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MovieTown, il cinema a casa vostra

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Triplethor
view post Posted on 25/7/2020, 13:15 by: Triplethor
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Triplethor
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SABATO

25/07/2020



NUOVA IMMAGINE DI RAYA AND THE LAST DRAGON

La nuova immagine di Raya and the Last Dragon, il 59° film dei Walt Disney Animation Studios, è dedicata alla protagonista del film: Raya, doppiata in originale da Cassie Steele.

Raya è una guerriera solitaria impegnata a salvare il suo mondo, determinata a trovare l’ultimo drago che crede abbia il potere di salvare Kumandra. Il film è un fantasy epico ispirato alle culture dell’Asia del Sud.

I temi del film sono il potere trasformativo della comunità e l’avere speranza anche quando ci si trova di fronte a una schiacciante oscurità.

La pellicola è ambientata nella fittizia Kumandra, la Terra del Drago, abitata da un’antica civiltà che venerava i draghi per il loro potere e la loro saggezza. I draghi se ne sono andati da molto tempo e da allora Kumandra è stata invasa da una forza oscura e sinistra

Awkwafina doppia Sisu, un drago rosa e verde acqua in grado di assumere la forma di un essere umano. Ha bisogno dell’aiuto di Raya per reclamare il suo potere e tornare nella sua forma di drago.

Durante il loro viaggio incontrano un gruppo di disadattati, ognuno proviene da uno dei cinque clan di Kumandra.

La pellicola segna il debutto alla regia degli story artist Paul Briggs (Frozen) e Dean Wellins (Zootropolis). Supervisionata dal produttore Osnat Shurer (Oceania) e sceneggiata da Adele Lim (Crazy & Rich Asians).

Raya and the Last Dragon, previsto inizialmente per il 25 novembre 2020, uscirà nelle sale il 12 marzo 2021.

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COMIC-CON@HOME: L’INCONTRO CON JOSS WHEDON RIMOSSO DAL PROGRAMMA

Tra i vari panel virtuali del Comic-Con@Home era previsto un incontro con Joss Whedon, il cui lancio era previsto per le 02:00 di sabato (ora italiana).

A Zoom With Joss Whedon, questo il nome del panel, è stato rimosso dal programma della manifestazione. Come sottolineato da ScreenRant, altri panel cancellati risultano ancora in programma, con un update che segnala la cancellazione.
Il panel di Whedon è proprio scomparso.

Si tratta di una mossa decisamente sospetta, se si considera che negli ultimi giorni si è sollevato un vero e proprio polverone nei confronti del regista e del lavoro da lui fatto per Justice League.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher, interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

Whedon non ha mai commentato la cosa, ma a smentire le dichiarazioni di Ray Fisher ci ha pensato il produttore John Berg (via Variety).

È assolutamente falso che siano stati permessi comportamenti non professionali, di alcun tipo. Quello che ricordo è che [Fisher] aveva preso male il fatto che volessimo far dire al suo personaggio “Booyaa”, una celebre battuta pronunciata da Cyborg nelle serie animate.

Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


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TERRIFIER 2: ART IL CLOWN TORNA NEL TEASER TRAILER

Art il Clown è pronto a tornare per la terza volta. Dopo il debutto nell’antologico All Hallows’ Eve e il suo spin-off solista Terrifier, il clow creato da Damien Leone torna nel sequel Terrifier 2, di cui ora possiamo vedere il teaser trailer.

In pochi film, Art il Clown si sta ritagliando un posto come icona horror. Damien Leone torna ancora una volta alla regia e alla sceneggiatura, mentre David Howard Thornton torna nel ruolo di Art. Il cast include anche Lauren LaVera e Samantha Scaffidi, che riprende il ruolo di Victoria Heyes dal film precedente. E inoltre Felissa Rose, Casey Hartnett, Tamara Glynn, Jackie Adragna, Gilbrando Acevedo, Amy Russ, Griffin Santopietro, Owen Myre, Devon Roth e Charlie McElveen.

La sinossi di Terrifier 2
Dopo essere stato risuscitato da un’entità sinistra, Art il Clown torna alla tranquilla cittadina di Miles County, dove prende di mira una teenager e il suo fratello minore nella notte di Halloween.

Attualmente non è stata comunicata la data di uscita del film.




Hunger Games, Francis Lawrence aggiorna sul prequel “Ballata dell’usignolo e del serpente”

Ad aprile abbiamo scoperto che Francis Lawrence sarebbe tornato dietro la macchina da presa per dirigere Ballata dell’usignolo e del serpente, adattamento del romanzo di Suzanne Collins prequel della saga di Hunger Games.
Discussing Film ha chiesto una aggiornamento al regista dei film con Jennifer Lawrence, che ha spiegato:

Lo adoro. Ho trascorso momenti fantastici realizzando tre dei quattro film [di Hunger Games]. Ho lavorato con persone fantastiche, adoro Suzanne Collins e adoro il mondo [che ha creato]. Ho sempre apprezzato davvero la rilevanza dei temi e delle idee affrontate dai libri. Credo sia uno dei motivi per cui sia stato scelto un cast di grande talento e per cui i film abbiano avuto così tanto successo tra persone di ogni età e non solo adolescenti. Ho sempre desiderato tornare in quel mondo, ma volevo che succedesse per motivi organici, ovvero grazie a Suzanne, e non per volere di uno studio che ordina di inventarsi una storia per un sequel o un prequel.

Quando ho saputo che stava scrivendo un libro sono stato felicissimo. Mi ha chiamato prima della pubblicazione per raccontarmi qualche dettaglio aggiuntivo, ma non voleva rovinarmi la sorpresa in modo che mi godessi a pieno la lettura. Quando ha finito di lavorare con i suoi editori, ha spedito il libro nell’ufficio del suo agente qui a Los Angeles, sono andato lì e l’ho letto in due giorni. L’ho amato. Amo la storia, amo di cosa tratta e di quanto sia attuale. È sempre stata bravissima in quello. È una scrittrice davvero abile con i colpi di scena e con gli espedienti per tenere i lettori incollati al libro. I personaggi sono bellissimi e in generale è emozionante immergersi di nuovo in una versione iniziale di quel mondo e con personaggi nuovi in gran parte. È davvero emozionante e la sceneggiatura procede a gonfie vele.


Lawrence ha diretto tre film della saga cinematografica, e lavorerà su una sceneggiatura di Michael Arndt (Hunger Games: La ragazza di fuoco) basata su un trattamento della stessa Collins, che figurerà anche come produttrice esecutiva. La pellicola verrà nuovamente prodotta dalla Color Force di Nina Jacobson e Brad Simpson, che ha sviluppato l’intera saga cinematografica. A distribuire il film sarà ancora una volta la Lionsgate.

I quattro blockbuster originali, usciti tra il 2012 e il 2015, hanno raccolto quasi 3 miliardi di dollari in incassi in tutto il mondo.

Il nuovo romanzo è arrivato nei negozi il 19 maggio anche in Italia con Mondadori. Il protagonista è un giovane Coriolanus Snow, colui il quale diventerà il vero antagonista della saga di Hunger Games ma che in questa storia ha solo 18 anni e viene scelto come mentore dei decimi Hunger Games per una giovane ragazza del Distretto 12, la futura casa di Katniss Everdeen.

Ecco la sinossi:


È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

The Vanished: il trailer del film con Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric

La Saban Films ha diffuso in rete il primo trailer di The Vanished, mystery-thriller con protagonisti Thomas Jane (Hung, Boogie Nights, The Mist), Anne Heche (Gracie’s Choice, Six Days Seven Nights, Wag the Dog) e Jason Patric (The Lost Boys, Sleepers, The Losers).
La sinossi recita: “Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico”.

L’opera è stata scritta diretta da Peter Facinelli (Breaking & Exiting, Loosies, The Twilight Saga).

Il film sarà disponibile negli Stati Uniti in VOD, in digitale e in alcune sale selezionate dal 28 agosto.

Potete vedere il trailer nella parte superiore della pagina.

Di recente abbiamo visto Thomas Jane in film come The Predator, A-X-L – Un’amicizia extraordinaria, 1922, Hot Summer Nights, Somnia e USS Indianapolis.

Anne Heche è apparsa invece in Wildlife, Hour of Lead, Migliori Nemici e in Armed Response.

La sinossi di The Vanishing:


Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico



Il bar delle grandi speranze, George Clooney regista e produttore del nuovo film Amazon

George Clooney è pronto a tornare dietro la macchina da presa per gli Amazon Studios visto che dirigerà e produrrà l’adattamento cinematografico di Il bar delle grandi speranze (in originale The Tender Bar: A Memoir), il libro di memorie di J.R. Moehringer.
Alla sceneggiatura William Monahan, premio Oscar come “miglior sceneggiatura non originale” per The Departed.

George Clooney, ricordiamo ha già diretto una serie di film come Confessioni di una mente pericolosa, In amore niente regole, Le idi di marzo, Monuments Men, Suburbicon e il film di Netflix di prossima uscita The Midnight Sky.

Sul prossimo, al momento, non sono noti ulteriori dettagli di produzione, ma intanto ecco la sinossi del romanzo:

Figlio unico di madre single, J.R. cresce ascoltando alla radio la voce del padre, un dj di New York che ha preso il volo prima che lui dicesse la sua prima parola. Poi anche quella voce scompare. Sarà il bar di quartiere, con l’umanità varia che lo popola, a crescerlo e farne un uomo. Appassionata e malinconicamente divertente, una grande storia di formazione e riscatto, di turbolento amore tra una madre e il suo unico figlio, ma anche l’avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti.

The Rental: ecco il nuovo poster dell’horror diretto da Dave Franco

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Del cast fanno parte anche Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Nel cast del film troviamo Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Il film è disponibile negli Stati Uniti nei drive-in, in VOD e nei cinema dal 24 luglio. Potete vedere il poster qua sotto:




The King’s Man – Le origini: un nuovo poster del film di Matthew Vaughn

Grazie a Impawards possiamo ammirare un nuovo poster di The King’s Man – Le origini, il film di Matthew Vaughn che, stando a quanto comunicato dalla divisione nazionale della Disney, approderà nelle sale dello stivale in day-and-date il 17 settembre, il giorno prima del lancio americano.

La sinossi breve del film di Matthew Vaughn:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di servizi segreti indipendente.

Il film diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance.

Alla produzione troviamo Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

La pellicola sarebbe dovuta arrivare in sala a novembre 2019, poi era stata rimandata a febbraio (e successivamente a settembre) per effettuare alcune riprese aggiuntive.

Trovate il poster qua sotto:




Tenet: la Warner starebbe preparando i cinema internazionali a un’uscita a fine agosto

Quando qualche giorno fa la Warner Bros ha rimosso dal calendario l’uscita americana di Tenet (prevista per il 12 agosto), Toby Emmerich ha ammesso che la major sta pensando a una distribuzione globale “non tradizionale” per far fronte all’emergenza Coronavirus e alla necessità, per i cinema, di prodotti inediti per sopravvivere. Questo significa, in sostanza, far uscire il film nei territori in cui i cinema hanno riaperto in sicurezza, ed eventualmente anche negli stati americani in cui è possibile farlo. Una sorta di distribuzione a scacchiera, senza dubbio più complessa da gestire ma che potrebbe avvantaggiarsi di una coda più lunga del solito.

Ora Variety rivela che effettivamente la Warner starebbe contattando gli esercenti di paesi come il Regno Unito, la Francia e la Spagna informandoli di prepararsi a un’uscita tra il 26 e il 28 agosto. In Italia, lo ricordiamo, il film era già stato fissato in precedenza al 26 agosto. In Irlanda, secondo quanto segnala un utente di Twitter, sarebbero già partite delle prevendite (salvo lo stop della Warner):

Breaking News!! TENET is opening in Ireland on Wed Aug 26th & was on sale in @MoviesDundrum @MoviesSwords @SGCDungarvan @moviesatgorey till WB asked us to take it down. But we were the first in the WORLD to actually get it on sale as was promised. Watch this space!!

Secondo le fonti citate da Variety, la major ovviamente non può garantire che l’uscita sia definitivamente quella, visto l’evolversi repentino della pandemia. Ma in territori come la Corea del Sud il mercato cinematografico è già riuscito a ripartire (Peninsula, sequel di Train to Busan, ha debuttato con 20 milioni di dollari lo scorso weekend), e in Cina (territorio importantissimo per gli incassi internazionali) i cinema stanno riaprendo proprio in questi giorni. Proprio quest’ultimo aspetto starebbe convincendo sempre di più la Warner a percorrere questa strada accontentando Christopher Nolan e facendo sì che effettivamente l’uscita di Tenet contribuisca a far riaprire i cinema.

Vi terremo aggiornati!


Deadpool 3, Rob Liefeld: “Non abbiamo bisogno del film”

Ryan Reynolds e gli sceneggiatori dei primi due film sono piuttosto certi che Deadpool 3 si farà, anche se ad oggi non sappiamo ancora quali siano i piani della Disney e della Marvel in merito all’eventuale ingresso del Mercenario Chiacchierone nel MCU. Chi ha invece sempre sostenuto che il film potrebbe non vedere mai la luce è Rob Liefeld, creatore del personaggio di Wade Wilson

In una recente intervista con IGN in occasione del Comic-Con@Home, Liefeld è tornato a parlare proprio del futuro di Deadpool sul grande schermo, rivolgendosi ai fan e attaccando senza troppi giri di parole la Disney e il suo modello produttivo: “Lo sto per dire: f*****o i film! F*****o tutto questo discorso sul prossimo film di Deadpool, va bene?”, ha dichiarato Liefeld. “Ecco cosa direi io: ‘Hey, Disney. Ciao, sono Rob. Hai speso 70 miliardi di dollari per compare la Fox. Ok? Hai speso 70 miliardi di dollari. Non riesci più a gestire i tuoi parchi a tema, che rappresentano il 50% dei tuoi guadagni complessivi, e sono anche stati chiusi per cinque mesi. Non hai neanche modo di portare in sala i tuoi film da tre miliardi di dollari. Nessun Mulan, nessun Black Widow, nessun Gli Eterni. Gli animatori possono lavorare da casa. Gli artisti digitale anche. I cartoni animati di Deadpool, i videogiochi di Deadpool: è su questo che vi dovreste concentrare. Iger, chiunque stia guidando adesso la nave… cosa state facendo per ottenere un ritorno concreto da questi 70 miliardi?”

Il fumettista statunitense continua: “Certo che dovrebbero creare più videogiochi di Deadpool, certo che dovrebbero creare più serie animate di Deadpool. Che diavolo! Kevin Feige, ti voglio bene amico mio, sei un genio, ma ne esistono anche altri di geni. I ragazzi che hanno realizzato Spider-Man: Un Nuovo Universo, ad esempio. Sono dei geni! E la Disney non ha avuto nulla a che fare con quel film. La Disney non ha avuto nulla a che vedere con Deadpool, Deadpool 2, Logan. Lascia che questi altri luogotenenti ti rendano un ritorno nei tuoi investimenti. Non ho bisogno di un altro film su Deadpool, né io né i fan. Ne abbiamo già due fantastici. Sono perfetti. Naturalmente c’è una richiesta, e spero che riescano a soddisfarla, ma non sono certo che lo faranno.”

Di recente Rob Liefeld aveva anche dichiarato che la Disney dovrebbe concentrarsi su uno spin-off dedicato a Cable, personaggio interpretato da Josh Brolin in Deadpool 2 che il fumettista considera assolutamente meritevole di un film in solitaria: “Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in circa 520. Sì, ho contato!”, aveva spiegato Liefeld. “Durante la lavorazione di Deadpool 2, sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di esplorare Cable in possibili sequel.”


Black Widow: il film potrebbe essere posticipato al 2021

Come tutti ormai sapranno, l’industria cinematografica di trova a fronteggiare una situazione parecchio complicata, dal momento che la pandemia di Covid-19 ha costretto non soltanto i cinema alla chiusura ma anche le case di distribuzione a rivedere continuamente il calendario delle uscite in sala. Numerosi sono i grandi blockbuster che sono stati più e più volte posticipati: proprio ieri abbiamo appreso delle nuove date di uscita di Star Wars e di Avatar, e adesso la medesima sorte potrebbe toccare anche a Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel che inaugurerà ufficialmente la Fase 4 del MCU.

Il film interamente dedicato a Vedova Nera, atteso da anni da parte dei fan del personaggio interpretato da Scarlett Johansson, sarebbe dovuto arrivare in sala lo scorso Maggio, ma l’uscita è stata poi posticipata al prossimo novembre: trattandosi del film che darà il via alla Fase 4, ovviamente l’intero calendario delle uscite Marvel ha subito delle profonde variazioni, con Gli Eterni – ad esempio – che è stato posticipato da Novembre 2020 a Febbraio 2021. Ora che però la situazione in merito alla riapertura delle sale negli Stati Uniti continua ad essere sempre più incerta, sembra proprio che i Marvel Studios stiano valutando la possibilità di far uscire Black Widow direttamente il prossimo anno.

L’indiscrezione è stata riportata su Twitter (via We Got This Covered) da Grace Randolph, creatrice del format YouTube Beyond the Trailer, secondo la quale il cinecomic Marvel potrebbe essere posticipato al 2021, insieme ad una serie di altri titoli molto attesi, tra qui Wonder Woman 1984, Dune e No Time to Die, il 25esimo capitolo della saga di James Bond. Anche se dovesse arrivare a novembre, l’uscita di Black Widow segnerà comunque il più ampio divario tra le release di due film del MCU, dal momento che l’ultimo titolo in ordine di uscita, ossia Spider-Man: Far From Home, risale a luglio dello scorso anno.

Se Black Widow dovesse essere nuovamente posticipato, è probabile che il film andrà ad occupare l’attuale slot pensato per Gli Eterni: è ipotizzabile, quindi, il 12 Febbraio 2021 come nuova data di uscita. Naturalmente, ciò significherebbe un ritardo di un intero anno, che avrebbe un effetto a catena sul resto della Fase 4 del MCU, con ogni titolo successivo che arriverebbe dopo circa 9/10 mesi. Non ci resta che attendere una conferma ufficiale dai parte dei Marvel Studios.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.


The Flash: c’è ancora spazio per il Batman di Jeffrey Dean Morgan?

Jeffrey Dean Morgan è noto a tutti gli amanti della cultura pop per il ruolo del villain Negan nella popolare serie The Walking Dead. I fan della DC, però, lo ricorderanno sicuramente anche per aver interpretato il padre di Bruce Wayne, Thomas, nella scena iniziale di Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder.

Nonostante il personaggio sia morto, negli ultimi mesi si è parlato a lungo della possibilità che Jeffrey Dean Morgan potesse tornare nel DCEU. Tali rumor, però, hanno iniziato ad affievolirsi dopo il recente annuncio che Michael Keaton sarebbe in trattative per tornare nei panni di Batman in The Flash, il cinecomic dedicato al Velocista Scarlatto, interpretato nel DCEU da Ezra Miller.

Durante una recente intervista, ComicBook ha colto l’occasione per chiedere a Jeffrey Dean Morgan un commento circa il ritorno di Keaton nei panni del Cavaliere Oscuro e, soprattutto, in merito ad un suo eventuale ritorno nel DCEU: “Michael Keaton è arrivato all’improvviso e mi ha rubato la scena. No, scherzo: penso che sia veramente fantastico! Da quando Zack Snyder ha abbandonato Justice League… è come se anche io me ne fossi andato con lui. Tuttavia, ci sono sempre conversazioni in corso. Quindi, vedremo!”

Molti fan speravano di vedere Morgan riprendere il ruolo di Thomas Wayne in The Flash, visto che il film dovrebbe adattare la celebre miniserie “Flashpoint”. Si tratta di una famosa run in cui Barry Allen torna indietro nel tempo per evitare la morte di sua madre, creando al tempo stesso una linea temporale alternativa: in questa nuova realtà, Thomas Wayne diventa Batman per vendicare l’omicidio di suo figlio. È ovvio, dato anche il coinvolgimento di Keaton, che ciò non accadrà, ma le parole di Morgan fanno intuire che forse potrebbe esserci ancora una porta aperta nel futuro del DCEU per il suo personaggio…

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert


THE NEW MUTANTS, IL REGISTA: “AVEVO IN MENTE UNA TRILOGIA”

Il regista di The New Mutants ha spiegato come la sua visione per il progetto fosse sotto forma di una possibile trilogia. Parlandone con Slash Film, Josh Boone ha chiarito che nelle prime versioni della sceneggiatura c'era un personaggio noto come Warlock, successivamente rimosso per questioni di budget, e il suo ritorno avrebbe fatto parte dei sequel.

"L'idea era di far tornare Walrock nel secondo film, per raccontare la sua storia. Dovevano essere tre tipi diversi di horror: il primo parla di una realtà distorta, il secondo doveva essere incentrato su un'invasione aliena, e il terzo sarebbe stato un film apocalittico. Il piano era quello." Per il fantomatico terzo film la principale fonte d'ispirazione sarebbe stata Inferno, un crossover pubblicato tra il 1988 e il 1989 che coinvolgeva tutte le testate a fumetti degli X-Men, con i vari gruppi costretti ad affrontare un'invasione demoniaca a New York. Era anche previsto che Antonio Banderas avesse un ruolo da antagonista nel secondo episodio, dopo aver girato un post-credits per il primo, ma la scena in questione è stata rimossa dal montaggio finale poiché è improbabile che i sequel vengano realizzati.

The New Mutants è in uscita a fine agosto nelle sale americane, dopo numerosi rinvii negli ultimi tre anni che lo stesso Josh Boone e i suoi collaboratori hanno messo alla berlina presentando il film al Comic-Con online: è stato mostrato un teaser trailer con tutte le date precedenti, e la scritta "Incrociamo le dita" sotto quella attuale.

Ufficialmente il capitolo finale del franchise degli X-Men lanciato nel 2000 dalla 20th Century Fox, il film potrebbe comunque essere retroattivamente inserito nel Marvel Cinematic Universe, dato che a detta di Boone è una storia a sé stante, senza rimandi agli altri lungometraggi (una scelta strategica fatta già prima dell'acquisto della Fox da parte della Disney, dopo le reazioni tiepide nei confronti di X-Men: Apocalisse). Stando al regista, quello che vedremo è ciò che aveva in mente sin dall'inizio, senza alcun reshoot (dato che a causa dei continui ritardi gli attori sono ora visibilmente invecchiati).


CHARLIZE THERON: "I PRODUTTORI DI THE ITALIAN JOB NON PENSAVANO POTESSI GIRARE LE SCENE D'AZIONE"

Charlize Theron ha parlato della sua esperienza nei film d'azione in occasione di un panel realizzato per l'evento Comic-Con@Home. La protagonista di The Old Guard ha avuto così modo di parlare di The Italian Job, film che l'ha obbligata a dimostrare che poteva tenere testa ai suoi colleghi di sesso maschile anche nei momenti più adrenalinici.

L'attrice Charlize Theron ha ricordato il film in cui ha recitato accanto a Mark Wahlberg, Edward Norton, Jason Statham e Donald Sutherland spiegando la dura preparazione a cui si era sottoposta. Prima dell'inizio delle riprese di The Italian Job la situazione era molto chiara: "Mi sono resa conto che c'erano ancora così tanti pregiudizi per quanto riguarda le donne e il genere cinematografico. Nonostante in quel film l'azione sia basata prevalentemente sulle macchine, dovevamo fare fisicamente molte di quelle cose. C'era una reale pressione per quanto riguarda realizzare quelle sequenze d'azione con gli attori, c'è stato un processo davvero ingiusto legato a questo elemento. Ero l'unica donna con un gruppo di ragazzi e mi ricordo con chiarezza il momento in cui ho ricevuto il riepilogo degli impegni durante la pre-preduzione e avevano previsto per me sei settimane in più di duro allenamento rispetto a tutti gli altri. Era stato davvero offensivo".

Rendersi conto del trattamento così diverso ha alimentato ancora di più la determinazione di Charlize: "Pensavo: 'Okay, voi volete giocare a questo gioco, facciamolo'. Ho deciso che avrei battuto tutti questi ragazzi. Mi ricordo chiaramente di Mark Wahlberg, a metà di una delle nostre sessioni di allenamento, mentre si sposta e vomita perché provava così tanta nausea".

L'attrice premio Oscar ha aggiunto: "Quando ho iniziato la mia carriera nel mondo dell'azione, era così importante che si facesse sembrare tutto autentico, 'Sì, posso lottare e posso disarmarlo e sopravvivere a tutto questo'. C'era un tale livello di volontà nel voler dimostrare agli spettatori che per anni avevano detto 'No, una donna non potrà mai combattere con un tizio di quella stazza'. Sì posso lottare, sconfiggere questo uomo e sopravvivere a tutto questo".

Charlize ha così sottolineato la sua collaborazione con Danny Hernandez, che da tempo si occupa di coordinare le sequenze di lotta, e di come quando si arriva in palestra si deve recuperare la forma fisica e al tempo stesso dimostrare le proprie capacità.


WERNER HERZOG: IL NUOVO DOCUMENTARIO FIREBALL SARÀ DISTRIBUITO DA APPLE

Il nuovo documentario diretto dal regista Werner Herzog intitolato Fireball sarà distribuito grazie alla piattaforma di streaming Apple TV+.
Il progetto rappresenta la terza collaborazione tra il filmmaker e lo scienziato Clive Oppenheimer, un esperto in vulcani che ha aiutato a realizzare Encounters at the End of the World e Dentro l'inferno.

Il film Fireball esplorerà il modo in cui le stelle cadenti, i meteoriti e altri fenomeni sulla Terra hanno contribuito a delineare la mitologia umana e concentrare la nostra attenzione su altri regni e mondi. Il progetto di Werner Herzog, ancora una volta, esplorerà il legame tra i fenomeni naturali e il loro impatto sull'umanità.
Sugli schermi ci si sposterà in vari luoghi della Terra per capire come comete e meteoriti possano contribuire a raccontare le origini della vita sulla Terra.

Fireball sarà prodotto da André Singer e Lucki Stipetić, in collaborazione con Spring Films, Richard Melman e Sandbox Films.


1917: IL FILM DI SAM MENDES È DISPONIBILE SU PRIME VIDEO

1917, il pluripremiato film diretto dal regista Sam Mendes, è ora disponibile sulla piattaforma Prime Video, dove è entrato in catalogo a partire dal 23 luglio.
Gli appassionati di cinema potranno quindi rivedere il lungometraggio che ha saputo conquistare la critica e il pubblico trasportando gli spettatori all'interno dell'azione e dei drammi vissuti in trincea durante la guerra.

La storia di 1917 è ambientata al culmine della prima guerra mondiale e ha come protagonisti i due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay, Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman, Il Trono di Spade) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.

1917, che ha conquistato tre premi Oscar e ha dominato l'edizione 2020 dei BAFTA, è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).

Il montaggio è firmato da Lee Smith e la fotografia è firmata dal leggendario Roger Deakins, già collaboratore di Mendes in occasione di Revolutionary Road, Jarhead e Skyfall.


STAR WARS: BABU FRIK È ISPIRATO A GROSSO GUAIO A CHINATOWN

In Star Wars: L'Ascesa di Skywalker ha debuttato il personaggio di Babu Frik e uno degli artisti coinvolti nel progetto ha ora svelato che è ispirato a Grosso Guaio a Chinatown.
La simpatica creatura, diventata ben presto tra le new entry più apprezzate dai fan della saga, ha così un importante legame con il mondo del cinema.

Ivan Manzella, uno dei designer che hanno lavorato all'ultimo capitolo della nuova trilogia di Star Wars, ha infatti svelato che ideando il look di Babu Frik ha pensato a Egg Shen, il personaggio interpretato da Victor Wong. L'artista ha raccontato: "Mentre lo stavo disegnando, ho realizzato il modellino e circa otto o nove teste con diverse espressioni, e allora mi stavo basando su Victor Wong in Grosso guaio a Chinatown, Egg Shen, ed è quello che vedevo continuamente nella mia testa".
Manzella ha proseguito parlando del lavoro compiuto per Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: "Nella mia mente è sempre stato Victor Wong, ed è in quel modo che si è evoluto il personaggio. Non l'ho mai immaginato con quella voce ma ha funzionato davvero bene ed è una grande parte del suo fascino. I due elementi hanno funzionato insieme davvero bene".

A dare voce a Babu Frik è l'attrice Shirley Henderson, già Mirtilla nel franchise di Harry Potter, che aveva parlato del personaggio spiegando: "Da qualche parte lì fuori ha un amore perduto. Pensa a lei ogni tanto quando si siede a lavorare e lascia che i pensieri vaghino. In ogni caso è quello che penso per quanto riguarda la sua storia".


MALENA: MONICA BELLUCCI "FU LA PRIMA DONNA NUDA CHE HO VISTO", RACCONTÒ IL PROTAGONISTA

Il protagonista di Malena ha dichiarato in un'intervista, rilasciata in lingua inglese per una celebre rivista cinematografica americana, di non aver mai visto, prima di Monica Bellucci, una donna nuda dal vivo; fu il film di Tornatore a cambiare per sempre questo aspetto della sua vita.

Sebbene Renato abbia 12 anni nel film, Giuseppe Sulfaro aveva 15 anni quando il film era in produzione; nonostante questo l'attore era veramente nudo nella scena di sesso tra Renato e Lupeta, la prostituta che gli aveva fatto conoscere suo padre, e non è stata usata nessuna controfigura.

Monica Bellucci è l'attrice che si è spogliata più volte nella sua carriera

Altamente censurato in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, la versione italiana non tagliata è di 108 minuti, mentre la versione per il Regno Unito e gli Stati Uniti è ridotta a 92. I produttori scelsero di tagliare, per i mercati esteri, più del 16% del minutaggio totale del film.

A proposito di quel periodo della sua vita, di Monica Bellucci e di Malena, Sulfaro ha dichiarato: "È stato l'anno migliore di sempre per me, sono stato lontano da casa per più di dieci mesi, ero con mio padre a causa della mia età, non sono andato a scuola ma mi sono tenuto in contatto con i miei insegnanti. Le riprese sono iniziate a settembre, ero il più giovane e il più viziato, ho avuto l'onore di lavorare con Monica. Mio padre era molto duro con me ma talvolta chiudeva un occhio e mi lasciava fare ciò che mi piaceva."


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SPOOKED, DISNEY+ AL LAVORO SU UNA COMMEDIA SOPRANNATURALE A TEMA HALLOWEEN

Secondo quanto riportato dall'Hollywood Reporter, Disney+ ha ingaggiato il regista irlandese Peter Foott per dirigere Spooked, nuova commedia soprannaturale a tema Halloween prodotta da Dan Lin e Jonathan Eirich tramite la casa di produzione Rideback.

I dettagli della trama sono ancora sconosciuti, ma il film ruoterà attorno ad un gruppo di ragazzi impegnati in una classica nottata di "dolcetto o scherzetto" durante la notte di Halloween che vengono trasformati nei costumi che stanno indossando.

La sceneggiatura è stata inizialmente realizzata da Tyler Burton Smith, ma ora che il progetto è passato a Disney+ sarà riscritta dallo stesso Foott. Mark Bauch farà invece da produttore esecutivo.

Foott è noto per avere diretto The Young Offenders, coming-of-age mascherato da crime comedy che vede come protagonisti una coppia di migliori amici alla ricerca di un lotto di cocaina per rivenderlo e sfuggire alle loro travagliate vite. Ispirato alla storia vera di un sequestro di droga avvenuto sulla costa irlandese, il film ha avuto ottenuto un punteggio di 100% su Rotten Tomatoes.

Intanto, vi ricordiamo che Disney+ ha ripristinato la qualità streaming ridotta nei mesi scorsi a causa della pandemia. Per altre notizie sulla Casa di Topolino, vi rimandiamo agli importanti spostamenti nel calendario di Avatar e Star Wars.


STAR WARS, IL LEADER SUPREMO SNOKE DOVEVA ESSERE UNA DONNA: NUOVI RETROSCENA SUL VILLAIN

Durante una recente intervista, il creature designer e scultore Ivan Manzella ha svelato alcuni dettagli sui piani iniziali per l'aspetto del leader supremo Stoke, il villain introdotto in Star Wars: Il Risveglio della Forza e apparso in seguito anche ne Gli Ultimi Jedi.

"Credo che inizialmente dovesse essere una donna" ha rivelato l'artista. "Perché la prima immagine che ho realizzato era basata su un soggetto femminile, ma quell'idea è sparita molto rapidamente. Perciò potrebbe essersi trattato solo Din un passaggio o qualcosa del genere. Ma penso che nessun altro lo abbia fatto oltre a me. Non so se qualcuno lo abbia fatto davvero, da allora è diventato un maschio."

Manzella ha spiegato che la produzione al tempo non aveva fornito alcun dettaglio sul background del personaggio, perciò il suo unico obiettivo era quello di "non farlo assomigliare all'Imperatore": "Ho realizzato qualche illustrazione, in realtà molte, in alcune delle quali era raffigurato con dei meccanismi che lo tenevano in vita. Non dei respiratori, ma dei sorta di tubi. In una delle immagini aveva un tubo che usciva dal naso in modo da tenerlo in vita. Assomiglia ad un uomo anziano, ma quando abbiamo creato i modelli è risultato troppo disgustoso e deforme."


BRIE LARSON, L'APPELLO A NINTENDO: "FATE UN FILM DI METROID CON ME NEI PANNI SAMUS"

La star di Captain Marvel Brie Larson non ha mai nascosto la sua passione per i videogiochi Nintendo, da Luigi's Manson 3 al più recente Animal Crossing: New Horizon, e ora si è anche offerta per interpretare Samus in un live-action di Metroid.

Durante un'intervista con Gary Whitta, il cui talk show si svolge proprio all'interno dell'ultimo Animal Crossing, l'attrice ha infatti spiegato: "Mi piacerebbe davvero tanto. Due anni fa mi sono vestita da Samus per Halloween. "Era una costume da 20 dollari che avevo comprato su Amazon, una cosa da nulla, ma ero molto eccitata e ho postato una foto. Credo ai averla condivisa su Instagram, è un sacco di gente mi ha scritto 'Wow!".

"Era il personaggio che usavo sempre in Super Smash Bros e la adoro. Da lì è iniziato tutto e io non ho mai frenato quella storia, voglio assolutamente partecipare a quel film" ha aggiunto la Larson, per poi rivolgersi direttamente a Nintendo: "Perciò Nintendo, te lo dico ancora una volta, a me piacerebbe farlo!"

Per avere un'idea di come la Larson potrebbe apparire nei panni di Samus, in calce all'articolo potete trovare un concept realizzato da BossLogic, al quale l'attrice aveva risposto: "Stai realizzando il mio sogno."

L'attrice, lo ricordiamo, tornerà nel ruolo di Captain Marvel con il sequel previsto per l'8 luglio 2022.





MEGA MAN, IL LIVE-ACTION È ANCORA IN SVILUPPO: IN ARRIVO IMPORTANTI NOVITÀ

Annunciato da 20th Century Fox nel 2015 e poi confermato qualche anno più tardi da Capcom, il live-action dedicato a Mega Man ha mosso un importante passo avanti lo scorso gennaio con il coinvolgimento di Mattson Tomlin, sceneggiatore di The Batman e del film Netflix Project Power.

Tomlin si sta occupando dello script, e a quanto pare sono in arrivo delle importanti novità sul progetto tratto dal videogioco Capcom.

"Ci siamo divertiti molto a lavorare con Mattson per Project Poe che lo abbiamo invitato ad aiutarci con Mega Man" ha dichiarato il co-regista Ariel Shulman durante il panel del Comic-Con Home dedicato a Project Power. "Ne siamo super entusiasti. Credo che a breve arriveranno delle grandi novità. Ora non posso dire molto, ma è un progetto a cui teniamo molto e ne siamo entusiasti."

Rivelando che Mega Man è stato il primo videogioco a cui abbia mai giocato su Nintendo, Schulman ha aggiunto: "Mi piacciono gli eroi underdog. Siamo entrambi profondamente affascinati dalla robotica e il futuro dell'automazione, nel bene e nel male. Penso che unire queste due cose in uno dei nostri videogiochi storici preferiti sia la sfida definitiva."

Intanto, nei giorni scorsi Netflix ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Project Power, il cui debutto in streaming è previsto per il prossimo 14 agosto.


THE BATMAN, UNA FANART MOSTRA ROBERT PATTINSON CON IL COSTUME DEL BATMAN DI TERRA-2

Mancano ancora parecchi mesi all'arrivo di The Batman al cinemaa, ma l'hype per il film di Matt Reeves è sempre ai massimi livelli, come lo sono anche le fanart sull'argomento. Questa volta è il turno di Robert Pattinson con un costume piuttosto familiare...

Il sito Heroic Hollywood porta oggi alla nostra attenzione una fanart realizzata da Kunal Chopra che vedrebbe bene Pattinson con indosso il batsuit dell'Uomo Pipistrello di Terra-2 (e che trovate, come sempre, in calce al pezzo).

Nel Multiverso DC, ricco di universi paralleli, Bruce Wayne è Batman anche su Terra-2, la realtà alternativa nata dall'idea di Julius Schwartz per rilanciare il genere supereroistico, comparsa per la prima volta nella serie di Flash in occasione della storia "Flash di due Mondi" di Gardner Fox e Carmine Infantino.

Mentre alcuni personaggi presentano delle differenze più o meno sostanziali a seconda, il Batman di Terra-2 inizialmente differisce da quello principale fondamentalmente per questioni temporali, malgrado poi sviluppi pian piano una personalità e delle abilità differenti, finché anche le loro storie andranno a divergere (questi diventerà persino Commissario di Polizia di Gotham, si sposerà con Catwoman e da lei avrà una figlia, Helena Wayne, che in futuro assumerà l'identità de La Cacciatrice).


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AVENGERS: INFINITY WAR, BLACK PANTHER ATTACCATO DALLE FORZE DI THANOS IN UN VIDEO INEDITO

Il regista dell'amatissimo Tyler Rake di Netflix e stunt coorinator di Avengers: Infinity War ha condiviso tramite il suo profilo personale Instagram due nuovi video del dietro le quinte del crossover Marvel Cinematic Universe, mostrando la lavorazione di scene con protagonista Black Panther (Chadwick Boseman).

Come potete vedere nei due video in calce, T'Challa è impegnato a combattere le forze del male scagliategli contro da Thanos durante il suo arrivo nel Wakanda, alla ricerca della Gemma della Mente incastonata nella fronte di Visione (Paul Bettany). Nel primo video notiamo anche la distanza d'approccio tra gli stunt e la precisione dei movimenti, poi lavorati e avvicinati in post-produzione.

Nel secondo video, il Re del Wakanda viene lanciato da alcuni Outrider ancora invisibile perché non ancora caricati e renderizzati in CGI, quindi il risultato è vederlo sballottare qua e la legato a dei fili elastici poi rimossi in post-produzione. È raro poter dare uno sguardo tanto ravvicinato a del materiale del dietro le quinto come questo, e Hargrave e il suo team dimostrano chiaramente un talento enorme nel loro lavoro.


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NEW MUTANTS, MAISIE WILLIAMS: "LA STORIA TRA RAHNE E DANIELLE È IL CUORE DEL FILM"

Dall'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego ci sono arrivati tanti aggiornamenti su New Mutants, dalla scena d'apertura del film a un nuovo promo... Che anticipa un'interessante risvolto amoroso. Vediamo cosa hanno da dire Maisie Williams e Josh Boone in merito.

Verso la fine del filmato mostrato durante il panel al Comic-Con @ Home, vediamo infatti Rahne Sinclair (Maisie Williams) e Danielle Moonstar (Blu Hunt) condividere un momento decisamente meno catastrofico del resto del video...

Così il regista della pellicola, Josh Boone, e l'attrice Maisie Williams, hanno commentato il rapporto tra i due personaggi e l'importanza che questo avrà nel film.

"Nei fumetti i due personaggi avevano già un legame telepatico. E da lì è accaduto tutto molto naturalmente. Volevamo semplicemente mostrarvi i personaggi che amate mentre si innamoravano a loro volta" ha affermato il regista, anticipando che "La loro relazione è certamente la colonna portante del film".

E Maisie concorda: "Credo che al suo cuore ci sia questa storia d'amore davvero dolce. Lo riporta con i piedi per terra".

Ma uno degli elementi essenziali affinché tutto potesse funzionare era sicuramente il casting.

"Mi incontrai con Josh parecchio tempo fa, e finii con l'ottenere la parte di Rahne, e poi con il fare alcuni screen test con varie attrici, prima di trovare Dani. Ma già da quella prima audizione insieme, Blu e io ci siamo davvero trovate. Era così bello poter vedere una relazione del genere. In un mondo tipicamente maschile come quello dei supereroi, è stato un bel cambiamento poter vedere queste due donne piene di fragilità proteggersi l'un l'altra, e portare luce nelle rispettive vite" ha raccontato Williams.

E Boone aggiunge, ribadendo la necessità di trovare due attrici di talento che avessero chimica tra loro: "Non so se avremmo potuto realizzare il film senza Blu. Non potevamo scegliere qualcun altro. Era lei l'attrice perfetta per la parte, e quando abbiamo visto lei e Maisie insieme, era come se fosse arrivata la fine della storia. Dovevano baciarsi durante il provino. Non è stato certo come ora, ai tempi del COVID" anticipando anche che il provino in questione sarà inserito tra i contenuti speciali dell'edizione home video.

A scanso di nuovi spostamenti, New Mutants dovrebbe arrivare nelle sale il 28 agosto 2020.


JOHN WICK AL FEMMINILE CON CHARLIZE THERON? L'IDEA DEI FAN PIACE DA MORIRE ALLA STAR

The Old Guard continua a riscuotere successo tra gli utenti Netflix, talmente soddisfati dal nuovo film originale del colosso dello streaming con protagonista Charlize Theron da aver invaso Tumblr con delle GIF a tema, ed è soprattutto il commento di un utente, Knit Me a Pony, ad aver attirato l'attenzione della star protagonista.

L'utente ha infatti proposto una sorta di pitch per un film in stile John Wick con protagonista la Theron, scrivendo:

"Non so quale fottutissimo genio abbia suggerito alla Theron di diventare una grande stella del cinema action col passare degli anni, o anche se abbia già raggiunto una vetta tale da poter realizzare qualunque progetto la compiaccia, ma quale che sia la ragione di questo continuo apparire sfinita e in canottiera monocromatica, tanto mi basta per credere di non essere in un periodo così brutto e oscuro. The Old Guard, Atomica Bionda, Mad Max: Fury Road, questa donna di 45 anni va in scena e fa da sola le sue acrobazie. Per favore, datemi un altro decennio di lei che si fa un mazzo tanto fino a che lei, Lucy Lawless, Gina Carano e Linda Hamilton riescano a riunirsi sul grande schermo per regalarci una sorta di franchise in stile John Wick, super selvaggio e con un buon 90% di donne di mezza età che si cimentano in combattimenti corpo a corpo con un altro 10% di amore queer".

La Theron ha intercettato il messaggio e ha scritto via Twitter: "WOW, questo ha svoltato la mia giornata, grazie. Quella parte sul 90% combattimenti e 10% queer mi ha steso. State sicuri che terrò a mente la cosa".


COMIC-CON@HOME: GUILLERMO DEL TORO E SCOTT COOPER PRESENTANO ANTLERS

Antlers, l’horror prodotto da Guillermo del Toro e diretto Scott Cooper, è stato presentato durante il Comic-Con@Home.

Il regista e il produttore hanno parlato del film ma non solo, la chiacchierata – moderata da Steven Weintraub di Collider – si è soffermata sull’esperienza professionale dei due cineasti, sul loro stile e sulle loro fonti di ispirazione.



Con il panel arriva anche una featurette, che si sofferma sulla mitologia del Windigo, che ha ispirato il film. Si tratta di una figura demoniaca della mitologia dei Nativi Americani Algonchini. Uno spirito che può assumere sia caratteristiche prettamente umane che quelle di un mostro umanoide.



Il film è ambientato in una cittadina dell’Oregon e incentrato su un’insegnante (Keri Russell) e il suo fratello sceriffo (Jesse Plemons). I due scoprono che un giovane studente di lei nasconde un terribile segreto, con conseguenze spaventose. Il cast include anche Jeremy T. Thomas, Graham Greene, Scott Haze, Amy Madigan e Rory Cochrane. L’uscita nelle sale americane è prevista per il 19 febbraio 2021.


PHINEAS E FERB AL COMIC-CON@HOME: LA SCENA DI APERTURA DI CANDACE CONTRO L’UNIVERSO, DAL 28 AGOSTO SU DISNEY+

Disney+ ha portato Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo al Comic-Con@Home.

Il panel di Phineas e Ferb

Il panel del film, in arrivo il 28 agosto sulla piattaforma streaming della Casa di Topolino, ha visto la partecipazione dei creatori e produttori esecutivi Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh. Presente anche il regista Bob Bowen. Con lui le star Ashley Tisdale, Vincent Martella, Maulik Pancholy e Dee Bradley Baker.

Durante la chiacchierata è stata mostrata la scena di apertura del film.

https://twitter.com/i/status/1287109111893483520

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh, il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini.


THE NEW MUTANTS – JOSH BOONE CONFERMA LA DURATA DEL CINECOMIC

Fresco di presentazione al Comic-Con@Home, dove sono stati svelati un nuovo trailer e la scena d’apertura, The New Mutants continua a fare notizia. Curiosamente, i rinvii della Disney non lo hanno toccato, quindi il film di Josh Boone potrebbe essere uno dei pochi cinecomic che vedremo quest’anno: arriverà il 28 agosto negli Stati Uniti, mentre l’uscita italiana non è ancora nota.

Ebbene, Boone ne ha parlato con Collider, confermando che la durata sarà di 98 minuti. Poco rispetto ai colossal tratti dai fumetti, ma The New Mutants sarà un film decisamente più contenuto, nonché ispirato al cinema horror: un genere che, storicamente, si giova di brevi durate. Possiamo però aspettarci un po’ di scene tagliate:

Credo sia di 98 minuti, o qualcosa del genere. Non è mai stato più lungo di 104 minuti, anche al suo massimo. Ricordo che il mio montaggio iniziale, prima che tagliassimo qualcosa, era più lungo di 20 minuti, ma vedrete tutto questo nei contenuti speciali: metteremo insieme tutte le scene eliminate. È solo roba che sembrava troppo divertente, o che non era adatta per quanto riguarda i toni, ma ci sono dei momenti carini con i personaggi che credo piaceranno ai fan.

Si è parlato a lungo dei reshoot, ma non hanno mai avuto luogo. La versione definitiva del cinecomic è la stessa che fu proiettata ai test screening, e che ricevette una buona accoglienza dal pubblico.

Alla regia c’è Josh Boone (Colpa delle stelle), mentre il cast include Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

The New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Sarà quindi una sorta di fanta-horror per adolescenti, con Demon Bear come antagonista.

Vi terremo aggiornati.


David S. Goyer su Batman Begins e L’Uomo d’Acciaio tra controversie, retroscena e finali alternativi!

Lo sceneggiatore David S Goyer è il protagonista di un lungo e interessante panel al Comic-Con@Home incentrato su “L’arte di adattare i fumetti per lo schermo” e andato a parare, inevitabilmente su film come la trilogia del Cavaliere Oscuro e L’Uomo d’Acciaio.
A proposito di Batman Begins, lo sceneggiatore ha raccontato com’è nata l’opportunità di realizzare il film:

Penso che la mia prima conversazione con Christopher Nolan sia stata quando mi ha spiegato di essere interessato a scrivere una storia sulle origini di Batman. Voleva raccontare una storia ambientata prima del ritorno di Bruce Wayne a Gotham City, e la cosa mi entusiasmava molto. Penso che la più grande opportunità e la più grande sfida di Batman Begins sia stata il fatto che il film esisteva solo grazie al fatto che il franchise era stato distrutto.

[…] Avevano provato in molti modi a riportarlo sullo schermo, e molti miei amici avevano sviluppato varie versioni di altri film, da una prima versione di Batman v Superman a Batman Beyond, a un’altra in cui c’era Spaventapasseri. Tutti tentativi andati male. All’epoca penso che la Warner si fosse resa conto che bisognava fare qualcosa di nuovo, era una grande opportunità. E l’abbiamo colta dicendo: “Raccontiamo la storia come se fosse una storia vera e non fosse ambientata in un mondo fittizio, dei fumetti”


Goyer ne ha anche approfittato per smentire una teoria sulla morte di Ra’s al Ghul (Liam Neeson) che ha fatto molto discutere i fan. La teoria è che quando Ra’s chiude gli occhi dopo aver combattuto Batman è immortale.

Penso stiate fantasticando un po’ troppo. Posso dire che io e Chris non abbiamo mai discusso di questa cosa.

Ma se ci pensate, abbiamo avuto un approccio realistico. Se si introduce un concetto come il Pozzo di Lazzaro (e non dico che non si possa raccontare una bella storia con il Pozzo di Lazzaro, anzi penso si possa eccome)… Beh, penso che il Pozzo di Lazzaro non sarebbe stato coerente con il nostro approccio.


Nella lunga conversazione, Goyer parla anche di L’Uomo d’Acciaio, film pensato per dare il via a un universo cinematografico degli eroi DC supervisionato da Zack Snyder e poi deragliato completamente con Justice League.

Lo sceneggiatore ha parlato della controversa uccisione di Zod (Michael Shannon) da parte di Superman (Henry Cavill), una sequenza che ha generato molte polemiche tra i fan: tradizionalmente, nei fumetti, Superman non uccide.

Innanzitutto, Goyer ha spiegato che la vera difficoltà di lavorare a L’Uomo d’Acciaio fu quella di cercare di avere l’approccio adottato con Batman Begins:

È molto più facile lavorare in maniera realistica con un personaggio come Batman che con un metaumano proveniente da un altro pianeta. La sospensione d’incredulità ha un livello diverso in Superman che in Batman. Il tentatico fu quello di applicare gli stessi standard, raccontando la storia dell’Uomo d’Acciaio in maniera abbastanza realistica e cercando di pensare cosa succederebbe nel mondo se comparisse un personaggio come quello. La premessa del film era che se un personaggio come questo comparisse sulla Terra sarebbe la cosa più grande mai capitata nella storia umana.

Per questo motivo si scelse di arrivare a quel finale drammatico, con lo scontro tra due alieni potentissimi e Superman costretto a uccidere Zod:

Seguiamo l’evoluzione del personaggio lungo tutto il film: la sua maturazione e la presa di coscienza dei poteri che possiede, e poi il tipo di devastazione che causa il combattimento. Non si trattava di un combattimento frivolo, da film: era una distruzione a livello di 11 settembre. Volevamo arrivare a uno stallo. Sapevamo della decisione editoriale, nei fumetti, secondo cui Superman non uccide: era una regola, ma è una regola imposta a un mondo fittizio. Noi abbiamo pensato che questa cosa potesse non applicarsi a, per dire, un soldato, o tutori della legge, o addirittura un Superman immaturo. È la prima volta che ha mai volato, nella nostra storia! Qualche giorno prima aveva effettuato il suo primo volo! Non era assolutamente consapevole del livello dei suoi poteri. E incontra qualcuno di altrettanto potente che dice: non mi fermerò. Non puoi mettermi in prigione, non mi fermerò mai.

Volevamo piazzarlo in uno stallo.

Capisco perfettamente che questa cosa abbia causato molte controversie. Quando lavoro a film come questi, voglio rispettare il materiale originale il più possibile, ma è impossibile evitare il fallimento. Bisogna correre dei rischi: solo così si ottengono i grandi successi. Abbiamo corso dei rischi enormi con Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, e sono stati tutti accolti benissimo. Volevamo raccontare una storia diversa dal solito, con Superman, una storia che non era mai stata raccontata prima, e per farlo dovevamo correre dei rischi. Ne parlammo, discutemmo delle potenziali controversie, e lo staff editoriale della DC Comics lo accettò. Non sto dicendo che non sia stato un errore, ma se non si prendono rischi perché si teme di offendere una porzione del pubblico, non è un modo sano di produrre film o serie tv.

A questo proposito, Goyer ha citato una scena scritta ma mai girata tra Jonathan Kent e un giovane Clark Kent:

Ironicamente, c’era una scena scritta ma mai girata in cui Jonathan portava un giovane Clark a caccia e uccidevano un cervo. Il giovane Clark era a pezzi per questa cosa, e Jonathan diceva: “Togliere la vita è un atto molto potente, anche quando si è costretti a farlo”. Non girammo mai questa scena, e mi chiedo come avrebbe reagito al finale il pubblico se l’avessimo girata.

Infine, Goyer ha parlato anche di un finale alternativo:

L’idea era che Superman… c’era una specie di criptopod sull’astronave che era diventata la Fortezza della Solitudine, avrebbe messo Zod dentro a questo Pod e lo avrebbe rispedito nello spazio. Ne parlammo, ma forse non sarebbe piaciuto ad altri spettatori. Sembrava un finale un po’ comodo per svignarsela dalla storia che stavamo raccontando.


I Goonies: tutto quello che sappiamo sul sequel mai realizzato

I Goonies, classico del cinema d’avventura diretto da Richard Donner, scritto da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg, Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Harvey Bernhard, e così per l’occasione abbiamo raccolto tutte le informazioni sul sequel mai realizzato del film che quest’anno compie 35 anni.
È il 2007 quando Sean Astin inizia a parlare delle voci messe in giro qualche mese prima da Cory Feldman su un possibile sequel:

L’idea è venuta quando hanno distribuito il dvd dei Goonies, che ha venduto tantissimo. Steven Spielberg, Richard Donner e gli altri produttori credono che la cosa che rendeva forte il film fosse il fatto che riguardava i bambini, e quindi ora vogliono che anche il secondo film riguardi i bambini: la nuova generazione di Goonies. E ci stanno lavorando molto. (…) La cosa importante è che lavorino a una storia che soddisfi la vecchia guardia di spettatori miei coetanei connettendosi all’originale del 1985, e allo stesso tempo creino qualcosa di nuovo.

L’anno successivo Donner svela che i produttori stanno pensando da anni a un sequel, ma che difficilmente verrà mai realizzato:

Abbiamo pensato al sequel per anni, ma non abbiamo potuto farlo. Sembrava che tutto ciò che facevamo rovinasse l’originale, a parte il musical. Ma Spielberg ha detto l’altro giorno che lui e Chris Columbus stanno pianificando qualcosa, non credo si tratti di un sequel. E non farei un remake. Penso si tratti di qualcosa di nuovo.

Nel 2014, è ancora Donner ad affermare che lo sviluppo di un seguito è in corso, senza entrare però nel dettaglio.

Passa un altro anno, e nel 2015 tocca a Sean Astin parlare del film. L’attore si dice sicuro che il progetto decollerà presto:

L’ho già detto e continuerò a dirlo: non è questione di se si farà, ma di quando. Non ho precisamente idea come metteranno insieme questa cosa. E non so se sarò nel cast. Non so nemmeno se vorranno inserirci qualcuno del cast originale. Ma non è importante. È un grande film, più grande di tutti noi, più grande dello stesso Steven Spielberg che l’ha creato. È più grande di Richard Donner, che gli ha dato una straordinaria linfa vitale.

E nel 2016 aggiunge, solleticando la curiosità dei fan:

Nei Goonies originali Mikey non si ritrova faccia a faccia con Willy l’Orbo per l’ultima volta.

Non succede niente per altri tre anni, e finalmente nel 2019 Astin e Cory Feldman vuotano il sacco durante una fan expo, spiegando di aver proposto a Donner e ai rappresentanti di Columbus e Spielberg un’idea per un seguito che li ha entusiasmati ma che è stata giudicata troppo costosa dal regista. Astin spiega di aver proposto una sequenza ambientata nel 17esimo secolo sulla battaglia che ebbe per protagonista la Inferno, la nave pirata capitanata da Willy l’Orbo:

Il punto è che tutto il cast è d’accordo, saremmo tutti felici di partecipare se lo volessero. Solo che a questo punto sembra più probabile un reboot con un paio di nostre comparsate. Ma chissà, il pubblico lo vuole e sono sconvolto che non sia stato ancora fatto.

Qualche mese dopo, e siamo a dicembre dell’anno scorso, Astin decide di svelare i suoi assi nella manica, raccontando nel dettaglio la sua idea:

Nel sequel dei Goonies che voglio vedere, voglio tornare indietro nel tempo e incontrare Willy l’Orbo nel bel mezzo della battaglia. È quello che voglio fare. Ma sono solo un attore, non sta a me scegliere. Non l’avevo mai raccontato prima, ma visto che stiamo invecchiando forse è meglio così.

Ad aprile di quest’anno, in pieno lockdown, Josh Gad riunisce il cast del film e Steven Spielberg compare a sorpresa con un aggiornamento sul sequel mai realizzato:

Chris, Dick, io e Lauren Shuler Donner abbiamo parlato spessissimo di un sequel. Ogni due anni ci viene un’idea, ma non regge mai. […] Il cast e la troupe del film originale hanno portato il film a un livello tale da rendere impossibile trovare un’idea degna!

Del progetto, insomma, non si sa più nulla. Ma qualche settimana fa il creatore de The Goldbergs Adam F. Goldberg ha rivelato di aver scritto in segreto la sceneggiatura di un sequel dei Goones “per divertimento”, e di aver persino fissato un incontro con il novantenne Richard Donner… cancellato a causa del lockdown. “Prometto che faremo I Goonies 2 non appena torneremo alla normalità!”, ha aggiunto:

https://twitter.com/adamfgoldberg/status/1...ato%2F439437%2F

Goldberg ha anche condiviso un concept di questo ipotetico sequel realizzato da Michael Barnard, che in passato ha lavorato ai Garbage Pail Kids (noti come Sgorbions in Italia):




Il Re di Staten Island: una clip italiana e una featurette del film di Judd Apatow



La Universal ha diffuso in rete una clip italiana e una fetaurette sottotitolata di Il Re di Staten Island, nuova commedia diretta da Judd Apatow (Molto Incinta, Love) con protagonista Pete Davidson.
Del cast fanno parte anche Maude Apatow, Ricky Velez, Moises Arias (A Un Metro Da Te – Five Feet Apart), Lou Wilson (The Guest Book), Bel Powley (The Morning Show), Steve Buscemi e Pamela Adlo

Il film sarà disponibile dal 30 luglio nei cinema e a noleggio digitale. Potete vedere la clip nella parte superiore della pagina. Qua sotto la featurette:



Qua sotto trovate la sinossi del film e tutte le informazioni:

Scott (Davidson) è rimasto un ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo. Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a fumare erba con gli amici — Oscar (Ricky Velez, Master of None), Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie (Lou Wilson, in TV con The Guest Book)—oltre a frequentarsi segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple TV+ con The Morning Show).

Quando la madre inizia a portare in casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella vita.


Il film vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo di Gina, l’ex moglie di Ray.

Il Re di Staten Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un Disastro di Ragazza – Trainwreck, Molto Incinta – Knocked Up, 40 Anni Vergine – The 40-Year-Old Virgin) da una sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il Matrimonio Si Può Evitare…L’Amore No e Le Amiche della Sposa – Bridesmaids, oltre a Questi Sono I 40 – This Is 40, Un Disastro di Ragazza – Trainwreck e Funny People. I produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman e Judah Miller.


BLACK WIDOW: IL FILM VERRÀ POSTICIPATO AL 2021?

Black Widow potrebbe forse subire un ulteriore posticipo e debuttare nelle sale di tutto il mondo direttamente nel 2021, situazione che farebbe inoltre slittare le uscite degli altri film Marvel.
Per ora si tratta, ovviamente, solo di un'indiscrezione, tuttavia la complicata situazione negli Stati Uniti potrebbe giustificare un importante cambio di strategia dal punto di vista della distribuzione.

Le fonti della giornalista Grace Randolph avrebbero infatti parlato di una possibile data di uscita posticipata di un intero anno rispetto a quella originale.
La situazione del Marvel Cinematic Universe sarà inoltre complicata dai ritardi causati dallo stop alle riprese e ai rallentamenti alla post produzione che stanno subendo tutti i progetti cinematografici e televisivi in varie fasi di sviluppo.

Black Widow, film diretto da Cate Shortland e scritto da Jac Schaeffer e Ned Benson, ha nel proprio cast Scarlett Johansson, David Harbour, Florence Pugh, O-T Fagbenle, Ray Winstone, Olivier Richters e Rachel Weisz.

Sul grande schermo si racconterà la storia delle origini di Natasha Romanoff svelando i misteri della Red Room. Quando Natasha si riunirà alla sua vecchia "famiglia russa", le colleghe la aiuteranno ad affrontare una nuova misteriosa minaccia rappresentata dal villain Taskmaster.


RISVEGLI, LA VERA STORIA DEL MEDICO CHE HA ISPIRATO IL FILM CON ROBIN WILLIAMS

Robin Williams e Robert De Niro sono i protagonisti di Risvegli, film del 1990 che ricevette ben tre candidature agli Oscar. Il film è basato sulla vera storia di un medico, il neurologo e scrittore Oliver Sacks, raccontate nel suo omonimo libro.

Oliver Sacks è stato una delle menti più brillanti del suo tempo. Nato a Londra il 9 luglio del 1933, passò quattro anni della sua infanzia in un collegio nelle Midlands, dove i genitori lo mandarono con il fratello per sfuggire ai bombardamenti tedeschi sulla capitale inglese. Questo periodo della sua vita, segnato anche dalla severità del preside della scuola, venne raccontato nell'autobiografia Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, dove descrive anche il suo primo amore: la chimica.

Oliver Sacks ha frequentato il Queen's College di Oxford, dove ha conseguito una laurea in fisiologia nel 1954 e una laurea in medicina nel 1958. Poco dopo partì per gli Stati Uniti per accettare uno stage presso il Mount Zion Hospital di San Francisco, prima di servire come residente in neurologia presso l'Università della California di Los Angeles. La sua fuga dall'Inghilterra fu spiegata anche dal rifiuto dei suoi genitori di accettare la sua omosessualità, che lo scienziato rese nota solo nel 2015, nella sua autobiografia 'In movimento'. Nel 1965 Oliver Sacks si unì all'Albert Einstein College of Medicine nel Bronx dove diventò professore clinico di neurologia (dal 1966 la 1975). Nello stesso periodo, siamo nel 1966, Sacks iniziò a collaborare con il Beth Abraham Hospital, un istituto di beneficenza nel Bronx, come neurologo internista.

Al Beth Abraham Hospital lo scienziato entrò in contatto con un gruppo di pazienti che avevano contratto una malattia del sonno, l'encefalite letargica, durante un'epidemia scoppiata tra il 1917 e il 1927. I pazienti erano sopravvissuti ma avevano sviluppato un tipo di parkinsonismo che causava vari gradi di immobilità, mancanza di parole e depressione. Sacks iniziò a curarli con il L-dopa (Levodopa) che aveva dato buoni risultai per la cura del Parkinson. I risultati entusiasmanti su alcuni dei pazienti ed i loro effetti collaterali, furono raccontati da Oliver Sacks nel suo libro del 1973 Risvegli. Il libro è diventato un omonimo film nel 1990 con protagonista Robin Williams. Il suo lavoro sui pazienti del Beth Abraham Hospital fu criticato da molti colleghi che lo accusavano di portare avanti un metodo alla cieca, non basato su metodi quantitativi.

Oliver Sacks ha continuato a raccontare nei suoi libri le patologie dei suoi pazienti ed i loro progressi. In Vedere voci (1989), ha esplorato i modi in cui la lingua dei segni non solo fornisce ai non udenti un mezzo di comunicazione, ma funge anche da base per una discreta cultura. In Un antropologo su Marte - Sette racconti paradossali, del 1995, ha documentato la vita di sette pazienti che vivono in condizioni che vanno dall'autismo al danno cerebrale, descrivendo i modi unici con cui hanno creato vite funzionali nonostante le loro disabilità. Nel libro Allucinazioni del 2012 ha descritto gli effetti delle droghe che lui stesso aveva sperimentato durante il periodo all'Università della California di Los Angeles.

Una terapia laser e radio per curare un melanoma all'occhio destro lo rese cieco ad un occhio, esperienza che raccontò nel libro L'occhio della mente. Nel febbraio 2015 disse che la sua fortuna lo aveva abbandonato, rivelando al mondo intero di essere malato terminale di cancro al fegato. Pochi mesi dopo Oliver Sacks morì nella sua casa a Manhattan. Zelda Williams, figlia di Robin, dopo la sua morte gli rese omaggio sui social definendolo uno dei campioni del cervello e scrivendo tra l'altro: "Grazie Oliver, per aver trattato gli umani come umani, non come pazienti. Spero che ora tu e papà vi godiate il panorama insieme, discutendo di nuovo del mondo come solo voi due sapete fare".


DISNEY + AL LAVORO SU UN NUOVO FILM A TEMA HALLOWEEN: SPOOKED

Disney+ sta preparando un film originale da aggiungere alla sua lista per Halloween, dal titolo chiaramente a tema: Spooked. Da quello che sappiamo, sarà una commedia soprannaturale.

I dettagli sulla trama, non sono ancora stati rivelati, ma è certo che la storia ruoterà a una notte di Halloween andata male: il solito "dolcetto o scherzetto" si rivelerà particolarmente magico e bizzarro per i protagonisti, quando inizieranno a trasformarsi nel costume che indossano.

I produttori saranno gli stessi del film di Aladdin, Dan Lin e Jonathan Eirich. Il regista irlandese Peter Foott è stato scelto per dirigere il film e riscrivere la sceneggiatura di Tyler Burton Smith, che era stato inizialmente ingaggiato.

Il film era partito originariamente dalla 20th Century Fox, ora assorbita dalla Disney e per questo verrà integrata sul suo canale streaming.
Non è ancora chiaro se questo film sia stato sviluppato e concepito come qualcosa da pubblicare su Disney+ esattamente per questo Halloween, se così non fosse, dovremmo aspettarcelo per il 2021.

Attualmente sul canale di Disney+ a tema Halloween sono disponibili Nightmare Before Christmas, La casa dei fantasmi e Frankenweenie. Sono anche disponibili alcuni dei film originali Disney Channel a tema Halloween, inclusi Il fantasma del Megaplex e Invito a cena con vampiro.

Un altro importante titolo di Halloween sul canale streaming, è il classico Hocus Pocus e alcune fonti suggeriscono da diverso tempo che il tanto atteso sequel potrebbe arrivare proprio su Disney +. Le prime prove concrete del progetto, sono arrivate a marzo con la notizia che la Disney aveva assunto il regista Adam Shankman per dirigere Hocus Pocus 2 come film Disney+ originale.

Il nuovo film di Hocus Pocus punta a essere un sequel del film del 1993 piuttosto che un remake diretto. Gli stessi produttori puntano a ottenere le attrici originali del primo film per rifargli interpretare le proprie parti, ovvero Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy.


QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE: HUGH GRANT PENSAVA CHE IL FILM NON FOSSE GRANCHÉ

Prima della fine delle riprese Hugh Grant era certo che Quattro matrimoni e un funerale sarebbe stato un flop catastrofico, l'attore è arrivato perfino a dichiarare pubblicamente che "temeva che il film non fosse un granché."

Intervistato da Howard Stern, Grant ha affermato che lui, il coproduttore esecutivo e sceneggiatore Richard Curtis, e molti membri del cast e della troupe di questo film non immaginavano che la regia di Mike Newell non fosse adatta alla pellicola e nessuno di loro si riteneva soddisfatto del prodotto finale.

Quando il film divenne un enorme successo Grant ha ammesso che non si può essere troppo sicuri di ciò che piacerà al pubblico e che tentare di indovinare il successo di una pellicola è una cosa impossibile. Grant ha anche aggiunto che in seguito si è reso conto che la regia di Newell era l'approccio più adatto che ha reso questo film un vero e proprio successo.

Quattro matrimoni e un funerale fu realizzato in sei settimane e costò meno di 3 milioni di dollari divenendo anche un inaspettato successo al botteghino. All'epoca divenne il film britannico di maggior incasso nella storia, con un botteghino mondiale di oltre 245,7 milioni di sterline.


KEANU REEVES: "NON SAPEVO SE ACCETTARE CONSTANTINE: NON ERO BRITANNICO E NEMMENO BIONDO"

Constantine ha compiuto 15 anni e Keanu Reeves, durante un panel per celebrare il film in occasione del Comic-Con@Home, ha ricordato come inizialmente aveva molti dubbi che lo stavano frenando nell'accettare il ruolo dell'esperto di eventi sovrannaturali.
L'evento ha permesso di compiere una piccola reunion del lungometraggio tratto dai fumetti della DC coinvolgendo anche il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman.

Keanu Reeves ha spiegato parlando di Constantine: "Non conoscevo il personaggio, non avevo letto i fumetti, e mi è stato proposto dal manager che avevo in quel periodo". La star ha raccontato di aver adorato lo script e aveva iniziato a compiere delle ricerche, tuttavia era un po' indeciso: "Non ero britannico e nemmeno biondo come la versione presente tra le pagine". La star ha quindi deciso di capire cosa avrebbe potuto proporre di nuovo e interessante alla parte, oltre ad aver amato il senso dell'umorismo. Il regista e i produttori, dopo che Reeves ha accettato il ruolo, hanno ammesso di non aver mai pensato di fargli usare un accento britannico e i cambiamenti del look del personaggio rispetto al fumetto sono stati approvati molto presto.
Keanu ha successivamente sottolineato di aver amato l'esperienza vissuta sul set e apprezzato la possibilità di lavorare con tutte le persone coinvolte, oltre ad aver amato il fatto che fosse girato in pellicola.

Francis Lawrence ha spiegato che ha lavorato per molti mesi gli aspetti visivi del film e ha poi incontrato Reeves per alcune ore al termine del suo lavoro sul set di The Matrix. Il filmmaker, che era al suo esordio nel mondo del cinema dopo aver realizzato molti video musicali, ha svelato che si era ispirato a film noir e a cult come Blade Runner. Lawrence ha inoltre rivelato: "Onestamente la Warner Bros non sembrava molto interessata al film e la situazione è cambiata dopo che l'hanno visto, ma inizialmente non avevano molta fiducia nel progetto".

Reeves, inoltre, aveva chiesto esplicitamente che il film venisse girato a Los Angeles, facendo inserire una clausola nel proprio contratto per assicurarsi che non venisse cambiata la location.
L'atmosfera del film, inoltre, ha immediatamente portato il progetto a ottenere il rating R, diventando quindi vietato ai minori, nonostante il regista e i produttori avessero cercato di ottenere un'altra classificazione.

Goldsman e Lawrence hanno infine ricordato come per molto tempo si sia parlato di un possibile sequel, facendo emergere idee e spunti che poi non sono stati concretizzati, nonostante gli spettatori avessero amato, e lo stiano ancora scoprendo a distanza di quindici anni, Constantine.


L'ESORCISTA: ECCO CHI È PAZUZU, IL DEMONE ASSIRO CHE TORMENTA LA PICCOLA REGAN

Sono il canto del muezzin e i picconi che affondano nel terreno a dare inizio a L'esorcista di William Friedkin, il film più famoso sulle possessioni diaboliche. Perché è proprio tra le rovine di una città dell'Iraq del Nord che padre Merrin farà il suo incontro con Pazuzu, un demone venuto da un oscuro passato. La sua effige, emersa dalle sabbie insieme ad una medaglietta di San Giuseppe, lo scruta e lo sfida ad una partita tra la vita e la morte, mentre intorno infuriano i venti. Quello spirito antico, che nell'horror cult rimane senza nome, è in realtà uno degli esseri più incredibili della mitologia assira e babilonese. Ora vi racconteremo chi è Pazuzu.

Come abbiamo accennato sopra, di Pazuzu sia nel film che nel romanzo L'esorcista, non si fa menzione in modo esplicito, ma è chiaramente lui il potente demone che prende il sopravvento sulla piccola Regan, soggiogandola ai malefici che padre Merrin - Max von Sydow - e padre padre Karras - Jason Miller - tentano di estirpare con non poca difficoltà. La statuetta che il sacerdote archeologo ritrova durante gli scavi ne è, infatti, la sua esatta riproduzione. L'aspetto di Pazuzu è peculiare: ha il corpo ricoperto di scaglie, la testa umanoide con corna e muso di un animale che può essere a seconda delle varianti o un leone o un cane. Le mani sono di un felino, mentre i piedi hanno la forma delle zampe di un rapace. Dalle spalle spuntano due paia di ali piumate e più in basso è presente la coda di uno scorpione. Altro dettaglio ben evidente è il pene eretto che termina con la testa di un serpente. L'insieme ci mostra in pratica una creatura veramente mostruosa nell'atto di assalire qualcuno, come si può facilmente notare dalla posizione delle braccia: la sinistra distesa e l'altra alzata e pronta all'attacco. Una di queste rappresentazioni, in bronzo, la si può vedere oggi nel Museo del Louvre a Parigi accompagnata da una iscrizione in accadico in cui è lo stesso demone a presentarsi: "Io sono Pazuzu, figlio di Hanpa. Il re degli spiriti malvagi del vento che sorge all'improvviso dalle montagne".

Ciò che rappresenta infatti è la forza distruttrice dei venti che, con la loro furia, distruggono città, sradicano i raccolti e portano nubi di tempesta. Insomma è una vera e propria potenza della Natura, capace di incutere terrore negli uomini, i quali per difendersi non possono fare altro che pregarlo. In quanto vero e proprio signore e padrone dei venti, si richiamava Pazuzu per farli cessare tutti quanti. Pur essendo una entità malvagia veniva allo stesso tempo invocato come protezione sia contro di essi ma anche contro altri temibili demoni come Lamaštu, creatura che minacciava le partorienti e di cui tentava poi di rapirne i bambini di cui poi masticava le ossa e succhiava il sangue.

Non a caso, la maggior parte dei reperti fino ad ora ritrovati di Pazuzu sono perlopiù amuleti che ne raffigurano la testa, i quali venivano messi al collo o appesi sui muri delle abitazioni, e tenuti sino alla fine dell'esistenza. Le più antiche attestazioni sono, infatti, alcune teste, una fibula e una collana con dei "mini" Pazuzu ritrovate in una tomba della necropoli regale di Kalkhu a Nimrud, una delle capitali dell'impero assiro. Risalgono alla fine dell'VIII secolo a. C., in un momento piuttosto avanzato della lunga storia della Mesopotamia, tanto che secondo alcuni studi recenti si ipotizza che Pazuzu sia emerso proprio in questo periodo come elemento importante del pantheon assiro e poi babilonese, all'interno di una serie di cambiamenti religiosi andati di pari passo con l'evoluzione culturale di quelle regioni durante l'età del Ferro. Ancora più tarde sono le prime attestazioni scritte, in questo caso è una lettera del 670 a. C.
Fu proprio questa duplice natura di essere malvagio sia in combutta e sia di aiuto contro certe personificazioni del Male a far si che la presenza di Pazuzu sia stata capillare in tutta la Mesopotamia tra il VII e il VI secolo a. C. in Assiria e Babilonia soprattutto, ma non mancano esempi al di fuori come a Megiddo e Beth-Shean in Palestina e addirittura l'isola di Samo, in Grecia. In epoca persiana la sua presenza scema e per trovare un ultima traccia bisogna rimontare all'epoca dei Seleucidi, uno dei regni ellenistici sorti dopo la morte di Alessandro Magno, ed è un riferimento squisitamente letterario.

Poi fu l'oblio e la polvere, fino a quando le missioni di archeologi come Layard e Botta, uomini con spirito d'avventura ma soprattutto molta spregiudicatezza non fecero riemergere dai tell iracheni, come fa padre Merrin ne L'esorcista, i resti grandiosi delle città assire di Ninive, Nimrud e Khorsabad, riportando alla luce le civiltà della Terra tra i due fiumi e ovviamente Pazuzu che grazie al film di William Friedkin - a proposito, qui potete leggere il nostro approfondimento sul finale de L'esorcista - conquistò una nuova notorietà che lo portò ad essere al centro di canzoni di gruppi prevalentemente blackmetal, patron di una band punk-rock sarda, i Punkillonis, e protagonista di fumetti come Le Démon de la Tour Eiffel, secondo volume delle avventure di Adèle Blanc-Sec di Jacques Tardi e videogiochi quali Diablo 3, fino a finire parodiato in Futurama e ne I Simposon di Matt Groening. Un percorso niente male per una creatura nata come demone oscuro e diventata adesso una irresistibile icona pop.


RISVEGLI: QUANDO ROBIN WILLIAMS RUPPE IL NASO A ROBERT DE NIRO SUL SET DEL FILM

Quante curiosità e aneddoti bizzarri ci sono dietro a un film... Sapevate ad esempio che sul set di Risvegli Robin Williams ruppe accidentalmente il naso a Robert De Niro durante le riprese di una scena?

Ebbene sì. L'attore de l'Attimo Fuggente e Hook - Capitan Uncino lavorò assieme a Robert De Niro in occasione del film diretto da Penny Marshall, e finì con fargli un bel regalo... No, diciamo sul serio.
Come riporta anche People, Robin Williams raccontò in passato che, mentre stavano girando quella particolare scena, scivolò e il suo gomito andò dritto in faccia alla sua co-star. "Il mio gomito partì, e il suo naso fece un sonoro 'Crack', come quando si rompono le ossa di pollo".

Ma non tutte le tragedie vengono per nuocere, come si suol dire... "Il fatto è che il mio naso si era già rotto una volta (durante le riprese di Toro Scatenato)" affermò De Niro anni fa "Quindi quando Robin mi colpì, in realtà lo rimise praticamente a posto, perché il colpo venne dall'altra direzione. Adesso ha un aspetto migliore di prima!".

L'episodio è narrato anche nella biografia di Robin Williams intitolata "Robin", scritta dall'autore e reporter del New York Times Dave Itzkoff, pubblicata nel 2018, a quattro anni dalla scomparsa dell'attore


PER UN PUGNO DI DOLLARI, CLINT EASTWOOD E LA SCARSA CONOSCENZA DEGLI ITALIANI SUL WEST

Quando Clint Eastwood arrivò sul set di Per un pugno di dollari rimase colpito dalle scarse conoscenze della troupe e degli sceneggiatori italiani: nessuno era all'altezza della situazione e gli scrittori non sapevano niente del Western americano che stavano girando.

L'attore americano dovette sottolineare che i berretti di pelle di daino venivano indossati dai cacciatori di pelli nell'era di Davy Crockett, intorno al 1820, e non da pistoleri e cittadini nell'Ovest americano degli anni 1870, come avevano invece scritto gli sceneggiatori italiani di Sergio Leone.

Poiché si trattava di una coproduzione italiana/tedesco/spagnola, sul set c'era una barriera linguistica piuttosto significativa. Il celebre attore ha comunicato con lo sceneggiatore e regista Sergio Leone e con la troupe italiana principalmente attraverso lo stuntman Benito Stefanelli.

Eastwood ha ricordato: "Non sono mai stato in Italia. Non sono mai stato in Spagna. Non sono mai stato in Germania. Non sono mai stato in nessuno dei paesi in cui venne prodotto questo film. Il peggio può venire fuori da questo è un bel viaggio. Vado laggiù e apprendo alcune cose. Vedrò come si girano i film negli altri paesi."

All'inizio, Clint Eastwood ebbe alcuni importanti disaccordi con Leone, in particolare a proposito della sceneggiatura di Per un pugno di dollari che, secondo l'attore, era troppo prolissa; dopo aver convinto il regista a ridurre al minimo i suoi dialoghi, i due iniziarono a collaborare in modo più produttivo.


MOONLIGHT E QUEL BACIO GAY CHE FU PREMIATO DA MTV

Dopo aver ottenuto il premio per il "miglior bacio" con Moonlight, Ashton Sanders e Jharrel Jerome hanno ringraziato il pubblico degli MTV Movie and TV Awards con un sincero discorso che ha commosso tutti i presenti in sala e i milioni di spettatori che stavano seguendo la premiazione dalle loro case.

I giovani attori, che interpretano Miami Chiron (Sanders) e Kevin (Jerome), due compagni di scuola, nel film diretto da Barry Jenkins, vincitore dell'Oscar, hanno battuto artisti del calibro di Emma Stone e Ryan Gosling, con il loro La la land, ed Emma Watson e Dan Stevens, protagonisti di Beauty and the Beast.

Sanders ha detto al pubblico che vincere il premio per una scena in cui i due giovani ragazzi esplorano la loro sessualità per la prima volta ha rappresentato qualcosa di "più grande" di un bacio: "Questo premio è più grande di tutto. Rappresenta molto di più di un semplice bacio."

"Questo è per coloro che non si sentono come gli altri, i disadattati. Questo ci rappresenta." Jerome, all'epoca 19 anni, ha aggiunto: "Penso di poter dire che è essenziale per noi giovani artisti, in particolare noi artisti di minoranza, dire la verità."

"Noi siamo disposti ad uscire dalla scatola e fare tutto ciò che è necessario per raccontare la storia in modo da muoversi nella direzione del cambiamento. Il premio significa questo. È per noi artisti che siamo là fuori, che devono fare tutto il necessario per far svegliare la gente." Ha concluso il giovane attore.


I GOONIES: 5 COSE CHE (FORSE) NON SAPETE SUL FILM DI RICHARD DONNER

Da trentacinque anni il cinema d'avventura americano calibrato per i ragazzi (ma adatto a tutti, adulti compresi) vanta un titolo memorabile come I Goonies, uscito nell'estate del 1985 e frutto della tripla mente di Chris Columbus (sceneggiatore), Steven Spielberg (produttore) e Richard Donner (regista). Un'avventura a base di tesori e pirati, che ha anche avuto una parte fondamentale nelle carriere di attori all'epoca molto giovani come Sean Astin, Josh Brolin e Corey Feldman. Un film che ha segnato diverse generazioni, grazie anche a canali televisivi come Italia 1, che lo ripropone regolarmente da diversi anni. E proprio in occasione di uno di questi passaggi sul piccolo schermo abbiamo voluto tornare indietro, con cinque curiosità legate alla lavorazione del film.

Con il doppiaggio la cosa può risultare meno evidente, ma nella versione originale si fece in modo che le parolacce, principalmente frasi contenenti il termine shit, fossero pronunciate in momenti strategici, ai fini della censura televisiva che è molto sensibile a quel tipo di linguaggio. Pertanto, ogni sequenza in cui c'è del turpiloquio contiene anche vari effetti sonori (esplosioni e simili), che consentono ai network di alterare il volume per oscurare la parolaccia oppure di rimuovere i pochi secondi incriminati senza che ciò incida sulla fruizione del film. In Inghilterra invece, a seconda dell'emittente e della fascia oraria, può capitare che manchi all'appello la scena in cui uno dei cattivi Fratelli simula il suicidio per evadere.

Ufficialmente, la divisione degli incarichi per I Goonies andò così: Richard Donner in cabina di regia, Steven Spielberg alla produzione. In realtà, forse, le cose sono andate un po' diversamente, poiché Sean Astin nella propria autobiografia parla dei due come se fossero co-registi, lasciando intendere che Spielberg abbia diretto almeno una sequenza (ma senza poter essere accreditato, poiché il Directors Guild of America vieta le regie multiple, salvo per i film antologici e progetti i cui registi sono collaboratori riconosciuti). Non è la prima volta che si parla di una situazione simile sul set di un film prodotto da Spielberg: una delle più popolari leggende urbane a proposito di Poltergeist: demoniache presenze è appunto che lui avrebbe firmato praticamente l'intero lungometraggio, nonostante il credit di Tobe Hooper.

Una delle gag più simpatiche del film riguarda il personaggio di Rosalita, che si esprime solo in spagnolo, con Mouth a fare da improbabile traduttore. In realtà l'attrice Lupe Ontiveros era americana di nascita e parlava perfettamente inglese, e fu lei a insegnare a Corey Feldman la pronuncia corretta delle frasi, poiché lui invece non sapeva lo spagnolo ai tempi. L'attrice aiutò anche con la traduzione, accentuando l'effetto comico. Nel doppiaggio spagnolo del film si dovette per forza di cose cambiare la nazionalità del personaggio, e in tale sede Rosalita divenne italiana, una scelta che smorzò l'efficacia della gag perché anche Mouth divenne madrelingua o quasi.

Come spesso raccontato da tutti i diretti interessati, l'esperienza sul set fu molto piacevole. Fa eccezione l'ultima settimana di riprese, durante la quale il cast fu molto freddo e distante nei confronti di Richard Donner, senza nessuna spiegazione. Dopo aver completato le riprese, Donner si recò a casa propria, dove Steven Spielberg aveva organizzato una festa a sorpresa in suo onore. I giovani attori furono invitati, a patto però che non si facessero scappare nulla, ragion per cui simularono indifferenza sul set in presenza del regista.

Da anni si parla di un possibile sequel, e la questione è stata evocata nuovamente nella recente reunion a distanza organizzata da Josh Gad, durante la quale Spielberg ha affermato che si vede regolarmente con Donner e Columbus, e prontamente concordano sul fatto che l'idea di turno non sia abbastanza forte. C'è però un'altra persona che sta lavorando a una potenziale sceneggiatura: Adam F. Goldberg, creatore della popolare serie The Goldbergs (versione romanzata della sua infanzia negli anni Ottanta) e grande fan dell'originale. Stando a sue recenti dichiarazioni, doveva incontrarsi con Donner per parlare della propria idea qualche mese fa, e attende ora il momento giusto per farlo. E forse, questa volta, la chiacchierata avrà l'esito auspicato da chi è cresciuto con il film...


Siberia: svelata la data d’uscita italiana del film con Willem Dafoe

Siberia, il film diretto da Abel Ferrara e con Willem Dafoe protagonista, arriverà nelle sale italiane dal 20 agosto 2020. Svelato anche il poster italiano del film che trovate in fondo alla pagina.

Il lungometraggio, presentato in Concorso alla 70. Berlinale, segna anche una nuova collaborazione con Willem Dafoe; dopo New Rose Hotel, Go Go Tales, 4:44 Last Day on Earth, Pasolini, Tommaso.

Prodotto da Vivo film con Rai Cinema, maze pictures e Piano, il film sarà distribuito in esclusiva da Nexo Digital. E' stato descritto come un film onirico e coraggioso che è anche un’indagine profonda e pericolosa nell’inconscio del suo protagonista.

Al centro della storia c'è Clint, un uomo tormentato che si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci, nella speranza di ritrovare la serenità. Clint gestisce un piccolo locale, frequentato dai rari viaggiatori di passaggio e dai pochi abitanti della zona. Ma neanche in questo isolamento riesce a trovare pace. Una sera, con la sua slitta e i suoi cani, si mette in viaggio verso il mondo che un tempo conosceva, nel tentativo di affrontare se stesso. Un viaggio nei sogni, nella memoria e nell'immaginazione, alla ricerca della sua vera natura.

Abel Ferrara ha dichiarato: “Dopo Pasolini questa storia ha iniziato a prendere forma nella mia mente: immagini assurde, a dir poco strane, lontane dalla città, lontane dalla modernità. Le ho lasciate scorrere dentro di me. Un posto, una sorta di universo alla Jack London, mute di cani, una serie di incontri e di soste nel corso di un viaggio, segnati da luoghi e tempi selvaggiamente diversi. Non ho tentato di scrivere una sceneggiatura perfetta, ma al contrario di raccogliere queste immagini attingendo alla memoria, cercando di creare delle opportunità, di provocare il nostro modo di pensare, di comporre un'esperienza da registrare, sperando che sia abbastanza trasparente e piena di vita da risuonare negli spettatori. Cose che a volte sono difficili da spiegare, ma che è sempre interessante tradurre in un'esperienza puramente cinematografica. Questo non è un addio a quello che ho fatto e abbiamo fatto sino ad ora – è una continuazione. A partire dal mio primo film mi sono immerso sempre più nell'oscurità. Nutro un grande desiderio per quello che il cinema può essere”.

Franco di Sarro, per Nexo Digital, ha aggiunto: “Siamo molto felici che proprio questo film, particolarmente apprezzato al Festival di Berlino, sia uno dei primi a tornare in sala: speriamo che si trasformi in un’occasione di incontro per tutti gli amanti della cinematografia di Abel Ferrara e che rappresenti un segnale di ripartenza per tantissime sale sul territorio”.

IL POSTER




THE WALKING DEAD, ROBERT KIRKMAN È COINVOLTO NEL FILM SU RICK: "SARÀ SPETTACOLARE"

Nei giorni scorsi erano stati condivisi dei nuovi aggiornamenti sul film spin-off di The Walking Dead con protagonista Rick Grimes, e ora anche dal Comic-Con sembrano arrivare buone notizie, in primis un forte coinvolgimento da parte di Robert Kirkman, l'autore dei fumetti e produttore della serie tv di The Walking Dead.

Durante l'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego, Robert Kirkman ha infatti parlato del progetto in sviluppo in casa AMC e Universal, e di come lui stesso ne sia parte integrante.

"Sì, non sono stato molto vocale in pubblico sul mio coinvolgimento nei film su Rick Grimes che stiamo producendo con AMC e Universal" ammette "Ma sono ampiamente coinvolto".

"Sto parlando piuttosto spesso con Andrew Lincoln, sto lavorando con i produttori esecutivi David Alpert e Scott Gimple, e con Universal e AMC, cercando di dargli forma" rivela, per la gioia degli appassionati della serie.

È essenziale però che i film siano spettacolari, afferma Kirkman, anche perché non possono certo essere da meno di quanto fatto finora. E "avere Andrew Lincoln di nuovo nei panni Rick Grimes è un qualcosa di davvero speciale. Se realizzassimo questi film in maniera approssimativa, tanto per fare, sarebbe un disservizio nei suoi confronti, in quelli del personaggio, e ovviamente dei fan" proclama.

Per questo "Il team creativo-produttivo sta lavorando davvero sodo per potervi dare il miglior film possibile".


PROJECT POWER, UNA CLIP SU JOSEPH GORDON-LEVITT FA IMPAZZIRE IL WEB

Una nuova incredibile produzione originale Netflix, sta per arricchire il catalogo già ricchissimo della nota piattaforma streaming. Project Power, che ha un cast di tutto rispetto composto da Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, è uno dei film più attesi di questa estate e, una nuova clip rilasciata sta facendo impazzire il web.

L'interprete di Djngo Unchained è il protagonista di questa pellicola d’azione con una particolare componente soprannaturale. Jamie Foxx interpreta un ex soldato che vorrebbe sgominare un nuovo e stranissimo traffico di stupefacenti a New Orleans. Qui sono iniziate a circolare infatti delle strane pillole che garantiscono 5 minuti di superpoteri in grado di sovvertire le normali leggi del mondo umano.

Grazie alla nuova clip scopriamo che il potere attribuito a Gordon-Levitt, ovvero il Frank del film, è una forza a prova di proiettili. Inseguendo un uomo divenuto invisibile attraverso una scuola e in un vicolo cieco, Joseph Gordon-Levitt prende un proiettile in faccia e, per un momento, sembra che sia morto.Ma altrettanto rapidamente, quel proiettile si sgretola contro la sua pelle e, dopo qualche attimo disteso a terra, Frank si alza e arresta l'uomo.

Gordon-Levitt nel corso degli anni ha preso parte a numerosissimi successi cinematografici come ad esempio Inception che quest'anno celebra il decimo anniversario. Molti sono i dubbi ancora irrisolti legati a questo film. Infatti Leonardo Di Caprio ha dichiarato di non aver ancora capito il finale di Inception.




MOONLIGHT E IL RECORD AGLI OSCAR: TUTTE LE CURIOSITÀ SUL FILM DI BARRY JENKINS

Moonlight, pellicola drammatica che ha consacrato Barry Jenkins come uno dei più interessanti registi americani degli ultimi anni. Premiato con l'Oscar per il miglior film, vede nel cast Trevante Rhodes, André Holland, Naomie Harris e Mahershala Ali.

Diviso in tre periodi della vita del protagonista, il film racconta il viaggio attraverso l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto in un quartiere difficile di Miami alla faticosa ricerca del proprio posto del mondo.


Come rivelato dal direttore della fotografia James Lacton e confermato in seguito anche dallo stesso Jenkins, il film è costato solamente 1.5 milioni di dollari: si tratta del miglior film agli Oscar costato meno dai tempi di Rambo ($1,1 milioni). Calcolando l'inflazione, tuttavia, il record spetta a Moonlight.

Nella scena in cui Juan insegna al giovane protagonista a nuotare, Mahershala Ali stava davvero insegnando ad Alex R. Hibbert come si nuota. Prima delle riprese, infatti, l'attore non era ancora in grado di nuotare.

Naomie Harris ha dovuto girare la sua parte in soli 3 giorni, durante una pausa tra le riprese di Spectre, a causa di un problema con il suo visto. Le sue scene, spalmate su un arco narrativo di 15 anni, furono girate tutte in sequenza.

I tre interprete di Chrion non si sono mai incontrati durante la produzione. Jenkins voleva infatti evitare che le loro interpretazioni si influenzassero tra di loro, e ha fatto lo stesso anche con gli attori di Kevin.

Il film è basato sulla vera infanzia del regista a Miami, dove era "sempre circondato da questa erba verde e rigogliosa e questi meravigliosi tramonti dorati". Jenkins ha definito la sua esperienza come nel quartiere come "una bellissima lotta"


CELLULAR E GLI STUNT DI CHRIS EVANS: I RETROSCENA SUL THRILLER

Cellular, action thriller "telefonico" del 2003 diretto da David R. Ellis che vede nel cast Kim Basinger, Chris Evans, Jason Statham e William H. Macy.

Nel film, una professoressa di nome Jessica Martin viene improvvisamente rapita da un gruppo di criminali che la rinchiudono nella soffitta di una casa fuori città. Dopo che Ethan, il leader della gang, distrugge il suo telefono per impedirle di chiedere aiuto, la donna riesce a comporre un numero collegando i fili dell'apparecchio ed entra in contatto con Ryan, un giovane surfista che proverà ad aiutare lei e la sua famiglia.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Cellular:


Durante il periodo dell'uscita del film, Kim Basinger rimase molto infastidita quando, mentre aspettava un'amica fuori dal bagno di un cinema, diverse persone la indicavano e ridevano di lei. Dopo che arrivò l'amica, quest'ultima gli fece notare che stava parlando al telefono davanti ad un poster di Cellular che la raffigurava nella medesima posizione, scenetta che aveva scatenato l'ilarità di tutti i presenti.

Nella scena in cui Jason Statham minaccia Kim Basinger con la sua cintura, la preoccupazione dell'attrice è genuina: prima delle riprese, lei stessa ha chiesto al collega di non rivelarle cosa sarebbe accaduto in modo da sorprenderla. Inoltre, la scena fu realizzata al primo tentativo.

Chris Evans ha svolto in prima persona tutte le scene d'azione in macchina. Prima di girare, l'attore ha infatti preso lezioni di guida ad una scuola per stuntman per 5 settimane.

Larry Cohen ha scritto il film nel periodo in cui stava cercando di vendere la sua sceneggiatura di In linea con l'assassino, thriller dalla trama speculare a quella Cellular: il primo vede un uomo intrappolato in una cabina telefonica, mentre nel secondo un uomo deve rimanere al telefono ma può muoversi dove vuole.
Nel film viene citata l'agenzia telefonica fittizia 47 Communication. I produttori provarono ad ottenere uno sponsor, ma le maggiori compagnie di telefonia rifiutarono per via dei troppi aspetti negativi della pellicola.


THE ISLAND CON EWAN MCGREGOR, ECCO PERCHÉ FU L'UNICO FLOP IN CARRIERA DI MICHAEL BAY

The Island, film distopico-fantascientifico diretto da Michael Bay e con protagonista un duo di star del calibro di Ewan McGregor e Scarlett Johansson, ma nonostante tutto il film si rivelò un pesante flop al botteghino, l'unico nella carriera del regista.

All'indomani del successo stratosferico di Bad Boys II, Michael Bay si mise immediatamente al lavoro su un film di fantascienza per la prima volta nella sua carriera di cineasta. La pellicola che ne venne fuori fu appunto The Island, ambientato in una società distopica in cui i ricchi e i potenti della Terra "coltivavano" dei cloni di loro stessi in dei laboratori per poi prenderne gli organi vitali qualora avessero avuto bisogno di un trapianto o robe simili. Una fantascienza che richiama i grandi classici degli anni '70 (viene anche in mente il cult La fuga di Logan), ma unita al ritmo frenetico e fracassone a cui Bay ci aveva già abituato.

Il film poteva contare anche sulle interpretazioni di due star in ascesa continua come Ewan McGregor e Scarlett Johansson: all'epoca il primo era reduce dalla conclusione della trilogia prequel di Star Wars mentre la seconda era in ascesa grazie al successo di Lost in Translation (ma non era ancora approdata alla Marvel). Nonostante queste ottime premesse, tuttavia, il film si rivelò un flop al botteghino, il primo nella carriera di Michael Bay: costato circa 126 milioni di dollari, il film riuscì a incassarne solamente 163 milioni, non riuscendo a rientrare nelle spese (ricordiamo che la metà degli incassi va agli esercenti cinematografici).

Alcuni avanzarono qualche ipotesi sui motivi di tale insuccesso, come fece Edward Jay Epstein della rivista Slate, il quale si scagliò contro una campagna promozionale decisamente povera secondo gli standard a cui Bay aveva abituato. Questi lamentava che il pubblico non fosse pienamente a conoscenza dell'uscita del film e che il trailer accennava veramente poco alla trama del film. Poco male, i film successivi di Bay conquisteranno altri record al box-office.


STAR WARS: PERCHÉ IL FORCE BOND FRA REY E KYLO REN È CONSIDERATO POTERE DA LATO OSCURO?

L'abilità del Force Bond è stata mostra sul grande schermo dal regista e sceneggiatore Rian Johnson in Star Wars: The Last Jedi, e ha accentuato il legale alla base della relazione fra i due protagonisti Rey e Kylo Ren.

Il film del 2017 non rappresenta l'esordio di questa abilità nell'intero franchise ampliato, dato che nella lunga storia fittizia dell'universo di Star Wars il Force Bond era stato usato indiscriminatamente sia dai Sith che dai Jedi: eppure, fin da quando questa tecnica o potere esiste, è considerato una pratica tipica del Lato Oscuro.

Per definizione, un Force Bond - legame della Forza - è una potente connessione tra due individui sensibili alla Forza, e permette loro di comunicare telepaticamente, visivamente ed emotivamente. Il legame può superare sugrandi distanze, permettendo agli individui di rimanere collegati psichicamente anche se ai lati opposti della galassia. Quando il Force-bond è in azione, come visto anche in The Rise of Skywalker, entrambe le parti si manifestano contemporaneamente l'una nello spazio dell'altra, e la cosa consente loro di interagire, quasi come se fossero fisicamente a contatto.

Il libro del 2019 Star Wars: The Secrets of the Jedi lo elenca tra le "Dark Force Abilities", spiegando: "La Forza ci consente di connetterci con un altro essere vivente e comunicare con loro su grandi distanze, vedendo ciò che vedono e sentendo ciò che provano", dice il libro. "Sebbene possa sembrare un'abilità innocua - e forse anche preziosa - può essere facilmente manipolata da quelli del Lato Oscuro. Alcuni esseri potenti nell'uso della Forza sono stati in grado di creare legami segreti con altre persone inconsapevoli di questa connessione, usandoli per corrompere o controllare le azioni altrui. E una volta connesso, il legame è estremamente difficile da rompere, anche se indesiderato".

Quello che collega Rey e Kylo parte infatti come un legame indesiderato, anche se nel terzo film diretto da JJ Abrams si rivela molto utile ad entrambi. Cosa ne pensate? Rivedremo questa abilità in futuro?


CAPTAIN MARVEL: BRIE LARSON È UNA FRANA A MANTENERE I SEGRETI MARVEL: "È DIFFICILISSIMO"

Brie Larson è ancora innamorata della sua Captain Marvel, ma è stato tutto rose e fiori nella sua esperienza con la Marvel: mantenere i segreti sui film in cantiere è stata veramente dura per lei.

Benvenuta nel club, le avranno detto Mark Ruffalo e Tom Holland, due attori che in più di un'occasione si sono lasciati sfuggire qualche bomba atomica sul plot dei film in uscita. Per parte sua Larson ha adottato una strategia che potrebbe funzionare: non vuole sapere niente di niente.

"Onestamente, la cosa pazzesca è che sono stata molto chiara con la Marvel dicendo: 'Per favore, non rivelatemi niente'. Non voglio tenere il segreto. Sono pessima a mantenere i segreti, ed è davvero difficile perché si tratta di roba molto figa".

In effetti le produzioni del Marvel Cinematic Universe raggiungono un livello di segretezza da far invidia all'FBI, e anche solo un dettaglio rivelato al momento sbagliato potrebbe avere un'eco enorme a livello mediatico, procurando un brutto quarto d'ora agli autori degli spoiler. L'attrice ha poi dichiarato: "Ho dovuto nascondere il fatto che ero Captain Marvel per circa un anno credo, prima che potessi dirlo a qualcuno. È stato difficilissimo! Non voglio attraversare ancora qualcosa del genere".

Un problema che si ripresenterà in futuro, vista l'importanza che Captain Marvel potrebbe avere per la Fase 5. Intanto però l'attrice è diventata una YouTuber e ha subito espresso la sua passione per i videogiochi Nintendo: vorrebbe addirittura recitare in un film di Metroid.


THE ITALIAN JOB: MARK WAHLBERG VOMITÒ SUL SET, RIVELA CHARLIZE THERON: ECCO PERCHÉ

Non c'è pace per il povero Mark Wahlberg: dopo essere stato preso in giro da Chris Pratt per le sue allergie arriva anche Charlize Theron a raccontare un dettaglio spiacevole su di lui mentre si trovava sul set di The Italian Job.

I due hanno lavorato fianco a fianco nel film del 2003, ma sembra proprio che l'attrice si sia divertita molto più di lui a fare acrobazie con le Mini Cooper e le auto presenti. La possibilità di recitare in un film d'azione del genere è stata un'opportunità che non si è lasciata sfuggire, godendosi la possibilità di eseguire spesso gli stunt in prima persona, senza l'aiuto di controfigure. Qualcosa che è rimasto invece indigesto a Wahlberg, come ha rivelato Theron in un'intervista per IGN:

"Ricordo vividamente quando Mark Wahlberg, nel mezzo della nostra sessione di addestramento, accostò l'auto e vomitò per la nausea dovuta all'esecuzione dei 360".

Nella pellicola sono molte le sequenze spericolate che vedono protagonisti i due, ma eseguire i famosi giri sul posto non è proprio andato a genio all'attore. Chissà se alla fine ha superato la cosa o se è rimasto traumatizzato dall'esperienza.

Il bello è che Charlize Theron ha accusato certi produttori di film d'azione proprio perché non la ritenevano allo stesso livello dei colleghi uomini e programmavano per lei delle sessioni di addestramento in più. Nonostante tutto non ebbe problemi neanche nelle sessioni più impegnative.


AVENGERS: ENDGAME, ERANO PREVISTE FORMICHE GIGANTI NELLA BATTAGLIA CONTRO THANOS, GUARDATE

L'epica battaglia finale di Endgame ha portato su schermo una miriade di personaggi, e ora scopriamo che per impensierire ulteriormente l'esercito di Thanos gli Avengers avrebbero potuto schierare delle forze aeree provenienti dall'universo di Ant-Man.

A rivelarlo è il visual artist che ha lavorato al film, Jackson Sze, e a quanto pare la sua idea avrebbe dato il via ad uno scontro tra titani sospesi a mezz'aria: "Un'altra idea che avevo studiato per Avengers Endgame: Ant-Man che rende le formiche alate giganti perché possano affrontare i Leviatani di Thanos. Speravo in un'enorme battaglia tra mostri nel mezzo dell'azione".

Come si può vedere dalla concept art, le formiche avrebbero attaccato in massa i vari Leviatani, contando sulla forza del numero. Probabilmente uno scontro tra simili creature animalesche avrebbe distolto l'attenzione sui veri protagonisti della battaglia. Una trovata degna di un vero e proprio monster movie come Godzilla vs Kong, e alla fine gli autori hanno deciso di includere i mostri giganti di Thanos, lasciando però che fosse lo stesso Ant-Man, insieme ad altri eroi, ad affrontarli.




Edited by Triplethor - 26/7/2020, 00:16
 
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