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Triplethor
view post Posted on 2/10/2018, 12:38 by: Triplethor
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Triplethor
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MARTEDI

02/10/2018



SPIDER-MAN: FAR FROM HOME – IL COSTUME STEALTH E UN MISTERIOSO PERSONAGGIO NELLE NUOVE FOTO DAL SET

Dal set di Spider-Man: Far From Home continuano ad arrivare degli scatti molto intriganti, anche se ovviamente sono difficili da contestualizzare.

Il primo ci consente di dare un’occhiata ravvicinata al nuovo costume stealth di Peter Parker (Tom Holland), molto diverso dalla sua controparte a fumetti, e decisamente più simile a quello di Spider-Man Noir; la corazza, però, ricorda le uniformi d’assalto dello S.H.I.E.L.D.. La seconda foto mostra invece Ned Leeds (Jacob Batalon) e Betty Brant (Angourie Rice) sulla ruota panoramica, ma insieme a loro c’è una misteriosa figura che sembra indossare una maschera. Inutile dire che i fan stanno facendo numerose ipotesi sull’identità di questo personaggio: alcuni credono sia il Camaleonte, altri Madame Masque, altri ancora Jessica Drew alias Spider-Woman… ma è possibile che sia una delle illusioni di Mysterio (Jake Gyllenhaal).

Sappiamo che Spider-Man: Far From Home si svolgerà dopo Avengers 4, e ne affronterà le conseguenze accompagnandoci in una nuova fase del Marvel Cinematic Universe. Jake Gyllenhaal interpreterà Mysterio, antagonista principale del film, ma probabilmente sarà introdotta anche Gwen Stacy, come dimostrano i provini della francese Louna Fournier e della lussemburghese Iris Haller. Michael Keaton tornerà nel ruolo di Adrian Tooms, alias l’Avvoltoio. Nel cast anche J.B. Smoove e Numan Acar. Confermate le apparizioni di Nick Fury (Samuel L. Jackson) e Maria Hill (Cobie Smulders).

Alla regia di Spider-Man: Far From Home c’è ancora Jon Watts, mentre la sceneggiatura è curata da Chris McKenna ed Erik Sommers (noti soprattutto per Community, LEGO Batman: Il film, Spider-Man: Homecoming, Jumanji: Benvenuti nella giungla e Ant-Man and the Wasp).

Nel cast rivedremo Tom Holland (Peter Parker / Spider-Man), Marisa Tomei (zia May), Zendaya Coleman (Michelle), Jacob Batalon (Ned Leeds), Tony Revolori (Flash Thompson), Michael Keaton (Adrian Toomes / Avvoltoio), Michael Mando (Mac Gargan / Scorpione) e forse Samuel L. Jackson (Nick Fury). Non sappiamo se Jennifer Connelly presterà ancora la voce a Karen.

Potrete vedere le immagini qui di seguito:


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INDIANA JONES TORNERÀ A VIAGGIARE PER IL MONDO NEL QUINTO FILM

Indiana Jones 5 uscirà il 9 luglio 2021, quindi Lucasfilm è attualmente al lavoro sulla storia di questo nuovo episodio. Nonostante sia ancora presto per i dettagli, il produttore Frank Marshall ha le idee chiare su almeno un punto: il quinto capitolo delle avventure di Indy tornerà a muoversi su scala globale, e le riprese non si svolgeranno solo negli Stati Uniti. Sarà un bel ritorno alle origini della saga dopo Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, girato quasi interamente su suolo americano e ambientato sul medesimo continente.

Marshall lo ha dichiarato a ComingSoon.net durante il press tour di The Other Side of the Wind, aggiungendo che, senza George Lucas come demiurgo del progetto, le cose sono inevitabilmente un po’ diverse:

Adoro stare con George e avere i suoi input, ma la vita cambia e noi stiamo andando avanti. Lui stesso è andato avanti. Abbiamo molto rispetto verso le intenzioni originali del film, e certamente verso il personaggio di Harrison. Mi piacerebbe avere lì George. Adoro stargli attorno e lavorare con lui, ovviamente. Ora è un po’ diverso, perché le idee arrivano da un’altra parte.

Il sito gli ha chiesto se ci sia una writers room al lavoro sul film:

Beh, non so se possiamo chiamarla writers room, ma abbiamo parecchia gente fidata che propone delle idee e altre cose. Raccoglie informazioni.

Infine, Marshall ha confermato che Jonathan Kasdan, figlio di Lawrence Kasdan (sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta), è a capo di questa squadra. Vi terremo aggiornati.


MACCHINE MORTALI – UNA FEATURETTE CI PORTA ALLA SCOPERTA DI HESTER SHAW

Dopo il poster di ieri, Hester Shaw è protagonista anche di una nuova featurette, che include molte immagini spettacolari tratte da Macchine mortali.

Il produttore Peter Jackson e la protagonista Hera Hilmar parlano di Hester, del suo passato tragico e della sua sete di vendetta, che cercherà di soddisfare dopo l’incontro con Tom Natsworthy (Robbie Sheehan). Potrete vedere il filmato sotto la sinossi ufficiale, ma prima vi ricordo che Macchine mortali uscirà il prossimo 13 dicembre nelle sale italiane:

Migliaia di anni dopo la distruzione del mondo civilizzato a causa di un cataclisma, la razza umana si è adattata e si è evoluta con un nuovo stile di vita. Gigantesche città in movimento vagano per la Terra, prendendo brutalmente di mira le più piccole città trazioniste. Tom Natsworthy (Robert Sheehan)—proveniente da una classe inferiore della grande città trazionista di Londra—si ritrova a dover combattere per la sopravvivenza dopo essersi imbattuto in Hester Shaw (Hera Hilmar), una pericolosa fuggitiva. I due opposti, i cui sentieri non avrebbero mai dovuto incontrarsi, sigleranno un’alleanza destinata a cambiare il corso del futuro.

Il cast di Macchine mortali – adattamento dell’omonimo romanzo fantasy di Philip Reeve – è composto da Hera Hilmar (Hester Shaw), Robbie Sheehan (Tom Natsworthy), Ronan Raftery, Jihae (Anna Fang), Leila George (Katherine Valentine), Stephen Lang, Hugo Weaving, Colin Salmon, Patrick Malahide e Regé-Jean Page.

Macchine mortali è scritto e prodotto da Peter Jackson e Fran Walsh insieme alla loro collaboratrice storica, Philippa Boyens. Alla regia c’è invece Christian Rivers, che ha lavorato con Jackson in qualità di Storyboard Artist, supervisore degli effetti visivi e poi Splinter Unit Director nella trilogia de Lo Hobbit; ha vinto un Oscar per gli effetti speciali di King Kong, e recentemente ha lavorato come regista della seconda unità ne Il drago invisibile.

Macchine mortali è il primo capitolo di una quadrilogia letteraria, cui si sono aggiunti anche tre prequel. Ecco la trama del romanzo, ambientato in un futuro post-apocalittico martoriato da una guerra nucleare, dove le città (definite “città trazioniste”) si sono trasformate in enormi veicoli per sfuggire devastazioni geologiche:

Futuro remoto. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe, vive in una Londra che si aggira per il mondo ormai deserto cercando di divorare altre città più deboli allo scopo di procacciarsi schiavi e risorse. Un caso fortuito porta il ragazzo a sventare il piano omicida di una giovane orribilmente sfigurata, Hester Shaw, che attenta alla vita del capo della Corporazione degli Storici, l’archeologo Valentine. Prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del selvaggio Territorio Esterno, Tom riesce a farsi rivelare la sua identità. Ma, da quel momento, da eroe e si trasforma in preda.

Macchine mortali sarà il primo film scritto da Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens che non vedrà lo stesso Jackson alla regia; sarà inoltre il terzo film prodotto dal trio per un altro regista, dopo District 9 e Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno.




Charlie’s Angels: Sam Claflin e Djimon Hounsou nel cast del nuovo adattamento

Secondo quanto riportato da Variety Sam Claflin e Djimon Hounsou si sarebbero uniti al cast del nuovo adattamento cinematografico di Charlie’s Angels, le cui riprese, ricordiamo, sono appena iniziate. Hounsou vestirà i panni di un secondo Bosley (il primo è interpretato da Patrick Stewart).

La pellicola, scritta da Doug Miro e Carlo Bernard (Narcos), uscirà il 27 settembre 2019. Nel cast Kristen Stewart, Naomi Scott (Aladdin) ed Ella Balinska (Midsomer Murders); la regista interpreterà anche Bosley. Accanto a loro Patrick Stewart, che sarà un altro Bosley e Luis Gerardo Méndez.

Il reboot prenderà le stesse premesse della saga cinematografica originale (basata a sua volta sulla serie tv) e le trasferirà su una scala più globale: la Townsend Agency infatti sarà un servizio d’intelligence e sicurezza attivo in tutto il mondo, con squadre sparse per il globo. Il film sarà dedicato solo a una di queste e a una nuova generazione di angeli.


ANICA: il nuovo presidente è Luigi Lonigro

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato con cui si annuncia l’elezione di Luigi Lonigro a presidente dell’Assemblea dei Distributori Cinematografici ANICA, dopo le recenti dimissioni di Andrea Occhipinti.

L’Assemblea dei distributori ANICA ha eletto come nuovo Presidente, con scrutinio segreto all’unanimità dei presenti, Luigi Lonigro, direttore di 01 Distribution, già vicepresidente durante i mandati di Richard Borg e Andrea Occhipinti.

Il Presidente eletto ha ringraziato tutti gli associati per la fiducia ed il consenso manifestati dichiarandosi consapevole che, nel delicato momento in cui si trova tutta l’industria audiovisiva, i distributori ANICA dovranno affrontare con serenità, buon senso e determinazione tutti gli argomenti in discussione, con particolare attenzione ai rapporti con produttori ed esercenti, individuando e proponendo soluzioni condivise che possano far crescere il mercato.

Richard Borg, direttore generale e amministratore delegato di Universal Pictures International Italy, ha dichiarato: “In un momento di profondo cambiamento del mercato Luigi Lonigro sarà una garanzia di continuità e potrà dare un ulteriore contributo al dialogo non più rimandabile tra i vari attori del mercato”.

Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, ha voluto salutare il presidente neoeletto con questo commento: “In un contesto di mercato particolarmente delicato e alla luce della pluralità di tematiche che interessano il settore cinematografico, Luigi Lonigro assicura una guida responsabile alla Sezione Distributori sulla base della sua competenza professionale e della sua consolidata esperienza. A Luigi gli auguri più sentiti di buon lavoro da parte di Medusa Film”.

Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Vision Distribution, ha usato queste parole per il nuovo presidente dei Distributori ANICA: “Lonigro ha di fronte a se’ sfide complesse che potrà affrontare forte della sua antica e profonda conoscenza delle dinamiche del mondo della distribuzione e dell’esercizio. Il nuovo Presidente potrà contare sul sostegno di un comparto attraversato da cambiamenti trasversali e globali ma che è ben consapevole di quanto serva sempre cercare una sintesi tra le diverse istanze per provare a crescere. Un grande in bocca al lupo da parte di Vision a Luigi ed al gruppo dirigente che lo accompagnerà in questo triennio”.

Anche Andrea Romeo, General Manager di I Wonder Pictures, ha rilasciato una dichiarazione sull’elezione del nuovo presidente dei distributori: “Sono certo che questa Presidenza saprà portare a compimento le innovazioni di sistema che con pazienza ricerchiamo da anni. Luigi Lonigro ha gli strumenti, la duttilità e l’indole per portare l’ANICA ad affrontare le grandi sfide che attendono il mercato cinematografico italiano.”


Star Wars: Gli Ultimi Jedi, secondo uno studio le reazioni online sono state polarizzate da bot, troll e attivisti politici

Si è molto discusso, nei mesi successivi all’uscita di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, di quanto il film di Rian Johnson abbia polarizzato i fan della saga. In alcuni casi i detrattori si sono scagliati molto pesantemente online contro il regista o contro alcuni protagonisti (in particolare Kelly Marie Tran, che ha chiuso il suo account Instagram dopo i costanti insulti).

Ora uno studio firmato da Morten Bay della University of Southern California offre una possibile spiegazione circa questa situazione. Bay sostiene che, secondo le sue ricerche, almeno metà delle reazioni online legate al film sono state propagate da “bot, troll o attivisti politici a sostegno di cause di estrema destra come la discriminazione di genere, etnia o sessualità”. L’obiettivo sarebbe stato quello di “diffondere l’idea che la società americana sia profondamente divisa e non funzioni. Convincere gli elettori rimane un obiettivo strategico del movimento alt-right e della federazione Russa”.

Il regista Rian Johnson ha commentato così la pubblicazione dello studio:

Qualche tempo fa mi ero imbattuto in stralci della ricerca di Morten, era uscito qualche titolo di giornale a riguardo – qui trovate l’intero paper. Non vedo l’ora di leggerlo, ma posso già dire che l’introduzione è coerente con quanto mi è accaduto online.

E vorrei essere totalmente chiaro: non stiamo parlando del fatto che ai fan piaccia o non piacca il film. Ho avuto moltissime discussioni fantastiche con grandissimi fan online, c’era chi ha apprezzato e chi non ha apprezzato certe cose, alla fine è quello che succede con tutti i fan. Qui stiamo parlando di un ceppo virulento di molestatori online.


L’ultima affermazione di Johnson è particolarmente significativa: lo studio non analizza il gradimento del film, quanto il tono e gli atteggiamenti di migliaia di commentatori online che hanno scatenato reazioni a catena aumentando la percezione che vi fosse una polarizzazione riguardo Gli Ultimi Jedi. Se volete leggere l’intero studio, lo trovate in questa pagina (è in lingua inglese).


Venom: ecco le prime reazioni a caldo per il cinecomic con Tom Hardy

La stampa ha visto Venom. Come da prassi, i social sono stati invasi da brevi commenti a caldo sul cinecomic Sony con Tom Hardy in arrivo il 4 ottobre in Italia.
Per il momento sembra che il film non sia stato particolarmente apprezzato, anche se molti hanno detto di aver gradito le scene più divertenti del film e la sequenza del titoli di coda.

Potete leggere alcuni commenti qui di seguito (ricordiamo che si tratta di una selezione delle prime reazioni) in attesa delle recensioni complete che saranno pubblicate domattina:

Brandon Davis: Tom Hardy nei panni di Eddie Brock e Venom dà vita a momenti di grande intrattenimento. Uno script goffo senza sfumature atterra il film, trattenendolo dall’essere crudo e realistico, divertente o in qualche modo unico.

Perri Nemiroff: Grosse porzioni di Venom non funzionano *per nulla* ma c’è davvero fascino nel rapporto tra Eddie e Venom. Non credo di aver reagito alla maniera giusta a certe scene, ma lo spasso è spasso, anche quando è completamente ridicolo, no? Peccato che non abbiano puntato al divieto ai minori.

Beatrice Verhoeven: Venom non è stato male come dicevano tutti. Tom Hardy resta sempre un grande attore, ho riso tanto…anche se non so se era voluto o meno. La scena dei titoli di coda è…🔥

The Mothmeg: Questo è un film del 2004 finito in un wormhole. La penso così. È un film che proviene dall’epoca pre-UCM finito qui tramite un cunicolo spazio-temporale.

Tread Talks: Venom è praticamente il Fantastici 4 di quest’anno. Tutti tranne Hardy faticano con la propria interpretazione…odierei dover partecipare all’attività stampa per questo film.

Mike Ryan‏: Venom ha del *fascino”. Tutto il cast sembra sapere di trovarsi in un cinecomic molto cupo a parte Tom Hardy che praticamente si getta in un rifacimento di Bugiardo bugiardo di Jim Carrey.

Scott Mendelson: L’interpretazione di Tom Hardy è ai livelli di Johnny Depp nel primo Pirati dei Caraibi o Chris Klein in Street Fighter – La leggenda. In un caso o nell’altro, non è noiosa.

Tom Horrorgensen: Mi dispiace dire che Venom è praticamente un fallimento completo – un caos totale vecchio di 15 anni che ignora i passi fatti nella narrazione dai film di supereroi negli ultimi anni. Al di là di alcuni momenti divertenti con Venom, non ha altro da offrire. Non sperateci.

Il film racconterà le origini di Venom ed è diretto da Ruben Fleischer su uno script di Scott Rosenberg, Jeff Pinker e Kelly Marcel. Alla produzione Avi Arad, Matt Tolmach e Amy Pascal. Nel cast Tom Hardy, Riz Ahmed, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate e Ron Cephas Jones.

Venom uscirà il 4 ottobre 2018.


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The Wife – Vivere nell’Ombra: tre clip italiane del film con Glenn Close e Jonathan Pryce

Videa ha diffuso in rete tre nuove clip italiane tratte da The Wife – Vivere nell’Ombra, film diretto da Björn Runge con protagonisti Glenn Close e Jonathan Pryce.

Ecco la sinossi ufficiale:

Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna… Molto spesso però è costretta a vivere nell’ombra. Questa è la storia di Joan Castleman, interpretata dalla 6 volte candidata al premio Oscar® Glenn Close, una donna che per quarant’anni ha sacrificato il proprio talento e i propri sogni, lasciando che il marito, l’affascinante e carismatico Joe (Jonathan Pryce), si impadronisca della paternità delle sue opere. Joan assiste, per amore, alla sfavillante e gloriosa carriera dell’uomo, sopportando tutte le menzogne e i tradimenti. Emozionante e commovente, The Wife è un viaggio di emancipazione e riscoperta, una celebrazione della forza e della grandezza di tutte le donne.

Il film arriverà nelle nostre sale il 4 ottobre.


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West Side Story: Ansel Elgort sarà Tony nel film di Steven Spielberg

Ansel Elgort è entrato ufficialmente nel cast del nuovo adattamento cinematografico di West Side Story diretto da Steven Spielberg.
Variety spiega che l’attore (che abbiamo visto ballare parecchio in Baby Driver) interpreterà il protagonista Tony, ex membro dei Jets (gang di bianchi) che si innamora di Maria, la giovane sorella di Bernardo, capo dei rivali Sharks (gang di immigrati portoricani).

Sappiamo che Spielberg ha tenuto numerosi casting per trovare attori portoricani cui affidare i ruoli degli Sharks: nelle prossime settimane verranno annunciate altre parti.

Scritto da Tony Kushner, il film di Spielberg sarà un nuovo adattamento del musical del 1957 scritto da Arthur Laurents e Stephen Sondheim con musiche di Leonard Bernstein. Le coreografie saranno curate da Justin Peck.

Ricordiamo che nel 1961 uscì al cinema un adattamento diretto da Robert Wise che ottenne dieci Oscar, incluso miglior film.

Vi terremo aggiornati!


The Old Man and The Gun: tutti i protagonisti del film in un nuovo poster

Grazie a Impawards possiamo ammirare un nuovo poster di The Old Man and The Gun, nuovo film scritto e diretto da David Lowery (Il Drago Invisibile) ed interpretato da Robert Redford.
La pellicola segue la vera storia di Forrest Tucker (Redford) e della sua audace fuga da San Quentin negli anni ’70 ed anche di alcune sue rapine che hanno dato del filo da torcere alle autorità ed affascinato il pubblico. Sulle sue tracce ci sono il detective John Hunt (Casey Affleck), ammirato dalle dinamiche dell’uomo, e una donna (Sissy Spacek), che ama Forrest nonostante la sua insolita professione.

Il film è arrivato nelle sale americane il 28 settembre. Ecco il poster:


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Venom: Tom Hardy allude a 30-40 minuti di scene tagliate [UPDATE]

Durante gli impegni stampa per Venom, Tom Hardy ha parlato delle scene tagliate dal cinecomic Sony in arrivo tra pochi giorni al cinema.
Quando all’attore è stato chiesto di scegliere la sua scena preferita del film, come potete vedere dal video in calce all’articolo, Hardy ha risposto:

Scene che non sono nel film. Ci sono, tipo, 30-40 minuti di sequenze che non sono nel film…tutte tagliate. Scene da burattinaio pazzo, da commedia nera. Non sono più state inserite.

Riz Ahmed poi ha spiegato al collega che non necessariamente tutte le scene che ha gradito girare possono funzionare nel montaggio finale. “Mi stai dicendo che non erano buone?” gli ha chiesto Hardy. “Mi dispiace essere io a dirtelo, ma sì“. Dispiaciuto, l’interprete di Eddie Brock ha concluso: “Si sente The Sound of Silence sulla mia faccia? Hello darkness, my old friend…

”[AGGIORNAMENTO] Nelle ore successive, Hardy ha chiarito le sue dichiarazioni parlando a IGN:

C’è stato un fraintendimento. Quello che intendo dire… La domanda era: quali scene eri maggiormente entusiasta di girare? E io ho risposto che c’erano diverse cose che non erano finite nel film. Sto parlando dal punto di vista dell’attore. Ho passato molto tempo a improvvisare, mi hanno lasciato molta libertà nell’interpretare Venom. Quindi in tutta onestà ci saranno sette ore o più di scene in cui io interpreto Venom divertendomi un sacco.

[…] Io e gli altri produttori esecutivi sappiamo benissimo che questo non ha nulla a che vedere con ciò che è presente nella storia. Mi piacerebbe comunque vedere un film di 7 ore su Venom? Certo! Ma come attore. La verità è che tutto ciò che volevamo fosse nella storia, nel film c’è. C’è tutto quello che volevo ci fosse, e anche di più. Il film è fantastico, voglio girare un sequel.


Man of Steel 2: Nicolas Cage ha un’idea geniale sul prossimo film di Superman

Per il momento non sappiamo nemmeno se la DC abbia davvero in cantiere un nuovo film su Superman o un sequel di Man of Steel, ma in caso, sappiate che Nicolas Cage ha un’idea molto intrigante in proposito.

No, l’attore non si è proposto come nuovo Uomo d’Acciaio (un ruolo che avrebbe dovuto coprire durante gli anni ’90 in un progetto poi cancellato di Tim Burton), ma ha comunque in mente un’altra iconica parte. «I miei giorni come Superman sono andati da un pezzo», ha dichiarato Cage durante una recente intervista, per poi ammettere che vestirebbe volentieri i panni di un celebre villain: «Oh, quello sarebbe grandioso! Io sarei un grande Lex Luthor!».

Luthor, ricordiamo, era stato interpretato da Jesse Eisenberg in Batman v Superman, ma considerando che la DC sta attualmente effettuando un recasting di molti suoi personaggi storici, perché non ingaggiare proprio Cage nei panni dello storico nemico di Superman? Noi approveremmo alla grande, e voi?


Bad Boys 3 confermato per il 2020, si sblocca il sequel con Will Smith e Martin Lawrence

Riparte Bad Boys 3, il sequel della popolare saga poliziesca intepretata da Will Smith e Martin Lawrence. Nel corso del 2017 il progetto si era fermato, dopo che la Sony aveva deciso di prender tempo. Conseguenza immediata è stato l'abbandono del film da parte del regista designato, Joe Carnahan, che ne aveva anche preparato la sceneggiatura in compagnia di David Guggenheim. A quanto sembra ora i lavori di Bad Boys for Life potrebbero ripartire, con un nuovo copione di Chris Bremner che potrebbe finire davanti alla macchina da presa già all'inizio del 2019, per un'uscita nel 2020. Al momento i registi sono il team belga formato da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

La saga partì nel 1995 con il Bad Boys diretto da Michael Bay (19 milioni di dollari di spesa, 141 d'incasso), segnando per molti l'inizio del cinema chiassoso del regista, il consolidamento della carriera di Smith, nonché l'alba di una nuova Hollywood meno attenta alla trama e più affascinata del solito dalle esplosioni. Il producer Jerry Bruckheimer e Bay tornarono alla carica nel 2003 con Bad Boys II (130 milioni di costo per 273 d'incasso, non trionfale, forse la vera ragione per uno iato così lungo tra secondo e terzo atto).


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Vedremo Keri Russell e Jesse Plemons in Antlers, horror diretto da Scott Cooper

Sono iniziate a Vancouver le riprese di Antlers, horror prodotto dalla Fox Searchlight. Per la regia del progetto è stato scelto il prolifico Scott Cooper, il quale negli ultimi anni ha realizzato almeno un paio di film degni di nota come Crazy Heart – per cui Jeff Bridges ha vinto l’Oscar come miglior attore – e il sottovalutato Il fuoco della vendetta, interpretato da un maestoso Christian Bale oltre che da Zoe Saldana, Woody Harrelson e Casey Affleck.

Protagonisti di Antlers saranno Keri Russell e Jesse Plemons, i quali interpreteranno rispettivamente una maestra e suo fratello sceriffo. Il film, ambientato in una piccola cittadina dell’Oregon, vede i due invischiati in una storia misteriosa con un giovane studente (Jeremy T. Thomas) che nasconde un segreto capace di scatenare forze terrificanti. Nel cast dell’horror figurano anche due “veterani” del grande schermo come Graham Greene e Amy Madigan.

Antlers segna la nuova collaborazione tra la Fox Searchlight e Guillermo del Toro, che vi lavorerà come produttore. Dopo La forma dell’acqua la compagnia e il cineasta hanno infatti appena siglato un accordo che prevede nuovi progetti a cui lavorerà in varie vesti. Ricordiamo che Del Toro sta producendo un altro horror anch’esso attualmente in fase di riprese, Scary Stories to Tell in the Dark. Nel cast di questo film figura anche Dean Norris, caratterista che ha recitato con Jesse Plemons nella serie TV di culto Breaking Bad.


IN AVENGERS: INFINITY WAR NON ABBIAMO ANCORA VISTO IL VERO POTERE DELLA GEMMA DEL TEMPO

Secondo una teoria dei fan che circola su Reddit, Avengers: Infnity War non ci ha mostrato il reale potere della Gemma del Tempo. Per tutta la prima decade del Marvel Cinematic Universe abbiamo appreso le capacità delle sei Gemme nel dell'Infinito, i più potenti artefatti della galassia, e la combinazione delle sei gemme nel Guanto dell'Infinito ha determinato la distruzione di metà universo. Ma vi sarebbe una delle pietre ben più pericolosa di quanto visto finora sul grande schermo. Si tratta della Gemma del Tempo.

La Gemma del Tempo ha fatto il suo debutto due anni fa in Doctor Strange ed è subito stato chiaro che la sua comparsa avrebbe avrebbe mutato la natura del Marvel Cinematic Universe. Questo potrebbe diventare ancor più esplicito in Avengers 4 dove i viaggi nel tempo avranno quasi certamente un ruolo centrale. Se la teoria apparsa su Reddit si rivelerà corretta, però, la Gemma del Tempo potrebbe celare un potere negativo e potrebbe rappresentare un enorme pericolo se usata in modo non corretto.

Secondo l'utente di Reddit Neirdark, le gemme garantiscono un immenso potere a chi le possiede, ma solo se usate nel modo corretto. Basti pensare alla capacità di Loki di controllare la mente delle persone grazie alla Gemma della Mente, al potere della Gemma del Potere nel martello di Ronan o all'Occhio di Agamotto. Ogni artefatto è concepito per sfruttare al meglio il potere delle Gemme, ma quanto queste sono state usate in modo errato, senza i loro artefatti, le conseguenze si sono fatte sentire.

La Gemma del Potere incenerisce chi osa toccarla, la Gemma dello Spazio ha catapultato Red Skull dal lato opposto della galassia, la Gemma della Mente fa impazzire le persone. Ogni gemma ha un pericoloso potenziale che suona come una punizione. Ciò che non abbiamo visto finora, però, è ciò che accade quando la Gemma del tempo viene usata in modo scorretto. Quali conseguenze nefaste possono verificarsi? Secondo la teoria di Reddit, la gemma potrebbe catapultare qualcuno in un luogo e un'epoca diversi, o mandare qualcuno nel regno dei Quanti oppure intrappolarlo in un loop.

Pensiamo ad Avengers 4, che cosa potrebbe accadere se afferrando la Gemma del Tempo questa avesse il potere di catapultare la persona in questione in un momento difficile del suo passato o in un momento che non vuole ricordare? Per Tony Stark, questo momento sarebbe la Battaglia di New York. Avengers 4 potrebbe vedere gli eroi impegnati a sottrarre a Thanos la Gemma del Tempo per rimettere a posto tutto ciò che è stato distrutto durante lo schiocco di dita. Ma questa, per adesso, resta solo un'ipotesi.

L'uscita di Avengers 4 è prevista per il 3 maggio 2019.


FAST AND FURIOUS: VIN DIESEL ANTICIPA L'ARRIVO DI UNO SPINOFF AL FEMMINILE

Mentre sono in corso le riprese di Hobbs and Shaw, osteggiato spinoff della saga di Fast and Furious interpretato da Dwayne Johnson e Jason Statham, Vin Diesel suggerisce la possibilità di vedere presto un nuovo spinoff della saga automobilistica, ma stavolta al femminile.

Ieri Vin Diesel, impegnato in Africa sul set di Bloodshot, ha postato su Instagram un video in cui, oltre a parlare del nuovo lavoro, si è concentrato per un attimo sul franchise di Fast and Furious. L'occasione è stata la visita sul set di Cody Walker, fratello del compianto Paul Walker, suo amico e collega. Vin Diesel ha usato questa riunione per anticipare una novità sulla saga rivelando che sarebbero in discussione presso Universal un paio di spinoff, uno di essi sarebbe incentrato sui personaggi femminili del franchise.

Ecco le sue parole: "Il mio partner produttivo nel franchise di Fast & Furiouse, Neal Moritz, è mio socio anche in questo progetto e la sua mente sta esplodendo di idee. Non potrebbe essere più eccitato all'idea di ciò che il pubblico vedrà in sala nel 2020 con Bloodshot. Ho un ospite qui con me dal mondo di Fast, in 2020," Diesel said in the video. "I have a guest here from the Fast world, una sorpresa. Solo felice che Universal abbia apprezzato il mio concept su uno spinoff al femminile."

Nel finale del video Vin Diesel cambia soggetto, come se non gli fosse permesso di anticipare ulteriori novità, ma la notizia di un film interamente dedicato ai personaggi di Letty, Ramsey, e forse perfino Cipher, è senza dubbio intrigante.

Il primo spinoff del franchise di Fast and Furious, Hobbs and Shaw, uscirà nei cinema il 2 agosto 2019.


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MISSION: IMPOSSIBLE: UNO SPINOFF CON REBECCA FERGUSON IN FASE DI SVILUPPO?

Il franchise di Mission: Impossible potrebbe in futuro espandersi con degli spinoff, e uno di questi protrebbe vedere protagonista Rebecca Ferguson, grazie alle idee del regista e sceneggiatore Christopher McQuarrie, che ha parlato del progetto durante una proiezione in IMAX del recente capitolo, Fallout.

Il filmmaker ha dichiarato: "Abbiamo parlato di molti possibili spinoff di Mission: Impossible. Il franchise va ben oltre lo sfruttamento di questo personaggio principale. Che forma potrebbero avere gli spinoff? Sarebbero ancora dei film di Mission: Impossible? Molto di quello che definisce i film è il fatto che Tom Cruise realizza tutte queste cose folli".

McQuarrie ha aggiunto: "Io e Rebecca Ferguson ne abbiamo parlato e ho detto 'Ho un'idea migliore. Tu sei Rebecca e quindi diamo al tuo personaggio la tua identità'. E sto sviluppando delle cose in cui dare a Rebecca la possibilità di essere Rebecca. Ed è quello che vorrei vedere. Penso che se si realizzerà uno spinoff su Ilsa Faust ci sarà sempre qualcuno che penserà 'Quando apparirà Ethan per fare il suo cameo?'. E non si dovrebbe sottovalutare che il ruolo di Ilsa Faust è interpretato da Rebecca Ferguson, che è una star. Ed è una star che molte persone non hanno ancora conosciuto, non se ne sono ancora resi conto. E io in un certo senso sono al suo servizio".

Il franchise ha preso il via nel 1966 con la serie televisiva della CBS, andata in onda per sette stagioni e un totale di circa 171 episodi. Il reboot dello show televisivo è invece stato prodotto nel 1988 per il network ABC, venendo cancellato dopo due stagioni.

Un decennio dopo Tom Cruise ha recitato nel primo lungometraggio con protagonista l'agente segreto Ethan Hunt, un successo ai box office che ha permesso di realizzare i capitoli successivi.


HALLOWEEN - LA NOTTE DELLE STREGHE TORNA AL CINEMA

La notte delle streghe si avvicina… Quale modo migliore per prepararsi a Halloween se non accorrere in sala a vedere uno dei cult horror di tutti i tempi?

QMI Stardust riporta in sala Halloween – La notte delle streghe solo per tre giorni, dal lunedì 15 a mercoledì 17 ottobre, il classico di John Carpenter datato 1978 nella versione restaurata e rimasterizzata creata per festeggiare l’anniversario in tutto il mondo.

Distribuito in sala per la prima volta il 25 ottobre 1978 in Missouri, Halloween - La notte delle streghe di John Carpenter in poco tempo divenne un grande successo e quindi un vero cult.

Girato in soli 20 giorni e costato 300 mila dollari, fu distribuito in tutto il mondo con un incasso di oltre 70 milioni, diventando in breve tempo un grande classico. Merito di un incipit sorprendente, dell’iconica e ipnotica colonna sonora (scritta dallo stesso Carpenter), di un cattivo mascherato ed eterno come Michael Mayers e dalla presenza di una giovane Jamie Lee Curtis. Un film che ha scritto le regole degli horror a venire, inaugurando di fatto il genere slasher movie.

"Sono entusiasta all'idea che l'originale torni in sala, mentre ci prepariamo per l'uscita del sequel. Poter vedere entrambi i film al cinema questo autunno è elettrizzante" ha dichiarato il regista John Carpenter.

Il film è distribuito in versione digitale restaurata e rimasterizzata, realizzata sotto la supervisione del direttore della fotografia del film Dean Cundey, e in lingua originale con sottotitoli italiani.

Michael Myers, ha trascorso gli ultimi 15 anni rinchiuso in un sanatorio sotto le cure dello psichiatra infantile Dr. Sam Loomis. Il 30 ottobre 1978, Myers fugge e fa ritorno a casa, trasformando la notte delle streghe in qualcosa di molto più sinistro…


L'uscita della versione originale di Halloween – La notte delle streghe (1978) arriva nei cinema poco prima dell'uscita del nuovo Halloween (2018) diretto da David Gordon Green, dove Jamie Lee Curtis e Nick Castle riprendono i ruoli rispettivamente di Laurie Strode e Michael Myers per tornare nella cittadina di Haddonfield, dove tutto ebbe inizio.


MUSEO - FOLLE RAPINA A CITTÀ DEL MESSICO: IL TRAILER DEL FILM

I Wonder Pictures ha rilasciato il trailer italiano di MUSEO - FOLLE RAPINA A CITTÀ DEL MESSICO diAlonso Ruizpalacios con protagonista Gael Garcìa Bernal. Il film, che è stato presentato in anteprima mondiale alla 68esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino vincendo l’Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura, arriverà nelle sale italiane a partire dal 31 ottobre.

Gli eterni studenti Juan e Benjamín hanno un’idea folle per risolvere la monotonia delle loro vite e la loro mancanza di prospettive: depredare il Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico. Inaspettatamente, grazie anche al calo di sorveglianza del periodo natalizio, i due riescono nell’impresa e trafugano alcuni dei reperti precolombiani più preziosi del pianeta. Solo la mattina dopo, però, quando scoprono che i media stanno descrivendo il loro colpo come un vero e proprio attacco alla Nazione, comprendono la gravità e le implicazioni del loro operato. I passi successivi del piano li porteranno a girare per il Messico, dalle rovine di Palenque alle spiagge di Acapulco, nel futile tentativo di piazzare dei tesori così riconoscibili che nessuno osa acquistarli.

Dal geniale regista di Gueros, un imprevedibile heist-movie con Gael García Bernal, ispirato alla storia vera del furto più assurdo e sorprendente della storia del Messico.

Di seguito potete vedere il trailer del film.


Museo - Folle rapina a Città del Messico – Trailer Italiano Ufficiale HD

Netflix svela il trailer di Malevolent, l'horror di Olaf de Fleur Johannesson

Il colosso dello streaming Netflix ha rilasciato in questi giorni il primo trailer di Malevolent, l'horror diretto da Olaf de Fleur Johannesson.

Il film sarà rilasciato via Netflix dal prossimo 5 ottobre, e sarà ispirato al romanzo Hush scritto da Eva Konstantopoulos. La storia ruota intorno a due fratelli che si approfittano del dolore delle persone che hanno perso un familiare fingendosi dei medium. Il destino li porterà, però, alla soglia di una casa con un segreto spaventoso, la loro bugia diventerà il loro incubo.

Nel cast diretto da Olaf de Fleur Johanneson spiccano i volti di Florence Pugh, Ben Lloyd-Hughes e Celia Imrie.

Malevolent approderà su Netflix dal 5 ottobre 2018.

Il Trailer




La star messicana Diego Boneta nel cast di Monster Hunter

A poche settimane dal primo ciak, il cast di Monster Hunter continua a crescere, di questa sera infatti la notizia dell'ingaggio di Diego Boneta.

Noto per aver partecipato al cast corale di Rock of Ages, la star messicana Diego Boneta si è aggiunto questa sera al cast in costruzione di Monster Hunter, l'annunciato adattamento cinematografico del videogame Capcom. Secondo il The Hollywood Reporter, l'attore nel film dovrebbe interpretare un esperto delle comunicazioni in forza all'Artemis, una squadra speciale incaricata di distruggere i mostri pronti ad assaltare la nostra Terra.

Come preannunciato nell'introduzione, le riprese di Monster Hunter partiranno a fine ottobre dal Sudafrica, ovviamente con Paul W.S. Anderson in cabina di regia.

La pellicola sarà tratta dall'omonima saga videoludica firmata dalla Capcom, più di un dejavù per Paul W.S. Anderson e moglie (Milla Jovovich), già protagonisti della fortunata saga Resident Evil. Il budget del film dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di dollari, con Jeremy Bolt e Robert Kulzer pronti a produrre.

Monster Hunter sarà scritto e diretto da Paul W.S. Anderson. Nel cast spazio per Milla Jovovich, Ron Perlman, TI Harris, Tony Jaa, Diego Boneta.

La distribuzione sarà affidata a Screen Gems (per gli Usa) e Sony Pictures (per i mercati internazionali).


THE PREDATOR: NUOVI SPOILEROSI CONCEPT ART DAL REMAKE DI SHANE BLACK

Attenzione, a seguire potenziali spoiler sul finale del film. Se non desiderate rovinarvi la sorpresa, il consiglio è quello di non proseguire con la lettura dell’articolo.

L’artista Will Kosman ha diffuso in rete alcuni affascinanti concept art che ritraggono la scintillante armaura che appare sul finale di The Predator, il nuovo remake di Shane Black. Infatti, alla fine della pellicola si scopre che la prima creatura atterrata sulla Terra non era altro che un difensore, il quale aveva portato in dono gli abitanti terrestri una nuova arma con cui questi avrebbero potuto difendersi da soli dai possibili nuovi arrivi di altri predatori.

L’arma in questione è un esoscheletro che si applica naturalmente al corpo del proprio ospite e riprende le fattezze di un vero e proprio Predator armato fino ai denti.

Nelle foto che potete visualizzare di seguito potete vedere i concept art sviluppati proprio per questa arma definitiva, ribattezzata The Killer Predator.

Su queste pagine potete anche leggere la nostra recensione del film.

The Predator vedrà la partecipazione di Boyd Holbrook, Olivia Munn, Yvonne Strahovski, Jacob Tremblay, Sterling K. Brown, Thomas Jane, Edward James Olmos, Jake Busey e Keegan-Michael Key. Co-scritto dallo stesso Black in collaborazione con Fred Dekker (Robocop 3, Scuola di Mostri, Chi è sepolto in quella casa?), il film rappresenta il quarto capitolo della serie principale dopo Predator 2 e Predators, entrambi sequel del film originale del 1987 diretto da John McTiernan e con protagonista Arnold Schwarzenegger.

Sinossi: Dai confini dello spazio inesplorato, la caccia arriva nelle strade di una piccola città nella terrificante reinvenzione della serie di Predator nel progetto registico di Shane Black. Geneticamente modificati, attraverso la combinazione dei DNA di specie diverse, i cacciatori più letali dell'universo sono adesso ancora più pericolosi, più forti, più intelligenti. Quando un ragazzino innesca accidentalmente il loro ritorno sulla Terra, solo un gruppo di ex soldati e una disillusa insegnante di scienze può impedire la fine della razza umana.


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DOTTOR DOLITTLE: IL REMAKE CON ROBERT DOWNEY JR. RINVIATO AL 2020

The Voyage of Doctor Dolittle, remake del classico del 1967 con protagonista la star del Marvel Cinematic Universe Robert Downey Jr., è stato posticipato al 2020.

La saga del dottor Dolittle ha origine nel 1920 nel romanzo La storia del dottor Dolittle, di Hugh Lofting. Lofting ha scritto un totale di 13 libri con protagonista il Doctor Dolittle, prima della sua morte avvenuta nel 1947. Nel corso degli anni il personaggio è stato adattato diverse volte per lo schermo, grande e piccolo: il più popolare e il più conosciuto è sicuramente quello con protagonista Eddie Murphy, che uscì negli anni '90.

Il film ha generato ben quattro sequel prima che venisse annunciata una nuova iterazione con protagonista Downey Jr., che inizialmente sarebbe dovuto uscire nel maggio 2019. Ora The Voyage of Doctor Dolittle è stato posticipato di diversi mesi e la nuova data di uscita è stata fissata per il 17 gennaio 2020.

Apparentemente, dietro la decisione della Universal ci sarebbe la volontà di dare al film una finestra di lancio più illustre all'estero, soprattutto in Cina.

Finora non ci sono stati molti aggiornamenti relativi al film, nonostante la produzione possa vantare un cast vocale all-star che comprende Tom Holland, Rami Malek, Emma Thompson, Ralph Fiennes, Octavia Spencer, Selena Gomez e John Cena. Inoltre, Antonio Banderas e Michael Sheen sono stati ingaggiati per ruoli live-action.


PITCH PERFECT: REBEL WILSON SUGGERISCE L'ARRIVO DI UN QUARTO FILM?

Dopo l’arrivo di Pitch Perfect 3, i fan di tutto il mondo si sono chiesti da subito se non fosse tutto finito per il franchise musicale campione di incassi.

Una risposta a ciò potrebbe averla fornita direttamente Rebel Wilson, tra le protagoniste dei film, attraverso uno scatto postato sul suo account ufficiale Instagram. La Wilson è ritratta in compagni di Anna Camp, Brittany Snow e Chrissie Fit (apparsa negli ultimi due capitoli nei panni di Flo) e tutte insieme fanno il segno “quattro” con le dita delle mani. I fan hanno subito pensato trattarsi di un chiaro segno che Pitch Perfect 4 verrà realizzato.

Tuttavia, non c’è ancora nessuna conferma ufficiale.

Il cast del franchise è formato, lo ricordiamo, da Anna Kendrick, Rebel Wilson, Hailee Steinfeld, Brittany Snow, Anna Camp, Hana Mae Lee, Ester Dean, Alexis Knapp, Chrissie Fit, Kelley Jakle, Shelley Regner, Elizabeth Banks e John Michael Higgins. Pitch Perfect 3 ha esordito negli Stati Uniti lo scorso 22 dicembre (in Italia è arrivato nel giugno di quest’anno), incassando un totale di 104 milioni di dollari in patria e altri 80 milioni nel resto del mondo (a fronte di un budget di 45 milioni), rivelandosi nuovamente un successo commerciale. Vedremo se questi rumour su un possibile quarto capitolo si riveleranno fondati.


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ANT-MAN AND THE WASP: IL DIETRO LE QUINTE CON LE SCENE GIRATE DA STAN LEE

In vista dell’imminente uscita in home video di Ant-Man and the Wasp, la Marvel ha reso disponibile il video dietro le quinte con le scene girate da Stan Lee, incluso il suo noto cameo.

Il video è preceduto da una introduzione di Paul Rudd, il quale rivela di adorare infinitamente ogni cameo realizzato da Stan Lee, così come tutti i fan della Marvel. Nel film, Stan Lee è vittima di uno dei dischetti miniaturizzanti di Ant-Man e si vede così rimpicciolire la propria auto, esclamando “Parlando di auto compatte...!”. Durante il dietro le quinte, vengono mostrate anche alcune battute alternative per quella scena. Paul Rudd ha spiegato che la parte più difficile è stata quella di scegliere tra le varie battute, perché erano tutte incredibilmente divertenti.

Ant-Man and the Wasp uscirà in home video negli Stati Uniti il prossimo 16 ottobre; su queste pagine potete visualizzare i dettagli e scoprire i contenuti extra dell’edizione (comprese le battute tagliate di Stan Lee).

Sinossi: “Dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War, Scott Lang deve affrontare le conseguenze delle proprie scelte sia come supereroe sia come padre. Mentre è impegnato a gestire la sua vita familiare e le sue responsabilità come Ant-Man, si vede assegnare una nuova e urgente missione da Hope van Dyne e dal Dr. Hank Pym. Scott dovrà indossare ancora una volta la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp, mentre la squadra cercherà di far luce sui segreti del proprio passato”.




VENOM: NEL NUOVO SPOT L'INIZIO DI UNA TERRIBILE AMICIZIA

L'ultimo spot tv di Venom mette in risalto la duplice natura di Eddie Brock/Venom, interpretato in entrambi i casi da Tom Hardy. Il video vede il simbionte che informa Eddie di come quello sia l'inizio di una 'terribile storia d'amicizia'. Venom ormai sta per arrivare nelle sale cinematografiche di tutto il mondo e le prevendite sono già iniziate.

Molto importanti saranno le prime reazioni al film nelle ventiquattrore successive alla première. Venom è uno dei film più attesi del 2018. Diretto da Ruben Fleischer, Venom è uno spin-off della serie di film sull'Uomo Ragno, con protagonista uno dei principali nemici di Spidey, e il primo film del Marvel Universe targato Sony, ambientato nell'universo di Spider-Man: Homecoming e al di fuori dell'MCU.

La trama racconta le vicende del giornalista Eddie Brock che cerca di svelare gli esperimenti illeciti del dottor Carlton Drake. In uno di questi tentativi viene contaminato da un organismo alieno simbiontico che lo controlla e lo trasforma in un essere chiamato Venom.

Il cast di Venom comprende Tom Hardy nel ruolo di Eddie Brock/Venom, insieme a Michelle Williams, Riz Ahmed, Jenny Slate, Michelle Lee, Sope Aluko, Scott Haze, Mac Brandt, Woody Harrelson, Reid Scott, Scott Deckert e Ron Cephas Jones.

L'uscita del film nelle sale italiane è prevista per giovedì 4 ottobre, distribuito in Italia da Sony Pictures Entertainment Italia.




LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI, RILASCIATO UN NUOVO SPOT TV

Disney Pictures ha rilasciato un nuovo spot TV per la sua imminente rivisitazione della classica storia del balletto, Lo Schiaccianoci e I Quattro Regni, date uno sguardo al player.

"Tutto ciò che vuole Clara (Mackenzie Foy) è una chiave - una chiave unica nel suo genere che sbloccherà una scatola che contiene un dono inestimabile della sua defunta madre. Un filo d'oro che le è stato mostrato alla festa annuale del padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman), la conduce all'ambita chiave, che scompare e la porta in uno strano e misterioso mondo parallelo. È lì che Clara incontra un soldato di nome Phillip (Jayden Fowora-Knight), una banda di topi e reggenti che presiedono a tre reami: la terra di fiocchi di neve, la terra di fiori e la terra di dolci. Clara e Phillip devono sfidare l'infausto Quarto Reame, casa della tiranna Mother Ginger (Helen Mirren), per recuperare la chiave di Clara e, auspicabilmente, restituire armonia a quel mondo instabile."

"Il film live action è attualmente intitolato in originale The Nutcracker and the Four Realms ed è basato sulla storia originale del 1816 de Lo Schiaccianoci e il Re Topo, dove la protagonista Clara, dopo aver ricevuto in regalo per Natale uno schiaccianoci a forma di soldatino, si trova catapultata in un mondo fantastico. Dovrà quindi fronteggiare un esercito di roditori, capeggiato da un malvagio Re Topo a sette teste."




ANT-MAN AND THE WASP: LAURENCE FISHBURNE VUOLE RIPRENDERE IL RUOLO DI GOLIATH

A quanto pare Laurence Fishburne vorrebbe decisamente riprendere il ruolo che ha interpretato nel Marvel Cinematic Universe, quello di Goliath in cui l'abbiamo visto in Ant-Man and The Wasp.

Ma non è finita qui: non solo vuole tornare, ma la prossima volta vuole che gli venga anche dato un costume! Fisburne ha detto durante un'intervista con CBR che "naturalmente" è entusiasta di poter (potenzialmente) tornare un giorno a vestire i panni di Goliath:

"Assolutamente sì, sarebbe così bello se accadesse. Sarebbe decisamente un'idea fantastica, ma non c'è nulla di ufficiale da annunciare per il momento. Comunque ci sono tantissime cose che si possono esplorare (in questo franchise). Si può andare nel passato, ma anche procedere in avanti. Del resto dovete capire che sono stato coinvolto nel film che ha reso possibile questi film oggi. Vent'anni fa ero uno dei protagonisti di quel filmetto da nulla, quel piccolo film intitolato The Matrix, ed è stato il primo film che ha prodotto ciò che ci promettevano i fumetti. Quindi mi chiedi se sarei pronto a tornare? Sì, assolutamente! Fammi entrare, coach!"

Chissà se lo vedremo tornare in futuro? Per adesso non ci resta che attendere l'arrivo del cinecomic con Paul Rudd ed Evangeline Lilly in versione home video! La sinossi di Ant-Man and The Wasp recita quanto segue: "Dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War, Scott Lang deve affrontare le conseguenze delle proprie scelte sia come supereroe sia come padre. Mentre è impegnato a gestire la sua vita familiare e le sue responsabilità come Ant-Man, si vede assegnare una nuova e urgente missione da Hope van Dyne e dal Dr. Hank Pym. Scott dovrà indossare ancora una volta la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp, mentre la squadra cercherà di far luce sui segreti del proprio passato."


VICE: DOMANI IL TRAILER, ECCO UN ASSAGGIO CON CHRISTIAN BALE NEL RUOLO DI DICK CHENEY

Nel corso della sua carriera Christian Bale ci ha regalato ruoli particolarmente intensi, che hanno richiesto una profonda trasformazione fisica, passando attraverso pellicole come L’uomo senza sonno, The Fighter, fino agli eccessi di American Hustle – L’apparenza inganna. La sua ultima “metamorfosi” la vedremo in VICE, il biopic su Dick Cheney, Vice Presidente degli Stati Uniti durante l’amministrazione di George W. Bush. Domani verrà diffuso il trailer del film, nell’attesa ecco un assaggio:

https://twitter.com/GhostPanther/status/1047162026231881728

Nel cast di VICE troviamo anche Amy Adams (Lynne Cheney), Sam Rockwell (George W. Bush), Steve Carell (il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld) e Bill Pullman. Dietro la macchina da presa troviamo Adam McKay, regista di commedie come Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy, Fratellastri a 40 anni ma anche di titoli più impegnati come il recente La Grande Scommessa, che si è aggiudicato un Oscar per la Migliore Sceneggiatura Non Originale.


SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO – SCOPRIAMO IL RAGNOVERSO NEL NUOVO TRAILER

È disponibile il nuovo trailer di Spider-Man: Un nuovo universo, film d’animazione della Sony che – diversamente dai cinecomic in live-action – mostrerà varie incarnazioni di Spidey provenienti da molte realtà parallele.

Stavolta il protagonista è Miles Morales (Shameik Moore), il secondo Spider-Man dell’Universo Ultimate: mentre sta ancora cercando di comprendere i suoi poteri, Miles viene addestrato dal Peter Parker originale (Jake Johnson) e introdotto in un Ragnoverso affollato di Tessiragnatele, compresi Spider-Gwen (Hailee Steinfeld) e Spider-Man Noir (Nicolas Cage). Il cast vocale include anche Liev Schreiber (Kingpin), Mahershala Ali (Aaron Davis / Prowler), Brian Tyree Henry (Jefferson Davis, padre di Miles) e Lily Tomlin (zia May).

Questa è la sinossi ufficiale:

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

La sceneggiatura di Spider-Man: Un nuovo universo è stata scritta da Phil Lord, anche produttore esecutivo insieme al suo partner Chris Miller (Piovono polpette, 21 Jump Street, The LEGO Movie, Han Solo: A Star Wars Story); pare che alla storia abbia contribuito anche Alex Hirsch (Gravity Falls). La regia del film è curata da Bob Persichetti (Il Piccolo Principe) e Peter Ramsey (Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani), mentre l’uscita americana è prevista per il 14 dicembre 2018.

Creato nel 2011 da Brian Michael Bendis (storia) e Sara Pichelli (disegni), Miles Morales è il nipote di Prowler, che sottrasse alla Oscorp una formula derivata dal sangue di Peter. L’esperimento – volto a replicare i poteri di Spidey – comprendeva anche dei ragni geneticamente modificati, uno dei quali morse Miles quando andò a trovare suo zio: la genesi è quindi abbastanza simile all’originale, ma questo Arrampicamuri possiede anche due superpoteri aggiuntivi, ovvero la “scarica venefica” (una specie di tocco paralizzante) e la capacità di mimetizzarsi nell’ambiente, diventando quasi invisibile. Ora Miles Morales fa parte dello stesso universo fumettistico di Peter Parker, poiché i vari mondi alternativi della Marvel si sono fusi dopo il mega cross-over Secret Wars.

Ecco il trailer, ma prima vi ricordo che Spider-Man: Un nuovo universo uscirà nelle sale italiane il prossimo 25 dicembre:




Joker: Joaquin Phoenix e Zazie Beetz insieme nelle nuove foto dal set

Non si ferma la pioggia di foto dal set di Joker, il nuovo film DC sul clown principe del crimine attualmente in fase di riprese.
I nuovi scatti rubati pubblicati da Just Jared ci mostrano il protagonista del film Joaquin Phoenix alle prese con una scena in compagnia di Zazie Beetz, la star “fortunata” di Deadpool.

Potete guardare tutte le foto cliccando qui.

“Joker” ruoterà intorno all’iconico villain, e sarà una storia originale, mai apparsa sul grande schermo. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck (Phoenix), un uomo ignorato dalla società, non sarà soltanto uno studio crudo del personaggio ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.

Gli altri interpreti del film sono Zazie Beetz (“Deadpool 2”), Bill Camp (“Red Sparrow”, “Molly’s Game”), Frances Conroy (le serie TV “American Horror Story”, “Castle Rock” di Hulu), Brett Cullen (“42 – La vera storia di una leggenda americana”, “Narcos” di Netflix), Glenn Fleshler (le serie TV “Billions”, “Barry”), Douglas Hodge (“Red Sparrow”, “Penny Dreadful” in TV), Marc Maron (le serie TV “Maron”, “GLOW”), Josh Pais (l’imminente “Motherless Brooklyn”, “Insospettabili sospetti”), e Shea Whigham (l’imminente “First Man – Il primo uomo”, “Kong: Skull Island”).

Phillips (la trilogia “Una notte da leoni”) dirige il film da una sceneggiatura scritta insieme a Scott Silver (“The Fighter”), basata sui personaggi della DC. Il film è prodotto da Phillips e Bradley Cooper con la loro Joint Effort, ed Emma Tillinger Koskoff. I produttori esecutivi sono Richard Baratta, Joseph Garner e Bruce Berman.

Dietro le quinte, Phillips è affiancato dal direttore della fotografia Lawrence Sher (l’imminente “Godzilla II: King of the Monsters”, “Una notte da leoni” la trilogia), lo scenografo Mark Friedberg (“Selma – La strada per la libertà”, “The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro”), il montatore Jeff Groth (“Trafficanti”, “Una notte da leoni 3”) e il costumista premio Oscar Mark Bridges (“Il filo nascosto”, “The Artist”).
Warner Bros. Pictures presenta in associazione con Village Roadshow Pictures e BRON Creative, una produzione Joint Effort, “Joker”.

Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e uscirà nelle sale italiane il 3 ottobre 2019.


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Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, ecco la copertina di Empire Magazine dedicata agli abbonati</i

Il nuovo numero di Empire Magazine è dedicato Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il secondo capitolo della nuova serie fantasy nata dalla mente di J.K. Rowling e diretto da David Yates.
Quella che potete ammirare qui di seguito è la copertina speciale dedicata agli abbonati. L’opera è stata realizzata da MinaLima, il duo di grafici che da sempre lavorano ai film della serie.

Le riprese sono partite il 3 luglio 2017 e sono terminate il 20 dicembre.

Nel cast confermato Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Johnny Depp e Jude Law. Credence, il cui destino non era chiaro alla fine del primo film, farà ritorno con il volto di Ezra Miller. Kevin Guthrie tornerà a vestire i panni di Abernathy, il capo di Tina al MACUSA, mentre Carmen Ejogo sarà il capo del MACUSA Seraphina Picquery.

Tra le nuove reclute: Zoë Kravitz nei panni Leta Lestrange dopo una comparsa nel primo film, Callum Turner in quelli di Theseus Scamander e Claudia Kim nei panni di una circense. Accanto a loro troviamo William Nadylam: sarà un mago di nome Yusuf Kama; Ingvar Sigurdsson sarà il cacciatore di taglie Grimmson; Ólafur Darri Ólafsson sarà Skender, proprietario del circo. David Sakurai sarà uno dei seguaci di Grindelwald e infine Brontis Jodorowsky sarà Nicholas Flamel, il creatore della Pietra Filosofale.

La sceneggiatura, ancora una volta scritta da J.K. Rowling, è ambientata nel 1927, alcuni mesi dopo che Newt ha collaborato allo smascheramento e alla cattura del celebre mago oscuro Gellert Grindelwald. Tuttavia, come da lui promesso, Grindewald è riuscito a evadere e ha iniziato a radunare seguaci uniti alla sua causa: il dominio dei maghi su tutti gli esseri non magici. L’unico capace di fermarlo è il mago che una volta chiamava amico: Albus Silente. Ma Silente avrà bisogno dell’aiuto del mago che aveva già ostacolato Grindelwald in passato, il suo ex-studente Newt Scamander. L’avventura ricongiungerà New con Tina, Queenie e Jacob, ma la missione metterà alla prova le loro lealtà costringendoli ad affrontare nuovi pericoli in un mondo magico sempre più diviso e pericoloso.

L’azione si concentrerà brevemente a New York, e poi a Londra e a Parigi: ci saranno anche alcuni richiami alle storie di Harry Potter che i fan dei libri e dei film adoreranno.

David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram figurano come produttori mentre Tim Lewis, Neil Blair, Rick Senat e Danny Cohen come produttori esecutivi.

Nel cast tecnico il premio Oscar direttore della fotografica Philippe Rousselot; il tre volte premio Oscar scenografo Stuart Craig, il tre volte premio BAFTA montatore Mark Day, la quattro volte premio Oscar costumista Colleen Atwood, il premio Oscar supervisore degli effetti visivi Tim Burke e il candidato al premio Oscar supervisore degli effetti visivi Christian Manz.

La data d’uscita è fissata al 15 novembre 2018.

Nelle prossime ore vi segnaleremo la copertina standard e tutte le foto e novità contenute nella rivista.


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Heroine: Winston Duke nel cast del thriller di Dan Casey

Secondo quanto rioporato dall’Hollywood Reporter Winston Duke (Black Panther) sarebbe entrato nel cast di Heroine, action thriller diretto da Dan Casey (Kin) prodotto dalla Ace Entertainment.
Scritto dallo stesso Casey il film segue la storia di una giovane madre in fuga che si trasferisce in una nuova città con l’intenzione di ricominciare una nuova vita. La donna però si rende presto conto che il suo vicino di casa potrebbe essere in realtà un pericoloso criminale.

Le riprese avranno inizio la prossima primavera.


Macchine Mortali: i protagonisti del film in un nuovo poster internazionale

Grazie a Impawards possiamo ammirare un nuovo poster internazionale di Macchine Mortali, adattamento cinematografico della saga di romanzi scritta da Philip Reeve e prodotta dal regista del Signore degli Anelli.
In occasione del Comic-Con di New York Peter Jackson e il cast presenteranno il film nel corso di un panel moderato da Andy Serkis.

La pellicola uscirà il 13 dicembre in Italia grazie a Universal.

Il cast è composto da Stephen Lang (Avatar), Leila George, la cantante e attrice sudcoreana Jihae, RobertSheehan (Tom Natsworthy), Hera Hilmar, Ronan Raftery, Hugo Weaving. Lang sarà Thaddeus Valentine, un uomo potente a Londra che cerca di acquistare un’arma di distruzione di massa. La George sarà sua figlia Katherine, mentre Jihae sarà Anna Fang, aviatrice e spia che compare in tutti e quattro i romanzi della saga.

Jackson e Fran Walsh avevano opzionato i diritti della saga nel 2009, la Universal Pictures ha co-finanziato la pellicola con la MRC e si occuperà della distribuzione in tutto il mondo. La serie è composta da quattro romanzi, il primo dei quali è stato pubblicato nel 2001 da Scholastic. Al centro della storia (ambientata in un mondo con un’estetica vittoriana e tecnologie futuristiche) Tom Natsworthy, questa la sinossi del primo romanzo:

<i>Futuro remoto. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe, vive in una Londra che si aggira per il mondo ormai deserto cercando di divorare altre città più deboli allo scopo di procacciarsi schiavi e risorse. Un caso fortuito porta il ragazzo a sventare il piano omicida di una giovane orribilmente sfigurata che attenta alla vita del capo della Corporazione degli Storici, l’archeologo Valentine. Prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del selvaggio Territorio Esterno, Tom riesce a farsi rivelare la sua identità. Ma, da quel momento, da eroe e si trasforma in preda.


È la prima volta che Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens scrivono una sceneggiatura che non è stata diretta da Jackson. Christian Rivers ha iniziato a collaborare con Jackson come artista degli storyboard, passando poi alla supervisione degli effetti visivi e successivamente come regista di seconda unità nella trilogia dello Hobbit e infine nel remake di Il Drago Invisibile.

Potete vedere il poster qua sotto:


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Paolo Virzì: «Vi racconto il tramonto di Roma»

Paolo Virzì è uno dei decani del cinema italiano: da più di vent’anni è, come si dice in questi casi, sulla cresta dell’onda, vent’anni durante i quali ha sfornato alcuni dei film più interessanti a uscire dal nostro Paese, che gli hanno portato riconoscimenti critici – anche all’estero, se è vero che due giganti come Donald Sutherland e Helen Mirren hanno recitato per lui in Ella & John –, applausi e premi. Lui stesso si autodefinisce con ironia “un anziano”, eppure le sue opere sono ancora e sempre fresche, ficcanti, travolgenti, messe in scena e raccontate con l’entusiasmo di un ragazzino. Ora Virzì arriva, ed è la sua prima volta, alla Festa del Cinema di Roma, che si aprirà con il suo ultimo film, Notti magiche, storia di tre aspiranti sceneggiatori e di un delitto misterioso che potrebbe o non potrebbe coinvolgerli, raccontata sullo sfondo di una Roma ormai perduta, quella dei primi anni Novanta, in quella che lo stesso regista definisce «l’ultima gloriosa stagione del cinema italiano». Gli abbiamo chiesto che cosa intende, e che fine ha fatto quella gloria.

Buongiorno Paolo, la chiamo, ovviamente, per chiederle qualcosa su Notti magiche.
«Innanzitutto non mi dare del lei, per favore, che mi fai sentire anziano. Che poi in effetti lo sono, ma quello è un altro discorso».

Be’, se allora posso darti del tu… cosa mi dici di Notti magiche?
«Che ti dico di Notti magiche? Mi piacerebbe non dirti nulla! Che sogno sarebbe poter presentare i film senza dire neanche una parola…».

In effetti ho notato che in giro si parla pochissimo di Notti magiche, gira giusto un “pitch” di un paio di righe scritto da te e basta. Stai tenendo un qualche segreto?
«Guarda, il mio sogno quando faccio un film sarebbe non dire mai nulla, nulla, nulla, farlo prima vedere alle persone, poi se queste hanno voglia di parlarne allora se ne parla. Ho sempre un po’ paura di sciupare il film, di rovinare il gusto della scoperta per lo spettatore. Però c’è questa esigenza della promozione – giustamente, aggiungo, il cinema è un processo industriale – per cui certi sentimenti, certe intenzioni, certi pensieri che uno cerca di nascondere nel racconto vengono inevitabilmente fuori sotto forma di annuncio.

Difficile non concordare con te su quanto invadente sia diventata la promozione cinematografica negli anni.
«Ripeto, non c’è niente di male, per carità, stiamo pur sempre parlando di cinema, una cosa che esiste nel mondo del divertimento e dell’intrattenimento e del lazzo, non sto dicendo che i trailer facciano dei danni tremendi. Però sento che ci sarebbe qualcosa da guadagnare».

Ora però sei costretto ad andare contro i tuoi principi e dirmi qualcosa sul film.
«Erano tanti anni che sognavo di farlo, perché credo che, nel percorso di chi fa il mio mestiere, l’arrivo nella capitale, l’accesso al mondo del cinema, sia come un grande romanzo di scoperta, così come lo era la Parigi di Balzac per capirci. Per chi arrivava dalla provincia negli anni Novanta, quando il film è ambientato, Roma aveva qualcosa di mitologico, era un momento in cui i grandi maestri e autori della gloriosa stagione del cinema italiano erano ancora tutti vivi, attivi, potenti. E quindi, proprio come in un romanzo di Balzac, i nostri personaggi – che sono tre finalisti di un premio di sceneggiatura – si ritrovano ad attraversare, con il loro stupore e il loro entusiasmo, la loro curiosità e il loro spirito critico, questo mondo che avevano sognato da lontano, e incontrano anche da vicino alcuni dei loro miti. C’è nella storia qualcosa di quello che abbiamo vissuto, che ho vissuto io personalmente ma non solo, anche coloro che con me hanno scritto la sceneggiatura, Francesca Archibugi e Francesco Piccolo, ci sono i ricordi di quella stagione, della vita, del cinema e dell’Italia».

Suona quasi come un’autobiografia.
«No, anzi, il film è una grande invenzione narrativa e romanzesca, dove è tutto vero e tutto inventato. Ed è la storia dei tre protagonisti: Luciano, orfano di padre e “figlio adottivo” degli operai di Piombino nella fabbrica dove lavorava il babbo, Antonino dalla provincia di Messina, un cinephile coltissimo ma anche ingenuo e fragile, ed Eugenia, ragazza di buonissima famiglia romana, pecora nera invisa al resto dei familiari, che vive da sola e che troverà in questi due pronvinciali che ospita a casa sua un affratellamento, qualcosa che li unisce, un’avventura nella Capitale e nel mondo del grande cinema italiano. È autobiografico, se vuoi, nel senso che c’è qualcosa di quelle emozioni inebrianti che provai anch’io quando venni a Roma, persino quella specie di stupore comico nello scoprire che questo mondo, queste mitologie, viste da vicino si rimpiccioliscono, diventano popolate da semplici esseri umani. Notti magiche, in fondo, è il percorso di una disillusione».

È anche un poliziesco, giusto?
«Sì, tutto il racconto è incorniciato come fosse un’indagine poliziesca. Comincia tutto una sera di luglio, è l’estate dei Mondiali di calcio, e la notte è quella in cui l’Italia viene fatta fuori dall’Argentina ai rigori. E mentre l’Italia sta pensando a Serena che sbaglia l’ultimo rigore, quasi non si accorge conto che un’elegante automobile è volata dal ponte Garibaldi nel Tevere, e alla guida i vigili del fuoco e la polizia scientifica ritrovano un cadavere, quello di un glorioso produttore cinematografico, Leandro Saponaro, che ha in tasca una Polaroid scattata quella stessa sera che lo vede insieme alla sua fidanzatina giovanissima, nota soubrette dell’epoca, e a questi tre ragazzi, mentre brindano in un ristaorante romano. Di conseguenza loro passano una nottataccia al comando dei carabinierim a raccontare cosa ci facessero lì e perché. Questa cornice è anche un divertimento narrativo, Notti magiche è soprattutto un film su quella stagione della nostra vita, sull’Italia, sul cinema, su cosa vuol dire sognare il cinema a vent’anni, ma è anche un film sul racconto, su cosa voglia dire raccontare, osservare la vita e trasformarla in cinema».

Mi sembra di capire che i due elementi centrali del film (la collocazione temporale e quella geografica) siano fondamentali, non si poteva raccontare questa storia se non in quel periodo e in quella città.
«Volendo la si poteva ambientare un po’ prima (io per esempio sono arrivato a Roma cinque anni prima), ma non troppo… perché due anni dopo cambia tutto, cambia l’Italia. Nel 1990 siamo ancora in pieno ancien regime, nel film si intravede sullo sfondo tutto il potere di quegli anni, anche quello politico, il tutto sempre con un tono anche ironico/umoristico: mi sono divertito moltissimo a cercare di ricreare le atmosfere e le facce di quella stagione, c’è una galleria di ritratti, di personaggi, molto sui generis, una specie di affresco brulicante, buffo, anche spaventoso a volte. Con alcuni personaggi in particolare ci siamo divertiti (sempre con spirito affettuoso, perché parliamo di un mondo che ho amato) a canzonarli, a renderli personaggi di un film tenebroso, di un horror, come dei vampiri pronti a succhiare il sangue a queste giovani creature. Ci sono due grandi conflitti all’interno in questo film: innanzitutto il conflitto tra vecchi e giovani, in quegli anni l’Italia era tenuta saldamente in mano da un establishment culturale e politico di vecchia generazione, un gotha inespugnabile. Dall’altra ho voluto anche raccontare il conflitto tra maschi e femmine: il mondo del cinema italiano al tempo era molto maschile, l’Italia era un Paese maschililista, quella generazione di autori era composta prevalentemente da maschi e le poche femmine che c’erano si mascolinizzavano per stare al passo. Pensa che le uniche due registe donne davvero celebri di quella stagione, Lina Wertmüller e Liliana Cavani, erano “autrici in pantaloni”, due maschiacci: la prima regista ad andare sul set in gonna, a mia memoria, fu la mia cosceneggiatrice per il film, Francesca Archibugi».

Colpisce molto che tu abbia scelto di parlare di “ultima stagione gloriosa”, non di “una stagione gloriosa”.
«Be’, il cinema inteso come quella cosa che si vede in sala con la pellicola non c’è più, quello era un mondo in cui sì c’era la Tv, ma aveva quei due/tre canali e stop, certo stavano arrivando le prime Tv commerciali e i loro programmi di intrattenimento, ma il cinema era ancora un feticcio che si consumava in sala. Non esisteva Netflix, le piattaforme, i torrent, Sky… quella stagione è finita, il clima è diverso. Poi all’epoca c’era una generazione attiva e potente di autori che aveva contribuito a rigenerare la reputazione internazionale di un Paese che era uscito sconfitto dalla guerra e dall’umiliazione di aver acclamato un dittatore che si era alleato con Hitler. È la nostra storia, sappiamo quanto sia stato importante il nostro cinema nel mondo, per ridare valore e lustro e prestigio al nostro Paese. Quella generazione lì negli anni Novanta era ancora viva, oggi purtroppo sono tutti morti e i vecchi siamo diventati noi, quelli che nel film sono i giovani. Come siamo rispetto a loro? Siamo diversi, forse meglio, forse peggio – forse più peggio che meglio, ma ce lo diranno quelli che adesso hanno vent’anni, ce lo diranno tra altri vent’anni quando racconteranno le loro notti magiche».

Roma, invece, è ancora il centro di tutto?
«Un po’ meno, non c’è dubbio, da quando il mondo del racconto cinematografico è anche destinato ad altri usi (la Tv, gli smartphone, i tablet), ecco che ha smesso di essere romanocentrico. Te ne accorgi guardando il declino di Cinecittà, che allora era il cuore pulsante dei film. Oggi andare a Cinecittà è come visitare Pompei, è un meraviglioso reperto archeologico, dove vengono realizzate trasmissioni Tv e talk show, ma dove rarissimamente negli ultimi anni c’è stata una troupe. Roma non è più preminente nel cinema, e ha perso anche la sfolgorante, sfacciata, proterva bellezza di quella stagione: al tempo era ancora una città tenebrosa, illuminata fiocamente, governata da giunte pentapartito che realizzavano meravigliosi obbrobri che non venivano mai inaugurati, era il tramonto di una stagione di un’Italia che si stava accorgendo della corruzione, uno scandalo che esplose due o tre anni dopo con Mani pulite e iniziò una stagione nella quale siamo ancora immersi fino al collo, una stagione di confusione. Al’epoca venne spazzata via un’intera classe dirigente, ma non ce n’era un’altra, è stata sostituita dai predicatori. L’Italia del Novanta era illuminata dagli ultimi bagliori del crepuscolo di un ancien regime culturale, cinematografico e politico. E quella Roma lì è stata un’impresa da ricreare, con quelle luci… Roma di notte, oggi, è illuminata in modo diverso, l’ultima giunta comunale ha cambiato le lampadine del Lungotevere e messo i freddi LED, al tempo invece ricordo che Roma era color ambra, era dorata, fioca, zozza. Poi arrivò una stagione nuova, il Giubileo, ci fu una ripulita generale dei palazzi e dei monumenti che fino a quel punto erano fuligginosi, il Colosseo era nero, la stazione era ancora popolata da queste vecchie puttane italiane felliniane…».

Come hai scelto il cast? In particolare i tre giovani protagonisti, che se ho capito bene rappresentano il lato più autobiografico del film.
«Sono ragazzi giovani ed esordienti, che ho scovato dopo che i miei collaboratori hanno setacciato quella generazione d’attori. La ragazza, Irene Vetere ha compiuto18 anni sul set, Giovanni toscano che fa Luciano è un ventenne e Mauro Lamantia, che fa Antonino, è un ragazzo di 27anni che ha avuto un percorso di formazione teatrale con la Civica scuola di Milano ma non ha ancora fatto un film. Intorno a loro c’è una galleria di vecchie glorie: Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Paolo Bonacelli, Ludovica Modugno, Andrea Roncato che mi sono divertito ad andare a ripescare, c’è Ferruccio Soleri che è l’Arlecchino di Strehler ed è alla sua prima esperienza al cinema, interpreta il vecchio glorioso “maestro dell’incomunicabilità”, e poi ci sono caratteristi bravissimi come Eugenio Marinelli, il papà di Luca. Al centro di tutto, però, ci sono questi tre ragazzi».

Che sono poi quelli che tra vent’anni giudicheranno le nostre notti magiche, giusto?
«E speriamo siano clementi!».


Edoardo De Angelis: «La speranza è pericolosa»

2Edoardo De Angelis ha solo 40 anni, ma è già molto più che una promessa: lodato fin dagli esordi con Mozzarella Stories, che fece impazzire anche Emir Kusturica, ha poi presentato i suoi due film successivi, Perez. e Indivisibili, al Festival del cinema di Venezia, conquistando anche Paolo Sorrentino. Ora è pronto a conquistare anche Roma con Il vizio della speranza, scritto insieme a Umberto Contarello e alla moglie Pina Turco e che sarà presentato nella Selezione ufficiale della Festa del cinema. L’abbiamo raggiunto per farci raccontare del film, e per chiedergli che cosa abbia in serbo per il futuro.

Partiamo dal titolo del film: Il vizio della speranza. Da dove arriva e che significato racchiude?
«Nasce da un pensiero letto anni fa in un romanzo di Scerbanenco: “Anche la speranza è un vizio che nessuno riesce mai a togliersi completamente”. Mi colpì allora come mi colpisce adesso. Quando non hai i soldi per comprare il pane preghi Dio che ti mandi la manna dal cielo; quando i soldi per il pane ce li hai, preghi per avere da bere, una macchina, una casa e quando hai tutto preghi perché nessuno te lo porti via. Sembra una questione di fede ma è questione di soldi, sembra una preghiera e invece è una bestemmia. Il desiderio è un sentimento semplice che genera una faccenda complessa come la religione. Quando tutto sembra perduto, ci aggrappiamo a qualcosa che vediamo o ci sembra di vedere in lontananza. Uno spiraglio o un miraggio. In questo film racconto come la speranza sia un sentimento pericoloso perché può portare a un distacco dalla realtà e può renderci merce di chi la sfrutta sistematicamente per affari o desiderio di sopraffazione. Eppure, se praticata con forza, la speranza si può trasformare in fiducia, possibilità, rinascita».

Il vizio della speranza, tra l’altro, è un titolo che sarebbe stato perfetto anche per Indivisibili, non trovi? E forse non è un caso che questa espressione ricorresse spesso nelle interviste che hai rilasciato due anni fa sul film con le gemelle Fontana… È un azzardo definire Il vizio della speranza una sorta di sequel ideale di Indivisibili?
«Non è un caso. L’idea mi ronza in testa da tempo. Inoltre c’è una relazione tematica tra i due film. Indivisibili era un film sulla separazione da una parte di se stessi e sul dolore che comporta. Il vizio della speranza è un film sull’importanza della riconciliazione con una parte di sé che si è rifiutata perché considerata troppo dolorosa».

Dopo Indivisibili e il finale di Perez., sei tornato a girare a Castel Volturno. Perché? Cosa c’era ancora da raccontare di quei luoghi che non avevi già raccontato nei tuoi precedenti film? Perché questi luoghi continuano ad affascinarti tanto?
«La Domiziana è la milza d’Italia. Un organo secondario, se lo asporti sopravvivi lo stesso. Eppure, tra gli organi secondari, è l’unico a essere collegato all’organismo attraverso vasi sanguigni, vene e arterie. Inoltre, combatte le infezioni ematiche ed è un buon serbatoio di sangue. Insomma, la puoi pure buttare via se proprio devi ma pensaci bene perché ti serve. Puoi farti distrarre da un ministro bullo che pretende di dire “no” citando Vasco Rossi con l’accendino in mano, da qualche imprenditoruccio ignorante che viaggia solo su Internet e sbraita contro gli stranieri che rubano il lavoro agli italiani, da chiunque che, non riuscendo a capire da dove provenga il proprio malessere, confuso da chi ieri gridava “onestà” e oggi è in manette, opta per puntare il dito contro l’uomo nero che viene da lontano. Scommettiamo che se ci chiudiamo dentro i nostri confini e andiamo a chiedere al bulletto dove sta il lavoro che gli altri ci rubavano otteniamo solo bava dalla bocca perché quel lavoro in realtà non c’è? Attenzione quindi, osserva la Domiziana, vedrai l’Italia».

Ci puoi descrivere brevemente la protagonista, Maria? A interpretarla troviamo Pina Turco, conosciuta al grande pubblico come la moglie di Ciro in Gomorra – La serie. Perché hai voluto lei? Com’è stato lavorarci visto che Pina è tua moglie nella vita vera? Ha partecipato anche lei nel processo di scrittura del personaggio?
«Pina ha partecipato al processo di scrittura del film. Lei ha portato nella mia vita quella fase di riconciliazione con pezzi di me che avevo sperperato nel tempo e nello spazio, che avevo perso chi sa dove e chi sa quando, generando in me un processo di accettazione e di rinascita. Cercavo l’immagine che potesse raccontare questo processo in maniera primordiale. Non mi è venuto in mente niente di più primordiale del racconto di un bambino che nasce. Questo film è il mio Natale a Castelvolturno. Lavorare insieme è stato molto intenso, bello in un modo che ancora non riesco ad assaporare bene. So per certo che essendo una parte di me, ho chiesto a lei impegno ossessivo e pazienza quanto di solito chiedo a me stesso, quindi molto più di quanto un essere umano normale possa sopportare. Lei ha resistito, stavo per rimanerci io».

Qual è la scena del film a cui sei particolarmente legato e perché?
«La scena in cui Maria parla con il bambino attraverso la pancia. Sa di avere poco tempo e di non avere molto da insegnare. Le poche cose che conosce però le conosce bene: il freddo, il caldo, lo sporco, il pulito. Cosa vuol dire educare se non lasciare a chi viene dopo di noi l’eredità di quello che sappiamo, quello che ricordiamo, quello che siamo?».

I tuoi film “puzzano” di vita ma il tuo realismo finisce spesso per sfociare nella forma della favola, della parabola, della magia. Per lo stile e la messa in scena di Il vizio della speranza hai avuto dei riferimenti precisi, magari altri registi, altri film, altri artisti? In generale quali sono le tue fonti di ispirazione? Hai degli artisti-registi di riferimento?
«Non c’è contrapposizione tra realismo e magia. Spesso la realtà più arida porta incastonata dentro di sé una verità magica. Non è la vita stessa un accadimento magicamente vero? Io ascolto e racconto. Il mio riferimento, la mia fonte massima di ispirazione per questo film è stato il fiume. Il fiume accoglie nel suo letto il ciclo eterno della morte che rincorre la vita, a volte sembra acchiapparla ma il testimone è già passato, la vita rinasce. Il fiume contiene gli elementi del mondo: l’acqua, la terra, l’aria. L’uomo naviga il fiume portando con sé il suo elemento: il fuoco».

Il vizio della speranza nasce da un tuo soggetto mentre la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da te e Umberto Contarello: come si è svolto il lavoro tra voi due? È stata una sorta di ping-pong in cui vi rimbalzavate le pagine della sceneggiatura via mail o cos’altro?
«Contarello viene dal fiume Po. Il fiume Volturno dopo la Seconda guerra mondiale è stato popolato da pescatori provenienti dalle zone bagnate da quel fiume del nord dell’Italia. Cercavo uno sguardo lontano e vicino al tempo stesso, desideravo occhi nuovi e nuovo stupore per questi luoghi a me così cari. Abbiamo usato il metodo che mi aveva insegnato lui ai tempi del Centro Sperimentale: sopralluoghi di sceneggiatura. Osservazione della realtà, incontri con le persone che vivono la terra che volevamo raccontare, lunghe chiacchierate e, poi, il tempo della scrittura. Solitario, separato».

Contarello negli ultimi tempi ha lavorato tanto con un altro regista napoletano: Paolo Sorrentino. Sorrentino aveva espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Indivisibili due anni fa dicendo anche che il tuo film era il titolo da candidare all’Oscar al posto di Fuocoammare. Che rapporto c’è tra voi? Lui ha per caso avuto modo di vedere qualcosa di Il vizio della speranza?
«Mi relaziono a Sorrentino come un allievo con il maestro. Ha visto il film, sì, quando era ancora in fase di montaggio».

Non possiamo non farti parlare delle musiche che sono firmate, come già in Indivisibili, dal grande Enzo Avitabile. Cosa ci dobbiamo aspettare?
«Nuove note. La scena di apertura suona con un clavicembalo e un sopranista. Il resto lo ascolterete, ci sono anche delle canzoni inedite».

In questi giorni è in corso il Festival di Venezia: ti spiace che Il vizio della speranza non passi dal Lido?
«Venezia mi ha dato tanto e grazie a Giorgio Gosetti e al suo gruppo ho vissuto con Indivisibili un’esperienza indimenticabile. Era tempo di cambiare. Avevo desiderio di raccogliere l’invito affettuoso di un grande intellettuale come Antonio Monda e di collaborare con Laura Delli Colli che stimo molto; inoltre arriviamo a Roma dopo un’anteprima mondiale importante a Toronto, in un periodo dell’anno più adatto alle atmosfere del film».

Sia Indivisibili sia Il vizio della speranza sono stati presentati al Festival di Toronto, e in diversi altri festival internazionali. Qual è la reazione del pubblico straniero di fronte a storie così profondamente radicate nella realtà italiana-campana?
«Il pubblico internazionale reagisce ai miei film nel medesimo modo in cui reagiscono gli italiani e i campani. Con stupore. C’è un mondo sommerso che non conosciamo ma è proprio sotto casa e assomiglia incredibilmente a quello specchio della nostra stessa casa in cui non ci vogliamo mai guardare. Ovunque sia casa nostra. Perché ogni fiume di ogni parte del mondo ha le sue insidie e le sue insenature e ogni strada le sue traverse e i suoi vicoli ciechi».

Dopo il successo di Indivisibili è stato più facile produrre e distribuire le tue storie?
«Già da Perez. vivo la condizione fortunata di godere di un supporto entusiasta e progettuale da parte dei miei sodali Attilio de Razza, Ficarra&Picone e di Giampaolo Letta per il distributore Medusa. Siamo tutti convinti dell’importanza di rilanciare sempre con progetti ogni volta più audaci, di non fermarsi nella ricerca, di non cedere alla tentazione della maniera o dell’opportunità, di non lasciarsi distrarre dal miraggio effimero della popolarità. Grazie al lavoro quotidiano svolto al fianco del mio socio e produttore Pierpaolo Verga siamo riusciti anche questa volta a realizzare il film che in questo momento era per noi più importante. Per rispetto del tempo e dell’umanità di chi lo guarderà».

Progetti futuri? Un’altra storia ambientata a Castel Volturno o magari qualcosa di completamente nuovo? Ti piacerebbe, ad esempio, misurarti sulla lunghissima distanza delle serie Tv?
«Serie Tv in cantiere ce ne sono e se ne è parlato. C’è anche qualcosa di cui non si è parlato e se ne parlerà a tempo debito. Intanto sto lavorando a un nuovo film, una storia vera ispirata alle gesta leggendarie di Salvatore Todaro, un sommergibilista che durante la Seconda guerra mondiale amava cannoneggiare in emersione e, dopo aver affondato le navi nemiche, era solito salvare i naufraghi da morte certa nelle acque dell’Atlantico».

Ultima domanda: un film (e magari anche una serie Tv) che hai visto recentemente e che ti hanno colpito particolarmente?
«The Young Pope è l’opera audiovisiva più sorprendente degli ultimi anni».


Johnny English colpisce ancora: una clip italiana in anteprima del nuovo film della serie

Johnny English sta per tornare, più imbranato che mai.
Il più improbabile, e involontariamente esilarante, degli agenti segreti di Sua Maestà, interpretato da Rowan Atkinson colpirà di nuovo dall'11 ottobre prossimo con il terzo film della serie, diretto da David Kerr.

In Johnny English colpisce ancora, il servizio segreto inglese è costretto a richiamare in servizio il nostro "eroe" dalla sua meritata pensione, dopo che un attacco informatico ha rivelato l'identità di tutti gli agenti sotto copertura in Gran Bretagna. Johnny English è la loro ultima speranza per scoprire il misterioso hacker responsabile del crimine. Una missione altamente tecnologica per la quale English non è particolarmente attrezzato... ma prima deve risolvere un altro piccolo problema logistico, come vediamo in questa scena tratta dal film:


Johnny English colpisce ancora Clip Italiana Ufficiale del Film - HD

Keanu Reeves a cavallo in un'immagine in anteprima di John Wick 3

Altro che Sad Keanu: il Keanu Reeves ritratto in questa immagine, nei panni del micidiale killer John Wick, è tutt'altro che triste.
Anzi, appare piuttosto agguerrito, impegnato in un inseguimento metropolitano in sella ad un cavallo nero.

n John Wick - Parabellum, diretto da Chad Stahelski, il personaggio interpretato da Reeves se la dovrà vedere letteralmente con tutti gli assassini del mondo, dopo gli eventi alla fine del secondo capitolo, e oltre ai cavalli, le spettacolari scene d'azione del film vedranno protagonisti, per citare il regista, "cani, gatti, un corvo, uno stormi di piccioni, un inseguimento in moto, in auto, Halle Berry, Laurence Fishburne, Ian McShane, Lance Reddick, fucili a canne mozze e ninja."
L'uscita nelle sale italiane di John Wick 3 è prevista per il 16 maggio 2019: avete tutto il tempo per ripassare i film precedenti e rileggere le nostre recensioni di John Wick e John Wick 2.

L'immagine, che arriva direttamente dal set del terzo film della serie di John Wick, intitolato John Wick - Parabellum, è stata pubblicata in anteprima esclusiva dalla rivista Empire, e noi ve la riproponiamo qui di seguito:


john-wick-3

Un nemico che ti vuole bene: Diego Abatantuono ci racconta la black comedy, al cinema dal 4 ottobre

La vita del professor Enzo Stefanelli va avanti: ogni giorno è uguale al successivo. Mantiene la sua famiglia numerosa rassegnato allo sfruttamento, quasi non se ne rende conto. Ci vuole l'incontro traumatico con un killer, a cui salva la vita togliendogli una pallottola dal petto, per spingerlo a porsi una domanda: ha un nemico che odia così tanto da volerlo morto?

Un nemico che ti vuole bene (al cinema dal 4 ottobre), è una black comedy inusuale per Diego Abatantuono, alle prese con sfumature a lui poco consuete, diretto dallo svizzero Denis Rabaglia. Ascoltiamolo direttamente da lui in questa intervista video, in cui ci racconta la sua esperienza insieme ai due giovani Mirko Trovato e Antonio Folletto, che ci presenta direttamente.

Un nemico che ti vuole bene La nostra intervista esclusiva a Diego Abatantuono, Antonio Folletto e Mirko Trovato - HD

Se volete immergervi meglio nelle atmosfere del film, vi portiamo direttamente sul set, anzi sui set, dalla meravigliosa Puglia, per arrivare fino alle nevi dell'esclusiva Gstaad in Svizzera.


Un nemico che ti vuole bene Sul set del Film - HD

Pippo Mezzapesa e Sergio Rubini presentano Il bene mio, film sulla memoria e il terremoto

Arriva dalle Giornate degli Autori del Festival di Venezia Il bene mio, secondo lungometraggio di finzione di Pippo Mezzapesa dopo Il paese delle spose infelici. E arriva forte di un grande apprezzamento nei confronti di un autore dotato di uno sguardo unico e originale che con grande fluidità e attraverso una narrazione poetica, agrodolce, favolistica e mai didascalica, ha voluto affrontare una serie di temi importanti e attuali: la memoria, il lutto, l’immigrazione, lo spopolamento dei luoghi terremotati, l'amicizia, l'amore perduto.

Intitolato come una delle canzoni più celebri del cantautore foggiano Matteo Salvatore, il film ci trasporta in un paese fantasma dove abita solamente un uomo di nome Elia, che si ostina a ritrovare e a custodire frammenti di un passato che si è tragicamente interrotto. A interpretare questo Don Chisciotte dall'accento pugliese e con l'energia di cento ragazzi, è Sergio Rubini, artefice di uno straordinario one-man show fra muri che crollano, pecore che scappano e il cortile di una scuola diventato un confine impossibile da varcare. L'attore ha presentato il film a Roma insieme al regista, che spiega così l'idea del film: "Il bene mio è nato dalla voglia di raccontare la lotta di Elia, un uomo che non vuole abbandonare il suo paese al contrario di tutti i suoi amici di una volta. Elia ha deciso di restare attaccato alle pietre, agli oggetti, e desidera ricostituire una comunità che spera possa tornare in quelle strade desolate. Volevo costruire una storia intorno a un personaggio che non è il classico eremita che ha scelto di allontanarsi dal mondo ed è afflitto dalla depressione".

"Quando abbiamo parlato di Elia" - interviene Rubini - "abbiamo deciso di farne un solitario singolare, un uomo sempre dinamico, indaffarato, con degli amici, un personaggio 'a contrasto', in costante movimento. Ho fatto un grande lavoro fisico, per me era importante che Elia fosse tonico, correvo continuamente da una parte all'altra del set. Questo registro è stato la mia guida".

Poi Sergio Rubini parla del suo regista, con cui condivide la regione di origine: "Abbiamo lavorato bene con Pippo, mi affascinava la sua estetica, che non è estetizzante ma è comunque un'estetica, precisa. Noi siamo spesso intorpiditi da un'estetica vacua, quella della 'miseria per forza', del 'buttato via'. Pippo ha una sorta di saggezza, che non so da dove gli venga, visto che ha solo 38 anni. Non si fanno più film come quelli di Pippo, il merito di questo progetto è nella sua unicità. Negli ultimi anni abbiamo snocciolato prodotti - mamma mia che brutta parola, prodotti - di scarso valore, siamo finiti a fare orribile roba da scaffale e abbiamo replicato gli stessi modelli fino a spremerli completamente, abbiamo inoltre perso il gusto di sperimentare, ed è successo in ogni ambito. Io ho cercato sempre di scegliere al meglio. Quando accetto un film, non sto tanto a guardare la sceneggiatura, sarebbe come chiedere, quando ti invitano a una cena, cosa ci sarà da mangiare o chi ci sarà. Se ti chiama Mezzapesa, ti immagini bene cosa ti offrirà. Dicendo di sì a questo film, ho accettato prima di tutto di entrare in un mondo autentico e singolare".

Questo mondo singolare - che poi sono le case e chiese diroccate che circondano Elia - ha anche un nome singolare: Provvidenza. Si chiamava così anche la disgraziata barca del Padron N’Toni de "I Malavoglia", cosa che non è sfuggita certo agli autori del copione: "Abbiamo discusso molto sul nome del paese fra noi sceneggiatori" - racconta Mezzapesa. "Ad Antonella Gaeta piaceva molto, io e Massimo De Angelis eravamo invece un po’ titubanti. Poi, improvvisamente, Provvidenza mi ha ha conquistato, perché ho pensato a un ordine superiore travolto da una forza che viene dal basso, dalla terra. Era un contrasto forte, intrigante. Il naufragio della barca dei Malavoglia e lo sgretolarsi di questo pese devastato dal terremoto offrivano un paragone interessante. Nel libro, però, la Provvidenza era al centro di una visione pessimistica, qui la Provvidenza che si distrugge è 'provvidenziale', perché porta a una riunione della comunità".

Il terremoto, come già accennato, ha offerto a Pippo Mezzapesa l'occasione per celebrare la memoria: "Il terremoto ha un valore fisico, ma anche ma metaforico. Nel film si parla di crolli, del dolore e dei diversi modi di affrontarlo. Ognuno però ha le sue ragioni, Elia resta, recupera, è convinto che non ci possa essere un domani senza la memoria di ciò che è stato, ma anche gli altri hanno le loro ragioni. Anche il sindaco che vuole rimuovere con apparente rudezza i simboli tangibili del passato, lo fa perché non riesce a sostenere il peso del dolore".

"Il bene mio mi ha fatto ripensare al crollo del ponte di Genova - conclude Sergio Rubini. "Mi ha colpito, in quei giorni, il fatto che tutti gli sfollati aspettassero con trepidazione che fosse liberata la zona pericolosa in modo da poter recuperare i loro oggetti. Questo film ha tanti registri, me ne ha uno che soprattutto mi sembra interessante, il registro sociale, che ci riguarda direttamente".


BEPPE FIORELLO DIFENDE IL SINDACO DI RIACE: "ARRESTATECI TUTTI"

Stamattina si è diffusa la notizia dell'arresto di Domenico Lucano, sindaco di Riace, diventato il simbolo dell'accoglienza grazie al cosiddetto "metodo Riace" un sistema di accoglienza molto efficace che ha permesso negli anni l'integrazione di migliaia di immigrati. Immediata la reazione sul web, sia da parte della gente che di personalità come Roberto Saviano e Beppe Fiorello. L'accusa, per Domenico Lucano, è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

La figura di Domenico Lucano ha ispirato la fiction Rai Tutto il mondo è Paese, in cui Beppe Fiorello veste i panni del sindaco. L'attore catanese è intervenuto sulla questione con due tweet schierandosi apertamente dalla parte del sindaco. Nel primo l'attore si rivolge direttamente a Domenico Lucano scrivendo "crederò in te più di prima" continuando "ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo". Nel secondo twitter Beppe chiede l'intervento di Papa Francesco "A lei la parola, la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie.".

Nei giorni scorsi la fiction Tutto il mondo è Paes, era scomparsa dai palinsesti RAI. Era stato ancora una volta Beppe Fiorello a sottolineare la cosa e a protestare contro la RAI attraverso i social, in un lungo post dal suo profilo Facebook, ripreso poi anche su Twitter, aveva chiesto spiegazione alla TV di Stato ricordando che anche altre volte, per motivi politici, le sue fiction erano state ostracizzate. Alla dura presa di posizione dell'attore la RAI aveva risposto con un comunicato stampa sostenendo che la sospensione era dovuta all'avviso di garanzia che era stato recapitato a Lucano concludendo "non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all'indagine, il Servizio Pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti".

Tutto il mondo è Paese è una coproduzione Picomedia, Ibla Film e Rai Fiction. Tratta dal libro "Riace, terra di accoglienza" di Chiara Sasso, è stata diretta da Giulio Manfredonia. Al fianco di Fiorello vedremo, tra gli altri, Corrado Fortuna e Daniela Marra. Nell'attesa che il film torni nei palinsesti Rai, consigliamo ai nostri lettori i film contro il razzismo e l'intolleranza, che ci hanno aperto il cuore e la mente.


THE CONJURING 2 E WONDER WOMAN: I MIGLIORI FILM IN STREAMING SU INFINITY AD OTTOBRE

La piattaforma digitale di Infinity sta per caricarsi di contenuti inediti! Sono in arrivo, infatti, tantissimi film in streaming e noi di Movieplayer.it abbiamo deciso di indicarvi le migliori uscite del mese, da Wonder Woman a The Conjuring 2 di con uno speciale video!

Si parte il 5 ottobre con l'horror prodotto dalla Blumhouse Auguri per la tua morte, una sorta di via di mezzo tra Scream e Ricomincio da capo. Se siete in vena di brividi allora farà sicuramente per voi un altro film in arrivo il 20 ottobre sulla piattaforma, The Conjuring - Il caso Enfield firmato dal maestro dell'orrore James Wan.

Il 12 ottobre potrete vedere il film dedicato alla nostra amazzone preferita, l'intrepida Diana Prince, meglio conosciuta con il nome di Wonder Woman. Dal 19 ottobre, invece, sarà disponibile Il libro di Henry, commovente film diretto da Colin Trevorrow ed interpretato da Naomi Watts, Jacob Tremblay e Sarah Silverman. Il mese di novità su Infinity si conclude con l'arrivo di Julieta il 21 ottobre, l'ultimo film di Pedro Almodóvar candidato alla Palma D'Oro nel 2016. Vi lasciamo al nostro speciale video e come al solito vi auguriamo tante buone visioni su Infinity
!

Trailer e poster di L'albero dei frutti selvatici di Nuri Bilge Ceylan

Vincitore della Palma d'oro nel 2014 con The Winter Sleep - Il Regno d'invero, il regista turco Nuri Bilge Ceylan torna al cinema con L'albero dei frutti selvatici di cui vi mostriamo il trailer e il poster.

Sinossi. Appassionato di letteratura, Sinan ha sempre desiderato diventare scrittore. Di ritorno nel suo villaggio natale in Anatolia, si impegna anima e corpo a raccogliere il denaro di cui ha bisogno per essere pubblicato, ma i debiti del padre finiscono per raggiungerlo…

L’albero dei frutti selvatici riflette sul valore e sul significato dell’avere dei debiti con le proprie radici, culturali e famigliari: è un film sulla ricerca della propria identità, sul conflitto interiore che porta all'isolamento e alla critica verso il mondo esterno.

Il film sarà distribuito nelle sale dal 4 ottobre grazie a Parthénos Distribuzione.

Di seguito il trailer



Di seguito, invece, il poster


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DARK PHOENIX: IL REGISTA CI SPIEGA IL PERCHÉ DELL'ULTERIORE POSTICIPO DEL RELEASE

Dark Phoenix, quarto cinecomic con le iterazioni dei mutanti interpretate da Michael Fassbender, Sophie Turner, Jennifer Lawrence e James McAvoy, arriverà in sala il 7 giugno 2019.

Poiché precedentemente era stato annunciato che la pellicola l'avremmo vista il 14 febbraio, questo ulteriore slittamento ha fatto pensare ai fan che qualcosa stesse andando non troppo bene in casa 20th Century Fox con questa nuova avventura dedicata ai mutanti. Simon Kinberg, il regista del film, ha recentemente rilasciato una lunga intervista a Collider della quale vi riportiamo alcuni stralci. Potete comunque visualizzarla nel player:

"In base a come viene impostato di ogni film si vede se ci sono i fondi necessari per farlo e, in caso positivo, si fa. Una delle tante cose che i Marvel Studios fanno bene è considerare, nei loro budget, un periodo che comprenda anche i reshoot perché è come con il lavoro di sceneggiatura: il processo è lungo e subisce spesso ulteriori manipolazioni. Anche Pixar lavora così. Principalmente ci siamo concentrati sulla terza parte di Dark Phoenix, sia dal punto di vista emotivo che da quello puramente d'azione. E poi c'erano alcune cose da sistemare anche nelle prime due parti del film - pochissime cose in realtà, ma per impostare i cambiamenti di cui c'è bisogno nel terzo atto abbiamo dovuto aggiustare alcune cose nei primi due per rendere la storia fluida e coerente.

Il 14 febbraio era una data che ci piaceva per il rilascio del film, ma poi ci siamo resi conto che non avremmo avuto il VFX pronto per un rilascio globale in quella data e abbiamo deciso per il 7 giugno. Per noi è una grande opportunità perché ci sono più sale disponibili, più schermi IMAX, e la possibilità di rilasciare la pellicola anche in Cina: pensate che 44, 45 milioni di visualizzazioni del trailer venivano solo dalla Cina ... Per quanto riguarda poi proprio il trailer, sicuramente non avremmo dovuto specificare la data alla fine. Avremmo semplicemente dovuto mettere Coming Soon o addirittura la data del 7 giugno, ma in quel momento non lo avevamo ancora deciso."


CHRISTOPHER MCQUARRIE SPIEGA LA SUA POSIZIONE SU L'UOMO D'ACCIAIO 2 E GREEN LANTERN CORPS

Nei giorni passati, il regista e sceneggiatore Christopher McQuarrie aveva a quanto pare rivelato all'autore di aver sia discusso con Herny Cavill "di un'idea" per L'Uomo d'Acciaio 2, sia di aver parlato con la Warner per Green Lantern Corps.

Niente di così grande, insomma, ma solo la speranza di vedere un regista del suo calibro a bordo almeno di uno dei due progetti, in uno in compagnia di Cavill o nell'altro -magari- insieme al feticcio Tom Cruise.

In un recente Q&A con Collider, però, al regista sono state fatte diverse domande su questi "presunti" coinvolgimenti ancora in definizione, domande alle quali il filmmaker ha risposto prontamente, spiegando la sua posizione rispetto a L'Uomo d'Acciaio 2 e a Green Lantern Corps.

La conversazione è quindi cominciata quando è stato chiesto a McQuarrie se fosse realmente interessato a sviluppare L'Uomo D'Acciaio 2 con Henry Cavill: "Me lo hanno chiesto molte, molte persone e anche molte, moltissime volte", ha dichiarato il regista: "Ho avuto una conversazione fantastica con Henry su una stupenda versione di Superman mentre eravamo sul set, sì [conferma le parole di Liefeld n.d.a]. Ero seduto da ore, aspettando che venisse costruito in tutta sicurezza il set per gettare Henry giù dalla scogliera, congelandolo a morte. Nel mentre, quindi, abbiamo parlato di questa versione di Superman".

Al che qualcuno fa notare al regista che molti fan vorrebbero un film con Cavill nei panni di un Superman più eroico e ottimista, trovando il consenso del regista, che però sottolinea come ci siano molte parti a muoversi dietro la produzione di questi giganteschi film sui supereroi: "Quello è anche il film che vuole Henry. C'è un'ottima versione per questa particolare iterazione, ma onestamente non posso parlare per le parti che devono prendere la decisione di produrlo o meno. Sono solo un uomo. Al massimo posso voltarmi e dare le spalle a queste gigantesche corporazioni, cose che mi ha reso un regista molto semplice nel settore, perché capisco che queste aziende hanno problemi ben più importanti di me. Se devono fare qualcosa, lo fanno e basta, non importa quanto ti lamenti o non ti vada bene. E hanno anche la mia solidarietà, perché prima li credevo ottusi, ma in realtà non è così".

Quindi, arrivando alla domanda definitiva, se dirigerebbe o meno L'Uomo d'Acciaio 2, McQuarrie spiega tranquillamente: "La Warner sa dove trovarmi, non ha assolutamente problemi nel reperirmi. Io mi siedo e aspetto, ma credo sia difficile arrivi una chiamata. Non mi aspetto che accada".

Passando poi a Green Lantern Corps, il regista e sceneggiatore ha spiegato: "Ogni tanto sento che dato che Tom Cruise potrebbe salire a bordo del film, allora devo esserci obbligatoriamente anche io. Non è così. Ho avuto una discussione con la precedente presidenza della DC Films su Green Lantern Corps. Non sono un tipo da fumetti, ma uno che ama le belle storie. Non mi interessa quindi di chi si tratti, ma solo se ci sia o meno una storia valida e se sia possibile svilupparci sopra un bel film. Secondo me, anzi, è questo che paralizza questi film, perché tutti vogliono vedere questa o quella scene dei fumetti al cinema prima di tutto".

McQuarrie ha poi continuato approfondendo il suo coinvolgimento: "Io mi sono presentato e ho detto ecco come farei Green Lantern e loro mi hanno guardato e mi hanno chiesto "ma lo dirigeresti?". Io gli ho risposto di no, perché non c'era uno script e senza una storia tra le mani non accetto nulla. Allora mi hanno detto "bene, scrivi una sceneggiatura" e io gli ho spiegato che non era detto che l'avrei voluto poi dirigere. Non puoi sapere cosa venga fuori in termini di tono o azione per un film del genere finché non hai tra le mani qualcosa di concreto, e non è detto che io sia il più adatto. Magari potreste ritrovarvi tra le mani la Lanterna Verde di Tim Burton, e io non ho bisogno di quell'orgoglio da paternità. Non sono il tipo che entra dentro uno stanza ed esclama "Ecco la mia versione visionaria". Sono cazzate. Sei un regista! Sei già un visionario, questo è il tuo lavoro".


THE PREDATOR: NUOVE IMMAGINI MOSTRANO I PREDATOR EMISSARI ELIMINATI DAL FILM

Il nuovo film della saga di Predator è finalmente arrivato in sala, registrando però un esordio al box office non del tutto in linea con le aspettative. Sappiamo bene che la pellicola di Shane Black ha subito una produzione piuttosto travagliata, tra cui il reshooting completo del terzo atto.

In alcune nuove immagini, condivise su Instagram dal membro del cast Kyle Stratus, vediamo un assaggio di quello che sarebbe potuto essere il finale originale del film. L'attore, infatti, ha postato alcune foto dei Predator Emissari, alieni che sarebbero dovuti essere protagonisti del terzo atto. Potete trovare le immagini in calce alla notizia.

Diretto da Shane Black (The Nice Guys, Iron Man 3) e scritto a quattro mani da Black e Fred Dekker (Robocop 3, Scuola di Mostri, Chi è sepolto in quella casa?), The Predator rappresenta il quarto capitolo della serie principale dopo Predator 2 e Predators, entrambi sequel del film originale del 1987 diretto da John McTiernan e con protagonista Arnold Schwarzenegger.

In questo film la caccia torna sulla Terra, in una piccola cittadina americana. Gli alieni ora sono geneticamente modificati, creatura nate dalla combinazione di DNA di diverse specie extra-terrestri, quindi cacciatori più pericolosi che mai, più forti e intelligenti. Un ragazzino innescherà allora il loro ritorno e soltanto un gruppo di ex-soldati e un insegnante di scienze potrà impedire l'estinzione della razza umana.

Nel cast di The Predator troviamo Boyd Holbrook, Olivia Munn, Yvonne Strahovski, Jacob Tremblay, Sterling K. Brown, Thomas Jane, Edward James Olmos e Keegan-Michael Key.


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SPIDER-MAN: FAR FROM HOME, ECCO IL MYSTERIO DI JAKE GYLLENHAAL!

Grazie ad alcune foto trapelate dal set di Spider-Man: Far From Home e finite online negli scorsi minuti, abbiamo finalmente la possibilità di mostrarvi il villain Mysterio del candidato all'Oscar Jake Gyllenhaal.

Nell'immagine, che come al solito potete trovare in calce alla notizia, potete vedere nel dettaglio il costume del villain. Non è ancora chiaro se la persona che ne indossa i panni sia Gyllenhaal o la sua controfigura.

Nel cast di Spider-Man: Far From Home, oltre a Tom Holland e Gyllenhaal, ritroveremo anche Marisa Tomei, JB Smoove, Michael Mando e Michael Keaton. Tra le new entry anche Numan Acar, Remy Hii, Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Marie Hill.

Jon Watts, già autore del precedente Spider-Man: Homecoming, tornerà alla regia anche di questo sequel. Il personaggio ha fatto il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2016 in Captain America: Civil War, ed è tornato anche nell'acclamato Avengers: Infinity War dei fratelli Russo. Far From Home sarà primo film dei Marvel Studios ad essere distribuito dopo Avengers 4, e arriverà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel luglio 2019.

Altri film del Marvel Cinematic Universe in dirittura d'arrivo sono Captain Marvel e Avengers 4, che usciranno rispettivamente a marzo 2019 e ad aprile 2019.


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DARK PHOENIX: ECCO PERCHÉ LA PAROLA "X-MEN" NON È PRESENTE NEL TITOLO UFFICIALE DEL FILM

Nel corso di una recente intervista, il regista Simon Kinberg ha spiegato come mai la parola "X-Men" è assente dal titolo ufficiale di Dark Phoenix, prossimo film del franchise cinematografico incentrato sui mutanti della Marvel.

A quanto pare la scelta è stata fatta appositamente per far capire ai fan che il film aprirà un nuovo corso nella saga rispetto all'ultimo film degli X-Men, corso che Kinberg ha ribattezzato "The Dark Phoenix Saga".

"Volevo chiamarlo Dark Phoenix un po' come James Mangol ha chiamato Logan e non Wolverine il suo film su Wolverine. Il fatto che si chiamasse Logan e non X-Men: Logan indicava perfettamente che il film era un tipo di prodotto molto diverso rispetto a quelli che erano venuti prima" ha rivelato Kinberg. "E per me e Hutch Parker [produttore del film, ndr], che abbiamo entrambi lavorato su X-Men III: The Last Stand, volevamo sottolineare in ogni modo possibile che questo Dark Phoenix è un film su Jean Grey e sulla Fenice. Nel film, tutto ruota intorno alla storia di Jean. E' il vero e proprio soggetto del film, non un semplice oggetto all'interno della trama. ruota davvero attorno a Jean / Dark Phoenix come il soggetto del film, non l'oggetto del film ".

Dark Phoenix è scritto e diretto da Simon Kinberg, già sceneggiatore e produttore di numerosi capitoli precedenti della saga, e qui al suo debutto alla regia. Nel cast James McAvoy, Nicholas Hoult, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Evan Peters, Tye Sheridan, Sophie Turner, Kodi Smit-McPhee e Alexandra Shipp, che riprenderanno i loro ruoli anche in questo nuovo episodio prequel della saga sui mutanti dei fumetti della Marvel. La new entry Jessica Chastain, invece, interpreterà la villain del film.

Il film arriverà il 7 giugno 2019.


Edited by Triplethor - 2/10/2018, 21:37
 
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