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Triplethor
view post Posted on 16/7/2020, 14:08 by: Triplethor
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Triplethor
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GIOVEDI

16/07/2020



REBECCA FERGUSON RIVELA CHE I RESHOOT DI DUNE SI TERRANNO PRESTO A BUDAPEST

Dopo Oscar Isaac, anche Rebecca Ferguson parla dei reshoot di Dune: l’attrice ha annunciato su Instagram che tornerà a Budapest “abbastanza presto” per le riprese aggiuntive, ed è ansiosa di rivedere i suoi colleghi “sotto quei cappucci”.

Ferguson, interprete di Lady Jessica, scrive “soonish” al posto di “soon“, a dimostrazione che ci sarà da aspettare ancora un pochino per il ritorno sul set. D’altra parte, l’emergenza Covid-19 impone misure sanitarie ferree, quindi gli studios si stanno prendendo del tempo per ripartire.

Un’anticipazione del colossal potrebbe essere contenuta nel video che accompagnerà la ridistribuzione di Inception per il suo decimo anniversario (il 31 luglio negli USA), mentre non si hanno notizie circa il primo trailer: alcuni si aspettavano un lancio al Comic-Con@Home, ma la Warner non avrà un panel durante la manifestazione.

Potrete vedere la foto pubblicata da Rebecca Ferguson qui di seguito.

La foto

Il cast include Timothée Chalamet (Paul Atreides), Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Dave Bautista (Glossu Rabban), Stellan Skarsgård (Barone Harkonnen), Charlotte Rampling (Reverenda Madre Mohiam), Oscar Isaac (Duca Leto Atreides), Zendaya (Chani), Javier Bardem (Stilgar), Josh Brolin (Gurney Halleck), Jason Momoa (Duncan Idaho), David Dastmalchian (Piter De Vries) e Chang Chen (Dr. Wellington Yueh).

Dune fu adattato da David Lynch nell’omonimo film del 1984, ma in precedenza Alejandro Jodorowsky tentò un’ambiziosa trasposizione che si scontrò con il rifiuto di Hollywood, come racconta il documentario Jodorowsky’s Dune.

Questo nuovo adattamento firmato da Denis Villeneuve (La donna che canta, Prisoners, Sicario, Arrival, Blade Runner 2049) e dallo sceneggiatore Eric Roth (Forrest Gump, Alì, Munich) è circondato da grandi aspettative, ed è stato già descritto come uno “Star Wars per adulti”. Come sappiamo, il film adatterà solo la prima metà del romanzo di Herbert.

La sinossi del romanzo, edito in Italia da Fanucci
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili.

Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter saranno i produttori di Dune, mentre Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert svolgeranno la funzione di produttori esecutivi; Kevin J. Anderson sarà invece il consulente creativo.


THE GREEN KNIGHT – A24 SVELA IL GIOCO DI RUOLO DEL FILM

L’uscita di The Green Knight è stata bloccata a causa dell’emergenza Covid-19, ma A24 prosegue la campagna marketing con uno dei suoi brillanti e insoliti gadget: il gioco di ruolo del film.

Già disponibile per il pre-ordine sul sito ufficiale, il gioco è stato annunciato da un simpatico spot vintage che ci riporta agli anni Ottanta. Insomma, quelli di A24 sanno sempre come rendersi irresistibili agli occhi dei cinefili, con i loro ottimi film e il loro intrigante merchandise.

The Green Knight, diretto da David Lowery, è tratto da Sir Gawain e il Cavaliere Verde, romanzo cavalleresco del XIV secolo. Al centro della storia troviamo Gawain (Dev Patel), che deve pagare pegno al Cavaliere Verde (Ralph Ineson) dopo aver accettato la sua sfida.

Potrete vedere lo spot del gioco di ruolo qui di seguito.

Lo spot

Un misterioso cavaliere, con pelle, capelli e abiti verdi, si presenta alla corte di Re Artù e propone una sfida: permetterà a chiunque di infliggergli un colpo d’ascia senza che lui si difenda, a patto che egli stesso possa restituire il medesimo colpo un anno e un giorno dopo. Sir Gawain accetta, e decapita il Cavaliere Verde con un singolo fendente. Quest’ultimo però si rialza, raccoglie la sua testa e, dopo essere balzato a cavallo, ricorda a Gawain che gli deve soddisfazione alla data concordata. Nell’anno successivo, Gawain è costretto a trovare un modo per tener fede ai patti senza perdere la testa.

Oltre a Dev Patel e Ralph Ineson, nel cast di The Green Knight figurano anche Alicia Vikander, Joel Edgerton, Sarita Choudhury, Sean Harris, Kate Dickie, Barry Keoghan ed Erin Kellyman.

David Lowery è un regista dal talento eclettico, che continua a dividersi tra produzioni indipendenti (Senza santi in paradiso, Storia di un fantasma, Old Man and the Gun) e progetti fantasy, anche targati Disney (Il drago invisibile, il prossimo Peter and Wendy).


UNCHARTED – SONY ANTICIPA L’USCITA DEL FILM CON TOM HOLLAND

Nonostante Tom Holland abbia pubblicato la prima foto dal set di Uncharted, rivelando che le riprese sono iniziate ieri, pare che la produzione non sia ancora realmente cominciata, ma Sony Pictures spera di farlo presto.

Intanto, lo studio ha cambiato ancora la data di uscita del film: l’adattamento dei videogiochi Naughty Dog è stato anticipato dall’8 ottobre 2021 al 16 luglio dello stesso anno, ovvero la data in cui sarebbe dovuto uscire il terzo Spider-Man targato Sony e Marvel Studios. Non sappiamo quando sarà collocata la distribuzione di quest’ultimo, anche perché Tom Holland girerà prima Uncharted.

Come sappiamo, la regia del film sarà curata da Ruben Fleischer (Zombieland, Venom), dopo gli abbandoni di David O. Russell, Neil Burger, Shawn Levy, Dan Trachtenberg e Travis Knight. Vi terremo aggiornati.

Per il momento, nel cast figurano Tom Holland (Nathan Drake), Mark Wahlberg (Sully), Antonio Banderas, Sophia Ali e Tati Gabrielle.

Tom Holland presterà il volto a un giovane Nathan Drake, protagonista di una trama interamente nuova, mai raccontata nei videogiochi. Di fatto, sarà una storia di origini: scopriremo come Nathan ha incontrato il suo grande amico e mentore Victor Sullivan, alias Sully, e assisteremo alla sua evoluzione in cacciatore di tesori. L’anno scorso, Charles Roven aveva spiegato la natura del progetto:

Abbiamo inventato una meravigliosa storia di origini, ma è comunque basata sul videogioco di Uncharted. Non si svolge durante nessuno degli archi temporali dei videogame. In realtà è ambientato quando Nathan Drake e Sully – che penso si possa definire il suo surrogato paterno – erano molto più giovani. È una storia di origini che si evolve dai videogiochi, ma non è tratta direttamente da essi.

Il primo copione di Uncharted era stato scritto da Joe Carnahan, ma l’attuale versione della sceneggiatura reca le firme di Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins.


MIKE DOWSE DIRIGERÀ IL FILM DI JUST CAUSE

La pellicola, scritta da Derek Kolstad (la trilogia di John Wick) è prodotta da Robert Kulzer per la Constantin Film e da Adrian Askarieh e Kolstad per la Prime Universe Film.

Basato sul videogioco della Avalanche Studios e della Square Enix, il film segue le avventure di Rico Rodriguez impegnato in una corsa contro il tempo per fermare il gruppo terroristico La Mano Nera. Verrà introdotta una co-protagonista e la pellicola avrà un’atmosfera simile all’Inseguimento della pietra verde.

Sono stati venduti più di 35 milioni di unità del videogioco, che trae il suo nome dall’invasione di Panama da parte degli Stati Uniti, dal nome in codice: Operation Just Cause. Rodriguez (alias The Scorpion) è diventato uno dei pochi personaggi latini iconici nel mondo dei videogiochi.

I produttori esecutivi sono Martin Moszkowicz della Constantin e la stessa Square Enix.


Alden Ehrenreich torna a parlare di Han Solo e del lato preferito del personaggio

Durante la promozione di Brave New World, Alden Ehrenreich è tornato a parlare del ruolo di Han Solo con Josh Horowitz per il podcast Happy Sad Confused, e della petizione per un sequel. L’attore si è detto felicissimo per il supporto dei fan e di tutti quegli spettatori che hanno “riscoperto” la pellicola di Ron Howard.
Ha poi parlato della possibilità di tornare a interpretare Han Solo e dell’aspetto che trova più avvincente a riguardo:

Lo farei, ma dovrebbero esserci i presupposti giusti. La cosa avvincente e liberatoria di Han Solo, per certi versi, è il suo senso del divertimento. La parte che preferisco del personaggio ingrana la marcia nel finale, quando diventa quel tipo di persona e l’uomo che amiamo. Partire da quel punto in poi sarebbe interessante, perciò vedremo. Credo che siano diventati così creativi con Star Wars, distribuendo le storie in modi diversi, che magari potrebbe saltar fuori un espediente fresco e interessante. Vedremo, chi lo sa?

La sensazione è che l’attore si stia riferendo alla possibilità di tornare a interpretare Han Solo in un progetto per Disney+


The Old Guard, il passato dei protagonisti raccontato in un video

The Old Guard, il nuovo film d’azione di Netflix tratto dal fumetto di Greg Rucka e Leandro Fernandez pubblicato da Image Comics, è disponibile dal 10 luglio sulla piattaforma streaming Netflix.
Il film ci mostra dei personaggi che hanno il dono di una vita lunghissima ed è proprio questo l’argomento del nuovo video diffuso da Charlize Theron.

“Molti di voi volevano conoscere il passato della squadra dei protagonisti” ha scritto l’attrice, “perciò ecco a voi una lezione di storia“.

Nel cast principale, oltre a Charlize Theron, troviamo il nostro Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Chiwetel Ejiofor (Doctor Strange, 12 anni schiavo), Matthias Schoenaerts e KiKi Layne (Se la strada potesse parlare).

Questa la sinossi:

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo di mercenari capitanato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Stranamente i componenti della squadra non possono morire, ma durante una missione questa loro straordinaria capacità diventerà pubblica. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono.

Alla regia troviamo Gina Prince-Bythewood su una sceneggiatura di Greg Rucka (Lazarus, Wonder Woman). Il film è uscito il 10 luglio su Netflix.


www.facebook.com/charlizetheron/videos/281244333109859/

Mamma, ho Perso l’Aereo: Kenan Thompson, Ally Maki e Chris Parnell nel cast del reboot targato Disney+

Secondo quanto riportato da Deadline Kenan Thompson (Saturday Night Live), Ally Maki (Toy Story 4) e Chris Parnell (Archer) sarebbero entrati a far parte del cast del reboot targato Disney+ di Mamma, ho Perso l’Aereo.
Il resto del cast è composto da Archie Yates (Jojo Rabbit), Ellie Kemper (Unbreakable Kimmy Schmidt), Rob Delaney (Catastrophe), Aisling Bea, Pete Holmes, Timothy Simons e Mikey Day.

Il film sarà diretto da Dan Mazer (Nonno Scatenato) e basato su una sceneggiatura di Mikey Day (La Piccola Boss). Le riprese sono iniziate già a marzo anche se sono state interrotte in seguito a causa dell’emergenza sanitaria.

Secondo l’Observer il nuovo film seguirà due coniugi che devono fare i conti con un ragazzino che ha rubato qualcosa dalla loro casa. Il piccolo si chiama Max ed è descritto in questi termini:

Max è un bambino di nove anni energico e con un lato dispettoso. Dimostra più dei suoi anni e riesce facilmente a chiacchierare con gli adulti – oltre a essere particolarmente abile a trovare il modo di farli innervosire. Dimostra anche una certa innocenza e buon cuore come il protagonista del film originale.

Il film del 1990 con Macaulay Culkin diretto da Chris Columbus su un’idea di John Hughes ha segnato il maggiore incasso di quell’anno con 476,6 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 1992 è approdato nelle sale anche il sequel, intitolato Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York.

Qua sotto trovate la sinossi ufficiale del film originale:

Dimenticato accidentalmente a casa dalla famiglia partita in tutta fretta per le vacanze di Natale, il piccolo Kevin McCallister (Macaulay Culkin) si trova nel bel mezzo di una esilarante missione: difendere la casa di famiglia da due ladri decisamente maldestri (Joe Pesci e Daniel Stern).


I cinema cinesi nelle zone a basso rischio possono riaprire dal 20 luglio

Dopo una serie di false partenze, i cinema cinesi possono finalmente “tornare in attività in maniera ordinata” a partire dal 20 luglio, nelle zone a basso rischio di diffusione del Coronavirus. Lo ha annunciato la China Film Administration con una comunicazione ufficiale. Ovviamente le sale che riapriranno dovranno seguire protocolli di sicurezza, prevenzione e controllo.
Si tratta di un segnale positivo per l’industria cinematografica non solo locale (martoriata dal lockdown e dal post-lockdown) ma anche internazionale (il box-office cinese, negli anni, è diventato molto importante per i conti dei blockbuster americani e non solo). Il mercato cinese è il secondo a livello globale: le stime attuali parlano di un crollo di almeno 4 miliardi di dollari in mancati incassi nel 2020.

Dopo la chiusura a livello nazionale alla fine di gennaio, in linea con il blocco totale di tutte le attività per fermare la diffusione del Coronavirus, a marzo l’amministrazione aveva dato il via libera a una progressiva riapertura delle sale. Proprio mentre Shanghai si preparava a riaprire oltre 200 cinema, però, il governo centrale ha bloccato tutto a causa dell’aumento dei focolai di diffusione in alcune zone a causa di casi importati. A marzo l’intenzione era quella di ridistribuire film di catalogo locali come Monster Hunt, Wolf Warrior 2 e The Wandering Earth, oltre a blockbuster americani di successo come la saga di Harry Potter. È probabile che per le nuove riaperture si adotti la stessa strategia, anche se diversi film della stagione passata attendono di uscire in sala: parliamo di 1917, Jojo Rabbit, Bad Boys for Life, Dolittle e anche la commedia cinese Detective Chinatown 3.

Tutti i cinema che decideranno di riaprire lo faranno seguendo le “Linee guida per la prevenzione e il controllo delle riaperture dei cinema dell’associazione dei distributori ed esercenti cinesi”.

Ricordiamo che il 25 luglio inizierà lo Shanghai Film Festival, una versione ridotta della tradizionale kermesse alla quale potranno partecipare solo persone presenti nel paese.


Gli anni più belli torna in testa alla classifica, ma gli incassi non crescono | Box-Office Italia

Gli anni più belli non ha smosso più di tanto l’incremento degli incassi al box-office italiano. Non che si sperasse in un miracolo, ma il ritorno in sala di un film che prima del lockdown era riuscito a raccogliere oltre cinque milioni di euro (ma che potenzialmente avrebbe forse potuto farne il doppio) non sembra aver cambiato più di tanto le carte in tavola, almeno mercoledì: vedremo se nel corso del weekend le cose andranno diversamente.
Quasi diecimila persone sono andate al cinema ieri (9.916 per l’esattezza), con un totale di 53mila euro di incassi (circa la metà provenienti dalle arene estive): un anno fa ne venivano raccolti 805mila, anche grazie alla presenza di Spider-Man: Far From Home in testa. Il dato è in leggero calo rispetto a una settimana fa (vi è anche un calo di schermi registrati da Cinetel, il che forse significa che i dati non sono del tutto completi, anche se sappiamo che alcune sale hanno effettivamente deciso di chiudere dopo il rinvio di Onward). Gli schermi monitorati sono 443 (una settimana fa erano 457, contro gli oltre 3.122 di un anno fa), e se anche qualche sala manca all’appello, il dato che appare evidente è la frenata delle riaperture.

In testa, ovviamente, Gli anni più belli che incassa 12.531 euro e sale così a 5.4 milioni complessivi. Al secondo posto troviamo invece Piccole donne, con 2.500 euro e 5.9 milioni complessivi, mentre chiude il podio La dea fortuna, con 1.968 euro e un totale di 8.2 milioni di euro.


INCASSI ITALIA BOX-OFFICE 15/7/2020
GLI ANNI PIÙ BELLI – € 12.531 / € 5.436.087
PICCOLE DONNE – € 2.580 / € 5.900.363
LA DEA FORTUNA – € 1.968 / € 8.203.796
EMMA – € 1.737 / € 10.739
MATTHIAS & MAXIME – € 1.663 / € 32.524
MEMORIE DI UN ASSASSINO – € 1.601 / € 344.462
CENA CON DELITTO – € 1.558 / € 5.102.296
JOJO RABBIT – € 1.441 / € 3.979.910
FAVOLACCE – € 1.426 / € 84.004
TROLLS WORLD TOUR – € 1.210 / € 13.022


Guardiani della Galassia: la voce di Howard il Papero “ispirata” a Danny DeVito

Seth Green, l’attore che nella scena post-credits di Guardiani della Galassia presta la voce a Howard il Papero, ha rivelato di essersi ispirato a Danny DeVito per la sua performance. Il primo film della saga è stato un enorme successo, con i personaggi di Star Lord & co. che sono tornati non soltanto nel sequel, Guardiani della Galassia Vol. 2, ma anche in altri film del MCU, come Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.
Essendo uno dei film più eccentrici del MCU realizzati fino ad oggi, è normale che Guardiani della Galassia includa la sua dose di strambi personaggi al di là del già bizzarro team di eroi principale. Tra gli artefatti che compongono la collezione dell’avido Collezionista interpretato da Benicio del Toro, figura forse il personaggio più strano della Marvel, ossia Howard il Papero. Appare solo brevemente durante la scena post-credits del film, ma quel piccolo ruolo è stato comunque una gradita sorpresa. Adesso, l’attore che ha dato la sua voce al papero antropomorfo ha spiegato in che modo si è approcciato alla parte.

In un’intervista con ComicBookMovie, Seth Green ha parlato di come abbia lavorato sulla voce che ha usato per doppiare Howard il Papero durante il cameo del personaggio nel primo Guardiani della Galassia, citando l’iconico Danny DeVito come fonte di ispirazione. “James Gunn e io ne abbiamo appena parlato un po’ e ha detto di averlo visto come una specie di Danny DeVito”, ha spiegato l’attore. “Abbiamo sempre immaginato che fosse una specie di personaggio sarcastico, burbero e cinico. Howard non sa nemmeno cosa sia una specie di anatra terrestre e non pensa a se stesso in quel modo. È offeso da quella generalizzazione.”

Howard il Papero ha debuttato nei fumetti della Marvel nel lontano 1973, apparendo per lo più in storie parodistiche. Essendo un’anatra parlante antropomorfizzata, nei fumetti viene spiegato che Howard proviene da un’altra dimensione, e che è arrivato sulla nostra Terra a seguito di uno spostamento dell’Asse Cosmico. Sebbene non fosse un tradizionale eroe dei fumetti, è stato protagonista di un film a lui interamente dedicato molto prima della maggior parte dei supereroi della Marvel: Howard e il Destino del Mondo, uscito nel 1986. All’epoca il film si rivelò un fallimento colossale, ma non oscurò la reputazione del personaggio, che continua ancora oggi ad essere amatissimo dai fan.

Per quanto riguarda il futuro di Guardiani della Galassia, ricordiamo che James Gunn è attualmente impegnato con la stesura dello script del Vol. 3. Il film non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.


Silver and Black: la regista rivela a che punto erano i lavori sullo spin-off

Dopo che la Sony Pictures ha deciso di mettere in stand-by lo spin-off Silver and Black ambientato nell’universo di Spider-Man, la regista Gina Prince-Bythewood si è dedicata a The Old Guard, il film con Charlize Theron attualmente disponibile su Netflix. In una recente intervista con Indiewire in occasione della promozione dell’action basato sull’omonimo fumetto, la Prince-Bythewood ha dichiarato che la possibilità di dirigere il film è arrivata proprio grazie al suo coinvolgimento nel progetto Marvel.

“Volevo fare qualcosa di più audace rispetto ad alcuni dei film Marvel”, ha spiegato la regista riflettendo sullo spin-off naufragato. “Era una questione di quanto potessi spingermi oltre in quell’universo”. In merito alle porte che le si sono aperte, ha aggiunto: “Silver & Black mi ha permesso di entrare a fare parte di certe discussioni, di essere considerata. Sapevo che tipo di film fanno alla Skydance. Era esaltante ma anche snervante. Sapevo di amare questo progetto, in parte perché avevo la possibilità di fare tutto ciò che avrei voluto fare con l’altro film: un film di supereroi tagliente con due donne.”

Durante l’intervista Prince-Bythewood ha confermato che per Silver and Black per aveva sviluppato sia i look per costumi che le scenografie, era andata a caccia di location, aveva progettato gli storyboard delle scene d’azione e persino lavorato con il team degli effetti visivi prima che Sony cambiasse idea. “Tutto accade per un motivo”, osserva la regista. “Ho imparato così tanto in quell’anno e mezzo. Stavo imparando a fare cose per un film di quella portata e avrei potuto trasferirle in The Old Guard. Non mi è sembrato un cambiamento enorme da affrontare.“
Le cose per Gina Prince-Bythewood si sono sicuramente evolute nel migliore dei modi, anche se è un peccato che non siamo riusciti a vedere cosa aveva realmente pianificato per Silver and Black. Al momento non sappiamo se il progetto è stato ufficialmente cancellato o se la Sony deciderà di svilupparlo nuovamente. Lo studio aveva confermato di aver iniziato a lavorare a due progetti separati, dedicati sempre ai personaggi di Silver Sable e Black Cat, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti.


Constantine: il regista ha parlato con Keanu Reeves del sequel

Francisce Lawrence, regista di Constantine del 2005 con protagonista Keanu Reeves, ha rivelato di aver parlato con la star delle saghe di Matrix e John Wick circa la possibilità di realizzare un sequel del film basato sul personaggio dei fumetti DC. La pellicola originale, basata sulla serie “Hellblazer” edita da Vertigo, è stata il debutto alla regia di Lawrence, che in seguito diventerà famoso per Io Sono Leggenda con Will Smith e, soprattutto, per la saga di Hunger Games con Jennifer Lawrence.

All’epoca dell’uscita del film, il casting di Reeves non venne accolto particolarmente bene dai fan. Inoltre, il film non era molto fedele al materiale originale, cosa che fece indispettire ancora di più i puristi del fumetto. Tuttavia, nel corso degli anni il film ed il lavoro di Reeves sono stati ampiamente rivalutati, nonostante le palesi differenze rispetto al materiale originale. Proprio all’inizio di questo mese abbiamo appreso che J.J. Abrams sarebbe coinvolto nella realizzazione di un nuovo film ispirato al detective dell’occulto che dovrebbe debuttare su HBO Max, ma al momento i dettagli sono piuttosto scarsi.

Adesso, in una recente intervista con SlashFilm, Lawrence ha gettato benzina sul fuoco rivelando di aver parlato con Reeves e con il produttore Akiva Goldsman circa la possibilità di realizzare un sequel. Lawrence ha dichiarato che tutti e tre hanno sempre voluto realizzare un sequel vietato ai minori, dal budget ridotto. Il regista ha ammesso che ne hanno riparlato di recente: considerato lo status di piccolo cult che il film ha assunto negli ultimi anni, girare un sequel potrebbe rivelarsi una mossa intelligente. Tuttavia, Lawrence ha ammesso che non sa nemmeno chi possiede i diritti del personaggio al momento, nonostante ritenga che sia assurdo che nessuno studio voglia realizzare un nuovo film con Reeves coinvolto.

“Penso che tutti vorremmo farlo. Quel film ha avuto abbastanza successo. Volevamo fare un sequel più responsabile, magari vietato ai minori. Per responsabile intendo dire che avremmo fatto un film che non sarebbe costato tanto quanto l’originale, che pensavamo sarebbe stato vietato ai minori di 13 anni. Abbiamo lavorato al sequel per un po’. Ne abbiamo parlato anche di recente. È sempre stato nei nostri pensieri perché amiamo tutti quel film. Inoltre, sapendo quanto è stato apprezzato in seguito, sarebbe divertente da fare”, ha dichiarato Francisce Lawrence.

“Keanu ed io ne abbiamo parlato davvero”, ha continuato il regista. “Sfortunatamente, non ricordo nemmeno chi detiene i diritti, e con tutti questi universi condivisi che esistono ora, con Constantine che è un parte di Vertigo ma anche una parte della DC, c’è sicuramente qualcuno che avrà dei piani. Probabilmente diversi Constantine, o cose del genere. Al momento, non abbiamo quel personaggio a nostra disposizione per la tv o per il cinema, il che è un peccato. Ci siamo informati. Penso che sia folle quando uno studio sa che Keanu vorrebbe realizzare un altro film, che noi tutti vorremmo realizzare un altro film, ed ha comunque degli altri piani. Vedremo cosa succederà.”


X-Men: gli attori che volevano a tutti i costi un ruolo nel film

In una lunga intervista rilasciata ad Observer, David Hayter, sceneggiatore di X-Men e di X-Men 2, ha rivelato alcuni dettagli inediti circa la lavorazione del primo film e le tribolazioni che il team creativo ha dovuto affrontare per portare la squadra mutante sul grande schermo. Con la Fox che era molto attenta a non sforare il budget, dal film sono state eliminate diverse sequenze, come una scena d’azione ambientata nella Danger Room, una scena in cui Wolverine combatte contro Magneto in cima ad una serie di autobus in movimento, e una scena iniziale in cui Iceman avrebbe dovuto congelare un’intera stanza piena di gente.

“Abbiamo dovuto far breccia sui fan dei fumetti, ma abbiamo anche dovuto abbracciare gli altri spettatori”, ha spiegato Hayter in riferimento ai costumi originali dei supereroi che non sono finiti nella versione cinematografica. “Abbiamo anche fatto una battuta sulle tute in spandex giallo, perché sapevamo cosa volevano i fan. Ma per giustificare un budget di 75 milioni di dollari, abbiamo dovuto ampliare alcune cose in modo da poter gettare le basi sia per gli amanti dei fumetti che per gli amanti dei film in generale.”

Prima dell’inizio delle riprese, lo studio era impegnato nella ricerca del cast, ma ciò che nessuno si aspettava era che molti erano interessati ad ottenere un ruolo nel film. “Ho molti ricordi affettuosi di persone che sono venute e che hanno chiesto di voler essere nel film”, ha ricordato il produttore esecutivo Ralph Winter. “Michael Jackson era un grande fan dei fumetti e voleva interpretare Charles Xavier. Shaquille O’Neal si presentò negli uffici e voleva interpretare Forge, che però non era previsto nel film.”

Il regista Bryan Singer e Hayter volarono a Vancouver per offrire a Charlize Theron il ruolo di Jean Gray, ma l’attrice rifiutò, mentre Terrence Stamp ha insistito per interpretare Charles Xavier: “Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è voluto molto tempo per convincerlo”, ha spiegato Hayter. “Terence Stamp mi ha detto: ‘Sai perché Patrick non vuole farlo? A causa della sedia. Non vuole rimanere bloccato su una sedia. A me invece non dispiace. In effetti, ho anche un bell’aspetto da calvo’. Ogni giorno ero sorpreso dalle facce che venivamo da me. Ad esempio, una volta trovai Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva parlare con Bryan circa la possibilità di interpretare Tempesta, o qualcosa del genere. Quindi è sempre scioccante.”

In base alla rivelazioni di David Hayter, è quasi assurdo pensare a ciò che la saga di X-Men sarebbe potuta essere. Ad ogni modo, ciò che è accaduto con il franchise alla fine degli anni ’90 è indice di quanto i mutanti siano amatissimi anche dalla stessa industria; quindi, i Marvel

Studios non dovrebbero avere grosse difficoltà a trovare dei nuovi interpreti per questi iconici personaggi.


Deadpool 3 potrebbe non esserci, Rob Liefeld vuole uno spin-off su Cable

Rob Liefeld, creatore del personaggio di Deadpool, è tornato a parlare del futuro del Mercenario Chiacchierone sul grande schermo. Non sappiamo quanto Liefeld sia stato effettivamente coinvolto nel processo di realizzazione dei due film della Fox, ma le dichiarazioni che il fumettista ha rilasciato nel corso degli ultimi mesi lasciano presupporre che abbia giocato un ruolo fondamentale nel processo creativo.

Intervistato da Collider, Liefeld ha parlato del tanto agognato Deadpool 3, rivelando di essere consapevole che un terzo film con protagonista Wade Wilson – ora che la Fox è stata acquistata dalla Disney – potrebbe non vedere mai la luce: “Sapete cosa? Potrebbe non esserci un altro Deadpool, e a me andrebbe bene così”, ha spiegato il fumettista. “Devo convivere con il fatto di aver già avuto due esperienze straordinarie, due film di cui sono estremamente orgoglioso. Adoro il fatto di conoscere tutti in quei film. Adoro Ryan Reynolds, adoro Josh Brolin, adoro Zazie Beets, adoro David Leitch, adoro Tim Miller. Li adoro tutti.”

“Il lavoro che hanno fatto è stato fantastico”, ha aggiunto. “Quei film sono qui per resistere alla prova del tempo. Nel mondo in cui viviamo, nulla è garantito. E ci vuole molto per fare un film”. Liefeld ha poi spiegato perché ritiene che il personaggio di Cable interpretato da Josh Brolin in Deadpool 2 meriti il suo spin-off: “Può esistere indipendentemente da Deadpool, in un batter d’occhio. È così da anni. Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in circa 520. Sì, ho contato! Durante la lavorazione di Deadpool 2, sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di esplorare Cable in possibili sequel.”

Durante l’intervista, Rob Liefeld ha anche parlato del film dedicato alla X-Force che non è mai stato realizzato e che, a quanto pare, era proprio incentrato sul personaggio di Cable. Soltanto il tempo ci dirà cosa il futuro ha in serbo per il personaggio di Deadpool, anche se non è un segreto che Ryan Reynolds abbia incontrato il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, presumibilmente per discutere proprio del futuro del personaggio.


Il genio di Jacques Tati su Amazon Prime Video

ono disponibili, sulla piattaforma streaming di Amazon, i capolavori del grande regista e attore comico francese, uno dei grandi e mai abbastanza celebrati geni della comicità cinematografica.

Il genio di Jacques Tati su Amazon Prime Video

Jacques Tati, al secolo Jacques Tatischeff, francese di origini franco-russo-italo-olandesi, è stato uno dei più grandi geni della comicità cinematografica, ed è pressoché unanimemente considerato come uno dei più importanti registi della storia del cinema.
Eppure, il suo nome non viene ricordato abbastanza spesso assieme a quello dei Charles Chaplin, dei Buster Keaton, dei Laurel & Hardy.
Tati è stato il comico che ha raccolto quella straordinaria eredità comica dell'era del muto e non solo l'ha portata nel suo presente, che era quello degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, ma l'ha proiettata direttamente verso il futuro.
Una comicità, quella di Tati, senza parole, ma anche senza lo slapstick più ovvio ed evidente, bastata sul nonsense e sull'assurdo, che aveva metabolizzato la lezione del surrealismo, del dadaismo e perfino, in parte, del situazionismo di Guy Debord (e non a caso David Lynch ne è un grande ammiratore). Una comicità che veniva declinata attraverso un'inventiva geniale e gentile, che non aveva bisogno né voleva prendere lo spettatore con la forza, e infilargli le risate in bocca, ma catturarlo gentilmente e farlo perdere in un mondo nuovo e straordinario, dove a risultare inevitabilmente esilaranti erano i dettagli, le sfumature, e perfino le evidenze che però giocavano sempre con lo spazio e il tempo in maniera sottile e imprevedibile.
Senza Tati e la sua lezione, non sarebbero stati gli stessi i grandi che sono venuti dopo di lui, e che hanno tratto profonde e importanti lezioni dalla sua opera: i Peter Sellers, i Monty Python, perfino il Rowan Atkinson di Mr. Bean.
Tutto questo Tati è stato in grado di farlo con una manciata di lungometraggi, che sono disponibili per voi in streaming sulla piattaforma di Amazon Prime Video.

Giorno di festa
Il primo film scritto, diretto e interpretato da Jacques Tati è Giorno di festa, uscito in Francia nel 1949, in cui interpreta lo svagato e buffo François, il postino del paesino francese di Sainte-Sévère-sur-Indre che, preso in giro dai proprietari di un luna park ambulante arrivato in paese, i quali gli hanno mostrato un finto documentario, si mette in testa di dover rivaleggiare con l'efficientissimo e velocissimo servizio postale americano.

Le vacanze di Monsieur Hulot
Dopo Giorno di festa, nel 1953 Tati realizza Le vacanze di Monsieur Hulot, il film di cui è protagonista nei panni dell'omonimo personaggio, con cui è identificato tanto quanto Chaplin lo è con Charlot. Inconfondibile col suo soprabito, il cappello, la pipa, l'orlo dei pantaloni troppo corto, la parlata che è un bofonchiare incomprensibile e la camminata sbilenca, Hulot è un personaggio goffo e naif, buono e generoso, che si trova spesso invischiato in strane situazioni e che ha un chiaro problema con tutto ciò che è moderno. In questo film lo vediamo alle prese con una vacanza esilarante in villaggio balneare della costa bretone, dove ne accadranno di tutti i colori, nell'assenza di una trama vera e propria.

Mio zio
Nel 1958 Tati torna nei panni di Monsieur Hulot in Mio zio. Nel film infatti Hulot è lo zio di Gérard, un bambino di nove anni che vive in una villa modernissima e ultra-tecnologica una vita perfettamente regolare e ordinata imposta dai genitori, e che è molto attratto dalla casa e dallo stile di vita dello zio, che - manco a dirlo - è tutto il contrario. Un film che valse a Tati il Premio della Giuria a Cannes e il premio Oscar 1959 come miglior film straniero, e che anticipava di dieci anni tante dinamiche di un altro celebrato capolavoro come Hollywood Party di Blake Edwards.

Play Time - Tempo di divertimento
Con Play Time, Tati raggiunge le vette assolute della sua ambizione da un lato, con una produzione dai costi esorbitanti che rischiò di mandare il francese in bancarotta, e dall'altro anche della sua teorizzazione cinematografica e comica, con un risultato che lascia esterrefatti a più di cinquant'anni di distanza dalla sua realizzazione. Ambientato in una Parigi immaginaria e avveniristica, e dominata da un'architettura modernista tutta vetro, cemento e acciaio (in realtà un gigantesco set), passata alla storia come Tativille, Play Time porta alle estreme conseguenze il ragionamento contro la modernità e l'omologazione dei film precenti, con uno spessore concettuale e una capacità di essere sperimentale nella grandiosità è solo dei grandi registi.

Monsieur Hulot nel caos del traffico
I problemi economici causati da Play Time costrinse Tati a rivedere la scala dei suoi progetti e della sua ambizione, ma non per questo vede decrescere la sua creatività. Inizialmente concepito come progetto televisivo, Monsieur Hulot nel caos del traffico è l'ultimo film in cui il francese interpreta il personaggio del titolo, e il penultimo della sua filmografia, e lo vede impegnato nel tentativo di arrivare per tempo a un salone dell'automobile per presentare la sua versione modificata di una Renault R4.

Il circo di Tati
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes del 1974, ma non in concorso, Il circo di Tati è un altro film che partì come progetto televisivo, supportato produttivamente dalla tv di stato svedese, per poi approdare sul grande schermo. Come lascia chiaramente intuire il titolo, si tratta di una storia ambientata in un circo, nella quale Tati interpreta il ruolo di un clown.

Premiato nel 1977 con un César alla carriera, Jacques Tati morì nel 1982 prima di riuscire a filmare una nuova sceneggiatura, che aveva intitolato Confusion, e che avrebbe dovuto realizzare in collaborazione con gli Sparks, il duo pop-rock statunitense composto da Ron e Russell Mael.
Il film sarebbe stato ambientato, come per Play Time, in una Parigi futuristica dove tutto gira attorno alla tv, e dove tutti vivono nel culto della comunicazione, della modernità e dell'apparenza. Vi ricorda qualcosa? Nel film Monsieur Hulot viene "scelto" per essere accidentalmente ucciso in diretta tv. Un'altra storia che racconta perfettamente come Tati e il suo cinema fossero stati in anticipo sui loro tempi di decenni, e che ne converma un genio quasi rivoluzionario.


La USS Indianapolis, la bomba, gli squali: la vera storia della nave americana e di un monologo leggendario

Il naufragio della USS Indianapolis è qualcosa di molto vivo nell'immaginario degli Stati Uniti: lo testimoniano il film con Nicolas Cage e il leggendario monologo di Quint in Lo squalo.

La USS Indianapolis, la bomba, gli squali: la vera storia della nave americana e di un monologo leggendario
Diretto da Mario Van Peebles, e interpretato dal nostro amatissimo Nicolas Cage, USS Indianapolis è il film del 2017 che racconta la vera storia dell'omonima nave da guerra americana. Una storia davvero particolare che, per tanti motivi, rimane molto viva nell'immaginario della popolazione degli Stati Uniti d'America.

La vera storia della USS IndianapolisLa USS Indianapolis è stata una nave

a guerra della Marina Militare statunitense, un incrociatore pesante della classe Portland, per essere precisi: lunga 190 metri, con una stazza di 9800 tonnellate, capace di trasportare fino a 1269 persone d'equipaggio in tempo di guerra.
Scampata al bombardamento di Pearl Harbor, durante la II Guerra Mondiale la USS Indianapolis ha operato nell'area del Pacifico, prendendo parte a eventi cruciali, tra i quali la celebre come la Battaglia di Iwo-Jima, quella raccontata da Clint Eastwood in un suo celebre dittico formato da Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima.
L'ultima missione della USS Indianapolis è quella che in codice veniva chiamata "Operazione Bronx Shipment": il trasporto da Pearl Harbor a alla base di Tinian, nelle Marianne Settentrionali, dell'involucro e la carica di uranio della bomba atomica che venne poi scanciata su Hiroshima. La consegna avvenne il 26 luglio del 1945 e quattro giorni dopo, il 30 luglio, mentre navigava nel Mar delle Filippine, la USS Indianapolis venne attaccata e affondata da un sommergibile giapponese. I segnali di soccorso vennero ignorati da una stazione di ricevimento da un addetto ubriaco, da un'altra il cui ufficiale responsabile aveva dato ordine di non essere disturbato, e da una terza che lo ritenne un falso segnale di origine giapponese.
I circa 900 membri dell'equipaggio che, su un totale di 1196, erano riusciti ad abbandonare la nave prima che affondasse, rimasero per quattro giorni in attesa di soccorsi, lottando con la penuria di giubbetti di salvataggio, la disidratazione e i continui attacchi da parte degli squali che infestavano quelle acque. Solo 316 persone furono alla fine portate in salvo. Con 880 vittime, il naufragio della USS Indianapolis ha rappresentato la seconda maggior perdita di vite umane nella storia della US Navy.

La USS Indianapolis e il monologo in Lo squalo

La storia della USS Indianapolis, complice il trasporto della bomba e poi la vicenda dei marinai rimasti in mare e i balia degli squali per giorni, ha colpito molto l'immaginario statunitense. Non è un caso che la vicenda sia evocata in maniera indimenticabile anche in Lo squalo, il capolavoro di Steven Spielberg, in un monologo fatto dal personaggio di Quint, interpretato da Robert Shaw, che in molti, non del tutto a torto, accreditano al grande John Milius. Ma le cose, in quel caso, non sono andate esattamente come molti pensano.
È stato lo stesso Spielberg, qualche anno fa, a svelare nel corso di un'intervista l'origine di quel monologo. Ecco cosa aveva raccontato il regista.

Per questo discorso devo molto a tre persone. Lo avrete sentito tutti, ma non lo avrete probabilmente mai sentito da me. Ci sono un sacco di racconti apocrifi su chi ha fatto cosa in Lo squalo, e li ho ascoltati per trent'anni, ma la verità è che il discorso è stato pensato da Howard Sackler, che è stato uno sceneggiatore non accreditato, che non voleva esserlo e non richiesto di esserlo, ma è stato il tizio che ha lavorato duramente sul copione prima che arrivassimo a Martha’s Vineyard per girare il film. Dopo ho assunto Carl Gottlieb per venire sull'isola, era un mio amico, ma è stato Howard a inventarsi il monologo sull'Indianapolis. Non avevo mai sentito parlare di quella storia prima che ne me parlasse Howard, che ha scritto il copione al Bel Air Hotel, dove andavo a trovarlo un paio di volte a settimana per leggere le pagine e discuterle con lui.
Howard un giorno mi disse: "Quint ha bisogno di qualche motivazione per mostrarsi cosa lo ha reso quello che è, e penso possa essere l'incidente dell'Indianapolis. "E di che si tratta?", ho chiesto a Howard. E lui mi ha spiegato tutta la storia dell'Indianapolis, e della bomba atomica consegnata, e del sommergibile che l'ha affondato sulla via del ritorno e degli squali che circondavano i marinai alla deriva, e si trattava di una pagina terribile della storia della II Guerra Mondiale. Howard non scrisse un monologo molto lungo, era probabilmente circa tre quarti di pagina.
Ma poi, quando ho fatto leggere il copione al mio amico John Milius,lui mi ha chiesto "posso mettere mano a questo monologo?" e ha scritto dieci pagine assolutamente fantastiche, ma troppo lunghe per il film che stavo girando. Era comunque un monologo fantastico, e quando Robert Shaw l'ha preso in mano, l'ha ridotto. Robert era un bravissimo scrittore, aveva scritto una piece intitolata "The Man n the Glass Booth". Ha messo mano a quel monologo e l'ha ridotto a cinque pagine. Questa è stata l'evoluzione di quel monologo.


CINECITTÀ WORLD, ARRIVA IL DRIVE IN: LE DATE UFFICIALI, I PREZZI E I FILM

A Cinecittà World l'estate è anche davanti ad un grande maxi schermo. Il Drive In ha finalmente le sue date ufficiali: da venerdì 17 giugno al 6 settembre 2020 si potranno riassaporare le atmosfere del passato e per soddisfare il desiderio di Cinema di appassionati e non in un momento in cui molte sale sono rimaste chiuse.

Nel parcheggio del Parco divertimenti del Cinema e della Tv di Roma è stato allestito un maxi schermo che misura 18 metri x 11, comodamente visibile da ogni parte dell'area, dove ogni sera fino al 6 settembre 2020, si potrà parcheggiare la propria autovettura, rilassarsi e vivere l'esperienza nuova di vedere un film in macchina, regolando l'audio attraverso la propria autoradio.

I posti auto disponibili sono 200, mentre la programmazione prevede la proiezione di film prevalentemente italiani, leggeri e divertenti da gustare o riscoprire anche dopo aver trascorso una giornata di divertimento all'interno del parco. La rassegna si intitola Sorrisi all'Italiana: i Venerdì sera sono dedicati ai film con protagonisti i Criminali da strapazzo, più bravi nel far ridere che nel rubare, il Sabato è il giorno di Checco Zalone, con i grandi film campioni d'incassi, la Domenica è la volta dei film d'amore, con i racconti e le riflessioni delle pellicole di Paolo Genovese e non solo. I Lunedì prevedono l'omaggio ai film d'autore, mentre il Martedì è la sera delle grasse risate con i cinepanettoni d'estate e i Mercoledì da leoni con una serie di film da fuori di testa. Infine i Giovedì saranno serate divertenti con storie, vizi e virtù delle famiglie italiane.

Il Drive in a Cinecittà World è frutto della collaborazione con Medusa Film, casa di distribuzione cinematografica che ha dagli anni '60 ad oggi ha portato al successo film di grandi registi come Roberto Benigni, Leonardo Pieraccioni, Paolo Virzì, e AMG International, azienda leader nella fornitura di apparecchiature scenografiche, audiovisive e allestimenti di eventi e spettacoli. Come nelle migliori tradizioni del Drive In non mancheranno i caratteristici street food pop corn, patatine, hot dog e panini con simpatiche ragazze pin up che sfrecceranno sui pattini del grande parcheggio. Il prezzo del biglietto, a persona è di 5 euro. Il Drive in è anche cinema all'aperto, sotto le stelle, con 100 posti a sedere nelle prime file per bikers e ospiti di Roma World, il parco dedicato all'antica Roma.


Mission Impossible 7, gli allenamenti di Tom Cruise in Inghilterra prima di ripartire con le riprese

Tom Cruise si tiene in forma in Inghilterra, nell'attesa che le riprese di Mission: Impossible 7 e 8 ripartano questa settimana.

Mission Impossible 7, gli allenamenti di Tom Cruise in Inghilterra prima di ripartire con le riprese

Tom Cruise non è in grado di rimanere fermo, questo dovremmo averlo capito: ancora prima che il governo inglese desse l'ok a una ripresa della produzione di Mission: Impossible 7 e Mission: Impossible 8 (che, ricordiamo, vengono girati allo stesso tempo), si è tenuto in forma in una tenuta nell'Oxfordshire. Il Daily Mail è riuscito con un drone a riprendere l'attore impegnato in giri di motocross su un tracciato che si è appositamente fatto realizzare su quel terreno. Non solo: Tom ha pilotato più e più volte un elicottero nella stessa zona. Elementi che fanno naturalmente pensare agli inseguimenti rocamboleschi per i quali la saga è più che rinomata.

Le riprese di Mission: Impossible 7 erano iniziate a febbraio a Venezia, prima che il lockdown per il Coronavirus costringesse la troupe a spostarsi nel Surrey, dove si girò per poco, prima che l'emergenza travolgesse anche l'Inghilterra.
C'è da dire che Tom Cruise si è sempre rivelato positivo e aperto verso i paesi stranieri che devono ospitare i set, mostrandosi vicino alle autorità e alla necessità di far girare l'economia anche con il cinema: lo dimostra il suo rifiuto di sostituire la vera Venezia con un surrogato in CGI e lo dimostra la sua recente videochat col ministro della cultura inglese Oliver Dowden. Il governo britannico ha infatti deciso di consentire a una troupe limitata di spotarsi in Inghilterra senza rispettare la quarantena dei 14 giorni, a patto che queste persone vivano insieme in una sorta di isolamento, un microcosmo controllato. La ripartenza dei Mission: Impossible fa il paio con la ripartenza di Jurassic World: Domination, sempre nei gettonatissimi studi inglesi.
Mission: Impossible 7 e Mission: Impossible 8 usciranno rispettivamente nel novembre 2021 e nel novembre 2022. Rivedremo prima Tom nell'attesissimo Top Gun: Maverick, in uscita a Natale.


CHARLIE'S ANGELS: NIA LONG ACCUSA DI RAZZISMO IL CASTING DEL FILM CON DREW BARRYMORE

Nia Long si aggiunge alla collega Thandie Newton parlando del problematico processo di selezione per il film Charlie's Angels, pellicola del 2000 che vide protagoniste Drew Barrymore, Lucy Liu e Cameron Diaz, accusando il casting di essere razzista nei confronti delle attrici di colore.

Durante una recente intervista con Insider, Nia Long, famosa per aver partecipato alla serie tv Willie il Principe di Bel Air insieme a Will Smith, ha raccontato di essere stata rifiutata da Charlie's Angels perché troppo vecchia per recitare al fianco di Drew Barrymore. Ma l'attrice crede che quel rifiuto abbia avuto sfumature razziste:

"Ero tipo 'Cosa?' Adoro Drew Barrymore, penso che sia fantastica, ma penso che sia stato semplicemente un bel modo per dire che ero un po' troppo nera. Personalmente, questo è quello che penso. Perché se noti che non ci sono attori di colore nel film. Voglio dire, onestamente, sarei stata la cosa più nera del film"

L'attrice, oggi 49 anni, ha continuato raccontando di non aver poi insistito per avere una parte in Charlie's Angels perché aveva capito che la situazione non faceva per lei: "È la visione di un regista che aiuta a creare un personaggio. Quindi se non è riuscito a vedere oltre al fatto che avevo un blazer e un jeans vuol dire che non era il lavoro giusto per me. Sono andata avanti."

Alla fine, il ruolo per cui aveva sostenuto il provino, ovvero Alex, venne affidato a Lucy Liu fino al 2003.

In un'intervista con Vulture all'inizio di questo mese, Thandie Newton ha rivelato problemi simili con il processo di casting in Charlie's Angels spiegando di essere stata esclusa dal progetto dopo un terribile incontro con una produttrice.


MARVEL VS. DC: "I FILM INCASSANO, MA IL CINEMA È BEN ALTRO" DICONO DI GIANDOMENICO E LANDINI

Si è parlato di Marvel e DC all'Ultrapop Festival insieme a Carmine Di Giandomenico e Stefano Landini, ospiti del panel moderato da Giuseppe Grossi e Giovanni "Zeth Castle" Zaccaria sul canale Twitch di Movieplayer. Due nomi di un certo peso, poiché hanno sfondato anche oltreoceano: Di Giandomenico ha lavorato a personaggi come Magneto, Flash e Batgirl (quest'ultimo con qualche problema di censura), e ha ideato graficamente Spider-Man Noir ("Che facesse parte del film animato l'ho scoperto al cinema, con mia figlia"), mentre Landini si è cimentato con Daredevil e vari titoli dell'universo di Star Wars. Entrambi trovano ostico disegnare un personaggio come Iron Man, o il suo amico War Machine ("Un incubo", ha detto Landini), mentre amano ritrarre Batman.

Ovviamente la conversazione si è presto diretta verso le trasposizioni cinematografiche dei due universi rivali. Come si approcciano i due artisti come spettatori? Quali film hanno lasciato il segno negli ultimi due decenni, da quando X-Men ha avviato il filone attuale dei supereroi al cinema? Inizia Di Giandomenico: "Il primo Iron Man, per me un film perfetto. A distanza di anni è interessante il discorso dello sviluppo grafico, con l'evoluzione degli effetti digitali, ma preferisco un cinema più introspettivo. Mi piacevano i film singoli, con The Avengers e Justice League faccio fatica, se devo seguire una serie meglio che sia a fumetti." Landini va un po' più indietro: "Il primo Spider-Man di Raimi, il regista poteva ancora dire molto la sua. Adesso sembrano più storie da serie TV. Il cinema è un'altra cosa. Evidentemente i film funzionano, soprattutto a livello di incassi, ma per me il cinema è diverso. Sono sempre stato un grande appassionato di Kubrick, per dire."

Entrambi si dichiarano a favore di trasposizioni che rispettino lo spirito, ma non necessariamente la lettera, delle opere originali. Spiega Landini: "Sono due linguaggi diversi. Watchmen è stato fedelissimo, ma poco comprensibile per i neofiti. Meglio che si interpreti, piuttosto che riproporre lo stesso materiale su una piattaforma diversa." Aggiunge Di Giandomenico: "Il film di Sin City non mi piace, perché ha troppi dialoghi didascalici, che su carta hanno senso, con le immagini in movimento no." Dato il loro rapporto con il personaggio, cosa pensano del Daredevil di Netflix? "Un ottimo prodotto", dice Landini. "Hanno rappresentato il personaggio nel migliore dei modi. C'è un approfondimento, non è solo un mucchio di cazzotti." Anche Di Giandomenico approva, ma con una piccola riserva: "Prima e terza stagione chapeau, la seconda solo quando c'è il Punitore, la parte con Elektra non l'ho digerita." Il disegnatore affronta anche il tema spinoso di Zack Snyder, figura che nel settore dei cinecomics genera reazioni contrastanti: "Mi deve solo spiegare 'Martha!', per il resto non ho nulla da ridire sui suoi film."

Qual è invece l'adattamento non Marvel o DC che preferiscono? Landini spezza una lancia a favore di The Walking Dead, nonostante le stagioni più recenti, mentre Di Giandomenico sceglie The Spirit. Il motivo? "Perché Frank Miller ha pensato al mezzo cinema. Un film da vedere in sala, non a casa." E per chiudere, l'attore o l'attrice che hanno amato di più in un film Marvel o DC? "Sicuramente Robert Downey Jr., ma anche Paul Rudd", risponde Di Giandomenico. Landini pensa invece alla Distinta Concorrenza: "Joaquin Phoenix. In genere preferisco l'approccio della DC."


LET THEM ALL TALK: PRIMO SGUARDO A MERYL STREEP E LUCAS HEDGES NEL FILM DI STEVEN SODERBERGH

Primo sguardo a Meryl Streep e Lucas Hedges in Let Them All Talk, nuovo film di Steven Soderbergh che sarà diffuso da HBO Max. La piattaforma streaming ha diffuso un teaser che anticipa alcuni dei nuovi contenuti più interessanti in arrivo. Tra questi la nuova fatica di Meryl Streep.

Al centro di Let Them All Talk c'è un'acclamata scrittrice (Meryl Streep) che intraprende un viaggio con alcuni vecchie amiche per divertirsi e rimarginare delle vecchie ferite. Suo nipote (Lucas Hedges) si ritrova coinvolto nel progetto del gruppo di donne e inizia una storia d'amore con una giovane (Gemma Chan), che lavora come agente in campo letterario.

La regia è di Steven Soderbergh e nel cast ci sono anche Candice Bergen e Dianne West. Nel team della produzione ci saranno inoltre Gregory Jacobs, Ken Meyer e Joseph Malloch.

Soderbergh e la Streep hanno già collaborato in occasione dell'ironico The Laundromat.




FREAKS OUT, GABRIELE MAINETTI: "MI PIACEREBBE CHE STEVEN SPIELBERG VEDESSE IL FILM"

Secondo il regista Gabriele Mainetti nessuno è grande come Steven Spielberg. Durante il nostro Ultrapop Festival ci ha raccontato cosa apprezzi del famoso regista e quanto gli piacerebbe che vedesse il suo prossimo film, Freaks Out, in uscita probabilmente a fine anno.

Freaks Out sarà il secondo film del regista Gabriele Mainetti, famoso per il film che ha riaperto il cinema di genere italiano con Lo chiamavano Jeeg Robot. Ma sul nostro canale twitch è emerso anche altro in riferimento al suo nuovo lavoro, tra cui i vari collegamenti con Steven Spielberg.

"Steven Spielberg è un regista completo, è in grado di far recitare tutti, bambini compresi, è l'equilibrio eprfetto tra sogno e forma, c'è sempre una lucidità nei suoi film, nonostante la patina di falsa lucentezza americana" - ha raccontato Mainetti - "eppure Spielberg è prevalentemente horror, thriller allo stato puro. Ci sono alcuni momenti di Indiana Jones che lasciano un brivido pazzesco, Jurassic Park è horror pieno, tutta la sua struttura e narrazione seguono il filone della sorpresa e della suspense tipica del genere. Anche ET non fa troppo ridere, anche se ci sono alcuni amici miei che a guardarlo gli veniva da ridere."

"Spielberg fa film intimi, la forma del cinema più grande che può essere, guarda cosa combina a settant'anni, non ci stano giovani che hanno uno spirito così" - ha continuato Mainetti - "Sarebbe bello poter avere qualcosa da dire anche a 70 anni. Quando uno deve raccontare un film dev'essere un atto d'amore, è un racconto orale che fai ad altre persone, non puoi piacere a tutti, ma devi sforzarti di farlo."

"Freaks Out sarà un film ancora più tosto di Lo chiamavano Jeeg Robot" - ha proseguito Gabriele Mainetti, che tra l'altro ha annunciato che girerà un film horror - "parlerà di tematiche scottanti come il razzismo, ha la sensibilità di un film corale sui mostri, mi serviva proprio farlo a livello personale. Mi piacerebbe da matti farglielo vedere A Steven Spielberg. Vorrei fare anche un lavoro con un cartone animato come ha fatto lui con Tin Tin. Mi diverto a disegnare, soprattutto il serpente di Robin Hood della Disney, Sir Biss."_


LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT: GABRIELE MAINETTI FARÀ IL FILM SULLO ZINGARO?

Noi 'na cosa vojamo sapè: Gabriele Mainetti ha pensato ad un film sullo Zingaro, il personaggio interpretato da Luca Marinelli in Lo chiamavano Jeeg Robot? "Potrebbe farlo qualcun altro" ha risposto il regista durante il panel del nostro UltraPop Festival.

La figura dello Zingaro, interpretata da Luca Marinelli nel film Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato un personaggio molto apprezzato, tanto che molti fan e non solo hanno acclamato a gran voce un prequel su di lui. Ma il regista Gabriele Mainetti precisa la sua posizione a riguardo:

"Questo film mi ha cambiato la vita, non avrei mai pensato di ricevere tutto questo favore" - ha detto Mainetti - "per questo quanto mai è vera la convinzione che il seguito è sempre difficile. Dopo questo successo sento proprio un peso addosso per fare un eventuale seguito o prequel, mi piacerebbe prendere una pausa mentale. Vorrei poter quasi confermare a me stesso che c'è la possibilità di uscire da questa situazione, magari aiutando qualcun altro a fare il seguito, perché devo farla per forza io la storia dello Zingaro?"

"Magari posso dare un contributo, magari lo riprenderò invece più avanti, ma secondo me è meraviglioso mettere i registi nella condizione di potersi esprimere, anche con altri punti di vista" - ha continuato Gabriele Mainetti, che ha annunciato che il suo prossimo film sarà un horror - "Mi piacerebbe vedere il mio lavoro anche così, con un altro punto di vista. Molti produttori ti frenano e ti tagliano perché il problema sta nei limiti posti dai produttori. Io, per esempio, mi frenerei appunto a fare un sequel. Ma quello che può capitare dopo, ancora non lo so"_


ROBERTO DE FEO, IL REGISTA DI THE NEST: "ECCO COME È CAMBIATO L'HORROR AL CINEMA"

È una figura che si sta facendo notare nel panorama dell'horror italiano: Roberto De Feo durante l'Ultrapop Festival ha svelato la sua particolare visione del cinema odierno, commentando che non fa più paura, ma potrebbe ancora farlo.

Dopo il suo ultimo film di genere The Nest - Il nido, Roberto De Feo lascia ancora qualche speranza nell'horror italiano, ma nel nostro canale twitch ci svela come e perché c'è ancora da migliorare:

"Mi sono appassionato all'horror sin da giovanissimo" - ha raccontato De Feo - "quel brivido misto di adrenalina, eccitazione, paura, sadismo che ti dà nell'assistere a un film horror, è ciò che mi ha sempre affascinato. Al cinema tu puoi controllare la paura, puoi chiudere gli occhi, alzarti, andartene, girarti dall'altra parte, tutte cose che non potresti mai fare nel mondo reale. È un'esperienza che vivevi in sala. Poi è cambiato tutto: l'horror, al cinema, è sempre più diventato "vero", si è passati alle riprese "in diretta", al documentario, ai temi sociali, l'horror insomma è diventato sempre più vicino a noi, faceva molta più paura quello che vedevi a luci accese, rispetto a quello che trovavi nel buio. È così che si è persa la paura nei film horror."

Se non ci fossero stati film come Lo chiamavano jeeg robot, saremmo ancora a girare commedie all'italiana

"Dovremmo tornare a far paura e non a spaventare" - ha continuato De Feo - "perché non cambiamo i punti di vista? Sarebbe interessante rielaborare concetti realistici, da altri punti di vista, mi viene in mente la visione di un supereroe visto con altri occhi. Oppure sarebbe un documentario fantastico mostrare quello che un regista italiano deve fare oggi per fare film horror! C'è una grande sfiducia, da parte del pubblico nostrano, nei film horror italiani e li capisco. Per trent'anni non è stato prodotto da parte nostra nulla di decente, gli italiani evitano i nostri horror ancora prima di vederli. Ma dateci fiducia: le idee non ci mancano, se non ci fossero stati certi film come Lo chiamavano jeeg robot, saremmo ancora a girare commedie all'italiana, loro hanno riaperto le porte della fiducia nei confronti degli italiani, si può ancora tornare a farvi paura come un tempo!"


GABRIELE MAINETTI: "IL MIO PROSSIMO FILM SARÀ UN HORROR"

Un altro scoop emerso nel nostro Ultrapop Festival: Gabriele Mainetti ha rivelato che il suo prossimo film potrebbe proprio essere un film horror a tema religioso che progetta da un po'.

Ciò che ha rivelato sul nostro canale twitch Gabriele Mainetti è una notizia interessante:"Io ho fatto la tesi di laurea su come gli zombie cambiavano dopo le torri gemelle, ipotizzando la fine del post moderno" - ha esordito Mainetti - "Io ho un mio rapporto personale con l'horror, una mia visione, per questo spero proprio che il mio prossimo lavoro sarà di questo genere. Con un film horror vorrei mostrare la rabbia e la paura che avevo da ragazzino, in particolare mi piacerebbe fare un film horror a tema religioso. Sono cresciuto in una famiglia molto religiosa, per 4 anni ho fatto il chierichetto da bambino, non dimenticherò mai quando ho visto la prima volta L'esorcista. Mi era venuta la febbre quando l'avevo visto, quando cresci in un contesto familiare simile e vedi questa ragazzina che parla con quattro voci, non puoi non star male. È l'unico film che mi ha terrorizzato nel profondo."

"L'horror a me piace perché mi ha scosso così tanto che mi ha portato a indagare sulla mia parte più oscura" - ha continuato Mainetti - "Il mostro può essere una tua parte, banalmente io sono dalla parte del mostro, i mostri per me siamo noi. Il mostro di fatto è uno specchio profondo di te stesso perché tu ti illudi di essere perfetto, tipo il nazismo, andrebbero analizzati perché il loro pensiero viene da un profondo disagio di se stesso. Forse potrebbe essere difficile fare un film del genere come scelta di mercato, ma io lo farei lo stesso."

Ricordiamo che dopo il grande successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti si prepara a tornare nelle sale con il suo secondo film, Freaks Out, in uscita a dicembre e che vedrà nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.


PALMER: IL FILM CON STAR JUSTIN TIMBERLAKE ARRIVERÀ SU APPLE TV+

Palmer, il film con protagonista Justin Timberlake, verrà distribuito su Apple TV+.
L'atteso progetto è attualmente in fase di post-produzione e la piattafroma di streaming non ha rivelato in che periodo potrebbe debuttare sugli schermi.

Il film Palmer è stato diretto da Fisher Stevens (The Cove) e racconta la storia di un ex campione di football, interpretato da Justin Timberlake, che trascorre un periodo in prigione e poi torna nella città in cui è cresciuto per provare a raddrizzare la propria vita. L'uomo si ritrova inaspettatamente alle prese con il compito di occuparsi di un ragazzo davvero unico che è stato abbandonato dalla madre.
La sceneggiatura è firmata da Cheryl Guerriero.

Nel cast di Palmer ci saranno anche Juno Temple, June Squibb, Alisha Wainwright e Ryder Allen, al suo debutto nel mondo del cinema.


L'HORROR ITALIANO E "LE IDEE CHE POTREBBERO SALVARLO", SECONDO PAOLA BARBATO

La nota sceneggiatrice di Dylan Dog Paola Barbato ci ha spiazzato durante il nostro Ultrapop Festival, con una visione davvero interessante di come ha visto l'evoluzione del cinema horror italiano: le belle idee lo salveranno davvero?

Paola Barbato ha commentato sul nostro canale Twitch di Movieplayer che, secondo lei, il cinema horror nel tempo, in particolare quello italiano, è cambiato, adattandosi alle esigenze del pubblico e del mercato:

"Da un certo momento in poi, da un certo periodo nell'evoluzione umana, c'è sempre stata una necessità di allontanare ciò che era sgradito, ciò che era "diverso", alieno, ciò che non si capiva ed era estraneo alle nostre conoscenze. Così sono nati "i mostri"" - ha raccontato Barbato - "i mostri iconici dei primi anni del cinema horror, erano Dracula, la Mummia, il mostro di Frankenstein, il mostro della laguna, erano forze naturali "estranee" all'intelletto umano. Ma a furia di non capire gli altri, il "diverso, si è persa l'empatia e non si pensava che il mostro potesse essere anche "il vicino". Perché, per esempio, Dylan Dog ha preso piede? Perché era un personaggio reale, fragile, insicuro, pieno di dubbi, non era certo nemmeno di chi stesse dando la caccia."

Netflix svela i 10 horror così spaventosi da far interrompere la visione agli spettatori

"Stessa cosa avviene nel cinema horror odierno" - ha continuato Barbato - "Ci si è sempre più spostati a individuare il mostro nel vicino, in quello che "salutava sempre", l'insospettabile, ricadendo tuttavia sempre più in una ripetitività monotona. In realtà basterebbe poco a far paura alle persone. Un'idea sarebbe puntare sulla quotidianità e la tecnologia: quando sta sera ti laverai i denti e dentro il bicchiere dove tieni lo spazzolino, ci trovi un dente, ti inquieterà, è un fatto "banale" che non rientra nell'ordinario. Sono fatti che non applicano per forza un "mostro", ma bastano per creare l'alone dell'orrore. Oppure perché non sviluppare un'idea su oggetti che usiamo tutti i giorni, come uno smartphone o un computer? Trovo pochissimi film che hanno affrontato il tema in maniera efficace. Molti film del passato sono stati di successo perché avevano il coraggio di mostrare l'inviolabile. Se oggi recuperi alcuni temi che anche loro avevano scartato, potresti salvare il cinema horror italiano."


RESIDENT EVIL: APOCALYPSE, MILLA JOVOVICH È RIMASTA INSODDISFATTA DEL FILM, ECCO PERCHÉ

Milla Jovovich è rimasta delusa dalle riprese e dal processo creativo a cui ha preso parte sul set di Resident Evil: Apocalypse. L'attrice ha detto che lo studio cinematografico ha pressato il regista facendogli inserire nel film più scene d'azione, effetti speciali ed esplosioni e la trama del film è finita in secondo piano.

Negli extras della versione in DVD di Resident Evil: Apocalypse la Jovovich afferma che, proprio per tentare di migliorare alcuni aspetti della narrazione, fu sua l'idea di ambientare la storia in una zona con un clima estivo. Le riprese però iniziarono in pieno inverno e questo causò non pochi problemi agli attori.

Durante un'intervista la Jovovich ha dichiarato: "Mi sono divertita molto allenandomi per questo film, forse è stato l'aspetto migliore e più divertente di tutto il periodo passato sul set. Quando ti alleni per tre ore al giorno ti apri al mondo, è davvero la soluzione per combattere ogni genere di malessere."

La pellicola ha ricevuto molte critiche positive online, ad esempio, il sito Rotten Tomatoes dà al film un punteggio del 21% sulla base di 124 recensioni: "Resident Evil: Apocalypse ha un sacco di azione, ma non molto in termini di trama o creatività." Il sito Metacritic, invece, dà al film un punteggio di 35/100 sulla base di 26 recensioni


MINE VAGANTI, RICCARDO SCAMARCIO: "BACIARE UN UOMO NON È COSÌ DIFFICILE"

Secondo Riccardo Scamarcio, che interpreta un giovane gay in Mine Vaganti, film del 2010 di Ferzan Ozpetek, la sfida più difficile che ha dovuto affrontare durante le riprese del film è stata farsi tagliare i capelli, non certo baciare un uomo davanti alla telecamere.

A proposito della scena del bacio con Carmine Recano l'attore ha dichiarato: "La scena in cui bacio un uomo non è stata difficile, ho chiuso gli occhi. Paradossalmente è stata molto più difficile quella in cui parlo e devo apparire sinceramente innamorato. Non sono stato in imbarazzo però una cosa la posso dire: fortunatamente abbiamo fatto solo tre ciak."

"Una delle scene più significative del film è la partita di calcetto alla fabbrica di pasta dove i due fratelli omosessuali si scambiano i ruoli, come due assassini. Ma in effetti lo siamo: sembra che i gay siano assassini della normalità.Il rapporto tra i due fratelli è quello che mi ha commosso di più. Non possono vivere felicemente la propria sessualità. Lavorare con Riccardo è stato bello perché lui ha la capacità di aiutarti mettendoti in difficoltà." Ha riferito Alessandro Preziosi che nella pellicola interpreta il fratello di Scamarcio.

Ennio Fantastichini, l'attore che interpreta Vincenzo, il personaggio più omofobo di Mine vaganti, ha scritto: "Per me esistono le persone, i comportamenti sessuali e religiosi sono un fatto privato. La domanda che si deve porre un genitore riguardo a un figlio è una sola: sei felice o infelice? Ferzan è riuscito a vedere la luce nell'abisso e l'abisso nella luce facendo emergere i lati oscuri del nostro Paese."


NETFLIX, QUALI SONO I FILM ORIGINALI PIÙ POPOLARI DI SEMPRE? ECCO LA CLASSIFICA

Netflix è noto per essere poco aperto nel pubblicare i dati sulle visualizzazioni delle sue opere da parte degli abbonati ma ora è proprio una classifica ufficiale che svela i titoli Netflix originali maggiormente popolari. E la top 10 fornisce indicazioni interessanti sui gusti degli utenti, con titoli insoliti che trovano spazio nella tabella.

Il metro utilizzato per fornire una classifica di questo tipo è il conteggio del numero di spettatori ottenuti da un film nelle prime quattro settimane d'uscita. In precedenza Netflix aveva rivelato di acquisire i dati sulle visualizzazioni quando un utente arrivava ad almeno il 70% di visione del film. Al primo posto della classifica troviamo Tyler Rake, con Chris Hemsworth, seguito da Bird Box con Sandra Bullock.

Altri titoli degni di nota in classifica sono 6 Underground di Michael Bay, Spenser Confidential con Mark Wahlberg e ovviamente The Irishman, l'ultimo film diretto da Martin Scorsese.
I numeri dei dati che riguardano gli abbonati a Netflix continuano ad aumentare, soprattutto negli ultimi mesi a causa della pandemia di Coronavirus che ha bloccato molte persone a casa e Netflix è diventato uno dei passatempi principali per trascorrere le giornate.
I prodotti originali Netflix, a parte qualche eccezione, sono spesso stati oggetto di critica per la qualità complessiva ma è indubbio che il pubblico abbia risposto in maniera positiva a diversi titoli pensati e creati dal colosso dello streaming.
La classifica completa:


1. Tyler Rake - 99 milioni
2. Bird Box - 89 milioni
3. Spenser Confidential - 85 milioni
4. 6 Underground - 83 milioni
5. Murder Mystery - 73 milioni
6. The Irishman - 64,2 milioni
7. Triple Frontier - 63 milioni
8. La Missy sbagliata - 59 milioni
9. Il buco - 56,2 milioni
10. The Perfect Date - 48 milioni


X-MEN, GIANCARLO ESPOSITO È IL PROFESSOR X DEI MARVEL STUDIOS IN QUESTA SPLENDIDA FAN ART

L'ingresso degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe porterà con tutta probabilità a un recast totale dei personaggi già visti nell'Universo Fox, anche se non è detto che la Marvel non scelga di adattare personaggi mai visti. Se così non fosse, però, i fan hanno già alcune idee su chi potrebbe essere il nuovo Professor X.

Sul web è apparsa infatti un'incredibile fan-art che ritrae il Professor X con le fattezze di Giancarlo Esposito, attore di razza che in tempi recenti ha legato la sua popolarità al personaggio di Gustavo Fring, spietato signore della droga apparso sia in Breaking Bad sia nel suo spin-off Better Call Saul, giunto alla sesta stagione, che sarà anche l'ultimo per lo show.

C'è da dire che l'attore non sfigura affatto nei panni del mentore degli X-Men e potrebbe rivelarsi una scelta tutt'altro che banale per un futuro ingresso degli X-Men e del mondo dei mutanti nell'Universo Cinematografico Marvel. D'altronde, Esposito è già un attore che ha timbrato il cartellino della Disney, essendo apparso nella prima stagione di The Mandalorian ed è atteso anche nella seconda stagione in arrivo il prossimo ottobre.

Per quanto riguarda la Marvel, nei giorni scorsi si è mormorato di una possibile versione Marvel Studios di un "Comic-Con privato", che al momento però non è stato confermato ufficialmente; l'idea generale, tuttavia, è che la compagnia di Kevin Feige non resterà con le mani in mano a guardare mentre il progetto della DC Films acquista sempre più popolarità (stiamo parlando dell'atteso DC FanDome in arrivo il 22 agosto).

Come noto, i Marvel Studios non ospiteranno alcun panel per il San Diego Comic-Con in streaming. L'evento è in programma dal 22 al 26 luglio, e promette ai fan un raduno che permetterà loro di vivere il celebre evento annuale comodamente da casa.


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BRAD PITT, LA VERA STORIA DIETRO AL LEGGENDARIO CAMEO A SORPRESA PER DEADPOOL 2

Deadpool 2 ha riservato tantissime sorprese ai fan di Ryan Reynolds, ma nessuna di queste è stata sbalorditiva ed esilarante come il cameo di Brad Pitt, interprete del supereroe Vanisher.

Il secondo capitolo della saga rated-r, infatti, ha introdotto diversi personaggi inediti rispetto al precedente episodio, come ad esempio Cable (Josh Brolin), Domino (Zazie Beetz), e anche il superteam X-Force, composto da Bedlam (Terry Crews), Shatterstar (Lewis Tan), Zeitgeist (Bill Skarsgård), il celebre Peter (Rob Delaney) e Vanisher, interpretato nientemeno che da Brad Pitt.

Come suggerisce il nome, Vanisher era invisibile, quindi gli spettatori non potevano sapere chi si nascondesse oltre il velo dell'invisibilità, e il volto della superstar è apparso sullo schermo soltanto per pochi secondi quando Vanisher si schianta su dei cavi dell'alta tensione, con la scarica elettrica che annulla i suoi poteri di invisibilità.

Si è trattato dunque di una parte piccolissima, e per alcuni può sembrare strano che un grande nome nell'industria cinematografica come Pitt abbia accettato questa parte, ma in realtà convincerlo è stato facilissimo. Questo perché Brad Pitt faceva già parte della produzione, dato che era stato vicinissimo ad interpretare il ruolo di Cable, al quale ha dovuto rinunciare per via di precedenti impegni su altri set.

Lo stesso Vanisher in origine non era nemmeno incluso nella sceneggiatura, ma la sua scena fu aggiunta proprio per permettere a Pitt di partecipare ugualmente al progetto. L'idea fu proposta alla star da Ryan Reynolds, e dato che i suoi figli avevano amato il primo Deadpool, Brad Pitt accettò. Secondo il co-sceneggiatore di Deadpool 2 Rhett Reese, come compenso per il cameo l'attore premio Oscar chiese una paga irrisoria e una tazza di caffè.

Tra l'altro Brad Pitt aveva già lavorato con il regista David Leitch, poiché quest'ultimo era stato la sua controfigura per anni in film come Fight Club, Ocean's Eleven, Troy e Mr. & Mrs. Smith.


BATMAN, BEN AFFLECK TORNA NEL DCEU CON QUESTA NUOVA CLAMOROSA IMMAGINE!

L'annuncio dell'attesissima Zack Snyder's Justice League ha risvegliato l'interesse del grande pubblico nei confronti dell'originale DCEU immaginato dal regista di Batman v Superman: Dawn of Justice, e in questi giorni i fan hanno iniziato a sperare anche in un ritorno di Ben Affleck.

L'attore, che ha interpretato Bruce Wayne anche in Suicide Squad e Justice League e che tornerà nella director's cut del cinecomic del 2017 in arrivo su HBO Max, avrebbe dovuto co-produrre, scrivere, dirigere e interpretare il chiacchierassimo The Batman, progetto annunciato ormai cinque anni fa e adesso concretamente in mano a Matt Reeves e Robert Pattinson.

Come sappiamo i piani per un DCEU versione Snyder-Verse sono sfumati dopo l'allontanamento del regista durante la lavorazione di Justice League, e con essi anche le idee di Ben Affelck per uno stand-alone sul Cavaliere Oscuro, che però rimane un grosso sogno nel cassetto per tutti i fan: ecco quindi che nelle scorse ore l'account Art of Time Travel ha condiviso sulla propria pagina del social network Instagram un clamoroso poster fan-made che immagina il The Batman che mai sarà, con la partecipazione di Will Smith, Viola Davis, Jared Leto, Margot Robbie, JK Simmons, Jeremy Irons, Ewan McGregor come Black Mask, Mary Elizabeth Winstead come Cacciatrice e ovviamente Joe Manganiello nei panni di Deathstroke, che nei piani di Affleck sarebbe dovuto essere il villain del suo film.


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X-MEN, PATRICK STEWART NON VOLEVA INTERPRETARE PROFESSOR X: ECCO PERCHÉ

Lo sceneggiatore di X-Men, David Hayter, ha svelato un dettaglio che riguarda Patrick Stewart. La star britannica inizialmente era restia ad interpretare il Professor X nel primo film del franchise. Ad oggi sembra impossibile pensare al personaggio senza pensare al volto di Stewart, che poi partecipò a sette film della saga.

Tuttavia all'inizio Stewart era perplesso e non aveva intenzione di accettare il ruolo. In un'intervista rilasciata all'Observer, Hayter racconta:"Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è voluto molto tempo per convincerlo. Terence Stamp mi disse 'Sai perchè Patrick non vuole farlo? Per via della sedia. Non vuole essere bloccato sulla sedia. Ma non mi dispiace. In effetti ha anche un eccellente aspetto calvo. Ogni giorno ero sorpreso dalle facce che entravano. Tipo, avrei trovato Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva andare a parlare con Bryan per fare Tempesta o qualcosa del genere. Quindi è sempre scioccante".

Patrick Stewart ha affiancato Ian McKellen nel franchise. Quest'ultimo ha interpretato per diversi anni il ruolo di Magneto. Per le versioni più giovani dei personaggi negli altri film la produzione scelse James McAvoy per Professor X e Michael Fassbender per Magneto.
Su Everyeye trovate la recensione di X-Men, il primo film della saga, uscito nel 2000. Al film di Bryan Singer lavorò anche Kevin Feige con un'umile mansione; Feige in seguito diverrà il boss dei Marvel Studios.


TENET, CI SAREBBE LA SOLUZIONE PER I PROBLEMI DELL'USCITA DEL FILM: NOLAN È CONTRARIO?

Con la situazione Coronavirus ancora da bandiera rossa negli Stati Uniti, l'industria di Hollywood avrà seri problemi a ripartire in tempo per la data di uscita di Tenet, fissata oltreoceano al 12 agosto ma secondo le ultime indiscrezioni messa seriamente in dubbio dallo stato delle cose.

Nel frattempo, in molte altre parti del globo, ovvero quelle che hanno affrontato il virus molto prima (e molto meglio) degli Stati Uniti, diversi paesi hanno già ricominciato una sorta di vita quotidiana normale e soprattutto riaperto i propri cinema, Italia compresa. Ciò ha portato alcuni analisti di mercato e anche la Warner Bros. ad ipotizzare una distribuzione anomala per Tenet, che potrebbe essere distribuito prima nei mercati internazionali e poi, fra qualche tempo, quando saranno pronti, anche nei cinema americani.

Ma secondo un nuovo rapporto pubblicato da Vulture, viene riferito che Christopher Nolan non ne vuole proprio sapere di questa eventualità: stando a Vulture una distribuzione che premiasse prima i mercati internazionale è stata considerata ma successivamente giudicata una "strategia rischiosa", dato che i pericoli di pirateria online sono dilaganti proprio tra Europa e Cina. La cosa sarebbe ancora da decidere, e alcuni analisti prevedono che Tenet possa seguire questo nuovo modello di distribuzione soprattutto per via della necessità di incassare un totale di $800 milioni di dollari solo per andare in pari con le spese di produzione, la cui parentesi per i costi di marketing continuerà a lievitare finché il film non arriverà in sala.


METAL GEAR SOLID, SALE L'HYPE PER IL FILM LIVE-ACTION CON QUESTE NUOVE IMMAGINI!

Il regista di Metal Gear Solid, Jordan Vogt-Roberts, ha pubblicato sui social diverse concept art per celebrare i 33 anni del franchise, incuriosendo i fan del videogame che si apprestano a vedere la trasposizione cinematografica di uno dei titoli più famosi e affermati in campo videoludico. Non è detto che le immagini vengano poi usate nel film.

Spesso le concept art rimangono soltanto sulla carta e non si concretizzano nel film ma sono certamente un'indicazione interessante sulla direzione che sta prendendo la lavorazione. Il thread condiviso da Jordan Vogt-Roberts sembra solo all'inizio e le indicazioni per i fan sono davvero interessanti.

Non è chiaro se al culmine di tutto questo materiale condiviso ci sia un annuncio importante che riguarda il film ma è chiaro che i fan sono in attesa di ulteriori novità su questo progetto.

"Si tratta di qualcosa di difficile, fare qualsiasi film girato a Hollywood è difficile. Fare qualcosa come Metal Gear Solid... è così complesso quindi è ancora più difficile. Ecco perchè sto cercando di farlo per un budget dove puoi fare una versione di Metal Gear non sterilizzata" dichiarò tempo fa Vogt-Roberts.

Al momento tuttavia, a parte la notizia di Jordan Vogt-Roberts alla regia, non è stato annunciato alcun casting per il film, quindi i lavori probabilmente sono ancora in alto mare.
Nelle prossime settimane se ne potrà sapere qualcosa in più. A maggio spuntò un concept art del film con Solid Snake disperato mentre a dicembre Jordan Vogt-Roberts parlò dell'aderenza di Metal Gear Solid al videogioco.


https://comicbook.com/gaming/news/metal-ge...n-vogt-roberts/

THE BATMAN, COLIN FARRELL STA STUDIANDO PER IL RUOLO DEL PINGUINO?

Il cast di The Batman si sta preparando a tornare sul set, e sembrerebbe proprio che tali preparativi includano anche ricerche approfondite... Come quelle di Colin Farrell.

L'interprete de Il Pinguino nel film di Matt Reeves è stato infatti avvistato in giro per Los Angeles con in mano un fumetto di Batman, come riporta su Twitter l'account Colin Farrell Updates:

"Colin ha comprato diversi volumi dalla libreria di Studio City questo lunedì. Quello rosso si intitola Batman. Mr. Cobblepot sta facendo ricerche! #colinfarrell #thebatman #thepenguin" si legge nel tweet che in allegato presenta la foto dell'attore all'uscita dalla libreria.

Come fa notare CBR, si tratta di una deluxe edition del fumetto di Francis Manapaul e Brian Bucellato intitolata "Batman", che comprende i dieci numeri della run di Manapaul e Bucellato, con in più "Batman: Detective Comics: End Game #1", "Detective Comics Annual #1" e "Batman: Detective Comics: Future's End #1".

È ancora CBR poi a ricordarci che Oswald Cobblepot, ovvero il Pinguino, in realtà non compare nelle storie qui sopra citate, ma a giocare un ruolo prominente è il dipartimento di polizia di Gotham City.

Curiosamente, anche la serie tv di Matt Reeves per HBO Max sarà incentrata su GCPD... Che Colin si stia documentando in vista di quella, o solo per entrare più nell'atmosfera di Gotham in occasione del film?

The Batman arriverà nelle sale a ottobre 2021.


https://twitter.com/CFarrellUpdates/status...ino-457762.html

BLADE, MAHERSHALA ALI È PRONTO AD AFFRONTARE I VAMPIRI IN UNA NUOVA FAN ART

Anche se ci vorrà ancora del tempo prima di vedere Mahershala Ali nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Blade, i fan hanno già iniziato a immaginare come potrebbe essere il suo look da cacciatore di vampiri. Dopo la fan art condivisa dallo stesso attore qualche mese fa, risale alla scorsa settimana un'altra immagine pubblicata su Instagram.

In questo caso, come vediamo anche in calce alla news, Mahershala Ali brandisce una spada, ha una balestra sulla schiena, un crocifisso legato a una gamba e una serie di picchetti sulle braccia e sulle gambe. Manca, invece, il classico trench.

L'autore della fan art è Dalton Barrett, che nella didascalia scrive: "Non vedo l'ora di vedere Mahershala Ali nel MCU. Vi piacerebbe un design come questo?"

Nei fumetti Marvel, il vero nome di Blade è Eric Brooks, una creatura ibrida, mezzo uomo e mezzo vampiro, maestro delle arti marziali. Il suo ruolo al cinema è stato già interpretato da Wesley Snipes in tre film dal 1998 al 2004. Il reboot, di cui si sa ancora poco, secondo Kevin Feige farà parte della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Sembra che la sua uscita possa slittare anche a causa di Spider-Man: Un nuovo universo 2. Ali, dal canto suo, nel MCU vanta già un'esperienza nel ruolo di Cottonmouth in Luke Cage, e secondo i fan avrebbe meritato più spazio.


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MATTHEW MCCONAUGHEY E TITANIC, JAMES CAMERON RIVELA: 'ECCO PERCHÉ GLI PREFERII DI CAPRIO'

Matthew McConaughey ha convissuto per molto tempo con l'etichetta di attore adatto principalmente a commedie romantiche e ruoli molto leggeri: la star di Interstellar si è poi presa le sue rivincite, ma non tutti sanno che qualche anno prima fu James Cameron a togliergli l'opportunità di spiccare il volo molto più velocemente.

McConaughey era infatti in lizza per il ruolo di Jack in Titanic: "Volevo davvero quella parte. Ho sostenuto un'audizione con Kate Winslet, è andata molto bene. Sono uscito da quella stanza davvero fiducioso di aver avuto la parte, ma non era così. Non mi è mai stata offerta" dichiarò qualche tempo fa l'attore di Dallas Buyers Club.

Ma cosa portò Cameron a rifiutare un giovane ma già talentuoso McConaughey? A Spiegarlo è stato proprio il regista di Titanic: "Matthew ha letto per la parte, e poi abbiamo incontrato Leo. Leo è entrato nella stanza e ho avuto subito una strana sensazione, mi sono guardato intorno e ogni donna presente nell'edificio era nella stanza. La contabile, la guardia di sicurezza... così ho pensato che fosse il caso di ingaggiare quel ragazzo" ha spiegato Cameron.

Insomma, la più classica delle situazioni in cui entrambe le scelte sarebbero state quelle giuste! Il buon Matthew, comunque, si è ampiamente rifatto col tempo: qui trovate la lista di alcune delle migliori interpretazioni di Matthew McConaughey secondo noi.


MEGA SHARK VS. GIANT OCTOPUS: TUTTI GLI IMPERDONABILI ERRORI DELLO SCULT ASYLUM

Chi, come Yotobi, ha costruito una carriera sui film di pessimo gusto sa che non tutte le produzioni sono da Oscar, ma che si può comunque apprezzare una pellicola nonostante (o forse soprattutto) per i suoi errori madornali. Ripercorriamo quindi alcune delle più imbarazzanti disattenzioni di Mega Shark vs. Giant Octopus, scult (o non cult) Asylum.

Nel film ci sono errori di vario genere che vanno dall'incongruenza della trama alle inesattezze temporali, finanche ai tagli di scena e ai selvaggi copia/incolla che farebbero sorridere, o inorridire, qualunque cineasta o cinefilo.

Al minuto 29:40 vediamo lo squalo gigante attaccare una corazzata, che viene ripresa da varie angolazioni e in ogni scena si alternano mare agitato a calma piatta, senza alcuna continuità logica. In seguito, quando il mostro attacca un aereo in volo, possiamo distinguere perfettamente quattro motori, mentre nelle riprese successive se ne distinguono solo due. Per non parlare della scena iniziale, in cui Emma MacNeil (Debbie Gibson) alterna inquadrature delle mani con e senza smalto, e quella successiva nel laboratorio di chimica, quando la coppa che regge sembra spostarsi per magia da una mano all'altra.

Altre incongruenze riguardano la nazionalità dei vari personaggi, individuabili però solo nella versione inglese: Lamas Sanders (Sean Lawlor) è infatti di origini irlandesi, che per regolamento gli avrebbero impedito l'accesso e la carriera nella marina americana, in più l'accento irlandese va e viene durante la narrazione. Il contrario avviene invece per personaggi giapponesi, i quali parlano solo in inglese anche tra di loro e che hanno un marcato accento britannico.

Chiudiamo con alcuni "terrificanti" effetti speciali... Che però non riguardano in alcun modo i mostri! Quando il megalodonte attacca lateralmente una corazzata a velocità impossibili, la nave spara dai suoi cannoni principali puntando dritto davanti a sé. Se ciò non bastasse avete notato che lo sparo non è accompagnato da nessun effetto speciale? Evento davvero singolare, soprattutto considerando che schermi verdi e VFX vengono utilizzati più volte, molti anche a ritroso e per scene diverse.

Come tutti sanno il monster movie ruota intorno alle figure mastodontiche e abissali di uno squalo ed una piovra giganti in lotta tra loro. A questo punto i buongustai avrebbero già detto addio al film, ma, si sa, è davanti le difficoltà che entrano in campo gli eroi: sarete così coraggiosi da (ri)vedere Mega Shark vs. Giant Octopus stasera alle 21:14 su Cielo? Seguitelo insieme a noi e scriveteci nei commenti altri eventuali, errori!


THE NEW MUTANTS AL COMIC-CON@HOME, ECCO UN NUOVO TRAILER!

A sorpresa, i 20th Century Studios hanno annunciato che The New Mutants verrà presentato durante l’edizione 2020 del Comic-Con di San Diego, che quest’anno si terrà interamente online dal 22 al 26 Luglio a causa dell’emergenza Covid-19 e si chiamerà, appunto, Comic-Con@Home.
Per l’occasione è stato anche lanciato un nuovo trailer, il film verrà presentato giovedì 23 luglio alle ore 23:00 (ora italiana), sul canale YouTube della manifestazione.

Il cast del film, in arrivo nelle sale americane il 28 agosto 2020, comprende Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Possiamo quindi aspettarci una sorta di fanta-horror per adolescenti, magari sul modello dei cult degli anni Ottanta, recentemente rievocati dal successo di Stranger Things. L’antagonista sarà Demon Bear.




NETFLIX DISTRIBUIRÀ SPONGEBOB – AMICI IN FUGA

Poco meno di un mese fa era arrivato l’annuncio che SpongeBob – Amici in fuga avrebbe saltato l’uscita nelle sale, programmata per il 7 agosto, e sarebbe arrivato direttamente on demand nei primi mesi del 2021, per poi passare sulla CBS All Access. Questo in USA. Oggi apprendiamo che, resto del mondo, sarà invece Netflix a distribuire il film.

Il film Paramount Animation è stata già spostato diverse volte, prima per ragioni produttive e poi per via del Covid-19. L’uscita era stata inizialmente fissata per febbraio 2019, e poi spostata ad agosto dello stesso anno. Per finire rimandata di un anno intero, prima a luglio e poi infine il 7 agosto.

Netflix non ha comunicato, per ora, quando intende far uscire il film, dunque non possiamo sapere se anche al di fuori degli Stati Uniti arriverà nei primi mesi dell’anno prossimo. L’accordo esclude comunque la Cina, dove Netflix è assente. In Canada, Paramount ha intenzione di distribuire il film nelle sale, dopodiché potrà debuttare su Netflix anche lì.

SpongeBob – Amici in fuga non è il primo titolo a essere dirottato su Netflix a causa della pandemia. Già abbiamo visto The Lovebirds e sappiamo che arriverà sulla piattaforma anche The Trial of the Chicago 7 di Aaron Sorkin.

La sinossi di SpongeBob – Amici in fuga
SpongeBob, il suo migliore amico Patrick e il resto della gang di Bikini Bottom tornano sul grande schermo in SpongeBob – Amici in fuga. Dopo che la sua lumaca di mare domestica Gary viene rapita, lui e Patrick si imbarcheranno in un’epica avventura per riportare Gary a casa. Mentre affrontano i momenti piacevoli e pericolosi di questa esilarante missione di salvataggio, SpongeBob e i suoi amici proveranno che non c’è nulla di più potente di una vera amicizia.

Diretto da Tim Hill, il film conta nel cast Awkwafina, Reggie Watts, Tom Kenny, Clancy Brown, Rodger Bumpass, Bill Fagerbakke, Carolyn Lawrence, Douglas Lawrence e Keanu Reeves.


THE DEVIL ALL THE TIME – IL 16 SETTEMBRE SU NETFLIX IL FILM DI ANTONIO CAMPOS

Il 16 settembre sarà disponibile in tutto il mondo su Netflix, il western gotico The Devil All the Time diretto da Antonio Campos.

L’annuncio realizzato tramite i propri canali social, ha posto l’attenzione sul cast della pellicola: Tom Holland, Bill Skarsgard, Riley Keough, Jason Clarke, Sebastian Stan, Robert Pattinson, Haley Bennett, Mia Wasikowska, Eliza Scanlen, Harry Melling e Pokey LaFarge.

La pellicola adatta il romanzo omonimo di Donald Ray Pollock, la sceneggiatura è opera di Antonio e Paulo Campos.

La storia:
In un posto chiamato Knockemstiff, nell’Ohio, una zona rurale dimenticata di questo paese, sta montandoo una tempesta di fede, violenza e redenzione. La moglie di Willard Russell sta morendo di cancro e l’uomo per la disperazione prima si rivolge alla preghiera e poi soccombe al sacrificio. Il figlio di Willard, Arvin (Holland), a scuola è vittima di bullismo ma crescendo diventa un uomo che sa quando agire. The Devil All the Time viene raccontato nel corso di due decenni e conta su un cast di personaggi nefasti: una coppia folle di serial killer, un predicatore che mangia i ragni e un sceriffo locale corrotto.

I produttori sono: Randall Poster, Max Born, per la Ninestories Jake Gyllenhaal e Riva Marker. I produttori esecutivi sono Annie Marter e Jacob Jaffke.


WONDER WOMAN 1984 – NUOVE IMMAGINI CON I PERSONAGGI PRINCIPALI

Mentre la campagna marketing langue, Wonder Woman 1984 continua a centellinare nuove immagini sulla rete, in attesa di vedere il secondo trailer: quasi certamente sarà lanciato al DC FanDome del 22 agosto, dove il cinecomic avrà un panel.

Intanto, ecco nove foto inedite pubblicate da Bleeding Cool, che ritraggono Diana (Gal Gadot), Barbara Ann Minerva (Kristen Wiig), Maxwell Lord (Pedro Pascal), Ippolita (Connie Nielsen) e il redivivo Steve Trevor (Chris Pine).

La trama
Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.

Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.

Potrete vederle qui di seguito, ma prima vi ricordo che l’uscita italiana del film è prevista per ottobre.

Le foto


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Constantine: Francis Lawrence frena l’entusiasmo su un nuovo film con Keanu Reeves

Qualche settimana fa hanno iniziato a circolare alcune voci di corridoio secondo cui la Warner Bros starebbe lavorando a un nuovo film di Constantine prodotto da J.J. Abrams e concepito per HBO Max, la piattaforma streaming di WarnerMedia. Si era parlato anche della possibilità di riavere Keanu Reeves nella parte del popolare personaggio, ma oggi purtroppo Francis Lawrence ha frenato l’entusiasmo chiarendo un po’ la situazione.
Parlando con Slashfilm, il regista ha prima di tutto ribadito che i piani per un sequel “diverso” ci sono sempre stati e di averne già discusso più volte con Keanu Reeves:

Tutti volevamo farlo. Aveva fatto abbastanza soldi e perciò volevamo realizzare un film vietato ai minori in modo più responsabile. Con responsabile intendo che avremmo realizzato un film meno costoso rispetto all’originale che non pensavamo sarebbe stato vietato ai minori.

Abbiamo lavorato al sequel per un po’ e siamo tornati a parlarne di recente. È sempre stata una questione in sospeso per noi perché tutti amiamo il primo film e sappiamo che è diventato un film di culto per una cerchia di persone, perciò sarebbe bello realizzarlo. Io e Keanu ne abbiamo parlato un bel po’ in effetti.

Purtroppo sembra che i piani della Warner Bros. siano altri:

Sfortunatamente, non ricordo neanche di chi siano i diritti, ma con la storia degli universi condivisi, visto che Constantine è della Vertigo, che fa parte della DC, ci sono già dei piani. Con Constantine diversi e cose simili. Al momento non abbiamo la disponibilità del personaggio per un progetto cinematografico o televisivo, ed è una seccatura. Ci siamo informati tutti, ed è folle avere Keanu, che adorerebbe girare un altro Constantine, oltre a noi, e sentirci dire: “Uh, no, abbiamo altri piani”. Vedremo cosa succederà.

Ricordiamo che Keanu Reeves (protagonista del film), il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman saranno presenti al panel digitale dedicato al 15° anniversario del film organizzato da Collider per il Comic-Con@Home.


La rapina perfetta - The Bank Job, una storia vera e un mistero irrisolto per Jason Statham

L'heist movie La rapina perfetta con Jason Statham, diretto da Roger Donaldson, rielabora una storia realmente accaduta con l'intenzione di svelarne i retroscena.

La rapina perfetta - The Bank Job, una storia vera e un mistero irrisolto per Jason Statham

La rapina perfetta - The Bank Job (2008) è un film interpretato da Jason Statham e diretto da Roger Donaldson, basato su un evento realmente accaduto e che per giunta il lungometraggio si propone di svelare anche negli aspetti secretati dal governo, per cause di "sicurezza nazionale". Ora che abbiamo suscitato la vostra curiosità, vediamo di cosa si tratta.

Nel 1971, pare ispirato dal racconto "La lega dei Capelli Rossi" di Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, il criminale Anthony Gavin progettò la rapina alla banca Lloyd, precisamente alla sede in Baker Street (scelta ironica). La banda affittò una bottega di stoffe chiamata LeSac, due numeri accanto all'obiettivo, scavando nei weekend fino a raggiungere il pavimento della camera blindata, dov'erano contenute le cassette di sicurezza. Lo fecero saltare l'11 settembre 1971 e rubarono beni e denaro per un valore stimato tra il 1.250.000 e i 3.000.000 di sterline.
Elemento romanzesco: un radioamatore intercettò uno dei complici esterni che comunicava con gli altri tramite walkie-talkie. Riuscì a registrare una parte della comunicazione e a convincere la polizia che una grande rapina era in atto, ma non era in grado di stabilire dove, potendo definire con certezza solo l'area a grandi linee. Sventuratamente in quei 13km c'erano ben 750 banche (!), quindi il colpo andò a segno. Già in ottobre le forze dell'ordine avevano arrestato quasi tutta la banda, eccetto qualche complice esterno mai bloccato: i membri della gang scontarono una decina d'anni di galera, ma la cifra recuperata non superò le 230.000 sterline.

Ma il problema erano solo i soldi? Cosa strana, il governo impedì a tutti i media di approfondire la rapina, in modo ufficiale con un DSMA-Notice, una richiesta ufficiale in nome della "sicurezza nazionale". Negli anni s'ipotizzò un legame con la casa reale, perché nelle cassette di sicurezza ci sarebbero state le prove della relazione della principessa Margareth col criminale John Bindon, e addirittura foto pedopornografiche che avrebbero incastrato un membro del Partito Conservatore. Non si sono mai trovate prove di queste supposizioni, però la documentazione più minuziosa del furto è tuttora secretata fino al
La rapina perfetta - The Bank Job usa la fiction per abbracciare la teoria di un legame con la casa reale, reinventando però le dinamiche nella banda e anche le singole identità. Protagonista a Londra nel 1971 è il criminale di mezza tacca Tyler (Statham), che intravede la possibilità di mettere al sicuro moglie e figli con un colpo facile, prospettatogli dalla modella sua amica Martine (Saffron Burrows). Come nella realtà, si punta alle cassette di sicurezza, ma il film ipotizza che al servizio segreto inglese MI5 interessi il contenuto della cassetta di un fantomatico Michael X: foto compromettenti per la famiglia reale...

Ambientare un film come The Bank Job nella Londra degli anni Settanta non è stato semplice: il regista Roger Donaldson e la sua troupe si sono ispirati a Rapina in Berkeley Square del 1979, incontrando comunque qualche difficoltà. La stazione della metropolitana utilizzata per esempio è quella di Aldwych, chiusa nel 1994 e ormai monumento storico, perché la vera stazione di Tottenham Court Road fu completamente ristrutturata nei primi anni Ottanta. A livello di usanze sociali, la sfida non è stata inferiore: per la scena di nudi femminili del bordello, Donaldson ha realizzato all'ultimo momento che tutte le figuranti si erano depilate come si usa oggi, costringendo al recupero di cosiddetti "merkin", finti folti peli pubici da applicare sui genitali femminili.
Attenti a un cammeo illustre: uno degli impiegati della banca è addirittura Mick Jagger!


RICHARD LINKLATER REGISTA DEL FILM ANIMATO APOLLO 10 1/2: A SPACE AGE ADVENTURE PER NETFLIX

Richard Linklater sarà il regista e sceneggiatore di un nuovo film animato che sarà intitolato Apollo 10 1/2: A Space Age Adventure e che verrà prodotto per Netflix.
Il progetto è stato svelato oggi e segna il ritorno del filmmaker a una tecnica ibrida che ha contraddistinto l'apprezzato A Scanner Darkly, distribuito nel 2006.

Il lungometraggio Apollo 10 1/2: A Space Age Adventure sarà ambientato nel 1969, anno in cui il mondo stava seguendo la missione Apollo e il tentativo di raggiungere la luna. La storia si ispira all'infanzia di Richard Linklater nella città di Houston, in Texas.
Il racconto sarà presentato da due prospettive diverse che si intrecciano, dando spazio agli astronauti e al team della NASA e alle emozioni di un ragazzino pieno di entusiasmo che segue quello che accade in tv come milioni di altre persone.

Le riprese delle scene live-action erano state concluse nel mese di marzo ad Austin e il lavoro sulla parte animata verrà compiuto da Minnow Mountain ad Austin e Submarine nei Paesi Bassi.

Nel cast del nuovo film ci saranno Jack Black, Zachary Levi, Glen Powell, Josh Wiggins, Milo Coy, Lee Eddy, Bill Wise, Natalie L'Amoreaux, Jessica Brynn Cohen, Sam Chipman, e Danielle Guilbot.

Linklater ha dichiarato che si trattava di una storia che voleva raccontare, avendo assistito agli eventi storici quando era un ragazzino. Lo stile unico dell'animazione riporterà in vita un mondo ormai passato e "l'espressione giocosa della memoria e dell'immaginazione".


KATE WINSLET: LA STAR RICEVERÀ IL TRIBUTE ACTOR AWARD AL TORONTO FILM FESTIVAL 2020

Come annunciato nelle ultime ore, la talentuosa e splendida Kate Winslet (Titanic, Revolutionary Road) riceverà il prossimo settembre il Tribute Actor Award al Toronto International Film Festival 2020, che attualmente, con il continuo propagarsi dei contagi di Coronavirus, è destinato a diventare un'evento online, in formato virtuale.

La Winslet, vincitrice di un Oscar nel 2009 per la sua interpretazione in The Reader, sarà infatti protagonista della love story Ammonite diretta da Francis Lee, che sarà presentata nell'edizione del TIFF di quest'anno. L'attrice aveva anche partecipato lo scorso anno al Toronto Film Festival con il drammatico Blackbird di Roger Mitchell, e ha recentemente completato le sue riprese per l'attesissimo Avatar 2 di James Cameron, in uscita a fine 2021.

Kate Winslet riceverà il Tribute Actor Award il prossimo 15 settembre, da remoto. È la terza star di Hollywood a ricevere il prestigioso riconoscimento dopo Meryl Streep e Joaquin Phoenix, dato che il premio è stato istituito solo lo scorso anno. In merito alle modalità della consegna e del discorso, i dettagli arriveranno nelle prossime settimane.

Screendaily scrivere che l'edizione del TIFF 2020 sarà sia fisica che ibrida e che si svolgerà tra il 10 e il 19 settembre, in gemellaggio con il Festival di Venezia e quello di New York. C'era anche il Telluride, ma è stato recentemente cancellato per le preoccupazioni legate al Coronavirus.


PEDRO ALMODÓVAR E TILDA SWINTON INSIEME SUL SET DE LA VOCE UMANA: ECCO LA FOTO

Pedro Almodóvar ha iniziato ufficialmente le riprese de La Voce Umana, nuovo cortometraggio basato sull'omonima opera teatrale di Jean Cocteau che vedrà come protagonista Tilda Swinton. A dare la notizia il fratello e produttore Agustín Almodóvar, che ha condiviso in rete la prima foto dal set.

Annunciato lo scorso febbraio con l'obiettivo di iniziare le riprese ad aprile, poi rinviate per i motivi che tutti conosciamo, il corto firmerà la prima produzione di Almodóvar in lingua inglese di dopo oltre 40 anni di carriera.

La foto, che potete trovare come sempre in calce all'articolo, mostra il regista di Dolor Y Gloria con indosso l'indispensabile mascherina, mentre la Swinton tiene in mano una sorta di scudo protettivo portatile per il viso. Come si può leggere sul ciak, la fotografia sarà curata da José Luis Alcaine, frequente collaboratore di Almodóvar e vincitore di ben 5 premi Goya.

Dal prossimo ottobre, lo ricordiamo, Almodóvar si dedicherà a Madre Paralelas, pellicola drammatica che firmerà una nuova collaborazione tra il regista e Penelope Cruz, la quale ha già lodato la sceneggiatura del progetto. Le riprese dovrebbero iniziare a febbraio del 2021 per un'uscita prevista entro la fine dello stesso anno.





Edited by Triplethor - 16/7/2020, 19:59
 
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