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Triplethor
view post Posted on 29/6/2020, 12:13 by: Triplethor
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Triplethor
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LUNEDI

29/06/2020



HAMILTON: UN NUOVO ASSAGGIO DEL MUSICAL, DAL 3 LUGLIO SU DISNEY+

Si avvicina il debutto di Hamilton su Disney+. A partire dal 3 luglio, la versione filmata del famoso musical di Broadway vincitore del Tony Award, del GRAMMY Award, degli Olivier Award e del Premio Pulitzer, sarà disponibile sulla piattaforma streaming della Casa di Topolino.

Prodotto da Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail (quest’ultimo anche regista), Hamilton rappresenta un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere il musical.

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016, Hamilton annovera nel cast il vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.

Possiamo vere un assaggio grazie a questo nuovo video.




CANDYMAN – NUOVO TEASER PER L’HORROR DI NIA DACOSTA

Universal Pictures ha approfittato dei BET Awards per svelare un nuovo teaser di Candyman, “sequel spirituale” dell’omonimo horror di Bernard Rose basato sul racconto The Forbidden di Clive Barker.

Il video si concentra sulla sofferenza che genera il “mostro”, e sul suo valore simbolico: «Candyman è tutto il maledetto alveare» dice uno dei personaggi, spiegando come esso rappresenti tutto il dolore e la sopraffazione che i neri hanno subìto nel corso dei secoli. «Una storia come quella, un dolore come quello, dura per sempre».

La sinossi ufficiale
Fin da quando i residenti possono ricordare, il quartiere popolare Cabrini Green di Chicago è stato terrorizzato dal passaparola di una storia di fantasmi su un killer sovrannaturale con un uncino al posto della mano, evocato da chiunque osi ripetere il suo nome per cinque volte di fronte a uno specchio. Oggi, un decennio dopo l’abbattimento dell’ultima torre Cabrini, l’artista Anthony McCoy (Yahya Abdul-Mateen II) e la sua ragazza, la direttrice di galleria Brianna Cartwright (Teyonah Parris), si trasferiscono in un lussuoso loft a Cabrini, reso irriconoscibile dalla gentrificazione e abitato da millennial che hanno salito la scala sociale.

Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.


Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.
Dietro la macchina da presa di questa pellicola troviamo Nia DaCosta, regista di Little Woods. La sceneggiatura è stata scritta da lei stessa insieme a Win Rosenfeld e Jordan Peele, anche produttore.

Oltre a Yahya Abdul Mateen II (Aquaman, Noi, Watchmen), nel cast figurano anche Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits), Colman Domingo (Fear The Walking Dead) e Tony Todd, il Candyman originale.

Candyman, il cui vero nome era Daniel, era il figlio di uno schiavo, brutalmente torturato e ucciso. Secondo la leggenda, per evocare il suo spirito è necessario che una persona guardi la propria immagine riflessa in uno specchio e ripeta il nome “Candyman” per cinque volte.

Potrete vederlo qui di seguito, ma prima vi ricordo che la regia del film è curata da Nia DaCosta, mentre la produzione è di Jordan Peele. L’uscita è attesa per il 25 settembre nelle sale americane.

Il teaser




Chad Stahelski su un eventuale Oscar per gli stunt: “Sarebbe una cosa logica”

Chad Stahelski ha parlato con DiscussingFilm non solo del nuovo Highlander, ma anche della sua esperienza di stuntman e della possibilità che prima o poi gli Oscar decidano di riconoscere gli “stunt” com categoria meritevole di premi.
Ecco le sue parole in proposito:

CS: Guarda, ho una risposta generale e una personale. […] Per quanto riguarda l’industria in generale, e non mi sento di definire la mia un’opinione professionale, visto che si è formata semplicemente stando nel giro, ma è una cosa logica che se nove reparti su dieci vengono premiati con un Oscar allora anche il reparto stunt va considerato.

[…]

Se costumi, trucco e acconciature e i reparti creativi vengono considerati per gli Oscar, allora sì, ha perfettamente senso che anche il reparto stunt venga preso in considerazione.

Da un punto di vista personale, da ex-stuntman, regista di seconda unità e così via, tra le generazioni che mi hanno preceduto, allenato o quelle con cui sono al momento in contatto, non ho mai conosciuto qualcuno che in 30 anni mi abbia detto che fa lo stuntman per vincere un Oscar.

[…]

E al di là di tutto, la comunità stunt non si è mai trattenuta. Credo che abbiamo fatto comunque un ca**o di gran lavoro pur senza essere motivati dalla vittoria di un premio. È sempre stato il mantra di questo settore dire: “Guarda, non lo faccio per i riconoscimenti”.


Stahelski sta sviluppando il nuovo ma anche John Wick: Chapter 4, che arriverà a maggio 2022.


Respect: Jennifer Hudson è Aretha Franklin nel nuovo trailer del biopic

La MGM ha diffuso in rete un nuovo teaser trailer di Respect, il biopic di Aretha Franklin in uscita il 25 dicembre in un numero limitato di sale americane (dal 15 gennaio 2021 in tutti gli altri cinema).
A interpretare la Regina del Soul, scomparsa un anno e mezzo fa, Jennifer Hudson, che in questi giorni è nei cinema americani con un altro musical: Cats. La stessa Franklin aveva scelto l’attrice e cantante come suo volto nel biopic prima di morire. Nel video la vediamo cantare il celebre brano Respect indossando un lungo abito di paillettes dorate, con i capelli corti. “Quello che vuoi, baby, ce l’ho. Quello di cui hai bisogno, baby, ce l’ho.” esclama, e dietro di lei compaiono illuminandosi le lettere R-E-S-P-E-C-T.

A dirigere la pellicola Liesl Tommy: il biopic seguirà il percorso della vita di Aretha Franklin da quando da piccola cantava nella chiesa del padre a quando divenne una star internazionale. Nel cast anche Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Heather Headley e Mary J. Blige.

Potete vedere il trailer nella parte superiore della pagina.

Nel cast di Respect troviamo Jennifer Hudson, Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Saycon Sengbloh, Hailey Kilgore, Skye Dakota Turner, Tate Donovan e Mary J. Blige.




Mad Max: Fury Road, Nicholas Hoult ricorda la sua esperienza col ruolo di Nux

Nicholas Hoult ha ricordato la sua esperienza col personaggio di Nux in Mad: Max: Fury Road, il capolavoro di George Miller uscito nel maggio del 2015 nelle sale di tutto il mondo.
L’occasione è arrivata da un’intervista fatta da Nicholas Hoult con Variety.

Con qualcosa come Mad Max si avverte, per certi versi, una sensazione da film indipendente perché George Miller ha impiegato davvero tanto tempo e risorse mentali per dare una storia a ogni personaggio, tanto che mi spediva tutti questi video che tracciavano completamente la traiettoria di Nux, il personaggio che ho interpretato, dalla sua nascita fino al momento in cui lo incontriamo nel film, senza dimenticare chiaramente la sua evoluzione nel lungometraggio stesso. Con Mad Max c’erano a disposizione un sacco di soldi, ma tutto è stato fatto nel modo in cui una pellicola come quella doveva essere fatta, nel contesto ambientale adeguato, con tutti i mezzi, e tutti quei soldi sono stati spesi in una maniera che rendeva più facile per un attore immergersi nelle ambientazioni e impiegarle per la performance.

Vi ricordiamo che, prima o poi, George Miller dovrebbe mettersi al lavoro sul prequel di Mad Max: Fury Road incentrato sul personaggio di Furiosa, interpretato da Charlize Theron nel film con Tom Hardy.

Per il ruolo di Furiosa è stato fatto il nome di Anya Taylor-Joy anche se Miller ha spiegato che è ancora alla ricerca dell’attrice più adatta e che “chiunque venga scelto avrà una grossa responsabilità“.


I Miserabili guida il secondo weekend di riaperture | Box-Office Italia

Sono passate due settimane da quando l’Italia ha dato il via libera alle riaperture dei cinema: da allora gli incassi hanno registrato una crescita lenta ma costante, aiutati non tanto dall’uscita di nuovi film (anzi, il rinvio di Tenet al 26 agosto ha gettato molti esercenti nello sconforto) ma dalla progressiva riattivazione degli schermi. Nel corso del weekend il numero complessivo di sale è salito a quasi il 14% del potenziale totale (poco più di 500): sempre pochissime, ma è bastato per far crescere il box-office di quasi il 30% rispetto al primo finesettimana.
Complessivamente, da giovedì a domenica, sono stati raccolti 139mila euro, per un totale di 24.500 presenze (in crescita rispetto al primo weekend). 91 le città che hanno registrato incassi almeno in una di queste giornate, in testa a tutte Milano, che nei quattro giorni ha registrato 29.300 euro in incassi e 4.500 presenze. Segue Verona, con 10.200 euro e 1.400 presenze, mentre chiude il podio Roma, con 8.200 euro e 1.400 presenze.

Si mantiene in testa alla classifica I Miserabili: il film di Ladj Ly raccoglie altri 15.892 euro e sale così a 52.676mila euro complessivi. Favolacce, al secondo posto, raccoglie 10.885 euro e sale a 28.739. Continua quindi la preferenza, da parte del pubblico, per film che non erano ancora usciti in sala (entrambi sono disponibili già on demand). Chiude il podio Parasite, con 10.716 euro e un totale di 5.5 milioni di euro. Da notare, al quarto posto, una new entry: Si muore solo da vivi, uscito anche on demand, che incassa 8.285 euro.


New Mutants: i fan si aspettano un nuovo slittamento in sala del cinecomic di Josh Boone

L’uscita nelle sale americane di New Mutants è attualmente fissata al 28 agosto. Conosciamo tutti le vicissitudini che hanno contraddistinto i numerosi cambi di programma per quanto riguarda il cinecomic di Josh Boone.
A questo proposito nelle ultime settimane molti progetti hanno modificato la loro data di uscita nelle sale, come ad esempio l’adattamento live-action di Mulan (passato dal 24 luglio al 21 agosto) e l’attesissimo Tenet di Christopher Nolan (spostato dal 31 luglio al 12 agosto negli USA).

Proprio in virtù di ciò moltissimi fan del progetto Marvel ora si aspettano che l’uscita di New Mutants subisca un nuovo slittamento, viste anche le nuove date di uscita scelte per le pellicole appena citate.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

La 20th Century Fox ha sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Wonder Woman 1984: cosa legherà i personaggi di Diana e Cheetah

In una recente intervista con TotalFilm (via SyFy), Patty Jenkins, regista dell’attesissimo Wonder Woman 1984, ha rivelato nuovi dettagli circa il rapporto tra il personaggio di Diana Prince interpretato da Gal Gadot e quello di Barbara Minerva/Cheetah interpretato da Kristen Wiig.

Nel film i due personaggio dovrebbero incontrarsi per la prima volta all’interno dello Smithsonian Institution e iniziare a discutere di argomenti quali geologia, gemmologia, litologia e criptozoologia: le discussioni su quest’ultimo studio, in particolare, saranno molti utili al personaggio di Barbara nella sua trasformazione in Cheetah. Ma cos’è che spingerà le due donne, prima amiche, a diventare nemiche? La Jenkins ha cercato di fornire una spiegazione non troppo dettagliata, al fine di evitare spoiler: “La cosa che mi piace è che all’inizio del film questi due personaggi sono veramente amici. L’evoluzione del loro rapporto seguirà un iter molto organico… sarà proprio come nella vita reale, quando un’amicizia finisce e due persone intraprendono due percorsi diversi.”

Anche Kristen Wiig è intervenuta per parlare del debutto cinematografico del suo personaggio, specificando che non sarà una copia carbone della controparte fumettistica. L’attrice ha infatti anticipato che nel film vedremo una versione di Cheetah totalmente diversa, senza però specificare in che misura la sua incarnazione si discosterà dalle pagine dei fumetti.

La parte più interessante della relazione tra Diana e Barbara sembra dunque essere quanto entrambe si avvicineranno l’una all’altra dopo essersi incontrati al museo Smithsonian (che farà il suo debutto nel DCEU dopo aver ospitato la mostra dedicata a Captain America nel film Captain America: The Winter Soldier del MCU). Le due donne dovrebbe avere molto in comune, soprattutto da un punto di vista intellettivo, quindi dovrebbe rappresentare una svolta senza dubbio eccitante il motivo che le spingerà a scontrarsi l’una contro l’altra.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).


Avengers: come funziona davvero la Gemma dell’Anima in Infinity War e Endgame?

Le regole e i poteri della Gemma dell’Anima in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono molto vaghi, eppure entrambi i film forniscono una serie di indizi su come l’oggetto immaginario funzioni davvero. Come spiegato da Wong (Benedict Wong) in Doctor Strange, ognuna delle sei Gemme dell’Infinito presenti nell’universo cinematografico Marvel è un cristallo preistorico che rappresenta e controlla “un aspetto essenziale dell’esistenza”.

Thanos (Josh Brolin) usa la Gemma dello Spazio per teletrasportare se stesso e l’Ordine Nero in tutto l’universo; la Gemma del Potere per lanciare una luna sul pianeta Titano; la Gemma della Realtà per trasformare i proiettili di Starlord (Chris Pratt) in un cumulo di bolle; la Gemma del Tempo per far tornare in vita Visione (Paul Bettany). La Gemma della Mente è nota per influenzare la psiche, come evidenziato dalla coscienza di Visione e dallo scettro di Loki (Tom Hiddleston) che funge da dispositivo di controllo mentale. Ma cosa fa la Gemma dell’Anima e come funziona?

Dopo anni di speculazioni da parte dei fan su cosa poteva essere e dove poteva trovarsi l’ultima Gemma dell’Infinito, Infinity War ha rivelato che – da un punto di vista narrativo – la Gemma non era stata ancora impostata nel MCU. Invece, il villain che tutti credevano morto, ossia Teschio Rosso (Ross Marquand), la stava sorvegliando silenziosamente sul lontano pianeta Vormir da quando il Tesseract la teletrasportò lì alla fine di Captain America: Il primo vendicatore. Teschio Rosso spiega a Thanos che la Gemma richiede il sacrificio di ciò che si ama di più: si tratta quindi dell’unica Gemma dell’Infinito ad imporre delle condizioni, oltre che la più difficile da collezionare.

guanto dell'infinitoDopo aver sacrificato la sua amata Gamora (Zoe Saldana) e aver ottenuto la Gemma dell’Anima, Thanos per prima cosa la combina con la Gemma dello Spazio per localizzare il vero Doctor Strange, quando il mago convoca un esercito di cloni nella battaglia su Titano. La combinazione delle due Gemme non solo ferisce Strange, ma fa anche sì che la sua anima si stacchi temporaneamente dal suo corpo. Questa è la stessa funzione che la Gemma dell’Anima svolge durante lo schiocco delle dita, in quanto conduce alla distruzione di metà di tutte le vite dell’universo (come visto in Infinity War), dimostrando la sua capacità di identificare i singoli esseri umani e, possibilmente, giudicare anche quali eliminare. Insieme al requisito del sacrificio e alla scelta di Teschio Rosso come suo protettore, tutto ciò dimostra che la Gemma dell’Anima rende giustizia al suo nome, in quanto controlla tutto ciò che riguarda lo spirito.

Un’altra caratteristica posseduta dalla Gemma dell’Anima è quella di aver introdotto lentamente i fan del MCU al Mondo Dell’Anima, una dimensione tascabile che risiede all’interno della Gemma stessa, dove è possibile incontrare la persona che è stata sacrificata. Quando Thanos raggiunge il suo obiettivo finale, viene trasportato proprio lì: all’interno, incontra una giovane Gamora. Tony Stark (Robert Downey Jr.) avrebbe dovuto vivere un momento simile con sua figlia Morgan, interpretata dall’attrice Katherine Langford di Tredici, ma la scena è stata tagliata dal montaggio finale. Questo potere è anche collegato al motivo per cui tutti quelli che sono stati spazzati via in Infinity War sono stati riportati in vita in Endgame, a differenza di quei personaggi che sono morti per cause diverse, come Visione e Vedova Nera (Scarlett Johansson). Letteralmente, lo schiocco delle dita non li ha mai uccisi: la Gema dell’Anima li ha solo trasportati all’interno di un diverso piano dell’esistenza.

La Gemma dell’Anima è stata quindi una parte centrale del piano di Thanos per spazzare via metà della vita nell’universo in Avengers: Infinity War ed è stata anche una parte essenziale della sua sconfitta in Avengers: Endgame. Innegabilmente, si tratta del pezzo più enigmatico del suo guanto onnipotente. I due film in cui è apparsa hanno dimostrato la sua connessione con la parte più spirituale dell’universo condiviso, ma è ovvio che c’è molto altro da esplorare al riguardo. Forse il film Gli Eterni risponderà alle restanti domande circa la sua creazione e le sue funzionalità.


Ecco quale attore farà Batman in The Flash se Michael Keaton dovesse rifiutare

Sta circolando un rumor da ieri su un piano B di Warner Bros in caso Michael Keaton dovesse rifiutare di tornare nel ruolo di Batman in The Flash.
È quasi impossibile che l’attore del Batman di Tim Burton rifiuti il lauto stipendio che sicuramente la major ha pensato per il suo ingresso nel multiverso DC nei panni del mentore di Flash e probabilmente anche di Batgirl, ma nella remota possibilità che l’attore di Birdman rifiuti la parte, i manager dello studio hanno già pensato a una valida opzione.

E anche se una certa parte del fandom ne è convinta, quel piano B non è Ben Affleck. Il ragazzo è decisamente su una nuova rotta che non sembra comprendere i cinecomic.
C’è un altro Batman che WB proverebbe a convincere a tornare nel ruolo. Jeremy Conrad di DCEU Mythic è venuto a sapere che se le trattative con Keaton dovessero fallire, WB tenterà di far tornare Christian Bale.
Sempre nei panni di un vecchio Batman (di un altro universo), che assumerà il ruolo di mentore nel DCEU, come si racconta in Flashpoint.

Naturalmente questa possibilità solleva la questione se Bale tornerebbe o meno senza Nolan. Ma quel che ci pare certo è che vuole che Affleck si goda la sua vita rimessa in sesto, senza più coinvolgerlo in nuovi progetti legati all’Uomo pipistrello.

The Flash arriverà nei cinema il 3 giugno 2022.


Vittorio Gassman, quell'ultimo spettacolo, il cinema, la tv e YouTube: un ricordo personale del grande attore italiano

Federico Gironi ricorda Vittorio Gassman, a lungo - e forse ancora adesso - il suo attore italiano preferito nel ventesimo anniversario della sua morte.

Quando già ero grande, ma ancora troppo stupido e troppo pigro per farlo da solo, mio padre mi regalò i biglietti per andare con lui al Teatro Sistina a vedere "L'addio del Mattatore", lo spettacolo di addio alle scene di Vittorio Gassman.
Gassman morì l'anno successivo, e oggi sono passati vent'anni. Non sarò mai abbastanza grato a mio padre per avermi regalato quei biglietti, e per avermi portato a teatro assieme a lui.

Vittorio Gassman, a casa mia, è sempre stato un mito. Ma non è solo per questo che è stato il mio attore italiano preferito, da giovane e fino a quando ho capito che non c'era mica bisogno di scegliere tra i tanti geni che hanno attraversato il nostro cinema.
D'altronde Gassman, alto, bello, elegante, con quel suo carisma, il suo tono di voce imperioso e prorompente, la sua cultura prodigiosa e un'ironia capace di essere dolce e feroce, era una figura che era impossibile ignorare, e che colpiva l'immaginazione di un bambino assai più della follia di un Sordi, dell'acidità di un Tognazzi, o della mollezza di un Mastroianni.
Gassman era Brancaleone da Norcia, con quel suo parlare ampolloso e ridicolo. Gassman era quello che rideva e gridava e guidava come un pazzo la macchina decappottabile del Sorpasso. Gassman era quello che, quando leggeva Dante in tv, t'intimoriva e ti ipnotizzava con la voce, e il pathos, e l'interpretazione.

Gassman era tantissime cose, ed era Vittorio Gassman, e non potevo non amarlo e ammirarlo.
Non ho mai smesso di farlo. E anche oggi che, non più bambino, apprezzo appieno la follia di Sordi, l'acidità di Tognazzi e (soprattutto) la mollezza di Mastroianni, il riflesso è pavloviano:
- Qual è il tuo attore italiano preferito?
- Vittorio Gassman.
D'altronde faccio parte di quella generazione che venerava trasmissioni come "Tunnel", e che impazziva di fronte a Vittorio Gassman che leggeva menù del ristorante, bollette della luce, le analisi del sangue o gli ingredienti dei biscotti allo stesso modo in cui aveva letto "La Divina Commedia".
Che tra un programma e l'altro, alla tv, lo vedeva nei panni di Nostradamus terminare con le parole "Questo lo ignoro" e una smorfia inconfondibile lo spot di una grande banca.

Questi piccoli tesori li ritrovate facilmente su YouTube.
E sempre su YouTube trovate due cose bellissime, che mostrano - in modi e motivi diversi - tutta la grandezza di Vittorio Gassman, attore e uomo.
Una è l'incontro-scontro con un altro gigante come Carmelo Bene, avvenuto nel gennaio del 1984 nell'ambito di un seminario sul teatro organizzato all'Università La Sapienza.
L'altra è la prima puntata di "Perdenti", trasmissione firmata da quei grandissimi autori e conduttori tv che sono stati Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, tra le cose migliori che ci ha regalato la mai abbastanza rimpianta Rai 3 di Angelo Guglielmi, in cui Gassman - che con tutto era identificato tranne che con la figura del perdente - parla con commovente sincerità della depressione che si era impadronita di lui negli ultimi anni della sua vita.

Poi, certo, c'è il cinema, ma quello lo sapete tutti, o dovreste saperlo, ed è inutile che stia qui a ricordare l'importanza di rivedere I soliti ignoti, La terrazza, o La famiglia, o I mostri, o uno qualsiasi degli innumerevoli capolavori interpretati da Gassman in carriera.
E, se siete fortunati, potrebbe capitarvi quel che è capitato a me pochi mesi fa, quando Figlia Piccola ha visto Il Re Leone per la prima volta, e io mi sono emozionato e commosso quando, seduto a fianco a lei, ho avuto un'epifania, accorgendomi di aver dimenticato che la voce di Mufasa era quella dell'attore italiano che ho amato più di tutti gli altri: Vittorio Gassman.


Frozen 3, quando arriverà il prossimo capitolo?

Marc Smith, capo story artist di Frozen 2, parla con Collider del successo del film e delle prospettive per Frozen 3.

Frozen 3, quando arriverà il prossimo capitolo?

Quando si parla di un film da 1.450.000.000 di dollari d'incasso come Frozen II - Il segreto di Arendelle, pensare alla possibilità di un Frozen 3 è il naturale passo successivo, anzi si attende una conferma come un puro pro forma. Collider ha chiacchierato con Marc Smith, capo story artist di Frozen 2 (e prima ancora di Big Hero 6 e Zootropolis), in occasione della sua partecipazione inevitabile al documentario Frozen II - Dietro le quinte, sei puntate in streaming su Disney+. Smith ha parlato del senso di responsabilità nel gestire personaggi così amati, dopo averci in sostanza chiesto di dare un attimo di respiro al team dei Walt Disney Animation Studios.

Per ora non abbiamo discusso di Frozen 3. Credo che Frozen 2 sia ancora troppo presente nelle menti di tutti per cominciare a pensare a cosa debba accadere dopo, oltre quello. [...]
Per me è la cosa più appagante del mondo vedere a Disneyland o durante Halloween i bambini che si vestono come i nostri personaggi, perché significa che abbiamo creato un legame. Come artista, devi essere in grado di connetterti con un pubblico in un modo che per te ha un significato. E quando ha significato anche per loro, non c'è nulla di meglio per un artista. Credo che valga per chiunque, di sicuro vale per me.


Insomma, i fan di Frozen per ora si dovranno accontentare dei velocissimi cortometraggi con protagonista Olaf realizzati durante il lockdown, ma siamo certi che in capo a un paio d'anni qualcuno dovrà prendere una decisione sull'inevitabile terzo capitolo di una saga così remunerativa. Nel frattempo, i fan Disney si appuntino sul calendario le prossime uscite nel canone dei lungometraggi animati disneyani: Raya and the Last Dragon nel marzo 2021 ed Encanto (titolo provvisorio) nel novembre dello stesso anno. Se poi volete elucubrare sul futuro di Elsa, vi rimandiamo qui in basso a un nostro interessante non confermato retroscena...


Creuza de Mà - Musica per cinema: dal 26 al 30 agosto con Giorgio Diritti, Claudio Giovannesi e Neri Marcoré

l festival di Carloforte, diretto da Gianfranco Cabiddu, porterà sull'Isola di San Pietro a fine agosto registi italiani e musicisti.

Creuza de Mà - Musica per cinema: dal 26 al 30 agosto con Giorgio Diritti, Claudio Giovannesi e Neri Marcoré

Quest'anno Creuza de Mà - Musica per il Cinema, il festival diretto da Gianfranco Cabiddu che si svolge a Carloforte, il paese sull'isola di San Pietro, in Sardegna, avrà luogo dal 26 al 30 agosto, in una settimana particolarmente calda per i festival estivi italiani (la stessa del Festival di Pesaro e del Bari International Film Festival). La quattordicesima edizione della manifestazione che ruota interamente intorno al rapporto tra musica, suono e immagini in movimento, vizierà il suo pubblico, come ha già fatto gli altri anni, con film e documentari, masterclass, concerti, incontri con musicisti, registi, attori, rinnovando uno schema ben collaudato in due diversi momenti: dal 26 al 30 agosto a Carloforte, come già detto, e poi a Cagliari a settembre e ottobre.

Anche se il programma completo verrà annunciato durante la conferenza stampa di presentazione il 4 agosto, Creuza de Mà ha già fatto sapere i nomi di alcuni degli ospiti. Ci saranno i registi Giorgio Diritti, Vincenzo Marra e Claudio Giovannesi. Quest'ultimo è atteso nella doppia veste di regista e musicista: con Andrea Moscianese presenterà Live Soundtrack, un progetto di sonorizzazione dal vivo di sequenze della storia del cinema mondiale, rispettando le sincronizzazioni originali. Tornerà poi nell'isola Neri Marcorè, che introdurrà proiezioni e serate e sarà protagonista di un concerto-omaggio alle canzoni nel cinema. Arriveranno anche autori di colonne sonore pluripremiati come Pivio, Pasquale Catalano, Daniele Furlati e Marco Biscarini.

I film che il pubblico potrà vedere, e che saranno accompagnati da incontri con i rispettivi registi, sono: Volevo Nascondermi, La volta buona, l'opera prima di Mario Piredda L'agnello e, in omaggio a Ennio Fantastichini, Lontano Lontano di Gianni di Gregorio. Non mancherà, come sempre, uno spazio dedicato alla formazione con Campus Musica e Suono, un progetto speciale di Alta Formazione promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna con Fondazione Sardegna Film Commission che vede la collaborazione tra il festival Creuza de Mà e il Centro Sperimentale di Cinematografia, con gli allievi di Regia, Montaggio, Suono e Musica impegnati in masterclass ed esercizi pratici, per un'immersione totale nell'esplorazione del rapporto tra musica, suono e immagini.

Gianfranco Cabiddu si è detto orgoglioso della quattordicesima edizione di Creuza de Mà e in proposito ha dichiarato: "È con vero piacere e orgoglio che ci prepariamo a varare l'edizione 2020 del festival Creuza de Mà - Musica per cinema, la quattordicesima, che assume un significato particolare, nel difficile momento che il mondo della cultura come dello spettacolo si trovano ad attraversare a causa della pandemia Covid-19. Fare il festival è quindi, prima di tutto, una scelta di responsabilità etica e di 'testimonianza di vitalità' per un settore che rappresenta una carta decisiva per il futuro economico e civile della nostra regione, per non compromettere il futuro e salvaguardare i risultati raggiunti. Un festival in un'isola come Carloforte è già di per sé un vento di speranza, un avamposto di 'apertura' al mondo; sentiamo forte la responsabilità verso la comunità carlofortina che ospita il festival da quattordici anni, verso le istituzioni della Sardegna che lo promuovono, e verso il pubblico che ci ha sempre sostenuto".


BEETLEJUICE: ECCO LA PAZZA TRAMA DEL SEQUEL DI TIM BURTON MAI REALIZZATO

Per anni si è parlato di un ipotetico sequel di Beetlejuice - Spiritello porcello, folle commedia realizzata da Tim Burton a inizio carriera. Adesso l'idea sarebbe stata accantonata ma i dettagli della trama e il titolo del sequel sono stati svelati.

Beetlejuice Goes Hawaiian era il titolo dell'ipotetico sequel di Beetlejuice - Spiritello porcello mai entrato in produzione. La pellicola di Tim Burton del 1988 interpretata da Michael Keaton ha dato vita a un vero e proprio culto tra i fan. La storia è incentrata su una coppia di sposi appena deceduti, Barbara (Geena Davis) e Adam (Alec Baldwin), costretti a condividere la loro amata casa con i nuovi fastidiosi inquilini. Per liberarsi degli usurpatori, Barbara e Adam si rivolgono a un poltergeist di nome Beetlejuice (Michael Keaton) che insegna loro come spaventare i vivi per farli fuggire dalla loro casa. L'impresa si rivelerà più ardua del previsto.

Il successo di Beetlejuice ha dato vita a una serie animata, andata in onda su ABC e Fox dal 1989 al 1991, e a vari videogame commercializzati negli anni '90. Nel 2018 la storia è diventata perfino un musical di Broadway. L'idea di un sequel è ronzata a lungo nella mente dei produttori tanto da realizzare una sceneggiatura intitolata Beetlejuice Goes Hawaiian, firmata da Jonathan Gems.

Secondo la trama di Beetlejuice Goes Hawaiian, i Dettz, la strana famiglia che si è installata nella casa di Adam e Barbara, si trasferiscono alle Hawaii per aprire un resort per vacanzieri. Mentre la costruzione dell'edificio prende il via, si scopre che il resort è situato sopra un antico cimitero. L'arrivo di Beetlejuice risveglierà accidentalmente gli spiriti nativi, causando una serie di disastri.

Beetlejuice, il cult travolgente di Tim Burton compie 30 anni!

Beetlejuice Goes Hawaiian non è mai entrato in produzione. Secondo Wicked Horror, l'idea non avrebbe preso corpo abbastanza velocemente visto che Warner Bros. voleva un nuovo sequel di Batman e ha coinvolto Tim Burton e Michael Keaton nel progetto. Nel 1997, Screen Gems ha realizzato che il sequel non sarebbe mai stato fatto perché Winona Ryder era diventata troppo vecchia per il ruolo di Lydia Deetz e l'unico modo per fare il film era trovare una nuova attrice.

Dieci anni dopo, però, l'idea del sequel si è riaccesa e Seth Grahame-Smith ha firmato una nuova sceneggiatura, ultimata nel 2011. Due anni dopo Winona Ryder ha confermato i negoziati in corso a Daily Beast spiegando: "Non posso dire niente, ma potrebbe accadere. Sono passati 27 anni e devo dire che adoro così tanto Lydia perché è stata una parte importante di me. Vorrei sapere cosa combinerà 27 anni dopo." Nel 2016, Seth Grahame-Smith ha dichiarato a EW che lo script era pronto e Tim Burton stava per iniziare le riprese, confermando il ritorno di Michael Keaton e Winona Ryder. Meno ottimista, Tim Burton dichiarò a Collider: "Mi piacerebbe fare il film nella giusta condizione, ma è uno di quei film che deve essere giusto. Adoro i personaggi e Michael è fantastico in quel ruolo, ma per adesso non c'è niente di concreto".

Nel 2018 Mike Vukadinovich è stato ingaggiato per rimodificare lo script, ma ad aprile 2019 il potenziale sequel di Beetlejuice è stato accantonato, forse per sempre.


L'IMPLACABILE È IL PIÙ STRANO ADATTAMENTO DI STEPHEN KING, ECCO PERCHÉ

L'implacabile è considerato l'adattamento più strano tra tutte le opere ispirate ai romanzi di Stephen King per molteplici ragioni. Il film interpretato da Arnold Schwarzenegger è un vero e proprio action movie pieno di inseguimenti ed esplosioni, decisamente fuori dal canone kinghiano.

L'implacabile è uscito nel 1987, lo stesso anno di Predator. Entrambi i film vedono protagonista Arnold Schwarzenegger, astro nascente dell'action movie. Ma mentre Predator è un film decisamente serio, L'implacabile è eccessivo e camp, come sottolinea l'analisi di Keith Deininger su Screenrant, evidenziando quanto sia curiosa la scelta del regista Paul Michael Glaser di stravolgere il mood cupo e drammatico del romanzo distopico di Stephen King, vista anche la prova drammatica fornita da Schwarzenegger in Predator.

L'uomo in fuga (titolo originale The Running Man) è un romanzo di fantascienza scritto da Stephen King e pubblicato con lo pseudonimo di Richard Bachman nel 1982. Per King, la scelta di celarsi dietro un'identità fittizia, gli permette di sperimentare nuovi generi e temi nei panni del nichilista Bachman. Una netta sterzata nei toni e atmosfere arriva, però, cinque anni dopo con l'adattamento cinematografico che vede Arnold Schwarzenegger nei panni di Ben Richards, uomo innocente condannato per un crimine mai commesso costretto a partecipare a un contest in stile scontro tra gladiatori. Richards potrebbe tornare libero sconfiggendo una serie di pericolosi rivali in una sorta di scontro alla Mortal Kombat. Nel romanzo, Richards è un genitore disperato che accetta di partecipare al contest The Running Man per ottenere la medicina necessaria a curare la figlia malata. Nel film, Schwarzy interpreta un muscoloso detenuto, personaggio opposto all'originale.

Il film vede Richard partecipare a quello che sembra un reality show ante litteram condotto da un presentatore di nome Damon Killian che sorride e ammicca al pubblico o reagisce in modo enfatico ogni volta che Richards rischia di essere bruciato vivo o diviso a metà. I nemici che il combattente affronta sono figuri mascherati dagli improbabili nomi di Dynamo, Fireball e Captain Freedom. Nel libro, invece, i contendenti sono tutti cittadini normali che accettano di rischiare la vita o di uccidere perché hanno bisogno di soldi.

Un altro curioso aspetto del film riguarda l'introduzione di una storia d'amore tra Arnold Schwarzenegger e Amber Mendez (María Conchita Alonso), una donna che scopre come il gioco sia spesso truccato e i contendenti vengano sempre uccisi. Amber viene mandata sul campo di battaglia a morire, ma fa coppia con Richards per sconfiggere i rivali fino ad arrivare a minacciare il conduttore dello show rivelando la verità al pubblico. Ovviamente il personaggio di Amber è assente dal romanzo di Stephen King ed è un elemento in più nel film per donare un tocco di romanticismo in perfetto stile anni '80.


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EUROVISION SONG CONTEST: WILL FERRELL E RACHEL MCADAMS CANTANO SUL SERIO NEL FILM NETFLIX?

Dopo la visione del film Netflix Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga, i fan si chiedono se i protagonisti Will Ferrell e Rachel McAdams, che interpretano un improbabile duo di cantanti pop islandesi, cantino davvero nella pellicola.

Il film, scritto da Will Ferrell, è un divertito omaggio al fenomeno dell'Eurovision, concorso canoro europeo che fa impazzire i paesi del Nord.

Diretto da David Dobkin, Eurovision Song Contest: la storia dei Fire Saga racconta la storia dei Fire Saga, duo composto da Lars Erickssong (Will Ferrell) e Sigrit Ericksdóttir (Rachel McAdams). Ancora bambini, Lars e Sigrit vengono ispirati dal gruppo svedese degli Abba e decidono di seguire le loro orme diventando lo zimbello degli abitanti del loro piccolo paese, Húsavík. Quando i Fire Saga conquistano un posto in modo rocambolesco in un concorso canoro islandese che li fa arrivare in finale all'Eurovision Song Contest, vivranno l'avventura più improbabile e catastrofica della loro vita.

Nei panni dei Fire Saga, Ferrell e Rachel McAdams sono accreditati come esecutori dei numerosi numeri musicali presenti nel film, a prtire dall'amatissima Ja Ja Ding Dong, brano preferito dai concittadini di Húsavík, e dalla canzone della finale, il brano dance pop Double Trouble. i Fire Saga eseguono Happy, Volcano Man e l'emozionante Húsavík (Hometown). In tutti questi brani, oltre ai due divi, è accreditata tra gli esecutori la cantante svedese Molly Sandén, che ha aiutato Rachel McAdams con le sue parti.

Molly Sandén ha rappresentato la Svezia nel 2006 allo Junior Eurovision Song Contest e ha poi fatto uscire il suo album solista di debutto, Samma himmel, nel 2009, scalando le classifiche nazionali tre anni più tardi con Unchained. La cantante ha pubblicato il suo quarto album, Det bästa kanske inte hänt än, a maggio 2019.

La Sandén ha svelato di essere stata contattata per lavorare al film Eurovision Song Contest mentre si riprendeva da una sbornia a Los Angeles. Dopo aver registrato Double Trouble, i produttori hanno deciso di usarla per tutti i brani perché il suo tono di voce era complementare a quello di Rachel McAdams.


RIFLESSI DI PAURA: UN FILM DIVERSO RISPETTO ALL'ORIGINALE HORROR SUDCOREANO

Riflessi di paura è stato originariamente scritto come un semplice remake del film horror sudcoreano del 2003: Into the Mirror. Tuttavia Alexandre Aja, il regista della pellicola, è rimasto estremamente insoddisfatto dopo aver letto la sceneggiatura a causa di alcuni dettagli della storia del film originale.

Il regista ha quindi deciso di rispettare l'idea di base del film originale, mantenendo il concetto degli specchi ed incorporando alcune scene di Into The Mirror, ma, non essendo affatto convinto della sceneggiatura, ha scelto di cambiare radicalmente la storia.

Grégory Levasseur ha dovuto dirigere la scena in cui Kiefer Sutherland pensa di essere in fiamme al posto di Alexandre Aja. Il regista francese era stato costretto ad abbandonare improvvisamente il set: sua moglie era appena entrata in travaglio prematuro.

Mentre Ben si avvicina all'edificio a specchio, nella scena finale di Riflessi di paura, una bambina coreana vestita di bianco con un maglione rosa brillante passa vicino alla finestra insieme a sua madre. I due personaggi sono identici a quelli della scena finale del film originale.


L'ARMATA BRANCALEONE: QUELLA LINGUA INVENTATA CHE FECE TEMERE IL FLOP

Quando Mario Cecchi Gori comprese la natura de L'armata Brancaleone, il celebre produttore si spaventò moltissimo ed iniziò a lamentarsi con Mario Monicelli, specialmente a proposito della lingua inventata di sana pianta utilizzata nel film.

Durante un'intervista del 2016 il regista ha dichiarato: "Sa che non lo so da dove è venuta fuori la lingua inventata. Abbiamo incominciato a creare queste strane parole medievali, ma anche prendendole dai vari dialetti. Una lingua che ha fatto dire al produttore, Mario Cecchi Gori, quando gli abbiamo portato la sceneggiatura, che lui questo film non lo voleva più fare."

Monicelli, pur di continuare con le riprese della pellicola rispettando i suoi piani iniziali e di realizzare L'armata Brancaleone seguendo la sua visione, rinunciò perfino al suo compenso, entrando in compartecipazione con i produttori. Fu questa la genesi di uno dei più grandi successi di tutti i tempi del cinema italiano.

"Alla fine siamo riusciti a convincerlo ma abbiamo combattuto molto. Io ho rinunciato al mio compenso e sono entrato in compartecipazione. E lui, un po' costretto dal fatto che aveva preso l'impegno, da me che ci credevo così tanto da rinunciare ai soldi, da Age e Scarpelli che minacciavano di trovare un altro produttore, ha ceduto." Ha concluso Monicelli.


VITTORIO GASSMAN: I MIGLIORI FILM DEL “MATTATORE” DELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA

Vede, l'attore non dev'essere particolarmente colto e nemmeno particolarmente intelligente; dev'essere - forse - anche un po' idiota. Sì, sì, se fosse anzi completamente idiota sarebbe un grandissimo attore.

Da un lato un'ironia giocosa, graffiante, da irresistibile istrione qual era; dall'altro un sommesso senso di malinconia, abilmente celato dietro una facciata di sicurezza ma che trapelava comunque attraverso i suoi personaggi. Il talento comico e una sotterranea vena di inquietudine: sono i due ingredienti che hanno reso Vittorio Gassman la maschera perfetta della commedia all'italiana. Del resto l'ironia, impiegata come declinazione salvifica dei drammi dell'esistenza, è stato l'elemento-chiave del cinema di registi quali Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, che non a caso in Gassman hanno trovato uno dei loro attori favoriti.

Nato a Genova l'1 settembre 1922, da padre tedesco (da cui il cognome Gassmann, in seguito privato di una N) e madre pisana, ma formatosi a Roma, dove frequentò l'Accademia Nazionale di Arte Drammatica, Vittorio Gassman sarebbe diventato, insieme all'amico e collega Alberto Sordi, il volto-simbolo del filone della commedia all'italiana. E la sua filmografia, costituita da un totale di centoventi pellicole in oltre mezzo secolo di attività (incluse quattro prove da regista), offre non a caso un formidabile saggio della stagione più gloriosa e florida del nostro cinema: il ventennale della scomparsa dell'attore ci offre dunque l'occasione di rivisitare alcuni tra i migliori film di Vittorio Gassman.

Dal debutto sullo schermo nel 1945, un paio d'anni dopo gli esordi in palcoscenico, alla consacrazione negli anni Cinquanta, quando si afferma come il più popolare interprete shakespeariano in Italia, passando per Riso amaro di Giuseppe De Santis, che nel 1949 lo consegna per la prima volta all'immaginario cinematografico con un personaggio ambiguo e opportunista, e per il kolossal Guerra e pace di King Vidor, che nel 1956 lo vede dividere la scena con Audrey Hepburn, Vittorio Gassman ha saputo unire un carisma innato a un talento malleabile e versatile. Da lì a breve sarebbe stato soprannominato il Mattatore, dal titolo di un fortunato varietà televisivo del 1959 e dell'omonimo film di Dino Risi del 1960, ma è negli anni a venire che Gassman avrebbe dato vita ai suoi ruoli più iconici.

Vale la pena ricordare, fra l'altro, che non di rado le sue doti sarebbero state messe a frutto anche nel cinema internazionale: oltre a Guerra e pace di Vidor, Vittorio Gassman è stato diretto da registi quali Robert Z. Leonard, Irving Rapper, Richard Fleischer e soprattutto Robert Altman, che nel 1978 lo ha voluto nel cast corale di Un matrimonio e un anno dopo nell'anomalo thriller di fantascienza Quintet. Da lì a breve sarebbe stata la volta di autori quali Paul Mazursky e Alain Resnais, mentre nel 1996 Gassman ha lasciato il segno nel ruolo del gangster King Benny in Sleepers di Barry Levinson; e quello stesso anno, il Festival di Venezia gli avrebbe tributato il prestigioso Leone d'Oro alla carriera. Una carriera che vogliamo ripercorrere in ordine cronologico attraverso sette grandi titoli della sua sterminata filmografia.

1. LA GRANDE GUERRA (1959)

Un anno dopo un classico quale I soliti ignoti, Mario Monicelli realizza la sua seconda collaborazione con Vittorio Gassman in quello che è forse il vertice assoluto nella produzione del regista romano. Ne La grande guerra, Leone d'Oro al Festival di Venezia 1959, Gassman forma una straordinaria accoppiata al fianco di Alberto Sordi nei panni di due uomini arruolati loro malgrado nell'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, e costretti a far fronte alla durezza della vita in trincea e ai pericoli del conflitto. Contraddistinto dalla perfetta fusione fra quello spirito ironico tipicamente monicelliano e un senso di dramma che deriva direttamente dal neorealismo, La grande guerra costituisce uno dei titoli fondamentali del cinema italiano di ogni epoca.

2. IL SORPASSO (1962)

Oltre a Mario Monicelli, il regista che meglio ha saputo mettere a frutto le capacità di Vittorio Gassman è stato senz'altro Dino Risi, che nel 1962 gli ha affidato un ruolo indelebile (concepito, fra l'altro, per Alberto Sordi) nel capolavoro Il sorpasso: quello di Bruno Cortona, edonista e superficiale, che in un'assolata giornata di Ferragosto incrocia il proprio destino con quello di Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), giovane studente timido e posato. Scritto da Risi insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari, Il sorpasso presenta uno sguardo scanzonato, ma pure disincantato sull'Italia del Boom economico, di cui il Bruno di Gassman, che sfreccia a bordo della sua Lancia Aurelia punzecchiando il riservatissimo Trintignant, finisce per incarnare il fascino, la leggerezza e la vacuità.

3. L'ARMATA BRANCALEONE (1966)

L'armata Brancaleone: un'immagine di Vittorio Gassman
L'istrionismo di Vittorio Gassman e la sua verve comica trovano un veicolo perfetto nel 1966 in uno dei maggiori successi nella carriera dell'attore e di Mario Monicelli: L'armata Brancaleone, esilarante parodia degli antichi racconti d'avventura. E Gassman è un mattatore impagabile nei panni di Brancaleone da Norcia, nobile decaduto alla guida di un gruppo di spiantati compagni di viaggio coinvolti in un'improbabile spedizione attraverso l'Italia dell'undicesimo secolo. Corredato da strepitose invenzioni linguistiche che mescolano latino maccheronico e voci dialettali, L'armata Brancaleone entra da subito nell'immaginario collettivo, tanto da portare nel 1970 alla realizzazione di un sequel, Brancaleone alle crociate.

4. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO (1971)

Tra i film più acuti e corrosivi di Dino Risi si annovera In nome del popolo italiano, firmato nel 1971 dalla magnifica penna di Age & Scarpelli: una commedia che dipinge con sopraffino humor nero la società italiana dell'epoca e i rapporti di potere legati al sistema di classi. Vittorio Gassman presta il volto al cinico imprenditore Lorenzo Santenocito, indiziato di omicidio e disposto a qualunque compromesso pur di evitare guai con la giustizia (e un potenziale scandalo), mentre Ugo Tognazzi è Mariano Bonifazi, il solerte magistrato incaricato delle indagini e pronto a tutto pur di inchiodare l'odiato Santenocito.

5. PROFUMO DI DONNA (1974)

Profumo di donna: Vittorio Gassman e Alessandro Momo
Dal registro della commedia a quello del dramma, sempre per la regia di Dino Risi, nel 1974 Vittorio Gassman regala una delle sue interpretazioni più apprezzate di sempre in Profumo di donna, trasposizione del romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino, che gli vale il premio come miglior attore al Festival di Cannes. Il film è costruito interamente attorno alla figura di Fausto Consolo, capitano in pensione in seguito a un incidente che gli ha fatto perdere la vista, il quale parte per Napoli in compagnia di un giovanissimo soldato, Giovanni Bertazzi (Alessandro Momo), e nel corso del viaggio si troverà ad affrontare i propri demoni interiori. Alla grande notorietà di Profumo di donna contribuirà anche l'omonimo remake americano del 1992, diretto da Martin Brest e con Al Pacino nel ruolo principale.

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6. C'ERAVAMO TANTO AMATI (1974)

Nello stesso anno di Profumo di donna, Vittorio Gassman è il protagonista di un altro classico del cinema italiano, ancora più celebre e ricordato: C'eravamo tanto amati, il capolavoro di Ettore Scola. Uno straordinario affresco storico e generazionale sospeso fra umorismo, nostalgia e disillusione, in cui si intrecciano le esistenze di quattro personaggi dalla Seconda Guerra Mondiale fino al presente e agli anni della maturità. Gassman, comprimario accanto a Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Stefano Satta Flores, recita nella parte di Gianni Perego, ex partigiano che intraprende la carriera d'avvocato, ma tradirà i propri ideali di gioventù entrando in affari con suo suocero, il palazzinaro corrotto Romolo Catenacci (Aldo Fabrizi). Ideale punto d'arrivo della tradizione della commedia all'italiana, C'eravamo tanto amati rimane tra i film più importanti e rappresentativi del decennio.

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7. LA FAMIGLIA (1987)

Ed è ancora Ettore Scola, dopo C'eravamo tanto amati e il successivo La terrazza (1980), a consegnare a Vittorio Gassman il film più memorabile dell'ultima fase della sua carriera: La famiglia, altro malinconico ritratto della società italiana, elaborato stavolta attraverso la prospettiva di un grande gruppo familiare della borghesia romana dagli inizi del Novecento fino agli anni Ottanta. Gassman è impegnato nel doppio ruolo del nonno del protagonista Carlo e, in seguito, dello stesso Carlo da adulto e da anziano, diviso tra l'affetto per la moglie Beatrice (Stefania Sandrelli) e la passione mai sopita per la cognata Adriana (Fanny Ardant); e la sua performance, percorsa da una trattenuta commozione, si è imposta fra le migliori di tutta la filmografia dell'attore, in un'altra pellicola diventata parte integrante del nostro immaginario.


Netflix, luglio 2020: nuovi film e serie TV in arrivo

Netflix ha annunciato il suo programma ufficiale per quanto riguarda i nuovi contenuti di luglio 2020, di cui vediamo nell'elenco qui sotto i vari film, serie TV, documentari e altro a cui avranno accesso tutti gli abbonati a partire dall'inizio del mese prossimo.

Dopo le numerose novità di giugno 2020, si prosegue dunque con l'estate di Netflix, che presenta varie aggiunte interessanti soprattutto per quanto riguarda film e serie TV, tra le quali alcuni titoli molto attesi dalla community.

In particolare, evidenziamo l'arrivo di 5 cm al Secondo di Makoto Shinkai (autore di Your Name), l'originale The Old Guard con Charlize Theron e poi vari titoli noti come Bad Boys 2, Troll Hunter e altri. Sul fronte delle serie TV, arriva The Umbrella Academy Stagione 2, la prima stagione di Ju-On Origins, Hook, Cursed e altri.

Vediamo dunque cosa è previsto nel catalogo di Netflix a luglio 2020.

Film originali

1 luglio - SOTTO IL SOLE DI RICCIONE
3 luglio - DESPERADOS
10 luglio - THE OLD GUARD
24 luglio - OFFERTA ALLA TORMENTA
24 luglio - THE KISSING BOOTH 2



Film

1 luglio - 5 CM AL SECONDO
1 luglio - BAD BOYS II
1 luglio - DREAM HOUSE
1 luglio - EUROTRIP
1 luglio - GERONIMO
1 luglio - IL COLORE DEL CRIMINE
1 luglio - IL FIGLIO DI CHUCKY
1 luglio - IN PUNIZIONE
1 luglio - LATIN LOVER: ISTRUZIONI PER L'USO
1 luglio - LE 12 FATICHE DI ASTERIX
1 luglio - MICKEY OCCHI BLU
1 luglio - NEMICHE AMICHE
1 luglio - THE BIG SICK
1 luglio - TROLL HUNTER
1 luglio - TU, IO E DUPREE
1 luglio - WEEK-END DI TERRORE
5 luglio - LIBERA USCITA
6 luglio - HAPPY OLD YEAR
6 luglio - OVERLORD
7 luglio - PUZZLE


Serie TV originali

2 luglio - MYSTIC POP-UP BAR, Stagione 1
2 luglio - WARRIOR NUN, Stagione 1
3 luglio - IL CLUB DELLE BABYSITTER, Stagione 1
3 luglio - LE RAGAZZE DEL CENTRALINO, Stagione 5 Parte 2
3 luglio - JU-ON: ORIGINS, Stagione 1
4 luglio - HOOK, Stagione 1, episodi a cadenza settimanale
5 luglio - THE UNDERCLASS, Stagione 1, episodi a cadenza settimanale
8 luglio - STATELESS, Miniserie
9 luglio - THE PROTECTOR, Stagione 4
15 luglio - OSCURO DESIDERIO, Stagione 1
17 luglio - CURSED, Stagione 1
31 luglio - THE UMBRELLA ACADEMY, Stagione 2

Anime e animazione

1 luglio - AKAME GA KILL!, Stagione 1
1 luglio - CHICO BON BON: LA SCIMMIETTA INGEGNOSA, Stagione 2
1 luglio - INUYASHA, Stagione 3+
1 luglio - TEEN TITANS GO!, Stagione 5
1 luglio - THE TATAMI GALAXY, Miniserie
9 luglio - JAPAN SINKS: 2020, Stagione 1
10 luglio - HELLO NINJA, Stagione 3


Stand-up comedy e show

1 luglio - VUOI SPOSARMI?, Stagione 1
2 luglio - THIAGO VENTURA: POKAS
10 luglio - DATING AROUND: BRASILE, Stagione 1


Documentari

1 luglio - UNSOLVED MYSTERIES, Stagione 1
1 luglio - MARADONAPOLI
8 luglio - MUCHO MUCHO AMOR: LA LEGGENDA DI WALTER MERCADO
17 luglio - PADRE, SOLDATO, FIGLIO


DOCTOR SLEEP TORNA SOTTO I RIFLETTORI: I FAN ELOGIANO EWAN MCGREGOR

HBO Max ha reso disponibile nel suo listino il sequel di Shining, Doctor Sleep, con protagonista Ewan McGregor nei panni di un cresciuto e adulto Danny Torrance. La distribuzione in streaming del film di Mike Flanagan ha riportato in auge l'interpretazione di Ewan McGregor, che ha riscosso grande successo tra i fan su Twitter.

Del film sono disponibili due versioni, tra cui la Director's Cut. E Mike Flanagan ha espresso tutto la sua riconoscenza per WB:"Sono davvero entusiasta del fatto che WB mi abbia permesso di creare questa versione, e di pubblicarlo. L'hanno davvero supportato, al punto che si sono assicurati che tutto il nuovo materiale con il VFX fosse completamente finito, che lo spartito aggiuntivo fosse orchestrato proprio per questo montaggio, e abbiamo fatto un mix completo. Ci hanno davvero permesso di farlo nel modo giusto, è una nuova versione completamente tirata a lucido del film" ha dichiarato il regista.

Se c'è un particolare del film che i fan hanno dichiaratamente apprezzato è Ewan McGregor, che nei panni di Danny Torrance adulto eredita il ruolo di protagonista da Jack Nicholson. L'attore è stato elogiato per la sua carriera fino al personaggio interpretato nel sequel di Shining. Flanagan sulla versione distribuita da HBO Max ribadisce:"C'è del nuovo materiale in tutto il film. Alcune sono cose nuove di zecca che non sono mai state incluse nel montaggio per il cinema e ci sono anche una manciata di scene estese (o modificate). Non c'è mai stata alcuna intenzione di far uscire questa versione per il cinema, abbiamo sempre saputo fosse troppo lunga, ma ci abbiamo lavorato per tutto il periodo dell'uscita in post produzione".
Doctor Sleep racconta la vicenda di Danny Torrance, figlio di Jack, ormai adulto ma ancora segnato dagli eventi dell'Overlook Hotel. La sua vita sembra rimettersi in sesto fino a quando entra in contatto con una bambina che sembra possedere la sua stessa luccicanza.
Su Everyeye trovate la recensione di Doctor Sleep e potete scoprire perchè si è arenato il progetto del prequel di Shining.


CAPTAIN MARVEL: UN CONCEPT ART INIZIALE CELEBRAVA UNA NOTA SERIE A FUMETTI

Ultimamente molto attivo sui social network, Andy Park ha rivelato che la cover art del volume da collezione Art of Captain Marvel è uno speciale omaggio alla run a fumetti della supereroina scritta da Kelly Sue DeConnick. Del resto, la run in questione è stata un'enorme fonte di ispirazione per il film dei Marvel Studios.

Per il primo Captain Marvel, i direttori creativi e gli autori si sono ispirati particolarmente alla run a fumetti di Kelly Sue DeConnick e non è escluso che il lavoro della fumettista statunitense non venga saccheggiato a sua volta per il sequel che vedrà il ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers.

Nello specifico la cover del volume Art of Captain Marvel richiama palesemente il disegno realizzato da Jamie McKelvie proprio per Captain Marvel #9 scritto dalla DeConnick e pubblicato nel 2013. "Non sono sicuro se l'ho già postata prima, ma se vi ricordate la cover di Art of Captain Marvel mostra un concept art che il nostro team ha fatto per il film e mi dispiacerebbe non menzionare che quella posa era un omaggio al meraviglioso Jamie McKelvie che insieme a Kelly Sue DeConnick ha aiutato a definire Captain Marvel per questa generazione".

Ancora bocche cucite sulla trama di Captain Marvel 2, anche se si parla di inserire un po' di atmosfere starwarsiane nel prossimo film sulle avventure di Carol Danvers: "Captain Marvel ricorderà parecchio le atmosfere di Star Wars. Gli Skrull malvagi esistono e si riuniranno in un gruppo estremista chiamato Baboon" ha scritto Roger Wardell.

Solo voci e nulla più, per ora: certo è che l'introduzione di una frangia estremista di Skrull potrebbe essere un esperimento davvero interessante, vista la caratterizzazione data finora a Talos e compagni. Cosa ne pensate? Vi piacerebbero degli sviluppi di questo tipo? Un nuovo fan poster, intanto, ha piazzato Spider-Man e Galactus in Captain Marvel 2.


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DIAMANTI GREZZI: LA FOLLE IDEA DI UN FAN PER IL SEQUEL DEL FILM

Diamanti grezzi è stato sicuramente uno dei film più celebrati dalla critica lo scorso anno ma che purtroppo non ha raccolto quanto meritava a livello di riconoscimenti delle varie gilde, una su tutte la mancata nomination agli Oscar per Adam Sandler come attore protagonista, ma il film continua comunque a essere tra i più chiacchierati sui social.

Tutto parte da un'immagine postata su Twitter che raffigura un diamante che ricorda molto da vicino quella che ha tutto l'aspetto di un'aletta di pollo. Al che una fan ha ritwittato l'immagine con un suggerimento inequivocabile per un sequel della pellicola con Sandler: "Diamanti grezzi 2, ma al posto di Kevin Garnett c'è Guy Fieri". Per chi non lo conoscesse, Fieri è un volto celebre della televisione per i suoi programmi a tema di cucina e quindi l'idea folle per un Diamanti grezzi 2 sarebbe quella di avere il noto ristoratore come personaggio per innescare una trama che ricalchi quindi quella del primo film, ovviamente con un protagonista immaginiamo diverso da Adam Sandler, per ovvi motivi.

In un'immagine successiva, inoltre, un altro utente ha postato la foto di un diamante che ha tutta l'aria di assomigliare a una patata, rilanciando così l'idea di un sequel che ruoti attorno al mondo della cucina invece che al basket e alle scommesse sportive su quel mondo.

Sandler, che si è sempre detto molto contento del risultato finale, ha anche rivelato di aver rischiato grosso sul set, come confermato dagli stessi registi: "Sandler era così in parte, così calato nel personaggio, che la cosa è iniziata a farci paura perché si stava soffocando ad un certo punto di quella scena ma nessuno ha colto i segnali lì per lì", ha detto Josh Safdie. "Gli attori che erano con lui pensarono che stava soltanto recitando la parte di Howard, ma in realtà era Adam che non riusciva a respirare".

Diamanti grezzi è disponibile su Netflix.


INCEPTION: JOSEPH GORDON-LEVITT E QUELLA SCENA MOZZAFIATO 10 ANNI DOPO

Come già annunciato, Inception tornerà nelle sale di tutto il mondo, comprese quelle italiane, per celebrare i 10 anni dalla sua uscita al cinema e per anticipare anche l'arrivo del nuovissimo Tenet di Christopher Nolan; Joseph Gordon-Levitt ha voluto ricordare l'epoca delle riprese del film e della sua scena di combattimento sospeso.

L'attore, che è da poco tornato alla recitazione con 7500 dopo una lunga pausa dall'attività, ha ricordato il celebre film d'azione con l'Hollywood Reporter: "E' un onore. E' come portare avanti una certa tradizione, come quando Fred Astaire danzava sul soffitto. Amo quel film. Quando penso alle riprese di quella sequenza ricordo a tutta la passione. Ci siamo divertiti tantissimo. Chris, la sua squadra al completo, tutti si divertivano davvero tanto. Penso che tutti ne fossero consapevoli, mentre lo giravamo, dicevamo tutti 'Porca miseria, è incredibile'. Nonostante questo è stato anche un lavoro molto pesante, ma non ho altro da aggiungere se non che ne sono molto grato".

Dal 17 luglio prossimo, infatti, in occasione del suoi decimo anniversario, Inception tornerà nelle sale italiane con un'anteprima di alcuni filmati inediti dell’attesissimo Tenet, nonché ad alcuni teaser esclusivi delle imminenti uscite della Warner Bros.

Tuttavia, Tenet di Christopher Nolan non uscirà più il 3 agosto come ufficializzato poche settimane fa ma il 26 dello stesso mese, con un ritardo (si spera ultimo e definitivo) di 23 giorni, comunque minore rispetto all'uscita iniziale programmata dallo studio per l'Italia, che lo avrebbe visto arrivare nelle sale soltanto il 18 settembre.

L'ulteriore posticipo allarga sfortunatamente il gap, ma in Italia un'uscita nella settimana di Ferragosto non avrebbe aiutato nessuno, né gli esercenti né tanto meno il pubblico nostrano. Vi lasciamo all'analisi del trailer di Tenet e allo speciale sul Quadrato Magico di SATOR.


AVENGERS: ENDGAME, UN ANNO FA IL RITORNO TRIONFALE AL CINEMA CON LE SCENE ELIMINATE

Il 28 giugno 2019 Marvel Studios riportò nelle sale americane per una seconda volta Avengers: Endgame, con l'obiettivo di farlo diventare il film con il maggior incasso di sempre, superando Avatar. Il film tornò con un'introduzione di Anthony Russo, una scena inedita con Smart Hulk, un'anteprima di Far From Home e un omaggio a Stan Lee.

La seconda uscita nelle sale di Avengers: Endgame fruttò 7,8 milioni di dollari, arrivando ad un totale di 2,76 miliardi di dollari in tutto il mondo. Il 21 luglio Endgame riuscì a superare Avatar e diventare il film con il maggior incasso di sempre nella storia del cinema, con un totale di 2,779 miliardi di dollari.
La scena inedita che vede il cameo di Reginald VelJohnson mentre Hulk salva delle persone da un edificio in fiamme è inclusa solo nella versione uscita al cinema e non è stata inserita nella versione home-video.

Le versioni 4K e Blu-ray di Avengers: Endgame e la versione in digitale streaming esclusivamente su Disney+, includono circa cinque minuti di scene cancellate da entrambe le versioni cinematografiche del film, diretto da Anthony e Joe Russo.
La trama di Avengers: Endgame ha concluso una fase del percorso di undici anni del Marvel Cinematic Universe, quando Iron Man (Robert Downey Jr.) si è sacrificato per impedire che Thanos (Josh Brolin) riuscisse a sterminare l'universo. Un sacrificio che convinse Captain America (Chris Evans) a donare il suo suo scudo, passando il testimone, a Sam Wilson (Anthony Mackie).


IL TRAILER DI MAX RELOAD AND THE NETHER BLASTERS, TRA STRANGER THINGS E KUNG FURY

Ormai, dopo il successo di Stranger Things, siamo abituati a film nostalgici che recuperano il look degli anni ’80 aggiornandolo a un’estetica hipster. L’ultimo film a basarsi su quell’estetica è Max Reload and the Nether Blasters, una via di mezzo tra Kung Fury e Stranger Things, tanto per capirci. Diretto da Scott Conditt e Jeremy Tremp, debuttanti nel lungometraggio, Max Reload racconta la storia del “commesso di un negozio di videogame in una cittadina di provincia che va da zero a mito dopo aver involontariamente liberato le forze del male dal un gioco Colecovision maledetto”.

Max Reload and the Nether Blasters è interpretato da Tom Plumley, Greg Grunberg, Hassie Harrison, Joey Morgan, Martin Kove, Jesse Kove, Lin Shaye, Kevin Smith, Lukas Gage e Joseph Reitman. Per chi non lo ricordasse, Martin Kove è il Kreese di Karate Kid e Cobra Kai. Particolarmente curioso il cameo di Kevin Smith, che rivela anche come il film sia stato girato più di due anni fa. Il regista, poco dopo le riprese, ha avuto un grave attacco cardiaco e in seguito ha perso parecchi chili grazie a una ferrea dieta vegana. Oggi appare completamente diverso rispetto a come lo vediamo qui.

Scott Conditt e Jeremy Tremp hanno anche scritto la sceneggiatura. Il film è prodotto dai registi insieme a Jesse Lobell e Greg Grunberg. E uscirà direttamente in home video in agosto.
Ecco il trailer…




IL TRIPLO BATMAN DEL DCEU: IL FUTURO CINEMATOGRAFICO DELL’UOMO PIPISTRELLO

La figura del Batman cinematografico torna ancora una volta al centro della scena: le ultime notizie vorrebbero la comparsa di Michael Keaton (le trattative sarebbero però ancora in corso) nelle vesti di Batman in The Flash, film con protagonista Ezra Miller che racconterà le vicende del supereroe velocista (e che in tutta franchezza fino a poco tempo fa davamo ormai quasi come sicuramente cancellato).

BATMAN: BEN AFFLECK

Il primo Bruce Wayne del DCEU (DC Extended Universe) è stato interpretato da Ben Affleck ed è comparso per la prima volta sul grande schermo nell’ingiustamente odiato Batman v Superman: Dawn of Justice. Criticato moltissimo al momento della scelta del casting (ma non succede un po’ a tutti gli attori che vengono scelti per interpretare Batman?), Ben Affleck si è rivelato invece un Batman credibile e molto amato dal pubblico, un personaggio che reinventava il supereroe mostrandocelo al tramonto della sua carriera, cicatrici – psicologiche e non – annesse (vedi l’ancora oscura questione della presunta morte del fantomatico “Robin del DCEU”). Dopo Justice League (e un cameo in Suicide Squad), Affleck ha lasciato il ruolo, pare per problemi personali. In teoria il suo percorso nel DCEU è terminato, ma chi può dire cosa potrebbe accadere in futuro?

BATMAN: ROBERT PATTINSON

Il film in arrivo che racconterà le avventure “giovanili” dello stesso Batman che abbiamo già conosciuto con il volto di Ben Affleck, che vedrà invece in veste di protagonista Robert Pattinson. Il regista Matt Reeves ha specificato più volte che The Batman sarà un film caratterizzato da un tono diverso da quello degli altri film del DCEU (pare da indiscrezioni confermate che si tratterà infatti di una sorta di thriller-action-poliziesco) e che avrà ben pochi legami con l’universo unito dei supereroi DC (le cui trame allo stato attuale delle cose continueranno ad essere portate avanti solamente tramite i personaggi di Wonder Woman e di Aquaman).
Tuttavia, The Batman sarà in ogni caso un film facente parte del DC Extended Universe, e va da sé che nel caso di uno o più sequel Warner Bros dovrà considerare l’idea di una riconnessione alle trame principali dell’universo unito (se l’idea di base è ancora quella di mantenere una coerenza interna ed una sorta di trama orizzontale).

BATMAN: MICHAEL KEATON

Quello che a prima vista potrebbe sembrare ai più come un omaggio di Warner Bros e dello stesso Michael Keaton ad un personaggio che l’attore ha già interpretato (Keaton ha infatti vestito i panni dell’uomo pipistrello nei film Batman del 1989 e Batman – Il Ritorno del 1992, entrambi diretti da Tim Burton), potrebbe rivelarsi essere invece parte di un qualcosa di molto più controverso.
Michael Keaton secondo alcuni rumor pare interpreterà infatti proprio lo stesso Batman che ha vissuto le avventure viste in Batman e in Batman – Il Ritorno, dal rapporto con la fotoreporter Vicki Vale (Kim Basinger) alla lotta contro il Joker (Jack Nicholson) e poi a quelle contro il Pinguino (Danny DeVito) e Catwoman (Michelle Pfeiffer). E’ stato anche annunciato che la “canonicità” di tale Batman si fermerebbe in ogni caso qui, senza includere i sequel dei due film appena citati, Batman Forever e Batman & Robin (1995 e 1997, diretti entrambi da Joel Schumacher).

Questo Batman apparirà in The Flash, in arrivo salvo imprevisti entro il 2022, probabilmente inserito in una realtà alternativa e quindi introducendo i film di Burton nel “multiverso” del DCEU. Un’operazione già tentata con ampio successo dalle serie televisive dell’Arrowverse, che nel crossover Crisi sulle Terre Infinite sono state connesse a vecchi show come Smalville o la storica serie Batman con protagonista Adam West.
Non sono ancora chiare le modalità attraverso le quali avverrà tale introduzione: stando alle notizie più attendibili, The Flash porterà sul grande schermo la saga a fumetti Flashpoint (o almeno prenderà spunto da essa), nella quale il protagonista torna indietro nel tempo nel tentativo di salvare la vita di sua madre, finendo però per creare una realtà alternativa. Tale realtà alternativa potrebbe essere proprio quella dei film di Burton (vogliamo coniare il termine Burtonverso?), in cui un ormai anziano Bruce Wayne potrebbe fungere da mentore al giovane Flash e magari aiutarlo nel suo costume da Batman (perché di costume si è assolutamente parlato: se Keaton apparirà, non sarà solamente “in borghese”!)

LA COESISTENZA DI “3” BATMAN
Per come stanno le cose, nel momento in cui le trattative fra Michael Keaton e Warner Bros andassero a buon fine, sarebbero 2 i Batman presenti nel DCEU, interpretati da 3 attori diversi. Pattinson e Affleck nella linea temporale canonica, Keaton in quella alternativa. Se il Batman di Michael Keaton è destinato ad entrare in pianta stabile nel DCEU, è probabile che il Bruce Wayne di Batman v Superman e di Justice League venga semplicemente messo da parte (un pensionamento o una morte off panel), in virtù del nuovo Cavaliere Oscuro arrivato in pompa magna in città.
Un unico problema potrebbe presentarsi in un futuro non così prossimo: se Pattinson continuerà ad interpretare il suo Batman in pellicole successive, arriverà presto un momento in cui l’idea che il ritratto del giovane Bruce Wayne che un giorno diventerà Ben Affleck risulti sempre meno credibile.


SUNDANCE 2021: IL FESTIVAL DI ROBERT REDFORD SI ADATTA AL MONDO POST-COVID

Il Sundance Film Festival, il celebre festival americano del cinema indie fondato da Robert Redford, si adatterà al mondo post-Covid. L’edizione 2021 sarà in parte online, in parte fisica, ma con qualche modifica chiave in modo da venire incontro a chi non potrà o non vorrà viaggiare.

Il nuovo direttore del Sundance, Tabitha Jackson, ha firmato un post sul sito del festival per descrivere l’edizione 2021, che si terrà il prossimo gennaio. Per quanto non ci siano ancora dei programmi precisi, le linee guida sono abbastanza chiare e puntano alla massima accessibilità possibile:

Un’edizione rispettosa della situazione sanitaria, studiata per questo momento storico e re-immaginata in e per questi tempi senza precedenti. Un’edizione che raddoppierà il nostro impegno sui valori di accesso, equità, inclusività e indipendenza. Un festival espanso, nel quale verrà salvaguardata la possibilità di riunirsi di persona, ma verrà dato accesso anche a chi sarà impossibilitato o non intenzionato a viaggiare. Una celebrazione unica del cinema indipendente e della comunità. Un singolo festival espresso localmente, globalmente, di persona e online.

L’idea, dunque, è quella di lavorare insieme a diverse sale cinematografiche, anche al di fuori dello Utah, per portare i film del Sundance a un pubblico molto vasto:

Il Sundance Film Festival 2021 sarà un grande accordo tra comunità. Si svolgerà dal vivo in Utah e in almeno altri 20 cinema indipendenti nel territorio americano e oltre.

Tutto il programma del festival verrà proiettato in Utah, mentre i cinema associati proietteranno una selezione dei titoli del Sundance e in aggiunta una programmazione complementare. Inoltre, il Sundance 2021 avrà una sezione online:

Il pubblico avrà la possibilità di vedere il programma e prendere parte a discussioni e speciali eventi live online, attraverso una piattaforma nuova di zecca.


ZOMBIE FOR SALE – TRAILER DELLA ‘ROM-ZOM-COM’ SUD-COREANA

Cosa succederebbe se il morso di uno zombie invece di trasformare il malcapitato in un non-morto lo facesse ringiovanire? E se finisse nelle mani di una famiglia che non guarda in faccia a nessuno, quando si tratta di racimolare un po’ di soldi?

Questa è la premessa della commedia zombie romantica sud-coreana Zombie for Sale uscita l’anno scorso in Corea e presentata al Toronto After Dark Film Festival. Il film è descritto come un incrocio tra Train to Busan, The Quiet Family e Warm Bodies.

La sinossi:

Quando gli esperimenti illegali umani della più grande azienda farmaceutica coreana vanno storti, una delle loro cavie “non morte” scappa e finisce in una malandata stazione di benzina di proprietà della famiglia Park – un gruppo di disadattati che copre tre generazioni e truffano i passanti per sbarcare il lunario.
Quando la famiglia Park scopre il loro visitatore non morto, questo morde il capofamiglia ma invece di trasformarslo in un orrido non morto viene rivitalizzato e pieno di vitalità!
La famiglia quindi elabora un piano per sfruttare questa inaspettata fontana della giovinezza, permettendo ai locali di pagare per essere morsi, fino a quando le cose non finiscono male…

Con uno zombi che sgranocchia i cavoli e che preferisce il ketchup rispetto al sangue e una famiglia disfunzionale che da del filo da torcere ai Kim la famiglia di Parasire, Zombie for Sale scalderà il più morto deicuori e darà una nuova vita al genere zombi.

Fanno parte del cast: Jeong Jae-yeong, Jung Ga-ram, Kim Nam-gil, Lee Soo-kyung e Um Ji-won. Intitolata in originale Gimyohan gajok, la pellicola segna il debutto alla regia di Lee Min-jae.




Edited by Triplethor - 29/6/2020, 22:16
 
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