sul sedile posteriore a parlare, urlare, ridere e chiedere "manca molto?" come fanno i ragazzini in auto. Ho fermato la macchina, ho aperto tutte le portiere e loro sono corsi fuori. Li ho salutati pensando "dovete cavarvela da soli adesso" ed è stato un momento felice, un addio felice, ma con un sapore agrodolce, perché sono una parte di me. È come dici tu, sono una famiglia, guardo a tutti e cinque come membri della mia famiglia. Gli voglio bene e mi mancano ora che non passo del tempo con loro ogni giorno. Ma penso che siano felici dove sono ora.

Per noi spettatori ha un sapore magico poter vedere Kristen Bell, Idina Menzel e gli altri voice talent recitare e cantare le canzoni. Cosa provate voi la prima volta che li vedete nei panni dei personaggi?

Per noi è molto emozionante. Facciamo dei provini prima, quindi passiamo del tempo con gli attori prima che inizino il loro ruolo, impariamo a conoscerli e alcuni ci stupiscono. Kristen Bell, per esempio, è stata una sorpresa meravigliosa, non avevamo idea che avesse una voce così strabiliante finché non è venuta a fare i provini. Eppure lavorare con loro nello studio di registrazione è un vero spasso. Ce ne stiamo lì con loro a pochi passi, dietro il vetro, e giochiamo, creiamo i personaggi e le scene insieme, e poi vederli animati per la prima volta è da brividi. Le scene che vedete nel documentario, con loro che recitano i dialoghi, sono voci che emergono da quei personaggi per la prima volta. Ma è tutt'altra esperienza quando provano le canzoni, quella è una cosa da pelle d'oca, è come il giorno di Natale per noi. Siamo fortunati, abbiamo un gran cast. Idina Menzel è straordinaria, Jonathan Groff è incredibile. E poi Kristen Bell e Josh Gad, un cast incredibile con voci fantastiche. È una gioia star lì seduti ad ascoltarli.

Mi sono venute letteralmente le lacrime agli occhi vedendo la reazione tua e di Jennifer Lee la prima volta che ascoltare la versione definitiva di Nell'ignoto e penso che sia fantastico poter avere questa opportunità grazie a Disney+. Sei d'accordo? Pensi che sia importante condividere questa parte del vostro lavoro con il pubblico?

Oh sì, assolutamente. Siamo stati molto disponibili con la troupe del documentario, gli abbiamo detto che potevano riprendere quello che volevano e non ce ne siamo preoccupati, Penso che sia importante mostrare quelle emozioni, far vedere quanta passione mettiamo in questi film, quanto ci teniamo e quanto sia eccitante per noi quando il lavoro ci soddisfa. Il momento a cui ti riferisci è l'ascolto della canzone di Idina Menzel con la base suonata dall'orchestra, che non avevano ancora avuto modo di ascoltare. C'era stata una versione demo con una base sinfonica molto minimal, quindi ascoltarla con il pieno orchestra è stato travolgente. Credo che sia interessante per il pubblico vedere questi momenti. Mia moglie ha guardato gli episodi con me e persino lei era senza parole. Sono contento che possiate vedere quanto possa essere emozionante a volte il nostro lavoro.


JORDAN PEELE ALLA REGIA DI UN MOSTRO UNIVERSAL, WILL SMITH SARÀ IL PROTAGONISTA?

Secondo quanto riportato in questi minuti, il regista e sceneggiatore premio Oscar Jordan Peele starebbe sviluppando un nuovo remake dei Mostri della Universal, col progetto che mira ad ottenere Will Smith nella parte del protagonista.

Grazie al successo di Get Out e Noi Peele si è imposto come una nuova voce di spicco nell'horror mainstream americano e non, e considerato il grande successo de L'Uomo Invisibile di Leigh Whannell sembra naturale che la Universal voglia rivolgersi ad uno dei suoi autori di punta per questo nuovo progetto.

L'indiscrezione arriva da un rapporto di Daniel Richtman, lo stesso che aveva collegato Ryan Gosling ad un film Mostri della Universal allora senza titolo, che poi circa un mese dopo l'uscita del rumor si è rivelato essere The Wolfman. Questo dettaglio aggiunge sicuramente molta credibilità al rapporto di Richtman, anche se attualmente non ci sono informazioni riguardanti al progetto né a quale mostro del grande poster Universal faccia riferimento.

La cosa interessante è che Will Smith, fatta eccezione per Io Sono Leggenda se vogliamo, non si è cimentato con l'horror nel corso della sua carriera brevemente approfondito leggermente il genere horror in I Am Legend, e il che dovrebbe bastare ad aumentare la curiosità dei suoi fan verso il progetto. Ricordiamo che Jordan Peele ha firmato per un contratto di cinque anni con la Universal, con la major che produrrà i prossimi due film dell'autore.


L'ARMATA BRANCALEONE, MARIO MONICELLI VOLEVA SOSTITUIRE GIAN MARIA VOLONTÉ: ECCO CON CHI

L'Armata Brancaleone, indimenticabile commedia del 1966 diretta da Mario Monicelli considerata tra i capolavori della filmografia del regista.

Nel film, un gruppo di furfanti scalcinati ruba una pergamena che garantisce al suo portatore la signoria sulle terre di Aurocastro, in Puglia. Incontrato un cavaliere in arnese, Brancaleone da Norcia, lo eleggono a loro duce e decidono di prendere possesso di quelle fantomatiche ricche terre. Da lì, molte avventure li attenderanno lungo il cammino.

La pellicola è passata alla storia anche grazie alle sue straordinarie interpretazioni, tra cui quelle di Vittorio Gassman e Gian Maria Volonté. La scelta di affidare a quest'ultimo ruolo di Teofilatto dei Leonzi fu imposta dal produttore Mario Cecchi Gori: al tempo l'attore era noto soprattutto per gli spaghetti western di Sergio Leone, ma Monicelli era convinto che non sarebbe andato bene per interpretare il personaggio. Qualche anno più tardi, infatti, il regista rivelò che avrebbe preferito Raimondo Vianello.

L'Armata Brancaleone è anche celebre per aver dato vita ad una lingua tutta sua, formata da espressioni che vengono utilizzate ancora oggi. Lo stesso titolo del film è entrato nei dizionari come "gruppo di persone volenterosamente associate in una qualche impresa, attività, lavoro, missione, che mostra evidenti limiti di organizzazione ed efficienza".


KEIFER SUTHERLAND, LA STAR DI RIFLESSI DI PAURA HA UNA SECONDA CARRIERA: SCOPRITE QUALE

Noto soprattuto per il ruolo di Jack Bauer nella serie televisiva 24, Keifer Sutherland nutre un'altra grande passione oltre alla recitazione. Possiede uno studio di registrazione e un'etichetta discografica, la Ironworks, e da qualche anno è anche un cantante country.

Nei mesi scorsi Sutherland si è esibito anche in un concerto a Milano. Per l'occasione, aveva raccontato dei molti fan che lo vedono "solo" come un attore: "Ormai ci sono abituato. Abbiamo fatto moltissime date in tutto il mondo, e c’è sempre qualcuno che chiede a Jack Bauer o al Presidente Kirkman di prendere il mio posto in scena. Dico sempre che è come la gente che guarda le corse automobilistiche aspettando che ci sia un’incidente."

"Il mio lavoro è invece quello di fare una buona corsa" ha proseguito. "Capisco che ci si possa non fidare di un’attore che si reinventa musicista, ma so anche che quello che sto facendo lo faccio per davvero, che non è un hobby o un passatempo per una star annoiata. Questo è quello che amo fare adesso e che continuerò ad amare per il resto della mia vita".

Sutherland è apparso di recente come protagonista di Designated Survivor, serie interrotta da Netflix dopo la messa in onda della terza stagione. "Non sto dicendo che smetterò di fare l’attore" ha spiegato. "Sto dicendo che la musica è una cosa importante, che mi piace fare bene, che mi sta dando grandissime soddisfazioni e che non la prendo come uno svago ma come un impegno. Non voglio essere o sembrare un attore che canta, ma un musicista".

Il prossimo agosto l'attore potrà essere visto nel cast di The Fugitive, show di Quibi basato sull'omonimo film con Harrison Ford.


FLASH, SENZA MICHAEL KEATON LA PRODUZIONE DEL FILM AVVICINERÀ CHRISTIAN BALE!

Il ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman ha senza dubbio fatto impazzire di entusiasmo i fan dell'universo di Tim Burton e gettato Flash di Andy Muschietti di prepotenza nella lista dei film più attesi, ma le trattative non sono state ancora risolte in via ufficiale.

Tuttavia la sceneggiatura sarebbe ormai pronta e la presenza di un Bruce Wayne/Batman, a meno di prossime modifiche, sarebbe stata ben più che assodata: quindi, che Keaton accetti o meno, la produzione dovrà ottenere il suo Batman.

Ora, secondo il DCEU Mythic del sempre affidabile Jeremy Conrad, i colloqui tra DC e Keaton sono attualmente in corso, ma nel caso in cui falliscano la Warner Bros. sarebbe pronta ad avvicinare nientemeno che Christian Bale, che ha interpretato il Cavaliere Oscuro nella famosa e acclamata trilogia scritta e diretta da Christopher Nolan. Niente George Clooney né Val Kilmer, quindi, ma neanche Ben Affleck: sempre Conrad ha infatti riferito che lo studio al momento non ha in programma di avvicinarsi a Ben Affleck, il quale ha espresso in passato la sua decisione di aver definitivamente concluso il suo ciclo con il ruolo.


HAYLEY ATWELL, L'ALLENAMENTO PER MISSION: IMPOSSIBLE È UNA CITAZIONE A FROZEN

Come ormai sappiamo da mesi, la talentuosa Hayley Atwell (Agent Carter, Black Mirror) sarà tra le protagoniste e new entry del prossimo e attesissimo Mission: Impossibile 7, nuovo capitolo della saga action spy-thriller scritto e diretto da Christopher McQuarrie e con protagonista l'instancabile Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt.

Essendo Mission: Impossible un franchise ricco d'azione, la Atwell si sta attualmente allenando duramente per ricoprire il suo misterioso ruolo del film, di cui purtroppo sappiamo ancora pochissimo, e per portare a termine con il massimo risultato il suo crossfit e qualche addominale - senza dimenticare le gambe -, l'attrice ha deciso di indossare per i suoi esercizi un meraviglioso "ensamble ghiacciato", che ha mostrato a tutti i suoi follower via Instagram.

Come ha poi scritto in didascalia, i pantaloncini attillati sono stati scelti "in omaggio a Forzen". In Mission: Impossible 7 la Atwell reciterà inoltre a fianco di un altra agguerritissima e sensazionale collega del MCU, Pom Klementieff, e anche insieme a Vanessa Kirby.

Nel cast del film vedremo anche Rebecca Ferguson, Simon Pegg, Shea Whigham, Esai Morales e Ving Rhimes, per un'uscita attualmente prevista nelle sale cinematografiche americane il 19 novembre 2021. Ecco quando ripartiranno le riprese di Mission: Impossible 7.


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THOR, KEVIN MCKIDD DI GREY'S ANATOMY È IL DIO DEL TUONO IN ALCUNI INIZIALI CONCEPT ART

Sin dal suo debutto nel film solista diretto da Kenneth Branagh, Thor è diventato parte vitale del Marvel Cinematic Universe, raggiungendo un incredibile successo nel corso degli anni e arrivando ad essere l'unico franchise del MCU ad avere attualmente quattro film a lui dedicati, considerando anche Thor: Love and Thunder.

Questo è accaduto anche grazie al perfetto casting di Chris Hemsworth nei panni del Dio del Tuono. Al tempo l'interprete era però un nome semisconosciuto, visto in un ruolo leggermente più importante soltanto nello Star Trek del 2009 firmato J.J. Abrams, dove interpretava George Samuel Kirk. Questo non lo ha messo immediatamente in una posizione ottimale durante i provini, tanto che a un certo punto i dirigenti Marvel avevano pensato a un altro attore per il ruolo.

Stiamo parlando di Kevin McKidd, soprattutto noto - anche nel 2009 - per vestire i panni del Dottor. Owen Hunt nel medical drama Grey's Anatomy. In lizza c'erano lui, Daniel Craig e Chris Hemsworth, e mentre Craig si allontanò velocemente dai casting anche per via degli impegni con 007, McKidd fu seriamente preso in considerazione per la parte di Thor, tanto che uno dei primi concept art del film lo aveva anche immaginato nel costume del supereroe.


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SAMUEL L. JACKSON È FISSATO COL COLORE VIOLA: LEGGETE PER CREDERE

Quando sei un attore del calibro Samuel L. Jackson il minimo che tu possa aspettarti è avere una produzione disposta a non fare troppi problemi nell'accontentare qualche tua richiesta, soprattutto quando si tratta di qualcosa che è possibile realizzare senza troppo sforzo: piazzare qualcosa di viola un po' ovunque, ad esempio.

Già, nel caso in cui non l'aveste notato, sappiate che la star di tanti film di Quentin Tarantino ha una vera, insana passione per il colore viola, tanto da averne effettivamente inserito un po' in gran parte dei film a cui ha partecipato.

L'esempio più eclatante è la spada laser di Mace Windu in Star Wars, ma la lista è piuttosto lunga: si va dal vestito indossato da Mr. Glass in Unbreakable e Glass, ma è facile notare anche l'anello di Spy o il cappello viola visto in Ipotesi di Reato.

Finita qui? Assolutamente no! In Black Snake Moan vediamo il buon Samuel suonare una chitarra viola, mentre in Snakes on a Plane lo vediamo avere a che fare con un serpente viola e blu; il colore preferito di Jackson si trova poi anche sulle SIM utilizzate dalla compagnia di Richmond Valentine in Kingsman, mentre in Turbo il viola è il colore principale del personaggio a cui l'attore presta la voce, Frusta.

Avete mai notato altri attori fissati con un colore in particolare? Fatecelo sapere nei commenti! Samuel L. Jackson, intanto, ci ha recentemente intrattenuti con delle esilaranti fiabe per bambini in quarantena.


BRUCE VS FRANKENSTEIN: SCOPRITE IL NUOVO FOLLE FILM DI BRUCE CAMPBELL

Bruce Campbell è tornato: il protagonista di alcuni dei più riusciti film del filone horror di Sam Raimi aveva già annunciato qualche anno fa l'intenzione di dare un sequel al suo My Name is Bruce, e a quanto pare l'idea è ancora viva nella sua mente.

Campbell è infatti tornato a parlare di Bruce vs Frankenstein, film che lui stesso aveva annunciato come una sorta de I Mercenari dell'horror: "Voglio mettere insieme così tante star dell'horror da far sì che sia impossibile che la gente non venga a vedere il film. Voglio dar loro cose diverse da fare. Voglio Kane Hodder che spieghi con precisione quello che mangia. Voglio che Robert Englund sia un tipo tosto, che conosca il taekwondo o qualcosa del genere. Voglio tirare fuori i lati nascosti di questi ragazzi" ha spiegato Campbell.

"Alcuni interpreteranno sé stessi, alcuni interpreteranno altri personaggi. Potrei chiedere a Kane Hodder di fare Frankenstein, oppure potrebbe interpretare Kane Hodder stesso che combatte Kane Hodder come Frankenstein. Sarebbe folle" ha poi proseguito il regista. Insomma, le premesse sembrano decisamente buone: non ci resta che sperare che questo Bruce vs Frankenstein arrivi nelle sale il prima possibile! Di recente, intanto, Campbell ha annunciato il titolo del quarto film della saga di Evil Dead.


DC, MARVEL O KEANU REEVES? CHAD STAHELSKI PARLA DEL SUO RUOLO NEI FILM

Quando pensi a Chad Stahelski il primo nome a venire in mente è ovviamente quello di John Wick, ma come sicuramente molti di voi ricorderanno il lavoro del noto regista e stuntman non è legato soltanto al famosissimo franchise con Keanu Reeves.

Il buon Chad ha infatti prestato la sua esperienza da stuntman a vari progetti inerenti il Marvel Cinematic Universe e il DC Extended Universe, mettendo quindi la sua firma anche su altri due dei franchise più famosi dell'ultimo decennio.

Parlando delle sue esperienze con Marvel e DC, comunque, Stahelski ha sottolineato la sua felicità nel collaborare con produzioni del genere: "Collaborare con i registi per dare una spinta diversa al film, o semplicemente per scambiare idee sulle scene d'azione, è qualcosa che amo. Sono uno stuntman e un esperto di arti marziali. Sono un coreografo, amo fare coreografia. Ho 30 anni di esperienza in questo mondo e Joe ed Anthony Russo sono degli amici. Walter Hamada, che lavora per Warner Bros. e gestisce i film DC, è un amico" ha spiegato il regista.

Stahelski ha poi proseguito: "Ci sono anche altre persone per cui, se dovessero chiamarmi, correrei immediatamente. Anche se dovessi solo portargli le borse. Magari glielo devo. Magari gli voglio un bene da morire per tutto il sapere che mi hanno trasmesso, magari sono semplicemente dei bravissimi ragazzi". Stahelski, ricordiamo, ha messo le sua abilità al servizio di film come il recente Birds of Prey o Captain America: Civil War.

C'è un merito, però, che va attribuito a Keanu Reeves più che al regista: fu l'attore, infatti, a scegliere il nome John Wick per il suo personaggio; vediamo, invece, qual è la vera origine del soprannome di John Wick.


THE BATMAN, WILLEM DAFOE È UN INQUIETANTE JOKER IN UNA NUOVA STUPENDA FAN ART

Diciamocelo chiaramente, Willem Dafoe è nato per vestire i panni di Joker. Nessuno può vantare un sorriso più sinistro ed enigmatico di lui. Eppure, nessuno lo ha mai scritturato per questa parte. Un'incredibile fan art però ci mostra come sarebbe il noto attore statunitense nei panni del pagliaccio per il prossimo film The Batman di Reeves.

Il nuovo progetto sul cavaliere oscuro con protagonista Robert Pattinson si preannuncia come uno dei più eccitanti della DC, complice soprattutto il suo cast stellato. Vedremo infatti artisti del calibro di Zoe Kravitz nei panni di Catwoman, Paul Dano nei panni dell'Enigmista e Colin Farrell nei panni del Pinguino.

Nessun riferimento è stato fatto al nemico per antonomasia di Batman, molto probabilmente, entrerò a far parte solo nel secondo o terzo film di Reeves dedicato al cavaliere oscuro. Per tale motivazione un designer ha proposto l'attore naturalizzato italiano per questo straordinario personaggio.

Jaxson Derr ha immaginato Willem Dafoe nei panni di un classico principe del crimine. L'attore infatti indossa il classico abito da Joker, il solito trucco bianco e i capelli verdi. I fan hanno chiesto a gran voce di vedere Dafoe come il Joker per anni, quindi sarebbe molto affascinante vederlo coprire questo ruolo, in particolare al fianco di Robert Pattinson, con cui ha recitato insieme ne The Lighthouse del 2019. Entrambe le stelle hanno un ottimo rapporto e godono di una chimica speciale e sicuramente brillerebbero insieme come nemici in questa attesissima trilogia di Matt Reeves.

Sfortunatamente, non c'è certezza che Defoe - che in precedenza aveva interpretato Green Goblin nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi - entrerà a far parte del film DC. Inoltre, va tenuto presente che Willem Dafoe è già sul libro paga della DC poiché attualmente recita come Vulko in Aquaman.


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STAR WARS, ARRIVANO NUOVE INTERESSANTI RIVELAZIONI SUL PRIMO JEDI

Il mondo di Star Wars ha spiegato più volte in modo molto convincente che il primo Jedi non serviva affatto il lato chiaro della Forza; piuttosto, si trattava di una sorta di agente al servizio dell'equilibrio. Nei vari film abbiamo avuto modo di conoscere in maniera più o meno esaustiva l'antica storia dell'Ordine Jedi.

Quando Luke Skywalker si nasconde in un esilio auto-imposto nel remoto pianeta acquatico di Ahch-To, sito del primo tempio Jedi, scopre un interessante murales che rappresenta la nascita dell'Ordine. Il murales rivelava che il Primo Jedi era un membro di una razza aliena, probabilmente legata a una specie chiamata Zeffo, che già deteneva una sorta di proto-spada laser.

In questa rappresentazione Luce e Oscurità ricevono uguale importanza, lo Jedi era visto come rappresentante dell'oscurità nella luce e della luce nell'oscurità. In altre parole, il Prime Jedi sembrava essere un agente di Equilibrio.

Conferme di questa teoria, ci sono giunte anche dalla pubblicazione di Secrets of the Jedi, scritto dal Maestro Jedi Skywalker stesso. Qui c'è una prima sezione dedicata Forza, con Luke che discute l'idea dell'allineamento della Forza. Lo Jedi sostiene che tutti quelli che sono inclini a sfruttare le vaste energie della Forza devono compiere una scelta complessa, agire per il ben superiore o per il proprio interesse personale. Detto ciò, Luke affronta il concetto di equilibrio, elemento distintivo di cui si occupava il Primo Jedi.


HENRY CAVILL DIVENTA IL SUPERMAN DELLA JUSTICE LEAGUE OF TOMORROW IN QUESTA NUOVA FAN ART

Con l'annuncio della Zack Snyder's Justice League e l'inizio delle trattative con Warner Bros per tornare nel DCEU, Henry Cavill è tornato a far sognare i fan che non vedono l'ora di rivederlo nei panni dell'Uomo d'Acciaio. Nelle ultime settimane sono emerse diverse fan art dedicate alla star, tra cui una molto particolare.

Come potete vedere in calce all'articolo, infatti, l'artista Britedit ha pubblicato su Instagram un suggestivo artwork che immagina il Superman di Cavill in versione Justice League of Tomorrow: il costume riprende i colori oro e argento dei fumetti creando un effetto davvero particolare, soprattutto se pensiamo ad una sua eventuale trasposizione sul grande schermo.

Attualmente, lo ricordiamo, Superman non è stato incluso in alcuna sceneggiatura dei film DC in arrivo nei prossimi anni, e per il momento sembra dunque esclusa una sua possibile comparsa in film come The Batman, Black Adam o The Flash. Tuttavia, come confermato da vari report, lo studio è determinato a riportare Cavill nel DCEU e sta discutendo con lui le modalità del ritorno, che potrebbe avvenire nel secondo capitolo di Shazam! in arrivo 2022.


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GLI INTOCCABILI, ROBERT DE NIRO PRETESE DI INDOSSARE LA BIANCHERIA INTIMA DI AL CAPONE

Ne Gli Intoccabili a Robert De Niro toccò uno dei suoi ruoli più complessi nonché, stando a quanto ci racconta la storia del Cinema, uno dei più memorabili: dar volto a uno dei boss più famosi di tutti i tempi, iconico a partire da quel nome che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita, non capita tutti i giorni.

Al Capone era un personaggio complesso anche per la relativa vicinanza storica (si parla, in fondo, degli allora ancora abbastanza recenti anni del proibizionismo) e per impersonarlo a dovere occorreva uno studio minuzioso, cosa nella quale il caro Bob ha pochi rivali in quel di Hollywood.

La star di C'era una Volta in America e Il Padrino è notoriamente un attore di metodo, capace di restare nei panni del suo personaggio anche quando la telecamera è spenta (per informazioni chiedere a Ben Stiller e al suo ricordo di Ti Presento i Miei). Portare avanti con successo questa filosofia richiede però una particolare attenzione ai dettagli, anche a quelli invisibili agli spettatori.

Già, perché pare che per entrare al meglio nei panni di Al Capone De Niro abbia voluto... Fisicamente entrare nei suoi panni, e quando diciamo tutti intendiamo proprio tutti! L'attore pretese infatti di indossare lo stesso tipo di biancheria di seta indossata dal boss, nonostante nessuno ovviamente l'avrebbe mai notato: la produzione, ben consapevole del modo di lavorare di Robert, non esitò però ad accontentarlo.


BATMAN, I FAN CHIEDONO A GRAN VOCE IL RITORNO DI BEN AFFLECK

ritorno di Ben Affleck nei panni di Batman, il supereroe più noto di Gotham City. Sebbene l'attore abbia chiarito più volte la sua volontà di non interpretare più il cavaliere oscuro, il pubblico lo reclama a gran voce.

Quest'anno, la campagna Release the Snyder Cut è riuscita a convincere la Warner Bros a rilasciare la Justice League di Zack Snyder su HBO Max. Ma ora i fan DC chiedono di più. Rivogliono il loro Ben Affleck. Come ben sappiamo l'attore aveva interpretato l'uomo pipistello in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League, ed è apparso anche in Suicide Squad.

Si paralava addirittura di un nuovo film sul giustiziere, in cui Ben Affleck avrebbe fatto il produttore, il regista e il protagonista. Tale progetto è ovviamente naufragato e ci ritroviamo ora con una nuova pellicola su Batman diretta da Matt Reeves e con protagonista Robert Pattinson. L'attore di Twilight inizialmente non ha convinto molto la critica ma, a detta di molti, e anche della collega Zoe Kravitz, sarebbe perfetto nei panni del cavaliere oscuro.

In molti però hanno avviato una battaglia social per il ritorno di Batfleck e, ora che la Snyder Cut è diventata realtà, c'è addirittura chi ipotizza che potrebbe essere realizzata una miniserie su HBO con Ben Affleck nuovamente nel ruolo di Batman.

Questo creerebbe certamente non pochi problemi con il The Batman di Reeves.
view post Posted: 28/6/2020, 09:02 The Umbrella Academy - Ellen News

UMBRELLA ACADEMY 2, LE STRAMBE IMMAGINI PROMOZIONALI DA INSTAGRAM

Sale la trepidazione dei fan dei Fratelli Hargreeves in attesa della seconda stagione di Umbrella Academy, in arrivo a fine luglio su Netflix, e intanto il profilo Instagram dello show si diverte a postare le immagini più disparate.

Tessere del bingo, bottiglie di latte, accette, budini, e persino bidoni dell'immondizia... No, non è una serie di cose random, o almeno, non crediamo. Ma con Umbrella Academy, chi può dirlo davvero?

L'account Instagram della popolare serie tv di Netflix sta infatti postando da alcuni giorni delle immagini relative alla seconda stagione dello show (che trovate tutte in calce alla notizia), di cui però ci sfugge il significato. Alternate a gif con protagonisti ogni giorno un membro della famiglia Hargreeves (nell'ordine #6 Ben/Justin Min, #4 Klaus/Robert Sheehan, #3 Allison/Emmy Raver-Lampman, #1 Luther/Tom Hopper, #2 Diego/David Castañeda, #7 Vanya/Ellen Page e #5 Aidan Gallagher), le strambe raffigurazioni stanno facendo scervellare i fan dello show.

"MA CHE SIGNIFICA" scrive qualcuno esasperato.

"Ragazzi, abbiamo bisogno di un contesto" elabora qualcun altro.

"Come faccio a rilassarmi se non ho la più pallida idea di cosa significhi tutto questo?" risponde qualcuno sotto al post che, avete indovinato, invitava proprio a rilassarsi.

"Dai, vuotate il sacco!" richiede un utente.

"Ma chi c'è dietro questo account?" si domanda un altro follower.

"Ho sentito un rumor che la smettevate di essere così criptici e iniziavate a postare qualcosa di sensato"
scrive in perfetto stile Allison un altro fan.

Insomma, cosa vorranno indicare tutte queste immagini? E cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione di Umbrella Academy?


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