| GIOVEDI 13/02/2014 The Amazing Spider-Man 2 – Alistair Smythe sostituisce il padre come direttore della robotica alla OscorpLa Oscorp è al centro degli ultimi due aggiornamenti della campagna virale di The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro. Nel primo scopriamo che l’ufficio del procuratore distrettuale ha aperto un indagine sulle potenziali attività criminali e le questionabili pratiche mediche della Oscorp Industries. Il fittizio giornalista Ned Leeds rivela che l’ufficio del DA e la NYPD stanno lavorando a stretto contatto nell’investigazione che mette sotto il microscopio le operazioni della Oscorp.
E a pochi giorni dall’annuncio dell’apertura dell’indagine, alcune fonti rivelano al Daily Bugle che diversi scienziati di punta della compagnia sono stati spinti a rassegnare le proprie dimissioni. Tra questi troviamo una vecchia conoscenza, il dottor Spencer Smythe il direttore della divisione robotica.
“È stato visto ieri mentre lasciava la Oscorp Tower con una scatola contenente i suoi oggetti personali”.
Donald Menke, il portavoce della compagnia che abbiamo imparato a conoscere nella campagna virale, questa volta non ha fornito nessun commento. Ma la Oscorp ha rilasciato poco dopo un comunicato stampa in cui congratulava Alistair Smythe per la sua promozione a direttore della robotica, il posto precedentemente occupato dal padre. Questa attenzione verso il personaggio di Alistair non ci sorprende, specialmente dopo l’annuncio ufficiale di Webb riguardante il personaggio interpretato da B. J. Novak. Sappiamo che Alistair sarà uno dei cattivi del film e che creerà gli Ammazzaragni. Ma questo sviluppo nel virale era già stato suggerito in un’intervista a Spencer, in cui il dottore aveva ammesso che il figlio avrebbe potuto soffiarli il posto di lavoro.
Questa scena nel trailer suggerirebbe la presenza di Spencer nel film, ma non possiamo esserne sicuri. Per quello che ne sappiamo potrebbe essere il figlio, Alistair. Ricordiamo che nel virale le ricerche di Smythe senior sono state centrali per la realizzazione della tecnologia usata dai vari villain del film, quindi è possibile che almeno faccia una una piccola comparsata nel film. Nel virale però si parla delle dimissioni forzate di diversi scienziati, tra questi potrebbe trovarsi anche il vociferato ricercatore nucleare di fama mondiale Otto Octavius?Oscar 2014: Gravity trionfa ai VES AwardsSi sono tenuti questa notte a Los Angeles i VES Awards, i premi consegnati dall'industria degli effetti visivi in vista degli Oscar.
A trionfare, come previsto, Gravity di Alfonso Cuaron: il film ha ottenuto sei premi su sei nomination, tra cui migliori effetti visivi in un film guidato dagli effetti visivi. Alfonso Cuaron è stato inoltre premiato con il Visionary Award.
"E' fantastico essere celebrati da voi, specialmente in questo grande anno per gli effetti visivi," ha commentato Tim Webber, supervisore agli effetti visivi di Gravity. "Ringrazio anche Alfonso Cuaron, ora consacrato come Visionario, per il suo coraggio nel fare un film che sulla carta sembrava una follia, per il suo coraggio nell'essersi affidato a noi quando il film non era ancora nulla, e per aver fatto in film così splendido".
Solo Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug ha battuto Gravity in una categoria, e cioè quella di miglior personaggio animato in un film live-action, con Smaug.
Frozen ha ottenuto i quattro premi della sezione dei film di animazione, incluso quello per le migliori animazioni in un film animato. Premiati anche Game of Thrones (tre riconoscimenti televisivi) e Banshee.Visual Effects Society Awards WINNER LISTGuardians of the Galaxy, ecco quando uscirà il primo full trailer!Yahoo Singapore ha annunciato che il primo trailer di Guardians of the Galaxy, il secondo cinecomic Marvel del 2014 diretto da James Gunn, sarà online a partire dalla settimana prossima.
Il filmato di 2:23 secondi, spiega Yahoo con un tweet, sarà diffuso ufficialmente nel corso del prossimo 18 febbraio. E' probabile che la release del trailer venga anticipata da alcune immagini e un manifesto in anteprima.
Vi terremo aggiornati!Clooney in guerra, Farrell in love e Verdone al collasso: amore, arte e crisi nel week end di San ValentinoNon solo amore nel week end del 14 febbraio, ovvero San Valentino. In totale controtendenza con gli anni passati che vedevano sempre al centro della programmazione il tema dell’amore, il 2014 non è un anno all’insegna del romanticismo. Anzi, il film più importante del week end, compreso tra il 13 e il 16 febbraio è un film ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Ovviamente, non si tratta di un film tosto come Salvate il soldato Ryan, ma di un film a suo modo d’amore, amore per l’arte.
Diretto, prodotto, scritto e interpretato da George Clooney, Monuments Men racconta la storia di un manipolo di coraggiosi esperti d’arte che senza una vera preparazione militare penetrano nella Francia e nella Germania nazista alla ricerca di preziosi capolavori mondiali come la Pala di Gand e la Madonna col bambino di Michelangelo al fine di recuperarli e consegnarli ai legittimi proprietari. Impreziosito da un cast di glorie di Hollywood vecchie e nuove, un vero “Pack” di amici di Clooney, tra cui spiccano Matt Damon, John Goodman, Bob Balaban, Cate Blanchett e l’affiliato francese Jean Dujardin (guarda l’intervista video di Best Movie), la pellicola è una commedia che sfiora più volte il dramma, un po’ alla M.A.S.H. (leggi la recensione del direttore Giorgio Viaro), ma pur con un packaging davvero old fashion e un tema inedito e stimolante di fondo (le opere d’arte più importanti delle vite umane, perché ancoraggio alle nostre radici culturali) non riesce a decollare, anche per un certo tono didattico da Manuale di Storia dell’arte. Il film ha comunque esordito bene negli States (più di 20 milioni di dollari) e siamo curiosi di vedere come reagirà il pubblico italiano.
Portatore dell’Amore con la A maiuscola è Racconto d’inverno, con un Colin Farrell innamorato, in viaggio nel tempo, per riconquistare l’amore della sua vita. A fargli da ostacolo un minaccioso gangster con il volto di Russell Crowe, che lavora alle dipendenze di un boss molto esigente: Lucifero. Oscillante tra realtà e magia, pendendo decisamente verso la seconda (leggi la recensione di Andrea Facchin), il debutto alla regia di Akiva Goldsman, sceneggiatore del Premio Oscar A Beautiful Mind e di Cindarella Man, è un pastiche di generi e registri che lungo il percorso perde di coesività, ma che solleticherà gli istinti romantici di tutti quelli che adorano gli amori impossibili calati in ambientazioni fantasy.
Carlo Verdone, regista sempre attento ai mutamenti sociali, dopo Posti in piedi in paradiso torna a parlare di Crisi con il suo Sotto una buona stella (leggi la reensione di Sonia Serafini), avvalendosi per la prima volta della partecipazione di Paola Cortellesi in un suo film. Che segue le vicende di un broker di successo a cui viene stravolta la vita. All’ascesa professionale, infatti, il finanziere non ha mai fatto corrispondere un reale investimento nel rapporto con i figli. Alla morte improvvisa della moglie, che gli lascia in carico i figli, si aggiunge uno scandalo finanziario in cui viene coinvolto. Prendendosi in casa i due ragazzi (Tea Falco e Lorenzo Richelmy), l’uomo deve affrontare un difficile rapporto con quelli che alla fine sono due estranei e verrà aiutato nel processo da una vicina di casa un po’ rumorosa, ma sensibile ai suoi problemi… Come sempre il regista romano predilige i toni dolceamari e l’introspezione misti alla riflessione sociale.
Vijay il mio amico indiano, brillante tragicommedia dal regista di Irina Palm, racconta di un attore di nome Will che il giorno del suo 40° compleanno viene dato per morto a causa di un errore, decidendo così di reggere la farsa calandosi nei panni di un elegante indiano di nome Vijay. Escamotage che lo aiuterà a conquistare la donna che ama e che prima lo disdegnava e gli rivelerà molte altre sorprese…
Tra le new entry più interessanti del week end, vi segnaliamo The Square – Inside The Revolution. Che vede come protagonista Piazza Tahrir del Cairo, trasformata in cuore pulsante della rivolta collettiva egiziana. Cristiani e musulmani la affollano per reclamare l’uscita di scena del dittatore Mubarak e invocare a gran voce l’avvento della democrazia. Il giovane Ahmed Hassan, l’attore angloegiziano Khalid Abdalla e l’aderente alla Fratellanza Musulmana Magdy Ashour sono tre delle figure fondamentali che emergono da questo documentario, che vuole comunicare l’ondata emotiva che ha percorso quei giorni di ribellione, oscillanti tra entusiasmo e sconforto, trionfalismo e disillusione, ma sempre vissuti nel segno di una speranza indomabile. Il cineweek-and italiano :Monuments Men Racconto d’inverno Sotto una buona stella Vijay il mio amico indiano The Square – Inside The RevolutionFestival di Berlino 2014, Il capitale umano di Paolo Virzì venduto in 25 paesiGrande successo al Festival di Berlino per l’ultimo film di Paolo Virzì Il capitale umano (leggi qui la nostra recensione). Presentato durante l’European Film Market, il mercato del Festival Internazionale del cinema di Berlino, ritenuto l’appuntamento più importante per le vendite all’estero del cinema d’autore, il film è stato venduto in 25 paesi ed è stato accolto con forte interesse dall’industria cinematografica di tutto il mondo. Oltre all’imminente uscita francese, Il Capitale umano è stato acquistato ieri dalla Cina (Champlis), l’India (Star Entertainment) , il Brasile (Imovision) e molti altri, confermando al regista italiano la grande popolarità già conseguita con La prima cosa bella. Il Capitale Umano, ancora nelle sale, ha incassato oltre cinque milioni di euro in quattro settimane di programmazione.Festival di Berlino 2014: Pierce Brosnan, Aaron Paul, Toni Colette e Imogen Poots nell’adattamento del libro Non buttiamoci giùQuattro persone in cima a un palazzo dalla fama sinistra la notte di Capodanno. Quante possibilità ci sono che si trovino lì per la stessa ragione? Che è poi la più triste possibile: un tentativo di suicidio…La premessa è surreale, ma non per questo meno spassosa, visto che non di tragedia si tratta ma di un romanzo di Nick Hornby (lo stesso di About a boy, Febbre a 90 e Alta fedeltà), ora diventato un film per la regia di Pascal Chaumeil (il francese de Il truffa cuori e Un piano perfetto) e giunto a Berlino con tutto il cast al seguito. Pierce Brosnan nei panni dell’ex star della tv Martin Sharp (in disgrazia dopo una storiella con una minorenne), Toni Colette che è Maureen, madre single di un ragazzo gravemente handicappato, Aaron Paul (J.J., musicista in disgrazia) e Imogen Poots (Jess, infelice ed eccentrica figlia di un ministro conservatore). I quattro personaggi, naturalmente, rinunciano a portare a termine l’insano gesto e anzi stringono un patto che li impegna a non ammazzarsi almeno fino a San Valentino. Nelle settimane che li separano dal nuovo appuntamento “di verifica” le vite dei quattro aspiranti suicidi si intrecciano portando in luce le ragioni che li hanno portato in cima a quel palazzo, mentre tutti cercano in qualche modo di uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati. Ma le esigenze e i modi di ognuno sono diversi e quindi, tra un’intervista televisiva e una vacanza a Tenerife, alla commedia si alterna il dramma, anche perché non tutti i problemi si possono risolvere con un semplice colpo di spugna…
Così, mentre i media usano e abusano delle storie dei quattro aspiranti suicidi, ritrovare la strada per la “normalità” non è facile per nessuno e anche il patto finisce per andare in crisi. Almeno finché un’emergenza (l’aggravarsi della condizioni del figlio di Maureen) li rimette tutti insieme, consapevoli che nonostante tutte le loro diversità, forse per loro, insieme, “rimandare l’insano gesto” è possibile.
«Molti pensavano che questo mio libro fosse “facile” da adattare» ha detto Hornby con una certa ironia. «Perché ha un’immagine forte e cinematografica all’inizio – i 4 che stanno per saltare di sotto – in realtà non è così; quella, per quanto potente, è un’immagine, una scena di 2 minuti e poi il resto è prima di tutto la back story, riuscire raccontare come sono arrivati lì, per non parlare dei monologhi interiori che vanno drammatizzati…».
Insomma, una vera sfida che se ha lasciato entusiasti i protagonisti («Hornby ha la capacità di creare dei personaggi che non puoi fare a meno di amare» ha detto Aaron Paul; «sono personaggi ricchi e interessanti, che vanno oltre le differenze di età, di salto generazionale» ha ribadito la Poots) appare però meno riuscita per gli spettatori. Nonostante lo sceneggiatore Jack Thorne abbia dichiarato che «la difficoltà vera non è stata inventare qualcosa di nuovo, ma immergersi nel mondo creato da Nick», l’impressione è che il difficilissimo equilibrio tra commedia umana e farsa si sia perso nel passaggio da carta stampata a pellicola.
L’alternanza dei toni del racconto, non sempre riuscita, la superficialità con cui talvolta vengono toccati argomenti anche ponderosi e una certa discontinuità nel racconto non sono bilanciate dall’indubbia professionalità di Chaumeil, che pure della storia dice di essersi subito innamorato «Pascal aveva una profonda connessione emotiva con la storia, tra un ciak e l’altro lo sentivamo ridere o piangere a seconda delle scene che giravamo» ha raccontato la Colette.
Il problema è forse che dello stesso disorientamento finisce per essere preda il pubblico: strappa un sorriso la messa alla berlina del circo mediatico che si innesca intorno ai quattro (il tutto promosso da Martin, che spera di riprendersi la popolarità di cui sente disperatamente la mancanza), mentre invece si esaurisce presto il conflitto tra la giovane Jess e il padre politico (interpretato da Sam Neil); una regia più che discreta e un look genericamente brillante non bastano a salvare la vicenda da un senso di artificiosità che sulla lunga distanza finisce per stancare. E le dichiarazioni di Hornby («è strano vedere i film tratti dai miei libri perché i personaggi una volta sullo schermo sono molto più belli e attraenti di come io li avevo immaginati») di fatto tradiscono involontariamente una parte del problema: non bastano belle facce e qualche trovata stilistica per fare un bel film.Maldamore - una clip in esclusiva della commedia di Angelo LongoniArriva sui nostri schermi il 13 marzo Maldamore, la commedia di Angelo Longoni tratta dal suo omonimo spettacolo teatrale.
Il film che vede tra i suoi protagonisti Luisa Ranieri, Ambra Angiolini, Luca Zingaretti, Alessio Boni, Eleonora Ivone, Miriam Dalmazio, Eugenio Franceschini, Ettore Bassi e Giovanni Vettorazzo,è una storia di amori incrociati, una storia di tradimenti e riconciliazioni nel tipico filone della commedia all’italiana. Traditori e i traditi, però, più che cinici e votati all’infedeltà si rivelano fragili, inadeguati ad affrontare e risolvere i problemi che la vita di coppia inevitabilmente pone. La relazione extraconiugale diventa lo specchio di questa fragilità analizzata nelle vicende di due coppie tra i trentacinque e quarant’anni: Marco e Veronica, Paolo e Sandra. La loro vita, solo in apparenza serena, verrà sconvolta in seguito a un banale incidente...
In attesa di vedere il film sul grande schermo, ve ne presentiamo oggi una clip in esclusiva: Maldamore Clip esclusiva del film flashbackLONE SURVIVOR DI PETER BERG: SCENA IN ITALIANO “CAVALLO ARABO”Basato sul best seller del New York Times una storia vera di eroismo, di coraggio e di sopravvivenza, Lone Survivor racconta l'incredibile storia di quattro Navy SEAL in missione segreta per neutralizzare una cellula operativa di al-Qaeda che cadono in un'imboscata del nemico sulle montagne dell'Afghanistan. Di fronte ad una decisione morale impossibile, il piccolo gruppo è isolato e circondato da una forza superiore di talebani pronti per la guerra. Quando si confronteranno con impensabili probabilità di sopravvivenza, i quattro uomini troveranno riserve di forza e resistenza che li terranno in lotta fino alla fine .
Mark Wahlberg è protagonista nei panni di Marcus Luttrell, autore del libro di memorie "Lone Survivor". Accanto a Wahlberg nei panni degli altri membri della squadra SEAL troviamo Ben Foster, Eric Bana, Emile Hirsch.
Lone Survivor è scritto e diretto da Peter Berg che pone al centro della trama ancora una volta un suggestivo ritratto dei legami indissolubili tra uomini che già aveva esplorato in Friday Night Lights.
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