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MARTEDI 09/06/2020 BILL & TED FACE THE MUSIC – KEANU REEVES E ALEX WINTER NEL PRIMO POSTER Alex Winter e Keanu Reeves sono pronti a viaggiare ancora nel tempo in Bill & Ted Face the Music, terzo capitolo cinematografico della saga comico-fantascientifica iniziata nel 1989 con Bill & Ted’s Excellent Adventure, e poi proseguita nel 1991 con Bill & Ted’s Bogus Journey. Lo strampalato duo, ora frenato dalle responsabilità familiari, ha ormai raggiunto la mezza età, ma deve salvare il mondo affrontando un nuovo viaggio attraverso le epoche: il nuovissimo poster ritrae infatti William “Bill” S. Preston e Theodore “Ted” Logan mentre si avvicinano alla cabina telefonica che funge da macchina del tempo. Al loro fianco ci saranno le rispettive figlie, Thea “Little Ted” Preston (Samara Weaving) e Billie “Little Bill” Logan (Brigette Lundy-Paine). Corre voce che il trailer possa uscire oggi. Troverete il poster qui di seguito, ma prima vi ricordo che Bill & Ted Face the Music arriverà nelle sale americane il prossimo 21 agosto, emergenza Covid-19 permettendo. La sinossi ufficiale Bill & Ted Face the Music vedrà i due amici ormai appesantiti dalla mezza età e dalle responsabilità familiari, parecchi anni dopo le loro avventure adolescenziali come viaggiatori nel tempo. Hanno scritto migliaia di melodie, ma devono ancora comporne una buona, men che meno la più grande canzone di sempre. Mentre il tessuto del tempo e dello spazio si squarcia attorno a loro, un visitatore dal futuro avvisa i nostri eroi che soltanto la loro canzone può salvare il mondo come lo conosciamo. Senza fortuna né ispirazione, Bill e Ted s’imbarcano in un’avventura attraverso il tempo per cercare la canzone che aggiusterà il loro mondo e porterà armonia nell’universo. Con l’aiuto delle loro figlie, un nuovo gruppo di figure storiche, e alcune solidali leggende della musica, troveranno molto più di una canzone. Nel cast figurano Alex Winter (Bill), Keanu Reeves (Ted), Samara Weaving (Thea), Brigette Lundy-Paine (Billie), William Sadler (il Tristo Mietitore), Anthony Carrigan, Kid Cudi (se stesso), Jillian Bell (Dr.ssa Taylor Wood), Hal Landon Jr. (Capitano Jonathan Logan), Amy Stoch (Missy), Jayma Mays (Principessa Joanna Preston), Erinn Hayes (Principessa Elizabeth Logan), Beck Bennett (Deacon Logan), Holland Taylor (il Grande Leader), Kristen Schaal (Kelly), Kelly Carlin e George Carlin (Rufus). Quest’ultimo è deceduto nel 2008, ma apparirà in alcuni filmati d’archivio dei primi due film. Chris Matheson e Ed Solomon, sceneggiatori del primo film, hanno scritto il copione, mentre la regia è di Dean Parisot (Galaxy Quest). La produzione di è curata da Scott Kroopf, Alex Lebovici e Steve Ponce degli Hammerstone Studios. I produttori esecutivi sono Steven Soderbergh, R. Scott Reid, John Ryan Jr., Scott Fischer e John Santilli. Il poster Il poster animato SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO – INIZIATI I LAVORI PER IL SEQUEL! Dopo il grande successo di Spider-Man: Un nuovo universo (un Premio Oscar e oltre 375 milioni di dollari incassati in tutto il mondo) la Sony ha intenzione di proseguire con il suo Ragnoverso e la produzione del prossimo film è ufficialmente iniziata, come dimostra questo tweet dell’animatore Nick Kondo. Sembra inoltre confermata la data di uscita precedentemente annunciata: 8 aprile 2022. È stato confermato che nel sequel vedremo anche Supaidaman, lo Spider-Man giapponese di cui abbiamo parlato in questo approfondimento. Il tweet LEE CRONIN DIRIGERÀ EVIL DEAD NOW, NUOVO CAPITOLO DELLA SAGA HORROR A più di due anni dalla cancellazione di Ash vs Evil Dead, la celebre saga horror creata da Sam Raimi tornerà al cinema con un nuovo capitolo, intitolato Evil Dead Now. A rivelarlo è Bruce Campbell, storico protagonista del franchise, durante un’intervista con Empire. L’attore dichiara inoltre che il film sarà scritto e diretto dall’irlandese Lee Cronin, fattosi notare l’anno scorso con il suo primo lungometraggio, l’horror Hole – L’abisso. Abbiamo appena parlato al telefono con Lee Cronin, che scriverà e dirigerà il prossimo Evil Dead. S’intitola Evil Dead Now. Sam [Raimi] ha scelto personalmente Lee – ha fatto un film fico intitolato The Hole In the Ground. Lo faremo uscire appena sarà possibile. Sam Raimi dev’essere rimasto particolarmente impressionato da Cronin, poiché gli ha affidato anche un episodio di 50 States of Fright, intitolato 13 Steps to Hell. I fan saranno però dispiaciuti di scoprire che lo stesso Bruce Campbell non avrà un ruolo in questo Evil Dead Now: Da questo punto in avanti, [i capitoli della saga] devono reggersi sui loro piedi. Il che va bene. Ed è liberatorio. Ci possono essere eroi diversi, eroine diverse in questo caso. Questo qui sarà un po’ più dinamico… vogliamo semplicemente fare in modo che la serie resti contemporanea. E il mantra, davvero, è che i nostri eroi e le nostre eroine siano solo persone normali. È su questo solco che proseguiremo. Possiamo quindi aspettarci una protagonista femminile, come nel reboot di Fede Alvarez. Con tali premesse, è probabile che Evil Dead Now segua il corso “serioso” di Alvarez, non quello splatterstick dei primi tre capitoli (e della serie Starz). THE BATMAN: MATT REEVES HA INTENZIONE DI INTRODURRE UN NUOVO JOKER NEL SEQUEL? Le riprese di The Batman, il cinecomic diretto da Matt Reeves, non sono ancora terminate ma già si parla di sequel. Come noto, il film introdurrà un bel po’ di villain appartenenti all’universo del Crociato di Gotham, come Catwoman (Zoe Kravitz), l’Enigmista (Paul Dano) e il Pinguino (Colin Farrell). All’appello manca Joker, recentemente interpretato da Joaquin Phoenix nell’acclamato film diretto da Todd Phillips, ma secondo alcuni recenti rumor la cosa non è casuale: Matt Reeves ha infatti pianificato di introdurre il clown del crimine in un eventuale secondo capitolo. Secondo quanto riportato da Daniel Richtman di The Direct il regista avrebbe intenzione di lanciare una versione completamene nuova del personaggio e anche se non comparirà in questo primo film, la sua figura sarà in qualche modo introdotta, per aprire la strada al suo debutto ufficiale. Ribadiamo che si tratta di un rumor e che quindi va trattato con il dovuto scetticismo. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo. The Batman arriverà nelle sale americane il 25 giugno 2021, e darà il via a una nuova saga cinematografica dell’Uomo Pipistrello. Non ci sarà alcun legame con la precedente versione interpretata da Ben Affleck in Batman v Superman e Justice League. Ma, poiché Gal Gadot e Jason Momoa sono ancora Wonder Woman e Aquaman, resta l’incognita su come DC e Warner riconfigureranno l’universo esteso. Nel cast di The Batman troviamo anche Zoë Kravitz nel ruolo di Catwoman, Jeffrey Wright nel ruolo del commissario Gordon. Colin Farrell e Paul Dano saranno il Pinguino e l’Enigmista, mentre Andy Serkis sarà il nuovo Alfred. Con loro anche John Turturro, nel ruolo di Carmine Falcone. The Room, Netflix non ha voluto aggiungere il film di Tommy Wiseau al catalogo Come mai The Disaster Artist arriverà su Netflix negli Stati Uniti mentre The Room, il film alla cui realizzazione è dedicata la pellicola con James Franco, invece no? Un utente su Twitter lo ha chiesto a Tommy Wiseau in persona che ha spiegato la semplicissima motivazione: Netflix ha detto di no. Insomma, il colosso dello streaming si è rifiutato di aggiungere la pellicola al catalogo. Il tweet ha subito riscosso molto seguito, così Wiseau – come potete vedere visitando la sua pagina – ha deciso di metterlo in evidenza. The Disaster Artist, lo ricordiamo, è tratto da The Disaster Artist: My Life Inside The Room, il libro incentrato proprio sulla vita di Tommy Wiseau. Il tomo, nello specifico, segue la storia della realizzazione del film The Room, divenuto un culto della cultura pop più virata verso il trash. Il film, diretto e interpretato da James Franco, è approdato nei cinema statunitensi l’8 dicembre 2017. Nel cast, oltre a James Franco, anche Dave Franco, Seth Rogen, Ary Graynor, Alison Brie, Jacki Weaver, Paul Sheer, Zac Efron, Josh Hutcerhson. California: i cinema potranno riaprire dal 12 giugno Segnale incoraggiante per il settore dell’intrattenimento negli Stati Uniti, e probabilmente anche per la Warner Bros, che non ha ancora comunicato se l’uscita di Tenet al 17 luglio è stata definitivamente confermata o meno: il California Department of Public Health ieri ha comunicato che i cinema californiani potranno riaprire a partire dal 12 giugno, lo stesso giorno in cui potranno ripartire anche le produzioni cinematografiche e televisive. Ovviamente anche in questo caso la riapertura è soggetta all’approvazione dell’autorità sanitaria delle varie contee dello stato, e in particolare di quelle di Los Angeles e San Francisco, che rappresentano due dei mercati più ricchi di tutti gli Stati Uniti per quanto riguarda gli incassi cinematografici. Tale approvazione dipenderà dai dati sulla trasmissione e le infezioni, l’indice di positività e la capacità degli ospedali di gestire un aumento di casi. Gli esercenti americani sono in ginocchio dal 17 marzo, quando il lockdown li ha costretti a chiudere i battenti mettendo in gravi difficoltà finanziarie ed economiche piccoli cinema così come grandi catene come Regal, Cinemark e AMC (quest’ultima è la catena più grande del mondo ma registrava forti perdite già da prima dell’emergenza Coronavirus). I cinema che decideranno di riaprire potranno farlo solo se rispetteranno una serie di misure sanitarie e igieniche, con una capacità limitata (almeno in una prima fase) al 25% o a 100 persone massime per ogni sala, rispettando il distanziamento sociale. Gli addetti presenti nei cinema dovranno indossare mascherine, mentre lo stesso non è richiesto agli spettatori. Cinemark ha già annunciato che riaprirà le sale a livello nazionale (dove sarà consentito farlo, la prima area sarà Dallas in Texas) il 19 giugno, mentre non sono ancora chiare le strategie di riapertura delle altre catene. Il primo nuovo film previsto per arrivare nei cinema americani è Unhinged, di Solstice Studios con protagonista Russell Crowe, la cui data di uscita è il 1 luglio. Il film successivo dovrebbe essere proprio Tenet il 17 luglio, seguito da Mulan il 24 luglio. Vi ricordiamo che in Italia i primi cinema a riaprire lo faranno dal 15 giugno. Simu Liu fa notare a Ice Cube che Shang-Chi è un personaggio Marvel ispirato a Bruce Lee “La Marvel è forte, ma datemi Bruce Lee. Un vero supereroe“. Ice Cube ha pubblicato alcune ore fa su Twitter un post dedicato a Bruce Lee, la leggenda delle arti marziali scomparsa nel 1973. L’immagine cita una frase detta da Lee e diventa iconica: La sconfitta è uno stato mentale, nessuno viene sconfitto fino a quando la sconfitta non viene accettata come realtà. Simu Liu, il protagonista del film Marvel Shang-Chi and the Legends of the Ten Rings, ha allora voluto dire la sua: E se ti dicessi che c’è un personaggio ispirato a lui nei fumetti? Il film Shang-Chi and the Legends of the Ten Rings uscirà il 7 maggio 2021 e avrà per regista Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro) su uno script di Dave Callaham (Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un Nuovo Universo). Nel corso della promozione di Il diritto di opporsi, il regista ha parlato del prossimo sottolineandone la grande importanza: “Sono cresciuto senza un supereroe al quale ispirarmi” ha raccontato il cineasta all’Hollywood Reporter. “Mi sentivo legato a Spider-Man da ragazzino, principalmente perché indossava una maschera che gli copriva il volto, perciò mi immaginavo sotto quella maschera. Adorerei dare a mio figlio un supereroe da prendere come modello. Per me è un onore avere l’opportunità di raccontare questa storia“. Tony Leuing interpreta il Mandarino mentre Simu Liu interpreta il protagonista Shang-Chi. Nel cast anche Awkwafina. Il personaggio è stato creato nel 1973 da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni). Anna Kendrick ricorda i giorni di Twilight e ammette di aver pensato a una pausa dalla recitazione In un’intervista con Vanity Fair Anna Kendrick ha ricordato le riprese di Twilight (in cui interpretava la compagna di classe di Bella, Jessica), spiegando perché la sua esperienza è stata peggiore del previsto: Girammo il primo film a Portland, in Oregon, e ricordo di aver provato davvero tanto freddo e avvilimento. Avevo le mie Converse completamente zuppe e continuavo a pensare: “Beh, mi trovo in un gruppo davvero fantastico e sono certa che saremmo grandi amici in altri contesti, ma voglio uccidere tutti”. Da un lato servì a unirci, un po’ quando affronti un trauma assieme ad altre persone, come sopravvivere assieme ad altri ostaggi e sentire un legame per tutta la vita. L’attrice ha inoltre parlato con James Corden degli ultimi impegni e dell’esigenza di prendersi una pausa dalla recitazione. Dopo Noelle (arrivato su Disney+ negli Stati Uniti l’anno scorso e prossimamente in Italia), ha inoltre prestato la voce a Poppy in Trolls World Tour, e ha poi lavorato a due serie TV, Dummy per Quibi e Love Life per HBO Max. Non sorprende, allora, che abbia pensato a una pausa: La cosa buffa è che ero arrivata alla conclusione di prendermi una pausa e smettere di correre in giro per il mondo. Smetterla di lavorare per mesi interi senza vedere la mia famiglia e i miei amici. Poi è arrivata una piccola pandemia di poco conto e ho pensato: “Non è questo quello intendevo”. Temo che quando tutto sarà finito, dall’alto mi diranno: “Ok, sei pronta a tornare a lavorare”. Volevo semplicemente più tempo per andare al cinema e cose simili. Sono praticamente chiusa in casa al momento. Auguri per la Tua Morte, Jason Blum sta lavorando sodo per far sì che il terzo film si faccia Nonostante il secondo capitolo della saga di Auguri per la Tua Morte, Ancora Auguri per la Tua Morte, abbia incassato la metà del primo episodio, 64 milioni di dollari worldwide contro 125, Jason Blum sembra ancora intenzionato a voler produrre la puntata finale del franchise. Senza scendere nei dettagli della questione, Jason Blum ha ammesso durante un’intervista con Yahoo Entertainment che “sta facendo gli straordinari” per far sì che Auguri per la Tua Morte 3 si possa fare. Si tratta di un cambio di rotta rispetto alle passate dichiarazioni tanto del produttore, che era appunto rimasto alquanto scottato dal calo negli incassi di cui vi abbiamo parlato in apertura del nostro articolo, quanto del regista Christopher Landon che, su Twitter, era addirittura arrivato a invocare l’intervento di Netflix per la chiusura della Trilogia. Più di recente, Comingsoon.net ha chiesto allora un parere alla protagonista del film, Jessica Rothe, che ha ammesso: Adorerei tanto avere l’occasione di completare la trilogia. So che Chris ha già un piano steso nel suo cervello geniale, ma so anche che vogliamo completarla a patto di fare le cose a dovere. Ha poi ammesso che sarebbe disposta ad aspettare anche decenni perché ciò accada: È buffo, ma sento che alla fine riusciremo a raccontare il resto della storia: non importa se si tratterà di attendere poco, cinque anni, dieci o venti, magari faremo come Jamie Lee Curtis per Halloween e rivedremo Tree nei panni di una cinquantenne che spacca. Adoro Tree, adoro così tanto quel personaggio e sono davvero grata di aver potuto interpretarla. La sinossi ufficiale di Ancora Auguri per la Tua Morte: Jessica Rothe guida il cast che ritorna in Ancora auguri per la tua morte, il seguito della sorpresa del 2017 di Blumhouse (Split, Scappa – Get Out, La notte del giudizio), un grande successo pieno di colpi di scena e svolte comiche. Questa volta, la nostra eroina Tree (Jessica Rothe) scopre morire di continuo è stato sorprendentemente più facile dei pericoli che la attendono. Una nuova produzione di Jason Blum. Christopher Landon torna a scrivere e dirigere il nuovo capitolo, mentre i produttori esecutivi di Auguri per la tua morte, Angela Mancuso e John Baldecchi, sono stati affiancati da EP Samson Mucke (Manuale Scouts per l’Apocalisse Zombie). Dracula: Karyn Kusama parla del nuovo, fedele adattamento del romanzo di Bram Stoker Sappiamo già che, nel novero dei nuovi progetti collegati all’Universo dei Mostri Classici in cantiere alla Universal e alla Blumhouse, c’è anche un nuovo film di Dracula verrà diretto da Karyn Kusama (Destroyer). Qualche giorno fa, la regista è stata ospite di un podcast dove ha dovuto spiegare l’approccio che intende adottare verso questo progetto. È un adattamento abbastanza fedele del romanzo di Bram Stoker. A mio modo di vedere, uno degli aspetti, in passato, più trascurati negli adattamenti di Dracula è l’idea delle voci multiple. Il libro è raccontato da diversi punti di vista. E quello a cui non abbiamo sostanzialmente mai accesso è proprio quello a cui la maggior parte degli adattamenti dà accesso, ovvero quello dello stesso Dracula. In un certo senso direi che sarà sì un adattamento di Dracula, ma non avremo a che fare con lo stesso genere di eroe romantico che abbiamo visto nelle vecchie interpretazioni della storia. Di recente, abbiamo visto Karyn Kusama all’opera con la regia di “La storia del vampiro Yiddish”, sesto episodio della serie Tv HBO The Outsider, tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King. Tornando a Dracula, a fine aprile, Sebastian Stan, l’interprete del Soldato d’Inverno nell’Universo Cinematografico della Marvel, ha raccontato di essersi proposto per la parte di Dracula alla regista con la quale ha già collaborato proprio per Destroyer. Le ho già spedito una e-mail a questo proposito. Le ho detto “Lo sai che sono rumeno, sì?” e lei mi ha anche risposto “Sì, sì, lo so. Ma è ancora presto e c’è una pandemia di mezzo. Se tutto va bene, ci rivedremo fra quattro anni!” […] Mi piacerebbe davvero tanto continuare a trovare dei progetti per lavorare ancora con lei, progetti che ci potrebbero permettere di percorrere delle direzioni differenti […] Lei è un regista che ho letteralmente adorato perché è stata estremamente specifica nello spiegare cosa voleva che io ottenessi col mio personaggio. ma mi ha anche concesso di esplorarlo a modo mio. Abbiamo parlato dei tatuaggi, del suo aspetto, della sua storia. È stata una vera e propria collaborazione dall’inizio alla fine. Spider-Man: Un nuovo universo, è partita la produzione del secondo film! Sono passati alcuni mesi da quando la Sony ha annunciato il secondo film di Spider-Man: Un Nuovo Universo. Il film d’animazione Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, oltre ai 375 milioni di dollari d’incasso, è stato accolto in maniera unanimemente positiva dalla critica aggiudicandosi anche il premio Oscar per il miglior film d’animazione. Non sorprende, allora, che lo studio abbia dato il via libera a un nuovo film incentrato sulle avventure di Miles Morales. La major aveva annunciato a novembre che il nuovo episodio del Ragnoverso sarebbe arrivato al cinema l’8 aprile 2022, ma poi, a causa dell’emergenza Coronavirus, l’uscita è stata rimandata al 7 ottobre 2022. Con l’emergenza in fase di rientro, la lavorazione è ufficialmente partita: a rivelarlo è stato Nick Kondo, animatore capo della Sony Imageworks, che ha scritto un tweet annunciando il suo “primo giorno di lavoro”. A seguire la sinossi ufficiale di Spider-Man: Un nuovo universo. Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager di Brooklyn Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere. Il film è incentrato sull’Uomo Ragno di Miles Morales, che nei fumetti ottiene i poteri quando un ragno geneticamente modificato proveniente dai laboratori delle Osborn Industries finisce nello zaino di suo zio Aaron Davis, un criminale incallito. Inizialmente Morales non vuole essere un supereroe, ma si sente costretto a farlo quando lo Spider-Man originale muore cercando di salvare la sua famiglia. A doppiare Morales nella versione originale c’è Shameik Moore, mentre Mahershala Ali è Aaron Davis e Brian Tyree Henry è Jeffierson Davis. Nel cast anche Liev Schreiber, che doppia l’antagonista. The Batman: Matt Reeves vuole introdurre un nuovo Joker nel sequel? | RUMOUR Pochi giorni dopo le indiscrezioni sulla possibilità che Bane compaia nel seguito di The Batman, ecco arrivare un nuovo rumour secondo cui nella pellicola verrà introdotto anche un nuovo Joker. L’informazione arriva da Daniel Richtman, spesso autore di scoop per The Direct, secondo cui Reeves avrebbe pensato di presentare una versione completamente inedita del villain che sarebbe poi al centro del secondo e del terzo film della sua trilogia. Joker, quindi, non verrebbe mostrato nel film in uscita nel 2021, ma solo “accennato”, tanto che il casting per la parte non è nemmeno iniziato. Ovviamente si tratta solo di un’indiscrezione, ma se fosse confermata andrebbe ad affiancare Joker ai numerosi altri villain che verranno presentati nel film di Matt Reeves: dall’Enigmista a Catwoman, che dovrebbero avere ruoli consistenti, al Pinguino, che invece dovrebbe avere una parte ridotta. Vi terremo aggiornati! The Batman uscirà il 1° ottobre 2021. La produzione è stata interrotta a Londra dopo circa un mese in seguito alla decisione di bloccare le produzioni a causa dell’emergenza Coronavirus e dovrebbe riprendere tra qualche settimana. Il filmè diretto da Matt Reeves (i film “Il pianeta delle scimmie”), Robert Pattinson (l’imminente “Tenet, “The Lighthouse”, “Good Time”) interpreta il vigilante e detective di Gotham City, Batman, e il miliardario Bruce Wayne. Al fianco di Pattinson, recitano nei panni di personaggi famosi e famigerati di Gotham, Zoë Kravitz (“Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, “Mad Max: Fury Road”) nel ruolo di Selina Kyle; Paul Dano (“Love & Mercy”, “12 anni schiavo”) nel ruolo di Edward Nashton; Jeffrey Wright (i film di “Hunger Games”) nel ruolo di James Gordon del GCPD; John Turturro (i film di “Transformers”) nel ruolo di Carmine Falcone; Peter Sarsgaard (“I magnifici 7”, “Black Mass – L’ultimo gangster”) nel ruolo del Procuratore Distrettuale di Gotham, Gil Colson; Jayme Lawson (“Farewell Amor”) è la candidata sindaco Bella Reál, con Andy Serkis (i film “Il pianeta delle scimmie”, “Black Panther”) nel ruolo di Alfred; e Colin Farrell (“Animali fantastici e dove trovarli”, “Dumbo”) in quello di Oswald Cobblepot. Marvel Cinematic Universe: lo studio vuole un Team-Up per Thor/Jane e Cap/Sam Avengers: Endgame ha rimescolato le carte del Marvel Cinematic Universe. Lo ha fatto in maniera brutale, eliminando Iron Man e togliendo dal quadro anche Captain America, o meglio Steve Rogers. L’universo narrativo rimane adesso senza un vero e proprio leader, con Thor che, in versione Lebowski, sembra più intenzionato a seguire la strada della commedia, tanto che forse lo vedremo con i Guardiani della Galassia. La Fase 4, quindi, ci riserverà molte sorprese e un modo diverso di raccontare questo universo e i suoi protagonisti. In particolare, mentre sembra probabile che ad un certo punto si troverà spazio per Ironheart, lo scudo di Captain America passerà nelle mani di Sam Wilson, mentre il martello di Thor sarà affidato invece a Jane Foster, che tornerà in Thor: Love and Thunder. Naturalmente, entrambi i personaggi hanno un corrispettivo nelle pagine a fumetti e quindi sono legittimati, agli occhi dei fan, ad assumere il loro posto nelle più alte cariche degli Avengers. Detto questo, sia Sam Wilson che Jane Foster si troveranno a raccogliere un’eredità molto importante e i Marvel Studios sembrano estremamente consapevoli di questa responsabilità, visto quanto i personaggi interpretati da Chris Hemsworth e Chris Evans sono stati importanti per la costruzione delle prime tre fasi del Marvel Cinematic Universe. Nonostante non sappiamo esattamente quale sarà il percorso narrativo dei due personaggi, sembra che si incontreranno a breve, o almeno è questa l’intenzione della produzione. Secondo WGTC, una delle idee che viene discussa dietro le quinte dei Marvel Studios è che in Thor: Love and Thunder ci possa essere spazio per il nuovo Captain America, con la nuova Thor che lo conduce in un’avventura galattica, lì dove il Cap di Steve non si era mai spinto. Scopo del viaggio di Cap/Sam sarà scoprire come Teschio Rosso è finito su Vormir a fare da guardiano alla Gemma dell’Anima. La scelta sembra voler dare continuità tra il primo e il secondo Captain America cinematografico, tuttavia in questo modo, continuando a inseguire un nemico del suo predecessore, è possibile che l’ombra di Steve su Sam sia ancora più ingombrante! Per il momento si tratta solo di rumors e aspettiamo notizie più concrete per capire in che direzione si muoveranno i nuovi personaggi e tutta la Fase 4. Scene di sesso al tempo del COVID-19: Hollywood pensa alla CGI? Nonostante gli allentamenti delle restrizioni a seguito del lockdown mondiale per cercare di arginare il contagio da COVID-19, è chiaro che il rischio di contagio è ancora alto, dato che il virus, seppur apparentemente mutato, persiste e il vaccino non è ancora disponibile. Ovviamente, i set cinematografici sono rimasti chiusi per due mesi, e ora che si prova a ripartire sotto l’egida di un protocollo rigidissimo, ogni reparto della filiera produttiva è chiamato a fare qualche sforzo in più, pur di riprendere a lavorare. Ma questa è la situazione italiana Gli Stati Uniti rimangono l’epicentro di COVID-19 con 2 milioni di infetti e almeno 122.000 morti per il virus, ma questo non ha impedito alla maggior parte dei governatori di riaprire i loro stati e riportare le persone al lavoro, decisione perfettamente in linea con uno Stato che ha al vertice un leader sovranista. A seguito di questa decisione, il governatore della California, Gavin Newsom, ha concesso agli studi di Hollywood la possibilità di riprendere le attività il 12 giugno, purché si impegnino a rispettare le linee guida previste in merito al distanziamento sociale. Queste linee guida richiederanno a tutti i lavoratori sul set di indossare maschere, visiere e altre attrezzature per contribuire a ridurre il rischio di trasmissione del virus. La Task Force del Comitato per la sicurezza della gestione del lavoro in tutto il settore dei produttori cinematografici e televisivi dell’Alleanza ha inoltre raccomandato di adottare “considerazioni speciali” per tutti gli attori coinvolti nelle scene ravvicinate, arrivando al punto di dichiarare che registi e i montatori debbano prendere in considerazione “modifiche di script o utilizzo di effetti digitali”. Sembra probabile che queste direttive vogliano dire che i registi devono impegnarsi a fare del loro meglio per ridurre le scene ravvicinate, ma visto che in molte storie non è possibile eliminare del tutto i momenti di intimità, sembra chiaro che si sta considerando l’idea di sostituire le scene intime, di sesso o di baci, con la CGI. Oltre a far lievitare i costi di produzione, già in rialzo a causa delle ulteriori necessità di sanificazione e implemento delle attrezzature protettive, sembra davvero una decisione estrema, che potrebbe essere aggirata in altri modi, come la garanzia, tramite tampone, della negatività degli attori che si troveranno ad interagire. Sul più bello, ripartono le riprese del film Ripartono il 18 giugno a Torino le riprese di Sul più bello – teen dramedy prodotto da Eagle Pictures e diretto da Alice Filippi – interrotte a causa dell’emergenza Covid-19. La lavorazione del film si concluderà in cinque settimane con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte; il film nasce da un soggetto di Roberto Proia (Come non detto) che ha scritto la sceneggiatura con Michela Straniero, e arriverà in sala il prossimo autunno. “Ci siamo dovuti interrompere proprio… Sul più bello e quindi l’emozione di ricominciare è chiaramente ancora più forte di prima. Siamo felici di ritrovarci sul set e di dare al pubblico un nuovo motivo per tornare in sala in autunno” ha commentato Roberto Proia, Responsabile Area Cinema e Produzioni di Eagle Pictures. La pellicola, opera prima della Filippi dopo la realizzazione del documentario ’78 – Vai piano ma vincinominato ai David di Donatello 2018, narra delle vicissitudini della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi) alla ricerca di un amore che possa stravolgere la sua vita; al suo fianco davanti la macchina da presa Giuseppe Maggio, Jozef Gjura e Gaja Masciale. I personaggi di Sul più bello prenderanno vita anche nelle pagine dell’omonimo libro della nota influencer e attrice Eleonora Gaggero, in uscita il 23 giugno edito da Fabbri Editore. In seguito al successo dei suoi primi tre romanzi (“Se è conte, sempre”, “L’ultimo respiro”, “Dimmi che ci credi anche tu”) la Gaggero si conferma una tra le giovani scrittrici più amate e apprezzate degli ultimi anni, oltre ad essere una delle interpreti del film nei panni della rivale della protagonista. Il preorder è disponibile da oggi su tutte le principali piattaforme digitali. Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà vedersela con Beatrice (Eleonora Gaggero), una temuta rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore. Star Wars: ecco chi sarà il protagonista della trilogia di Rian Johnson? Di recente, abbiamo sentito notizie contrastanti sulla trilogia di Star Wars di Rian Johnson, ma sembra che il progetto stia ancora nelle prime fasi di sviluppo. IMDb.com conferma che il regista è al lavoro sulla sceneggiatura di una trilogia di Star Wars, ma non ci sono molte nuove conferme in merito a questo progetto che, già sulla carta, fa arrabbiare i fan che già avevano odiato Gli Ultimi Jedi. Sono passati più di due anni dall’uscita del film, ma l’acredine intorno a quella storia non si è ancora sopita. Di contro, l’accoglienza mista riservata al film successivo, L’Ascesa di Skywalker, ha messo sul tavolo un discorso ancora diverso, ovvero quello che ha considerato il film diretto da J.J. Abrams come una lunga retcon a ciò che invece aveva fatto Johnson, seguendo il motto del “lasciare morire il passato” e portare Star Wars in una nuova direzione. In questo scenario, la Trilogia sequel della Disney è irredimibile, principalmente a causa del fatto che le decisioni prese da Johnson non sono state seguite da J.J. Abrams, che ha fatto marcia indietro. Dato il malcontento del pubblico, è stranissimo che la Disney abbia affidato proprio a Rian Johnson una nuova trilogia, della quale però non si sa nulla da gennaio scorso, quando lo stesso sceneggiatore e regista aveva aggiornato il pubblico sul suo progetto. Ora, fonti vicine a We Got This Covered, riferiscono che Johnson ha già risolto il problema legato alla sua traccia narrativa portante. E anche se non è ancora chiaro se la trilogia proposta sarà mai prodotta o meno, sembra che il regista almeno sappia esattamente che storia vuole raccontare. Da quello che si è detto, la trama ruoterà attorno al ragazzo sensibile alla Forza che abbiamo visto alla fine de Gli Ultimi Jedi e si svolgerà in un arco temporale successivo a L’Ascesa di Skywalker. Ora ci sono molti Jedi nella galassia e Rey sarà il mentore per il ragazzo di cui sopra. La figlia di Rey, d’altra parte, sarà il nuovo maestro dei Sith, a capo dell’equivalente dell’Impero in quell’epoca. Certo, probabilmente ci vorrà un po’ di tempo prima di avere altre notizie certe sulla trilogia di Star Wars di Johnson, ma questo tono suona sicuramente in linea con la visione originale di George Lucas per ogni narrazione che sarebbe seguita alla sua originale, dove ogni storia funziona in rima con l’ultima raccontata. L'assistente della star: il trailer del film con Dakota Johnson al cinema e in streaming dal 26 giugno La Universal Pictures distribuirà sia nelle sale e nelle arene italiane che sulle piattaforme di streaming questa commedia con Dakota Johnson e Tracee Ellis Ross diretta da Nisha Ganatra. È L'assistente della star il film che la Universal Pictures distribuirà a partire dal 26 giugno nelle sale e nelle arene italiane (che, come saprete, potranno riaprire a partire dal 15 dello stesso mese), e in contemporanea anche sulle principali piattaforme di streaming. L'assistente della star, di cui vi mostriamo il trailer italiano ufficiale, è una commedia diretta da Nisha Ganatra e interpretata da un cast capitanato da Dakota Johnson e composto anche da Tracee Ellis Ross, Kelvin Harrison Jr., Ice Cube, Zoe Chao, Eddie Izzard e Bill Pullman. L'assistente della star: il trailer italiano del film al cinema dal 26 giugno L'assistente della star: la sinossi ufficiale del film Ambientato nella scintillante scena musicale di Los Angeles, il film racconta le vicende di Grace Davis (Tracee Ellis Ross), una superstar che ha portato il proprio talento, e conseguentemente il proprio ego, a vette incredibili. Maggie (Dakota Johnson) è la sovraccarica assistente personale di Grace, rimasta invischiata fra le sue continue richieste, ma ancora speranzosa di poter realizzare il sogno d’infanzia di diventare una produttrice musicale. Quando il manager di Grace (Ice Cube) le presenta l’opportunità che potrebbe cambiare il corso della sua carriera, arriva il momento che le due donne realizzino un piano che possa avere un impatto definitivo anche sulle loro vite. Il Montecarlo Film Festival de la Comédie 2020 ha delle nuove date: 5-8 ottobre Inizialmente spostato a luglio, il festival diretto da Ezio Greggio e dedicato alla commedia che ogni anno si svolge a Montecarlo avrà luogo all'inizio di ottobre. Il Montecarlo Film Festival de la Comédie 2020 ha delle nuove date: 5-8 ottobre Il Montecarlo Film Festival de la Comédie 2020 ha delle nuove date. La manifestazione diretta da Ezio Greggio e dedicata alla commedia si svolgerà dal 5 all'8 di ottobre. In seguito all'interruzione di tutte le manifestazioni legate all'intrattenimento, era stato annunciato che il festival avrebbe avuto luogo fra il 20 e il 25 luglio, ma l'autunno sembra ora il periodo perfetto per accogliere attori e registi dei film da ridere e rispettare, senza grandi angosce, i protocolli di sicurezza. Il luogo del Montecarlo Film Festival de la Comédie 2020 sarà come sempre il Grimaldi Forum del Principato di Monaco e a presiedere la giuria ci penserà Nick Vallelonga, attore e sceneggiatore che ricordiamo per Green Book, In the Kingdom of the Blind e Dead Fall. Quest'anno ci sarà anche una bella novità: una sezione tutta dedicata ai cortometraggi che si chiamerà Short Comedy Award e che è dedicata a registi, attori, produttori che realizzano brevi commedie cinematografiche. Queste le parole di Ezio Greggio a proposto del nuovo slittamento del Festival: "La 17a edizione è ufficialmente rimandata dal 5 al 10 ottobre, nel rispetto delle norme per il contenimento dell'emergenza ancora in corso, poiché siamo certi e speranzosi che per quelle date possiamo garantire lo svolgimento del Festival in tutte le sue sfaccettature. Inoltre quest'anno, visto che a luglio non ci sono le condizioni per realizzare un Festival normale, insomma stiamo andando per le lunghe, allora ho deciso di aggiungere i corti. Aggiungiamo un concorso tutto dedicata ai film brevi, comunemente detti 'corti', con un premio al miglior film che parteciperà in questa sezione. Ci sarà un comitato di selezione del quale fanno parte registi, attori, selezionatori professionisti di festival, giornalisti. Gli ultimi 5 film saranno visti dalla Giuria ufficiale del Festival che decreterà il vincitore". La foto dell'articolo è di Riccardo Ghilardi. In Cina una lettera anonima chiede al governo di salvare il mondo del cinema Indignati per l'indifferenza di chi dovrebbe tutelare i loro interessi, i lavoratori del cinema spediscono alle autorità una missiva piena di domande retoriche che invita alla ripresa. Mentre in Italia attendiamo con trepidazione la riapertura delle sale, prevista per il 15 giugno, e negli Stati Uniti le lavorazioni si apprestano a ripartire, in alcuni stati, il 12 giugno, la Cina nicchia sulla ripresa delle attività legate all'industria dell'intrattenimento, in particolare il cinema. Ecco perché qualcuno di cui non conosciamo l'identità ha ritenuto giusto scrivere una lettera di protesta indirizzata al governo. La missiva circola online, è stata scritta nel 136° giorno dalla chiusura delle sale e ha circolato parecchio, anche se i tentativi di sabotarla o farla finire nel dimenticatoio sono stati molteplici. I lavoratori del cinema, dai venditori di popcorn ai proiezionisti sono fermi da gennaio. Alcuni hanno visto il loro stipendio decurtato, altri non percepiscono più il salario. La lettera condanna il disinteresse e il mancato intervento di chi dovrebbe difendere gli impiegati del settore, e lo fa attraverso una serie di domande retoriche: "Avete fatto sforzi concreti per rimediare alla disoccupazione? Se lo avete fatto, perché così tante voci si levano a denunciarvi? Se si trattasse di voi, e foste costretti a far fronte a un mezzo anno senza stipendio o senza la possibilità di lavorare, non avreste anche voi difficoltà a mangiare e a dormire?". Sono parole forti, ma sacrosante, che ci ricordano che anche in Italia chi fa cinema ha protestato a circa metà del lockdown, a cominciare da Stefano Fresi, che ha postato su Instagram un video nel quale chiedeva, in rima, al presidente del consiglio Giuseppe Conte di non dimenticarsi degli artisti. Da noi l'intera macchina si rimetterà pian piano in moto. Quanto alla Cina, che è un paese molto diverso dal nostro, si vedrà. Jake Gyllenhaal protagonista di Snow Blind, thriller a metà fra Prisoners e Vivere in fuga Jake Gyllenhall torna al genere che più gli si addice, il thriller, e si lascia dirigere da Gustav Möller nell'adattamento della graphic novel Snow Blind. Un altro thriller si aggiunge alla nutrita filmografia di Jake Gyllenhaal, magnifico tanto in Animali notturni quanto ne Lo sciacallo - Nightcrawler. Intitolato Snow Blind, il film vedrà l'attore anche nelle vesti di produttore ed è l'adattamento dell'omonima graphic novel del 2017 scritta da Ollie Masters e illustrata da Tyler Jenkins. La regia sarà di quel Gustav Möller che lavorerà proprio con Gyllenhaal nel remake de Il Colpevole - The Guilty, suo film del 2018. A occuparsi della sceneggiatura sarà invece Patrick Ness, autore del copione di Sette minuti per la mezzanotte. Che Jake Gyllenhaal figuri anche come produttore di Snow Blind non sorprende. Ultimamente l'attore si è dilettato parecchio in questa seconda attività, finanziando per esempio l'horror con Emily Mortimer e Bella Heathcote Relic. Per quanto riguarda il suo lavoro davanti alla macchina da presa, il suo ultimo ruolo è stato quello di Quentin Beck/Mysterio in Spider-Man: Far from Home. In futuro lo vedremo al fianco di Jessica Chastain nel film Netflix The Division, adattamento, firmato David Leitch, del videogioco Tom Clancy's: The Division. Tornando a Snow Blind, la vicenda ruota intorno a un ragazzo che scopre che la sua famiglia è in un programma protezione testimoni. Il film è stato descritto come un incrocio fra Prisoners (in cui Jake Gyllenhaal duettava con Hugh Jackman) e Vivere in fuga di Sidney Lumet. Al momento non conosciamo i nomi degli altri interpreti né sappiamo, visto la pausa forzata a cui il Coronavirus ha costretto il settore dell’intrattenimento, quando verrà battuto il primo ciak. ANICA RISPONDE AI RAGAZZI DEL CINEMA AMERICA: "FAKE NEWS GRAVISSIME" In seguito all'appello lanciato dai ragazzi del Cinema America (che potete leggere in fondo a questa news) ANICA ha replicato duramente con un comunicato che pubblichiamo di seguito. I ragazzi del Cinema America avevano denunciato: "Ci stanno costringendo ad annullare la stagione estiva de Il Cinema in Piazza. Un'iniziativa che era sopravvissuta a Virginia Raggi nel 2018, alle aggressioni fasciste nel 2019 e quest'anno anche alla pandemia. Il motivo? La lobby dei distributori e delle catene di multiplex sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l'evento a pagamento." Un appello che ANICA ha definito "fake news gravissime" per le quali ha chiesto una smentita. "Un comunicato firmato I ragazzi del Cinema America sta diffondendo fake news gravissime, anche riportando cifre di fantasia che, se non smentite, porteranno a conseguenze molto serie." "L'ANICA ha sempre guardato con simpatia all'esperienza in piazza San Cosimato, tanto da invitare Carocci alla Conferenza sul rinnovamento delle sale cinematografiche ed esprimere amicizia e sostegno a questo progetto. Non esiste un solo atto, in particolare, che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli: occorre un'immediata e formale smentita a questo proposito." "La Sezione Distributori dell'ANICA, parimenti, non ha avuto alcun contatto con Carocci e i suoi collaboratori nel corso di quest'anno, né avrebbe potuto dare indicazioni commerciali alle aziende associate, che operano in base alle proprie strategie industriali, in un momento tanto difficile. Lo scorso anno il Presidente Lonigro è andato in Piazza San Cosimato a esprimere la solidarietà propria e di tutti gli associati. e anche la Presidente della Sezione Produttori Francesca Cima ha sempre manifestato apprezzamento ad iniziative volte all'avvicinamento del pubblico più giovane." "Peraltro è sorprendente la superficialità con cui si mostra di ignorare che in questo momento in Italia ci sono settemila lavoratori delle sale cinematografiche e mille delle distribuzioni senza lavoro e in cassa integrazione. Una cifra drammatica cui vanno aggiunti circa 20mila lavoratori dell'indotto." "Decine di sale cinematografiche, ed alcune aziende di distribuzione indipendenti italiane hanno annunciato la cessazione definitiva delle attività. Per questo, con grande pazienza e determinazione, l'ANICA e tutte le realtà della filiera stanno lavorando per salvare industrie, occupazione, mercato, autori, maestranze, attori e talenti, e cercare di ripartire in una situazione tanto difficile. Prima di lanciare attacchi irresponsabili, occorrono l'umiltà e la coscienza di sapersi guardare intorno, oltre al proprio specifico caso. Occorre la volontà di cercare soluzioni prima che insensate aggressioni." Abbi fede, una favola grottesca fra bene e male raccontata da Giorgio Pasotti e Claudio Amendola Abbi Fede è una commedia dolce e amara fra fede e speranza, opera seconda di Giorgio Pasotti anche protagonista insieme a un inedito Claudio Amendola fascista duro e puro. Un prete in Alto Adige, in luoghi naturali splendidi che danno una sensazione di rilassatezza, e un circolo limitato e variopinto di mezzi criminali e peccatori che frequentano la parrocchia. È questo il contesto in cui Adamo, Claudio Amendola, fascista convinto, con una celtica tatuata sulla nuca e appesa in camera la foto del duce, viene accolto in Abbi fede, remake del danese Le mele di Adamo, di e con Giorgio Pasotti, nei panni del prete Ivan. Quarto e ultimo film del ciclo di inediti Rai Cinema per la piattaforma gratuita di RaiPlay, che festeggia numeri definiti interessanti per i primi tre lavori: 1.250.000 visualizzazioni e 600 mila spettatori. C’è Khalid, un terrorista arabo che ha l’abitudine di rapinare distributori di benzina, ma solo quelli, per ragioni ideologiche avverse ai padroni del petrolio, c’è poi l’ex campione di sci che si è spaccato le gambe in gara, Gustav, ormai dedito a una sola medicina: il cabernet. Non che Ivan stesso non sembri un tantino svalvolato. La situazione esploderà con l’arrivo di Adamo, partendo dalle mele da raccogliere per preparare uno strudel. “Le mele di Adamo, il film originale del 2005”, ha dichiarato in una video conferenza stampa Pasotti, “rappresentava la società scandinava, meno la nostra. Noi eravamo un passo indietro, invece oggi questa storia è diventata molto attuale. Ci racconta degli estremismi politici e di altra natura che riempiono le nostre cronache. Più attuale del 2005, quando in pochi l’hanno visto e, credo, come me, se ne sono innamorati. L’abbiamo reso più vicino alle nostre cifre, più ironico, con una leggerezza che non banalizzasse però i temi trattati. L’idea era di andare nella direzione di una commedia a tratti grottesca, con un linguaggio a cui il pubblico italiano è più abituato, con un equilibrio di diversi che toni richiedeva molta attenzione. Avevo bisogno di attori che mi aiutassero in questo linguaggio anche formale, capaci di rendere credibili i personaggi, pur passando da un registro all’altro. Siamo riusciti a raccontare quello che accade intorno a noi, come la risalita di un’ultra destra pericolosa. Come diceva Olmi, l’arte dovrebbe servire a stimolare una riflessione e un pensiero, facendolo però con ironia e intelligenza. Spero che il mio film, come l’originale, possa portare questo.” Una scelta particolare per Claudio Amendola, nella vita decisamente molto lontano rispetto a questo violento fascista. "È stato un volo strano, sono partito da un approccio fisico. Quando Giorgio mi ha offerto il film ero sovrappeso, come quando non lavoro, e mi ha molto aiutato essere calvo, con quel tatuaggio e quei vestiti, ero giusto come immagine fisica, ho trovato l’impatto visivo che ci avrebbe aiutato. È talmente lontano e per me incomprensibile che non ho avuto modo di prepararlo, ma l’ho fatto direttamente, con poche linee guida da Giorgio, giorno per giorno sul set con un grande aiuto dai compagni di lavoro. Abbiamo capito che, pur paradossale, Adamo, catapultato in quella realtà, è quello meno strano di tutti, a parte la convinzione politica. È un monolite sicuro del suo dogma, ma piano piano si trova in un microcosmo in cui le cose sono non controllabili, cosa che lo mette in grande disagio. La circospezione con cui si guarda intorno è la chiave su cui l’abbiamo fatto scivolare in mezzo alla storia.” "Ogni personaggio ha dentro una parte di bene e di male, non sono Adamo il male e Ivan il bene", aggiunge il regista."Ci siamo divertiti a rendere anche Ivan contraddittorio, in modo che ricordasse la gioventù nazista, per come si veste e pettina, con quel baffo hitleriano, nel modo in cui recita il sermone come fossero regole che le persone devono seguire in chiesa in maniera esemplare. Ha enorme conflitto, da un lato mi piace pensare che offrisse la sua vita per un progetto molto alto come far redimere le persone e recuperare anime perse, dall’altro c'è la convinzione cieca, anche estrema e ottusa, come le ideologie che Adamo o Khalid portano con sé. Ho cercato di non giudicare, ma di raccontare delle persone senza verità, ma con dei dubbi ai quali non avessero ancora dato risposta. Sono una persona di fede, cattolico poco praticante, ma ho una profonda fiducia in quello che possiamo definire come Dio o la natura. Spero che passi anche come un film sulla fede, ho realizzato un’opera prima su un padre e un figlio, sulla cultura come un bagaglio che prima di morire riesce a passare per mantenerla in vita. Quest’altro film mi ha dato l'occasione per parlare della mia idea di fiducia estrema in qualcosa e in qualcuno. Uscendo dalla pandemia dobbiamo credere in qualche cosa, anche solo nella fiducia nel prossimo, qualcosa che credo possa aiutarci. TUTTINSIEME: IL FILM DI MARCO SIMON PUCCIONI IN ANTEPRIMA AL BIOGRAFILM FESTIVAL 2020 Sarà presentato nella sezione Biografilm Italia del Biografilm Festival 2020 a partire da lunedì 8 giugno alle 21.00 (accessibile gratuitamente da tutta Italia su prenotazione fino ad esaurimento posti), Tuttinsieme, documentario autobiografico scritto e diretto da Marco Simon Puccioni che, dopo il successo di Prima di tutto (menzione speciale ai Nastri d'Argento 2016), torna a raccontare l'esperienza genitoriale sua e del suo compagno grazie alla gestazione per altri. Se il precedente documentario del 2012 si concentrava sulla nascita dei bambini, Tuttinsieme ne segue la crescita e volge lo sguardo alle sfide che questo tipo di famiglie devono affrontare nel contesto dell'Italia di oggi. Il confronto con altre famiglie, la presenza di due genitori dello stesso sesso, l'assenza di una madre, la battaglia in parlamento per approvare le Unioni Civili, con la delusione di non avere un quadro giuridico che permetta a entrambi di adottare i propri figli. Non solo un documentario che parla del diventare genitori, dell'essere figli e dei rapporti tra queste nuove famiglie nate attraverso la gestazione per altri, ma anche una testimonianza per la comunità LGBT e le famiglie tradizionali sull'evoluzione della famiglia non convenzionale, vista dagli occhi dei diretti interessati: i bambini. Tuttinsieme è prodotto da Giampietro Preziosa, una produzione Inthelfilm con RAI Cinema e arriverà prossimamente nelle nostre sale THE LAST DAYS OF AMERICAN CRIME: IL FILM NETFLIX TOTALIZZA UN RARO 0% SU ROTTEN TOMATOES Non è facile totalizzare lo 0% di recensioni positive su Rotten Tomatoes, ma un film prodotto da Netflix, l'action The Last Days of American Crime, ci è riuscito. The Last Days of American Crime è il primo film a totalizzzre lo 0% dai tempi di Gotti - Il primo padrino con John Travolta e London Fields con Amber Heard. Al momento in cui scriviamo The Last Days of American Crime, diretto da Olivier Megaton, ha 21 recensioni su Rotten Tomatoes e nessuna positiva. Non va molto meglio con il voto del pubblico, visto che la percentuale si ferma al 24%. Questo, probabilmente non è ciò che Netflix aveva in mente quando ha deciso di produrre un adattamento della popolare graphic novel di Rick Remender e Greg Tocchini. The Last Days of American Crime, pellicola ambientata in un mondo in cui il governo americano ha messo a punto un segnale in grado di impedire a chiunque di commettere reati intenzionalmente, con l'intento di sgominare una volta per tutte il terrorismo e il crimine. Graham Bricke (Edgar Ramirez), criminale di lungo corso ancora in attesa di fare il colpo della vita, si allea con il figlio di un noto gangster, Kevin Cash (Michael Pitt) e con una hacker, Shelby Dupree (Anna Brewster), per mettere a segno la rapina del secolo e compiere l'ultimo crimine della storia americana, prima che il segnale scatti._ ALIEN: RIDLEY SCOTT USERÀ IL NUOVO FILM PER RISPONDERE A UNA DOMANDA INCOMPIUTA Una delle saghe fantascientifiche più ricordate del cinema è sicuramente Alien di Ridley Scott, che ancora oggi non ha rinunciato all'idea di un ulteriore sequel, dopo Alien: Covenant e Prometheus non molto apprezzati dalla critica e dal pubblico, perché vorrebbe rispondere a una domanda lasciata in sospeso nel primo film. Dopo più di 40 anni dall'uscita del primo Alien, Ridley Scott ha rivelato al Los Angeles Times che sta ancora pensando a un ulteriore sequel, un'idea fissa che ha perché vuole rispondere a una domanda importante: "Quello che mi sono sempre chiesto quando stavo realizzando il primo film era perché una creatura come questa fosse stata creata e perché viaggiasse in quella che ho sempre pensato essere una specie di nave da guerra, che trasportava un carico di queste uova. Qual era lo scopo del veicolo e qual era lo scopo delle uova? Questa è la domanda che mi assilla: chi, perché e per quale scopo saranno le domande alla base del mio nuovo progetto, credo" In effetti, la risposta a queste domande è rimasta un mistero nella saga di Alien, in quanto Prometheus non ha fornito esattamente risposte chiare su questo tipo di curiosità. Il nuovo ipotetico progetto di Ridley Scott, quindi, dovrebbe proseguire la storia di Alien: Covenant e andare a collegarsi direttamente con l'originale del 1979. Al momento, queste sono solo idee del regista britannico, visto che la fusione Disney e Fox ha complicato un po' i piani per un futuro sequel, ma a quanto il cineasta inglese non ha perso le speranze. AVENGERS: ENDGAME, UN NUOVO DETTAGLIO SULLA MORTE DI BLACK WIDOW FA COMMUOVERE I FAN Una delle perdite più toccanti avvenute in Avengers: Endgame è sicuramente la morte di Natasha Romanoff/Black Widow, che si sacrifica per permettere a tutti i suoi compagni di viaggio di sopravvivere e, nei giorni scorsi, un fan ha portato alla luce un nuovo dettaglio che continua a commuovere sempre di più. Come tutti ricordiamo, Natasha Romanoff si è sacrificata per permettere a Occhio di Falco di portare a termine la sua missione su Vormir riportando sulla Terra la Gemma dell'Anima per sconfiggere Thanos. Un momento triste e commovente, reso tale ancor di più grazie alla teoria di un fan apparsa su Reddit che si concentra sulla reazione degli Avengers dopo l'episodio. Un fan Marvel ha notato recentemente che ciascuno dei Vendicatori rappresenterebbe una delle cinque fasi del dolore: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Hulk è ovviamente arrabbiato dato che lancia una panchina nel lago, Thor rappresenta la negazione con la sua frase "Perché ci stiamo comportando come se fosse morta?". Clint, invece, rappresenta l'accettazione in quanto ammette che non si può negare la scomparsa di Black Widow, mentre Tony e Steve, sono rispettivamente contrattazione e depressione, poiché Tony parla a malapena in tutta la scena e Steve promette di rendere utile il sacrificio di Natasha. Una lettura particolare ma molto profonda della scena che vede riuniti i 5 vendicatori dopo la morte di Nastasha Romanoff in Avengers: Endgame, che emoziona ancora di più i fan. Vedova Nera tornerà presto sul grande schermo in Black Widow, il film stand alone dedicato al personaggio interpretato da Scarlett Johansson, che arriverà il prossimo autunno. THE MATRIX 4, KEANU REEVES: "NON CREDEVO CHE SAREBBE MAI SUCCESSO" Keanu Reeves ha ammesso di essere stato piuttosto scettico di fronte all'ipotesi della realizzazione di The Matrix 4 e confessa che non pensava sarebbe mai accaduto. Le riprese di The Matrix 4v sono in attesa di poter ripartire dopo la fine dell'emergenza sanitaria globale. "Non credevo che sarebbe mai successo" ha confessato Keanu Reeves a Empire. "Non era nel mio radar, ma Lana Wachowski ha scritto una bella sceneggiatura e una storia meravigliosa che ha molto a che fare con me. Questo è il solo motivo che mi ha spinto a tornare sul set. Lavorare di nuovo con lei è entusiasmante. Si tratta di un'esperienza speciale e la storia è densa di significati da cui possiamo trarre nutrimento." I dettagli del plot di The Matrix 4 sono top secret, anche se alcuni rumor indicherebbero la presenza di viaggi nel tempo e di una versione giovane di Morpheus. Oltre a Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss, è confermato il ritorno di Jada Pinkett Smith e l'arrivo di Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Priyanka Chopra e Jessica Henwick. Dopo la fine delle riprese a San Francisco, il set di The Matrix 4 dovrebbe ripartire a Berlino entro luglio. Warner Bros. ha fissato la release di The Matrix 4 per il 21 maggio 2021. I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN: BRAD PITT E LEONARDO DICAPRIO RIFIUTARONO IL FILM Prima di recitare insieme in C'era una volta a... Hollywood, Brad Pitt e Leonardo DiCaprio hanno rifiutato un altro film da Oscar, si tratta di I segreti di Brokeback Mountain. La storia d'amore omosessuale tra due ruvidi cowboy nel Montana non era certo un progetto facile, come ricorda il regista Gus Van Sant a Indiewire: "Nessuno voleva farlo. Ci stavo lavorando e sentivo che avrei avuto bisogno di un cast di livello, con star famose. Ma non funzionava così." Van Sant ricorda di aver contattato molti grossi nomi di Howllyood, inclusi i protagonisti di C'era una volta a... Hollywood, ma tutti si sono tirati indietro: "Ho chiesto ai soliti sospetti: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Matt Damon, Ryan Phillippe. Hanno detto tutti di no." Alla fine Gus Van Sant ha abbandonato il progetto, lasciando campo libero a Ang Lee che ha ingaggiato Heath Ledger nel ruolo di Ennis Del Mar e Jake Gyllenhaalin quello di Jack Twist. Il film ha conquistato otto nomination agli Oscar, vincendo i premi per la miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e migliori musiche. Gus Van Sant ammette di aver abbandonato soprattutto per le difficoltà trovate nel casting: "Ciò che avrei potuto fare, e forse avrei dovuto fare, era ingaggiare dei nomi poco noti, senza preoccuparmi della loro fama. Non ero pronto, non so il perché. C'era una sorta di resistenza da parte mia. Sentivo che non era quello che volevo." PIRATI DEI CARAIBI 6: JACK SPARROW MORIRÀ NEL FILM? Il mistero sul possibile ritorno di Johnny Depp in Pirati dei Caraibi 6 è ancora fitto, ma c'è chi ritiene che il film dovrebbe contenere la morte di Jack Sparrow. Soluzione narrativa, questa, che risolverebbe anche il contenzioso tra Depp e Disney, desiderosa di liberarsi della presenza del divo. Nonostante Pirati dei Caraibi si sia rivelato, per Disney, un franchise assai lucroso incassando 4,5 miliardi globali, la quinta e ultima avventura, Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar, ha incassato "solo" 800 milioni. Alla stanchezza espressa da parte del pubblico nei confronti di una formula mai rinnovata finora si sono aggiunti i problemi legali di Johnny Depp, accusato di violenze domestiche dall'ex moglie Amber Heard, che hanno convinto Disney a interrompere il rapporto con l'attore. Ecco che si è diffusa la notizia che vorrebbe Pirati dei Caraibi 6 un reboot del franchise con una protagonista femminile. Nello specifico, dovrebbe trattarsi di Reed, piratessa ben nota ai frequentatori dei parchi tematici Disney, e la prima scelta dello studio per il ruolo sarebbe l'interprete di Nebula Karen Gillan. Nelle ultime settimane, però, l'ipotesi del ritorno di Johnny Depp nei panni di Capitan Jack Sparrow si è riproposta dopo che la situazione legale dell'attore ha preso una piega positiva nel corso del procedimento per diffamazione mosso contro la Heard. Lo stesso produttore della saga dei Pirati dei Caraibi Jerry Bruckheimer ha parlato della possibilità del ritorno di Johnny Depp, ma ancora non si sa che peso potrebbe avere nel reboot. Appare chiaro a tutti che fare un film del franchise ignorando il personaggio di Jack Sparrow è praticamente impossibile. Sia che si tratti di un sequel che di un reboot, l'ombra del Capitano della Black Pearl aleggia sul franchise spingendo gli sceneggiatori a cercare una brillante soluzione che potrebbe essere, come ipotizza Screenrant, la morte eroica del personaggio. Di recente Disney ha usato questa soluzione per favorire l'uscita di scena di icone dei suoi franchise più popolari, Han Solo in Star Wars: Il risveglio della forza e Iron Man in Avengers: Endgame. Questa soluzione, però, potrebbe incontrare le proteste dei fan di Johnny Depp, insorti e pronti a combattere Disney a colpi di petizioni di fronte alla notizia che Jack Sparrow non sarebbe apparso in Pirati dei Caraibi 6. Il futuro del Capitano per adesso è molto incerto. Non resta che attendere per scoprire cosa il nuovo capitolo della saga piratesca ha in serbo per noi. THE HELP, BRYCE DALLAS HOWARD: "NON È IL FILM ADATTO A CAPIRE IL PROBLEMA DEL RAZZISMO" The Help è diventato il titolo più visto su Netflix mentre negli Stati Uniti sono in corso le proteste dopo la morte di George Floyd e Bryce Dallas Howard, una delle star del progetto, ha ora criticato il film dichiarando che non è utile per avvicinarsi al tema della lotta per i diritti civili. L'attrice e regista ha inoltre condiviso un post su Facebook in cui propone dei titoli maggiormente pertinenti all'eventuale interesse per approfondire il tema del razzismo negli Stati Uniti. Bryce Dallas Howard ha scritto online: "Ho sentito che The Help è il film attualmente più visto su Netflix. Sono davvero grata delle meravigliose amicizie nate da quel film - il nostro legame è qualcosa che amo profondamente e durerà per sempre. Detto questo, The Help è una storia inventata raccontata attraverso la prospettiva di un personaggio bianco ed è stato creato da prevalentemente narratori bianchi. Possiamo andare oltre". L'attrice e regista ha sottolineato: "Le storie sono un modo per arrivare a un'empatia radicale e i migliori sono catalizzatori per l'azione. Se state cercando dei modi per imparare qualcosa sul Movimento per i diritti civili, i linciaggi, la segregazione, Jim Crow e tutti i modi in cui queste cose hanno avuto su di noi un impatto, ecco alcuni film e serie potenti, essenziali, magistrali con al centro le vite, le storie, creatori e interpreti neri". La lista condivisa da Bryce Dallas Howard comprende XIII emendamento, Eyes on the Prize, I Am Not Your Negro, Il diritto di opporsi, Il diritto di opporsi, Say Her Name: The Life and Death of Sandra Bland, Selma - La strada per la libertà, Watchmen e When They See Us. REVENANT - REDIVIVO, LEONARDO DICAPRIO "HO MANGIATO FEGATO CRUDO, MA NON LO FARÒ MAI PIÙ" Durante un'intervista Leonardo DiCaprio ha dichiarato di aver visto Arthur RedCloud mangiare carne di bisonte sul set di Revenant - Redivivo per ore e ore durante le riprese, così, quando si ritrovò a dover girare la scena in cui il suo personaggio mangia il fegato di un bisonte e i membri della troupe gli diedero una versione sintetica e palesemente non realistica, l'attore decise di mangiare del vero fegato crudo. A proposito di mangiare del fegato crudo appena estratto dalla carcassa di un bisonte DiCaprio ha ammesso, senza lasciare spazio all'incertezza, che "non lo farà mai più". L'attore ha preso questa peculiare decisione sul set, sebbene sia vegetariano nella vita reale, unicamente a causa della sua devozione nei confronti della recitazione. Intervistato assieme a Tom Hardy, DiCaprio ha dichiarato: "Quando ti trovi in location di questo genere per lunghi periodi di tempo diventi un tutt'uno con l'ambiente. Quel giorno ho visto la gelatina, la versione sintetica del fegato, e, in tutta onestà, proprio non mi è sembrata reale e così ho deciso di mangiare del vero fegato." Tra le altre cose Leo ha dovuto imparare a sparare col fucile e con vari tipi di pistole proprie del diciannovesimo secolo, accendere un fuoco senza mezzi moderni, parlare due lingue dei nativi americani, Pawnee e Arikara, e studiare quotidianamente con un medico specializzato in antiche tecniche di guarigione. DiCaprio ha definito quella di Revenant - Redivivo la performance più impegnativa di tutta la sua carriera. SCARFACE: AL PACINO HA SNIFFATO VERA COCAINA SUL SET DEL FILM? La leggenda metropolitana secondo cui Al Pacino avrebbe sniffato vera cocaina sul set di Scarface ha fatto il giro del mondo per decenni ma, a quanto pare, no, la polvere bianca usata nel film non era altro che del semplice latte in polvere. Il regista Brian De Palma non ha mai smentito le dicerie e non ha mai dichiarato ufficialmente quale sostanza venne effettivamente utilizzata dalla troupe per simulare l'aspetto della droga. Quel che è certo però è che, qualunque cosa fosse, il setto nasale di Al Pacino non è stato più lo stesso una volta terminate per riprese, l'attore ha dichiarato: "Per anni ho avuto molti fastidi e 'cose' che si formavano di tanto in tanto dentro il mio naso. Non so esattamente che cosa sia successo ma le mie narici sono cambiate per sempre." Un membro della troupe ha spiegato: "Possono far sì che le sostanze che sei costretto a sniffare non ti uccidano ma devi comunque inalarle dal naso e non è certo un modo 'naturale' di assumere un qualunque tipo di sostanza per il tuo corpo. La prossima volta che vedrai qualcuno sullo schermo che sniffa polvere bianca saprai che nessuno sta assumendo droghe reali, generalmente si tratta di vitamina B in polvere." Blow: ecco cosa hanno sniffato Johnny Depp e gli altri attori nelle scene del film Oliver Stone, lo sceneggiatore di Scarface, ha trascorso del tempo in Florida e nei Caraibi intervistando criminali e poliziotti al fine di poter scrivere un copione che fosse autentico in tutto e per tutto: "Volevo creare un gangster del Terzo Mondo, con il sigaro in mano, una sorta di film sexy ambientato a Miami." Sfortunatamente, mentre scriveva la sceneggiatura, Stone stava anche affrontando la sua personale dipendenza dalla cocaina, questo però gli ha permesso di comprendere gli effetti della cocaina in tutte le sue terribili sfaccettature. AQUAMAN 2, I FAN SOSTITUISCONO LA MERA DI AMBER HEARD CON BLAKE LIVELY I fan dell'universo cinematografico esteso della DC hanno tutta l'intenzione di non voler rivedere Amber Heard nei panni di Mera nel prossimo film dedicato ad Aquaman e che arriverà nelle sale presumibilmente nel 2022. A sostegno di questa tesi ci sono le infinite fan art che invadono il web e dedicate proprio al personaggio. Dopo la fan art che prendeva a modello l'attrice Emilia Clarke, ora i fan hanno immaginato anche Blake Lively come alternativa nei panni di Mera. Come ricordato, il nome di Amber Heard non nutre più molta stima tra i fan della DC per via delle vicende legali che hanno coinvolto lei e l'ex-marito Johnny Depp e al pubblico non dispiacerebbe affatto una sua sostituzione, magari proprio attraverso un recasting del personaggio di Mera. Aquaman 2 rimane fissato all'inverno 2022, ma la situazione di emergenza sanitaria attuale potrebbe costringere la produzione a un'ulteriore rinvio. Fatto sta, che al momento la Warner non ha ancora ufficialmente confermato il ritorno della Heard nel sequel, ma senza l'arrivo di un comunicato ufficiale in merito, bisogna comunque dare per scontato che l'attrice tornerà nei panni di Mera. Stando alla fan-art dei fan, Blake Lively non sarebbe poi una scelta così tanto campata per aria, la sua fisionomia sembra adattarsi perfettamente al look del personaggio e i capelli rossi sembrano poi donarle parecchio. L'ultimo ruolo della Lively al cinema è stato quello in The Rhythm Section, uscito lo scorso gennaio, ma rivelatosi un pesante flop al botteghino, incassando solo 5 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni. www.instagram.com/p/CBL0iFInIjl/?utm_source=ig_embed AVENGERS ENGAME: IL DIFFICILE RAPPORTO TRA TONY E SUO PADRE E PERCHÉ È STATO FONDAMENTALE Tra le numerose storie secondarie che nei 23 film Marvel hanno avuto un ruolo determinante c'è stato il difficile rapporto di Tony Stark con suo padre Howard: solo in Avengers Endgame il personaggio di Robert Downey Jr. riesce a mettere la parola fine al conflitto paterno, ma non sarà facile come "schioccare le dita". Fin dal primo Iron Man (2008) non sono mancati riferimenti aspri e rancorosi verso il genitore, sempre in ufficio e mai accanto alla famiglia e persino Nick Fury (Samuel L. Jackson) nel secondo capitolo del 2010 definisce il magnate delle Stark Industries "freddo e calcolatore". Nonostante ciò, alla morte del padre per mano del Soldato d'Inverno e dell'Hydra, Tony vivrà l'angoscia di aver perduto un mentore oltre che un padre: di capitolo in capitolo lo abbiamo visto ricostruire i pezzi della vita segreta dei Howard, che collaborava col governo americano a numerosi progetti, tra cui la creazione dello S.H.I.E.L.D. e la legione dei Super Soldati. In Avengers: Endgame, grazie ai viaggi nel tempo, Tony riesce a dire addio a suo padre e si rende conto di quanto gli sia costato dedicare tanto tempo al lavoro e non alla famiglia, ma soprattutto comprende il motivo ultimo del suo sacrificio: garantire un futuro a suo figlio. A quel punto diventa logico per lui sacrificarsi per l'intero universo e per sua figlia Morgan, che infatti riesce a vedere adulta in una commovente scena tagliata di Avengers: Endgame: se Tony ha compreso le ragioni di Howard, nonostante gli anni e il dolore, allora anche la sua bambina potrà un giorno fare altrettanto. Parlando di Tony non possiamo non suggerirvi il nostro approfondimento sull'evoluzione di Tony Stark all'interno del Marvel Cinematic Universe e, a proposito di ricongiungimenti, scoprite il vero significato della reunion tra Tony e Steve Rogers in Avengers: Endgame. CAPTAIN MARVEL, UNA CONCEPT-ART CI MOSTRA L'ISPIRAZIONE PER IL LOOK DI RONAN La fedeltà ai look dei fumetti non è esattamente uno dei punti di forza del Marvel Cinematic Universe: l'aspetto degli eroi Marvel ha spesso subito cambiamenti abbastanza evidenti nell'adattamento al grande schermo, e Captain Marvel ovviamente non fa eccezione. Piuttosto fedele alla sua controparte cartacea è però uno dei personaggi visti nel film con Brie Larson, e già precedentemente incontrato durante il primo Guardiani della Galassia: parliamo ovviamente del Ronan interpretato da Lee Pace. Per chi avesse dubbi sull'effettiva fedeltà al personaggio visto nei fumetti Marvel, il concept artist Aleksi Briclot ha postato sul proprio account Instagram uno dei primi concept realizzati per l'Accusatore: "Per questo concept mi sono mantenuto molto fedele al suo aspetto nei fumetti e anche a quello visto in Guardiani della Galassia. Ho cercato di stare in equilibrio tra i due" scrive Briclot, che ha allegato alla foto anche un'immagine del Ronan dei fumetti. www.instagram.com/p/Bv7H9tAHfyK/?utm_source=ig_embed SCARFACE FU VIETATO AI MINORI, MA BRIAN DE PALMA SI PRESE GIOCO DEL RATING: ECCO COME Far rassegnare Brian De Palma al fatto che Scarface sarebbe stato vietato ai minori di 18 anni non fu impresa facile per l'MPAA: anzi, a conti fatti sarebbe più corretto dire che l'associazione fallì miseramente nel suo intento, facendosi bellamente raggirare dal regista. Ma andiamo con ordine: al momento di far visionare il film perché se ne decretasse il rating De Palma vide assegnare alla sua opera una macabra X, vale a dire la classificazione che vieta il film a tutti i minori di 18 anni. Il regista, però, non si arrese: alla MPAA vennero infatti consegnate altre due versioni di Scarface, con la terza che ottenne finalmente il rating R dopo addirittura un intervento di alcuni membri della squadra narcotici, che spiegarono come quell'ultima cut rendesse il film addirittura un'opera apertamente schierata contro il consumo di droga, e che sarebbe quindi stato giusto farla arrivare ad un pubblico quanto più vasto possibile. Ed è qui che arriva la giocata da fuoriclasse di De Palma: il regista era infatti convinto che l'MPAA non riuscisse a cogliere le differenze fra le tre versioni del film, e che probabilmente nessuno dei membri avrebbe notato nulla di strano se in sala fosse finita la versione inizialmente classificata come rated X. Conclusione? Al cinema arrivò la prima cut di Scarface, ed il film uscì comunque come vietato ai soli minori di 17 anni non accompagnati: esattamente come previsto da De Palma, la MPAA non si accorse di nulla. Chissà se anche le cut scartate sarebbero valse al film con Al Pacino lo status di capolavoro che da decenni ormai gli si riconosce! HULK, JENNIFER CONNELLY APPROVA I TONI DARK DEL FILM DI ANG LEE: 'NON È PER RAGAZZINI' Quanti cinecomic dell'era pre-Marvel Cinematic Universe abbiamo buttato nel dimenticatoio da quando il primo Iron Man ha cambiato completamente il modo di approcciarci al genere? La lista è decisamente lunga, e probabilmente anche l'Hulk di Ang Lee ne fa parte. Il film con Eric Bana nei panni di Bruce Banner ha sofferto quella che è stata la piaga di tanti film dello stesso genere, ovvero l'assenza di quella programmazione a lungo raggio e di quel carisma immediato che i film dell'MCU avrebbero portato con sé qualche anno dopo. Per quanto spesso dimenticato, comunque, l'Hulk di Ang Lee conta ancora oggi una sua schiera di estimatori (soprattutto considerando quanto poco il suo successore con Edward Norton abbia convinto i fan Marvel): tra questi troviamo Jennifer Connelly. L'attrice, che al film prese parte nei panni di Betty Ross, confermò tempo fa di aver apprezzato parecchio le scelte stilistiche di Lee e in particolare il suo voler dare un tono più dark al lungometraggio: "La sua idea non era quella di fare un film patinato e divertente per ragazzini su di un tizio verde che corre in giro. La sua idea era quella di un melodramma, di una tragedia, il mostro verde della rabbia, della cupidigia, della gelosia e della paura che vive in ognuno di noi" fu la spiegazione dell'attrice. CINEMA: ECCO I FILM CHE TORNERANNO IN SALA A PARTIRE DAL 15 GIUGNO Come sappiamo, a partire dal 15 giugno i cinema potranno riaprire le porte al pubblico. Per quanto riguarda gli UCI Cinemas si comincerà con UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), con le dovute misure di sicurezza. Ma quali film verranno offerti al pubblico? Ecco una lista, divisa per genere. Family Sonic – il Film Playmobil: The Movie Pinocchio Tappo – Cucciolo in un mare di guai Maleficent Jumanji: The Next Level Action Doctor Strange Thor Ragnarok Bad Boys for Life Joker – VM 14 1917 Birds of Prey Comedy Odio l’estate Tolo Tolo Horror Fantasy Island The Grudge – VM14 Drammatico e film premiati Cattive Acque Cena con delitto – Knives out Parasite Richard Jewell I miserabili Questo in attesa dei grandi blockbuster dell’estate: Tenet, Mulan, Wonder Woman 1984 e Spongebob. Senza dimenticare Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University), che arriverà nelle nostre sale il 22 luglio. IL DESERTO DI ALMERÍA NOMINATO TESORO DELLA CULTURA CINEMATOGRAFICA EUROPEA Il deserto di Tabernas, situato nella provincia spagnola di Almería, in Andalusia, è stato nominato dalla European Film Academy “Tesoro della cultura cinematografica europea”. Gli amanti degli Spaghetti Western, e in particolare dei film di Sergio Leone, lo avranno già sentito nominare. Il deserto di Tabernas ha ospitato le riprese della Trilogia del Dollaro, ovvero Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo. Non solo: lì sono stati girati classici come Lawrence d’Arabia, Conan il barbaro e Indiana Jones e l’ultima crociata. In tempi più recenti ha accolto le produzioni di Black Mirror, Game of Thrones e Doctor Who. In tutto, dagli anni ’50 in avanti, sarebbero stati girati tra i suoi brulli paesaggi più di 300 film. Nell’ultimo decennio, ad esempio, il deserto di Tabernas ha accolto film come Exodus – Dei e re, I fratelli Sisters, Assassin’s Creed e Terminator – Destino oscuro. Ogni anno, Tabernas ospita inoltre l’Almería Western Film Festival, dedicato agli appassionati e ai professionisti del cinema western. Con questo titolo la European Film Academy spera di garantire la salvaguardia dell’area e sensibilizzare il pubblico alla sua importanza storica e simbolica. José Díaz, sindaco di Tabernas, ha dichiarato: Per noi è un grande onore che EFA ci contraddistingua come uno dei tesori della cultura cinematografica europea, perché dimostra lo straordinario legame tra la nostra città e la storia del cinema in generale, e di quello europeo in particolare. Mike Downey, presidente del consiglio di amministrazione dell’EFA, aggiunge: Questa iconica location non ha eguali nel continente, e il suo contributo al cinema mondiale è stato enorme. La European Film Academy è fiera che diversi film tra i suoi candidati siano stati girati nella regione. In particolare Sexy Beast di Jonathan Glazer, Brimstone di Martin Koolhoven, Morvern Callar di Lynne Ramsay e Brothers di Susanne Bier. Che Tabernas possa prosperare a lungo sul palcoscenico del cinema mondiale! L’ASSISTENTE DELLA STAR: TRAILER ITALIANO E SPOT PER IL FILM, DAL 26 GIUGNO AL CINEMA E IN DIGITALE Dopo il poster, Universal Pictures ha diffuso anche il trailer ufficiale italiano de L’Assistente della Star, la commedia musicale con Tracee Ellis Ross e Dakota Johnson, in arrivo nelle nostre sale il 26 giugno e a partire dallo stesso giorno anche disponibile per il noleggio online, sulle principali piattaforme. Dakota Johnson nel trailer italiano de L’Assistente della Star Con il trailer arrivano anche alcuni spot: L'assistente della star - Spot "Superstar" - Dal 26 giugno 2020 L'assistente della star - Spot "Cogli l'attimo" - Dal 26 giugno 2020 L'assistente della star - Spot "Una vera diva" - Dal 26 giugno 2020 L'assistente della star - Spot "Ne voglio essere parte" - Dal 26 giugno ... L'assistente della star - Spot "Il lavoro ideale" - Dal 26 giugno 2020 L’Assistente della Star è diretto da Nisha Ganatra, regista di E poi c’è Katherine. La sceneggiatura è firmata dall’esordiente Flora Greeson. Il cast include anche Ice Cube, Bill Pullman, Kelvin Harrison Jr., Zoë Chao, June Diane Raphael, Deniz Adkeniz, Eddie Izzard e il DJ e produttore discografico Diplo. Tim Bevan ed Eric Fellner sono i produttori, Alexandra Loewy il produttore esecutivo. La trama Ambientato nella sfavillante scena musicale di Los Angeles, arriva la storia di Grace Davis (Tracee Ellis Ross), una superstar che ha saputo portare il suo talento e la sua ambizione alle stelle. Maggie (Dakota Johnson) è l’assistente personale di Grace, sempre oberata e impegnata a sbrigare le sue commissioni, ma non ha mai rinunciato al suo sogno di bambina di diventare una produttrice musicale. Quando il manager di Grace (Ice Cube) le presenta un’opportunità che potrebbe dare una svolta alla sua carriera, lei e Maggie escogitano un piano che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. THE OLD GUARD – NUOVA FOTO CON CHARLIZE THERON, CHE PARLA DEL SUO PERSONAGGIO Manca un mese all’uscita di The Old Guard su Netflix, ed Empire ha pubblicato una nuova foto ufficiale che ritrae Charlize Theron nel ruolo della protagonista. L’attrice sudafricana interpreta Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che combattono da millenni sulla Terra. Alla base del film c’è l’omonimo fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni), mentre l’adattamento è scritto dallo stesso Rucka insieme alla regista Gina Prince-Bythewood. Theron parla del suo approccio all’eroina, soprannominata Andy: La mia reazione iniziale quando ho letto il fumetto di Old Guard è stata che ho sentito qualcosa di molto terreno in Andy. È quella la cosa che mi ha entusiasmata: nonostante il soggetto, mi è sembrata reale, e non “fantasy”. Quindi ho cercato di infonderle una spossatezza genuina, e non impantanarmi nell’idea che abbia vissuto per migliaia di anni, abbia visto di tutto, e conosca tutte le arti marziali esistenti. Charlize Theron ha già esperienza nel cinema d’azione: basti pensare a Aeon Flux e Atomic Blonde, diretto dal co-regista di John Wick David Leitch. Per The Old Guard, l’attrice ha lavorato proprio con la squadra di Keanu Reeves: Abbiamo lavorato con gran parte della squadra dei combattimenti di Keanu del primo John Wick – Danny Hernandez e quei ragazzi. Quindi mi sento come se fossi inserita per sempre nel mondo dei film d’azione perché, onestamente, quei ragazzi sono i migliori nell’industria. Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood, THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non è poi una faccenda tanto semplice. La protagonista è Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che vivono sulla Terra da millenni, combattendo le battaglie di ogni generazione. Della squadra fa parte anche Luca Marinelli, il cui talento attira sempre di più l’attenzione delle produzioni internazionali. L’attore romano interpreta Nicolo di Genova, crociato italiano che ora ha una relazione con un vecchio avversario, Yusuf Al-Kaysani (il Marwan Kenzari di Aladdin), anche lui nel gruppo. Matthias Schoenaerts è invece Sebastian le Livre, ex soldato napoleonico, mentre Kiki Layne presta il volto all’ultima “recluta” della guardia: Nile Freeman, marine americana che ritorna in vita dopo essere stata uccisa in azione, scoprendo così di essere immortale a sua volta. A dar loro la caccia troviamo Copley (Chiwetel Ejiofor), agente della CIA che, essendo anche uno storico, è riuscito a scoprire il segreto della squadra. Harry Melling interpreta Merrick, dirigente di una compagnia farmaceutica che si allea con Copley per catturare il gruppo e studiarne i poteri. Gina Prince-Bythewood è nota per Love & Basketball, La vita segreta delle api, Beyond the Lights: Trova la tua voce e il pilot della serie Cloak & Dagger. Avrebbe dovuto dirigere Silver and Black, cinecomic della Sony con Gatta Nera e Silver Sable, ma il film è stato annullato. Fonte: Empire Potrete vedere l’immagine qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Old Guard approderà il 10 luglio sulla piattaforma on-line. La foto BILL & TED FACE THE MUSIC: KEANU REEVES E ALEX WINTER TORNANO NEL TRAILER Alex Winter e Keanu Reeves sono di nuovo Bill e Ted nel trailer di Bill & Ted Face the Music, terzo capitolo del franchise previsto in USA il 21 agosto. Il trailer arriva a poche ore dall’uscita del primo poster ufficiale del film. Bill & Ted Face the Music è il terzo capitolo di una bizzarra saga a base di viaggi nel tempo iniziata ormai 31 anni fa, nel 1989, con Bill & Ted’s Excellent Adventure. A quel film seguì Un mitico viaggio (Bill & Ted’s Bogus Journey), uscito nel 1991. E poi più nulla per 29 anni. Il nuovo capitolo è scritto ancora una volta da Ed Solomon e Chris Matheson, sceneggiatori di entrambi i capitoli precedenti. Alla regia stavolta troviamo Dean Parisot (Galaxy Quest, RED 2). Tra i produttori esecutivi troviamo anche Steven Soderbergh. Accanto a Reeves e Winter troveremo Samara Weaving e Brigette Lundy-Paine nei panni delle figlie di Bill e Ted, rispettivamente. E inoltre Anthony Carrigan, Jillian Bell, Kristen Schall, Holland Taylor, Kid Cudi, Erinn Hayes, Jayma Mays e Beck Bennet. Tornano William Sadler, nel ruolo della Morte, Amy Stoch e Hal London Jr. La sinossi ufficiale Bill & Ted Face the Music vedrà i due amici ormai appesantiti dalla mezza età e dalle responsabilità familiari, parecchi anni dopo le loro avventure adolescenziali come viaggiatori nel tempo. Hanno scritto migliaia di melodie, ma devono ancora comporne una buona, men che meno la più grande canzone di sempre. Mentre il tessuto del tempo e dello spazio si squarcia attorno a loro, un visitatore dal futuro avvisa i nostri eroi che soltanto la loro canzone può salvare il mondo come lo conosciamo. Senza fortuna né ispirazione, Bill e Ted s’imbarcano in un’avventura attraverso il tempo per cercare la canzone che aggiusterà il loro mondo e porterà armonia nell’universo. Con l’aiuto delle loro figlie, un nuovo gruppo di figure storiche, e alcune solidali leggende della musica, troveranno molto più di una canzone. Eccolo… Noel Clarke scambiato per un altro attore nero ed escluso da un poster, la denuncia Apparso in Bulletproof e in un ruolo marginale in Into Darkness: Stark Trek, oltre a una serie di film indipendenti, Noel Clarke ha sostenuto ampiamente il movimento del Black Lives Matter e ha deciso di dare un contributo personale condividendo un’esperienza che l’ha toccato in prima persona. Il razzismo non riguarda solo l’America, ha spiegato, ma è forte anche nel Regno Unito. Un esempio di discriminazione? Clarke ha postato un’email di un “agente di alto livello” che gli ha scritto per fargli dei complimenti per il film sbagliato, confondendolo con un altro attore nero. “Ci siamo incontrati più volte, ho lavorato con i loro clienti. Hanno accesso a tutte le informazioni dell’industria, eppure L’attore aveva già denunciato il fatto di non esser stato inserito nel poster di Fisherman’s Friends pur essendo stato accreditato tra gli attori protagonisti. https://twitter.com/NoelClarke/status/1266...1329024/photo/1 Negli scorsi giorni, molte case di produzione, major e personalità di Hollywood si sono apertamente schierate contro il razzismo, prendendo una chiara posizione riguardo agli avvenimenti che hanno seguito la morte di George Floyd negli Stati Uniti. Seth Rogen non ha usato ad esempio mezzi termini per riferirsi al razzismo sui suoi social, mentre sia Arnold Schwarzenegger che George Clooney hanno di recente scritto una lettera aperta. Ryan Reynolds, Blake Lively e J.J. Abrams si sono invece schierati con donazioni di circa 10 milioni di dollari, mentre Dwayne Johnson ha criticato duramente Donald Trump. Anche la Lego e la Walt Disney Company sono scese in campo con donazioni a favore del movimento Black Lives Matter, impegnandosi con donazioni quasi pari a 10 milioni di dollari. Il Cinema in Piazza rischia di saltare: il durissimo attacco del Cinema America e la replica di ANICA Qualche settimana fa, pochi giorni dopo l’annuncio della Fase Due, vi abbiamo riportato il comunicato con cui il Cinema America confermava l’edizione estiva 2020 di Il Cinema in piazza, che si svolge in Piazza San Cosimato, alla Cervelletta e al Porto Turistico di Roma a Ostia: una conferma importante, dopo il lockdown, per i numerosi appassionati che in questi anni hanno partecipato alle arene estive. Oggi, però, il Cinema America ha diffuso un lungo comunicato nel quale accusa “la lobby dei distributori e delle catene di multiplex”, che starebbe impedendo all’associazione di ricevere le concessioni dei film da proiettare gratuitamente in piazza: Cari amici, siamo sotto ricatto. Scriviamo questo appello per chiedere aiuto a ciascuno di voi. Ci stanno costringendo ad annullare la stagione estiva de Il Cinema in Piazza. Un’iniziativa che era sopravvissuta a Virginia Raggi nel 2018, alle aggressioni fasciste nel 2019 e quest’anno anche alla pandemia. Il motivo? La lobby dei distributori e delle catene di multiplex sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l’evento a pagamento. I protagonisti di questo attacco sono chiari e identificabili: l’ANICA, presieduta dall’ex sindaco di Roma ed ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, e l’ANEC, rispettivamente associazioni di categoria dei distributori e dei gestori di sale. Di oltre 140 film richiesti alle case di distribuzione per programmare le rassegne a San Cosimato, Ostia e Cervelletta abbiamo ricevuto più di 120 risposte negative. Non ci autorizzano nemmeno i film di proprietà RAI di autori italiani! Tutti “no” ad offerte economiche pari o più alte rispetto all’usuale valore di mercato per la proiezione di quelle opere con proiettori DCI. Siamo senza film, costretti a chiedere il vostro aiuto per combattere questa battaglia. Ci accusano di fare “concorrenza sleale” ma abbiamo sempre esclusivamente proiettato film che hanno concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala: davvero volete farci credere che “Una giornata particolare” metta in crisi “Avengers” al botteghino? Sarebbe bellissimo, ma non è così. Il nostro evento è gratuito per chi ne fruisce, ma non per l’industria cinematografica, perché ogni estate paghiamo tra i 55.000 e gli 80.000 euro di compensi ai distributori per le proiezioni. Un esempio: per una proiezione di “Sinfonia d’autunno” di Bergman, film del 1978, abbiamo pagato 1.220 euro. Di fatto, noi – con i nostri partner e sponsor – offriamo il biglietto a voi, ma quel biglietto viene pagato. Per la nuova edizione, in alcuni casi abbiamo offerto il pagamento anticipato di 1.750 euro a film per 500 spettatori: 3,50 euro a spettatore, che in Italia è la parte di un biglietto intero da 7 euro che spetta al distributore. La risposta? Negativa. Fondamentalmente noi paghiamo questi 3,50 euro per ogni persona che vede il film con i soldi che raccogliamo, rinunciando a ricevere dal pubblico gli altri 3,50 euro che ci spetterebbero in quanto esercenti. Il comunicato prosegue con un durissimo attacco nei confronti in particolare dell’ANICA (l’associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, presieduta da Francesco Rutelli) e soprattutto al rappresentante dei distributori Luigi Lonigro, con accuse molto dettagliate (“Tutto ciò che vi abbiamo raccontato è documentabile e non avremo paura di mostrare le carte quando ce ne sarà occasione”) e che potete leggere nel post completo su Facebook. Accuse che però ANICA rispedisce al mittente con una nota inviata alla stampa qualche ora dopo: Un comunicato firmato “I ragazzi del Cinema America” sta diffondendo fake news gravissime, anche riportando cifre di fantasia che, se non smentite, porteranno a conseguenze molto serie. L’ANICA ha sempre guardato con simpatia all’esperienza in piazza San Cosimato, tanto da invitare Carocci alla Conferenza sul rinnovamento delle sale cinematografiche ed esprimere amicizia e sostegno a questo progetto. Non esiste un solo atto, in particolare, che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli: occorre un’immediata e formale smentita a questo proposito. La Sezione Distributori dell’ANICA, parimenti, non ha avuto alcun contatto con Carocci e i suoi collaboratori nel corso di quest’anno, né avrebbe potuto dare indicazioni commerciali alle aziende associate, che operano in base alle proprie strategie industriali, in un momento tanto difficile. Lo scorso anno il Presidente Lonigro è andato in Piazza San Cosimato a esprimere la solidarietà propria e di tutti gli associati. e anche la Presidente della Sezione Produttori Francesca Cima ha sempre manifestato apprezzamento ad iniziative volte all’avvicinamento del pubblico più giovane. E’ peraltro sorprendente la superficialità con cui si mostra di ignorare che in questo momento in Italia ci sono settemila lavoratori delle sale cinematografiche e mille delle distribuzioni senza lavoro e in cassa integrazione. Una cifra drammatica cui vanno aggiunti circa 20mila lavoratori dell’indotto. Decine di sale cinematografiche, ed alcune aziende di distribuzione indipendenti italiane hanno annunciato la cessazione definitiva delle attività. Per questo, con grande pazienza e determinazione, l’ANICA e tutte le realtà della filiera stanno lavorando per salvare industrie, occupazione, mercato, autori, maestranze, attori e talenti, e cercare di ripartire in una situazione tanto difficile. Prima di lanciare attacchi irresponsabili, occorrono l’umiltà e la coscienza di sapersi guardare intorno, oltre al proprio specifico caso. Occorre la volontà di cercare soluzioni prima che insensate aggressioni.” “Me And The Cult Leader”, il trailer del documentario sull’attentato alla metropolitana di Tokyo</i Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra) Cinema Video Variety riporta nuovi dettagli e mostra il primo trailer (che potete visionare qui sopra) di “Me And The Cult Leader – A Modern Report on the Banality of Evil“, il film documentario sull’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995. Il film è girato e raccontato dalla prospettiva di Atsushi Sakahara, uno dei sopravvissuti dell’attacco alla metropolitana di Tokyo con del gas sarin, avvenuto il 20 marzo del 1995, e cerca di ripercorrere i passi del movimento religioso estremista Aum Shinrikyo, diretto responsabile dell’attentato. Questo movimento religioso, sebbene abbia cambiato nome per distanziarsi dalla deriva violenta assunta in passato, è ancora attivo a Tokyo e nel mondo e continua a reclutare seguaci; Sakahara, nel suo documentario, cerca di entrare in contatto con uno dei dirigenti attuali del movimento, Hiroshi Araki, cercando di trovare un punto di contatto o parallelismo tra vittima e aggressore. A due anni di distanza dall’esecuzione di Shōkō Asahara – ex leader del movimento e considerato mandante e responsabile dell’attacco – il film non cerca vendetta o riscatto, anzi, si scopre che la vita di Sakahara e quella di Harashi hanno molti punti in comune e i due iniziano così un viaggio all’insegna della riflessione, regalando un commovente ritratto di umanità. “Me And The Cult Leader” (precedentemente intitolato “Espiazione“) è prodotto dalla Good People Inc. (trovate il trailer sul loro canale Youtube) e sarà presentato a fine mese nel Regno Unito allo Sheffield International Documentary Festival. Ava DuVernay lancia un’iniziativa per finanziare progetti che raccontino storie attorno alle violenze della polizia. Ava DuVernay (Selma – La strada per la libertà) con la sua compagnia, la Array, ha lanciato una nuova iniziativa che vuole indurre la narrazione cinematografica/televisiva/teatrale e di qualsiasi media a cambiare radicalmente prospettiva e a raccontare quelle storie che hanno al centro la mancanza di responsabilità da parte delle forze di polizia riconosciute colpevoli di violenze: l’iniziativa si chiamerà LEAP (Law Enforcement Accountability Project). Ava ne ha parlato ufficialmente questo lunedì, ospite all’Ellen DeGeneres Show, spiegando che LEAP avrà lo scopo di dare una nuova voce agli attivisti, incoraggiando un cambio di narrazione attorno alle storie di abusi e violenze da parte della polizia, e finanziando almeno 25 progetti nel corso di due anni: <i>Ho pensato molto alla mia rabbia, alle emozioni provate in questi giorni. Ogni volta che guardo il video della morte di George Floyd, vedo i miei zii. Non in senso figurato, [George Floiyd] assomiglia veramente ad alcune persone della mia famiglia nei tratti del viso. Ogni volta che vedo quel video, vedo persone che amo, schiacciate a terra che implorano di essere risparmiati. C’è una grande forza dietro queste immagini, e stiamo chiedendo a ognuno di noi di dare voce a tutto questo e che la narrazione copra queste storie, le storie che ci raccontiamo a vicenda. Abbiamo bisogno che queste storie e il modo in cui vengono raccontate cambino radicalmente. Parlando all’Hollywood Reporter, Ava DuVernay ha poi aggiunto in riferimento al progetto LEAP: LEAP si focalizzerà nello specifico su storie raccontate attraverso il filtro della responsabilità da parte della polizia, c’è una totale mancanza di responsabilità nei dipartimenti di polizia e anche nelle aule di tribunale, mancano le leggi che proteggano i cittadini dagli agenti che hanno già un gran numero di denunce e rimostranze alle spalle. Se il tribunale non se ne occuperà, se i dipartimenti di polizia non se ne occuperanno… allora lo faranno le persone. L’annuncio arriva a poche ore dalla denuncia di David Olyelowo sul fatto che una protesta a favore del movimento Black Lives Matter avrebbe minato le possibilità di Selma agli Oscar. CHIARA FERRAGNI - UNPOSTED AI NASTRI D'ARGENTO 2020: IL DOCUMENTARIO È TRA I FINALISTI Chiara Ferragni - Unposted è tra i 74 documentari finalisti ai Nastri d'Argento 2020. L'annuncio ufficiale da parte del SNGCI è stato seguito da un altro annuncio con tono trionfante: quello di Chiara Ferragni che, insieme al piccolo Leone, ha dato la notizia ai suoi 20 milioni di follower. Selezionato insieme ad altri 74 documentari, e rientrato nella sezione "Cinema del reale" (le altre sono"Cinema, Spettacolo e Cultura", "Docufiction" e "Film ed eventi d'arte") in compagnia di altri 25 titoli (tra cui Bellissime, della stessa regista Elisa Amoruso), Chiara Ferragni - Unposted corona così un percorso che ha dello stupefacente. Presentato durante la Mostra del cinema di Venezia del 2019, il documentario è arrivato in sala a settembre per soli 3 giorni ma tanto è bastato per eleggerlo il film evento più visto di sempre in Italia. D'altronde le cifre non mentono: 1.601.499 euro di incasso totale in 393 sale, oltre 160 mila spettatori in tre giorni, una media copie che si è mantenuta sempre la più alta del box office oscillando tra i 1.300 euro del primo giorno e i 1.508 dell'ultimo, il che significa in sostanza che il film ha ripetuto nei tre giorni lo stesso incasso. In streaming il docu-film su Chiara Ferragni è stato distribuito sulla piattaforma Amazon Prime Video - sul cui catalogo è ancora presente -, mentre, per il passaggio sulla TV in chiaro, è atteso su uno dei canali RAI essendo Rai Fiction tra i produttori. PRINCIPESSA MONONOKE: STUDIO GHIBLI RESPINSE LE RICHIESTE DI MODIFICHE DI HARVEY WEINSTEIN Principessa Mononoke avrebbe potuto avere a causa di Harvey Weinstein un montaggio diverso, ma i responsabili dello Studio Ghibli si sono opposti, riuscendo ad avere la meglio sulla volontà del produttore e distributore. La rivelazione è emersa grazie al libro Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Sudio Ghibli: tra le pagine l'executive Steve Alpert ha infatti parlato della sua esperienza quando il regista si è rifiutato di seguire le richieste. Nel 1996 Studio Ghibli aveva stretto un accordo con Disney per la distribuzione dei film animati doppiati in inglese e Miramax, che all'epoca lavorava per il colosso dell'intrattenimento. doveva occuparsi della distribuzione nei cinema. La reputazione di Harvey Weinstein aveva spinto i responsabili dello studio giapponese a inviargli una spada da samurai con la scritta "Nessun taglio". Tra le pagine si rivela ora che l'ex produttore si era infuriato quando Hayao Miyazaki si era rifiutato di ascoltare alle richieste di compiere dei tagli importanti su Principessa Mononoke, facendo diminuire la durata del film da 135 minuti a 90. Alpert ha rivelato che Weinstein aveva perso il controllo e gli aveva urlato: "Se non riesci a far tagliare a Miyazaki il fottuto film non lavorerai mai più in questo fottuto settore! Mi capisci? Mai!". Miyazaki, secondo i termini dell'accordo stretto con Disney, aveva il diritto di decidere su questi elementi legati alla distribuzione e ha portato quindi nelle sale il proprio montaggio. Il regista venne comunque bombardato dalle richieste, ma Hayao aveva spiegato a The Guardian nel 2010: "L'ho sconfitto". Il maestro dell'animazione, inoltre, non aveva approvato l'aggiunta di alcuni suoni e brani musicali in Kiki consegne a domicilio, impedendo quindi ogni modifica alle sue opere. PIRATI DEI CARAIBI: UNO STUNTMAN RICORDA LE SCENE PIÙ ASSURDE Chi non ricorda le spericolate scene d'azione della saga dei Pirati dei Caraibi? Gli esempi sono tanti e ne ha ricordati alcuni uno stuntman, Zach Hudson, che è comparso in quasi tutti i capitoli della saga. Zach Hudson afferma che tra le scene che ricorderà per sempre, sarà l'intera sequenza della battaglia con il Kraken, avvenuta nei Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma: "Probabilmente la ricorderò sul mio letto di morte! In quella scena, sono la controfigura di Orlando Bloom e sono in cima all'albero maestro, a circa 150 piedi in aria, mentre si sta spezzando... Sono aggrappato a solo una corda di sicurezza e salto verso l'altra vela, cadendo alla fine, per circa 300, 400 piedi. È stata la prima ripresa di quel giorno, è stato uno di quei momenti molto surreali. Quando sono scivolato con un coltello sulla vela, il mio bambino interiore era felicissimo!" Il celebre duello sulla ruota gigante, sempre del secondo capitolo della saga, è un'altra celebre scena che lo stuntman ricorda come una tra le più spericolate e memorabili. Anche perché è entrato a far parte delle riprese tardi e non ha avuto molto tempo per prepararsi: "Mi son dovuto preparare letteralmente circa una settimana prima. Gore Verbinski, il regista, mi ha dato un vero battesimo del fuoco! Ho dovuto fare tutto il lavoro direttamente sulla ruota, ma devo dire che alla fine è andata molto bene, l'intera scena ha vinto il premio Taurus come migliore combattimento." Il premio Taurus è il premio assegnato dal 2001 per le esibizioni degli stuntman. Nel 2004, il primo film Pirati dei Caraibi ha vinto il premio per la lotta tra Jack Sparrow e Will Turner. Successivamente il combattimento sulla ruota ha vinto il premio nel 2007. Mentre si può trovare qualche criticità su alcuni aspetti dei film Pirati dei Caraibi, è difficile trovare molti aspetti negativi sulle sequenze d'azione. È sempre stato impressionante il fatto che ce ne fossero così tante, specialmente nei primi film. In attesa di sapere chi ci sarà per il sesto capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, si può solo sperare che l'azione rimarrà sempre presente e alla pari con i capitoli precedenti. The Reckoning – Il film di Neil Marshall aprirà la 24a edizione del Fantasia Festival La 24a edizione del Fantasia Film Festival si aprirà con una proiezione speciale dell’ultimo film di Neil Marshall ovvero The Reckoning. Ambientazione The Reckoning è ambientato nel 1665 durante la grande peste che colpì l’intera Europa e la successiva caccia alla streghe. Il film è diretto da Neil Mashall (Dog Soldiers, The Descent, Doomsday, Hellboy) di cui si è occupato anche della sceneggiatura insieme a Edward Evers-Swindell e Charlotte Kirk. Il Fantasia International Film Festival celebrerà la sua 24a edizione come evento virtuale accessibile agli amanti del cinema in tutto il Canada, con un vasto assortimento di proiezioni, pannelli e workshop in programma online dal 20 Agosto al 2 Settembre 2020. Il cast vede Charlotte Kirk, Joe Anderson, Steven Waddington, Sean Pertwee, Matt Ryan, Ian White e Emma Holzer. Evelyn Haverstock, una giovane vedova, viene perseguitata dal recente suicidio del marito Joseph, che viene falsamente accusata di essere una strega dal suo geloso padrone di casa, Squire Pendleton, dopo che lei ha rifiutato le sue avance. Grace deve sopportare la persecuzione fisica per mano del più spietato cacciatore di streghe in Inghilterra Judge Moorcroft e affrontare i suoi demoni interiori mentre il Diavolo stesso inizia a farsi strada nella sua mente. THE RECKONING, IL NUOVO HORROR DI NEIL MARSHALL TRA PESTE E STREGHE: LE IMMAGINI UFFICIALI Uscito dalla triste esperienza del reboot di Hellboy, film di assoluta potenza gore e fedele ai fumetti di Mike Mignola ma non particolarmente apprezzato dalla critica, Neil Marshall è ora pronto a tornare al cinema con l'interessante The Reckoning, nuovo horror di cui sono state pubblicate online anche due immagini ufficiali. Il film sarà presentato in anteprima alla 24° Edizione del Fantasia Festival, e l'organizzazione lo ha descritto come "un period thriller orrorifico e segnante" ambientato nel 1665 sullo sfondo della Grande Peste e della successiva caccia alle streghe in territorio inglese. La sinossi rivela: "The Reckonig segue la storia di Grace Haverstock, giovane vedova perseguitata dal recente suicidio del marito, Joseph, e ingiustamente accusata di essere una strega dal geloso padrone di casa, Squire Pendleton, dopo continui rifiuti alle sue insistenti avance. Grace è costretta così a sopportare la persecuzione fisica per mano del più spietato cacciatore di streghe d'Inghilterra, Judge Moorcroft, e affrontare al contempo i suoi demoni interiori mentre il Diavolo stesso cerca di insinuarsi nella sua fragile mente". Nel cast di The Reckoning troveremo Charlotte Kirk, Sean Pertwee, Joe Anderson, Steven Waddington, Mark Ryan, Ian Whyte ed Emma Holzer. Il film non ha ancora una data d'uscita ufficiale. TENET, KENNETH BRANAGH SULLA TRAMA DEL FILM DI NOLAN: "È STATO COME FARE UN CRUCIVERBA" Dopo aer rivelato di non sapere se sarà l'antagonista di Tenet, Kenneth Branagh ha rincarato la dose affermando che leggere la sceneggiatura del nuovo film di Christopher Nolan è stato come fare le parole crociate del New York Times. "Non vi prendo in giro, ho letto la sceneggiatura più volte di ogni altro film a cui abbia lavorato. È stato come fare il cruciverba del Times ogni giorno. A parte il fatto che il film e la sceneggiatura non si aspettavano, e non avevano bisogno, che fossi un esperto" ha spiegato l'attore e regista durante una recente intervista con Total Film (via The Playlist). Branagh ha poi aggiunto: "Durante lo svolgimento, e nelle scene, continua a ribaltarsi e muoversi avanti e indietro rispetto alle aspettative sui personaggi. Perciò chiedevo costantemente a Nolan dove si trovasse il mio personaggio, perché la sua evoluzione non era impostata. È stata una serie di sorprese continue." Insomma, sembra proprio che Nolan abbia preparato un'esperienza piuttosto complessa per il ritorno in sala degli spettatori, che se tutto andrà per il meglio potranno mettere finalmente gli occhi su Tenet il prossimo luglio (negli Stati Uniti). Nel frattempo, per altri approfondimenti, vi lasciamo alla nostra analisi dell'ultimo trailer di Tenet. GODZILLA VS KONG, SVELATO UN ALTRO RITORNO NELL'ATTESO CROSSOVER Dopo aver pregustato uno scontro epico nella nuova sinossi, sembra che uno dei film più attesi dell'anno, Godzilla vs Kong, riporterà sullo schermo un altro personaggio chiave del franchise. Stiamo parlando del Dr. Houston Brooks, visto per la prima volta in Kong: Skull Island nel 2017. Interpretato da Corey Hawkins, Houston Brooks è un sismologo che viene reclutato dalla Monarch per rintracciare la mostruosa scimmia sull'isola misteriosa. Alla fine del film, scopre la verità e la storia delle creature titaniche come Godzilla. Il personaggio è poi tornato, stavolta interpretato da Joe Morton nel successivo Godzilla II - King of the Monsters, anche se il film non chiarisce mai che si tratta della stessa persona, molto più avanti negli anni. In ogni caso, in Godzilla vs Kong Houston Brooks potrebbe avere un ruolo molto più importante, poiché sembra che il film riporterà l'azione su Skull Island, la "casa" di Kong, e quindi dovrebbe avere conoscenze specifiche che potrebbero rivelarsi utili per tutti. Non sarà comunque l'unico ritorno. Rivedremo infatti anche Millie Bobby Brown nei panni di Madison Russell e Kyle Chandler nel ruolo di suo padre Mark. Faranno parte del cast anche Alexander Skarsgård, Rebecca Hall e Brian Tyree Henry. L'arrivo nelle sale di Godzilla vs Kong era inizialmente previsto per i primi mesi del 2020, ma è stato poi posticipato a novembre, con una decisione presa qualche mese prima della pandemia di coronavirus. In Godzilla vs Kong il regista Adam Wingard ha promesso distruzione e violenza ai massimi livelli. JAMES BOND VS JASON BOURNE? ECCO COSA NE PENSA PAUL GREENGRASS Intervistato da Empire per commentare i risultati del sondaggio sugli eroi più amati del cinema, in cui James Bond e Jason Bourne si sono classificati rispettivamente all'8° e 32° posto, Paul Greengrass ha parlato di come la saga con Matt Damon ha spinto il franchise di 007 a migliorare. In passato, il regista di The Bourne Supremacy, The Bourne Ultimatum e Jason Bourne aveva definito la celebre spia britannica come una "testa di c***o imperialista di destra", ma molti anni dopo la sua opinione sul personaggio è cambiata. "L'ho detto davvero? Ovviamente a quei tempi ero giovane e insolente" ha spiegato Greengrass. "Per essere chiari, i sentimenti che ho espresso nei confronti del personaggio non riflettono ciò che penso del franchise. Buon per loro. È interessante pensare che quando è entrato in scena Jason Bourne, per James Bond è stato un po' un campanello d'allarme. Ma parola mia, da allora hanno risposto davvero bene. Gliene do atto, mi hanno spinto i commenti in gola!" Il primo capitolo della saga di Bourne, diretto da Doug Liman, è uscito al cinema nel 2002, lo stesso anno in cui è arrivato l'ultimo capitolo di 007 con protagonista Pierce Brosnan, La morte può attendere, e quattro anni prima del debutto di Daniel Craig in Casinò Royale. Vi ricordiamo che No Time To Die, la pellicola che firmerà l'ultima apparizione di Craig nei panni dell'agente doppio zero, è stato rimandato a novembre 2020. AVENGERS: ENDGAME, RIVEDREMO LINDA CARDELLINI NEL MCU? Per i fan del Marvel Cinematic Universe, il nome di Linda Cardellini è associato al volto di Laura Barton, apparsa in Avengers: Age of Ultron e Avengers: Endgame. La moglie di Occhio di Falco ha avuto un ruolo di secondo piano in questi film, ma il personaggio è evidentemente rimasto nel cuore dell'attrice. Linda Cardellini, infatti, ha ammesso in una recente intervista a Collider di sperare di poter tornare a interpretare Laura, e si è detta orgogliosa di essere parte di un franchise così popolare. "Era una di quelle cose in cui sono in qualche modo stata portata, ed è veramente un universo a sé stante" ha dichiarato. "I fan di questo universo poi sono incredibili, e farne parte, non lo so, è piuttosto divertente. Gli amici di mia figlia lo adorano. È una di quelle cose, sai, che sono sempre divertenti." Sul suo ritorno nel Marvel Cinematic Universe, l'attrice la pensa così: "Voglio dire, mi piacerebbe vedere un film di Laura Barton? Certo! Ma non credo che succederà. Credo che la gente sia più interessata ai supereroi." Anche se Linda Cardellini non l'ha mai menzionata nella sua intervista, la serie Disney+ Hawkeye dovrebbe offrire il potenziale per un ritorno di Laura Barton, anche se il casting è ancora nelle fasi iniziali. Tornando ad Avengers: Endgame, invece, è emersa negli ultimi giorni una suggestiva teoria su Stan Lee. CELEBRE LOCATION DELLO SPAGHETTI WESTERN DIVENTA PATRIMONIO DEL CINEMA EUROPEO: ECCO QUALE La European Film Academy ha nominato il Deserto dell'Andalusia, luogo che ha fatto da sfondo a innumerevoli capolavori del cinema western (e non solo), come "Patrimonio della Cultura Cinematografica Europea". Come riportato da Deadline, dagli anni '50 al 2020 sono stati girati nel deserto spagnolo oltre 300 pellicole tra cui la celebre Trilogia del dollaro di Sergio Leone composta da Per un pungo di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, Il brutto, il cattivo; oltre che Lawrence d'Arabia, Conan il barbaro e Indiana Jones e l'Ultima Crociata. Più di recente, la location ha ospitato le riprese di serie TV di grande successo quali Doctor Who, Black Mirror e Game of Thrones. Con questo nuovo titolo, l'Accademia Europea del Cinema spera di aumentare la consapevolezza nei confronti della storia del luogo, incoraggiando in questo modo a proteggerlo ed evidenziandolo come potenziale meta cinematografica per l'industria turistica del posto. In calce alla notizia potete trovare una suggestiva immagine del deserto dell'Andalusia fornita dall'a EFA (via Deadline). Edited by Triplethor - 9/6/2020, 20:55 |