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MovieTown, il cinema a casa vostra

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Triplethor
view post Posted on 11/8/2020, 13:38 by: Triplethor
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Triplethor
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MARTEDI

11/08/2020



L’UNICO E INSUPERABILE IVAN IN ANTEPRIMA IL 18 AGOSTO AL GIFFONI FILM FESTIVAL

Dopo l’anteprima di Onward, il Giffoni Film Festival si aggiudica un’altro titolo Disney.
La cinquantesima edizione si aprirà martedì 18 agosto con l’anteprima del film L’Unico e Insuperabile Ivan, disponibile dall’11 settembre in esclusiva sulla piattaforma di streaming Disney+.

L’attore Federico Cesari, che nel film doppia Murphy il coniglio, presenterà il film presso la Yaris Arena della Giffoni Multimedia Valley. Mentre, la regista Thea Sharrock e Bryan Cranston, che nel film interpreta il ruolo di Mack, il proprietario del centro commerciale in cui vive Ivan, saranno collegati in streaming presso la sala Truffaut.

Basato sul pluripremiato libro di Katherine Applegate, edito in Italia da Mondadori, e diretto da Thea Sharrock, il film racconta la storia di Ivan, un gorilla molto speciale che apprende che la vita non è definita dal luogo e dalle circostanze, ma dal potere dell’amicizia e dal coraggio di far sì che avvenga il cambiamento.

L’Unico e Insuperabile Ivan è una storia indimenticabile sulla bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi della giungla dove è nato, ma quando arriva un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia profondamente. Ivan inizia a mettere in discussione la sua vita, il luogo da cui proviene e quello in cui vorrebbe davvero essere.

Nella versione originale del film, che arriva sullo schermo con un mix suggestivo tra live-action e CGI, Sam Rockwell è la voce del gorilla Ivan, Angelina Jolie quella di Stella l’elefante, Danny DeVito presta la sua voce a Bob il cane, Helen Mirren a Snickers la barboncina, Brooklynn Prince a Ruby l’elefantina, mentre Ramon Rodriquez è l’impiegato del centro commerciale e Ariana Greenblatt la figlia di George, Julia. Chaka Khan è la voce di Henrietta la gallina, Mike White quella di Frankie la foca, Ron Funches quella di Murphy il coniglio, Philippa Soo quella di Thelma il pappagallo e Bryan Cranston è Mack, il proprietario del centro commerciale.

Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli attori Stefano Fresi, Paola Minaccioni e Federico Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane, Henrietta la gallina e Murphy il coniglio.




BOOKS OF BLOOD – POSTER E DATA PER IL FILM TRATTO DA CLIVE BARKER

Hulu ha svelato il poster di Books of Blood, film antologico che uscirà il prossimo 7 ottobre sulla piattaforma on-line (negli Stati Uniti).

Antologico, perché Books of Blood metterà in scena tre racconti horror del celebre Clive Barker, contenuti nell’omonima serie di libri. Alcune di quelle storie sono state già adattate al cinema, ovvero Candyman e The Midnight Meat Train (noto in Italia come Prossima fermata: L’inferno). La descrizione ufficiale recita quanto segue:

Un viaggio in territori proibiti e inesplorati attraverso tre storie aggrovigliate nel tempo e nello spazio.

Alla regia c’è l’esordiente Brannon Braga, che in precedenza ha diretto vari episodi di Cosmos: Odissea nello spazio, Salem e The Orville.

Nel cast di Books of Blood figurano Britt Robertson, Anna Friel, Rafi Gavron, Yul Vazquez, Saad Siddiqui, Cory Lee, Andy McQueen, Farid Yazdani, Seamus Patterson, Etienne Kellici, Catherine Burdon, Nita-Josee Hanna, Glenn Lefchak e Sean Skerry.

La sceneggiatura è opera dello stesso Brannon Braga insieme ad Adam Simon, co-ideatore di Salem.

Potrete vedere la locandina qui di seguito.

Il poster


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Seth Rogen: “I film della Marvel sono commedie ad alto budget e, da autore comico, devo prenderne atto”

Anche se in questo 2020 in cui Hollywood e i cinema sono stati messi in ginocchio dalla pandemia del nuovo Coronavirus partita dalla Cina, siamo abituati a vedere i film Marvel dominare le classifiche d’incasso, una cosa che, per un autore di commedie come Seth Rogen, può essere vista come un problema per certi versi.
In un’intervista con Gamesradar, Seth Rogen ha spiegato che, secondo lui, i lungometraggi cinefumettistici sono, sostanzialmente, come delle commedie ad altissimo budget.

Un argomento di cui io e Evan [Goldberg, partner creativo e produttivo di Rogen, ndr.] parliamo spessissimo è quello relativo al fatto che i film della Marvel sono sostanzialmente delle commedie. Thor: Ragnarok è una commedia. Ant-Man, fondamentalmente, è una commedia. È questo quello che c’è là fuori. Ci sono commedie da 200 milioni di dollari di budget e questa è una cosa di cui, in quanto autore di commedie, devo essere consapevole. Ormai la gente si aspetta film a quei livelli! Questi lungometraggi ad alto budget funzionano esattamente come delle commedie, un genere che le persone adorano ancora e che desiderano, con una portata più ampia come Deadpool. Ergo, quando non offri roba del genere ti devi chiedere “Cosa sto proponendo al pubblico?”. Ed è per questa ragione che un film come Good Boys – Quei cattivi ragazzi va bene, perché non punta sulla spettacolarità. È una commedia pura che offre emozioni, nostalgia e possibilità di immedesimazione. È questo lo scambio che promettiamo alla gente.

Seth Rogen continua il suo ragionamento spiegando che, malgrado la “minaccia” dei Marvel Studios, le commedie a medio budget se la passano ancora piuttosto bene:

È divertente perché è da dieci anni che mi sento ripetere che le commedie a medio budget stanno morendo. Ma in tutto questo tempo siamo fortunatamente stati in grado di realizzarne abbastanza che sono andate anche bene tanto che abbiamo potuto continuare a farle. Roba come Sausage Party o Blockers sono andate molto, molto bene anche se sono quel genere di roba che poi la gente dice che non hanno ottenuto successo. Poi ogni tanto scappa fuori un Cattivi Vicini che fa molto, molto, molto molto bene. E ci permette di continuare a produrre roba.


Blazing Samurai, riprende la lavorazione del remake animato del classico di Mel Brooks riprende la lavorazione. Possibile data di uscita?

Annunciato nel lontano 2015, Blazing Samurai – rivisitazione animata in CGI del classico di Mel Brooks Blazing Saddles (Mezzogiorno e mezzo di fuoco) – sembrava oramai vicino alla cancellazione, ma sembra che di recente si siano trovati i fondi necessari per procedere alla lavorazione.
Secondo Deadline i fondi sarebbero stati stanziati dalla Align, di Adrian Politowski e Nadia Khamlichi, portando il budget del film a 46 milioni di dollari e permettendo così che la lavorazione potesse riprendere a Cinesite Montréal e Vancouver, in vista di un’uscita per l’estate 2021.

La produzione sarà in mano a Rob Minkoff e Adam Nagle mentre il ricco cast vocale vanta nomi come Michael Cera, Samuel L. Jackson, Ricky Gervais, Djimon Hounsou e, dulcis in fundo, proprio Mel Brooks.

Blazing Samurai, rivisitazione animata in CGI del classico del 1974 di Mel Brooks, presenterà una versione popolata da animali antropomorfi, con un cane protagonista e il suo desiderio di diventare un samurai; verrà ingannato da un astuto signore della guerra – un gatto – e messo come sceriffo in una città sotto il suo controllo, una città popolata solo da…. gatti.


Spider-Man: Zendaya e la paura per suo padre dopo le sparatorie di Philando Castile e Alton Sterling

Per il nuovo numero di InStyle Zendaya ha parlato di un momento in cui si è sentita molto vulnerabile sul set di Spider-Man: Homecoming.
L’attrice stava girando il film ed era in quel momento separata da suo padre quando la polizia uccise Philando Castile e Alton Sterling nel 2016. La cosa ebbe un profondo effetto su di lei visto che il padre la accompagnava in ogni dove durante la produzione e in quel momento non era con lei.

“Ero estremamente scossa, ricordo di aver pensato molto a padre perché in quel momento stava facendo la spesa” ha ricordato l’attrice. “Ho iniziato a preoccuparmi e a chiamarlo per sapere se stava bene. Non volevo più che uscisse di casa“.

L’attrice ha ammesso che suo padre è perfettamente a conoscenza del razzismo sistemico in America, ma era comunque molto preoccupata:

Mio padre è un uomo nero di 65 anni. È su questo pianeta da tempo tempo, perciò certe cose le conosce bene, ma ho avuto comunque tanta paura e mi sono sentita spaventata.

Zendaya sarà prossimamente in Dune (di cui presto vedremo il primo trailer) e poi la rivedremo anche in Spider-Man 3, le cui riprese partiranno una volta che Tom Holland avrà finito la produzione di Uncharted.


WarnerMedia licenzia circa 800 persone tra cui due dirigenti storici

Come anticipato qualche giorno fa con l’annuncio della riorganizzazione, lunedì è partito un ampio giro di licenziamenti all’interno di WarnerMedia.
Secondo quanto riportano le testate di settore, parliamo di circa 800 persone, a partire da tre importanti dirigenti le cui cariche erano diventate ridondanti.

Jeffrey Schlesinger, presidente di Warner Bros. Worldwide Television Distribution (che ha lavorato nella compagnia per oltre 37 anni), ha commentato: “ho attraversato sei fusioni, milioni di miglia di viaggi, migliaia di programmi venduti e miliardi di dollari generati… alla fine, c’è voluta una pandemia globale e una completa riorganizzazione della compagnia per farmi inciampare sull’ultimo ostacolo. Spero di essere sempre ricordato come l’unico dirigente a piombare a un party allo studio sul dorso di un elefante ai bei vecchi tempi”.

Ron Sanders, presidente di Warner Bros. Worldwide Theatrical Distribution and Home Entertainment, ha supervisionato la distribuzione cinematografica e home video per anni, fissando le date d’uscita dei film Warner e New Line Cinema in tutto il mondo. Gestiva anche le produzioni locali (per un totale di oltre 50 film).

Infine Kim Williams, EVP e CFO di Warner Bros. Entertainment, supervisionava le attività finanziarie dell’azienda da cinque anni.

Delle oltre 800 persone che lasceranno l’azienda, 650 fanno parte della Warner Bros., mentre circa 150/175 fanno parte di HBO.

La riorganizzazione di WarnerMedia è stata progettata da Jason Kilar, il nuovo CEO insediatosi a maggio, che per prima cosa ha licenziato Robert Greenblatt e Kevin Reilly consolidando tutte le divisioni produttive dell’azienda in un’unica entità supervisionata da Ann Sarnoff. L’obiettivo, ovviamente, è quello di semplificare le attività enfatizzando la nuova piattaforma streaming HBO Max.


Spider-Man 3: la Sony in cerca di un attore come Joel Kinnaman?

Da Charles Murphy arrivano alcune interessanti notizie su Spider-Man 3, che entrerà in produzione subito dopo che Tom Holland avrà terminato le riprese di Uncharted.
Per il momento si tratta di voci di corridoio, ma Murphy sostiene di aver appreso da una fonte che i Marvel Studios e la Sony sarebbero alla ricerca di un attore come Joel Kinnaman per un un ruolo nel prossimo film sull’Uomo Ragno.

Qui il sito si addentra in pieno territorio di speculazione, ma suggerisce che il ruolo che la major starebbe cercando possa essere quello di Kraven il cacciatore.

Una precisazione dovuta è che quando si dice che una major è alla ricerca di un “attore come Joel Kinnaman” non significa che lo studio stia corteggiando effettivamente Kinnaman (che vedremo in The Suicide Squad), ma che in realtà sia interessata a un volto con stazza o caratteri simili.

Spider-Man 3 verrà diretto nuovamente da Jon Watts, con Kevin Feige dei Marvel Studios come produttore insieme ad Amy Pascal e la sua Pascal Pictures.

Questa volta troveremo il nostro Peter Parker allo scoperto: alla fine di Far From Home Mysterio ha svelato a tutti l’identità di Spider-Man, accusandolo del suo omicidio.


Henry Cavill e Christian Bale nel fanposter del film di Metal Gear Solid

Del film di Metal Gear Solid siamo ormai da tempo abituati a parlarne con tutti i vari e necessari “se” e “ma” e questa news che vede coinvolti Oscar Isaac, Henry Cavill, Christian Bale, Milla Jovovich, Tilda Swinton ed Ed Skrein non è da meno.
Il graphic artist Aitesam Farooq ha postato sul suo Instagram un fanposter dell’adattamento di Metal Gear Solid realizzato in collaborazione col più noto BossLogic e i due, come protagonisti della pellicola, hanno immaginato proprio la lista di star pubblicata poco fa.

Potete ammirare la loro creazione direttamente qua sotto:

www.instagram.com/p/CDjSd87gNat/?utm_source=ig_embed

Di questo progetto abbiamo ultimamente parlato per via del recente post di apprezzamento verso Luca Marinelli fatto da Hideo Kojima postando lo screenshot della risposta data alla domanda “Quali sono i creativi e gli attori che, ora come ora, catturano la tua attenzione?”.

Ecco la risposta data dal papà di Metal Gear Solid e Death Stranding:

Ci sono molti attori che seguo con interesse. Luca Marinelli, di recente, ha catturato tutta la mia attenzione dopo che ho visto The Old Guard e Martin Eden. Ha interpretato un villain sensazionale in Lo Chiamavano Jeeg Robot, ma penso che, prossimamente, esploderà in termini di popolarità. Inoltre, se indossasse una bandana, sarebbe la copia sputata di Solid Snake.

Cosa che ha poi portato BossLogic all’elaborazione di una fan art che potete vedere in questa pagina.

Al momento non ci sono aggiornamenti di sorta relativi alla pellicola che dovrebbe, prima o poi, arrivare sul grande schermo prodotta dalla Sony.

A metà luglio, in occasione del 33° compleanno dell’IP videoludica, il regista che dovrebbe traghettare il videogioco al cinema, Jordan Vogt-Roberts, ha postato delle foto del tatuaggio celebrativo dedicato a Metal Gear Solid (e al controller del NES, la console che dopo l’MSX ha ospitato la prima iterazione della saga) che ha voluto farsi sul braccio. Gli scatti erano accompagnati dalla considerazione del filmmaker, al lavoro sul film da ben sei anni, che “a prescindere dal quando e dal se il lungometraggio si farà”, Metal Gear Solid è qualcosa che si è impresso a fuoco nel suo DNA.


www.instagram.com/p/CCrZX6SJMrl/?utm_source=ig_embed

Le Streghe: trapela online un poster con Anne Hathaway, Stanley Tucci e Octavia Spencer!

È trapelato su Reddit qualche giorno fa un primo artwork ufficiale di Le Streghe, il film di Robert Zemeckis, che sarebbe dovuto arrivare nelle sale a ottobre 2020 ma che ora è slittato al 2021.
Il nuovo adattamento del romanzo di Roald Dahl è pronto, tanto che poche settimane fa ha anche passato il visto censura, ma l’emergenza Coronavirus ha costretto la distribuzione a spostarne l’uscita. Il poster trapelato è palesemente un teaser realizzato prima di questo slittamento e mai pubblicato: l’intera promozione del film, infatti, è stata rinviata. Nella locandina vediamo i protagonisti Anne Hathaway (la Strega Suprema, nel ruolo che fu di Anjelica Huston), Stanley Tucci e Octavia Spencer (la nonna del bimbo protagonista).

www.reddit.com/r/RoaldDahl/comment...utm_term=i5vasj

Il film sarà ambientato negli Stati Uniti meridionali degli anni sessanta del secolo scorso e darà un taglio più “sociologico” al classico di Roald Dahl. La storia ruota intorno a un un bambino che si ritrova in un’assemblea di streghe in un albergo dove sta passando un periodo di villeggiatura con la nonna.

Alla sceneggiatura di Le Streghe vi sono Guillermo del Toro e Kenya Barris, mentre Alfonso Cuarón figura come produttore. Il film è stato in sviluppo per anni e ora non ha una data d’uscita precisa: sappiamo solo che uscirà nel 2021.


DC FanDome, i video promozionali di Dwayne Johnson, Gal Gadot, Margot Robbie

Il DC FanDome si avvicina, e così alcuni dei protagonisti del colossale evento virtuale hanno iniziato la promozione registrando alcuni brevissimi video.
Ecco, in ordine, i protagonisti di Black Adam (Dwayne Johnson), Wonder Woman 1984 (Gal Gadot), The Flash (Ezra Miller), The Suicide Squad (Margot Robbie) e Shazam! (Zachary Levi).

L’appuntamento, ricordiamo, è fissato al 22 agosto.


https://twitter.com/i/status/1292860778220072963
https://twitter.com/i/status/1292856987492003842
https://twitter.com/i/status/1292884868716732419
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https://twitter.com/i/status/1292916195176439810

Wonder Woman 1984, Kirsten Wiig parla della riservatezza sul set: “Non potevamo scattare foto”

Anche star del calibro di Kirsten Wiig, sul set di Wonder Woman 1984, hanno dovuto rispettare le norme di sicurezza per prevenire fughe di notizie e di foto.
A raccontarlo è stata l’attrice a InStyle, parlando del divieto di selfie:

Non avevamo il permesso di scattare foto. Era tutto riservato. Hanno delle foto da qualche parte e le vedrete.

L’attrice ha poi spiegato che il suo personaggio subirà “una serie di evoluzioni”, ma non si è sbilanciata troppo, anche se poi è tornata ad affrontare l’argomento riservatezza ripensando al provino:

Vado matta per i supereroi, perciò è sempre stato il mio sogno avere dei super poteri. Il mio agente mi chiamò per dirmi: “Patty Jenkins vuole scambiare due chiacchiere, non mi ha detto per cosa, ma dirigerà un altro Wonder Woman”. Era tutto così segreto. Andai a Londra per fare un provino, uno dei momenti più snervanti della vita. Dopo, io e Patty ci vedemmo per bere qualcosa e fu subito intesa. Non mi fecero sapere nulla per un po’ una volta tornata a casa e perciò feci la pazza quando mi diedero la notizia. Non ho mai pensato che avrei avuto la possibilità di recitare in uno di questi film… sono una quarantenne, e non sono nota per essere questo tipo di attrice. Mi guardavo intorno sul set pensando: “Non riesco a crederci”.

Wonder Woman 1984 sarà al cinema in Italia il 1° ottobre. Questa la sinossi ufficiale:

Un rapido balzo fino agli anni ’80 nella nuova avventura per il grande schermo di Wonder Woman, che si troverà ad affrontare un nemico del tutto nuovo: The Cheetah.

Nel cast del film film compare anche Kristen Wiig nel ruolo della super cattiva Cheetah, così come Pedro Pascal. Chris Pine fa ritorno al suo ruolo di Steve Trevor. Nel cast anche Ravi Patel, Natasha Rothwell e Soundarya Sharma.

Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Stephen Jones e Gal Gadot sono i produttori del film. Rebecca Roven Oakley, Richard Suckle, Wesley Coller, Geoff Johns e Walter Hamada ne sono i produttori esecutivi.

A far compagnia alla regista dietro la macchina da presa, il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar® Aline Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar®, Richard Pearson (“United 93”) si occuperà del montaggio del film.

Tra i luoghi per le riprese la produzione ha scelto Washington, D.C., Alexandria, Virginia oltre a Regno Unito, Spagna e Isole Canarie.

“Wonder Woman 1984” è ispirato al personaggio creato da William Moulton Marston e pubblicato nei fumetti dalla DC Entertainment. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia della Warner Bros. Entertainment.


Black Adam: Noah Centineo mostra i risultati del suo allenamento in alcune foto

Come sappiamo Noah Centineo è stato scelto per rivestire il ruolo di Atom Smasher in Black Adam, atteso cinecomic targato DC con protagonista Dwayne Johnson.
E nelle scorse ore lo stesso Centineo ha voluto diffondere online sul suo profilo Instagram delle foto che mostrano il risultato del suo duro allenamento per la parte sopracitata.

Le riprese di Black Adam sarebbero dovute partire a luglio, per ovvi motivi ciò non è stato possibile e pertanto la prima data utile sarà nel 2021, quando cioè l’attore avrà finito di girare Red Notice con Gal Gadot e Ryan Reynolds per Netflix.

L’uscita di Black Adam era prevista per il 22 dicembre del 2021, ma a questo punto slitterà direttamente al 2022. Ricordiamo che allo stato attuale la Warner Bros. ha fissato l’uscita di The Flash al 3 giugno 2022, quella di Shazam 2 al 4 novembre 2022 e quella di Aquaman 2 al 16 dicembre 2022.

Nel cast accanto a Dwayne Johnson ci sarà Noah Centineo nei panni di Atom Smasher, un supereroe già comparso nella serie CW di The Flash con il potere di controllare la propria struttura molecolare e manipolare le sue dimensioni e la sua forza.

Black Adam doveva inizialmente comparire come antagonista in Shazam!, ma lo studio ha deciso di percorrere un’altra strada affidando al personaggio un film tutto suo. Black Adam è considerato la grande nemesi di Shazam!, fin dagli anni ’40 in cui il si chiamava ancora Captain Marvel. Era un principe egiziano semi-immortale che veniva corrotto dai poteri magici che gli erano stati donati da un mago. Ma nelle attuali iterazioni fumettistiche il personaggio è considerato un antieroe.

Beau Flynn della FlynnPictureCo produrrà il progetto insieme a Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia tramite la Seven Bucks Productions. Alla regia vi sarà Jaume Collet-Serra, che ha già lavorato con Johnson in Jungle Cruise.

La fotografia sarà curata da Lawrence Sher, che di recente ha lavorato a Jokerdi Todd Phillips e al film di prossima uscita Jungle Cruise. Ricordiamo che il film farà parte dello stesso universo di Shazam come confermato dal produttore Hiram Garcia.

Ecco le foto dell’attore:


www.instagram.com/p/CDpzZSCpsEZ/?utm_source=ig_embed

TRON 3: Jared Leto ha spoilerato il titolo del film?

Qualche ora fa abbiamo appreso che uno dei rumour di questi ultimi mesi, quello relativo al fatto che qualcosa intorno al nuovo TRON con Jared Leto si stava effettivamente muovendo, era più che una semplice voce.
La Disney sarebbe in fase di trattative con il regista Garth Davis, già dietro alla macchina da presa di Lion – La Strada Verso Casa, il film con Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman, David Wenham, Nawazuddin Siddiqui.

Dopo la pubblicazione della notizia da parte di Deadline, Jared Leto ha confermato e commentato il suo coinvolgimento in questo nuovo film di TRON con un paio di Tweet:

Sono colmo di gratitudine per avere l’opportunità di dare forma a questo film, specialmente perché il videogioco originale e il film mi hanno colpito profondamente quando ero un ragazzino. È straordinario anche solo pensare di fare parte di questo nuovo capitolo della saga.

Sono molto emozionato e orgoglioso di poter confermare che reciterò nel nuovo TRON. Lavoreremo duramente per creare qualcosa che spero possiate amare. Abbiamo delle idee molto speciali in serbo per voi. Ci si becca nella griglia.


Stando a quanto segnalato da un utente di Twitter, nella versione precedente del suo messaggio, Jared Leto potrebbe aver spoilerato il titolo del film, ovvero TRON: ARES.

I primi rumour circa il coinvolgimento di Jared Leto in un nuovo film della saga iniziata nel 1982 dal leggendario film di Steven Lisberger e proseguita poi con TRON: Legacy di Joseph Kosinski, approdato al cinema nel 2010 risalgono al 2017.

Resta ora da vedere se quello rivelato dal poliedrico cantante e attore sarà effettivamente il titolo della pellicola in arrivo chissà quando.

Vi ricordiamo che entrambi i film della saga, l’originale del 1982 e i sequel datato 2010, sono disponibili su Disney+, la piattaforma streaming della Casa di Topolino.


Tre scapoli e un bebè, su Disney+ il remake con Zac Efron

Zac Efron sarà protagonista del remake di Tre scapoli e un bebè, commedia del 1987 a sua volta rifacimento del film francese Tre uomini e una culla scritto e diretto da Coline Serreau nel 1985.
La pellicola approderà direttamente su Disney+ e sarà prodotta da Gordon Gray, che di recente ha lavorato a Tornare a vincere, con Ben Affleck.

Diretto da Leonard Nimoy, Three Men and a Baby fu il primo live-action Disney a superare i 100 milioni di dollari negli Stati Uniti ed ebbe un seguito, Tre scapoli e una bimba, che riunì tutto il cast ad eccezione del regista.

Alla sceneggiatura del nuovo film troviamo Will Reichel, mentre è partita la ricerca del regista.

Il progetto per Zac Efron segna un grande ritorno alla Disney dopo esser diventato famoso con la serie di High School Musical.

Al momento è possibile vedere l’attore in Zac Efron: Con i piedi per terra, una serie itinerante Netflix in cui la star e l’esperto Darin Olien girano il mondo in cerca di stili di vita sostenibili e salutari.

Di recente lo abbiamo visto al cinema in The Greatest Showman, Ted Bundy – Fascino criminale e Beach Bum – Una vita in fumo.


The Flash: la sceneggiatura di Morrison e Miller era simile a Ritorno al Futuro

Il film su Flash in lavorazione alla Warner Bros ha attraversato moltissime fasi di riscrittura e diversi avvicendamenti sulla sedia di regia. Il team creativo più recente è formato dal regista di It, Andy Muschietti, e della sceneggiatrice di Birds of Prey, Christina Hodson, ma a un certo punto lo studio aveva effettivamente incaricato la star Ezra Miller di scrivere un suo trattamento insieme a Grant Morrison.

Alla fine la WB ha deciso di non seguire quella storia, ma abbiamo sentito che Miller preferiva una versione più oscura del personaggio. Ora, in una nuova intervista, Morrison lo ha contestato (in una certa misura), condividendo anche alcuni nuovi dettagli su ciò che ha comportato la loro interpretazione dell’arco narrativo di Flashpoint.

Lo scrittore scozzese ha detto a Collider di essere contento della sceneggiatura e crede che sarebbe potuta diventare anche molto buona, dopo alcune revisioni. Ha anche paragonato l’avventura dello spostamento nel tempo a Ritorno al futuro.

“No, non era [più oscuro] davvero. Voglio dire, c’erano elementi di oscurità e il materiale che volevano che usassimo [era] il materiale di Flashpoint. Quindi, Ezra ed io stavamo effettivamente cercando di fare qualcosa che fosse un po’ più come una grande storia di fantascienza. E se non conosci [i fumetti], avrebbe avuto senso. Ma non voglio parlarne, perché qualcun altro ha fatto il lavoro sulla sceneggiatura e sono sicuro che sarà fantastica. E forse, come ho detto, un giorno lo script mio e di Ezra trapelerà e sarà la gente a giudicare”.

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.


Charlize Theron: ecco come sarebbe nei panni di Captain Marvel

Captain Marvel è uscito lo scorso anno e, sebbene Brie Larson abbia avuto solo un ruolo molto piccolo in Avengers: Endgame nei panni di Carol Danvers, è probabile che il Marvel Cinematic Universe ruoterà attorno a lei per le fasi future. Naturalmente, molto prima che l’attrice premio Oscar fosse annunciata come la prescelta dai Marvel Studios, i fan dei fumetti speravano che venisse scelta Charlize Theron per il ruolo.

Ciò non è accaduto, e la star di The Old Guard ha recentemente rivelato di non aver mai parlato con Kevin Feige e compagnia in merito alla possibilità di unirsi a quel mondo condiviso.

Per quelli curiosi di sapere come sarebbe Theron nei panni di Captain Marvel, questa fantastica fan art aiuta a immaginarlo. L’attrice, che negli ultimi anni di carriera si è spacializzata in ruoli action da dura, sembra particolarmente intonata al look del personaggio, complice anche una capigliatura corta che aiuta non poco il look di Carol Danvers.

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà nelle sale l’8 Luglio 2022.


www.instagram.com/p/CDnsHOjJVIL/?utm_source=ig_embed

Avengers: Endgame, i Russo volevano Carrie Coon per Proxima Midnight

Come il resto dell’Ordine Nero di Thanos, Proxima Midnight non ha avuto un grande spazio in Avengers: Infinity War, tutti i membri dell’Ordine infatti sono stati uccisi o sconfitti, senza troppa difficoltà dai nostri eroi e, sebbene sia giusto che i buoni trionfino, ci si aspettava qualcosa di più dai famigerati Figli di Thanos.

Anche se i personaggi vengono poi riproposti nella battaglia finale di Avengers: Endgame, sono serviti solo per incrementare da un punto di vista scenografico le fila di Thanos, dato che non hanno nemmeno partecipato chiaramente a scontri o battaglie, tuttavia i Fratelli Russo avevano dei piani differenti.

Durante una recente intervista con Entertainment Weekly, l’attrice Carrie Coon, che abbiamo visto in Leftovers e in Gone Girl – L’Amore Bugiardo, ha rivelato che le era stato chiesto di lavorare in Avengers: Endgame, ma ha dovuto rifiutare i problemi di programmazione.

“Ho fatto un provino per la voce fuori campo; non è stato specificato quale fosse il progetto”, ha detto l’attrice “Erano molto riservati al riguardo, ma mi sono state date alcune delle battute che sono finite nel film. [I Russo] erano entusiasti della possibilità che io stessa potessi interpretare anche il personaggio, e mi hanno invitata ad andare fino ad Atlanta. Ero incinta e stavo recitando in quel momento, quindi sono volata lì e sono stata sul set con loro per circa 12 ore”.

Tuttavia, quando si è poi arrivati alle riprese di Avengers: Endgame, Coon non è riuscita a partecipare, e Monique Ganderton è stata scelta come sostituta (motivo per cui non abbiamo sentito parlare di Proxima nel sequel).

Ma sembra che Carrie Coon sia comunque interessata ad un eventuale, quanto improbabile, ritorno nel MCU, visto che scherzando ha dichiarato: “Nessuno muore mai. È molto probabile che io possa avere la mia nuova opportunità con gli Avengers. Ma non tratterrei il fiato.”


Come True: gli incubi si avverano nel trailer del thriller di fantascienza con Julia Sarah Stone

In Come True, diretto da John Anthony Scott Burns e interpretato da Julia Sarah Stone, gli incubi di una teenager si avverano. Del film è arrivato il trailer.

Estate, tempo di trailer di horror e thriller prossimi venturi. Oggi tocca anche a Come True, presentato come thriller fantascientifico e diretto da Anthony Scott Burns, regista canadese, artista ed esperto di effetti speciali al suo secondo lungometraggio, che verrà presentato in anteprima (virtuale) al Fantasia Film Festival.

Anche se la sinossi parla di incubi che si avverano, non ci sono parentele con la serie di Nightmare. La protagonista è Julia Sarah Stone, che è stata una delle protagoniste della serie tv The Killing. Nel film è una teenager tormentata dagli incubi che cerca un aiuto "scientifico" per il suo problema, che ovviamente peggiora.

Tra i produttori del film c'è anche il regista Vincenzo Natali e il trailer, è bene dirlo, non rivela granché sulla natura di questi incubi.




You Cannot Kill David Arquette: il trailer del doc che racconta della carriera nel wrestling di David Arquette

Lo sapevate voi che l'attore, noto soprattutto come il Dewey Riley della saga di Scream, è diventato un wrestler professionista?

You Cannot Kill David Arquette: il trailer del doc che racconta della carriera nel wrestling di David Arquette

Noto ai più per il essere il fratello di Patricia (e di Rosanna, Alexis e Richmond), David Arquette è l'attore americano che è stato lo sceriffo Linus della saga di Scream, nonché il protagonista di Mai stata baciata, Arac Attack - Mostri a otto zampe, e di numerose serie televisive.
Da qualche anno, Arquette (uno di quegli attori si cui conoscete tutti il volto, ma di cui magari non ricordate il nome) ha messo in pausa la sua carriera d'attore per dedicarsi quasi esclusivamente a un'altra sua passione: quella per il wrestling.
Dopo aver girato nel 2000 una commedia ambientata nel mondo della World Championship Wrestling, intitolata Ready to Rumble, Arquette si era già allora dedicato ai combattimenti, ottenendo un contestato titolo mondiale dei pesi massimi in quella federazione, nella quale poi è rimasto per un po' di tempo, più come alleggerimento comico delle serate che come lottatore vero e proprio.
Successivamente, nel 2010, è apparso in una serata di Raw, nella World Wrestling Entertainment, ma è dal 2018 che Arquette ha scelto di lasciare i set per salire sul ring dei circuiti indipendenti di wrestling.

La passione di Arquette per questa forma d'intrattenimento ha spinto una band alt-rock americana chiamata The Black Math a comporre un'ironica canzone dal titolo "You Cannot Kill David Arquette": e You Cannot Kill David Arquette è anche il titolo di un documentario che racconta l'impegno nel wrestling dell'attore americano.
Diretto da David Darg e Price James, il film avrebbe dovuto essere presentato al SXSW di quest'anno, poi sospeso a causa della pandemia: alla notizia della cancellazione del festival, Arquette ha tenuto una prima del documentario nel salotto di casa sua. Ora You Cannot Kill David Arquette si prepara a essere disponibile anche per un pubblico più vasto, con uscite previste in sala dove possibile e in digitale per la fine di agosto in territorio americano. In attesa di poterlo vedere anche da noi, possiamo gustarne assieme il trailer.

You Cannot Kill David Arquette: il trailer del documentario su David Arquette wrestler


Mezzogiorno e mezzo di fuoco: in arrivo il remake animato Blazing Samurai!

In arrivo un nuovo film animato, Blazing Samurai, reboot di Blazing Saddles ovvero Mezzogiorno e mezzo di fuoco di Mel Brooks.

Mezzogiorno e mezzo di fuoco: in arrivo il remake animato Blazing Samurai!

Se non avete mai visto Blazing Saddles, ovvero la parodia western di Mel Brooks Mezzogiorno e mezzo di fuoco... beh, dovreste subito correre ai ripari e procurarvela. Uscito nel 1974, è uno dei film più divertenti del regista americano, in cui uno sceriffo di colore deve riportare ordine in una cittadina interamente abitata da bianchi e anche piuttosto razzista... potrebbe essere l'occasione giusta di rispolverarlo prima di vedere Blazing Samurai, un cortometraggio animato in lavorazione che si rifà direttamente alla storia del film. Con la differenza che il protagonista è un... cane aspirante samurai che arriva in una cittadina di soli gatti (e ovviamente c'è anche una strizzatina d'occhio ai film di Kurosawa).

Il cane in questione si chiama Hank e viene incaricato di proteggere la città felina di Kakamucho (niente battutacce, please). E nella versione originale a prestare le voci ai protagonisti sarà lo stesso inossidabile Mel Brooks assieme a un impressionante cast vocale composto da Michael Cera, Samuel L. Jackson, Ricky Gervais, George Takei, Michelle Yeoh e Djimon Hounsou. A dirigere sarà Mark Koetsier mentre alla produzione c'è invece il regista del Re Leone, Rob Minkoff.

Il film ha un budget di 46 milioni di dollari e dovrebbe essere completato entro l'estate del 2021. Si tratta di un progetto che risale a diversi anni fa ma che, finalmente, è in via di realizzazione. Lo aspettiamo!


GABRIELE MUCCINO: "WILL SMITH? SENTO CHE TORNEREMO A LAVORARE INSIEME"

Gabriele Muccino sta ancora ricercando la felicità... con Will Smith. Il regista romano racconta le sue considerazioni sul passato e il futuro del cinema americano, ma anche del suo. Tornerà a lavorare insieme a Smith?

In un'intervista de Il Messaggero, Gabriele Muccino ha raccontato "Gli anni più belli" in cui ha vissuto in America. Infatti, Muccino ha vissuto in America dal 2006 al 2018, dopo averla attraversata in lungo e in largo sin da ragazzino. Ma ora che è appena tornato in Italia, ripercorre alcune tappe salienti della sua carriera:

"Will Smith lo sento ancora" - ha raccontato nell'intervista - "lo prendo in giro amorevolmente, mandandogli dei messaggini scherzosi come: "Ti ricordi quanto eravamo forti insieme?". La ricerca della felicità è stato un film che ha conquistato anche Cameron Diaz e Jim Carrey, quando l'hanno visto, gli era piaciuto da morire e volevano lavorare insieme a me. Con loro, infatti, si parlò di fare un film insieme nel 2005. Con Will sento che torneremo a lavorare insieme. Abbiamo sfiorato per un soffio l'Oscar come Miglior Attore Protagonista. Will lo perse per soli 15 voti dentro l'Academy contro il Forest Whitaker de L'ultimo re di Scozia."

"Sento, però, che il futuro del cinema americano sarà incentrato sulle piattaforme digitali, che saranno sempre più predominanti. Alcuni grandi attori non ne vogliono sapere, proprio come Cameron Diaz. Io sono un po' preoccupato. Ora l'America la trovo molto povera, con un sistema sanitario fallimentare e un sistema scolastico deficitario."


TENET: PER CHRISTOPHER NOLAN È "IL FILM CON IL MONTAGGIO PIÙ DIFFICILE DI SEMPRE"

Impegnato con la promozione del suo nuovo film, Tenet, il regista Christopher Nolan ha raccontato il lavoro svolto con Jennifer Lame e la complessità del montaggio di un'opera di questo genere.

Quando sembrava che ormai bisognasse arrendersi all'ennesimo rinvio del film, Warner Bros. ha confermato l'uscita italiana per il 26 agosto. Pochi giorni, dunque, e si potrà finalmente capire se la qualità dell'opera ripagherà attesa ed aspettative. Qualità a cui ha contribuito anche Jennifer Lame, che molti conosceranno per essere stata la montatrice di acclamati film come Manchester by the Sea, Hereditary e Storia di un matrimonio. Proprio questo suo curriculum ha richiamato l'attenzione di Christopher Nolan, il quale l'ha voluta a bordo per sostituire il suo fedelissimo Lee Smith (i due hanno collaborato da Batman Begins in poi).

Intervenuto su ICG Magazine, Nolan ha voluto elogiare il lavoro di Lame: "Lavorare con lei per la prima volta è stato un vero piacere" ha dichiarato il regista, raccontando del loro primo colloquio e quindi la voglia di chiarirle sin da subito quale fosse la posta in gioco: "Ho scherzato sul fatto che questo potrebbe essere il film più difficile che un montatore abbia mai dovuto tagliare". Stando a quanto mostrato finora attraverso i trailer e come lo stesso Nolan ha affermato, ad oggi difficilmente Lee contesterebbe questa affermazione.

Ciò a cui Nolan fa riferimento è la poco linearità di Tenet, film nel quale il tempo diventa oggetto di un'inversione che non si vede certo tutti giorni al cinema. "Elaborare tutti gli aspetti della rappresentazione del tempo che scorre in direzioni diverse significava andare oltre ciò che era stato messo per iscritto, poiché l'esecuzione dipendeva da una traduzione riuscita dell'immagine. Quando ci si incontra, si tratta più di scoprire se esiste un linguaggio creativo comune, che è esattamente quello che si è scoperto tra noi" ha detto il cineasta durante l'intervista.

Il frutto della collaborazione tra Christopher Nolan e Jennifer Lame sarà visibile e giudicabile soltanto a partire da fine agosto ma, senza dubbio, Tenet rappresenta la più grande produzione a cui Lame abbia lavorato finora. Questo non ha potuto far altro che intimorirla durante le prime fasi della collaborazione, eppure tutto è andato a migliorare quando Nolan le ha dato un prezioso consiglio, ovvero quello di "iniziare a pensare all'azione come al mezzo per portare avanti la storia, spiegare e dare forma al viaggio del singolo personaggio", come dichiarato dalla stessa Lame, che ha concluso raccontando: "Quando Chris ha visto che ero intimidita dalle sequenze d'azione, ha ribadito questo punto, cioè che la storia è sempre stata la forza trainante dei suoi film".

Tenet, la cui trama ruota intorno allo spionaggio internazionale, comprende nel cast John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Michael Caine e Kenneth Branagh.


SPIDER-MAN 3: KRAVEN IL CACCIATORE SARÀ IL VILLAIN DEL FILM?

Spider-Man 3 potrebbe avere come villain un personaggio che, secondo alcune fonti vicine alla produzione, potrebbe essere la versione cinematografica di Kraven il cacciatore.
L'interessante notizia è legata a un dettaglio del casting attualmente in corso che parla della ricerca di un attore dalle caratteristiche simili a Joel Kinnaman per un ruolo importante.

Kraven è un villain di origini russe, un mercenario, e il suo debutto potrebbe avvenire in corrispondenza con la trasformazione di Mac Gargan, interpretato da Michael Mando, in Scorpion dopo essere stato punto in Spider-Man: Homecoming. Il film si concludeva con Gargan che si avvicinava ad Adrian Toomes (Michael Keaton), ovvero Vulture, mentre cercava di fargli rivelare la vera identità di Spider-Man.
Nel film Morbius, ambientato dopo Far From Home, secondo le foto dal set si rivelerà che il giovane eroe interpretato da Tom Holland è scomparso dopo essere stato incastrato per la presunta morte di Mysterio (Jake Gyllenhaal) che aveva inoltre rivelato la doppia identità di Peter Parker.

Spider-Man potrebbe quindi ritrovarsi alle prese con i due villain e il regista Jon Watts aveva dichiarato in precedenza che avrebbe voluto introdurre Kraven in Spider-Man. Nel 2017, inoltre, la Sony sembrava interessata a creare uno spinoff dedicato al villain e nel 2018 era stato scelto lo sceneggiatore che avrebbe dovuto occuparsi del progetto.
Lo studio sembra inoltre interessato a portare sul grande schermo il gruppo di nemici del supereroe che usano il nome di Sinister Six e che comprende Kraven, Mysterio, Scorpion, Vulture, Doctor Octopus e Sandman.


IL LABIRINTO DEL FAUNO, GUILLERMO DEL TORO E LA SUA SPIEGAZIONE DEL FINALE

Sebbene il pubblico abbia interpretato il finale de Il labirinto del fauno attribueendo alla pellicola i significati più disparati, da una metafora religiosa a un'allegoria psicologica, Guillermo del Toro, durante un'intervista del tour promozionale, ha offerto una spiegazione più semplice, ma più poetica.

Il regista ha dichiarato: "Penso sempre a quella bellissima citazione di Søren Kierkegaard che dice che il regno del tiranno finisce con la sua morte, ma il regno del martire inizia con la sua morte. Penso che questa sia l'essenza del film; si tratta di vivere per sempre scegliendo come morire."

Il monologo iniziale del film recita: "Tanto tempo fa, nel regno sotterraneo, dove la bugia, il dolore, non hanno significato, viveva una principessa che sognava il mondo degli umani. Sognava il cielo azzurro, la brezza lieve e la lucentezza del sole. Un giorno, traendo in inganno i suoi guardiani, fuggì. Ma appena fuori, i raggi del sole la accecarono, cancellando così la sua memoria. La principessa dimenticò chi fosse e da dove provenisse. Il suo corpo patì il freddo, la malattia, il dolore, e dopo qualche anno, morì. Nonostante tutto, il Re fu certo che l'anima della principessa avrebbe fatto ritorno, magari in un altro corpo, in un altro luogo, in un altro tempo. L'avrebbe aspettata, fino al suo ultimo respiro. Fino a che il mondo non avesse smesso di girare."

Presentato in concorso al Festival di Cannes, Il labirinto del fauno si è rivelato uno straordinario successo, al punto che secondo i calcoli del sito Metacritic risulta essere l'opera cinematografica più apprezzata a livello mondiale dell'intero 2006.


I GOONIES: LE ORIGINI DI WILLY L'ORBO, LA SUA STORIA E IL SUO VERO NOME

Una lunga sezione della sceneggiatura de I Goonies è dedicata alla vita e ai retroscena su Willy l'Orbo, questa parte della storia è raccontata da Francis Fratelli, nella scena in cui i Fratellis prendono il doblone da Chunk. La vera storia del personaggio ovviamente è stata omessa dal film.

Willy l'Orbo, il cui vero nome in realtà era William B. Pordobel, è stato un celebre e talentoso buffone di corte per molti anni prima di diventare un ingegnoso pirata, quando fu bandito da cinque corti spagnole per le sue battute formò una banda di pirati e salpò senza pensarci due volte.

William e la sua banda di pirati saccheggiarono centinaia di navi del re e accumularono un tesoro del valore di milioni e milioni di sterline britanniche. Ma la nave di Willy, "The Inferno", fu attaccata da tre delle navi del re e Willy guidò la sua nave in una caverna sotterranea nascosta ed in seguito fu bloccato all'interno dal fuoco dei cannoni dagli inglesi.

I Goonies, chi era John Matuszak, lo Sloth del film: la sua tragica fine

Willy e i suoi uomini trasscorsero un paio d'anni cercando di riparare la nave e costruirono grotte sotterranee con strane trappole esplosive per proteggere il tesoro. Uno degli uomini di Willy fuggì per raccontare l'incredibile storia del suo capitano che da allora è diventata una leggenda.


LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO E STIEG LARSSON: I DETTAGLI ISPIRATI ALLA VITA DELLO SCRITTORE

Parte della trama de La ragazza che giocava con il fuoco ruota attorno a due giornalisti coinvolti, ma non sposati: Dag Svensson e Mia Bergman, Johansson nelle versioni inglesi del libro, che vivono insieme e vengono assassinati a causa della natura del loro rapporto. Le vicende narrate nel film sono molto simili alla vita vera dello scrittore Stieg Larsson.

Mikael Blomkvist e i suoi collaboratori, tutti appertenenti allo staff della rivista Millennium, rimangono quindi bloccati da una questione etica: che cosa fare con i loro rapporti? Sarebbe giusto o meno finire il loro lavoro per loro? Tutte queste vicende del film assomigliano molto alla vita dello scrittore.

La tragica morte dell'autore, ad esempio, è molto simile a quella a cui vanno incontro i protagonisti del film. Larsson viveva con la sua ragazza, Eva Gabrielsson, ma non erano sposati per evitare di rendere pubblico il loro indirizzo di residenza.

Esattamente come Svensson e Bergman, anche loro erano preoccupati per le minacce di morte. Sebbene non ci fossero prove di omicidio correlate alla morte di Stieg Larsson, la sua serie Millenium è rimasta incompiuta proprio come quella di Svensson che aveva un quarto libro in programma mai portato a termine. I continui litigi a proposito dei diritti e delle royalties tra i Gabrielsson e la famiglia di Larsson hanno fatto si che il resto della serie rimanesse incompiuta.


THE AUSTRALIAN DREAM E LA LOTTA AL RAZZISMO: INTERVISTA AI PRODUTTORI JOHN BATTSEK E SARAH THOMSON

Mettiamo che sei il più grande atleta di football australiano. Mettiamo che tutto ciò che tocchi si trasforma in successo. Mettiamo che stai per portare la tua squadra a una nuova, strabiliante vittoria, quando dalla folla senti arrivare, freddo, improvviso come un colpo di pistola, uno di quei insulti che proprio non riesci a ignorare, talmente carico di odio da irrorare i tuoi occhi di sorpresa e incredulità. Ti giri e, attonito, non puoi accettare che quella parola sia stata pensata e tradotta in urlo da una bambina poco più che dodicenne. E così ti ribelli, chiami la sicurezza per allontanare quella piccola tifosa dall'aspetto angelico lontano dallo stadio, elevandoti a simbolo di un razzismo presente, ma tenuto nascosto, tra le calde strade dell'Australia. "Ape", scimmia: sono solo tre lettere, ma tanto bastano per colpire come un treno in corsa anche un campione come Adam Goodes, "colpevole" agli occhi di una folla adombrata di odio ingiustificato, di avere origini aborigene. Una storia personale, la sua, capace di elevarsi a portavoce universale di mille e altre storie rimaste inascoltate, soffocate dall'onda incapace di ritirarsi dell'odio razzista. È la storia di un sogno tramutatosi in incubo quello narrato con eleganza da The Australian Dream, un racconto privo di falsa retorica, portato avanti senza puntare mai il dito, ma lasciando che siano gli eventi a parlare da soli nella speranza di scuotere l'animo degli spettatori mostrando loro che cambiare le cose, oggi, è non solo possibile, ma necessario.

A raccontarci in questa intervista la nascita e l'universo che circonda questo documentario, disponibile su Rakuten TV, sono i produttori Sarah Thomson e John Battsek, premio Oscar quest'ultimo per il commovente documentario Un giorno a settembre.

Devo essere sincera. Non conoscevo la storia di Adam Goodes, e la cosa che più mi ha sorpreso di tutta questa vicenda è che sia accaduta in Australia, un paese che - come sottolineato dal giornalista Stan Grant all'inizio del documentario - tendiamo a immaginarci tollerante, pacifico e multiculturale. Accettare, quindi, che un attacco a sfondo razzista abbia avuto luogo in questo paese è qualcosa di veramente difficile.

Conoscevate la storia di Goodes? Quali sono state le vostre reazioni nell'apprendere tale notizia? Ma soprattutto, siete stati immediatamente spinti dalla voglia di produrre un documentario su questa triste vicenda?

Sarah: Io sono australiana, e pur essendomi trasferita a Londra circa dieci anni fa, continuo a tenermi aggiornata su quello che accade nel mio paese. Sapevo chi Adam fosse, e ho seguito lo svolgersi degli eventi con attenzione. Rimasi senza parole ai tempi scoprendo quello che questo atleta ha dovuto affrontare, tant'è che ho chiesto più volte a John di contattare i protagonisti di questa storia così da portarla sullo schermo.

John: Per quanto mi riguarda, avendo vissuto per un periodo in Australia, ed essendo appassionato di sport, conoscevo sia la AFL (Australian Football League) che Adam Goodes. Da appassionato, e tu da buona italiana mi potrai capire visto che non puoi abitare in Italia senza essere un amante dello sport, sono abituato ahimè a leggere di giocatori vittime di attacchi razzisti. Ma quello che mi ha lasciato senza parole quando Sarah mi ha raccontato nei dettagli cosa è capitato a Goodes, è il livello di razzismo toccato in Australia. Prendere atto dell'onda di odio brutale che ha investito questo atleta mi ha rattristito tantissimo, lasciandomi allibito.

Quello che mi fa davvero arrabbiare è che pur essendo nel 2020, siamo ancora circondati da ondate di razzismo. Allo stesso tempo credo che i documentari, così come i film o le serie TV, vantino una sorta di potere magico, attraverso il quale riescono a parlare alla nostra mente e al nostro cuore. E così a volte troviamo più facile imparare qualcosa da uno schermo, piuttosto che dalle pagine di un qualche libro.

Siete d'accordo? Pensate che partendo da questo documentario, molti spettatori possano cambiare il proprio modo di pensare, arrivando finalmente a comprendere che non è una questione di essere bianchi, neri, o gialli, ma soltanto di essere umani

Sarah: Questa è proprio una bella domanda. Credo che guardando documentari come questo - e a tale conclusione ci sono arrivata confrontandomi con John - per alcuni spettatori è più facile affrontare e guardare la realtà perché parlano di nazioni e mondi a loro distanti. Non sentendosi coinvolti personalmente, senza essere chiamati in causa per qualcosa che non è avvenuto attorno a loro, sono più spronati a cambiare la propria prospettiva di ideale. Ciononostante le reazioni in Australia all'uscita del documentario sono state strabilianti: abbiamo ricevuto un sacco di lettere di supporto e solidarietà per Adam. Questo significa che il pubblico ha reagito bene, il che non può che farci felici e soddisfatti.

John: Molte persone in tutto il mondo hanno visto il documentario. C'è chi è rimasto immutato, chiuso nei suoi pensieri, e chi invece ne è uscito cambiato. Come hai detto giustamente tu, bisogna anche pensare che per leggere un libro ci vogliono a volte anche tre settimane, mentre per guardare un documentario, o un film, bastano 90 minuti (oddio, a volte anche di più) ed è questo secondo me che fa sì che molte persone si lascino coinvolgere totalmente dalla storia. E io ne sono il massimo esempio, visto che sono un terribile lettore, ma un instancabile divoratore di film. Viviamo in un periodo storico in cui un cambiamento è possibile, penso al movimento del Black Lives Matter, e raccontare una storia come quella di Adam Goodes così simile ad altre migliaia di non raccontate, spero che dia una mano nella realizzazione di questo tanto sperato cambiamento.

Cosa ho trovato davvero sconcertante è che tutto sia partito da un insulto; un insulto urlato da una ragazzina poco più che dodicenne, non così dissimile da quello che molti ragazzi della sua età lasciano sui social network. Adolescenti e bambini sono lo specchio dell'ambiente in cui crescono, quindi sta a noi adulti insegnar loro come comportarsi, parlare e relazionarsi con le altre persone.

Mi chiedevo pertanto se avevate in programma - o forse è qualcosa che avete già fatto - di proiettare The Australian Dream nelle scuole.

Sarah: Sì, il documentario è stato trasmesso sul canale ABC, che è l'equivalente della BBC inglese, e della RAI italiana, entrando a far parte del programma scolastico australiano.

John: So che sembrerà un cliché, ma penso che la chiave di tutto stia nell'educazione, soprattutto scolastica. E per quanto riguarda l'Australia è la prima cosa da rivedere perché è basata su nozioni alterate, soprattutto nei confronti della comunità aborigena, totalmente ignorata dai libri di storia. Si insegna ai propri studenti che la storia dell'Australia inizia con l'arrivo delle flotte britanniche, quando in realtà il paese era già occupato già da migliaia di anni dagli aborigeni.

Sarah: Esatto. Quando da piccola studiavo sui libri di storia in Australia, i paragrafi erano pieni di nomi inglesi, senza menzionare mai la parte antecedente riguardante la storia della comunità aborigena. Un racconto storico falsato e a cui molti, come si vede all'inizio del documentario con le riprese delle varie proteste durante le celebrazioni della festa nazionale australiana, non va più bene. Molte persone, aborigene e non, si sono stancate di questa situazione, dichiarandosi decise a non voler più festeggiare un giorno come quello. Dopotutto, si tratterebbe di festeggiare l'inizio non solo delle conquiste inglesi, ma soprattutto, del genocidio aborigeno.

Nel 2019 insieme al vostro The Australian Dream, uscì un altro documentario dedicato ad Adam Goodes, dal titolo The Final Quarter. C'è da dire che i due prodotti sono molto diversi. Il vostro gioca sulla potenza empatiche delle interviste, mentre l'altro su filmati d'archivio.

Sapevate che era in produzione un altro documentario dedicato a questa vicenda?

Sarah: The Final Quarter è un documentario prodotto per la televisione. Il nostro puntava decisamente a vette più 'alte'.

John: Diciamo che avendo coinvolto Adam e altri protagonisti di questa vicenda in prima persona, e vantando una troupe composta anche da professionisti di origine aborigena, puntavamo a offrire la versione "ufficiale" della storia.

È stato facile coinvolgere tutte le persone che vediamo comparire sullo schermo, o c'è qualcuno che volevate intervistare, ma la cui partecipazione è finita con un nulla di fatto?

Sarah: Onestamente posso dirti che dopo che Adam Goodes è salito a bordo, coinvolgere tutti gli altri intervistati è stato un gioco da ragazzi. E sono molto felice che persone come Nicky Winmar, Nova Peris e Gilbert McAdam abbiano accettato.

John: La cosa bella di questo progetto è che non c'è stato nessuno che avessimo voluto che non abbia voluto partecipare. Adam è molto amato in patria e il suo nome ci ha permesso di coinvolgere tutti, fatta eccezione per un ex Primo Ministro che non ha accettato di farne parte, ma alla fine non era un personaggio chiave nello sviluppo della storia, quindi la sua assenza non si è rivelata un gran problema.

Sarah: C'era un gruppo di ragazzi bianchi, spinti da ideologie razziste, che non volevamo intervistare, ma soltanto mostrare attraverso commenti o uscite infelici da loro postate, o rilasciate a qualche emittente, che però non ci è stato possibile utilizzare, e questo lo trovo inammissibile, soprattutto perché stiamo parlando di commenti che loro continuano a pubblicare mandando all'aria lo sforzo di tanti per abbattere questo scoglio del razzismo.

Durante il lockdown, molti - specialmente qui in Italia - hanno riscoperto la bellezza dei documentari. Solitamente, infatti, si tende a guardare prima il film basato su certi eventi e poi il relativo documentario (penso a Munich di Steven Spielberg che racconta le stesse vicende del vostro bellissimo One day in September, o Judy con Renée Zellweger che segue la storia di Judy Garland, proprio come fa il documentario Sid & Judy).

Credete che l'approccio al documentario stia cambiando?

John: Credo che le cose siano cambiate e non sia più così, almeno non necessariamente in quest'ordine. Probabilmente i film giocano ancora sulla presenza degli attori e di quella loro aura divistica che attira così tanto gli spettatori. Ma oggigiorno viviamo in un periodo storico in cui la gente è stanca delle bugie, delle fake-news e di tutto ciò che si allontani dalla realtà. Vuole la verità, vuole l'onestà, ed è per questo che ora come non mai si avvicina ai documentari. Parlando di One day in September, il pubblico voleva che sullo schermo comparissero le persone vere, quelle che hanno fatto la storia. Bombardati da fake-news, e da continue falsità, gli spettatori apprezzano quando si racconta loro la verità. Lo esigono. Per questo preferiscono guardare negli occhi chi gli si staglia davanti raccontando la propria storia come fa Adam Goodes nel nostro documentario, senza abbellimenti o rielaborazioni della vicenda. Ci tengo a ribadirlo: negli ultimi tre anni, soprattutto con il governo Trump, questa ricerca della verità si è fatta sempre più forte. Inoltre, trovo che i film siano spesso deludenti in termini di commozione e aspettative, mentre il documentario raccontandoti la verità così come è, dura e cruda, non può che coinvolgerti emotivamente, facendoti piangere tutte le tue lacrime, molto più di un film.

Sarah: Se posso aggiungere, sono del parere che documentari siano diventati molto più cinematografici da un punto di vista visivo negli ultimi tempo. Ormai hanno imparato a superare i confini del genere che li separava da quello cinematografico, risultando ancor più commoventi.

E cosa potete dirci circa i vostri progetti futuri? Farete mai un documentario su come l'industria cinematografica ha affrontato il periodo di lockdown?

John: Sono sicuro che già qualcuno sia al lavoro su qualche documentario legato al lockdown, ma non è il nostro caso. Per quanto riguarda i nostri futuri progetti, presto uscirà un documentario da noi prodotto dedicato al mondo degli atleti paralimpici. Un universo così affascinante, toccante, eppure fin troppo spesso ignorato. Tra i vari protagonisti ci sarà anche la vostra Bebe Vio. Che atleta e persona straordinaria che è. Così coraggiosa. Così forte e determinata.

Disponibile su Rakuten tv, The Australian Dream è una lezione di umanità perduta, sottratta e poi ritrovata. Un colpo alle proprie radici, ricucito anche grazie alla potenza dello schermo, capace di spingere le persone a riversarsi sulle strade per manifestare la propria solidarietà ad Adam Goodes. Che si trovi su un marciapiede, in piedi in uno stadio, o sulla poltrona di casa, The Australian Dream vive della speranza che il proprio pubblico, attraverso la vicenda raccontata, possa compiere quel piccolo quanto decisivo passo verso un netto cambiamento sociale, calciando con la stessa forza con cui Goodes lanciava i propri palloni in aria, il senso di intolleranza e di odio che lo circonda. Perché quello auspicato dalla realizzazione di un progetto come questo non è solo il racconto di una storia, ma la condivisione di un evento che non può e non deve più ripetersi. Un piccolo passo per l'uomo, ma un grande passo per la lotta al razzismo.


GODZILLA VS KONG, IL REGISTA SVELA LA SUA SORPRENDENTE E TENERA FONTE DI ISPIRAZIONE

La produzione di Godzilla vs Kong prosegue piuttosto a rilento e, gli amanti dei kaiju stanno diventando sempre più irrequieti. Dopo che questo epico crossover è stato ufficialmente rimandato al 2021, i fan cercano di occupare il tempo con varie speculazioni. Qualche informazione in più sul mostruoso film però sarebbe giunta da Adam Wingard.

Nelle scorse ore infatti il regista di Godzilla vs Kong ha pubblicato su instagram una foto del suo gatto dicendo di essere stato particolarmente ispirato da lui. Da tempo sui social si rincorrono voci sulla possibile introduzione di un nuovo kaiju rappresentato da un gatto che farà il suo ingresso nella nuova e straordinaria produzione Warner Bros e, questo post di Wingard sembrerebbe confermare tutto.

La didascalia recita: "C'è molta della sua ispirazione nella mia versione di Godzilla e King Kong". Il gatto nerissimo e cotonatissimo appare al guinzaglio con un sguardo profondamente arcigno. I fan sotto questa foto si sono particolarmente inteneriti, notando in essa una conferma della teoria sul nuovo mostro, altri invece si sono particolarmente arrabbiati chiedendo al regista di mettersi al lavoro invece di pubblicare sui social la foto del proprio animale domestico.

Un utente particolarmente adirato ha detto: "Puoi finalmente rilasciare qualcosa su GvK? Poster del film, teaser o trailer, o farci dare qualche sbirciatina su questa produzione. QUALSIASI COSA!!! Il film è pronto da quasi due anni ormai e non hai anxcora pubblicato nulla di significativo. Sembrerà scortese, ma ... SMETTILA DI PUBBLICARE FOTO DEL TUO GATTO E MOSTRACI QUALCOSA SU GvK !!! È TEMPO DI MOSTRARE QUALCOSA !!!!!"


MASSIMO BOLDI DELUSO DA PUPI AVATI: "MI HA ESCLUSO SENZA AVVISARMI"

Dopo il naufragio della relazione con Irene Fornaciari è arrivato un altro duro colpo per Massimo Boldi: secondo lui il regista Pupi Avati non si è comportato lealmente nei suoi confronti.

A rivelarlo è lui stesso, in un'intervista per il settimanale Chi: "A primavera 2019, sono stato contattato da Pupi Avati e da suo fratello Antonio, produttore, per fare un film sulla storia dei genitori di Vittorio Sgarbi ma non ho saputo più nulla".

L'attore aveva già ricevuto la sceneggiatura e le riprese erano previste per la fine del 2019, per questo è rimasto a disposizione per tutto l'anno. Dichiara poi di aver preso parte alle prove costume, dopo l'interruzione dovuta alla quarantena, ma da allora si è ritrovato di fronte ad un muro di silenzio. Ironicamente, è stato il suo sostituto a rivelargli la verità:

"Ho appreso della scelta di Pupi Avati di sostituirmi proprio dal mio amico fraterno Renato Pozzetto, che ha preso il mio ruolo, me lo ha detto il giorno del suo compleanno. Una scelta che mi trova d'accordo, è il mio maestro, ma avrei preferito che Pupi mi facesse una telefonata per dirmelo, e invece...".

Boldi ha chiamato Pozzetto per fargli gli auguri di compleanno ed ha appreso allora di essere stato rimpiazzato: "Ci sono rimasto come un cogl**e". A quanto pare non era stato redatto alcun contratto fino a quel momento, e il tutto si basava su un accordo a voce, che Avati non avrebbe onorato, secondo Boldi. La risposta del regista, quando è stato contattato dall'attore per sapere come avrebbe voluto gestire la questione con la stampa, è stata: "Fai come vuoi".

Boldi potrà consolarsi con il suo nuovo cinepanettone intitolato Natale su Marte, ennesimo film che lo vedrà insieme a Christian De Sica: ormai la separazione prima di Olè è solo un ricordo lontano.


MULAN, QUANDO VERRÀ RILASCIATO IN CINA? SCOPRIAMOLO INSIEME

Come abbiamo appreso negli ultimi giorni, in gran parte del mondo Mulan sarà di distribuito su Disney+. La visione del live action non sarà però concessa a tutti i possessori di abbonamento, in quanto il film verrà messo in vendita sulla piattaforma streaming a 29.99 $. Tentiamo di fare chiarezza su ciò che avverrà in Cina invece.

É stato di recente confermato dai piani alti della Disney che nella patria della leggendaria eroina Hua Mulan, la messa in onda avverrà normalmente nei cinema. Anzi, per l'occasione saranno realizzati anche moltissimi eventi. Non è stato specificato ancora quando però. Sappiamo semplicemente che il live-action arriverà nelle sale "presto".

E se è vero che "il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e più bello di tutti", l'attesa di Mulan dovrà essere ripagata con uno straordinario successo. In tutte le nazioni in cui ancora non c'è Disney+, il film uscirà nei cinema il 4 settembre. In molti pensano che la stessa data sarà scelta anche per la pubblicazione del film nelle sale cinesi.

Questo comporterebbe uno scontro senza esclusioni di colpi con l'attesissima pellicola di Nolan, Tenet, che dovrebbe approdare nei cinema cinesi proprio in quei giorni. In merito non vi sono però ancora certezze. Il mondo del cinema continua ancora a brancolare nel buio anche se, presto tutto dovrebbe tornare a pieno regime.

La decisione della Diseny di mandare una produzione tanto importante in streaming in gran parte del mondo ha creato non poche polemiche. Ad esempio i cinema britannici sono su tutte le furie. A loro avviso la mancata distribuzione cinematografica creerà un grave danno economico all'indotto, provocando la definitiva dissociazione dello spettatore che, ora potrà godere anche delle ultime uscite stando comodamente seduto sul divano, senza mettere dunque piede fuori di casa.


VAL KILMER INDOSSERÀ IL COSTUME DI BATMAN AL DC FANDOME? ECCO COS'HA DETTO L'ATTORE!

La scorsa settimana la DC Films e Warner Bros. hanno presentato al mondo l'impressionante elenco degli ospiti del DC FanDome, e ai fan di lunga data non è sfuggito il nome del grande Val Kilmer.

La star di Batman Forever è comparsa successivamente sulla sua pagina ufficiale del social network Instagram, e come potete leggere in calce ha scherzato sulla possibilità di tornare ad indossare il suo vecchio costume da pipistrello:

"Bene, la notizia è uscita. Gli amici della Warner Bros. mi hanno chiesto se mi piacerebbe far parte di DC FanDome e io ho domandato loro di indossare il vecchio costume da pipistrello. Hanno detto che la cosa è facoltativa. Hmmm. Il 22 agosto unisciti a me e alle centinaia di persone incredibilmente talentuose che danno forma al DC Multiverse. Siamo qui per celebrare tutto ciò che è DC e, cosa più importante, tutti voi fan. Un modo divertente per riunirci tutti insieme! Spero di vedervi."

Kilmer ha interpretato Bruce Wayne/Batman in Batman Forever del 1995. Diretto da Joel Schumacher, il film è stato il terzo della serie iniziata con Batman di Tim Burton con protagonista Michael Keaton nel 1989, al quale seguì Batman Returns nel 1992. Per i fan del film, l'apparizione confermata di Kilmer per la DC FanDome ha acceso una nuova speranza per il cosiddetto "Schumacher Cut", una mitologica versione da tre ore del celebre scult del 1995 che molti sperano possa vedere finalmente la luce.

Questa versione del film, come recentemente spiegato dal co-conduttore del podcast di Fatman Beyond Mark Bernardin, vantava un taglio molto più oscuro più in linea con i precedenti Batman e Batman Returns di Burton, ma lo studio si rese conto che non avrebbe funzionato per un pubblico di minori.


TENET, ROBERT PATTINSON SCONVOLTO: 'SERVIREBBE UNA LAUREA PER CAPIRE CERTE COSE!'

Che a Nolan piacciano le trame intricate è risaputo: da Memento ad Interstellar, passando per Inception e The Prestige, il regista di Dunkirk ha sempre puntato su intrecci mirati a confondere lo spettatore. Con Tenet, però, le cose sembrerebbero essergli leggermente sfuggite di mano!

Pare infatti che la sceneggiatura del film con John David Washington abbia mandato nel panico gli stessi attori protagonisti! Questo, almeno, è stato quanto riferito da Robert Pattinson: l'ex-star di Twilight ha infatti ammesso di aver avuto non pochi problemi nel rapportarsi con il copione.

"Quando lo lessi per la prima volta Christopher ed Emma [Thomas, produttrice di Tenet] mi chiesero se l'avessi capito bene, perché gli altri ci avevano messo un paio d'ore in più. Ed io dissi: 'Oh me**a'. All'ultima settimana di riprese chiesi a John David Washington alcune informazioni fondamentali sul mio personaggio e lui era tipo: 'Aspetta, tu non sai questo?' Ma è complicato! Devi cercare di risolvere il mistero proprio come fa il tuo personaggio" ha spiegato Pattinson.

"Buona parte del film è roba espositiva di worldbuilding ed è una storia molto fitta. E lo script cerca di rendere tutto accessibile ai profani. Ed è davvero difficile trovare l'equilibrio tra la naturalezza del dialogo e il cercare di avere chiare delle cose che occorrerebbe una laurea per capire come si deve" ha poi concluso l'attore.

Kenneth Branagh, intanto, ha spiegato che tipo di film sarà Tenet; Warner Bros. ha invece fatto chiarezza sulla possibilità di distribuire Tenet in streaming.


GIFFONI 2020: ANNUNCIATI DAISY RIDLEY E RICHARD GERE TRA GLI OSPITI DEL FESTIVAL

Sarà un'edizione molto diversa quella del 2020 per il Giffoni Film Festival, ma non per questo priva di sorprese: due tra le più recentemente annunciate? Daisy Ridley e Richard Gere.

La cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival sarà tutta all'insegna della Terra, il tema designato per quest'anno, che segue le scelte elementali degli anni passati (Acqua e Aria), ma ciò non esclude un piccolo viaggetto in una galassia lontana lontana....

Così, giovedì 26 agosto, in collegamento streaming, sarà presente anche l'attrice britannica Daisy Ridley, conosciuta dai più come la Rey di Star Wars, ma che abbiamo già visto e ancora vedremo in numerose altre pellicole di successo, come Assassinio sull'Orient Express, Ofelia, Peter Rabbit, e a breve Chaos Walking, il film basato sul primo romanzo della trilogia letteraria di Patrick Ness.

Ma la lista degli ospiti non finisce certo qui, e prima di incontrare Daisy avremo l'opportunità, mercoledì 20 agosto, di sentir parlare l'affascinante Richard Gere, il cui curriculum, che ve lo diciamo a fare, è davvero sconfinato: Pretty Woman, Chicago, Ufficiale e Gentiluomo, Cotton Club, Nessuna Pietà, American Gigolo, Franny, Hachiko, Shall We Dance, Autumn in New York, Schegge di Paura...

A loro si uniranno, nei giorni successivi, anche Sylvester Stallone (21 agosto) e Katherine Langford (22 agosto), e non solo!


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QUELLA CASA NEL BOSCO, PERCHÉ UN SEQUEL NON SAREBBE UNA GRANDE IDEA

Uscito al cinema nel 2012, Quella casa nel bosco si è guadagnato lo stato di cult per via delle sue trovate geniali e per la maestria di Drew Goddard e Joss Whedon nel giocare con i cliché del cinema horror. Tuttavia, nonostante il forte interesse di Lionsgate dopo il successo ottenuto tra gli appassionati, il film non avrà mai un sequel.

A rivelarlo è stato lo stesso Goddard, che in un'intervista di qualche anno fa aveva spiegato di non voler rovinare il finale "perfetto" del film originale, indimenticabile per la sua follia lovecraftiana.

"Avevamo alcune idee folli, ma io e Joss non volevamo realizzare qualcosa di forzato" aveva dichiarato il regista di 7 sconosciuti a El Royal. "Ho la fortuna di poter continuare a fare film, non ho bisogno di fare un sequel solo per il gusto di farlo. Lo faremmo se potessimo rendergli giustizia, ma la verità è che non è per niente facile. Ogni spunto narrativo per continuare la storia non tiene conto del finale del primo film, e sono ancora convinto che quel finale sia perfetto, non voglio rovinarlo."

Per chi non lo ricordasse, il film segue un gruppo di amici che decide di andare in gita in una casetta isolata nella campagna per trascorrere un weekend di divertimento sfrenato lontano dal college: lì subiscono l'attacco di orribili esseri sovrannaturali, mentre da un bunker un gruppo di tecnici osserva attraverso telecamere nascoste ogni loro mossa. Tra i protagonisti c'è anche Chris Hemsworth, che nel 2012 è stato diretto proprio da Joss Whedon in The Avengers.


THE WATCHER, ECCO PERCHÉ KEANU REEVES FU COSTRETTO A PARTECIPARE AL FILM

The Watcher, thriller poliziesco del 1997 diretto da Joe Charbanic alla sua prima e ultima esperienza da regista. Il film è ricordato come una delle peggiori interpretazioni di Keanu Reeves, che è stato costretto a parteciparvi nonostante la sua volontà di abbandonare il progetto.

Il suo primo approccio con The Watcher risale a diversi anni prima dell'uscita nelle sale, quando l'attore accettò verbalmente di recitare nel film in un ruolo secondario. A sua insaputa, però, il suo personaggio fu riscritto per farlo diventare uno dei protagonisti, e nel frattempo il suo ex segretario falsificò la firma sul contratto che lo legava alla pellicola.

Messo in guardia dai suoi avvocati sulla lunga e costosa battaglia legale che avrebbe dovuto intraprendere per abbandonare il progetto, Reeves decise dunque di prendere parte alle riprese stringendo un accordo con con Universal che lo avrebbe escluso dalla promozione del film. In cambio, l'attore promise di non rivelare i retroscena sull'accaduto prima di un anno dall'uscita di The Watcher nelle sale americane.

Oltre ad una pessima accoglienza da parte di critica e pubblico, il film è valso a Reeves una nomination ai Razzie Award di quell'anno come peggior attore non protagonista (il premio andò poi a Barry Pepper per Battaglia per la Terra).


DC COMICS & DC UNIVERSE COLPITE DURAMENTE DALLA RISTRUTTURAZIONE DI WARNERMEDIA

Un’importante ristrutturazione di WarnerMedia è cominciata la settimana scorsa. Il capo e CEO di Warner Bros. Ann Sarnoff è stata messa a capo di tutti i contenuti. Guiderà un nuovo gruppo di studi ed emittenti, aggiungendo al suo portafoglio HBO, HBO Max, TNT, TBS e TruTV. Supervisionerà tutti i network, i film, gli studi televisivi e gli asset streaming.

Maggiori responsabilità sono state date a Casey Bloys, presidente della programmazione di HBO, che supervisionerà anche i contenuti originali per HBO Max e le reti lineari nazionali TNT, TBS e TruTV. Riferirà alla Sarnoff.

Andy Forssell, il direttore generale di HBO Max, guiderà una nuova attività operativa di HBO Max, e riferirà alla Kilar.

Obiettivi
La ristrutturazione, ha detto Kilar in un memo sui licenziamenti iniziati ieri: “Ridurrà le dimensioni dei nostri team, dei livelli e della nostra forza lavoro in generale. Queste riduzioni non riflettono in alcun modo la qualità delle persone colpite né il loro lavoro. È semplicemente una funzione delle modifiche di cui sopra“.

I nuovi elementi nella ristrutturazione previsti da Kilar sono:

Stiamo elevando HBO Max nell’organizzazione e amplieremo lo espanderemo a livello globale.
Stiamo semplificando il modo in cui organizziamo i nostri studi.
Stiamo creando un’unità internazionale consolidata focalizzata sulla scala e sull’efficienza.
Stiamo riunendo le nostre attività commerciali chiave in un unico gruppo per consentirci di operare in un modo più strategico.


Hanno lasciato la compagnia: Bob Greenblatt, presidente di WarnerMedia Entertainment and Direct-to-Consumer; Kevin Reilly, direttore dei contenuti di HBO Max e presidente di TNT, TBS e truTV; e Keith Cocozza, EVP del Corporate Marketing and Communications.

Un’azienda orientata al consumatore
Il passaggio di WarnerMedia dalla grande distribuzione all’essere un’azienda orientata al consumatore con un’enfasi sul ‘diretto al pubblico’ non significa necessariamente che i film della Warner Bros. bypasseranno le sale cinematografiche, ha spiegato Kilar. Come altri studi durante la pandemia, con la chiusura delle sale, la Warner Bros. è passata direttamente al PVOD con Scoob. Ha indicato che la strategia di distribuzione cinematografica dell’azienda si evolverà, ma i cinema rimarranno una parte essenziale.

Per quanto riguarda la fine della restrizione del controllo dei cinema da parte delle major, dopo 71 anni, Killar ha detto: “Non ho intenzione di acquistare sale cinematografiche“.

HBO Max
Il lancio di HBO Max è al centro dei cambiamenti. Sono state registrati 4,1 milioni di iscrizioni nei primi due mesi e si trova sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi interni di crescita in cinque anni. Ma la confusione dei clienti su chi è idoneo a ottenere HBO Max, data l’esistenza di più offerte a marchio HBO sul mercato, ha offuscato il lancio.
Il servizio non è inoltre disponibile tramite Roku di Amazon Fire TV. Questi due distributori raggiungono più di 80 milioni di case negli Stati Uniti. Killar ha sottolineato che l’espansione della copertura di distribuzione di HBO Max è una priorità: “Assolutamente, non ci fermeremo finché non saremo su tutti i dispositivi del pianeta. Abbiamo avuto un inizio fantastico con Google, Apple e Samsung. …Credo che alla fine porteremo a termine quegli [accordi di distribuzione aggiuntivi], ma ovviamente è una funzione dell’economia“.

Licenziamemti
Come dicevamo sono iniziati lunedì, circa 600/650 membri dello staff hanno lasciato la compagnia, mentre HBO dovrebbe perdere tra i 150/175 membri dello staff. Tra i dipendenti di livello senior che lasciano l’azienda ci sono Jeffrey R. Schlesinger, Presidente della Warner Bros Worldwide Television Distribution; Ron Sanders, Presidente di Worldwide Theatrical Distribution & Home Entertainment; e Kim Williams, CFO di Warner Bros Entertainment.

Sin dalla sua rilevazione da parte di AT&T, la società precedentemente nota come Time Warner ha riorganizzato diverse aree della sua attività. I massimi dirigenti con anni di esperienza sulla supervisione della distribuzione, della programmazione e delle vendite pubblicitarie se ne sono andati. L’ascesa di Kilar al ruolo di CEO a maggio è servita solo ad alimentare una maggiore ricalibrazione.

Televisione
Il presidente della Warner Bros Television Group Peter Roth sta consolidando le attività di produzione televisiva con copioni e senza copioni dello studio.

Sul versante senza copioni, Mike Darnell presidente di Warner Bros Unscripted & Alternative Television continuerà a supervisionare Warner Horizon Unscripted Television, Telepictures e Shed Media, riferendo a Roth. La produzione fisica, gli affari commerciali e la finanza per tutta la programmazione senza copione saranno ora consolidati in una nuova struttura organizzativa al servizio di tutte e tre le etichette, a cui seguiranno dei liceziamenti.

Kevin E. Fortson, precedentemente EVP Production, Warner Horizon Television, e Matt Matzkin, precedentemente EVP Business Affairs, Warner Horizon Television, assumeranno ora nuovi ruoli di leadership in tutta la programmazione senza copione, riportando direttamente a Darnell. Fortson guiderà tutti gli aspetti della produzione fisica (inclusi budget, programmazione, personale e altro), mentre Matzkin supervisionerà tutti gli affari commerciali, legali e finanziari per le serie di Warner Horizon Unscripted Television, Telepictures e Shed Media.

La Warner Bros Television e l’unità TV via cavo/streaming Warner Horizon Scripted TV vengono fuse in una nuova divisione con copione guidata dai presidenti della Warner Bros Television Susan Rovner e Brett Paul. Il duo, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di Presidenti sia della Warner Bros TV che della Warner Horizon Scripted TV, continuerà a supervisionare tutta la programmazione con copione, riferendo a Roth.

Il consolidamento riporta la Warner Bros TV alla sua struttura originale prima del lancio nel 2006 di Warner Horizon.

DC Entertainment
DC Entertainment della Warner Bros. è stata una delle divisioni più duramente colpite dai licenziamenti. Lasciano Bob Harras, caporedattore DC; Hank Kanalz, SVP Publishing Strategy & Support Services; Bobbie Chase, VP, Iniziative editoriali globali e strategia digitale; Brian Cunningham, senior story editor. Jim Lee rimane Chief Creative Officer di DC.

I licenziamenti DC Comics hanno avuto un impatto anche su DC Universe, che dal lancio di HBO Max, ha visto diminuire sempre di più i suoi contenuti originali. DC Universe può contare al momento solo una serie originale esclusiva, Titans mentre Doom Patrol è condivisa con HBO Max.


Orlando Bloom sul prossimo capitolo della sua carriera da attore: “Adesso si cambia aria”

L’Hollywood Reporter ha intervistato Orlando Bloom a proposito di Retaliation (in altri paesi Romans), il film di Ludwig Shammasian e Paul Shammasian che è finalmente uscito in digitale negli Stati Uniti a tre anni dalla presentazione al film festival di Edimburgo.
In tale occasione l’attore ha parlato della sua prossima fase professionale:

L’unica cosa che voglio fare ora è… provare paura, terrore e emozione senza freni proprio come mi sono sentito quando ho letto la parte di Malky [in Retaliation]. È stato immediato, ho pensato subito: “Oddio, adesso come faccio?”. Ma sono quelle che le sfide che mi piacciono. Sono stato quasi addestrato a diventare una celebrità da giovane, ma adesso si cambia aria. Voglio spaccare tutto con le mie interpretazioni. Non ho più paura di nulla. Se c’è un ruolo che mi terrorizza e che mi mette alla prova, allora scelgo quello.

Diciamo le cose come stanno: i soldi non mi interessano. E neanche la fama. Sono motivato dalla creatività e dalla promessa che mi sono fatto da giovane mentre studiavo recitazione, voglio provare la stessa paura di quando sali su un palco. L’ho già fatto con Killer Joe e Romeo & Juliet, ma vorrei fare altro teatro ad esempio. Ora che sto per avere un altro figlio il mio tempo è diventato così prezioso che voglio impiegarlo su cose che mi mettano alla prova e mi diano un’occasione di crescita perché è quello che voglio ed è il motivo per cui adoro fare l’attore.


Stanley Kubrick aveva pensato a Bill Murray o Woody Allen per il ruolo in Eyes Wide Shut poi andato a Tom Cruise

Sono trascorsi 21 anni dall’uscita nei cinema di Eyes Wide Shut, l’ultimo film diretto da Stanley Kubrick e ancora non abbiamo finito di scoprire tutte le curiosità riguardanti la pellicola che ha visto come protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman e che, uscita postuma, viene ancora vista da alcuni come “opera incompleta” di un regista abituato a ritoccare le sue pellicole anche dopo le prime proiezioni pubbliche.
Poco più di un anno fa, ad esempio, apprendevamo che nel film tratto dal romanzo Doppio Sogno di Arthur Schnitzler, c’era il cammeo vocale di un’attrice poi diventata autentica celebrità, ovvero Cate Blanchett. Il tutto grazie a un articolo di Vulture intitolato “An Oral History of an Orgy Staging that scene from Eyes Wide Shut, Stanley Kubrick’s divisive final film” interamente focalizzato su una delle scene più iconiche dell’ultimo, e divisivo film, realizzato dal leggendario filmmaker, quella dell’orgia appunto.

Dall’Independent giungono ora degli altri dettagli sulla lavorazione di Eyes Wide Shut, dettagli provenienti da una nuova biografia del regista scritta da David Mikics dal titolo “Stanley Kubrick: American Filmmaker”.

Secondo quanto scoperto dall’autore del libro grazie a una “wish list” sul cast trovata in un blocco degli appunti del regista risalente agli anni ottanta, molti anni prima di ingaggiare Tom Cruise per il ruolo di Dr. William “Bill” Harford, Stanley Kubrick aveva pensato ad altri attori come Steve Martin, Woody Allen, Dustin Hoffman, Warren Beatty, Alan Alda, Albert Brooks, Bill Murray, Tom Hanks e Sam Shepard, alcuni dei quali decisamente più votati alla commedia rispetto al protagonista di Top Gun e Nato il 4 Luglio.

Mikics scrive:

In maniera alquanto significativa, quando Stanley Kubrick è poi riuscito a produrre Eyes Wide Shut, ha optato per un attore che non possedeva alcuna parvenza di comicità, il sincero e altamente misurato Tom Cruise. La commedia poteva essere un’arma di difesa per “l’eroe” della storia. Ma Kubrick, a conti fatti, voleva che fosse del tutto indifeso.


Hamilton, il musical su Disney+ è il contenuto streaming più visto in America nel mese di luglio

Che Hamilton, la versione filmata del celeberrimo musical di Lin-Manuel Miranda, fosse un contenuto fondamentale per spingere Disney+ specie in un contesto come quello attuale in cui la Casa di Topolino si sta leccando le ferite per i miliardi di dollari persi a causa della pandemia di nuovo Coronavirus e la conseguente sospensione delle entrate garantite dai cinema, dai parchi a tema e dalle crociere, l’avevamo già capito. Dopo solo un fine settimana di presenza sulla piattaforma streaming, i download dell’app avevano visto un notevole incremento come vi avevamo già segnalato.
Variety fornisce ora un’indicazione estremamente interessante che incorona Hamilton come il trionfatore assoluto di luglio in materia di contenuti online.

Il musical ha ottenuto la prima posizione nella chart dei titoli più visti lo scorso mese, una classifica che non tiene esclusivamente conto della sola Disney+, ma di tutti i principali player del settore attivi nel mercato nordamericano (Netflix, Prime Video, Hulu e Apple TV+):



In un’estate senza cinema, la Disney aveva puntato moltissimo sull’arrivo di Hamilton su Disney+ tanto che, a metà giugno, è stata sospesa la possibilità di effettuare la settimana di prova del servizio in maniera tale da ottimizzare le performance economiche garantite dal musical. Il risultato ottenuto da Hamilton è di sicuro degno di nota in un panorama, quello delle piattaforme SVOD, che vede ancora Netflix distanziare abbondantemente le sue rivali tanto in termini di abbonati, quanto di tempo trascorso sulla piattaforma.

Come descritto nel comunicato ufficiale, il film è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

La versione filmata del musical è stata registrata al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016 e annovera nel cast il vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.


Forrest Gump: il remake indiano con Aamir Khan nei cinema nel 2021

Poco più di un anno fa abbiamo scoperto che la superstar indiana Aamir Khan sarebbe stato protagonista del rifacimento targato Bollywood di Forrest Gump, il film premio Oscar con Tom Hanks diretto da Robert Zemeckis e uscito nel 1994.
Le riprese erano partite in India a inizio anno e poi erano state sospese a causa dell’emergenza Coronavirus. Per portare a termine il resto delle riprese la produzione ha deciso di trasferire il set in Turchia, come confermato dal produttore che ha inoltre annunciato lo slittamento della data d’uscita, da Natale 2020 a Natale 2021.

Il film è intitolato Lal Singh Chadha ed è diretto da Advait Chandan, regista di Secret Superstar in cui compariva Khan. La pellicola è prodotta dall’attore attraverso la sua casa di produzione Aamir Khan Films assieme alla Viacom18 Motion Pictures.

Tra gli altri rifacimenti in sviluppo a Bollywood menzioniamo anche Kizie Aur Manny, rivisitazione di “Colpa delle Stelle” e un’altra di Tutto può cambiare, il film con Keira Knightley e Mark Ruffalo.

Ecco anche alcune foto dal set:

https://twitter.com/AKofficialTeam/status/...021%2F441705%2F

La sinossi:

Seduto alla fermata dell’autobus, un uomo rievoca la storia della sua vita ad ascoltatori occasionali: un’infermiera, una donna con una bambina, un’anziana signora. È Forrest Gump, nato a Greenbow, in Alabama, ex-paraplegico con quoziente intellettivo di alcuni punti inferiore alla normalità. Trent’anni di storia americana sono visti attraverso gli occhi di Forrest Gump, dagli atteggiamenti sensibili e prodigiosi nonostante il suo basso QI: Forrest narra della sua infanzia, del suo rapporto con la madre, della sua abilità a correre, della sua Laurea, della discriminazione razziale, della guerra del Vietnam, dell’assassinio del presidente Kennedy, ma soprattutto racconta dell’amore che ha sempre provato per la sua amica di infanzia, Jenny, che alla fine riuscirà ad incontrare di nuovo e a sposare.


A Venezia 77 anche il corto di Luca Guadagnino girato durante il lockdown

La Biennale ha annunciato il completamento del programma della 77esima edizione del Festival di Venezia con l’aggiunta di un cortometraggio di Luca Guadagnino e di Run Hide Fight, film di Kyle Rankin.
Riportiamo il comunicato completo:

Fiori, Fiori, Fiori! (12’) di Luca Guadagnino e Run Hide Fight di Kyle Rankin integrano e completano il programma della 77. Mostra

La Biennale di Venezia ha il piacere di annunciare i due titoli che integrano e completano, Fuori Concorso, il programma della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma dal 2 al 12 settembre 2020 diretta da Alberto Barbera.

Si tratta del nuovo cortometraggio di Luca Guadagnino, Fiori, Fiori, Fiori! (12’), e di un nuovo film indipendente americano, Run Hide Fight scritto e diretto da Kyle Rankin, con Isabel May, Thomas Jane, Radha Mitchell.

Dichiara Alberto Barbera: “Siamo grati a Luca Guadagnino che con Fiori, Fiori, Fiori! ci rende partecipi di una piccola, personale evasione compiuta durante il recente lockdown alla ricerca di volti, luoghi e affetti della gioventù trascorsa; e al produttore Dallas Sonnier (lo stesso di Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete, presentati rispettivamente alla Mostra del Cinema nel 2017 e nel 2018), che torna con un nuovo, provocatorio dramma d’azione, Run Hide Fight di Kyle Rankin, ambientato in una scuola presa in ostaggio da quattro studenti intenzionati a commettere una strage. Due modelli di cinema irriducibilmente diversi, ma espressione di un’identica, trascinante energia creativa”.

Fiori, Fiori, Fiori! di Luca Guadagnino

Durante il lockdown per la pandemia del Covid, Luca Guadagnino, con una piccola troupe, scende in Sicilia da Milano armato soltanto di uno smartphone e di un tablet, per bussare alle porte degli amici d’infanzia e capire con loro come hanno vissuto questo momento eccezionale che ha unito il mondo intero.

Fiori, Fiori, Fiori! Regia e storia di Luca Guadagnino, Fotografia di Alessio Bolzoni. Montaggio di Walter Fasano. Musiche di Cosmo. Suono di Davide Favargiotti. Interpreti (nel ruolo di loro stessi) Maria Continella, Natalia Simeti, Claudio Gioè, Dave Kajganich.

Run Hide Fight di Kyle Rankin

Zoe (Isabel May) sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre (Radha Mitchell). Per distrarsi esce a caccia col padre Todd (Thomas Jane), ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti assediano l’edificio e irrompono con un furgone all’interno del bar della scuola. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.

Run Hide Fight è scritto e diretto da Kyle Rankin. Direttore della fotografia: Darin Moran. Produzione: Cinestate (Dallas Sonnier, Amanda Presmyk). Distribuzione: Voltage Pictures.


MARTIN SCORSESE STRINGE UN NUOVO ACCORDO CON APPLE

Martin Scorsese ha stretto un nuovo accordo con Apple che prevede la regia e la produzione, tramite la sua Sikelia Productions, di nuovi film e serie tv.
Il progetto darà quindi vita a nuove opere destinate alla piattaforma di streaming Apple TV+.


Il regista Martin Scorsese collaborerà con Apple già in occasione del film Killers of the Flower Moon, scritto da Eric Roth ispirandosi all'omonimo saggio di David Grann. Nel cast del lungometraggio, di cui Apple ha conquistato i diritti con un investimento di oltre 180 milioni di dollari, ci saranno le star Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Il progetto sarà prodotto da Dan Friedkin e Bradley Thomas di Imperative Entertainment e le riprese dovrebbero iniziare a febbraio in Oklahoma.

Killers of the Flower Moon racconta la storia di alcuni omicidi con vittime dei membri di una tribù di nativi americani, avvenuti dopo la scoperta che nelle loro terre c'era del petrolio. Le morti attirarono l'attenzione dell'FBI.

Apple ha già stretto degli accordi con star del calibro di Leonardo DiCaprio, Jennifer Savisson, Idris Elba e Ridley Scott.


365 GIORNI, MICHELE MORRONE DIFENDE IL FILM NETFLIX: "NON INCITA ALLO STUPRO"

Intervistato da E!News, l'attore Michele Morrone ha risposto alle tante critiche rivolte contro il film Netflix che lo vede protagonista, 365 giorni che nei giorni scorsi era stato accusato di glorificare la violenza sessuale: "Il pubblico sa che è un'opera di fantasia" ha detto l'attore.

Non è passato di certo inosservato il rilascio del film diretto da Barbara Białowąs e Tomasz Mandes che, in seguito al rilascio nei cinema polacchi e britannici a febbraio, è stata distribuita a livello internazionale su Netflix. Pochi giorni e 365 giorni è divenuto il titolo più visto della piattaforma streaming, in barba alle tantissime critiche ricevute da parte della critica e ai record negativi registrati su Rotten Tomatoes (percentuale di gradimento dello 0%) e IMDb (è rientrato tra i 100 film con più recensioni negative di sempre).

La bocciatura non ha riguardato soltanto il reparto tecnico del film ma soprattutto ciò che viene raccontato al suo interno, divenuto oggetto di numerose polemiche. La cantante Duffy, ad esempio, ha reso pubblica una lettera nella quale definisce 365 giorni un film "pericoloso" perché "trasforma in intrattenimento la realtà brutale dello sfruttamento sessuale, del rapimento e dello stupro".

Proprio a questo genere di critiche ha voluto rispondere la star del film, Michele Morrone, intervenuto nelle scorse sul celebre magazine americano. "È importante ricordarsi che si tratta di un'opera di finzione. Quando un pubblico guarda un film, sa bene che quello che vede sullo schermo non è reale" ha dichiarato l'attore che ha anche reso nota la sua speranza di vedere ridimensionate queste polemiche in futuro: "Confido nel fatto che il pubblico capisca che il film è una fantasia. Dobbiamo stare attenti a non limitare la creazione dell'arte".

Ricordiamo che 365 giorni parla di un boss mafioso, Massimo Torricelli (Michele Morrone), che rapisce una giovane donna (Anna-Maria Sieklucka) e la tiene in ostaggio per un anno esatto, periodo in cui tenterà di farla innamorare di lui. La cantante Duffy, nella sua lettera di accuse, raccontava proprio la simile esperienza drammatica che l'ha vista protagonista, durante la quale è stata rapita e stuprata. Michele Morrone ci tiene dunque a sottolineare che "questo film non intende assolutamente minimizzare la realtà della violenza sessuale nel mondo".

Prima ancora di diventare un film, 365 giorni è stato un libro di grande successo in Polonia. Nelle scorse settimane, Netflix ha annunciato il rinnovo del film per un sequel.


YOU CANNOT KILL DAVID ARQUETTE: NEL TRAILER, L'ATTORE TORNA SUL RING

Con You Cannot Kill David Arquette l'attore David Arquette torna nel mondo del wrestling: ecco il primo trailer del film documentario diretto da David Darg e Price James.

"Etichettato come uno degli uomini più odiati nel mondo del wrestling per la sua controversa vittoria del titolo dei pesi massimi WCW nel 2000, l'attore David Arquette tenta un difficile ritorno allo sport-entertainment che ha in un qualche modo arrestato la sua promettente carriera a Hollywood. Pericolosamente determinato a redimere la sua reputazione e riappropriarsi della sua dignità, Arquette non si fermerà davanti a nulla per guadagnarsi un posto nel pro-wrestling" recita la sinossi ufficiale del lungometraggio.

Arquette è sicuramente una delle figure più controverse ad aver calcato i ring di wrestling, essendo anche il primo attore di Hollywood che non era già un lottatore professionista ad aver portato a casa un titolo mondiale, per di più in una cornice particolare come quella del tag team match a stipulazione speciale - chiunque fosse stato l'artefice dello schienamento avrebbe vinto il titolo - in cui fece coppia con l'allora campione DDP (Diamon Dallas Page) contro Eric Bischoff e Jeff Jarrett.
In questo docufilm, l'attore vuole dimostrare che il suo interesse nei confronti della disciplina non è mai stato superficiale, e vuole togliersi di dosso la cattiva nomea che si è portato dietro per tutti questi anni.
Nel trailer si intravedono anche l'ex-moglie, l'attrice di Friends Courteney Cox (i due sono attualmente separati) e altri membri della sua famiglia, in quanto vengono mostrati anche gli aspetti più personali e privati del percorso di Arquette.

Il film uscirà nei drive-in americani il 21 agosto, e sarà disponibile in digitale e on-demand dalla settimana successiva.




IRON MAN, SVELATI I RETROSCENA DI QUELLA FAMOSA FOTO FAKE CHE TRAPELÒ DAL SET

Dopo aver rivelato i dettagli sul mancato debutto di Shang-Chi in The Avengers, Chris Fenton, presidente della compagnia cinese DMG Entertainment Motion Picture Group, ha svelato un retroscena sulla foto leak emersa dal set di Iron Man 3.

Prima che la Cina diventasse uno dei mercati fondamentali per gli incassi dei film del Marvel Cinematic Universe, lo studio di Kevin Feige aveva firmato la sua prima collaborazione con una compagnia cinese per lo sviluppo di Iron Man 3 proprio per alimentare l'interesse del franchise nel paese.

"Le riprese di Iron Man 3 a Pechino erano essenziali" ha spiegato Fenton nel suo nuovo libro, Feeding The Dragon. "Non solo dovevamo ottenere del buon materiale per la versione globale del film, ma dovevamo anche fare capire dove ci trovavamo. La produzione del film si stava svolgendo anche in Cina, al contrario di quello che diceva Shane Black. Le persone dovevamo sapere."

Il produttore ha poi rivelato come è stata diffusa l'immagine in questione (la trovate in calce all'articolo): "Alla fine della giornata di riprese, abbiamo scattato una foto per girarla alla stampa. Nell'immagine c'erano Wang, Iron Man, almeno dal busto in su, e l'antico paifang cinese. Per farla sembrare una foto della produzione, abbiamo aggiunto nell'inquadratura una delle cineprese. Inoltre, abbiamo decentrato un po' l'immagine."


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JOKER, PRESENTE UNO STUPENDO EASTER EGG NEL CINECOMIC SHAZAM!

In attesa di sapere le novità sul sequel di Shazam! dal DC FanDome del prossimo 22 agosto, un fan ha scoperto un easter egg dedicato al personaggio del Joker proprio durante un rewatch del film di David F. Sandberg.

Come potete vedere nell'immagine in calce, stiamo parlando della divertente sequenza in cui Billy Batson testa i suoi nuovi poteri da supereroe insieme all'amico Freddy Freeman. Nella parte in cui Zachary Levi colpisce la sua stessa mano con un ascia per vedere quanto è resistente, sullo sfondo può essere visto il logo della ACE Chemicals: si tratta di un riferimento al numero 168 di Detective Comics, nel quale Red Hood salta in una vasca d'acido della Ace Chemical e si trasforma nel Clown Principe del Crimine.

Sandberg e Levi, lo ricordiamo, sono stati entrambi confermati tra i numerosi ospiti dell'atteso DC FanDome, evento che ospiterà le presentazioni di tutti i progetti futuri legati alla casa fumettistica di proprietà Warner. Previsto inizialmente per il 1° aprile 2020, Shazam! 2 è stato rinviato al 4 novembre 2022 in seguito agli spostamenti del calendario causati dalla pandemia.


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ANA DE ARMAS È MARILYN MONROE PER ANDREW DOMINIK: LA PRIMA RECENSIONE DI BLONDE FA SOGNARE

Blonde, nuovo attesissimo film di Andrew Dominik con Ana de Armas nei panni di Marilyn Monroe, sarebbe dovuto arrivare quest'anno su Netflix, ma lo studio ha deciso di rinviare l'uscita del film al 2021, probabilmente in attesa di poterlo presentare in qualche importante festival cinematografico.

Tuttavia Joyce Carol Oates, il cui romanzo del 1999 è stato la base della sceneggiatura di Dominik, ha rivelato su Twitter di aver assistito recentemente ad una proiettato privata del film, che ha promosso a pieni voti.

"Ho visto la prima versione dell'adattamento di Andrew Dominik ed è sorprendente, brillante, molto inquietante e, forse la cosa più sorprendente, può vantare un'interpretazione completamente femminista della vicenda. Non sono sicuro che un regista uomo abbia mai realizzato qualcosa di simile."

Insomma, l'attesa per il quarto film del regista de L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e Killing them softly si fa ancora più alta dopo queste dichiarazioni, e la curiosità intorno all'interpretazione di Ana de Armas continua a lievitare fra le schiere dei fan. Al momento, però, non si hanno notizie per una data di uscita.

Ricordiamo che il film include nel cast anche Adrien Brody nei panni di Arthur Miller e Bobby Cannavale nei panni di Joe DiMaggio, i due mariti della Monroe. Inoltre, tra le star coinvolte nel progetto citiamo anche Julianne Nicholson, Scoot McNairy, Garret Dillahunt, Caspar Phillipson, Toby Huss, Sara Paxton, David Warshofsky, Lily Fisher, Evan Williams e Xavier Samuel.

Dominik ha detto in precedenza: "Blonde è interessante perché contiene pochissimi dialoghi. I miei tre film precedenti erano molto basati sui discorsi mentre non credo che ci sia una scena in Blonde più lunga di due pagine. Sono davvero entusiasta di fare un film che è anche una valanga di immagini ed eventi. E il personaggio principale è una donna. I miei film sono stati abbastanza privi di donne e ora ho potuto provare ad immaginare cosa significhi esserlo."


GAZZA THE MOVIE: IN ARRIVO IL BIOPIC SUL LEGGENDARIO PAUL GASCOIGNE

Il calciatore Paul Gascoigne ha confermato che i produttori del suo biopic ufficiale sono attualmente alla ricerca di un attore per interpretare il leggendario calciatore inglese in un film basato sul libro di memorie Gazza: My Story.

Il film uscirà dopo un documentario sulla Coppa del Mondo con l'ex star dell'Inghilterra, previsto per novembre. In precedenza, nel 2015, era già staro realizzato il documentario Gascoigne.

Parlando al Daily Mirror, l'ex calciatore ha dichiarato: “Ci sono dei produttori che stanno cercando qualcuno che possa interpretarmi. Li aiuterò in questo processo e avrò anche modo di leggere la sceneggiatura del film, che riguarderà tutta la mia vita. Il film sarà basato sulle mie biografie."

Gascoigne ha candidamente suggerito che il progetto non chiuderà un occhio sulla sua turbolenta vita privata, senza tralascia neppure le sue lunghe e famose battaglie contro l'alcolismo. "Ammettiamolo", ha aggiunto. "Non ho nulla da nascondere. È stato detto già tutto sulla stampa, nel bene e nel male."

Gascoigne, che è stato un famoso centrocampista offensivo per Newcastle United e Tottenham, divenne un'icona nazionale dopo un lungo pianto sul campo in seguito alla sconfitta in semifinale dell'Inghilterra ai Mondiali del 1990 contro la Germania. "E 'stato incredibile", ha detto della fama che lo travolse da quel momento. “Ovunque andassi, tutto era gratis. Andavo in un ristorante costoso, ma per me era gratis. Non potevo tornarci, perché non volevo che pensassero che ero tornato per mangiare di nuovo gratuitamente!"


STAR WARS: UN FILM STAND ALONE SU DARTH VADER POTREBBE ACCONTENTARE I FAN?

Darth Vader è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti tra quelli appartenenti all'affascinante Lato Oscuro della Forza, ed è lecito chiedersi se Disney deciderà mai di mettere in cantiere uno spin-off di Star Wars basato interamente su di lui.

Purtroppo al momento non sappiamo nulla al riguardo, ma CinemaBlend ha riportato diverse ragioni per cui un film sul Signore Oscuro dei Sith potrebbe accontentare i fan del franchise. Tanto per cominciare, sarebbe l'occasione perfetta per esplorare ulteriormente il periodo che intercorre tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza, un arco temporale in cui Vader deve aver commesso crimini di ogni genere, nell'imporre il dominio di Palpatine su tutta la galassia e nello sterminare gli ultimi Jedi rimasti.

Se nei fumetti abbiamo potuto leggere della sua incessante ricerca di indizi sulla morte di Padmé su Naboo, dal punto di vista cinematografico non abbiamo ancora potuto approfondire i momenti tragici che seguirono il famoso "Noooooo" pronunciato nel finale di Episodio III. Ciò permetterebbe di dare maggiormente risalto al conflitto interiore del personaggio, costretto a mettere a tacere ancora una volta il passato di Anakin Skywalker per diventare l'implacabile assassino visto in Rogue One.

Un film del genere ci consentirebbe poi di esplorare l'universo di Star Wars dal punto di vista del Lato Oscuro. A pensarci bene non abbiamo mai visto storie esclusivamente incentrate sui Sith al cinema: solo nei videogiochi, nei romanzi e nell'Universo Espanso abbiamo potuto goderci tutto il fascino della malvagità con storie che raccontavano l'ascesa di generali imperiali o pericolosi guerrieri Sith. È arrivato il momento per un cambio di rotta?

Forse sì, ma c'è anche da considerare che Disney potrebbe non essere così incline a produrre contenuti con protagonisti degli assassini. Eppure, il terrore causato da Darth Vader non è mai stato troppo splatter, e anche lo spin-off in questione potrebbe includere diverse mutilazioni, presenti in tutta la saga cinematografica e persino nelle serie di animazione, rese però meno eclatanti dal fatto che le spade laser cauterizzano immediatamente le ferite.

In conclusione potremmo dire che i fan non si sono di certo stancati di vedere il Signore Oscuro all'opera, dato che in certe produzioni la sua presenza è stata minima (seppur sempre fondamentale). Cosa ne pensate? Vorreste vedere un film, o magari una serie, con Darth Vader protagonista?

Considerando che il personaggio è tornato in Rogue One e in The Clone Wars le probabilità di rivederlo non sono poi così basse. Alcuni rumor lo vorrebbero presente anche nella serie su Kenobi!



Edited by Triplethor - 11/8/2020, 19:13
 
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