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Triplethor
view post Posted on 26/8/2020, 23:48 by: Triplethor
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Triplethor
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CINEWS SECONDA PARTE

MERCOLEDI

27/08/2020



Russell Crowe pubblica un video su Il Gladiatore 2. È questo l’annuncio che stavate aspettando?

«Questo è l’annuncio che stavate aspettando? Il Gladiatore 2». Sono bastate queste poche parole postate su Instagram da Russell Crowe come accompagnamento a un video in cui tiene in mano l’elmo di Massimo Decimo Meridio, per scatenare l’entusiasmo dei fan che si aspettavano un video annuncio sull’arrivo dell’attesissimo sequel. È invece si è rivelato tutt’altro per buona pace di chi ancora sogna di vedere sul grande schermo l’attore australiano nuovamente nei panni del gladiatore, ruolo che gli ha fatto vincere un Oscar come Miglior interpretazione maschile.

Cliccate qui per vedere il video sul profilo instagram di Russell Crowe

Il filmato infatti si rivela presto per quello che è in realtà, ovvero un video promozionale per il lancio del suo nuovo film Il giorno sbagliato


Codice 999: 10 curiosità sul film poliziesco con un grande cast

Uscito al cinema nel 2016, il crime thriller Codice 999 ha avuto poca fortuna al box office, anche se alcuni critici lo ritengono un grande film. Queste alcune curiosità legate alla produzione.

Codice 999: 10 curiosità sul film poliziesco con un grande cast

Una banda di poliziotti corrotti, dopo una rapina in banca finita con una frenetica sparatoria in autostrada, è costretta da una spietata boss della mafia russo-israeliana, a tentare un'ultima e impossibile rapina. Nel film Codice 999, del regista australiano John Hillcoat, la sola speranza che la banda ha di portare a termine il colpo è quella di distrarre tutte le forze dell'ordine organizzando l'assassinio di un agente di polizia. Questo film poliziesco del può vantare un cast di nomi noti e dal riconosciuto talento: Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor, Kate Winslet, Woody Harrelson, Gal Gadot, Norman Reedus, Anthony Mackie e Aaron Paul. Uscito nel 2016, Codice 999 non ha incontrato il gusto del pubblico nonostante molti critici l'abbiano reputato un ottimo thriller che a tratti ricordava il celebrato Heat di Michael Mann.

Codice 999: 10 curisiosità sul film thriller con i poliziotti corrotti
Le riprese del film si sono svolte tra il maggio e l'agosto del 2014 in Georgia, principalmente nella città di Atlanta
Nel ruolo di Casey Affleck erano stati ingaggiati prima Shia Labeouf poi Charlie Hunnam, ma entrambi hanno dovuto rinunciare per conflitto di impegni
Michael B. Jordan ha rinunciato al suo ruolo per fare I Fantastici 4 ed è stato sostituito da Anthony Mackie.
Kate Winslet ha invece sostituito Cate Blachett, anche lei uscita dal progetto per conflitto di impegni
Christoph Waltz era stato contattato per un ruolo, ma la trattativa non è andata in porto
Anche gli attori Chris Pine e Jeff Bridges erano stati contattati nei prime fasi dell'avvio del progetto
La sceneggiatura scritta da Matt Cook è entrata nella lista del 2010 dei migliori script ancora non prodotti
L'alternanza di tutti questi attori è stata causata della lunga gestazione del film prima di arrivare alle riprese
Il titolo si riferisce al codice 999 che nel gergo interno della polizia indica un agente colpito in azione
Nei diversi poster promozionali del film, comparivano diverse frasi di lancio:
Il codice della strada non è mai bianco e nero

Una rapina mortale ha bisogno di un distrazione omicida
Non credere mai a ciò che ti viene detto
Non mollare mai una battaglia
Non mostrare mai pietà ai tuoi nemici
Non dimenticare mai da che parte stai
Non abbassare mai la guardia
Non voltare mai le spalle alla tua famiglia
Non rinnegare mai il codice d'onore
Un codide per vivere, un codice per morire
Non mostrare mai pietà ai tuoi nemici


Uno svizzero alla corte del noir americano: Anthony Jerjen presenta Inherit the Viper, con Josh Hartnett

Al Bari International Film Festival abbiamo intervistato Anthony Jerjen, che ha diretto il noir con Josh Hartnett Inherit the Viper, titolo della sezione Panorama Internazionale.

Uno svizzero alla corte del noir americano: Anthony Jerjen presenta Inherit the Viper, con Josh Hartnett

Secondo uno studio condotto di recente,negli Stati Uniti circa 130 persone muoiono ogni giorno per overdose di farmaci oppioidi, una vera e propria epidemia che il noir Inherit the Viper sceglie come punto di partenza per andare poi a esplorare tanto le dinamiche di una famiglia criminale quanto un'America dove solitudine, alienazione, alcool e disturbo post traumatico da stress sono il pane quotidiano di un'umanità derelitta e che annaspa. Inherit the Viper, che è ambientato in Virginia nella regione degli Appalachi, vede protagonista un attore che un tempo legava il proprio nome a grandi titoli hollywoodiani come Pearl Harbor e Black Dahlia, e che poi ha preferito il cinema indipendente e la serie tv Penny Dreadful. Parliamo di Josh Hartnett, che qui interpreta uno dei fratelli della terribile famiglia Conley (tale Kip), che vive dello spaccio di oppiacei ed è formata anche dalla spietata Josie (Margarita Levieva) e dallo sprovveduto Boots (Owen Teague). La regia è invecedi Anthony Jerjen, che abbiamo intervistato durante il Bari International Film Festival 2020, che accoglie il film nella sezione Panorama Internazionale.

Classe 1988, Jerjen è al suo primo lungometraggio e ci spiega l'incontro con la sceneggiatura di Andrew Crabtree, finita nella black list e diventata l'ottimo film che vedremo prossimamente in Italia distribuito da Blue Swan Entertainment.
"All'epoca ero alla ricerca di una bella storia da portare al cinema e, quando ho letto la sceneggiatura di Inherit the Viper, non sapevo niente dello smercio illegale dei farmaci oppioidi e il tema mi è sembrato interessante. Ho avuto l'impressione di leggere un copione che, oltre ad avere una valenza politica e sociale, raccontava una storia familiare in maniera inedita e molto personale. La sceneggiatura di Andrew Crabtree era un'ottima miscela di elementi intriganti, e anche la qualità della scrittura mi ha molto colpito. Infine, il ritratto di una certa America mi appariva molto veritiero e puntuale"

Cosa spinge un regista europeo a raccontare una storia americana?
Noi europei abbiamo una visione idealizzata degli Stati Uniti, della storia e della cultura americana, a cominciare dal mito della frontiera. Io sono cresciuto nutrendomi di cultura americana, cultura pop, quindi sentivo forte il desiderio di esplorare in maniera dettagliata l'iconografia statunitense.

Lei crede ancora nel sogno americano?
Credo che il sogno americano sia cambiato. Prima consisteva in una casa e in un lavoro stabile, mentre adesso significa riuscire a vivere in una società stabile. Alcune persone, tuttavia, ritengono che sia naufragato. Sono abbastanza d'accordo con loro, anche se credo sia necessario reinterpretarlo alla luce di ciò che sta accadendo oggi in tutto il mondo.

Perché le interessava esplorare le dinamiche familiari?
Molte famiglie contemporanee sono lontane dalla famiglia classica, tradizionale. Ora ci sono le famiglie allargate, le famiglie con un solo genitore, eccetera, e a me interessava mostrare dinamiche diverse dal solito. Se una famiglia, come nel caso di Inherit the Viper, è formata da fratelli, non ci sono necessariamente persone che comandano, perché manca ad esempio il rapporto gerarchico fra genitori e figli, e quindi raccontarla è molto più appassionante, innanzitutto per capire se effettivamente ci sia una situazione di parità. Il personaggio di Josh Hartnett, nel film, vuole infatti essere a tutti i costi allo stesso livello di sua sorella e da lì cominciano i problemi.

La famiglia di Inherit the Viper non è esattamente un clan di anime candide. Come la giudica?
Non ho mai voluto giudicare i miei personaggi perché ho la sensazione che la maggior parte delle persone si comportino male perché proprio non possono farne a meno. Non è che si svegliano la mattina e dicono: ora faccio qualcosa di sbagliato. E’ più giusto affermare che da cosa nasce cosa e che alla fine si oltrepassa il confine di ciò che è giusto. Nel mio film i personaggi si comportano male perché la struttura sociale è crollata e l'unica maniera per andare avanti è vendere droga ai vicini e agli amici. Per alcuni è una questione di sopravvivenza, e io non ho nessuna intenzione di rimproverarli.

I personaggi di Inherit the Viper sembrano oltretutto destinati al male, come in una tragedia shakespeariana..
La mia è una storia molto classica, un perfetto esempio di tragedia. Non so se questa sia una caratteristica tipicamente shakespeariana, ma un film è sempre più interessante se i personaggi sono intrappolati in un destino che non si può cambiare, se sono costretti a percorrere una strada dalla quale non possono deviare. Kipè l'unico che prova a scappare da questa inevitabile sorte.

E’ legittimo dire che Inherit the Viper appartiene al genere noir?
C'è sicuramente un elemento noir nel racconto che ha determinato le mie scelte stilistiche, e ciò mi ha spinto anche ad ambientare Inherit the Viper in un'epoca indefinita, perché quando guardi il film con i suoi luoghi e le sue situazioni, puoi avere l’impressione di trovarti perfino negli anni '60 o '70. Nei posti di cui narro, niente è cambiato davvero in realtà, le stazioni di servizio, le tavole calda, e perfino lo smercio di droga o i laboratori di metanfetamine sono ancora confinati dentro piccole case. Le cose sono rimaste le stesse, insomma, in quella parte del mondo, e quindi ho deciso di avvicinarmi al film come fosse un thriller degli anni '70, e per questo mi sono servito di una fotografia sporca. Però si può anche avere l'impressione di trovarsi nel 2010 oppure negli anni '90.

In un'intervista Josh Hartnett ha detto di aver amato molto i silenzi del film, il suo ritmo calmo…
Quando ho letto la sceneggiatura non ho pensato al ritmo del film o ai silenzi, perché siccome si racconta una storia di fratelli e sorelle, i personaggi si conoscono così bene che non hanno poi tutta questa necessità di parlare, e quindi magari dicono solo mezza frase, dal momento che c'è molto di ovvio e sottinteso. Tutto il resto quindi è silenzio e perciò aveva senso essere il più minimalisti possibile con il dialogo e lasciare che il film respirasse. Mi piace la maniera non verbale con cui Josh e Margarita Levieva comunicano.

Torniamo agli oppiacei. Prima di leggere la sceneggiatura di Inherit the Viper era consapevole del fatto che la dipendenza dai farmaci oppioidi fosse una vera e propria malattia dell'America contemporanea?
E’ una situazione davvero strana, che esisteva già 20 anni fa e si è andata sviluppando. E’ cominciata con i medici che prescrivevano un quantitativo troppo elevato di medicine spinti dalle case farmaceutiche, ma nessuno si aspettava che la dipendenza da oppiacei si sarebbe così diffusa. E’ una follia. Tutte le persone con cui abbiamo parlato conoscono qualcuno che è morto per overdose di farmaci di questo genere.


"Il nostro modello sociale non funziona più": cosa resta della rivoluzione secondo Judith Davis

Un dialogo fra privato e politico, intimo e militante, fra una ragazza di oggi che vuole cambiare il mondo e suo padre, sempre impegnato politicamente, che per poco non l’ha veramente cambiato, il mondo. Incontro con Judith Davis per parlare della sua commedia militante Cosa resta della rivoluzione.

"Il nostro modello sociale non funziona più": cosa resta della rivoluzione secondo Judith Davis

Il cinema politico, addirittura militante, può essere veicolato con la commedia. È l’idea di fondo dell’esordio alla regia dell’attrice francese di cinema e teatro Judith Davis, che in Cosa resta della rivoluzione, in uscita nelle nostre sale il 27 agosto per Wanted, presenta una riflessione approfondita sull’impegno politico in cerca di un cambiamento nel mondo, visto attraverso una famiglia, in particolare fra un padre sempre rimasto accorato ai suoi ideali comunisti e una figlia, Angèle, urbanista in cerca di una sua via per la rivoluzione, interpretata dalla stessa Davis. Arrabbiata e determinata, Angèle si applica tanto nel tentativo di cambiare il mondo quanto nel darsela a gambe dagli incontri romantici.

Abbiamo incontrato Judith Davis a Parigi, in epoca prepandemica.

Come mai ha voluto fare un film su una generazione che è nata troppo tardi, come dice spesso nel film?

Prima di tutto perché è la mia e quando faccio cinema cerco di partire da una necessità profonda. Sono partita da un progetto teatrale legato a un collettivo di cui faccio parte da tredici anni. Abbiamo co-creato la storia con quattro attori che sono anche nel film. Volevamo essere autori della parola comune che volevamo rivolgere agli spettatori, dando un senso più ampio al termine di attori e interrogandoci come esseri umani e cittadini su determinate tematiche. Avevamo bisogno di parlarne pubblicamente, in scena. È impossibile nella società trovare un luogo comune in cui condividere la responsabilità di un progetto intero, in cui siamo allo stesso tempo autori, attori e produttori oltre che drammaturghi e registi. La nostra pièce non è mai fuori dal mondo, ma molto addentro a quello che vuol dire “fabbricare” uno spettacolo. Volevamo raccontare come dei genitori impegnati politicamente, in un momento in cui la rivoluzione era un orizzonte politico a portata di mano, abbiano avuto dei figli che 25 o 30 più tardi vivono nelle imprese, dopo la caduta del muro e di quegli ideali. Volevo con il film andare più in profondità della pièce, e questa generazione che è nata troppo tardi è incarnata da Angèle, che è frustrata fra l’impegno totale che immagina abbia caratterizzato la lotta politica dei genitori nel passato e allo stesso tempo la rabbia per non poter creare un proprio modello adeguato a una realtà che è cambiata, con gli anni ’70 come ingombrante totem non superabile a cui rendere sempre conto in maniera un po’ accondiscendente.

È un rapporto d’amore e odio generazionale, con l’incombente onere di dover uccidere i propri padri, ma dall’altro c’è anche della nostalgia per qualcosa che non potrà mai tornare.

È un ambivalenza che trovavo interessante in termine di drammaturgia e di cinema, fra un’emancipazione politica e una intima. I due piani possono avvicinarsi, il teorico non si distanzia più dai nostri affetti, trovavo fosse una buona idea raccontarlo attraverso una famiglia, perché ogni volta che c’è un disaccordo politico diventa una ferita intima, ogni volta che c’è un litigio fra sorelle diventa un duello ideologico. Attraversiamo sempre i due piani, quello politico e quello intimo e familiare e le domande che si pongono le due generazioni non sono le stesse.

Immagino sia stato un viaggio intimo interessante anche per lei, non so se personale, ma collettivamente è sbirciare in un rapporto, quello fra privato e pubblico, che è molto diverso in un società che è molto cambiata. Il suo personaggio è un’urbanista impegnata.

Ho scelto questo mestiere per tradurre il suo dilemma fra le buone intenzioni e l’applicazione concreta, contraddizione spesso violenta che mi piaceva potesse essere rappresentata in un paesaggio. Al di là del suo dogmatismo che talvolta la fa sembrare bloccata, mi piaceva avesse un’ironia condivisa, non imposta, che addirittura sfociasse nell’autoderisione. Credo fortemente che oggi ci sia un’urgenza di reagire da parte di molte persone che vengono letteralmente distrutte dal sistema capitalista. È un’urgenza di oggi. Non si può continuare a vivere così, non funziona più. Nel film non volevo però che nessun personaggio fosse il portavoce di una soluzione, perché non ne ho, fanno semplicemente quello che possono. Il padre di lei ha scelto l’impegno in passato, la madre di ritirarsi in campagna. Nella generazione del padre c’è una disgiunzione fra la teoria e la pratica, fra quello che pensa e quello che fa, come formulare un ideale e come agire concretamente nella vita. Questa è una dinamica che sta cambiando oggi nella società, attraverso per esempio il dibattito sulla dominazione maschile sulla donna o sulla questione ecologica. Per la prima volta mi sembra che ci stia facendo impazzire questa assenza di coerenza. Non si può più dire che la questione omosessuale, o quella femminile, verrà regolata nella rivoluzione. Continuare a farlo avrebbe delle conseguenze gravi.

Pensa sia possibile fare del cinema politico, definiamolo anche militante, attraverso un genere come la commedia?

Per me è una strategia, il rapporto con l’umorismo è duplice. Se non posso ridere con gli altri di quello che ci allontana, cioè passare dalla risata per una presa di coscienza comune e federatrice, allora sarà la disperazione a vincere. Nella mia vita scherzo sempre per denunciare, attraverso un’attitudine vitale, è una cosa molto seria. Se non ridiamo non alimentiamo la nostra fiamma che ci tiene in vita. Se non creo complicità con lo spettatore non ottengo niente, e siccome ho dei messaggi molto precisi da far passare, se non li ottengo attraverso la connivenza allora non c’è dialogo.


INSIDE OUT, KYLE MACLACHLAN: "VORREI VENISSE REALIZZATO UN SEQUEL"

Inside Out è stato uno dei film Pixar più apprezzati dal pubblico e dalla critica e Kyle MacLachlan, che ha dato voce al padre di Riley anche nel cortometraggio legato alla storia dei protagonisti, ha rivelato che sarebbe interessato a un sequel.
L'attore, intervistato da Collider, ha espresso il suo desiderio di collaborare nuovamente con lo studio e tornare a lavorare nel mondo dell'animazione.

Kyle MacLachlan ha raccontato: "Spero di poter girare un altro film con loro. Sono tra le persone più adorabili con cui si può lavorare. Il nostro regista Pete Docter e il nostro produttore Jonas Rivera, e il nostro co-regista Ronnie Del Carmen erano presenti durante il doppiaggio e l'intero team era stato così gentile, creativo ed entusiasta per il mio piccolo contributo al film".
L'attore, parlando di Inside Out, ha aggiunto: "Uno dei punti di forza è che hanno trascorso circa cinque anni, se mi ricordo correttamente, per lavorare alla storia, all'animazione e al processo. Quando vivi con una storia e una realtà così a lungo la conosci davvero bene e puoi raccontare la storia".

La star ha sottolineato: "Hanno il tempo a disposizione per sviluppare realmente queste storie fino a raggiungere il loro miglior potenziale".

Kyle MacLachlan ha quindi aggiunto: "Vorrei ci fosse un sequel che mostri Riley più grande. Ho amato il corto Il primo appuntamento di Riley, era stato davvero divertente e inaspettato. Amo la direzione che avevano preso. Ho pensato quel corto di cinque minuti fosse un'adorabile continuazione del film".


THE BATMAN: ZACK SNYDER RIVELA LA SUA REAZIONE AL TRAILER

l primo trailer di The Batman è stato condiviso online pochi giorni fa e Zack Snyder ha ora rivelato la sua reazione alle prime sequenze del progetto realizzato da Matt Reeves.
Il regista, attualmente impegnato nella realizzazione del suo montaggio di il video promozionale del progetto tratto dai fumetti della DC.

Zack Snyder conosce molto bene il mondo di Gotham City e, mentre era ospite del podcast Reel in Motion, ha confermato di aver visto le prime sequenze di The Batman mostrate durante il DC FanDome sottolineando: "Non so quale sarà il rating".
Il regista ha proseguito: "Ho pensato 'che...'. Ho mandato un messaggio a Matt Reeves al termine della visione e ho scritto 'Che cavolo! È fantastico". L'ho amato. Ho pensato che fosse incredibile. Ho pensato che stesse andando nella giusta direzione e ho apprezzato tutto".
Zack Snyder ha quindi concluso: "Si tratta del film che voglio vedere, quindi lo approvo. Sì, per favore, fate film così"

The Batman, Robert Pattinson è Bruce Wayne in una delle prime immagini del film
Il film diretto da Matt Reeves proporrà una versione inedita sul grande schermo del personaggio dei fumetti che, nella versione affidata a Robert Pattinson, starà iniziando la sua attività come vigilante cercando di affrontare le proprie paure e diventare Batman, seguendo come si è evoluto nell'eroe che tutti conosciamo.
Il film, che verrà distribuito nelle sale nel mese di ottobre 2021, inoltre, verranno mostrati famosi villain come Catwoman (Zoe Kravitz), il Pinguino (Colin Farrell) e l'Enigmista (Paul Dano).


LA MORTE TI FA BELLA, LA POZIONE E L'EASTER EGG DI RITORNO AL FUTURO

La morte ti fa bella contiene un simpatico omaggio a Ritorno al futuro, altro celebre film del regista Robert Zemeckis. Non è insolito che un cineasta inserisca rimandi alla propria filmografia sullo schermo, soprattutto quando si tratta di qualcuno come Zemeckis che già di suo tende ad essere molto cinefilo anche senza autocitarsi (basti pensare all'immaginifico mondo di Roger Rabbit, per esempio). L'incrocio tra i due universi non è esplicito, bensì presente sotto forma di sottile, buffo Easter Egg, quando Helen (Goldie Hawn) beve per la prima volta la pozione: la data è il 26 ottobre 1985, ossia il presente quando Marty McFly si ritrova per sbaglio al centro di complicazioni spazio-temporali che dureranno ben tre film, tra il 1955, il 2015 e il 1885.

Un omaggio molto simpatico quello presente ne La morte ti fa bella, che Robert Zemeckis ha girato dopo aver completato la trilogia con Ritorno al futuro parte III. Trilogia che quest'anno festeggia un duplice anniversario, ossia i trentacinque anni del capostipite e i trenta del capitolo finale. Si parla da anni, oltre che di un eventuale quarto film della saga, di un possibile remake, ma il regista, che detiene il controllo creativo del franchise, ha più volte affermato che non accadrà mentre lui è ancora in vita (c'è però stato uno spin-off animato in televisione negli anni Novanta, con la partecipazione parziale di Christopher Lloyd).

Recentemente Zemeckis ha firmato Recentemente Zemeckis ha firmato The Walk e Benvenuti a Marwen, ed è attualmente al lavoro su un rifacimento in carne ed ossa del Pinocchio della Disney, le cui riprese dovrebbero iniziare entro la fine dell'anno, in vista di un'uscita nelle sale alla fine del 2021 o all'inizio del 2022. Al momento non si sa chi interpreterà il burattino, ma Geppetto avrà il volto di Tom Hanks, collaboratore abituale e grande amico di Zemeckis.


KATE WINSLET SULLE SCENE DI SESSO CON SAOIRSE RONAN: "LE ABBIAMO COREOGRAFATE NOI"

Ammonite è il nuovo film con protagoniste Kate Winslet e Saoirse Ronan e, in una nuova intervista, l'attrice premio Oscar ha raccontato del lavoro compiuto sul set per girare le scene di sesso.
L'attrice ha raccontato a The Hollywood Reporter di non essere mai stata così ogogliosa, durante la sua carriera, di un lavoro compiuto per un film.

Kate Winslet, parlando di Ammonite e delle scene esplicite realizzate per il progetto diretto da Francis Lee, ha dichiarato:
"Le abbiamo coreografate io e Saoirse Ronan. Non è decisamente come mangiare un sandwich. Penso semplicemente che io e Saoirse ci sentissimo realmente al sicuro. Francis era naturalmente davvero nervoso".

L'attrice ha proseguito: "Gli ho semplicemente detto 'Ascolta, lasciaci capire cosa fare'. E lo abbiamo fatto. 'Inizieremo qui. Faremo questo con i baci, il seno, tu vai giù lì, poi fa questi, poi risali'. Voglio dire, abbiamo ideato tutti i passaggi della scena in modo che fossimo legate a qualcosa sostenute dalla narrazione. Non mi sono mai sentita così orgogliosa rispetto a quello che ho provato girando la scena d'amore di Ammonite. Ed è stato il momento in cui sono stata meno timida".

Ammonite verrà presentato in anteprima al Toronto Film Festival, dopo essere stato selezionato anche da Cannes e Telluride che non hanno però potuto procedere con l'edizione 2020 dei rispettivi festival.

Il lungometraggio racconterà la storia vera della cacciatrice di fossili Marry Anning (Kate Winslet) che nel 1840 riceve l'incarico di occuparsi di una giovane moglie (Saoirse Ronan) che lotta contro la depressione. L'amicizia tra le due donne si trasforma però ben presto in amore.


FRANKENSTEIN JUNIOR: LA LITE ASSURDA TRA GENE WILDER E MEL BROOKS SUL SET DEL FILM

Gene Wilder e Mel Brooks hanno litigato soltanto una volta durante la produzione di Frankenstein Junior, ma quell'unica lite è stata assurda ed esplosiva. Mel ha iniziato a lamentarsi e, urlando in preda alla collera, è improvvisamente uscito dall'appartamento di Gene dove i due stavano lavorando alla sceneggiatura.

Circa dieci minuti dopo il telefono di Gene squillò e dall'altra parte Mel pronunciò le seguenti parole: "CHI ERA QUEL PAZZO IN CASA TUA? Sono riuscito a sentire le urla da qui. Non lo sai che non devi lasciar entrare gente così folle in casa tua? Non si sa mai, potrebbero essere pericolosi." Questo, come dichiarò in seguito Gene, era il modo di Mel di chiedere scusa.

Brooks raccontò la genesi del film: "Ero nel mezzo delle ultime settimane di riprese per Mezzogiorno e mezzo di fuoco da qualche parte nella Antelope Valley, e Gene Wilder ed io ci stavamo facendo una tazza di caffè quando lui mi disse che poteva esserci un altro Frankenstein."

"Io risposi: 'Non un altro ancora! abbiamo avuto il figlio di, il cugino di, il cognato di. Non abbiamo bisogno di un altro Frankenstein!' La sua idea era semplice: Cosa sarebbe successo se il nipote del dottor Frankenstein non avesse voluto aver niente a che fare con il suo illustre antenato. Anzi, provasse vergogna di questa parentela. Dissi: 'Questo sì che sarebbe divertente.'" Ha concluso il regista.


THE SQUARE: COME È STATA REALIZZATA LA SCENA PIÙ FOLLE E MEMORABILE DEL FILM

Com'è nata la scena della cena, la più memorabile e folle di The Square, film svedese che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes nel 2017? Parliamo, ovviamente, del momento in cui una cena di gala al museo dove lavora il protagonista viene stravolta da un pezzo di arte performativa, eseguita da un uomo il cui comportamento scimmiesco mette a disagio gli ospiti, in particolare il critico d'arte interpretato da Dominic West. L'uomo in questione, tale Oleg, ha le fattezze di Terry Notary, ingaggiato proprio per la sua dimestichezza con ruoli da primate, essendo apparso tramite performance capture in progetti come la recente trilogia del Pianeta delle scimmie o il reboot di King Kong uscito anch'esso nel 2017. Sempre come presenza digitale lo abbiamo visto anche nel Marvel Cinematic Universe, per l'esattezza negli ultimi due film degli Avengers, dove interpretava Cull Obsidian, uno degli scagnozzi di Thanos.

Come spiegato da Terry Notary, scelto dal regista Ruben Östlund dopo che questi lo aveva visto in un video in rete, la sequenza si è svolta più o meno come la vediamo sullo schermo: le comparse - tutte provenienti dall'ambiente culturale rappresentato in The Square - erano al corrente dell'idea generale della scena, ma Notary ha sostanzialmente avuto carta bianca sul set, improvvisando a tal punto che, a detta sua, in alcuni ciak era difficile separare la realtà dalla finzione.

L'attore, che dice di non essersi fatto troppe domande sulle motivazioni di Oleg, aveva sostanzialmente il controllo totale della sequenza, concordandosi in anticipo con Dominic West - uno dei pochi veri attori presenti in quel momento - su come si sarebbe eventualmente svolta la loro interazione, per far sì che l'equilibrio di potere tra i due personaggi andasse come previsto nelle intenzioni del regista. Il risultato è un momento di culto che è entrato nella memoria cinefila collettiva già durante la prima proiezione a Cannes, dove il film, un po' a sorpresa, si è portato a casa la Palma d'Oro.


PANIC ROOM: NICOLE KIDMAN E IL SUO CAMEO "SEGRETO"

Nicole Kidman ha un cameo "segreto" in Panic Room, udibile soltanto nella versione in lingua originale della pellicola; l'attrice fu originariamente scritturata per il ruolo di Meg Altman e Hayden Panettiere era stata scelta per interpretare sua figlia, Sarah.

Prima dell'inizio delle riprese però Panettiere fu sostituita da Kristen Stewart, che aveva battuto Daveigh Chase ottenendo il ruolo, poiché il regista David Fincher trovava la Chase "irritante". Poi, a soli diciotto giorni dall'inizio delle riprese, la Kidman ha dovuto lasciare il cast a causa di un infortunio al ginocchio subito durante le riprese del Moulin Rouge.

Fincher ha suggerito che lo studio chiudesse la produzione e ritirasse l'assicurazione ma i produttori hanno deciso di andare avanti. Il ruolo quindi fu offerto a Jodie Foster che, pur essendo la presidente della giuria del Festival di Cannes si ritirò dall'incarico per lavorare con Fincher.

La Foster ha avuto solo nove giorni per prepararsi al ruolo di Meg Altman. Nicole Kidman, tuttavia, ha lasciato un piccolo marchio in Panic Room: l'attrice è la voce della fidanzata del marito di Meg che risponde al telefono quando il personaggio interpretato dalla Foster lo chiama in preda alla disperazione.


FLIGHTPLAN - MISTERO IN VOLO: IL RUOLO DI JODIE FOSTER ERA STATO SCRITTO PER UN ALTRO ATTORE

Il ruolo di Jodie Foster* in *Flightplan - Mistero in volo, originariamente, era stato scritto per Sean Penn. Il regista decise persino di mantenere il nome del personaggio originale: Kyle. Ironia della sorte, il ruolo di Penn in The Game - Nessuna regola era originariamente destinato a Jodie Foster.

Peter A. Dowling ha presentato la sua idea per il film al produttore Brian Grazer, originariamente la pellicola parlava di un uomo che lavorava alla sicurezza aeroportuale e durante un volo suo figlio viene rapito da dei terroristi. Pochi anni dopo, Billy Ray ha terminato la sceneggiatura, eliminando i terroristi dalla storia e enfatizzando il ruolo del protagonista, che è diventato una donna, al che Grazer ha capito subito che sarebbe stato un buon ruolo per Jodie Foster.

Su Rotten Tomatoes il film ha un punteggio di approvazione del 37% basato su 177 recensioni, con una valutazione media di 5,31/10. Il consenso del sito afferma: "Gli attori sono tutti molto bravi ma man mano che il film avanza la tensione si sgonfia a causa della trama inverosimile."

Flightplan - Mistero in volo ha incassato 223.387.299 di dollari; in Italia, nelle quattro settimane di programmazione, la pellicola ha guadagnato 5.213.616 euro, mentre negli USA, in sette settimane, ha totalizzato 89.707.299 dollari.


LA MORTE TI FA BELLA: ISABELLA ROSSELLINI ERA (QUASI) NUDA NEL FILM

Intervistata dal celebre conduttore durante una puntata del The David Letterman Show, Isabella Rossellini ha rivelato di aver indossato soltanto un pareo e delle collane per interpretare Lisle, il suo personaggio in La morte ti fa bella.

A detta dei produttori e di alcuni membri del cast la Rossellini avrebbe in realtà usato una controfigura per le sue scene di nudo in questa pellicola, il corpo visibile nel film sarebbe quello di Catherine Bell. È interessante notare però che, un paio di anni prima, la Rossellini aveva girato una celebre scena di nudo nel film Velluto blu.

Il film ha ricevuto recensioni contrastanti: Rotten Tomatoes dà al film una valutazione del 54% sulla base delle recensioni di 50 critici; una recensione recita: "Hawn e Streep sono favolosi come gli innovativi effetti speciali di Death Becomes Her; la satira di Zemeckis, d'altra parte, è vuota come il mondo che tenta di prendere in giro."

La morte ti fa bella, diretto da Robert Zemeckis, interpretato dai premi Oscar Meryl Streep e Goldie Hawn e da Bruce Willis e Isabella Rossellini, è una commedia nera ed è soprattutto ricordato per la trama grottesca e per l'Oscar ottenuto grazie agli incredibili effetti speciali della pellicola.


FLASH: L'IDENTITÀ DEL VILLAIN PRINCIPALE DEL FILM CON EZRA MILLER NON È COSÌ SCONTATA

A quanto pare, Andy Muschietti e Christina Hodson hanno in serbo un'altra sorpresa per noi, perché il main villain del film di Flash parrebbe non essere poi così assodato.

Dopo mesi e mesi, anni addirittura, costellati di incertezze, sembra proprio che il film di Flash stia prendendo piede, anzi... Diciamo pure premendo sull'acceleratore.

Nelle scorse settimane abbiamo infatti appreso che la pellicola si baserà su Flashpoint, ma non seguirà pedissequamente gli intrecci narrativi della storia: non vi sarà la guerra tra le Amazzoni e gli Atlantidei, ad esempio, e pare che non ritroveremo il Thomas Wayne di Jeffrey Dean Morgan, ovvero l'originale Batman di Flashpoint.

Tuttavia, è stata confermata la presenza sia del Batman di Ben Affleck che di Michael Keaton, e Andy Muschietti ha recentemente dichiarato che "tutto ciò che abbiamo visto finora esiste da qualche parte del Multiverso DC" (infatti il Flash di Ezra Miller prenderà il nome da quello di Grant Gustin), aprendo dunque le porte a una marea di possibilità.

Tra queste però non sembrerebbe esserci Eobard Thawne a.k.a. Reverse Flash come villain principale della pellicola, almeno stando a quanto riportato in esclusiva dal sito Heroic Hollywood.


LA RISALITA DISNEY È NELLO STREAMING: STIMATO UN BUSINESS DI 11 MILIARDI DI DOLLARI

L'attività streaming della Casa di Topolino con la piattaforma Disney+ è iniziata con grande successo, ma gli analisti specializzati si aspettano che il gigante dei media e dell'intrattenimento genererà la bellezza di 11 miliardi di entrate nette proprio attraverso lo streaming, e questo entro fino anno.

A rivelare le stime ci hanno pensato gli analisti di Macquarie Research, rivelando di aspettarsi che le entrate del solo streaming Disney rappresenteranno il 19% delle entrate complessive della compagnia nel 2020, mentre nel 2021 già il 21%, quando saranno pari a 15,5 miliardi di dollari, con un incremento del 2% e una crescita quasi cinque volte superiore a quella regolare della televisione lineare.

Le entrate dello streaming durante l'ultimo trimestre hanno raggiunto quasi i 4 miliardi di dollari. Ed è importantissima questa ulteriore sorgente d'entrate, perché innanzitutto nel mondo sempre più importante dello streaming e poi perché mostra una minore dipendenza della società da quelle derivanti dai media tradizionali.

Ed è importante notare che tra gli altri servizi streaming lanciati nell'ultimo anno, Disney non ha davvero rivali. Bisognerà solo capire come si comporterà HBO Max, approdata online solo da pochi mesi e ancora giovanissima.


ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE, RIVELATA LA DATA D'USCITA SU HBO MAX?

Il progetto noto come Zack Snyder's Justice League è ormai più che ufficiale, e il suo arrivo sulla piattaforma streaming HBO Max è fissato per il 2021. Ma quando, di preciso?

La prima parte del megaevento virtuale noto come DC FanDome è stata trasmessa lo scorso sabato, e ci ha rivelato succulente novità sul Multiverso DC, incluse alcune sulla Justice League di Zack Snyder. Ciò che non è stata però comunicata è la data d'uscita esatta della nuova versione su HBO Max... Ma è possibile che sia trapelata comunque?

Come riporta il sito Comicbook, infatti, sulla piattaforma internazionale di Warner Bros., nell'area dedicata alla stampa, comparirebbe l'immagine che trovate anche nella nostra gallery, in cui sarebbe indicata come data d'uscita dello Snyder Cut il 5 settembre 2021.

Ora, come fa notare anche Comicbook, potrebbe benissimo trattarsi di una data "placeholder", ovvero una data temporanea in attesa di averne una ufficiale, anche perché in precedenza si era parlato della primavera 2021 come possibile finestra di lancio per il progetto, che sappiamo ora essere composto da 4 parti, ciascuna di esse della durata di un'ora.

Attendiamo dunque ulteriori aggiornamenti in merito, e soprattutto, riguardo all'eventuale distribuzione italiana del prodotto. Chi si accaparrerà i diritti di Zack Snyder's Justice League?


AVATAR 2, COM'È TORNARE A LAVORARE CAMERON A 28 ANNI DA TITANIC? CE LO DICE KATE WINSLET

La prima e unica volta che James Cameron e Kate Winslet hanno collaborato insieme fu nel 1997, per la realizzazione di una delle pietre miliari del cinema, Titanic, e a 28 anni di distanza dall'uscita originale del kolossal romantico regista e attrice sono pronti a riunire le forze per l'attesissimo Avatar 2.

Nonostante il successo e il romanticismo di base, la lavorazione di Titanic non fu una passeggiata per l'attrice, anche per qualche confronto diretto proprio con Cameron, ma in una recente intervista con l'Hollywood Reporter la stessa Winslet ha avuto modo di parlare di questa seconda collaborazione con l'autore, descrivendola come "qualcosa di fantastico" e apprezzando anche il cambiamento del regista.

Queste le sue parole: "È stato davvero meraviglioso per me lavorare di nuovo con Jim. Il tempo ha davvero cambiato. È diventato anche padre un paio di volte. È una persona molto più calma e pacata. Rilassato. Percepisci davvero quanto si stia divertendo di più questa volta rispetto al passato". Tutto di positivo, insomma, nella speranza che questo relax possa far bene anche all'atteso secondo capitolo del franchise.

Vi ricordiamo intanto che Avatar 2 uscirà nelle sale cinematografiche americane il 16 dicembre 2022. Seguiranno anche Avatar 3, 4 e 5, rispettivamente in uscita nel 2024, nel 2026 e nel 2028.


BILL & TED 3, I BEATLES HANNO AIUTATO IL NUOVO FILM CON KEANU REEVES: ECCO COME

In una recente intervistata rilasciata ai microfoni di Variety per promuovere l'attesissimo Bill & Ted Face the Music, terzo capitolo della saga, Keanu Reeves ha avuto modo di parlare insieme alla co-star Alex Winter del terzo capitolo della trilogia diretto da Dean Parisot, rivelando anche una fantastica curiosità.

L'obiettivo dei due protagonisti ormai 50enni è quello di scrivere la canzone più bella del mondo per salvarlo, il mondo. E nel film alla fine c'è, a quanto pare, e quando Variety chiede a Reeves come si sia sentito dopo averla ascoltata, l'attore risponde:

"Dean Parisot ha un ben background musicale alle spalle, dunque sapevo che eravamo in ottime mani con lui. Quando stavamo girando, comunque, non avevamo ancora trovato la canzone giusta, e fu allora che Dean cominciò a suonare Ob-La-Di, On-La-Da" dei Beatles, dicendoci 'so che i 113 battiti al minuto fanno sentire meglio, ma questa è una canzone che ne ha 100 e fa sentire alla grande'. Quindi sì, i Beatles hanno salvato Bill & Ted e ci hanno fatto sentire benissimo, tutto il gruppo, per tantissimi giorni, in continuazione".

Bill & Ted Face the Music vedrà i nostri eroi cresciuti, diventati uomini di mezza età con delle figlie a carico: ma la loro missione, oltre al tentativo di entrare nel mondo della musica rock, sarà quella di salvare il mondo da un atroce destino. Il film, uno fra i più attesi dell'anno grazie alla crescente popolarità della star di Matrix, uscirà nelle sale americane il 21 agosto 2020.

Faranno parte del cast della pellicola anche Samara Weaving, Brigette Lundy-Paine e Kid Cudi: la Weaving sarà la figlia di Bill, Thea, mentre la Lundy-Paine vestirà i panni di Billie, la figlia di Ted.

Quali sono le vostre aspettative per il film? Come al solito, fatecelo sapere nei commenti. Bill and Ted Face the Music uscirà in VOD e in alcune sale americane il 28 agosto 2020, mentre non c'è ancora una release ufficiale per il mercato italiano.


FLASH: UNA FANART RADUNA GLI EROI DC, CI SONO ANCHE I BATMAN DI AFFLECK E KEATON

Il film di Flash con protagonista Ezra Miller si preannuncia un'esperienza cinematografica da non perdere, considerando tutto ciò che è stato rivelato negli ultimi giorni sul Multiverso DC, e questo fan poster ci dà un'idea di quello a cui potremmo andare incontro.

Come già sappiamo, la storyline alla base della pellicola sarà Flashpoint, dando quindi per scontata la presenza di varie versioni di alcuni personaggi, un concept che è stato tenuto ben a mente nella realizzazione dell'artwork che trovate anche in calce alla notizia.

"Ogni tanto, qualsiasi fan dei fumetti ha i suoi momenti "E se...", in cui immagina possibili scenari per i propri personaggi preferiti. Soprattutto chi, come me, è cresciuto leggendoli. Abbiamo tutti i nostri preferiti, e abbiamo tutti le nostre incarnazioni preferite di quei personaggi. Praticamente, il tipo di supereroe dipende dagli sceneggiatori e dai disegnatori. E nei film, il concept è lo stesso" premette il digital artist Yadvender Singh Rana nel suo post di Instagram.

"Quando si tratta di un supereroe popolare come Batman, poi, tutti abbiamo un'opinione. Non darà il via a una guerra menzionando il mio preferito, perché la logica dietro questo lavoro è 'E se alcuni dei Batman di prima qualità venissero catapultati tutti nello stesso universo?'. Credo che sappiamo già tutti come sarà, visto che il film di Flash trasformerà questa fantasia in realtà"

Così l'artista combina non solo Superman (Henry Cavill), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller), ma anche i Batman di Ben Affleck e Michael Keaton, che come sappiamo torneranno nella pellicola diretta da Andy Muschietti, e il Batman di Flashpoint, Thomas Wayne (un ruolo che Jeffrey Dean Morgan spera da anni di poter ricoprire).

Sarà questa la line-up che vedremo anche nel film di Flash?


STEVEN SEAGAL, ECCO 5 COSE CHE NON SAPETE SULLA STAR DI SUBMERGED-ALLARME NEGLI ABISSI

Submerged - Allarme negli abissi, una pellicola del 2005 diretta da Anthony Hickox che vanta tra i suoi protagonisti Steven Seagal, indiscusso mito del cinema d'azione.

Probabilmente in molti non sanno che la la Tortuga, è davvero un maestro di arti marziali, per l’esattezza cintura nera 7° Dan di Aikido. Inoltre è stato il primo maestro di Aikido straniero ad aprire un dojo in Giappone.

L'attore che alla fine degli anni '80 si è sottoposto a diverse plastiche facciali tra cui rinoplastica e otoplastica, ha ammesso di aver perso i capelli nel corso degli anni e di aver deciso di ricorrere ad sofisticatissimo "implant" di capelli veri, del valore di oltre 60.000 dollari, chirurgicamente fissato al cuoio capelluto.

Un'altra curiosità che in molti ignoreranno è che Seagal ha rifiutato il ruolo che poi è stato assegnato a Kevin Kostner in The Bodyguard. L'attore non desiderava apparire in una pellicola così commerciale al fianco di Whitney Houston e preferì girare al suo posto Under Siege nonostante un cachet di molto inferiore.

Steven Seagal ha anche una grandissima passione per la musica che, lo ha portato a incidere addirittura due album blues. Infine negli ultimi anni gira voce che possa essere il fratello segreto di Jim Belushi, visto la loro incredibile somiglianza.
Se siete curiosi, vi lasciamo la nostra recensione di Submerged - Allarme negli abissi.


IN MATRIX 4 CI SARÀ ANCHE UN GIOVANE MORPHEUS? NE PARLA LAURENCE FISHBURNE

Laurence Fishburne è l'unica star della trilogia di Matrix a non riprendere il suo ruolo nel quarto capitolo insieme a Hugo Weaving. Intervistato da Entertainment Tonight, l'interprete di Morpheus ha commentato per la prima volta la possibilità di vedere un giovane Morpheus nel sequel.

"Non mi è stato chiesto di partecipare al progetto, ma va bene. Spero che sarà meraviglioso e soddisferà il pubblico, e spero che le persone lo ameranno" ha affermato l'attore prima di affrontare l'argomento Morpheus.

Stando ad alcuni rumor non confermati, la star di Watchmen Yahya Abdul-Mateen II sarebbe stata ingaggiata per interpretare il personaggio di Fishburne da giovane, ma a quanto pare quest'ultimo non è stato informato su alcun dettaglio riguardante Matrix 4.

"Non ne ho idea. Non ho letto niente" ha risposto Fishburne alla domanda su un eventuale ritorno di Morpheus, che a quanto pare è destinato a rimanere un mistero per ancora un po' di tempo.

Vi ricordiamo che Keanu Reeves è tornato sul set del film da oltre un mese, e lo stesso attore ha confermato che le riprese di Matrix 4 stanno proseguendo a gonfie vele nonostante le nuove misure di sicurezza. Previsto inizialmente per il 2021, il film diretto da Lana Wachowski arriverà nelle sale il 1° aprile 2022.


JUSTICE LEAGUE DARK, UN CONCEPT ART DEL PERSONAGGIO PER IL FILM MAI REALIZZATO DI LIMAN

Come annunciato in precedenza, J.J. Abrams svilupperà una serie tv di Justice League Dark per HBO max, e siamo tutti piuttosto entusiasti al riguardo. Tuttavia, ci fu un tempo in cui l'omonimo progetto cinematografico era nelle mani di Doug Liman... E proprio da quell'epoca arriva oggi un inedito concept art di Swamp Thing.

Nell'ormai lontano 2016, Doug Liman fu scelto come nuovo regista del film Justice League Dark dopo l'abbandono di Guillermo Del Toro, e decise di rivoluzionare completamente il progetto, affermando di non ritrovarsi nelle idee del regista messicano.

Ma se non abbiamo poi molte informazioni al riguardo, dato che poi non venne mai girato, sappiamo almeno che aspetto avrebbe avuto uno dei personaggi del film: Swamp Thing.

"Un vecchio concept art per il film di Justice League Dark diretto da @DougLiman, poi cancellato. Doug aveva l'idea di rendere Swamp Thing uno spirito della palude che prendeva forma quando un gruppo di piromani cercò di dare fuoco alle piante. Questo design è stato realizzato in collaborazione con David Masson. Ne arriveranno presto altri!" scrive su Twitter il concept artist Houston Sharp, condividendo l'immagine che potete trovare anche in calce alla notizia.

E mentre siamo curiosi di scoprire come sarebbe stata la JLD di Liman, l'opportunità di vedere una versione di Swamp Thing l'abbiamo poi avuta con la serie tv di DC Universe Swamp Thing (cancellata anch'essa dopo una sola stagione) che trovate anche su Amazon Prime Video.

Chissà, invece, se ci sarà e come sarà il personaggio in quella di Abrams...


ROBERT PATTINSON: "HO PIANTO DURANTE UNA SCENA DI FINAL FANTASY VII"

Intervistato Gamespot per uscita di Tenet, nuovo film di Christopher Nolan da oggi disponibile anche nelle sale italiane, Robert Pattinson ha rivelato il suo videogioco preferito di sempre.

"Credo che sia stato il gioco preferito di molte persone, ma dico Final Fantasy VII" ha dichiarato la star di The Batman. [Attenzione, segue un grosso spoiler sul gioco]. "Probabilmente una delle tre volte in cui ho pianto nella mia vita è stata durante la morte di Aeris. È stato il mio primo amore".

Ha partecipato alla chiacchierata anche la co-star di Tenet Elizabeth Debicki, che pur non essendo una gamer incallita ha rivelato di essere rimasta ossessionata da un gioco di Harry Potter. "Ne ero davvero ossessionata. Quell'estate le mie vacanze sono volate."

Scritto e diretto da Nolan, Tenet esce oggi in diversi mercati internazionali e stando alle priea previsioni potrebbe debuttare con un incasso di 25-40 milioni di dollari, a conferma dunque che si tratta della prima grande uscita post-lockdown.

Intanto, vi ricordiamo che Pattinson è apparso anche nel primo trailer ufficiale di The Batman, nuova pellicola dedicata all'iconico supereroe DC diretta da Matt Reeves e in arrivo al cinema nell'autunno 2021. Per altri approfondimenti, vi lasciamo a tutti i dettagli su The Batman resi noti durante il DC FanDome.


QUEI BRAVI RAGAZZI COMPIE 30 ANNI: IL NUOVO BLURAY 4K CONTERRÀ LA RICETTA DELLE POLPETTE!

A 30 anni dalla presentazione al Festival di Venezia, Quei Bravi Ragazzi torna stasera con una speciale proiezione in 4K presso il Teatro Auditorium Manzoni di Bologna per “Venezia Classici”, sezione di Venezia2020 dedicata ai classici restaurati che quest’anno si terrà al Cinema Ritrovato.

Il film fu presentato proprio a Venezia nel settembre del 1990, quando si aggiudicò il Leone d’argento per la Miglior Regia a Martin Scorsese e, successivamente, l'Oscar al miglior attore non protagonista per l'interpretazione di Joe Pesci nei panni del mafioso Tommy DeVito.

Le celebrazioni però non finiscono qui: da giovedì 10 settembre, infatti, Quei Bravi Ragazzi sarà disponibile per la prestigiosa collana home-video Titans of Cult, che presenterà una speciale versione Steelbook in Edizione Limitata. Questo speciale Limited Edition (che potete vedere in calce all'articolo) sarà fornita di ben 3 dischi: il film in formato 4K UHD, il film in formato Blu-ray e un bonus disc in Blu-ray. Inoltre, tra i gadget anche la spilletta di metallo che riproduce il logo del nightclub Copacabana, in cui si svolge una delle scene pià memorabili della storia del cinema, e perfino la famosa ricetta delle polpette al sugo di “Mama Scorsese”, che compare nel film nei panni della mamma di Tommy.

Il prezzo sarà di €34,99.


SONG KANG-HO, IL NUOVO RUOLO DEL PROTAGONISTA DI PARASITE LO UNISCE A HIROKAZU KOREEDA!

Dopo quasi tre decenni di film in Giappone, culminati con la Palma d'Oro a Cannes con Un Affare di Famiglia, il regista Hirokazu Koreeda ha ampliato i suoi orizzonti con il recente Le Verità e adesso continuerà su questo trend col suo nuovo progetto, intitolato Broker.

Co-produzione giapponese e coreana, il film si è assicurato un cast stellare che include Song Kang-ho (Parasite, Memorie di un Assassinio), Bae Doona (Cloud Atlas, The Host) e Kang Dong-won (Train to Busan Presents: Peninsula). La storia sarà incentrata sul baby box, ovvero un sistema che permette ai genitori che non sono in grado di provvedere ai loro bambini di rinunciarvi in modo anonimo.

Con questi pochi dettagli sulla trama sembra chiaro che l'autore stia tornando nel regno delle questioni sociali e sul cinema dei bambini, a lui tanto caro con progetti come Nessuno lo sa, Father & Son e il già citato Un Affare di Famiglia: stando a quanto dichiarato da Koreeda, i piani per la realizzazione di Broker sono iniziati circa cinque anni fa.

"Ho incontrato Song Kang Ho per la prima volta al Busan International Film Festival e Kang Dong Won quando era a Tokyo per lavoro" ha dichiarato il regista. "Ho continuato a rimanere in contatto con i due attori tra Tokyo, Seoul, Busan e Cannes. All'inizio ci siamo semplicemente scambiati i saluti, ma più parlavamo più saliva la voglia di lavorare insieme. Spero di creare un film emozionante e commovente. Cosa potrò esprimere e condividere quando supereremo le barriere linguistiche e culturali? Cosa significa essere un regista? Spero di esplorare queste domande attraverso questo progetto."


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER OMAGGERÀ BATMAN V SUPERMAN CON DEI CLAMOROSI TITOLI DI TESTA!

Nel corso di una recente intervista promozionale il regista Zack Snyder ha rivelato che l'attesissima Justice League: The Snyder Cut si aprirà con una rivisitazione della morte di Superman tratta dal precedente film dell'autore, ovvero Batman v Superman: Dawn of Justice.

Ma, in base a quanto svelato dal regista durante la sua chiacchierata con Reel in Motion, sembra che i fan dovranno aspettarsi alcuni cambiamenti relativi a quella scena, poiché Snyder ha confermato che la morte di Superman sarà rivisitata su HBO Max.

"Fa parte del modo in cui saranno mostrati i titoli di testa" ha spiegato, paragonando la sequenza al modo in cui Batman v Superman mostrava la morte di Thomas e Martha Wayne nella sua famosa scena introduttiva. "C'è una parte in cui Superman usa questa lancia di kryptonite, e in quel momento, sai, vediamo molta di questa strana energia negativa che esce da Doomsday. Quindi per immaginare la scena introduttiva di Justice League dovete pensare a quel tipo di frame rate, quel tipo di super slow motion, è un po' l'immagine che useremo per rivivere quel momento. Chiamiamola una specie di rivisitazione, in qualche modo".

Snyder, le cui sequenze dei titoli di testa sono particolarmente apprezzate fin dai tempi del suo adattamento di Watchmen, ha anche promesso che la sequenza sarà molto significativa per Lois Lane, dato che stabilisce la "traiettoria del suo arco narrativo attraverso tutto Justice League", nei termini in cui reagirà alla morte di Clark. Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.


PAOLO SORRENTINO, A NAPOLI TROPPI ASSEMBRAMENTI PER I PROVINI DEL FILM NETFLIX SU MARADONA

Sorrentino e Netflix sono due nomi di un certo calibro, ma se poi ci aggiungiamo la leggenda di Maradona come tema centrale di È Stata La Mano Di Dio allora diventa davvero qualcosa di unico. Per questo moltissimi attori napoletani hanno provato a partecipare al casting, creando qualche problema organizzativo.

Come sottolinea Repubblica, le riprese del film dovrebbero iniziare tra un paio di settimane e per questo si sono svolti i provini preso Palazzo Fondi a Napoli, alla ricerca di comparse da inserire in scena. Se nelle prime ore del mattino il numero dei partecipanti assiepati fuori dal locale poteva considerarsi accettabile, con il trascorrere del tempo moltissimi attori, aspiranti attori e curiosi (dai 18 ai 70 anni) si sono presentati al portone.

"Il casting è chiuso. È pericoloso stare qui assembrati in così tanti. La vostra partecipazione è andata oltre le nostre aspettative. Non è stato rispettato l’ordine pubblico e siamo costretti a fermarci", ha dichiarato l'assistente alla produzione verso l'ora di pranzo.

L'operazione si è quindi conclusa con oltre tre ore di anticipo, visto che non era più possibile garantire il distanziamento necessario a prevenire il contagio. Più della metà di 1500 attori, la maggior parte dotati di mascherine, è dovuta ritornare a casa prima del previsto. Poco prima l'addetto aveva comunque ricordato che l'ingresso al provino era consentito solo a chi rispettava determinati canoni estetici: niente tatuaggi, doppio taglio, capelli rasati né unghie ricostruite con il gel.

Un intoppo che verrà sicuramente risolto nei prossimi giorni con più calma. Il vero problema sembra invece essere la disapprovazione di Maradona: l'ex-campione ha infatti minacciato azioni legali per l'utilizzo della sua immagine.


ANTONIO BANDERAS, LA STAR SPAGNOLA È GUARITA DAL CORONAVIRUS

La star spagnola Antonio Banderas, candidato all'Oscar per Dolor y Gloria di Pedro Almodovar, ha annunciato pubblicamente di essere guarito dal Coronavirus. Banderas qualche settimana fa aveva annunciato di essere risultato positivo al COVID-19 e ora è intervenuto nuovamente sul suo account per annunciare la completa guarigione.

"Dopo 21 giorni di rigorosa reclusione posso dire oggi di aver superato l'infezione da COVID-19. Sono guarito. Il mio pensiero va a coloro che non sono stati fortunati come me e a coloro che hanno sofferto più di me. Auguro tanta forza anche a coloro che sono ancora nel bel mezzo della battaglia" ha twittato Banderas.

Lo scorso 10 agosto Banderas aveva annunciato ai fan di essere risultato positivo al Coronavirus:"Voglio rendere pubblico che oggi, 10 agosto, sono costretto a festeggiare il 60° compleanno in quarantena, essendo risultato positivo alla malattia da COVID-19, causata dal Coronavirus. Vorrei aggiungere che mi sento particolarmente bene, solo un po' più stanco del solito, e sono fiducioso che mi riprenderò il prima possibile seguendo le istruzioni mediche che spero mi permetteranno di superare il periodo di contagio che sto soffrendo e che sta influenzando così tante persone in tutto il pianeta".
A luglio Banderas ha venduto la sua lussuosa casa di Manhattan, proprio poche settimane prima di annunciare di essersi ammalato; sui social Antonio Banderas dichiarò di aver contratto il Coronavirus proprio nel giorno del suo compleanno.


KATE WINSLET RAGGIUNGE DAISY RIDLEY IN BABA YAGA: SCOPRITE TUTTI I DETTAGLI

Kate Winslet, insieme a Jennifer Hudson e Glenn Close, si è unita a Daisy Ridley nel cast vocale del film d'animazione Baba Yaga, che verrà presentato a Venezia. Hudson fa parte del progetto anche come produttrice esecutiva; Baba Yaga è un prodotto ambientato in un mondo fiabesco nel quale lo spettatore può decidere la direzione della storia.

L'esperienza di Baba Yaga segue l'enigmatica strega omonima (Kate Winslet) che usa i suoi poteri per fermare gli abitanti del villaggio il cui insediamento invade la sua Foresta incantata (Jennifer Hudson). Quando la madre dello spettatore, il Capo (Glenn Close) si ammala, spetta a loro e alla sorella Magda (Daisy Ridley) entrare nella foresta pluviale proibita, scoprire i suoi misteri nascosti e ottenere la cura da Baba Yaga.

Scritto e diretto da Eric Darnell, Baba Yaga è una rappresentazione contemporanea della storia popolare dell'Europa Orientale reimmaginata con animazioni illustrative in 2D e disegnate a mano con lo stile della stop-motion.
Il progetto sarà disponibile esclusivamente su Oculus entro la fine dell'anno. Il cortometraggio sarà presentato alla Mostra di Venezia, dove sarà accessibile online agli spettatori accreditati tramite una piattaforma digitale.
"Baba Yaga è un bellissimo lavoro di animazione e sono onorata di essere produttrice esecutiva insieme ai miei talentuosi collaboratori" ha dichiarato Jennifer Hudson.
 
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