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Triplethor
view post Posted on 7/7/2020, 22:13 by: Triplethor
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CINEWS SECONDA PARTE

MARTEDI

07/07/2020



JUSTICE LEAGUE: JK SIMMONS FORNISCE NUOVI INDIZI SULLA DURATA DELLA SNYDER CUT

Nonostante i vari annunci e la conferma dell'arrivo di Zack Snyder's Justice League sulla piattaforma digitale HBO Max per il 2021, non sappiamo ancora molto sulla effettiva durata della pellicola, ma oggi J.K. Simmons ci fornisce qualche dettaglio in più per capire di che lunghezza stiamo parlando e cosa ci aspetta.

Nel corso di una recente intervista concessa all'Hollywood Reporter, l'attore interprete del Commissario Gordon nell'universo DC concepito da Zack Snyder ha dichiarato che la nuova versione del film sarà piena di contenuti mai visti. "Sono sempre a favore della visione del regista, specialmente se si tratta di un filmmaker così iconico nel suo genere. Ci sono ovviamente una miriade di ragioni per cui le cose non hanno funzionato la prima volta riguardo al film. Qualunque fossero i vostri sentimenti circa la versione del film uscita al cinema, penso che anche se avessi amato tutto di quel film, come pubblico sarei certamente interessato a vedere la visione di Zack. L'unica cosa che so per certo è che sarà lungo, perché ha potuto mettere un sacco di cose che voleva venissero inserite".

Dopo tutte le dichiarazioni raccolte, non stupisce quindi sapere che la nuova versione del film sarà molto lunga, anche perché Snyder stesso rivela sempre più dettagli sulle cose inedite che vedremo nel film, come il ritorno di Kevin Costner come Jonathan Kent ad esempio. Snyder ha assicurato che stavolta non ci saranno compromessi con la Snyder Cut.

Il regista ha dichiarato che la versione del 2017 sarebbe stata "tutta un compromesso", per cui sembra proprio che il suo intento sia quello di rispettare l'idea avuta all'inizio, poi effettivamente messa in crisi con l'arrivo di Joss Whedon, che preferì operare un cambio di direzione piuttosto pesante a quanto pare.


BATMAN V. SUPERMAN: ZACK SNYDER RIVELA UN DETTAGLIO SU KNIGHTMARE SUPERMAN

I fan DC non stanno più nella pelle da quando è stato ufficialmente annunciato il debutto dello Snyder Cut di Justice League su HBO Max, e nel frattempo continuano a chiedere a Zack Snyder dettagli, chiarimenti e anticipazioni sulla sua visione, come ad esempio la Knightmare Sequence di Batman v. Superman.

Sul suo social network prediletto, Vero, Zack Snyder prosegue a conversare con i fan di tutto e di più, come il Joker di Jared Leto in Suicide Squad, la presenza del look originale di Steppenwolf nello Snyder Cut o, come nel nostro caso, il costume di Superman nella Knightmare Sequence di Batman v. Superman.

Un utente chiede infatti al regista come mai il costume dell'eroe non sia il chiacchierato costume nero, bensì il classico rosso e blu, e la risposta di Snyder non si fa attendere.

"[Perché] quando soccombe all'Equazione dell'Anti-Vita ritorna al suo costume rosso e blu" con riferimento all'Equazione Anti-Vita, la formula per il controllo totale della mente degli esseri senzienti bramata da Darkseid.

È interessante anche il primo commento sotto al post di reddit in cui è riportato lo scambio (che trovate come sempre in calce alla notizia) in cui un utente osserva "Ha senso come tattica psicologica, trasformare un simbolo di speranza in uno di terrore".

Non sappiamo quanto di tutto ciò o cos'altro verrà incluso nello Snyder Cut, ma pare che si andrà più a fondo sulla questione Knightmare. Non resta che attendere il 2021 per scoprire in che modo.


MATT REEVES, IL REGISTA DI THE BATMAN FIRMA UN ACCORDO PLURIENNALE CON WARNER BROS.

Non solo Uomini Pipistrello e Gotham City per Matt Reeves: il regista di The Batman ha raggiunto un accordo pluriennale con la divisione televisiva di Warner Bros.

Reeves e la sua compagnia di produzione, la 6th & Idaho, hanno firmato un overall deal con la compagnia, il che li terrà occupati per diverso tempo in casa WB.

L'accordo comprende tutte le piattaforme di proprietà dello studio, e incluse le emittenti broadcast e via cavo e HBO Max. I progetti saranno realizzati in associazione con Warner Bros. Television, Warner Horizon Scripted Television, Warner Bros. Animation o Blue Ribbon Content a seconda della piattaforma.

Al momento, 6th & Idaho sta portando avanti il suo fisrt-look deal con Netflix, mentre in precedenza aveva stretto accordi con 20th Century Fox Television.

Tra i progetti di produzione della 6th & Idaho troviamo la serie Netflix Away e la serie Amazon Tales from the Loop, oltre al pilot del drama di NBC Ordinary Joe.

In passato, sul piano televisivo, lo stesso Reeves era stato il co-creatore e produttore della serie tv Felicity assieme a J.J. Abrams, di cui diresse anche il pilot e vari altri episodi.

Sembra dunque che, oltre a The Batman in uscita ad ottobre 2021, Reeves sarà parecchio impegnato nei mesi a venire.


ENNIO MORRICONE, L'OMAGGIO DI RUSSELL CROWE IN ITALIANO: 'CIAO ENNIO, GRAZIE

Mancherà un sacco, Ennio Morricone. Pur essendo in pensione ormai da qualche anno (le ultime colonne sonore composte risalgono al 2016) la semplice presenza del leggendario compositore era per il mondo del cinema un raggio di luce, come testimoniano i tanti e commossi omaggi che stanno giungendo dopo la notizia della morte del maestro.

Tutti, ma proprio tutti hanno voluto dedicare un pensiero all'autore delle colonne sonore di C'era una Volta in America, La Leggenda del Pianista sull'Oceano, Per un Pugno di Dollari e tante altre ancora, dai politici come Giuseppe Conte ai grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale come Carlo Verdone, Antonio Banderas, Giuseppe Tornatore e altri ancora.

Tra questi spicca anche il messaggio di Russell Crowe, che ha voluto dedicare tramite il proprio account Twitter un pensiero in italiano al grande compositore scomparso: "Ennio, Ennio, Ennio... Ciao. Grazie. Grazie per tutti i grandi viaggi" ha scritto il protagonista de Il Gladiatore.

Nelle ultime ore anche un celebre collega come Hans Zimmer ha voluto ricordare Morricone, ribadendo quanto il lavoro del compositore italiano sia stato influente per la sua crescita artistica; il mondo intero, intanto, si è commosso davanti al necrologio scritto da Ennio Morricone per sé stesso, comprendente le istruzioni per il suo funerale.


ENNIO MORRICONE, DA BAARÌA A LA MIGLIORE OFFERTA: LE MIGLIORI COLONNE SONORE POST-2000

Per selezionare i migliori lavori di Ennio Morricone non basterebbero le pagine di un libro, tale è la mole di lavori composti dal celebre autore di innumerevoli colonne sonore e soprattutto la bellezza di ognuno di questi. Meglio, dunque, procedere a piccoli passi.

Già, perché se al pensiero del compositore scomparso stamattina i primi titoli a venire in mente sono di capolavori immortali di un'altra epoca del cinema, come i vari C'era una Volta in America, Il Buono, il Brutto e il Cattivo e così via, è anche vero che Morricone ha continuato a comporre capolavori anche nel corso dell'ultimo ventennio di carriera.

Pensiamo ad esempio alla colonna sonora di Malèna (2000), film di Giuseppe Tornatore che vide forse la miglior prova in carriera di Monica Bellucci; a questo punto diremmo di toglierci immediatamente il dente e nominare subito altri due film di Tornatore i cui temi rimasero immediatamente impressi nel cuore degli spettatori, vale a dire Baarìa (2009) e La Migliore Offerta (2011).

Impossibile poi non pensare a The Hateful Eight (2017) di Quentin Tarantino, cui cui il leggendario compositore centrò l'incredibile tripletta Golden Globe/BAFTA/Oscar; vogliamo poi ricordare l'incursione di Morricone in uno dei film d'animazione italiani più interessanti dei primi anni 2000, Aida degli Alberi (2001).

La lista, ovviamente, è potenzialmente parecchio lunga: quali colonne sonore dell'ultimo Morricone avete preferito? Fatecelo sapere nei commenti! Vediamo, intanto, con quali parole Carlo Verdone ha voluto ricordare Ennio Morricone; qui, invece, trovate un nostro omaggio al grande Ennio Morricone.


DEMI MOORE, CHE FINE HA FATTO LA STAR DI GHOST E STRIPTEASE?

Demi Moore non ha bisogno di presentazioni: l'attrice di Ghost è stata una delle star di Hollywood più in vista tra la seconda metà degli anni '80 e buona parte dei '90, quando mise in fila alcune interpretazioni rimaste impresse nella cultura popolare.

Nonostante una parabola discendente iniziata un po' di tempo fa la brava e bella Demi è comunque sempre attiva e, dando un'occhiata alla sua filmografia recente, è facile notare come l'attrice non sia mai effettivamente rimasta con le mani in mano.

Ad esser passato sembra più che altro il tempo dei grandi successi: l'ultimo film ad ottenere un discreto risultato al botteghino è infatti Crazy Night (2017, con Scarlett Johansson e Zoe Kravitz), mentre nei successivi due anni abbiamo visto Demi Moore soltanto nei più modesti Amore Inaspettato (2018) e Animali da Ufficio (2019). Nulla di che, se confrontato a successi come Ghost o St. Elmo's Fire con cui il recentemente scomparso Joel Schumacher la consacrò astro nascente del cinema.

Più rade sono invece le partecipazioni a serie TV: di recente, però, abbiamo visto la nostra Demi in alcuni episodi di Empire (l'ultima apparizione sul piccolo schermo risaliva a Will & Grace, nel 2002). Siamo sicuri, comunque, che ulteriori progetti non tarderanno ad arrivare!


MARTIN SCORSESE DIRIGERÀ UN DOCUMENTARIO SUL FRONTMAN DEI NEW YORK DOLLS

Showtime distribuirà un documentario su David Johansen, il frontman della leggendaria band New York Dolls, che sarà co-diretto da Martin Scorsese e David Tedeschi. Scorsese sarà anche produttore esecutivo insieme a Brian Grazer, Rick Yorn, Mara Hennessey e Ron Howard. Sikelia Productions, la casa di produzione di Scorsese, produrrà il documentario per Showtime.

Il film seguirà la carriera di Johansen dal suo arrivo nell’East Village di New York a fine anni ’60, alla fondazione dei pionieri glam/punk New York Dolls e fino alla sua svolta swing degli anni ’80, con il nome di Buster Poindexter, e blues con la band The Harry Smiths negli anni ’90.

Martin Scorsese ha dichiarato:

Conosco David Johansen da decenni, e la sua musica è stata una pietra miliare sin da quando ascoltavo i New York Dolls mentre giravo Mean Streets. Oggi come allora, la musica di David cattura l’energia e la frenesia di New York City. Spesso lo vedo dal vivo, e negli anni ho potuto conoscere la profondità delle sue fonti d’ispirazione musicali. Dopo aver visto il suo show l’anno scorso al Café Carlyle, sapevo che dovevo filmarlo, perché era davvero straordinario vedere l’evoluzione della sua vita e del suo talento musicale in un luogo così intimo. Per me, lo show catturava il vero potenziale emotivo di un’esperienza musicale dal vivo.

Scorsese ha notoriamente incluso la ricostruzione di un concerto dei New York Dolls nel primo episodio della sfortunata serie Vinyl. Sin dal 1970, quando collaborò al montaggio di Woodstock: Tre giorni di pace, amore e musica, Scorsese ha diretto diversi documentari, da L’ultimo valzer (su The Band) a Shine a Light (Rolling Stones), da George Harrision: Living in the Material World a Rolling Thunder Revue: Martin Scorsese racconta Bob Dylan. David Tedeschi ha montato molti di questi.


JUSTICE LEAGUE E LE ACCUSE DI RAY FISHER: L’ATTORE SPIEGA PERCHÉ NON PUÒ AGGIUNGERE ALTRO

Si torna a parlare di Justice League e delle accuse mosse da Ray Fisher contro Joss Whedon.

Come molti di voi sicuramente sapranno, il regista di Avengers fu chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato dall’interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

A parte queste poche parole, però, non si conoscono nello specifico i dettagli di quanto successo e durante un recente Q&A su Instagram Fisher ha spiegato il motivo che lo spinge ad essere così vago.

Ray Fisher spiega il motivo che lo spinge ad essere così vago
L’attore ha fondamentalmente confermato quello che un po’ tutti sospettavamo: è legato ad un accordo di non divulgazione che, almeno per il momento, non gli consente di essere più specifico.

Sono ancora legato ad un contratto e ad un accordo di non divulgazione. Quindi devo fare molta attenzione a quello che posso o non posso dire. Rischio di essere citato in giudizio. Quindi, per tutti coloro che cercano dettagli più specifici, mi dispiace ma non posso darli in questo momento. Devo gestire la situazione, in modo tale da non infrangere le mie responsabilità professionali.

Questo spiega anche il silenzio del resto del cast del film. Anche gli altri “membri della Justice League” hanno firmato un contratto, che contiene le stesse clausole.
Nel frattempo si attende l’arrivo della cosiddetta Snyder Cut, la versione originale del film concepita da Zack Snyder, che sarà rilasciata su HBO Max nel 2021.


VENEZIA 77: ALBERTO BARBERA PROMETTE UN’EDIZIONE “NON TANTO DIVERSA” DAL SOLITO

Nelle scorse ore, abbiamo riportato il comunicato stampa con cui La Biennale annunciava alcune delle novità organizzative di Venezia 77. Ora, intervistato da Variety, il direttore artistico Alberto Barbera ha rivelato la sua visione per un’edizione che, nelle sue intenzioni, non sarà poi così diversa da quelle tenute in condizioni “normali”. Ecco che cosa ha detto:

Il programma di circa 55 film non sarà molto diverso da quello solito. Sarà un’edizione straordinaria e certamente una più piccola, e con misure di sicurezza eccezionalmente forti. Ma anche un’edizione che aderirà al normale programma quotidiano di Venezia e ai suoi riti collettivi, come il red carpet e le conferenze stampa, come abbiamo sempre fatto.

Barbera ammette che “fino all’inizio di maggio pensavo davvero che non avremmo fatto il festival”. L’uscita dal lockdown lo ha però convinto del contrario, e ora pensa addirittura che vedremo molti talent stranieri al Lido:

Sono convinto che la maggior parte dei registi e dei talent dei film invitati potrà venire a Venezia e ha confermato che ci sarà. Per quanto riguarda gli incerti, come gli americani, e altri da Paesi soggetti a restrizioni negli spostamenti, penso che tutto cambierà nelle prossime settimane.

Insomma, “il grosso dei film arriverà a Venezia con presenza fisica di talent”. Barbera assicura anche che ci saranno film degli studios hollywoodiani (“Non posso dirvi nomi e titoli, ma qualcosa dagli studios arriverà”), anche se non arriveranno film Netflix per ovvie ragioni. Il direttore cita Mank di David Fincher come uno dei film Netflix che sarebbero potuti arrivare non fosse stato per il lockdown, che ha impedito che venisse completato. Comunque:

Fortunatamente ci saranno film americani, produzioni indipendenti e film già completati. Film che hanno bisogno di promozione e hanno accettato il nostro invito a Venezia. I film arriveranno da tutto il mondo. Questo lo garantisco. Non ci sarà nessuno scarto in termini di provenienza geografica.

Altra cosa che il direttore promette sarà una forte presenza di film diretti da donne: “Resterete tutti sorpresi quest’anno”. Questo certamente in risposta alle polemiche degli ultimi anni, anche se Barbera sostiene che la cosa non sia intenzionale: semplicemente, sono arrivati film diretti da donne migliori di altri diretti da uomini.

Di alcune misure, come la presenza di due arene all’aperto, abbiamo già parlato nel pezzo sul comunicato della Biennale. Barbera aggiunge:

Verranno controllate le temperature con i termoscanner all’ingresso dell’area del festival. Ci sarà distanziamento sociale se necessario. Useremo le mascherine nelle sale se saranno considerate necessarie. Tutti i protocolli delle autorità saranno rispettati. È nell’interesse di tutti che il festival si svolga in modo tale da far sentire tutti rilassati.

E aggiunge:

Abbiamo il vantaggio di avere il più lungo red carpet al mondo, perciò sarà piuttosto facile riorganizzarlo per il distanziamento sociale. I fotografi saranno posizionati [a distanza l’uno dall’altro] I talent che cammineranno lungo la passerella potranno farlo con facilità, mantenendosi a distanza gli uni dagli altri. Al pubblico che li aspetta da dietro le barricate verrà chiesto di rispettare il distanziamento sociale per evitare ogni rischio.

Barbera si aspetta circa 6.000 accreditati, ovvero due terzi rispetto a quelli di un’annata “normale”. Insomma, tutto lascia pensare a una Venezia neppure troppo insolita, fatta eccezione per le regole necessarie a evitare disastri. Staremo a vedere.

Il programma di Venezia 77 verrà annunciato il 28 luglio. Per allora, sapremo sicuramente qualcosa di più.


VENEZIA 77: ECCO LE NOVITÀ ORGANIZZATIVE DELLA MOSTRA DEL CINEMA

La Biennale di Venezia ha diffuso un comunicato con il quale inizia a fare chiarezza su quali saranno le regole della 77a Mostra del Cinema. Non tanto le norme di sicurezza anti-Covid, quanto un aggiornamento sugli spazi e lo svolgimento delle sezioni.

Annullata per quest’anno la sezione Sconfini, mentre quelle principali, ovvero Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti, si terranno come sempre. Ci sarà giusto qualche titolo in meno del solito per quanto riguarda il concorso. Così anche Biennale College Cinema. Venezia Virtual Reality, invece, per ovvie ragioni si terrà totalmente online, “grazie a una piattaforma innovativa a esso dedicata, accessibile a tutti gli accreditati, in collaborazione con VRChat e HTC Vive Pro”. Infine, la sezione Venezia Classici verrà ospitata dal festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, dal 25 al 31 agosto, e verrà poi replicata a Venezia nei mesi successivi con l’aggiunta di altri titoli.

Il comunicato spiega inoltre che le proiezioni si terranno “nelle sale tradizionalmente allestite al Lido, con l’adozione di tutte le misure di sicurezza sanitaria stabilite dalle autorità competenti alla data dell’evento”. A queste sale si aggiungeranno due arene all’aperto, una ai Giardini della Biennale e una al pattinodromo del Lido. “La maggior parte dei film del programma ufficiale sarà inoltre replicata ai Cinema Rossini di Venezia e al Centro Culturale Candiani di Mestre, nell’ambito del programma Esterno Notte organizzato dal Circuito Cinema del Comune di Venezia”.

Il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia ha voluto commentare così la notizia:

Sono estremamente lieto che la Biennale Cinema possa tenersi con una minima riduzione di titoli e sezioni. Senza dimenticare le tante vittime di questi ultimi mesi, il primo festival internazionale dopo la forzata interruzione imposta dalla pandemia assume il significato di un’auspicata celebrazione della ripartenza, e di messaggio di concreto ottimismo per l’intero mondo del cinema duramente colpito dalla crisi.

La Selezione Ufficiale di Venezia 77, con i suoi 50-55 film provenienti da tutto il mondo, offrirà la consueta panoramica di quanto di meglio l’industria cinematografica ha prodotto negli ultimi mesi, grazie alla risposta straordinaria che registi e produttori hanno saputo dare, pur nelle difficili condizioni di lavoro di questi ultimi mesi. Una nutrita presenza di autori e attori accompagnerà i film al Lido, mentre collegamenti via internet consentiranno la realizzazione di conferenze stampa per tutti coloro che non potranno partecipare di persona, a seguito delle restrizioni di viaggio tuttora attive.


Non sembra esserci menzione della possibilità di visionare i film online. Vedremo se una decisione verrà presa in merito, o se si preferirà lasciare l’esclusiva ai partecipanti alla Mostra fisica.

La selezione ufficiale di Venezia 77 verrà comunicata il 28 luglio.


GREIG FRASER DICE CHE THE BATMAN RUOTERÀ ATTORNO A BRUCE E ALFRED

La produzione di The Batman è ancora ferma, ma le nuove disposizioni del governo inglese potrebbero velocizzare il ritorno sul set dei blockbuster americani, compreso il film di Matt Reeves.

Per scoprire qualcosa di più dovremo aspettare l’evento DC FanDome del 22 agosto, ma intanto il direttore della fotografia Greig Fraser è stato intervistato da Collider, e ha rivelato un dettaglio interessante. Quando gli è stato chiesto cosa potesse dire sul cinecomic, ha risposto:

Niente. Niente, niente, niente. Quello che posso dirvi è ciò che alcuni degli attori hanno già detto. È un film basato sui personaggi, sul personaggio di Andy Serkis e sul personaggio di Robert Pattinson. È una sceneggiatura molto buona, come tutte quelle di Matt, molto ben concepita.

La centralità di Robert Pattinson (Bruce Wayne / Batman) era ovvia, ma desta curiosità il riferimento a Andy Serkis, che interpreta Alfred: evidentemente il celebre maggiordomo, figura paterna per Bruce, avrà un ruolo importante nella trama. Possiamo immaginare che il rapporto tra i due personaggi sia fondamentale.

Vi ricordo che l’uscita di The Batman è fissata per il 1 ottobre 2021 nelle sale americane.

Robert Pattinson interpreterà Bruce Wayne / Batman, mentre Andy Serkis sarà Alfred e Jeffrey Wright presterà il volto a James Gordon. Zöe Kravitz interpreterà Catwoman; Paul Dano sarà l’Enigmista; Colin Farrell interpreterà il Pinguino; John Turturro sarà Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard (il procuratore distrettuale Gil Colson) e Jayme Lawson (la candidata sindaca Bella Reál).

The Batman uscirà il 1 ottobre 2021 nelle sale americane.

Il copione è opera del regista Matt Reeves. La produzione è curata da lui stesso insieme a Dylan Clark, suo partner nei film del Pianeta delle scimmie.

Il direttore della fotografia sarà Greig Fraser.


NO TIME TO DIE – RAMI MALEK MASCHERATO NELLA NUOVA IMMAGINE

Sul nuovo numero di Empire c’è spazio anche per No Time to Die, slittato al 12 novembre per l’emergenza Covid-19.

Parlando con la rivista, Cary Fukunaga ha ricordato che l’uscita del suo primo film, Sin Nombre, coincise con l’epidemia di suina in Messico, nel 2009:

Il mio primo film, Sin Nombre, uscì durante l’influenza suina, e arrivò nei cinema messicani proprio quando il Presidente del Messico disse “Non andate al cinema”. Quindi mi è rimasto un trauma da quell’esperienza, e mentre seguivo le notizie quasi ogni giorno chiedevo [ai produttori] “Ragazzi, qual è il piano? Perché non accenna a fermarsi”. Non credo che nessuno avrebbe potuto prevedere che il mondo si sarebbe fermato completamente, ma in effetti ho pensato che il pubblico non sarebbe andato al cinema.

Il film, intanto, è completo, e il regista non intende fare cambiamenti, pur avendo qualche mese a disposizione prima dell’uscita:

Si potrebbe giocherellare un po’, fare qualche piccola modifica, ma [il film] non diventerebbe necessariamente migliore. A tutti gli effetti, lo abbiamo terminato. Ho mentalmente completato il film. Mentalmente ed emotivamente.

All’inizio di maggio si era parlato anche di un possibile slittamento al 2021, ma erano solo voci. Intanto, qui di seguito potrete vedere una nuova foto dell’antagonista Safin (Rami Malek) con la sua maschera giapponese.

La sinossi ufficiale
In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

La regia è curata da Cary Fukunaga, noto per Jane Eyre, Beasts of No Nation, Maniac e la prima stagione di True Detective. Il cineasta californiano ha raccolto il testimone di Danny Boyle, che ha abbandonato la regia del film.

Nel cast figurano anche Léa Seydoux (Dr. Madeleine Swann), Ben Whishaw (Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M), Rory Kinnear, Jeffrey Wright, Rami Malek (l’antagonista Safin), Billy Magnussen, Lashana Lynch, Ana de Armas (Paloma) e Dali Benssalah.

La foto


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Genius Brands stringe un accordo con POW! Entertainment per creare l’Universo di Stan Lee

Genius Brands International e la POW! Entertainment hanno stretto un accordo per creare l’Universo di Stan Lee, un progetto che riunirà tutte quelle opere create dal leggendario fumettista al di fuori della Marvel Entertainment.
I dettagli dell’accordo non sono stati svelati, ma la collaborazione annunciata alcune ore fa darà vita ad una joint venture per dare vita a più di 100 creazioni di Stan Lee come Tomorrow Men, Stringbean, Black Fury e Virus.

Andy Heyward, capo della Genius Brands, ha dichiarato:

In tutta Hollywood non c’è premio migliore, questo è il nostro Santo Graal. L’Universo di Stan Lee è un prodotto unico fatto di 100 proprietà originali mai sfruttate e nate dalla mente del creatore di proprietà intellettuali di maggiore successo dei nostri tempi.

Dopo aver lavorato con Stan ed esser stato suo intimo amico per quasi 30 anni, nulla potrebbe rendermi più fiero del fatto che Genius Brands sia diventato il protettore del suo brand e del suo operato.


Lee creò la POW! Entertainment nel 2001 affinché si occupasse di gestire i suoi diritti nell’ambito del cinema, della televisione e dei videogiochi. Assieme alla Genius Brands ha già co-prodotto la serie animata “Stan Lee’s Cosmic Crusaders“.


Mission: Impossible 2 compie 20 anni, Thandie Newton racconta aneddoti sorprendenti su Tom Cruise

Proprio oggi Mission: Impossible 2 compie 20 anni (in Italia uscì il 7 luglio 2000), e per l’occasione Vulture ha intervistato Thandie Newton, che molto candidamente ha raccontato la sua esperienza sul set e in particolare il lavoro con Tom Cruise, il cui perfezionismo da sempre è ben noto. Senza troppi peli sulla lingua, l’attrice ha raccontato alcuni aneddoti… sorprendenti:

Com’è stato lavorare a Mission: Impossible 2? E perché non ne hai fatto un altro?

Oh, non me l’hanno mai chiesto. Avevo moltissima paura di Tom Cruise, era un individuo molto dominante. Cerca tantissimo di essere una persona simpatica. Ma la pressione… Prende tutto sulle sue spalle. E penso che abbia l’impressione di essere l’unico in grado di fare ciò che va fatto nel modo giusto. Una volta stavamo girando questa scena notturna, c’erano tantissime comparse ed effetti pirotecnici, io e lui dovevamo girare questa scena sul balcone. Non penso fosse una scena scritta granché bene. Mi arrabbio con lui, siamo frustrati l’uno nei confronti dell’altra. E guardiamo la Spagna. Le cose non stavano andando bene, e John Woo, poraccio, non era lì: era di sotto a guardare tutto dal monitor. John aveva deciso, all’inizio del film e senza che io lo sapessi, che non avrebbe parlato inglese. Cosa che penso fosse molto utile a lui, ma che rendeva tutto molto più complicato per noi. Quindi stavamo girando questa scena, e Tom non era per niente contento di come stavo recitando, anche perché avevo delle battute orrende.


Era sempre più infastidito dal doversi spiegare, e quindi a un certo punto fa: “Lascia che… lascia che lo faccia io. Facciamo delle prove davanti alla macchina da presa.” Provammo la scena mentre la giravano, e poi lui esclama: “Ok, io faccio te, e tu fai me”. Quindi girammo l’intera scena: io interpretavo lui (ormai, fidatevi, conoscevo tutte le battute) e lui interpretava me. È stata la cosa meno utile di tutte. Non riesco a pensare a qualcosa di meno utile. Semplicemente, mi spinse ancor di più in una situazione di terrore e insicurezza. Mi vergognai tantissimo. E poraccio, davvero lo dico, perché stava veramente cercando di fare del suo meglio.

Ricordo che all’inizio della serata vidi questo piccolo puntino rosso sul suo naso… alla fine della serata, non scherzo, e dipende dal suo metabolismo che va a mille, aveva un brufolo gigantesco. Su chiunque altro ci avrebbe messo due giorni a crescere. Lo vidi crescere, e mi sentivo quel brufolo: sempre più grosso, sempre più grosso. Ricordo di aver chiamato Jonathan Demme descrivendogli quella notte: “Un incubo.” E mentre gliela descrivevo, era chiaro che pensavo di essere io il problema. Jonathan mi disse: “Thandie, sbagli a prendertela con te stessa”. Fu davvero dolce. Poi mi richiamò Tom e pensai: “Oh, eccoci qui! Si scuserà!” E invece no, mi disse semplicemente che avremmo rigirato la scena la settimana successiva. Geniale. E la volta successiva, quando la rigirammo, avevo finalmente capito cosa voleva e lo manifestai: voleva questa stronza alfa. Feci del mio meglio. Ma non è il modo migliore di ottenere il meglio da qualcuno, sul luogo di lavoro.

Non sto dicendo che si sia comportato in maniera orribile. Era semplicemente… molto stressato. Ma mi divertii un sacco, e sapete chi mi fece ottenere la parte? Nicole Kidman. Non gliel’ho mai chiesto esplicitamente, ma quando tuo marito ti dice: “Chi vorresti che fingessi di farmi per i prossimi sei mesi?” …Sapete cosa intendo. È carino quando puoi decidere una cosa di questo tipo, e Nicole si spese davvero molto per me.

Sembra un’esperienza davvero difficile, ma ammetto che è stato un racconto divertente.

In realtà fu più surreale che altro. I lavori creativi sono difficili. E io ero molto innocente e sensibile. Inoltre, se si pensa a quale periodo, ero ancora all’inizio della mia guarigione. Andavo da un bravo terapista. Avevo appena capito che ero preziosa. Ora mi comporterei in modo molto diverso. Intanto gli direi che non serve che lui interpreti me e che io interpreti lui sul balcone. E gli spremerei quel brufolo. BAM!


Hamilton: Lin-Manuel Miranda spiega il “mistero” delle tante location ringraziate nei crediti

È disponibile da venerdì scorso su Disney+ la versione filmata del pluripremiato musical di Lin-Manuel Miranda Hamilton ( grazie alla quale, nel corso del fine settimana i download dell’app di Disney+ sono volati).
Ed è stato lo stesso Lin-Manuel Miranda a spiegare, su Twitter, come mai nei ringraziamenti speciali dei crediti siano citate così tante località.

In pratica tutte le location citate negli Special Thanks sono i luoghi dove Miranda ha scritto Hamilton nei sette anni che gli ci sono voluti per scriverlo.

Come descritto nel comunicato ufficiale, il film è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

La versione filmata del musical è stata registrata al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016 e annovera nel cast il vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.


Halle Berry dopo le polemiche rinuncia a interpretare un ruolo transgender e si scusa pubblicamente

Halle Berry, durante un’intervista live su Instagram aveva parlato di un suo prossimo progetto di cui era entusiasta, ovvero quello di un personaggio transgender, senza immaginare minimamente l’ondata di critiche che avrebbe ricevuto di lì a poco.

Contestato è stato, non solo il fatto che una donna avrebbe interpretato il ruolo di un trans senza conoscerne veramente la realtà, ma soprattutto le parole che ha usato l’attrice per descrivere il ruolo. «Il mio personaggio sarà un trans, quindi una donna che è diventata un uomo» ha detto. «Si tratta di un progetto che adoro e sto pensando di interpretare questo ruolo. Voglio immergermi nelle profondità di quel mondo». Continuando a sbagliare ha anche aggiunto: «Chi sia questa donna è così interessante per me, e questo sarà probabilmente il mio prossimo progetto».

Sono stati tanti i commenti negativi che Halle Berry ha ricevuto, soprattutto per aver manifestato così chiaramente di non conoscere la realtà dei trans. L’account del documentario Disclosure: Trans Lives on Screen le ha anche consigliato di guardarlo perché mostra come Hollywood abbia rappresentato (in modo spesso negativo) il mondo dei Trans.

Così Halle Berry ha deciso di ritirarsi dal film rilasciando una dichiarazione ufficiale sui social: «Durante il fine settimana ho avuto l’opportunità di riascoltare la mia intervista a proposito di un ruolo imminente come transgender e vorrei scusarmi per quelle osservazioni. Come donna cisgender, ora capisco che non avrei dovuto considerare questo ruolo e che la comunità transgender dovrebbe avere innegabilmente l’opportunità di raccontare le proprie storie», ha scritto. «Sono grata per la guida e la conversazione critica degli ultimi giorni e continuerò ad ascoltare e imparare da questo errore. Voglio usare la mia voce per promuovere la rappresentazione della varietà sullo schermo, sia davanti che dietro la macchina da presa».


John Malkovich è l'uomo più ricco del mondo del trailer di Valley of the Gods

Debutta in USA in home video e VOD Valley of the Gods, film diretto dal regista polacco Lech Majewski interpretato da Malkovich, Josh Hartnett e John Rhys-Davies.

John Malkovich e Josh Hartnett sono i protagonisti di Valley of the Gods, un dramma fantastico e onirico che debutterà in home video e VOD negli USA il prossimo 11 agosto e di cui è stato pubblicato online il primo trailer ufficiale.
Diretto dal regista polacco Lech Majewski, vede Malkovich interpretare il ruolo dell'uomo più ricco del mondo, che per trovare uranio sottoterra profana senza alcun rispetto le terre sacre del popolo Navajo. Hartnett è uno scrittore che accetta il compito di scrivere la biografia di quest'uomo, e che con lui si trova testimone di incredibili forze e fenomeni quando antichi guardiani di quei territori, a lungo rimasti dormienti, si risvegliano per proteggere ciò che è loro. Al fianco dei due protagonisti ci sono anche Bérénice Marlohe, Keir Dullea e John Rhys-Davies.

Valley of the Gods: il trailer ufficiale del film con John Malkovich e Josh Hartnett




U-571: curiosità sul sottomarino che si trova a Roma ed è visitabile

Nel 2000 usciva al cinema U-571, un film di guerra con l'ambientazione claustrofobica del sommergibile. Non tutti sanno che il sottomarino è stato costruito a Roma ed è visitabile.

Sulla scia dei film di guerra che raccontavano storie ambientate sotto la superficie del mare, U-571 si inserisce tra quelli ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. Le claustrofobiche vicende dei marinai all'interno di un sommergibile hanno un certo richiamo cinematografico e quando uscì al cinema nel 2000, U-571 seguiva i precedenti Caccia a Ottobre Rosso e Crimson Tide i quali però raccontavano, rispettivamente, storie di Guerra Fredda e di post Guerra Fredda. U-571 si colloca temporalmente nel 1942 e, pur ispirandosi al periodo bellico dell'epoca, mette in scena una storia non legata a fatti realmente accaduti. Il film diretto da Jonathan Mostow inizia quando la marina USA si imbatte in un sommergibile tedesco in avaria nel mezzo dell'Oceano Atlantico. L'imbarcazione nemica trasporta Enigma, il celebre macchinario segreto per le comunicazioni in codice, gli americani decidono di mettere in atto un piano per impossessarsene. A bordo di un sommergibile, camuffato da U-Boot nazista, parte la squadra formata dal tenente Tyler (Matthew McConaughey), il capo cannoniere Klough (Harvey Keitel), il luogotenente Emmet (Jon Bon Jovi), Hirsch, Mazzola e Trigger. Il loro compito è avvicinarsi al sommergibile nazista, entrare a bordo e prendere il decriptatore prima che arrivino i veri soccorsi.

U-571: curiosità sul film con Matthew McConaughey

Le riprese del film si sono svolte al largo dell'isola di Malta per le sequenze in mare aperto e a Cinecittà per gli interni del sommergibile, ricostruito negli Studios di Roma

Il "sottomarino" si trova oggi all'interno del parco divertimento Cinecittà World ed è visitabile da pubblico

Il regista e sceneggiatore del film Jonathan Mostow è stato ispirato a scrivere questa storia dopo aver fatto un giro dentro la USS Pompanito, un reale sommerigibile della Seconda Guerra Mondiale che è visitabile a San Francisco

Matthew McConaughey ha sostituito nel ruolo di protagonista Michael Douglas, il quale aveva inizialmente accettato la parte per poi preferire un altro film, Wonder Boys

I produttori di U-571 hanno ricevuto un rimprovero da Tony Blair, all'epoca primo ministro britannico, per aver raccontato una storia legata al macchina Enigma, in un periodo in cui gli americani non erano neanche ancora entrati in guerra, e per aver essersi attribuiti meriti sulla decriptazione dei messaggi quando in realtà furono determinanti i matematici inglesi per l'attività di decifrazione (tutto questo nonostante il film fosse dichiaratamente una storia di fantasia)

Edward Norton avrebbe dovuto avere una parte nel film, ma ha scelto di dedicarsi al suo esordio alla regia con Tentazioni d'amore

La macchina Enigma che si vede nel film è un pezzo originale proveniente da un collezionista privato

U-571 ha vinto un Oscar per il Miglior Montaggio Sonoro


IL CICLONE, LEONARDO PIERACCIONI RACCONTA: "QUANDO UNA DELLE ATTRICI SI FERMÒ A DORMIRE DA ME"

Leonardo Pieraccioni ha condiviso su Instagram un video dal set de Il Ciclone, il suo film più famoso e celebrato e ha raccontato anche un divertente aneddoto su una delle protagoniste della commedia campione d'incassi, Pilar Marin.

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Nel video si può vedere il backstage di alcune delle scene più famose del Il Ciclone, tra cui quella del sensuale ballo che vede coinvolte tutte le attrici. A tale proposito, Pieraccioni ha scritto: "Il fortissimo brano di Elodie che gira da questi giorni mi ha fatto venir voglia di rivedere il backstage della scena che hanno rifatto nel video." - l'attore e regista si riferisce al video del nuovo singolo di Elodie che omaggia proprio il Ciclone - "Mi ricordo che Pilar (la ballerina che va incontro a Ceccherini) venne da me e mi disse: "ma non si può ballare sui sassi" io scherzando le dissi: "Pilar se non balli tu pigli una palata ni' groppone". La vidi andare tutta preoccupata dall'aiuto regista e chiedergli: "che cos'è palata? Che cos'è groppone?!". Finite le riprese si trattenne qualche giorno a Firenze e una sera la ospitai a dormire. Provai a bussare alla sua porta, la risposta fu fantastica: "se provi ad entrare ti do una palata ni' groppone!"

Nel cast de Il ciclone ricordiamo le sensuali Lorena Forteza e Natalia Estrada, poi Barbara Enrichi, una vulcanica Tosca D'Aquino protagonista di una delle scene più divertenti (e imbarazzanti, per il protagonista!), Benedetta Mazzini e poi ancora Pilar Marin e Ana Valeria Dini - ecco che fine hanno fatto le protagoniste de Il Ciclone - e poi ovviamente c'erano le controparti maschili, oltre a Pieraccioni, anche Massimo Ceccherini, Alessandro Haber e Paolo Hendel. Ambientato in una piccola località in Toscana, il Ciclone racconta di una piccola comunità che viene stravolta dall'arrivo di una compagnia di ballerine di flamenco che hanno scambiato il casolare di Levante per un agriturismo..


RITORNO AL FUTURO: LO SCENEGGIATORE CERCA DI CHIARIRE UNA TEORIA DEI FAN

Ritorno al futuro è da anni al centro di una teoria dei fan e ora si è cercato di fare chiarezza sulla questione, provando a risolvere il mistero.
Tutto è nato dal fatto che Eric Stoltz avrebbe dovuto essere il protagonista del film ed è stato poi sostituito da Michael J. Fox durante le riprese e più di una persona ha sostenuto per anni che nel lungometraggio ci sarebbero comunque delle scene con la star originale.

Bob Gale, sceneggiatore e produttore di Ritorno al futuro, ha cercato di capire per The Hollywood Reporter se c'è qualcosa di vero nell'ipotesi che Stoltz sia presente in qualche modo. Thomas F. Wilson, interprete di Bif Tannen nella trilogia, aveva sostenuto che Eric era presente quando Marty prende a pugni Biff mentre si trovano nella caffetteria all'inizio del film. L'attore aveva dichiarato infatti che non ricordava di aver rigirato la scena con Michael J. Fox.

Bob Gale ha dichiarato: "Il montatore Harry Keramidas, che ha montato la scena, ha tirato fuori i suoi appunti che mostrano che il pugno è stato rigirato, ma il materiale è stato etichettato come 'OK' e non 'Buono'. Quindi quello potrebbe comunque essere lo stesso il pugno di Eric. Penso che l'unico modo di essere certi sarebbe controllare i numeri sul negativo, ma nessuno richierebbe di danneggiare il negativo facendolo. La copia di lavoro potrebbe rivelare la verità, ma non so nemmeno se esiste".

Harry Keramidas e Robert Zemeckis potrebbero quindi aver deciso di usare il materiale che avevano a disposizione e con star Eric Stoltz se lo avessero considerato di qualità migliore. Gale ha però sottolineato che l'attore potrebbe apparire in altri momenti: "Dopo che Marty salta oltre la siepe, c'è una scena in cui è di spalle e si avvicina ai pedoni che stanno scendendo dai gradini del tribunale. Potrebbe essere Eric, o Per Welinder che aveva girato le scene sullo skateboard al posto di Fox, o potrebbe essere Bob Schmelzer che era la controfigura di Eric".


TORNO INDIETRO E CAMBIO VITA: LE CITAZIONI DI RITORNO AL FUTURO E FLASHDANCE

La trama di Torno indietro e cambio vita richiama per diversi aspetti quella di un'icona del cinema degli anni ottanta che ha riscosso un enorme successo a livello internazionale, si tratta di Ritorno al futuro. La pellicola presenta anche altre citazioni e riferimenti, tra Flashdance e 610 di Lillo e Greg.

Esattamente come Marty McFly si ritrova catapultato nel giorno in cui si sono conosciuti i genitori anche Marco, il protagonista di Torno indietro e cambio vita, finisce nello stesso giorno in cui ha conosciuto Giulia e, in entrambi i casi, una volta tornati al presente i due scoprono di aver cambiato il corso degli eventi.

Il personaggio di Giuditta invece richiama quello di Lorraine Baines: entrambe le donne soffrono infatti di problemi di alcolismo ed entrambe sono le madri dei rispettivi protagonisti. La scena in cui Claudio decide di giocare la schedina conoscendo in anticipo i risultati è un richiamo diretto a Marty in Ritorno al futuro 2.

Il personaggio di Giuditta, oltre ad avere dei parallelismi con Ritorno al futuro, è ripreso in parte anche da uno sketch radiofonico di 610, di Lillo e Greg: entrambe lavorano si chiamano Giuditta e lavorano come psicologhe. La scena in cui Giulia balla sulle note di Maniac è un chiaro riferimento a Flashdance: Jennifer Beals esegue un ballo su questo brano compiendo gli stessi identici movimenti.


VENEZIA 2020, ALBERTO BARBERA: "PIÙ FILM DIRETTI DA DONNE, NETFLIX NON SARÀ PRESENTE"

Venezia 2020 si svolgerà dal 2 al 12 settembre e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, ha anticipato che nella selezione ci sarà un maggior numero di film diretti da donne all'interno di un programma con meno titoli e una presenza molto ridotta dei progetti hollywoodiani.
Le dichiarazioni sono emerse grazie a un'intervista rilasciata da Variety in cui si parla dell'edizione del festival in programma alla fine dell'estate.

Alberto Barbera ha spiegato: "C'è stata molta incertezza a tutti i livelli. Nessuno sapeva come si sarebbe evoluta la pandemia, o come e quando sarebbe finito il lockdown. Fino all'inizio di maggio ho pensato che non avremmo potuto avere il festival. Ero felice perché dopo nove anni, avrei potuto andare in vacanza d'estate. Ma quello era l'unico elemento che consolava pensando a un futuro davvero preoccupante e incerto".
Alla fine di maggio si è invece iniziata a concretizzare la possibilità di poter annunciare lo svolgimento del festival, pur avendo dei dubbi sui protocolli legati alla sicurezza e sulla presenza delle persone nelle sale cinematografiche, oltre ad avere il timore di dover ridurre il numero di film "in modo drastico". La situazione è però migliorata, grazie anche all'aggiunta di spazi all'aperto.

Il programma dell'edizione 2020 della Mostra del Cinema di Venezia sarà composto da circa 55 film: "Sarà un'edizione straordinaria e certamente più piccola e con delle misure di sicurezza estremamente forti, ma anche un'edizione che manterrà la programma giornaliera di Venezia e i riti collettivi, come il red carpet e le conferenze stampa, come abbiamo sempre fatto. Sarà il primo importante festival che segnerà la ripresa del settore. Un segnale non solo di ottimismo, ma di sostegno e solidarietà nei confronti del settore cinematografico a livello globale, nei confronti degli autori e di chiunque lavori venendo colpito così duramente dalla crisi legata al COVID-19".

Barbera si è inoltre dichiarato ottimista per quanto riguarda la presenza delle star di tutto il mondo, nonostante attualmente ci siano delle restrizioni per quanto riguarda le persone che possono viaggiare a livello internazionale: "La maggior parte dei registi e dei talent dei film invitati dovrebbe poter venire a Venezia e hanno confermato che lo faranno. Per quanto riguarda chi è incerto, come gli americani e altre nazioni, penso che la situazione cambierà nelle prossime settimane. Sono ottimista pensando all'eventualità che la maggior parte delle persone potranno venire. Se non potranno farlo, o non se la sentiranno, offriremo dei modi per promuovere i loro film usando le tecnologie online. Ma la maggior parte dei film verranno a Venezia con una presenza fisica dei talent".

Il direttore ha sottolineato che in questa edizione non ci saranno alcuni titoli importanti degli studios e di Netflix per vari motivi: alcuni hanno interrotto la produzione e non saranno completati in tempo, mentre altri devono fare i conti con una data di uscita posticipata a causa dello slittamento della cerimonia degli Oscar: "Per fortuna ci saranno film americani, produzioni indipendenti e film già completati che devono essere promossi e hanno accettato il nostro invito. I film verranno da ogni parte del mondo".
Alberto Barbera ha confermato che non ci saranno titoli prodotti per Netflix, mentre ci saranno dei film degli studios.

Per quanto riguarda le misure di sicurezza il direttore ha parlato di controlli della temperatura all'arrivo nell'area del festival, distanziamento sociale e uso delle mascherine se sarà necessario, e rispetto delle linee guida segnalate dalle autorità per poter permettere a tutti di poter vivere l'evento in tranquillità.

Nella selezione dei film ci saranno inoltre molti titoli diretti da donne: "Non perché abbiamo cambiato i nostri criteri, ma perché abbiamo ricevuto molti film di grande qualità, migliori rispetto a quelli dei loro colleghi maschi. Quindi la presenza femminile sarà estremamente importante e, in un certa misura, questo porrà fine alle polemiche degli anni passati".

Il red carpet dovrebbe svolgersi in modo tradizionale con i fotografi posti a distanza, mentre al pubblico dietro le transenne verrà chiesto di rispettare la distanza sociale per evitare ogni rischio.
Il numero di accreditati sarà, per ovvi motivi, inferiore anche se Barbera stima le presenze in circa 6.000 persone.


CHERRY, I FRATELLI RUSSO: "IL FILM È QUASI FINITO, A BREVE ARRIVERÀ IL TRAILER

Cherry sarà il nuovo film diretto dai fratelli Russo con protagonista Tom Holland, la giovane star di Spider-Man, e i due registi hanno assicurato che il trailer arriverà molto presto.
I due filmmaker hanno infatti continuato a lavorare al progetto che avrebbe inizialmente debuttare prima della fine del 2020.

Joe Russo ha svelato: "Siamo nella fase della composizione delle musiche, quindi in circa un mese finiremo il mix del sonoro. La colonna sonora dovrebbe essere realizzata tra circa due settimane. Stiamo andando in profondità e arrivando al punto in cui il film sarà completato. Ci mancano un po' di settimane".
Parlando di quando i fan potranno vedere Cherry nelle sale, il regista ha aggiunto: "Ora è un momento complicato per capire la distribuzione e quando vogliamo che debutti nei cinema".

Negli Stati Uniti la situazione è ancora complicata, le catene cinematografiche stanno cercando di riaprire i battenti e bisognerà quindi capire se sarà possibile decidere le tempistiche più appropriate per il debutto del nuovo progetto con Tom Holland.

Anthony Russo ha poi assicurato che a breve verrà rilasciato un trailer e che il lavoro non è stato ostacolato troppo dalla quarantena: "Trascorriamo metà delle nostre giornate online a lavorare nella post-produzione di Cherry. E l'altra metà siamo collegati con Markus e McFeely per sviluppare nuovi script e storie inedite".

Cherry racconterà la storia di un medico dell'esercito che soffre di stress post-traumatico e diventa un rapinatore di banche seriale dopo che la sua dipendenza dalle droghe lo obbliga a fare dei debiti.
Il lungometraggio, di cui non è stato annunciato il cast completo, è stato scritto da Jessica Goldberg che ha adattato l'omonimo romanzo scritto da Nico Walker.


Monster Hunter: Da Empire una nuova foto con Milla Jovovich

La rivista Empire Magazine ha rilasciato una nuova foto relativa a Monster Hunter, il film tratto dall’omonima saga videoludica.

Nonostante non sia stato ancora diffuso il primo trailer, Monster Hunter rimane uno dei pochi film d’azione che hanno resistito alla pandemia da Covid-19, riuscendo pertanto a tenersi stretta la sua data di rilascio nel corso del 2020.

L’immagine in questione mostra Milla Jovovich con in mano le sue straordinarie lame da combattimento. Trovate la foto in fondo al nostro articolo.

Monster Hunter

PRODUZIONE: La pellicola sarà tratta dall’omonimo videogame firmato dalla Capcom. Il budget del film dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di dollari, con Jeremy Bolt e Robert Kulzer pronti a produrre. Monster Hunter è stato scritto e diretto da Paul W.S. Anderson.

CAST: Milla Jovovich, Ron Perlman, TI Harris, Tony Jaa, Diego Boneta, Meagan Good, Josh Helman.

TRAMA: Per ogni mostro c’è un eroe. Un uomo comune alle prese con un lavoro considerato un vicolo cieco scopre che è in realtà il discendente di un antico eroe. Dovrà quindi viaggiare con destinazione un mondo mistico per essere addestrato e diventare un Cacciatore di Mostri, prima che delle creature mitiche provenienti da un altro mondo distruggano il nostro

AL CINEMA: La distribuzione sarà affidata a Screen Gems (per gli Usa) e Sony Pictures (per i mercati internazionali). In Usa il rilascio è atteso per 4 settembre 2020.

LA FOTO




JUSTICE LEAGUE: ANCHE I FRATELLI RUSSO COMMENTANO LA SNYDER CUT, ECCO COSA HANNO DETTO

Una pellicola controversa come la Snyder Cut ha attirato la curiosità di molti, sia fan che neofiti del DC Universe, e non passa giorni in cui anche attori e registi di spicco dicano la loro sulla vicenda: oggi è il turno dei fratelli Anthony e Joe Russo, che hanno addirittura messo a paragone le politiche della Marvel e della Warner Bros.

Durante un'intervista al portale ComicBook Movie i due fratelli hanno parlato dell'importanza di avere alle spalle una casa di produzione che ha piena fiducia nell'operato del regista e del cast e viceversa.

"Alla Marvel sono stati tutti molto gentili, disponibili e favorevoli alla nostra visione dei nostri film e non c'è niente che non abbiamo elaborato nella sala di scrittura che poi non è divenuto parte della storia. Abbiamo lavorato molto sul taglio che volevamo dare ai film e siamo stati molto fortunati per aver avuto la possibilità di realizzare la nostra visione".

I registi quindi, anche se in maniera velata, hanno commentato l'episodio di Snyder e della sua Justice League esprimendo non solo piena solidarietà per il collega, ma anche una sottile critica alla gestione della vicenda da parte della Warner, che tagliò Snyder fuori dal progetto senza, almeno in apparenza, una buona motivazione.

I film Marvel firmati dai Russo sono, in ordine, Captain America: The Winter Soldier (2014) e Civil War (2016) e Avengers: Infinity War (2019) ed Endgame (2019), ma proprio nelle ultime ore il duo di registi ha rinnovato il desiderio di dirigere un capitolo del franchise Star Wars, collaborazione che sarebbe un gran bel colpo per la Lucasfilm.

Intanto l'editing del director cut per HBO Max continua e mentre J.K. Simmons ha rivelato nuovi dettagli sulla durata della Snyder Cut lo stesso regista ha confermato che nella sua versione Cyborg apparirà anche in versione Knightmare.


TRON 3, DISNEY: "IL MOMENTO PER UN SEQUEL È QUELLO GIUSTO"

Anche se la serie di Tron per Disney+ è stata cancellata, questo non vuol dire che non avremo nulla a tema Tron nel prossimo futuro, anzi... Parrebbe proprio che sia finalmente arrivato il momento per un film sequel.

A parlarne è stato Mitchell Leib, Disney Music Executive, che in una recente intervista ha analizzato i pro e i contro del sistema decisionale operato dalle Major, e i vantaggi che invece può portare una piattaforma come Disney+.

"Adesso, con Disney+, credo ci siano delle opportunità per creare dei contenuti che altrimenti non avremmo avuto modo di realizzare perché, sapete, siamo nel movie business" ha spiegato Lieb al Light The Fuse Podcast "Se non è una grande idea per un grande film, al cinema non ci arriva. Non realizziamo piccoli film. Praticamente ciò che cerchiamo sono i film dagli incassi milionari al boxoffice. E da un lato, va bene così. Dall'altro, è davvero ristretta la fascia in cui si può operare, e Disney+ penso che ci darà l'opportunità di espandere tutto ciò e avere dei contenuti molto più diversificati in merito a ciò che possiamo creare".

Per cui, Tron 3 potrebbe essere molto più "raggiungibile" di quanto potessimo pensare.

"Ho pranzato con Paul Hahn per continuare la conversazione iniziata da un po' su un sequel di Tron, Tron 3. Abbiamo un grande script, davvero fenomenale, di cui siamo molto entusiasti. E crediamo che i tempi siano giusti. Abbiamo fatto bene a non procedere anni fa, perché ora credo sia il momento giusto. E sento che abbiamo imparato diverse lezioni dall'ultimo film".

Lieb ha poi concluso dicendo che molti pezzi devono andare al posto giusto di poter dire qualsiasi cosa con certezza, e che non sanno chi potrebbe dirigerlo, anche se sperano in un ritorno di Joseph Kosinski (Tron: Legacy).


LO HOBBIT - LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE: 5 SEGRETI DEL FILM DI PETER JACKSON

Dopo le curiosità su Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato e i retroscena su Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug, è tempo di scoprire i segreti della produzione de Lo Hobbit - La Battaglia delle Cinque Armate, ultimo film del franchise di Peter Jackson ambientato nella Terra di Mezzo.

Come al solito, potete trovarle qui sotto:


Alla vigilia della presentazione del film al Comic Con di San Diego, diversi fan si sono accampati fuori dalla sala il giorno prima del panel per assicurarsi i posti. Nel bel mezzo della notte, sono stati svegliati dai membri del cast Lee Pace e Andy Serkis, che hanno salutato i fan in attesa e distribuito autografi e foto per ore. Alla fine, Pace è addirittura svenuto per la stanchezza e ha condiviso un materasso con un fan.

Questo è l'ultimo film con il leggendario Sir Christopher Lee (Saruman): l'opera sarà completata e distribuita poco prima della sua scomparsa, avvenuta il 7 giugno 2015 all'età di novantatre anni. Lee è stato uno dei pochi membri del cast a recitare in entrambe le trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit: solo Ian McKellen (Gandalf) e Cate Blanchett (Galadriel) hanno fatto di più, comparendo in tutti e sei i film.

Nel libro, tutto è visto dalla prospettiva di Bilbo: la prima parte della battaglia delle cinque armate viene raccontata da lui in un capitolo, la seconda parte avviene mentre è svenuto e gli viene raccontata in un capitolo successivo; nel film, invece, vista la gran mole di personaggi seguiti, la battaglia occupa oltre la metà del tempo di esecuzione, che a due ore e ventiquattro minuti è anche il più breve di tutto il franchise de La Terra di Mezzo (anche considerando la versione estesa, di due ore e quarantaquattro minuti).

Diversi rapporti hanno segnalato grosse interferenze dello studio durante la produzione: secondo quanto rivelato, la versione cinematografica non è quella voluta da Jackson, che per tutti e tre i capitoli della trilogia considera le versioni estese quelle che più rispecchiano la sua visione originale dell'opera. Tra le altre cose, lo studio avrebbe richiesto una maggiore enfasi sulla storia d'amore.

Questo è l'unico film della trilogia de Lo Hobbit, così come della trilogia de Il Signore degli Anelli, in cui Legolas sbatte le palpebre normalmente: in tutti gli altri film, le sbatte solo quando è sorpreso o ferito.


AFTERSHOCK, TERREMOTO E CAOS SOCIALE: LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO IL FILM CON ELI ROTH

Aftershock, il disaster movie diretto da Nicolás López e prodotto, co-sceneggiato e interpretato da Eli Roth che trae ispirazione dal devastante terremoto che ha colpito il Cile la notte del 27 febbraio 2010.

Ambientato sulla costa di Valparaiso, in Cile, il film segue le vicende di Gringo (Roth), un turista americano giunto in visita all'amico Ariel dopo aver posto fine al proprio matrimonio. La vacanza volge al meglio quando l'uomo incontra un gruppo di tre belle turiste, le sorelle ungheresi Monica e Kylie e la russa Irina, ma i festeggiamenti vengono presto interrotti da un terribile terremoto che causa il crollo di diversi edifici, tra i quali la discoteca sotterranea in cui si trovano i protagonisti. Saliti in superficie, dovranno vedersela con i fenomeni di violenza e sciacallaggio esasperati dalla catastrofe.

Come avrete capito dalla trama, Aftershock non racconta esattamente quanto accaduto durante il terremoto né i retroscena reali sulle gestione dell'emergenza, ma trae spunto soprattutto dai tumulti nati in seguito alla catastrofe. Oltre a danneggiare gravemente molte città del paese, infatti, il terremoto causò un vero e proprio caos sociale: per contrastare i sempre più crescenti saccheggi e disordini, il governo del Cile dovette ordinare un coprifuoco in diverse aree per poi inviare successivamente ben 14.000 soldati nella città di Conceptiòn, i cui supermercati erano stati presi d'assalto dalla popolazione.


JIMMY BOBO E L'EASTER EGG A TEMA RAMBO: I RETROSCENA SULL'ACTION CON SYLVESTER STALLONE

Jimmy Bobo - Bullet to the Head, action del 2012 con protagonisti Sylvester Stallone e Sung Kang che ha firmato il ritorno alla regia di Walter Hill dopo 10 anni di inattività dietro la macchina da presa.

Nel film, un sicario di New Orleans conosciuto come Jimmy Bobo fa squadra con un detective di New York in una indagine che conduce dagli squallidi vicoli della città fino ai corridoi del potere a Washington. A causa di due omicidi feroci, l'improbabile duo dà addosso a tutti coloro che li intralciano, e sono disposti a sacrificare tutto per vendicarsi.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutte le curiosità più imperdibili sulla pellicola:


Quando Taylor indaga sul passato di Jimmy in Marina, una delle immagini mostrate sul telefono ritrae Stallone nei panni di John Rambo dal primo capitolo della saga. Sempre in riferimento alla leggendaria carriera dell'attore, inoltre, nel film sono sparse diverse foto tratte da Rocky e altri film in cui è apparso tra gli anni '80 e '90.

Il film doveva essere diretto da Wayne Kramer, ma il regista abbandonò la produzione per una disputa con Stallone sulle atmosfere della storia, a cui avrebbe donato un tono molto più cupo.

Hill disse a Stallone di "recitare in modo più disinvolto. Volevo che emergesse la sua naturale personalità il più possibile. Si impegna davvero molto. Gli ho detto 'Non sono interessato ad un nuovo personaggio, voglio che immagini te stesso nel personaggio.' E gli è riuscito molto bene."

La pellicola è tata girata con il titolo di lavorazione "Headshot".

Non chiamatelo buddy-movie: secondo Hill, il film che ha realizzato è in realtà un "anti-buddy movie".




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MADAGASCAR, RE JULIEN È NATO DALLA BRAVURA DI SACHA BARON COHEN: ECCO COM'È ANDATA

In occasione del ritorno in tv di Madascar 3 - Ricercati in Europa, terzo capitolo della saga d'animazione targata DreamWorks Animation, scopriamo insieme l'origine di uno dei personaggi più iconici della saga, il Re Julien di Sacha Baron Coen.

Inizialmente, l'esilarante Re dei lemuri doppiato in italiano da Oreste Baldini era stato pensato come un personaggio minore con sole due righe di dialogo. Tuttavia, quando Sacha Baron Cohen svolse il provino come doppiatore, improvvisò l'accento indiano e ben 8 minuti di dialogo.

Impressionati dalla performance della star di Ali G, i registi Eric Darnell e Tom McGrath decisero quindi di riscrivere il ruolo e rendere Julien uno dei personaggi chiave del primo capitolo. Cohen inoltre improvvisò la frase "It's got a geco on it", che convinse i filmmaker a creare un geco in CG per la scena.

Apparso in tutti e tre i film della saga e nella serie Nickelodeon I Pinguini di Madagascar, il personaggio è poi diventato protagonista di una serie prequel/spin-off intitolata Tutti pazzi per Re Julien e andata in onda dal 2014 al 2019 su Pop e Netflix.


STAR WARS, I RUSSO PRONTI A PRENDERE IN MANO IL FRANCHISE: "VOGLIAMO RIVOLUZIONARLO"

Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo è una delle tappe cinematografiche che passeranno alla storia e i quasi $3 miliardi incassati sono solo la punta dell'iceberg del lavoro dei registi. Adesso i due fratelli si dicono pronti per una nuova avventura che li porterà in un universo molto, molto lontano: George Lucas accetterà?

Il "dinamico duo" della telecamera ha recentemente sorpreso i fan sia della Marvel che di Star Wars rivelando di avere in mente già da tempo di approcciarsi al franchise stellare con l'intento di innovarlo e, dopo il lavoro di Dave Filoni e Jon Favreau, di alzare nuovamente l'asticella delle storie e degli effetti speciali.

"Amiamo quello che Jon sta facendo in questo momento e come sta raccontando uno spaccato temporale mai esplorato prima nell'universo di Star Wars", ha affermato Joe Russo. "Ovviamente [il franchise] è stato uno dei punti chiave della nostra infanzia e uno dei titoli che ci ha spinti verso la carriera di registi. Non c'è un personaggio in particolare [che vorremmo approfondire], la storia di molti protagonisti è stata raccontata e approfondita da quando sono usciti i film originali. Mi piacerebbe vedere avventure e protagonisti nuovi operare in periodi completamente diversi, sarebbe davvero interessante."

I registi non sono nuovi a questo genere di affermazioni e già in passato avevano espresso il desiderio di dirigere un film del franchise spaziale, chissà che prima o poi la Disney non li accontenti? Del resto non sarebbe la prima volta che un regista Marvel passa alla Lucasfilm e la direzione comune dei due universi potrebbe portare ad un'innovazione della tecnica sempre maggiore da ambo le parti. Come hanno affermato gli stessi Russo gli effetti speciali di Endgame sono notevolmente più complessi di quelli di Star Wars e una scossa non solo alla narrazione, ma anche alla tecnica e alle tecnologie impiegate, potrebbe essere una mossa tanto rivoluzionaria quanto vincente.


X-MEN, JANELLE MONAÈ È INTERESSATA AL RUOLO DI TEMPESTA NEL REBOOT DEL MCU

In attesa dell'inizio ufficiale della Fase 4 con Black Widow di Cate Shortlan, i Marvel Studios continuano a costruire il futuro del loro Marvel Cinematic Universe, sviluppando anche alcuni titoli che arriveranno dopo il 2022, tra cui spicca sicuramente l'attesissimo e annunciato reboot degli X-Men.

Sul progetto non si hanno ancora notizie ufficiali: d'altronde manca ancora molto prima che venga addirittura scelto uno sceneggiatore che dia effettivamente il via al processo pre-produttivo del reboot, e proprio in questo spazio d'attesa si inserisce l'interesse di Janelle Monae (Harriet, Il diritto di contare), che in una recente intervista con Empire ha dichiarato di essere molto affascinata dal personaggio di Tempesta, che amerebbe davvero molto interpretare nel progetto MCU.

La Monae in realtà ammette che il suo interesse riguarderebbe sì, il ruolo di Tempesta, ma non per forza all'interno di un film sugli X-Men. Conoscendo Ryan Coogler e avendoci anche parlato, all'attrice è stato infatti chiesto se ci fosse spazio per lei in Black Panther II, e lei ha risposto: "Io ho sicuramente provato a buttare lì una mia candidatura. Uno dei miei sogni è sempre stato quello di poter interpretare Tempesta. Non so onestamente se sia possibile farlo in Black Panther II, ma per me sarebbe anche un sogno vederla in quel film. Non so onestamente come stia procedendo lo sviluppo, comunque. Molte donne hanno interpretato Tempesta, facendo un ottimo lavoro, e amerei essere parte di questa linea di attrici e rendere giustizia a Tempesta".

Curiosamente, diversi rumor di qualche mese fa e addirittura più vecchi avevano già collegato l'attrice al ruolo.


JURASSIC WORLD DOMINION, COLIN TREVORROW SULLA RIPRESA DEI LAVORI: "UNA GIGANTESCA SFIDA"

Grazie all'impegno di Universal, Jurassic World Dominion sarà la prima grande produzione a ripartire e il regista Colin Trevorrow ha rivelato qualcosa in più sulla sfida di portare a termine un progetto del genere in un periodo come quello attuale.

"Per molti di noi, Dominion era già la più grande sfida creativa delle nostre vite, anche prima del lockdown. La programmazione delle riprese ha giocato a nostro favore: le prime quattro settimane dovevamo girare quasi solo sequenze con i dinosauri, e ciò ci ha permesso di portarci avanti con gli effetti speciali e di lavorare a dei nuovi elementi senza la pressione di una scadenza imminente".

Per certi versi la quarantena ha costituito un problema all'apparenza insormontabile, ma alla fine tutti i problemi hanno una soluzione. Del resto, l'obiettivo del regista era già notevole, visto che secondo lui Dominion potrebbe essere considerato Jurassic Park 6: a ciò si è aggiunta l'ulteriore sfida legata al distanziamento sociale.

"Sono sicuro che le linee guida sulla sicurezza ci tuteleranno. La parte difficile sarà costruire un ambiente creativo con tutte quelle precauzioni. Una volta che le telecamere sono accese, dobbiamo sentirci tranquilli, scordarci del nostro mondo e entrare nel mondo del film, il che potrebbe richiedere un po' di pratica".

Trevorrow ha concluso dichiarando come tutti siano davvero desiderosi di rimettersi all'opera per consegnare al pubblico un sequel degno di nota. Intanto, con una simpatica iniziativa, la produzione ha permesso ad un fan di comparire nel film, per essere divorato viva da un dinosauro.
 
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