È per il tuo bene streaming, guardate il trailer del film in arrivo su Amazon Prime
Un altro film italiano sta per debuttare sul grande schermo saltando l’uscita in sala. Dopo 7 ore per farti innamorare, DNA – Decisamente non adatti, L’amore a domicilio e Cambio tutto, solo per citarne alcuni, anche la nuova commedia di Rolando Ravello con Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Isabella Ferrari, Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi e Matilde Gioli arriverà sul piccolo schermo. È per il tuo bene streaming, infatti, sarà possibile vederlo su Amazon Prime video dal 2 luglio.
Questa la trama ufficiale:
Tre famiglie entrano in crisi quando le rispettive figlie si fidanzano. Arturo, avvocato conservatore, Sergio, irascibile operaio con problemi di autocontrollo e Antonio, poliziotto integerrimo con un debole per la figlia, sono tre padri che vedono il loro peggior incubo avverarsi, quando si rendono conto che le loro tre giovani e belle figlie sono cresciute troppo in fretta. Arturo vedrà la figlia scappare nel giorno del matrimonio con una donna. Sergio, padre iperprotettivo, dovrà fare i conti con il fidanzato della figlia che ha trent’anni più di lei e Antonio dovrà confrontarsi con il ragazzo di sua figlia, un giovane rapper. Sicuri di agire per il loro bene, i tre padri uniranno le forze per sbarazzarsi dei partner delle figlie il prima possibile, mettendo a dura prova la pazienza delle loro mogli tanto da rischiare di far naufragare i loro stessi matrimoni. Alla fine il bene vincerà, ma quello di chi?
Qui sotto il trailer di È per il tuo bene streaming dal 2 luglio:
Disney plus luglio 2020, tutti i nuovi film e serie Tv della piattaforma streaming
L’estate è ormai arrivata e nelle ore più calde non c’è niente di meglio che stare a casa con aria condizionata o ventilatore a guardare tutte le novità che Disney+ (CLICCATE QUI PER ABBONARVI) ha in serbo questo mese. Perché la piattaforma streaming della Casa di Topolino continua ad aggiornare il suo già ricchissimo catalogo con tanti nuovi titoli tra film, serie Tv e documentari. Ecco qui le novità Disney plus luglio 2020:
Disney Plus luglio 2020
FILM e MUSICAL
Hamilton (dal 3 luglio)
Hamilton su disney plus
Il musical teatrale che ha vinto 11 Tony, un GRAMMY, gli Olivier Award e il Premio Pulitzer è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il suo pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.
Spie sotto copertura (dal 24 luglio)
In questa commedia animata, la super spia Lance Sterling e lo scienziato Walter Beckett sono esattamente agli antipodi. Lance è raffinato, garbato ed affabile. Walter, niente di tutto ciò. Ma questo improbabile duo è costretto ad unirsi nella missione definitiva di salvare il mondo quando un esperimento di “occultamento biodinamico” trasforma Lance in un coraggioso, feroce, maestoso… piccione!
Lo schiaccianoci e i quattro regni (dal 31 luglio) Lo schiaccianoci e i quattro regni
Nell’interpretazione magica del classico “Lo schiaccianoci”, Clara cerca una chiave unica per aprire una scatola che racchiude un dono preziosissimo. Alla festa di Natale del suo padrino, segue un filo d’oro che la condurrà alla chiave desiderata… che scomparirà subito in uno strano e misterioso mondo parallelo. Lì Clara incontra un soldato, una banda di topi e i reggenti dei tre Regni magici. Ma deve affrontare il nefasto Quarto Regno, dimora della tiranna Madre Ginger, per recuperare la chiave e far tornare l’armonia in quel mondo instabile.
Black is King (dal 31 luglio) black is king su disney plus
Black Is King, il nuovo film basato sulla musica di “The Lion King: The Gift” è scritto, diretto e prodotto a livello esecutivo dalla 24 volte vincitrice dei Grammy Award Beyoncé. Il visual album di Beyoncé re-immagina i temi de Il Re Leone per accompagnare le giovani regine e i giovani re di oggi nel viaggio personale alla ricerca della propria corona. Il film è stato in produzione per un anno con un cast e una troupe che rappresentano la diversità e l’inclusione. I viaggi delle famiglie Nere nel corso del tempo vengono celebrati in un racconto sul percorso di crescita di un giovane re attraverso il tradimento, l’amore e la propria identità. I suoi antenati lo guidano verso il suo destino e, con gli insegnamenti del padre e la guida del suo amore d’infanzia, si guadagna le virtù necessarie per riconquistare la sua casa e il trono.
TV Penny on M.A.R.S. (dal 3 luglio)
Su Disney Plus arrivano le tre stagioni di Penny on M.A.R.S., di cui la tera è in prima visione esclusiva. In un nuovo anno scolastico in cui le sue certezze in amore e amicizia vengono messe a dura prova, Penny decide di anteporre a se stessa i bisogni degli altri, da una parte aiutando sua madre, che ha subito uno shock, a rimettersi in piedi e a lottare per l’affido di Pete; dall’altra spronando Vicky, ballerina talentuosa, ma sfigurata, a mettersi in gioco al M.A.R.S. e a maturare da brutto anatroccolo a cigno. Per farlo è disposta a sacrificare il successo personale al saggio scolastico e anche a mettere a rischio la sua vittoria al talent, consapevole che la vera vittoria va oltre la competizione e i trofei.
Alex & Co. (dal 31 luglio) alex and co
Su Disney Plus arriva la prima stagione dell’amata serie per ragazzi. Alex, Nicole, Christian, Sam ed Emma sono cinque amici inseparabili, che affrontano insieme gli anni del liceo, ricchi di emozioni, amori, paure e sogni. A unirli sarà una grande amicizia e la scoperta della passione per la musica che coltiveranno fino a farla diventare un vero e proprio talento. Certo, ci saranno momenti difficili, delusioni e ostacoli ma se Alex e i suoi amici staranno uniti non troveranno nessuna sfida che non siano capaci di affrontare e superare tutti insieme.
CORTOMETRAGGI Paperman (dal 31 luglio)
Il regista esordiente John Kahr porta l’animazione in una nuova, coraggiosa direzione. Il corto racconta la storia di un giovane solitario della New York degli anni ’50, il cui destino prende una svolta inaspettata quando, durante il suo tragitto mattutino, incontra casualmente una donna che lo colpisce. Convinto di aver perso per sempre la ragazza dei suoi sogni, ha invece una seconda possibilità quando la vede camminare per la strada dal suo ufficio. Ha solo il cuore, l’immaginazione e una pila di fogli per riuscire ad attirare la sua attenzione, ma i suoi sforzi sono niente rispetto a ciò che il destino ha in serbo per lui..
Harvey Weinstein pagherà 19 milioni di dollari alle vittime delle sue violenze sessuali
Una class action portata avanti dalle sue vittime presso il tribunale di New York ha portato a un accordo per un risarcimento di quasi 19 milioni di dollari da parte di Harvey Weinstein.
Dopo essere stato condannato penalmente per stupro, Harvey Weinstein si è accordato in seguito a una class action portata avanti dalle vittime delle sue molestie e violenze sessuali e assistita dal procuratore generale di New York. Sono 18.875.000 $ che l’ex produttore, attualmente in carcere per una prima condanna a 23 anni, dovrà pagare per due diverse cause portate avanti dalle donne sue vittime, con ci si è accordato.
Nessuna di loro è legata al processo newyorkese, a dimostrare l’ampiezza dei suoi abusi e il numero davvero notevole delle persone coinvolte. Sono solo sei le donne che hanno testimoniato alla sbarra, mentre più di 100 sono quelle che hanno accusato Weinstein. Manca ancora l’approvazione definitiva delle corte, dopo di che verrà creato un fundo che permetterà a tutte le donne abusate dal mogul di portare avanti, entro determinati vincoli, richieste di danni in maniera confidenziale.
Harvey Weinstein è ancora in attesa di processo a Los Angeles, dove rischia fino a 32 ulteriori anni di prigione in seguito a cinque diversi capi d’importazione, anche se la richiesta di estradizione in California è rallentata a causa dell’impatto della pandemia sul sistema giudiziario americano.
Noi: la spiegazione del finale e tante curiosità sul film
Uno dei film più belli e significativi dell'anno scorso è stato il complesso horror di Jordan Peele, Noi. Un'opera che parla di tante cose e che noi cerchiamo di chiarirvi in questo articolo.
Noi: la spiegazione del finale e tante curiosità sul film
Se avete visto Noi di Jordan Peele e l'avete, come noi, amato moltissimo, non è detto che non siate rimasti perplessi dal finale e non vi siano sfuggiti alcuni riferimenti. Bene, non siete i soli, e se volete qualche chiarimento, sia pure non definitivo (si potrebbe scrivere un libro su questo film), accomodatevi. Chi non lo ha visto stia alla larga dal pezzo ed eviti gli SPOILER, peccato mortale per ogni cinefilo che si rispetti ma che, in questa circostanza, siamo costretti a commettere. Rispetto a Scappa - Get Out, Noi è più complesso, più lungo, meno interessato ai dettagli e più alla sostanza del discorso, per cui se vi siete chiesti da dove vengano le forbici dorate e chi abbia fornito le tute rosse a milioni di americani rinchiusi sottoterra, sappiate che probabilmente Peele non ci ha nemmeno pensato, perché non è questo che gli interessava e si possono lasciare anche in sospeso questioni di logica quando l'obiettivo a cui si mira è un altro, nel suo caso è pienamente raggiunto: confezionare un horror inquietante con una storia fantastica che parli però velatamente (ma neanche troppo) di noi e dei tempi in cui viviamo. Se non ricordate bene la storia di Noi, cominciamo da quella.
Cosa succede in Noi ovvero La trama dettagliata (con spoiler) Nel 1986 la piccola Adelaide Thomas è in vacanza con i genitori sulla spiaggia di Santa Cruz e una sera si avventura in una specie di lunapark. Nel labirinto degli specchi a un certo punto la luce si spegne e mentre cerca l'uscita si trova faccia a faccia con un suo doppio. Per un'ora la bimba scompare e quando viene ritrovata non è in grado di parlare: un terapeuta incoraggia i genitori a farle fare attività creative, come disegnare e ballare per superare il trauma. Trent'anni dopo, Adelaide adulta va in vacanza col marito Gabe Wilson e i figli Zora e Jason. Appare tesa e preoccupata quando scopre che stanno andando a Santa Cruz e per la prima volta racconta l'episodio della sua infanzia al marito. Dopo aver visto un'ambulanza portare via un uomo morto, va in spiaggia con l'amica Kitty e la sua famiglia. Jason si allontana per andare in bagno e si avvicina al luogo dove trent'anni prima è sparita Adelaide, oggi cambiato, e vede un uomo con le mani macchiate di sangue. La madre, terrorizzata, lo ritrova. La sera, una famiglia composta da quattro persone vestite di rosso si palesa sul vialetto di casa e attacca i Wilson. Sono identici a loro, ma più selvaggi e mostruosi. A guidarli è Red, il doppio di Adelaide, che dichiara che sono Americani e inizia a raccontare con una strana voce la sofferenza che ha sempre vissuto, come sua ombra, rispetto al benessere e alla felicità di lei, che si è goduta la luce e che dunque odia profondamente. Dopo una serie di eventi la famiglia riesce a fuggire. Nel frattempo i loro amici, i Tyler, vengono aggrediti dai propri doppi e uccisi. A loro volta i Wilson, arrivati da loro in cerca di aiuto, si rendono conto di non essere gli unici perseguitati e riescono a uccidere i doppi dei Tyler. Dal telegiornale, apprendono che milioni di doppelgänger hanno assassinato le loro controparti in tutti gli Stati Uniti. I doppi iniziano a prendersi per mano formando delle catene umane. Alla fine si scopre che gli “Incatenati” sono dei cloni della popolazione americana, creati nel tentativo di controllare i cittadini tramite loro, esperimento fallito perché non è stato possibile ricrearne l'anima (che è unica), dopo il quale sono stati abbandonati nel sottosuolo per generazioni, dove imitano come zombi le azioni dei loro originali. Red, che è speciale, ha avuto un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nella vendetta di queste masse dimenticate e proprio alla fine, dopo la morte dei cloni dei Wilson e una lotta all'ultimo sangue tra Red e Adelaide, scopriremo che in quel famoso incontro al lunapark il clone di Adelaide ha preso il suo posto nel mondo e quella che conoscevamo come Red è in realtà l'originale umano. La finta Adelaide, dopo aver ucciso la vera, si riunisce alla famiglia che ha potuto avere, grazie allo scambio di 30 anni prima. Nel frattempo le catene dei cloni si diffondono ovunque.
La spiegazione del finale Più che una spiegazione del finale, che vi abbiamo raccontato nella sua svolta più scioccante, che ribalta completamente il senso di quello che abbiamo visto fino a quel momento, aprendo nuovi scenari e confermando la genialità di Jordan Peele nella costruzione delle sue storie metaforiche, si tratta di parlare dei temi del film, e di alcuni singoli e fondamentali momenti. Con qualche particolare che, soprattutto agli spettatori italiani, può essere sfuggito.
Hands Across America L'azione pubblica degli Incatenati (Tethered in originale) fa riferimento a un evento chiamato Hands Across America, che si svolse domenica 25 maggio 1986 e alla cui pubblicità Adelaide aveva assistito in tv da bambina (mentre ritagliava con le forbici delle figure di carta unite, simbolo dell'evento) in quella che è la prima scena del film, dopo la scritta sui tunnel sotterranei che attraversano gli Stati Uniti. Quel giorno circa 6 milioni di persone si tennero per mano per quindici minuti, per provare a formare una catena umana attraverso gli Stati confinanti. Ovviamente era una pura utopia e un incubo organizzativo:solo nelle larghe aree urbane le catene raggiunsero ragguardevoli lunghezze. I partecipanti per prenotare il posto pagavano 10 dollari: vennero raccolti 15 milioni di dollari, detratte le spese, contro i 50 che ci si aspettava, devoluti ad organizzazioni benefiche per combattere la fame e la povertà. Moltissimi gli attori e i vip che parteciparono nelle rispettive città, tra cui Brooke Shields, Liza Minnelli, Yoko Ono, Harry Belafonte, Jerry Lewis, Robin Williams, Bill Clinton, Don Johnson, Chewbacca, C3PO, Pippo e Topolino (seriamente). L'iniziativa fu considerata un fallimento e venne molto criticata. La scena a cui Adelaide assiste da piccola in tv, con le persone che si tengono per mano e formano una catena umana, è il suo ultimo ricordo del mondo di sopra ed è ovvio che quando progetta un'azione dimostrativa per la gente di sotto, si rifaccia a quello che le è rimasto impresso allora.
Il doppio L'idea di incontrare una persona identica a noi fa paura, perché per l'ordine naturale delle cose può esisterne solo una. Il doppio indica che vediamo gli altri, anche se in fondo sono come noi e dovrebbero avere i nostri stessi diritti, come potenziali minacce ai nostri privilegi. Alla fine, la rivelazione che Adelaide e Red si sono scambiate di posto, ci induce a chiederci se i veri cattivi non siamo proprio noi, che non a caso è il titolo del film (ovviamente in inglese anche US è un titolo doppio, che sta per noi ma anche per Stati Uniti). Quando diciamo noi, comunque, c'è sempre un LORO che vi si contrappone e spesso l'alterità, rappresentata in letteratura e cinema dal tema psicanalitico del doppio, è quello su cui proiettiamo le nostre stesse qualità negative o le nostre pulsioni aggressive represse. Il film di Peele insomma ripropone la dialettica del bene e del male che si bilanciano all'interno dell'individuo ma che in qualche caso vedono prendere il sopravvento il mr. Hyde che nascondiamo sotto le civili e gentili apparenze del dottor Jekyll. Corollario del doppio è il riferimento ai changeling, ovvero gli scambi che maligne creature fatate fanno dei bambini umani coi propri. E, ovviamente, c'è un sotto testo molto acuto: Red è un clone e quindi un essere inferiore, ma con le giuste cure mediche, l'affetto e la stabilità economica è riuscita a imparare a parlare, a costruirsi una famiglia e a integrarsi nel mondo normale, rubando l'anima e le opportunità di Adelaide, che al contrario è rimasta a uno stadio semilarvale, pur essendo intelligente e in grado di far progetti, mentre i veri cloni abbandonati a se stessi sono impazziti. L'ambiente in cui nasciamo e cresciamo è determinante e solo per caso noi non siamo al posto di chi temiamo o disprezziamo. Noi è anche un grido di allarme: se continuiamo ad ignorare chi ha meno di noi e ad escluderlo, per motivi economici, razziali o altro, non facciamo che alimentare uno squilibrio che finirà per distruggerci. Niente è lasciato al caso in Noi: l'oggetto scelto dagli Incatenati per uccidere (per dividere) sono le forbici, un oggetto composto da due parti unite insieme, che crea a sua volta altri doppi, una cosa di uso comune ma (specie negli horror) terrificante e letale. Tra i moltissimi riferimenti cinematografici di Peele possiamo citare le gemelline di Shining, I Goonies (il mondo di sopra e quello di sotto), L'uomo che visse nel futuro (da "La macchina del tempo" di H.G. Wells), La donna che visse due volte e Ragazzi perduti di Joel Schumacher, citato quando si dice che stanno girando un film: le riprese si svolsero proprio sulla spiaggia di Santa Cruz e ovviamente il tema è la minaccia venuta dall'esterno. L'idea però è venuta a Jordan Peele dall'episodio di Ai confini della realtà intitolato Immagine allo specchio, in cui una ragazza mentre attende l'arrivo di un pullman in una stazione di servizio, scopre l'esistenza di un suo doppio.
Adelaide e Red: vite allo specchio Un momento molto importante è quando l'Adelaide di superficie, per superare i suoi traumi, danza, e durante la sua esibizione la sua controparte, Red, ne segue i movimenti, mostrando una capacità che i cloni ovviamente non hanno. Gli altri si rendono conto che Red è diversa da loro e iniziano a seguirla, scegliendola come leader. Il motivo per cui Red è diversa, come abbiamo visto, è perché è lei l'originale intrappolato 30 anni prima sotto terra e vuole vendetta su chi le ha rubato la vita. Alla fine è il doppio usurpatore (quello per cui fino a quel momento abbiamo forse fatto il tifo) che fa appello alla sua natura violenta e uccide la vera Adelaide, continuando l'inganno con la sua ignara famiglia, con la parziale eccezione del figlio Jason (non a caso chiamato come il killer mascherato di Venerdì 13), che porta una maschera da mostro per tutto il film, ed essendo più piccolo ha un legame ancora profondo col suo doppio – cosa che gli consente di ucciderlo - e con la madre.
Geremia 11:11 All'inizio vediamo un ragazzo che sulla spiaggia porta un cartello con la scritta “Geremia 11:11” (numero non a caso doppio) che è lo stesso che trent'anni dopo verrà portato via in ambulanza morto e che Jason rivedrà sulla spiaggia. Il versetto relativo della Bibbia dice: “Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io faccio venir su loro una calamità alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò”. Geremia era un profeta che avvertì gli ebrei in esilio a Babilonia che Dio non era contento del fatto che adorassero falsi idoli e che questo avrebbe condotto alla caduta di Gerusalemme. Tradotto in quello che si vede nel film, i falsi idoli sono rappresentati dalla nostra dipendenza dalla tecnologia e dal denaro: nella famiglia Tyler le figlie sono costantemente al telefono, e vivono nel lusso. Ma quando Kitty (Elisabeth Moss) cerca di chiamare la polizia, in uno dei momenti più ironici del film, Alexa fa partire il brano “Fuck tha Police” degli NWA, che alla luce di quanto sta succedendo risuona perfino profetico.
I cloni non parlano Come zombi, gli Incatenati mugolano o fanno versi ma non sono capaci di articolare le parole, con l'eccezione di Red, per i motivi che sappiamo. Il motivo del suo strano modo di parlare viene rivelato quando vediamo la piccola Adelaide strangolata dal suo clone, prima di essere imprigionata nell'inferno sotterraneo. La forza della stretta le ha danneggiato le corde vocali.
I conigli Perché i cloni mangiano carne di coniglio cruda? E perché proprio i conigli? Jordan Peele in proposito ha detto che sono animali teneri e al tempo stesso inquietanti: “mettete il cervello di un coniglio in un corpo umano e otterrete Michael Myers”. La loro presenza nel sottosuolo è ipotizzabile come conseguenza di un esperimento di clonazione precedente a quello sugli esseri umani. Una volta liberati dai cloni si sono riprodotti e hanno costituito la loro unica fonte di cibo. La figlia di Adelaide, Zora, indossa due magliette: una con un coniglio bianco e l'altra con la scritta Tho che in vietnamita significa proprio coniglio. Seguendo un bianconiglio, poi, Alice si ritrovò a cadere giù per un pozzo per finire in uno strano e pericoloso mondo alieno e nella seconda parte delle sue avventure attraversò uno specchio. Inoltre, anche se pochi ci hanno fatto caso, i conigli sono una strizzata d'occhio al primo film di Jordan Peele, dove la canzoncina iniziale della caccia all'uomo era “Run, Rabbit Run”.
Almodovar in Madres paralelas tornerà a raccontare la maternità con Penelope Cruz protagonista
Il prossimo film di Pedro Almodovar sarà Madres paralelas, una storia sulla maternità che ha finito di scrivere in quarantena con il ritorno di Penelope Cruz come protagonista.
Almodovar in Madres paralelas tornerà a raccontare la maternità con Penelope Cruz protagonista
Sono pochi i rapporti così speciali fra un autore e la propria attrice feticcio come quello fra Pedro Almodovar e Penelope Cruz, che torneranno a lavorare insieme nel film Madres paralelas, un ritorno al tema più caro del regista spagnolo, la maternità, in un dramma ambientato a Madrid. La preproduzione dovrebbe partire il prossimo ottobre, mentre le riprese sono previste per il febbraio del 2021, con un’uscita nelle sale a fine anno. Sono informazioni date a Variety dal fratello del regista, Agustin Almodovar, produttore di questo come degli altri film del grande cantore della donna al cinema.
Nonostante non ci siano ancora certezze o contratti firmati, come detto dovrebbe essere molto probabilmente la Cruz a recitare nel ruolo della protagonista. Per ora ha già letto e amato la sceneggiatura, difficile immaginare possa finire per rifiutare. Madres paralelas è un progetto a cui Almodovar pensa e lavora da molto tempo. La quarantena da tre mesi che ha costretto in casa gli spagnoli, come quasi tutti gli europei, ha fatto sì che riuscisse a rimettere mano sulla storia e a finire di scrivere la sceneggiatura. La storia è quella di due madri che partoriscono lo stesso giorno, mentre il film segue le loro vite parallele nei primi due anni di vita dei bambini, secondo quanto dichiarato da Almodovar all’agenzia spagnola EFE, la prima a dare la notizia che Madres paralelas sarà il prossimo progetto per il regista, che a questo punto ha messo in attesa il lavoro di preparazione della sua prima opera in inglese, A Manual for Cleaning Women, adattamento della collezione di racconti della scrittrice americana Lucia Berlin pubblicata in Italia per Bollati Boringhieri con il titolo La donna che scriveva racconti.
MIDSOMMAR: MARTIN SCORSESE FIRMA L'INTRODUZIONE AL DIRECTOR'S CUT DELL'HORROR
Martin Scorsese firmerà l'introduzione al libro che accompagnerà l'uscita del director's cut dell'acclamato horror Midsommar, incursione filosofico-folcloristica diretta da Ari Aster.
A24 ha annunciato che il director's cut di Midsommar - Il villaggio dei dannati, secondo film di Ari Aster, verrà commercializzato negli USA a luglio e comprenderà scene inedite e un libro illustrato di 62 pagine che include i disegni realizzati per il film da Ragnar Persson e una prefazione di Martin Scorsese.
In precedenza, Martin Scorsese ha lodato pubblicamente Ari Aster e il suo primo film, Hereditary - Le radici del male, dichiarando che si tratta di un lavoro "notevole. Il controllo dell'inquadratura è straordinario. C'è un momento, un movimento di macchina quando Toni Collette si alza che è davvero incredibile. Cerco di guardare molti film, a volte è difficile trovare il tempo, ma quando trovi qualcosa come questo è fantastico. La dinamica espressa in questa scena mi ha elettrizzato."
Hereditary sembra aver davvero spaventato Scorsese, che lo ha paragonato ai migliori horror: "Senza dubbio è disturbante, in quel senso è un horror. Ma c'è di più, mi ricorda i migliori horror. Ho dimenticato parte della storia, ma non ho dimenticato la famiglia, loro tre. Questo è ciò che è importante di questo regista. E questi attori, sono straordinari, guardate Toni Collette".
MADE IN ITALY: LIAM NEESON NEL TRAILER DEL DRAMMA FAMILIARE
Svelato il trailer di Made in Italy, debutto alla regia dell'attore James D'Arcy interpretato dalla star Liam Neeson e dal figlio Michael Richardson**.
Al centro della storia troviamo Robert, un artista londinese che ritorna in Italia insieme al figlio, da cui si era allontanato. I due sono in viaggio per provare a vendere rapidamente la casa che hanno ereditato dopo la morte della moglie di Robert. La ristrutturazione, però, si rivela una catastrofe e la mancanza di senso pratico di Robert lo costringe a chiedere aiuto ai locali e alla stramba Kate (Lindsay Duncan), che ha fatto della vendita di magioni agli stranieri il suo lavoro principale.
Scritto e diretto da James D'Arcy, Made in Italy è prodotto da Pippa Cross, Sam Tipper-Hale e Nicola Serra dello studio italiano Palomar. La fotografia del lungometraggio è curata da Mike Eley, mentre il montaggio è firmato da Chris Dickens (The Millionaire).
CINEMANEWS TERZA PARTE
MERCOLEDI
01/07/2020
THE CONJURING 3, BRUTTE NOTIZIE PER LA SAGA HORROR CON PATRICK WILSON E VERA FARMIGA?
Stando a quanto dichiarato nelle scorse ore da fonti attendibili, i fan della saga horror creata da James Wan potrebbero ricevere pessime notizie riguardanti l'attesissimo The Conjuring 3, nuovo capitolo con Patrick Wilson e vera Farmiga.
Deadline infatti riporta che il progetto, il cui titolo completo è The Conjuring 3: The Devil Made Me Do It, starebbe innervosendo non poco la Warner Bros. a causa della sua uscita fissata a settembre. Il nervosismo della major è tale che il sequel rischia un rinvio significativo, non solo di pochi mesi o di settimane come nel caso di Tenet e Wonder Woman 1984 ma addirittura si parla di una nuova data da qualche parte nel 2021: questa data ancora non è stata decisa, ma solo perché la Warner Bros. starebbe ancora valutando se rinviare il film o meno.
La major ha ottenuto un successo senza precedenti con The Conjuring, il cui primo film ha dato vita a sequel e spin-off, e probabilmente la scelta di rinviarlo arriverebbe per strategia conservatorie: come noto la priorità al momento è Tenet di Christopher Nolan, che lo studio ha garantito rimarrà in sala per un tempo molto più lungo del normale, senza dare troppa importanza agli incassi del primo week-end ma guardando avanti di settimane e mesi. Certo il pubblico di Tenet non necessariamente è lo stesso di The Conjuring: The Devil Made Me Do It, ma per Deadline l'eventualità di un rinvio per non pestarsi i piedi da sola la Warner Bros. la starebbe considerando attivamente.
SPIDER-MAN 2 COMPIE 16 ANNI: GLI OMAGGI DEI FAN AL FILM CON TOBEY MAGUIRE
Nel cuore degli appassionati la trilogia di Spider-Man firmata da Sam Raimi occupa un posto davvero speciale e non è un caso che ancora oggi in moltissimi chiedano una comparsata del supereroe di Tobey Maguire in un probabile multiverso in live-action al cinema. Spider-Man 2 ha compiuto 16 anni e i fan non lo hanno dimenticato.
Mentre nel Marvel Cinematic Universe si attende la prossima avventura dello Spider-Man di Tom Holland, giunto quasi alla sua terza fatica in solitaria dopo Spider-Man: Far From Home, 16 anni fa usciva invece nelle sale di tutto il mondo Spider-Man 2 con cui Sam Raimi riprendeva le fila di un discorso iniziato nel 2002 con il primo capitolo della sua trilogia e portava avanti la lotta fratricida tra Peter Parker e Harry Osborne, così come introduceva uno dei villain più riusciti e amati di sempre, il Doctor Octopus interpretato splendidamente da Alfred Molina.
Proprio per questa sua componente tragica e drammatica, tramite cui lo spettatore instaura un legame affettivo non solo con l'eroe della vicenda ma anche e soprattutto con il suo villain, Spider-Man 2 è generalmente indicato nelle liste dei migliori cinecomic di sempre e anche oggi, quasi 20 anni dopo, reggerebbe benissimo il confronto con i moderni film del genere prodotti dai Marvel Studios.
Adesso che Sam Raimi è tornato alla Marvel per la regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, i fan già non vedono l'ora di vedere cosa combinerà con un personaggio come lo Stregone Supremo: chissà se sarà la volta buona per un omaggio al suo Spider-Man. Intanto, parlando di omaggi, di seguito trovate quelli dei fan in occasione dell'anniversario del film con Tobey Maguire, James Franco e Kirsten Dunst
BATMAN, ZOE KRAVITZ PAZZA PER ROBERT PATTINSON: "CI ALLENIAMO INSIEME, MI COPRE LE SPALLE"
Nel corso di un'intervista con Variety Zoe Kravitz, interprete di Catwoman nel nuovo The Batman della DC Films, ha continuato a parlare del suo rapporto con Robert Pattinson, che qualche giorno fa aveva definito 'perfetto' per il ruolo.
"Rob è fantastico", ha detto la Kravitz. "È meraviglioso in questo ruolo. Penso davvero che sia nato per farlo, ed è un ragazzo eccezionale, quindi è una gioia stare con lui e quando lavori con persone che rispetti, beh, è tutto più facile".
Le parole della Kravitz, che risalgono a febbraio scorso, fanno luce sulla chimica sviluppata fra i due attori sul set: "Siamo stati insieme nelle ultime settimane", ha continuato Kravitz. "Ho dovuto fare diversi camera test con lui, e ora ci siamo allenati insieme e proviamo continuamente nuove cose insieme. Lo reputo un uomo delizioso e un attore così meraviglioso e premuroso. Penso che sia perfetto per il ruolo e farlo con lui sarà una tale avventura. Sono entusiasta di averlo come mio compagno e di essere lì al suo fianco per sostenerci a vicenda, perché è una cosa davvero intensa. Sarà un lavoro duro e ci sarà molta pressione lungo, e so che lui mi coprirà le spalle e io coprirò le sue".
Ricordiamo che al momento le riprese del film sono ancora interrotte, anche se dovrebbero ripartire entro l'estate. La data di uscita di The Batman è fissata per l'1 ottobre 2021.
STUART LITTLE, UN QUADRO PREZIOSISSIMO FU RITROVATO GRAZIE AL FILM CON HUGH LAURIE
Di Stuart Little tanti bambini cresciuti a cavallo tra gli anni '90 e i primi 2000 serberanno sicuramente un bel ricordo: circa una ventina d'anni fa il film sul topolino interpretato da Michael J. Fox riscosse un certo successo, ma ad averlo apprezzato più di tutti fu probabilmente Gergely Barki, esperto d'arte ungherese.
No, in questo caso il valore del film c'entra davvero poco: la felicità di Berki, che una sera si trovava tranquillamente nel salotto di casa a guardare Stuart Little con sua figlia seduta in braccio, derivò piuttosto da un dettaglio della scenografia.
A fare bella mostra di sé nel salone dei Little compare infatti ad un certo punto un quadro che Berki riconobbe immediatamente: si tratta della Donna Addormentata con Vaso Nero, di Róbert Berény, opera d'avanguardia andata perduta negli anni '20 del '900 e mai più ritrovata.
"Non potevo credere ai miei occhi quando ho visto il capolavoro di Berény, andato perduto ormai da lunghi anni, appeso alle spalle di Hugh Laurie. Ho quasi fatto cadere a terra Lola. Uno studioso non può mai distrarsi troppo dal proprio lavoro, perfino quando sta guardando un film di Natale a casa" raccontò Berki qualche tempo dopo.
Pare che il quadro fosse stato acquistato dalla set designer del film in un negozio di Pasadena, pagandolo appena 500 dollari: per avere un'idea del reale valore dell'opera si pensi che, qualche anno dopo l'uscita di Stuart Little, fu rivenduta all'asta per ben 229.500 euro. A proposito del film, intanto, ecco cos'ha detto uno dei protagonisti di Stuart Little sul coronavirus.
THE TAX COLLECTOR, SHIA LABEOUF STILE GANGSTER NELLE IMMAGINI DEL THRILLER DI DAVID AYER
È grazia a Collider che possiamo mostrarvi oggi le prime immagini ufficiali dell'atteso The Tax Collector scritto e diretto da David Ayer (Suicide Squad, Training Day), nuovo action-thriller del regista di Bright che vede tra i protagonisti anche Shia LaBeouf (Honey Boy, Transformers) nei panni di un gangster criminale.
LaBeouf e la co-star Bobby Soto interpretano rispettivamente due "esattori della tasse", dove ovviamente non si intendono le tasse normali. I loro nomi sono Creeper e David ed entrambi lavorano per un boss criminale di Los Angeles noto come Wizard, il Mago. Il loro lavoro è riscuotere i profitti delle bande locali che operano nel territorio del boss. Le cose si fanno però molto rischiose quando il vecchio rivale di Wizard ritorna dal Messico, gettando gli affari del boss nel caos e costringendo David a combattere per proteggere la sua famiglia.
Collider ha anche chiesto a David Ayer cosa lo abbia spinto a decidere di raccontare questa particolare storia, che sembra un ritorno al crime grintoso dell'autore, per giunta alla seconda collaborazione con LaBeouf dopo l'ottimo Fury. E l'autore ha risposto: "Volevo tornare alle mie radici. Volevo condividere le strade che conosco, il mondo che conosco. È un film personale e duro sulla Los Angeles che amo".
The Tax Collector debutterà al cinema e in video on demand il prossimo 7 agosto. Domani uscirà il primo trailer ufficiale, dunque non mancate.
LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG: SAPETE CHE LEGOLAS SBATTE LE PALPEBRE UNA SOLA VOLTA?
Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug, secondo episodio della saga prequel de Il Signore degli Anelli che vede ancora una volta il regista neozelandese Peter Jackson dietro la macchina da presa.
Come di consueto, per l'occasione vi proponiamo le migliori sette curiosità sulla produzione del film. Le trovate comodamente qui sotto:
Durante le riprese, per rendere Sir Ian McKellen molto più alto degli attori che hanno interpretato i nani, la star di Gandalf ha dovuto trascorrere diverse ore in un box con nient'altro che un microfono e le foto dei Nani per recitare. Ne è stato così sconvolto che ha esclamato: 'Non è per questo che sono diventato un attore!', ma ill microfono era ancora acceso e, di conseguenza, tutti sul set lo hanno sentito. Sentendosi in colpa, il cast e la troupe ha riempito la roulotte di McKellen con lettere e regali.
L'unica volta che Legolas sbatte le palpebre è quando si rende conto di essere stato ferito e quando Thranduil decapita l'orco che sta interrogando. Questo è in linea con il personaggio, poiché l'unica volta in cui Legolas sbatte le palpebre nella trilogia de Il Signore degli Anelli è quando rimane fortemente sorpreso.
Benedict Cumberbatch ha suggerito di scrivere e leggere all'indietro il discorso del Negromante, e poi di montare la registrazione al contrario per renderla demoniaca ed empia.
Gloin rimane molto offeso dal fatto che il ritratto della moglie barbuta venga scambiato per quello di suo fratello: nell'edizione estesa de Il Signore degli Anelli - Le due torri (2002), suo figlio Gimli osserva che le donne nane sono spesso scambiate per uomini, a causa della barba, raccontando diversi dettagli in proposito.
Orlando Bloom ha due anni più di Lee Pace, che nel film interpreta suo padre, il re Thranduil.
A differenza del primo film della serie, nel quale aveva una sola linea di dialogo, Bombur non parla affatto in questo film.
Benedict Cumberbatch ha studiato iguane e draghi di Komodo alla Reptilian House dello zoo di Londra per preparare la voce di Smaug, puntando a un tono che "collegherebbe animale e umano, una profonda e roca secchezza gutturale della voce".
PIERCE BROSNAN DA JAMES BOND A THE NOVEMBER MAN, ECCO COME OTTENNE IL RUOLO
The November Man, thriller d'azione del 2014 diretto da Roger Donaldson che vede come protagonista Pierce Brosnan nei panni di un agente della CIA.
Cinque anni dopo essersi ritirato a vita privata, l'ex agente Peter Devereaux ritorna in servizio per mettersi in contatto con un'amante del passato. La donna ha infatti alcune prove in grado di incriminare Federov, un politico corrotto, responsabile di alcuni crimini commessi durante la guerra in Cecenia.
Per interpretare il protagonista fu inizialmente ingaggiato Daniel Craig, che venne sostituito all'ultimo minuto per via dei suoi molti impegni. A quel punto, però, il regista era deciso ad avere come interprete principale un "James Bond" e tentò di convincere Sean Connery, che però si era ritirato dalla recitazione da ormai molti anni.
Venuto a sapere dell'approccio di Donaldson, Brosnan si disse sicuro di poter interpretare un personaggio così cupo, e per entrare nel ruolo riprese addirittura a bere. Il regista, impressionato dall'impegno della star, decide quindi di ingaggiarl
007: SAPEVATE CHE INIZIALMENTE DANIEL CRAIG RIFIUTÒ IL RUOLO? ECCO PERCHÉ
Mentre il tempo di Pierce Brosnan come James Bond stava per scadere prima dell'uscita in sala de La morte può attendere, EON Productions era alla ricerca dell'attore perfetto da far subentrare nel ruolo con un nuovo film del franchise da produrre entro il 2006, e la risposta non è stata subito Daniel Craig.
Prima di offrire infatti il ruolo all'attuale James Bond, pronto a tornare in azione per un'ultima missione in No Time To Die di Cary Fukunaga, per il ruolo di 007 lo studio aveva incontrato Sam Worthington, Rupert Friend, Julian McMahon, Alex O'Loughin, Clive Owen, Dougray Scott e Goran Visnjic. Nonostante questi e diversi altri contendenti, comunque, Craig rimaneva la prima scelta della EON, peccato che la produzione fu costretta a incontrare molti attori perché proprio Craig, inizialmente, proprio non ne voleva sapere di interpretare 007.
Il motivo principale di questo originario diniego era per l'attore la fama che ne sarebbe derivata. Al tempo aveva già recitato in molti film e collaborato con grandi autori come Sam Mendes, Steven Spielberg o Matthew Vaughn, eppure senza mai esplodere in modo significativo nel mondo di Hollywood, mantenendo in sostanza un certo anonimato e una vita tranquilla. E Craig sapeva che interpretare 007 lo avrebbe immediatamente reso molto più famoso, tanto che in una recente intervista con GQ ha rivelato:
"Pensavo genuinamente che avrai fottuto la mia vita se avessi accettato la parte".
Oltre a questo, Craig non voleva interpretare un James Bond troppo simile a quello di Brosnan o dei precedenti attori. I suoi dubbi furono completamente spazzati via quando lesse per la prima volta la sceneggiatura di Casino Royale, grazie alla quale capì la nuova direzione della Spia Britannica e che contribuì ad alleviare le sue perplessità sull'accettare o meno la parte, soprattutto perché il film sembrava estremamente valido, spettacolare e convincente.
Alla fine, fortunatamente, ha accettato.
FLASH COPRIRÀ FINALMENTE UN BUCO DI TRAMA DI BATMAN RETURNS?
L'ufficialità non è ancora arrivata, ma le possibilità di rivedere il Batman di Michael Keaton nel prossimo Flash sono decisamente alte: le trattative sono ormai avviate e la produzione sembra intenzionata ad andare fino in fondo, magari mirando anche a sistemare qualcosa lasciato in sospeso in Batman Returns.
Certo, per sapere in che modo verrà sfruttato il supereroe di Gotham nel film che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) vedere di nuovo Ezra Miller nei panni di Flash è ancora presto, ma l'occasione potrebbe sicuramente tornare utile per coprire un buco di trama lasciato da Tim Burton nel suo film del 1992.
Ricorderete sicuramente come, in Batman Returns, il Pinguino provò a far passare Batman per criminale accusandolo dell'omicidio della Principessa del Ghiaccio: ebbene, prestando maggior attenzione al modo in cui Bruce Wayne riesce a ribaltare la situazione a suo favore, si può vedere come in realtà non ci siano veri motivi per far cadere l'accusa di omicidio a suo carico.
Batman riesce infatti a smascherare le malefatte del Pinguino come politico, ma non presenta nulla che lo incrimini come effettivo mandante dell'assassinio: la confessione del personaggio di Danny DeVito, dunque, non sarebbe dovuta bastare a scagionare il Cavaliere Oscuro.
Possibile che venga messa una pezza a tutto ciò dopo tutto questo tempo? Chi può dirlo! Intanto, vediamo come Flash potrebbe sistemare un aspetto di Batman v Superman; pare, comunque, che se Keaton dovesse rifiutare la produzione tenterà di contattare Christian Bale per Flash.
LOGAN: HUGH JACKMAN RIFLETTE SULLE ULTIME PAROLE DELL'EROE
Nel corso di un decennio e mezzo, Hugh Jackman è stato il solo, storico e amatissimo interprete di Wolverine nei tanti film sui mutanti targati Fox, avventura conclusasi nel 2017 con lo straordinario Logan - The Wolverine di James Mangold, take maturo, violento e definitivo sul personaggio che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica.
Un film talmente emozionante, a suo modo ambizioso ed energico che anche per lo stesso Jackman è in assoluto il migliore tra quelli girati nei panni del mutante Marvel. E dentro al film più bello non poteva che esserci la battuta preferita dell'attore, che parlando recentemente con Variety ha anche avuto modo di lodare.
Ha detto Jackman: "Ho fatto nove film come Wolverine, anche se un paio erano della apparizioni in piccoli cameo. Diciamo sette. Ho imparato davvero tanto in quegli anni. Mi sento grato e felice di aver potuto interpretare quel ruolo, aver avuto la possibilità di vestire i panni di un personaggio così iconico e amato. Mi sono impegnato al 110% ogni giorno della settimana, rimettendo la mia passione e il mio lavoro completamente al servizio di quell'interpretazione".
E ha continuato: "L'ultima scena di Logan, ad esempio, dove il mio personaggio sta morendo, è per me una delle scene più belle di Wolverine e ha una delle linee di dialogo migliori. Semplice, diretta, efficace. Dice 'ah, allora è così che ci si sente'. Non potevo chiedere di meglio come biglietto d'addio".
RESPECT: JENNIFER HUDSON È ARETHA FRANKLIN NEL PRIMO TRAILER ITALIANO
Eagle Pictures ha acquistato i diritti di distribuzione dell'interessante Respect, biopic dedicato alla vita di Aretha Franklin che nel film sarà interpretata da un'ipnotica Jennifer Hudson, vista di recente nei panni di Grizabella nel deludente e criticato adattamento cinematografica di Cats.
Del biopic è disponibile oggi un primo teaser trailer italiano.
Diretto da Liesl Tommy, secondo la sinossi ufficiale il film seguirà "l'ascesa della carriera di Aretha Franklin da semplice cantante nel coro della chiesa del padre a superstar internazionale. Respect racconta la straordinaria storia vera del viaggio dell'icona musicale alla ricerca della propria voce."
Faranno parte del cast anche Forest Whitaker, Marlon Wayans, Audra McDonald, Marc Maron, Tituss Burgess, Saycon Sengbloh, Hailey Kilgore, Skye Dakota Turner, Tate Donovan, e Mary J. Blige.
Whitaker vestirà i panni del padre della cantante, mente la McDonald interpreterà la madre. Nel film appariranno anche altre star del panorama musicale come Dinah Washington (Mary J. Blige), Clara Ward (Heater Headley), James Cleveland (Tituss Burgess), il produttore di Columbia Records John Hammond (Tate Donovan) e il produttore di Atlantic Records Jerry Wexler (Marc Maron).
L'interessante Respect sarà distribuito nelle sale americane da MGM il 25 dicembre 2020, mentre nel resto del mondo arriverà tra fine dicembre 2020 e fine gennaio 2021.
Video
PARIS JACKSON COME GESÙ? NO, GRAZIE: UNA PETIZIONE DA 260 MILA FIRME PER BLOCCARE IL FILM
Un film di prossima uscita con protagonista la cantata Paris Jackson nei panni di Gesù Cristo è stato pubblicamente denunciato in quanto "immondizia cristianofobica" nella presentazione di una petizione online presentata per impedire la distribuzione del progetto, che al momento è conosciuto con il titolo di Habit.
Il casting della Jackson è stato annunciato lo scorso aprile, così come quello di Bella Thorne e del musicista Gavin Rossdale in dei ruoli di supporto. Nella sinossi di Habit si legge: "Una brillante e giovane ragazza di strada con un fetish per Gesù si immischia in un violento affare di droga, riuscendo a mettersi momentaneamente in salvo travestendosi da suora". La revisione gender della figura religiosa comprende nel look "un anello al naso, un abito tradizionale e capelli scompigliati".
La petizione rivolta a Warner Bros e Lionsgate afferma che l'intenzione è quella di interpretare Gesù come una lesbica, nonostante non ci sia alcuna menzione in merito nei pochi materiali di promozione pre-produttiva del film. Si legge anche che per l'autore della petizione il film sarebbe "estremamente balsfemo", oltre che essere "spazzatura cristianofobica oggi accettata nella società".
Per quanto assurdo, comunque, la petizione ha raggiunto la sorprendente cifra di 260 mila sottoscrizioni in pochi giorni. Habit aveva già destato nelle passate settimane la rabbia del movimento One Millions Mom, che ha descritto il film come "sacrilego e ridicolizzante della fede delle persone".
MATRIX 4, E SE NEIL PATRICK HARRIS FOSSE IL NUOVO VILLAIN? LA NUOVA E INTERESSANTE TEORIA
Matrix 4 di Lana Wachowski ha recentemente ripreso a girare dopo il lungo lockdown dovuto alla Pandemia da Coronavirus, problematica che ha costretto infatti la produzione a posticipare anche la data d'uscita ufficiale del quarto capitolo del franchise con protagonista il grande Keanu Reeves nei panni di Neo.
I dettagli sulla trama sono ovviamente tenuto sotto chiave, ma per il momento sappiamo che insieme a Reeves tornerà anche Carrie-Anne Moss nei panni di Trinity, mentre tra le new entry troveremo Jonathan Groff, Yahyah Adbul-Mateen II e anche Neil Patrick Harris, che una nuova e interessante teoria vorrebbe come villain della storia.
Secondo questa teoria, dopo che Hugo Weaving ha deciso di non riprendere il ruolo dell'Agente Smith, la possibilità che il nuovo cattivo sia qualcuno di completamente diverso, considerando anche che Harris è un attore di capacità ed espressività agli antipodi rispetto a Weaving. È così che si pensa che l'attore possa vestire i panni di un villain umano, così da entrare in diretta contrapposizione con quello "digitale" che era rappresentato da Smith.
Questo villain potrebbe aver creato una sorta di culto pro-Matrix dedicato alla diffusione dell'idea che essere collegati al mondo virtuale è in verità meglio che esistere in quello reale. Qualcosa di estremamente pericoloso, a dire il vero, perché potrebbe ricreare una sorta di guerra civile interna in un mondo effettivamente difficile, e il capo di questo culto avrebbe delle capacità retoriche e oratorie invidiabili. Un villain di grande carisma e capace di attirare seguaci, psicologicamente instabile: un ruolo perfetto per Harris.
BLACK WIDOW, QUANTI ANNI AVRÀ NATASHA NEL FILM MARVEL RISPETTO A SCARLETT JOHANSSON?
Come sappiamo Black Widow colmerà alcune lacune lasciate in sospeso a proposito del passato di Natasha Romanoff , celebre personaggio del Marvel Cinematic Universe interpretato da Scarlett Johansson.
L'attrice veste i panni dell'Avenger da Iron Man 2, uscito nel 2010, con la sua ultima apparizione (in ordine cronologico) vista Avengers: Endgame e datata quindi 2023 nel MCU: sulla base dei dettagli raccolti dalle puntate precedenti, è stato rivelato che Natasha è nata nel 1984.
Ma la data di nascita e quella di morte (sigh) non sono le uniche in nostro possesso: sappiamo ad esempio che in giovane età, la nostra venne reclutata dal KGB per prendere parte alla Red Room, un'accademia speciale che trasformava le orfane russe in spie e assassine. Come parte della sua cerimonia di laurea, Natasha è stata sterilizzata per impedirle di avere una famiglia (che avrebbe rischiato di distoglierla dalla sua missione) e, anni dopo, sarebbe entrata in conflitto con lo SHIELD. Invece di ucciderla, tuttavia, Clint Burton la reclutò, e il resto è storia.
Ora, in base al fatto che Black Widow sarà un prequel ambientato prima di Avengers: Infinity War, possiamo calcolare che Nat avrà tra i 30 e i 35 anni nel prossimo film MCU. Questo perché gli eventi del film precedente, ovvero Captain America: Civil War, hanno luogo nel 2016, quando la Vedova aveva 31-32 anni, mentre Infinity War è ambientato nel 2018 (Natasha aveva 33-34 anni).
Sulla base di tali informazioni Natasha avrà tra i 32-33 anni in Black Widow, un'età abbastanza in linea con la vera età di Scarlett Johansson, ovvero 35 anni (34 durante le riprese). Non è chiaro in quale età esatta Nat sia diventata la Vedova Nera, ma è probabile che la sua cerimonia di iniziazione abbia avuto luogo negli anni '90, quando aveva tra i 14 e i 18 anni. Pensate che il film farà luce su nuovi dettagli? Ditecelo nei commenti.
QUENTIN TARANTINO: SCOPRITE LA FOLLE TEORIA CHE LEGA DJANGO A C'ERA UNA VOLTA AD HOLLYWOOD
I fan di Quentin Tarantino si divertono sempre ad approfondire ogni singolo dettaglio e a creare interessanti teorie: una, in particolare, riguarda un sorprendente legame tra Django Unchained e C'Era Una Volta...ad Hollywood.
Dopo il simpatico oroscopo a tema Tarantino, è tornata alla ribalta su Reddit la discussione riguardante l'"Extended Universe" tarantiniano, un'ipotesi per la quale i vari film del regista si possono dividere in due macro categorie: i film ambientati in un universo reale (Bastardi Senza Gloria, Le Iene, Pulp Fiction) e i film che sono a loro volta film, ambientati in un universo fittizio (Kill Bill, Django Unchained...). A titolo di esempio, in Pulp Fiction Mia Wallace parlava di una serie tv basata su di un gruppo di letali assassine, elemento poi ripreso in Kill Bill. Da qui deriva la convinzione che Kill Bill non sia altro che un film presente all'interno della realtà di Pulp Fiction.
Allo stesso modo si pensa che lo spietato Calvin Candie di Django Unchained sia in realtà l'ennesimo personaggio interpretato dal Rick Dalton di C'era una volta... ad Hollywood. Nell'ultimo film di Tarantino abbiamo infatti visto la star di Hollywood calarsi perfettamente in ruoli western e ciò ha fatto credere che Django Unchained sia una pellicola girata con il contributo di Rick Dalton, e magari della sua statuaria controfigura. Ci ritroveremmo così con Leonardo di Caprio che ha interpretato un personaggio (Dalton), intento ad interpretare un personaggio in un altro film (Candie). Tutto ciò fa molto Inception, ma del resto parliamo di Di Caprio...
JUSTICE LEAGUE, RAY FISHER ACCUSA JOSS WHEDON: “OFFENSIVO E DISGUSTOSO”
Joss Whedon non ha certamente la fama di essere un violento. E, anche se negli anni qualche voce sulle condizioni di lavoro non proprio ideali sul set di Justice League sono circolate, nessuna era mai stata così forte come le ultime dichiarazioni di Ray Fisher. L’interprete di Cyborg è finora l’unico membro del cast ad aver esternato la sua insoddisfazione verso Whedon sui social. Anzi, possiamo dire che le sue sono delle accuse molto dure, che definiscono il regista “offensivo” e persino “disgustoso”.
Sulla sua pagina Twitter, Fisher ha scritto:
Il modo in cui Joss Whedon ha trattato il cast e la troupe sul set di Justice League è stato disgustoso, offensivo, poco professionale e totalmente inaccettabile. Gli è stato permesso, sotto molti punti di vista, da Geoff Johns e Jon Berg.
Fisher punta dunque il dito anche verso i produttori del film e persino Geoff Johns, che all’epoca era Cheif Creative Officer di DC Entertainment, viene messo in mezzo.
Come si diceva, sono affermazioni molto forti. Un po’ perché di Whedon non era mai stato detto niente del genere in precedenza. Un po’ per la scelta delle parole: cosa mai avrà reso “disgustoso” il comportamento del regista? Senza contare che una delle parole usate, “abusive”, che noi abbiamo tradotto con “offensivo”, può anche essere tradotta come “violento”. Resta da vedere quale sia la sfumatura intesa da Ray Fisher.
Per ora, Joss Whedon non ha risposto alle accuse. È evidente che la situazione in cui era stato messo non era ideale: Whedon ha dovuto sostituire Zack Snyder in corsa, e gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%. Ma niente giustificherebbe la maleducazione e la violenza verbale che Fisher suggerisce. Vi terremo aggiornati.
I fan delusi dalla versione di Justice League firmata da Whedon potranno comunque rifarsi con il montaggio di Zack Snyder, che arriverà su HBO Max l’anno prossimo. E tutto lascia pensare che sarà un film molto diverso.
MORTAL – IL FILM DI ANDRÉ ØVREDAL È UN INCROCIO TRA CHRONICLE, X-MEN E THOR
Una storia sulle origini e un incrocio tra Chronicle, X-Men e Thor. Così viene descritto Mortal (Torden) il nuovo film diretto da André Øvredal (Future Murder, Trollhunter, The Autopsy of Jane Doe, Scary Stories to Tell in the Dark).
La pellicola basata sugli antichi miti norvegesi, racconta la storia di Eric (Nat Wolff) che deve scoprire le origini dei suoi straordinari poteri prima di essere catturato dalle autorità. Sono determinate a condannarlo per un omicidio accidentale.
Iben Akerlie interpreta Christine, una giovane psicologa che sta cercando di capire la situazione. Entrambi si ritrovano in fuga ed Eric finalmente comprende chi, o meglio cosa, è davvero.
Nel cast anche: Priyanka Bose, Arthur Hakalahti, Anna Sedunova e Per Egil Aske.
La sceneggiatura è firmata da Geoff Bussetil, Norman Lesperance e Øvredal. Il film sarà disponibile in home video e in digitale in UK dal 3 agosto.
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A PEDRO ALMODÓVAR IL NASTRO D’ARGENTO EUROPEO PER DOLOR Y GLORIA
Pedro Almodóvar verrà insignito del Nastro d’Argento Europeo 2020. Il premio gli verrà consegnato durante la serata dei Nastri d’Argento di lunedì 6 luglio, trasmessa in diretta dal MAXXI di Roma su Rai Movie. Quest’anno segna il quarantesimo anniversario del suo debutto alla regia con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Almodóvar riceverà il Nastro per Dolor y Gloria, il suo ultimo film, candidato a due Oscar (Miglior film internazionale e Miglior attore). Antonio Banderas è stato premiato a Cannes per la sua interpretazione e il film ha vinto inoltre sette premi Goya.
Nella motivazione del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani si legge che Dolor y Gloria è “un film intenso e speciale, intimo e personale che riesce a mettere a nudo con delicatezza la verità dei sentimenti più privati ma anche la forza delle passioni”. E ancora:
Più di sempre racconto della vita nello specchio del tempo, Dolor y Gloria mette a nudo, questa volta con la meravigliosa interpretazione di Antonio Banderas, fragilità e sofferenza ma anche la forza interiore di sapersi conciliare con il passato che riaffiora, cambiando empaticamente il colore dei ricordi.
Almodóvar, che ha già vinto cinque Nastri d’Argento, ha accolto così la notizia:
Quando pensavo che la carriera internazionale di Dolor y Gloria fosse già finita, ricevo la meravigliosa notizia che il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani gli ha assegnato il Nastro d’Argento per il miglior film europeo. Questo riconoscimento è il fiore all’occhiello nel percorso di un film in cui ho riposto molto di me. Grazie mille.
THE TAX COLLECTOR – IL TRAILER DEL FILM DI DAVID AYER CON SHIA LABEOUF E BOBBY SOTO
È uscito il primo trailer di The Tax Collector, film che riporta David Ayer nei territori del thriller urbano dopo le deviazioni fantasy di Suicide Squad e Bright.
Al centro della trama ci sono due insoliti esattori delle tasse: David (Bobby Soto) e Creeper (Shia LaBeouf) lavorano infatti per una gang di Los Angeles, e riscuotono denaro in tutta la città. Ovviamente, per chi non paga ci sono gravi ripercussioni.
Potrete vedere il trailer qui di seguito, ma prima vi ricordo che The Tax Collector non ha ancora una data di uscita.
La sinossi ufficiale David Cuevas è un padre di famiglia che lavora come esattore delle tasse per i membri di un’importante gang di Los Angeles. Raccoglie denaro in tutta la città con il suo partner Creeper, assicurandosi che la gente paghi o ci saranno ripercussioni. Ma una vecchia minaccia ritorna a Los Angeles, mettendo in pericolo tutto ciò che David ama.
Nel cast di The Tax Collector figurano Bobby Soto, Shia LaBeouf, Lana Parrilla, Elpidia Carrillo, George Lopez, Chelsea Rendon, Karrie Martin, Jay Reeves, Juan Carlos Cantu, Brendan Schaub, Michelle Jubilee Gonzalez, Cinthya Carmona, Rene Moran, Noemi Gonzalez, Cle Sloan e Gabriela Flores.
Il copione è opera dello stesso David Ayer.
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TENET – JOHN DAVID WASHINGTON NEI NUOVI POSTER
Un nuovo poster ufficiale di Tenet è stato da poco pubblicato online sull’account ufficiale del film. Nella locandina compaiono due John David Washington.
Per prima cosa notiamo che il font e la posizione del titolo sono stati cambiati. Ecco la versione italiana e americana:
Ecco invece le versioni internazionali:
Fanno parte del cast: John David Washington, Elizabeth Debicki, Robert Pattinson, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.
La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.
Il regista Christopher Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.
Tenet verrà distribuito nelle sale italiane dal 26 agosto.
VIA COL VENTO: ECCO I VIDEO INTRODUTTIVI CHE ACCOMPAGNANO IL FILM SU HBO MAX
Come sappiamo, Via col vento è tornato su HBO Max. Il film era stato rimosso temporaneamente dalla piattaforma streaming di WarnerMedia.
Una decisione presa in seguito alle proteste scoppiate in America dopo la morte di George Floyd e dopo che John Ridley, co-sceneggiatore del film 12 anni schiavo, aveva chiesto un intervento sul film a causa dei suoi contenuti razzisti
Nello specifico, Via col vento è tornato sulla piattaforma accompagnato da due video introduttivi. Il primo è di Jacqueline Stewart, professoressa di cinema presso l’università di Chicago e direttrice dell’organizzazione no-profit Black Cinema House. Il secondo video è una registrazione di un’ora dell’incontro The Complicated Legacy of ‘Gone With the Wind, tenutosi durante il TCM Classic Film Festival nell’aprile del 2019 e moderato dallo storico Donald Bogle.
Nel video della Stewart si sottolinea una cosa: le proteste nei confronti di Via col vento non appartengono solo al presente.
In più di un’occasione il film è stato al centro di proteste, a partire dall’annuncio della sua produzione. Il produttore David O. Selznick era consapevole della preoccupazione del pubblico di colore, per il modo in cui il film trattava l’argomento della schiavitù e i personaggi neri.
Come spiegato dalla studiosa “Via col vento rappresenta il Sud degli Stati Uniti sull’orlo della Guerra Civile come un mondo fatto di eleganza e bellezza, senza prendere in considerazione e riconoscere la brutalità del sistema di schiavitù, su cui si basava quel mondo“. Gli schiavi neri in Via col vento ripropongo vecchi stereotipi razziali.
Sono servi noti per la loro devozione nei confronti dei padroni bianchi o per la loro inettitudine. Lo sguardo con cui il film tratta questo mondo passa attraverso una lente nostalgica che nega gli orrori della schiavitù.
“Guardare Via col vento può essere scomodo, perfino doloroso“, continua la Stewart. “Tuttavia, è importante che i film classici di Hollywood siano disponibili per noi nella loro forma originale, per poterli guardare e discutere“.
Sia il primo che il secondo sono stati diffusi nel web.
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ONWARD VERRÀ PRESENTATO IL 16 LUGLIO IN ANTEPRIMA AL GIFFONI FILM FESTIVAL
Come sappiamo, Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University), sarà il primo grande titolo ad animare la nostra estate cinematografica. Il film arriverà nelle nostre sale il 22 luglio, ma sarà presentato in anteprima durante la 50esima edizione del Giffoni Film Festival, che quest’anno si presenterà al mondo con una serie di eventi che inizieranno giovedì 16 luglio e si concluderanno il 30 dicembre.
Come specificato in un comunicato ufficiale, per questa edizione il tradizionale festival è stato diviso in momenti diversi modulati in base al target di età dei jurors ai quali, ancora di più, sarà garantito il massimo della sicurezza. La prima tranche si svolgerà a Giffoni Valle Piana dal 18 al 22 agosto, la seconda dal 25 al 29 agosto, la terza tra settembre e novembre e la quarta dal 26 al 30 dicembre.
Ma c’è una data importante: l’inizio delle celebrazioni del 50ennale (in programma fino al 2021): giovedì 16 luglio il mondo del cinema ripartirà da Giffoni con Pixar Animation Studios che offrirà ai jurors la possibilità di vedere in anteprima Onward.
Protagonisti di questa nuova storia, che si preannuncia particolarmente fantastica, due fratelli elfi alle prese con un viaggio che ha uno scopo principale: scoprire se esiste ancora un po’ di magia nel mondo. Il loro padre è scomparso quando erano giovanissimi e quest’avventura li aiuterà a scoprire nuove cose su di lui.
Tra le voci originali troviamo Chris Pratt, Tom Holland, Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Tra i doppiatori italiani troviamo invece Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo
Comic-Con@Home, arriva la Sideshow Con
Alla luce del nuovo Comic-Con@Home, la versione virtuale del Comic-Con di San Diego, Sideshow Collectibles – presenza fissa alla celebre fiera americana – ha annunciato per l’occasione la Sideshow Con. Si tratterà di una mostra virtuale di tutti gli oggetti e le riproduzioni da collezione come quelle di Alien apparse nel corso dell’edizione del 2017 e come quelle dei supereroi Marvel e DC targate Hot Toys di cui vi abbiamo parlato più volte. Gli stand saranno fisici e ricostruiti in un ambiente chiuso in totale sicurezza, mentre il pubblico potrà accedervi registrandosi al sito apposito.
L’appuntamento è fissato dal 20 al 26 luglio, negli stessi giorni dell’edizione 2020 del Comic-Con di San Diego.
Per quanto riguarda Comic-Con@Home, ricordiamo che l’evento si terrà come previsto tra il 22 e il 26 luglio: tutti potranno partecipare, gratuitamente, a partire dall’esposizione dell’Exhibit Hall che sarà, ovviamente, virtuale e vedrà la partecipazione degli standisti più famosi con promozioni, speciali e prodotti in edizione limitata realizzati appositamente per l’occasione.
Non mancheranno poi i classici panel esclusivi su fumetti, videogiochi, film e fumetti, oltre a varie attività cui i fan potranno partecipare da casa. Non sono stati ancora annunciati talent, ma chiaramente ci si aspetta qualche nome altisonante.
I fan potranno stampare i badge e indossarli con fierezza, ciononostante la fiera sarà completamente gratuita e non ci saranno limiti di capienza. L’hashtag ufficiale sarà #ComicConAtHome e verrà incluso in tutte le attività. Presto verranno diffusi i dettagli sui vari panel ed eventi.
Emma Watts nominata presidente di Paramount Motion Picture Group
Emma Watts cade in piedi: a febbraio l’addio dell’executive dopo oltre vent’anni alla guida della 20th Century Fox (dovuta all’acquisizione da parte della Disney) aveva scosso Hollywood, oggi la Paramount Pictures ha annunciato di averla nominata Presidente di Paramount Motion Picture Group. La Watts farà riferimento direttamente al CEO Jim Gianopulos (con cui aveva lavorato per anni alla Fox) e guiderà lo studio cinematografico a partire dal 20 luglio. Wyck Godfrey, che aveva ricopriva la carica dal 2018, tornerà a produrre film e serie tv. Si tratta di una mossa molto sensata: squadra che vince non si cambia, la collaborazione tra Watts e Gianopulos ha creato grandi successi alla Fox e la Paramount ha davvero bisogno di un duo come questo alla guida della propria divisione cinematografica. Nel suo ruolo, la Watts supervisionerà tutte le operazioni dallo sviluppo creativo alla distribuzione, passando per il casting, la produzione e la post-produzione, con l’aiuto di Elizabeth Raposo che rimarrà presidente di produzione.
Emma è uno dei dirigenti più straordinari dell’industria cinematografica,” ha commentato Gianopulos. “Ho lavorato con lei per quasi due decenni durante la sua carriera alla Fox e l’ho vista diventare la straordinaria leader e il talento creativo che è oggi. Mentre la Paramount continua la sua evoluzione e la sua crescita, sono felice che lo studio cinematografico sia guidato da una persona con il suo impeccabile gusto, i suoi rapporti con i talent e la sua visione innovativa.”
“La storia ricca e l’impegno nel raccontare storie diverse e uniche della Paramount sono elementi essenziali in un’epoca in evoluzione così rapida come la nostra,” ha aggiunto la Watts. “Non vedo l’ora di lavorare insieme a Jim e al resto del team della Paramount per continuare a creare un ambiente che non solo fornisca stabilità e fiducia nell’industria, ma valorizzi anche la comunità creativa spingendola a fare del suo meglio”.
In 22 anni di lavoro alla Fox, la Watts ha lavorato con registi come James Cameron, James Mangold, Matt Reeves, Ridley Scott e Bryan Singer, producendo film come Una notte al museo, The Greatest Showman, Bohemian Rhapsody, The Martian, Deadpool, Logan, Avatar e West Side Story di Steven Spielberg.
Cate Blanchett sigla un accordo di prelazione con i produttori di 1917 e Rocketman
Deadline annuncia che Cate Blanchett ha siglato un accordo di prelazione con la New Republic Pictures impegnandosi con la sua casa di produzione Dirty Films (che gestisce con Andrew Upton). La New Republic, guidata dai produttori Brian Oliver e Bradley Fischer, ha prodotto – tra i vari film – il film biografico su Elton, Rocketman, e il film di guerra di Sam Mendes 1917.
La Dirty Films ha invece di recente lavorato alla serie Hulu Mrs. America e alla serie australiana Stateless, che approderà su Netflix a luglio.
“Conosco Cate e Andrew da quasi dieci anni e ho avuto il privilegio di lavorare con Cate a due film” ha dichiarato Fischer, che ha collaborato con l’attrice a Il mistero della casa del tempo e a Truth: Il prezzo della verità. “Sebbene sia appurato che parliamo di una delle attrici più grandi del cinema e del teatro, Cate ha anche una mente imprenditoriale feroce e un istinto per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di eventi cinematografici trascinanti e commoventi in linea con quelli che io e Brian stiamo costruendo alla New Republic“.
Cate Blanchett ha già un sarà prossimamente in Armageddon Times, il nuovo lungometraggio diretto da James Gray e prodotto dalla RT Features, ma anche in Don’t Look Up, il film Netflix di Adam McKay il cui cast comprende già Jennifer Lawrence. Sarà inoltre Lilith nel film di Borderlands diretto da Eli Roth.
Matthias & Maxime: due clip dal film di Xavier Dolan
Presentato in concorso al Festival di Cannes, Matthias & Maxime è un film di ritorni. Dopo la parentesi americana de La mia vita con John F. Donovan, Xavier Dolan torna a girare nel suo Quebec e riabbraccia i temi a lui più cari: la ricerca della propria identità sessuale, il rapporto tra diverse generazioni e quello con la propria madre. È il ritorno di Dolan davanti alla macchina da presa, che non recitava in un proprio film dai tempi di Tom à la ferme ed è il ritorno di Anne Dorval in un film di Dolan, nel ruolo del personaggio che interpreta sua madre, dopo esserlo già stata in J’ai tué ma mère e dopo aver lavorato con lui anche in Les amours imaginaires, Laurence Anyways e Mommy.
Matthias & Maxime racconta di due amici d’infanzia si scambiano un bacio durante le riprese di un cortometraggio amatoriale. Il gesto, apparentemente innocuo, insinuerà in loro un dubbio persistente, minacciando l’unione della loro cerchia sociale e, alla fine, cambiando improvvisamente le loro vite. Matthias & Maxime è disponibile su MIO CINEMA e SKY dal 27 Giugno.
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JASON MOMOA SARÀ IL PROTAGONISTA DI FROSTY THE SNOWMAN
Jason Momoa è stato scelto come protagonista di Frosty the Snowman, un nuovo film che unirà riprese live-action e sequenze animate in cui darà la voce al famoso pupazzo di neve. Il lungometraggio verrà prodotto grazie alla collaborazione tra Warner Bros e Stampede Ventures, la star della serie Il Trono di Spade e Madghost.
Frosty the Snowman potrà contare su una sceneggiatura firmata da David Berenbaum, che ha già lavorato con Jon Berg in occasione di Elf. Il pupazzo di neve che sarà interpretato dall'attore Jason Momoa sarà realizzato grazie all'animazione digitale.
Berg ha dichiarato: "Dal suo ruolo di terribile leader in una terra di ghiaccio e fuoco al successo oceanico che abbiamo avuto tutti con Aquaman, sembrava semplicamente giusto realizzare Jason grazie alla neve". Greg Silverman ha aggiunto: "Conosciamo Jason Momoa come un vero essere umano pieno di amore, compassione e un legame profondo con l'ohana, tutti elementi che rappresentano lo spirito di Natale e di Frosty".
CHEVALIER DE SAINT-GEORGES: LA STORIA DEL "MOZART NERO" DIVENTA UN FILM
La vita di Chevalier de Saint-Georges, conosciuto anche come il Mozart Nero, diventerà un film biografico che verrà prodotto da Searchlight Pictures. Il progetto è in fase di sviluppo da tempo e a firmare la sceneggiatura sarà Stefani Robinson, già nel team di serie tv come Atlanta e What We Do in the Shadows.
Stephen Williams, già dietro la macchina da presa in occasione di alcuni episodi di Watchmen e Westworld, sarà il regista del biopic. Chevalier de Saint-Georges era nato nel 1845 ed era il figlio illegitimo di un proprietario di alcune piantagioni e di una schiava africana. L'uomo riuscì a compiere un'ascesa nella società francese stupendo per il suo talento come violinista e compositore, oltre a essere incredibilmente bravo nella scherma. Una storia d'amore complicata con una nobildonna francese e un allontanamento da Maria Antonietta e la sua corte hanno poi causato la sua rovina.
Williams è nato a Kingston, in Giamaica, e ha studiato nel Regno Unito, presentando poi nel 1995 il suo film Soul Survivor al Festival di Cannes. Il regista si è quindi occupato di episodi di show come The Walking Dead, Ray Donovan e Westworld.
FAST & FURIOUS, LA SAGA COMPLETA SU PRIME VIDEO IN STREAMING DA OGGI
Fast & Furious arriva oggi in streaming su Prime Video nel catalogo di luglio 2020: sullo schermo la saga intera super adrenalinica, con protagonisti Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, Dwayne Johnson, Jason Statham e molti altri.
Brian O'Conner è un agente della polizia di Los Angeles che decide di infiltrarsi in un giro di gare clandestine quando deve indagare su delle rapine ad alcuni autotreni. I testimoni hanno riferito che i ladri usano le Honda Civic nere, Brian decide quindi di guadagnarsi la fiducia di Toretto, organizzatore di gare clandestine, salvandolo da una retata della polizia. Molto presto Brian finisce per innamorarsi di Mia, la sorella di Toretto. Il primo film è stato diretto da Justin Lin: protagonisti sono Vin Diesel, che interpreta il criminale Dominic Toretto e Paul Walker, che è il poliziotto infiltrato Brian O'Conner, mentre Jordana Brewster è Mia, sorella del criminale, per la quale Brian perde la testa.
Questa pellicola ha dato il via ad una delle saghe più longeve del cinema che vanta ben 10 capitoli, compresi due che usciranno nel 2020 e nel 2021, e uno spin-off, uscito nel 2019. Disponibile, tra gli altri, Fast & Furious 7: nel sequel, la furia di un nuovo nemico si scaglia contro Dominic Toretto e la sua famiglia allargata. Deckard Shaw (Jason Statham) è in cerca di vendetta dopo la morte del fratello e le vite di tutti sono in pericolo: Roman (Tyrese Gibson), Tej (Ludacris) e persino l'agente Hobbs (Dwayne Johnson). Auto da schianto e corse folli dagli States ad Abu Dhabi, passando per l'Azerbaigian, scorrono in una storia rocambolesca ed emozionante che vuole rendere omaggio al personaggio di Brian e all'attore che l'ha interpretato per anni.
La saga di Fast and Furious è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Amazon Prime Video, che questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.
IL CODICE DA VINCI, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI
Il Codice Da Vinci arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile il film di Ron Howard con Tom Hanks nei panni di Robert Langdon, il personaggio protagonista di molti romanzi di Dan Brown.
Il curatore del museo del Louvre viene assassinato proprio la notte prima del suo appuntamento con il professore americano Robert Langdon. A causa della misteriosa connessione tra i due, la polizia parigina sospetta proprio Langdon dell'omicidio; fortunatamente il professore troverà aiuto nella bella criptologa Sophie Neveu... Un grande aiuto nella stesura del copione e nella realizzazione de Il Codice Da Vinci è arrivato anche da Dan Brown: l'autore del libro oltre a rendersi disponibile per il lavoro di adattamento, si è rivelato una grande risorsa per gli autori del film, perchè ha dato loro la possibilità di inserire nella sceneggiatura diversi elementi che aveva scoperto soltanto dopo aver dato alle stampe il suo romanzo.
Secondo Ron Howard addirittura, il suo film si può considerare quasi una versione aggiornata de Il codice Da Vinci. La saga cinematografica di Dan Brown sta per ottenere, tralaltro, un suo prequel in formato serie tv: dopo Angeli e Demoni e infine Inferno, le avventure del professor Robert Langdon sbarcheranno su NBC, che ha ufficialmente ordinato il pilot per lo show. Al lavoro sulla sceneggiatura e sull'ideazione complessiva di Langdon ci saranno Jay Beattie e Dan Dworkin, già artefici della serie Scream, mentre nessun indicazione è ancora data per quanto riguarda il protagonista.
Ritorno al futuro è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.
BIRDMAN, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGG
Birdman arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile il film del 2014 co-scritto e diretto da Alejandro González Iñárritu, con protagonisti Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton, vero trionfatore nella notte degli Oscar 2015.
Birdman è la storia di un attore in declino, Riggan Thomson, famoso per aver interpretato un mitico supereroe, alle prese con le difficoltà e gli imprevisti della messa in scena di uno spettacolo a Broadway, tratto da un racconto di Raymond Carver, che dovrebbe rilanciarne il successo. Nei giorni che precedono la sera della prima, dovrà fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso.
Presentato in anteprima alla 71a edizione della Mostra del cinema di Venezia, il film ha ricevuto l'anno successivo ben 9 candidature agli Oscar, vincendone quattro: quello per la migliore regia, per la migliore sceneggiatura originale, per la miglior fotografia e l'ambitissima statuetta come miglior film. Dato lo stile insolito e le lunghissime riprese, Edward Norton e Michael Keaton hanno stilato durante le riprese una sorta di classifica contando ogni singolo errore commesso da ogni attore e da ogni attrice: Emma Stone ha commesso il maggior numero di errori e Zach Galifianakis, che invece ha sbagliato soltanto un paio di battute, è riuscito a mascherare i suoi errori così bene che il regista ha deciso di includerli nel montaggio finale del film.
Birdman è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.
SCHINDLER'S LIST, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI
Schindler's List arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibile lo storico film di Steven Spielberg del 1993 candidato a 12 premi Oscar e con protagonista Liam Neeson.
Il film ripercorre la storia, romanzandola, dell'industriale tedesco Oskar Schindler (Liam Neeson), in affari con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per arricchirsi utilizza la manodopera ebrea nelle sue fabbriche ma pian piano diventa il loro salvatore: prima costruisce un campo per i suoi operai, dove le milizie non possono entrare senza la sua autorizzazione. Poi, quando ormai lo sterminio si è scatenato, dà fondo a tutte le sue risorse finanziarie, per costruire una fabbrica di pentole. Con l'aiuto dell'inseparabile Itzhak Stern, il contabile ebreo, compila una lista di 1.100 persone ebree perché vengano a lui affidate come operai.
Diventato un grande classico, Schindler's List è stato un successo mondiale, candidato a 12 premi Oscar e vincitore in ben 7 categorie, tra cui il miglior film e la miglior regia. Sono stati molti i nomi storici a orbitare intorno al progetto: Billy Wilder ha contribuito alla prima bozza della sceneggiatura, e avrebbe anche voluto dirigere il film. Originariamente la pellicola era stata proposta a Martin Scorsese, che però ha lasciato il progetto perché riteneva più giusto far dirigere il film a un regista ebreo, Scorsese "passò" Schindler's List a Steven Spielberg, che in cambio gli "consegnò" Cape Fear. Anche Roman Polanski si era interessato al progetto ma, avendo vissuto gli orrori del ghetto di Cracovia fino agli 8 anni, ritenne di non avere ancora assunto una giusta prospettiva per dirigere un film sulla deportazione del popolo ebraico. Quel momento arrivò una decina di anni dopo con Il pianista, che vinse l'Oscar alla miglior regia nel 2003.
Steven Spielberg, da E.T. e Indiana Jones a Schindler: 10 personaggi indimenticabili dei suoi film
Schindler's List è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.
RITORNO AL FUTURO, SU NETFLIX IN STREAMING DA OGGI
Ritorno al futuro arriva su Netflix in streaming a partire da oggi: disponibili i tre film della saga storica creata da Robert Zemeckis, con protagonisti cult Michael J Fox e Christopher Lloyd.
Un'icona anni '80 più che una semplice serie cinematografica, ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis, che ne ha anche diretto tutti e tre i film, e prodotta da Steven Spielberg, Ritorno al futuro ha regalato la notorietà ai suoi due interpreti principali nei panni del giovane Marty McFly e dell'eccentrico scienziato Emmett "Doc" Brown, in viaggio tra i decenni per risolvere complicatissimi paradossi temporali da loro stessi creati a bordo della ormai celebre DeLorean.
In Ritorno al futuro Marty McFly è stato catapultato per errore nel 1955, grazie alla macchina del tempo ideata dal suo amico scienziato Doc. Non avendo più "carburante" per poter tornare nel futuro si rivolge alla versione più giovane di Doc, che nonostante l'incredulità iniziale si farà in quattro per aiutarlo. Ma nel 1955 non è solo Doc ad essere più giovane, Marty infatti si imbatte casualmente nei suoi genitori, all'epoca teenager, ma l'incontro aggiungerà altri problemi.
In Ritorno al futuro parte II l'azione comincia dove terminava il primo capitolo, ovvero con Marty e Jennifer che partono insieme allo scienziato Doc, inventore della macchina del tempo, per il 2015 allo scopo di evitare che il futuro dei loro figli possa essere in pericolo. Ma la situazione precipita e ad essere in pericolo non è più il futuro, ma il passato. Marty dovrà tornare nuovamente nel 1955 e... Infine in Ritorno al futuro parte III Marty McFly è costretto a tornare indietro nel tempo fino al 1885 per salvare Doc, che vi era stato catapultato al termine del secondo capitolo. Questa volta tornare nel futuro sarà ancora più difficile.
Ritorno al futuro è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Netflix, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.
FROZEN 2, KRISTEN BELL: "ANNA È NATA DALLA MIA DEPRESSIONE"
Kristen Bell ha confessato di aver usato la sua vera depressione per plasmare il personaggio di Anna in Frozen 2, sequel dell'hit d'animazione Disney.
A far luce sul retroscena legato alla creazione del personaggio di Anna è la serie documentaria Disney+ Frozen II: Dietro le quinte, in cui si racconta la genesi dell'hit d'animazione amato da grandi e piccini. Nella serie Kristen Bell confessa di aver sfruttato un'esperienza personale per rendere più consistente l'interpretazione di Anna:
"Quando Anna crede che tutti intorno a lei siano morti deve guardarsi dentro e realizzare cos'altro la spinge a continuare a vivere. E questo mantra del "fai bene la prossima cosa" è nato da una conversazione che ho avuto con la regista Jennifer Lee riguardo alla mia ansia e depressione. Credo che "fai bene la prossima cosa" serva a tutti coloro che si sentono inutili e non sanno cosa fare. Perché la sola cosa che puoi fare in questi momenti è fare un passo alla volta".
The Next Right Thing è una bella canzone presente in Frozen II - Il segreto di Arendelle ed esprime sia il terribile senso di perdita che avvince Anna che la speranza che il personaggio ritrova guardando al futuro:
"Quando mi sveglio e mi sento davvero a terra, tutto ciò che devo fare è uscire dal letto, alzarmi e lavarmi i denti, poi bere una tazza di caffè e svegliare i miei figli. E faccio questi passi un po' alla volta quando il mondo e i suoi problemi sembrano sopraffarmi".
L'ESERCITO DELLE 12 SCIMMIE: ECCO PERCHÉ BRAD PITT AVEVA UNO PSICHIATRA SUL SET
Sul set de L'esercito delle 12 scimmie, insieme a Brad Pitt, c'era anche uno psichiatra chiamato a "supervisionare" il grado di follia presente nella pellicola diretta da Terry Gilliam.
Per rendere più credibile il personaggio del folle Jeffrey Goines, interpretato da Brad Pitt, Terry Gilliam ha voluto sul set come consulente un vero psichiatra. Il Dottor Lazlo Gyulai, direttore del programma sui disordini bipolari della Scuola di Medicina dell'Università della Pennsylvania, ha lavorato con Brad Pitt per dar vita a un autentico ritratto di un paziente psichico rifuggendo gli stereotipi.
"Li fanno apparire come pazzi, ma molti malati mentali non sono affatto pazzi, soprattutto se sono affetti da depressione o disturbi dell'umore" dichiarò il Dottor Gyulai al The New York Times all'epoca. "Spesso, con persone che non sono esperte, è difficile catturare la dimensione umana di questa malattia."
Con l'aiuto del Dottor Gyulai Brad Pitt riuscì a centrare il ruolo dando vita a una performance memorabile. Come ha ricordato di recente Gilliam a PeopleTV's Couch Surfing, "Brad era molto laconico. Ce l'ha messa davvero tutta e ha trovato subito la connessione con un personaggio fuori dagli schemi. Sul set è letteralmente esploso."
WE WERE SOLDIERS: LA POLEMICA SUL FILM DI MEL GIBSON DOPO L'ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE
We Were Soldiers, celebre dramma bellico diretto da Randall Wallace e con protagonista Mel Gibson, basato sulla Battaglia di Ia Drang, uno degli scontri più violenti e importanti del conflitto tra le forze americane e l'esercito nordvietnamita.
Il film, che riunisce Wallace e Gibson dopo il successo di Braveheart (per il quale Wallace fu sceneggiatore), è tratto da una storia vera raccontata nel libro We Were Soldiers Once ... And Young, scritta proprio dal tenente colonnello Hal Moore, non più in servizio, e dal reporter Joseph Galloway. Entrambi preso parte alla battaglia, così come il veterano colonnello Rick Rescorla, che aveva un ruolo così fondamentale nel libro che venne perfino raffigurato sulla copertina.
Rescorla criticò aspramente il film in quanto, dopo aver letto la sceneggiatura, si rese conto che lui e la sua unità non erano stati inclusi nella pellicola. Il suo nome, tuttavia, riempì le pagine dei giornali di tutto il mondo in quanto l'11 settembre 2001, durante gli attacchi alle Torri Gemelle, Rescorla, che lavorava come responsabile della sicurezza per Morgan Stanley, perse la vita in modo eroico dopo aver salvato tutti i dipendenti dell'azienda con sede al World Trade Center.
Una biografia della sua vita, che include anche il suo punto di vista su fatti del Vietnam narrati dal film We Were Soldiers, fu pubblicata postuma a metà degli anni 2000: venne intitolata "Heart of a soldier".
UNDERWORLD: BLOOD WARS, VEDREMO MAI UN NUOVO CAPITOLO DELLA SAGA CON KATE BECKINSALE?
Underworld: Blood Wars, quinto episodio della saga action horror con protagonista Kate Beckinsale. A quattro anni dall'uscita del film nelle sale, scopriamo insieme se esistono delle possibilità per l'arrivo di un nuovo capitolo.
Interrogata sull'argomento ancora prima della release, l'interprete di Selene aveva commentato: "Abbiamo sempre proceduto volta per volta. Tutto è sempre dipeso dal pubblico, che per ora si è sempre mostrato interessato alla saga. Non abbiamo bisogno di lanciare fuori capitoli a casaccio, serve un’audience pronta ad accoglierli. Io oltretutto non sono mai stata legata al ruolo di Selene prima che l’idea per il film venisse proposta. Abbiamo un’altra strada da percorrere? Dipende tutto da questo."
L'interesse del pubblico, essenziale per il proseguimento di una saga di questo tipo, è però calato proprio in seguito all'uscita di Underworld: Blood Wars, che oltre alla stroncatura della critica ha rimediato anche un flop al box office.
Due anni più tardi, nel 2018, la Beckinsale ha chiuso definitivamente la porta ad un suo ritorno nella saga, confermando durante un'intervista che non avrebbe più ripreso i panni della guerriera vampire. In attesa di eventuali novità, dunque, al momento non è previsto l'arrivo di un nuovo Underworld.
Il quinto capitolo, in onda questa sera alle 21.20 su Rai 4, segue la guerriera vampira Selene, costretta a difendersi dai brutali attacchi che le vengono sferrati dal clan dei Lycans e dalla fazione di Vampiri che l’ha tradita. Con al fianco due soli alleati, David e suo padre Thomas, deve porre fine all'eterna guerra fra Lycans e Vampiri, anche se questo significa per lei l’estremo sacrificio.
ZOOTROPOLIS BATTE IL PRIMO AVENGERS AL BOXOFFICE AMERICANO PRIVO DI NOVITÀ
Con le date di Tenet di Christopher Nolan e Mulan di Niki Caro rinviate a metà e fine agosto e senza altre uscite di piccola o media importanza in avvicinamento, la riapertura delle sale cinematografiche americane ha dovuto puntare su vecchi ma comunque importanti titoli per riprendere l'attività.
Motivo che ha infatti spinto molti cinema a posticipare ulteriormente la riapertura, esattamente come successo in territorio italiano. Alcune sale hanno però deciso di ripartire, così come tanti drive-in sparsi in tutto il territorio americano, dove si è registrato il maggior numero di biglietti staccati. Per vedere cosa? Stando ai dati comunicati dai siti specializzati, a quanto pare il film più visto del weekend è stato Zootropolis della Disney, che ha incassato a distanza di quattro anni dalla sua uscita originale altri 280 mila dollari.
Curioso comunque che sia riuscito a battere anche in una gara-non-gare come questa dell'era Covid-19 al boxoffice il primo e storico Avengers dei Marvel Studios, anche se entrambi i film sono disponibili sulla piattaforma streaming Disney+. A seguire ci sono poi Jurassic Park, The Greatest Showman, Lo Squalo e lo splendido L'uomo Invisibile.
Di seguito la Top 10 completa:
1. Zootropolis 2. Avengers 3. Jurassic Park 4. The Greatest Showman 5. The Hunt 6. L'uomo Invisibile 7. Trolls: World Tour 8. Lo Squalo 9. Bloodshot 10. Irresistible
IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO, L'ULTIMO FILM DELLA SAGA NASCONDEVA LA FIGLIA DI BATMAN?
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, ultimo capitolo dell'acclamata saga scritta e diretta da Christopher Nolan, potrebbe aver incluso un riferimento alla figlia di Batman e Catwoman di cui nessuno si è mai accorto fino ad ora.
Nolan ha chiuso la sua trilogia di Batman con Christian Bale nel 2012, in un film con Bane (Tom Hardy) come antagonista principale e Selina Kyle aka Catwoman (Anne Hathaway) come alleata. Alla fine del film, come di certo saprete, Batman e Catwoman abbandonavano le rispettive identità segrete si trasferivano lontano da Gotham per godersi il resto della loro vita insieme. E quel che è successo dopo è successo dopo i titoli di coda, e resterà per sempre il frutto dell'immaginazione del pubblico.
Tuttavia, secondo una teoria emersa in queste ore, Nolan potrebbe aver aggiunto un sottile riferimento al futuro della loro relazione, e in particolare alla figlia di Bruce, Helena Wayne: quando Selina si intrufola in Villa Wayne camuffata da domestica, viene sorpresa da Bruce Wayne e un minaccioso tiro con l'arco. Questo dettaglio di arco e frecce, stando alla teoria, potrebbe essere un riferimento a Helena Wayne, la figlia che Bruce e Selina hanno avuto in un universo alternativo nel mondo dei fumetti.
Il personaggio debuttò su DC Super Stars #17 nel 1977, e come figlia dei due celebri supereroi è cresciuta godendo dei benefici della famiglia benestante ed è stata anche addestrata a diventare una super atleta. Il villain Silky Cernak però ricattò Selina costringendola a tornare nei panni di Catwoman, e quando ciò accadde lei morì lasciando Helena desiderosa di vendetta, e alla fine divenne la vigilante Cacciatrice (personaggio apparso in varie versioni in tv e più recentemente in Birds of Prey, interpretato da Mary Elizabeth Winstead).
RON PERLMAN NON MOLLA HELLBOY 3: "SONO PRONTO, QUANDO GUILLERMO DEL TORO VORRÀ"
Nel corso di una recente intervista con i colleghi di ComicBook, l'attore Ron Perlman ha dichiarato che il suo sogno nel cassetto è ancora il terzo capitolo della saga di Hellboy, per il quale si è detto pronto ad un fischio di Guillermo Del Toro.
L'attore, nonostante i settant'anni, si sente ancora un diavolo:
"Ho sempre un po' di fuoco nel profondo, una brace che arde e mi dice che forse un giorno Guillermo si sveglierà e dirà: 'Sai cosa? Fanculo, dobbiamo finire questa trilogia", ha dichiarato Perlman. Ciò non vuol dire però che le speranze dell'attore siano destinate a diventare realtà.
"La speranza rimane. Eravamo arrivati ad un film dalla conclusione di quella storia. Eppure, ogni volta che guardo la carriera di Guillermo e vedo quanto è impegnato e i film che realizza, cosa si sta impegnando, la cosa mi sembra sempre poco realistica. Forse non accadrà mai, ma questa consapevolezza non mi impedisce di vivere con la speranza."
L'attore, qualche giorno fa, aveva dichiarato di aver rifiutato un cameo nel reboot di Hellboy diretto dal regista Neil Marshall proprio per rimanere fedele al lavoro svolto con l'autore messicano
MORTAL KOMBAT LEGENDS: SCORPION'S REVENGE ARRIVA IN STREAMING: TUTTI I DETTAGLI!
Ottime notizie per i fan di Mortal Kombat: il nuovo film d'animazione tratto dal celebre videogame, Mortal Kombat Legends: Scorpion's Revenge arriverà molto presto in streaming per un periodo di tempo limitato.
L'opera sarà infatti disponibile dal 3 al 9 luglio sulla piattaforma Infinity Premiere: il film racconta la storia di Hanzo Hasashi che, dopo il terribile massacro della sua famiglia ad opera del freddo mercenario Sub-Zero, viene esiliato nel Nether Realm. Lì, a patto di servire il sinistro Quan Chi, gli viene data l’opportunità di vendicare la sua famiglia, e di colpo viene riportato in vita come Scorpion, un’anima perduta dedicata alla vendetta.
Nel frattempo, nel Regno della Terra, Lord Raiden raduna una squadra di guerrieri d’élite - il monaco Shaolin Liu Kang, l’ufficiale delle forze speciali Sonya Blade e la stella del cinema Johnny Cage - un’improbabile compagine di eroi con il compito di salvare l’umanità. Per farlo, dovranno sconfiggere le orde di gladiatori del Regno Esterno di Shang Tsung e diventare campioni del torneo Mortal Kombat.
PIERCE BROSNAN SENZA PELI SULLA LINGUA: NON RIMPIANGO JAMES BOND, PERÒ ROMAN POLANSKI ...
Nel corso di una lunga intervista con The Guardian, l'attore Pierce Brosnan ha parlato del suo lavoro nella saga di James Bond, cui è rimasto legato per quattro lungometraggi usciti tra il 1995 e il 2002.
Dopo la sua ultima interpretazione nei panni della spia al servizio segreto di Sua Maestà, con Die Another Day, i produttori sentirono che il franchise aveva bisogno di un riavvio per restare rilevante in un mondo post 11 settembre e post-Bourne. Sebbene Brosnan desiderasse realizzare un quinto film, i produttori decisero di rifondare la saga partendo da un nuovo attore, e la cosa gli fu comunicata al telefono nel 2004.
In seguito l'attore avrebbe affermato di essersi sentito "preso a calci e buttato sul marciapiede", ma oggi le cose sono cambiate: "Non c'è rimpianto", ha detto al Guardian. "Non permetto al rimpianto di entrare nel mio mondo. Porta solo a più miseria e ad altri rimpianti. Bond è stato un dono per la mia carriera di cui posso godere ancora oggi, e mi ha permesso di avere una vita professionale meravigliosa. Una volta che sei marchiato come un Bond, lo sei per sempre. Quindi quando l'avventura finisce dovresti essere in pace con te stesso".
L'intervista inevitabilmente ha toccato anche il controverso argomento Roman Polanski, con quale l'attore lavorò insieme ad Ewan McGregor per The Ghost Writer. Su quella collaborazione, ha dichiarato:
"Ho accettato il ruolo in The Ghost Writer per via del lavoro che Roman aveva fatto come artista, come regista. Non ho lasciato che il resto della sua vita influenzasse la mia scelta. Dovevo essere onesto con me stesso e sapere che la giustizia era stata fatta, la cosa era stata trattata in tribunale. Oggi, con il clima politico attuale, non so se avrei preso la stessa decisione. Questi sono tempi pericolosi ed è un mondo molto tossico. Non lo so."
MARVEL, CONCEPT ORIGINALE DI CAPTAIN AMERICA SVELA ORIGIN STORY DIVERSA PER TESCHIO ROSSO!
L'artista dei Marvel Studios Ryan Meinerding ha postato sulla sua pagina ufficiale del social network Instagram un concept originale di Captain America: Il Primo Vendicatore che svela dei piani inediti per il villain Teschio Rosso.
Come potete vedere in calce all'articolo, la storia delle origini del cattivo del film e della sua trasformazione da Johann Schmidt a Teschio Rosso doveva essere molto diversa da quella vista effettivamente sul grande schermo: la prima uscita cinematografica del franchise con protagonista Chris Evans, infatti, raccontò che Schmidt rimase sfigurato a causa degli esperimenti dell'Hydra con il siero del super soldato, ma inizialmente come rivela Ryan Meinerding le cose dovevano andare diversamente.
ASA BUTTERFIELD RINGRAZIA MARTIN SCORSESE: "MI HA INSEGNATO COSA SIA IL CINEMA"
La star di Sex Education, Asa Butterfield, è stato intervistato da Deadline e ha spaziato tra diversi argomenti, dalla ripresa della lavorazione della serie fino alle attività svolte durane il lockdown e il periodo trascorso da bambino sul set di Hugo Cabret di Martin Scorsese, film nel quale ha interpretato il giovanissimo orfano protagonista.
La serie Netflix dovrebbe riprendere la produzione nel mese di agosto ma nel frattempo Asa Butterfield non è stato con le mani in mano; ha letto sceneggiature, ha ideato un videogioco, ha divorato per la prima volta Mad Men e ha scritto la sua prima sceneggiatura per la tv. La carriera di Butterfield è iniziata in tenera età, partecipando a show tv come Ashes to Ashes e trovando il successo a dieci anni ne Il bambino con il pigiama a righe e tre anni dopo con Hugo Cabret di Martin Scorsese.
Butterfield ricorda la caratteristica spensieratezza dei bambini che lo aiutò moltissimo ad affrontare il set con un gigante del cinema come Scorsese:"Quando sei un bambino tendi a non avvertire la stessa pressione ed è quando cresci che realizzi 'Wow!'. Sul set di Hugo Cabret mi ha aiutato perchè non mi sono mai ritrovato nervoso. Se avessi lavorato ora con Martin Scorsese me la sarei fatta addosso prima di andare sul set mentre in quel periodo avevo quella nonchalance infantile". L'attore ha ringraziato Scorsese per le lezioni che gli ha impartito durante la lavorazione del film:"[...] Per me, in quanto attore , ho imparato un enorme lezione sull'apprezzamento del cinema. Marty ama il cinema e ciò è uno degli elementi principali del film. Mi parlava spesso dei film che l'hanno ispirato, quelli con i quali è cresciuto e che ha usato come riferimento nei suoi film. Mi dava dei film da vedere nel week-end e poi mi chiedeva un parere. Delle lezioni di cinema e di storia del cinema che in quel momento non capivo pienamente. Avere un'educazione cinematografica da Martin Scorsese è un'occasione unica".
E un futuro film diretto nuovamente da Scorsese? Asa Butterfield non ha dubbi:"Certo che ci lavorerei di nuovo, anzi, lo spero. Non ho idea di quanti film farà, non penso tantissimi. Con The Irishman mi è parso che abbia dato davvero tutto sé stesso nel film. Lo rappresenta completamente. Ci vediamo di tanto in tanto ed è già qualcosa che non riesco a credere di poter dire. Quando sono a New York ci vediamo per una tazza di tè, è una persona straordinaria con cui avere un rapporto" ha concluso la star di Sex Education.
APOLLO 13 COMPIE 25 ANNI: "HOUSTON ABBIAMO UN PROBLEMA"
Il 30 giugno 1995 usciva nelle sale statunitensi il film Apollo 13, cronaca delle drammatiche vicende della navicella spaziale la cui missione era quella di tornare sulla Luna ma che a causa di un guasto non fu possibile completare, una missione che mise in estremo pericolo tutto il suo equipaggio, capitanato qui da Tom Hanks.
All'epoca Tom Hanks era all'apice del successo e soprattutto veniva da una doppia vittoria di fila del Premio Oscar per il miglior attore protagonista, il primo vinto nel 1994 per Philadelphia e il secondo l'anno successivo per Forrest Gump: Apollo 13 era quindi il "veicolo" perfetto per tentare una eventuale tripletta: tuttavia, l'attore manco la nomination agli Academy Awards del 1996, però vennero nominati i colleghi Ed Harris e Kathleen Quinlan come non protagonisti.
Oggi Hanks è il volto più caratteristico della pellicola di Ron Howard e il suo "Houston abbiamo un problema" è ormai scolpita a fuoco tra i dialoghi più celebri della storia del cinema. Non tutti sanno, però, che l'attore non fu la prima scelta del vero Jim Lovell, il comandante dell'Apollo 13 dal cui libro fu tratto il film. Lovell racconta che i diritti cinematografici vennero venduti ancor prima che il libro venisse scritto e che la sua prima scelta sarebbe stata Kevin Costner. Quando la regia venne affidata ad Howard il nome di Costner non fu mai menzionato, ma il ruolo venne in un primo momento offerto a John Travolta, che rifiutò. Venne così contattato Hanks, che aveva già espresso l'intenzione di recitare in un film sull'Apollo 13 ed era costantemente informato dai suoi agenti su possibili script sull'argomento a Hollywood.
Il film fu un successo strepitoso al box-office dove incassò oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo (e a fronte di un budget di 52 milioni), guadagnandosi anche 9 nomination ai Premi Oscar 1996.