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view post Posted: 25/7/2020, 13:15 MovieTown - Cinema

SABATO

25/07/2020



NUOVA IMMAGINE DI RAYA AND THE LAST DRAGON

La nuova immagine di Raya and the Last Dragon, il 59° film dei Walt Disney Animation Studios, è dedicata alla protagonista del film: Raya, doppiata in originale da Cassie Steele.

Raya è una guerriera solitaria impegnata a salvare il suo mondo, determinata a trovare l’ultimo drago che crede abbia il potere di salvare Kumandra. Il film è un fantasy epico ispirato alle culture dell’Asia del Sud.

I temi del film sono il potere trasformativo della comunità e l’avere speranza anche quando ci si trova di fronte a una schiacciante oscurità.

La pellicola è ambientata nella fittizia Kumandra, la Terra del Drago, abitata da un’antica civiltà che venerava i draghi per il loro potere e la loro saggezza. I draghi se ne sono andati da molto tempo e da allora Kumandra è stata invasa da una forza oscura e sinistra

Awkwafina doppia Sisu, un drago rosa e verde acqua in grado di assumere la forma di un essere umano. Ha bisogno dell’aiuto di Raya per reclamare il suo potere e tornare nella sua forma di drago.

Durante il loro viaggio incontrano un gruppo di disadattati, ognuno proviene da uno dei cinque clan di Kumandra.

La pellicola segna il debutto alla regia degli story artist Paul Briggs (Frozen) e Dean Wellins (Zootropolis). Supervisionata dal produttore Osnat Shurer (Oceania) e sceneggiata da Adele Lim (Crazy & Rich Asians).

Raya and the Last Dragon, previsto inizialmente per il 25 novembre 2020, uscirà nelle sale il 12 marzo 2021.

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COMIC-CON@HOME: L’INCONTRO CON JOSS WHEDON RIMOSSO DAL PROGRAMMA

Tra i vari panel virtuali del Comic-Con@Home era previsto un incontro con Joss Whedon, il cui lancio era previsto per le 02:00 di sabato (ora italiana).

A Zoom With Joss Whedon, questo il nome del panel, è stato rimosso dal programma della manifestazione. Come sottolineato da ScreenRant, altri panel cancellati risultano ancora in programma, con un update che segnala la cancellazione.
Il panel di Whedon è proprio scomparso.

Si tratta di una mossa decisamente sospetta, se si considera che negli ultimi giorni si è sollevato un vero e proprio polverone nei confronti del regista e del lavoro da lui fatto per Justice League.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher, interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

Whedon non ha mai commentato la cosa, ma a smentire le dichiarazioni di Ray Fisher ci ha pensato il produttore John Berg (via Variety).

È assolutamente falso che siano stati permessi comportamenti non professionali, di alcun tipo. Quello che ricordo è che [Fisher] aveva preso male il fatto che volessimo far dire al suo personaggio “Booyaa”, una celebre battuta pronunciata da Cyborg nelle serie animate.

Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


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TERRIFIER 2: ART IL CLOWN TORNA NEL TEASER TRAILER

Art il Clown è pronto a tornare per la terza volta. Dopo il debutto nell’antologico All Hallows’ Eve e il suo spin-off solista Terrifier, il clow creato da Damien Leone torna nel sequel Terrifier 2, di cui ora possiamo vedere il teaser trailer.

In pochi film, Art il Clown si sta ritagliando un posto come icona horror. Damien Leone torna ancora una volta alla regia e alla sceneggiatura, mentre David Howard Thornton torna nel ruolo di Art. Il cast include anche Lauren LaVera e Samantha Scaffidi, che riprende il ruolo di Victoria Heyes dal film precedente. E inoltre Felissa Rose, Casey Hartnett, Tamara Glynn, Jackie Adragna, Gilbrando Acevedo, Amy Russ, Griffin Santopietro, Owen Myre, Devon Roth e Charlie McElveen.

La sinossi di Terrifier 2
Dopo essere stato risuscitato da un’entità sinistra, Art il Clown torna alla tranquilla cittadina di Miles County, dove prende di mira una teenager e il suo fratello minore nella notte di Halloween.

Attualmente non è stata comunicata la data di uscita del film.




Hunger Games, Francis Lawrence aggiorna sul prequel “Ballata dell’usignolo e del serpente”

Ad aprile abbiamo scoperto che Francis Lawrence sarebbe tornato dietro la macchina da presa per dirigere Ballata dell’usignolo e del serpente, adattamento del romanzo di Suzanne Collins prequel della saga di Hunger Games.
Discussing Film ha chiesto una aggiornamento al regista dei film con Jennifer Lawrence, che ha spiegato:

Lo adoro. Ho trascorso momenti fantastici realizzando tre dei quattro film [di Hunger Games]. Ho lavorato con persone fantastiche, adoro Suzanne Collins e adoro il mondo [che ha creato]. Ho sempre apprezzato davvero la rilevanza dei temi e delle idee affrontate dai libri. Credo sia uno dei motivi per cui sia stato scelto un cast di grande talento e per cui i film abbiano avuto così tanto successo tra persone di ogni età e non solo adolescenti. Ho sempre desiderato tornare in quel mondo, ma volevo che succedesse per motivi organici, ovvero grazie a Suzanne, e non per volere di uno studio che ordina di inventarsi una storia per un sequel o un prequel.

Quando ho saputo che stava scrivendo un libro sono stato felicissimo. Mi ha chiamato prima della pubblicazione per raccontarmi qualche dettaglio aggiuntivo, ma non voleva rovinarmi la sorpresa in modo che mi godessi a pieno la lettura. Quando ha finito di lavorare con i suoi editori, ha spedito il libro nell’ufficio del suo agente qui a Los Angeles, sono andato lì e l’ho letto in due giorni. L’ho amato. Amo la storia, amo di cosa tratta e di quanto sia attuale. È sempre stata bravissima in quello. È una scrittrice davvero abile con i colpi di scena e con gli espedienti per tenere i lettori incollati al libro. I personaggi sono bellissimi e in generale è emozionante immergersi di nuovo in una versione iniziale di quel mondo e con personaggi nuovi in gran parte. È davvero emozionante e la sceneggiatura procede a gonfie vele.


Lawrence ha diretto tre film della saga cinematografica, e lavorerà su una sceneggiatura di Michael Arndt (Hunger Games: La ragazza di fuoco) basata su un trattamento della stessa Collins, che figurerà anche come produttrice esecutiva. La pellicola verrà nuovamente prodotta dalla Color Force di Nina Jacobson e Brad Simpson, che ha sviluppato l’intera saga cinematografica. A distribuire il film sarà ancora una volta la Lionsgate.

I quattro blockbuster originali, usciti tra il 2012 e il 2015, hanno raccolto quasi 3 miliardi di dollari in incassi in tutto il mondo.

Il nuovo romanzo è arrivato nei negozi il 19 maggio anche in Italia con Mondadori. Il protagonista è un giovane Coriolanus Snow, colui il quale diventerà il vero antagonista della saga di Hunger Games ma che in questa storia ha solo 18 anni e viene scelto come mentore dei decimi Hunger Games per una giovane ragazza del Distretto 12, la futura casa di Katniss Everdeen.

Ecco la sinossi:


È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

The Vanished: il trailer del film con Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric

La Saban Films ha diffuso in rete il primo trailer di The Vanished, mystery-thriller con protagonisti Thomas Jane (Hung, Boogie Nights, The Mist), Anne Heche (Gracie’s Choice, Six Days Seven Nights, Wag the Dog) e Jason Patric (The Lost Boys, Sleepers, The Losers).
La sinossi recita: “Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico”.

L’opera è stata scritta diretta da Peter Facinelli (Breaking & Exiting, Loosies, The Twilight Saga).

Il film sarà disponibile negli Stati Uniti in VOD, in digitale e in alcune sale selezionate dal 28 agosto.

Potete vedere il trailer nella parte superiore della pagina.

Di recente abbiamo visto Thomas Jane in film come The Predator, A-X-L – Un’amicizia extraordinaria, 1922, Hot Summer Nights, Somnia e USS Indianapolis.

Anne Heche è apparsa invece in Wildlife, Hour of Lead, Migliori Nemici e in Armed Response.

La sinossi di The Vanishing:


Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico



Il bar delle grandi speranze, George Clooney regista e produttore del nuovo film Amazon

George Clooney è pronto a tornare dietro la macchina da presa per gli Amazon Studios visto che dirigerà e produrrà l’adattamento cinematografico di Il bar delle grandi speranze (in originale The Tender Bar: A Memoir), il libro di memorie di J.R. Moehringer.
Alla sceneggiatura William Monahan, premio Oscar come “miglior sceneggiatura non originale” per The Departed.

George Clooney, ricordiamo ha già diretto una serie di film come Confessioni di una mente pericolosa, In amore niente regole, Le idi di marzo, Monuments Men, Suburbicon e il film di Netflix di prossima uscita The Midnight Sky.

Sul prossimo, al momento, non sono noti ulteriori dettagli di produzione, ma intanto ecco la sinossi del romanzo:

Figlio unico di madre single, J.R. cresce ascoltando alla radio la voce del padre, un dj di New York che ha preso il volo prima che lui dicesse la sua prima parola. Poi anche quella voce scompare. Sarà il bar di quartiere, con l’umanità varia che lo popola, a crescerlo e farne un uomo. Appassionata e malinconicamente divertente, una grande storia di formazione e riscatto, di turbolento amore tra una madre e il suo unico figlio, ma anche l’avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti.

The Rental: ecco il nuovo poster dell’horror diretto da Dave Franco

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Del cast fanno parte anche Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Nel cast del film troviamo Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Il film è disponibile negli Stati Uniti nei drive-in, in VOD e nei cinema dal 24 luglio. Potete vedere il poster qua sotto:




The King’s Man – Le origini: un nuovo poster del film di Matthew Vaughn

Grazie a Impawards possiamo ammirare un nuovo poster di The King’s Man – Le origini, il film di Matthew Vaughn che, stando a quanto comunicato dalla divisione nazionale della Disney, approderà nelle sale dello stivale in day-and-date il 17 settembre, il giorno prima del lancio americano.

La sinossi breve del film di Matthew Vaughn:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di servizi segreti indipendente.

Il film diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance.

Alla produzione troviamo Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

La pellicola sarebbe dovuta arrivare in sala a novembre 2019, poi era stata rimandata a febbraio (e successivamente a settembre) per effettuare alcune riprese aggiuntive.

Trovate il poster qua sotto:




Tenet: la Warner starebbe preparando i cinema internazionali a un’uscita a fine agosto

Quando qualche giorno fa la Warner Bros ha rimosso dal calendario l’uscita americana di Tenet (prevista per il 12 agosto), Toby Emmerich ha ammesso che la major sta pensando a una distribuzione globale “non tradizionale” per far fronte all’emergenza Coronavirus e alla necessità, per i cinema, di prodotti inediti per sopravvivere. Questo significa, in sostanza, far uscire il film nei territori in cui i cinema hanno riaperto in sicurezza, ed eventualmente anche negli stati americani in cui è possibile farlo. Una sorta di distribuzione a scacchiera, senza dubbio più complessa da gestire ma che potrebbe avvantaggiarsi di una coda più lunga del solito.

Ora Variety rivela che effettivamente la Warner starebbe contattando gli esercenti di paesi come il Regno Unito, la Francia e la Spagna informandoli di prepararsi a un’uscita tra il 26 e il 28 agosto. In Italia, lo ricordiamo, il film era già stato fissato in precedenza al 26 agosto. In Irlanda, secondo quanto segnala un utente di Twitter, sarebbero già partite delle prevendite (salvo lo stop della Warner):

Breaking News!! TENET is opening in Ireland on Wed Aug 26th & was on sale in @MoviesDundrum @MoviesSwords @SGCDungarvan @moviesatgorey till WB asked us to take it down. But we were the first in the WORLD to actually get it on sale as was promised. Watch this space!!

Secondo le fonti citate da Variety, la major ovviamente non può garantire che l’uscita sia definitivamente quella, visto l’evolversi repentino della pandemia. Ma in territori come la Corea del Sud il mercato cinematografico è già riuscito a ripartire (Peninsula, sequel di Train to Busan, ha debuttato con 20 milioni di dollari lo scorso weekend), e in Cina (territorio importantissimo per gli incassi internazionali) i cinema stanno riaprendo proprio in questi giorni. Proprio quest’ultimo aspetto starebbe convincendo sempre di più la Warner a percorrere questa strada accontentando Christopher Nolan e facendo sì che effettivamente l’uscita di Tenet contribuisca a far riaprire i cinema.

Vi terremo aggiornati!


Deadpool 3, Rob Liefeld: “Non abbiamo bisogno del film”

Ryan Reynolds e gli sceneggiatori dei primi due film sono piuttosto certi che Deadpool 3 si farà, anche se ad oggi non sappiamo ancora quali siano i piani della Disney e della Marvel in merito all’eventuale ingresso del Mercenario Chiacchierone nel MCU. Chi ha invece sempre sostenuto che il film potrebbe non vedere mai la luce è Rob Liefeld, creatore del personaggio di Wade Wilson

In una recente intervista con IGN in occasione del Comic-Con@Home, Liefeld è tornato a parlare proprio del futuro di Deadpool sul grande schermo, rivolgendosi ai fan e attaccando senza troppi giri di parole la Disney e il suo modello produttivo: “Lo sto per dire: f*****o i film! F*****o tutto questo discorso sul prossimo film di Deadpool, va bene?”, ha dichiarato Liefeld. “Ecco cosa direi io: ‘Hey, Disney. Ciao, sono Rob. Hai speso 70 miliardi di dollari per compare la Fox. Ok? Hai speso 70 miliardi di dollari. Non riesci più a gestire i tuoi parchi a tema, che rappresentano il 50% dei tuoi guadagni complessivi, e sono anche stati chiusi per cinque mesi. Non hai neanche modo di portare in sala i tuoi film da tre miliardi di dollari. Nessun Mulan, nessun Black Widow, nessun Gli Eterni. Gli animatori possono lavorare da casa. Gli artisti digitale anche. I cartoni animati di Deadpool, i videogiochi di Deadpool: è su questo che vi dovreste concentrare. Iger, chiunque stia guidando adesso la nave… cosa state facendo per ottenere un ritorno concreto da questi 70 miliardi?”

Il fumettista statunitense continua: “Certo che dovrebbero creare più videogiochi di Deadpool, certo che dovrebbero creare più serie animate di Deadpool. Che diavolo! Kevin Feige, ti voglio bene amico mio, sei un genio, ma ne esistono anche altri di geni. I ragazzi che hanno realizzato Spider-Man: Un Nuovo Universo, ad esempio. Sono dei geni! E la Disney non ha avuto nulla a che fare con quel film. La Disney non ha avuto nulla a che vedere con Deadpool, Deadpool 2, Logan. Lascia che questi altri luogotenenti ti rendano un ritorno nei tuoi investimenti. Non ho bisogno di un altro film su Deadpool, né io né i fan. Ne abbiamo già due fantastici. Sono perfetti. Naturalmente c’è una richiesta, e spero che riescano a soddisfarla, ma non sono certo che lo faranno.”

Di recente Rob Liefeld aveva anche dichiarato che la Disney dovrebbe concentrarsi su uno spin-off dedicato a Cable, personaggio interpretato da Josh Brolin in Deadpool 2 che il fumettista considera assolutamente meritevole di un film in solitaria: “Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in circa 520. Sì, ho contato!”, aveva spiegato Liefeld. “Durante la lavorazione di Deadpool 2, sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di esplorare Cable in possibili sequel.”


Black Widow: il film potrebbe essere posticipato al 2021

Come tutti ormai sapranno, l’industria cinematografica di trova a fronteggiare una situazione parecchio complicata, dal momento che la pandemia di Covid-19 ha costretto non soltanto i cinema alla chiusura ma anche le case di distribuzione a rivedere continuamente il calendario delle uscite in sala. Numerosi sono i grandi blockbuster che sono stati più e più volte posticipati: proprio ieri abbiamo appreso delle nuove date di uscita di Star Wars e di Avatar, e adesso la medesima sorte potrebbe toccare anche a Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel che inaugurerà ufficialmente la Fase 4 del MCU.

Il film interamente dedicato a Vedova Nera, atteso da anni da parte dei fan del personaggio interpretato da Scarlett Johansson, sarebbe dovuto arrivare in sala lo scorso Maggio, ma l’uscita è stata poi posticipata al prossimo novembre: trattandosi del film che darà il via alla Fase 4, ovviamente l’intero calendario delle uscite Marvel ha subito delle profonde variazioni, con Gli Eterni – ad esempio – che è stato posticipato da Novembre 2020 a Febbraio 2021. Ora che però la situazione in merito alla riapertura delle sale negli Stati Uniti continua ad essere sempre più incerta, sembra proprio che i Marvel Studios stiano valutando la possibilità di far uscire Black Widow direttamente il prossimo anno.

L’indiscrezione è stata riportata su Twitter (via We Got This Covered) da Grace Randolph, creatrice del format YouTube Beyond the Trailer, secondo la quale il cinecomic Marvel potrebbe essere posticipato al 2021, insieme ad una serie di altri titoli molto attesi, tra qui Wonder Woman 1984, Dune e No Time to Die, il 25esimo capitolo della saga di James Bond. Anche se dovesse arrivare a novembre, l’uscita di Black Widow segnerà comunque il più ampio divario tra le release di due film del MCU, dal momento che l’ultimo titolo in ordine di uscita, ossia Spider-Man: Far From Home, risale a luglio dello scorso anno.

Se Black Widow dovesse essere nuovamente posticipato, è probabile che il film andrà ad occupare l’attuale slot pensato per Gli Eterni: è ipotizzabile, quindi, il 12 Febbraio 2021 come nuova data di uscita. Naturalmente, ciò significherebbe un ritardo di un intero anno, che avrebbe un effetto a catena sul resto della Fase 4 del MCU, con ogni titolo successivo che arriverebbe dopo circa 9/10 mesi. Non ci resta che attendere una conferma ufficiale dai parte dei Marvel Studios.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.


The Flash: c’è ancora spazio per il Batman di Jeffrey Dean Morgan?

Jeffrey Dean Morgan è noto a tutti gli amanti della cultura pop per il ruolo del villain Negan nella popolare serie The Walking Dead. I fan della DC, però, lo ricorderanno sicuramente anche per aver interpretato il padre di Bruce Wayne, Thomas, nella scena iniziale di Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder.

Nonostante il personaggio sia morto, negli ultimi mesi si è parlato a lungo della possibilità che Jeffrey Dean Morgan potesse tornare nel DCEU. Tali rumor, però, hanno iniziato ad affievolirsi dopo il recente annuncio che Michael Keaton sarebbe in trattative per tornare nei panni di Batman in The Flash, il cinecomic dedicato al Velocista Scarlatto, interpretato nel DCEU da Ezra Miller.

Durante una recente intervista, ComicBook ha colto l’occasione per chiedere a Jeffrey Dean Morgan un commento circa il ritorno di Keaton nei panni del Cavaliere Oscuro e, soprattutto, in merito ad un suo eventuale ritorno nel DCEU: “Michael Keaton è arrivato all’improvviso e mi ha rubato la scena. No, scherzo: penso che sia veramente fantastico! Da quando Zack Snyder ha abbandonato Justice League… è come se anche io me ne fossi andato con lui. Tuttavia, ci sono sempre conversazioni in corso. Quindi, vedremo!”

Molti fan speravano di vedere Morgan riprendere il ruolo di Thomas Wayne in The Flash, visto che il film dovrebbe adattare la celebre miniserie “Flashpoint”. Si tratta di una famosa run in cui Barry Allen torna indietro nel tempo per evitare la morte di sua madre, creando al tempo stesso una linea temporale alternativa: in questa nuova realtà, Thomas Wayne diventa Batman per vendicare l’omicidio di suo figlio. È ovvio, dato anche il coinvolgimento di Keaton, che ciò non accadrà, ma le parole di Morgan fanno intuire che forse potrebbe esserci ancora una porta aperta nel futuro del DCEU per il suo personaggio…

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert


THE NEW MUTANTS, IL REGISTA: “AVEVO IN MENTE UNA TRILOGIA”

Il regista di The New Mutants ha spiegato come la sua visione per il progetto fosse sotto forma di una possibile trilogia. Parlandone con Slash Film, Josh Boone ha chiarito che nelle prime versioni della sceneggiatura c'era un personaggio noto come Warlock, successivamente rimosso per questioni di budget, e il suo ritorno avrebbe fatto parte dei sequel.

"L'idea era di far tornare Walrock nel secondo film, per raccontare la sua storia. Dovevano essere tre tipi diversi di horror: il primo parla di una realtà distorta, il secondo doveva essere incentrato su un'invasione aliena, e il terzo sarebbe stato un film apocalittico. Il piano era quello." Per il fantomatico terzo film la principale fonte d'ispirazione sarebbe stata Inferno, un crossover pubblicato tra il 1988 e il 1989 che coinvolgeva tutte le testate a fumetti degli X-Men, con i vari gruppi costretti ad affrontare un'invasione demoniaca a New York. Era anche previsto che Antonio Banderas avesse un ruolo da antagonista nel secondo episodio, dopo aver girato un post-credits per il primo, ma la scena in questione è stata rimossa dal montaggio finale poiché è improbabile che i sequel vengano realizzati.

The New Mutants è in uscita a fine agosto nelle sale americane, dopo numerosi rinvii negli ultimi tre anni che lo stesso Josh Boone e i suoi collaboratori hanno messo alla berlina presentando il film al Comic-Con online: è stato mostrato un teaser trailer con tutte le date precedenti, e la scritta "Incrociamo le dita" sotto quella attuale.

Ufficialmente il capitolo finale del franchise degli X-Men lanciato nel 2000 dalla 20th Century Fox, il film potrebbe comunque essere retroattivamente inserito nel Marvel Cinematic Universe, dato che a detta di Boone è una storia a sé stante, senza rimandi agli altri lungometraggi (una scelta strategica fatta già prima dell'acquisto della Fox da parte della Disney, dopo le reazioni tiepide nei confronti di X-Men: Apocalisse). Stando al regista, quello che vedremo è ciò che aveva in mente sin dall'inizio, senza alcun reshoot (dato che a causa dei continui ritardi gli attori sono ora visibilmente invecchiati).


CHARLIZE THERON: "I PRODUTTORI DI THE ITALIAN JOB NON PENSAVANO POTESSI GIRARE LE SCENE D'AZIONE"

Charlize Theron ha parlato della sua esperienza nei film d'azione in occasione di un panel realizzato per l'evento Comic-Con@Home. La protagonista di The Old Guard ha avuto così modo di parlare di The Italian Job, film che l'ha obbligata a dimostrare che poteva tenere testa ai suoi colleghi di sesso maschile anche nei momenti più adrenalinici.

L'attrice Charlize Theron ha ricordato il film in cui ha recitato accanto a Mark Wahlberg, Edward Norton, Jason Statham e Donald Sutherland spiegando la dura preparazione a cui si era sottoposta. Prima dell'inizio delle riprese di The Italian Job la situazione era molto chiara: "Mi sono resa conto che c'erano ancora così tanti pregiudizi per quanto riguarda le donne e il genere cinematografico. Nonostante in quel film l'azione sia basata prevalentemente sulle macchine, dovevamo fare fisicamente molte di quelle cose. C'era una reale pressione per quanto riguarda realizzare quelle sequenze d'azione con gli attori, c'è stato un processo davvero ingiusto legato a questo elemento. Ero l'unica donna con un gruppo di ragazzi e mi ricordo con chiarezza il momento in cui ho ricevuto il riepilogo degli impegni durante la pre-preduzione e avevano previsto per me sei settimane in più di duro allenamento rispetto a tutti gli altri. Era stato davvero offensivo".

Rendersi conto del trattamento così diverso ha alimentato ancora di più la determinazione di Charlize: "Pensavo: 'Okay, voi volete giocare a questo gioco, facciamolo'. Ho deciso che avrei battuto tutti questi ragazzi. Mi ricordo chiaramente di Mark Wahlberg, a metà di una delle nostre sessioni di allenamento, mentre si sposta e vomita perché provava così tanta nausea".

L'attrice premio Oscar ha aggiunto: "Quando ho iniziato la mia carriera nel mondo dell'azione, era così importante che si facesse sembrare tutto autentico, 'Sì, posso lottare e posso disarmarlo e sopravvivere a tutto questo'. C'era un tale livello di volontà nel voler dimostrare agli spettatori che per anni avevano detto 'No, una donna non potrà mai combattere con un tizio di quella stazza'. Sì posso lottare, sconfiggere questo uomo e sopravvivere a tutto questo".

Charlize ha così sottolineato la sua collaborazione con Danny Hernandez, che da tempo si occupa di coordinare le sequenze di lotta, e di come quando si arriva in palestra si deve recuperare la forma fisica e al tempo stesso dimostrare le proprie capacità.


WERNER HERZOG: IL NUOVO DOCUMENTARIO FIREBALL SARÀ DISTRIBUITO DA APPLE

Il nuovo documentario diretto dal regista Werner Herzog intitolato Fireball sarà distribuito grazie alla piattaforma di streaming Apple TV+.
Il progetto rappresenta la terza collaborazione tra il filmmaker e lo scienziato Clive Oppenheimer, un esperto in vulcani che ha aiutato a realizzare Encounters at the End of the World e Dentro l'inferno.

Il film Fireball esplorerà il modo in cui le stelle cadenti, i meteoriti e altri fenomeni sulla Terra hanno contribuito a delineare la mitologia umana e concentrare la nostra attenzione su altri regni e mondi. Il progetto di Werner Herzog, ancora una volta, esplorerà il legame tra i fenomeni naturali e il loro impatto sull'umanità.
Sugli schermi ci si sposterà in vari luoghi della Terra per capire come comete e meteoriti possano contribuire a raccontare le origini della vita sulla Terra.

Fireball sarà prodotto da André Singer e Lucki Stipetić, in collaborazione con Spring Films, Richard Melman e Sandbox Films.


1917: IL FILM DI SAM MENDES È DISPONIBILE SU PRIME VIDEO

1917, il pluripremiato film diretto dal regista Sam Mendes, è ora disponibile sulla piattaforma Prime Video, dove è entrato in catalogo a partire dal 23 luglio.
Gli appassionati di cinema potranno quindi rivedere il lungometraggio che ha saputo conquistare la critica e il pubblico trasportando gli spettatori all'interno dell'azione e dei drammi vissuti in trincea durante la guerra.

La storia di 1917 è ambientata al culmine della prima guerra mondiale e ha come protagonisti i due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay, Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman, Il Trono di Spade) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.

1917, che ha conquistato tre premi Oscar e ha dominato l'edizione 2020 dei BAFTA, è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).

Il montaggio è firmato da Lee Smith e la fotografia è firmata dal leggendario Roger Deakins, già collaboratore di Mendes in occasione di Revolutionary Road, Jarhead e Skyfall.


STAR WARS: BABU FRIK È ISPIRATO A GROSSO GUAIO A CHINATOWN

In Star Wars: L'Ascesa di Skywalker ha debuttato il personaggio di Babu Frik e uno degli artisti coinvolti nel progetto ha ora svelato che è ispirato a Grosso Guaio a Chinatown.
La simpatica creatura, diventata ben presto tra le new entry più apprezzate dai fan della saga, ha così un importante legame con il mondo del cinema.

Ivan Manzella, uno dei designer che hanno lavorato all'ultimo capitolo della nuova trilogia di Star Wars, ha infatti svelato che ideando il look di Babu Frik ha pensato a Egg Shen, il personaggio interpretato da Victor Wong. L'artista ha raccontato: "Mentre lo stavo disegnando, ho realizzato il modellino e circa otto o nove teste con diverse espressioni, e allora mi stavo basando su Victor Wong in Grosso guaio a Chinatown, Egg Shen, ed è quello che vedevo continuamente nella mia testa".
Manzella ha proseguito parlando del lavoro compiuto per Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: "Nella mia mente è sempre stato Victor Wong, ed è in quel modo che si è evoluto il personaggio. Non l'ho mai immaginato con quella voce ma ha funzionato davvero bene ed è una grande parte del suo fascino. I due elementi hanno funzionato insieme davvero bene".

A dare voce a Babu Frik è l'attrice Shirley Henderson, già Mirtilla nel franchise di Harry Potter, che aveva parlato del personaggio spiegando: "Da qualche parte lì fuori ha un amore perduto. Pensa a lei ogni tanto quando si siede a lavorare e lascia che i pensieri vaghino. In ogni caso è quello che penso per quanto riguarda la sua storia".


MALENA: MONICA BELLUCCI "FU LA PRIMA DONNA NUDA CHE HO VISTO", RACCONTÒ IL PROTAGONISTA

Il protagonista di Malena ha dichiarato in un'intervista, rilasciata in lingua inglese per una celebre rivista cinematografica americana, di non aver mai visto, prima di Monica Bellucci, una donna nuda dal vivo; fu il film di Tornatore a cambiare per sempre questo aspetto della sua vita.

Sebbene Renato abbia 12 anni nel film, Giuseppe Sulfaro aveva 15 anni quando il film era in produzione; nonostante questo l'attore era veramente nudo nella scena di sesso tra Renato e Lupeta, la prostituta che gli aveva fatto conoscere suo padre, e non è stata usata nessuna controfigura.

Monica Bellucci è l'attrice che si è spogliata più volte nella sua carriera

Altamente censurato in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, la versione italiana non tagliata è di 108 minuti, mentre la versione per il Regno Unito e gli Stati Uniti è ridotta a 92. I produttori scelsero di tagliare, per i mercati esteri, più del 16% del minutaggio totale del film.

A proposito di quel periodo della sua vita, di Monica Bellucci e di Malena, Sulfaro ha dichiarato: "È stato l'anno migliore di sempre per me, sono stato lontano da casa per più di dieci mesi, ero con mio padre a causa della mia età, non sono andato a scuola ma mi sono tenuto in contatto con i miei insegnanti. Le riprese sono iniziate a settembre, ero il più giovane e il più viziato, ho avuto l'onore di lavorare con Monica. Mio padre era molto duro con me ma talvolta chiudeva un occhio e mi lasciava fare ciò che mi piaceva."


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SPOOKED, DISNEY+ AL LAVORO SU UNA COMMEDIA SOPRANNATURALE A TEMA HALLOWEEN

Secondo quanto riportato dall'Hollywood Reporter, Disney+ ha ingaggiato il regista irlandese Peter Foott per dirigere Spooked, nuova commedia soprannaturale a tema Halloween prodotta da Dan Lin e Jonathan Eirich tramite la casa di produzione Rideback.

I dettagli della trama sono ancora sconosciuti, ma il film ruoterà attorno ad un gruppo di ragazzi impegnati in una classica nottata di "dolcetto o scherzetto" durante la notte di Halloween che vengono trasformati nei costumi che stanno indossando.

La sceneggiatura è stata inizialmente realizzata da Tyler Burton Smith, ma ora che il progetto è passato a Disney+ sarà riscritta dallo stesso Foott. Mark Bauch farà invece da produttore esecutivo.

Foott è noto per avere diretto The Young Offenders, coming-of-age mascherato da crime comedy che vede come protagonisti una coppia di migliori amici alla ricerca di un lotto di cocaina per rivenderlo e sfuggire alle loro travagliate vite. Ispirato alla storia vera di un sequestro di droga avvenuto sulla costa irlandese, il film ha avuto ottenuto un punteggio di 100% su Rotten Tomatoes.

Intanto, vi ricordiamo che Disney+ ha ripristinato la qualità streaming ridotta nei mesi scorsi a causa della pandemia. Per altre notizie sulla Casa di Topolino, vi rimandiamo agli importanti spostamenti nel calendario di Avatar e Star Wars.


STAR WARS, IL LEADER SUPREMO SNOKE DOVEVA ESSERE UNA DONNA: NUOVI RETROSCENA SUL VILLAIN

Durante una recente intervista, il creature designer e scultore Ivan Manzella ha svelato alcuni dettagli sui piani iniziali per l'aspetto del leader supremo Stoke, il villain introdotto in Star Wars: Il Risveglio della Forza e apparso in seguito anche ne Gli Ultimi Jedi.

"Credo che inizialmente dovesse essere una donna" ha rivelato l'artista. "Perché la prima immagine che ho realizzato era basata su un soggetto femminile, ma quell'idea è sparita molto rapidamente. Perciò potrebbe essersi trattato solo Din un passaggio o qualcosa del genere. Ma penso che nessun altro lo abbia fatto oltre a me. Non so se qualcuno lo abbia fatto davvero, da allora è diventato un maschio."

Manzella ha spiegato che la produzione al tempo non aveva fornito alcun dettaglio sul background del personaggio, perciò il suo unico obiettivo era quello di "non farlo assomigliare all'Imperatore": "Ho realizzato qualche illustrazione, in realtà molte, in alcune delle quali era raffigurato con dei meccanismi che lo tenevano in vita. Non dei respiratori, ma dei sorta di tubi. In una delle immagini aveva un tubo che usciva dal naso in modo da tenerlo in vita. Assomiglia ad un uomo anziano, ma quando abbiamo creato i modelli è risultato troppo disgustoso e deforme."


BRIE LARSON, L'APPELLO A NINTENDO: "FATE UN FILM DI METROID CON ME NEI PANNI SAMUS"

La star di Captain Marvel Brie Larson non ha mai nascosto la sua passione per i videogiochi Nintendo, da Luigi's Manson 3 al più recente Animal Crossing: New Horizon, e ora si è anche offerta per interpretare Samus in un live-action di Metroid.

Durante un'intervista con Gary Whitta, il cui talk show si svolge proprio all'interno dell'ultimo Animal Crossing, l'attrice ha infatti spiegato: "Mi piacerebbe davvero tanto. Due anni fa mi sono vestita da Samus per Halloween. "Era una costume da 20 dollari che avevo comprato su Amazon, una cosa da nulla, ma ero molto eccitata e ho postato una foto. Credo ai averla condivisa su Instagram, è un sacco di gente mi ha scritto 'Wow!".

"Era il personaggio che usavo sempre in Super Smash Bros e la adoro. Da lì è iniziato tutto e io non ho mai frenato quella storia, voglio assolutamente partecipare a quel film" ha aggiunto la Larson, per poi rivolgersi direttamente a Nintendo: "Perciò Nintendo, te lo dico ancora una volta, a me piacerebbe farlo!"

Per avere un'idea di come la Larson potrebbe apparire nei panni di Samus, in calce all'articolo potete trovare un concept realizzato da BossLogic, al quale l'attrice aveva risposto: "Stai realizzando il mio sogno."

L'attrice, lo ricordiamo, tornerà nel ruolo di Captain Marvel con il sequel previsto per l'8 luglio 2022.





MEGA MAN, IL LIVE-ACTION È ANCORA IN SVILUPPO: IN ARRIVO IMPORTANTI NOVITÀ

Annunciato da 20th Century Fox nel 2015 e poi confermato qualche anno più tardi da Capcom, il live-action dedicato a Mega Man ha mosso un importante passo avanti lo scorso gennaio con il coinvolgimento di Mattson Tomlin, sceneggiatore di The Batman e del film Netflix Project Power.

Tomlin si sta occupando dello script, e a quanto pare sono in arrivo delle importanti novità sul progetto tratto dal videogioco Capcom.

"Ci siamo divertiti molto a lavorare con Mattson per Project Poe che lo abbiamo invitato ad aiutarci con Mega Man" ha dichiarato il co-regista Ariel Shulman durante il panel del Comic-Con Home dedicato a Project Power. "Ne siamo super entusiasti. Credo che a breve arriveranno delle grandi novità. Ora non posso dire molto, ma è un progetto a cui teniamo molto e ne siamo entusiasti."

Rivelando che Mega Man è stato il primo videogioco a cui abbia mai giocato su Nintendo, Schulman ha aggiunto: "Mi piacciono gli eroi underdog. Siamo entrambi profondamente affascinati dalla robotica e il futuro dell'automazione, nel bene e nel male. Penso che unire queste due cose in uno dei nostri videogiochi storici preferiti sia la sfida definitiva."

Intanto, nei giorni scorsi Netflix ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Project Power, il cui debutto in streaming è previsto per il prossimo 14 agosto.


THE BATMAN, UNA FANART MOSTRA ROBERT PATTINSON CON IL COSTUME DEL BATMAN DI TERRA-2

Mancano ancora parecchi mesi all'arrivo di The Batman al cinemaa, ma l'hype per il film di Matt Reeves è sempre ai massimi livelli, come lo sono anche le fanart sull'argomento. Questa volta è il turno di Robert Pattinson con un costume piuttosto familiare...

Il sito Heroic Hollywood porta oggi alla nostra attenzione una fanart realizzata da Kunal Chopra che vedrebbe bene Pattinson con indosso il batsuit dell'Uomo Pipistrello di Terra-2 (e che trovate, come sempre, in calce al pezzo).

Nel Multiverso DC, ricco di universi paralleli, Bruce Wayne è Batman anche su Terra-2, la realtà alternativa nata dall'idea di Julius Schwartz per rilanciare il genere supereroistico, comparsa per la prima volta nella serie di Flash in occasione della storia "Flash di due Mondi" di Gardner Fox e Carmine Infantino.

Mentre alcuni personaggi presentano delle differenze più o meno sostanziali a seconda, il Batman di Terra-2 inizialmente differisce da quello principale fondamentalmente per questioni temporali, malgrado poi sviluppi pian piano una personalità e delle abilità differenti, finché anche le loro storie andranno a divergere (questi diventerà persino Commissario di Polizia di Gotham, si sposerà con Catwoman e da lei avrà una figlia, Helena Wayne, che in futuro assumerà l'identità de La Cacciatrice).


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AVENGERS: INFINITY WAR, BLACK PANTHER ATTACCATO DALLE FORZE DI THANOS IN UN VIDEO INEDITO

Il regista dell'amatissimo Tyler Rake di Netflix e stunt coorinator di Avengers: Infinity War ha condiviso tramite il suo profilo personale Instagram due nuovi video del dietro le quinte del crossover Marvel Cinematic Universe, mostrando la lavorazione di scene con protagonista Black Panther (Chadwick Boseman).

Come potete vedere nei due video in calce, T'Challa è impegnato a combattere le forze del male scagliategli contro da Thanos durante il suo arrivo nel Wakanda, alla ricerca della Gemma della Mente incastonata nella fronte di Visione (Paul Bettany). Nel primo video notiamo anche la distanza d'approccio tra gli stunt e la precisione dei movimenti, poi lavorati e avvicinati in post-produzione.

Nel secondo video, il Re del Wakanda viene lanciato da alcuni Outrider ancora invisibile perché non ancora caricati e renderizzati in CGI, quindi il risultato è vederlo sballottare qua e la legato a dei fili elastici poi rimossi in post-produzione. È raro poter dare uno sguardo tanto ravvicinato a del materiale del dietro le quinto come questo, e Hargrave e il suo team dimostrano chiaramente un talento enorme nel loro lavoro.


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NEW MUTANTS, MAISIE WILLIAMS: "LA STORIA TRA RAHNE E DANIELLE È IL CUORE DEL FILM"

Dall'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego ci sono arrivati tanti aggiornamenti su New Mutants, dalla scena d'apertura del film a un nuovo promo... Che anticipa un'interessante risvolto amoroso. Vediamo cosa hanno da dire Maisie Williams e Josh Boone in merito.

Verso la fine del filmato mostrato durante il panel al Comic-Con @ Home, vediamo infatti Rahne Sinclair (Maisie Williams) e Danielle Moonstar (Blu Hunt) condividere un momento decisamente meno catastrofico del resto del video...

Così il regista della pellicola, Josh Boone, e l'attrice Maisie Williams, hanno commentato il rapporto tra i due personaggi e l'importanza che questo avrà nel film.

"Nei fumetti i due personaggi avevano già un legame telepatico. E da lì è accaduto tutto molto naturalmente. Volevamo semplicemente mostrarvi i personaggi che amate mentre si innamoravano a loro volta" ha affermato il regista, anticipando che "La loro relazione è certamente la colonna portante del film".

E Maisie concorda: "Credo che al suo cuore ci sia questa storia d'amore davvero dolce. Lo riporta con i piedi per terra".

Ma uno degli elementi essenziali affinché tutto potesse funzionare era sicuramente il casting.

"Mi incontrai con Josh parecchio tempo fa, e finii con l'ottenere la parte di Rahne, e poi con il fare alcuni screen test con varie attrici, prima di trovare Dani. Ma già da quella prima audizione insieme, Blu e io ci siamo davvero trovate. Era così bello poter vedere una relazione del genere. In un mondo tipicamente maschile come quello dei supereroi, è stato un bel cambiamento poter vedere queste due donne piene di fragilità proteggersi l'un l'altra, e portare luce nelle rispettive vite" ha raccontato Williams.

E Boone aggiunge, ribadendo la necessità di trovare due attrici di talento che avessero chimica tra loro: "Non so se avremmo potuto realizzare il film senza Blu. Non potevamo scegliere qualcun altro. Era lei l'attrice perfetta per la parte, e quando abbiamo visto lei e Maisie insieme, era come se fosse arrivata la fine della storia. Dovevano baciarsi durante il provino. Non è stato certo come ora, ai tempi del COVID" anticipando anche che il provino in questione sarà inserito tra i contenuti speciali dell'edizione home video.

A scanso di nuovi spostamenti, New Mutants dovrebbe arrivare nelle sale il 28 agosto 2020.


JOHN WICK AL FEMMINILE CON CHARLIZE THERON? L'IDEA DEI FAN PIACE DA MORIRE ALLA STAR

The Old Guard continua a riscuotere successo tra gli utenti Netflix, talmente soddisfati dal nuovo film originale del colosso dello streaming con protagonista Charlize Theron da aver invaso Tumblr con delle GIF a tema, ed è soprattutto il commento di un utente, Knit Me a Pony, ad aver attirato l'attenzione della star protagonista.

L'utente ha infatti proposto una sorta di pitch per un film in stile John Wick con protagonista la Theron, scrivendo:

"Non so quale fottutissimo genio abbia suggerito alla Theron di diventare una grande stella del cinema action col passare degli anni, o anche se abbia già raggiunto una vetta tale da poter realizzare qualunque progetto la compiaccia, ma quale che sia la ragione di questo continuo apparire sfinita e in canottiera monocromatica, tanto mi basta per credere di non essere in un periodo così brutto e oscuro. The Old Guard, Atomica Bionda, Mad Max: Fury Road, questa donna di 45 anni va in scena e fa da sola le sue acrobazie. Per favore, datemi un altro decennio di lei che si fa un mazzo tanto fino a che lei, Lucy Lawless, Gina Carano e Linda Hamilton riescano a riunirsi sul grande schermo per regalarci una sorta di franchise in stile John Wick, super selvaggio e con un buon 90% di donne di mezza età che si cimentano in combattimenti corpo a corpo con un altro 10% di amore queer".

La Theron ha intercettato il messaggio e ha scritto via Twitter: "WOW, questo ha svoltato la mia giornata, grazie. Quella parte sul 90% combattimenti e 10% queer mi ha steso. State sicuri che terrò a mente la cosa".


COMIC-CON@HOME: GUILLERMO DEL TORO E SCOTT COOPER PRESENTANO ANTLERS

Antlers, l’horror prodotto da Guillermo del Toro e diretto Scott Cooper, è stato presentato durante il Comic-Con@Home.

Il regista e il produttore hanno parlato del film ma non solo, la chiacchierata – moderata da Steven Weintraub di Collider – si è soffermata sull’esperienza professionale dei due cineasti, sul loro stile e sulle loro fonti di ispirazione.



Con il panel arriva anche una featurette, che si sofferma sulla mitologia del Windigo, che ha ispirato il film. Si tratta di una figura demoniaca della mitologia dei Nativi Americani Algonchini. Uno spirito che può assumere sia caratteristiche prettamente umane che quelle di un mostro umanoide.



Il film è ambientato in una cittadina dell’Oregon e incentrato su un’insegnante (Keri Russell) e il suo fratello sceriffo (Jesse Plemons). I due scoprono che un giovane studente di lei nasconde un terribile segreto, con conseguenze spaventose. Il cast include anche Jeremy T. Thomas, Graham Greene, Scott Haze, Amy Madigan e Rory Cochrane. L’uscita nelle sale americane è prevista per il 19 febbraio 2021.


PHINEAS E FERB AL COMIC-CON@HOME: LA SCENA DI APERTURA DI CANDACE CONTRO L’UNIVERSO, DAL 28 AGOSTO SU DISNEY+

Disney+ ha portato Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo al Comic-Con@Home.

Il panel di Phineas e Ferb

Il panel del film, in arrivo il 28 agosto sulla piattaforma streaming della Casa di Topolino, ha visto la partecipazione dei creatori e produttori esecutivi Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh. Presente anche il regista Bob Bowen. Con lui le star Ashley Tisdale, Vincent Martella, Maulik Pancholy e Dee Bradley Baker.

Durante la chiacchierata è stata mostrata la scena di apertura del film.

https://twitter.com/i/status/1287109111893483520

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh, il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini.


THE NEW MUTANTS – JOSH BOONE CONFERMA LA DURATA DEL CINECOMIC

Fresco di presentazione al Comic-Con@Home, dove sono stati svelati un nuovo trailer e la scena d’apertura, The New Mutants continua a fare notizia. Curiosamente, i rinvii della Disney non lo hanno toccato, quindi il film di Josh Boone potrebbe essere uno dei pochi cinecomic che vedremo quest’anno: arriverà il 28 agosto negli Stati Uniti, mentre l’uscita italiana non è ancora nota.

Ebbene, Boone ne ha parlato con Collider, confermando che la durata sarà di 98 minuti. Poco rispetto ai colossal tratti dai fumetti, ma The New Mutants sarà un film decisamente più contenuto, nonché ispirato al cinema horror: un genere che, storicamente, si giova di brevi durate. Possiamo però aspettarci un po’ di scene tagliate:

Credo sia di 98 minuti, o qualcosa del genere. Non è mai stato più lungo di 104 minuti, anche al suo massimo. Ricordo che il mio montaggio iniziale, prima che tagliassimo qualcosa, era più lungo di 20 minuti, ma vedrete tutto questo nei contenuti speciali: metteremo insieme tutte le scene eliminate. È solo roba che sembrava troppo divertente, o che non era adatta per quanto riguarda i toni, ma ci sono dei momenti carini con i personaggi che credo piaceranno ai fan.

Si è parlato a lungo dei reshoot, ma non hanno mai avuto luogo. La versione definitiva del cinecomic è la stessa che fu proiettata ai test screening, e che ricevette una buona accoglienza dal pubblico.

Alla regia c’è Josh Boone (Colpa delle stelle), mentre il cast include Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

The New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Sarà quindi una sorta di fanta-horror per adolescenti, con Demon Bear come antagonista.

Vi terremo aggiornati.


David S. Goyer su Batman Begins e L’Uomo d’Acciaio tra controversie, retroscena e finali alternativi!

Lo sceneggiatore David S Goyer è il protagonista di un lungo e interessante panel al Comic-Con@Home incentrato su “L’arte di adattare i fumetti per lo schermo” e andato a parare, inevitabilmente su film come la trilogia del Cavaliere Oscuro e L’Uomo d’Acciaio.
A proposito di Batman Begins, lo sceneggiatore ha raccontato com’è nata l’opportunità di realizzare il film:

Penso che la mia prima conversazione con Christopher Nolan sia stata quando mi ha spiegato di essere interessato a scrivere una storia sulle origini di Batman. Voleva raccontare una storia ambientata prima del ritorno di Bruce Wayne a Gotham City, e la cosa mi entusiasmava molto. Penso che la più grande opportunità e la più grande sfida di Batman Begins sia stata il fatto che il film esisteva solo grazie al fatto che il franchise era stato distrutto.

[…] Avevano provato in molti modi a riportarlo sullo schermo, e molti miei amici avevano sviluppato varie versioni di altri film, da una prima versione di Batman v Superman a Batman Beyond, a un’altra in cui c’era Spaventapasseri. Tutti tentativi andati male. All’epoca penso che la Warner si fosse resa conto che bisognava fare qualcosa di nuovo, era una grande opportunità. E l’abbiamo colta dicendo: “Raccontiamo la storia come se fosse una storia vera e non fosse ambientata in un mondo fittizio, dei fumetti”


Goyer ne ha anche approfittato per smentire una teoria sulla morte di Ra’s al Ghul (Liam Neeson) che ha fatto molto discutere i fan. La teoria è che quando Ra’s chiude gli occhi dopo aver combattuto Batman è immortale.

Penso stiate fantasticando un po’ troppo. Posso dire che io e Chris non abbiamo mai discusso di questa cosa.

Ma se ci pensate, abbiamo avuto un approccio realistico. Se si introduce un concetto come il Pozzo di Lazzaro (e non dico che non si possa raccontare una bella storia con il Pozzo di Lazzaro, anzi penso si possa eccome)… Beh, penso che il Pozzo di Lazzaro non sarebbe stato coerente con il nostro approccio.


Nella lunga conversazione, Goyer parla anche di L’Uomo d’Acciaio, film pensato per dare il via a un universo cinematografico degli eroi DC supervisionato da Zack Snyder e poi deragliato completamente con Justice League.

Lo sceneggiatore ha parlato della controversa uccisione di Zod (Michael Shannon) da parte di Superman (Henry Cavill), una sequenza che ha generato molte polemiche tra i fan: tradizionalmente, nei fumetti, Superman non uccide.

Innanzitutto, Goyer ha spiegato che la vera difficoltà di lavorare a L’Uomo d’Acciaio fu quella di cercare di avere l’approccio adottato con Batman Begins:

È molto più facile lavorare in maniera realistica con un personaggio come Batman che con un metaumano proveniente da un altro pianeta. La sospensione d’incredulità ha un livello diverso in Superman che in Batman. Il tentatico fu quello di applicare gli stessi standard, raccontando la storia dell’Uomo d’Acciaio in maniera abbastanza realistica e cercando di pensare cosa succederebbe nel mondo se comparisse un personaggio come quello. La premessa del film era che se un personaggio come questo comparisse sulla Terra sarebbe la cosa più grande mai capitata nella storia umana.

Per questo motivo si scelse di arrivare a quel finale drammatico, con lo scontro tra due alieni potentissimi e Superman costretto a uccidere Zod:

Seguiamo l’evoluzione del personaggio lungo tutto il film: la sua maturazione e la presa di coscienza dei poteri che possiede, e poi il tipo di devastazione che causa il combattimento. Non si trattava di un combattimento frivolo, da film: era una distruzione a livello di 11 settembre. Volevamo arrivare a uno stallo. Sapevamo della decisione editoriale, nei fumetti, secondo cui Superman non uccide: era una regola, ma è una regola imposta a un mondo fittizio. Noi abbiamo pensato che questa cosa potesse non applicarsi a, per dire, un soldato, o tutori della legge, o addirittura un Superman immaturo. È la prima volta che ha mai volato, nella nostra storia! Qualche giorno prima aveva effettuato il suo primo volo! Non era assolutamente consapevole del livello dei suoi poteri. E incontra qualcuno di altrettanto potente che dice: non mi fermerò. Non puoi mettermi in prigione, non mi fermerò mai.

Volevamo piazzarlo in uno stallo.

Capisco perfettamente che questa cosa abbia causato molte controversie. Quando lavoro a film come questi, voglio rispettare il materiale originale il più possibile, ma è impossibile evitare il fallimento. Bisogna correre dei rischi: solo così si ottengono i grandi successi. Abbiamo corso dei rischi enormi con Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, e sono stati tutti accolti benissimo. Volevamo raccontare una storia diversa dal solito, con Superman, una storia che non era mai stata raccontata prima, e per farlo dovevamo correre dei rischi. Ne parlammo, discutemmo delle potenziali controversie, e lo staff editoriale della DC Comics lo accettò. Non sto dicendo che non sia stato un errore, ma se non si prendono rischi perché si teme di offendere una porzione del pubblico, non è un modo sano di produrre film o serie tv.

A questo proposito, Goyer ha citato una scena scritta ma mai girata tra Jonathan Kent e un giovane Clark Kent:

Ironicamente, c’era una scena scritta ma mai girata in cui Jonathan portava un giovane Clark a caccia e uccidevano un cervo. Il giovane Clark era a pezzi per questa cosa, e Jonathan diceva: “Togliere la vita è un atto molto potente, anche quando si è costretti a farlo”. Non girammo mai questa scena, e mi chiedo come avrebbe reagito al finale il pubblico se l’avessimo girata.

Infine, Goyer ha parlato anche di un finale alternativo:

L’idea era che Superman… c’era una specie di criptopod sull’astronave che era diventata la Fortezza della Solitudine, avrebbe messo Zod dentro a questo Pod e lo avrebbe rispedito nello spazio. Ne parlammo, ma forse non sarebbe piaciuto ad altri spettatori. Sembrava un finale un po’ comodo per svignarsela dalla storia che stavamo raccontando.


I Goonies: tutto quello che sappiamo sul sequel mai realizzato

I Goonies, classico del cinema d’avventura diretto da Richard Donner, scritto da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg, Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Harvey Bernhard, e così per l’occasione abbiamo raccolto tutte le informazioni sul sequel mai realizzato del film che quest’anno compie 35 anni.
È il 2007 quando Sean Astin inizia a parlare delle voci messe in giro qualche mese prima da Cory Feldman su un possibile sequel:

L’idea è venuta quando hanno distribuito il dvd dei Goonies, che ha venduto tantissimo. Steven Spielberg, Richard Donner e gli altri produttori credono che la cosa che rendeva forte il film fosse il fatto che riguardava i bambini, e quindi ora vogliono che anche il secondo film riguardi i bambini: la nuova generazione di Goonies. E ci stanno lavorando molto. (…) La cosa importante è che lavorino a una storia che soddisfi la vecchia guardia di spettatori miei coetanei connettendosi all’originale del 1985, e allo stesso tempo creino qualcosa di nuovo.

L’anno successivo Donner svela che i produttori stanno pensando da anni a un sequel, ma che difficilmente verrà mai realizzato:

Abbiamo pensato al sequel per anni, ma non abbiamo potuto farlo. Sembrava che tutto ciò che facevamo rovinasse l’originale, a parte il musical. Ma Spielberg ha detto l’altro giorno che lui e Chris Columbus stanno pianificando qualcosa, non credo si tratti di un sequel. E non farei un remake. Penso si tratti di qualcosa di nuovo.

Nel 2014, è ancora Donner ad affermare che lo sviluppo di un seguito è in corso, senza entrare però nel dettaglio.

Passa un altro anno, e nel 2015 tocca a Sean Astin parlare del film. L’attore si dice sicuro che il progetto decollerà presto:

L’ho già detto e continuerò a dirlo: non è questione di se si farà, ma di quando. Non ho precisamente idea come metteranno insieme questa cosa. E non so se sarò nel cast. Non so nemmeno se vorranno inserirci qualcuno del cast originale. Ma non è importante. È un grande film, più grande di tutti noi, più grande dello stesso Steven Spielberg che l’ha creato. È più grande di Richard Donner, che gli ha dato una straordinaria linfa vitale.

E nel 2016 aggiunge, solleticando la curiosità dei fan:

Nei Goonies originali Mikey non si ritrova faccia a faccia con Willy l’Orbo per l’ultima volta.

Non succede niente per altri tre anni, e finalmente nel 2019 Astin e Cory Feldman vuotano il sacco durante una fan expo, spiegando di aver proposto a Donner e ai rappresentanti di Columbus e Spielberg un’idea per un seguito che li ha entusiasmati ma che è stata giudicata troppo costosa dal regista. Astin spiega di aver proposto una sequenza ambientata nel 17esimo secolo sulla battaglia che ebbe per protagonista la Inferno, la nave pirata capitanata da Willy l’Orbo:

Il punto è che tutto il cast è d’accordo, saremmo tutti felici di partecipare se lo volessero. Solo che a questo punto sembra più probabile un reboot con un paio di nostre comparsate. Ma chissà, il pubblico lo vuole e sono sconvolto che non sia stato ancora fatto.

Qualche mese dopo, e siamo a dicembre dell’anno scorso, Astin decide di svelare i suoi assi nella manica, raccontando nel dettaglio la sua idea:

Nel sequel dei Goonies che voglio vedere, voglio tornare indietro nel tempo e incontrare Willy l’Orbo nel bel mezzo della battaglia. È quello che voglio fare. Ma sono solo un attore, non sta a me scegliere. Non l’avevo mai raccontato prima, ma visto che stiamo invecchiando forse è meglio così.

Ad aprile di quest’anno, in pieno lockdown, Josh Gad riunisce il cast del film e Steven Spielberg compare a sorpresa con un aggiornamento sul sequel mai realizzato:

Chris, Dick, io e Lauren Shuler Donner abbiamo parlato spessissimo di un sequel. Ogni due anni ci viene un’idea, ma non regge mai. […] Il cast e la troupe del film originale hanno portato il film a un livello tale da rendere impossibile trovare un’idea degna!

Del progetto, insomma, non si sa più nulla. Ma qualche settimana fa il creatore de The Goldbergs Adam F. Goldberg ha rivelato di aver scritto in segreto la sceneggiatura di un sequel dei Goones “per divertimento”, e di aver persino fissato un incontro con il novantenne Richard Donner… cancellato a causa del lockdown. “Prometto che faremo I Goonies 2 non appena torneremo alla normalità!”, ha aggiunto:

https://twitter.com/adamfgoldberg/status/1...ato%2F439437%2F

Goldberg ha anche condiviso un concept di questo ipotetico sequel realizzato da Michael Barnard, che in passato ha lavorato ai Garbage Pail Kids (noti come Sgorbions in Italia):




Il Re di Staten Island: una clip italiana e una featurette del film di Judd Apatow



La Universal ha diffuso in rete una clip italiana e una fetaurette sottotitolata di Il Re di Staten Island, nuova commedia diretta da Judd Apatow (Molto Incinta, Love) con protagonista Pete Davidson.
Del cast fanno parte anche Maude Apatow, Ricky Velez, Moises Arias (A Un Metro Da Te – Five Feet Apart), Lou Wilson (The Guest Book), Bel Powley (The Morning Show), Steve Buscemi e Pamela Adlo

Il film sarà disponibile dal 30 luglio nei cinema e a noleggio digitale. Potete vedere la clip nella parte superiore della pagina. Qua sotto la featurette:



Qua sotto trovate la sinossi del film e tutte le informazioni:

Scott (Davidson) è rimasto un ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo. Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a fumare erba con gli amici — Oscar (Ricky Velez, Master of None), Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie (Lou Wilson, in TV con The Guest Book)—oltre a frequentarsi segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple TV+ con The Morning Show).

Quando la madre inizia a portare in casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella vita.


Il film vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo di Gina, l’ex moglie di Ray.

Il Re di Staten Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un Disastro di Ragazza – Trainwreck, Molto Incinta – Knocked Up, 40 Anni Vergine – The 40-Year-Old Virgin) da una sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il Matrimonio Si Può Evitare…L’Amore No e Le Amiche della Sposa – Bridesmaids, oltre a Questi Sono I 40 – This Is 40, Un Disastro di Ragazza – Trainwreck e Funny People. I produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman e Judah Miller.


BLACK WIDOW: IL FILM VERRÀ POSTICIPATO AL 2021?

Black Widow potrebbe forse subire un ulteriore posticipo e debuttare nelle sale di tutto il mondo direttamente nel 2021, situazione che farebbe inoltre slittare le uscite degli altri film Marvel.
Per ora si tratta, ovviamente, solo di un'indiscrezione, tuttavia la complicata situazione negli Stati Uniti potrebbe giustificare un importante cambio di strategia dal punto di vista della distribuzione.

Le fonti della giornalista Grace Randolph avrebbero infatti parlato di una possibile data di uscita posticipata di un intero anno rispetto a quella originale.
La situazione del Marvel Cinematic Universe sarà inoltre complicata dai ritardi causati dallo stop alle riprese e ai rallentamenti alla post produzione che stanno subendo tutti i progetti cinematografici e televisivi in varie fasi di sviluppo.

Black Widow, film diretto da Cate Shortland e scritto da Jac Schaeffer e Ned Benson, ha nel proprio cast Scarlett Johansson, David Harbour, Florence Pugh, O-T Fagbenle, Ray Winstone, Olivier Richters e Rachel Weisz.

Sul grande schermo si racconterà la storia delle origini di Natasha Romanoff svelando i misteri della Red Room. Quando Natasha si riunirà alla sua vecchia "famiglia russa", le colleghe la aiuteranno ad affrontare una nuova misteriosa minaccia rappresentata dal villain Taskmaster.


RISVEGLI, LA VERA STORIA DEL MEDICO CHE HA ISPIRATO IL FILM CON ROBIN WILLIAMS

Robin Williams e Robert De Niro sono i protagonisti di Risvegli, film del 1990 che ricevette ben tre candidature agli Oscar. Il film è basato sulla vera storia di un medico, il neurologo e scrittore Oliver Sacks, raccontate nel suo omonimo libro.

Oliver Sacks è stato una delle menti più brillanti del suo tempo. Nato a Londra il 9 luglio del 1933, passò quattro anni della sua infanzia in un collegio nelle Midlands, dove i genitori lo mandarono con il fratello per sfuggire ai bombardamenti tedeschi sulla capitale inglese. Questo periodo della sua vita, segnato anche dalla severità del preside della scuola, venne raccontato nell'autobiografia Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, dove descrive anche il suo primo amore: la chimica.

Oliver Sacks ha frequentato il Queen's College di Oxford, dove ha conseguito una laurea in fisiologia nel 1954 e una laurea in medicina nel 1958. Poco dopo partì per gli Stati Uniti per accettare uno stage presso il Mount Zion Hospital di San Francisco, prima di servire come residente in neurologia presso l'Università della California di Los Angeles. La sua fuga dall'Inghilterra fu spiegata anche dal rifiuto dei suoi genitori di accettare la sua omosessualità, che lo scienziato rese nota solo nel 2015, nella sua autobiografia 'In movimento'. Nel 1965 Oliver Sacks si unì all'Albert Einstein College of Medicine nel Bronx dove diventò professore clinico di neurologia (dal 1966 la 1975). Nello stesso periodo, siamo nel 1966, Sacks iniziò a collaborare con il Beth Abraham Hospital, un istituto di beneficenza nel Bronx, come neurologo internista.

Al Beth Abraham Hospital lo scienziato entrò in contatto con un gruppo di pazienti che avevano contratto una malattia del sonno, l'encefalite letargica, durante un'epidemia scoppiata tra il 1917 e il 1927. I pazienti erano sopravvissuti ma avevano sviluppato un tipo di parkinsonismo che causava vari gradi di immobilità, mancanza di parole e depressione. Sacks iniziò a curarli con il L-dopa (Levodopa) che aveva dato buoni risultai per la cura del Parkinson. I risultati entusiasmanti su alcuni dei pazienti ed i loro effetti collaterali, furono raccontati da Oliver Sacks nel suo libro del 1973 Risvegli. Il libro è diventato un omonimo film nel 1990 con protagonista Robin Williams. Il suo lavoro sui pazienti del Beth Abraham Hospital fu criticato da molti colleghi che lo accusavano di portare avanti un metodo alla cieca, non basato su metodi quantitativi.

Oliver Sacks ha continuato a raccontare nei suoi libri le patologie dei suoi pazienti ed i loro progressi. In Vedere voci (1989), ha esplorato i modi in cui la lingua dei segni non solo fornisce ai non udenti un mezzo di comunicazione, ma funge anche da base per una discreta cultura. In Un antropologo su Marte - Sette racconti paradossali, del 1995, ha documentato la vita di sette pazienti che vivono in condizioni che vanno dall'autismo al danno cerebrale, descrivendo i modi unici con cui hanno creato vite funzionali nonostante le loro disabilità. Nel libro Allucinazioni del 2012 ha descritto gli effetti delle droghe che lui stesso aveva sperimentato durante il periodo all'Università della California di Los Angeles.

Una terapia laser e radio per curare un melanoma all'occhio destro lo rese cieco ad un occhio, esperienza che raccontò nel libro L'occhio della mente. Nel febbraio 2015 disse che la sua fortuna lo aveva abbandonato, rivelando al mondo intero di essere malato terminale di cancro al fegato. Pochi mesi dopo Oliver Sacks morì nella sua casa a Manhattan. Zelda Williams, figlia di Robin, dopo la sua morte gli rese omaggio sui social definendolo uno dei campioni del cervello e scrivendo tra l'altro: "Grazie Oliver, per aver trattato gli umani come umani, non come pazienti. Spero che ora tu e papà vi godiate il panorama insieme, discutendo di nuovo del mondo come solo voi due sapete fare".


DISNEY + AL LAVORO SU UN NUOVO FILM A TEMA HALLOWEEN: SPOOKED

Disney+ sta preparando un film originale da aggiungere alla sua lista per Halloween, dal titolo chiaramente a tema: Spooked. Da quello che sappiamo, sarà una commedia soprannaturale.

I dettagli sulla trama, non sono ancora stati rivelati, ma è certo che la storia ruoterà a una notte di Halloween andata male: il solito "dolcetto o scherzetto" si rivelerà particolarmente magico e bizzarro per i protagonisti, quando inizieranno a trasformarsi nel costume che indossano.

I produttori saranno gli stessi del film di Aladdin, Dan Lin e Jonathan Eirich. Il regista irlandese Peter Foott è stato scelto per dirigere il film e riscrivere la sceneggiatura di Tyler Burton Smith, che era stato inizialmente ingaggiato.

Il film era partito originariamente dalla 20th Century Fox, ora assorbita dalla Disney e per questo verrà integrata sul suo canale streaming.
Non è ancora chiaro se questo film sia stato sviluppato e concepito come qualcosa da pubblicare su Disney+ esattamente per questo Halloween, se così non fosse, dovremmo aspettarcelo per il 2021.

Attualmente sul canale di Disney+ a tema Halloween sono disponibili Nightmare Before Christmas, La casa dei fantasmi e Frankenweenie. Sono anche disponibili alcuni dei film originali Disney Channel a tema Halloween, inclusi Il fantasma del Megaplex e Invito a cena con vampiro.

Un altro importante titolo di Halloween sul canale streaming, è il classico Hocus Pocus e alcune fonti suggeriscono da diverso tempo che il tanto atteso sequel potrebbe arrivare proprio su Disney +. Le prime prove concrete del progetto, sono arrivate a marzo con la notizia che la Disney aveva assunto il regista Adam Shankman per dirigere Hocus Pocus 2 come film Disney+ originale.

Il nuovo film di Hocus Pocus punta a essere un sequel del film del 1993 piuttosto che un remake diretto. Gli stessi produttori puntano a ottenere le attrici originali del primo film per rifargli interpretare le proprie parti, ovvero Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy.


QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE: HUGH GRANT PENSAVA CHE IL FILM NON FOSSE GRANCHÉ

Prima della fine delle riprese Hugh Grant era certo che Quattro matrimoni e un funerale sarebbe stato un flop catastrofico, l'attore è arrivato perfino a dichiarare pubblicamente che "temeva che il film non fosse un granché."

Intervistato da Howard Stern, Grant ha affermato che lui, il coproduttore esecutivo e sceneggiatore Richard Curtis, e molti membri del cast e della troupe di questo film non immaginavano che la regia di Mike Newell non fosse adatta alla pellicola e nessuno di loro si riteneva soddisfatto del prodotto finale.

Quando il film divenne un enorme successo Grant ha ammesso che non si può essere troppo sicuri di ciò che piacerà al pubblico e che tentare di indovinare il successo di una pellicola è una cosa impossibile. Grant ha anche aggiunto che in seguito si è reso conto che la regia di Newell era l'approccio più adatto che ha reso questo film un vero e proprio successo.

Quattro matrimoni e un funerale fu realizzato in sei settimane e costò meno di 3 milioni di dollari divenendo anche un inaspettato successo al botteghino. All'epoca divenne il film britannico di maggior incasso nella storia, con un botteghino mondiale di oltre 245,7 milioni di sterline.


KEANU REEVES: "NON SAPEVO SE ACCETTARE CONSTANTINE: NON ERO BRITANNICO E NEMMENO BIONDO"

Constantine ha compiuto 15 anni e Keanu Reeves, durante un panel per celebrare il film in occasione del Comic-Con@Home, ha ricordato come inizialmente aveva molti dubbi che lo stavano frenando nell'accettare il ruolo dell'esperto di eventi sovrannaturali.
L'evento ha permesso di compiere una piccola reunion del lungometraggio tratto dai fumetti della DC coinvolgendo anche il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman.

Keanu Reeves ha spiegato parlando di Constantine: "Non conoscevo il personaggio, non avevo letto i fumetti, e mi è stato proposto dal manager che avevo in quel periodo". La star ha raccontato di aver adorato lo script e aveva iniziato a compiere delle ricerche, tuttavia era un po' indeciso: "Non ero britannico e nemmeno biondo come la versione presente tra le pagine". La star ha quindi deciso di capire cosa avrebbe potuto proporre di nuovo e interessante alla parte, oltre ad aver amato il senso dell'umorismo. Il regista e i produttori, dopo che Reeves ha accettato il ruolo, hanno ammesso di non aver mai pensato di fargli usare un accento britannico e i cambiamenti del look del personaggio rispetto al fumetto sono stati approvati molto presto.
Keanu ha successivamente sottolineato di aver amato l'esperienza vissuta sul set e apprezzato la possibilità di lavorare con tutte le persone coinvolte, oltre ad aver amato il fatto che fosse girato in pellicola.

Francis Lawrence ha spiegato che ha lavorato per molti mesi gli aspetti visivi del film e ha poi incontrato Reeves per alcune ore al termine del suo lavoro sul set di The Matrix. Il filmmaker, che era al suo esordio nel mondo del cinema dopo aver realizzato molti video musicali, ha svelato che si era ispirato a film noir e a cult come Blade Runner. Lawrence ha inoltre rivelato: "Onestamente la Warner Bros non sembrava molto interessata al film e la situazione è cambiata dopo che l'hanno visto, ma inizialmente non avevano molta fiducia nel progetto".

Reeves, inoltre, aveva chiesto esplicitamente che il film venisse girato a Los Angeles, facendo inserire una clausola nel proprio contratto per assicurarsi che non venisse cambiata la location.
L'atmosfera del film, inoltre, ha immediatamente portato il progetto a ottenere il rating R, diventando quindi vietato ai minori, nonostante il regista e i produttori avessero cercato di ottenere un'altra classificazione.

Goldsman e Lawrence hanno infine ricordato come per molto tempo si sia parlato di un possibile sequel, facendo emergere idee e spunti che poi non sono stati concretizzati, nonostante gli spettatori avessero amato, e lo stiano ancora scoprendo a distanza di quindici anni, Constantine.


L'ESORCISTA: ECCO CHI È PAZUZU, IL DEMONE ASSIRO CHE TORMENTA LA PICCOLA REGAN

Sono il canto del muezzin e i picconi che affondano nel terreno a dare inizio a L'esorcista di William Friedkin, il film più famoso sulle possessioni diaboliche. Perché è proprio tra le rovine di una città dell'Iraq del Nord che padre Merrin farà il suo incontro con Pazuzu, un demone venuto da un oscuro passato. La sua effige, emersa dalle sabbie insieme ad una medaglietta di San Giuseppe, lo scruta e lo sfida ad una partita tra la vita e la morte, mentre intorno infuriano i venti. Quello spirito antico, che nell'horror cult rimane senza nome, è in realtà uno degli esseri più incredibili della mitologia assira e babilonese. Ora vi racconteremo chi è Pazuzu.

Come abbiamo accennato sopra, di Pazuzu sia nel film che nel romanzo L'esorcista, non si fa menzione in modo esplicito, ma è chiaramente lui il potente demone che prende il sopravvento sulla piccola Regan, soggiogandola ai malefici che padre Merrin - Max von Sydow - e padre padre Karras - Jason Miller - tentano di estirpare con non poca difficoltà. La statuetta che il sacerdote archeologo ritrova durante gli scavi ne è, infatti, la sua esatta riproduzione. L'aspetto di Pazuzu è peculiare: ha il corpo ricoperto di scaglie, la testa umanoide con corna e muso di un animale che può essere a seconda delle varianti o un leone o un cane. Le mani sono di un felino, mentre i piedi hanno la forma delle zampe di un rapace. Dalle spalle spuntano due paia di ali piumate e più in basso è presente la coda di uno scorpione. Altro dettaglio ben evidente è il pene eretto che termina con la testa di un serpente. L'insieme ci mostra in pratica una creatura veramente mostruosa nell'atto di assalire qualcuno, come si può facilmente notare dalla posizione delle braccia: la sinistra distesa e l'altra alzata e pronta all'attacco. Una di queste rappresentazioni, in bronzo, la si può vedere oggi nel Museo del Louvre a Parigi accompagnata da una iscrizione in accadico in cui è lo stesso demone a presentarsi: "Io sono Pazuzu, figlio di Hanpa. Il re degli spiriti malvagi del vento che sorge all'improvviso dalle montagne".

Ciò che rappresenta infatti è la forza distruttrice dei venti che, con la loro furia, distruggono città, sradicano i raccolti e portano nubi di tempesta. Insomma è una vera e propria potenza della Natura, capace di incutere terrore negli uomini, i quali per difendersi non possono fare altro che pregarlo. In quanto vero e proprio signore e padrone dei venti, si richiamava Pazuzu per farli cessare tutti quanti. Pur essendo una entità malvagia veniva allo stesso tempo invocato come protezione sia contro di essi ma anche contro altri temibili demoni come Lamaštu, creatura che minacciava le partorienti e di cui tentava poi di rapirne i bambini di cui poi masticava le ossa e succhiava il sangue.

Non a caso, la maggior parte dei reperti fino ad ora ritrovati di Pazuzu sono perlopiù amuleti che ne raffigurano la testa, i quali venivano messi al collo o appesi sui muri delle abitazioni, e tenuti sino alla fine dell'esistenza. Le più antiche attestazioni sono, infatti, alcune teste, una fibula e una collana con dei "mini" Pazuzu ritrovate in una tomba della necropoli regale di Kalkhu a Nimrud, una delle capitali dell'impero assiro. Risalgono alla fine dell'VIII secolo a. C., in un momento piuttosto avanzato della lunga storia della Mesopotamia, tanto che secondo alcuni studi recenti si ipotizza che Pazuzu sia emerso proprio in questo periodo come elemento importante del pantheon assiro e poi babilonese, all'interno di una serie di cambiamenti religiosi andati di pari passo con l'evoluzione culturale di quelle regioni durante l'età del Ferro. Ancora più tarde sono le prime attestazioni scritte, in questo caso è una lettera del 670 a. C.
Fu proprio questa duplice natura di essere malvagio sia in combutta e sia di aiuto contro certe personificazioni del Male a far si che la presenza di Pazuzu sia stata capillare in tutta la Mesopotamia tra il VII e il VI secolo a. C. in Assiria e Babilonia soprattutto, ma non mancano esempi al di fuori come a Megiddo e Beth-Shean in Palestina e addirittura l'isola di Samo, in Grecia. In epoca persiana la sua presenza scema e per trovare un ultima traccia bisogna rimontare all'epoca dei Seleucidi, uno dei regni ellenistici sorti dopo la morte di Alessandro Magno, ed è un riferimento squisitamente letterario.

Poi fu l'oblio e la polvere, fino a quando le missioni di archeologi come Layard e Botta, uomini con spirito d'avventura ma soprattutto molta spregiudicatezza non fecero riemergere dai tell iracheni, come fa padre Merrin ne L'esorcista, i resti grandiosi delle città assire di Ninive, Nimrud e Khorsabad, riportando alla luce le civiltà della Terra tra i due fiumi e ovviamente Pazuzu che grazie al film di William Friedkin - a proposito, qui potete leggere il nostro approfondimento sul finale de L'esorcista - conquistò una nuova notorietà che lo portò ad essere al centro di canzoni di gruppi prevalentemente blackmetal, patron di una band punk-rock sarda, i Punkillonis, e protagonista di fumetti come Le Démon de la Tour Eiffel, secondo volume delle avventure di Adèle Blanc-Sec di Jacques Tardi e videogiochi quali Diablo 3, fino a finire parodiato in Futurama e ne I Simposon di Matt Groening. Un percorso niente male per una creatura nata come demone oscuro e diventata adesso una irresistibile icona pop.


RISVEGLI: QUANDO ROBIN WILLIAMS RUPPE IL NASO A ROBERT DE NIRO SUL SET DEL FILM

Quante curiosità e aneddoti bizzarri ci sono dietro a un film... Sapevate ad esempio che sul set di Risvegli Robin Williams ruppe accidentalmente il naso a Robert De Niro durante le riprese di una scena?

Ebbene sì. L'attore de l'Attimo Fuggente e Hook - Capitan Uncino lavorò assieme a Robert De Niro in occasione del film diretto da Penny Marshall, e finì con fargli un bel regalo... No, diciamo sul serio.
Come riporta anche People, Robin Williams raccontò in passato che, mentre stavano girando quella particolare scena, scivolò e il suo gomito andò dritto in faccia alla sua co-star. "Il mio gomito partì, e il suo naso fece un sonoro 'Crack', come quando si rompono le ossa di pollo".

Ma non tutte le tragedie vengono per nuocere, come si suol dire... "Il fatto è che il mio naso si era già rotto una volta (durante le riprese di Toro Scatenato)" affermò De Niro anni fa "Quindi quando Robin mi colpì, in realtà lo rimise praticamente a posto, perché il colpo venne dall'altra direzione. Adesso ha un aspetto migliore di prima!".

L'episodio è narrato anche nella biografia di Robin Williams intitolata "Robin", scritta dall'autore e reporter del New York Times Dave Itzkoff, pubblicata nel 2018, a quattro anni dalla scomparsa dell'attore


PER UN PUGNO DI DOLLARI, CLINT EASTWOOD E LA SCARSA CONOSCENZA DEGLI ITALIANI SUL WEST

Quando Clint Eastwood arrivò sul set di Per un pugno di dollari rimase colpito dalle scarse conoscenze della troupe e degli sceneggiatori italiani: nessuno era all'altezza della situazione e gli scrittori non sapevano niente del Western americano che stavano girando.

L'attore americano dovette sottolineare che i berretti di pelle di daino venivano indossati dai cacciatori di pelli nell'era di Davy Crockett, intorno al 1820, e non da pistoleri e cittadini nell'Ovest americano degli anni 1870, come avevano invece scritto gli sceneggiatori italiani di Sergio Leone.

Poiché si trattava di una coproduzione italiana/tedesco/spagnola, sul set c'era una barriera linguistica piuttosto significativa. Il celebre attore ha comunicato con lo sceneggiatore e regista Sergio Leone e con la troupe italiana principalmente attraverso lo stuntman Benito Stefanelli.

Eastwood ha ricordato: "Non sono mai stato in Italia. Non sono mai stato in Spagna. Non sono mai stato in Germania. Non sono mai stato in nessuno dei paesi in cui venne prodotto questo film. Il peggio può venire fuori da questo è un bel viaggio. Vado laggiù e apprendo alcune cose. Vedrò come si girano i film negli altri paesi."

All'inizio, Clint Eastwood ebbe alcuni importanti disaccordi con Leone, in particolare a proposito della sceneggiatura di Per un pugno di dollari che, secondo l'attore, era troppo prolissa; dopo aver convinto il regista a ridurre al minimo i suoi dialoghi, i due iniziarono a collaborare in modo più produttivo.


MOONLIGHT E QUEL BACIO GAY CHE FU PREMIATO DA MTV

Dopo aver ottenuto il premio per il "miglior bacio" con Moonlight, Ashton Sanders e Jharrel Jerome hanno ringraziato il pubblico degli MTV Movie and TV Awards con un sincero discorso che ha commosso tutti i presenti in sala e i milioni di spettatori che stavano seguendo la premiazione dalle loro case.

I giovani attori, che interpretano Miami Chiron (Sanders) e Kevin (Jerome), due compagni di scuola, nel film diretto da Barry Jenkins, vincitore dell'Oscar, hanno battuto artisti del calibro di Emma Stone e Ryan Gosling, con il loro La la land, ed Emma Watson e Dan Stevens, protagonisti di Beauty and the Beast.

Sanders ha detto al pubblico che vincere il premio per una scena in cui i due giovani ragazzi esplorano la loro sessualità per la prima volta ha rappresentato qualcosa di "più grande" di un bacio: "Questo premio è più grande di tutto. Rappresenta molto di più di un semplice bacio."

"Questo è per coloro che non si sentono come gli altri, i disadattati. Questo ci rappresenta." Jerome, all'epoca 19 anni, ha aggiunto: "Penso di poter dire che è essenziale per noi giovani artisti, in particolare noi artisti di minoranza, dire la verità."

"Noi siamo disposti ad uscire dalla scatola e fare tutto ciò che è necessario per raccontare la storia in modo da muoversi nella direzione del cambiamento. Il premio significa questo. È per noi artisti che siamo là fuori, che devono fare tutto il necessario per far svegliare la gente." Ha concluso il giovane attore.


I GOONIES: 5 COSE CHE (FORSE) NON SAPETE SUL FILM DI RICHARD DONNER

Da trentacinque anni il cinema d'avventura americano calibrato per i ragazzi (ma adatto a tutti, adulti compresi) vanta un titolo memorabile come I Goonies, uscito nell'estate del 1985 e frutto della tripla mente di Chris Columbus (sceneggiatore), Steven Spielberg (produttore) e Richard Donner (regista). Un'avventura a base di tesori e pirati, che ha anche avuto una parte fondamentale nelle carriere di attori all'epoca molto giovani come Sean Astin, Josh Brolin e Corey Feldman. Un film che ha segnato diverse generazioni, grazie anche a canali televisivi come Italia 1, che lo ripropone regolarmente da diversi anni. E proprio in occasione di uno di questi passaggi sul piccolo schermo abbiamo voluto tornare indietro, con cinque curiosità legate alla lavorazione del film.

Con il doppiaggio la cosa può risultare meno evidente, ma nella versione originale si fece in modo che le parolacce, principalmente frasi contenenti il termine shit, fossero pronunciate in momenti strategici, ai fini della censura televisiva che è molto sensibile a quel tipo di linguaggio. Pertanto, ogni sequenza in cui c'è del turpiloquio contiene anche vari effetti sonori (esplosioni e simili), che consentono ai network di alterare il volume per oscurare la parolaccia oppure di rimuovere i pochi secondi incriminati senza che ciò incida sulla fruizione del film. In Inghilterra invece, a seconda dell'emittente e della fascia oraria, può capitare che manchi all'appello la scena in cui uno dei cattivi Fratelli simula il suicidio per evadere.

Ufficialmente, la divisione degli incarichi per I Goonies andò così: Richard Donner in cabina di regia, Steven Spielberg alla produzione. In realtà, forse, le cose sono andate un po' diversamente, poiché Sean Astin nella propria autobiografia parla dei due come se fossero co-registi, lasciando intendere che Spielberg abbia diretto almeno una sequenza (ma senza poter essere accreditato, poiché il Directors Guild of America vieta le regie multiple, salvo per i film antologici e progetti i cui registi sono collaboratori riconosciuti). Non è la prima volta che si parla di una situazione simile sul set di un film prodotto da Spielberg: una delle più popolari leggende urbane a proposito di Poltergeist: demoniache presenze è appunto che lui avrebbe firmato praticamente l'intero lungometraggio, nonostante il credit di Tobe Hooper.

Una delle gag più simpatiche del film riguarda il personaggio di Rosalita, che si esprime solo in spagnolo, con Mouth a fare da improbabile traduttore. In realtà l'attrice Lupe Ontiveros era americana di nascita e parlava perfettamente inglese, e fu lei a insegnare a Corey Feldman la pronuncia corretta delle frasi, poiché lui invece non sapeva lo spagnolo ai tempi. L'attrice aiutò anche con la traduzione, accentuando l'effetto comico. Nel doppiaggio spagnolo del film si dovette per forza di cose cambiare la nazionalità del personaggio, e in tale sede Rosalita divenne italiana, una scelta che smorzò l'efficacia della gag perché anche Mouth divenne madrelingua o quasi.

Come spesso raccontato da tutti i diretti interessati, l'esperienza sul set fu molto piacevole. Fa eccezione l'ultima settimana di riprese, durante la quale il cast fu molto freddo e distante nei confronti di Richard Donner, senza nessuna spiegazione. Dopo aver completato le riprese, Donner si recò a casa propria, dove Steven Spielberg aveva organizzato una festa a sorpresa in suo onore. I giovani attori furono invitati, a patto però che non si facessero scappare nulla, ragion per cui simularono indifferenza sul set in presenza del regista.

Da anni si parla di un possibile sequel, e la questione è stata evocata nuovamente nella recente reunion a distanza organizzata da Josh Gad, durante la quale Spielberg ha affermato che si vede regolarmente con Donner e Columbus, e prontamente concordano sul fatto che l'idea di turno non sia abbastanza forte. C'è però un'altra persona che sta lavorando a una potenziale sceneggiatura: Adam F. Goldberg, creatore della popolare serie The Goldbergs (versione romanzata della sua infanzia negli anni Ottanta) e grande fan dell'originale. Stando a sue recenti dichiarazioni, doveva incontrarsi con Donner per parlare della propria idea qualche mese fa, e attende ora il momento giusto per farlo. E forse, questa volta, la chiacchierata avrà l'esito auspicato da chi è cresciuto con il film...


Siberia: svelata la data d’uscita italiana del film con Willem Dafoe

Siberia, il film diretto da Abel Ferrara e con Willem Dafoe protagonista, arriverà nelle sale italiane dal 20 agosto 2020. Svelato anche il poster italiano del film che trovate in fondo alla pagina.

Il lungometraggio, presentato in Concorso alla 70. Berlinale, segna anche una nuova collaborazione con Willem Dafoe; dopo New Rose Hotel, Go Go Tales, 4:44 Last Day on Earth, Pasolini, Tommaso.

Prodotto da Vivo film con Rai Cinema, maze pictures e Piano, il film sarà distribuito in esclusiva da Nexo Digital. E' stato descritto come un film onirico e coraggioso che è anche un’indagine profonda e pericolosa nell’inconscio del suo protagonista.

Al centro della storia c'è Clint, un uomo tormentato che si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci, nella speranza di ritrovare la serenità. Clint gestisce un piccolo locale, frequentato dai rari viaggiatori di passaggio e dai pochi abitanti della zona. Ma neanche in questo isolamento riesce a trovare pace. Una sera, con la sua slitta e i suoi cani, si mette in viaggio verso il mondo che un tempo conosceva, nel tentativo di affrontare se stesso. Un viaggio nei sogni, nella memoria e nell'immaginazione, alla ricerca della sua vera natura.

Abel Ferrara ha dichiarato: “Dopo Pasolini questa storia ha iniziato a prendere forma nella mia mente: immagini assurde, a dir poco strane, lontane dalla città, lontane dalla modernità. Le ho lasciate scorrere dentro di me. Un posto, una sorta di universo alla Jack London, mute di cani, una serie di incontri e di soste nel corso di un viaggio, segnati da luoghi e tempi selvaggiamente diversi. Non ho tentato di scrivere una sceneggiatura perfetta, ma al contrario di raccogliere queste immagini attingendo alla memoria, cercando di creare delle opportunità, di provocare il nostro modo di pensare, di comporre un'esperienza da registrare, sperando che sia abbastanza trasparente e piena di vita da risuonare negli spettatori. Cose che a volte sono difficili da spiegare, ma che è sempre interessante tradurre in un'esperienza puramente cinematografica. Questo non è un addio a quello che ho fatto e abbiamo fatto sino ad ora – è una continuazione. A partire dal mio primo film mi sono immerso sempre più nell'oscurità. Nutro un grande desiderio per quello che il cinema può essere”.

Franco di Sarro, per Nexo Digital, ha aggiunto: “Siamo molto felici che proprio questo film, particolarmente apprezzato al Festival di Berlino, sia uno dei primi a tornare in sala: speriamo che si trasformi in un’occasione di incontro per tutti gli amanti della cinematografia di Abel Ferrara e che rappresenti un segnale di ripartenza per tantissime sale sul territorio”.

IL POSTER




THE WALKING DEAD, ROBERT KIRKMAN È COINVOLTO NEL FILM SU RICK: "SARÀ SPETTACOLARE"

Nei giorni scorsi erano stati condivisi dei nuovi aggiornamenti sul film spin-off di The Walking Dead con protagonista Rick Grimes, e ora anche dal Comic-Con sembrano arrivare buone notizie, in primis un forte coinvolgimento da parte di Robert Kirkman, l'autore dei fumetti e produttore della serie tv di The Walking Dead.

Durante l'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego, Robert Kirkman ha infatti parlato del progetto in sviluppo in casa AMC e Universal, e di come lui stesso ne sia parte integrante.

"Sì, non sono stato molto vocale in pubblico sul mio coinvolgimento nei film su Rick Grimes che stiamo producendo con AMC e Universal" ammette "Ma sono ampiamente coinvolto".

"Sto parlando piuttosto spesso con Andrew Lincoln, sto lavorando con i produttori esecutivi David Alpert e Scott Gimple, e con Universal e AMC, cercando di dargli forma" rivela, per la gioia degli appassionati della serie.

È essenziale però che i film siano spettacolari, afferma Kirkman, anche perché non possono certo essere da meno di quanto fatto finora. E "avere Andrew Lincoln di nuovo nei panni Rick Grimes è un qualcosa di davvero speciale. Se realizzassimo questi film in maniera approssimativa, tanto per fare, sarebbe un disservizio nei suoi confronti, in quelli del personaggio, e ovviamente dei fan" proclama.

Per questo "Il team creativo-produttivo sta lavorando davvero sodo per potervi dare il miglior film possibile".


PROJECT POWER, UNA CLIP SU JOSEPH GORDON-LEVITT FA IMPAZZIRE IL WEB

Una nuova incredibile produzione originale Netflix, sta per arricchire il catalogo già ricchissimo della nota piattaforma streaming. Project Power, che ha un cast di tutto rispetto composto da Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, è uno dei film più attesi di questa estate e, una nuova clip rilasciata sta facendo impazzire il web.

L'interprete di Djngo Unchained è il protagonista di questa pellicola d’azione con una particolare componente soprannaturale. Jamie Foxx interpreta un ex soldato che vorrebbe sgominare un nuovo e stranissimo traffico di stupefacenti a New Orleans. Qui sono iniziate a circolare infatti delle strane pillole che garantiscono 5 minuti di superpoteri in grado di sovvertire le normali leggi del mondo umano.

Grazie alla nuova clip scopriamo che il potere attribuito a Gordon-Levitt, ovvero il Frank del film, è una forza a prova di proiettili. Inseguendo un uomo divenuto invisibile attraverso una scuola e in un vicolo cieco, Joseph Gordon-Levitt prende un proiettile in faccia e, per un momento, sembra che sia morto.Ma altrettanto rapidamente, quel proiettile si sgretola contro la sua pelle e, dopo qualche attimo disteso a terra, Frank si alza e arresta l'uomo.

Gordon-Levitt nel corso degli anni ha preso parte a numerosissimi successi cinematografici come ad esempio Inception che quest'anno celebra il decimo anniversario. Molti sono i dubbi ancora irrisolti legati a questo film. Infatti Leonardo Di Caprio ha dichiarato di non aver ancora capito il finale di Inception.




MOONLIGHT E IL RECORD AGLI OSCAR: TUTTE LE CURIOSITÀ SUL FILM DI BARRY JENKINS

Moonlight, pellicola drammatica che ha consacrato Barry Jenkins come uno dei più interessanti registi americani degli ultimi anni. Premiato con l'Oscar per il miglior film, vede nel cast Trevante Rhodes, André Holland, Naomie Harris e Mahershala Ali.

Diviso in tre periodi della vita del protagonista, il film racconta il viaggio attraverso l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto in un quartiere difficile di Miami alla faticosa ricerca del proprio posto del mondo.


Come rivelato dal direttore della fotografia James Lacton e confermato in seguito anche dallo stesso Jenkins, il film è costato solamente 1.5 milioni di dollari: si tratta del miglior film agli Oscar costato meno dai tempi di Rambo ($1,1 milioni). Calcolando l'inflazione, tuttavia, il record spetta a Moonlight.

Nella scena in cui Juan insegna al giovane protagonista a nuotare, Mahershala Ali stava davvero insegnando ad Alex R. Hibbert come si nuota. Prima delle riprese, infatti, l'attore non era ancora in grado di nuotare.

Naomie Harris ha dovuto girare la sua parte in soli 3 giorni, durante una pausa tra le riprese di Spectre, a causa di un problema con il suo visto. Le sue scene, spalmate su un arco narrativo di 15 anni, furono girate tutte in sequenza.

I tre interprete di Chrion non si sono mai incontrati durante la produzione. Jenkins voleva infatti evitare che le loro interpretazioni si influenzassero tra di loro, e ha fatto lo stesso anche con gli attori di Kevin.

Il film è basato sulla vera infanzia del regista a Miami, dove era "sempre circondato da questa erba verde e rigogliosa e questi meravigliosi tramonti dorati". Jenkins ha definito la sua esperienza come nel quartiere come "una bellissima lotta"


CELLULAR E GLI STUNT DI CHRIS EVANS: I RETROSCENA SUL THRILLER

Cellular, action thriller "telefonico" del 2003 diretto da David R. Ellis che vede nel cast Kim Basinger, Chris Evans, Jason Statham e William H. Macy.

Nel film, una professoressa di nome Jessica Martin viene improvvisamente rapita da un gruppo di criminali che la rinchiudono nella soffitta di una casa fuori città. Dopo che Ethan, il leader della gang, distrugge il suo telefono per impedirle di chiedere aiuto, la donna riesce a comporre un numero collegando i fili dell'apparecchio ed entra in contatto con Ryan, un giovane surfista che proverà ad aiutare lei e la sua famiglia.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Cellular:


Durante il periodo dell'uscita del film, Kim Basinger rimase molto infastidita quando, mentre aspettava un'amica fuori dal bagno di un cinema, diverse persone la indicavano e ridevano di lei. Dopo che arrivò l'amica, quest'ultima gli fece notare che stava parlando al telefono davanti ad un poster di Cellular che la raffigurava nella medesima posizione, scenetta che aveva scatenato l'ilarità di tutti i presenti.

Nella scena in cui Jason Statham minaccia Kim Basinger con la sua cintura, la preoccupazione dell'attrice è genuina: prima delle riprese, lei stessa ha chiesto al collega di non rivelarle cosa sarebbe accaduto in modo da sorprenderla. Inoltre, la scena fu realizzata al primo tentativo.

Chris Evans ha svolto in prima persona tutte le scene d'azione in macchina. Prima di girare, l'attore ha infatti preso lezioni di guida ad una scuola per stuntman per 5 settimane.

Larry Cohen ha scritto il film nel periodo in cui stava cercando di vendere la sua sceneggiatura di In linea con l'assassino, thriller dalla trama speculare a quella Cellular: il primo vede un uomo intrappolato in una cabina telefonica, mentre nel secondo un uomo deve rimanere al telefono ma può muoversi dove vuole.
Nel film viene citata l'agenzia telefonica fittizia 47 Communication. I produttori provarono ad ottenere uno sponsor, ma le maggiori compagnie di telefonia rifiutarono per via dei troppi aspetti negativi della pellicola.


THE ISLAND CON EWAN MCGREGOR, ECCO PERCHÉ FU L'UNICO FLOP IN CARRIERA DI MICHAEL BAY

The Island, film distopico-fantascientifico diretto da Michael Bay e con protagonista un duo di star del calibro di Ewan McGregor e Scarlett Johansson, ma nonostante tutto il film si rivelò un pesante flop al botteghino, l'unico nella carriera del regista.

All'indomani del successo stratosferico di Bad Boys II, Michael Bay si mise immediatamente al lavoro su un film di fantascienza per la prima volta nella sua carriera di cineasta. La pellicola che ne venne fuori fu appunto The Island, ambientato in una società distopica in cui i ricchi e i potenti della Terra "coltivavano" dei cloni di loro stessi in dei laboratori per poi prenderne gli organi vitali qualora avessero avuto bisogno di un trapianto o robe simili. Una fantascienza che richiama i grandi classici degli anni '70 (viene anche in mente il cult La fuga di Logan), ma unita al ritmo frenetico e fracassone a cui Bay ci aveva già abituato.

Il film poteva contare anche sulle interpretazioni di due star in ascesa continua come Ewan McGregor e Scarlett Johansson: all'epoca il primo era reduce dalla conclusione della trilogia prequel di Star Wars mentre la seconda era in ascesa grazie al successo di Lost in Translation (ma non era ancora approdata alla Marvel). Nonostante queste ottime premesse, tuttavia, il film si rivelò un flop al botteghino, il primo nella carriera di Michael Bay: costato circa 126 milioni di dollari, il film riuscì a incassarne solamente 163 milioni, non riuscendo a rientrare nelle spese (ricordiamo che la metà degli incassi va agli esercenti cinematografici).

Alcuni avanzarono qualche ipotesi sui motivi di tale insuccesso, come fece Edward Jay Epstein della rivista Slate, il quale si scagliò contro una campagna promozionale decisamente povera secondo gli standard a cui Bay aveva abituato. Questi lamentava che il pubblico non fosse pienamente a conoscenza dell'uscita del film e che il trailer accennava veramente poco alla trama del film. Poco male, i film successivi di Bay conquisteranno altri record al box-office.


STAR WARS: PERCHÉ IL FORCE BOND FRA REY E KYLO REN È CONSIDERATO POTERE DA LATO OSCURO?

L'abilità del Force Bond è stata mostra sul grande schermo dal regista e sceneggiatore Rian Johnson in Star Wars: The Last Jedi, e ha accentuato il legale alla base della relazione fra i due protagonisti Rey e Kylo Ren.

Il film del 2017 non rappresenta l'esordio di questa abilità nell'intero franchise ampliato, dato che nella lunga storia fittizia dell'universo di Star Wars il Force Bond era stato usato indiscriminatamente sia dai Sith che dai Jedi: eppure, fin da quando questa tecnica o potere esiste, è considerato una pratica tipica del Lato Oscuro.

Per definizione, un Force Bond - legame della Forza - è una potente connessione tra due individui sensibili alla Forza, e permette loro di comunicare telepaticamente, visivamente ed emotivamente. Il legame può superare sugrandi distanze, permettendo agli individui di rimanere collegati psichicamente anche se ai lati opposti della galassia. Quando il Force-bond è in azione, come visto anche in The Rise of Skywalker, entrambe le parti si manifestano contemporaneamente l'una nello spazio dell'altra, e la cosa consente loro di interagire, quasi come se fossero fisicamente a contatto.

Il libro del 2019 Star Wars: The Secrets of the Jedi lo elenca tra le "Dark Force Abilities", spiegando: "La Forza ci consente di connetterci con un altro essere vivente e comunicare con loro su grandi distanze, vedendo ciò che vedono e sentendo ciò che provano", dice il libro. "Sebbene possa sembrare un'abilità innocua - e forse anche preziosa - può essere facilmente manipolata da quelli del Lato Oscuro. Alcuni esseri potenti nell'uso della Forza sono stati in grado di creare legami segreti con altre persone inconsapevoli di questa connessione, usandoli per corrompere o controllare le azioni altrui. E una volta connesso, il legame è estremamente difficile da rompere, anche se indesiderato".

Quello che collega Rey e Kylo parte infatti come un legame indesiderato, anche se nel terzo film diretto da JJ Abrams si rivela molto utile ad entrambi. Cosa ne pensate? Rivedremo questa abilità in futuro?


CAPTAIN MARVEL: BRIE LARSON È UNA FRANA A MANTENERE I SEGRETI MARVEL: "È DIFFICILISSIMO"

Brie Larson è ancora innamorata della sua Captain Marvel, ma è stato tutto rose e fiori nella sua esperienza con la Marvel: mantenere i segreti sui film in cantiere è stata veramente dura per lei.

Benvenuta nel club, le avranno detto Mark Ruffalo e Tom Holland, due attori che in più di un'occasione si sono lasciati sfuggire qualche bomba atomica sul plot dei film in uscita. Per parte sua Larson ha adottato una strategia che potrebbe funzionare: non vuole sapere niente di niente.

"Onestamente, la cosa pazzesca è che sono stata molto chiara con la Marvel dicendo: 'Per favore, non rivelatemi niente'. Non voglio tenere il segreto. Sono pessima a mantenere i segreti, ed è davvero difficile perché si tratta di roba molto figa".

In effetti le produzioni del Marvel Cinematic Universe raggiungono un livello di segretezza da far invidia all'FBI, e anche solo un dettaglio rivelato al momento sbagliato potrebbe avere un'eco enorme a livello mediatico, procurando un brutto quarto d'ora agli autori degli spoiler. L'attrice ha poi dichiarato: "Ho dovuto nascondere il fatto che ero Captain Marvel per circa un anno credo, prima che potessi dirlo a qualcuno. È stato difficilissimo! Non voglio attraversare ancora qualcosa del genere".

Un problema che si ripresenterà in futuro, vista l'importanza che Captain Marvel potrebbe avere per la Fase 5. Intanto però l'attrice è diventata una YouTuber e ha subito espresso la sua passione per i videogiochi Nintendo: vorrebbe addirittura recitare in un film di Metroid.


THE ITALIAN JOB: MARK WAHLBERG VOMITÒ SUL SET, RIVELA CHARLIZE THERON: ECCO PERCHÉ

Non c'è pace per il povero Mark Wahlberg: dopo essere stato preso in giro da Chris Pratt per le sue allergie arriva anche Charlize Theron a raccontare un dettaglio spiacevole su di lui mentre si trovava sul set di The Italian Job.

I due hanno lavorato fianco a fianco nel film del 2003, ma sembra proprio che l'attrice si sia divertita molto più di lui a fare acrobazie con le Mini Cooper e le auto presenti. La possibilità di recitare in un film d'azione del genere è stata un'opportunità che non si è lasciata sfuggire, godendosi la possibilità di eseguire spesso gli stunt in prima persona, senza l'aiuto di controfigure. Qualcosa che è rimasto invece indigesto a Wahlberg, come ha rivelato Theron in un'intervista per IGN:

"Ricordo vividamente quando Mark Wahlberg, nel mezzo della nostra sessione di addestramento, accostò l'auto e vomitò per la nausea dovuta all'esecuzione dei 360".

Nella pellicola sono molte le sequenze spericolate che vedono protagonisti i due, ma eseguire i famosi giri sul posto non è proprio andato a genio all'attore. Chissà se alla fine ha superato la cosa o se è rimasto traumatizzato dall'esperienza.

Il bello è che Charlize Theron ha accusato certi produttori di film d'azione proprio perché non la ritenevano allo stesso livello dei colleghi uomini e programmavano per lei delle sessioni di addestramento in più. Nonostante tutto non ebbe problemi neanche nelle sessioni più impegnative.


AVENGERS: ENDGAME, ERANO PREVISTE FORMICHE GIGANTI NELLA BATTAGLIA CONTRO THANOS, GUARDATE

L'epica battaglia finale di Endgame ha portato su schermo una miriade di personaggi, e ora scopriamo che per impensierire ulteriormente l'esercito di Thanos gli Avengers avrebbero potuto schierare delle forze aeree provenienti dall'universo di Ant-Man.

A rivelarlo è il visual artist che ha lavorato al film, Jackson Sze, e a quanto pare la sua idea avrebbe dato il via ad uno scontro tra titani sospesi a mezz'aria: "Un'altra idea che avevo studiato per Avengers Endgame: Ant-Man che rende le formiche alate giganti perché possano affrontare i Leviatani di Thanos. Speravo in un'enorme battaglia tra mostri nel mezzo dell'azione".

Come si può vedere dalla concept art, le formiche avrebbero attaccato in massa i vari Leviatani, contando sulla forza del numero. Probabilmente uno scontro tra simili creature animalesche avrebbe distolto l'attenzione sui veri protagonisti della battaglia. Una trovata degna di un vero e proprio monster movie come Godzilla vs Kong, e alla fine gli autori hanno deciso di includere i mostri giganti di Thanos, lasciando però che fosse lo stesso Ant-Man, insieme ad altri eroi, ad affrontarli.




Edited by Triplethor - 26/7/2020, 00:16
view post Posted: 24/7/2020, 13:49 MovieTown - Cinema

VENERDI

24/07/2020



WITHOUT REMORSE: GLI AMAZON STUDIOS INTERESSATI AL FILM DI SOLLIMA CON MICHAEL B. JORDAN

Sembra che la Paramount stia valutando la possibilità di saltare l’uscita cinematografica per Without Remorse, la trasposizione cinematografica del romanzo Senza rimorso di Tom Clancy diretta da Stefano Sollima (Soldado), che vede Michael B. Jordan nel ruolo del protagonista John Clark.

L’uscita del film era stata spostata dal 2 ottobre 2020 al 26 febbraio 2021, ma secondo quanto riportato da Variety, gli Amazon Studios sono in trattative finali con la major per acquistare i diritti di distribuzione globali. Questo vuol dire, quindi, che la pellicola potrebbe arrivare direttamente su Prime Video.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Il film è scritto da Taylor Sheridan, sceneggiatore di Sicario, Soldado (di Sollima), Hell or High Water, regista de I segreti di Wind River e creatore della serie Yellowstone.

Per Stefano Sollima si tratterà del secondo film americano dopo Soldado. Il regista ha inoltre firmato i primi due episodi di ZeroZeroZero, ambiziosa serie internazionale tratta dal libro di Roberto Saviano.

Jamie Bell interpreterà Robert Ritter, vice-direttore delle operazioni CIA, responsabile di aver reclutato John Clark nell’agenzia. Si tratta di un personaggio ricorrente nei romanzi di Clancy, così come John Clark, un ex Navy SEAL apparso in 17 romanzi dell’autore, spesso in combutta con il più celebre Jack Ryan.

Without Remorse sarà prodotto da Akiva Goldsman, Jordan, Josh Appelbaum e André Nemec. Jordan tornerà a interpretare il personaggio in Rainbow Six.


THE NEW MUTANTS – È TEMPO DI AFFRONTARE I PROPRI DEMONI NEI NUOVI POSTER

I rinvii della Disney paradossalmente non hanno toccato The New Mutants, la cui uscita americana è ancora programmata per il 28 agosto. Al Comic-Con@Home sono stati svelati la scena d’apertura e il nuovo trailer, ma sono approdati on-line anche cinque nuovi poster.

Le locandine, realizzate da Andrew Swainson, SzarkaArt, Chris Christodoulou, Luke Butland e Scott Hopko, ritraggono i cinque protagonisti del film: Wolfsbane (Maisie Williams), Magik (Anya Taylor-Joy), Cannonball (Charlie Heaton), Mirage (Blu Hunt) e Sunspot (Henry Zaga).

La tagline recita “È tempo di affrontare i tuoi demoni”; non a caso, alle spalle dei giovani mutanti si staglia l’antagonista Demon Bear. Non ci sono ancora notizie circa la distribuzione italiana, ma vi terremo aggiornati. Intanto, troverete le locandine qui di seguito.

I poster

Alla regia c’è Josh Boone (Colpa delle stelle), mentre il cast include Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

The New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Sarà quindi una sorta di fanta-horror per adolescenti, con Demon Bear come antagonista.

Update: c’è anche un poster di Bill Sienkiewicz

È inoltre disponibile una locandina del fumettista Bill Sienkiewicz, che reimmagina la sua copertina per il 18° numero del fumetto.


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A QUIET PLACE II E TOP GUN: MAVERICK SLITTANO AL 2021

Anche Paramount questa notte ha annunciato una serie di nuove date per A Quiet Place II e Top Gun: Maverick. Il film con John Krasinski ed Emily Blunt passa dal 6 settembre al 23 aprile 2021 mentre la pellicola con Tom Cruise è stata spostata dal 23 dicembre 2020 al 2 luglio 2021.

A Quiet Place II si troverà a lottare al box office contro Monster Hunter (Sony/Screen Gems), The Asset (Lionsgate), Ron’s Gone Wrong (20th Century Studios) e Last Night in Soho (Focus Features) di Edgar Wright.

Top Gun: Maverick invece si scontrerà con: Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo (Illumination/Universal), News of the World (Universal) con Tom Hanks e Croods 2 (DreamWorks Animation).

Nuove date

Jackass dal 2 luglio 2021 al 3 settembre 2021;
Sonic the Hedgehog 2 l’8 aprile 2022;
Under the Boardwalk (Paramount Animation) il 22 luglio 2022;
The Tiger’s Apprentice il 10 febbraio 2023.


Questa notte si vociferava la potenziale vendita di Without Remorse con Michael B. Jordan, ad Amazon, per recuperare un po’ di liquidi, con la Skydance come co-finanziatore.

Deadline ha confermato l’accordo che tale accordo è in fase di contrattazione. Se andrà a buon fine questa sarà la seconda proprietà basata su un’opera dello scrittore Tom Clancy a trovare casa ad Amazon. Ricordiamo che l’altra proprietà è la serie tv Jack Ryan con John Krasinski.

La pellicola è inoltre il terzo titolo della Paramount venduto dalla chiusura dell’industria Hollywoodiana a causa del COVID-19. Gli altri film sono: The Lovebirds e The Trial of the Chicago Seven acquistati da Netflix.

Questo è invece il secondo film acquistato da uno studio, da parte di Amazon, per via della pandemia. L’altro è la commedia My Spy con David Bautista.

Voci
Proprio questa notte AMC aveva annunciato la riapertura delle sale per metà/fine agosto. Al momento l’unico titolo con cui aprire per il Labor Day è The New Mutants. Il problema è che gli studios non vogliono rischiare di distribuire i loro titoli, con i cinema di Los Angeles e New York ancora chiusi a causa della pandemia.

Secondo le fonti di Deadline, la Disney sta aspettando di vedere cosa farà la Warner con Tenet, solo allora darà una nuova data a Mulan. Si mormora inoltre che la casa del topo stia contemplando un uscita del live action su Disney+, ma ricordiamo al momento sono solo voci.

Insomma Tenet sarà il film chiave, dal quale partirà la contro-programmazione degli altri studios e l’uscita a rotazione dei vari tentpole.


SPIDER-MAN 3 – SONY RINVIA L’USCITA AL DICEMBRE 2021

Sony Pictures ha rinviato ancora l’uscita di Spider-Man 3 (titolo ovviamente provvisorio), che Tom Holland girerà dopo aver finito le riprese di Uncharted.

Inizialmente la terza avventura solitaria dell’Arrampicamuri nel Marvel Cinematic Universe sarebbe dovuta arrivare il 16 luglio 2021, data che ora è occupata proprio da Uncharted. Il film è stato poi rinviato al 5 novembre, mentre ora la Sony ha deciso di farlo slittare di poco più di un mese: il cinecomic approderà nelle sale americane il 17 dicembre 2021. Sarà il primo cinecomic di Spidey in live-action a uscire nel periodo natalizio (a tal proposito, vi ricordo che dicembre si è rivelato fruttuoso per il film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo).

Il titolo di Spider-Man 3 non è stato ancora ufficializzato, ma pare che includerà nuovamente la parola home. Alcuni rumor sostengono che l’antagonista principale sarà Kraven il Cacciatore, ma non ci sono conferme in tal senso.

Vi terremo aggiornati.


MULAN SENZA DATA, DISNEY RINVIA DI UN ANNO I FILM DI AVATAR E STAR WARS

Mulan non uscirà più nelle sale ad agosto. La Disney non ha rivelato la nuova data di uscita dell’atteso live action o se la pellicola debutterà prima all’estero e poi negli USA. Un portavoce ha dichiarato:

“Negli ultimi mesi, è diventato chiaro che nulla può essere scolpito nella pietra quando si parla di come distribuire le pellicole durante questa crisi sanitaria globale.

E oggi questo significa mettere in pausa i nostri piani di distribuzione per Mulan mentre valutiamo come possiamo efficacemente portare questo film al pubblico di tutto il mondo”.


Molti esercenti contavano su Mulan e Tenet per la riapertura delle sale negli Stati Uniti e non solo.

Un’altra pellicola finita fuori listino è The French Dispatch della Searchlight, diretto da Wes Anderson. Era stato annunciato per il 16 ottobre.

Tolti anche due film senza titolo dei 20th Century Studios, uno previsto per il 1 ottobre 2021 e l’altro per il 22 ottobre 2021.

Nuove date

The Personal History of David Copperfield della Searchlight, passa dal 14 al 28 agosto, distribuzione limitata;

Death on the Nile è stato spostato di due settimane: dal 9 al 23 ottobre.

The Empty Man della 20th Century Studios previsto per il 7 agosto, uscirà il 4 dicembre.

Antlers della Searchlight uscirà il 19 febbraio 2021.

The Last Duel di Ridley Scott, dei 20th Century Studios, previsto in distribuzione limitata per il 25 dicembre e in tutte le sale dall’8 gennaio 2021, è spostato al 15 ottobre 2021.

Un live action Disney senza nome ha preso il posto di Avatar 2, uscirà il 17 dicembre 2021.


Uscite confermate

Alcune uscite sono rimaste confermate, per il momento:

The New Mutants dei 20th Century Studios: 28 agosto;
The King’s Man di Matthew Vaughn il 18 settembre;
Black Widow primo fine settimana di novembre;
Deep Water il 13 novembre;
Soul della Pixar il 20 novembre;
Free Guy l’11 dicembre;
il remake di West Side Story di Steven Spielberg il 18 dicembre.


THE NEW MUTANTS: IL FILM MARVEL PRESENTATO AL COMIC-CON@HOME, ECCO LA SCENA DI APERTURA!

I 20th Century Studios hanno portato The New Mutants al Comic-Con@Home.

Presenti il regista Josh Boone e alcuni membri del cast, nello specifico Maisie Willia

ms, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga.

A sorpresa, è anche intervenuto il fumettista statunitense Bill Sienkiewicz.
Del resto vi abbiamo già spiegato in questo articolo che il film non potrà arrivare direttamente sulle piattaforme digitali per questioni contrattuali.
Ovviamente, come viene specificato nell’intro, il periodo in cui viviamo è altamente instabile, quindi conviene tenere le dita incrociate…

Nel corso del panel, gli attori hanno parlato dei loro personaggi. Maisie Williams, ad esempio si è dichiarata particolarmente contenta di avere interpretato Wolfsbane, soprattutto se si paragona questo ruolo a quello di Arya Stark di Game of Thrones. Arya è un personaggio forte, deve sempre dimostrarsi coraggiosa, mentre dall’altro lato Wolfsbane è così calma, rimane in disparte, osserva, ascolta.
Stessa cosa anche per Anya Taylor-Joy, che nel ruolo di Magik ha dovuto fare i conti con un personaggio aggressivo, cosa che non aveva mai fatto e si è rivelata particolarmente divertente.
Inoltre il cast ha parlato della love story tra il personaggio interpretato da Maisie Williams e quello di Blu Hunt, che nel film interpreta Mirage.

Nel film, in arrivo nelle sale americane il 28 agosto 2020, comprende Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Possiamo quindi aspettarci una sorta di fanta-horror per adolescenti, magari sul modello dei cult degli anni Ottanta, recentemente rievocati dal successo di Stranger Things. L’antagonista sarà Demon Bear.

Il video contiene al minuto 24:10 la scena di apertura del film. È anche presente un nuovo trailer



DISNEY+: TRA I NUOVI ARRIVI DI AGOSTO PHINEAS E FERB E THE GREATEST SHOWMAN

Il catalogo di Disney+, la piattaforma streaming della Casa di Topolino, è in continuo aggiornamento.
Ecco alcuni titoli che si aggiungeranno a partire dal mese di agosto.

Howard: la vita, le parole
In streaming dal 7 agosto

Diretto da Don Hahn (La Bella e la Bestia), Howard: la vita, le parole è la storia mai raccontata di Howard Ashman, il brillante paroliere dietro a classici Disney come Aladdin, La Bella e la Bestia, La Sirenetta e creatore di musical tra cui La piccola bottega degli orrori. Con materiale d’archivio mai visto prima, filmati e fotografie personali, nonché interviste con gli amici e la famiglia di Howard, il film getta uno sguardo intimo sulla vita della leggenda Disney, sulla sua sensibilità creativa e su tutto il processo dietro la sua musica. Dall’infanzia a Baltimora fino agli anni formativi a New York e la sua morte prematura a causa dell’AIDS, Howard: la vita, le parole approfondisce il viaggio che lo ha portato a diventare il paroliere dietro alcuni dei film classici per famiglie più amati e conosciuti al mondo.

Alex & Co.
In streaming dal 7 agosto

Stagione 2 – È il secondo anno di liceo per Alex e i suoi amici. Al Melsher Institute spirano venti di rinnovamento, con l’introduzione di nuove materie scolastiche più creative; ma l’arrivo di Victoria, nuova proprietaria della scuola, porterà scompiglio nell’istituto. Alex e i suoi amici dovranno anche affrontare una nuova ed entusiasmante sfida: la partecipazione a un famoso talent show canoro. La band degli Alex & Co. darà il massimo per vincere la competizione, ma dovranno vedersela con The Lindas, la band di Linda, Rebecca e Samantha.

Stagione 3 – Arriva il terzo anno di liceo. Dopo aver vinto The Talent, Alex & Co. sono meno uniti che mai. Alex e Nicole si sono lasciati, Emma teme di non poter più cantare e Sam è sedotto dalla fama e di conseguenza tralascia gli studi. Alcune divergenze con la nuova manager, Diana, spingeranno Alex a creare Nobody, un personaggio misterioso e famoso che soddisfa la sua idea per cui la musica è l’unica cosa che conta. Alex si darà anche molto da fare per sconfiggere i silenzi e conquistare il cuore della nuova compagna di classe, Clio.

The Greatest Showman
In streaming dal 14 agosto

Un musical originale ispirato alla vita di P.T. Barnum, con Hugh Jackman. Barnum era un visionario che creò dal niente il “Più Grande Spettacolo del Mondo”, una celebrazione spettacolare della sua fervida immaginazione che affascinò il pubblico di tutto il mondo. Questo film ispirazionale vede nel cast anche Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson e Zendaya.

Magic Camp
In streaming dal 14 agosto

Da piccolo, quando frequentava l’Istituto di Magia, un rifugio montano isolato che ospita un gruppo numeroso di giovani aspiranti maghi ogni estate, Andy Duckerman (Adam Devine) era una leggenda. Ora, a 35 anni, fatica a far quadrare i conti come illusionista professionista ed è frustrato e depresso dalla piega che ha preso la sua carriera. Ma quando l’Istituto invita Andy a tornare lì come istruttore, si trova a capo del gruppo più acerbo e impacciato di aspiranti prestigiatori e ad avere a che fare con la sua ex ragazza e attuale acerrima rivale Kristina Darkwood (Gillian Jacobs), anche lei istruttrice. Man mano che Andy si guadagna lentamente il rispetto della sua squadra di artisti alle prime armi, loro in cambio lo ispirano a coltivare ognuno dei loro talenti unici, mentre li prepara a competere con gli altri maghi del campeggio, più esperti, nella gara del Cilindro, la gara di magia annuale dell’Istituto.

Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo
In streaming dal 28 agosto

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh (creatori e produttori esecutivi della serie Phineas and Ferb, vincitrice del premio Emmy), il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini..


Venezia 77: Lacci di Daniele Luchetti sarà il film d’apertura!

Proprio come vi avevamo anticipato nel nostro speciale, sarà Lacci di Daniele Luchetti ad aprire la 77esima edizione del Festival di Venezia, che si terrà dal 2 al 12 settembre.
Il nuovo ordine mondiale dei festival e dei premi | Insider
Vi riportiamo il comunicato completo, ricordandovi che tutti i film della Mostra verranno annunciati il 28 luglio.

Lacci di Daniele Luchetti con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura della 77. Mostra di Venezia

Venezia, 24 luglio 2020 – Lacci, diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse) e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura, Fuori concorso, della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti – E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

“Da 11 ani, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema, Lacci è scritto da Domenico Starnone, Francesco Piccolo e Daniele Luchetti.

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.


Imelda Staunton torna a parlare di Dolores Umbridge in Harry Potter: “Uno spaccato sulla malvagità interiore”

In una recente intervista con Variety, Imelda Staunton ha parlato dei suoi numerosi e diversi ruoli, accennando anche alla sfida di interpretare la regina Elisabetta nella nuova stagione di The Crown e a ciò che ha significato per lei il ruolo di Dolores Umbridge nella saga di Harry Potter, forse il ruolo per cui è più nota al grande pubblico.
Di seguito un estratto:

Hai parlato di Dolores Umbridge come un personaggio “orribile”, ruoli come questi sono divertenti da recitare?

Assolutamente! Sono i migliori. Puoi addentrarti in posti in cui non ti sarebbe permesso, ed è molto, molto interessante. Queste persone, così prive di felicità e non amate, vanno sempre a finire in posti oscuri perché è tutto quello che conoscono, non possono farne a meno. È sempre affascinante guardare al percorso della vita di certe persone, per creare tu stesso la tua narrazione e scoprire le motivazioni dietro alle loro azioni. Persone come la signora Lovett ad esempio; è come un animale, si aggrappa a tutto con gli artigli pur di riuscire a sopravvivere. È disperata. Oppure ci sono persone con una terribile infanzia e che hanno sperimentato cose orribili durante la loro esistenza, tanto da ritrovarsi senza speranza e privi di empatia.

Questo mi fa venire voglia di vedere un prequel su Dolores Umbridge.

(Ride) Sì, “Umbridge: Le origini!”

È comunque un ruolo memorabile che molte persone hanno visto quando erano solo dei bambini. Le persone tendono a scansarsi o a rannicchiarsi quando ti vedono?

Sì! Un pochino, sì! E lo capisco! Il potere di quel personaggio e di come è stato scritto era ed è spaventoso. Capisco perché i bambini dell’epoca abbiano quel ricordo di me così vivido impresso nella memoria. E sono davvero molto grata per quel ruolo. Si è rivelato molto più serio di quanto avessi immaginato, considerato poi tutti gli strati di rosa che indossavo. Harry Potter e l’Ordine della Fenice è stato il primo Harry Potter per David Yates e anche per me ed entrambi eravamo d’accordo sul voler rendere il mio personaggio estremamente serio e minaccioso, senza fronzoli. Doveva essere uno spaccato sulla sua malvagità interiore piuttosto che un banale apparire o sembrare cattivi. Ricordo di essermi confrontata a lungo con la costumista e di come la Umbridge dovesse essere molto soffice all’esterno, in modo da celare quanta malvagità in realtà nascondesse dentro di sè. Non volevamo un aspetto rigido e spigoloso per il personaggio, piuttosto qualcosa di materno e morbido. Tutti gli aspetti dovevano andare in senso opposto a ciò avrei poi dovuto rappresentare. Non volevo nessun tipo di aiuto visivo. Volevo sembrare assolutamente l’opposto di ciò che ero in realtà.


Joe Manganiello è un supereroe interdimensionale nel primo trailer di Archenemy

In esclusiva per Variety è approdato in rete il primo trailer di Archenemy, film diretto da Adam Egypt Mortimer (L’Odio che Uccide) con protagonista Joe Manganiello (True Blood).

Nel film Manganiello veste i panni di Max Fist, uomo che afferma di essere un eroe proveniente da un’altra dimensione e che in qualche modo è atterrato sulla Terra perdendo i suoi poteri. Nessuno crede alla storia di Max tranne l’adolescente Hamster (Skylan Brooks) e sue sorella Indigo (Zolee Griggs). I due convinceranno Max ad aiutarli ad eliminare una banda di spacciatori di droga locali, situazione in cui le abilità dell’uomo verranno messe alla prova.

Nel cast troviamo anche Amy Seimetz (Pet Semetary, You’re Next) e Glenn Howerton (The Hunt).

Daniel Noah, Lisa Whalen e Elijah Wood hanno prodotto il film attraverso la SpectreVision. Anche Manganiello e suo fratello Nick figurano come produttori del progetto attraverso la 3:59.

Il film arriverà nelle sale in una data ancora indefinita nel 2021

Do recente abbiamo visto Manganiello in progetti come Jay and Silent Bob Reboot e Ubriachi d’Amore.


'Archenemy' Trailer - Variety

La Sirenetta: Kacey Musgraves sarà Vanessa nel nuovo film Disney?

The Disinsider riporta in esclusiva che la Disney ha invitato ad alcuni incontri su Zoom Kacey Musgraves, la cantante vincitrice per sei volte del premio Grammy, per un ruolo nell’adattamento cinematografico di La Sirenetta.
Il personaggio che dovrebbe interpretare è Vanessa, l’umana in cui Ursula si trasforma nel secondo atto per dare del filo da torcere ad Ariel.

Il sito precisa che non è chiaro se Musgraves sia entrata o meno in trattative con lo studio. C’è da dire che la cantante ha già avuto dei rapporti in passato con la Disney avendo partecipato alla colonna sonora di Frozen 2 cantando una sua versione di “All is Found” e a We Love Disney cantando “A Spoon of Full Sugar” da Mary Poppins.

Halle Bailey sarà la protagonista di La Sirenetta assieme a Jacob Tremblay (Flounders), Daveed Diggs (Sebastian) e Awkwafina (Scuttle), mentre Melissa McCarthy interpreterà Ursula. Javier Bardem, invece, dovrebbe interpretare re Tritone.

La squadra produttiva che porterà il celebre personaggio Disney sul grande schermo è composta da nomi che hanno già collaborato in passato con il regista Rob Marshall, come la costumista Colleen Atwood (Chicago, Memorie di una Geisha) e lo scenografo John Myhre (Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare, Nine).

Scritto da David Magee e Jane Goldman (Kick-Ass, Kingsman), questo adattamento in live action comprenderà anche le musiche originali composte da Alan Menken per il film animato del 1989 insieme a Lin-Manuel Miranda (Oceania, Mary Poppins Returns).

Le riprese avrebbero dovuto partire a marzo e svolgersi in Sud Africa e a Porto Rico per un’uscita cinematografica nel 2021. Al momento non è chiaro che impatto avrà l’emergenza Coronavirus su tutta la produzione.


Colin Trevorrow promette che Jurassic World: Dominion conterrà più animatronic dei due film precedenti

È durante il panel “Directors on Directing” del Comic-Con@Home, moderato da Collider, che Colin Trevorrow ha fatto una promessa ai fan di Jurassic World: Dominion.
Il terzo e ultimo film della saga di Jurassic World, le cui riprese sono finalmente riiniziate a Londra dopo mesi di stop dovuto al lockdown, includerà più animatronic di tutti i film precedenti:

Dal primo Jurassic World, siamo riusciti a inserire sempre più effetti speciali pratici, e in questo film abbiamo inserito più animatronic che nei primi due. E quello che ho scoperto, soprattutto in questi ultimi due mesi, è che finalmente abbiamo raggiunto il punto dove è possibile… Le estensioni digitali hanno raggiunto un livello di definizione e di dettaglio paragonabile a quello degli animatronic. Finora non potevamo mescolare realmente le due cose, si vedeva lo stacco. Ora è possibile, e questa cosa mi entusiasma moltissimo.

L’utilizzo dei robot animatronici è molto utile anche come riferimento per realizzare degli effetti visivi estremamente realistici, come ha spiegato Trevorrow:

Il regista di Il Regno Distrutto, J.A. Bayona, ha scoperto come valorizzare splendidi elementi di illuminazione fotorealistici che facessero da riferimento nei piccoli movimenti. Anche solo una testa, o una mascella, che si muovevano ma erano dipinte in maniera splendida, dipinte a mano. E lo facciamo con tutti i dinosauri: quando li inseriamo in uno spazio, è possibile veramente vedere come la luce reagisce sulla loro pelle. E se alla fine se decidiamo di utilizzare una versione digitale dell’animale, ci sarà sempre qualcosa nel girato originale che sta reagendo alla luce in quell’ambientazione… Anche solo l’utilizzo delle marionette e dei pupazzi si sta rivelando davvero utile.

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese di Jurassic World: Dominion dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii, anche se non è chiaro se dopo l’emergenza la produzione ha cambiato piani sulle ambientazioni. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


James Cameron spiega perché Avatar 2 è stato rinviato al 2022

Poco fa è stato annunciato che il sequel di Avatar è stato rinviato di un anno (e diversi altri film Disney sono slittati). James Cameron ha pubblicato un messaggio sui social rivolgendosi ai fan della saga, spiegando il motivo dell’ennesimo rinvio, questa volta dovuto all’emergenza Coronavirus:

Fan di Avatar,

Oel ngati kameie. “Io vi vedo”. Spero anche che siate tutti in salute e al sicuro.

Come molti di voi sapranno, a causa del COVID-19 siamo stati costretti a fare una lunga e inattesa pausa nelle riprese live action che stiamo svolgendo in questo momento in Nuova Zelanda. Quello che probabilmente molti di voi non sapranno è che questa pandemia ci sta ancora impedendo di riiniziare la produzione virtuale nei teatri di posa a Los Angeles. Si tratta di una lavorazione importante quanto quella live action per i nostri film.

Prima del COVID-19, tutto era assolutamente allineato perché il primo sequel arrivasse al cinema a dicembre 2021. Sfortunatamente, a causa dell’impatto che ha avuto la pandemia sul nostro calendario di lavorazione non ci è più possibile rispettare quella data.

Non c’è nessuno più deluso da questo ritardo di me. Ma sono rinfrancato dalle incredibili interpretazioni del nostro cast e dallo straordinario lavoro che stanno facendo alla Weta Digital per portare Pandora e i protagonisti del film in vita.

Sono grato del sostegno che continuiamo a ricevere da Disney Studios, e in particolare da Alan Horn e Alan Bergman. L’intera compagnia sostiene al 110% non solo i sequel, ma anche tutti gli altri contenuti legati al franchise su cui stiamo già lavorando.

Soprattutto, sono grato a voi, i nostri fan, per il sostegno nel corso di questi anni, e vi prometto che ciò che porteremo al cinema vi soddisferà.

Come dicono i Na’vi, Irayo, grazie

James Cameron


I quattro sequel di Avatar sono in lavorazione dal 2017, ognuno avrà un budget di circa 250 milioni di dollari. Era previsto un nuovo blocco di riprese ad aprile, ma è slittato a giugno a causa dell’emergenza sanitaria.

Secondo la nuova scaletta di produzione, la lavorazione di Avatar 2 e Avatar 3 dovrebbe proseguirà fino al 2021, con l’uscita di Avatar 2 fissata per il 16 dicembre 2022, Avatar 3 il 20 dicembre 2023, Avatar 4 il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.


Bologna: film porno proiettato sul maxi schermo della Cineteca in Piazza Maggiore

Un film porno è stato proiettato sul maxischermo della Cineteca di Bologna in Piazza Maggiore, a fianco della basilica di San Petronio.
In pratica il maxischermo della rassegna “Sotto le stelle del cinema”, in cui vengono proiettati grandi capolavori della storia del cinema è stato utilizzato per una pellicola ben diversa. Un’anziana bolognese alle 2:00 di notte si è accorta che stava venendo proiettato un film ben diverso.

La donna, in stato di evidente agitazione, ha fermato una pattuglia dei carabinieri. I carabinieri hanno verificato di persona che, in effetti, sul maxi schermo della Cineteca stavano passando le immagini di un film porno.

La proiezione è stata immediatamente interrotta dai Carabinieri che hanno colto in flagrante il responsabile, un ventiquattrenne in compagnia di una decina di amici, che stavano guardando il film proiettato dal ragazzo col suo pc portatile.

Il giovane che ha ammesso la sua responsabilità, dovrà rispondere del suo operato per l’accusa di Atti contrari alla pubblica decenza.


Joe Keery autista psicopatico nel folle trailer red band di Spree

n tutt'altro ruolo da come lo abbiamo conosciuto in Stranger Things, Joe Keery è un autista psicopatico che non si ferma di fronte a niente pur di aumentare la sua popolarità sui social. o vediamo nel trailer di Spree.

Joe Keery autista psicopatico nel folle trailer red band di Spree

Confessiamo che tra tutti gli attori di Stranger Things abbiamo un debole per Joe Keery, che è bravo, intelligente e spiritoso, come abbiamo avuto modo di constatare quando un paio di anni fa lo abbiamo incontrato a Lucca Comics & Games. Adesso lo ritroviamo nel trailer di una horror comedy assai gore, Spree, presentata all'ultimo Sundance Film Festival.

Nel film, co sceneggiato e diretto da Eugene Kotlyarenko, di cui non vi sappiamo dire nulla se non le chiari origini russe, Joe è Kurt, un ventitreenne autista per la compagnia Spree, così desideroso di attenzione da parte dei media da esser disposto a tutto pur di diventare virale.
Eccolo dunque rapire, torturare e uccidere i suoi malcapitati passeggeri a favore di telecamera e in diretta streaming. Ma a mettere i bastoni tra le ruote al piano diabolico di Kurt sarà una stand-up comedian con un suo personale obiettivo mediatico.

Va bene, detto così non sembra molto originale ma il trailer (red band quindi non censurato, occhio!) è ben fatto e splatter al punto giusto. Joe Keery sembra divertirsi un mondo e con lui vediamo David Arquette, Mischa Barton, Sasheer Zamata, John DeLuca e Kyle Mooney.

In America Spree uscirà dove possibile al cinema e sulle piattaforme digitali e on demand il prossimo 14 agosto.


Spree Trailer Red Band - HD

SALVATORE ESPOSITO, STAR DI GOMORRA: "IO E LUCA MARINELLI COME BUD SPENCER E TERENCE HILL, SAREBBE UN SOGNO"

Cosa farà Salvatore Esposito dopo Gomorra? I progetti sono tanti e comprendono anche Luca Marinelli e un sogno: essere i nuovi Bud Spencer e Terence Hill.
Ce l'ha confidato proprio il diretto interessato durante l'UltraPop Festival.

Gomorra - La Serie non sarà eterna, al contrario sappiamo che, almeno al momento, i produttori considerano la prossima stagione, la quinta, quasi sicuramente come quella conclusiva. Certo, Salvatore Esposito in questi anni non è rimasto fermo a Genny Savastano, ed è arrivato fin negli Stati Uniti, per esempio per girare la quarta stagione di Fargo nei panni di un mafioso italo-americano.
Ci sono però molti sogni ancora nel cassetto, e d'altronde non solo Salvatore è molto giovane (34 anni lo scorso 2 febbraio), ma quello in Gomorra è stato il primo vero ruolo importante.

La strada è ancora lunga, insomma, e su quel cammino Salvatore Esposito vorrebbe sicuramente "Interpretare un supereroe o James Bond. Certo, mi rendo conto che le due cose sono difficili, pere non dire impossibili". Ci sono però due sogni più "terreni": il primo riguarda il ruolo di Salvo D'Acquisto in un futuro, possibile film. Nel secondo entra a gamba tesa anche un collega, che Esposito conosce, dai tempi di Lo chiamavano Jeeg Robot, e stima: "Mi piacerebbe interpretare un personaggio in una storia che riesca a portare la gente al cinema. Magari una specie di superpoliziotto, qualcuno come Bud Spencer. E naturalmente vorrei il mio Terence Hill! Chi vedrei bene? Sarebbe bello lavorare con Luca Marinelli".


TOM CRUISE E BRAD PITT ERANO LA PRIMA SCELTA PER LE MANS '66 - LA GRANDE SFIDA

Era già noto l'interessamento di Tom Cruise a recitare nel biopic per Le Mans '66 - La grande sfida. Grazie al Comic-Con@Home apprendiamo che in realtà Cruise e il collega Brad Pitt erano la prima scelta per il progetto e avevano anche partecipato a una lettura del copione.

A rivelarlo è il regista Joseph Kosinski, inizialmente coinvolto nel progetto prima che subentrasse James Mangold:

"Il progetto mai realizzato a cui penso sempre si intitolava Go Like Hell, divenuto in seguito Le Mans '66 - La grande sfida. ho sempre voluto fare un film sulle corse automobilistiche che non è sulle corse. C'era una storia fantastica che giustificava il film, si tratta di una di quelle storie grandiose che parlano di amicizia, rivalità e di una carriera incredibilmente pericolosa."
Kosinski è entrato poi nei dettagli del casting svelando che all'epoca le sue prime scelte per i protagonisti del film erano Tom Cruise e Brad Pitt, che hanno anche partecipato a una lettura dello script prima che il progetto finisse in un nulla di fatto e venisse poi riesumato tempo dopo con Christian Bale e Matt Damon:

"Sono arrivato al punto di avere Tom Cruise e Brad Pitt seduti con me al tavolo di lettura. la sceneggiatura era piuttosto buona, ma non siamo riusciti a trovare un accordo economico. Però è stato bello vedere che ne avrebbero fatto una versione fantastica."


SONIC 2: SVELATA LA DATA DI USCITA DEL SEQUEL TRATTO DAL POPOLARE VIDEOGIOCO

Sonic 2 ha ora una data di uscita: l'8 aprile 2022 dovrebbe uscire nelle sale americane il sequel dedicato alle avventure ispirate al popolare videogioco.
Paramount ha infatti annunciato i titoli in uscita nei prossimi anni che comprendono anche un film di Jackass (3 settembre 2021), Under the Boardwalk (22 luglio 2022) e The Tiger's Apprentice (10 febbraio 2023).

Sonic Il Film, con star James Marsden e Jim Carrey nel ruolo del villain, ha incassato negli Stati Uniti 146 milioni di dollari, arrivando a quota 306 in tutto il mondo, debuttando successivamente in anticipo rispetto al previsto sul mercato digitale a causa della chiusura delle sale in tutto il mondo.

Nel film Sonic, che ha subito importanti modifiche per quanto riguarda il design, aveva la voce di Ben Schwartz, mentre Jim Carrey ha interpretato il villain Dr. Robotnik e James Marsden è stato scelto per il ruolo di Tom Wachowski, il nuovo miglior amico del protagonista.


THE FRENCH DISPATCH: DISNEY RIMUOVE IL FILM DAI TITOLI IN USCITA

The French Dispatch, il nuovo film di Wes Anderson che avrebbe dovuto essere presentato al Festival di Cannes, è stato rimosso dalla Disney e non appare quindi nella lista dei progetti in uscita.
Lo studio ha infatti posticipato alcuni lungometraggi, mentre altri, come il film dal cast stellare e Mulan, sono rimasti privi di una possibile distribuzione nelle sale cinematografiche.

Il film avrebbe dovuto essere presentato all'edizione 2020 del Festival di Cannes, evento che è stato cancellato a causa della situazione sanitaria.
La sinossi ufficiale dell'atteso progetto diretto da Wes Anderson anticipa: "The French Dispatch è una lettera d'amore ai giornalisti ed è ambientata nel mondo di un quotidiano pubblicato in una città francese del ventesimo secolo, portando in vita una serie di storie pubblicate nel magazine".

La lunga lista degli interpreti è la seguente: Benicio Del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Tilda Swinton, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park, Owen Wilson, e Bill Murray.
Sullo schermo appariranno inoltre Elisabeth Moss, Lois Smith, Willem Dafoe, Bob Balaban, Henry Winkler, Kate Winslet, Jason Schwartzman, Christoph Waltz, Griffin Dunne, Denis Ménochet, Vincent Macaigne, Cécile de France, e Rupert Friend.


MACHETE: COME È NATA LA BATTUTA DEI MESSAGGI DEL FILM DI ROBERT RODRIGUEZ

Durante un'intervista del tour promozionale del film, Robert Rodriguez ha raccontato che, dopo aver concepito il personaggio principale di Machete ed aver proposto il ruolo a Danny Trejo, il regista ha iniziato a ricevere telefonate, anche nel cuore della notte, da parte di Danny che cercava di convincerlo a girare il film.

Passarono delle settimane, le chiamate continuavano, un giorno Robert disse a Danny che era occupato e gli chiese di inviargli un messaggio, invece di chiamare costantemente, al che Trejo rispose: "Machete non manda messaggi". Questa è diventata una delle frasi più celebri pronunciate dal suo personaggio nel film.

Questa è la quinta apparizione cinematografica di Danny Trejo nei panni di Machete Cortez, le prime quattro erano presenti nel franchise cinematografico di Spy Kids. Tuttavia, il personaggio di Spy Kids e il personaggio di questo film non sono la stessa persona, poiché la loro storia e i loro familiari sono completamente diversi.

Machete è stato presentato fuori concorso alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il successo della pellicola ha portato alla produzione di un sequel, Machete Kills, a cui hanno partecipato Lady Gaga, Mel Gibson e Marko Zaror.


WILD WILD WEST: WILL SMITH RINUNCIÒ A MATRIX PER GIRARE QUESTO FILM (E SE NE PENTÌ)

Will Smith rifiutò il ruolo principale di Matrix per recitare in Wild Wild West, essendo un fan sfegatato della serie televisiva. In seguito la superstar americana ha confessato che questa è stata la decisione peggiore che abbia preso nella sua carriera e, forse, perfino nella sua vita.

In u video, caricato sul suo canale di Youtube, Smith ha spiegato: "Ok, questa è una di quelle storie di cui non sono affatto orgoglioso ma non posso farci niente, è la verità: 'Si, ho rifiutato il ruolo di Neo in Matrix'. Era un periodo folle della mia vita, facevo sempre centro, ogni singola volta."

L'attore ha continuato dichiarando: "Avevo girato Independence Day l'anno prima e così mi son detto: 'no, non voglio fare un altro film sugli alieni'. Rifiutai perfino il ruolo principale di Men in Black ma poi fui convinto a girare quel film da Steven Spielberg, dopotutto era il regista de Lo squalo, o mi sbaglio?"

"Non sono orgoglioso di aver girato Wild wild west, però Keanu era perfetto per Matrix, se avessi deciso di interpretare Neo i produttori avrebbero dovuto assegnare il ruolo di Morpheus a Val Kilmer e chissà, magari avremmo rovinato il film. Quindi ho fatto un favore a tutti voi dicendo di no." Ha concluso Smith.


THE RENTAL, ALISON BRIE NE È CONVINTA: "L'HORROR È UNO SPORT AD ALTA INTENSITÀ"

Sebbene uno dei suoi primissimi ruoli cinematografici sia stato in Scream 4 nel 2011, per la bravissima Alison Brie (Glow) ci è voluto molto tempo prima di convincersi a tornare a recitare in un film dell'orrore, e lo ha fatto su richiesta del marito Dave Franco per il suo debutto alla regia, The Rental.

Scritto dallo stesso Franco a quattro mani con Joe Swanberg, l'interessante The Rental segue due coppie durante un fine settimana che hanno deciso di trascorrere in una splendida casa isolata affittata tramite AirBnB. Le cose iniziano ad andare storte quando cominciano ad affiorare segreti nascosti tra i quattro amici, e a peggiorare quando cominciano a rendersi conto che potrebbero non essere soli in casa.

La Brie recita nel ruolo di Michelle, personaggio con cui dice di avere anche qualcosa in comune. A.V. Club ha intervistato l'attrice in vista dell'uscita del film in VOD domani, 24 luglio, e le ha domandato come mai si sentisse così a suo agio nel genere horror. Questa la risposta dell'attrice:

"Sì, credo di essere naturale. Prima di Scream 4 avevo girato un paio di B movie. Per me Scream è stata una grande occasione, ma The Rental è completamente differente. Per me è stato davvero molto divertente tornare al genere, che onestamente amo, ma prima di farlo ho voluto essere esigente nel trovare il progetto più adatto, perché l'horror è uno sport ad alta intensità"


LILI REINHART, LA STAR DI RIVERDALE PUBBLICA IL POSTER E LA PRIMA DEL CLIP DEL NUOVO FILM

A meno di un mese dall'uscita nelle sale di Chemical Hearts, la star del film Lili Reinhart ha pubblicato su Instagram il poster del film, uscito in contemporanea alla prima clip. Il film, con Reinhart e Austin Abrams, sarà disponibile dal 21 agosto per gli abbonati di Amazon Prime Video ed è molto atteso dagli amanti dei teen movie.

In attesa di tornare sul set di Riverdale, Lili Reinhart promuove il suo nuovo film, con protagonista il diciassettenne Henry Page, un ragazzino che non è mai stato innamorato e che impegna tutte le sue giornate nel giornale della scuola, di cui è editore.
Durante il primo giorno dell'ultimo anno al liceo incontra però Grace, una ragazza nuova arrivata in città che rivoluzionerà per sempre la vita di Henry.

Il poster del film pubblicato da Reinhart su Instagram mostra un bacio tra i due protagonisti, interpretati dalla stessa Lili Reinhart e da Austin Abrams, visto di recente in serie come Euphoria e This is Us, oltre ad aver partecipato in passato a The Walking Dead.
Chemical Hearts sembra un film creato sulla scia di Colpa delle stelle, che divenne un grande successo, con protagonisti Ansel Elgort e Shailene Woodley.
Lili Reinhart ha conquistato i fan con una foto in costume pubblicata sul suo account Instagram. Reihnart si è scusata pubblicamente per alcune frasi inopportune pubblicate a corredo di una sua foto qualche tempo fa.


www.instagram.com/p/CC_aQs_A7TE/?utm_source=ig_embed



MORTAL KOMBAT, ASPETTATEVI TANTA FEDELTÀ AI VIDEOGAME E TANTO SANGUE CON LE FATALITY!

Secondo quanto dichiarato da un membro del suo cast, il nuovo film di Mortal Kombat non lesinerà nella raffigurazione del sangue e nella violenza delle Fatality, le celebri mosse finali della saga di videogame.

L'attore Lewis Tan, che interpreta un ruolo sconosciuto nel nuovo film Warner Bros., ha raccontato a ComicBook i retroscena sulle raccapriccianti scene di violenza cui ha assistito sul set, tutte dovute ad un approccio il più fedele possibile al franchise picchiaduro.

"Lasciami dire solo questa cosa, ci sono stati alcuni giorni sul set nei quali ho rischiato davvero di sentirmi male", ha confessato Tan. "Non sto scherzando. Non hanno ... Diciamo che non si sono tirati indietro."

Lo sceneggiatore Greg Russo ha ribadito l'impegno del nuovo film di Mortal Kombat per ottenere il giusto livello di violenza. "Posso dire con certezza che le Fatality che inseriremo nel film provengono dal gioco", ha spiegato Russo. "Scopriremo alcune cose nuove che non abbiamo mai visto prima, ma allo stesso tempo ci siamo voluti assicurare che queste mosse speciali non fossero nel film solo per apparenza: avranno anche uno scopo nella trama".

Russo ha concluso, "Quindi aspettativi un film molto fedele ai videogame, e con questo intendo dire che sarà rated-r".

Il nuovo film di Mortal Kombat servirà come reboot di Mortal Kombat e Mortal Kombat: Annihilation, usciti rispettivamente nel 1995 e nel 1997. La saga, prodotta da James Wan, sarà anche slegata dalle due serie tv Mortal Kombat: Defenders of the Realm e Mortal Kombat: Conquest; rappresenterà il debutto alla regia per Simon McQuoid e includerà nel cast Ludi Lin, Chin Han, Jessica McNamee, Hiroyuki Sanada, Joe Taslim, Mehcad Brooks, Josh Lawson, Sisi Stringer Elissa Cadwell e Tadanobu Asano.

La data di uscita è fissata per il 15 gennaio 2021, a meno di eventuali rinvi


MEL GIBSON, IL REGISTA TROVATO POSITIVO AL CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Il premio Oscar Mel Gibson fu trovato positivo al Coronavirus nel mese di aprile. Una notizia sorprendente perché sinora mai trapelata. A quanto pare Gibson fu anche ricoverato per una settimana in un ospedale di Los Angeles. A rendere pubblica la notizia è stato un rappresentante del regista, proprio nelle ultime ore.

"Fu trovato positivo ad aprile e trascorse una settimana in ospedale. Venne trattato con il farmaco Remdesivir mentre era in ospedale e da allora è risultato negativo numerose volte e positivo per gli anticorpi" ha dichiarato il suo portavoce.

Mel Gibson è solo l'ultimo nome di una lista di celebrità che hanno confermato di aver contratto il virus. Tom Hanks e sua moglie, Rita Wilson, furono le prime star a rivelare pubblicamente la loro diagnosi, proprio nella notte in cui l'NBA sospese la stagione e la popolazione americana iniziò a comprendere la gravità della pandemia di Coronavirus.
Tra le altre star che hanno pubblicamente annunciato di aver fatto i conti con il COVID-19 anche Idris Elba, Daniel Dae Kim, Pink e, secondo quanto annunciato dai suoi legali, l'ex produttore Harvey Weinstein, condannato a 23 anni di prigione per molestie e violenza sessuale.
Mel Gibson è stato accusato di commenti antisemiti da Winona Ryder, durante un party al quale parteciparono entrambi negli anni '90.
Qualche settimana fa è scomparso il padre di Mel Gibson, figura discussa proprio per la sua ideologia e per i diversi commenti controversi nel corso degli anni.


RYAN REYNOLDS, IL NUOVO FILM CON SHAWN LEVY ACQUISTATO DA NETFLIX! TUTTI I DETTAGLI

Dopo il successo di 6 Underground e il futuro Red Notice con The Rock e Gal Gadot, Ryan Reynolds tornerà sul servizio di streaming on demand Netflix anche con il nuovo film di Shawn Levy.

A dire il vero si tratterebbe del nuovo-più-nuovo film di Shawn Levy, dato che regista e attore hanno in programma per prima cosa l'inedito Free Guy, che include nel cast anche Taika Waititi. L'Hollywood Reporter segnala adesso che il nuovo lungometraggio, incentrato sui viaggio nel tempo, diretto da Levy e con protagonista Reynolds, è passato da Paramount Pictures a Netflix.

Il progetto è in via di sviluppo per Skydance, e vedrà Reynolds nei panni di un uomo che viaggia indietro nel tempo per aiutare il suo sé tredicenne: il problema è che finisce per imbattersi con suo padre, che nel presente è morto e che nel passato è ancora un suo coetaneo.

Secondo quanto riferito lo studio si sta preparando ad iniziare le riprese del film a novembre nella città di Vancouver nonostante la pandemia di coronavirus in corso, dato che le produzioni cinematografiche e televisive in Canada sono state in grado di ripartire nelle ultime settimane. La storia è stata scritta da Jonathan Tropper (This Is Where I Leave You), con precedenti bozze scritte da T.S. Nowlin, Mark Levin e Jennifer Flackett. Ad un certo punto il film, in sviluppo dal 2012, doveva avere Tom Cruise come protagonista, ma l'attore scelse Edge of Tomorrow come film sui viaggi nel tempo.

Ricordiamo che il primo-nuovo film di Reynolds e Levy, Free Guy, in precedenza previsto per questo mese, è stato rinviato all'11 dicembre. L'attore lo ha definito il miglior film della sua carriera.


TOM CRUISE: $60 MILIONI DI CACHET E $200 DI BUDGET BASTERANNO PER CONQUISTARE LO SPAZIO?

La sensazionale notizia che Tom Cruise girerà il prossimo film nello spazio e in collaborazione con la NASA ed Elon Musk ha sconvolto l'intera Hollywood, ma adesso la notizia del budget stellare della produzione solleva alcuni dubbi ed incertezze.

Se infatti $200 milioni sono una cifra mostruosa, ma necessaria, per film come Tenet e The Gay Man, nuovo film dei fratelli Russo e con Ryan Gosling e Chris Evans (nonché il più costoso Netflix Original mai prodotto), la somma da capogiro sembra un po' bassa per spostare l'intero set nientemeno che su una stazione spaziale.

Teniamo inoltre presente che la cifra sarà sborsata dalla Universal Pictures e che secondo le fonti "almeno due delle principali piattaforme di streaming non sono state invitate a partecipare al progetto" perché Cruise e Doug Liman, regista del progetto e del precedente Edge of Tomorrow, hanno "una forte preferenza per lo sviluppo del film come evento teatrale con uno studio tradizionale".

Come se non bastasse, un cifra tra i $30 e i $60 milioni andrà internamente a Cruise per "i suoi servizi come produttore e star e anche una significativa partecipazione lorda di primadonna". Ciò abbasserebbe il budget complessivo a soli $170 milioni, nel migliore dei casi, che rischiano di far collassare il film su sé stesso. Fortunatamente, in soccorso del film potrebbero arrivare NASA e SpaceX: le due agenzie collaboreranno infatti a stretto giro con la casa di produzione, forse non solo dal punto di vista tecnico.

Intanto, il progetto è ancora senza nome e anche sulla sceneggiatura non è stato rivelato nulla. Quello che invece sappiamo è che a breve Cruise potrebbe tornare sui set di Mission Impossible 7 e 8, mentre succosi aggiornamenti arrivano da Top Gun: Maverick.


PAOLA CORTELLESI AMAREGGIATA: 'MI FERISCE CHE IL NOSTRO LAVORO SIA CONSIDERATO SUPERFLUO'

È una Paola Cortellesi amareggiata quella che abbiamo visto in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera: la nota comica e attrice romana si è infatti tolta qualche sassolino dalla scarpa relativamente al modo in cui, in Italia, viene concepito il lavoro di attori e artisti in genere.

"La cosa che mi ferisce è che il nostro lavoro venga considerato come qualcosa di superfluo. È un momento difficile per tanti settori, senza lavoro non c’è dignità. Vale anche per tutti i lavoratori dello spettacolo, cinema, teatro, musica, che occupano moltissime professionalità diverse. Serve attenzione" ha ammesso Cortellesi, riferendosi ovviamente alle grosse difficoltà riscontrate dal settore dello spettacolo durante e dopo i giorni di quarantena imposti dalla pandemia.

L'attrice ha poi parlato anche della nuova serie Sky che la vedrà protagonista, Petra: "Petra è la donna che tante vorremmo essere. O almeno io. Ha acquisito quel tipo di libertà che le permette di comportarsi senza filtri, non conforme agli schemi: piacere agli altri, prendersi cura. Petra non ha queste catene, è libera".

Sull'atteso sequel di Come un Gatto in Tangenziale, invece, Cortellesi ha assicurato che si tratterà di un film completamente nuovo rispetto al suo predecessore. Al di là di Petra, comunque, vediamo quali serie ci attenderanno su Sky durante la prossima stagione televisiva.


MACHETE, I CLAMOROSI NUDI DI LINDSAY LOHAN E JESSICA ALBA NEL FILM CON DANNY TREJO

Machete, cult del 2010 diretto dal regista messicano Robert Rodriguez e interpretato da un cast d'eccezione che include Danny Trejo, Robert De Niro, Michelle Rodriguez, Jessica Alba e Lindsay Lohan.

Proprio sulle ultime due attrici citate focalizziamo la nostra attenzione oggi, approfondendo i retroscena sulle rispettive scene di nudo nel film d'exploitation vietato ai minori.

Per quanto riguarda la Lohan, che completò la sua sessione di riprese in soli tre giorni, va ricordato che l'attrice veniva da una situazione personale molto difficile e che Machete doveva essere il suo ritorno sul grande schermo dopo una pausa di tre anni per motivi privati. Tuttavia il suo ruolo non mise esattamente in mostra le sue abilità attoriali, come ricordato dalla recensione dell'Hollywood Reporter che scrisse in maniera molto critica: "Vestita come una suora e armata di pistola, fa ben poco per ricordare al pubblico le sue abilità come attrice. In compenso ha del sesso a tre con sua madre, e per gran parte del tempo è nuda o si droga: quindi è davvero difficile separare la sua vita reale da quella professionale in questo film."

Il ruolo però servì a riportarla alla ribalta, e qualche tempo dopo fu scelta da Paul Schneider per il controverso film The Canyons, dove ancora una volta avrebbe fatto ampio uso del suo corpo senza veli.

Sul fronte Jessica Alba, invece, sappiate che l'attrice aveva una clausola di "non nudità" nel suo contratto, motivo per cui ha sempre recitato indossando reggiseno e mutandine, successivamente rimossi digitalmente. Inoltre, nelle scene cancellate, doveva essere mostrato che Sartana aveva una sorella gemella identica segreta e altamente promiscua, sempre interpretata dalla Alba. Potete vedere la scena aggiuntiva in calce qui sotto.






APES REVOLUTION: IL PIANETA DELLE SCIMMIE, ECCO PERCHÉ MATT REEVES CAMBIÒ IL FINALE

Dopo il buon successo de L'alba del pianeta delle scimmie, la saga reboot tratta dal romanzo di Pierre Boulle fu affidata alla regia di Matt Reeves: una scelta che si rivelò vincente anche per via di un'importante decisione presa dal regista poco prima dell'uscita nelle sale di Apes Revolution.

Se la pellicola è riuscita a conquistare la critica e il pubblico - con $710 milioni è il maggiore incasso del franchise - è infatti anche merito della sequenza finale, dove viene mostrata la determinazione di Cesare in vista dell'inevitabile guerra contro gli umani tramite un potente particolare degli occhi del protagonista.

Originariamente, però, il film doveva concludersi in maniera differente: il combattimento finale tra Cesare e Koba avrebbe avuto luogo in cima al Golden Gate Bridge, con l'ultima inquadratura che avrebbe anticipato l'imminente arrivo delle navi da guerra americane.

Un finale che, stando a Reeves, non lasciava abbastanza spazio alle emozioni dei personaggi: "Pensavo che portasse la storia troppo verso il film successivo, e iniziava quasi un nuovo capitolo senza rendere le emozioni ci ciò che era accaduto, di ciò che Cesare aveva raggiunto... del prezzo che aveva dovuto pagare. Tutto questo non traspariva" ha spiegato il regista durante un'intervista con Slashfilm. "Ho capito che in quel modo avremmo saltato troppa componente emotiva, e che ci avrebbe limitato. Quando l'ho mostrato ad alcune persone, mi hanno chiesto: quindi è andata così? Ora iniziano a combattere? E ho capito che era sbagliato, mi sono reso conto che non era il giusto finale."


SOTTO CORTE MARZIALE: 5 CURIOSITÀ SUL DRAMMA CON BRUCE WILLIS E COLIN FARRELL

Sotto corte marziale, pellicola drammatica del 2002 diretta da Gregory Hoblit che vede come protagonisti Bruce Willis e Colin Farrell.

Nel film, tratto dall'omonimo romanzo di John Katzenbach, un prigioniero di colore viene ingiustamente incolpato per l'omicidio di un soldato americano durante la seconda guerra mondiale. Il tenente Hart (Farrell) intraprende così una lotta contro i pregiudizi dei suoi commilitoni, ottenendo un regolare processo presieduto dal colonnello McNamara (Willis).

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Sotto Corte Marziale:

Il film doveva essere diretto da Alfonso Cuarón, che però abbandonò il progetto per dedicarsi a Y tu mamá también - Anche tua madre.

Verso la fine del film, Hart si nasconde da due guardie che stanno conversando in tedesco. Questa è la traduzione del folle dialogo originale: "Il mio cane non ha un naso", "Di cosa profuma?", "Terribile".

Lo sceneggiatore Bill Ray scrisse la pellicola senza avere letto il romanzo da cui è tratto. Rivelando questa "dolorosa ammissione", Ray spiegò che quando salì a bordo del progetto erano già state realizzate diverse versioni dello script, e dunque il suo lavoro consisteva nel fare funzionare ciò che era stato scritto in precedenza.

Per il ruolo da protagonista furono contattati anche Edward Norton e Tobey Maguire.

La canzone suonata dalla band durante il musical è "Der Fuehrer's Face", brano realizzato da Spike Jones e gli His City Slickers per il cortometraggio propagandistico anti-nazista con Paperino pubblicato da Disney nel 1943.


CHARLIZE THERON OSPITE DEL COMIC-CON@HOME, ECCO IL VIDEO DEL PANEL DEDICATO ALLA SUA CARRIERA

Da Æon Flux fino al film Netflix The Old Guard, passando attraverso titoli come Mad Max: Fury Road e Atomica Bionda. Nel corso della sua carriera Charlize Theron ha interpretato moltissime eroine del cinema d’azione e il Comic-Con@Home ha deciso di renderle onore con un panel.

L’attrice ha parlato dell’evoluzione delle moderne eroine d’azione, soffermandosi sui ruoli che più l’hanno ispirata e che l’hanno spinta, film dopo film, a superare ogni limite.

La Theron ha detto di non ricordare un punto preciso della sua carriera in cui ha deciso di dedicarsi al cinema d’azione. Semplicemente ha capito di voler esplorare un genere nuovo e l’action bene o male ha sempre fatto parte di lei: è cresciuta con una madre che adorava i film di Chuck Norris e Charles Bronson e con un padre che adorava Mad Max. È stato un passo del tutto naturale.

Mi piace moltissimo esplorare generi diversi. Ma la buona notizia è proprio questa, ora le donne possono scegliere che genere vogliono esplorare.

L’occasione è arrivata dopo la vittoria dell’Oscar per la sua interpretazione in Monster, con il film di fantascienza Æon Flux, che però non è stato in grado di ottenere il risultato sperato.

C’è stato questo momento nella mia carriera in cui mi sono resa conto che forse non mi avrebbero dato un’altra opportunità ed è stata sul serio dura.

L’attrice ha parlato ovviamente di Mad Max: Fury Road, definendolo come un film che ha letteralmente cambiato la sua carriera. Estenuante dal punto di vista fisico, una vera e propria sfida.
Furiosa è forse il personaggio di cui è più orgogliosa, il più importante, perché profondamente reale.
Secondo Charlize Theron una figura che ha molti puntini comune con Ripley, il personaggio interpretato da Sigourney Weaver nella saga Alien.

Ricordo quando ho visto Ripley, quel personaggio ha cambiato la mia vita e se Furiosa è in grado di fare lo stesso in chi vede il film, sono molto orgogliosa.

Dall’altro lato c’è Atomica Bionda, che ha rappresentato un altro tipo di sfida. Un modo diverso di fare azione, più veloce e complesso. Anche in questo caso l’attrice si è detta molto soddisfatta del suo lavoro, vista la sfida che ha comportato.

Ecco il video dell’incontro, Charlize Theron: Evolution of a Badass – An Action Hero Career Retrospective, moderato da Terri Schwartz di IGN. A seguire qualche highlight.




BRIE LARSON SVELA FOTO INEDITE DI CAPTAIN MARVEL NELL’ANNIVERSARIO DEL CASTING

Quattro anni fa, i Marvel Studios annunciarono Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers, ponendo fine alle speculazioni dei fan. L’attrice americana era reduce dall’Oscar per Room, e si preparava a girare Avengers: Endgame prima ancora di Captain Marvel: per questa ragione, i Marvel Studios avevano bisogno di scritturarla con netto anticipo.

Ebbene, la stessa Brie Larson ha festeggiato questo anniversario con alcune foto inedite, che ci riportano ai tempi della campagna promozionale e nel backstage dei due cinecomic. Captain Marvel è stato il primo film del Marvel Cinematic Universe con una protagonista femminile, e ha incassato più di 1.1 miliardi di dollari nel 2019 (quinto incasso mondiale dell’anno).

Naturalmente l’attrice tornerà in Captain Marvel 2 e altri capitoli del MCU: non dimentichiamo che Carol Danvers ha un futuro come nuovo leader dei Vendicatori, quindi la rivedremo piuttosto spesso. Anzi, gira voce che il sequel preparerà il terreno al prossimo Avengers, similmente a quanto fece Captain America: Civil War per Infinity War (ovvero, impostando lo status quo in cui i Vendicatori si trovano all’inizio della storia). Megan McDonnell – sceneggiatrice di WandaVision – è stata incaricata di scrivere il copione, mentre la regia non è stata ancora assegnata. L’uscita è prevista per l’8 luglio 2022.

La sinossi di Captain Marvel
Scritto e diretto dai registi/sceneggiatori Anna Boden and Ryan Fleck (Mississippi Grind e Half Nelson), il film segue le vicende di Carol Danvers, che diventa uno degli eroi più potenti dell’universo quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene. Ambientato negli anni ‘90, Captain Marvel è un’avventura completamente nuova che mostrerà al pubblico un periodo storico mai visto prima nell’Universo Cinematografico Marvel.

Brie Larson (premio Oscar per Room) interpreta Carol Danvers, pilota dell’aeronautica militare che acquisisce straordinari superpoteri dopo un incidente in cui il suo corpo assorbe l’energia di un motore Kree. È destinata a diventare un membro importante dei Vendicatori. Nel cast figurano anche Ben Mendelsohn (l’antagonista Talos), Samuel L. Jackson (Nick Fury), Jude Law (Yon-Rogg), Gemma Chan (Minn-Erva), Lashana Lynch (Maria Rambeau), Lee Pace (Ronan), Djimon Hounsou (Korath), Clark Gregg (Phil Coulson) e Annette Bening (Wendy Lawson / Intelligenza Suprema).

Il film è diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, coppia di cineasti indipendenti che hanno realizzato It’s Kind of a Funny Story, Sugar, Mississippi Grind e Half Nelson (quest’ultimo scritto da entrambi ma diretto dal solo Fleck), quindi l’avventura di Carol Danvers è la loro prima esperienza in un blockbuster hollywoodiano.

La sceneggiatura è opera di Geneva Robertson-Dworet (Tomb Raider, Gotham City Sirens), Jac Schaeffer (TiMER, Black Widow), Anna Boden e Ryan Fleck, mentre il soggetto è di Nicole Perlman (autrice delle prime stesure di Guardiani della Galassia), Joe Shrapnel e Anna Waterhouse. Il cinecomic è prodotto da Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz e Stan Lee come produttori esecutivi. Le musiche sono di Pinar Toprak.

Vi terremo aggiornati, ma intanto potrete vedere le foto qui di seguito.

Le foto


https://twitter.com/brielarson/status/1286...g-744857.php%2F

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COMIC-CON: ROBERT RODRIGUEZ, COLIN TREVORROW E JOSEPH KOSINSKI SUL MESTIERE DEL REGISTA

Steven Weintraub di Collider ha moderato un panel piuttosto interessante, una lunga conversazione tra registi. Robert Rodriguez, Colin Trevorrow e Joseph Kosinski hanno parlato in dettaglio del lavoro del regista, raccontando i lati a volte anche sorprendenti del loro mestiere. Prima il panel, e poi qualche highlight.

I punti salienti
– Colin Trevorrow, che si è da poco rimesso al lavoro su Jurassic World: Dominion, ha spiegato come i classici anni ’70 e ’80 siano, per molti autori della sua generazione, considerati alla stregua di “testi sacri”, e dunque i loro sequel sono una sorta di “nuovo testamento”. E lavorare a un nuovo testamento può essere “complicato”: “L’unico modo per approcciare una cosa del genere è rispettarla, rispettare il fatto che qualcosa di 30, 40 anni fa possa essere tanto personale per qualcuno quanto un credo o una religione”. “Se lo approcci in questo modo, ti devi fidare del tuo istinto e […] seguirlo. Ma è un gioco pericoloso”.

– Il pericolo, per il regista di Top Gun: Maverick Joseph Kosinski, è sempre quello del fan service. “L’idea del fan service è seducente e subdola. Perché significa vincere facile. Ma alla fin fine devi decidere se è utile a quello che stai raccontando, e lasciare che a guidarti sia la storia”.

– Kosinski ha rivelato che Top Gun: Maverick è praticamente finito, dato che doveva uscire il 26 giugno. “Abbiamo fatto un film old school usando tecnologia all’avanguardia”.

– Colin Trevorrow: “Poche ore fa, poco prima di registrare questo panel, è stata data la notizia che saremmo tornati a girare Jurassic World: Dominion. Abbiamo dovuto fermarci come il resto del mondo. Se avete visto l’ultimo film, saprete che non siamo più su un’isola con poca gente. È una storia su scala globale, epica, con i personaggi del Jurassic Park originale in ruoli importanti e ovviamente Bryce e Chris”. Il regista ammette anche che la pausa forzata gli ha permesso di osservare il progetto sotto una luce nuova. Inoltre, Dominion conterrà molti più effetti pratici rispetto ai primi due film.

– Robert Rodriguez ha parlato un po’ del film che sta girando per Netflix, We Can Be Heroes, una storia di ragazzini che hanno ereditato i superpoteri dai loro genitori supereroi. Nel film ci saranno anche Sharkboy e Lavagirl, e avranno una figlia che ha ereditato i loro poteri. Rodriguez lo ha definito il film più difficile a cui ha mai lavorato: “Ogni regista sa che le scene più difficili sono quelle in cui hai undici persone a cena. Beh, in tutto il film abbiamo undici ragazzini supereroi in ogni scena”. Il film è girato e ora Rodriguez si sta occupando della colonna sonora. Nel cast c’è anche Pedro Pascal “in un ruolo alla Antonio Banderas”.

– Infine, i registi hanno parlato dei progetti che non hanno mai potuto realizzare nonostante ci tenessero molto. Kosinski ha raccontato di aver quasi diretto Le Mans ’66. All’epoca si intitolava Go Like Hell e nei ruoli di Matt Damon e Christian Bale avrebbero dovuto esserci Tom Cruise e Brad Pitt. Kosinski ha rivelato, cosa che non si sapeva, di essere arrivato a leggere con loro il copione, prima che tutto crollasse.

– Trevorrow invece ha parlato della volta in cui gli toccò lasciare Star Wars. “Ho avuto molta fortuna con i film che ho diretto: il percorso che io volevo seguire e quello che tutte le persone coinvolte volevano seguire era lo stesso”. Eppure: “Quando scegli di fare il regista devi accettare che ci saranno delusioni strazianti e vittorie, sperando che alla fine si bilanceranno”. Infine, il regista ha mostrato un TIE Marauder, un’astronave disegnata da lui e da suo figlio per Duel of the Fates, l’Episodio IX mai realizzato. “I ragazzi lo hanno dipinto per me a Natale. Ho solamente questo modello 3D. Questo è l’unico esemplare al mondo”.



The New Mutants, Josh Boone dalla possibilità che il film arrivi in digitale alle riprese aggiuntive mancate

n occasione del panel di The New Mutants al Comic-Con@Home (durante il quale è stato mostrato l’inizio del film), alcune testate hanno avuto modo di chiacchierare con il cast e con il regista del film.
Comicbook ad esempio ha intervistato Josh Boone, chiedendogli della possibilità che il film finisca su una piattaforma streaming se dovesse saltare l’uscita del 28 agosto.

Il regista non è apparso così contrario:

Beh, insomma, certe cose non mi spaventano molto. Voglio solo che il film venga visto dal maggior numero possibile di persone e che tutti coloro che vogliono vederlo ne abbiano modo. Ovviamente se dovessi scegliere, la prima scelta sarebbe sempre il cinema. Ma se la Disney mi chiedesse di mandarlo in streaming direi comunque “fantastico”. Tutti potrebbero vederlo e sarebbe grandioso.

Quanto alle riprese aggiuntive e al lavoro fatto prima e dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney, ha poi spiegato:

A causa della fusione non abbiamo avuto occasione di fare quello che succede con ogni film, ovvero girare inquadrature aggiuntive o rigirare un paio di scene e aggiungerne altre. Perciò ho finito il film con tutto ciò che avevamo già girato sul set. Il film non è cambiato così tanto nel corso della fusione, è solo diventato più conciso. E adesso ha effetti visivi ultimati, che è una cosa che mancava al tempo della fusione. È solo quest’anno che abbiamo avuto modo di vedere il film con gli effetti visivi ultimati.

Sulla possibilità che ci siano apparizioni di fumettisti celebri per aver lavorato a Nuovi Mutanti:

No, perché il film non è adatto ad alcun tipo di cammeo. Senza svelare troppo.

A Screenrant ha poi svelato che nei piani iniziali nel film doveva comparire Warlock:

In realtà nella sceneggiatura originale c’era anche Warlock, ma abbiamo dovuto rimuoverlo perché costava troppo.

Anche Collider, come vi abbiamo raccontato, ha avuto modo di scambiare due chiacchiere con il regista che ha parlato della durata del film:

Credo duri 98 minuti o giù di lì, non è mai stato più di 104. Ricordo che il primo montaggio, prima che tagliassimo qualcosa, durava probabilmente 20 minuti in più, ma vedrete tutto tra i contenuti speciali, abbiamo inserito tutte le scene tagliate. Si trattava di roba troppo divertente o poco in linea con il tono del resto del film, ma sono momenti molto dolci con alcuni personaggi che i fan apprezzeranno.

E dei piani per una trilogia:

Credo che tutti vogliano vedere che effetto farà questo film e se farà presa o meno. Ma abbiamo sempre avuto in programma di ambientare il secondo in Brasile, introducendo Warlock e Karma, e poi un terzo utilizzando la serie crossover Inferno di X-Men negli anni ’90 che era una delle mie cose preferite da piccolo. Ogni film avrebbe avuto un tocco horror diverso – il secondo doveva essere un film di invasione aliena, il terzo invece un film in stile Inferno dedicato a Magic, con Anya [Taylor-Joy]. Eravamo molto ambiziosi.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

I 20th Century Studios hanno sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

A Hollywood sembra essere giunto il momento di ripartire: in un recente articolo dell’Hollywood Reporter si è accennato a Red Notice, film Netflix con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, le cui riprese si sono interrotte poco dopo l’inizio della lavorazione, a metà marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’articolo riporta che Netflix starebbe spingendo per ricominciare il prima possibile le riprese del film, che ricordiamo essere stato uno degli investimenti più grandi da parte della piattaforma streaming in termini economici, puntando a fine agosto come periodo ipotetico per dare il via alla lavorazione.

Al cast e alla troupe sarà richiesto di restare in isolamento mettendosi in quarantena per tutta la durata delle riprese (circa 60 giorni).

Il film, che verrà diretto da Rawson Marshall Thurber (Una Spia e Mezzo, Come ti Spaccio la Famiglia), segue un agente dell’Interpol che si mette alla ricerca del ladro d’arte più ricercato del mondo.

Tra i produttori del progetto troviamo Beau Flynn della Flynn Picture Co. e Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per la Seven Bucks Productions.

Per il colosso dello streaming si tratterà di uno sforzo produttivo non indifferente: Deadline suggeriva l’anno scorso un budget di almeno 130 milioni di dollari, anche se non è chiaro se nel frattempo la cifra è stata ritoccata per eccesso o per difetto.


Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

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A Hollywood sembra essere giunto il momento di ripartire: in un recente articolo dell’Hollywood Reporter si è accennato a Red Notice, film Netflix con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, le cui riprese si sono interrotte poco dopo l’inizio della lavorazione, a metà marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’articolo riporta che Netflix starebbe spingendo per ricominciare il prima possibile le riprese del film, che ricordiamo essere stato uno degli investimenti più grandi da parte della piattaforma streaming in termini economici, puntando a fine agosto come periodo ipotetico per dare il via alla lavorazione.

Al cast e alla troupe sarà richiesto di restare in isolamento mettendosi in quarantena per tutta la durata delle riprese (circa 60 giorni).
Il film, che verrà diretto da Rawson Marshall Thurber (Una Spia e Mezzo, Come ti Spaccio la Famiglia), segue un agente dell’Interpol che si mette alla ricerca del ladro d’arte più ricercato del mondo.

Tra i produttori del progetto troviamo Beau Flynn della Flynn Picture Co. e Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per la Seven Bucks Productions.

Per il colosso dello streaming si tratterà di uno sforzo produttivo non indifferente: Deadline suggeriva l’anno scorso un budget di almeno 130 milioni di dollari, anche se non è chiaro se nel frattempo la cifra è stata ritoccata per eccesso o per difetto.


HALLOWEEN HORROR NIGHTS: UNIVERSAL STUDIOS ANNUNCIA LA CANCELLAZIONE DELL'EVENTO

L'evento Halloween Horror Nights di Universal Studios non si svolgerà come previsto: un comunicato svela che l'appuntamento, arrivato alla sua trentesima edizione, è stato cancellato.
Gli organizzatori hanno annunciato la propria decisione spiegando i motivi che hanno reso impossibile prevedere uno svolgimento delle attività.

L'annuncio di Halloween Horror Nights sottolinea: "Universal Orlando Resort e Universal Studios Hollywood hanno preso la difficile decisione di non svolgere gli eventi di Halloween Horror Nights. Universal Orlando Resort si concentrerà solamente sul gestire i parchi tematici per i propri ospiti giornalieri controllando la salute e usando procedure di sicurezza già attive. Universal Studios Hollywood continuerà ad affrontare le attuali restrizioni e incertezze durante questo periodo. Sappiamo che questa decisione deluderà i nostri fan e ospiti. Anche noi siamo delusi, ma non vediamo l'ora di creare un evento fantastico nel 2021".

L'evento era iniziato nel 1991 a Orlando e successivamente si è evoluto dando vita a uno degli appuntamenti più amati dagli ospiti dei parchi e dagli appassionati di cinema e serie horror.


SPREE: IL TRAILER DELL'HORROR SATIRICO CON LA STAR DI STRANGER THINGS JOE KEERY

È uscito il primo trailer di Spree, horror satirico presentato al Sundance e con Joe Keery nel ruolo principale. L'attore, noto al grande pubblico per la sua performance nei panni di Steve Harrington in Stranger Things, interpreta Kurt Kunkle, un giovane psicopatico che, nel tentativo di diventare una star sui social, installa delle telecamere per fare livestream nella propria auto, usata per un servizio tipo Uber, e comincia a uccidere i passeggeri in diretta. Presenti nel cast anche David Arquette, nel ruolo del padre di Kurt, e Sasheer Zamata, veterana del varietà Saturday Night Live, nei panni di una stand-up comedian che si ritrova nella macchina del protagonista. Potete vedere il trailer qui sotto:


Spree è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival a gennaio, ed è previsto che esca negli USA a circa sette mesi da quella prima proiezione, in modalità ibrida: stando a Variety, infatti, il film dovrebbe uscire il 14 agosto in sala, in digitale e on demand. Soluzione adottata anche da Bill & Ted Face the Music, che sarà a disposizione, a inizio settembre, dei cinema che lo vorranno proiettare ma anche visibile entro le mura domestiche per chi non volesse rischiare (questo negli Stati Uniti, dove la situazione è ancora molto instabile, con i cinema completamente chiusi in due mercati importanti come New York e la California).

Questo mentre le major cominciano a svuotare quasi del tutto il calendario delle uscite per quanto riguarda i mesi rimanenti del 2020: mentre è ancora possibile che Tenet, Mulan, Black Widow e No Time to Die debuttino entro la fine dell'anno, bisognerà aspettare il 2021 per A Quiet Place II, Top Gun: Maverick e altri titoli molto attesi. Gli studios stanno anche vagliando l'opzione dell'uscita anticipata fuori dagli Stati Uniti, per consentire ai paesi con le sale aperte di usufruire dei lungometraggi già pronti.




LA SOTTILE LINEA ROSSA, CHE BRUTTA SORPRESA PER ADRIEN BRODY ALLA PREMIERE DEL FILM!

Gestire un cast stracolmo di stelle nel minutaggio limitato di un film non è mai una cosa facile, neanche se ti chiami Terrence Malick e il film è un non esattamente brevissimo La Sottile Linea Rossa (la cui durata, tanto per capirci, si assesta intorno ai 170 minuti).

Il film di Malick era praticamente imbottito di nomi altisonanti, da Sean Penn a George Clooney, passando per John Cusack, Jim Caviezel, Nick Nolte, John Travolta, Woody Harrelson, Miranda Otto e, appunto, il nostro Adrien Brody.

Vogliamo focalizzarci su di lui perché proprio a Brody fu riservata da Malick una cocente delusione: il suo caporale Fife avrebbe infatti dovuto essere uno dei principali protagonisti del film (esattamente com'era nel libro da cui questo fu tratto), ma in sede di montaggio il regista di The Tree of Life optò per un drastico taglio di gran parte delle sue scene.

La parte peggiore della storia fu però che Adrien non fu mai messo al corrente della cosa, e scoprì di esser stato ridotto ad un personaggio quasi marginale soltanto una volta seduto in sala per la premiere del film! Insomma, una delusione non da poco per chi, fino a qualche ora prima, pensava di essersi guadagnato un posto in prima fila. Qui, intanto, trovate la nostra recensione dell'ultimo film di Terrence Malick.


DRIVE ANGRY: NICOLAS CAGE E AMBER HEARD E I LEGAMI CON GHOST RIDER E KEANU REEVES

Drive Angry, action sovrannaturale e 3D del 2011 diretto da Patrick Lussier e con protagonisti Nicolas Cage e Amber Heard, ex moglie di Johnny Depp in questi giorni alle prese con un chiacchierato processo per diffamazione.

Mentre prosegue il botta e risposta con Johnny Depp dalle aule di tribunale, focalizziamoci su argomenti più frivoli e andiamo alla scoperta delle migliori curiosità sullo sfrenato e sovrannaturale action guidato da Nic Cage, la cui trama ruota intorno ad un criminale fuggito dall'Inferno per uccidere il leader di una setta satanica.

Se questa premessa non vi basta provate a dare un'occhiata ai retroscena della produzione, in qualche modo assurdo collegata a Ghost Rider, Keanu Reeves e perfino Clint Eastwood!

Il nome del personaggio interpretato da Nicolas Cage è John Milton: si tratta di un riferimento nient'affatto velato a Paradiso Perduto, il poema epico sulla cacciata di Satana dal Cielo e sulla creazione dell'Inferno scritto da John Milton. L'opera e il suo autore vennero citate esplicitamente anche nell'horror del 1997 L'Avvocato del Diavolo, con protagonisti Keanu Reeves e Charlize Theron, con il personaggio di Al Pacino che rispondeva proprio al nome John Milton.

Nicolas Cage volle essere coinvolto nel progetto (che inizialmente prevedeva un protagonista settantenne) perché era interessato a lavorare con la tecnologia 3D nativa; al contrario il regista Patrick Lussier l'aveva già utilizzata per il suo film precedente San Valentino di sangue (2009): per questa nuova opera si ispirò a Il braccio violento della legge (1971), Punto zero (1971), Zozza Mary, pazzo Gary (1974), Squadra speciale (1973) e soprattutto Lo straniero senza nome, western di Clint Eastwood del 1973 che nascondeva velati elementi sovrannaturali.

Infine, quando Piper fascia l'occhio ferito di Milton, gli mette sopra un fazzoletto nero con dei teschi: è un riferimento a Ghost Rider, altro personaggio demoniaco che l'attore ha interpretato nei due film Marvel Ghost Rider (2007) e Ghost Rider - Spirito di vendetta (2011). Tra l'altro, fra le idee iniziali della star c'era quella di radersi completamente la testa e dipingersi dei tatuaggi a forma di fiamme sulla nuca, un look che avrebbe richiamato ancor di più il parallelo col supereroe Marvel.


TOP GUN: MAVERICK, TUTTO SULLE PAZZESCHE TELECAMERE UTILIZZATE PER IL FILM CON TOM CRUISE

Nonostante il procedere costante della post-produzione, l'attesissimo Top Gun: Maverick con protagonista Tom Cruise è stato posticipato al luglio 2021, di un anno, ma in una recente intervista con Collider il regista Joseph Kosinski ha avuto modo di rivelare qualche dettaglio sulle pazzesche telecamere utilizzate per le riprese.

L'intervista è avvenuta all'interno di un panel virtuale esclusivo del Comic-Con at Home e anche insieme a Colin Trevorrow e Robert Rodriguez. Parlando della tecnologia utilizzata per il sequel del cult di Tony Scott, Kosinski ha rivelato:

"Onestamente, quel tipo di tecnologia che consente al cinema di essere più pratico e concreto è quella che mi entusiasma e attira di più. Per Maverick, abbiamo lavorato con Sony per sviluppare una fotocamere di qualità IMAX delle dimensioni che ci necessitavano, larghe appena 5 centimetri. Siamo riusciti a montarne sei all'interno dell'abitacolo dell'aereo e quattro all'esterno. Nel caso specifico, abbiamo sfruttato la tecnologia per catturare qualcosa di concreto anziché doverlo ricreare su di un set all'interno di uno studio. È stata una delle cose di cui sono stato più fiero ed entusiasta e tra gli elementi principali che mi hanno convinto a prendere in mano il progetto".

E poi è entrato nel dettaglio delle fotocamere Sony Venice: "Si tratta di un fotocamere 6K, quindi stiamo parlando di 6000 pixel di larghezza. È un sensore di grande formato, più grande di uno da 35mm. È come un Cinemascope, che penso che sia la dimensione del film più paragonabile. La vera innovazione tecnologica è che il sensore può essere separato dal registratore. Guardando a una fotocamere digitale, la sola cosa capace di catturare l'immagine sono quei 2 primi centimetri e mezzo del device. Tutto ciò che sta dietro è potenza, registrazione e raffreddamento. In queste fotocamere Sony Venice invece queste due parti possono essere connesse con un cavo a fibra ottica. Dunque il sensore, che ha una lente molto più piccola, riesce a posizionarsi bene anche in uno spazio molto stretto, se non addirittura direttamente di fronte all'attore. Ne avevamo quattro che puntavano sugli attori di Top Gun, mentre la parte di registrazione poteva essere nascosta negli spazi di raccolta del jet. Siamo quindi stati in grado di inserire in un abitacolo qualcosa che normalmente era possibile adattare solo a una GoPro. Invece abbiamo messo una fotocamera di qualità IMAX. Anzi, sei. Così abbiamo creato una copertura multi-camera per quelle sequenze così da poterle lavorare poi in post-produzione partendo da quei sei angoli di ripresa. Un modo davvero divertente e innovativo di lavorare".

L'intrigante Top Gun: Maverick uscirà nelle sale americane il 2 luglio 2021.


LAURENCE FISHBURNE, ECCO PERCHÉ NON FARÀ RITORNO COME MORPHEUS IN MATRIX 4

Laurence Fishburne come noto prossimamente uscirà il nuovo capitolo della saga fantascientifica di Matrix, tuttavia Fishburne non tornerà nell'iconico ruolo di Morpheus, ed ecco perché.

Da quello che abbiamo appreso tra i vari indizi trapelati dal set, ma nonostante ciò non ancora confermati in via ufficiale, sembra che sarà Yahya Abdul-Mateen II ad interpretare un giovane Morpheus, in quanto quello che tutti conosciamo con le fattezze di Laurence Fishburne non apparirà nel prossimo capitolo della saga. Il nome dell'attore è uno di quelli che non compare nel cast principale della pellicola, la cui uscita è stata posticipata all'aprile 2022.

Il motivo dell'assenza del personaggio di Morpheus, ovvero della sua versione più adulta, potrebbe essere stata già svelata nel videogame The Matrix Online, distribuito nel 2005, ovvero all'indomani della conclusione della trilogia di Matrix delle Wachowski. Qui il personaggio, secondo la narrazione, è stato ucciso da un programma denominato l'Assassino, creato dalle macchine per togliere di mezzo un incontrollabile Morpheus, adirato dal non ritorno di Neo. Se il film in uscita tenesse conto di questo dettaglio si spiegherebbe facilmente l'assenza di Fishburne dal cast.

Una teoria recente legata sempre a Matrix 4, vorrebbe Neil Patrick Harris come villain principale della trama: si pensa che l'attore possa vestire i panni di un villain umano, così da entrare in diretta contrapposizione con quello "digitale" che era rappresentato da Smith. Questo villain potrebbe aver creato una sorta di culto pro-Matrix dedicato alla diffusione dell'idea che essere collegati al mondo virtuale è in verità meglio che esistere in quello reale.

Inizialmente previsto per maggio 2021, un'attesa tutto sommato accettabile, il film è slittato ad aprile 2022.


JUSTICE LEAGUE, I FAN ACCLAMANO IL BATMAN DI BEN AFFLECK CON L'HASHTAG #THANKSBATFLECK

Il Batman di Ben Affleck è stato innegabilmente penalizzato da due fattori: la fama dell'attore, spesso criticato (talvolta eccessivamente) per le sue performance, e il fatto di aver esordito in uno dei film meno apprezzati della storia dei cinecomic, quel Batman v Superman che a gran parte dei fan DC proprio non piacque.

Al netto di questi due dettagli, infatti, va detto che l'interpretazione di Affleck non fu assolutamente malvagia e, anzi, fu da molti indicata come uno dei pochi elementi effettivamente riusciti del film (e del successivo Justice League, che potrebbe però trovare riscatto nell'attesissima Snyder Cut).

Sembra, dunque, che per il povero Ben sia arrivato il momento di godersi qualche momento di gloria: nelle ultime ore, infatti, sta letteralmente impazzando sui social l'hashtag #ThanksBatfleck, ideato dai fan del DC Extended Universe per dare ancora una volta mostra di quanto il Batman interpretato dalla star di Argo sia stato effettivamente apprezzato al di là di ogni difetto e limite dei film a cui ha preso parte.

E voi, di che fazione fate parte? Credete che il Batman di Affleck vada rivalutato o pensate che sia stato uno dei problemi che hanno afflitto questi primi film del DC Extended Universe? Fatecelo sapere nei commenti! Zack Snyder, intanto, ha detto la sua sull'idea di un Superman malvagio; il regista è anche tornato a parlare della durata della Snyder Cut di Justice League.


THE NEW MUTANTS, ECCO PERCHÉ I PERSONAGGI NON APPARIRANNO NEL MCU

Intervistati da Screen Rant in vista del panel al Comic-Con Home, il regista Josh Boone e la star Charlie Heaton hanno parlato delle possibilità di vedere The New Mutants nel Marvel Cinematic Universe.

Visto i continui rinvii, previsto inizialmente per il 2018, il film sviluppato da 20th Century Fox sarà infatti distribuito da Disney, ma a quanto pare non sembrano ci siano le basi per vedere personaggi come Magik (Anya Taylor-Joy) e Wolfsbane (Maisie Williams) al fianco di Spider-Man e Captain Marvel.

"È difficile, perché sembra ambientato in un mondo tutto suo" ha spiegato Heaton, che nella pellicola veste i panni di Cannonball. "È difficile immaginarli al fianco degli eroi del MCU. Non sono paragonabili. Questi sono dei ragazzi che fanno il loro meglio con ciò che possiedono."

Secondo Boone, inoltre, The New Mutants si distinguerà anche dai film degli X-Men: "Sarebbe molto vedere Wolverine in questo film. Il film ha un'atmosfera e un'estetica che lo distingue, perciò sarebbe strano e interessante vederli insieme ad altri personaggi. Ma secondo me, se i fan lo ameranno, ci piacerebbe sicuramente realizzarne un altro."


THOR: RAGNAROK, SCOVATO UN SORPRENDENTE CAMEO DI TAIKA WAITITI

Il regista di Thor: Ragnarok ci ha regalato una versione più scanzonata e piacevole del Dio del Tuono, senza dimenticare di inserire divertenti Easter Egg: dopo il canonico cameo di Stan Lee e il riferimento a Zelda, Taika Waititi ha nascosto un'altra sorpresa all'interno del film... sé stesso.

Tutti sanno che ha interpretato il fedele Korg, il personaggio blu apparso anche in Endgame (alle prese con NoobMaster69), eppure l'eccentrico regista non ha saputo trattenersi e ha deciso di vestire i panni di un altro strambo alieno. I fan più accaniti, dotati di una vista abbastanza acuta, se ne saranno già accorti, ma tutti gli altri potranno rimanere sorpresi nello scorgere un volto familiare nell'immagine postata su Reddit da shadyarya25.

A dire il vero, i volti sono tre, come potete vedere dallo screenshot in basso: si tratta infatti di un personaggio con tre teste e ognuna di esse ha il volto di Waititi. Sebbene non abbia avuto un ruolo molto importante, lo vediamo apparire alle spalle del protagonista quando quest'ultimo si ritrova imprigionato dal Gran Maestro, poco prima di fare il suo ingresso nell'arena e sfidare Hulk.


https://www.reddit.com/r/marvelstudios/com...utm_term=hwkt04

365 GIORNI, IL QUASI PORNO DI NETFLIX DA RECORD: NUMERI IMPRESSIONANTI, VEDERE PER CREDERE

Con i cinema chiusi e i maggiori blockbuster come Tenet e Mulan rinviati, nella particolare estate 2020 non si può far altro che dedicarsi alla passione del porn...ehm, dei film in streaming: ne sa qualcosa Netflix, che con il nuovo "crime erotico" 365 giorni sta ottenendo un successo incredibile.

Come fa notare Forbes, infatti, il thriller erotico polacco è una vera e propria hit per la piattaforma di streaming on demand, e negli Stati Uniti ha trascorso 12 giorni nella top 10 dei titoli più visti del popolare servizio.Al momento il record è di 18 giorni ed è detenuto da Spenser Confidential, commedia action con Mark Wahlberg diretta da Peter Berg.

Inoltre, l'opera sta collezionando diversi altri primati:

"365 Days è stato l'unico film ad aver debuttato per primo, scendere di qualche posizione e poi tornare di nuovo in testa nella Top 10 giornaliera di Netflix" scrive Forbes. "Attualmente è il terzo film più trasmesso tra quelli della Top 10: solo Cattivissimo me e The Angry Birds Movie 2 lo hanno preceduto".

Un risultato a dir poco sorprendente per un film polacco con un cast di sconosciuti. 365 giorni, come osserva sempre Forbes, è anche vicina a battere un record di Netflix: "Non solo 365 giorni è sul punto di battere il record per il maggior numero di giorni consecutivi nella Daily Top 10, ma il film sta per diventare anche quello più visto in streaming nel 2020."

Il film, fondamentalmente un quasi-porno molto controverso e criticato, dovrebbe superare Angry Birds Movie 2 in pochi giorni e secondo le stime riuscirà a fare lo stesso anche con Cattivissimo me, diventando a quel punto il re dello streaming 2020.


47 METRI - UNCAGED, IN STREAMING L'HORROR CON LE FIGLIE DI SYLVESTER STALLONE E JAMIE FOXX

47 Metri - Uncaged, sequel dell'horror a base di squali con protagoniste Sistine Stallone e Corinne Foxx, è disponibile per lo streaming on demand nel mercato italiano.

Il film è disponibile sulle piattaforme Google Play, iTunes, Sony Playstation, Xbox, Chili, Rakuten, e Amazon Prime Video Store.

47 Meters - Uncaged vede tra i protagonisti le figlie dei premi Oscar Jamie Foxx e Sylvester Stallone. Nel cast troviamo anche John Corbett (Sex in the City), Nia Long (Empire), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo (Teen Wolf).

La storia, come mostrato nel trailer ufficiale, racconta di quattro ragazze adolescenti che decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città sommersa: la loro escursione, purtroppo, si trasforma in un incubo terrificante quando le giovani protagoniste scopronodi non essere sole nelle caverne sommerse, il cui claustrofobico labirinto si spinge anche nel territorio di caccia di un branco di squali bianchi.

L'anno scorso Sylvester Stallone aveva sponsorizzato il film con un post su Instagram: “Molto bene, amici, sono qui per promuovere senza vergogna questo film perché c’è mia figlia e perché è proprio forte! Non mi piace ammetterlo, ma mi sono spaventato a morte un bel po’ di volte! Così mi farebbe molto piacere che i miei follower andassero a vedere questo film pieno d’azione, poi preparatevi al ritorno di Rambo!”.


www.instagram.com/p/B1MWUxupDTk/?utm_source=ig_embed


Edited by Triplethor - 24/7/2020, 21:33
view post Posted: 24/7/2020, 06:23 The Umbrella Academy - Ellen News

The Umbrella Academy stagione 2: la fotogallery

The Umbrella Academy stagione 2 arriva su Netflix il 31 luglio 2020.
La nuova attesa stagione della serie si compone di 10 puntate.
Vedrà il ritorno degli attori protagonisti, tra cui Ellen Page, Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher e Justin Min.

Presentiamo, a seguire, una ampia fotogallery della nuova stagione, con immagini ufficiali Netflix.

Prima, però, la sinossi fornita dalla piattaforma di streaming.

Cinque ha avvertito più volte la famiglia che usare i suoi poteri per sfuggire all’apocalisse di Vanya del 2019 sarebbe stato rischioso. E aveva ragione: il salto nel tempo sparpaglia i fratelli per tutta Dallas in un periodo di tre anni a partire dal 1960. Alcuni di loro sono rimasti bloccati nel passato per anni e si sono costruiti una nuova vita sicuri di essere gli unici sopravvissuti. Cinque è l’ultimo ad atterrare e si ritrova nel bel mezzo di un’apocalisse nucleare che (spoiler!) è il risultato dell’interruzione temporale causata dal gruppo (non sembra un déjà vu?).
Ora i membri dell’Umbrella Academy devono trovare un modo per ricongiungersi, capire cosa ha causato l’apocalisse, fermarla e tornare nel presente per bloccare l’altra apocalisse. Il tutto mentre sono braccati da un trio di spietati assassini svedesi. Un gioco da ragazzi.


The Umbrella Academy 2 – la Fotogallery

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view post Posted: 23/7/2020, 19:47 MovieTown - Cinema

CINEWS SECONDO POSTO

GIOVEDI

23/07/2020



Perché su Netflix l’horror va così male?

Qualche giorno fa Netflix ha rilasciato tramite Bloomberg la lista dei suoi originali più visti di sempre – che non è esattamente quello che sembra visto che comprende tutti i film visualizzati per almeno due minuti nelle prime quattro settimane di programmazione e dunque non tiene conto degli abbandoni quasi immediati (due minuti di un film non sono nulla, mai) né della possibilità che certi film prendano velocità sul lungo periodo (pensate a quelli che sono stati rilanciati in periodo Oscar tipo Storia di un matrimonio).

La lista è comunque interessante da spulciare pur con tutti i caveat del caso, e va così:

Extraction
Bird Box
Spenser Confidential
6 Underground
Murder Mystery
The Irishman
Triple Frontier
The Wrong Missy
The Platform
The Perfect Date


È una lista dominata da grandi nomi da botteghino (Chris Hemsworth, Sandra Bullock, Mark Wahlberg, anche Adam Sandler e Jennifer Aniston per quanto ci piaccia far finta di no) con qualche momento di cinefilia e autorialità (The Irishman), ed è anche una lista dominata dall’action e dalla commedia, nella quale Il Buco spicca come un’anomalia spiegabile forse con il fatto che è uscito in pieno lockdown.

Quello che manca, a meno di non voler allargare generosamente la definizione per includere Bird Box, è l’horror, un genere che a prima vista potrebbe sembrare perfetto per lo streaming e il Netflix&chill e che invece è quasi completamente assente dalla classifica degli originali Netflix più visti e poco presente in generale nella produzione della piattaforma di Reed Hastings. Tra film e serie TV, gli originali Netflix (torneremo su questa definizione) coprono più o meno tutto lo spettro; certo, action, commedia (romantica o meno) e drammoni fanno la parte del leone, ma non c’è genere che non sia stato affrontato almeno una volta, eppure l’horror è uno dei meno rappresentati insieme al western, nonostante continui ad avere un successo più che discreto sia in sala sia sul mercato dell’home video. Perché le cose stanno così, e Netflix punta così poco su un genere che negli ultimi anni sta ricevendo rinnovata attenzione persino nei circoli che contano (si veda l’Oscar a Scappa – Get Out, per esempio)? Proviamo a fare delle ipotesi.

Il genere non interessa più?
Ipotesi già smentita dalla frase in chiusura del paragrafo precedente: anche grazie all’entrata in scena di una serie di registi e registe che hanno riportato in auge l’idea di autorialità applicata all’horror (Peele, Aster, Eggers, Kent), l’horror sta vivendo un periodo d’oro a livello critico come non si vedeva forse dai tempi dell’Esorcista di Friedkin. C’è poi da dire che l’horror, forse più di ogni altro genere a eccezione della commedia, non è mai davvero sparito dai radar, non è mai passato di moda e probabilmente non lo farà mai per un milione di motivi che meriterebbero un approfondimento a parte: pensare che possa essere crollato nei favori del pubblico in un periodo in cui viviamo costantemente immersi in un orrore dopo l’altro è un po’ ingenuo.

Il genere è troppo costoso e difficilissimo da girare?
Sapete perché 6 Underground è stato accolto come un miracolo produttivo, o perché mediamente la fantascienza su Netflix non ha nulla a che vedere con l’approccio Star Wars alla messa in scena? Perché le produzioni originali Netflix (ancora, ci torniamo) lavorano quasi sempre con budget medio-bassi (ci sono delle eccezioni, vedi il recentemente annunciato film dei Fratelli Russo con Ryan Gosling e Chris Evans), cioè quella, diciamo così, fascia di prezzo nella quale l’horror sguazza da sempre. Prendete Breaking Bad, per la quale AMC sborsava 3 milioni di dollari in media a episodio, e prendete El Camino, il film su Breaking Bad, che ne è costati poco più di 6: è un singolo esempio, ma illustra bene la differenza tra una piattaforma che investe tanto e una che cerca di ottimizzare i costi il più possibile. Inoltre, c’è la considerazione che per chi fa horror la mancanza di budget non è quasi mai un limite ma una sfida da superare con artigianato e creatività: trovateci un regista che dice “se avessi avuto più soldi avrei fatto un horror migliore” e noi vi troveremo una persona che mente.

Non ci sono bravi registi horror in circolazione?
Ancora una volta, ipotesi smentita già nei paragrafi precedenti: l’horror contemporaneo è popolato di talenti, e pure più trasversali e al confine con altri generi di quanto non lo fossero, per esempio, negli anni Novanta/primi Duemila del post-Scream. Aggiungeteci che l’horror sta conoscendo una nuova vita nel senso che sempre più spesso la sua grammatica e i suoi trope vengono appropriati da gente che non ha alcuna intenzione di fare horror e che si appoggia al genere per raccontare tutt’altro (Bird Box di Susanne Bier è un ottimo esempio di quanto appena detto), il che moltiplica a dismisura la quantità di persone di talento che hanno a che fare con il genere in un modo o nell’altro. Se c’è mai stato un periodo storico ideale per costruirsi una factory di talenti e sfornare horror dopo horror sono proprio questi ultimi anni.

La Blumhouse esiste già?
E qui arriviamo a quella che secondo noi è la vera risposta alla domanda iniziale: Netflix non ha spazio di manovra in un genere fortemente accentrato verso altre produzioni e distribuzioni, le quali a loro volta non vogliono avere a che fare con il modello distributivo di Netflix perché ancora molto legate all’esperienza della sala. Citiamo Blumhouse perché una buona fetta degli horror usciti negli ultimi anni è in qualche modo collegata a Jason Blum e alla sua filosofia, e perché è l’esempio perfetto del motivo per cui Netflix non riesce a sgomitare tra gli appassionati. Jason Blum è un genio produttivo che ha messo in piedi un’operazione basata su pochi, semplici principi: budget bassi, poche location, poche comparse, controllo creativo lasciato completamente in mano alla squadra autoriale (dettaglio importantissimo), e la consapevolezza che il pubblico horror è composto da gente che ama spendere per il genere, e che dunque girare un film per portarlo immediatamente in VOD o su supporto fisico senza passare dalla sala è una scelta vincente e non una condanna a morte.

Dal canto suo Netflix funziona così: i suoi originali non sono prodotti direttamente dalla piattaforma, che preferisce appoggiarsi al lavoro altrui a) finanziandolo durante tutto il processo creativo oppure b) aspettando che il processo creativo sia finito e poi comparire con i soldi e acquisire i diritti esclusivi di distribuzione (sì, anche in questo secondo caso si parla di “originali Netflix”). Questo significa che un ideale “horror di Netflix” deve necessariamente nascere altrove per poi sbarcare sulla piattaforma; e quell’altrove oggi è una nicchia monopolizzata prima di tutto da Blumhouse (o da Blumhouse in collaborazione con una major, come successo per esempio con Us – Noi di Jordan Peele) e in second’ordine da altre compagnie indipendenti tipo A24 (che negli ultimi anni ha prodotto e/o distribuito The Witch, Hereditary, Green Room, It Comes At Night, Midsommar…). E chi si muove in quell’altrove non ha alcuna intenzione di rinunciare a una parte della propria libertà creativa in cambio di un po’ di spazio su una piattaforma sulla quale non c’è neanche la sicurezza di venire promossi a dovere.

Succede quindi che chi fa horror, che sia famoso e affermato o che sia una giovane promessa in parabola ascendente, preferisca rivolgersi altrove quando ha un’idea e vuole i soldi per svilupparla; o che in alternativa scelga di non rivolgersi da nessuna parte e di portare avanti un discorso di indipendenza più o meno totale – prendete due come Aaron Moorhead e Justin Benson, per esempio, registi dei magnifici The Endless e Synchronic che da anni resistono alle tentazioni di un budget più alto per continuare a fare horror il più indipendenti possibile. Attaccarsi a Netflix per girare un horror è ancora oggi visto come una sorta di castrazione, un modo per sacrificare la propria libertà autoriale sull’altare della facilità di distribuzione, e visto che le alternative ci sono e funzionano bene non c’è motivo per accontentarsi; guardate per esempio Gareth Evans, uno dei pochissimi nomi di qualità che ha provato a lavorare con Netflix in Apostolo e che ha immediatamente cambiato idea e si è rivolto a Sky per Gangs of London.

Un’ultima considerazione visto che già vediamo non poche obiezioni: certo, persino Blumhouse ha lavorato con Netflix più di una volta –per i pessimi Cam, Benji e Family Blood per esempio, e soprattutto per Hush di Mike Flanagan, che è poi il nome di punta della scuderia horror di Netflix sia perché è molto bravo sia perché è l’unico (dopo Hush ha diretto Il gioco di Gerald e Doctor Sleep, oltre alla serie The Haunting of Hill House). Ci sentiamo di affermare che si tratta di eccezioni più che di esempi che contraddicono quanto abbiamo detto finora, e che la mediamente infima qualità di queste eccezioni non è certo un incentivo a spostarsi in massa a casa Hastings. Netflix è tante cose, quasi tutti belle, ma al momento non ci sono le condizioni perché diventi anche la nuova casa dell’horror moderno.


I titoli VR di Rai Cinema arrivano sulla PS4

Con un accordo tra Rai Cinema e Sony Interactive Entertainment Italia, i contenuti in Virtual Reality prodotti da Rai Cinema saranno disponibili su PlayStation Store.

I titoli VR di Rai Cinema arrivano sulla PS4

Le produzioni originali Rai Cinema Channel saranno a disposizione gratuitamente per tutti gli utenti della PS4. Il 1° agosto è il giorno del debutto sulla piattaforma digitale LittlStar, nella sezione VR Stories, quando i contenuti di Rai Cinema saranno scaricabili gratuitamente da PlayStation Store e visibile da tutti i possessori italiani di PlayStation VR. L'accordo tra Rai Cinema e Sony Interactive Entertainment Italia è stato presentato oggi 23 luglio 2020 in occasione del Wired Next Fest, uno dei maggiori eventi digitali dedicati all’innovazione, nel corso del panel La realtà (virtuale) non è (solo) un gioco a cui hanno partecipato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema e Marco Saletta, general manager di Sony Interactive Entertainment Italia.

Di quali contenuti stiamo parlando? Di cortometraggi su temi di attualità, docufilm inediti, interviste esclusive a grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale e speciali LIVE dai red carpet dei più importanti festival cinematografici. I primi ad essere resi disponibili sono due produzioni originali Rai Cinema. Il primo è un film documentario intitolato Lockdown 2020 - L’Italia invisibile e diretto da Omar Rashid che racconta, attraverso l’utilizzo della realtà virtuale, un viaggio unico nella bellezza e nella desolazione delle più importanti città d'arte italiane durante l’emergenza Covid-19. Roma, Venezia, Milano, Napoli e Firenze sono unite dalle voci di Matilde Gioli e Vinicio Marchioni che interpretano i versi di una poesia scritta da Laura Accerboni, e dall’accompagnamento musicale del polistrumentista Luca Fortino, in arte Ugly Shoes, per raccontare lo spaesamento e le emozioni che abbiamo vissuto nella nostra recentissima esperienza.

La seconda produzione è il cortometraggio Happy Birthday (da cui è tratta la foto in alto), un progetto transmediale prodotto da One More Pictures con Rai Cinema e diretto da Lorenzo Giovenga, presentato lo scorso anno in occasione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia con Terry Gilliam come padrino d’eccezione. Ne sono protagonisti Jenny De Nucci, Achille Lauro e Fortunato Cerlino. La storia del film si ambienta durante un party di compleanno tra amici dove si svelano le difficili realtà nascoste dietro le apparenze. Happy Birthday tocca il tema complesso dell'isolamento sociale, identificato con il termine giapponese hikikomori, sempre più diffuso tra i giovani e giovanissimi. Una storia dalla forte valenza sociale, narrata attraverso tre diverse linee di racconto: un corto lineare, un corto VR e una social story, ideata per utenti di piattaforme diverse. Sulla piattaforma PlayStation sarà fruibile nella versione VR.

"In un contesto di mercato in continua evoluzione" afferma l'amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco, "è molto importante per Rai Cinema guardare anche ai nuovi modelli di consumo, per rispondere alle esigenze di ogni tipo di pubblico in maniera puntuale e innovativa. L’accordo, siglato con uno dei maggiori leader dell’entertainment digitale e interattivo in ambito VR come Sony Interactive Entertainment Italia, rafforza l'apertura al mondo dell'innovazione e delle nuove tecnologie avviata da Rai Cinema negli ultimi anni. Questo ci consente di raggiungere una nuova platea di spettatori, composta da milioni di player, potenzialmente interessata al mondo del cinema e dell'entertainment, offrendo contenuti originali estremamente attrattivi per tutti gli amanti del cinema. E permette inoltre di veicolare, con la forza visiva del VR, alcuni contenuti che trattano temi sensibili di carattere sociale e legati all’attualità, indirizzati prevalentemente agli utenti più giovani”.

“La realtà virtuale è indubbiamente una delle ultime frontiere dell'intrattenimento e riscuote grande curiosità e interesse da parte di un pubblico sempre più ampio” dichiara il general manager di Sony Interactive Entertainment Italia Marco Saletta, “il nostro impegno è concentrato nel continuare a proporre agli utenti PlayStation un’offerta di contenuti sempre più numerosi e di qualità. Proprio in questa direzione è nata la collaborazione con Rai Cinema, la più importante realtà industriale e culturale cinematografica italiana, che rappresenta il partner ideale per unire alla tecnologia immersiva di PS VR temi di spessore e permetterci di arricchire la nostra proposta di intrattenimento”.

Rai Cinema Channel è attiva nell’ambito della Realtà Virtuale dal 2018. Nel 2019 è stata lanciata su tutti gli store l’App Rai Cinema Channel VR, la prima App VR della Rai caratterizzata da una ricca library di contenuti originali e legati al mondo del cinema totalmente gratuiti. VR Stories è un hub di contenuti inediti dedicati al pubblico italiano, disponibile sulla piattaforma Littlstar e scaricabile gratuitamente da PlayStation™Store, nato lo scorso 17 febbraio dalla volontà di SIE Italia di ampliare l’offerta di intrattenimento per i possessori di PSVR.


Netflix, agosto 2020: nuovi film e serie TV in arrivo

Netflix ha annunciato il suo programma ufficiale per quanto riguarda i nuovi contenuti di agosto 2020, di cui vediamo nell'elenco qui sotto i vari film, serie TV, documentari e altro a cui avranno accesso tutti gli abbonati a partire dall'inizio del mese prossimo.

Dopo le numerose novità di luglio 2020, si entra nel vivo dunque dell'estate di Netflix, con ulteriori aggiunte di notevole interesse soprattutto per quanto riguarda film e serie TV, nonostante ci si trovi in un mese che forse può essere meno attivo del solito, sul fronte della visione di contenuti video in streaming.

In particolare, evidenziamo l'arrivo dello speciale interattivo Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo, oltre alla quinta stagione di Lucifer e all'arrivo della Stagione 5 di Gotham, tra le serie non originali.

Tra i film, troviamo Origini Segrete il 28 agosto come produzione originale, mentre tra i non originali ci sono Basic Instinct e il classico La febbre del sabato sera, oltre a Venom il 18 agosto. Vediamo dunque l'elenco dei contenuti.

Film originali

31 Luglio - Seriously Single
4 Agosto - Malibù Rescue: Una nuova Onda
7 Agosto - Berlin, Berlin: Lolle on the Run
7 Agosto - Work It
14 Agosto - Project Power
21 Agosto - L'ultimo colpo di mamma
28 Agosto - Origini segrete


Film

1 Agosto - Al vertice della tensione
1 Agosto - Basic Instinct
1 Agosto - Delitto Perfetto
1 Agosto - Duplicity
1 Agosto - Il ritmo del successo
1 Agosto - Il rompiscatole
1 Agosto - La febbre del sabato sera
1 Agosto - Last vegas
1 Agosto - Ransom - Il riscatto
1 Agosto - Scrivimi una canzone
4 Agosto - La Mummia (2017)
8 Agosto - Freddy vs. Jason
11 Agosto - Hotel Transilvania
11 Agosto - The Legend of Tarzan
18 Agosto - Venom


Serie TV originali

31 Luglio - The Umbrella Academy - Stagione 2
31 Luglio - Vis a Vis - Stagione 5
5 Agosto - Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo
6 Agosto - The Rain - Stagione 3
7 Agosto - Alto Mare - Stagione 3
12 Agosto - Greenleaf - Stagione 5
14 Agosto - 3% - Stagione 4
14 Agosto - Dirty John - Stagione 2
14 Agosto - La Rapina del Secolo - Stagione 1
16 Agosto - It's okay to not be okay - Stagione 1
21 Agosto - Lucifer - Stagione 5 parte 1


Serie TV non originali

1 Agosto - Gotham - Stagione 5
1 Agosto - L'atterraggio perfetto - Stagione 1


Anime e animazione

30 Luglio - Transformers - War for Cybertron Trilogy
6 Agosto - The Seven Deadly Sins - Stagione 4
21 Agosto - Hoops - Stagione 1
27 Agosto - Aggretsuko - Stagione 3


Documentari

29 Luglio - Gli Speedcuber
31 Luglio - Sugar Rush - Stagione 3
6 Agosto - Nasha Natasha
14 Agosto - Dark Polo Gang - La serie - Stagione 1


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DOCTOR SLEEP, CONFERMATO UN RIFERIMENTO NASCOSTO A SHINING E AL TRICICLO DI DANNY

Dopo che un fan dall'occhio e dall'orecchio davvero acuto ha fatto notare la cosa via Twitter spiegando quanto era riuscito a scovare, il regista e sceneggiatore Mike Flanagan ha confermato via social un riferimento davvero nascosto a Shining di Stanley Kubrick e all'iconico triciclo del piccolo Danny.

Il fan ha infatti notato che quando Dan sta guidando un'auto a circa metà del film, il suono che emette mentre guida lungo la strada è quello che emetteva da piccolo nel film di Kubrick guidando il triciclo lungo gli inquietanti corridoi dell'Overlook Hotel. Flanagan gli ha proprio risposto via Twitter, confermando la cosa:

"Non te lo stai immaginando - abbiamo inserito il suono del triciclo durante la scena della macchina. Non abbiamo davvero potuto resistere". Questo, se già non bastasse tutto il lavoro di ricostruzione dell'Overlook Hotel, è un'ulteriore dimostrazione della passione e della conoscenza che Flanagan ha dell'opera capolavoro di Kubrick e anche del rispetto che prova per i romanzi di Stephen King.

Il film non ha purtroppo ottenuto il successo sperato al boxoffice mondiale ma un buon riscontro di pubblico e critica.


https://twitter.com/dohese15/status/128479...nny-459254.html

THOR: LOVE AND THUNDER, TAIKA WAITITI AGGIORNA SULLO SCRIPT: "CI SARÀ MOLTO ROMANTICISMO"

In una recente intervista ai microfoni di BBC News, lo sceneggiatore e regista dell'attesissimo Thor: Love and Thunder, Taika Waititi, ha avuto modo di regalare qualche aggiornamento sulla stesura della sceneggiatura del quarto capitolo del franchise del Marvel Cinematic Universe, rivelando un dettaglio interessante.

L'autore di Thor: Ragnarok e Premio Oscar per JoJo Rabbit ha infatti dichiarato con il solito pizzico d'ironia:

"Pensò sarà davvero un buon film. Abbiamo ormai finito la sceneggiatura, abbiamo terminato e poi ripreso in mano lo script per oltre un anno e in realtà, proprio questa settimana, sto revisionando un ultimo passaggio in solitaria. È davvero folle e allo stesso tempo molto romantico. Adesso sono fissato con le storie d'amore. Voglio solo fare storie d'amore. Voglio girare qualcosa che non ho mai fatto e di cui non è mai importato. Vorrei arrivare a qualcosa di simile".

Considerando che tempo fa lo stesso Waititi aveva dichiarato che Thor: Love and Thunder avrebbe fatto sembrare Ragnarok "una barzelletta in quanto ad assurdità", non stentiamo a crede che abbia tirato fuori dal cilindro un nuovo capitolo bizzarro eppure spettacolare, dedicato ampio spazio a questo romanticismo che dice di volere approfondire.

Vi ricordiamo che il film uscirà nelle sale l'11 febbraio 2022.


TENET ARRIVERÀ SU HBO MAX PRIMA DI USCIRE AL CINEMA? ECCO LA RISPOSTA DEFINITIVA DI WARNER

John Stankey, CEO di WarnerMedia e AT&T, ha finalmente risposto in maniera definitiva ad una delle questioni che più hanno interessato i fan di Christopher Nolan nel caos che è stata la fase promozionale di Tenet: il film arriverà su HBO Max prima di uscire al cinema?

"E' impossibile che film come Tenet o come Wonder Woman 1984 arrivino prima sul nostro servizio streaming che al cinema", ha risposto Stankey a domanda specifica. "Sarei molto sorpreso se accadesse. In effetti, posso assicurarvi che, per quanto riguarda Tenet, non sarà così."

Stankey ha comunque affermato che l'aggiunta di HBO Max ai piani della Warner è stata molto utile per la larghezza di banda complessiva dell'azienda, che ha potuto contrastare le perdine dovute alla chiusura dei cinema. "Più a lungo andrà avanti questa situazione difficile, più ci saranno alcuni contenuti che andremo ad aggiungere al palinsesto della piattaforma, qualora ci renderemo conto che potrebbe essere un'opzione migliore. Sicuramente fa comodo avere quest'opzione proprio in questo momento, così come adoro il fatto che siamo stati in grado di costruire una piattaforma che possiamo gestire come vogliamo".

Il dirigente ha comunque concluso: "Ci sono alcuni contenuti che saranno sempre più divertenti da vedere nei cinema che in salotto."


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER RIVELA: "ECCO COSA PENSO DEL SUPERMAN MALVAGIO"

Nel corso di una recente intervista promozionale alla vigilia della Justice Con, la convention dedicata a lui e ai suoi film, il regista Zack Snyder ha parlato del Superman malvagio intravisto nella famosa Scena Incubo di Batman v Superman: Dawn of Justice.

In quella sequenza il regista aveva anticipato un futuro che sarebbe stato esplorato nei successivi capitoli di Justice League, quando Darkseid avrebbe conquistato la Terra e corrotto Clark Kent con l'equazione anti-vita. A tal proposito, il regista ha dichiarato:

"Mi piace il Superman malvagio? Non posso dire che mi piaccia al 100%, però mi piace l'idea che il personaggio di Superman affronti un viaggio evolutivo. Adoro l'idea che Superman debba riconciliarsi con la sua moralità, riconciliarsi con il suo posto sulla Terra, riconciliarsi con la sua relazione sentimentale con Lois e come questa stessa relazione possa influenzare il suo comportamento, il modo in cui si relaziona all'umanità. E' una cosa molto umana, la nostra quotidianità è condizionata dal modo in cui vanno le nostre relazioni personali."

Il regista ha continuato: "Quando vediamo Superman alle prese con questi problemi, diventa molto più facile immedesimarsi con lui. Quando vedo un Superman che si deve sforzare per capire queste cose, per cosa deve fare o come, riesco a relazionarmici. Perché Superman è un personaggio così astratto, nei suoi poteri e in ciò che è in grado di fare, quindi penso che ogni volta che si può si dovrebbe provare a renderlo più umano, e quindi riconoscibile e di conseguenza molto più interessante."


AVENGERS, UNA SPLENDIDA FAN ART METTE INSIEME I POSTER DI INFINITY WAR ED ENDGAME

Pubblicati a distanza di un anno uno dall'altro, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame raccontano l'epica battaglia tra i più grandi eroi della Terra e il malvagio Thanos. Originariamente dovevano intitolarsi Infinity War Parte I e Parte II, e un utente Instagram ha immaginato un super poster che racchiudesse i due film in uno.

Come si può vedere anche in calce alla news, l'illustratore Nicolas Tetreault-Abel ha realizzato una suggestiva fan art, combinando elementi dei poster di Infinity War e di Endgame, entrambi diretti dai fratelli Russo. Il risultato è stato ribattezzato Infinity Gauntlet - The Avengers Supercut.

Nella fan art vediamo in primo piano alcuni dei principali supereroi, come Iron Man (Robert Downey Jr), Captain America (Chris Evans) e Thor (Chris Hemsworth). Alle loro spalle campeggia Thanos (Josh Brolin), che indossa anche il Guanto dell'Infinito.

L'idea di dare ai due film due titoli diversi è venuta a Joe ed Anthony Russo per differenziarli l'uno dall'altro: tecnicamente, infatti, si tratta di due lavori distinti e non di un unico, lunghissimo progetto diviso in due parti. Naturalmente, però, sono strettamente collegati, e il poster intende sottolineare proprio questo.

Non si tratta dell'unica fan art su Avengers: Endgame emersa nell'ultimo periodo. Nei giorni scorsi, per esempio, abbiamo visto la rappresentazione di un tragico destino per Captain America e un poster con un inedito autore dello snap finale.


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VENEZIA 77 – POSTER E PROGRAMMA DELLA 17MA EDIZIONE DELLE GIORNATE DEGLI AUTORI

Le Giornate Degli Autori, la sezione autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, ha rivelato il programma della diciassettesima edizione che quest’anno può contare su 28 titoli. La competizione ufficiale è composta da dieci titoli, nove dei quali delle anteprime mondiali.

Il film di apertura è Honey Cigar diretto da Kamir Aïnouz, ricordiamo anche Tengo Miedo Torero del cileno Rodrigo Sepúlveda, ambientato durante la dittatura di Augusto Pinochet. Fuori concorso Saint-Narcisse una commedia fantasy diretta da Bruce LaBruce, che chiuderà la sezione.
Residue è di Merawi Gerima un dramma sull’identità e la gentrificazione premiato a Slamdance; The Stonebreaker è un dramma sociale diretto dai gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, con Salvatore Esposito.

Degni di nota Preparations to be Together for an Unknown Period of Time di Lili Horvath, Oasis di Ivan Ikic su un triangolo amoroso in un’istituzione per disabili mentali.

Miu Miu Women’s Tales ci offrirà i cortometraggi In My Room di Mati Diop e Nightwalk di Malgorzata Skumowksa.

COMPETIZIONE
Honey Cigar, dir. Kamir Aïnouz (Francia, Algeria) – Film di apertura
The Stonebreaker, dir Gianluca e Massimiliano De Serio (Italia, France, Belgio)
Mama, dir. Li Dongmei (Cina)
Residue, dir. Merawi Gerima (U.S.)
Preparations To Be Together For An Unknown Period Of Time, dir. Lili Horvat (Ungheria)
Oasis, dir. Ivan Ikea (Serbia, Slovenia, Olanda, Francia, Bosnia-Herzegovina)
200 Meters, di.r Ameen Nayfeh (Palestina-Giordania, Italia, Qatar, Svezia)
Tengo Miedo Torero, dir. Rodrigo Sepulveda (Cile, Argentina, Messico)
Conference, dir. Ivan Tverdovskiy (Russia, Estonia, Italia, UK)
The Whaler Boy, dir. Philipp Yuryev (Russia, Polonia, Belgio)

OUT OF COMPETITION
Saint-Narcisse, dir. Bruce LaBruce (Canada)

SPECIAL EVENT
Guide Romantica A Posti Perduti, dir. Giorgia Farina (Italia)
Samp, dir. Flavia Mastrella and Antonio Rezza (Italia)
The New Gospel, dir. Milo Rau (Germania, Svizzera)
Extraliscio – Punk Da Balera, dir. Elisabetta Sgarbi (Italia)

MIU MIU WOMEN’s TALES
Nightwalk, dir. Malgorzata Szumowska (Italia, Polonia)
In My Room, dir. Mati Diop (Italia, Francia)

NOTTI VENEZIANE
Est, dir. Antonio Pisu (Italia) – Film d’apertura
Santarcangelo Festival, dir. Michele Mellara e Alessandro Rossi (Italia)
Agalma, dir. Doriana Monaco (Italia)
iSola, dir. Elisa Fuksas (Italia)
James, Andrew Della Monica (Italia)
Nilde Iotti, Il Tempo Delle Donne, dir. Peter Marcias (Italia)
Venice Concert 1989, dir. Wayne Isham e Egbert Van Hees (UK)
Say Amen, Somebody, dir. George T. Nierenberg (U.S.)
To The Moon, dir. Tadhg O’Sullivan (Irlanda)
En Ce Moment, dir. Serena Vittorini (Italia)
Solitaire, dir. Edoardo Natoli (Italia)

La diciassettesima edizione si terrà dal 2-12 settembre.

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WARNER – ALCUNI TITOLI POTREBBERO MIGRARE SULLE PIATTAFORME STREAMING, I TENTPOLE SOLO AL CINEMA

La conference call trimestrale degli utili di AT&T tenutasi questa mattina ha fornito alcuni aggiornamenti sulla strategia di uscita delle pellicole della Warner Bros. John Stankey, ex CEO di WarnerMedia e ora CEO di AT&T, ancora una volta ha sottolineato che le uscite cinematografiche hanno:

“Un ruolo assolutamente importante”

ma la pandemia porta a un:

“Aggiustamento del costrutto cinematografico. Crediamo assolutamente [che i tentpole] siano più piacevoli e sia meglio vederli [nelle sale] anche se non so quando i cinema possano riaprire.

Non c’è dubbio che più continuerà questa (pandemia), più ci saranno dei contenuti [che verranno offerti con una diversa strategia distributiva]”.

Stankey ha ammesso di esser felice di poter far affidamento su HBO Max per la distribuzione di alcuni titoli:

“Amo il fatto che abbiamo questa opzione adesso.”

Ha anche confermato che alcune pellicole Warner passeranno dal cinema alla piattaforma streaming, ma ha suggerito che questo non varrà per i tentpole come Tenet e Wonder Woman 1984:

“Sarei molto sospeso se quello fosse il caso [ma] non sarà il caso [per Tenet]”.

Ricordiamo che lo studio ha deciso di ignorare il moderno playbook di distribuzione che prevede una distribuzione quasi contemporanea a livello mondiale.


La Universal in campo per il film con Tom Cruise girato nello spazio: voci sul budget e sul cachet dell’attore

A maggio abbiamo scoperto che sarebbe stato Doug Liman a dirigere il film nello spazio con protagonista Tom Cruise. Il progetto era stato sviluppato in maniera autonoma dagli studios, con il coinvolgimento di SpaceX di Elon Musk e della NASA, ma oggi apprendiamo di una pedina chiave per la realizzazione del film.
Variety riporta in esclusiva che la Universal Pictures avrebbe infatti deciso di scendere in campo: lo studio, stando al giornale, è entrato in fase di negoziazioni per produrre e distribuire la pellicola che avrà un budget di circa 200 milioni di dollari (se non di più). Cruise dovrebbe invece guadagnare tra i 30 e i 60 milioni di dollari secondo fonti interne.

Liman ha già scritto la prima bozza della sceneggiatura e produrrà la pellicola insieme a Cruise: i due non vedono l’ora di lavorare nuovamente insieme dopo il successo di Edge of Tomorrow e il recente Barry Seal – Una storia americana. Il regista ha diretto anche pellicole come Mrs. & Mrs. Smith e The Bourne Identity.

Si tratta di un progetto molto ambizioso, del quale sappiamo ancora pochissimo: non sono noti né il titolo né i dettagli della trama, quello che è certo è che Cruise e Liman intendono recarsi nello spazio per girare il film con l’aiuto della NASA, che qualche mese fa ha confermato il proprio coinvolgimento spiegando che le riprese si svolgeranno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. SpaceX, verosimilmente, potrebbe essere coinvolta nei trasporti necessari a raggiungere l’ISS.

Il film, lo ricordiamo, non è collegato al franchise di Mission: Impossible (che al momento ha la proprità negli impegni dell’attore) e se verrà realizzato sarà il primo film di finzione narrativa mai girato nello spazio.

Stando a Variety, quando il progetto è stato presentato a vari distributori, ben due colossi dello streaming sarebbero stati esclusi dagli inviti. L’intenzione è di rende il film girato nello spazio un colossale evento cinematografico.


HAMMAMET: STASERA SU SKY CINEMA DUE PIERFRANCESCO FAVINO È BETTINO CRAXI

Arriva in prima visione TV, stasera su Sky Cinema Due, alle 21:15, Hammamet (disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV), il film di Gianni Amelio con protagonista assoluto Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino Craxi. Il film è stato realizzato proprio in occasione del 20° anniversario dalla morte dell'ex segretario del Partito Socialista.

Sono passati vent'anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante: così recita la sinossi di Hammamet, che racconta gli ultimi giorni del politico trascorsi in esilio proprio nella città tunisina, rileggendo le pagine più controverse della recente storia d'Italia per raccontare la caduta, sia umana che politica, di uno dei leader assoluti della Prima Repubblica.

Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L'immaginazione può tradire i fatti "realmente accaduti" ma non la verità. La narrazione ha l'andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall'interno. Protagonista assoluto è Pierfrancesco Favino, premiato con il Nastro d'Argento per la sua interpretazione di Bettino Craxi.


ALITA: BATTLE ANGEL, I FAN NON DEMORDONO: LA BATTAGLIA PER IL SEQUEL È IN TREND VIA SOCIAL

È ormai passato più di un anno dall'uscita nelle sale di Alita: Angelo della Battaglia di Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron, e nonostante tutti i problemi i fan stanno continuando a rilanciare senza sosta l'hashtag #AlitaSequel, cercando di riuscire a far produrre il film.

Comunque potrebbero esserci interessanti novità in arrivo circa il sequel.

Stiamo parlando di Emma Watts e Jim Gianopulos, ex-producer della Fox che credettero molto nel progetto nonostante i problemi che si portò dietro. Entrambi sono ora passati alla Paramount Picture in veste di presidente e CEO, e ciò spinge a credere che potrebbero decidere di riportare in vita l'idea originaria alla base del film diretto da Rodriguez, proseguendo la storia.

Visto che al momento Disney non sembra intenzionata a muoversi sul fronte Alita, la Paramount potrebbe decidere di avanzare un'offerta che non si può rifiutare, acquisendo così i diritti per il fatidico Alita: Fallen Angel. Una mossa non così semplice, soprattutto perché Disney ha dimostrato di poter tranquillamente tenere in cantina per anni dei progetti interessanti per poi riesumarli, come sembra stia accadendo con Tron 3, ma questo cambio di schieramento potrebbe portare novità interessanti.

Solo il tempo ci dirà se potremo ritrovare la determinata guerriera sul grande schermo, ma una cosa è certa: Christoph Waltz è già disposto a tornare.


MAD MAX: FURY ROAD, NUOVI DETTAGLI SULLA "FURIOSA" LITE TRA CHARLIZE THERON E TOM HARDY

Che tra Furiosa e Max non corresse buon sangue s'intuiva già dalle prime immagini del cult di George Miller, ma contrariamente ai loro personaggi alla fine dell'avventura steam-punk tra Charlize Theron e Tom Hardy il rapporto non migliorò. A raccontare il clima teso del set è Dayna Grant, controfigura della Theron in Mad Max: Fury Road.

La stuntwoman ha recentemente approfondito le difficili condizioni in cui l'intero team di attori e tecnici era costretto a lavorare a causa delle tensioni tra i due protagonisti:

"È stato davvero difficile. Fu dura dura perché, ovviamente, ho dovuto passare del tempo con entrambi e nessuno dei due voleva girare scene insieme", ha detto Grant al portale Metro. "Di solito Charlize arrivava sul set e giravano le scene, ma non volevano proprio saperne di lavorare in coppia, così mi assegnò anche alcune scene in cui doveva stare con Tom, così da non lavorarci. Viceversa il sosia di Tom era sempre in coppia con Charlize, quindi in realtà abbiamo lavorato ognuno con il sostituto dell'altro".

Ha poi continuato: "Lo sapevamo fin dall'inizio. Conoscevamo la situazione ed era evidente durante le sequenze di combattimento: c'era molta tensione. Così ci è stato detto cosa stava succedendo e ci raccomandarono di sforzarci affinché funzionasse il più possibile, il ché è stato difficile, perché di solito si è tutti in un grande gruppo e si lavora insieme, mentre noi eravamo un po' separati".

In passato Hardy e Theron avevano già parlato delle loro liti durante le riprese di Fury Road, ma quello della Grant è un punto di vista inedito e che dimensiona anche il disagio dell'intera troupe, che rimase sul set per 120 giorni.

Intanto, i lavori per lo spin-off di Mad Max su Furiosa continuano e, come si vociferava già da un po', Theron non sarà nel cast del prequel, che racconterà la vita della guerriera prima delle vicende narrate nel capitolo del 2010, che ricordiamo ottenne 10 candidature agli Oscar vincendo quelle per miglior trucco, sonoro, scenografia e costumi.


STAR WARS: TAIKA WAITITI AL LAVORO SULLA SCENEGGIATURA DEL PROSSIMO TITOLO LUCASFILM

All'inizio dell'anno, quasi in concomitanza con l'Oscar per Jojo Rabbit, la Disney ha annunciato che Taika Waititi dirigerà uno dei prossimi film del franchise stellare e adesso arrivano le prime notizie dal progetto: il regista ha ufficialmente iniziato la fase di scrittura del nuovo episodio di Star Wars.

La conferma è di prima mano e arriva dallo stesso Waititi, che lo ha annunciato durante un'intervista alla BBC. Al premiato cineasta è stato infatti chiesto dei suoi attuali progetti e una domanda su Star Wars era inevitabile. Quando gli viene chiesto se fosse fosse già al lavoro sul prossimo capitolo ha confermato di aver iniziato la fase di scrittura del film, senza però specificare se sia già passato alla sceneggiatura vera e propria o se stia semplicemente mettendo insieme le idee.

Il progetto si baserà su un copione scritto quattro mani da Waititi e Krysty Wilson-Cairns, co-sceneggiatrice insieme al regista di 1917 Sam Mendes: il film candidato all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale proprio quest'anno.

Attualmente il regista è impegnato in "triangolo cinematografico", di cui fanno parte oltre al franchise stellare anche l'ambizioso Thor: Love and Thunder e il promettente Free Guy con Ryan Reynolds. Ancora incerta è la regia di Waititi per il live-action di Akira, film attesissimo, ma ballerino, della programmazione Warner Bros.


YES, GOD, YES, LA REGISTA ATTACCA LA CHIESA: 'PROGREDITA, MA CONTINUA A REPRIMERE'

Quando giri un film come Yes, God, Yes il messaggio che vuoi mandare è piuttosto chiaro: nel 2020 è ormai ora di dire addio a certi pregiudizi sul sesso e sulla masturbazione, con un'occhio particolare al mondo femminile troppo spesso bistrattato da questo punto di vista.

La Chiesa gioca inevitabilmente un ruolo fondamentale in questioni di questo tipo e, in particolare, nel film stesso: in Yes, God, Yes la protagonista interpretata da Natalia Dyer vive infatti con non poca apprensione la scoperta della sua sessualità in contrapposizione alle regole imposte dal suo modo di vivere l'essere credente.

Su ciò si è espressa nel corso di un'intervista la regista Karen Maine: "Penso siano stati fatti dei passi avanti nel Cattolicesimo. Penso ovviamente che questo papa sia di mentalità più aperta rispetto ai suoi predecessori. Ma anche lui agisce comunque all'interno di quest'istituzione repressiva. Ad esempio, qualche anno fa disse: 'Chi sono io per giudicare i gay?' Ma alle persone omosessuali viene comunque ancora detto che andranno all'inferno, non gli è permesso sposarsi, subiscono tutte queste orribili restrizioni che è la Chiesa ad imporre. Quindi quanto siamo davvero progrediti?" ha spiegato la regista.

Maine ha poi proseguito: "Penso che ci stiamo muovendo nella direzione di un graduale rilassamento di queste cose ridicole che la Chiesa impone ai fedeli, ad esempio il fatto che i preti non possano fare sesso e neanche masturbarsi, il che porta poi a delle conseguenze orribili. Quindi spero ci stiamo muovendo in questa direzione. Solo che lo stiamo facendo molto, molto lentamente". Qui, intanto, trovate il trailer di Yes, God, Yes.
view post Posted: 23/7/2020, 13:53 MovieTown - Cinema

GIVOEDI

23/07/2020



TO THE EXTREME: IN ARRIVO UN BIOPIC SU VANILLA ICE, DAVE FRANCO SARÀ IL PROTAGONISTA

La vita del rapper statunitense Robert Matthew Van Winkle, meglio conosciuto come Vanilla Ice, verrà raccontata in un biopic, intitolato To the Extreme (un chiaro riferimento al titolo dell’album da lui pubblicato nel 1990).

Nel ruolo del protagonista troveremo Dave Franco, che in una recente intervista ha parlato del progetto, rivelando che le atmosfere saranno simili a quelle di The Disaster Artist.

Le persone pensavano che con quel film volessimo prendere in giro Tommy Wiseau, ma più veniva rappresentato in maniera reale, più diventava divertente ed emozionante. È proprio questa l’atmosfera che vogliamo dare a questo progetto.

Per rimanere il più fedele possibile alla storia, è stato ovviamente necessario il coinvolgimento di Vanilla Ice.

Rob è una persona così dolce e intelligente. È stato estremamente utile durante il processo per capire correttamente ogni dettaglio, aggiungendo informazioni che il pubblico non può sapere. Solo parlare con lui mi ha spinto a pensare a tutti i modi in cui dovrò prepararmi per il ruolo.

To the Extreme, scritto da Chris Goodwin in collaborazione con Phillip Van, racconterà la storia dell’artista, da quando per vivere vendeva automobili a Dallas, fino al successo, ottenuto con il singolo ‘Ice Ice Baby’, soffermandosi anche sui molti ostacoli affrontati nel corso della sua carriera
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WONDER WOMAN 1984 – DIANA CORRE TRA LA GENTE NELLA NUOVA FOTO

In rete continuano a trapelare nuove immagini di Wonder Woman 1984, la cui campagna marketing non è ancora ricominciata. Il film sarà presentato all’evento DC FanDome del 22 agosto, dove probabilmente debutterà il nuovo trailer, ma è chiaro che la Warner vuole essere certa di poterlo distribuire in ottobre prima di far ripartire la macchina promozionale.

Nel frattempo, comunque, possiamo vedere uno scatto in cui Diana (Gal Gadot) corre tra la gente a Washington, in pieno giorno. Il libro del cinecomic ha rivelato che l’eroina non ha realmente voltato le spalle all’umanità dopo la morte di Steve Trevor, intervenendo qualora fosse necessario. Resta però da spiegare come sia scomparsa dalla memoria della gente, dato che qui la vediamo entrare in azione sotto gli occhi della folla e della polizia.

Potrete vedere l’immagine qui di seguito, ma prima vi ricordo che l’uscita del cinecomic è prevista per il 2 ottobre negli Stati Uniti, e per lo stesso mese anche in Italia. La speranza, ovviamente, è che non ci siano ulteriori rinvii a causa dell’emergenza Covid-19. Vi terremo aggiornati.

La foto

Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.

Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.


TETRIS: TARON EGERTON PROTAGONISTA DEL FILM SUL FAMOSO VIDEOGAME

Dopo Rocketman, un altro biopic nel futuro di Taron Egerton. Niente musica in questo caso, l’attore sarà protagonista di una pellicola incentrata su uno dei videogame più famosi di tutti i tempi: il Tetris.

Il film, intitolato ovviamente Tetris, sarà diretto da Jon S. Baird. Taron Egerton interpreterà Henk Rogers, imprenditore e progettista di videogiochi. Il film sarà incentrato sulle lunghe battaglie legali da lui combattute per ottenere i diritti di Tetris verso la fine degli anni ’80. Uscito vincitore, Rogers è riuscito ad assicurarsi i diritti di Tetris per il Nintendo Game Boy, riuscendo a far riconoscere i diritti anche all’inventore del gioco, il russo Aleksej Leonidovič Pažitnov, che prima di quel momento non aveva ottenuto compensi.
Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo settembre.

Va sottolineato che è dal 2014 che si parla di un film di fantascienza incentrato su Tetris, sulla scia di Battleship. Questo è progetto totalmente diverso, i due film non hanno niente in comune.


STAGE 13 – EDGAR WRIGHT ALLA REGIA DI UNA GHOST STORY PER AMBLIN

I progetti continuano ad accumularsi sulla scrivania di Edgar Wright, il cui Last Night in Soho è stato rinviato al 23 aprile 2021. Dopo la commedia fantascientifica Set My Heart to Five e il thriller The Chain, ora è il turno di Stage 13, adattamento dell’omonimo racconto di Simon Rich (Saturday Night Live, Miracle Workers, An American Pickle). La notizia è stata riportata da Deadline.

Al centro della storia troviamo il fantasma di un’attrice del cinema muto che infesta l’eponimo studio cinematografico per decenni. Quando un regista in difficoltà incontra lo spettro, i due scoprono un’affinità inattesa e uniscono le forze per lasciare un segno sul mondo. Il racconto è incluso nella raccolta Hits and Misses, che ha vinto il Thurber Prize for American Humor nel 2019: possiamo quindi immaginare che l’approccio sia umoristico, da commedia.

Wright e Rich produrranno il film, occupandosi rispettivamente della regia e della sceneggiatura.

La produzione di Stage 13 sarà curata dalla Complete Fiction di Edgar Wright e Nira Park; da Tim Bevan ed Eric Fellner di Working Title; e dalla Amblin Partners, con il presidente delle produzioni Jeb Brody e il creative executive John Buderwitz a supervisionare il progetto.

Nel frattempo, Edgar Wright è al lavoro sul sopracitato Last Night in Soho, horror psicologico ispirato ad alcuni cult degli anni Sessanta e Settanta come A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg e Repulsion di Roman Polanski. Il cineasta inglese è noto per la Trilogia del Cornetto (ovvero Shaun of the Dead, Hot Fuzz e The World’s End), Scott Pilgrim Vs. the World e Baby Driver.

Non è chiaro se Wright dirigerà prima Set My Heart to Five, The Chain o Stage 13. Vi terremo aggiornati.


CANDYMAN OTTIENE LA CLASSIFICAZIONE RESTRICTED, ECCO LE RAGIONI

FilmRatings.com ha svelato la classificazione ufficiale di Candyman, “sequel spirituale” dell’omonimo horror di Bernard Rose basato sul racconto The Forbidden di Clive Barker.

Com’era prevedibile, la Motion Picture Association of America ha assegnato un rating R (restricted) al film di Nia DaCosta, segno che sarà vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. Queste le giustificazioni:

Classificato “R” per sanguinosa violenza horror e linguaggio, inclusi alcuni riferimenti sessuali.

Nulla di sorprendente, ma fa piacere che l’opera resterà fedele all’intensità e alla brutalità della saga (magari addirittura superandole). Fra l’altro, il sito indica che in alcuni mercati il titolo sarà Say My Name, forse per una scarsa popolarità del franchise.

Staremo a vedere. Intanto, vi ricordo che la produzione è curata da Jordan Peele, e che l’uscita americana è attesa per il 16 ottobre.

La sinossi ufficiale
Fin da quando i residenti possono ricordare, il quartiere popolare Cabrini Green di Chicago è stato terrorizzato dal passaparola di una storia di fantasmi su un killer sovrannaturale con un uncino al posto della mano, evocato da chiunque osi ripetere il suo nome per cinque volte di fronte a uno specchio. Oggi, un decennio dopo l’abbattimento dell’ultima torre Cabrini, l’artista Anthony McCoy (Yahya Abdul-Mateen II) e la sua ragazza, la direttrice di galleria Brianna Cartwright (Teyonah Parris), si trasferiscono in un lussuoso loft a Cabrini, reso irriconoscibile dalla gentrificazione e abitato da millennial che hanno salito la scala sociale.

Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.

Dietro la macchina da presa di questa pellicola troviamo Nia DaCosta, regista di Little Woods. La sceneggiatura è stata scritta da lei stessa insieme a Win Rosenfeld e Jordan Peele, anche produttore.

Oltre a Yahya Abdul Mateen II (Aquaman, Noi, Watchmen), nel cast figurano anche Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits), Colman Domingo (Fear The Walking Dead) e Tony Todd, il Candyman originale.

Candyman, il cui vero nome era Daniel, era il figlio di uno schiavo, brutalmente torturato e ucciso. Secondo la leggenda, per evocare il suo spirito è necessario che una persona guardi la propria immagine riflessa in uno specchio e ripeta il nome “Candyman” per cinque volte.


BLACK ADAM: LA LAVORAZIONE DEL FILM CON DWAYNE JOHNSON RIMANDATA AL 2021?

Ancora una notizia relativa all’impatto del coronavirus sulla produzione hollywoodiana. Stavolta parliamo di Black Adam, il film DC Comics che sarà interpretato da Dwayne “The Rock” Johnson e diretto da Jaume Collet-Serra. Lo spin-off di Shazam sarebbe dovuto entrare in lavorazione quest’estate, ma secondo The Hollywood Reporter non sarebbe più questo il caso. Il sito afferma che le riprese sarebbero state spostate al 2021.

Johnson è ancora impegnato nella lavorazione di Red Notice, action Netflix in cui apparirà accanto a Ryan Reynolds e Gal Gadot. Le riprese avrebbero già dovuto essere concluse, ma ovviamente la pandemia ha scombinato tutti i piani, costringendo Netflix a sospendere tutte le sue produzioni. Dunque l’attore dovrà avere il tempo per finire quel progetto prima di girare Black Adam. Il che, facendo due calcoli, porta The Hollywood Reporter a sostenere quanto appena detto.

Fino a poco tempo fa, Johnson sosteneva ancora che le riprese, inizialmente previste in primavera, si sarebbero comunque svolte entro l’anno. In aprile, l’attore aveva dichiarato:

Abbiamo ancora in programma di girare probabilmente a fine estate, probabilmente verso la fine di agosto o settembre. [Black Adam] è un progetto che mi sta molto a cuore, perciò non vedo l’ora di iniziare.

Di recente, Dwayne Johnson ha rivelato di essere al lavoro sul film addirittura da una decina d’anni. Il progetto parteciperà all’evento DC FanDome, che si terrà online il 22 agosto, dunque forse per allora ne sapremo qualcosa di più. Per ora sappiamo solamente che Noah Centineo è entrato nel cast nei panni di Atom Smasher.


X-MEN: TUTTI I FILM CANCELLATI CHE NON VEDREMO MAI (FORSE)

Con l’acquisizione da parte dei Marvel Studios di tutti i diritti cinematografici sul mondo mutante, l’intera sfera dei fumetti Marvel è ora in mano a Disney, che con l’uscita di New Mutants darà l’addio “ufficiale” alle trame degli X-Men di 20th Century Fox (escludendo Deadpool, sul quale però vige ancora un inquietante silenzio).
E’ probabilissimo quindi nel prossimo futuro un totale reboot degli X-Men ed un inserimento in pompa magna dei mutanti nel Marvel Cinematic Universe. Nel corso degli anni però, fin dal primo X-Men di Bryan Singer (uscito nel 2000), sono moltissimi i progetti che si sono avvicendati accanto a quelli pienamente sviluppati ed arrivati sul grande schermo, alcuni dei quali speravamo fossero solamente in stand-by. Visto il reboot in arrivo, è lecito oggi considerare tali progetti completamente cancellati: ecco quali sono i film sugli X-Men nei quali abbiamo sperato ma che… probabilmente non vedremo mai!

X-MEN ORIGINS: MAGNETO

Dalla trilogia di Bryan Singer inizialmente avrebbero dovuto svilupparsi una serie di film prequel sotto il tag “X-Men Origins“: in effetti, X-Men Origins: Wolverine sarebbe dovuto essere il primo di una serie che sarebbe poi continuato con il racconto stand-alone delle origini di Magneto, il più celebre villain degli X-Men. Il film venne in seguito cancellato (in realtà molto prima dell’accordo fra Disney e Fox) ed alcuni degli elementi pensati per lo stesso finirono in X-Men: First Class, dove vediamo in effetti l’esordio di un giovane Magneto interpretato da Michael Fassbender.

X-MEN/FANTASTICI 4/DAREDEVIL

Nel 2010, un ambizioso progetto voleva portare sullo schermo un mega-crossover con protagonisti gli X-Men, i Fantastici 4, Daredevil e addirittura Deadpool. La trama avrebbe ruotato attorno ad una legge per la registrazione dei superumani, proprio come in Captain America: Civil War, con i vari eroi in posizioni opposte fra loro. Il film è rimasto in stasi per anni, finché l’accordo fra Disney e Fox ha cancellato ogni ultima possibilità produttiva.

X-23

Subito dopo l’esordio di Laura/X-23 in Logan (intepretata dalla giovanissima Dafne Keen), fu lasciato intendere che la giovane erede di Wolverine sarebbe riapparsa in alcune pellicole successive basate sul mondo degli X-Men. In seguito, fu annunciato che Craig Kyle, il creatore di X-23 nei fumetti, si stava occupando dello script di un film stand-alone sul personaggio, che avrebbe tratto ispirazione dall’appena uscito Wonder Woman con protagonista Gal Gadot. Il progetto si è perso nel passaggio degli X-Men da Fox a Disney.

L’UOMO MULTIPLO

James Franco sarebbe dovuto essere l’interprete di Jamie Madrox alias l’Uomo Multiplo, una sorta di “super-mutante” con il potere di “moltiplicarsi” all’infinito (e di riassorbire poi le sue copie insieme a tutte le conoscenze apprese da queste nel frattempo). Dopo un annuncio a fine 2017, del progetto (da ritenere orai con sicurezza cancellato) non si seppe più nulla.

KITTY PRYDE


Nel 2018, venne annunciata una pellicola che avrebbe visto protagonista Kitty Pryde, una degli X-Men più amati e rappresentativi dei fumetti. Tim Miller ne sarebbe stato il regista, mentre Bryan Michael Bendis era stato assunto come showrunner. Dopo tale annuncio però, che fu accolto con clamore dai fan, non si ebbe più alcuna notizia.

GAMBIT

La pellicola sul mutante Gambit, è forse quella la cui cancellazione è arrivata nella fase più avanzata del processo produttivo: il protagonista era già stato scelto (Channing Tatum avrebbe interpretato Remy LeBeau alias Gambit), così come il regista (un nome interessantissimo: Gore Verbinski), mentre lo script era stato del tutto completato. L’abbandono di Verbinski a causa di altri impegni rimandarono l’inizio delle riprese, finché il “solito” accordo Disney-Fox dello scorso anno ha portato ad una cancellazione ufficiale.

X-MEN: FEAR THE BEAST

Esiste uno script completo di un film che avrebbe visto protagonista il mutante Bestia, che insieme a Wolverine avrebbe vissuto un’avventura tesa alla sconfitta di Sinistro, altro storico villain degli X-Men. Il progetto partì da Byron Burton, un assistente di produzione di John Ottman, compositore delle musiche di vari film saga degli X-Men, che scrisse uno script talmente convincente da riuscire a farsi strada fin quasi ad ottenere il via libera il film. Dopo l’accordo fra Disney e Fox, ormai persa ogni speranza, Burton e Ottman (che si era proposto in veste di regista) decisero di pubblicare online lo script, ad oggi rinvenibile nel web.

Deadpool 3

Citiamo da ultimo X-Force, film non ancora del tutto esplicitamente cancellato ma la cui realizzazione appare ormai quantomeno improbabile. L’idea del film nasceva addirittura nel 2013, con Lauren Shuler Donner e Matthew Vaughn in veste di produttori; il progetto fu posticipato più volte, finché l’uscita di Deadpool 2, nel Maggio del 2018, portò all’esordio di una versione embrionale della X-Force che si sarebbe poi potuta guadagnare un film in solitaria. Come molti altri però il progetto fu messo in stasi in attesa della risoluzione dell’accordo fra Fox e Disney, e ad oggi sembrerebbe da considerare ormai cancellato.


Doctor Sleep, Mike Flanagan sulla scena che ha fatto impazzire gli addetti agli effetti visivi

Mike Flanagan ha parlato su Twitter di una sequenza che si è rivelata piuttosto ostica durante la lavorazione di Doctor Sleep.
Il regista ha risposto al commento di un utente che gli aveva scritto:

Quando hai visto la versione completa della proiezione astrale in Doctor Sleep, che reazione hai avuto? Erano anni che non vedevo una scena tanto mozzafiato.

La risposta di Flanagan è stata la seguente:

Grazie per le tue parole… ho fatto impazzire gli addetti agli effetti visivi visto che continuavo a chiedere modifiche. Hanno elaborato dozzine su dozzine di versioni. Alla fine quella scena è stata l’ultimissima a essere ultimata, è stata ritoccata fino all’ultimo secondo. Ne è valsa la pena però, adoro quella scena.

Ha poi ammesso di aver provato emozioni contrastanti al cinema:

Devo aggiungere che vedere questa scena in IMAX è stato uno dei punti più alti della mia carriera…controbilanciato dalla sala quasi vuota, uno dei momenti più struggenti. È stato un fine settimana davvero bizzarro.

“Doctor Sleep” è interpretato da Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance, da Rebecca Ferguson In quello di Rose the Hat, e da Kyliegh Curran, al suo debutto in un lungometraggio, nel ruolo di Abra. Il cast principale include anche Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff Curtis.

Trevor Macy e Jon Berg sono i produttori del film, mentre Roy Lee, Scott Lumpkin, Akiva Goldsman e Kevin McCormick ne sono i produttori esecutivi.

Il team creativo di Flanagan che ha lavorato dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia Michael Fimognari (“The Haunting of Hill House”), dagli scenografi Maher Ahmad (“Duri si diventa”) ed Elizabeth Boller (“Terrore del silenzio”), e dalla costumista Terry Anderson (“Nella tana dei lupi”). La colonna sonora è opera dei The Newton Brothers (“The Haunting of Hill House”).




James Gunn e il suo ricordo di Stan Lee: “Lo adoravo. Ho un groppo alla gola ogni volta che vedo queste foto”

Dopo più di un anno dalla sua scomparsa, Stan Lee continua a far sentire la sua mancanza e a richiamare piacevoli ricordi nelle persone che lo hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di poterci lavorare insieme: è il caso di James Gunn che ha da poco condiviso un dolce ricordo su Twitter:

https://twitter.com/nico_villasana/status/...oto%2F439095%2F

James, in risposta ad un utente che ha postato una foto di Stan Lee mentre girava il cammeo in Doctor Strange chiedendo se di conseguenza il regista fosse coinvolto in qualche modo nella produzione, ha spiegato:

Stan stava invecchiando e poteva venire sul set ad Atlanta solo per alcuni giorni, così, sia io che altri fortunati registi, abbiamo girato tutti i cammei lo stesso giorno. Lo adoravo. Ho un groppo alla gola ogni volta che vedo queste foto – è stato uno dei miei giorni preferiti in assoluto.


Comic-Con@Home: stasera il panel di New Mutants, per Bill Sienkiewicz sarà un evento imperdibile

Come abbiamo scoperto pochi giorni fa, stasera al Comic-Con@Home si terrà una conferenza tutta dedicata a New Mutants, il film di Josh Boon che ha avuto una storia piuttosto turbolenta a causa dei continui rinvii.
A’appuntamento è fissato a stasera alle 23:00 in compagnia dei protagonisti del film Anya Taylor Joy, Maisie Williams, Henry Zaga, Blu Hunt, Charlie Heaton e del regista Josh Boone.

Il panel sarà disponibile su Youtube e ve lo segnaleremo non appena online. Intanto, l’artista Bill Sienkiewicz – noto per aver collaborato ad alcuni dei volumi Marvel più iconici della saga dei Nuovi Mutanti come ad esempio La saga del Demone Orso – ha preannunciato su Twitter che si tratterà di un “panel che non potete perdervi“.

Ci saranno annunci particolari (e magari un nuovo trailer)? Lo scopriremo tra poche ore.

Nelle ultime ore è circolato online un presunto spot con l’annuncio dell’arrivo del film su Disney+, ma un rappresentante della major ha smentito tutto, così come il regista Josh Boone.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

I 20th Century Fox Studios hanno sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Yahya Abdul-Mateen II su Matrix 4 e sull’essere diventato fonte di ispirazione per la comunità musulmana

Il nome di Yahya Abdul-Mateen II è oramai sulla cresta dell’onda e, dopo grandi ruoli in prodotti di successo come Watchmen, Aquaman e Candyman, è pronto ad affiancare Keanu Reeves in Matrix 4, la cui produzione sembra essere pronta a ripartire.
L’attore si è aperto in un’intervista con GQ parlando dell’emozione del recitare accanto a Keanu Reeves e dell’essere diventato un punto di riferimento per la comunità musulmana, mantenendo il suo nome anche in ambito artistico:

Ho dato di matto circa una settimana fa. Me ne stavo per i fatti miei, rilassandomi, e di colpo ho realizzato “Oh, ca**o, sono in Matrix!”. Non posso dire molto a riguardo ma è un film davvero importante e tocca temi che dovrebbero essere discussi dalle persone nel 2020,2021, 2022. Keanu e io siamo usciti ogni tanto e lui è così elettrizzato a riguardo – prendo un sacco di energia da lui. […]

Il mio nome non è proprio il classico che sceglieresti così, dal nulla – Yahya Abdul-Mateen II non è di certo John Wayne, non è di certo il nome del tizio più pagato in ogni film o su ogni locandina. Penso che sia per questo che è così d’ispirazione per le persone. Ricevo molti messaggi del genere che mi ringraziano per dare rappresentanza alla comunità musulmana, molti pensavano di cambiare il proprio nome ma ora si sono ricreduti.

Per molti attori e artisti in tutto il mondo, l’America è la destinazione finale. Quindi, essere io stesso il nome in cima alla lista dei più pagati per Candyman, il mio nome scritto a caratteri cubitali per Aquaman, e ora accanto a Keanu Revves per una grande produzione come Matrix, è qualcosa di veramente colossale.

Sentirmi riconosciuto, cavarmela da solo, andare nei programmi e sentir dire il mio nome per intero… è di grande ispirazione per molti.


Birds of Prey: Jurnee Smollett-Bell tornerebbe volentieri nei panni di Black Canary in futuro

In Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn facciamo la conoscenza di molti personaggi del mondo DC, tra cui anche Black Canary, interpretata nel lungometraggio da Jurnee Smollett-Bell.

Nonostante non sia chiara quale sarà la strada che la DC percorrerà con questi nuovi personaggi, Jurnee Smollett-Bell, parlando con Entertainment Weekly in una recente intervista, ha dichiarato che tornerebbe volentieri a vestire i panni del personaggio in futuro:

Non è un segreto il fatto che mi sia piaciuto interpretare Black Canary, sono stata onorata di poter vestire quei panni. Lo rifarei assolutamente se ne avessi la possibilità.

Il film è arrivato al cinema il 6 febbraio.

Ecco la sinossi:

Avete mai sentito la storia della poliziotta, dell’uccello canterino, della psicopatica e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo lei sa fare. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per sconfiggere Roman.

I protagonisti oltre a Harley Quinn (Margot Robbie), sono Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead), l’investigatrice Renee Montoya (Rosie Perez), Batgirl/Cassandra Cain (Ella Jay Basco), Maschera Nera (Ewan McGregor) e Victor Zsasz (Chris Messina).

Alla regia Cathy Yan, prima regista asio-americana a dirigere un cinecomic.


Olivia Newman dirigerà l’adattamento cinematografico dell’acclamato thriller “La ragazza della palude”

THR riporta che Olivia Newman (Il primo match, Chigago Fire) dirigerà presto l’adattamento dell’acclamato best seller di Delia Owen “La ragazza della palude” per la Sony Pictures.
La storia ruota attorno a Kya, una giovane abbandonata dalla sua famiglia e costretta a crescere da sola in una palude poco fuori da una cittadina della Carolina del Nord. Dopo anni e dopo la fama data dal suo libro da poco pubblicato proprio sulla palude in cui è cresciuta, viene accusata dell’omicidio del suo ex, il classico ragazzo d’oro della cittadina locale. La ragazza della palude è descritto come “un racconto insieme di crescita e un appassionante thriller che esplora la narrazione su due linee temporali”.

Il libro, promosso da Reese Witherspoon a settembre 2018 come il suo libro del mese, ha da subito scalato le classifiche rientrando presto nella lista dei best seller del New York Times, con 7 milioni di copie vendute nel mondo.

La Whiterspoon sarà anche produttrice con la sua compagnia Hello Sunshine, mentre la sceneggiatura sarà scritta da Lucy Alibar, candidata al Premio Oscar per il suo lavoro per Re della terra selvaggia (2012).

Qui di seguito la trama:

A Barkley Cove, un tranquillo villaggio di pescatori, circolano strane voci sulla Ragazza della palude. Dall’età di sei anni Kya si aggira completamente sola tra canali e canneti, con qualche straccio addosso e a piedi nudi. Ha al suo attivo un solo giorno di scuola, ma la palude e le sue creature per lei non hanno segreti: la nutrono, la cullano, la proteggono, sono maestre e compagne di giochi. Kya impara a decifrare i segni della natura prima ancora di saper leggere un libro: nella sua assoluta solitudine sembra bastare a se stessa. Ma la sua bellezza non tarda a sbocciare: insolita, selvatica, sfuggente accende il desiderio nei ragazzi del paese. Kya scopre l’amore, la sua dolcezza e le sue trappole. Quando negli acquitrini riaffiora il corpo senza vita di Chase Andrews, gli occhi di tutti puntano su di lei, la misteriosa ragazza dimenticata: i mormorii diventano subito accuse, i sospetti incrollabili certezze. Il processo, fuori e dentro al tribunale, trascina la vicenda verso il suo imprevedibile e folgorante epilogo. “La ragazza della palude” è il romanzo commovente di un’infanzia segnata dall’abbandono e di una natura che si rivela madre, non matrigna. Ma è anche la storia di una violazione e di un segreto gelosamente custodito, che mette in discussione i confini tra la verità e la menzogna, il bene e il male.


La Casa del Diavolo: Rob Zombie pubblica delle foto dal backstage per il 15° anniversario del film

In occasione del 15 anniversario dall’uscita nelle sale di La Casa del Diavolo, il registra Rob Zombie ha voluto pubblicare sul suo profilo Instagram degli scatti dal backstage (fatti con una Polaroid) che ritraggono i protagonisti della pellicola.
Li potete vedere tutti qua sotto:

www.instagram.com/p/CC8htw1JJFz/?utm_source=ig_embed

Il film è arrivato nelle sale nel 2005 per la regia di Rob Zombie. Del cast facevano parte Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie e William Forsythe.

Qua sotto la sinossi ufficiale di La Casa del Diavolo:

La casa dei mille corpi è assediata. La polizia del Texas ha circondato il luogo dei massacri e intende stanare la famiglia Firefly. Dopo un sanguinoso scontro a fuoco, due membri della famiglia, Otis e Baby, riescono a fuggire e si ricongiungono con il folle Capitan Spaulding. Il diabolico trio vaga senza meta, lasciando sulla strada una scia di morte e distruzione. Sulle loro tracce si gettano lo sceriffo Wydell e due cacciatori di taglie senza scrupoli: la caccia sarà spietata e non saranno fatti prigionieri.

Ricordiamo inoltre che lo scorso anno è approdato nelle sale il sequel del film, ovvero 3 From Hell.


Il Gladiatore: la colonna sonora di Hans Zimmer ha ottenuto il Disco di Platino

L’iconica colonna sonora di Il Gladiatore composta da Hans Zimmer ha ottenuto ufficialmente il Disco di Platino. Lo stesso compositore lo ha annunciato con uno scatto postato sulla sua pagina Facebook.

www.facebook.com/hanszimmer/photos...6924128/?type=3

Il Cavaliere Oscuro, Star Wars e Godzilla: ecco i nuovi poster targati Mondo

La nuova edizione del Comic-Con di San Diego sarà molto diversa dal solito. Tuttavia la Mondo rimane ancora in pista con il suo personale Comic-Con. E proprio in queste ore ha diffuso in rete i nuovi poster artistici dedicati a film come Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, Star Wars e Godzilla vs Mechagodzilla.
Il primo (con una variant) è firmato dall’artista Oliver Barrett. Quello di Star Wars (con una variant) intitolato “The Ways of the Force” è invece firmato da Martin Ansin. Il terzo è opera invece dell’artista Attack Peter.


Mondo-Comic-Con-2020-day-one

Illuminati: un progetto in arrivo nel MCU?

Gli Illuminati sono un gruppo di personaggi della Marvel Comics creati da Brian Michael Bendis (testi) e Steve McNiven (disegni) e apparsi per la prima volta in “New Avengers #7” del 2005. Il gruppo è formato da alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra, come Iron Man, Charles Xavier, Namor il Sub Mariner, Freccia Nera, Doctor Strange e Mister Fantastic.

Gli Illuminati non sono stati determinanti solo in saghe come “Planet Hulk” (è stata loro la decisione di esiliare Hulk nello spazio), ma hanno anche interferito in una serie di altri grandi eventi (ad esempio, il loro ruolo è stato essenziale all’interno delle vicende narrate in “Civil War”). Per contrastarli, venne anche ideata una loro versione malvagia, nota come Cabala, e composta da personaggi quali Norman Osborn, Dottor Destino e Loki.

Adesso, come riportato da The Illuminerdi, sembra che i Marvel Studios abbiamo intenzione di realizzare un film dedicato proprio al gruppo di eroi. Come apprendiamo dalla fonte, pare sia stata una lista relativa ai casting a rivelare le intenzioni della Casa delle Idee circa l’ingresso nell’Universo Cinematografico dei personaggi creati da Bendis.

Al momento non sappiamo se il progetto in questione sarà un film per il grande schermo o una serie tv destinata a Disney+. In attesa di maggiori dettagli (qualora la notizia dovesse essere confermata), è interessante notare come un progetto del genere potrebbe riunire alcuni dei personaggi più amati del MCU ad eccezione di Iron Man (morto alla fine di Avengers: Endgame). Al di là della direzione che Kevin Feige e lo studio decideranno di intraprendere, un progetto legato agli Illuminati ha comunque un vastissimo potenziale.


Sputnik: il buon trailer del film russo che sembra Alien (non nello spazio ma sulla Terra)

Non c'è un reale mercato di film russi in Italia, ma Sputnik prima o poi potrebbe essere reso disponibile su qualche piattaforma streaming. È un titolo di science-fiction che somiglia molto ad Alien.

Sputnik: il buon trailer del film russo che sembra Alien (non nello spazio ma sulla Terra)

Siamo in Russia, anzi nell'Unione Sovietica e dunque in un periodo di piena Guerra Fredda. Al centro spaziale si stanno seguendo le operazioni di una missione con degli uomini in orbita. Qualcosa va storto e ritornare sulla Terra è soltanto un astronauta, perché il resto del team non è sopravvissuto. L'uomo rientrato mostra qualche problema di cui non si riesce a identificare la natura e per aiutarlo i militari convocano una dottoressa, una psicologa che deve valutare il suo stato mentale. Non si tarderà molto a scoprire che il problema non è nella sua psiche, ma fisicamente dentro il suo corpo.

Sputnik è il titolo del fim russo che offre qualche reminiscenza con quel capolavoro del 1979 di Ridley Scott che è Alien. Con Alien si restava all'interno dell'astronave Nostromo, in Sputnik l'ambientazione è il centro spaziale militare ma le atmosfere vogliono essere proprio quello di un film di fantascienza che si tinge di fantasy horror. Oltre alla creatura extraterrestre che porta scompiglio sanguinolento. Sputnik non è soltanto il nome, come sappiamo, del primo satellite artificiale della storia dell'astronautica inviato nello spazio nel lontano 1957. È anche la parola russa che letteralmente significa "compagno di viaggio".

Il film, diretto dall'esordiente Egor Abramenko e interpretato da Oksana Akinshina, Pyotr Fyodorov e Fyodor Bondarchuk, è stato reso disponibile alla visione lo scorso aprile su tre piattaforme di noleggio streaming che operano in Russia e ha superato in soli due mesi il milione di visualizzazioni, diventando il film più visto online degli ultimi due anni dagli spettatori russi.

Qui sotto il trailer di Sputnik, in russo con sottotitoli in inglese.






Cosa sarà è il nuovo titolo del film di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart

In precedenza l'opera quarta da regista del livornese, si intitolava Andrà tutto bene. Bruni spiega perché il film, che debutterà al cinema in autunno, ha cambiato titolo.

Cosa sarà è il nuovo titolo del film di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart

Il nuovo film da regista di Francesco Bruni, fino ad ora noto come Andrà tutto bene, ha ora un nuovo titolo: l'opera quarta del livornese, prodotta da Palomar e Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video, arriverà nelle sale italiane in autunno col titolo di Cosa sarà.
Così Francesco Bruni commenta la decisione di cambiare il titolo del film:

“Sono felice di poter annunciare il nuovo titolo del nostro film. Quello scelto in precedenza - più di un anno fa - se al principio sembrava profetico (poiché quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo - ironia della sorte - ha finito per risultare fuorviante, soprattutto perché il nostro film non parla affatto - colgo l’occasione per precisarlo - della pandemia che ha colpito il mondo intero in questi ultimi mesi. Questo nuovo titolo mi sembra esprimere molto bene l’incertezza in cui vive il protagonista e in cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai. Ringrazio anche Palomar e Vision che hanno subito condiviso questa sensazione e questa scelta.”

Protagonista di Cosa sarà è Kim Rossi Stuart, al cui fianco recitano Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni, Fotinì Peluso, Tancredi Galli e Nicola Nocella.
Questa è la sinossi ufficiale del film, che arriverà nei cinema con Vision Distribution:

La vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza.
Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.


47 metri Uncaged, una clip esclusiva con un tuffo spettacolare

Prima che le protagoniste di 47 metri Uncaged affrontino gli squali, sfidano le proprie paure con un tuffo coraggioso in questa clip in italiano.

47 metri Uncaged, una clip esclusiva con un tuffo spettacolare

Possiamo mostrarvi una clip esclusiva in italiano di 47 metri: Uncaged, il sequel di 47 metri: nella sequenza facciamo la conoscenza di Mia e Sasha, le sorelle adottive protagoniste del film, incerte fino all'ultimo sul seguire le altre due amiche in un tuffo piuttosto coraggioso. Non saranno di certo però i tuffi a rendere movimentata la gita in barca proposta dal padre delle due, per aiutarle a rafforzare il loro legame. Nelle immersioni scopriranno infatti una sommersa città Maya popolata da squali che non vedono l'ora di banchettare con le malcapitate curiose...

Per 47 metri Uncaged torna alla regia Johannes Roberts, che tre anni fa ha tenuto a battesimo il primo capitolo 47 metri con un buon riscontro di pubblico, incassando 62 milioni di dollari nel mondo, a fronte di un budget di poco più di 5. Il sequel confermerà la forza claustrofobica del prototipo? Nell'attesa di un responso, potete confrontare le vostre prodezze nell'arte del tuffo con quelle delle nostre protagoniste.


47 Metri: Uncaged Clip Italiana Ufficiale in Esclusiva del Film - HD



Gretel e Hansel è il primo horror in arrivo al cinema dopo la pandemia: ecco il trailer italiano in anteprima esclusiva

Diretto da Oz Perkins, Gretel e Hansel è una rivisitazione in chiave horror ispirata alla famosa fiaba dei fratelli Grimm. Il film arriva nei cinema italiani il 19 agosto prossimo. Ecco intanto il trailer italiano del film, che vi mostriamo in anteprima esclusiva.

Gretel e Hansel è il primo horror in arrivo al cinema dopo la pandemia: ecco il trailer italiano in anteprima esclusiva

Estate e horror da molti anni è un connubio felice per il pubblico delle sale cinematografiche.
Il fresco della sala unito ai brividi di terrore ha portato sollievo a chi nei mesi estivi cercava un diversivo dalle attività all'aperto. È vero però che questo 2020 ci ha catapultato in uno scenario di orrore reale, dal quale ora abbiamo messo un piede fuori e stiamo vedendo un po' di luce. Non bisogna però allentare l'attenzione sulle cautele, come ben sa chi è andato al cinema in una delle sale recentemente riaperte. Dunque, con mascherina al seguito, si può finalmente tornare a quei rassicuranti brividi di terrore dei film horror estivi.
Il primo ad affacciarsi è Gretel e Hansel, la cui data di uscita è fissata al 19 agosto.

Come suggerisce il titolo con i nomi invertiti, non si tratta di una rilettura classica della fiaba dei fratelli Grimm. Il film, diretto dal regista Oz Perkins (figlio di Anthony, il Norman Bates di Psycho), è una rivisitazione in cui i due protagonisti non sono bambini coetanei, ma una sedicenne in cerca di cibo e lavoro che porta con sé il fratellino di otto anni. L'ambientazione è quella della Germania medievale dove la malvagità sembra essere tutta concentrata in quel bosco, nei pressi dell'abitazione "fiabesca" di una donna anziana che dà loro ospitalità.
La Sophia Lillis che abbiamo visto in IT interpreta Gretel, Hansel è il giovane attore Sammy Leakey, mentre la strega ha il volto di Alice Krige. A distribuire il film nelle sale italiane è Midnight Factory, l'etichetta horror di Koch Media.

Qui sotto, in anteprima esclusiva, il trailer italiano di Gretel e Hansel.


www.comingsoon.it/film/gretel-e-ha...ideo/?vid=34250

Citizen Penn, il documentario dedicato all’attore Sean Penn racconterà anche il suo impegno contro il Covid-19

Sean Penn sarà al centro di un documentario dedicato alla sua attività benefica a Haiti, Citizen Penn, che includerà anche delle immagini dell’impegno dell’attore nei test per il coronavirus.

Citizen Penn, il documentario dedicato all’attore Sean Penn racconterà anche il suo impegno contro il Covid-19

Citizen Penn è un documentario in corso di realizzazione originariamente ideato per raccontare l’impegno benefico come volontario a Haiti dell’attore Sean Penn. Vista l’epidemia, il film presenterà anche delle immagini sul suo lavoro lodevole per aumentare l’accesso ai test per il Covid-19 dei suoi connazionali, proprio nel momento in cui lo stesso presidente Trump non lo riteneva prioritario per il paese.

Nei mesi scorsi Don Hardy e Shawn Dailey, regista e produttore, hanno seguito il lavoro di Penn nell’associazione no profit CORE, impegnata nell’offrire test gratis per il Covid-19 nei quartieri meno abbienti di città americane come New York, Chicago, Los Angelea, Oakland, New Orleans, ma anche nelle riserve della Navajo Nation. Iniziativa nata dopo il fallimento della sanità americana nel proporre i test ai suoi cittadini, contribuendo alla diffusione del virus, ancora senza controllo a distanza di mesi.

Le immagini verranno montante nei titoli di coda del documentario Citizen Penn, insieme a una canzone originale, Eden: To Find Love, scritta da Linda Perry ed eseguita addirittura da Bono in persona. Citizen Penn originariamente avrebbe dovuto esordire in anteprima al Tribeca Film Festival lo scorso aprile, evento naturalmente cancellato per la pandemia. “Abbiamo approfittato dell’ulteriore tempo a disposizione”, ha detto il regista Don Hardy, “il che ci ha permesso di mostrare il modo in cui Sean e la sua organizzazione si sono organizzati per i test del Covid”.

Il cuore del documentario rimane però il racconto dell’intervento dell’attore dopo il terribile terremoto del 2010 a Haiti che provocò la morte di 250 mila persone.


The Prom di Ryan Murphy con Meryl Streep riprende la lavorazione e altri ci provano

Oggi torna sul set a Los Angeles, in piena pandemia, il film di Ryan Murphy per Netflix The Prom. Nel cast Meryl Streep, James Corden e Nicole Kidman. Completato il nuovo film di Adam Sandler mentre altri si provano a ripartire.

The Prom di Ryan Murphy con Meryl Streep riprende la lavorazione e altri ci provano

Nonostante la pandemia ancora rampante negli States, a Hollywood si comincia a tornare sul set. Oggi è ripresa la lavorazione del musical The Prom, diretto da Ryan Murphy per Netflix e con un cast che comprende Meryl Streep, Nicole Kidman, James Corden e Ariana Grande. Le riprese si svolgeranno ai Raleigh Studios di Hollywood.

Tra i film che Netlix ha riportato sul set c'è anche la commedia di Adam Sandler Hubie Halloween, che ha addirittura completato le riprese a luglio. In questo caso però si trattava di poche riprese aggiuntive, mentre The Prom resterà più giorni in lavorazione e le misure di sicurezza e prevenzione per non mettere a rischio il cast e la troupe sono moltissime. Secondo una fonte interna, Netflix sta mettendo alla prova i suoi protocolli col film di Murphy per usarli anche in futuro.

Il prossimo film di cui il colosso dello streaming dovrebbe riprendere la lavorazione è Red Notice, con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds. Si parla di fine agosto in questo caso. L'action si girava ad Atlanta, in Georgia, prima che la produzione venisse interrotta a metà marzo. Servono ancora 60 giorni di riprese per cui è probabile che cast e troupe verranno isolati in quarantena per tutta la durata.

Sono molte le produzioni che stanno per ripartire in America, o quanto meno ci provano. Tra queste Songbird, il thriller prodotto da Michael Bay con Demi Moore, che nelle ultime settimane ha ripreso la lavorazione a Los Angeles e dintorni. Sono comunque ancora molte le cose da decidere per la sicurezza delle riprese in questo particolare momento: la presenza dei cosiddetti Covid-19 manager, il tipo di test e la frequenza con cui applicarlo, un massimo di 10 ore di lavoro al giorno e il compenso in caso di malattia (non è ancora deciso se eventuali ammalati per il virus tra i membri di una troupe vengano ugualmente pagati).


STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER, UNA TEORIA SPIEGA L’ASPETTO FISICO DI SNOKE

Una possibile spiegazione dell'aspetto fisico di Snoke, a cui allude Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, si troverebbe nel vecchio Expanded Universe, oggi ufficialmente apocrifo all'interno del canone del franchise.

L'Episodio IX non offre una spiegazione precisa della deformità di Snoke, ma suggerisce, tramite una battuta ("Mio caro ragazzo, io ho creato Snoke") e un'inquadratura contenente diverse varianti del personaggio in vasche di clonazione, che si tratti di un clone di Palpatine. L'Imperatore ha usato lo stesso stratagemma proprio nell'Expanded Universe, per l'esattezza nella serie a fumetti Dark Empire, dove viene svelato che la deformità fisica è inevitabile per i suoi cloni a causa del loro legame con il Lato Oscuro: dato che sono forme di vita artificiali, gli effetti nefasti dei poteri da Sith hanno effetti ancora più pronunciati, tra cui un invecchiamento accelerato.

Come spiegato da Screen Rant, questa spiegazione non è attualmente presente nei materiali ufficiali legati al film, ma è quella più plausibile alla luce di ciò che abbiamo visto sullo schermo, poiché Palpatine sostiene di aver manipolato Ben Solo fin dall'inizio, tramite la figura di Snoke e allucinazioni uditive di Darth Vader. Il romanzo basato sul film svela invece che uno dei cloni è il padre di Rey, mentre il corpo di un altro è stato usato per resuscitare l'Imperatore, il che spiega il suo aspetto ancora più decrepito.

Il ritorno in scena di Palpatine e il suo rapporto di parentela con Rey sono stati due degli elementi più discussi di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, nonostante la grande popolarità dello storico villain. La polemica è aumentata di recente dopo voci non confermate sulla sua inclusione tardiva nel film, il cui antagonista doveva inizialmente essere qualcun altro (forse Matt Smith, la cui presenza nel lungometraggio fu annunciata nelle prime fasi della produzione, salvo poi essere smentita dall'attore stesso), e su presunti attriti creativi legati alla lavorazione più rapida del solito, dovuta a una data d'uscita prefissata che non era possibile modificare. Difficilmente ne sapremo di più al momento, anche a causa di vari accordi di riservatezza abitualmente firmati da chi partecipa a progetti di questa portata. Quanto ai prossimi film, dovrebbero uscire a partire dal 2022, e raccontare storie senza legami espliciti con la Skywalker Saga.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER: "IL SUPERMAN DI HENRY CAVILL RAGGIUNGERÀ L'APICE NELLO SNYDER CUT"

Zack Snyder ha anticipato che nella sua versione di Justice League, il famigerato Snyder Cut, in arrivo su HBO Max nel 2021, il Superman di Henry Cavill raggiungerà l'apice.

Il viaggio di Henry Cavill nei panni di Superman ha preso il via nel 2013 con L'uomo d'acciaio dove abbiamo assistito al suo esordio come supereroe. Il film ha umanizzato Superman in un modo mai visto prima nei film, tutta farina del sacco di Zack Snyder come ha spiegato lui stesso nel corso di un'intervista con Beyond the Trailer:

"Adoro l'idea di Superman in cammino. Mi piace che l'eroe debba riconciliarsi con la sua moralità, ritrovare il suo posto sulla Terra, risolvere la situazione sentimentale con Lois Lane e come questa influisce sulla sua natura. Quando vedo che Superman deve fare i conti con tutto questo mi viene da pensare 'Wow, se io fossi Superman...' Superman è un personaggio astratto, nei suoi poteri e in ciò di cui è capace. Quando si riesce a riportare sulla Terra ci sembra più vicino, e forse anche più interessante. Rispetto il suo codice morale, e credo che il suo posto sia sulla vetta della piramide del mondo dei supereroi DC. Alla fine deve conquistare la vetta."

Il regista della versione estesa di Justice League ha ammesso che il suo progetto è stato fin dall'inizio raggiungere l'apice dopo la morte in Batman v Superman: Dawn of Justice e ha anticipato come esplorerà questa idea:

"Ho sempre sentito che questo era ciò che stavo facendo. Adesso con il tema della resurrezione, chi è Superman? Quando tocchi l'eternità, è come se facessi ritorno dalla tomba. Come è cambiato il personaggio dopo questa esperienza?"


BLACK WIDOW: L’INTERA TRAMA E LE DUE SCENE POST-CREDITS SVELATE IN UN LEAK SU REDDIT?

Un nuovo leak su Reddit conterrebbe l'intera trama dell'atteso film Black Widow, incluse le due scene post-credits. Non è la prima volta che succede e, come riportato dal sito BGR, la cosa potrebbe essere riconducibile alla recente decisione di Marvel e Disney di mostrare il film al reparto marketing, in vista di una nuova campagna pubblicitaria per il lungometraggio che al momento è previsto per il mese di novembre nelle sale americane.

Il leak non differisce troppo da quelli precedenti, salvo alcuni dettagli aggiuntivi, il che suggerisce che la persona che ha scritto il post abbia avuto accesso al film o usato la propria immaginazione per colmare i vuoti presenti negli altri riassunti della trama. In particolare, le due scene post-credits coincidono con quanto appreso nei mesi scorsi, e una delle due contiene il primo grande colpo di scena della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Attenzione spoiler , da questo punto in poi la lettura è sconsigliata a chi non vuole sapere nulla, qualora questi dettagli fossero veritieri.

Stando al leak su Reddit, il mid-credits, ambientato poco dopo il finale del film, svela che "Thunderbolt" Ross (William Hurt) si sta servendo di Yelena Belova (Florence Pugh) e Taskmaster, e intende continuare a farlo. Questo confermerebbe quanto ipotizzato qualche mese fa, ovvero che Ross starebbe cercando di creare una squadra tutta sua, presumibilmente l'equivalente cinematografico dei Thunderbolts, il cui leader nei fumetti, Helmut Zemo, tornerà prossimamente in The Falcon and the Winter Soldier.

Il post-credits sarebbe invece ambientato nel presente, dopo gli eventi di Avengers: Endgame, con un cameo di Jeremy Renner nei panni di Clint Barton, che visita la tomba di Natasha Romanoff. Il suo sarebbe uno di tre camei di altri Avengers nel lungometraggio, e l'unico in forma fisica: gli altri due - una voce narrante di Tony Stark (Robert Downey Jr.) nel prologo e una telefonata con Falcon (Anthony Mackie) all'inizio del film - sono solo audio, stando al leak. Rimane da vedere se sarà effettivamente così, ragion per cui attendiamo notizie sul mantenimento o meno dell'uscita autunnale di Black Widow.


GUERRE STELLARI: AL PACINO RIFIUTÒ IL RUOLO DI HAN SOLO PERCHÉ NON AVEVA CAPITO LA SCENEGGIATURA

La star Al Pacino ha rifiutato il ruolo di Han Solo in Guerre stellari, rinunciando a 20 milioni di dollari, perché non aveva capito la sceneggiatura della pellicola fantascientifica partorita dalla mente di George Lucas.

A rivelare la storia è stato lo stesso Al Pacino nel corso di un'intervista del 2013: l'attore ha spiegato che prima di Harrison Ford il ruolo di Han Solo era stato offerto a lui: "Era praticamente mio, ma non ho capito la sceneggiatura".

Di fatto Al Pacino ha una lunga storia di rifiuti, ha detto no a ruoli ad Apocalypse Now e Pretty Woman finiti poi a Marlon Brando e Richard Gere, quindi la sua rinuncia in Star Wars non stupisce più di tanto. Il divo non era il solo ad avere difficoltà con la saga galattica, in molti hanno espresso perplessità costringendo George Lucas a investire i propri capitali per realizzare Guerre stellari. Decisione ripagata con incassi stratosferici e una fama stellare che ha permesso a Lucas di fondare il proprio studio, Lucasfilm.

Guerre stellari: Mark Hamill spiega perché una scena eliminata è la chiave per capire Luke Skywalker

Quanto a Harrison Ford, la fama nel ruolo di Han Solo ha lanciato la sua carriera e gli ha permesso di incassare milioni di dollari che sarebbero potuti finire nelle tasche di Al Pacino se la storia fosse andata diversamente.


SCREAM 5: CRIMINI BRUTALI E NUOVI PERSONAGGI NELLE ANTICIPAZIONI DEL PLOT

Le prime anticipazioni diffuse in rete sul plot di Scream 5 indicherebbero la presenza di crimini brutali e nuovi personaggi nell'atteso horror seriale nato dalla mente di Wes Craven.

I fan fremono per il ritorno del popolare franchise a dieci anni di distanza dall'ultimo capitolo. A quanto sappiamo finora, Scream 5 sarà prodotto da Spyglass Entertainment, con i registi di Ready or Not directors Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett pronti a intervenire dietro la macchina da presa. Nuovi dettagli sul plot trapelano grazie allo Youtuber Zach Cherry.

Rumor tutti da confermare, ma secondo quanto affermato da Cherry Scream 5 seguirà "un personaggio di nome Sarah, una donna dal passato turbolento che fa ritorno nella sua città natale per scoprire che sono in corso una serie di crimini brutali. Si parla di nuovi personaggi chiamati Teresa, Ryan, Annie, Leyla, Maud, Will & Cal."

Che fine ha fatto la Sidney Prescott di Neve Campbell? Al momento non lo sappiamo, ma l'attrice in precedenza ha confermato i negoziati in corso per fare ritorno perciò è possibile che Sarah sia la nuova identità dietro cui si nasconde Sidney, che ha lasciato Woodsboro proprio per gettarsi alle spalle il passato. Ceto, invece, il ritorno di David Arquette nei panni dell'agente Dewey Riley.

Le riprese di Scream 5 dovrebbero prendere il via a fine anno a Wilmington, North Carolina.


AARON SORKIN: JEREMY STRONG LO HA PREGATO DI USARE LACRIMOGENI VERI SUL SET DI CHICAGO 7

Aaron Sorkin ha rivelato che l'attore Jeremy Strong gli ha chiesto di usare dei veri lacrimogeni durante le riprese del film The Trial of the Chicago 7.
Il progetto prodtto per Netflix rappresenta la seconda collaborazione tra lo sceneggiatore, diventato anche regista, e l'attore dopo Molly's Game, arrivato nei cinema nel 2017.

Il film The Trial of the Chicago 7 racconterà la storia vera di quanto accaduto durante la convention democratica del 1968 quando una protesta pacifica ha dato vita a uno scontro violento con la polizia e la Guardia nazionale.
Aaron Sorkin, intervistato da Vanity Fair, ha ora raccontato la richiesta dell'attore per quanto riguarda le sequenze ambientate a Grant Park. Jeremy Strong ha infatti chiesto che un ex poliziotto lo gettasse a terra prima di ogni ciak e il regista ha aggiunto: "Mi ha implorato di usare dei veri lacrimogeni nelle scene in cui stava recitando".
La richiesta dell'attore, che interpreta l'attivista Jerry Rubin nella finzione, è stata esaudita.

Brian Cox, che recita con lui nella serie Succession, aveva già rivelato che il collega si immerge totalmente in quello che deve portare sullo schermo e ha un approccio al lavoro totalmente diverso dal suo: "In un certo senso lo trovo davvero buono perché ti obbliga a metterti alla prova, perché stai avendo a che fare con qualcuno che incarna la fragilità in un modo tale... Alle volte ti preoccupi per lui, è così determinato come attore. Si impegna in modo innegabile e i suoi risultati sono altrettanto innegabili. Quella è la chiave del suo successo: i risultati, la sua performance, che è davvero magnifica".

Il film seguirà inoltre il processo dominato dai leader della protesta Abbie Hoffman (Sacha Baron Cohen), Jerry Rubin (Jeremy Strong), Tom Hayden (Eddie Redmayne), e Bobby Seale (Yahya Abdul-Mateen II) insieme al loro avvocato, William Kunstler (Mark Rylance).
Il regista, secondo quanto riporta IndieWire, voleva che il film venisse distribuito prima delle elezioni presidenziali e The Trial of the Chicago 7 è in uscita su Netflix il 16 ottobre.


A BEAUTIFUL MIND: LA VERA STORIA DI JOHN NASH E I DETTAGLI CHE SONO STATI OMESSI DAL FILM

A Beautiful Mind è ispirato alla vera storia di John Nash ma ci sono degli elementi della sua vita che sono stati deliberatamente omessi dalla pellicola. Sylvia Nasar, la scrittrice della più celebre biografia riguardante il matematico ed economista statunitense, ha affermato che i cineasti "hanno inventato una narrazione che, benché lontana dalla verità, è fedele allo spirito della storia di Nash."

Nash ha trascorso moltissimi anni tra Princeton e l'MIT come consulente per la RAND Corporation, mentre nel film lavora per il Dipartimento della Difesa al Pentagono. Il documentario della PBS, A Brilliant Madness, ha cercato di rappresentare la sua vita in modo più accurato del film di Ron Howard.

Il matematico si è sposato due volte, in entrambi i casi con la stessa donna, Alicia Nash. Nel corso degli anni Nash ha avuto diverse relazioni con uomini e donne, è diventato padre tra i venti e i trent'anni ed è stato arrestato dalla polizia per scandalo.

Il protagonista di A Beautiful Mind credeva che attraverso la sua malattia mentale gli extraterrestri gli parlassero, donandogli le sue conoscenze avanzate mediante una connessione cosmica con loro. John Nash fece anche numerosi commenti antisemiti durante il suo periodo di estrema malattia mentale, la maggior parte dei quali equiparava gli ebrei al comunismo mondiale.


RESIDENT EVIL: EXTINCTION, IL VERO NOME DI ALICE NELLE SCENE NON REALIZZATE

Moltissime scene girate per Resident Evil: Extinction, provenienti della sceneggiatura originale, furono scartate e la trama del film cambiò notevolmente sotto molti aspetti. In una sequenza che non è stata inclusa nel montaggio finale della pellicola, ad esempio, viene rivelato il vero nome di Alice.

Nella scena Alice riesce ad hackerare i file di Umbrella e questi rivelano che il suo vero nome non è Alice Abernathy, bensì Janice Prospero. Nella sceneggiatura originale c'erano anche alcune sequenze di flashback che descrivevano il processo alla Corte internazionale di Ginevra. I dirigenti dell'Umbrella furono condannati per il genocidio, ma l'udienza si interruppe bruscamente a causa di un esercito di non morti.

Il copione originale implicava che la causa scatenante dell'epidemia globale fossero i ratti, apparentemente, il fatto che questi roditori sono sopravvissuti perché abituati a vivere sottoterra. Sebbene questa parte della trama sia stata scartata, nella scena finale del film c'è una sequenza in cui si vedono i topi che abitano nelle fogne di Tokyo.

Resident Evil: Extinction è stato accolto piuttosto negativamente, sia dalla critica che dal pubblico, al momento dell'uscita nelle sale cinematografiche. La pellicola ha ricevuto, su Rotten Tomatoes, un punteggio del 23% sulla base di 94 recensioni mentre invece Metacritic ha dato una valutazione "media" pari a 41 punti su un totale di 100.


TRE METRI SOPRA IL CIELO: A CHI È ISPIRATO STEP, IL PERSONAGGIO DI RICCARDO SCAMARCIO?

Federico Moccia in un'intervista ha detto che Step, il protagonista di Tre metri sopra il cielo è preso in parte dalla vita reale. Vediamo allora a chi è ispirato il personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio e chi si è riconosciuto nella descrizione fatta dallo scrittore. Uno di questi è il romano Stefano Pecci.

Tre metri sopra il cielo è stato un grande successo editoriale e cinematografico. Il libro del 1992 fu adattato nel 2004, il personaggio principale Step, fu interpretato da Riccardo Scamarcio. Lo scrittore Federico Moccia ha caratterizzato Step rifacendosi ai ragazzi che ha conosciuto quando frequentava piazza Euclide: "Sono tanti gli Step che ho conosciuto. Stefano Pecci è sicuramente uno dei più famosi" disse lo scrittore romano nel corso di un'intervista all'Adnkronos spiegando: "Erano tanti i ragazzi che frequentavano quella piazza e tutti loro mi hanno suggerito delle storie. Poi, aiutato dalla fantasia ho scritto Tre metri sopra il cielo".

Stefano Pecci è una delle persone che si è riconosciuta nel personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio. Fu lo stesso Pecci, intervistato dal Messaggero, a raccontarlo: "Quando Federico Moccia, che conoscevo di vista vent'anni fa a piazza Jacini, scrisse il suo libro - disse Stefano che aveva avuto un'adolescenza simile a Step - mia madre mi chiamò a casa. Non poteva credere che qualcuno avesse scritto un racconto sulla mia vita. Dopo di lei, ogni anno, c'era sempre chi mi accomunava al personaggio del libro. E ancora oggi che sono passati tanti anni, non c'è una persona che leggendo quella storia non riconosca in me il protagonista".

La sua Babi è esistita davvero: "Si chiama Daniela, quindicenne borghese di buona famiglia con cui vissi 6 anni d'amore ". Quando la loro storia finì Stefano si arrampicò su un muro della Cassia urlando: "Amore mio, anche se non sarai con me, spero solo che tu sia felice", proprio come Step.

In una intervista concessa a Repubblica Stefano Pecci, che come Step di Tre metri sopra il cielo ha trascorso un periodo negli Stati Uniti, aggiunse: "Federico Moccia lo conoscevo di vista, abitavamo nello stesso quartiere. Passava tutti i giorni in piazza Jacini, ma è sempre rimasto solo lo spettatore di una realtà che noi, invece, vivevamo in prima persona. Dalla sua comoda poltrona ha osservato una vita che ammirava, ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare, una vita che ha raccontato nel suo romanzo dimenticandosi però di ringraziare quei ragazzi a cui si è ispirato e che in molti casi non ci sono più".


ALI: UNA NOTTE JON VOIGHT TELEFONÒ AI FAMILIARI DI TUTTE LE COMPARSE, ECCO PERCHÉ

Il cast e la troupe stavano lavorando ad una delle scene più lunghe di Ali, le riprese, iniziate la sera prima, non erano ancora finite alle prime ore del mattino, e così Jon Voight decise di prendere la situazione in mano al fine di non interrompere l'impresa che il regista stava cercando di portare a termine: prese i telefoni delle comparse e chiamò i loro familiari personalmente.

Alcune persone quella mattina ricevettero dei messaggi vocali a dir poco surreali che dicevano: "Qui parla Jon Voight, non si deve preoccupare signora, suo marito è ancora sul set a lavorare, le riprese iniziate ieri sera non sono ancora terminate. Mi creda, sta ancora lavorando, non è in un bar o a caccia di ragazze."

Ogni mattina i truccatori impiegavano sette ore sulla sedia del trucco per trasformare Jon Voight in Howard Coselll, a questo proposito l'attore ha dichiarato: "Chiamare le famiglie delle comparse era quasi diventata una prassi, alcune volte chiedevo ai truccatori di poter dormire indossando il trucco visto che mi sarei dovuto nuovamente recare sul set la mattina seguente ed era quasi l'alba."

Durante un intervista Jon Voight ha recitato il messaggio che Coselll, il personaggio che interpreta in Ali, registrò per il pugile il giorno del suo cinquantesimo compleanno: "Cinquant'anni, non avrei mai pensato che potesse succedere, non a te. Ma sai cosa c'è? Sei esattamente quello che hai detto di essere. Non hai mai vacillato. Sei libero di essere chi vuoi essere Muhammad."


BARCH-IN: ARRIVA A VENEZIA IL PRIMO DRIVE-IN IN ITALIA CON LE BARCHE

Barch-in sarà il primo drive-in italiano in barca: dal 28 luglio al 1 agosto il Bacino dell'Arsenale di Venezia ospiterà infatti l'evento gratuito dedicato agli appassionati di cinema.
La rassegna gratuita permetterà di vivere un'esperienza cinematografica unica in totale sicurezza: nell'area sarà consentito l'accesso a un massimo di 50 imbarcazioni per un totale di 200 persone.

La prenotazione obbligatoria sarà effettuabile sul sito di Barch-in e gli spettatori, a bordo della propria imbarcazione, potranno accedere nell'area dell'Arsenale a partire dalle ore 19, gestendo le entrate in un arco temporale pensato per garantire l'afflusso delle imbarcazioni secondo le prescrizioni in merito al distanziamento sociale. Durante la fase di ormeggio sono inoltre previsti momenti di intrattenimento musicale; in attesa dell'inizio delle proiezioni sarà possibile ordinare un aperitivo o la cena da consumare direttamente sulla barca.

Per chi non possiede un'imbarcazione è stata inoltre prevista la possibilità di salire a bordo, sempre rispettando il distanziamento sociale, di barche messe a disposizione dalle remiere, società e associazioni che sostengono il progetto.

I film scelti per l'iniziativa ripercorrono il tema del rapporto tra l'uomo, l'acqua e l'arte marinaresca, avvicinandosi e allontanandosi dall'epicentro "Venezia" con una scelta tra film, documentari, cult e blockbuster. Ogni proiezione sarà introdotta da una presentazione con ospiti e momenti di intrattenimento. Il 28 la rassegna prendenderà il via con The Prestige, il 29 ci sarà un film a sorpresa, il 30 luglio sarà il turno di A Fish ouf of water e il 31 quello di Apocalypse Now Final Cut. L'iniziativa lanciata da FEMS du cinéma si concluderà sabato 1 agosto con la proiezione del film Il pianeta in mare.


Dal 27 luglio UCI Cinemas riapre nuove sale

UCI Cinemas mantiene la parola data, e nei prossimi giorni continuerà il processo graduale di riapertura delle proprie sale.

Dal 27 luglio, infatti, il colosso del mercato cinematografico riaprirà UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia, proseguendo il percorso intrapreso dalla fine del lockdown.

Maggiori infomazioni nel comunicato stampa ufficiale UCI Cinemas.

Milano, 23 luglio 2020 – UCI Cinemas è lieta di annunciare che a partire dal prossimo 27 luglio UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia riapriranno al pubblico con la ripresa delle proiezioni. Prosegue così il processo di graduale riapertura del Circuito UCI Cinemas annunciato lo scorso 15 giugno con la riapertura delle multisala di UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI) e proseguito il 6 luglio con la riapertura di UCI Lissone (MB), UCI Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO) e UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC).

Nelle multisala di UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia, così come nelle multisala già riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari. Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

Al ritorno in sala, gli spettatori di UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia potranno assistere a grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro (5,90 euro per UCI Luxe Marcon).


TERMINATOR GENISYS, IN QUALE DIREZIONE SAREBBERO ANDATI I SEQUEL? ECCO I DETTAGLI

Il franchise di Terminator è uno dei più tormentati degli ultimi anni. Dopo il successo dei primi due film la saga ha registrato diversi flop, e nemmeno il recente ritorno di James Cameron sembra aver convinto gli spettatori a tornare ad appassionarsi della serie di film con Schwarzenegger. Ma il futuro di Terminator avrebbe potuto essere diverso.

Il co-sceneggiatore di Terminator Genisys, Patrick Lussier, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti in una recente intervista, spiegando in quale direzione sarebbero andati i sequel di Genisys nel caso fossero stati prodotti.
"Scrivemmo due bozze del sequel, il sequel diretto, e avevamo un programma per il terzo e come sarebbe stato, che rispondeva a tutte le domande presenti in Genisys, tornando indietro e concludendo tutto".

Lussier prosegue:"Stavamo introducendo nuovi personaggi. Si occupavano di più di come sarebbe stato il futuro, da dove proviene Skynet, e di che ciclo temporale si tratta. Il personaggio di Matt Smith. Iniziava ad esserci molto più focus su di lui e si allontanava un po' di più da T2. Iniziava ad avere una sua identità. C'è un lato interessante che sfugge a quello fatalista... chi lo sa? Forse un giorno lo pubblicheranno come un fumetto o qualcosa del genere".
Su Everyeye trovate la recensione di Terminator: Destino Oscuro e la recensione di Terminator: Genisys, due degli ultimi capitoli della saga con protagonista Arnold Schwarzenegger.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER ANTICIPA I RUOLI DI GAL GADOT E JASON MOMOA

Precedentemente al centro di un rumor che li voleva inseriti nel cinecomic The Flash, Gal Gadot e Jason Momoa torneranno nei panni di Wonder Woman e Aquaman nella versione director's cut di Justice League realizzata da Zack Snyder e in uscita nella prima parte del 2021 su HBO Max.

Il film, noto per il suo dramma di produzione dietro le quinte che vide Snyder abbandonare la produzione dopo una tragedia familiare, venne modificato pesantemente da Warner Bros. e Joss Whedon, con il risultato che molte idee volute dal regista originale vennero scartate e riviste. E fra queste anche il rapporto tra Wonder Woman e Aquaman, che fece storcere non pochi nasi per il modo in cui si risolveva su un flirt abbastanza banale fatto di battute e poco altro.

Ora che Snyder sarà in grado di condividere la sua visione di Justice League, e a poche ore dall'inizio della Justice Con, la convention dedicata a lui e ai suoi film, ha iniziato ad anticipare cosa i fan possono aspettarsi dall'atteso progetto, e durante un'intervista con Beyond The Trailer ha parlato proprio delle dinamiche che coinvolgeranno Aquaman e Wonder Woman e di quanto sia entusiasta di incorporarle nel team:

"Eravamo entusiasti di come quei due tipi di solitari avrebbero dovuto essere incorporati in questo ambiente di squadra, e soprattutto volevamo scoprire come avrebbero reagito, cosa avrebbero fatto."


CARLO VERDONE, UNA TARGA A ROMA RICORDERÀ I 40 ANNI DI UN SACCO BELLO

Quest'anno il film d'esordio di Carlo Verdone, Un sacco bello, compie quarant'anni, e la città di Roma renderà omaggio a una delle scene più celebri del film. Al Tufello, in via Giovanni Conti, verrà infatti apposta una targa commemorativa sul "palo della morte", un traliccio dell'alta tensione al centro della strada.

Quello è il luogo in cui Enzo il Bullo (Verdone) e Sergio (Renato Scarpa) si danno appuntamento per partire alla volta della Polonia.

Dal 1980, ogni estate i fan del regista romano si danno appuntamento al "palo della morte" per celebrare il film, ma questa volta l'evento avrà una veste ufficiale e solenne, con la presenza dei due attori e del presidente del III Municipio Giovanni Caudo.

Carlo Verdone ha annunciato l'iniziativa sulla sua pagina Facebook, dove ha scritto: "Cari amici, in questi giorni succederanno un po' di cose che mi coinvolgono. La prima riguarda Un Sacco Bello: venerdì alle 18,00, in via Giovanni Conti, verrà messa una targa che ricorderà il luogo del Palo della Morte da dove Enzo il bullo parte per la Polonia con Renato Scarpa. Saremo entrambi presenti. A seguire al CineVillage Arena Parco Talenti ci sarà un incontro col pubblico e la proiezione commemorativa di Un Sacco Bello."

La giornata, ha aggiunto Verdone, sarà dedicata anche alla memoria di Ennio Morricone, che nei giorni della sua scomparsa l'autore ha omaggiato con un commosso saluto e che è autore delle musiche del film.

Nei giorni scorsi, Carlo Verdone ha anche raccontato un incidente capitato sul set di Viaggi di Nozze.


MATRIX 4, COME CAMBIA IL LAVORO SUL SET DOPO LA PANDEMIA? LA RISPOSTA DI KEANU REEVES

Il franchise di Matrix è sempre molto amato dai fan e dopo lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus le riprese del quarto capitolo, diretto stavolta dalla sola Lana Wachowski, sono pronte a ripartire. Il protocollo anti-covid porterà la troupe e il cast a cambiare molti aspetti della vita e del lavoro sul set, come sa bene anche Keanu Reeves.

La star ha recentemente parlato di come immagina che procederà la produzione, ammettendo di non avere ancora le idee chiare, non essendosi mai trovato ovviamente in una situazione del genere. "Non so davvero cosa succederà perché non ho ancora iniziato. Ma sono sicuro che sarà tutto più lento."

Se solitamente le riprese di un film sono un lavoro lungo e delicato, tanto più in un franchise come Matrix fatto anche di stunt, esplosioni e difficili sequenze d'azione, secondo Keanu Reeves per rispettare le norme di sicurezza un ulteriore rallentamento dei lavori va messo in conto.

Il cast di Matrix 4, in ogni caso, è pronto a tornare al lavoro e molti attori già da qualche settimana sono stati fotografati sul set. Oltre a Keanu Reeves, tra i protagonisti ci sono Carrie-Anne Moss e la new entry Neil Patrick Harris (How I Met Your Mother), che secondo una teoria potrebbe interpretare il nuovo villain.

Per quanto riguarda la trama del film, Reeves non ha lasciato trapelare alcun dettaglio. sarà interessante scoprire come Lana Wachowski farà ripartire una storia che sembrava conclusa con il terzo capitolo, Matrix Revolutions.


GUARDIANI DELLA GALASSIA 3, JAMES GUNN SU HOWARD IL PAPERO: "IN MOLTI SANNO SE CI SARÀ"

Sono ancora tante le incognite intorno a Guardiani della Galassia vol. 3, a cominciare dalla data di uscita e dall'impatto che avranno sulla storia gli eventi di Avengers: Endgame. Un dubbio più marginale, che sembra però incuriosire molto i fan, riguarda la presenza di Howard il Papero, personaggio doppiato da Seth Green.

Se nei giorni scorsi lo stesso attore ha ammesso di non poter parlarne, anche il regista James Gunn per il momento non vuole sbilanciarsi. Ci tiene però a mettere in chiaro di non essere l'unico a sapere se anche stavolta si concretizzerà un Easter Egg o un cameo di Howard.

Gunn ha infatti risposto a un tweet del giornalista Josh Weiss, che chiedeva: "Apparirà Howard il Papero doppiato da Seth Green in Guardiani della Galassia vol. 3? Solo James Gunn lo sa". Il suo commento è stato: "Considerato che la sceneggiatura è praticamente finita da molto tempo, lo sanno tante altre persone oltre a me!"

Di sicuro, come possiamo immaginare, Kevin Feige avrà letto lo script, così come alcuni degli attori. Se James Gunn non lascia ancora trapelare dettagli al riguardo, non è detto che gli altri sappiano mantenere il segreto ancora a lungo.

In ogni caso, anche se non lo sappiamo con certezza, sembra ragionevolmente probabile vedere Howard il Papero in Guardiani della Galassia vol. 3. Il personaggio è comparso in una scena post crediti del primo capitolo, e ha fatto una breve apparizione anche all'inizio del secondo. Sarebbe abbastanza semplice ritagliare per lui uno spazio anche nel prossimo film, che potrebbe essere l'ultimo di James Gunn, e non sembrano esserci controindicazioni.


TICKER, ECCO I MOTIVI DIETRO AL FLOP DEL FILM CON STEVEN SEAGAL E DENNIS HOPPER

Ticker - Esplosione finale, thriller poliziesco del 2001 che vede nel cast Steven Seagal, Tom Sizemore e Dennis Hopper. La pellicola, rivelatasi un vero e proprio flop di pubblico e critica, è stata ripudiata anche dal suo stesso regista, Albert Pyun.

In seguito alla sua uscita, infatti, Pyun ha rivelato di odiare il film e si è scusato pubblicamente diverse volte. Stando alla sua versione, la Nu Image ha tagliato il budget del film durante le riprese, togliendoglielo dalle mani e modificandolo con dei filmati di archivio. Nella versione originale del suo commentary per il DVD, poi eliminata dallo studio, il regista spiegava che Ticker fu modificato per renderlo un "film d'azione alla Steven Seagal", un'operazione non dissimile a quanto accaduto con Delitti inquietanti.

Questa la trama di Ticker in breve: la città di San Francisco è sconvolta dai continui attentati ad opera del mafioso irlandese Swan, capo di una cellula mafiosa, che sfuggito ad ogni controllo mette in crisi il servizio antiterrorismo federale. Per poterlo fermare viene chiamato un esperto ex poliziotto Ray Nettles, che riesce ad arrestare Claire, compagna del folle mafioso. Swan però minaccia la polizia che se non libererà subito la sua compagna farà esplodere gli ordigni.


GIANCARLO GIANNINI: "QUANDO RIFIUTAI DI LAVORARE CON ROBERT DE NIRO"

Giancarlo Giannini ha raccontato della volta in cui ha rifiutato di collaborare con Robert De Niro.

Il progetto era intitolato Dubbing De Niro, ed era incentrato sulla storia immaginaria del doppiatore italiano della star di Taxi Driver (slegata completamente dalla vera vita di Ferruccio Amendola, voce storica dell'attore). "Ho rifiutato il film 'Dubbing De Niro', un doppiatore che perdeva la voce e andava in America a incontrare De Niro, ci riusciva nelle ultime scene. Conosco De Niro, ma il progetto non mi ha convinto" ha spiegato Giannini durante una recente intervista con Repubblica.

L'attore ha poi parlato della stella sulla Hollywood Walk of Fame con cui sarà onorato ad inizio 2021: "Sono il secondo attore italiano a riceverlo dopo Rodolfo Valentino, con Anna Magnani, Sophia Loren e Gina Lollobrigida".

Nel corso dell'intervista, Giannini ha confessato di sentirsi amato a volte in America più che in Italiapiù amato in America che in Italia. "I primi film hollywoodiani li ho girati da noi. Nel ’68 Lo sbarco di Anzio, con Robert Mitchum e Peter Falk, ero l’unico italiano, il marine Cellini, piccoletto rispetto agli altri. Lo girammo a Taranto" ha spiegato l'attore, che ha poi ricordato il primo incontro con Francis Ford Coppola per New York Stories: "Lo conobbi a una cena anni prima, aveva visto Amore e anarchia e mi voleva per Apocalypse Now nel ruolo con cui Duvall ha vinto l’Oscar, ma ero impegnato con Visconti. Mi disse ‘ma fai spostare il film’, come se avessi quel potere. Gli americani sono strani, bisogna saperli prendere"


PERCHÉ MARVEL HA SALTATO IL PANEL AL COMIC-CON 2020?

Come rivelato la scorsa settimana, i Marvel Studios non parteciperanno al Cominc-Con at Home, l'edizione virtuale del 2020 dell'annuale fiera di San Diego, resta tale per far fronte all'emergenza pendemica del Coronavirus, e la domanda che ha iniziata a ronzare in testa ai fan dopo l'annuncio è la seguente: perché?

Perché al momento non hanno alcun contenuto da presentare, che è un po' una triste verità da affrontare. Con il ritardo delle produzioni e il posticipo dei due film annuali, Black Widow e Gli Eterni, e della prima e attesissima serie live-action Disney+ a tema Marvel, The Falcon and the Winter Soldier, gli Studios si sono ritrovati con nulla da presentare se non un nuovo trailer di Black Widow e un teaser di WandaVision e le altre due serie, comunque non abbastanza per organizzare un intero panel al Comic-Con. Avrebbero sicuramente potuto organizzare qualche meeting online via streaming con gli attori, ma senza contenuti o annunci non sarebbe stata la stessa cosa.

Non è comunque la prima volta che i Marvel Studios saltano il San Diego Cominc-Con. Ricordiamo ad esempio l'annata 2018, in cui erano impegnati a concludere l'Infinity Saga e avevano soltanto tre film da presentare: Captain Marvel, Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home, senza la possibilità di annunciare la Fase 4 per motivi legati al pericolo - anzi, certezza - spoiler.

Vedremo se arriverà qualcosa per un eventuale D23 virtuale, ma forse è il caso di mettersi l'anima in pace fino al prossimo anno.


THE NEW MUTANTS E I DIRITTI PER CINEMA E STREAMING

La settimana scorsa la Disney ha annunciato che The New Mutants sarà presente al Comic-Con@Home (l’appuntamento è per oggi alle 23), con una speciale presentazione virtuale.

L’assenza della data di uscita nel trailer (28 agosto), confezionato appositamente per l’annuncio, ha destato qualche sospetto. Il film potrebbe saltare l’uscita nelle sale? Potrebbe debuttare su Disney+, come Artemis Fowl e L’unico e insuperabile Ivan?

La risposta ad entrambe le domande è NO. A meno che non ci siano stati dei cambiamenti a livello contrattuale di cui siamo all’oscuro.

Innanzitutto la Disney si trova a dover rispettare gli obblighi contrattuali cinematografici relativi a tutti i film completati della 20th Century Fox, che prevedono una distribuzione nelle sale.

Lo studio potrebbe decidere di aggirare le clausole, pagando magari una penale. Ma sarebbe un peccato percorrere per questa strada visto che lo spin-off di Josh Boone sarebbe perfetto per testare le acque al botteghino, senza ricorrere a grossi rischi.
Potrebbero quindi annunciare l’arrivo del film su Disney+ o Hulu?

A meno che non ci siano stati dei cambiamenti negli accordi, HBO detiene i diritti per la premiere via cavo dei film della 20th Century Fox.

Quindi almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, vedremo New Mutants prima su HBO e dopo sulle piattaforme Disney.


BILL & TED FACE THE MUSIC – ECCO IL NUOVO TRAILER, DAL 1 SETTEMBRE NEGLI USA

Orion Pictures ha svelato il full trailer di Bill & Ted Face the Music, che segna il ritorno di Alex Winter e Keanu Reeves nelle vesti dell’eponima coppia. Come sappiamo, questa saga comico-fantascientifica è iniziata nel 1989 con Bill & Ted’s Excellent Adventure, proseguendo poi nel 1991 con Bill & Ted’s Bogus Journey.

I due amici hanno ormai raggiunto la mezza età, ma i doveri familiari non impediscono loro di viaggiare ancora nel tempo, alla ricerca della canzone perfetta. William “Bill” S. Preston (Alex Winter) e Theodore “Ted” Logan (Keanu Reeves) salgono quindi sulla macchina del tempo per reclutare i più grandi musicisti di sempre, tallonati stavolta dalle figlie Thea “Little Ted” Preston (Samara Weaving) e Billie “Little Bill” Logan (Brigette Lundy-Paine).

Bill & Ted Face the Music sarà presentato in questi giorni al Comic-Con@Home, e il panel sarà moderato da Kevin Smith. Vi ricordo che il primo film è tuttora inedito in Italia, mentre il secondo fu distribuito con il titolo Un mitico viaggio. L’uscita è prevista per il 1 settembre negli Stati Uniti, sia nelle sale sia in digitale on demand.

Potrete vedere il trailer qui di seguito, anche con l’introduzione dei protagonisti.

Il trailer
Il trailer con l’introduzione di Keanu Reeves e Alex Winter

La sinossi ufficiale
Bill & Ted Face the Music vedrà i due amici ormai appesantiti dalla mezza età e dalle responsabilità familiari, parecchi anni dopo le loro avventure adolescenziali come viaggiatori nel tempo. Hanno scritto migliaia di melodie, ma devono ancora comporne una buona, men che meno la più grande canzone di sempre. Mentre il tessuto del tempo e dello spazio si squarcia attorno a loro, un visitatore dal futuro avvisa i nostri eroi che soltanto la loro canzone può salvare il mondo come lo conosciamo. Senza fortuna né ispirazione, Bill e Ted s’imbarcano in un’avventura attraverso il tempo per cercare la canzone che aggiusterà il loro mondo e porterà armonia nell’universo. Con l’aiuto delle loro figlie, un nuovo gruppo di figure storiche, e alcune solidali leggende della musica, troveranno molto più di una canzone.

Nel cast figurano Alex Winter (Bill), Keanu Reeves (Ted), Samara Weaving (Thea), Brigette Lundy-Paine (Billie), William Sadler (il Tristo Mietitore), Anthony Carrigan, Kid Cudi (se stesso), Jillian Bell (Dr.ssa Taylor Wood), Hal Landon Jr. (Capitano Jonathan Logan), Amy Stoch (Missy), Jayma Mays (Principessa Joanna Preston), Erinn Hayes (Principessa Elizabeth Logan), Beck Bennett (Deacon Logan), Holland Taylor (il Grande Leader), Kristen Schaal (Kelly), Kelly Carlin e George Carlin (Rufus). Quest’ultimo è deceduto nel 2008, ma apparirà in alcuni filmati d’archivio dei primi due film.

Chris Matheson e Ed Solomon, sceneggiatori del primo film, hanno scritto il copione, mentre la regia è di Dean Parisot (Galaxy Quest).

La produzione di è curata da Scott Kroopf, Alex Lebovici e Steve Ponce degli Hammerstone Studios. I produttori esecutivi sono Steven Soderbergh, R. Scott Reid, John Ryan Jr., Scott Fischer e John Santilli.


AMC Theatres, la riapertura negli Stati Uniti slitta a metà agosto

Come prevedibile, la cancellazione della data di uscita di Tenet prevista per il 12 agosto ha avuto un impatto sulla riapertura dei cinema statunitensi della più grande catena cinematografica al mondo, AMC Theatres (proprietaria anche di UCI Cinemas).
Non si tratta tuttavia di una sospensione, quanto di uno slittamento di un paio di settimane: secondo l’Hollywood Reporter, infatti, i 450 cinema della catena non riapriranno più il 30 luglio ma a metà agosto. Non è stata ancora comunicata una data precisa, e la lista dei cinema non è stata ancora definita, in quanto dipenderà dalle misure in atto nelle varie aree del paese. Si tratta di una flessibilità inevitabile, che dovrà cercare un equilibrio tra le chiusure dovute al prolungarsi dell’emergenza Coronavirus e la necessità di riaprire in sicurezza dove possibile. In linea con quanto annunciato, per esempio, poco fa da Orion pictures, che distribuirà Bill & Ted 3 sia al cinema che in digitale a partire dal 1 settembre.

AMC ha comunicato ufficialmente:

Questa nuova tempistica riflette le date di uscita che attualmente ci aspettiamo avranno film come Tenet della Warner Bros. e Mulan della Disney, così come tanti altri nuovi film in arrivo sui grandi schermi dei cinema AMC:

Come noto, le grandi catene cinematografiche americane hanno deciso di non riaprire i battenti finché non vi saranno prodotti originali da proporre nelle sale, per evitare di andare in perdita per settimane o mesi (come invece sta capitando in Italia, dove i cinema hanno riiniziato ad aprire sicuri che a fine luglio sarebbero usciti film come Onward e Tenet: le nuove date di uscita di questi ultimi attualmente sono previste per il 19 e il 26 agosto.)

Vi ricordiamo che le ultime indiscrezioni vedono la Warner Bros adottare una strategia di lancio globale non tradizionale per Tenet, con un’uscita internazionale fissata per fine agosto e una americana fissata per i primi di settembre nel weekend lungo del Labor Day. Nulla è ancora ufficiale, anche se la decisione di AMC lascia immaginare che possa esserci qualcosa di vero. Al momento il primo film in arrivo negli USA è Mulan (21 agosto, ripetiamo: per ora), seguito da Bill & Ted il 1 settembre e Unhinged (che non ha più una data certa).

Vi terremo aggiornati.



Edited by Triplethor - 23/7/2020, 20:45
view post Posted: 22/7/2020, 18:53 MovieTown - Cinema

CINEWS SECONDA PARTE

MERCOLEDÌ

22/07/2020



JUSTICE LEAGUE, SONO STATI EFFETTUATI DEI RESHOOT? UNA FOTO LO FAREBBE PENSARE

Reshoot o non reshoot? È questo il dilemma quando si tratta di Justice League e Snyder Cut. Ma quali sono le ultime al riguardo? Scopriamolo insieme.

Nonostante l'ingente budget a disposizione per lo Snyder Cut e i lavori di rifinitura necessari per completarlo, fin dall'inizio si era esclusa la possibilità di reshoot, propendendo al massimo per un ritorno in sala di doppiaggio in modo da poter registrare dei dialoghi aggiuntivi.

Adesso però, una foto condivisa da Gal Gadot su Twitter, avrebbe portato alcuni fan a pensare che dei reshoot non solo siano previsti, ma che ci siano anche già stati.

Nello scatto in questione, che trovate come al solito anche in calce alla notizia, l'interprete di Wonder Woman in costume, sul set, e indossa una sciarpa a mo' di maschera per il viso. Inoltre, come si vede sullo sfondo, l'attrice non è l'unica a indossarla.

Mentre Gadot ha approfittato dell'occasione per ricordare a tutti, molto saggiamente, di indossare la mascherina, i fan DC hanno ipotizzato che la foto possa provenire dal set di Justice League, in particolare si è fatto riferimento alla celebre Knightmare Sequence, che sappiamo verrà esplorata pù a fondo nello Snyder Cut.


COSMOPOLIS, ROBERT PATTINSON: "LAVORARE CON DAVID CRONENBERG MI HA CAMBIATO LA VITA"

Cosmopolis, acclamato thriller 'di dialogo' scritto e diretto da David Cronenberg e interpretato magistralmente da Robert Pattinson, qui alla sua prima prova nel circuito indipendente che in seguito l'avrebbe reso uno degli attori più apprezzati in circolazione.

Questo infatti è stato il primo film al quale Robert Pattinson ha lavorato dopo aver terminato le riprese della saga di Twilight. L'attore ha affermato che l'esperienza lavorativa con David Cronenberg e l'accoglienza più che positiva del film a Cannes gli hanno fatto capire che avrebbe potuto tentare una carriera nel cinema indipendente, per il quale non si era mai sentito abbastanza bravo.

Tra l'altro la lavorazione del film fu particolarmente innovativa per Pattinson, dato che Cronenberg decise di girare le scene in ordine cronologico: è un processo di lavorazione molto raro, il cui esponente più famoso oggi è Nicolas Winding Refn. Curiosamente, però, Cronenberg si spinse oltre, dato che nel documentario sulla realizzazione del film presente nell'edizione home-video, gli attori appaiono tutti nello stesso ordine in cui entrano in scena nel film.

Questa precisione si deve probabilmente all'amore di Cronenberg per l'omonimo libro di Don DeLillo da cui il film è tratto: il regista infatti ha scritto la sceneggiatura in soli sei giorni, ammettendo che ha trovato il romanzo talmente perfetto che il suo unico merito nello scrivere l'adattamento cinematografico è stato quello di separare i dialoghi dalle parti descrittive e narrative.


ELVIS & NIXON E LA FOTO CHE HA FATTO LA STORIA: I RETROSCENA SUL FILM CON SPACEY E SHANNON

Elvis & Nixon, film del 2016 diretto da Liza Johnson e basato sulla storia del vero incontro tra il Re del Rock and Roll e il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, interpretati rispettivamente da Michael Shannon e Kevin Spacey.

La pellicola racconta di quando, la mattina del 21 dicembre 1970, il Elvis Presley viene ricevuto alla Casa Bianca per presenziare ad un incontro nello studio ovale con l'uomo più potente del mondo, il presidente americano Richard Nixon. Il chief in commander intende chiedere alla leggenda della musica di diventare un agente federale, in un incontro immortalato per sempre da un'iconica foto negli archivi nazionali.

Ecco tutti i retroscena più interessanti sul dietro le quinte del film:

Elvis Presley originariamente doveva essere interpretato da Eric Bana, che però abbandonò il ruolo lasciando spazio a Michael Shannon.
Da interprete del Re, Shannon trovò che la scena di Karate fosse troppo sopra le righe.
La reale fotografia dell'incontro tra Presley e Nixon è la più richiesta di sempre tra quelle degli archivi nazionali statunitensi.
Alle prime fasi dello sviluppo, il film fu pensato come un progetto dal budget molto contenuto con il co-sceneggiatore Joey Sagal nei panni di Elvis. Tuttavia, con l'aumentare delle ambizioni e l'ingaggio di Shannon, Sagal finì per interpretare l'impersonatore Joe King.
Durante il film viene mostrato in TV Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, una delle pellicola preferite di Elvis.


LAST ACTION HERO, 6 CURIOSITÀ SUL CULT DI JOHN MCTIERNAN CON ARNOLD SCHWARZENEGGER

Di ritorno questa sera nelle tv italiane, Last Action Hero - L'ultimo grande eroe di John McTiernan si rivelò un flop al botteghino nonostante la carriera di Arnold Schwarzenegger si trovasse al suo apice dopo Terminator 2. Tuttavia negli anni si è affermato come un vero e proprio cult, e ora rientra di diritto tra i film più amati della carriera della star.

Il film segue le vicende del piccolo Danny, un ragazzino che grazie ad un biglietto magico viene proiettato nel mondo di celluloide dove vive il sergente Jack Slater, stella indiscussa dei film d'azione e suo eroe. In quel mondo, dove tutto è permesso, la storia prende una brutta piega quando alcuni criminali trovano un lasciapassare per introdursi nella vita reale.

In occasione del suo ritorno in TV (Paramount Network ore 21.10), abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Last Action Hero:

Il rating PG-13 fu fortemente voluto da Schwarzenegger, in modo che il film potesse raggiungere un pubblico il più ampio possibile. Qui alla sua prima esperienza da produttore esecutivo, la star ebbe anche l'ultima parola sulla sceneggiatura, il regista, il cast, i finanziamenti, il budget e la distribuzione.

Le riprese del film si conclusero appena una settimana prima della sua uscita nelle sale.

Schwarzenegger definì la sceneggiatura Shane Black e David Arnott come "la migliore che avesse mai letto". Apprezzò in particolare gli elementi di commedia, dramma e azione.

Dopo aver scoperto che Alan Rickman rifiutò il ruolo di Benedict per via del salario, Charles Dance si presentò sul set con una t-shirt con scritto "Sono più economico di Alan Rickman".

"Big Gun", il brano degli AC/DC, fu scritto appositamente per il film dopo che Schwarzenegger incontrò i membri della band e gli chiese di realizzare una canzone per Last Action Hero.

Tra la miriade di citazioni al cinema action presenti nella pellicola, una scena in particolare è dedicata alla filmografia del regista: quando Jack e Danny si trovano nella videoteca, vengono mostrate le custodie di Trappola di cristallo (Die Hard), Caccia a Ottobre Rosso e Mato Grosso, tutti diretti da John McTiernan.


L'anno scorso, lo ricordiamo, Schwarzenegger ha aperto alla possibilità di realizzare dei sequel di Last Action Hero e True Lies. Per altre curiosità sul film, vi rimandiamo alla volta in cui la star incolpò Bill Clinton per il flop di Last Action Hero.


PERCY JACKSON: I FILM RIPUDIATI DALL'AUTORE, "NON LI GUARDERÒ MAI, MI È BASTATO LO SCRIPT"

il film Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini, primo dei due adattamenti cinematografici riservati alle opere dello scrittore Rick Riordan, il quale però non ha mai voluto guardare i film tratti dalla sua saga di Percy Jackson, poiché era chiaro non gli sarebbero piaciuti.

La serie Disney+ dedicata a Percy Jackson e recentemente annunciata dallo studio cercherà di mettere una pezza e ricucire il rapporto con lo scrittore Riordan, che per tutta la sua carriera non ne ha voluto minimamente sapere di guardare i film tratti dalle sue opere letterarie. Lo scrittore si è infatti recentemente tolto qualche sassolino dalle scarpe ora che è in preparazione la serie televisiva targata Disney+, affermando: "Non ho ancora visto quei film, e non ho alcuna intenzione di vederli. Li giudico in base a quello che ho avuto modo di leggere negli script, perché mi importa molto della storia che raccontano. Di sicuro non ho nulla contro gli attori, che sono tutti davvero molto talentuosi. Non è colpa loro. Mi dispiace solo che siano stati trascinati in quel disastro".

In precedenza, lo stesso Riordan aveva commentato la censura di Disney+ su Percy Jackson e il Ladro di Fulmini: "Non lo so, ma è chiaramente un errore. Avrebbero dovuto censurare l'intero film. Solo due ore di schermo bianco. Beh, per voi ragazzi sono un paio d'ore di intrattenimento. Per me è il lavoro di una vita messo in un tritacarne, quando li ho supplicati di non farlo. Perciò sì, ma va bene così. È tutto a posto, lo aggiusteremo presto...".

Riordan, lo ricordiamo, è attualmente al lavoro sulla serie di Percy Jackson destinata proprio al servizio streaming della Casa di Topolino, grazie alla quale l'autore potrà finalmente portare la visione originale della saga in versione live-action.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER SVELA LE NOVITÀ LEGATE A SUPERMAN

Nel 2021 vedremo finalmente l'atteso Snyder Cut di Justice League, e avremo modo di comprendere meglio la visione di Zack Snyder del mondo e dei personaggi DC, a partire da lui, Superman. Vediamo cosa ha da dire al riguardo il regista.

Prima di Batman v. Superman: Dawn of Justice e Justice League, ci fu Man of Steel. Lì partì il percorso del Superman di Henry Cavill, e anche quello di Zack Snyder.

"Amo l'idea di Superman che intraprende un viaggio per scoprire la sua personalità, per riconciliarsi con la sua moralità, con il suo posto sulla Terra, la sua relazione con Lois, e come tutto ciò influenzi il modo in cui si rapporta con l'umanità e le cose che normalmente costituiscono le più normali relazioni quotidiane" spiega il regista ai microfoni di Beyond The Trailer di Grace Randolph "Quindi penso che quando vedi Superman avere a che fare con tutte queste cose, identificarsi con il personaggio diventa molto più semplice".

E continua, parlando della sua visione del personaggio: "Quando vedo Superman che deve cercare di capire cosa fare come tutti noi, posso dire 'Wow, se io fossi Superman...'. Superman è un personaggio così astratto, per via dei suoi poteri e delle sue abilità. Ogni volta che riesci a riportarlo sulla Terra, per così dire, diventa più semplice rispecchiarcisi, e questo lo rende più interessante".

Per questo Kal-El deve arrivare gradualmente ad ottenere "Un enorme rispetto per il suo codice morale, e credo il suo posto in cima alla piramide dei supereroi DC. Alla fine, deve raggiungere questa vetta".

Qualcosa che Snyder ha cercato di portare avanti anche in Justice League:"Ho sempre sentito che era questo quello che stavo facendo. Adesso, con questa tema della resurrezione, chi può mai essere? Quando hai toccato ciò che è eterno, e sei tornato indietro dall'oltretomba, tutto questo come ti ha cambiato?".


THE TRIAL OF THE CHICAGO 7: PRIME IMMAGINI DAL FILM NETFLIX DI AARON SORKIN

Vanity Fair ha diffuso le prime immagini ufficiali da The Trial of the Chicago 7, il nuovo film di Aaron Sorkin che arriverà il 16 ottobre su Netflix. Basato sulla vera storia del gruppo di sette attivisti anti-Vietnam processati dopo alcune proteste durante il convegno del Partito Democratico di Chicago, nel 1968, il film è interpretato da un cast di prim’ordine. Che include Eddie Redmayne, Sacha Baron Cohen, Jeremy Strong, Joseph Gordon-Levitt, Yahya Abdul-Mateen II e Michael Keaton.

The Trial of the Chicago 7 è interpretato da Eddie Redmayne nei panni di Tom Hayden. Sacha Baron Cohen in quelli di Abbie Hoffman. Jeremy Strong nel ruolo di Jerry Rubin. Joseph Gordon-Levitt nel ruolo di Richard Schultz. Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Bobby Seale. Alex Sharp nel ruolo di Rennie Davis. Kelvin Harrison Jr. in quello di Fred Hamptom. E inoltre Michael Keaton, William Hurt, Thomas Middleditch, John Carroll Lynch, Daniel Flaherty, Noah Robbins, Mark Rylance, J.C. MacKenzie e Max Adler, che è anche produttore esecutivo.

Tra i produttori esecutivi anche Matt Jackson, Marc Butan e Anthony Katagas. I produttori sono Marc Platt, Stuart Besser e Tyler Thompson. Aaron Sorkin, autore di The Newsroom, West Wing e sceneggiatore di The Social Network, ha anche scritto la sceneggiatura. Per lui si tratta del secondo film da regista dopo Molly’s Game.

La trama
La storia vera alla base di The Trial of the Chicago 7 è quella di sette attivisti contro la guerra in Vietnam che, nel 1968, presero parte alle proteste contro la politica del presidente Lyndon B. Johnson, in occasione del convegno del Partito Democratico a Chicago. Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner vennero arrestati e accusati di cospirazione, incitamento alla sommossa e altri capi di accusa.

Nel pezzo di Vanity Fair, Sorkin ribadisce che il film è estremamente “rilevante” considerando gli ultimi eventi in America. E definisce il film “un grande dramma legale”. Ma il processo è solo una delle ragioni che ha spinto Sorkin a realizzare il film. Al regista interessava anche raccontare l’evoluzione delle proteste:ì

Come siamo passati da quella che avrebbe dovuto essere una pacifica dimostrazione contro la guerra a questo confronto incredibilmente sanguinoso e violento?

La terza ragione sta invece nel rapporto personale tra Abbie Hoffman (Cohen) e Tom Hayden (Redmayne):

Due persone che non andavano tanto d’accordo all’inizio e finirono per provare molto rispetto reciproco.

Ecco le foto, scattate da Niko Tavernise per Netflix.


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ANELKA: GENIO E SREGOLATEZZA – IL TRAILER DEL DOCUMENTARIO TARGATO NETFLIX

Netflix ha svelato il trailer di Anelka: Genio e sregolatezza, documentario che uscirà il prossimo 5 agosto sulla piattaforma on-line.

Come potete immaginare dal titolo, il film esplora la vita di Nikolas Anelka, celebre calciatore francese che ha militato in 13 club diversi nell’arco di 19 anni, dal 1996 al 2015. Al centro del racconto ci saranno anche i lati più controversi della sua carriera, con le interviste a numerosi ex compagni di squadra e altri personaggi.

Ora Anelka allena le giovanili del Lilla, e ha acquisito il nome Abdul-Salam Bilal dopo essersi convertito all’Islam. Oltre a vari titoli nazionali, ha conquistato una UEFA Champions League con il Real Madrid (1999-2000) e una Coppa Intertoto con il Paris Saint-Germain (2001); con la compagine francese, ha vinto un Campionato d’Europa nel 2000 e una FIFA Confederations Cup nel 2001.

La sinossi ufficiale
Ribelle o genio del calcio? La controversa eredità del famoso calciatore francese Nicolas Anelka viene esaminata in un documentario rigoroso.

La regia è curata da Éric Hannezo, che in precedenza ha diretto il film d’azione Enragés con Lambert Wilson e Virginie Ledoyen.

Potrete vedere il trailer qui di seguito, in italiano e in originale.

Il trailer italiano



l trailer originale




Le prime foto di “Rising Phoenix: La storia delle Paralimpiadi” con la partecipazione di Bebe Vio

Dal 26 agosto su Netflix sarà disponibile Rising Phoenix: La storia delle Paralimpiadi, nuovo docufilm originale Netflix diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui e dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia.

RISING PHOENIX: LA STORIA DELLE PARALIMPIADI

– un nuovo docufilm originale Netflix –

TRA I PROTAGONISTI L’ORO PARALIMPICO E CAMPIONESSA DEL MONDO DI SCHERMA BEBE VIO

DAL 26 AGOSTO, SOLO SU NETFLIX

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi è il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 26 agosto.

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio.

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38 medaglie d’oro.

Nel periodo in cui avrebbero dovuto svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di tutto il mondo.

Insieme a Bebe Vio, altri straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize (Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie Peacock (UK), Cui Zhe (Cina), Ryley Batt (Australia), Ntando Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden (US).

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo. Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.

Rising Phoenix é diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis, Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi Gonzalez e Andrew Ruhemann.

Trovate il comunicato con tutti i dettagli qui di seguito:






Infinity agosto 2020, tutti i nuovi film e le serie tv del mese

Anche ad agosto, dal caldo della spiaggia o dal fresco della montagna, è possibile fruire di tutti i nuovi contenuti di Infinity, la piattaforma di Mediaset che anche questo mese si arricchisce di tanti nuovi attesissimi titoli. Da ???, a ???. E per le serie tv, in arrivo la ???. Qui di seguito tutto quello che dovete sapere su Infinity agosto 2020.

Infinity agosto 2020

CINEMA

L'inganno perfetto

Tratto dall’acclamato romanzo di Nicholas Searle, L’Inganno Perfetto, che vede insieme per la prima volta sul grande schermo l’attrice premio Oscar Helen Mirren e il candidato a due premi Oscar Ian McKellen, sarà disponibile su Infinity Premiere dal 7 al 13 agosto. Il genio della truffa Roy Courtnay non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la benestante vedova Betty McLeish. Mentre Betty gli apre le porte di casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato alla donna: quella che avrebbe dovuto essere una truffa veloce e rapida si trasforma in un percorso da funambolo, il più infido della sua vita.

Il diritto di opporsi

Il siritto di opporsi, basato su fatti realmente accaduti, arriverà su Infinity Premiere dal 14 al 20 agosto. Interpretato da Michael B. Jordan e dai premi Oscar Jamie Foxx e Brie Larson, il film segue il giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la giustizia: dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi ma, al contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere persone condannate ingiustamente, con il sostegno dell’avvocatessa locale Eva Ansley.

La dea fortuna

Con Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca, La dea fortuna è in arrivo su Infinity Premiere dal 21 al 27 agosto. Arturo e Alessandro sono una coppia da più di quindici anni ma nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciati in custodia per qualche giorno da Annamaria, la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle, ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.

Joker

Interpretato da Joaquin Phoenix, che ha ottenuto il Premio Oscar come Miglior attore protagonista, Joker sarà disponibile su Infinity Premiere dal 28 agosto al 3 settembre. Il film diretto da Todd Phillips è incentrato sulla figura dell’iconico villain: l’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui.

Critters Attack – Il ritorno degli extraroditori

In arrivo su Infinity dal 6 agosto, Critters Attack – Il Ritorno degli Extraroditori: quinto capitolo della saga a cavallo tra horror e commedia, il film segue le vicende della ventenne Drea che con riluttanza accetta un lavoro come babysitter per un professore del college che spera di poter frequentare. Per cercare di intrattenere i figli del professore e suo fratello minore Phillip, Drea decide di portarli a fare una gita, senza sapere che delle misteriose creature aliene hanno iniziato a divorare qualsiasi cosa vivente che incontrano.

King Arthur – Il potere della spada

King Arthur – Il potere della spada sarà disponibile su Infinity dal 6 agosto, anche in 4K. Quando il padre del piccolo Artù viene assassinato, suo zio Vortigern si impadronisce del trono. Derubato dei diritti che gli spetterebbero per nascita e senza sapere chi sia realmente, Artù riesce a sopravvivere nei vicoli oscuri della città. Quando estrae la mitica spada dalla roccia, la sua vita cambia radicalmente ed è costretto ad accettare la sua vera eredità.

The Banana Splits Movie

Dal 13 agosto sarà disponibile su Infinity The Banana Splits Movie, un film commedia horror basato sulla serie televisiva per bambini del 1968, The Banana Splits. Il film segue le vicende di una famiglia che prende parte a uno show dal vivo dei Banana Splits, ma la rock band animatronica ha appena saputo che il loro spettacolo sarà presto cancellato e, non avendo alcuna intenzione di lasciare che accada, perdono il controllo ed esplodono in una furia omicida contro il pubblico.

Kung Fu Panda e Kung Fu Panda 2

I due film saranno disponibili su Infinity rispettivamente dal 17 e dal 18 agosto. I primi due capitoli della serie cinematografica raccontano le vicende del panda Po, doppiato da Fabio Volo nella versione italiana, e dei Cinque Cicloni (Tigre, Scimmia, Mantide, Vipera e Gru), intenti a proteggere la Cina da terribili minacce grazie all’arte del kung fu.

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello

Il primo capitolo della celebre saga cinematografica tratta dal romanzo fantasy di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, sarà disponibile su Infinity dal 19 agosto. Molto tempo fa, nella Seconda Era della Terra di Mezzo, furono forgiati diciannove grandi Anelli. Ma Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor, forgiò un Anello Sovrano con cui intendeva portare tutti gli altri Anelli sotto il suo dominio. Adesso, il futuro della civiltà dipende dal destino dell’Anello Sovrano, che il fato ha deposto nelle mani di un giovane hobbit di nome Frodo Baggins.

Downsizing – Vivere alla grande

Interpretato da Matt Damon e Christoph Waltz, Downsizing – Vivere alla Grande arriverà su Infinity dal 23 agosto. Cosa accadrebbe se, come soluzione al problema della sovrappopolazione, un gruppo di scienziati scoprisse il modo di ridurre gli uomini a esseri viventi di 12 centimetri? In un mondo miniaturizzato il denaro potrebbe offrire nuove opportunità. Ed è con questa promessa di vita migliore che Paul e sua moglie decidono di abbandonare la loro vita stressata in Omaha per farsi rimpicciolire e trasferirsi in una nuova comunità ‘ridotta’: una scelta che aprirà le porte a nuovi cambiamenti e avventure.

SERIE TV

Claws 3

Dal 1° agosto, sarà disponibile su Infinity la terza stagione completa di Claws, la serie incentrata sulle vicende di cinque estetiste della Florida e gli intrecci con la malavita locale. Nella terza stagione, le ragazze impareranno presto che nel mondo dei casinò la posta in gioco è altissima e Desna tenterà la fortuna mettendosi in affari con una coppia losca, Mac e Melba. Su Infinity è disponibile anche la seconda stagione completa di Claws.

The Detour 4

In arrivo dal 2 agosto anche la quarta stagione completa di The Detour, che si aggiunge alla terza stagione già disponibile su Infinity. La divertente comedy segue le vicende di due genitori, Nate e Robin, alle prese con un disastroso viaggio insieme ai propri figli.

Animal Kingdom 4

Infine, dal 3 agosto arriverà su Infinity la quarta stagione completa di Animal Kingdom, che andrà ad aggiungersi alla terza stagione già disponibile su Infinity. Basata sull’omonimo film australiano del 2010, la serie segue la vita di un ragazzo diciassettenne che, dopo la morte della madre, va a vivere con i Cody, una famiglia dallo stile di vita eccessivo dedita alle attività criminali, guidata dalla matriarca Smurf.


Big Daddy - Un papà speciale: curiosità sulla divertente commedia con Adam Sandler e i gemelli Sprouse

Nel 1999 usciva quello che resta a tutt'oggi il maggior successo commerciale di Adam Sandler, la commedia Big Daddy diretta da Dennis Dugan.

Ci sono pochi attori al mondo che ci hanno fatto ridere quanto Adam Sandler, che si è mostrato ottimo anche in ruoli diversi dal solito come quelli ricoperti in Ubriaco d'amore e nel recente Diamanti grezzi. Uno dei suoi film “giovanili” che ci hanno più divertito è proprio la commedia Big Daddy – Un papà speciale, uscita nel 1999 con la regia di Dennis Dugan, che coniuga in maniera buffa e originale, e anche toccante in alcuni momenti, l'eterna fiaba di Peter Pan: l'uomo adulto che non vuole crescere e viene cambiato dall'incontro con un bambino. Nel ruolo del piccolo Julian McGrath si alternano due futuri idoli delle teenager, i gemelli Cole e Dylan Sprouse che hanno a lungo percorso carriere affiancate prima di dividere le proprie strade, mentre gli attori adulti sono Rob Schneider, Jon Stewart (famoso anche per il suo talk show), Joey Lauren Adams e l'attrice e moglie di Judd Apatow, Leslie Mann, con cui Sandler ha lavorato di nuovo in Funny People. Nel ruolo di un senzatetto appare anche Steve Buscemi.

La storia di Big Daddy ruota intorno al personaggio di Sonny Koufax, laureato in legge, che a 32 anni ancora non si decide a prendersi le responsabilità dell'età adulta. Al contrario di lui, in procinto di lasciarsi con la fidanzata, l'amico Kevin (Stewart), con cui divide un appartamento, sta per sposarsi. Quando quest'ultimo parte per un viaggio di lavoro, lasciando solo Sonny, un bambino, Julian, si presenta a casa dei due con una lettera in cui dice che è suo figlio e che la madre è morta pochi giorni prima. Nell'impossibilità di contattare i servizi sociali, chiusi per una festività, Sonny decide di tenere il bambino per un po', ed è l'inizio di un'avventura che gli cambierà la vita.


Qualche curiosità su Big Daddy

In una scena una cameriera porta al piccolo Julian una birra analcolica: l'attrice è Jackie Titon, moglie di Adam Sandler, che da allora in poi è apparsa in quasi tutti i suoi film. Fu proprio sul set di questo film che i due si conobbero. Sono sposati dal 2003 e hanno due figli.

Big Daddy è stato il film di maggior successo commerciale nella carriera di Adam Sandler: all'epoca incassò la cifra impressionante di 163 milioni di dollari.

Il regista Dennis Dugan ha inserito nel film un'autocitazione: Quando Julian, Sonny e il fattorino (Schneider) guardano la tv, sullo schermo passa un eposidio di Colombo del 1976: possiamo vedere il regista nel ruolo di un detective alle spalle di Peter Falk. Dugan compare anche in un altro cameo: è l'uomo che non è pronto per Halloween. Come attore, ha interpretato Walter Bishop nella serie con Bruce Willis Moonlighting ed è apparso in seguito in altri film di Sandler da lui diretti, da Zohan a Jack e Jill. Tra i film più noti in cui ha recitato ricordiamo L'ululato e Parenti, amici e tanti guai.

Cole Sprouse e Dylan Sprouse avevano 6 anni all'epoca delle riprese ed erano già apparsi – sempre in un unico ruolo – nelle serie tv Grace Under Fire e MadTV. Cole ha poi recitato da solo in Friends e insieme hanno raggiunto la notorietà da adolescenti nella serie Zach e Cody al Grand Hotel andata in onda dal 2005 al 2008, seguita da Zack e Cody sul ponte di comando (2008-2011). Da solo, Cole è stato protagonista di Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa e della serie tv Riverdale.


Howard e il destino del mondo, è su Amazon Prime Video il film che causò la nascita della Pixar

Uno dei più sonori flop della carriera da produttore di George Lucas, Howard e il destino del mondo, in streaming su Amazon Prime Video, non smette di stupire... in tutti i sensi.

Howard e il destino del mondo, è su Amazon Prime Video il film che causò la nascita della Pixar

Howard e il destino del mondo (1986) con la Lea Thompson di Ritorno al futuro e Jeffrey Jones, disponibile in streaming su Amazon Prime Video , è uno dei cult anni Ottanta... suo malgrado. A differenza di tanti lungometraggi di quegli anni magici, come La storia infinita, Gremlins, I Goonies, Labyrinth, fu immediatamente giudicato - concedeteci termini tecnici - una delle più grosse schifezze che Hollywood avesse mai partorito. Una sorta di incidente stradale creativo e produttivo, patrocinato da un George Lucas per la prima volta amaramente ridimensionato, un obbrobrio che avrebbe meritato per sempre l'oblìo. A quasi 35 anni di distanza, abbiamo provato per voi a rivederlo e a imbastire un piccolo processo, lasciando la sentenza a voi, ma per onestà vi forniamo un contesto.

Howard e il destino del mondo, la trama e l'origine del cinecomic Marvel ante-litteram
Howard the Duck (questo il titolo originale) è l'adattamento del fumetto omonimo creato nel 1973 da Steve Gerber (testi) e Val Mayerik (disegni) per i tipi Marvel. Il protagonista è un papero umanoide arrivato da un'altra dimensione direttamente sulla Terra: è vagamente paperinesco nel suo aspetto fumettistico, tanto che la Disney concorda con la Marvel (all'epoca non sono una cosa sola) un redesign del personaggio per differenziarlo maggiormente da Donald. Innamoratosi del comic book, George Lucas reduce dal Ritorno dello Jedi decide di ricavarne un lungometraggio, affidandolo agli sceneggiatori Willard Huyck & Gloria Katz, con i quali aveva già scritto American Graffiti e Indiana Jones e il tempio maledetto: affiderà ai due la regia (Hucyk) e la produzione (Katz), intercettando l'interesse della Universal, con la coda di paglia per aver rifiutato altri progetti di successo di Lucas, tra cui Star Wars. "Questo non sbaglia mai", si saranno detti. Una serenità del tutto compromessa al termine del primo test screening: la leggenda narra di due capi della Universal che vengono addirittura alle mani, accusandosi reciprocamente di aver approvato la porcheria alla quale hanno appena assistito.
Scartata malauguratamente l'ipotesi di un cartoon, Howard e il destino del mondo è diventato un film dal vero pieno di effetti visivi, con una trama a grandi linee simile a quella del fumetto: Howard giunge sulla Terra, diventa amico della bella ma sfortunata cantante Beverly (Thompson) e con l'aiuto dell'imbranato ricercatore Phil (Tim Robbins) ha la meglio su altri visitatori interdimensionali, molto più mostruosi e cattivi di lui, dai quali è per un attimo posseduto lo scienziato Walter Jenning (Jeffrey Jones).
Howard the Duck, uscito negli Usa il 1° agosto 1986 e in Italia a Natale, per un budget di 37 milioni di dollari ne porta a casa appena altrettanti, uscite internazionali incluse: una batosta devastante. Vincerà un Razzie Award come peggior film, nonché per peggiore sceneggiatura, peggior nuovo personaggio e peggiori effetti visivi, conquistando nomination per peggiore non protagonista (Tim Robbins), peggiore regia e peggiore canzone originale omonima. Addirittura Gloria Katz sarà nominata nel 1990 a un Razzie per il peggior film del decennio appena trascorso (lo conquisterà Mammina cara, per la cronaca).

Vostro onore, signori della giuria: chi scrive ha posticipato per anni la visione di Howard e il destino del mondo, per una semplice ragione: il protagonista. Non eravamo ancora nell'epoca della CGI (con la quale Howard si è reincarnato in un cammeo in Guardiani della galassia), perciò il papero fu interpretato sul set da svariati attori nani, in particolare Ed Gale, con cinque burattinai a telecomandare le espressioni del suo viso. Ebbene, è orrendo. Goffo, solo parzialmente espressivo, sproporzionato, Howard nel film è una presenza trash davanti alla quale la sospensione dell'incredulità è un'impresa impossibile. Anche storicizzando, le Tartarughe Ninja del 1990 sono meno inguardabili.
Cosa più grave, Howard e il destino del mondo è un film dal registro contraddittorio e confuso, forse dovuto alla divergenza sull'interpretazione del materiale e alla consapevolezza di quanto diventasse automaticamente imbarazzante portarlo sul set, con la tecnologia disponibile: saltare dalla fantascienza al comico demenziale, passando per l'horror vero e proprio (la metamorforsi di Jenning non è buffa, è disturbante sul serio!), richiederebbe un approccio più libero anche sul piano formale, un tocco di metalinguismo, un'atmosfera più anarchica. Invece Howard e il destino del mondo ha una costruzione della sceneggiatura ingenua, spiegona, tradizionale, nella quale specialmente il personaggio di Lea Thompson si rapporta al papero senza scomporsi più di tanto, come se fosse in una delle più scontate produzioni per famiglie in live action. Salvo poi rinvenire un preservativo nel portafogli del palmipede (mamma mia!), che a un certo punto sembra non insensibile alle sue grazie e sbarca per poco il lunario in un locale a luci rosse. Insomma, Howard e il destino del mondo è un raro caso di film per bambini non per bambini.
Colpo di grazia, il montato finale ammonta a 111 minuti, che in termini assoluti non sarebbero nemmeno tanti, se non fosse che alcune sequenze (come quella dell'inseguimento sull'ultraleggero) sono coreografate e montate senz'alcun senso della misura: una ventina di minuti di sforbiciate sarebbe stata ben accetta! L'incapacità di asciugare il montaggio, combinata ai cambi di registro di cui sopra, in più di un caso può materializzare l'iconico punto interrogativo sulle nostre teste. Di fronte a un disastro del genere, vi invito a mettervi una mano sul cuore e a emettere una sentenza d'aspra condanna.

Signori della giuria, vostro onore, il mio cliente Howard e il destino del mondo è un film sgangherato, è vero, ma chi potrebbe escludere che in questo risieda la sua identità, la sua libertà creativa? L'accusa si accanisce sulla povera Beverly, interpretata peraltro da una Lea Thompson che i fan di Ritorno al futuro non hanno mai visto così sexy, meticolosa nel creare un "incrocio tra Madonna e Cindy Lauper". Ma l'accusa dimentica di dire che Tim Robbins e Jeffrey Jones sembrano aver abbracciato in modo più uniforme la scemenza dell'operazione, tanto che la loro recitazione tradisce una consapevolezza goliardica, condivisa dagli autori. Non va nemmeno dimenticato che almeno in una sequenza la miscela di quei registri si amalgama perfettamente: ci riferiamo alla scena nel diner. [Obiezione vostro onore! E' proprio quando il film si sfalda del tutto!, ndAccusa] [Respinta, è bene non soffocare alcuna sensazione, ndr]. Una sequenza in cui non si capisce proprio quale film si stia guardando: non è forse un risultato liberatorio e inaspettato per un "film per famiglie"? Davvero vi infastidisce tanto sapere che l'effetto è con ogni buona probabilità involontario? Non conta il risultato, abituati come siamo a minestre riscaldate?

Che dire poi degli effetti visivi? Non avrete di sicuro visto molti b-movie trash con gli effetti curati dall'Industrial Light & Magic, all'altezza delle migliori produzioni coeve, il non plus ultra del fotomontaggio analogico del periodo? Andiamo, il mostro finale è persino animato in stop motion da un genio veterano come Phil Tippett! [Obiezione vostro onore, gli effetti visivi hanno vinto un Razzie!, ndAccusa] [Respinta, lo sanno tutti che i Razzie son bravi a saltare sul carro dei perdenti, ndr]
Signori della giuria, vostro onore, vi chiedo di mettervi la mano sul cuore e vi lascio con questa riflessione: se Howard the Duck non fosse stato realizzato, forse la Pixar non sarebbe mai esistita, è un fatto. In seguito al flop del film, George Lucas, indebitato per la costruzione dello Skywalker Ranch, accettò un'offerta a prezzo stracciato da Steve Jobs, interessato alla sua divisione sperimentale di CGI, il Lucasfilm Graphics Group... che Steve avrebbe poi ribattezzato Pixar. Se nemmeno questo vi basta per un'assoluzione, aggiungiamo che la carriera di Willard Huyck come regista, al secondo costoso flop di fila, terminò qui. Volete emettere un'altra condanna, per infierire ancora? Assolviamo Howard e il destino del mondo, derubrichiamolo a testimonianza di un tempo che fu.

A questo punto non rimane che lasciare a voi l'arduo fardello del giudizio finale, magari rivedendo il film anche in lingua originale con sottotitoli su Amazon Prime Video (nel panico, i nostri responsabili dell'adattamento edulcorarono diverse espressioni pesanti). Deluso e ferito, George Lucas commentò che Howard e il destino del mondo sarebbe stato giudicato un capolavoro solo dopo vent'anni: ha sbagliato il calcolo di quattordici? Come giuria, avete una grande responsabilità.


Il medico della mutua: il film che Alberto Sordi ha prodotto perché nessun altro voleva farlo

Nel 1964 usciva in libreria Il medico della mutua scritto da Giuseppe d'Agata, nel 1968 arrivava nei cinema il film con Alberto Sordi. Il merito fu tutto dell'attore che acquisto i diritti del libro e ne produsse l'adattamento cinematografico.

Il medico della mutua: il film che Alberto Sordi ha prodotto perché nessun altro voleva farlo

Non tutti sono a conoscenza de Il medico della mutua, il romanzo del 1964 scritto da Giuseppe d'Agata la cui storia ha sedotto Alberto Sordi. Quel piccolo libro con una breve narrazione, in parte di denuncia e in parte grottesca, voleva isolare nel nostro pensiero la figura del dottore di famiglia in tutta la sua contraddittoria posizione professionale. Il medico della mutua vanta da un lato un'umanitaria indole la cui missione è espletata dal nobile ruolo che ricopre. Dall'altro pare innegabile che il suo personale successo sia legato alla trasformazione dei suoi privilegi in trampolini per eseguire tuffi carpiati in un bieco affarismo. Solo un medico vero poteva conoscere bene tutte le sfumature e d'Agata, infatti, lo era, ma dopo la pubblicazione per lui ci furono solo lavori da scrittore.
Il film Il medico della mutua uscì nel 1968 diretto da Luigi Zampa e fu il secondo grande successo di quella stagione, dietro Serafino di Pietro Germi e prima di C’era una volta il West di Sergio Leone. Come sappiamo, il film ebbe un seguito l’anno successivo intitolato Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue diretto da Luciano Salce.

Se il film esiste, il merito è del suo protagonista Alberto Sordi che si era incaponito sui diritti di quel libro. Il potenziale per adattare la storia per il cinema lo vedevano gli artisti, non i produttori. Luciano Salce cercò di farne un film con Ugo Tognazzi, ma Mario Cecchi Gori che ne aveva acquistato i diritti "per errore" riteneva la storia non realizzabile senza scatenare un putiferio. Qualche tempo dopo Sordi riuscì a farsi rivendere i diritti per poche lire e sarebbe stato propenso a metter mano al partafogli per produrre il film in compartecipazione con qualcun altro.

Nel libro Storia di un commediante: racconti, aneddoti e confessioni, Sordi racconta l'incontro con Dino De Laurentiis: “Lui mi guardò con aria scettica, chiamò la sua segretaria e, con la sua voce tonante, facendo una serie di scongiuri, le gridò: Liliana! Vie’ qua e dimme: se vedi il manifesto di un film che come titolo ha Il medico della mutua, tu che fai?”. “Ne vado a vedere un altro”, rispose la segretaria che, fra le altre cose, era brutta come il peccato. “L’hai sentita?”. “L’ho sentita, sì, e l’ho vista pure... ammazza quant’è brutta!!! E tu chiami la segretaria per sapere se devi fare o no un film? Ma ti rendi conto che tutti gli italiani sono mutuati?”. “Sì, ma qui c’è di mezzo un medico e, se proprio vuoi un consiglio, medici, casse da morto e funerali lasciali perdere”, mi rispose toccandosi le parti basse”.
Alla fine l'attore mise molto più del 50% per produrre Il medico della mutua insieme a Euro International e la Explorer Film 58.

Oltre all'inimitabile abilità di Sordi nel ritrarre con la sua innata simpatia anche i personaggi più spinosi e antipatici, alla regia di Zampa il cui istinto si era lasciato sospingere dal vento di contestazione del '68, alla sceneggiatura puntuale e pungente di Sergio Amidei, la riuscita del film non sarebbe stata tale se alle musiche non ci fosse stato quel grande artista di Piero Piccioni, che tanto da dato al cinema italiano e ai personaggi dell'Albertone nazionale tradotti in note su un pentagramma con acume e talento musicale. Qui sotto la celebre Marcia di Esculapio del film.


La passione esplode nel poster italiano di After 2

01 Distribution ha rilasciato oggi il poster italiano di After 2, film diretto da Roger Kumble, atteso il settembre nelle sale italiane.

Così come il primo capitolo, approdato in sala nel 2019, After 2 sarà liberamente ispirato al best-seller mondiale firmato da Anna Todd. Trovate il poster in fondo alla pagina.

AFTER 2

PRODUZIONE: Il film è stato diretto da Roger Kumble, e tratto dal best-seller mondiale di Anna Todd.

CAST: Josephine Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott), ma anche Dylan Sprouse, Candice King, Max Ragone, Charlie Weber, Louise Lombard, Karimah Westbrook, Rob Estes.

TRAMA: Dopo il successo del primo film, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office italiano, il 2 settembre arriva nei cinema AFTER 2, sequel basato sul secondo capitolo dei romanzi best seller di Anna Todd, con protagonisti Josephine Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott). Riuscirà l'amore a cancellare il passato? AFTER è la fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno letterario young adult.

DISTRIBUZIONE: Nelle sale Italiane dal 2 settembre 2020.

IL POSTER




Nelle sale UCI Cinemas tornano Il Re Leone ed altri successi Disney

Il circuito cinematografico UCI Cinemas continua a regalare emozioni targate Disney ai propri clienti.

Da domani, 23 luglio 2020, nelle sale UCI Cinemas già riaperte dopo l'emergenza Covid-19 tornano nuovi successi animati targati Walt Disney Company Italia. Nel particolare il live-action Il Re Leone, Frozen 2 e Spie Sotto Coperture andranno ad arricchire le normali programmazioni delle sale dei multisala riaperti.

Di seguito il comunicato ufficiale UCI Cinemas.

Nel Circuito UCI Cinemas tornano i film Disney con Spie sotto copertura, Il Re Leone e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle
Milano, 22 luglio 2020 – Dal 23 luglio nel Circuito UCI Cinemas tornano sul grande schermo tre grandi film Disney a partire da 4,90 euro: Spie sotto copertura, il lungometraggio animato che vede una superspia e un inventore geniale ma sbadato alle prese con un risvolto inaspettato; Il Re Leone, il live action del classico Disney che vede protagonista il leoncino Simba e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, il sequel delle avventure della Regina Elsa e di sua sorella Anna alla ricerca di una spiegazione per gli straordinari poteri di Elsa.

Il pubblico potrà assistere a questi fantastici lungometraggi nelle multisale del Circuito UCI Cinemas già riaperte: UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Lissone (MB), UCI Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO) e UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC). Nelle prossime settimane sono previste ulteriori riaperture.

I tre film di Disney vanno ad aggiungersi alla normale programmazione delle multisala UCI operative che comprende anche i grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro.

In tutte le multisala UCI riaperte sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari.

Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

UCI Cinemas coglie questa occasione per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile, confermando che nel corso delle prossime settimane è prevista la riapertura delle altre multisala del Circuito.


DUNE, TIMOTHÉE CHALAMET HA GIÀ OTTIME PROBABILITÀ DI ESSERE CANDIDATO AGLI OSCAR 2021

Anche se molti film quali Bloodshot o L'Uomo Invisibile si sono visti costretti a un'uscita in Video on Demand e molti altri e più importanti blockbuster come 007 No Time To Die o Fast & Furious 9 sono stati posticipati di un intero anno, il 2020 dovrebbe ancora vedere l'uscita in sala di Tenet, Black Widow e Dune.

In riferimento al nuovo adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico di Frank Herbert diretto da Denis Villeneuve, un nuovo sondaggio lanciato recentemente online ha dato un interessante risultato circo il suo attore protagonista, Timothée Chalamet, che ricordiamo interpreterà nel film il Principe Paul Atreides.

Stando infatti alle persone che hanno partecipato a questo curioso sondaggio indetto da Gold Derby, il 37% dei votanti ha ritenuto che Chalamet meritasse una vittoria agli Oscar 2021 nella categoria Miglior Attore Protagonista, in largo anticipo sui tempi e senza conoscere ovviamente gli effettivi sfidanti né avendo la certezza di un eventuale candidatura dell'interprete.

Al secondo posto Benedict Cumbrbatch con il 19% dei voti e terzo Matt Damon con l'11%. Per Chalamet, dovesse davvero arrivare la nomination per Dune, si tratterebbe della seconda nella sua ancora giovane carriera dopo quella ricevuta nel 2018 per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, dove ha interpretato Elio Perlman.

Vi ricordiamo che Dune uscirà nelle sale cinematografiche americane il 18 dicembre 2020.


AVATAR 2, JAMES CAMERON ORGOGLIOSO: 'LA QUALITÀ È IMPRESSIONANTE'

I genitori hanno sempre un occhio di riguardo per i propri figli, è risaputo: quando il genitore in questione è un certo James Cameron ed ha messo al mondo una prole che conta tra i suoi ranghi Titanic, Terminator e Avatar, un po' di fiducia crediamo gli vada concessa.

Insomma, per dirla in parole povere: se Cameron si dice incredibilmente soddisfatto del lavoro che lui e il suo team stanno svolgendo su Avatar 2, non possiamo far altro che credergli e aspettarci grandi cose da questo primo sequel del film del 2009.

Il nostro discorso non è ovviamente casuale, ma arriva in seguito alle parole di entusiasmo giunte dal regista stesso: "Ho a che fare con le immagini di questo mondo ogni singolo giorno e ci sono momenti in cui le guardo e penso: 'È davvero fantastico'. E con ciò giuro di non starmi dando delle pacche sulle spalle da solo" si è espresso Cameron.

Insomma, un commento estremamente ottimista che alza inevitabilmente l'asticella delle aspettative per un film sul quale già grava un peso non da poco, vista l'importanza che ha rivestito il suo predecessore nell'utilizzo della tecnologia nel cinema. A proposito di immagini, ecco una nuova, fantastica foto dal set di Avatar 2; su James Cameron, invece, c'è stata un po' di burrasca dopo la ripresa dei lavori su Avatar 2 nel post-lockdown.


NEW AVENGERS: UN FAN POSTER IMMAGINA LA NUOVA FORMAZIONE DEI VENDICATORI

Terminata la grandiosa ed epica Infinity Saga con lo spettacolare Avengers: Endgame, i fan del Marvel Cinematic Universe non aspettano altro che vedere in sala il film apripista della Fase 4 del MCU, il Black Widow di Cate Shortland, così da entrare nel vivo del prossimo percorso cinematografico del grande progetto Marvel.

Quello che sappiamo per certo è che con la morte di Iron Man (Robert Downey Jr), l'addio di Captain America (Chris Evans) e la tragica scomparsa di Vedova Nera (Scarlett Johansson), le fila dei Vendicatori hanno perso la metà degli Avengers originali, bisognosi dunque di rimpinguare quelle posizioni ora scoperte.

Non è ancora chiaro chi si aggiungerà e quale sarà l'effettiva nuova formazione, ma in attesa di scoprirlo l'artista web Psychboz ha voluto condividere via Instagram un suo fan poster proprio dedicato ai Nuovi Vendicatori e la formazione da lui immaginata. Tra questi troviamo al centro Thor affiancato da Falcon e Doctor Strange. Sotto di loro Captain Marvel e ai suoi lati Occhio di Falco e la Potente Thor di Natalie Portman, entrambi seguiti verso l'esterno della composizione da Black Panther, Star-Lord, Ant-Man e Hulk a sinistra e Scarlet Witch, Gamora, Groot, Rocket Raccoon e Wasp a destra.

A troneggiare su tutti è la figura gigantesca e in penombra di quello che potrebbe essere il prossimo grande villain del MCU, Galactus.


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STAR WARS: IL SUCCESSO DELLA COLONNA SONORA? QUESTIONE DI FORTUNA, SECONDO JOHN WILLIAMS

John Williams è un genio assoluto ed è riuscito ad imporsi come uno dei compositori più influenti dei nostri tempi grazie al suo contributo in film come Star Wars, Indiana Jones, Jurassic Park ed Harry Potter. Eppure non sembra disposto a prendersi tutto il merito per ciò che ha fatto.

Il grande musicista, in un'intervista per The New Yorker, ha rivelato di essere grato per le opportunità ricevute, ma di essere stato in qualche modo fortunato: "Lavorare a questi film, così come tutta la mia carriera, è stato un viaggio incredibile. Diventare un compositore di colonne sonore professionale non è mai stato un obbiettivo che ho perseguito intenzionalmente, neanche per la scrittura della musica dei nove film di Star Wars in più di 40 anni. È successo e basta. Devo dirvelo, tutto questo è stato il risultato di una benevola casualità, che spesso contribuisce a creare le cose più belle della vita".

La vanità non sembra essere un difetto di Williams, vincitore del Premio Oscar per ben cinque volte grazie alle musiche scritte per film come Lo Squalo, Star Wars: Una Nuova Speranza ed E.T., L'extraterrestre. Fortuna o meno, le sue colonne sonore sono conosciute in tutto il mondo e probabilmente certi film non sarebbero gli stessi senza quei mitici tappeti musicali.

Per quanto riguarda Star Wars, ha poi dichiarato qualcosa di interessante, con la solita modestia che lo contraddistingue: "Credo che la fanfara che c'è all'inizio sia stata l'ultima cosa che ho composto. Forse è persino troppo pomposa, non lo so. Le biscrome che suonano i tromboni sono difficili da digerire in quella tonalità. E anche le note alte delle trombe!".

A presentare John Williams a George Lucas fu proprio Steven Spielberg: tre titani che ebbero modo di collaborare per diversi film. Per quanto riguarda Star Wars, Williams ha potuto comporre le musiche con gioia fino a The Rise of Skywalker, e ha avuto persino un cameo nel film di JJ Abrams.
view post Posted: 22/7/2020, 14:13 MovieTown - Cinema

MERCOLEDÌ

22/07/2020



ONWARD AD AGOSTO NELLE SALE ITALIANE, ECCO LA NUOVA DATA DI USCITA

Nuova data di uscita per Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University).
Come riportato da E-duesse, la pellicola di animazione – la cui uscita era stata inizialmente fissata per il 22 luglio – arriverà nelle nostre sale il 19 agosto.
Una settimana prima di Tenet, quindi, ammesso che lo slittamento della data americana non influisca anche su quella italiana, al momento fissata per il 26 agosto.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Protagonisti di questa nuova storia, che si preannuncia particolarmente fantastica, due fratelli elfi alle prese con un viaggio che ha uno scopo principale: scoprire se esiste ancora un po’ di magia nel mondo. Il loro padre è scomparso quando erano giovanissimi e quest’avventura li aiuterà a scoprire nuove cose su di lui.

Tra le voci originali troviamo Chris Pratt, Tom Holland, Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Tra i doppiatori italiani troviamo invece Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo


UCRAINA: UN UOMO HA PRESO IN OSTAGGIO 13 PERSONE PER PROMUOVERE IL DOCUMENTARIO EARTHLINGS

Momenti di terrore in Ucraina, quando Maksym Kryvosh, un uomo di 44 anni, ha preso in ostaggio 13 passeggeri di un autobus.

Il sequestro è avvenuto la mattina del 21 luglio a Lutsk. Secondo quanto riportato dalle autorità e dalla stampa locale, Kryvosh era armato e aveva detto di aver piazzato una bomba in una zona segreta della città, che avrebbe fatto esplodere a distanza se le sue richieste non fossero state accolte.

Ma quali erano, di preciso, le sue richieste?
Zelensky aveva chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di pubblicare su Facebook un breve video per promuovere la visione del documentario del 2005 Earthlings.
Zelensky ha acconsentito, pubblicando il video in questione (che poi è stato rimosso successivamente, una volta rientrata l’emergenza) e ottenendo la liberazione dei primi tre ostaggi, tra cui una donna incinta e un bambino.

Il presidente Zelensky ha condotto in prima persona la trattativa con il sequestratore, in collaborazione con il ministro dell’Interno Arsen Avakov, presente sul posto. Ci sono volute diverse ore, ma alla fine anche gli altri ostaggi sono stati liberati.
Oltre alla promozione del film, Kryvosh aveva anche richiesto che le più importanti figure politiche ucraine ammettessero pubblicamente di essere dei terroristi.

Considerato un manifesto animalista, Earthlings è un documentario di denuncia contro le violenze sugli animali. Prodotto e diretto da Shaun Monso, il film è narrato da Joaquin Phoenix.
Ricordiamo che il protagonista di Joker è un convinto attivista in tema cambiamenti climatici e un convinto vegano, che in più di un’occasione si è pronunciato sul contributo nefasto degli allevamenti intensivi al riscaldamento globale.


GAL GADOT INVITA TUTTI A INDOSSARE LA MASCHERA CON UNA FOTO DI WONDER WOMAN 1984

L’emergenza Covid-19 non accenna a rallentare negli Stati Uniti, eppure molti cittadini si rifiutano di indossare una maschera quando escono di casa. Ebbene, tra le molte star hollywoodiane che si stanno spendendo per sensibilizzare l’opinione pubblica c’è anche Gal Gadot, l’interprete di Wonder Woman nel DC Extended Universe.

L’attrice israeliana ha pubblicato una foto dal backstage di Wonder Woman 1984 che la ritrae sul set alle Canarie, dov’è stato ricostruito un villaggio egiziano: come potrete vedere, indossa il diadema dell’eroina e una maschera che le copre il volto. Il messaggio è chiaro, “Indossate una maschera”.

Vi ricordo che il cinecomic uscirà negli Stati Uniti il 2 ottobre, ma non è da escludere un ulteriore rinvio a causa dell’emergenza Covid-19. In ogni caso, sarà presentato all’evento DC FanDome del 22 agosto, dove probabilmente debutterà il nuovo trailer.

Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.
Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.

La foto di Gal Gadot




GAEL GARCÍA BERNAL NEL NUOVO FILM DI M. NIGHT SHYAMALAN

Gael García Bernal (Y Tu Mamá También, Coco, Ema) è entrato nel cast del nuovo film corale scritto e diretto da M. Night Shyamalan. Il filmaker produrrà la pellicola per la Edge Pictures con Ashwin Rajan. Ricordiamo che Shyamalan ha finanziato indipendentemente Glass, Split e The Visit, il cui budget di produzione combinato è di $35 milioni.

L’attore reciterà al fianco di Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird e Ken Leung.

Come al solito la trama è avvolta nel mistero. Non è chiaro quando inizieranno le riprese del thriller, a causa delle regole anti-covid. La speranza è di cominciare a girare nell’autunno, con nuove misure di sicurezza.

Mark Bienstock è uno dei produttori mentre Steven Schneider è il produttore esecutivo.

La pellicola verrà distribuita nelle sale dal 23 luglio 2021 dalla Universal.


Tutti gli artwork utilizzati nell’intro dei Marvel Studios

L’intro dei Marvel Studios oramai è iconica e, seppur cambiata e evolutasi nel corso di questi 10 anni, è sempre stata un carattere distintivo dei film dello studio.
La versione degli ultimi anni che noi tutti conosciamo inizia con una raccolta di artwork e concept art dai vari cinecomic, sovrapposti a stralci di sceneggiatura che, lentamente, lasciano il posto alle scene dei film, una bellissima transizione dalla pre-produzione al prodotto vero e proprio.

Un utente su Reddit ha raccolto in una sola immagine tutti gli artwork e i concept utilizzati per la realizzazione dell’intro, lavori realizzati in questi 10 anni da illustratori e artisti come Ryan Meinerding, Andy Park e Charlie Wen; potete ammirarli tutti qui sotto:

https://preview.redd.it/bywuwuyl85c51.jpg?...edec0b3cd50ed56

Si tratta sia di artwork promozionali, character design dei vari personaggi, concept art di esplorazione iniziali e qualche studio di keyframe dai film, nel dettaglio (andando in ordine) abbiamo: Hulk dal poster promozionale di Avengers, un keyframe da Captain America; Il primo vendicatore, un rarissimo primo concept dell’armatura di Tony da Iron Man (2008), Thor dal banner componibile mostrato al Comic-Con di San Diego del 2011 per la promozione di Avengers, Groot dal poster del Comic-Con di San Diego del 2013 per la presentazione di Guardiani della Galassia, un primo keyframe e studio esplorativo per Guardiani della Galassia, character design promozionale per Black Panther, keyframe di Vedova Nera da Avengers: Age of Ultron e la copertina dell’artbook ufficiale di Ant-Man.




Le verità nascoste compie 20 anni: il ricordo di Clark Gregg, sceneggiatore del film

Il 21 luglio 200 arrivava nei cinema statunitensi (in Italia sarebbe uscito a dicembre) Le verità nascoste, il film di Robert Zemeckis con Michelle Pfeiffer e Harrison Ford.
La pellicola ebbe uno sceneggiatore d’eccezione, visto che il soggetto e la sceneggiatura furono curati da Clark Gregg, che oggi conosciamo soprattutto per il ruolo di Phil Coulson nell’Universo Cinematografico Marvel e in Agents of S.H.I.E.L.D..

L’attore è tornato a parlare del film in un’intervista con Comicbook in occasione di una grand ricorrenza:

Mi fa sentire vecchio. 20 anni, wow. […] Avevo fatto molto teatro. Ero stato a New York per i primi 8-9 anni dopo il college, poi arrivai qui (LA), non conoscevo nessuno e nessuno voleva incontrarmi. Così iniziai a scrivere per tenermi occupato. Scrissi un paio di sceneggiature indipendenti e una catturò l’attenzione di una persona splendida che ha ottenuto tanto successo, Nina Jacobson, che era una giovane produttrice alla DreamWorks.

Ha poi proseguito raccontando:

La DreamWorks aveva un accordo con Rob Zemeckis e stranamente un giorno entrò in ufficio pochi giorni dopo la consegna della mia prima stesura e disse: “Vorrei tanto girare una storia di fantasmi in stile Hitchcock”. E tutti pensarono: “Ok, che cosa strana”.

Zemeckis aveva già tutto pronto sotto il naso e nel giro di poco Gregg si ritrovò a collaborare con lui:

“[Zemeckis] mi ha tenuto in considerazione per tutto il tempo e mi ha insegnato un milione di cose. […] Avevamo bisogno di qualcuno che interpretasse quest’uomo, un professore con un segreto oscuro che nessuno si aspetta, e chi meglio del fantastico Harrison Ford, un vero gentiluomo, poi toccò a Michelle Pfeiffer. Era tutto così assurdo, vivevo in un appartamento a Venice e ogni volta pensavo: “Ma davvero?”

Poi Bob fece una cosa pazzesca, girò la prima metà di Cast Away, poi girò tutto Le verità nascoste con la stessa troupe. Nel frattempo Tom Hanks perse un sacco di peso e così tornò a girare l’altra metà.

L’attore ha poi fatto un’ultima confessione:

Devo ammetterlo, anche se so che non ha alcun senso, non ho mai rivisto Le verità nascoste dopo la premiere. In realtà credo che lo riguarderò per l’anniversario. È difficile tornare su cose già fatte: non si può sistemare ciò che è già scritto.


Justice League: la richiesta di Ray Fisher a Zack Snyder dopo un’ingiustizia nei confronti di un membro della troupe

La star di Justice League Ray Fisher ha parlato di un’ingiustizia nei confronti di un membro della troupe del film di Zack Snyder poi passato nelle mani di Joss Whedon.
Tutto è partito da un articolo di Variety dedicato all’impegno di Hollywood a mostrare più attori neri davanti alla macchina da presa, spostando però l’attenzione su chi lavora dietro alla cinepresa, come parrucchieri e truccatori che non hanno lo spazio che meritano.

L’attore ha così deciso di raccontare un episodio spiacevole:

Nonostante le mie svariate richieste, il mio barbiere (Wayne Nembhard) non è stato accreditato in alcun modo per il suo lavoro per la versione cinematografica di Justice League. Wayne ha lavorato con noi per TUTTE le riprese principali (8 mesi) e per gran parte di quelle aggiuntive.

Wayne si è assentato tutto il tempo necessario dal suo prestigioso lavoro – una barbieria di nome Extreme Cutz a St. Albans, nel Regno Unito – per lavorare con noi. A quanto so, è stato l’unico nero ad aver mai messo piede nel reparto trucco e acconciature. Mi ha spezzato il cuore (e lo stesso è successo a Wayne) guardare i titoli di coda e non vedere il suo nome.

Quando Zack mi ha parlato della Snyder Cut gli ho fatto una sola richiesta: dar credito a Wayne per il suo lavoro. Zack era sconvolto che Wayne non fosse stato inserito nei titoli di coda della versione cinematografica e mi ha assicurato che invece sarebbe assolutamente successo nel in “Zack Snyder’s Justice League”.

Il punto non è il film. Queste cose scavano più a fondo dell’estetica artistica.

Responsabilità > Intrattenimento

Vi ricordiamo che il film arriverà sulla piattaforma streaming nel 2021 perché intanto Snyder terminerà la post-produzione che non aveva avuto le risorse per completare, impiegando un budget superiore ai 30 milioni di dollari. Al momento non è stato ancora ufficializzato se si tratterà di un film di 4 ore o di una mini serie in sei parti.


Il nuovo film di Paul Thomas Anderson passa dalla Focus Features alla MGM per “motivi di budget”

Doveva essere la Focus Features a distribuire il nuovo film di Paul Thomas Anderson ancora senza titolo: avrebbe portato la pellicola nei cinema nordamericani, mentre la Universal Pictures si sarebbe occupata dei mercati internazionali, proprio come era successo a Il filo nascosto, candidato a sei premi Oscar.
Adesso, stando a quanto sostenuto dall’Hollywood Reporter, la Focus avrebbe deciso di rinunciare al progetto per “questioni di budget” lasciando posto alla MGM, ora in trattative per accaparrarsi il film. Non sono chiari per il momento i dettagli né a quanto dovrebbe ammontare il budget.

Il film è ancora avvolto nel mistero: sappiamo solo che sarà ambientato negli anni settanta, in un liceo della San Fernando Valley, e sarà incentrato su uno studente che è anche un giovane attore di successo. Sappiamo poi che si intrecceranno numerose storie parallele. Sarà la quarta volta che Anderson gira nella San Fernando Valley, dopo Boogie Nights, Magnolia e Ubriaco d’amore, e stavolta otterrà 2.5 milioni di dollari in sgravi fiscali.

A produrre il film vi saranno JoAnne Sellar e Daniel Lupi, insieme allo stesso Anderson.

Le riprese dovevano iniziare in California tra la primavera e l’estate, ma ovviamente a causa della pandemia è tutto slittato. Prossimamente verranno annunciati i membri del cast e altri dettagli.


All Together Now: Auli’i Cravalho nelle prime immagini del film targato Netflix

Netflix ha diffuso in rete le prime immagini ufficiali di All Together Now, film di stampo drammatico (precedentemente intitolato Sorta Like a Rock Star) con protagonista Auli’i Cravalho (doppiatrice in lingua originale di Vaiana nel film Disney Oceania) diretto da Brett Haley (Hearts Beat Loud).

Adattato da Ol Parker, il film segue la storia di Amber Appleton, una ragazza che vive in un autobus. Da quando il fidanzato della madre è entrato in gioco, lei, la madre e il loro cane Bobby Big Boy vivono accampati nel retro di Hello Yellow (autobus scolastico della madre). Autoproclamata principessa della speranza e ragazza portatrice di ottimismo, Amber si rifiuta di accettare le cose negative. Decide invece di concentrarsi sul benessere della madre alcolista e dei suoi eccentrici amici: una madre che sta crescendo un figlio autistico, un nichilista ottuagenario, una gang di videogiocatori incalliti e un veterano di guerra appassionato di scrittura haiku. Una tragedia improvvisa tuttavia minerà la positività di Amber.

Il film è tratto dall’opera letteraria scritta da Matthew Quick (Il Lato Positivo).

Del cast fanno parte anche Rhenzy Feliz, Judy Reyes, Justina Machado, Taylor Richardson, C.S. Lee, Anthony Jacques Jr. e Gerald Waters.

Il film sarà disponibile sulla piattaforma streaming dal 28 agosto. Potete vedere le immagini nel link qua sotto:

https://twitter.com/NetflixFilm/status/128...lix%2F438879%2F

Batman v Superman: i retroscena sull’uso delle pistole da parte di Batman

Lo stunt di Ben Affleck nei panni di Batman, Richard Cetrone, ha rivelato il motivo per cui era particolarmente eccitato all’idea di usare delle pistole durante le riprese di una celebre scena di Batman v Superman: Dawn of Justice. Cetrone ha interpretato lo stunt di Affleck anche in Suicide Squad e Justice League, sebbene nessuna di queste due apparizione del Crociato di Gotham sia stata controversa come la scena di sparatoria in BvS.

Batman v Superman: Dawn of Justice ha attirato l’ira di molti fan per l’approccio del regista Zack Snyder al personaggio del Cavaliere Oscuro. Le critiche più accese si sono concentrate proprio sull’uso delle armi da fuoco da parte di Batman, critiche che sono andate di pari passo col fatto che il Crociato di Gotham uccidesse diverse persone durante tutto l’arco narrativo del film. Questo perché, nella maggior parte delle raffigurazioni moderne di Batman, il personaggio ha due regole: non uccide e non usa pistole.

La decisione di Snyder di ignorare quei tratti del personaggio abbastanza consolidati ha inevitabilmente provocato le reazioni da parte di quei fan che sentivano che il regista stesse violando alcuni degli assetti morali fondamentali che definiscono l’eroe. Mentre tale scelta divide ancora oggi molti appassionati, a quanto pare però ha reso il lavoro dello stunt Richard Cetrone ancora più eccitante.

Cetrone ha spiegato perché era così eccitato per la scena degli scontri a fuoco durante un episodio del podcast “Batman v Superman: By the Minute” (via Screen Rant). La sequenza in questione è diventata una delle più note e discusse dell’intero film. Armato di pistola in una mano e di fucile automatico nell’altra, Batman combatte diversi uomini appartenenti all’esercito fascista di Superman. “Sapevo che avremmo incorporato le pistole e non tanto per l’aspetto legato alla sparatoria, ma sapevo che avremmo incorporato le armi negli attacchi”, ha spiegato Cetrone. “Sembrava che potesse essere molto divertente per me perché avevo pistole in tutte e due le mani, e potevo incorporarle nei combattimenti, tornare alle riprese e poi tornare di nuovo ai combattimenti, perché quei ragazzi venivamo da me in tutte le direzioni.”

Già in passato Cetrone aveva rivelato che la scena dell’incubo di Bruce Wayne era stato aggiunta in seguito. Lo stunt era particolarmente eccitato perché la natura della scena gli ha conferito una maggiore libertà creativa. Cetrone ha anche spiegato in che modo la scena era stata pensata in maniera diversa rispetto a ciò che il pubblico ha visto al cinema: “Avevamo Batman in giro con le pistole, con una primaria che porta su una fionda, e con un secondario che si portava sul fianco… ma non l’avete mai visto.”

Le parole di Cetrone lasciando intendere che c’è stata sicuramente ampia libertà creativa durante la realizzazione della sequenza dell’incubo in Batman v Superman: Dawn of Justice, con Snyder che ha sicuramente sfruttato appieno la natura onirica della scena. L’eccitazione di Cetrone nel riuscire ad incarnare questa singolare interpretazione di Batman era, probabilmente, lo stesso tipo di sentimento che Snyder sperava di suscitare anche negli spettatori.


Venezia 77: i film restaurati di Venezia Classici al Cinema Ritrovato di Bologna

Sono stati scelti i film della sezione Venezia Classici della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che quest’anno saranno ospitati all’interno del programma del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana. La collaborazione tra i due festival è un segno concreto della solidarietà esistente e della possibilità di superare le difficoltà del momento, individuando inedite modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia. La selezione di Venezia Classici 2020, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a Venezia nei mesi successivi.

La 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si terrà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre, diretta da Alberto Barbera.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per la 77. Mostra, che saranno proiettati dal 25 al 31 agosto al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna:


VENEZIA CLASSICI

CRONACA DI UN AMORE

di Michelangelo ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

CLAUDINE

di John BERRY (USA, 1974, colore)

restauro: Fox/Criterion/Disney

DEN MUSO (THE YOUNG GIRL)

di Souleymane CISSÉ (Mali, 1975, colore)

restauro: Cinemathéque Francaise

UTÓSZEZON (LATE SEASON)

di Zoltán FÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)

restauro: Hungarian National Film Archive

SEDOTTA E ABBANDONATA

di Pietro GERMI (Italia, 1964, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

LA ÚLTIMA CENA (THE LAST SUPPER)

di Tomás GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1976, colore)

restauro: Cineteca di Cuba

FUKUSHÛ SURU WA WARE NI ARI (VENGEANCE IS MINE)

di Shôhei IMAMURA (Giappone, 1979, colore)

restauro: Shochiku

MUHOMATSU NO ISSHO (THE RICKSHAW MAN)

di Hiroshi INAGAKI (Giappone, 1943, B/N)

restauro: Film Foundation/Kadokawa

YOU ONLY LIVE ONCE

di Fritz LANG (USA, 1937, B/N)

restauro: StudioCanal

SERPICO

di Sidney LUMET (USA, 1973, colore)

restauro: StudioCanal

LE CERCLE ROUGE

di Jean-Pierre MELVILLE (Francia, 1970, colore)

restauro: StudioCanal

NEOKONCHENNAYA PYESA DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (UNFINISHED PIECE FOR THE PLAYER PIANO)

di Nikita MIKHALKOV (Unione Sovietica, 1977, colore)

restauro: Mosfilm

GOODFELLAS

di Martin SCORSESE (USA, 1990, colore)

restauro: Warner Bros.


Tenet: Nolan predilige gli effetti pratici, la CGI sarà ridotta all’osso

Himesh Patel, uno degli attori di Tenet, ha elogiato il lavoro di Christopher Nolan, sottolineando quanto, durante la lavorazione del film, sia rimasto stupito dal fatto che sia stata usata pochissima CGI. Patel è salito alla ribalta lo scorso anno grazie al ruolo da protagonista nel film Yesterday di Danny Boyle. Purtroppo, ancora poco sappiamo sul ruolo che l’attore indiano avrà nell’ultima fatica del regista della trilogia de Il Cavaliere Oscuro.

Sappiamo che il nome del suo personaggio sarà Ahmad, e nell’ultimo trailer del film lo abbiamo visto cospirare insieme ai personaggi di Robert Pattinson e John David Washington. Nolan si è impegnato a fondo per mantenere il più stretto riserbo attorno alla storia del suo film, il che rende l’arrivo nelle sale di Tenet ancora più atteso.

Nonostante gli ultimi risvolti attorno alla data di uscita del film (di recente posticipato a data da destinarsi), Tenet resta uno dei titoli più attesi dell’anno, con i membri del cast che continuano ad alzare l’hype attorno al progetto. Intervistato da GQ India, Himesh Patel ha elogiato il modo in cui Nolan affronta il lavoro sugli effetti speciali nei suoi film, spiegando: “La sua dimensione è semplicemente incomprensibile. Quando poi scopri che è stato fatto tutto a porte chiuse, con pochissima CGI… è strabiliante”.

Parlando del film nello specifico, l’attore ha aggiunto: “Non riesco a capire come siano in grado di realizzare certe cose, ma Nolan trova sempre un modo. L’intera crew entra in gioco quando si parla degli enormi stunt che vengono realizzate sul set, come la scena dell’aereo che avete sicuramente visto nel trailer. Quella era un vero aereo che la produzione ha comprato soltanto per farlo esplodere!”

La famigerata scena dell’aereo è stata effettivamente inclusa nel secondo trailer di Tenet e sembra essere opera del misterioso personaggio interpretato da Pattinson. In realtà, gran parte della trama di Tenet è ancora oggi un totale mistero: le poche cose che sono state rivelate sulla trama sono che il film è ambientato nel mondo dello spionaggio internazionale e che qualcuno sta lavorando per fermare un evento paragonabile alla Terza Guerra Mondiale; inoltre, sappiamo che l’azione del film avrà a che fare con una sorta di manipolazione del tempo chiamata “Inversione”.

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.


Justice League Snyder Cut: Superman raggiungerà il suo “apice”

Di recente Zack Snyder si è concesso ad una lunga intervista con il canale YouTube Beyond the Trailer in cui ha parlato non soltanto di come la Snyder Cut di Justice League si inserirà nella continuity del DCEU e della reale durata della sua versione del cinecomic, ma anche del suo entusiasmo per l’arrivo al cinema di The Batman con Robert Pattinson.

Nel corso della medesima intervista, Snyder ha spiegato che c’è sempre una certa responsabilità nel portare Superman, il più iconico degli eroi di DC, sul grande schermo: “Superman è un personaggio così astratto, nei suoi poteri e in ciò che è in grado di fare. Ogni volta che riesci a riportarlo sulla Terra, diventa molto più riconoscibile, e per questo è più interessante”, ha spiegato il regista. “Ho un enorme rispetto per il suo codice morale, e penso che il suo posto sia in cima alla piramide del mondo dei supereroi DC. Alla fine, deve raggiungere quell’apice.”

Zack Snyder ha intenzione, quindi, di portare Superman dritto verso quell’apice nella versione di Justice League in arrivo su HBO Max? A tal proposito, il regista ha aggiunto: “Ho sempre pensato che fosse quello che stavo facendo. Ora mi piace il tema della risurrezione, il concetto. Chi è adesso? Che cos’è? Quando arrivi a toccare l’eterno, nel senso che ritorni dalla tomba… che effetto avrà tutto questo?”

Zack Snyder parla dei lavori sulla Snyder Cut di Justice League durante la pandemia
Sempre durante la stessa intervista, è stato chiesto al regista come è stato provare a completare lo Snyder Cut nel bel mezzo di una pandemia globale, con Snyder che si è aperto circa le sfide che ha dovuto affrontare: “È stato impegnativo, ma sarò onesto: la nostra situazione lavorativa è piuttosto efficiente”, ha spiegato il regista. “Ho un editor al piano di sopra, mentre al piano di sotto abbiamo una sala di proiezione in modo da poter guardare i giornalieri e gli effetti visivi. Il mio editor ed io abbiamo questo fantastico sistema di editing speculare, che mi permette di vedere esattamente cosa sta facendo.”

“Si tratta di un’impostazione tecnologica davvero straordinaria”, ha continuato Snyder. “Il problema è che non vorresti lasciarla. È letteralmente dentro casa. Ci lavoriamo praticamente tutto il giorno. A meno che i miei figli non vengano e mi trascinino fuori, la maggior parte della giornata siamo concentrati sul film.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


The Old Guard in arrivo il sequel? Ecco cosa ha detto in proposito Charlize Theron

Durante un’intervista con Variety Charlize Theron ha parlato dello straordinario successo di The Old Guard, il film originale Netflix che nelle prime settimane ha raggiunto 72 milioni di case diventando il film più visto sulla piattaforma. Un risultato che ha lasciato l’attrice sbalordita e che, come ha rivelato, fa ben sperare per un sequel.

Neanche lei avrebbe potuto immaginare che l’adattamento del graphic novel di Greg Rucka (in uscita in Italia per Panini Comics) avrebbe avuto un tale successo. «È piuttosto folle se ci pensi» ha detto la Theron che ha parlato anche di un possibile sequel che sia lei che il resto del cast vorrebbe si realizzasse: «Stiamo spingendo la produzione a farlo» ha rivelato. «Stiamo prendendo una pausa per vedere come va ma vogliamo tutti davvero farlo e sono sicura che quando arriverà il momento la produzione inizierà quella conversazione».

vi ricordiamo che nel cast del film, insieme a Charlize Theron, KiKi Layne, Chiwetel Ejiofor, Matthias Schoenaerts, Marwan Kenzari e Harry Melling c’è anche il nostro Luca Marinelli.

Diretto da Gina Prince-Bythewood The Old Guard racconta le avventure di un gruppo di immortali guerrieri che proteggono gli umani guidati da Andy.


Star Wars: George Lucas al posto di Kathleen Kennedy al vertice di Lucasfilm?

Nelle ultime ore sta impazzando un rumor in Rete diffuso da uno YouTuber, ovvero che Kathleen Kennedy potrebbe aver chiuso il suo percorso in Lucasfilm e che potrebbe venire rimpiazzata da George Lucas in persona, intenzionato a “salvare” Star Wars, alla presidenza.

Il possibile cambio ai vertici dello studio è stato annunciato dal pittoresco YouTuber Overlord Doomcock il quale ha avvertito i suoi seguaci di prendere la notizia con le pinze, trattandosi comunque di un rumor. E tuttavia ha anche detto che la notizia rivelata dalla sua fonte è stata confermata da due insider e che quindi potrebbe avere una certa attendibilità.

Doomcock ha anche rivelato che Lucas avrebbe posto 4 condizioni per il suo ritorno a capo della Lucasfilm, ritorno che sarebbe la conseguenza del suo rifiuto rispetto al lavoro svolto dalla Kennedy negli ultimi anni rispetto a Star Wars.

Ecco le 4 condizioni poste: 1. Farò la mia trilogia sequel. 2. Avrò pieno potere creativo finché non lo cederò. 3. Kathleen Kennedy deve essere fuori. 4. La trilogia originale non dovrà mai essere modificata e dovrà rimanere inviolata.
E pare che abbia sottolineato come nessuna di queste condizioni sia negoziabile.

Doomcock ha aggiunto anche che c’è una certa confusione a riguardo e che Lucas potrebbe collaborare, se non addirittura dover rispondere a Jon Favreau (il regista creatore di The Mandalorian), e che Disney vorrebbe dar vita a uno StarWarsVerse coeso e compatto.

Una cosa è certa la Kennedy ha commesso qualche passo falso, vedi ad esempio Solo: A Star Wars Story, ed è anche vero che con il Coronavirus persino un colosso come Disney sta attraversando un momento difficile, quindi non è implausibile che possa pensare a un cambio ai vertici per rivitalizzare una delle sue property più redditizie.


The Bay of Silence: Olga Kurylenko madre psicotica nel trailer del film con Claes Bang

Nel cast del thriller The Bay of Silence, di cui è appena uscito il trailer, Olga Kurylenko, Claes Bang e Brian Fox.

Vertical Entertainment ha appena diffuso il trailer di The Bay of Silence, un thriller al femminile scritto da Caroline Goodall e diretto dalla regista olandese Paula van der Oest, con Olga Kurylenko (una delle celebrità ad essersi ammalata di coronavirus) e Claes Bang nei ruoli principali, coadiuvati da Brian Cox.

Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1986 della scrittrice inglese Lisa St. Aubin de Terán.

La storia segue Will (Bang) quando, dopo aver avuto un terzo figlio da Rosalind (Kurylenko), è costretto a seguirla per tutta l'Europa quando lei scompare coi figli. Dopo averli trovati in un paese remoto nel nord della Francia, l'uomo scopre con orrore che l'ultimo nato è morto misteriosamente e decide di scoprire la verità, trovandosi in contrasto con l'ex patrigno di Rosalind, Milton (Cox) che vuole nascondere la verità per ragioni personali.

The Bay of Silence uscirà on demand e digitale il 14 agosto negli Stati Uniti, il 28 agosto al cinema in Inghilterra e dove sarà possibile.




La Skydance Animation debutta con Spellbound e Luck dalle registe di Shrek e Trilli, supervisiona John Lasseter

I film di animazione Spellbound e Luck saranno diretti rispettivamente da Vicky Jenson e Peggy Holmes, è confermato l'ex-Pixar John Lasseter come direttore creativo dell'azienda.

La Skydance Animation debutta con Spellbound e Luck dalle registe di Shrek e Trilli, supervisiona John Lasseter

Finalmente sappiamo qualcosa di più dei primi due film della Skydance Animation, realizzati su finanziamenti della Paramount Pictures e supervisionati creativamente da John Lasseter, ex-boss della Pixar. Luck, diretto da Peggy Holmes, arriverà nelle sale americane nel febbraio 2022, mentre il successivo Spellbound diretto da Vicky Jenson uscirà nel novembre dello stesso anno.

Luck è la storia della "ragazza più sfortunata del mondo", che si ritrova trasportata nel reame della buona e della cattiva sorte, scoprendo lì, con l'aiuto di magiche creature, la presenza di una forza che scalza ogni scaramanzia e superstizione. L'ex-ballerina e coreografa Peggy Holmes è una vecchia conoscenza Disney, essendosi occupata nella defunta succursale DisneyToons degli spin-off su Trilli, in particolare da regista ha coperto i simpatici Trilli e il segreto delle ali (2012) e Trilli e la nave pirata (2014). Tralasceremmo La sirenetta - Quando tutto ebbe inizio del 2008, meno disinvolto. Il film è scritto da Jonathan Aibel e Glenn Berger.
Spellbound, che esaminando il comunicato stampa sembra più ambizioso del precedente, è affidato invece alle cure di un'altra regista veterana del campo, Vicky Jenson, già coautrice alla DreamWorks del primo Shrek e di Shark Tale. Questo musical fantasy è scritto da Lauren Hynek, Elizabeth Martin e Linda Woolverton, quest'ultima dietro a successi Disney come La bella e la bestia, Il re leone e ultimamente Maleficent. Su canzoni addirittura del premio Oscar Alan Menken (che tornerà a lavorare col paroliere Glenn Slater dopo Rapunzel), Spellbound racconterà l'impresa di una fanciulla chiamata a spezzare un incantesimo che ha diviso in due il suo mondo magico.
Le animazioni in CGI di entrambi i lavori saranno portate a termine tra Usa e Madrid, sede degli Ilion Animation Studios (Planet 51), rilevati dalla Skydance tempo fa.

La Skydance Animation è finita nella bufera ancora prima di annunciare qualsiasi progetto: in rete l'idea stessa di assumere John Lasseter come supervisore, di fatto dimessosi dalla Disney-Pixar per le accuse di molestie sessuali (in parte ammesse), era stata vista come una provocazione. Emma Thompson aveva persino rinunciato a doppiare un personaggio di Luck dopo il suo arrivo. Da allora l'azienda sembra aver seguito una strategia ben precisa: circondare il direttore creativo di donne in posizioni di rilievo, ma senza mandarlo via. Se John infatti è responsabile creativo, presidente della Skydance Animation è Holly Edwards, e com'è evidente i due film annunciati sono tutti gestiti da artiste. Ci sembra una forma piuttosto intelligente di resistenza alle campagne di boicottaggio, perché non disprezza il trascorso professionale di Lasseter e allo stesso tempo restituisce dignità alle donne nell'ambiente, non forzando più di tanto la mano. E' vero, non sappiamo perché Alessandro Carloni abbia abbandonato Luck, ma questo tipo di avvicendamento nelle preproduzioni di cartoon è frequente a prescindere da ogni politica. Quel che conta è che con il loro curriculum persone come Jenson, Holmes e Woolverton in un mondo ideale non avrebbero bisogno di campagne per l'inclusività, avendo mostrato il loro valore sul campo da più o meno trent'anni.


IL GLADIATORE, RUSSELL CROWE: "IL SENSO DI COLPA MI HA ROVINATO LA GIOIA PER L'OSCAR"

La star Russell Crowe svela di non essersi goduto appieno il successo per l'Oscar conquistato per Il gladiatore perché era attanagliato dal senso di colpa per la troppa attenzione ricevuta.

Il gladiatore ha ottenuto 12 candidature all'Oscar vincendo cinque statuette: miglior film, miglior attore (Crowe), migliori costumi, miglior sonoro e migliori effetti visivi.

Crowe, ospite al Today Show, ha però rivelato di essersi sentito in colpa nei confronti del regista Ridley Scott che invece non è stato premiato:

"Di recente sono andato a Roma per una proiezione speciale al Colosseo, mi sono seduto e ho guardato il film; è stata un'esperienza importante perché ha cambiato così tanto la mia vita. Ho ricevuto così tante pacche sulle spalle e ho ricevuto tanti premi e questo mi ha fatto sentire in modo diverso per un po' di tempo. Ma guardando un film, questo è un film di regia. Mi sono chiesto 'Perché ho ricevuto tutta questa attenzione quando l'Oscar appartiene a Ridley Scott?'"

Tempo fa Russell Crowe ha confessato di aver quasi rifiutato il ruolo di protagonista ne Il gladiatore perché la sceneggiatura era pessima. A fargli cambiare idea è stato proprio l'incontro con Ridley Scott che, a quanto pare, ha fatto la fortuna del divo australiano.


IL CAVALIERE OSCURO: LA SCENA PIÙ BRUTALE DEL JOKER DI HEATH LEDGER ERA REALE

La scena più brutale de Il cavaliere oscuro che vede coinvolto il Joker di Heath Ledger era reale, come conferma un'intervista al compagno di set Christian Bale.

Il cavaliere oscuro ha compiuto 12 anni il 21 luglio e per celebrare è stata riportata alla luce l'intervista fatta da Joseph McCabe a Christian Bale nel 2008, contenuta nel libro 100 Things Batman Fans Should Know & Do Before They Die.

Parlando della scena dell'interrogatorio tra Batman e Joker, Bale ricorda: "Come potete vedere nel film, Batman comincia a picchiare Joker e realizza che non si tratta di un nemico ordinario. Perché più lo colpisco più sembra divertirsi. Heath si comportava nello stesso modo, mi incitava. Gli ho detto 'Non ho bisogno di picchiarti sul serio, la scena funzionerà lo stesso se non lo faccio.' Ma lui continuava, 'Vai avanti. Vai avanti".

Bale prosegue: "Si scagliava contro la parete del set tanto da danneggiare le piastrelle. Il suo coinvolgimento era totale."

La performance di Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro gli ha permesso di conquistare un Oscar postumo per il ruolo di Joker. La famiglia ha però smentito che la performance estrema abbia in qualche modo alterato il suo equilibrio psichico.


"MULAN È DIVENTATO UNO DEI FILM PIÙ AMATO DAI GIOVANI TRANSESSUALI" DICE RICHARD THUNDER

Il mondo dell'animazione sembra sia in grado di dare maggior spazio alla diversità e alla rappresentazione della comunità LGBT, come è stato spiegato durante il panel Who is afraid of gender? organizzato nell'ambito dell'UltraPop Festival a cui hanno partecipato come ospiti l'attivista Richard Thunder che ha rivelato l'importanza del film Mulan, l'animatore appassionato di attivismo intersezionale Stefano Danieli, e il giornalista Paolo Di Lorenzo.
Uno dei problemi principali tuttora esistenti nel settore cinematografico e televisivo resta quello della rappresentazione e, come ha ricordato Danieli, una mancanza di educazione alla diversità.

Richard Thunder ha ricordato: "Spesso per le persone transgeder non è nemmeno possibile accedere ai provini, non possono in nessun modo ottenere ruoli cisgender, mentre è possibile il contrario anche se spesso chi ottiene la parte di una persona transessuale non riesce nemmeno a parlare del proprio personaggio in maniera adeguata. Pensiamo a Halle Berry che non aveva capito nulla di un personaggio che avrebbe dovuto interpretare, continuando a parlarne usando termini sbagliati, e a cui ha poi rinunciato".
Danieli ha quindi aggiunto: "C'è poi il problema della rappresentazione 'piatta', priva di sfumature. Si passa tendenzialmente dal parlare degli aspetti fisici al proporre figure di persone transessuali solo come prostitute.

L'animatore ha successivamente aggiunto un elemento molto importante per quanto riguarda la presenza sugli schermi delle tematiche di genere: "In Italia, ma non solo, c'è una mancanza di educazione alla diversità". Questo contribuisce, come hanno sottolineato i partecipanti al panel, anche a compiere errori importanti e attualmente non scusabili come gli errori nell'usare gli articoli parlando delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, non preoccupandosi nemmeno di compiere ricerche o studi, o chiedere aiuto ad organizzazioni e associazioni nel caso in cui non si sia esperti. Richard Thunder ha ribadito che anche per quanto riguarda i mezzi di comunicazione dovrebbe esserci più attenzione e preparazione: "Dovrebbero almeno esserci delle linee guida".

In precedenza Stefano Danieli aveva ricordato: "In italiano c'è qualche difficoltà nel capire che termini vanno usati, non c'è un genere neutro, le persone possono essere un po' in difficoltà e capisco che ci sia un po' di non dimestichezza nel rapportarsi con un mondo che non si conosce".

L'animazione, tuttavia, sembra essere in grado di aprire le porte a dei cambiamenti. Thunder ha ricordato: "Mulan è uno dei film di animazione più amati dai ragazzi trans". L'eroina Disney, la sua storia e le canzoni create per il lungometraggio sono state in grado di far immedesimare molti giovani che non si sono sentiti rappresentati in altri progetti. Stefano Danieli ha ricordato: "Si trova spesso una rappresentazione in storie non create appositamente con un target specifico. Nell'animazione ci sono però esempi molto positivi come Steven Universe che su Cartoon Network ha spiegato concetti anche molto complicati in modo semplice, usando metafore. Forse i bambini non colgono del tutto ciò che viene rappresentato, ma anche gli adulti possono trovare un messaggio importante".


TORONTO 2020: DAVID BYRNE'S AMERICAN UTOPIA DIRETTO DA SPIKE LEE SARÀ IL FILM DI APERTURA

David Byrne's American Utopia diretto da Spike Lee sarà il film di apertura di Toronto 2020 che prenderà il via il 10 settembre,
La quarantacinquesima edizione del festival canadese si svolgerà in parte anche online e proporrà un programma ridotto a 50 lungometraggi, mentre la stampa è stata invitata a partecipare esclusivamente via internet pur assicurando che verranno seguite tutte le linee guida previste dalle autorità locali.

Lo show American Utopia, immortalato dal regista Spike Lee, è andato in scena dall'ottobre 2019 fino al 16 febbraio 2020 negli spazi dell'Hudson Theatre. David Byrne era accompagnato a teatro da 11 musicisti provenienti da tutto il mondo per interpretare le canzoni dell'album American Utopia, messo in vendita nel 2018, e le hit del periodo trascorso con i Talking Heads ed esibendosi come solista.
Lo show poteva contare anche sulle coreografie di Annie-B Parson e Alex Timbers, sulle luci di Rob Sinclair, sul sonoro curato da Pete Keppler, e sul lavoro di Karl Mansfield e Mauro Refosco.

La versione diretta da Spike Lee può inoltre contare sul lavoro compiuto da 11 operatori guidati da Ellen Kuras, direttore della fotografia, tra cui Declan Quinn e Sam Levy.

Joana Vicente del Toronto Film Festival ha dichiarato: "Questo lungometraggio gioioso è su un percorso musicale sull'apertura, sull'ottimismo e sulla fede nell'umanità. Questo è particolarmente significativo in un periodo di incertezza intorno al mondo. Siamo felici di condividere l'eccitazione della Serata di Apertura con gli spettatori".
Cameron Bailey, direttore artistico del Festival, ha aggiunto: "Spike Lee in qualche modo è sempre stato esattamente in grado di parlare della sua epoca e anticipare i tempi. Con David Byrne's American Utopia porta le canzoni classiche di Byrne e la gioiosa rappresentazione teatrale sullo schermo semplicemente quando ne abbiamo bisogno. Il lavoro di Spike è un invito a entrare in connessione, protestare contro le ingiustizie e, soprattutto, celebrare la vita".


VIAGGI DI NOZZE E "O FAMO STRANO": ECCO COM'È NATA LA BATTUTA DEL FILM

La celebre battuta "O famo strano", presente in Viaggi di nozze, nacque negli anni novanta: Carlo Verdone un giorno, per caso, sentì un ragazzo pronunciare la frase "me sento strano" e da lì trasse ispirazione per creare una delle frasi fatte più famose di sempre.

Un piccolo riadattamento da parte del leggendario attore e regista romano ha fatto sì che quel modo di dire diventasse un vero e proprio tormentone che riecheggia da decenni in tutte le camere da letto d'Italia. Molti fan del film inoltre non sanno che, subito dopo la scena del tuffo in piscina di Ivano, Verdone si ruppe la colonna vertebrale e fu costretto ad operarsi d'urgenza.

Analogamente, la scena in cui Ivano e Jessica fanno il bagno all'aquafan è nata casualmente da un'idea di Carlo Verdone e Claudia Gerini. Secondo la sceneggiatura originale Jessica doveva restare nuda mentre prendeva il sole ma c'erano diversi paparazzi nei paraggi. Carlo e Claudia s'innervosirono e in poco meno di un'ora riscrissero la scena che poi fu inserita poi nel montaggio finale della pellicola.

Un'altra curiosità riguarda il vestito di Veronica Pivetti, che nel film interpreta Fosca, la quale ha raccontato la scomodità dell'abito da sposa indossato per il matrimonio: "Era terribile da portare, non riuscivo a muovermi, era pesantissimo, non lo auguro a nessuno."




PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI: UMA THURMAN SI PREPARÒ CON DEI SERPENTI VERI

Prima dell'inizio delle riprese di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini, Uma Thurman, al fine di interpretare al meglio il ruolo di Medusa, scelse di sua spontanea volontà di interagire con un gran numero di serpenti vivi, grazie all'aiuto di un addestratore e di un esperto.

Durante un'intervista l'attrice ha detto che tenere in mano i rettili le fu immensamente d'aiuto quando arrivò il momento di immaginarsi che cosa avrebbe provato una persona afflitta da una montagna di serpenti attaccati alla testa. La Thurman, in passato, ha parlato spesso della sua avversione per i serpenti, paura che è stata costretta a sconfiggere per poter girare questo film.

In un'altra intervista l'attrice americana ha dichiarato: "Durante le prove io e Chris abbiamo passato del tempo con un esperto di serpenti, quest'ultimo ha portato sul set un numero considerevole di serpenti vivi che abbiamo tenuto in mano per qualche ora. Volevo percepire il peso dei serpenti per immaginarmi come sarebbe stato averli appesi alla testa."

"Un'altra cosa che ho adorato fare è stata quella di immaginare che, essendo Medusa sola per la maggior parte del tempo, la dea avesse sviluppato una sorta di relazione con i serpenti. I serpenti, ovviamente, sono stati aggiunti in seguito con la computer grafica ma io ho scelto di immaginare che fossero li veramente, volevo che giocassero un ruolo fondamentale sui movimenti del mio personaggio." Ha aggiunto la Thurman.


THE DIVERGENT SERIES: INSURGENT, IL SANGUE DI MILES TELLER IN MOLTE SCENE È VERO, ECCO PERCHÉ

Miles Teller ha dichiarato che per almeno il 90% delle sue scene in cui sanguina in The Divergent Series: Insurgent le ferite sono assolutamente autentiche e dovute ad infortuni che si sono verificati sul set durante le riprese del film.

In un'intervista Teller ha dichiarato: "Shailene Woodley, l'attrice che interpreta Tris nel film, beh lei è veramente un osso duro. Quasi tutte le scene in cui sanguino sono reali e le ferite sono dovute ai combattimenti fisici che ho avuto con Shailene sul set, è una ragazza veramente tosta."

"Le scene di combattimento sono sempre divertenti, sono come una danza, tiri un pugno e capisci quando è arrivato il momento di incassare il prossimo, è molto basato sui numeri e sulla coreografia, devi essere brava a contare e ovviamente devi fare molta pratica." Ha dichiarato l'attrice americana a proposito delle scene di combattimento.

Molti critici hanno elogiato le performance di Shailene Woodley e Miles Teller in The Divergent Series: Insurgent, così come alcuni membri del cast principale. Daniel M. Kimmel ha dichiarato: "La performance di Woodley è solida in questo film, è senza dubbio un'attrice da tenere d'occhio."


MANETTI BROS: "IL CINEMA DI GENERE NON DOVREBBE ESISTERE"

Sul nostro Ultrapop Festival si è discusso a lungo in merito ai film di genere in Italia e i Manetti Bros. hanno dato un'opinione interessante in merito.

"I film di genere non dovrebbero esistere, sono sopravvalutati" - ha iniziato così Marco Manetti, precisando subito sul nostro canale Twitch - "nel senso che il genere dovrebbe dare soltanto un'idea, un target, su come mettere i film sugli scaffali. Al cinema, le storie sono più importanti del genere. Guardate noi: noi non ci sentiamo "innovatori". Noi siamo sperimentatori, forse anche incoscienti, non abbiamo generi nei nostri film, mescoliamo quello che ci piace, anche fosse il musical al tema della mafia, come abbiam fatto con Ammore e malavita. Credete che gli americani si pongano il problema di dare un genere agli Avengers e ai film della Marvel? A loro non interessa se è fantasy o altro, loro realizzano il film e basta."

"Questo discorso del film di genere è un problema italiano" - ha continuato Marco - "Sono i critici e gli autori che sono ossessionati dal "genere", a me piacerebbe rigirare questa ossessione e parlare solo di "storie", noi registi dovremmo soltanto pensare a intrattenere il pubblico coi nostri film e farlo divertire, divertendoci."

"Ci sono altre sedi per parlare di argomenti "politici", al cinema dobbiamo parlare di emozioni" - ha continuato Antonio Manetti - "di TUTTE le emozioni: rabbia, passione, amore, volendo possiamo raccontare anche una storia politica, come quella sul razzismo. Ma soltanto se vogliamo farlo, non perché vogliamo schierarci o seguire un'onda. L'intrattenimento può essere elegante o ignorante, ma il fine dev'essere sempre lo stesso: divertirsi. Noi siamo a difesa di questo "genere" di cinema."


Open 24 Hours – Il trailer semina morte in una stazione di servizio

In Open 24 Hours una ragazza dovrà lottare con tutte le sue forze per sfuggire ad un pericoloso serial killer che lei conosce molto bene.
Info
4Digital Media rilascerà questa estate il nuovo raccapricciante slasher Open 24 Hours direttamente in VOD, Digital, DVD e Blu-ray il 18 Agosto.

Diretto da Padraig Reynolds il film vede nel cast Vanessa Grasse, Cole Vigue, Brendan Fletcher, Emily Tennant e Daniel O’Meara.

Trama
Una donna paranoica e delirante, Mary White, è appena stata rilasciata da un ospedale psichiatrico per aver dato fuoco al suo ragazzo, un omicida seriale. Il ragazzo, James Lincoln Fields, è infatti un brutale serial killer noto come The Rain Ripper. Dopo essere stata rilasciata dalla struttura, il comportamento vulnerabile di Mary la aiuta a ottenere un impiego presso una stazione di servizio notturna. Tuttavia, lasciata sola a sé stessa, la sua paranoia e le sue allucinazioni ritornano con conseguenze furiose.



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STAR WARS: MARK HAMILL, HARRISON FORD E IL BUFFO LITIGIO NEL COMPATTATORE DI EPIDODIO IV

La scena del compattatore di rifiuti in Star Wars: Una Nuova Speranza è considerata una delle trovate più divertenti del film, tanto da essere citata persino nella trilogia sequel, ma durante le riprese non andò tutto bene tra Mark Hamill ed Harrison Ford.

A rivelarlo è stato lo stesso interprete di Luke Skywalker, in un'intervista citata da Jordan D. White, editor degli X-Men: "Poi ovviamente c'è stato il famoso litigio tra me ed Harrison. Nella scena in cui tentavamo di fuggire dal compattatore di rifiuti, dovevo dire: '3PO, apri la porta numero...', e poi dire questo lungo numero seriale. Avevo in mente di dire il mio numero di telefono, così sarebbe stato per sempre conservato all'interno del film, ma quel giorno la scena fu girata in modo tale che non riuscii ad essere vicino alla porta, quindi toccò ad Harrison dire la battuta e incominciò a dire il suo numero di telefono, e ciò mi fece abbastanza arrabbiare".

Il piano malefico di Hamill rischiava di fallire, e ciò creò un divertente contenzioso tra i due attori, che si ritrovarono immersi nella spazzatura a discutere sulla questione: "'E dai, dì il mio numero, è stata una mia idea', ma lui continuò sulla sua strada e io mi arrabbiai ancora di più. Alla fine Harrison urlò il mio numero e disse: 'Contento ora, bambinone?'".

Il tutto si concluse con Hamill che scoppiò a ridere, ammettendo di essere stato un po' infantile. Del resto, i due si divertivano molto a prendersi in giro e la loro amicizia dura dal lontano 1977.

Hamill ha parlato anche del suo primo ruolo nella serie di Batman, e abbiamo potuto dare un'occhiata ad un Harrison Ford inedito in questa concept art de Il Risveglio della Forza.


THE FLASH, IL CINECOMIC CON EZRA MILLER NON ADATTERÀ QUESTA FAMOSA STORIA DEI FUMETTI DC

In queste settimane The Flash ha guadagnato le luci della ribalta con l'annuncio del ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman, ma adesso sono emersi nuovi dettagli su quella che sarà la storia del film con Ezra Miller diretto da Andy Muschietti.

O, per lo meno, su quella che non sarà la storia del cinecomic: infatti, come riportato in esclusiva da Heroic Hollywood, il film non includerà la chiacchierata guerra tra Atlantidei e Amazzoni, celebre storia dei fumetti DC che in precedenza era stata anticipata per il film con camei di Jason Momoa e Gal Gadot annessi.

Nel fumetto Flashpoint, che fungerà da fonte di ispirazione primaria per la pellicola, quando Flash arriva nell'omonima dimensione parallela dopo aver viaggiato nel tempo per salvare sua madre, scopre che questa Terra alternativa era stata devastata da una guerra tra i due membri della Justice League Aquaman e Wonder Woman, a capo delle loro rispettive nazioni. Forse si poteva facilmente intuire che includere una sotto-trama del genere nel film con Ezra Miller sarebbe stato un po' esagerato e sicuramente molto costoso, ma molti fan del fumetto di sicuro rimaranno delusi da questa conferma, visto che si tratterà dell'ennesimo taglio e/o modifica al materiale originale.


SUICIDE SQUAD, I FAN SONO IN ESTASI: ECCO I POSTER BOSSLOGIC DELLA AYER CUT

La conferma dell'arrivo della Zack Snyder's Justice League ha scoperchiato un vaso di pandora di possibilità anche per altri film che non sono arrivati in sala nelle modalità volute dal regista o nella versione preventivata in sede di produzione. Questo stesso destino potrebbe toccare anche alla mitica Ayer Cut di Suicide Squad.

Recentemente, infatti, la pellicola di David Ayer è stata soggetta al trattamento dei fan che ne richiedono la distribuzione nella sua versione originale, quella voluta e concepita da Ayer stesso, lanciando la petizione #ReleasetheAyerCut. Una versione che stando alle varie dichiarazioni raccolte negli anni sarebbe molto più dark di quella approdata in sala, conterrebbe decisamente più scene con il Joker di Jared Leto e anche alcune sequenze che avrebbero alterato la trama della pellicola.

Si tratta però di un processo molto diverso rispetto a quanto successo con Justice League. Mentre in quel caso, Zack Snyder venne licenziato e Joss Whedon assunto per rimettere mano al montaggio e dirigere le riprese aggiuntive necessarie a finire il film, Ayer invece è rimasto per tutto il tempo coinvolto e ha eseguito personalmente le modifiche che gli venivano richieste dall'alto.

Dopo il lancio della petizione ufficiale, sono arrivati anche due nuovi poster della Ayer Cut realizzati da BossLogic e che ritraggono rispettivamente il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck, che ricordiamo appariva in alcuni cameo/flashback del film.

Recentemente, Ayer ci ha regalato un nuovo sguardo al Joker di Leto attraverso il suo account Instagram, sul quale è molto attivo. Il film del 2017, come dicevamo, è tutt'altro che Joker-centrico: la celebre nemesi di Batman appare per pochi minuti, ma l'attesa per una nuova interpretazione del villain dopo quella ormai leggendaria di Heath Ledger era tale da far sì che i riflettori fossero tutti puntati in quella direzione.






JUSTICE LEAGUE, RAY FISHER HA CHIESTO UN FAVORE A ZACK SNYDER: ECCO QUALE

Nelle ultime settimane ha tenuto banco la questione dell'arrivo di Zack Snyder's Justice League sulla piattaforma digitale HBO Max, previsto per il prossimo anno e Ray Fisher ha conquistato sempre più spazio nel dibattito pubblico per via delle sue recenti dichiarazioni contro l'operato e il comportamento di Joss Whedon.

Adesso, però, il giovane attore che nel film della Justice League ha il ruolo di Victor Stone / Cyborg, ha fatto una precisa e singolare richiesta al suo regista: ha chiesto che il suo barbiere venga accreditato nel film per il suo lavoro, dato che non lo era stato nella versione di Whedon approdata nelle sale di tutto il mondo, nonostante l'impegno messo sul set. "Nonostante lo abbia richiesto numerose volte prima di ora, il mio parrucchiere (Wayne Nembhard) non è stato accreditato in nessun modo per il suo lavoro nella versione uscita al cinema di Justice League. Wayne ha lavorato con noi per l'intera produzione principale (8 mesi) e per la maggior parte delle riprese aggiuntive".

Nonostante l'accreditamento di altri parrucchieri e stilisti nella pellicola, la versione cinematografica di Justice League non riporta il nome di Nembhard, con Ray Fisher che ha aggiunto: "Wayne ha impiegato tutto il tempo che gli è stato chiesto e questo lo ha costretto a lasciare momentaneamente il suo business di successo, un salone unisex chiamato Extreme Cutz a St. Albans, in Regno Unito, per lavorare con noi. Era anche l'unico barbiere di colore presente sul set e mi si è spezzato il cuore quando una volta visti i crediti del film scorrere non vedere il suo nome apparire in nessun modo. Quando Zack mi ha detto che la sua versione sarebbe stata distribuita, avevo solo questa richiesta: che a Wayne venisse riconosciuto il suo lavoro".

Zack Snyder ha già confermato che il nome di Wayne Nembhard apparirà nei crediti finali della sua versione di Justice League. "Era scioccato che il suo nome non fosse comparso nella versione cinematografica del film e mi ha assicurato che Wayne sarà assolutamente citato in Zack Snyder's Justice League", ha concluso Fisher. "Non riguarda solo un film, queste cose vanno al di là dell'estetica artistica".


X-MEN, GIANCARLO ESPOSITO È IL MAGNETO DEI MARVEL STUDIOS IN QUESTA STUPENDA FAN-ART

In questo periodo di stallo nel cinema hollywoodiano e nel mondo dell'intrattenimento televisivo, i fan dei Marvel Studios non vedono l'ora di scoprire come lo studio si muoverà una volta che introdurrà gli X-Men nell'Universo Cinematografico Marvel e a quali attori assegnerà i ruoli più celebri, ammesso che non decida altrimenti.

Dopo avere immaginato Giancarlo Esposito negli improbabili panni del Professor X, i fan dei Marvel Studios hanno ancora una volta preso il volto dell'attore per un altro possibile ruolo nel nuovo universo degli X-Men da introdurre nuovamente al cinema, parliamo della nemesi e un tempo amico del Professore, Magneto. Nella splendida fan-art che vi mostriamo in calce a questa news, l'attore rappresentato con il riconoscibile elmetto protettivo (che impedisce ai telepati e a Charles Xavier in particolare di captare i suoi pensieri e giocare con la sua mente) viene colto nel momento in cui getta alle sue spalle Mjolnir, il mitico martello di Thor, dimostrando un potere superlativo.

Nel precedente universo cinematografico costruito dalla 20th Century Fox, il personaggio Marvel è stato interpretato da Ian McKellen nella sua versione più adulta, mentre in quella più giovane scaturita dal nuovo franchise poi intrecciatosi con il precedente aveva il volto di Michael Fassbender. L'ultima apparizione di Magneto al cinema, sempre con il volto di Fassbender, è avvenuta nel 2019 con l'uscita di X-Men: Dark Phoenix, di recente approdato sulla piattaforma Disney+.

Per quanto riguarda il futuro degli X-Men alla Marvel, di recente i fratelli Russo hanno parlato di quanto la performance di Hugh Jackman nei panni di Wolverine sia troppo bella e recente per avere già da subito un nuovo Wolverine alla Marvel. Mentre Famke Janssen che ha interpretato Jean Grey prima di Sophie Turner, ha espresso interesse a tornare nel personaggio della Fenice.

Comunque è probabile che la Marvel opti per personaggio meno noti inizialmente.


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NEW MUTANTS E DISNEY PLUS, CHE SUCCEDE? IL LEAK FAKE IN REALTÀ È VERO, ANNUNCIO IN ARRIVO?

Nel pomeriggio di ieri ha iniziato a circolare online un presunto video leak di New Mutants pensato come spot tv per Disney+, cosa che confermerebbe l'arrivo dell'atteso spin-off degli X-Men sulla celebre piattaforma di streaming.

Alcuni tuttavia hanno messo in discussione la genuinità dello spot, bollandolo come fake: ma in un ribaltamento avvenuto nella notte, sarebbero emerse delle prove che invece ne confermerebbero l'autenticità.

Un team di rappresentanti della Disney ha fatto sapere ad alcuni siti e addetti ai lavori che lo spot televisivo sarebbe effettivamente falso, ma si tratta degli stessi rappresentati che in passato avevano dichiarato fake anche gli art-work promozionali trapelati per Solo: A Star Wars Story e Avengers: Endgame prima che quelle stesse art-work comparissero sulle confezione di alcune action figure ufficiali della Disney. Anche Josh Boone, su Instagram, avrebbe confermato la non ufficialità del trailer.

Tuttavia, ci sono molte prove che invece sostengono il contrario. Il trailer infatti contiene diversi dialoghi e scene aggiuntive mai utilizzate in nessun dei trailer o spot TV ufficialmente rilasciati in precedenza per New Mutants: la frase "Tutti voi siete pericolosi, ecco perché siete qui" che si sente all'inizio del filmato, per esempio, è nuova di zecca.

Sono presenti anche alcune inquadrature inedite, nonché una sequenza (che arriva al minuto 00:17 e mostra un orso demoniaco sfondare un muro di fronte a quella che sembrerebbe essere Alice Braga). che venne descritta in un articolo Cinefex sugli effetti visivi pubblicato alcuni mesi fa.

Come fa notare MCU Cosmic, è molto facile accusa un trailer come questo, rilasciato in qualità a dir poco infima, di essere un fake; al contrario è molto più difficile spiegare come un trailer fake possa contenere estratti e dialoghi inediti. O qualcuno ha avuto accesso al film per montare a piacimento il proprio trailer fake usando queste scene aggiuntive, oppure la Disney ha rilasciato accidentalmente uno spot televisivo che la società aveva intenzione di rivelare al panel di New Mutants previsto per il SDCC di giovedì.


TENET, HIMESH PATEL: "NOLAN FA L'IMPOSSIBILE CON LA TELECAMERA"

Mentre attendiamo con fervore l' uscita di Tenet nelle sale, ci pensano gli attori del film ad aumentare l'hyper per l'ultima fatica di Christopher Nolan, elogiando l'abilità del regista con la teleamera.

Seppur ci sia il più fitto mistero sul contenuto di Tenet, sappiamo già dai primi giorni di lavorazione del film quanto fosse sostanzioso il budget a disposizione di Nolan per la sua realizzazione. E a tal proposito, sappiate che molto poco è andato a finanziare il reparto CGI.

A ribadirlo è stato Himesh Patel (Yesterday, The Areonauts), che ha parlato della sua esperienza sul set di Tenet e di quanto sia incredibile l'operato di Nolan.

"Poter lavorare con qualcuno come Chris e gli attori brillanti che ci sono in questo film, avere l'opportunità di essere coinvolto in una produzione di una tale magnitudine, è stato davvero elettrizzante" ha affermato durante un'intervista con il magazine GQ "Davvero, la portata di tutto ciò è semplicemente incomprensibile, e quando poi scopri che è stato realizzato tutto con la telecamera... C'è davvero poca CGI nei film di Nolan. È stupefacente. Anche le cose che ti sembrano impossibili da fare senza l'aiuto della computer grafica, come un sacco della roba che c'è in Interstellar, lui la fa senza. Non capisco come ci risesca, ma trova il modo".

Ma per quanto sia geniale Nolan, molto fa anche il lavoro di squadra: "L'intera crew è parte di questi enormi stunt con cui se ne esce, come la scena che avete visto nel trailer di Tenet con l'aereo. Quello era un vero aereoplano che la produzione ha fatto saltare in aria!".


AVENGERS: ENDGAME, È UN ALTRO VENDICATORE L'AUTORE DELLO SNAP FINALE IN QUESTA FANART

E se l'autore dello snap finale in Avengers: Endgame fosse stato un altro? Questa splendida fanart ci mostra esattamente questa eventualità. Ammiriamola insieme.

Ammettiamolo, la reazione di tutti a noi al sacrificio di Tony in Avengers: Endgame è stata più o meno la stessa, facendo di quel momento una delle esperienze cinematografiche più appaganti da vivere al buio di una sala, assieme a tanti altri spettatori.

Ma c'è un altro Avenger che ha perso la vita nel film affinché il piano potesse riuscire e il mondo potesse essere salvato dalle grinfie di Thanos: Natasha Romanoff a.k.a. Black Widow.

E mentre il suo sacrificio passa solitamente un po' in secondo piano, la visual designer Camille Vialet ha voluto ricordare la forza d'animo e il coraggio di Natasha con uno switch tra lei e Tony in questa bellissima fanart.

"Il momento del sacrificio in Endgame è stato il momento più iconico del MCU finora. Ma a quanto pare in parecchi tendono a dimenticarsi che senza il sacrificio di Black Widow per ottenere la Gemma dell'Anima, tutto questo non sarebbe stato possibile. Perciò ecco un mio pezzo sulla scia dell' "E se...". Spero vi piaccia" scrive l'artista nella caption del post che trovate anche in calce alla notizia.

COVID permettendo, il film dedicato a Black Widow arriverà nelle sale a novembre, e sarà la pellicola inaugurale della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.


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CARLO VERDONE, CHE BRUTTO INCIDENTE SUL SET DI VIAGGI DI NOZZE! 'GIRAI CON DOLORI ATROCI'

Di personaggi ne ha interpretati tanti, Carlo Verdone, la maggior parte dei quali rimasti nella storia del cinema italiano: la palma di personaggio più indimenticabile spetta però, almeno secondo l'opinione di molti, al leggendario Ivano di Viaggi di Nozze.

La coppia di burini formata con la Jessica di una giovanissima Claudia Gerini è rimasta ormai nell'immaginario collettivo, con quel "famolo strano" diventato ormai da circa un trentennio il grido di battaglia di tanti fan dell'attore e regista romano.

Non tutti sanno, però, che proprio a Viaggi di Nozze è legato uno dei ricordi più dolorosi di Verdone, che durante le riprese cadde fratturandosi la colonna vertebrale: "Recitai tutto il film con dei dolori atroci per via dell’ernia del disco alla quale si aggiunse una frattura alla colonna durante un tuffo di Ivano. Il chirurgo che mi operò non si spiegava come avevo fatto a resistere… Fatto sta che non godetti nulla del successo enorme di quel film perché dopo una settimana dall'uscita finii in sala operatoria…" ha ricordato recentemente l'autore di Borotalco e Sono Pazzo di Iris Blond.

Il successo del film ha fortunatamente ripagato il povero Carlo di tutto quel dolore! Durante la recente quarantena, intanto, Carlo Verdone ha elargito ai suoi fan alcuni consigli su come passare il tempo, tra libri e musica rock.



Edited by Triplethor - 22/7/2020, 19:51
view post Posted: 22/7/2020, 06:39 The Umbrella Academy - Ellen News

Ellen Page: "Noi ragazzi, il lato fragile dei supereroi"

Dal 31 luglio arriva su Netflix la seconda serie di “The Umbrella Academy”. La protagonista Ellen Page: "Diamo voce a chi non ce l’ha".

Sono supereroi: ma sono fragili, smarriti, sgomenti, tormentati, sgualciti, soli, in cerca dei propri fratelli. Forse, non sono neppure supereroi: sono solo ragazzi con degli strani superpoteri, ma sono in difficoltà in questo mondo come e più di noi. E l’Apocalisse è dietro l’angolo: anzi, uno di loro, tuffato nel futuro, l’ha già vista accadere. È vicina, e il loro compito è evitare che si compia. Sono i protagonisti di The Umbrella Academy, la serie Netflix che approda il 31 luglio con la sua seconda stagione sulla piattaforma.

Riassunto per chi non fosse familiare con la serie. Nel 1989, misteriosamente, nascono alcuni bimbi da donne che non avevano avuto segni di gravidanza. Bimbi miracolosi, sette dei quali vengono adottati da un ambiguo miliardario. Sono loro i nostri fragili supereroi. All’inizio della seconda stagione, li vediamo scaraventati nel Texas dei primi anni ’60: pettinature cotonate, auto color pastello, spazi separati per le persone di colore, e l’omicidio di JFK dietro l’angolo.

Fra i sette tormentati supereroi c’è Ellen Page. Tredici anni fa era l’adolescente incinta del film Juno, scarpe da tennis e un’aria così vera da guadagnarsi una nomination all’Oscar come miglior protagonista. Ellen Page oggi ha 33 anni, un’esperienza con Woody Allen in To Rome With Love, una con DiCaprio in Inception, un film da regista all’attivo. È vegetariana, attiva sostenitrice dei movimenti Lgbt+, e da due anni è sposata con la ballerina Emma Portner. Nella serie, Ellen è Vanya, violinista con una forza psichica incontrollabile. Nel salto temporale agli anni ’60, ha perso la memoria, e dunque la coscienza di avere altri fratelli.

Ellen, com’è stato finire negli anni ’60?

"È stato bello guidare quelle vecchie auto enormi. È stato importante capire quanto la società fosse diversa. Il mio personaggio vive una storia d’amore molto complicata. All’epoca l’omosessualità era illegale, e la società rendeva certe storie d’amore dolorose e difficili".

Che cosa l’ha sedotta di The Umbrella Academy?

"Il lato umano dei personaggi, le loro emozioni. L’umanità dei personaggi è centrale, i superpoteri che hanno sono marginali. La combinazione di scene spettacolari e intime mi sembra molto bella: mi svegliavo ogni mattina con la voglia di andare a lavorare".

Se nella realtà potesse esercitare dei superpoteri, su che cosa vorrebbe avere impatto?

"Sull’uguaglianza fra le persone. Vorrei lottare per fare sentire le voci marginalizzate, quelle della comunità Lgbt+, le comunità di colore, gli indigeni. Vorrei una rivoluzione verso l’uguaglianza, e verso il rispetto dell’ambiente. È un periodo tragico ma cruciale, con la pandemia e con il Black lives matter: possiamo tutti lavorare per cambiare qualcosa nel mondo. La prima cosa è dar voce a chi è ai margini. E che la gente, tutta, abbia accesso alle cure sanitarie di cui ha bisogno. E che non ci siano preclusioni, riguardo all’aspetto di qualcuno, o ai suoi orientamenti sessuali. Per tornare al titolo della serie, l’uguaglianza di tutti sarà il grande ombrello del mondo".

Che cosa ha fatto, in questi mesi così difficili?

"Mi sono presa del tempo per me stessa, per stare con mia moglie, con il mio cane. Ho letto un sacco di libri: ho studiato la geografia, ho capito che siamo tutti molto, molto vicini".

Fra le rivelazioni della serie l’attore Robert Sheehan. Irlandese, 32 anni, interpreta Klaus, uno dei fratelli. È teatrale, solenne e ironico, perverso e tossico, luciferino, dannunziano e androgino.

"Amo il mio personaggio, perché è ironico, sarcastico, imprevedibile, libero. E questo mi fa sentire felice".

Ricorda il suo set italiano, in Anita B. di Roberto Faenza.

"Girammo per un mese in un bellissimo paesino sotto le Dolomiti: amo l’Italia, la Toscana, la Sicilia, Roma: credo sia il più bel paese sulla Terra".



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THE UMBRELLA ACADEMY 2 – UN VIDEO PONE 32 DOMANDE SUGGERITE DAL TRAILER


Poiché gran parte della trama di The Umbrella Academy è basata sui viaggi nel tempo, il trailer della seconda stagione ha suscitato molte domande presso i fan, confusi e intrigati dall’avventura dei fratelli Hargreeves negli anni Sessanta.

Ebbene, Netflix ha pubblicato un video che ripercorre il trailer, aggiungendo proprio i classici quesiti del pubblico nelle scene “chiave”. Ad esempio, cosa ci fanno i sovietici a Dallas nel 1963? Klaus è il capo di una setta di hippie? Luther fa parte di un fight club? Come mai Diego è finito in manicomio? E così via.
Nella seconda stagione, il cast ha accolto Ritu Arya (Lila), Yusuf Gatewood (Raymond) e Marin Ireland (Sissy).

La sinossi ufficiale
Nello stesso giorno del 1989, quarantatré neonati nascono in svariate parti del mondo da donne che non si conoscono e che fino al giorno prima non avevano mostrato segni di alcuna gravidanza. Sette vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, un industriale miliardario, che dà vita all’Umbrella Academy e prepara i suoi “bambini” a salvare il mondo. Ma i suoi piani vanno in fumo. Negli anni dell’adolescenza, fratture interne alla famiglia portano allo scioglimento della squadra. La morte di Hargreeves fa riavvicinare i sei membri sopravvissuti, che ormai hanno circa trent’anni. Luther, Diego, Allison, Klaus, Vanya e Number Five collaborano per cercare di scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte del padre. Ma la famiglia così ricomposta è nuovamente divisa dalle personalità divergenti e dalle abilità contrastanti, oltre che dall’imminente minaccia di un’apocalisse globale.

Nel cast di The Umbrella Academy figurano Ellen Page (Vanya), Tom Hopper (Luther), David Castaneda (Diego), Emmy Raver-Lampman (Allison), Robert Sheehan (Klaus), Aidan Gallagher (Number Five), Mary J. Blige (Cha-Cha), Cameron Britton (Hazel), Colm Feore (Sir Reginald Hargreeves), Adam Godley (Pogo), John Magaro (Leonard Peabody), Ashley Madekwe (Detective Patch) e Kate Walsh (The Handler).

Jeremy Slater (The Exorcist) ha scritto il primo episodio, mentre Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon) è lo showrunner.

Potrete vederlo qui di seguito, ma prima vi ricordo che la seconda stagione di The Umbrella Academy uscirà sulla piattaforma on-line il 31 luglio, e sarà composta da 10 episodi.

Il video


view post Posted: 21/7/2020, 13:49 MovieTown - Cinema

MARTEDI

21/07/2020



JUSTICE LEAGUE: SABATO UN NUOVO ASSAGGIO DELLA SNYDER CUT

Torniamo a parlare della Snyder Cut di Justice League, la versione originale del film concepita da Zack Snyder prima dell’arrivo di Joss Whedon per le riprese aggiuntive.
Il regista ha parlato del film, che farà il suo debutto su HBO Max nel 2021, con Grace Randolph di Beyond the Trailer.

Tra le tante cose, Snyder ha confermato che un nuovo assaggio della pellicola arriverà sabato prossimo – 25 luglio – nel corso del Justice Con, l’evento online che vedrà anche la partecipazione di Ray Porter (interprete di Darkseid) e Jay Oliva, artista che ha realizzato gli storyboard per il film.

Potrei mostrare una clip, una breve clip. E forse ci sarà anche un piccolo annuncio per i fan.

Come sappiamo, Zack Snyder’s Justice League, questo il titolo ufficiale della nuova versione, durerà ben oltre i 120 minuti della versione cinematografica. Si è parlato di 214 minuti, ma a quanto pare anche questa cifra è inesatta.

Più volte ho fatto riferimento a 214 minuti di durata. Ma penso proprio che durerà di più. Poter mostrare ai fan tutto questo nuovo materiale è semplicemente bellissimo, potranno vedere delle sequenze spettacolari e completamente fuori di testa. Sono sul serio emozionato.

Zack Snyder, regista de L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, ha diretto Justice League prima di lasciare il compito a Joss Whedon, in seguito a una tragedia personale.

In Justice League ci sono Batman (Ben Affleck), Superman (Henry Cavill), Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller), Cyborg (Ray Fisher), il Commissario Gordon (J.K. Simmons), Mera (Amber Heard), Alfred (Jeremy Irons) e Willem Dafoe (Vulko). L’antagonista è Steppenwolf, interpretato da Ciaran Hinds.


L’ENNESIMO SLITTAMENTO DI TENET E LA SITUAZIONE DEI CINEMA: SERVE UNA “NUOVA NORMALITÀ”

Come sappiamo, la Warner Bros. ha rinviato, ancora una volta, l’uscita nel territorio USA di Tenet. L’atteso film di Christopher Nolan non arriverà più nelle sale americane il 12 agosto e non è ancora chiaro l’impatto che questo avrà a livello globale.

L’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezza. Ma è anche vero che ci sono territori (sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo) in cui l’emergenza sembra essere contenuta, almeno per il momento. Da questo punto di vista risultano particolarmente importanti le parole di Warner, che hanno accompagnato il rinvio di Tenet.

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.


Viviamo in un periodo in cui un’uscita contemporanea a livello globale sembra impossibile. Conviene, forse, sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo anche perché le riaperture valgono poco se non sono accompagnate da titoli in grado di trascinare il pubblico in sala.

John Fithian, il capo della N.A.T.O. (National Association of Theatre Owners), l’associazione che rappresenta i proprietari di sale cinematografiche americane, sembra essere dello stesso parere e intervistato da Variety ha invitato Hollywood ad abbracciare una nuova normalità.

I distributori dovrebbero rispettare la date annunciate e portare i loro film in sala, perché non ci sono garanzie che più mercati saranno aperti entro la fine dell’anno. Fino a quando non ci sarà un vaccino, disponibile per tutti, non avremo il 100% dei mercati aperti. Per questo motivo i film dovrebbero essere distribuiti in quei mercati in cui è sicuro e legale farli uscire. Stiamo parlando di circa l’85% dei mercati degli Stati Uniti e anche di più a livello globale. Dovrebbero fare uscire i loro film, andando incontro a questa nuova normalità. I grandi Studios potrebbero non guadagnare la stessa quantità di denaro del passato, ma se non iniziano a distribuire i film ci sarà un grosso buco nei loro bilanci. Stiamo parlando di un business da 42 miliardi di dollari l’anno. La maggior parte delle aziende potrebbe avere quell’85% rispetto a uno 0% che arriverà se si continua ad aspettare.

Non si tratta di una situazione semplice, è vero. Ma il periodo che stiamo vivendo richiede della misure straordinarie e quella proposta da John Fithian sembra essere l’unica strada percorribile. E anche le major, ormai, sembrano averlo capito.


LUCCA CHANGES – I BIGLIETTI SOLO IN PREVENDITA ON LINE, NON CI SARANNO I CONSUETI PADIGLIONI

Nella commissione consiliare partecipata di ieri mattina, tenutasi in modalità videoconferenza, il presidente Mario Pardini e il direttore generale Emanuele Vietina di Lucca Crea hanno fornito nuove informazioni su Lucca Changes che si terrà dal 29 ottobre all’1 novembre.

In parte è stato ribadito quello che Vietina aveva già anticipato la settimana scorsa all’Ultrapop Festival. Come ricorderete si era parlato della presentazione di un piano triennale, l’assessore Francesco Raspini ha spiegato:

“L’Obiettivo dell’amministrazione è quello di salvare non solo il brand, ma anche la possibilità di salvaguardare con profitto la manifestazione affinché eventuali difficoltà di quest’anno non vadano a pesare anche sul futuro. Per questo abbiamo sposato una logica di investimento sugli anni a venire che crediamo che alla lunga possa pagare”.

Pardini ha aggiunto:

“Il nostro bilancio sociale parla di una società fortemente patrimonializza e solida che ha chiuso un grande 2019. I dati, infatti, dicono che il fatturato è stato di 8 milioni di euro con 500mila euro di utile netto. Questo è il punto di partenza per programmare il futuro non solo di Lucca Comics ma dell’intera attività di Lucca Crea”.

Gli obiettivi
Con il comune e diversi portatori di interesse, dal 15 maggio al 30 giugno, si sono poi confrontati sui bisogni e il mercato. Spiega Vietina:

“Gli obiettivi che sono emersi sono stati quelli di difendere il periodo dell’anno in cui si svolge la manifestazione, difendere il brand e difendere l’industria dell’hobby market.

A fianco di queste esigenze è emersa la necessità di costruire nuove modalità di fruizione dell’evento sia nell’ottica della situazione contingente sia in prospettiva futura, dicendo comunque no a pure soluzioni di emergenza”.

Lucca Changes, i punti chiave:

Nell’intervento di Vietina sono emersi alcuni dettagli sull’offerta di questa nuova manifestazione, di cui abbiamo già parlato in queste settimane:

–Lucca, come luogo fisico, è un elemento a cui non si può rinunciare e quindi non si può fare un evento solo digitale.

-La partnership con i media generalisti di primo piano, ovvero la Rai che trasmetterà i contenuti della manifestazione.

–Ci saranno 7-8 location oltre al teatro del Giglio, cuore pulsante della manifestazione. In città ci saranno le attività nei palazzi storici, le attività esports in San Romano, il Cosplay nei giardini storici cittadini, in particolare a Villa Bottini. La grandezza degli eventi potrà essere scalata in base alla situazione sanitaria del momento.

Confermate quindi Giglio, San Romano, giardini e villa Bottini.

Le altre location potrebbero essere l’auditorium di San Girolamo, cinema centrale, cinema Astra, Family Palace, l’area Japan, Palazzo Ducale e la chiesa dell’Agorà.

–Non sarà una manifestazione di tipo fieristico espositivo, deduciamo quindi che non ci saranno delle esposizioni. Possiamo presumere che non ci saranno le mostre che invece saranno relegate ai Campfire?

–Non ci saranno i consueti padiglioni. Quindi ci saranno i padiglioni ma saranno concepiti in modo diverso dal solito? In precedenza abbiamo parlato di ingressi contingentati, ma quali altre novità dovremmo aspettarci?

-I Campfire sono dei micro eventi che permettono un espansione digitale: una rete di negozi in cui si potranno comprare in anteprima le novità. Ci saranno delle mostre e si potranno fare dei tornei di giochi di ruolo.

-I biglietti saranno solo in prevendita on line.

–Un portale digitale offrirà un palinsesto ricco di eventi che avrà l’obiettivo di amplificare i contenuti delle parti interessate spingendo poi gli utenti all’acquisto. A questo proposito Vietina aggiunge che stanno studiando un marketplace on line o una rete di negozi.

Ricordiamo che l’ultimo DPCM, che scade il 31 luglio, non permette lo svolgersi di sagre e fiere. Dovremmo quindi attendere fine mese per scoprire come il nuovo decreto impatterà la manifestazione.


ALBA ROHRWACHER, TONI SERVILLO E SILVIO ORLANDO NEL NUOVO FILM DI LEONARDO DI COSTANZO

Alba Rohrwacher, Toni Servillo e Silvio Orlando saranno i protagonisti di Dall’interno, il nuovo film di Leonardo Di Costanzo, regista de L’intervallo e L’intrusa. Il film sarà prodotto dalla Tempesta di Carlo Cresto–Dina, che definisce il progetto “un importante passo avanti nel viaggio” della sua compagnia, che finora aveva prodotto documentari e film con cast di attori non professionisti. Questo sarà il loro primo progetto con un cast di star.

Il produttore ha dichiarato: “Come tutti i film di Leonardo, questo si svolge in uno spazio chiuso”, in questo caso un carcere, e “ha il passo di una tragedia greca”. La trama per ora non è nota, ma Cresto–Dina rivela che “non sarà un film sociologico sul carcere”, quanto piuttosto “un dramma su due destini che si intersecano in un conflitto all’interno del carcere”.

Cresto-Dina ha inoltre rivelato che farà parte del cast anche Fabrizio Ferracane, di recente premiato come migliore attore non protagonista ai Nastri d’Argento per Il traditore. Accanto a lui e ai già citati protagonisti ci sarà un gruppo di non professionisti seguiti dall’insegnante di recitazione Alessandra Cutolo. Luca Bigazzi, collaboratore regolare di Paolo Sorrentino, si occuperà della fotografia. Con Di Costanzo ha già lavorato a L’intervallo.

Dall’interno sarà co-prodotto da Tempesta con Rai Cinema, la svizzera RSI e la francese CNC Cinéma du Monde. Le riprese dovrebbero iniziare a novembre e durare sei settimane. Il film verrà girato utilizzando il protocollo EcoMuvi, concepito da Tempesta e scaricabile gratuitamente dal sito della compagnia. Si tratta di un sistema eco-sostenibile, concepito per girare un film lasciando una ridotta impronta ecologica e portando anche a un certo risparmio. Inoltre, il protocollo si sposa molto bene con le misure di sicurezza per il Covid-19.


Tomorrowland, Brad Bird torna a parlare del flop e invita i fan a continuare a guardare il suo film

Brad Bird è tornato a parlare su Twitter del flop di Tomorrowland: Il mondo di domani, il film fantascientifico del 2015 che con un budget di 190 milioni di dollari (spese di promozione escluse) in tutto il mondo ne incassò appena 209.
Il regista ha spiegato che il film è andato in perdita pur ringraziando i fan per il supporto:

Sono davvero felice che adoriate Tomorrowland. Per quanto riguarda il sequel, Tomorrowland ha perso soldi. Hollywood raramente realizza sequel di film che vanno in perdita. È successo (con Blade Runner o Tron per esempio), ma soltanto dopo che la gente ha trascorso decenni a riguardarli. Perciò continuate a guardarlo!

Questa la sinossi ufficiale:

Legati da un destino in comune, una teenager ottimista e allegra, colma di curiosità scientifica, e un ex ragazzo-genio inventore ora disilluso intraprendono una missione piena di pericolo per svelare i segreti di un luogo enigmatico da qualche parte nel tempo e nello spazio e che esiste nei loro ricordi come “Tomorrowland”.

I protagonisti del film sono Britt Robertson (Under the Dome) e George Clooney, mentre Hugh Laurie interpreta l’antagonista. Nel cast anche Raffey Cassidy e Thomas Robinson.

Per la fotografia Bird ha lavorato con il premio Oscar Claudio Miranda (Vita di Pi, Oblivion). Scritto dallo stesso Bird assieme a Damon Lindelof, Tomorrowland è uscito il 22 maggio 2015 negli USA, il 21 in Italia.


Snyder Cut, Zack Snyder preannuncia che il suo Justice League durerà più di 214 minuti

Zack Snyder ha parlato a tutto spiano della sua Snyder Cut di Justice League con Grace Randolph di Beyond the Trailer.
Il regista ha prima di tutto parlato della durata del progetto svelando che potrebbe superare i 214 minuti inizialmente annunciati:

Tutti sanno che ho alluso più volte alla durata di 214 minuti. Allo stato attuale direi che durerà di più. È bellissimo poter mostrare ai fan tutto questo nuovo materiale, potranno vedere nuove sequenze folli e spettacolari, perciò sarà davvero emozionante per tutti.

Insomma, il film durerà più delle 3 ore e 34 minuti inizialmente annunciate, ma questo non sarà un problema se Snyder e HBO Max opteranno per la divisione in episodi.

Snyder ha inoltre annunciato che sabato arriverà, in occasione della JusticeCon, un nuovo assaggio del suo Justice League:

Magari mostrerò una clip, una clip piccola. E magari ci sarà anche un piccolo annuncio per i fan.

Vi ricordiamo che il film arriverà sulla piattaforma streaming nel 2021 perché intanto Snyder terminerà la post-produzione che non aveva avuto le risorse per completare, impiegando un budget superiore ai 30 milioni di dollari. Al momento non è stato ancora ufficializzato se si tratterà di un film di 4 ore o di una mini serie in sei parti.


Il capo della N.A.T.O. ai distributori: adattatevi alla nuova normalità e fate uscire i film

Sono passate poche ore da quando la Warner Bros ha rinviato l’uscita di Tenet a data da definirsi (data che verrà comunicata a breve), e già arrivano le prime reazioni degli esercenti stremati dalla mancanza di film. A parlare è John Fithian, il capo della National Association of Theatre Owners, l’associazione che rappresenta i proprietari di sale cinematografiche (dalle catene agli operatori indipendenti, per un totale di 26mila cinema negli USA e in varie nazioni del mondo).
Fithian si dice deluso sulle pagine di Variety, e temendo una reazione a catena invita i distributori a far uscire i propri film abbandonando le strategie di distribuzione tradizionali:

I distributori dovrebbero rispettare le date che hanno comunicato e far uscire i film, non c’è alcuna garanzia che il mercato sia tornato alla normalità a fine anno. Finché non ci sarà un vaccino disponibile in tutto il mondo, non avremo mai il 100% del mercato disponibile. Ecco perché i film dovrebbero uscire nei mercati in cui è sicuro e legale farli uscire, parliamo di circa l’85% dei mercati negli Stati Uniti e ancora di più nel resto del mondo. Dovrebbero adattarsi a questa nuova normalità: gli studios potrebbero non fare gli stessi soldi che facevano prima, ma se non iniziano a distribuire i film si ritroveranno con un grosso buco di bilancio. Stiamo parlando di un business da 42 miliardi di dollari l’anno. La maggior parte delle aziende preferirebbe quell’85% allo 0%.

Non è ancora chiaro se il rinvio di Tenet causerà l’ennesimo effetto domino, né se farà cambiare le strategie di riapertura dei cinema americani, che negli stati in cui è possibile farlo avevano intenzione di ripartire il 31 luglio. Fithian però si lamenta di una certa disinformazione secondo cui i cinema sarebbero un covo di Covid:

Penso che parte della stampa non sia stata giusta nei nostri confronti. Prima di tutto, la sicurezza è la nostra prima preoccupazione. Abbiamo dimostrato con la scienza, stabilendo protocolli di sicurezza molto stretti, che il pubblico può tranquillamente tornare in sala. Ma parte dei media preferisce parlare con allarmismo, citando uno studio della Texas Medical Association che sostiene che i cinema sono più rischiosi dell’aereo. Non è uno studio basato sulla scienza, eppure viene citato sul New York Times o sulle televisioni nazionali. Poi parlano delle chiusure in California, dicendo che hanno chiuso i cinema, senza pensare al fatto che c’erano solo 10 cinema aperti in tutto lo stato.

[…] Decine di persone si sono ammalate andando in chiesa, in questo periodo. È un problema che dobbiamo affrontare a livello di società: come gestiremo le attività a medio rischio, come andare al cinema, andare al ristorante? La società deciderà di chiudere tutto finché non ci sarà un vaccino? Inoltre, i bar sono un’attività molto rischiosa, perché le persone possono bere troppo e far meno attenzione al distanziamento sociale e alla mascherina. Le persone nei nostri cinema mantengono il distanziamento sociale e indossano la mascherina.


Fithian dipinge infine un quadro decisamente fosco se entro le prossime settimane non cambieranno le strategie distributive e non verranno fatti uscire i primi film: i cinema (come edifici) ci saranno ancora, ma cambieranno proprietà, molti dichiareranno bancarotta, altri si riorganizzeranno, altri ancora chiuderanno definitivamente. I cinema sono un luogo sicuro, spiega il presidente NATO, ma non possono riaprire senza nuovi film.

Ma qualcosa potrebbe iniziare a smuoversi proprio grazie a Tenet. Secondo quanto riporta Deadline, gli studios stanno iniziando a rendersi conto che per molto tempo non ci sarà la possibilità di lanciare i film in tutti gli Stati Uniti, da una costa all’altra, e che attendere potrebbe costare moltissimo anche in termini di rapporti con gli esercenti internazionali (ricordiamo che in molti casi il box-office dei blockbuster dipende per più della metà dagli incassi esteri). Verosimilmente, quindi, mano a mano che certe aree degli Stati Uniti diventeranno sicure verranno proposti i nuovi film nei cinema che avranno riaperto, con la speranza che abbiano una coda molto lunga.


La Bella e la Bestia in testa nel weekend in cui doveva uscire inizialmente Tenet | Box-Office USA

Nel weekend in cui originariamente doveva uscire Tenet, è La Bella e la Bestia (2017) a piazzarsi in testa al box-office americano con 467mila dollari in 527 cinema. Seguono Iron Man, con 467mila dollari in 462 cinema, e Bohemian Rhapsody, con 240mila dollari in 376 cinema.
Sono passate 18 settimane dalla chiusura dei cinema negli Stati Uniti, nel frattempo la maggior parte dei (pochi) incassi arriva dai drive-in e dai cinema (principalmente indipendenti) che sono riusciti a riaprire. Nel weekend appena trascorso Deadline afferma che tra i 1200 e i 1500 cinema hanno proiettato qualcosa (su un totale di circa 5000 cinema esistenti).

Da tempo studios come la Warner, la Universal e la Disney stanno mettendo a disposizione degli schermi attivi il proprio catalogo. Quest’ultima, in particolare, ridistribuisce i propri titoli solo in determinati weekend, tant’è che L’impero colpisce ancora dopo essersi piazzato in testa una settimana fa ora è sparito dalla classifica. Gli unici film inediti in top-ten sono Relic, che si avvicina al milione di dollari complessivo, e Most Wanted, mentre The Wretched è fuori dalla top-ten e ha raggiunto gli 1.7 milioni di dollari.

INCASSI USA 17-19 LUGLIO 2020


LA BELLA E LA BESTIA – $467.000
IRON MAN – $430.000
BOHEMIAN RHAPSODY – $240.000
JURASSIC PARK – $210.000
I GOONIES – $202.000
RELIC – $177.500 / $825.600
I GREMLINS – $155.000
GHOSTBUSTERS – $105.000
MOST WANTED – $103.000 / $317.600
LO SQUALO – $102.000


Megan Fox entra in azione nel primo trailer di Rogue

La Lionsgate ha diffuso in rete il primo trailer e il poster di Rogue, film con Megan Fox (Transformers) diretto e co-scritto da M.J. Bassett (Silent Hill: Revelation).
Nel lungometraggio Megan Fox veste i panni di Samantha O’Hara, un mercenario a capo di una squadra di soldati assoldata per salvare degli ostaggi in un luogo remoto dell’Africa. Mentre la missione va avanti la squadra di O’Hara rimane bloccata e dovrà affrontare una banda di ribelli e anche un’orda di leoni famelici.

Il film sarà disponibile negli Stati Uniti in digitale e in VOD dal 28 agosto.

Di recente abbiamo visto Megan Fox in film come Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, Questi sono i 40, Il Dittatore e Friends with Kids.

In Rogue Megan Fox veste i panni di Samantha O’Hara, un mercenario a capo di una squadra di soldati assoldata per salvare degli ostaggi in un luogo remoto dell’Africa. Mentre la missione va avanti la squadra di O’Hara rimane bloccata e dovrà affrontare una banda di ribelli e anche un’orda di leoni famelici.






Le sale cinematografiche del futuro: in Francia un cinema come il Senato Galattico di Star Wars

“Una nuova era per il cinema“.
Ōma Cinema ha avviato la costruzione a Parigi di un nuovo cinema affidandosi all’architetto Pierre Chican, che aveva già progettato l’UGC Les Halles e l’UGC Bercy.

“Visto che le sale cinematografiche costruite da più di 50 anni sono simili e riproducono lo stesso tipo di seduta per il pubblico, questa nuova idea di sala crea un’esperienza cinematografica allo stesso tempo intima, spettacolare e coinvolgente, in cui ogni posto è il posto migliore” si legge sul sito della compagnia.

Come spiega This is Money, i lavori sono in corso e il cinema aprirà nel corso del 2021: le sale saranno molto flessibili visto che potranno assecondare qualunque forma di proiezione digitale e impianto sonoro. Il progetto ovviamente non è nato a seguito dell’emergenza Coronavirus, ma va detto che la disposizione dei posti permetterà anche il distanziamento sociale e un ambiente in generale meno affollato.

La caratteristica disposizione dei posti ha indotto alcuni utenti di Twitter a notare delle somiglianze con il Senato Galattico di Star Wars:

https://twitter.com/DiscussingFilm/status/...ars%2F438732%2F

Sul sito è definita un’esperienza indimenticabile:


Oltre alla natura spettacolare dell’architettura, la configurazione originale della sala è stata progettata per offrire agli spettatori un’esperienza visiva e sonora straordinaria, con una proiezione delle immagini priva di distorsione. Ōma è un’esperienza che non dimenticheret.



Justice League Snyder Cut: le pressioni sul film e il vero minutaggio

In una recente intervista con il canale YouTube Beyond The Trailer, Zack Snyder ha parlato delle grandi pressioni nate durante la lavorazione della Snyder Cut di Justice League, spiegando che il suo obiettivo è sempre stato quello di realizzare un film “fedele a se stesso”.

Snyder ha parlato del coinvolgimento degli studi nei progetti cinematografici e di quanto il loro intervento tenda spesso a modificare le visioni degli sceneggiatori e dei registi, in riferimento ovviamente a quando accaduto anche durante la lavorazione di Justice League. Snyder ha specificato di voler creare e regalare ai fan una versione “pura ed autentica” del film. Di seguito le sue dichiarazioni complete:

“Penso che la più grande pressione sia il fatto che i fan si aspettano da me una versione di Justice League fedele a se stessa. So che sembra ovvio, ma in quanto narratori, in quando cineasti, molte volte ci troviamo a scontrarci con poteri diversi che si spingono a cambiare ciò che stiamo facendo nel momento esatto in cui lo stiamo concependo. Ad ogni modo, penso che questo progetto sia un’opportunità davvero straordinaria. Penso che ciò che i fan vogliono sia soltanto la versione pura del film. Il film nella sua versione più autentica.”

Nel corso della medesima intervista, Snyder ha anche parlato del minutaggio della Snyder Cut di Justice League, lasciando intendere – senza dichiarare la durata esatta della sua versione – che sarà molto più lunga di quanto i fan si aspettano: “In passato avevo detto che sarebbe durata circa 214 minuti… in realtà, potrebbe essere molto più lunga. È entusiasmante avere la possibilità di far vedere ai fan tutto questo nuovo materiale. Sarà davvero eccitante… per tutti.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


Wonder Woman 1984 risolverà un problema di continuity con Batman v Superman

In Batman v Superman: Dawn of Justice è stato stabilito che Diana Prince aveva scelto di allontanarsi dall’umanità 100 anni prima degli eventi ambientati nel presente. La versione di Justice League ad opera di Joss Whedon ha però contraddetto questo assunto, dal momento che nel film Diana affermava di essere “sempre intervenuta in passato” quando il suo intervento era necessario o veniva reclamato.

Adesso, un romanzo tie-in basato sull’atteso sequel Wonder Woman 1984, ha provato a sistemare questo problema di continuity, spiegando cosa intendesse davvero dire la guerriera amazzone quando aveva dichiarato di essersi allontanata dall’umanità. Come leggiamo su Bleeding Cool: “Diana ha fatto del bene in tutto il mondo. Tuttavia, il suo ‘allontanarsi’ è da intendersi in senso metaforico. Il trauma legato alla morte di Steve Trevor e quello legato alla morte dei suoi amici scomparsi a causa della vecchiaia, l’ha spinta a prendere le distanze dal resto del mondo, anche se ha continuato ad aiutarlo. Diana non ha amici, non ha alcune reale legame con il mondo, a parte il suo dovere di salvarlo.”

Dato che la continuity nel DCEU non è così rigorosa come quella del MCU, la Warner Bros. avrebbe potuto aggirare il problema e focalizzarsi semplicemente con ciò che riteneva canonico, ma è comunque interessante sapere quanto lo studio si stia sforzando per presentare al pubblico una narrativa generale coerente. In ogni caso, a parte questo questo piccolo retcon, la storia di Diana è sempre stata coerente e i fan non possono che aspettarsi che Wonder Woman 1984 si basi su ciò che è stato stabilito nel predecessore.

Come Wonder Woman 1984 condurrà agli eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice
Sulla base di queste nuove informazioni, sarà interessante scoprire che tipo di vita Diana ha scelto di vivere in Wonder Woman 1984. In base ai vari trailer, sembra che svilupperà una forte amicizia con Barbara Ann Minerva/Cheetah, al punto da condividere con lei i segreti circa la sua relazione amorosa con Steve Trevor, cosa che porterà inevitabilmnete alla rottura del loro rapporto. Inoltre, è innegabile quanto i fan non vedano l’ora di vedere come il film condurrà agli eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).


Zack Snyder entusiasta del nuovo Batman con Robert Pattinson

Zack Snyder ha rivelato di essere eccitato all’idea di vedere Robert Pattinson in azione in The Batman. Grazie a Batman v Superman: Dawn of Justice, il regista ha introdotto al mondo la versione più recente del Crociato di Gotham, quella interpretata da Ben Affleck. Anche se all’inizio ci sono state parecchie controverse in merito alla rappresentazione del personaggio da parte di Snyder (principalmente perché si trattava di un Batman che aveva ucciso), nel corso degli anni i fan sembrano essersi in qualche modo riconciliati con quell’iterazione del Cavaliere Oscuro.

Molto tempo fa Ben Affleck avrebbe dovuto scrivere, dirigere e recitare in un nuovo stand-alone dedicato all’Uomo Pipistrello, ma in seguito l’attore scelse di abbandonare il progetto a causa di alcune motivazioni personali. La Warner Bros. decise così di portare il nuovo film dedicato a Batman in una direzione totalmente diversa, affidando il progetto a Matt Reeves, che avrebbe poi scelto Robert Pattinson come nuovo interprete di Bruce Wayne.

Come accaduto con Affleck, anche dopo l’annuncio del casting di Pattinson i fan si sono scagliati contro la scelta della produzione; in generale, comunque, c’è molta eccitazione e grande attesa per quanto riguarda The Batman. I dettagli sulla trama non sono stati ancora svelati, ma pare che Reeves intenda concentrarsi in modo particolare sul ruolo di Batman come detective.

Mentre parlava dell’arrivo della Snyer Cut di Justice League durante un’intervista sul canale YouTube Beyond the Trailer, Snyder ha discusso brevemente dei vari cambiamenti in atto all’interno del DCEU, incluso l’arrivo nelle sale di The Batman (che quasi sicuramente sarà separato dalla continuity dell’universo condiviso). Snyder è apparso molto felice di condividere il suo entusiasmo in merito al film di Reeves, definendosi “molto eccitato” in merito al progetto. Ha detto che pensa che Reeves sia “un regista straordinario” e che “Robert è figo!”.

Sembra, quindi, che scorra buon sangue tra i più recenti registi che sono stati incaricati di raccontare le gesta di Batman sul grande schermo. D’altronde, nessuna rivalità avrebbe motivo di esistere. Reeves sta dando vista alla sua visione di Batman che sarà sicuramente molto diversa da quella di Snyder; parallelamente, il regista di Justice League sta avendo finalmente la possibilità di mostrare al mondo intero la sua versione del cinecomic uscito nel 2017.


Suicide Squad: svelato il ruolo del Joker nel finale originale

David Ayer ha rivelato ancora nuovi dettagli a proposito del ruolo originale del Joker di Jared Leto in Suicide Squad. Quando il film venne rilasciato al cinema nel 2016, venne accolto in maniera alquanto negativa sia dalla critica che dai fan. In molti criticarono la trama e il tono del film, critiche alla quali Ayer sembrava inizialmente aver dato molto credito.

Ad ogni modo, nel corso degli anni, è stato lo stesso regista a parlare di come il suo Suicide Squad sia stato cambiato dalla Warner Bros. durante la post-produzione. Le rivelazioni del regista hanno attirato l’attenzione dei fan, a tal punto che negli ultimi mesi – in seguito all’ufficializzazione della release della Snyder Cut di Justice League – si è parlato spesso della possibilità che anche la versione originale del cinecomic di Ayer possa essere rilasciata prima o poi.

Uno dei maggiori cambiamenti apportati alla versione cinematografica del film è stato il ruolo del Joker interpretato dal premio Oscar Jared Leto, come sostenuto nel corso degli anni dallo stesso David Ayer. Il personaggio del Clown Principe del Crimine è stato uno dei grandi protagonisti della campagna marketing del film, ma di fatto nel film lo vediamo pochissimo in scena. La cosa ha ovviamente deluso le aspettative di tutto coloro che speravano in un’altra grande incarnazione dell’iconico villain dei fumetti. Più volte Ayer ha affermato che il personaggio del Joker è stato trattato ingiustamente durante la post-produzione del film, confermando che in origine il personaggio aveva un ruolo molto più importante.

Adesso, attraverso le sue storie di Instagram, David Ayer ha condiviso una nuova foto di Leto nei panni del Joker, insieme ad una pagina della sceneggiatura della sua versione di Suicide Squad. Come si evince dalla pagina in questione – che fa riferimento al finale originale del film -, la Squadra Suicida avrebbe affrontato il personaggio di Incantatrice (Cara Delevigne) soltanto per imbattersi poi in quello che sarebbe dovuto essere l’antagonista principale del film, proprio il Joker di Leto, che minacciava di far esplodere con una serie di bombe tutti i membri della Task Force X. Su Twitter, un fan ha quindi chiesto ad Ayer se avesse effettivamente girato quella scena, con il regista che ha confermato: “Sì, l’ho fatto. Ho girato la scena e l’ho montata. Ovviamente, non ti è stata data la possibilità di vederla, amico mio.”






Justice League Snyder Cut: come si inserisce nella continuity del DCEU

Zack Snyder ha parlato di come la sua versione di Justice League sarà collegata al DCEU. La Snyder Cut, la cui release è stata fortemente voluta dai sostenitori del regista fin dall’uscita della versione cinematografica nel 2017, vedrà finalmente la luce nel corso dei primi mesi del 2021 sul servizio di streaming HBO Max.

In una recente intervista con il canale YouTube Beyond the Trailer, Zack Snyder ha spiegato che il suo taglio di Justice League dovrebbe essere considerato come separato dal resto del DCEU. Snyder ha dichiarato che i tre film dell’universo condiviso da lui diretti – L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League – posso essere considerati come parte di una stessa continuity, tre film indipendenti che hanno seguito “un loro percorso”. Il regista ha aggiunto che dovrebbero essere considerati come separati da altri film del DCEU che arriveranno in futuro, come The Batman e The Suicide Squad.

“Per me il film inizia a rappresentare un suo percorso”, ha spiegato Zack Snyder. “È separato dall’Universo Cinematografico DC e dalla sua continuity. Da questo punto di vista, si differenzia e credo sia una buona cosa. Il potere della DC, uno dei suoi punti di forza, è il concetto del Multiverso. Allo stesso tempo, però, hanno anche saputo mettere il regista al primo posto. Dicevano: ‘Vogliamo sentire la tua voce. Prendi questi personaggi e sviluppa un arco narrativo. Facci vedere cosa vorresti fare’. L’ho sentito dire a qualcuno una volta: ‘Adesso entrerai nello SnyderVerse’. Mi piace l’idea che ci sia una sorta di continuity tra questi tra Justice League, Batman v Superman e L’Uomo d’Acciaio. Il mio obiettivo principale era quello di soddisfare quella struttura narrativa e continuare quella storia.”

Sempre nel corso della medesima intervista, Snyder ha confermato che nel corso del weekend arriverà un nuovo teaser della Snyder Cut di Justice League. La nuova clip verrà mostrata in occasione del Justice-Con, l’evento organizzato da The Nerd Queens e Comic Book Debate, che si terrà online il 25 e il 26 luglio e che sarà dedicato proprio all’universo narrativo creato dal regista.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


Pupi Avati: al via le riprese del nuovo film, Lei Mi parla Ancora

Partiranno il 03 Agosto le riprese di Lei Mi parla Ancora, il nuovo film di Pupi Avati. Il film, liberamente tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi, racconta la storia d’amore tra Nino e Caterina: un amore lungo 65 anni e mai finito, neanche con la morte di lei, come scrisse lo stesso autore. “Finché morte non vi separi è una bugia. Il minimo sindacale. Un amore come il nostro arriva molto più in là. E il tuo lo sento anche da qui.” Le riprese dureranno sei settimane tra Roma e Ferrara, dove Sgarbi trascorse parte della sua vita.

La sceneggiatura e il soggetto sono di Pupi e Tommaso Avati. Tra gli interpreti principali Renato Pozzetto (Nino), Stefania Sandrelli (Caterina), Isabella Ragonese (Caterina giovane), Lino Musella (Nino giovane), Fabrizio Gifuni (Amicangelo). Insieme a loro anche Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella. Il film è coprodotto da Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con Duea Film e sarà distribuito nelle sale italiane da Vision Distribution.

“Con LEI MI PARLA ANCORA ho voluto raccontare la storia di un grande amore, quello tra Nino e Caterina, un amore lungo 65 anni, un amore che dura oltre la morte. Il pretesto narrativo è un libro di memorie che il protagonista, rimasto vedovo, si è deciso a pubblicare affidandone la scrittura a un ghost writer romano, ambizioso e disincantato. Ed è proprio nella dialettica fra questi due personaggi, così apparentemente diversi tra loro, che ho scorto la possibilità di affrontare il presente della nostra terra e il suo meraviglioso passato, in quella porzione dell’Emilia così speciale che ha saputo trattenere, accanto alla modernità, il grande fascino del suo passato. Delle sue tante memorie. Ho raccontato la nostra terra, la nostra gente, attraverso una ennesima, diversa, angolazione. Per continuare a dare un senso al nostro lavoro”.

Pupi Avati, la trama
Nino e Caterina sono sposati da sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia Elisabetta, nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in un’amicizia sincera.


Cosmopolis, quando David Cronenberg e Robert Pattinson si chiusero in una limousine

Cosmopolis è l'adattamento del romanzo omonimo di Don De Lillo: a interpretarlo Robert Pattinson, a dirigerlo David Cronenberg.

Cosmopolis (2012) è un film concepito da David Cronenberg con una certa audacia cinematografica e affidato all'interpretazione di Robert Pattinson, affiancato da un cast ricchissimo composto da Paul Giamatti, Jay Baruchel, Juliette Binoche, Mathieu Amalric, Sarah Gadon e Samantha Morton. Il film è tratto dal romanzo di Don De Lillo, e vale la pena concentrarsi su alcuni suoi aspetti.

In Cosmopolis, Pattinson è il miliardario Eric Packer, che a New York decide di recarsi dal suo barbiere, attraversando in limousine tutta la città, in una giornata campale dove il traffico è a dir poco congestionato, per una manifestazione, per la visita del Presidente degli Stati Uniti e per i funerali di un famoso cantante rap. Teso per la situazione di Wall Street (e per la minaccia di uno stalker), Eric vive praticamente per ore all'interno della sua macchina-ufficio, incontrando personaggi di vario genere.

Quando Cosmopolis arriva nelle sale, nel maggio 2012 a cavallo della sua presentazione a Cannes, Robert Pattinson deve affrontare il pregiudizio: il conclusivo The Twilight Saga - Breaking Dawn Parte 2 deve ancora uscire (arriverà a novembre), e nonostante si sia cimentato con altri ruoli, per le fan e i detrattori rischia di rimanere Edward Cullen a vita. Cosmopolis, con relativa attività stampa sulla Croisette con un pezzo da novanta come Cronenberg, è un colpo di fortuna: avrebbe dovuto interpretarlo Colin Farrell, ma vi ha rinunciato per un accavallamento con Total Recall. Come spiega in un'intervista a caldo a Indiewire, Robert capisce che l'occasione è preziosa, è una possibilità di crescita, ma ha paura.

Ho realizzato all'improvviso che non avevo idea di come farlo. Mi rendevo conto che era un bel progetto, ma avevo persino paura di chiamarlo. Agli attori s'insegna che devono fare buon viso a cattivo gioco, anche se magari odi il materiale. E io non avevo nulla da dire. Siccome David aveva scritto il copione, lui almeno doveva sapere di cosa parlava. Non appena gli ho detto "Non ho idea di cosa in effetti parli", mi ha risposto: "Nemmeno io". Ho trascorso una settimana intera a cercare di capire come uscirne, stavo quasi per chiamare e dire: "Ho troppa paura, non penso di essere abbastanza bravo e sono un cacasotto!" Davvero non volevo arrivare a tanto. [...] Lui è uno di quei registi che va persino oltre quel livello "Oh, mi piacerebbe davvero lavorare con lui". Ha proprio cambiato la mia percezione del tipo di persona con cui posso pensare di lavorare.
Per quanto riguarda la scelta di Pattinson, Cronenberg non si è posto troppi problemi... e ha mantenuto un atteggiamento pragmatico.

L’ho visto in diversi film, non solo in quelli di Twilight. In uno di questi, che pochi hanno visto, interpreta un giovane Salvador Dalì [Little Ashes]. L’ho visto come un attore interessato a interpretare ruoli difficili in piccoli film impegnativi. Il fatto che abbia avuto così tanto successo con Twilight è stato importante per noi, perché avere una star ci ha fatto ottenere i finanziamenti. Come regista, a livello creativo, non penso a quali film ha già fatto lui o a quelli che ho fatto io, mi concentro solo sul personaggio di questo film e lui è l’attore giusto per questo ruolo.

La particolare natura della narrazione in Cosmopolis ha portato due conseguenze nel processo di lavoro di Cronenberg. L'approccio alla sceneggiatura è stato assolutamente disinvolto e lineare: David stesso ha scritto il copione in appena sei giorni, stando a quanto lui ha dichiarato limitandosi a separare i dialoghi dalle descrizioni nel libro di Don De Lillo, seguito con la massima fedeltà. La linearità ha dominato anche le riprese, perché Cronenberg ha deciso di girare in ordine cronologico, cosa molto rara al cinema: l'ordine delle scene che vedete corrisponde all'ordine con cui sono state riprese, una procedura che produttivamente si tende a evitare per l'ottimizzazione del tempo, ma sempre ben accetta dagli attori, che ne guadagnano in naturalità dell'immedesimazione. Ecco cosa dichiara Cronenberg alla BBC nel 2012:

Mi piace girare in spazi ristretti, c'è un'intensità che immediatamente influenza la performance attoriale. E visivamente ti costringe a essere molto inventivo. [...] Ho detto alla troupe: non facciamoci intimidire, potrebbe essere entusiamante se lo facciamo per bene. Abbiamo costruito una Limousine che si smonta come un Lego, in circa 24 pezzi. Non l'ho vista tanto come una sfida, quanto come un gran divertimento.


VENEZIA 2020: NON ODIARE DI MAURO MANCINI È IL FILM ITALIANO DELLA SETTIMANA DELLA CRITICA

Sarà l'opera prima di Mauro Mancini, Non odiare. a rappresentare l'Italia nel corso della Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) della Mostra di Venezia 2020 di cui è stato appena annunciato il programma.

Non odiare, ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche, racconta la storia di Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica, che un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell'uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell'odio razziale; il "piccolo" Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare.

Sono sette in tutto le pellicole in concorso alla Settimana della Critica, tutte opere prime o seconde, che concorrono a un premio principale del valore di 5000 euro. Oltre a queste si segnalano gli eventi speciali di apertura e chiusura, The Book of Vision, visionaria opera diretta da Carlo S. Hintermann, con la produzione esecutiva di Terrence Malick, e il documentario di Alessandro Rossellini The Rossellinis.

Di seguito l'elenco completo

IN CONCORSO
50 o dos ballenas se encuentran en la playa / 50 or Two Whales Meet at the Beach di Jorge Cuchi (Messico)
Hayaletler / Ghosts di Azra Deniz Okyay (Turchia, Qatar)
Non odiare / Thou shalt not hate di Mauro Mancini (Italia, Polonia)
Pohani dorogy / Bad Roads di Natalya Vorozhbyt (Ucraina)
Shorta di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid (Danimarca)
Topside di Celine Held e George Logan (USA)
Tvano nebus / The Flood Won't Come di Marat Sargsyan (Lituania)
FILM DI APERTURA
The Book of Vision di Carlo S. Hintermann (Italia, Regno Unito, Belgio)

FILM DI CHIUSURA
The Rossellinis di Alessandro Rossellini (Italia, Lettonia)


IRON MAN: IL SEGNO DI PACE TIPICO DI TONY STARK CELA UN SEGRETO?

Dopo che Stan Lee ha creato il personaggio di Tony Stark nel 1963, nel 2008 arriva Iron Man, diretto da Jon Favreau, che diventerà il più importante dei supereroi Marvel e di cui ricordiamo il gesto di pace che spesso era solito fare, dietro il quale pare si celi un importante motivazione.

Come sottolinea ScreenRant, il viaggio personale di Iron Man nell'MCU è segnalato in una scena iniziale molto importante. Tony Stark è il capitalismo fatta persona e conduce la vita da sogno di ogni approfittatore della guerra. Un giorno va in Afghanistan e condivide un Humvee con un gruppo di soldati suoi fan, che vogliono scattare foto con lui. Uno di loro, mentre si mette in posa per lo scatto, fa il segno di pace e Tony risponde: "Amo la pace. Sarei disoccupato con la pace"

Una frase, a quanto pare, improvvisata da Robert Downey Jr., che all'epoca venne scelto da Jon Favreau nonostante si pensasse che la sua carriera fosse ormai al capolinea. Questa battuta pare sia la chiave per capire l'evoluzione di Iron Man nell'universo cinematografico Marvel, nonché spiegazione del suo consueto gesto di pace. Pochi minuti dopo aver fatto quella battuta, Tony Stark vede quel soldato morire avanti ai suoi occhi, ucciso dai membri dei Dieci Anelli.

Dopo questo tragico momento, Tony Stark capisce il vero costo umano della violenza di cui ha approfittato per tutta la vita e torna dall'Afghanistan come un uomo diverso. Annuncia al mondo che le Stark Industries abbandonano il commercio d'armi e diventa Iron Man per riportare ordine dove la sua produzione ha portato solo guerra.

Ecco perché, probabilmente, il segno di saluto distintivo di Tony Stark è il segno della pace, un gesto fatto per ricordare tutti quegli uomini morti a causa delle sue armi e quindi anche un po' a causa sua. L'uomo che scherzava sulla pace è diventato poi colui che la cercava sinceramente perché ha visto quei soldati uccisi davanti ai suoi occhi.


VINCENZO DE LUCA INCONTRA PAOLO SORRENTINO E ANNUNCIA: "RIPRESE AD AGOSTO PER IL SUO NUOVO FILM"

L'incontro tra Vincenzo De Luca e Paolo Sorrentino è finalmente avvenuto, con tanto di foto a documentare l'evento atteso da migliaia di fan, dall'una e dall'altra parte. Cosa ci facevano insieme il premio Oscar e il presidente della Regione Campania? C'è di mezzo un film.

www.facebook.com/vincenzodeluca.it/posts/10158264320068257

No, purtroppo non è il biopic su Vincenzo De Luca, Lo sceriffo, su cui noi di Movieplayer.it tanto abbiamo fantasticato. Come ormai sappiamo da giorni, il prossimo lavoro di Paolo Sorrentino sarà È stata la mano di Dio, racconto che lui stesso ha definito "intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso". Nonostante le minacce di Diego Armando Maradona, che ha fatto sapere di non essere intenzionato ad autorizzare l'uso del proprio nome, sembra proprio che il film verrà realizzato.

Anzi: veniamo a sapere proprio dal post di Vincenzo De Luca che le riprese del nuovo lavoro di Sorrentino e Netflix prenderanno il via, salvo imprevisti, ad agosto nel capoluogo partenopeo. "Con grande piacere ho ricevuto la visita del premio Oscar Paolo Sorrentino, che si prepara per girare a Napoli il suo nuovo film" ha scritto De Luca accompagnando la foto che lo vede insieme al regista (rigorosamente distanziati e con la mascherina). "In questi giorni è impegnato nei sopralluoghi e nei primi giorni di agosto cominceranno le riprese. È stato un incontro cordiale, nel quale abbiamo avuto modo anche di approfondire molte tematiche legate al cinema, alla cultura, al futuro della città di Napoli. Saremo al fianco di Sorrentino per qualsiasi necessità durante le riprese di un film che si annuncia pieno di emozioni e suggestioni, e che sarà sicuramente un altro grande successo".


LA COSA: ENNIO MORRICONE FU CANDIDATO AI RAZZIE PER LA PEGGIOR COLONNA SONORA

La colonna sonora che Ennio Morricone compose, su richiesta di John Carpenter, per il film La cosa, fu in seguito nominata ai Razzie Award per la peggior colonna sonora di quell'anno. Nonostante questo e le molte critiche, da allora, la pellicola è diventata un vero e proprio classico.

Carpenter voleva che La cosa avesse un approccio musicale europeo e così scelse di ingaggiare il celebre compositore italiano per il suo film. Quando Morricone volò a Los Angeles per registrare la colonna sonora aveva con se un nastro pieno di musiche per sintetizzatore, non essendo sicuro di che cosa il regista stesse cercando.

Nel 2012, Morricone ha ricordato: "Carpenter mi ha mostrato il film, più tardi quando ho scritto la musica, ma non ci siamo mai scambiati idee. Fuggì, quasi vergognandosi di avermelo mostrato. Ho scritto la musica da solo senza il suo consiglio. Naturalmente, essendo diventato abbastanza furbo dal 1982, ho scritto diverse partiture relative alla mia vita. E ne avevo scritto uno, che era musica elettronica e lui ha preso la partitura elettronica."

Carpenter ha dichiarato durante un'intervista: "Ennio Morricone ha fatto tutte le orchestrazioni e ha registrato per me 20 minuti di musica che potevo usare ovunque desiderassi ma senza vedere alcun filmato. Ho tagliato la sua musica nel film e mi sono reso conto che c'erano posti, per lo più scene di tensione, in cui la sua musica non avrebbe funzionato... Scappai segretamente e registrai in un paio di giorni alcuni brani da usare. I miei erano pezzi elettronici molto semplici - erano quasi dei toni. Non era proprio musica, ma solo suoni di sottofondo, qualcosa che oggi potresti persino considerare come effetti sonori."


AUSTIN POWERS - LA SPIA CHE CI PROVAVA: IL FILM CHE SALVÒ HEATHER GRAHAM DA UNA CARRIERA NEL PORNO

Heather Graham fu contattata da Mike Myers, su richiesta dei produttori di Austin Powers - La spia che ci provava, al fine di fissare un'audizione per il ruolo di Felicity Ladà: il regista non avrebbe mai potuto immaginare di aver appena salvato la giovane attrice da una carriera pornografica.

Prima di essere chiamata dal suo agente la Graham stava seriamente prendendo in considerazione l'idea di accettare una parte importante in un film porno softcore, dopo non aver ricevuto offerte per ruoli significativi in una pellicola per più di un anno e mezzo.

Come prima cosa, dopo essere stata pagata per questa pellicola, l'attrice ha acquistato una copia del porno in cui sarebbe apparsa se non avesse preso parte alle riprese del film. In un'intervista la Graham ha dichiarato: "Vorrei scrivere e dirigere di nuovo, è stata una bellissima esperienza per me. Voglio raccontare storie viste da una prospettiva femminile, credo che sia molto importante, in parte anche a causa di quello che ho passato."

Oltre ad Heather Graham, molti altri attori, amici di Mike Myers o ammiratori del franchise, partecipano alle riprese di Austin Powers la spia che ci provava, interpretando se stessi: Burt Bacharach, Elvis Costello, Woody Harrelson, Willie Nelson, Jerry Springer, Rebecca Romijn-Stamos, Tim Robbins e Clint Howard.


LA MUMMIA - LA TOMBA DELL'IMPERATORE DRAGONE: PERCHÉ RACHEL WEISZ RINUNCIÒ AL FILM

Rachel Weisz scelse di non tornare nei panni di Evelyn Carnahan-O'Connell ne La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone e il suo personaggio fu interpretato da Maria Bello; per moltissimi fan del franchise, che speravano di vedere l'attrice recitare al fianco di Brendan Fraser, fu molto difficile ignorare il fatto che Evie fosse una persona completamente diversa da quella dei capitoli precedenti.

Una spiegazione per l'uscita della Weisz dal franchise fu data, durante un'intervista, dal regista del sequel: Rob Cohen dichiarò che l'attrice si oppose all'idea di interpretare un personaggio con un figlio di oltre vent'anni. Secondo altre voci alla Weisz non piacque la sceneggiatura e che ritenne che il personaggio di Evie fosse stato messo in secondo piano dagli sceneggiatori rispetto al capitolo precedente della saga.

Infine, secondo alcune fonti anonime, la Weisz all'epoca avrebbe deciso di non separarsi da suo figlio piccolo, ma l'attrice stessa, anni dopo, ha chiarito che questo aspetto non ha avuto alcun impatto sulla sua decisione ed ha menzionato ben alti due film girati nello stesso anno.

Per sostituire Rachel Weisz nel ruolo di Evelyn ne La mummia - La tomba dell'imperatore dragone fu scelta Maria Bello. Quest'ultima, a proposito del suo personaggio, ha dichiarato: "Ha lo stesso nome, ma è un personaggio piuttosto diverso. Nei primi due film era divertente ed adorabile ma questa Evelyn potrebbe essere un po' più forte e determinata, specialmente per quanto riguarda le sue abilità di combattimento."


I GUARDIANI DEL DESTINO: DI CHI È IL NUMERO DI TELEFONO CHE APPARE NEL FILM?

Il numero di telefono che il personaggio interpretato da Emily Blunt fornisce a Matt Damon, nei panni di David Norris, ne I guardiani del destino, (212) 664-7665, è di proprietà della Universal Studios ed è apparso in molti altre pellicole distribuite dalla compagnia.

Il numero, ad esempio, compare in Certamente, forse, in Scott Pilgrim vs. the World ed in Munich; questa decisione fu presa dal regista, in accordo coi produttori, al fine di evitare il prefisso "555", estremamente abusato nel mondo del cinema. Chiamando il numero il telefono suonerà all'infinito.

George Nolfi, il regista, ha dichiarato: "Odio il prefisso 555 in un film più di qualunque altra cosa. Facciamo così tanto, spendiamo così tante energie, per tentare di aiutare gli spettatori a sentirsi come se stessero guardando qualcosa di vero, in particolare in un film come questo, con una premessa così inusuale, folle oserei dire."

"Dopo tutto questo duro lavoro l'idea di vedere un numero con prefisso 555 mi farebbe davvero uscire di testa, specialmente in un film come I guardiani del destino. Quindi ho chiesto ai produttori di fornirmi un numero reale e loro mi hanno spedito al dipartimento di sdoganamento della Universal dove sono riuscito ad ottenere quello che stavo cercando." Ha concluso il regista americano.


FRANCO MARESCO SU LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA: “OGGI NON SI MUORE DI PIOMBO, MA DI INDIFFERENZA"

Franco Maresco ha parlato di cinema e mafia nell'incontro virtuale intitolato 'Ridere è cosa nostra. La mafia secondo Franco Maresco', ospitato dalla piattaforma streaming Miocinema nel giorno dell'anniversario della Strage di Via D'Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. La riflessione sullo sguardo ironico e deforme di Maresco sulla sua Sicilia nasce in occasione dell'approdo su Miocinema di La mafia non è più quella di una volta, vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2019, e di altre due opere del regista.

La mafia non è più quella di una volta vede il ritorno sul grande schermo di Ciccio Mira, chitarrista e cantante popolarissimo a Palermo con un procedimento in corso per associazione mafiosa già comparso in Belluscone. Una storia siciliana, altro documentario grottesco di Maresco del 2014. "Le riprese di Belluscone durarono a lungo, come mio solito" ricorda Franco Maresco. "Il film fu presentato a Venezia e vinse il David di Donatello. Non lo dico per questione di vanità, ma perché sono rimasto stupito del premio, soprattutto in virtù dei contendenti. Quando abbiamo iniziato il film, Berlusconi era ancora Presidente del Consiglio. In un primo tempo avevo costruito un documentario in stile inchiesta giornalistica alla Santoro, con sprazzi grotteschi ogni tanto, ma non ero convinto. La vera rivelazione è arrivata quando ho incontrato Ciccio Mira, che ho avevo conosciuto molto anni prima sul set de Lo Zio di Brooklyn, ho deciso di concentrarmi su di lui e sulla storia siciliana raccontando Berlusconi attraverso il filtro dei neomelodici e delle periferie siciliane".

Come sottolinea la recensione di La mafia non è più quella di una volta, a controbilanciare la presenza di Ciccio Mira, stavolta, troviamo Letizia Battaglia, figura simbolica che ha salvato il film. Come spiega Maresco: "In questi anni Ciccio Mira è cambiato. In Belluscone si rifiutava di organizzare una commemorazione di Falcone e Borsellino fornendo scuse esilaranti. Anni dopo lo ritroviamo impegnato a organizzare questa festa per i 25 anni delle stragi di Capaci e Via D'Amelio allo Zen. In questi ultimi anni dentro Cosa Nostra sono cambiate delle cose che il film prova a spiegare e a far da contrappeso a un nostalgico Ciccio Mira c'è la fotografa Letizia Battaglia".

Nell'analizzare la deriva di senso e il cambiamento avvenuto negli ultimi anni in Sicilia e in Italia, Franco Maresco affronta la questione sottolineando come oggi "chi denuncia certi fatti corre molti meno rischi perché la mafia è cambiata. La mafia odierna non è più quella militarizzata dei quartieri che garantiva l'ordine a Palermo. Ai tempi del maxiprocesso ci furono le proteste dei lavoratori dell'edilizia che chiedevano a gran voce il ritorno della mafia, c'erano anche gli striscioni allo stadio. Come spiega anche Ciccio Mira, la mafia garantiva il lavoro. Oggi non si muore di piombo, ma si muore di indifferenza e di apatia. I migranti muoiono e il giorno dopo nei tg si ridacchia perché la società è esplosa e la mafia è entrata nell'antimafia. Questo è quello che cerco di dire coi miei film".

Negli anni '90, con Cinico TV Franco Maresco e il collega Daniele Ciprì avevano già immaginato che nella lotta alla mafia ci sarebbe stata molta confusione. Anni dopo si è scoperto che alcuni di coloro che combattevano Cosa Nostra, in realtà, erano al servizio dell'organizzazione e i film di Maresco sono le sole pellicole che parlano di mafia al presente. "La nostra realtà è un Helzapoppin' miserabile. La mafia non è più quella di una volta conteneva una parte sulle fiction di mafia che si girano a Palermo che poi abbiamo deciso di eliminare. Questi film hanno come modello Mediaset e la Rai, Il capo dei capi, Squadra Antimafia, una banalizzazione della mafia che ha contribuito ad abbassare e spettacolarizzare la vera funzione dell'Antimafia. Oggi l'unico interesse dei giovani è apparire come comparse, nelle numerose interviste che ho fatto nei quartieri di periferia i giovani mi dicono 'Preferirei interpretare un killer, ma va bene anche un poliziotto'. Un tempo non lo avrebbero mai fatto".

Prima di congedarsi c'è un ultimo quesito che Franco Maresco è chiamato a chiarire, quesito che riguarda la natura dei fatti assurdi mostrati ne La mafia non è più quella di una volta. Verità documentaristica o finzione? Per il regista "la risposta non è determinante perché la sostanza è vera. Quello che è dentro è tragicomicamente vero".


THE BATMAN, LA WARNER BROS. PREPARA I PROTOCOLLI DI SICUREZZA PER LE NUOVE RIPRESE

Dopo il blocco di Hollywood imposto dal lockdown deciso per contrastare la diffusione del coronavirus, la Warner Bros. ha preparato i nuovi protocolli di sicurezza per la ripartenza delle grandi produzioni come The Batman e Animali Fantastici 3.

Deadline riferisce infatti che la major ha creato un sistema di segnalazione anonimo in Europa che consentirà ai membri cast e della troupe di allertare il senior management di riferimento qualora dovessero assistere ad un aggiramento o ad un uso scorretto delle nuove misure di sicurezza sul set.

Secondo il rapporto, il vicepresidente esecutivo della produzione fisica della Warner Bros. Kevin Trehy ha fornito in dettaglio tali misure in un panel industriale organizzato dal sindacato britannico Bectu la scorsa settimana. Non è chiaro esattamente come funzionerà lo strumento di segnalazione, ma è pensato per incoraggiare coloro che sono sul set a godere delle migliori pratiche di sicurezza, coi protocolli che dovranno essere rispettati categoricamente.

La produzione di Fantastic Beasts 3 e The Batman è stata interrotta a marzo con entrambi i film previsti per il 2021. All'inizio di questo mese, è stato riferito che The Batman stava cercando di tornare in produzione a settembre con un grande cambiamento: le sessioni di shooting in location a quanto pare sarebbero state abbandonate in favore della creazione di ampi set in studio, che daranno al regista Matt Reeves maggior controllo sulla situazione. La Warner Bros. non ha ancora fornito alcun annuncio ufficiale sul riavvi della produzione del film, anche se con l'evento DC FanDome del prossimo mese è possibile che arriveranno diversi aggiornamenti in tal senso.


AVENGERS: ENDGAME, UN DESTINO TRAGICO PER CAPTAIN AMERICA IN UNA COMMOVENTE FAN ART

E' trascorso oltre un anno dall'arrivo di Avengers: Endgame nelle sale di tutto il mondo, ma evidentemente i fan Marvel non hanno mai smesso di omaggiarlo o anche semplicemente immaginare scenari completamente diversi a quelli partoriti dai fratelli Russo al cinema. Oggi una fan art ci mostra un tragico destino per Captain America...

I fan Marvel di tutto il mondo sono ancora profondamente provati dal sacrificio estremo compiuto da Tony Stark/Iron Man per mettere definitivamente la parola fine alla lotta contro Thanos, compiendo così il proprio arco narrativo dopo più di dieci anni di avventure targate Marvel Cinematic Universe. C'è però chi è fermamente convinto che questo sacrificio estremo in Endgame sarebbe dovuto toccare a Steve Rogers/Captain America e infatti la nuova fan art Marvel dedicata è tutta per lui e quello che sarebbe accaduto se fosse stato Cap a sacrificarsi al posto di Tony Stark.

La fan art riprende esattamente la scena iconica in cui era Tony a morire circondato dagli affetti a lui più cari, solo che stavolta al suo posto c'è Captain America morente e Tony è lì al suo fianco chino verso di lui per dargli l'ultimo saluto.

Se volte esplorare altre teorie e discuterne insieme a noi vi proponiamo uno scenario in cui Captain Marvel avrebbe salvato Tony Stark: "Sapevamo che nel film ci sarebbe stato un momento in cui tutte le donne degli Avengers si sarebbero riunite, quindi stavo cercando di pensare ad alcuni modi per far funzionare la sequenza. Quando arriva Captain Marvel, che essendo intergalatticamente potente avrebbe distrutto la nave madre di Thanos, sarebbe stata raggiunta da Pepper Potts, nella sua nuova armatura". E, a proposito di viaggi nel tempo, vi piacerebbe vedere uno spin-off sulla seconda vita di Steve Rogers e Peggy Carter?


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THE PUNISHER, LE CURIOSITÀ SUL FILM MARVEL: DA JOHN TRAVOLTA ALL'ASSENZA DI STAN LEE

The Punisher, film Marvel del 2004 diretto da Jonathan Hensleigh e con protagonisti Thomas Jane nei panni del vigilante Frank Castle e John Travolta in quelli del villain Howard Saint.

Per prepararvi alla visione, ecco le migliori curiosità sul cinecomic:

Negli Stati Uniti è stata distribuita anche una versione extended cut che presenta il film in versione estesa con scene mai viste al cinema: la durata qui sale a 140 minuti. La versione originale senza taglia durava addirittura 2 ore e 56 minuti.
Uno dei primi cinecomic ad ottenere una classificazione R insieme a Blade II (2002).

John Travolta ha permesso a Thomas Jane di avere il suo nome per primo nei titoli di coda e nelle pubblicità, e non ha mai preteso il contrario nonostante fosse la superstar del progetto. I due avevano già lavorato insieme in Face/Off - Due facce di un assassino (1997), anche se non condividevano nessuna scena.

Molti dei personaggi, tra cui Joan, Bumpo, Spacker Dave e The Russian, provengono tutti dalla serie a fumetti "Welcome Back, Frank", scritta da Garth Ennis e illustrata da Steve Dillon e Jimmy Palmiotti. L'artista Timothy Bradstreet, che illustrò le copertine di quel fumetto, realizzò i poster promozionali per il film.

E' l'ultimo film prodotto dalla Artisan Entertainment, che venne acquistata dalla Lionsgate a metà della produzione.

E' uno dei pochi film basato su un fumetto Marvel in cui Stan Lee non appare. Inoltre, è anche l'unico film in cui Frank Castle va effettivamente a caccia degli assassini della sua famiglia piuttosto che affrontare altri nemici dopo essere diventato il Punitore. Il numero dei morti che si lascia dietro è 45.


DAKOTA FANNING, ESSERE BAMBINI PRODIGIO A HOLLYWOOD: ECCO COME HA EVITATO LA "MALEDIZIONE"

, Dakota Fanning ha debuttato al cinema alla tenera età di 7 anni nella commedia I gattoni e subito dopo in Mi chiamo Sam, ruolo che è valso la sua prima nomination ai SAG Award. Una vera e propria bambina prodigio, ma quanto è difficile non farsi sopraffare da un successo così precoce?

"Personalmente, credo di aver sempre mantenuto il mio puro amore verso ciò che faccio" ha spiegato l'attrice sul come ha evitato la cosiddetta 'maledizione' che colpisce le giovanissime star di Hollywood (via Fox News). "Quando inizi così giovane, sembra davvero qualcosa di irreale e devi usare la tua immaginazione, è una versione intensificata di quando reciti a casa tua."

Nel corso dell'intervista, l'attrice ha approfondito il suo ruolo in The Alienist, la cui stagione 2 (The Angel of Darkness) ha debuttato su Netflix proprio in questi giorni. "È un'esperienza meravigliosa. Nella prima stagione potuto interpretare un personaggio fantastico, questa donna che ha una posizione al dipartimento di polizia, cosa che ai tempi era molto importante per una donna."

Apparsa l'anno scorso in C'era una volta a Hollywood, la Fanning ha recentemente rivelato che lavorare con Quentin Tarantino è sempre stato il suo sogno. Per quanto riguarda il futuro, invece, reciterà al fianco della sorella minore Elle Fanning in The Nightingale, film tratto dall'omonimo romanzo scritto da Kristin Hannah


DANKO, QUANDO LA STAZZA DI SCHWARZENEGGER FECE IMPALLIDIRE UN ACTION STAR UNGHERESE

Danko, buddy-movie poliziesco degli anni '80 firmato dal grande Walter Hill che vede come protagonisti Arnold Schwarzenegger e Jim Belushi.

Nel film, il capitano della polizia sovietica Ivan Danko viene mandato dal Cremlino a Chicago per procedere all'estradizione del pericoloso criminale georgiano Viktor Roastavili. L'operazione non va come previsto e, con l'aiuto del detective americano Art Ridzic (James Belushi), Danko dovrà trovare Viktor, fermare la sua banda criminale e riportarlo in Russia per il processo.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi i retroscena più interessanti sulla realizzazione di Danko:

Il "cattivo" a cui Ivan Danko spara sulla scalinata a Mosca è interpretato da una delle action star più famose dell'Ungheria. In una vecchia intervista, l'attore rivelò che prima di incontrare Schwarzenegger si considerava un attore "duro e muscolare", mentre dopo il film iniziò a vedersi come una "piccola patata".
Non avendo il permesso di girare sulla Piazza Rossa di Mosca, la produzione vestì Schwarzenegger con l'uniforma e svolse le riprese in modo che sembrasse un filmato amatoriale, con solo un paio di membri della troupe presenti.
Per rimediare alla troppa differenza di peso tra i due protagonisti, Hill chiese a Schwarzenegger di perdere 10 chili e a Jim Belushi di guadagnarne altrettanti.
In preparazione al film, Schwarzenegger passò tre mesi ad imparare il russo, mentre Jim Belushi lavoro per due settimane nel distretto di polizia di Chicago.
Nella lista dei clienti dell'Hotel in cui alloggia Ivan Danko compare anche il nome di Jim Morrison, frontman dei The Doors.
Nel 1989, i diritti di Danko venne utilizzati dalla software house Special FX per sviluppare il videogioco Red Heat (titolo originale del film), picchiaduro a scorrimento pubblicato tra gli altri per Commodore 64 e Amiga.


BREAKDOWN - LA TRAPPOLA: KURT RUSSELL, DA BAMBINO DISNEY AL SUCCESSO CON CARPENTER

Kurt Russell, stella del cinema d'azione anni '80.

Forse non tutti sanno che Kurt Russell compare sullo schermo fin da quando non era altro che un ragazzino: il suo primo ruolo al cinema è infatti quello in Bionde, rosse, brune... datato 1963, quando non aveva più che 12 anni, ma già era apparso in diverse serie televisive da quando aveva 10 anni. Il padre, Bing Russell era attore a sua volta e ha interpretato il ruolo dello sceriffo della serie televisiva Bonanza. Nel 1960, il giovane Kurt firma un contratto con la Disney che lo legherà alla casa cinematografica per 10 anni, in cui recitò in diversi film per ragazzi. Concluso il contratto si dedicherà al baseball professionistico, che sarà costretto a lasciare nel 1973, riprendendo la carriera da attore.

Nel 1976 fece il provino per la parte di Han Solo in Star Wars, ruolo che andò poi a Harrison Ford; nel 1979 avviene invece l'incontro che gli cambierà la vita, quello con John Carpenter. Il regista lo dirigerà nel film per la televisione Elvis, in cui Russell interpretava proprio il Re del rock. Pur essendo un progetto solo su commissione, Carpenter rimarrà talmente colpito dall'attore che gli proporrà il ruolo di Jena Plissken nel distopico 1997: Fuga da New York. Sarà l'inizio di un grande sodalizio che proseguirà anche nei successivi La cosa (1982) e nel cult Grosso guaio a Chinatown (1986), rendendo Russell una star internazionale. Il connubio si ripeterà anni più tardi in Fuga da Los Angeles (1996) in cui riprenderà il ruolo di Jena Plissken.


VENEZIA 77 – TRAILER DI NON ODIARE IN CONCORSO ALLA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA

Questa mattina è stato svelato il programma della 35ma edizione della Settimana Internazionale della Critica, una delle sezioni autonome della Mostra del Cinema di Venezia. Tra i film in concorso, c’è la pellicola italiana Non odiare.

Il regista Mauro Mancini ha preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si è rifiutato di operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva sul braccio. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un collega, ha dichiarato:

“Non posso conciliare lʼintervento chirurgico con la mia coscienza”.

Una coscienza simile a quella del protagonista, interpretato da Alessandro Gassmann.

La sinossi:

La storia di Non odiare accade a Trieste. Qui, nel cuore della città, ai limiti dell’antico Borgo Teresiano, vive Simone Segre (Gassmann), un affermato chirurgo di origine ebraica: ha una vita tranquilla, apparentemente risolta, una compagna che lavora in Francia come reporter, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. I duri contrasti con il padre, un reduce dei campi di concentramento morto da poco, lo hanno portato, da anni, ad allontanarsi da lui.

Tornando dallʼallenamento settimanale di canottaggio, Simone si trova a soccorrere un uomo vittima di un incidente stradale: ma quando scoprirà sul petto di questo un tatuaggio nazista, lo abbandonerà al suo destino e nel momento in cui arrivano i soccorsi è ormai troppo tardi.

I giorni seguenti, però, saranno sotto il segno del senso di colpa per la morte dell’uomo: situazione che lo spingerà a rintracciare la famiglia del neonazista che vive in un complesso residenziale popolare, il cosiddetto “quadrilatero di Melara”: Marica, la figlia maggiore (Sara Serraiocco); Marcello (Luka Zunic), al suo primo ruolo da co-protagonista, il figlio adolescente contagiato anche lui dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora).

E verrà la notte in cui, Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

Il film, prodotto da Mario Mazzarotto, è una coproduzione Italia/Polonia: Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures. Non odiare arriverà nelle sale a settembre.




MISSION: IMPOSSIBLE 7 – TOM CRUISE VUOLE GIRARE IN NORVEGIA

Tom Cruise intende tornare in Norvegia per le riprese di Mission: Impossible 7. La saga ha già fatto una capatina nel paese scandinavo per una delle scene finali di Mission: Impossible – Fallout, in cui Ethan Hunt scala la parete del Preikestolen, o “Pulpito di roccia”, presso il villaggio di Forsand.

Sabato, Cruise ha telefonato al ministro della cultura norvegese, Abid Raja, per discutere di questa possibilità. Raja ha scritto su Twitter che spera di “far tornare Tom Cruise e Mission: Impossible in Norvegia”, riportando anche uno stralcio della loro conversazione. Nella clip, Tom Cruise afferma:

È un paese meraviglioso. Non vedo l’ora di tornare lì. Sono molto ansioso, insieme all’intera troupe, di tornare.

Mission: Impossible 7, sempre a detta di Raja, mira a girare nel nord-ovest del paese, luogo di fiordi, montagne, cascate e aspri litorali. Il ministro ha inoltre suggerito alla star che anche le riprese Mission: Impossible 8 potrebbe svolgersi in Norvegia. L’ottavo capitolo, secondo i piani iniziali, doveva essere girato contemporaneamente al settimo. Resta da vedere se è cambiato qualcosa dopo la pandemia.

Recarsi in Norvegia dagli Stati Uniti significa dover sottostare a dieci giorni di quarantena all’arrivo. Il ministro Raja riconosce che questa e altre restrizioni potrebbero complicare le cose, ma ha promesso a Cruise di parlarne con il governo:

Il coronavirus implica che al momento non è possibile venire in Norvegia con la facilità di prima. Dovremo discuterne con il governo e prendere dei provvedimenti prima di dare il permesso di girare in Norvegia. Rispetteremo le regole e le restrizioni per il coronavirus. Porterò quanto discusso con Cruise all’attenzione del governo.

In ogni caso, una parte della troupe è originaria del Regno Unito, quindi potrebbe essere meno difficile del previsto. La lavorazione del film dovrebbe ripartire a settembre. Ancora non si sa se la produzione tornerà o meno in Italia, a Venezia, dove avrebbe dovuto girare alcune scene chiave. A quanto pare Tom Cruise non intende rinunciare all’Italia, ma è ancora tutto da vedere.


TENET: L’USCITA ITALIANA È SEMPRE IL 26 AGOSTO?

L’ennesimo slittamento della data di uscita di Tenet ha scatenato diverse discussioni, accompagnate ovviamente da un infinito dispiacere.

Come sappiamo, l’atteso film di Christopher Nolan non ha al momento una nuova data di uscita negli Stati Uniti.
L’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezz

Tutto questo avrà una ripercussioni su altri mercati compreso il nostro?
Non è ancora chiaro. In un’altra situazione al risposta, chiara e categorica, sarebbe stata SÌ, ma il periodo che stiamo vivendo richiede delle misure straordinarie.
Ne abbiamo già parlato in questo articolo: sembra che la Warner stia valutando una nuova strategia di distribuzione, che potrebbe diventare di esempio anche per il resto delle major.
Una cosa che sembrerebbe confermata anche dalle parole che hanno accompagnato il rinvio di Tenet.

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.

Al momento un’uscita contemporanea a livello globale è praticamente impossibile. Conviene sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo, con un lancio disgiunto che tenga conto anche delle esigenze degli esercenti che hanno riaperto i cinema, ma faticano ad andare avanti senza titoli in grado di attirare il pubblico.

Secondo quanto rivelato dal giornalista del Washington Post Steven Zeitchik:

Le ultime date che Warner sta prendendo in considerazione per Tenet sono il 26 agosto nel resto del mondo e il weekend del Labor Day (4-7 settembre) negli USA.

Queste sono le domande a cui sta cercando di rispondere Warner Bros. sulla questione Ora Vs Più Tardi:

1) Il Giorno del Ringraziamento o il periodo natalizio saranno momenti sul serio più sicuri rispetto al weekend del Labor Day?

2) Aspettando il 2021 ci saranno abbastanza cinema per fare uscire un film?


Il 26 agosto è, appunto, la data di uscita prevista nel nostro territorio che potrebbe quindi restare invariata. Per il momento, però, si tratta solo di rumor, non possiamo fare altro che attendere ulteriori aggiornamenti.

Secondo alcune indiscrezioni, il film sarà un thriller romantico, descritto come un incrocio tra Intrigo internazionale, il capolavoro di Alfred Hitchcock, e Inception. Nel cast troveremo John David Washington, Elizabeth Debicki e Robert Pattinson. Con loro Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.


Gli Eterni: un concept inedito nelle foto ricordo dal set condivise da Ma Dong-seok!

Rinviato al 2021, Gli Eterni è ancora avvolto nel mistero: non abbiamo ancora visto praticamente nulla dell’ambizioso blockbuster diretto da Chloe Zhao, e in attesa di novità oggi dobbiamo accontentarci di uno sguardo sfocato a un concept.
È grazie all’attore sudcoreano Ma Dong-seok, infatti, che possiamo dare un’occhiata a quello che molto probabilmente è un concept donato dai Marvel Studios al cast come regalo di benvenuto. Lo spiega lo stesso attore nella didascalia:

Gli Eterni uscirà a febbraio 2021.

Condivido con voi alcune foto dell’anno scorso, dal set a Londra.

1) La roulotte di Gilgamesh

2) La lettera di benvenuto dei Marvel Studios

3) La poltroncina di Gilgamesh

Grazie come sempre per il vostro sostegno!


È possibile che l’artwork venga pubblicato come teaser poster prossimamente, anche se verosimilmente la campagna marketing del film non inizierà prima dell’autunno, con l’avvicinarsi dell’uscita di Black Widow.

https://i1.wp.com/www.badtaste.it/wp/wp-co...strip=all&ssl=1

www.instagram.com/p/CC5VZLwBU7F/?utm_source=ig_embed

Nei fumetti, gli Eterni sono stati creati milioni di anni fa tramite esperimenti dei Celestiali. Gli Eterni terrestri fisicamente sembrano come noi, ma hanno abilità straordinarie come super forza, capacità di volare, teletrasporto, controllo della mente e così via. Hanno vissuto in città spaziali e hanno difeso la Terra da varie minacce. Nella storia hanno ispirato antiche divinità come gli dei romani, greci e norreni. Il film si concentrerà principalmente su una manciata di loro.

Scritto da Matthew e Ryan Firpo, Gli Eterni è diretto da Chloe Zhao e vede nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Icarus), Gemma Chan (Sersi), Salma Hayek (Ajax), Kumail Nanjani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Lia McHugh (Sprite), Don Lee (Gilgamesh).

L’uscita è prevista per febbraio 2021.


The Rossellinis: il film documentario di Alessandro Rossellini

The Rossellinis è il film documentario di Alessandro Rossellini evento Speciale di Chiusura della 35a Settimana Internazionale della Critica. Protagonisti sono Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Brown. Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Film con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà con il sostegno di Mibact Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20, National Film Centre of Latvia.

Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.

Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

NOTE DI REGIA

Mio nonno era un uomo davvero all’avanguardia, ma non solo nel cinema. Il circo mediatico nato intorno alla sua figura e alla nostra famiglia ci ha lasciato in eredità un album di bellissime fotografie patinate e cinegiornali dai toni scandalistici. Tutto ciò ha avuto per me e gli altri discendenti un peso enorme, influenzando le nostre vite, anche dopo la sua scomparsa. Questo film è l’occasione di restituire un’immagine autentica della famiglia. Oltre il mito, c’è una famiglia dalla storia intensa e anche dolorosa, proprio come tutte le altre.


Monster School, in streaming un cartoon movimentato dagli autori di Nut Job

Da Koch Media arriva a noleggio il film di animazione Monster School, dagli autori di Nut Job 2.

Monster School, in streaming un cartoon movimentato dagli autori di Nut Job

E' disponibile da oggi in streaming il cartoon Monster School su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, CHILI, Infinity e VVVVID: il film di animazione è realizzato da Ánima Estudios e Prime Focus World, per la regia di Leopoldo Aguilar, scritto da Carl Brunker & Bob Barlen, già coautori di Arctic e Nut Job 2, tra gli altri.
Nella vicenda il giovane Danny inizia a frequentare una scuola di geni molto particolare, nell'ambito della quale apre involontariamente un portale per una dimensione di mostri assortiti dalla quinta dimensione. Dovrà salvare la situazione in compagnia della sua rivale Liz e del Señor Falena, un loro professore, ibrido tra essere umano e falena! Il loro viaggio nell'altra dimensione sarà un percorso di crescita nelle assurdità più totali alle quali l'inconscio possa dare vita. Tra personaggi bizzarri e mostruosità varie, se la caveranno con l'intraprendenza e il senso dell'umorismo.




Spike Lee aprirà il Toronto Film Festival 2020 con la sua versione dello spettacolo American Utopia di David Byrne

La versione filmata da Spike Lee dello spettacolo di Broadway American Utopia di David Byrne aprirà l’edizione particolare e mista, sia sul luogo che in digitale, del Toronto Film Festival, 2020.

Il prossimo 10 settembre sarà Spike Lee ad aprire la 45° edizione del Toronto Film Festival, con la versione filmata di American Utopia, spettacolo di David Byrne portato in scena con grande successo a Broadway. Come già detto sarà un’annata particolare, per la manifestazione canadese, con eventi e proiezioni sul posto e altre virtuali, in digitale.

David Byrne’s American Utopia documenta la potenza innovatrice dell’ex frontman dei Talking Heads, che si esibisce sul palco insieme a undici musicisti provenienti da tutto il mondo. “Questo gioioso film conduce il pubblico in un viaggio musicale sull’apertura, l’ottimismo e la fede nell’umanità”, dice Joana Vicente, executive director del TIFF. “Qualcosa di particolarmente significativo, in un momento di grande incertezza in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di condividere con il nostro pubblico l’eccitazione della Opening Night”.

Parole a cui si unisce anche il direttore artistico, Cameron Bailey, che aggiunge, “Spike Lee è in qualche modo sempre stato testimone e anticipatore dei suoi tempi. Con David Byrne’s American Utopia porta sullo schermo le canzoni classiche di Byrne proprio quando ne avevamo bisogno. L’ultimo lavoro di Lee è un invito a connetterci uno con l’altro, a protestare contro l’ingiustizia e, soprattutto, a celebrare la vita”.

Il 45° Toronto Film Festival si svolgerà dal 10 al 19 settembre 2020, nella città dell’Ontario e virtualmente per operatori del mercato cinematografico, critici, giornalisti e addetti ai lavori.


Il re di Staten Island: in un video esclusivo Judd Apatow ci presenta la sua nuova commedia

Un video in esclusiva con le prime immagini e battute della commedia Il re di Staten Island raccontate dal regista Judd Apatow, che lancia un nuovo comico al cinema, Pete Davidson, volto noto e amato del Saturday Night Live televisivo.

Sono tanti i talenti comici lanciati al cinema da Judd Apatow, vero geniaccio della commedia contemporanea americana con carattere. In questa intervista video ci presenta in esclusiva le prime immagini, e battute, de Il re di Staten Island, con al centro un nuovo nome in crescita, quello di Pete Davidson, già molto apprezzato come comico di quella fucina di talenti della televisione americana che continua a essere Saturday Night Live.

Il re di Staten Island, in uscita al cinema e sulle piattaforme streaming dal 30 luglio, ci conduce nel mondo surreale, esilarante e scorretto di un immaturo a oltranza che si aggira per il distretto più periferico, meno popoloso e più oggetto di ironia della grande mela, Staten Island.


La parola a Judd Apatow, che ci presenta Il re di Staten Island e il suo dirompente protagonista, il comico Pete Davidson.

The Vanished: il trailer del thriller psicologico con Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric

Ennesimo film che si prepara a debuttare negli USA in formato digitale, The Vanished è un thriller psicologico che prende le mosse dal peggior incubo di ogni genitore: la sparizione di un figlio

Debutterà negli Stati Uniti il 21 agosto, nelle sale che per allora saranno disponibili, ma anche in formato digitale e on demand, distribuito da Saban Films, un thriller psicologico intitolato The Vanished, di cui vi mostriamo di seguito il primo trailer.
Con protagonisti Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric, i cui volti campeggiano anche nel poster da poco reso disponbile, The Vanished prende spunto da uno dei peggiori incubi di ogni genitore: la sparizione di un figlio.
Jane e Heche sono infatti un padre e una madre che, durante una vacanza, scoprono che la loro bambina è svanita senza lasciare alcuna traccia. Decisi a non fermarsi di fronte a nulla pur di ritrovarla, dovranno affrontare delle verità sconvolgenti che emergeranno nel corso delle ricerche.
The Vanished è stato scritto e diretto da Peter Facinelli, che compare anche nel film in veste d'attore.

The Vanished: il trailer e il poster del film


TheVanished

GLI INFEDELI, RICCARDO SCAMARCIO: "IL TRADIMENTO? CERCO DI EVITARLO"

Riccardo Scamarcio è tra i protagonisti del film Gli Infedeli, distribuito da Netflix dallo scorso 15 luglio. L'attore, che figura anche come co-sceneggiatore e coproduttore della pellicola, ha parlato con Il Corriere della sera del tema dei tradimenti, che lui considera "un demone che cerco di evitare".

"Gli infedeli È il remake dell'omonimo film francese a episodi - spiega subito Riccardo Scamarcio parlando del suo film e rimarcando le differenze dall'originale - solo che anziché farne 10 con sette registi diversi, ne abbiamo fatti cinque con un unico regista, Stefano Mordini, ispirati da I mostri di Dino Risi".

"L'intento era di fare un film comico e cattivo, che mettesse in luce personaggi estremi, raccontando il malcostume dell'infedeltà maschile".

Parlando di tradimenti, torna in mente la storia che ha visto Riccardo Scamarcio al centro di un presunto triangolo con Clizia Incorvaia e Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni e suo grande amico. Scamarcio circa un anno fa smentì il gossip bollandolo come: "una storia che non sta né in cielo né in terra". Oggi, parlando del suo film, Scamarcio ribadisce la sua idea sul tradimento: "Io cerco di evitarlo, sapendo che è un demone in agguato". Si è sempre detto che la routine giornaliera uccide un matrimonio, l'ex compagno di Valeria Golino è pienamente d'accordo: "In amore non bisogna mai dare nulla per scontato, bisogna stare attenti ai rapporti seduti, dove tutto sembra andare avanti grazie a una perfetta routine".

Tornando su Gli Infedeli, uno dei film più visti della settima sulla piattaforma multimediale Netflix, Riccardo Scamarcio dice: "la commedia si basa sui cliché, sennò non funziona, Penso all'episodio in cui sono ad una convention e lontano dalla famiglia e cerco le occasioni d'amore in maniera compulsiva prendendo sempre il due di picche. il film - conclude Scamarcio - È una indagine sul tradimento degli uomini, con ironia, prendendoci un po' in giro".


OLIVER STONE LANCIA LA SUA INVETTIVA CONTRO LA CANCEL CULTURE E IL CASO VIA COL VENTO

In un'intervista radiofonica con il programma The Arts Hour della BBC World Service, il regista Oliver Stone (Platoon, Assassini Nati) ha aperto nel suo solito modo schietto a una serie di problematiche relative a diversi argomenti attuali e scottanti, tra cui cancel culture e il caso Via col vento di HBO Max.

Quando gli è stato chiesto quanti film potenzialmente offensivi dovrebbero sentirsi minacciati oggi proprio dalla cancel culture come successo con il capolavoro di Victor Fleming, temporaneamente rimosso il mese scorso da HBO Max prima di ritornare con un disclaimer informativo, Stone ha dichiarato di non sostenere in alcun modo questo "lavoro di rimozione" delle opere.

"È vero che Via col vento è un trattamento decisamente colorito del Sud, ma è anche un classico, è stato il film della generazione di mia madre. Lei lo ha adorato e ha definito talmente tante persone, questo è innegabile. Oggi è giusto che ci sia un disclaimer o una sorta di spiegazione al pubblico, che dichiari come quello che si sta vedendo sia un quadro decisamente addolcito del Sud. Che non affronta il tema della schiavitù nella sua forma peggiore e più concreta. Tuttavia non dovrebbe assolutamente essere rimosso dalla circolazione. Non è possibile, non credo sia la strada giusta".

A Stone è stato anche chiesto di dare qualche risposta sulle accuse di cattiva condotta sessuale mossegli contro, anche relative a quelli che sono stati definiti dei "provini assolutamente umilianti per le attrici" durante la lavorazione di The Doors. Il regista ha risposto:

"Non ammetterei mai una cattiva condotta sessuale di questo tipo. Sono stato pazzo anche io, non ho intenzione di dire che fosse tutto grandioso e piacevole. No, ho avuto una vita folle ma non ho mai agito in modo violento, manipolatorio o aggressivo. Non ne ho mai avuto la necessità e non ho mai voluto. In questo senso, il comportamento di Harvey Weinstein mi ha davvero scioccato quando è uscita fuori la sua storia".


BILL & TED 3, NUOVE IMMAGINI UFFICIALI DELLA COMMEDIA CON KEANU REEVES

Dopo avermi mostrato ieri la nuova copertina di Total Film interamente dedicata all'attesissimo e intrigante Bill & Ted Face the Music, il film di Ed Solomon si mostra oggi sempre grazie al magazine inglese con due nuove immagini ufficiali che vedono protagonisti Keanu Reeves e il collega Alex Winter.

Bill & Ted Face the Music vedrà i nostri eroi cresciuti, diventati uomini di mezza età con delle figlie a carico: ma la loro missione, oltre al tentativo di entrare nel mondo della musica rock, sarà quella di salvare il mondo da un atroce destino. Il film, uno fra i più attesi dell'anno grazie alla crescente popolarità della star di Matrix, uscirà nelle sale americane il 21 agosto 2020.

Faranno parte del cast della pellicola anche Samara Weaving, Brigette Lundy-Paine e Kid Cudi: la Weaving sarà la figlia di Bill, Thea, mentre la Lundy-Paine vestirà i panni di Billie, la figlia di Ted.

Quali sono le vostre aspettative per il film? Come al solito, fatecelo sapere nei commenti. Bill and Ted Face the Music uscirà nelle sale americane il 28 agosto 2020, sempre che non venga ulteriormente posticipato causa Pandemia, mentre non c'è ancora una release ufficiale per il mercato italiano.


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DA DOMINA A COPS: TUTTI I NUOVI PROGETTI CINEMATOGRAFICI SKY DELLA PROSSIMA STAGIONE

Si è conclusa da pochissimo la presentazione via streaming degli upfront di Sky all'interno della cornice Back to Next, cioè tutto il palinsesto di originali tv e cinema che l'azienda ci offrirà nella prossima stagione, e con riguardo a film e al grande schermo, sono in arrivo diversi titoli interessanti.

Ve li segnaliamo di seguito con tutti i dettagli trapelati:

COPS – UNA BANDA DI POLIZIOTTI / prossimamente su Sky Cinema.

Una commedia irriverente in due storie, che raccontano un pezzo della provincia italiana da un punto di vista diverso, quello della polizia. Diretta da Luca Miniero – regista di Benvenuti al Sud, uno dei maggiori successi del cinema italiano degli ultimi anni – Cops mette in fila un cast corale con Claudio Bisio, Stefania Rocca, Pietro Sermonti, Francesco Mandelli, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Guglielmo Poggi e Giovanni Esposito, a interpretare personaggi carichi di debolezze e difetti ma anche di tanta umanità e simpatia. Poliziotti per caso, che diventano poi poliziotti per scelta, i “cops” orbitano intorno alla centrale di Polizia di Apulia, in un piccolo centro del sud Italia a pochi chilometri da Lecce. Il commissariato è destinato a chiudere per assenza di crimini e per il gruppo di poliziotti c’è solo una possibilità per non essere licenziati: creare loro stessi dei reati in città. Ispirato a Kops, film svedese del 2003, Cops – Una banda di poliziotti è uno Sky Original, prodotto da Sky e Drymedia con la produzione esecutiva di Picture Show, in associazione con Memfis Film e il sostegno di Apulia Film Commission.

DOMINA / nel 2021 su Sky Atlantic.

L’Antica Roma rivive, più attuale che mai, in un dramma epico con Kasia Smutniak protagonista nei panni di Livia Drusilla, che dopo numerose avversità riesce a diventare la donna più potente del mondo allora conosciuto. Insieme a lei un grandissimo cast internazionale nel quale spiccano i nomi di Isabella Rossellini (Velluto Blu), Liam Cunningham (Il Trono di Spade) e Claire Forlani (Vi presento Joe Black). La storia segue il viaggio e l’ascesa di Livia, guidata da un profondo desiderio di vendicare il padre e di garantire il potere ai suoi figli. Con i costumi del Premio Oscar Gabriella Pescucci, Domina è una saga familiare viscerale e autentica, capace di riportare in vita le incredibili storie vere di quelle donne che hanno creato una delle dinastie più durature e affascinanti di tutti i tempi. Prodotta da Fifty Fathoms e Sky Studios, con Cattleya nel ruolo di executive production service.


THE NEW MUTANTS ARRIVERÀ DIRETTAMENTE SU DISNEY+? ECCO IL PRESUNTO LEAK

Dopo l'ennesimo rinvio, Disney nei mesi scorsi ha fissato la nuova data di uscita di The New Mutants al 28 agosto. Il recente posticipo di Tenet ha tuttavia aperto le danze per una nuova serie di spostamenti nel calendario cinematografico, e l'atteso film targato Fox potrebbe trovare una nuova distribuzione.

Da qualche ora circola infatti su Twitter uno spot di The New Mutants che, come potete vedere in calce all'articolo, annuncia l'arrivo della pellicola su Disney+ per il prossimo 4 settembre. Il filmato sarebbe stato definito "fake" da alcuni rappresentanti della compagnia (via Discussing Film), ma la sua semplice comparsa in rete ha messo in moto alcuni insider del settore.

Tra questi anche Skyler Shuler, direttore di The DisIsinder (sito solitamente informato su tutto ciò che gira intorno alla Casa di Topolino), il quale dopo essersi confrontato con le sue fonti ha confermato che l'uscita del film su Disney+ dovrebbe essere annunciata "molto presto". Secondo quanto riportato da MCU Cosmic, inoltre, il filmato diffuso in rete contiene al suo interno alcune immagini inedite rispetto ai trailer mostrati in precedenza.

Un'eventuale conferma (o smentita) potrebbe già arrivare il 23 luglio, questo giovedì, quando The New Mutants terrà il proprio panel virtuale al Comic-Con Home.


https://twitter.com/i/status/1285576393972232194


Edited by Triplethor - 21/7/2020, 20:23
view post Posted: 20/7/2020, 13:32 MovieTown - Cinema

LUNEDI

20/07/2020



VENEZIA 77 – AD ANN HUI E TILDA SWINTON IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA

La Biennale ha annunciato che la regista Ann Hui e l’attrice Tilda Swinton riceveranno il Leone d’Oro alla carriera durante la 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, attesa dal 2 al 12 settembre.

Nell’accettare la proposta, Ann Hui ha dichiarato:

Sono davvero felice di ricevere questa notizia e sono onorata per il premio! Sono così felice che non riesco a trovare le parole. Spero solo che nel mondo tutto volga presto per il meglio e che ognuno possa sentirsi di nuovo felice come io mi sento in questo momento.

Questa è invece la reazione di Tilda Swinton:

Porto nel cuore questo grande festival da tre decenni: è con grande umiltà che ricevo questo riconoscimento. Sarà per me una vera gioia venire a Venezia, soprattutto quest’anno, per celebrare l’immortale arte del cinema e la sua ribelle capacità di sopravvivenza di fronte a tutte le sfide che il cambiamento può porre a noi tutti.

Per quanto riguarda il premio ad Ann Hui, il direttore artistico Alberto Barbera ha dichiarato:

Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale.

Circa Tilda Swinton, Barbera ha invece commentato:

Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile.


THE LIGHTHOUSE AL LAKE COMO FILM NIGHTS FESTIVAL, IN HOME VIDEO DAL 21 OTTOBRE

The Lighthouse non è mai uscito nelle sale italiane, ma il prossimo 25 luglio sarà presentato per la prima volta in Italia in una proiezione aperta al pubblico, all’interno del Lake Como Film Nights festival.

La kermesse cinematografica Lake Como Film Nights si svolge a Villa Erba a Cernobbio nell’ambito della rassegna estiva Villa Erba Open Air, edizione speciale del progetto Cultura di Villa Erba per il 2020. Dal 24 al 31 luglio, l’appuntamento con il cinema d’autore è alle 21.15 per vivere il grande cinema immersi tra gli alberi del parco della residenza che fu di Luchino Visconti.

Il film The Lighthouse verrà proiettato il 25 luglio alle 21.15 sullo schermo PANORAMA a Villa Erba in versione doppiata in italiano con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con Universal Pictures Italia.


Il film di Robert Eggers – già disponibile in streaming – uscirà il 21 ottobre in dvd e Blu-ray, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia.

Come sappiamo, al centro di questo horror psicologico troviamo Willem Dafoe e Robert Pattinson, guardiani del faro su una minuscola isola al largo delle coste del New England, nel 1890. La convivenza forzata e l’isolamento danno luogo a un incubo alienante, peraltro girato in bianco e nero con un formato 1.19:1, che rende il tutto ancor più claustrofobico.

Il copione di The Lighthouse è opera di Robert Eggers e di suo fratello Max Eggers.

In occasione dell’anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs, durante il Festival di Cannes, il regista ha fornito qualche dettaglio sulla lavorazione del film:

Abbiamo costruito tutti gli edifici che vedete nel film, e abbiamo girato sulla punta nord della Nuova Scozia, su un’isola rocciosa vulcanica. Abbiamo costruito un faro funzionante da 70 piedi la cui luce poteva essere vista a 16 miglia di distanza. Era un posto davvero spietato, e il vento era implacabile. Senza gli elementi naturali, non sarebbe stato credibile. Avevamo macchine eoliche, ma la maggior parte [del vento] era vero.

Per quanto riguarda il formato:

Ho girato in bianco e nero su 35mm. È molto tattile; puoi vedere tutti i pori dei volti degli attori. Il formato quadrato è stato ottimo per le riprese dei fari, e abbiamo realizzato una lente speciale per creare i primi film cromatici.

Infine, a proposito del linguaggio:

Per il linguaggio, io e mio fratello abbiamo letto molti testi d’epoca per assorbire l’atmosfera di come la gente parlava. Ovviamente Moby Dick è ottima letteratura, e la lingua di Melville ha avuto un’influenza sul film. Il dialetto di Willem è quello di un contadino del Mainem e quello di Robert il dialetto di un marinaio. Avevamo un libro di storie di Sarah Orne Jewett che erano state trascritte usando i dialetti, ed è stata una fonte importante per noi.


PETER PAN & WENDY: LE RIPRESE DEL LIVE-ACTION DISNEY INIZIERANNO A MARZO 2021

Nuovi aggiornamenti Peter Pan & Wendy, film Disney di David Lowery tratto da Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere di J.M. Barrie, già trasformato in un classico animato nei primi anni ’50.

Secondo quanto riportato dalla Director’s Guild of Canada, le riprese del film – il cui titolo di lavorazione sarà Bonfire – inizieranno in quel di Vancouver l’8 marzo 2021 e proseguiranno, secondo i piani, fino al 30 giugno.

Come sappiamo, Alexander Molony ed Ever Anderson presteranno il volto ai due protagonisti, mentre Jude Law parteciperà nel ruolo di Capitan Uncino.

L’eclettico David Lowery continua a dividersi tra produzioni indipendenti (Senza santi in paradiso, Storia di un fantasma, Old Man and the Gun) e progetti targati Disney (Il drago invisibile). Il copione è stato scritto da lui insieme a Toby Halbrooks, già co-sceneggiatore de Il drago invisibile.


BLACK IS KING – NUOVO TRAILER E POSTER DEL VISUAL ALBUM DI BEYONCÉ

Un nuovo trailer e poster per Black Is King, il film basato sulle musiche di “The Lion King: The Gift”, sono stati rilasciati oggi da Parkwood Entertainment e Disney+.

La pellicola, scritta, diretta e prodotta da Beyoncé, re-immagina i temi de Il Re Leone per accompagnare le giovani regine e i giovani re di oggi nel viaggio personale alla ricerca della propria corona.

Contemporaneamente, è stato annunciato un accordo di distribuzione che renderà Black Is King disponibile in gran parte del continente africano.
Inclusi Sudafrica, Nigeria, Ghana, Etiopia, Namibia, Camerun, Liberia, Burundi, Senegal, Togo, Somalia, Benin, Congo, Kenya, Costa d’Avorio, Zimbabwe, Malawi, Gabon, Capo Verde e molti altri paesi, attraverso M-Net e Canal+ Afrique di MultiChoice Group.

Cos’è Black Is King?
Il visual album di Beyoncé è stato in produzione per un anno con un cast e una troupe che rappresentano la diversità e l’inclusione.

I viaggi delle famiglie Nere nel corso del tempo vengono celebrati in un racconto sul percorso di crescita di un giovane re attraverso il tradimento, l’amore e la propria identità. I suoi antenati lo guidano verso il suo destino e, con gli insegnamenti del padre e la guida del suo amore d’infanzia, si guadagna le virtù necessarie per riconquistare la sua casa e il trono.

Queste lezioni senza tempo vengono rivelate ed espresse attraverso voci Nere di oggi che si ergono in tutta la loro forza. Black Is King è l’affermazione di un grande obiettivo, con meravigliose immagini che celebrano la resilienza e la cultura del popolo Nero. Il film mette in risalto la bellezza della tradizione e l’eccellenza Nera.

I registi che hanno partecipato al progetto sono: Emmanuel Adjei (Shahmaran), Blitz Bazawule (The Burial of Kojo), Pierre Debusschere (Mine e Ghost, video per Beyoncé), Jenn Nkiru (BLACK TO TECHNO). Ibra Ake (direttore creativo e produttore di This is America, video per Childish Gambino), Dikayl Rimmasch (CACHAO, UNO MAS).
Jake Nava (Crazy in Love, Single Ladies, Partition, video per Beyoncé) e il co-regista e collaboratore di lunga data di Beyoncé, Kwasi Fordjour.

La lista dei co-registi aggiuntivi e i registi di seconda unità arricchisce la rappresentazione multiculturale del team e include Dafe Oboro, Julian Klincewicz, Derek Milton, Meji Alabi, Joshua Kissi, Alexandre Moors e Deon Van Zyl.

Il film sarà disponibile dal 31 luglio su Disney+.

Il video offre un assaggio di alcune special guest del film: le modelle Aweng Ade-Chuol e Adut Akech, la top model Naomi Campbell, Tina Knowles-Lawson. L’attrice Lupita Nyong’o, la cantante Kelly Rowland, Pharrell Williams e JAY-Z…




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GODZILLA VS. KONG – NUOVE IMMAGINI DAL MERCHANDISE, ECCO L’ARMA DI KONG

L’artwork di Godzilla Vs. Kong che vi abbiamo mostrato ieri è ora disponibile a una risoluzione migliore, insieme a un nuovo banner e a una nuova immagine del merchandise.

Come sappiamo, l’artwork in questione è stato avvistato sul retro di una confezione dei giocattoli Playmates, e ritrae Godzilla e Kong mentre si affrontano in bilico su una portaerei. I due kaijū si fronteggiano anche nel banner (tratto sempre dalla confezione), che recita una tagline perentoria: “One will fall”, ovvero “Uno cadrà”. Tra i giocattoli possiamo vedere anche un’action figure di Kong che brandisce la sua arma, un’ascia rudimentale – ma indubbiamente efficace – che dev’essersi costruito da solo.

Il gigantesco gorilla è cresciuto dai tempi di Skull Island, e le sue dimensioni pareggiano quelle dell’avversario. Dalla sfida uscirà il vero Re dei Mostri, anche se molti prevedono che i due kaijū finiranno per allearsi contro un nemico più grande. Il colossal ha ottenuto il rating PG-13 dalla Motion Picture Association of America, per “Intense scene di violenza e distruzione fra creature e un po’ di linguaggio”. Il regista Adam Wingard ha detto che quella descrizione è un eufemismo, quindi ci aspetta un blockbuster ricco di battaglie e distruzione.

La sinossi ufficiale
Nell’epoca in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell’umanità per il suo futuro mette Godzilla e Kong su una rotta di collisione che vedrà le due forze della natura più potenti del pianeta scontrarsi in una battaglia memorabile e spettacolare. Mentre la Monarch intraprende una pericolosa missione in territorio sconosciuto per dissotterrare gli indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via per sempre le creature, sia buone che malvagie, dalla faccia della Terra.

Il cast include Millie Bobby Brown, Julian Dennison, Brian Tyree Henry, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall, Jessica Henwick, Eiza González, Shun Oguri e Lance Reddick.

Alla regia del film c’è Adam Wingard, cineasta che ha mosso i primi passi nell’horror indipendente, dirigendo A Horrible Way to Die, You’re Next, The Guest, Blair Witch e alcuni episodi dei primi due V/H/S; il suo film più recente è l’adattamento in live action di Death Note. Godzilla Vs. Kong appartiene ovviamente allo stesso universo narrativo di Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla: King of the Monsters (2019).

La sceneggiatura proviene da una writers room capitanata da Terry Rossio (Pirati dei Caraibi), e composta inoltre da Lindsey Beer (The Kingkiller Chronicles), Cat Vasko (Queen of the Air), T.S. Nowlin (Maze Runner, Pacific Rim: Uprising), J. Michael Straczynski (Changeling, Sense8), Patrick McKay e J.D. Payne (Star Trek Beyond).

Potrete vedere l’immagine qui di seguito, ma prima vi ricordo che il film uscirà il 21 maggio 2021 nelle sale americane.

Le immagini


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La confessione: Marco Bellocchio dirigerà un film sul rapimento di Edgardo Mortara

Sono passati tre anni dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare di The Kidnapping of Edgardo Mortara: da allora Steven Spielberg ha rinunciato a dirigere il film (e nel frattempo circolavano voci sulla possibilità che Luca Guadagnino prendesse il suo posto), ma oggi scopriamo che Marco Bellocchio ha iniziato a sviluppare un adattamento della vera storia del bambino ebreo rapito dal Vaticano.
Lo ha rivelato lo stesso regista a Repubblica in un’intervista online oggi. Il film, intitolato provvisoriamente La confessione, è basato su un soggetto di Bellocchio (a cui ha pensato durante il lockdown); alla sceneggiatura stanno lavorando Stefano Massini e Susanna Nicchiarelli, mentre la produzione sarà di IBCMovie e Kavac Film con Rai Cinema (lo stesso team di Il Traditore, per il quale il regista ha appena vinto il David di Donatello).

Nell’intervista Bellocchio spiega cosa lo ha ispirato a scegliere questa storia:

Ho letto anni fa un articolo su Edgardo, questo ragazzino ebreo portato via alla famiglia e che poi divenne cristiano e prete, ho comprato anche il libro di Messori che difende il Papa, ho pensato che la storia meritasse un film. Poi ho saputo che Spielberg aveva già questo progetto, era venuto in Italia per i sopralluoghi visitando la scuola dei catecumeni a Bologna, certo la sua sarebbe stata una versione inglesizzata della storia. L’anno scorso, ero negli Stati Uniti con Pierfrancesco Favino e ho scoperto che Spielberg aveva rinunciato al progetto non trovando l’attore ragazzino.

Il film non sarà basato sul libro Prigioniero del papa di David Kertzer (al contrario del progetto di Spielberg), ma sulle fonti dirette e gli atti processuali. Sarà una ricostruzione storica realizzata con la consulenza della storica Pina Todaro.

Un progetto che secondo Bellocchio farà discutere, come altri suoi film, e che avrà un approccio laico. Bellocchio parla dell’elemento che lo affascina di più, e dei protagonisti:

Il mistero della conversione. Ma non nel senso di Messori che dice che si era veramente convertito. Si parte dalla indubbia violenza terribile perpetrata verso un bambino e dovuta al fanatismo religioso, l’idea che in nome di una fede si potesse fare tutto. Non sarà possibile farlo ma si potrebbe immaginare il nostro Mortara che si ritira in Belgio e muore nel 40, avendo visto le croci uncinate, il nazismo, la nuova violenza contro il popolo ebraico

[…] I protagonisti saranno Edgardo, la famiglia, i genitori che tenteranno di riaverlo, il fratello Riccardo con cui si scontrerà spesso, il Papa. E l’ultimo inquisitore, Feletti: nel ‘59, con Bologna liberata dai piemontesi, è processato per il ratto, si salva perché solo un esecutore.


L’intenzione del regista è quella di coinvolgere attori italiani, con un Edgardo bambino e uno adolescente, e la sua speranza è che il budget non sia troppo alto anche se “vi sono delle scene madri”. Infine, racconta come sta visualizzando una scena che vorrebbe realizzare:

Il bambino, già in Vaticano, che sogna di schiodare Gesù dalla croce. L’immagine nasce dalla mia lunga esperienza del Cristo deposto, deposto morto e che poi risorge. Invece è come se Edgardo, figlio del popolo accusato di deicidio, sognasse di toglierlo dalla croce. Il bimbo racconta il sogno al Papa che quasi piange dalla gioia pensando: “L’ho conquistato”.

Vi terremo aggiornati!


47 Metri: Uncaged, in esclusiva il trailer italiano del survival thriller on demand dal 24 luglio!

Arriverà su tutte le principali piattaforme digital il 24 luglio 47 Metri: Uncaged, il sequel di 47 Metri, survival thriller del 2017 diretto da Johannes Roberts.
Per l’occasione, vi presentiamo il trailer italiano ufficiale in esclusiva: potete vederlo qui sopra!

La pellicola vede tra i protagonisti Corinne Foxx e Sistine Stallone, le figlie rispettivamente del premio Oscar Jamie Foxx e della star della saga di “Rocky”, Sylvester Stallone. Nel cast anche John Corbett (Sex and the City), Nia Long (Empire), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (la serie tv di Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo (Teen Wolf).

La sinossi ufficiale:

Quattro ragazze adolescenti decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città sommersa. La loro escursione, sfortunatamente, si trasforma da divertente a terrificante: le protagoniste scoprono ben presto di non essere sole nelle caverne sommerse. Nuotando più a fondo nel claustrofobico labirinto di caverne, entrano nel territorio occupato dalle più letali specie di squali dell’oceano.

Alla regia ritroviamo Johannes Roberts, già regista di The Strangers: Prey at Night e The Other Side of the Door. Le riprese si sono volte a Recife, sulle coste del Brasile.





Simu Liu dispiaciuto di non essere a San Diego quest’anno a mostrare il trailer di Shang-Chi

Se tutto fosse andato secondo i piani e le riprese di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings non si fossero interrotte a causa della pandemia, questa settimana Simu Liu, il regista e i protagonisti del film sarebbero approdati a San Diego per mostrare alla Sala H del Comic-Con le prime scene del film.
Purtroppo questo non sarà possibile, e così il protagonista del film ha pubblicato su Instagram questa riflessione:

Un anno fa in sala H dissi a David Harbour che ero un suo grande fan mentre scendevo dal palco dopo la nostra grossa foto di gruppo. Mi sorrise e disse: “Ragazzo, dopo averti visto su quel palco, anche io sono un tuo grande fan!”.

Non riesco neanche a descrivere quanto attendessi il ritorno in Sala H per vedere i miei amici e condividere un assaggio del nostro film. Sfortunatamente, l’universo aveva altri piani per noi. Quello che non è cambiato, Comic-Con più, Comic-Con meno, è il mio more per la Marvel, per le persone che ci lavorano, per l’impegno nel rendere questi i film i migliori.

Grazie pr un anno splendido; è stato pazzesco ma siamo ancora qui! FINIAMO QUESTO FILM!

www.instagram.com/p/CC0FBQ0DSgi/?utm_source=ig_embed

Il film Shang-Chi and the Legends of the Ten Rings uscirà il 7 maggio 2021 e avrà per regista Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro) su uno script di Dave Callaham (Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un Nuovo Universo).

Tony Leuing interpreterà il Mandarino mentre Simu Liu sarà il protagonista Shang-Chi. Nel cast anche Awkwafina.

Il personaggio è stato creato nel 1973 da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni).


Gli anni più belli guida il quinto weekend di riaperture, leggera crescita negli incassi | Box-Office Italia

Nel quinto weekend di riaperture è Gli anni più belli di Gabriele Muccino a dominare una classifica che ormai da giorni ha iniziato a frenare.
Sono 276mila gli euro incassati in quattro giorni, con poco più di 50mila biglietti staccati. Il dato è in leggera crescita rispetto a una settimana fa (268mila euro e quasi 49mila biglietti staccati), ma va sottolineato come le riaperture dei cinema abbiano subito un forte rallentamento dopo il rinvio di Onward (la cui uscita era prevista per il 22 luglio): parliamo di circa 470 cinema (si sale a poco meno del 20% del potenziale complessivo). Crescono invece le arene estive monitorate: sono loro ad aver contribuito al leggero aumento degli incassi. Nel corso del weekend le arene monitorate sono state 290, con un incasso di 133mila euro e circa 25mila presenze: parliamo quindi, sostanzialmente, della metà dei biglietti. Le più frequentate sono state il Super Cinema Estivo di Modena (396 spettatori) e l’Arianteo Palazzo Reale di Milano (394 spettatori).

Per la cronaca, un anno fa venivano raccolti nel corso del weekend 3.4 milioni di euro, e Spider-Man: Far From Home incassava ancora un milione e mezzo di euro. Gli anni più belli, tornato in sala il 15 luglio, domina la classifica di quest’anno, con 49mila euro in 99 copie (33 arene) che salgono a 62mila in cinque giorni, per un totale di quasi 5.5 milioni di euro.

Torna al secondo posto Joker, con circa 11mila euro in 24 copie e un totale di 29.6 milioni di euro. Al terzo posto resiste Parasite, con 10.441 e un totale di 5.6 milioni di euro. Al quarto posto Favolacce incassa euro, per un totale di 95.787 euro, mentre chiude la top five C’era una volta a… Hollywood, con 9.730 euro e un totale di 11.9 milioni di euro.

INCASSI ITALIA WEEKEND 16-19 LUGLIO 2020

GLI ANNI PIÙ BELLI – € 49.811 / € 5.485.978
JOKER – € 10.941 / € 29.597.158
PARASITE – € 10.441 / € 5.633.118
FAVOLACCE – € 10.429 / € 10.429
C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD – € 9.730 / € 11.970.194
JOJO RABBIT – € 8.245 / € 3.991.095
CENA CON DELITTO – € 7.275 / € 5.110.884
UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK – € 6.151 / € 3.509.149
AMMEN – € 6.148 / € 24.048
MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI – € 5.537 / € 2.543.323


Dante Ferretti ospite di Mio Cinema con Laura Delli Colli

Vincitore di tre Premi Oscar, Dante Ferretti ha iniziato la sua carriera al fianco di Pasolini, per poi dare forma ai sogni di Federico Fellini, e alle visioni di altri grandi registi come Marco Ferreri, Elio Petri, Luigi Comencini, Liliana Cavani, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma anche Martin Scorsese, Tim Burton, Terry Gilliam, Anthony Mingella, Julie Taymor. E intraprendere un sodalizio di vita e di lavoro unico, con la compagna di vita Francesca Lo Schiavo, interior designer di valore mondiale, a sua volta vincitrice di tre premi Oscar.

Sono sedici le nomination agli Oscar per Ferretti, innumerevoli i premi vinti in tutto il mondo fra cui spiccano tre Bafta, quattro David di Donatello e dodici Nastri d’argento nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera.

Appuntamento martedì 21 luglio, alle 20.30, su Miocinema.it: Dante Ferretti dialoga con Laura Delli Colli e ripercorre le tappe della sua meravigliosa carriera.

Per l’occasione sarà presentato il documentario Dante Ferretti: scenografo italiano.

Il regista Gianfranco Giagni intraprende un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di un uomo che ha fatto la storia del cinema, mostrandolo attraverso i suoi lavori, la sua voce e le testimonianze dei grandi con cui ha lavorato.

Come di consueto, la presentazione sarà visibile gratuitamente, senza alcuna necessità di registrazione, sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema.

DANTE FERRETTI: SCENOGRAFO ITALIANO

Un film di Gianfranco Giagni

Prodotto da Nicoletta Ercole per Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per Combo Film.

Distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà

SINOSSI

Il film documentario “Dante Ferretti: scenografo italiano” presenta un ritratto appassionante a 360 gradi di uno dei più geniali artefici della storia del cinema italiano, dalle origini alla ribalta del più grande cinema d’autore, compagno di visionarie avventure di Fellini, Pasolini, Scorsese, Tim Burton, e di una “complice” davvero speciale come Francesca Lo Schiavo. Il film si avvale della viva voce dello stesso Maestro Ferretti, e di testimoni eccezionali come Martin Scorsese, Terry Gilliam, Leonardo DiCaprio, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani e di tanti altri amici e collaboratori, partecipi di un capitolo e di un autore fondamentali del libro della settima arte.


Aqua Film Festival annuncia la 5° edizione per marzo 2021

L’evento dedicato all’elemento cruciale per la vita dell’uomo e del pianeta, l’acqua, ha comunicato le date della su 5° edizione che si terrà a fine marzo 2021.

L'Aqua Film Festival annuncia la 5° edizione per marzo 2021

Nell’ambito della riorganizzazione del calendario dei festival a tema cinematografico dovuto alla pandemia, l’Aqua Film Festival, evento dedicato all’elemento vitale dell’uomo, l’acqua, ha annunciato lo spostamento della sua 5° edizione al 25, 26 e 27 marzo 2021. La manifestazione si terrà nelle sale della Casa del Cinema di Roma.

Nel comunicato diffuso dagli organizzatori vengono spiegati gli intenti dell’evento: “La quinta edizione di Aqua Film Festival vuole rappresentare, con lo strumento cinematografico e di documentazione, anche con diffusione on line, lo straordinario mondo dell’acqua nei suoi diversi valori e funzioni di utilizzo, per scoprire nuovi talenti cinematografici e la rinascita del cortometraggio. Abbiamo però deciso di fare fruttare questi mesi di attesa invitando i vacanzieri a filmare col proprio smartphone un “cortino per la VETRINA ESTATE/ AUTUNNO 2020” della durata massima di 3 minuti. I migliori filmati verranno scelti e pubblicati su questo canale YouTube e in seguito proiettati durante il Festival. Questa attenzione ai luoghi dove andiamo, riconducono a preservare la nostra la salute che è quella dell’ambiente e del nostro primo elemento che è l’acqua, attraverso la lente dell’audiovisivo con le proiezioni del Concorso per un Cinema Internazionale. Un modo per valorizzare l’acqua non solo in chiave artistica e legata alla sua bellezza, ma anche per sollecitare il pubblico, i giovani registi a denunciare i disastri legati alla poca attenzione verso l’importanza dell’acqua e l’ambiente, e per difenderci dalla proliferazione del Coronavirus. Fratello mare, Amico fiume, Caro lago è organizzata a scopo benefico dai volontari dell'Associazione culturale no profit Universi Aqua, aperta a filmati corti e cortini realizzati con smartphone che denuncino, con reportage anche di pochi secondi o minuti, qualsiasi tipo di attività irresponsabile che provoca inquinamento del mare, dei fiumi o dei laghi."

Per ogni ulteriore informazione, su come partecipare o attendere in maniera produttiva la prossima edizione vi rimandiamo al sito ufficiale del festival.




C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD, DAKOTA FANNING: "HO SEMPRE SOGNATO DI LAVORARE CON QUENTIN TARANTINO"

Dakota Fanning ha ricordato il set di C'era una volta a...Hollywood, un anno dopo la sua uscita nei cinema di tutto il mondo, raccontando l'esperienza sul set e come ha adorato lavorare in un film di Quentin Tarantino, sebbene la sua parte non fosse una delle principali.

Nonostante la sua giovane età, 26 anni, Dakota Fanning ha già una carriera ricchissima alle spalle, a cominciare dalla sua performance di successo nel 2001 in Mi chiamo Sam al fianco di Sean Penn. Nonostante le numerose esperienze, l'attrice ha affermato che far parte di C'era una volta a... Hollywood le ha permesso di fare maggior chiarezza su come andare avanti con la sua carriera:

"Un mio grande sogno era lavorare con Quentin Tarantino. Lo desideravo da quando ho visto Kill Bill per la prima volta. E quindi vivere quel tipo di realtà è diventato un momento di sollievo, capisci cosa intendo? È stato un momento così emozionante, e quindi trovandomi sul set sono stata lì per quasi tre settimane a lavorare sulla mia parte. Mi ha solo ricordato perché amo fare l'attrice e perché questo è quello che voglio fare, e che non c'è sbalzo di adrenalina migliore che essere sul set con un regista che ammiri e attori che ami, ogni singolo pezzo del puzzle è così straordinario. Ed è stato anche molto intimo e Quentin diceva sempre 'È un bel giorno per girare un film'."

Dakota Fanning ha parlato molto di Quentin Tarantino, elogiando il suo modo di fare e di lavorare sul set: "Ero decisamente nervosa, ma di nuovo, anche se è stata l'esperienza più grande della vita, Quentin l'ha resa davvero speciale e molto intima. È proprio lì dietro la telecamera e ha lavorato più e più volte con le stesse persone, una cosa che ho notato fare alla maggior parte dei grandi; tengono il loro team molto vicino e sono tutti molto fedeli l'uno all'altro, penso che sia davvero bello vedere quel cameratismo da vicino, è stato davvero incredibile e ha creato un ambiente molto sicuro."

Una grande prova per Dakota Fanning che, finalmente, ha potuto lavorare con uno dei suoi registi preferiti di sempre e capire, grazie a lui, che questo mestiere è proprio quello che è destinata a fare per la vita.


BLADE RUNNER 2049: PERCHÉ RIDLEY SCOTT NON HA DIRETTO IL SEQUEL?

Ridley Scott dopo aver portato al cinema il cult Blade Runner nel 1982, è stato solo produttore del sequel Blade Runner 2049, diretto infatti da Denis Villeneuve al quale ha dovuto lasciare la regia per una motivazione lavorativa pressante.

Ridley Scott ha lavorato a stretto contatto con lo scrittore di Blade Runner Hampton Fancher e lo sceneggiatore Michael Green, per creare la sceneggiatura di Blade Runner 2049, arrivato nelle sale nel 2017. Il cineasta, però, ha ricoperto solo il ruolo di produttore, affidando l'incarico di dirigere a Denis Villeneuve perché lui era impegnato nelle riprese di Alien: Covenant, come ha dichiarato a Screen Daily:

"Volevamo che questo sequel fosse realizzato... Se riesci a ottenerlo su carta, non aspettare. Ho dovuto lasciarlo andare, il che era un po' una seccatura ma eccoci qui."

I due film in questione, tra l'altro, esplorano il concetto di intelligenza artificiale e si chiedono cosa significhi effettivamente essere umani, spesso dal punto di vista di un androide. Questo per evidenziare che l'influenza creativa di Ridley Scott, anche se non ha ricoperto il ruolo da regista, è stata evidente anche in Blade Runner 2049, film che ha riscosso all'epoca un discreto successo.


MONSTER SCHOOL, IL POSTER UFFICIALE DEL FILM D’ANIMAZIONE IN ESCLUSIVA

Monster School, il film del quale pubblichiamo il poster in esclusiva, è il nuovo titolo animato dai creatori di Nut Job 2 e sarà disponibile grazie a Koch Media dal 21 luglio on demand su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, Infinity, Chili e VVVVID.

Monster School è una scuola piena di genietti, un luogo speciale dove studiano insieme i "mostri" in matematica e scienze. La convivenza può risultare piuttosto competitiva per una classe di adolescenti ma diventa ancora più avventurosa quando, grazie a una scoperta, Danny apre un portale verso un'altra dimensione da cui entrano mostruose creature che invadono la scuola. Chi avrà la meglio?

Il film è stato diretto da Leopoldo Aguilar, i creatori, gli stessi di Nut Job 2, sono Bob Barlen, Cal Brunker, Jose C. Garcia de Letona e Rita Street. Nella versione inglese la voce di Danny è di Jamie Bell mentre Ruby Rose da la voce a Liz. Monster School è distribuito da Koch Media e sarà disponibile dal 21 luglio su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, Infinity, Chili e VVVVID.


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SOLO: A STAR WARS STORY, ECCO COM'È STATO PREPARATO IL CAMEO DI DARTH MAUL

Nonostante l'accoglienza di Solo: A Star Wars Story non sia stata nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Rogue One, c'è un frangente del film di Ron Howard che racconta la giovinezza dell'iconico Han Solo, che ha letteralmente entusiasmato i fan di Star Wars. Si tratta del cameo di Darth Maul, uno dei personaggi più amati del franchise.

Verso la fine del film compare improvvisamente Darth Maul, tra i personaggi maggiormente iconici della trilogia prequel e verso cui i fan avrebbero voluto un approfondimento maggiore. Per chi ha assistito soltanto ai film, la comparsa di Darth Maul è stata molto scioccante, considerato che ne La minaccia fantasma, Obi-Wan Kenobi si vendica della morte del maestro Qui-Gon Jin, sconfiggendolo e dividendolo a metà con la spada laser.

Tuttavia a Darth Maul è stato riservato un ruolo molto più importante nella serie animata di Star Wars, nella quale avvia un'organizzazione criminale, Shadow Collective, sostanzialmente sopravvivendo al duello con Obi-Wan. Nel film di Howard, Qi'ra (Emilia Clarke) tradisce il boss della Crimson Dawn solo per rivelare poi che la mente dietro tutto il piano era in realtà Darth Maul. La trama cerca di anticipare un futuro nel quale Qi'ra lavora alle dipendenze di Maul. I due, affrontando Han Solo, avrebbero anticipato quella che sarebbe potuta essere la trama di Solo 2. Peccato che i bassi incassi del film abbiano probabilmente accantonato per sempre questi propositi.


007, NUOVE IPOTESI PER IDRIS ELBA COME NUOVO JAMES BOND?

Sin dai primi tempi in cui è stato confermato l'addio di Daniel Craig al ruolo di James Bond, il nome di Idris Elba è circolato con insistenza, così tanto da generare delle fazioni tra i fan di 007, divisi tra i favorevoli ad un James Bond nero e chi invece vorrebbe che si mantenesse fede alla storia del personaggio e non cambiare etnia.

Secondo Ladbrokes le quote di un possibile passaggio di consegne con la star di The Wire sono scese ulteriormente, da 10/1 a 6/1. Ecco le parole di Alex Apati, portavoce di Ladbrokes:"Idris Elba sta rapidamente diventando un pioniere nelle scommesse su James Bond, con scommettitori convinti che prenderà il posto di Daniel Craig".

Nonostante l'importante balzo nella classifica delle quote che riguardano l'erede di Craig, Idris Elba rimane in terza posizione, dietro la star di Outlander, Sam Heughan, e un nome molto più conosciuto come la star Marvel Tom Hiddleston, interprete di Loki nel franchise, entrambi quotati 5/1. Al momento in vetta alle preferenze degli scommettitori troviamo James Norton (Happy Valley, Black Mirror), quotato addirittura 2/1.
La storica produttrice della saga, Barbara Broccoli, aveva confessato di essere aperta ad un cambio d'etnia per James Bond, escludendo soltanto la modifica del genere, preferendo che vengano creati personaggi femminili originali piuttosto che modificare Bond.
Nel frattempo No Time To Die potrebbe essere rinviato al 2021 e per i fan sarebbe davvero un duro colpo. D'altronde Cary Fukunaga disse di essere abbonato alle pandemie, visto che il suo primo film uscì nel bel mezzo dell'influenza suina.


SUICIDE SQUAD, DAVID AYER CONDIVIDE ALTRO MATERIALE INEDITO SUL JOKER DI JARED LETO

Probabilmente non arriverà nessuna Ayer Cut di Suicide Squad, fatto sta però che proprio David Ayer sta continuando a pubblicare del materiale inedito tratto dal suo film, poi profondamente cambiato in corso d'opera e al montaggio finale. Stavolta il dietro le quinte ci mostra altri dettagli legati all'ambiente criminale di Gotham...

L'immagine tratta dal dietro le quinte del suo film, Ayer l'ha postata sul suo profilo ufficiale di Instagram nel corso di una delle stories e mostrano alcuni scagnozzi del Joker di Jared Leto travestiti da panda e con al centro un cuore rosso al cui interno possiamo leggere la scritta "Amici per sempre". Come sappiamo, il materiale legato al Joker di Leto e poi escluso dalla versione finale della pellicola uscita al cinema era molto ampio, tanto che Ayer stesso arrivò a dire che si sarebbe potuto costruire un intero film con quanto girato dall'attore sul set. Tutto materiale che probabilmente non vedremo mai, salvo improvvisi annunci di una fantomatica Ayer Cut del film, che potrebbe arrivare solamente (ma è un'ipotesi remota) dopo un clamoroso successo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max.

Sappiamo che è già partita ufficialmente la campagna Release the Ayer Cut, un movimento volto a sostenere la distribuzione della versione del film concepita dal regista, in maniera analoga a ciò che ha portato i vertici Warner a decidere in favore della distribuzione di Zack Snyder's Justice League, anche se solo su HBO Max.

Il 20 luglio, ovvero oggi, il gruppo chiede agli utenti dei social di utilizzare l'hashtag #ReleaseTheAyerCut nella speranza di trasformarlo in un trend mondiale, esattamente come fu per il Release The Snyder Cut. "Questa non è un'esercitazione", ha twittato il gruppo nelle scorse ore. "Questa non è una battuta. Questa non è una voce. Dobbiamo fare squadra e fare in modo che funzioni".


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STAR WARS: UN HARRISON FORD INEDITO IN QUESTO CONCEPT ART DA IL RISVEGLIO DELLA FORZA

Oggi conosciamo tutti l'ingresso in scena di Harrison Ford nei panni di Han Solo in Star Wars: Il Risveglio della Forza, dove il contrabbandiere più famoso della galassia rimette piede nel suo amatissimo Millennium Falcon dove a bordo conosce i due nuovi protagonisti della saga, Rey e Finn. Ma questo episodio poteva essere diverso...

Ricordiamo tutti la celebre battuta, "Chewie, siamo a casa...", pronunciata da Han Solo nel momento in cui lo rivediamo per la prima volta dopo più di trent'anni da Il Ritorno dello Jedi, ma la sequenza del suo ingresso nel film poteva essere molto diversa. In nuovo concept art infatti vediamo come sarebbe potuta essere in alternativa; il concept artist Christian Alzmann ha infatti pubblicato uno schizzo in cui il celebre contrabbandiere sta bevendo con dei suoi colleghi (stramazzati sul tavolo) alla cantina e lo vediamo indossare abiti decisamente diversi, come un cappotto enorme che gli cinge tutto il corpo. Questo diverso esordio nel film avrebbe richiamato certamente il suo ingresso nel primo Star Wars del 1977 dove per la prima volta lo vediamo all'interno della cantina, quando fa la conoscenza di Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi.

Cosa ne pensate? Vi sarebbe piaciuto vedere Han Solo con questa mise inedita o preferite la versione che abbiamo ammirato in sala? Ray Fisher, intanto, ha ricordato il suo provino per Star Wars: Il Risveglio della Forza; vediamo, invece, quanti sacrifici fece la nostra Carrie Fisher per la sua parte in Star Wars: Episodio VII.


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KEANU REEVES, ECCO I RUOLI PIÙ FAMOSI CHE HA RIFIUTATO

Il volto di Keanu Reeves è spesso associato a diversi personaggi iconici. Da Neo di Matrix al sicario John Wick, Keanu Reeves ha collezionato diversi ruoli importanti nel corso della sua carriera ma altrettanti ne ha rifiutati. Non mancano infatti i personaggi che l'attore ha scelto di non interpretare oppure i casi in cui è stato scartato.

In un'intervista del 2011 a Entertainment Weekly, Oliver Stone confessò di aver offerto all'epoca il ruolo di Chris Taylor a Keanu Reeves, il quale rifiutò a causa della violenza insita nel film, ben diversa da quella 'accentuata' in film come John Wick. Il ruolo andò poi a Charlie Sheen.
A metà anni '90 un altro rifiuto piuttosto rumoroso. A Keanu Reeves venne offerto il ruolo chiave di Chris Shiherlis nel bellissimo noir di Michael Mann, Heat - La sfida. Reeves preferì recitare Amleto al Manitoba Theater Center. Il ruolo venne assegnato a Val Kilmer.

Dopo il grande successo di Speed, action movie con Sandra Bullock, si pensò ad un sequel ma Keanu Reeves disse di aver rifiutato il ruolo dopo aver letto la sceneggiatura:"Si chiama Speed ed è su una nave da crociera". A quel punto il personaggio verrà riscritto e assegnato a Jason Patric.
Keanu Reeves avrebbe dovuto recitare il ruolo da protagonista anche in Speed Racer, diretto dalle sorelle Wachowski, poi interpretato da Matthew Fox.
All'attore canadese venne offerto anche il ruolo del Dottor Manhattan in Watchmen di Zack Snyder. Risultato? Qualcosa non funzionò e la parte andò a Billy Crudup.
Si dice inoltre che da anni Kevin Feige cerchi di coinvolgere Keanu Reeves nel Marvel Cinematic Universe ma ogni volta sia costretto a desistere. Stessa situazione pare si sia verificata per Fast and Furious.


STAR WARS: EPISODIO 3 CONTENEVA UN INCREDIBILE EASTER EGG DE IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Star Wars: La Vendetta dei Sith è sicuramente il film più apprezzato della trilogia prequel, e a quanto pare la sua importanza non è venuta meno nel corso degli anni, visto l'entusiasmo per il possibile ritorno di Anakin nella serie su Kenobi: il film continua a sorprendere anche per i suoi easter egg a quanto pare...

Un fan ha infatti affinato l'udito e ha trovato un collegamento con un effetto sonoro presente ne Il Signore degli Anelli: "L'effetto sonoro del raffreddamento di questa spada in LOTR: La Compagnia dell'Anello (2001) è lo stesso effetto dell'accensione della spada laser del Conte Dooku in Star Wars: La Vendetta dei Sith (2005)".

In effetti il suono sembra molto simile, a giudicare dal video comparativo. È possibile che si tratti di una pura coincidenza, ma c'è un particolare che sembra escludere questa eventualità: Christopher Lee ha lavorato ad entrambi i progetti. George Lucas potrebbe non aver resistito alla tentazione di rendere omaggio alla trilogia di Peter Jackson utilizzando proprio l'attore che ha interpretato Saruman come tramite. Un tributo anche a lui e ai suoi perfidi personaggi sempre in vena di tradimenti.

L'intuizione dell'autore del post sembra aver ottenuto un certo successo, ma c'è anche chi consiglia: "Non entrare in questo tunnel, amico. Una volta che inizi ad ascoltare certi effetti sonori, non puoi fare a meno di sentirli letteralmente ovunque". Cosa ne dite? Il sound è proprio lo stesso? Oppure sono i fan che sentono spade laser accendersi anche di fronte alle porte scorrevoli del supermercato?

Se Hayden Christensen sembra pronto a tornare, John Boyega ha già abbandonato Star Wars, e non sembra intenzionato a fare ritorno.


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SUI SET WARNER DENUNCE ANONIME PER CHI NON RISPETTA LE NORME ANTI-COVID

Warner Bros. ha creato in Europa un sistema di denunce anonime che permetterà ai membri di cast e troupe delle sue produzioni di segnalare chi non rispetta le norme anti-Covid sul set. La misura verrà adottata presto sui set del terzo Animali fantastici e di The Batman, che si apprestano a tornare in lavorazione in Gran Bretagna. Il sistema è stato introdotto per incentivare il rispetto delle norme di sicurezza.

Kevin Trehy, executive vice president of physical production di Warner Bros., ha detto che la compagnia si è presa il tempo di ascoltare le troupe e ha assunto dei consulenti per la sicurezza per dare una risposta a eventuale preoccupazioni. Warner, nelle parole di Trehy, è diventata “la nostra stessa severa forza di polizia” in ambito protocolli di sicurezza, esaminati da cima a fondo in collaborazione con la British Film Commission.

Trehy ha dichiarato che la riapertura dei set sta venendo gestita con cautela. E che una certa flessibilità sarà richiesta nel creare le nuove tabelle di marcia delle produzioni. Anche perché “nessuno sa che aspetto avrà un calendario di lavorazione nel new normal”. Potrebbe esserci bisogno di periodi di preparazione più lunghi, oppure potrebbe essere necessario riprogrammare al volo qualora ci fossero degli intoppi.
Le riprese di The Batman dovrebbero ripartire in settembre. A quanto pare, i nuovi piani prevedono che il film venga girato il più possibile in studio, evitanto le location esterne. La stessa strategia adottata da Universal per Jurassic World: Dominion, tornato in lavorazione presso i Pinewood Studios di Londra.


SUMMER LOVIN’ – BRETT HALEY ALLA REGIA DEL PREQUEL DI GREASE

La Paramount ha assunto Brett Haley (All the Bright Places, Hearts Beat Loud) come regista di Summer Lovin’, il prequel del cult Grease interpretato da John Travolta e Olivia Newton-John.

Il filmaker non è stato scelto solo per la sua passione per il progetto ma anche per la sua proposta su come aggiornare la storia per il pubblico di oggi.

Leah McKendrick ha scritto la sceneggiatura del film ispirata alla canzone Summer Nights, che racconta l’incontro dei due protagonisti durante le vacanze estive.

Secondo le fonti di Deadline, lo studio sta dando grande priorità al progetto e se avrà successo, potrebbe dare vita a una franchise.

Ricordiamo che nel 1982 è uscito un seguito interpretato da Michelle Pfeiffer, la pellicola però non ebbe successo e il co-creatore del musical originale Jim Jacobs la ripudiò.

Invece recensioni positive e 10 nomination agli Emmy, di cui 5 vinti, per l’adattamento televisivo dal vivo della Fox del 2016 con Julianne Hough, Aaron Tveit e Vanessa Hudgens.

Grease: Live ha dimostrato che un pubblico per questo tipo di storie c’è, basta saperlo cogliere. Ci riuscirà Haley qui al suo primo film diretto per uno studio?


THE CONJURING – PER ORDINE DEL DIAVOLO: SLITTA LA DATA DI USCITA, IL FILM ARRIVERÀ NEL 2021

Come prevedibile, l’ennesimo slittamento della data di uscita di Tenet ha avuto ripercussioni anche su altri film, creando una reazione a catena.
È questo il caso di The Conjuring – Per ordine del Diavolo, il terzo capitolo della saga horror creata da James Wan, che passa dall’11 settembre 2020 al 4 giugno 2021.

Come sappiamo, The Conjuring – Per ordine del Diavolo non è stato diretto da James Wan. Il creatore della saga (e anche di Saw e Insidious) ha partecipato solo come produttore, mentre dietro la macchina da presa troviamo Michael Chaves, regista dell’horror La Llorona – le lacrime del Male.

David Leslie Johnson (The Conjuring 2) ha scritto la sceneggiatura. Vera Farmiga e Patrick Wilson, interpretano ancora una volta i coniugi Warren.

Come rivelato dallo stesso Wan, il film unirà le atmosfere tipiche del cinema horror a quelle del… thriller legale. Al centro della storia ci sarà un uomo accusato di omicidio, che afferma di essere posseduto da un demone. Il regista aveva inoltre rivelato la sua intenzione di ambientare il film negli anni ‘80. Per il momento è tutto, come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


AFTER 2: TESSA INCONTRA TREVOR NELLA PRIMA CLIP DEL SEQUEL, DAL 2 SETTEMBRE AL CINEMA

01 Distribution ha diffuso la prima clip di After 2, il sequel di After, il film romantico tratto dal romanzo omonimo di Anna Todd. Il film arriverà nelle nostre sale il 2 settembre.

Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin, i protagonisti del primo capitolo, torneranno anche nel secondo.
After è stato il film indipendente di maggiore successo del 2019. Costato 14 milioni di dollari, ne ha incassati più di 60 in tutto il mondo. 12 negli Stati Uniti, 7,7 in Francia, 8,2 in Germania e 7 nel nostro Paese. Il film ha inoltre debuttato al primo posto in 17 paesi.

Anna Todd ha iniziato a scrivere il primo romanzo sul social Wattpad come fan fiction dedicata a Harry Styles degli One Direction. Non a caso il suo protagonista si chiama Hardin Scott. Il romanzo ha avuto un tale successo da spingere Todd a proseguire: in tutto, la scrittrice ha pubblicato quattro romanzi. I seguenti si intitolano After We Collided, After We Fell e After Ever Happy. Nel 2015 è anche uscito il prequel Before. La serie, per ovvi motivi, è stata paragonata alla trilogia di Cinquanta sfumature. Anche la serie di E.L. James era iniziata come fan fiction, in quel caso della Twilight Saga



TENET: IL FILM DI CHRISTOPHER NOLAN RINVIATO ANCORA UNA VOLTA, NON C’È UNA NUOVA DATA

Warner Bros. ha rinviato, ancora una volta, l’uscita nel territorio USA di Tenet, l’atteso film di Christopher Nolan. La pellicola era recentemente passata dal 31 luglio al 12 agosto e al momento non è stata stabilita una nuova data di uscita.
Secondo quanto riportato da Variety, la major ha rimosso il film dal proprio catalogo e anche se non è stata comunicata la nuova release, un annuncio arriverà presto:

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.

Una notizia triste, inutile dirlo, ma inevitabile: l’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezza.
Questa decisione, ovviamente, avrà delle ripercussioni anche sulla data di uscita italiana, prevista per il 26 agosto ma le dichiarazioni di Warner sembrano anche suggerire un’altra cosa: la major potrebbe infatti valutare di distribuire lo stesso la pellicola a livello internazionale, senza attendere che la situazione si risolva in USA.
Del resto viviamo in un periodo in cui un’uscita contemporanea a livello globale sembra impossibile. Conviene, forse, sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni viluppo.

Secondo alcune indiscrezioni, il film sarà un thriller romantico, descritto come un incrocio tra Intrigo internazionale, il capolavoro di Alfred Hitchcock, e Inception. Nel cast troveremo John David Washington, Elizabeth Debicki e Robert Pattinson. Con loro Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo


THE OLD GUARD È ORA SESTO TRA I DIECI MAGGIORI SUCCESSI NETFLIX

Pochi giorni fa avevamo riportato la lista dei dieci film originali Netflix di maggior successo in assoluto. Una lista che non includeva The Old Guard, per ovvie ragioni: il film di Gina Prince-Blythewood era uscito da circa una settimana. Ma The Old Guard ha ottenuto subito un grande riscontro, entrando anche nell’immaginario collettivo grazie alla storia d’amore tra Nicolò da Genova (Luca Marinelli) e Yusuf Al-Kaysani (Marwan Kenzari), celebrata di recente in un video. Al punto che, appena dieci giorni dopo l’uscita, The Old Guard è già entrato nella top ten.

Il film si trova ora al sesto posto, e si appresta a raggiungere i 72 milioni di visioni in 4 settimane. Gina Prince-Bythewood è inoltre la prima regista nera a entrare nella lista. In precedenza, al sesto posto della classifica c’era The Irishman. Ora il film di Martin Scorsese è quindi settimo e, supponiamo, The Perfect Date è fuori dalla top ten.

Il film, tratto da una graphic novel scritta da Greg Rucka (anche sceneggiatore), è interpretato da Charlize Theron, Matthias Schoenaerts, Kiki Layne, Luca Marinelli, Marwan Kenzari, Chiwetel Ejiofor e Harry Melling.


ALICE NELLA CITTÀ – UN’ARENA ESTIVA SUL LAGHETTO DELL’EUR E UN ACCORDO CON VENEZIA

Sul laghetto romano dell’Eur, dal 24 agosto al 24 settembre, si potranno assistere a delle proiezioni sulla prima arena galleggiante della città di Roma. Alberto Sasso, presidente di Eur Spa, società proprietaria del Parco Centrale del Lago e del Laghetto dell’Eur, ha spiegato:

“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di ospitare e collaborare alla realizzazione di questo innovativo progetto, che siamo certi contribuirà a rilanciare questa area della città, sulla quale stiamo investendo importanti risorse.

Non soltanto nella cura del verde, ma anche nel rivitalizzare l’area con nuove idee, nuovi servizi ed infrastrutture, nella consapevolezza che l’Eur sia non solo un luogo stupendo dal punto di vista urbanistico ed architettonico, ma anche fortemente attrattivo, curato, inclusivo e sicuro sia per i romani che per i turisti anche internazionali.

Una scelta capace di valorizzare il legame che c’è tra l’Eur e il cinema e che guarda al futuro per dare un forte segnale di ripartenza all’insegna di valori che sentiamo fondamentali: la sostenibilità, il paesaggio, l’innovazione e la cultura”.

L’arena avrà una capienza di 150 posti con audio diffuso con cuffie wireless, e sarà inserita nel progetto Moviement village.

Il cartellone metterà al centro il rapporto tra partecipazione e sicurezza, cultura e cittadinanza, programmando sul grande schermo film cult, classici, rassegne a tema e film di genere.

Una selezione di anteprime, esordi alla regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno l’inizio delle proiezioni.

Si potrà assistere anche alle anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli confermati, il film in stop-motion Mister link di Chris Butler (Paranorman). Il film verrà distribuito nelle sale da Leone Film Group e da 01 Distribution dal 17 settembre.

Dal concorso ufficiale di Alice nella città, Gagarine l’esordio dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh. Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film è stato selezionato per l’edizione virtuale del Festival di Cannes 2020.

Cinque film della Mostra del Cinema di Venezia, selezionati dal Direttore Alberto Barbera e dai suoi collaboratori, che saranno riproposti nel programma di Alice nella città.

Ogni film sarà raccontato e approfondito attraverso schede didattiche, arricchite da video recensioni e bibliografie che permetteranno alle scuole di costruire, durante tutto l’anno percorsi legati agli spunti tematici che attraversano i ragazzi e discutendone in classe.

Gianluca Giannelli e Fabia Bettini Direttori Artistici di Alice nella città hanno dichiarato:

“Siamo davvero grati, in quest’anno così complicato, ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia per aver aperto questo dialogo con Alice nella città, perché esso ci permette di avere uno sguardo su una nuova generazione che in questo modo può essere meglio compresa.

Una sintonia che va al di là dei confini e delle regole tradizionali nei festival, realizzando un’eccezione nel panorama del dialogo culturale”.

Barbera ha aggiunto:

“Non posso che aderire con favore all’iniziativa di riproporre nell’ambito di Alice nella Città alcuni film della Mostra del Cinema di Venezia che riflettono su tematiche giovanili. È un modo concreto di mettere in contatto film meritevoli con un pubblico più vasto di quello che potrà venire al Lido, specie in un anno che sconta pesanti restrizioni sanitarie.

Ed è anche la conferma, dopo la collaborazione già annunciata con la Cineteca di Bologna, che i festival e le istituzioni culturali possono e devono individuare modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia, contribuendo alla ripartenza della vita culturale del Paese”.


THE OLD GUARD – UN VIDEO CON I MOMENTI PIÙ ROMANTICI DI NICKY E JOE

The Old Guard continua la sua scalata al successo, non solo nel catalogo di Netflix, ma anche sui social: in particolare, la storia d’amore tra Nicolò da Genova (Luca Marinelli) e Yusuf Al-Kaysani (Marwan Kenzari) sta facendo appassionare il pubblico per la sua tenerezza, peraltro calata in un contesto solitamente ostile al romanticismo tra uomini gay.

Ebbene, il colosso dello streaming capitalizza sui gusti dei fan con un video che ripropone le scene più affettuose di questo rapporto, culminando ovviamente nella memorabile dichiarazione d’amore di Joe per Nicky. In un genere che ha sempre celebrato il machismo più tradizionale, non è cosa da poco: i due amanti stravolgono infatti il topos secondo cui i legami tra commilitoni sono sempre e solo di solidarietà virile.

Vi ricordo che Nicky e Joe erano avversari al tempo delle Crociate, ma il loro amore ha superato persino l’odio religioso. Troverete il video qui di seguito.

Il video




VENEZIA 77 – IL TRAILER DI THE BOOK OF VISION, IL FILM CHE APRIRÀ LA SETTIMANA DELLA CRITICA

Come sappiamo, The Book of Vision, il film italiano (in lingua inglese) prodotto da Terrence Malick, aprirà la Settimana della Critica – sezione parallela della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – il 2 settembre.

Il film, debutto nel cinema di finzione del regista di documentari Carlo S. Hintermann, è interpretato da Charles Dance (Game of Thrones), Lotte Verbeek (Outlander) e Sverrir Gudnason (Borg/McEnroe). Ed esamina l’evoluzione del rapporto dottore-paziente tra il 18° Secolo e i giorni nostri.

La trama
Al centro del film ci sarà Eva (Verbeek), studentessa di medicina che lascia la scuola di specializzazione per studiare l’argomento. Charles Dance sarà un dottore nella Prussia del 18° Secolo e il medico di Eva al giorno d’oggi. Gudnason sarà il tutor di Eva. Nel cast ci saranno anche Filippo Nigro e Isolda Dychauk.

Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, ha realizzato il poster del film:

https://www.facebook.com/LRNZLRNZLRNZLRNZL...045904748838795

Possiamo avere un assaggio grazie al primo trailer:




Top Gun: Maverick, il nuovo trailer è in arrivo?

È passato un bel po’ di tempo dall’ultimo trailer di Top Gun: Maverick (circa sette mesi), a febbraio è toccato a uno spot del Super Bowl, ma sembra che la situazione sia finalmente in procinto di cambiare.
La notizia arriva dalla BBFC che poche ore fa ha classificato un nuovo trailer dedicato al film con Tom Cruise della durata di 2 minuti e 52 secondi.

Il cast di Top Gun: Maverick è formato da Tom Cruise, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Ed Harris, Miles Teller, Glen Powell, Monica Barbaro, Charles Parnell, Jay Ellis, Bashir Salahuddin, Danny Ramirez, Lewis Pullman, Manny Jacinto, Kara Wang, Jack Schumacher, Greg Tarzan Davis, Jake Picking, Raymond Lee, Jean Louisa Kelly e Lyliana Wray.

Joseph Kosinski, già regista di Oblivion, si è occupato della regia. Seguito del cult del 1986 di Tony Scott, Top Gun 2 è stato scritto da Peter Craig, Justin Marks ed Eric Warren Singer.

La sinossi:

Dopo più di trent’anni di servizio nella Marina, il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è proprio dove vorrebbe essere: un pilota coraggioso che può spingersi oltre ogni limite, cercando di schivare l’avanzamento di carriera che metterebbe un freno alla sua libertà. Quando viene chiamato ad allenare un distaccamento di allievi dell’accademia Top Gun per una missione specializzata che nessuno al mondo ha mai portato a compimento, Maverick incontra il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome in codice “Rooster”: è il figlio dell’amico di Maverick, il Tenente Nick Bradshaw, detto “Goose.” Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del passato, Maverick deve confrontarsi con le sue paure più profonde, fino ad una missione che richiederà il sacrificio ultimo di quelli che sceglieranno di parteciparvi.

Possibile che la Paramount abbia in mente un debutto a sorpresa durante il Comic-Con@Home? Lo scopriremo.



Apollo 10 1/2: Zachary Levi e Jack Black nel cast del film d’animazione Netflix dedicato allo sbarco sulla Luna

Netflix ha da poco acquistato il film d’animazione di prossima uscita scritto e diretto da Richard Linklater: Apollo 10½, una storia che si svolge durante gli avvenimenti dell’Apollo 11 e dell’atterraggio sulla Luna, coincidendo con il 51esimo anniversario del lancio dello stesso Apollo 11.

La storia è ispirata dall’infanzia dello stesso Richard Linklater a Houston e, come da lui dichiarato, “cerca di mettere in parallelo la vita degli astronauti e del controllo missione con la prospettiva e la visione di un bambino emozionato che, pur vivendo vicino alla NASA, assiste all’atterraggio sulla Luna in televisione. Il film ha il suo cuore proprio nelle fantasie di questo bambino che sogna di essere trasportato via dalla sua vita di quartiere per essere segretamente coinvolto in un’operazione sulla Luna”.

Richard Linklater dirigerà il film basato su una sceneggiatura anch’essa scritta da lui, guidando un cast di talenti del calibro di Jack Black, Zachary Levi e Glen Powell.

La tecnica utilizzata sarà una combinazione di live-action, computer grafica e animazione tradizionale in modo, come dichiarato da Linklater, da “evocare un mondo oramai perduto nel tempo e le giocose atmosfere dei ricordi e dell’immaginazione di un bambino.”


Weekend d’esordio da oltre 20 milioni di dollari per Peninsula, prime riaperture per i cinema cinesi

Nonostante la riduzione della capacità nei cinema e le misure di distanziamento sociale, Peninsula ha registrato un grande debutto al box-office della Corea del Sud, arrivando a incassare un totale di quasi 21 milioni di dollari in altri quattro territori asiatici.
Distribuito in oltre 2.500 sale (con una quota mercato del 93%, vista la scarsità di prodotto), il sequel di Train to Busan ha raccolto 9.2 milioni di dollari nel weekend, che salgono a 13.2 in cinque giorni (ovvero ben 1.8 milioni di biglietti staccati). Si tratta del miglior esordio dell’anno, e il miglior risultato per un film dopo il lockdown, battendo i 13 milioni incassati finora da #Alive in cinque settimane di sfruttamento.

A Taiwan la pellicola ha incassato 4.7 milioni di dollari in circa 2.300 schermi, mentre in malesia ha sfiorato il milione di dollari in quattro giorni. Inoltre, a Singapore in cinque giorni è diventato il maggiore incasso di sempre per un film della corea del sud (nonostante le sale cinematografiche non possano ospitare più di 50 spettatori l’una). Infine, in Vietnam ha raccolto 1.17 milioni di dollari. Buone notizie anche per il circuito Imax, che grazie a Peninsula è tornato a staccare un buon numero di biglietti, per un totale di 750mila dollari in 45 schermi. È la prima volta da marzo che IMAX riesce a superare il milione di dollari in incassi in tutto il mondo.

La fiorente industria cinematografica sudcoreana sta sopperendo alla carenza di film originali di Hollywood, e così nelle prossime settimane sono previste uscite di un certo livello: il 29 luglio verrà distribuito Steel Rain 2: Summit e il 5 agosto Deliver Us From Evil. I prossimi territori in cui uscirà Peninsula sono la Tailandia, la Danimarca, la Norvegia, la Svezia e la Cambogia.

Oggi è anche il primo giorno di riapertura dei cinema in Cina: alle otto di sera erano stati raccolti in totale circa 472mila dollari, con il film inedito A First Farewell a fare da apripista con 184mila dollari, seguito dal successo natalizio Sheep Whitout a Shepherd (80mila dollari) e da Coco della Pixar (42mila dollari). Le autorità cinesi hanno dato il via libera alle riaperture dei cinema nelle aree a basso rischio di diffusione del Coronavirus all’infuori di Pechino (che seguirà a breve). Nelle prossime settimane arriveranno in sala una serie di pellicole americane ancora inedite, tra cui Dolittle, Bloodshot e 1917. Molto promettenti, infine, le vendite dei biglietti dello Shanghai International Film Festival, durante il quale verranno proiettati oltre 300 film in sale con il 30% di capacità, arene esterne e piattaforme online.


THOR: RAGNAROK, TAIKA WAITITI: "IMMIGRANT SONG SEMBRA FATTA APPOSTA PER IL FILM"

Uno dei momenti più significativi di Thor: Ragnarok, la battaglia finale, non sarebbe lo stesso senza la colonna sonora dei Led Zeppelin. Si può dire che le note di Immigrant Song siano importanti per il film quasi quanto lo stesso Dio del Tuono. Il regista Taika Waititi ha recentemente affermato di aver sempre avuto le idee chiare sulla scelta.

Intervenuto a un episodio di Pizza Film School, format social dei fratelli Russo, Taika Waititi ha affermato che fin dal primo momento ha pensato al brano dei Led Zeppelin per il film, sorprendendosi anzi che i Marvel Studios non l'avessero già utilizzato in passato.

"Ero davvero stupito che non l'avessero usata nei primi due film" ha raccontato il regista di Jojo Rabbit. "Quella canzone parla fondamentalmente di Thor. Anche solo conoscendo il tono, sapendo che doveva essere giocoso ed esagerato."

Nelle colonne sonore dei film del Marvel Cinematic Universe, in effetti, ci sono spesso classici del rock, specialmente nei due capitoli di Guardiani della Galassia. Da qualche anno Immigrant Song, per chi ha visto Thor: Ragnarok, è ormai legata indissolubilmente a quella scena.

Taika Waititi è ormai proiettato su Thor: Love and Thunder, anche se ha recentemente spiegato di non poter condividere ancora anticipazioni sul film. "Stiamo ancora scrivendo Love And Thunder, e penso che sia bello continuare a scrivere, e poi sai, avremo una sceneggiatura davvero molto buona" ha raccontato a Total Film, spiegando che il lockdown ha se non altro dato la possibilità di lavorare allo script con precisione e senza fretta.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER PROMETTE MOSTRUOSE NOVITÀ: "TRA QUALCHE GIORNO VEDRETE"

Dopo l'annuncio di un panel del Justice Con interamente dedicato a Zack Snyder i fan del DC Universe sono andati in visibilio, perché (forse) potremmo finalmente dare uno sguardo più approfondito alla Justice League targata HBO Max. Una conferma sembrerebbe arrivare dalle ultime, scottanti dichiarazioni dello stesso regista.

Nella sua più recente intervista ha infatti annunciato che il prossimo sabato verrà distribuita una clip esclusiva della Justice League... Ma le sorprese potrebbero non fermarsi qui:

"Potrei mostrare una clip, ma potrebbe essere una clip piccola", ha spiegato Snyder all'intervistatore. "Forse, forse no, e forse c'è anche un altro piccolo annuncio, solo una piccola cosa, per i fan. La clip... sarà divertente".

Il cineasta è stato davvero sibillino e i più sospettosi dei fan hanno già iniziato a guardare di sottecchi la recente forma smagliante di Ben Affleck, incrociando anche le dita per un suo possibile ritorno nei panni del Cavaliere Oscuro: sarà questo l'annuncio di cui parla Snyder o ci sarà altro all'orizzonte? Come tutti sanno i progetti del regista per il DCEU erano molti e tutti parimenti ambiziosi, poi l'intromissione della Warner Bros. e il subentro di Joss Whedon resero impossibile la realizzazione della trilogia sulla JLA che tanto desiderava. Che la Warner ci abbia ripensato?


BILL & TED 3, IL NUOVO FILM CON KEANU REEVES PROTAGONISTA DEL NUOVO NUMERO DI TOTAL FILM

L'attesissimo Bill & Ted Face the Music, terzo capitolo della saga comedy diretto da Dean Parisot e scritta da Ed Solomon che vede protagonisti Keanu Reeves e Alex Winter nei panni degli eroi titolari, si è guadagnato la copertina del nuovo numero di Total Film, che l'aggiunta di una nuova immagine e un movie book.

Bill & Ted Face the Music vedrà i nostri eroi cresciuti, diventati uomini di mezza età con delle figlie a carico: ma la loro missione, oltre al tentativo di entrare nel mondo della musica rock, sarà quella di salvare il mondo da un atroce destino. Il film, uno fra i più attesi dell'anno grazie alla crescente popolarità della star di Matrix, uscirà nelle sale americane il 21 agosto 2020.

Faranno parte del cast della pellicola anche Samara Weaving, Brigette Lundy-Paine e Kid Cudi: la Weaving sarà la figlia di Bill, Thea, mentre la Lundy-Paine vestirà i panni di Billie, la figlia di Ted.


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GODZILLA VS KONG, BUONE ANTICIPAZIONI SUL FILM: I SEGRETI DELLA TERRA CAVA

Nelle ultime ore è approdata in rete quella che potrebbe essere la prima immagine ufficiale dell'attesissimo Godzilla vs Kong, crossover del MonsterVerse diretto da Adam Wingard in uscita a metà 2021, e con uno stacco di appena un giorno è arrivata via Twitter anche una descrizione della trama tutta nuova.

La sinossi del film, lo ricordiamo, recita così: "In un nuovo mondo in cui uomo e mostro ora coesistono, Monarch deve aprire la strada ad un futuro prospero al fianco dei Titani , tenendo sotto controllo l'umanità. Tuttavia, le fazioni rivali che vogliono manipolare i Titani per la guerra iniziano ad organizzare malvagia cospirazione, minacciando di spazzare via tutta la vita sul pianeta. Nel frattempo, sull'isola di Skull, una strana attività sismica attira contemporaneamente l'attenzione di Godzilla e Kong".

Nella nuovo plot summary dedicato al crossover con protagonisti Alexander Skarsgard, Eiza Gonzalez, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Kyle Chandler, Ziyi Zhang e Lance Reddick si legge invece: "Le leggende si incontrano quando Godzilla e Kong, le due forze più potenti in natura, si scontrano in una battaglia spettacolare nei secoli! La guerra dei mostri infuria in superficie e in profondità nel nostro mondo quando viene rivelato l'incredibile regno segreto dei titani conosciuto come Terra Cava".

Godzilla vs Kong uscirà nelle sale americane il 21 maggio 2021.


FROZEN, LA SCONVOLGENTE VERITÀ DI JOSH GAD: "I PRIMI TEST SCREENING FURONO UN DISASTRO"

Anche se alla fine si è rivelato un film d'animazione amatissimo e pluri-lodato e premiato, nonché cantato e persino imitato, con un incasso complessivo di 1 miliardo e 280 milioni di dollari, Frozen inizialmente ha dovuto affrontare dei test screening davvero disastrosi, almeno stando alle parole di Josh Gad.

Fa strano dirlo di un film con il 90% di rating su Rotten Tomatoes e ormai cult dell'animazione, ma è andata così. Intervistato infatti da Couch Surfing, il doppiatore originale dell'adorabile e tenero Olaf ha avuto modo di spiegare come le prime proiezioni di prova di Frozen siano stata un vero pasticcio per Disney, rivelando:

"Non dimenticherò mai, sei o sette mesi prima dell'uscita di Frozen al cinema, quando ero con il cantautore Bobby Lopez e gli ho detto 'come sta andando il film?' e lui mi rispose 'beh, abbiamo appena terminato la proiezione di prova del film ed è stato un vero casino".

Al che Gad ha continuato dicendo di aver chiesto a Lopez se il film fosse salvabile, con il cantautore che gli rispose: "Lo spero. Adesso stiamo provando a giocare con questa nuova idea, come se avessimo bisogno di questo momento per lasciar emergere l'affetto tra le protagoniste. Quindi stiamo scrivendo e cercando di aggiungere questa canzone che si chiama Facciamo un pupazzo di neve insieme".

Quindi sì, una delle canzoni più amata di Frozen di Jennifer Lee e Chris Buck è stata aggiunta pochi mesi prima dell'uscita al cinema.


TITANIC, PERCHÉ JACK NON SI SALVÒ CON ROSE? UN VIDEO SU TIKTOK SVELA IL MISTERO

Inutile mentire, siamo tutti colpevoli: tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo preso in giro il finale di Titanic e l'ormai celebre sacrificio di Jack, che rinuncia a salire sulla porta che potrebbe metterlo in salvo per lasciar spazio all'amata Rose.

Il motivo è sempre lo stesso: dalle immagini del film di James Cameron si nota chiaramente che sulla porta ci sarebbe abbastanza spazio per entrambi e che, quindi, non ci sarebbe stato motivo per il povero Leonardo Di Caprio di morire assiderato.

Un video apparso in queste ore su TikTok, però, ha posto una volta per tutte fine ad una questione che in realtà, per chiunque abbia qualche nozione di fisica, non è mai esistita: come viene spiegato chiaramente nel video, infatti, il problema della porta era relativo non allo spazio a disposizione, bensì alla galleggiabilità.

In parole povere: Jack e Rose avrebbero potuto mettersi comodi senza troppi problemi sul pezzo del relitto, ma con il peso di entrambi la porta sarebbe sicuramente affondata. Tutto chiaro adesso? Per chi avesse ancora qualche dubbio, comunque, il video in questione spiega tutto con alcuni esempi decisamente efficaci.


https://www.tiktok.com/@mrsmedeiros/video/...509203322932485

UNCHARTED, PARTONO OGGI IN GERMANIA LE RIPRESE DEL FILM CON TOM HOLLAND!

Ci sono attese che sembrano dover durare in eterno e poi, quando meno te l'aspetti, finiscono: quella per l'inizio delle riprese del film di Uncharted è sicuramente una di queste, nonostante fosse chiaro già da un po' che l'avvio della lavorazione fosse ormai prossimo.

Le cose si erano infatti già smosse da un po' di tempo su quel fronte, e lo stesso Tom Holland aveva lasciato intendere con alcuni post Instagram che fosse ormai questione di giorni prima che si cominciasse a fare sul serio.

Ebbene, pare che quel momento sia finalmente arrivato: oggi sono infatti partite in Germania le riprese del film tratto dalla saga videoludica che ha fatto conoscere al mondo Nathan Drake, che nel film avrà il volto proprio del protagonista di Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home.

Non è chiaro quanto la pandemia abbia influito sul protrarsi dell'attesa, ma è facilmente intuibile che le restrizioni sugli assembramenti abbiano potuto mettere non poco i bastoni tra le ruote alla produzione. Ora, però, tutto sembra finalmente essere al suo posto: non resta che attendere il momento in cui avremo finalmente modo di vedere i primi scatti trapelati dal set.

Holland, intanto, nei giorni scorsi ci aveva mostrato la sua sedia personale sul set di Uncharted; sempre il buon Tom aveva poi sfoggiato il suo fisico da Nathan Drake in vista delle riprese di Uncharted.



Edited by Triplethor - 20/7/2020, 20:34
view post Posted: 19/7/2020, 21:31 MovieTown - Cinema

DOMENICA

19/07/2020



FREE GUY – RYAN REYNOLDS E JODIE COMER NELLE NUOVE FOTO

20th Century Studios e Disney hanno svelato tre nuove foto ufficiali di Free Guy, commedia sci-fi che uscirà il prossimo 11 dicembre nelle sale americane.

Ryan Reynolds interpreta Guy, impiegato di banca che vive in una città dove la violenza è all’ordine del giorno… ma si tratta di un videogame open world, e lui non è altro che un personaggio non giocante. Guidato da un grande ottimismo, acquisisce coscienza di sé e decide di ribellarsi al “sistema”, diventando un eroe al fianco dell’agguerrita Molotov Girl (Jodie Comer).

Nel cast di questa action-comedy fantascientifica figurano Ryan Reynolds, Jodie Comer, Taika Waititi, Utkarsh Ambudkar e Joe Keery.

Shawn Levy torna alla regia di un film dopo sei anni, durante i quali ha diretto – fra gli altri – sei episodi di Stranger Things, serie di cui è anche produttore. Il cineasta è noto per La pantera rosa, Real Steel e il franchise di Una notte al museo.

La sceneggiatura è opera di Matt Lieberman e Zak Penn, da un soggetto di Lieberman.

Gli scatti ritraggono proprio quest’ultima e lo stesso Guy, circondati da svariati veicoli che sono a disposizione del gioco. Potrete vederli qui di seguito.

Le foto


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GODZILLA VS. KONG – IL MERCHANDISE SVELA LA PRIMA IMMAGINE DEL FILM

Dovremo attendere un po’ per vedere il primo trailer di Godzilla Vs. Kong, poiché il colossal è stato rinviato al 21 maggio 2021, prendendo così il posto di Matrix 4. Intanto, però, un prodotto di merchandising ci offre la prima immagine dell’atteso scontro.

Sul retro della confezione dei giocattoli Playmates è stato infatti avvistato un artwork promozionale del film, o forse addirittura un’inquadratura (ma quest’ultima ipotesi sembra improbabile). L’immagine ritrae Godzilla e Kong mentre si affrontano in bilico su una portaerei: come potrete vedere, il gigantesco gorilla è cresciuto dai tempi di Skull Island, e le sue dimensioni pareggiano quelle dell’avversario. Dalla sfida uscirà il vero Re dei Mostri, anche se molti prevedono che i due kaijū finiranno per allearsi contro un nemico più grande.

Come sappiamo, il colossal ha ottenuto il rating PG-13 dalla Motion Picture Association of America, per “Intense scene di violenza e distruzione fra creature e un po’ di linguaggio”. Il regista Adam Wingard ha detto che quella descrizione è un eufemismo, quindi ci aspetta un blockbuster ricco di battaglie e distruzione. Vi terremo aggiornati. Intanto, potrete vedere

La sinossi ufficiale
Nell’epoca in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell’umanità per il suo futuro mette Godzilla e Kong su una rotta di collisione che vedrà le due forze della natura più potenti del pianeta scontrarsi in una battaglia memorabile e spettacolare. Mentre la Monarch intraprende una pericolosa missione in territorio sconosciuto per dissotterrare gli indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via per sempre le creature, sia buone che malvagie, dalla faccia della Terra.

Il cast include Millie Bobby Brown, Julian Dennison, Brian Tyree Henry, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall, Jessica Henwick, Eiza González, Shun Oguri e Lance Reddick.

Alla regia del film c’è Adam Wingard, cineasta che ha mosso i primi passi nell’horror indipendente, dirigendo A Horrible Way to Die, You’re Next, The Guest, Blair Witch e alcuni episodi dei primi due V/H/S; il suo film più recente è l’adattamento in live action di Death Note. Godzilla Vs. Kong appartiene ovviamente allo stesso universo narrativo di Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla: King of the Monsters (2019).

La sceneggiatura proviene da una writers room capitanata da Terry Rossio (Pirati dei Caraibi), e composta inoltre da Lindsey Beer (The Kingkiller Chronicles), Cat Vasko (Queen of the Air), T.S. Nowlin (Maze Runner, Pacific Rim: Uprising), J. Michael Straczynski (Changeling, Sense8), Patrick McKay e J.D. Payne (Star Trek Beyond).

L’immagine




IL FILM DI WATCHMEN AVREBBE POTUTO ESSERE MOLTO DIVERSO, ECCO COME

Per molto tempo, prima che Zack Snyder riuscisse a girare il film, Watchmen è stato considerato una proprietà impossibile da trasportare al cinema. Molti registi ci hanno provato, tra cui Terry Gilliam, Darren Aronofsky e Paul Greengrass, ma senza successo.

Lo sceneggiatore David Hayter, accreditato infine nella versione di Snyder, aveva firmato in precedenza anche la sceneggiatura della versione di Greengrass. E ora rivela che il film avrebbe potuto essere molto diverso rispetto a quello che abbiamo visto.

Mentre il film di Snyder ha seguito piuttosto alla lettera il testo di Alan Moore e Dave Gibbons, nonostante un finale un po’ diverso, quello di Greengrass si sarebbe preso delle grosse libertà. Prima di tutto perché l’ambientazione sarebbe stata spostata ai giorni nostri. E poi perché, come nella versione di Snyder, il finale sarebbe stato cambiato rispetto a quello del fumetto, ma in maniera più consistente. Ovvero: il piano di Ozymandias sarebbe fallito. Veidt sarebbe infatti stato ucciso da Nite Owl, che lo avrebbe schiacciato con il suo velivolo. Gli eroi avrebbero in seguito trasmesso un video costruito ad arte per incolpare il Dottor Manhattan di una serie di attacchi su alcune grandi città.

Nel corso di un episodio del podcast Script Apart, Hayer ha spiegato che la ragione del cambio di finale fu la vicinanza con l’11 Settembre:

Sapevamo che sarebbe stato molto difficile utilizzare il finale del fumetto. E inoltre l’11 Settembre era avvenuto da poco e pensavo che non avremmo dovuto mostrare immagini di cadaveri a Times Square, sentivo che non era appropriato.

A differenza del fumetto, la gente non sarebbe stata uccisa dall’improvvisa comparsa di una creatura aliena, ma disintegrata, trasformata in ombre. “Come le ombre di Hiroshima che sono dipinte nel fumetto”.

Hayter inoltre rivela che, nel brevissimo tempo in cui è stato coinvolto nel progetto (“letteralmente un weekend”), Darren Aronofsky se ne uscì con un’idea che sarebbe stata poi tenuta nella versione di Snyder: che, appunto, il Dottor Manhattan fosse incolpato del disastro a New York:

Mi lasciò una nota che diceva: “Ho un amico che lavora come fisico e ha avuto un’idea per il film. E se il Dottor Manhattan fosse lo strumento di distruzione?”. Qualcosa scattò all’istante nel mio cervello.


Dakota Fanning parla delle sue tre settimane sul set di C’era una volta a… Hollywood

Si ritorna a parlare del film C’era una volta a Hollywood e questa volta a farlo è Dakota Fanning, impegnata in questi giorni per la promozione della seconda stagione della serie The Alienist: Angel of Darkness.
La Fanning è stata una delle attrici più popolari del primo decennio del 2000. Sulla bocca di tutti come bambina prodigio dopo il successo di Mi chiamo Sam, l’attrice è arrivata a lavorare con registi del calibro Steven Spielberg ne La guerra dei mondi e Tony Scott in Man on Fire – Il fuoco della vendetta. Nell’ultimo decennio la carriera dell’attrice ha subito un rallentamento. Uno dei motivi è stata la scelta di investire il suo tempo negli studi e nella vita privata. Fanning ha, più o meno volontariamente, lasciato il posto alla sorella Elle nelle grandi produzioni Hollywoodiane e si è dedicata a film indipendenti come The Runaways o a parti più complesse e mature come quella vista in American Pastoral.

C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino ha segnato il suo ritorno a una grande produzione, complessa e di grande incasso, con un ruolo di primo piano nell’equilibrio della trama. L’attrice, intervistata da Collider, ha ammesso di aver voluto lavorare con Tarantino sin da quando vide, da giovanissima, Kill Bill.

Per questo motivo ha spiegato che, nonostante i suoi 20 anni di esperienza nel cinema si è goduta al massimo la scarica di adrenalina che provoca essere sul set con degli artisti che si ammirano.

La sua esperienza sul set del film è durata tre settimane, un tempo disteso grazie al “privilegio” di autore di cui gode il regista. La produzione gli permette infatti di realizzare ogni scena con più calma rispetto ad un film “comune”.

È stato un lusso potere girare le mie sequenze in ordine cronologico. La prima cosa che abbiamo filmato è stato letteralmente l’inquadratura del mio personaggio che appare dietro lo schermo con il sole che sorge sul mio viso.

[…] È stato interessante perché sentivo come se i capelli rossi, le lenti a contatto marroni, il trucco con le lentiggini e tutto lo sporco fossero come uno scudo. Non mi sentivo me stessa. Mi sentivo come un altro personaggio.


Dakota Fanning ha sottolineato come Tarantino riesca a creare sul set un’atmosfera unica:

Anche se è un’esperienza incredibile, Quentin riesce a renderla speciale e molto intima. È lì a un passo, dietro alla cinepresa, e ha lavorato con le stesse persone così tante volte, una cosa che – ho notato – fanno molti grandi del cinema; tengono la loro troupe molto vicina e sono molto leali l’uno nei confronti dell’altro. Penso sia molto bello e vedere quel cameratismo da vicino, è stato davvero incredibile, ha creato un ambiente molto sicuro.

Ha inoltre confermato lo spirito genuino e infantile di Tarantino sul set, dovuto al suo amore per l’audiovisivo. Questa sua passione è emersa in ogni conversazione che ha tenuto con le persone sul set. Entusiasta del lavoro fatto ha confessato all’intervistatrice che girare il film le ha ricordato perché ha scelto di fare l’attrice e perché ama così tanto il suo lavoro.


Anche Disney aderisce al boicottaggio delle pubblicità su Facebook

Anche la Disney ha deciso di aderire al boicottaggio delle piattaforme social di proprietà di Facebook sospendendo gli investimenti pubblicitari di Disney+ e Hulu.
Al contrario di altri brand, non è stata la stessa Disney a pubblicizzare questa decisione: la notizia è stata infatti diffusa dal Wall Street Journal sabato, che ha citato fonti anonime a conoscenza dei fatti. Più di mille aziende hanno confermato di aver deciso di sospendere temporaneamente gli investimenti su Facebook e Instagram aderendo alla campagna #StopHateForProfit: parliamo di giganti come Unilever, Coca-Cola, Microsoft, Starbucks e Verizon. L’iniziativa, nata in seguito alle proteste di Black Lives Matter per la morte di George Floyd e guidata da gruppi come NAACP e la lega contro la diffamazione, è volta a fare pressioni sul management del più grande social network al mondo, accusato di non intervenire in maniera abbastanza efficace contro i messaggi di odio.

Facebook ha dichiarato che implementerà presto misure più stringenti in questo senso (da giorni si vocifera che il social network sia pronto a bandire le pubblicità politiche), anche se ha precisato di non “prendere queste decisioni per motivi economici o sotto le pressioni dei pubblicitari, ma perchè è la cosa giusta da fare.” Un responsabile della compagnia ha inoltre affermato a Variety: “Investiamo miliardi di dollari ogni anno per mantenere sicura la nostra comunità, e lavoriamo continuamente con esperti esterni per migliorare le nostre politiche. Sappiamo di dover lavorare di più, e continueremo a farci affiancare dai gruppi dedicati ai diritti civili e alla Global Alliance for Responsible Media coalition per sviluppare nuove tecnologie e strumenti per proseguire in questa battaglia.”

Disney è l’azienda che, nel 2020, ha più speso sulla galassia Facebook: nel primo semestre ha investito la bellezza di 210 milioni di dollari in pubblicità su Facebook per Disney+ solo negli Stati Uniti.


Iron Man: l’evoluzione degli effetti visivi dell’armatura in un video

Il lavoro sulle evoluzioni delle armature di Iron Man ha richiesto a Tony Stark un lungo impegnoo per molti, molti film.
Sono ben 85 le armature che il geniale inventore ha costruito a partire dal primo Iron Man fino ad Avengers: Endgame.

Un numero considerevole che ben rappresenta la paranoia e l’ansia di creare l’arma(tura) perfetta da parte del personaggio. La cifra è anche segno del grande impegno e della continua innovazione da parte dei creativi della casa delle idee per adattare il design del supereroe alle esigenze della messa in scena.

In parallelo però il continuo cambiamento di armatura ha posto una grande sfida al reparto degli effetti speciali. Di film in film si sono modificate anche le tecniche adottate per portare sullo schermo il vendicatore di metallo.

Il canale YouTube Insider ha pubblicato un curioso approfondimento su come gli effetti speciali dell’armatura si sono evoluti nel corso di 11 anni di film.

Frutto di un grande lavoro di ricerca, a fronte di un budget all’epoca limitato, la prima armatura Mark I richiese un grande sforzo di design. Si doveva infatti dare l’idea che fosse possibile costruirla con normali attrezzature e inserire dentro di essa un pilota umano. Lo studio Stan Winston creò una versione dell’armatura dal vero, che poteva essere manovrata da uno stunt. In qualche inquadratura però le dimensioni dell’oggetto diventavano un impedimento allo svolgersi dell’azione. Venne così creato un modello in digitale che risultò totalmente credibile; Il modello reale già costruito fu usato come referenza per la struttura a computer. L’effetto convinse un, inizialmente, titubante Jon Favreau.
Nei film successivi, come mostrato nel video, le armature si perfezionarono sempre di più.

Gli spot delle auto e il film Transformers aiutarono molto a perfezionare la resa del metallo e delle superfici riflettenti create in digitale. Al tempo di Iron Man 2 la motion capture e gli effetti visivi erano progrediti a tal punto da rendere possibile una perfetta integrazione tra i costumi reali e le estensioni in CGI.

Una delle grandi difficoltà che si palesarono durante la lavorazione fu quella di rendere allo spettatore l’idea di un meccanismo “plausibile”. I tecnici lavorarono molto sulla visualizzazione dell’interno e sui colori. L’oro infatti derivava dagli studi fatti dalla Weta sulla texture dell’anello del Signore degli Anelli. Il rosso, mischiato alle giunture di metallo, dava però problemi in scene come la battaglia nei boschi di Avengers. Il blu dell’atmosfera si mischiava infatti al rosso producendo un colore viola. Venne così creato un apposito software di rendering dei colori per meglio armonizzarli con il resto della scena.

Nel video viene mostrato anche il passaggio a un’armatura realizzata quasi completamente in computer grafica. L’evoluzione coincide con l’adozione nel film della nanotecnologia da parte di Tony Stark. Tolto il problema di dare uno spessore alle lastre di metallo in modo compatibile con la presenza di un uomo all’interno, ne sorge un altro: rappresentare i naniti.

Nonostante la loro essenza “liquida” era importante che mantenessero una certa rigidità. La soluzione venne trovata grazie ad un abile escamotage. In Infinity War Robert Downey Jr ebbe l’idea di fare aderire al corpo la tuta di Tony Stark prima della “trasformazione”. Fu così più facile per gli animatori “creare” il “nuovo abito” di metallo sopra il vestito, dalle forme più morbide.

Sebbene molti ricordino quella di Endgame come l’ultima apparizione del personaggio, non bisogna dimenticare che una versione “zombie” di Iron Man fece un piccolo cameo in Spider-Man: Far From Home. In quella scena gran parte del casco è rotto e si vedono i cavi e il meccanismo fuoriuscire. Per metterlo sullo schermo vennero usate come referenza vecchie immagini e il design dell’armatura Ultron” frantumata.

Un viaggio durato 11 anni che ha permesso di vedere il progetto di Tony Stark sotto ogni punto di vista: dall’esterno all’interno.




Project Power: Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt e Dominique Fishback in un nuovo poster

In rete è approdato un nuovo poster di Project Power, film con Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt e Dominique Fishback.
Il progetto, diretto da Henry Joost e Ariel Schulman e basato su una sceneggiatura di Mattson Tomlin (The Batman), segue le vicende legate a una strana droga che invade le strade di New Orleans. La sostanza in questione dona a chi la usa una super potenza che dura 5 minuti. Foxx veste i panni di Art, un ex soldato che cerca di rintracciare la provenienza di questa droga. Gordon-Levitt sarà invece un detective della polizia di New Orleans che viene coinvolto casualmente nel caso.

Del cast fanno parte anche Machine Gun Kelly, Rodrigo Santoro e Courtney B. Vance. Il film sarà disponibile sulla piattaforma streaming dal 14 agosto.

La sinossi ufficiale:

Per le strade di New Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende. Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt) si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.

Nel cast troviamo Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback, Machine Gun Kelly, Rodrigo Santoro e Courtney B. Vance.

Il film sarà disponibile su Netflix dal 14 agosto.

Potete ammirare il poster qua sotto:




Star Wars: dei nuovi poster artistici della trilogia classica realizzati da Andy Fairhurst

Con la saga degli Skywalker conclusa l’artista Andy Fairhurst ha deciso di realizzare dei suggestivi poster artistici dedicati alla trilogia classica di Star Wars, che comprende Una Nuova Speranza, L’Impero colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi.
È possibile comprare le stampe dei poster du BottleneckGallery.com.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, gli altri film della saga e le varie serie animate di Star Wars sono disponibili su Disney+, la piattaforma streaming della Disney.

Nel cast del film abbiamo ritrovato Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o. Nuovi membri del cast sono Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Il lungometraggio è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 18 dicembre e ha incassato, a livello globale, 1.074 milioni di dollari.

Potete vedere i poster qua sotto:





Peninsula: esordio da record in Corea del Sud per il sequel di Train to Busan

Mentre negli Stati Uniti diventa sempre più improbabile che le grandi catene cinematografiche possano riaprire i battenti il 31 luglio, in altre aree del pianeta gli spettatori stanno tornando al cinema, anche grazie all’uscita di nuovi film, come dimostra l’inatteso successo di Peninsula.
Come segnala screen international, il thriller apocalittico sequel di Train to Busan ha raccolto ben 2.4 milioni di dollari nel giorno d’esordio in Corea del Sud, attirando in sala ben 352,926 persone. Si tratta del miglior debutto del 2020, un anno profondamente colpito dagli effetti dell’emergenza Coronavirus ma anche di grandi celebrazioni per il cinema coreano visto l’Oscar a Parasite.

Quattro anni fa, Train to Busan incassò 82 milioni di dollari (pari a circa 11.2 milioni di biglietti) nel suo weekend d’esordio. Ovviamente qualsiasi paragone con il contesto attuale è improponibile, tuttavia il lancio di Peninsula appare promettente, che ha debuttato con risultati incoraggianti anche a Singapore (con 15.232 biglietti, il miglior esordio di sempre per un film Coreano) e Taiwan (con 799mila dollari e 94,090 biglietti, meglio dell’esordio di Train to Busan che chiuse la sua corsa con 11 milioni di dollari). Venerdì la pellicola debutterà in Malesia, mentre in occidente arriverà nei prossimi mesi. Attualmente l’uscita statunitense è prevista per agosto.


The Walking Dead, i produttori aggiornano sul film: “Non siamo rimasti con le mani in mano”

Annunciato nel novembre 2018, il film di The Walking Dead è molto atteso dai fan della saga che desiderano sapere che ne è stato di Rick e Anne (Andrew Lincoln e Pollyanna McIntosh) dopo che sono stati portati via da un elicottero nella serie tv. Tuttavia ci vorrà ancora del tempo prima che possano iniziare le riprese, bloccate dall’emergenza Coronavirus.
Il co-fondatore di Skybound Entertainment David Alpert ha infatti aggiornato sulla produzione durante una tavola rotonda virtuale:

Sarà un grande film. Ma in questo momento dobbiamo semplicemente aspettare. Non possiamo girarlo adesso, è il nostro problema in questo momento. Non vediamo l’ora di tornare in produzione e far ripartire tutto. Sarà un film davvero speciale, unico, diverso dal solito, e non vediamo l’ora di tornare a lavorarci. Bisogna aspettare che sia tutto più sicuro.

Robert Kirkman è molto coinvolto nella produzione, e ha spiegato che il ritorno di Rick sullo schermo verrà amplificato dal rallentamento dell’industria dovuto all’emergenza Covid-19:

Dietro le quinte sta succedendo di tutto. Vorrei fosse chiaro che non siamo rimasti con le mani in mano aspettando che la pandemia finisca. Semmai, penso che la pandemia renderà migliori molti film. Penso che il film su Rick Grimes sarà tra quelli che miglioreranno di più, perché stiamo dedicando molto più tempo a creare questa cosa e assicurarci che sia perfetta. Ma quando la situazione si placherà, sentirete parlare moltissimo del nostro film.

Ricordiamo che nel teaser mostrato al Comic-Con di San Diego si accennava al fatto che Rick e Anne fossero stati trasportati a Philadelphia, un angolo ancora inesplorato dell’universo di The Walking Dead. Inoltre, nella decima stagione della serie tv Michonne aveva lasciato la Virginia per andare a salvare Rick, dopo aver scoperto delle prove del fatto che è ancora vivo.


VFX: degli esperti del settore analizzano gli effetti visivi di Scott Pilgrim Vs. The World, Abyss e Looper

Il canale You Tube Corridor Crew ha pubblicato online un nuovo video in cui vediamo degli artisti dei VFX mentre commentano l’operato di alcuni lungometraggi.
I film esaminati in questo episodio del format sono Abyss di James Cameron, Scott Pilgrim Vs. The World di Edgar Wright e Looper di Rian Johnson.

Avengers: Endgame e Infinity War, il video della Weta Digital dedicato ai VFX di Thanos
Qua sotto trovate la sinossi ufficiale di Scott Pilgrim Vs. The World:

Il ventenne Scott Pilgrim ha perso la testa per la bella Ramona Flowers, ma conquistarla non sarà facile a causa dei suoi ex fidanzati che ne tengono sotto controllo la vita sentimentale.

Del cast fanno parte Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Anna Kendrick, Chris Evans, Brie Larson, Brandon Routh, Aubrey Plaza, Alison Pill, Jason Schwartzman e Johnny Simmons.

Qua sotto invece trovate la sinossi di Looper:

In un futuro ipotetico tornare nel proprio passato è possibile, ma al tempo stesso illegale. Joe, un killer su commissione diverrà protagonista di uno straordinario viaggio nel tempo che lo porterà a scontrarsi con una verità davvero molto amara quando scopre che il suo prossimo bersaglio è proprio se stesso, nella sua incarnazione futura.




The Card Counter: ecco il primo poster del film con Oscar Isaac

In rete è approdato il poster di The Card Counter film di Paul Schrader (First Reformed – La creazione a rischio) con protagonista Oscar Isaac.

Le riprese di The Card Counter termineranno a luglio
Isaac e Schrader hanno anche partecipato a una diretta organizzata dalla Hanway Films e moderata da Deadline. Durante la diretta, Isaac ha spiegato che i film di Schrader hanno plasmato la sua identità come attore, e lavorare a The Card Counter è stata una “svolta personale” nelle scelte della sua carriera. La produzione della pellicola si è interrotta il 17 marzo perché una comparsa in una scena affollata è risultata positiva al Coronavirus, e così il film è rimasto in sospeso a soli cinque giorni dalla fine delle riprese. La cosa indispettì non poco Schrader.

La produzione ripartirà in Mississippi all’inizio di luglio dopo una settimana di preproduzione, ovviamente verranno adottate tutte le misure necessarie per evitare la diffusione del Coronavirus.

Schrader ha scritto la sceneggiatura e si occuperà della regia, con la produzione a cura di Martin Scorsese. “Martin Scorsese e io siamo felici di tornare a collaborare insieme,” ha affermato il regista prima dell’inizio delle riprese, “apprezziamo molto il fatto che questo rifletta una lunga scia di lavori e di amore per il cinema fatto a mano”. Alexander Dynan e Benjamin Rodriguez Jr. saranno rispettivamente il direttore della fotografia e il montatore del film: i due hanno già lavorato con Schrader in First Reformed. Del cast del film fanno parte Oscar Isaac, Willem Dafoe e Tiffany Haddish.

Lo potete ammirare qua sotto:




The Silencing: Nikolaj Coster-Waldau al centro della prima clip

In esclusiva per ComingSoon.net è approdata in rete una clip tratta da The Silencing, film con Nikolaj Coster-Waldau e Annabelle Wallis (La Mummia) diretto da Robin Pront (Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore).
La sinossi recita: “Un cacciatore riabilitato (Coster-Waldau) e uno sceriffo (Wallis) vengono coinvolti in un gioco pericoloso quando iniziano a seguire un assassino che potrebbe aver rapito la figlia del cacciatore 5 anni prima.”

Di recente abbiamo visto Coster-Waldau in Domino di Brian De palma, Small Crimes, La Fratellanza e nella serie televiva della HBO Il Trono di Spade. Annabelle Wallis è invece apparsa in La Mummia insieme a Tom Cruise, Prendimi! e Annabelle 2: Creation.

La sinossi di The Silencing:

Un cacciatore riabilitato (Coster-Waldau) e uno sceriffo (Wallis) vengono coinvolti in un gioco pericoloso quando iniziano a seguire un assassino che potrebbe aver rapito la figlia del cacciatore 5 anni prima.




Franco Maresco: “Rai Cinema riconosca ‘La mafia non è più quella di una volta’ come un suo film”

Nel corso di una conferenza stampa indetta per la mattina di sabato 18 luglio 2020, Franco Maresco, regista di La mafia non è più quella di una volta, ha chiesto a Rai Cinema, nella persona dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco, di riconoscere il suo film come un film proprio. Alla conferenza erano presenti anche la fotografa Letizia Battaglia, nel cast del film, e l’avvocato di Maresco, Antonio Ingroia.

Maresco ha dichiarato: “Alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre Rai Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro. La Rai però non aveva più riconosciuto La mafia non è più quella di una volta già da diverso tempo, da qualche settimana, perché riteneva che il film non fosse rispettoso nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Facemmo naturalmente tutto un lavoro tra i legali della Ilapalma [la società di Rean Mazzone, tra i produttori del film, n.d.r.] e quelli della Rai per arrivare a un compromesso. Tra l’altro nessuno di noi poteva pensare che un film di satira e un film che smitizzava la mafia potesse essere censurato. Ma in effetti arrivò questo rifiuto. E allora cercammo un compromesso, provando a eliminare alcune scene che magari potevano dare qualche problema. Togliemmo quelle scene, ma non fu sufficiente perché Rai Cinema non voleva che si parlasse proprio del presidente Mattarella. Tra l’altro, questa è proprio l’occasione per raccontare altri retroscena, perché in realtà ci furono problemi anche con il festival di Venezia, perché il film fu selezionato e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, molto dispiaciuto mi telefonò per dirmi: “Franco, mi dispiace, ma dobbiamo sospendere il film, per problemi dall’alto”. Per problemi dall’alto intendeva Paolo Baratta, allora presidente della Biennale, che evidentemente aveva subito pressioni. Ma dopo quei tagli, Barbera mi richiamò dicendomi: “Bene, ora che hai fatto questi tagli, il film può passare”. Avevamo quindi il suo sostegno. Fermo restando che un festival dovrebbe essere un luogo libero e che mai ho sentito di un festival che entra nei contenuti di un film.

Comunque, a Rai Cinema questo non andava bene e per questo decise di togliere il logo. E, come sapete, oggi avere il sostegno di Rai Cinema è fondamentale, la maggior parte del cinema italiano vede coinvolta Rai Cinema. E il fatto che la Rai si sia sfilata ha fatto sì che il film venisse danneggiato. Io devo molto alla Rai, faccio questo mestiere da trentacinque anni. E se penso a cosa è successo in questi mesi e ripenso a quello che facevamo in passato in Rai, quando andava in onda la striscia di Cinico TV e alla libertà che avevamo, non c’è paragone. Questa Rai non ha niente a che vedere con quella. Questa Rai è una Rai che si permette di censurare e questa censura è avvenuta per decisione del presidente di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Evidentemente lui è stato più realista del re, perché il film è uscito e non c’è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale. Nessuno ha mai detto che questo film mancasse di rispetto al Presidente della Repubblica, solo Paolo Del Brocco, che rappresenta Rai Cinema, ha deciso che questo film non può passare. Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo“.

A queste parole molto dirette, sono seguite quelle di Ingroia, che ha dichiarato: “L’opera è stata danneggiata, la Rai non ha comprato soltanto dei diritti, si è assunta anche dei doveri, aveva il dovere di promuovere il film. E rispetto a questo la Rai è inadempiente e il contratto con Franco Maresco è ancora in corso, non c’è stata nessuna rescissione del contratto e sino ad oggi il produttore Rean Mazzone non ha ancora preteso dalla Rai l’ultima tranche di pagamento. Il film è stato censurato, anche perché Rai Cinema, togliendo il logo e disconoscendo il film e non facendo nessun passaggio televisivo, ha danneggiato la sua visibilità (…) Franco Maresco non vuole fare la guerra alla Rai, è la Rai che ha fatto la guerra a Franco Maresco“.


EROS E ROBERTO D'ANTONA: NOVITÀ IN ARRIVO, TRA FILM E CORTOMETRAGGIO?

Verso i rintocchi finali del nostro Ultrapop Festival, abbiamo ancora ricevuto qualche novità in merito a possibili uscite dei due registi Eros D'Antona e Roberto D'Antona, rappresentanti italiani del cinema indipendente.

Eros D'Antona e Roberto D'Antona, come molti altri registi, italiani e non, hanno accusato il colpo di questo momento di stallo, a livello di produzione. Ma ci hanno regalato buone notizie:

"Se tutto va bene" - ha detto Roberto - "il mio prossimo film, Caleb, che sarebbe già dovuto uscire, lo potremmo vedere nelle sale ad Agosto. Molto dipenderà ancora da come evolverà la situazione... Infatti abbiamo dovuto far slittare tutta la produzione dei prossimi progetti, molto probabilmente non produrremo fino al prossimo anno."

"Dopo Clownery" - ha detto Eros - "mi ero ripromesso di fermarmi un po'. Volevo tornare al cortometraggio, magari appoggiandomi a una casa produttrice americana, per poter realizzare qualcosa che mi desse più respiro dal punto di vista economico. La situazione di blocco totale, mi ha permesso di rifletterci ancora un attimo, magari in autunno o in inverno potrei mettere giù qualcosa di più definito. Vorrei poter sperimentare ulteriormente, mescolando vari generi"


JACOPO RONDINELLI E FABIO GUAGLIONE: "AL CINEMA SERVE UN FILM ESPLOSIVO PER FAR RINASCERE IL GENERE"

Cosa serve al cinema di genere in Italia perché si riprenda? Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione hanno dato il loro interessante parere durante il nostro Ultrapop Festival: ci vuole un film esplosivo.

I due creatori di Ride, Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione, coi loro film hanno portato una ventata di novità nel cinema italiano degli ultimi anni, insieme a Lo chiamavano Jeeg Robot e Il primo re. Eppure sul nostro canale canale twitch ci hanno raccontato che per segnare davvero una svolta, nei cinema italiani ci serve ancora un film per scuotere definitivamente le menti:

"Ho visto che in produzione adesso c'è un film su Totti, Maradona, Baggio e probabilmente uscirà ancora qualcosa in merito al calcio" - ha iniziato Guaglione - "Ora abbiamo tutti i vari filoni del mare, Summer time, Sotto il sole di Riccione... è sempre così, non c'è mai un bilanciamento, la commedia "all'italiana" non deve sparire, ma dovremmo tornare a fare anche tantissimi film di genere. Ma sapete che c'è? Non è il pubblico che si deve abituare a questo tipo di prodotti, sono per prime le case produttrici e il mercato. Si fa fatica a industrializzare il processo. Il film di genere è una scatola, permette di far arrivare un prodotto a un pubblico, con un codice comprensibile, intrattenendolo, ma questa scatola si può riempire come si vuole. Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato un continuo passaggio su e giù. Serve un caso che esploda per spingere le case produttrici a cambiare le regole e investire."

"Un minimo di terreno fertile c'è ed è dato anche dai concorrenti, i canali streaming, pensiamo a Netflix finalmente che investe Curon" - ha commentato anche Rondinelli - "noi con Ride pensavamo di fare un film sportivo, con le go pro, invece abbiamo riscontrato il favore della critica e per assurdo la critica degli sportivi. Al di là che sia piaciuto o no, ti fa capire che si possono fare film del genere, a basso costo ma con tanta volontà. Ma non è semplice, soprattutto per gli attori. Non sono ancora abituati a girare alcuni film, tipo quelli a tema del super eroe. Certi ruoli ci devi mettere facce credibili, di spessore e allo stesso tempo devono essere credibili per il panorama italiano, devono ragionare come un italiano, come han fatto Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone. Perché il cinema italiano parte dalla scrittura. Chissà se sarà mai possibile."


JOHN BOYEGA: “CON STAR WARS HO CHIUSO”

John Boyega ha affermato su Instagram di aver chiuso definitivamente con l'universo di Star Wars, rispondendo al commento di un fan. L'attore inglese aveva postato una foto in cui diceva di essere tornato su un set cinematografico, seduto al trucco con tutte le precauzioni sanitarie necessarie. Tra i commenti c'era questo: "Voglio vedere Finn vestito di nero e con la spada laser verde nel prossimo Star Wars." La risposta di Boyega è stata "No grazie, ho voltato pagina."

Una frase secca e lapidaria che conferma quello che l'attore, in precedenza apertamente critico nei confronti di certi aspetti della terza trilogia di Star Wars, aveva già affermato qualche mese fa durante il tour promozionale dell'Episodio IX, dicendo di essere pronto per la vita dopo il franchise, con un ritorno a produzioni dal respiro più indipendente. Nella medesima occasione aveva confermato di aver avuto almeno un incontro con la Marvel, ma di non essere attualmente interessato a quel tipo di universo narrativo.

Prossimamente vedremo John Boyega in Small Axe, miniserie televisiva di Steve McQueen di cui due capitoli hanno ricevuto il marchio della Selezione Ufficiale di Cannes, lasciando intendere che sarebbero stati visti sulla Croisette due mesi fa in circostanze normali.

Il prossimo film di Star Wars, invece, non uscirà prima del 2022, dando al ramo cinematografico del franchise un po' di riposo dopo la conclusione della Skywalker Saga. Il reparto televisivo, d'altro canto, è al lavoro su vari progetti di prossima uscita: in autunno arriverà su Disney+ la seconda stagione di The Mandalorian, mentre nel 2021 toccherà a uno spin-off di Star Wars: le guerre dei Cloni. Sono inoltre in lavorazione, senza date precise al momento, una miniserie incentrata su Cassian Andor, uno dei comprimari di Rogue One: A Star Wars Story, e una su Obi-Wan Kenobi, con Ewan McGregor nuovamente nei panni del Maestro Jedi.


MANETTI BROS.: "DIABOLIK, L'USCITA DEL FILM A NATALE È UN RISCHIO NECESSARIO"

Un cinecomic italiano a Natale? Ne abbiamo parlato al nostro Ultrapop Festival con i Manetti Bros., in merito all'argomento dei film di genere in Italia. E ci hanno raccontato perché ha senso aver proposto il loro prossimo film, Diabolik, e sia, anzi, un rischio necessario.

Dopo aver discusso con i Manetti Bros.,Antonio Manetti e Marco Manetti, abbiamo approfondito sul loro prossimo film Diabolik, ed è stato interessante scoprire, sul nostro canale twitch, le motivazioni dell'uscita del film proprio a Natale:

"Tanto per incominciare, è stata una scelta principalmente del distributore 01" - ha chiarito Marco - "noi non sappiamo se abbiamo sfondato una porta aperta oppure abbiamo convinto il distributore a furia di sbattere su quella porta, però è certo, è una rottura rispetto al solito canone che si aspetta il pubblico italiano, coi cinepanettoni e altre commedie all'italiana in uscita nel periodo invernale."

"Proponendo Diabolik, un cinecomic italiano, ci siamo presi un rischio, ma era necessario. La critica lo vuole, anche se andrà male, noi spingiamo, forse siamo inconscienti, ma va chiarito che sono i distributori che regolano il mercato. I produttori e i registi vanno abituati, ma c'è speranza, come abbiamo iniziato a vedere ancora coi film di Matteo Garrone."


JOHN WICK: LA POLIZIA ITALIANA INTERCETTA UN CARICO DI COCAINA GRAZIE AL FILM

John Wick ha aiutato la polizia italiana ad intercettare un carico di cocaina proveniente dalla Colombia e nascosta nel caffè. Non è il plot del prossimo film con Keanu Reeves, ma una pagina di cronaca che arriva da Milano, dove gli agenti hanno scoperto il contenuto illegale di un misterioso pacco in arrivo da Medellin.

Secondo la polizia, il pacco contenente 150 grammi di cocaina nascosta meticolosamente in 500 grammi di chicchi di caffè tostati e sigillati con del nastro isolante scuro. Il pacco era destinato ad un certo Santino D'Antonio, nominativo che ha messo in allarme le forze dell'ordine, visto che è il nome del personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio in John Wick - Capitolo 2, un boss mafioso. Il pacco era stato inviato ad una tabaccheria di Firenze che fungeva semplicemente da recapito per la merce, e gli agenti hanno arrestato un uomo di 50 anni, uno chef disoccupato, che era venuto a ritirare la merce presso il negozio.

L'operazione Caffè Scorretto si è conclusa felicemente grazie all'indizio legato al secondo capitolo del franchise con Keanu Reeves, che al momento conta tre pellicole in tutto. Si è parlato di un quarto film, ma tra il blocco dei set cinematografici e e gli attuali impegni di Reeves sul set di Matrix 4, ci vorrà ancora un po' di tempo prima il progetto si concretizzi.

Qualche settimana fa il regista Chad Stahelski aveva accennato a ciò che potremmo vedere in John Wick 4 e aveva dichiarato che forse nel prossimo film potrebbero essere inserite due sequenze d'azione che erano state scartate nel terzo capitolo per ragioni di spazio. E chissà che non si riesca a trovare spazio anche per un "caffè scorretto" all'italiana.


TERMINATOR: ARNOLD SCHWARZENEGGER ED IL SUO DURO ALLENAMENTO CON LE PISTOLE

Arnold Schwarzenegger ha fatto pratica con due diversi set di pistole ogni giorno per un mese al fine di prepararsi al meglio per il suo ruolo in Terminator. Nelle prime due settimane di riprese l'attore si è allenato con lo stripping e il riassemblaggio delle armi con gli occhi bendati fino a quando i suoi movimenti non sono diventati automatici, come quelli di una macchina.

Schwarzenegger trascorse molte ore sul poligono di tiro e si esercitò con armi diverse senza battere ciglio e senza guardarle mentre le ricaricava, come un vero professionista. L'attore doveva anche anche essere ambidestro nel film, altra peculiarità che ha sviluppato grazie a lunghissime ore di pratica.

n preparazione al ruolo l'attore, oltre ai giorni passati ad allenarsi con le armi al fine di essere a proprio agio nell'usarle, decise anche di lavorare sulla sua voce. Schwarzenegger ha solo 18 battute nel film, totalizzando meno di 100 parole. Il regista dichiarò: "In qualche modo, anche il suo accento funzionò, aveva una strana qualità sintetizzata, come se non avessero ottenuto una voce abbastanza elaborata".

Dopo l'uscita di Terminator Arnold Schwarzenegger ha ricevuto molti complimenti, tra cui quelli della rivista "Soldier of Fortune", per la sua realistica interpretazione del personaggio e gestione delle pistole sul grande schermo. La rivista, solitamente, ci va giù pesante criticando pellicole, attori e registi per le loro imprecise raffigurazioni inerenti all'uso delle armi.


FEBBRE DA CAVALLO, INIZIALMENTE DOVEVA UN FILM COMPLETAMENTE DIVERSO

Inizialmente Febbre da cavallo doveva essere un film drammatico diretto da Nanny Loy, la sceneggiatura era stata scritta per denunciare la dipendenza dal gioco ma poi Roberto Infascelli decise di stravolgere il film affidandolo a Steno.

Febbre da cavallo è entrato di diritto nella lista dei cult della commedia all'italiana, alzi la mano chi non si è appassionato almeno una volta vedendo trionfare la cavalla Bernadette guidata da Mandrake, alias Gigi Proietti, nel testa a testa contro Soldatino. Eppure Febbre da Cavallo era nato come un film di denuncia, il primo sceneggiatore Massimo Patrizi sottopose a Roberto Infascelli un film drammatico incentrato sulla dipendenza dal gioco, pensato per essere diretto da Nanni Loy. Qualche anno dopo il produttore decise di trasformare la sceneggiatura facendone una commedia.

Roberto Infascelli propose lo script di Alfredo Giannetti a Steno che lo fece revisionare dal figlio Enrico Vanzina, frequentatore di ippodromi. L'idea piacque al regista romano, Infascelli aveva promesso la pellicola a Loy, i due registi si parlarono e decisero di scambiarsi i film a cui dovevano lavorare. Steno diresse Febbre da cavallo e Nanni Loy il film Basta che non si sappia in giro.

Le idee originali del film furono mantenute ma divennero lo spunto per far divertire il pubblico, come la truffa, i tentativi di combine delle corse ed il mondo degli allibratori. Roberto Infascelli voleva affidare il ruolo del protagonista a Ugo Tognazzi o Vittorio Gassman, ma Alberto Lattuada gli consigliò Gigi Proietti. Anche il ruolo di Pomata fu cambiato in corso d'opera, il produttore aveva pensato al giovane ed allora sconosciuto Carlo Verdone, ma Steno volle ed ottenne Enrico Montesano. Catherine Spaak ebbe il ruolo di Gabriella grazie alla rinuncia di Edwige Fenech, mentre Adolfo Celi doveva interpretare l'avvocato De Marchis ma Steno lo volle nel ruolo del giudice, il cui peso fu ridotto nell'ultima stesura della sceneggiatura.

Febbre da cavallo fu distribuito anche in Germania Ovest e qualche anno dopo negli Stati Uniti e in Francia.Nel 2002 è stato prodotto il sequel Febbre da cavallo - La mandrakata con Gigi Proietti e un cameo di Enrico Montesano.


LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA, FRANCO MARESCO RIACCENDE LA POLEMICA CON RAI CINEMA

La mafia non è più quella di una volta sarà disponibile in streaming sulla piattaforma Miocinema da domani 19 luglio , in occasione dell'uscita del film il regista Franco Maresco è ritornato sulla polemica scoppiata alla Mostra del Cinema di Venezia, chiedendo alla RAI di riconoscere la pellicola come un suo film.

In La mafia non è più quella di una volta, il regista Franco Maresco racconta il 25esimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D'Amelio, un film grottesco, tragicomico e cinico, come potete leggere nella recensione di La mafia non è più quella di una volta. In occasione dell'uscita del film in streaming sulla piattaforma Miocinema, si sono riaccese le polemiche scoppiate alla vigilia di Venezia 76, dove il film vinse il Premio Speciale della Giuria. RAI Cinema che lo sosteneva, decise di togliere il logo perché la parte finale del film sembrava accusare il Presidente Sergio Mattarella di reticenza per non aver commentato una sentenza.

Oggi Franco Maresco nel corso di una conferenza stampa a Palermo ha detto, come riportato da quinlan.it: "Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo". Il regista che, caso unico nella storia del Festival disertò, la presentazione ufficiale del suo film in concorso a Venezia ha ricordato: "alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre RAI Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro".

Maresco ricorda che in seguito alla richiesta di Alberto Barbera, direttore della Mostra, accettò il film solo dopo che alcune scene furono tagliate. Il regista accusa esplicitamente Paolo Del Brocco, presidente di RAI Cinema di essere il responsabile della censura al suo film, precisando che con la famiglia Mattarella non ci sono stati problemi, tranne la nota della Presidenza della Repubblica del 6 dicembre: "il film è uscito e non c'è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale".
Franco Maresco non esclude che in streaming possa essere proposta anche la versione con le scene tagliate per permettere al film di partecipare a Venezia 76.


SETTE ANNI IN TIBET: L'ACCENTO DI BRAD PITT, GIUDICATO TRA I PEGGIORI DI SEMPRE

Nonostante Sette anni in Tibet sia stato candidato ai Golden Globe del 1996, l'accento austriaco che Brad Pitt ha dato al suo personaggio, è stato considerato il terzo nella lista dei peggiori accenti cinematografici di tutti i tempi dalla rivista Empire.

Brad Pitt in Sette anni in Tibet interpretava Heinrich Harrer, l'austriaco con un passato da nazista che nel 1944 raggiunse il Tibet, a quel tempo nazione indipendente e chiusa agli stranieri, e divenne il tutore del giovane Dalai Lama insegnandogli l'inglese e la geografia. L'accento austriaco che Brad Pitt usò nel film, è stato talmente maldestro che qualche anno dopo la rivista Empire lo piazzò al terzo posto della classifica dei peggiori accenti della storia cinematografica di tutti i tempi.

Ma non è stata l'unica volta in cui l'accento di Brad Pitt è stato criticato, in Intervista col vampiro, l'ex marito di Jennifer Aniston interpretava Louis de Pointe du Lac, nato in Francia e cresciuto a New Orleans, a Brad Pitt fu contestato che il suo personaggio pur essendo francese e creolo della Louisiana, non mostrava nessuno dei due accenti in nessuna parte del film.

Dopo Sette anni in Tibet Brad Pitt, insieme al regista e agli altri attori, è stato bandito per sempre dalla Cina, il governo di Pechino li accusava di aver mostrato un'immagine brutale dei militari cinesi.


SILENCE: LA TRASFORMAZIONE FISICA DEI PROTAGONISTI DEL FILM DI MARTIN SCORSESE

Adam Driver, Liam Neeson ed Andrew Garfield hanno dovuto subire una drastica trasformazione fisica, su richiesta del leggendario regista Martin Scorsese al fine di interpretare la meglio i loro rispettivi personaggi nel film Silence. Dato che Driver interpretava un sacerdote gesuita portoghese del 17 ° secolo in viaggio per il Giappone, Scorsese voleva che i suoi attori sembrassero emaciati.


Adam Driver ha perso 30 libbre prima dell'inizio delle riprese le riprese e altre 20 durante i giorni passati sul set, a causa del programma estenuante. In un'intervista del tour promozionale del film, Driver nota che riusciva a malapena a portare a termine le scene a causa della fatica e del fatto che non stesse mangiando abbastanza.

Anche Neeson e Garfield hanno perso molti chili prima dell'inizio delle riprese, quest'ultimo ha dichiarato in un'intervista: "Perdere perso è veramente una cosa brutale, cambia la chimica del tuo cervello. Ovviamente sono un privilegiato perché io ho sofferto la fame ma avevo un team di esperti al mio servizio, ci sono fin troppe persone nel mondo che non hanno questa fortuna."

Per le riprese di Silence Martin Scorsese aveva inizialmente scritturato Daniel Day-Lewis, Gael García Bernal e Benicio del Toro, tuttavia hanno tutti abbandonato il progetto, nell'arco di pochi mesi, a causa dei ritardi della produzione e sono stati sostituiti rispettivamente da Liam Neeson, Andrew Garfield e Adam Driver.


BUIO, PARLA EMANUELA ROSSI: “LA PARTE PIÙ DISTOPICA DEL FILM È QUELLA REALISTICA”

Buio è una delle sorprese di quest'anno, così come lo è la sua autrice Emanuela Rossi, recentemente premiata anche ai Nastri d'argento per il suggestivo soggetto del suo lavoro, disponibile prima in streaming dal 7 maggio e successivamente anche in sala nonostante il difficile e surreale periodo che stiamo vivendo. Un soggetto in cui riecheggia anche la nostra attualità, perché racconta di tre sorelle, Stella, Luce e Aria, che vivono rinchiuse in casa dopo la morte della madre per volere del padre, l'unico della famiglia che può avventurarsi all'esterno, in un realtà che dice essere apocalittica.

Una suggestione interessantissima che dà vita a un film prezioso, che abbiamo cercato di approfondire in una chiacchierata con la sceneggiatrice e regista Emanuela Rossi, chiedendole sia dello spunto iniziale della storia che ha raccontato, che il lavoro fatto dal punto di vista visivo e col cast. Una chiacchierata che non poteva che partire dall'attualità, dalla anomala promozione di stampa quasi teatrale che la Rossi sta vivendo per accompagnare la sua creatura nelle poche sale aperte e presentarlo al pubblico.

Con Emanuela Rossi parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

L'emergenza che abbiamo vissuto ha costretto il film a un cammino particolare in sala. Come stai vivendo questo periodo di promozione diverso dal consueto?

Beh, ammettiamolo. Questo periodo è davvero "sperimentale" e tutti noi ci stiamo inventando il modo per affrontarlo. Dopo la vittoria ad Alice nella città lo scorso ottobre mi sono mossa parecchio su facebook in tempo di lockdown, semplicemente comunicando quello che era successo, e poi promuovendo l'uscita su Mymovies. Fortunatamente i critici l'hanno amato, hanno cominciato ad esserci bellissime recensioni come quella di Piera Detassis e di Concita de Gregorio sui principali magazines nazionali, quindi è stato facile attirare l'attenzione. Molte di queste recensioni sono arrivate spontaneamente, perché il film piaceva, anche se avevamo un ufficio stampa. Molto importante è stata l'intuizione del produttore Claudio Corbucci di uscire on line insieme a tanti cinema sul territorio nazionale, sia pure virtualmente, ha creato un bel movimento. Grazie alla Artex e ad Antonio Carloni direttore commerciale è stato possibile anche a livello pratico. Da poco siamo passati alla fase "arene estive" e sale cinematografiche. E' complessa, un film indipendente non riesce ad ottenere tante sale, stiamo uscendo in Italia in modo non omogeneo ma a macchia di leopardo. Il 15 luglio a Milano all'arena Martinitt Milano est (400 posti effettivi Covid), a Roma il 16 al cinema Farnese e poi tante altre date. Però siamo contenti. Sta andando bene.

Com'è nata l'idea per Buio? Che suggestioni avevi in mente quando l'hai scritto?

Problemi ambientali. Soffocamento. Ma non vi accorgete del caldo che fa? Se un giorno non potessimo più uscire, che succederebbe alla gente bloccata in casa? Che deformazioni della psiche subirebbe? Ovvio che poi in questo film c'è altro, c'è una mia idea un po' alienata dell'istituzione familiare, c'è qualcosa di Lanthimos, c'è una riflessione amara sul consumismo e sulla disperazione di un mondo ridotto a supermercati e centri commerciali... C'è il problema delle donne solo apparentemente libere... Nel film c'è una parte distopica e una più realistica. Per me la più distopica è quella più realistica.

Che tipo di scelte hai fatto per la componente visiva, per le luci e i colori del film? È stato difficile trovare le location giuste per la tua storia? E come hai lavorato sulle scenografie e gli spazi?

La preparazione del film è durata 10 giorni. Pochissimo per via del budget, ma... La scelta della casa è stata un po' sofferta, ero indecisa tra un ambiente apocalittico, tipo fabbrica abbandonata oppure una casa antica. O magari pure una casa normale, seppure isolata. Alla fine ho scelto la casa antica perché mi piaceva giocare con il genere, e questa scelta portava subito in questo territorio. Una casa più normale avrebbe dato un'impostazione più realistica al film, forse più drammatica, più autoriale ma io mi ero ripromessa di uscire un attimo dai canoni visivi del cinema d'autore italiano. Volevo fare il crossover di generi. Una casa più apocalittica era un'opzione, ma mi ero ripromessa di giocare anche un po' con la fiaba, con le belle principessine chiuse nel castello. In questo senso, ho indirizzato anche la scenografia di Massimo Santomarco, la fotografia di Marco Graziaplena e i costumi di Carola Fenocchio. Non cercavo l'orrore, ma la bellezza. Non i colori lividi ma accessi. Sono convinta che si cerchi la bellezza sempre, anche in un contesto difficile. E poi i colori sono salvifici. Lo diceva anche Goethe.

Com'è stato invece il lavoro con il cast di Buio?

Molto bello. Questo è il cuore del film. Mentre con la casa siamo andati veloci, con le ragazze sono andata lenta. Lentissima. Con le più grandi, Denise Tantucci/Stella e Gaia Bocci/Luce, dopo averle scelte, è iniziato un minimale lavoro di conoscenza, di avvicinamento. Per cinque mesi sono andata spesso da Roma a Milano e Torino dove vivono per incontrarle e costruire con loro i personaggi. Un lavoro che ho voluto partisse da loro, non da me. Poi mi premeva che fossero sempre loro due insieme, mai una alla volta, perché l'obbiettivo era la sorellanza, il senso di famiglia che si doveva creare. Ovvio, Denise doveva un po' occuparsi di Gaia, perché era più grande. E tutte e due dovevano occuparsi della piccola, Olimpia Tosatto/Aria, di quattro anni, che è arrivata dopo: ovviamente con lei niente prove, era perfetta così! Con Valerio Binasco, è stato diverso. Per impegni lavorativi è arrivato più tardi, a ridosso del film, è stato amore intellettuale a prima vista. Che personalità, che cultura! E' come se avesse portato il logos in una situazione che fino a quel momento era quasi senza parole, più emozionale. Allora si è cominciato a parlare del film. Prima eravamo tre ragazze che si raccontavano un po' la loro vita, e quella di Stella e Luce...

Quanto è importante per te l'aspetto ambientalista presente nel film?

Lo dicevo prima, il problema climatico ed ambientale per me è dirimente. L'altro giorno, a luglio, 38 gradi in Alaska, come andrà a finire questa storia? Il Covid è il nostro più problema? O forse ci confondiamo sulle priorità? Ma ora in tempo Covid dell'ambiente non gliene frega più niente a nessuno, purtroppo. Ballard nel 1962 scrisse un libro sul fatto che un bel giorno per via del caldo i ghiacci si sarebbero sciolti e con tutte le terre sommerse si sarebbe vissuti dentro casa o sulle zattere. Io sono una sua umile discepola, anche se l'ho letto dopo aver girato il film. Però mi è sempre piaciuta la distopia. Da ragazzina ero l'unica persona che conoscessi che leggesse Philippe Dick. Chi ha un malessere esistenziale, credo sia in sintonia con questi temi. Spero comunque che l'uomo vada avanti e trovi la soluzione.

Chiudiamo sul recente successo ai Nastri d'argento, una conferma della bontà del lavoro fatto. Hai già qualcosa in cantiere per proseguire questo cammino?

Beh per un film così indipendente, ritmi lenti - con forti commistioni nel genere, il Padre con lo scafandro, duro e puro, femminile se non femminista e fatto pure da una donna - prendere un premio così è una grande vittoria, sì! Bellissimo! Ora sto scrivendo un soggetto molto forte che al momento si chiama Eva. Un film ancora una volta che guarda al prossimo futuro con un personaggio femminile molto forte... ma ovvio non posso dire di più!


CLOWNERY, EROS D’ANTONA: “I CLOWN SONO INQUIETANTI PERCHÉ AMBIGUI”

Quando si parla di cinema indipendente, è spesso difficile far capire quanta passione, sacrifici e lavoro siano necessari per operare nel campo in autonomia e, soprattutto, riuscire a raggiungere il traguardo della visibilità. Eros D'Antona è uno di quelli che questo traguardo l'ha raggiunto più volte, sia in sala con Die in One Day che in homevideo e su piattaforme digitali, come è il caso di Clownery, il suo ultimo lavoro disponibile dal 26 maggio 2020 su CG Digital, Chili, Rakuten TV, Google Play e iTunes.

Il film sfrutta la figura inquietante e ambigua del clown per raccontare la storia di una giovane donna che convive con anni con un terribile trauma avvenuto durante una festa di compleanno, da bambina. Un evento che l'ha convinta a non festeggiare più la ricorrenza, fino a quando un'amica non le organizza una festa a sorpresa per il suo ventunesimo compleanno, facendo riemergere l'orrore. Nel cast del film troviamo Kateryna Korchynska nel ruolo della protagonista Emma, Serena P. Palmisano, Alex D'Antona e Mirko D'Antona.

Con Eros D'Antona parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

Partiamo dal tuo ultimo lavoro: come è nata l'idea per Clownery?

Eros D'Antona: Di solito sono io che mi muovo, con o senza la mia casa di produzione, alla ricerca di qualcuno che creda in un soggetto e che mi aiuti a farlo diventare un film ma questa volta, con Clownery, è stato diverso. Il progetto è nato all'improvviso dopo che Stuart Alson, presidente di ITN Distribution con cui collaboro da qualche anno, mi chiama chiedendomi esplicitamente se potevamo produrre questo tipo di film. Così mi sono incontrato con Carlo De Santis (co-sceneggiatore) e dopo una serie di incontri è venuto fuori il primo soggetto. Poi è stato tutto molto veloce, anche troppo a mio parere. Qualche mese dopo quella telefonata eravamo già sul set.

Secondo te cosa c'è nella figura del clown che lo rende così inquietante?

In genere i personaggi ambigui, un po' strani, quelli che nascondono la loro vera identità dietro una "maschera" tendono ad essere inquietanti. Il successo della figura del clown nelle storie horror, probabilmente, deriva dal fatto che quando ne incontriamo uno non riusciamo appunto mai a capire se sia davvero felice o triste. Per quanto possano apparire come persone sorridenti percepiamo che c'è qualcosa di insolito in loro, a maggior ragione se incontriamo un clown fuori dal suo luogo di appartenenza, il circo. Questo ovviamente è il mio parere, quello di chi preferisce incrociare per strada un clown piuttosto che uno scarafaggio!

Che tipo di scelte hai fatto per le location del film? Cosa cercavi in particolare?

Come già accennato prima, tutto è stato molto veloce e complicato. Per ottimizzare i tempi abbiamo cominciato il location scouting non appena era pronta la prima bozza di sceneggiatura, almeno per farci un'idea, in quanto c'era da considerare non solo la parte artistica ma purtroppo, e soprattutto, quella economica. Inoltre ci era stato chiesto di dare un look più tipico dei film americani, cosa impensabile e alla quale mi sono imposto immediatamente. Così, accettato il compromesso di non contestualizzare il film in nessun luogo preciso, ho cercato di ambientare la storia in una qualunque anonima periferia europea, non necessariamente esistente.

Parlando di singole sequenze, qual è quella che è stata più complessa da realizzare?

Il breve piano-sequenza che chiude il film. Abbiamo ideato e costruito da zero la stanza di Emma, in un teatro. Ci serviva una parete che si aprisse nel momento in cui la macchina da presa doveva passare oltre il muro e finire alle spalle dello specchio, dietro al quale avevamo piazzato una seconda cornice, ovviamente senza lo specchio, che ci permetteva di inquadrare la protagonista, e mentre la camera indietreggiava la parete si richiudeva. Non so se sono riuscito a spiegarlo bene, ma è stato piuttosto complicato, anche perché non ci potevamo economicamente permettere mezzi che ci avrebbero semplificato le cose, come uno stabilizzatore che potesse sostenere il peso di quella camera e di tutta una serie di accessori. Infatti ci affidammo alle mie braccia, che si sono formate nel videoclip. Ho effettuato personalmente quella ripresa e alla fine sono rimasto molto soddisfatto dell'ottimo lavoro di squadra tra scenografia, fotografia e regia.

E c'è una scena in questo film, o anche nei tuoi lavori precedenti, che ti rende particolarmente orgoglioso?

Ripensando ai miei film ci sono sequenze che mi piacciono molto, altre meno, alcune di cui sono abbastanza soddisfatto ma so che avrei potuto fare qualcosa in più ed altre, invece, che se non fosse stato per tutta una serie di limiti probabilmente mi avrebbero reso fiero. Insomma, la scena che mi rende particolarmente orgoglioso devo ancora girarla!

Come si colloca l'ultimo lavoro rispetto ai precedenti? Che differenze ci sono nella scrittura e nella costruzione visiva?

È la prima volta che mi sono ritrovato a produrre e dirigere un film in così poco tempo, cosa che mi sono promesso di non rifare, di fatti mi era stato chiesto di produrre questo autunno un nuovo ghost movie, in condizioni simili, ma ho rifiutato (ecco di questo sono orgoglioso). Ciononostante, per quanto agli occhi di molti possa sembrare scontato, con questo film è stato raggiunto un ottimo risultato dal punto di vista visivo. Non bisogna mai dimenticare che stiamo parlando di film indipendenti a bassissimo budget che si piazzano in una particolare fetta di mercato. Clownery è stato girato con una troupe leggera, tipica del documentario, avevamo giusto qualche elemento in più. Comunque basta sfogliare i cataloghi di questo tipo di distributori per rendersi facilmente conto che il livello di Clownery è molto più alto rispetto alla media, merito sicuramente dell'esperienza maturata in questi anni e di un affiatatissimo team di ragazzi (con alcuni era la prima volta che condividevo un set) che hanno lavorato sodo e con tanta passione. Nota speciale va a Kateryna Korchynska che, per limiti di budget, oltre ai suoi impegni nella mia casa di produzione, si era pure assunta la responsabilità di curare la fotografia del film nonostante interpretasse il ruolo della protagonista.

Partendo da Insane e passando per Haunted e Die in One Day fino a Clownery, che percorso stai costruendo nella tua filmografia? Quale vorresti che fosse il tuo prossimo passo?

Ognuno di questi film ha avuto un percorso differente. Insane mi ha regalato qualche soddisfazione nei festival; Haunted (mai uscito in Italia) è stato distribuito molto bene all'estero, in alcuni Paesi è passato anche in sala dove nonostante fosse affiancato da blockbuster e horror di grande successo, ha ottenuto numeri molto interessanti per quel tipo di produzione; Die in One Day - Improvvisa o muori è il mio primo film uscito anche in Italia, prima con una limitata distribuzione in sala e poi in home video e VOD e grazie al quale ho avuto modo di instaurare un ottimo rapporto con CG Entertainment, che di recente ha distribuito anche Clownery. Grazie a questi film ho imparato molte di quelle cose che non ti insegna nessuno, ho incontrato e conosciuto gente interessante, capito dinamiche e soprattutto ho sviluppato la capacità di saper riconoscere quelle che sono state le scelte giuste e ancor più importanti quelle sbagliate. Oggi, nell'attesa di riuscire a produrre come si deve una di quelle sceneggiature che ho nel cassetto e a cui tengo particolarmente, ho deciso, con la consapevolezza di aver maturato una certa esperienza e con la convinzione che c'è ancora da imparare, di tornare a divertirmi col linguaggio del corto.


DA IN THE TRAP A SHORTCUT, L’AMBIZIONE DI MAD ROCKET ENTERTAINMENT

Era una calda mattina di luglio di un paio d'anni fa quando abbiamo fatto una prima chiacchierata con Simone Bracci di Mad Rocket Entertainment. Eravamo a Latina sul set del loro primo ambizioso progetto, In the Trap, e restavamo colpiti e curiosi di vedere il risultato di un lavoro che ci era parso da subito di livello elevato, ben superiore dei mezzi a disposizione della piccola casa produttrice che stava muovendo quei primi convinti e decisi passi.

Da allora sono trascorsi quasi due anni, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e abbiamo approfittato del trovarci allo scorso Festival di Berlino per una ulteriore chiacchierata sulla situazione, con la prospettiva importante della sala dietro l'angolo: In the Trap sarebbe dovuto arrivare al cinema a fine marzo ed è uno dei tanti progetti che ha subito le conseguenze della folle situazione che stiamo vivendo da alcuni mesi.

Con Simone Bracci parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

IN THE TRAP E LA SALA

Il cammino di questo primo importante lavoro non è stato però fermato, soltanto rallentato: al momento l'uscita in sala è rimandata all'autunno e siamo fiduciosi di poter vedere sul grande schermo nei prossimi mesi il film diretto da Alessio Liguori, scritto da Daniele Cosci e prodotto da Luigi De Filippis. Una fortuna che ha già avuto i pubblico del Triste Science Fiction e di eventi come quello del festival di Molins del Rey, ma anche gli spettatori di quasi trenta paesi per i quali In the Trap - Nella trappola è stato acquistato, per uscite sia in sala (con buoni risultati, per esempio in Vietnam, dove è stato tra la quinta e settima posizione in classifica, dietro colossi come Frozen II e Jumanji lo scorso Natale) che in digital.

"L'importante è farsi vedere e legittimare il lavoro fatto negli ultimi anni" ci ha detto Simone Bracci, sottolineando come l'ottima accoglienza ricevuta da In the Trap sia servita "come leva per entrare nel mercato produttivo internazionale." Paga sicuramente l'impianto generale del film, la scelta di produrre direttamente in inglese con un cast internazionale (nel cast troviamo volti noti come David Bailie e Jamie Paul) e una padronanza del genere e le sue atmosfere che riesce a raggiungere il pubblico.

LA SCORCIATOIA PER IL SUCCESSO

Il secondo titolo prodotto da Play Entertainment, CAMALEO, Sternenberg Films in collaborazione con Mad Rocket Entertainment pronto per raggiungere il pubblico è Shortcut, che punta a un pubblico diverso e più ampio: sono protagonisti dei ragazzi inglesi in visita in Italia che restano bloccati in un bosco insieme all'autista dell'autobus, "una sorta di guida turistica inglese per inglesi", che li sta riaccompagnando a casa, dopo aver preso la scorciatoia del titolo. "E lì accadono cose impreviste dal punto di vista soprannaturale", ci racconta il produttore. Anche in questo caso la situazione da cui stiamo vivendo ha messo i bastoni tra le ruote al film, anch'esso diretto da Alessio Liguori, con sceneggiatura di Daniele Cosci e produzione di Simona Ferri, e con un cast internazionale: Shortcut era infatti previsto per giugno nell'ambito di Moviement, in un "momento che sarebbe stato ottimale per il suo genere", ma sarà presto presentato in un prestigioso festival di cui non possiamo ancora rivelare il nome.

La produzione di questo secondo titolo iniziava al tempo della nostra prima chiacchierata, ovvio chiedere se il risultato è stato pari a come lo avevano immaginato: "Al 90% sì" ci ha risposto Bracci, "Il film è esteticamente una bomba" nonostante le difficoltà di una lavorazione molto diversa, quasi antitetica, rispetto al primo lavoro: girato girato quasi interamente nel Lazio, con un "grosso lavoro di scouting" per identificare quelle location adatte alla storia, scenografate per rispondere alle esigenze del racconto. Un secondo progetto che "piace e sta piacendo" e che i ragazzi di Mad Rocket non vedono l'ora di mostrare al pubblico di riferimento.

DUE ESPERIENZE AGLI ANTIPODI

Una cosa che sorprende di questi primi due lavori di Mad Rocket è come dal primo al secondo si sia scelto di dedicarsi a qualcosa di molto diverso in termini di difficoltà produttive. Invece di giocare sul sicuro e proseguire sulla strada intrapresa con In the Trap, per Shortcut si è passati a girare soprattutto in esterna e in inverno, con tutte le difficoltà che comporta. "Abbiamo ribaltato completamente" ci ha confermato Bracci, spiegando come sia stato "diverso, ma con la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi difficoltà, atmosferica e non solo, con la stessa sicurezza con cui abbiamo affrontato il primo lavoro." Una sicurezza che è figlia dell'esperienza accumulata sul set di In the Trap e di una preparazione accorta, che ha permesso di superare gli "imprevisti dovuto alla situazione".

IL FUTURO DI MAD ROCKET ENTERTAINMENT

Due film in uscita, ma tanti nuovi progetti e spunti già pronti per essere portati avanti, con l'esigenza di fare il salto in avanti necessario anche dal punto di vista del budget: se per i primi due film l'investimento è rimasto più o meno stabile (si parla di 700.000 euro per In the Trap e 880.000 per Shortcut), per arrivare a maggiori mezzi e la possibilità di lavorare meglio con la CGI, oltre che poter scritturare qualche interprete che possa dare una maggior visibilità ai progetti. Abbiamo sfogliato insieme a Simone Bracci il catalogo dei progetti in cantiere, una lineup di dieci progetti, alcuni ancora in fase di soggetto, altri già con una sceneggiatura pronta, per lo più "borderline col genere" dal thriller al distopico.

TRA RED ACADEMY E SERIALITÀ

Se di tanti dei progetti che abbiamo spulciato non anticipiamo nulla per non rovinare la sorpresa, uno almeno merita un cenno perché fa capire come Mad Rocket sia una realtà che si sta muovendo con scaltrezza per il futuro. Uno dei progetti annunciati è infatti Red Academy, che vanta la presenza di Rocco Siffredi nei panni di se stesso e racconta la storia di una coppia di persone che visita la sua struttura, con una svolta esoterica al calare del sole. Un progetto per cui è già pronto il soggetto, che ha già l'OK di Siffredi e la disponibilità della sua struttura per le riprese, ma in fase di sviluppo e di chiusura del budget.

C'è poi la suggestione della serialità per il futuro di Mad Rocket. Anche in questo settore sono stati sviluppati due soggetti di serie, ma "il discorso è molto più complesso e richiede un interesse di base maggiore per poter investire su un pilot". Insomma le prospettive sono ampie e, a giudicare dal risultato dei primi due lavori, interessanti, e aspettiamo con curiosità il feedback del pubblico quando i due film già pronti raggiungeranno le sale.


LOST IN TRANSLATION, WES ANDERSON DOVETTE GARANTIRE SULLA SERIETÀ DI BILL MURRAY

Quando si ha un film da girare e una produzione a cui rendere conto non dev'essere il massimo arrivare al primo giorno di riprese senza la certezza che la star di punta del progetto si presenti: per informazioni chiedere di Lost in Translation a Sofia Coppola.

La regista puntava infatti moltissimo su Bill Murray per il suo film, al punto da ammettere che avrebbe probabilmente mandato tutto all'aria nel caso in cui la star di Ghostbusters avesse rifiutato l'ingaggio. A peggiorare le cose si mise, inoltre, il fatto di non aver fatto firmare al buon Bill nessun accordo scritto!

Quando arrivò il momento di recarsi a Tokyo per le riprese, dunque, la povera Sofia non aveva alcuna certezza sul fatto che Murray si sarebbe effettivamente presentato sul set. Fortunatamente a tranquillizzare la regista sull'orlo di una crisi di nervi arrivò qualcuno che con l'attore aveva già lavorato più di una volta, ovvero Wes Anderson: il regista de I Tenenbaum e Moonrise Kingdom assicurò alla sua collega che Murray mai sarebbe venuto meno alla sua parola, così come i fatti hanno poi confermato.


HALLE BERRY, QUANDO LA SUA SEXY CATWOMAN LE PORTÒ UN CLAMOROSO E RARISSIMO RECORD

Sedici anni fa arriva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo Catwoman, cinecomic tratto dai fumetti DC con protagonista Halle Berry che molti si sono sforzati di dimenticare ma che oggi esiste ancora, e che stasera torna in tv su Italia 1.

Solitamente ospite dei gradini più bassi delle classifiche dei cinecomic, il film diretto dal regista francese Jean-Christophe Comar in arte Pitof, che tra gli altri include nel suo cast anche Sharon Stone, permise alla sua star principale di stabilire un record clamoroso e rarissimo.

Grazie alla sua 'interpretazione', infatti, Halle Berry è diventata solo la sesta persona nella storia ad ottenere sia un Premio Oscar che un Razzie Award: il primo le fu conferito per la parte in Monster's Ball - L'ombra della vita, mentre il secondo lo 'vinse' proprio per il film su Selina Kyle, con la prova che fu considerata quella della peggior attrice dell'anno. Inoltre, proprio la Berry quell'anno divenne la prima ad accettare il premio Razzie di persona, presentandosi sul palco con orgoglio tenendo in una mano il poco ambito riconoscimento e nell'altra il succitato Oscar. Tenne persino un breve ma esilarante discorso di ringraziamento, durante il quale fingendosi commossa disse: "Vorrei ringraziare la Warner Brothers, per avermi fatto fare questo meraviglioso film!"

Potete vederlo in basso.




TRUE LIES, LA CELEBRE SCENA DI SPOGLIARELLO CON ARNOLD SCHWARZENEGGER E JAMIE LEE CURTIS

Stasera torna in tv True Lies, celebre action romantico del 1994 scritto e diretto da James Cameron e con protagonisti degli indimenticabili Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, che tra una sparatoria e l'altra realizzarono anche una delle scene più famose del cinema hollywoodiano.

Stiamo parlando ovviamente della lunga sequenza dello spogliarello, che all'epoca suscitò non poche polemiche per sospetto contenuto misogino. Il regista James Cameron affermò che molti input per la scena arrivarono direttamente da Jamie Lee Curtis, dato che l'idea originale era che Helen si spogliasse completamente (ma al buio, in modo tale da mettere in evidenza solo la sua silhouette). Si optò per 'farlo con le luci accese' dietro suggerimento proprio della Curtis, che insieme al regista notò anche come la maggior parte delle critiche arrivarono dagli uomini, col pubblico femminile che considera la sequenza come liberatoria per il personaggio di Helen, la quale detiene il potere nei confronti del marito.

Tra l'altro, il reggiseno e il famoso perizoma indossato da Helen Tasker appartenevano personalmente Curtis, che decise di sfoggiarlo durante una delle tante prove a camera spenta. Fu proprio durante una di queste prove che l'attrice inciampò, e a James Cameron l'idea di un imprevisto piacque al punto che lo aggiunse alla sceneggiatura: il cambiamento però non fu comunicato a Schwarzenegger, la cui reazione di allarme nei confronti della moglie è talmente genuina che l'attore uscì dal personaggio. Fu girato un altro ciak, ma questa volta la star si aspettava la caduta della collega e la reazione di Harry non sembrò spontanea come la voleva Cameron, che nel montaggio inserì il primo ciak.

Quando gli è stato chiesto durante un'intervista se sua moglie si fosse infastidita a saperlo seduto lì a guardare Jamie Lee Curtis che si spogliava, Schwarzenegger ha rivelato di averle assicurato: "Tesoro, ho odiato ogni secondo di quella ripresa!". Invece la Curtis ha definito il film "senza dubbio, la più grande esperienza della mia vita professionale finora".



CINEWS SECONDA PARTE

DOMENICA

19/07/2020



GUARDIANI DELLA GALASSIA, SAPEVATE CHE JAMES GUNN FU SCELTO GRAZIE AL WALKMAN DI STARLORD?

In attesa di scoprire cosa combinerà con il suo terzo e ultimo film dei Guardiani della Galassia, scopriamo un interessante retroscena riguardante l'assunzione di James Gunn come regista dei film.

Se per conquistare il timone di certi progetti cinematografici c'è bisogno di dimostrare un'estrema professionalità, per altri film quello che conta è avere l'idea giusta al momento giusto, come spiega Kevin Feige a Rotten Tomatoes:

"Adoravo dire alla gente che stavamo per girare questo film, Guardiani della Galassia, con un procione e un albero. Mi dicevano 'Non ho idea di cosa tu stia parlando, siete diventati completamente matti'. Anche James Gunn ebbe una reazione simile all'inizio, ma come vi direbbe lui, mentre tornava a casa e iniziava a riflettere su questi personaggi, iniziò ad innamorarsi dell'idea del procione".

Gunn rifletté molto su come portare in scena una storia così stramba, e finalmente raggiunse i produttori sul set di Iron Man 3 per proporre loro qualcosa di innovativo: "Portò delle nuove bozze, sulla copertina delle quali c'era la figura del primo walkman di Sony. Senza altre spiegazioni. La guardai e pensai: 'Funzionerà'. Perchè volevamo che Peter Quill avesse una connessione con la Terra che molti eroi intergalattici che vivono nello spazio non hanno. Quando ho visto il walkman ho pensato: 'Riuscirà ad ottenerla attraverso la musica', il che è geniale. E infatti è ciò che fece".

L' importanza della colonna sonora è ben nota a tutti i fan dei Guardiani e i molti brani anni '80 contribuirono a caratterizzare perfettamente il personaggio di Starlord e ha far capire subito agli spettatori la vena comica presente nel film. Un'idea niente male... sapevate però che secondo i piani originali sarebbe dovuto essere Thanos il nemico principale dei Guardiani?


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JEFF GOLDBLUM RIVELA A MODO SUO LE MISURE DI SICUREZZA SUL SET DI JURASSIC WORLD 3

Durante un'intervista con Entertainment Tonight, Jeff Goldblum ha commentato le misure di sicurezza prese da Universal per poter riaprire il set di Jurassic World: Dominion, le cui riprese sono ripartire nelle scorse settimane dopo il lungo stop causato dalla pandemia.

"In circa una settimana e mezzo, saremo diretti in Inghilterra, dove ci sono moltissimi protocolli. Saremo tutti molto al sicuro, credo" ha spiegato l'attore, di ritorno nella saga insieme agli altri membri del cast storico di Jurassic Park. "E gireremo Jurassic World. Ci hanno dato 109 pagine, hanno messo cuore, anima e tanti soldi per assicurarsi che potessimo lavorare al sicuro. Non vi annoierò con i dettagli, ma saremo tutti confinati in una sorta di bolla, l'intera troupe e cast. Con i test e tutto il resto... Sappiamo che sono tempi incerti, ma ci sentiamo al sicuro. Ci saranno Sam Neill, Laura Dern, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard; Colin Trevorrow alla regia, e ci sarà qualche dinosauro."

Nei giorni scorsi, alcuni rumor emersi in rete hanno affermato che la produzione di Jurassic World 3 si sarebbe fermata a causa di un membro della crew risultato positivo al Covid-19. Come riportato da Deadline, e confermato in seguito ufficialmente anche da Universal, si trattava però di informazioni inesatte, con le riprese del film che stanno proseguendo come previsto sotto la guida di Colin Trevorrow.


SUICIDE SQUAD, IN ARRIVO UFFICIALMENTE IL RELEASE THE AYER CUT!

Dopo che milioni di fan sono stati coinvolti nella campagna pubblicitaria per resuscitare e distribuire la versione director's cut di Justice League di Zack Snyder, il fandom a sostengo di Suicide Squad di David Ayer in queste settimane ha iniziato a sperare di poter ottenere un risultato simile.

A tal proposito, gli organizzatori dietro al movimento qualche ora fa hanno pubblicizzato uno dei più grandi eventi del gruppo - uno sforzo coordinato su Twitter per mettere il movimento Release The Ayer Cut in evidenza per WarnerMedia.

Il 20 luglio, ovvero domani, il gruppo chiede agli utenti dei social di utilizzare l'hashtag #ReleaseTheAyerCut nella speranza di trasformarlo in un trend mondiale, esattamente come fu per il Release The Snyder Cut. "Questa non è un'esercitazione", ha twittato il gruppo nelle scorse ore. "Questa non è una battuta. Questa non è una voce. Dobbiamo fare squadra e fare in modo che funzioni."

All'inizio della settimana, lo stesso account aveva sottolineato il fatto che un canale Twitter di HBO Max ufficiale aveva iniziato a seguirlo, alimentando ulteriormente la speculazione di una possibile Suicide Squad Ayer Cut. Come annunciato all'inizio di quest'anno, HBO Max finanzierà e distribuirà la Zack Snyder's Justice League sulla piattaforma di streaming on demand nella prima parte del 2021, e in precedenza David Ayer aveva comunicato che far uscire la sua director's cut di Suicide Squad in teoria sarebbe molto meno complicato in termini di budget: la grossa differenza fra i due film, infatti, è che mentre Snyder abbandonò la produzione in corsa e la sua opera fu massicciamente modificata da Joss Whedon, Ayer andò fino in fondo e la modificò personalmente dopo alcuni test screening poco entusiastici.


JOKER, TODD PHILLISP CONDIVIDE DELLE FENOMENALI NUOVE FOTO CON JOAQUIN PHOENIX!

Pochi minuti fa il regista Todd Phillips è tornato sui suoi canali social per condividere alcune fantastiche foto dal dietro le quinte di Joker, pluripremiato cinecomic DC Films con protagonista Joaquin Phoenix.

Il regista, che per Joker è stato insignito del Leone d'Oro alla scorsa Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha scritto sulla sua pagina Instagram: "Un altro paio di fantastici scatti dal dietro le quinte. Principalmente perché voi ragazzi continuate a chiederli. Tutto fotografato dal mio amico Niko Tavernise".

Nel caso non lo sappiate, Tavernise è un prestigioso fotografo spesso invitato sui set dei maggiori film hollywoodiani per immortalarne i momenti più significativi dal dietro le quinte: il consiglio è quello di dare un'occhiata al suo profilo del social network Instagram, sicuramente se siete appassionati della vita sul set non ve ne pentirete!


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BLACK WIDOW, LE NUOVE IMMAGINI VI FARANNO VENIRE VOGLIA DI VEDERE IL FILM IMMEDIATAMENTE!

Black Widow attualmente è previsto per un'uscita di novembre, ma alcune nuove promo art rilasciate nelle scorse ore vi faranno venire voglia di vedere il nuovo film con Scarlett Johansson immediatamente.

Le immagini, realizzate come inserzioni su Hot Topic, sono disponibili in calce all'articolo. Che ve ne pare? Ditecelo nella sezione dei commenti.

Inizialmente previsto per essere rilasciato a maggio negli Stati Uniti e a fine aprile in Italia, Black Widow rimarrà comunque il primo film della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe dato che Gli Eterni, precedentemente fissato a novembre, a sua volta è slittato a febbraio 2021.

Vi ricordiamo che di recente è stato segnalato l'arrivo imminente di un nuovo trailer, ma con i Marvel Studios che salteranno il Comic-Con Home di San Diego non è chiaro quando saranno pubblicati: ultimo film di Scarlett Johansson nel MCU, Black Widow sarà un prequel e racconterà il periodo che Natasha ha passato in clandestinità tra la fine di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War. Secondo quanto riferito in una recente intervista promozionale, inoltre, il film cederà il testimone a Florence Pugh, interprete della nuova Vedova Nera Yelena Belova, che secondo le teorie dei fan prenderà il posto di Natasha nei ranghi dei Nuovi Avengers.


https://twitter.com/NacaoMarvell/status/12...nte-458360.html

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IL CAVALIERE OSCURO, TANTI AUGURI: IL CINECOMIC DI CHRISTOPHER NOLAN COMPIE 12 ANNI

Sono trascorsi ormai ben 12 anni da quando il 14 luglio 2008 in contemporanea a Buenos Aires e a New York, veniva presentato in anteprima Il Cavaliere Oscuro, film campione di incassi diretto Christopher Nolan e basato sulle vicende del supereroe più noto di Gotham City. I fan hanno voluto così celebrare sui social uno dei film più amati di sempre.

Sono stati moltissimi i post dedicati al secondo capolavoro della trilogia che ha visto tra le altre cose l'ultima performance cinematografica di Heath Leadger premiato con un Oscar post mortem per la sua iconica interpretazione di Joker.

Come ormai sappiamo il film è stato il sequel di Batman Begins del 2005, e ha visto il ritorno del suo cast al completo tra cui Christian Bale come Bruce Wayne/Batman, Michael Caine come Alfred, Gary Oldman come Jim Gordan e Morgan Freeman nel ruolo di Lucius Fox. A loro si sono uniti Maggie Gyllenhaal che ha sostituito Katie Holmes nei panni di Rachel Dawes e Aaron Eckhart come Harvey Dent.

Il cavaliere oscuro alla fine di quell'anno ha guadagnato oltre un miliardo di dollari al botteghino in giro per il mondo e, resta nell'immaginario collettivo uno dei migliori film sia in termini di performance individuali - ovvero il già citato Joker di Ledger - sia in generale. Empire infatti lo ha classificato come il terzo miglior film del 21 ° secolo. Di recente in oltre The Dark Night è finito sui trend di Twitter con un hashtag dedicato ai film perfetti

Se anche voi siete fan accaniti di questo film, date un'occhiata alle 10 curiosità su Il Cavaliere Oscuro e fateci sapere nei commenti cosa ne pensate del secondo film della trilogia di Nolan.


BEN AFFLECK IN PERFETTA FORMA DA SUPEREROE: TORNERÀ PRESTO A VESTIRE I PANNI DI BATMAN?

Ben Affleck è stato avvistato di recente in perfetta forma fisica, e in molti pensano che l'attore sia per tale ragione pronto a vestire nuovamente i panni del supereroe più famoso di Gotham City, ovvero Batman.

Diciamocelo chiaramente, dopo il complesso periodo seguito alla separazione con Jennifer Garner, l'attore raramente si è mostrato trasandato e ingrassato ma, ultimamente ci tiene particolarmente alla cura del proprio corpo. Affleck si è sempre mantenuto in perfetta linea proprio da quando ha ricoperto il ruolo del Cavaliere Oscuro, e dopo le recenti foto, i fan della Justice League sperano di poterlo rivedere in quelle vesti.

Warner Bros e DC Comics ultimamente però sembrano aver preso direzioni totalmente differenti. Ricordiamo infatti che Ben Affleck avrebbe originariamente scritto, diretto e recitato in The Batman prima che Matt Reeves prendesse le redini del progetto scegliendo Robert Pattinson come suo Bruce Wayne. Questo nuovo Batman sembra per ora essere un film totalmente autonomo come già lo era stato Joker che, appunto era totalmente al di fuori del DC Extended Universe.

Il ruolo di un altro Bruce Wayne sarà invece interpretato da Michael Keaton in The Flash. In questa variegata moltitudine di Batman c'è ancora posto per Ben Affleck? Sembrerebbe proprio di si a giudicare da una nuova locandina di Bosslogic per HBO.


https://t.co/0rxfMxNJxt?amp=1

THE BATMAN, TIMOTHÉE CHALAMET È ANCORA ROBIN IN QUESTA CONVINCENTE FANART

Non è la prima volta che gli artisti del web si cimentano con fanart relative al mondo di The Batman, e in particolare sui possibili interpreti di Robin, e non è certamente la prima volta che vien fuori il nome di Timothée Chalamet. Vediamo dunque l'ultima fanart con protagonista l'attore nei panni della spalla dell'Uomo Pipistrello.

Tutti vogliono Robin, e in molti vogliono Timothée Chalamet come Robin.

È il caso ad esempio di Mizuri, artista australiana che condivide le sue opere su Instagram.

"Dopo il post della scorsa notte, mi sono premurata di realizzare un'altra fanart di @tchalamet come Robin! Ne ho create diverse finora, ma sono davvero divertenti da fare, e adoro questo fancast (e il costume di Robin visto in Titans)" ha scritto l'artista nella caption del post che trovate, assieme a quello precedente di cui si fa qui menzione, in calce alla notizia.

"The Batman // Batman and Robin [...] Mi piacerebbe davvero vedere @tchalamet come Robin, un giorno, possibilmente nella trilogia che @mattreevesla sta sviluppando... Vedere questo dynamic duo (Pattinson and Chalamet) nei panni di Batman e Robin sarebbe un sogno che si realizza" scriveva infatti Mizuri il giorno prima.


www.instagram.com/p/CBOHjcXlVCg/?utm_source=ig_embed

WONDER WOMAN 1984, ECCO COME POTREBBE TORNARE STEVE TREVOR

Fin da quando è stato annunciato il ritorno di Chris Pine a.k.a. Steve Trevor in Wonder Woman 1984, i fan del personaggio e della coppia si sono chiesti cosa si sarebbero inventati per far si che questa reunion potesse accadere... E quali potrebbero esserne poi le conseguenze. Ebbene, la risposta potrebbe arrivare dal romanzo tie-in del film.

Si intitola Wonder Woman 1984: The Junior Novel, il libro potenzialmente galeotto, e il suo contenuto è davvero interessante.

Nonostante si tratti di un romanzo rivolto a u pubblico più giovane (dagli 8 ai 12 anni), sembrerebbe contenere delle informazioni chiave sul film, che però, badate bene, non è detto che vengano canonizzate e sfruttate anche nella pellicola.

In sostanza, ciò che viene detto sulle modalità del ritorno di Steve Trevor non è molto incoraggiante per chi si auspicava un lieto fine tra lui e Diana, ma vediamo perché.

Secondo quanto riportato da Bleeding Cool, Steve tornerà grazie alla Dreamstone, la Pietra del Sogno, qui dall'aspetto di un anello con incastonata una pietra di quarzo citrino. L'oggetto viene portato allo Smithsonian, il museo dove lavorano Diana (Gal Gadot) e Barbara Minerva ovvero la futura Chetaah (Kristen Wiig) come parte di un lotto di artefatti introdotti di contrabbando negli Stati Uniti.

Questa versione della Pietra sembrerebbe possedere l'abilità di concedere un desiderio a chi lo possiede, e Diana afferma che l'oggetto è stato imbevuto di un potere divino simile al suo lasso della verità. Le due si interrogano su chi possa essere la divinità connessa all'anello, e presto realizzeranno che ovunque vada la Pietra del Sogno, vi sarà distruzione, e che a forgiarlo è stato il Dio della Menzogna.

"Il desiderio di Diana è quello di riportare indietro Steve, connettendo direttamente il suo destino a quello della Pietra" si legge nella descrizione fornita dal sito.

Capite bene che, anche per necessità narrative, è facile essere pessimisti sul possibile esito di una tale situazione...

Ad ogni modo, è bene ribadire, non sappiamo quanto di tutto ciò vedremo effettivamente in Wonder Woman 1984, quindi non resta che attendere l'uscita del film.

Wonder Woman 1984 arriverà nelle sale italiane il 1 ottobre 2020.


TOM & JERRY, LA WARNER BROS RIVELA IL LOGO DEL NUOVO LIVE-ACTION

l ritorno di Tom & Jerry sul grande schermo ha recentemente subito un piccolo ritardo ma, la Warner Bros ha deciso di rilasciare il nuovo logo del live-action così da stuzzicare un po' la curiosità del pubblico.

Per quanto sappiamo il cast sarà composto da persone vere, l'amato duo invece verrà nuovamente animato e, come si può vedere dall'immagine qui di seguito, sembrano essere piuttosto vicini ai loro design classico. Il tutto ha chiaramente un tocco moderno, ma i disegni e le espressioni dei personaggi richiamano i Tom & Jerry che siamo abituati a vedere nei cartoon. Ciò dovrebbe rendere i fan della coppia estremamente felici.

La strana coppia non si vede sul grande schermo dal 1992, anno di Tom & Jerry: The Movie. La loro storia ora sarà totalmente riscritta. Il film ha come protagonista Chloe Grace Moretz nei panni di Kayla, che lavora con il personaggio di Michael Pena Terrance in un hotel in cui Jerry finisce per trasferirsi. Per sbarazzarsi del furbo topastro, viene chiamato l'ingenuo Tom, e come ovvio ne conseguirà un immenso caos.

Pena ha recentemente parlato di quanto si sia divertito sul set di Tom & Jerry durante le riprese e ha elogato la Moretz, Story e tutto l'intero cast. La data di uscita per Tom & Jerry resta confermarta al prossimo Natale nonostante tutto. Non ci resta che attendere dunque.


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SPIDER-MAN 3, SPIDEY E VENOM 'COMPAGNI DI SQUADRA'? UNA TEORIA SPIEGA COME POTREBBE ANDARE

I colleghi di Screen Rant hanno detto la loro su un potenziale team-up tra lo Spider-Man di Tom Holland e il Venom di Tom Hardy (magari in Spider-Man 3?). Vediamo cosa ci raccontano.

Tra indizi più o meno ufficiali (l'Avvoltoio di Michael Keaton nel trailer di Morbius, le foto su Instagram di Tom Hardy poi subito cancellate ecc.) un incontro tra i due personaggi non è certo il più nuovo, né il più incredibile, tra rumor e teorie. Eppure di conferme ufficiali che Spidey e Venom condivideranno finalmente lo schermo non ne sono arrivate, quindi continuiamo a chiamarli come tali.

E di teoria parliamo riportandovi i possibili sviluppi di trama di Spider-Man 3 secondo Screen Rant, che vorrebbe Peter e Eddie collaborare e/o scontrarsi (o viceversa, a seconda dei casi) anche in vista di un futuro ingresso in campo dei Sinistri Sei, a lungo anticipati da Sony, che da anni vorrebbe introdurli nel Ragnoverso.

Per il sito, infatti, Venom e Spider-Man potrebbero ritrovarsi a fare gioco di squadra, e la cosa potrebbe andare a vantaggio di entrambi gli universi cinematografici (Sony e Disney): per il primo, un'alleanza con Peter (breve o meno che possa essere, specialmente se poi entrano in gioco i Sinistri Sei) aiuterebbe a mantenere Venom più sulla linea dell'anti-eroe che del villain, con Eddie costantemente in bilico tra ciò che è giusto e ciò che non lo è (a maggior ragione visto che dovrà combattere contro Carnage in Venom 2); per Peter, invece, Eddie potrebbe mostrarsi non solo un potente alleato sul campo, ma anche, in qualità di giornalista investigativo, sul fronte privato (ricordiamo lo scherzetto che gli ha fatto Mysterio al termine di Spider-Man: Far From Home?).

E a proposito di Venom vs. Carnage, chi dice che l'amichevole Spider-Man di quartiere non possa venire in aiuto di Eddie in quel momento? In questo modo, sarebbe ancor più giustificata un'alleanza in Spider-Man 3, e anche una certa riluttanza nell'unirsi al fronte nemico qualora i Sinistri Sei arrivassero davvero, e volessero reclutare simbionte e 'portatore'.

O, in caso contrario, cioè se ci fosse un fallout di qualche tipo tra i due personaggi e Venom si unisse davvero alla banda di villain, potrebbe finalmente arrivare lo scontro che in molti stanno aspettando (e portare Eddie/Venom ad avere una vera e propria crisi d'identità).

Insomma, le potenzialità ci sono tutte... Bisogna solo vedere come sceglieranno di procedere Sony e Disney.


6 BULLETS, JEAN-CLAUDE VAN DAMME E QUEL LICENZIAMENTO SUL SET DI PREDATOR: COME ANDÒ?

6 Bullets, con la star belga Jean-Claude Van Damme che oggi tutti conosciamo bene per i suoi film ad alto tasso adrenalinico e con scene d'azione mozzafiato, ma all'epoca dei suoi esordi non era che una controfigura e un capace stuntman in parecchi film, tra cui Predator.

Tutto ebbe inizio all'indomani dell'uscita in sala del film Kickboxers - Vendetta personale di Corey Yuen, dove Van Damme interpretava il villain di nazionalità russa. Visto il film, Arnold Schwarzenegger rimase così colpito dalle doti del giovane stuntman da volerlo sul set del film che stava girando in quel momento, ovvero quello che sarebbe poi diventato il cult Predator, di John McTiernan. Qui però le fonti appaiono in contrasto tra loro sul fatto se Van Damme abbia realmente partecipato oppure no alla pellicola nei panni del Predator del titolo. Questo poiché è noto che Van Damme venne licenziato in tronco dal produttore Joel Silver poiché continuamente sopra le righe, probabilmente per la voglia di mettersi in mostra e farsi notare dato che era ancora all'inizio della propria carriera.

C'è per esempio la biografia di Jesse Ventura in cui si sostiene che Van Damme fosse stato ingaggiato per ricoprire il ruolo della creatura aliena (dato che si vede solo ricoperta dal costume) ma poiché lo stuntman si presentava ripetutamente in ritardo sul set questa parte venne quindi ricoperta da Kevin Peter Hall. Altre fonti invece indicano in Van Damme lo stuntman che eseguì il combattimento finale del film insieme ad Arnold Schwarzenegger altre invece che il belga abbia effettuato solo qualche sequenza d'azione pericolosa.

Infine, il supervisore agli effetti speciali del film Predator, Joel Hynek disse come Van Damme lasciò il set perché licenziato da Joel Silver perché continuava a usare mosse di kickboxing per l'alieno.


SPY, IL PERSONAGGIO DI SAMUEL L. JACKSON VENNE SALVATO AL FINAL CUT DOPO UN TEST SCREENING

Spy, che nell'originale ha il titolo più originale di The Long Kiss Goodnight (il lungo bacio della buonanotte) e vede per protagonisti Geena Davis e Samuel L. Jackson. Quest'ultimo ha un curioso aneddoto che riguarda proprio la sorte del suo personaggio nel film.

Oggi sappiamo benissimo quasi tutto quello che succede nei vari set hollywoodiani e quando qualche attore si lamenta di qualcosa avvenuta nel corso di una produzione emergono sempre una serie di dettagli l'uno dopo l'altro che rendono più o meno chiara la vicenda stessa, l'ultimo riguarda ad esempio lo sfogo di Ray Fisher contro Joss Whedon sul set di Justice League dopo che questi aveva preso le redini in seguito al licenziamento di Zack Snyder.

Sono moltissimi i film che nella storia di Hollywood sono cambiati o hanno subito modifiche al final cut giusto un attimo prima di approdare nelle sale cinematografiche. Tra questi c'è stato anche Spy, thiller di spionaggio uscito nel 1996 e con protagonisti una Geena Davis lanciatissima e un Samuel L. Jackson che in quegli anni (come del resto anche oggi) era più o meno ovunque.

Nella prima versione della pellicola di Renny Harlin, già montata e assemblata per l'uscita, il personaggio interpretato da Jackson, Mitch Henessey, moriva alla fine del film ma questo accadimento venne cambiato all'ultimo minuto dato che non aveva incontrato il favore del pubblico a uno dei test-screening effettuati dalla casa di produzione per sondare il terreno. Uno spettatore con fare furioso, infatti, alla morte di Henessey urlò: "Non potete uccidere Sam Jackson!", così Harlin si premurò di cambiare il final cut e far sopravvivere l'attore, che esce sano e salvo dalla fine del film.


NOME IN CODICE: BROKEN ARROW, JOHN TRAVOLTA RE DEL BOX-OFFICE DOPO LA CURA TARANTINO

Nome in codice: Broken Arrow, con protagonisti assoluti John Travolta e Christian Slater; in particolare Travolta stava vivendo un nuovo periodo felice della sua carriera dopo i successi di fine anni '70 e '80, soprattutto dopo l'exploit di Pulp Fiction.

All'epoca in cui Pulp Fiction uscì nelle sale dopo la presentazione e la vittoria della Palma d'Oro al Festival di Cannes, John Travolta era ormai considerato una stella in declino. I suoi ultimi film non avevano riscontrato il successo sperato e l'ultimo capitolo della saga di Senti chi parla (Senti chi parla adesso) era stato un pesante flop sia di pubblico che di critica. Tarantino però volle a tutti costi l'attore per cui aveva scritto la parte di Vincent Vega appositamente, ispirandosi ai suoi ruoli musicali degli anni '70, soprattutto La febbre del sabato sera e Grease, e il cui ricordo diede vita poi alla celebre scena di ballo nel contest di twist al locale a tema anni '50.

Dopo lo straordinario successo della pellicola di Tarantino, le quotazioni di Travolta vennero rilanciate alla grande e la fortuna ricominciò a girare per la carriera dell'attore che infilò una sfilza di successi al box-office senza precedenti per quanto gli riguardava: l'anno successivo uscì infatti la commedia Get Shorty che incassò 115 milioni di dollari (con un budget di appena 30 milioni), mentre successivamente fu protagonista della commedia a tema fantastico Michael per la regia di Nora Ephron (incasso 120 milioni di dollari) e l'anno seguente fu ancora in vetta al box-office con il fantasy Phenomenon, capace di racimolare 152 milioni di dollari (da un budget di 32 milioni).

La serie di risultati ottimi continuò quindi con Nome in codice: Broken Arrow (150 milioni di dollari su 50 milioni di budget) e venne replicata dal successo del cult Face/Off di John Woo (245 milioni su circa 80 di budget), in coppia con Nicolas Cage, un altro dominatore del box-office anni '90.


THE OLD GUARD, NUMERI IMPRESSIONANTI SU NETFLIX PER IL CINECOMIC DI CHARLIZE THERON

In queste ore Netflix, il popolare servizio di streaming on demand su abbonamento, ha reso noti i numeri ufficiali fatti registrare da The Old Guard, nuovo cinecomic originale con protagonista la superstar Charlize Theron.

Il film, uscito solo da pochi giorni, è infatti finito direttamente nella top ten degli originali Netflix più visti di sempre, più precisamente al sesto posto: stando alle stime della compagnia, prima di completare un intero mese di programmazione The Old Guard arriverà facilmente oltre le 72 milioni di visualizzazioni. E considerato che la prima posizione, dominata da Extraction con Chris Hemsworth, è "solo" a quota 99 milioni di visualizzazioni, l'opera diretta da Gina Prince-Bythehood potrebbe presto strappare il primato a quella di Sam Hargrave.

The Old Guard, lo ricordiamo, è basato sul fumetto di Greg Rucka, che ha anche scritto la sceneggiatura, e racconta la storia una squadra segreta di mercenari immortali che combattono guerre segrete da centinaia di anni: improvvisamente si ritrovano col rischio di venire pubblicamente esposti e, mentre combattono per mantenere segreta la loro identità, scoprono un nuovo immortale; tutto questo mentre un genio dell'industria farmaceutica vorrebbe mettere le mani sul loro sangue per trovare il segreto dell'eterna giovinezza.


ZOE KRAVITZ: "ECCO COSA HO PROVATO APPENA OTTENUTO LA PARTE DI CATWOMAN PER BATMAN"

Parlando dell'attesissimo The Batman nel corso di una recente intervista promozionale, l'attrice Zoe Kravitz si è aperta sulle emozioni che l'hanno assalita non appena ha saputo di aver ottenuto la parte di Catwoman.

Come sappiamo, infatti, la star di Big Little Lies interpreterà Selina Kyle e il suo alter ego felino nel nuovo cinecomic DC Films scritto e diretto da Matt Reeves, e ai microfoni di Variety ha dichiarato che il suo telefono è diventato un vero e proprio centralino non appena è stato reso pubblico il suo traguardo.

"Quando la cosa è stata annunciata pubblicamente l'anno scorso il mio telefono ha iniziato a squillare più che mai. Più del girono del mio compleanno, più di quando mi sono sposata, proprio più di ogni altra cosa", ha ricordato la Kravitz. "Quindi ho sentito una pressione immediata. La sceneggiatura è fenomenale. La storia è davvero forte. Ho le idee molto chiare su chi sia Selina e cosa voglia, e sto cercando di rimanere il più concentrata possibile su questo."

L'attrice 31enne, che si sta preparando a tornare sul set per continuare le riprese del film dopo che il set è stato chiuso a marzo per via della pandemia di Covid-19, ha anche parlato della prima volta che si è infilata nell'iconica tuta: "È stato bello, cavolo. È bello. Non posso evitare di dirlo, anche se ho davvero cercato di non pensare troppo a ciò che quel personaggio significa per tutti gli altri. Solo perché può essere fonte di distrazione nel modo sbagliato, soprattutto quando stai cercando di diventare qualcun altro."

The Batman, con Robert Pattinson nel ruolo del supereroe DC, uscirà ad ottobre 2021. Il film sarà presentato al DC FanDome il prossimo 22 agosto.


FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI, STEPHEN KING DETESTA IL FILM: ECCO PERCHÉ

Anche se il Fenomeni paranormali incontrollabili di Mark L. Lester del 1984 è rimasto piuttosto fedele al racconto originale, Stephen King non è assolutamente un fan dell'adattamento cinematografico del suo romanzo, e per motivi diversi dalla sua ormai nota avversione per lo Shining di Stanley Kubrick.

Al momento Fenomeni paranormali incontrollabili (Firestarter in originale) è stato opzionato per un nuovo adattamento cinematografico dalla Blumhouse Productions, sceneggiato dal Premio Oscar Akiva Goldsman e con Keith Thomas alla regia, anche se non è chiaro quando inizierà la produzione del progetto.

Con questo in mente, il film originale continuerà ad avere i suoi fan, essendo un piccolo cult di genere pur non essendo considerato una trasposizione di alto livello in generale ma anche tra quelle dello stesso King. E il Re dell'Orrore è d'accordo con chi la pensa in questo modo. Il motivo di tale distacco lo approfondì in un'intervista del 1986 recentemente riemersa in rete, dove lo scrittore parlava del film come di "un'opera insipida, quasi fosse un purè di patate della mensa".

Tra le cose che ha detestato e che lo hanno portato a non amare il film c'era un effetto speciale relativo ai capelli della protagonista, Charlie McGee (Drew Barrymore), che iniziavano a svolazzare in modo incontrollato e senza costrutto ogni qual volta lei utilizzava i suoi poteri paranormali. King dice nell'intervista di aver chiesto al produttore Dino De Laurentis una spiegazione sul perché di quella scelta, senza mai ricevere risposta.

Inoltre per King anche David Keith nel ruolo del padre di Charlie non era un granché, e nell'intervista disse "che aveva gli occhi stupidi". Ha avuto anche problemi con l'interpretazione di Martin Sheen come capo dell'organizzazione malvagia The Shop, ma non a causa di Sheen quanto della maldestra regia di Lester, che crede non abbia valorizzato come doveva la recitazione dell'attore, portando la star a canalizzare semplicemente il suo delirante Greg Stillson dalla precedente interpretazione in The Dead Zone.

King non ha evidentemente alcun problema con il riadattamento di Firestarter.


DOCTOR STRANGE 2: IL CINECOMIC DI SAM RAIMI INTRODURRÀ IL PROSSIMO BIG VILLAIN DEL MCU?

Dopo la fine dell'Infinity Saga in Avengers: Endgame, che ha visto la sconfitta di Thanos e la morte di Iron Man, molti fan del Marvel Cinematic Universe hanno cominciato a domandarsi quale sarebbe potuta essere la prossima grande saga da raccontare e quale, ovviamente, il prossimo grande villain da affrontare.

Parlando lo scorso dicembre alla New York Film Academy, Kevin Feige disse "che c'era una importante personaggio Marvel che avrebbero voluto già sfruttare da tempo al cinema e che a suo avviso e dei creativi si adattava benissimo a Doctor Strange in The Multiverse of Madness". Non è ovviamente andato oltre con le rivelazioni, ma ScreenRant a voluto soffermarsi su questa enigmatica affermazione, offrendo alcuni e intriganti suggerimenti su chi possa essere questo misterioso e importante personaggio.

Le teorie del sito includono allora Kang, il Conquistatore, Galactus o Capitan Briatannia, ma quello che per loro è più convincente è l'arrivo del Dottor Destino. I fan potrebbero aspettarsi di vedere il sovrano di Latveria del prossimo reboot dei Fantastici 4, ma sono stati già prodotti tre film che hanno visto Doom contro il quartetto di supereroi ed è opinione comune che non si voglia puntare verso quella direzione con il rilancio del gruppo nel MCU.

Presentarlo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness sarebbe invece una mossa adeguata e avrebbe oltretutto molto senso, perché proprio come Stephen Strange e Scarlet Witch - presente nel film -, anche Dottor Destino è un potente stregone. E la sensazione è che la trama del sequel veda Doctor Strange impegnato a preservare la realtà così come la conosciamo.

Sì, Nightmare sarà il villain principale come ormai vociferato da anni, ma Destino potrebbe recitare un ruolo secondario e introduttivo davvero importante prima di tornare in futuro a creare problemi agli altri Vendicatori.


JOKER: QUANTI ANNI HA IL CLOWN DI JOAQUIN PHOENIX NEL FILM?

Forse l'età non conta quando sei un folle criminale con il volto truccato e i capelli verdi, ma Todd Phillips si è comunque impegnato nel creare un Joker ben radicato al centro di una società malata e allo sbando, riuscendo a dare importanza anche ai tratti biografici di Arthur Fleck: per questo possiamo stabilire quanti anni abbia nel film.

Ovviamente nel film non vediamo mai il protagonista spegnere le candeline nel felice giorno del suo compleanno, e gli indizi principali sono stati nascosti piuttosto bene, per cui tenetevi forte. La testimonianza più importante proviene dalla cartella che Arthur ruba dall'ospedale in cui era stata rinchiusa la madre il 2 novembre 1952, all'età di 25 anni.

Tra i vari documenti contenuti all'interno della cartellina vediamo anche dei ritagli di giornale, i cui titoli ci rivelano che Arthur aveva tre anni quando fu vittima di maltrattamenti e fu ritrovato dalle autorità incatenato ad un termosifone. Poco dopo sua madre sarebbe stata arrestata e messa in cura nella struttura. Ciò significa che il protagonista è nato nel 1948 o 1949.

Ora non resta che scoprire quando è effettivamente ambientato il film per stabilire l'età, e anche in questo caso sono i dettagli a fare la differenza. Sappiamo dall'atmosfera generale e dall'assenza di tecnologia moderna che le vicende si svolgono negli anni '70/'80, ma a rivelarci con precisione l'anno sono i cartelloni pubblicitari esposti fuori da un particolare cinema, quello da cui esce la famiglia Wayne nel finale del film, per poi essere assalita da un criminale sostenitore della rivoluzione innescata da Joker. Il palinsesto propone film come Blow Out, Zorro mezzo e mezzo ed Excalibur, tutti usciti nel 1981.

Ciò significa che Joker ha 32-33 anni quando scoppia la rivolta. Il bello è che Phoenix aveva 44 anni quando lo ha interpretato, ma è comunque riuscito a restituire bene l'idea di un fisico reso grottesco più dalla malattia e dai problemi che dall'età. Intanto Todd Phillips continua a postare immagini del suo film, mentre in molti incrociano le dita sperando in un sequel di Joker.


MISSION: IMPOSSIBLE, REBECCA FERGUSON SI ALLENA CON UN FUCILE MOSTRUOSO

Mentre Tom Cruise rischia la vita anche in lockdown, Rebecca Ferguson non è da meno e ha già iniziato ad allenarsi per riprendere il suo ruolo in Mission: Impossibile 7.

Ilsa Faust, introdotta in Mission Impossibile - Rogue Nation, è infatti molto abile a maneggiare ogni tipo di arma e l'abbiamo vista scalare edifici ed esibirsi in scene d'azione al cardiopalma insieme all'atletico Ethan Hunt anche nell'ultimo capitolo, Fallout. Per recitare in simili ruoli e per far sì che il tutto appaia molto credibile, spesso gli attori e le attrici intraprendono un percorso di addestramento militare, che li avvicina in tutto e per tutto ai personaggi che devono interpretare.

In questo caso vediamo Rebecca Ferguson imbracciare un enorme fucile di precisione e mirare il malcapitato bersaglio, che nel film dovrà probabilmente dire addio alla propria faccia. Del resto, dopo aver disinnescato un ordigno nucleare nel precedente capitolo, sarà un gioco da ragazzi per Ilsa colpire un nemico da una certa distanza.

Ad aiutarla nella preparazione ci sono i professionisti di Bare Arms, un gruppo che provvede a fornire supporto militare all'industria cinematografica, per far sì che ogni sequenza appaia verosimile.

Cosa vi aspettate da M:I7? Quali altre sbalorditive scene di azione potrebbero esserci nel film? Intanto anche la new entry Hayley Atwell ha postato una foto, nella quale mostra gli effetti del suo allenamento per Mission.


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BATMAN, UN NUOVO FILM CON BEN AFFLECK? BOSSLOGIC HA GIÀ PRONTA LA LOCANDINA PER HBO

L'ipotesi che la Snyder Cut di Justice League possa portare ad un nuovo film con Ben Affleck nei panni di Batman si è già fatta strada nei meandri del web, e nel caso HBO decidesse di mettere in cantiere il progetto qualcuno ha già creato un logo personalizzato dell'azienda.

Si tratta di BossLogic, artista che ha già fatto parlare di sé per l'abilità che ha dimostrato durante il reveal di Assassin's Creed: Valhalla e in generale per la sua copertura di tutto ciò che riguarda l'universo di supereroi Marvel e DC.

Se mai il film dovesse vedere la luce, HBO potrebbe decidere di personalizzare il logo della piattaforma streaming in modo molto simile a quello proposto qui sotto. Le tre lettere dell'azienda assumono così un tono spettrale alla luce del bat-segnale, e sotto di esse troviamo una Gotham oscura, sui cui tetti scorgiamo il giustiziere notturno intento a contemplare dall'alto il panorama.

Uno scorcio abbastanza evocativo, che riprende l'anima buia voluta da Zack Snyder per il suo Batman, e possiamo immaginare che il film seguirebbe proprio quanto visto in Batman v Superman, con un eroe non più giovane e consumato da anni di lotte spietate contro i criminali peggiori della città. Cosa ne pensate del logo? Siete favorevoli ad un nuovo film con Batfleck?

Ovviamente c'è anche chi ha pensato di creare una locandina corale per il nuovo Batman, anche se per il momento non c'è nulla di confermato, al contrario della serie ambientata nella Gotham di Matt Reeves.


view post Posted: 18/7/2020, 13:20 MovieTown - Cinema

SABATO

18/07/2020



MAMMA HO PERSO L’AEREO: NEW ENTRY NEL CAST DEL REBOOT TARGATO DISNEY+

Come sappiamo, Mamma ho perso l’Aereo, la famosissima commedia con protagonista l’ex bambino prodigio Macaulay Culkin, troverà una nuova giovinezza con un reboot destinato alla piattaforma streaming Disney+.

Il film sarà diretto da Dan Mazer, che porterà sul grande schermo una sceneggiatura di Mikey Day e Streeter Seidell. Nel cast troveremo Archie Yates, giovane attore visto in Jojo Rabbit di Taika Waititi; Ellie Kemper, protagonista della serie Netflix Unbreakable Kimmy Schmidt; e Rob Delaney, attore e comico statunitense, comparso nel ruolo di Peter in Deadpool 2.
A loro si aggiungono ora Kenan Thompson (Saturday Night Live), Ally Maki (Toy Story 4) e Chris Parnell (Archer).

Secondo quanto riportato da Variety, Archie Yates non interpreterà Kevin McCallister, ma un altro ragazzino che si troverà nelle stessa situazione del protagonista del film originale (dimenticato a casa di genitori che sono partiti per trascorrere le vacanze di Natale in Francia). La Kemper e Delaney non saranno i suoi genitori ma altri personaggi, anche se per il momento non si conoscono ulteriori dettagli. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Vi ricordiamo che potete recuperare il film originale su Disney+.


Tesla: ecco il primo poster del film con Ethan Hawke

Dopo il trailer è approdato in rete anche un poster di Tesla, biopic incentrato su Nikola Tesla (interpretato nel lungometraggio da Ethan Hawke) diretto da Michael Almereyda (che ha curato anche la sceneggiatura).
Nel cast troviamo anche Eve Hewson, Hannah Gross e Kyle MacLachlan. Il film sarà disponibile in VOD e nelle sale americane dal 21 agosto.

Dalla sinossi: “Brillante e visionario Nikola Tesla (Hawke) combatte una battaglia tutta in salita per portare a compimento il suo rivoluzionario sistema elettrico, affrontando sfide più spinose con il suo nuovo sistema per l’energia wireless. Il film mostra le inquiete interazioni tra il suo collega inventore Thomas Edison (Kyle MacLachlan) e il suo mecenate George Westinghouse (Jim Gaffigan)”.

Di recente abbiamo visto Ethan Hawke in titoli come Le Verità, The Kid, Rapina a Stoccolma, Le Ultime 24 Ore, Juliet, Naked – Tutta un’altra musica, First Reformed – La creazione a rischio e in Valerian e la Città dei Mille Pianeti.

Il regista Michael Almereyda è invece conosciuto per aver diretto film come Hamlet 2000 e Marjorie Prime.

Potete vedere il poster qua sotto:




Kill Bill 3: Zendaya è la figlia di Vernita Green in un fan poster targato Boss Logic

Vedere una versione adulta della figlia di Vernita Green (Vivica A. Fox) in un ipotetico Kill Bill Vol. 3? La stessa Fox in una scorsa intervista, nell’eventualità che Quentin Tarantino sviluppi un film in futuro, aveva proposto Zendaya (Spider-man: Far From Home) nella parte della figlia del suo personaggio.
Ebbene Boss Logic ha cercato di immaginare Zendaya proprio in quel ruolo mettendola al centro di un suggestivo fan poster di “Kill Bride”.

Qua sotto trovate la sinossi di Kill Bill. Vol. 1:

Uma Thurman è la sposa, che subisce una terribile imboscata durante la sua festa di nozze, nella quale tutti gli invitati, suo marito nonchè il figlio che ha in grembo, vengono brutalmente sterminati. Dopo essersi svegliata da un coma di 4 anni, intende vendicarsi nei confronti dei responsabili del massacro. Si tratta dei membri di un gruppo elitario di killer, guidato dal personaggio di spicco di nome Bill, noti come la Deadly Viper Assassination Squad, o DVAS. Ognuno di questi efferati assassini ha un nome in codice secondo le varie specie di serpenti velenosi.

Lo potete vedere qua sotto:




Alexandra Daddario protagonista del trailer di Lost Girls & Love Hotels

In rete è approdato il primo trailer di Lost Girls & Love Hotels, film con protagonista Alexandra Daddario (San Andreas, Baywatch) diretto da William Olsson (An American Affair).
Il film è tratto dall’omonima opera letteraria di Catherine Hanrahan e mostra un viaggio provocatorio tra i vicoli più bui del Giappone. Seguiamo un’appassionata storia di amore e lussuria di Margaret, un’insegnante americana di Inglese, e Kazu, un membro della Yakuza.

Nel cast troviamo anche Takehiro Hira (The Fighter Pilot, The Floating Castle), Carice Van Houten (Il Trono di Spade), Misuzu Kanno (37 Seconds, Vise) e Kate Easton (Che Fine ha fatto Bernadette?).

La Astrakan Film AB distribuirà il film in alcune sale selezionate degli Stati Uniti e in VOD dal 4 settembre.

Di recente abbiamo visto la Daddario in film come Sai tenere un Segreto?, Lost Transmissions, We Summon the Darkness, Mistero al castello Blackwood, Se ci conoscessimo Oggi, Casa Casinò, Baywatch, Un uragano all’improvviso, Baked in Brooklyn, La Scelta – The Choice e San Andreas.




SECRET WARS, I REGISTI DI AVENGERS: ENDGAME PARLANO DI GIRARE UN FILM DAL FUMETTO MARVEL

Anthony e Joe Russo, registi di Avengers: Endgame, hanno parlato della possibilità di portare sullo schermo la storia Secret Wars, pubblicata in dodici parti tra il 1984 e il 1985. I due cineasti hanno spesso menzionato quel titolo come possibile progetto che li farebbe tornare al Marvel Cinematic Universe, e l'hanno ribadito in una recente intervista concessa al sito Bro-Bible.

Queste le parole di Joe Russo: "Ho letto quella storia quando avevo 10 o 11 anni, ed era uno dei primi crossover a riunire tutti gli eroi. Per me era l'apice del fumetto-evento. Mi piaceva la commistione di tutte quelle personalità, e anche il fatto che i cattivi dovessero collaborare con gli eroi. Anthony e io siamo fan dei rapporti complicati tra buoni e cattivi, in particolare quando gli antagonisti sono convinti di essere eroi, e quello fa parte di Secret Wars. Realizzare qualcosa delle dimensioni di Infinity War era direttamente legato al sogno di fare Secret Wars, che è ancora più colossale." Aggiunge Anthony Russo: "Sarebbe il film più colossale di sempre, ed è ciò che ci intriga - a livello di ambizione supera la Infinity Saga."

Recentemente è stato ipotizzato che Anthony Russo e Joe Russo abbiano volutamente inserito un indizio legato al loro desiderio di realizzare Secret Wars nella battaglia finale di Avengers: Endgame, quando Hulk solleva un intero edificio. Una teoria basata anche sul fatto che, servendosi di elementi della storyline e del suo recente sequel, il prossimo crossover potrebbe esplorare realtà alternative e introdurre personaggi come i mutanti, qualora si decidesse di usare quella via narrativa per portare gli X-Men nel Marvel Cinematic Universe. L'altra opzione, a seconda di cosa accadrà nella miniserie WandaVision, riguarderebbe un adattamento di House of M, dove Scarlet Witch stravolge la realtà per riportare in vita i figli. In ogni caso, non accadrebbe prima della Fase 5, dato che la Fase 4 si concluderà, in teoria, con Thor: Love and Thunder.

Tra i prossimi progetti dei fratelli Russo, un film Netflix con Ryan Gosling e Chris Evans che è stato annunciato nella giornata di ieri, The Gray Man, che sarà una storia di spionaggio.


ALBERTO SORDI: SORDI 100, AL VIA A CASTIGLIONCELLO LA TRE GIORNI PER IL CENTENARIO DELL'ATTORE

Al via Domenica 19 luglio Sordi100, la tre giorni che il comune di Rosignano Marittimo, in collaborazione con il Centro Studi commedia all'italiana, dedicata, quest'anno ad Alberto Sordi in occasione del centenario della sua nascita.

Nel corso dell'evento Le Notti del Cormorano, che come ogni anno si concluderà con il premio Suso Cecchi D'Amico martedì 21 luglio, domenica 19 luglio alle 21,30, al cinema La Pineta di Castiglioncello, sarà proiettato Il Boom, film del 1963 di Vittorio De Sica, soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini. Sordi interpreta Giovanni Alberti, un piccolo imprenditore edile negli anni del boom economico, che si è fortemente indebitato a causa delle sue scarse capacità negli affari, ma soprattutto per il suo elevato tenore di vita, che si sforza di mantenere a tutti i costi per accontentare la bella e frivola moglie Silvia, di cui è molto innamorato. Dopo che Giovanni, impossibilitato a restituire un prestito, ha chiesto aiuto finanziario a parenti e presunti amici ricevendo solo rifiuti, inaspettatamente la moglie di un ricco costruttore, gli dà un appuntamento privato prospettandogli un affare interessante.

La visione del film sarà introdotta da Massimo Ghirlanda, critico e presidente del Centro Studi Commedia all'italiana e dalla giornalista Maria Antonietta Schiavina che ha pubblicato, a maggio di quest'anno, il libro Alberto racconta Sordi, edito da Mondadori.

Lunedì 20 luglio alle ore 21.30 sarà proiettato Il Marchese del Grillo, ambientato nella Roma papalina del 1809 dove il marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di papa Pio VII, trascorre le sue giornate nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della parentela conservatrice, bigotta e autoritaria. Il film sarà introdotto da Masolino d'Amico, autore del primo libro sulla commedia all'italiana. Con Masolino D'Amico saranno presenti Giacomo Scarpelli, sceneggiatore e presidente della giuria del Premio Suso Cecchi D'Amico 2020 e del critico cinematografico Fabio Canessa.

Martedì 21 luglio alle ore 21,30, come ogni anno in occasione del compleanno della signora del cinema italiano, La Pineta a Castiglioncello, ospiterà la cerimonia di consegna del Premio alla sceneggiatura Suso Cecchi D'Amico, IX edizione che quest'anno andrà a Mario Piredda e a Giovanni Galavotti per il film L'agnello di cui Mario Piredda è anche regista.


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PACOTTO, IACONO E DE PALMA SUL DOPPIAGGIO OGGI: "SI FA TUTTO DI FRETTA, NON C'È PIÙ TEMPO"

I doppiatori Emanuela Pacotto, Gianluca Iacono e Ivo De Palma hanno detto la loro sul doppiaggio al giorno d'oggi, e gli svantaggi che si porta dietro la fretta perenne dei tempi che viviamo, ma non solo.

Ospiti dell'UltraPop Festival, le voci di Nami (One Piece), Vegeta (Dragon Ball) e Pegasus (I Cavalieri dello Zodiaco) - giusto per citare alcuni dei loro personaggi più iconici - ci hanno raccontato il loro mestiere, fornendo anche un'interessante prospettiva sullo stato attuale del doppiaggio, e sulle restrizioni che i tempi odierni si portano dietro.

La domanda, fondamentalmente è stata: com'è cambiato il mestiere del doppiaggio, e come è cambiata la sua percezione?

De Palma: "In un qualche modo non siamo più le voci nell'ombra. E il computer ha velocizzato tutto, è un po' meno rilassato. Il fattore tempo, d'altronde, in ogni lavoro artigianale ha la sua importanza, e i ritmi di una volta lo favorivano di più. Adesso io sono meno in sala, però dal mio punto di vista le esigenze aziendali spesso non sono quelle del singolo prestatore d'opera, ache se sono interconnesse. Bisogna un poco ottemperare queste esigenze in parte divergenti".

Iacono: "Insegnando da alcuni anni doppiaggio, e confrontandosi con chi vuole fare oggi il doppiatore, ho notato un grosso sdoganamento del mestiere - ora si è arrivato a vederlo come un lavoro -, ma anche una grande sottovalutazione di ciò che serve per farlo. La prima domanda che faccio a un aspirante doppiatore è 'Quanto leggi?'. E molti rimangono spiazzati perché o non leggono, o non leggono ad alta voce... La velocità di cui parlava Ivo prima ha comportato la difficoltà nell'entrare in questo mondo come abbiamo fatto noi. Non c'è più tempo di imparare".

E De Palma concorda: "Non c'è più tempo di imparare il lavoro in bottega, con l'esperienza. Io alcune cose le ho imparate lavorando, non mi vergogno a dirlo. Ma erano altri tempi. Spezzo però una lancia in favore dei più bravi di adesso, i nostri allievi, che li trovo più bravi di come fossimo noi ai nostri tempi. All'epoca si scommetteva su persone che erano ancora da fare, e li si forgiava".

Pacotto osserva saggiamente: "Il doppiaggio è figlio dei tempi che stiamo vivendo. I tempi di lavorazione sono molto più veloci, come anche la preparazione. Ora c'è più interesse per il mestiere, ma magari la gente si sveglia la mattina e pensa: Perché non fare il doppiatore?'.
Quella che è la dote che contraddistingue l'attore - e il doppiatore è un attore - o ce l'hai o non ce l'hai, e quando serve la tiri fuori.
Il doppiaggio italiano è sempre stata un'eccellenza, ma ora causa globalizzazione ci vengono imposte delle direttive che non ci fanno dare il 100%. Come ad esempio quando ci dicono di non fare un verso se in originale non c'è, nonostante il personaggio stia lì a bocca aperta, e verrebbe praticamente spontaneo farlo. Viene letto come un errore. Ci sono quindi, a volte, dei meccanismi che ci fanno un po' soffrire".

Iacono: "Succede un po' come in ambito enogastronomico, che magari dall'America ora ci dicono come fare il parmigiano..."

De Palma è piuttosto eloquente nell'esprimere il suo disappunto quando dice che "Sarebbe stato come dire ad Accolla non far fare la tipica risata di Eddie Murphy... Quello che mi tortura è che loro stanno facendo progredire il doppiaggio negli altri paesi, grazie alle piattaforme streaming, mentre a noi mettono i paletti. Per rendere tutto uguale. Quindi capisci che non è piacevole. Anche nella serie di Netflix dei Cavalieri dello Zodiaco, di cui sono adattatore io, non mi sono potuto permettere certi voli pindarici che invece erano presenti in quella vecchia ".

"L'industrializzazione del processo che uccide le bellezze" racchiude Iacono in una frase forse un po' drastica, ma che rende l'idea.

E Ivo De Palma, di nuovo, concorda: "Se ragioni in termini di standard non ci siamo..."

Ma Emanuela Pacotto chiude il discorso su una nota positiva: "Sappiate comunque che nonostante le limitazioni, noi ci mettiamo del nostro e facciamo tutto quello che possiamo".


TENET: LA DURATA IMPEDISCE LA DISTRIBUZIONE NELLE SALE CINESI?

Tenet deve affrontare un altro problema: la durata rischia di impedire la distribuzione in Cina. Attualmente, infatti, è stato stabilito il limite di due ore per quanto riguarda il tempo che le persone possono trascorrere all'interno delle sale cinematografiche.

Il nuovo film diretto da Christopher Nolan, la cui uscita è ancora in programma ad agosto, sembra avere una durata di 150 minuti. Il progetto supera quindi di trenta minuti il limite previsto dalle autorità cinesi.
Tenet, attualmente, non ha ancora una data prevista per la distribuzione sul mercato asiatico, tuttavia i suoi precedenti progetti hanno ottenuto dei buoni risultati ai box office cinesi raggiungendo, in caso di Interstellar, 122 milioni su un totale di 668 milioni ottenuti a livello mondiale.

Per ora Warner Bros non ha commentato la situazione o svelato se ci saranno dei tagli per rispettare i limiti imposti in Cina.

"John David Washington è il nuovo Protagonista dell'originale sci-fi d'azione di Christopher Nolan, "Tenet". Armato solo di una parola - Tenet - e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione."


MANETTI BROS: COME MISURARSI COL CINEMA DI GENERE E VIVERE FELICI

La passione dei Manetti Bros è cosa nota. I due fratelli romani cresciuti a pane, fumetti e B movie - come in un bizzarro mash-up tra i fratelli Coen e Quentin Tarantino - hanno fatto della dimensione artigianale un marchio di fabbrica. Il cinema dei Manetti, in costante crescita fin dal lontano esordio horror-rap-underground Zora la vampira, diverte il pubblico perché diverte prima di tutto i suoi autori. La regola, nemmeno tanto tacita, dei Manetti è proprio quella di restare fedeli al loro immaginario pur spaziando tra i generi. Questa continuità rende la loro produzione unica e immediatamente riconoscibile.

Fin dagli esordi nel mondo del videoclip, Marco e Antonio Manetti lavorano in simbiosi. Tanto è esplosivo l'uno quanto è riflessivo l'altro, ma ciò che accomuna i due fratelli romani è una visione ben precisa dei concetti di storytelling, intrattenimento e spettacolarità a cui si unisce un'ampiezza di vedute che li spinge a guardarsi costantemente intorno inglobando nella loro factory i nuovi talenti che emergono nel sottobosco del cinema di genere italiano. Da bravi indipendenti, i Manetti Bros. sono abituati a lavorare facendo fruttare al massimo i mezzi a disposizione e circondandosi di collaboratori fidati davanti e dietro la macchina da presa. Tra set avventurosi e sequenze rocambolesche, i Manetti riescono sempre a portare a casa il risultato e in ogni loro lavoro si respira la stessa passione che li motiva a sperimentare l'universo dei generi, perfino quelli più "rischiosi", per il gusto di rileggerli in un personalissimo omaggio.

Quando si parla dei Manetti Bros., una premessa è doverosa. Categorizzare le opere dei due cineasti romani in un unico genere è sempre e comunque una forzatura perché il cinema e la televisione prodotti da Marco e Antonio nascono sotto il segno dell'ibridazione. Ai registi piace far visita ai generi tradizionali ripensandoli e rimescolandoli in maniera curiosa e originale. Vogliamo parlare di horror e di Zora la vampira che, in realtà, di terrificante ha ben poco? Il film dei Manetti prevede la presenza del Conte Dracula in persona con tanto di iconografia spettrale, delitti, sangue e canini appuntiti, ma l'ispirazione fumettistica e la contaminazione con la scena rap (eredità della lunga esperienza dei Manetti nel mondo dei videoclip) e la cultura underground romana lo rendono un oggetto curioso, fresco e originale. A questo si aggiunge la presenza di una semiesordiente Micaela Ramazzotti nei panni di Zora e di quel monumento alla romanità che è Carlo Verdone in quelli dell'ispettore chiamato a far luce sui misteriosi decessi.

Con Paura i Manetti decidono di fare sul serio e sperimentano le gioie e i dolori dell'horror puro abbracciando la tradizione gore all'italiana dell'orrore celato in cantina grazie alla complicità di un inquietante Peppe Servillo nei panni dell'orco. Gli ingredienti del genere ci sono tutti, da una manciata di protagonisti ingenui e ignari alla dark lady di turno, decisamente dark, passando per una villa/stanza dei giochi le cui cantine nascondono orrori indicibili che, da un certo punto in poi, vengono spiattellati in faccia allo spettatore in un crescendo di tensione e pathos. Non mancano neppure un paio di scene di tortura insostenibili per i deboli di stomaco realizzare con l'aiuto del mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti. Nonostante le molte qualità di Paura, i Manetti non sono rimasti del tutto soddisfatti dall'esperimento, ma hanno continuato a far visita al genere horror in veste di produttori con il claustrofobico The End? L'inferno fuori di Daniele Misischia e l'inedita ghost story Letto N. 6 di Milena Cocozza.

Un pizzico di nerditudine non guasta mai, così i Manetti si confrontano con il genere profetico per eccellenza, la fantascienza, infarcendo la loro opera di istanze politiche. L'arrivo di Wang parla di diversità, di barriere linguistiche e culturali, di fiducia nell'umanità e della capacità di aprirsi all'altro. Non per nulla il punto di vista da cui viene narrata la vicenda appartiene a una traduttrice dal cinese dal cuore tenero interpretata da Francesca Cuttica a cui si affianca Ennio Fantastichini nei panni di un misterioso agente. Budget risicato all'osso, zero effetti speciali, tre soli personaggi. Le premesse per realizzare un'opera spettacolare non ci sono, ma i Manetti rileggono coraggiosamente il genere costruendo la suspence attraverso un serrato interrogatorio a tre voci che culmina in un incredibile colpo di scena. Chi se ne importa, allora, se le astronavi somigliano più a Ed Wood che a Steven Spielberg. Bastano una regia sicura e ispirata e dialoghi densi di significato a conquistare lo spettatore.

ma anche in televisione. Dopo una breve incursione in Crimini, i fratelli Manetti accettano di subentrare in un format consolidato che è quello della serie austriaca Il commissario Rex. Grazie all'energia iconoclasta dei Manetti, anche una serie classica come Rex compie un salto in avanti guadagnando in dinamismo e modernità, ma è con L'Ispettore Coliandroche l'opera dei fratelli romani alle prese con il crime raggiunge la compiutezza.

Coliandro, giovane ispettore in forza alla questura di Bologna, è ignorante, razzista, sessista, grossolano e approssimativo, ma sotto sotto nasconde un cuore d'oro. Nato dalla penna di Carlo Lucarelli, nell'immaginario collettivo Coliandro ha ormai il volto di Giampaolo Morelli, attore feticcio dei Manetti che, con la serie poliziesca, rinverdiscono i fasti del poliziottesco rinnovandolo con una regia calzante e ipercinetica e con massicce dosi di humor. Imbranato e per niente coraggioso, Coliandro non brilla per tatto né per eroismo, ma alla fine se la cava sempre e i Manetti, rifacendosi alla tradizione italica, ma omaggiando massicciamente anche i vari Clint Eastwood, Chuck Norris e così via, adottano uno stile di regia sporco, immediato e diretto che permette alla serie tv di conquistare uno zoccolo duro di appassionato che segue lo show da ben sette stagioni. Prima di avere il loro Callahan, i Manetti avevano creato il loro Die Hard, sempre con l'aiuto di Giampaolo Morelli, coautore di Piano 17, thriller parossistico con venature humor che vede tre sconosciuti bloccati in ascensore con una bomba in procinto di esplodere.

Con una svolta imprevista, nel 2013 i Manetti Bros. spiazzano il pubblico sfornando Song 'e Napule, ancora un poliziesco, ma stavolta fuori da ogni canone. Sarà merito del Vesuvio o dei babà, ma Song 'e Napule si rivela un melting pot che mescola in un unico calderone indagine poliziesca sotto copertura, musical neomelodico, camorra movie, commedia romantica senza risparmiarsi neppure qualche incursione nel demenziale. Protagonista della storia, Alessandro Roja nei panni di uno spaesato pianista disoccupato che, grazie a una raccomandazione, viene assunto in polizia e finisce infiltrato nella band di un cantante neomelodico che si esibisce ai matrimoni dei boss della camorra. Tanti i volti ricorrenti del cinema dei Manetti, da Carlo Buccirosso nel ruolo del questore alla bella Serena Rossi fino a Peppe Servillo nei panni dell'ennesimo villain, ma a rubare la scena è ancora una volta Giampaolo Morelli nell'esilarante ruolo del neomelodico Lollo Love, autore del brano immortale Cuoricina.

L'incredibile successo di Song'e Napule convince i Manetti Bros. a fare ritorno a Napoli per un'impresa senza paracadute, un musical vero e proprio che attinge ai temi della pellicola precedente unendovi, però, un approccio più maturo. La squadra attoriale, con qualche piccola variazione, è la stessa del film precedente, ma in Ammore e malavita viene chiamata ad accostarsi alla materia con maggior coinvolgimento. Ecco il killer spietato interpretato da Morelli che nasconde un passato tormentato alle prese con l'amore di gioventù, Serena Rossi, qui in veste di protagonista assoluta chiamata a sfoderare le sue notevoli capacità canore. Intorno a loro una ridda di personaggi, tutti azzeccati, a sottolineare la ricchezza narrativa del gangster-romance-musical-sceneggiata napoletana. Non solo Ammore e malavita rende giustizia alla vitalità spumeggiante di Napoli, ma rappresenta un baluardo al genere a cui viene reso finalmente onore con un'opera di qualità che regala scene di culto a profusione e duelli degni di John Woo.


STAR WARS, I PROSSIMI FILM POTREBBERO AVERE UN BUDGET INFERIORE: LA DISNEY CI RIPENSA?

La crisi economica derivante dal Coronavirus, di cui si sentiranno gli effetti ancora per molti mesi, non sembra aver risparmiato neanche i leader del mercato azionario come la Disney, che a causa anche delle decine di milioni di dollari persi negli ultimi mesi sembra intenzionata a cambiare rotta su alcune delle sue produzioni.

Alcune fonti interne alla House of Mouse hanno rivelato la possibilità di produzioni più a basso costo per i prossimi titoli Lucasfilm, scelta strategica che però sarebbe influenzata solo in parte dal lockdown. Il franchise stellare, nonostante l'enorme seguito di incontentabili fan, avrebbe peccato in grossi errori di valutazione, che si sono poi tradotti in una sovrastima del budget necessario e in un'inevitabile perdita a fronte anche degli incassi ai box-office.

Non stiamo parlando solo dell'accoglienza della trilogia sequel di J.J.Abrams e Rian Johnson, ma anche degli spin-off Solo e Rogue One: entrambi hanno avuto a disposizione un budget di oltre $200 milioni, che nel primo caso hanno portato ad un incasso globale di appena $392 milioni, mentre nel secondo, più remunerativo, di oltre $1 miliardo. Nonostante i numeri sembrino incoraggianti, è importante tenere presente che proprio Solo ebbe un budget sufficiente ad essere girato due volte, la prima sotto la supervisione di Phil Lord e Chris Miller e la seconda con Ron Howard.

La Disney sembrerebbe quindi puntare ad un ridimensionamento del portafogli per i prossimi film della saga, forse anche perché molto concentra sullo sviluppo di serie d'eccezione come The Mandalorian, già confermata per una terza stagione, e le imminenti Cassian Andor con Diego Luna e Star Wars: Kenobi, in cui Hayden Christensen potrebbe ritornare come Anakin Skywalker.

La partita è ancora tutta da giocare e non solo tra serie Disney+, spin-off e saga principale, ma anche con le mostruose produzioni Marvel, cui invece la major sembrerebbe voler dare più fiducia. Insomma, l'inversione di rotta potrebbe essere dietro l'angolo e chissà che non porti ad un maggiore coraggio proprio per la minore pressione finanziaria?


AVENGERS: ENDGAME, TONY STARK POTEVA FERMARE THANOS SENZA GUANTO: PERCHÉ NON L'HA FATTO?

A più di un anno dall'uscita nei cinema si continua a parlare di Avengers Endgame, analizzandolo e ipotizzando l'uno o l'altro scenario: "Tony sarebbe sopravvissuto in questo modo? Dov'era Captain Marvel?", sono solo alcune delle domande che ci siamo posti in questi mesi, ma adesso eccone un'altra che trova risposta: perché Tony non ha usato EDITH?

Sebbene il MCU sveli l'avanzatissima A.I. inventa da Tony STark solo in Spider-Man: Far From Home, sappiamo per certo che il "genio, miliardario, playboy, filantropo" aveva terminato l'intero sistema già prima della sua morte: perché quindi tenerlo segreto?

La risposta è articolata, ma certamente logica: EDITH fu inventata prima che gli Avengers tornassero indietro nel tempo e, presumibilmente, doveva essere l'arma finale da usare nel caso in cui la squadra avesse fallito. È plausibile pensare che Tony avesse nascosto gli occhiali prima di compiere il viaggio nel tempo, sperando nel profondo di riuscire a riportare in vita tutti gli esseri viventi uccisi con lo schiocco di Thanos, tra cui lo stesso Peter Parker.

Una volta recuperate le Gemme dell'Infinito nel passato, eroi e villain ritornano bruscamente nel 2019, dando vita alla più epica delle battaglie: la sequenza senza esclusione di colpi rese impossibile per Tony recuperare gli occhiali, ma, se anche ci fosse riuscito, EDITH sarebbe davvero stata d'aiuto?

In Avengers: Infinity War abbiamo visto Thanos resistere imperterrito alla forza bruta del Mijolnir di Thor e alla Hulbuster (l'armatura indossata da Mark Ruffalo) e nonostante l'enorme potenza di fuoco dei satelliti Stark disseminati nell'orbita terrestre, è probabile che a risentire dei missili e dei droni di precisione sarebbero stati solo l'esercito di Thanos, o al più alcuni dei suoi luogotenenti.

Lo schiocco di Tony sembrerebbe quindi inevitabile e oltre all'epicità della scena la chiusura epocale che ne è derivata è stata una delle vette narrative ed emotive più alte raggiunte dal MCU. Se volte esplorare altre teorie e discuterne insieme a noi vi proponiamo uno scenario in cui Captain Marvel avrebbe salvato Tony Stark e, a proposito di viaggi nel tempo, vi piacerebbe vedere uno spin-off sulla seconda vita di Steve Rogers e Peggy Carter?


iDRIS ELBA È CONTRARIO ALLA CENSURA NEI FILM CON STEREOTIPI RAZZISTI: CI SPIEGA PERCHÉ

Col passare del tempo la società subisce un'evoluzione sistematica e alcuni atteggiamenti o linguaggi ritenuti normali in passato possono essere messi sotto una luce diversa, che è poi quello che sta accadendo con le tematiche razziste, xenofobe o violente in film anche anni '60 come ad esempio Via col vento.

Quando parliamo di film, allora, queste tematiche riescono a farsi strada nella cultura popolare, ed è rivedendoli che magari pensiamo che determinate tematiche o personaggi oggi risultano estremamente fuori luogo. In merito esistono tanti modi per affrontare la questione, e per molta gente la soluzione è quella della censura. Non per Idris Elba, comunque, che pur ammettendo la necessità di un certo criticismo contro alcuni atteggiamenti razzisti dei media, è convinto che un contenuto dovrebbe essere mantenuto intatto, non cancellato.

L'attore di Luther e del franchise di Thor infatti è più propenso per l'advertising prima del film, e ha rivelato: "Per imitare la realtà, devi conoscere la realtà. Ma per censurare temi razzisti all'interno di uno show, per eliminarli si dovrebbe riflettere, perché penso che gli spettatori dovrebbe sapere che in passato sono stati prodotti film e spettacoli di questo tipo. In rispetto dei tempi e dei movimenti, commissari e detentori degli archivi cancellano contenuti che pensano siano eccezionalmente fuori tono al giorno d'oggi. Penso che le persone dovrebbe sapere che è permessa la libertà d'espressione, ma anche di conoscere quello a cui vanno incontro".


MACHETE: IL TERZO FILM SARÀ AMBIENTATO NELLO SPAZIO? DANNY TREJO RISPONDE

Le stelle sono solo l'ultimo dei limiti che il cinema si prepara ad abbattere e con Fast & Furious 9 che sembra puntare dritto allo spazio e Tom Cruise che addirittura girerà alcune scene in orbita grazie ad Elon Musk, anche il franchise di Machete non più essere da meno. O forse no? Scopriamolo insieme a Danny Trejo.

L'attore americano, nonostante la credenza comune che sia messicano, ha commentato ai microfoni di Discussing Film i recenti rumor sul terzo capitolo del film che, più di tutti, lo ha reso famoso. Molti sperano che Machete Kills Again... In Space! divenga presto realtà, ma Trejo non è affatto fiducioso.

"Sai, io e Robert [Rodriguez, il regista dei primi due film, ndr.] non ci sentiamo da un po' di tempo. Entrambi siamo stati molto impegnati, ma magari potrei chiamarlo e vedere come se la passa", ha detto Trejo, che continua in tono scherzoso: "Credo che mi abbia scaricato... Sono diventato troppo vecchio per lui. Adesso lui è molto impegnato, ha sei figli che lo terranno occupato per un bel po', ma sono davvero meravigliosi".

L'attore ha infine aggiunto, per compiacere i fan amanti del "macho Machete", che "Se Robert non alzerà il suo c**o grasso dalla sedia scriverò io stesso Machete Kills Again in Space!", ma è probabile che la questione non vada oltre questa battuta di spirito. L'intervista ha quindi confermato i timori dei fan, ossia che i precedenti capitoli del thriller dai toni messicani, non avranno un seguito, almeno per adesso, nonostante pochi mesi fa lo stesso Trejo affermava di essere pronto a dirigere e produrre Machete 3.

Ecco però una buona notizia riguardante l'attore: è da poco stato distribuito un docu-film sulla vita di Danny Trejo e, per ripercorrere insieme tutti i traguardi della sua carriera, vi suggeriamo il nostro speciale su Danny Trejo.
view post Posted: 17/7/2020, 14:28 MovieTown - Cinema

VENERDI

17/07/2020



ONWARD: IL VIDEO DELL’ANTEPRIMA AL GIFFONI FILM FESTIVAL CON FAVIJ

Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University), è stato presentato ieri in anteprima, durante la 50esima edizione del Giffoni Film Festival.
Il film è stato presentato al pubblico di #Giffoni50 da Favij, il noto creator che nel film presta la voce con uno speciale cameo a uno spiritello.

L’uscita di Onward era prevista nelle nostre sale per il 22 luglio, ma come sappiamo è stata rimandata.
Protagonisti di questa nuova storia, che si preannuncia particolarmente fantastica, due fratelli elfi alle prese con un viaggio che ha uno scopo principale: scoprire se esiste ancora un po’ di magia nel mondo. Il loro padre è scomparso quando erano giovanissimi e quest’avventura li aiuterà a scoprire nuove cose su di lui.

Tra le voci originali troviamo Chris Pratt, Tom Holland, Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Tra i doppiatori italiani troviamo invece Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo

Il video


www.facebook.com/watch/?ref=external&v=591527571735102

NO TIME TO DIE: UN ALTRO SLITTAMENTO IN ARRIVO? GLI ULTIMI RUMOR PARLANO DI ESTATE 2021

No Time to Die è stato il primo grande titolo ad essere rimandato a causa dell’emergenza Covid-19. Come sappiamo, la prossima avventura cinematografica di 007 è stata posticipata a novembre 2020, ma secondo alcuni recenti rumor potrebbe subire un ulteriore slittamento, passando all’estate del 2021.
I rumor provengono da MI6-Hq, una fonte solitamente attendibile per le notizie riguardanti l’universo di James Bond. E non la prima volta che si parla del 2021 come anno di uscita, va detto, dato che lo scorso maggio avevamo già riportato voci simili.

La situazione in America è molto preoccupante al momento e non sappiamo come si evolverà nel resto del mondo.
Proprio per questo Universal e MGM starebbero attualmente valutando come muoversi. Una decisione sarà sicuramente presa nel più breve tempo possibile, prima che la campagna promozionale entri nel vivo (sono già stati persi 30 milioni di dollari per il primo slittamento e nessuno ha intenzione di correre lo stesso rischio).

L’opzione più plausibile è che No Time to Die passi a giugno 2021 e prenda il posto di Jurassic World: Dominion, che verrebbe quindi spostato nel periodo autunnale.
A giudicare da quanto riportato da MI6-Hq una cosa è certa: la produzione NON sta valutando un’uscita in VOD e non ha assolutamente intenzione di farlo.
Il film è finito, pronto per uscire e a costo di un ulteriore slittamento arriverà nei cinema.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni viluppo.

Bond ha abbandonato gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico dotato di una nuova arma tecnologica.

Con questo film Daniel Craig darà l’addio definitivo al mitico 007. Il cast, oltre a volti noti come Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Léa Seydoux, Naomie Harris, Rory Kinnear e Jeffrey Wright, comprende new entry come Lashana Lynch (recentemente vista in Captain Marvel), David Dencik, Ana De Armas, Dali Benssalah e Billy Magnussen. Con loro anche il premio Oscar Rami Malek, che interpreta la nuova nemesi di Bond.

Dietro la macchina da presa troviamo Cary Fukunaga, il regista della prima stagione di True Detective, del film Beasts of No Nation e della serie Netflix Maniac. Il regista ha preso il posto di Danny Boyle, che ha lasciato la produzione per divergenze creative.


JURASSIC WORLD: DOMINION – FOTO DAL SET CON CHRIS PRATT E BRYCE DALLAS HOWARD

Le riprese di Jurassic World: Dominion sono ricominciate ai Pinewood Studios di Londra, e il Sun ha svelato delle foto dal set che rivelano un contesto artico. Si tratta di una grande novità per il franchise, solitamente legato ad atmosfere tropicali, ma il regista Colin Trevorrow aveva già suggerito un’ambientazione fredda durante il lockdown.

Inoltre, Bryce Dallas Howard ha pubblicato uno scatto che la ritrae con Chris Pratt: l’attrice racconta che, nelle ultime due settimane, ha riso così tanto da avere dolore ai muscoli addominali. “È bello tornare al lavoro con questo simpaticone”.

L’uscita americana è ancora fissata per l’11 giugno 2021, ma potrebbe slittare un po’, anche se Universal non ha comunicato nulla per il momento. Vi terremo aggiornati. Intanto, potrete vedere le immagini qui di seguito.

Le foto sal set

La foto con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard

Nel cast di Jurassic World: Dominion sono stati confermati Chris Pratt (Owen), Bryce Dallas Howard (Claire), Isabella Sermon (Maisie), Justice Smith (Franklin Webb), Daniella Pineda (Zia Rodriguez), Jake Johnson (Lowery Cruthers), Omar Sy (Barry Sembène), Jeff Goldblum (Dr. Ian Malcolm), Sam Neill (Dr. Alan Grant) e Laura Dern (Dr.ssa Ellie Sattler). Tra i protagonisti ci saranno anche Mamoudou Athie, DeWanda Wise, Dichen Lachman e Campbell Scott (Lewis Dodgson).

La regia è curata da Colin Trevorrow, mentre la sceneggiatura è opera di quest’ultimo insieme a Emily Carmichael.


POSSESSOR: IL TRAILER DEL NUOVO HORROR SCI-FI DI BRANDON CRONENBERG

Un cognome che è tutto un programma: Brandon Cronenberg è il figlio di David Cronenberg, al suo secondo film dopo Antiviral. Possessor è un horror/thriller/sci-fi che vira decisamente su terreni già battuti da Cronenberg padre. Andrea Riseborough interpreta una killer che, da sinossi, “prende il controllo dei corpi di altre persone per eliminare bersagli di alto profilo”.

Brandon Cronenberg ha anche scritto la sceneggiatura del film. Il cast, oltre ad Andrea Riseborough, include Jennifer Jason Leigh, Sean Bean, Tuppence Middleton e Christopher Abbott. Il film è stato presentato allo scorso Sundance Film Festival e per ora non ha una data di uscita ufficiale. Staremo a vedere se arriverà direttamente on demand o se riuscirà a passare dalle sale.

La sinossi di Possessor
Dalla mente visionaria dello sceneggiatore/regista Brandon Cronenberg, Possessor è un sorprendente thriller sci-fi incentrato su Tasya Vos, una killer impiegata da un’agenzia segreta. Usando una tecnologia basata su impianti cerebrali, Vos prende il controllo dei corpi di altre persone per eliminare bersagli di alto profilo. Mentre affonda sempre più profondamente nel suo nuovo incarico, Vos rimane intrappolata dentro una mente che minaccia di cancellarla.

Brandon Cronenberg ha debuttato nel 2012 con Antiviral, e nel frattempo ha diretto svariati cortometraggi. Possessor è la sua opera seconda e, dal trailer, sembra davvero affascinante. Non resta che aspettare.

Ecco l’affascinante e violento trailer…




INCEPTION: 15 CURIOSITÀ SUL FILM DI NOLAN PER I 10 ANNI DALL’USCITA

A distanza di 10 anni dalla prima uscita nei cinema, Inception sta per ritornare sul grande schermo: pare infatti che le trame di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, possano essere strettamente legate a quelle di Inception, che per l’occasione tornerà al cinema per permettere un “ripasso” ai fan ed una visione inedita ai… “ritardatari”.
Proprio oggi ricorre il decimo anniversario di Inception: in attesa dell’arrivo di Tenet e per omaggiare uno dei film più visionari e discussi di Nolan, ecco una serie di curiosità sui dietro le quinte della pellicola!

1 – Inception è il primissimo film di Christopher Nolan (che è qui sceneggiatore, produttore e regista) completamente originale. Tutti gli altri suoi film fino al 2010 si basavano su fumetti, romanzi o storie brevi.

2 – In un’intervista Christopher Nolan ha rivelato di aver distribuito i “ruoli” dei personaggi del film ricalcando i ruoli produttivi dell’industria cinematografica. Cobb (Leonardo DiCaprio) è il regista, Arthur (Joseph Gorno-Levitt) è il produttore, Ariadne (Ellen Page) è la scenografa, Eames (Tom Hardy) è l’attore, Saito (Ken Watanabe) è lo studio e infine Fisher (Cillian Murphy) è il pubblico.

3 – Incredibilmente, molte delle scene che al pubblico possono essere sembrate create in computer grafica sono state invece realizzate con effetti speciali fisici “tradizionali”. Ne sono degli esempi la scena della “Scala di Penrose”, la scena della valanga, i corridoi rotanti e le scene a zero gravità.

4 – Inizialmente i piani per Inception volevano che il film fosse realizzato per la visione in 3 dimensioni, ma Nolan tornò sui suoi passi perché credeva che il 3D avrebbe distolto l’attenzione degli spettatori dalla (complicata) trama.

5 – Se si prendono le prime lettere dei nomi dei protagonisti, Dom, Robert, Eames, Arthur, Mal e Saito, si ottiene la parola DREAMS. Se si aggiungono Peter, Ariadne e Yusuf, si ottiene la frase DREAMS PAY. Ovvero “I sogni pagano” o “Pagati tramite i sogni”. Ovvero, una sorta di telegrafica “sinossi” di quel che accade durante il film.

6 – un momento del fil i protagonisti discutono della possibilità di impiantare un’idea nella mente umana: Arthur pronuncia la frase “Se io ti dico di non pensare agli elefanti, a cosa pensi?”
La linea di dialogo è presa dal libro “Don’t Think of an Elephant” di George Lakoff, un saggio che esplora il “conceptual framing”, ovvero proprio l’uso delle parole teso a suggestionare subliminalmente l’ascoltatore.

7 – La durata del film, 2 ore e 28 minuti, è stata precisamente studiata per omaggiare la durata della canzone “Non, je ne regrette rien” di Edith Piaf (2 minuti e 28 secondi), che viene usata dai protagonisti come segnale di imminente risveglio.

8 – Nel film ricorre spesso il numero 528491, un numero primo composto dai numero 528 (la frequenza armonica della nota “mi”, considerata simbolo di “miracolo”) e 491 (il peccato imperdonabile, come quello di Cobb: la Bibbia dice infatti che “il Signore perdona 7 volte 70 volte”, ovvero 490). 528-491 è il numero che Fisher da a Cobb e Athur; le stanze principali in cui si svolge l’azione nell’hotel sono la 528 e la 491; la combinazione della cassaforte è 52-84-91.

9 – Marion Cotillard interpreta Mal, diminutivo di Malorie: il nome del personaggio deriva dal francese “malheur”, ovvero “sfortuna” o “infelicità”. La versione contratta “mal” in Francia come in altri paesi europei (Italia compresa) ha accezioni negative e arriva a significare “cattivo” o “sbagliato”, contribuendo a creare un’atmosfera inquieta quando la Cotillard è sulla scena o viene anche solo nominata.

10 – Marion Cotillard è legatissima alla cantante Edith Piaf: non solo le colonne sonore di alcuni dei film in cui ha recitato sono basate su sue canzoni, come Chloé del 1996 o Amami se hai Coraggio del 2003 (la cui colonna sonora è composta unicamente da variazione de “La Via en Rose“), ma l’attrice ha interpretato anche la stessa Piaf nel biopic La Vie En Rose del 2007.

11 – Il titolo di produzione del film era Oliver’s Arrow: Oliver è il nome di uno dei figli di Nolan, ma il rimando era al personaggio di GreenArrow, Oliver Queen (protagonista della serie Arrow) della DC Comics.

12 – Il nome di Ariadne deriva da Arianna, figlia mitologica di Minosse, che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto di Creta dopo che l’eroe uccise il Minotauro. Si tratta di una chiara metafora alla “funzione” che ha il personaggio nella missione.

13 – Per “combattere” la confusione, in Giappone il film è disponibile in tv con delle didascalie che indicano allo spettatore dove ci si trova in ogni scena (ovvero nella realtà oppure nel livello 1, 2 o 3 del “sogno”).

14 – Se si fa attenzione ad osservare le mani di Cobb, si può individuare la sue fede di nozze all’anulare solamente nelle scene in cui il personaggio sta sognando.

15 – Il finale volutamente ambiguo di Inception, con la trottola di Cobb che dovrebbe mostrarci se ci si trova in un sogno oppure nella realtà, ha in realtà anche un significato nascosto: non mostrando il “risultato” finale della trottola, Nolan vuole dire allo spettatore che Cobb è finalmente “guarito” dalle sue ossessioni oniriche.


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NOAH CENTINEO SARÀ ATOM SMASHER IN BLACK ADAM

La produzione di Black Adam è ancora sospesa per l’emergenza Covid-19, ma intanto New Line prosegue il casting: The Hollywood Reporter segnala infatti che Noah Centineo interpreterà Atom Smasher, supereroe dei fumetti DC.

Noah Centineo, nativo di Miami, è noto per tre celebri teen comedy targate Netflix, Sierra Burgess è una sfigata, Tutte le volte che ho scritto ti amo e il relativo sequel, ma anche per il ruolo di Jesus Adams Foster in The Fosters. Di recente ha interpretato Langston nello sfortunato reboot di Charlie’s Angels, mentre prossimamente apparirà in The Diary e Masters of the Universe (nella parte del protagonista, He-Man).

Creato da Roy Thomas e Jerry Ordway su All-Star Squadron #2, nel 1983, Albert Rothstein alias Atom Smasher ha il potere di controllare la sua struttura molecolare, aumentando la densità e le dimensioni del corpo. Ha fatto parte di vari supergruppi, tra cui la Justice Society of America, dove ha sviluppato un’amicizia fraterna proprio con Black Adam. Il personaggio è già apparso in live-action nel primo episodio della seconda stagione di The Flash, interpretato da Adam Copeland: in quel caso, però, era un supercriminale proveniente da Terra-2.

Come sappiamo, Dwayne “The Rock” Johnson parteciperà all’evento DC FanDome del 22 agosto. È stato già confermato che Black Adam introdurrà la Justice Society of America sul grande schermo, con personaggi del calibro di Doctor Fate, Hawkman e Hawkgirl. Vi ricordo che il film uscirà negli Stati Uniti il 22 dicembre 2021.

Per il momento, l’unico attore ufficialmente scritturato è Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista, Teth-Adam.

Black Adam sarà diretto dallo spagnolo Jaume Collet-Serra (Run All Night, Paradise Beach). La sceneggiatura è opera di Adam Sztykiel (Parto col folle, Rampage: Furia animale).

Il personaggio di Teth-Adam è stato creato da Otto Binder e C.C. Beck su The Marvel Family n°1 (dicembre 1945). È uno storico avversario di Capitan Marvel e della sua famiglia: si tratta di un antico egizio che fu scelto dal mago Shazam come suo successore, ma fu corrotto dal potere e cercò di usarlo per dominare il mondo. Nel tempo, è stato ritratto anche come un antieroe.


The King’s Man – Le origini: i protagonisti nei nuovi poster internazionali e in quello italiano

Gli account Twitter della 20th Century Fox francese e del Regno Unito hanno da poco pubblicato nuovi poster per l’attesissimo prequel di Kingsman: Secret Service previsto in uscita per questo settembre The King’s Man – Le origini.
Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Djimon Hounsou e Harris Dickinson (in due composizioni quasi identiche con Rasputin e Conrad che si alternano a seconda della versione) sono i protagonisti al centro delle nuove locandine che potete vedere qui di seguito:





AGGIORNAMENTO: Anche la pagina facebook italiana ufficiale della 20th Century Fox ha pubblicato il nuovo poster italiano (da notare come sia la versione italiana che UK non riportano settembre come data di uscita, probabilmente consapevoli che, per ora, le date dei film di prossima uscita sono del tutto provvisorie) che potete vedere qui di seguito:



Scritto ancora una volta da Jane Goldman e Matthew Vaughn e prodotto da Vaughn, Cliff Lanning, Angus More Gordon, The King’s Man – Le origini, è un prequel ambientato nello stesso universo dei primi due film ma ai primi del novecento, e segue gli eventi che condussero alla creazione dell’organizzazione dei Kingsman su uno sfondo storico ben definito.

Nel cast vi saranno Ralph Fiennes nei panni di T.E. Lawrence, Liam Neeson in quelli di Herbert Kitchener, Daniel Bruhl in quelli di Gelix Yusopov, Gemma Arterton in quelli di Mata Hari e Rhys Ifans in quelli di Grigori Rasputin. Oltre a loro, figurano anche Harris Dickinson nei panni di Conrad, Aaron Taylor-Johnson come Lee Unwin, Matthew Goode come Tristano e Stanley Tucci come Merlino.


I’m Thinking of Ending Things: ecco le prime immagini del film Netflix di Charlie Kaufman

Grazie a Entertainment Weekly possiamo ammirare le prime immagini di I’m Thinking of Ending Things, novo film Netflix di Charlie Kaufman tratto dall’omonimo romanzo di Iain Reed.
Del cast fanno parte Jesse Plemons (El Camino: Il film di Breaking Bad), Jessie Buckley (Chernobyl, Judy, Dolittle), David Thewlis e Toni Collette (Hereditary – Le Radici del Male).

Il romanzo è narrato da una donna, che avverte i lettori di avere istinti suicidi mentre sta per incontrare i genitori del fidanzato Jake (Plemons) nella loro fattoria. Prima di raggiungere la destinazione Jake la abbandona nel nulla e fugge con l’auto. Il romanzo porta nel retro di copertina un commento dello stesso Kaufman: “Un road trip da incubo che si contorce in maniera ingegnosa nella fragile psiche di due giovani amanti. Il mio tipo di divertimento!”

In passato Charlie Kaufman ha diretto lungometraggi come Anomalisa e Synecdoche, New York. Ma è principalmente noto per aver lavorato alle sceneggiature di film come Essere John Malkovich, Se mi Lasci ti Cancello, Il Ladro di Orchidee e Confessioni di una mente pericolosa.

Del cast del film troviamo Jesse Plemons (El Camino: Il film di Breaking Bad), Jessie Buckley (Chernobyl, Judy, Dolittle), David Thewlis e Toni Collette (Hereditary – Le Radici del Male).

Il film approderà il 4 settembre su Netflix.

Il film approderà il 4 settembre sulla piattaforma streaming.

Potete vedere le immagini qua sotto:






True Spirit: Netflix al lavoro su un film sulla persona più giovane che ha circumnavigato il mondo in solitaria

Netflix sta sviluppando un film basato su True Spirit, le memorie di Jessica Watson, la persona più giovane al mondo ad aver fatto il giro del mondo in barca. A dirigere la pellicola ci sarà Sarah Spillane (Around the Block).
Nel 2009 Jessica Watson è diventata la persona più giovane completare la circumnavigazione del globo in solitaria, senza fermate e senza assistenza, sopravvivendo a sette problemi tecnici gravi. A soli sedici anni, ha compiuto l’impresa in 210 giorni a bordo della sua barca a vela Ella’s Pink Lady, lunga solo una decina di metri, e ha fatto rientro a Sydney (Australia) tre giorni prima del suo diciassettesimo compleanno.

La ragazza non si è mai considerata un’eroina, ma “una persona normale che aveva un sogno e ha lavorato duramente per dimostrare che tutto è veramente possibile”, e ha aggiunto: “È un grande onore il fatto che Netflix porti sullo schermo la mia vita. Spero che il film ispiri le persone in giro per il mondo a provare ad andare in barca a vela e perseguire le proprie avventure. Sono entusiasta del fatto che Sarah diriga il film e sia sostenuta da un grande team di produzione.”

La regista scriverà la sceneggiatura assieme a Cathy Randall. Debra Martin Chase della Martin Chase Productions si occuperà della produzione assieme ad Andrew Fraser della Sunstar Entertainment. La regista e Shahen Mekertichian della Sunstar saranno produttori esecutivi.

La giovane velista fornirà anche una consulenza per la realizzazione del film. All’epoca girò da sola un documentario sulla sua impresa, intitolato 210 e narrato poi da Richard Branson.


Secret Wars: il film potrebbe “sminuire” l’intera Saga dell’Infinito

In una recente intervista con BroBible, i registi Anthony e Joe Russo hanno parlato in maniera approfondita del loro viaggio attraverso la regia di ben quattro dei film dell’Universo Cinematografico Marvel e del loro contributo alla realizzazione di alcuni dei più maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.

I due fratelli hanno parlato di cosa sarebbe necessario per spingerli ad accettare la regia di un nuovo film del MCU. Magari una storia come quella raccontata nella miniserie Secret Wars? Questa la risposta dei due registi: “Sai, ho letto quella serie quando avevo 10 o 11 anni”, ha spiegato Joe Russo. “Dentro c’erano praticamente tutti gli eroi dell’universo. È stata una delle prime miniserie a fare una cosa del genere. Per me è stato davvero il più grande esempio di racconto di eventi… di cosa succede quando metti insieme tante personalità diverse. E poi mi piaceva anche l’idea che i cattivi dovevano fare squadra con gli eroi. Io e mio fratello amiamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi. Ci piacciono i cattivi che credono di essere degli eroi nelle loro run. E tutti questi aspetti sono chiaramente integrati in Secret Wars. Quello che abbiamo fatto in Infinity War era direttamente collegato al sogno di realizzare qualcosa come quella serie a fumetti, che naturalmente sarebbe un’impresa ancora più grande.”

Anthony Russo ha poi aggiunto: “Sarebbe il film più grande che si possa immaginare, ed è questo l’aspetto che che ci entusiasma davvero della storia: l’ambizione alla base della serie è ancora più grande dell’ambizione alla base dell’intera Saga dell’Infinito.”

Non è la prima volta che Anthony e Joe Russo tirano in ballo Secret Wars quando si parla di un loro ipotetico ritorno nell’Universo Marvel, ed è certamente interessante sentirli andare così in profondità in merito alle motivazioni che li spingerebbero a farsi carico di un progetto del genere. Quando hanno parlato dei “cattivi che devono fare squadra con gli eroi”, entrambi i registi hanno palesato di essere degli amanti delle complicate che possono instaurarsi tra i personaggi della serie, che a quanto pare potrebbe tranquillamente figurare tutti come degli eroi a sé stanti.

Anthony e Joe hanno già dato vita a titoli del MCU divenuti già dei classici, come Captain America: The Winter Soldier, Captain America Civil War e la monumentale combo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Sarebbe quindi necessario un altro grande progetto come Secret Wars per convincerli a ritornare nella grande famiglia Marvel.


Wonder Woman 1984: rivelati alcuni grossi spoiler sulla trama

Bleeding Cool ha condiviso una serie di possibili spoiler sulla trama di Wonder Woman 1984, emersi grazie ad alcune recenti pubblicazioni che pare abbiano rivelato molto su ciò che accadrà nel sequel diretto ancora una volta da Patty Jenkins e in arrivo nelle sale ad ottobre. Se non volete rovinarvi la sorpresa, vi consigliamo di non proseguire nella lettura dell’articolo.

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER!

Come farà Steve Trevor (Chris Pine) a tornare in vita? Questa è una domanda che i fan si sono posti fin dall’annuncio ufficiale del sequel: adesso, la fonte conferma che il personaggio risorgerà grazie alla Pietra del Sogno. Utilizzata nella serie a fumetti “Sandman”, in Wonder Woman 1984 avrà la forma di un anello custodito all’interno dello Smithsonian Institution. Concede la possibilità di esprimere un unico desiderio, ma essendo stato creato da Dream, uno degli Endless nella continuity di “Sandman”, questo potrebbe generare dei problemi.

Non viene spiegato di più in merito al destino di Steve, ma sappiamo che quando Maxwell Lord (Pedro Pascal) riuscirà a mettere le mani sopra la Pietra, la userà per i suoi loschi affari e per rendere la sua attività di nuovo proficua e di successo. Tuttavia, poiché l’anello può esaudire un solo desiderio alla volta, ha bisogno di indurre altri a crearne di nuovi. A questo punto, le cose diventeranno molto più complicate…

Alle fine, le macchinazioni di Lord spingeranno il mondo sull’orlo della guerra, ed è qui che entrerà in gioco Wonder Woman. Per quanto riguarda Barbara Minerva (Kristen Wiig), amica di Diana ed estremamente gelosa della sua forza e e della sua bellezza, questa si alleerà con Maxwell Lord, entrando in contatto con i suoi poteri attraverso un “lapsus”. La sua discesa nella follia – che la spingerà poi a diventare cosciente delle sue abilità e a trasformarsi in Cheetah – viene paragonata a quella Catwoman in Batman – Il Ritorno.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).


Anthony Mackie ricorda i problemi di “atterraggio” in Civil War

All’epoca dell’uscita in sala Captain America: Civil War, Anthony Mackie aveva già interpretato Sam Wilson/Falcon in ben 3 film del MCU: eppure, nonostante le precedenti apparizioni, è stato il terzo film dedicato a Steve Rogers ad accendere ufficialmente i riflettori sul guerriero alato.

Anche se guardando i vari film potrebbe sembrare che l’attore si sia divertito molto ad interpretare il ruolo, in una recente intervista con Entertainment Weekly è stato proprio Mackie a rivelare di aver faticato parecchio nell’atterraggio dopo alcune acrobazie. “Con i film Marvel mi sono messo alla prova per la prima volta con il genere action”, ha spiegato l’attore. “Quando ho incontrato per la prima volta il team, mi hanno detto: ‘Vogliamo che atterri come un uccello’. Essendo un attore abbastanza strano, e in memoria dei giorni in cui ho lavorato come mimo e clown, ho iniziato a studiare diversi tipi di uccelli per capire il modo in cui atterravano, decollavano, volavano… tutte cose del genere.”

“Il primo giorno sul set di Civil War dovevamo girare una scena con Visione e Rhodey e io dovevo atterrare”, continua Mackie. “Mi tirano su a circa 10 metri di altezza e mi misero su questo pendolo. Io avrei dovuto spingere le gambe e atterrare. Fino a quel momento non mi ero mai reso conto di quanto pesasse la parte inferiore del mio corpo, quindi caddi a faccia a terra e rimbalzai per alcuni metri. Tutto lo staff era piegato in due dalle risate. Stavano letteralmente morendo dal ridere.”

L’ultima volta che abbiamo visto Anthony Mackie nei panni di Falcon è stato in Avengers: Endgame: alla fine di quel film, Steve Rogers ha passato il suo scudo e la sua eredità a Sam Wilson, che nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier diventerà così il nuovo Captain America. Di recente l’attore ha fatto abbastanza parlare di sé dopo aver criticato l’atteggiamento della Marvel nei confronti della diversità, non solo in riferimento al cast dei film, ma anche e soprattutto alla troupe, quindi a tutte le persone che lavorano sul set.


Bruce Willis miliardario contro i terroristi per salvare la figlia: il trailer di Hard Kill

Debutterà negli USA in VOD il 28 agosto Hard Kill, ennesimo action movie interpretato dal leggendario Bruce Willis. Con lui nel film ci sono Jesse Metcalf e l'ex wrestler Natalie Eva Marie.

Per tutti voi fan di Bruce Willis in ascolto, ecco buone notizie: dal 28 agosto negli USA Vertical Entertainment distribuirà in VOD un nuovo action movie interpretato dal vostro beniamino: si intitola Hard Kill e ve ne mostriamo il primo trailer.
In questo ennesimo film d'azione della sua carriera, Bruce Willis è un ricchissimo imprenditore nel ramo delle tecnologie avanzate che si unisce a un gruppo di mercenari per combattere dei terroristi che, per impadronirsi delle sue avanzate scoperte, gli hanno rapito la figlia.
Scritto da Joe Russo (non quel Joe Russo) assieme a Chris LaMont, Hard Kill è diretto da Matt Eskandari, regista che negli ultimi anni ha lavorato spesso con Willis, dirigendolo in altri straight to video come Survive the Night e Trauma Center.
Nel cast, al fianco di Willis, ci sono Jesse Metcalfe e la ex stella della WWE Natalie Eva Marie, che da qualche anno si è data a una forma più tradizionale di recitazione ed è una delle protagonise della serie tv Paradise City.


Hard Kill: il trailer dell'action movie con Bruce Willis

CHRIS HEMSWORTH: IL TRAINER SVELA LA PREPARAZIONE FISICA PER DIVENTARE HULK HOGAN

Chris Hemsworth si prepara a interpretare la star del wrestling Hulk Hogan in un biopic per Netflix, ecco la preparazione fisica necessaria per un ruolo così impegnativo sul piano muscolare rivelata da un personal trainer.

Il personal trainer delle celebrità australiane Jono Castano Acero ha svelato l'allenamento e il rigido regime alimentare a cui Chris Hemsworth si dovrà sottoporre per risultare credibile nei panni del celebre wrestler:

"Come per ogni trasformazione la dieta, l'esercizio fisico e la condizione mentale giocano un ruolo importante. Chris è sempre apparso in forma perfetta in tutti i suoi ruoli, sono fiducioso che otterrà notevoli risultati. Uno degli aspetti più importanti su cui lavoro con i miei clienti è riflettere sul motivo per cui vogliono ottenere un cambiamento. Sia che si tratti di ragioni di salute e di un ruolo in un film, ci sono forze che guidano il loro cambiamento. L'importante è avere uno stato mentale positivo".

Per trasformarsi in Hulk Hogan senza fare uso degli steroidi che il campione di wrestling ha ammesso di aver utilizzato per aumentare la propria massa muscolare, l'interprete di Thor dovrà aumentare il consumo di calorie da tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi). Alla dieta speciale andranno aggiunte più sessioni di allenamento al giorno oltre a un sacco di stretching per evitare infortuni muscolari.

Lo stesso Chris Hemsworth aveva anticipato la preparazione fisica folle che lo attende per il ruolo di Hulk Hogan dichiarando:

"Questo film sarà un progetto davvero divertente. Come potete immaginare, la preparazione per il ruolo sarà puramente e follemente fisica. Dovrò mettere su più massa di quella che ho messo per Thor."




DISNEY: SECONDO UN ANALISTA DELLA MAJOR I CINEMA AMERICANI SARANNO CHIUSI FINO A METÀ 2021

L'analista Disney Doug Creutz prevede che i cinema americani resteranno chiusi fino a metà 2021 per via della pandemia di coronavirus che continua a imperversare, sopratutto negli Stati Uniti.

Dopo lo scoppio della pandemia, l'industria americana e internazionale ha subito un grave stop. Le produzioni si sono fermate, i set sono stati chiusi così come le sale cinematografiche e tutti i film in uscita nel corso del 2020 sono slittati. Il contraccolpo subito da Disney ha avuto ripercussioni anche a causa della chiusura dei parchi tematici Disney Land e Disney World e per il momento la situazione - sanitaria e non - non accenna a migliorare.

Quando gli Stati Uniti hanno provato a riaprire, i casi di persone infette sono aumentati vertiginosamente così i pochi cinema riaperti hanno subito chiuso i battenti. La stagione estiva americana avrebbe dovuto avere il suo blockbuster grazie all'uscita strategica di Tenet fissata per il 17 luglio. Nonostante le lamentele del regista Christopher Nolan, l'uscita è slittata al 12 agosto, ma è molto probabile che, vista la crisi sanitaria, ci sarà un ulteriore slittamento da parte di Warner Bros.

Coronavirus: i fan dei film horror stanno gestendo meglio la pandemia

Di fronte alla situazione di Disney e dell'industria, l'analista Doug Creutz ha specificato di non aspettarsi nessuna nuova uscita fino a metà 2021:

"Ci aspettiamo che i cinema americani restino chiusi almeno fino a metà 2021, in parte perché non pensiamo che gli studios siano interessati a distribuire i loro film di punta in sale con capacità ridotta."

LIl caso di Tenet, atteso in Italia per il 26 agosto, presto dimostrerà se l'analista Disney ha ragione o se la sua previsione è troppo pessimistica.


L'ALLENATORE NEL PALLONE: ECCO A CHI SONO ISPIRATI ALCUNI DEI PERSONAGGI DEL FILM

L'allenatore nel pallone è una commedia, diretta da Sergio Martino, che è diventata, specialmente per gli appassionati di calcio, un vero e proprio cult italiano. La pellicola ha come protagonisti Lino Banfi, che interpreta l'allenatore di calcio Oronzo Canà, Camillo Milli nei panni del commendator Borlotti, parodia di Edmeo Lugaresi, e il duo comico Gigi e Andrea.

Il successo del film è dovuto anche alle numerose comparse di reali protagonisti del campionato di calcio italiano degli anni ottanta: giocatori, allenatori, commentatori e giornalisti sportivi, mentre altri personaggi sono ispirati a persone realmente esistite. Il personaggio di Banfi è ispirato all'allenatore Oronzo Pugliese che, come Canà, per scaramanzia, si portava del sale in panchina.

Milli interpreta il commendator Borlotti, il presidente della Longobarda, la squadra di calcio immaginaria, protagonista nel film. Milli fa la parodia di un presidente dell'epoca, probabilmente Edmeo Lugaresi del Cesena, che non riusciva a coniugare i verbi, durante un'intervista fittizia presente nella pellicola.

Il nome di Aristoteles invece, interpretato da Urs Althaus, ne L'allenatore nel pallone, prende spunto da quello del brasiliano Sócrates, mentre la vicenda legata al suo ingaggio trae ispirazione dall'acquisto di Luis Silvio Danuello da parte della Pistoiese che, alcuni anni prima, aveva mandato in Brasile il vice-allenatore Giuseppe Malavasi per acquistare una giovane promessa.


WORK IT: IL TRAILER DEL FILM NETFLIX CON SABRINA CARPENTER E JORDAN FISHER

Work It arriverà su Netflix il 7 agosto e online è stato diffuso il trailer del film con star Sabrina Carpenter e Jordan Fisher.
Il video mostra la protagonista spiegare che per entrare in un'università prestigiosa decide di creare un team di ballerini, nonostante non abbia alcuna esperienza.

Work It è diretto da Laura Terruso da una sceneggiatura firmata da Alison Peck, mentre nel team di produttori c'è anche la cantante Alicia Keys.

La sinossi anticipa: "Per entrare al college dei suoi sogni, Quinn Ackerman deve sfoderare tutto il suo talento in una gara di danza, così mette insieme in tutta fretta un gruppo di ballo per battere la squadra più forte della scuola. Adesso deve solo imparare a... ballare!".
Il cast è composto da Sabrina Carpenter, Liza Koshy, Keiynan Lonsdale, Drew Ray Tanner, Michelle Buteau e Jordan Fisher.




L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE: IL FINALE ORIGINALE CHE NON È STATO MAI UTILIZZATO

Nella versione originale del finale de L'alba del pianeta delle scimmie, sequenza che fu girata per esteso coinvolgendo l'intera produzione, il personaggio di Will, interpretato da James Franco, perdeva la vita, davanti agli occhi dello spettatore, compiendo un gesto eroico.

Nella versione che è stata scelta per il montaggio finale del film Will tenta di convincere Cesare ad andare con lui dicendogli di tornare a casa, Cesare risponde: "Io sono a casa" e Will lo lascia andare. Dalle scene che precedono i titoli di coda si presume che, a causa della rapida diffusione del virus in tutto il mondo, Will, insieme alla maggior parte della razza umana, alla fine muoia.

Nel finale originale invece Cesare e Will sono nella foresta dove Will sta cercando di convincerlo a tornare a casa. Sono interrotti dai soldati e, quando Cesare sta per essere colpito, Will lo protegge dai proiettili e viene ucciso. Un mese prima dell'uscita del film nelle sale cinematografiche il regista cambiò idea e così James Franco e Andy Serkis tornarono sul set per girare il finale che si può vedere nella pellicola.

A proposito de L'alba del pianeta delle scimmie Rupert Wyatt, il regista del film, ha dichiarato: "Per capire il finale dovete tenere presente che tutto questo è parte di una mitologia e deve essere visto come tale. Non è la continuazione degli altri film; è una storia originale. Deve soddisfare le persone a cui piacquero quei film. L'obiettivo è infatti raggiungere e attirare quei fan esattamente come è successo per Batman Begins."


IL CAMMINO PER SANTIAGO: IL PELLEGRINAGGIO CHE HA ISPIRATO IL FILM DI EMILIO ESTEVEZ

In un'intervista radiofonica, svoltasi a Los Angeles, Emilio Estevez ha rivelato che Il cammino per Santiago trae ispirazione dal pellegrinaggio che suo padre Martin Sheen e suo figlio Taylor Estevez hanno portato a termine, qualche anno prima dell'inizio delle riprese, sul Camino di Santiago de Compostela, in Spagna.

Il figlio di Estevez, che allora aveva 19 anni, si innamorò del pellegrinaggio e di quella terra meravigliosa, si trasferì in Spagna e si sposò una ragazza del posto qualche anno dopo. Da quando è tornato da quel viaggio Martin Sheen ha parlato spesso con suo figlio Emilio a proposito dell'eventualità di ealizzare un film sul pellegrinaggio, fino a quando non è emersa un'idea.

Il soggetto fu scritto dello stesso Estevez e attinge a racconti tratti da Off the Road: a Modern-day Walk Down the Pilgrim's Route into Spain di Jack Hitt. La pellicola è il risultato della collaborazione tra Emilio e il padre per omaggiare e promuovere il cammino di Santiago, ed è dedicato al nonno, Francisco Estevez.

Sheen inizialmente suggerì al figlio di realizzare un documentario con un basso budget ma quest'ultimo non era interessato ad un progetto così piccolo, desiderava invece un'esperienza più impegnativa. Emilio Estevez ha trovato ispirazione nel suo vigneto, Casa Dumetz, dove ha scritto gran parte dei dialoghi del film.


STAR WARS, GUARDATE SAMUEL L. JACKSON NEI PANNI DI MACE WINDU VERSIONE SITH!

Le concept art di Star Wars Battlefront 4 sembra che stiano semplicemente aumentando il rimpianto dei fan per quello che avrebbe potuto essere. Dopo aver visto le versioni Sith di Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi, la concept art che ha più stupito è quella di Mace Windu nella versione fedele al Lato Oscuro, Darth Mace Windu.

Mace Windu sul grande schermo è stato interpretato da Samuel L. Jackson. Il Maestro Windu era uno dei leader del Consiglio Jedi ed era quasi riuscito a far cadere l'Imperatore Palpatine una volta scoperto il suo status di Sith ma l'intervento di Anakin ha permesso a Palpatine di uccidere Windu.
Come i suoi colleghi Jedi, Mace Windu indossava abiti semplici e sobri, e aveva un atteggiamento calmo e molto serio. Nonostante ciò fu il primo personaggio della saga a possedere una spada laser viola.

La concept art di Mace Windu nella versione dark mette in risalto un aspetto completamente nuovo del personaggio; un mantello nero sopra la consueta veste Jedi, insieme ad un inedito paio di guanti neri in pelle. L'altro vestito è viola scuro, collegamento cromatico alla spada, circondata da un fulmine elettrico. Inoltre il look del viso è profondamente cambiato, con i capelli biondi o con delle strisce bianche sul volto, nonché il tatuaggio di un teschio in un'altra versione della faccia.
Pensare a Samuel L. Jackson nelle vesti di un Darth Mace Windu è sicuramente qualcosa di affascinante e che avrebbe reso ancora più interessante Battlefront 4.


CHRIS EVANS È CONVINTO: "SENZA IL LOGO MARVEL I NOSTRI FILM VINCEREBBERO MOLTI PREMI"

Nel corso di una recente intervista promozionale Chris Evans, interprete di Captain America nel Marvel Cinematic Universe, ha parlato di come i film dei Marvel Studios a suo modo di vedere meritino molti più premi di quelli raccolti fino ad oggi.

La star, che nell'arco di quasi dieci anni ha interpretato Steve Rogers aka Captain America a partire da Captain America: The First Avenger fino ad arrivare ad Avengers: Endgame, nel quale ha appeso lo scudo al chiodo, parlando con Deadline per la promozione della sua recente serie Apple TV+ Defending Jacob, ha parlato di come la qualità dei film Marvel meriterebbe maggiori riconoscimenti.

Nelle sue parole: "C'è un'enorme mole di lavoro dietro la costruzione di questi film e di questi archi narrativi. Sono convinto che se si togliessero il logo Marvel dai film e i personaggi non avessero dei costumi tratti dai fumetti, queste opere verrebbero lodate maggiormente. Non sto dicendo che ogni singolo film è un capolavoro da fuoricampo. Però alcuni di loro sono davvero delle opere impressionanti."

Il dibattito sul fatto che i blockbuster come quelli del MCU siano degni o meno di grandi riconoscimenti non è certamente nuovo, e qualche tempo fa ha anche ispirato il concetto per un (degradante) Oscar al miglior film popolare, che ovviamente fu scartato nel giro di pochi giorni. Negli ultimi anni, tuttavia, l'Academy si è aperta ad alcuni cinecomic come Logan, Black Panther e più recentemente Joker, ma il punto di Evans è un altro.


TYLER RAKE, CHRIS HEMSWORTH RINGRAZIA I FAN PER IL SUCCESSO DEL FILM SU NETFLIX

Pochi giorni fa Netflix ha diffuso insolitamente la classifica dei dieci film più visti sulla piattaforma streaming e al primo posto si è classificato Tyler Rake, action movie scritto e prodotto da Joe Russo con protagonista Chris Hemsworth. Con oltre 99 milioni di visualizzazioni il film si è preso lo scettro di film originale più visto di sempre.

"Non posso ringraziare abbastanza tutti per il continuo supporto a Tyler Rake! Continua ad andare forte ed è saldo al numero 1 dei film più grandi di Netflix di sempre! Ragazzi siete i migliori!" ha scritto Hemsworth in un post su Instagram.
Tyler Rake ha davvero scavato un solco tra il primo posto e il resto della classica. Basti pensare che Bird Box, posizionato al secondo posto, ha fatto registrare ben 10 milioni di visualizzazioni in meno.

Si parla già di un sequel che vedrà ancora una volta Joe Russo nelle vesti di autore e produttore del film. Non è ancora ufficiale al momento il ritorno di Chris Hemsworth e del regista Sam Hargrave.
Tyler Rake racconta la storia di un ex soldato dell'esercito (Chris Hemsworth) riciclatosi mercenario e impegnato in missioni al limite delle possibilità umane.

La prossima missione riguarda il figlio di un boss della malavita indiana, rapito da una banda di narcotrafficanti rivali. Tyler Rake entrerà in azione per salvare il figlio del boss ma sarà perennemente tormentato dal suo passato.
Su Everyeye trovate la recensione di Tyler Rake e il trailer low-budget che ha stupito Hemsworth e Joe Russo.


WATCHMEN, SVELATA LA FOLLE IDEA ALLA BASE DEL FILM DI DARREN ARONOFSKY

Nel corso di un'ospitata al podcast "Script Apart", lo sceneggiatore David Hayter ha rivelato nuove informazioni sulle diverse iterazioni del film Watchmen, adattamento del fumetto di Alan Moore diretto da Zack Snyder.

Prima di essere affidato alle mani del regista di 300 e Batman v Superman, però, il film era passato anche per quelle di diversi altri autori, come Terry Gilliam, Paul Greengrass e Darren Aronofsky: proprio per quanto riguarda quest'ultimo Hayter ha rivelato l'idea che sarebbe dovuta essere alla base del progetto.

Dopo che Greengrass abbandonò il progetto, infatti, il regista di Requiem for a dream, The Wrestler e Madre! aveva accettato di dirigere l'adattamento, ma Hayter ha svelato che Aronofsky è stato coinvolto in Watchmen per una sola settimana perché la Paramount, che deteneva i diritti, non gli avrebbe permesso di iniziare un nuovo film con la post-produzione di The Fountain ancora in corso.

Tuttavia, in quella settimana, riuscì comunque a fornire ad Hayter qualche spunto: "Mi ha inviato un messaggio che diceva: 'Ho un amico che di mestiere fa il fisico e stavo parlando con lui per il film. Avevamo pensato: s se il Dottor Manhattan fosse l'agente della distruzione?' Quella cosa fece subito click nel mio cervello."


BRYCE DALLAS HOWARD MOSTRA DEI LIVIDI OSCENI COLLEZIONATI SUL SET DI JURASSIC WORLD 3!

Dopo il lockdown imposto dalla pandemia di coronavirus, Jurassic World: Dominion è stato fra i primi film a riaprire il set e in questi giorni le riprese del nuovo capitolo della saga con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard sono ripartite senza intoppi.

Purtroppo per la figlia di Ron Howard, tuttavia, la cosa non ha rappresentato esattamente una buona notizia: come potete vedere nel post in calce all'articolo, infatti, l'attrice è stata sfidata dal collega Chris Pratt a mostrare su internet i lividi collezionati durante alcuni ciak, e la Howard ha accettato di buon grado.

Scherzandoci su, la star ha scritto: "Alzate le mani se siete contenti di poter fare di nuovo i vostri stunt!". Evidentemente l'amore per il set permette alla Howard di sopportare qualsiasi ferita ... e che ferita! Dopo mesi di pausa, il motivo per cui la Howard è così contenta di potersi fare male sul set è comprensibile, anche se ciò significa compiere dei pericolosi stunt che apparentemente causano notevoli lividi. Cosa ne pensate? Ditecelo nella sezione dei commenti.

Vi ricordiamo che i dettagli sulla trama di Jurassic World: Dominion sono tenuti nascosti, ma il cortometraggio Battle at Big Rock ha anticipato che i dinosauri in questo nuovo film saranno liberi sulla terraferma e non più confinati sull'isola. Nel frattempo, Sam Neill ha promesso tantissime urla.


https://twitter.com/BryceDHoward/status/12...d-3-458003.html



WATCHMEN, LA VERSIONE DIRETTA DA PAUL GREENGRASS AVREBBE FATTO IMPAZZIRE I FAN!

Come abbiamo accennato già nell'Everycult di Zack Snyder, prima di essere affidato a Zack Snyder il cinecomic tratto dal fumetto di Alan Moore passò anche per le scrivanie di altri registi blasonati come Darren Aronofsky e Paul Greengrass.

Ora lo sceneggiatore David Hayter, ospite del podcast di "Script Apart", ha rivelato nuove informazioni sulle diverse iterazioni del film che hanno preso forma prima che Snyder firmasse per la regia.

Secondo Hayter, la sceneggiatura originale di Watchmen rappresentava un allontanamento ancora più radicale dal materiale originale: invece di cambiare il tipo di attacco finale pianificato da Ozymandias contro New York City, con Snyder che ha scelto di collegarlo ai poteri di Dottor Manhattan, Hayter aveva scritto un finale in cui Gufo Notturno uccideva Ozymandias investendolo con il suo veicolo Owlship. L'omicidio impedisce a Ozymandias di assistere al coronamento del suo piano, e Gufo Notturno diffonde nel mondo un video falso che mostra il Dottor Manhattan che sta distruggendo le principali città. Il risultato finale è lo stesso del fumetto, poiché anche questo inganno mette fine alla Guerra Fredda.

Questa storia venne elaborata dallo sceneggiatore per il regista Paul Greengrass, che sarebbe stato ambientato ai giorni nostri e non negli anni '80: "Ma sapevamo che sarebbe stato molto difficile fare la stessa cosa che si faceva nel fumetto, soprattutto con l'11 settembre che era successo poco tempo prima e riempire Time Square di cadaveri non sarebbe stato appropriato. Avevamo pensato anche ad ispirarci ad Hiroshima, con le persone che sarebbero state spazzate semplicemente via: in quel modo avremmo risolto il problema dei cadaveri".


MALCOLM MCDOWELL, LA CONFESSIONE SHOCK:"NON RICORDO MOLTI DEI FILM CHE HO GIRATO"

In un articolo pubblicato dal Guardian, Malcolm McDowell ha parlato del suo ultimo film, The Big Ugly, ma ha svelato un curioso particolare che riguarda la sua carriera e soprattutto i film che ha realizzato, dei quali... si ricorda poco o nulla. La star di Arancia meccanica si è soffermato proprio su questo dettaglio.

"La gente mi ferma e mi dice 'Oh, ti abbiamo amato in bla bla bla'. E io dico 'Scusa, non ero io'. E poi mi mostrano sul loro telefono o mi mostrano la copertina del DVD ed eccomi qui. E non ricordo affatto di averlo girato" dichiara ridendo l'attore.
Nell'ultimo film girato da Malcolm McDowell, l'attore interpreta un gangster londinese negli Stati Uniti, impegnato a riciclare denaro sporco attraverso gli Appalachi. Nel cast anche Vinnie Jones e Ron Perlman.

"Durante le riprese avevo mio figlio di 14 anni con me. Si annoiava e faceva così caldo. Quel caldo vapore del sud di cui scrive Tennessee Williams. L'unica cosa da fare era guidare fino al Walmart e fare una passeggiata in questo grande edificio climatizzato per stare al fresco. Questo è stato l'entusiasmo. Era la cosa più importante che aspettavo. Colazione da Cracker Barrel e poi assalto al Walmart. Dopo una settimana ha detto 'Papà, sai una cosa? Penso che mi piacerebbe andare a casa a trovare mamma'".
Con l'attuale moglie, l'artista Kelley Kuhr, Malcolm McDowell ha avuto tre figli. In passato l'attore è stato sposato altre due volte, con le colleghe Margot Bennett e Mary Steenburgen, dalla quale ha avuto due figli. Tempo fa Malcolm McDowell parlò di un'iconica scena di Arancia meccanica.


SPIDER-MAN, IL CAVALIERE OSCURO, BATMAN BEYOND: GUARDATE CHE POSTER DA PAURA

Il Comic-Con di San Diego sarà pure stato cancellato e sostituito con un'edizione virtuale che si terrà negli stessi giorni, ma questo non vuol dire che non c'è modo di avere dei fantastici poster targati Bottleneck Gallery.

Tom Whalen, Matt Ferguson, Dave Perillo, Jack C. Gregory, Doaly.

Questi i nomi degli artisti dietro alle fantastiche stampe a tema blockbuster che sono ora disponibili per l'acquisto sul sito ufficiale di Bottleneck Gallery.

Come segnala il sito Collider, in mancanza di un'edizione fisica della kermesse dedicata alla nerd culture, BNG si sta muovendo in altro modo, e ha reso possibile l'acquisto online di un certo numero di prodotti tra cui i poster di alcuni successi di botteghino come Spider-Man: Homecoming, Batman - The Dark Knight e il primo vero blockbuster, estivo Lo Squalo.

In più, come potete vedere nella nostra gallery, abbiamo delle variant della più classica Wonder Woman, e un coloratissimo poster per la serie animata Batman Beyond. I prezzi oscillano dai 45 ai 60 dollari, ma va tenuto conto che si tratta di edizioni limitate.

E a proposito di Batman, troverete le ultime novità sulle riprese di The Batman un possibile live-action di Batman Beyond cliccando sugli appositi link.


https://collider.com/bottleneck-gallery-th...man-homecoming/

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USS INDIANAPOLIS, I FANTASTICI RETROSCENA CON NICOLAS CAGE E IL FRATELLO DI PAUL WALKER

USS Indianapolis, war-movie del 2016 diretto da Mario Van Peebles e con un cast molto ricco che include Nicolas Cage, Thomas Jane, Tom Sizemore e Cody Walker.

Per prepararli alla visione, ecco come di consueto le curiosità più divertenti legate alla produzione del film. Le trovate qui sotto:


Il nonno di Matt Lanter era un sopravvissuto della USS Indianapolis, e nel film l'attore indossa i le sue dogtag originali per rendergli onore.

Le scene ambientate sulla USS Indianapolis sono state girate a bordo della USS Alabama, attraccata a Mobile Bay, Mobile, Alabama: la stessa corazzata fu usata per filmare Trappola in alto mare (1992).

Ne Lo Squalo di Steven Spielberg il personaggio di Quint recita un famoso monologo sull'Indianapolis, raccontando di essere uno dei pochi sopravvissuti della storia narrata in questo film. Il regista di USS Indianapolis Mario Van Peebles ha recitato in Jaws: The Revenge (1987), il terzo sequel del film di Spielberg.

Si tratta del debutto come attore di Cody Walker, fratello del compianto Paul Walker: Cody aveva lavorato in precedenza come stunt di suo fratello maggiore in Fast & Furious 7 (2015) dopo la morte di quest'ultimo.

Nicolas Cage e Thomas Jane erano entrambi sposati con Patricia Arquette, il primo dal 1995 al 2001 e il secondo dal 2006 al 2011. Nel 'turno' di Cage, i due attori girarono il loro primo film insieme Face / Off - Due facce di un assassino (1997): USS Indianapolis segna la loro seconda collaborazione, ed è anche la seconda volta che Jane recita in un film sugli squali (il primo è stato Blu profondo del 1999).

E' anche il secondo film di Nicolas Cage insieme a Tom Sizemore: il primo fu stato Al di là della vita di Martin Scorsese, nel quale Cage recitò proprio con la Arquette.


LA RAPINA PERFETTA E LE PARTI INTIME "ANACRONISTICHE": IL RETROSCENA OSÉ DELL'HEIST MOVIE

La Rapina Perfetta, heist movie con protagonista Jason Statham basato sulla vera storia dell'incredibile furto alla Lloyd Bank di Baker Street, a Londra.

Il film segue le vicende di Terry, proprietario di una rivendita di auto d’epoca ed ex ladro. L'uomo viene avvicinato da una vecchia conoscenza, la bella Martine, che gli propone di fare il colpo della vita', una rapina nel cuore di Londra, nel caveau della Lloyd Bank, dove sono depositate centinaia di cassette di sicurezza. Ma in realtà l’ex modella non svela del tutto le carte: in cambio della sua fedina pulita, la donna deve impossessarsi del contenuto di una cassetta di sicurezza contenente materiale fotografico compromettente su un membro della famiglia reale.

Stando al regista Roger Donaldson, la scena più impegnativa da realizzare fu quella del bordello. La sequenza prevedeva che le comparse camminassero per il set con indosso solamente dei reggicalze, ma queste si presentarono sul set con le parti intime depilate: un problema di anacronismo visto che la pellicola è ambientata nel 1971. Per rimediare, le attrici dovettero indossare delle parrucche pubiche chiamate "Merkin", che però erano molto difficili da fissare e causarono a Donaldson ulteriori problemi durante le riprese.

La Rapina Perfetta verrà trasmesso su Rai 4 alle ore 21.20. Per altre notizie, vi ricordiamo che Statham tornerà a collaborare con Guy Ritchie per Cash Truck, nuovo action thriller del regista di Snatch - Lo strappo in arrivo nel 2021.


NETFLIX PORTA JACK BLACK E ZACHARY LEVI SULLA LUNA: TUTTO SUL NUOVO FILM D'ANIMAZIONE

Il mito dello spazio è un elemento molto caro al cinema americano, che tra disastri apocalittici e allunaggi ha conquistato non solo la Luna, ma anche la fantascienza del grande schermo. Adesso Netflix è al lavoro su un nuovo film d'animazione ispirato agli esperimenti della NASA negli anni '60 intitolato Apollo 10 e 1/2: a Space Age Adventure.

La storia si svolgerà infatti sullo sfondo della missione Apollo 10 del 1969: la navetta raggiunse il record di avvicinamento alla superficie lunare prima della successiva Apollo 11, lanciata pochi mesi dopo, e che portò Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna.

La pellicola sarà scritta e diretta da Richard Linklater (School of Rock, Boyhood) e sarà un ibrido tra live-action, animazione computerizzata e realizzata a mano: le prime riprese sono state terminate lo scorso marzo ad Austin, mentre le successive fasi di animazione e montaggio si svolgeranno nella capitale del Texas e addirittura in nei Paesi Bassi. Nel 2006 Linklater aveva già sperimentato la tecnica mista con il suo A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare e adesso si rimette in gioco con le più moderne tecnologie del settore.

"Sogno di realizzare questo film da anni, sia dal punto di vista cronologico che da geografico, perché ero in terza elementare quando ci fu il lancio. Il nostro stile di animazione, unico nel suo genere, permette sia di evocare un mondo ormai lontano, sia di rendere in modo fluido e giocoso il ricordo di quel periodo. Unire l'animazione in 3D con le riprese in live-action è stat un'esperienza unica e speciale. ha dichiarato Linklater .

Il progetto Netflix racconterà sia l'esperienza spaziale sia dal punto di vista dell'astronauta che dei bambini che guardavano sognanti allo spazio: nel cast ci saranno nomi del calibro di Jack Black, Zachary Levi, Glen Powell, Josh Wiggins, Milo Coy, Lee Eddy, Bill Wise, Natalie L'Amoreaux, Jessica Brynn Cohen, Sam Chipman e Danielle Guilbot.


L’AUSTRALIA OFFRE 250 MILIONI DI DOLLARI ALLE PRODUZIONI STRANIERE PER GIRARE IN LOCO

La pandemia di Covid-19 ha causato, tra le altre cose, la chiusura dei set cinematografici in buona parte del mondo. Alcuni Paesi stanno riaprendo i battenti alle produzioni molto lentamente, dopo mesi di lockdown. E tra questi c’è l’Australia, che, per incentivare la ripresa, ha appena creato un fondo da 250 milioni di dollari americani (400 milioni di dollari australiani) per spingere le produzioni internazionali a dirottare sul suo territorio.

Come spiega Paul Fletcher, ministro delle arti australiano:

Il Location Incentive è un moltiplicatore economico. Sosterrà la vitalità della produzione cinematografica australiana, creando posti di lavoro e supportando le imprese locali.

Il piano è quello di garantire finanziamenti nei prossimi sette anni, alle produzioni che decideranno di scegliere l’Australia per girare i propri film. L’iniziativa va ad aggiungersi ad altre che il governo australiano ha già varato, come il programma Location Offset, che garantisce rimborsi fiscali per le riprese e la post-produzione. E un pacchetto di 250 milioni di dollari australiani (175 milioni di dollari americani) per aiutare il settore delle arti e dello spettacolo (di cui 50 milioni sono riservati al cinema e alla TV).

Dieci blockbuster hanno già ottenuto finanziamenti tramite il programma Location Offset. Tra questi Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings e Thor: Love and Thunder. Nello stato dell’Australia Meridionale si sta inoltre girando il nuovo Mortal Kombat. Il locale ministro dell’innovazione David Pisoni ha definito lo stato dell’Autralia Meridionale “uno dei luoghi più sicuri al mondo in questo momento”, “in una posizione ideale per prendersi una fetta di questo nuovo fondo nella ripresa post-Covid”. Una bella promessa.


NEW YORK CITY DÀ IL VIA LIBERA ALLE RIPRESE DI FILM E SERIE TV

Le riprese di film e serie TV potranno ripartire dal 20 luglio a New York City. La città, duramente colpita dal coronavirus, è rimasta in lockdown sin da marzo. Per un periodo, è stata l’epicentro dell’epidemia negli Stati Uniti, ma ora i casi sono drasticamente calati. La città inizia timidamente a riprendersi e le attività a riaprire. Per i ristoranti non sarà ancora possibile servire al chiuso, e musei e centri commerciali non potranno per ora riaprire. Ma la “fase 4” prevede la ripartenza degli sport (a porte chiuse) e di parte delle scuole.

Il sindaco Bill de Blasio ha annunciato tutto questo nel corso di una conferenza stampa:

La cosa più importante è la sicurezza. Vogliamo far tornare la gente al lavoro. Vogliamo che le persone possano ricominciare a guadagnare. Vogliamo riportare in vita la nostra città. Ma prima la sicurezza e la salute, sempre.

Negli ultimi anni, grazie a un generoso sistema di incentivi fiscali, New York è diventata un centro importante per la lavorazione di film e serie televisive. Poter ripartire in questo ambito è senza dubbio un segnale importante. Ma probabilmente ci vorrà tempo perché tutto torni a muoversi con il ritmo pre-Covid.

Gli Stati Uniti stanno vivendo una ricaduta importante, nel resto del Paese, per quanto riguarda l’epidemia. La California, che da poco aveva cominciato a riaprire i cinema e i set, è tornata parzialmente sui suoi passi. Eppure alcune cose si stanno girando: su tutte Songbird, film sulla pandemia prodotto da Michael Bay.


FESTA DEL CINEMA DAL 15 AL 25 OTTOBRE CON ALCUNI TITOLI DI CANNES 2020

La quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma si terrà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Quest’anno la manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso dalla Capitale.

Il Delegato Generale Thierry Frémaux presenterà, in un evento dedicato, alcuni film della Selezione Ufficiale 2020 del Festival di Cannes. Antonio Monda, Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma, ha dichiarato:

“Siamo entusiasti di poter organizzare un evento dedicato al Festival di Cannes durante la Festa del Cinema di Roma e onorati di far parte del tour di Cannes che include molti prestigiosi festival. Per noi è un grande onore poter collaborare con il più importante festival cinematografico del mondo e avere Thierry Frémaux a Roma per presentare film della Selezione Ufficiale 2020”.

Frémaux ha spiegato:

“In quest’anno così particolare è più importante che mai sostenere i film e le sale cinematografiche così come essere vicini agli artisti e agli spettatori. Quest’anno il Festival di Cannes non si è svolto ma è onorato di presentare i film della Selezione Ufficiale 2020 nei festival in cui vengono invitati. E a Roma, con la sua Festa, la sua storia e il suo spirito, il cinema è più vivo che mai!”.

Presente Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli (Almost Blue e S Is for Stanley), soggetto e sceneggiatura di Infascelli e Vincenzo Scuccimarra. Il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli). Sarà distribuito da Vision Distribution nelle sale italiane, che ne curerà anche le vendite internazionali.

Una retrospettiva verrà dedicata a Satyajit Ray, considerato uno dei più maggiori cineasti della storia della settima arte, a cura di Mario Sesti. Produttore, regista, sceneggiatore e compositore dei temi per i suoi film, Satyajit Ray esplora nella sua opera i generi più diversi con stili e linguaggi sempre nuovi.

Verranno presentati: In nome della legge uno dei principali successi di Pietro Germi, nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale. E Padre padrone uno dei capolavori di Paolo e Vittorio Taviani, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e del Nastro d’argento. La pellicola è stata restaurata da CSC e Istituto Luce Cinecittà.


SPIDER- MAN 3: TOM HOLLAND SVELA QUANDO DOVREBBE FINIRE IL LAVORO SUL SET

Tom Holland ha svelato quando potrebbe essere completato il lavoro sul set di Spider-Man 3, il terzo capitolo delle avventure del giovane Peter Parker.
L'attore è attualmente impegnato nelle riprese di Uncharted e ha regalato ai fan un interessante aggiornamento riguardante i suoi progetti futuri.

L'attore Tom Holland, in un video condiviso sulla pagina Patreon di suo padre, ha svelato quali sono i suoi progetti: "Finire Uncharted, finire Spider-Man a febbraio del prossimo anno. Due press tour, forse insieme, che dovrebbero richiedermi sei settimane di lavoro".

La star è attualmente a Berlino per completare le riprese del film Uncharted in cui ha la parte di Nathan Drake. Il progetto lo vede protagonista accanto a Mark Wahlberg.
Prossimamente, inoltre, ritornerà a interpretare l'eroico Uomo Ragno nel terzo capitolo del franchise della Sony prodotto in collaborazione con Marvel.
Nel film si scoprirà cosa accadrà a Peter Parker dopo che Mysterio, il villain interpretato da Jake Gyllenhaal, ha rivelato al mondo l'identità di Spider-Man. Nel cast ci sarà anche J.K. Simmons nella parte di Jonah Jameson.

I fan sono inoltre in attesa di scoprire se le avventure con protagonista Tom Holland avranno un collegamento con Morbius o Venom: Let There Be Carnage.


JOKER È IL FILM PIÙ CRITICATO DEL 2019, MA NON SUPERA IL CAVALIERE OSCURO

Joker è diventato il film più criticato nel Regno Unito durante il 2019 e a riportarlo è un comunicato del British Board of Film Classification che rivela inoltre il contenuto delle lamentele inviate all'organizzazione legate al progetto diretto da Todd Phillips che ha permesso a Joaquin Phoenix di conquistare il premio Oscar.

BBFC ha rivelato di aver ricevuto ben 20 proteste legate alla scelta di classificare il film come vietato ai minori di 15 anni e molte delle persone che hanno inviato le proprie lamentele hanno sostenuto che l'età avrebbe dovuto essere stabilita a 18 anni o direttamente vietato. L'organizzazione ha comunque difeso la propria posizione sostenendo che Joker non mostra sequenze in cui viene inflitto dolore o ferite in modo tale da rendere necessaria una restrizione più limitante.

Il numero di proteste non raggiunge comunque quello stabilito da Red Sparrow, con star Jennifer Lawrence, che nel 2018 è stato al centro di 64 proteste ed è incredibilmente lontano dal record stabilito dal film Il cavaliere oscuro diretto da Christopher Nolan che era arrivato a quota 364 nel 2008 a causa della scelta di considerarlo vietato solo ai minori di 12 anni.

Joker è stato al centro delle proteste anche in altre nazioni e a livello internazionale alcuni critici hanno sostenuto che fosse troppo violento e portasse gli spettatori a simpatizzare con il villain della storia, alimentando un dibattito legato all'ipotesi che il film incoraggiasse la violenza.


ROMA 2020: IL MEGLIO DEL FESTIVAL DI CANNES IN UN EVENTO PRESIEDUTO DA THIERRY FRÉMAUX

Roma 2020 unisce le forze con il Festival di Cannes: durante prossima edizione della Festa del cinema, infatti, ci sarà un evento speciale, alla presenza di Thierry Frémaux, in cui verranno presentati alcuni film della Selezione Ufficiale 2020 della kermesse francese, bloccata quest'anno dalla difficile situazione sanitaria internazionale.

L'annuncio, un po' a sorpresa, è arrivato dal Direttore Artistico della Festa del cinema di Roma, Antonio Monda, e dal presidente Laura Delli Colli. "Siamo entusiasti di poter organizzare un evento dedicato al Festival di Cannes durante la Festa del Cinema di Roma e onorati di far parte del tour di Cannes che include molti prestigiosi festival" - ha dichiarato Monda - "Per noi è un grande onore poter collaborare con il più importante festival cinematografico del mondo e avere Thierry Frémaux a Roma per presentare film della Selezione Ufficiale 2020".

Sulla questione è intervenuto anche il Delegato Generale del Festival di Cannes Thierry Frémaux, dichiarando: "In quest'anno così particolare è più importante che mai sostenere i film e le sale cinematografiche così come essere vicini agli artisti e agli spettatori. Quest'anno il Festival di Cannes non si è svolto ma è onorato di presentare i film della Selezione Ufficiale 2020 nei festival in cui vengono invitati. E a Roma, con la sua Festa, la sua storia e il suo spirito, il cinema è più vivo che mai!".
L'appuntamento, dunque, con la quindicesima edizione della kermesse romana, e a questo punto anche con un "pezzettino" dell'ultimo, disgraziato Festival di Cannes, è confermato dal 15 al 25 ottobre 2020.


DAMPYR: SVELATA LA DURATA, IN ARRIVO POSSIBILI SEQUEL

Panel ricchissimi quello di Bonelli che ha animato il quinto giorno dell'Ultrapop Festival e che ha spinto il direttore editoriale Michael Masiero non sono la rivelare la durata più o meno precisa dell'atteso Dampyr, ma anche a confermare i rumor che vorrebbero in arrivo uno o più sequel.

Insieme a Michele Masiero, ad anticipare le novità di casa Bonelli in fatto di transmedialità e a commentare la nascita del Bonelli Cinematic Universe sono intervenuti il Responsabile ufficio sviluppo Vincenzo Sarno e gli autori Mauro Uzzeo e Giovanni Masi. Il panel è servito a fare il punto su Dampyr, adattamento del popolare fumetto urban horror vampiresco co-prodotto da Bonelli con Eagle Pictures e Brandon Box.

"Dampyr è attualmente in fase di post-produzione" svela Masiero. "per fortuna abbiamo finito le riprese a gennaio, prima che esplodesse il caos. Purtroppo al momento non è possibile ipotizzare una data uscita, dovremo vedere cosa accadrà coi cinema, ma posso dire che il film durerà poco meno di due ore e che sarà in lingua inglese".

Il cast di Dampyr era stato annunciato durante un evento nel corso della passata edizione di Lucca Comics & Games. Per Vincenzo Sarno la pellicola, che inaugura il Bonelli Cinematic Universe, "è un sogno che si realizza. Ciò che conta per noi è essere rispettosi del fumetto originale prendendoci, però, le libertà necessarie. La sfida non è fare una bella trasposizione, ma fare un bel film".

Se Dampyr riuscirà bene come Bonelli spera già si parla di possibile sequel. Sembra che Eagle Pictures sia stata la prima a parlare della possibilità di una trilogia. Di fronte alla richiesta di conferma, lo stesso Michale Masiero replica sornione: "I rumor sono attendibili". I fan di Dampyr sono già in fibrillazione.


Volevo Nascondermi torna al cinema dal 19 agosto

Dopo la fugace apparizione in sala lo scorso marzo, prima della chiusura delle attività causa Covid-19, Volevo Nascondermi tornerà al cinema dal 19 agosto.

L'annuncio è arrivato in queste ore attraverso un comunicato ufficiale, accompagnato da poster e trailer riaggiornati con nuova data. Ricordiamo che Volevo Nascondermi ha trionfato alla scorsa edizione della Berlinale, portandosi a casa l'Orso d'argento per il Miglior Attore a Elio Germano, bissando poi il successo ai Nastri d'Argento.


Ancora Pochi Passi è il nuovo horror di Pupi Oggiano, ecco il trailer

Per la rubrica Indie Movie Stars quest'oggi parliamo di "Ancora Pochi Passi", il nuovo horror diretto da Pupi Oggiano, regista di "La Paura Trema Contro".

Dopo aver ottenuto ottime recensioni con "La Paura Trema Contro", il regista ha scelto, per la sua opera seconda, un horror dai toni cupi totalmente girato in una Torino ricca di locations storicamente perfette per il genere.

Questa la sinossi. Quattro misteriosi personaggi si ritrovano in una villa decadente che nasconde qualcosa e il cui padrone di casa è una figura imponente e terrorizzante. Ognuno di loro ha una storia da raccontare ed ogni storia porterà lo spettatore in un vortice di male sempre più profondo. Ma cosa unisce i quattro racconti? Cosa fanno tutti insieme quei quattro loschi figuri? Perchè si sono incontrati proprio in quel luogo? Che ruolo ha Torino in tutto questo?

Nel cast spicca il volto di Diego Casale, ma anche quelli di Giorgia Lorusso, Valentina Anselmi, Omar Vestri, Maurizio Terenzi. E ancora Anna Stolder, Sabrina Siciliano, Tiberio Ferracane e Maurizio Parietti, con la partecipazione speciale di Graziella Mizzani Corio.

La sceneggiatura è stata firmata dallo stesso Oggiani, in collaborazione con Gabriele Farina ed il maestro del genere Antonio Tentori. La realizzazione di Ancora Pochi Passi è stata accompagnata dalla pubblicazione del racconto tratto dal film, scritto da Gabriele Farina e edito dalla torinese Buendia Books.

Dal punto di vista distributivo, Ancora Pochi Passi è disponibile da oggi in versione Home Video grazie a Home Movies Spot, ed ha ottenuto una presenza in sala - da Sold Out - nel periodo pre Covid-19.

Per celebrare l'uscita in DVD, diamo un'occhiata al trailer.

IL TRAILER




FLIPPER, ELIJAH WOOD E QUELL'ESORDIO IN UN CAMEO IN RITORNO AL FUTURO - PARTE 2

Questa sera alle 21:10 su Paramount Network verrà mandato in onda il cult per ragazzi Flipper, remake del classico anni '60 con protagonisti Paul Hogan e Elijah Wood, qui in uno dei suoi tanti ruoli pre-Il Signore degli Anelli, che avrebbe poi visto la sua fama esplodere definitivamente presso il grande pubblico.

Girato completamente alle Bahamas, Flipper è il remake dell'omonimo film del 1963 diretto da James B. Clark e distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer, da cui poi fu tratta anche una serie televisiva andata in onda dal 1964 al 1967; per il progetto del remake venne quindi ingaggiato Alan Shapiro, che firmò anche la sceneggiatura. Nel corso delle riprese furono necessari vari animatronics per simulare tutte le scene con la presenza dei delfini anche perché secondo lo stesso progettista Walt Conti "lavorare con dei delfini veri non funziona così bene come la gente potrebbe pensare".

Benché il film non fu affatto un successo commerciale, il film divenne parecchio popolare grazie ai ripetuti passaggi televisivi e all'home video. Tra le parti più apprezzate ci fu la recitazione del cast, se Paul Hogan viveva ancora del consenso generale grazie al suo carisma, la prova di Elijah Wood fu la conferma di un talento precoce che aveva già dimostrato più volte in precedenza. L'attore esordì infatti giovanissimo in un cameo in Ritorno al Futuro - Parte 2: lo si può notare facilmente quando Marty McFly entra nel mitico Caffé 80 riproposizione nostalgica dei vecchi bar anni ottanta all'interno del contesto futuristico del 2015.

Il protagonista insegna a un giovanissimo Elijah Wood del futuro come giocare a uno di quegli sparatutto molto in voga all'epoca di Marty, ma quando scopre che "si devono usare le mani", i due bambini rimangono inorriditi e vanno via, lasciando esterrefatto Michael J. Fox.


TIMECOP, IL CULT CON JEAN-CLAUDE VAN DAMME FU CHIAMATO "IL TERMINATOR DEI POVERI"

Timecop - Indagine dal futuro, il cult di fantascienza con protagonisti Jean-Claude Van Damme e Mia Sara diretto da Peter Hyams che nonostante il successo commerciale non racimolò eguali consensi tra la critica, la quale non esitò a definirlo un "Terminator dei poveri".

I paragoni con la pellicola cult di James Cameron, davvero un capolavoro della fantascienza anni '80, non erano le sole critiche mosse a Timecop che spesso venne accusato di avere una trama fin troppo ingarbugliata e piena di buchi di sceneggiatura. Timecop - Indagine dal futuro fu tuttavia un considerevole successo commerciale, segno anche che Jean-Claude Van Damme si trovava in una fase di carriera molto prolifica, forse la migliore in assoluto, quella che va dalla fine degli anni '80 alla metà dei '90. La pellicola fu capace di incassare circa 100 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 27 milioni, ma la critica non fu benevola.

Roger Ebert rimase talmente deluso dal film da definirlo nella sua recensione un "Terminator dei poveri" (o per chi si accontenta), mentre Richard Harrington non risparmio il suo sarcasmo pungente sul Washington Post, dove scrisse che "per una volta l'accento di Van Damme era più comprensibile della trama da seguire". Le cose poi non vanno meglio nel noto aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes dove il film è fermo al 44% di pareri positivi, con una media a recensione di 5.2/10. Addirittura il sito puntualizza che Timecop "non è assolutamente come Terminator, ma se si sospendono incredulità e pensiero razionale allora ci sarà qualche ricompensa dal punto di vista della componente fantascientifica".

Timecop, che è tratto dall'omonimo fumetto della Dark Horse uscito nel 1992, fu seguito da una serie televisiva andata in onda nel 1997 su ABC.


LA MASCHERA DI ZORRO COMPIE 22 ANNI, CATHERINE ZETA-JONES RICORDA QUANDO RIMASE NUDA

La Maschera di Zorro è un film intramontabile come la leggenda del mitico spadaccino protagonista, rimasto nella memoria degli spettatori anche dopo 22 anni. Non potevano mancare i festeggiamenti di Catherine Zeta-Jones, che accompagnò Antonio Banderas nell'avventura vestendo i panni di Eléna.

Beh, a dire il vero in una scena del film quei panni cadevano a terra, e l'attrice ha scelto proprio quel momento per celebrare la ricorrenza. La sequenza, che si svolgeva all'interno di un fienile, era incentrata sul focoso incontro/scontro tra il nuovo Zorro, erede di Don Diego de la Vega, e la bella Eléna, che ancora non sapeva di essere figlia dello stesso de la Vega. Nell'ostacolare il nuovo paladino fuorilegge, anche in nome del suo presunto padre (lo spietato Montero), la ragazza finiva per subire il fascino di Zorro, che la batteva in un duello a colpi di spada preoccupandosi, più che di ferirla, di tagliare i suoi vestiti nel punto giusto.

"La Maschera di Zorro è uscito 22 anni fa, oggi! Ho amato girare questo film, il duello con le spade è stata una delle mie scene preferite. È stato un po' come imparare un ballo!", scrive l'attrice su Facebook.

Una sequenza davvero divertente, che si unisce agli altri splendidi momenti iconici del film, come l'addestramento, inizialmente fallimentare, di Zorro, la fuga in sella al destriero Tornado o la scena finale della miniera. Cosa ne dite? Merita un rewatch?

Sapevate che dopo il sequel La leggenda di Zorro, Robert Rodriguez volev


www.facebook.com/watch/CatherineZetaJones/

ENNIO MORRICONE, ROMA INTITOLERÀ L'AUDITORIUM AL COMPOSITORE. IL FIGLIO: 'ERA CASA SUA'

A poco più di una settimana dalla morte del grande compositore cominciano a prendere piede iniziative concrete per ricordare Ennio Morricone: a Roma, ad esempio, l'Assemblea ha deciso di avviare le procedure per dedicare all'autore delle musiche di C'era una Volta in America uno dei luoghi della città a cui questi era più legato.

Stiamo parlando dell'Auditorium Parco della Musica: con il voto favorevole dei rappresentanti di ogni schieramento politico presenti all'Assemblea della capitale, infatti, è stato dato l'ok alla sindaca Virginia Raggi per dare il nome di Ennio Morricone al famoso complesso progettato da Renzo Piano.

Alla seduta era presente anche il figlio Marco, che ha manifestato la sua soddisfazione e la sua commozione: "L'Auditorium era casa sua, vorrei che i suoi amici parlassero al posto mio, perché io sono di lacrima facile"; a parlare è stato poi il compositore Nicola Piovani: "Non era un compositore del passato, era un compositore del futuro. La trasversalità l'ha capita prima degli altri. Chi più di Ennio Morricone merita di aver intestato questo Auditorium, invidiatoci anche all'estero, che rappresenta la trasversalità?"


STAR WARS, DARTH VADER GUIDA LA RIVOLTA DEI SITH IN UNA SPLENDIDA FAN ART

Cosa sarebbe successo se, dopo Episodio III, Anakin Skywalker avesse sconfitto Palpatine e fosse diventato il nuovo leader dei Sith? Ha provato a rispondere questa domanda l'artista Yadvender Singh Rana, che ha realizzato una suggestiva fan art che vede come protagonista una versione alternativa di Darth Vader.

Come potete vedere in calce all'articolo, l'immagine si propone come poster di un eventuale capitolo intitolato 'Star Wars: Rise of the Sith', in cui Darth Vader, privo dell'iconico elmo, guida una rivolta dei Sith di cui danno parte anche il figlio Luke e il nipote Kylo Ren, quest'ultimo accompagnato anche dai Cavalieri di Ren.

Questo il concept descritto dall'artista: "E se Anakin non fosse mai bruciato su Mustafar, e non avesse dovuto indossare l'elmo, ma avesse comunque dovuto ricorrere alle protesi dopo che è stato tagliato a fette da Obi-Wan? Ho tenuto la parte centrale della tuta di Vader, per lasciare un elemento familiare del personaggio. Anakin è conosciuto come il più grande Jedi al suo massimo potenziale, anche più di Palpatine e Yoda. E se fosse riuscito a rimanere su quel livello, sconfiggendo Palpatine e portando anche Luke al lato oscuro per stabilire il suo Impero Galattico?"

A proposito dell'iconico villain, si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui Hayden Kristensen potrebbe riprendere i panni di Anakin nell'attesa serie Disney+ dedicata a Obi-Wan Kenobi. Le ultime voci, ancora in attesa di conferma, parlano addirittura della presenza dello stesso Darth Vader nello show. Intanto, una teoria ha provato a spiegare il ritorno di Anakin in Obi-Wan Kenobi.


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AVENGERS: ENDGAME, CAPTAIN AMERICA AFFRONTA SÉ STESSO IN UNO SPETTACOLARE VIDEO BACKSTAGE

Chris Evans è stato uno dei protagonisti indiscussi di Avengers: Endgame, e per rincarare la dose gli autori hanno pensato di inserire un suo doppio nel film. La qual cosa ha richiesto ovviamente il contributo degli stuntmen, che per l'occasione hanno dato prova di tutto il loro valore.

Evans è senz'altro un eroe, e recentemente ha accolto un nuovo Avenger nel gruppo, ma nella scena in cui i due Capitani, dopo essersi dati battaglia, precipitano tra i piani della Stark Tower per poi atterrare bruscamente al suolo, sono subentrati Sam Hargrave e Daniel Hargrave. I due stuntmen, perfetti per il ruolo in quanto fratelli, sbattono più volte sulle scalinate prima di raggiungere il terreno e l'impatto sembra essere davvero violento.

Per fortuna i due sono dei veri professionisti del settore: sanno bene come cadere e come illudere il pubblico, quindi niente paura, nessun cranio è stato fratturato nel girare il film. Interessante vedere la scena ripresa da due punti di vista differenti, e sebbene sia durata pochi attimi deve aver richiesto una grande preparazione.

"È stato un onore dirigere, recitare e aiutare a costruire questa sequenza. Ed è sempre un piacere stare sul set e sullo schermo con mio fratello. Ti voglio bene, amico", scrive Sam, che nel film ha anche avuto il compito di supervisionare e coordinare gli stunt.

Intanto i fan si chiedono quale sarà il nuovo villain dopo Thanos: in attesa di scoprirlo vi consigliamo di dare un'occhiata a questo simpatico video dello scontro finale di Endgame in 16 Bit.


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AVENGERS, I FRATELLI RUSSO TORNANO SU SECRET WARS: "SAREBBE PIÙ GRANDE DELL'INFINITY SAGA"

Mentre la trama della Fase 4 del MCU rimane un mistero, è chiaro a tutti che l'annuncio di uno o più film tratti da Secret Wars sarebbe accolto calorosamente dai fan del franchise. Tra i grandi estimatori del crossover ci sono anche i fratelli Russo, i quali hanno espresso da tempo il desiderio di dirigerne un eventuale adattamento.

"Lo lessi quando avevo 10 o 11 anni, e rimasi attirato dal vedere tutti quegli eroi insieme" ha ribadito Joe Russo durante una recente intervista con Bro Bible (via ComicBookMovie). "Fu uno dei primi grandi fumetti a farlo. Per me si trattava di raccontare un evento in maniera fantastica, mostrando ciò che accade quando metti insieme tutti quelle personalità. Mi piaceva anche l'idea dei villain che devono unirsi per sconfiggere gli eroi."

Russo ha proseguito: "Io ed Anthony adoriamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi, amiamo i villain che credono di essere gli eroi delle proprie storie, e questo è tutto integrato in Secret Wars. Realizzare qualcosa di grande come Infinity War era legato al sogno di realizzare Secret Wars, che è ancora più grande in termini di scala."

In passato, i Russo hanno dichiarato che Secret Wars sarebbe perfetto per una serie di 6 film, un evento che secondo loro supererebbe anche la portata dell'Infinity Saga: "Sarebbe il più grande film che puoi immaginare, ed ciò che ci entusiasma di quella storia: sarebbe ancora più ambizioso dell'Infinity Saga."


LA BELLA E LA BESTIA, IL RICORDO DI DAN STEVENS: "PRIMA DI GIRARE ERO TERRORIZZATO"

Il live action Disney del 2017 La Bella e la Bestia aveva un cast di prim'ordine, composto da Emma Watson nel ruolo di Belle, Luke Evans in quello di Gaston e le voci di due attori del calibro di Ewan McGregor e Ian McKellen. Nei panni della Bestia c'era invece Dan Stevens, che ha recentemente raccontato i suoi ricordi di quell'esperienza.

In un'intervista a Indiewire, l'attore ha ammesso che per accettare il ruolo ha dovuto scendere a patti col suo terrore. "Penso che qualcosa debba suscitare la mia curiosità e, anche se questo non vale necessariamente per ogni singolo progetto, se sembra una sfida, magari un po' terrificante ma anche elettrizzante, diventa più attraente" ha spiegato.

È stato così per La Bella e la Bestia. Per la maggior parte delle riprese, Dan Stevens ha indossato una tuta per il motion capture, mentre un'altra sfida stimolante è stata per lui dover cantare. "Mi è piaciuto molto imparare a esibirmi in quel modo, ed è qualcosa che rifarei sicuramente" ha aggiunto parlando del brano Evermore. "E rifarei anche un musical. Mi ha sicuramente aperto le porte a nuove esperienze, e penso che anche in futuro sarà così."

La Bella e la Bestia è uno dei migliori adattamenti live action dei classici Disney, e a distanza di anni continua a colpire l'immaginario del pubblico. Basti pensare che nei mesi scorsi, durante l'emergenza Coronavirus, qualche affezionato fan aveva provato a sdrammatizzare la situazione con un video parodia ispirato a Belle.


INCEPTION, 10 ANNI DOPO LEONARDO DICAPRIO È ANCORA CONFUSO: "NON HO CAPITO IL FINALE"

n questi giorni si è celebrato il decimo anniversario di Inception e il thriller fantascientifico diretto da Christopher Nolan è ormai considerato un cult. Parte del suo fascino sta sicuramente nella complessa trama, che risulta tuttora oscura sotto certi aspetti per molti spettatori, e a quanto pare anche per gli stessi protagonisti.

Leonardo DiCaprio, infatti, ha recentemente ammesso di non aver ancora capito il finale di Inception.

L'attore è intervenuto insieme a Brad Pitt, suo collega sul set di C'era una volta a Hollywood, al podcast WTF di Marc Maron, dove hanno parlato anche dei loro lavori precedenti. Il conduttore ha fatto a Brad Pitt una domanda su Ad Astra, raccontando di non aver capito una parte del film. "Non te lo spiegherò... neanch'io posso spiegarlo" ha risposto scherzosamente l'attore.

A questo punto Leonardo DiCaprio ne ha approfittato per rivelare che anche lui ha dei dubbi sulla trama di un suo vecchio film. "È come Inception per me" ha detto collegandosi al discorso di Brad Pitt. "Cosa è successo? Non ne ho idea" ha aggiunto, provocando le risate degli altri due. "Sei solo concentrato sul tuo personaggio, amico. La storia mi coinvolge, ma quando si trattava di Christopher Nolan e della sua mente, e di come Inception si tenesse insieme, tutti cercavano di mettere insieme i pezzi del puzzle."

Quando poi Marc Maron ha chiesto se in definitiva il film avesse un senso, DiCaprio ha risposto: "Beh, dipende dall'occhio di chi guarda, immagino."



Edited by Triplethor - 17/7/2020, 21:49
view post Posted: 16/7/2020, 14:08 MovieTown - Cinema

GIOVEDI

16/07/2020



REBECCA FERGUSON RIVELA CHE I RESHOOT DI DUNE SI TERRANNO PRESTO A BUDAPEST

Dopo Oscar Isaac, anche Rebecca Ferguson parla dei reshoot di Dune: l’attrice ha annunciato su Instagram che tornerà a Budapest “abbastanza presto” per le riprese aggiuntive, ed è ansiosa di rivedere i suoi colleghi “sotto quei cappucci”.

Ferguson, interprete di Lady Jessica, scrive “soonish” al posto di “soon“, a dimostrazione che ci sarà da aspettare ancora un pochino per il ritorno sul set. D’altra parte, l’emergenza Covid-19 impone misure sanitarie ferree, quindi gli studios si stanno prendendo del tempo per ripartire.

Un’anticipazione del colossal potrebbe essere contenuta nel video che accompagnerà la ridistribuzione di Inception per il suo decimo anniversario (il 31 luglio negli USA), mentre non si hanno notizie circa il primo trailer: alcuni si aspettavano un lancio al Comic-Con@Home, ma la Warner non avrà un panel durante la manifestazione.

Potrete vedere la foto pubblicata da Rebecca Ferguson qui di seguito.

La foto

Il cast include Timothée Chalamet (Paul Atreides), Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Dave Bautista (Glossu Rabban), Stellan Skarsgård (Barone Harkonnen), Charlotte Rampling (Reverenda Madre Mohiam), Oscar Isaac (Duca Leto Atreides), Zendaya (Chani), Javier Bardem (Stilgar), Josh Brolin (Gurney Halleck), Jason Momoa (Duncan Idaho), David Dastmalchian (Piter De Vries) e Chang Chen (Dr. Wellington Yueh).

Dune fu adattato da David Lynch nell’omonimo film del 1984, ma in precedenza Alejandro Jodorowsky tentò un’ambiziosa trasposizione che si scontrò con il rifiuto di Hollywood, come racconta il documentario Jodorowsky’s Dune.

Questo nuovo adattamento firmato da Denis Villeneuve (La donna che canta, Prisoners, Sicario, Arrival, Blade Runner 2049) e dallo sceneggiatore Eric Roth (Forrest Gump, Alì, Munich) è circondato da grandi aspettative, ed è stato già descritto come uno “Star Wars per adulti”. Come sappiamo, il film adatterà solo la prima metà del romanzo di Herbert.

La sinossi del romanzo, edito in Italia da Fanucci
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili.

Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter saranno i produttori di Dune, mentre Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert svolgeranno la funzione di produttori esecutivi; Kevin J. Anderson sarà invece il consulente creativo.


THE GREEN KNIGHT – A24 SVELA IL GIOCO DI RUOLO DEL FILM

L’uscita di The Green Knight è stata bloccata a causa dell’emergenza Covid-19, ma A24 prosegue la campagna marketing con uno dei suoi brillanti e insoliti gadget: il gioco di ruolo del film.

Già disponibile per il pre-ordine sul sito ufficiale, il gioco è stato annunciato da un simpatico spot vintage che ci riporta agli anni Ottanta. Insomma, quelli di A24 sanno sempre come rendersi irresistibili agli occhi dei cinefili, con i loro ottimi film e il loro intrigante merchandise.

The Green Knight, diretto da David Lowery, è tratto da Sir Gawain e il Cavaliere Verde, romanzo cavalleresco del XIV secolo. Al centro della storia troviamo Gawain (Dev Patel), che deve pagare pegno al Cavaliere Verde (Ralph Ineson) dopo aver accettato la sua sfida.

Potrete vedere lo spot del gioco di ruolo qui di seguito.

Lo spot

Un misterioso cavaliere, con pelle, capelli e abiti verdi, si presenta alla corte di Re Artù e propone una sfida: permetterà a chiunque di infliggergli un colpo d’ascia senza che lui si difenda, a patto che egli stesso possa restituire il medesimo colpo un anno e un giorno dopo. Sir Gawain accetta, e decapita il Cavaliere Verde con un singolo fendente. Quest’ultimo però si rialza, raccoglie la sua testa e, dopo essere balzato a cavallo, ricorda a Gawain che gli deve soddisfazione alla data concordata. Nell’anno successivo, Gawain è costretto a trovare un modo per tener fede ai patti senza perdere la testa.

Oltre a Dev Patel e Ralph Ineson, nel cast di The Green Knight figurano anche Alicia Vikander, Joel Edgerton, Sarita Choudhury, Sean Harris, Kate Dickie, Barry Keoghan ed Erin Kellyman.

David Lowery è un regista dal talento eclettico, che continua a dividersi tra produzioni indipendenti (Senza santi in paradiso, Storia di un fantasma, Old Man and the Gun) e progetti fantasy, anche targati Disney (Il drago invisibile, il prossimo Peter and Wendy).


UNCHARTED – SONY ANTICIPA L’USCITA DEL FILM CON TOM HOLLAND

Nonostante Tom Holland abbia pubblicato la prima foto dal set di Uncharted, rivelando che le riprese sono iniziate ieri, pare che la produzione non sia ancora realmente cominciata, ma Sony Pictures spera di farlo presto.

Intanto, lo studio ha cambiato ancora la data di uscita del film: l’adattamento dei videogiochi Naughty Dog è stato anticipato dall’8 ottobre 2021 al 16 luglio dello stesso anno, ovvero la data in cui sarebbe dovuto uscire il terzo Spider-Man targato Sony e Marvel Studios. Non sappiamo quando sarà collocata la distribuzione di quest’ultimo, anche perché Tom Holland girerà prima Uncharted.

Come sappiamo, la regia del film sarà curata da Ruben Fleischer (Zombieland, Venom), dopo gli abbandoni di David O. Russell, Neil Burger, Shawn Levy, Dan Trachtenberg e Travis Knight. Vi terremo aggiornati.

Per il momento, nel cast figurano Tom Holland (Nathan Drake), Mark Wahlberg (Sully), Antonio Banderas, Sophia Ali e Tati Gabrielle.

Tom Holland presterà il volto a un giovane Nathan Drake, protagonista di una trama interamente nuova, mai raccontata nei videogiochi. Di fatto, sarà una storia di origini: scopriremo come Nathan ha incontrato il suo grande amico e mentore Victor Sullivan, alias Sully, e assisteremo alla sua evoluzione in cacciatore di tesori. L’anno scorso, Charles Roven aveva spiegato la natura del progetto:

Abbiamo inventato una meravigliosa storia di origini, ma è comunque basata sul videogioco di Uncharted. Non si svolge durante nessuno degli archi temporali dei videogame. In realtà è ambientato quando Nathan Drake e Sully – che penso si possa definire il suo surrogato paterno – erano molto più giovani. È una storia di origini che si evolve dai videogiochi, ma non è tratta direttamente da essi.

Il primo copione di Uncharted era stato scritto da Joe Carnahan, ma l’attuale versione della sceneggiatura reca le firme di Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins.


MIKE DOWSE DIRIGERÀ IL FILM DI JUST CAUSE

La pellicola, scritta da Derek Kolstad (la trilogia di John Wick) è prodotta da Robert Kulzer per la Constantin Film e da Adrian Askarieh e Kolstad per la Prime Universe Film.

Basato sul videogioco della Avalanche Studios e della Square Enix, il film segue le avventure di Rico Rodriguez impegnato in una corsa contro il tempo per fermare il gruppo terroristico La Mano Nera. Verrà introdotta una co-protagonista e la pellicola avrà un’atmosfera simile all’Inseguimento della pietra verde.

Sono stati venduti più di 35 milioni di unità del videogioco, che trae il suo nome dall’invasione di Panama da parte degli Stati Uniti, dal nome in codice: Operation Just Cause. Rodriguez (alias The Scorpion) è diventato uno dei pochi personaggi latini iconici nel mondo dei videogiochi.

I produttori esecutivi sono Martin Moszkowicz della Constantin e la stessa Square Enix.


Alden Ehrenreich torna a parlare di Han Solo e del lato preferito del personaggio

Durante la promozione di Brave New World, Alden Ehrenreich è tornato a parlare del ruolo di Han Solo con Josh Horowitz per il podcast Happy Sad Confused, e della petizione per un sequel. L’attore si è detto felicissimo per il supporto dei fan e di tutti quegli spettatori che hanno “riscoperto” la pellicola di Ron Howard.
Ha poi parlato della possibilità di tornare a interpretare Han Solo e dell’aspetto che trova più avvincente a riguardo:

Lo farei, ma dovrebbero esserci i presupposti giusti. La cosa avvincente e liberatoria di Han Solo, per certi versi, è il suo senso del divertimento. La parte che preferisco del personaggio ingrana la marcia nel finale, quando diventa quel tipo di persona e l’uomo che amiamo. Partire da quel punto in poi sarebbe interessante, perciò vedremo. Credo che siano diventati così creativi con Star Wars, distribuendo le storie in modi diversi, che magari potrebbe saltar fuori un espediente fresco e interessante. Vedremo, chi lo sa?

La sensazione è che l’attore si stia riferendo alla possibilità di tornare a interpretare Han Solo in un progetto per Disney+


The Old Guard, il passato dei protagonisti raccontato in un video

The Old Guard, il nuovo film d’azione di Netflix tratto dal fumetto di Greg Rucka e Leandro Fernandez pubblicato da Image Comics, è disponibile dal 10 luglio sulla piattaforma streaming Netflix.
Il film ci mostra dei personaggi che hanno il dono di una vita lunghissima ed è proprio questo l’argomento del nuovo video diffuso da Charlize Theron.

“Molti di voi volevano conoscere il passato della squadra dei protagonisti” ha scritto l’attrice, “perciò ecco a voi una lezione di storia“.

Nel cast principale, oltre a Charlize Theron, troviamo il nostro Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Chiwetel Ejiofor (Doctor Strange, 12 anni schiavo), Matthias Schoenaerts e KiKi Layne (Se la strada potesse parlare).

Questa la sinossi:

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo di mercenari capitanato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Stranamente i componenti della squadra non possono morire, ma durante una missione questa loro straordinaria capacità diventerà pubblica. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono.

Alla regia troviamo Gina Prince-Bythewood su una sceneggiatura di Greg Rucka (Lazarus, Wonder Woman). Il film è uscito il 10 luglio su Netflix.


www.facebook.com/charlizetheron/videos/281244333109859/

Mamma, ho Perso l’Aereo: Kenan Thompson, Ally Maki e Chris Parnell nel cast del reboot targato Disney+

Secondo quanto riportato da Deadline Kenan Thompson (Saturday Night Live), Ally Maki (Toy Story 4) e Chris Parnell (Archer) sarebbero entrati a far parte del cast del reboot targato Disney+ di Mamma, ho Perso l’Aereo.
Il resto del cast è composto da Archie Yates (Jojo Rabbit), Ellie Kemper (Unbreakable Kimmy Schmidt), Rob Delaney (Catastrophe), Aisling Bea, Pete Holmes, Timothy Simons e Mikey Day.

Il film sarà diretto da Dan Mazer (Nonno Scatenato) e basato su una sceneggiatura di Mikey Day (La Piccola Boss). Le riprese sono iniziate già a marzo anche se sono state interrotte in seguito a causa dell’emergenza sanitaria.

Secondo l’Observer il nuovo film seguirà due coniugi che devono fare i conti con un ragazzino che ha rubato qualcosa dalla loro casa. Il piccolo si chiama Max ed è descritto in questi termini:

Max è un bambino di nove anni energico e con un lato dispettoso. Dimostra più dei suoi anni e riesce facilmente a chiacchierare con gli adulti – oltre a essere particolarmente abile a trovare il modo di farli innervosire. Dimostra anche una certa innocenza e buon cuore come il protagonista del film originale.

Il film del 1990 con Macaulay Culkin diretto da Chris Columbus su un’idea di John Hughes ha segnato il maggiore incasso di quell’anno con 476,6 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 1992 è approdato nelle sale anche il sequel, intitolato Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York.

Qua sotto trovate la sinossi ufficiale del film originale:

Dimenticato accidentalmente a casa dalla famiglia partita in tutta fretta per le vacanze di Natale, il piccolo Kevin McCallister (Macaulay Culkin) si trova nel bel mezzo di una esilarante missione: difendere la casa di famiglia da due ladri decisamente maldestri (Joe Pesci e Daniel Stern).


I cinema cinesi nelle zone a basso rischio possono riaprire dal 20 luglio

Dopo una serie di false partenze, i cinema cinesi possono finalmente “tornare in attività in maniera ordinata” a partire dal 20 luglio, nelle zone a basso rischio di diffusione del Coronavirus. Lo ha annunciato la China Film Administration con una comunicazione ufficiale. Ovviamente le sale che riapriranno dovranno seguire protocolli di sicurezza, prevenzione e controllo.
Si tratta di un segnale positivo per l’industria cinematografica non solo locale (martoriata dal lockdown e dal post-lockdown) ma anche internazionale (il box-office cinese, negli anni, è diventato molto importante per i conti dei blockbuster americani e non solo). Il mercato cinese è il secondo a livello globale: le stime attuali parlano di un crollo di almeno 4 miliardi di dollari in mancati incassi nel 2020.

Dopo la chiusura a livello nazionale alla fine di gennaio, in linea con il blocco totale di tutte le attività per fermare la diffusione del Coronavirus, a marzo l’amministrazione aveva dato il via libera a una progressiva riapertura delle sale. Proprio mentre Shanghai si preparava a riaprire oltre 200 cinema, però, il governo centrale ha bloccato tutto a causa dell’aumento dei focolai di diffusione in alcune zone a causa di casi importati. A marzo l’intenzione era quella di ridistribuire film di catalogo locali come Monster Hunt, Wolf Warrior 2 e The Wandering Earth, oltre a blockbuster americani di successo come la saga di Harry Potter. È probabile che per le nuove riaperture si adotti la stessa strategia, anche se diversi film della stagione passata attendono di uscire in sala: parliamo di 1917, Jojo Rabbit, Bad Boys for Life, Dolittle e anche la commedia cinese Detective Chinatown 3.

Tutti i cinema che decideranno di riaprire lo faranno seguendo le “Linee guida per la prevenzione e il controllo delle riaperture dei cinema dell’associazione dei distributori ed esercenti cinesi”.

Ricordiamo che il 25 luglio inizierà lo Shanghai Film Festival, una versione ridotta della tradizionale kermesse alla quale potranno partecipare solo persone presenti nel paese.


Gli anni più belli torna in testa alla classifica, ma gli incassi non crescono | Box-Office Italia

Gli anni più belli non ha smosso più di tanto l’incremento degli incassi al box-office italiano. Non che si sperasse in un miracolo, ma il ritorno in sala di un film che prima del lockdown era riuscito a raccogliere oltre cinque milioni di euro (ma che potenzialmente avrebbe forse potuto farne il doppio) non sembra aver cambiato più di tanto le carte in tavola, almeno mercoledì: vedremo se nel corso del weekend le cose andranno diversamente.
Quasi diecimila persone sono andate al cinema ieri (9.916 per l’esattezza), con un totale di 53mila euro di incassi (circa la metà provenienti dalle arene estive): un anno fa ne venivano raccolti 805mila, anche grazie alla presenza di Spider-Man: Far From Home in testa. Il dato è in leggero calo rispetto a una settimana fa (vi è anche un calo di schermi registrati da Cinetel, il che forse significa che i dati non sono del tutto completi, anche se sappiamo che alcune sale hanno effettivamente deciso di chiudere dopo il rinvio di Onward). Gli schermi monitorati sono 443 (una settimana fa erano 457, contro gli oltre 3.122 di un anno fa), e se anche qualche sala manca all’appello, il dato che appare evidente è la frenata delle riaperture.

In testa, ovviamente, Gli anni più belli che incassa 12.531 euro e sale così a 5.4 milioni complessivi. Al secondo posto troviamo invece Piccole donne, con 2.500 euro e 5.9 milioni complessivi, mentre chiude il podio La dea fortuna, con 1.968 euro e un totale di 8.2 milioni di euro.


INCASSI ITALIA BOX-OFFICE 15/7/2020
GLI ANNI PIÙ BELLI – € 12.531 / € 5.436.087
PICCOLE DONNE – € 2.580 / € 5.900.363
LA DEA FORTUNA – € 1.968 / € 8.203.796
EMMA – € 1.737 / € 10.739
MATTHIAS & MAXIME – € 1.663 / € 32.524
MEMORIE DI UN ASSASSINO – € 1.601 / € 344.462
CENA CON DELITTO – € 1.558 / € 5.102.296
JOJO RABBIT – € 1.441 / € 3.979.910
FAVOLACCE – € 1.426 / € 84.004
TROLLS WORLD TOUR – € 1.210 / € 13.022


Guardiani della Galassia: la voce di Howard il Papero “ispirata” a Danny DeVito

Seth Green, l’attore che nella scena post-credits di Guardiani della Galassia presta la voce a Howard il Papero, ha rivelato di essersi ispirato a Danny DeVito per la sua performance. Il primo film della saga è stato un enorme successo, con i personaggi di Star Lord & co. che sono tornati non soltanto nel sequel, Guardiani della Galassia Vol. 2, ma anche in altri film del MCU, come Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.
Essendo uno dei film più eccentrici del MCU realizzati fino ad oggi, è normale che Guardiani della Galassia includa la sua dose di strambi personaggi al di là del già bizzarro team di eroi principale. Tra gli artefatti che compongono la collezione dell’avido Collezionista interpretato da Benicio del Toro, figura forse il personaggio più strano della Marvel, ossia Howard il Papero. Appare solo brevemente durante la scena post-credits del film, ma quel piccolo ruolo è stato comunque una gradita sorpresa. Adesso, l’attore che ha dato la sua voce al papero antropomorfo ha spiegato in che modo si è approcciato alla parte.

In un’intervista con ComicBookMovie, Seth Green ha parlato di come abbia lavorato sulla voce che ha usato per doppiare Howard il Papero durante il cameo del personaggio nel primo Guardiani della Galassia, citando l’iconico Danny DeVito come fonte di ispirazione. “James Gunn e io ne abbiamo appena parlato un po’ e ha detto di averlo visto come una specie di Danny DeVito”, ha spiegato l’attore. “Abbiamo sempre immaginato che fosse una specie di personaggio sarcastico, burbero e cinico. Howard non sa nemmeno cosa sia una specie di anatra terrestre e non pensa a se stesso in quel modo. È offeso da quella generalizzazione.”

Howard il Papero ha debuttato nei fumetti della Marvel nel lontano 1973, apparendo per lo più in storie parodistiche. Essendo un’anatra parlante antropomorfizzata, nei fumetti viene spiegato che Howard proviene da un’altra dimensione, e che è arrivato sulla nostra Terra a seguito di uno spostamento dell’Asse Cosmico. Sebbene non fosse un tradizionale eroe dei fumetti, è stato protagonista di un film a lui interamente dedicato molto prima della maggior parte dei supereroi della Marvel: Howard e il Destino del Mondo, uscito nel 1986. All’epoca il film si rivelò un fallimento colossale, ma non oscurò la reputazione del personaggio, che continua ancora oggi ad essere amatissimo dai fan.

Per quanto riguarda il futuro di Guardiani della Galassia, ricordiamo che James Gunn è attualmente impegnato con la stesura dello script del Vol. 3. Il film non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.


Silver and Black: la regista rivela a che punto erano i lavori sullo spin-off

Dopo che la Sony Pictures ha deciso di mettere in stand-by lo spin-off Silver and Black ambientato nell’universo di Spider-Man, la regista Gina Prince-Bythewood si è dedicata a The Old Guard, il film con Charlize Theron attualmente disponibile su Netflix. In una recente intervista con Indiewire in occasione della promozione dell’action basato sull’omonimo fumetto, la Prince-Bythewood ha dichiarato che la possibilità di dirigere il film è arrivata proprio grazie al suo coinvolgimento nel progetto Marvel.

“Volevo fare qualcosa di più audace rispetto ad alcuni dei film Marvel”, ha spiegato la regista riflettendo sullo spin-off naufragato. “Era una questione di quanto potessi spingermi oltre in quell’universo”. In merito alle porte che le si sono aperte, ha aggiunto: “Silver & Black mi ha permesso di entrare a fare parte di certe discussioni, di essere considerata. Sapevo che tipo di film fanno alla Skydance. Era esaltante ma anche snervante. Sapevo di amare questo progetto, in parte perché avevo la possibilità di fare tutto ciò che avrei voluto fare con l’altro film: un film di supereroi tagliente con due donne.”

Durante l’intervista Prince-Bythewood ha confermato che per Silver and Black per aveva sviluppato sia i look per costumi che le scenografie, era andata a caccia di location, aveva progettato gli storyboard delle scene d’azione e persino lavorato con il team degli effetti visivi prima che Sony cambiasse idea. “Tutto accade per un motivo”, osserva la regista. “Ho imparato così tanto in quell’anno e mezzo. Stavo imparando a fare cose per un film di quella portata e avrei potuto trasferirle in The Old Guard. Non mi è sembrato un cambiamento enorme da affrontare.“
Le cose per Gina Prince-Bythewood si sono sicuramente evolute nel migliore dei modi, anche se è un peccato che non siamo riusciti a vedere cosa aveva realmente pianificato per Silver and Black. Al momento non sappiamo se il progetto è stato ufficialmente cancellato o se la Sony deciderà di svilupparlo nuovamente. Lo studio aveva confermato di aver iniziato a lavorare a due progetti separati, dedicati sempre ai personaggi di Silver Sable e Black Cat, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti.


Constantine: il regista ha parlato con Keanu Reeves del sequel

Francisce Lawrence, regista di Constantine del 2005 con protagonista Keanu Reeves, ha rivelato di aver parlato con la star delle saghe di Matrix e John Wick circa la possibilità di realizzare un sequel del film basato sul personaggio dei fumetti DC. La pellicola originale, basata sulla serie “Hellblazer” edita da Vertigo, è stata il debutto alla regia di Lawrence, che in seguito diventerà famoso per Io Sono Leggenda con Will Smith e, soprattutto, per la saga di Hunger Games con Jennifer Lawrence.

All’epoca dell’uscita del film, il casting di Reeves non venne accolto particolarmente bene dai fan. Inoltre, il film non era molto fedele al materiale originale, cosa che fece indispettire ancora di più i puristi del fumetto. Tuttavia, nel corso degli anni il film ed il lavoro di Reeves sono stati ampiamente rivalutati, nonostante le palesi differenze rispetto al materiale originale. Proprio all’inizio di questo mese abbiamo appreso che J.J. Abrams sarebbe coinvolto nella realizzazione di un nuovo film ispirato al detective dell’occulto che dovrebbe debuttare su HBO Max, ma al momento i dettagli sono piuttosto scarsi.

Adesso, in una recente intervista con SlashFilm, Lawrence ha gettato benzina sul fuoco rivelando di aver parlato con Reeves e con il produttore Akiva Goldsman circa la possibilità di realizzare un sequel. Lawrence ha dichiarato che tutti e tre hanno sempre voluto realizzare un sequel vietato ai minori, dal budget ridotto. Il regista ha ammesso che ne hanno riparlato di recente: considerato lo status di piccolo cult che il film ha assunto negli ultimi anni, girare un sequel potrebbe rivelarsi una mossa intelligente. Tuttavia, Lawrence ha ammesso che non sa nemmeno chi possiede i diritti del personaggio al momento, nonostante ritenga che sia assurdo che nessuno studio voglia realizzare un nuovo film con Reeves coinvolto.

“Penso che tutti vorremmo farlo. Quel film ha avuto abbastanza successo. Volevamo fare un sequel più responsabile, magari vietato ai minori. Per responsabile intendo dire che avremmo fatto un film che non sarebbe costato tanto quanto l’originale, che pensavamo sarebbe stato vietato ai minori di 13 anni. Abbiamo lavorato al sequel per un po’. Ne abbiamo parlato anche di recente. È sempre stato nei nostri pensieri perché amiamo tutti quel film. Inoltre, sapendo quanto è stato apprezzato in seguito, sarebbe divertente da fare”, ha dichiarato Francisce Lawrence.

“Keanu ed io ne abbiamo parlato davvero”, ha continuato il regista. “Sfortunatamente, non ricordo nemmeno chi detiene i diritti, e con tutti questi universi condivisi che esistono ora, con Constantine che è un parte di Vertigo ma anche una parte della DC, c’è sicuramente qualcuno che avrà dei piani. Probabilmente diversi Constantine, o cose del genere. Al momento, non abbiamo quel personaggio a nostra disposizione per la tv o per il cinema, il che è un peccato. Ci siamo informati. Penso che sia folle quando uno studio sa che Keanu vorrebbe realizzare un altro film, che noi tutti vorremmo realizzare un altro film, ed ha comunque degli altri piani. Vedremo cosa succederà.”


X-Men: gli attori che volevano a tutti i costi un ruolo nel film

In una lunga intervista rilasciata ad Observer, David Hayter, sceneggiatore di X-Men e di X-Men 2, ha rivelato alcuni dettagli inediti circa la lavorazione del primo film e le tribolazioni che il team creativo ha dovuto affrontare per portare la squadra mutante sul grande schermo. Con la Fox che era molto attenta a non sforare il budget, dal film sono state eliminate diverse sequenze, come una scena d’azione ambientata nella Danger Room, una scena in cui Wolverine combatte contro Magneto in cima ad una serie di autobus in movimento, e una scena iniziale in cui Iceman avrebbe dovuto congelare un’intera stanza piena di gente.

“Abbiamo dovuto far breccia sui fan dei fumetti, ma abbiamo anche dovuto abbracciare gli altri spettatori”, ha spiegato Hayter in riferimento ai costumi originali dei supereroi che non sono finiti nella versione cinematografica. “Abbiamo anche fatto una battuta sulle tute in spandex giallo, perché sapevamo cosa volevano i fan. Ma per giustificare un budget di 75 milioni di dollari, abbiamo dovuto ampliare alcune cose in modo da poter gettare le basi sia per gli amanti dei fumetti che per gli amanti dei film in generale.”

Prima dell’inizio delle riprese, lo studio era impegnato nella ricerca del cast, ma ciò che nessuno si aspettava era che molti erano interessati ad ottenere un ruolo nel film. “Ho molti ricordi affettuosi di persone che sono venute e che hanno chiesto di voler essere nel film”, ha ricordato il produttore esecutivo Ralph Winter. “Michael Jackson era un grande fan dei fumetti e voleva interpretare Charles Xavier. Shaquille O’Neal si presentò negli uffici e voleva interpretare Forge, che però non era previsto nel film.”

Il regista Bryan Singer e Hayter volarono a Vancouver per offrire a Charlize Theron il ruolo di Jean Gray, ma l’attrice rifiutò, mentre Terrence Stamp ha insistito per interpretare Charles Xavier: “Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è voluto molto tempo per convincerlo”, ha spiegato Hayter. “Terence Stamp mi ha detto: ‘Sai perché Patrick non vuole farlo? A causa della sedia. Non vuole rimanere bloccato su una sedia. A me invece non dispiace. In effetti, ho anche un bell’aspetto da calvo’. Ogni giorno ero sorpreso dalle facce che venivamo da me. Ad esempio, una volta trovai Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva parlare con Bryan circa la possibilità di interpretare Tempesta, o qualcosa del genere. Quindi è sempre scioccante.”

In base alla rivelazioni di David Hayter, è quasi assurdo pensare a ciò che la saga di X-Men sarebbe potuta essere. Ad ogni modo, ciò che è accaduto con il franchise alla fine degli anni ’90 è indice di quanto i mutanti siano amatissimi anche dalla stessa industria; quindi, i Marvel

Studios non dovrebbero avere grosse difficoltà a trovare dei nuovi interpreti per questi iconici personaggi.


Deadpool 3 potrebbe non esserci, Rob Liefeld vuole uno spin-off su Cable

Rob Liefeld, creatore del personaggio di Deadpool, è tornato a parlare del futuro del Mercenario Chiacchierone sul grande schermo. Non sappiamo quanto Liefeld sia stato effettivamente coinvolto nel processo di realizzazione dei due film della Fox, ma le dichiarazioni che il fumettista ha rilasciato nel corso degli ultimi mesi lasciano presupporre che abbia giocato un ruolo fondamentale nel processo creativo.

Intervistato da Collider, Liefeld ha parlato del tanto agognato Deadpool 3, rivelando di essere consapevole che un terzo film con protagonista Wade Wilson – ora che la Fox è stata acquistata dalla Disney – potrebbe non vedere mai la luce: “Sapete cosa? Potrebbe non esserci un altro Deadpool, e a me andrebbe bene così”, ha spiegato il fumettista. “Devo convivere con il fatto di aver già avuto due esperienze straordinarie, due film di cui sono estremamente orgoglioso. Adoro il fatto di conoscere tutti in quei film. Adoro Ryan Reynolds, adoro Josh Brolin, adoro Zazie Beets, adoro David Leitch, adoro Tim Miller. Li adoro tutti.”

“Il lavoro che hanno fatto è stato fantastico”, ha aggiunto. “Quei film sono qui per resistere alla prova del tempo. Nel mondo in cui viviamo, nulla è garantito. E ci vuole molto per fare un film”. Liefeld ha poi spiegato perché ritiene che il personaggio di Cable interpretato da Josh Brolin in Deadpool 2 meriti il suo spin-off: “Può esistere indipendentemente da Deadpool, in un batter d’occhio. È così da anni. Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in circa 520. Sì, ho contato! Durante la lavorazione di Deadpool 2, sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di esplorare Cable in possibili sequel.”

Durante l’intervista, Rob Liefeld ha anche parlato del film dedicato alla X-Force che non è mai stato realizzato e che, a quanto pare, era proprio incentrato sul personaggio di Cable. Soltanto il tempo ci dirà cosa il futuro ha in serbo per il personaggio di Deadpool, anche se non è un segreto che Ryan Reynolds abbia incontrato il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, presumibilmente per discutere proprio del futuro del personaggio.


Il genio di Jacques Tati su Amazon Prime Video

ono disponibili, sulla piattaforma streaming di Amazon, i capolavori del grande regista e attore comico francese, uno dei grandi e mai abbastanza celebrati geni della comicità cinematografica.

Il genio di Jacques Tati su Amazon Prime Video

Jacques Tati, al secolo Jacques Tatischeff, francese di origini franco-russo-italo-olandesi, è stato uno dei più grandi geni della comicità cinematografica, ed è pressoché unanimemente considerato come uno dei più importanti registi della storia del cinema.
Eppure, il suo nome non viene ricordato abbastanza spesso assieme a quello dei Charles Chaplin, dei Buster Keaton, dei Laurel & Hardy.
Tati è stato il comico che ha raccolto quella straordinaria eredità comica dell'era del muto e non solo l'ha portata nel suo presente, che era quello degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, ma l'ha proiettata direttamente verso il futuro.
Una comicità, quella di Tati, senza parole, ma anche senza lo slapstick più ovvio ed evidente, bastata sul nonsense e sull'assurdo, che aveva metabolizzato la lezione del surrealismo, del dadaismo e perfino, in parte, del situazionismo di Guy Debord (e non a caso David Lynch ne è un grande ammiratore). Una comicità che veniva declinata attraverso un'inventiva geniale e gentile, che non aveva bisogno né voleva prendere lo spettatore con la forza, e infilargli le risate in bocca, ma catturarlo gentilmente e farlo perdere in un mondo nuovo e straordinario, dove a risultare inevitabilmente esilaranti erano i dettagli, le sfumature, e perfino le evidenze che però giocavano sempre con lo spazio e il tempo in maniera sottile e imprevedibile.
Senza Tati e la sua lezione, non sarebbero stati gli stessi i grandi che sono venuti dopo di lui, e che hanno tratto profonde e importanti lezioni dalla sua opera: i Peter Sellers, i Monty Python, perfino il Rowan Atkinson di Mr. Bean.
Tutto questo Tati è stato in grado di farlo con una manciata di lungometraggi, che sono disponibili per voi in streaming sulla piattaforma di Amazon Prime Video.

Giorno di festa
Il primo film scritto, diretto e interpretato da Jacques Tati è Giorno di festa, uscito in Francia nel 1949, in cui interpreta lo svagato e buffo François, il postino del paesino francese di Sainte-Sévère-sur-Indre che, preso in giro dai proprietari di un luna park ambulante arrivato in paese, i quali gli hanno mostrato un finto documentario, si mette in testa di dover rivaleggiare con l'efficientissimo e velocissimo servizio postale americano.

Le vacanze di Monsieur Hulot
Dopo Giorno di festa, nel 1953 Tati realizza Le vacanze di Monsieur Hulot, il film di cui è protagonista nei panni dell'omonimo personaggio, con cui è identificato tanto quanto Chaplin lo è con Charlot. Inconfondibile col suo soprabito, il cappello, la pipa, l'orlo dei pantaloni troppo corto, la parlata che è un bofonchiare incomprensibile e la camminata sbilenca, Hulot è un personaggio goffo e naif, buono e generoso, che si trova spesso invischiato in strane situazioni e che ha un chiaro problema con tutto ciò che è moderno. In questo film lo vediamo alle prese con una vacanza esilarante in villaggio balneare della costa bretone, dove ne accadranno di tutti i colori, nell'assenza di una trama vera e propria.

Mio zio
Nel 1958 Tati torna nei panni di Monsieur Hulot in Mio zio. Nel film infatti Hulot è lo zio di Gérard, un bambino di nove anni che vive in una villa modernissima e ultra-tecnologica una vita perfettamente regolare e ordinata imposta dai genitori, e che è molto attratto dalla casa e dallo stile di vita dello zio, che - manco a dirlo - è tutto il contrario. Un film che valse a Tati il Premio della Giuria a Cannes e il premio Oscar 1959 come miglior film straniero, e che anticipava di dieci anni tante dinamiche di un altro celebrato capolavoro come Hollywood Party di Blake Edwards.

Play Time - Tempo di divertimento
Con Play Time, Tati raggiunge le vette assolute della sua ambizione da un lato, con una produzione dai costi esorbitanti che rischiò di mandare il francese in bancarotta, e dall'altro anche della sua teorizzazione cinematografica e comica, con un risultato che lascia esterrefatti a più di cinquant'anni di distanza dalla sua realizzazione. Ambientato in una Parigi immaginaria e avveniristica, e dominata da un'architettura modernista tutta vetro, cemento e acciaio (in realtà un gigantesco set), passata alla storia come Tativille, Play Time porta alle estreme conseguenze il ragionamento contro la modernità e l'omologazione dei film precenti, con uno spessore concettuale e una capacità di essere sperimentale nella grandiosità è solo dei grandi registi.

Monsieur Hulot nel caos del traffico
I problemi economici causati da Play Time costrinse Tati a rivedere la scala dei suoi progetti e della sua ambizione, ma non per questo vede decrescere la sua creatività. Inizialmente concepito come progetto televisivo, Monsieur Hulot nel caos del traffico è l'ultimo film in cui il francese interpreta il personaggio del titolo, e il penultimo della sua filmografia, e lo vede impegnato nel tentativo di arrivare per tempo a un salone dell'automobile per presentare la sua versione modificata di una Renault R4.

Il circo di Tati
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes del 1974, ma non in concorso, Il circo di Tati è un altro film che partì come progetto televisivo, supportato produttivamente dalla tv di stato svedese, per poi approdare sul grande schermo. Come lascia chiaramente intuire il titolo, si tratta di una storia ambientata in un circo, nella quale Tati interpreta il ruolo di un clown.

Premiato nel 1977 con un César alla carriera, Jacques Tati morì nel 1982 prima di riuscire a filmare una nuova sceneggiatura, che aveva intitolato Confusion, e che avrebbe dovuto realizzare in collaborazione con gli Sparks, il duo pop-rock statunitense composto da Ron e Russell Mael.
Il film sarebbe stato ambientato, come per Play Time, in una Parigi futuristica dove tutto gira attorno alla tv, e dove tutti vivono nel culto della comunicazione, della modernità e dell'apparenza. Vi ricorda qualcosa? Nel film Monsieur Hulot viene "scelto" per essere accidentalmente ucciso in diretta tv. Un'altra storia che racconta perfettamente come Tati e il suo cinema fossero stati in anticipo sui loro tempi di decenni, e che ne converma un genio quasi rivoluzionario.


La USS Indianapolis, la bomba, gli squali: la vera storia della nave americana e di un monologo leggendario

Il naufragio della USS Indianapolis è qualcosa di molto vivo nell'immaginario degli Stati Uniti: lo testimoniano il film con Nicolas Cage e il leggendario monologo di Quint in Lo squalo.

La USS Indianapolis, la bomba, gli squali: la vera storia della nave americana e di un monologo leggendario
Diretto da Mario Van Peebles, e interpretato dal nostro amatissimo Nicolas Cage, USS Indianapolis è il film del 2017 che racconta la vera storia dell'omonima nave da guerra americana. Una storia davvero particolare che, per tanti motivi, rimane molto viva nell'immaginario della popolazione degli Stati Uniti d'America.

La vera storia della USS IndianapolisLa USS Indianapolis è stata una nave

a guerra della Marina Militare statunitense, un incrociatore pesante della classe Portland, per essere precisi: lunga 190 metri, con una stazza di 9800 tonnellate, capace di trasportare fino a 1269 persone d'equipaggio in tempo di guerra.
Scampata al bombardamento di Pearl Harbor, durante la II Guerra Mondiale la USS Indianapolis ha operato nell'area del Pacifico, prendendo parte a eventi cruciali, tra i quali la celebre come la Battaglia di Iwo-Jima, quella raccontata da Clint Eastwood in un suo celebre dittico formato da Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima.
L'ultima missione della USS Indianapolis è quella che in codice veniva chiamata "Operazione Bronx Shipment": il trasporto da Pearl Harbor a alla base di Tinian, nelle Marianne Settentrionali, dell'involucro e la carica di uranio della bomba atomica che venne poi scanciata su Hiroshima. La consegna avvenne il 26 luglio del 1945 e quattro giorni dopo, il 30 luglio, mentre navigava nel Mar delle Filippine, la USS Indianapolis venne attaccata e affondata da un sommergibile giapponese. I segnali di soccorso vennero ignorati da una stazione di ricevimento da un addetto ubriaco, da un'altra il cui ufficiale responsabile aveva dato ordine di non essere disturbato, e da una terza che lo ritenne un falso segnale di origine giapponese.
I circa 900 membri dell'equipaggio che, su un totale di 1196, erano riusciti ad abbandonare la nave prima che affondasse, rimasero per quattro giorni in attesa di soccorsi, lottando con la penuria di giubbetti di salvataggio, la disidratazione e i continui attacchi da parte degli squali che infestavano quelle acque. Solo 316 persone furono alla fine portate in salvo. Con 880 vittime, il naufragio della USS Indianapolis ha rappresentato la seconda maggior perdita di vite umane nella storia della US Navy.

La USS Indianapolis e il monologo in Lo squalo

La storia della USS Indianapolis, complice il trasporto della bomba e poi la vicenda dei marinai rimasti in mare e i balia degli squali per giorni, ha colpito molto l'immaginario statunitense. Non è un caso che la vicenda sia evocata in maniera indimenticabile anche in Lo squalo, il capolavoro di Steven Spielberg, in un monologo fatto dal personaggio di Quint, interpretato da Robert Shaw, che in molti, non del tutto a torto, accreditano al grande John Milius. Ma le cose, in quel caso, non sono andate esattamente come molti pensano.
È stato lo stesso Spielberg, qualche anno fa, a svelare nel corso di un'intervista l'origine di quel monologo. Ecco cosa aveva raccontato il regista.

Per questo discorso devo molto a tre persone. Lo avrete sentito tutti, ma non lo avrete probabilmente mai sentito da me. Ci sono un sacco di racconti apocrifi su chi ha fatto cosa in Lo squalo, e li ho ascoltati per trent'anni, ma la verità è che il discorso è stato pensato da Howard Sackler, che è stato uno sceneggiatore non accreditato, che non voleva esserlo e non richiesto di esserlo, ma è stato il tizio che ha lavorato duramente sul copione prima che arrivassimo a Martha’s Vineyard per girare il film. Dopo ho assunto Carl Gottlieb per venire sull'isola, era un mio amico, ma è stato Howard a inventarsi il monologo sull'Indianapolis. Non avevo mai sentito parlare di quella storia prima che ne me parlasse Howard, che ha scritto il copione al Bel Air Hotel, dove andavo a trovarlo un paio di volte a settimana per leggere le pagine e discuterle con lui.
Howard un giorno mi disse: "Quint ha bisogno di qualche motivazione per mostrarsi cosa lo ha reso quello che è, e penso possa essere l'incidente dell'Indianapolis. "E di che si tratta?", ho chiesto a Howard. E lui mi ha spiegato tutta la storia dell'Indianapolis, e della bomba atomica consegnata, e del sommergibile che l'ha affondato sulla via del ritorno e degli squali che circondavano i marinai alla deriva, e si trattava di una pagina terribile della storia della II Guerra Mondiale. Howard non scrisse un monologo molto lungo, era probabilmente circa tre quarti di pagina.
Ma poi, quando ho fatto leggere il copione al mio amico John Milius,lui mi ha chiesto "posso mettere mano a questo monologo?" e ha scritto dieci pagine assolutamente fantastiche, ma troppo lunghe per il film che stavo girando. Era comunque un monologo fantastico, e quando Robert Shaw l'ha preso in mano, l'ha ridotto. Robert era un bravissimo scrittore, aveva scritto una piece intitolata "The Man n the Glass Booth". Ha messo mano a quel monologo e l'ha ridotto a cinque pagine. Questa è stata l'evoluzione di quel monologo.


CINECITTÀ WORLD, ARRIVA IL DRIVE IN: LE DATE UFFICIALI, I PREZZI E I FILM

A Cinecittà World l'estate è anche davanti ad un grande maxi schermo. Il Drive In ha finalmente le sue date ufficiali: da venerdì 17 giugno al 6 settembre 2020 si potranno riassaporare le atmosfere del passato e per soddisfare il desiderio di Cinema di appassionati e non in un momento in cui molte sale sono rimaste chiuse.

Nel parcheggio del Parco divertimenti del Cinema e della Tv di Roma è stato allestito un maxi schermo che misura 18 metri x 11, comodamente visibile da ogni parte dell'area, dove ogni sera fino al 6 settembre 2020, si potrà parcheggiare la propria autovettura, rilassarsi e vivere l'esperienza nuova di vedere un film in macchina, regolando l'audio attraverso la propria autoradio.

I posti auto disponibili sono 200, mentre la programmazione prevede la proiezione di film prevalentemente italiani, leggeri e divertenti da gustare o riscoprire anche dopo aver trascorso una giornata di divertimento all'interno del parco. La rassegna si intitola Sorrisi all'Italiana: i Venerdì sera sono dedicati ai film con protagonisti i Criminali da strapazzo, più bravi nel far ridere che nel rubare, il Sabato è il giorno di Checco Zalone, con i grandi film campioni d'incassi, la Domenica è la volta dei film d'amore, con i racconti e le riflessioni delle pellicole di Paolo Genovese e non solo. I Lunedì prevedono l'omaggio ai film d'autore, mentre il Martedì è la sera delle grasse risate con i cinepanettoni d'estate e i Mercoledì da leoni con una serie di film da fuori di testa. Infine i Giovedì saranno serate divertenti con storie, vizi e virtù delle famiglie italiane.

Il Drive in a Cinecittà World è frutto della collaborazione con Medusa Film, casa di distribuzione cinematografica che ha dagli anni '60 ad oggi ha portato al successo film di grandi registi come Roberto Benigni, Leonardo Pieraccioni, Paolo Virzì, e AMG International, azienda leader nella fornitura di apparecchiature scenografiche, audiovisive e allestimenti di eventi e spettacoli. Come nelle migliori tradizioni del Drive In non mancheranno i caratteristici street food pop corn, patatine, hot dog e panini con simpatiche ragazze pin up che sfrecceranno sui pattini del grande parcheggio. Il prezzo del biglietto, a persona è di 5 euro. Il Drive in è anche cinema all'aperto, sotto le stelle, con 100 posti a sedere nelle prime file per bikers e ospiti di Roma World, il parco dedicato all'antica Roma.


Mission Impossible 7, gli allenamenti di Tom Cruise in Inghilterra prima di ripartire con le riprese

Tom Cruise si tiene in forma in Inghilterra, nell'attesa che le riprese di Mission: Impossible 7 e 8 ripartano questa settimana.

Mission Impossible 7, gli allenamenti di Tom Cruise in Inghilterra prima di ripartire con le riprese

Tom Cruise non è in grado di rimanere fermo, questo dovremmo averlo capito: ancora prima che il governo inglese desse l'ok a una ripresa della produzione di Mission: Impossible 7 e Mission: Impossible 8 (che, ricordiamo, vengono girati allo stesso tempo), si è tenuto in forma in una tenuta nell'Oxfordshire. Il Daily Mail è riuscito con un drone a riprendere l'attore impegnato in giri di motocross su un tracciato che si è appositamente fatto realizzare su quel terreno. Non solo: Tom ha pilotato più e più volte un elicottero nella stessa zona. Elementi che fanno naturalmente pensare agli inseguimenti rocamboleschi per i quali la saga è più che rinomata.

Le riprese di Mission: Impossible 7 erano iniziate a febbraio a Venezia, prima che il lockdown per il Coronavirus costringesse la troupe a spostarsi nel Surrey, dove si girò per poco, prima che l'emergenza travolgesse anche l'Inghilterra.
C'è da dire che Tom Cruise si è sempre rivelato positivo e aperto verso i paesi stranieri che devono ospitare i set, mostrandosi vicino alle autorità e alla necessità di far girare l'economia anche con il cinema: lo dimostra il suo rifiuto di sostituire la vera Venezia con un surrogato in CGI e lo dimostra la sua recente videochat col ministro della cultura inglese Oliver Dowden. Il governo britannico ha infatti deciso di consentire a una troupe limitata di spotarsi in Inghilterra senza rispettare la quarantena dei 14 giorni, a patto che queste persone vivano insieme in una sorta di isolamento, un microcosmo controllato. La ripartenza dei Mission: Impossible fa il paio con la ripartenza di Jurassic World: Domination, sempre nei gettonatissimi studi inglesi.
Mission: Impossible 7 e Mission: Impossible 8 usciranno rispettivamente nel novembre 2021 e nel novembre 2022. Rivedremo prima Tom nell'attesissimo Top Gun: Maverick, in uscita a Natale.


CHARLIE'S ANGELS: NIA LONG ACCUSA DI RAZZISMO IL CASTING DEL FILM CON DREW BARRYMORE

Nia Long si aggiunge alla collega Thandie Newton parlando del problematico processo di selezione per il film Charlie's Angels, pellicola del 2000 che vide protagoniste Drew Barrymore, Lucy Liu e Cameron Diaz, accusando il casting di essere razzista nei confronti delle attrici di colore.

Durante una recente intervista con Insider, Nia Long, famosa per aver partecipato alla serie tv Willie il Principe di Bel Air insieme a Will Smith, ha raccontato di essere stata rifiutata da Charlie's Angels perché troppo vecchia per recitare al fianco di Drew Barrymore. Ma l'attrice crede che quel rifiuto abbia avuto sfumature razziste:

"Ero tipo 'Cosa?' Adoro Drew Barrymore, penso che sia fantastica, ma penso che sia stato semplicemente un bel modo per dire che ero un po' troppo nera. Personalmente, questo è quello che penso. Perché se noti che non ci sono attori di colore nel film. Voglio dire, onestamente, sarei stata la cosa più nera del film"

L'attrice, oggi 49 anni, ha continuato raccontando di non aver poi insistito per avere una parte in Charlie's Angels perché aveva capito che la situazione non faceva per lei: "È la visione di un regista che aiuta a creare un personaggio. Quindi se non è riuscito a vedere oltre al fatto che avevo un blazer e un jeans vuol dire che non era il lavoro giusto per me. Sono andata avanti."

Alla fine, il ruolo per cui aveva sostenuto il provino, ovvero Alex, venne affidato a Lucy Liu fino al 2003.

In un'intervista con Vulture all'inizio di questo mese, Thandie Newton ha rivelato problemi simili con il processo di casting in Charlie's Angels spiegando di essere stata esclusa dal progetto dopo un terribile incontro con una produttrice.


MARVEL VS. DC: "I FILM INCASSANO, MA IL CINEMA È BEN ALTRO" DICONO DI GIANDOMENICO E LANDINI

Si è parlato di Marvel e DC all'Ultrapop Festival insieme a Carmine Di Giandomenico e Stefano Landini, ospiti del panel moderato da Giuseppe Grossi e Giovanni "Zeth Castle" Zaccaria sul canale Twitch di Movieplayer. Due nomi di un certo peso, poiché hanno sfondato anche oltreoceano: Di Giandomenico ha lavorato a personaggi come Magneto, Flash e Batgirl (quest'ultimo con qualche problema di censura), e ha ideato graficamente Spider-Man Noir ("Che facesse parte del film animato l'ho scoperto al cinema, con mia figlia"), mentre Landini si è cimentato con Daredevil e vari titoli dell'universo di Star Wars. Entrambi trovano ostico disegnare un personaggio come Iron Man, o il suo amico War Machine ("Un incubo", ha detto Landini), mentre amano ritrarre Batman.

Ovviamente la conversazione si è presto diretta verso le trasposizioni cinematografiche dei due universi rivali. Come si approcciano i due artisti come spettatori? Quali film hanno lasciato il segno negli ultimi due decenni, da quando X-Men ha avviato il filone attuale dei supereroi al cinema? Inizia Di Giandomenico: "Il primo Iron Man, per me un film perfetto. A distanza di anni è interessante il discorso dello sviluppo grafico, con l'evoluzione degli effetti digitali, ma preferisco un cinema più introspettivo. Mi piacevano i film singoli, con The Avengers e Justice League faccio fatica, se devo seguire una serie meglio che sia a fumetti." Landini va un po' più indietro: "Il primo Spider-Man di Raimi, il regista poteva ancora dire molto la sua. Adesso sembrano più storie da serie TV. Il cinema è un'altra cosa. Evidentemente i film funzionano, soprattutto a livello di incassi, ma per me il cinema è diverso. Sono sempre stato un grande appassionato di Kubrick, per dire."

Entrambi si dichiarano a favore di trasposizioni che rispettino lo spirito, ma non necessariamente la lettera, delle opere originali. Spiega Landini: "Sono due linguaggi diversi. Watchmen è stato fedelissimo, ma poco comprensibile per i neofiti. Meglio che si interpreti, piuttosto che riproporre lo stesso materiale su una piattaforma diversa." Aggiunge Di Giandomenico: "Il film di Sin City non mi piace, perché ha troppi dialoghi didascalici, che su carta hanno senso, con le immagini in movimento no." Dato il loro rapporto con il personaggio, cosa pensano del Daredevil di Netflix? "Un ottimo prodotto", dice Landini. "Hanno rappresentato il personaggio nel migliore dei modi. C'è un approfondimento, non è solo un mucchio di cazzotti." Anche Di Giandomenico approva, ma con una piccola riserva: "Prima e terza stagione chapeau, la seconda solo quando c'è il Punitore, la parte con Elektra non l'ho digerita." Il disegnatore affronta anche il tema spinoso di Zack Snyder, figura che nel settore dei cinecomics genera reazioni contrastanti: "Mi deve solo spiegare 'Martha!', per il resto non ho nulla da ridire sui suoi film."

Qual è invece l'adattamento non Marvel o DC che preferiscono? Landini spezza una lancia a favore di The Walking Dead, nonostante le stagioni più recenti, mentre Di Giandomenico sceglie The Spirit. Il motivo? "Perché Frank Miller ha pensato al mezzo cinema. Un film da vedere in sala, non a casa." E per chiudere, l'attore o l'attrice che hanno amato di più in un film Marvel o DC? "Sicuramente Robert Downey Jr., ma anche Paul Rudd", risponde Di Giandomenico. Landini pensa invece alla Distinta Concorrenza: "Joaquin Phoenix. In genere preferisco l'approccio della DC."


LET THEM ALL TALK: PRIMO SGUARDO A MERYL STREEP E LUCAS HEDGES NEL FILM DI STEVEN SODERBERGH

Primo sguardo a Meryl Streep e Lucas Hedges in Let Them All Talk, nuovo film di Steven Soderbergh che sarà diffuso da HBO Max. La piattaforma streaming ha diffuso un teaser che anticipa alcuni dei nuovi contenuti più interessanti in arrivo. Tra questi la nuova fatica di Meryl Streep.

Al centro di Let Them All Talk c'è un'acclamata scrittrice (Meryl Streep) che intraprende un viaggio con alcuni vecchie amiche per divertirsi e rimarginare delle vecchie ferite. Suo nipote (Lucas Hedges) si ritrova coinvolto nel progetto del gruppo di donne e inizia una storia d'amore con una giovane (Gemma Chan), che lavora come agente in campo letterario.

La regia è di Steven Soderbergh e nel cast ci sono anche Candice Bergen e Dianne West. Nel team della produzione ci saranno inoltre Gregory Jacobs, Ken Meyer e Joseph Malloch.

Soderbergh e la Streep hanno già collaborato in occasione dell'ironico The Laundromat.




FREAKS OUT, GABRIELE MAINETTI: "MI PIACEREBBE CHE STEVEN SPIELBERG VEDESSE IL FILM"

Secondo il regista Gabriele Mainetti nessuno è grande come Steven Spielberg. Durante il nostro Ultrapop Festival ci ha raccontato cosa apprezzi del famoso regista e quanto gli piacerebbe che vedesse il suo prossimo film, Freaks Out, in uscita probabilmente a fine anno.

Freaks Out sarà il secondo film del regista Gabriele Mainetti, famoso per il film che ha riaperto il cinema di genere italiano con Lo chiamavano Jeeg Robot. Ma sul nostro canale twitch è emerso anche altro in riferimento al suo nuovo lavoro, tra cui i vari collegamenti con Steven Spielberg.

"Steven Spielberg è un regista completo, è in grado di far recitare tutti, bambini compresi, è l'equilibrio eprfetto tra sogno e forma, c'è sempre una lucidità nei suoi film, nonostante la patina di falsa lucentezza americana" - ha raccontato Mainetti - "eppure Spielberg è prevalentemente horror, thriller allo stato puro. Ci sono alcuni momenti di Indiana Jones che lasciano un brivido pazzesco, Jurassic Park è horror pieno, tutta la sua struttura e narrazione seguono il filone della sorpresa e della suspense tipica del genere. Anche ET non fa troppo ridere, anche se ci sono alcuni amici miei che a guardarlo gli veniva da ridere."

"Spielberg fa film intimi, la forma del cinema più grande che può essere, guarda cosa combina a settant'anni, non ci stano giovani che hanno uno spirito così" - ha continuato Mainetti - "Sarebbe bello poter avere qualcosa da dire anche a 70 anni. Quando uno deve raccontare un film dev'essere un atto d'amore, è un racconto orale che fai ad altre persone, non puoi piacere a tutti, ma devi sforzarti di farlo."

"Freaks Out sarà un film ancora più tosto di Lo chiamavano Jeeg Robot" - ha proseguito Gabriele Mainetti, che tra l'altro ha annunciato che girerà un film horror - "parlerà di tematiche scottanti come il razzismo, ha la sensibilità di un film corale sui mostri, mi serviva proprio farlo a livello personale. Mi piacerebbe da matti farglielo vedere A Steven Spielberg. Vorrei fare anche un lavoro con un cartone animato come ha fatto lui con Tin Tin. Mi diverto a disegnare, soprattutto il serpente di Robin Hood della Disney, Sir Biss."_


LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT: GABRIELE MAINETTI FARÀ IL FILM SULLO ZINGARO?

Noi 'na cosa vojamo sapè: Gabriele Mainetti ha pensato ad un film sullo Zingaro, il personaggio interpretato da Luca Marinelli in Lo chiamavano Jeeg Robot? "Potrebbe farlo qualcun altro" ha risposto il regista durante il panel del nostro UltraPop Festival.

La figura dello Zingaro, interpretata da Luca Marinelli nel film Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato un personaggio molto apprezzato, tanto che molti fan e non solo hanno acclamato a gran voce un prequel su di lui. Ma il regista Gabriele Mainetti precisa la sua posizione a riguardo:

"Questo film mi ha cambiato la vita, non avrei mai pensato di ricevere tutto questo favore" - ha detto Mainetti - "per questo quanto mai è vera la convinzione che il seguito è sempre difficile. Dopo questo successo sento proprio un peso addosso per fare un eventuale seguito o prequel, mi piacerebbe prendere una pausa mentale. Vorrei poter quasi confermare a me stesso che c'è la possibilità di uscire da questa situazione, magari aiutando qualcun altro a fare il seguito, perché devo farla per forza io la storia dello Zingaro?"

"Magari posso dare un contributo, magari lo riprenderò invece più avanti, ma secondo me è meraviglioso mettere i registi nella condizione di potersi esprimere, anche con altri punti di vista" - ha continuato Gabriele Mainetti, che ha annunciato che il suo prossimo film sarà un horror - "Mi piacerebbe vedere il mio lavoro anche così, con un altro punto di vista. Molti produttori ti frenano e ti tagliano perché il problema sta nei limiti posti dai produttori. Io, per esempio, mi frenerei appunto a fare un sequel. Ma quello che può capitare dopo, ancora non lo so"_


ROBERTO DE FEO, IL REGISTA DI THE NEST: "ECCO COME È CAMBIATO L'HORROR AL CINEMA"

È una figura che si sta facendo notare nel panorama dell'horror italiano: Roberto De Feo durante l'Ultrapop Festival ha svelato la sua particolare visione del cinema odierno, commentando che non fa più paura, ma potrebbe ancora farlo.

Dopo il suo ultimo film di genere The Nest - Il nido, Roberto De Feo lascia ancora qualche speranza nell'horror italiano, ma nel nostro canale twitch ci svela come e perché c'è ancora da migliorare:

"Mi sono appassionato all'horror sin da giovanissimo" - ha raccontato De Feo - "quel brivido misto di adrenalina, eccitazione, paura, sadismo che ti dà nell'assistere a un film horror, è ciò che mi ha sempre affascinato. Al cinema tu puoi controllare la paura, puoi chiudere gli occhi, alzarti, andartene, girarti dall'altra parte, tutte cose che non potresti mai fare nel mondo reale. È un'esperienza che vivevi in sala. Poi è cambiato tutto: l'horror, al cinema, è sempre più diventato "vero", si è passati alle riprese "in diretta", al documentario, ai temi sociali, l'horror insomma è diventato sempre più vicino a noi, faceva molta più paura quello che vedevi a luci accese, rispetto a quello che trovavi nel buio. È così che si è persa la paura nei film horror."

Se non ci fossero stati film come Lo chiamavano jeeg robot, saremmo ancora a girare commedie all'italiana

"Dovremmo tornare a far paura e non a spaventare" - ha continuato De Feo - "perché non cambiamo i punti di vista? Sarebbe interessante rielaborare concetti realistici, da altri punti di vista, mi viene in mente la visione di un supereroe visto con altri occhi. Oppure sarebbe un documentario fantastico mostrare quello che un regista italiano deve fare oggi per fare film horror! C'è una grande sfiducia, da parte del pubblico nostrano, nei film horror italiani e li capisco. Per trent'anni non è stato prodotto da parte nostra nulla di decente, gli italiani evitano i nostri horror ancora prima di vederli. Ma dateci fiducia: le idee non ci mancano, se non ci fossero stati certi film come Lo chiamavano jeeg robot, saremmo ancora a girare commedie all'italiana, loro hanno riaperto le porte della fiducia nei confronti degli italiani, si può ancora tornare a farvi paura come un tempo!"


GABRIELE MAINETTI: "IL MIO PROSSIMO FILM SARÀ UN HORROR"

Un altro scoop emerso nel nostro Ultrapop Festival: Gabriele Mainetti ha rivelato che il suo prossimo film potrebbe proprio essere un film horror a tema religioso che progetta da un po'.

Ciò che ha rivelato sul nostro canale twitch Gabriele Mainetti è una notizia interessante:"Io ho fatto la tesi di laurea su come gli zombie cambiavano dopo le torri gemelle, ipotizzando la fine del post moderno" - ha esordito Mainetti - "Io ho un mio rapporto personale con l'horror, una mia visione, per questo spero proprio che il mio prossimo lavoro sarà di questo genere. Con un film horror vorrei mostrare la rabbia e la paura che avevo da ragazzino, in particolare mi piacerebbe fare un film horror a tema religioso. Sono cresciuto in una famiglia molto religiosa, per 4 anni ho fatto il chierichetto da bambino, non dimenticherò mai quando ho visto la prima volta L'esorcista. Mi era venuta la febbre quando l'avevo visto, quando cresci in un contesto familiare simile e vedi questa ragazzina che parla con quattro voci, non puoi non star male. È l'unico film che mi ha terrorizzato nel profondo."

"L'horror a me piace perché mi ha scosso così tanto che mi ha portato a indagare sulla mia parte più oscura" - ha continuato Mainetti - "Il mostro può essere una tua parte, banalmente io sono dalla parte del mostro, i mostri per me siamo noi. Il mostro di fatto è uno specchio profondo di te stesso perché tu ti illudi di essere perfetto, tipo il nazismo, andrebbero analizzati perché il loro pensiero viene da un profondo disagio di se stesso. Forse potrebbe essere difficile fare un film del genere come scelta di mercato, ma io lo farei lo stesso."

Ricordiamo che dopo il grande successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti si prepara a tornare nelle sale con il suo secondo film, Freaks Out, in uscita a dicembre e che vedrà nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.


PALMER: IL FILM CON STAR JUSTIN TIMBERLAKE ARRIVERÀ SU APPLE TV+

Palmer, il film con protagonista Justin Timberlake, verrà distribuito su Apple TV+.
L'atteso progetto è attualmente in fase di post-produzione e la piattafroma di streaming non ha rivelato in che periodo potrebbe debuttare sugli schermi.

Il film Palmer è stato diretto da Fisher Stevens (The Cove) e racconta la storia di un ex campione di football, interpretato da Justin Timberlake, che trascorre un periodo in prigione e poi torna nella città in cui è cresciuto per provare a raddrizzare la propria vita. L'uomo si ritrova inaspettatamente alle prese con il compito di occuparsi di un ragazzo davvero unico che è stato abbandonato dalla madre.
La sceneggiatura è firmata da Cheryl Guerriero.

Nel cast di Palmer ci saranno anche Juno Temple, June Squibb, Alisha Wainwright e Ryder Allen, al suo debutto nel mondo del cinema.


L'HORROR ITALIANO E "LE IDEE CHE POTREBBERO SALVARLO", SECONDO PAOLA BARBATO

La nota sceneggiatrice di Dylan Dog Paola Barbato ci ha spiazzato durante il nostro Ultrapop Festival, con una visione davvero interessante di come ha visto l'evoluzione del cinema horror italiano: le belle idee lo salveranno davvero?

Paola Barbato ha commentato sul nostro canale Twitch di Movieplayer che, secondo lei, il cinema horror nel tempo, in particolare quello italiano, è cambiato, adattandosi alle esigenze del pubblico e del mercato:

"Da un certo momento in poi, da un certo periodo nell'evoluzione umana, c'è sempre stata una necessità di allontanare ciò che era sgradito, ciò che era "diverso", alieno, ciò che non si capiva ed era estraneo alle nostre conoscenze. Così sono nati "i mostri"" - ha raccontato Barbato - "i mostri iconici dei primi anni del cinema horror, erano Dracula, la Mummia, il mostro di Frankenstein, il mostro della laguna, erano forze naturali "estranee" all'intelletto umano. Ma a furia di non capire gli altri, il "diverso, si è persa l'empatia e non si pensava che il mostro potesse essere anche "il vicino". Perché, per esempio, Dylan Dog ha preso piede? Perché era un personaggio reale, fragile, insicuro, pieno di dubbi, non era certo nemmeno di chi stesse dando la caccia."

Netflix svela i 10 horror così spaventosi da far interrompere la visione agli spettatori

"Stessa cosa avviene nel cinema horror odierno" - ha continuato Barbato - "Ci si è sempre più spostati a individuare il mostro nel vicino, in quello che "salutava sempre", l'insospettabile, ricadendo tuttavia sempre più in una ripetitività monotona. In realtà basterebbe poco a far paura alle persone. Un'idea sarebbe puntare sulla quotidianità e la tecnologia: quando sta sera ti laverai i denti e dentro il bicchiere dove tieni lo spazzolino, ci trovi un dente, ti inquieterà, è un fatto "banale" che non rientra nell'ordinario. Sono fatti che non applicano per forza un "mostro", ma bastano per creare l'alone dell'orrore. Oppure perché non sviluppare un'idea su oggetti che usiamo tutti i giorni, come uno smartphone o un computer? Trovo pochissimi film che hanno affrontato il tema in maniera efficace. Molti film del passato sono stati di successo perché avevano il coraggio di mostrare l'inviolabile. Se oggi recuperi alcuni temi che anche loro avevano scartato, potresti salvare il cinema horror italiano."


RESIDENT EVIL: APOCALYPSE, MILLA JOVOVICH È RIMASTA INSODDISFATTA DEL FILM, ECCO PERCHÉ

Milla Jovovich è rimasta delusa dalle riprese e dal processo creativo a cui ha preso parte sul set di Resident Evil: Apocalypse. L'attrice ha detto che lo studio cinematografico ha pressato il regista facendogli inserire nel film più scene d'azione, effetti speciali ed esplosioni e la trama del film è finita in secondo piano.

Negli extras della versione in DVD di Resident Evil: Apocalypse la Jovovich afferma che, proprio per tentare di migliorare alcuni aspetti della narrazione, fu sua l'idea di ambientare la storia in una zona con un clima estivo. Le riprese però iniziarono in pieno inverno e questo causò non pochi problemi agli attori.

Durante un'intervista la Jovovich ha dichiarato: "Mi sono divertita molto allenandomi per questo film, forse è stato l'aspetto migliore e più divertente di tutto il periodo passato sul set. Quando ti alleni per tre ore al giorno ti apri al mondo, è davvero la soluzione per combattere ogni genere di malessere."

La pellicola ha ricevuto molte critiche positive online, ad esempio, il sito Rotten Tomatoes dà al film un punteggio del 21% sulla base di 124 recensioni: "Resident Evil: Apocalypse ha un sacco di azione, ma non molto in termini di trama o creatività." Il sito Metacritic, invece, dà al film un punteggio di 35/100 sulla base di 26 recensioni


MINE VAGANTI, RICCARDO SCAMARCIO: "BACIARE UN UOMO NON È COSÌ DIFFICILE"

Secondo Riccardo Scamarcio, che interpreta un giovane gay in Mine Vaganti, film del 2010 di Ferzan Ozpetek, la sfida più difficile che ha dovuto affrontare durante le riprese del film è stata farsi tagliare i capelli, non certo baciare un uomo davanti alla telecamere.

A proposito della scena del bacio con Carmine Recano l'attore ha dichiarato: "La scena in cui bacio un uomo non è stata difficile, ho chiuso gli occhi. Paradossalmente è stata molto più difficile quella in cui parlo e devo apparire sinceramente innamorato. Non sono stato in imbarazzo però una cosa la posso dire: fortunatamente abbiamo fatto solo tre ciak."

"Una delle scene più significative del film è la partita di calcetto alla fabbrica di pasta dove i due fratelli omosessuali si scambiano i ruoli, come due assassini. Ma in effetti lo siamo: sembra che i gay siano assassini della normalità.Il rapporto tra i due fratelli è quello che mi ha commosso di più. Non possono vivere felicemente la propria sessualità. Lavorare con Riccardo è stato bello perché lui ha la capacità di aiutarti mettendoti in difficoltà." Ha riferito Alessandro Preziosi che nella pellicola interpreta il fratello di Scamarcio.

Ennio Fantastichini, l'attore che interpreta Vincenzo, il personaggio più omofobo di Mine vaganti, ha scritto: "Per me esistono le persone, i comportamenti sessuali e religiosi sono un fatto privato. La domanda che si deve porre un genitore riguardo a un figlio è una sola: sei felice o infelice? Ferzan è riuscito a vedere la luce nell'abisso e l'abisso nella luce facendo emergere i lati oscuri del nostro Paese."


NETFLIX, QUALI SONO I FILM ORIGINALI PIÙ POPOLARI DI SEMPRE? ECCO LA CLASSIFICA

Netflix è noto per essere poco aperto nel pubblicare i dati sulle visualizzazioni delle sue opere da parte degli abbonati ma ora è proprio una classifica ufficiale che svela i titoli Netflix originali maggiormente popolari. E la top 10 fornisce indicazioni interessanti sui gusti degli utenti, con titoli insoliti che trovano spazio nella tabella.

Il metro utilizzato per fornire una classifica di questo tipo è il conteggio del numero di spettatori ottenuti da un film nelle prime quattro settimane d'uscita. In precedenza Netflix aveva rivelato di acquisire i dati sulle visualizzazioni quando un utente arrivava ad almeno il 70% di visione del film. Al primo posto della classifica troviamo Tyler Rake, con Chris Hemsworth, seguito da Bird Box con Sandra Bullock.

Altri titoli degni di nota in classifica sono 6 Underground di Michael Bay, Spenser Confidential con Mark Wahlberg e ovviamente The Irishman, l'ultimo film diretto da Martin Scorsese.
I numeri dei dati che riguardano gli abbonati a Netflix continuano ad aumentare, soprattutto negli ultimi mesi a causa della pandemia di Coronavirus che ha bloccato molte persone a casa e Netflix è diventato uno dei passatempi principali per trascorrere le giornate.
I prodotti originali Netflix, a parte qualche eccezione, sono spesso stati oggetto di critica per la qualità complessiva ma è indubbio che il pubblico abbia risposto in maniera positiva a diversi titoli pensati e creati dal colosso dello streaming.
La classifica completa:


1. Tyler Rake - 99 milioni
2. Bird Box - 89 milioni
3. Spenser Confidential - 85 milioni
4. 6 Underground - 83 milioni
5. Murder Mystery - 73 milioni
6. The Irishman - 64,2 milioni
7. Triple Frontier - 63 milioni
8. La Missy sbagliata - 59 milioni
9. Il buco - 56,2 milioni
10. The Perfect Date - 48 milioni


X-MEN, GIANCARLO ESPOSITO È IL PROFESSOR X DEI MARVEL STUDIOS IN QUESTA SPLENDIDA FAN ART

L'ingresso degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe porterà con tutta probabilità a un recast totale dei personaggi già visti nell'Universo Fox, anche se non è detto che la Marvel non scelga di adattare personaggi mai visti. Se così non fosse, però, i fan hanno già alcune idee su chi potrebbe essere il nuovo Professor X.

Sul web è apparsa infatti un'incredibile fan-art che ritrae il Professor X con le fattezze di Giancarlo Esposito, attore di razza che in tempi recenti ha legato la sua popolarità al personaggio di Gustavo Fring, spietato signore della droga apparso sia in Breaking Bad sia nel suo spin-off Better Call Saul, giunto alla sesta stagione, che sarà anche l'ultimo per lo show.

C'è da dire che l'attore non sfigura affatto nei panni del mentore degli X-Men e potrebbe rivelarsi una scelta tutt'altro che banale per un futuro ingresso degli X-Men e del mondo dei mutanti nell'Universo Cinematografico Marvel. D'altronde, Esposito è già un attore che ha timbrato il cartellino della Disney, essendo apparso nella prima stagione di The Mandalorian ed è atteso anche nella seconda stagione in arrivo il prossimo ottobre.

Per quanto riguarda la Marvel, nei giorni scorsi si è mormorato di una possibile versione Marvel Studios di un "Comic-Con privato", che al momento però non è stato confermato ufficialmente; l'idea generale, tuttavia, è che la compagnia di Kevin Feige non resterà con le mani in mano a guardare mentre il progetto della DC Films acquista sempre più popolarità (stiamo parlando dell'atteso DC FanDome in arrivo il 22 agosto).

Come noto, i Marvel Studios non ospiteranno alcun panel per il San Diego Comic-Con in streaming. L'evento è in programma dal 22 al 26 luglio, e promette ai fan un raduno che permetterà loro di vivere il celebre evento annuale comodamente da casa.


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BRAD PITT, LA VERA STORIA DIETRO AL LEGGENDARIO CAMEO A SORPRESA PER DEADPOOL 2

Deadpool 2 ha riservato tantissime sorprese ai fan di Ryan Reynolds, ma nessuna di queste è stata sbalorditiva ed esilarante come il cameo di Brad Pitt, interprete del supereroe Vanisher.

Il secondo capitolo della saga rated-r, infatti, ha introdotto diversi personaggi inediti rispetto al precedente episodio, come ad esempio Cable (Josh Brolin), Domino (Zazie Beetz), e anche il superteam X-Force, composto da Bedlam (Terry Crews), Shatterstar (Lewis Tan), Zeitgeist (Bill Skarsgård), il celebre Peter (Rob Delaney) e Vanisher, interpretato nientemeno che da Brad Pitt.

Come suggerisce il nome, Vanisher era invisibile, quindi gli spettatori non potevano sapere chi si nascondesse oltre il velo dell'invisibilità, e il volto della superstar è apparso sullo schermo soltanto per pochi secondi quando Vanisher si schianta su dei cavi dell'alta tensione, con la scarica elettrica che annulla i suoi poteri di invisibilità.

Si è trattato dunque di una parte piccolissima, e per alcuni può sembrare strano che un grande nome nell'industria cinematografica come Pitt abbia accettato questa parte, ma in realtà convincerlo è stato facilissimo. Questo perché Brad Pitt faceva già parte della produzione, dato che era stato vicinissimo ad interpretare il ruolo di Cable, al quale ha dovuto rinunciare per via di precedenti impegni su altri set.

Lo stesso Vanisher in origine non era nemmeno incluso nella sceneggiatura, ma la sua scena fu aggiunta proprio per permettere a Pitt di partecipare ugualmente al progetto. L'idea fu proposta alla star da Ryan Reynolds, e dato che i suoi figli avevano amato il primo Deadpool, Brad Pitt accettò. Secondo il co-sceneggiatore di Deadpool 2 Rhett Reese, come compenso per il cameo l'attore premio Oscar chiese una paga irrisoria e una tazza di caffè.

Tra l'altro Brad Pitt aveva già lavorato con il regista David Leitch, poiché quest'ultimo era stato la sua controfigura per anni in film come Fight Club, Ocean's Eleven, Troy e Mr. & Mrs. Smith.


BATMAN, BEN AFFLECK TORNA NEL DCEU CON QUESTA NUOVA CLAMOROSA IMMAGINE!

L'annuncio dell'attesissima Zack Snyder's Justice League ha risvegliato l'interesse del grande pubblico nei confronti dell'originale DCEU immaginato dal regista di Batman v Superman: Dawn of Justice, e in questi giorni i fan hanno iniziato a sperare anche in un ritorno di Ben Affleck.

L'attore, che ha interpretato Bruce Wayne anche in Suicide Squad e Justice League e che tornerà nella director's cut del cinecomic del 2017 in arrivo su HBO Max, avrebbe dovuto co-produrre, scrivere, dirigere e interpretare il chiacchierassimo The Batman, progetto annunciato ormai cinque anni fa e adesso concretamente in mano a Matt Reeves e Robert Pattinson.

Come sappiamo i piani per un DCEU versione Snyder-Verse sono sfumati dopo l'allontanamento del regista durante la lavorazione di Justice League, e con essi anche le idee di Ben Affelck per uno stand-alone sul Cavaliere Oscuro, che però rimane un grosso sogno nel cassetto per tutti i fan: ecco quindi che nelle scorse ore l'account Art of Time Travel ha condiviso sulla propria pagina del social network Instagram un clamoroso poster fan-made che immagina il The Batman che mai sarà, con la partecipazione di Will Smith, Viola Davis, Jared Leto, Margot Robbie, JK Simmons, Jeremy Irons, Ewan McGregor come Black Mask, Mary Elizabeth Winstead come Cacciatrice e ovviamente Joe Manganiello nei panni di Deathstroke, che nei piani di Affleck sarebbe dovuto essere il villain del suo film.


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X-MEN, PATRICK STEWART NON VOLEVA INTERPRETARE PROFESSOR X: ECCO PERCHÉ

Lo sceneggiatore di X-Men, David Hayter, ha svelato un dettaglio che riguarda Patrick Stewart. La star britannica inizialmente era restia ad interpretare il Professor X nel primo film del franchise. Ad oggi sembra impossibile pensare al personaggio senza pensare al volto di Stewart, che poi partecipò a sette film della saga.

Tuttavia all'inizio Stewart era perplesso e non aveva intenzione di accettare il ruolo. In un'intervista rilasciata all'Observer, Hayter racconta:"Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è voluto molto tempo per convincerlo. Terence Stamp mi disse 'Sai perchè Patrick non vuole farlo? Per via della sedia. Non vuole essere bloccato sulla sedia. Ma non mi dispiace. In effetti ha anche un eccellente aspetto calvo. Ogni giorno ero sorpreso dalle facce che entravano. Tipo, avrei trovato Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva andare a parlare con Bryan per fare Tempesta o qualcosa del genere. Quindi è sempre scioccante".

Patrick Stewart ha affiancato Ian McKellen nel franchise. Quest'ultimo ha interpretato per diversi anni il ruolo di Magneto. Per le versioni più giovani dei personaggi negli altri film la produzione scelse James McAvoy per Professor X e Michael Fassbender per Magneto.
Su Everyeye trovate la recensione di X-Men, il primo film della saga, uscito nel 2000. Al film di Bryan Singer lavorò anche Kevin Feige con un'umile mansione; Feige in seguito diverrà il boss dei Marvel Studios.


TENET, CI SAREBBE LA SOLUZIONE PER I PROBLEMI DELL'USCITA DEL FILM: NOLAN È CONTRARIO?

Con la situazione Coronavirus ancora da bandiera rossa negli Stati Uniti, l'industria di Hollywood avrà seri problemi a ripartire in tempo per la data di uscita di Tenet, fissata oltreoceano al 12 agosto ma secondo le ultime indiscrezioni messa seriamente in dubbio dallo stato delle cose.

Nel frattempo, in molte altre parti del globo, ovvero quelle che hanno affrontato il virus molto prima (e molto meglio) degli Stati Uniti, diversi paesi hanno già ricominciato una sorta di vita quotidiana normale e soprattutto riaperto i propri cinema, Italia compresa. Ciò ha portato alcuni analisti di mercato e anche la Warner Bros. ad ipotizzare una distribuzione anomala per Tenet, che potrebbe essere distribuito prima nei mercati internazionali e poi, fra qualche tempo, quando saranno pronti, anche nei cinema americani.

Ma secondo un nuovo rapporto pubblicato da Vulture, viene riferito che Christopher Nolan non ne vuole proprio sapere di questa eventualità: stando a Vulture una distribuzione che premiasse prima i mercati internazionale è stata considerata ma successivamente giudicata una "strategia rischiosa", dato che i pericoli di pirateria online sono dilaganti proprio tra Europa e Cina. La cosa sarebbe ancora da decidere, e alcuni analisti prevedono che Tenet possa seguire questo nuovo modello di distribuzione soprattutto per via della necessità di incassare un totale di $800 milioni di dollari solo per andare in pari con le spese di produzione, la cui parentesi per i costi di marketing continuerà a lievitare finché il film non arriverà in sala.


METAL GEAR SOLID, SALE L'HYPE PER IL FILM LIVE-ACTION CON QUESTE NUOVE IMMAGINI!

Il regista di Metal Gear Solid, Jordan Vogt-Roberts, ha pubblicato sui social diverse concept art per celebrare i 33 anni del franchise, incuriosendo i fan del videogame che si apprestano a vedere la trasposizione cinematografica di uno dei titoli più famosi e affermati in campo videoludico. Non è detto che le immagini vengano poi usate nel film.

Spesso le concept art rimangono soltanto sulla carta e non si concretizzano nel film ma sono certamente un'indicazione interessante sulla direzione che sta prendendo la lavorazione. Il thread condiviso da Jordan Vogt-Roberts sembra solo all'inizio e le indicazioni per i fan sono davvero interessanti.

Non è chiaro se al culmine di tutto questo materiale condiviso ci sia un annuncio importante che riguarda il film ma è chiaro che i fan sono in attesa di ulteriori novità su questo progetto.

"Si tratta di qualcosa di difficile, fare qualsiasi film girato a Hollywood è difficile. Fare qualcosa come Metal Gear Solid... è così complesso quindi è ancora più difficile. Ecco perchè sto cercando di farlo per un budget dove puoi fare una versione di Metal Gear non sterilizzata" dichiarò tempo fa Vogt-Roberts.

Al momento tuttavia, a parte la notizia di Jordan Vogt-Roberts alla regia, non è stato annunciato alcun casting per il film, quindi i lavori probabilmente sono ancora in alto mare.
Nelle prossime settimane se ne potrà sapere qualcosa in più. A maggio spuntò un concept art del film con Solid Snake disperato mentre a dicembre Jordan Vogt-Roberts parlò dell'aderenza di Metal Gear Solid al videogioco.


https://comicbook.com/gaming/news/metal-ge...n-vogt-roberts/

THE BATMAN, COLIN FARRELL STA STUDIANDO PER IL RUOLO DEL PINGUINO?

Il cast di The Batman si sta preparando a tornare sul set, e sembrerebbe proprio che tali preparativi includano anche ricerche approfondite... Come quelle di Colin Farrell.

L'interprete de Il Pinguino nel film di Matt Reeves è stato infatti avvistato in giro per Los Angeles con in mano un fumetto di Batman, come riporta su Twitter l'account Colin Farrell Updates:

"Colin ha comprato diversi volumi dalla libreria di Studio City questo lunedì. Quello rosso si intitola Batman. Mr. Cobblepot sta facendo ricerche! #colinfarrell #thebatman #thepenguin" si legge nel tweet che in allegato presenta la foto dell'attore all'uscita dalla libreria.

Come fa notare CBR, si tratta di una deluxe edition del fumetto di Francis Manapaul e Brian Bucellato intitolata "Batman", che comprende i dieci numeri della run di Manapaul e Bucellato, con in più "Batman: Detective Comics: End Game #1", "Detective Comics Annual #1" e "Batman: Detective Comics: Future's End #1".

È ancora CBR poi a ricordarci che Oswald Cobblepot, ovvero il Pinguino, in realtà non compare nelle storie qui sopra citate, ma a giocare un ruolo prominente è il dipartimento di polizia di Gotham City.

Curiosamente, anche la serie tv di Matt Reeves per HBO Max sarà incentrata su GCPD... Che Colin si stia documentando in vista di quella, o solo per entrare più nell'atmosfera di Gotham in occasione del film?

The Batman arriverà nelle sale a ottobre 2021.


https://twitter.com/CFarrellUpdates/status...ino-457762.html

BLADE, MAHERSHALA ALI È PRONTO AD AFFRONTARE I VAMPIRI IN UNA NUOVA FAN ART

Anche se ci vorrà ancora del tempo prima di vedere Mahershala Ali nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Blade, i fan hanno già iniziato a immaginare come potrebbe essere il suo look da cacciatore di vampiri. Dopo la fan art condivisa dallo stesso attore qualche mese fa, risale alla scorsa settimana un'altra immagine pubblicata su Instagram.

In questo caso, come vediamo anche in calce alla news, Mahershala Ali brandisce una spada, ha una balestra sulla schiena, un crocifisso legato a una gamba e una serie di picchetti sulle braccia e sulle gambe. Manca, invece, il classico trench.

L'autore della fan art è Dalton Barrett, che nella didascalia scrive: "Non vedo l'ora di vedere Mahershala Ali nel MCU. Vi piacerebbe un design come questo?"

Nei fumetti Marvel, il vero nome di Blade è Eric Brooks, una creatura ibrida, mezzo uomo e mezzo vampiro, maestro delle arti marziali. Il suo ruolo al cinema è stato già interpretato da Wesley Snipes in tre film dal 1998 al 2004. Il reboot, di cui si sa ancora poco, secondo Kevin Feige farà parte della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Sembra che la sua uscita possa slittare anche a causa di Spider-Man: Un nuovo universo 2. Ali, dal canto suo, nel MCU vanta già un'esperienza nel ruolo di Cottonmouth in Luke Cage, e secondo i fan avrebbe meritato più spazio.


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MATTHEW MCCONAUGHEY E TITANIC, JAMES CAMERON RIVELA: 'ECCO PERCHÉ GLI PREFERII DI CAPRIO'

Matthew McConaughey ha convissuto per molto tempo con l'etichetta di attore adatto principalmente a commedie romantiche e ruoli molto leggeri: la star di Interstellar si è poi presa le sue rivincite, ma non tutti sanno che qualche anno prima fu James Cameron a togliergli l'opportunità di spiccare il volo molto più velocemente.

McConaughey era infatti in lizza per il ruolo di Jack in Titanic: "Volevo davvero quella parte. Ho sostenuto un'audizione con Kate Winslet, è andata molto bene. Sono uscito da quella stanza davvero fiducioso di aver avuto la parte, ma non era così. Non mi è mai stata offerta" dichiarò qualche tempo fa l'attore di Dallas Buyers Club.

Ma cosa portò Cameron a rifiutare un giovane ma già talentuoso McConaughey? A Spiegarlo è stato proprio il regista di Titanic: "Matthew ha letto per la parte, e poi abbiamo incontrato Leo. Leo è entrato nella stanza e ho avuto subito una strana sensazione, mi sono guardato intorno e ogni donna presente nell'edificio era nella stanza. La contabile, la guardia di sicurezza... così ho pensato che fosse il caso di ingaggiare quel ragazzo" ha spiegato Cameron.

Insomma, la più classica delle situazioni in cui entrambe le scelte sarebbero state quelle giuste! Il buon Matthew, comunque, si è ampiamente rifatto col tempo: qui trovate la lista di alcune delle migliori interpretazioni di Matthew McConaughey secondo noi.


MEGA SHARK VS. GIANT OCTOPUS: TUTTI GLI IMPERDONABILI ERRORI DELLO SCULT ASYLUM

Chi, come Yotobi, ha costruito una carriera sui film di pessimo gusto sa che non tutte le produzioni sono da Oscar, ma che si può comunque apprezzare una pellicola nonostante (o forse soprattutto) per i suoi errori madornali. Ripercorriamo quindi alcune delle più imbarazzanti disattenzioni di Mega Shark vs. Giant Octopus, scult (o non cult) Asylum.

Nel film ci sono errori di vario genere che vanno dall'incongruenza della trama alle inesattezze temporali, finanche ai tagli di scena e ai selvaggi copia/incolla che farebbero sorridere, o inorridire, qualunque cineasta o cinefilo.

Al minuto 29:40 vediamo lo squalo gigante attaccare una corazzata, che viene ripresa da varie angolazioni e in ogni scena si alternano mare agitato a calma piatta, senza alcuna continuità logica. In seguito, quando il mostro attacca un aereo in volo, possiamo distinguere perfettamente quattro motori, mentre nelle riprese successive se ne distinguono solo due. Per non parlare della scena iniziale, in cui Emma MacNeil (Debbie Gibson) alterna inquadrature delle mani con e senza smalto, e quella successiva nel laboratorio di chimica, quando la coppa che regge sembra spostarsi per magia da una mano all'altra.

Altre incongruenze riguardano la nazionalità dei vari personaggi, individuabili però solo nella versione inglese: Lamas Sanders (Sean Lawlor) è infatti di origini irlandesi, che per regolamento gli avrebbero impedito l'accesso e la carriera nella marina americana, in più l'accento irlandese va e viene durante la narrazione. Il contrario avviene invece per personaggi giapponesi, i quali parlano solo in inglese anche tra di loro e che hanno un marcato accento britannico.

Chiudiamo con alcuni "terrificanti" effetti speciali... Che però non riguardano in alcun modo i mostri! Quando il megalodonte attacca lateralmente una corazzata a velocità impossibili, la nave spara dai suoi cannoni principali puntando dritto davanti a sé. Se ciò non bastasse avete notato che lo sparo non è accompagnato da nessun effetto speciale? Evento davvero singolare, soprattutto considerando che schermi verdi e VFX vengono utilizzati più volte, molti anche a ritroso e per scene diverse.

Come tutti sanno il monster movie ruota intorno alle figure mastodontiche e abissali di uno squalo ed una piovra giganti in lotta tra loro. A questo punto i buongustai avrebbero già detto addio al film, ma, si sa, è davanti le difficoltà che entrano in campo gli eroi: sarete così coraggiosi da (ri)vedere Mega Shark vs. Giant Octopus stasera alle 21:14 su Cielo? Seguitelo insieme a noi e scriveteci nei commenti altri eventuali, errori!


THE NEW MUTANTS AL COMIC-CON@HOME, ECCO UN NUOVO TRAILER!

A sorpresa, i 20th Century Studios hanno annunciato che The New Mutants verrà presentato durante l’edizione 2020 del Comic-Con di San Diego, che quest’anno si terrà interamente online dal 22 al 26 Luglio a causa dell’emergenza Covid-19 e si chiamerà, appunto, Comic-Con@Home.
Per l’occasione è stato anche lanciato un nuovo trailer, il film verrà presentato giovedì 23 luglio alle ore 23:00 (ora italiana), sul canale YouTube della manifestazione.

Il cast del film, in arrivo nelle sale americane il 28 agosto 2020, comprende Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Possiamo quindi aspettarci una sorta di fanta-horror per adolescenti, magari sul modello dei cult degli anni Ottanta, recentemente rievocati dal successo di Stranger Things. L’antagonista sarà Demon Bear.




NETFLIX DISTRIBUIRÀ SPONGEBOB – AMICI IN FUGA

Poco meno di un mese fa era arrivato l’annuncio che SpongeBob – Amici in fuga avrebbe saltato l’uscita nelle sale, programmata per il 7 agosto, e sarebbe arrivato direttamente on demand nei primi mesi del 2021, per poi passare sulla CBS All Access. Questo in USA. Oggi apprendiamo che, resto del mondo, sarà invece Netflix a distribuire il film.

Il film Paramount Animation è stata già spostato diverse volte, prima per ragioni produttive e poi per via del Covid-19. L’uscita era stata inizialmente fissata per febbraio 2019, e poi spostata ad agosto dello stesso anno. Per finire rimandata di un anno intero, prima a luglio e poi infine il 7 agosto.

Netflix non ha comunicato, per ora, quando intende far uscire il film, dunque non possiamo sapere se anche al di fuori degli Stati Uniti arriverà nei primi mesi dell’anno prossimo. L’accordo esclude comunque la Cina, dove Netflix è assente. In Canada, Paramount ha intenzione di distribuire il film nelle sale, dopodiché potrà debuttare su Netflix anche lì.

SpongeBob – Amici in fuga non è il primo titolo a essere dirottato su Netflix a causa della pandemia. Già abbiamo visto The Lovebirds e sappiamo che arriverà sulla piattaforma anche The Trial of the Chicago 7 di Aaron Sorkin.

La sinossi di SpongeBob – Amici in fuga
SpongeBob, il suo migliore amico Patrick e il resto della gang di Bikini Bottom tornano sul grande schermo in SpongeBob – Amici in fuga. Dopo che la sua lumaca di mare domestica Gary viene rapita, lui e Patrick si imbarcheranno in un’epica avventura per riportare Gary a casa. Mentre affrontano i momenti piacevoli e pericolosi di questa esilarante missione di salvataggio, SpongeBob e i suoi amici proveranno che non c’è nulla di più potente di una vera amicizia.

Diretto da Tim Hill, il film conta nel cast Awkwafina, Reggie Watts, Tom Kenny, Clancy Brown, Rodger Bumpass, Bill Fagerbakke, Carolyn Lawrence, Douglas Lawrence e Keanu Reeves.


THE DEVIL ALL THE TIME – IL 16 SETTEMBRE SU NETFLIX IL FILM DI ANTONIO CAMPOS

Il 16 settembre sarà disponibile in tutto il mondo su Netflix, il western gotico The Devil All the Time diretto da Antonio Campos.

L’annuncio realizzato tramite i propri canali social, ha posto l’attenzione sul cast della pellicola: Tom Holland, Bill Skarsgard, Riley Keough, Jason Clarke, Sebastian Stan, Robert Pattinson, Haley Bennett, Mia Wasikowska, Eliza Scanlen, Harry Melling e Pokey LaFarge.

La pellicola adatta il romanzo omonimo di Donald Ray Pollock, la sceneggiatura è opera di Antonio e Paulo Campos.

La storia:
In un posto chiamato Knockemstiff, nell’Ohio, una zona rurale dimenticata di questo paese, sta montandoo una tempesta di fede, violenza e redenzione. La moglie di Willard Russell sta morendo di cancro e l’uomo per la disperazione prima si rivolge alla preghiera e poi soccombe al sacrificio. Il figlio di Willard, Arvin (Holland), a scuola è vittima di bullismo ma crescendo diventa un uomo che sa quando agire. The Devil All the Time viene raccontato nel corso di due decenni e conta su un cast di personaggi nefasti: una coppia folle di serial killer, un predicatore che mangia i ragni e un sceriffo locale corrotto.

I produttori sono: Randall Poster, Max Born, per la Ninestories Jake Gyllenhaal e Riva Marker. I produttori esecutivi sono Annie Marter e Jacob Jaffke.


WONDER WOMAN 1984 – NUOVE IMMAGINI CON I PERSONAGGI PRINCIPALI

Mentre la campagna marketing langue, Wonder Woman 1984 continua a centellinare nuove immagini sulla rete, in attesa di vedere il secondo trailer: quasi certamente sarà lanciato al DC FanDome del 22 agosto, dove il cinecomic avrà un panel.

Intanto, ecco nove foto inedite pubblicate da Bleeding Cool, che ritraggono Diana (Gal Gadot), Barbara Ann Minerva (Kristen Wiig), Maxwell Lord (Pedro Pascal), Ippolita (Connie Nielsen) e il redivivo Steve Trevor (Chris Pine).

La trama
Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.

Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.

Potrete vederle qui di seguito, ma prima vi ricordo che l’uscita italiana del film è prevista per ottobre.

Le foto


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Constantine: Francis Lawrence frena l’entusiasmo su un nuovo film con Keanu Reeves

Qualche settimana fa hanno iniziato a circolare alcune voci di corridoio secondo cui la Warner Bros starebbe lavorando a un nuovo film di Constantine prodotto da J.J. Abrams e concepito per HBO Max, la piattaforma streaming di WarnerMedia. Si era parlato anche della possibilità di riavere Keanu Reeves nella parte del popolare personaggio, ma oggi purtroppo Francis Lawrence ha frenato l’entusiasmo chiarendo un po’ la situazione.
Parlando con Slashfilm, il regista ha prima di tutto ribadito che i piani per un sequel “diverso” ci sono sempre stati e di averne già discusso più volte con Keanu Reeves:

Tutti volevamo farlo. Aveva fatto abbastanza soldi e perciò volevamo realizzare un film vietato ai minori in modo più responsabile. Con responsabile intendo che avremmo realizzato un film meno costoso rispetto all’originale che non pensavamo sarebbe stato vietato ai minori.

Abbiamo lavorato al sequel per un po’ e siamo tornati a parlarne di recente. È sempre stata una questione in sospeso per noi perché tutti amiamo il primo film e sappiamo che è diventato un film di culto per una cerchia di persone, perciò sarebbe bello realizzarlo. Io e Keanu ne abbiamo parlato un bel po’ in effetti.

Purtroppo sembra che i piani della Warner Bros. siano altri:

Sfortunatamente, non ricordo neanche di chi siano i diritti, ma con la storia degli universi condivisi, visto che Constantine è della Vertigo, che fa parte della DC, ci sono già dei piani. Con Constantine diversi e cose simili. Al momento non abbiamo la disponibilità del personaggio per un progetto cinematografico o televisivo, ed è una seccatura. Ci siamo informati tutti, ed è folle avere Keanu, che adorerebbe girare un altro Constantine, oltre a noi, e sentirci dire: “Uh, no, abbiamo altri piani”. Vedremo cosa succederà.

Ricordiamo che Keanu Reeves (protagonista del film), il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman saranno presenti al panel digitale dedicato al 15° anniversario del film organizzato da Collider per il Comic-Con@Home.


La rapina perfetta - The Bank Job, una storia vera e un mistero irrisolto per Jason Statham

L'heist movie La rapina perfetta con Jason Statham, diretto da Roger Donaldson, rielabora una storia realmente accaduta con l'intenzione di svelarne i retroscena.

La rapina perfetta - The Bank Job, una storia vera e un mistero irrisolto per Jason Statham

La rapina perfetta - The Bank Job (2008) è un film interpretato da Jason Statham e diretto da Roger Donaldson, basato su un evento realmente accaduto e che per giunta il lungometraggio si propone di svelare anche negli aspetti secretati dal governo, per cause di "sicurezza nazionale". Ora che abbiamo suscitato la vostra curiosità, vediamo di cosa si tratta.

Nel 1971, pare ispirato dal racconto "La lega dei Capelli Rossi" di Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, il criminale Anthony Gavin progettò la rapina alla banca Lloyd, precisamente alla sede in Baker Street (scelta ironica). La banda affittò una bottega di stoffe chiamata LeSac, due numeri accanto all'obiettivo, scavando nei weekend fino a raggiungere il pavimento della camera blindata, dov'erano contenute le cassette di sicurezza. Lo fecero saltare l'11 settembre 1971 e rubarono beni e denaro per un valore stimato tra il 1.250.000 e i 3.000.000 di sterline.
Elemento romanzesco: un radioamatore intercettò uno dei complici esterni che comunicava con gli altri tramite walkie-talkie. Riuscì a registrare una parte della comunicazione e a convincere la polizia che una grande rapina era in atto, ma non era in grado di stabilire dove, potendo definire con certezza solo l'area a grandi linee. Sventuratamente in quei 13km c'erano ben 750 banche (!), quindi il colpo andò a segno. Già in ottobre le forze dell'ordine avevano arrestato quasi tutta la banda, eccetto qualche complice esterno mai bloccato: i membri della gang scontarono una decina d'anni di galera, ma la cifra recuperata non superò le 230.000 sterline.

Ma il problema erano solo i soldi? Cosa strana, il governo impedì a tutti i media di approfondire la rapina, in modo ufficiale con un DSMA-Notice, una richiesta ufficiale in nome della "sicurezza nazionale". Negli anni s'ipotizzò un legame con la casa reale, perché nelle cassette di sicurezza ci sarebbero state le prove della relazione della principessa Margareth col criminale John Bindon, e addirittura foto pedopornografiche che avrebbero incastrato un membro del Partito Conservatore. Non si sono mai trovate prove di queste supposizioni, però la documentazione più minuziosa del furto è tuttora secretata fino al
La rapina perfetta - The Bank Job usa la fiction per abbracciare la teoria di un legame con la casa reale, reinventando però le dinamiche nella banda e anche le singole identità. Protagonista a Londra nel 1971 è il criminale di mezza tacca Tyler (Statham), che intravede la possibilità di mettere al sicuro moglie e figli con un colpo facile, prospettatogli dalla modella sua amica Martine (Saffron Burrows). Come nella realtà, si punta alle cassette di sicurezza, ma il film ipotizza che al servizio segreto inglese MI5 interessi il contenuto della cassetta di un fantomatico Michael X: foto compromettenti per la famiglia reale...

Ambientare un film come The Bank Job nella Londra degli anni Settanta non è stato semplice: il regista Roger Donaldson e la sua troupe si sono ispirati a Rapina in Berkeley Square del 1979, incontrando comunque qualche difficoltà. La stazione della metropolitana utilizzata per esempio è quella di Aldwych, chiusa nel 1994 e ormai monumento storico, perché la vera stazione di Tottenham Court Road fu completamente ristrutturata nei primi anni Ottanta. A livello di usanze sociali, la sfida non è stata inferiore: per la scena di nudi femminili del bordello, Donaldson ha realizzato all'ultimo momento che tutte le figuranti si erano depilate come si usa oggi, costringendo al recupero di cosiddetti "merkin", finti folti peli pubici da applicare sui genitali femminili.
Attenti a un cammeo illustre: uno degli impiegati della banca è addirittura Mick Jagger!


RICHARD LINKLATER REGISTA DEL FILM ANIMATO APOLLO 10 1/2: A SPACE AGE ADVENTURE PER NETFLIX

Richard Linklater sarà il regista e sceneggiatore di un nuovo film animato che sarà intitolato Apollo 10 1/2: A Space Age Adventure e che verrà prodotto per Netflix.
Il progetto è stato svelato oggi e segna il ritorno del filmmaker a una tecnica ibrida che ha contraddistinto l'apprezzato A Scanner Darkly, distribuito nel 2006.

Il lungometraggio Apollo 10 1/2: A Space Age Adventure sarà ambientato nel 1969, anno in cui il mondo stava seguendo la missione Apollo e il tentativo di raggiungere la luna. La storia si ispira all'infanzia di Richard Linklater nella città di Houston, in Texas.
Il racconto sarà presentato da due prospettive diverse che si intrecciano, dando spazio agli astronauti e al team della NASA e alle emozioni di un ragazzino pieno di entusiasmo che segue quello che accade in tv come milioni di altre persone.

Le riprese delle scene live-action erano state concluse nel mese di marzo ad Austin e il lavoro sulla parte animata verrà compiuto da Minnow Mountain ad Austin e Submarine nei Paesi Bassi.

Nel cast del nuovo film ci saranno Jack Black, Zachary Levi, Glen Powell, Josh Wiggins, Milo Coy, Lee Eddy, Bill Wise, Natalie L'Amoreaux, Jessica Brynn Cohen, Sam Chipman, e Danielle Guilbot.

Linklater ha dichiarato che si trattava di una storia che voleva raccontare, avendo assistito agli eventi storici quando era un ragazzino. Lo stile unico dell'animazione riporterà in vita un mondo ormai passato e "l'espressione giocosa della memoria e dell'immaginazione".


KATE WINSLET: LA STAR RICEVERÀ IL TRIBUTE ACTOR AWARD AL TORONTO FILM FESTIVAL 2020

Come annunciato nelle ultime ore, la talentuosa e splendida Kate Winslet (Titanic, Revolutionary Road) riceverà il prossimo settembre il Tribute Actor Award al Toronto International Film Festival 2020, che attualmente, con il continuo propagarsi dei contagi di Coronavirus, è destinato a diventare un'evento online, in formato virtuale.

La Winslet, vincitrice di un Oscar nel 2009 per la sua interpretazione in The Reader, sarà infatti protagonista della love story Ammonite diretta da Francis Lee, che sarà presentata nell'edizione del TIFF di quest'anno. L'attrice aveva anche partecipato lo scorso anno al Toronto Film Festival con il drammatico Blackbird di Roger Mitchell, e ha recentemente completato le sue riprese per l'attesissimo Avatar 2 di James Cameron, in uscita a fine 2021.

Kate Winslet riceverà il Tribute Actor Award il prossimo 15 settembre, da remoto. È la terza star di Hollywood a ricevere il prestigioso riconoscimento dopo Meryl Streep e Joaquin Phoenix, dato che il premio è stato istituito solo lo scorso anno. In merito alle modalità della consegna e del discorso, i dettagli arriveranno nelle prossime settimane.

Screendaily scrivere che l'edizione del TIFF 2020 sarà sia fisica che ibrida e che si svolgerà tra il 10 e il 19 settembre, in gemellaggio con il Festival di Venezia e quello di New York. C'era anche il Telluride, ma è stato recentemente cancellato per le preoccupazioni legate al Coronavirus.


PEDRO ALMODÓVAR E TILDA SWINTON INSIEME SUL SET DE LA VOCE UMANA: ECCO LA FOTO

Pedro Almodóvar ha iniziato ufficialmente le riprese de La Voce Umana, nuovo cortometraggio basato sull'omonima opera teatrale di Jean Cocteau che vedrà come protagonista Tilda Swinton. A dare la notizia il fratello e produttore Agustín Almodóvar, che ha condiviso in rete la prima foto dal set.

Annunciato lo scorso febbraio con l'obiettivo di iniziare le riprese ad aprile, poi rinviate per i motivi che tutti conosciamo, il corto firmerà la prima produzione di Almodóvar in lingua inglese di dopo oltre 40 anni di carriera.

La foto, che potete trovare come sempre in calce all'articolo, mostra il regista di Dolor Y Gloria con indosso l'indispensabile mascherina, mentre la Swinton tiene in mano una sorta di scudo protettivo portatile per il viso. Come si può leggere sul ciak, la fotografia sarà curata da José Luis Alcaine, frequente collaboratore di Almodóvar e vincitore di ben 5 premi Goya.

Dal prossimo ottobre, lo ricordiamo, Almodóvar si dedicherà a Madre Paralelas, pellicola drammatica che firmerà una nuova collaborazione tra il regista e Penelope Cruz, la quale ha già lodato la sceneggiatura del progetto. Le riprese dovrebbero iniziare a febbraio del 2021 per un'uscita prevista entro la fine dello stesso anno.





Edited by Triplethor - 16/7/2020, 19:59
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