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MovieTown, il cinema a casa vostra

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Triplethor
view post Posted on 2/7/2020, 13:53 by: Triplethor
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Triplethor
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GIOVEDI

02/07/2020



ARRIVA SUNSET DRIVE IN, IL CINEMA ALL’APERTO NEGLI STUDIOS DI CINECITTÀ

A partire da domani, venerdì 3 luglio, Cinecittà Studios ospiterà Sunset Drive In, un cinema all’aperto in grado di ospitare 160 automobili e 320 spettatori, che ci terrà compagnia fino ad ottobre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Nello specifico il Drive In sarà attivo 3 giorni a settimana, dal venerdì alla domenica, a partire dalle 20:00 con 2 proiezioni a sera di film di ogni genere, da Kill Bill a Grease.

Il comunicato
Nella cornice di Cinecittà Studios, domani apre Sunset Drive In, un cinema all’aperto in grado di ospitare 160 automobili e 320 spettatori. Con due programmazioni a serata, sarà aperto dal venerdì alla domenica a partire dalle ore 20:00. Un’esperienza che richiama un intrattenimento old style, riproposto in chiave attuale, che vi terrà compagnia fino ad ottobre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Il nuovo progetto socio-culturale di Sunset Drive In, con il primo spettacolo previsto venerdì 3 luglio 2020, si svolgerà nello spazio antistante al Teatro 3 di Cinecittà Studios: 6mila metri quadri in grado di ospitare 160 automobili dalle quali guardare comodamente lo schermo da 100mq.

Il progetto, nato come manifesto della cultura cinematografica e del piacere dell’audiovisivo, ha come principale obiettivo quello di proporsi come alternativa alla fruizione cinematografica collettiva, garantendo un momento di svago sociale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza imposte dal Governo. “Questa iniziativa – sottolinea la direzione del Sunset Drive In – durerà per tutta la stagione estiva, da luglio a ottobre ed è un’ottima opportunità per far respirare un pò di normalità ai cittadini romani, facendo assaporare loro la magia delle serate all’aperto in macchina, come nei drive-in di tanti anni fa.

Sunset Drive In proporrà – a 7,50 euro di biglietto di entrata per persona – un’esperienza di intrattenimento in cui sarà possibile usufruire di numerose tipologie di servizi direttamente dalla propria auto: acquisto biglietto con scelta del posto auto, check-in tramite smartphone, possibilità di ordinare food and beverage con pagamento digitale e accessibilità audio tramite canale FM. Sunset Drive In vi terrà compagnia 3 giorni a settimana, dal venerdì alla domenica, a partire dalle 20:00 con 2 proiezioni a sera di film di ogni genere: la prima, dalle ore 21:00, la seconda a seguire. La serata di apertura prevede la proiezione di due film che hanno segnato la storia del cinema: Flashdance, in prima serata, e di Kill Bill in seconda serata. Un turnover vero e proprio di generi e tipologie di film, senza dimenticare i grandi registi che hanno fatto e stanno facendo la Storia del Cinema.

Il palinsesto completo è disponibile sul sito www.sunsetdrivein.it


SHANG-CHI – LA PRODUZIONE RIPARTIRÀ ALLA FINE DI LUGLIO

Le recenti foto dal set hanno dimostrato che la produzione di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings si prepara a ripartire in Australia, e ora un’ulteriore conferma giunge da Deadline.

Le fonti consultate dal sito sostengono infatti che le riprese ricominceranno alla fine di luglio presso i Fox Studios di Sydney. La Marvel sta procedendo con molta cautela per preparare il ritorno sul set del cast e della troupe, i cui membri andranno in quarantena una volta sbarcati in Australia, secondo le linee guida del paese. Sarà il governo a fornire gli alloggi.

L’uscita del cinecomic è slittata al 7 maggio 2021, come potrete leggere nel nuovo calendario del Marvel Cinematic Universe. Il film di Destin Daniel Cretton inaugurerà quindi la stagione cinematografica estiva del 2021.

La prima sinossi
Nei fumetti, Shang-Chi è il figlio di un globalista cinese che cresce ed educa la sua progenie nella sua residenza segreta, chiusa al mondo esterno. Il ragazzo viene addestrato nelle arti marziali, e sviluppa capacità insuperate.

Simu Liu (Blood and Water) interpreterà Shang-Chi, mentre il grande Tony Leung presterà il volto al vero Mandarino. Il cast comprende anche Awkwafina, forse nel ruolo di Fah Lo Suee, e Fala Chen.

La sceneggiatura è opera di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Jean-Claude Van Johnson, Zombieland: Doppio colpo, Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un nuovo universo 2). La regia è stata invece affidata a Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro, Il diritto di opporsi, Tokyo Vice).

Shang-Chi, Maestro del Kung-Fu, è stato creato da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni) su Special Marvel Edition n° 15 (dicembre 1973). Si tratta del più grande esperto di arti marziali dell’Universo Marvel, e la sua forza si basa interamente sull’addestramento e sul talento individuale, non sui superpoteri. È figlio del criminale Fu Manchu, e ha fatto parte sia degli Eroi in Vendita (come Pugno d’Acciaio e Luke Cage) sia dei Vendicatori.

Vi terremo aggiornati.


JUSTICE LEAGUE E LE ACCUSE DI RAY FISHER: JOSS WHEDON NON COMMENTA, IL PRODUTTRE SMENTISCE

Nelle ultime ore si è sollevato un vero e proprio polverone su Justice League. Nello specifico si tratta di accuse rivolte a Joss Whedon.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher, interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

È la prima volta che vengono mosse dichiarazioni simili nei confronti di Joss Whedon e la cosa suona decisamente strana se si prende in considerazione il fatto che tutto emerge ora che è stato ufficialmente annunciato l’arrivo della cosiddetta Snyder Cut, la versione originale del film concepita da Zack Snyder, che sarà rilasciata su HBO Max nel 2021.

In ogni caso Whedon si è chiuso dietro un laconico “No comment”, ma a smentire le dichiarazioni di Ray Fisher ci ha pensato il produttore John Berg (via Variety).

È assolutamente falso che siano stati permessi comportamenti non professionali, di alcun tipo. Quello che ricordo è che [Fisher] aveva preso male il fatto che volessimo far dire al suo personaggio “Booyaa”, una celebre battuta pronunciata da Cyborg nelle serie animate.

Nessuna dichiarazione per il momento dal resto del cast. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


Ragazze vincenti, Colin Hanks dice sì a un sequel tratto da una delle sequenze più memorabili del film

E se una delle scene più memorabili di Ragazze vincenti, film biografico del 1992 diretto da Penny Marshall con Tom Hanks e Geena Davis, desse vita a un sequel?
È la proposta del regista Matthew A. Cherry fatta un paio d’anni fa e tornata virale negli ultimi giorni:

Immaginate un sequel di Ragazze vincenti che parte con la donna nera che lancia la palla dagli spalti, poi restiamo su di lei e diventa un film biografico sulle tre donne nere che giocarono nelle Negro League (Toni Stone, Mami “Peanut” Johnson e Connie Morgan).

La proposta ha ottenuto il favore di Colin Hanks, figlio di Tom, che ha ammesso che “non c’è nemmeno da pensarci”.

E anche quello di Gabrielle Union:

https://twitter.com/MatthewACherry/status/...uel%2F436534%2F

Ragazze vincenti diventerà una serie televisiva e le protagoniste saranno D’Arcy Carden e Abbi Jacobson, rispettivamente già nel cast di The Good Place e Broad City. Prodotta da Amazon, la serie sarà scritta e prodotta da Will Graham (Mozart in the Jungle) in collaborazione con Jacobson.

Nella versione per il piccolo schermo non appariranno le sorelle Dottie Hinson e Kit Keller, i personaggi interpretati nel lungometraggio da Geena Davis e Lori Petty.

Graham e Jacobson hanno contattato Penny Marshall, regista del film originale, prima della sua morte avvenuta nel mese di dicembre 2018 per ottenere l’approvazione che ritenevano necessaria a procedere con lo sviluppo della serie


Stephen King ha amato la prima stesura della sceneggiatura di Revival, parola di Mike Flanagan

Dopo Il Gioco di Gerald, adattamento prodotto da Netflix dell’omonimo romanzo, e Doctor Sleep della Warner Bros, Mike Flanagan tornerà a lavorare sui mondi letterari di Stephen King con Revival, film che produrrà insieme a Trevor Macy e che potrebbe anche finire per dirigere.

Durante il Kingcast, occasione durante la quale ha parlato anche di Doctor Sleep, dei consigli che gli sono stati dati da Stephen King e della peculiare attitudine che lo scrittore di Bangor ha verso i lungometraggi tratti dalle sue opere, Mike Flanagan ha spiegato che l’autore ha già decisamente apprezzato la prima stesura della sceneggiatura:

L’ha amata. Personalmente apprezzo molto e trovo incredibilmente divertente il ritorno a questo orrore cosmico. È estremamente dark e cinico e me la sto letteralmente spassando. Molto del lavoro di King è così, c’è una certa sicurezza nell’approccio sentimentale in molte storie, ma questa invece è incredibilmente desolante e meschina. Non penso di aver finito un film in questa maniera da Absentia? O forse da Ouija? Leggo sempre tutte le recensioni dei miei film e vengo accusato di essere sempre troppo sentimentale ed emotivo nei finali. Ma qua mi sono davvero divertito perché sono andato a briglia sciolta. Volete un finale dark? Ottimo, tenetevi forte.

Uscito nel 2015 (in Italia a marzo 2015), il romanzo horror Revival racconta le vicende di un drogato che si rimette in contatto con un suo mentore dopo molti anni: un reverendo che ha lasciato la chiesa dopo aver vissuto una tragedia terribile. L’uomo è diventato un guaritore ed è ossessionato da esperimenti elettrici…

Questa la sinossi del romanzo:

Più di cinquant’anni fa, in una placida cittadina del New England, un’ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l’amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha “salvato” il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l’idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l’urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent’anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l’America in compagnia dell’inseparabile chitarra che l’ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l’ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. “Revival” è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra.


Asa Butterfield commenta il mancato ingaggio nei panni di Spider-Man nell’Universo Cinematografico Marvel

In un’intervista rilasciata a Collider (via CB.com), Asa Butterfield ha ricordato di quando era in lizza per il ruolo di Spider-Man nell’Universo Cinematografico della Marvel, parte poi andata, come noto, a Tom Holland.
L’attore spiega di non nutrire particolari rimpianti:

Di tanto in tanto c’è una parte che desideri davvero, uno script che ami e t’impegni anima e corpo per riuscire a ottenerla, ma fai un buco nell’acqua. È dura da mandare giù, ma ho scoperto che alla fine non tutti i mali vengono per nuocere. Nel caso di Spider-Man sono poi finito a fare Sex Education per Netflix, una cosa che non sarei riuscito a girare se avessi ottenuto l’altro ingaggio […] Se la tua lettura del personaggio non è in linea con quello che il regista e i produttori vogliono ottenere non c’è molto che puoi fare. Semplicemente, potresti non essere la persona adatta ed è una cosa su cui non hai alcun potere. È qualcosa che ho imparato e che è di grande supporto nel riuscire a sopportare quando le cose non vanno come volevi. Tom ha fatto un lavorone con Peter che interpreta in maniera diversa da come lo avevo inteso io e, in quell’universo, funziona davvero. Cosa che io non sarei riuscito a fare. Insomma, mi pare che alla fine le cose siano andate bene per entrambi

Qualche giorno fa, in un’altra un’intervista rilasciata a Deadline in cui ha parlato della complessa ripresa dei lavori per la terza stagione di Sex Education in un contesto di emergenza sanitaria (ecco tutto quello che c’è da sapere), Asa Butterfield ha ricordato anche l’esperienza avuta col leggendario Martin Scorsese. Potete scoprire quello che ha detto su Hugo Cabret e il leggendario regista italoamericano in questo articolo.


Suicide Squad, David Ayer puntualizza: qualsiasi decisione sulla director’s cut è in mano ad AT&T ed HBO Max

David Ayer è tornato a parlare del suo Director’s Cut di Suicide Squad nella risposta data a un follower su Twitter.
Alla domanda “David, puoi dire qualcosa circa l’effettiva esistenza della Director’s Cut di Suicide Squad e sulle possibilità di poterla vedere?”, il regista ha risposto che “Esiste, ma dovete inoltrare le vostre richieste alla AT&T e a HBO Max per farle vedere la luce del giorno”.

La speranza sulla Director’s Cut del cinecomic di David Ayer è stata alimentata dall’annuncio dell’arrivo su HBO Max, nel 2021, della Snyder Cut di Justice League.

Da quando è stata diffusa la notizia, il regista di Suicide Squad ha cominciato a gettare sui social un quantitativo non indifferente di pastura, svelando dettagli e foto tratte dall’Ayer Cut della pellicola , la versione inizialmente concepita dal regista che tra una scena tagliata e l’altra, riprese aggiuntive e modifiche in fase di montaggio è cambiata drasticamente nel corso della post-produzione.

La pellicola, diretta da David Ayer, è uscita nelle sale americane il 5 agosto 2016 e il 13 agosto in Italia. Questa la sinossi:

È bello essere cattivi… Mettete insieme un team dei più pericolosi Super Cattivi che possiate trovare nelle carceri del mondo, dategli il più fornito arsenale a disposizione del governo e mandateli in missione per sconfiggere un’entità insuperabile ed enigmatica. L’ufficiale dell’intelligence degli U.S.A., Amanda Waller ha convocato in gran segreto un gruppo di individui disperati e deprecabili che non ha niente da perdere. Ad ogni modo, dopo aver fallito inevitabilmente la missione ed essersi resi conto di non essere stati scelti per avere successo quanto per la loro colpevolezza riconosciuta, pensate che la Suicide Squad risolverà la questione morendo nel tentativo oppure decideranno sia meglio che ognuno vada per la sua strada?


Jurassic World: Dominion, secondo Sam Neil il ruolo dei protagonisti originali sarà più di un semplice cammeo

I protagonisti originali di Jurassic Park non torneranno in Jurassic World: Dominion solo per fare un veloce cammeo. A confermato è Sam Neill, che ha invitato i fan ad aspettarsi una partecipazione decisamente più sostanziosa rispetto a quella di Jeff Goldblum in Jurassic World: Il regno distrutto.
“Siamo in tutto il corso del film, io, Jeff [Goldblum] e Laura [Dern]…” ha raccontato l’attore a Yahoo Movies UK durante la promozione di Ride Like a Girl, che questa settimana sarà disponibile in digitale negli Stati Uniti.

La differenza con il passato? “Probabilmente non correremo veloci quanto 27 anni fa“.

L’attore che tornerà a interpretare Alan Grant ha svelato che tre dei protagonisti del film sono già in quarantena nel Regno Unito (ieri vi abbiamo parlato di Bryce Dallas Howard) e che si ricongiungerà a loro tra dieci giorni:

Vivremo nello stesso complesso per tre o quattro mesi, perciò sarà divertente. Tutti adorano Chris e Bryce, quindi saremo una bella compagnia

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


Jurassic World: Dominion, secondo Sam Neil il ruolo dei protagonisti originali sarà più di un semplice cammeo

I protagonisti originali di Jurassic Park non torneranno in Jurassic World: Dominion solo per fare un veloce cammeo. A confermato è Sam Neill, che ha invitato i fan ad aspettarsi una partecipazione decisamente più sostanziosa rispetto a quella di Jeff Goldblum in Jurassic World: Il regno distrutto.
“Siamo in tutto il corso del film, io, Jeff [Goldblum] e Laura [Dern]…” ha raccontato l’attore a Yahoo Movies UK durante la promozione di Ride Like a Girl, che questa settimana sarà disponibile in digitale negli Stati Uniti.

La differenza con il passato? “Probabilmente non correremo veloci quanto 27 anni fa“.

L’attore che tornerà a interpretare Alan Grant ha svelato che tre dei protagonisti del film sono già in quarantena nel Regno Unito (ieri vi abbiamo parlato di Bryce Dallas Howard) e che si ricongiungerà a loro tra dieci giorni:

Vivremo nello stesso complesso per tre o quattro mesi, perciò sarà divertente. Tutti adorano Chris e Bryce, quindi saremo una bella compagnia

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


Vue e Cineworld rinviano la riapertura dei cinema in Inghilterra a causa dello slittamento di Tenet e Mulan

Vue, una delle principali catene cinematografiche europee, ha annunciato di aver rinviato la riapertura dei cinema nel Regno Unito: il piano era quello di far ripartire le sale il 10 luglio, ma ora la data è stata spostata al 31 luglio. Lo stesso farà Cineworld. L’unica catena che, almeno per ora, mantiene la riapertura in fasi a partire dal 4 luglio (data fissata dal governo inglese per le riaperture, mentre in Scozia la data è il 15 luglio, Galles e Irlanda del Nord non hanno ancora comunicato date) è Odeon, di proprietà di AMC Theatres (che invece ha spostato di due settimane la riapertura negli Stati Uniti).
Il motivo è presto detto: lo slittamento delle date di uscita di Tenet (Warner Bros.) e Mulan (Disney), che arriveranno in sala rispettivamente il 12 e il 21 agosto.

“Abbiamo approntato delle misure di sicurezza molto esaurienti per la salvaguardia del nostro staff e dei nostri clienti, e ora Vue è pronta ad accogliere nuovamente gli spettatori nei cinema inglesi per godersi l’esperienza sul grande schermo,” ha commentato ufficialmente il CEO Tim Richards. “Sappiamo, dopo aver riaperto con successo circa 70 cinema tra Germania, Danimarca, Olanda, Lituania, Polonia e Italia, che dopo il lockdown il pubblico non vede l’ora di tornare in sala, con la sicurezza aggiuntiva di nuovi protocolli sanitari e il giusto distanziamento sociale. Vogliamo però fornire anche una grande offerta di contenuti e, nonostante al momento ci siano tanti film classici e recenti nella nostra programmazione per soddisfare l’appetito dei cinefili durante l’estate, lo slittamento globale di Mulan e Tenet ci costringe a rivalutare le nostre aperture.”

In Italia The Space ha aperto alcuni multisala: la riapertura completa doveva avvenire all’inizio di luglio, ma a questo punto verrà spostata di alcune settimane. Nel nostro paese praticamente tutte le uscite di un certo calibro sono state spostate nella seconda metà di agosto dopo il rinvio di Tenet al 26 agosto.

Vue gestisce circa 2000 schermi in dieci paesi, e nel caso dell’Inghilterra la decisione di fermare la riaccensione dei proiettori è stata condizionata dallo slittamento completo di tutte le nuove uscite. I distributori hanno comunque messo a disposizione oltre 450 film per i cinema che dovessero decidere di riaprire il 4 luglio, ma ovviamente l’assenza di titoli “freschi” mina qualsiasi tentativo di ripartenza.


Guillermo del Toro su Le Montagne della Follia: “Indosserò l’anello della Miskatonic fino a che non girerò il film”

L’8 marzo del 2011 il mondo del cinema apprendeva che Guillermo del Toro aveva ufficialmente rinunciato alla prospettiva di portare sul grande schermo l’adattamento di Le Montagne della Follia, il romanzo di Howard Phillips Lovecraft.
La motivazione? Ovviamente di natura economica.

La Universal, major collegata al progetto, non voleva accollarsi il rischio di produrre un film horror Vietato ai Minori dal budget particolarmente elevato.

Nel mentre, fra film annunciati e magari mai realizzati, la caratura di Guillermo del Toro è cresciuta esponenzialmente anche grazie ai numerosissimi premi vinti con La Forma dell’Acqua, dal Leone d’Oro a Venezia agli Oscar come Miglior Film e regia.

E, a quanto pare, il regista non pare aver accantonato del tutto l’idea di girare, un bel giorno, su Le Montagne della Follia. Nell’intervista rilasciata a IndieWire in cui il filmmaker ha spiegato che intende rimettersi al lavoro su Nightmare Alley con l’aiuto di un protocollo di sicurezza lungo 80 pagine che ha steso di persona e che applicherà anche alla produzione del film in stop-motion di Pinocchio, dice:

È la ragione per cui indosso questo anello dal giorno in cui tutto è stato cancellato. È l’anello finto di un’Università che non esiste, quella che compare nel libro, la Miskatonic University, e lo porterò fino a che non riuscirò a fare questo film. Potrebbero anche seppellirmi con lui. È un progetto complicato. Al tempo c’era James Cameron come co-produttore di fianco a me, c’era Tom Cruise come protagonista, pensavamo di riuscire a girarlo, e invece… Ma non sono decisioni che dipendono da me. Noi registi esistiamo, per lo più, in un contesto decisionale dove non abbiamo più di tanta voce in capitolo. Inevitabilmente, le persone pensano che le nostre carriere siano basate su un susseguirsi di decisioni, quando, in realtà, sono una serie di incidenti con le tue decisioni in cima. Non decidi effettivamente di fare un film al posto di un altro.

Insomma, anche se sei Guillermo del Toro, a prescindere che si tratti di Le Montagne della Follia o di un altro film, per un regista (con alcune doverose e notorie eccezioni), non è sempre così automatico potersi mettere al lavoro su un progetto, magari inseguito con passione da tempo.

Ma a quanto pare, nella sua dimora di R’lyeh, anche il morto Cthulhu attende sognando di poter vedere un Le Montagne della Follia firmato Guillermo del Toro.


Justice League: dalle controfigure al fotografo di scena, le reazioni alle accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon

Terzo capitolo delle accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon e del suo atteggiamento sul set delle riprese aggiuntive di Justice League. Dopo l’attacco dell’attore e la smentita del produttore (con il “no comment” del regista), arrivano adesso alcune reazioni.
L’attore ha ricevuto una serie di messaggi di sostegno, come quello dalla controfigura di Batman Richard Cetrone:

https://twitter.com/bruisedwayne69/status/...don%2F436483%2F

E quello della controfigura di Gal Gadot:

https://twitter.com/backup4ever/status/127...don%2F436483%2F

E perfino quello del fotografo di scena Clay Enos, nonché grande amico di Zack Snyder: “Ho sentito dire lo stesso“.

Su Vero, tra l’altro, il primo post di Fisher è stato apprezzato sia da Enos che da Snyder in persona:

https://twitter.com/Ser_Jon_Arryn/status/1...don%2F436483%2F

Fisher ha ricevuto il sostegno anche da “esterni”, come quello del regista Matthew A. Cherry e anche di Phil Lord, che ha dichiarato quanto segue:

Ho avuto il piacere di incontrare Ray quando siamo stati a un passo dal lavorare a Flash. Una perla irresistibile di energia sfrenata, con una storia delle origini personale di grande ispirazione.

Nia DaCosta, la regista di Candyman, ha esaltato il suo coraggio:

Molto fiera di Ray per aver scelto di parlare. La minaccia di ritorsioni esiste davvero ed è in parte il motivo per cui comportamenti offensivi e non professionali si perpetuano nella nostra industria. Parlare comporta assolutamente delle conseguenze, perciò ammiro il suo coraggio.

Alan Tudyk, invece, ha voluto difendere il regista pur ammettendo di essere estraneo ai fatti:

Non ero presente, ma conosco Joss da 17 anni e in tutta onestà non riesco neanche a immaginare cose simili, e ho un’ottima immaginazione.

Justice League, ricordiamo, è uscito nelle sale il 23 novembre 2017. Zack Snyder, che ha dovuto lasciare il progetto in piena post-produzione a causa di una tragedia in famiglia, ha così passato il testimone a Joss Whedon, che ha supervisionato il film in sua vece.

Questa la sinossi:

Alimentato dalla sua rinnovata fiducia nell’umanità e ispirato dal gesto d’altruismo di Superman, Bruce Wayne chiede aiuto alla sua ritrovata alleata Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più temibile. Insieme, Batman e Wonder Woman si mettono subito al lavoro per trovare e assemblare una squadra di metaumani pronti a fronteggiare questa nuova minaccia. Ma nonostante la formazione di questa alleanza di eroi senza precedenti – Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e Flash – potrebbe essere già troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche


The Trial of the Chicago 7: Netflix acquista il film di Aaron Sorkin dalla Paramount per 56 milioni di dollari

Dopo le indiscrezioni di qualche settimana fa, arriva la conferma che Netflix si è aggiudicato The Trial of the Chicago 7, il nuovo film scritto e diretto da Aaron Sorkin.
La piattaforma, segnala Deadline, ha acquistato la pellicola dalla Paramount Pictures per ben 56 milioni di dollari: la major aveva fissato la data d’uscita per settembre, ma probabilmente Netflix la farà slittare di qualche mese. L’obiettivo, ovviamente, è quello di avere una proposta “aggressiva” per la stagione dei premi: Netflix ha già annunciato che quest’anno (a causa della pandemia) non parteciperà ai Festival autunnali, ma utilizzerà il Paris Theatre di New York (acquistato nel 2019) e l’Egyptian Theatre di Los Angeles (acquistato qualche settimana fa) per le premiere.
Il film di Sorkin si va quindi ad affiancare ad altri potenziali titoli da Oscar di netflix: da Mank di David Fincher (che dovrebbe uscire a ottobre), con Gary Oldman e Amanda Seyfried, a Hillibilly Elegy di Ron Howard (novembre), con Amy Adams, a I’m Thinking of Ending Things, di Charlie Kaufman (4 settembre), con Toni Collette e Jesse Plemons, a Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe, con Viola Davis, Denzel Washington e Chadwick Boseman, e ancora White Tiger di Ramin Bahrani e The 40-Year-Old Version di Radha Blank (presentato al Sundance).

Del ricco cast di The Trial of the Chicago 7 fanno parte Michael Keaton, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Joseph Gordon-Levitt, Jonathan Majors, Frank Langella, Mark Rylance.

Il film è basato sul celebre processo del 1969 nato dopo i violenti disordini alla convention del partito democratico del 1968 a Chicago ai quali parteciparono movimenti Yippie, di contro-cultura, pacifisti, pantere nere e altri attivisti, e che ebbero molto rilievo sui media. Il processo, promosso dall’amministrazione Nixon, fu indetto nei confronti dei principali attivisti sull’accusa che avessero incitato la folla alla violenza: Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner (difesi da William Kunstler e Leonard Weinglass del Center For Constitutional Rights). Il processo durò mesi: nel febbraio del 1970 i sette accusati vennero ritenuti non colpevoli di cospirazione, alcuni vennero incarcerati per incitazione alla rivolta ma due anni dopo furono liberati tutti in appello.


Spider-Man: Un nuovo universo, Chris Miller preannuncia tecniche rivoluzionarie che renderanno il primo “antiquato”

Come sappiamo, a giugno è partita la lavorazione del sequel di Spider-Man: Un nuovo universo, il film d’animazione Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman che è stato accolto in maniera unanimemente positiva dalla critica aggiudicandosi, oltre ai 375 milioni di dollari d’incasso, anche il premio Oscar per il miglior film d’animazione.
Chris Miller, produttore del film, ha voluto fornire un aggiornamento sulla lavorazione preannunciando grandi cose:

Lo sviluppo di nuove tecniche artistiche rivoluzionarie per il prossimo film del Ragnoverso mi sta già lasciando a bocca aperta. Faranno sembrare il primo film antiquato al confronto.

La major aveva annunciato a novembre che il nuovo episodio del Ragnoverso sarebbe arrivato al cinema l’8 aprile 2022, ma poi, a causa dell’emergenza Coronavirus, l’uscita è stata rimandata al 7 ottobre 2022.

A seguire la sinossi ufficiale di Spider-Man: Un nuovo universo.

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager di Brooklyn Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è incentrato sull’Uomo Ragno di Miles Morales, che nei fumetti ottiene i poteri quando un ragno geneticamente modificato proveniente dai laboratori delle Osborn Industries finisce nello zaino di suo zio Aaron Davis, un criminale incallito. Inizialmente Morales non vuole essere un supereroe, ma si sente costretto a farlo quando lo Spider-Man originale muore cercando di salvare la sua famiglia.

A doppiare Morales nella versione originale c’è Shameik Moore, mentre Mahershala Ali è Aaron Davis e Brian Tyree Henry è Jeffierson Davis. Nel cast anche Liev Schreiber, che doppia l’antagonista.


Guillermo del Toro ha creato un protocollo di sicurezza di 80 pagine per tornare sul set di Nightmare Alley e Pinocchio

Anche le riprese di Nightmare Alley sono state interrotte dal lockdown, tuttavia al contrario di molte produzioni quella di Guillermo del Toro ha scelto di fermarsi prima che ciò venisse imposto dalle autorità.
In una recente intervista con IndieWire, il regista premio Oscar racconta come è andata:

Abbiamo interrotto le riprese una settimana prima che l’intera industria fosse costretta a farlo. Abbiamo reagito molto velocemente, abbiamo proposto allo studio di fermarci anziché aspettare che ce lo chiedessero loro. Questo ci ha salvati. Nessuno, che io sappia, ha avuto il Coronavirus tra i membri del cast o della troupe.

Avevamo girato circa il 45% del film. Eravamo letteralmente nel bel mezzo di una grande scena. Siamo andati a pranzo e abbiamo parlato con lo studio, e quando siamo rientrati abbiamo detto: “Lasciate tutti gli strumenti e abbandonate il set”.


Del Toro intende far ripartire le riprese in autunno, con l’aiuto di un protocollo di sicurezza lungo 80 pagine che ha steso di persona e che applicherà anche alla produzione del film in stop-motion di Pinocchio, anch’esso interrotto dal lockdown e che sta lentamente tornando in lavorazione:

Nello stop-motion, si lavora a molti set in contemporanea in un unico grande capannone. Possono esserci 10 set accatastati uno a fianco all’altro in un unico spazio. Dovevamo creare un protocollo che ci permettesse di distanziare ciascun set. Abbiamo creato turni diversi, in modo che le persone non si sovrappongano. In questo momento, la sicurezza è tutto. La salute e la sicurezza sono la principale preoccupazione. Dobbiamo abituarci.

Durante il lockdown Del Toro ha iniziato a montare Nightmare Alley e ha curato le registrazioni dei dialoghi aggiuntivi di Pinocchio, film al quale si dedicherà in attesa che le riprese di Nightmare Alley possano ripartire.

Vi ricordiamo che prima dello stop alle riprese avvenuto il 13 marzo, Del Toro aveva girato complesse scene in costume nella neve a Buffalo. Il mese prima, avevamo appreso che Romina Power avrà una piccola parte nel film.

Questa la sinossi ufficiale della pellicola prodotta da Searchlight Pictures:

In NIGHTMARE ALLEY, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) dotato di un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte rimorchia una psichiatra (Cate Blanchett) che si rivela essere ancora più pericolosa di lui.

Lavorano al luna park anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del facoltoso industriale Ezra Grindle.

Confermati nel cast anche Toni Collette, Mark Povinelli, David Strathairn.

Si uniscono a del Toro alcuni suoi collaboratori di lunga data come il costumista Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua, Mama), il direttore della fotografia Dan Laustsen (La Forma dell’Acqua, John Wick 3: Parabellum), il supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi (La Forma dell’Acqua, Crimson Peak), la scenografa Tamara Deverell (Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua, The Strain). Searchlight distribuirà la pellicola in tutto il mondo.

Annunciato nel 2017, Nightmare Alley sarà l’adattamento di un romanzo del 1946 già tradotto in film dalla Fox (si intitolava La Fiera delle Illusioni).


Black Widow sarà un franchise con più di un sequel?

Potrebbero esserci altri film su Black Widow nel futuro della Marvel? L’account Twitter @BestfScarlett ha rivelato una clip di Scarlett Johansson che elogia la co-protagonista Florence Pugh, nella quale Johansson si riferisce a Pugh come alla sua “co-protagonista nella serie indipendente Black Widow”. Questa non è la prima volta che Johansson fa riferimento a Black Widow definendo il film “un franchising”, utilizzando spesso le parole “franchising standalone”.

Il linguaggio che Johansson usa qui è integrale. Si riferisce a Pugh come sua co-protagonista nel franchise standalone di Black Widow; tuttavia, dei rumors precedentemente circolati, potrebbero indicare invece che si tratta di un trucco che usano i Marvel Studios. I giocattoli diffusi nel piano promozionale del film lasciano intendere che la storia potrebbe non essere clemente con il personaggio di Pugh e la sua Yelena Belova potrebbe non sopravvivere all’avventura del film. Tuttavia, Johansson parla di co-protagonista; potrebbe essere un modo per distrarre i fan?

Anche se la Yelena Belova di Pugh non dovesse sopravvivere, questo non vorrebbe affatto dire che il personaggio sarà fatto fuori dela franchise, perché potrebbe comparire in eventuali flashback e soprattutto in altri film ambientati ancora prima di questo del 2020, i cui fatti, come sappiamo, seguono le vicende cinematografiche comprese nei due anni tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War.

Diciamo che, anche senza una conferma ufficiale, è plausibile dire che esiste un piano per altre storie incentrate su Vedova Nera. Come? I Marvel Studios hanno dimostrato di avere un sacco di storie ricche da raccontare, in particolare quelle che si svolgono nel passato del MCU. Per quanto riguarda le trame specifiche per l’eroina del MCU, ci sono molti appigli e misteri da risolvere nel suo passato, cose che i fan amerebbero conoscere.

Alla fine, tutto verrà deciso al botteghino. Se Black Widow sarà un successo strepitoso, è quasi certo che avrà un sequel. Per franchise come Ant-Man e Black Panther non sono ufficializzati fino a dopo le loro prime prove cinematografiche. Mentre Johansson ha chiaramente l’aspirazione che la sua eroina diventi un franchise, è probabile che qualsiasi altro film con protagonista la Vedova Nera non sarà confermato fino a quando questo non arriverà nei cinema. E questo dovrebbe accadere il 6 novembre 2020.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.


Avengers: Endgame, una “time-travel suit” per Wolverine nella nuova fanart

Una nuova fanart immagina come sarebbe stato il Wolverine di Hugh Jackman con la tuta per il viaggio nel tempo di Avengers: Endgame. L’attore australiano ha interpretato il mutante in tutti gli adattamenti degli X-Men dal 2000 a oggi, apparendo anche in alcuni cameo non accreditati, sempre nello stesso ruolo. La sua ultima apparizione nei panno di Wolverine risale al 2017, quando è arrivato al cinema Logan, film di James Mangold in cui l’eroe riluttante incontra il suo destino. Dopo quel film, Hugh Jackman ha ufficialmente appeso al chiodo gli artigli.

Nonostante siano parte della Marvel, nei fumetti, i diritti di sfruttamento cinematografico degli X-Men sono sempre stati in mani a Fox, e per questo Vendicatori e Mutanti non si sono mai incontrati fino a questo momento. Adesso che la Disney ha acquisito sia, tempo addietro, la Marvel Studios, che, di recente, la Fox, i due gruppi di eroi Marvel condividono lo stesso “proprietario” e quindi potranno apparire, a tempo debito, insieme sullo schermo. Purtroppo però in quel caso non avremo nessun Hugh Jackman nei panni di Logan.

La Fanart che segue, mostra come sarebbe potuto apparire il vecchio Logan con la tuta bianca, la time travel suit che in Avengers: Endgame gli eroi indossano per andare a recuperare le Gemme e rimediare allo schiocco di Thanos. Ecco l’immagine:

www.instagram.com/p/CCDkc5ggZ5h/?utm_source=ig_embed

Avengers: Endgame è il film del 2019 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson.

Logan – The Wolverine è il film del 2017 diretto da James Mangold con Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Elizabeth Rodriguez, Richard E. Grant, Eriq LaSalle, Elise Neal, Quincy Fouse.


Doctor Strange 2: Chiwetel Ejiofor entusiasta all’idea di lavorare con Sam Raimi

Dopo aver confermato che tornerà a vestire i panni del Barone Mordo, Chiwetel Ejiofor è tornato a parlare di Doctor Strange in the Multiverse of Madness in una recente intervista con Games Radar in occasione della promozione del suo nuovo film The Old Guard, in cui recita al fianco di Charlize Theron e Luca Marinelli.

Nel corso dell’intervista, l’attore ha espresso tutta la sua gioia ed eccitazione per il fatto che avrà la possibilità di lavorare con Sam Raimi, regista delle saghe di Evil Dead e Spider-Man, subentrato a Scott Derrickson, regista del primo Doctor Strange che ha abbandonato il sequel a causa di alcune “divergenze creative”.

“Adoro Sam Raimi, quindi sono molto eccitato all’idea che sarà lui a realizzare il secondo Doctor Strange. Infonde in tutto ciò che fa una ricchezza di immaginazione e passione. In questo genere, è praticamente una delle figure fondamentali. Mi ricordo di aver visto Darkman da bambino. Era già avanti… era davvero straordinario.”, ha dichiarato l’attore.

“Penso che abbia una mente incredibile e penso che sia davvero in grado di portare tutte le sue idee all’interno della narrazione in un modo davvero unico”, ha continuato Ejiofor. “Credo sia un regista adatto al mondo che è stato creato da Doctor Strange… sono davvero entusiasta di vedere che cosa farà con quell’universo.”

Oltre a Chiwetel Ejiofor, nel sequel di Doctor Strange torneranno anche Benedict Cumberbatch nei panni di Stephen Strange e Benedict Wong in quelli di Wong. Non ci sarà invece Rachel McAdams, che non tornerà a vestire i panni di Christine Palmer. Tra le new entry, invece, figura Elizabeth Olsen, che tornerà ad interpretare Scarlet Witch. Gli ultimi rumor suggeriscono che nel sequel dovremmo vedere tutta una serie di nuovi personaggi, tra cui Clea, Fratello Voodoo e America Chavez, ma nulla di ufficiale è stato ancora confermato.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton e Chiwetel Ejiofor. Rachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame. Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.


Star Wars: è possibile considerare Qui-Gon Jinn uno Skywalker?

La saga di Star Wars potrebbe aver lasciato intendere che il personaggio di Qui-Gon Jinn dovrebbe essere considerato davvero uno Skywalker, anche se non attraverso la linea di sangue. L’Ascesa di Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia sequel, ha esteso notevolmente l’idea di cosa significhi veramente essere uno Skywalker, soprattutto grazie ad una delle scene clou del film, ossia quella in cui il personaggio di Rey sceglie di adottarne il cognome.

L’idea di rendere Rey un membro degli Skywalker era stata pianificata già nel 2014, con Pablo Hidalgo della Lucasfilm che aveva spiegato: “Mi piace l’idea che Rey diventerà la nostra Skywalker, anche se non è propriamente una Skywalker. Quando si tratta dei nostri scopi, essere uno Skywalker diventa davvero una metafora. Non si tratta di qualcosa che è direttamente collegato al sangue.”

Inevitabilmente, queste dichiarazioni hanno profonde implicazioni all’interno del franchise di Star Wars. Tenendo presente quanto dichiarato da Hidalgo, uno Skywalker può essere considerato più semplicemente un agente dell’equilibrio che ha giurato di combattere contro l’oscurità. Curiosamente, questa definizione estesa suggerisce che lo stesso Primo Jedi – il fondatore dell’Ordine – dovrebbe essere considerato uno Skywalker. Come sottilmente confermato nel recente libro illustrato “Secrets of the Jedi“, il Primo Jedi serviva l’equilibrio della Forza, non il Lato Chiaro. Successivamente, l’Ordine Jedi aveva smarrito la strada e aveva dimenticato la vera importanza dell’equilibrio.

“Secrets of the Jedi” è un libro in-universe scritto da Luke Skywalker prima della sua morte ne Gli Ultimi Jedi. In modo abbastanza divertente, il libro include un sottile suggerimento in merito al fatto che Luke stava iniziando a comprendere anche quell’eredità della Forza: la sua descrizione di Qui-Gon Jinn, infatti, suggerisce che lo stesso considera il Maestro Jedi parte della stessa tradizione, anche se era morto in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, quindi prima di avere la possibilità di addestrare Anakin.

“Anche se potrebbe non essere uno Skywalker di sangue”, osserva Luke, “Qui-Gon Jinn condivide un profondo legame con la storia della mia famiglia attraverso l’Ordine Jedi.” Si nota quindi la differenziazione tra gli Skywalker per discendenza diretta (quindi tramite legami di sangue) e la filosofia della Forza, che è la stessa suggerita da Hidalgo.

Sebbene Qui-Gon Jinn sia apparso soltanto in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, l’era Disney lo ha trasformato in un personaggio affascinante e complesso. Aveva una profonda comprensione dell’equilibrio della Forza, ed era consapevole che l’oscurità e la luce erano entrambe necessarie; in ogni caso, credeva ancora che il dovere di uno Jedi fosse quello di opporsi all’oscurità. La familiarità di Qui-Gon con le antiche profezie Jedi significava che solo lui capiva di vivere al tempo del Prescelto, cosa che spiegherebbe anche perché si rese rapidamente conto di cosa fosse Anakin Skywalker quando incontrò il ragazzo su Tatooine.

Tutto ciò solleva una possibilità ancora più interessante; sebbene Anakin Skywalker fosse l’unico Prescelto, è possibile che esista un servitore dell’equilibrio in ogni generazione. In tal caso, ciò avrebbe profonde implicazioni per le future storie che verranno raccontate nell’universo di Star Wars. Il franchisesta per esplorare l’era dell’Alta Repubblica, ambientata 200 anni prima degli eventi di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, e potrebbero esserci anche lì una specie di “discendenti” degli Skywalker…


Radioactive: il trailer italiano del film con Rosamund Pike su Marie Curie

Diretto da Marjane Satrapi, l'autrice di Persepolis, Radioactive debutterà in streaming dal 15 luglio e per quattro settimane sulle principali piattaforme.

Arriverà il 15 luglio sulle principali piattaforme streaming Radioactive, il film biografico sulla vita rivoluzionaria e appassionata di Marie Curie diretto dalla fumettista, sceneggiatrice e illustratrice Marjane Satrapi (quella di Persepolis, per intenderci) e interpretato dalla Rosamund Pike di Gone Girl.
Radioctive non si limita a raccontare il lavoro di sperimentazione e scoperta della Curie e dell'uomo che sarebbe divenuto suo marito (interpretato da Sam Riley), ma anche degli straordinari effetti e delle conseguenze che derivano dal lavoro della geniale coppia che segnò profondamente il XX secolo.
Ecco quello che ha dichiarato la regista:

Tutto ciò che amo era presente nella sceneggiatura. Si tratta di un film sull’amore e l’etica della scienza, estremamente importante per me. Il più delle volte diamo la colpa allo scienziato per la scoperta di qualcosa. Ma la scienza è per me sinonimo di curiosità, e il film affronta gli effetti duraturi di una scoperta e ho sempre pensato fosse importante parlarne. La scienza si combina con l'amore e onestamente questa è l'unica vicenda che conosco dove ciò avviene, e poi c’è l’elemento drammatico che la rende ancora più bella. Quando ho letto la sceneggiatura ho capito che dovevo farlo.

Vincitrice nel 1903 del Premio Nobel per la Fisica – per la scoperta di altri due elementi il radio e il polonio – e del Premio Nobel per la Chimica nel 1910 - per aver isolato il radio sotto forma di metallo rendendolo facilmente lavorabile, Marie Curie manifestò sin da subito e per il resto dei suoi giorni il vivo interesse per tutte le scienze che si scontrano con il pensiero comune, morì con la speranza che l’umanità potesse trarre beneficio dalle sue scoperte.
Radioactive è tratto dall’omonimo libro a fumetti di Lauren Redniss disponibile dal 7 luglio edito da Rizzoli Lizzard.

Questa la sinossi ufficiale di Radioactive:

Dal 1870 all'età moderna, RADIOACTIVE è un viaggio attraverso le eterne eredità di Marie Curie (Rosamund Pike): le sue relazioni appassionate, i progressi scientifici e le conseguenze che questi ebbero in lei e nel resto del mondo. L’incontro con il collega scienziato Pierre Curie (Sam Riley), che sposò, cambiò per sempre la storia della scienza grazie alla scoperta della radioattività. La loro genialità sconvolse il mondo e l’assegnazione del Premio Nobel portò la coppia alla ribalta internazionale.


Radioactive: il trailer italiano ufficiale del film

La volta buona: la nostra intervista a Ghini, Tortora, Montanari e al regista

Prima che l'Italia intera entrasse in quarantena, abbiamo visto La volta buona, in uscita il 2 luglio, e abbiamo incontrato il regista Vincenzo Marra e gli interpreti Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari.

Doveva arrivare nelle nostre sale nel mese di marzo La volta buona, ma il lockdown a cui ci ha costretti il Coronavirus e la conseguente pandemia lo hanno bloccato. Così il nuovo film di Vincenzo Marra, che qualcuno aveva visto alla Festa del Cinema di Roma 2019, è rimasto in un limbo, indeciso o no se debuttare direttamente sulle piattaforme streaming. E invece Marra, insieme alla distribuzione di Cesare Fragnelli Altre Storie ha optato per la magia della sala. In arrivo il 2 luglio, il film vede protagonista Massimo Ghini, che interpreta un procuratore calcistico chiamato Bartolomeo che pensa di aver trovato una miniera d'oro in un ragazzino di Montevideo di nome Pablito. Insieme al collega di un tempo Bruno (Max Tortora), Bartolomeo, con grande cinismo, si prepara ad una riscossa, ignaro che da quel bambino così povero gli arriverà una grande lezione di dignità.

Prima che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte mettesse in quarantena l'Italia intera, La volta buona è stato presentato alla stampa. C'eravamo anche noi di comingsoon.it e queste sono le nostre interviste al regista Vincenzo Marra e ai protagonisti Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari.

La volta buona Le nostre interviste a Massimo Ghini, Max Tortora e Francesco Montanari - HD
La volta buona Le nostra intervista al regista Vincenzo Marra - HD

LA CASA DI JACK: IL VERO SERIAL KILLER A CUI MATT DILLON SI È ISPIRATO

Per La casa di Jack, controversa pellicola di Lars Von Trier del 2018, Matt Dillon si sarebbe ispirato a un vero serial killer, piuttosto celebre, tra l'altro, che lo aiutato a plasmare il suo personaggio.

Il killer in questione sarebbe il famigerato Ted Bundy, la cui storia è stata fonte di ispirazione per varie produzioni. A confermarlo è lo stesso Matt Dillon in un'intervista a Salon:

"In un primo tempo, tra i serial killer che ho usato per prepare il ruolo di Jack c'era Ted Bundy, che è una scelta ovvia. Ma una volta che Jack ha preso forma, è diventato un personaggio unico. Detto ciò, Jack è vuoto in ogni senso nel suo animo, questo è il motivo per cui è in grado di trasformarsi in così tante persone, assume diverse personalità, non ha una doppia personalità".

Nel cast di Lars Von Trier, naturalmente, i crimini efferati compiuti da Jack vengono reinterpretati in chiave metaforico-psicologica. Accompagnato dal suo Virgilio (Bruno Ganz), Jack è un libro aperto senza niente da nascondere che attraversa i nove cerchi infernali dipinti da Dante Alighieri nell'Inferno con i suoi crimini. Così come Dante è l'architetto della concezione moderna di inferno e castigo, così Jack è l'architetto dei suoi disegni criminosi.

Ted Bundy, interpretato da Zac Efron in Ted Bundy - Fascino Criminale, era noto per il bell'aspetto e per il fascino che gli conquistò un largo seguito femminile pronto a giurare sulla sua innocenza nonostante le prove emerse dei suoi crimini. Traendo ispirazione dal celebre serial killer, Matt Dillon ha utilizzato la diagnosi di socioparia di Bundy per plasmare un personaggio che presenta gli archetipi della psicopatologia. Nel film Jack ha varie relazioni con donne ignare dei suoi crimini, proprio come il vero Ted Bundy. Entrambi usano il loro carisma per manipolare le donne attirandole in situazioni in cui si trovano sole con loro così da poterne trarre vantaggio per i loro scopi.

La casa di Jack: analisi di una scena del film di Lars von Trier (e la sua arte di uccidere)

Una volta solo con le vittime, Ted Bundy le uccideva in modi sempre più cruenti. Allo stesso modo, in La casa di Jack, il protagonista viene coinvolto in una serie di "incidenti" in cui dà la caccia a donne sole per sport o le uccide brutalmente nel modo che desidera. Mentre le morti ufficiali attribuite a Ted Bundy sono una trentina, secondo la polizia il killer avrebbe ucciso molte altre vittime. Secondo il film di Lars Von Trier, Jack ha ucciso oltre sessanta persone, altra strizzata d'occhio al presunto numero di vittime uccide da Ted Bundy.

Quando Lars von Trier ha scritto La casa di Jack, era difficile dedurre che avesse in mente Ted Bundy come fonte di ispirazione. Lo stesso Matt Dillon ha scorto le somiglianze decidendo di indagare sul killer, sulle sue espressioni facciali e sui dettagli dei delitti per dar vita a Jack. La sua performance, seppur incentrata su un personaggio fictional, unisce i punti di connessione tra Jack e aggiungendo un surplus di orrore al film.


I'M THINKING OF ENDING THIS: NETFLIX SVELA LA DATA DI USCITA DEL FILM DI CHARLIE KAUFMAN

Se avete letto il romanzo dello scrittore canadese Iain Reid I'm Thinking of Ending Things, saprete già più o meno cosa aspettarvi col film Netflix di Charlie Kaufman di cui adesso conosciamo anche la data di uscita: il 4 Settembre.

Charlie Kaufman, regista e sceneggiatore di Se mi lasci ti cancello, Anomalisa e Synecdoche, New York, è conosciuto per le sue produzioni eccezionalmente annodate, complicate e metatestuali.
Con questo ultimo progetto, I'm Thinking of Ending Things, possiamo prevedere che raggiungeremo un'ulteriore nota da horror psicologico.

Il film, basato sull'acclamato romanzo di Iain Reid, coinvolge un giovane, interpretato da Jesse Plemons, che porta la sua nuova fidanzata (Jessie Buckley) a visitare in una fattoria isolata i suoi genitori, interpretati da (David Thewlis e Toni Collette).

L'attore Jesse Plemons ha rilasciato qualche commento sulla realizzazione del film: "Ero piuttosto intimidito perché stavamo girando in media 11 pagine di copione al giorno ogni giorno. Era quasi... "una tortura psicologica". Jessie e io a volte deliravamo e ridevamo. La pausa più lunga è stato qualcosa come 16 minuti. Ha cambiato la mia prospettiva sulla recitazione in un certo senso, credo."


BURN AFTER READING, BRAD PITT ERA INFASTIDITO DA QUANTO IDIOTA FOSSE IL SUO PERSONAGGIO

Burn After Reading è uno dei più divertenti tra i film dei fratelli Coen, ma quando Brad Pitt ha letto il copione è stato infastidito nello scoprire quanto idiota fosse il personaggio che gli era stato proposto.

Brad Pitt ha svelato al New York Times di aver "rischiato" di lavorare con i fratelli Coen nella fase preliminare della sua carriera in un progetto mai realizzato:

"C'era questo film che non sono mai riuscito a fare, un film dei Coen intitolato To the White Sea. Avevamo l'opportunità di lavorare insieme, e poi tutto si è bloccato".

Molto tempo dopo si è presentata una nuova occasione di collaborazione quando i fratelli Coen hanno inviato a Pitt la sceneggiatura di Burn After Reading - A prova di spia. Nel film il divo interpreta Chad Feldheimer, iperattivo impiegato di una palestra che tenta di ricattare un analista della CIA interpretato da John Malkovich. Il 'team criminale' di Feldheimer è completato dalla collega Linda (Frances McDormand), che vuole i soldi per pagarsi la chirurgia plastica.

Da principio Brad Pitt era eccitato all'idea di riuscire finalmente a collaborare con i Coen, il tutto finché non ha letto lo script. "Cercavo di lavorare con i Coen da anni,così ero davvero felice quando mi hanno chiamato. Poi ho letto il copione e sono stato infastidito."

La ragione del disappunto? La stupidità del personaggio che gli era stato proposto. "Dopo aver letto il copione, il mio primo pensiero è stato 'Dio, quanto è idiota!'" ha confessato Brad Pitt durante l'ospitata al 35th Santa Barbara International Film Festival a gennaio. "Sei così felice perché i Coen pensano a te per un ruolo e poi ti chiedi 'Davvero è questo ciò che pensano di me?'"

Dopo lo sgomento iniziale, Brad Pitt ha superato i pregiudizi ed è riuscito a trovare la giusta chiave per interpretare un personaggio davvero stupido conquistando la critica con le sue doti comiche:

"Mi ha fatto ridere, questo tizio riesce a vedere il mondo solo attraverso il suo filtro, senza neppure una vaga idea che le cose possano andare diversamente da come le percepisce".


IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO E JOKER: BRETT CULLEN SVELA LE DIFFERENZE TRA I DUE SET

Brett Cullen ha descritto l'esperienza sui set de Il cavaliere oscuro - Il ritorno e Joker svelando le differenze tra le due pellicole ispirate all'universo di Batman.

Nel corso di un'intervista con LRM Online, Brett Cullen ha paragonato l'esperienza vissuta durante la lavorazione delle due popolari pellicole. Ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan, l'attore interpreta un politico:

"In entrambi i casi ho avuto l'onore di lavorare con due grandi registi. Chris Nolan è un genio. La principale differenza tra i due film? All'epoca non si poteva dire, ma uno è un film da 250 milioni di budget, l'altro è un film da 50 milioni. budget.Sul set di Nolan a Londra avevamo un fantastico catering, ovunque girassimo c'era un ristorante, è stato incredibile, potevi vedere l'intera città e c'era un sacco di cibo. E poi ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno ho lavorato con tutti, inclusi Gary Oldman e Anne Hathaway; per me è stata una gioia. Eravamo a Nottingham a girare in questo castello, che rappresenta gli esterni del maniero Wayne, all'interno c'era una green room per permetterci di sedere e chiacchierare. Adoro recitare, ma adoro anche le persone. Mi piace parlare con gli altri, conoscerli a fondo e scoprire il loro mondo."

L'attore si focalizza poi su Christopher Nolan, descrivendone l'immenso talento e la grande capacità organizzativa: "Un giorno, dopo le riprese, Nolan ci ha avvertiti che il giorno dopo non avremmo girato. Ho chiesto il perché e mi è stato risposto 'Chris ha detto che avremo giorni impegnativi la prossima settimana, così vuole darvi un po' di respiro. Abbiamo ciò che ci serve, perciò domani, che è venerdì, riposerete. Non mi era mai capito prima, perché il tempo è denaro. Lo so bene perché sono anche io un produttore."

Il cavaliere oscuro - Il ritorno: Anne Hathaway e il consiglio che le diede Christopher Nolan

Le differenze con la produzione di Joker, dove veste i panni di Thomas Wayne, per Brett Cullen sono come il giorno e la notte:

"Sul set de Il cavaliere oscuro - Il ritorno mi sono divertito un sacco, anche se è stato un lavoro molto impegnativo. Joker è qualcos'altro. è stata una delle poche volte nella mia vita di attore in cui ero spaventato. Il film è stato davvero intenso e Joaquin Phoenix è straordinario. Quando l'ho incontrato al trucco mi ha chiesto "Ciao, come è stata la tua giornata? Cosa hai fatto ieri sera? E poi se n'è andato nel suo camerino. All'improvviso era Arthur Fleck, non c'era più colloquio. Anche io ho dovuto fare lo stesso."

Brett Cullen ammette di aver avuto difficoltà con alcune scene tanto da dover chiedere aiuto al regista Todd Phillips:

"Gli ho chiesto 'Devo restare nel ruolo di Thomas Wayne. Non posso perdere la sua energia'. E lui 'Non farlo. Sei l'uomo più ricco di Gotham. Lui non lo farebbe mai.' Questa è stata la chiave per comprendere il mio personaggio."

Cullen loda Todd Phillips per il suo enorme spirito collaborativo dimostrato sul set: "Todd è meraviglioso. Mi è piaciuto molto lavorare con lui, è davvero in gamba, è un genio. Todd è stato in grado di dirigere Una notte da leoni e poi Joker. Date un'occhiata a questa varietà e poi ditemi cosa non sia in grado di fare".

Per quanto riguarda l'esperienza con Joaquin Phoenix, Brett Cullen ammette di aver pensato da subito che avrebbe conquistato l'Oscar per il ruolo di Arthur Fleck:

"Joaquin era talmente intenso. Alla premiere è venuto da me e mi ha abbracciato. Eppure sul set non avevamo avuto nessun rapporto. Si immerge talmente tanto nei personaggi... Alla festa post-premiere l'ho fatto arrabbiare. Gli ho detto 'Ti vedrò agli Oscar.' E lui, 'No, no, non dirlo!' Ma io ho ribattuto, 'Riceverai un fottuto Oscar per questo ruolo.' Ed è successo davvero. Lo meritava."


È PER IL TUO BENE, SU PRIME VIDEO IN STREAMING DA OGGI

È per il tuo bene arriva su Prime Video in streaming a partire da oggi: disponibile la commedia-remake di Rolando Ravello con Marco Giallini e Vincenzo Salemme.

Tre padri di famiglia, Arturo, Sergio e Antonio si ritrovano in crisi quando si rendono conto che le loro figlie, le loro piccoline sono diventate giovani donne e sono pronte al romanticismo. Convinti che le loro scelte amorose siano un disastro uniscono le loro forze per togliere di mezzo i pretendenti inadeguati... Nel ricco cast troviamo Marco Giallini, Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston nelle parti dei tre padri, mentre Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Claudia Pandolfi sono le protagoniste femminili.

Rolando Ravello, regista tra le ultime cose di Immaturi - La serie, ha dichiarato negli ultimi anni di voler puntare a una serie a dir poco ambita dai registi di tutto il mondo. Raccontando il suo punto di vista sul futuro e sui sogni riguardo il cinema, il regista ha dichiarato di voler girare lo show più atteso degli ultimi anni: "Io sono un malato di fantasy da sempre, fin da quando sono piccolo. Guardo davvero di tutto. Per questo mi piacerebbe tantissimo fare la serie del Signore degli Anelli."

E' per il tuo bene è solo l'ultima di tante novità in catalogo a luglio 2020 su Amazon Prime Video, che anche questo mese ha messo a disposizione degli utenti nuove attese serie tv, saghe memorabili e grandi cult.


WE WERE SOLDIERS - FINO ALL'ULTIMO UOMO: LA REAZIONE DEL VERO JOSEPH L. GALLOWAY AL FILM

Il vero Joseph L. Galloway, interpretato in We Were Soldiers - Fino all'ultimo uomo dall'attore americano Barry Pepper, abbandonò la sala cinematografica durante una scena particolarmente cruda ed estremamente realistica spiegando, soltanto in seguito, le motivazioni di questo suo gesto improvviso.

Giorni dopo il giornalista spiegò alla stampa: "Quello è stato il mio incubo per 36 anni. Non voglio viverlo di nuovo." Joseph Lee Galloway è un giornalista, corrispondente ed editorialista statunitense, dal 2013 ha lavorato come consulente speciale per il progetto di commemorazione del 50 ° anniversario della guerra del Vietnam.

Galloway fu onorato con una stella di bronzo dall'esercito americano per aver portato in salvo uomini feriti nella battaglia di Ia Drang nel 1965: fu l'unico civile a ricevere la stella di bronzo durante la guerra del Vietnam. A proposito del film il giornalista ha dichiarato: "Le foto usate del film sono state ricreate per la pellicola, avrei preferito che avessero usato le mie foto reali dalla battaglia."

Nel libro scritto a quattro mani dal colonnello Moore e da Galloway non c'è traccia della sequenza dell'assalto dell'esercito americano alla montagna presidiata dalle truppe vietnamite e nemmeno dalla scena in cui il sergente Savage recupera la tromba del soldato francese caduto nell'imboscata vietnamita ad inizio film; a quanto pare queste sequenze vennero aggiunte dal regista per motivi puramente narrativi.


LAGUNA BLU E LE SCENE DI NUDO: BROOKE SHIELDS E CHRISTOPHER ATKINS TRA CONTROFIGURE ED IMPREVISTI

La maggior parte delle scene di nudo di Laguna blu in cui compaiono Brooke Shields e Christopher Atkins vennero girate quasi esclusivamente con controfigure a causa della giovane età e dell'imbarazzo degli attori. La controfigura della Shields si spezzò la schiena durante le riprese: per sostituirla venne scelta una ragazza che era stata originariamente assunta dalla produzione per addestrare i delfini.

La controfigura di Christopher Atkins invece, inizialmente, era uno dei piloti che si occupavano di traspostare le attrezzature e la troupe dalla terraferma delle Figi verso l'isola dove è stato girato il film. Fu lui ad interpretare la maggior parte delle scene di nudo con la controfigura della Shields e perfino alcuni stunt.

Laguna blu è un film diretto da Randal Kleiser, interpretato da Atkins e dall'allora quattordicenne Brooke Shields e tratto dal romanzo La laguna azzurra di Henry De Vere Stacpoole. Il successo commerciale della pellicola fu notevole: nel mercato nordamericano incassò oltre 58 milioni di dollari con un budget stimato di circa 4,5 milioni di dollari.

Il film ottenne una candidatura all'Oscar, per la migliore fotografia, ai Saturn Award come miglior film d'avventura e al Golden Globe per la nuova star dell'anno, purtroppo però la pellicola vinse soltanto il Razzie Awards 1980 alla peggiore attrice, andato a Brooke Shields. Questo fece riflettere i produttori che prima di scegliere la Shields avevano pensato di assegnare il ruolo della protagonista a Barbara De Rossi.


ZACHARY LEVI SARÀ IL CAMPIONE DI FOOTBALL KURT WARNER IN UN FILM

Zachary Levi interpreterà il giocatore di football americano Kurt Warner nel nuovo film American Underdog.
Il progetto sarà realizzato grazie all'annunciata co-produzione tra Kingdom Story Company e Lionsgate.

Le riprese del lungometraggio biografico dovrebbero svolgersi entro la fine del 2020 e la sceneggiatura si baserà sull'autobiografia del campione, All Things Possible: My Story of Faith, Football and the First Miracle Season, e molte interviste. Alla regia di American Underdog: The Kurt Warner Story saranno impegnati Jon e Andrew Erwin (I Still Believe).
Zachary Levi avrà il ruolo dello sportivo che è passato dal lavorare in un supermercato a essere proclamato per due volte Miglior Giocatore del campionato e del Super Bowl, entrando poi a far parte della Hall of Fame.

La star di Shazam! ha dichiarato: "La storia di Kurt è all'insegna di un'incrollabile fede nelle proprie capacità e ancora di più in un potere più alto. Quando ho letto il suo racconto, mi sono identificato nella sua forza tranquilla che ha trovato per perseverare, è qualcosa che penso tutti possano riconoscere nelle proprie vite. Questo è il tipo di racconto di qualcuno su cui nessuno scommette e che riesce a raggiungere i propri obiettivi e da sempre è alla base dei film ambientati nel mondo dello sport, e il fatto che siano fatti realmente accaduto lo rende ancora più speciale. Sono elettrizzato nel poter essere parte del progetto che proporrà questa storia agli spettatori". La sceneggiatura sarà firmata da David Aaron Cohen (Friday Night Lights) e dai fratelli Erwin, coinvolti anche come produttori.

Jon Erwin ha dichiarato: "Zachary è stato la nostra prima e unica scelta. Infonde al ruolo una combinazione di fascino umile e carisma, oltre a un'intensa fisicità".
Andrew Erwin ha aggiunto: "Si tratta di un uomo comune che non ha mai lasciato che il suo sogno morisse. Zachary è nato per interpretare questo ruolo e, aggiungendo la sua incredibile somiglianza a Kurt Warner, siamo elettrizzati nel lavorare con lui".


AUGURI A MARGOT ROBBIE, LA STAR DI THE WOLF OF WALL STREET E BIRDS OF PREY COMPIE 30 ANNI

La star australiana Margot Robbie compie oggi 30 anni, ricchi di grandi successi e un'ascesa a Hollywood che sembra davvero inarrestabile. Dagli esordi in terra natìa fino al successo di The Wolf of Wall Street e ruoli che ne hanno consacrato il talento come Harley Quinn e Tonya Harding. Ecco, in breve, la carriera della bionda attrice.

L'infanzia in un'azienda agricola in Australia, il tempo trascorso insieme ai nonni e la passione per la cultura pop e la recitazione.
A quindici anni Margot Robbie decide di voler diventare un'attrice e di sfondare a Hollywood. Abbandonata ben presto il percorso di laurea in legge, si trasferisce a Melbourne per poi trasferirsi negli Stati Uniti d'America. In Australia partecipa a diverse soap opera, tra cui Neighbours, nella quale interpreta il suo primo ruolo conosciuto, Donna Freeman.

Appena giunta a Los Angeles inizia una serie di partecipazioni a serie tv e film, fino alla parte che le cambia la vita. Nel 2013 interpreta la sensuale Naomi LaPaglia, moglie di Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) nel nuovo film di Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street.
Il successo la porta a recitare in Suite Francese, dove incontra il suo futuro marito e partner in una casa di produzione, Tom Ackerley, e recita al fianco di Will Smith in Focus - Niente è come sembra.
Il ruolo che le regala la consacrazione come attrice è quello di Tonya Harding in Tonya di Craig Gillespie, grazie al quale ottiene una candidatura agli Oscar come miglior attrice protagonista.
Nel 2016 convince critica e pubblico con la performance di Harley Quinn nel tanto discusso Suicide Squad, ruolo poi ripreso in Birds of Prey.
Nel 2018 è la regina Elisabetta I in Maria Regina di Scozia mentre è recente la sua interpretazione di Sharon Tate nell'ultimo film di Quentin Tarantino, C'era una volta a... Hollywood.


KNIVES OUT, UN POSTER ESILARANTE PER IL CANADA DAY!

Il 1° luglio si festeggia il Canada Day, ricorrenza che celebra la Legge Costituzionale del 1867, fondamentale nella Costituzione del Canada. La legge ha unito le tre colonie separate della Provincia del Canada, della Nuova Scozia e Nuovo Brunswick nella nazione canadese. Il compleanno è stato festeggiato da LionsGate in maniera molto particolare.

LionsGate, che ha sede a Vancouver, ha pubblicato un esilarante spin-off con tanto di poster non ufficiale di Cena con delitto - Knives Out, chiamato Knives Oot.
Sull'account Twitter, LionsGate ha pubblicato il poster di Knives Oot: A Whodunnit Spin-Oof, completo di un cast stellare di interpreti canadesi come Keanu Reeves, Ryan Reynolds, Sandra Oh, Aubrey Graham, Seth Rogen, The Weeknd, Ellen Page, Dan Levy, Dwayne Johnson e Tatiana Maslany.

Lo studio ha twittato in seguito che Knives Oot non è un film reale ma per festeggiare ha consigliato un altro titolo, Atanarjuat il corridore, diretto da Zacharias Kunuk.
"Ma dato che Knives Oot purtroppo non è reale, consigliamo di guardare Atanarjuat il corridore, vincitore della Caméra d'Or al Festival di Cannes 2001, primo lungometraggio interamente scritto, diretto e recitato in lingua Inuktitut (Dir. Zacharias Kunuk)" si legge nel tweet.
Nonostante Knives Oot non sia un reale progetto i fan di Knives Out potranno fare affidamento sul vero sequel.




KEANU REEVES: PER IL REGISTA DI JOHN WICK MEGLIO GUARDARLO SUL GRANDE SCHERMO CHE IN TV

Nel corso di una recente intervista, al regista Chad Stahelski è stato chiesto se, dato il suo amore per l'esperienza cinematografica, ci fosse qualcosa di positivo nel mondo dello streaming, con un paragone tra John Wick di Keanu Reeves e Tyler Take di Chris Hemsworth.

Queste le sue parole:

"Ci ho pensato molto ultimamente perché è un'opzione molto facile sulla quale ripiegare per la maggior parte delle persone, inclusi noi registi. La mia azienda sta sviluppando dei progetti con il mondo dello streaming. Ma non sceglierei qualcosa in base al formato. Leggerei la sceneggiatura e mi chiederei, voglio farlo? Quello che mi piace fare è divertirmi quando lavoro, ma come spettatore sono cresciuto con i drive-in e le sale cinematografiche. La mia visione romantica di ciò che faccio con la narrazione e i film si applica ad un formato per il grande schermo. Ad esempio, la prima volta che ho visto John Wick proiettato su un grande schermo, me la sono quasi fatta addosso. 'Cavolo, è abbastanza bello!' pensai."

Insomma, per Chad Stahelski è meglio un Keanu Reeves formato gigante che un Chris Hemsworth nel televisore di casa.


AVENGERS: ENDGAME, ECCO UNA VERSIONE PSICHEDELICA DEL VIAGGIO NEL TEMPO

Il concept artist Stephen Schirle ha condiviso una concept art sul suo account Instagram che mostra un personaggio che sembra proprio essere Steve Rogers/Captain America nel Regno Quantico. Una versione alternativa e psichedelica di quello che in realtà abbiamo visto in Avengers: Endgame dei fratelli Anthony e Joe Russo.

Il finale di Endgame mostra Cap viaggiare indietro nel tempo nel Regno Quantico insieme agli altri Vendicatori, nella concept art si vede Steve Rogers attraversarlo, ovvero ciò che hanno fatto Hank Pym e Janet van Dyne in Ant-Man and the Wasp.
Un'immagine che ricorda molto lo stile di Spider-Man: Un nuovo universo.

Una versione del Regno Quantico che sarebbe stata interessante da vedere in Avengers: Endgame ma di fatto il lavoro conclusivo visto nel film è certamente di grande impatto. Bisognerà capire se il viaggio nel tempo sarà un escamotage narrativo che verrà riproposto anche nella prossima Fase del Marvel Cinematic Universe.
Per far ciò ovviamente uno o più protagonisti dovranno viaggiare nuovamente nel passato o nel futuro e cambiare qualche evento narrativo di cui siamo già al corrente.
Nel frattempo al box-office americano Zootropolis ha battuto il primo Avengers, in questa fase in cui vengono riproposte nelle sale pellicole d'archivio in quanto non ci sono ancora novità di sorta per quanto riguarda le uscite recenti.
In questi giorni Marvel ha confermato che le Gemme dell'Infinito non esistono più.


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DC FANDOME, SARANNO ANNUNCIATI DUE FILM SEGRETI: SCOPRITE L'EPICO TEASER DI DC FILMS

La DC Films ha anticipato l'arrivo di due film segreti al DC FanDome, la convention streaming che sarà presentata online il 22 agosto prossimo, e lo ha fatto con una mossa a dir poco geniale.

Vi sarete accorti che, sui vari social, Warner Bros. e DC hanno iniziato a pubblicare dei post chiedendo ai fan di inviare delle domande sui vari argomenti che saranno toccati durante l'evento, argomenti che vanno dai film alle serie tv, dai fumetti ai videogame. Come potete vedere nello screen in calce, cliccando sul post si aprono diverse opzioni: le ultime quattro visibili nella foto in basso sono Young Justice: Outsiders, Zack Snyder (come noto argomento molto caldo) e due progetti denominati Film Segreto 1 e Film Segreto 2.

Ovviamente al momento non ci sono indicazioni su quali potrebbero essere esattamente questi film: la possibilità è che uno di loro sia Black Adam, che non compare nell'elenco delle domande ma è stato confermato per l'evento; inoltre, tra i film in sviluppo per DC Films ci sarebbero anche New Gods (diretto da Ava DuVernay e scritto da Tom King) e Green Lantern Corps (scritto da Geoff Johns). Ma un nome caldo potrebbe essere anche quello di Harley Quinn e Margot Robbie, considerato che anche gli account ufficiali di Birds of Prey hanno sponsorizzato il DC FanDome.

Vi ricordiamo che i progetti presenti all'evento saranno Aquaman, The Batman, Batwoman, Black Lightning, DC Super Hero Girls, DC's Legends of Tomorrow, DC's Stargirl, Doom Patrol, The Flash, Harley Quinn, Lucifer, Pennyworth, SHAZAM!, The Snyder Cut, The Suicide Squad, Supergirl, Superman & Lois, Teen Titans GO !, Titans, Watchmen, Young Justice: Outsiders e, in arrivo in autunno nei cinema di tutto il mondo, Wonder Woman 1984.



Edited by Triplethor - 2/7/2020, 21:01
 
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