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MovieTown, il cinema a casa vostra

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SABATO

18/07/2020



MAMMA HO PERSO L’AEREO: NEW ENTRY NEL CAST DEL REBOOT TARGATO DISNEY+

Come sappiamo, Mamma ho perso l’Aereo, la famosissima commedia con protagonista l’ex bambino prodigio Macaulay Culkin, troverà una nuova giovinezza con un reboot destinato alla piattaforma streaming Disney+.

Il film sarà diretto da Dan Mazer, che porterà sul grande schermo una sceneggiatura di Mikey Day e Streeter Seidell. Nel cast troveremo Archie Yates, giovane attore visto in Jojo Rabbit di Taika Waititi; Ellie Kemper, protagonista della serie Netflix Unbreakable Kimmy Schmidt; e Rob Delaney, attore e comico statunitense, comparso nel ruolo di Peter in Deadpool 2.
A loro si aggiungono ora Kenan Thompson (Saturday Night Live), Ally Maki (Toy Story 4) e Chris Parnell (Archer).

Secondo quanto riportato da Variety, Archie Yates non interpreterà Kevin McCallister, ma un altro ragazzino che si troverà nelle stessa situazione del protagonista del film originale (dimenticato a casa di genitori che sono partiti per trascorrere le vacanze di Natale in Francia). La Kemper e Delaney non saranno i suoi genitori ma altri personaggi, anche se per il momento non si conoscono ulteriori dettagli. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Vi ricordiamo che potete recuperare il film originale su Disney+.


Tesla: ecco il primo poster del film con Ethan Hawke

Dopo il trailer è approdato in rete anche un poster di Tesla, biopic incentrato su Nikola Tesla (interpretato nel lungometraggio da Ethan Hawke) diretto da Michael Almereyda (che ha curato anche la sceneggiatura).
Nel cast troviamo anche Eve Hewson, Hannah Gross e Kyle MacLachlan. Il film sarà disponibile in VOD e nelle sale americane dal 21 agosto.

Dalla sinossi: “Brillante e visionario Nikola Tesla (Hawke) combatte una battaglia tutta in salita per portare a compimento il suo rivoluzionario sistema elettrico, affrontando sfide più spinose con il suo nuovo sistema per l’energia wireless. Il film mostra le inquiete interazioni tra il suo collega inventore Thomas Edison (Kyle MacLachlan) e il suo mecenate George Westinghouse (Jim Gaffigan)”.

Di recente abbiamo visto Ethan Hawke in titoli come Le Verità, The Kid, Rapina a Stoccolma, Le Ultime 24 Ore, Juliet, Naked – Tutta un’altra musica, First Reformed – La creazione a rischio e in Valerian e la Città dei Mille Pianeti.

Il regista Michael Almereyda è invece conosciuto per aver diretto film come Hamlet 2000 e Marjorie Prime.

Potete vedere il poster qua sotto:




Kill Bill 3: Zendaya è la figlia di Vernita Green in un fan poster targato Boss Logic

Vedere una versione adulta della figlia di Vernita Green (Vivica A. Fox) in un ipotetico Kill Bill Vol. 3? La stessa Fox in una scorsa intervista, nell’eventualità che Quentin Tarantino sviluppi un film in futuro, aveva proposto Zendaya (Spider-man: Far From Home) nella parte della figlia del suo personaggio.
Ebbene Boss Logic ha cercato di immaginare Zendaya proprio in quel ruolo mettendola al centro di un suggestivo fan poster di “Kill Bride”.

Qua sotto trovate la sinossi di Kill Bill. Vol. 1:

Uma Thurman è la sposa, che subisce una terribile imboscata durante la sua festa di nozze, nella quale tutti gli invitati, suo marito nonchè il figlio che ha in grembo, vengono brutalmente sterminati. Dopo essersi svegliata da un coma di 4 anni, intende vendicarsi nei confronti dei responsabili del massacro. Si tratta dei membri di un gruppo elitario di killer, guidato dal personaggio di spicco di nome Bill, noti come la Deadly Viper Assassination Squad, o DVAS. Ognuno di questi efferati assassini ha un nome in codice secondo le varie specie di serpenti velenosi.

Lo potete vedere qua sotto:




Alexandra Daddario protagonista del trailer di Lost Girls & Love Hotels

In rete è approdato il primo trailer di Lost Girls & Love Hotels, film con protagonista Alexandra Daddario (San Andreas, Baywatch) diretto da William Olsson (An American Affair).
Il film è tratto dall’omonima opera letteraria di Catherine Hanrahan e mostra un viaggio provocatorio tra i vicoli più bui del Giappone. Seguiamo un’appassionata storia di amore e lussuria di Margaret, un’insegnante americana di Inglese, e Kazu, un membro della Yakuza.

Nel cast troviamo anche Takehiro Hira (The Fighter Pilot, The Floating Castle), Carice Van Houten (Il Trono di Spade), Misuzu Kanno (37 Seconds, Vise) e Kate Easton (Che Fine ha fatto Bernadette?).

La Astrakan Film AB distribuirà il film in alcune sale selezionate degli Stati Uniti e in VOD dal 4 settembre.

Di recente abbiamo visto la Daddario in film come Sai tenere un Segreto?, Lost Transmissions, We Summon the Darkness, Mistero al castello Blackwood, Se ci conoscessimo Oggi, Casa Casinò, Baywatch, Un uragano all’improvviso, Baked in Brooklyn, La Scelta – The Choice e San Andreas.




SECRET WARS, I REGISTI DI AVENGERS: ENDGAME PARLANO DI GIRARE UN FILM DAL FUMETTO MARVEL

Anthony e Joe Russo, registi di Avengers: Endgame, hanno parlato della possibilità di portare sullo schermo la storia Secret Wars, pubblicata in dodici parti tra il 1984 e il 1985. I due cineasti hanno spesso menzionato quel titolo come possibile progetto che li farebbe tornare al Marvel Cinematic Universe, e l'hanno ribadito in una recente intervista concessa al sito Bro-Bible.

Queste le parole di Joe Russo: "Ho letto quella storia quando avevo 10 o 11 anni, ed era uno dei primi crossover a riunire tutti gli eroi. Per me era l'apice del fumetto-evento. Mi piaceva la commistione di tutte quelle personalità, e anche il fatto che i cattivi dovessero collaborare con gli eroi. Anthony e io siamo fan dei rapporti complicati tra buoni e cattivi, in particolare quando gli antagonisti sono convinti di essere eroi, e quello fa parte di Secret Wars. Realizzare qualcosa delle dimensioni di Infinity War era direttamente legato al sogno di fare Secret Wars, che è ancora più colossale." Aggiunge Anthony Russo: "Sarebbe il film più colossale di sempre, ed è ciò che ci intriga - a livello di ambizione supera la Infinity Saga."

Recentemente è stato ipotizzato che Anthony Russo e Joe Russo abbiano volutamente inserito un indizio legato al loro desiderio di realizzare Secret Wars nella battaglia finale di Avengers: Endgame, quando Hulk solleva un intero edificio. Una teoria basata anche sul fatto che, servendosi di elementi della storyline e del suo recente sequel, il prossimo crossover potrebbe esplorare realtà alternative e introdurre personaggi come i mutanti, qualora si decidesse di usare quella via narrativa per portare gli X-Men nel Marvel Cinematic Universe. L'altra opzione, a seconda di cosa accadrà nella miniserie WandaVision, riguarderebbe un adattamento di House of M, dove Scarlet Witch stravolge la realtà per riportare in vita i figli. In ogni caso, non accadrebbe prima della Fase 5, dato che la Fase 4 si concluderà, in teoria, con Thor: Love and Thunder.

Tra i prossimi progetti dei fratelli Russo, un film Netflix con Ryan Gosling e Chris Evans che è stato annunciato nella giornata di ieri, The Gray Man, che sarà una storia di spionaggio.


ALBERTO SORDI: SORDI 100, AL VIA A CASTIGLIONCELLO LA TRE GIORNI PER IL CENTENARIO DELL'ATTORE

Al via Domenica 19 luglio Sordi100, la tre giorni che il comune di Rosignano Marittimo, in collaborazione con il Centro Studi commedia all'italiana, dedicata, quest'anno ad Alberto Sordi in occasione del centenario della sua nascita.

Nel corso dell'evento Le Notti del Cormorano, che come ogni anno si concluderà con il premio Suso Cecchi D'Amico martedì 21 luglio, domenica 19 luglio alle 21,30, al cinema La Pineta di Castiglioncello, sarà proiettato Il Boom, film del 1963 di Vittorio De Sica, soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini. Sordi interpreta Giovanni Alberti, un piccolo imprenditore edile negli anni del boom economico, che si è fortemente indebitato a causa delle sue scarse capacità negli affari, ma soprattutto per il suo elevato tenore di vita, che si sforza di mantenere a tutti i costi per accontentare la bella e frivola moglie Silvia, di cui è molto innamorato. Dopo che Giovanni, impossibilitato a restituire un prestito, ha chiesto aiuto finanziario a parenti e presunti amici ricevendo solo rifiuti, inaspettatamente la moglie di un ricco costruttore, gli dà un appuntamento privato prospettandogli un affare interessante.

La visione del film sarà introdotta da Massimo Ghirlanda, critico e presidente del Centro Studi Commedia all'italiana e dalla giornalista Maria Antonietta Schiavina che ha pubblicato, a maggio di quest'anno, il libro Alberto racconta Sordi, edito da Mondadori.

Lunedì 20 luglio alle ore 21.30 sarà proiettato Il Marchese del Grillo, ambientato nella Roma papalina del 1809 dove il marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di papa Pio VII, trascorre le sue giornate nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della parentela conservatrice, bigotta e autoritaria. Il film sarà introdotto da Masolino d'Amico, autore del primo libro sulla commedia all'italiana. Con Masolino D'Amico saranno presenti Giacomo Scarpelli, sceneggiatore e presidente della giuria del Premio Suso Cecchi D'Amico 2020 e del critico cinematografico Fabio Canessa.

Martedì 21 luglio alle ore 21,30, come ogni anno in occasione del compleanno della signora del cinema italiano, La Pineta a Castiglioncello, ospiterà la cerimonia di consegna del Premio alla sceneggiatura Suso Cecchi D'Amico, IX edizione che quest'anno andrà a Mario Piredda e a Giovanni Galavotti per il film L'agnello di cui Mario Piredda è anche regista.


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PACOTTO, IACONO E DE PALMA SUL DOPPIAGGIO OGGI: "SI FA TUTTO DI FRETTA, NON C'È PIÙ TEMPO"

I doppiatori Emanuela Pacotto, Gianluca Iacono e Ivo De Palma hanno detto la loro sul doppiaggio al giorno d'oggi, e gli svantaggi che si porta dietro la fretta perenne dei tempi che viviamo, ma non solo.

Ospiti dell'UltraPop Festival, le voci di Nami (One Piece), Vegeta (Dragon Ball) e Pegasus (I Cavalieri dello Zodiaco) - giusto per citare alcuni dei loro personaggi più iconici - ci hanno raccontato il loro mestiere, fornendo anche un'interessante prospettiva sullo stato attuale del doppiaggio, e sulle restrizioni che i tempi odierni si portano dietro.

La domanda, fondamentalmente è stata: com'è cambiato il mestiere del doppiaggio, e come è cambiata la sua percezione?

De Palma: "In un qualche modo non siamo più le voci nell'ombra. E il computer ha velocizzato tutto, è un po' meno rilassato. Il fattore tempo, d'altronde, in ogni lavoro artigianale ha la sua importanza, e i ritmi di una volta lo favorivano di più. Adesso io sono meno in sala, però dal mio punto di vista le esigenze aziendali spesso non sono quelle del singolo prestatore d'opera, ache se sono interconnesse. Bisogna un poco ottemperare queste esigenze in parte divergenti".

Iacono: "Insegnando da alcuni anni doppiaggio, e confrontandosi con chi vuole fare oggi il doppiatore, ho notato un grosso sdoganamento del mestiere - ora si è arrivato a vederlo come un lavoro -, ma anche una grande sottovalutazione di ciò che serve per farlo. La prima domanda che faccio a un aspirante doppiatore è 'Quanto leggi?'. E molti rimangono spiazzati perché o non leggono, o non leggono ad alta voce... La velocità di cui parlava Ivo prima ha comportato la difficoltà nell'entrare in questo mondo come abbiamo fatto noi. Non c'è più tempo di imparare".

E De Palma concorda: "Non c'è più tempo di imparare il lavoro in bottega, con l'esperienza. Io alcune cose le ho imparate lavorando, non mi vergogno a dirlo. Ma erano altri tempi. Spezzo però una lancia in favore dei più bravi di adesso, i nostri allievi, che li trovo più bravi di come fossimo noi ai nostri tempi. All'epoca si scommetteva su persone che erano ancora da fare, e li si forgiava".

Pacotto osserva saggiamente: "Il doppiaggio è figlio dei tempi che stiamo vivendo. I tempi di lavorazione sono molto più veloci, come anche la preparazione. Ora c'è più interesse per il mestiere, ma magari la gente si sveglia la mattina e pensa: Perché non fare il doppiatore?'.
Quella che è la dote che contraddistingue l'attore - e il doppiatore è un attore - o ce l'hai o non ce l'hai, e quando serve la tiri fuori.
Il doppiaggio italiano è sempre stata un'eccellenza, ma ora causa globalizzazione ci vengono imposte delle direttive che non ci fanno dare il 100%. Come ad esempio quando ci dicono di non fare un verso se in originale non c'è, nonostante il personaggio stia lì a bocca aperta, e verrebbe praticamente spontaneo farlo. Viene letto come un errore. Ci sono quindi, a volte, dei meccanismi che ci fanno un po' soffrire".

Iacono: "Succede un po' come in ambito enogastronomico, che magari dall'America ora ci dicono come fare il parmigiano..."

De Palma è piuttosto eloquente nell'esprimere il suo disappunto quando dice che "Sarebbe stato come dire ad Accolla non far fare la tipica risata di Eddie Murphy... Quello che mi tortura è che loro stanno facendo progredire il doppiaggio negli altri paesi, grazie alle piattaforme streaming, mentre a noi mettono i paletti. Per rendere tutto uguale. Quindi capisci che non è piacevole. Anche nella serie di Netflix dei Cavalieri dello Zodiaco, di cui sono adattatore io, non mi sono potuto permettere certi voli pindarici che invece erano presenti in quella vecchia ".

"L'industrializzazione del processo che uccide le bellezze" racchiude Iacono in una frase forse un po' drastica, ma che rende l'idea.

E Ivo De Palma, di nuovo, concorda: "Se ragioni in termini di standard non ci siamo..."

Ma Emanuela Pacotto chiude il discorso su una nota positiva: "Sappiate comunque che nonostante le limitazioni, noi ci mettiamo del nostro e facciamo tutto quello che possiamo".


TENET: LA DURATA IMPEDISCE LA DISTRIBUZIONE NELLE SALE CINESI?

Tenet deve affrontare un altro problema: la durata rischia di impedire la distribuzione in Cina. Attualmente, infatti, è stato stabilito il limite di due ore per quanto riguarda il tempo che le persone possono trascorrere all'interno delle sale cinematografiche.

Il nuovo film diretto da Christopher Nolan, la cui uscita è ancora in programma ad agosto, sembra avere una durata di 150 minuti. Il progetto supera quindi di trenta minuti il limite previsto dalle autorità cinesi.
Tenet, attualmente, non ha ancora una data prevista per la distribuzione sul mercato asiatico, tuttavia i suoi precedenti progetti hanno ottenuto dei buoni risultati ai box office cinesi raggiungendo, in caso di Interstellar, 122 milioni su un totale di 668 milioni ottenuti a livello mondiale.

Per ora Warner Bros non ha commentato la situazione o svelato se ci saranno dei tagli per rispettare i limiti imposti in Cina.

"John David Washington è il nuovo Protagonista dell'originale sci-fi d'azione di Christopher Nolan, "Tenet". Armato solo di una parola - Tenet - e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione."


MANETTI BROS: COME MISURARSI COL CINEMA DI GENERE E VIVERE FELICI

La passione dei Manetti Bros è cosa nota. I due fratelli romani cresciuti a pane, fumetti e B movie - come in un bizzarro mash-up tra i fratelli Coen e Quentin Tarantino - hanno fatto della dimensione artigianale un marchio di fabbrica. Il cinema dei Manetti, in costante crescita fin dal lontano esordio horror-rap-underground Zora la vampira, diverte il pubblico perché diverte prima di tutto i suoi autori. La regola, nemmeno tanto tacita, dei Manetti è proprio quella di restare fedeli al loro immaginario pur spaziando tra i generi. Questa continuità rende la loro produzione unica e immediatamente riconoscibile.

Fin dagli esordi nel mondo del videoclip, Marco e Antonio Manetti lavorano in simbiosi. Tanto è esplosivo l'uno quanto è riflessivo l'altro, ma ciò che accomuna i due fratelli romani è una visione ben precisa dei concetti di storytelling, intrattenimento e spettacolarità a cui si unisce un'ampiezza di vedute che li spinge a guardarsi costantemente intorno inglobando nella loro factory i nuovi talenti che emergono nel sottobosco del cinema di genere italiano. Da bravi indipendenti, i Manetti Bros. sono abituati a lavorare facendo fruttare al massimo i mezzi a disposizione e circondandosi di collaboratori fidati davanti e dietro la macchina da presa. Tra set avventurosi e sequenze rocambolesche, i Manetti riescono sempre a portare a casa il risultato e in ogni loro lavoro si respira la stessa passione che li motiva a sperimentare l'universo dei generi, perfino quelli più "rischiosi", per il gusto di rileggerli in un personalissimo omaggio.

Quando si parla dei Manetti Bros., una premessa è doverosa. Categorizzare le opere dei due cineasti romani in un unico genere è sempre e comunque una forzatura perché il cinema e la televisione prodotti da Marco e Antonio nascono sotto il segno dell'ibridazione. Ai registi piace far visita ai generi tradizionali ripensandoli e rimescolandoli in maniera curiosa e originale. Vogliamo parlare di horror e di Zora la vampira che, in realtà, di terrificante ha ben poco? Il film dei Manetti prevede la presenza del Conte Dracula in persona con tanto di iconografia spettrale, delitti, sangue e canini appuntiti, ma l'ispirazione fumettistica e la contaminazione con la scena rap (eredità della lunga esperienza dei Manetti nel mondo dei videoclip) e la cultura underground romana lo rendono un oggetto curioso, fresco e originale. A questo si aggiunge la presenza di una semiesordiente Micaela Ramazzotti nei panni di Zora e di quel monumento alla romanità che è Carlo Verdone in quelli dell'ispettore chiamato a far luce sui misteriosi decessi.

Con Paura i Manetti decidono di fare sul serio e sperimentano le gioie e i dolori dell'horror puro abbracciando la tradizione gore all'italiana dell'orrore celato in cantina grazie alla complicità di un inquietante Peppe Servillo nei panni dell'orco. Gli ingredienti del genere ci sono tutti, da una manciata di protagonisti ingenui e ignari alla dark lady di turno, decisamente dark, passando per una villa/stanza dei giochi le cui cantine nascondono orrori indicibili che, da un certo punto in poi, vengono spiattellati in faccia allo spettatore in un crescendo di tensione e pathos. Non mancano neppure un paio di scene di tortura insostenibili per i deboli di stomaco realizzare con l'aiuto del mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti. Nonostante le molte qualità di Paura, i Manetti non sono rimasti del tutto soddisfatti dall'esperimento, ma hanno continuato a far visita al genere horror in veste di produttori con il claustrofobico The End? L'inferno fuori di Daniele Misischia e l'inedita ghost story Letto N. 6 di Milena Cocozza.

Un pizzico di nerditudine non guasta mai, così i Manetti si confrontano con il genere profetico per eccellenza, la fantascienza, infarcendo la loro opera di istanze politiche. L'arrivo di Wang parla di diversità, di barriere linguistiche e culturali, di fiducia nell'umanità e della capacità di aprirsi all'altro. Non per nulla il punto di vista da cui viene narrata la vicenda appartiene a una traduttrice dal cinese dal cuore tenero interpretata da Francesca Cuttica a cui si affianca Ennio Fantastichini nei panni di un misterioso agente. Budget risicato all'osso, zero effetti speciali, tre soli personaggi. Le premesse per realizzare un'opera spettacolare non ci sono, ma i Manetti rileggono coraggiosamente il genere costruendo la suspence attraverso un serrato interrogatorio a tre voci che culmina in un incredibile colpo di scena. Chi se ne importa, allora, se le astronavi somigliano più a Ed Wood che a Steven Spielberg. Bastano una regia sicura e ispirata e dialoghi densi di significato a conquistare lo spettatore.

ma anche in televisione. Dopo una breve incursione in Crimini, i fratelli Manetti accettano di subentrare in un format consolidato che è quello della serie austriaca Il commissario Rex. Grazie all'energia iconoclasta dei Manetti, anche una serie classica come Rex compie un salto in avanti guadagnando in dinamismo e modernità, ma è con L'Ispettore Coliandroche l'opera dei fratelli romani alle prese con il crime raggiunge la compiutezza.

Coliandro, giovane ispettore in forza alla questura di Bologna, è ignorante, razzista, sessista, grossolano e approssimativo, ma sotto sotto nasconde un cuore d'oro. Nato dalla penna di Carlo Lucarelli, nell'immaginario collettivo Coliandro ha ormai il volto di Giampaolo Morelli, attore feticcio dei Manetti che, con la serie poliziesca, rinverdiscono i fasti del poliziottesco rinnovandolo con una regia calzante e ipercinetica e con massicce dosi di humor. Imbranato e per niente coraggioso, Coliandro non brilla per tatto né per eroismo, ma alla fine se la cava sempre e i Manetti, rifacendosi alla tradizione italica, ma omaggiando massicciamente anche i vari Clint Eastwood, Chuck Norris e così via, adottano uno stile di regia sporco, immediato e diretto che permette alla serie tv di conquistare uno zoccolo duro di appassionato che segue lo show da ben sette stagioni. Prima di avere il loro Callahan, i Manetti avevano creato il loro Die Hard, sempre con l'aiuto di Giampaolo Morelli, coautore di Piano 17, thriller parossistico con venature humor che vede tre sconosciuti bloccati in ascensore con una bomba in procinto di esplodere.

Con una svolta imprevista, nel 2013 i Manetti Bros. spiazzano il pubblico sfornando Song 'e Napule, ancora un poliziesco, ma stavolta fuori da ogni canone. Sarà merito del Vesuvio o dei babà, ma Song 'e Napule si rivela un melting pot che mescola in un unico calderone indagine poliziesca sotto copertura, musical neomelodico, camorra movie, commedia romantica senza risparmiarsi neppure qualche incursione nel demenziale. Protagonista della storia, Alessandro Roja nei panni di uno spaesato pianista disoccupato che, grazie a una raccomandazione, viene assunto in polizia e finisce infiltrato nella band di un cantante neomelodico che si esibisce ai matrimoni dei boss della camorra. Tanti i volti ricorrenti del cinema dei Manetti, da Carlo Buccirosso nel ruolo del questore alla bella Serena Rossi fino a Peppe Servillo nei panni dell'ennesimo villain, ma a rubare la scena è ancora una volta Giampaolo Morelli nell'esilarante ruolo del neomelodico Lollo Love, autore del brano immortale Cuoricina.

L'incredibile successo di Song'e Napule convince i Manetti Bros. a fare ritorno a Napoli per un'impresa senza paracadute, un musical vero e proprio che attinge ai temi della pellicola precedente unendovi, però, un approccio più maturo. La squadra attoriale, con qualche piccola variazione, è la stessa del film precedente, ma in Ammore e malavita viene chiamata ad accostarsi alla materia con maggior coinvolgimento. Ecco il killer spietato interpretato da Morelli che nasconde un passato tormentato alle prese con l'amore di gioventù, Serena Rossi, qui in veste di protagonista assoluta chiamata a sfoderare le sue notevoli capacità canore. Intorno a loro una ridda di personaggi, tutti azzeccati, a sottolineare la ricchezza narrativa del gangster-romance-musical-sceneggiata napoletana. Non solo Ammore e malavita rende giustizia alla vitalità spumeggiante di Napoli, ma rappresenta un baluardo al genere a cui viene reso finalmente onore con un'opera di qualità che regala scene di culto a profusione e duelli degni di John Woo.


STAR WARS, I PROSSIMI FILM POTREBBERO AVERE UN BUDGET INFERIORE: LA DISNEY CI RIPENSA?

La crisi economica derivante dal Coronavirus, di cui si sentiranno gli effetti ancora per molti mesi, non sembra aver risparmiato neanche i leader del mercato azionario come la Disney, che a causa anche delle decine di milioni di dollari persi negli ultimi mesi sembra intenzionata a cambiare rotta su alcune delle sue produzioni.

Alcune fonti interne alla House of Mouse hanno rivelato la possibilità di produzioni più a basso costo per i prossimi titoli Lucasfilm, scelta strategica che però sarebbe influenzata solo in parte dal lockdown. Il franchise stellare, nonostante l'enorme seguito di incontentabili fan, avrebbe peccato in grossi errori di valutazione, che si sono poi tradotti in una sovrastima del budget necessario e in un'inevitabile perdita a fronte anche degli incassi ai box-office.

Non stiamo parlando solo dell'accoglienza della trilogia sequel di J.J.Abrams e Rian Johnson, ma anche degli spin-off Solo e Rogue One: entrambi hanno avuto a disposizione un budget di oltre $200 milioni, che nel primo caso hanno portato ad un incasso globale di appena $392 milioni, mentre nel secondo, più remunerativo, di oltre $1 miliardo. Nonostante i numeri sembrino incoraggianti, è importante tenere presente che proprio Solo ebbe un budget sufficiente ad essere girato due volte, la prima sotto la supervisione di Phil Lord e Chris Miller e la seconda con Ron Howard.

La Disney sembrerebbe quindi puntare ad un ridimensionamento del portafogli per i prossimi film della saga, forse anche perché molto concentra sullo sviluppo di serie d'eccezione come The Mandalorian, già confermata per una terza stagione, e le imminenti Cassian Andor con Diego Luna e Star Wars: Kenobi, in cui Hayden Christensen potrebbe ritornare come Anakin Skywalker.

La partita è ancora tutta da giocare e non solo tra serie Disney+, spin-off e saga principale, ma anche con le mostruose produzioni Marvel, cui invece la major sembrerebbe voler dare più fiducia. Insomma, l'inversione di rotta potrebbe essere dietro l'angolo e chissà che non porti ad un maggiore coraggio proprio per la minore pressione finanziaria?


AVENGERS: ENDGAME, TONY STARK POTEVA FERMARE THANOS SENZA GUANTO: PERCHÉ NON L'HA FATTO?

A più di un anno dall'uscita nei cinema si continua a parlare di Avengers Endgame, analizzandolo e ipotizzando l'uno o l'altro scenario: "Tony sarebbe sopravvissuto in questo modo? Dov'era Captain Marvel?", sono solo alcune delle domande che ci siamo posti in questi mesi, ma adesso eccone un'altra che trova risposta: perché Tony non ha usato EDITH?

Sebbene il MCU sveli l'avanzatissima A.I. inventa da Tony STark solo in Spider-Man: Far From Home, sappiamo per certo che il "genio, miliardario, playboy, filantropo" aveva terminato l'intero sistema già prima della sua morte: perché quindi tenerlo segreto?

La risposta è articolata, ma certamente logica: EDITH fu inventata prima che gli Avengers tornassero indietro nel tempo e, presumibilmente, doveva essere l'arma finale da usare nel caso in cui la squadra avesse fallito. È plausibile pensare che Tony avesse nascosto gli occhiali prima di compiere il viaggio nel tempo, sperando nel profondo di riuscire a riportare in vita tutti gli esseri viventi uccisi con lo schiocco di Thanos, tra cui lo stesso Peter Parker.

Una volta recuperate le Gemme dell'Infinito nel passato, eroi e villain ritornano bruscamente nel 2019, dando vita alla più epica delle battaglie: la sequenza senza esclusione di colpi rese impossibile per Tony recuperare gli occhiali, ma, se anche ci fosse riuscito, EDITH sarebbe davvero stata d'aiuto?

In Avengers: Infinity War abbiamo visto Thanos resistere imperterrito alla forza bruta del Mijolnir di Thor e alla Hulbuster (l'armatura indossata da Mark Ruffalo) e nonostante l'enorme potenza di fuoco dei satelliti Stark disseminati nell'orbita terrestre, è probabile che a risentire dei missili e dei droni di precisione sarebbero stati solo l'esercito di Thanos, o al più alcuni dei suoi luogotenenti.

Lo schiocco di Tony sembrerebbe quindi inevitabile e oltre all'epicità della scena la chiusura epocale che ne è derivata è stata una delle vette narrative ed emotive più alte raggiunte dal MCU. Se volte esplorare altre teorie e discuterne insieme a noi vi proponiamo uno scenario in cui Captain Marvel avrebbe salvato Tony Stark e, a proposito di viaggi nel tempo, vi piacerebbe vedere uno spin-off sulla seconda vita di Steve Rogers e Peggy Carter?


iDRIS ELBA È CONTRARIO ALLA CENSURA NEI FILM CON STEREOTIPI RAZZISTI: CI SPIEGA PERCHÉ

Col passare del tempo la società subisce un'evoluzione sistematica e alcuni atteggiamenti o linguaggi ritenuti normali in passato possono essere messi sotto una luce diversa, che è poi quello che sta accadendo con le tematiche razziste, xenofobe o violente in film anche anni '60 come ad esempio Via col vento.

Quando parliamo di film, allora, queste tematiche riescono a farsi strada nella cultura popolare, ed è rivedendoli che magari pensiamo che determinate tematiche o personaggi oggi risultano estremamente fuori luogo. In merito esistono tanti modi per affrontare la questione, e per molta gente la soluzione è quella della censura. Non per Idris Elba, comunque, che pur ammettendo la necessità di un certo criticismo contro alcuni atteggiamenti razzisti dei media, è convinto che un contenuto dovrebbe essere mantenuto intatto, non cancellato.

L'attore di Luther e del franchise di Thor infatti è più propenso per l'advertising prima del film, e ha rivelato: "Per imitare la realtà, devi conoscere la realtà. Ma per censurare temi razzisti all'interno di uno show, per eliminarli si dovrebbe riflettere, perché penso che gli spettatori dovrebbe sapere che in passato sono stati prodotti film e spettacoli di questo tipo. In rispetto dei tempi e dei movimenti, commissari e detentori degli archivi cancellano contenuti che pensano siano eccezionalmente fuori tono al giorno d'oggi. Penso che le persone dovrebbe sapere che è permessa la libertà d'espressione, ma anche di conoscere quello a cui vanno incontro".


MACHETE: IL TERZO FILM SARÀ AMBIENTATO NELLO SPAZIO? DANNY TREJO RISPONDE

Le stelle sono solo l'ultimo dei limiti che il cinema si prepara ad abbattere e con Fast & Furious 9 che sembra puntare dritto allo spazio e Tom Cruise che addirittura girerà alcune scene in orbita grazie ad Elon Musk, anche il franchise di Machete non più essere da meno. O forse no? Scopriamolo insieme a Danny Trejo.

L'attore americano, nonostante la credenza comune che sia messicano, ha commentato ai microfoni di Discussing Film i recenti rumor sul terzo capitolo del film che, più di tutti, lo ha reso famoso. Molti sperano che Machete Kills Again... In Space! divenga presto realtà, ma Trejo non è affatto fiducioso.

"Sai, io e Robert [Rodriguez, il regista dei primi due film, ndr.] non ci sentiamo da un po' di tempo. Entrambi siamo stati molto impegnati, ma magari potrei chiamarlo e vedere come se la passa", ha detto Trejo, che continua in tono scherzoso: "Credo che mi abbia scaricato... Sono diventato troppo vecchio per lui. Adesso lui è molto impegnato, ha sei figli che lo terranno occupato per un bel po', ma sono davvero meravigliosi".

L'attore ha infine aggiunto, per compiacere i fan amanti del "macho Machete", che "Se Robert non alzerà il suo c**o grasso dalla sedia scriverò io stesso Machete Kills Again in Space!", ma è probabile che la questione non vada oltre questa battuta di spirito. L'intervista ha quindi confermato i timori dei fan, ossia che i precedenti capitoli del thriller dai toni messicani, non avranno un seguito, almeno per adesso, nonostante pochi mesi fa lo stesso Trejo affermava di essere pronto a dirigere e produrre Machete 3.

Ecco però una buona notizia riguardante l'attore: è da poco stato distribuito un docu-film sulla vita di Danny Trejo e, per ripercorrere insieme tutti i traguardi della sua carriera, vi suggeriamo il nostro speciale su Danny Trejo.
 
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DOMENICA

19/07/2020



FREE GUY – RYAN REYNOLDS E JODIE COMER NELLE NUOVE FOTO

20th Century Studios e Disney hanno svelato tre nuove foto ufficiali di Free Guy, commedia sci-fi che uscirà il prossimo 11 dicembre nelle sale americane.

Ryan Reynolds interpreta Guy, impiegato di banca che vive in una città dove la violenza è all’ordine del giorno… ma si tratta di un videogame open world, e lui non è altro che un personaggio non giocante. Guidato da un grande ottimismo, acquisisce coscienza di sé e decide di ribellarsi al “sistema”, diventando un eroe al fianco dell’agguerrita Molotov Girl (Jodie Comer).

Nel cast di questa action-comedy fantascientifica figurano Ryan Reynolds, Jodie Comer, Taika Waititi, Utkarsh Ambudkar e Joe Keery.

Shawn Levy torna alla regia di un film dopo sei anni, durante i quali ha diretto – fra gli altri – sei episodi di Stranger Things, serie di cui è anche produttore. Il cineasta è noto per La pantera rosa, Real Steel e il franchise di Una notte al museo.

La sceneggiatura è opera di Matt Lieberman e Zak Penn, da un soggetto di Lieberman.

Gli scatti ritraggono proprio quest’ultima e lo stesso Guy, circondati da svariati veicoli che sono a disposizione del gioco. Potrete vederli qui di seguito.

Le foto


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GODZILLA VS. KONG – IL MERCHANDISE SVELA LA PRIMA IMMAGINE DEL FILM

Dovremo attendere un po’ per vedere il primo trailer di Godzilla Vs. Kong, poiché il colossal è stato rinviato al 21 maggio 2021, prendendo così il posto di Matrix 4. Intanto, però, un prodotto di merchandising ci offre la prima immagine dell’atteso scontro.

Sul retro della confezione dei giocattoli Playmates è stato infatti avvistato un artwork promozionale del film, o forse addirittura un’inquadratura (ma quest’ultima ipotesi sembra improbabile). L’immagine ritrae Godzilla e Kong mentre si affrontano in bilico su una portaerei: come potrete vedere, il gigantesco gorilla è cresciuto dai tempi di Skull Island, e le sue dimensioni pareggiano quelle dell’avversario. Dalla sfida uscirà il vero Re dei Mostri, anche se molti prevedono che i due kaijū finiranno per allearsi contro un nemico più grande.

Come sappiamo, il colossal ha ottenuto il rating PG-13 dalla Motion Picture Association of America, per “Intense scene di violenza e distruzione fra creature e un po’ di linguaggio”. Il regista Adam Wingard ha detto che quella descrizione è un eufemismo, quindi ci aspetta un blockbuster ricco di battaglie e distruzione. Vi terremo aggiornati. Intanto, potrete vedere

La sinossi ufficiale
Nell’epoca in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell’umanità per il suo futuro mette Godzilla e Kong su una rotta di collisione che vedrà le due forze della natura più potenti del pianeta scontrarsi in una battaglia memorabile e spettacolare. Mentre la Monarch intraprende una pericolosa missione in territorio sconosciuto per dissotterrare gli indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via per sempre le creature, sia buone che malvagie, dalla faccia della Terra.

Il cast include Millie Bobby Brown, Julian Dennison, Brian Tyree Henry, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall, Jessica Henwick, Eiza González, Shun Oguri e Lance Reddick.

Alla regia del film c’è Adam Wingard, cineasta che ha mosso i primi passi nell’horror indipendente, dirigendo A Horrible Way to Die, You’re Next, The Guest, Blair Witch e alcuni episodi dei primi due V/H/S; il suo film più recente è l’adattamento in live action di Death Note. Godzilla Vs. Kong appartiene ovviamente allo stesso universo narrativo di Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla: King of the Monsters (2019).

La sceneggiatura proviene da una writers room capitanata da Terry Rossio (Pirati dei Caraibi), e composta inoltre da Lindsey Beer (The Kingkiller Chronicles), Cat Vasko (Queen of the Air), T.S. Nowlin (Maze Runner, Pacific Rim: Uprising), J. Michael Straczynski (Changeling, Sense8), Patrick McKay e J.D. Payne (Star Trek Beyond).

L’immagine




IL FILM DI WATCHMEN AVREBBE POTUTO ESSERE MOLTO DIVERSO, ECCO COME

Per molto tempo, prima che Zack Snyder riuscisse a girare il film, Watchmen è stato considerato una proprietà impossibile da trasportare al cinema. Molti registi ci hanno provato, tra cui Terry Gilliam, Darren Aronofsky e Paul Greengrass, ma senza successo.

Lo sceneggiatore David Hayter, accreditato infine nella versione di Snyder, aveva firmato in precedenza anche la sceneggiatura della versione di Greengrass. E ora rivela che il film avrebbe potuto essere molto diverso rispetto a quello che abbiamo visto.

Mentre il film di Snyder ha seguito piuttosto alla lettera il testo di Alan Moore e Dave Gibbons, nonostante un finale un po’ diverso, quello di Greengrass si sarebbe preso delle grosse libertà. Prima di tutto perché l’ambientazione sarebbe stata spostata ai giorni nostri. E poi perché, come nella versione di Snyder, il finale sarebbe stato cambiato rispetto a quello del fumetto, ma in maniera più consistente. Ovvero: il piano di Ozymandias sarebbe fallito. Veidt sarebbe infatti stato ucciso da Nite Owl, che lo avrebbe schiacciato con il suo velivolo. Gli eroi avrebbero in seguito trasmesso un video costruito ad arte per incolpare il Dottor Manhattan di una serie di attacchi su alcune grandi città.

Nel corso di un episodio del podcast Script Apart, Hayer ha spiegato che la ragione del cambio di finale fu la vicinanza con l’11 Settembre:

Sapevamo che sarebbe stato molto difficile utilizzare il finale del fumetto. E inoltre l’11 Settembre era avvenuto da poco e pensavo che non avremmo dovuto mostrare immagini di cadaveri a Times Square, sentivo che non era appropriato.

A differenza del fumetto, la gente non sarebbe stata uccisa dall’improvvisa comparsa di una creatura aliena, ma disintegrata, trasformata in ombre. “Come le ombre di Hiroshima che sono dipinte nel fumetto”.

Hayter inoltre rivela che, nel brevissimo tempo in cui è stato coinvolto nel progetto (“letteralmente un weekend”), Darren Aronofsky se ne uscì con un’idea che sarebbe stata poi tenuta nella versione di Snyder: che, appunto, il Dottor Manhattan fosse incolpato del disastro a New York:

Mi lasciò una nota che diceva: “Ho un amico che lavora come fisico e ha avuto un’idea per il film. E se il Dottor Manhattan fosse lo strumento di distruzione?”. Qualcosa scattò all’istante nel mio cervello.


Dakota Fanning parla delle sue tre settimane sul set di C’era una volta a… Hollywood

Si ritorna a parlare del film C’era una volta a Hollywood e questa volta a farlo è Dakota Fanning, impegnata in questi giorni per la promozione della seconda stagione della serie The Alienist: Angel of Darkness.
La Fanning è stata una delle attrici più popolari del primo decennio del 2000. Sulla bocca di tutti come bambina prodigio dopo il successo di Mi chiamo Sam, l’attrice è arrivata a lavorare con registi del calibro Steven Spielberg ne La guerra dei mondi e Tony Scott in Man on Fire – Il fuoco della vendetta. Nell’ultimo decennio la carriera dell’attrice ha subito un rallentamento. Uno dei motivi è stata la scelta di investire il suo tempo negli studi e nella vita privata. Fanning ha, più o meno volontariamente, lasciato il posto alla sorella Elle nelle grandi produzioni Hollywoodiane e si è dedicata a film indipendenti come The Runaways o a parti più complesse e mature come quella vista in American Pastoral.

C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino ha segnato il suo ritorno a una grande produzione, complessa e di grande incasso, con un ruolo di primo piano nell’equilibrio della trama. L’attrice, intervistata da Collider, ha ammesso di aver voluto lavorare con Tarantino sin da quando vide, da giovanissima, Kill Bill.

Per questo motivo ha spiegato che, nonostante i suoi 20 anni di esperienza nel cinema si è goduta al massimo la scarica di adrenalina che provoca essere sul set con degli artisti che si ammirano.

La sua esperienza sul set del film è durata tre settimane, un tempo disteso grazie al “privilegio” di autore di cui gode il regista. La produzione gli permette infatti di realizzare ogni scena con più calma rispetto ad un film “comune”.

È stato un lusso potere girare le mie sequenze in ordine cronologico. La prima cosa che abbiamo filmato è stato letteralmente l’inquadratura del mio personaggio che appare dietro lo schermo con il sole che sorge sul mio viso.

[…] È stato interessante perché sentivo come se i capelli rossi, le lenti a contatto marroni, il trucco con le lentiggini e tutto lo sporco fossero come uno scudo. Non mi sentivo me stessa. Mi sentivo come un altro personaggio.


Dakota Fanning ha sottolineato come Tarantino riesca a creare sul set un’atmosfera unica:

Anche se è un’esperienza incredibile, Quentin riesce a renderla speciale e molto intima. È lì a un passo, dietro alla cinepresa, e ha lavorato con le stesse persone così tante volte, una cosa che – ho notato – fanno molti grandi del cinema; tengono la loro troupe molto vicina e sono molto leali l’uno nei confronti dell’altro. Penso sia molto bello e vedere quel cameratismo da vicino, è stato davvero incredibile, ha creato un ambiente molto sicuro.

Ha inoltre confermato lo spirito genuino e infantile di Tarantino sul set, dovuto al suo amore per l’audiovisivo. Questa sua passione è emersa in ogni conversazione che ha tenuto con le persone sul set. Entusiasta del lavoro fatto ha confessato all’intervistatrice che girare il film le ha ricordato perché ha scelto di fare l’attrice e perché ama così tanto il suo lavoro.


Anche Disney aderisce al boicottaggio delle pubblicità su Facebook

Anche la Disney ha deciso di aderire al boicottaggio delle piattaforme social di proprietà di Facebook sospendendo gli investimenti pubblicitari di Disney+ e Hulu.
Al contrario di altri brand, non è stata la stessa Disney a pubblicizzare questa decisione: la notizia è stata infatti diffusa dal Wall Street Journal sabato, che ha citato fonti anonime a conoscenza dei fatti. Più di mille aziende hanno confermato di aver deciso di sospendere temporaneamente gli investimenti su Facebook e Instagram aderendo alla campagna #StopHateForProfit: parliamo di giganti come Unilever, Coca-Cola, Microsoft, Starbucks e Verizon. L’iniziativa, nata in seguito alle proteste di Black Lives Matter per la morte di George Floyd e guidata da gruppi come NAACP e la lega contro la diffamazione, è volta a fare pressioni sul management del più grande social network al mondo, accusato di non intervenire in maniera abbastanza efficace contro i messaggi di odio.

Facebook ha dichiarato che implementerà presto misure più stringenti in questo senso (da giorni si vocifera che il social network sia pronto a bandire le pubblicità politiche), anche se ha precisato di non “prendere queste decisioni per motivi economici o sotto le pressioni dei pubblicitari, ma perchè è la cosa giusta da fare.” Un responsabile della compagnia ha inoltre affermato a Variety: “Investiamo miliardi di dollari ogni anno per mantenere sicura la nostra comunità, e lavoriamo continuamente con esperti esterni per migliorare le nostre politiche. Sappiamo di dover lavorare di più, e continueremo a farci affiancare dai gruppi dedicati ai diritti civili e alla Global Alliance for Responsible Media coalition per sviluppare nuove tecnologie e strumenti per proseguire in questa battaglia.”

Disney è l’azienda che, nel 2020, ha più speso sulla galassia Facebook: nel primo semestre ha investito la bellezza di 210 milioni di dollari in pubblicità su Facebook per Disney+ solo negli Stati Uniti.


Iron Man: l’evoluzione degli effetti visivi dell’armatura in un video

Il lavoro sulle evoluzioni delle armature di Iron Man ha richiesto a Tony Stark un lungo impegnoo per molti, molti film.
Sono ben 85 le armature che il geniale inventore ha costruito a partire dal primo Iron Man fino ad Avengers: Endgame.

Un numero considerevole che ben rappresenta la paranoia e l’ansia di creare l’arma(tura) perfetta da parte del personaggio. La cifra è anche segno del grande impegno e della continua innovazione da parte dei creativi della casa delle idee per adattare il design del supereroe alle esigenze della messa in scena.

In parallelo però il continuo cambiamento di armatura ha posto una grande sfida al reparto degli effetti speciali. Di film in film si sono modificate anche le tecniche adottate per portare sullo schermo il vendicatore di metallo.

Il canale YouTube Insider ha pubblicato un curioso approfondimento su come gli effetti speciali dell’armatura si sono evoluti nel corso di 11 anni di film.

Frutto di un grande lavoro di ricerca, a fronte di un budget all’epoca limitato, la prima armatura Mark I richiese un grande sforzo di design. Si doveva infatti dare l’idea che fosse possibile costruirla con normali attrezzature e inserire dentro di essa un pilota umano. Lo studio Stan Winston creò una versione dell’armatura dal vero, che poteva essere manovrata da uno stunt. In qualche inquadratura però le dimensioni dell’oggetto diventavano un impedimento allo svolgersi dell’azione. Venne così creato un modello in digitale che risultò totalmente credibile; Il modello reale già costruito fu usato come referenza per la struttura a computer. L’effetto convinse un, inizialmente, titubante Jon Favreau.
Nei film successivi, come mostrato nel video, le armature si perfezionarono sempre di più.

Gli spot delle auto e il film Transformers aiutarono molto a perfezionare la resa del metallo e delle superfici riflettenti create in digitale. Al tempo di Iron Man 2 la motion capture e gli effetti visivi erano progrediti a tal punto da rendere possibile una perfetta integrazione tra i costumi reali e le estensioni in CGI.

Una delle grandi difficoltà che si palesarono durante la lavorazione fu quella di rendere allo spettatore l’idea di un meccanismo “plausibile”. I tecnici lavorarono molto sulla visualizzazione dell’interno e sui colori. L’oro infatti derivava dagli studi fatti dalla Weta sulla texture dell’anello del Signore degli Anelli. Il rosso, mischiato alle giunture di metallo, dava però problemi in scene come la battaglia nei boschi di Avengers. Il blu dell’atmosfera si mischiava infatti al rosso producendo un colore viola. Venne così creato un apposito software di rendering dei colori per meglio armonizzarli con il resto della scena.

Nel video viene mostrato anche il passaggio a un’armatura realizzata quasi completamente in computer grafica. L’evoluzione coincide con l’adozione nel film della nanotecnologia da parte di Tony Stark. Tolto il problema di dare uno spessore alle lastre di metallo in modo compatibile con la presenza di un uomo all’interno, ne sorge un altro: rappresentare i naniti.

Nonostante la loro essenza “liquida” era importante che mantenessero una certa rigidità. La soluzione venne trovata grazie ad un abile escamotage. In Infinity War Robert Downey Jr ebbe l’idea di fare aderire al corpo la tuta di Tony Stark prima della “trasformazione”. Fu così più facile per gli animatori “creare” il “nuovo abito” di metallo sopra il vestito, dalle forme più morbide.

Sebbene molti ricordino quella di Endgame come l’ultima apparizione del personaggio, non bisogna dimenticare che una versione “zombie” di Iron Man fece un piccolo cameo in Spider-Man: Far From Home. In quella scena gran parte del casco è rotto e si vedono i cavi e il meccanismo fuoriuscire. Per metterlo sullo schermo vennero usate come referenza vecchie immagini e il design dell’armatura Ultron” frantumata.

Un viaggio durato 11 anni che ha permesso di vedere il progetto di Tony Stark sotto ogni punto di vista: dall’esterno all’interno.




Project Power: Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt e Dominique Fishback in un nuovo poster

In rete è approdato un nuovo poster di Project Power, film con Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt e Dominique Fishback.
Il progetto, diretto da Henry Joost e Ariel Schulman e basato su una sceneggiatura di Mattson Tomlin (The Batman), segue le vicende legate a una strana droga che invade le strade di New Orleans. La sostanza in questione dona a chi la usa una super potenza che dura 5 minuti. Foxx veste i panni di Art, un ex soldato che cerca di rintracciare la provenienza di questa droga. Gordon-Levitt sarà invece un detective della polizia di New Orleans che viene coinvolto casualmente nel caso.

Del cast fanno parte anche Machine Gun Kelly, Rodrigo Santoro e Courtney B. Vance. Il film sarà disponibile sulla piattaforma streaming dal 14 agosto.

La sinossi ufficiale:

Per le strade di New Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende. Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt) si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.

Nel cast troviamo Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback, Machine Gun Kelly, Rodrigo Santoro e Courtney B. Vance.

Il film sarà disponibile su Netflix dal 14 agosto.

Potete ammirare il poster qua sotto:




Star Wars: dei nuovi poster artistici della trilogia classica realizzati da Andy Fairhurst

Con la saga degli Skywalker conclusa l’artista Andy Fairhurst ha deciso di realizzare dei suggestivi poster artistici dedicati alla trilogia classica di Star Wars, che comprende Una Nuova Speranza, L’Impero colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi.
È possibile comprare le stampe dei poster du BottleneckGallery.com.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, gli altri film della saga e le varie serie animate di Star Wars sono disponibili su Disney+, la piattaforma streaming della Disney.

Nel cast del film abbiamo ritrovato Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o. Nuovi membri del cast sono Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Il lungometraggio è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 18 dicembre e ha incassato, a livello globale, 1.074 milioni di dollari.

Potete vedere i poster qua sotto:





Peninsula: esordio da record in Corea del Sud per il sequel di Train to Busan

Mentre negli Stati Uniti diventa sempre più improbabile che le grandi catene cinematografiche possano riaprire i battenti il 31 luglio, in altre aree del pianeta gli spettatori stanno tornando al cinema, anche grazie all’uscita di nuovi film, come dimostra l’inatteso successo di Peninsula.
Come segnala screen international, il thriller apocalittico sequel di Train to Busan ha raccolto ben 2.4 milioni di dollari nel giorno d’esordio in Corea del Sud, attirando in sala ben 352,926 persone. Si tratta del miglior debutto del 2020, un anno profondamente colpito dagli effetti dell’emergenza Coronavirus ma anche di grandi celebrazioni per il cinema coreano visto l’Oscar a Parasite.

Quattro anni fa, Train to Busan incassò 82 milioni di dollari (pari a circa 11.2 milioni di biglietti) nel suo weekend d’esordio. Ovviamente qualsiasi paragone con il contesto attuale è improponibile, tuttavia il lancio di Peninsula appare promettente, che ha debuttato con risultati incoraggianti anche a Singapore (con 15.232 biglietti, il miglior esordio di sempre per un film Coreano) e Taiwan (con 799mila dollari e 94,090 biglietti, meglio dell’esordio di Train to Busan che chiuse la sua corsa con 11 milioni di dollari). Venerdì la pellicola debutterà in Malesia, mentre in occidente arriverà nei prossimi mesi. Attualmente l’uscita statunitense è prevista per agosto.


The Walking Dead, i produttori aggiornano sul film: “Non siamo rimasti con le mani in mano”

Annunciato nel novembre 2018, il film di The Walking Dead è molto atteso dai fan della saga che desiderano sapere che ne è stato di Rick e Anne (Andrew Lincoln e Pollyanna McIntosh) dopo che sono stati portati via da un elicottero nella serie tv. Tuttavia ci vorrà ancora del tempo prima che possano iniziare le riprese, bloccate dall’emergenza Coronavirus.
Il co-fondatore di Skybound Entertainment David Alpert ha infatti aggiornato sulla produzione durante una tavola rotonda virtuale:

Sarà un grande film. Ma in questo momento dobbiamo semplicemente aspettare. Non possiamo girarlo adesso, è il nostro problema in questo momento. Non vediamo l’ora di tornare in produzione e far ripartire tutto. Sarà un film davvero speciale, unico, diverso dal solito, e non vediamo l’ora di tornare a lavorarci. Bisogna aspettare che sia tutto più sicuro.

Robert Kirkman è molto coinvolto nella produzione, e ha spiegato che il ritorno di Rick sullo schermo verrà amplificato dal rallentamento dell’industria dovuto all’emergenza Covid-19:

Dietro le quinte sta succedendo di tutto. Vorrei fosse chiaro che non siamo rimasti con le mani in mano aspettando che la pandemia finisca. Semmai, penso che la pandemia renderà migliori molti film. Penso che il film su Rick Grimes sarà tra quelli che miglioreranno di più, perché stiamo dedicando molto più tempo a creare questa cosa e assicurarci che sia perfetta. Ma quando la situazione si placherà, sentirete parlare moltissimo del nostro film.

Ricordiamo che nel teaser mostrato al Comic-Con di San Diego si accennava al fatto che Rick e Anne fossero stati trasportati a Philadelphia, un angolo ancora inesplorato dell’universo di The Walking Dead. Inoltre, nella decima stagione della serie tv Michonne aveva lasciato la Virginia per andare a salvare Rick, dopo aver scoperto delle prove del fatto che è ancora vivo.


VFX: degli esperti del settore analizzano gli effetti visivi di Scott Pilgrim Vs. The World, Abyss e Looper

Il canale You Tube Corridor Crew ha pubblicato online un nuovo video in cui vediamo degli artisti dei VFX mentre commentano l’operato di alcuni lungometraggi.
I film esaminati in questo episodio del format sono Abyss di James Cameron, Scott Pilgrim Vs. The World di Edgar Wright e Looper di Rian Johnson.

Avengers: Endgame e Infinity War, il video della Weta Digital dedicato ai VFX di Thanos
Qua sotto trovate la sinossi ufficiale di Scott Pilgrim Vs. The World:

Il ventenne Scott Pilgrim ha perso la testa per la bella Ramona Flowers, ma conquistarla non sarà facile a causa dei suoi ex fidanzati che ne tengono sotto controllo la vita sentimentale.

Del cast fanno parte Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Anna Kendrick, Chris Evans, Brie Larson, Brandon Routh, Aubrey Plaza, Alison Pill, Jason Schwartzman e Johnny Simmons.

Qua sotto invece trovate la sinossi di Looper:

In un futuro ipotetico tornare nel proprio passato è possibile, ma al tempo stesso illegale. Joe, un killer su commissione diverrà protagonista di uno straordinario viaggio nel tempo che lo porterà a scontrarsi con una verità davvero molto amara quando scopre che il suo prossimo bersaglio è proprio se stesso, nella sua incarnazione futura.




The Card Counter: ecco il primo poster del film con Oscar Isaac

In rete è approdato il poster di The Card Counter film di Paul Schrader (First Reformed – La creazione a rischio) con protagonista Oscar Isaac.

Le riprese di The Card Counter termineranno a luglio
Isaac e Schrader hanno anche partecipato a una diretta organizzata dalla Hanway Films e moderata da Deadline. Durante la diretta, Isaac ha spiegato che i film di Schrader hanno plasmato la sua identità come attore, e lavorare a The Card Counter è stata una “svolta personale” nelle scelte della sua carriera. La produzione della pellicola si è interrotta il 17 marzo perché una comparsa in una scena affollata è risultata positiva al Coronavirus, e così il film è rimasto in sospeso a soli cinque giorni dalla fine delle riprese. La cosa indispettì non poco Schrader.

La produzione ripartirà in Mississippi all’inizio di luglio dopo una settimana di preproduzione, ovviamente verranno adottate tutte le misure necessarie per evitare la diffusione del Coronavirus.

Schrader ha scritto la sceneggiatura e si occuperà della regia, con la produzione a cura di Martin Scorsese. “Martin Scorsese e io siamo felici di tornare a collaborare insieme,” ha affermato il regista prima dell’inizio delle riprese, “apprezziamo molto il fatto che questo rifletta una lunga scia di lavori e di amore per il cinema fatto a mano”. Alexander Dynan e Benjamin Rodriguez Jr. saranno rispettivamente il direttore della fotografia e il montatore del film: i due hanno già lavorato con Schrader in First Reformed. Del cast del film fanno parte Oscar Isaac, Willem Dafoe e Tiffany Haddish.

Lo potete ammirare qua sotto:




The Silencing: Nikolaj Coster-Waldau al centro della prima clip

In esclusiva per ComingSoon.net è approdata in rete una clip tratta da The Silencing, film con Nikolaj Coster-Waldau e Annabelle Wallis (La Mummia) diretto da Robin Pront (Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore).
La sinossi recita: “Un cacciatore riabilitato (Coster-Waldau) e uno sceriffo (Wallis) vengono coinvolti in un gioco pericoloso quando iniziano a seguire un assassino che potrebbe aver rapito la figlia del cacciatore 5 anni prima.”

Di recente abbiamo visto Coster-Waldau in Domino di Brian De palma, Small Crimes, La Fratellanza e nella serie televiva della HBO Il Trono di Spade. Annabelle Wallis è invece apparsa in La Mummia insieme a Tom Cruise, Prendimi! e Annabelle 2: Creation.

La sinossi di The Silencing:

Un cacciatore riabilitato (Coster-Waldau) e uno sceriffo (Wallis) vengono coinvolti in un gioco pericoloso quando iniziano a seguire un assassino che potrebbe aver rapito la figlia del cacciatore 5 anni prima.




Franco Maresco: “Rai Cinema riconosca ‘La mafia non è più quella di una volta’ come un suo film”

Nel corso di una conferenza stampa indetta per la mattina di sabato 18 luglio 2020, Franco Maresco, regista di La mafia non è più quella di una volta, ha chiesto a Rai Cinema, nella persona dell’amministratore delegato Paolo Del Brocco, di riconoscere il suo film come un film proprio. Alla conferenza erano presenti anche la fotografa Letizia Battaglia, nel cast del film, e l’avvocato di Maresco, Antonio Ingroia.

Maresco ha dichiarato: “Alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre Rai Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro. La Rai però non aveva più riconosciuto La mafia non è più quella di una volta già da diverso tempo, da qualche settimana, perché riteneva che il film non fosse rispettoso nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Facemmo naturalmente tutto un lavoro tra i legali della Ilapalma [la società di Rean Mazzone, tra i produttori del film, n.d.r.] e quelli della Rai per arrivare a un compromesso. Tra l’altro nessuno di noi poteva pensare che un film di satira e un film che smitizzava la mafia potesse essere censurato. Ma in effetti arrivò questo rifiuto. E allora cercammo un compromesso, provando a eliminare alcune scene che magari potevano dare qualche problema. Togliemmo quelle scene, ma non fu sufficiente perché Rai Cinema non voleva che si parlasse proprio del presidente Mattarella. Tra l’altro, questa è proprio l’occasione per raccontare altri retroscena, perché in realtà ci furono problemi anche con il festival di Venezia, perché il film fu selezionato e il direttore della Mostra, Alberto Barbera, molto dispiaciuto mi telefonò per dirmi: “Franco, mi dispiace, ma dobbiamo sospendere il film, per problemi dall’alto”. Per problemi dall’alto intendeva Paolo Baratta, allora presidente della Biennale, che evidentemente aveva subito pressioni. Ma dopo quei tagli, Barbera mi richiamò dicendomi: “Bene, ora che hai fatto questi tagli, il film può passare”. Avevamo quindi il suo sostegno. Fermo restando che un festival dovrebbe essere un luogo libero e che mai ho sentito di un festival che entra nei contenuti di un film.

Comunque, a Rai Cinema questo non andava bene e per questo decise di togliere il logo. E, come sapete, oggi avere il sostegno di Rai Cinema è fondamentale, la maggior parte del cinema italiano vede coinvolta Rai Cinema. E il fatto che la Rai si sia sfilata ha fatto sì che il film venisse danneggiato. Io devo molto alla Rai, faccio questo mestiere da trentacinque anni. E se penso a cosa è successo in questi mesi e ripenso a quello che facevamo in passato in Rai, quando andava in onda la striscia di Cinico TV e alla libertà che avevamo, non c’è paragone. Questa Rai non ha niente a che vedere con quella. Questa Rai è una Rai che si permette di censurare e questa censura è avvenuta per decisione del presidente di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Evidentemente lui è stato più realista del re, perché il film è uscito e non c’è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale. Nessuno ha mai detto che questo film mancasse di rispetto al Presidente della Repubblica, solo Paolo Del Brocco, che rappresenta Rai Cinema, ha deciso che questo film non può passare. Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo“.

A queste parole molto dirette, sono seguite quelle di Ingroia, che ha dichiarato: “L’opera è stata danneggiata, la Rai non ha comprato soltanto dei diritti, si è assunta anche dei doveri, aveva il dovere di promuovere il film. E rispetto a questo la Rai è inadempiente e il contratto con Franco Maresco è ancora in corso, non c’è stata nessuna rescissione del contratto e sino ad oggi il produttore Rean Mazzone non ha ancora preteso dalla Rai l’ultima tranche di pagamento. Il film è stato censurato, anche perché Rai Cinema, togliendo il logo e disconoscendo il film e non facendo nessun passaggio televisivo, ha danneggiato la sua visibilità (…) Franco Maresco non vuole fare la guerra alla Rai, è la Rai che ha fatto la guerra a Franco Maresco“.


EROS E ROBERTO D'ANTONA: NOVITÀ IN ARRIVO, TRA FILM E CORTOMETRAGGIO?

Verso i rintocchi finali del nostro Ultrapop Festival, abbiamo ancora ricevuto qualche novità in merito a possibili uscite dei due registi Eros D'Antona e Roberto D'Antona, rappresentanti italiani del cinema indipendente.

Eros D'Antona e Roberto D'Antona, come molti altri registi, italiani e non, hanno accusato il colpo di questo momento di stallo, a livello di produzione. Ma ci hanno regalato buone notizie:

"Se tutto va bene" - ha detto Roberto - "il mio prossimo film, Caleb, che sarebbe già dovuto uscire, lo potremmo vedere nelle sale ad Agosto. Molto dipenderà ancora da come evolverà la situazione... Infatti abbiamo dovuto far slittare tutta la produzione dei prossimi progetti, molto probabilmente non produrremo fino al prossimo anno."

"Dopo Clownery" - ha detto Eros - "mi ero ripromesso di fermarmi un po'. Volevo tornare al cortometraggio, magari appoggiandomi a una casa produttrice americana, per poter realizzare qualcosa che mi desse più respiro dal punto di vista economico. La situazione di blocco totale, mi ha permesso di rifletterci ancora un attimo, magari in autunno o in inverno potrei mettere giù qualcosa di più definito. Vorrei poter sperimentare ulteriormente, mescolando vari generi"


JACOPO RONDINELLI E FABIO GUAGLIONE: "AL CINEMA SERVE UN FILM ESPLOSIVO PER FAR RINASCERE IL GENERE"

Cosa serve al cinema di genere in Italia perché si riprenda? Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione hanno dato il loro interessante parere durante il nostro Ultrapop Festival: ci vuole un film esplosivo.

I due creatori di Ride, Jacopo Rondinelli e Fabio Guaglione, coi loro film hanno portato una ventata di novità nel cinema italiano degli ultimi anni, insieme a Lo chiamavano Jeeg Robot e Il primo re. Eppure sul nostro canale canale twitch ci hanno raccontato che per segnare davvero una svolta, nei cinema italiani ci serve ancora un film per scuotere definitivamente le menti:

"Ho visto che in produzione adesso c'è un film su Totti, Maradona, Baggio e probabilmente uscirà ancora qualcosa in merito al calcio" - ha iniziato Guaglione - "Ora abbiamo tutti i vari filoni del mare, Summer time, Sotto il sole di Riccione... è sempre così, non c'è mai un bilanciamento, la commedia "all'italiana" non deve sparire, ma dovremmo tornare a fare anche tantissimi film di genere. Ma sapete che c'è? Non è il pubblico che si deve abituare a questo tipo di prodotti, sono per prime le case produttrici e il mercato. Si fa fatica a industrializzare il processo. Il film di genere è una scatola, permette di far arrivare un prodotto a un pubblico, con un codice comprensibile, intrattenendolo, ma questa scatola si può riempire come si vuole. Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, è stato un continuo passaggio su e giù. Serve un caso che esploda per spingere le case produttrici a cambiare le regole e investire."

"Un minimo di terreno fertile c'è ed è dato anche dai concorrenti, i canali streaming, pensiamo a Netflix finalmente che investe Curon" - ha commentato anche Rondinelli - "noi con Ride pensavamo di fare un film sportivo, con le go pro, invece abbiamo riscontrato il favore della critica e per assurdo la critica degli sportivi. Al di là che sia piaciuto o no, ti fa capire che si possono fare film del genere, a basso costo ma con tanta volontà. Ma non è semplice, soprattutto per gli attori. Non sono ancora abituati a girare alcuni film, tipo quelli a tema del super eroe. Certi ruoli ci devi mettere facce credibili, di spessore e allo stesso tempo devono essere credibili per il panorama italiano, devono ragionare come un italiano, come han fatto Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone. Perché il cinema italiano parte dalla scrittura. Chissà se sarà mai possibile."


JOHN BOYEGA: “CON STAR WARS HO CHIUSO”

John Boyega ha affermato su Instagram di aver chiuso definitivamente con l'universo di Star Wars, rispondendo al commento di un fan. L'attore inglese aveva postato una foto in cui diceva di essere tornato su un set cinematografico, seduto al trucco con tutte le precauzioni sanitarie necessarie. Tra i commenti c'era questo: "Voglio vedere Finn vestito di nero e con la spada laser verde nel prossimo Star Wars." La risposta di Boyega è stata "No grazie, ho voltato pagina."

Una frase secca e lapidaria che conferma quello che l'attore, in precedenza apertamente critico nei confronti di certi aspetti della terza trilogia di Star Wars, aveva già affermato qualche mese fa durante il tour promozionale dell'Episodio IX, dicendo di essere pronto per la vita dopo il franchise, con un ritorno a produzioni dal respiro più indipendente. Nella medesima occasione aveva confermato di aver avuto almeno un incontro con la Marvel, ma di non essere attualmente interessato a quel tipo di universo narrativo.

Prossimamente vedremo John Boyega in Small Axe, miniserie televisiva di Steve McQueen di cui due capitoli hanno ricevuto il marchio della Selezione Ufficiale di Cannes, lasciando intendere che sarebbero stati visti sulla Croisette due mesi fa in circostanze normali.

Il prossimo film di Star Wars, invece, non uscirà prima del 2022, dando al ramo cinematografico del franchise un po' di riposo dopo la conclusione della Skywalker Saga. Il reparto televisivo, d'altro canto, è al lavoro su vari progetti di prossima uscita: in autunno arriverà su Disney+ la seconda stagione di The Mandalorian, mentre nel 2021 toccherà a uno spin-off di Star Wars: le guerre dei Cloni. Sono inoltre in lavorazione, senza date precise al momento, una miniserie incentrata su Cassian Andor, uno dei comprimari di Rogue One: A Star Wars Story, e una su Obi-Wan Kenobi, con Ewan McGregor nuovamente nei panni del Maestro Jedi.


MANETTI BROS.: "DIABOLIK, L'USCITA DEL FILM A NATALE È UN RISCHIO NECESSARIO"

Un cinecomic italiano a Natale? Ne abbiamo parlato al nostro Ultrapop Festival con i Manetti Bros., in merito all'argomento dei film di genere in Italia. E ci hanno raccontato perché ha senso aver proposto il loro prossimo film, Diabolik, e sia, anzi, un rischio necessario.

Dopo aver discusso con i Manetti Bros.,Antonio Manetti e Marco Manetti, abbiamo approfondito sul loro prossimo film Diabolik, ed è stato interessante scoprire, sul nostro canale twitch, le motivazioni dell'uscita del film proprio a Natale:

"Tanto per incominciare, è stata una scelta principalmente del distributore 01" - ha chiarito Marco - "noi non sappiamo se abbiamo sfondato una porta aperta oppure abbiamo convinto il distributore a furia di sbattere su quella porta, però è certo, è una rottura rispetto al solito canone che si aspetta il pubblico italiano, coi cinepanettoni e altre commedie all'italiana in uscita nel periodo invernale."

"Proponendo Diabolik, un cinecomic italiano, ci siamo presi un rischio, ma era necessario. La critica lo vuole, anche se andrà male, noi spingiamo, forse siamo inconscienti, ma va chiarito che sono i distributori che regolano il mercato. I produttori e i registi vanno abituati, ma c'è speranza, come abbiamo iniziato a vedere ancora coi film di Matteo Garrone."


JOHN WICK: LA POLIZIA ITALIANA INTERCETTA UN CARICO DI COCAINA GRAZIE AL FILM

John Wick ha aiutato la polizia italiana ad intercettare un carico di cocaina proveniente dalla Colombia e nascosta nel caffè. Non è il plot del prossimo film con Keanu Reeves, ma una pagina di cronaca che arriva da Milano, dove gli agenti hanno scoperto il contenuto illegale di un misterioso pacco in arrivo da Medellin.

Secondo la polizia, il pacco contenente 150 grammi di cocaina nascosta meticolosamente in 500 grammi di chicchi di caffè tostati e sigillati con del nastro isolante scuro. Il pacco era destinato ad un certo Santino D'Antonio, nominativo che ha messo in allarme le forze dell'ordine, visto che è il nome del personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio in John Wick - Capitolo 2, un boss mafioso. Il pacco era stato inviato ad una tabaccheria di Firenze che fungeva semplicemente da recapito per la merce, e gli agenti hanno arrestato un uomo di 50 anni, uno chef disoccupato, che era venuto a ritirare la merce presso il negozio.

L'operazione Caffè Scorretto si è conclusa felicemente grazie all'indizio legato al secondo capitolo del franchise con Keanu Reeves, che al momento conta tre pellicole in tutto. Si è parlato di un quarto film, ma tra il blocco dei set cinematografici e e gli attuali impegni di Reeves sul set di Matrix 4, ci vorrà ancora un po' di tempo prima il progetto si concretizzi.

Qualche settimana fa il regista Chad Stahelski aveva accennato a ciò che potremmo vedere in John Wick 4 e aveva dichiarato che forse nel prossimo film potrebbero essere inserite due sequenze d'azione che erano state scartate nel terzo capitolo per ragioni di spazio. E chissà che non si riesca a trovare spazio anche per un "caffè scorretto" all'italiana.


TERMINATOR: ARNOLD SCHWARZENEGGER ED IL SUO DURO ALLENAMENTO CON LE PISTOLE

Arnold Schwarzenegger ha fatto pratica con due diversi set di pistole ogni giorno per un mese al fine di prepararsi al meglio per il suo ruolo in Terminator. Nelle prime due settimane di riprese l'attore si è allenato con lo stripping e il riassemblaggio delle armi con gli occhi bendati fino a quando i suoi movimenti non sono diventati automatici, come quelli di una macchina.

Schwarzenegger trascorse molte ore sul poligono di tiro e si esercitò con armi diverse senza battere ciglio e senza guardarle mentre le ricaricava, come un vero professionista. L'attore doveva anche anche essere ambidestro nel film, altra peculiarità che ha sviluppato grazie a lunghissime ore di pratica.

n preparazione al ruolo l'attore, oltre ai giorni passati ad allenarsi con le armi al fine di essere a proprio agio nell'usarle, decise anche di lavorare sulla sua voce. Schwarzenegger ha solo 18 battute nel film, totalizzando meno di 100 parole. Il regista dichiarò: "In qualche modo, anche il suo accento funzionò, aveva una strana qualità sintetizzata, come se non avessero ottenuto una voce abbastanza elaborata".

Dopo l'uscita di Terminator Arnold Schwarzenegger ha ricevuto molti complimenti, tra cui quelli della rivista "Soldier of Fortune", per la sua realistica interpretazione del personaggio e gestione delle pistole sul grande schermo. La rivista, solitamente, ci va giù pesante criticando pellicole, attori e registi per le loro imprecise raffigurazioni inerenti all'uso delle armi.


FEBBRE DA CAVALLO, INIZIALMENTE DOVEVA UN FILM COMPLETAMENTE DIVERSO

Inizialmente Febbre da cavallo doveva essere un film drammatico diretto da Nanny Loy, la sceneggiatura era stata scritta per denunciare la dipendenza dal gioco ma poi Roberto Infascelli decise di stravolgere il film affidandolo a Steno.

Febbre da cavallo è entrato di diritto nella lista dei cult della commedia all'italiana, alzi la mano chi non si è appassionato almeno una volta vedendo trionfare la cavalla Bernadette guidata da Mandrake, alias Gigi Proietti, nel testa a testa contro Soldatino. Eppure Febbre da Cavallo era nato come un film di denuncia, il primo sceneggiatore Massimo Patrizi sottopose a Roberto Infascelli un film drammatico incentrato sulla dipendenza dal gioco, pensato per essere diretto da Nanni Loy. Qualche anno dopo il produttore decise di trasformare la sceneggiatura facendone una commedia.

Roberto Infascelli propose lo script di Alfredo Giannetti a Steno che lo fece revisionare dal figlio Enrico Vanzina, frequentatore di ippodromi. L'idea piacque al regista romano, Infascelli aveva promesso la pellicola a Loy, i due registi si parlarono e decisero di scambiarsi i film a cui dovevano lavorare. Steno diresse Febbre da cavallo e Nanni Loy il film Basta che non si sappia in giro.

Le idee originali del film furono mantenute ma divennero lo spunto per far divertire il pubblico, come la truffa, i tentativi di combine delle corse ed il mondo degli allibratori. Roberto Infascelli voleva affidare il ruolo del protagonista a Ugo Tognazzi o Vittorio Gassman, ma Alberto Lattuada gli consigliò Gigi Proietti. Anche il ruolo di Pomata fu cambiato in corso d'opera, il produttore aveva pensato al giovane ed allora sconosciuto Carlo Verdone, ma Steno volle ed ottenne Enrico Montesano. Catherine Spaak ebbe il ruolo di Gabriella grazie alla rinuncia di Edwige Fenech, mentre Adolfo Celi doveva interpretare l'avvocato De Marchis ma Steno lo volle nel ruolo del giudice, il cui peso fu ridotto nell'ultima stesura della sceneggiatura.

Febbre da cavallo fu distribuito anche in Germania Ovest e qualche anno dopo negli Stati Uniti e in Francia.Nel 2002 è stato prodotto il sequel Febbre da cavallo - La mandrakata con Gigi Proietti e un cameo di Enrico Montesano.


LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA, FRANCO MARESCO RIACCENDE LA POLEMICA CON RAI CINEMA

La mafia non è più quella di una volta sarà disponibile in streaming sulla piattaforma Miocinema da domani 19 luglio , in occasione dell'uscita del film il regista Franco Maresco è ritornato sulla polemica scoppiata alla Mostra del Cinema di Venezia, chiedendo alla RAI di riconoscere la pellicola come un suo film.

In La mafia non è più quella di una volta, il regista Franco Maresco racconta il 25esimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D'Amelio, un film grottesco, tragicomico e cinico, come potete leggere nella recensione di La mafia non è più quella di una volta. In occasione dell'uscita del film in streaming sulla piattaforma Miocinema, si sono riaccese le polemiche scoppiate alla vigilia di Venezia 76, dove il film vinse il Premio Speciale della Giuria. RAI Cinema che lo sosteneva, decise di togliere il logo perché la parte finale del film sembrava accusare il Presidente Sergio Mattarella di reticenza per non aver commentato una sentenza.

Oggi Franco Maresco nel corso di una conferenza stampa a Palermo ha detto, come riportato da quinlan.it: "Quello che noi chiediamo allora alla Rai è che riconosca questo film, questo suo figlio illegittimo". Il regista che, caso unico nella storia del Festival disertò, la presentazione ufficiale del suo film in concorso a Venezia ha ricordato: "alla cerimonia di premiazione di Venezia dello scorso anno, mentre RAI Cinema si congratulava per il premio a Luca Marinelli, protagonista del film Martin Eden di Pietro Marcello, doveva contemporaneamente essere felice per un altro film, che era il nostro".

Maresco ricorda che in seguito alla richiesta di Alberto Barbera, direttore della Mostra, accettò il film solo dopo che alcune scene furono tagliate. Il regista accusa esplicitamente Paolo Del Brocco, presidente di RAI Cinema di essere il responsabile della censura al suo film, precisando che con la famiglia Mattarella non ci sono stati problemi, tranne la nota della Presidenza della Repubblica del 6 dicembre: "il film è uscito e non c'è stata una sola nota di protesta da parte della famiglia Mattarella. Semplicemente il 6 di settembre uscì una nota del Quirinale in cui si diceva che le sentenze non si commentano, e si riferiva a un passaggio del film in cui ci domandavamo perché il Presidente non avesse detto nulla sulla sentenza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Ecco, a parte questo, nessuno di noi ha ricevuto una qualche lettera da parte del Quirinale".
Franco Maresco non esclude che in streaming possa essere proposta anche la versione con le scene tagliate per permettere al film di partecipare a Venezia 76.


SETTE ANNI IN TIBET: L'ACCENTO DI BRAD PITT, GIUDICATO TRA I PEGGIORI DI SEMPRE

Nonostante Sette anni in Tibet sia stato candidato ai Golden Globe del 1996, l'accento austriaco che Brad Pitt ha dato al suo personaggio, è stato considerato il terzo nella lista dei peggiori accenti cinematografici di tutti i tempi dalla rivista Empire.

Brad Pitt in Sette anni in Tibet interpretava Heinrich Harrer, l'austriaco con un passato da nazista che nel 1944 raggiunse il Tibet, a quel tempo nazione indipendente e chiusa agli stranieri, e divenne il tutore del giovane Dalai Lama insegnandogli l'inglese e la geografia. L'accento austriaco che Brad Pitt usò nel film, è stato talmente maldestro che qualche anno dopo la rivista Empire lo piazzò al terzo posto della classifica dei peggiori accenti della storia cinematografica di tutti i tempi.

Ma non è stata l'unica volta in cui l'accento di Brad Pitt è stato criticato, in Intervista col vampiro, l'ex marito di Jennifer Aniston interpretava Louis de Pointe du Lac, nato in Francia e cresciuto a New Orleans, a Brad Pitt fu contestato che il suo personaggio pur essendo francese e creolo della Louisiana, non mostrava nessuno dei due accenti in nessuna parte del film.

Dopo Sette anni in Tibet Brad Pitt, insieme al regista e agli altri attori, è stato bandito per sempre dalla Cina, il governo di Pechino li accusava di aver mostrato un'immagine brutale dei militari cinesi.


SILENCE: LA TRASFORMAZIONE FISICA DEI PROTAGONISTI DEL FILM DI MARTIN SCORSESE

Adam Driver, Liam Neeson ed Andrew Garfield hanno dovuto subire una drastica trasformazione fisica, su richiesta del leggendario regista Martin Scorsese al fine di interpretare la meglio i loro rispettivi personaggi nel film Silence. Dato che Driver interpretava un sacerdote gesuita portoghese del 17 ° secolo in viaggio per il Giappone, Scorsese voleva che i suoi attori sembrassero emaciati.


Adam Driver ha perso 30 libbre prima dell'inizio delle riprese le riprese e altre 20 durante i giorni passati sul set, a causa del programma estenuante. In un'intervista del tour promozionale del film, Driver nota che riusciva a malapena a portare a termine le scene a causa della fatica e del fatto che non stesse mangiando abbastanza.

Anche Neeson e Garfield hanno perso molti chili prima dell'inizio delle riprese, quest'ultimo ha dichiarato in un'intervista: "Perdere perso è veramente una cosa brutale, cambia la chimica del tuo cervello. Ovviamente sono un privilegiato perché io ho sofferto la fame ma avevo un team di esperti al mio servizio, ci sono fin troppe persone nel mondo che non hanno questa fortuna."

Per le riprese di Silence Martin Scorsese aveva inizialmente scritturato Daniel Day-Lewis, Gael García Bernal e Benicio del Toro, tuttavia hanno tutti abbandonato il progetto, nell'arco di pochi mesi, a causa dei ritardi della produzione e sono stati sostituiti rispettivamente da Liam Neeson, Andrew Garfield e Adam Driver.


BUIO, PARLA EMANUELA ROSSI: “LA PARTE PIÙ DISTOPICA DEL FILM È QUELLA REALISTICA”

Buio è una delle sorprese di quest'anno, così come lo è la sua autrice Emanuela Rossi, recentemente premiata anche ai Nastri d'argento per il suggestivo soggetto del suo lavoro, disponibile prima in streaming dal 7 maggio e successivamente anche in sala nonostante il difficile e surreale periodo che stiamo vivendo. Un soggetto in cui riecheggia anche la nostra attualità, perché racconta di tre sorelle, Stella, Luce e Aria, che vivono rinchiuse in casa dopo la morte della madre per volere del padre, l'unico della famiglia che può avventurarsi all'esterno, in un realtà che dice essere apocalittica.

Una suggestione interessantissima che dà vita a un film prezioso, che abbiamo cercato di approfondire in una chiacchierata con la sceneggiatrice e regista Emanuela Rossi, chiedendole sia dello spunto iniziale della storia che ha raccontato, che il lavoro fatto dal punto di vista visivo e col cast. Una chiacchierata che non poteva che partire dall'attualità, dalla anomala promozione di stampa quasi teatrale che la Rossi sta vivendo per accompagnare la sua creatura nelle poche sale aperte e presentarlo al pubblico.

Con Emanuela Rossi parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

L'emergenza che abbiamo vissuto ha costretto il film a un cammino particolare in sala. Come stai vivendo questo periodo di promozione diverso dal consueto?

Beh, ammettiamolo. Questo periodo è davvero "sperimentale" e tutti noi ci stiamo inventando il modo per affrontarlo. Dopo la vittoria ad Alice nella città lo scorso ottobre mi sono mossa parecchio su facebook in tempo di lockdown, semplicemente comunicando quello che era successo, e poi promuovendo l'uscita su Mymovies. Fortunatamente i critici l'hanno amato, hanno cominciato ad esserci bellissime recensioni come quella di Piera Detassis e di Concita de Gregorio sui principali magazines nazionali, quindi è stato facile attirare l'attenzione. Molte di queste recensioni sono arrivate spontaneamente, perché il film piaceva, anche se avevamo un ufficio stampa. Molto importante è stata l'intuizione del produttore Claudio Corbucci di uscire on line insieme a tanti cinema sul territorio nazionale, sia pure virtualmente, ha creato un bel movimento. Grazie alla Artex e ad Antonio Carloni direttore commerciale è stato possibile anche a livello pratico. Da poco siamo passati alla fase "arene estive" e sale cinematografiche. E' complessa, un film indipendente non riesce ad ottenere tante sale, stiamo uscendo in Italia in modo non omogeneo ma a macchia di leopardo. Il 15 luglio a Milano all'arena Martinitt Milano est (400 posti effettivi Covid), a Roma il 16 al cinema Farnese e poi tante altre date. Però siamo contenti. Sta andando bene.

Com'è nata l'idea per Buio? Che suggestioni avevi in mente quando l'hai scritto?

Problemi ambientali. Soffocamento. Ma non vi accorgete del caldo che fa? Se un giorno non potessimo più uscire, che succederebbe alla gente bloccata in casa? Che deformazioni della psiche subirebbe? Ovvio che poi in questo film c'è altro, c'è una mia idea un po' alienata dell'istituzione familiare, c'è qualcosa di Lanthimos, c'è una riflessione amara sul consumismo e sulla disperazione di un mondo ridotto a supermercati e centri commerciali... C'è il problema delle donne solo apparentemente libere... Nel film c'è una parte distopica e una più realistica. Per me la più distopica è quella più realistica.

Che tipo di scelte hai fatto per la componente visiva, per le luci e i colori del film? È stato difficile trovare le location giuste per la tua storia? E come hai lavorato sulle scenografie e gli spazi?

La preparazione del film è durata 10 giorni. Pochissimo per via del budget, ma... La scelta della casa è stata un po' sofferta, ero indecisa tra un ambiente apocalittico, tipo fabbrica abbandonata oppure una casa antica. O magari pure una casa normale, seppure isolata. Alla fine ho scelto la casa antica perché mi piaceva giocare con il genere, e questa scelta portava subito in questo territorio. Una casa più normale avrebbe dato un'impostazione più realistica al film, forse più drammatica, più autoriale ma io mi ero ripromessa di uscire un attimo dai canoni visivi del cinema d'autore italiano. Volevo fare il crossover di generi. Una casa più apocalittica era un'opzione, ma mi ero ripromessa di giocare anche un po' con la fiaba, con le belle principessine chiuse nel castello. In questo senso, ho indirizzato anche la scenografia di Massimo Santomarco, la fotografia di Marco Graziaplena e i costumi di Carola Fenocchio. Non cercavo l'orrore, ma la bellezza. Non i colori lividi ma accessi. Sono convinta che si cerchi la bellezza sempre, anche in un contesto difficile. E poi i colori sono salvifici. Lo diceva anche Goethe.

Com'è stato invece il lavoro con il cast di Buio?

Molto bello. Questo è il cuore del film. Mentre con la casa siamo andati veloci, con le ragazze sono andata lenta. Lentissima. Con le più grandi, Denise Tantucci/Stella e Gaia Bocci/Luce, dopo averle scelte, è iniziato un minimale lavoro di conoscenza, di avvicinamento. Per cinque mesi sono andata spesso da Roma a Milano e Torino dove vivono per incontrarle e costruire con loro i personaggi. Un lavoro che ho voluto partisse da loro, non da me. Poi mi premeva che fossero sempre loro due insieme, mai una alla volta, perché l'obbiettivo era la sorellanza, il senso di famiglia che si doveva creare. Ovvio, Denise doveva un po' occuparsi di Gaia, perché era più grande. E tutte e due dovevano occuparsi della piccola, Olimpia Tosatto/Aria, di quattro anni, che è arrivata dopo: ovviamente con lei niente prove, era perfetta così! Con Valerio Binasco, è stato diverso. Per impegni lavorativi è arrivato più tardi, a ridosso del film, è stato amore intellettuale a prima vista. Che personalità, che cultura! E' come se avesse portato il logos in una situazione che fino a quel momento era quasi senza parole, più emozionale. Allora si è cominciato a parlare del film. Prima eravamo tre ragazze che si raccontavano un po' la loro vita, e quella di Stella e Luce...

Quanto è importante per te l'aspetto ambientalista presente nel film?

Lo dicevo prima, il problema climatico ed ambientale per me è dirimente. L'altro giorno, a luglio, 38 gradi in Alaska, come andrà a finire questa storia? Il Covid è il nostro più problema? O forse ci confondiamo sulle priorità? Ma ora in tempo Covid dell'ambiente non gliene frega più niente a nessuno, purtroppo. Ballard nel 1962 scrisse un libro sul fatto che un bel giorno per via del caldo i ghiacci si sarebbero sciolti e con tutte le terre sommerse si sarebbe vissuti dentro casa o sulle zattere. Io sono una sua umile discepola, anche se l'ho letto dopo aver girato il film. Però mi è sempre piaciuta la distopia. Da ragazzina ero l'unica persona che conoscessi che leggesse Philippe Dick. Chi ha un malessere esistenziale, credo sia in sintonia con questi temi. Spero comunque che l'uomo vada avanti e trovi la soluzione.

Chiudiamo sul recente successo ai Nastri d'argento, una conferma della bontà del lavoro fatto. Hai già qualcosa in cantiere per proseguire questo cammino?

Beh per un film così indipendente, ritmi lenti - con forti commistioni nel genere, il Padre con lo scafandro, duro e puro, femminile se non femminista e fatto pure da una donna - prendere un premio così è una grande vittoria, sì! Bellissimo! Ora sto scrivendo un soggetto molto forte che al momento si chiama Eva. Un film ancora una volta che guarda al prossimo futuro con un personaggio femminile molto forte... ma ovvio non posso dire di più!


CLOWNERY, EROS D’ANTONA: “I CLOWN SONO INQUIETANTI PERCHÉ AMBIGUI”

Quando si parla di cinema indipendente, è spesso difficile far capire quanta passione, sacrifici e lavoro siano necessari per operare nel campo in autonomia e, soprattutto, riuscire a raggiungere il traguardo della visibilità. Eros D'Antona è uno di quelli che questo traguardo l'ha raggiunto più volte, sia in sala con Die in One Day che in homevideo e su piattaforme digitali, come è il caso di Clownery, il suo ultimo lavoro disponibile dal 26 maggio 2020 su CG Digital, Chili, Rakuten TV, Google Play e iTunes.

Il film sfrutta la figura inquietante e ambigua del clown per raccontare la storia di una giovane donna che convive con anni con un terribile trauma avvenuto durante una festa di compleanno, da bambina. Un evento che l'ha convinta a non festeggiare più la ricorrenza, fino a quando un'amica non le organizza una festa a sorpresa per il suo ventunesimo compleanno, facendo riemergere l'orrore. Nel cast del film troviamo Kateryna Korchynska nel ruolo della protagonista Emma, Serena P. Palmisano, Alex D'Antona e Mirko D'Antona.

Con Eros D'Antona parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

Partiamo dal tuo ultimo lavoro: come è nata l'idea per Clownery?

Eros D'Antona: Di solito sono io che mi muovo, con o senza la mia casa di produzione, alla ricerca di qualcuno che creda in un soggetto e che mi aiuti a farlo diventare un film ma questa volta, con Clownery, è stato diverso. Il progetto è nato all'improvviso dopo che Stuart Alson, presidente di ITN Distribution con cui collaboro da qualche anno, mi chiama chiedendomi esplicitamente se potevamo produrre questo tipo di film. Così mi sono incontrato con Carlo De Santis (co-sceneggiatore) e dopo una serie di incontri è venuto fuori il primo soggetto. Poi è stato tutto molto veloce, anche troppo a mio parere. Qualche mese dopo quella telefonata eravamo già sul set.

Secondo te cosa c'è nella figura del clown che lo rende così inquietante?

In genere i personaggi ambigui, un po' strani, quelli che nascondono la loro vera identità dietro una "maschera" tendono ad essere inquietanti. Il successo della figura del clown nelle storie horror, probabilmente, deriva dal fatto che quando ne incontriamo uno non riusciamo appunto mai a capire se sia davvero felice o triste. Per quanto possano apparire come persone sorridenti percepiamo che c'è qualcosa di insolito in loro, a maggior ragione se incontriamo un clown fuori dal suo luogo di appartenenza, il circo. Questo ovviamente è il mio parere, quello di chi preferisce incrociare per strada un clown piuttosto che uno scarafaggio!

Che tipo di scelte hai fatto per le location del film? Cosa cercavi in particolare?

Come già accennato prima, tutto è stato molto veloce e complicato. Per ottimizzare i tempi abbiamo cominciato il location scouting non appena era pronta la prima bozza di sceneggiatura, almeno per farci un'idea, in quanto c'era da considerare non solo la parte artistica ma purtroppo, e soprattutto, quella economica. Inoltre ci era stato chiesto di dare un look più tipico dei film americani, cosa impensabile e alla quale mi sono imposto immediatamente. Così, accettato il compromesso di non contestualizzare il film in nessun luogo preciso, ho cercato di ambientare la storia in una qualunque anonima periferia europea, non necessariamente esistente.

Parlando di singole sequenze, qual è quella che è stata più complessa da realizzare?

Il breve piano-sequenza che chiude il film. Abbiamo ideato e costruito da zero la stanza di Emma, in un teatro. Ci serviva una parete che si aprisse nel momento in cui la macchina da presa doveva passare oltre il muro e finire alle spalle dello specchio, dietro al quale avevamo piazzato una seconda cornice, ovviamente senza lo specchio, che ci permetteva di inquadrare la protagonista, e mentre la camera indietreggiava la parete si richiudeva. Non so se sono riuscito a spiegarlo bene, ma è stato piuttosto complicato, anche perché non ci potevamo economicamente permettere mezzi che ci avrebbero semplificato le cose, come uno stabilizzatore che potesse sostenere il peso di quella camera e di tutta una serie di accessori. Infatti ci affidammo alle mie braccia, che si sono formate nel videoclip. Ho effettuato personalmente quella ripresa e alla fine sono rimasto molto soddisfatto dell'ottimo lavoro di squadra tra scenografia, fotografia e regia.

E c'è una scena in questo film, o anche nei tuoi lavori precedenti, che ti rende particolarmente orgoglioso?

Ripensando ai miei film ci sono sequenze che mi piacciono molto, altre meno, alcune di cui sono abbastanza soddisfatto ma so che avrei potuto fare qualcosa in più ed altre, invece, che se non fosse stato per tutta una serie di limiti probabilmente mi avrebbero reso fiero. Insomma, la scena che mi rende particolarmente orgoglioso devo ancora girarla!

Come si colloca l'ultimo lavoro rispetto ai precedenti? Che differenze ci sono nella scrittura e nella costruzione visiva?

È la prima volta che mi sono ritrovato a produrre e dirigere un film in così poco tempo, cosa che mi sono promesso di non rifare, di fatti mi era stato chiesto di produrre questo autunno un nuovo ghost movie, in condizioni simili, ma ho rifiutato (ecco di questo sono orgoglioso). Ciononostante, per quanto agli occhi di molti possa sembrare scontato, con questo film è stato raggiunto un ottimo risultato dal punto di vista visivo. Non bisogna mai dimenticare che stiamo parlando di film indipendenti a bassissimo budget che si piazzano in una particolare fetta di mercato. Clownery è stato girato con una troupe leggera, tipica del documentario, avevamo giusto qualche elemento in più. Comunque basta sfogliare i cataloghi di questo tipo di distributori per rendersi facilmente conto che il livello di Clownery è molto più alto rispetto alla media, merito sicuramente dell'esperienza maturata in questi anni e di un affiatatissimo team di ragazzi (con alcuni era la prima volta che condividevo un set) che hanno lavorato sodo e con tanta passione. Nota speciale va a Kateryna Korchynska che, per limiti di budget, oltre ai suoi impegni nella mia casa di produzione, si era pure assunta la responsabilità di curare la fotografia del film nonostante interpretasse il ruolo della protagonista.

Partendo da Insane e passando per Haunted e Die in One Day fino a Clownery, che percorso stai costruendo nella tua filmografia? Quale vorresti che fosse il tuo prossimo passo?

Ognuno di questi film ha avuto un percorso differente. Insane mi ha regalato qualche soddisfazione nei festival; Haunted (mai uscito in Italia) è stato distribuito molto bene all'estero, in alcuni Paesi è passato anche in sala dove nonostante fosse affiancato da blockbuster e horror di grande successo, ha ottenuto numeri molto interessanti per quel tipo di produzione; Die in One Day - Improvvisa o muori è il mio primo film uscito anche in Italia, prima con una limitata distribuzione in sala e poi in home video e VOD e grazie al quale ho avuto modo di instaurare un ottimo rapporto con CG Entertainment, che di recente ha distribuito anche Clownery. Grazie a questi film ho imparato molte di quelle cose che non ti insegna nessuno, ho incontrato e conosciuto gente interessante, capito dinamiche e soprattutto ho sviluppato la capacità di saper riconoscere quelle che sono state le scelte giuste e ancor più importanti quelle sbagliate. Oggi, nell'attesa di riuscire a produrre come si deve una di quelle sceneggiature che ho nel cassetto e a cui tengo particolarmente, ho deciso, con la consapevolezza di aver maturato una certa esperienza e con la convinzione che c'è ancora da imparare, di tornare a divertirmi col linguaggio del corto.


DA IN THE TRAP A SHORTCUT, L’AMBIZIONE DI MAD ROCKET ENTERTAINMENT

Era una calda mattina di luglio di un paio d'anni fa quando abbiamo fatto una prima chiacchierata con Simone Bracci di Mad Rocket Entertainment. Eravamo a Latina sul set del loro primo ambizioso progetto, In the Trap, e restavamo colpiti e curiosi di vedere il risultato di un lavoro che ci era parso da subito di livello elevato, ben superiore dei mezzi a disposizione della piccola casa produttrice che stava muovendo quei primi convinti e decisi passi.

Da allora sono trascorsi quasi due anni, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e abbiamo approfittato del trovarci allo scorso Festival di Berlino per una ulteriore chiacchierata sulla situazione, con la prospettiva importante della sala dietro l'angolo: In the Trap sarebbe dovuto arrivare al cinema a fine marzo ed è uno dei tanti progetti che ha subito le conseguenze della folle situazione che stiamo vivendo da alcuni mesi.

Con Simone Bracci parleremo anche oggi durante UltraPop Festival, dalle 18:00, nel nostro panel dedicato al cinema indipendente italiano.

IN THE TRAP E LA SALA

Il cammino di questo primo importante lavoro non è stato però fermato, soltanto rallentato: al momento l'uscita in sala è rimandata all'autunno e siamo fiduciosi di poter vedere sul grande schermo nei prossimi mesi il film diretto da Alessio Liguori, scritto da Daniele Cosci e prodotto da Luigi De Filippis. Una fortuna che ha già avuto i pubblico del Triste Science Fiction e di eventi come quello del festival di Molins del Rey, ma anche gli spettatori di quasi trenta paesi per i quali In the Trap - Nella trappola è stato acquistato, per uscite sia in sala (con buoni risultati, per esempio in Vietnam, dove è stato tra la quinta e settima posizione in classifica, dietro colossi come Frozen II e Jumanji lo scorso Natale) che in digital.

"L'importante è farsi vedere e legittimare il lavoro fatto negli ultimi anni" ci ha detto Simone Bracci, sottolineando come l'ottima accoglienza ricevuta da In the Trap sia servita "come leva per entrare nel mercato produttivo internazionale." Paga sicuramente l'impianto generale del film, la scelta di produrre direttamente in inglese con un cast internazionale (nel cast troviamo volti noti come David Bailie e Jamie Paul) e una padronanza del genere e le sue atmosfere che riesce a raggiungere il pubblico.

LA SCORCIATOIA PER IL SUCCESSO

Il secondo titolo prodotto da Play Entertainment, CAMALEO, Sternenberg Films in collaborazione con Mad Rocket Entertainment pronto per raggiungere il pubblico è Shortcut, che punta a un pubblico diverso e più ampio: sono protagonisti dei ragazzi inglesi in visita in Italia che restano bloccati in un bosco insieme all'autista dell'autobus, "una sorta di guida turistica inglese per inglesi", che li sta riaccompagnando a casa, dopo aver preso la scorciatoia del titolo. "E lì accadono cose impreviste dal punto di vista soprannaturale", ci racconta il produttore. Anche in questo caso la situazione da cui stiamo vivendo ha messo i bastoni tra le ruote al film, anch'esso diretto da Alessio Liguori, con sceneggiatura di Daniele Cosci e produzione di Simona Ferri, e con un cast internazionale: Shortcut era infatti previsto per giugno nell'ambito di Moviement, in un "momento che sarebbe stato ottimale per il suo genere", ma sarà presto presentato in un prestigioso festival di cui non possiamo ancora rivelare il nome.

La produzione di questo secondo titolo iniziava al tempo della nostra prima chiacchierata, ovvio chiedere se il risultato è stato pari a come lo avevano immaginato: "Al 90% sì" ci ha risposto Bracci, "Il film è esteticamente una bomba" nonostante le difficoltà di una lavorazione molto diversa, quasi antitetica, rispetto al primo lavoro: girato girato quasi interamente nel Lazio, con un "grosso lavoro di scouting" per identificare quelle location adatte alla storia, scenografate per rispondere alle esigenze del racconto. Un secondo progetto che "piace e sta piacendo" e che i ragazzi di Mad Rocket non vedono l'ora di mostrare al pubblico di riferimento.

DUE ESPERIENZE AGLI ANTIPODI

Una cosa che sorprende di questi primi due lavori di Mad Rocket è come dal primo al secondo si sia scelto di dedicarsi a qualcosa di molto diverso in termini di difficoltà produttive. Invece di giocare sul sicuro e proseguire sulla strada intrapresa con In the Trap, per Shortcut si è passati a girare soprattutto in esterna e in inverno, con tutte le difficoltà che comporta. "Abbiamo ribaltato completamente" ci ha confermato Bracci, spiegando come sia stato "diverso, ma con la consapevolezza di poter affrontare qualsiasi difficoltà, atmosferica e non solo, con la stessa sicurezza con cui abbiamo affrontato il primo lavoro." Una sicurezza che è figlia dell'esperienza accumulata sul set di In the Trap e di una preparazione accorta, che ha permesso di superare gli "imprevisti dovuto alla situazione".

IL FUTURO DI MAD ROCKET ENTERTAINMENT

Due film in uscita, ma tanti nuovi progetti e spunti già pronti per essere portati avanti, con l'esigenza di fare il salto in avanti necessario anche dal punto di vista del budget: se per i primi due film l'investimento è rimasto più o meno stabile (si parla di 700.000 euro per In the Trap e 880.000 per Shortcut), per arrivare a maggiori mezzi e la possibilità di lavorare meglio con la CGI, oltre che poter scritturare qualche interprete che possa dare una maggior visibilità ai progetti. Abbiamo sfogliato insieme a Simone Bracci il catalogo dei progetti in cantiere, una lineup di dieci progetti, alcuni ancora in fase di soggetto, altri già con una sceneggiatura pronta, per lo più "borderline col genere" dal thriller al distopico.

TRA RED ACADEMY E SERIALITÀ

Se di tanti dei progetti che abbiamo spulciato non anticipiamo nulla per non rovinare la sorpresa, uno almeno merita un cenno perché fa capire come Mad Rocket sia una realtà che si sta muovendo con scaltrezza per il futuro. Uno dei progetti annunciati è infatti Red Academy, che vanta la presenza di Rocco Siffredi nei panni di se stesso e racconta la storia di una coppia di persone che visita la sua struttura, con una svolta esoterica al calare del sole. Un progetto per cui è già pronto il soggetto, che ha già l'OK di Siffredi e la disponibilità della sua struttura per le riprese, ma in fase di sviluppo e di chiusura del budget.

C'è poi la suggestione della serialità per il futuro di Mad Rocket. Anche in questo settore sono stati sviluppati due soggetti di serie, ma "il discorso è molto più complesso e richiede un interesse di base maggiore per poter investire su un pilot". Insomma le prospettive sono ampie e, a giudicare dal risultato dei primi due lavori, interessanti, e aspettiamo con curiosità il feedback del pubblico quando i due film già pronti raggiungeranno le sale.


LOST IN TRANSLATION, WES ANDERSON DOVETTE GARANTIRE SULLA SERIETÀ DI BILL MURRAY

Quando si ha un film da girare e una produzione a cui rendere conto non dev'essere il massimo arrivare al primo giorno di riprese senza la certezza che la star di punta del progetto si presenti: per informazioni chiedere di Lost in Translation a Sofia Coppola.

La regista puntava infatti moltissimo su Bill Murray per il suo film, al punto da ammettere che avrebbe probabilmente mandato tutto all'aria nel caso in cui la star di Ghostbusters avesse rifiutato l'ingaggio. A peggiorare le cose si mise, inoltre, il fatto di non aver fatto firmare al buon Bill nessun accordo scritto!

Quando arrivò il momento di recarsi a Tokyo per le riprese, dunque, la povera Sofia non aveva alcuna certezza sul fatto che Murray si sarebbe effettivamente presentato sul set. Fortunatamente a tranquillizzare la regista sull'orlo di una crisi di nervi arrivò qualcuno che con l'attore aveva già lavorato più di una volta, ovvero Wes Anderson: il regista de I Tenenbaum e Moonrise Kingdom assicurò alla sua collega che Murray mai sarebbe venuto meno alla sua parola, così come i fatti hanno poi confermato.


HALLE BERRY, QUANDO LA SUA SEXY CATWOMAN LE PORTÒ UN CLAMOROSO E RARISSIMO RECORD

Sedici anni fa arriva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo Catwoman, cinecomic tratto dai fumetti DC con protagonista Halle Berry che molti si sono sforzati di dimenticare ma che oggi esiste ancora, e che stasera torna in tv su Italia 1.

Solitamente ospite dei gradini più bassi delle classifiche dei cinecomic, il film diretto dal regista francese Jean-Christophe Comar in arte Pitof, che tra gli altri include nel suo cast anche Sharon Stone, permise alla sua star principale di stabilire un record clamoroso e rarissimo.

Grazie alla sua 'interpretazione', infatti, Halle Berry è diventata solo la sesta persona nella storia ad ottenere sia un Premio Oscar che un Razzie Award: il primo le fu conferito per la parte in Monster's Ball - L'ombra della vita, mentre il secondo lo 'vinse' proprio per il film su Selina Kyle, con la prova che fu considerata quella della peggior attrice dell'anno. Inoltre, proprio la Berry quell'anno divenne la prima ad accettare il premio Razzie di persona, presentandosi sul palco con orgoglio tenendo in una mano il poco ambito riconoscimento e nell'altra il succitato Oscar. Tenne persino un breve ma esilarante discorso di ringraziamento, durante il quale fingendosi commossa disse: "Vorrei ringraziare la Warner Brothers, per avermi fatto fare questo meraviglioso film!"

Potete vederlo in basso.




TRUE LIES, LA CELEBRE SCENA DI SPOGLIARELLO CON ARNOLD SCHWARZENEGGER E JAMIE LEE CURTIS

Stasera torna in tv True Lies, celebre action romantico del 1994 scritto e diretto da James Cameron e con protagonisti degli indimenticabili Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, che tra una sparatoria e l'altra realizzarono anche una delle scene più famose del cinema hollywoodiano.

Stiamo parlando ovviamente della lunga sequenza dello spogliarello, che all'epoca suscitò non poche polemiche per sospetto contenuto misogino. Il regista James Cameron affermò che molti input per la scena arrivarono direttamente da Jamie Lee Curtis, dato che l'idea originale era che Helen si spogliasse completamente (ma al buio, in modo tale da mettere in evidenza solo la sua silhouette). Si optò per 'farlo con le luci accese' dietro suggerimento proprio della Curtis, che insieme al regista notò anche come la maggior parte delle critiche arrivarono dagli uomini, col pubblico femminile che considera la sequenza come liberatoria per il personaggio di Helen, la quale detiene il potere nei confronti del marito.

Tra l'altro, il reggiseno e il famoso perizoma indossato da Helen Tasker appartenevano personalmente Curtis, che decise di sfoggiarlo durante una delle tante prove a camera spenta. Fu proprio durante una di queste prove che l'attrice inciampò, e a James Cameron l'idea di un imprevisto piacque al punto che lo aggiunse alla sceneggiatura: il cambiamento però non fu comunicato a Schwarzenegger, la cui reazione di allarme nei confronti della moglie è talmente genuina che l'attore uscì dal personaggio. Fu girato un altro ciak, ma questa volta la star si aspettava la caduta della collega e la reazione di Harry non sembrò spontanea come la voleva Cameron, che nel montaggio inserì il primo ciak.

Quando gli è stato chiesto durante un'intervista se sua moglie si fosse infastidita a saperlo seduto lì a guardare Jamie Lee Curtis che si spogliava, Schwarzenegger ha rivelato di averle assicurato: "Tesoro, ho odiato ogni secondo di quella ripresa!". Invece la Curtis ha definito il film "senza dubbio, la più grande esperienza della mia vita professionale finora".



CINEWS SECONDA PARTE

DOMENICA

19/07/2020



GUARDIANI DELLA GALASSIA, SAPEVATE CHE JAMES GUNN FU SCELTO GRAZIE AL WALKMAN DI STARLORD?

In attesa di scoprire cosa combinerà con il suo terzo e ultimo film dei Guardiani della Galassia, scopriamo un interessante retroscena riguardante l'assunzione di James Gunn come regista dei film.

Se per conquistare il timone di certi progetti cinematografici c'è bisogno di dimostrare un'estrema professionalità, per altri film quello che conta è avere l'idea giusta al momento giusto, come spiega Kevin Feige a Rotten Tomatoes:

"Adoravo dire alla gente che stavamo per girare questo film, Guardiani della Galassia, con un procione e un albero. Mi dicevano 'Non ho idea di cosa tu stia parlando, siete diventati completamente matti'. Anche James Gunn ebbe una reazione simile all'inizio, ma come vi direbbe lui, mentre tornava a casa e iniziava a riflettere su questi personaggi, iniziò ad innamorarsi dell'idea del procione".

Gunn rifletté molto su come portare in scena una storia così stramba, e finalmente raggiunse i produttori sul set di Iron Man 3 per proporre loro qualcosa di innovativo: "Portò delle nuove bozze, sulla copertina delle quali c'era la figura del primo walkman di Sony. Senza altre spiegazioni. La guardai e pensai: 'Funzionerà'. Perchè volevamo che Peter Quill avesse una connessione con la Terra che molti eroi intergalattici che vivono nello spazio non hanno. Quando ho visto il walkman ho pensato: 'Riuscirà ad ottenerla attraverso la musica', il che è geniale. E infatti è ciò che fece".

L' importanza della colonna sonora è ben nota a tutti i fan dei Guardiani e i molti brani anni '80 contribuirono a caratterizzare perfettamente il personaggio di Starlord e ha far capire subito agli spettatori la vena comica presente nel film. Un'idea niente male... sapevate però che secondo i piani originali sarebbe dovuto essere Thanos il nemico principale dei Guardiani?


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JEFF GOLDBLUM RIVELA A MODO SUO LE MISURE DI SICUREZZA SUL SET DI JURASSIC WORLD 3

Durante un'intervista con Entertainment Tonight, Jeff Goldblum ha commentato le misure di sicurezza prese da Universal per poter riaprire il set di Jurassic World: Dominion, le cui riprese sono ripartire nelle scorse settimane dopo il lungo stop causato dalla pandemia.

"In circa una settimana e mezzo, saremo diretti in Inghilterra, dove ci sono moltissimi protocolli. Saremo tutti molto al sicuro, credo" ha spiegato l'attore, di ritorno nella saga insieme agli altri membri del cast storico di Jurassic Park. "E gireremo Jurassic World. Ci hanno dato 109 pagine, hanno messo cuore, anima e tanti soldi per assicurarsi che potessimo lavorare al sicuro. Non vi annoierò con i dettagli, ma saremo tutti confinati in una sorta di bolla, l'intera troupe e cast. Con i test e tutto il resto... Sappiamo che sono tempi incerti, ma ci sentiamo al sicuro. Ci saranno Sam Neill, Laura Dern, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard; Colin Trevorrow alla regia, e ci sarà qualche dinosauro."

Nei giorni scorsi, alcuni rumor emersi in rete hanno affermato che la produzione di Jurassic World 3 si sarebbe fermata a causa di un membro della crew risultato positivo al Covid-19. Come riportato da Deadline, e confermato in seguito ufficialmente anche da Universal, si trattava però di informazioni inesatte, con le riprese del film che stanno proseguendo come previsto sotto la guida di Colin Trevorrow.


SUICIDE SQUAD, IN ARRIVO UFFICIALMENTE IL RELEASE THE AYER CUT!

Dopo che milioni di fan sono stati coinvolti nella campagna pubblicitaria per resuscitare e distribuire la versione director's cut di Justice League di Zack Snyder, il fandom a sostengo di Suicide Squad di David Ayer in queste settimane ha iniziato a sperare di poter ottenere un risultato simile.

A tal proposito, gli organizzatori dietro al movimento qualche ora fa hanno pubblicizzato uno dei più grandi eventi del gruppo - uno sforzo coordinato su Twitter per mettere il movimento Release The Ayer Cut in evidenza per WarnerMedia.

Il 20 luglio, ovvero domani, il gruppo chiede agli utenti dei social di utilizzare l'hashtag #ReleaseTheAyerCut nella speranza di trasformarlo in un trend mondiale, esattamente come fu per il Release The Snyder Cut. "Questa non è un'esercitazione", ha twittato il gruppo nelle scorse ore. "Questa non è una battuta. Questa non è una voce. Dobbiamo fare squadra e fare in modo che funzioni."

All'inizio della settimana, lo stesso account aveva sottolineato il fatto che un canale Twitter di HBO Max ufficiale aveva iniziato a seguirlo, alimentando ulteriormente la speculazione di una possibile Suicide Squad Ayer Cut. Come annunciato all'inizio di quest'anno, HBO Max finanzierà e distribuirà la Zack Snyder's Justice League sulla piattaforma di streaming on demand nella prima parte del 2021, e in precedenza David Ayer aveva comunicato che far uscire la sua director's cut di Suicide Squad in teoria sarebbe molto meno complicato in termini di budget: la grossa differenza fra i due film, infatti, è che mentre Snyder abbandonò la produzione in corsa e la sua opera fu massicciamente modificata da Joss Whedon, Ayer andò fino in fondo e la modificò personalmente dopo alcuni test screening poco entusiastici.


JOKER, TODD PHILLISP CONDIVIDE DELLE FENOMENALI NUOVE FOTO CON JOAQUIN PHOENIX!

Pochi minuti fa il regista Todd Phillips è tornato sui suoi canali social per condividere alcune fantastiche foto dal dietro le quinte di Joker, pluripremiato cinecomic DC Films con protagonista Joaquin Phoenix.

Il regista, che per Joker è stato insignito del Leone d'Oro alla scorsa Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha scritto sulla sua pagina Instagram: "Un altro paio di fantastici scatti dal dietro le quinte. Principalmente perché voi ragazzi continuate a chiederli. Tutto fotografato dal mio amico Niko Tavernise".

Nel caso non lo sappiate, Tavernise è un prestigioso fotografo spesso invitato sui set dei maggiori film hollywoodiani per immortalarne i momenti più significativi dal dietro le quinte: il consiglio è quello di dare un'occhiata al suo profilo del social network Instagram, sicuramente se siete appassionati della vita sul set non ve ne pentirete!


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BLACK WIDOW, LE NUOVE IMMAGINI VI FARANNO VENIRE VOGLIA DI VEDERE IL FILM IMMEDIATAMENTE!

Black Widow attualmente è previsto per un'uscita di novembre, ma alcune nuove promo art rilasciate nelle scorse ore vi faranno venire voglia di vedere il nuovo film con Scarlett Johansson immediatamente.

Le immagini, realizzate come inserzioni su Hot Topic, sono disponibili in calce all'articolo. Che ve ne pare? Ditecelo nella sezione dei commenti.

Inizialmente previsto per essere rilasciato a maggio negli Stati Uniti e a fine aprile in Italia, Black Widow rimarrà comunque il primo film della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe dato che Gli Eterni, precedentemente fissato a novembre, a sua volta è slittato a febbraio 2021.

Vi ricordiamo che di recente è stato segnalato l'arrivo imminente di un nuovo trailer, ma con i Marvel Studios che salteranno il Comic-Con Home di San Diego non è chiaro quando saranno pubblicati: ultimo film di Scarlett Johansson nel MCU, Black Widow sarà un prequel e racconterà il periodo che Natasha ha passato in clandestinità tra la fine di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War. Secondo quanto riferito in una recente intervista promozionale, inoltre, il film cederà il testimone a Florence Pugh, interprete della nuova Vedova Nera Yelena Belova, che secondo le teorie dei fan prenderà il posto di Natasha nei ranghi dei Nuovi Avengers.


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IL CAVALIERE OSCURO, TANTI AUGURI: IL CINECOMIC DI CHRISTOPHER NOLAN COMPIE 12 ANNI

Sono trascorsi ormai ben 12 anni da quando il 14 luglio 2008 in contemporanea a Buenos Aires e a New York, veniva presentato in anteprima Il Cavaliere Oscuro, film campione di incassi diretto Christopher Nolan e basato sulle vicende del supereroe più noto di Gotham City. I fan hanno voluto così celebrare sui social uno dei film più amati di sempre.

Sono stati moltissimi i post dedicati al secondo capolavoro della trilogia che ha visto tra le altre cose l'ultima performance cinematografica di Heath Leadger premiato con un Oscar post mortem per la sua iconica interpretazione di Joker.

Come ormai sappiamo il film è stato il sequel di Batman Begins del 2005, e ha visto il ritorno del suo cast al completo tra cui Christian Bale come Bruce Wayne/Batman, Michael Caine come Alfred, Gary Oldman come Jim Gordan e Morgan Freeman nel ruolo di Lucius Fox. A loro si sono uniti Maggie Gyllenhaal che ha sostituito Katie Holmes nei panni di Rachel Dawes e Aaron Eckhart come Harvey Dent.

Il cavaliere oscuro alla fine di quell'anno ha guadagnato oltre un miliardo di dollari al botteghino in giro per il mondo e, resta nell'immaginario collettivo uno dei migliori film sia in termini di performance individuali - ovvero il già citato Joker di Ledger - sia in generale. Empire infatti lo ha classificato come il terzo miglior film del 21 ° secolo. Di recente in oltre The Dark Night è finito sui trend di Twitter con un hashtag dedicato ai film perfetti

Se anche voi siete fan accaniti di questo film, date un'occhiata alle 10 curiosità su Il Cavaliere Oscuro e fateci sapere nei commenti cosa ne pensate del secondo film della trilogia di Nolan.


BEN AFFLECK IN PERFETTA FORMA DA SUPEREROE: TORNERÀ PRESTO A VESTIRE I PANNI DI BATMAN?

Ben Affleck è stato avvistato di recente in perfetta forma fisica, e in molti pensano che l'attore sia per tale ragione pronto a vestire nuovamente i panni del supereroe più famoso di Gotham City, ovvero Batman.

Diciamocelo chiaramente, dopo il complesso periodo seguito alla separazione con Jennifer Garner, l'attore raramente si è mostrato trasandato e ingrassato ma, ultimamente ci tiene particolarmente alla cura del proprio corpo. Affleck si è sempre mantenuto in perfetta linea proprio da quando ha ricoperto il ruolo del Cavaliere Oscuro, e dopo le recenti foto, i fan della Justice League sperano di poterlo rivedere in quelle vesti.

Warner Bros e DC Comics ultimamente però sembrano aver preso direzioni totalmente differenti. Ricordiamo infatti che Ben Affleck avrebbe originariamente scritto, diretto e recitato in The Batman prima che Matt Reeves prendesse le redini del progetto scegliendo Robert Pattinson come suo Bruce Wayne. Questo nuovo Batman sembra per ora essere un film totalmente autonomo come già lo era stato Joker che, appunto era totalmente al di fuori del DC Extended Universe.

Il ruolo di un altro Bruce Wayne sarà invece interpretato da Michael Keaton in The Flash. In questa variegata moltitudine di Batman c'è ancora posto per Ben Affleck? Sembrerebbe proprio di si a giudicare da una nuova locandina di Bosslogic per HBO.


https://t.co/0rxfMxNJxt?amp=1

THE BATMAN, TIMOTHÉE CHALAMET È ANCORA ROBIN IN QUESTA CONVINCENTE FANART

Non è la prima volta che gli artisti del web si cimentano con fanart relative al mondo di The Batman, e in particolare sui possibili interpreti di Robin, e non è certamente la prima volta che vien fuori il nome di Timothée Chalamet. Vediamo dunque l'ultima fanart con protagonista l'attore nei panni della spalla dell'Uomo Pipistrello.

Tutti vogliono Robin, e in molti vogliono Timothée Chalamet come Robin.

È il caso ad esempio di Mizuri, artista australiana che condivide le sue opere su Instagram.

"Dopo il post della scorsa notte, mi sono premurata di realizzare un'altra fanart di @tchalamet come Robin! Ne ho create diverse finora, ma sono davvero divertenti da fare, e adoro questo fancast (e il costume di Robin visto in Titans)" ha scritto l'artista nella caption del post che trovate, assieme a quello precedente di cui si fa qui menzione, in calce alla notizia.

"The Batman // Batman and Robin [...] Mi piacerebbe davvero vedere @tchalamet come Robin, un giorno, possibilmente nella trilogia che @mattreevesla sta sviluppando... Vedere questo dynamic duo (Pattinson and Chalamet) nei panni di Batman e Robin sarebbe un sogno che si realizza" scriveva infatti Mizuri il giorno prima.


www.instagram.com/p/CBOHjcXlVCg/?utm_source=ig_embed

WONDER WOMAN 1984, ECCO COME POTREBBE TORNARE STEVE TREVOR

Fin da quando è stato annunciato il ritorno di Chris Pine a.k.a. Steve Trevor in Wonder Woman 1984, i fan del personaggio e della coppia si sono chiesti cosa si sarebbero inventati per far si che questa reunion potesse accadere... E quali potrebbero esserne poi le conseguenze. Ebbene, la risposta potrebbe arrivare dal romanzo tie-in del film.

Si intitola Wonder Woman 1984: The Junior Novel, il libro potenzialmente galeotto, e il suo contenuto è davvero interessante.

Nonostante si tratti di un romanzo rivolto a u pubblico più giovane (dagli 8 ai 12 anni), sembrerebbe contenere delle informazioni chiave sul film, che però, badate bene, non è detto che vengano canonizzate e sfruttate anche nella pellicola.

In sostanza, ciò che viene detto sulle modalità del ritorno di Steve Trevor non è molto incoraggiante per chi si auspicava un lieto fine tra lui e Diana, ma vediamo perché.

Secondo quanto riportato da Bleeding Cool, Steve tornerà grazie alla Dreamstone, la Pietra del Sogno, qui dall'aspetto di un anello con incastonata una pietra di quarzo citrino. L'oggetto viene portato allo Smithsonian, il museo dove lavorano Diana (Gal Gadot) e Barbara Minerva ovvero la futura Chetaah (Kristen Wiig) come parte di un lotto di artefatti introdotti di contrabbando negli Stati Uniti.

Questa versione della Pietra sembrerebbe possedere l'abilità di concedere un desiderio a chi lo possiede, e Diana afferma che l'oggetto è stato imbevuto di un potere divino simile al suo lasso della verità. Le due si interrogano su chi possa essere la divinità connessa all'anello, e presto realizzeranno che ovunque vada la Pietra del Sogno, vi sarà distruzione, e che a forgiarlo è stato il Dio della Menzogna.

"Il desiderio di Diana è quello di riportare indietro Steve, connettendo direttamente il suo destino a quello della Pietra" si legge nella descrizione fornita dal sito.

Capite bene che, anche per necessità narrative, è facile essere pessimisti sul possibile esito di una tale situazione...

Ad ogni modo, è bene ribadire, non sappiamo quanto di tutto ciò vedremo effettivamente in Wonder Woman 1984, quindi non resta che attendere l'uscita del film.

Wonder Woman 1984 arriverà nelle sale italiane il 1 ottobre 2020.


TOM & JERRY, LA WARNER BROS RIVELA IL LOGO DEL NUOVO LIVE-ACTION

l ritorno di Tom & Jerry sul grande schermo ha recentemente subito un piccolo ritardo ma, la Warner Bros ha deciso di rilasciare il nuovo logo del live-action così da stuzzicare un po' la curiosità del pubblico.

Per quanto sappiamo il cast sarà composto da persone vere, l'amato duo invece verrà nuovamente animato e, come si può vedere dall'immagine qui di seguito, sembrano essere piuttosto vicini ai loro design classico. Il tutto ha chiaramente un tocco moderno, ma i disegni e le espressioni dei personaggi richiamano i Tom & Jerry che siamo abituati a vedere nei cartoon. Ciò dovrebbe rendere i fan della coppia estremamente felici.

La strana coppia non si vede sul grande schermo dal 1992, anno di Tom & Jerry: The Movie. La loro storia ora sarà totalmente riscritta. Il film ha come protagonista Chloe Grace Moretz nei panni di Kayla, che lavora con il personaggio di Michael Pena Terrance in un hotel in cui Jerry finisce per trasferirsi. Per sbarazzarsi del furbo topastro, viene chiamato l'ingenuo Tom, e come ovvio ne conseguirà un immenso caos.

Pena ha recentemente parlato di quanto si sia divertito sul set di Tom & Jerry durante le riprese e ha elogato la Moretz, Story e tutto l'intero cast. La data di uscita per Tom & Jerry resta confermarta al prossimo Natale nonostante tutto. Non ci resta che attendere dunque.


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SPIDER-MAN 3, SPIDEY E VENOM 'COMPAGNI DI SQUADRA'? UNA TEORIA SPIEGA COME POTREBBE ANDARE

I colleghi di Screen Rant hanno detto la loro su un potenziale team-up tra lo Spider-Man di Tom Holland e il Venom di Tom Hardy (magari in Spider-Man 3?). Vediamo cosa ci raccontano.

Tra indizi più o meno ufficiali (l'Avvoltoio di Michael Keaton nel trailer di Morbius, le foto su Instagram di Tom Hardy poi subito cancellate ecc.) un incontro tra i due personaggi non è certo il più nuovo, né il più incredibile, tra rumor e teorie. Eppure di conferme ufficiali che Spidey e Venom condivideranno finalmente lo schermo non ne sono arrivate, quindi continuiamo a chiamarli come tali.

E di teoria parliamo riportandovi i possibili sviluppi di trama di Spider-Man 3 secondo Screen Rant, che vorrebbe Peter e Eddie collaborare e/o scontrarsi (o viceversa, a seconda dei casi) anche in vista di un futuro ingresso in campo dei Sinistri Sei, a lungo anticipati da Sony, che da anni vorrebbe introdurli nel Ragnoverso.

Per il sito, infatti, Venom e Spider-Man potrebbero ritrovarsi a fare gioco di squadra, e la cosa potrebbe andare a vantaggio di entrambi gli universi cinematografici (Sony e Disney): per il primo, un'alleanza con Peter (breve o meno che possa essere, specialmente se poi entrano in gioco i Sinistri Sei) aiuterebbe a mantenere Venom più sulla linea dell'anti-eroe che del villain, con Eddie costantemente in bilico tra ciò che è giusto e ciò che non lo è (a maggior ragione visto che dovrà combattere contro Carnage in Venom 2); per Peter, invece, Eddie potrebbe mostrarsi non solo un potente alleato sul campo, ma anche, in qualità di giornalista investigativo, sul fronte privato (ricordiamo lo scherzetto che gli ha fatto Mysterio al termine di Spider-Man: Far From Home?).

E a proposito di Venom vs. Carnage, chi dice che l'amichevole Spider-Man di quartiere non possa venire in aiuto di Eddie in quel momento? In questo modo, sarebbe ancor più giustificata un'alleanza in Spider-Man 3, e anche una certa riluttanza nell'unirsi al fronte nemico qualora i Sinistri Sei arrivassero davvero, e volessero reclutare simbionte e 'portatore'.

O, in caso contrario, cioè se ci fosse un fallout di qualche tipo tra i due personaggi e Venom si unisse davvero alla banda di villain, potrebbe finalmente arrivare lo scontro che in molti stanno aspettando (e portare Eddie/Venom ad avere una vera e propria crisi d'identità).

Insomma, le potenzialità ci sono tutte... Bisogna solo vedere come sceglieranno di procedere Sony e Disney.


6 BULLETS, JEAN-CLAUDE VAN DAMME E QUEL LICENZIAMENTO SUL SET DI PREDATOR: COME ANDÒ?

6 Bullets, con la star belga Jean-Claude Van Damme che oggi tutti conosciamo bene per i suoi film ad alto tasso adrenalinico e con scene d'azione mozzafiato, ma all'epoca dei suoi esordi non era che una controfigura e un capace stuntman in parecchi film, tra cui Predator.

Tutto ebbe inizio all'indomani dell'uscita in sala del film Kickboxers - Vendetta personale di Corey Yuen, dove Van Damme interpretava il villain di nazionalità russa. Visto il film, Arnold Schwarzenegger rimase così colpito dalle doti del giovane stuntman da volerlo sul set del film che stava girando in quel momento, ovvero quello che sarebbe poi diventato il cult Predator, di John McTiernan. Qui però le fonti appaiono in contrasto tra loro sul fatto se Van Damme abbia realmente partecipato oppure no alla pellicola nei panni del Predator del titolo. Questo poiché è noto che Van Damme venne licenziato in tronco dal produttore Joel Silver poiché continuamente sopra le righe, probabilmente per la voglia di mettersi in mostra e farsi notare dato che era ancora all'inizio della propria carriera.

C'è per esempio la biografia di Jesse Ventura in cui si sostiene che Van Damme fosse stato ingaggiato per ricoprire il ruolo della creatura aliena (dato che si vede solo ricoperta dal costume) ma poiché lo stuntman si presentava ripetutamente in ritardo sul set questa parte venne quindi ricoperta da Kevin Peter Hall. Altre fonti invece indicano in Van Damme lo stuntman che eseguì il combattimento finale del film insieme ad Arnold Schwarzenegger altre invece che il belga abbia effettuato solo qualche sequenza d'azione pericolosa.

Infine, il supervisore agli effetti speciali del film Predator, Joel Hynek disse come Van Damme lasciò il set perché licenziato da Joel Silver perché continuava a usare mosse di kickboxing per l'alieno.


SPY, IL PERSONAGGIO DI SAMUEL L. JACKSON VENNE SALVATO AL FINAL CUT DOPO UN TEST SCREENING

Spy, che nell'originale ha il titolo più originale di The Long Kiss Goodnight (il lungo bacio della buonanotte) e vede per protagonisti Geena Davis e Samuel L. Jackson. Quest'ultimo ha un curioso aneddoto che riguarda proprio la sorte del suo personaggio nel film.

Oggi sappiamo benissimo quasi tutto quello che succede nei vari set hollywoodiani e quando qualche attore si lamenta di qualcosa avvenuta nel corso di una produzione emergono sempre una serie di dettagli l'uno dopo l'altro che rendono più o meno chiara la vicenda stessa, l'ultimo riguarda ad esempio lo sfogo di Ray Fisher contro Joss Whedon sul set di Justice League dopo che questi aveva preso le redini in seguito al licenziamento di Zack Snyder.

Sono moltissimi i film che nella storia di Hollywood sono cambiati o hanno subito modifiche al final cut giusto un attimo prima di approdare nelle sale cinematografiche. Tra questi c'è stato anche Spy, thiller di spionaggio uscito nel 1996 e con protagonisti una Geena Davis lanciatissima e un Samuel L. Jackson che in quegli anni (come del resto anche oggi) era più o meno ovunque.

Nella prima versione della pellicola di Renny Harlin, già montata e assemblata per l'uscita, il personaggio interpretato da Jackson, Mitch Henessey, moriva alla fine del film ma questo accadimento venne cambiato all'ultimo minuto dato che non aveva incontrato il favore del pubblico a uno dei test-screening effettuati dalla casa di produzione per sondare il terreno. Uno spettatore con fare furioso, infatti, alla morte di Henessey urlò: "Non potete uccidere Sam Jackson!", così Harlin si premurò di cambiare il final cut e far sopravvivere l'attore, che esce sano e salvo dalla fine del film.


NOME IN CODICE: BROKEN ARROW, JOHN TRAVOLTA RE DEL BOX-OFFICE DOPO LA CURA TARANTINO

Nome in codice: Broken Arrow, con protagonisti assoluti John Travolta e Christian Slater; in particolare Travolta stava vivendo un nuovo periodo felice della sua carriera dopo i successi di fine anni '70 e '80, soprattutto dopo l'exploit di Pulp Fiction.

All'epoca in cui Pulp Fiction uscì nelle sale dopo la presentazione e la vittoria della Palma d'Oro al Festival di Cannes, John Travolta era ormai considerato una stella in declino. I suoi ultimi film non avevano riscontrato il successo sperato e l'ultimo capitolo della saga di Senti chi parla (Senti chi parla adesso) era stato un pesante flop sia di pubblico che di critica. Tarantino però volle a tutti costi l'attore per cui aveva scritto la parte di Vincent Vega appositamente, ispirandosi ai suoi ruoli musicali degli anni '70, soprattutto La febbre del sabato sera e Grease, e il cui ricordo diede vita poi alla celebre scena di ballo nel contest di twist al locale a tema anni '50.

Dopo lo straordinario successo della pellicola di Tarantino, le quotazioni di Travolta vennero rilanciate alla grande e la fortuna ricominciò a girare per la carriera dell'attore che infilò una sfilza di successi al box-office senza precedenti per quanto gli riguardava: l'anno successivo uscì infatti la commedia Get Shorty che incassò 115 milioni di dollari (con un budget di appena 30 milioni), mentre successivamente fu protagonista della commedia a tema fantastico Michael per la regia di Nora Ephron (incasso 120 milioni di dollari) e l'anno seguente fu ancora in vetta al box-office con il fantasy Phenomenon, capace di racimolare 152 milioni di dollari (da un budget di 32 milioni).

La serie di risultati ottimi continuò quindi con Nome in codice: Broken Arrow (150 milioni di dollari su 50 milioni di budget) e venne replicata dal successo del cult Face/Off di John Woo (245 milioni su circa 80 di budget), in coppia con Nicolas Cage, un altro dominatore del box-office anni '90.


THE OLD GUARD, NUMERI IMPRESSIONANTI SU NETFLIX PER IL CINECOMIC DI CHARLIZE THERON

In queste ore Netflix, il popolare servizio di streaming on demand su abbonamento, ha reso noti i numeri ufficiali fatti registrare da The Old Guard, nuovo cinecomic originale con protagonista la superstar Charlize Theron.

Il film, uscito solo da pochi giorni, è infatti finito direttamente nella top ten degli originali Netflix più visti di sempre, più precisamente al sesto posto: stando alle stime della compagnia, prima di completare un intero mese di programmazione The Old Guard arriverà facilmente oltre le 72 milioni di visualizzazioni. E considerato che la prima posizione, dominata da Extraction con Chris Hemsworth, è "solo" a quota 99 milioni di visualizzazioni, l'opera diretta da Gina Prince-Bythehood potrebbe presto strappare il primato a quella di Sam Hargrave.

The Old Guard, lo ricordiamo, è basato sul fumetto di Greg Rucka, che ha anche scritto la sceneggiatura, e racconta la storia una squadra segreta di mercenari immortali che combattono guerre segrete da centinaia di anni: improvvisamente si ritrovano col rischio di venire pubblicamente esposti e, mentre combattono per mantenere segreta la loro identità, scoprono un nuovo immortale; tutto questo mentre un genio dell'industria farmaceutica vorrebbe mettere le mani sul loro sangue per trovare il segreto dell'eterna giovinezza.


ZOE KRAVITZ: "ECCO COSA HO PROVATO APPENA OTTENUTO LA PARTE DI CATWOMAN PER BATMAN"

Parlando dell'attesissimo The Batman nel corso di una recente intervista promozionale, l'attrice Zoe Kravitz si è aperta sulle emozioni che l'hanno assalita non appena ha saputo di aver ottenuto la parte di Catwoman.

Come sappiamo, infatti, la star di Big Little Lies interpreterà Selina Kyle e il suo alter ego felino nel nuovo cinecomic DC Films scritto e diretto da Matt Reeves, e ai microfoni di Variety ha dichiarato che il suo telefono è diventato un vero e proprio centralino non appena è stato reso pubblico il suo traguardo.

"Quando la cosa è stata annunciata pubblicamente l'anno scorso il mio telefono ha iniziato a squillare più che mai. Più del girono del mio compleanno, più di quando mi sono sposata, proprio più di ogni altra cosa", ha ricordato la Kravitz. "Quindi ho sentito una pressione immediata. La sceneggiatura è fenomenale. La storia è davvero forte. Ho le idee molto chiare su chi sia Selina e cosa voglia, e sto cercando di rimanere il più concentrata possibile su questo."

L'attrice 31enne, che si sta preparando a tornare sul set per continuare le riprese del film dopo che il set è stato chiuso a marzo per via della pandemia di Covid-19, ha anche parlato della prima volta che si è infilata nell'iconica tuta: "È stato bello, cavolo. È bello. Non posso evitare di dirlo, anche se ho davvero cercato di non pensare troppo a ciò che quel personaggio significa per tutti gli altri. Solo perché può essere fonte di distrazione nel modo sbagliato, soprattutto quando stai cercando di diventare qualcun altro."

The Batman, con Robert Pattinson nel ruolo del supereroe DC, uscirà ad ottobre 2021. Il film sarà presentato al DC FanDome il prossimo 22 agosto.


FENOMENI PARANORMALI INCONTROLLABILI, STEPHEN KING DETESTA IL FILM: ECCO PERCHÉ

Anche se il Fenomeni paranormali incontrollabili di Mark L. Lester del 1984 è rimasto piuttosto fedele al racconto originale, Stephen King non è assolutamente un fan dell'adattamento cinematografico del suo romanzo, e per motivi diversi dalla sua ormai nota avversione per lo Shining di Stanley Kubrick.

Al momento Fenomeni paranormali incontrollabili (Firestarter in originale) è stato opzionato per un nuovo adattamento cinematografico dalla Blumhouse Productions, sceneggiato dal Premio Oscar Akiva Goldsman e con Keith Thomas alla regia, anche se non è chiaro quando inizierà la produzione del progetto.

Con questo in mente, il film originale continuerà ad avere i suoi fan, essendo un piccolo cult di genere pur non essendo considerato una trasposizione di alto livello in generale ma anche tra quelle dello stesso King. E il Re dell'Orrore è d'accordo con chi la pensa in questo modo. Il motivo di tale distacco lo approfondì in un'intervista del 1986 recentemente riemersa in rete, dove lo scrittore parlava del film come di "un'opera insipida, quasi fosse un purè di patate della mensa".

Tra le cose che ha detestato e che lo hanno portato a non amare il film c'era un effetto speciale relativo ai capelli della protagonista, Charlie McGee (Drew Barrymore), che iniziavano a svolazzare in modo incontrollato e senza costrutto ogni qual volta lei utilizzava i suoi poteri paranormali. King dice nell'intervista di aver chiesto al produttore Dino De Laurentis una spiegazione sul perché di quella scelta, senza mai ricevere risposta.

Inoltre per King anche David Keith nel ruolo del padre di Charlie non era un granché, e nell'intervista disse "che aveva gli occhi stupidi". Ha avuto anche problemi con l'interpretazione di Martin Sheen come capo dell'organizzazione malvagia The Shop, ma non a causa di Sheen quanto della maldestra regia di Lester, che crede non abbia valorizzato come doveva la recitazione dell'attore, portando la star a canalizzare semplicemente il suo delirante Greg Stillson dalla precedente interpretazione in The Dead Zone.

King non ha evidentemente alcun problema con il riadattamento di Firestarter.


DOCTOR STRANGE 2: IL CINECOMIC DI SAM RAIMI INTRODURRÀ IL PROSSIMO BIG VILLAIN DEL MCU?

Dopo la fine dell'Infinity Saga in Avengers: Endgame, che ha visto la sconfitta di Thanos e la morte di Iron Man, molti fan del Marvel Cinematic Universe hanno cominciato a domandarsi quale sarebbe potuta essere la prossima grande saga da raccontare e quale, ovviamente, il prossimo grande villain da affrontare.

Parlando lo scorso dicembre alla New York Film Academy, Kevin Feige disse "che c'era una importante personaggio Marvel che avrebbero voluto già sfruttare da tempo al cinema e che a suo avviso e dei creativi si adattava benissimo a Doctor Strange in The Multiverse of Madness". Non è ovviamente andato oltre con le rivelazioni, ma ScreenRant a voluto soffermarsi su questa enigmatica affermazione, offrendo alcuni e intriganti suggerimenti su chi possa essere questo misterioso e importante personaggio.

Le teorie del sito includono allora Kang, il Conquistatore, Galactus o Capitan Briatannia, ma quello che per loro è più convincente è l'arrivo del Dottor Destino. I fan potrebbero aspettarsi di vedere il sovrano di Latveria del prossimo reboot dei Fantastici 4, ma sono stati già prodotti tre film che hanno visto Doom contro il quartetto di supereroi ed è opinione comune che non si voglia puntare verso quella direzione con il rilancio del gruppo nel MCU.

Presentarlo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness sarebbe invece una mossa adeguata e avrebbe oltretutto molto senso, perché proprio come Stephen Strange e Scarlet Witch - presente nel film -, anche Dottor Destino è un potente stregone. E la sensazione è che la trama del sequel veda Doctor Strange impegnato a preservare la realtà così come la conosciamo.

Sì, Nightmare sarà il villain principale come ormai vociferato da anni, ma Destino potrebbe recitare un ruolo secondario e introduttivo davvero importante prima di tornare in futuro a creare problemi agli altri Vendicatori.


JOKER: QUANTI ANNI HA IL CLOWN DI JOAQUIN PHOENIX NEL FILM?

Forse l'età non conta quando sei un folle criminale con il volto truccato e i capelli verdi, ma Todd Phillips si è comunque impegnato nel creare un Joker ben radicato al centro di una società malata e allo sbando, riuscendo a dare importanza anche ai tratti biografici di Arthur Fleck: per questo possiamo stabilire quanti anni abbia nel film.

Ovviamente nel film non vediamo mai il protagonista spegnere le candeline nel felice giorno del suo compleanno, e gli indizi principali sono stati nascosti piuttosto bene, per cui tenetevi forte. La testimonianza più importante proviene dalla cartella che Arthur ruba dall'ospedale in cui era stata rinchiusa la madre il 2 novembre 1952, all'età di 25 anni.

Tra i vari documenti contenuti all'interno della cartellina vediamo anche dei ritagli di giornale, i cui titoli ci rivelano che Arthur aveva tre anni quando fu vittima di maltrattamenti e fu ritrovato dalle autorità incatenato ad un termosifone. Poco dopo sua madre sarebbe stata arrestata e messa in cura nella struttura. Ciò significa che il protagonista è nato nel 1948 o 1949.

Ora non resta che scoprire quando è effettivamente ambientato il film per stabilire l'età, e anche in questo caso sono i dettagli a fare la differenza. Sappiamo dall'atmosfera generale e dall'assenza di tecnologia moderna che le vicende si svolgono negli anni '70/'80, ma a rivelarci con precisione l'anno sono i cartelloni pubblicitari esposti fuori da un particolare cinema, quello da cui esce la famiglia Wayne nel finale del film, per poi essere assalita da un criminale sostenitore della rivoluzione innescata da Joker. Il palinsesto propone film come Blow Out, Zorro mezzo e mezzo ed Excalibur, tutti usciti nel 1981.

Ciò significa che Joker ha 32-33 anni quando scoppia la rivolta. Il bello è che Phoenix aveva 44 anni quando lo ha interpretato, ma è comunque riuscito a restituire bene l'idea di un fisico reso grottesco più dalla malattia e dai problemi che dall'età. Intanto Todd Phillips continua a postare immagini del suo film, mentre in molti incrociano le dita sperando in un sequel di Joker.


MISSION: IMPOSSIBLE, REBECCA FERGUSON SI ALLENA CON UN FUCILE MOSTRUOSO

Mentre Tom Cruise rischia la vita anche in lockdown, Rebecca Ferguson non è da meno e ha già iniziato ad allenarsi per riprendere il suo ruolo in Mission: Impossibile 7.

Ilsa Faust, introdotta in Mission Impossibile - Rogue Nation, è infatti molto abile a maneggiare ogni tipo di arma e l'abbiamo vista scalare edifici ed esibirsi in scene d'azione al cardiopalma insieme all'atletico Ethan Hunt anche nell'ultimo capitolo, Fallout. Per recitare in simili ruoli e per far sì che il tutto appaia molto credibile, spesso gli attori e le attrici intraprendono un percorso di addestramento militare, che li avvicina in tutto e per tutto ai personaggi che devono interpretare.

In questo caso vediamo Rebecca Ferguson imbracciare un enorme fucile di precisione e mirare il malcapitato bersaglio, che nel film dovrà probabilmente dire addio alla propria faccia. Del resto, dopo aver disinnescato un ordigno nucleare nel precedente capitolo, sarà un gioco da ragazzi per Ilsa colpire un nemico da una certa distanza.

Ad aiutarla nella preparazione ci sono i professionisti di Bare Arms, un gruppo che provvede a fornire supporto militare all'industria cinematografica, per far sì che ogni sequenza appaia verosimile.

Cosa vi aspettate da M:I7? Quali altre sbalorditive scene di azione potrebbero esserci nel film? Intanto anche la new entry Hayley Atwell ha postato una foto, nella quale mostra gli effetti del suo allenamento per Mission.


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BATMAN, UN NUOVO FILM CON BEN AFFLECK? BOSSLOGIC HA GIÀ PRONTA LA LOCANDINA PER HBO

L'ipotesi che la Snyder Cut di Justice League possa portare ad un nuovo film con Ben Affleck nei panni di Batman si è già fatta strada nei meandri del web, e nel caso HBO decidesse di mettere in cantiere il progetto qualcuno ha già creato un logo personalizzato dell'azienda.

Si tratta di BossLogic, artista che ha già fatto parlare di sé per l'abilità che ha dimostrato durante il reveal di Assassin's Creed: Valhalla e in generale per la sua copertura di tutto ciò che riguarda l'universo di supereroi Marvel e DC.

Se mai il film dovesse vedere la luce, HBO potrebbe decidere di personalizzare il logo della piattaforma streaming in modo molto simile a quello proposto qui sotto. Le tre lettere dell'azienda assumono così un tono spettrale alla luce del bat-segnale, e sotto di esse troviamo una Gotham oscura, sui cui tetti scorgiamo il giustiziere notturno intento a contemplare dall'alto il panorama.

Uno scorcio abbastanza evocativo, che riprende l'anima buia voluta da Zack Snyder per il suo Batman, e possiamo immaginare che il film seguirebbe proprio quanto visto in Batman v Superman, con un eroe non più giovane e consumato da anni di lotte spietate contro i criminali peggiori della città. Cosa ne pensate del logo? Siete favorevoli ad un nuovo film con Batfleck?

Ovviamente c'è anche chi ha pensato di creare una locandina corale per il nuovo Batman, anche se per il momento non c'è nulla di confermato, al contrario della serie ambientata nella Gotham di Matt Reeves.


 
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view post Posted on 20/7/2020, 13:32
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LUNEDI

20/07/2020



VENEZIA 77 – AD ANN HUI E TILDA SWINTON IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA

La Biennale ha annunciato che la regista Ann Hui e l’attrice Tilda Swinton riceveranno il Leone d’Oro alla carriera durante la 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, attesa dal 2 al 12 settembre.

Nell’accettare la proposta, Ann Hui ha dichiarato:

Sono davvero felice di ricevere questa notizia e sono onorata per il premio! Sono così felice che non riesco a trovare le parole. Spero solo che nel mondo tutto volga presto per il meglio e che ognuno possa sentirsi di nuovo felice come io mi sento in questo momento.

Questa è invece la reazione di Tilda Swinton:

Porto nel cuore questo grande festival da tre decenni: è con grande umiltà che ricevo questo riconoscimento. Sarà per me una vera gioia venire a Venezia, soprattutto quest’anno, per celebrare l’immortale arte del cinema e la sua ribelle capacità di sopravvivenza di fronte a tutte le sfide che il cambiamento può porre a noi tutti.

Per quanto riguarda il premio ad Ann Hui, il direttore artistico Alberto Barbera ha dichiarato:

Ann Hui è una delle registe più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici. Da subito riconosciuta come una delle figure cardine della cosiddetta Hong Kong New Wave – il movimento cinematografico che tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta rivoluzionò il cinema hongkonghese, trasformando la città cosmopolita in uno dei centri creativi più vivaci del decennio – ha diretto film di generi molto diversi, dal melodramma alla ghost story, dal film semi-autobiografico all’adattamento di importanti testi letterari, senza trascurare i drammi familiari, i film di arti marziali e il thriller. È stata anche uno dei primi registi della scena hongkonghese a unire materiale documentario al cinema di finzione. Pur prestando attenzione anche all’aspetto commerciale del cinema e riuscendo a riscuotere ampio successo di pubblico, il cinema di Ann Hui non ha mai abbandonato la prospettiva autoriale. Nel suo cinema ha sempre mostrato particolare interesse per le vicende umane e sociali, raccontando con sensibilità ma anche con la raffinatezza dell’intellettuale, storie individuali che intrecciano temi sociali importanti quali quelli dei rifugiati, degli emarginati e degli anziani. In modo pioneristico, il suo linguaggio e la sua peculiare impronta visiva non solo hanno saputo cogliere gli aspetti più specifici della città e dell’immaginario di Hong Kong ma hanno anche saputo trasporli e tradurli in una prospettiva universale.

Circa Tilda Swinton, Barbera ha invece commentato:

Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante. Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile.


THE LIGHTHOUSE AL LAKE COMO FILM NIGHTS FESTIVAL, IN HOME VIDEO DAL 21 OTTOBRE

The Lighthouse non è mai uscito nelle sale italiane, ma il prossimo 25 luglio sarà presentato per la prima volta in Italia in una proiezione aperta al pubblico, all’interno del Lake Como Film Nights festival.

La kermesse cinematografica Lake Como Film Nights si svolge a Villa Erba a Cernobbio nell’ambito della rassegna estiva Villa Erba Open Air, edizione speciale del progetto Cultura di Villa Erba per il 2020. Dal 24 al 31 luglio, l’appuntamento con il cinema d’autore è alle 21.15 per vivere il grande cinema immersi tra gli alberi del parco della residenza che fu di Luchino Visconti.

Il film The Lighthouse verrà proiettato il 25 luglio alle 21.15 sullo schermo PANORAMA a Villa Erba in versione doppiata in italiano con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con Universal Pictures Italia.


Il film di Robert Eggers – già disponibile in streaming – uscirà il 21 ottobre in dvd e Blu-ray, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia.

Come sappiamo, al centro di questo horror psicologico troviamo Willem Dafoe e Robert Pattinson, guardiani del faro su una minuscola isola al largo delle coste del New England, nel 1890. La convivenza forzata e l’isolamento danno luogo a un incubo alienante, peraltro girato in bianco e nero con un formato 1.19:1, che rende il tutto ancor più claustrofobico.

Il copione di The Lighthouse è opera di Robert Eggers e di suo fratello Max Eggers.

In occasione dell’anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs, durante il Festival di Cannes, il regista ha fornito qualche dettaglio sulla lavorazione del film:

Abbiamo costruito tutti gli edifici che vedete nel film, e abbiamo girato sulla punta nord della Nuova Scozia, su un’isola rocciosa vulcanica. Abbiamo costruito un faro funzionante da 70 piedi la cui luce poteva essere vista a 16 miglia di distanza. Era un posto davvero spietato, e il vento era implacabile. Senza gli elementi naturali, non sarebbe stato credibile. Avevamo macchine eoliche, ma la maggior parte [del vento] era vero.

Per quanto riguarda il formato:

Ho girato in bianco e nero su 35mm. È molto tattile; puoi vedere tutti i pori dei volti degli attori. Il formato quadrato è stato ottimo per le riprese dei fari, e abbiamo realizzato una lente speciale per creare i primi film cromatici.

Infine, a proposito del linguaggio:

Per il linguaggio, io e mio fratello abbiamo letto molti testi d’epoca per assorbire l’atmosfera di come la gente parlava. Ovviamente Moby Dick è ottima letteratura, e la lingua di Melville ha avuto un’influenza sul film. Il dialetto di Willem è quello di un contadino del Mainem e quello di Robert il dialetto di un marinaio. Avevamo un libro di storie di Sarah Orne Jewett che erano state trascritte usando i dialetti, ed è stata una fonte importante per noi.


PETER PAN & WENDY: LE RIPRESE DEL LIVE-ACTION DISNEY INIZIERANNO A MARZO 2021

Nuovi aggiornamenti Peter Pan & Wendy, film Disney di David Lowery tratto da Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere di J.M. Barrie, già trasformato in un classico animato nei primi anni ’50.

Secondo quanto riportato dalla Director’s Guild of Canada, le riprese del film – il cui titolo di lavorazione sarà Bonfire – inizieranno in quel di Vancouver l’8 marzo 2021 e proseguiranno, secondo i piani, fino al 30 giugno.

Come sappiamo, Alexander Molony ed Ever Anderson presteranno il volto ai due protagonisti, mentre Jude Law parteciperà nel ruolo di Capitan Uncino.

L’eclettico David Lowery continua a dividersi tra produzioni indipendenti (Senza santi in paradiso, Storia di un fantasma, Old Man and the Gun) e progetti targati Disney (Il drago invisibile). Il copione è stato scritto da lui insieme a Toby Halbrooks, già co-sceneggiatore de Il drago invisibile.


BLACK IS KING – NUOVO TRAILER E POSTER DEL VISUAL ALBUM DI BEYONCÉ

Un nuovo trailer e poster per Black Is King, il film basato sulle musiche di “The Lion King: The Gift”, sono stati rilasciati oggi da Parkwood Entertainment e Disney+.

La pellicola, scritta, diretta e prodotta da Beyoncé, re-immagina i temi de Il Re Leone per accompagnare le giovani regine e i giovani re di oggi nel viaggio personale alla ricerca della propria corona.

Contemporaneamente, è stato annunciato un accordo di distribuzione che renderà Black Is King disponibile in gran parte del continente africano.
Inclusi Sudafrica, Nigeria, Ghana, Etiopia, Namibia, Camerun, Liberia, Burundi, Senegal, Togo, Somalia, Benin, Congo, Kenya, Costa d’Avorio, Zimbabwe, Malawi, Gabon, Capo Verde e molti altri paesi, attraverso M-Net e Canal+ Afrique di MultiChoice Group.

Cos’è Black Is King?
Il visual album di Beyoncé è stato in produzione per un anno con un cast e una troupe che rappresentano la diversità e l’inclusione.

I viaggi delle famiglie Nere nel corso del tempo vengono celebrati in un racconto sul percorso di crescita di un giovane re attraverso il tradimento, l’amore e la propria identità. I suoi antenati lo guidano verso il suo destino e, con gli insegnamenti del padre e la guida del suo amore d’infanzia, si guadagna le virtù necessarie per riconquistare la sua casa e il trono.

Queste lezioni senza tempo vengono rivelate ed espresse attraverso voci Nere di oggi che si ergono in tutta la loro forza. Black Is King è l’affermazione di un grande obiettivo, con meravigliose immagini che celebrano la resilienza e la cultura del popolo Nero. Il film mette in risalto la bellezza della tradizione e l’eccellenza Nera.

I registi che hanno partecipato al progetto sono: Emmanuel Adjei (Shahmaran), Blitz Bazawule (The Burial of Kojo), Pierre Debusschere (Mine e Ghost, video per Beyoncé), Jenn Nkiru (BLACK TO TECHNO). Ibra Ake (direttore creativo e produttore di This is America, video per Childish Gambino), Dikayl Rimmasch (CACHAO, UNO MAS).
Jake Nava (Crazy in Love, Single Ladies, Partition, video per Beyoncé) e il co-regista e collaboratore di lunga data di Beyoncé, Kwasi Fordjour.

La lista dei co-registi aggiuntivi e i registi di seconda unità arricchisce la rappresentazione multiculturale del team e include Dafe Oboro, Julian Klincewicz, Derek Milton, Meji Alabi, Joshua Kissi, Alexandre Moors e Deon Van Zyl.

Il film sarà disponibile dal 31 luglio su Disney+.

Il video offre un assaggio di alcune special guest del film: le modelle Aweng Ade-Chuol e Adut Akech, la top model Naomi Campbell, Tina Knowles-Lawson. L’attrice Lupita Nyong’o, la cantante Kelly Rowland, Pharrell Williams e JAY-Z…




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GODZILLA VS. KONG – NUOVE IMMAGINI DAL MERCHANDISE, ECCO L’ARMA DI KONG

L’artwork di Godzilla Vs. Kong che vi abbiamo mostrato ieri è ora disponibile a una risoluzione migliore, insieme a un nuovo banner e a una nuova immagine del merchandise.

Come sappiamo, l’artwork in questione è stato avvistato sul retro di una confezione dei giocattoli Playmates, e ritrae Godzilla e Kong mentre si affrontano in bilico su una portaerei. I due kaijū si fronteggiano anche nel banner (tratto sempre dalla confezione), che recita una tagline perentoria: “One will fall”, ovvero “Uno cadrà”. Tra i giocattoli possiamo vedere anche un’action figure di Kong che brandisce la sua arma, un’ascia rudimentale – ma indubbiamente efficace – che dev’essersi costruito da solo.

Il gigantesco gorilla è cresciuto dai tempi di Skull Island, e le sue dimensioni pareggiano quelle dell’avversario. Dalla sfida uscirà il vero Re dei Mostri, anche se molti prevedono che i due kaijū finiranno per allearsi contro un nemico più grande. Il colossal ha ottenuto il rating PG-13 dalla Motion Picture Association of America, per “Intense scene di violenza e distruzione fra creature e un po’ di linguaggio”. Il regista Adam Wingard ha detto che quella descrizione è un eufemismo, quindi ci aspetta un blockbuster ricco di battaglie e distruzione.

La sinossi ufficiale
Nell’epoca in cui i mostri camminano sulla Terra, la lotta dell’umanità per il suo futuro mette Godzilla e Kong su una rotta di collisione che vedrà le due forze della natura più potenti del pianeta scontrarsi in una battaglia memorabile e spettacolare. Mentre la Monarch intraprende una pericolosa missione in territorio sconosciuto per dissotterrare gli indizi sulle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di spazzare via per sempre le creature, sia buone che malvagie, dalla faccia della Terra.

Il cast include Millie Bobby Brown, Julian Dennison, Brian Tyree Henry, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall, Jessica Henwick, Eiza González, Shun Oguri e Lance Reddick.

Alla regia del film c’è Adam Wingard, cineasta che ha mosso i primi passi nell’horror indipendente, dirigendo A Horrible Way to Die, You’re Next, The Guest, Blair Witch e alcuni episodi dei primi due V/H/S; il suo film più recente è l’adattamento in live action di Death Note. Godzilla Vs. Kong appartiene ovviamente allo stesso universo narrativo di Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla: King of the Monsters (2019).

La sceneggiatura proviene da una writers room capitanata da Terry Rossio (Pirati dei Caraibi), e composta inoltre da Lindsey Beer (The Kingkiller Chronicles), Cat Vasko (Queen of the Air), T.S. Nowlin (Maze Runner, Pacific Rim: Uprising), J. Michael Straczynski (Changeling, Sense8), Patrick McKay e J.D. Payne (Star Trek Beyond).

Potrete vedere l’immagine qui di seguito, ma prima vi ricordo che il film uscirà il 21 maggio 2021 nelle sale americane.

Le immagini


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La confessione: Marco Bellocchio dirigerà un film sul rapimento di Edgardo Mortara

Sono passati tre anni dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare di The Kidnapping of Edgardo Mortara: da allora Steven Spielberg ha rinunciato a dirigere il film (e nel frattempo circolavano voci sulla possibilità che Luca Guadagnino prendesse il suo posto), ma oggi scopriamo che Marco Bellocchio ha iniziato a sviluppare un adattamento della vera storia del bambino ebreo rapito dal Vaticano.
Lo ha rivelato lo stesso regista a Repubblica in un’intervista online oggi. Il film, intitolato provvisoriamente La confessione, è basato su un soggetto di Bellocchio (a cui ha pensato durante il lockdown); alla sceneggiatura stanno lavorando Stefano Massini e Susanna Nicchiarelli, mentre la produzione sarà di IBCMovie e Kavac Film con Rai Cinema (lo stesso team di Il Traditore, per il quale il regista ha appena vinto il David di Donatello).

Nell’intervista Bellocchio spiega cosa lo ha ispirato a scegliere questa storia:

Ho letto anni fa un articolo su Edgardo, questo ragazzino ebreo portato via alla famiglia e che poi divenne cristiano e prete, ho comprato anche il libro di Messori che difende il Papa, ho pensato che la storia meritasse un film. Poi ho saputo che Spielberg aveva già questo progetto, era venuto in Italia per i sopralluoghi visitando la scuola dei catecumeni a Bologna, certo la sua sarebbe stata una versione inglesizzata della storia. L’anno scorso, ero negli Stati Uniti con Pierfrancesco Favino e ho scoperto che Spielberg aveva rinunciato al progetto non trovando l’attore ragazzino.

Il film non sarà basato sul libro Prigioniero del papa di David Kertzer (al contrario del progetto di Spielberg), ma sulle fonti dirette e gli atti processuali. Sarà una ricostruzione storica realizzata con la consulenza della storica Pina Todaro.

Un progetto che secondo Bellocchio farà discutere, come altri suoi film, e che avrà un approccio laico. Bellocchio parla dell’elemento che lo affascina di più, e dei protagonisti:

Il mistero della conversione. Ma non nel senso di Messori che dice che si era veramente convertito. Si parte dalla indubbia violenza terribile perpetrata verso un bambino e dovuta al fanatismo religioso, l’idea che in nome di una fede si potesse fare tutto. Non sarà possibile farlo ma si potrebbe immaginare il nostro Mortara che si ritira in Belgio e muore nel 40, avendo visto le croci uncinate, il nazismo, la nuova violenza contro il popolo ebraico

[…] I protagonisti saranno Edgardo, la famiglia, i genitori che tenteranno di riaverlo, il fratello Riccardo con cui si scontrerà spesso, il Papa. E l’ultimo inquisitore, Feletti: nel ‘59, con Bologna liberata dai piemontesi, è processato per il ratto, si salva perché solo un esecutore.


L’intenzione del regista è quella di coinvolgere attori italiani, con un Edgardo bambino e uno adolescente, e la sua speranza è che il budget non sia troppo alto anche se “vi sono delle scene madri”. Infine, racconta come sta visualizzando una scena che vorrebbe realizzare:

Il bambino, già in Vaticano, che sogna di schiodare Gesù dalla croce. L’immagine nasce dalla mia lunga esperienza del Cristo deposto, deposto morto e che poi risorge. Invece è come se Edgardo, figlio del popolo accusato di deicidio, sognasse di toglierlo dalla croce. Il bimbo racconta il sogno al Papa che quasi piange dalla gioia pensando: “L’ho conquistato”.

Vi terremo aggiornati!


47 Metri: Uncaged, in esclusiva il trailer italiano del survival thriller on demand dal 24 luglio!

Arriverà su tutte le principali piattaforme digital il 24 luglio 47 Metri: Uncaged, il sequel di 47 Metri, survival thriller del 2017 diretto da Johannes Roberts.
Per l’occasione, vi presentiamo il trailer italiano ufficiale in esclusiva: potete vederlo qui sopra!

La pellicola vede tra i protagonisti Corinne Foxx e Sistine Stallone, le figlie rispettivamente del premio Oscar Jamie Foxx e della star della saga di “Rocky”, Sylvester Stallone. Nel cast anche John Corbett (Sex and the City), Nia Long (Empire), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (la serie tv di Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo (Teen Wolf).

La sinossi ufficiale:

Quattro ragazze adolescenti decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città sommersa. La loro escursione, sfortunatamente, si trasforma da divertente a terrificante: le protagoniste scoprono ben presto di non essere sole nelle caverne sommerse. Nuotando più a fondo nel claustrofobico labirinto di caverne, entrano nel territorio occupato dalle più letali specie di squali dell’oceano.

Alla regia ritroviamo Johannes Roberts, già regista di The Strangers: Prey at Night e The Other Side of the Door. Le riprese si sono volte a Recife, sulle coste del Brasile.





Simu Liu dispiaciuto di non essere a San Diego quest’anno a mostrare il trailer di Shang-Chi

Se tutto fosse andato secondo i piani e le riprese di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings non si fossero interrotte a causa della pandemia, questa settimana Simu Liu, il regista e i protagonisti del film sarebbero approdati a San Diego per mostrare alla Sala H del Comic-Con le prime scene del film.
Purtroppo questo non sarà possibile, e così il protagonista del film ha pubblicato su Instagram questa riflessione:

Un anno fa in sala H dissi a David Harbour che ero un suo grande fan mentre scendevo dal palco dopo la nostra grossa foto di gruppo. Mi sorrise e disse: “Ragazzo, dopo averti visto su quel palco, anche io sono un tuo grande fan!”.

Non riesco neanche a descrivere quanto attendessi il ritorno in Sala H per vedere i miei amici e condividere un assaggio del nostro film. Sfortunatamente, l’universo aveva altri piani per noi. Quello che non è cambiato, Comic-Con più, Comic-Con meno, è il mio more per la Marvel, per le persone che ci lavorano, per l’impegno nel rendere questi i film i migliori.

Grazie pr un anno splendido; è stato pazzesco ma siamo ancora qui! FINIAMO QUESTO FILM!

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Il film Shang-Chi and the Legends of the Ten Rings uscirà il 7 maggio 2021 e avrà per regista Destin Daniel Cretton (Il castello di vetro) su uno script di Dave Callaham (Wonder Woman 1984, Spider-Man: Un Nuovo Universo).

Tony Leuing interpreterà il Mandarino mentre Simu Liu sarà il protagonista Shang-Chi. Nel cast anche Awkwafina.

Il personaggio è stato creato nel 1973 da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni).


Gli anni più belli guida il quinto weekend di riaperture, leggera crescita negli incassi | Box-Office Italia

Nel quinto weekend di riaperture è Gli anni più belli di Gabriele Muccino a dominare una classifica che ormai da giorni ha iniziato a frenare.
Sono 276mila gli euro incassati in quattro giorni, con poco più di 50mila biglietti staccati. Il dato è in leggera crescita rispetto a una settimana fa (268mila euro e quasi 49mila biglietti staccati), ma va sottolineato come le riaperture dei cinema abbiano subito un forte rallentamento dopo il rinvio di Onward (la cui uscita era prevista per il 22 luglio): parliamo di circa 470 cinema (si sale a poco meno del 20% del potenziale complessivo). Crescono invece le arene estive monitorate: sono loro ad aver contribuito al leggero aumento degli incassi. Nel corso del weekend le arene monitorate sono state 290, con un incasso di 133mila euro e circa 25mila presenze: parliamo quindi, sostanzialmente, della metà dei biglietti. Le più frequentate sono state il Super Cinema Estivo di Modena (396 spettatori) e l’Arianteo Palazzo Reale di Milano (394 spettatori).

Per la cronaca, un anno fa venivano raccolti nel corso del weekend 3.4 milioni di euro, e Spider-Man: Far From Home incassava ancora un milione e mezzo di euro. Gli anni più belli, tornato in sala il 15 luglio, domina la classifica di quest’anno, con 49mila euro in 99 copie (33 arene) che salgono a 62mila in cinque giorni, per un totale di quasi 5.5 milioni di euro.

Torna al secondo posto Joker, con circa 11mila euro in 24 copie e un totale di 29.6 milioni di euro. Al terzo posto resiste Parasite, con 10.441 e un totale di 5.6 milioni di euro. Al quarto posto Favolacce incassa euro, per un totale di 95.787 euro, mentre chiude la top five C’era una volta a… Hollywood, con 9.730 euro e un totale di 11.9 milioni di euro.

INCASSI ITALIA WEEKEND 16-19 LUGLIO 2020

GLI ANNI PIÙ BELLI – € 49.811 / € 5.485.978
JOKER – € 10.941 / € 29.597.158
PARASITE – € 10.441 / € 5.633.118
FAVOLACCE – € 10.429 / € 10.429
C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD – € 9.730 / € 11.970.194
JOJO RABBIT – € 8.245 / € 3.991.095
CENA CON DELITTO – € 7.275 / € 5.110.884
UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK – € 6.151 / € 3.509.149
AMMEN – € 6.148 / € 24.048
MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI – € 5.537 / € 2.543.323


Dante Ferretti ospite di Mio Cinema con Laura Delli Colli

Vincitore di tre Premi Oscar, Dante Ferretti ha iniziato la sua carriera al fianco di Pasolini, per poi dare forma ai sogni di Federico Fellini, e alle visioni di altri grandi registi come Marco Ferreri, Elio Petri, Luigi Comencini, Liliana Cavani, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma anche Martin Scorsese, Tim Burton, Terry Gilliam, Anthony Mingella, Julie Taymor. E intraprendere un sodalizio di vita e di lavoro unico, con la compagna di vita Francesca Lo Schiavo, interior designer di valore mondiale, a sua volta vincitrice di tre premi Oscar.

Sono sedici le nomination agli Oscar per Ferretti, innumerevoli i premi vinti in tutto il mondo fra cui spiccano tre Bafta, quattro David di Donatello e dodici Nastri d’argento nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera.

Appuntamento martedì 21 luglio, alle 20.30, su Miocinema.it: Dante Ferretti dialoga con Laura Delli Colli e ripercorre le tappe della sua meravigliosa carriera.

Per l’occasione sarà presentato il documentario Dante Ferretti: scenografo italiano.

Il regista Gianfranco Giagni intraprende un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di un uomo che ha fatto la storia del cinema, mostrandolo attraverso i suoi lavori, la sua voce e le testimonianze dei grandi con cui ha lavorato.

Come di consueto, la presentazione sarà visibile gratuitamente, senza alcuna necessità di registrazione, sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema.

DANTE FERRETTI: SCENOGRAFO ITALIANO

Un film di Gianfranco Giagni

Prodotto da Nicoletta Ercole per Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per Combo Film.

Distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà

SINOSSI

Il film documentario “Dante Ferretti: scenografo italiano” presenta un ritratto appassionante a 360 gradi di uno dei più geniali artefici della storia del cinema italiano, dalle origini alla ribalta del più grande cinema d’autore, compagno di visionarie avventure di Fellini, Pasolini, Scorsese, Tim Burton, e di una “complice” davvero speciale come Francesca Lo Schiavo. Il film si avvale della viva voce dello stesso Maestro Ferretti, e di testimoni eccezionali come Martin Scorsese, Terry Gilliam, Leonardo DiCaprio, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani e di tanti altri amici e collaboratori, partecipi di un capitolo e di un autore fondamentali del libro della settima arte.


Aqua Film Festival annuncia la 5° edizione per marzo 2021

L’evento dedicato all’elemento cruciale per la vita dell’uomo e del pianeta, l’acqua, ha comunicato le date della su 5° edizione che si terrà a fine marzo 2021.

L'Aqua Film Festival annuncia la 5° edizione per marzo 2021

Nell’ambito della riorganizzazione del calendario dei festival a tema cinematografico dovuto alla pandemia, l’Aqua Film Festival, evento dedicato all’elemento vitale dell’uomo, l’acqua, ha annunciato lo spostamento della sua 5° edizione al 25, 26 e 27 marzo 2021. La manifestazione si terrà nelle sale della Casa del Cinema di Roma.

Nel comunicato diffuso dagli organizzatori vengono spiegati gli intenti dell’evento: “La quinta edizione di Aqua Film Festival vuole rappresentare, con lo strumento cinematografico e di documentazione, anche con diffusione on line, lo straordinario mondo dell’acqua nei suoi diversi valori e funzioni di utilizzo, per scoprire nuovi talenti cinematografici e la rinascita del cortometraggio. Abbiamo però deciso di fare fruttare questi mesi di attesa invitando i vacanzieri a filmare col proprio smartphone un “cortino per la VETRINA ESTATE/ AUTUNNO 2020” della durata massima di 3 minuti. I migliori filmati verranno scelti e pubblicati su questo canale YouTube e in seguito proiettati durante il Festival. Questa attenzione ai luoghi dove andiamo, riconducono a preservare la nostra la salute che è quella dell’ambiente e del nostro primo elemento che è l’acqua, attraverso la lente dell’audiovisivo con le proiezioni del Concorso per un Cinema Internazionale. Un modo per valorizzare l’acqua non solo in chiave artistica e legata alla sua bellezza, ma anche per sollecitare il pubblico, i giovani registi a denunciare i disastri legati alla poca attenzione verso l’importanza dell’acqua e l’ambiente, e per difenderci dalla proliferazione del Coronavirus. Fratello mare, Amico fiume, Caro lago è organizzata a scopo benefico dai volontari dell'Associazione culturale no profit Universi Aqua, aperta a filmati corti e cortini realizzati con smartphone che denuncino, con reportage anche di pochi secondi o minuti, qualsiasi tipo di attività irresponsabile che provoca inquinamento del mare, dei fiumi o dei laghi."

Per ogni ulteriore informazione, su come partecipare o attendere in maniera produttiva la prossima edizione vi rimandiamo al sito ufficiale del festival.




C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD, DAKOTA FANNING: "HO SEMPRE SOGNATO DI LAVORARE CON QUENTIN TARANTINO"

Dakota Fanning ha ricordato il set di C'era una volta a...Hollywood, un anno dopo la sua uscita nei cinema di tutto il mondo, raccontando l'esperienza sul set e come ha adorato lavorare in un film di Quentin Tarantino, sebbene la sua parte non fosse una delle principali.

Nonostante la sua giovane età, 26 anni, Dakota Fanning ha già una carriera ricchissima alle spalle, a cominciare dalla sua performance di successo nel 2001 in Mi chiamo Sam al fianco di Sean Penn. Nonostante le numerose esperienze, l'attrice ha affermato che far parte di C'era una volta a... Hollywood le ha permesso di fare maggior chiarezza su come andare avanti con la sua carriera:

"Un mio grande sogno era lavorare con Quentin Tarantino. Lo desideravo da quando ho visto Kill Bill per la prima volta. E quindi vivere quel tipo di realtà è diventato un momento di sollievo, capisci cosa intendo? È stato un momento così emozionante, e quindi trovandomi sul set sono stata lì per quasi tre settimane a lavorare sulla mia parte. Mi ha solo ricordato perché amo fare l'attrice e perché questo è quello che voglio fare, e che non c'è sbalzo di adrenalina migliore che essere sul set con un regista che ammiri e attori che ami, ogni singolo pezzo del puzzle è così straordinario. Ed è stato anche molto intimo e Quentin diceva sempre 'È un bel giorno per girare un film'."

Dakota Fanning ha parlato molto di Quentin Tarantino, elogiando il suo modo di fare e di lavorare sul set: "Ero decisamente nervosa, ma di nuovo, anche se è stata l'esperienza più grande della vita, Quentin l'ha resa davvero speciale e molto intima. È proprio lì dietro la telecamera e ha lavorato più e più volte con le stesse persone, una cosa che ho notato fare alla maggior parte dei grandi; tengono il loro team molto vicino e sono tutti molto fedeli l'uno all'altro, penso che sia davvero bello vedere quel cameratismo da vicino, è stato davvero incredibile e ha creato un ambiente molto sicuro."

Una grande prova per Dakota Fanning che, finalmente, ha potuto lavorare con uno dei suoi registi preferiti di sempre e capire, grazie a lui, che questo mestiere è proprio quello che è destinata a fare per la vita.


BLADE RUNNER 2049: PERCHÉ RIDLEY SCOTT NON HA DIRETTO IL SEQUEL?

Ridley Scott dopo aver portato al cinema il cult Blade Runner nel 1982, è stato solo produttore del sequel Blade Runner 2049, diretto infatti da Denis Villeneuve al quale ha dovuto lasciare la regia per una motivazione lavorativa pressante.

Ridley Scott ha lavorato a stretto contatto con lo scrittore di Blade Runner Hampton Fancher e lo sceneggiatore Michael Green, per creare la sceneggiatura di Blade Runner 2049, arrivato nelle sale nel 2017. Il cineasta, però, ha ricoperto solo il ruolo di produttore, affidando l'incarico di dirigere a Denis Villeneuve perché lui era impegnato nelle riprese di Alien: Covenant, come ha dichiarato a Screen Daily:

"Volevamo che questo sequel fosse realizzato... Se riesci a ottenerlo su carta, non aspettare. Ho dovuto lasciarlo andare, il che era un po' una seccatura ma eccoci qui."

I due film in questione, tra l'altro, esplorano il concetto di intelligenza artificiale e si chiedono cosa significhi effettivamente essere umani, spesso dal punto di vista di un androide. Questo per evidenziare che l'influenza creativa di Ridley Scott, anche se non ha ricoperto il ruolo da regista, è stata evidente anche in Blade Runner 2049, film che ha riscosso all'epoca un discreto successo.


MONSTER SCHOOL, IL POSTER UFFICIALE DEL FILM D’ANIMAZIONE IN ESCLUSIVA

Monster School, il film del quale pubblichiamo il poster in esclusiva, è il nuovo titolo animato dai creatori di Nut Job 2 e sarà disponibile grazie a Koch Media dal 21 luglio on demand su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, Infinity, Chili e VVVVID.

Monster School è una scuola piena di genietti, un luogo speciale dove studiano insieme i "mostri" in matematica e scienze. La convivenza può risultare piuttosto competitiva per una classe di adolescenti ma diventa ancora più avventurosa quando, grazie a una scoperta, Danny apre un portale verso un'altra dimensione da cui entrano mostruose creature che invadono la scuola. Chi avrà la meglio?

Il film è stato diretto da Leopoldo Aguilar, i creatori, gli stessi di Nut Job 2, sono Bob Barlen, Cal Brunker, Jose C. Garcia de Letona e Rita Street. Nella versione inglese la voce di Danny è di Jamie Bell mentre Ruby Rose da la voce a Liz. Monster School è distribuito da Koch Media e sarà disponibile dal 21 luglio su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, Infinity, Chili e VVVVID.


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SOLO: A STAR WARS STORY, ECCO COM'È STATO PREPARATO IL CAMEO DI DARTH MAUL

Nonostante l'accoglienza di Solo: A Star Wars Story non sia stata nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Rogue One, c'è un frangente del film di Ron Howard che racconta la giovinezza dell'iconico Han Solo, che ha letteralmente entusiasmato i fan di Star Wars. Si tratta del cameo di Darth Maul, uno dei personaggi più amati del franchise.

Verso la fine del film compare improvvisamente Darth Maul, tra i personaggi maggiormente iconici della trilogia prequel e verso cui i fan avrebbero voluto un approfondimento maggiore. Per chi ha assistito soltanto ai film, la comparsa di Darth Maul è stata molto scioccante, considerato che ne La minaccia fantasma, Obi-Wan Kenobi si vendica della morte del maestro Qui-Gon Jin, sconfiggendolo e dividendolo a metà con la spada laser.

Tuttavia a Darth Maul è stato riservato un ruolo molto più importante nella serie animata di Star Wars, nella quale avvia un'organizzazione criminale, Shadow Collective, sostanzialmente sopravvivendo al duello con Obi-Wan. Nel film di Howard, Qi'ra (Emilia Clarke) tradisce il boss della Crimson Dawn solo per rivelare poi che la mente dietro tutto il piano era in realtà Darth Maul. La trama cerca di anticipare un futuro nel quale Qi'ra lavora alle dipendenze di Maul. I due, affrontando Han Solo, avrebbero anticipato quella che sarebbe potuta essere la trama di Solo 2. Peccato che i bassi incassi del film abbiano probabilmente accantonato per sempre questi propositi.


007, NUOVE IPOTESI PER IDRIS ELBA COME NUOVO JAMES BOND?

Sin dai primi tempi in cui è stato confermato l'addio di Daniel Craig al ruolo di James Bond, il nome di Idris Elba è circolato con insistenza, così tanto da generare delle fazioni tra i fan di 007, divisi tra i favorevoli ad un James Bond nero e chi invece vorrebbe che si mantenesse fede alla storia del personaggio e non cambiare etnia.

Secondo Ladbrokes le quote di un possibile passaggio di consegne con la star di The Wire sono scese ulteriormente, da 10/1 a 6/1. Ecco le parole di Alex Apati, portavoce di Ladbrokes:"Idris Elba sta rapidamente diventando un pioniere nelle scommesse su James Bond, con scommettitori convinti che prenderà il posto di Daniel Craig".

Nonostante l'importante balzo nella classifica delle quote che riguardano l'erede di Craig, Idris Elba rimane in terza posizione, dietro la star di Outlander, Sam Heughan, e un nome molto più conosciuto come la star Marvel Tom Hiddleston, interprete di Loki nel franchise, entrambi quotati 5/1. Al momento in vetta alle preferenze degli scommettitori troviamo James Norton (Happy Valley, Black Mirror), quotato addirittura 2/1.
La storica produttrice della saga, Barbara Broccoli, aveva confessato di essere aperta ad un cambio d'etnia per James Bond, escludendo soltanto la modifica del genere, preferendo che vengano creati personaggi femminili originali piuttosto che modificare Bond.
Nel frattempo No Time To Die potrebbe essere rinviato al 2021 e per i fan sarebbe davvero un duro colpo. D'altronde Cary Fukunaga disse di essere abbonato alle pandemie, visto che il suo primo film uscì nel bel mezzo dell'influenza suina.


SUICIDE SQUAD, DAVID AYER CONDIVIDE ALTRO MATERIALE INEDITO SUL JOKER DI JARED LETO

Probabilmente non arriverà nessuna Ayer Cut di Suicide Squad, fatto sta però che proprio David Ayer sta continuando a pubblicare del materiale inedito tratto dal suo film, poi profondamente cambiato in corso d'opera e al montaggio finale. Stavolta il dietro le quinte ci mostra altri dettagli legati all'ambiente criminale di Gotham...

L'immagine tratta dal dietro le quinte del suo film, Ayer l'ha postata sul suo profilo ufficiale di Instagram nel corso di una delle stories e mostrano alcuni scagnozzi del Joker di Jared Leto travestiti da panda e con al centro un cuore rosso al cui interno possiamo leggere la scritta "Amici per sempre". Come sappiamo, il materiale legato al Joker di Leto e poi escluso dalla versione finale della pellicola uscita al cinema era molto ampio, tanto che Ayer stesso arrivò a dire che si sarebbe potuto costruire un intero film con quanto girato dall'attore sul set. Tutto materiale che probabilmente non vedremo mai, salvo improvvisi annunci di una fantomatica Ayer Cut del film, che potrebbe arrivare solamente (ma è un'ipotesi remota) dopo un clamoroso successo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max.

Sappiamo che è già partita ufficialmente la campagna Release the Ayer Cut, un movimento volto a sostenere la distribuzione della versione del film concepita dal regista, in maniera analoga a ciò che ha portato i vertici Warner a decidere in favore della distribuzione di Zack Snyder's Justice League, anche se solo su HBO Max.

Il 20 luglio, ovvero oggi, il gruppo chiede agli utenti dei social di utilizzare l'hashtag #ReleaseTheAyerCut nella speranza di trasformarlo in un trend mondiale, esattamente come fu per il Release The Snyder Cut. "Questa non è un'esercitazione", ha twittato il gruppo nelle scorse ore. "Questa non è una battuta. Questa non è una voce. Dobbiamo fare squadra e fare in modo che funzioni".


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STAR WARS: UN HARRISON FORD INEDITO IN QUESTO CONCEPT ART DA IL RISVEGLIO DELLA FORZA

Oggi conosciamo tutti l'ingresso in scena di Harrison Ford nei panni di Han Solo in Star Wars: Il Risveglio della Forza, dove il contrabbandiere più famoso della galassia rimette piede nel suo amatissimo Millennium Falcon dove a bordo conosce i due nuovi protagonisti della saga, Rey e Finn. Ma questo episodio poteva essere diverso...

Ricordiamo tutti la celebre battuta, "Chewie, siamo a casa...", pronunciata da Han Solo nel momento in cui lo rivediamo per la prima volta dopo più di trent'anni da Il Ritorno dello Jedi, ma la sequenza del suo ingresso nel film poteva essere molto diversa. In nuovo concept art infatti vediamo come sarebbe potuta essere in alternativa; il concept artist Christian Alzmann ha infatti pubblicato uno schizzo in cui il celebre contrabbandiere sta bevendo con dei suoi colleghi (stramazzati sul tavolo) alla cantina e lo vediamo indossare abiti decisamente diversi, come un cappotto enorme che gli cinge tutto il corpo. Questo diverso esordio nel film avrebbe richiamato certamente il suo ingresso nel primo Star Wars del 1977 dove per la prima volta lo vediamo all'interno della cantina, quando fa la conoscenza di Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi.

Cosa ne pensate? Vi sarebbe piaciuto vedere Han Solo con questa mise inedita o preferite la versione che abbiamo ammirato in sala? Ray Fisher, intanto, ha ricordato il suo provino per Star Wars: Il Risveglio della Forza; vediamo, invece, quanti sacrifici fece la nostra Carrie Fisher per la sua parte in Star Wars: Episodio VII.


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KEANU REEVES, ECCO I RUOLI PIÙ FAMOSI CHE HA RIFIUTATO

Il volto di Keanu Reeves è spesso associato a diversi personaggi iconici. Da Neo di Matrix al sicario John Wick, Keanu Reeves ha collezionato diversi ruoli importanti nel corso della sua carriera ma altrettanti ne ha rifiutati. Non mancano infatti i personaggi che l'attore ha scelto di non interpretare oppure i casi in cui è stato scartato.

In un'intervista del 2011 a Entertainment Weekly, Oliver Stone confessò di aver offerto all'epoca il ruolo di Chris Taylor a Keanu Reeves, il quale rifiutò a causa della violenza insita nel film, ben diversa da quella 'accentuata' in film come John Wick. Il ruolo andò poi a Charlie Sheen.
A metà anni '90 un altro rifiuto piuttosto rumoroso. A Keanu Reeves venne offerto il ruolo chiave di Chris Shiherlis nel bellissimo noir di Michael Mann, Heat - La sfida. Reeves preferì recitare Amleto al Manitoba Theater Center. Il ruolo venne assegnato a Val Kilmer.

Dopo il grande successo di Speed, action movie con Sandra Bullock, si pensò ad un sequel ma Keanu Reeves disse di aver rifiutato il ruolo dopo aver letto la sceneggiatura:"Si chiama Speed ed è su una nave da crociera". A quel punto il personaggio verrà riscritto e assegnato a Jason Patric.
Keanu Reeves avrebbe dovuto recitare il ruolo da protagonista anche in Speed Racer, diretto dalle sorelle Wachowski, poi interpretato da Matthew Fox.
All'attore canadese venne offerto anche il ruolo del Dottor Manhattan in Watchmen di Zack Snyder. Risultato? Qualcosa non funzionò e la parte andò a Billy Crudup.
Si dice inoltre che da anni Kevin Feige cerchi di coinvolgere Keanu Reeves nel Marvel Cinematic Universe ma ogni volta sia costretto a desistere. Stessa situazione pare si sia verificata per Fast and Furious.


STAR WARS: EPISODIO 3 CONTENEVA UN INCREDIBILE EASTER EGG DE IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Star Wars: La Vendetta dei Sith è sicuramente il film più apprezzato della trilogia prequel, e a quanto pare la sua importanza non è venuta meno nel corso degli anni, visto l'entusiasmo per il possibile ritorno di Anakin nella serie su Kenobi: il film continua a sorprendere anche per i suoi easter egg a quanto pare...

Un fan ha infatti affinato l'udito e ha trovato un collegamento con un effetto sonoro presente ne Il Signore degli Anelli: "L'effetto sonoro del raffreddamento di questa spada in LOTR: La Compagnia dell'Anello (2001) è lo stesso effetto dell'accensione della spada laser del Conte Dooku in Star Wars: La Vendetta dei Sith (2005)".

In effetti il suono sembra molto simile, a giudicare dal video comparativo. È possibile che si tratti di una pura coincidenza, ma c'è un particolare che sembra escludere questa eventualità: Christopher Lee ha lavorato ad entrambi i progetti. George Lucas potrebbe non aver resistito alla tentazione di rendere omaggio alla trilogia di Peter Jackson utilizzando proprio l'attore che ha interpretato Saruman come tramite. Un tributo anche a lui e ai suoi perfidi personaggi sempre in vena di tradimenti.

L'intuizione dell'autore del post sembra aver ottenuto un certo successo, ma c'è anche chi consiglia: "Non entrare in questo tunnel, amico. Una volta che inizi ad ascoltare certi effetti sonori, non puoi fare a meno di sentirli letteralmente ovunque". Cosa ne dite? Il sound è proprio lo stesso? Oppure sono i fan che sentono spade laser accendersi anche di fronte alle porte scorrevoli del supermercato?

Se Hayden Christensen sembra pronto a tornare, John Boyega ha già abbandonato Star Wars, e non sembra intenzionato a fare ritorno.


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SUI SET WARNER DENUNCE ANONIME PER CHI NON RISPETTA LE NORME ANTI-COVID

Warner Bros. ha creato in Europa un sistema di denunce anonime che permetterà ai membri di cast e troupe delle sue produzioni di segnalare chi non rispetta le norme anti-Covid sul set. La misura verrà adottata presto sui set del terzo Animali fantastici e di The Batman, che si apprestano a tornare in lavorazione in Gran Bretagna. Il sistema è stato introdotto per incentivare il rispetto delle norme di sicurezza.

Kevin Trehy, executive vice president of physical production di Warner Bros., ha detto che la compagnia si è presa il tempo di ascoltare le troupe e ha assunto dei consulenti per la sicurezza per dare una risposta a eventuale preoccupazioni. Warner, nelle parole di Trehy, è diventata “la nostra stessa severa forza di polizia” in ambito protocolli di sicurezza, esaminati da cima a fondo in collaborazione con la British Film Commission.

Trehy ha dichiarato che la riapertura dei set sta venendo gestita con cautela. E che una certa flessibilità sarà richiesta nel creare le nuove tabelle di marcia delle produzioni. Anche perché “nessuno sa che aspetto avrà un calendario di lavorazione nel new normal”. Potrebbe esserci bisogno di periodi di preparazione più lunghi, oppure potrebbe essere necessario riprogrammare al volo qualora ci fossero degli intoppi.
Le riprese di The Batman dovrebbero ripartire in settembre. A quanto pare, i nuovi piani prevedono che il film venga girato il più possibile in studio, evitanto le location esterne. La stessa strategia adottata da Universal per Jurassic World: Dominion, tornato in lavorazione presso i Pinewood Studios di Londra.


SUMMER LOVIN’ – BRETT HALEY ALLA REGIA DEL PREQUEL DI GREASE

La Paramount ha assunto Brett Haley (All the Bright Places, Hearts Beat Loud) come regista di Summer Lovin’, il prequel del cult Grease interpretato da John Travolta e Olivia Newton-John.

Il filmaker non è stato scelto solo per la sua passione per il progetto ma anche per la sua proposta su come aggiornare la storia per il pubblico di oggi.

Leah McKendrick ha scritto la sceneggiatura del film ispirata alla canzone Summer Nights, che racconta l’incontro dei due protagonisti durante le vacanze estive.

Secondo le fonti di Deadline, lo studio sta dando grande priorità al progetto e se avrà successo, potrebbe dare vita a una franchise.

Ricordiamo che nel 1982 è uscito un seguito interpretato da Michelle Pfeiffer, la pellicola però non ebbe successo e il co-creatore del musical originale Jim Jacobs la ripudiò.

Invece recensioni positive e 10 nomination agli Emmy, di cui 5 vinti, per l’adattamento televisivo dal vivo della Fox del 2016 con Julianne Hough, Aaron Tveit e Vanessa Hudgens.

Grease: Live ha dimostrato che un pubblico per questo tipo di storie c’è, basta saperlo cogliere. Ci riuscirà Haley qui al suo primo film diretto per uno studio?


THE CONJURING – PER ORDINE DEL DIAVOLO: SLITTA LA DATA DI USCITA, IL FILM ARRIVERÀ NEL 2021

Come prevedibile, l’ennesimo slittamento della data di uscita di Tenet ha avuto ripercussioni anche su altri film, creando una reazione a catena.
È questo il caso di The Conjuring – Per ordine del Diavolo, il terzo capitolo della saga horror creata da James Wan, che passa dall’11 settembre 2020 al 4 giugno 2021.

Come sappiamo, The Conjuring – Per ordine del Diavolo non è stato diretto da James Wan. Il creatore della saga (e anche di Saw e Insidious) ha partecipato solo come produttore, mentre dietro la macchina da presa troviamo Michael Chaves, regista dell’horror La Llorona – le lacrime del Male.

David Leslie Johnson (The Conjuring 2) ha scritto la sceneggiatura. Vera Farmiga e Patrick Wilson, interpretano ancora una volta i coniugi Warren.

Come rivelato dallo stesso Wan, il film unirà le atmosfere tipiche del cinema horror a quelle del… thriller legale. Al centro della storia ci sarà un uomo accusato di omicidio, che afferma di essere posseduto da un demone. Il regista aveva inoltre rivelato la sua intenzione di ambientare il film negli anni ‘80. Per il momento è tutto, come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


AFTER 2: TESSA INCONTRA TREVOR NELLA PRIMA CLIP DEL SEQUEL, DAL 2 SETTEMBRE AL CINEMA

01 Distribution ha diffuso la prima clip di After 2, il sequel di After, il film romantico tratto dal romanzo omonimo di Anna Todd. Il film arriverà nelle nostre sale il 2 settembre.

Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin, i protagonisti del primo capitolo, torneranno anche nel secondo.
After è stato il film indipendente di maggiore successo del 2019. Costato 14 milioni di dollari, ne ha incassati più di 60 in tutto il mondo. 12 negli Stati Uniti, 7,7 in Francia, 8,2 in Germania e 7 nel nostro Paese. Il film ha inoltre debuttato al primo posto in 17 paesi.

Anna Todd ha iniziato a scrivere il primo romanzo sul social Wattpad come fan fiction dedicata a Harry Styles degli One Direction. Non a caso il suo protagonista si chiama Hardin Scott. Il romanzo ha avuto un tale successo da spingere Todd a proseguire: in tutto, la scrittrice ha pubblicato quattro romanzi. I seguenti si intitolano After We Collided, After We Fell e After Ever Happy. Nel 2015 è anche uscito il prequel Before. La serie, per ovvi motivi, è stata paragonata alla trilogia di Cinquanta sfumature. Anche la serie di E.L. James era iniziata come fan fiction, in quel caso della Twilight Saga



TENET: IL FILM DI CHRISTOPHER NOLAN RINVIATO ANCORA UNA VOLTA, NON C’È UNA NUOVA DATA

Warner Bros. ha rinviato, ancora una volta, l’uscita nel territorio USA di Tenet, l’atteso film di Christopher Nolan. La pellicola era recentemente passata dal 31 luglio al 12 agosto e al momento non è stata stabilita una nuova data di uscita.
Secondo quanto riportato da Variety, la major ha rimosso il film dal proprio catalogo e anche se non è stata comunicata la nuova release, un annuncio arriverà presto:

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.

Una notizia triste, inutile dirlo, ma inevitabile: l’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezza.
Questa decisione, ovviamente, avrà delle ripercussioni anche sulla data di uscita italiana, prevista per il 26 agosto ma le dichiarazioni di Warner sembrano anche suggerire un’altra cosa: la major potrebbe infatti valutare di distribuire lo stesso la pellicola a livello internazionale, senza attendere che la situazione si risolva in USA.
Del resto viviamo in un periodo in cui un’uscita contemporanea a livello globale sembra impossibile. Conviene, forse, sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni viluppo.

Secondo alcune indiscrezioni, il film sarà un thriller romantico, descritto come un incrocio tra Intrigo internazionale, il capolavoro di Alfred Hitchcock, e Inception. Nel cast troveremo John David Washington, Elizabeth Debicki e Robert Pattinson. Con loro Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo


THE OLD GUARD È ORA SESTO TRA I DIECI MAGGIORI SUCCESSI NETFLIX

Pochi giorni fa avevamo riportato la lista dei dieci film originali Netflix di maggior successo in assoluto. Una lista che non includeva The Old Guard, per ovvie ragioni: il film di Gina Prince-Blythewood era uscito da circa una settimana. Ma The Old Guard ha ottenuto subito un grande riscontro, entrando anche nell’immaginario collettivo grazie alla storia d’amore tra Nicolò da Genova (Luca Marinelli) e Yusuf Al-Kaysani (Marwan Kenzari), celebrata di recente in un video. Al punto che, appena dieci giorni dopo l’uscita, The Old Guard è già entrato nella top ten.

Il film si trova ora al sesto posto, e si appresta a raggiungere i 72 milioni di visioni in 4 settimane. Gina Prince-Bythewood è inoltre la prima regista nera a entrare nella lista. In precedenza, al sesto posto della classifica c’era The Irishman. Ora il film di Martin Scorsese è quindi settimo e, supponiamo, The Perfect Date è fuori dalla top ten.

Il film, tratto da una graphic novel scritta da Greg Rucka (anche sceneggiatore), è interpretato da Charlize Theron, Matthias Schoenaerts, Kiki Layne, Luca Marinelli, Marwan Kenzari, Chiwetel Ejiofor e Harry Melling.


ALICE NELLA CITTÀ – UN’ARENA ESTIVA SUL LAGHETTO DELL’EUR E UN ACCORDO CON VENEZIA

Sul laghetto romano dell’Eur, dal 24 agosto al 24 settembre, si potranno assistere a delle proiezioni sulla prima arena galleggiante della città di Roma. Alberto Sasso, presidente di Eur Spa, società proprietaria del Parco Centrale del Lago e del Laghetto dell’Eur, ha spiegato:

“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di ospitare e collaborare alla realizzazione di questo innovativo progetto, che siamo certi contribuirà a rilanciare questa area della città, sulla quale stiamo investendo importanti risorse.

Non soltanto nella cura del verde, ma anche nel rivitalizzare l’area con nuove idee, nuovi servizi ed infrastrutture, nella consapevolezza che l’Eur sia non solo un luogo stupendo dal punto di vista urbanistico ed architettonico, ma anche fortemente attrattivo, curato, inclusivo e sicuro sia per i romani che per i turisti anche internazionali.

Una scelta capace di valorizzare il legame che c’è tra l’Eur e il cinema e che guarda al futuro per dare un forte segnale di ripartenza all’insegna di valori che sentiamo fondamentali: la sostenibilità, il paesaggio, l’innovazione e la cultura”.

L’arena avrà una capienza di 150 posti con audio diffuso con cuffie wireless, e sarà inserita nel progetto Moviement village.

Il cartellone metterà al centro il rapporto tra partecipazione e sicurezza, cultura e cittadinanza, programmando sul grande schermo film cult, classici, rassegne a tema e film di genere.

Una selezione di anteprime, esordi alla regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno l’inizio delle proiezioni.

Si potrà assistere anche alle anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli confermati, il film in stop-motion Mister link di Chris Butler (Paranorman). Il film verrà distribuito nelle sale da Leone Film Group e da 01 Distribution dal 17 settembre.

Dal concorso ufficiale di Alice nella città, Gagarine l’esordio dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh. Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film è stato selezionato per l’edizione virtuale del Festival di Cannes 2020.

Cinque film della Mostra del Cinema di Venezia, selezionati dal Direttore Alberto Barbera e dai suoi collaboratori, che saranno riproposti nel programma di Alice nella città.

Ogni film sarà raccontato e approfondito attraverso schede didattiche, arricchite da video recensioni e bibliografie che permetteranno alle scuole di costruire, durante tutto l’anno percorsi legati agli spunti tematici che attraversano i ragazzi e discutendone in classe.

Gianluca Giannelli e Fabia Bettini Direttori Artistici di Alice nella città hanno dichiarato:

“Siamo davvero grati, in quest’anno così complicato, ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia per aver aperto questo dialogo con Alice nella città, perché esso ci permette di avere uno sguardo su una nuova generazione che in questo modo può essere meglio compresa.

Una sintonia che va al di là dei confini e delle regole tradizionali nei festival, realizzando un’eccezione nel panorama del dialogo culturale”.

Barbera ha aggiunto:

“Non posso che aderire con favore all’iniziativa di riproporre nell’ambito di Alice nella Città alcuni film della Mostra del Cinema di Venezia che riflettono su tematiche giovanili. È un modo concreto di mettere in contatto film meritevoli con un pubblico più vasto di quello che potrà venire al Lido, specie in un anno che sconta pesanti restrizioni sanitarie.

Ed è anche la conferma, dopo la collaborazione già annunciata con la Cineteca di Bologna, che i festival e le istituzioni culturali possono e devono individuare modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia, contribuendo alla ripartenza della vita culturale del Paese”.


THE OLD GUARD – UN VIDEO CON I MOMENTI PIÙ ROMANTICI DI NICKY E JOE

The Old Guard continua la sua scalata al successo, non solo nel catalogo di Netflix, ma anche sui social: in particolare, la storia d’amore tra Nicolò da Genova (Luca Marinelli) e Yusuf Al-Kaysani (Marwan Kenzari) sta facendo appassionare il pubblico per la sua tenerezza, peraltro calata in un contesto solitamente ostile al romanticismo tra uomini gay.

Ebbene, il colosso dello streaming capitalizza sui gusti dei fan con un video che ripropone le scene più affettuose di questo rapporto, culminando ovviamente nella memorabile dichiarazione d’amore di Joe per Nicky. In un genere che ha sempre celebrato il machismo più tradizionale, non è cosa da poco: i due amanti stravolgono infatti il topos secondo cui i legami tra commilitoni sono sempre e solo di solidarietà virile.

Vi ricordo che Nicky e Joe erano avversari al tempo delle Crociate, ma il loro amore ha superato persino l’odio religioso. Troverete il video qui di seguito.

Il video




VENEZIA 77 – IL TRAILER DI THE BOOK OF VISION, IL FILM CHE APRIRÀ LA SETTIMANA DELLA CRITICA

Come sappiamo, The Book of Vision, il film italiano (in lingua inglese) prodotto da Terrence Malick, aprirà la Settimana della Critica – sezione parallela della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – il 2 settembre.

Il film, debutto nel cinema di finzione del regista di documentari Carlo S. Hintermann, è interpretato da Charles Dance (Game of Thrones), Lotte Verbeek (Outlander) e Sverrir Gudnason (Borg/McEnroe). Ed esamina l’evoluzione del rapporto dottore-paziente tra il 18° Secolo e i giorni nostri.

La trama
Al centro del film ci sarà Eva (Verbeek), studentessa di medicina che lascia la scuola di specializzazione per studiare l’argomento. Charles Dance sarà un dottore nella Prussia del 18° Secolo e il medico di Eva al giorno d’oggi. Gudnason sarà il tutor di Eva. Nel cast ci saranno anche Filippo Nigro e Isolda Dychauk.

Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, ha realizzato il poster del film:

https://www.facebook.com/LRNZLRNZLRNZLRNZL...045904748838795

Possiamo avere un assaggio grazie al primo trailer:




Top Gun: Maverick, il nuovo trailer è in arrivo?

È passato un bel po’ di tempo dall’ultimo trailer di Top Gun: Maverick (circa sette mesi), a febbraio è toccato a uno spot del Super Bowl, ma sembra che la situazione sia finalmente in procinto di cambiare.
La notizia arriva dalla BBFC che poche ore fa ha classificato un nuovo trailer dedicato al film con Tom Cruise della durata di 2 minuti e 52 secondi.

Il cast di Top Gun: Maverick è formato da Tom Cruise, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Ed Harris, Miles Teller, Glen Powell, Monica Barbaro, Charles Parnell, Jay Ellis, Bashir Salahuddin, Danny Ramirez, Lewis Pullman, Manny Jacinto, Kara Wang, Jack Schumacher, Greg Tarzan Davis, Jake Picking, Raymond Lee, Jean Louisa Kelly e Lyliana Wray.

Joseph Kosinski, già regista di Oblivion, si è occupato della regia. Seguito del cult del 1986 di Tony Scott, Top Gun 2 è stato scritto da Peter Craig, Justin Marks ed Eric Warren Singer.

La sinossi:

Dopo più di trent’anni di servizio nella Marina, il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è proprio dove vorrebbe essere: un pilota coraggioso che può spingersi oltre ogni limite, cercando di schivare l’avanzamento di carriera che metterebbe un freno alla sua libertà. Quando viene chiamato ad allenare un distaccamento di allievi dell’accademia Top Gun per una missione specializzata che nessuno al mondo ha mai portato a compimento, Maverick incontra il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome in codice “Rooster”: è il figlio dell’amico di Maverick, il Tenente Nick Bradshaw, detto “Goose.” Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del passato, Maverick deve confrontarsi con le sue paure più profonde, fino ad una missione che richiederà il sacrificio ultimo di quelli che sceglieranno di parteciparvi.

Possibile che la Paramount abbia in mente un debutto a sorpresa durante il Comic-Con@Home? Lo scopriremo.



Apollo 10 1/2: Zachary Levi e Jack Black nel cast del film d’animazione Netflix dedicato allo sbarco sulla Luna

Netflix ha da poco acquistato il film d’animazione di prossima uscita scritto e diretto da Richard Linklater: Apollo 10½, una storia che si svolge durante gli avvenimenti dell’Apollo 11 e dell’atterraggio sulla Luna, coincidendo con il 51esimo anniversario del lancio dello stesso Apollo 11.

La storia è ispirata dall’infanzia dello stesso Richard Linklater a Houston e, come da lui dichiarato, “cerca di mettere in parallelo la vita degli astronauti e del controllo missione con la prospettiva e la visione di un bambino emozionato che, pur vivendo vicino alla NASA, assiste all’atterraggio sulla Luna in televisione. Il film ha il suo cuore proprio nelle fantasie di questo bambino che sogna di essere trasportato via dalla sua vita di quartiere per essere segretamente coinvolto in un’operazione sulla Luna”.

Richard Linklater dirigerà il film basato su una sceneggiatura anch’essa scritta da lui, guidando un cast di talenti del calibro di Jack Black, Zachary Levi e Glen Powell.

La tecnica utilizzata sarà una combinazione di live-action, computer grafica e animazione tradizionale in modo, come dichiarato da Linklater, da “evocare un mondo oramai perduto nel tempo e le giocose atmosfere dei ricordi e dell’immaginazione di un bambino.”


Weekend d’esordio da oltre 20 milioni di dollari per Peninsula, prime riaperture per i cinema cinesi

Nonostante la riduzione della capacità nei cinema e le misure di distanziamento sociale, Peninsula ha registrato un grande debutto al box-office della Corea del Sud, arrivando a incassare un totale di quasi 21 milioni di dollari in altri quattro territori asiatici.
Distribuito in oltre 2.500 sale (con una quota mercato del 93%, vista la scarsità di prodotto), il sequel di Train to Busan ha raccolto 9.2 milioni di dollari nel weekend, che salgono a 13.2 in cinque giorni (ovvero ben 1.8 milioni di biglietti staccati). Si tratta del miglior esordio dell’anno, e il miglior risultato per un film dopo il lockdown, battendo i 13 milioni incassati finora da #Alive in cinque settimane di sfruttamento.

A Taiwan la pellicola ha incassato 4.7 milioni di dollari in circa 2.300 schermi, mentre in malesia ha sfiorato il milione di dollari in quattro giorni. Inoltre, a Singapore in cinque giorni è diventato il maggiore incasso di sempre per un film della corea del sud (nonostante le sale cinematografiche non possano ospitare più di 50 spettatori l’una). Infine, in Vietnam ha raccolto 1.17 milioni di dollari. Buone notizie anche per il circuito Imax, che grazie a Peninsula è tornato a staccare un buon numero di biglietti, per un totale di 750mila dollari in 45 schermi. È la prima volta da marzo che IMAX riesce a superare il milione di dollari in incassi in tutto il mondo.

La fiorente industria cinematografica sudcoreana sta sopperendo alla carenza di film originali di Hollywood, e così nelle prossime settimane sono previste uscite di un certo livello: il 29 luglio verrà distribuito Steel Rain 2: Summit e il 5 agosto Deliver Us From Evil. I prossimi territori in cui uscirà Peninsula sono la Tailandia, la Danimarca, la Norvegia, la Svezia e la Cambogia.

Oggi è anche il primo giorno di riapertura dei cinema in Cina: alle otto di sera erano stati raccolti in totale circa 472mila dollari, con il film inedito A First Farewell a fare da apripista con 184mila dollari, seguito dal successo natalizio Sheep Whitout a Shepherd (80mila dollari) e da Coco della Pixar (42mila dollari). Le autorità cinesi hanno dato il via libera alle riaperture dei cinema nelle aree a basso rischio di diffusione del Coronavirus all’infuori di Pechino (che seguirà a breve). Nelle prossime settimane arriveranno in sala una serie di pellicole americane ancora inedite, tra cui Dolittle, Bloodshot e 1917. Molto promettenti, infine, le vendite dei biglietti dello Shanghai International Film Festival, durante il quale verranno proiettati oltre 300 film in sale con il 30% di capacità, arene esterne e piattaforme online.


THOR: RAGNAROK, TAIKA WAITITI: "IMMIGRANT SONG SEMBRA FATTA APPOSTA PER IL FILM"

Uno dei momenti più significativi di Thor: Ragnarok, la battaglia finale, non sarebbe lo stesso senza la colonna sonora dei Led Zeppelin. Si può dire che le note di Immigrant Song siano importanti per il film quasi quanto lo stesso Dio del Tuono. Il regista Taika Waititi ha recentemente affermato di aver sempre avuto le idee chiare sulla scelta.

Intervenuto a un episodio di Pizza Film School, format social dei fratelli Russo, Taika Waititi ha affermato che fin dal primo momento ha pensato al brano dei Led Zeppelin per il film, sorprendendosi anzi che i Marvel Studios non l'avessero già utilizzato in passato.

"Ero davvero stupito che non l'avessero usata nei primi due film" ha raccontato il regista di Jojo Rabbit. "Quella canzone parla fondamentalmente di Thor. Anche solo conoscendo il tono, sapendo che doveva essere giocoso ed esagerato."

Nelle colonne sonore dei film del Marvel Cinematic Universe, in effetti, ci sono spesso classici del rock, specialmente nei due capitoli di Guardiani della Galassia. Da qualche anno Immigrant Song, per chi ha visto Thor: Ragnarok, è ormai legata indissolubilmente a quella scena.

Taika Waititi è ormai proiettato su Thor: Love and Thunder, anche se ha recentemente spiegato di non poter condividere ancora anticipazioni sul film. "Stiamo ancora scrivendo Love And Thunder, e penso che sia bello continuare a scrivere, e poi sai, avremo una sceneggiatura davvero molto buona" ha raccontato a Total Film, spiegando che il lockdown ha se non altro dato la possibilità di lavorare allo script con precisione e senza fretta.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER PROMETTE MOSTRUOSE NOVITÀ: "TRA QUALCHE GIORNO VEDRETE"

Dopo l'annuncio di un panel del Justice Con interamente dedicato a Zack Snyder i fan del DC Universe sono andati in visibilio, perché (forse) potremmo finalmente dare uno sguardo più approfondito alla Justice League targata HBO Max. Una conferma sembrerebbe arrivare dalle ultime, scottanti dichiarazioni dello stesso regista.

Nella sua più recente intervista ha infatti annunciato che il prossimo sabato verrà distribuita una clip esclusiva della Justice League... Ma le sorprese potrebbero non fermarsi qui:

"Potrei mostrare una clip, ma potrebbe essere una clip piccola", ha spiegato Snyder all'intervistatore. "Forse, forse no, e forse c'è anche un altro piccolo annuncio, solo una piccola cosa, per i fan. La clip... sarà divertente".

Il cineasta è stato davvero sibillino e i più sospettosi dei fan hanno già iniziato a guardare di sottecchi la recente forma smagliante di Ben Affleck, incrociando anche le dita per un suo possibile ritorno nei panni del Cavaliere Oscuro: sarà questo l'annuncio di cui parla Snyder o ci sarà altro all'orizzonte? Come tutti sanno i progetti del regista per il DCEU erano molti e tutti parimenti ambiziosi, poi l'intromissione della Warner Bros. e il subentro di Joss Whedon resero impossibile la realizzazione della trilogia sulla JLA che tanto desiderava. Che la Warner ci abbia ripensato?


BILL & TED 3, IL NUOVO FILM CON KEANU REEVES PROTAGONISTA DEL NUOVO NUMERO DI TOTAL FILM

L'attesissimo Bill & Ted Face the Music, terzo capitolo della saga comedy diretto da Dean Parisot e scritta da Ed Solomon che vede protagonisti Keanu Reeves e Alex Winter nei panni degli eroi titolari, si è guadagnato la copertina del nuovo numero di Total Film, che l'aggiunta di una nuova immagine e un movie book.

Bill & Ted Face the Music vedrà i nostri eroi cresciuti, diventati uomini di mezza età con delle figlie a carico: ma la loro missione, oltre al tentativo di entrare nel mondo della musica rock, sarà quella di salvare il mondo da un atroce destino. Il film, uno fra i più attesi dell'anno grazie alla crescente popolarità della star di Matrix, uscirà nelle sale americane il 21 agosto 2020.

Faranno parte del cast della pellicola anche Samara Weaving, Brigette Lundy-Paine e Kid Cudi: la Weaving sarà la figlia di Bill, Thea, mentre la Lundy-Paine vestirà i panni di Billie, la figlia di Ted.


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GODZILLA VS KONG, BUONE ANTICIPAZIONI SUL FILM: I SEGRETI DELLA TERRA CAVA

Nelle ultime ore è approdata in rete quella che potrebbe essere la prima immagine ufficiale dell'attesissimo Godzilla vs Kong, crossover del MonsterVerse diretto da Adam Wingard in uscita a metà 2021, e con uno stacco di appena un giorno è arrivata via Twitter anche una descrizione della trama tutta nuova.

La sinossi del film, lo ricordiamo, recita così: "In un nuovo mondo in cui uomo e mostro ora coesistono, Monarch deve aprire la strada ad un futuro prospero al fianco dei Titani , tenendo sotto controllo l'umanità. Tuttavia, le fazioni rivali che vogliono manipolare i Titani per la guerra iniziano ad organizzare malvagia cospirazione, minacciando di spazzare via tutta la vita sul pianeta. Nel frattempo, sull'isola di Skull, una strana attività sismica attira contemporaneamente l'attenzione di Godzilla e Kong".

Nella nuovo plot summary dedicato al crossover con protagonisti Alexander Skarsgard, Eiza Gonzalez, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Kyle Chandler, Ziyi Zhang e Lance Reddick si legge invece: "Le leggende si incontrano quando Godzilla e Kong, le due forze più potenti in natura, si scontrano in una battaglia spettacolare nei secoli! La guerra dei mostri infuria in superficie e in profondità nel nostro mondo quando viene rivelato l'incredibile regno segreto dei titani conosciuto come Terra Cava".

Godzilla vs Kong uscirà nelle sale americane il 21 maggio 2021.


FROZEN, LA SCONVOLGENTE VERITÀ DI JOSH GAD: "I PRIMI TEST SCREENING FURONO UN DISASTRO"

Anche se alla fine si è rivelato un film d'animazione amatissimo e pluri-lodato e premiato, nonché cantato e persino imitato, con un incasso complessivo di 1 miliardo e 280 milioni di dollari, Frozen inizialmente ha dovuto affrontare dei test screening davvero disastrosi, almeno stando alle parole di Josh Gad.

Fa strano dirlo di un film con il 90% di rating su Rotten Tomatoes e ormai cult dell'animazione, ma è andata così. Intervistato infatti da Couch Surfing, il doppiatore originale dell'adorabile e tenero Olaf ha avuto modo di spiegare come le prime proiezioni di prova di Frozen siano stata un vero pasticcio per Disney, rivelando:

"Non dimenticherò mai, sei o sette mesi prima dell'uscita di Frozen al cinema, quando ero con il cantautore Bobby Lopez e gli ho detto 'come sta andando il film?' e lui mi rispose 'beh, abbiamo appena terminato la proiezione di prova del film ed è stato un vero casino".

Al che Gad ha continuato dicendo di aver chiesto a Lopez se il film fosse salvabile, con il cantautore che gli rispose: "Lo spero. Adesso stiamo provando a giocare con questa nuova idea, come se avessimo bisogno di questo momento per lasciar emergere l'affetto tra le protagoniste. Quindi stiamo scrivendo e cercando di aggiungere questa canzone che si chiama Facciamo un pupazzo di neve insieme".

Quindi sì, una delle canzoni più amata di Frozen di Jennifer Lee e Chris Buck è stata aggiunta pochi mesi prima dell'uscita al cinema.


TITANIC, PERCHÉ JACK NON SI SALVÒ CON ROSE? UN VIDEO SU TIKTOK SVELA IL MISTERO

Inutile mentire, siamo tutti colpevoli: tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo preso in giro il finale di Titanic e l'ormai celebre sacrificio di Jack, che rinuncia a salire sulla porta che potrebbe metterlo in salvo per lasciar spazio all'amata Rose.

Il motivo è sempre lo stesso: dalle immagini del film di James Cameron si nota chiaramente che sulla porta ci sarebbe abbastanza spazio per entrambi e che, quindi, non ci sarebbe stato motivo per il povero Leonardo Di Caprio di morire assiderato.

Un video apparso in queste ore su TikTok, però, ha posto una volta per tutte fine ad una questione che in realtà, per chiunque abbia qualche nozione di fisica, non è mai esistita: come viene spiegato chiaramente nel video, infatti, il problema della porta era relativo non allo spazio a disposizione, bensì alla galleggiabilità.

In parole povere: Jack e Rose avrebbero potuto mettersi comodi senza troppi problemi sul pezzo del relitto, ma con il peso di entrambi la porta sarebbe sicuramente affondata. Tutto chiaro adesso? Per chi avesse ancora qualche dubbio, comunque, il video in questione spiega tutto con alcuni esempi decisamente efficaci.


https://www.tiktok.com/@mrsmedeiros/video/...509203322932485

UNCHARTED, PARTONO OGGI IN GERMANIA LE RIPRESE DEL FILM CON TOM HOLLAND!

Ci sono attese che sembrano dover durare in eterno e poi, quando meno te l'aspetti, finiscono: quella per l'inizio delle riprese del film di Uncharted è sicuramente una di queste, nonostante fosse chiaro già da un po' che l'avvio della lavorazione fosse ormai prossimo.

Le cose si erano infatti già smosse da un po' di tempo su quel fronte, e lo stesso Tom Holland aveva lasciato intendere con alcuni post Instagram che fosse ormai questione di giorni prima che si cominciasse a fare sul serio.

Ebbene, pare che quel momento sia finalmente arrivato: oggi sono infatti partite in Germania le riprese del film tratto dalla saga videoludica che ha fatto conoscere al mondo Nathan Drake, che nel film avrà il volto proprio del protagonista di Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home.

Non è chiaro quanto la pandemia abbia influito sul protrarsi dell'attesa, ma è facilmente intuibile che le restrizioni sugli assembramenti abbiano potuto mettere non poco i bastoni tra le ruote alla produzione. Ora, però, tutto sembra finalmente essere al suo posto: non resta che attendere il momento in cui avremo finalmente modo di vedere i primi scatti trapelati dal set.

Holland, intanto, nei giorni scorsi ci aveva mostrato la sua sedia personale sul set di Uncharted; sempre il buon Tom aveva poi sfoggiato il suo fisico da Nathan Drake in vista delle riprese di Uncharted.



Edited by Triplethor - 20/7/2020, 20:34
 
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MARTEDI

21/07/2020



JUSTICE LEAGUE: SABATO UN NUOVO ASSAGGIO DELLA SNYDER CUT

Torniamo a parlare della Snyder Cut di Justice League, la versione originale del film concepita da Zack Snyder prima dell’arrivo di Joss Whedon per le riprese aggiuntive.
Il regista ha parlato del film, che farà il suo debutto su HBO Max nel 2021, con Grace Randolph di Beyond the Trailer.

Tra le tante cose, Snyder ha confermato che un nuovo assaggio della pellicola arriverà sabato prossimo – 25 luglio – nel corso del Justice Con, l’evento online che vedrà anche la partecipazione di Ray Porter (interprete di Darkseid) e Jay Oliva, artista che ha realizzato gli storyboard per il film.

Potrei mostrare una clip, una breve clip. E forse ci sarà anche un piccolo annuncio per i fan.

Come sappiamo, Zack Snyder’s Justice League, questo il titolo ufficiale della nuova versione, durerà ben oltre i 120 minuti della versione cinematografica. Si è parlato di 214 minuti, ma a quanto pare anche questa cifra è inesatta.

Più volte ho fatto riferimento a 214 minuti di durata. Ma penso proprio che durerà di più. Poter mostrare ai fan tutto questo nuovo materiale è semplicemente bellissimo, potranno vedere delle sequenze spettacolari e completamente fuori di testa. Sono sul serio emozionato.

Zack Snyder, regista de L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, ha diretto Justice League prima di lasciare il compito a Joss Whedon, in seguito a una tragedia personale.

In Justice League ci sono Batman (Ben Affleck), Superman (Henry Cavill), Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller), Cyborg (Ray Fisher), il Commissario Gordon (J.K. Simmons), Mera (Amber Heard), Alfred (Jeremy Irons) e Willem Dafoe (Vulko). L’antagonista è Steppenwolf, interpretato da Ciaran Hinds.


L’ENNESIMO SLITTAMENTO DI TENET E LA SITUAZIONE DEI CINEMA: SERVE UNA “NUOVA NORMALITÀ”

Come sappiamo, la Warner Bros. ha rinviato, ancora una volta, l’uscita nel territorio USA di Tenet. L’atteso film di Christopher Nolan non arriverà più nelle sale americane il 12 agosto e non è ancora chiaro l’impatto che questo avrà a livello globale.

L’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezza. Ma è anche vero che ci sono territori (sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo) in cui l’emergenza sembra essere contenuta, almeno per il momento. Da questo punto di vista risultano particolarmente importanti le parole di Warner, che hanno accompagnato il rinvio di Tenet.

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.


Viviamo in un periodo in cui un’uscita contemporanea a livello globale sembra impossibile. Conviene, forse, sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo anche perché le riaperture valgono poco se non sono accompagnate da titoli in grado di trascinare il pubblico in sala.

John Fithian, il capo della N.A.T.O. (National Association of Theatre Owners), l’associazione che rappresenta i proprietari di sale cinematografiche americane, sembra essere dello stesso parere e intervistato da Variety ha invitato Hollywood ad abbracciare una nuova normalità.

I distributori dovrebbero rispettare la date annunciate e portare i loro film in sala, perché non ci sono garanzie che più mercati saranno aperti entro la fine dell’anno. Fino a quando non ci sarà un vaccino, disponibile per tutti, non avremo il 100% dei mercati aperti. Per questo motivo i film dovrebbero essere distribuiti in quei mercati in cui è sicuro e legale farli uscire. Stiamo parlando di circa l’85% dei mercati degli Stati Uniti e anche di più a livello globale. Dovrebbero fare uscire i loro film, andando incontro a questa nuova normalità. I grandi Studios potrebbero non guadagnare la stessa quantità di denaro del passato, ma se non iniziano a distribuire i film ci sarà un grosso buco nei loro bilanci. Stiamo parlando di un business da 42 miliardi di dollari l’anno. La maggior parte delle aziende potrebbe avere quell’85% rispetto a uno 0% che arriverà se si continua ad aspettare.

Non si tratta di una situazione semplice, è vero. Ma il periodo che stiamo vivendo richiede della misure straordinarie e quella proposta da John Fithian sembra essere l’unica strada percorribile. E anche le major, ormai, sembrano averlo capito.


LUCCA CHANGES – I BIGLIETTI SOLO IN PREVENDITA ON LINE, NON CI SARANNO I CONSUETI PADIGLIONI

Nella commissione consiliare partecipata di ieri mattina, tenutasi in modalità videoconferenza, il presidente Mario Pardini e il direttore generale Emanuele Vietina di Lucca Crea hanno fornito nuove informazioni su Lucca Changes che si terrà dal 29 ottobre all’1 novembre.

In parte è stato ribadito quello che Vietina aveva già anticipato la settimana scorsa all’Ultrapop Festival. Come ricorderete si era parlato della presentazione di un piano triennale, l’assessore Francesco Raspini ha spiegato:

“L’Obiettivo dell’amministrazione è quello di salvare non solo il brand, ma anche la possibilità di salvaguardare con profitto la manifestazione affinché eventuali difficoltà di quest’anno non vadano a pesare anche sul futuro. Per questo abbiamo sposato una logica di investimento sugli anni a venire che crediamo che alla lunga possa pagare”.

Pardini ha aggiunto:

“Il nostro bilancio sociale parla di una società fortemente patrimonializza e solida che ha chiuso un grande 2019. I dati, infatti, dicono che il fatturato è stato di 8 milioni di euro con 500mila euro di utile netto. Questo è il punto di partenza per programmare il futuro non solo di Lucca Comics ma dell’intera attività di Lucca Crea”.

Gli obiettivi
Con il comune e diversi portatori di interesse, dal 15 maggio al 30 giugno, si sono poi confrontati sui bisogni e il mercato. Spiega Vietina:

“Gli obiettivi che sono emersi sono stati quelli di difendere il periodo dell’anno in cui si svolge la manifestazione, difendere il brand e difendere l’industria dell’hobby market.

A fianco di queste esigenze è emersa la necessità di costruire nuove modalità di fruizione dell’evento sia nell’ottica della situazione contingente sia in prospettiva futura, dicendo comunque no a pure soluzioni di emergenza”.

Lucca Changes, i punti chiave:

Nell’intervento di Vietina sono emersi alcuni dettagli sull’offerta di questa nuova manifestazione, di cui abbiamo già parlato in queste settimane:

–Lucca, come luogo fisico, è un elemento a cui non si può rinunciare e quindi non si può fare un evento solo digitale.

-La partnership con i media generalisti di primo piano, ovvero la Rai che trasmetterà i contenuti della manifestazione.

–Ci saranno 7-8 location oltre al teatro del Giglio, cuore pulsante della manifestazione. In città ci saranno le attività nei palazzi storici, le attività esports in San Romano, il Cosplay nei giardini storici cittadini, in particolare a Villa Bottini. La grandezza degli eventi potrà essere scalata in base alla situazione sanitaria del momento.

Confermate quindi Giglio, San Romano, giardini e villa Bottini.

Le altre location potrebbero essere l’auditorium di San Girolamo, cinema centrale, cinema Astra, Family Palace, l’area Japan, Palazzo Ducale e la chiesa dell’Agorà.

–Non sarà una manifestazione di tipo fieristico espositivo, deduciamo quindi che non ci saranno delle esposizioni. Possiamo presumere che non ci saranno le mostre che invece saranno relegate ai Campfire?

–Non ci saranno i consueti padiglioni. Quindi ci saranno i padiglioni ma saranno concepiti in modo diverso dal solito? In precedenza abbiamo parlato di ingressi contingentati, ma quali altre novità dovremmo aspettarci?

-I Campfire sono dei micro eventi che permettono un espansione digitale: una rete di negozi in cui si potranno comprare in anteprima le novità. Ci saranno delle mostre e si potranno fare dei tornei di giochi di ruolo.

-I biglietti saranno solo in prevendita on line.

–Un portale digitale offrirà un palinsesto ricco di eventi che avrà l’obiettivo di amplificare i contenuti delle parti interessate spingendo poi gli utenti all’acquisto. A questo proposito Vietina aggiunge che stanno studiando un marketplace on line o una rete di negozi.

Ricordiamo che l’ultimo DPCM, che scade il 31 luglio, non permette lo svolgersi di sagre e fiere. Dovremmo quindi attendere fine mese per scoprire come il nuovo decreto impatterà la manifestazione.


ALBA ROHRWACHER, TONI SERVILLO E SILVIO ORLANDO NEL NUOVO FILM DI LEONARDO DI COSTANZO

Alba Rohrwacher, Toni Servillo e Silvio Orlando saranno i protagonisti di Dall’interno, il nuovo film di Leonardo Di Costanzo, regista de L’intervallo e L’intrusa. Il film sarà prodotto dalla Tempesta di Carlo Cresto–Dina, che definisce il progetto “un importante passo avanti nel viaggio” della sua compagnia, che finora aveva prodotto documentari e film con cast di attori non professionisti. Questo sarà il loro primo progetto con un cast di star.

Il produttore ha dichiarato: “Come tutti i film di Leonardo, questo si svolge in uno spazio chiuso”, in questo caso un carcere, e “ha il passo di una tragedia greca”. La trama per ora non è nota, ma Cresto–Dina rivela che “non sarà un film sociologico sul carcere”, quanto piuttosto “un dramma su due destini che si intersecano in un conflitto all’interno del carcere”.

Cresto-Dina ha inoltre rivelato che farà parte del cast anche Fabrizio Ferracane, di recente premiato come migliore attore non protagonista ai Nastri d’Argento per Il traditore. Accanto a lui e ai già citati protagonisti ci sarà un gruppo di non professionisti seguiti dall’insegnante di recitazione Alessandra Cutolo. Luca Bigazzi, collaboratore regolare di Paolo Sorrentino, si occuperà della fotografia. Con Di Costanzo ha già lavorato a L’intervallo.

Dall’interno sarà co-prodotto da Tempesta con Rai Cinema, la svizzera RSI e la francese CNC Cinéma du Monde. Le riprese dovrebbero iniziare a novembre e durare sei settimane. Il film verrà girato utilizzando il protocollo EcoMuvi, concepito da Tempesta e scaricabile gratuitamente dal sito della compagnia. Si tratta di un sistema eco-sostenibile, concepito per girare un film lasciando una ridotta impronta ecologica e portando anche a un certo risparmio. Inoltre, il protocollo si sposa molto bene con le misure di sicurezza per il Covid-19.


Tomorrowland, Brad Bird torna a parlare del flop e invita i fan a continuare a guardare il suo film

Brad Bird è tornato a parlare su Twitter del flop di Tomorrowland: Il mondo di domani, il film fantascientifico del 2015 che con un budget di 190 milioni di dollari (spese di promozione escluse) in tutto il mondo ne incassò appena 209.
Il regista ha spiegato che il film è andato in perdita pur ringraziando i fan per il supporto:

Sono davvero felice che adoriate Tomorrowland. Per quanto riguarda il sequel, Tomorrowland ha perso soldi. Hollywood raramente realizza sequel di film che vanno in perdita. È successo (con Blade Runner o Tron per esempio), ma soltanto dopo che la gente ha trascorso decenni a riguardarli. Perciò continuate a guardarlo!

Questa la sinossi ufficiale:

Legati da un destino in comune, una teenager ottimista e allegra, colma di curiosità scientifica, e un ex ragazzo-genio inventore ora disilluso intraprendono una missione piena di pericolo per svelare i segreti di un luogo enigmatico da qualche parte nel tempo e nello spazio e che esiste nei loro ricordi come “Tomorrowland”.

I protagonisti del film sono Britt Robertson (Under the Dome) e George Clooney, mentre Hugh Laurie interpreta l’antagonista. Nel cast anche Raffey Cassidy e Thomas Robinson.

Per la fotografia Bird ha lavorato con il premio Oscar Claudio Miranda (Vita di Pi, Oblivion). Scritto dallo stesso Bird assieme a Damon Lindelof, Tomorrowland è uscito il 22 maggio 2015 negli USA, il 21 in Italia.


Snyder Cut, Zack Snyder preannuncia che il suo Justice League durerà più di 214 minuti

Zack Snyder ha parlato a tutto spiano della sua Snyder Cut di Justice League con Grace Randolph di Beyond the Trailer.
Il regista ha prima di tutto parlato della durata del progetto svelando che potrebbe superare i 214 minuti inizialmente annunciati:

Tutti sanno che ho alluso più volte alla durata di 214 minuti. Allo stato attuale direi che durerà di più. È bellissimo poter mostrare ai fan tutto questo nuovo materiale, potranno vedere nuove sequenze folli e spettacolari, perciò sarà davvero emozionante per tutti.

Insomma, il film durerà più delle 3 ore e 34 minuti inizialmente annunciate, ma questo non sarà un problema se Snyder e HBO Max opteranno per la divisione in episodi.

Snyder ha inoltre annunciato che sabato arriverà, in occasione della JusticeCon, un nuovo assaggio del suo Justice League:

Magari mostrerò una clip, una clip piccola. E magari ci sarà anche un piccolo annuncio per i fan.

Vi ricordiamo che il film arriverà sulla piattaforma streaming nel 2021 perché intanto Snyder terminerà la post-produzione che non aveva avuto le risorse per completare, impiegando un budget superiore ai 30 milioni di dollari. Al momento non è stato ancora ufficializzato se si tratterà di un film di 4 ore o di una mini serie in sei parti.


Il capo della N.A.T.O. ai distributori: adattatevi alla nuova normalità e fate uscire i film

Sono passate poche ore da quando la Warner Bros ha rinviato l’uscita di Tenet a data da definirsi (data che verrà comunicata a breve), e già arrivano le prime reazioni degli esercenti stremati dalla mancanza di film. A parlare è John Fithian, il capo della National Association of Theatre Owners, l’associazione che rappresenta i proprietari di sale cinematografiche (dalle catene agli operatori indipendenti, per un totale di 26mila cinema negli USA e in varie nazioni del mondo).
Fithian si dice deluso sulle pagine di Variety, e temendo una reazione a catena invita i distributori a far uscire i propri film abbandonando le strategie di distribuzione tradizionali:

I distributori dovrebbero rispettare le date che hanno comunicato e far uscire i film, non c’è alcuna garanzia che il mercato sia tornato alla normalità a fine anno. Finché non ci sarà un vaccino disponibile in tutto il mondo, non avremo mai il 100% del mercato disponibile. Ecco perché i film dovrebbero uscire nei mercati in cui è sicuro e legale farli uscire, parliamo di circa l’85% dei mercati negli Stati Uniti e ancora di più nel resto del mondo. Dovrebbero adattarsi a questa nuova normalità: gli studios potrebbero non fare gli stessi soldi che facevano prima, ma se non iniziano a distribuire i film si ritroveranno con un grosso buco di bilancio. Stiamo parlando di un business da 42 miliardi di dollari l’anno. La maggior parte delle aziende preferirebbe quell’85% allo 0%.

Non è ancora chiaro se il rinvio di Tenet causerà l’ennesimo effetto domino, né se farà cambiare le strategie di riapertura dei cinema americani, che negli stati in cui è possibile farlo avevano intenzione di ripartire il 31 luglio. Fithian però si lamenta di una certa disinformazione secondo cui i cinema sarebbero un covo di Covid:

Penso che parte della stampa non sia stata giusta nei nostri confronti. Prima di tutto, la sicurezza è la nostra prima preoccupazione. Abbiamo dimostrato con la scienza, stabilendo protocolli di sicurezza molto stretti, che il pubblico può tranquillamente tornare in sala. Ma parte dei media preferisce parlare con allarmismo, citando uno studio della Texas Medical Association che sostiene che i cinema sono più rischiosi dell’aereo. Non è uno studio basato sulla scienza, eppure viene citato sul New York Times o sulle televisioni nazionali. Poi parlano delle chiusure in California, dicendo che hanno chiuso i cinema, senza pensare al fatto che c’erano solo 10 cinema aperti in tutto lo stato.

[…] Decine di persone si sono ammalate andando in chiesa, in questo periodo. È un problema che dobbiamo affrontare a livello di società: come gestiremo le attività a medio rischio, come andare al cinema, andare al ristorante? La società deciderà di chiudere tutto finché non ci sarà un vaccino? Inoltre, i bar sono un’attività molto rischiosa, perché le persone possono bere troppo e far meno attenzione al distanziamento sociale e alla mascherina. Le persone nei nostri cinema mantengono il distanziamento sociale e indossano la mascherina.


Fithian dipinge infine un quadro decisamente fosco se entro le prossime settimane non cambieranno le strategie distributive e non verranno fatti uscire i primi film: i cinema (come edifici) ci saranno ancora, ma cambieranno proprietà, molti dichiareranno bancarotta, altri si riorganizzeranno, altri ancora chiuderanno definitivamente. I cinema sono un luogo sicuro, spiega il presidente NATO, ma non possono riaprire senza nuovi film.

Ma qualcosa potrebbe iniziare a smuoversi proprio grazie a Tenet. Secondo quanto riporta Deadline, gli studios stanno iniziando a rendersi conto che per molto tempo non ci sarà la possibilità di lanciare i film in tutti gli Stati Uniti, da una costa all’altra, e che attendere potrebbe costare moltissimo anche in termini di rapporti con gli esercenti internazionali (ricordiamo che in molti casi il box-office dei blockbuster dipende per più della metà dagli incassi esteri). Verosimilmente, quindi, mano a mano che certe aree degli Stati Uniti diventeranno sicure verranno proposti i nuovi film nei cinema che avranno riaperto, con la speranza che abbiano una coda molto lunga.


La Bella e la Bestia in testa nel weekend in cui doveva uscire inizialmente Tenet | Box-Office USA

Nel weekend in cui originariamente doveva uscire Tenet, è La Bella e la Bestia (2017) a piazzarsi in testa al box-office americano con 467mila dollari in 527 cinema. Seguono Iron Man, con 467mila dollari in 462 cinema, e Bohemian Rhapsody, con 240mila dollari in 376 cinema.
Sono passate 18 settimane dalla chiusura dei cinema negli Stati Uniti, nel frattempo la maggior parte dei (pochi) incassi arriva dai drive-in e dai cinema (principalmente indipendenti) che sono riusciti a riaprire. Nel weekend appena trascorso Deadline afferma che tra i 1200 e i 1500 cinema hanno proiettato qualcosa (su un totale di circa 5000 cinema esistenti).

Da tempo studios come la Warner, la Universal e la Disney stanno mettendo a disposizione degli schermi attivi il proprio catalogo. Quest’ultima, in particolare, ridistribuisce i propri titoli solo in determinati weekend, tant’è che L’impero colpisce ancora dopo essersi piazzato in testa una settimana fa ora è sparito dalla classifica. Gli unici film inediti in top-ten sono Relic, che si avvicina al milione di dollari complessivo, e Most Wanted, mentre The Wretched è fuori dalla top-ten e ha raggiunto gli 1.7 milioni di dollari.

INCASSI USA 17-19 LUGLIO 2020


LA BELLA E LA BESTIA – $467.000
IRON MAN – $430.000
BOHEMIAN RHAPSODY – $240.000
JURASSIC PARK – $210.000
I GOONIES – $202.000
RELIC – $177.500 / $825.600
I GREMLINS – $155.000
GHOSTBUSTERS – $105.000
MOST WANTED – $103.000 / $317.600
LO SQUALO – $102.000


Megan Fox entra in azione nel primo trailer di Rogue

La Lionsgate ha diffuso in rete il primo trailer e il poster di Rogue, film con Megan Fox (Transformers) diretto e co-scritto da M.J. Bassett (Silent Hill: Revelation).
Nel lungometraggio Megan Fox veste i panni di Samantha O’Hara, un mercenario a capo di una squadra di soldati assoldata per salvare degli ostaggi in un luogo remoto dell’Africa. Mentre la missione va avanti la squadra di O’Hara rimane bloccata e dovrà affrontare una banda di ribelli e anche un’orda di leoni famelici.

Il film sarà disponibile negli Stati Uniti in digitale e in VOD dal 28 agosto.

Di recente abbiamo visto Megan Fox in film come Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, Questi sono i 40, Il Dittatore e Friends with Kids.

In Rogue Megan Fox veste i panni di Samantha O’Hara, un mercenario a capo di una squadra di soldati assoldata per salvare degli ostaggi in un luogo remoto dell’Africa. Mentre la missione va avanti la squadra di O’Hara rimane bloccata e dovrà affrontare una banda di ribelli e anche un’orda di leoni famelici.






Le sale cinematografiche del futuro: in Francia un cinema come il Senato Galattico di Star Wars

“Una nuova era per il cinema“.
Ōma Cinema ha avviato la costruzione a Parigi di un nuovo cinema affidandosi all’architetto Pierre Chican, che aveva già progettato l’UGC Les Halles e l’UGC Bercy.

“Visto che le sale cinematografiche costruite da più di 50 anni sono simili e riproducono lo stesso tipo di seduta per il pubblico, questa nuova idea di sala crea un’esperienza cinematografica allo stesso tempo intima, spettacolare e coinvolgente, in cui ogni posto è il posto migliore” si legge sul sito della compagnia.

Come spiega This is Money, i lavori sono in corso e il cinema aprirà nel corso del 2021: le sale saranno molto flessibili visto che potranno assecondare qualunque forma di proiezione digitale e impianto sonoro. Il progetto ovviamente non è nato a seguito dell’emergenza Coronavirus, ma va detto che la disposizione dei posti permetterà anche il distanziamento sociale e un ambiente in generale meno affollato.

La caratteristica disposizione dei posti ha indotto alcuni utenti di Twitter a notare delle somiglianze con il Senato Galattico di Star Wars:

https://twitter.com/DiscussingFilm/status/...ars%2F438732%2F

Sul sito è definita un’esperienza indimenticabile:


Oltre alla natura spettacolare dell’architettura, la configurazione originale della sala è stata progettata per offrire agli spettatori un’esperienza visiva e sonora straordinaria, con una proiezione delle immagini priva di distorsione. Ōma è un’esperienza che non dimenticheret.



Justice League Snyder Cut: le pressioni sul film e il vero minutaggio

In una recente intervista con il canale YouTube Beyond The Trailer, Zack Snyder ha parlato delle grandi pressioni nate durante la lavorazione della Snyder Cut di Justice League, spiegando che il suo obiettivo è sempre stato quello di realizzare un film “fedele a se stesso”.

Snyder ha parlato del coinvolgimento degli studi nei progetti cinematografici e di quanto il loro intervento tenda spesso a modificare le visioni degli sceneggiatori e dei registi, in riferimento ovviamente a quando accaduto anche durante la lavorazione di Justice League. Snyder ha specificato di voler creare e regalare ai fan una versione “pura ed autentica” del film. Di seguito le sue dichiarazioni complete:

“Penso che la più grande pressione sia il fatto che i fan si aspettano da me una versione di Justice League fedele a se stessa. So che sembra ovvio, ma in quanto narratori, in quando cineasti, molte volte ci troviamo a scontrarci con poteri diversi che si spingono a cambiare ciò che stiamo facendo nel momento esatto in cui lo stiamo concependo. Ad ogni modo, penso che questo progetto sia un’opportunità davvero straordinaria. Penso che ciò che i fan vogliono sia soltanto la versione pura del film. Il film nella sua versione più autentica.”

Nel corso della medesima intervista, Snyder ha anche parlato del minutaggio della Snyder Cut di Justice League, lasciando intendere – senza dichiarare la durata esatta della sua versione – che sarà molto più lunga di quanto i fan si aspettano: “In passato avevo detto che sarebbe durata circa 214 minuti… in realtà, potrebbe essere molto più lunga. È entusiasmante avere la possibilità di far vedere ai fan tutto questo nuovo materiale. Sarà davvero eccitante… per tutti.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


Wonder Woman 1984 risolverà un problema di continuity con Batman v Superman

In Batman v Superman: Dawn of Justice è stato stabilito che Diana Prince aveva scelto di allontanarsi dall’umanità 100 anni prima degli eventi ambientati nel presente. La versione di Justice League ad opera di Joss Whedon ha però contraddetto questo assunto, dal momento che nel film Diana affermava di essere “sempre intervenuta in passato” quando il suo intervento era necessario o veniva reclamato.

Adesso, un romanzo tie-in basato sull’atteso sequel Wonder Woman 1984, ha provato a sistemare questo problema di continuity, spiegando cosa intendesse davvero dire la guerriera amazzone quando aveva dichiarato di essersi allontanata dall’umanità. Come leggiamo su Bleeding Cool: “Diana ha fatto del bene in tutto il mondo. Tuttavia, il suo ‘allontanarsi’ è da intendersi in senso metaforico. Il trauma legato alla morte di Steve Trevor e quello legato alla morte dei suoi amici scomparsi a causa della vecchiaia, l’ha spinta a prendere le distanze dal resto del mondo, anche se ha continuato ad aiutarlo. Diana non ha amici, non ha alcune reale legame con il mondo, a parte il suo dovere di salvarlo.”

Dato che la continuity nel DCEU non è così rigorosa come quella del MCU, la Warner Bros. avrebbe potuto aggirare il problema e focalizzarsi semplicemente con ciò che riteneva canonico, ma è comunque interessante sapere quanto lo studio si stia sforzando per presentare al pubblico una narrativa generale coerente. In ogni caso, a parte questo questo piccolo retcon, la storia di Diana è sempre stata coerente e i fan non possono che aspettarsi che Wonder Woman 1984 si basi su ciò che è stato stabilito nel predecessore.

Come Wonder Woman 1984 condurrà agli eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice
Sulla base di queste nuove informazioni, sarà interessante scoprire che tipo di vita Diana ha scelto di vivere in Wonder Woman 1984. In base ai vari trailer, sembra che svilupperà una forte amicizia con Barbara Ann Minerva/Cheetah, al punto da condividere con lei i segreti circa la sua relazione amorosa con Steve Trevor, cosa che porterà inevitabilmnete alla rottura del loro rapporto. Inoltre, è innegabile quanto i fan non vedano l’ora di vedere come il film condurrà agli eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).


Zack Snyder entusiasta del nuovo Batman con Robert Pattinson

Zack Snyder ha rivelato di essere eccitato all’idea di vedere Robert Pattinson in azione in The Batman. Grazie a Batman v Superman: Dawn of Justice, il regista ha introdotto al mondo la versione più recente del Crociato di Gotham, quella interpretata da Ben Affleck. Anche se all’inizio ci sono state parecchie controverse in merito alla rappresentazione del personaggio da parte di Snyder (principalmente perché si trattava di un Batman che aveva ucciso), nel corso degli anni i fan sembrano essersi in qualche modo riconciliati con quell’iterazione del Cavaliere Oscuro.

Molto tempo fa Ben Affleck avrebbe dovuto scrivere, dirigere e recitare in un nuovo stand-alone dedicato all’Uomo Pipistrello, ma in seguito l’attore scelse di abbandonare il progetto a causa di alcune motivazioni personali. La Warner Bros. decise così di portare il nuovo film dedicato a Batman in una direzione totalmente diversa, affidando il progetto a Matt Reeves, che avrebbe poi scelto Robert Pattinson come nuovo interprete di Bruce Wayne.

Come accaduto con Affleck, anche dopo l’annuncio del casting di Pattinson i fan si sono scagliati contro la scelta della produzione; in generale, comunque, c’è molta eccitazione e grande attesa per quanto riguarda The Batman. I dettagli sulla trama non sono stati ancora svelati, ma pare che Reeves intenda concentrarsi in modo particolare sul ruolo di Batman come detective.

Mentre parlava dell’arrivo della Snyer Cut di Justice League durante un’intervista sul canale YouTube Beyond the Trailer, Snyder ha discusso brevemente dei vari cambiamenti in atto all’interno del DCEU, incluso l’arrivo nelle sale di The Batman (che quasi sicuramente sarà separato dalla continuity dell’universo condiviso). Snyder è apparso molto felice di condividere il suo entusiasmo in merito al film di Reeves, definendosi “molto eccitato” in merito al progetto. Ha detto che pensa che Reeves sia “un regista straordinario” e che “Robert è figo!”.

Sembra, quindi, che scorra buon sangue tra i più recenti registi che sono stati incaricati di raccontare le gesta di Batman sul grande schermo. D’altronde, nessuna rivalità avrebbe motivo di esistere. Reeves sta dando vista alla sua visione di Batman che sarà sicuramente molto diversa da quella di Snyder; parallelamente, il regista di Justice League sta avendo finalmente la possibilità di mostrare al mondo intero la sua versione del cinecomic uscito nel 2017.


Suicide Squad: svelato il ruolo del Joker nel finale originale

David Ayer ha rivelato ancora nuovi dettagli a proposito del ruolo originale del Joker di Jared Leto in Suicide Squad. Quando il film venne rilasciato al cinema nel 2016, venne accolto in maniera alquanto negativa sia dalla critica che dai fan. In molti criticarono la trama e il tono del film, critiche alla quali Ayer sembrava inizialmente aver dato molto credito.

Ad ogni modo, nel corso degli anni, è stato lo stesso regista a parlare di come il suo Suicide Squad sia stato cambiato dalla Warner Bros. durante la post-produzione. Le rivelazioni del regista hanno attirato l’attenzione dei fan, a tal punto che negli ultimi mesi – in seguito all’ufficializzazione della release della Snyder Cut di Justice League – si è parlato spesso della possibilità che anche la versione originale del cinecomic di Ayer possa essere rilasciata prima o poi.

Uno dei maggiori cambiamenti apportati alla versione cinematografica del film è stato il ruolo del Joker interpretato dal premio Oscar Jared Leto, come sostenuto nel corso degli anni dallo stesso David Ayer. Il personaggio del Clown Principe del Crimine è stato uno dei grandi protagonisti della campagna marketing del film, ma di fatto nel film lo vediamo pochissimo in scena. La cosa ha ovviamente deluso le aspettative di tutto coloro che speravano in un’altra grande incarnazione dell’iconico villain dei fumetti. Più volte Ayer ha affermato che il personaggio del Joker è stato trattato ingiustamente durante la post-produzione del film, confermando che in origine il personaggio aveva un ruolo molto più importante.

Adesso, attraverso le sue storie di Instagram, David Ayer ha condiviso una nuova foto di Leto nei panni del Joker, insieme ad una pagina della sceneggiatura della sua versione di Suicide Squad. Come si evince dalla pagina in questione – che fa riferimento al finale originale del film -, la Squadra Suicida avrebbe affrontato il personaggio di Incantatrice (Cara Delevigne) soltanto per imbattersi poi in quello che sarebbe dovuto essere l’antagonista principale del film, proprio il Joker di Leto, che minacciava di far esplodere con una serie di bombe tutti i membri della Task Force X. Su Twitter, un fan ha quindi chiesto ad Ayer se avesse effettivamente girato quella scena, con il regista che ha confermato: “Sì, l’ho fatto. Ho girato la scena e l’ho montata. Ovviamente, non ti è stata data la possibilità di vederla, amico mio.”






Justice League Snyder Cut: come si inserisce nella continuity del DCEU

Zack Snyder ha parlato di come la sua versione di Justice League sarà collegata al DCEU. La Snyder Cut, la cui release è stata fortemente voluta dai sostenitori del regista fin dall’uscita della versione cinematografica nel 2017, vedrà finalmente la luce nel corso dei primi mesi del 2021 sul servizio di streaming HBO Max.

In una recente intervista con il canale YouTube Beyond the Trailer, Zack Snyder ha spiegato che il suo taglio di Justice League dovrebbe essere considerato come separato dal resto del DCEU. Snyder ha dichiarato che i tre film dell’universo condiviso da lui diretti – L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League – posso essere considerati come parte di una stessa continuity, tre film indipendenti che hanno seguito “un loro percorso”. Il regista ha aggiunto che dovrebbero essere considerati come separati da altri film del DCEU che arriveranno in futuro, come The Batman e The Suicide Squad.

“Per me il film inizia a rappresentare un suo percorso”, ha spiegato Zack Snyder. “È separato dall’Universo Cinematografico DC e dalla sua continuity. Da questo punto di vista, si differenzia e credo sia una buona cosa. Il potere della DC, uno dei suoi punti di forza, è il concetto del Multiverso. Allo stesso tempo, però, hanno anche saputo mettere il regista al primo posto. Dicevano: ‘Vogliamo sentire la tua voce. Prendi questi personaggi e sviluppa un arco narrativo. Facci vedere cosa vorresti fare’. L’ho sentito dire a qualcuno una volta: ‘Adesso entrerai nello SnyderVerse’. Mi piace l’idea che ci sia una sorta di continuity tra questi tra Justice League, Batman v Superman e L’Uomo d’Acciaio. Il mio obiettivo principale era quello di soddisfare quella struttura narrativa e continuare quella storia.”

Sempre nel corso della medesima intervista, Snyder ha confermato che nel corso del weekend arriverà un nuovo teaser della Snyder Cut di Justice League. La nuova clip verrà mostrata in occasione del Justice-Con, l’evento organizzato da The Nerd Queens e Comic Book Debate, che si terrà online il 25 e il 26 luglio e che sarà dedicato proprio all’universo narrativo creato dal regista.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


Pupi Avati: al via le riprese del nuovo film, Lei Mi parla Ancora

Partiranno il 03 Agosto le riprese di Lei Mi parla Ancora, il nuovo film di Pupi Avati. Il film, liberamente tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi, racconta la storia d’amore tra Nino e Caterina: un amore lungo 65 anni e mai finito, neanche con la morte di lei, come scrisse lo stesso autore. “Finché morte non vi separi è una bugia. Il minimo sindacale. Un amore come il nostro arriva molto più in là. E il tuo lo sento anche da qui.” Le riprese dureranno sei settimane tra Roma e Ferrara, dove Sgarbi trascorse parte della sua vita.

La sceneggiatura e il soggetto sono di Pupi e Tommaso Avati. Tra gli interpreti principali Renato Pozzetto (Nino), Stefania Sandrelli (Caterina), Isabella Ragonese (Caterina giovane), Lino Musella (Nino giovane), Fabrizio Gifuni (Amicangelo). Insieme a loro anche Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella. Il film è coprodotto da Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con Duea Film e sarà distribuito nelle sale italiane da Vision Distribution.

“Con LEI MI PARLA ANCORA ho voluto raccontare la storia di un grande amore, quello tra Nino e Caterina, un amore lungo 65 anni, un amore che dura oltre la morte. Il pretesto narrativo è un libro di memorie che il protagonista, rimasto vedovo, si è deciso a pubblicare affidandone la scrittura a un ghost writer romano, ambizioso e disincantato. Ed è proprio nella dialettica fra questi due personaggi, così apparentemente diversi tra loro, che ho scorto la possibilità di affrontare il presente della nostra terra e il suo meraviglioso passato, in quella porzione dell’Emilia così speciale che ha saputo trattenere, accanto alla modernità, il grande fascino del suo passato. Delle sue tante memorie. Ho raccontato la nostra terra, la nostra gente, attraverso una ennesima, diversa, angolazione. Per continuare a dare un senso al nostro lavoro”.

Pupi Avati, la trama
Nino e Caterina sono sposati da sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia Elisabetta, nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in un’amicizia sincera.


Cosmopolis, quando David Cronenberg e Robert Pattinson si chiusero in una limousine

Cosmopolis è l'adattamento del romanzo omonimo di Don De Lillo: a interpretarlo Robert Pattinson, a dirigerlo David Cronenberg.

Cosmopolis (2012) è un film concepito da David Cronenberg con una certa audacia cinematografica e affidato all'interpretazione di Robert Pattinson, affiancato da un cast ricchissimo composto da Paul Giamatti, Jay Baruchel, Juliette Binoche, Mathieu Amalric, Sarah Gadon e Samantha Morton. Il film è tratto dal romanzo di Don De Lillo, e vale la pena concentrarsi su alcuni suoi aspetti.

In Cosmopolis, Pattinson è il miliardario Eric Packer, che a New York decide di recarsi dal suo barbiere, attraversando in limousine tutta la città, in una giornata campale dove il traffico è a dir poco congestionato, per una manifestazione, per la visita del Presidente degli Stati Uniti e per i funerali di un famoso cantante rap. Teso per la situazione di Wall Street (e per la minaccia di uno stalker), Eric vive praticamente per ore all'interno della sua macchina-ufficio, incontrando personaggi di vario genere.

Quando Cosmopolis arriva nelle sale, nel maggio 2012 a cavallo della sua presentazione a Cannes, Robert Pattinson deve affrontare il pregiudizio: il conclusivo The Twilight Saga - Breaking Dawn Parte 2 deve ancora uscire (arriverà a novembre), e nonostante si sia cimentato con altri ruoli, per le fan e i detrattori rischia di rimanere Edward Cullen a vita. Cosmopolis, con relativa attività stampa sulla Croisette con un pezzo da novanta come Cronenberg, è un colpo di fortuna: avrebbe dovuto interpretarlo Colin Farrell, ma vi ha rinunciato per un accavallamento con Total Recall. Come spiega in un'intervista a caldo a Indiewire, Robert capisce che l'occasione è preziosa, è una possibilità di crescita, ma ha paura.

Ho realizzato all'improvviso che non avevo idea di come farlo. Mi rendevo conto che era un bel progetto, ma avevo persino paura di chiamarlo. Agli attori s'insegna che devono fare buon viso a cattivo gioco, anche se magari odi il materiale. E io non avevo nulla da dire. Siccome David aveva scritto il copione, lui almeno doveva sapere di cosa parlava. Non appena gli ho detto "Non ho idea di cosa in effetti parli", mi ha risposto: "Nemmeno io". Ho trascorso una settimana intera a cercare di capire come uscirne, stavo quasi per chiamare e dire: "Ho troppa paura, non penso di essere abbastanza bravo e sono un cacasotto!" Davvero non volevo arrivare a tanto. [...] Lui è uno di quei registi che va persino oltre quel livello "Oh, mi piacerebbe davvero lavorare con lui". Ha proprio cambiato la mia percezione del tipo di persona con cui posso pensare di lavorare.
Per quanto riguarda la scelta di Pattinson, Cronenberg non si è posto troppi problemi... e ha mantenuto un atteggiamento pragmatico.

L’ho visto in diversi film, non solo in quelli di Twilight. In uno di questi, che pochi hanno visto, interpreta un giovane Salvador Dalì [Little Ashes]. L’ho visto come un attore interessato a interpretare ruoli difficili in piccoli film impegnativi. Il fatto che abbia avuto così tanto successo con Twilight è stato importante per noi, perché avere una star ci ha fatto ottenere i finanziamenti. Come regista, a livello creativo, non penso a quali film ha già fatto lui o a quelli che ho fatto io, mi concentro solo sul personaggio di questo film e lui è l’attore giusto per questo ruolo.

La particolare natura della narrazione in Cosmopolis ha portato due conseguenze nel processo di lavoro di Cronenberg. L'approccio alla sceneggiatura è stato assolutamente disinvolto e lineare: David stesso ha scritto il copione in appena sei giorni, stando a quanto lui ha dichiarato limitandosi a separare i dialoghi dalle descrizioni nel libro di Don De Lillo, seguito con la massima fedeltà. La linearità ha dominato anche le riprese, perché Cronenberg ha deciso di girare in ordine cronologico, cosa molto rara al cinema: l'ordine delle scene che vedete corrisponde all'ordine con cui sono state riprese, una procedura che produttivamente si tende a evitare per l'ottimizzazione del tempo, ma sempre ben accetta dagli attori, che ne guadagnano in naturalità dell'immedesimazione. Ecco cosa dichiara Cronenberg alla BBC nel 2012:

Mi piace girare in spazi ristretti, c'è un'intensità che immediatamente influenza la performance attoriale. E visivamente ti costringe a essere molto inventivo. [...] Ho detto alla troupe: non facciamoci intimidire, potrebbe essere entusiamante se lo facciamo per bene. Abbiamo costruito una Limousine che si smonta come un Lego, in circa 24 pezzi. Non l'ho vista tanto come una sfida, quanto come un gran divertimento.


VENEZIA 2020: NON ODIARE DI MAURO MANCINI È IL FILM ITALIANO DELLA SETTIMANA DELLA CRITICA

Sarà l'opera prima di Mauro Mancini, Non odiare. a rappresentare l'Italia nel corso della Settimana della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) della Mostra di Venezia 2020 di cui è stato appena annunciato il programma.

Non odiare, ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche, racconta la storia di Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica, che un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell'uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell'odio razziale; il "piccolo" Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare.

Sono sette in tutto le pellicole in concorso alla Settimana della Critica, tutte opere prime o seconde, che concorrono a un premio principale del valore di 5000 euro. Oltre a queste si segnalano gli eventi speciali di apertura e chiusura, The Book of Vision, visionaria opera diretta da Carlo S. Hintermann, con la produzione esecutiva di Terrence Malick, e il documentario di Alessandro Rossellini The Rossellinis.

Di seguito l'elenco completo

IN CONCORSO
50 o dos ballenas se encuentran en la playa / 50 or Two Whales Meet at the Beach di Jorge Cuchi (Messico)
Hayaletler / Ghosts di Azra Deniz Okyay (Turchia, Qatar)
Non odiare / Thou shalt not hate di Mauro Mancini (Italia, Polonia)
Pohani dorogy / Bad Roads di Natalya Vorozhbyt (Ucraina)
Shorta di Anders Ølholm e Frederik Louis Hviid (Danimarca)
Topside di Celine Held e George Logan (USA)
Tvano nebus / The Flood Won't Come di Marat Sargsyan (Lituania)
FILM DI APERTURA
The Book of Vision di Carlo S. Hintermann (Italia, Regno Unito, Belgio)

FILM DI CHIUSURA
The Rossellinis di Alessandro Rossellini (Italia, Lettonia)


IRON MAN: IL SEGNO DI PACE TIPICO DI TONY STARK CELA UN SEGRETO?

Dopo che Stan Lee ha creato il personaggio di Tony Stark nel 1963, nel 2008 arriva Iron Man, diretto da Jon Favreau, che diventerà il più importante dei supereroi Marvel e di cui ricordiamo il gesto di pace che spesso era solito fare, dietro il quale pare si celi un importante motivazione.

Come sottolinea ScreenRant, il viaggio personale di Iron Man nell'MCU è segnalato in una scena iniziale molto importante. Tony Stark è il capitalismo fatta persona e conduce la vita da sogno di ogni approfittatore della guerra. Un giorno va in Afghanistan e condivide un Humvee con un gruppo di soldati suoi fan, che vogliono scattare foto con lui. Uno di loro, mentre si mette in posa per lo scatto, fa il segno di pace e Tony risponde: "Amo la pace. Sarei disoccupato con la pace"

Una frase, a quanto pare, improvvisata da Robert Downey Jr., che all'epoca venne scelto da Jon Favreau nonostante si pensasse che la sua carriera fosse ormai al capolinea. Questa battuta pare sia la chiave per capire l'evoluzione di Iron Man nell'universo cinematografico Marvel, nonché spiegazione del suo consueto gesto di pace. Pochi minuti dopo aver fatto quella battuta, Tony Stark vede quel soldato morire avanti ai suoi occhi, ucciso dai membri dei Dieci Anelli.

Dopo questo tragico momento, Tony Stark capisce il vero costo umano della violenza di cui ha approfittato per tutta la vita e torna dall'Afghanistan come un uomo diverso. Annuncia al mondo che le Stark Industries abbandonano il commercio d'armi e diventa Iron Man per riportare ordine dove la sua produzione ha portato solo guerra.

Ecco perché, probabilmente, il segno di saluto distintivo di Tony Stark è il segno della pace, un gesto fatto per ricordare tutti quegli uomini morti a causa delle sue armi e quindi anche un po' a causa sua. L'uomo che scherzava sulla pace è diventato poi colui che la cercava sinceramente perché ha visto quei soldati uccisi davanti ai suoi occhi.


VINCENZO DE LUCA INCONTRA PAOLO SORRENTINO E ANNUNCIA: "RIPRESE AD AGOSTO PER IL SUO NUOVO FILM"

L'incontro tra Vincenzo De Luca e Paolo Sorrentino è finalmente avvenuto, con tanto di foto a documentare l'evento atteso da migliaia di fan, dall'una e dall'altra parte. Cosa ci facevano insieme il premio Oscar e il presidente della Regione Campania? C'è di mezzo un film.

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No, purtroppo non è il biopic su Vincenzo De Luca, Lo sceriffo, su cui noi di Movieplayer.it tanto abbiamo fantasticato. Come ormai sappiamo da giorni, il prossimo lavoro di Paolo Sorrentino sarà È stata la mano di Dio, racconto che lui stesso ha definito "intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso". Nonostante le minacce di Diego Armando Maradona, che ha fatto sapere di non essere intenzionato ad autorizzare l'uso del proprio nome, sembra proprio che il film verrà realizzato.

Anzi: veniamo a sapere proprio dal post di Vincenzo De Luca che le riprese del nuovo lavoro di Sorrentino e Netflix prenderanno il via, salvo imprevisti, ad agosto nel capoluogo partenopeo. "Con grande piacere ho ricevuto la visita del premio Oscar Paolo Sorrentino, che si prepara per girare a Napoli il suo nuovo film" ha scritto De Luca accompagnando la foto che lo vede insieme al regista (rigorosamente distanziati e con la mascherina). "In questi giorni è impegnato nei sopralluoghi e nei primi giorni di agosto cominceranno le riprese. È stato un incontro cordiale, nel quale abbiamo avuto modo anche di approfondire molte tematiche legate al cinema, alla cultura, al futuro della città di Napoli. Saremo al fianco di Sorrentino per qualsiasi necessità durante le riprese di un film che si annuncia pieno di emozioni e suggestioni, e che sarà sicuramente un altro grande successo".


LA COSA: ENNIO MORRICONE FU CANDIDATO AI RAZZIE PER LA PEGGIOR COLONNA SONORA

La colonna sonora che Ennio Morricone compose, su richiesta di John Carpenter, per il film La cosa, fu in seguito nominata ai Razzie Award per la peggior colonna sonora di quell'anno. Nonostante questo e le molte critiche, da allora, la pellicola è diventata un vero e proprio classico.

Carpenter voleva che La cosa avesse un approccio musicale europeo e così scelse di ingaggiare il celebre compositore italiano per il suo film. Quando Morricone volò a Los Angeles per registrare la colonna sonora aveva con se un nastro pieno di musiche per sintetizzatore, non essendo sicuro di che cosa il regista stesse cercando.

Nel 2012, Morricone ha ricordato: "Carpenter mi ha mostrato il film, più tardi quando ho scritto la musica, ma non ci siamo mai scambiati idee. Fuggì, quasi vergognandosi di avermelo mostrato. Ho scritto la musica da solo senza il suo consiglio. Naturalmente, essendo diventato abbastanza furbo dal 1982, ho scritto diverse partiture relative alla mia vita. E ne avevo scritto uno, che era musica elettronica e lui ha preso la partitura elettronica."

Carpenter ha dichiarato durante un'intervista: "Ennio Morricone ha fatto tutte le orchestrazioni e ha registrato per me 20 minuti di musica che potevo usare ovunque desiderassi ma senza vedere alcun filmato. Ho tagliato la sua musica nel film e mi sono reso conto che c'erano posti, per lo più scene di tensione, in cui la sua musica non avrebbe funzionato... Scappai segretamente e registrai in un paio di giorni alcuni brani da usare. I miei erano pezzi elettronici molto semplici - erano quasi dei toni. Non era proprio musica, ma solo suoni di sottofondo, qualcosa che oggi potresti persino considerare come effetti sonori."


AUSTIN POWERS - LA SPIA CHE CI PROVAVA: IL FILM CHE SALVÒ HEATHER GRAHAM DA UNA CARRIERA NEL PORNO

Heather Graham fu contattata da Mike Myers, su richiesta dei produttori di Austin Powers - La spia che ci provava, al fine di fissare un'audizione per il ruolo di Felicity Ladà: il regista non avrebbe mai potuto immaginare di aver appena salvato la giovane attrice da una carriera pornografica.

Prima di essere chiamata dal suo agente la Graham stava seriamente prendendo in considerazione l'idea di accettare una parte importante in un film porno softcore, dopo non aver ricevuto offerte per ruoli significativi in una pellicola per più di un anno e mezzo.

Come prima cosa, dopo essere stata pagata per questa pellicola, l'attrice ha acquistato una copia del porno in cui sarebbe apparsa se non avesse preso parte alle riprese del film. In un'intervista la Graham ha dichiarato: "Vorrei scrivere e dirigere di nuovo, è stata una bellissima esperienza per me. Voglio raccontare storie viste da una prospettiva femminile, credo che sia molto importante, in parte anche a causa di quello che ho passato."

Oltre ad Heather Graham, molti altri attori, amici di Mike Myers o ammiratori del franchise, partecipano alle riprese di Austin Powers la spia che ci provava, interpretando se stessi: Burt Bacharach, Elvis Costello, Woody Harrelson, Willie Nelson, Jerry Springer, Rebecca Romijn-Stamos, Tim Robbins e Clint Howard.


LA MUMMIA - LA TOMBA DELL'IMPERATORE DRAGONE: PERCHÉ RACHEL WEISZ RINUNCIÒ AL FILM

Rachel Weisz scelse di non tornare nei panni di Evelyn Carnahan-O'Connell ne La mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone e il suo personaggio fu interpretato da Maria Bello; per moltissimi fan del franchise, che speravano di vedere l'attrice recitare al fianco di Brendan Fraser, fu molto difficile ignorare il fatto che Evie fosse una persona completamente diversa da quella dei capitoli precedenti.

Una spiegazione per l'uscita della Weisz dal franchise fu data, durante un'intervista, dal regista del sequel: Rob Cohen dichiarò che l'attrice si oppose all'idea di interpretare un personaggio con un figlio di oltre vent'anni. Secondo altre voci alla Weisz non piacque la sceneggiatura e che ritenne che il personaggio di Evie fosse stato messo in secondo piano dagli sceneggiatori rispetto al capitolo precedente della saga.

Infine, secondo alcune fonti anonime, la Weisz all'epoca avrebbe deciso di non separarsi da suo figlio piccolo, ma l'attrice stessa, anni dopo, ha chiarito che questo aspetto non ha avuto alcun impatto sulla sua decisione ed ha menzionato ben alti due film girati nello stesso anno.

Per sostituire Rachel Weisz nel ruolo di Evelyn ne La mummia - La tomba dell'imperatore dragone fu scelta Maria Bello. Quest'ultima, a proposito del suo personaggio, ha dichiarato: "Ha lo stesso nome, ma è un personaggio piuttosto diverso. Nei primi due film era divertente ed adorabile ma questa Evelyn potrebbe essere un po' più forte e determinata, specialmente per quanto riguarda le sue abilità di combattimento."


I GUARDIANI DEL DESTINO: DI CHI È IL NUMERO DI TELEFONO CHE APPARE NEL FILM?

Il numero di telefono che il personaggio interpretato da Emily Blunt fornisce a Matt Damon, nei panni di David Norris, ne I guardiani del destino, (212) 664-7665, è di proprietà della Universal Studios ed è apparso in molti altre pellicole distribuite dalla compagnia.

Il numero, ad esempio, compare in Certamente, forse, in Scott Pilgrim vs. the World ed in Munich; questa decisione fu presa dal regista, in accordo coi produttori, al fine di evitare il prefisso "555", estremamente abusato nel mondo del cinema. Chiamando il numero il telefono suonerà all'infinito.

George Nolfi, il regista, ha dichiarato: "Odio il prefisso 555 in un film più di qualunque altra cosa. Facciamo così tanto, spendiamo così tante energie, per tentare di aiutare gli spettatori a sentirsi come se stessero guardando qualcosa di vero, in particolare in un film come questo, con una premessa così inusuale, folle oserei dire."

"Dopo tutto questo duro lavoro l'idea di vedere un numero con prefisso 555 mi farebbe davvero uscire di testa, specialmente in un film come I guardiani del destino. Quindi ho chiesto ai produttori di fornirmi un numero reale e loro mi hanno spedito al dipartimento di sdoganamento della Universal dove sono riuscito ad ottenere quello che stavo cercando." Ha concluso il regista americano.


FRANCO MARESCO SU LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA: “OGGI NON SI MUORE DI PIOMBO, MA DI INDIFFERENZA"

Franco Maresco ha parlato di cinema e mafia nell'incontro virtuale intitolato 'Ridere è cosa nostra. La mafia secondo Franco Maresco', ospitato dalla piattaforma streaming Miocinema nel giorno dell'anniversario della Strage di Via D'Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. La riflessione sullo sguardo ironico e deforme di Maresco sulla sua Sicilia nasce in occasione dell'approdo su Miocinema di La mafia non è più quella di una volta, vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2019, e di altre due opere del regista.

La mafia non è più quella di una volta vede il ritorno sul grande schermo di Ciccio Mira, chitarrista e cantante popolarissimo a Palermo con un procedimento in corso per associazione mafiosa già comparso in Belluscone. Una storia siciliana, altro documentario grottesco di Maresco del 2014. "Le riprese di Belluscone durarono a lungo, come mio solito" ricorda Franco Maresco. "Il film fu presentato a Venezia e vinse il David di Donatello. Non lo dico per questione di vanità, ma perché sono rimasto stupito del premio, soprattutto in virtù dei contendenti. Quando abbiamo iniziato il film, Berlusconi era ancora Presidente del Consiglio. In un primo tempo avevo costruito un documentario in stile inchiesta giornalistica alla Santoro, con sprazzi grotteschi ogni tanto, ma non ero convinto. La vera rivelazione è arrivata quando ho incontrato Ciccio Mira, che ho avevo conosciuto molto anni prima sul set de Lo Zio di Brooklyn, ho deciso di concentrarmi su di lui e sulla storia siciliana raccontando Berlusconi attraverso il filtro dei neomelodici e delle periferie siciliane".

Come sottolinea la recensione di La mafia non è più quella di una volta, a controbilanciare la presenza di Ciccio Mira, stavolta, troviamo Letizia Battaglia, figura simbolica che ha salvato il film. Come spiega Maresco: "In questi anni Ciccio Mira è cambiato. In Belluscone si rifiutava di organizzare una commemorazione di Falcone e Borsellino fornendo scuse esilaranti. Anni dopo lo ritroviamo impegnato a organizzare questa festa per i 25 anni delle stragi di Capaci e Via D'Amelio allo Zen. In questi ultimi anni dentro Cosa Nostra sono cambiate delle cose che il film prova a spiegare e a far da contrappeso a un nostalgico Ciccio Mira c'è la fotografa Letizia Battaglia".

Nell'analizzare la deriva di senso e il cambiamento avvenuto negli ultimi anni in Sicilia e in Italia, Franco Maresco affronta la questione sottolineando come oggi "chi denuncia certi fatti corre molti meno rischi perché la mafia è cambiata. La mafia odierna non è più quella militarizzata dei quartieri che garantiva l'ordine a Palermo. Ai tempi del maxiprocesso ci furono le proteste dei lavoratori dell'edilizia che chiedevano a gran voce il ritorno della mafia, c'erano anche gli striscioni allo stadio. Come spiega anche Ciccio Mira, la mafia garantiva il lavoro. Oggi non si muore di piombo, ma si muore di indifferenza e di apatia. I migranti muoiono e il giorno dopo nei tg si ridacchia perché la società è esplosa e la mafia è entrata nell'antimafia. Questo è quello che cerco di dire coi miei film".

Negli anni '90, con Cinico TV Franco Maresco e il collega Daniele Ciprì avevano già immaginato che nella lotta alla mafia ci sarebbe stata molta confusione. Anni dopo si è scoperto che alcuni di coloro che combattevano Cosa Nostra, in realtà, erano al servizio dell'organizzazione e i film di Maresco sono le sole pellicole che parlano di mafia al presente. "La nostra realtà è un Helzapoppin' miserabile. La mafia non è più quella di una volta conteneva una parte sulle fiction di mafia che si girano a Palermo che poi abbiamo deciso di eliminare. Questi film hanno come modello Mediaset e la Rai, Il capo dei capi, Squadra Antimafia, una banalizzazione della mafia che ha contribuito ad abbassare e spettacolarizzare la vera funzione dell'Antimafia. Oggi l'unico interesse dei giovani è apparire come comparse, nelle numerose interviste che ho fatto nei quartieri di periferia i giovani mi dicono 'Preferirei interpretare un killer, ma va bene anche un poliziotto'. Un tempo non lo avrebbero mai fatto".

Prima di congedarsi c'è un ultimo quesito che Franco Maresco è chiamato a chiarire, quesito che riguarda la natura dei fatti assurdi mostrati ne La mafia non è più quella di una volta. Verità documentaristica o finzione? Per il regista "la risposta non è determinante perché la sostanza è vera. Quello che è dentro è tragicomicamente vero".


THE BATMAN, LA WARNER BROS. PREPARA I PROTOCOLLI DI SICUREZZA PER LE NUOVE RIPRESE

Dopo il blocco di Hollywood imposto dal lockdown deciso per contrastare la diffusione del coronavirus, la Warner Bros. ha preparato i nuovi protocolli di sicurezza per la ripartenza delle grandi produzioni come The Batman e Animali Fantastici 3.

Deadline riferisce infatti che la major ha creato un sistema di segnalazione anonimo in Europa che consentirà ai membri cast e della troupe di allertare il senior management di riferimento qualora dovessero assistere ad un aggiramento o ad un uso scorretto delle nuove misure di sicurezza sul set.

Secondo il rapporto, il vicepresidente esecutivo della produzione fisica della Warner Bros. Kevin Trehy ha fornito in dettaglio tali misure in un panel industriale organizzato dal sindacato britannico Bectu la scorsa settimana. Non è chiaro esattamente come funzionerà lo strumento di segnalazione, ma è pensato per incoraggiare coloro che sono sul set a godere delle migliori pratiche di sicurezza, coi protocolli che dovranno essere rispettati categoricamente.

La produzione di Fantastic Beasts 3 e The Batman è stata interrotta a marzo con entrambi i film previsti per il 2021. All'inizio di questo mese, è stato riferito che The Batman stava cercando di tornare in produzione a settembre con un grande cambiamento: le sessioni di shooting in location a quanto pare sarebbero state abbandonate in favore della creazione di ampi set in studio, che daranno al regista Matt Reeves maggior controllo sulla situazione. La Warner Bros. non ha ancora fornito alcun annuncio ufficiale sul riavvi della produzione del film, anche se con l'evento DC FanDome del prossimo mese è possibile che arriveranno diversi aggiornamenti in tal senso.


AVENGERS: ENDGAME, UN DESTINO TRAGICO PER CAPTAIN AMERICA IN UNA COMMOVENTE FAN ART

E' trascorso oltre un anno dall'arrivo di Avengers: Endgame nelle sale di tutto il mondo, ma evidentemente i fan Marvel non hanno mai smesso di omaggiarlo o anche semplicemente immaginare scenari completamente diversi a quelli partoriti dai fratelli Russo al cinema. Oggi una fan art ci mostra un tragico destino per Captain America...

I fan Marvel di tutto il mondo sono ancora profondamente provati dal sacrificio estremo compiuto da Tony Stark/Iron Man per mettere definitivamente la parola fine alla lotta contro Thanos, compiendo così il proprio arco narrativo dopo più di dieci anni di avventure targate Marvel Cinematic Universe. C'è però chi è fermamente convinto che questo sacrificio estremo in Endgame sarebbe dovuto toccare a Steve Rogers/Captain America e infatti la nuova fan art Marvel dedicata è tutta per lui e quello che sarebbe accaduto se fosse stato Cap a sacrificarsi al posto di Tony Stark.

La fan art riprende esattamente la scena iconica in cui era Tony a morire circondato dagli affetti a lui più cari, solo che stavolta al suo posto c'è Captain America morente e Tony è lì al suo fianco chino verso di lui per dargli l'ultimo saluto.

Se volte esplorare altre teorie e discuterne insieme a noi vi proponiamo uno scenario in cui Captain Marvel avrebbe salvato Tony Stark: "Sapevamo che nel film ci sarebbe stato un momento in cui tutte le donne degli Avengers si sarebbero riunite, quindi stavo cercando di pensare ad alcuni modi per far funzionare la sequenza. Quando arriva Captain Marvel, che essendo intergalatticamente potente avrebbe distrutto la nave madre di Thanos, sarebbe stata raggiunta da Pepper Potts, nella sua nuova armatura". E, a proposito di viaggi nel tempo, vi piacerebbe vedere uno spin-off sulla seconda vita di Steve Rogers e Peggy Carter?


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THE PUNISHER, LE CURIOSITÀ SUL FILM MARVEL: DA JOHN TRAVOLTA ALL'ASSENZA DI STAN LEE

The Punisher, film Marvel del 2004 diretto da Jonathan Hensleigh e con protagonisti Thomas Jane nei panni del vigilante Frank Castle e John Travolta in quelli del villain Howard Saint.

Per prepararvi alla visione, ecco le migliori curiosità sul cinecomic:

Negli Stati Uniti è stata distribuita anche una versione extended cut che presenta il film in versione estesa con scene mai viste al cinema: la durata qui sale a 140 minuti. La versione originale senza taglia durava addirittura 2 ore e 56 minuti.
Uno dei primi cinecomic ad ottenere una classificazione R insieme a Blade II (2002).

John Travolta ha permesso a Thomas Jane di avere il suo nome per primo nei titoli di coda e nelle pubblicità, e non ha mai preteso il contrario nonostante fosse la superstar del progetto. I due avevano già lavorato insieme in Face/Off - Due facce di un assassino (1997), anche se non condividevano nessuna scena.

Molti dei personaggi, tra cui Joan, Bumpo, Spacker Dave e The Russian, provengono tutti dalla serie a fumetti "Welcome Back, Frank", scritta da Garth Ennis e illustrata da Steve Dillon e Jimmy Palmiotti. L'artista Timothy Bradstreet, che illustrò le copertine di quel fumetto, realizzò i poster promozionali per il film.

E' l'ultimo film prodotto dalla Artisan Entertainment, che venne acquistata dalla Lionsgate a metà della produzione.

E' uno dei pochi film basato su un fumetto Marvel in cui Stan Lee non appare. Inoltre, è anche l'unico film in cui Frank Castle va effettivamente a caccia degli assassini della sua famiglia piuttosto che affrontare altri nemici dopo essere diventato il Punitore. Il numero dei morti che si lascia dietro è 45.


DAKOTA FANNING, ESSERE BAMBINI PRODIGIO A HOLLYWOOD: ECCO COME HA EVITATO LA "MALEDIZIONE"

, Dakota Fanning ha debuttato al cinema alla tenera età di 7 anni nella commedia I gattoni e subito dopo in Mi chiamo Sam, ruolo che è valso la sua prima nomination ai SAG Award. Una vera e propria bambina prodigio, ma quanto è difficile non farsi sopraffare da un successo così precoce?

"Personalmente, credo di aver sempre mantenuto il mio puro amore verso ciò che faccio" ha spiegato l'attrice sul come ha evitato la cosiddetta 'maledizione' che colpisce le giovanissime star di Hollywood (via Fox News). "Quando inizi così giovane, sembra davvero qualcosa di irreale e devi usare la tua immaginazione, è una versione intensificata di quando reciti a casa tua."

Nel corso dell'intervista, l'attrice ha approfondito il suo ruolo in The Alienist, la cui stagione 2 (The Angel of Darkness) ha debuttato su Netflix proprio in questi giorni. "È un'esperienza meravigliosa. Nella prima stagione potuto interpretare un personaggio fantastico, questa donna che ha una posizione al dipartimento di polizia, cosa che ai tempi era molto importante per una donna."

Apparsa l'anno scorso in C'era una volta a Hollywood, la Fanning ha recentemente rivelato che lavorare con Quentin Tarantino è sempre stato il suo sogno. Per quanto riguarda il futuro, invece, reciterà al fianco della sorella minore Elle Fanning in The Nightingale, film tratto dall'omonimo romanzo scritto da Kristin Hannah


DANKO, QUANDO LA STAZZA DI SCHWARZENEGGER FECE IMPALLIDIRE UN ACTION STAR UNGHERESE

Danko, buddy-movie poliziesco degli anni '80 firmato dal grande Walter Hill che vede come protagonisti Arnold Schwarzenegger e Jim Belushi.

Nel film, il capitano della polizia sovietica Ivan Danko viene mandato dal Cremlino a Chicago per procedere all'estradizione del pericoloso criminale georgiano Viktor Roastavili. L'operazione non va come previsto e, con l'aiuto del detective americano Art Ridzic (James Belushi), Danko dovrà trovare Viktor, fermare la sua banda criminale e riportarlo in Russia per il processo.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi i retroscena più interessanti sulla realizzazione di Danko:

Il "cattivo" a cui Ivan Danko spara sulla scalinata a Mosca è interpretato da una delle action star più famose dell'Ungheria. In una vecchia intervista, l'attore rivelò che prima di incontrare Schwarzenegger si considerava un attore "duro e muscolare", mentre dopo il film iniziò a vedersi come una "piccola patata".
Non avendo il permesso di girare sulla Piazza Rossa di Mosca, la produzione vestì Schwarzenegger con l'uniforma e svolse le riprese in modo che sembrasse un filmato amatoriale, con solo un paio di membri della troupe presenti.
Per rimediare alla troppa differenza di peso tra i due protagonisti, Hill chiese a Schwarzenegger di perdere 10 chili e a Jim Belushi di guadagnarne altrettanti.
In preparazione al film, Schwarzenegger passò tre mesi ad imparare il russo, mentre Jim Belushi lavoro per due settimane nel distretto di polizia di Chicago.
Nella lista dei clienti dell'Hotel in cui alloggia Ivan Danko compare anche il nome di Jim Morrison, frontman dei The Doors.
Nel 1989, i diritti di Danko venne utilizzati dalla software house Special FX per sviluppare il videogioco Red Heat (titolo originale del film), picchiaduro a scorrimento pubblicato tra gli altri per Commodore 64 e Amiga.


BREAKDOWN - LA TRAPPOLA: KURT RUSSELL, DA BAMBINO DISNEY AL SUCCESSO CON CARPENTER

Kurt Russell, stella del cinema d'azione anni '80.

Forse non tutti sanno che Kurt Russell compare sullo schermo fin da quando non era altro che un ragazzino: il suo primo ruolo al cinema è infatti quello in Bionde, rosse, brune... datato 1963, quando non aveva più che 12 anni, ma già era apparso in diverse serie televisive da quando aveva 10 anni. Il padre, Bing Russell era attore a sua volta e ha interpretato il ruolo dello sceriffo della serie televisiva Bonanza. Nel 1960, il giovane Kurt firma un contratto con la Disney che lo legherà alla casa cinematografica per 10 anni, in cui recitò in diversi film per ragazzi. Concluso il contratto si dedicherà al baseball professionistico, che sarà costretto a lasciare nel 1973, riprendendo la carriera da attore.

Nel 1976 fece il provino per la parte di Han Solo in Star Wars, ruolo che andò poi a Harrison Ford; nel 1979 avviene invece l'incontro che gli cambierà la vita, quello con John Carpenter. Il regista lo dirigerà nel film per la televisione Elvis, in cui Russell interpretava proprio il Re del rock. Pur essendo un progetto solo su commissione, Carpenter rimarrà talmente colpito dall'attore che gli proporrà il ruolo di Jena Plissken nel distopico 1997: Fuga da New York. Sarà l'inizio di un grande sodalizio che proseguirà anche nei successivi La cosa (1982) e nel cult Grosso guaio a Chinatown (1986), rendendo Russell una star internazionale. Il connubio si ripeterà anni più tardi in Fuga da Los Angeles (1996) in cui riprenderà il ruolo di Jena Plissken.


VENEZIA 77 – TRAILER DI NON ODIARE IN CONCORSO ALLA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA

Questa mattina è stato svelato il programma della 35ma edizione della Settimana Internazionale della Critica, una delle sezioni autonome della Mostra del Cinema di Venezia. Tra i film in concorso, c’è la pellicola italiana Non odiare.

Il regista Mauro Mancini ha preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si è rifiutato di operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva sul braccio. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un collega, ha dichiarato:

“Non posso conciliare lʼintervento chirurgico con la mia coscienza”.

Una coscienza simile a quella del protagonista, interpretato da Alessandro Gassmann.

La sinossi:

La storia di Non odiare accade a Trieste. Qui, nel cuore della città, ai limiti dell’antico Borgo Teresiano, vive Simone Segre (Gassmann), un affermato chirurgo di origine ebraica: ha una vita tranquilla, apparentemente risolta, una compagna che lavora in Francia come reporter, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. I duri contrasti con il padre, un reduce dei campi di concentramento morto da poco, lo hanno portato, da anni, ad allontanarsi da lui.

Tornando dallʼallenamento settimanale di canottaggio, Simone si trova a soccorrere un uomo vittima di un incidente stradale: ma quando scoprirà sul petto di questo un tatuaggio nazista, lo abbandonerà al suo destino e nel momento in cui arrivano i soccorsi è ormai troppo tardi.

I giorni seguenti, però, saranno sotto il segno del senso di colpa per la morte dell’uomo: situazione che lo spingerà a rintracciare la famiglia del neonazista che vive in un complesso residenziale popolare, il cosiddetto “quadrilatero di Melara”: Marica, la figlia maggiore (Sara Serraiocco); Marcello (Luka Zunic), al suo primo ruolo da co-protagonista, il figlio adolescente contagiato anche lui dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora).

E verrà la notte in cui, Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

Il film, prodotto da Mario Mazzarotto, è una coproduzione Italia/Polonia: Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures. Non odiare arriverà nelle sale a settembre.




MISSION: IMPOSSIBLE 7 – TOM CRUISE VUOLE GIRARE IN NORVEGIA

Tom Cruise intende tornare in Norvegia per le riprese di Mission: Impossible 7. La saga ha già fatto una capatina nel paese scandinavo per una delle scene finali di Mission: Impossible – Fallout, in cui Ethan Hunt scala la parete del Preikestolen, o “Pulpito di roccia”, presso il villaggio di Forsand.

Sabato, Cruise ha telefonato al ministro della cultura norvegese, Abid Raja, per discutere di questa possibilità. Raja ha scritto su Twitter che spera di “far tornare Tom Cruise e Mission: Impossible in Norvegia”, riportando anche uno stralcio della loro conversazione. Nella clip, Tom Cruise afferma:

È un paese meraviglioso. Non vedo l’ora di tornare lì. Sono molto ansioso, insieme all’intera troupe, di tornare.

Mission: Impossible 7, sempre a detta di Raja, mira a girare nel nord-ovest del paese, luogo di fiordi, montagne, cascate e aspri litorali. Il ministro ha inoltre suggerito alla star che anche le riprese Mission: Impossible 8 potrebbe svolgersi in Norvegia. L’ottavo capitolo, secondo i piani iniziali, doveva essere girato contemporaneamente al settimo. Resta da vedere se è cambiato qualcosa dopo la pandemia.

Recarsi in Norvegia dagli Stati Uniti significa dover sottostare a dieci giorni di quarantena all’arrivo. Il ministro Raja riconosce che questa e altre restrizioni potrebbero complicare le cose, ma ha promesso a Cruise di parlarne con il governo:

Il coronavirus implica che al momento non è possibile venire in Norvegia con la facilità di prima. Dovremo discuterne con il governo e prendere dei provvedimenti prima di dare il permesso di girare in Norvegia. Rispetteremo le regole e le restrizioni per il coronavirus. Porterò quanto discusso con Cruise all’attenzione del governo.

In ogni caso, una parte della troupe è originaria del Regno Unito, quindi potrebbe essere meno difficile del previsto. La lavorazione del film dovrebbe ripartire a settembre. Ancora non si sa se la produzione tornerà o meno in Italia, a Venezia, dove avrebbe dovuto girare alcune scene chiave. A quanto pare Tom Cruise non intende rinunciare all’Italia, ma è ancora tutto da vedere.


TENET: L’USCITA ITALIANA È SEMPRE IL 26 AGOSTO?

L’ennesimo slittamento della data di uscita di Tenet ha scatenato diverse discussioni, accompagnate ovviamente da un infinito dispiacere.

Come sappiamo, l’atteso film di Christopher Nolan non ha al momento una nuova data di uscita negli Stati Uniti.
L’America sta ancora facendo i conti con l’emergenza Covid-19 e finché la situazione non migliorerà i cinema non potranno riaprire in totale sicurezz

Tutto questo avrà una ripercussioni su altri mercati compreso il nostro?
Non è ancora chiaro. In un’altra situazione al risposta, chiara e categorica, sarebbe stata SÌ, ma il periodo che stiamo vivendo richiede delle misure straordinarie.
Ne abbiamo già parlato in questo articolo: sembra che la Warner stia valutando una nuova strategia di distribuzione, che potrebbe diventare di esempio anche per il resto delle major.
Una cosa che sembrerebbe confermata anche dalle parole che hanno accompagnato il rinvio di Tenet.

Annunceremo una nuova data di uscita per il 2020 nel più breve tempo possibile. Non stiamo trattando Tenet come una tradizionale uscita globale in day-and-date e i nostri piani di marketing e distribuzione rifletteranno questo.

Al momento un’uscita contemporanea a livello globale è praticamente impossibile. Conviene sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo, con un lancio disgiunto che tenga conto anche delle esigenze degli esercenti che hanno riaperto i cinema, ma faticano ad andare avanti senza titoli in grado di attirare il pubblico.

Secondo quanto rivelato dal giornalista del Washington Post Steven Zeitchik:

Le ultime date che Warner sta prendendo in considerazione per Tenet sono il 26 agosto nel resto del mondo e il weekend del Labor Day (4-7 settembre) negli USA.

Queste sono le domande a cui sta cercando di rispondere Warner Bros. sulla questione Ora Vs Più Tardi:

1) Il Giorno del Ringraziamento o il periodo natalizio saranno momenti sul serio più sicuri rispetto al weekend del Labor Day?

2) Aspettando il 2021 ci saranno abbastanza cinema per fare uscire un film?


Il 26 agosto è, appunto, la data di uscita prevista nel nostro territorio che potrebbe quindi restare invariata. Per il momento, però, si tratta solo di rumor, non possiamo fare altro che attendere ulteriori aggiornamenti.

Secondo alcune indiscrezioni, il film sarà un thriller romantico, descritto come un incrocio tra Intrigo internazionale, il capolavoro di Alfred Hitchcock, e Inception. Nel cast troveremo John David Washington, Elizabeth Debicki e Robert Pattinson. Con loro Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.


Gli Eterni: un concept inedito nelle foto ricordo dal set condivise da Ma Dong-seok!

Rinviato al 2021, Gli Eterni è ancora avvolto nel mistero: non abbiamo ancora visto praticamente nulla dell’ambizioso blockbuster diretto da Chloe Zhao, e in attesa di novità oggi dobbiamo accontentarci di uno sguardo sfocato a un concept.
È grazie all’attore sudcoreano Ma Dong-seok, infatti, che possiamo dare un’occhiata a quello che molto probabilmente è un concept donato dai Marvel Studios al cast come regalo di benvenuto. Lo spiega lo stesso attore nella didascalia:

Gli Eterni uscirà a febbraio 2021.

Condivido con voi alcune foto dell’anno scorso, dal set a Londra.

1) La roulotte di Gilgamesh

2) La lettera di benvenuto dei Marvel Studios

3) La poltroncina di Gilgamesh

Grazie come sempre per il vostro sostegno!


È possibile che l’artwork venga pubblicato come teaser poster prossimamente, anche se verosimilmente la campagna marketing del film non inizierà prima dell’autunno, con l’avvicinarsi dell’uscita di Black Widow.

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Nei fumetti, gli Eterni sono stati creati milioni di anni fa tramite esperimenti dei Celestiali. Gli Eterni terrestri fisicamente sembrano come noi, ma hanno abilità straordinarie come super forza, capacità di volare, teletrasporto, controllo della mente e così via. Hanno vissuto in città spaziali e hanno difeso la Terra da varie minacce. Nella storia hanno ispirato antiche divinità come gli dei romani, greci e norreni. Il film si concentrerà principalmente su una manciata di loro.

Scritto da Matthew e Ryan Firpo, Gli Eterni è diretto da Chloe Zhao e vede nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Icarus), Gemma Chan (Sersi), Salma Hayek (Ajax), Kumail Nanjani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Lia McHugh (Sprite), Don Lee (Gilgamesh).

L’uscita è prevista per febbraio 2021.


The Rossellinis: il film documentario di Alessandro Rossellini

The Rossellinis è il film documentario di Alessandro Rossellini evento Speciale di Chiusura della 35a Settimana Internazionale della Critica. Protagonisti sono Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Brown. Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Film con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà con il sostegno di Mibact Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20, National Film Centre of Latvia.

Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.

Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

NOTE DI REGIA

Mio nonno era un uomo davvero all’avanguardia, ma non solo nel cinema. Il circo mediatico nato intorno alla sua figura e alla nostra famiglia ci ha lasciato in eredità un album di bellissime fotografie patinate e cinegiornali dai toni scandalistici. Tutto ciò ha avuto per me e gli altri discendenti un peso enorme, influenzando le nostre vite, anche dopo la sua scomparsa. Questo film è l’occasione di restituire un’immagine autentica della famiglia. Oltre il mito, c’è una famiglia dalla storia intensa e anche dolorosa, proprio come tutte le altre.


Monster School, in streaming un cartoon movimentato dagli autori di Nut Job

Da Koch Media arriva a noleggio il film di animazione Monster School, dagli autori di Nut Job 2.

Monster School, in streaming un cartoon movimentato dagli autori di Nut Job

E' disponibile da oggi in streaming il cartoon Monster School su Sky, Rakuten TV, Tim Vision, CHILI, Infinity e VVVVID: il film di animazione è realizzato da Ánima Estudios e Prime Focus World, per la regia di Leopoldo Aguilar, scritto da Carl Brunker & Bob Barlen, già coautori di Arctic e Nut Job 2, tra gli altri.
Nella vicenda il giovane Danny inizia a frequentare una scuola di geni molto particolare, nell'ambito della quale apre involontariamente un portale per una dimensione di mostri assortiti dalla quinta dimensione. Dovrà salvare la situazione in compagnia della sua rivale Liz e del Señor Falena, un loro professore, ibrido tra essere umano e falena! Il loro viaggio nell'altra dimensione sarà un percorso di crescita nelle assurdità più totali alle quali l'inconscio possa dare vita. Tra personaggi bizzarri e mostruosità varie, se la caveranno con l'intraprendenza e il senso dell'umorismo.




Spike Lee aprirà il Toronto Film Festival 2020 con la sua versione dello spettacolo American Utopia di David Byrne

La versione filmata da Spike Lee dello spettacolo di Broadway American Utopia di David Byrne aprirà l’edizione particolare e mista, sia sul luogo che in digitale, del Toronto Film Festival, 2020.

Il prossimo 10 settembre sarà Spike Lee ad aprire la 45° edizione del Toronto Film Festival, con la versione filmata di American Utopia, spettacolo di David Byrne portato in scena con grande successo a Broadway. Come già detto sarà un’annata particolare, per la manifestazione canadese, con eventi e proiezioni sul posto e altre virtuali, in digitale.

David Byrne’s American Utopia documenta la potenza innovatrice dell’ex frontman dei Talking Heads, che si esibisce sul palco insieme a undici musicisti provenienti da tutto il mondo. “Questo gioioso film conduce il pubblico in un viaggio musicale sull’apertura, l’ottimismo e la fede nell’umanità”, dice Joana Vicente, executive director del TIFF. “Qualcosa di particolarmente significativo, in un momento di grande incertezza in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di condividere con il nostro pubblico l’eccitazione della Opening Night”.

Parole a cui si unisce anche il direttore artistico, Cameron Bailey, che aggiunge, “Spike Lee è in qualche modo sempre stato testimone e anticipatore dei suoi tempi. Con David Byrne’s American Utopia porta sullo schermo le canzoni classiche di Byrne proprio quando ne avevamo bisogno. L’ultimo lavoro di Lee è un invito a connetterci uno con l’altro, a protestare contro l’ingiustizia e, soprattutto, a celebrare la vita”.

Il 45° Toronto Film Festival si svolgerà dal 10 al 19 settembre 2020, nella città dell’Ontario e virtualmente per operatori del mercato cinematografico, critici, giornalisti e addetti ai lavori.


Il re di Staten Island: in un video esclusivo Judd Apatow ci presenta la sua nuova commedia

Un video in esclusiva con le prime immagini e battute della commedia Il re di Staten Island raccontate dal regista Judd Apatow, che lancia un nuovo comico al cinema, Pete Davidson, volto noto e amato del Saturday Night Live televisivo.

Sono tanti i talenti comici lanciati al cinema da Judd Apatow, vero geniaccio della commedia contemporanea americana con carattere. In questa intervista video ci presenta in esclusiva le prime immagini, e battute, de Il re di Staten Island, con al centro un nuovo nome in crescita, quello di Pete Davidson, già molto apprezzato come comico di quella fucina di talenti della televisione americana che continua a essere Saturday Night Live.

Il re di Staten Island, in uscita al cinema e sulle piattaforme streaming dal 30 luglio, ci conduce nel mondo surreale, esilarante e scorretto di un immaturo a oltranza che si aggira per il distretto più periferico, meno popoloso e più oggetto di ironia della grande mela, Staten Island.


La parola a Judd Apatow, che ci presenta Il re di Staten Island e il suo dirompente protagonista, il comico Pete Davidson.

The Vanished: il trailer del thriller psicologico con Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric

Ennesimo film che si prepara a debuttare negli USA in formato digitale, The Vanished è un thriller psicologico che prende le mosse dal peggior incubo di ogni genitore: la sparizione di un figlio

Debutterà negli Stati Uniti il 21 agosto, nelle sale che per allora saranno disponibili, ma anche in formato digitale e on demand, distribuito da Saban Films, un thriller psicologico intitolato The Vanished, di cui vi mostriamo di seguito il primo trailer.
Con protagonisti Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric, i cui volti campeggiano anche nel poster da poco reso disponbile, The Vanished prende spunto da uno dei peggiori incubi di ogni genitore: la sparizione di un figlio.
Jane e Heche sono infatti un padre e una madre che, durante una vacanza, scoprono che la loro bambina è svanita senza lasciare alcuna traccia. Decisi a non fermarsi di fronte a nulla pur di ritrovarla, dovranno affrontare delle verità sconvolgenti che emergeranno nel corso delle ricerche.
The Vanished è stato scritto e diretto da Peter Facinelli, che compare anche nel film in veste d'attore.

The Vanished: il trailer e il poster del film


TheVanished

GLI INFEDELI, RICCARDO SCAMARCIO: "IL TRADIMENTO? CERCO DI EVITARLO"

Riccardo Scamarcio è tra i protagonisti del film Gli Infedeli, distribuito da Netflix dallo scorso 15 luglio. L'attore, che figura anche come co-sceneggiatore e coproduttore della pellicola, ha parlato con Il Corriere della sera del tema dei tradimenti, che lui considera "un demone che cerco di evitare".

"Gli infedeli È il remake dell'omonimo film francese a episodi - spiega subito Riccardo Scamarcio parlando del suo film e rimarcando le differenze dall'originale - solo che anziché farne 10 con sette registi diversi, ne abbiamo fatti cinque con un unico regista, Stefano Mordini, ispirati da I mostri di Dino Risi".

"L'intento era di fare un film comico e cattivo, che mettesse in luce personaggi estremi, raccontando il malcostume dell'infedeltà maschile".

Parlando di tradimenti, torna in mente la storia che ha visto Riccardo Scamarcio al centro di un presunto triangolo con Clizia Incorvaia e Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni e suo grande amico. Scamarcio circa un anno fa smentì il gossip bollandolo come: "una storia che non sta né in cielo né in terra". Oggi, parlando del suo film, Scamarcio ribadisce la sua idea sul tradimento: "Io cerco di evitarlo, sapendo che è un demone in agguato". Si è sempre detto che la routine giornaliera uccide un matrimonio, l'ex compagno di Valeria Golino è pienamente d'accordo: "In amore non bisogna mai dare nulla per scontato, bisogna stare attenti ai rapporti seduti, dove tutto sembra andare avanti grazie a una perfetta routine".

Tornando su Gli Infedeli, uno dei film più visti della settima sulla piattaforma multimediale Netflix, Riccardo Scamarcio dice: "la commedia si basa sui cliché, sennò non funziona, Penso all'episodio in cui sono ad una convention e lontano dalla famiglia e cerco le occasioni d'amore in maniera compulsiva prendendo sempre il due di picche. il film - conclude Scamarcio - È una indagine sul tradimento degli uomini, con ironia, prendendoci un po' in giro".


OLIVER STONE LANCIA LA SUA INVETTIVA CONTRO LA CANCEL CULTURE E IL CASO VIA COL VENTO

In un'intervista radiofonica con il programma The Arts Hour della BBC World Service, il regista Oliver Stone (Platoon, Assassini Nati) ha aperto nel suo solito modo schietto a una serie di problematiche relative a diversi argomenti attuali e scottanti, tra cui cancel culture e il caso Via col vento di HBO Max.

Quando gli è stato chiesto quanti film potenzialmente offensivi dovrebbero sentirsi minacciati oggi proprio dalla cancel culture come successo con il capolavoro di Victor Fleming, temporaneamente rimosso il mese scorso da HBO Max prima di ritornare con un disclaimer informativo, Stone ha dichiarato di non sostenere in alcun modo questo "lavoro di rimozione" delle opere.

"È vero che Via col vento è un trattamento decisamente colorito del Sud, ma è anche un classico, è stato il film della generazione di mia madre. Lei lo ha adorato e ha definito talmente tante persone, questo è innegabile. Oggi è giusto che ci sia un disclaimer o una sorta di spiegazione al pubblico, che dichiari come quello che si sta vedendo sia un quadro decisamente addolcito del Sud. Che non affronta il tema della schiavitù nella sua forma peggiore e più concreta. Tuttavia non dovrebbe assolutamente essere rimosso dalla circolazione. Non è possibile, non credo sia la strada giusta".

A Stone è stato anche chiesto di dare qualche risposta sulle accuse di cattiva condotta sessuale mossegli contro, anche relative a quelli che sono stati definiti dei "provini assolutamente umilianti per le attrici" durante la lavorazione di The Doors. Il regista ha risposto:

"Non ammetterei mai una cattiva condotta sessuale di questo tipo. Sono stato pazzo anche io, non ho intenzione di dire che fosse tutto grandioso e piacevole. No, ho avuto una vita folle ma non ho mai agito in modo violento, manipolatorio o aggressivo. Non ne ho mai avuto la necessità e non ho mai voluto. In questo senso, il comportamento di Harvey Weinstein mi ha davvero scioccato quando è uscita fuori la sua storia".


BILL & TED 3, NUOVE IMMAGINI UFFICIALI DELLA COMMEDIA CON KEANU REEVES

Dopo avermi mostrato ieri la nuova copertina di Total Film interamente dedicata all'attesissimo e intrigante Bill & Ted Face the Music, il film di Ed Solomon si mostra oggi sempre grazie al magazine inglese con due nuove immagini ufficiali che vedono protagonisti Keanu Reeves e il collega Alex Winter.

Bill & Ted Face the Music vedrà i nostri eroi cresciuti, diventati uomini di mezza età con delle figlie a carico: ma la loro missione, oltre al tentativo di entrare nel mondo della musica rock, sarà quella di salvare il mondo da un atroce destino. Il film, uno fra i più attesi dell'anno grazie alla crescente popolarità della star di Matrix, uscirà nelle sale americane il 21 agosto 2020.

Faranno parte del cast della pellicola anche Samara Weaving, Brigette Lundy-Paine e Kid Cudi: la Weaving sarà la figlia di Bill, Thea, mentre la Lundy-Paine vestirà i panni di Billie, la figlia di Ted.

Quali sono le vostre aspettative per il film? Come al solito, fatecelo sapere nei commenti. Bill and Ted Face the Music uscirà nelle sale americane il 28 agosto 2020, sempre che non venga ulteriormente posticipato causa Pandemia, mentre non c'è ancora una release ufficiale per il mercato italiano.


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DA DOMINA A COPS: TUTTI I NUOVI PROGETTI CINEMATOGRAFICI SKY DELLA PROSSIMA STAGIONE

Si è conclusa da pochissimo la presentazione via streaming degli upfront di Sky all'interno della cornice Back to Next, cioè tutto il palinsesto di originali tv e cinema che l'azienda ci offrirà nella prossima stagione, e con riguardo a film e al grande schermo, sono in arrivo diversi titoli interessanti.

Ve li segnaliamo di seguito con tutti i dettagli trapelati:

COPS – UNA BANDA DI POLIZIOTTI / prossimamente su Sky Cinema.

Una commedia irriverente in due storie, che raccontano un pezzo della provincia italiana da un punto di vista diverso, quello della polizia. Diretta da Luca Miniero – regista di Benvenuti al Sud, uno dei maggiori successi del cinema italiano degli ultimi anni – Cops mette in fila un cast corale con Claudio Bisio, Stefania Rocca, Pietro Sermonti, Francesco Mandelli, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Guglielmo Poggi e Giovanni Esposito, a interpretare personaggi carichi di debolezze e difetti ma anche di tanta umanità e simpatia. Poliziotti per caso, che diventano poi poliziotti per scelta, i “cops” orbitano intorno alla centrale di Polizia di Apulia, in un piccolo centro del sud Italia a pochi chilometri da Lecce. Il commissariato è destinato a chiudere per assenza di crimini e per il gruppo di poliziotti c’è solo una possibilità per non essere licenziati: creare loro stessi dei reati in città. Ispirato a Kops, film svedese del 2003, Cops – Una banda di poliziotti è uno Sky Original, prodotto da Sky e Drymedia con la produzione esecutiva di Picture Show, in associazione con Memfis Film e il sostegno di Apulia Film Commission.

DOMINA / nel 2021 su Sky Atlantic.

L’Antica Roma rivive, più attuale che mai, in un dramma epico con Kasia Smutniak protagonista nei panni di Livia Drusilla, che dopo numerose avversità riesce a diventare la donna più potente del mondo allora conosciuto. Insieme a lei un grandissimo cast internazionale nel quale spiccano i nomi di Isabella Rossellini (Velluto Blu), Liam Cunningham (Il Trono di Spade) e Claire Forlani (Vi presento Joe Black). La storia segue il viaggio e l’ascesa di Livia, guidata da un profondo desiderio di vendicare il padre e di garantire il potere ai suoi figli. Con i costumi del Premio Oscar Gabriella Pescucci, Domina è una saga familiare viscerale e autentica, capace di riportare in vita le incredibili storie vere di quelle donne che hanno creato una delle dinastie più durature e affascinanti di tutti i tempi. Prodotta da Fifty Fathoms e Sky Studios, con Cattleya nel ruolo di executive production service.


THE NEW MUTANTS ARRIVERÀ DIRETTAMENTE SU DISNEY+? ECCO IL PRESUNTO LEAK

Dopo l'ennesimo rinvio, Disney nei mesi scorsi ha fissato la nuova data di uscita di The New Mutants al 28 agosto. Il recente posticipo di Tenet ha tuttavia aperto le danze per una nuova serie di spostamenti nel calendario cinematografico, e l'atteso film targato Fox potrebbe trovare una nuova distribuzione.

Da qualche ora circola infatti su Twitter uno spot di The New Mutants che, come potete vedere in calce all'articolo, annuncia l'arrivo della pellicola su Disney+ per il prossimo 4 settembre. Il filmato sarebbe stato definito "fake" da alcuni rappresentanti della compagnia (via Discussing Film), ma la sua semplice comparsa in rete ha messo in moto alcuni insider del settore.

Tra questi anche Skyler Shuler, direttore di The DisIsinder (sito solitamente informato su tutto ciò che gira intorno alla Casa di Topolino), il quale dopo essersi confrontato con le sue fonti ha confermato che l'uscita del film su Disney+ dovrebbe essere annunciata "molto presto". Secondo quanto riportato da MCU Cosmic, inoltre, il filmato diffuso in rete contiene al suo interno alcune immagini inedite rispetto ai trailer mostrati in precedenza.

Un'eventuale conferma (o smentita) potrebbe già arrivare il 23 luglio, questo giovedì, quando The New Mutants terrà il proprio panel virtuale al Comic-Con Home.


https://twitter.com/i/status/1285576393972232194


Edited by Triplethor - 21/7/2020, 20:23
 
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MERCOLEDÌ

22/07/2020



ONWARD AD AGOSTO NELLE SALE ITALIANE, ECCO LA NUOVA DATA DI USCITA

Nuova data di uscita per Onward, il film dei Pixar Animation Studios diretto da Dan Scanlon (Monsters University).
Come riportato da E-duesse, la pellicola di animazione – la cui uscita era stata inizialmente fissata per il 22 luglio – arriverà nelle nostre sale il 19 agosto.
Una settimana prima di Tenet, quindi, ammesso che lo slittamento della data americana non influisca anche su quella italiana, al momento fissata per il 26 agosto.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Protagonisti di questa nuova storia, che si preannuncia particolarmente fantastica, due fratelli elfi alle prese con un viaggio che ha uno scopo principale: scoprire se esiste ancora un po’ di magia nel mondo. Il loro padre è scomparso quando erano giovanissimi e quest’avventura li aiuterà a scoprire nuove cose su di lui.

Tra le voci originali troviamo Chris Pratt, Tom Holland, Julia Louis-Dreyfus e Octavia Spencer. Tra i doppiatori italiani troviamo invece Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo


UCRAINA: UN UOMO HA PRESO IN OSTAGGIO 13 PERSONE PER PROMUOVERE IL DOCUMENTARIO EARTHLINGS

Momenti di terrore in Ucraina, quando Maksym Kryvosh, un uomo di 44 anni, ha preso in ostaggio 13 passeggeri di un autobus.

Il sequestro è avvenuto la mattina del 21 luglio a Lutsk. Secondo quanto riportato dalle autorità e dalla stampa locale, Kryvosh era armato e aveva detto di aver piazzato una bomba in una zona segreta della città, che avrebbe fatto esplodere a distanza se le sue richieste non fossero state accolte.

Ma quali erano, di preciso, le sue richieste?
Zelensky aveva chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di pubblicare su Facebook un breve video per promuovere la visione del documentario del 2005 Earthlings.
Zelensky ha acconsentito, pubblicando il video in questione (che poi è stato rimosso successivamente, una volta rientrata l’emergenza) e ottenendo la liberazione dei primi tre ostaggi, tra cui una donna incinta e un bambino.

Il presidente Zelensky ha condotto in prima persona la trattativa con il sequestratore, in collaborazione con il ministro dell’Interno Arsen Avakov, presente sul posto. Ci sono volute diverse ore, ma alla fine anche gli altri ostaggi sono stati liberati.
Oltre alla promozione del film, Kryvosh aveva anche richiesto che le più importanti figure politiche ucraine ammettessero pubblicamente di essere dei terroristi.

Considerato un manifesto animalista, Earthlings è un documentario di denuncia contro le violenze sugli animali. Prodotto e diretto da Shaun Monso, il film è narrato da Joaquin Phoenix.
Ricordiamo che il protagonista di Joker è un convinto attivista in tema cambiamenti climatici e un convinto vegano, che in più di un’occasione si è pronunciato sul contributo nefasto degli allevamenti intensivi al riscaldamento globale.


GAL GADOT INVITA TUTTI A INDOSSARE LA MASCHERA CON UNA FOTO DI WONDER WOMAN 1984

L’emergenza Covid-19 non accenna a rallentare negli Stati Uniti, eppure molti cittadini si rifiutano di indossare una maschera quando escono di casa. Ebbene, tra le molte star hollywoodiane che si stanno spendendo per sensibilizzare l’opinione pubblica c’è anche Gal Gadot, l’interprete di Wonder Woman nel DC Extended Universe.

L’attrice israeliana ha pubblicato una foto dal backstage di Wonder Woman 1984 che la ritrae sul set alle Canarie, dov’è stato ricostruito un villaggio egiziano: come potrete vedere, indossa il diadema dell’eroina e una maschera che le copre il volto. Il messaggio è chiaro, “Indossate una maschera”.

Vi ricordo che il cinecomic uscirà negli Stati Uniti il 2 ottobre, ma non è da escludere un ulteriore rinvio a causa dell’emergenza Covid-19. In ogni caso, sarà presentato all’evento DC FanDome del 22 agosto, dove probabilmente debutterà il nuovo trailer.

Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.
Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.

La foto di Gal Gadot




GAEL GARCÍA BERNAL NEL NUOVO FILM DI M. NIGHT SHYAMALAN

Gael García Bernal (Y Tu Mamá También, Coco, Ema) è entrato nel cast del nuovo film corale scritto e diretto da M. Night Shyamalan. Il filmaker produrrà la pellicola per la Edge Pictures con Ashwin Rajan. Ricordiamo che Shyamalan ha finanziato indipendentemente Glass, Split e The Visit, il cui budget di produzione combinato è di $35 milioni.

L’attore reciterà al fianco di Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird e Ken Leung.

Come al solito la trama è avvolta nel mistero. Non è chiaro quando inizieranno le riprese del thriller, a causa delle regole anti-covid. La speranza è di cominciare a girare nell’autunno, con nuove misure di sicurezza.

Mark Bienstock è uno dei produttori mentre Steven Schneider è il produttore esecutivo.

La pellicola verrà distribuita nelle sale dal 23 luglio 2021 dalla Universal.


Tutti gli artwork utilizzati nell’intro dei Marvel Studios

L’intro dei Marvel Studios oramai è iconica e, seppur cambiata e evolutasi nel corso di questi 10 anni, è sempre stata un carattere distintivo dei film dello studio.
La versione degli ultimi anni che noi tutti conosciamo inizia con una raccolta di artwork e concept art dai vari cinecomic, sovrapposti a stralci di sceneggiatura che, lentamente, lasciano il posto alle scene dei film, una bellissima transizione dalla pre-produzione al prodotto vero e proprio.

Un utente su Reddit ha raccolto in una sola immagine tutti gli artwork e i concept utilizzati per la realizzazione dell’intro, lavori realizzati in questi 10 anni da illustratori e artisti come Ryan Meinerding, Andy Park e Charlie Wen; potete ammirarli tutti qui sotto:

https://preview.redd.it/bywuwuyl85c51.jpg?...edec0b3cd50ed56

Si tratta sia di artwork promozionali, character design dei vari personaggi, concept art di esplorazione iniziali e qualche studio di keyframe dai film, nel dettaglio (andando in ordine) abbiamo: Hulk dal poster promozionale di Avengers, un keyframe da Captain America; Il primo vendicatore, un rarissimo primo concept dell’armatura di Tony da Iron Man (2008), Thor dal banner componibile mostrato al Comic-Con di San Diego del 2011 per la promozione di Avengers, Groot dal poster del Comic-Con di San Diego del 2013 per la presentazione di Guardiani della Galassia, un primo keyframe e studio esplorativo per Guardiani della Galassia, character design promozionale per Black Panther, keyframe di Vedova Nera da Avengers: Age of Ultron e la copertina dell’artbook ufficiale di Ant-Man.




Le verità nascoste compie 20 anni: il ricordo di Clark Gregg, sceneggiatore del film

Il 21 luglio 200 arrivava nei cinema statunitensi (in Italia sarebbe uscito a dicembre) Le verità nascoste, il film di Robert Zemeckis con Michelle Pfeiffer e Harrison Ford.
La pellicola ebbe uno sceneggiatore d’eccezione, visto che il soggetto e la sceneggiatura furono curati da Clark Gregg, che oggi conosciamo soprattutto per il ruolo di Phil Coulson nell’Universo Cinematografico Marvel e in Agents of S.H.I.E.L.D..

L’attore è tornato a parlare del film in un’intervista con Comicbook in occasione di una grand ricorrenza:

Mi fa sentire vecchio. 20 anni, wow. […] Avevo fatto molto teatro. Ero stato a New York per i primi 8-9 anni dopo il college, poi arrivai qui (LA), non conoscevo nessuno e nessuno voleva incontrarmi. Così iniziai a scrivere per tenermi occupato. Scrissi un paio di sceneggiature indipendenti e una catturò l’attenzione di una persona splendida che ha ottenuto tanto successo, Nina Jacobson, che era una giovane produttrice alla DreamWorks.

Ha poi proseguito raccontando:

La DreamWorks aveva un accordo con Rob Zemeckis e stranamente un giorno entrò in ufficio pochi giorni dopo la consegna della mia prima stesura e disse: “Vorrei tanto girare una storia di fantasmi in stile Hitchcock”. E tutti pensarono: “Ok, che cosa strana”.

Zemeckis aveva già tutto pronto sotto il naso e nel giro di poco Gregg si ritrovò a collaborare con lui:

“[Zemeckis] mi ha tenuto in considerazione per tutto il tempo e mi ha insegnato un milione di cose. […] Avevamo bisogno di qualcuno che interpretasse quest’uomo, un professore con un segreto oscuro che nessuno si aspetta, e chi meglio del fantastico Harrison Ford, un vero gentiluomo, poi toccò a Michelle Pfeiffer. Era tutto così assurdo, vivevo in un appartamento a Venice e ogni volta pensavo: “Ma davvero?”

Poi Bob fece una cosa pazzesca, girò la prima metà di Cast Away, poi girò tutto Le verità nascoste con la stessa troupe. Nel frattempo Tom Hanks perse un sacco di peso e così tornò a girare l’altra metà.

L’attore ha poi fatto un’ultima confessione:

Devo ammetterlo, anche se so che non ha alcun senso, non ho mai rivisto Le verità nascoste dopo la premiere. In realtà credo che lo riguarderò per l’anniversario. È difficile tornare su cose già fatte: non si può sistemare ciò che è già scritto.


Justice League: la richiesta di Ray Fisher a Zack Snyder dopo un’ingiustizia nei confronti di un membro della troupe

La star di Justice League Ray Fisher ha parlato di un’ingiustizia nei confronti di un membro della troupe del film di Zack Snyder poi passato nelle mani di Joss Whedon.
Tutto è partito da un articolo di Variety dedicato all’impegno di Hollywood a mostrare più attori neri davanti alla macchina da presa, spostando però l’attenzione su chi lavora dietro alla cinepresa, come parrucchieri e truccatori che non hanno lo spazio che meritano.

L’attore ha così deciso di raccontare un episodio spiacevole:

Nonostante le mie svariate richieste, il mio barbiere (Wayne Nembhard) non è stato accreditato in alcun modo per il suo lavoro per la versione cinematografica di Justice League. Wayne ha lavorato con noi per TUTTE le riprese principali (8 mesi) e per gran parte di quelle aggiuntive.

Wayne si è assentato tutto il tempo necessario dal suo prestigioso lavoro – una barbieria di nome Extreme Cutz a St. Albans, nel Regno Unito – per lavorare con noi. A quanto so, è stato l’unico nero ad aver mai messo piede nel reparto trucco e acconciature. Mi ha spezzato il cuore (e lo stesso è successo a Wayne) guardare i titoli di coda e non vedere il suo nome.

Quando Zack mi ha parlato della Snyder Cut gli ho fatto una sola richiesta: dar credito a Wayne per il suo lavoro. Zack era sconvolto che Wayne non fosse stato inserito nei titoli di coda della versione cinematografica e mi ha assicurato che invece sarebbe assolutamente successo nel in “Zack Snyder’s Justice League”.

Il punto non è il film. Queste cose scavano più a fondo dell’estetica artistica.

Responsabilità > Intrattenimento

Vi ricordiamo che il film arriverà sulla piattaforma streaming nel 2021 perché intanto Snyder terminerà la post-produzione che non aveva avuto le risorse per completare, impiegando un budget superiore ai 30 milioni di dollari. Al momento non è stato ancora ufficializzato se si tratterà di un film di 4 ore o di una mini serie in sei parti.


Il nuovo film di Paul Thomas Anderson passa dalla Focus Features alla MGM per “motivi di budget”

Doveva essere la Focus Features a distribuire il nuovo film di Paul Thomas Anderson ancora senza titolo: avrebbe portato la pellicola nei cinema nordamericani, mentre la Universal Pictures si sarebbe occupata dei mercati internazionali, proprio come era successo a Il filo nascosto, candidato a sei premi Oscar.
Adesso, stando a quanto sostenuto dall’Hollywood Reporter, la Focus avrebbe deciso di rinunciare al progetto per “questioni di budget” lasciando posto alla MGM, ora in trattative per accaparrarsi il film. Non sono chiari per il momento i dettagli né a quanto dovrebbe ammontare il budget.

Il film è ancora avvolto nel mistero: sappiamo solo che sarà ambientato negli anni settanta, in un liceo della San Fernando Valley, e sarà incentrato su uno studente che è anche un giovane attore di successo. Sappiamo poi che si intrecceranno numerose storie parallele. Sarà la quarta volta che Anderson gira nella San Fernando Valley, dopo Boogie Nights, Magnolia e Ubriaco d’amore, e stavolta otterrà 2.5 milioni di dollari in sgravi fiscali.

A produrre il film vi saranno JoAnne Sellar e Daniel Lupi, insieme allo stesso Anderson.

Le riprese dovevano iniziare in California tra la primavera e l’estate, ma ovviamente a causa della pandemia è tutto slittato. Prossimamente verranno annunciati i membri del cast e altri dettagli.


All Together Now: Auli’i Cravalho nelle prime immagini del film targato Netflix

Netflix ha diffuso in rete le prime immagini ufficiali di All Together Now, film di stampo drammatico (precedentemente intitolato Sorta Like a Rock Star) con protagonista Auli’i Cravalho (doppiatrice in lingua originale di Vaiana nel film Disney Oceania) diretto da Brett Haley (Hearts Beat Loud).

Adattato da Ol Parker, il film segue la storia di Amber Appleton, una ragazza che vive in un autobus. Da quando il fidanzato della madre è entrato in gioco, lei, la madre e il loro cane Bobby Big Boy vivono accampati nel retro di Hello Yellow (autobus scolastico della madre). Autoproclamata principessa della speranza e ragazza portatrice di ottimismo, Amber si rifiuta di accettare le cose negative. Decide invece di concentrarsi sul benessere della madre alcolista e dei suoi eccentrici amici: una madre che sta crescendo un figlio autistico, un nichilista ottuagenario, una gang di videogiocatori incalliti e un veterano di guerra appassionato di scrittura haiku. Una tragedia improvvisa tuttavia minerà la positività di Amber.

Il film è tratto dall’opera letteraria scritta da Matthew Quick (Il Lato Positivo).

Del cast fanno parte anche Rhenzy Feliz, Judy Reyes, Justina Machado, Taylor Richardson, C.S. Lee, Anthony Jacques Jr. e Gerald Waters.

Il film sarà disponibile sulla piattaforma streaming dal 28 agosto. Potete vedere le immagini nel link qua sotto:

https://twitter.com/NetflixFilm/status/128...lix%2F438879%2F

Batman v Superman: i retroscena sull’uso delle pistole da parte di Batman

Lo stunt di Ben Affleck nei panni di Batman, Richard Cetrone, ha rivelato il motivo per cui era particolarmente eccitato all’idea di usare delle pistole durante le riprese di una celebre scena di Batman v Superman: Dawn of Justice. Cetrone ha interpretato lo stunt di Affleck anche in Suicide Squad e Justice League, sebbene nessuna di queste due apparizione del Crociato di Gotham sia stata controversa come la scena di sparatoria in BvS.

Batman v Superman: Dawn of Justice ha attirato l’ira di molti fan per l’approccio del regista Zack Snyder al personaggio del Cavaliere Oscuro. Le critiche più accese si sono concentrate proprio sull’uso delle armi da fuoco da parte di Batman, critiche che sono andate di pari passo col fatto che il Crociato di Gotham uccidesse diverse persone durante tutto l’arco narrativo del film. Questo perché, nella maggior parte delle raffigurazioni moderne di Batman, il personaggio ha due regole: non uccide e non usa pistole.

La decisione di Snyder di ignorare quei tratti del personaggio abbastanza consolidati ha inevitabilmente provocato le reazioni da parte di quei fan che sentivano che il regista stesse violando alcuni degli assetti morali fondamentali che definiscono l’eroe. Mentre tale scelta divide ancora oggi molti appassionati, a quanto pare però ha reso il lavoro dello stunt Richard Cetrone ancora più eccitante.

Cetrone ha spiegato perché era così eccitato per la scena degli scontri a fuoco durante un episodio del podcast “Batman v Superman: By the Minute” (via Screen Rant). La sequenza in questione è diventata una delle più note e discusse dell’intero film. Armato di pistola in una mano e di fucile automatico nell’altra, Batman combatte diversi uomini appartenenti all’esercito fascista di Superman. “Sapevo che avremmo incorporato le pistole e non tanto per l’aspetto legato alla sparatoria, ma sapevo che avremmo incorporato le armi negli attacchi”, ha spiegato Cetrone. “Sembrava che potesse essere molto divertente per me perché avevo pistole in tutte e due le mani, e potevo incorporarle nei combattimenti, tornare alle riprese e poi tornare di nuovo ai combattimenti, perché quei ragazzi venivamo da me in tutte le direzioni.”

Già in passato Cetrone aveva rivelato che la scena dell’incubo di Bruce Wayne era stato aggiunta in seguito. Lo stunt era particolarmente eccitato perché la natura della scena gli ha conferito una maggiore libertà creativa. Cetrone ha anche spiegato in che modo la scena era stata pensata in maniera diversa rispetto a ciò che il pubblico ha visto al cinema: “Avevamo Batman in giro con le pistole, con una primaria che porta su una fionda, e con un secondario che si portava sul fianco… ma non l’avete mai visto.”

Le parole di Cetrone lasciando intendere che c’è stata sicuramente ampia libertà creativa durante la realizzazione della sequenza dell’incubo in Batman v Superman: Dawn of Justice, con Snyder che ha sicuramente sfruttato appieno la natura onirica della scena. L’eccitazione di Cetrone nel riuscire ad incarnare questa singolare interpretazione di Batman era, probabilmente, lo stesso tipo di sentimento che Snyder sperava di suscitare anche negli spettatori.


Venezia 77: i film restaurati di Venezia Classici al Cinema Ritrovato di Bologna

Sono stati scelti i film della sezione Venezia Classici della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che quest’anno saranno ospitati all’interno del programma del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana. La collaborazione tra i due festival è un segno concreto della solidarietà esistente e della possibilità di superare le difficoltà del momento, individuando inedite modalità condivise per uscire dall’isolamento provocato dalla pandemia. La selezione di Venezia Classici 2020, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a Venezia nei mesi successivi.

La 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si terrà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre, diretta da Alberto Barbera.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per la 77. Mostra, che saranno proiettati dal 25 al 31 agosto al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna:


VENEZIA CLASSICI

CRONACA DI UN AMORE

di Michelangelo ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

CLAUDINE

di John BERRY (USA, 1974, colore)

restauro: Fox/Criterion/Disney

DEN MUSO (THE YOUNG GIRL)

di Souleymane CISSÉ (Mali, 1975, colore)

restauro: Cinemathéque Francaise

UTÓSZEZON (LATE SEASON)

di Zoltán FÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)

restauro: Hungarian National Film Archive

SEDOTTA E ABBANDONATA

di Pietro GERMI (Italia, 1964, B/N)

restauro: Cineteca di Bologna

LA ÚLTIMA CENA (THE LAST SUPPER)

di Tomás GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1976, colore)

restauro: Cineteca di Cuba

FUKUSHÛ SURU WA WARE NI ARI (VENGEANCE IS MINE)

di Shôhei IMAMURA (Giappone, 1979, colore)

restauro: Shochiku

MUHOMATSU NO ISSHO (THE RICKSHAW MAN)

di Hiroshi INAGAKI (Giappone, 1943, B/N)

restauro: Film Foundation/Kadokawa

YOU ONLY LIVE ONCE

di Fritz LANG (USA, 1937, B/N)

restauro: StudioCanal

SERPICO

di Sidney LUMET (USA, 1973, colore)

restauro: StudioCanal

LE CERCLE ROUGE

di Jean-Pierre MELVILLE (Francia, 1970, colore)

restauro: StudioCanal

NEOKONCHENNAYA PYESA DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (UNFINISHED PIECE FOR THE PLAYER PIANO)

di Nikita MIKHALKOV (Unione Sovietica, 1977, colore)

restauro: Mosfilm

GOODFELLAS

di Martin SCORSESE (USA, 1990, colore)

restauro: Warner Bros.


Tenet: Nolan predilige gli effetti pratici, la CGI sarà ridotta all’osso

Himesh Patel, uno degli attori di Tenet, ha elogiato il lavoro di Christopher Nolan, sottolineando quanto, durante la lavorazione del film, sia rimasto stupito dal fatto che sia stata usata pochissima CGI. Patel è salito alla ribalta lo scorso anno grazie al ruolo da protagonista nel film Yesterday di Danny Boyle. Purtroppo, ancora poco sappiamo sul ruolo che l’attore indiano avrà nell’ultima fatica del regista della trilogia de Il Cavaliere Oscuro.

Sappiamo che il nome del suo personaggio sarà Ahmad, e nell’ultimo trailer del film lo abbiamo visto cospirare insieme ai personaggi di Robert Pattinson e John David Washington. Nolan si è impegnato a fondo per mantenere il più stretto riserbo attorno alla storia del suo film, il che rende l’arrivo nelle sale di Tenet ancora più atteso.

Nonostante gli ultimi risvolti attorno alla data di uscita del film (di recente posticipato a data da destinarsi), Tenet resta uno dei titoli più attesi dell’anno, con i membri del cast che continuano ad alzare l’hype attorno al progetto. Intervistato da GQ India, Himesh Patel ha elogiato il modo in cui Nolan affronta il lavoro sugli effetti speciali nei suoi film, spiegando: “La sua dimensione è semplicemente incomprensibile. Quando poi scopri che è stato fatto tutto a porte chiuse, con pochissima CGI… è strabiliante”.

Parlando del film nello specifico, l’attore ha aggiunto: “Non riesco a capire come siano in grado di realizzare certe cose, ma Nolan trova sempre un modo. L’intera crew entra in gioco quando si parla degli enormi stunt che vengono realizzate sul set, come la scena dell’aereo che avete sicuramente visto nel trailer. Quella era un vero aereo che la produzione ha comprato soltanto per farlo esplodere!”

La famigerata scena dell’aereo è stata effettivamente inclusa nel secondo trailer di Tenet e sembra essere opera del misterioso personaggio interpretato da Pattinson. In realtà, gran parte della trama di Tenet è ancora oggi un totale mistero: le poche cose che sono state rivelate sulla trama sono che il film è ambientato nel mondo dello spionaggio internazionale e che qualcuno sta lavorando per fermare un evento paragonabile alla Terza Guerra Mondiale; inoltre, sappiamo che l’azione del film avrà a che fare con una sorta di manipolazione del tempo chiamata “Inversione”.

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.


Justice League Snyder Cut: Superman raggiungerà il suo “apice”

Di recente Zack Snyder si è concesso ad una lunga intervista con il canale YouTube Beyond the Trailer in cui ha parlato non soltanto di come la Snyder Cut di Justice League si inserirà nella continuity del DCEU e della reale durata della sua versione del cinecomic, ma anche del suo entusiasmo per l’arrivo al cinema di The Batman con Robert Pattinson.

Nel corso della medesima intervista, Snyder ha spiegato che c’è sempre una certa responsabilità nel portare Superman, il più iconico degli eroi di DC, sul grande schermo: “Superman è un personaggio così astratto, nei suoi poteri e in ciò che è in grado di fare. Ogni volta che riesci a riportarlo sulla Terra, diventa molto più riconoscibile, e per questo è più interessante”, ha spiegato il regista. “Ho un enorme rispetto per il suo codice morale, e penso che il suo posto sia in cima alla piramide del mondo dei supereroi DC. Alla fine, deve raggiungere quell’apice.”

Zack Snyder ha intenzione, quindi, di portare Superman dritto verso quell’apice nella versione di Justice League in arrivo su HBO Max? A tal proposito, il regista ha aggiunto: “Ho sempre pensato che fosse quello che stavo facendo. Ora mi piace il tema della risurrezione, il concetto. Chi è adesso? Che cos’è? Quando arrivi a toccare l’eterno, nel senso che ritorni dalla tomba… che effetto avrà tutto questo?”

Zack Snyder parla dei lavori sulla Snyder Cut di Justice League durante la pandemia
Sempre durante la stessa intervista, è stato chiesto al regista come è stato provare a completare lo Snyder Cut nel bel mezzo di una pandemia globale, con Snyder che si è aperto circa le sfide che ha dovuto affrontare: “È stato impegnativo, ma sarò onesto: la nostra situazione lavorativa è piuttosto efficiente”, ha spiegato il regista. “Ho un editor al piano di sopra, mentre al piano di sotto abbiamo una sala di proiezione in modo da poter guardare i giornalieri e gli effetti visivi. Il mio editor ed io abbiamo questo fantastico sistema di editing speculare, che mi permette di vedere esattamente cosa sta facendo.”

“Si tratta di un’impostazione tecnologica davvero straordinaria”, ha continuato Snyder. “Il problema è che non vorresti lasciarla. È letteralmente dentro casa. Ci lavoriamo praticamente tutto il giorno. A meno che i miei figli non vengano e mi trascinino fuori, la maggior parte della giornata siamo concentrati sul film.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


The Old Guard in arrivo il sequel? Ecco cosa ha detto in proposito Charlize Theron

Durante un’intervista con Variety Charlize Theron ha parlato dello straordinario successo di The Old Guard, il film originale Netflix che nelle prime settimane ha raggiunto 72 milioni di case diventando il film più visto sulla piattaforma. Un risultato che ha lasciato l’attrice sbalordita e che, come ha rivelato, fa ben sperare per un sequel.

Neanche lei avrebbe potuto immaginare che l’adattamento del graphic novel di Greg Rucka (in uscita in Italia per Panini Comics) avrebbe avuto un tale successo. «È piuttosto folle se ci pensi» ha detto la Theron che ha parlato anche di un possibile sequel che sia lei che il resto del cast vorrebbe si realizzasse: «Stiamo spingendo la produzione a farlo» ha rivelato. «Stiamo prendendo una pausa per vedere come va ma vogliamo tutti davvero farlo e sono sicura che quando arriverà il momento la produzione inizierà quella conversazione».

vi ricordiamo che nel cast del film, insieme a Charlize Theron, KiKi Layne, Chiwetel Ejiofor, Matthias Schoenaerts, Marwan Kenzari e Harry Melling c’è anche il nostro Luca Marinelli.

Diretto da Gina Prince-Bythewood The Old Guard racconta le avventure di un gruppo di immortali guerrieri che proteggono gli umani guidati da Andy.


Star Wars: George Lucas al posto di Kathleen Kennedy al vertice di Lucasfilm?

Nelle ultime ore sta impazzando un rumor in Rete diffuso da uno YouTuber, ovvero che Kathleen Kennedy potrebbe aver chiuso il suo percorso in Lucasfilm e che potrebbe venire rimpiazzata da George Lucas in persona, intenzionato a “salvare” Star Wars, alla presidenza.

Il possibile cambio ai vertici dello studio è stato annunciato dal pittoresco YouTuber Overlord Doomcock il quale ha avvertito i suoi seguaci di prendere la notizia con le pinze, trattandosi comunque di un rumor. E tuttavia ha anche detto che la notizia rivelata dalla sua fonte è stata confermata da due insider e che quindi potrebbe avere una certa attendibilità.

Doomcock ha anche rivelato che Lucas avrebbe posto 4 condizioni per il suo ritorno a capo della Lucasfilm, ritorno che sarebbe la conseguenza del suo rifiuto rispetto al lavoro svolto dalla Kennedy negli ultimi anni rispetto a Star Wars.

Ecco le 4 condizioni poste: 1. Farò la mia trilogia sequel. 2. Avrò pieno potere creativo finché non lo cederò. 3. Kathleen Kennedy deve essere fuori. 4. La trilogia originale non dovrà mai essere modificata e dovrà rimanere inviolata.
E pare che abbia sottolineato come nessuna di queste condizioni sia negoziabile.

Doomcock ha aggiunto anche che c’è una certa confusione a riguardo e che Lucas potrebbe collaborare, se non addirittura dover rispondere a Jon Favreau (il regista creatore di The Mandalorian), e che Disney vorrebbe dar vita a uno StarWarsVerse coeso e compatto.

Una cosa è certa la Kennedy ha commesso qualche passo falso, vedi ad esempio Solo: A Star Wars Story, ed è anche vero che con il Coronavirus persino un colosso come Disney sta attraversando un momento difficile, quindi non è implausibile che possa pensare a un cambio ai vertici per rivitalizzare una delle sue property più redditizie.


The Bay of Silence: Olga Kurylenko madre psicotica nel trailer del film con Claes Bang

Nel cast del thriller The Bay of Silence, di cui è appena uscito il trailer, Olga Kurylenko, Claes Bang e Brian Fox.

Vertical Entertainment ha appena diffuso il trailer di The Bay of Silence, un thriller al femminile scritto da Caroline Goodall e diretto dalla regista olandese Paula van der Oest, con Olga Kurylenko (una delle celebrità ad essersi ammalata di coronavirus) e Claes Bang nei ruoli principali, coadiuvati da Brian Cox.

Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1986 della scrittrice inglese Lisa St. Aubin de Terán.

La storia segue Will (Bang) quando, dopo aver avuto un terzo figlio da Rosalind (Kurylenko), è costretto a seguirla per tutta l'Europa quando lei scompare coi figli. Dopo averli trovati in un paese remoto nel nord della Francia, l'uomo scopre con orrore che l'ultimo nato è morto misteriosamente e decide di scoprire la verità, trovandosi in contrasto con l'ex patrigno di Rosalind, Milton (Cox) che vuole nascondere la verità per ragioni personali.

The Bay of Silence uscirà on demand e digitale il 14 agosto negli Stati Uniti, il 28 agosto al cinema in Inghilterra e dove sarà possibile.




La Skydance Animation debutta con Spellbound e Luck dalle registe di Shrek e Trilli, supervisiona John Lasseter

I film di animazione Spellbound e Luck saranno diretti rispettivamente da Vicky Jenson e Peggy Holmes, è confermato l'ex-Pixar John Lasseter come direttore creativo dell'azienda.

La Skydance Animation debutta con Spellbound e Luck dalle registe di Shrek e Trilli, supervisiona John Lasseter

Finalmente sappiamo qualcosa di più dei primi due film della Skydance Animation, realizzati su finanziamenti della Paramount Pictures e supervisionati creativamente da John Lasseter, ex-boss della Pixar. Luck, diretto da Peggy Holmes, arriverà nelle sale americane nel febbraio 2022, mentre il successivo Spellbound diretto da Vicky Jenson uscirà nel novembre dello stesso anno.

Luck è la storia della "ragazza più sfortunata del mondo", che si ritrova trasportata nel reame della buona e della cattiva sorte, scoprendo lì, con l'aiuto di magiche creature, la presenza di una forza che scalza ogni scaramanzia e superstizione. L'ex-ballerina e coreografa Peggy Holmes è una vecchia conoscenza Disney, essendosi occupata nella defunta succursale DisneyToons degli spin-off su Trilli, in particolare da regista ha coperto i simpatici Trilli e il segreto delle ali (2012) e Trilli e la nave pirata (2014). Tralasceremmo La sirenetta - Quando tutto ebbe inizio del 2008, meno disinvolto. Il film è scritto da Jonathan Aibel e Glenn Berger.
Spellbound, che esaminando il comunicato stampa sembra più ambizioso del precedente, è affidato invece alle cure di un'altra regista veterana del campo, Vicky Jenson, già coautrice alla DreamWorks del primo Shrek e di Shark Tale. Questo musical fantasy è scritto da Lauren Hynek, Elizabeth Martin e Linda Woolverton, quest'ultima dietro a successi Disney come La bella e la bestia, Il re leone e ultimamente Maleficent. Su canzoni addirittura del premio Oscar Alan Menken (che tornerà a lavorare col paroliere Glenn Slater dopo Rapunzel), Spellbound racconterà l'impresa di una fanciulla chiamata a spezzare un incantesimo che ha diviso in due il suo mondo magico.
Le animazioni in CGI di entrambi i lavori saranno portate a termine tra Usa e Madrid, sede degli Ilion Animation Studios (Planet 51), rilevati dalla Skydance tempo fa.

La Skydance Animation è finita nella bufera ancora prima di annunciare qualsiasi progetto: in rete l'idea stessa di assumere John Lasseter come supervisore, di fatto dimessosi dalla Disney-Pixar per le accuse di molestie sessuali (in parte ammesse), era stata vista come una provocazione. Emma Thompson aveva persino rinunciato a doppiare un personaggio di Luck dopo il suo arrivo. Da allora l'azienda sembra aver seguito una strategia ben precisa: circondare il direttore creativo di donne in posizioni di rilievo, ma senza mandarlo via. Se John infatti è responsabile creativo, presidente della Skydance Animation è Holly Edwards, e com'è evidente i due film annunciati sono tutti gestiti da artiste. Ci sembra una forma piuttosto intelligente di resistenza alle campagne di boicottaggio, perché non disprezza il trascorso professionale di Lasseter e allo stesso tempo restituisce dignità alle donne nell'ambiente, non forzando più di tanto la mano. E' vero, non sappiamo perché Alessandro Carloni abbia abbandonato Luck, ma questo tipo di avvicendamento nelle preproduzioni di cartoon è frequente a prescindere da ogni politica. Quel che conta è che con il loro curriculum persone come Jenson, Holmes e Woolverton in un mondo ideale non avrebbero bisogno di campagne per l'inclusività, avendo mostrato il loro valore sul campo da più o meno trent'anni.


IL GLADIATORE, RUSSELL CROWE: "IL SENSO DI COLPA MI HA ROVINATO LA GIOIA PER L'OSCAR"

La star Russell Crowe svela di non essersi goduto appieno il successo per l'Oscar conquistato per Il gladiatore perché era attanagliato dal senso di colpa per la troppa attenzione ricevuta.

Il gladiatore ha ottenuto 12 candidature all'Oscar vincendo cinque statuette: miglior film, miglior attore (Crowe), migliori costumi, miglior sonoro e migliori effetti visivi.

Crowe, ospite al Today Show, ha però rivelato di essersi sentito in colpa nei confronti del regista Ridley Scott che invece non è stato premiato:

"Di recente sono andato a Roma per una proiezione speciale al Colosseo, mi sono seduto e ho guardato il film; è stata un'esperienza importante perché ha cambiato così tanto la mia vita. Ho ricevuto così tante pacche sulle spalle e ho ricevuto tanti premi e questo mi ha fatto sentire in modo diverso per un po' di tempo. Ma guardando un film, questo è un film di regia. Mi sono chiesto 'Perché ho ricevuto tutta questa attenzione quando l'Oscar appartiene a Ridley Scott?'"

Tempo fa Russell Crowe ha confessato di aver quasi rifiutato il ruolo di protagonista ne Il gladiatore perché la sceneggiatura era pessima. A fargli cambiare idea è stato proprio l'incontro con Ridley Scott che, a quanto pare, ha fatto la fortuna del divo australiano.


IL CAVALIERE OSCURO: LA SCENA PIÙ BRUTALE DEL JOKER DI HEATH LEDGER ERA REALE

La scena più brutale de Il cavaliere oscuro che vede coinvolto il Joker di Heath Ledger era reale, come conferma un'intervista al compagno di set Christian Bale.

Il cavaliere oscuro ha compiuto 12 anni il 21 luglio e per celebrare è stata riportata alla luce l'intervista fatta da Joseph McCabe a Christian Bale nel 2008, contenuta nel libro 100 Things Batman Fans Should Know & Do Before They Die.

Parlando della scena dell'interrogatorio tra Batman e Joker, Bale ricorda: "Come potete vedere nel film, Batman comincia a picchiare Joker e realizza che non si tratta di un nemico ordinario. Perché più lo colpisco più sembra divertirsi. Heath si comportava nello stesso modo, mi incitava. Gli ho detto 'Non ho bisogno di picchiarti sul serio, la scena funzionerà lo stesso se non lo faccio.' Ma lui continuava, 'Vai avanti. Vai avanti".

Bale prosegue: "Si scagliava contro la parete del set tanto da danneggiare le piastrelle. Il suo coinvolgimento era totale."

La performance di Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro gli ha permesso di conquistare un Oscar postumo per il ruolo di Joker. La famiglia ha però smentito che la performance estrema abbia in qualche modo alterato il suo equilibrio psichico.


"MULAN È DIVENTATO UNO DEI FILM PIÙ AMATO DAI GIOVANI TRANSESSUALI" DICE RICHARD THUNDER

Il mondo dell'animazione sembra sia in grado di dare maggior spazio alla diversità e alla rappresentazione della comunità LGBT, come è stato spiegato durante il panel Who is afraid of gender? organizzato nell'ambito dell'UltraPop Festival a cui hanno partecipato come ospiti l'attivista Richard Thunder che ha rivelato l'importanza del film Mulan, l'animatore appassionato di attivismo intersezionale Stefano Danieli, e il giornalista Paolo Di Lorenzo.
Uno dei problemi principali tuttora esistenti nel settore cinematografico e televisivo resta quello della rappresentazione e, come ha ricordato Danieli, una mancanza di educazione alla diversità.

Richard Thunder ha ricordato: "Spesso per le persone transgeder non è nemmeno possibile accedere ai provini, non possono in nessun modo ottenere ruoli cisgender, mentre è possibile il contrario anche se spesso chi ottiene la parte di una persona transessuale non riesce nemmeno a parlare del proprio personaggio in maniera adeguata. Pensiamo a Halle Berry che non aveva capito nulla di un personaggio che avrebbe dovuto interpretare, continuando a parlarne usando termini sbagliati, e a cui ha poi rinunciato".
Danieli ha quindi aggiunto: "C'è poi il problema della rappresentazione 'piatta', priva di sfumature. Si passa tendenzialmente dal parlare degli aspetti fisici al proporre figure di persone transessuali solo come prostitute.

L'animatore ha successivamente aggiunto un elemento molto importante per quanto riguarda la presenza sugli schermi delle tematiche di genere: "In Italia, ma non solo, c'è una mancanza di educazione alla diversità". Questo contribuisce, come hanno sottolineato i partecipanti al panel, anche a compiere errori importanti e attualmente non scusabili come gli errori nell'usare gli articoli parlando delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, non preoccupandosi nemmeno di compiere ricerche o studi, o chiedere aiuto ad organizzazioni e associazioni nel caso in cui non si sia esperti. Richard Thunder ha ribadito che anche per quanto riguarda i mezzi di comunicazione dovrebbe esserci più attenzione e preparazione: "Dovrebbero almeno esserci delle linee guida".

In precedenza Stefano Danieli aveva ricordato: "In italiano c'è qualche difficoltà nel capire che termini vanno usati, non c'è un genere neutro, le persone possono essere un po' in difficoltà e capisco che ci sia un po' di non dimestichezza nel rapportarsi con un mondo che non si conosce".

L'animazione, tuttavia, sembra essere in grado di aprire le porte a dei cambiamenti. Thunder ha ricordato: "Mulan è uno dei film di animazione più amati dai ragazzi trans". L'eroina Disney, la sua storia e le canzoni create per il lungometraggio sono state in grado di far immedesimare molti giovani che non si sono sentiti rappresentati in altri progetti. Stefano Danieli ha ricordato: "Si trova spesso una rappresentazione in storie non create appositamente con un target specifico. Nell'animazione ci sono però esempi molto positivi come Steven Universe che su Cartoon Network ha spiegato concetti anche molto complicati in modo semplice, usando metafore. Forse i bambini non colgono del tutto ciò che viene rappresentato, ma anche gli adulti possono trovare un messaggio importante".


TORONTO 2020: DAVID BYRNE'S AMERICAN UTOPIA DIRETTO DA SPIKE LEE SARÀ IL FILM DI APERTURA

David Byrne's American Utopia diretto da Spike Lee sarà il film di apertura di Toronto 2020 che prenderà il via il 10 settembre,
La quarantacinquesima edizione del festival canadese si svolgerà in parte anche online e proporrà un programma ridotto a 50 lungometraggi, mentre la stampa è stata invitata a partecipare esclusivamente via internet pur assicurando che verranno seguite tutte le linee guida previste dalle autorità locali.

Lo show American Utopia, immortalato dal regista Spike Lee, è andato in scena dall'ottobre 2019 fino al 16 febbraio 2020 negli spazi dell'Hudson Theatre. David Byrne era accompagnato a teatro da 11 musicisti provenienti da tutto il mondo per interpretare le canzoni dell'album American Utopia, messo in vendita nel 2018, e le hit del periodo trascorso con i Talking Heads ed esibendosi come solista.
Lo show poteva contare anche sulle coreografie di Annie-B Parson e Alex Timbers, sulle luci di Rob Sinclair, sul sonoro curato da Pete Keppler, e sul lavoro di Karl Mansfield e Mauro Refosco.

La versione diretta da Spike Lee può inoltre contare sul lavoro compiuto da 11 operatori guidati da Ellen Kuras, direttore della fotografia, tra cui Declan Quinn e Sam Levy.

Joana Vicente del Toronto Film Festival ha dichiarato: "Questo lungometraggio gioioso è su un percorso musicale sull'apertura, sull'ottimismo e sulla fede nell'umanità. Questo è particolarmente significativo in un periodo di incertezza intorno al mondo. Siamo felici di condividere l'eccitazione della Serata di Apertura con gli spettatori".
Cameron Bailey, direttore artistico del Festival, ha aggiunto: "Spike Lee in qualche modo è sempre stato esattamente in grado di parlare della sua epoca e anticipare i tempi. Con David Byrne's American Utopia porta le canzoni classiche di Byrne e la gioiosa rappresentazione teatrale sullo schermo semplicemente quando ne abbiamo bisogno. Il lavoro di Spike è un invito a entrare in connessione, protestare contro le ingiustizie e, soprattutto, celebrare la vita".


VIAGGI DI NOZZE E "O FAMO STRANO": ECCO COM'È NATA LA BATTUTA DEL FILM

La celebre battuta "O famo strano", presente in Viaggi di nozze, nacque negli anni novanta: Carlo Verdone un giorno, per caso, sentì un ragazzo pronunciare la frase "me sento strano" e da lì trasse ispirazione per creare una delle frasi fatte più famose di sempre.

Un piccolo riadattamento da parte del leggendario attore e regista romano ha fatto sì che quel modo di dire diventasse un vero e proprio tormentone che riecheggia da decenni in tutte le camere da letto d'Italia. Molti fan del film inoltre non sanno che, subito dopo la scena del tuffo in piscina di Ivano, Verdone si ruppe la colonna vertebrale e fu costretto ad operarsi d'urgenza.

Analogamente, la scena in cui Ivano e Jessica fanno il bagno all'aquafan è nata casualmente da un'idea di Carlo Verdone e Claudia Gerini. Secondo la sceneggiatura originale Jessica doveva restare nuda mentre prendeva il sole ma c'erano diversi paparazzi nei paraggi. Carlo e Claudia s'innervosirono e in poco meno di un'ora riscrissero la scena che poi fu inserita poi nel montaggio finale della pellicola.

Un'altra curiosità riguarda il vestito di Veronica Pivetti, che nel film interpreta Fosca, la quale ha raccontato la scomodità dell'abito da sposa indossato per il matrimonio: "Era terribile da portare, non riuscivo a muovermi, era pesantissimo, non lo auguro a nessuno."




PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI: UMA THURMAN SI PREPARÒ CON DEI SERPENTI VERI

Prima dell'inizio delle riprese di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini, Uma Thurman, al fine di interpretare al meglio il ruolo di Medusa, scelse di sua spontanea volontà di interagire con un gran numero di serpenti vivi, grazie all'aiuto di un addestratore e di un esperto.

Durante un'intervista l'attrice ha detto che tenere in mano i rettili le fu immensamente d'aiuto quando arrivò il momento di immaginarsi che cosa avrebbe provato una persona afflitta da una montagna di serpenti attaccati alla testa. La Thurman, in passato, ha parlato spesso della sua avversione per i serpenti, paura che è stata costretta a sconfiggere per poter girare questo film.

In un'altra intervista l'attrice americana ha dichiarato: "Durante le prove io e Chris abbiamo passato del tempo con un esperto di serpenti, quest'ultimo ha portato sul set un numero considerevole di serpenti vivi che abbiamo tenuto in mano per qualche ora. Volevo percepire il peso dei serpenti per immaginarmi come sarebbe stato averli appesi alla testa."

"Un'altra cosa che ho adorato fare è stata quella di immaginare che, essendo Medusa sola per la maggior parte del tempo, la dea avesse sviluppato una sorta di relazione con i serpenti. I serpenti, ovviamente, sono stati aggiunti in seguito con la computer grafica ma io ho scelto di immaginare che fossero li veramente, volevo che giocassero un ruolo fondamentale sui movimenti del mio personaggio." Ha aggiunto la Thurman.


THE DIVERGENT SERIES: INSURGENT, IL SANGUE DI MILES TELLER IN MOLTE SCENE È VERO, ECCO PERCHÉ

Miles Teller ha dichiarato che per almeno il 90% delle sue scene in cui sanguina in The Divergent Series: Insurgent le ferite sono assolutamente autentiche e dovute ad infortuni che si sono verificati sul set durante le riprese del film.

In un'intervista Teller ha dichiarato: "Shailene Woodley, l'attrice che interpreta Tris nel film, beh lei è veramente un osso duro. Quasi tutte le scene in cui sanguino sono reali e le ferite sono dovute ai combattimenti fisici che ho avuto con Shailene sul set, è una ragazza veramente tosta."

"Le scene di combattimento sono sempre divertenti, sono come una danza, tiri un pugno e capisci quando è arrivato il momento di incassare il prossimo, è molto basato sui numeri e sulla coreografia, devi essere brava a contare e ovviamente devi fare molta pratica." Ha dichiarato l'attrice americana a proposito delle scene di combattimento.

Molti critici hanno elogiato le performance di Shailene Woodley e Miles Teller in The Divergent Series: Insurgent, così come alcuni membri del cast principale. Daniel M. Kimmel ha dichiarato: "La performance di Woodley è solida in questo film, è senza dubbio un'attrice da tenere d'occhio."


MANETTI BROS: "IL CINEMA DI GENERE NON DOVREBBE ESISTERE"

Sul nostro Ultrapop Festival si è discusso a lungo in merito ai film di genere in Italia e i Manetti Bros. hanno dato un'opinione interessante in merito.

"I film di genere non dovrebbero esistere, sono sopravvalutati" - ha iniziato così Marco Manetti, precisando subito sul nostro canale Twitch - "nel senso che il genere dovrebbe dare soltanto un'idea, un target, su come mettere i film sugli scaffali. Al cinema, le storie sono più importanti del genere. Guardate noi: noi non ci sentiamo "innovatori". Noi siamo sperimentatori, forse anche incoscienti, non abbiamo generi nei nostri film, mescoliamo quello che ci piace, anche fosse il musical al tema della mafia, come abbiam fatto con Ammore e malavita. Credete che gli americani si pongano il problema di dare un genere agli Avengers e ai film della Marvel? A loro non interessa se è fantasy o altro, loro realizzano il film e basta."

"Questo discorso del film di genere è un problema italiano" - ha continuato Marco - "Sono i critici e gli autori che sono ossessionati dal "genere", a me piacerebbe rigirare questa ossessione e parlare solo di "storie", noi registi dovremmo soltanto pensare a intrattenere il pubblico coi nostri film e farlo divertire, divertendoci."

"Ci sono altre sedi per parlare di argomenti "politici", al cinema dobbiamo parlare di emozioni" - ha continuato Antonio Manetti - "di TUTTE le emozioni: rabbia, passione, amore, volendo possiamo raccontare anche una storia politica, come quella sul razzismo. Ma soltanto se vogliamo farlo, non perché vogliamo schierarci o seguire un'onda. L'intrattenimento può essere elegante o ignorante, ma il fine dev'essere sempre lo stesso: divertirsi. Noi siamo a difesa di questo "genere" di cinema."


Open 24 Hours – Il trailer semina morte in una stazione di servizio

In Open 24 Hours una ragazza dovrà lottare con tutte le sue forze per sfuggire ad un pericoloso serial killer che lei conosce molto bene.
Info
4Digital Media rilascerà questa estate il nuovo raccapricciante slasher Open 24 Hours direttamente in VOD, Digital, DVD e Blu-ray il 18 Agosto.

Diretto da Padraig Reynolds il film vede nel cast Vanessa Grasse, Cole Vigue, Brendan Fletcher, Emily Tennant e Daniel O’Meara.

Trama
Una donna paranoica e delirante, Mary White, è appena stata rilasciata da un ospedale psichiatrico per aver dato fuoco al suo ragazzo, un omicida seriale. Il ragazzo, James Lincoln Fields, è infatti un brutale serial killer noto come The Rain Ripper. Dopo essere stata rilasciata dalla struttura, il comportamento vulnerabile di Mary la aiuta a ottenere un impiego presso una stazione di servizio notturna. Tuttavia, lasciata sola a sé stessa, la sua paranoia e le sue allucinazioni ritornano con conseguenze furiose.



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STAR WARS: MARK HAMILL, HARRISON FORD E IL BUFFO LITIGIO NEL COMPATTATORE DI EPIDODIO IV

La scena del compattatore di rifiuti in Star Wars: Una Nuova Speranza è considerata una delle trovate più divertenti del film, tanto da essere citata persino nella trilogia sequel, ma durante le riprese non andò tutto bene tra Mark Hamill ed Harrison Ford.

A rivelarlo è stato lo stesso interprete di Luke Skywalker, in un'intervista citata da Jordan D. White, editor degli X-Men: "Poi ovviamente c'è stato il famoso litigio tra me ed Harrison. Nella scena in cui tentavamo di fuggire dal compattatore di rifiuti, dovevo dire: '3PO, apri la porta numero...', e poi dire questo lungo numero seriale. Avevo in mente di dire il mio numero di telefono, così sarebbe stato per sempre conservato all'interno del film, ma quel giorno la scena fu girata in modo tale che non riuscii ad essere vicino alla porta, quindi toccò ad Harrison dire la battuta e incominciò a dire il suo numero di telefono, e ciò mi fece abbastanza arrabbiare".

Il piano malefico di Hamill rischiava di fallire, e ciò creò un divertente contenzioso tra i due attori, che si ritrovarono immersi nella spazzatura a discutere sulla questione: "'E dai, dì il mio numero, è stata una mia idea', ma lui continuò sulla sua strada e io mi arrabbiai ancora di più. Alla fine Harrison urlò il mio numero e disse: 'Contento ora, bambinone?'".

Il tutto si concluse con Hamill che scoppiò a ridere, ammettendo di essere stato un po' infantile. Del resto, i due si divertivano molto a prendersi in giro e la loro amicizia dura dal lontano 1977.

Hamill ha parlato anche del suo primo ruolo nella serie di Batman, e abbiamo potuto dare un'occhiata ad un Harrison Ford inedito in questa concept art de Il Risveglio della Forza.


THE FLASH, IL CINECOMIC CON EZRA MILLER NON ADATTERÀ QUESTA FAMOSA STORIA DEI FUMETTI DC

In queste settimane The Flash ha guadagnato le luci della ribalta con l'annuncio del ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman, ma adesso sono emersi nuovi dettagli su quella che sarà la storia del film con Ezra Miller diretto da Andy Muschietti.

O, per lo meno, su quella che non sarà la storia del cinecomic: infatti, come riportato in esclusiva da Heroic Hollywood, il film non includerà la chiacchierata guerra tra Atlantidei e Amazzoni, celebre storia dei fumetti DC che in precedenza era stata anticipata per il film con camei di Jason Momoa e Gal Gadot annessi.

Nel fumetto Flashpoint, che fungerà da fonte di ispirazione primaria per la pellicola, quando Flash arriva nell'omonima dimensione parallela dopo aver viaggiato nel tempo per salvare sua madre, scopre che questa Terra alternativa era stata devastata da una guerra tra i due membri della Justice League Aquaman e Wonder Woman, a capo delle loro rispettive nazioni. Forse si poteva facilmente intuire che includere una sotto-trama del genere nel film con Ezra Miller sarebbe stato un po' esagerato e sicuramente molto costoso, ma molti fan del fumetto di sicuro rimaranno delusi da questa conferma, visto che si tratterà dell'ennesimo taglio e/o modifica al materiale originale.


SUICIDE SQUAD, I FAN SONO IN ESTASI: ECCO I POSTER BOSSLOGIC DELLA AYER CUT

La conferma dell'arrivo della Zack Snyder's Justice League ha scoperchiato un vaso di pandora di possibilità anche per altri film che non sono arrivati in sala nelle modalità volute dal regista o nella versione preventivata in sede di produzione. Questo stesso destino potrebbe toccare anche alla mitica Ayer Cut di Suicide Squad.

Recentemente, infatti, la pellicola di David Ayer è stata soggetta al trattamento dei fan che ne richiedono la distribuzione nella sua versione originale, quella voluta e concepita da Ayer stesso, lanciando la petizione #ReleasetheAyerCut. Una versione che stando alle varie dichiarazioni raccolte negli anni sarebbe molto più dark di quella approdata in sala, conterrebbe decisamente più scene con il Joker di Jared Leto e anche alcune sequenze che avrebbero alterato la trama della pellicola.

Si tratta però di un processo molto diverso rispetto a quanto successo con Justice League. Mentre in quel caso, Zack Snyder venne licenziato e Joss Whedon assunto per rimettere mano al montaggio e dirigere le riprese aggiuntive necessarie a finire il film, Ayer invece è rimasto per tutto il tempo coinvolto e ha eseguito personalmente le modifiche che gli venivano richieste dall'alto.

Dopo il lancio della petizione ufficiale, sono arrivati anche due nuovi poster della Ayer Cut realizzati da BossLogic e che ritraggono rispettivamente il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck, che ricordiamo appariva in alcuni cameo/flashback del film.

Recentemente, Ayer ci ha regalato un nuovo sguardo al Joker di Leto attraverso il suo account Instagram, sul quale è molto attivo. Il film del 2017, come dicevamo, è tutt'altro che Joker-centrico: la celebre nemesi di Batman appare per pochi minuti, ma l'attesa per una nuova interpretazione del villain dopo quella ormai leggendaria di Heath Ledger era tale da far sì che i riflettori fossero tutti puntati in quella direzione.






JUSTICE LEAGUE, RAY FISHER HA CHIESTO UN FAVORE A ZACK SNYDER: ECCO QUALE

Nelle ultime settimane ha tenuto banco la questione dell'arrivo di Zack Snyder's Justice League sulla piattaforma digitale HBO Max, previsto per il prossimo anno e Ray Fisher ha conquistato sempre più spazio nel dibattito pubblico per via delle sue recenti dichiarazioni contro l'operato e il comportamento di Joss Whedon.

Adesso, però, il giovane attore che nel film della Justice League ha il ruolo di Victor Stone / Cyborg, ha fatto una precisa e singolare richiesta al suo regista: ha chiesto che il suo barbiere venga accreditato nel film per il suo lavoro, dato che non lo era stato nella versione di Whedon approdata nelle sale di tutto il mondo, nonostante l'impegno messo sul set. "Nonostante lo abbia richiesto numerose volte prima di ora, il mio parrucchiere (Wayne Nembhard) non è stato accreditato in nessun modo per il suo lavoro nella versione uscita al cinema di Justice League. Wayne ha lavorato con noi per l'intera produzione principale (8 mesi) e per la maggior parte delle riprese aggiuntive".

Nonostante l'accreditamento di altri parrucchieri e stilisti nella pellicola, la versione cinematografica di Justice League non riporta il nome di Nembhard, con Ray Fisher che ha aggiunto: "Wayne ha impiegato tutto il tempo che gli è stato chiesto e questo lo ha costretto a lasciare momentaneamente il suo business di successo, un salone unisex chiamato Extreme Cutz a St. Albans, in Regno Unito, per lavorare con noi. Era anche l'unico barbiere di colore presente sul set e mi si è spezzato il cuore quando una volta visti i crediti del film scorrere non vedere il suo nome apparire in nessun modo. Quando Zack mi ha detto che la sua versione sarebbe stata distribuita, avevo solo questa richiesta: che a Wayne venisse riconosciuto il suo lavoro".

Zack Snyder ha già confermato che il nome di Wayne Nembhard apparirà nei crediti finali della sua versione di Justice League. "Era scioccato che il suo nome non fosse comparso nella versione cinematografica del film e mi ha assicurato che Wayne sarà assolutamente citato in Zack Snyder's Justice League", ha concluso Fisher. "Non riguarda solo un film, queste cose vanno al di là dell'estetica artistica".


X-MEN, GIANCARLO ESPOSITO È IL MAGNETO DEI MARVEL STUDIOS IN QUESTA STUPENDA FAN-ART

In questo periodo di stallo nel cinema hollywoodiano e nel mondo dell'intrattenimento televisivo, i fan dei Marvel Studios non vedono l'ora di scoprire come lo studio si muoverà una volta che introdurrà gli X-Men nell'Universo Cinematografico Marvel e a quali attori assegnerà i ruoli più celebri, ammesso che non decida altrimenti.

Dopo avere immaginato Giancarlo Esposito negli improbabili panni del Professor X, i fan dei Marvel Studios hanno ancora una volta preso il volto dell'attore per un altro possibile ruolo nel nuovo universo degli X-Men da introdurre nuovamente al cinema, parliamo della nemesi e un tempo amico del Professore, Magneto. Nella splendida fan-art che vi mostriamo in calce a questa news, l'attore rappresentato con il riconoscibile elmetto protettivo (che impedisce ai telepati e a Charles Xavier in particolare di captare i suoi pensieri e giocare con la sua mente) viene colto nel momento in cui getta alle sue spalle Mjolnir, il mitico martello di Thor, dimostrando un potere superlativo.

Nel precedente universo cinematografico costruito dalla 20th Century Fox, il personaggio Marvel è stato interpretato da Ian McKellen nella sua versione più adulta, mentre in quella più giovane scaturita dal nuovo franchise poi intrecciatosi con il precedente aveva il volto di Michael Fassbender. L'ultima apparizione di Magneto al cinema, sempre con il volto di Fassbender, è avvenuta nel 2019 con l'uscita di X-Men: Dark Phoenix, di recente approdato sulla piattaforma Disney+.

Per quanto riguarda il futuro degli X-Men alla Marvel, di recente i fratelli Russo hanno parlato di quanto la performance di Hugh Jackman nei panni di Wolverine sia troppo bella e recente per avere già da subito un nuovo Wolverine alla Marvel. Mentre Famke Janssen che ha interpretato Jean Grey prima di Sophie Turner, ha espresso interesse a tornare nel personaggio della Fenice.

Comunque è probabile che la Marvel opti per personaggio meno noti inizialmente.


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NEW MUTANTS E DISNEY PLUS, CHE SUCCEDE? IL LEAK FAKE IN REALTÀ È VERO, ANNUNCIO IN ARRIVO?

Nel pomeriggio di ieri ha iniziato a circolare online un presunto video leak di New Mutants pensato come spot tv per Disney+, cosa che confermerebbe l'arrivo dell'atteso spin-off degli X-Men sulla celebre piattaforma di streaming.

Alcuni tuttavia hanno messo in discussione la genuinità dello spot, bollandolo come fake: ma in un ribaltamento avvenuto nella notte, sarebbero emerse delle prove che invece ne confermerebbero l'autenticità.

Un team di rappresentanti della Disney ha fatto sapere ad alcuni siti e addetti ai lavori che lo spot televisivo sarebbe effettivamente falso, ma si tratta degli stessi rappresentati che in passato avevano dichiarato fake anche gli art-work promozionali trapelati per Solo: A Star Wars Story e Avengers: Endgame prima che quelle stesse art-work comparissero sulle confezione di alcune action figure ufficiali della Disney. Anche Josh Boone, su Instagram, avrebbe confermato la non ufficialità del trailer.

Tuttavia, ci sono molte prove che invece sostengono il contrario. Il trailer infatti contiene diversi dialoghi e scene aggiuntive mai utilizzate in nessun dei trailer o spot TV ufficialmente rilasciati in precedenza per New Mutants: la frase "Tutti voi siete pericolosi, ecco perché siete qui" che si sente all'inizio del filmato, per esempio, è nuova di zecca.

Sono presenti anche alcune inquadrature inedite, nonché una sequenza (che arriva al minuto 00:17 e mostra un orso demoniaco sfondare un muro di fronte a quella che sembrerebbe essere Alice Braga). che venne descritta in un articolo Cinefex sugli effetti visivi pubblicato alcuni mesi fa.

Come fa notare MCU Cosmic, è molto facile accusa un trailer come questo, rilasciato in qualità a dir poco infima, di essere un fake; al contrario è molto più difficile spiegare come un trailer fake possa contenere estratti e dialoghi inediti. O qualcuno ha avuto accesso al film per montare a piacimento il proprio trailer fake usando queste scene aggiuntive, oppure la Disney ha rilasciato accidentalmente uno spot televisivo che la società aveva intenzione di rivelare al panel di New Mutants previsto per il SDCC di giovedì.


TENET, HIMESH PATEL: "NOLAN FA L'IMPOSSIBILE CON LA TELECAMERA"

Mentre attendiamo con fervore l' uscita di Tenet nelle sale, ci pensano gli attori del film ad aumentare l'hyper per l'ultima fatica di Christopher Nolan, elogiando l'abilità del regista con la teleamera.

Seppur ci sia il più fitto mistero sul contenuto di Tenet, sappiamo già dai primi giorni di lavorazione del film quanto fosse sostanzioso il budget a disposizione di Nolan per la sua realizzazione. E a tal proposito, sappiate che molto poco è andato a finanziare il reparto CGI.

A ribadirlo è stato Himesh Patel (Yesterday, The Areonauts), che ha parlato della sua esperienza sul set di Tenet e di quanto sia incredibile l'operato di Nolan.

"Poter lavorare con qualcuno come Chris e gli attori brillanti che ci sono in questo film, avere l'opportunità di essere coinvolto in una produzione di una tale magnitudine, è stato davvero elettrizzante" ha affermato durante un'intervista con il magazine GQ "Davvero, la portata di tutto ciò è semplicemente incomprensibile, e quando poi scopri che è stato realizzato tutto con la telecamera... C'è davvero poca CGI nei film di Nolan. È stupefacente. Anche le cose che ti sembrano impossibili da fare senza l'aiuto della computer grafica, come un sacco della roba che c'è in Interstellar, lui la fa senza. Non capisco come ci risesca, ma trova il modo".

Ma per quanto sia geniale Nolan, molto fa anche il lavoro di squadra: "L'intera crew è parte di questi enormi stunt con cui se ne esce, come la scena che avete visto nel trailer di Tenet con l'aereo. Quello era un vero aereoplano che la produzione ha fatto saltare in aria!".


AVENGERS: ENDGAME, È UN ALTRO VENDICATORE L'AUTORE DELLO SNAP FINALE IN QUESTA FANART

E se l'autore dello snap finale in Avengers: Endgame fosse stato un altro? Questa splendida fanart ci mostra esattamente questa eventualità. Ammiriamola insieme.

Ammettiamolo, la reazione di tutti a noi al sacrificio di Tony in Avengers: Endgame è stata più o meno la stessa, facendo di quel momento una delle esperienze cinematografiche più appaganti da vivere al buio di una sala, assieme a tanti altri spettatori.

Ma c'è un altro Avenger che ha perso la vita nel film affinché il piano potesse riuscire e il mondo potesse essere salvato dalle grinfie di Thanos: Natasha Romanoff a.k.a. Black Widow.

E mentre il suo sacrificio passa solitamente un po' in secondo piano, la visual designer Camille Vialet ha voluto ricordare la forza d'animo e il coraggio di Natasha con uno switch tra lei e Tony in questa bellissima fanart.

"Il momento del sacrificio in Endgame è stato il momento più iconico del MCU finora. Ma a quanto pare in parecchi tendono a dimenticarsi che senza il sacrificio di Black Widow per ottenere la Gemma dell'Anima, tutto questo non sarebbe stato possibile. Perciò ecco un mio pezzo sulla scia dell' "E se...". Spero vi piaccia" scrive l'artista nella caption del post che trovate anche in calce alla notizia.

COVID permettendo, il film dedicato a Black Widow arriverà nelle sale a novembre, e sarà la pellicola inaugurale della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.


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CARLO VERDONE, CHE BRUTTO INCIDENTE SUL SET DI VIAGGI DI NOZZE! 'GIRAI CON DOLORI ATROCI'

Di personaggi ne ha interpretati tanti, Carlo Verdone, la maggior parte dei quali rimasti nella storia del cinema italiano: la palma di personaggio più indimenticabile spetta però, almeno secondo l'opinione di molti, al leggendario Ivano di Viaggi di Nozze.

La coppia di burini formata con la Jessica di una giovanissima Claudia Gerini è rimasta ormai nell'immaginario collettivo, con quel "famolo strano" diventato ormai da circa un trentennio il grido di battaglia di tanti fan dell'attore e regista romano.

Non tutti sanno, però, che proprio a Viaggi di Nozze è legato uno dei ricordi più dolorosi di Verdone, che durante le riprese cadde fratturandosi la colonna vertebrale: "Recitai tutto il film con dei dolori atroci per via dell’ernia del disco alla quale si aggiunse una frattura alla colonna durante un tuffo di Ivano. Il chirurgo che mi operò non si spiegava come avevo fatto a resistere… Fatto sta che non godetti nulla del successo enorme di quel film perché dopo una settimana dall'uscita finii in sala operatoria…" ha ricordato recentemente l'autore di Borotalco e Sono Pazzo di Iris Blond.

Il successo del film ha fortunatamente ripagato il povero Carlo di tutto quel dolore! Durante la recente quarantena, intanto, Carlo Verdone ha elargito ai suoi fan alcuni consigli su come passare il tempo, tra libri e musica rock.



Edited by Triplethor - 22/7/2020, 19:51
 
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CINEWS SECONDA PARTE

MERCOLEDÌ

22/07/2020



JUSTICE LEAGUE, SONO STATI EFFETTUATI DEI RESHOOT? UNA FOTO LO FAREBBE PENSARE

Reshoot o non reshoot? È questo il dilemma quando si tratta di Justice League e Snyder Cut. Ma quali sono le ultime al riguardo? Scopriamolo insieme.

Nonostante l'ingente budget a disposizione per lo Snyder Cut e i lavori di rifinitura necessari per completarlo, fin dall'inizio si era esclusa la possibilità di reshoot, propendendo al massimo per un ritorno in sala di doppiaggio in modo da poter registrare dei dialoghi aggiuntivi.

Adesso però, una foto condivisa da Gal Gadot su Twitter, avrebbe portato alcuni fan a pensare che dei reshoot non solo siano previsti, ma che ci siano anche già stati.

Nello scatto in questione, che trovate come al solito anche in calce alla notizia, l'interprete di Wonder Woman in costume, sul set, e indossa una sciarpa a mo' di maschera per il viso. Inoltre, come si vede sullo sfondo, l'attrice non è l'unica a indossarla.

Mentre Gadot ha approfittato dell'occasione per ricordare a tutti, molto saggiamente, di indossare la mascherina, i fan DC hanno ipotizzato che la foto possa provenire dal set di Justice League, in particolare si è fatto riferimento alla celebre Knightmare Sequence, che sappiamo verrà esplorata pù a fondo nello Snyder Cut.


COSMOPOLIS, ROBERT PATTINSON: "LAVORARE CON DAVID CRONENBERG MI HA CAMBIATO LA VITA"

Cosmopolis, acclamato thriller 'di dialogo' scritto e diretto da David Cronenberg e interpretato magistralmente da Robert Pattinson, qui alla sua prima prova nel circuito indipendente che in seguito l'avrebbe reso uno degli attori più apprezzati in circolazione.

Questo infatti è stato il primo film al quale Robert Pattinson ha lavorato dopo aver terminato le riprese della saga di Twilight. L'attore ha affermato che l'esperienza lavorativa con David Cronenberg e l'accoglienza più che positiva del film a Cannes gli hanno fatto capire che avrebbe potuto tentare una carriera nel cinema indipendente, per il quale non si era mai sentito abbastanza bravo.

Tra l'altro la lavorazione del film fu particolarmente innovativa per Pattinson, dato che Cronenberg decise di girare le scene in ordine cronologico: è un processo di lavorazione molto raro, il cui esponente più famoso oggi è Nicolas Winding Refn. Curiosamente, però, Cronenberg si spinse oltre, dato che nel documentario sulla realizzazione del film presente nell'edizione home-video, gli attori appaiono tutti nello stesso ordine in cui entrano in scena nel film.

Questa precisione si deve probabilmente all'amore di Cronenberg per l'omonimo libro di Don DeLillo da cui il film è tratto: il regista infatti ha scritto la sceneggiatura in soli sei giorni, ammettendo che ha trovato il romanzo talmente perfetto che il suo unico merito nello scrivere l'adattamento cinematografico è stato quello di separare i dialoghi dalle parti descrittive e narrative.


ELVIS & NIXON E LA FOTO CHE HA FATTO LA STORIA: I RETROSCENA SUL FILM CON SPACEY E SHANNON

Elvis & Nixon, film del 2016 diretto da Liza Johnson e basato sulla storia del vero incontro tra il Re del Rock and Roll e il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, interpretati rispettivamente da Michael Shannon e Kevin Spacey.

La pellicola racconta di quando, la mattina del 21 dicembre 1970, il Elvis Presley viene ricevuto alla Casa Bianca per presenziare ad un incontro nello studio ovale con l'uomo più potente del mondo, il presidente americano Richard Nixon. Il chief in commander intende chiedere alla leggenda della musica di diventare un agente federale, in un incontro immortalato per sempre da un'iconica foto negli archivi nazionali.

Ecco tutti i retroscena più interessanti sul dietro le quinte del film:

Elvis Presley originariamente doveva essere interpretato da Eric Bana, che però abbandonò il ruolo lasciando spazio a Michael Shannon.
Da interprete del Re, Shannon trovò che la scena di Karate fosse troppo sopra le righe.
La reale fotografia dell'incontro tra Presley e Nixon è la più richiesta di sempre tra quelle degli archivi nazionali statunitensi.
Alle prime fasi dello sviluppo, il film fu pensato come un progetto dal budget molto contenuto con il co-sceneggiatore Joey Sagal nei panni di Elvis. Tuttavia, con l'aumentare delle ambizioni e l'ingaggio di Shannon, Sagal finì per interpretare l'impersonatore Joe King.
Durante il film viene mostrato in TV Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, una delle pellicola preferite di Elvis.


LAST ACTION HERO, 6 CURIOSITÀ SUL CULT DI JOHN MCTIERNAN CON ARNOLD SCHWARZENEGGER

Di ritorno questa sera nelle tv italiane, Last Action Hero - L'ultimo grande eroe di John McTiernan si rivelò un flop al botteghino nonostante la carriera di Arnold Schwarzenegger si trovasse al suo apice dopo Terminator 2. Tuttavia negli anni si è affermato come un vero e proprio cult, e ora rientra di diritto tra i film più amati della carriera della star.

Il film segue le vicende del piccolo Danny, un ragazzino che grazie ad un biglietto magico viene proiettato nel mondo di celluloide dove vive il sergente Jack Slater, stella indiscussa dei film d'azione e suo eroe. In quel mondo, dove tutto è permesso, la storia prende una brutta piega quando alcuni criminali trovano un lasciapassare per introdursi nella vita reale.

In occasione del suo ritorno in TV (Paramount Network ore 21.10), abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Last Action Hero:

Il rating PG-13 fu fortemente voluto da Schwarzenegger, in modo che il film potesse raggiungere un pubblico il più ampio possibile. Qui alla sua prima esperienza da produttore esecutivo, la star ebbe anche l'ultima parola sulla sceneggiatura, il regista, il cast, i finanziamenti, il budget e la distribuzione.

Le riprese del film si conclusero appena una settimana prima della sua uscita nelle sale.

Schwarzenegger definì la sceneggiatura Shane Black e David Arnott come "la migliore che avesse mai letto". Apprezzò in particolare gli elementi di commedia, dramma e azione.

Dopo aver scoperto che Alan Rickman rifiutò il ruolo di Benedict per via del salario, Charles Dance si presentò sul set con una t-shirt con scritto "Sono più economico di Alan Rickman".

"Big Gun", il brano degli AC/DC, fu scritto appositamente per il film dopo che Schwarzenegger incontrò i membri della band e gli chiese di realizzare una canzone per Last Action Hero.

Tra la miriade di citazioni al cinema action presenti nella pellicola, una scena in particolare è dedicata alla filmografia del regista: quando Jack e Danny si trovano nella videoteca, vengono mostrate le custodie di Trappola di cristallo (Die Hard), Caccia a Ottobre Rosso e Mato Grosso, tutti diretti da John McTiernan.


L'anno scorso, lo ricordiamo, Schwarzenegger ha aperto alla possibilità di realizzare dei sequel di Last Action Hero e True Lies. Per altre curiosità sul film, vi rimandiamo alla volta in cui la star incolpò Bill Clinton per il flop di Last Action Hero.


PERCY JACKSON: I FILM RIPUDIATI DALL'AUTORE, "NON LI GUARDERÒ MAI, MI È BASTATO LO SCRIPT"

il film Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini, primo dei due adattamenti cinematografici riservati alle opere dello scrittore Rick Riordan, il quale però non ha mai voluto guardare i film tratti dalla sua saga di Percy Jackson, poiché era chiaro non gli sarebbero piaciuti.

La serie Disney+ dedicata a Percy Jackson e recentemente annunciata dallo studio cercherà di mettere una pezza e ricucire il rapporto con lo scrittore Riordan, che per tutta la sua carriera non ne ha voluto minimamente sapere di guardare i film tratti dalle sue opere letterarie. Lo scrittore si è infatti recentemente tolto qualche sassolino dalle scarpe ora che è in preparazione la serie televisiva targata Disney+, affermando: "Non ho ancora visto quei film, e non ho alcuna intenzione di vederli. Li giudico in base a quello che ho avuto modo di leggere negli script, perché mi importa molto della storia che raccontano. Di sicuro non ho nulla contro gli attori, che sono tutti davvero molto talentuosi. Non è colpa loro. Mi dispiace solo che siano stati trascinati in quel disastro".

In precedenza, lo stesso Riordan aveva commentato la censura di Disney+ su Percy Jackson e il Ladro di Fulmini: "Non lo so, ma è chiaramente un errore. Avrebbero dovuto censurare l'intero film. Solo due ore di schermo bianco. Beh, per voi ragazzi sono un paio d'ore di intrattenimento. Per me è il lavoro di una vita messo in un tritacarne, quando li ho supplicati di non farlo. Perciò sì, ma va bene così. È tutto a posto, lo aggiusteremo presto...".

Riordan, lo ricordiamo, è attualmente al lavoro sulla serie di Percy Jackson destinata proprio al servizio streaming della Casa di Topolino, grazie alla quale l'autore potrà finalmente portare la visione originale della saga in versione live-action.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER SVELA LE NOVITÀ LEGATE A SUPERMAN

Nel 2021 vedremo finalmente l'atteso Snyder Cut di Justice League, e avremo modo di comprendere meglio la visione di Zack Snyder del mondo e dei personaggi DC, a partire da lui, Superman. Vediamo cosa ha da dire al riguardo il regista.

Prima di Batman v. Superman: Dawn of Justice e Justice League, ci fu Man of Steel. Lì partì il percorso del Superman di Henry Cavill, e anche quello di Zack Snyder.

"Amo l'idea di Superman che intraprende un viaggio per scoprire la sua personalità, per riconciliarsi con la sua moralità, con il suo posto sulla Terra, la sua relazione con Lois, e come tutto ciò influenzi il modo in cui si rapporta con l'umanità e le cose che normalmente costituiscono le più normali relazioni quotidiane" spiega il regista ai microfoni di Beyond The Trailer di Grace Randolph "Quindi penso che quando vedi Superman avere a che fare con tutte queste cose, identificarsi con il personaggio diventa molto più semplice".

E continua, parlando della sua visione del personaggio: "Quando vedo Superman che deve cercare di capire cosa fare come tutti noi, posso dire 'Wow, se io fossi Superman...'. Superman è un personaggio così astratto, per via dei suoi poteri e delle sue abilità. Ogni volta che riesci a riportarlo sulla Terra, per così dire, diventa più semplice rispecchiarcisi, e questo lo rende più interessante".

Per questo Kal-El deve arrivare gradualmente ad ottenere "Un enorme rispetto per il suo codice morale, e credo il suo posto in cima alla piramide dei supereroi DC. Alla fine, deve raggiungere questa vetta".

Qualcosa che Snyder ha cercato di portare avanti anche in Justice League:"Ho sempre sentito che era questo quello che stavo facendo. Adesso, con questa tema della resurrezione, chi può mai essere? Quando hai toccato ciò che è eterno, e sei tornato indietro dall'oltretomba, tutto questo come ti ha cambiato?".


THE TRIAL OF THE CHICAGO 7: PRIME IMMAGINI DAL FILM NETFLIX DI AARON SORKIN

Vanity Fair ha diffuso le prime immagini ufficiali da The Trial of the Chicago 7, il nuovo film di Aaron Sorkin che arriverà il 16 ottobre su Netflix. Basato sulla vera storia del gruppo di sette attivisti anti-Vietnam processati dopo alcune proteste durante il convegno del Partito Democratico di Chicago, nel 1968, il film è interpretato da un cast di prim’ordine. Che include Eddie Redmayne, Sacha Baron Cohen, Jeremy Strong, Joseph Gordon-Levitt, Yahya Abdul-Mateen II e Michael Keaton.

The Trial of the Chicago 7 è interpretato da Eddie Redmayne nei panni di Tom Hayden. Sacha Baron Cohen in quelli di Abbie Hoffman. Jeremy Strong nel ruolo di Jerry Rubin. Joseph Gordon-Levitt nel ruolo di Richard Schultz. Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Bobby Seale. Alex Sharp nel ruolo di Rennie Davis. Kelvin Harrison Jr. in quello di Fred Hamptom. E inoltre Michael Keaton, William Hurt, Thomas Middleditch, John Carroll Lynch, Daniel Flaherty, Noah Robbins, Mark Rylance, J.C. MacKenzie e Max Adler, che è anche produttore esecutivo.

Tra i produttori esecutivi anche Matt Jackson, Marc Butan e Anthony Katagas. I produttori sono Marc Platt, Stuart Besser e Tyler Thompson. Aaron Sorkin, autore di The Newsroom, West Wing e sceneggiatore di The Social Network, ha anche scritto la sceneggiatura. Per lui si tratta del secondo film da regista dopo Molly’s Game.

La trama
La storia vera alla base di The Trial of the Chicago 7 è quella di sette attivisti contro la guerra in Vietnam che, nel 1968, presero parte alle proteste contro la politica del presidente Lyndon B. Johnson, in occasione del convegno del Partito Democratico a Chicago. Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner vennero arrestati e accusati di cospirazione, incitamento alla sommossa e altri capi di accusa.

Nel pezzo di Vanity Fair, Sorkin ribadisce che il film è estremamente “rilevante” considerando gli ultimi eventi in America. E definisce il film “un grande dramma legale”. Ma il processo è solo una delle ragioni che ha spinto Sorkin a realizzare il film. Al regista interessava anche raccontare l’evoluzione delle proteste:ì

Come siamo passati da quella che avrebbe dovuto essere una pacifica dimostrazione contro la guerra a questo confronto incredibilmente sanguinoso e violento?

La terza ragione sta invece nel rapporto personale tra Abbie Hoffman (Cohen) e Tom Hayden (Redmayne):

Due persone che non andavano tanto d’accordo all’inizio e finirono per provare molto rispetto reciproco.

Ecco le foto, scattate da Niko Tavernise per Netflix.


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ANELKA: GENIO E SREGOLATEZZA – IL TRAILER DEL DOCUMENTARIO TARGATO NETFLIX

Netflix ha svelato il trailer di Anelka: Genio e sregolatezza, documentario che uscirà il prossimo 5 agosto sulla piattaforma on-line.

Come potete immaginare dal titolo, il film esplora la vita di Nikolas Anelka, celebre calciatore francese che ha militato in 13 club diversi nell’arco di 19 anni, dal 1996 al 2015. Al centro del racconto ci saranno anche i lati più controversi della sua carriera, con le interviste a numerosi ex compagni di squadra e altri personaggi.

Ora Anelka allena le giovanili del Lilla, e ha acquisito il nome Abdul-Salam Bilal dopo essersi convertito all’Islam. Oltre a vari titoli nazionali, ha conquistato una UEFA Champions League con il Real Madrid (1999-2000) e una Coppa Intertoto con il Paris Saint-Germain (2001); con la compagine francese, ha vinto un Campionato d’Europa nel 2000 e una FIFA Confederations Cup nel 2001.

La sinossi ufficiale
Ribelle o genio del calcio? La controversa eredità del famoso calciatore francese Nicolas Anelka viene esaminata in un documentario rigoroso.

La regia è curata da Éric Hannezo, che in precedenza ha diretto il film d’azione Enragés con Lambert Wilson e Virginie Ledoyen.

Potrete vedere il trailer qui di seguito, in italiano e in originale.

Il trailer italiano



l trailer originale




Le prime foto di “Rising Phoenix: La storia delle Paralimpiadi” con la partecipazione di Bebe Vio

Dal 26 agosto su Netflix sarà disponibile Rising Phoenix: La storia delle Paralimpiadi, nuovo docufilm originale Netflix diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui e dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia.

RISING PHOENIX: LA STORIA DELLE PARALIMPIADI

– un nuovo docufilm originale Netflix –

TRA I PROTAGONISTI L’ORO PARALIMPICO E CAMPIONESSA DEL MONDO DI SCHERMA BEBE VIO

DAL 26 AGOSTO, SOLO SU NETFLIX

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi è il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 26 agosto.

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio.

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38 medaglie d’oro.

Nel periodo in cui avrebbero dovuto svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di tutto il mondo.

Insieme a Bebe Vio, altri straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize (Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie Peacock (UK), Cui Zhe (Cina), Ryley Batt (Australia), Ntando Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden (US).

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo. Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.

Rising Phoenix é diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis, Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi Gonzalez e Andrew Ruhemann.

Trovate il comunicato con tutti i dettagli qui di seguito:






Infinity agosto 2020, tutti i nuovi film e le serie tv del mese

Anche ad agosto, dal caldo della spiaggia o dal fresco della montagna, è possibile fruire di tutti i nuovi contenuti di Infinity, la piattaforma di Mediaset che anche questo mese si arricchisce di tanti nuovi attesissimi titoli. Da ???, a ???. E per le serie tv, in arrivo la ???. Qui di seguito tutto quello che dovete sapere su Infinity agosto 2020.

Infinity agosto 2020

CINEMA

L'inganno perfetto

Tratto dall’acclamato romanzo di Nicholas Searle, L’Inganno Perfetto, che vede insieme per la prima volta sul grande schermo l’attrice premio Oscar Helen Mirren e il candidato a due premi Oscar Ian McKellen, sarà disponibile su Infinity Premiere dal 7 al 13 agosto. Il genio della truffa Roy Courtnay non riesce a credere alla propria fortuna quando incontra online la benestante vedova Betty McLeish. Mentre Betty gli apre le porte di casa e della sua vita, Roy rimane sorpreso scoprendosi affezionato alla donna: quella che avrebbe dovuto essere una truffa veloce e rapida si trasforma in un percorso da funambolo, il più infido della sua vita.

Il diritto di opporsi

Il siritto di opporsi, basato su fatti realmente accaduti, arriverà su Infinity Premiere dal 14 al 20 agosto. Interpretato da Michael B. Jordan e dai premi Oscar Jamie Foxx e Brie Larson, il film segue il giovane avvocato Bryan Stevenson e la sua storica battaglia per la giustizia: dopo essersi laureato ad Harvard, Bryan avrebbe potuto scegliere fin da subito di svolgere dei lavori redditizi ma, al contrario, si dirige in Alabama con l’intento di difendere persone condannate ingiustamente, con il sostegno dell’avvocatessa locale Eva Ansley.

La dea fortuna

Con Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca, La dea fortuna è in arrivo su Infinity Premiere dal 21 al 27 agosto. Arturo e Alessandro sono una coppia da più di quindici anni ma nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciati in custodia per qualche giorno da Annamaria, la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle, ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.

Joker

Interpretato da Joaquin Phoenix, che ha ottenuto il Premio Oscar come Miglior attore protagonista, Joker sarà disponibile su Infinity Premiere dal 28 agosto al 3 settembre. Il film diretto da Todd Phillips è incentrato sulla figura dell’iconico villain: l’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui.

Critters Attack – Il ritorno degli extraroditori

In arrivo su Infinity dal 6 agosto, Critters Attack – Il Ritorno degli Extraroditori: quinto capitolo della saga a cavallo tra horror e commedia, il film segue le vicende della ventenne Drea che con riluttanza accetta un lavoro come babysitter per un professore del college che spera di poter frequentare. Per cercare di intrattenere i figli del professore e suo fratello minore Phillip, Drea decide di portarli a fare una gita, senza sapere che delle misteriose creature aliene hanno iniziato a divorare qualsiasi cosa vivente che incontrano.

King Arthur – Il potere della spada

King Arthur – Il potere della spada sarà disponibile su Infinity dal 6 agosto, anche in 4K. Quando il padre del piccolo Artù viene assassinato, suo zio Vortigern si impadronisce del trono. Derubato dei diritti che gli spetterebbero per nascita e senza sapere chi sia realmente, Artù riesce a sopravvivere nei vicoli oscuri della città. Quando estrae la mitica spada dalla roccia, la sua vita cambia radicalmente ed è costretto ad accettare la sua vera eredità.

The Banana Splits Movie

Dal 13 agosto sarà disponibile su Infinity The Banana Splits Movie, un film commedia horror basato sulla serie televisiva per bambini del 1968, The Banana Splits. Il film segue le vicende di una famiglia che prende parte a uno show dal vivo dei Banana Splits, ma la rock band animatronica ha appena saputo che il loro spettacolo sarà presto cancellato e, non avendo alcuna intenzione di lasciare che accada, perdono il controllo ed esplodono in una furia omicida contro il pubblico.

Kung Fu Panda e Kung Fu Panda 2

I due film saranno disponibili su Infinity rispettivamente dal 17 e dal 18 agosto. I primi due capitoli della serie cinematografica raccontano le vicende del panda Po, doppiato da Fabio Volo nella versione italiana, e dei Cinque Cicloni (Tigre, Scimmia, Mantide, Vipera e Gru), intenti a proteggere la Cina da terribili minacce grazie all’arte del kung fu.

Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello

Il primo capitolo della celebre saga cinematografica tratta dal romanzo fantasy di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, sarà disponibile su Infinity dal 19 agosto. Molto tempo fa, nella Seconda Era della Terra di Mezzo, furono forgiati diciannove grandi Anelli. Ma Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor, forgiò un Anello Sovrano con cui intendeva portare tutti gli altri Anelli sotto il suo dominio. Adesso, il futuro della civiltà dipende dal destino dell’Anello Sovrano, che il fato ha deposto nelle mani di un giovane hobbit di nome Frodo Baggins.

Downsizing – Vivere alla grande

Interpretato da Matt Damon e Christoph Waltz, Downsizing – Vivere alla Grande arriverà su Infinity dal 23 agosto. Cosa accadrebbe se, come soluzione al problema della sovrappopolazione, un gruppo di scienziati scoprisse il modo di ridurre gli uomini a esseri viventi di 12 centimetri? In un mondo miniaturizzato il denaro potrebbe offrire nuove opportunità. Ed è con questa promessa di vita migliore che Paul e sua moglie decidono di abbandonare la loro vita stressata in Omaha per farsi rimpicciolire e trasferirsi in una nuova comunità ‘ridotta’: una scelta che aprirà le porte a nuovi cambiamenti e avventure.

SERIE TV

Claws 3

Dal 1° agosto, sarà disponibile su Infinity la terza stagione completa di Claws, la serie incentrata sulle vicende di cinque estetiste della Florida e gli intrecci con la malavita locale. Nella terza stagione, le ragazze impareranno presto che nel mondo dei casinò la posta in gioco è altissima e Desna tenterà la fortuna mettendosi in affari con una coppia losca, Mac e Melba. Su Infinity è disponibile anche la seconda stagione completa di Claws.

The Detour 4

In arrivo dal 2 agosto anche la quarta stagione completa di The Detour, che si aggiunge alla terza stagione già disponibile su Infinity. La divertente comedy segue le vicende di due genitori, Nate e Robin, alle prese con un disastroso viaggio insieme ai propri figli.

Animal Kingdom 4

Infine, dal 3 agosto arriverà su Infinity la quarta stagione completa di Animal Kingdom, che andrà ad aggiungersi alla terza stagione già disponibile su Infinity. Basata sull’omonimo film australiano del 2010, la serie segue la vita di un ragazzo diciassettenne che, dopo la morte della madre, va a vivere con i Cody, una famiglia dallo stile di vita eccessivo dedita alle attività criminali, guidata dalla matriarca Smurf.


Big Daddy - Un papà speciale: curiosità sulla divertente commedia con Adam Sandler e i gemelli Sprouse

Nel 1999 usciva quello che resta a tutt'oggi il maggior successo commerciale di Adam Sandler, la commedia Big Daddy diretta da Dennis Dugan.

Ci sono pochi attori al mondo che ci hanno fatto ridere quanto Adam Sandler, che si è mostrato ottimo anche in ruoli diversi dal solito come quelli ricoperti in Ubriaco d'amore e nel recente Diamanti grezzi. Uno dei suoi film “giovanili” che ci hanno più divertito è proprio la commedia Big Daddy – Un papà speciale, uscita nel 1999 con la regia di Dennis Dugan, che coniuga in maniera buffa e originale, e anche toccante in alcuni momenti, l'eterna fiaba di Peter Pan: l'uomo adulto che non vuole crescere e viene cambiato dall'incontro con un bambino. Nel ruolo del piccolo Julian McGrath si alternano due futuri idoli delle teenager, i gemelli Cole e Dylan Sprouse che hanno a lungo percorso carriere affiancate prima di dividere le proprie strade, mentre gli attori adulti sono Rob Schneider, Jon Stewart (famoso anche per il suo talk show), Joey Lauren Adams e l'attrice e moglie di Judd Apatow, Leslie Mann, con cui Sandler ha lavorato di nuovo in Funny People. Nel ruolo di un senzatetto appare anche Steve Buscemi.

La storia di Big Daddy ruota intorno al personaggio di Sonny Koufax, laureato in legge, che a 32 anni ancora non si decide a prendersi le responsabilità dell'età adulta. Al contrario di lui, in procinto di lasciarsi con la fidanzata, l'amico Kevin (Stewart), con cui divide un appartamento, sta per sposarsi. Quando quest'ultimo parte per un viaggio di lavoro, lasciando solo Sonny, un bambino, Julian, si presenta a casa dei due con una lettera in cui dice che è suo figlio e che la madre è morta pochi giorni prima. Nell'impossibilità di contattare i servizi sociali, chiusi per una festività, Sonny decide di tenere il bambino per un po', ed è l'inizio di un'avventura che gli cambierà la vita.


Qualche curiosità su Big Daddy

In una scena una cameriera porta al piccolo Julian una birra analcolica: l'attrice è Jackie Titon, moglie di Adam Sandler, che da allora in poi è apparsa in quasi tutti i suoi film. Fu proprio sul set di questo film che i due si conobbero. Sono sposati dal 2003 e hanno due figli.

Big Daddy è stato il film di maggior successo commerciale nella carriera di Adam Sandler: all'epoca incassò la cifra impressionante di 163 milioni di dollari.

Il regista Dennis Dugan ha inserito nel film un'autocitazione: Quando Julian, Sonny e il fattorino (Schneider) guardano la tv, sullo schermo passa un eposidio di Colombo del 1976: possiamo vedere il regista nel ruolo di un detective alle spalle di Peter Falk. Dugan compare anche in un altro cameo: è l'uomo che non è pronto per Halloween. Come attore, ha interpretato Walter Bishop nella serie con Bruce Willis Moonlighting ed è apparso in seguito in altri film di Sandler da lui diretti, da Zohan a Jack e Jill. Tra i film più noti in cui ha recitato ricordiamo L'ululato e Parenti, amici e tanti guai.

Cole Sprouse e Dylan Sprouse avevano 6 anni all'epoca delle riprese ed erano già apparsi – sempre in un unico ruolo – nelle serie tv Grace Under Fire e MadTV. Cole ha poi recitato da solo in Friends e insieme hanno raggiunto la notorietà da adolescenti nella serie Zach e Cody al Grand Hotel andata in onda dal 2005 al 2008, seguita da Zack e Cody sul ponte di comando (2008-2011). Da solo, Cole è stato protagonista di Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa e della serie tv Riverdale.


Howard e il destino del mondo, è su Amazon Prime Video il film che causò la nascita della Pixar

Uno dei più sonori flop della carriera da produttore di George Lucas, Howard e il destino del mondo, in streaming su Amazon Prime Video, non smette di stupire... in tutti i sensi.

Howard e il destino del mondo, è su Amazon Prime Video il film che causò la nascita della Pixar

Howard e il destino del mondo (1986) con la Lea Thompson di Ritorno al futuro e Jeffrey Jones, disponibile in streaming su Amazon Prime Video , è uno dei cult anni Ottanta... suo malgrado. A differenza di tanti lungometraggi di quegli anni magici, come La storia infinita, Gremlins, I Goonies, Labyrinth, fu immediatamente giudicato - concedeteci termini tecnici - una delle più grosse schifezze che Hollywood avesse mai partorito. Una sorta di incidente stradale creativo e produttivo, patrocinato da un George Lucas per la prima volta amaramente ridimensionato, un obbrobrio che avrebbe meritato per sempre l'oblìo. A quasi 35 anni di distanza, abbiamo provato per voi a rivederlo e a imbastire un piccolo processo, lasciando la sentenza a voi, ma per onestà vi forniamo un contesto.

Howard e il destino del mondo, la trama e l'origine del cinecomic Marvel ante-litteram
Howard the Duck (questo il titolo originale) è l'adattamento del fumetto omonimo creato nel 1973 da Steve Gerber (testi) e Val Mayerik (disegni) per i tipi Marvel. Il protagonista è un papero umanoide arrivato da un'altra dimensione direttamente sulla Terra: è vagamente paperinesco nel suo aspetto fumettistico, tanto che la Disney concorda con la Marvel (all'epoca non sono una cosa sola) un redesign del personaggio per differenziarlo maggiormente da Donald. Innamoratosi del comic book, George Lucas reduce dal Ritorno dello Jedi decide di ricavarne un lungometraggio, affidandolo agli sceneggiatori Willard Huyck & Gloria Katz, con i quali aveva già scritto American Graffiti e Indiana Jones e il tempio maledetto: affiderà ai due la regia (Hucyk) e la produzione (Katz), intercettando l'interesse della Universal, con la coda di paglia per aver rifiutato altri progetti di successo di Lucas, tra cui Star Wars. "Questo non sbaglia mai", si saranno detti. Una serenità del tutto compromessa al termine del primo test screening: la leggenda narra di due capi della Universal che vengono addirittura alle mani, accusandosi reciprocamente di aver approvato la porcheria alla quale hanno appena assistito.
Scartata malauguratamente l'ipotesi di un cartoon, Howard e il destino del mondo è diventato un film dal vero pieno di effetti visivi, con una trama a grandi linee simile a quella del fumetto: Howard giunge sulla Terra, diventa amico della bella ma sfortunata cantante Beverly (Thompson) e con l'aiuto dell'imbranato ricercatore Phil (Tim Robbins) ha la meglio su altri visitatori interdimensionali, molto più mostruosi e cattivi di lui, dai quali è per un attimo posseduto lo scienziato Walter Jenning (Jeffrey Jones).
Howard the Duck, uscito negli Usa il 1° agosto 1986 e in Italia a Natale, per un budget di 37 milioni di dollari ne porta a casa appena altrettanti, uscite internazionali incluse: una batosta devastante. Vincerà un Razzie Award come peggior film, nonché per peggiore sceneggiatura, peggior nuovo personaggio e peggiori effetti visivi, conquistando nomination per peggiore non protagonista (Tim Robbins), peggiore regia e peggiore canzone originale omonima. Addirittura Gloria Katz sarà nominata nel 1990 a un Razzie per il peggior film del decennio appena trascorso (lo conquisterà Mammina cara, per la cronaca).

Vostro onore, signori della giuria: chi scrive ha posticipato per anni la visione di Howard e il destino del mondo, per una semplice ragione: il protagonista. Non eravamo ancora nell'epoca della CGI (con la quale Howard si è reincarnato in un cammeo in Guardiani della galassia), perciò il papero fu interpretato sul set da svariati attori nani, in particolare Ed Gale, con cinque burattinai a telecomandare le espressioni del suo viso. Ebbene, è orrendo. Goffo, solo parzialmente espressivo, sproporzionato, Howard nel film è una presenza trash davanti alla quale la sospensione dell'incredulità è un'impresa impossibile. Anche storicizzando, le Tartarughe Ninja del 1990 sono meno inguardabili.
Cosa più grave, Howard e il destino del mondo è un film dal registro contraddittorio e confuso, forse dovuto alla divergenza sull'interpretazione del materiale e alla consapevolezza di quanto diventasse automaticamente imbarazzante portarlo sul set, con la tecnologia disponibile: saltare dalla fantascienza al comico demenziale, passando per l'horror vero e proprio (la metamorforsi di Jenning non è buffa, è disturbante sul serio!), richiederebbe un approccio più libero anche sul piano formale, un tocco di metalinguismo, un'atmosfera più anarchica. Invece Howard e il destino del mondo ha una costruzione della sceneggiatura ingenua, spiegona, tradizionale, nella quale specialmente il personaggio di Lea Thompson si rapporta al papero senza scomporsi più di tanto, come se fosse in una delle più scontate produzioni per famiglie in live action. Salvo poi rinvenire un preservativo nel portafogli del palmipede (mamma mia!), che a un certo punto sembra non insensibile alle sue grazie e sbarca per poco il lunario in un locale a luci rosse. Insomma, Howard e il destino del mondo è un raro caso di film per bambini non per bambini.
Colpo di grazia, il montato finale ammonta a 111 minuti, che in termini assoluti non sarebbero nemmeno tanti, se non fosse che alcune sequenze (come quella dell'inseguimento sull'ultraleggero) sono coreografate e montate senz'alcun senso della misura: una ventina di minuti di sforbiciate sarebbe stata ben accetta! L'incapacità di asciugare il montaggio, combinata ai cambi di registro di cui sopra, in più di un caso può materializzare l'iconico punto interrogativo sulle nostre teste. Di fronte a un disastro del genere, vi invito a mettervi una mano sul cuore e a emettere una sentenza d'aspra condanna.

Signori della giuria, vostro onore, il mio cliente Howard e il destino del mondo è un film sgangherato, è vero, ma chi potrebbe escludere che in questo risieda la sua identità, la sua libertà creativa? L'accusa si accanisce sulla povera Beverly, interpretata peraltro da una Lea Thompson che i fan di Ritorno al futuro non hanno mai visto così sexy, meticolosa nel creare un "incrocio tra Madonna e Cindy Lauper". Ma l'accusa dimentica di dire che Tim Robbins e Jeffrey Jones sembrano aver abbracciato in modo più uniforme la scemenza dell'operazione, tanto che la loro recitazione tradisce una consapevolezza goliardica, condivisa dagli autori. Non va nemmeno dimenticato che almeno in una sequenza la miscela di quei registri si amalgama perfettamente: ci riferiamo alla scena nel diner. [Obiezione vostro onore! E' proprio quando il film si sfalda del tutto!, ndAccusa] [Respinta, è bene non soffocare alcuna sensazione, ndr]. Una sequenza in cui non si capisce proprio quale film si stia guardando: non è forse un risultato liberatorio e inaspettato per un "film per famiglie"? Davvero vi infastidisce tanto sapere che l'effetto è con ogni buona probabilità involontario? Non conta il risultato, abituati come siamo a minestre riscaldate?

Che dire poi degli effetti visivi? Non avrete di sicuro visto molti b-movie trash con gli effetti curati dall'Industrial Light & Magic, all'altezza delle migliori produzioni coeve, il non plus ultra del fotomontaggio analogico del periodo? Andiamo, il mostro finale è persino animato in stop motion da un genio veterano come Phil Tippett! [Obiezione vostro onore, gli effetti visivi hanno vinto un Razzie!, ndAccusa] [Respinta, lo sanno tutti che i Razzie son bravi a saltare sul carro dei perdenti, ndr]
Signori della giuria, vostro onore, vi chiedo di mettervi la mano sul cuore e vi lascio con questa riflessione: se Howard the Duck non fosse stato realizzato, forse la Pixar non sarebbe mai esistita, è un fatto. In seguito al flop del film, George Lucas, indebitato per la costruzione dello Skywalker Ranch, accettò un'offerta a prezzo stracciato da Steve Jobs, interessato alla sua divisione sperimentale di CGI, il Lucasfilm Graphics Group... che Steve avrebbe poi ribattezzato Pixar. Se nemmeno questo vi basta per un'assoluzione, aggiungiamo che la carriera di Willard Huyck come regista, al secondo costoso flop di fila, terminò qui. Volete emettere un'altra condanna, per infierire ancora? Assolviamo Howard e il destino del mondo, derubrichiamolo a testimonianza di un tempo che fu.

A questo punto non rimane che lasciare a voi l'arduo fardello del giudizio finale, magari rivedendo il film anche in lingua originale con sottotitoli su Amazon Prime Video (nel panico, i nostri responsabili dell'adattamento edulcorarono diverse espressioni pesanti). Deluso e ferito, George Lucas commentò che Howard e il destino del mondo sarebbe stato giudicato un capolavoro solo dopo vent'anni: ha sbagliato il calcolo di quattordici? Come giuria, avete una grande responsabilità.


Il medico della mutua: il film che Alberto Sordi ha prodotto perché nessun altro voleva farlo

Nel 1964 usciva in libreria Il medico della mutua scritto da Giuseppe d'Agata, nel 1968 arrivava nei cinema il film con Alberto Sordi. Il merito fu tutto dell'attore che acquisto i diritti del libro e ne produsse l'adattamento cinematografico.

Il medico della mutua: il film che Alberto Sordi ha prodotto perché nessun altro voleva farlo

Non tutti sono a conoscenza de Il medico della mutua, il romanzo del 1964 scritto da Giuseppe d'Agata la cui storia ha sedotto Alberto Sordi. Quel piccolo libro con una breve narrazione, in parte di denuncia e in parte grottesca, voleva isolare nel nostro pensiero la figura del dottore di famiglia in tutta la sua contraddittoria posizione professionale. Il medico della mutua vanta da un lato un'umanitaria indole la cui missione è espletata dal nobile ruolo che ricopre. Dall'altro pare innegabile che il suo personale successo sia legato alla trasformazione dei suoi privilegi in trampolini per eseguire tuffi carpiati in un bieco affarismo. Solo un medico vero poteva conoscere bene tutte le sfumature e d'Agata, infatti, lo era, ma dopo la pubblicazione per lui ci furono solo lavori da scrittore.
Il film Il medico della mutua uscì nel 1968 diretto da Luigi Zampa e fu il secondo grande successo di quella stagione, dietro Serafino di Pietro Germi e prima di C’era una volta il West di Sergio Leone. Come sappiamo, il film ebbe un seguito l’anno successivo intitolato Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue diretto da Luciano Salce.

Se il film esiste, il merito è del suo protagonista Alberto Sordi che si era incaponito sui diritti di quel libro. Il potenziale per adattare la storia per il cinema lo vedevano gli artisti, non i produttori. Luciano Salce cercò di farne un film con Ugo Tognazzi, ma Mario Cecchi Gori che ne aveva acquistato i diritti "per errore" riteneva la storia non realizzabile senza scatenare un putiferio. Qualche tempo dopo Sordi riuscì a farsi rivendere i diritti per poche lire e sarebbe stato propenso a metter mano al partafogli per produrre il film in compartecipazione con qualcun altro.

Nel libro Storia di un commediante: racconti, aneddoti e confessioni, Sordi racconta l'incontro con Dino De Laurentiis: “Lui mi guardò con aria scettica, chiamò la sua segretaria e, con la sua voce tonante, facendo una serie di scongiuri, le gridò: Liliana! Vie’ qua e dimme: se vedi il manifesto di un film che come titolo ha Il medico della mutua, tu che fai?”. “Ne vado a vedere un altro”, rispose la segretaria che, fra le altre cose, era brutta come il peccato. “L’hai sentita?”. “L’ho sentita, sì, e l’ho vista pure... ammazza quant’è brutta!!! E tu chiami la segretaria per sapere se devi fare o no un film? Ma ti rendi conto che tutti gli italiani sono mutuati?”. “Sì, ma qui c’è di mezzo un medico e, se proprio vuoi un consiglio, medici, casse da morto e funerali lasciali perdere”, mi rispose toccandosi le parti basse”.
Alla fine l'attore mise molto più del 50% per produrre Il medico della mutua insieme a Euro International e la Explorer Film 58.

Oltre all'inimitabile abilità di Sordi nel ritrarre con la sua innata simpatia anche i personaggi più spinosi e antipatici, alla regia di Zampa il cui istinto si era lasciato sospingere dal vento di contestazione del '68, alla sceneggiatura puntuale e pungente di Sergio Amidei, la riuscita del film non sarebbe stata tale se alle musiche non ci fosse stato quel grande artista di Piero Piccioni, che tanto da dato al cinema italiano e ai personaggi dell'Albertone nazionale tradotti in note su un pentagramma con acume e talento musicale. Qui sotto la celebre Marcia di Esculapio del film.


La passione esplode nel poster italiano di After 2

01 Distribution ha rilasciato oggi il poster italiano di After 2, film diretto da Roger Kumble, atteso il settembre nelle sale italiane.

Così come il primo capitolo, approdato in sala nel 2019, After 2 sarà liberamente ispirato al best-seller mondiale firmato da Anna Todd. Trovate il poster in fondo alla pagina.

AFTER 2

PRODUZIONE: Il film è stato diretto da Roger Kumble, e tratto dal best-seller mondiale di Anna Todd.

CAST: Josephine Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott), ma anche Dylan Sprouse, Candice King, Max Ragone, Charlie Weber, Louise Lombard, Karimah Westbrook, Rob Estes.

TRAMA: Dopo il successo del primo film, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office italiano, il 2 settembre arriva nei cinema AFTER 2, sequel basato sul secondo capitolo dei romanzi best seller di Anna Todd, con protagonisti Josephine Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott). Riuscirà l'amore a cancellare il passato? AFTER è la fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno letterario young adult.

DISTRIBUZIONE: Nelle sale Italiane dal 2 settembre 2020.

IL POSTER




Nelle sale UCI Cinemas tornano Il Re Leone ed altri successi Disney

Il circuito cinematografico UCI Cinemas continua a regalare emozioni targate Disney ai propri clienti.

Da domani, 23 luglio 2020, nelle sale UCI Cinemas già riaperte dopo l'emergenza Covid-19 tornano nuovi successi animati targati Walt Disney Company Italia. Nel particolare il live-action Il Re Leone, Frozen 2 e Spie Sotto Coperture andranno ad arricchire le normali programmazioni delle sale dei multisala riaperti.

Di seguito il comunicato ufficiale UCI Cinemas.

Nel Circuito UCI Cinemas tornano i film Disney con Spie sotto copertura, Il Re Leone e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle
Milano, 22 luglio 2020 – Dal 23 luglio nel Circuito UCI Cinemas tornano sul grande schermo tre grandi film Disney a partire da 4,90 euro: Spie sotto copertura, il lungometraggio animato che vede una superspia e un inventore geniale ma sbadato alle prese con un risvolto inaspettato; Il Re Leone, il live action del classico Disney che vede protagonista il leoncino Simba e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, il sequel delle avventure della Regina Elsa e di sua sorella Anna alla ricerca di una spiegazione per gli straordinari poteri di Elsa.

Il pubblico potrà assistere a questi fantastici lungometraggi nelle multisale del Circuito UCI Cinemas già riaperte: UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Lissone (MB), UCI Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO) e UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC). Nelle prossime settimane sono previste ulteriori riaperture.

I tre film di Disney vanno ad aggiungersi alla normale programmazione delle multisala UCI operative che comprende anche i grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro.

In tutte le multisala UCI riaperte sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari.

Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

UCI Cinemas coglie questa occasione per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile, confermando che nel corso delle prossime settimane è prevista la riapertura delle altre multisala del Circuito.


DUNE, TIMOTHÉE CHALAMET HA GIÀ OTTIME PROBABILITÀ DI ESSERE CANDIDATO AGLI OSCAR 2021

Anche se molti film quali Bloodshot o L'Uomo Invisibile si sono visti costretti a un'uscita in Video on Demand e molti altri e più importanti blockbuster come 007 No Time To Die o Fast & Furious 9 sono stati posticipati di un intero anno, il 2020 dovrebbe ancora vedere l'uscita in sala di Tenet, Black Widow e Dune.

In riferimento al nuovo adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico di Frank Herbert diretto da Denis Villeneuve, un nuovo sondaggio lanciato recentemente online ha dato un interessante risultato circo il suo attore protagonista, Timothée Chalamet, che ricordiamo interpreterà nel film il Principe Paul Atreides.

Stando infatti alle persone che hanno partecipato a questo curioso sondaggio indetto da Gold Derby, il 37% dei votanti ha ritenuto che Chalamet meritasse una vittoria agli Oscar 2021 nella categoria Miglior Attore Protagonista, in largo anticipo sui tempi e senza conoscere ovviamente gli effettivi sfidanti né avendo la certezza di un eventuale candidatura dell'interprete.

Al secondo posto Benedict Cumbrbatch con il 19% dei voti e terzo Matt Damon con l'11%. Per Chalamet, dovesse davvero arrivare la nomination per Dune, si tratterebbe della seconda nella sua ancora giovane carriera dopo quella ricevuta nel 2018 per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, dove ha interpretato Elio Perlman.

Vi ricordiamo che Dune uscirà nelle sale cinematografiche americane il 18 dicembre 2020.


AVATAR 2, JAMES CAMERON ORGOGLIOSO: 'LA QUALITÀ È IMPRESSIONANTE'

I genitori hanno sempre un occhio di riguardo per i propri figli, è risaputo: quando il genitore in questione è un certo James Cameron ed ha messo al mondo una prole che conta tra i suoi ranghi Titanic, Terminator e Avatar, un po' di fiducia crediamo gli vada concessa.

Insomma, per dirla in parole povere: se Cameron si dice incredibilmente soddisfatto del lavoro che lui e il suo team stanno svolgendo su Avatar 2, non possiamo far altro che credergli e aspettarci grandi cose da questo primo sequel del film del 2009.

Il nostro discorso non è ovviamente casuale, ma arriva in seguito alle parole di entusiasmo giunte dal regista stesso: "Ho a che fare con le immagini di questo mondo ogni singolo giorno e ci sono momenti in cui le guardo e penso: 'È davvero fantastico'. E con ciò giuro di non starmi dando delle pacche sulle spalle da solo" si è espresso Cameron.

Insomma, un commento estremamente ottimista che alza inevitabilmente l'asticella delle aspettative per un film sul quale già grava un peso non da poco, vista l'importanza che ha rivestito il suo predecessore nell'utilizzo della tecnologia nel cinema. A proposito di immagini, ecco una nuova, fantastica foto dal set di Avatar 2; su James Cameron, invece, c'è stata un po' di burrasca dopo la ripresa dei lavori su Avatar 2 nel post-lockdown.


NEW AVENGERS: UN FAN POSTER IMMAGINA LA NUOVA FORMAZIONE DEI VENDICATORI

Terminata la grandiosa ed epica Infinity Saga con lo spettacolare Avengers: Endgame, i fan del Marvel Cinematic Universe non aspettano altro che vedere in sala il film apripista della Fase 4 del MCU, il Black Widow di Cate Shortland, così da entrare nel vivo del prossimo percorso cinematografico del grande progetto Marvel.

Quello che sappiamo per certo è che con la morte di Iron Man (Robert Downey Jr), l'addio di Captain America (Chris Evans) e la tragica scomparsa di Vedova Nera (Scarlett Johansson), le fila dei Vendicatori hanno perso la metà degli Avengers originali, bisognosi dunque di rimpinguare quelle posizioni ora scoperte.

Non è ancora chiaro chi si aggiungerà e quale sarà l'effettiva nuova formazione, ma in attesa di scoprirlo l'artista web Psychboz ha voluto condividere via Instagram un suo fan poster proprio dedicato ai Nuovi Vendicatori e la formazione da lui immaginata. Tra questi troviamo al centro Thor affiancato da Falcon e Doctor Strange. Sotto di loro Captain Marvel e ai suoi lati Occhio di Falco e la Potente Thor di Natalie Portman, entrambi seguiti verso l'esterno della composizione da Black Panther, Star-Lord, Ant-Man e Hulk a sinistra e Scarlet Witch, Gamora, Groot, Rocket Raccoon e Wasp a destra.

A troneggiare su tutti è la figura gigantesca e in penombra di quello che potrebbe essere il prossimo grande villain del MCU, Galactus.


www.instagram.com/p/CC3lWyTg95f/?utm_source=ig_embed

STAR WARS: IL SUCCESSO DELLA COLONNA SONORA? QUESTIONE DI FORTUNA, SECONDO JOHN WILLIAMS

John Williams è un genio assoluto ed è riuscito ad imporsi come uno dei compositori più influenti dei nostri tempi grazie al suo contributo in film come Star Wars, Indiana Jones, Jurassic Park ed Harry Potter. Eppure non sembra disposto a prendersi tutto il merito per ciò che ha fatto.

Il grande musicista, in un'intervista per The New Yorker, ha rivelato di essere grato per le opportunità ricevute, ma di essere stato in qualche modo fortunato: "Lavorare a questi film, così come tutta la mia carriera, è stato un viaggio incredibile. Diventare un compositore di colonne sonore professionale non è mai stato un obbiettivo che ho perseguito intenzionalmente, neanche per la scrittura della musica dei nove film di Star Wars in più di 40 anni. È successo e basta. Devo dirvelo, tutto questo è stato il risultato di una benevola casualità, che spesso contribuisce a creare le cose più belle della vita".

La vanità non sembra essere un difetto di Williams, vincitore del Premio Oscar per ben cinque volte grazie alle musiche scritte per film come Lo Squalo, Star Wars: Una Nuova Speranza ed E.T., L'extraterrestre. Fortuna o meno, le sue colonne sonore sono conosciute in tutto il mondo e probabilmente certi film non sarebbero gli stessi senza quei mitici tappeti musicali.

Per quanto riguarda Star Wars, ha poi dichiarato qualcosa di interessante, con la solita modestia che lo contraddistingue: "Credo che la fanfara che c'è all'inizio sia stata l'ultima cosa che ho composto. Forse è persino troppo pomposa, non lo so. Le biscrome che suonano i tromboni sono difficili da digerire in quella tonalità. E anche le note alte delle trombe!".

A presentare John Williams a George Lucas fu proprio Steven Spielberg: tre titani che ebbero modo di collaborare per diversi film. Per quanto riguarda Star Wars, Williams ha potuto comporre le musiche con gioia fino a The Rise of Skywalker, e ha avuto persino un cameo nel film di JJ Abrams.
 
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view post Posted on 23/7/2020, 13:53
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Triplethor
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GIVOEDI

23/07/2020



TO THE EXTREME: IN ARRIVO UN BIOPIC SU VANILLA ICE, DAVE FRANCO SARÀ IL PROTAGONISTA

La vita del rapper statunitense Robert Matthew Van Winkle, meglio conosciuto come Vanilla Ice, verrà raccontata in un biopic, intitolato To the Extreme (un chiaro riferimento al titolo dell’album da lui pubblicato nel 1990).

Nel ruolo del protagonista troveremo Dave Franco, che in una recente intervista ha parlato del progetto, rivelando che le atmosfere saranno simili a quelle di The Disaster Artist.

Le persone pensavano che con quel film volessimo prendere in giro Tommy Wiseau, ma più veniva rappresentato in maniera reale, più diventava divertente ed emozionante. È proprio questa l’atmosfera che vogliamo dare a questo progetto.

Per rimanere il più fedele possibile alla storia, è stato ovviamente necessario il coinvolgimento di Vanilla Ice.

Rob è una persona così dolce e intelligente. È stato estremamente utile durante il processo per capire correttamente ogni dettaglio, aggiungendo informazioni che il pubblico non può sapere. Solo parlare con lui mi ha spinto a pensare a tutti i modi in cui dovrò prepararmi per il ruolo.

To the Extreme, scritto da Chris Goodwin in collaborazione con Phillip Van, racconterà la storia dell’artista, da quando per vivere vendeva automobili a Dallas, fino al successo, ottenuto con il singolo ‘Ice Ice Baby’, soffermandosi anche sui molti ostacoli affrontati nel corso della sua carriera
.

WONDER WOMAN 1984 – DIANA CORRE TRA LA GENTE NELLA NUOVA FOTO

In rete continuano a trapelare nuove immagini di Wonder Woman 1984, la cui campagna marketing non è ancora ricominciata. Il film sarà presentato all’evento DC FanDome del 22 agosto, dove probabilmente debutterà il nuovo trailer, ma è chiaro che la Warner vuole essere certa di poterlo distribuire in ottobre prima di far ripartire la macchina promozionale.

Nel frattempo, comunque, possiamo vedere uno scatto in cui Diana (Gal Gadot) corre tra la gente a Washington, in pieno giorno. Il libro del cinecomic ha rivelato che l’eroina non ha realmente voltato le spalle all’umanità dopo la morte di Steve Trevor, intervenendo qualora fosse necessario. Resta però da spiegare come sia scomparsa dalla memoria della gente, dato che qui la vediamo entrare in azione sotto gli occhi della folla e della polizia.

Potrete vedere l’immagine qui di seguito, ma prima vi ricordo che l’uscita del cinecomic è prevista per il 2 ottobre negli Stati Uniti, e per lo stesso mese anche in Italia. La speranza, ovviamente, è che non ci siano ulteriori rinvii a causa dell’emergenza Covid-19. Vi terremo aggiornati.

La foto

Nel film, Diana (Gal Gadot) dovrà vedersela con Barbara Ann Minerva alias Cheetah (Kristen Wiig), sorta di versione corrotta e antecedente di Wonder Woman: posseduta dalla Dea della Caccia, Cheetah è un ibrido tra una donna e un ghepardo, dotata di velocità, riflessi, forza e sensi sovrumani, oltre che di artigli capaci di tagliare praticamente ogni materiale.

Per il resto, sappiamo che la storia sarà ambientata negli anni Ottanta, durante gli ultimi scampoli della Guerra Fredda.

Nel cast ci saranno anche Pedro Pascal (Maxwell Lord), Natasha Rothwell, Ravi Patel, Gabriella Wilde e Soundarya Sharma. Inoltre, Chris Pine tornerà nel ruolo di Steve Trevor.

Com’è noto, la regia di Wonder Woman 1984 è curata nuovamente da Patty Jenkins. Hans Zimmer è stato incaricato di scrivere la colonna sonora.

Vi ricordo che il primo Wonder Woman ha guadagnato 821 milioni di dollari in tutto il mondo.


TETRIS: TARON EGERTON PROTAGONISTA DEL FILM SUL FAMOSO VIDEOGAME

Dopo Rocketman, un altro biopic nel futuro di Taron Egerton. Niente musica in questo caso, l’attore sarà protagonista di una pellicola incentrata su uno dei videogame più famosi di tutti i tempi: il Tetris.

Il film, intitolato ovviamente Tetris, sarà diretto da Jon S. Baird. Taron Egerton interpreterà Henk Rogers, imprenditore e progettista di videogiochi. Il film sarà incentrato sulle lunghe battaglie legali da lui combattute per ottenere i diritti di Tetris verso la fine degli anni ’80. Uscito vincitore, Rogers è riuscito ad assicurarsi i diritti di Tetris per il Nintendo Game Boy, riuscendo a far riconoscere i diritti anche all’inventore del gioco, il russo Aleksej Leonidovič Pažitnov, che prima di quel momento non aveva ottenuto compensi.
Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo settembre.

Va sottolineato che è dal 2014 che si parla di un film di fantascienza incentrato su Tetris, sulla scia di Battleship. Questo è progetto totalmente diverso, i due film non hanno niente in comune.


STAGE 13 – EDGAR WRIGHT ALLA REGIA DI UNA GHOST STORY PER AMBLIN

I progetti continuano ad accumularsi sulla scrivania di Edgar Wright, il cui Last Night in Soho è stato rinviato al 23 aprile 2021. Dopo la commedia fantascientifica Set My Heart to Five e il thriller The Chain, ora è il turno di Stage 13, adattamento dell’omonimo racconto di Simon Rich (Saturday Night Live, Miracle Workers, An American Pickle). La notizia è stata riportata da Deadline.

Al centro della storia troviamo il fantasma di un’attrice del cinema muto che infesta l’eponimo studio cinematografico per decenni. Quando un regista in difficoltà incontra lo spettro, i due scoprono un’affinità inattesa e uniscono le forze per lasciare un segno sul mondo. Il racconto è incluso nella raccolta Hits and Misses, che ha vinto il Thurber Prize for American Humor nel 2019: possiamo quindi immaginare che l’approccio sia umoristico, da commedia.

Wright e Rich produrranno il film, occupandosi rispettivamente della regia e della sceneggiatura.

La produzione di Stage 13 sarà curata dalla Complete Fiction di Edgar Wright e Nira Park; da Tim Bevan ed Eric Fellner di Working Title; e dalla Amblin Partners, con il presidente delle produzioni Jeb Brody e il creative executive John Buderwitz a supervisionare il progetto.

Nel frattempo, Edgar Wright è al lavoro sul sopracitato Last Night in Soho, horror psicologico ispirato ad alcuni cult degli anni Sessanta e Settanta come A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg e Repulsion di Roman Polanski. Il cineasta inglese è noto per la Trilogia del Cornetto (ovvero Shaun of the Dead, Hot Fuzz e The World’s End), Scott Pilgrim Vs. the World e Baby Driver.

Non è chiaro se Wright dirigerà prima Set My Heart to Five, The Chain o Stage 13. Vi terremo aggiornati.


CANDYMAN OTTIENE LA CLASSIFICAZIONE RESTRICTED, ECCO LE RAGIONI

FilmRatings.com ha svelato la classificazione ufficiale di Candyman, “sequel spirituale” dell’omonimo horror di Bernard Rose basato sul racconto The Forbidden di Clive Barker.

Com’era prevedibile, la Motion Picture Association of America ha assegnato un rating R (restricted) al film di Nia DaCosta, segno che sarà vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. Queste le giustificazioni:

Classificato “R” per sanguinosa violenza horror e linguaggio, inclusi alcuni riferimenti sessuali.

Nulla di sorprendente, ma fa piacere che l’opera resterà fedele all’intensità e alla brutalità della saga (magari addirittura superandole). Fra l’altro, il sito indica che in alcuni mercati il titolo sarà Say My Name, forse per una scarsa popolarità del franchise.

Staremo a vedere. Intanto, vi ricordo che la produzione è curata da Jordan Peele, e che l’uscita americana è attesa per il 16 ottobre.

La sinossi ufficiale
Fin da quando i residenti possono ricordare, il quartiere popolare Cabrini Green di Chicago è stato terrorizzato dal passaparola di una storia di fantasmi su un killer sovrannaturale con un uncino al posto della mano, evocato da chiunque osi ripetere il suo nome per cinque volte di fronte a uno specchio. Oggi, un decennio dopo l’abbattimento dell’ultima torre Cabrini, l’artista Anthony McCoy (Yahya Abdul-Mateen II) e la sua ragazza, la direttrice di galleria Brianna Cartwright (Teyonah Parris), si trasferiscono in un lussuoso loft a Cabrini, reso irriconoscibile dalla gentrificazione e abitato da millennial che hanno salito la scala sociale.

Quando la sua carriera di pittore rischia di andare in stallo, l’incontro fortuito con un vecchio abitante di Cabrini Green (Colman Domingo) permette a Anthony di scoprire la natura tragica e orribile della vera storia dietro Candyman. Ansioso di conservare il suo status nell’ambiente artistico di Chicago, Anthony comincia a esplorare questi macabri dettagli nel suo studio come nuovi soggetti per i suoi dipinti, aprendo inconsapevolmente la porta a un passato complesso che disfa la sua sanità mentale e scatena una terrificante ondata di violenza, mettendolo in rotta di collisione con il suo destino.

Dietro la macchina da presa di questa pellicola troviamo Nia DaCosta, regista di Little Woods. La sceneggiatura è stata scritta da lei stessa insieme a Win Rosenfeld e Jordan Peele, anche produttore.

Oltre a Yahya Abdul Mateen II (Aquaman, Noi, Watchmen), nel cast figurano anche Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits), Colman Domingo (Fear The Walking Dead) e Tony Todd, il Candyman originale.

Candyman, il cui vero nome era Daniel, era il figlio di uno schiavo, brutalmente torturato e ucciso. Secondo la leggenda, per evocare il suo spirito è necessario che una persona guardi la propria immagine riflessa in uno specchio e ripeta il nome “Candyman” per cinque volte.


BLACK ADAM: LA LAVORAZIONE DEL FILM CON DWAYNE JOHNSON RIMANDATA AL 2021?

Ancora una notizia relativa all’impatto del coronavirus sulla produzione hollywoodiana. Stavolta parliamo di Black Adam, il film DC Comics che sarà interpretato da Dwayne “The Rock” Johnson e diretto da Jaume Collet-Serra. Lo spin-off di Shazam sarebbe dovuto entrare in lavorazione quest’estate, ma secondo The Hollywood Reporter non sarebbe più questo il caso. Il sito afferma che le riprese sarebbero state spostate al 2021.

Johnson è ancora impegnato nella lavorazione di Red Notice, action Netflix in cui apparirà accanto a Ryan Reynolds e Gal Gadot. Le riprese avrebbero già dovuto essere concluse, ma ovviamente la pandemia ha scombinato tutti i piani, costringendo Netflix a sospendere tutte le sue produzioni. Dunque l’attore dovrà avere il tempo per finire quel progetto prima di girare Black Adam. Il che, facendo due calcoli, porta The Hollywood Reporter a sostenere quanto appena detto.

Fino a poco tempo fa, Johnson sosteneva ancora che le riprese, inizialmente previste in primavera, si sarebbero comunque svolte entro l’anno. In aprile, l’attore aveva dichiarato:

Abbiamo ancora in programma di girare probabilmente a fine estate, probabilmente verso la fine di agosto o settembre. [Black Adam] è un progetto che mi sta molto a cuore, perciò non vedo l’ora di iniziare.

Di recente, Dwayne Johnson ha rivelato di essere al lavoro sul film addirittura da una decina d’anni. Il progetto parteciperà all’evento DC FanDome, che si terrà online il 22 agosto, dunque forse per allora ne sapremo qualcosa di più. Per ora sappiamo solamente che Noah Centineo è entrato nel cast nei panni di Atom Smasher.


X-MEN: TUTTI I FILM CANCELLATI CHE NON VEDREMO MAI (FORSE)

Con l’acquisizione da parte dei Marvel Studios di tutti i diritti cinematografici sul mondo mutante, l’intera sfera dei fumetti Marvel è ora in mano a Disney, che con l’uscita di New Mutants darà l’addio “ufficiale” alle trame degli X-Men di 20th Century Fox (escludendo Deadpool, sul quale però vige ancora un inquietante silenzio).
E’ probabilissimo quindi nel prossimo futuro un totale reboot degli X-Men ed un inserimento in pompa magna dei mutanti nel Marvel Cinematic Universe. Nel corso degli anni però, fin dal primo X-Men di Bryan Singer (uscito nel 2000), sono moltissimi i progetti che si sono avvicendati accanto a quelli pienamente sviluppati ed arrivati sul grande schermo, alcuni dei quali speravamo fossero solamente in stand-by. Visto il reboot in arrivo, è lecito oggi considerare tali progetti completamente cancellati: ecco quali sono i film sugli X-Men nei quali abbiamo sperato ma che… probabilmente non vedremo mai!

X-MEN ORIGINS: MAGNETO

Dalla trilogia di Bryan Singer inizialmente avrebbero dovuto svilupparsi una serie di film prequel sotto il tag “X-Men Origins“: in effetti, X-Men Origins: Wolverine sarebbe dovuto essere il primo di una serie che sarebbe poi continuato con il racconto stand-alone delle origini di Magneto, il più celebre villain degli X-Men. Il film venne in seguito cancellato (in realtà molto prima dell’accordo fra Disney e Fox) ed alcuni degli elementi pensati per lo stesso finirono in X-Men: First Class, dove vediamo in effetti l’esordio di un giovane Magneto interpretato da Michael Fassbender.

X-MEN/FANTASTICI 4/DAREDEVIL

Nel 2010, un ambizioso progetto voleva portare sullo schermo un mega-crossover con protagonisti gli X-Men, i Fantastici 4, Daredevil e addirittura Deadpool. La trama avrebbe ruotato attorno ad una legge per la registrazione dei superumani, proprio come in Captain America: Civil War, con i vari eroi in posizioni opposte fra loro. Il film è rimasto in stasi per anni, finché l’accordo fra Disney e Fox ha cancellato ogni ultima possibilità produttiva.

X-23

Subito dopo l’esordio di Laura/X-23 in Logan (intepretata dalla giovanissima Dafne Keen), fu lasciato intendere che la giovane erede di Wolverine sarebbe riapparsa in alcune pellicole successive basate sul mondo degli X-Men. In seguito, fu annunciato che Craig Kyle, il creatore di X-23 nei fumetti, si stava occupando dello script di un film stand-alone sul personaggio, che avrebbe tratto ispirazione dall’appena uscito Wonder Woman con protagonista Gal Gadot. Il progetto si è perso nel passaggio degli X-Men da Fox a Disney.

L’UOMO MULTIPLO

James Franco sarebbe dovuto essere l’interprete di Jamie Madrox alias l’Uomo Multiplo, una sorta di “super-mutante” con il potere di “moltiplicarsi” all’infinito (e di riassorbire poi le sue copie insieme a tutte le conoscenze apprese da queste nel frattempo). Dopo un annuncio a fine 2017, del progetto (da ritenere orai con sicurezza cancellato) non si seppe più nulla.

KITTY PRYDE


Nel 2018, venne annunciata una pellicola che avrebbe visto protagonista Kitty Pryde, una degli X-Men più amati e rappresentativi dei fumetti. Tim Miller ne sarebbe stato il regista, mentre Bryan Michael Bendis era stato assunto come showrunner. Dopo tale annuncio però, che fu accolto con clamore dai fan, non si ebbe più alcuna notizia.

GAMBIT

La pellicola sul mutante Gambit, è forse quella la cui cancellazione è arrivata nella fase più avanzata del processo produttivo: il protagonista era già stato scelto (Channing Tatum avrebbe interpretato Remy LeBeau alias Gambit), così come il regista (un nome interessantissimo: Gore Verbinski), mentre lo script era stato del tutto completato. L’abbandono di Verbinski a causa di altri impegni rimandarono l’inizio delle riprese, finché il “solito” accordo Disney-Fox dello scorso anno ha portato ad una cancellazione ufficiale.

X-MEN: FEAR THE BEAST

Esiste uno script completo di un film che avrebbe visto protagonista il mutante Bestia, che insieme a Wolverine avrebbe vissuto un’avventura tesa alla sconfitta di Sinistro, altro storico villain degli X-Men. Il progetto partì da Byron Burton, un assistente di produzione di John Ottman, compositore delle musiche di vari film saga degli X-Men, che scrisse uno script talmente convincente da riuscire a farsi strada fin quasi ad ottenere il via libera il film. Dopo l’accordo fra Disney e Fox, ormai persa ogni speranza, Burton e Ottman (che si era proposto in veste di regista) decisero di pubblicare online lo script, ad oggi rinvenibile nel web.

Deadpool 3

Citiamo da ultimo X-Force, film non ancora del tutto esplicitamente cancellato ma la cui realizzazione appare ormai quantomeno improbabile. L’idea del film nasceva addirittura nel 2013, con Lauren Shuler Donner e Matthew Vaughn in veste di produttori; il progetto fu posticipato più volte, finché l’uscita di Deadpool 2, nel Maggio del 2018, portò all’esordio di una versione embrionale della X-Force che si sarebbe poi potuta guadagnare un film in solitaria. Come molti altri però il progetto fu messo in stasi in attesa della risoluzione dell’accordo fra Fox e Disney, e ad oggi sembrerebbe da considerare ormai cancellato.


Doctor Sleep, Mike Flanagan sulla scena che ha fatto impazzire gli addetti agli effetti visivi

Mike Flanagan ha parlato su Twitter di una sequenza che si è rivelata piuttosto ostica durante la lavorazione di Doctor Sleep.
Il regista ha risposto al commento di un utente che gli aveva scritto:

Quando hai visto la versione completa della proiezione astrale in Doctor Sleep, che reazione hai avuto? Erano anni che non vedevo una scena tanto mozzafiato.

La risposta di Flanagan è stata la seguente:

Grazie per le tue parole… ho fatto impazzire gli addetti agli effetti visivi visto che continuavo a chiedere modifiche. Hanno elaborato dozzine su dozzine di versioni. Alla fine quella scena è stata l’ultimissima a essere ultimata, è stata ritoccata fino all’ultimo secondo. Ne è valsa la pena però, adoro quella scena.

Ha poi ammesso di aver provato emozioni contrastanti al cinema:

Devo aggiungere che vedere questa scena in IMAX è stato uno dei punti più alti della mia carriera…controbilanciato dalla sala quasi vuota, uno dei momenti più struggenti. È stato un fine settimana davvero bizzarro.

“Doctor Sleep” è interpretato da Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance, da Rebecca Ferguson In quello di Rose the Hat, e da Kyliegh Curran, al suo debutto in un lungometraggio, nel ruolo di Abra. Il cast principale include anche Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff Curtis.

Trevor Macy e Jon Berg sono i produttori del film, mentre Roy Lee, Scott Lumpkin, Akiva Goldsman e Kevin McCormick ne sono i produttori esecutivi.

Il team creativo di Flanagan che ha lavorato dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia Michael Fimognari (“The Haunting of Hill House”), dagli scenografi Maher Ahmad (“Duri si diventa”) ed Elizabeth Boller (“Terrore del silenzio”), e dalla costumista Terry Anderson (“Nella tana dei lupi”). La colonna sonora è opera dei The Newton Brothers (“The Haunting of Hill House”).




James Gunn e il suo ricordo di Stan Lee: “Lo adoravo. Ho un groppo alla gola ogni volta che vedo queste foto”

Dopo più di un anno dalla sua scomparsa, Stan Lee continua a far sentire la sua mancanza e a richiamare piacevoli ricordi nelle persone che lo hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di poterci lavorare insieme: è il caso di James Gunn che ha da poco condiviso un dolce ricordo su Twitter:

https://twitter.com/nico_villasana/status/...oto%2F439095%2F

James, in risposta ad un utente che ha postato una foto di Stan Lee mentre girava il cammeo in Doctor Strange chiedendo se di conseguenza il regista fosse coinvolto in qualche modo nella produzione, ha spiegato:

Stan stava invecchiando e poteva venire sul set ad Atlanta solo per alcuni giorni, così, sia io che altri fortunati registi, abbiamo girato tutti i cammei lo stesso giorno. Lo adoravo. Ho un groppo alla gola ogni volta che vedo queste foto – è stato uno dei miei giorni preferiti in assoluto.


Comic-Con@Home: stasera il panel di New Mutants, per Bill Sienkiewicz sarà un evento imperdibile

Come abbiamo scoperto pochi giorni fa, stasera al Comic-Con@Home si terrà una conferenza tutta dedicata a New Mutants, il film di Josh Boon che ha avuto una storia piuttosto turbolenta a causa dei continui rinvii.
A’appuntamento è fissato a stasera alle 23:00 in compagnia dei protagonisti del film Anya Taylor Joy, Maisie Williams, Henry Zaga, Blu Hunt, Charlie Heaton e del regista Josh Boone.

Il panel sarà disponibile su Youtube e ve lo segnaleremo non appena online. Intanto, l’artista Bill Sienkiewicz – noto per aver collaborato ad alcuni dei volumi Marvel più iconici della saga dei Nuovi Mutanti come ad esempio La saga del Demone Orso – ha preannunciato su Twitter che si tratterà di un “panel che non potete perdervi“.

Ci saranno annunci particolari (e magari un nuovo trailer)? Lo scopriremo tra poche ore.

Nelle ultime ore è circolato online un presunto spot con l’annuncio dell’arrivo del film su Disney+, ma un rappresentante della major ha smentito tutto, così come il regista Josh Boone.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

I 20th Century Fox Studios hanno sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Yahya Abdul-Mateen II su Matrix 4 e sull’essere diventato fonte di ispirazione per la comunità musulmana

Il nome di Yahya Abdul-Mateen II è oramai sulla cresta dell’onda e, dopo grandi ruoli in prodotti di successo come Watchmen, Aquaman e Candyman, è pronto ad affiancare Keanu Reeves in Matrix 4, la cui produzione sembra essere pronta a ripartire.
L’attore si è aperto in un’intervista con GQ parlando dell’emozione del recitare accanto a Keanu Reeves e dell’essere diventato un punto di riferimento per la comunità musulmana, mantenendo il suo nome anche in ambito artistico:

Ho dato di matto circa una settimana fa. Me ne stavo per i fatti miei, rilassandomi, e di colpo ho realizzato “Oh, ca**o, sono in Matrix!”. Non posso dire molto a riguardo ma è un film davvero importante e tocca temi che dovrebbero essere discussi dalle persone nel 2020,2021, 2022. Keanu e io siamo usciti ogni tanto e lui è così elettrizzato a riguardo – prendo un sacco di energia da lui. […]

Il mio nome non è proprio il classico che sceglieresti così, dal nulla – Yahya Abdul-Mateen II non è di certo John Wayne, non è di certo il nome del tizio più pagato in ogni film o su ogni locandina. Penso che sia per questo che è così d’ispirazione per le persone. Ricevo molti messaggi del genere che mi ringraziano per dare rappresentanza alla comunità musulmana, molti pensavano di cambiare il proprio nome ma ora si sono ricreduti.

Per molti attori e artisti in tutto il mondo, l’America è la destinazione finale. Quindi, essere io stesso il nome in cima alla lista dei più pagati per Candyman, il mio nome scritto a caratteri cubitali per Aquaman, e ora accanto a Keanu Revves per una grande produzione come Matrix, è qualcosa di veramente colossale.

Sentirmi riconosciuto, cavarmela da solo, andare nei programmi e sentir dire il mio nome per intero… è di grande ispirazione per molti.


Birds of Prey: Jurnee Smollett-Bell tornerebbe volentieri nei panni di Black Canary in futuro

In Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn facciamo la conoscenza di molti personaggi del mondo DC, tra cui anche Black Canary, interpretata nel lungometraggio da Jurnee Smollett-Bell.

Nonostante non sia chiara quale sarà la strada che la DC percorrerà con questi nuovi personaggi, Jurnee Smollett-Bell, parlando con Entertainment Weekly in una recente intervista, ha dichiarato che tornerebbe volentieri a vestire i panni del personaggio in futuro:

Non è un segreto il fatto che mi sia piaciuto interpretare Black Canary, sono stata onorata di poter vestire quei panni. Lo rifarei assolutamente se ne avessi la possibilità.

Il film è arrivato al cinema il 6 febbraio.

Ecco la sinossi:

Avete mai sentito la storia della poliziotta, dell’uccello canterino, della psicopatica e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo lei sa fare. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, prendono di mira la piccola Cass, la città viene messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per sconfiggere Roman.

I protagonisti oltre a Harley Quinn (Margot Robbie), sono Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), Cacciatrice (Mary Elizabeth Winstead), l’investigatrice Renee Montoya (Rosie Perez), Batgirl/Cassandra Cain (Ella Jay Basco), Maschera Nera (Ewan McGregor) e Victor Zsasz (Chris Messina).

Alla regia Cathy Yan, prima regista asio-americana a dirigere un cinecomic.


Olivia Newman dirigerà l’adattamento cinematografico dell’acclamato thriller “La ragazza della palude”

THR riporta che Olivia Newman (Il primo match, Chigago Fire) dirigerà presto l’adattamento dell’acclamato best seller di Delia Owen “La ragazza della palude” per la Sony Pictures.
La storia ruota attorno a Kya, una giovane abbandonata dalla sua famiglia e costretta a crescere da sola in una palude poco fuori da una cittadina della Carolina del Nord. Dopo anni e dopo la fama data dal suo libro da poco pubblicato proprio sulla palude in cui è cresciuta, viene accusata dell’omicidio del suo ex, il classico ragazzo d’oro della cittadina locale. La ragazza della palude è descritto come “un racconto insieme di crescita e un appassionante thriller che esplora la narrazione su due linee temporali”.

Il libro, promosso da Reese Witherspoon a settembre 2018 come il suo libro del mese, ha da subito scalato le classifiche rientrando presto nella lista dei best seller del New York Times, con 7 milioni di copie vendute nel mondo.

La Whiterspoon sarà anche produttrice con la sua compagnia Hello Sunshine, mentre la sceneggiatura sarà scritta da Lucy Alibar, candidata al Premio Oscar per il suo lavoro per Re della terra selvaggia (2012).

Qui di seguito la trama:

A Barkley Cove, un tranquillo villaggio di pescatori, circolano strane voci sulla Ragazza della palude. Dall’età di sei anni Kya si aggira completamente sola tra canali e canneti, con qualche straccio addosso e a piedi nudi. Ha al suo attivo un solo giorno di scuola, ma la palude e le sue creature per lei non hanno segreti: la nutrono, la cullano, la proteggono, sono maestre e compagne di giochi. Kya impara a decifrare i segni della natura prima ancora di saper leggere un libro: nella sua assoluta solitudine sembra bastare a se stessa. Ma la sua bellezza non tarda a sbocciare: insolita, selvatica, sfuggente accende il desiderio nei ragazzi del paese. Kya scopre l’amore, la sua dolcezza e le sue trappole. Quando negli acquitrini riaffiora il corpo senza vita di Chase Andrews, gli occhi di tutti puntano su di lei, la misteriosa ragazza dimenticata: i mormorii diventano subito accuse, i sospetti incrollabili certezze. Il processo, fuori e dentro al tribunale, trascina la vicenda verso il suo imprevedibile e folgorante epilogo. “La ragazza della palude” è il romanzo commovente di un’infanzia segnata dall’abbandono e di una natura che si rivela madre, non matrigna. Ma è anche la storia di una violazione e di un segreto gelosamente custodito, che mette in discussione i confini tra la verità e la menzogna, il bene e il male.


La Casa del Diavolo: Rob Zombie pubblica delle foto dal backstage per il 15° anniversario del film

In occasione del 15 anniversario dall’uscita nelle sale di La Casa del Diavolo, il registra Rob Zombie ha voluto pubblicare sul suo profilo Instagram degli scatti dal backstage (fatti con una Polaroid) che ritraggono i protagonisti della pellicola.
Li potete vedere tutti qua sotto:

www.instagram.com/p/CC8htw1JJFz/?utm_source=ig_embed

Il film è arrivato nelle sale nel 2005 per la regia di Rob Zombie. Del cast facevano parte Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie e William Forsythe.

Qua sotto la sinossi ufficiale di La Casa del Diavolo:

La casa dei mille corpi è assediata. La polizia del Texas ha circondato il luogo dei massacri e intende stanare la famiglia Firefly. Dopo un sanguinoso scontro a fuoco, due membri della famiglia, Otis e Baby, riescono a fuggire e si ricongiungono con il folle Capitan Spaulding. Il diabolico trio vaga senza meta, lasciando sulla strada una scia di morte e distruzione. Sulle loro tracce si gettano lo sceriffo Wydell e due cacciatori di taglie senza scrupoli: la caccia sarà spietata e non saranno fatti prigionieri.

Ricordiamo inoltre che lo scorso anno è approdato nelle sale il sequel del film, ovvero 3 From Hell.


Il Gladiatore: la colonna sonora di Hans Zimmer ha ottenuto il Disco di Platino

L’iconica colonna sonora di Il Gladiatore composta da Hans Zimmer ha ottenuto ufficialmente il Disco di Platino. Lo stesso compositore lo ha annunciato con uno scatto postato sulla sua pagina Facebook.

www.facebook.com/hanszimmer/photos...6924128/?type=3

Il Cavaliere Oscuro, Star Wars e Godzilla: ecco i nuovi poster targati Mondo

La nuova edizione del Comic-Con di San Diego sarà molto diversa dal solito. Tuttavia la Mondo rimane ancora in pista con il suo personale Comic-Con. E proprio in queste ore ha diffuso in rete i nuovi poster artistici dedicati a film come Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, Star Wars e Godzilla vs Mechagodzilla.
Il primo (con una variant) è firmato dall’artista Oliver Barrett. Quello di Star Wars (con una variant) intitolato “The Ways of the Force” è invece firmato da Martin Ansin. Il terzo è opera invece dell’artista Attack Peter.


Mondo-Comic-Con-2020-day-one

Illuminati: un progetto in arrivo nel MCU?

Gli Illuminati sono un gruppo di personaggi della Marvel Comics creati da Brian Michael Bendis (testi) e Steve McNiven (disegni) e apparsi per la prima volta in “New Avengers #7” del 2005. Il gruppo è formato da alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra, come Iron Man, Charles Xavier, Namor il Sub Mariner, Freccia Nera, Doctor Strange e Mister Fantastic.

Gli Illuminati non sono stati determinanti solo in saghe come “Planet Hulk” (è stata loro la decisione di esiliare Hulk nello spazio), ma hanno anche interferito in una serie di altri grandi eventi (ad esempio, il loro ruolo è stato essenziale all’interno delle vicende narrate in “Civil War”). Per contrastarli, venne anche ideata una loro versione malvagia, nota come Cabala, e composta da personaggi quali Norman Osborn, Dottor Destino e Loki.

Adesso, come riportato da The Illuminerdi, sembra che i Marvel Studios abbiamo intenzione di realizzare un film dedicato proprio al gruppo di eroi. Come apprendiamo dalla fonte, pare sia stata una lista relativa ai casting a rivelare le intenzioni della Casa delle Idee circa l’ingresso nell’Universo Cinematografico dei personaggi creati da Bendis.

Al momento non sappiamo se il progetto in questione sarà un film per il grande schermo o una serie tv destinata a Disney+. In attesa di maggiori dettagli (qualora la notizia dovesse essere confermata), è interessante notare come un progetto del genere potrebbe riunire alcuni dei personaggi più amati del MCU ad eccezione di Iron Man (morto alla fine di Avengers: Endgame). Al di là della direzione che Kevin Feige e lo studio decideranno di intraprendere, un progetto legato agli Illuminati ha comunque un vastissimo potenziale.


Sputnik: il buon trailer del film russo che sembra Alien (non nello spazio ma sulla Terra)

Non c'è un reale mercato di film russi in Italia, ma Sputnik prima o poi potrebbe essere reso disponibile su qualche piattaforma streaming. È un titolo di science-fiction che somiglia molto ad Alien.

Sputnik: il buon trailer del film russo che sembra Alien (non nello spazio ma sulla Terra)

Siamo in Russia, anzi nell'Unione Sovietica e dunque in un periodo di piena Guerra Fredda. Al centro spaziale si stanno seguendo le operazioni di una missione con degli uomini in orbita. Qualcosa va storto e ritornare sulla Terra è soltanto un astronauta, perché il resto del team non è sopravvissuto. L'uomo rientrato mostra qualche problema di cui non si riesce a identificare la natura e per aiutarlo i militari convocano una dottoressa, una psicologa che deve valutare il suo stato mentale. Non si tarderà molto a scoprire che il problema non è nella sua psiche, ma fisicamente dentro il suo corpo.

Sputnik è il titolo del fim russo che offre qualche reminiscenza con quel capolavoro del 1979 di Ridley Scott che è Alien. Con Alien si restava all'interno dell'astronave Nostromo, in Sputnik l'ambientazione è il centro spaziale militare ma le atmosfere vogliono essere proprio quello di un film di fantascienza che si tinge di fantasy horror. Oltre alla creatura extraterrestre che porta scompiglio sanguinolento. Sputnik non è soltanto il nome, come sappiamo, del primo satellite artificiale della storia dell'astronautica inviato nello spazio nel lontano 1957. È anche la parola russa che letteralmente significa "compagno di viaggio".

Il film, diretto dall'esordiente Egor Abramenko e interpretato da Oksana Akinshina, Pyotr Fyodorov e Fyodor Bondarchuk, è stato reso disponibile alla visione lo scorso aprile su tre piattaforme di noleggio streaming che operano in Russia e ha superato in soli due mesi il milione di visualizzazioni, diventando il film più visto online degli ultimi due anni dagli spettatori russi.

Qui sotto il trailer di Sputnik, in russo con sottotitoli in inglese.






Cosa sarà è il nuovo titolo del film di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart

In precedenza l'opera quarta da regista del livornese, si intitolava Andrà tutto bene. Bruni spiega perché il film, che debutterà al cinema in autunno, ha cambiato titolo.

Cosa sarà è il nuovo titolo del film di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart

Il nuovo film da regista di Francesco Bruni, fino ad ora noto come Andrà tutto bene, ha ora un nuovo titolo: l'opera quarta del livornese, prodotta da Palomar e Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video, arriverà nelle sale italiane in autunno col titolo di Cosa sarà.
Così Francesco Bruni commenta la decisione di cambiare il titolo del film:

“Sono felice di poter annunciare il nuovo titolo del nostro film. Quello scelto in precedenza - più di un anno fa - se al principio sembrava profetico (poiché quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo - ironia della sorte - ha finito per risultare fuorviante, soprattutto perché il nostro film non parla affatto - colgo l’occasione per precisarlo - della pandemia che ha colpito il mondo intero in questi ultimi mesi. Questo nuovo titolo mi sembra esprimere molto bene l’incertezza in cui vive il protagonista e in cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai. Ringrazio anche Palomar e Vision che hanno subito condiviso questa sensazione e questa scelta.”

Protagonista di Cosa sarà è Kim Rossi Stuart, al cui fianco recitano Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni, Fotinì Peluso, Tancredi Galli e Nicola Nocella.
Questa è la sinossi ufficiale del film, che arriverà nei cinema con Vision Distribution:

La vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza.
Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.


47 metri Uncaged, una clip esclusiva con un tuffo spettacolare

Prima che le protagoniste di 47 metri Uncaged affrontino gli squali, sfidano le proprie paure con un tuffo coraggioso in questa clip in italiano.

47 metri Uncaged, una clip esclusiva con un tuffo spettacolare

Possiamo mostrarvi una clip esclusiva in italiano di 47 metri: Uncaged, il sequel di 47 metri: nella sequenza facciamo la conoscenza di Mia e Sasha, le sorelle adottive protagoniste del film, incerte fino all'ultimo sul seguire le altre due amiche in un tuffo piuttosto coraggioso. Non saranno di certo però i tuffi a rendere movimentata la gita in barca proposta dal padre delle due, per aiutarle a rafforzare il loro legame. Nelle immersioni scopriranno infatti una sommersa città Maya popolata da squali che non vedono l'ora di banchettare con le malcapitate curiose...

Per 47 metri Uncaged torna alla regia Johannes Roberts, che tre anni fa ha tenuto a battesimo il primo capitolo 47 metri con un buon riscontro di pubblico, incassando 62 milioni di dollari nel mondo, a fronte di un budget di poco più di 5. Il sequel confermerà la forza claustrofobica del prototipo? Nell'attesa di un responso, potete confrontare le vostre prodezze nell'arte del tuffo con quelle delle nostre protagoniste.


47 Metri: Uncaged Clip Italiana Ufficiale in Esclusiva del Film - HD



Gretel e Hansel è il primo horror in arrivo al cinema dopo la pandemia: ecco il trailer italiano in anteprima esclusiva

Diretto da Oz Perkins, Gretel e Hansel è una rivisitazione in chiave horror ispirata alla famosa fiaba dei fratelli Grimm. Il film arriva nei cinema italiani il 19 agosto prossimo. Ecco intanto il trailer italiano del film, che vi mostriamo in anteprima esclusiva.

Gretel e Hansel è il primo horror in arrivo al cinema dopo la pandemia: ecco il trailer italiano in anteprima esclusiva

Estate e horror da molti anni è un connubio felice per il pubblico delle sale cinematografiche.
Il fresco della sala unito ai brividi di terrore ha portato sollievo a chi nei mesi estivi cercava un diversivo dalle attività all'aperto. È vero però che questo 2020 ci ha catapultato in uno scenario di orrore reale, dal quale ora abbiamo messo un piede fuori e stiamo vedendo un po' di luce. Non bisogna però allentare l'attenzione sulle cautele, come ben sa chi è andato al cinema in una delle sale recentemente riaperte. Dunque, con mascherina al seguito, si può finalmente tornare a quei rassicuranti brividi di terrore dei film horror estivi.
Il primo ad affacciarsi è Gretel e Hansel, la cui data di uscita è fissata al 19 agosto.

Come suggerisce il titolo con i nomi invertiti, non si tratta di una rilettura classica della fiaba dei fratelli Grimm. Il film, diretto dal regista Oz Perkins (figlio di Anthony, il Norman Bates di Psycho), è una rivisitazione in cui i due protagonisti non sono bambini coetanei, ma una sedicenne in cerca di cibo e lavoro che porta con sé il fratellino di otto anni. L'ambientazione è quella della Germania medievale dove la malvagità sembra essere tutta concentrata in quel bosco, nei pressi dell'abitazione "fiabesca" di una donna anziana che dà loro ospitalità.
La Sophia Lillis che abbiamo visto in IT interpreta Gretel, Hansel è il giovane attore Sammy Leakey, mentre la strega ha il volto di Alice Krige. A distribuire il film nelle sale italiane è Midnight Factory, l'etichetta horror di Koch Media.

Qui sotto, in anteprima esclusiva, il trailer italiano di Gretel e Hansel.


www.comingsoon.it/film/gretel-e-ha...ideo/?vid=34250

Citizen Penn, il documentario dedicato all’attore Sean Penn racconterà anche il suo impegno contro il Covid-19

Sean Penn sarà al centro di un documentario dedicato alla sua attività benefica a Haiti, Citizen Penn, che includerà anche delle immagini dell’impegno dell’attore nei test per il coronavirus.

Citizen Penn, il documentario dedicato all’attore Sean Penn racconterà anche il suo impegno contro il Covid-19

Citizen Penn è un documentario in corso di realizzazione originariamente ideato per raccontare l’impegno benefico come volontario a Haiti dell’attore Sean Penn. Vista l’epidemia, il film presenterà anche delle immagini sul suo lavoro lodevole per aumentare l’accesso ai test per il Covid-19 dei suoi connazionali, proprio nel momento in cui lo stesso presidente Trump non lo riteneva prioritario per il paese.

Nei mesi scorsi Don Hardy e Shawn Dailey, regista e produttore, hanno seguito il lavoro di Penn nell’associazione no profit CORE, impegnata nell’offrire test gratis per il Covid-19 nei quartieri meno abbienti di città americane come New York, Chicago, Los Angelea, Oakland, New Orleans, ma anche nelle riserve della Navajo Nation. Iniziativa nata dopo il fallimento della sanità americana nel proporre i test ai suoi cittadini, contribuendo alla diffusione del virus, ancora senza controllo a distanza di mesi.

Le immagini verranno montante nei titoli di coda del documentario Citizen Penn, insieme a una canzone originale, Eden: To Find Love, scritta da Linda Perry ed eseguita addirittura da Bono in persona. Citizen Penn originariamente avrebbe dovuto esordire in anteprima al Tribeca Film Festival lo scorso aprile, evento naturalmente cancellato per la pandemia. “Abbiamo approfittato dell’ulteriore tempo a disposizione”, ha detto il regista Don Hardy, “il che ci ha permesso di mostrare il modo in cui Sean e la sua organizzazione si sono organizzati per i test del Covid”.

Il cuore del documentario rimane però il racconto dell’intervento dell’attore dopo il terribile terremoto del 2010 a Haiti che provocò la morte di 250 mila persone.


The Prom di Ryan Murphy con Meryl Streep riprende la lavorazione e altri ci provano

Oggi torna sul set a Los Angeles, in piena pandemia, il film di Ryan Murphy per Netflix The Prom. Nel cast Meryl Streep, James Corden e Nicole Kidman. Completato il nuovo film di Adam Sandler mentre altri si provano a ripartire.

The Prom di Ryan Murphy con Meryl Streep riprende la lavorazione e altri ci provano

Nonostante la pandemia ancora rampante negli States, a Hollywood si comincia a tornare sul set. Oggi è ripresa la lavorazione del musical The Prom, diretto da Ryan Murphy per Netflix e con un cast che comprende Meryl Streep, Nicole Kidman, James Corden e Ariana Grande. Le riprese si svolgeranno ai Raleigh Studios di Hollywood.

Tra i film che Netlix ha riportato sul set c'è anche la commedia di Adam Sandler Hubie Halloween, che ha addirittura completato le riprese a luglio. In questo caso però si trattava di poche riprese aggiuntive, mentre The Prom resterà più giorni in lavorazione e le misure di sicurezza e prevenzione per non mettere a rischio il cast e la troupe sono moltissime. Secondo una fonte interna, Netflix sta mettendo alla prova i suoi protocolli col film di Murphy per usarli anche in futuro.

Il prossimo film di cui il colosso dello streaming dovrebbe riprendere la lavorazione è Red Notice, con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds. Si parla di fine agosto in questo caso. L'action si girava ad Atlanta, in Georgia, prima che la produzione venisse interrotta a metà marzo. Servono ancora 60 giorni di riprese per cui è probabile che cast e troupe verranno isolati in quarantena per tutta la durata.

Sono molte le produzioni che stanno per ripartire in America, o quanto meno ci provano. Tra queste Songbird, il thriller prodotto da Michael Bay con Demi Moore, che nelle ultime settimane ha ripreso la lavorazione a Los Angeles e dintorni. Sono comunque ancora molte le cose da decidere per la sicurezza delle riprese in questo particolare momento: la presenza dei cosiddetti Covid-19 manager, il tipo di test e la frequenza con cui applicarlo, un massimo di 10 ore di lavoro al giorno e il compenso in caso di malattia (non è ancora deciso se eventuali ammalati per il virus tra i membri di una troupe vengano ugualmente pagati).


STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER, UNA TEORIA SPIEGA L’ASPETTO FISICO DI SNOKE

Una possibile spiegazione dell'aspetto fisico di Snoke, a cui allude Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, si troverebbe nel vecchio Expanded Universe, oggi ufficialmente apocrifo all'interno del canone del franchise.

L'Episodio IX non offre una spiegazione precisa della deformità di Snoke, ma suggerisce, tramite una battuta ("Mio caro ragazzo, io ho creato Snoke") e un'inquadratura contenente diverse varianti del personaggio in vasche di clonazione, che si tratti di un clone di Palpatine. L'Imperatore ha usato lo stesso stratagemma proprio nell'Expanded Universe, per l'esattezza nella serie a fumetti Dark Empire, dove viene svelato che la deformità fisica è inevitabile per i suoi cloni a causa del loro legame con il Lato Oscuro: dato che sono forme di vita artificiali, gli effetti nefasti dei poteri da Sith hanno effetti ancora più pronunciati, tra cui un invecchiamento accelerato.

Come spiegato da Screen Rant, questa spiegazione non è attualmente presente nei materiali ufficiali legati al film, ma è quella più plausibile alla luce di ciò che abbiamo visto sullo schermo, poiché Palpatine sostiene di aver manipolato Ben Solo fin dall'inizio, tramite la figura di Snoke e allucinazioni uditive di Darth Vader. Il romanzo basato sul film svela invece che uno dei cloni è il padre di Rey, mentre il corpo di un altro è stato usato per resuscitare l'Imperatore, il che spiega il suo aspetto ancora più decrepito.

Il ritorno in scena di Palpatine e il suo rapporto di parentela con Rey sono stati due degli elementi più discussi di Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, nonostante la grande popolarità dello storico villain. La polemica è aumentata di recente dopo voci non confermate sulla sua inclusione tardiva nel film, il cui antagonista doveva inizialmente essere qualcun altro (forse Matt Smith, la cui presenza nel lungometraggio fu annunciata nelle prime fasi della produzione, salvo poi essere smentita dall'attore stesso), e su presunti attriti creativi legati alla lavorazione più rapida del solito, dovuta a una data d'uscita prefissata che non era possibile modificare. Difficilmente ne sapremo di più al momento, anche a causa di vari accordi di riservatezza abitualmente firmati da chi partecipa a progetti di questa portata. Quanto ai prossimi film, dovrebbero uscire a partire dal 2022, e raccontare storie senza legami espliciti con la Skywalker Saga.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER: "IL SUPERMAN DI HENRY CAVILL RAGGIUNGERÀ L'APICE NELLO SNYDER CUT"

Zack Snyder ha anticipato che nella sua versione di Justice League, il famigerato Snyder Cut, in arrivo su HBO Max nel 2021, il Superman di Henry Cavill raggiungerà l'apice.

Il viaggio di Henry Cavill nei panni di Superman ha preso il via nel 2013 con L'uomo d'acciaio dove abbiamo assistito al suo esordio come supereroe. Il film ha umanizzato Superman in un modo mai visto prima nei film, tutta farina del sacco di Zack Snyder come ha spiegato lui stesso nel corso di un'intervista con Beyond the Trailer:

"Adoro l'idea di Superman in cammino. Mi piace che l'eroe debba riconciliarsi con la sua moralità, ritrovare il suo posto sulla Terra, risolvere la situazione sentimentale con Lois Lane e come questa influisce sulla sua natura. Quando vedo che Superman deve fare i conti con tutto questo mi viene da pensare 'Wow, se io fossi Superman...' Superman è un personaggio astratto, nei suoi poteri e in ciò di cui è capace. Quando si riesce a riportare sulla Terra ci sembra più vicino, e forse anche più interessante. Rispetto il suo codice morale, e credo che il suo posto sia sulla vetta della piramide del mondo dei supereroi DC. Alla fine deve conquistare la vetta."

Il regista della versione estesa di Justice League ha ammesso che il suo progetto è stato fin dall'inizio raggiungere l'apice dopo la morte in Batman v Superman: Dawn of Justice e ha anticipato come esplorerà questa idea:

"Ho sempre sentito che questo era ciò che stavo facendo. Adesso con il tema della resurrezione, chi è Superman? Quando tocchi l'eternità, è come se facessi ritorno dalla tomba. Come è cambiato il personaggio dopo questa esperienza?"


BLACK WIDOW: L’INTERA TRAMA E LE DUE SCENE POST-CREDITS SVELATE IN UN LEAK SU REDDIT?

Un nuovo leak su Reddit conterrebbe l'intera trama dell'atteso film Black Widow, incluse le due scene post-credits. Non è la prima volta che succede e, come riportato dal sito BGR, la cosa potrebbe essere riconducibile alla recente decisione di Marvel e Disney di mostrare il film al reparto marketing, in vista di una nuova campagna pubblicitaria per il lungometraggio che al momento è previsto per il mese di novembre nelle sale americane.

Il leak non differisce troppo da quelli precedenti, salvo alcuni dettagli aggiuntivi, il che suggerisce che la persona che ha scritto il post abbia avuto accesso al film o usato la propria immaginazione per colmare i vuoti presenti negli altri riassunti della trama. In particolare, le due scene post-credits coincidono con quanto appreso nei mesi scorsi, e una delle due contiene il primo grande colpo di scena della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Attenzione spoiler , da questo punto in poi la lettura è sconsigliata a chi non vuole sapere nulla, qualora questi dettagli fossero veritieri.

Stando al leak su Reddit, il mid-credits, ambientato poco dopo il finale del film, svela che "Thunderbolt" Ross (William Hurt) si sta servendo di Yelena Belova (Florence Pugh) e Taskmaster, e intende continuare a farlo. Questo confermerebbe quanto ipotizzato qualche mese fa, ovvero che Ross starebbe cercando di creare una squadra tutta sua, presumibilmente l'equivalente cinematografico dei Thunderbolts, il cui leader nei fumetti, Helmut Zemo, tornerà prossimamente in The Falcon and the Winter Soldier.

Il post-credits sarebbe invece ambientato nel presente, dopo gli eventi di Avengers: Endgame, con un cameo di Jeremy Renner nei panni di Clint Barton, che visita la tomba di Natasha Romanoff. Il suo sarebbe uno di tre camei di altri Avengers nel lungometraggio, e l'unico in forma fisica: gli altri due - una voce narrante di Tony Stark (Robert Downey Jr.) nel prologo e una telefonata con Falcon (Anthony Mackie) all'inizio del film - sono solo audio, stando al leak. Rimane da vedere se sarà effettivamente così, ragion per cui attendiamo notizie sul mantenimento o meno dell'uscita autunnale di Black Widow.


GUERRE STELLARI: AL PACINO RIFIUTÒ IL RUOLO DI HAN SOLO PERCHÉ NON AVEVA CAPITO LA SCENEGGIATURA

La star Al Pacino ha rifiutato il ruolo di Han Solo in Guerre stellari, rinunciando a 20 milioni di dollari, perché non aveva capito la sceneggiatura della pellicola fantascientifica partorita dalla mente di George Lucas.

A rivelare la storia è stato lo stesso Al Pacino nel corso di un'intervista del 2013: l'attore ha spiegato che prima di Harrison Ford il ruolo di Han Solo era stato offerto a lui: "Era praticamente mio, ma non ho capito la sceneggiatura".

Di fatto Al Pacino ha una lunga storia di rifiuti, ha detto no a ruoli ad Apocalypse Now e Pretty Woman finiti poi a Marlon Brando e Richard Gere, quindi la sua rinuncia in Star Wars non stupisce più di tanto. Il divo non era il solo ad avere difficoltà con la saga galattica, in molti hanno espresso perplessità costringendo George Lucas a investire i propri capitali per realizzare Guerre stellari. Decisione ripagata con incassi stratosferici e una fama stellare che ha permesso a Lucas di fondare il proprio studio, Lucasfilm.

Guerre stellari: Mark Hamill spiega perché una scena eliminata è la chiave per capire Luke Skywalker

Quanto a Harrison Ford, la fama nel ruolo di Han Solo ha lanciato la sua carriera e gli ha permesso di incassare milioni di dollari che sarebbero potuti finire nelle tasche di Al Pacino se la storia fosse andata diversamente.


SCREAM 5: CRIMINI BRUTALI E NUOVI PERSONAGGI NELLE ANTICIPAZIONI DEL PLOT

Le prime anticipazioni diffuse in rete sul plot di Scream 5 indicherebbero la presenza di crimini brutali e nuovi personaggi nell'atteso horror seriale nato dalla mente di Wes Craven.

I fan fremono per il ritorno del popolare franchise a dieci anni di distanza dall'ultimo capitolo. A quanto sappiamo finora, Scream 5 sarà prodotto da Spyglass Entertainment, con i registi di Ready or Not directors Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett pronti a intervenire dietro la macchina da presa. Nuovi dettagli sul plot trapelano grazie allo Youtuber Zach Cherry.

Rumor tutti da confermare, ma secondo quanto affermato da Cherry Scream 5 seguirà "un personaggio di nome Sarah, una donna dal passato turbolento che fa ritorno nella sua città natale per scoprire che sono in corso una serie di crimini brutali. Si parla di nuovi personaggi chiamati Teresa, Ryan, Annie, Leyla, Maud, Will & Cal."

Che fine ha fatto la Sidney Prescott di Neve Campbell? Al momento non lo sappiamo, ma l'attrice in precedenza ha confermato i negoziati in corso per fare ritorno perciò è possibile che Sarah sia la nuova identità dietro cui si nasconde Sidney, che ha lasciato Woodsboro proprio per gettarsi alle spalle il passato. Ceto, invece, il ritorno di David Arquette nei panni dell'agente Dewey Riley.

Le riprese di Scream 5 dovrebbero prendere il via a fine anno a Wilmington, North Carolina.


AARON SORKIN: JEREMY STRONG LO HA PREGATO DI USARE LACRIMOGENI VERI SUL SET DI CHICAGO 7

Aaron Sorkin ha rivelato che l'attore Jeremy Strong gli ha chiesto di usare dei veri lacrimogeni durante le riprese del film The Trial of the Chicago 7.
Il progetto prodtto per Netflix rappresenta la seconda collaborazione tra lo sceneggiatore, diventato anche regista, e l'attore dopo Molly's Game, arrivato nei cinema nel 2017.

Il film The Trial of the Chicago 7 racconterà la storia vera di quanto accaduto durante la convention democratica del 1968 quando una protesta pacifica ha dato vita a uno scontro violento con la polizia e la Guardia nazionale.
Aaron Sorkin, intervistato da Vanity Fair, ha ora raccontato la richiesta dell'attore per quanto riguarda le sequenze ambientate a Grant Park. Jeremy Strong ha infatti chiesto che un ex poliziotto lo gettasse a terra prima di ogni ciak e il regista ha aggiunto: "Mi ha implorato di usare dei veri lacrimogeni nelle scene in cui stava recitando".
La richiesta dell'attore, che interpreta l'attivista Jerry Rubin nella finzione, è stata esaudita.

Brian Cox, che recita con lui nella serie Succession, aveva già rivelato che il collega si immerge totalmente in quello che deve portare sullo schermo e ha un approccio al lavoro totalmente diverso dal suo: "In un certo senso lo trovo davvero buono perché ti obbliga a metterti alla prova, perché stai avendo a che fare con qualcuno che incarna la fragilità in un modo tale... Alle volte ti preoccupi per lui, è così determinato come attore. Si impegna in modo innegabile e i suoi risultati sono altrettanto innegabili. Quella è la chiave del suo successo: i risultati, la sua performance, che è davvero magnifica".

Il film seguirà inoltre il processo dominato dai leader della protesta Abbie Hoffman (Sacha Baron Cohen), Jerry Rubin (Jeremy Strong), Tom Hayden (Eddie Redmayne), e Bobby Seale (Yahya Abdul-Mateen II) insieme al loro avvocato, William Kunstler (Mark Rylance).
Il regista, secondo quanto riporta IndieWire, voleva che il film venisse distribuito prima delle elezioni presidenziali e The Trial of the Chicago 7 è in uscita su Netflix il 16 ottobre.


A BEAUTIFUL MIND: LA VERA STORIA DI JOHN NASH E I DETTAGLI CHE SONO STATI OMESSI DAL FILM

A Beautiful Mind è ispirato alla vera storia di John Nash ma ci sono degli elementi della sua vita che sono stati deliberatamente omessi dalla pellicola. Sylvia Nasar, la scrittrice della più celebre biografia riguardante il matematico ed economista statunitense, ha affermato che i cineasti "hanno inventato una narrazione che, benché lontana dalla verità, è fedele allo spirito della storia di Nash."

Nash ha trascorso moltissimi anni tra Princeton e l'MIT come consulente per la RAND Corporation, mentre nel film lavora per il Dipartimento della Difesa al Pentagono. Il documentario della PBS, A Brilliant Madness, ha cercato di rappresentare la sua vita in modo più accurato del film di Ron Howard.

Il matematico si è sposato due volte, in entrambi i casi con la stessa donna, Alicia Nash. Nel corso degli anni Nash ha avuto diverse relazioni con uomini e donne, è diventato padre tra i venti e i trent'anni ed è stato arrestato dalla polizia per scandalo.

Il protagonista di A Beautiful Mind credeva che attraverso la sua malattia mentale gli extraterrestri gli parlassero, donandogli le sue conoscenze avanzate mediante una connessione cosmica con loro. John Nash fece anche numerosi commenti antisemiti durante il suo periodo di estrema malattia mentale, la maggior parte dei quali equiparava gli ebrei al comunismo mondiale.


RESIDENT EVIL: EXTINCTION, IL VERO NOME DI ALICE NELLE SCENE NON REALIZZATE

Moltissime scene girate per Resident Evil: Extinction, provenienti della sceneggiatura originale, furono scartate e la trama del film cambiò notevolmente sotto molti aspetti. In una sequenza che non è stata inclusa nel montaggio finale della pellicola, ad esempio, viene rivelato il vero nome di Alice.

Nella scena Alice riesce ad hackerare i file di Umbrella e questi rivelano che il suo vero nome non è Alice Abernathy, bensì Janice Prospero. Nella sceneggiatura originale c'erano anche alcune sequenze di flashback che descrivevano il processo alla Corte internazionale di Ginevra. I dirigenti dell'Umbrella furono condannati per il genocidio, ma l'udienza si interruppe bruscamente a causa di un esercito di non morti.

Il copione originale implicava che la causa scatenante dell'epidemia globale fossero i ratti, apparentemente, il fatto che questi roditori sono sopravvissuti perché abituati a vivere sottoterra. Sebbene questa parte della trama sia stata scartata, nella scena finale del film c'è una sequenza in cui si vedono i topi che abitano nelle fogne di Tokyo.

Resident Evil: Extinction è stato accolto piuttosto negativamente, sia dalla critica che dal pubblico, al momento dell'uscita nelle sale cinematografiche. La pellicola ha ricevuto, su Rotten Tomatoes, un punteggio del 23% sulla base di 94 recensioni mentre invece Metacritic ha dato una valutazione "media" pari a 41 punti su un totale di 100.


TRE METRI SOPRA IL CIELO: A CHI È ISPIRATO STEP, IL PERSONAGGIO DI RICCARDO SCAMARCIO?

Federico Moccia in un'intervista ha detto che Step, il protagonista di Tre metri sopra il cielo è preso in parte dalla vita reale. Vediamo allora a chi è ispirato il personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio e chi si è riconosciuto nella descrizione fatta dallo scrittore. Uno di questi è il romano Stefano Pecci.

Tre metri sopra il cielo è stato un grande successo editoriale e cinematografico. Il libro del 1992 fu adattato nel 2004, il personaggio principale Step, fu interpretato da Riccardo Scamarcio. Lo scrittore Federico Moccia ha caratterizzato Step rifacendosi ai ragazzi che ha conosciuto quando frequentava piazza Euclide: "Sono tanti gli Step che ho conosciuto. Stefano Pecci è sicuramente uno dei più famosi" disse lo scrittore romano nel corso di un'intervista all'Adnkronos spiegando: "Erano tanti i ragazzi che frequentavano quella piazza e tutti loro mi hanno suggerito delle storie. Poi, aiutato dalla fantasia ho scritto Tre metri sopra il cielo".

Stefano Pecci è una delle persone che si è riconosciuta nel personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio. Fu lo stesso Pecci, intervistato dal Messaggero, a raccontarlo: "Quando Federico Moccia, che conoscevo di vista vent'anni fa a piazza Jacini, scrisse il suo libro - disse Stefano che aveva avuto un'adolescenza simile a Step - mia madre mi chiamò a casa. Non poteva credere che qualcuno avesse scritto un racconto sulla mia vita. Dopo di lei, ogni anno, c'era sempre chi mi accomunava al personaggio del libro. E ancora oggi che sono passati tanti anni, non c'è una persona che leggendo quella storia non riconosca in me il protagonista".

La sua Babi è esistita davvero: "Si chiama Daniela, quindicenne borghese di buona famiglia con cui vissi 6 anni d'amore ". Quando la loro storia finì Stefano si arrampicò su un muro della Cassia urlando: "Amore mio, anche se non sarai con me, spero solo che tu sia felice", proprio come Step.

In una intervista concessa a Repubblica Stefano Pecci, che come Step di Tre metri sopra il cielo ha trascorso un periodo negli Stati Uniti, aggiunse: "Federico Moccia lo conoscevo di vista, abitavamo nello stesso quartiere. Passava tutti i giorni in piazza Jacini, ma è sempre rimasto solo lo spettatore di una realtà che noi, invece, vivevamo in prima persona. Dalla sua comoda poltrona ha osservato una vita che ammirava, ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare, una vita che ha raccontato nel suo romanzo dimenticandosi però di ringraziare quei ragazzi a cui si è ispirato e che in molti casi non ci sono più".


ALI: UNA NOTTE JON VOIGHT TELEFONÒ AI FAMILIARI DI TUTTE LE COMPARSE, ECCO PERCHÉ

Il cast e la troupe stavano lavorando ad una delle scene più lunghe di Ali, le riprese, iniziate la sera prima, non erano ancora finite alle prime ore del mattino, e così Jon Voight decise di prendere la situazione in mano al fine di non interrompere l'impresa che il regista stava cercando di portare a termine: prese i telefoni delle comparse e chiamò i loro familiari personalmente.

Alcune persone quella mattina ricevettero dei messaggi vocali a dir poco surreali che dicevano: "Qui parla Jon Voight, non si deve preoccupare signora, suo marito è ancora sul set a lavorare, le riprese iniziate ieri sera non sono ancora terminate. Mi creda, sta ancora lavorando, non è in un bar o a caccia di ragazze."

Ogni mattina i truccatori impiegavano sette ore sulla sedia del trucco per trasformare Jon Voight in Howard Coselll, a questo proposito l'attore ha dichiarato: "Chiamare le famiglie delle comparse era quasi diventata una prassi, alcune volte chiedevo ai truccatori di poter dormire indossando il trucco visto che mi sarei dovuto nuovamente recare sul set la mattina seguente ed era quasi l'alba."

Durante un intervista Jon Voight ha recitato il messaggio che Coselll, il personaggio che interpreta in Ali, registrò per il pugile il giorno del suo cinquantesimo compleanno: "Cinquant'anni, non avrei mai pensato che potesse succedere, non a te. Ma sai cosa c'è? Sei esattamente quello che hai detto di essere. Non hai mai vacillato. Sei libero di essere chi vuoi essere Muhammad."


BARCH-IN: ARRIVA A VENEZIA IL PRIMO DRIVE-IN IN ITALIA CON LE BARCHE

Barch-in sarà il primo drive-in italiano in barca: dal 28 luglio al 1 agosto il Bacino dell'Arsenale di Venezia ospiterà infatti l'evento gratuito dedicato agli appassionati di cinema.
La rassegna gratuita permetterà di vivere un'esperienza cinematografica unica in totale sicurezza: nell'area sarà consentito l'accesso a un massimo di 50 imbarcazioni per un totale di 200 persone.

La prenotazione obbligatoria sarà effettuabile sul sito di Barch-in e gli spettatori, a bordo della propria imbarcazione, potranno accedere nell'area dell'Arsenale a partire dalle ore 19, gestendo le entrate in un arco temporale pensato per garantire l'afflusso delle imbarcazioni secondo le prescrizioni in merito al distanziamento sociale. Durante la fase di ormeggio sono inoltre previsti momenti di intrattenimento musicale; in attesa dell'inizio delle proiezioni sarà possibile ordinare un aperitivo o la cena da consumare direttamente sulla barca.

Per chi non possiede un'imbarcazione è stata inoltre prevista la possibilità di salire a bordo, sempre rispettando il distanziamento sociale, di barche messe a disposizione dalle remiere, società e associazioni che sostengono il progetto.

I film scelti per l'iniziativa ripercorrono il tema del rapporto tra l'uomo, l'acqua e l'arte marinaresca, avvicinandosi e allontanandosi dall'epicentro "Venezia" con una scelta tra film, documentari, cult e blockbuster. Ogni proiezione sarà introdotta da una presentazione con ospiti e momenti di intrattenimento. Il 28 la rassegna prendenderà il via con The Prestige, il 29 ci sarà un film a sorpresa, il 30 luglio sarà il turno di A Fish ouf of water e il 31 quello di Apocalypse Now Final Cut. L'iniziativa lanciata da FEMS du cinéma si concluderà sabato 1 agosto con la proiezione del film Il pianeta in mare.


Dal 27 luglio UCI Cinemas riapre nuove sale

UCI Cinemas mantiene la parola data, e nei prossimi giorni continuerà il processo graduale di riapertura delle proprie sale.

Dal 27 luglio, infatti, il colosso del mercato cinematografico riaprirà UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia, proseguendo il percorso intrapreso dalla fine del lockdown.

Maggiori infomazioni nel comunicato stampa ufficiale UCI Cinemas.

Milano, 23 luglio 2020 – UCI Cinemas è lieta di annunciare che a partire dal prossimo 27 luglio UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia riapriranno al pubblico con la ripresa delle proiezioni. Prosegue così il processo di graduale riapertura del Circuito UCI Cinemas annunciato lo scorso 15 giugno con la riapertura delle multisala di UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI) e proseguito il 6 luglio con la riapertura di UCI Lissone (MB), UCI Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO) e UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC).

Nelle multisala di UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia, così come nelle multisala già riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari. Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

Al ritorno in sala, gli spettatori di UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia potranno assistere a grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro (5,90 euro per UCI Luxe Marcon).


TERMINATOR GENISYS, IN QUALE DIREZIONE SAREBBERO ANDATI I SEQUEL? ECCO I DETTAGLI

Il franchise di Terminator è uno dei più tormentati degli ultimi anni. Dopo il successo dei primi due film la saga ha registrato diversi flop, e nemmeno il recente ritorno di James Cameron sembra aver convinto gli spettatori a tornare ad appassionarsi della serie di film con Schwarzenegger. Ma il futuro di Terminator avrebbe potuto essere diverso.

Il co-sceneggiatore di Terminator Genisys, Patrick Lussier, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti in una recente intervista, spiegando in quale direzione sarebbero andati i sequel di Genisys nel caso fossero stati prodotti.
"Scrivemmo due bozze del sequel, il sequel diretto, e avevamo un programma per il terzo e come sarebbe stato, che rispondeva a tutte le domande presenti in Genisys, tornando indietro e concludendo tutto".

Lussier prosegue:"Stavamo introducendo nuovi personaggi. Si occupavano di più di come sarebbe stato il futuro, da dove proviene Skynet, e di che ciclo temporale si tratta. Il personaggio di Matt Smith. Iniziava ad esserci molto più focus su di lui e si allontanava un po' di più da T2. Iniziava ad avere una sua identità. C'è un lato interessante che sfugge a quello fatalista... chi lo sa? Forse un giorno lo pubblicheranno come un fumetto o qualcosa del genere".
Su Everyeye trovate la recensione di Terminator: Destino Oscuro e la recensione di Terminator: Genisys, due degli ultimi capitoli della saga con protagonista Arnold Schwarzenegger.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER ANTICIPA I RUOLI DI GAL GADOT E JASON MOMOA

Precedentemente al centro di un rumor che li voleva inseriti nel cinecomic The Flash, Gal Gadot e Jason Momoa torneranno nei panni di Wonder Woman e Aquaman nella versione director's cut di Justice League realizzata da Zack Snyder e in uscita nella prima parte del 2021 su HBO Max.

Il film, noto per il suo dramma di produzione dietro le quinte che vide Snyder abbandonare la produzione dopo una tragedia familiare, venne modificato pesantemente da Warner Bros. e Joss Whedon, con il risultato che molte idee volute dal regista originale vennero scartate e riviste. E fra queste anche il rapporto tra Wonder Woman e Aquaman, che fece storcere non pochi nasi per il modo in cui si risolveva su un flirt abbastanza banale fatto di battute e poco altro.

Ora che Snyder sarà in grado di condividere la sua visione di Justice League, e a poche ore dall'inizio della Justice Con, la convention dedicata a lui e ai suoi film, ha iniziato ad anticipare cosa i fan possono aspettarsi dall'atteso progetto, e durante un'intervista con Beyond The Trailer ha parlato proprio delle dinamiche che coinvolgeranno Aquaman e Wonder Woman e di quanto sia entusiasta di incorporarle nel team:

"Eravamo entusiasti di come quei due tipi di solitari avrebbero dovuto essere incorporati in questo ambiente di squadra, e soprattutto volevamo scoprire come avrebbero reagito, cosa avrebbero fatto."


CARLO VERDONE, UNA TARGA A ROMA RICORDERÀ I 40 ANNI DI UN SACCO BELLO

Quest'anno il film d'esordio di Carlo Verdone, Un sacco bello, compie quarant'anni, e la città di Roma renderà omaggio a una delle scene più celebri del film. Al Tufello, in via Giovanni Conti, verrà infatti apposta una targa commemorativa sul "palo della morte", un traliccio dell'alta tensione al centro della strada.

Quello è il luogo in cui Enzo il Bullo (Verdone) e Sergio (Renato Scarpa) si danno appuntamento per partire alla volta della Polonia.

Dal 1980, ogni estate i fan del regista romano si danno appuntamento al "palo della morte" per celebrare il film, ma questa volta l'evento avrà una veste ufficiale e solenne, con la presenza dei due attori e del presidente del III Municipio Giovanni Caudo.

Carlo Verdone ha annunciato l'iniziativa sulla sua pagina Facebook, dove ha scritto: "Cari amici, in questi giorni succederanno un po' di cose che mi coinvolgono. La prima riguarda Un Sacco Bello: venerdì alle 18,00, in via Giovanni Conti, verrà messa una targa che ricorderà il luogo del Palo della Morte da dove Enzo il bullo parte per la Polonia con Renato Scarpa. Saremo entrambi presenti. A seguire al CineVillage Arena Parco Talenti ci sarà un incontro col pubblico e la proiezione commemorativa di Un Sacco Bello."

La giornata, ha aggiunto Verdone, sarà dedicata anche alla memoria di Ennio Morricone, che nei giorni della sua scomparsa l'autore ha omaggiato con un commosso saluto e che è autore delle musiche del film.

Nei giorni scorsi, Carlo Verdone ha anche raccontato un incidente capitato sul set di Viaggi di Nozze.


MATRIX 4, COME CAMBIA IL LAVORO SUL SET DOPO LA PANDEMIA? LA RISPOSTA DI KEANU REEVES

Il franchise di Matrix è sempre molto amato dai fan e dopo lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus le riprese del quarto capitolo, diretto stavolta dalla sola Lana Wachowski, sono pronte a ripartire. Il protocollo anti-covid porterà la troupe e il cast a cambiare molti aspetti della vita e del lavoro sul set, come sa bene anche Keanu Reeves.

La star ha recentemente parlato di come immagina che procederà la produzione, ammettendo di non avere ancora le idee chiare, non essendosi mai trovato ovviamente in una situazione del genere. "Non so davvero cosa succederà perché non ho ancora iniziato. Ma sono sicuro che sarà tutto più lento."

Se solitamente le riprese di un film sono un lavoro lungo e delicato, tanto più in un franchise come Matrix fatto anche di stunt, esplosioni e difficili sequenze d'azione, secondo Keanu Reeves per rispettare le norme di sicurezza un ulteriore rallentamento dei lavori va messo in conto.

Il cast di Matrix 4, in ogni caso, è pronto a tornare al lavoro e molti attori già da qualche settimana sono stati fotografati sul set. Oltre a Keanu Reeves, tra i protagonisti ci sono Carrie-Anne Moss e la new entry Neil Patrick Harris (How I Met Your Mother), che secondo una teoria potrebbe interpretare il nuovo villain.

Per quanto riguarda la trama del film, Reeves non ha lasciato trapelare alcun dettaglio. sarà interessante scoprire come Lana Wachowski farà ripartire una storia che sembrava conclusa con il terzo capitolo, Matrix Revolutions.


GUARDIANI DELLA GALASSIA 3, JAMES GUNN SU HOWARD IL PAPERO: "IN MOLTI SANNO SE CI SARÀ"

Sono ancora tante le incognite intorno a Guardiani della Galassia vol. 3, a cominciare dalla data di uscita e dall'impatto che avranno sulla storia gli eventi di Avengers: Endgame. Un dubbio più marginale, che sembra però incuriosire molto i fan, riguarda la presenza di Howard il Papero, personaggio doppiato da Seth Green.

Se nei giorni scorsi lo stesso attore ha ammesso di non poter parlarne, anche il regista James Gunn per il momento non vuole sbilanciarsi. Ci tiene però a mettere in chiaro di non essere l'unico a sapere se anche stavolta si concretizzerà un Easter Egg o un cameo di Howard.

Gunn ha infatti risposto a un tweet del giornalista Josh Weiss, che chiedeva: "Apparirà Howard il Papero doppiato da Seth Green in Guardiani della Galassia vol. 3? Solo James Gunn lo sa". Il suo commento è stato: "Considerato che la sceneggiatura è praticamente finita da molto tempo, lo sanno tante altre persone oltre a me!"

Di sicuro, come possiamo immaginare, Kevin Feige avrà letto lo script, così come alcuni degli attori. Se James Gunn non lascia ancora trapelare dettagli al riguardo, non è detto che gli altri sappiano mantenere il segreto ancora a lungo.

In ogni caso, anche se non lo sappiamo con certezza, sembra ragionevolmente probabile vedere Howard il Papero in Guardiani della Galassia vol. 3. Il personaggio è comparso in una scena post crediti del primo capitolo, e ha fatto una breve apparizione anche all'inizio del secondo. Sarebbe abbastanza semplice ritagliare per lui uno spazio anche nel prossimo film, che potrebbe essere l'ultimo di James Gunn, e non sembrano esserci controindicazioni.


TICKER, ECCO I MOTIVI DIETRO AL FLOP DEL FILM CON STEVEN SEAGAL E DENNIS HOPPER

Ticker - Esplosione finale, thriller poliziesco del 2001 che vede nel cast Steven Seagal, Tom Sizemore e Dennis Hopper. La pellicola, rivelatasi un vero e proprio flop di pubblico e critica, è stata ripudiata anche dal suo stesso regista, Albert Pyun.

In seguito alla sua uscita, infatti, Pyun ha rivelato di odiare il film e si è scusato pubblicamente diverse volte. Stando alla sua versione, la Nu Image ha tagliato il budget del film durante le riprese, togliendoglielo dalle mani e modificandolo con dei filmati di archivio. Nella versione originale del suo commentary per il DVD, poi eliminata dallo studio, il regista spiegava che Ticker fu modificato per renderlo un "film d'azione alla Steven Seagal", un'operazione non dissimile a quanto accaduto con Delitti inquietanti.

Questa la trama di Ticker in breve: la città di San Francisco è sconvolta dai continui attentati ad opera del mafioso irlandese Swan, capo di una cellula mafiosa, che sfuggito ad ogni controllo mette in crisi il servizio antiterrorismo federale. Per poterlo fermare viene chiamato un esperto ex poliziotto Ray Nettles, che riesce ad arrestare Claire, compagna del folle mafioso. Swan però minaccia la polizia che se non libererà subito la sua compagna farà esplodere gli ordigni.


GIANCARLO GIANNINI: "QUANDO RIFIUTAI DI LAVORARE CON ROBERT DE NIRO"

Giancarlo Giannini ha raccontato della volta in cui ha rifiutato di collaborare con Robert De Niro.

Il progetto era intitolato Dubbing De Niro, ed era incentrato sulla storia immaginaria del doppiatore italiano della star di Taxi Driver (slegata completamente dalla vera vita di Ferruccio Amendola, voce storica dell'attore). "Ho rifiutato il film 'Dubbing De Niro', un doppiatore che perdeva la voce e andava in America a incontrare De Niro, ci riusciva nelle ultime scene. Conosco De Niro, ma il progetto non mi ha convinto" ha spiegato Giannini durante una recente intervista con Repubblica.

L'attore ha poi parlato della stella sulla Hollywood Walk of Fame con cui sarà onorato ad inizio 2021: "Sono il secondo attore italiano a riceverlo dopo Rodolfo Valentino, con Anna Magnani, Sophia Loren e Gina Lollobrigida".

Nel corso dell'intervista, Giannini ha confessato di sentirsi amato a volte in America più che in Italiapiù amato in America che in Italia. "I primi film hollywoodiani li ho girati da noi. Nel ’68 Lo sbarco di Anzio, con Robert Mitchum e Peter Falk, ero l’unico italiano, il marine Cellini, piccoletto rispetto agli altri. Lo girammo a Taranto" ha spiegato l'attore, che ha poi ricordato il primo incontro con Francis Ford Coppola per New York Stories: "Lo conobbi a una cena anni prima, aveva visto Amore e anarchia e mi voleva per Apocalypse Now nel ruolo con cui Duvall ha vinto l’Oscar, ma ero impegnato con Visconti. Mi disse ‘ma fai spostare il film’, come se avessi quel potere. Gli americani sono strani, bisogna saperli prendere"


PERCHÉ MARVEL HA SALTATO IL PANEL AL COMIC-CON 2020?

Come rivelato la scorsa settimana, i Marvel Studios non parteciperanno al Cominc-Con at Home, l'edizione virtuale del 2020 dell'annuale fiera di San Diego, resta tale per far fronte all'emergenza pendemica del Coronavirus, e la domanda che ha iniziata a ronzare in testa ai fan dopo l'annuncio è la seguente: perché?

Perché al momento non hanno alcun contenuto da presentare, che è un po' una triste verità da affrontare. Con il ritardo delle produzioni e il posticipo dei due film annuali, Black Widow e Gli Eterni, e della prima e attesissima serie live-action Disney+ a tema Marvel, The Falcon and the Winter Soldier, gli Studios si sono ritrovati con nulla da presentare se non un nuovo trailer di Black Widow e un teaser di WandaVision e le altre due serie, comunque non abbastanza per organizzare un intero panel al Comic-Con. Avrebbero sicuramente potuto organizzare qualche meeting online via streaming con gli attori, ma senza contenuti o annunci non sarebbe stata la stessa cosa.

Non è comunque la prima volta che i Marvel Studios saltano il San Diego Cominc-Con. Ricordiamo ad esempio l'annata 2018, in cui erano impegnati a concludere l'Infinity Saga e avevano soltanto tre film da presentare: Captain Marvel, Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home, senza la possibilità di annunciare la Fase 4 per motivi legati al pericolo - anzi, certezza - spoiler.

Vedremo se arriverà qualcosa per un eventuale D23 virtuale, ma forse è il caso di mettersi l'anima in pace fino al prossimo anno.


THE NEW MUTANTS E I DIRITTI PER CINEMA E STREAMING

La settimana scorsa la Disney ha annunciato che The New Mutants sarà presente al Comic-Con@Home (l’appuntamento è per oggi alle 23), con una speciale presentazione virtuale.

L’assenza della data di uscita nel trailer (28 agosto), confezionato appositamente per l’annuncio, ha destato qualche sospetto. Il film potrebbe saltare l’uscita nelle sale? Potrebbe debuttare su Disney+, come Artemis Fowl e L’unico e insuperabile Ivan?

La risposta ad entrambe le domande è NO. A meno che non ci siano stati dei cambiamenti a livello contrattuale di cui siamo all’oscuro.

Innanzitutto la Disney si trova a dover rispettare gli obblighi contrattuali cinematografici relativi a tutti i film completati della 20th Century Fox, che prevedono una distribuzione nelle sale.

Lo studio potrebbe decidere di aggirare le clausole, pagando magari una penale. Ma sarebbe un peccato percorrere per questa strada visto che lo spin-off di Josh Boone sarebbe perfetto per testare le acque al botteghino, senza ricorrere a grossi rischi.
Potrebbero quindi annunciare l’arrivo del film su Disney+ o Hulu?

A meno che non ci siano stati dei cambiamenti negli accordi, HBO detiene i diritti per la premiere via cavo dei film della 20th Century Fox.

Quindi almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, vedremo New Mutants prima su HBO e dopo sulle piattaforme Disney.


BILL & TED FACE THE MUSIC – ECCO IL NUOVO TRAILER, DAL 1 SETTEMBRE NEGLI USA

Orion Pictures ha svelato il full trailer di Bill & Ted Face the Music, che segna il ritorno di Alex Winter e Keanu Reeves nelle vesti dell’eponima coppia. Come sappiamo, questa saga comico-fantascientifica è iniziata nel 1989 con Bill & Ted’s Excellent Adventure, proseguendo poi nel 1991 con Bill & Ted’s Bogus Journey.

I due amici hanno ormai raggiunto la mezza età, ma i doveri familiari non impediscono loro di viaggiare ancora nel tempo, alla ricerca della canzone perfetta. William “Bill” S. Preston (Alex Winter) e Theodore “Ted” Logan (Keanu Reeves) salgono quindi sulla macchina del tempo per reclutare i più grandi musicisti di sempre, tallonati stavolta dalle figlie Thea “Little Ted” Preston (Samara Weaving) e Billie “Little Bill” Logan (Brigette Lundy-Paine).

Bill & Ted Face the Music sarà presentato in questi giorni al Comic-Con@Home, e il panel sarà moderato da Kevin Smith. Vi ricordo che il primo film è tuttora inedito in Italia, mentre il secondo fu distribuito con il titolo Un mitico viaggio. L’uscita è prevista per il 1 settembre negli Stati Uniti, sia nelle sale sia in digitale on demand.

Potrete vedere il trailer qui di seguito, anche con l’introduzione dei protagonisti.

Il trailer
Il trailer con l’introduzione di Keanu Reeves e Alex Winter

La sinossi ufficiale
Bill & Ted Face the Music vedrà i due amici ormai appesantiti dalla mezza età e dalle responsabilità familiari, parecchi anni dopo le loro avventure adolescenziali come viaggiatori nel tempo. Hanno scritto migliaia di melodie, ma devono ancora comporne una buona, men che meno la più grande canzone di sempre. Mentre il tessuto del tempo e dello spazio si squarcia attorno a loro, un visitatore dal futuro avvisa i nostri eroi che soltanto la loro canzone può salvare il mondo come lo conosciamo. Senza fortuna né ispirazione, Bill e Ted s’imbarcano in un’avventura attraverso il tempo per cercare la canzone che aggiusterà il loro mondo e porterà armonia nell’universo. Con l’aiuto delle loro figlie, un nuovo gruppo di figure storiche, e alcune solidali leggende della musica, troveranno molto più di una canzone.

Nel cast figurano Alex Winter (Bill), Keanu Reeves (Ted), Samara Weaving (Thea), Brigette Lundy-Paine (Billie), William Sadler (il Tristo Mietitore), Anthony Carrigan, Kid Cudi (se stesso), Jillian Bell (Dr.ssa Taylor Wood), Hal Landon Jr. (Capitano Jonathan Logan), Amy Stoch (Missy), Jayma Mays (Principessa Joanna Preston), Erinn Hayes (Principessa Elizabeth Logan), Beck Bennett (Deacon Logan), Holland Taylor (il Grande Leader), Kristen Schaal (Kelly), Kelly Carlin e George Carlin (Rufus). Quest’ultimo è deceduto nel 2008, ma apparirà in alcuni filmati d’archivio dei primi due film.

Chris Matheson e Ed Solomon, sceneggiatori del primo film, hanno scritto il copione, mentre la regia è di Dean Parisot (Galaxy Quest).

La produzione di è curata da Scott Kroopf, Alex Lebovici e Steve Ponce degli Hammerstone Studios. I produttori esecutivi sono Steven Soderbergh, R. Scott Reid, John Ryan Jr., Scott Fischer e John Santilli.


AMC Theatres, la riapertura negli Stati Uniti slitta a metà agosto

Come prevedibile, la cancellazione della data di uscita di Tenet prevista per il 12 agosto ha avuto un impatto sulla riapertura dei cinema statunitensi della più grande catena cinematografica al mondo, AMC Theatres (proprietaria anche di UCI Cinemas).
Non si tratta tuttavia di una sospensione, quanto di uno slittamento di un paio di settimane: secondo l’Hollywood Reporter, infatti, i 450 cinema della catena non riapriranno più il 30 luglio ma a metà agosto. Non è stata ancora comunicata una data precisa, e la lista dei cinema non è stata ancora definita, in quanto dipenderà dalle misure in atto nelle varie aree del paese. Si tratta di una flessibilità inevitabile, che dovrà cercare un equilibrio tra le chiusure dovute al prolungarsi dell’emergenza Coronavirus e la necessità di riaprire in sicurezza dove possibile. In linea con quanto annunciato, per esempio, poco fa da Orion pictures, che distribuirà Bill & Ted 3 sia al cinema che in digitale a partire dal 1 settembre.

AMC ha comunicato ufficialmente:

Questa nuova tempistica riflette le date di uscita che attualmente ci aspettiamo avranno film come Tenet della Warner Bros. e Mulan della Disney, così come tanti altri nuovi film in arrivo sui grandi schermi dei cinema AMC:

Come noto, le grandi catene cinematografiche americane hanno deciso di non riaprire i battenti finché non vi saranno prodotti originali da proporre nelle sale, per evitare di andare in perdita per settimane o mesi (come invece sta capitando in Italia, dove i cinema hanno riiniziato ad aprire sicuri che a fine luglio sarebbero usciti film come Onward e Tenet: le nuove date di uscita di questi ultimi attualmente sono previste per il 19 e il 26 agosto.)

Vi ricordiamo che le ultime indiscrezioni vedono la Warner Bros adottare una strategia di lancio globale non tradizionale per Tenet, con un’uscita internazionale fissata per fine agosto e una americana fissata per i primi di settembre nel weekend lungo del Labor Day. Nulla è ancora ufficiale, anche se la decisione di AMC lascia immaginare che possa esserci qualcosa di vero. Al momento il primo film in arrivo negli USA è Mulan (21 agosto, ripetiamo: per ora), seguito da Bill & Ted il 1 settembre e Unhinged (che non ha più una data certa).

Vi terremo aggiornati.



Edited by Triplethor - 23/7/2020, 20:45
 
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view post Posted on 23/7/2020, 19:47
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CINEWS SECONDO POSTO

GIOVEDI

23/07/2020



Perché su Netflix l’horror va così male?

Qualche giorno fa Netflix ha rilasciato tramite Bloomberg la lista dei suoi originali più visti di sempre – che non è esattamente quello che sembra visto che comprende tutti i film visualizzati per almeno due minuti nelle prime quattro settimane di programmazione e dunque non tiene conto degli abbandoni quasi immediati (due minuti di un film non sono nulla, mai) né della possibilità che certi film prendano velocità sul lungo periodo (pensate a quelli che sono stati rilanciati in periodo Oscar tipo Storia di un matrimonio).

La lista è comunque interessante da spulciare pur con tutti i caveat del caso, e va così:

Extraction
Bird Box
Spenser Confidential
6 Underground
Murder Mystery
The Irishman
Triple Frontier
The Wrong Missy
The Platform
The Perfect Date


È una lista dominata da grandi nomi da botteghino (Chris Hemsworth, Sandra Bullock, Mark Wahlberg, anche Adam Sandler e Jennifer Aniston per quanto ci piaccia far finta di no) con qualche momento di cinefilia e autorialità (The Irishman), ed è anche una lista dominata dall’action e dalla commedia, nella quale Il Buco spicca come un’anomalia spiegabile forse con il fatto che è uscito in pieno lockdown.

Quello che manca, a meno di non voler allargare generosamente la definizione per includere Bird Box, è l’horror, un genere che a prima vista potrebbe sembrare perfetto per lo streaming e il Netflix&chill e che invece è quasi completamente assente dalla classifica degli originali Netflix più visti e poco presente in generale nella produzione della piattaforma di Reed Hastings. Tra film e serie TV, gli originali Netflix (torneremo su questa definizione) coprono più o meno tutto lo spettro; certo, action, commedia (romantica o meno) e drammoni fanno la parte del leone, ma non c’è genere che non sia stato affrontato almeno una volta, eppure l’horror è uno dei meno rappresentati insieme al western, nonostante continui ad avere un successo più che discreto sia in sala sia sul mercato dell’home video. Perché le cose stanno così, e Netflix punta così poco su un genere che negli ultimi anni sta ricevendo rinnovata attenzione persino nei circoli che contano (si veda l’Oscar a Scappa – Get Out, per esempio)? Proviamo a fare delle ipotesi.

Il genere non interessa più?
Ipotesi già smentita dalla frase in chiusura del paragrafo precedente: anche grazie all’entrata in scena di una serie di registi e registe che hanno riportato in auge l’idea di autorialità applicata all’horror (Peele, Aster, Eggers, Kent), l’horror sta vivendo un periodo d’oro a livello critico come non si vedeva forse dai tempi dell’Esorcista di Friedkin. C’è poi da dire che l’horror, forse più di ogni altro genere a eccezione della commedia, non è mai davvero sparito dai radar, non è mai passato di moda e probabilmente non lo farà mai per un milione di motivi che meriterebbero un approfondimento a parte: pensare che possa essere crollato nei favori del pubblico in un periodo in cui viviamo costantemente immersi in un orrore dopo l’altro è un po’ ingenuo.

Il genere è troppo costoso e difficilissimo da girare?
Sapete perché 6 Underground è stato accolto come un miracolo produttivo, o perché mediamente la fantascienza su Netflix non ha nulla a che vedere con l’approccio Star Wars alla messa in scena? Perché le produzioni originali Netflix (ancora, ci torniamo) lavorano quasi sempre con budget medio-bassi (ci sono delle eccezioni, vedi il recentemente annunciato film dei Fratelli Russo con Ryan Gosling e Chris Evans), cioè quella, diciamo così, fascia di prezzo nella quale l’horror sguazza da sempre. Prendete Breaking Bad, per la quale AMC sborsava 3 milioni di dollari in media a episodio, e prendete El Camino, il film su Breaking Bad, che ne è costati poco più di 6: è un singolo esempio, ma illustra bene la differenza tra una piattaforma che investe tanto e una che cerca di ottimizzare i costi il più possibile. Inoltre, c’è la considerazione che per chi fa horror la mancanza di budget non è quasi mai un limite ma una sfida da superare con artigianato e creatività: trovateci un regista che dice “se avessi avuto più soldi avrei fatto un horror migliore” e noi vi troveremo una persona che mente.

Non ci sono bravi registi horror in circolazione?
Ancora una volta, ipotesi smentita già nei paragrafi precedenti: l’horror contemporaneo è popolato di talenti, e pure più trasversali e al confine con altri generi di quanto non lo fossero, per esempio, negli anni Novanta/primi Duemila del post-Scream. Aggiungeteci che l’horror sta conoscendo una nuova vita nel senso che sempre più spesso la sua grammatica e i suoi trope vengono appropriati da gente che non ha alcuna intenzione di fare horror e che si appoggia al genere per raccontare tutt’altro (Bird Box di Susanne Bier è un ottimo esempio di quanto appena detto), il che moltiplica a dismisura la quantità di persone di talento che hanno a che fare con il genere in un modo o nell’altro. Se c’è mai stato un periodo storico ideale per costruirsi una factory di talenti e sfornare horror dopo horror sono proprio questi ultimi anni.

La Blumhouse esiste già?
E qui arriviamo a quella che secondo noi è la vera risposta alla domanda iniziale: Netflix non ha spazio di manovra in un genere fortemente accentrato verso altre produzioni e distribuzioni, le quali a loro volta non vogliono avere a che fare con il modello distributivo di Netflix perché ancora molto legate all’esperienza della sala. Citiamo Blumhouse perché una buona fetta degli horror usciti negli ultimi anni è in qualche modo collegata a Jason Blum e alla sua filosofia, e perché è l’esempio perfetto del motivo per cui Netflix non riesce a sgomitare tra gli appassionati. Jason Blum è un genio produttivo che ha messo in piedi un’operazione basata su pochi, semplici principi: budget bassi, poche location, poche comparse, controllo creativo lasciato completamente in mano alla squadra autoriale (dettaglio importantissimo), e la consapevolezza che il pubblico horror è composto da gente che ama spendere per il genere, e che dunque girare un film per portarlo immediatamente in VOD o su supporto fisico senza passare dalla sala è una scelta vincente e non una condanna a morte.

Dal canto suo Netflix funziona così: i suoi originali non sono prodotti direttamente dalla piattaforma, che preferisce appoggiarsi al lavoro altrui a) finanziandolo durante tutto il processo creativo oppure b) aspettando che il processo creativo sia finito e poi comparire con i soldi e acquisire i diritti esclusivi di distribuzione (sì, anche in questo secondo caso si parla di “originali Netflix”). Questo significa che un ideale “horror di Netflix” deve necessariamente nascere altrove per poi sbarcare sulla piattaforma; e quell’altrove oggi è una nicchia monopolizzata prima di tutto da Blumhouse (o da Blumhouse in collaborazione con una major, come successo per esempio con Us – Noi di Jordan Peele) e in second’ordine da altre compagnie indipendenti tipo A24 (che negli ultimi anni ha prodotto e/o distribuito The Witch, Hereditary, Green Room, It Comes At Night, Midsommar…). E chi si muove in quell’altrove non ha alcuna intenzione di rinunciare a una parte della propria libertà creativa in cambio di un po’ di spazio su una piattaforma sulla quale non c’è neanche la sicurezza di venire promossi a dovere.

Succede quindi che chi fa horror, che sia famoso e affermato o che sia una giovane promessa in parabola ascendente, preferisca rivolgersi altrove quando ha un’idea e vuole i soldi per svilupparla; o che in alternativa scelga di non rivolgersi da nessuna parte e di portare avanti un discorso di indipendenza più o meno totale – prendete due come Aaron Moorhead e Justin Benson, per esempio, registi dei magnifici The Endless e Synchronic che da anni resistono alle tentazioni di un budget più alto per continuare a fare horror il più indipendenti possibile. Attaccarsi a Netflix per girare un horror è ancora oggi visto come una sorta di castrazione, un modo per sacrificare la propria libertà autoriale sull’altare della facilità di distribuzione, e visto che le alternative ci sono e funzionano bene non c’è motivo per accontentarsi; guardate per esempio Gareth Evans, uno dei pochissimi nomi di qualità che ha provato a lavorare con Netflix in Apostolo e che ha immediatamente cambiato idea e si è rivolto a Sky per Gangs of London.

Un’ultima considerazione visto che già vediamo non poche obiezioni: certo, persino Blumhouse ha lavorato con Netflix più di una volta –per i pessimi Cam, Benji e Family Blood per esempio, e soprattutto per Hush di Mike Flanagan, che è poi il nome di punta della scuderia horror di Netflix sia perché è molto bravo sia perché è l’unico (dopo Hush ha diretto Il gioco di Gerald e Doctor Sleep, oltre alla serie The Haunting of Hill House). Ci sentiamo di affermare che si tratta di eccezioni più che di esempi che contraddicono quanto abbiamo detto finora, e che la mediamente infima qualità di queste eccezioni non è certo un incentivo a spostarsi in massa a casa Hastings. Netflix è tante cose, quasi tutti belle, ma al momento non ci sono le condizioni perché diventi anche la nuova casa dell’horror moderno.


I titoli VR di Rai Cinema arrivano sulla PS4

Con un accordo tra Rai Cinema e Sony Interactive Entertainment Italia, i contenuti in Virtual Reality prodotti da Rai Cinema saranno disponibili su PlayStation Store.

I titoli VR di Rai Cinema arrivano sulla PS4

Le produzioni originali Rai Cinema Channel saranno a disposizione gratuitamente per tutti gli utenti della PS4. Il 1° agosto è il giorno del debutto sulla piattaforma digitale LittlStar, nella sezione VR Stories, quando i contenuti di Rai Cinema saranno scaricabili gratuitamente da PlayStation Store e visibile da tutti i possessori italiani di PlayStation VR. L'accordo tra Rai Cinema e Sony Interactive Entertainment Italia è stato presentato oggi 23 luglio 2020 in occasione del Wired Next Fest, uno dei maggiori eventi digitali dedicati all’innovazione, nel corso del panel La realtà (virtuale) non è (solo) un gioco a cui hanno partecipato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema e Marco Saletta, general manager di Sony Interactive Entertainment Italia.

Di quali contenuti stiamo parlando? Di cortometraggi su temi di attualità, docufilm inediti, interviste esclusive a grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale e speciali LIVE dai red carpet dei più importanti festival cinematografici. I primi ad essere resi disponibili sono due produzioni originali Rai Cinema. Il primo è un film documentario intitolato Lockdown 2020 - L’Italia invisibile e diretto da Omar Rashid che racconta, attraverso l’utilizzo della realtà virtuale, un viaggio unico nella bellezza e nella desolazione delle più importanti città d'arte italiane durante l’emergenza Covid-19. Roma, Venezia, Milano, Napoli e Firenze sono unite dalle voci di Matilde Gioli e Vinicio Marchioni che interpretano i versi di una poesia scritta da Laura Accerboni, e dall’accompagnamento musicale del polistrumentista Luca Fortino, in arte Ugly Shoes, per raccontare lo spaesamento e le emozioni che abbiamo vissuto nella nostra recentissima esperienza.

La seconda produzione è il cortometraggio Happy Birthday (da cui è tratta la foto in alto), un progetto transmediale prodotto da One More Pictures con Rai Cinema e diretto da Lorenzo Giovenga, presentato lo scorso anno in occasione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia con Terry Gilliam come padrino d’eccezione. Ne sono protagonisti Jenny De Nucci, Achille Lauro e Fortunato Cerlino. La storia del film si ambienta durante un party di compleanno tra amici dove si svelano le difficili realtà nascoste dietro le apparenze. Happy Birthday tocca il tema complesso dell'isolamento sociale, identificato con il termine giapponese hikikomori, sempre più diffuso tra i giovani e giovanissimi. Una storia dalla forte valenza sociale, narrata attraverso tre diverse linee di racconto: un corto lineare, un corto VR e una social story, ideata per utenti di piattaforme diverse. Sulla piattaforma PlayStation sarà fruibile nella versione VR.

"In un contesto di mercato in continua evoluzione" afferma l'amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco, "è molto importante per Rai Cinema guardare anche ai nuovi modelli di consumo, per rispondere alle esigenze di ogni tipo di pubblico in maniera puntuale e innovativa. L’accordo, siglato con uno dei maggiori leader dell’entertainment digitale e interattivo in ambito VR come Sony Interactive Entertainment Italia, rafforza l'apertura al mondo dell'innovazione e delle nuove tecnologie avviata da Rai Cinema negli ultimi anni. Questo ci consente di raggiungere una nuova platea di spettatori, composta da milioni di player, potenzialmente interessata al mondo del cinema e dell'entertainment, offrendo contenuti originali estremamente attrattivi per tutti gli amanti del cinema. E permette inoltre di veicolare, con la forza visiva del VR, alcuni contenuti che trattano temi sensibili di carattere sociale e legati all’attualità, indirizzati prevalentemente agli utenti più giovani”.

“La realtà virtuale è indubbiamente una delle ultime frontiere dell'intrattenimento e riscuote grande curiosità e interesse da parte di un pubblico sempre più ampio” dichiara il general manager di Sony Interactive Entertainment Italia Marco Saletta, “il nostro impegno è concentrato nel continuare a proporre agli utenti PlayStation un’offerta di contenuti sempre più numerosi e di qualità. Proprio in questa direzione è nata la collaborazione con Rai Cinema, la più importante realtà industriale e culturale cinematografica italiana, che rappresenta il partner ideale per unire alla tecnologia immersiva di PS VR temi di spessore e permetterci di arricchire la nostra proposta di intrattenimento”.

Rai Cinema Channel è attiva nell’ambito della Realtà Virtuale dal 2018. Nel 2019 è stata lanciata su tutti gli store l’App Rai Cinema Channel VR, la prima App VR della Rai caratterizzata da una ricca library di contenuti originali e legati al mondo del cinema totalmente gratuiti. VR Stories è un hub di contenuti inediti dedicati al pubblico italiano, disponibile sulla piattaforma Littlstar e scaricabile gratuitamente da PlayStation™Store, nato lo scorso 17 febbraio dalla volontà di SIE Italia di ampliare l’offerta di intrattenimento per i possessori di PSVR.


Netflix, agosto 2020: nuovi film e serie TV in arrivo

Netflix ha annunciato il suo programma ufficiale per quanto riguarda i nuovi contenuti di agosto 2020, di cui vediamo nell'elenco qui sotto i vari film, serie TV, documentari e altro a cui avranno accesso tutti gli abbonati a partire dall'inizio del mese prossimo.

Dopo le numerose novità di luglio 2020, si entra nel vivo dunque dell'estate di Netflix, con ulteriori aggiunte di notevole interesse soprattutto per quanto riguarda film e serie TV, nonostante ci si trovi in un mese che forse può essere meno attivo del solito, sul fronte della visione di contenuti video in streaming.

In particolare, evidenziamo l'arrivo dello speciale interattivo Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo, oltre alla quinta stagione di Lucifer e all'arrivo della Stagione 5 di Gotham, tra le serie non originali.

Tra i film, troviamo Origini Segrete il 28 agosto come produzione originale, mentre tra i non originali ci sono Basic Instinct e il classico La febbre del sabato sera, oltre a Venom il 18 agosto. Vediamo dunque l'elenco dei contenuti.

Film originali

31 Luglio - Seriously Single
4 Agosto - Malibù Rescue: Una nuova Onda
7 Agosto - Berlin, Berlin: Lolle on the Run
7 Agosto - Work It
14 Agosto - Project Power
21 Agosto - L'ultimo colpo di mamma
28 Agosto - Origini segrete


Film

1 Agosto - Al vertice della tensione
1 Agosto - Basic Instinct
1 Agosto - Delitto Perfetto
1 Agosto - Duplicity
1 Agosto - Il ritmo del successo
1 Agosto - Il rompiscatole
1 Agosto - La febbre del sabato sera
1 Agosto - Last vegas
1 Agosto - Ransom - Il riscatto
1 Agosto - Scrivimi una canzone
4 Agosto - La Mummia (2017)
8 Agosto - Freddy vs. Jason
11 Agosto - Hotel Transilvania
11 Agosto - The Legend of Tarzan
18 Agosto - Venom


Serie TV originali

31 Luglio - The Umbrella Academy - Stagione 2
31 Luglio - Vis a Vis - Stagione 5
5 Agosto - Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo
6 Agosto - The Rain - Stagione 3
7 Agosto - Alto Mare - Stagione 3
12 Agosto - Greenleaf - Stagione 5
14 Agosto - 3% - Stagione 4
14 Agosto - Dirty John - Stagione 2
14 Agosto - La Rapina del Secolo - Stagione 1
16 Agosto - It's okay to not be okay - Stagione 1
21 Agosto - Lucifer - Stagione 5 parte 1


Serie TV non originali

1 Agosto - Gotham - Stagione 5
1 Agosto - L'atterraggio perfetto - Stagione 1


Anime e animazione

30 Luglio - Transformers - War for Cybertron Trilogy
6 Agosto - The Seven Deadly Sins - Stagione 4
21 Agosto - Hoops - Stagione 1
27 Agosto - Aggretsuko - Stagione 3


Documentari

29 Luglio - Gli Speedcuber
31 Luglio - Sugar Rush - Stagione 3
6 Agosto - Nasha Natasha
14 Agosto - Dark Polo Gang - La serie - Stagione 1


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DOCTOR SLEEP, CONFERMATO UN RIFERIMENTO NASCOSTO A SHINING E AL TRICICLO DI DANNY

Dopo che un fan dall'occhio e dall'orecchio davvero acuto ha fatto notare la cosa via Twitter spiegando quanto era riuscito a scovare, il regista e sceneggiatore Mike Flanagan ha confermato via social un riferimento davvero nascosto a Shining di Stanley Kubrick e all'iconico triciclo del piccolo Danny.

Il fan ha infatti notato che quando Dan sta guidando un'auto a circa metà del film, il suono che emette mentre guida lungo la strada è quello che emetteva da piccolo nel film di Kubrick guidando il triciclo lungo gli inquietanti corridoi dell'Overlook Hotel. Flanagan gli ha proprio risposto via Twitter, confermando la cosa:

"Non te lo stai immaginando - abbiamo inserito il suono del triciclo durante la scena della macchina. Non abbiamo davvero potuto resistere". Questo, se già non bastasse tutto il lavoro di ricostruzione dell'Overlook Hotel, è un'ulteriore dimostrazione della passione e della conoscenza che Flanagan ha dell'opera capolavoro di Kubrick e anche del rispetto che prova per i romanzi di Stephen King.

Il film non ha purtroppo ottenuto il successo sperato al boxoffice mondiale ma un buon riscontro di pubblico e critica.


https://twitter.com/dohese15/status/128479...nny-459254.html

THOR: LOVE AND THUNDER, TAIKA WAITITI AGGIORNA SULLO SCRIPT: "CI SARÀ MOLTO ROMANTICISMO"

In una recente intervista ai microfoni di BBC News, lo sceneggiatore e regista dell'attesissimo Thor: Love and Thunder, Taika Waititi, ha avuto modo di regalare qualche aggiornamento sulla stesura della sceneggiatura del quarto capitolo del franchise del Marvel Cinematic Universe, rivelando un dettaglio interessante.

L'autore di Thor: Ragnarok e Premio Oscar per JoJo Rabbit ha infatti dichiarato con il solito pizzico d'ironia:

"Pensò sarà davvero un buon film. Abbiamo ormai finito la sceneggiatura, abbiamo terminato e poi ripreso in mano lo script per oltre un anno e in realtà, proprio questa settimana, sto revisionando un ultimo passaggio in solitaria. È davvero folle e allo stesso tempo molto romantico. Adesso sono fissato con le storie d'amore. Voglio solo fare storie d'amore. Voglio girare qualcosa che non ho mai fatto e di cui non è mai importato. Vorrei arrivare a qualcosa di simile".

Considerando che tempo fa lo stesso Waititi aveva dichiarato che Thor: Love and Thunder avrebbe fatto sembrare Ragnarok "una barzelletta in quanto ad assurdità", non stentiamo a crede che abbia tirato fuori dal cilindro un nuovo capitolo bizzarro eppure spettacolare, dedicato ampio spazio a questo romanticismo che dice di volere approfondire.

Vi ricordiamo che il film uscirà nelle sale l'11 febbraio 2022.


TENET ARRIVERÀ SU HBO MAX PRIMA DI USCIRE AL CINEMA? ECCO LA RISPOSTA DEFINITIVA DI WARNER

John Stankey, CEO di WarnerMedia e AT&T, ha finalmente risposto in maniera definitiva ad una delle questioni che più hanno interessato i fan di Christopher Nolan nel caos che è stata la fase promozionale di Tenet: il film arriverà su HBO Max prima di uscire al cinema?

"E' impossibile che film come Tenet o come Wonder Woman 1984 arrivino prima sul nostro servizio streaming che al cinema", ha risposto Stankey a domanda specifica. "Sarei molto sorpreso se accadesse. In effetti, posso assicurarvi che, per quanto riguarda Tenet, non sarà così."

Stankey ha comunque affermato che l'aggiunta di HBO Max ai piani della Warner è stata molto utile per la larghezza di banda complessiva dell'azienda, che ha potuto contrastare le perdine dovute alla chiusura dei cinema. "Più a lungo andrà avanti questa situazione difficile, più ci saranno alcuni contenuti che andremo ad aggiungere al palinsesto della piattaforma, qualora ci renderemo conto che potrebbe essere un'opzione migliore. Sicuramente fa comodo avere quest'opzione proprio in questo momento, così come adoro il fatto che siamo stati in grado di costruire una piattaforma che possiamo gestire come vogliamo".

Il dirigente ha comunque concluso: "Ci sono alcuni contenuti che saranno sempre più divertenti da vedere nei cinema che in salotto."


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER RIVELA: "ECCO COSA PENSO DEL SUPERMAN MALVAGIO"

Nel corso di una recente intervista promozionale alla vigilia della Justice Con, la convention dedicata a lui e ai suoi film, il regista Zack Snyder ha parlato del Superman malvagio intravisto nella famosa Scena Incubo di Batman v Superman: Dawn of Justice.

In quella sequenza il regista aveva anticipato un futuro che sarebbe stato esplorato nei successivi capitoli di Justice League, quando Darkseid avrebbe conquistato la Terra e corrotto Clark Kent con l'equazione anti-vita. A tal proposito, il regista ha dichiarato:

"Mi piace il Superman malvagio? Non posso dire che mi piaccia al 100%, però mi piace l'idea che il personaggio di Superman affronti un viaggio evolutivo. Adoro l'idea che Superman debba riconciliarsi con la sua moralità, riconciliarsi con il suo posto sulla Terra, riconciliarsi con la sua relazione sentimentale con Lois e come questa stessa relazione possa influenzare il suo comportamento, il modo in cui si relaziona all'umanità. E' una cosa molto umana, la nostra quotidianità è condizionata dal modo in cui vanno le nostre relazioni personali."

Il regista ha continuato: "Quando vediamo Superman alle prese con questi problemi, diventa molto più facile immedesimarsi con lui. Quando vedo un Superman che si deve sforzare per capire queste cose, per cosa deve fare o come, riesco a relazionarmici. Perché Superman è un personaggio così astratto, nei suoi poteri e in ciò che è in grado di fare, quindi penso che ogni volta che si può si dovrebbe provare a renderlo più umano, e quindi riconoscibile e di conseguenza molto più interessante."


AVENGERS, UNA SPLENDIDA FAN ART METTE INSIEME I POSTER DI INFINITY WAR ED ENDGAME

Pubblicati a distanza di un anno uno dall'altro, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame raccontano l'epica battaglia tra i più grandi eroi della Terra e il malvagio Thanos. Originariamente dovevano intitolarsi Infinity War Parte I e Parte II, e un utente Instagram ha immaginato un super poster che racchiudesse i due film in uno.

Come si può vedere anche in calce alla news, l'illustratore Nicolas Tetreault-Abel ha realizzato una suggestiva fan art, combinando elementi dei poster di Infinity War e di Endgame, entrambi diretti dai fratelli Russo. Il risultato è stato ribattezzato Infinity Gauntlet - The Avengers Supercut.

Nella fan art vediamo in primo piano alcuni dei principali supereroi, come Iron Man (Robert Downey Jr), Captain America (Chris Evans) e Thor (Chris Hemsworth). Alle loro spalle campeggia Thanos (Josh Brolin), che indossa anche il Guanto dell'Infinito.

L'idea di dare ai due film due titoli diversi è venuta a Joe ed Anthony Russo per differenziarli l'uno dall'altro: tecnicamente, infatti, si tratta di due lavori distinti e non di un unico, lunghissimo progetto diviso in due parti. Naturalmente, però, sono strettamente collegati, e il poster intende sottolineare proprio questo.

Non si tratta dell'unica fan art su Avengers: Endgame emersa nell'ultimo periodo. Nei giorni scorsi, per esempio, abbiamo visto la rappresentazione di un tragico destino per Captain America e un poster con un inedito autore dello snap finale.


www.instagram.com/p/CC8wv2qgd4t/?utm_source=ig_embed

VENEZIA 77 – POSTER E PROGRAMMA DELLA 17MA EDIZIONE DELLE GIORNATE DEGLI AUTORI

Le Giornate Degli Autori, la sezione autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, ha rivelato il programma della diciassettesima edizione che quest’anno può contare su 28 titoli. La competizione ufficiale è composta da dieci titoli, nove dei quali delle anteprime mondiali.

Il film di apertura è Honey Cigar diretto da Kamir Aïnouz, ricordiamo anche Tengo Miedo Torero del cileno Rodrigo Sepúlveda, ambientato durante la dittatura di Augusto Pinochet. Fuori concorso Saint-Narcisse una commedia fantasy diretta da Bruce LaBruce, che chiuderà la sezione.
Residue è di Merawi Gerima un dramma sull’identità e la gentrificazione premiato a Slamdance; The Stonebreaker è un dramma sociale diretto dai gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, con Salvatore Esposito.

Degni di nota Preparations to be Together for an Unknown Period of Time di Lili Horvath, Oasis di Ivan Ikic su un triangolo amoroso in un’istituzione per disabili mentali.

Miu Miu Women’s Tales ci offrirà i cortometraggi In My Room di Mati Diop e Nightwalk di Malgorzata Skumowksa.

COMPETIZIONE
Honey Cigar, dir. Kamir Aïnouz (Francia, Algeria) – Film di apertura
The Stonebreaker, dir Gianluca e Massimiliano De Serio (Italia, France, Belgio)
Mama, dir. Li Dongmei (Cina)
Residue, dir. Merawi Gerima (U.S.)
Preparations To Be Together For An Unknown Period Of Time, dir. Lili Horvat (Ungheria)
Oasis, dir. Ivan Ikea (Serbia, Slovenia, Olanda, Francia, Bosnia-Herzegovina)
200 Meters, di.r Ameen Nayfeh (Palestina-Giordania, Italia, Qatar, Svezia)
Tengo Miedo Torero, dir. Rodrigo Sepulveda (Cile, Argentina, Messico)
Conference, dir. Ivan Tverdovskiy (Russia, Estonia, Italia, UK)
The Whaler Boy, dir. Philipp Yuryev (Russia, Polonia, Belgio)

OUT OF COMPETITION
Saint-Narcisse, dir. Bruce LaBruce (Canada)

SPECIAL EVENT
Guide Romantica A Posti Perduti, dir. Giorgia Farina (Italia)
Samp, dir. Flavia Mastrella and Antonio Rezza (Italia)
The New Gospel, dir. Milo Rau (Germania, Svizzera)
Extraliscio – Punk Da Balera, dir. Elisabetta Sgarbi (Italia)

MIU MIU WOMEN’s TALES
Nightwalk, dir. Malgorzata Szumowska (Italia, Polonia)
In My Room, dir. Mati Diop (Italia, Francia)

NOTTI VENEZIANE
Est, dir. Antonio Pisu (Italia) – Film d’apertura
Santarcangelo Festival, dir. Michele Mellara e Alessandro Rossi (Italia)
Agalma, dir. Doriana Monaco (Italia)
iSola, dir. Elisa Fuksas (Italia)
James, Andrew Della Monica (Italia)
Nilde Iotti, Il Tempo Delle Donne, dir. Peter Marcias (Italia)
Venice Concert 1989, dir. Wayne Isham e Egbert Van Hees (UK)
Say Amen, Somebody, dir. George T. Nierenberg (U.S.)
To The Moon, dir. Tadhg O’Sullivan (Irlanda)
En Ce Moment, dir. Serena Vittorini (Italia)
Solitaire, dir. Edoardo Natoli (Italia)

La diciassettesima edizione si terrà dal 2-12 settembre.

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WARNER – ALCUNI TITOLI POTREBBERO MIGRARE SULLE PIATTAFORME STREAMING, I TENTPOLE SOLO AL CINEMA

La conference call trimestrale degli utili di AT&T tenutasi questa mattina ha fornito alcuni aggiornamenti sulla strategia di uscita delle pellicole della Warner Bros. John Stankey, ex CEO di WarnerMedia e ora CEO di AT&T, ancora una volta ha sottolineato che le uscite cinematografiche hanno:

“Un ruolo assolutamente importante”

ma la pandemia porta a un:

“Aggiustamento del costrutto cinematografico. Crediamo assolutamente [che i tentpole] siano più piacevoli e sia meglio vederli [nelle sale] anche se non so quando i cinema possano riaprire.

Non c’è dubbio che più continuerà questa (pandemia), più ci saranno dei contenuti [che verranno offerti con una diversa strategia distributiva]”.

Stankey ha ammesso di esser felice di poter far affidamento su HBO Max per la distribuzione di alcuni titoli:

“Amo il fatto che abbiamo questa opzione adesso.”

Ha anche confermato che alcune pellicole Warner passeranno dal cinema alla piattaforma streaming, ma ha suggerito che questo non varrà per i tentpole come Tenet e Wonder Woman 1984:

“Sarei molto sospeso se quello fosse il caso [ma] non sarà il caso [per Tenet]”.

Ricordiamo che lo studio ha deciso di ignorare il moderno playbook di distribuzione che prevede una distribuzione quasi contemporanea a livello mondiale.


La Universal in campo per il film con Tom Cruise girato nello spazio: voci sul budget e sul cachet dell’attore

A maggio abbiamo scoperto che sarebbe stato Doug Liman a dirigere il film nello spazio con protagonista Tom Cruise. Il progetto era stato sviluppato in maniera autonoma dagli studios, con il coinvolgimento di SpaceX di Elon Musk e della NASA, ma oggi apprendiamo di una pedina chiave per la realizzazione del film.
Variety riporta in esclusiva che la Universal Pictures avrebbe infatti deciso di scendere in campo: lo studio, stando al giornale, è entrato in fase di negoziazioni per produrre e distribuire la pellicola che avrà un budget di circa 200 milioni di dollari (se non di più). Cruise dovrebbe invece guadagnare tra i 30 e i 60 milioni di dollari secondo fonti interne.

Liman ha già scritto la prima bozza della sceneggiatura e produrrà la pellicola insieme a Cruise: i due non vedono l’ora di lavorare nuovamente insieme dopo il successo di Edge of Tomorrow e il recente Barry Seal – Una storia americana. Il regista ha diretto anche pellicole come Mrs. & Mrs. Smith e The Bourne Identity.

Si tratta di un progetto molto ambizioso, del quale sappiamo ancora pochissimo: non sono noti né il titolo né i dettagli della trama, quello che è certo è che Cruise e Liman intendono recarsi nello spazio per girare il film con l’aiuto della NASA, che qualche mese fa ha confermato il proprio coinvolgimento spiegando che le riprese si svolgeranno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. SpaceX, verosimilmente, potrebbe essere coinvolta nei trasporti necessari a raggiungere l’ISS.

Il film, lo ricordiamo, non è collegato al franchise di Mission: Impossible (che al momento ha la proprità negli impegni dell’attore) e se verrà realizzato sarà il primo film di finzione narrativa mai girato nello spazio.

Stando a Variety, quando il progetto è stato presentato a vari distributori, ben due colossi dello streaming sarebbero stati esclusi dagli inviti. L’intenzione è di rende il film girato nello spazio un colossale evento cinematografico.


HAMMAMET: STASERA SU SKY CINEMA DUE PIERFRANCESCO FAVINO È BETTINO CRAXI

Arriva in prima visione TV, stasera su Sky Cinema Due, alle 21:15, Hammamet (disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV), il film di Gianni Amelio con protagonista assoluto Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino Craxi. Il film è stato realizzato proprio in occasione del 20° anniversario dalla morte dell'ex segretario del Partito Socialista.

Sono passati vent'anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante: così recita la sinossi di Hammamet, che racconta gli ultimi giorni del politico trascorsi in esilio proprio nella città tunisina, rileggendo le pagine più controverse della recente storia d'Italia per raccontare la caduta, sia umana che politica, di uno dei leader assoluti della Prima Repubblica.

Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L'immaginazione può tradire i fatti "realmente accaduti" ma non la verità. La narrazione ha l'andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall'interno. Protagonista assoluto è Pierfrancesco Favino, premiato con il Nastro d'Argento per la sua interpretazione di Bettino Craxi.


ALITA: BATTLE ANGEL, I FAN NON DEMORDONO: LA BATTAGLIA PER IL SEQUEL È IN TREND VIA SOCIAL

È ormai passato più di un anno dall'uscita nelle sale di Alita: Angelo della Battaglia di Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron, e nonostante tutti i problemi i fan stanno continuando a rilanciare senza sosta l'hashtag #AlitaSequel, cercando di riuscire a far produrre il film.

Comunque potrebbero esserci interessanti novità in arrivo circa il sequel.

Stiamo parlando di Emma Watts e Jim Gianopulos, ex-producer della Fox che credettero molto nel progetto nonostante i problemi che si portò dietro. Entrambi sono ora passati alla Paramount Picture in veste di presidente e CEO, e ciò spinge a credere che potrebbero decidere di riportare in vita l'idea originaria alla base del film diretto da Rodriguez, proseguendo la storia.

Visto che al momento Disney non sembra intenzionata a muoversi sul fronte Alita, la Paramount potrebbe decidere di avanzare un'offerta che non si può rifiutare, acquisendo così i diritti per il fatidico Alita: Fallen Angel. Una mossa non così semplice, soprattutto perché Disney ha dimostrato di poter tranquillamente tenere in cantina per anni dei progetti interessanti per poi riesumarli, come sembra stia accadendo con Tron 3, ma questo cambio di schieramento potrebbe portare novità interessanti.

Solo il tempo ci dirà se potremo ritrovare la determinata guerriera sul grande schermo, ma una cosa è certa: Christoph Waltz è già disposto a tornare.


MAD MAX: FURY ROAD, NUOVI DETTAGLI SULLA "FURIOSA" LITE TRA CHARLIZE THERON E TOM HARDY

Che tra Furiosa e Max non corresse buon sangue s'intuiva già dalle prime immagini del cult di George Miller, ma contrariamente ai loro personaggi alla fine dell'avventura steam-punk tra Charlize Theron e Tom Hardy il rapporto non migliorò. A raccontare il clima teso del set è Dayna Grant, controfigura della Theron in Mad Max: Fury Road.

La stuntwoman ha recentemente approfondito le difficili condizioni in cui l'intero team di attori e tecnici era costretto a lavorare a causa delle tensioni tra i due protagonisti:

"È stato davvero difficile. Fu dura dura perché, ovviamente, ho dovuto passare del tempo con entrambi e nessuno dei due voleva girare scene insieme", ha detto Grant al portale Metro. "Di solito Charlize arrivava sul set e giravano le scene, ma non volevano proprio saperne di lavorare in coppia, così mi assegnò anche alcune scene in cui doveva stare con Tom, così da non lavorarci. Viceversa il sosia di Tom era sempre in coppia con Charlize, quindi in realtà abbiamo lavorato ognuno con il sostituto dell'altro".

Ha poi continuato: "Lo sapevamo fin dall'inizio. Conoscevamo la situazione ed era evidente durante le sequenze di combattimento: c'era molta tensione. Così ci è stato detto cosa stava succedendo e ci raccomandarono di sforzarci affinché funzionasse il più possibile, il ché è stato difficile, perché di solito si è tutti in un grande gruppo e si lavora insieme, mentre noi eravamo un po' separati".

In passato Hardy e Theron avevano già parlato delle loro liti durante le riprese di Fury Road, ma quello della Grant è un punto di vista inedito e che dimensiona anche il disagio dell'intera troupe, che rimase sul set per 120 giorni.

Intanto, i lavori per lo spin-off di Mad Max su Furiosa continuano e, come si vociferava già da un po', Theron non sarà nel cast del prequel, che racconterà la vita della guerriera prima delle vicende narrate nel capitolo del 2010, che ricordiamo ottenne 10 candidature agli Oscar vincendo quelle per miglior trucco, sonoro, scenografia e costumi.


STAR WARS: TAIKA WAITITI AL LAVORO SULLA SCENEGGIATURA DEL PROSSIMO TITOLO LUCASFILM

All'inizio dell'anno, quasi in concomitanza con l'Oscar per Jojo Rabbit, la Disney ha annunciato che Taika Waititi dirigerà uno dei prossimi film del franchise stellare e adesso arrivano le prime notizie dal progetto: il regista ha ufficialmente iniziato la fase di scrittura del nuovo episodio di Star Wars.

La conferma è di prima mano e arriva dallo stesso Waititi, che lo ha annunciato durante un'intervista alla BBC. Al premiato cineasta è stato infatti chiesto dei suoi attuali progetti e una domanda su Star Wars era inevitabile. Quando gli viene chiesto se fosse fosse già al lavoro sul prossimo capitolo ha confermato di aver iniziato la fase di scrittura del film, senza però specificare se sia già passato alla sceneggiatura vera e propria o se stia semplicemente mettendo insieme le idee.

Il progetto si baserà su un copione scritto quattro mani da Waititi e Krysty Wilson-Cairns, co-sceneggiatrice insieme al regista di 1917 Sam Mendes: il film candidato all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale proprio quest'anno.

Attualmente il regista è impegnato in "triangolo cinematografico", di cui fanno parte oltre al franchise stellare anche l'ambizioso Thor: Love and Thunder e il promettente Free Guy con Ryan Reynolds. Ancora incerta è la regia di Waititi per il live-action di Akira, film attesissimo, ma ballerino, della programmazione Warner Bros.


YES, GOD, YES, LA REGISTA ATTACCA LA CHIESA: 'PROGREDITA, MA CONTINUA A REPRIMERE'

Quando giri un film come Yes, God, Yes il messaggio che vuoi mandare è piuttosto chiaro: nel 2020 è ormai ora di dire addio a certi pregiudizi sul sesso e sulla masturbazione, con un'occhio particolare al mondo femminile troppo spesso bistrattato da questo punto di vista.

La Chiesa gioca inevitabilmente un ruolo fondamentale in questioni di questo tipo e, in particolare, nel film stesso: in Yes, God, Yes la protagonista interpretata da Natalia Dyer vive infatti con non poca apprensione la scoperta della sua sessualità in contrapposizione alle regole imposte dal suo modo di vivere l'essere credente.

Su ciò si è espressa nel corso di un'intervista la regista Karen Maine: "Penso siano stati fatti dei passi avanti nel Cattolicesimo. Penso ovviamente che questo papa sia di mentalità più aperta rispetto ai suoi predecessori. Ma anche lui agisce comunque all'interno di quest'istituzione repressiva. Ad esempio, qualche anno fa disse: 'Chi sono io per giudicare i gay?' Ma alle persone omosessuali viene comunque ancora detto che andranno all'inferno, non gli è permesso sposarsi, subiscono tutte queste orribili restrizioni che è la Chiesa ad imporre. Quindi quanto siamo davvero progrediti?" ha spiegato la regista.

Maine ha poi proseguito: "Penso che ci stiamo muovendo nella direzione di un graduale rilassamento di queste cose ridicole che la Chiesa impone ai fedeli, ad esempio il fatto che i preti non possano fare sesso e neanche masturbarsi, il che porta poi a delle conseguenze orribili. Quindi spero ci stiamo muovendo in questa direzione. Solo che lo stiamo facendo molto, molto lentamente". Qui, intanto, trovate il trailer di Yes, God, Yes.
 
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VENERDI

24/07/2020



WITHOUT REMORSE: GLI AMAZON STUDIOS INTERESSATI AL FILM DI SOLLIMA CON MICHAEL B. JORDAN

Sembra che la Paramount stia valutando la possibilità di saltare l’uscita cinematografica per Without Remorse, la trasposizione cinematografica del romanzo Senza rimorso di Tom Clancy diretta da Stefano Sollima (Soldado), che vede Michael B. Jordan nel ruolo del protagonista John Clark.

L’uscita del film era stata spostata dal 2 ottobre 2020 al 26 febbraio 2021, ma secondo quanto riportato da Variety, gli Amazon Studios sono in trattative finali con la major per acquistare i diritti di distribuzione globali. Questo vuol dire, quindi, che la pellicola potrebbe arrivare direttamente su Prime Video.
Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Il film è scritto da Taylor Sheridan, sceneggiatore di Sicario, Soldado (di Sollima), Hell or High Water, regista de I segreti di Wind River e creatore della serie Yellowstone.

Per Stefano Sollima si tratterà del secondo film americano dopo Soldado. Il regista ha inoltre firmato i primi due episodi di ZeroZeroZero, ambiziosa serie internazionale tratta dal libro di Roberto Saviano.

Jamie Bell interpreterà Robert Ritter, vice-direttore delle operazioni CIA, responsabile di aver reclutato John Clark nell’agenzia. Si tratta di un personaggio ricorrente nei romanzi di Clancy, così come John Clark, un ex Navy SEAL apparso in 17 romanzi dell’autore, spesso in combutta con il più celebre Jack Ryan.

Without Remorse sarà prodotto da Akiva Goldsman, Jordan, Josh Appelbaum e André Nemec. Jordan tornerà a interpretare il personaggio in Rainbow Six.


THE NEW MUTANTS – È TEMPO DI AFFRONTARE I PROPRI DEMONI NEI NUOVI POSTER

I rinvii della Disney paradossalmente non hanno toccato The New Mutants, la cui uscita americana è ancora programmata per il 28 agosto. Al Comic-Con@Home sono stati svelati la scena d’apertura e il nuovo trailer, ma sono approdati on-line anche cinque nuovi poster.

Le locandine, realizzate da Andrew Swainson, SzarkaArt, Chris Christodoulou, Luke Butland e Scott Hopko, ritraggono i cinque protagonisti del film: Wolfsbane (Maisie Williams), Magik (Anya Taylor-Joy), Cannonball (Charlie Heaton), Mirage (Blu Hunt) e Sunspot (Henry Zaga).

La tagline recita “È tempo di affrontare i tuoi demoni”; non a caso, alle spalle dei giovani mutanti si staglia l’antagonista Demon Bear. Non ci sono ancora notizie circa la distribuzione italiana, ma vi terremo aggiornati. Intanto, troverete le locandine qui di seguito.

I poster

Alla regia c’è Josh Boone (Colpa delle stelle), mentre il cast include Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

The New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Sarà quindi una sorta di fanta-horror per adolescenti, con Demon Bear come antagonista.

Update: c’è anche un poster di Bill Sienkiewicz

È inoltre disponibile una locandina del fumettista Bill Sienkiewicz, che reimmagina la sua copertina per il 18° numero del fumetto.


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A QUIET PLACE II E TOP GUN: MAVERICK SLITTANO AL 2021

Anche Paramount questa notte ha annunciato una serie di nuove date per A Quiet Place II e Top Gun: Maverick. Il film con John Krasinski ed Emily Blunt passa dal 6 settembre al 23 aprile 2021 mentre la pellicola con Tom Cruise è stata spostata dal 23 dicembre 2020 al 2 luglio 2021.

A Quiet Place II si troverà a lottare al box office contro Monster Hunter (Sony/Screen Gems), The Asset (Lionsgate), Ron’s Gone Wrong (20th Century Studios) e Last Night in Soho (Focus Features) di Edgar Wright.

Top Gun: Maverick invece si scontrerà con: Minions 2: Come Gru diventa cattivissimo (Illumination/Universal), News of the World (Universal) con Tom Hanks e Croods 2 (DreamWorks Animation).

Nuove date

Jackass dal 2 luglio 2021 al 3 settembre 2021;
Sonic the Hedgehog 2 l’8 aprile 2022;
Under the Boardwalk (Paramount Animation) il 22 luglio 2022;
The Tiger’s Apprentice il 10 febbraio 2023.


Questa notte si vociferava la potenziale vendita di Without Remorse con Michael B. Jordan, ad Amazon, per recuperare un po’ di liquidi, con la Skydance come co-finanziatore.

Deadline ha confermato l’accordo che tale accordo è in fase di contrattazione. Se andrà a buon fine questa sarà la seconda proprietà basata su un’opera dello scrittore Tom Clancy a trovare casa ad Amazon. Ricordiamo che l’altra proprietà è la serie tv Jack Ryan con John Krasinski.

La pellicola è inoltre il terzo titolo della Paramount venduto dalla chiusura dell’industria Hollywoodiana a causa del COVID-19. Gli altri film sono: The Lovebirds e The Trial of the Chicago Seven acquistati da Netflix.

Questo è invece il secondo film acquistato da uno studio, da parte di Amazon, per via della pandemia. L’altro è la commedia My Spy con David Bautista.

Voci
Proprio questa notte AMC aveva annunciato la riapertura delle sale per metà/fine agosto. Al momento l’unico titolo con cui aprire per il Labor Day è The New Mutants. Il problema è che gli studios non vogliono rischiare di distribuire i loro titoli, con i cinema di Los Angeles e New York ancora chiusi a causa della pandemia.

Secondo le fonti di Deadline, la Disney sta aspettando di vedere cosa farà la Warner con Tenet, solo allora darà una nuova data a Mulan. Si mormora inoltre che la casa del topo stia contemplando un uscita del live action su Disney+, ma ricordiamo al momento sono solo voci.

Insomma Tenet sarà il film chiave, dal quale partirà la contro-programmazione degli altri studios e l’uscita a rotazione dei vari tentpole.


SPIDER-MAN 3 – SONY RINVIA L’USCITA AL DICEMBRE 2021

Sony Pictures ha rinviato ancora l’uscita di Spider-Man 3 (titolo ovviamente provvisorio), che Tom Holland girerà dopo aver finito le riprese di Uncharted.

Inizialmente la terza avventura solitaria dell’Arrampicamuri nel Marvel Cinematic Universe sarebbe dovuta arrivare il 16 luglio 2021, data che ora è occupata proprio da Uncharted. Il film è stato poi rinviato al 5 novembre, mentre ora la Sony ha deciso di farlo slittare di poco più di un mese: il cinecomic approderà nelle sale americane il 17 dicembre 2021. Sarà il primo cinecomic di Spidey in live-action a uscire nel periodo natalizio (a tal proposito, vi ricordo che dicembre si è rivelato fruttuoso per il film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo).

Il titolo di Spider-Man 3 non è stato ancora ufficializzato, ma pare che includerà nuovamente la parola home. Alcuni rumor sostengono che l’antagonista principale sarà Kraven il Cacciatore, ma non ci sono conferme in tal senso.

Vi terremo aggiornati.


MULAN SENZA DATA, DISNEY RINVIA DI UN ANNO I FILM DI AVATAR E STAR WARS

Mulan non uscirà più nelle sale ad agosto. La Disney non ha rivelato la nuova data di uscita dell’atteso live action o se la pellicola debutterà prima all’estero e poi negli USA. Un portavoce ha dichiarato:

“Negli ultimi mesi, è diventato chiaro che nulla può essere scolpito nella pietra quando si parla di come distribuire le pellicole durante questa crisi sanitaria globale.

E oggi questo significa mettere in pausa i nostri piani di distribuzione per Mulan mentre valutiamo come possiamo efficacemente portare questo film al pubblico di tutto il mondo”.


Molti esercenti contavano su Mulan e Tenet per la riapertura delle sale negli Stati Uniti e non solo.

Un’altra pellicola finita fuori listino è The French Dispatch della Searchlight, diretto da Wes Anderson. Era stato annunciato per il 16 ottobre.

Tolti anche due film senza titolo dei 20th Century Studios, uno previsto per il 1 ottobre 2021 e l’altro per il 22 ottobre 2021.

Nuove date

The Personal History of David Copperfield della Searchlight, passa dal 14 al 28 agosto, distribuzione limitata;

Death on the Nile è stato spostato di due settimane: dal 9 al 23 ottobre.

The Empty Man della 20th Century Studios previsto per il 7 agosto, uscirà il 4 dicembre.

Antlers della Searchlight uscirà il 19 febbraio 2021.

The Last Duel di Ridley Scott, dei 20th Century Studios, previsto in distribuzione limitata per il 25 dicembre e in tutte le sale dall’8 gennaio 2021, è spostato al 15 ottobre 2021.

Un live action Disney senza nome ha preso il posto di Avatar 2, uscirà il 17 dicembre 2021.


Uscite confermate

Alcune uscite sono rimaste confermate, per il momento:

The New Mutants dei 20th Century Studios: 28 agosto;
The King’s Man di Matthew Vaughn il 18 settembre;
Black Widow primo fine settimana di novembre;
Deep Water il 13 novembre;
Soul della Pixar il 20 novembre;
Free Guy l’11 dicembre;
il remake di West Side Story di Steven Spielberg il 18 dicembre.


THE NEW MUTANTS: IL FILM MARVEL PRESENTATO AL COMIC-CON@HOME, ECCO LA SCENA DI APERTURA!

I 20th Century Studios hanno portato The New Mutants al Comic-Con@Home.

Presenti il regista Josh Boone e alcuni membri del cast, nello specifico Maisie Willia

ms, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga.

A sorpresa, è anche intervenuto il fumettista statunitense Bill Sienkiewicz.
Del resto vi abbiamo già spiegato in questo articolo che il film non potrà arrivare direttamente sulle piattaforme digitali per questioni contrattuali.
Ovviamente, come viene specificato nell’intro, il periodo in cui viviamo è altamente instabile, quindi conviene tenere le dita incrociate…

Nel corso del panel, gli attori hanno parlato dei loro personaggi. Maisie Williams, ad esempio si è dichiarata particolarmente contenta di avere interpretato Wolfsbane, soprattutto se si paragona questo ruolo a quello di Arya Stark di Game of Thrones. Arya è un personaggio forte, deve sempre dimostrarsi coraggiosa, mentre dall’altro lato Wolfsbane è così calma, rimane in disparte, osserva, ascolta.
Stessa cosa anche per Anya Taylor-Joy, che nel ruolo di Magik ha dovuto fare i conti con un personaggio aggressivo, cosa che non aveva mai fatto e si è rivelata particolarmente divertente.
Inoltre il cast ha parlato della love story tra il personaggio interpretato da Maisie Williams e quello di Blu Hunt, che nel film interpreta Mirage.

Nel film, in arrivo nelle sale americane il 28 agosto 2020, comprende Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Possiamo quindi aspettarci una sorta di fanta-horror per adolescenti, magari sul modello dei cult degli anni Ottanta, recentemente rievocati dal successo di Stranger Things. L’antagonista sarà Demon Bear.

Il video contiene al minuto 24:10 la scena di apertura del film. È anche presente un nuovo trailer



DISNEY+: TRA I NUOVI ARRIVI DI AGOSTO PHINEAS E FERB E THE GREATEST SHOWMAN

Il catalogo di Disney+, la piattaforma streaming della Casa di Topolino, è in continuo aggiornamento.
Ecco alcuni titoli che si aggiungeranno a partire dal mese di agosto.

Howard: la vita, le parole
In streaming dal 7 agosto

Diretto da Don Hahn (La Bella e la Bestia), Howard: la vita, le parole è la storia mai raccontata di Howard Ashman, il brillante paroliere dietro a classici Disney come Aladdin, La Bella e la Bestia, La Sirenetta e creatore di musical tra cui La piccola bottega degli orrori. Con materiale d’archivio mai visto prima, filmati e fotografie personali, nonché interviste con gli amici e la famiglia di Howard, il film getta uno sguardo intimo sulla vita della leggenda Disney, sulla sua sensibilità creativa e su tutto il processo dietro la sua musica. Dall’infanzia a Baltimora fino agli anni formativi a New York e la sua morte prematura a causa dell’AIDS, Howard: la vita, le parole approfondisce il viaggio che lo ha portato a diventare il paroliere dietro alcuni dei film classici per famiglie più amati e conosciuti al mondo.

Alex & Co.
In streaming dal 7 agosto

Stagione 2 – È il secondo anno di liceo per Alex e i suoi amici. Al Melsher Institute spirano venti di rinnovamento, con l’introduzione di nuove materie scolastiche più creative; ma l’arrivo di Victoria, nuova proprietaria della scuola, porterà scompiglio nell’istituto. Alex e i suoi amici dovranno anche affrontare una nuova ed entusiasmante sfida: la partecipazione a un famoso talent show canoro. La band degli Alex & Co. darà il massimo per vincere la competizione, ma dovranno vedersela con The Lindas, la band di Linda, Rebecca e Samantha.

Stagione 3 – Arriva il terzo anno di liceo. Dopo aver vinto The Talent, Alex & Co. sono meno uniti che mai. Alex e Nicole si sono lasciati, Emma teme di non poter più cantare e Sam è sedotto dalla fama e di conseguenza tralascia gli studi. Alcune divergenze con la nuova manager, Diana, spingeranno Alex a creare Nobody, un personaggio misterioso e famoso che soddisfa la sua idea per cui la musica è l’unica cosa che conta. Alex si darà anche molto da fare per sconfiggere i silenzi e conquistare il cuore della nuova compagna di classe, Clio.

The Greatest Showman
In streaming dal 14 agosto

Un musical originale ispirato alla vita di P.T. Barnum, con Hugh Jackman. Barnum era un visionario che creò dal niente il “Più Grande Spettacolo del Mondo”, una celebrazione spettacolare della sua fervida immaginazione che affascinò il pubblico di tutto il mondo. Questo film ispirazionale vede nel cast anche Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson e Zendaya.

Magic Camp
In streaming dal 14 agosto

Da piccolo, quando frequentava l’Istituto di Magia, un rifugio montano isolato che ospita un gruppo numeroso di giovani aspiranti maghi ogni estate, Andy Duckerman (Adam Devine) era una leggenda. Ora, a 35 anni, fatica a far quadrare i conti come illusionista professionista ed è frustrato e depresso dalla piega che ha preso la sua carriera. Ma quando l’Istituto invita Andy a tornare lì come istruttore, si trova a capo del gruppo più acerbo e impacciato di aspiranti prestigiatori e ad avere a che fare con la sua ex ragazza e attuale acerrima rivale Kristina Darkwood (Gillian Jacobs), anche lei istruttrice. Man mano che Andy si guadagna lentamente il rispetto della sua squadra di artisti alle prime armi, loro in cambio lo ispirano a coltivare ognuno dei loro talenti unici, mentre li prepara a competere con gli altri maghi del campeggio, più esperti, nella gara del Cilindro, la gara di magia annuale dell’Istituto.

Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo
In streaming dal 28 agosto

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh (creatori e produttori esecutivi della serie Phineas and Ferb, vincitrice del premio Emmy), il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini..


Venezia 77: Lacci di Daniele Luchetti sarà il film d’apertura!

Proprio come vi avevamo anticipato nel nostro speciale, sarà Lacci di Daniele Luchetti ad aprire la 77esima edizione del Festival di Venezia, che si terrà dal 2 al 12 settembre.
Il nuovo ordine mondiale dei festival e dei premi | Insider
Vi riportiamo il comunicato completo, ricordandovi che tutti i film della Mostra verranno annunciati il 28 luglio.

Lacci di Daniele Luchetti con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura della 77. Mostra di Venezia

Venezia, 24 luglio 2020 – Lacci, diretto da Daniele Luchetti (La nostra vita, Mio fratello è figlio unico, Il portaborse) e interpretato da Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi è il film di apertura, Fuori concorso, della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 settembre – 12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi – ha dichiarato Daniele Luchetti – E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che potesse essere inutile, ora sa che serve a tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto”.

“Da 11 ani, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano – ha dichiarato Alberto Barbera – La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati. Dal romanzo di Domenico Starnone, per il “New York Times” uno dei 100 migliori libri del 2017, il nuovo film di Daniele Luchetti.

Lacci sarà proiettato mercoledì 2 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, nella serata di apertura della 77. Mostra. Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema, Lacci è scritto da Domenico Starnone, Francesco Piccolo e Daniele Luchetti.

Daniele Luchetti nasce a Roma nel 1960. La Sacher Film produce il suo primo film da regista, Domani accadrà (1988), che vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente. Il successivo Il portaborse (1991) è il suo primo grande successo di critica, ottiene un’ottima accoglienza al festival di Cannes e vince il David di Donatello per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore protagonista. Successivamente dirige La scuola (1995), I piccoli maestri (1998) e Mio fratello è figlio unico (2007), protagonisti Elio Germano e Riccardo Scamarcio, che viene presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard e si aggiudica 5 David di Donatello. Luchetti torna a Cannes nel 2010, questa volta in concorso, con il film La nostra vita interpretato da Elio Germano che sulla Croisette si aggiudica il Premio per la migliore interpretazione maschile. Il film ottiene inoltre tre David di Donatello incluso quello per il miglior regista. Il film più recente di Luchetti è Momenti di trascurabile felicità, realizzato nel 2019.


Imelda Staunton torna a parlare di Dolores Umbridge in Harry Potter: “Uno spaccato sulla malvagità interiore”

In una recente intervista con Variety, Imelda Staunton ha parlato dei suoi numerosi e diversi ruoli, accennando anche alla sfida di interpretare la regina Elisabetta nella nuova stagione di The Crown e a ciò che ha significato per lei il ruolo di Dolores Umbridge nella saga di Harry Potter, forse il ruolo per cui è più nota al grande pubblico.
Di seguito un estratto:

Hai parlato di Dolores Umbridge come un personaggio “orribile”, ruoli come questi sono divertenti da recitare?

Assolutamente! Sono i migliori. Puoi addentrarti in posti in cui non ti sarebbe permesso, ed è molto, molto interessante. Queste persone, così prive di felicità e non amate, vanno sempre a finire in posti oscuri perché è tutto quello che conoscono, non possono farne a meno. È sempre affascinante guardare al percorso della vita di certe persone, per creare tu stesso la tua narrazione e scoprire le motivazioni dietro alle loro azioni. Persone come la signora Lovett ad esempio; è come un animale, si aggrappa a tutto con gli artigli pur di riuscire a sopravvivere. È disperata. Oppure ci sono persone con una terribile infanzia e che hanno sperimentato cose orribili durante la loro esistenza, tanto da ritrovarsi senza speranza e privi di empatia.

Questo mi fa venire voglia di vedere un prequel su Dolores Umbridge.

(Ride) Sì, “Umbridge: Le origini!”

È comunque un ruolo memorabile che molte persone hanno visto quando erano solo dei bambini. Le persone tendono a scansarsi o a rannicchiarsi quando ti vedono?

Sì! Un pochino, sì! E lo capisco! Il potere di quel personaggio e di come è stato scritto era ed è spaventoso. Capisco perché i bambini dell’epoca abbiano quel ricordo di me così vivido impresso nella memoria. E sono davvero molto grata per quel ruolo. Si è rivelato molto più serio di quanto avessi immaginato, considerato poi tutti gli strati di rosa che indossavo. Harry Potter e l’Ordine della Fenice è stato il primo Harry Potter per David Yates e anche per me ed entrambi eravamo d’accordo sul voler rendere il mio personaggio estremamente serio e minaccioso, senza fronzoli. Doveva essere uno spaccato sulla sua malvagità interiore piuttosto che un banale apparire o sembrare cattivi. Ricordo di essermi confrontata a lungo con la costumista e di come la Umbridge dovesse essere molto soffice all’esterno, in modo da celare quanta malvagità in realtà nascondesse dentro di sè. Non volevamo un aspetto rigido e spigoloso per il personaggio, piuttosto qualcosa di materno e morbido. Tutti gli aspetti dovevano andare in senso opposto a ciò avrei poi dovuto rappresentare. Non volevo nessun tipo di aiuto visivo. Volevo sembrare assolutamente l’opposto di ciò che ero in realtà.


Joe Manganiello è un supereroe interdimensionale nel primo trailer di Archenemy

In esclusiva per Variety è approdato in rete il primo trailer di Archenemy, film diretto da Adam Egypt Mortimer (L’Odio che Uccide) con protagonista Joe Manganiello (True Blood).

Nel film Manganiello veste i panni di Max Fist, uomo che afferma di essere un eroe proveniente da un’altra dimensione e che in qualche modo è atterrato sulla Terra perdendo i suoi poteri. Nessuno crede alla storia di Max tranne l’adolescente Hamster (Skylan Brooks) e sue sorella Indigo (Zolee Griggs). I due convinceranno Max ad aiutarli ad eliminare una banda di spacciatori di droga locali, situazione in cui le abilità dell’uomo verranno messe alla prova.

Nel cast troviamo anche Amy Seimetz (Pet Semetary, You’re Next) e Glenn Howerton (The Hunt).

Daniel Noah, Lisa Whalen e Elijah Wood hanno prodotto il film attraverso la SpectreVision. Anche Manganiello e suo fratello Nick figurano come produttori del progetto attraverso la 3:59.

Il film arriverà nelle sale in una data ancora indefinita nel 2021

Do recente abbiamo visto Manganiello in progetti come Jay and Silent Bob Reboot e Ubriachi d’Amore.


'Archenemy' Trailer - Variety

La Sirenetta: Kacey Musgraves sarà Vanessa nel nuovo film Disney?

The Disinsider riporta in esclusiva che la Disney ha invitato ad alcuni incontri su Zoom Kacey Musgraves, la cantante vincitrice per sei volte del premio Grammy, per un ruolo nell’adattamento cinematografico di La Sirenetta.
Il personaggio che dovrebbe interpretare è Vanessa, l’umana in cui Ursula si trasforma nel secondo atto per dare del filo da torcere ad Ariel.

Il sito precisa che non è chiaro se Musgraves sia entrata o meno in trattative con lo studio. C’è da dire che la cantante ha già avuto dei rapporti in passato con la Disney avendo partecipato alla colonna sonora di Frozen 2 cantando una sua versione di “All is Found” e a We Love Disney cantando “A Spoon of Full Sugar” da Mary Poppins.

Halle Bailey sarà la protagonista di La Sirenetta assieme a Jacob Tremblay (Flounders), Daveed Diggs (Sebastian) e Awkwafina (Scuttle), mentre Melissa McCarthy interpreterà Ursula. Javier Bardem, invece, dovrebbe interpretare re Tritone.

La squadra produttiva che porterà il celebre personaggio Disney sul grande schermo è composta da nomi che hanno già collaborato in passato con il regista Rob Marshall, come la costumista Colleen Atwood (Chicago, Memorie di una Geisha) e lo scenografo John Myhre (Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare, Nine).

Scritto da David Magee e Jane Goldman (Kick-Ass, Kingsman), questo adattamento in live action comprenderà anche le musiche originali composte da Alan Menken per il film animato del 1989 insieme a Lin-Manuel Miranda (Oceania, Mary Poppins Returns).

Le riprese avrebbero dovuto partire a marzo e svolgersi in Sud Africa e a Porto Rico per un’uscita cinematografica nel 2021. Al momento non è chiaro che impatto avrà l’emergenza Coronavirus su tutta la produzione.


Colin Trevorrow promette che Jurassic World: Dominion conterrà più animatronic dei due film precedenti

È durante il panel “Directors on Directing” del Comic-Con@Home, moderato da Collider, che Colin Trevorrow ha fatto una promessa ai fan di Jurassic World: Dominion.
Il terzo e ultimo film della saga di Jurassic World, le cui riprese sono finalmente riiniziate a Londra dopo mesi di stop dovuto al lockdown, includerà più animatronic di tutti i film precedenti:

Dal primo Jurassic World, siamo riusciti a inserire sempre più effetti speciali pratici, e in questo film abbiamo inserito più animatronic che nei primi due. E quello che ho scoperto, soprattutto in questi ultimi due mesi, è che finalmente abbiamo raggiunto il punto dove è possibile… Le estensioni digitali hanno raggiunto un livello di definizione e di dettaglio paragonabile a quello degli animatronic. Finora non potevamo mescolare realmente le due cose, si vedeva lo stacco. Ora è possibile, e questa cosa mi entusiasma moltissimo.

L’utilizzo dei robot animatronici è molto utile anche come riferimento per realizzare degli effetti visivi estremamente realistici, come ha spiegato Trevorrow:

Il regista di Il Regno Distrutto, J.A. Bayona, ha scoperto come valorizzare splendidi elementi di illuminazione fotorealistici che facessero da riferimento nei piccoli movimenti. Anche solo una testa, o una mascella, che si muovevano ma erano dipinte in maniera splendida, dipinte a mano. E lo facciamo con tutti i dinosauri: quando li inseriamo in uno spazio, è possibile veramente vedere come la luce reagisce sulla loro pelle. E se alla fine se decidiamo di utilizzare una versione digitale dell’animale, ci sarà sempre qualcosa nel girato originale che sta reagendo alla luce in quell’ambientazione… Anche solo l’utilizzo delle marionette e dei pupazzi si sta rivelando davvero utile.

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese di Jurassic World: Dominion dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii, anche se non è chiaro se dopo l’emergenza la produzione ha cambiato piani sulle ambientazioni. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.

Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


James Cameron spiega perché Avatar 2 è stato rinviato al 2022

Poco fa è stato annunciato che il sequel di Avatar è stato rinviato di un anno (e diversi altri film Disney sono slittati). James Cameron ha pubblicato un messaggio sui social rivolgendosi ai fan della saga, spiegando il motivo dell’ennesimo rinvio, questa volta dovuto all’emergenza Coronavirus:

Fan di Avatar,

Oel ngati kameie. “Io vi vedo”. Spero anche che siate tutti in salute e al sicuro.

Come molti di voi sapranno, a causa del COVID-19 siamo stati costretti a fare una lunga e inattesa pausa nelle riprese live action che stiamo svolgendo in questo momento in Nuova Zelanda. Quello che probabilmente molti di voi non sapranno è che questa pandemia ci sta ancora impedendo di riiniziare la produzione virtuale nei teatri di posa a Los Angeles. Si tratta di una lavorazione importante quanto quella live action per i nostri film.

Prima del COVID-19, tutto era assolutamente allineato perché il primo sequel arrivasse al cinema a dicembre 2021. Sfortunatamente, a causa dell’impatto che ha avuto la pandemia sul nostro calendario di lavorazione non ci è più possibile rispettare quella data.

Non c’è nessuno più deluso da questo ritardo di me. Ma sono rinfrancato dalle incredibili interpretazioni del nostro cast e dallo straordinario lavoro che stanno facendo alla Weta Digital per portare Pandora e i protagonisti del film in vita.

Sono grato del sostegno che continuiamo a ricevere da Disney Studios, e in particolare da Alan Horn e Alan Bergman. L’intera compagnia sostiene al 110% non solo i sequel, ma anche tutti gli altri contenuti legati al franchise su cui stiamo già lavorando.

Soprattutto, sono grato a voi, i nostri fan, per il sostegno nel corso di questi anni, e vi prometto che ciò che porteremo al cinema vi soddisferà.

Come dicono i Na’vi, Irayo, grazie

James Cameron


I quattro sequel di Avatar sono in lavorazione dal 2017, ognuno avrà un budget di circa 250 milioni di dollari. Era previsto un nuovo blocco di riprese ad aprile, ma è slittato a giugno a causa dell’emergenza sanitaria.

Secondo la nuova scaletta di produzione, la lavorazione di Avatar 2 e Avatar 3 dovrebbe proseguirà fino al 2021, con l’uscita di Avatar 2 fissata per il 16 dicembre 2022, Avatar 3 il 20 dicembre 2023, Avatar 4 il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.


Bologna: film porno proiettato sul maxi schermo della Cineteca in Piazza Maggiore

Un film porno è stato proiettato sul maxischermo della Cineteca di Bologna in Piazza Maggiore, a fianco della basilica di San Petronio.
In pratica il maxischermo della rassegna “Sotto le stelle del cinema”, in cui vengono proiettati grandi capolavori della storia del cinema è stato utilizzato per una pellicola ben diversa. Un’anziana bolognese alle 2:00 di notte si è accorta che stava venendo proiettato un film ben diverso.

La donna, in stato di evidente agitazione, ha fermato una pattuglia dei carabinieri. I carabinieri hanno verificato di persona che, in effetti, sul maxi schermo della Cineteca stavano passando le immagini di un film porno.

La proiezione è stata immediatamente interrotta dai Carabinieri che hanno colto in flagrante il responsabile, un ventiquattrenne in compagnia di una decina di amici, che stavano guardando il film proiettato dal ragazzo col suo pc portatile.

Il giovane che ha ammesso la sua responsabilità, dovrà rispondere del suo operato per l’accusa di Atti contrari alla pubblica decenza.


Joe Keery autista psicopatico nel folle trailer red band di Spree

n tutt'altro ruolo da come lo abbiamo conosciuto in Stranger Things, Joe Keery è un autista psicopatico che non si ferma di fronte a niente pur di aumentare la sua popolarità sui social. o vediamo nel trailer di Spree.

Joe Keery autista psicopatico nel folle trailer red band di Spree

Confessiamo che tra tutti gli attori di Stranger Things abbiamo un debole per Joe Keery, che è bravo, intelligente e spiritoso, come abbiamo avuto modo di constatare quando un paio di anni fa lo abbiamo incontrato a Lucca Comics & Games. Adesso lo ritroviamo nel trailer di una horror comedy assai gore, Spree, presentata all'ultimo Sundance Film Festival.

Nel film, co sceneggiato e diretto da Eugene Kotlyarenko, di cui non vi sappiamo dire nulla se non le chiari origini russe, Joe è Kurt, un ventitreenne autista per la compagnia Spree, così desideroso di attenzione da parte dei media da esser disposto a tutto pur di diventare virale.
Eccolo dunque rapire, torturare e uccidere i suoi malcapitati passeggeri a favore di telecamera e in diretta streaming. Ma a mettere i bastoni tra le ruote al piano diabolico di Kurt sarà una stand-up comedian con un suo personale obiettivo mediatico.

Va bene, detto così non sembra molto originale ma il trailer (red band quindi non censurato, occhio!) è ben fatto e splatter al punto giusto. Joe Keery sembra divertirsi un mondo e con lui vediamo David Arquette, Mischa Barton, Sasheer Zamata, John DeLuca e Kyle Mooney.

In America Spree uscirà dove possibile al cinema e sulle piattaforme digitali e on demand il prossimo 14 agosto.


Spree Trailer Red Band - HD

SALVATORE ESPOSITO, STAR DI GOMORRA: "IO E LUCA MARINELLI COME BUD SPENCER E TERENCE HILL, SAREBBE UN SOGNO"

Cosa farà Salvatore Esposito dopo Gomorra? I progetti sono tanti e comprendono anche Luca Marinelli e un sogno: essere i nuovi Bud Spencer e Terence Hill.
Ce l'ha confidato proprio il diretto interessato durante l'UltraPop Festival.

Gomorra - La Serie non sarà eterna, al contrario sappiamo che, almeno al momento, i produttori considerano la prossima stagione, la quinta, quasi sicuramente come quella conclusiva. Certo, Salvatore Esposito in questi anni non è rimasto fermo a Genny Savastano, ed è arrivato fin negli Stati Uniti, per esempio per girare la quarta stagione di Fargo nei panni di un mafioso italo-americano.
Ci sono però molti sogni ancora nel cassetto, e d'altronde non solo Salvatore è molto giovane (34 anni lo scorso 2 febbraio), ma quello in Gomorra è stato il primo vero ruolo importante.

La strada è ancora lunga, insomma, e su quel cammino Salvatore Esposito vorrebbe sicuramente "Interpretare un supereroe o James Bond. Certo, mi rendo conto che le due cose sono difficili, pere non dire impossibili". Ci sono però due sogni più "terreni": il primo riguarda il ruolo di Salvo D'Acquisto in un futuro, possibile film. Nel secondo entra a gamba tesa anche un collega, che Esposito conosce, dai tempi di Lo chiamavano Jeeg Robot, e stima: "Mi piacerebbe interpretare un personaggio in una storia che riesca a portare la gente al cinema. Magari una specie di superpoliziotto, qualcuno come Bud Spencer. E naturalmente vorrei il mio Terence Hill! Chi vedrei bene? Sarebbe bello lavorare con Luca Marinelli".


TOM CRUISE E BRAD PITT ERANO LA PRIMA SCELTA PER LE MANS '66 - LA GRANDE SFIDA

Era già noto l'interessamento di Tom Cruise a recitare nel biopic per Le Mans '66 - La grande sfida. Grazie al Comic-Con@Home apprendiamo che in realtà Cruise e il collega Brad Pitt erano la prima scelta per il progetto e avevano anche partecipato a una lettura del copione.

A rivelarlo è il regista Joseph Kosinski, inizialmente coinvolto nel progetto prima che subentrasse James Mangold:

"Il progetto mai realizzato a cui penso sempre si intitolava Go Like Hell, divenuto in seguito Le Mans '66 - La grande sfida. ho sempre voluto fare un film sulle corse automobilistiche che non è sulle corse. C'era una storia fantastica che giustificava il film, si tratta di una di quelle storie grandiose che parlano di amicizia, rivalità e di una carriera incredibilmente pericolosa."
Kosinski è entrato poi nei dettagli del casting svelando che all'epoca le sue prime scelte per i protagonisti del film erano Tom Cruise e Brad Pitt, che hanno anche partecipato a una lettura dello script prima che il progetto finisse in un nulla di fatto e venisse poi riesumato tempo dopo con Christian Bale e Matt Damon:

"Sono arrivato al punto di avere Tom Cruise e Brad Pitt seduti con me al tavolo di lettura. la sceneggiatura era piuttosto buona, ma non siamo riusciti a trovare un accordo economico. Però è stato bello vedere che ne avrebbero fatto una versione fantastica."


SONIC 2: SVELATA LA DATA DI USCITA DEL SEQUEL TRATTO DAL POPOLARE VIDEOGIOCO

Sonic 2 ha ora una data di uscita: l'8 aprile 2022 dovrebbe uscire nelle sale americane il sequel dedicato alle avventure ispirate al popolare videogioco.
Paramount ha infatti annunciato i titoli in uscita nei prossimi anni che comprendono anche un film di Jackass (3 settembre 2021), Under the Boardwalk (22 luglio 2022) e The Tiger's Apprentice (10 febbraio 2023).

Sonic Il Film, con star James Marsden e Jim Carrey nel ruolo del villain, ha incassato negli Stati Uniti 146 milioni di dollari, arrivando a quota 306 in tutto il mondo, debuttando successivamente in anticipo rispetto al previsto sul mercato digitale a causa della chiusura delle sale in tutto il mondo.

Nel film Sonic, che ha subito importanti modifiche per quanto riguarda il design, aveva la voce di Ben Schwartz, mentre Jim Carrey ha interpretato il villain Dr. Robotnik e James Marsden è stato scelto per il ruolo di Tom Wachowski, il nuovo miglior amico del protagonista.


THE FRENCH DISPATCH: DISNEY RIMUOVE IL FILM DAI TITOLI IN USCITA

The French Dispatch, il nuovo film di Wes Anderson che avrebbe dovuto essere presentato al Festival di Cannes, è stato rimosso dalla Disney e non appare quindi nella lista dei progetti in uscita.
Lo studio ha infatti posticipato alcuni lungometraggi, mentre altri, come il film dal cast stellare e Mulan, sono rimasti privi di una possibile distribuzione nelle sale cinematografiche.

Il film avrebbe dovuto essere presentato all'edizione 2020 del Festival di Cannes, evento che è stato cancellato a causa della situazione sanitaria.
La sinossi ufficiale dell'atteso progetto diretto da Wes Anderson anticipa: "The French Dispatch è una lettera d'amore ai giornalisti ed è ambientata nel mondo di un quotidiano pubblicato in una città francese del ventesimo secolo, portando in vita una serie di storie pubblicate nel magazine".

La lunga lista degli interpreti è la seguente: Benicio Del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Tilda Swinton, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park, Owen Wilson, e Bill Murray.
Sullo schermo appariranno inoltre Elisabeth Moss, Lois Smith, Willem Dafoe, Bob Balaban, Henry Winkler, Kate Winslet, Jason Schwartzman, Christoph Waltz, Griffin Dunne, Denis Ménochet, Vincent Macaigne, Cécile de France, e Rupert Friend.


MACHETE: COME È NATA LA BATTUTA DEI MESSAGGI DEL FILM DI ROBERT RODRIGUEZ

Durante un'intervista del tour promozionale del film, Robert Rodriguez ha raccontato che, dopo aver concepito il personaggio principale di Machete ed aver proposto il ruolo a Danny Trejo, il regista ha iniziato a ricevere telefonate, anche nel cuore della notte, da parte di Danny che cercava di convincerlo a girare il film.

Passarono delle settimane, le chiamate continuavano, un giorno Robert disse a Danny che era occupato e gli chiese di inviargli un messaggio, invece di chiamare costantemente, al che Trejo rispose: "Machete non manda messaggi". Questa è diventata una delle frasi più celebri pronunciate dal suo personaggio nel film.

Questa è la quinta apparizione cinematografica di Danny Trejo nei panni di Machete Cortez, le prime quattro erano presenti nel franchise cinematografico di Spy Kids. Tuttavia, il personaggio di Spy Kids e il personaggio di questo film non sono la stessa persona, poiché la loro storia e i loro familiari sono completamente diversi.

Machete è stato presentato fuori concorso alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il successo della pellicola ha portato alla produzione di un sequel, Machete Kills, a cui hanno partecipato Lady Gaga, Mel Gibson e Marko Zaror.


WILD WILD WEST: WILL SMITH RINUNCIÒ A MATRIX PER GIRARE QUESTO FILM (E SE NE PENTÌ)

Will Smith rifiutò il ruolo principale di Matrix per recitare in Wild Wild West, essendo un fan sfegatato della serie televisiva. In seguito la superstar americana ha confessato che questa è stata la decisione peggiore che abbia preso nella sua carriera e, forse, perfino nella sua vita.

In u video, caricato sul suo canale di Youtube, Smith ha spiegato: "Ok, questa è una di quelle storie di cui non sono affatto orgoglioso ma non posso farci niente, è la verità: 'Si, ho rifiutato il ruolo di Neo in Matrix'. Era un periodo folle della mia vita, facevo sempre centro, ogni singola volta."

L'attore ha continuato dichiarando: "Avevo girato Independence Day l'anno prima e così mi son detto: 'no, non voglio fare un altro film sugli alieni'. Rifiutai perfino il ruolo principale di Men in Black ma poi fui convinto a girare quel film da Steven Spielberg, dopotutto era il regista de Lo squalo, o mi sbaglio?"

"Non sono orgoglioso di aver girato Wild wild west, però Keanu era perfetto per Matrix, se avessi deciso di interpretare Neo i produttori avrebbero dovuto assegnare il ruolo di Morpheus a Val Kilmer e chissà, magari avremmo rovinato il film. Quindi ho fatto un favore a tutti voi dicendo di no." Ha concluso Smith.


THE RENTAL, ALISON BRIE NE È CONVINTA: "L'HORROR È UNO SPORT AD ALTA INTENSITÀ"

Sebbene uno dei suoi primissimi ruoli cinematografici sia stato in Scream 4 nel 2011, per la bravissima Alison Brie (Glow) ci è voluto molto tempo prima di convincersi a tornare a recitare in un film dell'orrore, e lo ha fatto su richiesta del marito Dave Franco per il suo debutto alla regia, The Rental.

Scritto dallo stesso Franco a quattro mani con Joe Swanberg, l'interessante The Rental segue due coppie durante un fine settimana che hanno deciso di trascorrere in una splendida casa isolata affittata tramite AirBnB. Le cose iniziano ad andare storte quando cominciano ad affiorare segreti nascosti tra i quattro amici, e a peggiorare quando cominciano a rendersi conto che potrebbero non essere soli in casa.

La Brie recita nel ruolo di Michelle, personaggio con cui dice di avere anche qualcosa in comune. A.V. Club ha intervistato l'attrice in vista dell'uscita del film in VOD domani, 24 luglio, e le ha domandato come mai si sentisse così a suo agio nel genere horror. Questa la risposta dell'attrice:

"Sì, credo di essere naturale. Prima di Scream 4 avevo girato un paio di B movie. Per me Scream è stata una grande occasione, ma The Rental è completamente differente. Per me è stato davvero molto divertente tornare al genere, che onestamente amo, ma prima di farlo ho voluto essere esigente nel trovare il progetto più adatto, perché l'horror è uno sport ad alta intensità"


LILI REINHART, LA STAR DI RIVERDALE PUBBLICA IL POSTER E LA PRIMA DEL CLIP DEL NUOVO FILM

A meno di un mese dall'uscita nelle sale di Chemical Hearts, la star del film Lili Reinhart ha pubblicato su Instagram il poster del film, uscito in contemporanea alla prima clip. Il film, con Reinhart e Austin Abrams, sarà disponibile dal 21 agosto per gli abbonati di Amazon Prime Video ed è molto atteso dagli amanti dei teen movie.

In attesa di tornare sul set di Riverdale, Lili Reinhart promuove il suo nuovo film, con protagonista il diciassettenne Henry Page, un ragazzino che non è mai stato innamorato e che impegna tutte le sue giornate nel giornale della scuola, di cui è editore.
Durante il primo giorno dell'ultimo anno al liceo incontra però Grace, una ragazza nuova arrivata in città che rivoluzionerà per sempre la vita di Henry.

Il poster del film pubblicato da Reinhart su Instagram mostra un bacio tra i due protagonisti, interpretati dalla stessa Lili Reinhart e da Austin Abrams, visto di recente in serie come Euphoria e This is Us, oltre ad aver partecipato in passato a The Walking Dead.
Chemical Hearts sembra un film creato sulla scia di Colpa delle stelle, che divenne un grande successo, con protagonisti Ansel Elgort e Shailene Woodley.
Lili Reinhart ha conquistato i fan con una foto in costume pubblicata sul suo account Instagram. Reihnart si è scusata pubblicamente per alcune frasi inopportune pubblicate a corredo di una sua foto qualche tempo fa.


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MORTAL KOMBAT, ASPETTATEVI TANTA FEDELTÀ AI VIDEOGAME E TANTO SANGUE CON LE FATALITY!

Secondo quanto dichiarato da un membro del suo cast, il nuovo film di Mortal Kombat non lesinerà nella raffigurazione del sangue e nella violenza delle Fatality, le celebri mosse finali della saga di videogame.

L'attore Lewis Tan, che interpreta un ruolo sconosciuto nel nuovo film Warner Bros., ha raccontato a ComicBook i retroscena sulle raccapriccianti scene di violenza cui ha assistito sul set, tutte dovute ad un approccio il più fedele possibile al franchise picchiaduro.

"Lasciami dire solo questa cosa, ci sono stati alcuni giorni sul set nei quali ho rischiato davvero di sentirmi male", ha confessato Tan. "Non sto scherzando. Non hanno ... Diciamo che non si sono tirati indietro."

Lo sceneggiatore Greg Russo ha ribadito l'impegno del nuovo film di Mortal Kombat per ottenere il giusto livello di violenza. "Posso dire con certezza che le Fatality che inseriremo nel film provengono dal gioco", ha spiegato Russo. "Scopriremo alcune cose nuove che non abbiamo mai visto prima, ma allo stesso tempo ci siamo voluti assicurare che queste mosse speciali non fossero nel film solo per apparenza: avranno anche uno scopo nella trama".

Russo ha concluso, "Quindi aspettativi un film molto fedele ai videogame, e con questo intendo dire che sarà rated-r".

Il nuovo film di Mortal Kombat servirà come reboot di Mortal Kombat e Mortal Kombat: Annihilation, usciti rispettivamente nel 1995 e nel 1997. La saga, prodotta da James Wan, sarà anche slegata dalle due serie tv Mortal Kombat: Defenders of the Realm e Mortal Kombat: Conquest; rappresenterà il debutto alla regia per Simon McQuoid e includerà nel cast Ludi Lin, Chin Han, Jessica McNamee, Hiroyuki Sanada, Joe Taslim, Mehcad Brooks, Josh Lawson, Sisi Stringer Elissa Cadwell e Tadanobu Asano.

La data di uscita è fissata per il 15 gennaio 2021, a meno di eventuali rinvi


MEL GIBSON, IL REGISTA TROVATO POSITIVO AL CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Il premio Oscar Mel Gibson fu trovato positivo al Coronavirus nel mese di aprile. Una notizia sorprendente perché sinora mai trapelata. A quanto pare Gibson fu anche ricoverato per una settimana in un ospedale di Los Angeles. A rendere pubblica la notizia è stato un rappresentante del regista, proprio nelle ultime ore.

"Fu trovato positivo ad aprile e trascorse una settimana in ospedale. Venne trattato con il farmaco Remdesivir mentre era in ospedale e da allora è risultato negativo numerose volte e positivo per gli anticorpi" ha dichiarato il suo portavoce.

Mel Gibson è solo l'ultimo nome di una lista di celebrità che hanno confermato di aver contratto il virus. Tom Hanks e sua moglie, Rita Wilson, furono le prime star a rivelare pubblicamente la loro diagnosi, proprio nella notte in cui l'NBA sospese la stagione e la popolazione americana iniziò a comprendere la gravità della pandemia di Coronavirus.
Tra le altre star che hanno pubblicamente annunciato di aver fatto i conti con il COVID-19 anche Idris Elba, Daniel Dae Kim, Pink e, secondo quanto annunciato dai suoi legali, l'ex produttore Harvey Weinstein, condannato a 23 anni di prigione per molestie e violenza sessuale.
Mel Gibson è stato accusato di commenti antisemiti da Winona Ryder, durante un party al quale parteciparono entrambi negli anni '90.
Qualche settimana fa è scomparso il padre di Mel Gibson, figura discussa proprio per la sua ideologia e per i diversi commenti controversi nel corso degli anni.


RYAN REYNOLDS, IL NUOVO FILM CON SHAWN LEVY ACQUISTATO DA NETFLIX! TUTTI I DETTAGLI

Dopo il successo di 6 Underground e il futuro Red Notice con The Rock e Gal Gadot, Ryan Reynolds tornerà sul servizio di streaming on demand Netflix anche con il nuovo film di Shawn Levy.

A dire il vero si tratterebbe del nuovo-più-nuovo film di Shawn Levy, dato che regista e attore hanno in programma per prima cosa l'inedito Free Guy, che include nel cast anche Taika Waititi. L'Hollywood Reporter segnala adesso che il nuovo lungometraggio, incentrato sui viaggio nel tempo, diretto da Levy e con protagonista Reynolds, è passato da Paramount Pictures a Netflix.

Il progetto è in via di sviluppo per Skydance, e vedrà Reynolds nei panni di un uomo che viaggia indietro nel tempo per aiutare il suo sé tredicenne: il problema è che finisce per imbattersi con suo padre, che nel presente è morto e che nel passato è ancora un suo coetaneo.

Secondo quanto riferito lo studio si sta preparando ad iniziare le riprese del film a novembre nella città di Vancouver nonostante la pandemia di coronavirus in corso, dato che le produzioni cinematografiche e televisive in Canada sono state in grado di ripartire nelle ultime settimane. La storia è stata scritta da Jonathan Tropper (This Is Where I Leave You), con precedenti bozze scritte da T.S. Nowlin, Mark Levin e Jennifer Flackett. Ad un certo punto il film, in sviluppo dal 2012, doveva avere Tom Cruise come protagonista, ma l'attore scelse Edge of Tomorrow come film sui viaggi nel tempo.

Ricordiamo che il primo-nuovo film di Reynolds e Levy, Free Guy, in precedenza previsto per questo mese, è stato rinviato all'11 dicembre. L'attore lo ha definito il miglior film della sua carriera.


TOM CRUISE: $60 MILIONI DI CACHET E $200 DI BUDGET BASTERANNO PER CONQUISTARE LO SPAZIO?

La sensazionale notizia che Tom Cruise girerà il prossimo film nello spazio e in collaborazione con la NASA ed Elon Musk ha sconvolto l'intera Hollywood, ma adesso la notizia del budget stellare della produzione solleva alcuni dubbi ed incertezze.

Se infatti $200 milioni sono una cifra mostruosa, ma necessaria, per film come Tenet e The Gay Man, nuovo film dei fratelli Russo e con Ryan Gosling e Chris Evans (nonché il più costoso Netflix Original mai prodotto), la somma da capogiro sembra un po' bassa per spostare l'intero set nientemeno che su una stazione spaziale.

Teniamo inoltre presente che la cifra sarà sborsata dalla Universal Pictures e che secondo le fonti "almeno due delle principali piattaforme di streaming non sono state invitate a partecipare al progetto" perché Cruise e Doug Liman, regista del progetto e del precedente Edge of Tomorrow, hanno "una forte preferenza per lo sviluppo del film come evento teatrale con uno studio tradizionale".

Come se non bastasse, un cifra tra i $30 e i $60 milioni andrà internamente a Cruise per "i suoi servizi come produttore e star e anche una significativa partecipazione lorda di primadonna". Ciò abbasserebbe il budget complessivo a soli $170 milioni, nel migliore dei casi, che rischiano di far collassare il film su sé stesso. Fortunatamente, in soccorso del film potrebbero arrivare NASA e SpaceX: le due agenzie collaboreranno infatti a stretto giro con la casa di produzione, forse non solo dal punto di vista tecnico.

Intanto, il progetto è ancora senza nome e anche sulla sceneggiatura non è stato rivelato nulla. Quello che invece sappiamo è che a breve Cruise potrebbe tornare sui set di Mission Impossible 7 e 8, mentre succosi aggiornamenti arrivano da Top Gun: Maverick.


PAOLA CORTELLESI AMAREGGIATA: 'MI FERISCE CHE IL NOSTRO LAVORO SIA CONSIDERATO SUPERFLUO'

È una Paola Cortellesi amareggiata quella che abbiamo visto in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera: la nota comica e attrice romana si è infatti tolta qualche sassolino dalla scarpa relativamente al modo in cui, in Italia, viene concepito il lavoro di attori e artisti in genere.

"La cosa che mi ferisce è che il nostro lavoro venga considerato come qualcosa di superfluo. È un momento difficile per tanti settori, senza lavoro non c’è dignità. Vale anche per tutti i lavoratori dello spettacolo, cinema, teatro, musica, che occupano moltissime professionalità diverse. Serve attenzione" ha ammesso Cortellesi, riferendosi ovviamente alle grosse difficoltà riscontrate dal settore dello spettacolo durante e dopo i giorni di quarantena imposti dalla pandemia.

L'attrice ha poi parlato anche della nuova serie Sky che la vedrà protagonista, Petra: "Petra è la donna che tante vorremmo essere. O almeno io. Ha acquisito quel tipo di libertà che le permette di comportarsi senza filtri, non conforme agli schemi: piacere agli altri, prendersi cura. Petra non ha queste catene, è libera".

Sull'atteso sequel di Come un Gatto in Tangenziale, invece, Cortellesi ha assicurato che si tratterà di un film completamente nuovo rispetto al suo predecessore. Al di là di Petra, comunque, vediamo quali serie ci attenderanno su Sky durante la prossima stagione televisiva.


MACHETE, I CLAMOROSI NUDI DI LINDSAY LOHAN E JESSICA ALBA NEL FILM CON DANNY TREJO

Machete, cult del 2010 diretto dal regista messicano Robert Rodriguez e interpretato da un cast d'eccezione che include Danny Trejo, Robert De Niro, Michelle Rodriguez, Jessica Alba e Lindsay Lohan.

Proprio sulle ultime due attrici citate focalizziamo la nostra attenzione oggi, approfondendo i retroscena sulle rispettive scene di nudo nel film d'exploitation vietato ai minori.

Per quanto riguarda la Lohan, che completò la sua sessione di riprese in soli tre giorni, va ricordato che l'attrice veniva da una situazione personale molto difficile e che Machete doveva essere il suo ritorno sul grande schermo dopo una pausa di tre anni per motivi privati. Tuttavia il suo ruolo non mise esattamente in mostra le sue abilità attoriali, come ricordato dalla recensione dell'Hollywood Reporter che scrisse in maniera molto critica: "Vestita come una suora e armata di pistola, fa ben poco per ricordare al pubblico le sue abilità come attrice. In compenso ha del sesso a tre con sua madre, e per gran parte del tempo è nuda o si droga: quindi è davvero difficile separare la sua vita reale da quella professionale in questo film."

Il ruolo però servì a riportarla alla ribalta, e qualche tempo dopo fu scelta da Paul Schneider per il controverso film The Canyons, dove ancora una volta avrebbe fatto ampio uso del suo corpo senza veli.

Sul fronte Jessica Alba, invece, sappiate che l'attrice aveva una clausola di "non nudità" nel suo contratto, motivo per cui ha sempre recitato indossando reggiseno e mutandine, successivamente rimossi digitalmente. Inoltre, nelle scene cancellate, doveva essere mostrato che Sartana aveva una sorella gemella identica segreta e altamente promiscua, sempre interpretata dalla Alba. Potete vedere la scena aggiuntiva in calce qui sotto.






APES REVOLUTION: IL PIANETA DELLE SCIMMIE, ECCO PERCHÉ MATT REEVES CAMBIÒ IL FINALE

Dopo il buon successo de L'alba del pianeta delle scimmie, la saga reboot tratta dal romanzo di Pierre Boulle fu affidata alla regia di Matt Reeves: una scelta che si rivelò vincente anche per via di un'importante decisione presa dal regista poco prima dell'uscita nelle sale di Apes Revolution.

Se la pellicola è riuscita a conquistare la critica e il pubblico - con $710 milioni è il maggiore incasso del franchise - è infatti anche merito della sequenza finale, dove viene mostrata la determinazione di Cesare in vista dell'inevitabile guerra contro gli umani tramite un potente particolare degli occhi del protagonista.

Originariamente, però, il film doveva concludersi in maniera differente: il combattimento finale tra Cesare e Koba avrebbe avuto luogo in cima al Golden Gate Bridge, con l'ultima inquadratura che avrebbe anticipato l'imminente arrivo delle navi da guerra americane.

Un finale che, stando a Reeves, non lasciava abbastanza spazio alle emozioni dei personaggi: "Pensavo che portasse la storia troppo verso il film successivo, e iniziava quasi un nuovo capitolo senza rendere le emozioni ci ciò che era accaduto, di ciò che Cesare aveva raggiunto... del prezzo che aveva dovuto pagare. Tutto questo non traspariva" ha spiegato il regista durante un'intervista con Slashfilm. "Ho capito che in quel modo avremmo saltato troppa componente emotiva, e che ci avrebbe limitato. Quando l'ho mostrato ad alcune persone, mi hanno chiesto: quindi è andata così? Ora iniziano a combattere? E ho capito che era sbagliato, mi sono reso conto che non era il giusto finale."


SOTTO CORTE MARZIALE: 5 CURIOSITÀ SUL DRAMMA CON BRUCE WILLIS E COLIN FARRELL

Sotto corte marziale, pellicola drammatica del 2002 diretta da Gregory Hoblit che vede come protagonisti Bruce Willis e Colin Farrell.

Nel film, tratto dall'omonimo romanzo di John Katzenbach, un prigioniero di colore viene ingiustamente incolpato per l'omicidio di un soldato americano durante la seconda guerra mondiale. Il tenente Hart (Farrell) intraprende così una lotta contro i pregiudizi dei suoi commilitoni, ottenendo un regolare processo presieduto dal colonnello McNamara (Willis).

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Sotto Corte Marziale:

Il film doveva essere diretto da Alfonso Cuarón, che però abbandonò il progetto per dedicarsi a Y tu mamá también - Anche tua madre.

Verso la fine del film, Hart si nasconde da due guardie che stanno conversando in tedesco. Questa è la traduzione del folle dialogo originale: "Il mio cane non ha un naso", "Di cosa profuma?", "Terribile".

Lo sceneggiatore Bill Ray scrisse la pellicola senza avere letto il romanzo da cui è tratto. Rivelando questa "dolorosa ammissione", Ray spiegò che quando salì a bordo del progetto erano già state realizzate diverse versioni dello script, e dunque il suo lavoro consisteva nel fare funzionare ciò che era stato scritto in precedenza.

Per il ruolo da protagonista furono contattati anche Edward Norton e Tobey Maguire.

La canzone suonata dalla band durante il musical è "Der Fuehrer's Face", brano realizzato da Spike Jones e gli His City Slickers per il cortometraggio propagandistico anti-nazista con Paperino pubblicato da Disney nel 1943.


CHARLIZE THERON OSPITE DEL COMIC-CON@HOME, ECCO IL VIDEO DEL PANEL DEDICATO ALLA SUA CARRIERA

Da Æon Flux fino al film Netflix The Old Guard, passando attraverso titoli come Mad Max: Fury Road e Atomica Bionda. Nel corso della sua carriera Charlize Theron ha interpretato moltissime eroine del cinema d’azione e il Comic-Con@Home ha deciso di renderle onore con un panel.

L’attrice ha parlato dell’evoluzione delle moderne eroine d’azione, soffermandosi sui ruoli che più l’hanno ispirata e che l’hanno spinta, film dopo film, a superare ogni limite.

La Theron ha detto di non ricordare un punto preciso della sua carriera in cui ha deciso di dedicarsi al cinema d’azione. Semplicemente ha capito di voler esplorare un genere nuovo e l’action bene o male ha sempre fatto parte di lei: è cresciuta con una madre che adorava i film di Chuck Norris e Charles Bronson e con un padre che adorava Mad Max. È stato un passo del tutto naturale.

Mi piace moltissimo esplorare generi diversi. Ma la buona notizia è proprio questa, ora le donne possono scegliere che genere vogliono esplorare.

L’occasione è arrivata dopo la vittoria dell’Oscar per la sua interpretazione in Monster, con il film di fantascienza Æon Flux, che però non è stato in grado di ottenere il risultato sperato.

C’è stato questo momento nella mia carriera in cui mi sono resa conto che forse non mi avrebbero dato un’altra opportunità ed è stata sul serio dura.

L’attrice ha parlato ovviamente di Mad Max: Fury Road, definendolo come un film che ha letteralmente cambiato la sua carriera. Estenuante dal punto di vista fisico, una vera e propria sfida.
Furiosa è forse il personaggio di cui è più orgogliosa, il più importante, perché profondamente reale.
Secondo Charlize Theron una figura che ha molti puntini comune con Ripley, il personaggio interpretato da Sigourney Weaver nella saga Alien.

Ricordo quando ho visto Ripley, quel personaggio ha cambiato la mia vita e se Furiosa è in grado di fare lo stesso in chi vede il film, sono molto orgogliosa.

Dall’altro lato c’è Atomica Bionda, che ha rappresentato un altro tipo di sfida. Un modo diverso di fare azione, più veloce e complesso. Anche in questo caso l’attrice si è detta molto soddisfatta del suo lavoro, vista la sfida che ha comportato.

Ecco il video dell’incontro, Charlize Theron: Evolution of a Badass – An Action Hero Career Retrospective, moderato da Terri Schwartz di IGN. A seguire qualche highlight.




BRIE LARSON SVELA FOTO INEDITE DI CAPTAIN MARVEL NELL’ANNIVERSARIO DEL CASTING

Quattro anni fa, i Marvel Studios annunciarono Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers, ponendo fine alle speculazioni dei fan. L’attrice americana era reduce dall’Oscar per Room, e si preparava a girare Avengers: Endgame prima ancora di Captain Marvel: per questa ragione, i Marvel Studios avevano bisogno di scritturarla con netto anticipo.

Ebbene, la stessa Brie Larson ha festeggiato questo anniversario con alcune foto inedite, che ci riportano ai tempi della campagna promozionale e nel backstage dei due cinecomic. Captain Marvel è stato il primo film del Marvel Cinematic Universe con una protagonista femminile, e ha incassato più di 1.1 miliardi di dollari nel 2019 (quinto incasso mondiale dell’anno).

Naturalmente l’attrice tornerà in Captain Marvel 2 e altri capitoli del MCU: non dimentichiamo che Carol Danvers ha un futuro come nuovo leader dei Vendicatori, quindi la rivedremo piuttosto spesso. Anzi, gira voce che il sequel preparerà il terreno al prossimo Avengers, similmente a quanto fece Captain America: Civil War per Infinity War (ovvero, impostando lo status quo in cui i Vendicatori si trovano all’inizio della storia). Megan McDonnell – sceneggiatrice di WandaVision – è stata incaricata di scrivere il copione, mentre la regia non è stata ancora assegnata. L’uscita è prevista per l’8 luglio 2022.

La sinossi di Captain Marvel
Scritto e diretto dai registi/sceneggiatori Anna Boden and Ryan Fleck (Mississippi Grind e Half Nelson), il film segue le vicende di Carol Danvers, che diventa uno degli eroi più potenti dell’universo quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene. Ambientato negli anni ‘90, Captain Marvel è un’avventura completamente nuova che mostrerà al pubblico un periodo storico mai visto prima nell’Universo Cinematografico Marvel.

Brie Larson (premio Oscar per Room) interpreta Carol Danvers, pilota dell’aeronautica militare che acquisisce straordinari superpoteri dopo un incidente in cui il suo corpo assorbe l’energia di un motore Kree. È destinata a diventare un membro importante dei Vendicatori. Nel cast figurano anche Ben Mendelsohn (l’antagonista Talos), Samuel L. Jackson (Nick Fury), Jude Law (Yon-Rogg), Gemma Chan (Minn-Erva), Lashana Lynch (Maria Rambeau), Lee Pace (Ronan), Djimon Hounsou (Korath), Clark Gregg (Phil Coulson) e Annette Bening (Wendy Lawson / Intelligenza Suprema).

Il film è diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, coppia di cineasti indipendenti che hanno realizzato It’s Kind of a Funny Story, Sugar, Mississippi Grind e Half Nelson (quest’ultimo scritto da entrambi ma diretto dal solo Fleck), quindi l’avventura di Carol Danvers è la loro prima esperienza in un blockbuster hollywoodiano.

La sceneggiatura è opera di Geneva Robertson-Dworet (Tomb Raider, Gotham City Sirens), Jac Schaeffer (TiMER, Black Widow), Anna Boden e Ryan Fleck, mentre il soggetto è di Nicole Perlman (autrice delle prime stesure di Guardiani della Galassia), Joe Shrapnel e Anna Waterhouse. Il cinecomic è prodotto da Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz e Stan Lee come produttori esecutivi. Le musiche sono di Pinar Toprak.

Vi terremo aggiornati, ma intanto potrete vedere le foto qui di seguito.

Le foto


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COMIC-CON: ROBERT RODRIGUEZ, COLIN TREVORROW E JOSEPH KOSINSKI SUL MESTIERE DEL REGISTA

Steven Weintraub di Collider ha moderato un panel piuttosto interessante, una lunga conversazione tra registi. Robert Rodriguez, Colin Trevorrow e Joseph Kosinski hanno parlato in dettaglio del lavoro del regista, raccontando i lati a volte anche sorprendenti del loro mestiere. Prima il panel, e poi qualche highlight.

I punti salienti
– Colin Trevorrow, che si è da poco rimesso al lavoro su Jurassic World: Dominion, ha spiegato come i classici anni ’70 e ’80 siano, per molti autori della sua generazione, considerati alla stregua di “testi sacri”, e dunque i loro sequel sono una sorta di “nuovo testamento”. E lavorare a un nuovo testamento può essere “complicato”: “L’unico modo per approcciare una cosa del genere è rispettarla, rispettare il fatto che qualcosa di 30, 40 anni fa possa essere tanto personale per qualcuno quanto un credo o una religione”. “Se lo approcci in questo modo, ti devi fidare del tuo istinto e […] seguirlo. Ma è un gioco pericoloso”.

– Il pericolo, per il regista di Top Gun: Maverick Joseph Kosinski, è sempre quello del fan service. “L’idea del fan service è seducente e subdola. Perché significa vincere facile. Ma alla fin fine devi decidere se è utile a quello che stai raccontando, e lasciare che a guidarti sia la storia”.

– Kosinski ha rivelato che Top Gun: Maverick è praticamente finito, dato che doveva uscire il 26 giugno. “Abbiamo fatto un film old school usando tecnologia all’avanguardia”.

– Colin Trevorrow: “Poche ore fa, poco prima di registrare questo panel, è stata data la notizia che saremmo tornati a girare Jurassic World: Dominion. Abbiamo dovuto fermarci come il resto del mondo. Se avete visto l’ultimo film, saprete che non siamo più su un’isola con poca gente. È una storia su scala globale, epica, con i personaggi del Jurassic Park originale in ruoli importanti e ovviamente Bryce e Chris”. Il regista ammette anche che la pausa forzata gli ha permesso di osservare il progetto sotto una luce nuova. Inoltre, Dominion conterrà molti più effetti pratici rispetto ai primi due film.

– Robert Rodriguez ha parlato un po’ del film che sta girando per Netflix, We Can Be Heroes, una storia di ragazzini che hanno ereditato i superpoteri dai loro genitori supereroi. Nel film ci saranno anche Sharkboy e Lavagirl, e avranno una figlia che ha ereditato i loro poteri. Rodriguez lo ha definito il film più difficile a cui ha mai lavorato: “Ogni regista sa che le scene più difficili sono quelle in cui hai undici persone a cena. Beh, in tutto il film abbiamo undici ragazzini supereroi in ogni scena”. Il film è girato e ora Rodriguez si sta occupando della colonna sonora. Nel cast c’è anche Pedro Pascal “in un ruolo alla Antonio Banderas”.

– Infine, i registi hanno parlato dei progetti che non hanno mai potuto realizzare nonostante ci tenessero molto. Kosinski ha raccontato di aver quasi diretto Le Mans ’66. All’epoca si intitolava Go Like Hell e nei ruoli di Matt Damon e Christian Bale avrebbero dovuto esserci Tom Cruise e Brad Pitt. Kosinski ha rivelato, cosa che non si sapeva, di essere arrivato a leggere con loro il copione, prima che tutto crollasse.

– Trevorrow invece ha parlato della volta in cui gli toccò lasciare Star Wars. “Ho avuto molta fortuna con i film che ho diretto: il percorso che io volevo seguire e quello che tutte le persone coinvolte volevano seguire era lo stesso”. Eppure: “Quando scegli di fare il regista devi accettare che ci saranno delusioni strazianti e vittorie, sperando che alla fine si bilanceranno”. Infine, il regista ha mostrato un TIE Marauder, un’astronave disegnata da lui e da suo figlio per Duel of the Fates, l’Episodio IX mai realizzato. “I ragazzi lo hanno dipinto per me a Natale. Ho solamente questo modello 3D. Questo è l’unico esemplare al mondo”.



The New Mutants, Josh Boone dalla possibilità che il film arrivi in digitale alle riprese aggiuntive mancate

n occasione del panel di The New Mutants al Comic-Con@Home (durante il quale è stato mostrato l’inizio del film), alcune testate hanno avuto modo di chiacchierare con il cast e con il regista del film.
Comicbook ad esempio ha intervistato Josh Boone, chiedendogli della possibilità che il film finisca su una piattaforma streaming se dovesse saltare l’uscita del 28 agosto.

Il regista non è apparso così contrario:

Beh, insomma, certe cose non mi spaventano molto. Voglio solo che il film venga visto dal maggior numero possibile di persone e che tutti coloro che vogliono vederlo ne abbiano modo. Ovviamente se dovessi scegliere, la prima scelta sarebbe sempre il cinema. Ma se la Disney mi chiedesse di mandarlo in streaming direi comunque “fantastico”. Tutti potrebbero vederlo e sarebbe grandioso.

Quanto alle riprese aggiuntive e al lavoro fatto prima e dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney, ha poi spiegato:

A causa della fusione non abbiamo avuto occasione di fare quello che succede con ogni film, ovvero girare inquadrature aggiuntive o rigirare un paio di scene e aggiungerne altre. Perciò ho finito il film con tutto ciò che avevamo già girato sul set. Il film non è cambiato così tanto nel corso della fusione, è solo diventato più conciso. E adesso ha effetti visivi ultimati, che è una cosa che mancava al tempo della fusione. È solo quest’anno che abbiamo avuto modo di vedere il film con gli effetti visivi ultimati.

Sulla possibilità che ci siano apparizioni di fumettisti celebri per aver lavorato a Nuovi Mutanti:

No, perché il film non è adatto ad alcun tipo di cammeo. Senza svelare troppo.

A Screenrant ha poi svelato che nei piani iniziali nel film doveva comparire Warlock:

In realtà nella sceneggiatura originale c’era anche Warlock, ma abbiamo dovuto rimuoverlo perché costava troppo.

Anche Collider, come vi abbiamo raccontato, ha avuto modo di scambiare due chiacchiere con il regista che ha parlato della durata del film:

Credo duri 98 minuti o giù di lì, non è mai stato più di 104. Ricordo che il primo montaggio, prima che tagliassimo qualcosa, durava probabilmente 20 minuti in più, ma vedrete tutto tra i contenuti speciali, abbiamo inserito tutte le scene tagliate. Si trattava di roba troppo divertente o poco in linea con il tono del resto del film, ma sono momenti molto dolci con alcuni personaggi che i fan apprezzeranno.

E dei piani per una trilogia:

Credo che tutti vogliano vedere che effetto farà questo film e se farà presa o meno. Ma abbiamo sempre avuto in programma di ambientare il secondo in Brasile, introducendo Warlock e Karma, e poi un terzo utilizzando la serie crossover Inferno di X-Men negli anni ’90 che era una delle mie cose preferite da piccolo. Ogni film avrebbe avuto un tocco horror diverso – il secondo doveva essere un film di invasione aliena, il terzo invece un film in stile Inferno dedicato a Magic, con Anya [Taylor-Joy]. Eravamo molto ambiziosi.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

I 20th Century Studios hanno sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

A Hollywood sembra essere giunto il momento di ripartire: in un recente articolo dell’Hollywood Reporter si è accennato a Red Notice, film Netflix con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, le cui riprese si sono interrotte poco dopo l’inizio della lavorazione, a metà marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’articolo riporta che Netflix starebbe spingendo per ricominciare il prima possibile le riprese del film, che ricordiamo essere stato uno degli investimenti più grandi da parte della piattaforma streaming in termini economici, puntando a fine agosto come periodo ipotetico per dare il via alla lavorazione.

Al cast e alla troupe sarà richiesto di restare in isolamento mettendosi in quarantena per tutta la durata delle riprese (circa 60 giorni).

Il film, che verrà diretto da Rawson Marshall Thurber (Una Spia e Mezzo, Come ti Spaccio la Famiglia), segue un agente dell’Interpol che si mette alla ricerca del ladro d’arte più ricercato del mondo.

Tra i produttori del progetto troviamo Beau Flynn della Flynn Picture Co. e Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per la Seven Bucks Productions.

Per il colosso dello streaming si tratterà di uno sforzo produttivo non indifferente: Deadline suggeriva l’anno scorso un budget di almeno 130 milioni di dollari, anche se non è chiaro se nel frattempo la cifra è stata ritoccata per eccesso o per difetto.


Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

Red Notice: le riprese del film Netflix con The Rock pronte a ripartire ad agosto?

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A Hollywood sembra essere giunto il momento di ripartire: in un recente articolo dell’Hollywood Reporter si è accennato a Red Notice, film Netflix con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, le cui riprese si sono interrotte poco dopo l’inizio della lavorazione, a metà marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’articolo riporta che Netflix starebbe spingendo per ricominciare il prima possibile le riprese del film, che ricordiamo essere stato uno degli investimenti più grandi da parte della piattaforma streaming in termini economici, puntando a fine agosto come periodo ipotetico per dare il via alla lavorazione.

Al cast e alla troupe sarà richiesto di restare in isolamento mettendosi in quarantena per tutta la durata delle riprese (circa 60 giorni).
Il film, che verrà diretto da Rawson Marshall Thurber (Una Spia e Mezzo, Come ti Spaccio la Famiglia), segue un agente dell’Interpol che si mette alla ricerca del ladro d’arte più ricercato del mondo.

Tra i produttori del progetto troviamo Beau Flynn della Flynn Picture Co. e Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per la Seven Bucks Productions.

Per il colosso dello streaming si tratterà di uno sforzo produttivo non indifferente: Deadline suggeriva l’anno scorso un budget di almeno 130 milioni di dollari, anche se non è chiaro se nel frattempo la cifra è stata ritoccata per eccesso o per difetto.


HALLOWEEN HORROR NIGHTS: UNIVERSAL STUDIOS ANNUNCIA LA CANCELLAZIONE DELL'EVENTO

L'evento Halloween Horror Nights di Universal Studios non si svolgerà come previsto: un comunicato svela che l'appuntamento, arrivato alla sua trentesima edizione, è stato cancellato.
Gli organizzatori hanno annunciato la propria decisione spiegando i motivi che hanno reso impossibile prevedere uno svolgimento delle attività.

L'annuncio di Halloween Horror Nights sottolinea: "Universal Orlando Resort e Universal Studios Hollywood hanno preso la difficile decisione di non svolgere gli eventi di Halloween Horror Nights. Universal Orlando Resort si concentrerà solamente sul gestire i parchi tematici per i propri ospiti giornalieri controllando la salute e usando procedure di sicurezza già attive. Universal Studios Hollywood continuerà ad affrontare le attuali restrizioni e incertezze durante questo periodo. Sappiamo che questa decisione deluderà i nostri fan e ospiti. Anche noi siamo delusi, ma non vediamo l'ora di creare un evento fantastico nel 2021".

L'evento era iniziato nel 1991 a Orlando e successivamente si è evoluto dando vita a uno degli appuntamenti più amati dagli ospiti dei parchi e dagli appassionati di cinema e serie horror.


SPREE: IL TRAILER DELL'HORROR SATIRICO CON LA STAR DI STRANGER THINGS JOE KEERY

È uscito il primo trailer di Spree, horror satirico presentato al Sundance e con Joe Keery nel ruolo principale. L'attore, noto al grande pubblico per la sua performance nei panni di Steve Harrington in Stranger Things, interpreta Kurt Kunkle, un giovane psicopatico che, nel tentativo di diventare una star sui social, installa delle telecamere per fare livestream nella propria auto, usata per un servizio tipo Uber, e comincia a uccidere i passeggeri in diretta. Presenti nel cast anche David Arquette, nel ruolo del padre di Kurt, e Sasheer Zamata, veterana del varietà Saturday Night Live, nei panni di una stand-up comedian che si ritrova nella macchina del protagonista. Potete vedere il trailer qui sotto:


Spree è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival a gennaio, ed è previsto che esca negli USA a circa sette mesi da quella prima proiezione, in modalità ibrida: stando a Variety, infatti, il film dovrebbe uscire il 14 agosto in sala, in digitale e on demand. Soluzione adottata anche da Bill & Ted Face the Music, che sarà a disposizione, a inizio settembre, dei cinema che lo vorranno proiettare ma anche visibile entro le mura domestiche per chi non volesse rischiare (questo negli Stati Uniti, dove la situazione è ancora molto instabile, con i cinema completamente chiusi in due mercati importanti come New York e la California).

Questo mentre le major cominciano a svuotare quasi del tutto il calendario delle uscite per quanto riguarda i mesi rimanenti del 2020: mentre è ancora possibile che Tenet, Mulan, Black Widow e No Time to Die debuttino entro la fine dell'anno, bisognerà aspettare il 2021 per A Quiet Place II, Top Gun: Maverick e altri titoli molto attesi. Gli studios stanno anche vagliando l'opzione dell'uscita anticipata fuori dagli Stati Uniti, per consentire ai paesi con le sale aperte di usufruire dei lungometraggi già pronti.




LA SOTTILE LINEA ROSSA, CHE BRUTTA SORPRESA PER ADRIEN BRODY ALLA PREMIERE DEL FILM!

Gestire un cast stracolmo di stelle nel minutaggio limitato di un film non è mai una cosa facile, neanche se ti chiami Terrence Malick e il film è un non esattamente brevissimo La Sottile Linea Rossa (la cui durata, tanto per capirci, si assesta intorno ai 170 minuti).

Il film di Malick era praticamente imbottito di nomi altisonanti, da Sean Penn a George Clooney, passando per John Cusack, Jim Caviezel, Nick Nolte, John Travolta, Woody Harrelson, Miranda Otto e, appunto, il nostro Adrien Brody.

Vogliamo focalizzarci su di lui perché proprio a Brody fu riservata da Malick una cocente delusione: il suo caporale Fife avrebbe infatti dovuto essere uno dei principali protagonisti del film (esattamente com'era nel libro da cui questo fu tratto), ma in sede di montaggio il regista di The Tree of Life optò per un drastico taglio di gran parte delle sue scene.

La parte peggiore della storia fu però che Adrien non fu mai messo al corrente della cosa, e scoprì di esser stato ridotto ad un personaggio quasi marginale soltanto una volta seduto in sala per la premiere del film! Insomma, una delusione non da poco per chi, fino a qualche ora prima, pensava di essersi guadagnato un posto in prima fila. Qui, intanto, trovate la nostra recensione dell'ultimo film di Terrence Malick.


DRIVE ANGRY: NICOLAS CAGE E AMBER HEARD E I LEGAMI CON GHOST RIDER E KEANU REEVES

Drive Angry, action sovrannaturale e 3D del 2011 diretto da Patrick Lussier e con protagonisti Nicolas Cage e Amber Heard, ex moglie di Johnny Depp in questi giorni alle prese con un chiacchierato processo per diffamazione.

Mentre prosegue il botta e risposta con Johnny Depp dalle aule di tribunale, focalizziamoci su argomenti più frivoli e andiamo alla scoperta delle migliori curiosità sullo sfrenato e sovrannaturale action guidato da Nic Cage, la cui trama ruota intorno ad un criminale fuggito dall'Inferno per uccidere il leader di una setta satanica.

Se questa premessa non vi basta provate a dare un'occhiata ai retroscena della produzione, in qualche modo assurdo collegata a Ghost Rider, Keanu Reeves e perfino Clint Eastwood!

Il nome del personaggio interpretato da Nicolas Cage è John Milton: si tratta di un riferimento nient'affatto velato a Paradiso Perduto, il poema epico sulla cacciata di Satana dal Cielo e sulla creazione dell'Inferno scritto da John Milton. L'opera e il suo autore vennero citate esplicitamente anche nell'horror del 1997 L'Avvocato del Diavolo, con protagonisti Keanu Reeves e Charlize Theron, con il personaggio di Al Pacino che rispondeva proprio al nome John Milton.

Nicolas Cage volle essere coinvolto nel progetto (che inizialmente prevedeva un protagonista settantenne) perché era interessato a lavorare con la tecnologia 3D nativa; al contrario il regista Patrick Lussier l'aveva già utilizzata per il suo film precedente San Valentino di sangue (2009): per questa nuova opera si ispirò a Il braccio violento della legge (1971), Punto zero (1971), Zozza Mary, pazzo Gary (1974), Squadra speciale (1973) e soprattutto Lo straniero senza nome, western di Clint Eastwood del 1973 che nascondeva velati elementi sovrannaturali.

Infine, quando Piper fascia l'occhio ferito di Milton, gli mette sopra un fazzoletto nero con dei teschi: è un riferimento a Ghost Rider, altro personaggio demoniaco che l'attore ha interpretato nei due film Marvel Ghost Rider (2007) e Ghost Rider - Spirito di vendetta (2011). Tra l'altro, fra le idee iniziali della star c'era quella di radersi completamente la testa e dipingersi dei tatuaggi a forma di fiamme sulla nuca, un look che avrebbe richiamato ancor di più il parallelo col supereroe Marvel.


TOP GUN: MAVERICK, TUTTO SULLE PAZZESCHE TELECAMERE UTILIZZATE PER IL FILM CON TOM CRUISE

Nonostante il procedere costante della post-produzione, l'attesissimo Top Gun: Maverick con protagonista Tom Cruise è stato posticipato al luglio 2021, di un anno, ma in una recente intervista con Collider il regista Joseph Kosinski ha avuto modo di rivelare qualche dettaglio sulle pazzesche telecamere utilizzate per le riprese.

L'intervista è avvenuta all'interno di un panel virtuale esclusivo del Comic-Con at Home e anche insieme a Colin Trevorrow e Robert Rodriguez. Parlando della tecnologia utilizzata per il sequel del cult di Tony Scott, Kosinski ha rivelato:

"Onestamente, quel tipo di tecnologia che consente al cinema di essere più pratico e concreto è quella che mi entusiasma e attira di più. Per Maverick, abbiamo lavorato con Sony per sviluppare una fotocamere di qualità IMAX delle dimensioni che ci necessitavano, larghe appena 5 centimetri. Siamo riusciti a montarne sei all'interno dell'abitacolo dell'aereo e quattro all'esterno. Nel caso specifico, abbiamo sfruttato la tecnologia per catturare qualcosa di concreto anziché doverlo ricreare su di un set all'interno di uno studio. È stata una delle cose di cui sono stato più fiero ed entusiasta e tra gli elementi principali che mi hanno convinto a prendere in mano il progetto".

E poi è entrato nel dettaglio delle fotocamere Sony Venice: "Si tratta di un fotocamere 6K, quindi stiamo parlando di 6000 pixel di larghezza. È un sensore di grande formato, più grande di uno da 35mm. È come un Cinemascope, che penso che sia la dimensione del film più paragonabile. La vera innovazione tecnologica è che il sensore può essere separato dal registratore. Guardando a una fotocamere digitale, la sola cosa capace di catturare l'immagine sono quei 2 primi centimetri e mezzo del device. Tutto ciò che sta dietro è potenza, registrazione e raffreddamento. In queste fotocamere Sony Venice invece queste due parti possono essere connesse con un cavo a fibra ottica. Dunque il sensore, che ha una lente molto più piccola, riesce a posizionarsi bene anche in uno spazio molto stretto, se non addirittura direttamente di fronte all'attore. Ne avevamo quattro che puntavano sugli attori di Top Gun, mentre la parte di registrazione poteva essere nascosta negli spazi di raccolta del jet. Siamo quindi stati in grado di inserire in un abitacolo qualcosa che normalmente era possibile adattare solo a una GoPro. Invece abbiamo messo una fotocamera di qualità IMAX. Anzi, sei. Così abbiamo creato una copertura multi-camera per quelle sequenze così da poterle lavorare poi in post-produzione partendo da quei sei angoli di ripresa. Un modo davvero divertente e innovativo di lavorare".

L'intrigante Top Gun: Maverick uscirà nelle sale americane il 2 luglio 2021.


LAURENCE FISHBURNE, ECCO PERCHÉ NON FARÀ RITORNO COME MORPHEUS IN MATRIX 4

Laurence Fishburne come noto prossimamente uscirà il nuovo capitolo della saga fantascientifica di Matrix, tuttavia Fishburne non tornerà nell'iconico ruolo di Morpheus, ed ecco perché.

Da quello che abbiamo appreso tra i vari indizi trapelati dal set, ma nonostante ciò non ancora confermati in via ufficiale, sembra che sarà Yahya Abdul-Mateen II ad interpretare un giovane Morpheus, in quanto quello che tutti conosciamo con le fattezze di Laurence Fishburne non apparirà nel prossimo capitolo della saga. Il nome dell'attore è uno di quelli che non compare nel cast principale della pellicola, la cui uscita è stata posticipata all'aprile 2022.

Il motivo dell'assenza del personaggio di Morpheus, ovvero della sua versione più adulta, potrebbe essere stata già svelata nel videogame The Matrix Online, distribuito nel 2005, ovvero all'indomani della conclusione della trilogia di Matrix delle Wachowski. Qui il personaggio, secondo la narrazione, è stato ucciso da un programma denominato l'Assassino, creato dalle macchine per togliere di mezzo un incontrollabile Morpheus, adirato dal non ritorno di Neo. Se il film in uscita tenesse conto di questo dettaglio si spiegherebbe facilmente l'assenza di Fishburne dal cast.

Una teoria recente legata sempre a Matrix 4, vorrebbe Neil Patrick Harris come villain principale della trama: si pensa che l'attore possa vestire i panni di un villain umano, così da entrare in diretta contrapposizione con quello "digitale" che era rappresentato da Smith. Questo villain potrebbe aver creato una sorta di culto pro-Matrix dedicato alla diffusione dell'idea che essere collegati al mondo virtuale è in verità meglio che esistere in quello reale.

Inizialmente previsto per maggio 2021, un'attesa tutto sommato accettabile, il film è slittato ad aprile 2022.


JUSTICE LEAGUE, I FAN ACCLAMANO IL BATMAN DI BEN AFFLECK CON L'HASHTAG #THANKSBATFLECK

Il Batman di Ben Affleck è stato innegabilmente penalizzato da due fattori: la fama dell'attore, spesso criticato (talvolta eccessivamente) per le sue performance, e il fatto di aver esordito in uno dei film meno apprezzati della storia dei cinecomic, quel Batman v Superman che a gran parte dei fan DC proprio non piacque.

Al netto di questi due dettagli, infatti, va detto che l'interpretazione di Affleck non fu assolutamente malvagia e, anzi, fu da molti indicata come uno dei pochi elementi effettivamente riusciti del film (e del successivo Justice League, che potrebbe però trovare riscatto nell'attesissima Snyder Cut).

Sembra, dunque, che per il povero Ben sia arrivato il momento di godersi qualche momento di gloria: nelle ultime ore, infatti, sta letteralmente impazzando sui social l'hashtag #ThanksBatfleck, ideato dai fan del DC Extended Universe per dare ancora una volta mostra di quanto il Batman interpretato dalla star di Argo sia stato effettivamente apprezzato al di là di ogni difetto e limite dei film a cui ha preso parte.

E voi, di che fazione fate parte? Credete che il Batman di Affleck vada rivalutato o pensate che sia stato uno dei problemi che hanno afflitto questi primi film del DC Extended Universe? Fatecelo sapere nei commenti! Zack Snyder, intanto, ha detto la sua sull'idea di un Superman malvagio; il regista è anche tornato a parlare della durata della Snyder Cut di Justice League.


THE NEW MUTANTS, ECCO PERCHÉ I PERSONAGGI NON APPARIRANNO NEL MCU

Intervistati da Screen Rant in vista del panel al Comic-Con Home, il regista Josh Boone e la star Charlie Heaton hanno parlato delle possibilità di vedere The New Mutants nel Marvel Cinematic Universe.

Visto i continui rinvii, previsto inizialmente per il 2018, il film sviluppato da 20th Century Fox sarà infatti distribuito da Disney, ma a quanto pare non sembrano ci siano le basi per vedere personaggi come Magik (Anya Taylor-Joy) e Wolfsbane (Maisie Williams) al fianco di Spider-Man e Captain Marvel.

"È difficile, perché sembra ambientato in un mondo tutto suo" ha spiegato Heaton, che nella pellicola veste i panni di Cannonball. "È difficile immaginarli al fianco degli eroi del MCU. Non sono paragonabili. Questi sono dei ragazzi che fanno il loro meglio con ciò che possiedono."

Secondo Boone, inoltre, The New Mutants si distinguerà anche dai film degli X-Men: "Sarebbe molto vedere Wolverine in questo film. Il film ha un'atmosfera e un'estetica che lo distingue, perciò sarebbe strano e interessante vederli insieme ad altri personaggi. Ma secondo me, se i fan lo ameranno, ci piacerebbe sicuramente realizzarne un altro."


THOR: RAGNAROK, SCOVATO UN SORPRENDENTE CAMEO DI TAIKA WAITITI

Il regista di Thor: Ragnarok ci ha regalato una versione più scanzonata e piacevole del Dio del Tuono, senza dimenticare di inserire divertenti Easter Egg: dopo il canonico cameo di Stan Lee e il riferimento a Zelda, Taika Waititi ha nascosto un'altra sorpresa all'interno del film... sé stesso.

Tutti sanno che ha interpretato il fedele Korg, il personaggio blu apparso anche in Endgame (alle prese con NoobMaster69), eppure l'eccentrico regista non ha saputo trattenersi e ha deciso di vestire i panni di un altro strambo alieno. I fan più accaniti, dotati di una vista abbastanza acuta, se ne saranno già accorti, ma tutti gli altri potranno rimanere sorpresi nello scorgere un volto familiare nell'immagine postata su Reddit da shadyarya25.

A dire il vero, i volti sono tre, come potete vedere dallo screenshot in basso: si tratta infatti di un personaggio con tre teste e ognuna di esse ha il volto di Waititi. Sebbene non abbia avuto un ruolo molto importante, lo vediamo apparire alle spalle del protagonista quando quest'ultimo si ritrova imprigionato dal Gran Maestro, poco prima di fare il suo ingresso nell'arena e sfidare Hulk.


https://www.reddit.com/r/marvelstudios/com...utm_term=hwkt04

365 GIORNI, IL QUASI PORNO DI NETFLIX DA RECORD: NUMERI IMPRESSIONANTI, VEDERE PER CREDERE

Con i cinema chiusi e i maggiori blockbuster come Tenet e Mulan rinviati, nella particolare estate 2020 non si può far altro che dedicarsi alla passione del porn...ehm, dei film in streaming: ne sa qualcosa Netflix, che con il nuovo "crime erotico" 365 giorni sta ottenendo un successo incredibile.

Come fa notare Forbes, infatti, il thriller erotico polacco è una vera e propria hit per la piattaforma di streaming on demand, e negli Stati Uniti ha trascorso 12 giorni nella top 10 dei titoli più visti del popolare servizio.Al momento il record è di 18 giorni ed è detenuto da Spenser Confidential, commedia action con Mark Wahlberg diretta da Peter Berg.

Inoltre, l'opera sta collezionando diversi altri primati:

"365 Days è stato l'unico film ad aver debuttato per primo, scendere di qualche posizione e poi tornare di nuovo in testa nella Top 10 giornaliera di Netflix" scrive Forbes. "Attualmente è il terzo film più trasmesso tra quelli della Top 10: solo Cattivissimo me e The Angry Birds Movie 2 lo hanno preceduto".

Un risultato a dir poco sorprendente per un film polacco con un cast di sconosciuti. 365 giorni, come osserva sempre Forbes, è anche vicina a battere un record di Netflix: "Non solo 365 giorni è sul punto di battere il record per il maggior numero di giorni consecutivi nella Daily Top 10, ma il film sta per diventare anche quello più visto in streaming nel 2020."

Il film, fondamentalmente un quasi-porno molto controverso e criticato, dovrebbe superare Angry Birds Movie 2 in pochi giorni e secondo le stime riuscirà a fare lo stesso anche con Cattivissimo me, diventando a quel punto il re dello streaming 2020.


47 METRI - UNCAGED, IN STREAMING L'HORROR CON LE FIGLIE DI SYLVESTER STALLONE E JAMIE FOXX

47 Metri - Uncaged, sequel dell'horror a base di squali con protagoniste Sistine Stallone e Corinne Foxx, è disponibile per lo streaming on demand nel mercato italiano.

Il film è disponibile sulle piattaforme Google Play, iTunes, Sony Playstation, Xbox, Chili, Rakuten, e Amazon Prime Video Store.

47 Meters - Uncaged vede tra i protagonisti le figlie dei premi Oscar Jamie Foxx e Sylvester Stallone. Nel cast troviamo anche John Corbett (Sex in the City), Nia Long (Empire), Sophie Nélisse (Storia di una ladra di libri), Brianne Tju (Scream), Davi Santos (Polaroid) e Khylin Rhambo (Teen Wolf).

La storia, come mostrato nel trailer ufficiale, racconta di quattro ragazze adolescenti che decidono di fare immersioni subacquee tra le rovine di una città sommersa: la loro escursione, purtroppo, si trasforma in un incubo terrificante quando le giovani protagoniste scopronodi non essere sole nelle caverne sommerse, il cui claustrofobico labirinto si spinge anche nel territorio di caccia di un branco di squali bianchi.

L'anno scorso Sylvester Stallone aveva sponsorizzato il film con un post su Instagram: “Molto bene, amici, sono qui per promuovere senza vergogna questo film perché c’è mia figlia e perché è proprio forte! Non mi piace ammetterlo, ma mi sono spaventato a morte un bel po’ di volte! Così mi farebbe molto piacere che i miei follower andassero a vedere questo film pieno d’azione, poi preparatevi al ritorno di Rambo!”.


www.instagram.com/p/B1MWUxupDTk/?utm_source=ig_embed


Edited by Triplethor - 24/7/2020, 21:33
 
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view post Posted on 25/7/2020, 13:15
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SABATO

25/07/2020



NUOVA IMMAGINE DI RAYA AND THE LAST DRAGON

La nuova immagine di Raya and the Last Dragon, il 59° film dei Walt Disney Animation Studios, è dedicata alla protagonista del film: Raya, doppiata in originale da Cassie Steele.

Raya è una guerriera solitaria impegnata a salvare il suo mondo, determinata a trovare l’ultimo drago che crede abbia il potere di salvare Kumandra. Il film è un fantasy epico ispirato alle culture dell’Asia del Sud.

I temi del film sono il potere trasformativo della comunità e l’avere speranza anche quando ci si trova di fronte a una schiacciante oscurità.

La pellicola è ambientata nella fittizia Kumandra, la Terra del Drago, abitata da un’antica civiltà che venerava i draghi per il loro potere e la loro saggezza. I draghi se ne sono andati da molto tempo e da allora Kumandra è stata invasa da una forza oscura e sinistra

Awkwafina doppia Sisu, un drago rosa e verde acqua in grado di assumere la forma di un essere umano. Ha bisogno dell’aiuto di Raya per reclamare il suo potere e tornare nella sua forma di drago.

Durante il loro viaggio incontrano un gruppo di disadattati, ognuno proviene da uno dei cinque clan di Kumandra.

La pellicola segna il debutto alla regia degli story artist Paul Briggs (Frozen) e Dean Wellins (Zootropolis). Supervisionata dal produttore Osnat Shurer (Oceania) e sceneggiata da Adele Lim (Crazy & Rich Asians).

Raya and the Last Dragon, previsto inizialmente per il 25 novembre 2020, uscirà nelle sale il 12 marzo 2021.

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COMIC-CON@HOME: L’INCONTRO CON JOSS WHEDON RIMOSSO DAL PROGRAMMA

Tra i vari panel virtuali del Comic-Con@Home era previsto un incontro con Joss Whedon, il cui lancio era previsto per le 02:00 di sabato (ora italiana).

A Zoom With Joss Whedon, questo il nome del panel, è stato rimosso dal programma della manifestazione. Come sottolineato da ScreenRant, altri panel cancellati risultano ancora in programma, con un update che segnala la cancellazione.
Il panel di Whedon è proprio scomparso.

Si tratta di una mossa decisamente sospetta, se si considera che negli ultimi giorni si è sollevato un vero e proprio polverone nei confronti del regista e del lavoro da lui fatto per Justice League.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher, interprete di Cyborg, il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

Whedon non ha mai commentato la cosa, ma a smentire le dichiarazioni di Ray Fisher ci ha pensato il produttore John Berg (via Variety).

È assolutamente falso che siano stati permessi comportamenti non professionali, di alcun tipo. Quello che ricordo è che [Fisher] aveva preso male il fatto che volessimo far dire al suo personaggio “Booyaa”, una celebre battuta pronunciata da Cyborg nelle serie animate.

Come sempre vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.


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TERRIFIER 2: ART IL CLOWN TORNA NEL TEASER TRAILER

Art il Clown è pronto a tornare per la terza volta. Dopo il debutto nell’antologico All Hallows’ Eve e il suo spin-off solista Terrifier, il clow creato da Damien Leone torna nel sequel Terrifier 2, di cui ora possiamo vedere il teaser trailer.

In pochi film, Art il Clown si sta ritagliando un posto come icona horror. Damien Leone torna ancora una volta alla regia e alla sceneggiatura, mentre David Howard Thornton torna nel ruolo di Art. Il cast include anche Lauren LaVera e Samantha Scaffidi, che riprende il ruolo di Victoria Heyes dal film precedente. E inoltre Felissa Rose, Casey Hartnett, Tamara Glynn, Jackie Adragna, Gilbrando Acevedo, Amy Russ, Griffin Santopietro, Owen Myre, Devon Roth e Charlie McElveen.

La sinossi di Terrifier 2
Dopo essere stato risuscitato da un’entità sinistra, Art il Clown torna alla tranquilla cittadina di Miles County, dove prende di mira una teenager e il suo fratello minore nella notte di Halloween.

Attualmente non è stata comunicata la data di uscita del film.




Hunger Games, Francis Lawrence aggiorna sul prequel “Ballata dell’usignolo e del serpente”

Ad aprile abbiamo scoperto che Francis Lawrence sarebbe tornato dietro la macchina da presa per dirigere Ballata dell’usignolo e del serpente, adattamento del romanzo di Suzanne Collins prequel della saga di Hunger Games.
Discussing Film ha chiesto una aggiornamento al regista dei film con Jennifer Lawrence, che ha spiegato:

Lo adoro. Ho trascorso momenti fantastici realizzando tre dei quattro film [di Hunger Games]. Ho lavorato con persone fantastiche, adoro Suzanne Collins e adoro il mondo [che ha creato]. Ho sempre apprezzato davvero la rilevanza dei temi e delle idee affrontate dai libri. Credo sia uno dei motivi per cui sia stato scelto un cast di grande talento e per cui i film abbiano avuto così tanto successo tra persone di ogni età e non solo adolescenti. Ho sempre desiderato tornare in quel mondo, ma volevo che succedesse per motivi organici, ovvero grazie a Suzanne, e non per volere di uno studio che ordina di inventarsi una storia per un sequel o un prequel.

Quando ho saputo che stava scrivendo un libro sono stato felicissimo. Mi ha chiamato prima della pubblicazione per raccontarmi qualche dettaglio aggiuntivo, ma non voleva rovinarmi la sorpresa in modo che mi godessi a pieno la lettura. Quando ha finito di lavorare con i suoi editori, ha spedito il libro nell’ufficio del suo agente qui a Los Angeles, sono andato lì e l’ho letto in due giorni. L’ho amato. Amo la storia, amo di cosa tratta e di quanto sia attuale. È sempre stata bravissima in quello. È una scrittrice davvero abile con i colpi di scena e con gli espedienti per tenere i lettori incollati al libro. I personaggi sono bellissimi e in generale è emozionante immergersi di nuovo in una versione iniziale di quel mondo e con personaggi nuovi in gran parte. È davvero emozionante e la sceneggiatura procede a gonfie vele.


Lawrence ha diretto tre film della saga cinematografica, e lavorerà su una sceneggiatura di Michael Arndt (Hunger Games: La ragazza di fuoco) basata su un trattamento della stessa Collins, che figurerà anche come produttrice esecutiva. La pellicola verrà nuovamente prodotta dalla Color Force di Nina Jacobson e Brad Simpson, che ha sviluppato l’intera saga cinematografica. A distribuire il film sarà ancora una volta la Lionsgate.

I quattro blockbuster originali, usciti tra il 2012 e il 2015, hanno raccolto quasi 3 miliardi di dollari in incassi in tutto il mondo.

Il nuovo romanzo è arrivato nei negozi il 19 maggio anche in Italia con Mondadori. Il protagonista è un giovane Coriolanus Snow, colui il quale diventerà il vero antagonista della saga di Hunger Games ma che in questa storia ha solo 18 anni e viene scelto come mentore dei decimi Hunger Games per una giovane ragazza del Distretto 12, la futura casa di Katniss Everdeen.

Ecco la sinossi:


È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

The Vanished: il trailer del film con Thomas Jane, Anne Heche e Jason Patric

La Saban Films ha diffuso in rete il primo trailer di The Vanished, mystery-thriller con protagonisti Thomas Jane (Hung, Boogie Nights, The Mist), Anne Heche (Gracie’s Choice, Six Days Seven Nights, Wag the Dog) e Jason Patric (The Lost Boys, Sleepers, The Losers).
La sinossi recita: “Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico”.

L’opera è stata scritta diretta da Peter Facinelli (Breaking & Exiting, Loosies, The Twilight Saga).

Il film sarà disponibile negli Stati Uniti in VOD, in digitale e in alcune sale selezionate dal 28 agosto.

Potete vedere il trailer nella parte superiore della pagina.

Di recente abbiamo visto Thomas Jane in film come The Predator, A-X-L – Un’amicizia extraordinaria, 1922, Hot Summer Nights, Somnia e USS Indianapolis.

Anne Heche è apparsa invece in Wildlife, Hour of Lead, Migliori Nemici e in Armed Response.

La sinossi di The Vanishing:


Una vacanza in famiglia prende una svolta inquietante quando i coniugi Paul (Jane) e Wendy (Heche) scoprono che la loro giovane figlia è svanita senza lasciare traccia. Non si fermeranno davanti a nulla per ritrovarla, e questa ricerca della verità porta a una rivelazione scioccante in questo thriller psicologico



Il bar delle grandi speranze, George Clooney regista e produttore del nuovo film Amazon

George Clooney è pronto a tornare dietro la macchina da presa per gli Amazon Studios visto che dirigerà e produrrà l’adattamento cinematografico di Il bar delle grandi speranze (in originale The Tender Bar: A Memoir), il libro di memorie di J.R. Moehringer.
Alla sceneggiatura William Monahan, premio Oscar come “miglior sceneggiatura non originale” per The Departed.

George Clooney, ricordiamo ha già diretto una serie di film come Confessioni di una mente pericolosa, In amore niente regole, Le idi di marzo, Monuments Men, Suburbicon e il film di Netflix di prossima uscita The Midnight Sky.

Sul prossimo, al momento, non sono noti ulteriori dettagli di produzione, ma intanto ecco la sinossi del romanzo:

Figlio unico di madre single, J.R. cresce ascoltando alla radio la voce del padre, un dj di New York che ha preso il volo prima che lui dicesse la sua prima parola. Poi anche quella voce scompare. Sarà il bar di quartiere, con l’umanità varia che lo popola, a crescerlo e farne un uomo. Appassionata e malinconicamente divertente, una grande storia di formazione e riscatto, di turbolento amore tra una madre e il suo unico figlio, ma anche l’avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti.

The Rental: ecco il nuovo poster dell’horror diretto da Dave Franco

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Del cast fanno parte anche Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Nel cast del film troviamo Alison Brie, Dan Stevens, Jeremy Allen White e Sheila Vand.

Il lungometraggio segue la storia di due coppie che fuggono in una casa che affaccia sull’oceano. Tuttavia il sospetto cresce tra di loro a causa del padrone di casa che sembra spiarli. In breve tempo quello che sarebbe dovuto essere un weekend di festeggiamenti si trasforma in qualcosa di molto sinistro quando dei segreti ben custoditi vengono svelati e i quattro amici iniziano a vedersi reciprocamente sotto una luce completamente nuova.

Il film è disponibile negli Stati Uniti nei drive-in, in VOD e nei cinema dal 24 luglio. Potete vedere il poster qua sotto:




The King’s Man – Le origini: un nuovo poster del film di Matthew Vaughn

Grazie a Impawards possiamo ammirare un nuovo poster di The King’s Man – Le origini, il film di Matthew Vaughn che, stando a quanto comunicato dalla divisione nazionale della Disney, approderà nelle sale dello stivale in day-and-date il 17 settembre, il giorno prima del lancio americano.

La sinossi breve del film di Matthew Vaughn:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di servizi segreti indipendente.

Il film diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance.

Alla produzione troviamo Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

La pellicola sarebbe dovuta arrivare in sala a novembre 2019, poi era stata rimandata a febbraio (e successivamente a settembre) per effettuare alcune riprese aggiuntive.

Trovate il poster qua sotto:




Tenet: la Warner starebbe preparando i cinema internazionali a un’uscita a fine agosto

Quando qualche giorno fa la Warner Bros ha rimosso dal calendario l’uscita americana di Tenet (prevista per il 12 agosto), Toby Emmerich ha ammesso che la major sta pensando a una distribuzione globale “non tradizionale” per far fronte all’emergenza Coronavirus e alla necessità, per i cinema, di prodotti inediti per sopravvivere. Questo significa, in sostanza, far uscire il film nei territori in cui i cinema hanno riaperto in sicurezza, ed eventualmente anche negli stati americani in cui è possibile farlo. Una sorta di distribuzione a scacchiera, senza dubbio più complessa da gestire ma che potrebbe avvantaggiarsi di una coda più lunga del solito.

Ora Variety rivela che effettivamente la Warner starebbe contattando gli esercenti di paesi come il Regno Unito, la Francia e la Spagna informandoli di prepararsi a un’uscita tra il 26 e il 28 agosto. In Italia, lo ricordiamo, il film era già stato fissato in precedenza al 26 agosto. In Irlanda, secondo quanto segnala un utente di Twitter, sarebbero già partite delle prevendite (salvo lo stop della Warner):

Breaking News!! TENET is opening in Ireland on Wed Aug 26th & was on sale in @MoviesDundrum @MoviesSwords @SGCDungarvan @moviesatgorey till WB asked us to take it down. But we were the first in the WORLD to actually get it on sale as was promised. Watch this space!!

Secondo le fonti citate da Variety, la major ovviamente non può garantire che l’uscita sia definitivamente quella, visto l’evolversi repentino della pandemia. Ma in territori come la Corea del Sud il mercato cinematografico è già riuscito a ripartire (Peninsula, sequel di Train to Busan, ha debuttato con 20 milioni di dollari lo scorso weekend), e in Cina (territorio importantissimo per gli incassi internazionali) i cinema stanno riaprendo proprio in questi giorni. Proprio quest’ultimo aspetto starebbe convincendo sempre di più la Warner a percorrere questa strada accontentando Christopher Nolan e facendo sì che effettivamente l’uscita di Tenet contribuisca a far riaprire i cinema.

Vi terremo aggiornati!


Deadpool 3, Rob Liefeld: “Non abbiamo bisogno del film”

Ryan Reynolds e gli sceneggiatori dei primi due film sono piuttosto certi che Deadpool 3 si farà, anche se ad oggi non sappiamo ancora quali siano i piani della Disney e della Marvel in merito all’eventuale ingresso del Mercenario Chiacchierone nel MCU. Chi ha invece sempre sostenuto che il film potrebbe non vedere mai la luce è Rob Liefeld, creatore del personaggio di Wade Wilson

In una recente intervista con IGN in occasione del Comic-Con@Home, Liefeld è tornato a parlare proprio del futuro di Deadpool sul grande schermo, rivolgendosi ai fan e attaccando senza troppi giri di parole la Disney e il suo modello produttivo: “Lo sto per dire: f*****o i film! F*****o tutto questo discorso sul prossimo film di Deadpool, va bene?”, ha dichiarato Liefeld. “Ecco cosa direi io: ‘Hey, Disney. Ciao, sono Rob. Hai speso 70 miliardi di dollari per compare la Fox. Ok? Hai speso 70 miliardi di dollari. Non riesci più a gestire i tuoi parchi a tema, che rappresentano il 50% dei tuoi guadagni complessivi, e sono anche stati chiusi per cinque mesi. Non hai neanche modo di portare in sala i tuoi film da tre miliardi di dollari. Nessun Mulan, nessun Black Widow, nessun Gli Eterni. Gli animatori possono lavorare da casa. Gli artisti digitale anche. I cartoni animati di Deadpool, i videogiochi di Deadpool: è su questo che vi dovreste concentrare. Iger, chiunque stia guidando adesso la nave… cosa state facendo per ottenere un ritorno concreto da questi 70 miliardi?”

Il fumettista statunitense continua: “Certo che dovrebbero creare più videogiochi di Deadpool, certo che dovrebbero creare più serie animate di Deadpool. Che diavolo! Kevin Feige, ti voglio bene amico mio, sei un genio, ma ne esistono anche altri di geni. I ragazzi che hanno realizzato Spider-Man: Un Nuovo Universo, ad esempio. Sono dei geni! E la Disney non ha avuto nulla a che fare con quel film. La Disney non ha avuto nulla a che vedere con Deadpool, Deadpool 2, Logan. Lascia che questi altri luogotenenti ti rendano un ritorno nei tuoi investimenti. Non ho bisogno di un altro film su Deadpool, né io né i fan. Ne abbiamo già due fantastici. Sono perfetti. Naturalmente c’è una richiesta, e spero che riescano a soddisfarla, ma non sono certo che lo faranno.”

Di recente Rob Liefeld aveva anche dichiarato che la Disney dovrebbe concentrarsi su uno spin-off dedicato a Cable, personaggio interpretato da Josh Brolin in Deadpool 2 che il fumettista considera assolutamente meritevole di un film in solitaria: “Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in circa 520. Sì, ho contato!”, aveva spiegato Liefeld. “Durante la lavorazione di Deadpool 2, sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di esplorare Cable in possibili sequel.”


Black Widow: il film potrebbe essere posticipato al 2021

Come tutti ormai sapranno, l’industria cinematografica di trova a fronteggiare una situazione parecchio complicata, dal momento che la pandemia di Covid-19 ha costretto non soltanto i cinema alla chiusura ma anche le case di distribuzione a rivedere continuamente il calendario delle uscite in sala. Numerosi sono i grandi blockbuster che sono stati più e più volte posticipati: proprio ieri abbiamo appreso delle nuove date di uscita di Star Wars e di Avatar, e adesso la medesima sorte potrebbe toccare anche a Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel che inaugurerà ufficialmente la Fase 4 del MCU.

Il film interamente dedicato a Vedova Nera, atteso da anni da parte dei fan del personaggio interpretato da Scarlett Johansson, sarebbe dovuto arrivare in sala lo scorso Maggio, ma l’uscita è stata poi posticipata al prossimo novembre: trattandosi del film che darà il via alla Fase 4, ovviamente l’intero calendario delle uscite Marvel ha subito delle profonde variazioni, con Gli Eterni – ad esempio – che è stato posticipato da Novembre 2020 a Febbraio 2021. Ora che però la situazione in merito alla riapertura delle sale negli Stati Uniti continua ad essere sempre più incerta, sembra proprio che i Marvel Studios stiano valutando la possibilità di far uscire Black Widow direttamente il prossimo anno.

L’indiscrezione è stata riportata su Twitter (via We Got This Covered) da Grace Randolph, creatrice del format YouTube Beyond the Trailer, secondo la quale il cinecomic Marvel potrebbe essere posticipato al 2021, insieme ad una serie di altri titoli molto attesi, tra qui Wonder Woman 1984, Dune e No Time to Die, il 25esimo capitolo della saga di James Bond. Anche se dovesse arrivare a novembre, l’uscita di Black Widow segnerà comunque il più ampio divario tra le release di due film del MCU, dal momento che l’ultimo titolo in ordine di uscita, ossia Spider-Man: Far From Home, risale a luglio dello scorso anno.

Se Black Widow dovesse essere nuovamente posticipato, è probabile che il film andrà ad occupare l’attuale slot pensato per Gli Eterni: è ipotizzabile, quindi, il 12 Febbraio 2021 come nuova data di uscita. Naturalmente, ciò significherebbe un ritardo di un intero anno, che avrebbe un effetto a catena sul resto della Fase 4 del MCU, con ogni titolo successivo che arriverebbe dopo circa 9/10 mesi. Non ci resta che attendere una conferma ufficiale dai parte dei Marvel Studios.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.


The Flash: c’è ancora spazio per il Batman di Jeffrey Dean Morgan?

Jeffrey Dean Morgan è noto a tutti gli amanti della cultura pop per il ruolo del villain Negan nella popolare serie The Walking Dead. I fan della DC, però, lo ricorderanno sicuramente anche per aver interpretato il padre di Bruce Wayne, Thomas, nella scena iniziale di Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder.

Nonostante il personaggio sia morto, negli ultimi mesi si è parlato a lungo della possibilità che Jeffrey Dean Morgan potesse tornare nel DCEU. Tali rumor, però, hanno iniziato ad affievolirsi dopo il recente annuncio che Michael Keaton sarebbe in trattative per tornare nei panni di Batman in The Flash, il cinecomic dedicato al Velocista Scarlatto, interpretato nel DCEU da Ezra Miller.

Durante una recente intervista, ComicBook ha colto l’occasione per chiedere a Jeffrey Dean Morgan un commento circa il ritorno di Keaton nei panni del Cavaliere Oscuro e, soprattutto, in merito ad un suo eventuale ritorno nel DCEU: “Michael Keaton è arrivato all’improvviso e mi ha rubato la scena. No, scherzo: penso che sia veramente fantastico! Da quando Zack Snyder ha abbandonato Justice League… è come se anche io me ne fossi andato con lui. Tuttavia, ci sono sempre conversazioni in corso. Quindi, vedremo!”

Molti fan speravano di vedere Morgan riprendere il ruolo di Thomas Wayne in The Flash, visto che il film dovrebbe adattare la celebre miniserie “Flashpoint”. Si tratta di una famosa run in cui Barry Allen torna indietro nel tempo per evitare la morte di sua madre, creando al tempo stesso una linea temporale alternativa: in questa nuova realtà, Thomas Wayne diventa Batman per vendicare l’omicidio di suo figlio. È ovvio, dato anche il coinvolgimento di Keaton, che ciò non accadrà, ma le parole di Morgan fanno intuire che forse potrebbe esserci ancora una porta aperta nel futuro del DCEU per il suo personaggio…

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert


THE NEW MUTANTS, IL REGISTA: “AVEVO IN MENTE UNA TRILOGIA”

Il regista di The New Mutants ha spiegato come la sua visione per il progetto fosse sotto forma di una possibile trilogia. Parlandone con Slash Film, Josh Boone ha chiarito che nelle prime versioni della sceneggiatura c'era un personaggio noto come Warlock, successivamente rimosso per questioni di budget, e il suo ritorno avrebbe fatto parte dei sequel.

"L'idea era di far tornare Walrock nel secondo film, per raccontare la sua storia. Dovevano essere tre tipi diversi di horror: il primo parla di una realtà distorta, il secondo doveva essere incentrato su un'invasione aliena, e il terzo sarebbe stato un film apocalittico. Il piano era quello." Per il fantomatico terzo film la principale fonte d'ispirazione sarebbe stata Inferno, un crossover pubblicato tra il 1988 e il 1989 che coinvolgeva tutte le testate a fumetti degli X-Men, con i vari gruppi costretti ad affrontare un'invasione demoniaca a New York. Era anche previsto che Antonio Banderas avesse un ruolo da antagonista nel secondo episodio, dopo aver girato un post-credits per il primo, ma la scena in questione è stata rimossa dal montaggio finale poiché è improbabile che i sequel vengano realizzati.

The New Mutants è in uscita a fine agosto nelle sale americane, dopo numerosi rinvii negli ultimi tre anni che lo stesso Josh Boone e i suoi collaboratori hanno messo alla berlina presentando il film al Comic-Con online: è stato mostrato un teaser trailer con tutte le date precedenti, e la scritta "Incrociamo le dita" sotto quella attuale.

Ufficialmente il capitolo finale del franchise degli X-Men lanciato nel 2000 dalla 20th Century Fox, il film potrebbe comunque essere retroattivamente inserito nel Marvel Cinematic Universe, dato che a detta di Boone è una storia a sé stante, senza rimandi agli altri lungometraggi (una scelta strategica fatta già prima dell'acquisto della Fox da parte della Disney, dopo le reazioni tiepide nei confronti di X-Men: Apocalisse). Stando al regista, quello che vedremo è ciò che aveva in mente sin dall'inizio, senza alcun reshoot (dato che a causa dei continui ritardi gli attori sono ora visibilmente invecchiati).


CHARLIZE THERON: "I PRODUTTORI DI THE ITALIAN JOB NON PENSAVANO POTESSI GIRARE LE SCENE D'AZIONE"

Charlize Theron ha parlato della sua esperienza nei film d'azione in occasione di un panel realizzato per l'evento Comic-Con@Home. La protagonista di The Old Guard ha avuto così modo di parlare di The Italian Job, film che l'ha obbligata a dimostrare che poteva tenere testa ai suoi colleghi di sesso maschile anche nei momenti più adrenalinici.

L'attrice Charlize Theron ha ricordato il film in cui ha recitato accanto a Mark Wahlberg, Edward Norton, Jason Statham e Donald Sutherland spiegando la dura preparazione a cui si era sottoposta. Prima dell'inizio delle riprese di The Italian Job la situazione era molto chiara: "Mi sono resa conto che c'erano ancora così tanti pregiudizi per quanto riguarda le donne e il genere cinematografico. Nonostante in quel film l'azione sia basata prevalentemente sulle macchine, dovevamo fare fisicamente molte di quelle cose. C'era una reale pressione per quanto riguarda realizzare quelle sequenze d'azione con gli attori, c'è stato un processo davvero ingiusto legato a questo elemento. Ero l'unica donna con un gruppo di ragazzi e mi ricordo con chiarezza il momento in cui ho ricevuto il riepilogo degli impegni durante la pre-preduzione e avevano previsto per me sei settimane in più di duro allenamento rispetto a tutti gli altri. Era stato davvero offensivo".

Rendersi conto del trattamento così diverso ha alimentato ancora di più la determinazione di Charlize: "Pensavo: 'Okay, voi volete giocare a questo gioco, facciamolo'. Ho deciso che avrei battuto tutti questi ragazzi. Mi ricordo chiaramente di Mark Wahlberg, a metà di una delle nostre sessioni di allenamento, mentre si sposta e vomita perché provava così tanta nausea".

L'attrice premio Oscar ha aggiunto: "Quando ho iniziato la mia carriera nel mondo dell'azione, era così importante che si facesse sembrare tutto autentico, 'Sì, posso lottare e posso disarmarlo e sopravvivere a tutto questo'. C'era un tale livello di volontà nel voler dimostrare agli spettatori che per anni avevano detto 'No, una donna non potrà mai combattere con un tizio di quella stazza'. Sì posso lottare, sconfiggere questo uomo e sopravvivere a tutto questo".

Charlize ha così sottolineato la sua collaborazione con Danny Hernandez, che da tempo si occupa di coordinare le sequenze di lotta, e di come quando si arriva in palestra si deve recuperare la forma fisica e al tempo stesso dimostrare le proprie capacità.


WERNER HERZOG: IL NUOVO DOCUMENTARIO FIREBALL SARÀ DISTRIBUITO DA APPLE

Il nuovo documentario diretto dal regista Werner Herzog intitolato Fireball sarà distribuito grazie alla piattaforma di streaming Apple TV+.
Il progetto rappresenta la terza collaborazione tra il filmmaker e lo scienziato Clive Oppenheimer, un esperto in vulcani che ha aiutato a realizzare Encounters at the End of the World e Dentro l'inferno.

Il film Fireball esplorerà il modo in cui le stelle cadenti, i meteoriti e altri fenomeni sulla Terra hanno contribuito a delineare la mitologia umana e concentrare la nostra attenzione su altri regni e mondi. Il progetto di Werner Herzog, ancora una volta, esplorerà il legame tra i fenomeni naturali e il loro impatto sull'umanità.
Sugli schermi ci si sposterà in vari luoghi della Terra per capire come comete e meteoriti possano contribuire a raccontare le origini della vita sulla Terra.

Fireball sarà prodotto da André Singer e Lucki Stipetić, in collaborazione con Spring Films, Richard Melman e Sandbox Films.


1917: IL FILM DI SAM MENDES È DISPONIBILE SU PRIME VIDEO

1917, il pluripremiato film diretto dal regista Sam Mendes, è ora disponibile sulla piattaforma Prime Video, dove è entrato in catalogo a partire dal 23 luglio.
Gli appassionati di cinema potranno quindi rivedere il lungometraggio che ha saputo conquistare la critica e il pubblico trasportando gli spettatori all'interno dell'azione e dei drammi vissuti in trincea durante la guerra.

La storia di 1917 è ambientata al culmine della prima guerra mondiale e ha come protagonisti i due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay, Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman, Il Trono di Spade) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.

1917, che ha conquistato tre premi Oscar e ha dominato l'edizione 2020 dei BAFTA, è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).

Il montaggio è firmato da Lee Smith e la fotografia è firmata dal leggendario Roger Deakins, già collaboratore di Mendes in occasione di Revolutionary Road, Jarhead e Skyfall.


STAR WARS: BABU FRIK È ISPIRATO A GROSSO GUAIO A CHINATOWN

In Star Wars: L'Ascesa di Skywalker ha debuttato il personaggio di Babu Frik e uno degli artisti coinvolti nel progetto ha ora svelato che è ispirato a Grosso Guaio a Chinatown.
La simpatica creatura, diventata ben presto tra le new entry più apprezzate dai fan della saga, ha così un importante legame con il mondo del cinema.

Ivan Manzella, uno dei designer che hanno lavorato all'ultimo capitolo della nuova trilogia di Star Wars, ha infatti svelato che ideando il look di Babu Frik ha pensato a Egg Shen, il personaggio interpretato da Victor Wong. L'artista ha raccontato: "Mentre lo stavo disegnando, ho realizzato il modellino e circa otto o nove teste con diverse espressioni, e allora mi stavo basando su Victor Wong in Grosso guaio a Chinatown, Egg Shen, ed è quello che vedevo continuamente nella mia testa".
Manzella ha proseguito parlando del lavoro compiuto per Star Wars: L'Ascesa di Skywalker: "Nella mia mente è sempre stato Victor Wong, ed è in quel modo che si è evoluto il personaggio. Non l'ho mai immaginato con quella voce ma ha funzionato davvero bene ed è una grande parte del suo fascino. I due elementi hanno funzionato insieme davvero bene".

A dare voce a Babu Frik è l'attrice Shirley Henderson, già Mirtilla nel franchise di Harry Potter, che aveva parlato del personaggio spiegando: "Da qualche parte lì fuori ha un amore perduto. Pensa a lei ogni tanto quando si siede a lavorare e lascia che i pensieri vaghino. In ogni caso è quello che penso per quanto riguarda la sua storia".


MALENA: MONICA BELLUCCI "FU LA PRIMA DONNA NUDA CHE HO VISTO", RACCONTÒ IL PROTAGONISTA

Il protagonista di Malena ha dichiarato in un'intervista, rilasciata in lingua inglese per una celebre rivista cinematografica americana, di non aver mai visto, prima di Monica Bellucci, una donna nuda dal vivo; fu il film di Tornatore a cambiare per sempre questo aspetto della sua vita.

Sebbene Renato abbia 12 anni nel film, Giuseppe Sulfaro aveva 15 anni quando il film era in produzione; nonostante questo l'attore era veramente nudo nella scena di sesso tra Renato e Lupeta, la prostituta che gli aveva fatto conoscere suo padre, e non è stata usata nessuna controfigura.

Monica Bellucci è l'attrice che si è spogliata più volte nella sua carriera

Altamente censurato in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, la versione italiana non tagliata è di 108 minuti, mentre la versione per il Regno Unito e gli Stati Uniti è ridotta a 92. I produttori scelsero di tagliare, per i mercati esteri, più del 16% del minutaggio totale del film.

A proposito di quel periodo della sua vita, di Monica Bellucci e di Malena, Sulfaro ha dichiarato: "È stato l'anno migliore di sempre per me, sono stato lontano da casa per più di dieci mesi, ero con mio padre a causa della mia età, non sono andato a scuola ma mi sono tenuto in contatto con i miei insegnanti. Le riprese sono iniziate a settembre, ero il più giovane e il più viziato, ho avuto l'onore di lavorare con Monica. Mio padre era molto duro con me ma talvolta chiudeva un occhio e mi lasciava fare ciò che mi piaceva."


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SPOOKED, DISNEY+ AL LAVORO SU UNA COMMEDIA SOPRANNATURALE A TEMA HALLOWEEN

Secondo quanto riportato dall'Hollywood Reporter, Disney+ ha ingaggiato il regista irlandese Peter Foott per dirigere Spooked, nuova commedia soprannaturale a tema Halloween prodotta da Dan Lin e Jonathan Eirich tramite la casa di produzione Rideback.

I dettagli della trama sono ancora sconosciuti, ma il film ruoterà attorno ad un gruppo di ragazzi impegnati in una classica nottata di "dolcetto o scherzetto" durante la notte di Halloween che vengono trasformati nei costumi che stanno indossando.

La sceneggiatura è stata inizialmente realizzata da Tyler Burton Smith, ma ora che il progetto è passato a Disney+ sarà riscritta dallo stesso Foott. Mark Bauch farà invece da produttore esecutivo.

Foott è noto per avere diretto The Young Offenders, coming-of-age mascherato da crime comedy che vede come protagonisti una coppia di migliori amici alla ricerca di un lotto di cocaina per rivenderlo e sfuggire alle loro travagliate vite. Ispirato alla storia vera di un sequestro di droga avvenuto sulla costa irlandese, il film ha avuto ottenuto un punteggio di 100% su Rotten Tomatoes.

Intanto, vi ricordiamo che Disney+ ha ripristinato la qualità streaming ridotta nei mesi scorsi a causa della pandemia. Per altre notizie sulla Casa di Topolino, vi rimandiamo agli importanti spostamenti nel calendario di Avatar e Star Wars.


STAR WARS, IL LEADER SUPREMO SNOKE DOVEVA ESSERE UNA DONNA: NUOVI RETROSCENA SUL VILLAIN

Durante una recente intervista, il creature designer e scultore Ivan Manzella ha svelato alcuni dettagli sui piani iniziali per l'aspetto del leader supremo Stoke, il villain introdotto in Star Wars: Il Risveglio della Forza e apparso in seguito anche ne Gli Ultimi Jedi.

"Credo che inizialmente dovesse essere una donna" ha rivelato l'artista. "Perché la prima immagine che ho realizzato era basata su un soggetto femminile, ma quell'idea è sparita molto rapidamente. Perciò potrebbe essersi trattato solo Din un passaggio o qualcosa del genere. Ma penso che nessun altro lo abbia fatto oltre a me. Non so se qualcuno lo abbia fatto davvero, da allora è diventato un maschio."

Manzella ha spiegato che la produzione al tempo non aveva fornito alcun dettaglio sul background del personaggio, perciò il suo unico obiettivo era quello di "non farlo assomigliare all'Imperatore": "Ho realizzato qualche illustrazione, in realtà molte, in alcune delle quali era raffigurato con dei meccanismi che lo tenevano in vita. Non dei respiratori, ma dei sorta di tubi. In una delle immagini aveva un tubo che usciva dal naso in modo da tenerlo in vita. Assomiglia ad un uomo anziano, ma quando abbiamo creato i modelli è risultato troppo disgustoso e deforme."


BRIE LARSON, L'APPELLO A NINTENDO: "FATE UN FILM DI METROID CON ME NEI PANNI SAMUS"

La star di Captain Marvel Brie Larson non ha mai nascosto la sua passione per i videogiochi Nintendo, da Luigi's Manson 3 al più recente Animal Crossing: New Horizon, e ora si è anche offerta per interpretare Samus in un live-action di Metroid.

Durante un'intervista con Gary Whitta, il cui talk show si svolge proprio all'interno dell'ultimo Animal Crossing, l'attrice ha infatti spiegato: "Mi piacerebbe davvero tanto. Due anni fa mi sono vestita da Samus per Halloween. "Era una costume da 20 dollari che avevo comprato su Amazon, una cosa da nulla, ma ero molto eccitata e ho postato una foto. Credo ai averla condivisa su Instagram, è un sacco di gente mi ha scritto 'Wow!".

"Era il personaggio che usavo sempre in Super Smash Bros e la adoro. Da lì è iniziato tutto e io non ho mai frenato quella storia, voglio assolutamente partecipare a quel film" ha aggiunto la Larson, per poi rivolgersi direttamente a Nintendo: "Perciò Nintendo, te lo dico ancora una volta, a me piacerebbe farlo!"

Per avere un'idea di come la Larson potrebbe apparire nei panni di Samus, in calce all'articolo potete trovare un concept realizzato da BossLogic, al quale l'attrice aveva risposto: "Stai realizzando il mio sogno."

L'attrice, lo ricordiamo, tornerà nel ruolo di Captain Marvel con il sequel previsto per l'8 luglio 2022.





MEGA MAN, IL LIVE-ACTION È ANCORA IN SVILUPPO: IN ARRIVO IMPORTANTI NOVITÀ

Annunciato da 20th Century Fox nel 2015 e poi confermato qualche anno più tardi da Capcom, il live-action dedicato a Mega Man ha mosso un importante passo avanti lo scorso gennaio con il coinvolgimento di Mattson Tomlin, sceneggiatore di The Batman e del film Netflix Project Power.

Tomlin si sta occupando dello script, e a quanto pare sono in arrivo delle importanti novità sul progetto tratto dal videogioco Capcom.

"Ci siamo divertiti molto a lavorare con Mattson per Project Poe che lo abbiamo invitato ad aiutarci con Mega Man" ha dichiarato il co-regista Ariel Shulman durante il panel del Comic-Con Home dedicato a Project Power. "Ne siamo super entusiasti. Credo che a breve arriveranno delle grandi novità. Ora non posso dire molto, ma è un progetto a cui teniamo molto e ne siamo entusiasti."

Rivelando che Mega Man è stato il primo videogioco a cui abbia mai giocato su Nintendo, Schulman ha aggiunto: "Mi piacciono gli eroi underdog. Siamo entrambi profondamente affascinati dalla robotica e il futuro dell'automazione, nel bene e nel male. Penso che unire queste due cose in uno dei nostri videogiochi storici preferiti sia la sfida definitiva."

Intanto, nei giorni scorsi Netflix ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Project Power, il cui debutto in streaming è previsto per il prossimo 14 agosto.


THE BATMAN, UNA FANART MOSTRA ROBERT PATTINSON CON IL COSTUME DEL BATMAN DI TERRA-2

Mancano ancora parecchi mesi all'arrivo di The Batman al cinemaa, ma l'hype per il film di Matt Reeves è sempre ai massimi livelli, come lo sono anche le fanart sull'argomento. Questa volta è il turno di Robert Pattinson con un costume piuttosto familiare...

Il sito Heroic Hollywood porta oggi alla nostra attenzione una fanart realizzata da Kunal Chopra che vedrebbe bene Pattinson con indosso il batsuit dell'Uomo Pipistrello di Terra-2 (e che trovate, come sempre, in calce al pezzo).

Nel Multiverso DC, ricco di universi paralleli, Bruce Wayne è Batman anche su Terra-2, la realtà alternativa nata dall'idea di Julius Schwartz per rilanciare il genere supereroistico, comparsa per la prima volta nella serie di Flash in occasione della storia "Flash di due Mondi" di Gardner Fox e Carmine Infantino.

Mentre alcuni personaggi presentano delle differenze più o meno sostanziali a seconda, il Batman di Terra-2 inizialmente differisce da quello principale fondamentalmente per questioni temporali, malgrado poi sviluppi pian piano una personalità e delle abilità differenti, finché anche le loro storie andranno a divergere (questi diventerà persino Commissario di Polizia di Gotham, si sposerà con Catwoman e da lei avrà una figlia, Helena Wayne, che in futuro assumerà l'identità de La Cacciatrice).


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AVENGERS: INFINITY WAR, BLACK PANTHER ATTACCATO DALLE FORZE DI THANOS IN UN VIDEO INEDITO

Il regista dell'amatissimo Tyler Rake di Netflix e stunt coorinator di Avengers: Infinity War ha condiviso tramite il suo profilo personale Instagram due nuovi video del dietro le quinte del crossover Marvel Cinematic Universe, mostrando la lavorazione di scene con protagonista Black Panther (Chadwick Boseman).

Come potete vedere nei due video in calce, T'Challa è impegnato a combattere le forze del male scagliategli contro da Thanos durante il suo arrivo nel Wakanda, alla ricerca della Gemma della Mente incastonata nella fronte di Visione (Paul Bettany). Nel primo video notiamo anche la distanza d'approccio tra gli stunt e la precisione dei movimenti, poi lavorati e avvicinati in post-produzione.

Nel secondo video, il Re del Wakanda viene lanciato da alcuni Outrider ancora invisibile perché non ancora caricati e renderizzati in CGI, quindi il risultato è vederlo sballottare qua e la legato a dei fili elastici poi rimossi in post-produzione. È raro poter dare uno sguardo tanto ravvicinato a del materiale del dietro le quinto come questo, e Hargrave e il suo team dimostrano chiaramente un talento enorme nel loro lavoro.


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NEW MUTANTS, MAISIE WILLIAMS: "LA STORIA TRA RAHNE E DANIELLE È IL CUORE DEL FILM"

Dall'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego ci sono arrivati tanti aggiornamenti su New Mutants, dalla scena d'apertura del film a un nuovo promo... Che anticipa un'interessante risvolto amoroso. Vediamo cosa hanno da dire Maisie Williams e Josh Boone in merito.

Verso la fine del filmato mostrato durante il panel al Comic-Con @ Home, vediamo infatti Rahne Sinclair (Maisie Williams) e Danielle Moonstar (Blu Hunt) condividere un momento decisamente meno catastrofico del resto del video...

Così il regista della pellicola, Josh Boone, e l'attrice Maisie Williams, hanno commentato il rapporto tra i due personaggi e l'importanza che questo avrà nel film.

"Nei fumetti i due personaggi avevano già un legame telepatico. E da lì è accaduto tutto molto naturalmente. Volevamo semplicemente mostrarvi i personaggi che amate mentre si innamoravano a loro volta" ha affermato il regista, anticipando che "La loro relazione è certamente la colonna portante del film".

E Maisie concorda: "Credo che al suo cuore ci sia questa storia d'amore davvero dolce. Lo riporta con i piedi per terra".

Ma uno degli elementi essenziali affinché tutto potesse funzionare era sicuramente il casting.

"Mi incontrai con Josh parecchio tempo fa, e finii con l'ottenere la parte di Rahne, e poi con il fare alcuni screen test con varie attrici, prima di trovare Dani. Ma già da quella prima audizione insieme, Blu e io ci siamo davvero trovate. Era così bello poter vedere una relazione del genere. In un mondo tipicamente maschile come quello dei supereroi, è stato un bel cambiamento poter vedere queste due donne piene di fragilità proteggersi l'un l'altra, e portare luce nelle rispettive vite" ha raccontato Williams.

E Boone aggiunge, ribadendo la necessità di trovare due attrici di talento che avessero chimica tra loro: "Non so se avremmo potuto realizzare il film senza Blu. Non potevamo scegliere qualcun altro. Era lei l'attrice perfetta per la parte, e quando abbiamo visto lei e Maisie insieme, era come se fosse arrivata la fine della storia. Dovevano baciarsi durante il provino. Non è stato certo come ora, ai tempi del COVID" anticipando anche che il provino in questione sarà inserito tra i contenuti speciali dell'edizione home video.

A scanso di nuovi spostamenti, New Mutants dovrebbe arrivare nelle sale il 28 agosto 2020.


JOHN WICK AL FEMMINILE CON CHARLIZE THERON? L'IDEA DEI FAN PIACE DA MORIRE ALLA STAR

The Old Guard continua a riscuotere successo tra gli utenti Netflix, talmente soddisfati dal nuovo film originale del colosso dello streaming con protagonista Charlize Theron da aver invaso Tumblr con delle GIF a tema, ed è soprattutto il commento di un utente, Knit Me a Pony, ad aver attirato l'attenzione della star protagonista.

L'utente ha infatti proposto una sorta di pitch per un film in stile John Wick con protagonista la Theron, scrivendo:

"Non so quale fottutissimo genio abbia suggerito alla Theron di diventare una grande stella del cinema action col passare degli anni, o anche se abbia già raggiunto una vetta tale da poter realizzare qualunque progetto la compiaccia, ma quale che sia la ragione di questo continuo apparire sfinita e in canottiera monocromatica, tanto mi basta per credere di non essere in un periodo così brutto e oscuro. The Old Guard, Atomica Bionda, Mad Max: Fury Road, questa donna di 45 anni va in scena e fa da sola le sue acrobazie. Per favore, datemi un altro decennio di lei che si fa un mazzo tanto fino a che lei, Lucy Lawless, Gina Carano e Linda Hamilton riescano a riunirsi sul grande schermo per regalarci una sorta di franchise in stile John Wick, super selvaggio e con un buon 90% di donne di mezza età che si cimentano in combattimenti corpo a corpo con un altro 10% di amore queer".

La Theron ha intercettato il messaggio e ha scritto via Twitter: "WOW, questo ha svoltato la mia giornata, grazie. Quella parte sul 90% combattimenti e 10% queer mi ha steso. State sicuri che terrò a mente la cosa".


COMIC-CON@HOME: GUILLERMO DEL TORO E SCOTT COOPER PRESENTANO ANTLERS

Antlers, l’horror prodotto da Guillermo del Toro e diretto Scott Cooper, è stato presentato durante il Comic-Con@Home.

Il regista e il produttore hanno parlato del film ma non solo, la chiacchierata – moderata da Steven Weintraub di Collider – si è soffermata sull’esperienza professionale dei due cineasti, sul loro stile e sulle loro fonti di ispirazione.



Con il panel arriva anche una featurette, che si sofferma sulla mitologia del Windigo, che ha ispirato il film. Si tratta di una figura demoniaca della mitologia dei Nativi Americani Algonchini. Uno spirito che può assumere sia caratteristiche prettamente umane che quelle di un mostro umanoide.



Il film è ambientato in una cittadina dell’Oregon e incentrato su un’insegnante (Keri Russell) e il suo fratello sceriffo (Jesse Plemons). I due scoprono che un giovane studente di lei nasconde un terribile segreto, con conseguenze spaventose. Il cast include anche Jeremy T. Thomas, Graham Greene, Scott Haze, Amy Madigan e Rory Cochrane. L’uscita nelle sale americane è prevista per il 19 febbraio 2021.


PHINEAS E FERB AL COMIC-CON@HOME: LA SCENA DI APERTURA DI CANDACE CONTRO L’UNIVERSO, DAL 28 AGOSTO SU DISNEY+

Disney+ ha portato Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo al Comic-Con@Home.

Il panel di Phineas e Ferb

Il panel del film, in arrivo il 28 agosto sulla piattaforma streaming della Casa di Topolino, ha visto la partecipazione dei creatori e produttori esecutivi Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh. Presente anche il regista Bob Bowen. Con lui le star Ashley Tisdale, Vincent Martella, Maulik Pancholy e Dee Bradley Baker.

Durante la chiacchierata è stata mostrata la scena di apertura del film.

https://twitter.com/i/status/1287109111893483520

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh, il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini.


THE NEW MUTANTS – JOSH BOONE CONFERMA LA DURATA DEL CINECOMIC

Fresco di presentazione al Comic-Con@Home, dove sono stati svelati un nuovo trailer e la scena d’apertura, The New Mutants continua a fare notizia. Curiosamente, i rinvii della Disney non lo hanno toccato, quindi il film di Josh Boone potrebbe essere uno dei pochi cinecomic che vedremo quest’anno: arriverà il 28 agosto negli Stati Uniti, mentre l’uscita italiana non è ancora nota.

Ebbene, Boone ne ha parlato con Collider, confermando che la durata sarà di 98 minuti. Poco rispetto ai colossal tratti dai fumetti, ma The New Mutants sarà un film decisamente più contenuto, nonché ispirato al cinema horror: un genere che, storicamente, si giova di brevi durate. Possiamo però aspettarci un po’ di scene tagliate:

Credo sia di 98 minuti, o qualcosa del genere. Non è mai stato più lungo di 104 minuti, anche al suo massimo. Ricordo che il mio montaggio iniziale, prima che tagliassimo qualcosa, era più lungo di 20 minuti, ma vedrete tutto questo nei contenuti speciali: metteremo insieme tutte le scene eliminate. È solo roba che sembrava troppo divertente, o che non era adatta per quanto riguarda i toni, ma ci sono dei momenti carini con i personaggi che credo piaceranno ai fan.

Si è parlato a lungo dei reshoot, ma non hanno mai avuto luogo. La versione definitiva del cinecomic è la stessa che fu proiettata ai test screening, e che ricevette una buona accoglienza dal pubblico.

Alla regia c’è Josh Boone (Colpa delle stelle), mentre il cast include Maisie Williams (Wolfsbane), Anya Taylor-Joy (Magik), Charlie Heaton (Cannonball), Blu Hunt (Mirage), Henry Zaga (Sunspot) e Alice Braga (Cecilia Reyes).

La sceneggiatura è stata scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, gli stessi di Colpa delle stelle.

The New Mutants sarà molto diverso dagli altri capitoli cinematografici degli X-Men: si allontanerà dalla grande azione fantascientifica per adottare un approccio diverso, in stile “Stephen King incontra John Hughs”. Sarà quindi una sorta di fanta-horror per adolescenti, con Demon Bear come antagonista.

Vi terremo aggiornati.


David S. Goyer su Batman Begins e L’Uomo d’Acciaio tra controversie, retroscena e finali alternativi!

Lo sceneggiatore David S Goyer è il protagonista di un lungo e interessante panel al Comic-Con@Home incentrato su “L’arte di adattare i fumetti per lo schermo” e andato a parare, inevitabilmente su film come la trilogia del Cavaliere Oscuro e L’Uomo d’Acciaio.
A proposito di Batman Begins, lo sceneggiatore ha raccontato com’è nata l’opportunità di realizzare il film:

Penso che la mia prima conversazione con Christopher Nolan sia stata quando mi ha spiegato di essere interessato a scrivere una storia sulle origini di Batman. Voleva raccontare una storia ambientata prima del ritorno di Bruce Wayne a Gotham City, e la cosa mi entusiasmava molto. Penso che la più grande opportunità e la più grande sfida di Batman Begins sia stata il fatto che il film esisteva solo grazie al fatto che il franchise era stato distrutto.

[…] Avevano provato in molti modi a riportarlo sullo schermo, e molti miei amici avevano sviluppato varie versioni di altri film, da una prima versione di Batman v Superman a Batman Beyond, a un’altra in cui c’era Spaventapasseri. Tutti tentativi andati male. All’epoca penso che la Warner si fosse resa conto che bisognava fare qualcosa di nuovo, era una grande opportunità. E l’abbiamo colta dicendo: “Raccontiamo la storia come se fosse una storia vera e non fosse ambientata in un mondo fittizio, dei fumetti”


Goyer ne ha anche approfittato per smentire una teoria sulla morte di Ra’s al Ghul (Liam Neeson) che ha fatto molto discutere i fan. La teoria è che quando Ra’s chiude gli occhi dopo aver combattuto Batman è immortale.

Penso stiate fantasticando un po’ troppo. Posso dire che io e Chris non abbiamo mai discusso di questa cosa.

Ma se ci pensate, abbiamo avuto un approccio realistico. Se si introduce un concetto come il Pozzo di Lazzaro (e non dico che non si possa raccontare una bella storia con il Pozzo di Lazzaro, anzi penso si possa eccome)… Beh, penso che il Pozzo di Lazzaro non sarebbe stato coerente con il nostro approccio.


Nella lunga conversazione, Goyer parla anche di L’Uomo d’Acciaio, film pensato per dare il via a un universo cinematografico degli eroi DC supervisionato da Zack Snyder e poi deragliato completamente con Justice League.

Lo sceneggiatore ha parlato della controversa uccisione di Zod (Michael Shannon) da parte di Superman (Henry Cavill), una sequenza che ha generato molte polemiche tra i fan: tradizionalmente, nei fumetti, Superman non uccide.

Innanzitutto, Goyer ha spiegato che la vera difficoltà di lavorare a L’Uomo d’Acciaio fu quella di cercare di avere l’approccio adottato con Batman Begins:

È molto più facile lavorare in maniera realistica con un personaggio come Batman che con un metaumano proveniente da un altro pianeta. La sospensione d’incredulità ha un livello diverso in Superman che in Batman. Il tentatico fu quello di applicare gli stessi standard, raccontando la storia dell’Uomo d’Acciaio in maniera abbastanza realistica e cercando di pensare cosa succederebbe nel mondo se comparisse un personaggio come quello. La premessa del film era che se un personaggio come questo comparisse sulla Terra sarebbe la cosa più grande mai capitata nella storia umana.

Per questo motivo si scelse di arrivare a quel finale drammatico, con lo scontro tra due alieni potentissimi e Superman costretto a uccidere Zod:

Seguiamo l’evoluzione del personaggio lungo tutto il film: la sua maturazione e la presa di coscienza dei poteri che possiede, e poi il tipo di devastazione che causa il combattimento. Non si trattava di un combattimento frivolo, da film: era una distruzione a livello di 11 settembre. Volevamo arrivare a uno stallo. Sapevamo della decisione editoriale, nei fumetti, secondo cui Superman non uccide: era una regola, ma è una regola imposta a un mondo fittizio. Noi abbiamo pensato che questa cosa potesse non applicarsi a, per dire, un soldato, o tutori della legge, o addirittura un Superman immaturo. È la prima volta che ha mai volato, nella nostra storia! Qualche giorno prima aveva effettuato il suo primo volo! Non era assolutamente consapevole del livello dei suoi poteri. E incontra qualcuno di altrettanto potente che dice: non mi fermerò. Non puoi mettermi in prigione, non mi fermerò mai.

Volevamo piazzarlo in uno stallo.

Capisco perfettamente che questa cosa abbia causato molte controversie. Quando lavoro a film come questi, voglio rispettare il materiale originale il più possibile, ma è impossibile evitare il fallimento. Bisogna correre dei rischi: solo così si ottengono i grandi successi. Abbiamo corso dei rischi enormi con Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro, e sono stati tutti accolti benissimo. Volevamo raccontare una storia diversa dal solito, con Superman, una storia che non era mai stata raccontata prima, e per farlo dovevamo correre dei rischi. Ne parlammo, discutemmo delle potenziali controversie, e lo staff editoriale della DC Comics lo accettò. Non sto dicendo che non sia stato un errore, ma se non si prendono rischi perché si teme di offendere una porzione del pubblico, non è un modo sano di produrre film o serie tv.

A questo proposito, Goyer ha citato una scena scritta ma mai girata tra Jonathan Kent e un giovane Clark Kent:

Ironicamente, c’era una scena scritta ma mai girata in cui Jonathan portava un giovane Clark a caccia e uccidevano un cervo. Il giovane Clark era a pezzi per questa cosa, e Jonathan diceva: “Togliere la vita è un atto molto potente, anche quando si è costretti a farlo”. Non girammo mai questa scena, e mi chiedo come avrebbe reagito al finale il pubblico se l’avessimo girata.

Infine, Goyer ha parlato anche di un finale alternativo:

L’idea era che Superman… c’era una specie di criptopod sull’astronave che era diventata la Fortezza della Solitudine, avrebbe messo Zod dentro a questo Pod e lo avrebbe rispedito nello spazio. Ne parlammo, ma forse non sarebbe piaciuto ad altri spettatori. Sembrava un finale un po’ comodo per svignarsela dalla storia che stavamo raccontando.


I Goonies: tutto quello che sappiamo sul sequel mai realizzato

I Goonies, classico del cinema d’avventura diretto da Richard Donner, scritto da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg, Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Harvey Bernhard, e così per l’occasione abbiamo raccolto tutte le informazioni sul sequel mai realizzato del film che quest’anno compie 35 anni.
È il 2007 quando Sean Astin inizia a parlare delle voci messe in giro qualche mese prima da Cory Feldman su un possibile sequel:

L’idea è venuta quando hanno distribuito il dvd dei Goonies, che ha venduto tantissimo. Steven Spielberg, Richard Donner e gli altri produttori credono che la cosa che rendeva forte il film fosse il fatto che riguardava i bambini, e quindi ora vogliono che anche il secondo film riguardi i bambini: la nuova generazione di Goonies. E ci stanno lavorando molto. (…) La cosa importante è che lavorino a una storia che soddisfi la vecchia guardia di spettatori miei coetanei connettendosi all’originale del 1985, e allo stesso tempo creino qualcosa di nuovo.

L’anno successivo Donner svela che i produttori stanno pensando da anni a un sequel, ma che difficilmente verrà mai realizzato:

Abbiamo pensato al sequel per anni, ma non abbiamo potuto farlo. Sembrava che tutto ciò che facevamo rovinasse l’originale, a parte il musical. Ma Spielberg ha detto l’altro giorno che lui e Chris Columbus stanno pianificando qualcosa, non credo si tratti di un sequel. E non farei un remake. Penso si tratti di qualcosa di nuovo.

Nel 2014, è ancora Donner ad affermare che lo sviluppo di un seguito è in corso, senza entrare però nel dettaglio.

Passa un altro anno, e nel 2015 tocca a Sean Astin parlare del film. L’attore si dice sicuro che il progetto decollerà presto:

L’ho già detto e continuerò a dirlo: non è questione di se si farà, ma di quando. Non ho precisamente idea come metteranno insieme questa cosa. E non so se sarò nel cast. Non so nemmeno se vorranno inserirci qualcuno del cast originale. Ma non è importante. È un grande film, più grande di tutti noi, più grande dello stesso Steven Spielberg che l’ha creato. È più grande di Richard Donner, che gli ha dato una straordinaria linfa vitale.

E nel 2016 aggiunge, solleticando la curiosità dei fan:

Nei Goonies originali Mikey non si ritrova faccia a faccia con Willy l’Orbo per l’ultima volta.

Non succede niente per altri tre anni, e finalmente nel 2019 Astin e Cory Feldman vuotano il sacco durante una fan expo, spiegando di aver proposto a Donner e ai rappresentanti di Columbus e Spielberg un’idea per un seguito che li ha entusiasmati ma che è stata giudicata troppo costosa dal regista. Astin spiega di aver proposto una sequenza ambientata nel 17esimo secolo sulla battaglia che ebbe per protagonista la Inferno, la nave pirata capitanata da Willy l’Orbo:

Il punto è che tutto il cast è d’accordo, saremmo tutti felici di partecipare se lo volessero. Solo che a questo punto sembra più probabile un reboot con un paio di nostre comparsate. Ma chissà, il pubblico lo vuole e sono sconvolto che non sia stato ancora fatto.

Qualche mese dopo, e siamo a dicembre dell’anno scorso, Astin decide di svelare i suoi assi nella manica, raccontando nel dettaglio la sua idea:

Nel sequel dei Goonies che voglio vedere, voglio tornare indietro nel tempo e incontrare Willy l’Orbo nel bel mezzo della battaglia. È quello che voglio fare. Ma sono solo un attore, non sta a me scegliere. Non l’avevo mai raccontato prima, ma visto che stiamo invecchiando forse è meglio così.

Ad aprile di quest’anno, in pieno lockdown, Josh Gad riunisce il cast del film e Steven Spielberg compare a sorpresa con un aggiornamento sul sequel mai realizzato:

Chris, Dick, io e Lauren Shuler Donner abbiamo parlato spessissimo di un sequel. Ogni due anni ci viene un’idea, ma non regge mai. […] Il cast e la troupe del film originale hanno portato il film a un livello tale da rendere impossibile trovare un’idea degna!

Del progetto, insomma, non si sa più nulla. Ma qualche settimana fa il creatore de The Goldbergs Adam F. Goldberg ha rivelato di aver scritto in segreto la sceneggiatura di un sequel dei Goones “per divertimento”, e di aver persino fissato un incontro con il novantenne Richard Donner… cancellato a causa del lockdown. “Prometto che faremo I Goonies 2 non appena torneremo alla normalità!”, ha aggiunto:

https://twitter.com/adamfgoldberg/status/1...ato%2F439437%2F

Goldberg ha anche condiviso un concept di questo ipotetico sequel realizzato da Michael Barnard, che in passato ha lavorato ai Garbage Pail Kids (noti come Sgorbions in Italia):




Il Re di Staten Island: una clip italiana e una featurette del film di Judd Apatow



La Universal ha diffuso in rete una clip italiana e una fetaurette sottotitolata di Il Re di Staten Island, nuova commedia diretta da Judd Apatow (Molto Incinta, Love) con protagonista Pete Davidson.
Del cast fanno parte anche Maude Apatow, Ricky Velez, Moises Arias (A Un Metro Da Te – Five Feet Apart), Lou Wilson (The Guest Book), Bel Powley (The Morning Show), Steve Buscemi e Pamela Adlo

Il film sarà disponibile dal 30 luglio nei cinema e a noleggio digitale. Potete vedere la clip nella parte superiore della pagina. Qua sotto la featurette:



Qua sotto trovate la sinossi del film e tutte le informazioni:

Scott (Davidson) è rimasto un ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo. Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a fumare erba con gli amici — Oscar (Ricky Velez, Master of None), Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie (Lou Wilson, in TV con The Guest Book)—oltre a frequentarsi segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple TV+ con The Morning Show).

Quando la madre inizia a portare in casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella vita.


Il film vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo di Gina, l’ex moglie di Ray.

Il Re di Staten Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un Disastro di Ragazza – Trainwreck, Molto Incinta – Knocked Up, 40 Anni Vergine – The 40-Year-Old Virgin) da una sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il Matrimonio Si Può Evitare…L’Amore No e Le Amiche della Sposa – Bridesmaids, oltre a Questi Sono I 40 – This Is 40, Un Disastro di Ragazza – Trainwreck e Funny People. I produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman e Judah Miller.


BLACK WIDOW: IL FILM VERRÀ POSTICIPATO AL 2021?

Black Widow potrebbe forse subire un ulteriore posticipo e debuttare nelle sale di tutto il mondo direttamente nel 2021, situazione che farebbe inoltre slittare le uscite degli altri film Marvel.
Per ora si tratta, ovviamente, solo di un'indiscrezione, tuttavia la complicata situazione negli Stati Uniti potrebbe giustificare un importante cambio di strategia dal punto di vista della distribuzione.

Le fonti della giornalista Grace Randolph avrebbero infatti parlato di una possibile data di uscita posticipata di un intero anno rispetto a quella originale.
La situazione del Marvel Cinematic Universe sarà inoltre complicata dai ritardi causati dallo stop alle riprese e ai rallentamenti alla post produzione che stanno subendo tutti i progetti cinematografici e televisivi in varie fasi di sviluppo.

Black Widow, film diretto da Cate Shortland e scritto da Jac Schaeffer e Ned Benson, ha nel proprio cast Scarlett Johansson, David Harbour, Florence Pugh, O-T Fagbenle, Ray Winstone, Olivier Richters e Rachel Weisz.

Sul grande schermo si racconterà la storia delle origini di Natasha Romanoff svelando i misteri della Red Room. Quando Natasha si riunirà alla sua vecchia "famiglia russa", le colleghe la aiuteranno ad affrontare una nuova misteriosa minaccia rappresentata dal villain Taskmaster.


RISVEGLI, LA VERA STORIA DEL MEDICO CHE HA ISPIRATO IL FILM CON ROBIN WILLIAMS

Robin Williams e Robert De Niro sono i protagonisti di Risvegli, film del 1990 che ricevette ben tre candidature agli Oscar. Il film è basato sulla vera storia di un medico, il neurologo e scrittore Oliver Sacks, raccontate nel suo omonimo libro.

Oliver Sacks è stato una delle menti più brillanti del suo tempo. Nato a Londra il 9 luglio del 1933, passò quattro anni della sua infanzia in un collegio nelle Midlands, dove i genitori lo mandarono con il fratello per sfuggire ai bombardamenti tedeschi sulla capitale inglese. Questo periodo della sua vita, segnato anche dalla severità del preside della scuola, venne raccontato nell'autobiografia Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, dove descrive anche il suo primo amore: la chimica.

Oliver Sacks ha frequentato il Queen's College di Oxford, dove ha conseguito una laurea in fisiologia nel 1954 e una laurea in medicina nel 1958. Poco dopo partì per gli Stati Uniti per accettare uno stage presso il Mount Zion Hospital di San Francisco, prima di servire come residente in neurologia presso l'Università della California di Los Angeles. La sua fuga dall'Inghilterra fu spiegata anche dal rifiuto dei suoi genitori di accettare la sua omosessualità, che lo scienziato rese nota solo nel 2015, nella sua autobiografia 'In movimento'. Nel 1965 Oliver Sacks si unì all'Albert Einstein College of Medicine nel Bronx dove diventò professore clinico di neurologia (dal 1966 la 1975). Nello stesso periodo, siamo nel 1966, Sacks iniziò a collaborare con il Beth Abraham Hospital, un istituto di beneficenza nel Bronx, come neurologo internista.

Al Beth Abraham Hospital lo scienziato entrò in contatto con un gruppo di pazienti che avevano contratto una malattia del sonno, l'encefalite letargica, durante un'epidemia scoppiata tra il 1917 e il 1927. I pazienti erano sopravvissuti ma avevano sviluppato un tipo di parkinsonismo che causava vari gradi di immobilità, mancanza di parole e depressione. Sacks iniziò a curarli con il L-dopa (Levodopa) che aveva dato buoni risultai per la cura del Parkinson. I risultati entusiasmanti su alcuni dei pazienti ed i loro effetti collaterali, furono raccontati da Oliver Sacks nel suo libro del 1973 Risvegli. Il libro è diventato un omonimo film nel 1990 con protagonista Robin Williams. Il suo lavoro sui pazienti del Beth Abraham Hospital fu criticato da molti colleghi che lo accusavano di portare avanti un metodo alla cieca, non basato su metodi quantitativi.

Oliver Sacks ha continuato a raccontare nei suoi libri le patologie dei suoi pazienti ed i loro progressi. In Vedere voci (1989), ha esplorato i modi in cui la lingua dei segni non solo fornisce ai non udenti un mezzo di comunicazione, ma funge anche da base per una discreta cultura. In Un antropologo su Marte - Sette racconti paradossali, del 1995, ha documentato la vita di sette pazienti che vivono in condizioni che vanno dall'autismo al danno cerebrale, descrivendo i modi unici con cui hanno creato vite funzionali nonostante le loro disabilità. Nel libro Allucinazioni del 2012 ha descritto gli effetti delle droghe che lui stesso aveva sperimentato durante il periodo all'Università della California di Los Angeles.

Una terapia laser e radio per curare un melanoma all'occhio destro lo rese cieco ad un occhio, esperienza che raccontò nel libro L'occhio della mente. Nel febbraio 2015 disse che la sua fortuna lo aveva abbandonato, rivelando al mondo intero di essere malato terminale di cancro al fegato. Pochi mesi dopo Oliver Sacks morì nella sua casa a Manhattan. Zelda Williams, figlia di Robin, dopo la sua morte gli rese omaggio sui social definendolo uno dei campioni del cervello e scrivendo tra l'altro: "Grazie Oliver, per aver trattato gli umani come umani, non come pazienti. Spero che ora tu e papà vi godiate il panorama insieme, discutendo di nuovo del mondo come solo voi due sapete fare".


DISNEY + AL LAVORO SU UN NUOVO FILM A TEMA HALLOWEEN: SPOOKED

Disney+ sta preparando un film originale da aggiungere alla sua lista per Halloween, dal titolo chiaramente a tema: Spooked. Da quello che sappiamo, sarà una commedia soprannaturale.

I dettagli sulla trama, non sono ancora stati rivelati, ma è certo che la storia ruoterà a una notte di Halloween andata male: il solito "dolcetto o scherzetto" si rivelerà particolarmente magico e bizzarro per i protagonisti, quando inizieranno a trasformarsi nel costume che indossano.

I produttori saranno gli stessi del film di Aladdin, Dan Lin e Jonathan Eirich. Il regista irlandese Peter Foott è stato scelto per dirigere il film e riscrivere la sceneggiatura di Tyler Burton Smith, che era stato inizialmente ingaggiato.

Il film era partito originariamente dalla 20th Century Fox, ora assorbita dalla Disney e per questo verrà integrata sul suo canale streaming.
Non è ancora chiaro se questo film sia stato sviluppato e concepito come qualcosa da pubblicare su Disney+ esattamente per questo Halloween, se così non fosse, dovremmo aspettarcelo per il 2021.

Attualmente sul canale di Disney+ a tema Halloween sono disponibili Nightmare Before Christmas, La casa dei fantasmi e Frankenweenie. Sono anche disponibili alcuni dei film originali Disney Channel a tema Halloween, inclusi Il fantasma del Megaplex e Invito a cena con vampiro.

Un altro importante titolo di Halloween sul canale streaming, è il classico Hocus Pocus e alcune fonti suggeriscono da diverso tempo che il tanto atteso sequel potrebbe arrivare proprio su Disney +. Le prime prove concrete del progetto, sono arrivate a marzo con la notizia che la Disney aveva assunto il regista Adam Shankman per dirigere Hocus Pocus 2 come film Disney+ originale.

Il nuovo film di Hocus Pocus punta a essere un sequel del film del 1993 piuttosto che un remake diretto. Gli stessi produttori puntano a ottenere le attrici originali del primo film per rifargli interpretare le proprie parti, ovvero Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy.


QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE: HUGH GRANT PENSAVA CHE IL FILM NON FOSSE GRANCHÉ

Prima della fine delle riprese Hugh Grant era certo che Quattro matrimoni e un funerale sarebbe stato un flop catastrofico, l'attore è arrivato perfino a dichiarare pubblicamente che "temeva che il film non fosse un granché."

Intervistato da Howard Stern, Grant ha affermato che lui, il coproduttore esecutivo e sceneggiatore Richard Curtis, e molti membri del cast e della troupe di questo film non immaginavano che la regia di Mike Newell non fosse adatta alla pellicola e nessuno di loro si riteneva soddisfatto del prodotto finale.

Quando il film divenne un enorme successo Grant ha ammesso che non si può essere troppo sicuri di ciò che piacerà al pubblico e che tentare di indovinare il successo di una pellicola è una cosa impossibile. Grant ha anche aggiunto che in seguito si è reso conto che la regia di Newell era l'approccio più adatto che ha reso questo film un vero e proprio successo.

Quattro matrimoni e un funerale fu realizzato in sei settimane e costò meno di 3 milioni di dollari divenendo anche un inaspettato successo al botteghino. All'epoca divenne il film britannico di maggior incasso nella storia, con un botteghino mondiale di oltre 245,7 milioni di sterline.


KEANU REEVES: "NON SAPEVO SE ACCETTARE CONSTANTINE: NON ERO BRITANNICO E NEMMENO BIONDO"

Constantine ha compiuto 15 anni e Keanu Reeves, durante un panel per celebrare il film in occasione del Comic-Con@Home, ha ricordato come inizialmente aveva molti dubbi che lo stavano frenando nell'accettare il ruolo dell'esperto di eventi sovrannaturali.
L'evento ha permesso di compiere una piccola reunion del lungometraggio tratto dai fumetti della DC coinvolgendo anche il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman.

Keanu Reeves ha spiegato parlando di Constantine: "Non conoscevo il personaggio, non avevo letto i fumetti, e mi è stato proposto dal manager che avevo in quel periodo". La star ha raccontato di aver adorato lo script e aveva iniziato a compiere delle ricerche, tuttavia era un po' indeciso: "Non ero britannico e nemmeno biondo come la versione presente tra le pagine". La star ha quindi deciso di capire cosa avrebbe potuto proporre di nuovo e interessante alla parte, oltre ad aver amato il senso dell'umorismo. Il regista e i produttori, dopo che Reeves ha accettato il ruolo, hanno ammesso di non aver mai pensato di fargli usare un accento britannico e i cambiamenti del look del personaggio rispetto al fumetto sono stati approvati molto presto.
Keanu ha successivamente sottolineato di aver amato l'esperienza vissuta sul set e apprezzato la possibilità di lavorare con tutte le persone coinvolte, oltre ad aver amato il fatto che fosse girato in pellicola.

Francis Lawrence ha spiegato che ha lavorato per molti mesi gli aspetti visivi del film e ha poi incontrato Reeves per alcune ore al termine del suo lavoro sul set di The Matrix. Il filmmaker, che era al suo esordio nel mondo del cinema dopo aver realizzato molti video musicali, ha svelato che si era ispirato a film noir e a cult come Blade Runner. Lawrence ha inoltre rivelato: "Onestamente la Warner Bros non sembrava molto interessata al film e la situazione è cambiata dopo che l'hanno visto, ma inizialmente non avevano molta fiducia nel progetto".

Reeves, inoltre, aveva chiesto esplicitamente che il film venisse girato a Los Angeles, facendo inserire una clausola nel proprio contratto per assicurarsi che non venisse cambiata la location.
L'atmosfera del film, inoltre, ha immediatamente portato il progetto a ottenere il rating R, diventando quindi vietato ai minori, nonostante il regista e i produttori avessero cercato di ottenere un'altra classificazione.

Goldsman e Lawrence hanno infine ricordato come per molto tempo si sia parlato di un possibile sequel, facendo emergere idee e spunti che poi non sono stati concretizzati, nonostante gli spettatori avessero amato, e lo stiano ancora scoprendo a distanza di quindici anni, Constantine.


L'ESORCISTA: ECCO CHI È PAZUZU, IL DEMONE ASSIRO CHE TORMENTA LA PICCOLA REGAN

Sono il canto del muezzin e i picconi che affondano nel terreno a dare inizio a L'esorcista di William Friedkin, il film più famoso sulle possessioni diaboliche. Perché è proprio tra le rovine di una città dell'Iraq del Nord che padre Merrin farà il suo incontro con Pazuzu, un demone venuto da un oscuro passato. La sua effige, emersa dalle sabbie insieme ad una medaglietta di San Giuseppe, lo scruta e lo sfida ad una partita tra la vita e la morte, mentre intorno infuriano i venti. Quello spirito antico, che nell'horror cult rimane senza nome, è in realtà uno degli esseri più incredibili della mitologia assira e babilonese. Ora vi racconteremo chi è Pazuzu.

Come abbiamo accennato sopra, di Pazuzu sia nel film che nel romanzo L'esorcista, non si fa menzione in modo esplicito, ma è chiaramente lui il potente demone che prende il sopravvento sulla piccola Regan, soggiogandola ai malefici che padre Merrin - Max von Sydow - e padre padre Karras - Jason Miller - tentano di estirpare con non poca difficoltà. La statuetta che il sacerdote archeologo ritrova durante gli scavi ne è, infatti, la sua esatta riproduzione. L'aspetto di Pazuzu è peculiare: ha il corpo ricoperto di scaglie, la testa umanoide con corna e muso di un animale che può essere a seconda delle varianti o un leone o un cane. Le mani sono di un felino, mentre i piedi hanno la forma delle zampe di un rapace. Dalle spalle spuntano due paia di ali piumate e più in basso è presente la coda di uno scorpione. Altro dettaglio ben evidente è il pene eretto che termina con la testa di un serpente. L'insieme ci mostra in pratica una creatura veramente mostruosa nell'atto di assalire qualcuno, come si può facilmente notare dalla posizione delle braccia: la sinistra distesa e l'altra alzata e pronta all'attacco. Una di queste rappresentazioni, in bronzo, la si può vedere oggi nel Museo del Louvre a Parigi accompagnata da una iscrizione in accadico in cui è lo stesso demone a presentarsi: "Io sono Pazuzu, figlio di Hanpa. Il re degli spiriti malvagi del vento che sorge all'improvviso dalle montagne".

Ciò che rappresenta infatti è la forza distruttrice dei venti che, con la loro furia, distruggono città, sradicano i raccolti e portano nubi di tempesta. Insomma è una vera e propria potenza della Natura, capace di incutere terrore negli uomini, i quali per difendersi non possono fare altro che pregarlo. In quanto vero e proprio signore e padrone dei venti, si richiamava Pazuzu per farli cessare tutti quanti. Pur essendo una entità malvagia veniva allo stesso tempo invocato come protezione sia contro di essi ma anche contro altri temibili demoni come Lamaštu, creatura che minacciava le partorienti e di cui tentava poi di rapirne i bambini di cui poi masticava le ossa e succhiava il sangue.

Non a caso, la maggior parte dei reperti fino ad ora ritrovati di Pazuzu sono perlopiù amuleti che ne raffigurano la testa, i quali venivano messi al collo o appesi sui muri delle abitazioni, e tenuti sino alla fine dell'esistenza. Le più antiche attestazioni sono, infatti, alcune teste, una fibula e una collana con dei "mini" Pazuzu ritrovate in una tomba della necropoli regale di Kalkhu a Nimrud, una delle capitali dell'impero assiro. Risalgono alla fine dell'VIII secolo a. C., in un momento piuttosto avanzato della lunga storia della Mesopotamia, tanto che secondo alcuni studi recenti si ipotizza che Pazuzu sia emerso proprio in questo periodo come elemento importante del pantheon assiro e poi babilonese, all'interno di una serie di cambiamenti religiosi andati di pari passo con l'evoluzione culturale di quelle regioni durante l'età del Ferro. Ancora più tarde sono le prime attestazioni scritte, in questo caso è una lettera del 670 a. C.
Fu proprio questa duplice natura di essere malvagio sia in combutta e sia di aiuto contro certe personificazioni del Male a far si che la presenza di Pazuzu sia stata capillare in tutta la Mesopotamia tra il VII e il VI secolo a. C. in Assiria e Babilonia soprattutto, ma non mancano esempi al di fuori come a Megiddo e Beth-Shean in Palestina e addirittura l'isola di Samo, in Grecia. In epoca persiana la sua presenza scema e per trovare un ultima traccia bisogna rimontare all'epoca dei Seleucidi, uno dei regni ellenistici sorti dopo la morte di Alessandro Magno, ed è un riferimento squisitamente letterario.

Poi fu l'oblio e la polvere, fino a quando le missioni di archeologi come Layard e Botta, uomini con spirito d'avventura ma soprattutto molta spregiudicatezza non fecero riemergere dai tell iracheni, come fa padre Merrin ne L'esorcista, i resti grandiosi delle città assire di Ninive, Nimrud e Khorsabad, riportando alla luce le civiltà della Terra tra i due fiumi e ovviamente Pazuzu che grazie al film di William Friedkin - a proposito, qui potete leggere il nostro approfondimento sul finale de L'esorcista - conquistò una nuova notorietà che lo portò ad essere al centro di canzoni di gruppi prevalentemente blackmetal, patron di una band punk-rock sarda, i Punkillonis, e protagonista di fumetti come Le Démon de la Tour Eiffel, secondo volume delle avventure di Adèle Blanc-Sec di Jacques Tardi e videogiochi quali Diablo 3, fino a finire parodiato in Futurama e ne I Simposon di Matt Groening. Un percorso niente male per una creatura nata come demone oscuro e diventata adesso una irresistibile icona pop.


RISVEGLI: QUANDO ROBIN WILLIAMS RUPPE IL NASO A ROBERT DE NIRO SUL SET DEL FILM

Quante curiosità e aneddoti bizzarri ci sono dietro a un film... Sapevate ad esempio che sul set di Risvegli Robin Williams ruppe accidentalmente il naso a Robert De Niro durante le riprese di una scena?

Ebbene sì. L'attore de l'Attimo Fuggente e Hook - Capitan Uncino lavorò assieme a Robert De Niro in occasione del film diretto da Penny Marshall, e finì con fargli un bel regalo... No, diciamo sul serio.
Come riporta anche People, Robin Williams raccontò in passato che, mentre stavano girando quella particolare scena, scivolò e il suo gomito andò dritto in faccia alla sua co-star. "Il mio gomito partì, e il suo naso fece un sonoro 'Crack', come quando si rompono le ossa di pollo".

Ma non tutte le tragedie vengono per nuocere, come si suol dire... "Il fatto è che il mio naso si era già rotto una volta (durante le riprese di Toro Scatenato)" affermò De Niro anni fa "Quindi quando Robin mi colpì, in realtà lo rimise praticamente a posto, perché il colpo venne dall'altra direzione. Adesso ha un aspetto migliore di prima!".

L'episodio è narrato anche nella biografia di Robin Williams intitolata "Robin", scritta dall'autore e reporter del New York Times Dave Itzkoff, pubblicata nel 2018, a quattro anni dalla scomparsa dell'attore


PER UN PUGNO DI DOLLARI, CLINT EASTWOOD E LA SCARSA CONOSCENZA DEGLI ITALIANI SUL WEST

Quando Clint Eastwood arrivò sul set di Per un pugno di dollari rimase colpito dalle scarse conoscenze della troupe e degli sceneggiatori italiani: nessuno era all'altezza della situazione e gli scrittori non sapevano niente del Western americano che stavano girando.

L'attore americano dovette sottolineare che i berretti di pelle di daino venivano indossati dai cacciatori di pelli nell'era di Davy Crockett, intorno al 1820, e non da pistoleri e cittadini nell'Ovest americano degli anni 1870, come avevano invece scritto gli sceneggiatori italiani di Sergio Leone.

Poiché si trattava di una coproduzione italiana/tedesco/spagnola, sul set c'era una barriera linguistica piuttosto significativa. Il celebre attore ha comunicato con lo sceneggiatore e regista Sergio Leone e con la troupe italiana principalmente attraverso lo stuntman Benito Stefanelli.

Eastwood ha ricordato: "Non sono mai stato in Italia. Non sono mai stato in Spagna. Non sono mai stato in Germania. Non sono mai stato in nessuno dei paesi in cui venne prodotto questo film. Il peggio può venire fuori da questo è un bel viaggio. Vado laggiù e apprendo alcune cose. Vedrò come si girano i film negli altri paesi."

All'inizio, Clint Eastwood ebbe alcuni importanti disaccordi con Leone, in particolare a proposito della sceneggiatura di Per un pugno di dollari che, secondo l'attore, era troppo prolissa; dopo aver convinto il regista a ridurre al minimo i suoi dialoghi, i due iniziarono a collaborare in modo più produttivo.


MOONLIGHT E QUEL BACIO GAY CHE FU PREMIATO DA MTV

Dopo aver ottenuto il premio per il "miglior bacio" con Moonlight, Ashton Sanders e Jharrel Jerome hanno ringraziato il pubblico degli MTV Movie and TV Awards con un sincero discorso che ha commosso tutti i presenti in sala e i milioni di spettatori che stavano seguendo la premiazione dalle loro case.

I giovani attori, che interpretano Miami Chiron (Sanders) e Kevin (Jerome), due compagni di scuola, nel film diretto da Barry Jenkins, vincitore dell'Oscar, hanno battuto artisti del calibro di Emma Stone e Ryan Gosling, con il loro La la land, ed Emma Watson e Dan Stevens, protagonisti di Beauty and the Beast.

Sanders ha detto al pubblico che vincere il premio per una scena in cui i due giovani ragazzi esplorano la loro sessualità per la prima volta ha rappresentato qualcosa di "più grande" di un bacio: "Questo premio è più grande di tutto. Rappresenta molto di più di un semplice bacio."

"Questo è per coloro che non si sentono come gli altri, i disadattati. Questo ci rappresenta." Jerome, all'epoca 19 anni, ha aggiunto: "Penso di poter dire che è essenziale per noi giovani artisti, in particolare noi artisti di minoranza, dire la verità."

"Noi siamo disposti ad uscire dalla scatola e fare tutto ciò che è necessario per raccontare la storia in modo da muoversi nella direzione del cambiamento. Il premio significa questo. È per noi artisti che siamo là fuori, che devono fare tutto il necessario per far svegliare la gente." Ha concluso il giovane attore.


I GOONIES: 5 COSE CHE (FORSE) NON SAPETE SUL FILM DI RICHARD DONNER

Da trentacinque anni il cinema d'avventura americano calibrato per i ragazzi (ma adatto a tutti, adulti compresi) vanta un titolo memorabile come I Goonies, uscito nell'estate del 1985 e frutto della tripla mente di Chris Columbus (sceneggiatore), Steven Spielberg (produttore) e Richard Donner (regista). Un'avventura a base di tesori e pirati, che ha anche avuto una parte fondamentale nelle carriere di attori all'epoca molto giovani come Sean Astin, Josh Brolin e Corey Feldman. Un film che ha segnato diverse generazioni, grazie anche a canali televisivi come Italia 1, che lo ripropone regolarmente da diversi anni. E proprio in occasione di uno di questi passaggi sul piccolo schermo abbiamo voluto tornare indietro, con cinque curiosità legate alla lavorazione del film.

Con il doppiaggio la cosa può risultare meno evidente, ma nella versione originale si fece in modo che le parolacce, principalmente frasi contenenti il termine shit, fossero pronunciate in momenti strategici, ai fini della censura televisiva che è molto sensibile a quel tipo di linguaggio. Pertanto, ogni sequenza in cui c'è del turpiloquio contiene anche vari effetti sonori (esplosioni e simili), che consentono ai network di alterare il volume per oscurare la parolaccia oppure di rimuovere i pochi secondi incriminati senza che ciò incida sulla fruizione del film. In Inghilterra invece, a seconda dell'emittente e della fascia oraria, può capitare che manchi all'appello la scena in cui uno dei cattivi Fratelli simula il suicidio per evadere.

Ufficialmente, la divisione degli incarichi per I Goonies andò così: Richard Donner in cabina di regia, Steven Spielberg alla produzione. In realtà, forse, le cose sono andate un po' diversamente, poiché Sean Astin nella propria autobiografia parla dei due come se fossero co-registi, lasciando intendere che Spielberg abbia diretto almeno una sequenza (ma senza poter essere accreditato, poiché il Directors Guild of America vieta le regie multiple, salvo per i film antologici e progetti i cui registi sono collaboratori riconosciuti). Non è la prima volta che si parla di una situazione simile sul set di un film prodotto da Spielberg: una delle più popolari leggende urbane a proposito di Poltergeist: demoniache presenze è appunto che lui avrebbe firmato praticamente l'intero lungometraggio, nonostante il credit di Tobe Hooper.

Una delle gag più simpatiche del film riguarda il personaggio di Rosalita, che si esprime solo in spagnolo, con Mouth a fare da improbabile traduttore. In realtà l'attrice Lupe Ontiveros era americana di nascita e parlava perfettamente inglese, e fu lei a insegnare a Corey Feldman la pronuncia corretta delle frasi, poiché lui invece non sapeva lo spagnolo ai tempi. L'attrice aiutò anche con la traduzione, accentuando l'effetto comico. Nel doppiaggio spagnolo del film si dovette per forza di cose cambiare la nazionalità del personaggio, e in tale sede Rosalita divenne italiana, una scelta che smorzò l'efficacia della gag perché anche Mouth divenne madrelingua o quasi.

Come spesso raccontato da tutti i diretti interessati, l'esperienza sul set fu molto piacevole. Fa eccezione l'ultima settimana di riprese, durante la quale il cast fu molto freddo e distante nei confronti di Richard Donner, senza nessuna spiegazione. Dopo aver completato le riprese, Donner si recò a casa propria, dove Steven Spielberg aveva organizzato una festa a sorpresa in suo onore. I giovani attori furono invitati, a patto però che non si facessero scappare nulla, ragion per cui simularono indifferenza sul set in presenza del regista.

Da anni si parla di un possibile sequel, e la questione è stata evocata nuovamente nella recente reunion a distanza organizzata da Josh Gad, durante la quale Spielberg ha affermato che si vede regolarmente con Donner e Columbus, e prontamente concordano sul fatto che l'idea di turno non sia abbastanza forte. C'è però un'altra persona che sta lavorando a una potenziale sceneggiatura: Adam F. Goldberg, creatore della popolare serie The Goldbergs (versione romanzata della sua infanzia negli anni Ottanta) e grande fan dell'originale. Stando a sue recenti dichiarazioni, doveva incontrarsi con Donner per parlare della propria idea qualche mese fa, e attende ora il momento giusto per farlo. E forse, questa volta, la chiacchierata avrà l'esito auspicato da chi è cresciuto con il film...


Siberia: svelata la data d’uscita italiana del film con Willem Dafoe

Siberia, il film diretto da Abel Ferrara e con Willem Dafoe protagonista, arriverà nelle sale italiane dal 20 agosto 2020. Svelato anche il poster italiano del film che trovate in fondo alla pagina.

Il lungometraggio, presentato in Concorso alla 70. Berlinale, segna anche una nuova collaborazione con Willem Dafoe; dopo New Rose Hotel, Go Go Tales, 4:44 Last Day on Earth, Pasolini, Tommaso.

Prodotto da Vivo film con Rai Cinema, maze pictures e Piano, il film sarà distribuito in esclusiva da Nexo Digital. E' stato descritto come un film onirico e coraggioso che è anche un’indagine profonda e pericolosa nell’inconscio del suo protagonista.

Al centro della storia c'è Clint, un uomo tormentato che si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci, nella speranza di ritrovare la serenità. Clint gestisce un piccolo locale, frequentato dai rari viaggiatori di passaggio e dai pochi abitanti della zona. Ma neanche in questo isolamento riesce a trovare pace. Una sera, con la sua slitta e i suoi cani, si mette in viaggio verso il mondo che un tempo conosceva, nel tentativo di affrontare se stesso. Un viaggio nei sogni, nella memoria e nell'immaginazione, alla ricerca della sua vera natura.

Abel Ferrara ha dichiarato: “Dopo Pasolini questa storia ha iniziato a prendere forma nella mia mente: immagini assurde, a dir poco strane, lontane dalla città, lontane dalla modernità. Le ho lasciate scorrere dentro di me. Un posto, una sorta di universo alla Jack London, mute di cani, una serie di incontri e di soste nel corso di un viaggio, segnati da luoghi e tempi selvaggiamente diversi. Non ho tentato di scrivere una sceneggiatura perfetta, ma al contrario di raccogliere queste immagini attingendo alla memoria, cercando di creare delle opportunità, di provocare il nostro modo di pensare, di comporre un'esperienza da registrare, sperando che sia abbastanza trasparente e piena di vita da risuonare negli spettatori. Cose che a volte sono difficili da spiegare, ma che è sempre interessante tradurre in un'esperienza puramente cinematografica. Questo non è un addio a quello che ho fatto e abbiamo fatto sino ad ora – è una continuazione. A partire dal mio primo film mi sono immerso sempre più nell'oscurità. Nutro un grande desiderio per quello che il cinema può essere”.

Franco di Sarro, per Nexo Digital, ha aggiunto: “Siamo molto felici che proprio questo film, particolarmente apprezzato al Festival di Berlino, sia uno dei primi a tornare in sala: speriamo che si trasformi in un’occasione di incontro per tutti gli amanti della cinematografia di Abel Ferrara e che rappresenti un segnale di ripartenza per tantissime sale sul territorio”.

IL POSTER




THE WALKING DEAD, ROBERT KIRKMAN È COINVOLTO NEL FILM SU RICK: "SARÀ SPETTACOLARE"

Nei giorni scorsi erano stati condivisi dei nuovi aggiornamenti sul film spin-off di The Walking Dead con protagonista Rick Grimes, e ora anche dal Comic-Con sembrano arrivare buone notizie, in primis un forte coinvolgimento da parte di Robert Kirkman, l'autore dei fumetti e produttore della serie tv di The Walking Dead.

Durante l'edizione virtuale del Comic-Con di San Diego, Robert Kirkman ha infatti parlato del progetto in sviluppo in casa AMC e Universal, e di come lui stesso ne sia parte integrante.

"Sì, non sono stato molto vocale in pubblico sul mio coinvolgimento nei film su Rick Grimes che stiamo producendo con AMC e Universal" ammette "Ma sono ampiamente coinvolto".

"Sto parlando piuttosto spesso con Andrew Lincoln, sto lavorando con i produttori esecutivi David Alpert e Scott Gimple, e con Universal e AMC, cercando di dargli forma" rivela, per la gioia degli appassionati della serie.

È essenziale però che i film siano spettacolari, afferma Kirkman, anche perché non possono certo essere da meno di quanto fatto finora. E "avere Andrew Lincoln di nuovo nei panni Rick Grimes è un qualcosa di davvero speciale. Se realizzassimo questi film in maniera approssimativa, tanto per fare, sarebbe un disservizio nei suoi confronti, in quelli del personaggio, e ovviamente dei fan" proclama.

Per questo "Il team creativo-produttivo sta lavorando davvero sodo per potervi dare il miglior film possibile".


PROJECT POWER, UNA CLIP SU JOSEPH GORDON-LEVITT FA IMPAZZIRE IL WEB

Una nuova incredibile produzione originale Netflix, sta per arricchire il catalogo già ricchissimo della nota piattaforma streaming. Project Power, che ha un cast di tutto rispetto composto da Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, è uno dei film più attesi di questa estate e, una nuova clip rilasciata sta facendo impazzire il web.

L'interprete di Djngo Unchained è il protagonista di questa pellicola d’azione con una particolare componente soprannaturale. Jamie Foxx interpreta un ex soldato che vorrebbe sgominare un nuovo e stranissimo traffico di stupefacenti a New Orleans. Qui sono iniziate a circolare infatti delle strane pillole che garantiscono 5 minuti di superpoteri in grado di sovvertire le normali leggi del mondo umano.

Grazie alla nuova clip scopriamo che il potere attribuito a Gordon-Levitt, ovvero il Frank del film, è una forza a prova di proiettili. Inseguendo un uomo divenuto invisibile attraverso una scuola e in un vicolo cieco, Joseph Gordon-Levitt prende un proiettile in faccia e, per un momento, sembra che sia morto.Ma altrettanto rapidamente, quel proiettile si sgretola contro la sua pelle e, dopo qualche attimo disteso a terra, Frank si alza e arresta l'uomo.

Gordon-Levitt nel corso degli anni ha preso parte a numerosissimi successi cinematografici come ad esempio Inception che quest'anno celebra il decimo anniversario. Molti sono i dubbi ancora irrisolti legati a questo film. Infatti Leonardo Di Caprio ha dichiarato di non aver ancora capito il finale di Inception.




MOONLIGHT E IL RECORD AGLI OSCAR: TUTTE LE CURIOSITÀ SUL FILM DI BARRY JENKINS

Moonlight, pellicola drammatica che ha consacrato Barry Jenkins come uno dei più interessanti registi americani degli ultimi anni. Premiato con l'Oscar per il miglior film, vede nel cast Trevante Rhodes, André Holland, Naomie Harris e Mahershala Ali.

Diviso in tre periodi della vita del protagonista, il film racconta il viaggio attraverso l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto in un quartiere difficile di Miami alla faticosa ricerca del proprio posto del mondo.


Come rivelato dal direttore della fotografia James Lacton e confermato in seguito anche dallo stesso Jenkins, il film è costato solamente 1.5 milioni di dollari: si tratta del miglior film agli Oscar costato meno dai tempi di Rambo ($1,1 milioni). Calcolando l'inflazione, tuttavia, il record spetta a Moonlight.

Nella scena in cui Juan insegna al giovane protagonista a nuotare, Mahershala Ali stava davvero insegnando ad Alex R. Hibbert come si nuota. Prima delle riprese, infatti, l'attore non era ancora in grado di nuotare.

Naomie Harris ha dovuto girare la sua parte in soli 3 giorni, durante una pausa tra le riprese di Spectre, a causa di un problema con il suo visto. Le sue scene, spalmate su un arco narrativo di 15 anni, furono girate tutte in sequenza.

I tre interprete di Chrion non si sono mai incontrati durante la produzione. Jenkins voleva infatti evitare che le loro interpretazioni si influenzassero tra di loro, e ha fatto lo stesso anche con gli attori di Kevin.

Il film è basato sulla vera infanzia del regista a Miami, dove era "sempre circondato da questa erba verde e rigogliosa e questi meravigliosi tramonti dorati". Jenkins ha definito la sua esperienza come nel quartiere come "una bellissima lotta"


CELLULAR E GLI STUNT DI CHRIS EVANS: I RETROSCENA SUL THRILLER

Cellular, action thriller "telefonico" del 2003 diretto da David R. Ellis che vede nel cast Kim Basinger, Chris Evans, Jason Statham e William H. Macy.

Nel film, una professoressa di nome Jessica Martin viene improvvisamente rapita da un gruppo di criminali che la rinchiudono nella soffitta di una casa fuori città. Dopo che Ethan, il leader della gang, distrugge il suo telefono per impedirle di chiedere aiuto, la donna riesce a comporre un numero collegando i fili dell'apparecchio ed entra in contatto con Ryan, un giovane surfista che proverà ad aiutare lei e la sua famiglia.

Per l'occasione, abbiamo raccolto per voi tutti i retroscena da non perdere sul dietro le quinte di Cellular:


Durante il periodo dell'uscita del film, Kim Basinger rimase molto infastidita quando, mentre aspettava un'amica fuori dal bagno di un cinema, diverse persone la indicavano e ridevano di lei. Dopo che arrivò l'amica, quest'ultima gli fece notare che stava parlando al telefono davanti ad un poster di Cellular che la raffigurava nella medesima posizione, scenetta che aveva scatenato l'ilarità di tutti i presenti.

Nella scena in cui Jason Statham minaccia Kim Basinger con la sua cintura, la preoccupazione dell'attrice è genuina: prima delle riprese, lei stessa ha chiesto al collega di non rivelarle cosa sarebbe accaduto in modo da sorprenderla. Inoltre, la scena fu realizzata al primo tentativo.

Chris Evans ha svolto in prima persona tutte le scene d'azione in macchina. Prima di girare, l'attore ha infatti preso lezioni di guida ad una scuola per stuntman per 5 settimane.

Larry Cohen ha scritto il film nel periodo in cui stava cercando di vendere la sua sceneggiatura di In linea con l'assassino, thriller dalla trama speculare a quella Cellular: il primo vede un uomo intrappolato in una cabina telefonica, mentre nel secondo un uomo deve rimanere al telefono ma può muoversi dove vuole.
Nel film viene citata l'agenzia telefonica fittizia 47 Communication. I produttori provarono ad ottenere uno sponsor, ma le maggiori compagnie di telefonia rifiutarono per via dei troppi aspetti negativi della pellicola.


THE ISLAND CON EWAN MCGREGOR, ECCO PERCHÉ FU L'UNICO FLOP IN CARRIERA DI MICHAEL BAY

The Island, film distopico-fantascientifico diretto da Michael Bay e con protagonista un duo di star del calibro di Ewan McGregor e Scarlett Johansson, ma nonostante tutto il film si rivelò un pesante flop al botteghino, l'unico nella carriera del regista.

All'indomani del successo stratosferico di Bad Boys II, Michael Bay si mise immediatamente al lavoro su un film di fantascienza per la prima volta nella sua carriera di cineasta. La pellicola che ne venne fuori fu appunto The Island, ambientato in una società distopica in cui i ricchi e i potenti della Terra "coltivavano" dei cloni di loro stessi in dei laboratori per poi prenderne gli organi vitali qualora avessero avuto bisogno di un trapianto o robe simili. Una fantascienza che richiama i grandi classici degli anni '70 (viene anche in mente il cult La fuga di Logan), ma unita al ritmo frenetico e fracassone a cui Bay ci aveva già abituato.

Il film poteva contare anche sulle interpretazioni di due star in ascesa continua come Ewan McGregor e Scarlett Johansson: all'epoca il primo era reduce dalla conclusione della trilogia prequel di Star Wars mentre la seconda era in ascesa grazie al successo di Lost in Translation (ma non era ancora approdata alla Marvel). Nonostante queste ottime premesse, tuttavia, il film si rivelò un flop al botteghino, il primo nella carriera di Michael Bay: costato circa 126 milioni di dollari, il film riuscì a incassarne solamente 163 milioni, non riuscendo a rientrare nelle spese (ricordiamo che la metà degli incassi va agli esercenti cinematografici).

Alcuni avanzarono qualche ipotesi sui motivi di tale insuccesso, come fece Edward Jay Epstein della rivista Slate, il quale si scagliò contro una campagna promozionale decisamente povera secondo gli standard a cui Bay aveva abituato. Questi lamentava che il pubblico non fosse pienamente a conoscenza dell'uscita del film e che il trailer accennava veramente poco alla trama del film. Poco male, i film successivi di Bay conquisteranno altri record al box-office.


STAR WARS: PERCHÉ IL FORCE BOND FRA REY E KYLO REN È CONSIDERATO POTERE DA LATO OSCURO?

L'abilità del Force Bond è stata mostra sul grande schermo dal regista e sceneggiatore Rian Johnson in Star Wars: The Last Jedi, e ha accentuato il legale alla base della relazione fra i due protagonisti Rey e Kylo Ren.

Il film del 2017 non rappresenta l'esordio di questa abilità nell'intero franchise ampliato, dato che nella lunga storia fittizia dell'universo di Star Wars il Force Bond era stato usato indiscriminatamente sia dai Sith che dai Jedi: eppure, fin da quando questa tecnica o potere esiste, è considerato una pratica tipica del Lato Oscuro.

Per definizione, un Force Bond - legame della Forza - è una potente connessione tra due individui sensibili alla Forza, e permette loro di comunicare telepaticamente, visivamente ed emotivamente. Il legame può superare sugrandi distanze, permettendo agli individui di rimanere collegati psichicamente anche se ai lati opposti della galassia. Quando il Force-bond è in azione, come visto anche in The Rise of Skywalker, entrambe le parti si manifestano contemporaneamente l'una nello spazio dell'altra, e la cosa consente loro di interagire, quasi come se fossero fisicamente a contatto.

Il libro del 2019 Star Wars: The Secrets of the Jedi lo elenca tra le "Dark Force Abilities", spiegando: "La Forza ci consente di connetterci con un altro essere vivente e comunicare con loro su grandi distanze, vedendo ciò che vedono e sentendo ciò che provano", dice il libro. "Sebbene possa sembrare un'abilità innocua - e forse anche preziosa - può essere facilmente manipolata da quelli del Lato Oscuro. Alcuni esseri potenti nell'uso della Forza sono stati in grado di creare legami segreti con altre persone inconsapevoli di questa connessione, usandoli per corrompere o controllare le azioni altrui. E una volta connesso, il legame è estremamente difficile da rompere, anche se indesiderato".

Quello che collega Rey e Kylo parte infatti come un legame indesiderato, anche se nel terzo film diretto da JJ Abrams si rivela molto utile ad entrambi. Cosa ne pensate? Rivedremo questa abilità in futuro?


CAPTAIN MARVEL: BRIE LARSON È UNA FRANA A MANTENERE I SEGRETI MARVEL: "È DIFFICILISSIMO"

Brie Larson è ancora innamorata della sua Captain Marvel, ma è stato tutto rose e fiori nella sua esperienza con la Marvel: mantenere i segreti sui film in cantiere è stata veramente dura per lei.

Benvenuta nel club, le avranno detto Mark Ruffalo e Tom Holland, due attori che in più di un'occasione si sono lasciati sfuggire qualche bomba atomica sul plot dei film in uscita. Per parte sua Larson ha adottato una strategia che potrebbe funzionare: non vuole sapere niente di niente.

"Onestamente, la cosa pazzesca è che sono stata molto chiara con la Marvel dicendo: 'Per favore, non rivelatemi niente'. Non voglio tenere il segreto. Sono pessima a mantenere i segreti, ed è davvero difficile perché si tratta di roba molto figa".

In effetti le produzioni del Marvel Cinematic Universe raggiungono un livello di segretezza da far invidia all'FBI, e anche solo un dettaglio rivelato al momento sbagliato potrebbe avere un'eco enorme a livello mediatico, procurando un brutto quarto d'ora agli autori degli spoiler. L'attrice ha poi dichiarato: "Ho dovuto nascondere il fatto che ero Captain Marvel per circa un anno credo, prima che potessi dirlo a qualcuno. È stato difficilissimo! Non voglio attraversare ancora qualcosa del genere".

Un problema che si ripresenterà in futuro, vista l'importanza che Captain Marvel potrebbe avere per la Fase 5. Intanto però l'attrice è diventata una YouTuber e ha subito espresso la sua passione per i videogiochi Nintendo: vorrebbe addirittura recitare in un film di Metroid.


THE ITALIAN JOB: MARK WAHLBERG VOMITÒ SUL SET, RIVELA CHARLIZE THERON: ECCO PERCHÉ

Non c'è pace per il povero Mark Wahlberg: dopo essere stato preso in giro da Chris Pratt per le sue allergie arriva anche Charlize Theron a raccontare un dettaglio spiacevole su di lui mentre si trovava sul set di The Italian Job.

I due hanno lavorato fianco a fianco nel film del 2003, ma sembra proprio che l'attrice si sia divertita molto più di lui a fare acrobazie con le Mini Cooper e le auto presenti. La possibilità di recitare in un film d'azione del genere è stata un'opportunità che non si è lasciata sfuggire, godendosi la possibilità di eseguire spesso gli stunt in prima persona, senza l'aiuto di controfigure. Qualcosa che è rimasto invece indigesto a Wahlberg, come ha rivelato Theron in un'intervista per IGN:

"Ricordo vividamente quando Mark Wahlberg, nel mezzo della nostra sessione di addestramento, accostò l'auto e vomitò per la nausea dovuta all'esecuzione dei 360".

Nella pellicola sono molte le sequenze spericolate che vedono protagonisti i due, ma eseguire i famosi giri sul posto non è proprio andato a genio all'attore. Chissà se alla fine ha superato la cosa o se è rimasto traumatizzato dall'esperienza.

Il bello è che Charlize Theron ha accusato certi produttori di film d'azione proprio perché non la ritenevano allo stesso livello dei colleghi uomini e programmavano per lei delle sessioni di addestramento in più. Nonostante tutto non ebbe problemi neanche nelle sessioni più impegnative.


AVENGERS: ENDGAME, ERANO PREVISTE FORMICHE GIGANTI NELLA BATTAGLIA CONTRO THANOS, GUARDATE

L'epica battaglia finale di Endgame ha portato su schermo una miriade di personaggi, e ora scopriamo che per impensierire ulteriormente l'esercito di Thanos gli Avengers avrebbero potuto schierare delle forze aeree provenienti dall'universo di Ant-Man.

A rivelarlo è il visual artist che ha lavorato al film, Jackson Sze, e a quanto pare la sua idea avrebbe dato il via ad uno scontro tra titani sospesi a mezz'aria: "Un'altra idea che avevo studiato per Avengers Endgame: Ant-Man che rende le formiche alate giganti perché possano affrontare i Leviatani di Thanos. Speravo in un'enorme battaglia tra mostri nel mezzo dell'azione".

Come si può vedere dalla concept art, le formiche avrebbero attaccato in massa i vari Leviatani, contando sulla forza del numero. Probabilmente uno scontro tra simili creature animalesche avrebbe distolto l'attenzione sui veri protagonisti della battaglia. Una trovata degna di un vero e proprio monster movie come Godzilla vs Kong, e alla fine gli autori hanno deciso di includere i mostri giganti di Thanos, lasciando però che fosse lo stesso Ant-Man, insieme ad altri eroi, ad affrontarli.




Edited by Triplethor - 26/7/2020, 00:16
 
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DOMENICA

26/07/2020



FRANCIA – ANCORA OGGI LE SALE FATICANO AD ATTRARRE GLI SPETTATORI

Dopo tre mesi e mezzo, in Francia le sale cinematografiche hanno riaperto le loro porte il 22 giugno. A un mese dalla ri-apertura, ancora oggi i cinema faticano ad attrarre gli spettatori.

Ogni anno il CGR des Deux Lions di Tours vende un milione di biglietti, registrando quasi 250mila ammissioni. Sebbene gli spettatori stiano tornando poco alla volta nelle sale, siamo ancora ben lontani dai livelli ‘normali’. Al momento si registra una diminuzione delle presenze del 75%, rispetto a prima della quarantena.

Il gestore Pierre Crétet ha spiegato:

“L’attività si è molto ridotta, come sappiamo. Viviamo un’estate e una partecipazione senza precedenti. Non vediamo l’ora che il mercato torni alla normalità e che le uscite americane, le locomotive della nostra attività, ritornino rapidamente. Lavoriamo solo con film francesi, dei buoni film, ma che non sono così attraenti.”

Il lockdown ha fatto perdere al cinema Royal Vigny, di Loches, dai 50.000 ai 60.000 euro. Solo il 10-20% della capacità delle sale viene riempito. Per il direttore e proprietario dello stabilimento, il basso tasso di presenze è causato dalle scelte distributive, con i distributori che attendono tempi migliori per distribuire le pellicole nelle sale.
Marc Nagot ha detto:

“Ci sono film come Petit pays che sono stati posticipati, non so quante volte… Penso che a un certo punto, dovremo assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo l’impressione che a queste persone manchi un po’ d’avventura. Non sono sicuro che questa sia la soluzione giusta. “

Pierre Crétet ha notato una leggera ripresa nelle cifre delle presenze.

“C’è un piccolo aumento dell’attività. Vediamo i manifesti dei film per le strade, sugli autobus, questi sono i primi segni di un ritorno alla normalità, speriamo.”

La fine dell’anno sarà importante per cercare di recuperare qualcosa. Saranno determinanti le uscite di James Bond e di tutti i blockbuster che sono stati rimandati a questo autunno/inverno. Allo stesso tempo i produttori potrebbero congestionare le sale con troppi titoli.

Per il momento, Marc Nagot ha visto i clienti più frequenti tornare nel suo piccolo cinema privato a Loches. Lo sa, quest’anno andrà perso. L’esercente spera di recuperare almeno le sue spese. A settembre, all’inizio dell’anno scolastico, potrebbe chiedersi:

“Se non c’è più redditività, non potremo più recuperare i nostri costi, allora dovremo affrontare la situazione”.


VENEZIA 77 – ANNUNCIATE LE QUATTRO GIURIE INTERNAZIONALI, HIDEO KOJIMA PER VENICE VIRTUAL REALITY

La Biennale ha rivelato i membri delle quattro Giurie internazionali (Venezia 77, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality) della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà dal 2 al 12 settembre.

VENEZIA 77

Cate Blanchett – presidente (Australia)

Veronika Franz (Austria)

Joanna Hogg (Gran Bretagna)

Nicola Lagioia (Italia)

Christian Petzold (Germania)

Cristi Puiu (Romania)

Ludivine Sagnier (Francia)

La Giuria Venezia 77 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

Orizzonti
Claire Denis – presidente (Francia)

Oskar Alegria (Spagna)

Francesca Comencini (Italia)

Katriel Schory (Israele)

Christine Vachon (Usa)

La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” Leone del Futuro
Claudio Giovannesi – presidente (Italia)

Remi Bonhomme (Francia)

Dora Bouchoucha (Tunisia)

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

VENICE VIRTUAL REALITY
Celine Tricart – presidente (USA)

Asif Kapadia (Gran Bretagna)

Hideo Kojima (Giappone)

La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.

Sul sito della Biennale potrete leggere i profili dei giurati.


BILL & TED FACE THE MUSIC: IL CAST PRESENTA IL SEQUEL AL COMIC-CON

Keanu Reeves, Alex Winters, William Sadler, le new entry Samara Weaving e Brigette Lundy-Paine, il regista Dean Parisot e gli sceneggiatori Ed Solomon e Chris Matheson hanno presentato Bill & Ted Face the Music in un panel del Comic-Con@Home moderato da Kevin Smith. Diamo uno sguardo al video e poi esamineremo i punti salienti della conversazione.

l terzo capitolo della saga di Bill e Ted arriva a 31 anni da Bill & Ted’s Excellent Adventure (1989) e a 29 da Un mitico viaggio (1991). Ancora una volta, Keanu Reeves e Alex Winter interpretano Ted Logan e Bill Preston, ma stavolta accanto a loro ci sono le rispettive figlie Billie (Lundy-Paine) e Thea (Weaving). Ecco che cosa abbiamo appreso dal panel:

– Bill e Ted sono nati come personaggi interpretati dagli sceneggiatori Ed Solomon e Chris Matheson durante una sessione di improvvisazione tra amici, nel 1983. Per un anno, i due hanno continuato a elaborare i personaggi interpretandone le voci nelle situazioni più varie. E poi alla fine hanno deciso di scrivere una sceneggiatura. Dopo aver scritto una parte di essa, Chris Matheson, figlio del leggendario autore Richard Matheson (Io sono leggenda), l’ha fatta leggere al padre, che l’ha incoraggiato a proseguire. A questa notizia, Kevin Smith ha sbarrato gli occhi: “Vuoi dirmi che il DNA di Richard Matheson è nel film anche in senso creativo?”.

– Ed Solomon ha poi raccontato che, una volta scritta la sceneggiatura, lui e Matheson erano in fila a un McDonald’s e, chiacchierando, si lamentavano del fatto che probabilmente lo studio avrebbe selezionato attori non adatti per i ruoli. A un certo punto, vedendo due tizi in fila davanti a loro che chiacchieravano, hanno esclamato: “Loro dovrebbero interpretare Bill e Ted!”. Erano Alex Winter e Keanu Reeves.

– Alex Winter rivela quanto ci è voluto per far partire il progetto di Bill & Ted Face the Music: “Qualche anno fa, almeno una decina, eravamo tutti a cena con Chris ed Ed”. Gli sceneggiatori “ci hanno presentato questa sorta di versione estiva di Charles Dickens, in cui avremmo visitato ogni versione delle nostre vite. Nessuno di noi pensava che avremmo realizzato un terzo film. A meno che l’idea non fosse stata davvero bella e fossimo riusciti in qualche modo a salvaguardare la magia della creatività abbastanza da mantenere l’integrità dell’idea iniziale”.

– Prima di essere invitate a fare i provini per i ruoli delle figlie di Bill e Ted, né Samara Weaving né Brigette Lundy-Paine avevano mai visto i due film precedenti. Weaving si giustifica dicendo che forse i due film erano più un fenomeno americano (lei è australiana). Ma racconta che, nel momento in cui ha detto al suo compagno che avrebbe fatto il provino, lui è scattato in piedi sul divano facendo imitazioni dei due personaggi, e l’ha convinta a vedere i due film uno dietro l’altro. Lundy-Paine invece ha ascoltato solamente una clip di due secondi delle voci dei protagonisti prima di fare il provino.

– Samara Weaving rivela la connessione tra questo film e Matrix. “Keanu Reeves ha ucciso mio zio”, afferma, riferendosi a Hugo Weaving, l’agente Smith di Matrix. Anche qui, Kevin Smith va fuori di testa rendendosi conto della parentela tra i due attori.

– Keanu Reeves racconta quanto sia stato felice di tornare al ruolo: “Niente mi fa sentire e ridere come lavorare a un film di Bill e Ted con Alex”. “Non c’è nient’altro al mondo di simile per me”.

– Infine, il Rufus di George Carlin avrà un cameo postumo nel film.


RAY FISHER TORNA A PARLARE DI JUSTICE LEAGUE: “PROBABILMENTE JOSS WHEDON HA PAURA”

Ieri, in contemporanea con il Comic-Con@Home, si è tenuto anche un altro evento: il Justice Con.
Presente il regista Zack Snyder, che ha mostrato alcuni nuovi frammenti della sua versione di Justice League, rivelando molti altri dettagli sul film (QUI trovate maggiori informazioni).
Con lui anche Ray Fisher, interprete di Cyborg, che ha partecipato ad un altro incontro online e ha parlato della “questione Joss Whedon / Justice League”.

Ricordiamo che il regista di Avengers era stato chiamato per sostituire Zack Snyder in corsa. Gli fu chiesto di rigirare una bella fetta del film, tra il 60 e il 90%, e secondo quanto dichiarato da Ray Fisher il suo comportamento sul set fu “offensivo” e “disgustoso”.

Una battaglia che per il momento è stata unilaterale, dato che Whedon non ha mai risposto alle accuse. In ogni caso sembra proprio che la cosa sia destinata a proseguire.
Nel corso dell’incontro virtuale, Fisher ha ribadito che le sue parole corrispondono a verità e che la questione non finirà nel dimenticatoio:

Quando si tratta di cose di questo tipo non scherzo mai. Se questa cosa mi causerà problemi sono disposto ad accettarli. […] Molto probabilmente Whedon ha paura, e dovrebbe averla perché stiamo arrivando al cuore della questione. E se qualcosa che ho detto non dovesse corrispondere a verità, lo invito con tutto il cuore a denunciarmi per diffamazione.

Come sappiamo, l’attore è legato ad un accordo di non divulgazione che, almeno per il momento, non gli consente di essere più specifico. Ma ha confermato che nel corso di questo tempo ha raccolto altre testimonianze, ci sono molte altre persone pronte a confermare quanto da lui dichiarato.

Alla luce di tutto questo, risulta decisamente sospetto il fatto che sia stato cancellato il panel con Joss Whedon del Comic-Con@Home.
A Zoom With Joss Whedon, questo il nome del panel, è stato rimosso dal programma della manifestazione, senza fornire alcuna giustificazione.

La cosa, quindi, non finisce qui. Come sempre vi terremo aggiornati su ogni viluppo.


ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE: ECCO SUPERMAN CON IL COSTUME NERO, CONFERMATO IL DESIGN ORIGINALE PER STEPPENWOLF

Zack Snyder aveva promesso per oggi interessanti novità sulla cosiddetta Snyder Cut di Justice League, ovvero la versione originale del film da lui concepita prima dell’arrivo di Joss Whedon per le riprese aggiuntive, che farà il suo debutto nel 2021 su HBO Max.
Ebbene, nel corso dell’evento online Justice Con, il regista ha parlato della pellicola, il cui titolo al momento è Zack Snyder’s Justice League (molto probabilmente cambierà, come lui stesso ha rivelato).

Nel corso della chiacchierata il regista ha confermato che in Zack Snyder’s Justice League verrà usato il design originale per Steppenwolf.
Uno degli aspetti più criticati di Justice League è stato proprio l’antagonista, Steppenwolf, zio di Darkseid e comandante dell’esercito di Apokolips. I fan non hanno amato il design goffo e “cartoonesco” del personaggio, completamente generato in CGI e interpretato da Ciaran Hinds.
Una celebre scena tagliata di Batman V Superman includeva un cameo dello stesso Steppenwolf, ma con un design molto più minaccioso, nonché maggiormente apprezzato dai fan.
Nella nuova versione del film verrà usato quel design.

Il regista ha inoltre mostrato un brevissimo frammento con Henry Cavill. Nella brevissima clip, Superman indossa il costume nero, ovvero la tuta rigenerante che l’Uomo d’Acciaio avrebbe dovuto indossare per riprendersi dalla batosta subita da Doomsday al termine di Batman v Superman. Nel film uscito in sala la si vedeva per un breve istante, prima che Clark scegliesse il suo vecchio costume per tornare in azione. Si sapeva che, in origine, la tuta avrebbe dovuto avere un ruolo esteso e a quanto pare sarà proprio così in Zack Snyder’s Justice League.
Snyder ha sottolineato che il colore del costume è stato modificato in post-produzione, perché al tempo delle riprese i produttori non erano sicuri della scelta.
La clip effettivamente non è inedita, si tratta di un momento che conoscevamo, con una sostanziale differenza cromatica…

https://twitter.com/daily_krypton/status/1...f-745098.php%2F

Non è ancora chiaro se Zack Snyder’s Justice League, vista la durata (si parla di oltre 214 minuti), verrà rilasciato su HBO Max come un unico film o come una miniserie. Il regista ha preferito non rivelare dettagli su questo punto ma ha confermato che la cosa sarà annunciata durante l’evento DC FanDome, che si terrà il 22 agosto, dove verrà mostrato anche il teaser trailer del film e verrà comunicato, una volta per tutte, il titolo ufficiale.

Nella nuova versione di Justice League vedremo Lanterna Verde? Il regista non ha smentito né confermato la cosa. Nel corso del panel ai fan non è sfuggita la maglietta mostrata da Snyder, che presentava appunto il simbolo del personaggio. Snyder ha semplicemente dichiarato: “L’ho messo proprio lì, non è vero?“.

Da questo punto di vista, Snyder è stato decisamente chiaro:

Non c’è alcuna possibilità su questo mondo che venga usata qualche inquadratura fatta dopo che me ne sono andato. Piuttosto lo brucerei. Tutto quello che vedrete in questo film che è presente anche nella versione cinematografica sono mie riprese, che sono state prese in prestito per quel mostro che non ho mai visto.


Si ritorna a parlare del caso Via col vento. E questa volta a farlo è Oliver Stone

Si ritorna a parlare del caso Via col vento, recentemente al centro di controversie dopo la rimozione temporanea da HBO Max, la piattaforma streaming di WarnerMedia. L’immortale capolavoro del 1939 diretto da Victor Fleming interpretato da Vivien Leigh, Leslie Howard, Olivia de Havilland e Clark Gable, era stato rimosso a causa del suo contenuto edulcorato nei confronti del Sud America negli anni dell’annoso problema della schiavitù. Recentemente il film è stato reinserito in catalogo preceduto da due video che aiutano a contestualizzare l’opera nel suo periodo storico.
Questa decisione ha fatto discutere a lungo l’opinione pubblica, coinvolgendo da vicino molti artisti e registi di primo piano.

L’ultimo dei quali è proprio Oliver Stone.

IndieWire ha infatti riportato un estratto dal programma radio della BBC intitolato The Arts Hour; una lunga intervista in cui il regista, tra i vari temi toccati, ha detto di non avere apprezzato la scelta dell’HBO di rimuovere dalla sua piattaforma il film per poi rimetterlo con un disclaimer. Il cuore del problema, secondo Stone, non è tanto la presenza di un avviso prima della visione, cosa che trova accettabile, ma la tendenza a “cancellare” contenuti culturali che sta prendendo piede negli ultimi mesi.
Ecco la sua dichiarazione:

È sicuramente vero che Via col vento fa una rappresentazione edulcorata del sud. Ma penso che sia comunque un classico, è stato il film della generazione di mia madre. Lei l’ha amato, e ha segnato così tante persone. È innegabile. Certamente oggi dovrebbero essere inseriti dei disclaimer o delle spiegazioni per il pubblico che dicano: questo film rappresenta un’immagine sdolcinata del sud. Il film non fa i conti con la schiavitù nella sua forma peggiore. Ma non credo proprio che per questo dovrebbe essere rimosso dalla circolazione.

Tra gli altri numerosi temi trattati nell’intervista anche l’accusa di condotta sessuale inappropriata rivoltagli dall’attrice Carrie Stevens, prontamente negata, e il suo rapporto con Vladimir Putin.

Nel 2017 Stone aveva avuto la rara opportunità di intervistare il presidente russo in una lunga conversazione poi diventata film. Il progetto è stato criticato da molti in quanto troppo morbido nei confronti di Putin. Interrogato sulla questione, Oliver Stone ha spiegato che non aveva intenzione di attaccare l’intervistato facendolo rinchiudere così sulla difensiva, ma di fare uscire l’aspetto più umano dell’intervista.

Ho avuto un incredibile possibilità di accesso. E a lui piacevo perché lo ascoltavo. Tutte le domande che gli ho fatto sono lì (nel film). Molte persone che sono critiche non si sono disturbate nemmeno a guardare un’ora delle quattro (dell’intervista n.d.r) per questo motivo c’è questa grande incomprensione. Se si guarda il film si può vedere chiaramente che lo sto sfidando.

[…]

Stavo cercando di comprenderlo, perché l’America e l’Inghilterra hanno sempre dato una connotazione negativa alla Russia. Penso che, per il nostro bene, dovremmo rivedere a fondo il nostro pensiero. Credo che la guerra fredda sia ridicola e non necessaria, specialmente in un periodo di disordini planetari come quello che stiamo vivendo.!


Nightmare Alley, Guillermo del Toro sul set dopo il lockdown: “È come una sala operatoria”

Durante il panel dedicato ad Antlers al Comic-Con@Home, il regista Guillermo del Toro ha aggiornato sulla situazione di Nightmare Alley, il suo nuovo film le cui riprese sono state interrotte a causa del lockdown.
Qualche settimana fa è stato lo stesso del Toro a confermare di aver creato un protocollo molto dettagliato per garantire la prosecuzione delle riprese in sicurezza, e durante il panel ha spiegato:

Per fortuna abbiamo un cast meraviglioso. Ma le difficoltà di riorganizzare il calendario sono gigantesche, perché ogni attore ha delle richieste e bisogna lavorare tenendo conto degli impegni di tutti. Penso che per ogni problema, in un film, ci sia una splendida soluzione. Solo che a volte non la vediamo. Penso di aver trovato la soluzione giusta, ma non è facile. Non è semplice riuscire ad anticipare come si sposterà il set, anche per via delle precauzioni. In pratica è come se lavorassimo in sala operatoria. Bisogna creare ambienti sterili, far sì che tutti i partecipanti siano disinfettati, ma poi bisogna anche mettere in scena il film. È un approccio diverso. Il modo di gestire le comparse, di distribuirle sul set, anche solo il modo di assumerle… Solitamente vengono pagate alla giornata, ma ora dovremo pagare loro intere settimane di lavoro, per impedirgli di andare a lavorare in altre produzioni e quindi rappresentare un pericolo. Bisogna prenotarle per settimane… devono essere comparse “monogame”!

Le mie previsioni sono che la pandemia continuerà ancora per qualche mese, e quindi le riprese saranno davvero… interessanti.

Del Toro, comunque, si è detto fiducioso sul futuro del cinema:

Penso che il cinema sia l’arte di trovare la bellezza nell’avversità.

Vi ricordiamo che prima dello stop alle riprese avvenuto il 13 marzo, Del Toro aveva girato complesse scene in costume nella neve a Buffalo. Il mese prima, avevamo appreso che Romina Power avrà una piccola parte nel film.

Questa la sinossi ufficiale della pellicola prodotta da Searchlight Pictures:

In NIGHTMARE ALLEY, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) dotato di un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte rimorchia una psichiatra (Cate Blanchett) che si rivela essere ancora più pericolosa di lui.

Lavorano al luna park anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del facoltoso industriale Ezra Grindle.

Confermati nel cast Toni Collette, Mark Povinelli, David Strathairn. Si uniscono a del Toro alcuni suoi collaboratori di lunga data come il costumista Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua, Mama), il direttore della fotografia Dan Laustsen (La Forma dell’Acqua, John Wick 3: Parabellum), il supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi (La Forma dell’Acqua, Crimson Peak), la scenografa Tamara Deverell (Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua, The Strain). Searchlight distribuirà la pellicola in tutto il mondo.


Venezia 77, annunciate le giurie internazionali: Cate Blanchett, Claire Denis e Hideo Kojima al Lido!

La Biennale ha annunciato oggi ufficialmente i componenti delle quattro giurie internazionali che parteciperanno alla 77esima edizione del Festival di Venezia. Parliamo del Concorso, della sezione Orizzonti, del premio Venezia Opera Prima e della sezione Venice Virtual Reality. Proprio quest’ultima avrà in giuria nientemeno che da Hideo Kojima, acclamato sceneggiatore e autore di videogiochi. Tra le star internazionali, confermate Cate Blanchett e Claire Denis.

Ecco le giurie:

Venezia 77
Le personalità chiamate a fare parte della Giuria del Concorso di Venezia 77 sono:

· Cate Blanchett – presidente (Australia), attrice internazionalmente acclamata e pluripremiata, nonché produttrice, filantropa e attiva protagonista della comunità artistica. Le sue numerose, straordinarie interpretazioni cinematografiche le hanno fatto ottenere due Oscar (The Aviator, 2004, e Blue Jasmine, 2013), tre Golden Globe (Elizabeth, 1998, Io non sono qui, 2007, Blue Jasmine, 2013), tre premi Bafta e numerose altre nomination. Alla Mostra di Venezia è stata interprete dei film Elizabeth (1998) di Shekhar Kapur e Io non sono qui (2007) di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice. Il suo più recente successo è Che fine ha fatto Bernadette? (2019) di Richard Linklater.

· Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice, inizia come giornalista di cinema per il quotidiano viennese Tageszeitung Kurier. Dal 1997 segue il lavoro del regista Ulrich Seidl come collaboratrice artistica, di cui è co-sceneggiatrice per Dog Days (Hundstage, 2001), Import Export (2007) e la trilogia PARADISE (2012/3). Il documentario Kern (2012) è sia il suo debutto come regista, sia il primo film realizzato insieme al regista Severin Fiala, a cui segue il suo primo lungometraggio di finzione, Goodnight Mommy (Ich seh Ich seh, 2014), co-diretto insieme a Fiala e presentato a Venezia Orizzonti. Il film ottiene numerosi premi e rappresenta l’Austria agli Oscar. I due registi realizzano poi il loro primo film in inglese, The Lodge, presentato al Sundance Film Festival 2019.


· Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice, considerata oggi fra le più importanti del suo Paese. Il primo lungometraggio, Unrelated (2008), con Tom Hiddleston, vince il premio della Fipresci al Festival di Londra. Il secondo film, Archipelago (2010), ottiene una Menzione speciale al Festival di Londra e un considerevole successo di pubblico. Nel 2013 realizza Exhibition, con il chitarrista degli Slits, Viv Albertine, e l’artista britannico Liam Gillick. Il più recente The Souvenir, produttore esecutivo Martin Scorsese, viene presentato al Sundance Film Festival 2019 dove vince il Gran premio della Giuria.

· Nicola Lagioia (Italia), scrittore, dal 2016 è direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimum fax 2001, premio Lo Straniero), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi 2009, premio Vittorini, premio Volponi, premio Viareggio), La Ferocia (Einaudi 2014, Premio Strega, Premio Mondello). È una delle voci di Pagina3, rassegna stampa quotidiana di Radio3. Scrive per testate quali «Repubblica», «Il Venerdì», «Internazionale», «La Stampa». I suoi libri sono tradotti in 15 Paesi.


· Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore fra i più significativi del cinema tedesco, è stato premiato tre volte dai critici tedeschi per il miglior film con Die innere Sicherheit (2000), presentato a Venezia, Gespenster (2005) e Yella (2007), presentati a Berlino. Nel 2008 è a Venezia in concorso con Jerichow, per cui nel 2009 vince il Deutscher Filmpreis come miglior regista. Con La scelta di Barbara nel 2012 ottiene l’Orso d’argento a Berlino, dove nel 2018 consegue un grande successo critico con La donna dello scrittore (Transit). Sempre a Berlino, nel 2020 vince il premio della Fipresci con Undine.

· Cristi Puiu (Romania), regista e sceneggiatore, debutta nella regia nel 2001 con il road-movie a basso costo Marfa şi bani (Stuff and Dough), presentato alla Quinzaines a Cannes e considerato il film che dà inizio al Nuovo cinema rumeno. Nel 2005 il suo secondo lungometraggio, la commedia nera La morte del signor Lazarescu, è un successo critico e ottiene il Prix Un certain Regard a Cannes. Analogo successo consegue Sieranevada, presentato nel 2016 in concorso a Cannes. Nel 2020 Malmkrog vince il Premio per la miglior regia nella sezione Encounters della Berlinale.


· Ludivine Sagnier (Francia), attrice, appare per la prima volta sul grande schermo nel 1989 in Voglio tornare a casa! di Alain Resnais. Nel 1990 partecipa al kolossal Cyrano de Bergerac. Nel 2003 è protagonista di due film presentati a Cannes, La petite Lili e Swimming Pool, e interpreta in Peter Pan di P. J. Hogan il personaggio di Campanellino. Recita spesso nei film del regista francese François Ozon: Gocce d’acqua su pietre roventi, 8 donne e un mistero e Swimming Pool, diventando una delle attrici francesi più apprezzate e note al pubblico. Fra le sue ultime interpretazioni, La vérité di Hirokazu Koreeda, film d’apertura della Mostra di Venezia 2019, e la seconda serie di Paolo Sorrentino The New Pope.

La Giuria Venezia 77 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.


Orizzonti
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:

· Claire Denis – presidente (Francia), regista, sceneggiatrice e attrice francese, nasce a Parigi ma cresce in Africa fino ai 13 anni. Si laurea nel 1972 all’IDHEC e lavora come assistente di Jacques Rivette, Costa-Gavras, Jim Jarmusch, Wim Wenders. Il suo film d’esordio Chocolat (1988), riflessione sul colonialismo, conquista la critica. Seguono Al diavolo la morte (S’en fout la mort) (1990), in concorso a Venezia, US Go Home (1994), Nénette e Boni (Nénette et Boni) (1996), Beau Travail (1999), presentato a Venezia, Cannibal Love – Mangiata viva (2001) e Venerdì sera (Vendredi soir) (2002). Il successivo White Material (2009) è in concorso a Venezia. Nel 2018, High Life viene premiato al Festival di San Sebastián.

· Oskar Alegria (Spagna), regista spagnolo, dal 2013 al 2016 è stato direttore della rassegna Punto de Vista di Pamplona. Il suo primo film, La casa Emak Bakia (2012), documentario alla ricerca della casa sulla costa basca dove Man Ray girò il suo Emak Bakia, viene presentato in numerosi festival internazionali, tra cui Telluride e San Sebastián, ottenendo molti riconoscimenti. Nel 2019 ha presentato in Orizzonti a Venezia il documentario Zumiriki, sulla propria esperienza di quattro mesi vissuta in una capanna isolata su un fiume.


· Francesca Comencini (Italia), regista, sceneggiatrice, scrittrice, figlia del grande regista Luigi e sorella di Paola e Cristina. Dirige in Francia, dove vive per 18 anni, il suo primo film Pianoforte (1984), storia di due giovani tossicodipendenti, vincitore del Premio De Sica a Venezia. Collabora col padre alla sceneggiatura di Un ragazzo di Calabria. Si avvicina al documentario con Elsa Morante (1995), Shakespeare a Palermo (1997), Carlo Giuliani, ragazzo (2002), presentato a Cannes, e In fabbrica (2007). Tra i suoi film di finzione, Le parole di mio padre (2001), Lo spazio bianco (2009) e Un giorno speciale (2012) in concorso a Venezia, Amori che non sanno stare al mondo (2017), presentato a Locarno. Dal 2014 dirige 15 episodi di Gomorra – La serie, trasposizione tv dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano.

· Katriel Schory (Israele), produttore israeliano, fonda nel 1974 la compagnia Belfilms, che ha prodotto più di 150 film e spettacoli televisivi, inclusi lungometraggi, documentari e coproduzioni internazionali. Dal 1999 al 2019 è Direttore esecutivo dell’Israel Film Fund, dove ha autorizzato più di 300 lungometraggi, molti dei quali sono stati selezionati nei maggiori festival vincendo prestigiosi premi, fra i quali Leoni d’oro e d’argento a Venezia, Orsi d’oro e d’argento a Berlino, Camera d’or a Cannes e quattro nomination agli Oscar.


· Christine Vachon (Usa), produttrice statunitense vincitrice dell’Independent Spirit Award e del Producer Award del Gotham Independent Film Award. Ottiene il suo primo successo con la produzione del film d’esordio di Todd Haynes, Poison, Gran Premio della Giuria al Sundance. Nel 1995 fonda, insieme a Pamela Koffler, la compagnia di produzione cinematografica e televisiva Killer Film, che vince l’Oscar con Boys Don’t Cry di Kimberley Peirce. Produce alcuni dei film indipendenti più acclamati, ottenendo nomination agli Oscar con i capolavori di Todd Haynes Lontano dal Paradiso, Io non sono qui e Carol.

La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.


Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, è composta da:

· Claudio Giovannesi – presidente (Italia), regista, sceneggiatore e musicista. Il suo film La paranza dei bambini (2019), tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano e presentato in concorso a Berlino, ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura ed è stato distribuito in oltre 20 Paesi. Fiore (2016), in concorso nella Quinzaine a Cannes, ha ricevuto il Nastro d’argento speciale. Alì ha gli occhi azzurri (2012), Premio Speciale della Giuria al Festival di Roma, è stato presentato in concorso al Tribeca. Il documentario Fratelli d’Italia (2009), ha avuto la Menzione speciale della giuria al Festival di Roma. Per la televisione ha diretto due episodi della seconda stagione della serie Gomorra.

· Remi Bonhomme (Francia), direttore e programmatore di festival internazionali, è il nuovo direttore artistico del Festival del film di Marrakech e direttore degli Atlas Workshops, la piattaforma industriale del Festival che sostiene il cinema del continente africano e del Medio Oriente. Dal 2009 al 2020 è stato coordinatore generale della Semaine de la Critique al Festival di Cannes e direttore di Next Step, un workshop per registi di cortometraggi che si accingono a girare il loro primo lungometraggio.


· Dora Bouchoucha (Tunisia), produttrice e direttrice di festival, dal 1994 ha prodotto numerosi lungometraggi, cortometraggi e documentari tunisini e di altri Paesi con la sua società Nomadis Images. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Venezia, Cannes e Berlino. Ha creato l’Atelier de Projets alle Giornate cinematografiche di Cartagine, di cui è stata direttrice nel 2008, 2010 e 2014. Nel 2017 ha fatto parte della Giuria internazionale del Festival di Berlino. Dal 2018 è direttrice del festival mediterraneo di Manarat.

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.


Venice Virtual Reality
La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta da:

· Celine Tricart – presidente (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D nota in tutto il mondo per la forza emotiva delle sue storie e il particolare stile visivo. I suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali quali Venezia, Sundance, Tribeca, SXSW. A Venezia nel 2019 ha vinto con The Key il Gran premio della Giuria per la migliore opera Vr immersiva. Al Tribeca ha ottenuto lo Storyscapes Award. Ha fondato la Lucid Dreams Productions, specializzata nell’utilizzo delle nuove tecnologie per creare storie innovative e per incrementare il ruolo delle donne e delle voci minoritarie nel fare cinema.

· Asif Kapadia (Gran Bretagna) è un regista di film e documentari noto per lo stile visuale e per le scelte di personaggi estremi da raccontare. Il suo Amy, presentato in prima mondiale a Cannes nel 2015, che narra la storia della cantante Amy Winehouse, ha vinto l’Oscar come migliore documentario. Il film è stato il più grande successo al box office in Gran Bretagna per un documentario, vincendo anche il Bafta, l’Efa e un Grammy. Nel 2001 ha co-sceneggiato e diretto il proprio debutto nel film narrativo, The Warrior, girato nel deserto del Rajasthan e fra le nevi dell’Himalaya. Nel 2010, nel documentario Senna, ha raccontato la storia del campione brasiliano di Formula Uno Ayrton Senna. Nel 2017 ha diretto due episodi della serie Netflix Midhunter. Nel 2019 ha presentato a Cannes il documentario Maradona, nominato ai Bafta.


· Hideo Kojima (Giappone) è un autore di videogiochi noto in tutto il mondo per aver allargato i confini della creatività in questo campo. E’ considerato il padre del genere stealth, videogioco d’azione basato sull’abilità del giocatore di evitare di essere rilevato dal nemico. Nel 2015 fonda la società Kojima Productions, adottando il motto From sapiens to ludens. Nel 2019 la società realizza il suo primo titolo, Death Stranding, per PlayStation® 4. Dalla sua uscita, Death Stranding ha ottenuto numerosi premi e un successo mondiale.

La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi:

Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.


Lost Girls and Love Hotels: Alexandra Daddario al centro del primo poster

Dopo il trailer è approdato online anche il poster di Lost Girls & Love Hotels, film con protagonista Alexandra Daddario (San Andreas, Baywatch) diretto da William Olsson (An American Affair).
Il film è tratto dall’omonima opera letteraria di Catherine Hanrahan e mostra un viaggio provocatorio tra i vicoli più bui del Giappone. Seguiamo un’appassionata storia di amore e lussuria di Margaret, un’insegnante americana di Inglese, e Kazu, un membro della Yakuza.

Nel cast troviamo anche Takehiro Hira (The Fighter Pilot, The Floating Castle), Carice Van Houten (Il Trono di Spade), Misuzu Kanno (37 Seconds, Vise) e Kate Easton (Che Fine ha fatto Bernadette?).

Di recente abbiamo visto la Daddario in film come Sai tenere un Segreto?, Lost Transmissions, We Summon the Darkness, Mistero al castello Blackwood, Se ci conoscessimo Oggi, Casa Casinò, Baywatch, Un uragano all’improvviso, Baked in Brooklyn, La Scelta – The Choice e San Andreas.

La Astrakan Film AB distribuirà il film in alcune sale selezionate degli Stati Uniti e in VOD dal 4 settembre. Potete vedere il poster qua sotto:




Il ritorno (su Netflix) del Ritorno del re

Volete godere di un’esperienza di binge watching estremo senza dovervi avvicinare neanche per sbaglio a una serie TV da dieci stagioni da venti episodi da un’ora l’uno? Netflix è qui per voi, visto che sulla piattaforma è sbarcato finalmente Il ritorno del re, il terzo film della trilogia dell’anello e ultimo pezzo mancante del mosaico che nel 2003 elevò Peter Jackson a divinità del fantasy cinematografico e la trasposizione dell’opera di Tolkien a metro di paragone da usare per ogni produzione di genere uscita successivamente.

Se mettete su La compagnia dell’anello alle 10 del mattino e contate nel budget anche un paio d’ore tra pausa pranzo, pausa bagno e pausa sigaretta (se fumate), arriverete alla fine del Ritorno del re in tempo per andare a letto presto, con le lacrime agli occhi e il cuore rigonfio di gioia. E la cosa miracolosa dell’opera di Jackson è che proverete gran parte di queste emozioni negli ultimi minuti del terzo film, quelli che tirano le fila di un’epica costruita lentamente e minuziosamente nel corso di nove ore di girato, quelli dove tutto quello per cui avete tifato, urlato, sofferto ed esultato fin lì trovano la loro risoluzione – o meglio le loro risoluzioni, una dopo l’altra, come un sendoff da ultimo episodio di serie TV, e come d’altra parte succedeva anche nel romanzo di Tolkien, i cui ultimi capitoli sono una collezione di addii e di chiusure di archi (E LA MIA ASCIA!) scritti per farci rimpiangere un personaggio dopo l’altro.

Se La compagnia dell’anello è un film che apparecchia tavole, e Le due torri il più classico dei “secondi capitoli” (il più ricco narrativamente, ma anche il più incompleto, impossibile da considerare in un vuoto senza quello che è venuto prima e che verrà dopo), Il ritorno del re è un film di climax e di scene madre: Jackson aveva una tale voglia di costruire tre ore e passa di spettacolo dopo spettacolo da scegliere di spostare un’intera sequenza, una delle più sconvolgenti del romanzo, dalla fine del secondo film al primo atto del terzo (parliamo di Shelob e della “morte” di Frodo, ovviamente). E da lì, da quello che nel romanzo di Tolkien era il cliffhanger che concludeva il secondo libro, comincia nel film una smitragliata di momenti passati alla storia del cinema, imitati da più o meno chiunque si sia cimentato con il genere da lì in avanti (se Jackson avesse potuto brevettare il suo “campo lungo dall’elicottero di gente che cammina sul crinale di una montagna” ora sarebbe ricco, cioè, più ricco di quanto già non sia) e talmente potenti da far passare in secondo piano il fatto che spesso si discostano dal testo originale in maniera significativa.

Fu davvero lesa maestà?
Ed è proprio su questo dettaglio che vale la pena soffermarsi riguardando Il ritorno del re. Quando il film uscì moltissimi appassionati di Tolkien (tra cui chi sta scrivendo queste parole) se la presero un po’ per come Jackson aveva deciso di trattare tutto quello che succede dopo la distruzione dell’Anello. Il motivo è semplice: Il signore degli anelli è prima di tutto un romanzo di formazione, una parabola di crescita di quattro sempliciotti che abbandonano i rassicuranti confini della loro terra natìa per addentrarsi nel vasto mondo là fuori, e che ne tornano cambiati, migliorati, cresciuti. E quel dolorosissimo epilogo, con la Contea distrutta da Saruman e il Male che trova il tempo per un ultimo colpo di coda, e con il power trip degli hobbit che ormai esperti guerrieri risolvono la situazione tirando delle gran mazzate, è anche quello che dona senso alle mille e passa pagine precedenti, la chiusura di un cerchio apertosi nel momento in cui Sam Gamgee si rende conto che “se faccio un altro passo non sarò mai stato così lontano da casa mia”.

Jackson decise di rinunciare a tutto questo (è il suo vero peccato originale, altro che “ma non c’è Tom Bombadil!”) e di puntare su altro, trasformando il suo Signore degli anelli nella storia di Aragorn prima che di Frodo, nella vicenda di un eroe dimenticato che riscopre il suo legittimo posto nel mondo e dà inizio a una nuova era di pace e prosperità, per stabilire la quale gli hobbit sono prima di tutto uno strumento – se volete la conferma provate a confrontare la scena del matrimonio e incoronazione di Aragorn com’è descritta nel libro e come viene presentata nel film. Come dicevamo sopra, la scelta fece arrabbiare parecchi appassionati, eppure a riguardare oggi con quel minimo di distacco emotivo e critico la trilogia di Jackson è chiaro che quelli erano i suoi piani fin dall’inizio, che la sua intenzione era quella di raccontare la sua versione della leggenda narrata per primo da Tolkien, non di replicarne pedissequamente la struttura.

È un gesto arrogante, certo, una mossa autoriale fortissima che per qualcuno potrebbe anche puzzare di lesa maestà; ma è anche in linea con il carattere, appunto, leggendario del romanzo di Tolkien, del suo racconto di un’epoca passata/perduta filtrato dagli anni e dalla fallibilità della narrazione orale (sì, lo sappiamo che stiamo parlando di un romanzo, ma non vi fissate sui dettagli). È la stessa storia raccontata da un altro punto di vista, uno dei tanti possibili quando si è di fronte a un’opera così complessa; da qualche parte nel multiverso c’è una versione della Terra dove Peter Jackson ha raccontato la storia della distruzione dell’Anello dal punto di vista degli ultimi Elfi rimasti sulla Terra di mezzo, o da quello dei contadini di Rohan che poveracci tutto quello che hanno esperito a riguardo è stata la distruzione dei loro raccolti e la morte dei loro cavalli.


Justice League: tutti i dettagli e le anticipazioni sulla Snyder Cut svelati dal regista alla Justice Con!

eri sera, in occasione della Justice Con, è andato in onda un panel con Zack Snyder dedicato ovviamente alla Snyder Cut di Justice League, che arriverà nel 2021 su HBO Max. Durante il panel il regista ha mostrato un brevissimo estratto del suo film, in cui vediamo Superman con il costume nero, ma ha anche svelato moltissimi dettagli che vi elenchiamo in maniera riassuntiva qui sotto.

SNYDER CUT: I DETTAGLI SVELATI DA ZACK SNYDER
Snyder sta lavorando quotidianamente al film: “Ogni giorno lavoriamo al montaggio, si tratta quasi di un restauro perché ci sono così tanti effetti visivi. Ogni volta che inseriamo le inquadrature originali, dobbiamo valutare in che modo cambieranno gli effetti visivi e modificarli di conseguenza. Anche solo reinserire Steppenwolf comporta tantissimo lavoro. Ci sono moltissime scene aggiuntive che hanno molti effetti da fare da zero.”

Il montaggio su cui sta lavorando il regista è il suo montaggio originale, chiuso a febbraio del 2017: “Si tratta di una versione superlunga, nei mesi successivi lavorammo ad accorciare la durata secondo le indicazioni della Warner, ma non arrivammo mai a finire quel passaggio. Quindi ora siamo tornati a lavorare su quel gigantesco montaggio originale. Mi diverto moltissimo a ritrovare quel film originale, siamo tutti entusiasti. Già all’epoca iniziai a pensare che forse ci sarebbe stato un modo per mostrare quella versione lunghissima del film, quella director’s cut, sulla HBO o da qualche altra parte. Un film di quattro ore che non era necessario uscisse al cinema. […] La durata lunghissima era legata a qualcosa di creativo. Le due ore che ci hanno imposto sono sempre state limitate, perché ci sono tutti questi personaggi che devono sviluppare il proprio percorso. Ora abbiamo una durata gigantesca che ci dà molte più opportunità… e ho girato tantissimo materiale. Nessuno mi ha mai accusato di fare film corti, ma in questo caso è una durata davvero naturale per il film.”
Steppenwolf avrà il design originale: “È interessante tornare a lavorare con il design originale di Steppenwolf, che fortunatamente era stato utilizzato in tutti i video di previsualizzazione, quindi si trova ‘sotto traccia’ nel materiale che stiamo montando. È fichissimo, davvero spaventoso, tutto appuntito. Non è un umanoide, quindi non ha alcuna empatia, può veramente fare ciò che vuole per raggiungere il suo obiettivo, ovvero che Darkseid lo accetti.
Justice League Snyder Cut

Snyder ha anche rivelato come pronuncia “Uxas”, ovvero il giovane Darkseid che vedremo nel film ma che non viene mai nominato. È un dibattito acceso tra i fan dei fumetti, Snyder lo chiama “Upses”!
I fan vorrebbero che il film si intitolasse “Zack Snyder’s Justice League“, e il regista sta lavorando in questo senso: “Anche noi vorremmo che si intitolasse così, ma c’è un motivo legale per cui non è possibile. Stiamo cercando una soluzione per aggirare questa cosa. Fate partire una campagna a riguardo! [ride] Penso sia il modo corretto di definire di questo film.”

Il restauro riguarda anche la composizione dell’immagine: “Quando lavoravamo a Batman v Superman, girammo molte scene in formato IMAX. Dopo aver visto il film in un gigantesco cinema IMAX di quelli alti dieci piani, divenni ossessionato da quelle immagini immense in formato quasi quadrato. E continuavo a pensare che i film, invece, diventano sempre più widescreen, più rettangolari, più anamorfici. Quindi abbiamo girato Justice League in aspect ratio 1.43:1. La mia intenzione era far sì che il film potesse essere proiettato in uno di quei giganteschi cinema IMAX. La cosa mi influenzò molto anche sul piano estetico: i supereroi tendono a essere meno orizzontali, a livello di immagine, e molto più verticali. Quindi ho girato il film tenendo presente questa cosa, a livello di composizione, e molto del ‘restauro’ che stiamo effettuando ora consiste nel cercare di recuperare questa cosa. La scena di Wonder Woman che ho pubblicato è nel formato originale con cui ho girato il film. Non è che l’abbiamo croppato per Instagram, è semplicemente come l’abbiamo girata. Si tratta di un’estetica completamente diversa. Per questo parlo di restauro: stiamo recuperando il full frame, moltissime scene vennero rovinate dal crop.”
Si tratta di questo video:

Snyder continua facendo un piccolo tutorial sui formati cinematografici, spiegando che quando si gira in pellicola Super 35 o comunque non in anamorfico, l’immagine che viene impressa è molto più ampia di quella che viene croppata in seguito, e nel caso del montaggio di Justice League che abbiamo visto al cinema, parti importanti dell’immagine vennero escluse.
zack snyder

A proposito dei baffi di Henry Cavill rimossi digitalmente nelle scene rigirate per il film di Joss Whedon: “Nel montaggio della Snyder Cut non c’è nemmeno una scena con Henry Cavill baffuto. Non c’è alcuna possibilità che io utilizzi inquadrature che non siano state girate da me. Distruggerei l’intero film e gli darei fuoco se ci fosse anche solo una scena non girata da me. Farei saltare tutto, letteralmente. E sappiate che qualsiasi cosa vi ricordi il film uscito nel 2017, e che io non ho MAI visto, lo farà perché originariamente l’avevo girata io così. Al cinema è uscito una specie di mostro di Frankenstein.”

Sulla nuova colonna sonora composta da Junkie XL: “Ho sentito molto, sta lavorando tantissimo proprio in questo momento. Diverse parti le avevamo già fatte, ma moltissime scene vanno musicate da zero. Ho parlato con lui questa mattina, lavoriamo benissimo insieme e siamo perfettamente allineati. È davvero ispirato.”

Zack Snyder non si vuole sbilanciare sulla presenza di Lanterna Verde nella Snyder Cut, anche se riconosce che nel merchandising della Justice Con abbia inserito anche una maglietta dedicata al supereroe… Il che dovrebbe essere un grande indizio.
Su Ray Fisher e Cyborg: “Quando vedrà il film sarà molto contento, ma voglio che deva la versione definitiva, voglio che veda quando sarà figo il suo personaggio. Non voglio

che veda il film in versione incompleta, con lui che indossa una specie di pigiama, perché a tutti gli effetti indossava una specie di pigiama per il 90% delle riprese! Ma ci sono anche scene in cui indossa una giacca da football, è il flashback sulle sue origini e la sua costruzione…”
Snyder ha confermato ancora una volta che è stata una decisione sua e di sua moglie quella di lasciare il film all’epoca (a causa di una tragedia personale), e che la scelta di coinvolgere Joss Whedon è stata della Warner Bros, perché “noi eravamo un po’ distratti”.
Infine, ha promesso che il 22 agosto durante la DC Fandome verranno mostrate più scene della Snyder Cut e che scopriremo se verrà proposto come mini-serie o come film.




Antlers: il mito al centro della nuova featurette del film di Scott Cooper

Durante il panel del Comic-Con@Home dedicato a Antlers, il nuovo thriller/horror diretto da Scott Cooper (Hostiles: Ostili, Black Mass, Crazy Heart) e prodotto da Guillermo del Toro, è stata mostrata una featurette del film.
E proprio quella featurette è poi stata pubblicata in rete dalla Searchlight Pictures. La potete ammirare nella parte superiore della pagina.

Comic-Con@Home: il panel di Antlers con Scott Cooper e Guillermo del Toro!
l film, scritto da C. Henry Chaisson e Nick Antosca insieme a Cooper, è un adattamento di un racconto dello stesso Antosca intitolato The Quiet Boy. La storia è ambientata in una piccola città dell’Oregon e ruota attorno a una insegnante e suo fratello, lo sceriffo locale, che si imbattono in un giovane studente che cela un pericoloso segreto con possibili conseguenze spaventose.

Nel cast Keri Russell, Jesse Plemons e Jeremy T. Thomas. Accanto a loro Graham Greene (Molly’s Game), Scott Haze (Venom), Rory Cochrane (Black Mass) e Amy Madigan (Field of Dreams).

Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale il 17 aprile 2020 (l’uscita pare ora fissata al 2021).

Vi ricordiamo che il prossimo film da regista di Guillermo del Toro sarà Nightmare Alley con Bradley Cooper come protagonista, ma anche Cate Blanchett, Toni Collette, Rooney Mara, Michael Shannon, Richard Jenkins, Ron Perlman, Willem Dafoe, Mark Povinelli, Rooney Mara e David Strathairn.




Zack Snyder “distruggerebbe” il film piuttosto che usare filmati di Joss Whedon

Tra i momenti più curiosi ed esilaranti della Justice Con, la video call con Zack Snyder in merito alla sua Justice League c’è stato il momento in cui gli è stato chiesto se userà anche qualche scende del fim girata da Joss Whedon.

Zack nel rispondere non ci è andato troppo leggero e probabilmente ne ha tutte le ragioni: “Non c’è alcuna possibilità che io utilizzi inquadrature che non siano state girate da me. Distruggerei l’intero film e gli darei fuoco se ci fosse anche solo una scena non girata da me. Farei saltare tutto, letteralmente. Ma sappiate che qualsiasi cosa vi ricordi il film uscito nel 2017 (che io non ho MAI visto), in qualche modo vi tornerà alla memoria, perché originariamente l’avevo girata io così. Al cinema è uscito una specie di mostro di Frankenstein.” QUI TUTTI I DETTAGLI
Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso



THE KISSING BOOTH 3: LE RIPRESE DEL FILM NETFLIX SONO GIÀ STATE COMPLETATE

Le riprese di The Kissing Booth 3 sono già state completate e il film uscirà quindi nel 2021 su Netflix, per la gioia dei fan che hanno visto il secondo capitolo della storia non appena è arrivato in streaming pochi giorni fa.
A rivelarlo è stata la protagonista e produttrice Joey King durante un evento online che si è svolto in streaming.

Il lavoro sul terzo film di The Kissing Booth è infatti stato compiuto in Sud Africa durante le riprese del primo sequel. La regia è, ovviamente, ancora una volta di Vince Marcello che attualmente è impegnato nella post-produzione.
Al centro della trama ci saranno ancora le vicissitudini sentimentali di Elle (Joey King), il suo fidanzato Noah (Jacob Elordi) e il suo miglior amico Lee (Joel Courtney).
Il nuovo sequel sarà ambientato durante l'estate che precede la partenza per il college di Elle, che è stata accettata a Harvard e Berkeley. La ragazza dovrà quindi scegliere tra il proprio fidanzato e il suo miglior amico.

Il franchise si basa sui romanzi scritti da Beth Reekles e Vince Marcello ha scritto l'adattamento per gli schermi in collaborazione con Jay Arnold.


THE OLD GUARD, CHARLIZE THERON "HO SEMPRE INVIDIATO ROBERT DE NIRO E JACK NICHOLSON"

L'attrice di The Old Guard, Charlize Theron, nel parlare dei moderni film d'azione con protagonisti dei forti personaggi femminili, ha rivelato di aver sempre provato invidia per colleghi come Robert De Niro e Jack Nicholson per una ragione ben precisa.


Theron, come riporta CBR, durante un panel del Comic-Con @ Home ha spiegato come ad averla attratta ad alcuni dei suoi ruoli più recenti, tra cui anche The Old Guard, sia stato "il disagio e il disordine dell'essere umani. Soprattutto per una donna".
La ragione principale per cui ha accettato questi ruoli, rivela, è sta l'opportunità di dare maggiore rappresentatività alla figura femminile, principalmente a quei "personaggi più complessi e conflittuali".

"C'è sempre stata una parte di me che, in qualità di attrice, era un tantino gelosa di colleghi come Robert De Niro o Jack Nicholson, che avevano occasione di interpretare queste persone disagiate, mentre alle donne raramente veniva offerta una simile opportunità."

"Molto è da ricollocare alla paura inerente dell'ambiente Hollywoodiano di mettere una donna in circostanze in cui non può brillare" e continua, affermando che è un po' come con il Madonna-whore complex, ovvero la dicotomia che vedrebbe le donne classificate solo in base a due categorie: sante o prostitute "Possiamo essere solo delle capacissime prostitute, o solo delle buone madri, ma tutto ciò che c'è nel mezzo, a volte non si ha il coraggio di esplorarlo. Ed è un disservizio nei confronti delle donne in generale. Siamo più complicate di così. Non siamo solo o l'una o l'altra cosa"


BILL & TED FACE THE MUSIC, ALEX WINTER: "10 ANNI FA SI ERA INIZIATO A PARLARE DEL SEQUEL"

Bill & Ted Face the Music verrà distribuito negli Stati Uniti martedì 1 settembre e, nell'attesa, le star Alex Winter e Keanu Reeves e i realizzatori hanno partecipato al Comic-Con@Home svelando che si era iniziato a parlare del sequel 10 anni fa.
Il panel, di cui è stato diffuso il video, ha permesso di ripercorrere le tappe della realizzazioen dell'atteso progetto.

Alex Winter, interprete di Bill, ha spiegato che 10 anni fa si era iniziato a parlare di un possibile sequel. Chris Matheson ed Ed Solomon hanno quindi proposto delle idee: "Hanno sviluppato questa versione di una parodia delle storie in stile Dickens in cui si ripercorre la propria vita e si scopre che ogni iterazione è stata persino peggiore rispetto alla precedente. Era davvero divertente". Il protagonista di Bill & Ted Face the Music ha però aggiunto: "Nessuno di noi aveva realmente pensato all'ipotesi di intraprendere il percorso necessario a realizzare un terzo film. Nessuno ne aveva realmente bisogno se non è realmente grandioso e in qualche modo magicamente mantenesse alta la creatività e l'integrità di quell'idea iniziale".

Matheson ha ricordato come negli anni Ottanta sono nati i personaggi: "L'idea era di due teenager che studiavano storia e non ne sapevano nulla, abbiamo iniziato a interpretare questi due ragazzi e ci sono piaciuti immediatamente". Suo padre Richard, sceneggiatore e autore, lo ha convinto a trasformare il materiale ideato per alcuni sketch teatrali in un film.

Keanu Reeves ha aggiunto: "Non riesco a sentirmi nello stesso modo, o ridere, o fare qualsiasi cosa come accade lavorando a questi film e con Alex. Non esiste la stessa cosa in nessuna parte del mondo per me. Collaborare e lavorare dal punto di vista della creazione e poi interpretare questi personaggi che hanno creato Chris ed Ed... Non c'è nessun altro luogo in cui possa ridere così".
Nel cast del film diretto da Dean Parisot ci sono anche William Sadler, Samara Weaving, Bridget Lundy-Paine.


JUSTICE LEAGUE: ZACK SNYDER NON SMENTISCE LA PRESENZA DI LANTERNA VERDE NELLA SUA VERSIONE

Nella versione di Justice League realizzata da Zack Snyder potrebbe debuttare Lanterna Verde e il regista non ha voluto confermare o smentire l'ipotesi emersa online.
Durante un panel della Justice Con il regista ha ricevuto numerose domande riguardanti il personaggio della DC a causa della presenza del suo simbolo nella grafica di alcune t-shirt.

Zack Snyder, responsabile del design delle magliette, ha semplicemente dichiarato: "L'ho messo lì, non è vero?". Il filmmaker messo alle strette sull'eventuale apparizione di Martian Manhunter e Green Lantern nella sua versione di Justice League non ha commentato ulteriormente, tuttavia la sua espressione sembra confermare l'ipotesi di un coinvolgimento dei due personaggi.

Kevin Smith, alcuni mesi fa, parlando della versione originale del film, aveva svelato di aver conversato con alcune persone che avevano lavorato agli effetti speciali e avevano potuto vedere gli storyboard del progetto. Il regista aveva spiegato: "Avevano visto le immagini, alcune create da Jim Lee, che delineavano i tre film che avrebbero dovuto realizzare. A un certo punto sono diventati due. Immagino che l'idea fosse Batman v Superman, Justice League 1 e Justice League 2. C'era una visione di un grandioso universo. Mi è stato detto che c'erano Martian Manhunter, le Lanterne Verdi e altre cose di quel tipo".

L'ormai famigerata Snyder's Cut, che potrebbe avere un titolo diverso da Justice League per questioni legali, arriverà su HBO Max nel 2021 e il teaser trailer verrà presentato durante l'evento DC Fandom in programma ad agosto.


HAILEE STEINFELD GRATA DI AVER ESORDITO NE IL GRINTA: "UN'ESPERIENZA MERAVIGLIOSA"

In attesa di scoprire se parteciperà all'attesa serie Marvel dedicata ad Occhio di Falco, l'attrice e cantante Hailee Steinfeld ha ricordato gli inizi della sua carriera durante una recente intervista con Collider, durante la quale ha elogiato la sua esperienza ne Il Grinta dei fratelli Coen.

Il film con Jeff Bridges ha firmato nel 2010 il debutto sul grande schermo della star di Bumblebee, la quale ha espresso tutta la sua gratitudine: "Non saprei neanche da dove iniziare. È incredibile che sia stata la mia prima vera esperienza perché si è trattato di qualcosa di meraviglioso, perfetto e divertente. Era un gruppo di persone che mettevano la loro passione in una sola cosa: l'arte di realizzare il migliore film possibile lavorando giorno dopo giorno divertendosi e prendendo comunque tutto seriamente.Era una dinamica fantastica. L'atmosfera era sempre positiva e rilassata, un ambiente meraviglioso in cui lavorare."

"Ho capito quanto sono stata fortunata" ha aggiunto la Steinfeld. "Sono passati 10 anni e da allora sono stata in alcuni set che non si comportavano necessariamente allo stesso modo, è davvero una benedizione incontrare un gruppo di persone così incredibili che funzionano alla perfezione."


JUSTICE LEAGUE, IL PRIMO TEASER ARRIVERÀ AL DC FANDOME: LE ANTICIPAZIONI DI ZACK SNYDER

Il prossimo 22 agosto tutti gli occhi dei fan saranno puntati sul DC FanDome, l'evento organizzato da Warner Bros per presentare i futuri progetti legati al mondo della casa fumettistica, dalle serie TV ai film del DCEU. Tra i titoli più attesi, neanche a dirlo, rientra anche la Snyder Cut di Justice League.

Dopo l'annuncio ufficiale dello scorso maggio, Zack Snyder potrà finalmente svelare al mondo il primo teaser ufficiale del suo film: lo ha confermato lo stesso regista durante la recente ospitata al Justice Con, evento organizzato dai fan a cui ha preso parte anche l'interprete di Cyborg Ray Fisher.

"Ci sarà più materiale al FanDome, perciò potete aspettarvi un pasto più consistente" ha spiegato Snyder dopo aver mostrato una brevissima clip dedicata al costume nero di Superman. "Non dovrete più guardare le stesse tre riprese di continuo... quella clip è più un regalo ai fan, è la realizzazione di un'idea."

Durante la conversazione, inoltre, il regista ha rivelato che al DC FanDome verrà annunciato se la Snyder Cut sarà pubblicata su HBO Max come film o sotto forma di mini-serie, questo perché, come reso noto di recente, la sua versione avrà molto probabilmente un minutaggio superiore ai 214 minuti.

Intanto, Snyder ha anticipato che nel suo Justice League non ci sarà materiale girato da Joss Whedon.


KEANU REEVES, NUOVI DETTAGLI SU CONSTANTINE 2: PREVISTO UN CONFRONTO CON GESÙ CRISTO!

Keanu Reeves, il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman si sono riuniti per un panel virtuale al Comic-Con Home per parlare del famoso cinecomic Constantine in occasione del suo 15esimo anniversario.

L'adattamento DC Comics, che ha guadagnato popolarità nel corso degli anni, è stato al centro di alcuni rumor su un possibile sequel vista la costantemente crescente popolarità di Reeves, oggi una specie di Santo Graal dei fan e dei social, e ovviamente nel corso dell'intervista l'argomento è venuto fuori.

"Sì. Oh mio dio si. Si è parlato molto della cosa" ha dichiarato Goldsman. "Volevamo fare un sequel fin dall'inizio in realtà, un sequel rated-r. Penso che, anche dopo tutti questi anni, lo faremmo già da domani se ne avessimo la possibilità. Credo che per gli studi che lo hanno realizzato, ovvero Village Roadshow e Warner Bros., fu un film molto strano. Non aveva l'azione che si aspettavano, forse. Non è un film che è soltanto una cosa, aveva diverse sfumature ed è ciò che penso che sia questo a distinguerlo in maniera positiva. Per quanto riguarda il sequel ne abbiamo parlato e abbiamo avuto diverse idee. Avevamo parlato anche di un incontro fra Constantine e Gesù ... Sì, diciamo che abbiamo approfondito l'idea di un sequel".

È stato recentemente rivelato che Keanu Reeves e Francis Lawrence si sarebbero incontrati per discutere di un sequel, con altre voci non confermate sul fatto che l'attore avrebbe ripreso il ruolo per un progetto su HBO Max prodotto da JJ Abrams. Il regista Francis Lawrence ha detto:

"Abbiamo sicuramente parlato di sequel, ma ne abbiamo parlato più noi tre che la Warner Bros. Va detto che all'epoca non venne molto apprezzato né dal pubblico né dalla critica, ma la cosa interessante è che nei 15 anni dalla sua uscita, ogni volta che faccio un film e vado in giro per il mondo e faccio conferenze stampa, mi ritrovo ad autografare i DVD di Constantine. Le persone adorano davvero questo film. Penso che abbia trovato una nuova vita dopo la sua uscita."


 
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LUNEDI

27/07/2020



DORAEMON: NOBITA ALLA SCOPERTA DELLA LUNA USCITO IN SORDINA SU BOOMERANG

La settimana scorsa la doppiatrice Emanuela Pacotto ha rivelato che il film Doraemon: Nobita alla scoperta della luna, annunciato da Anime Factory inizialmente per fine gennaio, e poi rimandato a data da destinarsi a causa della pandemia, è arrivato direttamente sul canale Boomerang.

Dal 20 maggio la pellicola era stata distribuita sulle piattaforme Chili e Rakuten TV, mentre dal 21 giugno è approdata sull’emittente per ragazzi della Warner Bros. Entertainment Italia. Ma se non fosse stato per il post su facebook della Pacotto, in molti non avremmo saputo del suo arrivo su Boomerang.

Quinto maggior incasso del box office giapponese del 2019, Doraemon: Nobita alla scoperta della luna ha incassato 5.01 miliardi di yen, circa $46.1 milioni. Il film si è inoltre piazzato al primo posto nella Top ten, per sei settimane di seguito.

La storia:
Tutti parlano dell’ombra sorprendente individuata dalla sonda spaziale. Nobita insiste sul fatto che è il mitico coniglio lunare, ma tutti lo deridono. Doraemon dona allora a Nobita il suo “Distintivo dei Membri del Club delle Opinioni Differenti”, per creare un incredibile regno dall’altra parte della luna. Subito dopo, un misterioso ragazzo di nome Luka si unisce alla classe di Nobita e decide di accompagnare lui e i suoi amici nel fantastico Regno dei Conigli.

I doppiatori sono: Alice Hirose (Luka, una ragazza misteriosa che vive sull’altro lato della Luna), Sōichi Nakaoka (Cancer), Shigeo Takahashi (Crab), Yuuya Yagira (Goddard), Kōtarō Yoshida (Diabolo). Diabolo e il suo subalterno Goddard intralciano Nobita e i suoi amici durante l’esplorazione della luna.

Shinnosuke Yakuwa (Doraemon the Movie: Nobita and the Birth of Japan 2016, Doraemon the Movie: Nobita in the New Haunts of Evil – Peko and the Five Explore) dirige il suo primo film di Doraemon basato su una storia originale scritta da Midzuki Tsujimura (Tsunagu, Kagami no Kojō).


TENET – REGAL CINEMAS ANNUNCIA L’USCITA AMERICANA PER IL 4 SETTEMBRE, POI CANCELLA TUTTO

Le vicende distributive di Tenet continuano a tenere banco, e il colossal di Christopher Nolan è tuttora privo di una data statunitense.

Un possibile indizio arriva però da Regal Cinemas, che aveva aggiornato la scheda del film con la data del 4 settembre. Tale scheda è stata però rimossa interamente dal sito, ma non è chiaro se la richiesta sia arrivata da Warner; di sicuro, lo studio non ha ancora annunciato la nuova uscita americana, e il 4 settembre sembra fin troppo ottimistico per gli Stati Uniti (in fondo, sono poche settimane di differenza rispetto alla precedente data di agosto). Questa è la scheda dell’esercente, di cui è stato preso uno screenshot prima della cancellazione:



Intanto John Stankey, CEO di AT&T, ha parlato con gli investitori della compagnia, dicendo che una distribuzione direttamente in digitale di grandi blockbuster come Tenet e Wonder Woman 1984 lo lascerebbe “molto sorpreso”. È quindi improbabile che simili produzioni saltino l’uscita nelle sale, ma la Warner deve trovare il momento più adatto (e quindi più sicuro) per lanciarli nei cinema. Per altri film, invece, è una possibilità da tenere in considerazione.

In Italia potrebbe comunque arrivare il 26 agosto, poiché lo studio sta considerando di far uscire il colossal prima in Europa e in altri mercati, dove l’emergenza Covid-19 è più sotto controllo. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma vi terremo aggiornati.


BOX OFFICE ITALIA: GLI ANNI PIÙ BELLI È IL FILM PIÙ VISTO NEL SESTO FINE SETTIMANA DI RIAPERTURA

Nel sesto fine settimana di riapertura Gli Anni Più Belli, il nuovo film di Gabriele Muccino, raggiunge la vetta della Top 10, seguito da Piccole donne e La belle époque.
Ecco la Top 10. Per un’analisi più approfondita vi rimandiamo all’articolo pubblicato su Cingeguru.it.

Box Office Italia – WEEKEND 23- 26 LUGLIO 2020


GLI ANNI PIU’ BELLI – € 13.446 (2.411) 54 copie / 249 media – Tot. € 5.517.854 (881.282)
LA BELLE EPOQUE – € 10.067 (1.953) 18/559 – Tot. € 1.601.488 (262.072)
LA BELLE EPOQUE – € 10.067 (1.953) 18/559 – Tot. € 1.601.488 (262.072)
I MISERABILI – € 9.876 (1.742) 26/380 – Tot. € 114.052 (20.340)
PARASITE – € 8.818 (1.650) 24/367 – Tot. € 5.652.907 (887.224)
CENA CON DELITTO: KNIVES OUT – € 8.346 (1.761) 26/321 – Tot. € 5.121.519 (777.462)
LA DEA FORTUNA – € 7.508 (1.389) 14/536 – Tot. € 8.221.977 (1.208.552)
ODIO L’ESTATE – € 7.481 (1.329) 23/325 – Tot. € 7.473.945 (1.150.903)
JOJO RABBIT – € 7.136 (1.214) 29/246 – Tot. € 4.003.067 (632.765)
FAVOLACCE – € 6.894 (1.199) 29/238 – Tot. € 114.026 (19.335)


JUSTICE LEAGUE – DEBORAH SNYDER PARLA DI UNA SCENA CON WONDER WOMAN E LOIS LANE NELLA SNYDER CUT

L’evento virtuale Justice Con ha svelato alcune novità circa Zack Snyder’s Justice League, ovvero la celebre Snyder Cut: ovviamente la più grande è la clip con Superman nel costume nero, ma Deborah Snyder ha parlato anche di una scena con Wonder Woman (Gal Gadot) e Lois Lane (Amy Adams).

Tagliato dalla versione uscita in sala, questo momento tra le due donne si svolge subito dopo la morte di Superman, e sarà reintegrato nella Snyder Cut. Spiega la produttrice:

È una scena in cui Diana fa visita a Lois dopo la morte di Clark. Sapete, [Lois] ha smesso di uscire, ed è una scena molto solidale perché, nonostante abbia perso la sua casa, [Diana] arriva non per chiedere aiuto, ma per aiutare Lois. Non vedo l’ora che possiate vedere quella scena.

Zack Snyder ha promesso che all’evento DC FanDome saranno svelati maggiori dettagli, tra cui il titolo ufficiale, un teaser trailer e se la Snyder Cut sarà distribuita come film o miniserie.

Come sappiamo, Zack Snyder’s Justice League includerà molti materiali inediti, tra cui le nuove scene “Knightmare”, le apparizioni di Darkseid e Martian Manhunter, il nuovo look di Steppenwolf e altro ancora. Snyder inserirà nuovi effetti speciali, finirà quelli incompleti, registrerà musiche e dialoghi aggiuntivi e utilizzerà la colonna sonora di Junkie XL; infine, monterà il tutto. Uscirà nella prima metà del 2021 su HBO Max.

Vi terremo aggiornati.


NATALIE PORTMAN SVELA QUANDO INIZIERANNO LE RIPRESE DI THOR: LOVE AND THUNDER

Le produzioni dei Marvel Cinematic Universe non sono ancora ripartite, ma Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings dovrebbe tornare sul set in Australia molto presto, dato che le riprese furono interrotte a causa dell’emergenza Covid-19.

Anche la produzione di Thor: Love and Thunder si svolgerà in Australia, e Natalie Portman ne ha parlato di recente in una chiacchierata con Serena Williams, che condivide con lei la proprietà di una squadra di calcio.

Sono molto entusiasta. Gireremo in Australia all’inizio del prossimo anno.

Taika Waititi comincerà quindi le riprese nei primi mesi del 2021, e dovrebbe avere tempo di concludere i lavori entro l’attuale data di uscita, 11 febbraio 2022. Il regista ha dichiarato di aver appena finito una nuova stesura del copione, e che il film sarà “molto romantico”.

Al momento le informazioni su questo sequel sono frammentarie, ma sappiamo che Jane Foster solleverà Mjolnir e diventerà Mighty Thor. Pare inoltre che alcuni membri dei Guardiani della Galassia appariranno nel film: nulla di sorprendente, visto che Thor è partito con loro al termine di Avengers: Endgame. Vi terremo aggiornati.


Jane-Foster-Thor-copertina

FRANCIA – ANCORA OGGI LE SALE FATICANO AD ATTRARRE GLI SPETTATORI

Ogni anno il CGR des Deux Lions di Tours vende un milione di biglietti, registrando quasi 250mila ammissioni. Sebbene gli spettatori stiano tornando poco alla volta nelle sale, siamo ancora ben lontani dai livelli ‘normali’. Al momento si registra una diminuzione delle presenze del 75%, rispetto a prima della quarantena.
Il gestore Pierre Crétet ha spiegato:

“L’attività si è molto ridotta, come sappiamo. Viviamo un’estate e una partecipazione senza precedenti. Non vediamo l’ora che il mercato torni alla normalità e che le uscite americane, le locomotive della nostra attività, ritornino rapidamente. Lavoriamo solo con film francesi, dei buoni film, ma che non sono così attraenti.”

Il lockdown ha fatto perdere al cinema Royal Vigny, di Loches, dai 50.000 ai 60.000 euro. Solo il 10-20% della capacità delle sale viene riempito. Per il direttore e proprietario dello stabilimento, il basso tasso di presenze è causato dalle scelte distributive, con i distributori che attendono tempi migliori per distribuire le pellicole nelle sale.
Marc Nagot ha detto:

“Ci sono film come Petit pays che sono stati posticipati, non so quante volte… Penso che a un certo punto, dovremo assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo l’impressione che a queste persone manchi un po’ d’avventura. Non sono sicuro che questa sia la soluzione giusta. “

Pierre Crétet ha notato una leggera ripresa nelle cifre delle presenze.

“C’è un piccolo aumento dell’attività. Vediamo i manifesti dei film per le strade, sugli autobus, questi sono i primi segni di un ritorno alla normalità, speriamo.”

La fine dell’anno sarà importante per cercare di recuperare qualcosa. Saranno determinanti le uscite di James Bond e di tutti i blockbuster che sono stati rimandati a questo autunno/inverno. Allo stesso tempo i produttori potrebbero congestionare le sale con troppi titoli.

Per il momento, Marc Nagot ha visto i clienti più frequenti tornare nel suo piccolo cinema privato a Loches. Lo sa, quest’anno andrà perso. L’esercente spera di recuperare almeno le sue spese. A settembre, all’inizio dell’anno scolastico, potrebbe chiedersi:

“Se non c’è più redditività, non potremo più recuperare i nostri costi, allora dovremo affrontare la situazione”.


Killroy Was Here, ecco il trailer del nuovo film horror di Kevin Smith

In occasione della versione virtuale del Comic-Con di San Diego, Kevin Smith ha diffuso il primo trailer della sua nuova antologia horror intitolata Killroy Was Here, in cui compare anche il suo amico di vecchia data Jason Mewes.
L’attore e regista ha mostrato il trailer nel corso del panel “An Evening with Kevin Smith” e ha parlato del progetto svelando che arriverà “probabilmente” a inizio 2021.

Circa al minuto 48:20 del video qui in alto.

Il film parte da un fatto reale: Kilroy was here (Kilroy è stato qui) ha avuto origine come graffito ed era molto noto tra gli statunitensi durante la Seconda guerra mondiale. Il disegno è quello di un personaggio con un naso prominente che sbuca da un nascondiglio.

Smith ha provato allora a dare un’origine al tutto inventandosi la storia di un assassino. Le riprese si sono tenute prima e dopo il suo infarto del 2018.

Nel cast accreditato troviamo Ryan O’Nan, Azita Ghanizada, Betty Aberlin, Chris Jericho, Gregory Kelly, Brogan Hall, Fredor Ster, Justin Kucsulain, TeriEnna Blanco, Lif Lafontant, Ernest O’Donnell, Andrew Romano, Chelsey Cole e Surely Albelo.






The Walking Dead, Robert Kirkman parla dei film su Rick Grimes: “Sono molto coinvolto nella loro realizzazione”

Durante il panel Robert Kirkman at Home tenutosi al Comic-Con@Home 2020, il papà di The Walking Dead ha parlato del suo coinvolgimento nei film di Rick Grimes annunciati nell’ormai “lontano” 2018.
Nel corso del suo intervento ha dichiarato:

In realtà non ho mai parlato pubblicamente circa il mio coinvolgimento nei film di Rick Grimes che stiamo realizzando con la AMC e la Universal. Ma sono molto coinvolto nella loro realizzazione. Parlo frequentemente con Andrew Lincoln, lavoro con David Alpert e Scott Gimple, con la Universal e la AMC per dare forma al progetto. Per noi è fondamentale che questi film siano spettacolari. Vedere Andrew Lincoln che torna nei panni di Rick Grimes è una cosa speciale e non possiamo approcciarci a questi film in una maniera che sia in una qualche maniera carente delle giuste attenzioni perché sarebbe un disservizio nei confronti di Andrew, di Rick Grimes e dei fan. Per questo ho lavorato molto all’elaborazione della storia per avere la certezza che tutto sia fatto con criterio. Stiamo lavorando duramente per regalarvi il miglior film possibile. Per questo motivo, e chiaramente per colpa della pandemia, le notizie sono state alquanto scarse. Ma ora ad esempio, vi ho già detto troppo.

Proprio in merito all’attuale emergenza sanitaria, una decina di giorni fa Robert Kirkman spiegava:

Dietro le quinte sta succedendo di tutto. Vorrei fosse chiaro che non siamo rimasti con le mani in mano aspettando che la pandemia finisca. Semmai, penso che la pandemia renderà migliori molti film. Penso che il film su Rick Grimes sarà tra quelli che miglioreranno di più, perché stiamo dedicando molto più tempo a creare questa cosa e assicurarci che sia perfetta. Ma quando la situazione si placherà, sentirete parlare moltissimo del nostro film.


Terry Gilliam stava per girare un film nato da un’idea di Kubrick: “La quarantena ha rovinato tutto”

La rivelazione è avvenuta nel corso di una recente intervista con Repubblica: Terry Gilliam avrebbe dovuto girare un nuovo film a settembre, ma l’emergenza Coronavirus ha sconvolto tutti i suoi piani.
L’intervista si è svolta nell’ambito Ventotene Film Festival (24 luglio – 2 agosto) visto che il regista parteciperà in collegamento video a una celebrazione della sua carriera mercoledì 29 luglio alle 22.30. In questa sede riceverà il premio Vento d’Europa – Wind of Europe International Award, sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo, e poi dopo l’incontro ci sarà la proiezione del film ‘Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, il film da lui diretto approdato in sala nel 2009.

Il nuovo film del regista al momento sembra naufragato, ma la speranza è che prima o poi riesca a tornare in carreggiata:

Avrei dovuto iniziare le riprese di un nuovo film a settembre nato originariamente da un’idea di Stanley Kubrick. Avevamo già un copione e un cast, ma la quarantena ha rovinato tutto. Perciò al momento sto lavorando a un libro con gli storyboard di tutti i film che ho finito.

Parlando di altri progetti, ricordiamo che Gilliam collaborerà con Taika Waititi per scrivere e dirigere l’episodio pilota di Time Bandits (I banditi del tempo), la serie targata Apple tratta dall’omonimo film del 1981.

I due cineasti saranno coinvolti anche come produttori esecutivi del progetto che racconterà la storia dell’undicenne Kevin, un giovane che incontra sei nani che viaggiano nel tempo e parte con loro per vivere un’avventura attraverso diversi periodi storici, rubando ai ricchi e incontrando figure storiche come Napoleone Bonaparte.


Avengers: Endgame, Katherine Langford dalla scena tagliata al possibile ritorno di Morgan Stark

Durante la promozione di Cursed, ora disponibile su Netflix, Katherine Langford ha parlato della sua esperienza sul set di Avengers: Endgame, in cui ha interpretato Morgan Stark per una sequenza poi tagliata.
Queste le parole dell’attrice:

Quello che penso è che se ti tagliano da un film, e quel film è l’ultimo film Avengers, non è poi così male, senza contare che tutta l’esperienza di riprese è stata meravigliosa. Alla fine è comunque finita su Disney+, perciò sì, credo sia stata una cosa delle cose più belle a cui abbia mai partecipato, sono felice di avere quel ricordo.

L’attrice ha ammesso che adorerebbe tornare a interpretare Morgan Stark in un altro progetto:

L’Universo Marvel è pieno di segreti, perciò ero un po’ impaurita dopo aver girato la mia scena perché non potevo dire praticamente nulla. Se sapessi [del mio ritorno] non credo che potei parlarne, ma amerei tanto farlo.


Constantine: il regista parla della scena dei titoli di coda e del motivo per cui il film fu vietato ai minori

Nel fine-settimana si è svolta la “Constantine: 15th Anniversary Reunion”, ovvero il panel del Comic-Con@Home dedicato al 15° anniversario del film con Keanu Reeves, condotto da Collider.
Tra gli ospiti di questo panel, oltre a Reeves (protagonista del film), ci sono stati il regista Francis Lawrence e il produttore Akiva Goldsman che hanno svelato un sacco di dettagli sulla lavorazione del film.

Il regista ha innanzitutto parlato della decisione dell’MPAA di vietare il film ai minori, una notizia accolta decisamente male dalla produzione:

La Warner decise che doveva essere un film PG-13 per tutti i soldi spesi, così seguimmo una serie di linee guida su quello che è consentito o meno in un film PG-13. Seguimmo quelle regole alla lettera: le volte che puoi dire “caz*o”, la nudità, il sangue, la violenza, tutte queste cose. Lo mostrammo all’MPAA e ricordo che dopo soli cinque minuti scrissero sui loro blocchetti per gli appunti che il film era assolutamente da vietare ai minori per il “tono”. Un aspetto che non era in quelle linee guida.

Ha poi proseguito spiegando:

Credo fosse scritto “senso di timore opprimente” dalla scena di apertura in poi. Non credevano che potessimo fare nulla per cambiare le cose. Praticamente avevamo in mano un film PG-13 con un visto censura R. La cosa mi uccise, perché se avessi saputo del divieto ai minori, avrei girato un film vietato ai minori. Avremmo potuto calcare la mano con l’intensità, la violenza, il linguaggio, e invece restammo fregati su quel fronte. Cercammo di lottare, ma non vincemmo quella battaglia.

Ha poi parlato della scena dei titoli di coda (che alleghiamo a seguire) in cui si vede il personaggio di Shia Labeouf che esce dalla sua tomba:

Non l’abbiamo girata durante le riprese principali. Dopo una prima proiezione, quando rendemmo lo studio felicissimo del lavoro svolto, io e Akiva andammo alla Warner per dire: “Ehi, ragazzi, ora che siete tutti emozionati, ci sono un paio di cose che vorremmo fare. Vorrei rigirare la scena del locale e aggiungere questa cosina alla fine. Akiva ha quest’idea per i titoli di coda”. Loro dissero: “Ottimo, procedete pure”. Così ci diedero un po’ di soldi per fare delle riprese aggiuntive. Ma fu un’idea di Akiva.

Goldsman in effetti ha spiegato che “non c’è molto da dire” sul fato del personaggio LaBeouf nel film; la sua morte fu girata deliberatamente in modo ambiguo: “Era un modo pr chiudere la storia e aprirne altre nel caso avessimo avuto la possibilità di andare avanti“.




Netflix realizzerà l’adattamento del racconto horror My Wife And I Bought A Ranch

Secondo quanto riportato da Deadline Netflix avrebbe stretto un accordo per assicurarsi i diritti (e per realizzare un adattamento cinematografico) di My Wife And I Bought A Ranch, una breve storia dell’orrore in sei parti scritta da Matt Query e pubblicata su Reddit.
L’opera, che sarà adattata dallo stesso Matt Query insieme a suo fratello Harrison, segue la storia di una coppia, Harry e Sasha, che trovano la casa dei loro sogni in un ranch nell’Idaho. Lui è un soldato tornato nella vita reale, quindi cercano di fare ciò che possono per ottenerla, con una bassa offerta. Alla fine ottengono il ranch ma ben presto scoprono di non essere da soli. I loro vicini li informano infatti che c’è uno spirito malevolo nella valle che si manifesta nell’abitazione nella stessa modalità a ogni inizio stagione. Esistono però alcuni passi da seguire per tenere fuori dalla porta lo spirito. La tensione e la violenza cresceranno ad ogni violento rituale mentre il duello tra gli spiriti e l’ex marine si tramuta in qualcosa di personale.

Scott Glassgold produrrà il progetto attraverso la Ground Control Entertainment insieme alla 21 Laps di Shawn Levy e Dan Cohen e alla Atomic Monster di James Wan e Michael Clear.


Dwayne Johnson era stato preso in considerazione per il ruolo di Willy Wonka nel film di Tim Burton

Nelle scorse ore Dwayne Johnson ha voluto svelare ai suoi fan un curioso aneddoto che lo riguarda.
Su Instagram l’attore ha pubblicato un video che mostra una scena ripresa dalla TV di Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato 1971 con protagonista Gene Wilder. E proprio grazie a questo post Johnson ha rivelato che nei primi anni 2000 era stato considerato da Tim Burton per il ruolo di Willy Wonka nel suo film, La Fabbrica di Cioccolato.

Il ruolo poi come sappiamo è andato a Johnny Depp, ma per Johnson essere stato considerato per un ruolo così rilevante da un regista come Burton ha significato comunque molto: “Nei primi anni 2000 l’iconico regista Tim Burton mi aveva preso in considerazione per il ruolo di Willy Wonka nel suo remake, La Fabbrica di Cioccolato. [..] Il fatto che Tim abbia pensato a me ha sicuramente significato molto dato che stavo proprio entrando in questo business senza avere la minima idea di cosa il futuro avesse in serbo”.

Potete vedere il post dell’attore qua sotto:


www.instagram.com/tv/CDHzk4WlB3Z/?utm_source=ig_embed

Shazam!, il regista spiega perché non ha usato il tema di Superman di Hans Zimmer per la scena finale

Nella sequenza finale di Shazam!, come sapete, Superman appare (dal collo in giù) per fare una sorpresa a Freddy, che in effetti rimane senza parole. La musica che si sente in sottofondo è quella del Superman di John Williams, perciò al regista David F. Sandberg è stato chiesto il perché non abbia scelto di usare il tema di Hans Zimmer che si sente nei film dell’Universo DC con Henry Cavill.

La risposta è stata la seguente:

È un tema fantastico che ti dà la carica, ma pensavo che non fosse riconoscibile quanto quello di Williams. Specialmente quando usi soltanto poche note. Se ci fosse stata una scena intera con Superman che arriva per combattere avrebbe spaccato con Zimmer.

Sinceramente, quando ho fatto quel video sul collo lungo per scherzo e ho usato il tema di Zimmer, ho davvero apprezzato le sensazioni che ha scatenato, ma avremmo avuto bisogno di Cavill per dargli davvero un senso.

Il riferimento al “collo lungo” è uno scherzo fatto su Twitter in risposta alle richieste di aggiungere il Superman di Henry Cavill alla sequenza finale di Shazam!.




Jurassic World: Dominion, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard avvistati a Chiswick Park (Londra)

Proseguono le riprese di Jurassic World: Dominion, il film di Colin Trevorrow con Bryce Dallas Howard e Chris Pratt che chiuderà la trilogia con protagonisti Claire e Owen.
I due attori sono stati avvistati nel corso del fine settimana a Chiswick Park, a Londra, e hanno girato una sequenza con un altro attore non riconoscibile (forse un ragazzino) seduti a un bar. Come precisato da una persona che ha scattato una foto dalle riprese “sembrava una specie di scena con un fascicolo segreto“

A seguire potete ammirare alcuni scatti purtroppo non molto ravvicinati:

https://twitter.com/ellisjalia/status/1287...dra%2F439511%2F

https://twitter.com/pantaleonescu/status/1...dra%2F439511%2F

Ricordiamo che oltre che nel Regno Unito, le riprese di Jurassic World: Dominion dovrebbero tenersi anche a Malta, in Canada e (forse) alle Hawaii, anche se non è chiaro se dopo l’emergenza la produzione ha cambiato piani sulle ambientazioni. La sceneggiatura del film è firmata da Colin Trevorrow (che sarà anche produttore con Steven Spielberg) e da Emily Carmichael.
Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum torneranno nei panni di Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcom. Tra i nuovi ingressi DeWanda Wise, Dichen Lachman, Scott Haze e Mamoudou Athie; torneranno anche Justice Smith e Daniella Pineda dopo un ruolo in Jurassic World: Il regno distrutto.

Il film chiuderà la trilogia con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard e a detta del regista Colin Trevorrow sarà “una celebrazione di tutto il franchise fino ad oggi”.

Ancora non sappiamo nulla sulla trama di Jurassic World: Dominion, solo che sarà ambientata un po’ di tempo dopo Il Regno Distrutto.


L’Uomo d’Acciaio: la morte di Zod e il finale alternativo

Sono passati sette anni da quando L’Uomo d’Acciaio è arrivato al cinema, ma ancora oggi i fan discutono a proposito del finale del film in cui Superman si trova costretto a spezzare il collo del generale Zod – uccidendolo! – per fermare il cattivo una volta per tutte. Mentre in Batman v Superman: Dawn of Justice abbiamo visto che il corpo del villain è stato utilizzato per dare vita a Doomsday, nulla è stato invece rivelato o spiegato a proposito delle motivazioni che hanno spinto Kal-El a compiere un tale gesto.

Durante un’intervista con Collider, lo sceneggiatore de L’Uomo d’Acciaio, David S. Goyer, ha spiegato che Superman, costretto ad uccidere Zod, avrebbe dovuto dimostrare che l’eroe era stato messo alle strette, incapace di poter optare per un’altra soluzione. Spiegando che si trattava di un Superman che aveva da poco abbracciato la sua vera natura, Goyer ha chiarito che l’eroe non era ancora sceso a patti con le regole che da sempre contraddistinguono la sua morale (a differenza della sua controparte fumettistica).

“Non è affatto consapevole dell’entità dei suoi poteri”, ha spiegato Goyer. “Si è imbattuto in qualcuno che ha detto:” Non mi fermerò. Non puoi mandarmi in prigione. Non mi fermerò mai’. Volevamo metterlo in stallo”. Per quanto controversa possa essere stata, la morte di Zod avrebbe dovuto significare che Superman non avrebbe mai più ucciso. “Si trovava in una posizione terribile e ha giurato di non poterlo fare mai più. Non è uscito dalla rabbia, è stato costretto a farlo.”

Goyer ha anche parlato di un finale alternativo, che è stato scritto ma che alla fine è stato scartato: “L’idea era che Superman avrebbe… c’era uno di quei tipi di criptopod sulla nave che si sarebbe trasformata nella Fortezza della Solitudine. Superman avrebbe messo Zod dentro a questo Pod per poi rispedirlo nello spazio”, ha spiegato. “Ne abbiamo parlato e forse alcune persone ne sarebbero state anche felici, ma mi è sembrato soltanto un pretesto in riferimento alla storia che stavamo raccontando”.


The Unfamiliar: il trailer del film horror basato sui miti hawaiiani

Interpretato da Jemima West, Christopher Dane, Rebecca Hanssen, Rachel Lin, Harry McMillan-Hunt Director, e diretto da Henk Pretorius, The Unfamiliar è previsto in uscita in digitale negli USA per il prossimo 21 agosto.

The Unfamiliar: il trailer del film horror basato sui miti hawaiiani

The Unfamiliar è un nuovo film horror inglese che è previsto in uscita in VOD e digitale negli Stati Uniti per il prossimo 21 agosto, e di cui è disponibile online un nuovo trailer.
Diretto da Henk Pretorius, che l'ha sceneggiato assieme a Jennifer Nicole Stang, il film racconta la storia di un medico dell'esercito britannico, Elizabeth “Izzy” Cormack, che torna a casa dopo lunghi mesi di missione all'estero e cerca di ritrovare una relazione e un'intimità con la famiglia. Ma Izzy iniza presto a notare strane cose, eventi inspiegabili, e si convince che qualcosa di terribile e maligno abbia preso di mira la sua famiglia, che a suo volta crede invece che quello che Izzy vede è tutto nella sua testa, causato da una sindrome post-traumatica da stress. Per salvare i suoi affetti, Izzy sarà costretta a un viaggio nei luoghi più oscuri delle isole Hawaii, alla ricerca di quello che, nell'antica mitologia locale, può fornirle spiegazioni e salvezza.

Nel cast di The Unfamiliar ci sono Jemima West, Christopher Dane, Rebecca Hanssen, Rachel Lin, Harry McMillan-Hunt. Ecco quello che il regista ha dichiarato riguardo l'originale riferimento alla mitologia hawaiiana fatto nel film:

Decodificare la mitologia hawaiiana e il significato di ogni riferimento culturale in The Unfamiliar potrebbe essere paragonato ad assemblare un complesso puzzle; un puzzle composto di piccoli pezzettini che il pubblico deve ritrovare e ai quali deve cercare di dare senso. Le Hawaii sono spesso ritratte come una destinazione ideale per le vacanze, con una popolazione amichevole al servizio del turista. Ma se guardi più da vicino ti accorgi che ci sono una varietà di creature mitologiche, di credenze, e di misteri nascosti nella psiche dei nativi hawaiiani (i Kanaka Maoli). The Unfamiliar esplora alcune di queste creature, combinate con antichi rituali e uno sciamano hawaiiano (Kahuna).


The Unfamiliar: il trailer del film

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THE NEW MUTANTS: ECCO I FILM HORROR A CUI JOSH BOONE SI È ISPIRATO

Il regista di The New Mutants, Josh Boone, ha svelato le sue fonti di ispirazione per costruire il film, nuovo episodio collegato all'universo degli X-Men, e ha rivelato che l'ambientazione horror che vedremo al cinema è stata influenzata da alcune pellicole must del genere.

Durante una recente intervista, il regista Josh Boone ha motivato la decisione di ambientare The New Mutants in una location inquietante, ovvero un ospedale psichiatrico, e di come la scelta sia stata stimolata da un paio di classici:

"Avevamo bisogno di un posto in cui ambientare la storia del Damon Bear e avevamo bisogno che non costasse tanto dal punto di vista del budget. Uno dei film preferiti mio e del co-sceneggiatore Knate Lee è Qualcuno volò sul nido del cuculo, e un altro è Nightmare 3 - I guerrieri del sogno. Grazie a queste due ispirazioni abbiamo costruito quello che vedrete nel film. Abbiamo anche preso in prestito qualche dettaglio da Ragazze Interrotte".

Dopo aver visionato attentamente queste pellicole, Josh Boone e il suo team hanno deciso di girare in un vero e proprio ospedale abbandonato, un luogo dove tutto il cast ha vissuto delle esperienze molto inquietanti, come ha raccontato lo stesso regista:

"Abbiamo trovato un manicomio che era stato chiuso per 50 anni, probabilmente. Penso che avesse 150 anni. C'era una specie di atmosfera stregata. Alcuni membri del team hanno avuto strane esperienze sul set. Mi precipitavo sempre ovunque qualcuno avesse sentito qualcosa e dicevo 'Lascia che succeda qualcosa a me!' ma non è mai successo. Quindi abbiamo trovato il posto giusto per dare la giusta sensazione al cast. È divertente."

The New Mutants, come annunciato al Comic-Con 2020, uscirà nelle sale statunitensi il prossimo 28 agosto.


ILLUMINATI VEDRÀ IL RITORNO DI IRON MAN NELL'MCU?

Tra i possibili progetti futuri dei Marvel Studios spicca Illuminati che potrebbe vedere l'amato Iron Man riunito agli Avengers, sempre che i rumor circolati di recente troveranno conferma ufficiale.

Avengers: Endgame ha sancito la scomparsa di Iron Man dall'MCU mettendo in scena il sacrificio supremo di Tony Stark per salvare il mondo. A quanto appreso finora, non ci saranno resurrezioni che riporteranno indietro l'eroe interpretato con successo da Robert Downey Jr., ma questo non significa che non rivedremo mai Iron Man.

Secondo un rumor diffuso da Illuminerdi, una nuova versione di Iron Man proveniente da una diversa timeline - come nel caso di Gamora e Loki - potrebbe comparire in uno dei prossimi progetti in fase di sviluppo presso i Marvel Studios, nello specifico si tratta di Illuminati.

Kevin Feige figurerebbe come produttore di Illuminati, il lavoro è già in fase di elaborazione, ma per il momento non vi sarebbe alcuna ipotesi di casting né è specificato se il progetto sarà un film o una serie tv per Disney+.

Gli Illuminati sono un team di supereroi che lavora in segreto dietro le quinte, scenario più che probabile dopo gli Accordi di Sokovia, l'ipotesi della loro comparsa si sposerebbe con l'adattamento Secret Wars, che potrebbe riportare in Marvel i registi di Avengers: Endgame, fratelli Russo.

Non tutti i membri degli Illuminati hanno fatto la loro comparsa nell'MCU. Iron Man e Doctor Strange sono apparsi in molti film, e l'eroe di Tony Stark è perfino defunto. Ma Reed Richards, Professor X, Namor e Black Bolt devono ancora fare la loro comparsa. Sappiamo che i Fantastic Four e X-Men stanno per fare il loro ingresso nell'MCU, con tutta probabilità non prima della Fase 5, e attendiamo di vedere la comparsa di Namor in Black Panther 2, ma il progetto su Illuminati è ancora nebuloso e non ci sono garanzie del ritorno di Tony Stark.

Se Marvel deciderà di deviare dalla versione tradizionale del fumetto, potrebbe confermare l'addio definitivo dell'eroe, ma la speranza del pubblico è quella di un ritorno del personaggio seppur in una differente versione.


JOSS WHEDON COMPARE A SORPRESA AL COMIC-CON@HOME, MA NON MENZIONA RAY FISHER

Nel corso dell'edizione casalinga straordinaria di quest'anno organizzata dal Comic-Con di San Diego, che a causa dell'emergenza sanitaria globale non si è potuta celebrare sul luogo fisico, è comparso a sorpresa Joss Whedon, nonostante la sua presenza fosse stata cancellata in seguito alle polemiche legate alle dichiarazioni di Ray Fisher.

Nel corso appunto del panel di Firefly su Comic-Con@Home, mentre stava parlando Nathan Fillion, è apparso a sorpresa il regista di The Avengers e della famigerata versione cinematografica di Justice League. Whedon, tuttavia, ha mantenuto la stessa linea delle ultime settimane, non commentando assolutamente le parole di Ray Fisher sul suo comportamento sul set con cast e troupe della pellicola poi ripudiata da tutti in favore della Snyder Cut in arrivo su HBOMax nel 2021. Come ribadito nuovamente da Fisher, probabilmente Whedon è spaventato all'idea di un commento perché potrebbe sapere di trovarsi in torto, tanto che non è arrivato a denunciare ancora l'attore di Cyborg per eventuale diffamazione.

"Non voglio confrontare i due diversi film in alcun modo o forma. Ma quello che dirò riguardo alla situazione di Joss Whedon è che ovviamente, come saprete, ho fatto alcune dichiarazioni piuttosto forti nei giorni scorsi. Ecco, ognuna di quelle parole è assolutamente vera. Mi ci sono voluti due anni e mezzo per ottenere tutte le informazioni di cui avevo bisogno per essere in grado di costruire questa accusa a prova di smentita, in modo che le persone non possano negarla. Arriveremo al cuore di tutto. E se qualcosa che ho detto su quell'uomo dovesse essere falsa, lo invito con tutto il cuore a denunciarmi per diffamazione, a denunciarmi per calunnia.” Questo è quanto detto da Fisher recentemente.


BATMAN BEGINS, LO SCENEGGIATORE SMENTISCE UNA FAMOSA TEORIA SU RA'S AL GHUL

David S. Goyer ha contribuito fortemente alla trilogia di Batman creata da Christopher Nolan e insieme al regista britannico scrisse la sceneggiatura di Batman Begins, per il riavvio del franchise legato all'Uomo Pipistrello. Tra i villain del primo capitolo anche Ra's al Ghul, interpretato da Liam Neeson, mentore e nemico di Bruce Wayne.

Nei fumetti il personaggio di Ra's al Ghul è incredibilmente longevo, facendo affidamento sulle acque della Fossa di Lazzaro che gli forniscono l'immortalità. L'approccio di Nolan al personaggio l'ha reso una leggenda, una figura tramandata da un leader all'altro della Setta delle Ombre. Tuttavia diversi fan hanno interpretato le espressioni facciali di Neeson nella scena della morte di Ra's al Ghul come un segno della sua immortalità anche nel franchise di Nolan.

Goyer ha risposto così a quest'ipotesi durante il Comic-Con Home:"Penso che stiate leggendo un po' troppo. Certamente non ci sono mai state discussioni tra me e Chris al riguardo. Ma se ci pensate, si è trattato di un approccio abbastanza realistico. Penso che introdurre qualcosa come il Pozzo di Lazzaro (non sto dicendo che non puoi raccontare una bella storia con il Pozzo di Lazzaro, penso che potresti) non penso che il Pozzo di Lazzaro avrebbe aderito a quell'approccio".

Goyer torna sulla questione delle origini di Batman:"Penso che la mia prima conversazione con Chris sia stata sull'interesse a raccontare le origini. Era interessato a raccontare una storia che avesse luogo prima che Batman tornasse a Gotham, quindi fu qualcosa che mi entusiasmò molto quando parlammo".


JUSTICE LEAGUE, DARKSEID CONDIVIDE ALCUNE SCENE CON LEX LUTHOR? PARLA RAY PORTER

In una delle scene eliminate di Batman v Superman: Dawn of Justice, vedevamo Lex Luthor incontrare Steppenwolf nella navicella kryptoniana prima della sua venuta sulla Terra alla ricerca delle Scatole Madri, e da lì è poi rimasto il dubbio su di un suo coinvolgimento nei piani di Darkseid in Justice League, quello di Zack Snyder.

Ora che si sta avvicinando l'uscita della Zack Snyder's Justice League, di cui vedremo un primo trailer durante il DC FanDome , molti fan pensano che vedremo qualcosa di più circa la relazione tra Lex Luhor e Steppenwolf ma anche tra Luthor e Darkseid, che sarà mostrato finalmente nella versione di Snyder e doppiato dall'attore Ray Porter.

Durante il panel Justice Con's "Spotlight on Ray Porter", così, all'attore è stato chiesto se condividerà delle sequenze con il Lex Luthor di Jesse Eisenberg, e alla domanda l'interprete ha risposto: "No, non ho girato alcuna scena con lui. Lo ammiro molto come attore ma purtroppo non sono ancora riuscito a lavorare con lui". Dunque la verità è che non vedremo delle scene con Luthor e Darkseid insieme. Triste ma definitivo.


TRAILER ITALIANO UFFICIALE DI AFTER 2

Accompagnato dalla canzone ‘We Belong‘ cantata da Dove Cameron, è disponibile il trailer italiano ufficiale di After 2, il sequel di After.

Diretto da Roger Kumble il film è tratto dall’omonimo romanzo di Anna Todd che racconta la turbolenta storia d’amore di Tessa e Hardin. Questo secondo capitolo introduce Dylan Sprouse nei panni di Trevor Matthews.

La sinossi:

Dopo la loro rottura, Hardin (Hero Fiennes Tiffin) e Tessa (Josephine Langford) cercano di andare avanti ognuno per la propria strada.

Mentre Hardin torna a perdersi in cattive abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro, non riesce a togliersi dalla testa Hardin.
Dopotutto lui è l’amore della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado di andare avanti per la sua strada, ma non è così semplice.


Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo sembra tramare per tenerli separati.

After 2 arriverà nei cinema italiani dal 2 settembre.




TENET: CONFERMATA L’USCITA ITALIANA, IL FILM ARRIVERÀ NELLE SALE IL 26 AGOSTO!

Dopo l’ennesimo slittamento della data di uscita americana di Tenet si attendevano notizie sul nostro territorio.
Ebbene, la Warner ha annunciato oggi che il film di Christopher Nolan arriverà nelle nostre sale il 26 agosto.

La major ha deciso, quindi, di lasciare invariata la release italiana, segno concreto che i rumor che vi abbiamo recentemente riportato solo veri: al momento un’uscita contemporanea a livello globale è praticamente impossibile. Conviene sfruttare quei territori in cui i cinema stanno riaprendo, con un lancio disgiunto che tenga conto anche delle esigenze degli esercenti che hanno riaperto i cinema, ma faticano ad andare avanti senza titoli in grado di attirare il pubblico.

Secondo alcune indiscrezioni, il film sarà un thriller romantico, descritto come un incrocio tra Intrigo internazionale, il capolavoro di Alfred Hitchcock, e Inception. Nel cast troveremo John David Washington, Elizabeth Debicki e Robert Pattinson. Con loro Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy.

La colonna sonora è opera di Ludwig Göransson (Black Panther), il direttore della fotografia è Hoyte van Hoytema (filmerà in Imax e 70mm), il direttore del montaggio è Jennifer Lame, il scenografo è Nathan Crowley, il costumista è Jeffrey Kurland mentre il supervisore degli effetti speciali è Andrew Jackson.

Nolan e la moglie Emma Thomas sono i produttori, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.


UN NATALE SU MARTE, INIZIATE LE RIPRESE DEL FILM CON CHRISTIAN DE SICA E MASSIMO BOLDI

Accompagnato dalla foto del ciak, arriva l’annuncio dell’inizio delle riprese della nuova commedia diretta da Neri Parenti: Un natale su Marte.

Protagonisti della pellicola Christian De Sica e Massimo Boldi. Dopo Amici come prima, questo è il secondo film che vede i due attori condividere nuovamente lo schermo, dopo una pausa di 13 anni.

Sono trascorsi 15 anni dall’ultimo film di Parenti con Boldi e De Sica, parliamo di Natale a Miami (2005). Il regista ha poi continuato a dirigere i due attori in pellicole separate, l’ultima collaborazione con Boldi è Natale da chef (2017), mentre l’ultimo film in cui ha diretto De Sica è Colpi di fortuna (2013).
Fanno parte del cast anche Lucia Mascino, Milena Vukotic, Paola Minaccioni, Fiammetta Cicogna e Herbert Ballerina.

Le riprese avranno una durata di 7 settimane e si svolgeranno a Roma.

Prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia, Indiana Production e Cattleya, il film è basato sulla sceneggiatura firmata da Parenti e da Gianluca Bomprezzi.

La pellicola verrà distribuita da Warner Bros. Pictures.


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NOMADLAND VERRÀ PROIETTATO SIMULTANEAMENTE A VENEZIA E TORONTO L’11 SETTEMBRE

Nomadland il dramma on the road diretto da Chloé Zhao, con Frances McDormand, verrà proiettato simultaneamente in anteprima mondiale l’11 settembre, ai festival di Venezia e a Toronto. Entrambe le premiere saranno precedute dall’introduzione virtuale della Zhao, produttrice, sceneggiatrice e direttrice del montaggio del film, e dall’attrice e produttrice McDormand.

Ricorderete che Telluride, il quarto festival ad aver stretto un patto di collaborazione con Venezia, Toronto e New York, ha cancellato la sua 47ma edizione a causa della pandemia. Nel sud della California nel tardo pomeriggio, si terrà la proiezione speciale in un drive-in per la rassegna “Telluride da Los Angeles” alla quale presenzieranno di persona la Zhao e McDormand.

Il New York Film Festival ha annunciato che la pellicola farà parte della Centerpiece Selection della sua 58ma edizione. Searchlight distribuirà la pellicola negli Usa questo autunno, e successivamente nei mercati esteri.

La storia:
Il film è basato sul libro Nomadland: Surviving America in the Twenty-First Century di Jessica Bruder, opzionato dalla McDormand e da Peter Spears subito dopo la sua pubblicazione.

Protagonista della pellicola è Fern una donna sessantenne che ha perso tutto durante la Grande Recessione. Dopo il crollo economico di una città aziendale nelle zone rurali del Nevada, fa i bagagli e intraprende un viaggio attraverso il West americano, vivendo in un furgone come un nomade dei tempi moderni.

Il co-protagonista è David Strathairn (Good Night and Good Luck).

La Mostra del cinema di Venezia annuncerà domani la line-up dei film in competizione.


THE OLD GUARD – IL CAST E LA REGISTA PARLANO DELL’IMMORTALITÀ E DEL FILM IN DUE VIDEO

The Old Guard continua a mietere successi su Netflix, Italia compresa, dov’è ancora presente nella top 10 dei film più visti. Non c’è quindi da stupirsi che il colosso dello streaming stia pubblicando nuovi materiali a supporto dell’uscita, utili anche per soddisfare le curiosità dei fan.

Il primo video è una featurette in cui la regista Gina Prince-Bythewood, la protagonista Charlize Theron e il resto del cast ci introducono nel mondo di questo cinecomic, basato sul fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni). Come sappiamo, al centro della trama c’è una squadra di guerrieri immortali, e infatti la seconda featurette è dedicata proprio al tema dell’immortalità.

La sinossi ufficiale
Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood, THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non è poi una faccenda tanto semplice.

La protagonista è Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, leader di un gruppo di guerrieri immortali che vivono sulla Terra da millenni, combattendo le battaglie di ogni generazione. Della squadra fa parte anche Luca Marinelli, il cui talento attira sempre di più l’attenzione delle produzioni internazionali. L’attore romano interpreta Nicolò da Genova, crociato italiano che ora ha una relazione con un vecchio avversario, Yusuf Al-Kaysani (il Marwan Kenzari di Aladdin), anche lui nel gruppo. Matthias Schoenaerts è invece Sebastian le Livre, ex soldato napoleonico, mentre Kiki Layne presta il volto all’ultima “recluta” della guardia: Nile Freeman, marine americana che ritorna in vita dopo essere stata uccisa in azione, scoprendo così di essere immortale a sua volta.

A dar loro la caccia troviamo Copley (Chiwetel Ejiofor), agente della CIA che, essendo anche uno storico, è riuscito a scoprire il segreto della squadra. Harry Melling interpreta Merrick, dirigente di una compagnia farmaceutica che si allea con Copley per catturare il gruppo e studiarne i poteri.

Gina Prince-Bythewood è nota per Love & Basketball, La vita segreta delle api, Beyond the Lights: Trova la tua voce e il pilot della serie Cloak & Dagger. Avrebbe dovuto dirigere Silver and Black, cinecomic della Sony con Gatta Nera e Silver Sable, ma il film è stato annullato.

The Old Guard è tratto dall’omonimo fumetto di Greg Rucka (testi) e Leandro Fernandez (disegni), mentre l’adattamento è scritto dallo stesso Rucka insieme alla stessa Gina Prince-Bythewood.

Entrambi i video sono sottotitolati in italiano, e potrete vederli qui di seguito.

La featurette che introduce al film



La featurette sul tema dell’immortalità




THE TIGER’S APPRENTICE – HENRY GOLDING NEL CAST DEL FILM DELLA PARAMOUNT ANIMATION

L’adattamento cinematografico di The Tiger’s Apprentice segnerà il debutto alla regia dell’animatore Carlos Baena, che ha lavorato a film Pixar come Wall-E e Toy Story 3.

Il libro, pubblicato nel 2003 da HarperCollins, racconta la storia di un ragazzo di San Francisco che incontra una tigre parlante mutaforma di nome Mr. Hu. Sotto la sua guida e la sua protezione, viene introdotto nel mondo magico dove vivono un antica fenice, un drago e un clan di malvagi.

Henry Golding, (Crazy & Rich, Un piccolo, Last Christmas) doppierà il protagonista. L’attore è inoltre il protagonista di un altro film della Paramount, Snake Eues uno spin-off della franchise dei G.I. Joe.

Prodotto dalla Paramount Animation, i produttori sono Sandra Rabins e Jane Startz mentre Raman Hui e Kane Lee sono i produttori esecutivi. Davig Magee (La vita di Pi), Harry Cripps e Kyle Jarrow hanno scritto la sceneggiatura, basata sul primo libro.

The Tiger’s Apprentice verrà distribuito nelle sale americane il 20 febbraio 2023.


G.I. Joe Origins: Snake Eyes, Hasbro e Paramount rimandano l’uscita al 2021

L’incertezza dell’emergenza sanitaria causata dal nuovo Coronavirus che, dalla Cina, ha poi messo in ginocchio il mondo intero torna a colpire in casa Paramount dopo i recenti e ulteriori rinvii di Top Gun: Maverick e A Quiet Place 2 ai quali si aggiunge ora quello della nuova produzione della major e della Hasbro, ovvero G. I. Joe Origins: Snake Eyes. Le due compagnie hanno deciso di rimandare il lungometraggio al 2021 (il toy movie era inizialmente previsto per questo ottobre).
La notizia è arrivata a margine della diffusione da parte della Hasbro dei risultati finanziari del secondo quarto dell’anno fiscale, ovviamente in caduta libera rispetto all’analogo periodo del 2019, il tutto a causa del COVID-19.

Il colosso del giocattolo ha fatto sapere di essere al lavoro con lo studio per stabilire quale possa essere il periodo migliore per portare G.I. Joe Origins: Snake Eyes nei cinema scegliendo, per il momento, di indicare un generico 2021 come data di release.

Il film è stato girato in Giappone e a Vancouver, in Canada; al fianco di Golding troviamo anche Andrew Koji, Haruka Abe, Iko Uwais, Tahekiro Hira, mentre alla regia figura Robert Schwentke.

Prodotto dalla Skywance e dalla Bonaventura Pictures per la MGM e la Paramount Pictures, il film è stato scritto da Evan Spiliotopoulos (La Bella e la Bestia).

Creati entrambi da Larry Hama nel 1984, Snake Eyes e Storm Shadow sono acerrimi nemici essendo membri di due fazioni decisamente opposte, e cioè i GI Joe e i COBRA.

Il protagonista del film, Snake Eyes, è un ninja che si veste di nero, nasconde il suo volto e non parla. Entra a far parte del gruppo anti-terrorista e diventa rapidamente uno dei membri più popolari, inoltre crea un legame speciale con Scarlett (Samara Weaving), primo membro femminile del team, e a volte svolge delle missioni insieme al suo lupo, Timber.

L’uscita di G.I. Joe: Snake Eyes, è prevista per il 2021.


Ritorno al Futuro, la leggendaria Trilogia di Robert Zemeckis arriva in 4k a ottobre!

Quella di Ritorno al Futuro era una delle grandi lacune del mercato home video relativo al segmento del 4k, lacuna che a breve verrà colmata dalla Universal.

Nel corso dell’anno, il 20 ottobre per l’esattezza, uscirà infatti un nuovo cofanetto della saga che proporrà le versioni in Ultra HD dei tre Ritorno al Futuro nonché una serie di extra fisici e non, compresa un’ora di materiali di repertorio del tutto inediti.

In attesa di notizie riguardanti la release italiana, dettagli che ci comunicheremo appena verranno resi noti dalla divisione nazionale della Universal, vi segnaliamo, grazie a CB.com, quelli relativi al mercato nordamericano dove i fan potranno scegliere fra le varie esclusive propose da catene e store digitali come Amazon, Target, Best Buy.

Ecco anche le immagini dei vari cofanetti:








TRON: Legacy, un giorno uscirà una edizione estesa della soundtrack dei Daft Punk? Per Joseph Kosinski è possibile

Durante il panel Comic Con@Home “Directors on Directing”, condotto da Collider che ha visto la partecipazione di Robert Rodriguez, Colin Trevorrow e Joseph Kosinski è stato proprio quest’ultimo a ricordare diversi aspetti della lavorazione di TRON: Legacy, specialmente in merito alla collaborazione con i Daft Punk per la colonna sonora.

Al tempo, l’idea di ingaggiare un duo francese di musica elettronica per la colonna sonora del blockbuster di una major aveva destato più di una preoccupazione e ha richiesto svariate discussioni. Ma riuscirono a provare rapidamente di essere all’altezza e, infatti, hanno realizzato qualcosa di grandioso […] A Los Angeles incontrarono molti compositori perché fin da subito avevamo capito di volere un ibrido di orchestra e musica elettronica ma dopo tutti i loro meeting mi dissero “Pensiamo di potercela fare da soli, con un direttore d’orchestra”. Fecero un paio di demo e la Disney disse “Ok, diamogli un’opportunità”.

L’album della colonna sonora di TRON: Legacy uscì in versione standard, in versione “Riconfigurata” e in svariate edizioni da collezione per le varie catene di grande distribuzione fisica o digitale, ognuna delle quali contenente un qualche genere di extra, ma parlando durante il panel, Joseph Kosinski ha lasciato intendere senza tante mezze misure che possa esistere un vero e proprio “tesoro sommerso” di materiale inedito composto da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter AKA i Daft Punk:

Non posso né confermare né smentire che esista un sacco di musica letteralmente incredibile che non siamo riusciti a inserire nel film. Sarebbe bello, un giorno, riuscire a capire come riuscire a condividere il tutto. La Disney necessità di nuovi flussi di guadagno ora come ora e non mi sorprenderei se, a un certo punto, dovessero decidere di rendere pubblico il tutto. Sarebbe grandioso.

Di recente si è anche riparlato di un eventuale TRON 3 grazie alle dichiarazioni di un executive di Disney Music che, fra le altre cose, ha supervisionato proprio la produzione di quanto fatto dai Daft Punk sull’acclamata colonna sonora per TRON: Legacy. Il dirigente ha spiegato come, a suo modo di vedere, grazie al successo di Disney+ sia arrivato il momento di mettersi a parlare di un nuovo capitolo della saga.


Dolittle e Bloodshot guidano gli incassi nel primo weekend di riaperture in Cina

Segnali incoraggianti dal box-office cinese, dopo la conclusione del primo weekend di riaperture dopo il lockdown e i lunghi mesi di chiusura. I maggiori incassi sono stati realizzati da Dolittle e Bloodshot, pellicole ancora inedite in Cina, a dimostrazione che sono i nuovi film ad attirare nuovamente il pubblico in sala e non i film di catalogo.
Nel corso dell’ultima settimana sono stati riaperti circa 4,900 cinema, ovvero il 44% del totale, che al momento possono operare al 30% della capacità posizionando gli spettatori a una distanza di sicurezza l’uno dall’altro.

Dolittle ha raccolto 4.71 milioni di dollari, secondo quanto riporta Ent Group (via Variety), mentre il sito Deadline (che cita come fonte il sito di acquisto di biglietti Maoyan) riporta dati più alti: 5.2 milioni di dollari. Bloodshot, co-prodotto dalla cinese Bona Film Group, ha invece incassato 2.6/2.7 milioni di dollari. Al terzo posto, il thriller locale Sheep Without a Shepherd, con circa due milioni di dollari. Quest’ultimo era già uscito al cinema a dicembre e, brevemente, a marzo.

Quarta e quinta posizione per due film di catalogo: Coco e Zootropolis, che hanno incassato rispettivamente 740mila dollari e 290mila dollari. Al sesto posto, invece, La ricerca della felicità di Gabriele Muccino incassa 220mila dollari.

Complessivamente, nel corso del weekend sono stati incassati 12.6 milioni di dollari (15.5 nei primi sette giorni), con incrementi quotidiani, a dimostrazione che il pubblico sta lentamente tornando in sala.

Dopo un tentativo malriuscito di riaprire qualche centinaio di sale a marzo, e la successiva chiusura repentina, questa nuova fase di riaperture in Cina è molto più organizzata e strutturata. Il pubblico ha già riiniziato a tornare al ristorante e nei centri commerciali, e sembra più disposto a ritornare in sala, mentre i distributori hanno già stilato un calendario di nuove uscite da affiancare alle uscite di catalogo.

Al computo dei cinema aperti nel weekend sono stati inclusi quelli di Pechino, che hanno ricevuto il via libera giusto venerdì, mentre la città di Dalian (7 milioni di abitanti) ha cancellato repentinamente ogni piano di riapertura a causa di una nuova crescita nei casi di Coronavirus.

Per quanto riguarda il circuito IMAX, molto popolare in Cina, sono stati riaperti 369 cinema su 700 complessivi: l’azienda si aspetta che almeno 600 sale siano operative entro metà agosto. Nel corso del weekend, gli incassi nel circuito IMAX sono cresciuti del 30% in tutto il mondo a 1.3 milioni di dollari.

Il prossimo venerdì sarà un importante banco di prova per gli incassi cinesi: apriranno infatti film nuovi come Sonic, Jojo Rabbit, 47 Metri: Uncaged. Il ritorno a una parvenza di normalità nei cinema asiatici è fondamentale per i piani di distribuzione di Tenet, che la Warner Bros. potrebbe far uscire in vari paesi a fine agosto.


TIMVISION agosto 2020, tutti i nuovi film e le serie tv del mese

L’estate su TIMVISION porta con sé, oltre al sole e al caldo, anche tanti film da guardare comodamente sul divano di casa rinfrescati dall’aria condizionata. Ma non solo, in arrivo anche importanti serie tv e titoli pensati per i più piccoli. Scoprite qui sotto tutto quello che potrete guardare su TIMVision agosto 2020, tra cinema, serie Tv e programmi per bambini.

TIMVISION agosto 2020

CINEMA

Non ci resta che il crimine

Marco Giallini, Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi sono tre guide di un «tour criminale» per i luoghi della «banda della Magliana». A causa di una bizzarra casualità, vengono catapultati indietro nel tempo, trovandosi di fronte la vera banda.

Hunter Killer: caccia negli abissi

Thriller adrenalinico con Gerard Butler e Gary Oldman. Joe Glass, comandante di sottomarino, soccorre in mare il presidente russo dopo un colpo di stato, salvargli la vita significa evitare l’esplosione di una guerra mondiale. Dall’8 agosto su TIMVISION.

12 Soldiers

Dopo l’attentato dell’11 settembre, il capitano Mitch Nelson guida una squadra delle forze speciali statunitensi in Afghanistan per abbattere i talebani e al-Qaida. L’impresa sarà tutt’altro che facile. Con Chris Hemsworth.

Stronger

Dopo aver perso entrambe le gambe a causa di due bombe esplose durante la maratona di Boston, Jeff Bauman si avvia ad una difficile riabilitazione fisica ed emotiva con il supporto della famiglia e della fidanzata. Con Jake Gyllenhaal.

I segreti di Wind River

Una guardia forestale trova il corpo di una ragazza nei boschi di una riserva indiana, una giovane agente dell’FBI indagherà con lui per trovare il colpevole. Con Jeremy Renner e Elizabeth Olsen, dal 5 agosto su TIMVISION.

SERIE TV

The Magicians – Quinta stagione

La scorsa stagione la magia è stata salvata, ma a un costo terribile: la vita di Quentin Coldwater, il quale ha perso la vita in maniera eroica per salvare il mondo. Penny, Alice, Margo, Julia, Eliot e i loro amici devono imparare a vivere la vita senza il ragazzo, ma la magia ha preso il sopravvento nel mondo. Mentre questa eccede, si preannuncia un’apocalisse. Possono i maghi ricomporsi e salvare la Terra senza Quentin?

Power

Ad Agosto su TIMVISION torna Power con le ultime cinque puntate della sesta stagione. James St. Patrick, proprietario di un celebre night club, ha raggiunto l’apice del successo e si è arricchito tramite lo spaccio di droga. Dovrà convivere e bilanciare la sua doppia vita da uomo d’affari legittimo e criminale

LA TV DEI BAMBINI

Per i più piccoli l’offerta di TIMVISION si arricchisce di:

Leone il cane fifone – Leone è un cane tutt’altro che coraggioso, l’amore per i suoi padroni lo spingerà a fare di tutto pur di difenderli dagli strani imprevisti

Peppa Pig: Vacanze estive – La trascinante simpatia di Peppa in questa serie di avventure durante le vacanze estive

Clarence – Un pieno di positività con le avventure di Clarence

Noi siamo orsi – Ice Bear, Grizzly e Panda sono tre fratelli orsi che cercano di integrarsi nella vita degli umani

Le straordinarie avventure di Gumball – Benvenuti nella città di Elmore, Gumball e la sua bizzarra famiglia ne combineranno di tutti i colori.


Halloween Kills – Il regista ci spiega l’indignazione di Haddonfield

Nel corso di questi mesi non sono di certo mancate le prese in giro per il nuovo Halloween Kills da parte di John Carpenter e Jason Blum.
Info
Carpenter stesso ha definito il nuovo capitolo di Halloween “un film 100 volte slasher” e Jason Blum lo ha definito un film molto grande, mentre il co-sceneggiatore Scott Teems l’ha definito molto più grande e molto più cattivo.

Ma a fare chiarezza è stato il regista di Halloween Kills, David Gordon Green.

Parlando con Total Film il regista ha spiegato l’aspetto di cosa lo renda diverso dall’Halloween del 2018, così come tutti i precedenti film di Halloween.

“Se il primo film stava in qualche modo raccontando l’origine di Myers e facendoci sapere dove Laurie era stata in quegli anni, allora la seconda parte riguarderà lo sdegno di Haddonfield “, ha riferito Gordon Green. “Mob Rules è stato il nostro titolo provvisorio per il film”.

Ha poi aggiunto: “Riguarda una comunità unita dall’indignazione e divisa su come affrontare il male”.

Non saranno solo Laurie e la famiglia Strode che cercheranno di abbattere Michael Myers in Halloween Kills, ma l’intera città di Haddonfield popolata nel sequel del prossimo anno restituendo volti noti tra cui Charles Cyphers (Leigh Brackett), Anthony Michael Hall (Tommy Doyle), Kyle Richards (Lindsey Wallace) e Nancy Stephens (Marion Chambers).

Data di uscita
L’uscita di Halloween Kills è prevista per il 15 Ottobre 2021 salvo cambiamenti improvvisi.


Siberia: rilasciato il trailer italiano del film di Abel Ferrara, con Willem Dafoe

Siberia, l'ultimo film di Abel Ferrara e con Willem Dafoe protagonista, sarà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 20 Agosto 2020.

Qualche giorno fa è stata svelata la data di uscita italiana e anche il poster ufficiale del film (qui i dettagli) e adesso è stato rilasciato il trailer del film che trovate in fondo alla pagina.

Siberia è stato descritto come un film onirico e coraggioso che è anche un’indagine profonda e pericolosa nell’inconscio del suo protagonista.

Al centro della storia c'è Clint, un uomo tormentato che si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci, nella speranza di ritrovare la serenità. Clint gestisce un piccolo locale, frequentato dai rari viaggiatori di passaggio e dai pochi abitanti della zona. Ma neanche in questo isolamento riesce a trovare pace. Una sera, con la sua slitta e i suoi cani, si mette in viaggio verso il mondo che un tempo conosceva, nel tentativo di affrontare se stesso. Un viaggio nei sogni, nella memoria e nell'immaginazione, alla ricerca della sua vera natura.

IL TRAILER




WILLEM DAFOE, L'AMORE PER IL CINEMA E I PROGETTI FUTURI: "IL MIO LAVORO MI DIVERTE"

Tra gli ospiti d'eccezione dell'edizione 2020 del Taormina Film Fest, dove è stato onorato con il Taormina Arte Award, Willem Dafoe ha concesso un'intervista al Sicilian Post in cui ha svelato il segreto di una carriera dalle oltre 100 pellicole.

"La magia del cinema ti suscita emozioni che altrimenti non proveresti nella vita reale. Adoro lasciarmi coinvolgere e dialogare con i personaggi che interpreto, specie se sono complessi e ricchi di sfaccettature" ha spiegato l'attore, apparso di recente in Siberia di Abel Ferrara, pellicola presentata al Festival di Berlino. "Sono continuamente attratto dal cinema e il mio lavoro mi diverte. Diciamo che sono abbastanza bravo a sposare vita privata e vita lavorativa e alla fine si confondono. Mia moglie lavora nel settore e riusciamo a venirci incontro. Ad essere sincero quando guardo la mia filmografia penso: davvero? Come ci sono riuscito? Ricordo perfettamente ogni mio film e leggendo quei titoli mi passa davanti tutta la vita"

Da Wes Anderson a Guillermo Del Toro, passando per la nuova collaborazione con Robert Eggers (The Light House), Dafoe ha anticipato i suoi prossimi ruoli sul grande schermo: "A ottobre verrà distribuito The French Dispatch di Wes Anderson. È un film corale che mi vede partecipare con un piccolo cameo nei panni di un commercialista; in The Card Counter di Paul Schrader, invece, farò da spalla a Oscar Isaac con cui ho già lavorato in Van Gogh dove lui recitava la parte di Gauguin. Avrò dei ruoli anche nel kolossal vichingo The Northman di Robert Eggers, che mi ha già diretto lo scorso anno in The Lighthouse. Ci sarò anche in Nightmare Alley di Guillermo del Toro, un grande regista con il quale desideravo collaborare da tanto tempo. Si tratta in generale di piccoli ruoli ma sono felice di aver preso parte a questi progetti".


JASON STATHAM, NEL FUTURO DELL'ATTORE C'È ANCORA L'AMICO GUY RITCHIE

Jason Statham e Wesley Snipes; proprio Statham si ricongiungerà presto con l'amico Guy Ritchie per un nuovo progetto. Il regista è lo stesso che lo fece esordire al cinema nel 1998 con Lock & Stock - Pazzi scatenati.

Nonostante siano passati pochissimi mesi dall'uscita (seppur travagliata) di The Gentlemen, l'ultimo film di Guy Ritchie, il regista britannico ha già in cantiere un altro progetto low-budget - rispetto al remake in live-action Disney di Aladdin con Will Smith - e questo lo riunirà dopo tanti anni all'amico Jason Statham, che proprio lui lanciò al cinema nel 1998 con il suo debutto alla regia. Statham (Hobbs & Shaw) e Ritchie si metteranno presto al lavoro sulla loro nuova collaborazione insieme, la terza dopo Lock & Stock - Pazzi scatenati e Snatch - Lo strappo, quest'ultimo risalente al 2000.

La pellicola intitolata Cash Truck è descritta come un action thriller con al centro il tema della vendetta: la storia seguirà il personaggio H (Statham), un tipo freddo e misterioso che lavora presso una compagnia di autoarticolati e camion, responsabile degli spostamenti di centinaia di migliaia di dollari a Los Angeles ogni settimana. Muovendoci all'interno di una struttura narrativa piena di suspense e attentamente costruita, il film salta attraverso varie linee narrative e la prospettiva di vari personaggi coinvolti per un'esperienza altamente stimolante. Nel cast anche Scott Eastwood e Josh Hartnett.

Le riprese di Cash Truck hanno avuto inizio nel novembre scorso e si sono protratte fino all'inizio di quest'anno, poco prima che la pandemia di coronavirus si abbattesse a Hollywood. La data d'uscita è stata fissata per il 15 gennaio 2021. La pellicola è il remake dell'originale francese del 2004 Le Convoyeur, di cui la Miramax ha acquisito i diritti di sfruttamento.


DIE HARD È UN FILM NATALIZIO? ECCO LA RISPOSTA DELLA STAR BRUCE WILLIS

Bruce Willis che negli anni ha sempre più consolidato il suo successo come stella del cinema muscolare d'azione anni '80, a partire dal cult campione d'incassi Trappola di cristallo - Die Hard, primo capitolo della fortunata saga action diretto da John McTiernan.

Quello però che i fan della saga e del primo capitolo in particolare si sono chiesti da subito, una volta uscito nelle sale il film, è se il primo Die Hard è da considerarsi un film natalizio a tutti gli effetti. Le ambientazioni natalizie abbinate alla natura action-thriller, hanno creato un dibattito acceso fra i fan sulla possibilità di considerarlo un film natalizio.

Trappola di cristallo si concentra sul personaggio di John McClane (Bruce Willis), poliziotto newyorchese che parte per far visita alla moglie a Los Angeles durante le vacanze di Natale. Mentre partecipa ad una festa natalizia nel suo ufficio, McClane è costretto ad entrare in azione dopo che alcuni terroristi tedeschi, guidati da Hans Gruber (Alan Rickman), occupano l'edificio.

Dopo anni di dibattiti perfino lo stesso Bruce Willis ha detto la sua sulla faccenda e a quanto pare è apparso molto sicuro della sua risposta. Durante la registrazione di The Comedy Central Roast of Bruce Willis, un paio d'anni fa la star ha confermato che Trappola di Cristallo, primo capitolo di uno dei franchise più fortunati nella carriera dell'attore, non è un film di Natale. Bruce Willis ha così espresso la sua laconica opinione in merito alla questione-natalizia, dichiarando:"Trappola di cristallo (Die Hard) non è un film di Natale!". A precisa domanda, al termine dello show, sull'effetto che questa notizia potrebbe avere sui fan ha detto:"Vedremo".


L'ANNO DEL DRAGONE, CIMINO AFFIDÒ LA SCENEGGIATURA A OLIVER STONE DOPO AVER LETTO PLATOON

L'anno del dragone, splendido noir diretto dal due volte Premio Oscar Michael Cimino, con protagonista Mickey Rourke. Cimino fu corteggiato per la regia della pellicola, per anni prima che accettasse il compito, ma stavolta alla sceneggiatura dovette farsi aiutare per questioni di tempistiche.

Per adattare per il cinema il romanzo di Robert Daley, Michael Cimino era stato contattato parecchie volte dai produttori del film, ma aveva sempre rifiutato categoricamente. Quando finalmente si convinse ad accettare, Cimino si rese conto che - dati i tempi di produzione parecchio imminenti - non avrebbe avuto il tempo di scrivere e contemporaneamente dirigere la pellicola in tempo, poiché i produttori avevano già in mente una data di inizio riprese indicativa. Cimino così ingaggiò Oliver Stone, che aveva conosciuto tramite l'amico e produttore Joann Carelli, per aiutarlo nella sceneggiatura. All'epoca Stone aveva già vinto un Oscar per Fuga di mezzanotte e aveva scritto Scarface per Brian De Palma e scritto e diretto Salvador.

Cimino si convinse a scritturarlo come co-sceneggiatore del suo film dopo aver letto il suo copione di Platoon, che Stone avrebbe diretto da lì a poco. Cimino chiese anche a Stone di lavorare dietro uno stipendio più ridotto rispetto al suo solito come parte di un accordo tra i due: lui lo avrebbe aiutato a scrivere L'anno del dragone, mentre Cimino si sarebbe rivolto a Dino De Laurentiis per trovare i finanziamenti necessari a produrre Platoon. Stone accettò, sebbene in seguito De Laurentiis avrebbe detto a Stone di trovarsi i finanziamenti altrove.

"Con Michael la giornata lavorativa dura 24 ore - disse Stone in seguito - Non dorme mai, ha davvero una personalità ossessiva. E' il regista più napoleonico con cui abbia mai lavorato". Per L'anno del dragone, Cimino impiegò quasi un anno e mezzo di ricerche sul progetto
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JUSTICE LEAGUE, PARLA DEBORAH SNYDER: "SU HBO MAX PIÙ SPAZIO ALLE STORIE DEI PERSONAGGI"

HBO Max è la casa perfetta per il nuovo Justice League. Lo ho affermato la produttrice Deborah Snyder durante la sua recente ospitata al Justice Con, evento organizzato dai fan per celebrare l'atteso film di Zack Snyder in arrivo nel 2021 sul servizio streaming di Warner Bros.

"In un certo senso, questo è il migliore scenario per tutti quanti, perché nella distribuzione cinematografica sei limitato. Al tempo i servizi streaming non erano ancora una possibilità, soprattuto per le proprietà DC" ha spiegato la produttrice. "Diventa quasi uno studio dei personaggi. Chi va al cinema a vedere un film in cui si aspetta che tutti si uniscono, pensa 'Okay, quand'è che il team si riunisce? A che minuto succederà? Per il minuto X, la squadra dovrebbe essersi formata'".

Con una durata di oltre 214 minuti, la Snyder Cut potrà esplorare a fondo tutte le storyline dei personaggi: "Per noi la priorità non è costruire il team, ma vedere chi sono i personaggi e conoscere i loro singoli archi narrativi, ognuno di loro ha delle motivazioni. Se non puoi passare del tempo a sviluppare i personaggi, chi sono e da dove provengono, non si capisce necessariamente perché debbano unirsi. Su HBO Max il film non deve avere una certa durata. Non ci sono problemi di vendita dei biglietti perché dopo c'è un altro spettacolo."

Come rivelato dal regista sempre durante il Justice Con, al DC FanDome del prossimo 22 agosto verrà annunciato se Justice League arriverà sotto forma di film o come mini-serie divisa in più parti.

"Penso anche che le persone si aspettino qualcosa di diverso quando guardano Netflix, HBO Max o Disney+. Accettano uno sviluppo più lento" ha aggiunto la produttrice. "C'è molto più sviluppo dei personaggi quando guardi un titolo delle piattaforme streaming. Perciò, in un certo senso, penso che sia il momento migliore per pubblicare il film, è davvero entusiasmante e spero davvero che ai fan piacerà. È un'esperienza molto diversa, più vicina ai personaggi, ed è ciò che vogliamo tutti. Amiamo questi personaggi e non vogliamo che le loro storie e i loro archi vengano tagliati fuori."

Al DC FanDome, lo ricordiamo, verrà inoltre presentato il primo teaser ufficiale della Snyder Cut di Justice League. Per altre notizie, vi rimandiamo ai dettagli sulla scena inedita tra Wonder Woman e Lois Lane.


JUSTICE LEAGUE, ZACK SNYDER HA COMPLETATO LA DIRECTOR'S CUT GRATUITAMENTE

Il prossimo anno sbarcherà su HBO Max l'attesissima Zack Snyder's Justice League, director's cut del crossover DC così come era stato ideato originariamente dal suo iniziale regista, che in una recente intervista ha dichiarato come si tratti di un progetto finalizzato per pura e semplice passione, a prescindere dal resto.

Durante il Justice Con tenutosi nel fine settimana all'interno della cornice più ampia del Cominc-Con at Home 2020, Snyder ha mostrato la clip del costume nero di Superman e ha avuto modo di parlare di questo progetto a lungo richiesto dai fan e finalmente approvato da Warner Bros, e durante la discussione il regista ha ammesso che sta ultimando la sua versione di Justice League senza ricevere un solo dollaro.

Ha dichiarato: "Per me è davvero emozionante avere una simile possibilità, e non vorrei guardare in bocca al proverbiale cavallo regalato, dato che adoro lavorarci anche su, tanto che lo sto facendo a titolo completamente gratuito, come reale progetto nato per passione". Anche se non sta prendendo un dollaro per completare il film, questo non significa che il crossover sia tornato in cantiere gratuitamente, dato che alla Warner Bros. la conclusione del cinecomic di Snyder costerà intorno ai 30 milioni di dollari.



Edited by Triplethor - 27/7/2020, 21:03
 
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MARTEDI

28/07/2020



DOCTOR STRANGE FA VISITA A UN NEGOZIO DI FUMETTI NEL VIDEO INEDITO CON BENEDICT CUMBERBATCH

Probabilmente lo ricordano in pochi, ma durante la lavorazione di Doctor Strange a Manhattan Benedict Cumberbatch fece visita a un negozio di fumetti in costume di scena. Su internet trapelarono le foto dell’inaspettata apparizione, ma ora il regista Scott Derrickson ne ha svelato il video, rimasto inedito fino a poco fa.

Il filmato è molto simpatico, in particolare per le reazioni della clientela all’arrivo del Mago Supremo in persona. Dopo qualche chiacchiera e le foto di rito, Cumberbatch chiede se potrà lavorare nel negozio in caso di fallimento del cinecomic. Evidentemente non ce n’è stato bisogno, poiché il film ha incassato 677 milioni di dollari in tutto il mondo, e lo Stephen Strange dell’attore inglese è diventato uno dei pilastri del Marvel Cinematic Universe.

Vi ricordo che Derrickson non tornerà per il sequel, Doctor Strange in the Multiverse of Madness, dove sarà sostituito da Sam Raimi. L’uscita è stata rinviata al 25 marzo 2022.

Troverete il video qui di seguito.

Il video

VENEZIA 77 – ECCO IL PROGRAMMA DELLA MOSTRA DEL CINEMA

La Biennale ha annunciato il programma della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre.

Concorso ufficiale

In Between Dying, Hilal Baydarov

Le sorelle Macaluso, Emma Dante

The World to Come, Mona Fastvold

Nuevo Orden, Michel Franco

Amants, Nicole Garcia

Laila in Haifa, Amos Gitai

Dorogie Tovarischi (Dear Comrades), Andrei Konchalovsky

Spy No Tsuma (Wife of a Spy), Kyoshi Kurosawa

Khorshid (Sun Children), Majid Majidi

Pieces of a Woman, Kurnél Mundruczó

Miss Marx, Susanna Nicchiarelli

Padrenostro, Claudio Noce

Notturno, Gianfranco Rosi

Never Gonna Snow Again, Małgorzata Szumowska, Michał Englert

The Disciple, Chaitanya Tamhane

Und Morgen Die Ganze Welt (And Tomorrow the Entire World), Julia Von Heinz

Quo Vadis, Aida?, Jasmila Zbanic

Nomadland, Chloé Zhao

Fuori concorso

Sportin’ Life, Abel Ferrara

Crazy, Not Insane, Alex Gibney

Greta, Nathan Grossman

Salvatore – Shoemaker of Dreams, Luca Guadagnino

Final Account, Luke Holland

La verità su La dolce vita, Giuseppe Pedersoli

Molecole, Daniele Segre (film di pre-apertura)

Narciso Em Ferias, Renato Terra, Ricardo Calil

Paolo Conte, Via con me, Giorgio Verdelli

Hopper/Welles, Orson Welles

City Hall, Frederick Wiseman

Lacci, Daniele Luchetti (film d’apertura)

Lasciami andare, Stefano Mordini (film di chiusura)

Mandibules, Quentin Dupieux

Di Yi Lu Xiang (Love After Love), Ann Hui

Assandia, Salvatore Mereu

The Duke, Roger Mitchell

Night in Paradise, Park Soon-Jung

Mosquito State, Filip Jan Rymsza

Fuori concorso – Proiezioni speciali

30 Monedas – Episodio 1, Alex De La Iglesia

Princesse Europe, Camille Lotteau

Omelia contadina, Alice Rohrwacher

Orizzonti

Apples, Christos Nikou (film d’apertura)

La Troisieme Guerre, Giovanni Aloi

Milestone, Ivan Ayr

The Wasteland, Ahmad Bahrami

The Man Who Sold His Skin, Kaouther Ben Hania

I predatori, Pietro Castellitto

Mainstream, Gia Coppola

Genus Pan, Lav Diaz

Zanka Contact, Ismael El Iraki

Guerra e pace, Martina Parenti, Massimo D’Anolfi

La Nuit Des Rois, Philippe Lacôte

The Furnace, Roderick Mackay

Careless Crime, Shahram Mokri

Gaza Mon Amour, Tarzan Nasser, Arab Nasser

Selva tragica, Yulene Olaizola

Nowhere Special, Uberto Pasolini

Listen, Ana Rocha De Sousa


SNAKE EYES: G.I. JOE ORIGINS RINVIATO DALLA PARAMOUNT AL 2021

Non era uno dei blockbuster più chiacchierati del 2020, ma quest’anno sarebbe dovuto uscire anche Snake Eyes, lo spin-off dei G.I. Joe con l’eponimo ninja. La distribuzione era fissata per il 16 ottobre, ma ovviamente Paramount ha deciso di rinviarlo al 2021. La nuova data non è ancora disponibile.

Lo slittamento era previsto, anche perché di questo film abbiamo visto solo un’immagine. Inoltre, le grandi uscite dell’autunno sono a rischio per l’emergenza Covid-19, soprattutto negli Stati Uniti, dove la situazione è molto seria. Tenet arriverà prima in Europa e altri mercati, quindi non è da escludere che gli studios facciano lo stesso anche per Wonder Woman 1984 e Black Widow, giusto per citare due titoli importanti, ma per ora è solo una speculazione.

Comunque, molti film preferiscono spostarsi al 2021, periodo teoricamente più sicuro (si spera). Vi ricordo che nel ruolo di Snake Eyes ci sarà Henry Golding, attore malese visto in Crazy Rich Asians e Last Christmas. Le riprese principali sono finite lo scorso febbraio, poche settimane prima del lockdown.

Vi terremo aggiornati.


CAPTAIN MARVEL 2 ADATTERÀ SECRET INVASION, E CI SARÀ MS. MARVEL [RUMOR]

The Direct segnala una nuova indiscrezione su Captain Marvel 2, che confermerebbe alcuni rumor precedenti. Ovviamente non c’è nulla di ufficiale, quindi prendetela con le pinze.

Ebbene, pare che il film adatterà Secret Invasion, celebre miniserie di Brian Bendis e Leinil Francis Yu dove una setta religiosa degli Skrull pianifica un’invasione “segreta” della Terra, sostituendo alcuni celebri eroi grazie alle proprie abilità mutaforma. In precedenza si era parlato di una miniserie basata su quella trama, che avrebbe spianato la strada proprio a Captain Marvel 2. Suona più verosimile, però, che sia la nuova avventura di Carol Danvers a trasporre la storia.

Stando a questa indiscrezione, il film sarà una specie di “mini Avengers“, poiché includerà molti personaggi del Marvel Cinematic Universe. Tra di loro, a quanto sembra, figurerà anche Ms. Marvel in un ruolo di supporto: Kamala Khan sarà protagonista della sua serie tv, ma sappiamo che i Marvel Studios hanno grandi piani per lei, e vogliono farla apparire anche al cinema; anzi, di recente abbiamo scoperto che l’eroina potrebbe debuttare in un altro capitolo del Marvel Cinematic Universe, prima ancora del suo show. Si tratta forse di Captain Marvel 2? Possibile. Sia quest’ultimo sia Ms. Marvel sono attesi per il 2022, ma non sappiamo quale uscirà prima.

In ogni caso, Carol è la più grande fonte d’ispirazione per Kamala, un vero e proprio modello da seguire, a tal punto da ereditarne l’alter ego (Ms. Marvel è il primo nome utilizzato da Carol, prima di Binary, Warbird e Capitan Marvel). Ha quindi senso che la giovane paladina di Jersey City appaia nel film, con Carol a farle da mentore. Potrebbe essere un rapporto simile a quello tra Tony e Peter, per intenderci.

Se tali indiscrezioni si rivelassero corrette, Captain Marvel 2 potrebbe avere un ruolo paragonabile a quello di Captain America: Civil War, diventando un Avengers in miniatura con importanti ripercussioni sul MCU. Vedremo. Intanto vi ricordo che Megan McDonnell – sceneggiatrice di WandaVision – è stata incaricata di scrivere il copione, mentre la regia non è stata ancora assegnata. L’uscita è prevista per l’8 luglio 2022.


TENET – AD AGOSTO IN 70 PAESI, IN ALCUNE CITTÀ AMERICANE PER IL LABOR DAY

La Warner ha annunciato ufficialmente la sua nuova strategia distributiva per Tenet, in America e nei mercati internazionali. Dal 26 agosto la pellicola verrà distribuita in 70 paesi in tutto il mondo, dal 27 agosto aprirà in Canada mentre sarà disponibile in un numero limitato di città americane dal 2 settembre.

Inception tornerà nelle sale americane, per il suo decimo anniversario, dal 21 agosto. La pellicola non farà da apripista per Tenet in tutti i mercati, e la data di uscita cambierà a seconda del paese in cui verrà distribuito.

Mercati internazionali

Non è ancora stata rivelata una data di uscita per la Cina, anche se è praticamente certa. La riproposta di Interstellar dal 2 agosto nelle sale cinesi, mostra che la restrizione per le pellicole che superano le due ore di durata non è così fiscale. Ricordiamo che la durata di Tenet è di due ore e mezza.

26 agosto

Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Egitto, Estonia, Finlandia, Francia, Olanda, Ungheria, Islanda, Indonesia, Italia, Corea, Lettonia, Lituania, Portogallo, Serbia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Regno Unito.

27 agosto

Australia, Austria, Bahrein, Canada, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Hong Kong, Israele, Libano, Malesia, Medio Oriente, Nuova Zelanda, Polonia, Arabia Saudita, Singapore, Taiwan, Tailandia, Emirati Arabi Uniti.

28 agosto
Africa orientale, Ghana, Nigeria, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna e Vietnam

3 settembre
Kuwait e Qatar

10 settembre
Azerbaigian, CSI Altri, Kazakistan, Russia

18 settembre
Giappone

Ci sono diversi mercati ancora senza una data di uscita, come la maggior parte dell’America Latina dove il picco della pandemia non è ancora stato raggiunto. I paesi senza una data di uscita sono: Brasile, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Messico, Nicaragua, Panama, Perù, Filippine, Porto Rico, Sudafrica, Uruguay e Venezuela.

In America
Mentre i cinema di New York e Los Angeles rimangono chiusi, Tenet verrà distribuito nelle città dove i cinema possono ri-aprire in sicurezza. AMC ha annunciato la sua riapertura per metà-fine agosto, Regal e Cinemark non hanno ancora dettagliato i loro piani.


Oggi i governi locali e le autorità sanitarie di oltre 30 stati hanno detto ai teatri che possono riaprire, mentre i cinema possono riaprire in parte, in circa 10 o più stati.

Inizialmente la pellicola sarebbe dovuta uscire negli USA il 17 luglio, poi il 31 luglio e infine il 12 agosto.


Le sorelle Macaluso, una clip del film di Emma Dante in concorso al Festival di Venezia

Verrà presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Venezia, sette anni dopo Via Castellana Bandiera, il nuovo film di Emma Dante intitolato Le sorelle Macaluso.
Tratto dalla sua omonima pièce teatrale che ha ricevuto il Premio Ubu per il miglior spettacolo e la miglior regia, il film è stato scritto da Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, ed è una produzione Rosamont e Minimum Fax Media con Rai Cinema che arriverà in sala il 10 settembre distribuito da Teodora Film.

In occasione dell’annuncio, è stata diffusa una prima clip che potete vedere qui sopra.

Le Sorelle Macaluso è interpretato da Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano.

Questo il commento della regista:

Con grandi emozioni sette anni fa per la 70ª edizione della Mostra fu presentato a Venezia il mio primo film, Via Castellana Bandiera; oggi con la gioia di una bambina ancora più incantata e felice per la 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica tornerò a Venezia con il mio secondo film, Le sorelle Macaluso. Spero che questa famiglia di donne di tre generazioni possa far affiorare i ricordi di noi bambine dentro le stanze dell’infanzia dove strette da un legame fortissimo siamo state sorelle.

La sinossi ufficiale:

Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste.


Miss Marx: la prima clip del film di Susanna Nicchiarelli in concorso al Festival di Venezia

Verrà presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Venezia Miss Marx, il nuovo film di Susanna Nicchiarelli, già vincitrice del concorso Orizzonti con Nico, 1988.
Per l’occasione, 01 Distribution ha pubblicato la prima clip del film, che potete vedere qui sopra. Questa la sinossi:

Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

La regista così presenta il suo film:

Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata, la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo vivendo.

E a proposito della partecipazione alla Mostra di Venezia aggiunge:

Alcuni dei momenti più belli della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati alla Mostra. Ho visto dei film meravigliosi al Lido che mi hanno cambiato per sempre. E naturalmente non dimentico la felicità e la soddisfazione per l’accoglienza riservata al mio primo film, Cosmonauta, e poi al più recente Nico, 1988. Adesso poter tornare a Venezia, per la prima volta in Concorso, è – sia pure sullo sfondo di luoghi conosciuti e ormai famigliari – un’emozione ancora nuova.

Miss Marx è una produzione Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula. Nel cast Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu.




Salvatore: Shoemaker of Dreams, due clip del film di Luca Guadagnino

Verrà presentato fuori concorso alla 77esima edizione del Festival di Venezia, nella sezione “non fiction”, Salvatore – Shoemaker of Dreams, il documentario di Luca Guadagnino dedicato a Salvatore Ferragamo.
In occasione dell’annuncio della lineup del Festival, sono state diffuse due clip tratte dal film, scritto da Dana Thomas e prodotto da Francesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti.

Questa la sinossi del film:

L’appassionante storia umana, artistica e imprenditoriale di Salvatore Ferragamo, dall’infanzia a Bonito, dove ha realizzato le sue prime scarpe, al viaggio in America in cerca di fortuna, dalle esperienze a Hollywood al ritorno in Italia, dal rischio del fallimento alla rinascita nel suo laboratorio di Firenze fino alla definitiva consacrazione. Carattere, istinto, genio, curiosità e straordinaria intuizione: Salvatore – Shoemaker of Dreams mostra il mistero e il fascino di una figura complessa, un’icona della moda italiana e mondiale che non ha mai perso di vista l’importanza dei legami famigliari. Il docufilm, con la voce narrante di Michael Stuhlbarg, si avvale di immagini inedite e testimonianze che vedono protagonisti, accanto ai membri della famiglia Ferragamo, il regista Martin Scorsese, la costumista Deborah Nadoolman Landis, e numerosi studiosi, docenti, stilisti, giornalisti, critici di moda e cinematografici.

E proprio Scorsese compare in una delle due clip, che potete vedere qui sopra.

Questo il commento di Guadagnino affiancato all’annuncio che il film verrà presentato a Venezia:

Cosa è il genio? Come nasce un sistema, che sia il cinema o la moda? E l’ossessione furiosa di una ricerca costante di idee e creazione come si sposa con la tradizione e i valori della famiglia? Salvatore Ferragamo (1898-1960), protagonista e testimone del XX secolo è la risposta a queste domande.




The New Mutants non può saltare l’uscita al cinema, il regista Josh Boone spiega perché

The New Mutants, il cinecomic diretto da Josh Boone, è stato uno dei protagonisti dell’edizione @Home del Comic-Con di San Diego.
Vi abbiamo già segnalato alcune interessanti dichiarazioni che il filmmaker ha rilasciato alle varie testate che l’hanno intervistato a margine dell’evento (le trovate tutte in questo approfondimento), ma in un inciso della chiacchierata fatta con Collider, il regista di The New Mutants ha toccato una questione di cui si è discusso moltissime volte sulla stampa di settore, BadTaste incluso, ovvero la possibilità che il lungometraggio saltasse la sala per approdare direttamente in streaming.

In maniera più “semplice” del previsto, è una strada che a quanto pare non può essere percorsa per ragioni relative ai vincoli contrattuali.

Ecco cosa ha detto Josh Boone:

Con la maggior parte dei film vengono firmati contratti che garantiscono la distribuzione in sala per questo devono prima arrivare al cinema prima di andare in digital. Poi vogliamo anche che le persone possano vederlo al cinema, ma chiaramente è una cosa che va fatta nel momento in cui è sicuro poterlo fare.

Nel cast del film sono presenti Anya Taylor-Joy (Magik), Maisie Williams (Wolfsbane), Charlie Heaton (Cannonball), Henry Zaga (Sunspot), Alice Braga (Dr. Cecilia Reyes) e Happy Anderson (Reverendo Sinclair).

I 20th Century Studios hanno sviluppato il film con Simon Kinberg (X-Men: Dark Phoenix) alla produzione assieme a Lauren Shuler Donner, si tratterà di uno spin-off della saga degli X-Men. Boone si è occupato anche della sceneggiatura assieme a Knate Gwaltney.

I Nuovi Mutanti sono comparsi in una graphic novel Marvel del 1982, diventando poi un albo mensile nel 1983. Il team era composto da un gruppo di giovani aspiranti X-Men che frequentava la scuola di Charles Xavier e includeva Dani Moonstar, Sunspot, Wolfsbane, Cannonball, Karma, e in seguito avrebbe accolto Magik, sorella minore di Colosso, Warlock e Cypher.


James Wan e Shawn Levy produttori di un horror Netflix tratto da un racconto su Reddit

Netflix si è accaparrato per una cifra a sei zeri un nuovo horror intitolato My Wife & I Bought a Ranch e tratto da un racconto pubblicato in sei parti su Reddit.
Il colosso dello streaming ha acquistato la storia dall’autore Matt Query e ha ingaggiato suo fratello Harrison Query per scrivere la sceneggiatura.

Scott Glassgold e la sua Ground Control Entertainment saranno produttori assieme a Shawn Levy, Dan Cohen e a James Wan e Michael Clear della Atomic Monster.

La storia ruota attorno alle vicende di Harry e Sasha che trovano la loro casa dei sogni in un ranch di Idaho. Lui è un soldato che ritorna alla vita, deciso a ricominciare da capo.

Dopo essersi trasferiti i due scoprono di non essere soli. I loro vicini li informano che c’è uno spirito maligno nella valle che si manifesta all’inizio di ogni stagione sempre allo stesso modo. Ci sono dei passaggi da fare per tenere lo spirito fuori dalla casa, tuttavia la tensione e la violenza crescono sempre di più dopo ogni rituale sempre più crudo, finché il confronto tra lo spirito e l’ex-marine diventa una cosa personale.

Per il momento non è chiaro quando Netflix metterà in lavorazione il progetto horror, ma vi terremo aggiornati.


Tenet: il figlio di Colin Trevorrow sta lavorando a un fan film dedicato all’opera di Nolan

Durante il panel “Directors on Directing” al Comic-Con@Home, Colin Trevorrow ha parlato non solo di Jurassic World: Dominion, ma anche di svariati altri argomenti come Tenet, l’ultima fatica di Christopher Nolan che sarà nei cinema italiani il 26 agosto.
Come raccontato ai suoi colleghi nel corso della conferenza, il figlio del regista si sta dando parecchio da fare in questo periodo:

Mio figlio sta girando una storia di Tenet basandosi solo sul trailer. Non ha idea di cosa succederà nel film, ma è così carico che sta realizzando un fan film ambientato nel mondo di Tenet e basato sulla sua interpretazione della trama del film.

Nella stessa occasione, ricordiamo, Trevorrow ha parlato anche di Star Wars: Duel of the Fates, il “suo” Episodio IX di Guerre Stellari.

Dell’esperienza di lavorare a Star Wars il regista ha ricordato con affetto l’aver lavorato con suo figlio nella costruzione di un modellino di un’astronave di Star Wars IX completamente inedita. Si tratta del Tie Marauder, che il regista ha mostrato durante il panel:

Io e mio figlio abbiamo progettato due astronavi, ne ho due. Una è a Galaxy’s Edge, a Disneyland. Questa invece è l’altra, ed esiste in quest’unica versione 3D. Si chiama TIE Marauder, e per Natale i ragazzi l’hanno dipinto per me – ho solo questa come versione 3D. È l’unica al mondo, ed è un ricordo straordinario di un’esperienza incredibile dall’inizio alla fine: realizzare un’astronave di Star Wars con mio figlio.


Captain America: Civil War, un concept di Andy Park ci mostra il Barone Zemo con la maschera

Il concept artist Andy Park ha pubblicato sul suo profilo Instagram un altro lavoro da lui realizzato per Captain America: Civil War, il cinecomic Marvel dei fratelli Russo arrivato nelle sale nel 2016.
Si tratta di una versione alternativa dell’aspetto che avrebbe dovuto avere il personaggio interpretato da Daniel Brühl, che nella pellicola dei fratelli Russo non compare mai con la maschera.

Fortunatamente a sopperire a questa “mancanza” ci penserà la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier.

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La Sony e la 3000 Pictures porteranno al cinema Klara And The Sun

La Sony e la 3000 Pictures di Elizabeth Gabler collaboreranno per realizzare un adattamento cinematografico di Klara and the Sun, romanzo di prossima uscita scritto da Kazuo Ishiguro.
L’opera segue la storia di Klara, un’amica artificiale con eccezionali qualità di osservazione, che, dalla sua postazione in un negozio osserva il comportamento di tutti coloro che entrano nello store. Il romanzo offre uno sguardo al nostro mondo che cambia attraverso gli occhi di un indimenticabile narratore che si interroga su una domanda fondamentale: cosa significa amare?

Il romanzo sarà pubblicato negli Stati Uniti a marzo del prossimo anno dalla Alfred A. Knopf. Ishiguro, ricordiamo, ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2017. L’autore vinse anche il premio Booker per il romanzo “Quel che resta del giorno”.

Anche David Heyman (Harry Potter) si occuperà della produzione con la Heyday Films.

Tra le altre opere di Kazuo Ishiguro ricordiamo anche Un pallido orizzonte di colline (A Pale View of Hills, 1982), Un artista del mondo fluttuante (An Artist of the Floating World, 1986), Quel che resta del giorno (The Remains of the Day, 1989), Gli inconsolabili (The Unconsoled, 1995), Quando eravamo orfani (When We Were Orphans, 2000), Non lasciarmi (Never Let Me Go, 2005) e Il gigante sepolto.


Gli Amazon Studios per il film su Merle Haggard, Sam Rockwell vicino al ruolo

Gli Amazon Studios hanno acquistato i diritti del film dedicato alla vita del cantante country Merle Haggard. Il premio Oscar Sam Rockwell – riporta oggi Deadline – sarebbe vicino al ruolo. Se ottenesse la parte l’attore canterà anche i pezzi di Haggard.
Robin Bissell dirigerà il film e lo scriverà con la vedova di Merle, Theresa Haggard, sulla base del libro di memorie Sing Me Back Home. Bissell e Haggard produrranno insieme il film.

La pellicola segnerà una nuova collaborazione tra Bissell e Rockwell (visto di recente in Jojo Rabbit), che insieme avevano lavorato a Migliori nemici.

Il film su Haggard si focalizzerà sugli anni più critici vissuti dal cantante, che negli anni ’50 restò in carcere per diversi anni a causa di una rapina a mano armata. Durante la detenzione a San Quentin ebbe modo di ascoltare dal vivo Johnny Cash: fu proprio lui a ispirarlo.

Il film racconterà la sua lotta per fuggire dal suo passato per diventare un uomo migliore e un artista leggendario.

Tra le sue canzoni più celebri citiamo Okie From Muskogee, The Fightin’ Side Of Me, Sing Me Back Home, The Fugitive, Workin’ Man Blues, Mama Tried e Today I Started Loving You Again.

Al momento non sono noti ulteriori dettagli sulla produzione, sull’inizio delle riprese o sulla data d’uscita.


Godzilla vs. Kong: un nuovo sguardo ai giocattoli dei titani

Chi vedremo in Godzilla vs. Kong oltre ai due “mostri” protagonisti? La linea di giocattoli targata Playmates ispirata al film ci suggerisce che probabilmente nel lungometraggio insieme a Godzilla e Kong vedremo anche altri titani, come una nuova creatura chiamata Warbat e anche lo Shiacciateschi (Skullcrawler) visto in Kong: Skull Island.

In origine programmato per maggio 2020, poi anticipato a marzo 2020, Godzilla vs. Kong è stato rimandato a novembre 2020 e, infine, al 21 maggio 2021.

Il film vedrà due delle più grandi icone nella storia del cinema, uno contro l’altro – il terrificante Godzilla e il possente Kong – mentre il genere umano assisterà in bilico.

Il film è diretto da Adam Wingard (“The Guest”, “You’re Next”), protagonisti Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González Jessica Henwick, Julian Dennison, con Kyle Chandler e Demián Bichir.

Questa la sinossi:

In un tempo in cui i mostri vivevano sulla Terra, il genere umano combatte per il suo futuro, mettendo Godzilla e Kong in rotta di collisione, un incontro che vedrà due delle più potenti forze della natura scontrarsi in una delle battaglie più spettacolari di sempre. Quando Monarch si imbarca in una missione pericolosa verso terre inesplorate, porta alla luce le tracce delle origini dei Titani, ed è allora che una cospirazione umana minaccia di distruggere per sempre tutte le creature, quelle buone e quelle malvage, dalla faccia della Terra.

Wingard dirige da una sceneggiatura di Terry Rossio (“Pirati dei Caraibi”). Il film è prodotto da Mary Parent, Alex Garcia, Eric McLeod e Brian Rogers, con Kenji Okuhira, Yoshimitsu Banno, Jon Jashni e Thomas Tull come produttori esecutivi. Jay Ashenfelter, Jen Conroy e Tamara Kent sono i coproduttori.
Le riprese si sono svolte alle Hawaii e in Australia. Il film sarà distribuito in 3D, 2D e in selezionati cinema IMAX dalla Warner Bros. Pictures, tranne in Giappone, dove sarà distribuito dalla Toho Co., Ltd.

Trovate tutte le immagini dei prodotti qua sotto:


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The Walking Dead, Pollyanna McIntosh rassicura i fan: nonostante la pandemia “i film si faranno”

Cosa succederà a Rick Grimes (Andrew Lincoln) e Anne (Pollyanna McIntosh) nei film di The Walking Dead? Si tratta di una domanda a cui è difficile rispondere, un po’ come quella relativa al quando cominceranno le riprese degli spin-off cinematografici della popolare serie targata AMC.

La pandemia del nuovo Coronavirus originatasi in Cina ha, ovviamente, rallentato la macchina produttiva e distributiva di Hollywood e anche queste produzioni targate AMC e Universal hanno accusato il colpo.

Durante il suo intervento al podcast Talk Dead to Me, è stata proprio Pollyanna McIntosh a parlare dei film di The Walking Dead rassicurando i fan che, nonostante la grama situazione che tutti noi stiamo vivendo, si faranno.

Ho parlato con Scott Gimple, ma principalmente abbiamo discusso di quando hanno in programma di rimettersi al lavoro sullo show e come stanno andando i piani relativi alla cosa. Penso che al momento la loro priorità sia lo show TV, hanno delle enormi responsabilità verso un cast davvero enorme e una troupe numerosa che amano. Stanno studiando un modo per mettersi a girare in totale sicurezza. So che i film si faranno, anche se la serie allo stato attuale delle cose è la loro preoccupazione principale. So che vogliono realizzare degli script all’altezza delle aspettative quindi ci vorrà il tempo che ci vorrà. Poi è chiaro, per quel che mi riguarda, ti darei la stessa risposta dei fan e vorrei che si facessero ora. Ma, a prescindere dal mantenimento dei segreti sulla produzione di questa Trilogia, è proprio la vita stessa a essere un po’ complicata al momento. Ci sono film che dovevo fare all’inizio di questa pandemia per cui avevo ricevuto tutte le rassicurazioni del caso perché “tranquilla, c’è il budget” e poi sono saltati, ma penso proprio che per un franchise come questo la situazione e la posta in gioco sia ben differente.


L’horror The Rental guida la classifica del weekend | Box-Office USA

È l’horror indipendente The Rental a guidare la classifica americana del weekend: distribuito in circa 250 cinema da IFC, il film diretto da Dave Franco ha incassato circa 403mila dollari, secondo i dati riportati da Deadline. La pellicola è stata proiettata nei cinema drive-in e contemporaneamente distribuita in PVOD. Nel corso di questi mesi di paralisi dell’industria cinematografica, IFC ha proposto diversi film inediti nel circuito drive-in, ottenendo dei discreti successi: parliamo, oltre a The Rental, anche di The Wretched (1.7 milioni di dollari complessivi) e Relic (902mila dollari complessivi).
Al momento ci sono 1.500 cinema aperti negli Stati Uniti (sugli oltre 5000 complessivi), e che è molto complicato tenere traccia degli incassi viste le continue riaperture chiusure a causa dei focolai di Coronavirus e delle relative restrizioni. Al momento non è ancora chiaro quando riapriranno mercati chiave come New York, la California, il New Jersey, l’Ariziona, la Pennsylvania e il Maryland, e nel frattempo sono i drive-in a farla da padroni. Nel corso delle prossime settimane le grandi catene cinematografiche come AMC, Regal e Cinemark riapriranno progressivamente i battenti, inizieranno a uscire i primi “nuovi” film e la situazione dovrebbe lentamente migliorare. Ma è emblematico il fatto che anche in questo contesto sia un film inedito a guidare la classifica.


INCASSI WEEKEND 24-26 LUGLIO 2020

THE RENTAL – $ 403.000
KARATE KID – $ 225.000
I GOONIES – $ 176.000
JURASSIC PARK – $ 173.000
THE BIG UGLY – $ 150.000
ZOOTROPOLIS – $ 124.000
AVENGERS – $ 121.000
THE GREATEST SHOWMAN – $ 121.000
GREMLINS – $ 119.000
RITORNO AL FUTURO – $ 115.000


David Lynch pronto a dirigere un nuovo film o una serie?

Nel corso della quarantena, David Lynch “faceva cose“. Il regista aveva approfittato dei suoi momenti liberi per rilasciare interviste, pubblicare un cortometraggio realizzato alcuni anni fa e tornare a pubblicare bollettini metereologici di Los Angeles quotidianamente su YouTube.
Il regista e artista aveva poi inaugurato una nuova rubrica sempre su YouTube, intitolata “A cosa sta lavorando David oggi?” per aggiornare i suoi spettatori su tutto ciò che lo teneva impegnato in un dato momento (tipo installare lavandini).

Adesso la situazione potrebbe cambiare visto che potrebbe esserci un progetto in vista. Come raccontato a The Daily Beast, il regista ha preannunciato che “potrebbero esserci cose all’orizzonte che potrebbero significare meno tempo da trascorrere sul canale Youtube“.

Non è molto, ma almeno è qualcosa.

Ricordiamo che Lynch non lavora a un film o a una serie da regista dal 2017, quando uscì Twin Peaks: il ritorno. Recentemente ha rilasciato un’intervista a Vice nella quale affermava di auspicarsi che il mondo post-Coronavirus sia più spirituale e gentile:


Sarà un mondo diverso, e sarà un mondo molto più intelligente. Arriveranno soluzioni a questi problemi, e la vita sarà migliore. I film torneranno. Tutto rinascerà, probabilmente in una versione migliore.

Miss Marx: una clip del film di Susanna Nicchiarelli in concorso al Festival di Venezia 2020

Il nuovo film della regista di Nico, 1988, vincitore del Premio Orizzonti nel 2017, per la prima volta nel concorso principale della Mostra del Cinema di Venezia. Il film debutterà nei cinema italiani il prossimo 17 settembre con 01 Distribution.

Miss Marx: una clip del film di Susanna Nicchiarelli in concorso al Festival di Venezia 2020

Vincitrice di Controcampo nel 2009 con Cosmonauta, e di Orizzonti nel 2017 con Nico, 1988, Susanna Nicchiarelli approda con Miss Marx per la prima volta nel concorso prinicipale del Festival di Venezia 2020. Scritto dalla stessa regista e interpretato da Romola Garai nel ruolo della protagonista, Miss Marx è un originale biopic che racconta la vita della più piccola tra le figlie di Karl Marx. Un film che, come detto da Alberto Barbera nel corso della presentazione del programma di Venezia 77, "confermerà Susanna Nicchiarelli come uno dei maggiori nuovi talenti al femminile del cinema italiano", e cui vi mostriamo una prima clip.
Miss Marx arriverà nei cinema italiani il 17 settembre con 01 Distribution.

Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l'abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.

Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata – racconta la regista Susanna Nicchiarelli – la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell'animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell'emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell'epoca che stiamo vivendo». E a proposito della partecipazione alla Mostra di Venezia aggiunge: «Alcuni dei momenti più belli della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati alla Mostra. Ho visto dei film meravigliosi al Lido che mi hanno cambiato per sempre. E naturalmente non dimentico la felicità e la soddisfazione per l'accoglienza riservata al mio primo film, Cosmonauta, e poi al più recente Nico, 1988. Adesso poter tornare a Venezia, per la prima volta in Concorso, è – sia pure sullo sfondo di luoghi conosciuti e ormai famigliari – un'emozione ancora nuova.


Miss Marx: prima clip del film di Susanna Nicchiarelli

Justice League: non è stato Zack Snyder a scegliere Joss Whedon

Il regista Zack Snyder ha rivelato di non essere stato lui a scegliere Joss Whedon per terminare i lavori su Justice League. Snyder dovette abbandonare le riprese del cinecomic DC a causa di una tragedia personale: a quel punto, Whedon firmò per portare a termine il film. Tuttavia, le cose non sono andate secondo i piani.

Justice League doveva essere la risposta DC ai film del MCU dedicati agli Avengers. Nel film Batman, Wonder Woman, Aquaman, The Flash, Cyborg ed un Superman risorto si uniscono per sconfiggere l’alieno Steppenwolf e il suo esercito di Parademoni. Invece di trasformarsi in un successo strepitoso, il film non ha performato secondo le aspettative al box office ed è stato stroncato dalla critica per la sceneggiatura, il modo in cui villain principale è stato tratteggiato e l’utilizzo a dir poco discutibile della CGI (con particolare riferimento alla rimozione dei baffi di Henry Cavill). Ovviamente, una delle più grandi critiche che sono state mosse al film era relativa al tono decisamente irregolare, dovuto essenzialmente al fatto che al film avevano lavorato due registi con due visioni diametralmente opposte.

I film di Snyder sono noti per essere molto dark, dai toni grintosi e profondamente stilizzati, in netto contrasto con lo stile più leggero, quasi “da commedia”, di Whedon. Ecco perché molti fan si sono chiesti perché la Warner Bros. abbia scelto proprio il regista di The Avengers per portare a compimento i lavori su Justice League. Durante un panel in occasione dell’evento Justice-Con, a Zack Snyder è stato chiesto se fosse stata una sua decisione quella di “consegnare” il film a qualcun altro: il regista ha rivelato che mentre è stata sua la decisione di abbandonare il film, nella scelta di un eventuale sostituto non è stato in alcun modo coinvolto; ha detto che la scelta è stata fatta “dal comitato” e che all’epoca le sue forze e le sue energie erano focalizzata altrove.
?
Sebbene non sia stato rivelato il motivo per cui Whedon è stato scelto per sostituire Snyder, i fan hanno ipotizzato che probabilmente è stato scelto a causa del suo lavoro nell’Universo Cinematografico Marvel. Whedon ha diretto i primi due film dedicati ai Vendicatori, il primo dei quali è diventato uno dei più alti incassi di tutti i tempi. The Avengers è stato un crossover ambizioso come forse non ne erano mai stati realizzati prima, e Whedon è riuscito a cavarsela in maniera eccellente. Questo probabilmente ha spinto la Warner Bros. e la DC a chiedere a Whedon di finire Justice League, considerata la natura “ensemble” del progetto


The Pale Door: il trailer del western horror prodotto da Joe R. Lansdale!

Prodotto da Joe R. Lansdale da una sceneggiatura del figlio Keith Lansdale e diretto da Aaron B. Koontz, arriva sui social il trailer del western horror The Pale Door.

The Pale Door: il trailer del western horror prodotto da Joe R. Lansdale!

Il regista Aaron B. Koontz ha diffuso su Twitter il trailer di The Pale Door, un western horror che ci sembra molto sfizioso, anche perché a presentarlo in veste di produttore esecutivo è uno dei nostri scrittori del cuore, Joe R. Lansdale, e a scriverlo il figlio Keith Lansdale insieme a Koontz e Cameron Burns. Come vedrete dal trailer, ricorda un po' le atmosfere di Dal tramonto all'alba, con le streghe al posto dei vampiri.

La storia vede la celebre gang dei Dalton assaltare un treno, per scoprire che contiene una cassa chiusa con un lucchetto, al cui interno c'è una ragazzina spaventata. La ragazza chiede di portarla a casa, dove riceveranno una bella ricompensa, e i banditi lo fanno, per ritrovarsi in un bordello, che promette il paradiso e si rivela l'inferno.

In America The Pale Door uscirà nei drive-in e on demand il 21 agosto. Nel cast ci sono Pat Healy, Bill Sage, Noah Segan, Devin Druid, Zachary Knighton e Melora Walters.


https://twitter.com/i/status/1287797694422036481

Solo: A Star Wars Story, il sequel è in sviluppo per Disney+?

Solo: A Star Wars Story, lo spin-off di Star Wars uscito nelle sale a maggio 2018, nonostante sia stato un flop al botteghino è riuscito comunque a conquistare negli anni una grossa fetta di appassionati della saga fantascientifica ambientata nella galassia lontana, lontana. Sono in molti, infatti, ad aver chiesto a gran voce un sequel delle avventure di Han Solo, soprattutto perché nel film diretto da Ron Howard i fan hanno assistito al ritorno di Darth Maul.

Di recente si è parlato della possibilità che Donald Glover tornasse a vestire i panni di Lando Calrissian, così come della possibilità che Darth Maul potesse apparire in diversi progetti targati Disney+ e dedicati alla saga. Sempre di recente, l’attore Alden Ehrenreich aveva rivelato di aver sentito alcune discussioni in merito alla possibilità di continuare la storia di Solo, possibilità che adesso sembra essere diventata molto più concreta.

Come riportato da Jeremy Conrad of Star Wars Unity (via The Direct), sembra che le avventure raccontate in Solo: A Star Wars Story continueranno su Disney+. A quanto pare, la storia dovrebbe ripartire proprio dalla fine del film, con i membri del cast originale pronti a tornare nei panni dei rispettivi personaggi. Al momento non sappiamo se questo nuovo racconto sarà una miniserie, una serie tv o un sequel a tutti gli effetti realizzato esclusivamente per la piattaforma di streaming.

Un eventuale prosieguo delle avventure di Solo potrebbe vedere certamente il ritorno di Alden Ehrenreich nei panni del noto contrabbandiere e di Donald Glover in quelli di Lando, con Darth Maul che potrebbe figurare questa volta come antagonista principale. Da un punto di vista strettamente narrativo, l’eventuale progetto potrebbe trattare di sindacati del crimine e di organizzazioni criminali legate alla figura di Maul, come il Crimson Dawn o il Black Sun.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover e Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.


BLACK PANTHER 2 INTRODURRÀ GLI X-MEN E I FANTASTICI QUATTRO NELL'MCU?

Una nuova teoria sostiene che Black Panther 2 possa fare da introduzione nel Marvel Cinematic Universe per gli X-Men e i Fantastici Quattro. Lo suggerisce Nicholas Raymond di Screen Rant spiegando che, in quanto sequel molto atteso, il secondo capitolo delle avventure di T'Challa potrebbe porre le basi per il futuro del franchise, alludendo a ciò che verrà. Inoltre, almeno per ora, il film ha lo slot più ambito per i film Marvel, ossia quello di fine aprile/inizio maggio.

Come funzionerebbe la cosa? Per gli X-Men c'è la giustificazione fumettistica: T'Challa è un amico d'infanzia di Ororo Munroe, alias Tempesta, e in anni più recenti sono stati marito e moglie nell'universo cartaceo. Il film potrebbe quindi introdurla e alludere al suo futuro al fianco degli altri mutanti, nella scuola di Xavier negli Stati Uniti.
Diverso invece il discorso per i Fantastici Quattro, anche se un rimando al loro universo sarebbe a suo modo un omaggio ai fumetti, poiché la prima apparizione di T'Challa ebbe luogo proprio nel mensile dedicato al quartetto. Stando a Raymond, sarebbe possibile usare come villain il Dottor Destino, che nel mondo cartaceo è un dittatore che controlla una nazione intera - Latveria - e potrebbe puntare alle riserve di vibranio del Wakanda. Il giornalista fa però notare che in entrambi i casi queste eventuali apparizioni sarebbero da gestire con cautela, siccome i mutanti e i Fantastici Quattro sono due brand fondamentali per la Marvel, e che per il ruolo da antagonista in Black Panther 2 si parla da circa un anno di Namor il Sub-Mariner, il cui debutto potrebbe essere stato oggetto di un Easter Egg in Avengers: Endgame.

Al momento non abbiamo informazioni concrete sul film, salvo il fatto che uscirà nelle sale americane nel maggio del 2022 e che Ryan Coogler tornerà come regista e sceneggiatore.


WONDER WOMAN 1984, GAL GADOT: "L'ARMATURA DORATA MI FA SENTIRE SEXY"

Gal Gadot ha confessato di sentirsi sexy con indosso il nuovo costume di Wonder Woman, la celebre armatura dorata che l'attrice israeliana sfoggerà in Wonder Woman 1984.

Parlando con il Sun, Gal Gadot ha confessato:

"Il costume ha qualcosa di speciale, l'armatura dorata ti fa entrare subito nel personaggio. Indossarla ti fa subito apparire più bella, mi fa sentire sexy, è fantastica".


Parlando dell'impegno nell'incarnare Wonder Woman, l'attrice ha aggiunto:

"Non posso immaginare la mia vita senza Wonder Woman; è stato un impegno così intenso e potente e ha avuto un tale impatto sulla mia vita.".

Non c'è rosa senza spina: nonostante l'entusiasmo per il ruolo che l'ha lanciata a livello globale, Gal Gadot ammette qualche piccolo fastidio legato al suo impegno sul set, ad esempio la dimensione del nuovo costume di Wonder Woman, decisamente stretto:

"Questo costume è diverso da quelli che ho usato finora. Ci vuole un po' di tempo per abituarsi. Era talmente stretto che all'inizio sono quasi svenuta. Ma è bello vedere le persone vestite come me in giro per le fiere".


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QUANTUM OF SOLACE: OLGA KURYLENKO HA CREDUTO DI MORIRE DURANTE UNO STUNT

La Bond Girl Olga Kurylenko ha creduto di morire durante uno stunt di Quantum of Solace, la sequenza in questione vede James Bond e Camille impegnati in una spettacolare sequenza nautica.

Olga Kurylenko ha ricordato in un'intervista a Cinemablend il duro allenamento fisico a cui si è sottoposta per interpretare stunts davvero impegnativi e pericolosi spiegando: "Ricordo di aver pensato 'Ok, questo è il giorno in cui morirò'. L'intensità della scena è dovuta al fatto che era reale. Guardandola il pubblico avrà pensato 'Ecco, è una specie di computer graphic.' Ma non è così, eravamo nella barca e c'era un'altra barca che ci veniva contro. Andavamo l'una verso l'altra ad altissima velocità, volando sull'acqua".

Daniel Craig e Olga Kurylenko devono aver provato un certo sollievo quando Marc Forster ha dato lo stop. Tra l'altro, nella scena in questione Camille e Bond si affrontano in combattimento sulla barca mentre questa è lanciata a tutta velocità. Olga Kurylenko, che ha conquistato il ruolo di Camille battendo numerose rivali tra cui la collega Gal Gadot, ricorda che la scena della barca è stata girata in quattro settimane e lei ha provato a lungo con in testa un casco protettivo e dei cavi che la assicuravano alla barca. Quando però è giunto il momento di girare sul serio, tutto è cambiato:

"Ricordo quando il coordinatore degli stuntmen è venuto da me, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto 'Olga, sono molto serio. Reggiti, ok? Non importa cosa accada, reggiti per la tua stessa vita perché il colpo sarà molto forte e rischi di finire in acqua. Perciò non importa cosa stai facendo, devi reggerti più forte che puoi. Guardami, è davvero importante'. E io ho pensato 'Oh mio Dio, questo è reale'. Perché l'altra barca ci ha colpito sul serio. Non era finto, era tutto reale".


BREAKFAST CLUB: LE SCENE CHE FURONO ELIMINATE DAL FILM

Inizialmente John Hughes voleva che Breakfast Club, film girato interamente in sequenza, fosse una pellicola di due ore e mezza. Tuttavia, molte scene furono tagliate e i negativi vennero distrutti. Il regista e sceneggiatore in seguito dichiarò di possedere l'unica copia del film in cui sono presenti anche tutte le scene eliminate. Ecco alcune delle scene in questione:

In una scena Carl prevede dove saranno i cinque ragazzi trent'anni nel futuro. Bender si sarà ucciso, Claire si sarà rifatta, Brian avrà avuto molto successo, ma morirà di infarto, a causa dello stress del lavoro ben pagato. Allison sarà una grande poetessa e Andrew sposerà una splendida hostess di una compagnia aerea, che diventerà grassa dopo aver avuto figli.

John Bender non sarebbe andato a scuola a piedi nella sceneggiatura originale bensì sarebbe stato accompagnato da suo padre in un carro attrezzi arrugginito. Il padre l'avrebbe lasciato davanti all'ingresso della scuola gridando: "Sei uno spreco di carne per il pranzo!"

La scena in cui Andrew e Allison stanno camminando per prendere le bibite sarebbe stata più lunga, in seguito Allison avrebbe estratto un pacchetto di sigarette per fumarne una.

Breakfast Club 9
Breakfast Club: una scena del film
Dopo che Vernon chiede chi deve usare la toilette, i cinque ragazzi vanno in bagno. Vernon concede ai ragazzi due minuti e alle ragazze tre minuti. Bender avrebbe preso in giro Brian per essersi seduto a fare pipì invece di usare un orinatoio.

Diversi membri dello staff sono stati esclusi dalla sceneggiatura prima dell'inizio delle riprese. Il dottor Lange, insegnante di studi sociali, che si veste in modo strano, e Robin, insegnante di ginnastica. Robin inizialmente sostituì molte delle scene di Carl, e quest'ultimo, originariamente, sarebbe dovuto essere un personaggio minore, con solo due scene.


DIRTY DANCING - BALLI PROIBITI: LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO IL FILM

Durante un'intervista del dicembre 2008, Eleanor Bergstein, la sceneggiatrice di Dirty Dancing - Balli proibiti, dichiarò che per creare i personaggi di Baby e Johnny, i protagonisti della pellicola, si era ispirata ad una storia vera: entrambi sono stati influenzati dalla vita della stessa Bergstein.

Proprio come "Baby" Houseman, Bergstein proveniva da una famiglia ebrea liberale che visitò le località di Catskills negli anni '60. Suo padre era un medico, fu lei ad essere soprannominata "Baby" fino a quando aveva 22 anni e il suo vero nome era lo stesso di una donna famosa con forti legami con l'amministrazione di Franklin D. Roosevelt: Anna Eleanor Roosevelt.

Esattamente come Johnny Castle, Bergstein da giovane era un'abile "dirty dancer", aveva imparato a ballare nelle discoteche, durante dei party a casa di amici e frequentando varie confraternite e feste universitarie, la sceneggiatrice in seguito divenne anche un'istruttrice di Arthur Murray.

In un'intervista Swayze ha tentato di spiegare il motivo della longevità di Dirty Dancing: "Ha così tanto cuore, è un film così ricco di amore, non si tratta soltanto della sensualità; in realtà riguarda le persone che cercano di ritrovarsi, questo giovane istruttore di danza si sente come se non fosse altro che un prodotto e questa ragazza libera che cerca di scoprire chi è in una società di restrizioni."




L'ANNO DEL DRAGONE: MICHAEL CIMINO FU COSTRETTO A CAMBIARE IL FINALE DEL FILM

I produttori de L'anno del dragone chiesero a Michael Cimino, regista e co-sceneggiatore del film insieme ad Oliver Stone, di cambiare una frase presente nell'ultima scena del film. Secondo il regista questa fu una modifica priva di senso in quanto le parole che lui e Stone avevano scritto erano una sorta di chiave di lettura, utile a comprendere il significato l'intera pellicola.

Durante un'intervista il regista ha dichiarato: "L'unica modifica che mi hanno chiesto di apportare, modifica che ancora oggi trovo inspiegabile, era inerente all'ultima frase del film. Alla fine della pellicola c'è un'altra rissa che si scatena su Mott Street, durante una parata funebre. Tracy corre e trova Mickey a terra, entrambi sembrano sopravvissuti a una guerra. La telecamera si avvicina e, guardando attentamente, si può notare che gli attori non pronunciano le parole che si sentono nel film."

"Inizialmente, il personaggio di Mickey avrebbe dovuto pronunciare le seguenti parole nell'ultima scena: 'Beh, immagino che se combatti una guerra abbastanza a lungo, finisci per sposare il nemico.' Lo stesso Oliver Stone è sposato con una ragazza vietnamita e sono sicuro che vedremo degli americani sposati con donne irachene prima o poi. Quella frase non era accettabile per i produttori, quindi ho preso un'altra battuta e l'ho sostituita ma non ha alcun senso. Quelle parole riassumevano l'intero film." Ha concluso Cimino.

L'anno del dragone fu prodotto da Dino De Laurentiis e segna il ritorno di Cimino, a cinque anni dal clamoroso disastro al botteghino de I cancelli del cielo che fece fallire la United Artists. La pellicola è un'esplorazione delle bande di strada, della criminalità, dello spaccio di droga, del razzismo e dei luoghi comuni.


DIRTY DANCING - BALLI PROIBITI: IL RAPPORTO TRA PATRICK SWAYZE E JENNIFER GREY NON FU ROSE E FIORI SUL SET

Il rapporto tra Patrick Swayze e Jennifer Grey sul set di Dirty Dancing - Balli proibiti non fu molto stabile durante le riprese: le due stelle del cinema alternarono momenti di grande chimica e professionalità a diatribe di varia natura.

Swayze fu costretto a passare molto tempo con la Grey per convincerla a recitare in questo film: l'attrice aveva detestato Patrick durante l'intera durata delle riprese di Alba rossa. Grazie a questa esperienza la chimica tra i due attori era impeccabile e questo garantì loro un screen test estremamente positivo, ma quella collaborazione iniziale svanì velocemente e i due iniziarono a litigarsi prima di ogni scena.

Il personale di produzione temeva che l'animosità tra le due stelle avrebbe messo in pericolo le riprese delle scene d'amore. Per ovviare a questo, Eleanor Bergstein ed Emile Ardolino costrinsero i due attori a rivedere i loro primi test sullo schermo, quelli con la chimica "mozzafiato".

Ciò ha avuto l'effetto desiderato e Patrick Swayze e Jennifer Grey sono stati in grado di tornare alle riprese di Dirty Dancing - Balli proibiti con molta più energia ed entusiasmo.


AUSTIN POWERS IN GOLDMEMBER: LE SCENE TAGLIATE CON WILL FERRELL E HEATHER GRAHAM

ia Heather Graham che Will Ferrell sono tornati sul set di Austin Powers in Goldmember per interpretare i loro rispettivi personaggi ma, per motivi di durata, le loro scene sono state tagliate dal montaggio finale della pellicola.

La Graham ha ripreso il ruolo di Felicity Shagwell in una scena che non ha mai visto il grande schermo a causa della durata della pellicola. Ferrell ha ripreso il ruolo di Mustafa in un'altra scena cancellata: quella in cui deve rispondere a una domanda dopo che ha ignorato il suo interlocutore per ben quattro volte.

Quattro attori apparsi nei film precedenti interpretano personaggi diversi in Goldmember: Rob Lowe, che ha interpretato l'amico di una guardia in uno dei capitoli precedenti, riprende il ruolo di giovane numero 2 già interpretato in Austin Powers la spia che ci provava; Neil Mullarkey ed Eric Winzenried appaiono come Physician and Henchman Sailor, mentre Michael McDonald ha un ruolo come guardia reale.

In Austin Powers in Goldmember ci sono moltissimi cameo di personaggi quali Tom Cruise, John Travolta, Steven Spielberg, Danny DeVito, Kevin Spacey, Gwyneth Paltrow, Britney Spears, Quincy Jones, Nathan Lane e Ozzy Osbourne. Quando Austin Powers fa esplodere la testa di Britney Spears, la cantante dice: "Ops!... L'ho fatto di nuovo." Questo è un riferimento alla canzone Oops!... I Did It Again della stessa Spears.




Lasciami Andare di Stefano Mordini sarà il film di chiusura a Venezia 77

Lasciami Andare di Stefano Mordini sarà il film di chiusura alla 77° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre, e verrà presentato fuori concorso.

La rivelazione è arrivata stamattina, durante la conferenza stampa del festival cinematografico e dove è stato presentato il programma ufficiale (qui i dettagli). Qualche giorno fa è stato annunciato che Lacci di Daniele Lucchetti sarà il film d'apertura, sempre fuori concorso.

Il lungometraggio è un thriller psicologico e nel cast troviamo Stefano Accorsi, Valeria Golino, Serena Rossi, Maya Sansa e Antonia Truppo, Lino Musella ed Elio De Capitani.

SINOSSI
Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa).
Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio.
Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere.


LE FOTO DEL FILM








Il poster IMAX di Tenet conferma la nuova data italiana

Warner Bros ha ufficializzato in queste ore le nuove date di uscita internazionali per Tenet, il nuovo kolossal di Christopher Nolan.

Come ulteriore conferma della data italiana (26 agosto), la divisione nazionale dello studios ha oggi diffuso il nuovo poster IMAX

TENET

PRODUZIONE: Christopher Nolan ha girato Tenet con un misto di pellicola 70mm e IMAX su una sceneggiatura scritta di suo pugno. La fotografia sarà di Hoyte van Hoytema.

CAST: Kenneth Branagh, Michael Caine, John David Washington, Elizabeth Debicki, Robert Pattinson, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, e Dimple Kapadia.

TRAMA: John David Washington è il nuovo Protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan, “Tenet”. Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione.

AL CINEMA: In Italia dal 26 agosto 2020.

IL POSTER




40 CARATI, QUANDO SAM WORTHINGTON AFFRONTÒ LA SUA PAURA DELL'ALTEZZA

40 carati, thriller ad alta tensione del 2012 diretto dal regista danese Anger Lith che vede come protagonisti Sam Worthington (Avatar) ed Elizabeth Banks.

La produzione del film iniziò a prendere vita quando Worthington, affascinato dalla sceneggiatura di Pablo F. Fenjves, manifestò interesse per il ruolo: l'attore era determinato a sconfiggere la sua paura dell'altezza, e pensò che girare in cima ad un grattacielo di Manhattan potesse trasformarsi in un'ottima "terapia d'urto".

"I tuoi palmi sudano, le tue gambe si muovono, i tuoi occhi vanno ovunque. È snervante" ha raccontato Worthington sulle riprese svolte ad oltre 60 metri di altezza (via The Hollywood Reporter). "Non hai paura dell'altezza in sé, ma della caduta e di ciò che può accadere se colpisci l'impalcatura."

Il film è incentrato su Nick Cassidy, un ex poliziotto di New York evaso dalla prigione in cui scontava una lunga pena per aver rubato e poi rivenduto un prezioso diamante appartenente a un potente e avido uomo d'affari. Nick si trova sul cornicione di una stanza di uno dei piani più alti del Roosevelt Hotel, a 78 metri dal suolo, e proclama la propria innocenza minacciando di buttarsi giù. Paralizzato il traffico e attirata l'attenzione dei media Nick, che ha fornito false generalità, pretende la presenza della detective Lydia Spencer, nota all'intera nazione per aver tentato senza successo di evitare un tentativo di suicidio qualche tempo prima.




Edited by Triplethor - 28/7/2020, 20:59
 
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CINEWS SECONDA PARTE

MARTEDI

28/07/2020



INCEPTION 10 ANNI DOPO: UNA PROIEZIONE SPECIALE SVELERÀ SCENE INEDITE DI TENET

Adesso che le condizioni sembrano essere favorevoli e che la Warner Bros. ha annunciato la data d'uscita di Tenet, sembra che la major abbia in mente succulente sorprese per i fan di Christopher Nolan.

Forse più della trilogia del Cavaliere Oscuro e di Memento, Inception è il film icona con cui tutti identifichiamo l'opera di Nolan e che, solo pochi giorni fa, ha festeggiato il decimo anniversario dell'uscita nei cinema. In vista della prossima apertura delle sale la major ha quinti deciso di spegnere le 10 candeline con i fan del cineasta, organizzando una proiezione speciale del cult di Leonardo DiCaprio.

Per l'occasione il 21 agosto ci sarà la Inception 10th Anniversary Theatrical Event, ri-distribuzione che accompagnerà, in contemporanea, l'uscita dell'horror Lionsgate Antebellum con Janelle Monáe. A fronte del ritorno delle sale di Dominic Cobb ci sarà anche una speciale anteprima di Tenet e anche di altri titoli della line-up Warner, mossa che susciterà sicuramente la curiosità del pubblico e che invoglierà ad una più corposa affluenza nelle sale alla riapertura.

Oltre ai fan, anche il cast di Inception ha ricordato la loro esperienza sul set: tra loro non potevano mancare DiCaprio, ancora confuso dal finale di Inception, e Joseph Gordon-Lewitt, le cui scene a gravità 0 in Inception hanno fatto la storia del cinema. Per altre curiosità vi suggeriamo il nostro approfondimento sulla numerologia quasi mistica di Inception.


MERYL STREEP, I 5 PEGGIORI FILM SECONDO LE RECENSIONI IMDB

Parlare della monumentalità e dell'immensità del talento di Meryl Streep è ormai un esercizio quasi stucchevole, come scrivere pagine e pagine su quanto il sole sia giallo o il mare sia blu. Proviamo allora, per una volta, a guardare l'altra faccia della medaglia e a scavare nei fallimenti della star de Il Diavolo Veste Prada.

Certo, ci sarebbe anche in questo caso da andarci piano con le parole: la peggiore delle prove di Meryl è comunque, probabilmente, qualcosa a cui chiunque intraprenda la carriera attoriale dovrebbe aspirare... Ma, insomma, ci sarà pur stata qualche occasione in cui la nostra non sia stata perfetta in tutto e per tutto, no?

Scavano tra le recensioni di IMDb troviamo ad esempio la scarsa sufficienza di Plenty, film del 1985 di Fred Schepisi; a questo fa seguito Dove Eravamo Rimasti, del 2015, bocciato con un mediocre 5.9. La stessa votazione è stata poi affibbiata dagli utenti del noto sito di recensioni a Into the Woods, ben poco amato dalla critica musical con James Corden ed Emily Blunt.

Si scende ancora con il 5.8 di Ant Bully - Una Vita da Formica, dimenticabile film animato del 2006, mentre il gradino più alto (o più basso che dir si voglia) del podio è occupato da She-Devil - Lei, il Diavolo, datato 1989
.

BATMAN BEYOND, IL POTENZIALE LIVE-ACTION AVRÀ DUE VERSIONI DEL JOKER?

Di un possibile live-action di Batman Beyond si è fatto un gran parlare, soprattutto alla luce di un eventuale ritorno di Micahel Keaton tra i ranghi DC, ma quale sarebbe il villain perfetto per il film? Secondo le solite voci del web, la risposta non può essere che una (ma a doppio): i(l) Joker.

Ormai sappiamo che dobbiamo prendere certe affermazioni più come speculazioni che come veri e propri rumor, ma questo non vuol dire che non siano di un certo interesse, e le ultime da WGTC riguardano il fantomatico adattamento cinematografico di Batman Beyond, la serie animata fine anni '90/inizi 2000 con protagonista il Batman del Futuro, Terry McGinnis.

Stando a quanto riportato dal sito, infatti, nel film potremmo vedere due versioni differenti del Joker. Come?

In uno dei lungometraggi animati basati sulla serie, Batman of the Future: Il Ritorno del Joker, la nemesi di Bruce è ormai deceduta da tempo, ma i Jokers, il gruppo di criminali che emula il Principe Pagliaccio del Crimine nelle sue razzie e scorribande, sostiene di ricevere ordini proprio dal Joker in persona. Dopo una lunga indagine, Terry, finora all'oscuro degli accadimenti relativi alla morte del Joker, viene a scoprire che in passato Tim Drake, ex-spalla di Batman, fu "trasformato" in Joker Jr. dal celebre villain, salvo poi rinsavire all'ultimo e far fuori lui stesso il Joker. Ma questi, a causa di un microchip con il DNA del Joker, si sta ora comportando come lui, e rischia addirittura di essere sopraffatto dalla sua personalità, e quindi di trasformarsi in un suo surrogato.

WGTC asserirebbe che il live-action dovrebbe prendere ispirazione da questa storyline, e quindi mostrare non solo il Joker originale (tramite flashback), ma anche la versione di Tim Drake.

Il sito riporta anche che l'obiettivo sarebbe quello di dare al Joker originale le fattezze di Jack Nicholson, e che, vista l'improbabilità di avere di nuovo Nicholson nel ruolo, si dovrebbe ricorrere a una controfigura e a degli effetti speciali. Onestamente, ci pare alquanto difficile che questo possa accadere, è molto più probabile, semmai, che venga scelto direttamente un altro attore, magari con un carisma e un modo di recitare più simile a quello di Nicholson.


THE LAST OF US E MCU: UN MEMBRO DEL CAST NAUGHTY DOG VORREBBE ESSERE IL NUOVO HULK

Tra fumetti, videogame e live-action il confine tra attori e personaggi è sempre più sottile, soprattutto quando si parla di cult come The Last of Us che lasciano dietro di sé frammenti di anima da raccogliere e incollare. A pochi giorni dal secondo capitolo Naughty Dog c'è un attore che vorrebbe provare ben altre emozioni: sapreste indovinare chi?

No, non stiamo parlando della magistrale voce di Joel Troy Baker, ma di Stephen A. Chang che nel mostruoso videogame di Neil Druckman da voce a Jesse, uno dei membri delle unità di pattuglia per la sicurezza dell'insediamento assieme ad Ellie, Joel, Tommy e Dina. Parlando della sua recente esperienza con la tecnologia motion capture ha rivelato di guardare con desiderio al ruolo di Amadeus Cho, genio coreano appena diciannovenne ed erede, non solo spirituale, di Bruce Banner e del suo colosso verde:

"Adesso che The Last of Us parte 2 è uscito vorrei poter dire di essere al lavoro su un grande film della Marvel, ma purtroppo non c'è nient'altro. Quale personaggio vorrei interpretare? La cosa buffa è che è già preso, ma credo che il personaggio con cui mi identifico di più sia Hulk perché mi arrabbio molto, e mi piacerebbe spaccare le cose".

L'attore, che è apparso in produzioni importanti come Shameless e Captain Marvel, vorrebbe quindi riportare il Titano verde sul grande schermo per una nuova avventura, soprattutto dopo il flop del personaggio già apparso ne L'incredibile Hulk con Edward Norton (2008). Chissà che con il pensionamento della vecchia guardia degli Avengers prima o poi non debutti anche Cho nel MCU?


BLACK WIDOW, IL FILM MARVEL USCIRÀ PRIMA IN EUROPA SULLA SCIA DI TENET?

Nelle ultime ore, la decisione della Warner Bros. di procedere con la distribuzione di Tenet di Christopher Nolan a livello internazionale prima ancora che negli Stati Uniti potrebbe generare un effetto domino per le altre compagnie cinematografiche. Su tutte, anche la Disney e i Marvel Studios, che potrebbero decidere altrettanto.

Al momento attuale, la data d'uscita di Black Widow è fissata al 6 novembre 2020, slot che in precedenza era occupato dal film su Gli Eterni, che è quindi slittato all'anno prossimo. Adesso però che Tenet uscirà ad agosto in alcune sale internazionali, Italia compresa, i piani potrebbero cambiare rapidamente e la Marvel potrebbe decidere di ricalcare tale manovra anche per i suoi cinecomic, a partire proprio da quello con protagonista Scarlett Johansson. Tale mossa potrebbe anche essere di incentivo per gli altri studios al fine di rimettere in moto la macchina delle uscite cinematografiche.

La Marvel quindi dovrà prendere in fretta una decisione, sia per quanto riguarda Black Widow sia per l'uscita di The New Mutants, il quale potrebbe essere distribuito in sala in maniera limitata e contemporaneamente in Video on Demand, strategia adottata ad esempio dalla Orion per Bill & Ted Face the Music, con Keanu Reeves.

Come dicevamo, nella giornata di ieri è stata definitivamente confermata la data di uscita di Tenet, che in via eccezionale uscirà prima nei mercati internazionali che negli Stati Uniti e arriverà in Italia il 26 agosto prossimo. A meno di un mese dal primo e unico grande appuntamento con il blockbuster estivo 2020, la Warner Bros. ha pubblicato un nuovo poster italiano per il mercato IMAX.

In precedenza, la Johansson aveva assicurato che Black Widow non sarà il funerale di Natasha bensì una sua celebrazione. Molti tasselli della trama mancano ancora all'appello e i fan sperano che un nuovo trailer di Black Widow arrivi presto.


GUILLERMO DEL TORO SU NIGHTMARE ALLEY: "AVERE BRADLEY COOPER E CATE BLANCHETT È UNA SFIDA"

Guillermo del Toro si è aperto alle sfide uniche che sta affrontando in questi giorni nel prepararsi a riprendere la produzione del suo nuovo film horror, Nightmare Alley.

Il regista premio Oscar sta attualmente cercando di creare un ambiente sicuro per le star che compongono il suo ricco cast, tra cui Bradley Cooper, Rooney Mara, Cate Blanchett e Toni Collette, in modo da poter riprendere la produzione del progetto. Durante un live panel all'evento Comic-Con Home, Del Toro ha spiegato quanto sia stato difficile riprogrammare le riprese, a causa degli altri impegni cinematografici dei membri del cast.

"La benedizione di avere questo cast è sorprendente, ma le difficoltà di riprogrammare la produzione è stata enorme", ha condiviso. "Perché tutti sono impegnati dappertutto, quindi abbiamo dovuto far coincidere diverse agende molto ingolfate."

Ha continuato confrontando le riprese con una sala operatoria da ospedale e ha rivelato che ha dovuto trasformare completamente il modo in cui si è avvicinato al film: "Il set deve essere sterile, tutti devono essere in condizioni di salute ottimali, però devi riempire il set di comparse e tutto il resto. Il modo in cui ti approcci al lavoro è molto diverso adesso", ha dichiarato. "Vuoi che il tuo cast rimanga solo sul tuo set e che non passi dal film al quale stai lavorando ad una commedia nello spazio, anche perché poi c'è rischio di un'altra quarantena. Quindi sostanzialmente devi 'affittarli' per un periodo e impedirgli di lavorare ad altri film contemporaneamente. Ci sono dozzine e dozzine di pagine di misure cautelari da prendere in considerazione."


GODZILLA VS KONG, I DUE MOSTRI SI SCONTRANO ANCHE NELLA VERSIONE GIOCATTOLO

La linea di giocattoli Playmates ha mostrato i nuovi prodotti di Godzilla vs Kong, con protagonisti non solo i due celebri titani del titolo ma anche altri personaggi che andremo a scoprire nel film di Adam Wingard, inizialmente previsto la scorsa primavera e successivamente rimandato una prima volta a novembre 2020 e poi al 21 maggio 2021.

Nelle immagini pubblicate su Instagram si vedono i giocattoli di altri titani come Warbat e una vecchia conoscenza come Skullcrawler (Schiacciasassi) presente in Kong: Skull Island.
Godzilla vs Kong i due iconici titani entrano in rotta di collisione, in una delle battaglie più spettacolari di tutti i tempi. Quando Monarch s'imbatte nelle tracce delle origini dei Titani, una cospirazione umana minaccia di distruggere per sempre tutte le creature, sia quelle buone che quelle malvagie.

Sequel di Godzilla - King of the Monsters, Godzilla vs Kong comprende nel cast Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler e Demián Bichir.
I fan si troveranno davanti due dei maggiori colossi che la cultura pop abbia mai conosciuto. Da un lato il terrificante Godzilla e dall'altro il temibile Kong, in una lotta senza precedenti per salvare la pelle e la loro presenza sul pianeta Terra, dopo un complotto degli esseri umani intenzionati a distruggerli una volta per tutte.


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LUCA GUADAGNINO VA A VENEZIA 2020 COL SUO NUOVO FILM SALVATORE, DOCUFILM SU FERRAGAMO

Il programma completo della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia 2020 ha svelato il ritorno al Lido di Luca Guadagnino con il film Salvatore: Shoemaker of Dreams, docufilm sulla figura dell'imprenditore Salvatore Ferragamo.

Scritto da Dana Thomas e prodotto da Francesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti con Stella Savino come produttore esecutivo, il film è l'appassionante storia umana, artistica e imprenditoriale di Ferragamo, e racconterà la sua vita partendo dall’infanzia a Bonito (dove ha realizzato le sue prime scarpe) fino alla definitiva consacrazione, passando per il viaggio in America in cerca di fortuna, per le esperienze a Hollywood e poi al ritorno in Italia, senza tralasciare la parentesi del rischio di fallimento e la seguente rinascita nel suo laboratorio di Firenze.

Carattere, istinto, genio, curiosità e straordinaria intuizione: Salvatore - Shoemaker of Dreams mostrerà tutto il mistero e il fascino di una figura complessa, oggi un’icona della moda non solo italiana ma anche mondiale, un'artista che non ha mai trascurato l’importanza dei legami famigliari. Il docufilm, impreziosito dalla voce narrante di Michael Stuhlbarg, si avvale di immagini inedite e testimonianze che vedono protagonisti, accanto ai membri della famiglia Ferragamo, il regista Martin Scorsese, la costumista Deborah Nadoolman Landis, e numerosi studiosi, docenti, stilisti, giornalisti, critici di moda e cinematografici.

Guadagnino ha dichiarato: “Cosa è il genio? Come nasce un sistema, che sia il cinema o la moda? E l'ossessione furiosa di una ricerca costante di idee e creazione, come si sposa con la tradizione e i valori della famiglia? Salvatore Ferragamo, protagonista e testimone del XX secolo, è la risposta a queste domande”.


Buon compleanno a White Zombie, il film che inventò il morto vivente

Ottantotto anni fa, in una manciata di cinema selezionati in America, i morti tornarono in vita per la prima volta. Era un giovedì e gli Stati Uniti esperirono per la prima volta il fenomeno della mortalità negativa, quella curiosa occorrenza per cui a fine giornata ci sono meno morti di quanti ce ne fossero al mattino. In altre, più semplici parole, quel giorno uscì in sala quello che è più o meno universalmente riconosciuto come il primo film di zombie della storia; si chiamava White Zombie, vedeva Bela Lugosi nel ruolo del protagonista e Victor Halperin dietro la macchina da presa, e portò alla nascita di un genere che da allora è cresciuto e cambiato così tanto da diventare irriconoscibile.

White Zombie, girato con quattro soldi (l’American Film Institute parla di circa 50.000$) e sfruttando scenografie e oggetti di scena rubacchiati ad altre produzioni, non riuscì a sfondare quanto avrebbero voluti i fratelli Halperin (Edward produceva con la sua Halperin Productions), nonostante la presenza di un Bela Lugosi freschissimo del Dracula di Tod Browning. Riuscì però a introdurre nel bestiario dell’horror cinematografico una creatura che fino ad allora era rimasta confinata al folklore e alla letteratura: lo zombie, o zombi, o zonbi, il morto vivente, il cadavere rianimato, lo schiavo del bokor, scegliete voi come chiamarlo. Certo, la versione di White Zombie era ancora lontana da quella che sarebbe stata codificata anni dopo e da cui non ci siamo sostanzialmente più staccati: si rifaceva più esplicitamente al vodou, o voodoo, o vudù, comunque a quella religione diasporica di origine africana e nata ad Haiti intorno al 1500, e al mito dello stregone in grado di resuscitare un cadavere per trasformarlo in un obbediente schiavo senza cervello. Ma il titolo del film dice tutto: con White Zombie gli zombie arrivano per la prima volta al cinema, e non hanno mai smesso di farlo.

Il mondo pre-Romero
I primi trentasei anni di vita degli zombie cinematografici non si scostano granché dal modello creato con White Zombie (il quale ebbe esso stesso un sequel nel 1936, Revolt of the Zombies): il voodoo e la presenza di un essere umano che controlla il cadavere rimangono centrali (guardate per esempio Ho camminato con uno zombie, uno dei capolavori dell’epoca pre-Romero), e se non è uno stregone a fare la magia ci pensa uno scienziato pazzo (Teenage Zombies, con un titolo che sembra uscito da una commedia horror anni Novanta e invece uscì nel 1959), dimostrazione tra l’altro del fatto che con gli anni l’argomento “cadaveri rianimati” si andava pian piano allontanando dal soprannaturale puro per avvicinarsi alla sua versione più “scientifica”, quella che tira in ballo virus, batteri, funghi o altre cause tangibili per l’Orrido Evento – un salto concettuale che si rivelerà fondamentale anche per un altro motivo del quale discuteremo tra poco.

George e la sua rivoluzione
Il 1968 fu un anno di rivoluzioni, e una di queste ebbe luogo in un cimitero in Pennsylvania, dove un gruppo di cadaveri si risvegliarono dalle loro tombe e cominciarono a massacrare gente a manciate, e a trasformare chiunque venisse in contatto con loro in altrettanti cadaveri altrettanto risvegliati. La notte dei morti viventi, il primo film di zombie della storia dove gli zombie compaiono come mostri mangiacervelli la cui esistenza è inspiegabile (tra le altre cose nel film si parla di radiazioni cosmiche da Venere) e la cui condizione è contagiosa, è il primo passo verso la definizione del morto vivente come lo concepiamo oggi, e il trampolino di lancio, dieci anni dopo, per il capolavoro a partire da quale tutti i film di zombie venuti dopo hanno costruito la loro fortuna. Se prima di Romero gli zombie erano il prodotto di magia nera o di esperimenti sfuggiti al controllo, ma comunque sempre “creature” nel senso Frankenstein-iano del termine, con La notte dei morti viventi e poi L’alba dei morti viventi i, ehm, i morti viventi smettono di avere una personalità e diventano massa indistinta.

Creepshow, quando George Romero e Stephen King si divertivano
C’è un’interpretazione politica dietro a questa scelta che è facilissima da leggere soprattutto guardando L’alba dei morti viventi, ma nei due film di Romero c’è soprattutto una rivoluzione totale nell’approccio al genere: gli zombie diventano, in senso lato, una malattia, una condizione che annulla l’identità e trasforma chiunque in un semplice +1 all’interno di una massa indistinta. L’orrore non sta più, almeno non solo, nello scoprire che lo zio Jonathan è diventato un cadavere ambulante, ma che tutti gli zii Jonathan del mondo rischiano di diventarlo: Romero cambia i rapporti di forza, trasforma gli zombie in un’orda, per opporsi alla quale è necessario restare aggrappati alla propria umanità, identità, singolarità. È un approccio da “noi vs. loro” che può venire declinato in infiniti modi diversi per parlare di identità e di essere umani (non “esseri umani”), e che è peraltro terreno fertile per storie di sopravvivenza e di resistenza e di guerriglia che infondono nel genere quella quota action che rende i migliori film di zombie anche un bellissimo luna park.

Se ci pensate non è facile, nel giro di due soli film, prendere un genere e arricchirlo sia dal lato tematico sia da quello spettacolare; e non è un caso che dal 1968 al, a occhio, 2002, la maggior parte della produzione di genere sia riconducibile in un modo o nell’altro alle opere di Romero, e che l’eccezione più grossa (Il serpente e l’arcobaleno di Wes Craven) venga da un autore altrettanto affermato e che decise, invece di fare come tutti gli altri, di appoggiarsi all’originale mitologia vodou del morto vivente per girare un’opera quasi storiografica. La ripetizione ossessiva del modello Romero porta con sé tutte le conseguenze del caso, la più evidente delle quali è che se continui a fare lo stesso film prima o poi sei costretto a esagerare e a puntare sul parossismo per farti notare: Redneck Zombies, Chopper Chicks in Zombietown, The Video Dead con i suoi zombie che escono dalla TV…

Cos’è successo nel 2002?
Abbiamo citato quest’anno per un motivo preciso, e cioè: è nel 2002 che Danny Boyle con 28 giorni dopo fa una cosa che fa storcere il naso a milioni di appassionati ma che, volenti o nolenti, segnerà irrimediabilmente il genere negli anni a venire. Questa cosa è prendere la classica figura dello zombie (lento, stupido, caracollante) e darle una bella passata di modernità, trasformandolo in un “umano infetto” che corre, salta, fa parkour e più in generale è infinitamente più pericoloso anche quando preso da soli dei suoi cugini romeriani. La svolta degli Zombie Che Corrono™ fece gridare allo scandalo al tempo, e portò molti a giurare fedeltà eterna al canone romeriano degli Zombie Che Camminano Incerti Sulle Loro Gambette™. Altri invece ci videro la possibilità di alzare finalmente a 11 il volume della narrazione zombie – anche grazie alla contemporanea uscita del primo film basato su Resident Evil, che arrivando dai videogiochi aveva già superato da tempo le timidezze legate all’ossequio verso il maestro Romero –, e da allora le storie di morti viventi si possono facilmente dividere in “film di zombie romeriani” e “film di zombie che corrono”.

C’è un’altra conseguenza della, chiamiamola così, esplosione muscolare degli zombie causata da Danny Boyle e Paul WS Anderson: il morto vivente diventa la scorciatoia più semplice quando si vuole girare un horror che punti forte sullo splatter, sulla spettacolarità, sull’azione e sul parossismo. Si entra in quel magico periodo nel quale sembra che ogni settimana esca un nuovo film di zombie, e nel quale ogni idea, anche la più idiota, trova qualcuno che la finanzi e la porti al cinema: solo nel periodo tra 28 giorni dopo e il suo sequel si arriva, per dirne solo due, alle pecore zombie di Black Sheep e ai polli zombie di Poultrygeist; e negli anni a venire arriveranno le Zombie Strippers, gli zombie nazisti di Dead Snow, gli zombie scatologici di Zombie Ass: Toilet of the Dead…

La comicità e le esagerazioni a uso ridere entrano a gamba tesa nel mondo del cinema di morti viventi e lo fanno esplodere a tal punto che scatta necessariamente il passaggio successivo, e cioè la nascita del meta-zombie, quella creatura che risorge dai morti per riflettere sui film di zombie: Shaun of the Dead (ci rifiutiamo di usare il titolo italiano) è l’esempio principe, e più di recente vale la pena citare One Cut of the Dead, uno dei migliori film (non “film di zombie”, film e basta) degli ultimi anni. E poi: ibridazioni con il found footage (REC), con lo young adult (Warm Bodies), con la letteratura inglese (il pessimo Orgoglio, pregiudizio e zombie)… il nuovo millennio appartiene definitivamente agli zombie, che diventano la figura horror di riferimento scalzando senza fatica vampiri, lupi mannari e fantasmi.

E pensare che era partito tutto ottantotto anni fa, per colpa di uno stregone di nome Murder Legendre.


Octavia Spencer e l’appello per dare più spazio ad attori e attrici disabili al cinema e in televisione

Il premio Oscar Octavia Spencer ha deciso di unirsi al corso della Ruderman Family Foundation per lanciare un appello rivolto all’industria cinematografica e televisiva per aumentare l’ingaggio di attori e attrici con disabilità.
L’attrice ha sottolineato l’importanza della rappresentazione, parlando della marginalizzazione delle donne, delle persone di colore e appartenenti alla comunità LGBTQ+:

Tutte queste comunità hanno dovuto sopportare il fatto che le loro storie non fossero raccontate in modo autentico, ma anche che non fossero rappresentate in modo autentico. Niente può sostituire l’esperienza vissuta e la rappresentazione autentica.

Ha poi proseguito spiegando:

Ecco perché è importante scritturare l’interprete appropriato per il ruolo appropriato, e ciò implica anche persone con disabilità. Dare ad attori senza disabilità dei ruoli di personaggi disabili è offensivo, ingiusto e priva un’intera comunità di occasioni.

Spencer ha deciso di lanciare un appello assieme alla Ruderman Family Foundation che lo scorso dicembre aveva scritto una lettera aperta rivolta agli studi, alle produzioni e ai dirigenti delle emittenti televisive per creare più opportunità per le persone con disabilità.

Tra i firmatari ci sono stati George Clooney, Joaquin Phoenix, Ed Norton, Bryan Cranston, Mark Ruffalo, Glenn Close, Peter Farrelly, Bobby Farrelly e Eva Longoria.


Wuhan – A Season In Hell, Malcolm Clarke al lavoro su un documentario sul Covid-19

Il regista Malcolm Clarke è al lavoro su un documentario incentrato sull’emergenza Covid-19 intitolato Wuhan – A Season In Hell.
Il documentario sarà una cronaca dei giorni iniziali della pandemia nel pronto soccorso di Wuhan e dello scoppio dell’emergenza che ha visto 42.000 dottori e infermieri in tutta la Cina offrirsi volontari per prestare soccorso nel capoluogo di Hubei.

Clarke è stato accolto in un albergo sicuro accanto al mercato da cui si dice che il virus si sia propagato assieme a una troupe di 20 cineasti. Tutta la troupe è stata tenuta in quarantena per diverso tempo ma poi ha avuto il via libera.

Assieme a degli specialisti, il documentario ricostruirà gli eventi che hanno portato allo scoppio della pandemia con interviste a commercianti, dottori locali, volontari e forze di polizia oltre a molti dei primi pazienti ricoverati.

“Questo è il lavoro più difficile che abbia mai realizzato” ha commentato il regista di Prisoner Of Paradise e The Lady In Number 6. “L’esperienza di Wuhan è da allora diventata un microcosmo, un monito su come il mondo potrebbe – e forse avrebbe dovuto – rispondere a questa minaccia mortale invisibile e terrificante. Questo è un progetto che tratta di responsabilità, è la storia di chi ha rischiato la vita e di chi avrebbe dovuto fare molto di più”.

Al momento non è stato annunciato quando sarà distribuito.


La “dichiarazione d’amore” di Hideo Kojima a Luca Marinelli: “Con una bandana sarebbe la copia di Solid Snake”

Già qualche giorno fa, postando su Instagram la locandina giapponese di Martin Eden, il popolare game designer nipponico Hideo Kojima aveva fatto capire in maniera alquanto diretta di aver apprezzato l’interpretazione di Luca Marinelli.
Qualche ora fa, è tornato ad affrontare la questione, sempre su Instagram. Hideo Kojima ha difatti pubblicato lo screenshot della risposta data alla domanda “Quali sono i creativi e gli attori che, ora come ora, catturano la tua attenzione?”.

Ecco la risposta data dal papà di Metal Gear Solid e Death Stranding:

Ci sono molti attori che seguo con interesse. Luca Marinelli, di recente, ha catturato tutta la mia attenzione dopo che ho visto The Old Guard e Martin Eden. Ha interpretato un villain sensazionale in Lo Chiamavano Jeeg Robot, ma penso che, prossimamente, esploderà in termini di popolarità. Inoltre, se indossasse una bandana, sarebbe la copia sputata di Solid Snake.

A questo punto, per quello che può valere un post su Instagram, è lecito far volare la fantasia.

La Sony è da tempo al lavoro sull’adattamento di Metal Gear Solid che, prima o poi, dovrebbe arrivare sul grande schermo con la regia di Jordan Vogt-Roberts, il regista di Kong: Skull Island. Hideo Kojima, in passato, ha avuto svariati meeting con il filmmaker con cui intrattiene ormai da tempo un rapporto di amicizia che prescinde quello professionale per il film: Jordan Vogt-Roberts è un grandissimo appassionato di videogame, argomento del quale ha discusso anche con noi di BadTaste durante la promozione stampa del film citato poco fa. Sapendo che la voce di Kojima ha ed avrà un peso non indifferente nella produzione della pellicola basata sulla sua creatura videoludica, nulla ci vieta di sognare un Solid Snake interpretato da Luca Marinelli. D’altronde l’idea ci è stata data dallo stesso Kojima.

Gli ultimi aggiornamenti sullo sviluppo del lungometraggio sono arrivati lo scorso dicembre proprio dallo stesso Jordan Vogt-Roberts con una serie di Tweet in cui notava anche delle “somiglianze sospette” fra il trailer di Black Widow dei Marvel Studios e l’estetica di Metal Gear.


Vinnie Jones ricorda X-Men 3 e l’esperienza nei panni di Fenomeno: “Mi hanno preso in giro”

X-Men 3, noto come X-Men – Conflitto Finale in Italia, non viene certo ricordato con piacere da parte dei fan dei mutanti della Marvel e, a quanto pare, si tratta di un sentimento provato anche da uno dei suoi interpreti, l’ex calciatore Vinnie Jones che nella pellicola diretta da Brett Ratner ha interpretato Fenomeno.
L’attore ne ha parlato insieme a Comic Book Movie in una recente intervista in cui ha ammesso di essersi sentito letteralmente preso in giro.

Ecco cosa ha raccontato Vinnie Jones al sito citato circa l’esperienza sul set di X-Men 3:


No, non si è trattato del personaggio per cui avevo firmato. Amavo quella parte, ma, fondamentalmente, sono stato preso in giro. Avevo firmato grazie a Matthew Vaughn per quello che era un ottimo personaggio in una sceneggiatura sensazionale in cui Fenomeno risultava davvero grandioso. Avevo firmato per tre film, cosa che ti dovrebbe far capire quanto le mie intenzioni fossero serie. Ma Brett Ratner ha cambiato tutto. In pratica me ne stavo nella mia roulotte per la metà del tempo. Una delle mie più grandi delusioni lavorative di sempre, mi ritrovavo a pensare “ma che ci faccio qui?”. Non era lo stesso Fenomeno per cui avevo firmato il contratto, avevano rimosso completamente la sua storyline, i suoi tratti distintivi, intere battute. Ricordo di aver avuto due meeting con Ratner in cui mi rassicurava che “sì sì, tornerà tutto, stanno riscrivendo la cosa proprio mentre stiamo parlando” ma poi non si è visto un ca**o. La cosa che m’infastidisce è che i fan sono arrivati a incolpare me! Che non avevo nessuna ca**o di colpa. Non avevo firmato per quello che avete visto. Il Fenomeno che avete visto non era il Fenomeno per cui avevo firmato insieme a Matthew Vaughn. Una cosa che mi manda in bestia ancora oggi. So cosa significa per i fan e mi sono spesso sentito come un capro espiatorio perché nessuno ha mai preso le mie difese. Nessuno ha mai detto “fermi tutti, Vinnie non ha colpe perché il suo personaggio è stato completamente modificato”. Fondamentalmente ero come una comparsa.

The Greatest Showman: il film con Hugh Jackman arriva su Disney+ dal 14 agosto!

The Greatest Showman, la pellicola con Hugh Jackman, Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson e Zendaya, era una delle grandi assenti dal catalogo di Disney+ tanto che la major, nel corso di queste settimane, è stata letteralmente subissata di richieste da parte di chi non vedeva l’ora di poter avere a portata di telecomando la pellicola della fu 20Th Century Fox.
E The Greatest Showman figura proprio fra i nuovi arrivi previsti su Disney+ nel corso del mese di agosto.

Come potete vedere dall’immagine qua sotto, il popolare musical sarà disponibile a partire dal 14 agosto.



Il successo al box-office di The Greatest Showman, avvenuto in maniera graduale, costante nel corso delle settimane di presenza al cinema, con fare letteralmente “vecchio stile” in un panorama fatto d’incassi stellari fatti principalmente nelle prime due settimana di presenza in sala, è stato accompagnato anche da ottimi numeri in ambito di chart musicali.

Nel gennaio del 2019 BuzzAngle Music, un servizio di analisi del consumo della musica, pubblicava infatti la classifica degli album più venduti del 2018, per realizzare la quale sono state sommate le vendite degli album fisici e le vendite degli album e delle tracce digitali.

Secondo i calcoli, The Greatest Showman è stato l’album più acquistato dell’anno, l’unico in grado di vendere oltre un milione di copie (1.3 milioni). Secondo posto per A Star is Born, che però ha avuto solo un trimestre a disposizione, con 525mila unità. Segue Man of the Woods di Justin Timberlake con 377mila unità.

BuzzAngle aveva anche creato una classifica anche includendo gli streaming, nella qualeThe Greatest Showman scende al quarto posto dopo Drake, Post Malone e XXXTentacion, e addirittura esce dalla top-25 se si considerano unicamente gli streaming.

Il dato era decisamente interessante: significava difatti che chi va al cinema non coincide esattamente con chi sottoscrive piani streaming audio su Spotify o Apple Music, e che probabilmente è ancora molto legato al possesso della copia fisica di una determinata colonna sonora se ha amato particolarmente un film.


Top Gun: Maverick, il regista parla delle cineprese rivoluzionarie impiegate per il film

Durante il panel “Directors on Directing” al Comic-Con@Home, Joseph Kosinsk ha parlato della lavorazione di Top Gun: Maverick, che di recente è stato rimandato da dicembre al 2 luglio 2021.
Il regista ha parlato nello specifico delle cineprese rivoluzionarie impiegate durante le riprese:

La cosa che trovo più elettrizzante è la tecnologia che permette di girare i film in modo più pratico e fisico. Per Top Gun abbiamo lavorato con la Sony per sviluppare una cinepresa di qualità IMAX grande così [fa un gesto per indicarne la grandezza], e profonda appena 5 cm. Perciò siamo riusciti a montarne sei nella cabina di pilotaggio e quattro al di fuori degli aerei.

Il regista ha spiegato di aver girato “un film vecchia scuola con le tecnologie moderne” e poi è entrato più nello specifico:

Parliamo di cineprese in 6K, quindi con una risoluzione di 6.000 pixel. Ha un sensore full frame, più ampio di quello della 35mm. È come il Cinemascope, credo sia paragonabile a quello. L’aspetto tecnologico più rivoluzionario è il fatto che il sensore è separato dal registratore. Quanto guardi una cinepresa digitale, la parte che cattura l’immagine è tutta nei primi centimetri. Tutto ciò che c’è dietro serve per la batteria, per la registrazione e per il raffreddamento. In questa cinepresa Sony, chiamata Sony Venice, i due pezzi sono collegati da un cavo in fibra ottica e perciò il sensore con una piccolissima lente può essere posizionato in spazi molto ristretti o addirittura davanti all’attore.

Per Top Gun ne avevamo quattro puntati verso l’attore mentre i registratori potevano essere nascosti negli spazi di stoccaggio dei jet. Quindi adesso in uno spazio in cui potresti mettere una GoPro ci puoi piazzare una cinepresa di qualità IMAX. In questo caso ne abbiamo messe sei e abbiamo fatto una copertura tale per quella sequenze da poter montare un’intera scena solo con quelle sei angolazioni. Questa, per me, è stata la più grande innovazione tecnologica di questo film. È tutto più bello quando giri tutto davanti alla macchina da presa.

Il cast di Top Gun: Maverick è formato da Tom Cruise, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Ed Harris, Miles Teller, Glen Powell, Monica Barbaro, Charles Parnell, Jay Ellis, Bashir Salahuddin, Danny Ramirez, Lewis Pullman, Manny Jacinto, Kara Wang, Jack Schumacher, Greg Tarzan Davis, Jake Picking, Raymond Lee, Jean Louisa Kelly e Lyliana Wray.

Joseph Kosinski, già regista di Oblivion, si è occupato della regia. Seguito del cult del 1986 di Tony Scott, Top Gun 2 è stato scritto da Peter Craig, Justin Marks ed Eric Warren Singer.

La sinossi:

Dopo più di trent’anni di servizio nella Marina, il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è proprio dove vorrebbe essere: un pilota coraggioso che può spingersi oltre ogni limite, cercando di schivare l’avanzamento di carriera che metterebbe un freno alla sua libertà. Quando viene chiamato ad allenare un distaccamento di allievi dell’accademia Top Gun per una missione specializzata che nessuno al mondo ha mai portato a compimento, Maverick incontra il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome in codice “Rooster”: è il figlio dell’amico di Maverick, il Tenente Nick Bradshaw, detto “Goose.” Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del passato, Maverick deve confrontarsi con le sue paure più profonde, fino ad una missione che richiederà il sacrificio ultimo di quelli che sceglieranno di parteciparvi.


#ReleaseTheSchumacherCut – I fan chiedono la versione estesa di Batman Forever su HBO Max

Prima è stata la volta del #ReleaseTheSnyderCut ora tocca a #ReleaseTheSchumacherCut.
Dopo la scomparsa di Joel Schumacher, si è tornato a parlare con una certa insistenza della versione estesa di Batman Forever da ben 170 minuti di durata (quasi 50 in più della versione cinematografica) che esisterebbe ancora sepolta in qualche archivio della Warner Bros.

Un paio di settimane fa vi abbiamo spiegato che HBO Max, la piattaforma streaming che il prossimo anno ospiterà la Snyder Cut di Justice League, che potrebbe finire per proporre l’Ayer Cut di Suicide Squad e che potrebbe dare nuova vita al prequel di Shining voluto da Mike Flanagan, non garantirà un analogo destino al cinecomic interpretato da Val Kilmer.

La dirigenza della Warner non ha in cantiere di rendere pubblica la versione estesa di Batman Forever di Joel Schumacher. anche perché non si sa con precisione, se il girato sia “sopravvissuto” a 25 anni di distanza dall’uscita della pellicola.

Intanto però i fan si stanno facendo sentire su Twitter diffondendo messaggi che, nella giornata di ieri, hanno reso trending negli Stati Uniti l’hashtag #ReleaseTheSchumacherCut.

Tempo fa il giornalista e podcaster Marc Bernardin affermava durante il podcast di Kevin Smith FatMan Beyond:

Posso dire con una certa sicurezza che esiste, nell’archivio della Warner Bros., una versione lunga 170 milioni di Batman Forever. Penso che quella versione indagasse molto più in profondità la sua psicosi infantile e i suoi blocchi mentali, e che fosse una versione molto più seria e dark del film. Si tratta di uno dei primi montaggi che Joel propose allo studio, alla fine lo rimontarono perché “era troppo dark” per i bambini. Dovevano vendere quegli Happy Meal, non era il caso di impegnarsi molto nel trauma dell’omicidio avvenuto quando era un bambino. C’era Jim Carrey, bastava fargli fare qualcosa di divertente.


Star Wars: Maisie Richardson-Sellers svela di aver fatto il provino per interpretare Rey

Nel corso di un’intervista con l’Hollywood Reporter per parlare di The Kissing Booth 2, Maisie Richardson-Sellers ha parlato della sua esperienza sul set di Star Wars – Il risveglio della Forza (il suo primo ruolo cinematografico) nei panni di Korr Sella.
L’attrice teatrale ha svelato che questo in realtà è stato un ruolo di ripiego visto che aveva partecipato a diversi provini per interpretare Rey, un ruolo poi toccato a Daisy Ridley.

Ho partecipato a sei mesi di provini per Star Wars: Il risveglio della Forza, è stato molto intenso e ovviamente non ho avuto la parte di protagonista, ma una piccola. J.J. Abrams è stato dolcissimo, è stato adorabile con me e alla fine mi ha dato comunque una parte. La mia prima esperienza in assoluto davanti alla macchina da presa è stata una scena con Carrie Fisher. Non avevo idea di cosa fare, non ero mai stata su un set. Avevo solo fatto teatro fino a quel punto. È stata una prova del fuoco stressante ma splendida. Ha trasformato ciò che poteva essere un’esperienza dolorosa in una molto positiva nonché in un’occasione pr imparare.

Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti o in questo post del forum Star Wars.

Scritto da J.J. Abrams e Lawrence Kasdan, e diretto da Abrams, Star Wars: Il Risveglio della Forza è prodotto da Kathleen Kennedy, J.J. Abrams, Bryan Burk.

Nel cast John Boyega, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, e Max von Sydow oltre a membri del cast originale quali Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Peter Mayhew e Kenny Baker.

La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, il film è uscito il 18 dicembre 2015 negli USA, il 16 in Italia.


Disney plus agosto 2020, tutti i nuovi film e serie Tv della piattaforma streaming

Durante la calde giornate di agosto, dopo una nuotata al mare o una passeggiata in montagna, o semplicemente dopo una pennichella sul divano di casa propria, non c’è niente di meglio che rilassarsi guardando tutte le novità che Disney+ (CLICCATE QUI PER ABBONARVI) ha in serbo questo mese. Perché la piattaforma streaming della Casa di Topolino continua ad aggiornare il suo già ricchissimo catalogo con tanti nuovi titoli tra film, serie Tv e documentari. Ecco qui le novitàDisney plus agosto 2020:

Disney Plus agosto 2020

FILM

Magic Camp (dal 14 agosto)

Da piccolo, quando frequentava l’Istituto di Magia, un rifugio montano isolato che ospita un gruppo numeroso di giovani aspiranti maghi ogni estate, Andy Duckerman (Adam Devine) era una leggenda. Ora, a 35 anni, fatica a far quadrare i conti come illusionista professionista ed è frustrato e depresso dalla piega che ha preso la sua carriera. Ma quando l’Istituto invita Andy a tornare lì come istruttore, si trova a capo del gruppo più acerbo e impacciato di aspiranti prestigiatori e ad avere a che fare con la sua ex ragazza e attuale acerrima rivale Kristina Darkwood (Gillian Jacobs), anche lei istruttrice. Man mano che Andy si guadagna lentamente il rispetto della sua squadra di artisti alle prime armi, loro in cambio lo ispirano a coltivare ognuno dei loro talenti unici, mentre li prepara a competere con gli altri maghi del campeggio, più esperti, nella gara del Cilindro, la gara di magia annuale dell’Istituto.

The Greatest Showman (dal 14 agosto)

Un musical originale ispirato alla vita di P.T. Barnum, con Hugh Jackman. Barnum era un visionario che creò dal niente il “Più Grande Spettacolo del Mondo”, una celebrazione spettacolare della sua fervida immaginazione che affascinò il pubblico di tutto il mondo. Questo film ispirazionale vede nel cast anche Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson e Zendaya.

Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’universo (dal 28 agosto)

I fratellastri Phineas e Ferb, la loro sorella maggiore Candace, Perry l’ornitorinco e la banda di Danville sono di nuovo insieme in Phineas e Ferb Il Film: Candace contro l’Universo, un’avventura animata fuori dal mondo, di Disney Television Animation. Prodotto da Dan Povenmire e Jeff “Swampy” Marsh (creatori e produttori esecutivi della serie Phineas and Ferb, vincitrice del premio Emmy), il film è incentrato sul viaggio attraverso la galassia di Phineas e Ferb decisi a salvare Candace, che dopo essere stata rapita dagli alieni, trova il mondo perfetto in un pianeta lontano, privo di fastidiosi fratellini.

DOCUMENTARI

Howard: la vita, le parole (dal 7 agosto)

Diretto da Don Hahn (La Bella e la Bestia), Howard: la vita, le parole è la storia mai raccontata di Howard Ashman, il brillante paroliere dietro a classici Disney come Aladdin, La Bella e la Bestia, La Sirenetta e creatore di musical tra cui La piccola bottega degli orrori. Con materiale d’archivio mai visto prima, filmati e fotografie personali, nonché interviste con gli amici e la famiglia di Howard, il film getta uno sguardo intimo sulla vita della leggenda Disney, sulla sua sensibilità creativa e su tutto il processo dietro la sua musica. Dall’infanzia a Baltimora fino agli anni formativi a New York e la sua morte prematura a causa dell’AIDS, Howard: la vita, le parole approfondisce il viaggio che lo ha portato a diventare il paroliere dietro alcuni dei film classici per famiglie più amati e conosciuti al mondo.

TV
Alex & Co. (dal 7 agosto)

Su Disney Plus arrivano anche le stagioni due e tre dell’amata serie per ragazzi. Nella seconda stagione è il secondo anno di liceo per Alex e i suoi amici. Al Melsher Institute spirano venti di rinnovamento, con l’introduzione di nuove materie scolastiche più creative; ma l’arrivo di Victoria, nuova proprietaria della scuola, porterà scompiglio nell’istituto. Alex e i suoi amici dovranno anche affrontare una nuova ed entusiasmante sfida: la partecipazione a un famoso talent show canoro. La band degli Alex & Co. darà il massimo per vincere la competizione, ma dovranno vedersela con The Lindas, la band di Linda, Rebecca e Samantha. Nella terza stagione arriva il terzo anno di liceo. Dopo aver vinto The Talent, Alex & Co. sono meno uniti che mai. Alex e Nicole si sono lasciati, Emma teme di non poter più cantare e Sam è sedotto dalla fama e di conseguenza tralascia gli studi. Alcune divergenze con la nuova manager, Diana, spingeranno Alex a creare Nobody, un personaggio misterioso e famoso che soddisfa la sua idea per cui la musica è l’unica cosa che conta. Alex si darà anche molto da fare per sconfiggere i silenzi e conquistare il cuore della nuova compagna di classe, Clio.


Ritorno al futuro: il provino di Ben Stiller tra i bonus dell'edizione in 4K della trilogia

Anche della trilogia di Ritorno al futuro arriverà la versione in 4K con nuovi contenuti speciali inediti, tra cui il provino di Ben Stiller.

Ritorno al futuro: il provino di Ben Stiller tra i bonus dell'edizione in 4K della trilogia

Quando pensavamo che fossero già stati inseriti tutti i più gustosi contenuti speciali nei precedenti cofanetti della trilogia di Ritorno al futuro, ecco arrivare l'annuncio che ci costringe a ricrederci.
Nonostante il già ottimo lavoro di restauro dei tre film di Robert Zemeckis per le versioni in blu-ray, era inevitabile che arrivasse anche l'edizione in 4K Ultra HD. Anzi, era attesa e, come prevedebile, Universal stava aspettando il 35° anniversario dell'uscita del primo capitolo che cade quest'anno. La data precisa debutto sul mercato del nuovo cofanetto è il 21 ottobre 2020 (perché il 21 ottobre? Perché è il Back to the Future Day, il giorno in cui Marty McFly arriva nel 2015).

Vi elenchiamo sotto tutti i contenuti speciali del cofanetto 4K chiamato Back to the Future: The Ultimate Trilogy, alcuni già presenti nelle precedenti edizioni, altri nuovi di zecca. Avevamo già visto degli estratti con le riprese effettuate quando Eric Stoltz era il protagonista, prima che Zemeckis e il produttore Steven Spielberg lo sostituissero con Michael J. Fox che era sempre stato la loro prima scelta.
Stavolta avremo il piacere di vedere i video inediti dei provini di Ben Stiller, Kyra Sedgwick (la protagonista di The Closer), Jon Cryer (il Lex Luthor della serie Supergirl), Billy Zane (il cattivo di Titanic che nella trilogia interpreta uno della gang di Biff), Peter DeLuise (attore e regista della serie Stargate) e C. Thomas Howell, la star degli anni 80 (lo ricordate in The Hitcher e ne I ragazzi della 56ª strada?) che era stato anche considerato per il ruolo di Marty McFly.
Invece, di Ben Stiller non si sapeva che avesse fatto un provino per Ritorno al futuro, forse per il ruolo di uno degli scagnozzi di Biff (o proprio per diventare Marty?). L'attore era proprio agli inizi, il suo primo film al cinema arriverà soltanto anni più tardi nel 1987 con la commedia Su e giù per i caraibi.

A curare e supervisionare tutti i contenuti (tra cui due brani originali del recente musical ispirato al primo film) del cofanetto c'è sempre stato Bob Gale, il co-autore della trilogia insieme a Zemeckis. Gale ha recentemente partecipato a un collegamento live con il BCT - Festival del Cinema e della televisione di Benevento dove la serata di pre-apertura è stata dedicata proprio a Ritorno al futuro con la proiezione del film in 4K nella piazza centrale della città.


THE NEW MUTANTS: TOP O FLOP? ECCO PERCHÉ XAVIER E TEMPESTA NON SARANNO NEL FILM

Dopo anni di esperimenti e trilogie, il franchise di mutanti è arrivato al suo più recente capitolo The New Mutants. Adesso il regista Josh Boone rivela che nei progetti iniziali il professor Xavier e addirittura Tempesta dovevano essere nel film, ma proprio i flop precedenti avrebbero convito i produttori a cambiare rotta.

Le ragioni sono da ricercare in X-Men: Apocalisse (2016), ambientato tra il futuro apocalittico delle macchine e il 1983: il secondo capito della trilogia di origini con Michael Fassbender e James McAvoy aveva fatto discutere proprio per i viaggi nel tempo, tanto che con il successivo Dark Phoenix (2019), la storia era ambientata in attualissimo presente. L'esperimento temporale avrebbe scottato il franchise al punto che a Boone sarebbe stato imposto di tagliare ogni ponte con i capitoli canonici.

"Volevano che fosse diverso dagli altri film", spiega Boone. "Ci hanno chiesto una divisione netta dagli X-Men, anche se è ambientato nello stesso universo. Nelle prime bozze la storia doveva essere ambientata nella stessa linea temporale di [X-Men:] Apocalisse, cioè negli anni '80. In origine, il Professor X e Tempesta sarebbero dovuti apparire nel film, quest'ultima nel ruolo di Alice Braga, [ovvero la dottoressa Cecilia Reyes, in grado di creare barriere protettive intorno a sé, ndr.]

"Nel corso dei mesi arrivarono le direttive dei nuovi produttori, i quali non volevano che un altro film sugli X-Men fosse ambientato nel passato... Come se quella fosse la ragione per cui Apocalisse non fu ben accetto dalla critica. Così abbiamo dovuto riscriverlo per far sì che fosse ambientato nel presente o, quantomeno, in un nebuloso momento storico, poiché nessuno sapeva ancora come si sarebbe conclusa la storia visto che Dark Phoenix non era ancora uscito".

The New Mutants ha infatti cambiato più volte bandiera e, proprio a causa dell'annosa fase di sceneggiatura e produzione, si è dovuto adattare in corso d'opera agli altri film della saga. Solo pochi giorni fa era stato annunciato lo la netta separazione tra The New Mutants ed MCU e, nel caso in cui si dovesse rivelare un successo, la Disney potrebbe essere interessata a produrre una nuova trilogia supereroistica incentrata su Anya Taylor-Joy.


BLACK WIDOW, O.T. FAGBENLE SUL NUOVO FILM MARVEL: "SCARLETT E FLORENCE SONO DINAMITE"

A causa della pandemia che ha sconvolto i piani produttivi, è ormai da un anno che non viene presentato un film del Marvel Cinematic Universe. È comprensibile quindi l'attesa per Black Widow, la cui uscita, inizialmente prevista per quest'estate, è stata rimandata a novembre. O.T. Fagbenle non vede l'ora che il pubblico veda il film.

L'attore, visto anche in The Handmaid's Tale e al suo debutto in un cinecomic, avrà un ruolo che è ancora avvolto dal mistero, che non è stato chiarito nei trailer e nelle informazioni trapelate finora. Recentemente intervistato da Cinemablend, O.T. Fagbenle ha parlato del film in uscita e delle sue aspettative.

"Inutile dire che Florence [Pugh] e Scarlett [Johansson], che sono state entrambe nominate agli Oscar lo scorso anno, sono dinamite sullo schermo. Siamo fortunati a poterle ammirare entrambe, è fantastico. Ma penso anche che Cate [Shortland], la nostra regista, abbia una visione d'autore per questo genere. E sono davvero entusiasta per le persone che vedranno il film."

Da queste dichiarazioni si può dedurre che Black Widow sarà incentrato sulle dinamiche tra i personaggi di Scarlett Johansson e Florence Pugh, che O.T. Fagbenle sembra quasi mettere sullo stesso piano, e che Cate Shortland darà un tocco assolutamente personale e realizzerà qualcosa di inedito per un film del genere.

Se non l'hai ancora fatto, puoi dare un'occhiata alle nuove immagini di Black Widow e alle suggestive promo art del film Marvel con Scarlett Johansson, la cui uscita potrebbe essere anticipata in Europa, come succederà con Tenet di Christopher Nolan.


SPIKE LEE SU NASCITA DI UNA NAZIONE: "È IL REALISMO CHE LO RENDE SCONVOLGENTE"

In una situazione controversa come quella del Black Lives Matter e cinema non poteva mancare il commento tecnico, e culturale, del premio Oscar Spike Lee. Nei mesi scorsi il regista si era già espresso in favore della visione contestualizzata di Via Col Vento e adesso ritorna sul tema con un altro caposaldo del cinema: Nascita di una Nazione.

Lee è infatti uno dei sostenitori della visione critica e contestualizzata di pellicole simili, oggi ritenute tanto scomode da essere addirittura censurate od eliminate dai cataloghi di piattaforme streaming di ogni genere. Secondo il regista la censura non sarebbe una soluzione accettabile, poiché elimina parte della storia degli Stati Uniti, e in senso più ampio globale, da un punto di vista culturale, cinematografica e sociale. A tal proposito Lee ha sottolineato che, oltre ai retroscena culturali delle pellicole, dovrebbero essere messe in evidenza anche gli effetti delle stesse nelle diverse epoche in cui ritornarono, per vari motivi, sulla cresta dell'onda:

"Le immagini che sono rimaste nella memoria sono quelle che non hanno avuto bisogno di immaginazione per essere realizzate. Quando mostrarono quel film [Nascita di una Nazione] durante il mio periodo alla NYU, omisero che all'epoca il Klan era inattivo e fu proprio questo film a dargli nuova linfa vitale, tanto che il Klan finì con l'uccidere alcuni neri. Questo genere di cose non veniva insegnato, non si inquadravano i fatti secondo la prospettiva storica.

"In quarta elementare facemmo una gita scolastica, avevano avevano appena rilanciato 'Via col vento', e vedendo Hattie McDaniel e Butterfly McQueen io e altri miei compagni di classe iniziammo a protestare contro quel tipo di scene, ma nessuno ci disse nulla. Bisogna parlare di questi film e dei loro effetti non credo che dovrebbero essere proibiti", ha continuato.

Lee, sempre attivissimo nelle campagne di sensibilizzazione su temi razziali e parità dei diritti, aveva anche proposto l'abbattimento delle statue dei confederati.


JUSTICE LEAGUE, RAY FISHER NON VEDRÀ LA SNYDER CUT FINCHÉ NON SARÀ COMPLETATA

Uscirà il prossimo anno su HBO Max la sospirata Snyder Cut di Justice League. Il progetto, a cui il regista sta lavorando gratuitamente, è diventato realtà grazie anche a una campagna dei fan durata anni, e alle voci secondo cui il film, o una sua idea embrionale, era stato già visto da alcuni attori e dirigenti. Non era tra questi Ray Fisher.

L'attore, che interpreta Cyborg, non ha ancora visto la Snyder Cut, e a quanto afferma il regista non lo farà ancora per un po'.

"Non lo vedrà, non per il momento" ha raccontato infatti Zack Snyder in un panel di Justice Con. "Il film deve essere ancora completato". Ray Fisher, secondo il regista, non vuole rivedersi in azione prima del completamento del film. "Non vuole vedersi in pigiama, perché francamente ha dovuto indossare un pigiama per il novanta percento del film."

Alla luce di ciò che sappiamo oggi, sembra probabile che una fantomatica Snyder Cut di Justice League sia esistita sotto forma di scene incomplete. All'atto di annunciare il progetto, HBO Max ha rivelato che per completare il film sarebbero stati investiti circa 30 milioni di dollari.

Oltre a Ray Fisher, fanno parte del cast di Justice League Ben Affleck nel ruolo di Batman, Gal Gadot nei panni di Wonder Woman, Henry Cavill nel ruolo di Superman, Amy Adams che interpreta Lois Lane, Jason Momoa nei panni di Aquaman, Ezra Miller nel ruolo di Flash, Jeremy Irons (Alfred Pennyworth), Diane Lane (Martha Kent), Ciarán Hinds (Steppenwolf), Jesse Eisenberg (Lex Luthor) e JK Simmons (commissario Gordon).

L'attesissimo primo teaser della Snyder Cut di Justice League arriverà in agosto al DC FanDome.


THE OLD GUARD, CHARLIZE THERON RINGRAZIA GLI STUNT CON UNA FOTO SU INSTAGRAM

In un'estate cinematograficamente un po' fiacca a causa delle molte produzioni bloccate dalla pandemia, The Old Guard sta ottenendo numeri da record su Netflix, rivelandosi uno dei film originali più visti di sempre sulla piattaforma streaming. Basato sul graphic novel di Greg Rucka e Leandro Fernandez, il film ha per protagonista Charlize Theron.

La star sudafricana interpreta Andy, una millenaria guerriera immortale che, nel corso dei secoli, partecipa con altri "colleghi" alle battaglie che hanno segnato la storia dell'umanità. Pur essendo ambientato prevalentemente ai giorni nostri, in The Old Guard ci sono così una serie di flashback di epoche passate.

Nei giorni scorsi Charlize Theron ha dedicato un post su Instagram al team degli stunt che ha lavorato al suo fianco. Nell'immagine, che possiamo vedere in calce alla news, l'attrice indossa l'armatura di Andromaca di Scizia ed è ritratta in compagnia di Jeff Habberstad, Brycen Counts e Daniel Hernandez.

"Eccolo qui il dream team" recita la didascalia. "Questi ragazzi erano i geni dietro l'azione, le acrobazie e i combattimenti in The Old Guard. Jeff, mi hai diretto in alcune delle migliori e più folli scene d'azione della mia carriera, e ogni giorno lasciavo il set completamente sconcertata dal tuo talento. Brycen, sei stato al mio fianco in palestra fin dal primo giorno, e sei stato incredibilmente paziente con me mentre provavo cose che non avrei mai pensato che il mio corpo fosse in grado di fare. [...] Danny, hai costruito il personaggio di Andy al mio fianco e mi hai fatto sentire una guerriera immortale che conosce ogni stile di arti marziali. In tutto questo periodo siete stati la mia famiglia, e voglio che il mondo sappia che The Old Guard non esisterebbe senza di voi."


ISLANDERS, DAISY RIDLEY PROTAGONISTA DEL NUOVO DRAMMA AUDIBLE: I DETTAGLI

È Deadline a informarci che l'amatissima interprete di Rey nella nuova Trilogia di Star Wars, Daisy Ridley, ha iniziato a collaborare con la sceneggiatrice Elinor Cook (Killing Eve 3) come protagonista del nuovo dramma Audible Originals della scrittrice, Islanders, interamente incentrato su di una concorrente di un reality TV.

La commissione Audible Emerging Playwright racconta la storia di una giovane donna, interpretata dalla Ridley, che si è sempre sentita invisibile. Quando diventa la concorrente di un rinomato reality televisivo dedicato agli appuntamenti, la ragazza viene lanciata in un paradiso artificiale pensato appositamente per il programma, e per rimanere in gioco dovrà provare diversi partner e conoscere nuovi personaggi. Mentre i giorni e poi le settimane passano e le linee tra finzione e verità si confondono, lei deve confrontarsi con la sue ansia di lunga data sull'identità sessuale e il suo desiderio di apparire ed essere vista, tutto questo mentre le telecamere non smettono mai di riprendere.

La Ridley ha dichiarato a Deadline: "Mi è davvero piaciuto molto lavorare a Islanders. Il fatto di provenire da un ambiente di lavoro di gruppo rendere per me molto raro poter interpretare un pezzo senza interruzioni, ma ho trovato il processo creativo ugualmente stimolante e gratificante. La scrittura di Elinor è bellissima e riesce a trasmettere una profondità incredibile, anche attraverso la facciata di un reality costruito a tavolino. Sono davvero fortunata di aver avuto l'opportunità di esplorare questa piece con Elinor e il team di Audible".


TENET RISCHIERÀ DI PERDERE MOLTI SOLDI, MA IL SUO SACRIFICIO SALVERÀ IL BOX OFFICE

Dopo numerosi rinvii, Tenet di Christopher Nolan si prepara finalmente ad uscire nei cinema di tutto il mondo, ma lo farà seguendo un modello a dir poco innovativo.

La Warner Bros. ha infatti confermato che l'attesissimo sci-fi con John David Washington, Robert Pattinson ed Elizabeth Debicki arriverà dal 26 agosto in alcuni mercati internazionali, Italia compresa, per aprire solo successivamente negli Stati Uniti, ovvero il mercato domestico.

Il film, il cui budget ammonta a $200 milioni di dollari (escluse le spese promozionali, che continuano a lievitare e continueranno a farlo fino all'uscita), rischierà di andare in perdita ma aiuterà la ripartenza dell'industria hollywoodiana, stando a quanto dichiarato dall'editore di Boxoffice Daniel Loria.

Durante una pandemia globale potrebbe essere preziosa un'uscita del genere per l'industria cinematografica, anche se alla fine dovesse andare in perdita. Le possibilità di riuscire a chiudere in positivo al botteghino sono scarse. Inoltre non sappiamo nemmeno se i cinema all'estero saranno chiuso di nuovo cnel caso in cui la pandemia dovesse peggiorare. Non ci sono precedenti su cui possiamo fare affidamento per stimare gli incassi che Tenet potrebbe riuscire a fare. La pandemia ha modificato tutti i soliti modelli sull'affluenza del pubblico e sulle spese di marketing, quindi non si sa se sia possibile che Tenet riesca a raggiungere il pareggio. Ma l'industria ha bisogno di Tenet, per lo meno ci permetterà di farci un'idea sull'andamento del mercato."

Insomma a quanto pare Tenet non è il film che l'industria si merita, ma di sicuro è quello di cui ha bisogno.
 
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view post Posted on 29/7/2020, 13:51
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MERCOLEDÌ

29/07/2020



VENOM ARRIVERÀ SU NETFLIX IL 18 AGOSTO: ECCO LE PROSSIME USCITE

Netflix ha annunciato le sue novità per il prossimo mese, tra le quali figura anche Venom: il cinecomic con Tom Hardy, diretto da Ruben Fleischer, uscirà il 18 agosto sulla piattaforma on-line.

Il sequel, intitolato Venom: Let There Be Carnage (o La furia Carnage nella versione italiana) sarebbe dovuto approdare nelle sale il 2 ottobre, ma ovviamente Sony Pictures ha deciso di rinviarlo al 25 giugno 2021, come molti altri blockbuster di quest’anno.

Tornando a Netflix, da segnalare anche Basic Instinct, La mummia e Lo chiamavano Jeeg Robot, tra le novità di cui non sapevamo nulla. Le varie serie originali erano state già annunciate, come anche il film Project Power



Qui di seguito troverete il video con le uscite di agosto.

Il trailer con le novità di agosto




MILLIE BOBBY BROWN E JASON BATEMAN PER IL FILM THE GIRLS I’VE BEEN DI NETFLIX

Millie Bobby Brown e Jason Bateman hanno già un rapporto stretto con Netflix grazie a Stranger Things e Ozark (entrambe candidate agli Emmy), ma il sodalizio non finisce qui: Deadline riporta infatti che la giovane interprete di Undici sarà la protagonista di The Girls I’ve Been, adattamento dell’omonimo romanzo di Tess Sharpe, con Bateman nel ruolo di produttore.

Al centro del romanzo – non ancora pubblicato – troviamo Nora O’Malley, figlia di una truffatrice che prende di mira i criminali. Nora decide di fuggire quando la madre si innamora di uno dei suoi obiettivi, e cerca di rigare dritto per un po’ di tempo. Un giorno, però, viene coinvolta in una rapina mentre cerca di depositare in banca i fondi che ha raccolto con la sua ragazza e il suo ex: presa in ostaggio da un gruppo di rapinatori, Nora deve usare le sue abilità e i suoi poteri di persuasione per salvare tutti.

Millie Bobby Brown produrrà The Girls I’ve Been con la sua PCMA Productions, mentre Jason Bateman parteciperà con la sua Aggregate Films. Il progetto è stato portato all’attenzione di Netflix proprio da quest’ultima, che ha un accordo con il colosso dello streaming.

Il film non ha ancora un regista, ma possiamo immaginare che la ricerca comincerà presto.

Il romanzo di Tess Sharpe uscirà nei primi mesi del 2021, pubblicato da Penguin Random House.


VENEZIA 77 – PAOLO CONTE, VIA CON ME, AL CINEMA DAL 28 AL 30 SETTEMBRE

In anteprima nella sezione Fuori Concorso della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Paolo Conte, Via con me, arriverà nelle sale italiane. Nexo Digital distribuirà la pellicola il 28-29-30 settembre 2020.

Narrato da Luca Zingaretti, il documentario è diretto da Giorgio Verdelli (Il Tempo Resterà). Una grande storia, non soltanto musicale. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano.

Quali sono i migliori trailer del 2020? Scopritelo grazie alla nostra infografica dinamica Hit Mania Trailer!
Verdelli ha attinto all’immenso patrimonio dell’archivio personale di Conte, unendolo a materiale realizzato ad hoc: interviste, riprese dei tour internazionali e occasioni di una carriera unica.

Alla base del progetto c’è una lunga intervista “intima” di Verdelli a Paolo Conte, in cui i racconti di personaggi, canzoni e vicende umane mescolano tenerezza, ironia e charme tipici dell’avvocato di Asti che ci accompagnano in una scoperta continua tra il noto e l’inedito, tra le storie, i versi e le canzoni di quello straordinario altrove che è il mondo di Conte.

Testimonianze
Con una straordinaria carrellata di testimonianze – Roberto Benigni, Vinicio Capossela, Caterina Caselli, Francesco De Gregori, Stefano Bollani, Giorgio Conte, Pupi Avati, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti, Renzo Arbore, Paolo Jannacci, Vincenzo Mollica, Isabella Rossellini, Guido Harari, Cristiano Godano, Giovanni Veronesi, Lorenzo Jovanotti, Jane Birkin, Patrice Leconte, Peppe Servillo – il film si inoltra nel labirinto delle canzoni di Conte, anche quelle scritte per gli interpreti più diversi (Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Jane Birkin, Caterina Caselli, Bruno Lauzi), oltre che nel labirinto delle sue passioni (il jazz, l’enigmistica, la pittura, il diritto, il cinema).

Il film è prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema.




TENET – REAZIONI ENTUSIASTE DAL PERSONALE DI IMAX

L’uscita italiana di Tenet è stata confermata per il 26 agosto, e nello stesso periodo uscirà anche in altri paesi del mondo. Gli Stati Uniti dovranno invece aspettare il Labor Day (ovvero il primo lunedì di settembre), ma solo nelle città in cui l’emergenza Covid-19 è meno grave.

Intanto, l’amministratore delegato di IMAX Rich Gelfond ha rivelato che alcuni membri del personale hanno lavorato alla post-produzione del colossal, e ne sono rimasti impressionati. Gelfond ne ha parlato in una conference call con gli analisti di Wall Street:

Vari dipendenti di IMAX sono stati coinvolti in Tenet nella fase di post-produzione. La loro reazione è stata, “Oh mio Dio, mi ero dimenticato quanto fosse grandioso essere in un film”. Tenet è girato e realizzato in modo splendido, è un film meraviglioso… e non mi è stato detto da una sola persona, di una sola età. Mi è stato detto spontaneamente da numerosi impiegati di IMAX.

I dipendenti di IMAX probabilmente non hanno assistito al film completo, ma ciò che hanno visto li ha lasciati entusiasti. Tenet è girato interamente con apparecchiature IMAX, e l’apprezzamento di Christopher Nolan per questa tecnologia è ben nota: nel formato in questione, i suoi colossal si possono godere al meglio.

Staremo a vedere, nella speranza che la data di uscita resti invariata. Vi terremo aggiornati.


NOTTURNO – CLIP DEL FILM DI GIANFRANCO ROSI IN CONCORSO A #VENEZIA77

Gianfranco Rosi torna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il documentario Notturno. La pellicola in concorso nella selezione ufficiale è stata girata tra i confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano, nel corso di tre anni.

Nella presentazione del film Barbera ha detto:

“Non vi dovete aspettare immagini di combattimenti, distruzioni, che peraltro abbondano nei reportage e in altri documentari da quel mondo sfigurato. Mentre Rosi s’interessa della devastazione lasciata dagli individui e da un conflitto atroce e disumano, alzando ancora una volta l’asticella delle sue ambizioni estetiche nella ricerca di un linguaggio cinematografico puro ed essenziale che trascende sia il documentario che la finzione.”

La sinossi:

Con questo film Rosi dà voce ad un dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei calendari; illumina, attraverso incontri e immagini, la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce un’unità che va al di là dei confini. La guerra non appare direttamente: la sentiamo nei canti luttuosi delle madri, nei balbettii di bambini feriti per sempre, nella messinscena dell’insensatezza della politica recitata dai pazienti di un istituto psichiatrico.

Un cantore di strada intona le lodi dell’Altissimo. Un bracconiere fra i canneti e i pozzi di petrolio. La grazia delle guerrigliere peshmerga. I terroristi dello Stato Islamico in carcere. L’angoscia di una madre yazida per la figlia prigioniera. Alì, adolescente, che fatica per portare il pane ai suoi fratelli… Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

Rosi ha vinto il Leone d’Oro con Sacro Gra, l’Orso d’Oro e ha ottenuto una nomination agli Oscar con Fuocoammare.




Chris Hemsworth è Hulk Hogan e Chris Evans “Macho Man” Randy Savage nelle fanart di BossLogic

Dopo Luca Marinelli come Solid Snake adesso è la volta di Chris Hemsworth nei, pochi, panni di Hulk Hogan e di Chris Evans in quelli di Macho Man.
In queste ore il graphic artist BossLogic è letteralmente scatenato e così dopo la fanart che ha dato forma alle parole di Hideo Kojima, che a proposito di Luca Marinelli ha detto che con una bandana sarebbe “la copia di Solid Snake”, vi proponiamo anche quelle che immaginano il Dio del Tuono dell’Universo Cinematografico della Marvel, Chris Hemsworth appunto, come Terrence Gene Bollea, AKA Hulk Hogan e Captain America, Chris Evans, in quelli del suo storico rivale, “Macho Man” Randy Savage (al secolo Randall Mario Poffo, leggendario wrestler scomparso il 20 maggio del 2011).

Potete vedere le creazioni che BossLogic ha pubblicato su Instagram direttamente qua sotto:

www.instagram.com/p/CDL7xtgpboY/?utm_source=ig_embed

Queste fanart sono delle variant di quelle che l’artista aveva twittato qualche tempo fa, a febbraio del 2019 per l’esattezza.

Al tempo avevamo da poco appreso che Chris Hemsworth era stato scelto per interpretare il celebre wrestler Hulk Hogan in un biopic che sarà diretto per Netflix da Todd Phillips, all’epoca impegnato nella post-produzione di Joker.

Una manciata di settimane fa, in un’intervista rilasciata a Total Film, la star dell’Universo Cinematografico della Marvel parlava proprio di questo nuovo progetto e della preparazione fisica che gli verrà richiesta:

Questo film sarà un progetto molto divertente. Come puoi immaginare, questa parte richiederà un elevatissimo tasso di preparazione fisica. Dovrò mettere su tantissima massa, più di quella che ho messo su per Thor. Poi dovrò lavorare sull’accento, sulla fisicità dei suoi movimenti e l’attitudine. Poi dovrò anche studiare a dovere il mondo del wrestling, cosa che non vedo l’ora di fare. In aggiunta allo schiarimento ulteriore dei capelli e al farmi crescere i baffi.

Alla produzione troveremo Michael Sugar, vincitore del premio Oscar per Il Caso Spotlight, attraverso la sua Sugar23, oltre a Philips stesso, Hemsworth e Bradley Cooper attraverso la sua società Joint Effort.

Il biopic non affronterà l’intera storia della vita di Terrence Gene Bollea (questo il nome all’anagrafe), ma si concentrerà sulla sua ascesa al successo e risulterà come una cronaca delle origini della Hulkamania.

Quanto attendete questo biopic sul leggendario Hulk Hogan diretto da Todd Phillips (Joker, Old School, Una Notte da Leoni) interpretato dal Dio del Tuono della Marvel Chris Hemsworth?




La Lionsgate e BuzzFeed uniti per la realizzazione di film per millennial e generazione Z

La Lionsgate e BuzzFeed hanno stretto un nuovo accordo per la realizzazione di film destinati ai millennial e alla generazione Z.
Lo studio darà il via libera a film prodotti con BuzzFeed che avranno tutti una strategia di distribuzione digitale unica e con registi variegati, dai vincitori di premi a quelli emergenti.

La prima co-produzione sarà lanciata già nel 2021.

“Siamo felicissimi di collaborare con BuzzFeed per espandere la nostra impronta digitale con una serie di film originali rivolti al loro pubblico estremamente attivo” ha dichiarato Lauren Bixby, vicepresidente delle acquisizioni e delle co-produzioni della Lionsgate. “Con la nostra strategia di promozione innovativa e con le nostre prontissime squadre di distribuzione combinate con l’impressionante portata globale di BuzzFeed, la collaborazione darà modo a due compagnie imprenditoriali di sviluppare insieme delle fantastiche proprietà intellettuali”.

I contenuti prodotti dalla nuova collaborazione esploreranno temi variegati, da riflessioni di carattere comico alle difficoltà della vita di tutti i giorni fino a toccare questioni più attuali che mai.

“Questa collaborazione emozionante con la Lionsgate segna un nuovo capitolo per BuzzFeed” ha commentato Richard Alan Reid, vice-presidente di Global Content & Film per BuzzFeed. “Stiamo espandendo la nostra strategia con l’obiettivo di creare contenuti di ampio raggio, con un’offerta che celebri l’identità, la diversità, la cultura della gioventù e idee che sottolineino temi e personaggi che non sono tipicamente al centro dei film pop“.


Olivia Munn ritrova la spada di Psylocke di X-Men: Apocalisse e mostra le sue abilità

Olivia Munn ha mostrato ai suoi seguaci su Twitter la spada di Psylocke che ha ritrovato mentre puliva casa. L’attrice, che ha interpretato il personaggio in X-Men: Apocalisse, il film di Bryan Singer non accolto molto bene da pubblico e critica, si era esercitata tantissimo per il ruolo e in effetti, come dimostra il video, i suoi allenamenti non sono stati vani.

C’è stato soltanto un piccolo intoppo, come potete vedere qui di seguito:

https://twitter.com/i/status/1288288337015447552

Su Twitter qualcuno ha ironizzato sostituendo lo spada con una spada laser:

https://twitter.com/i/status/1288288337015447552

X-Men: Apocalisse è ambientato 10 anni dopo i fatti di Giorni di un Futuro Passato (gli anni ottanta), e vede il ritorno di James McAvoy, Rose Byrne, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Evan Peters e Nicholas Hoult. Tra i nuovi ingressi, Oscar Isaac (Apocalisse), Alexandra Shipp (Tempesta), Ben Hardy (Angelo), Tye Sheridan (Ciclope), Olivia Munn (Psylocke) e Sophie Turner (Jean Grey).

Cosa ne pensate? Potete parlarne in questo topic del Forum Supereroi!

Scritto da Bryan Singer assieme a Dan Harris e Michael Dougherty (X-Men 2), X-Men: Apocalypse è arrivato il 26 maggio 2016.

Dopo aver partecipato a The Predator, Olivia Munn ha recitato in Buddy Games, la serie tv The Rook, il film con Sam Claflin Love Wedding Repeat.




Shining e l’identità della donna nella stanza 237: il prequel avrebbe raccontato le sue origini

La stanza 237 dell’Overlook Hotel di Shining (era la 217 nel romanzo di Stephen King) è diventata, nel corso del tempo, un’autentica icona pop, citata in ogni dove, da Ready Player One di Steven Spielberg in cui è stato letteralmente rimesso in scena l’incontro con la sua “putrida” occupante, al nostro Caparezza che in Eroe Storia di Luigi delle Bicocche canta “Sto per impazzire come dentro un call center / Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe”.
Chi conosce il film di Stanley Kubrick e il libro di Stephen King ricorderà benissimo la donna fantasma che emerge dalla vasca posta nella malaugurata stanza per cercare di strangolare il malcapitato Danny Torrance. Sia nel lungometraggio che nel romanzo, la spettrale donna in questione dovrebbe essere Lorraine Massey, una ospite dell’albergo suicidatasi nella struttura. La donna era solita adescare i più giovani fattorini dell’hotel e un giorno, in preda al disgusto di sé stessa, decise di tagliarsi i polsi nella vasca da bagno per poi diventare, suo malgrado, una delle presenze più forti e pericolose fra le tante che popolavano l’Overlook Hotel.

Il prequel di Shining mai realizzato dalla Warner di cui vi abbiamo parlato giusto ieri in merito al mistero della foto con Jack Torrance avrebbe fornito una “storia d’origine” dedicata proprio all’occupante della stanza in questione.

Glen Mazzara ha spiegato a Bloodydisgusting che nella sua sceneggiatura di The Overlook Hotel, la pellicola che avrebbe dovuto girare Mark Romanek, la questione sarebbe stata affrontata in maniera diretta. Parlando del film insieme allo studio, Mazzara aveva spiegato alla Warner che il concept principale era quello di un hotel che, fin dai primi giorni della sua costruzione, cominciava a chiedere un tributo di sangue non solo da parte degli ospiti, ma anche di chi stava partecipando attivamente alla sua costruzione. Lo sceneggiatore spiega che in The Overlook Hotel la donna della stanza 237 poteva essere o Sarah, la moglie di Bob T. Watson, il costruttore dell’albergo, o sua sorella Eliza. Watson uccide la consorte proprio nella vasca della loro stanza per poi cercare di uccidere anche loro figlio Richard, dando di fatto il via alla ben nota sequela di brutalità collegate all’Overlook. Eliza, che aveva lasciato la struttura prima della tragedia, dà per scontato che siano ancora vivi e vegeti e una volta tornata all’hotel scopre che è passato di mano e nessuno pare ricordare i precedenti proprietari. In pieno stato confusionale, si ritira nella stanza 217 (o 237) e, mentre cerca di rilassarsi nella vasca da bagno, viene affogata dal fantasma di sua sorella Sarah.

Il prequel focalizzato su ciò che accadde nell’Overlook Hotel prima dell’arrivo di Jack Torrance e della sua famiglia era ispirato a un prologo del romanzo di Stephen King intitolato “Before the Play” e mai inserito nella versione pubblicata. Si trattava di una lunga storia dai toni decisamente dark dietro all’Overlook Hotel, che inizia nel momento in cui l’Hotel venne costruito su un cimitero indiano e prosegue con l’assassinio della famiglia del custode Delbert Grady per sua mano, con un’ascia, prima dell’arrivo di Jack.


Una mostruosa creatura per Thanos in un concept di Avengers: Infinity War

Il concept artist Jerad S.Marantz ha condiviso sul suo account Instagram lo studio di una creatura che sarebbe dovuta apparire in Avengers: Infinity War al fianco di Thanos durante la battaglia su Titano.
La creatura in questione, ispirata chiaramente a un pipistrello, avrebbe dovuto affiancare il titano folle nella sua lotta contro gli Avengers sul suo pianeta natale, in particolare contro Doctor Strange, ma l’idea (seppure il concept sia in stato avanzato) è stata scartata e non inserita nel montaggio finale, come spiega di seguito l’artista:

www.instagram.com/p/CDMYet8BNr-/?utm_source=ig_embed

Concept preliminare per una creatura ispirata a un pipistrello per Avengers: Infinity War usata da Thanos nella battaglia contro Doctor Strage. Ho dovuto fare alcune revisioni per sistemare e perfezionare questo coso, e mi sono sorpreso quindi del fatto che non fosse presente nel film, anche se capita spesso. Inizialmente queste creature dovevano essere decisamente più presenti.

Avengers: Infinity War è arrivato al cinema ad aprile 2018 diretto dai fratelli Russo. Qui trovate la scheda del film.

Questa la sinossi:

Dalla nascita dell’universo, sei gemme elementari rappresentano i vari aspetti fondamentali del cosmo e chi le possedesse tutte raggiungerebbe l’onnipotenza. È questo l’obiettivo di Thanos, il titano pazzo che ritiene se stesso come un correttivo alla sovrappopolazione universale e pensa di essere una misura necessaria e giusta, persino benevola, mentre agli altri il suo operato appare, correttamente, come una serie di genocidi. Gli Avengers e i Guardiani della Galassia dovranno cercare di fermarlo, ma come se non bastasse la sua inarrestabile potenza ci sono dalla sua armate aliene e quattro letali “figli”, ognuno deciso a consegnargli le gemme dell’infinito.


Ritorno al futuro: Jon Cryer condivide i dettagli della sceneggiatura originale che era “molto diversa”

Nel caso vi fosse sfuggito, Jon Cryer avrebbe potuto interpretare Marty McFly in Ritorno al futuro. L’attore di Bella in rosa, Due uomini e mezzo e al momento interprete di Lex Luthor in Supergirl, una delle serie dell’Arrowverse, ha scritto un thread su Twitter per raccontare alcuni dettagli sul suo provino e nello specifico sulla sceneggiatura letta: “Lo script che ho letto prima del provino era MOLTO DIVERSO da quello che è finito sullo schermo“

Ecco alcuni dettagli:

Iniziava con Marty McFly che suonava la musica di Incontri ravvicinati sulla sua chitarra elettrica mentre guardava una videocassetta piratata del film;
La macchina del tempo non era una Delorean che doveva andare a 88 miglia orarie con una potenza elettrica di 1,21 gigawatt, ma solo…insomma… una macchina del tempo che necessitava della fissione nucleare e con un ingrediente segreto che finiva per essere…
…la Coca-Cola (giuro su Dio);
La sequenza finale non prevedeva una torre dell’orologio e un fulmine, ma vedeva Marty infiltrarsi in un sito nucleare con la sua macchina del tempo per trovarsi vicino alla fissione nucleare di cui aveva bisogno per farla funzionare;
In una scena suggestiva scopre che il sito di test nucleare è composto da case e manichini per simulare gli effetti di un’esplosione atomica in una città americana;
Prepara la macchina del tempo, la bomba atomica sta per esplodere, va a prendere la Coca-Cola, inizia il conto alla rovescia: 10, 9, 8… poi scivola e fa cadere la bottiglietta, che si infrange al suolo. Ha finito la Coca-Cola!
Va nel panico (ovviamente) e poi ricorda: è negli anni ’50 e ogni americano che si rispetti ha una bottiglia di Coca…
nel congelatore! Va a controllare ed è così: ce n’è una! La versa nella macchina del tempo e poi si rende conto del fatto che…
Merd*! Deve sopravvivere a un’esplosione atomica. Va di nuovo nel panico, ma poi tutto gli appare chiaro. Accanto a lui c’è una scatola foderata di piombo nota anche come…
congelatore. Entra nel congelatore, chiude la porta, la bomba esplode, la macchina del tempo si attiva e fa ritorno al futuro.


La scena, effettivamente, ricorda tantissimo un momento di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Come fatto notare da Cryer, “Chiaramente a Spielberg è piaciuta così tanto la scena da sfruttarla decenni dopo“.


Ryan Reynolds “spiega” perché non si sa ancora nulla su Deadpool 3

Con la saga degli X-Men della 20Th Century Fox ormai archiviata, le curiosità principali del fandom Marvel, ora che la major è passata nelle mani della Disney, ruotano, da una parte, intorno al come i mutanti della Casa delle Idee verranno integrati nell’UCM, dall’altra intorno al come verrà gestito il franchise di Deadpool che tante soddisfazioni di carattere economico è stato in grado di regalare alla Fox.
È ovvio che tutte le “parti in causa”, Ryan Reynolds e i suoi partner artistici Rhett Reese e Paul Wernick da un lato e i Marvel Studios e la Disney dall’altro, hanno tutto l’interesse del caso a far sì che il futuro del Mercenario Chiacchierone possa proseguire e prosperare anche ora che la Casa di Topolino ha assorbito buona parte degli asset appartenuti alla famiglia Murdoch.

Non a caso, Deadpool compare in bella vista anche sulla copertina del profilo Twitter di Bob Iger.

A livello pratico però non sappiamo ancora nulla sul quando Deadpool 3 diventerà realtà e, in tal senso, la pandemia del nuovo Coronavirus di certo potrebbe non aver aiutato.

Nelle ore scorse però, Ryan Reynolds ha deciso di dare, una volta per tutte, una spiegazione molto utile e pratica al perché le informazioni sul nuovo Deadpool stiano scarseggiando. E lo ha fatto con un video pubblicato su Twitter che vi proponiamo direttamente qua sotto:

https://twitter.com/i/status/1288173929429979137

Ecco spiegato perché Deadpool 3 sta richiedendo più tempo del previsto: sono tutti ancora impegnati a capire chi sia stato a causare il leak del test footage di Deadpool che, anni fa, venne accolto in maniera trionfale dal web tanto da convincere la 20Th Century Fox a investire il budget necessario a un cinecomic sopra le righe, violento e decisamente VM che ha poi incassato la bellezza di 782 milioni di dollari a fronte di una spesa produttiva di circa 58.


Crescono (lentamente) gli incassi nel Regno Unito e in Irlanda | Box-Office

Proseguono le riaperture dei cinema nel Regno Unito e in Irlanda: lentamente crescono anche gli incassi, anche se le sale aperte sono ancora pochissime.
Dal 24 al 26 luglio sono state incassate 599mila sterline in 187 cinema (di cui 39 nella Repubblica d’Irlanda e quattro drive-in): il weekend precedente erano state incassate 482mila sterline in 155 cinema. La crescita è quindi di circa il 15.8%, nettamente superiore al mero 1% della settimana precedente.

Si tratta di un buon segnale, soprattutto se si pensa che non sono presenti, praticamente, film inediti. A guidare la classifica, però, ci sono due film per famiglie molto recenti: Onward – Oltre la magia, con 60mila sterline, e Trolls World Tour con 35mila sterline. Segue Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell’Anello, con 24mila sterline, mentre al quarto posto Stage Mother raccoglie 24mila sterline.

Va ricordato che nello stesso weekend, nel 2019, gli incassi viaggiavano oltre i 20 milioni di sterline in circa 917 cinema, con Il Re Leone, Toy Story 4 e Spider-Man: Far From Home a farla da padroni.

I cinema in Inghilterra possono riaprire dal 4 luglio, in Irlanda del Nord dal 10 luglio, in Scozia dal 15 luglio e in Galles dal 27. L’80% dei cinema è ancora chiuso, e lo rimarrà probabilmente ancora per qualche settimana, quando cioè inizieranno i preparativi per le importanti uscite di fine agosto (Tenet e New Mutants in primis). Vue e Cineworld, le principali catene di multiplex, hanno annunciato che i loro cinema inizieranno a riaprire dal 31 luglio.


Luca Marinelli è Solid Snake nella fanart targata BossLogic!

Dopo la “dichiarazione d’amore” di Hideo Kojima a Luca Marinelli, ha detto che con una bandana sarebbe “la copia di Solid Snake”, era inevitabile che internet “esplodesse”, specie in Italia. Ormai però, come si suol dire, tutto il mondo è paese e la cosa è finita per destare la curiosità di molti che, qua e là per il mondo, si saranno magari chiesti, parafrasando quasi inconsapevolmente lo Zingaro di Lo Chiamavano Jeeg Robot “Io solo una cosa vojo sape’: ma chi ca**o è ‘sto Luca Marinelli?”.
Anche il celebre graphic artist BossLogic si sarà, probabilmente, trovato in un’analoga situazione leggendo il post di Hideo Kojima su Instagram tanto da voler vedere con i suoi stessi occhi di cosa stesse parlando il celebre game designer nipponico.

E, dopo averlo fatto, si è trovato a concordare inevitabilmente con Kojima come testimoniato dalla fanart che potete ammirare qua sotto:




Universal e AMC sottoscrivono un accordo rivoluzionario sulle finestre distributive e il VOD

Qualche mese fa, in pieno lockdown, Universal Pictures e AMC Theatres (la più grande catena cinematografica del mondo, proprietaria tra le altre anche di UCI Cinemas) si sono scontrate sulle finestre distributive dopo il lancio in digitale di Trolls World Tour. AMC, all’epoca, disse che se i piani di Universal fossero stati quelli di non rispettare la distanza temporale concordata tra uscita al cinema e uscita in digitale non avrebbe più proiettato i film della major nei propri cinema.
Ora le due compagnie hanno stretto un accordo rivoluzionario proprio sul fronte delle finestre distributive, un patto storico che potrebbe gettare le basi dei futuri rapporti tra le major e i cinema dopo l’emergenza Coronavirus. Secondo l’accordo, AMC Theatres accetterà una finestra minima di 17 giorni (includendo tre weekend) tra l’uscita di un film Universal nelle sue strutture e il lancio in Video On Demand. AMC otterrà una parte delle vendite digitali, che in quella finestra temporale saranno noleggi a 20 dollari per 24 ore.

Ricordiamo che lo standard attuale è di 90 giorni tra l’uscita al cinema e il lancio in noleggio digitale.

“Concentrandoci sulla salute a lungo termine della nostra industria, sottolineiamo che proprio come i ristoranti continuano a prosperare nonostante ogni casa disponga di una cucina, siamo sicuri che gli spettatori si recheranno nei nostri cinema nel mondo post-Covid,” ha commentato il presidente di AMC Adam Aron. “Mano a mano che le persone riinizieranno ad apprezzare la vita fuori dalle loro case, siamo convinti che la fuga escapista e la magia dell’esperienza comunitaria offerta dai nostri cinema saranno sempre attraenti, anche grazie ai nostri grandi schermi, al suono coinvolgente e alle grandi sedute, per non parlare dell’aroma del nostro popcorn preparato alla perfezione”.

Donna Langley della Universal nota che lo studio rimane impegnato a mostrare i propri film al cinema, e spiega che il nuovo accordo garantirà un equilibrio nel momento in cui i consumatori non dovessero ritenere sicuro andare al cinema ancora per molto tempo: “L’esperienza cinematografica è ancora la colonna portante dei nostri affari. Questo nuovo accordo con AMC è dovuto al nostro desiderio comune di assicurare un futuro florido all’ecosistema distributivo, andando incontro alla domanda dei consumatori con flessibilità”.


Justice League: la Warner Bros. non voleva Superman in nero

Durante la sua apparizione al Justice-Con organizzato dai fan in occasione dello scorso fine settimana, Zack Snyder ha mostrato la prima clip di Superman con indosso il costume nero tratta dalla Snyder Cut di Justice League. Il filmato, una sorta di secondo teaser che anticipa il primo vero trailer della versione del film ad opera di Snyder che dovrebbe essere svelato in occasione del DC FanDome, svela l’uomo d’acciaio (Henry Cavill) appena risorto che indossava l’armatura scura mentre parla con Alfred (Jeremy Irons).

Durante il panel di è discusso della genesi di quella scena, che nella versione cinematografica non è presente (o meglio, nel film uscito al cinema Superman indossa il costume classico). Secondo quanto raccontato da Snyder, la Warner Bros. era contraria all’idea di inserire il costume nero di Superman in Justice League perché dava l’impressione di un film estremamente dark, cosa che lo studio voleva accuratamente evitare. All’epoca, quindi, non c’è mai stato un vero costume nero che Henry Cavill ha indossato sul set: per la Snyder Cut, quindi, è stato usato il classico abito rosso e blu, che è stato poi colorato di nero durante i lavori sulla nuova versione. Un processo che non è stato facile come sembra…

Come ha ricordato Snyder, sono stati aggiunti “alcuni piccoli accorgimenti al costume originale in modo da poterlo rimaneggiare con più facilità, e creare un maggiore effetto di contrasto”. Per assicurarsi che avrebbero potuto facilmente cambiare il colore dell’abito senza farlo apparire troppo modificato, hanno persino fatto degli esprimenti privati in vista del lavoro riservato alla post-produzione. A giudicare da ciò che i fan hanno visto nella clip rilasciata pochi giorni fa, è giusto affermare che Snyder e il suo team dei VFX sono stati in grado di trovare il giusto modo per garantire che ciò che volevano realizzare fosse assolutamente credibile.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.


Shang-Chi: perché il film sarà importante per la comunità asiatica

L’atteso Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings dei Marvel sarà estremamente importante per la comuncità asiatica. Creato da Jim Starlin e Steve Englehart, l’eroe dei fumetti è stato presentato per la prima volta nella “Special Marvel Edition #15” del 1973, durante il picco dei film sulle arti marziali negli Stati Uniti.

Il “Maestro del Kung-Fu” è un potente guerriero che ha sconfitto avversari come Wolverine e persino Spider-Man. Il live action del MCU sarà la prima apparizione dell’eroe sul grande schermo. Il personaggio del titolo sarà interpretato da Simu Liu, mentre l’antagonista della storia, il Mandarino, sarà interpretato da Tony Leung.

Un film di Shang-Chi era in sviluppo già dal 2006, anche prima di Iron Man. Purtroppo, si è dovuto attendere il 2019 prima che il film venisse annunciato ufficialmente. Questo non sarà solo il primo film di supereroi con protagonista un eroe asiatico, ma anche il primo film di supereroi il cui cast è composto per il 98% da attori appartenenti alla comunità. Nel corso della storia del cinema e della televisione americana, ci sono stati solo una manciata di film o serie tv con protagonista un cast prevalentemente asiatico.

Adesso Mariko Carpenter, vicepresidente della Strategic Community Alliances di Nielsen, ha parlato con Screen Rant della rappresentanza asioamericana al cinema e in tv, discutendo nello specifico del significarto e dell’importanza di un film come Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings: “Non biasimo le persone per la loro ignoranza, soprattutto se non appartengono ad una minoranza. Ma spero davvero che capiranno quanto è importante”, ha spiegato Carpenter. “Significa molto per la nostra comunità avere un’opportunità del genere. Quando si tratta del primo film a fare una cosa del genere, è chiaro che venga esaminato attentamente. Perché sei il primo, non c’è stato nessun altro prima, quindi ci si aspetta significhi molto, per tutti.”

Carpenter ha anche parlato del valore che un film come Shang-Chi possa rappresentare per gli spettatori più piccoli. “Se qualcuno è interessato a diventare un’artista nel campo dell’animazione o a diventare attori, deve poter sapere che c’è qualcuno che li assomiglia e che ce l’ha fatta. Se non hai dei modelli, pensi che non potrai riuscirci.”

Stando ai primi dettagli sulla trama, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti: sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di recente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.


The New Mutants cambiato a causa del flop di X-Men: Apocalisse

In una recente intervista, il regista di The New Mutants, Josh Boone, ha rivelato che il film conterrà un riferimento al personaggio di Charles Xavier e che, nella prima bozza della sceneggiatura, era presente anche il personaggio di Tempesta. Al momento la data di uscita del film è ancora fissata per il prossimo 28 agosto nelle sale americane.

Intervistato da Slash Film, Boone ha discusso del modo in cui The New Mutants si sarebbe collegato all’universo più ampio degli X-Men. Il regista ha spiegato che inizialmente, nel film, erano previste le apparizioni sia di Tempesta che di Charles Xavier, sottolineando che nel film sono ancora presenti dei riferimenti al Professor X: “Nel film vedremo i protagonist che parlano di Charles, della scuola, dei mutanti… ma non ci sarà alcun cameo del personaggio”, ha spiegato il regista.

Boone ha poi spiegato che, nei piani originali, il film doveva essere ambientato negli anni ’80 e che la sua linea temporale si sarebbe intersecata con quella di X-Men: Apocalisse, in cui era stata introdotta la versione di Tempesta interpretata da Alexandra Shipp. Tuttavia, quando quel film si rivelò un flop al box office e arrivò un nuovo capo a guida della Fox, le cose cambiarono e l’ambientazione del film venne spostata ai giorni nostri. Ciò ha portato Boone a tagliare il personaggio di Tempesta dal film.

“Nelle prime bozze la storia era ambientata nella stessa linea temporale di Apocalisse, quindi originariamente il film era ambientato negli anni ’80. Inizialmente erano presenti sia il Professor X che Tempesta, con quest’ultima recitava molto il ruolo che Alice Braga ha nella versione definitiva. Nel corso dei mesi, è arrivato un nuovo capo dello studio e hanno detto che non volevano più film di X-Men ambientati nel passato… come se fosse stato quello il motivo per cui Apocalisse ha fallito.”

Le dichiarazioni di Boone lasciano intendere che, sin dall’inizio, The New Mutants ha faticato a trovare una propria specifica collocazione nell’universo X-Men. Anche se alcuni dei problemi del film sono ben noti e documentati, ora è chiaro che gli stessi sono iniziati molto prima che la produzione partisse ufficialmente. Tuttavia, dato che ora la Disney detiene i diritti sui celebri mutanti, la mancanza di personaggi dell’universo già noti al grande pubblico potrebbe certamente rivelarsi un vantaggio per il film.

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga.


Nel trailer dell'horror Blind un altro assassino mascherato

Si chiama Pretty Boy il killer mascherato dell'horror Blind di Marcel Walz di cui vediamo il trailer.

Nel trailer dell'horror Blind un altro assassino mascherato

Ma quanti assassini mascherati esisteranno nella storia del cinema horror e thriller? Una volta ci abbiamo provato, a contare almeno i più famosi, in questo articolo. Adesso sta per arrivarne un altro in Blind, dove il killer viene chiamato Pretty Boy a causa della maschera che indossa.

Del film di Marcel Walz, presentato al Frightfest inglese, scritto da Joe Knetter e interpretato da Sarah French, Jed Rowen, Caroline Williams e Tyler Gallant, è appena arrivato il trailer. La storia aggiunge un altro classico topos dell'horror: la protagonista cieca in balia di un maniaco, che, per di più, è un'ex star del cinema. Questa la trama:

Faye è un'ex attrice che ha perso la vista e la sua carriera stellare per colpa di una chirurgia laser riuscita male (mah, ndr). Mentre cerca di rimettere insieme la sua vita solitaria e in preda al panico e vive da sola nella sua casa di sogno sulle Hollywood Hills, viene aiutata dalla sua amica cieca Sophia e dal suo fisioterapista muto, Luke. Nessuno di loro è però al corrente del fatto che c'è un ammiratore infatuato che vive nella sua cantina. E il Pretty Boy mascherato non aspetta che scenda la notte per fare finalmente la sua prima mossa.

Questo è il breve (e assai confuso) trailer di Blind, che uscirà in Inghilterra a novembre e che probabilmente vedremo tra un po' di tempo in streaming.




Assandira: clip e sinossi del film di Salvatore Mereu fuori concorso al Festival di Venezia 2020

Il nuovo film del regista sardo di Bellas Mariposas è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giulio Angioni. Il direttore della Mostra Alberto Barbera ha detto che avrebbe meritato di essere in concorso.

Presentando ieri il programma del Festival di Venezia 2020, il direttore della Mostra Alberto Barbera, annunciando la presenza Fuori Concorso di Assandira di Salvatore Mereu, lo ha definito un film "da non perdere", e ha espresso il rammarico di non averlo potuto inserire nel concoso prinicipale, non fosse stato che cinque film italiani sarebbero stati troppi anche in un anno come questo.

Assandira, di cui vi mostriamo una prima clip, è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giulio Angioni, edito da Sellerio. Prodotto da Viacolvento e Rai Cinema, vede protagonista lo scrittore e poeta Gavino Ledda, e nel cast ci sono anche Anna König, Marco Zucca,Corrado Giannetti, Samuele Mei.

Assandira] una clip del film di Salvatore Mere

La sinossi ufficiale di Assandira
Zuppo d’acqua fin dentro alle ossa, Costantino si avvita sul pagliaio come un vecchio legno restituito alla terra dal mare in burrasca. La pioggia torrenziale ha appena finito di spegnere il fuoco che si è mangiato in una notte sola l’agriturismo in mezzo al bosco, Assandira. Ma la pioggia non ha spento il dolore, il rimorso bruciante per il figlio che è morto in mezzo alle fiamme e che non è riuscito a salvare. All’alba, i primi ad arrivare sono i carabinieri e il giovane magistrato: Costantino prova a raccontare loro cosa è successo in quell’ultima notte, a spiegare come tutto è cominciato…


Mandibules: il folle teaser del film di Quentin Duepieux che sarà al Festival di Venezia 2020

Una mosca gigante beve da una piscina nel nuovo, grottesco e surreale film dell'artista un tempo noto come Mr. Oizo, che sarà presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema.

Mandibules: il folle teaser del film di Quentin Duepieux che sarà al Festival di Venezia 2020
C'è una mosca gigante che beve da una piscina nel primo, folle teaser trailer di Mandibules, il nuovo film di Quentin Dupieux che è stato annunciato ieri fuori concorso al Festival di Veneza 2020.
Questa la striminzita sinossi diffusa del film di Mandibules, definito da Alberto Barbera "grottesco e surreale":

Jean-Gab e Manu, due amici sempliciotti, trovano una mosca gigante nel bagagliaio di un'auto, e decidono di addestrarla per cercare di guadagnare dei soldi grazie a lei.

Madibules, che vede protagonista un duo comico francese composto da Gregoire Ludig e David Marsais (noti in patria come Palmashow), e interpretato anche da Adèle Exarchopoulos, Anaïs Demoustier, India Hair, Roméo Elvis e Coralie Russier, è l'ottavo film di Dupieux, noto anche come Mr. Oizo nella sua attività di musicista elettronico. Dupieux si era fatto un nome come regista nel 2010, quando presentò alla Settimana della Critica di Cannes il suo Rubber, storia surreale di uno pneumatico assassino, ed ha poi proseguito la sua carriera con film sempre originalissimi come Wrong, Wrong Cops e il recente Doppia pelle, film d'apertura della Quinzaine dello scorso anno.




THE NEW MUTANTS CONTIENE RIFERIMENTI AL PROFESSOR X DI JAMES MCAVOY

Durante un'intervista rilasciata a Slash Film, Josh Boone ha confermato che non ci sarà la presenza del Professor X, ma quest'ultimo sarà sicuramente citato in qualche modo nella narrazione:

"Sì, è lì - parlano del Professor X e di altre cose legate a lui, ma non ci saranno cameo da parte di nessuno o cose simili".

Sarà curioso vedere come Xavier verrà inserito in The New Mutants visto che il personaggio interpretato da James McAvoy nella saga degli X-Men non si vedrà mai fisicamente, assenza che il regista ha spiegato in precedenza:

"Volevano che fosse diverso dagli altri film. Ci hanno chiesto una divisione netta dagli X-Men, anche se è ambientato nello stesso universo. Nelle prime bozze la storia doveva essere ambientata nella stessa linea temporale di X-Men: Apocalisse, cioè negli anni '80. In origine, il Professor X e Tempesta sarebbero dovuti apparire nel film...".

Probabilmente, in questo nuovo film, i giovani mutanti avranno già sentito parlare del Professor X e ne discuteranno tra loro, anche se non potranno essere sotto la sua tutela, visto che si prende cura di loro la dottoressa Cecelia Reyes, interpretata nel film da Alice Braga.

Quello che sappiamo al momento è che nel cast del film ci saranno Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga e che il film, ispirato all'universo mutante Marvel, sarà un thriller con sfumature horror.


NO TIME TO DIE: NUOVA DATA D'USCITA PER LA NUOVA AVVENTURA DI JAMES BOND

Nuova data d'uscita per No Time to Die di Cary Fukunaga, il nuovo film dedicato alle avventure di James Bond che uscirà il prossimo 20 novembre dopo che l'uscita è slittata a causa dell'emergenza sanitaria.

Almeno negli Stati Uniti l'attesa sarà più breve del previsto: No Time to Die dovrebbe arrivare nelle sale il 20 novembre, mentre nel Regno Unito dovrebbe essere rilasciato il 12 novembre. L'uscita dell'action spy era originariamente prevista per lo scorso aprile.

In Italia avremmo dovuto vedere l'ultimo film con Daniel Craig nei panni di 007 lo scorso 9 aprile, ma al momento non sappiamo quando arriverà. Un'attesa lunga per i fan del franchise, soprattutto perché l'ultimo capitolo dedicato a James Bond, 007 Spectre, è uscito nelle sale nel 2015, ben 5 anni fa. Sembra che il destino si sia accanito contro la pellicola, visto che già prima della pandemia No Time To Die non ha esattamente avuto una produzione regolare a causa dell'incertezza sulla presenza di Daniel Craig e a cambiamenti di registi e sceneggiatori.

No Time to Die è diretto da Cary Joji Fuyunaga e prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli. Nel cast con Daniel Craig ci saranno Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Rami Malek, Naomie Harris, Ben Whishaw, Rory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali Benssalah, Billy Magnussen, Ana De Armas, David Dencik e Lashana Lynch.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia


MORTAL KOMBAT, PARLA UNA DELLE STAR DEL REMAKE: "TUTTE QUELLE MORTI MI HANNO FATTO VENIRE LA NAUSEA"

Il remake di Mortal Kombat, nuovo take sul popolare franchise di videogame, si preannuncia ad altissimo tasso di violenza tanto che uno degli interpreti del film prodotto da James Wan ha confessato di aver avuto la nausea di fronte a tutti i morti (fictional) presenti nel film.

Ecco cosa ha dichiarato l'attore Lewis Tan:

"Fatemi dire solo questo, c'erano alcuni giorni sul set in cui avevo la nausea. Non sto scherzando. Non si trattenevano".

Lewis Tan, che è anche interprete della serie Netflix Wu Assassins, ha concluso le riprese di Mortal Kombat alla fine del 20219, ma a quanto pare non dimenticherà tanto presto le numerosi uccisione e l'abbondante gore presenti nel film, come ha svelato a Comicbook.com. Lo sceneggiatore Greg Russo must non esagerava quando anticipava che le morti del videogame avrebbero fatto parte integrante dell'adattamento:

"Credo che ci sia una linea sottile da non superare, non vuoi esagerare e rischiare di allontanare le persone. quando si tratta di violenza. Vuoi restare fedele alla fonte originaria, senza diventare ridicolo o gratuito. Così il film sarà fedele ai videogame e avrà il rating R, credo".

Mortal Kombat dovrebbe arrivare nei cinema il 15 gennaio 2021.


OLIVER STONE: "ORA È IMPOSSIBILE GIRARE UN FILM SULLA PRESIDENZA TRUMP, LUI MI RICORDA RE LEAR"

Oliver Stone ha svelato perché non ha intenzione, almeno per il momento, di realizzare un film su Donald Trump, dopo aver portato sul grande schermo la storia di Richard Nixon e George W. Bush. Il regista ha infatti sottolineato le caratteristiche del miliardario che rendono quasi impossibile ideare un'opera che racconti la presidenza che sta per concludersi.

In un'intervista rilasciata a Deadline, Oliver Stone ha dichiarato: "Potrebbe essere una miniera d'oro un film sulla presidenza, solo che sta cambiando ogni giorno la sceneggiatura. Può superare ogni film. Sarebbe folle realizzare un lungometraggio ora".
Il filmmaker ha quindi aggiunto, parlando di Donald Trump: "Sapete, è davvero un performer, mi ricorda Re Lear. In un certo senso è piuttosto pazzo. Si tratta di una situazione in stile 'Quale figlia mi ama di più?'. Vuole essere amato così tanto e ha un tale comportamento da tiranno. Non so se si rende conto di alcune cose che dice, ma è così stupido".

Il regista ha inoltre ricordato come voglia trasmettere un'immagine quasi da duro, quando invece non ha potuto nemmeno combattere in Vietnam a causa di problemi fisici.


BATMAN: DEATH IN THE FAMILY, IL TRAILER DEL PROGETTO ANIMATO INTERATTIVO

Batman: Death in the Family è un nuovo progetto interattivo di cui è stato condiviso online il trailer.
Il video, pubblicato da IGN, anticipa qualche dettaglio dell'interessante esperimento proposto da DC Animation che permetterà agli spettatori di rivivere il film Batman: Under the Red Hood, ma questa volta controllando lo svolgimento della storia.

Il film interattivo debutterà in autunno e racconterà quello che accade dopo che Todd/Robin viene brutalmente picchiato e ucciso dal Joker. Batman: Death In the Family mostrerà quindi cosa accade a Bruce Wayne dopo la morte del suo amico e braccio destro, prima del suo ritorno in versione Red Hood.
Il progetto in arrivo su Blu-Ray e formato digitale comprenderà cinque storie tra cui la narrazione interattiva che permetterà ai fan di scegliere la direzione della storia tramite il proprio telecomando.

L'avventura animata di Batman è prodotta, diretta e scritta da Brandon Vietti, mentre tra i doppiatori ci sono Bruce Greenwood, Vincent Martella e John DiMaggio, oltre a Zehra Fazal e Gary Cole.




THE DIVERGENT SERIES: ALLEGIANT, ECCO PERCHÉ KATE WINSLET NON È NEL FILM

Kate Winslet era così desiderosa di recitare in The Divergent Series: Allegiant, anche sotto forma di flashback o simulazione, che ha costretto i suoi agenti a mettersi in contatto con i produttori della pellicola affinché capissero quanto l'attrice fosse effettivamente interessata al ruolo.

Tuttavia sono stati proprio i produttori, e non il regista del film, a rifiutare l'opportunità di avere la Winslet nel cast per motivi di tempo e vincoli della trama. Durante un'intervista l'attrice inglese ha dichiarato: "Ho veramente adorato il mio personaggio, ho adorato mettere le persone in soggezione, come quando sono arrivata sul set per la prima volta."

"Non so perché faccio questo effetto alle persone, sembrano tutti molto spaventati dalla mia presenza. Visto che il mio personaggio incute terrore ho lasciato che tutti avessero paura di me durante le riprese, e così è stato finché i miei colleghi non si sono resi conto che, in realtà, sono una persona molto tenera e gentile." Ha concluso la Winslet.

A proposito del suo ruolo in The Divergent Series: Allegiant, Kate Winslet ha dichiarato: "Mi sono veramente divertita moltissimo ad interpretare Janine, una donna così cattiva, per me è stata una nuova esperienza, molto diversa da qualunque mio ruolo precedente. Grazie a questo ruolo sono anche diventata la mamma più 'figa' agli occhi degli amici dei miei figli."


Le prime uscite su Amazon Prime Video, Agosto 2020

Ecco la lista delle prime uscite interessanti su Amazon Prime Video, tra film e serie televisive.

FILM
Top Gun – 1 agosto 2020. Il film di Tony Scott del 1986, con Tom Cruise protagonista.

Steel Magnolias – 1 agosto 2020. Un film drammatico diretto da Herbert Ross e con Shirley MacLaine, Sally Field, Julia Roberts.

Arkansas – 5 agosto 2020. Un thriller poliziesco diretto da Clark Duke e con Liam Hemsworth protagonista.

The Peanut Butter Falcon – 6 agosto 2020. Un film drammatico scritto e diretto da Tyler Nilson e Michael Schwartz, con protagonisti Shia LaBeouf e Dakota Johnson.

Capone – 10 agosto 2020. Un film biografico di Josh Trank e con Tom Hardy protagonista.

Chemical Hearts – 21 agosto 2020. Basato sul romanzo “Our Chemical Hearts” e interpretato da Lili Reinhart e Austin Abrams, racconterà una storia d’amore per adolescenti


Tra le serie tv, debutterà World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji. Si tratta di una docuserie di 10 episodi ospitata da Bear Grylls, in cui oltre 60 squadre di tutto il mondo gareggiano per 11 giorni per le giungle, le montagne e le acque delle Figi. Arriveranno anche i nuovi episodi di Clifford the Big Red Dog e Jessy and Nessy il 7 agosto 2020.

Se nei prossimi giorni saranno rivelati altri contenuti interessanti, vi aggiorneremo.


VENEZIA 77: LUCA GUADAGNINO INTERVISTA MARTIN SCORSESE NEL DOCUMENTARIO SALVATORE - SHOEMAKER OF DREAMS

La passione per la bellezza di Luca Guadagnino è evidente dai suoi film: che sia il volto di un giovane alla scoperta di sé, come Elio in Chiamami col tuo nome (Timothée Chalamet), un raffinato piatto in porcellana nera con bordo dorato come in Io sono l'amore, o la musica ipnotica di Thom Yorke in Suspiria, il regista italiano sa come valorizzarla.

La moda non può non far parte di questa passione: dopo il corto The Staggering Girl, con protagonista il premio Oscar Julianne Moore, realizzato in collaborazione con Valentino e presentato lo scorso anno al Festival di Cannes, Luca Guadagnino torna a unire cinema e design nel documentario Salvatore - Shoemaker of Dreams, dedicato a Salvatore Ferragamo, celebre fondatore del marchio di calzature, che sarà presentato alla 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, a due anni di distanza da Suspiria.

Scritto da Dana Thomas, giornalista americana, trasferitasi a Parigi, specializzata in moda, che ha scritto e scrive per The Washington Post, The New York Times, British Vogue e Harper's Bazaar Australia, il docufilm è prodotto da Francesco Melzi d'Eril e Gabriele Moratti e racconta la storia personale, artistica e imprenditoriale di Salvatore Ferragamo, dall'infanzia a Bonito, in provincia di Avellino, dove ha realizzato le sue prime scarpe, alla ricerca di fortuna in America, le sue esperienze a Hollywood, fino al ritorno in Italia, dove, grazie al laboratorio di Firenze, è diventato uno degli artisti più apprezzati.

A fare da voce narrante è Michael Stuhlbarg, che, proprio diretto da Luca Guadagnino, nel ruolo del padre di Elio in Chiamami col tuo nome, ci ha regalato uno dei monologhi più toccanti degli ultimi anni. Per raccontare la storia di Ferragamo il regista ha intervistato diversi studiosi, docenti, stilisti, critici di moda e cinematografici, la costumista Deborah Nadoolman Landis (che ha lavorato, tra gli altri, ai film I predatori dell'arca perduta, The Blues Brothers e Animal House, questi ultimi due diretti dal marito, John Landis) e il premio Oscar Martin Scorsese.

Non è la prima collaborazione di Guadagnino con un membro della famiglia Scorsese: Francesca Scorsese, figlia del regista, è infatti nel cast di We Are Who We Are, miniserie HBO di otto episodi, che avrebbe dovuto essere presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs (edizione saltata a causa del Coronavirus), e arriverà in Italia il 9 ottobre, su Sky Atlantc e Now Tv.

Sulla figura dello stilista Luca Guadagnino ha detto: "Cosa è il genio? Come nasce un sistema, che sia il cinema o la moda? E l'ossessione furiosa di una ricerca costante di idee e creazione come si sposa con la tradizione e i valori della famiglia? Salvatore Ferragamo, protagonista e testimone del XX secolo, è la risposta a queste domande".


ALITA, I FAN FORMANO L'ESERCITO DI ALITA PER IL SEQUEL: "DISNEY DEVE FARE UN ATTO DI FEDE"

La battaglia per il sequel di Alita, Fallen Angel, ha conquistato Twitter e a quanto pare i fan hanno formato un vero e proprio esercito, pronto ad assediare il famoso castello Disney.

Cinema Blend ha deciso di intervistare il fondatore della pagina Twitter più seguita da chi sostiene il movimento, l'utente StarofElyon, e ha dato voce alle richieste di uno dei fandom più accaniti degli ultimi tempi:

"Alita: Battle Angel è un'IP relativamente nuova e ha incassato più di 400 milioni di dollari nel mondo. I sequel hanno il potenziale per avere ancora più successo del primo film. Alita ha un movimento costituito da fan che si propongono di aiutare a far sì che il seguito sia ancora più grande".

I sostenitori si rivolgono direttamente a Disney, che al momento detiene i diritti (anche se alcune mosse di Paramount non sono passate inosservate e hanno acceso le speranze per un'acquisizione): "Disney dovrebbe compiere un atto di fede. Hanno un franchise promettente tra le mani, e la gente non ne ha visto che un frammento per ora. Ne hanno visto solo un pizzico, un teaser. C'è un'intera saga piena di azione e avventure lì dentro. [...] Credo che potrebbe essere una cosa positiva anche per l'azienda, non solo dal punto di vista economico, ma anche per l'hype che si genererebbe. Disney ha un mondo intero da scoprire con il manga, hanno una storia completa già pronta, con cui potrebbero lavorare. Una storia che aspetta di essere trasformata in qualcosa di grande, e i fan sarebbero davvero grati".

Beh, l'Alita Army sembra essere davvero determinato, e ultimamente alcune case di produzione hanno deciso di dare ascolto alle richieste degli appassionati che si riversano sui social. Cosa ne pensate? Disney deciderà di accontentarli? Nel caso Christoph Waltz sarebbe già pronto a tornare.


HENRY CAVILL, LO SCONTRO DEFINITIVO TRA SUPERMAN E GERALT DI THE WITCHER IN UNA FAN ART

Henry Cavill ha legato il suo volto a quello iconico di Superman, anche se negli ultimi anni il suo ritorno nel ruolo era apparso incerto, per usare un eufemismo; la star di Justice League ha comunque conquistato il cuore degli appassionati anche con il ruolo di Geralt nella serie Netflix di The Witcher. Ma chi vincerebbe in uno scontro?

Nell'immagine realizzata da un fan dell'attore, possiamo vedere Geralt di Rivia in primo piano con uno sguardo che suggerisce il suo avvertire la presenza sullo sfondo della sagoma di Superman, che vediamo appunto troneggiare in volo sulla sua testa. Nella didascalia, l'utente chiede ai suoi follower di scegliere uno dei due personaggi di Cavill, "Steel o Silver Sword?". E voi quale dei due personaggi scegliereste come vostro prediletto?

A sentire le parole dello stesso Cavill, rivestire i panni di Superman è una responsabilità che sente come enorme e da non prendere alla leggera: "Sono sempre stato un fan di Superman. Quando interpreti un personaggio simile, il mantello ti resta addosso anche fuori dal set e diventa parte della tua rappresentazione pubblica. Quando incontri i bambini, loro non ti vedono necessariamente come Henry Cavill ma sanno che sei Superman, e da questo ne deriva una certa responsabilità. Perché è un personaggio davvero meraviglioso, ed è in realtà una responsabilità che sono felice di accollarmi, tanto da sperare di continuare a interpretare Superman ancora a lungo negli anni a venire".

L'attore britannico qualche mese fa ha annunciato ufficialmente il suo ritorno nel ruolo dopo mesi di incertezza: "Il mantello è nell'armadio. E' ancora mio. Non mi limiterò certo a sedermi tranquillamente da una parte. Non ho rinunciato al ruolo. C'è ancora molto da dire su Superman. Molte storie da raccontare. Un sacco di profondità sul personaggio in cui voglio addentrarmi. Voglio riflettere i fumetti. Questo è importante per me. C'è un sacco di lavoro da fare con Superman. Quel che posso dire per ora è: vedrete".

The Witcher tornerà presto su Netflix con la seconda stagione.


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BRENTON THWAITES, NIGHTWING: "TEAM UP CON ROBERT PATTINSON? DOVEVO FARLO CON BEN AFFLECK"

Il Nightwing della serie tv Titans incontrerà mai il nuovo Cavaliere Oscuro della saga The Batman interpretata da Robert Pattinson? Questa la domanda posta a Brenton Thwaites durante una recente intervista con Rotten Tomatoes, che potete vedere in calce all'articolo.

La risposta dell'attore è stata: "Penso che la DC TV e il mondo del cinema siano due realtà ancora abbastanza separate. Questa potrebbe essere certamente un'opportunità per Matt Reeves e DC Films di integrarsi in qualche modo. Mi piacerebbe davvero molto farlo, ma non credo che Titans faccia parte di quel franchise."

Thwaites ha anche parlato della sua esperienza di casting per Titans, affermando che la sua intenzione originale era quella di recitare nel film stand-alone Nightwing di Warner Bros. "Quando ho firmato per Nightwing mi stavo informando sul film che stavano preparando. Originariamente, nella mia testa, mi ero ispirato ai Batman di Nolan e avevo immaginato di fare questo fantastico film di Nightwing, perché so che la Warner Bros. lo stava sviluppando", ha detto. "Doveva essere il Nightwing del franchise con Ben Affleck." Ha aggiunto che, ora che il ruolo è passato a Pattinson, non ha idea di che fine abbia fatto il progetto cinematografico dedicato a Nightwing.

Ricordiamo che un crossover tra la DC Films e la DC TV è già accaduto durante l'evento Arrowverse "Crisis on Infinite Earths", con il Flash di Ezra Miller che ha incontrato quello di Grant Gustin protagonista del network The CW.

Diretto e co-scritto da Matt Reeves, The Batman è interpretato da Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Andy Serkis, Colin Farrell, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Jayme Lawson e Peter Sarsgaard. Il film arriva nelle sale l'1 ottobre 2021 e sarà presentato al DC FanDome il 22 agosto prossimo.


SYLVESTER STALLONE RICORDA IL SET DI DEMOLITION MAN:"HO ADORATO IL FILM!"

A quasi trent'anni dall'uscita nelle sale, Demolition Man rimane uno dei film action di fantascienza più amati, e Sylvester Stallone ha ricordato su Instagram l'esperienza sul set, elogiando le co-star Wesley Snipes e Sandra Bullock. Il film fu un grande successo al botteghino e negli anni successivi è diventato un vero cult del genere.

Il post di Stallone è composto da diverse immagini del film, con la didascalia:"Mi è piaciuto molto fare questo film. Sia Wesley che Sandy erano fantastici".
Demolition Man uscì nelle sale nel 1993, diretto dal regista italiano Marco Brambilla su sceneggiatura di Daniel Waters, Robert Reneau e Peter M. Lenkov.

Ambientato in una Los Angeles del futuro, Demolition Man racconta una società nella quale la criminalità è stata praticamente debellata. Tuttavia il folle Simone Phoenix (Wesley Snipes) evade da un carcere nel quale era stato ibernato e inizia a seminare il panico in città. Nel tentativo di fermarlo, l'agente Lenina Huxley (Sandra Bullock) cerca aiuto in un poliziotto condannato anni prima, John Spartan (Sylvester Stallone). La caccia all'uomo si rivela molto più complicata del previsto.
In effetti il contributo del cast è stato fondamentale per il film; soprattutto Wesley Snipes, con un personaggio diventato iconico e un look che ispirò addirittura il cestista Dennis Rodman.
Lo scorso maggio Stallone ha risposto così ad una domanda sul possibile sequel:"Possiamo avere un altro Demolition Man? Penso che arrivi. Ci stiamo lavorando proprio ora con Warner Bros. e sembra fantastico. Quindi dovrebbe uscire e succederà". Demolition Man 2 sarà davvero realtà, secondo Sly..


RUSSELL CROWE, QUELLA VOLTA IN CUI L'ATTORE TEMEVA DI PERDERE IL RUOLO IN LA CONFIDENTIAL

Russell Crowe sarà anche uno degli attori più rinomati di Hollywood, ma anche lui ha temuto di perdere dei ruoli in favore di altri illustri colleghi. Come quella volta di L.A. Confidential...

L'attore neozelandese ha rivelato a GQ di aver temuto parecchio, ai tempi del film, che la produzione di L.A. Confidential stesse pensando di sostituirlo con un altro celebre attore...

"Mi avevano fatto arrivare in aereo e dato una camera d'albergo durante il periodo delle prove. Ma avevo amici del campo che mi continuavano a ripetere come sarebbe stato Sean Penn a interpretare il mio ruolo. Sapete, stavo parlando con il regista, e quello era il mio personaggio!" racconta.

"Ma poi a un certo punto smisero di pagarmi il conto dell'hotel e della macchina a noleggio, e di fornirmi il necessario giorno per giorno... Quindi la situazione si era fatta pesante, al punto tale che in alcune occasioni me ne sono uscito dal retro dell'hotel per non dover parlare con il manager dell'hotel che mi avrebbe fermato per chiedermi cosa stava succedendo".

Così decise che c'era solo una cosa da fare: "Sentivo tutto ciò che stava accadendo intorno a me, e l'unica sicurezza che avevo era la parola del regista che mi avesse già scelto. Quindi ho continuato semplicemente a presentarmi a lavoro. Credo che se ci fosse stato davvero un giorno in cui, preso dalla frustrazione, non mi fossi presentato a lavoro, quella sarebbe stata la scusa perfetta per farmi fuori e dare il ruolo a qualcun altro".

Ma tutto è bene ciò che finisce bene, e il ruolo di Bud White nel film di Curtis Hanson andò proprio al futuro interprete di Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore.


DA TRON: LEGACY A TOP GUN: MAVERICK, JOSEPH KOSINSKI DIRÀ ANCORA "NO" AL FAN SERVICE?

Nella sua carriera il regista Joseph Kosinski ha dimostrato di sapersi confrontare con pietre miliari del cinema, come l'iconico Tron del 1982 da lui rivisitato nel 2010: una destino simile toccherà anche a Top Gun: Maverick?

Nel suo recente intervento al Comic-Con at Home il cineasta ha ricordato quello che è forse il suo film più famoso, seguito a breve distanza da Oblivion (2013), rivelando alcune delle ragioni che 10 anni fa lo spinsero a reinterpretare, coraggiosamente, i canoni della saga di videogame arcade:

"Devi raccontare la tua storia. La scelta del fan service è sempre molto allettante e rassicurante, si sa di avere la vittoria in tasca, ma alla fine devi decidere se è davvero utile alla storia che stai raccontando. Se riesci a dosarlo attentamente come ingredienti di un cocktail, allora fai la scelta giusta".

Il regista ha così voluto intendere che non sempre accontentare i fan e riproporre temi cari di una saga è un bene per la stessa, si veda ad esempio la tanto dibattuta trilogia sequel di Star Wars. Le dichiarazioni di Kosinski potrebbero però nascondere un duplice messaggio, con possibile riferimento al suo prossimo progetto con Tom Cruise. I due avevano già lavorato insieme proprio in Oblivion, dimostrando una sinergia e potenza scenica non indifferente e conoscendo il divo e super-stunt di Hollywood è possibile che nel sequel di Top Gun vedremo qualcosa di veramente unico.

Intanto, continua a far parlare di sé il famigerato terzo capitolo di Tron con Jared Leto, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni della Disney, più che mai desiderosa di riportare in sala il futuristico cult videoludico.


CONSTANTINE, KEANU REEVES DICHIARA AMORE AL CAST DEL FILM: 'ARTISTI STRAORDINARI'

Constantine è solo una delle tante prove di come tutto ciò che Keanu Reeves tocchi sia in qualche modo destinato al successo, anche quando arriva in sala un po' in sordina: il film sul cacciatore di demoni John Constantine, infatti, è nel giro di qualche anno diventato un vero e proprio cult a dispetto di un successo mdoerato ottenuto nel 2005.

Ancora oggi sono in tanti i fan dispiaciuti dal fatto che il film non abbia avuto un seguito e, in effetti, pare che tra questi ci sia lo stesso Keanu Reeves: la star di Matrix, nel panel del Comic-Con dedicato al film, ha infatti avuto parole al miele per tutti i membri del cast.

Il buon Keanu ha definito "artisti straordinari" le sue co-star, dimostrando anche di avere un'ottima memoria per i momenti trascorsi sul set: in particolare, l'intervento di Reeves ci ha regalato un'esilarante imitazione del celebre "Hello, John" del Gabriele interpretato da Tilda Swinton.

L'attore ha comunque avuto una buona parola per tutti, da Peter Stormare a Rachel Weisz, passando per Shia LaBeouf, Djimon Hounsou e membri dello staff tecnico e della produzione come Philippe Rousselot, Mark La Bonge e Josh McLagen. Vediamo, intanto, perché Michelle Monaghan fu tagliata da Constantine.


ALLEGIANT: QUANDO KATE WINSLET FU RIFIUTATA DAI PRODUTTORI E ZOE KRAVITZ RIGETTÒ IL FILM

In occasione del ritorno in tv di The Divergent Series: Allegiant, adattamento cinematografico della prima parte del romanzo omonimo di Veronica Roth, vogliamo raccontarvi alcuni retroscena sulla produzione con Shailene Woodley e Zoe Kravitz.

L'opera, che a causa del grave insuccesso sia a livello commerciale che di critica non ebbe mai un capitolo finale, definitivamente scartato, perse l'occasione di una nuova partecipazione di Kate Winslet, che invece era comparsa nel film precedente Insurgent nei panni di Jeanine Matthews.

La cosa divertente è che fu la produzione a rifiutare la superstar premio Oscar, che invece era così desiderosa di tornare che propose alcune scene di flashback e addirittura l'idea che il suo personaggio divenisse una sorta di ologramma. La Winslet costrinse i suoi agenti a mettersi in contatto con i produttori per rimarcare la sua disponibilità, tuttavia furono i produttori a rifiutare l'offerta a causa delle tempistiche e i vari vincoli della trama.

Al contrario, chi proprio non avrebbe voluto avere nulla a che fare con il film fu Zoe Kravitz. La nuova attrice di Catwoman per The Batman con Robert Pattinson infatti dichiarò al podcast Amchair Expert with Dax Shepard: "Quei film, con tutto il rispetto, non sono i film che preferisco tra quelli che ho fatto. E credo che andando avanti, la storia si sia un po' persa per strada e nessuno aveva davvero idea di dove stessimo andando, e ciò ha reso tutto molto difficile. Sono felice di esplorare di tutto, ogni genere possibile e situazione, ma solo se capisco cosa stiamo facendo e perché. Una volta che perdi di vista tutto quello, diventa davvero difficile".


DIVERGENT: ALLEGIANT, LA SAGA CON SHAILENE WOODLEY AVRÀ MAI UNA CONCLUSIONE?

The Divergent Series: Allegiant, terzo e ultimo capitolo della saga young adult tratta dai romanzi di Veronica Roth con protagonisti Shailene Woodley, Theo James e Miles Teller. Ultimo capitolo solo all'atto pratico però, perché in realtà la serie doveva concludersi con una seconda parte intitolata Ascendant.

A causa del clamoroso flop di Allegiant, che incassò solamente $179 milioni contro i $288 milioni e $297 milioni ottenuti dai film precedenti, Lionsgate fu infatti costretta a cancellare lo sviluppo del sequel previsto per il 2017, che in seguito fu trasformato in una serie TV targata Starz.

Quando la maggior parte dei membri del cast, tra cui la Woodley, hanno espresso il loro mancato interesse per spostare il titolo sul piccolo schermo, il network ha poi dovuto abbandonare anche i piani per uno show conclusivo, e a qualche anno di distanza il progetto la situazione non è cambiata.

"È sicuramente in sospeso. Non ci sono notizie imminenti" ha spiegato infatti il produttore Doug Wick durante una recente intervista.

Per gli amanti dei libri di Veronica Roth c'è però una buona notizia: la Picturestar di Erik Feig sta attualmente lavorando all'adattamento cinematografico di Chosen Ones, l'ultimo romanzo dell'autrice disponibile nelle librerie dallo scorso aprile.


SINKHOLE – ISSA RAE E JORDAN PEELE PER UN FILM DI GENERE SULL’IDENTITÀ FEMMINILE

Con un assegno da sette cifre la Universal ha battuto all’asta altri 10 studio e molteplici proposte per i diritti cinematografici del nuovo racconto di Leyna Krow. Protagonista una giovane famiglia che si trasferisce nella sua casa dei sogni, nonostante una voragine nel cortile.

La misteriosa voragine riesce a riparare cose rotte e distrutte. Tuttavia, la storia chiede, cosa accadrebbe se quella cosa fosse una persona?

Krow ha ambientato la favola nella strada dove vive. Il progetto è nato quando a degli scrittori di Spokane è stato chiesto di scrivere una breve favola sul tema: “Ho sposato un mostro”. Con questo racconto la Krow ha voluto esplorare la nozione della perfezione femminile e a come la società e le culture promuovono il concetto delle donne come esseri imperfetti e rotta.

Una storia con aspetti fantascientifici/horror/psicologici, mentre la sottotrama è un commento sulla condizione umana attraverso l’obiettivo dell’identità femminile.

La pellicola è sviluppata con la richiestissima Issa Rae (The Photograph, Little) come potenziale protagonista. Ricordiamo che Insecure, la serie da lei creata, ieri ha ottenuto ben 8 nomination agli Emmy.

La Rae produrrà il film con Montrel McKay e Sara Rastogi per la Issa Rae Productions, con Jordan Peele (Get Out, Noi) e Win Rosenfeld per la Monkeypaw e la Universal.


BLACK BEAUTY: DISNEY+ DISTRIBUIRÀ IL FILM TRATTO DAL ROMANZO DI ANNA SEWELL

Disney+ ha acquistato Black Beauty, nuovo adattamento del best-seller di Anna Sewell prodotto da Constantin Film e JB Pictures. Il film, adattamento contemporaneo del romanzo (uscito nel 1877), è interpretato da Mackenzie Foy nei panni di Jo Green, mentre Kate Winslet dona la voce al cavallo protagonista. Il cast include anche Iain Glen (Game of Thrones) nei panni di John Manly e Claire Forlani (Vi presento Joe Black) nel ruolo di Mrs. Winthorp. Black Beauty arriverà in streaming entro la fine dell’anno.

Ashley Avis ha scritto e diretto il film, che è stato girato in Sudafrica l’anno scorso. Jeremy Bolt di JB Pictures e Robert Kulzer di Constantin sono i produttori, insieme a Genevieve Hofmeyr (Mad Max: Fury Road) di Moonlighting Films. Martin Moszkowicz, Edward Winters e Jon Brown sono i produttori esecutivi.

Il romanzo, l’unico firmato da Anna Sewell, racconta il legame profondo che si instaura tra Jo, una diciassettenne traumatizzata dalla morte dei genitori, e il cavallo selvaggio Black Beauty, di cui si prende cura. Nel libro è lo stesso cavallo a raccontare la sua storia, ed è per questo che nel film lo sentiremo parlare.

Esistono già sette film tratti da Black Beauty e realizzati a partire dal 1917, compresi il film Criniera selvaggia (1971) e due cartoon realizzati in Australia, di cui uno prodotto da Hanna-Barbera nel 1978. L’ultimo adattamento cinematografico live action risale al 1994.

La sinossi
Black Beauty è una cavalla di razza mustang nata libera nell’America occidentale. Quando viene catturata e portata via dalla sua famiglia, la sua storia si intreccia con quella della diciassettenne Jo Green, anche lei in lutto per la perdita dei genitori. Le due sviluppano lentamente un legame che si basa sull’amore, il rispetto e la cura reciproca.


LOCARNO 2020: FIRST COW SARÀ IL FILM DI APERTURA

Il Locarno Film Festival 2020 ha scelto un’edizione ibrida tra film online e proiezioni in sala (al PalaCinema e GranRex di Locarno e al PalaVideo di Muralto), e si terrà dunque dal 5 al 15 agosto. La manifestazione ha ora annunciato quali saranno i film di apertura e chiusura.

Si parte il 5 agosto con First Cow di Kelly Reichardt. Si chiude il 15 agosto con Collection Lockdown by Swiss Filmmakers, un progetto firmato da 9 registi e registe svizzeri. Nel comunicato ufficiale si legge:

Ripartiamo da First Cow. A lanciare Locarno 2020 – For The Future of Films mercoledì 5 agosto sarà il nuovo film di Kelly Reichardt First Cow, regista e sceneggiatrice statunitense che vivrà il Festival da protagonista, essendo una dei sei giurati della selezione The Films After Tomorrow. Undici giorni dopo invece, domenica 15 agosto, a salutare il pubblico con un arrivederci al 2021 saranno 9 registi e le registe svizzeri del progetto Collection Lockdown by Swiss Filmmakers. Nel mezzo, per undici giorni, Locarno 2020 sarà quell’edizione unica e ibrida, da seguire online e in sala a Locarno e Muralto, che ha saputo costruire un programma di oltre 90 film per continuare a esserci, anche in questo 2020. Essere al fianco del cinema, insieme al proprio pubblico.

Del film di apertura, il festival scrive:

Lo scorso febbraio First Cow, l’ultimo film di Kelly Reichardt, è stato uno degli ultimi momenti di cinema alla Berlinale. Dopo essere stato accolto con entusiasmo al Telluride Film Festival, a Berlino è stato protagonista di una delle ultime esperienze di “cinema collettivo”. Pochi giorni dopo quella proiezione infatti in tutta Europa è scattato il lockdown che ha sospeso i set, chiuso i cinema e rivoluzionato il mondo. Sei mesi più tardi, il 5 agosto 2020, il Locarno Film Festival, in collaborazione con il Centre Pompidou che le dedicherà una retrospettiva in sua presenza dal 23 gennaio al 7 febbraio 2021, ripartirà proprio da First Cow e da Kelly Reitchard, che sarà in collegamento dagli Stati Uniti per salutare il pubblico di Locarno.

La chiusura
Il menù della serata di chiusura sarà composto dai già citati corti del progetto Collection Lockdown by Swiss Filmmakers. Ma non solo:

Il 15 agosto, alle 20.30 al GranRex, il pubblico di Locarno 2020 potrà infatti scoprire il nuovo film di Jean-Marie Straub, già Pardo d’onore nel 2017, La France contre les Robots (2020).

Per quanto riguarda i corti, ecco i titoli che verranno presentati:

My Mom, My Son and Me, di Andrea Štaka
Quasi padre, quasi figlio, di Niccolò Castelli
Fuso orario, di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito
L’età del distanziamento sociale, di Robert Ralston
Lutto sospeso in tempi incerti, di Alessandra Gavin Mueller
Amen, di Manuel Maria Perronne
Arancione, di Simona Canonica
Oasis, di Lila Ribi
Revoir le printemps – Journal d’un confinement, di Germinal Roaux


Harry Potter torna al cinema in Cina in 4K e in 3D, ecco i poster!

La Cina ci riprova: era il 19 marzo quando scoprivamo che nell’ambito di un’iniziativa per riportare il pubblico nelle sale (lasciando agli esercenti resti il 100% dell’incasso), a Hollywood erano arrivate richieste per riportare grandi film del passato nelle sale (come Harry Potter).
La Warner Bros. aveva accolto la richiesta decidendo di proporre al pubblico una versione rimasterizzata in 4K e in 3D di Harry Potter e la Pietra Filosofale, ma purtroppo è stato tutto rimandato a data da destinarsi quando la situazione si è aggravata.

Nonostante un clima ancora incerto, lo studio ha deciso di confermare la nuova uscita al 14 agosto, come dimostrano le locandine diffuse per l’occasione.

La sinossi:

In questo incantevole adattamento cinematografico dell’avvincente best-seller di J.K. Rowling, Harry Potter scopre nel giorno del suo 11° compleanno di essere il figlio orfano di due potenti maghi e di possedere anch’egli straordinari poteri magici. Nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Harry si troverà a vivere un’avventura tra le più incredibili. Imparerà a volare praticando il Quidditch e giocherà un’emozionante partita a scacchi viventi prima di affrontare un mago malvagio, determinato a distruggerlo. Per la più fantastica delle avventure, appuntamento al Binario 9 e 3/4.

Diretto da Chris Columbus, Harry Potter e la Pietra Filosofale è arrivato al cinema nel 2001.


Character posters of 4K Harry Potter. (1/2) #HarryPotter

Black Widow: il film con Scarlett Johansson conterrà 30 minuti di scene in IMAX

Ottime notizie per Black Widow, il cinecomic dei Marvel Studios in arrivo nelle sale a novembre. Durante l’ultima riunione con gli azionisti, la IMAX ha infatti annunciato che il cinecomic con Scarlett Johansson conterrà ben 30 minuti di sequenze nel formato premium.
Circa mezz’ora del film di Cate Shortland, quindi, sarà in formato 1.90:1.

Il cinecomic Marvel seguirà una tradizione di altri colleghi come Captain America: Civil War (in cui tutta la battaglia all’aeroporto era stata girata in IMAX) e Avengers: Infinity War e Endgame, girati nella loro interessa dai fratelli Russo nel formato speciale.

Il “prequel” sarà ambientato dopo lo scontro a cui Vedova Nera partecipa all’aeroporto di Captain America: Civil War. Dopo questi eventi, Natasha “si ritroverà da sola e nel corso della storia dovrà fare i conti con la nota rossa nel suo registro“.

Black Widow, il film su Natasha Romanoff / Vedova Nera, diretto da Cate Shortland, vede nel cast Scarlett Johansson, David Harbour (che sarà Alexei Shostakov, ovvero Guardiano Rosso), Florence Pugh (Yelena Belova), O-T Fagbenle e Rachel Weisz.

Il film sarebbe dovuto uscire il 1 maggio 2020 nei cinema degli Stati Uniti e il 29 aprile in Italia, ma è slittato al 6 novembre.


La principessa e il ranocchio, la voce di Tiana commenta il riadattamento di Splash Mountain a Disneyland

Qualche settimana fa abbiamo scoperto che una delle più iconiche attrazioni di Disneyland, Splash Mountain, sarebbe stata interamente ripensata ispirandosi al classico d’animazione del 2009 La principessa e il ranocchio.
La Disney aveva infatti annunciato ufficialmente di aver deciso di accogliere le proteste dei fan che, negli ultimi mesi, si erano fatti sentire sui social contro l’attrazione, rea di essere ispirata al film del 1946 I racconti dello zio Tom di cui si era parlato nuovamente qualche tempo fa, quando è rimasto escluso dal catalogo di Disney+. La pellicola a tecnica mista, criticata per la sua rappresentazione degli afroamericani post-Guerra Civile, vinse il premio Oscar per la miglior canzone originale “Zip-a-Dee-Doo-Dah” e non è poi mai stata distribuita in home video negli Stati Uniti.

In attesa di scoprire il frutto dei lavori di restyling, People ha intervistato Anika Noni Rose, colei che ha prestato la voce a Tiana.

“Credo che sia meraviglioso, specialmente ora, rinvigorire la sua storia” ha commentato l’attrice che ha doppiato Tiana nel 2009. Ha poi svelato che i fan l’hanno tempestata di messaggi chiedendo di inserire nella nuova attrazione anche il ristorante del film d’animazione:

La gente mi chiede queste cose come se spettasse a me la decisione di far realizzare il ristorante [a Disneyland]. Io rispondo: “Una cosa alla volta!”. Ma la gente è così felice, il che mi fa stare bene, perché sono passati 11 anni dall’uscita del film. Il fatto che la gente abbia così tanta passione e amore per la principessa Tiana e per il film è meraviglioso.


Universal accorcia il passaggio in sala dei suoi film: la grande corsa a rendere il cinema “evento”

Forse aveva ragione Andrea Occhipinti di Lucky Red a forzare gli esercenti dei cinema sul tema delle finestre con Sulla Mia Pelle (il loro film uscito su Netflix e proposto anche a qualunque sala lo volesse proiettare), diventato attualità odierna perché proprio da uno scontro tra AMC e Universal riguardo l’accorciamento delle finestre voluto dalla seconda è nato l’accordo storico in base al quale alcuni film della major potranno essere distribuiti nelle sole sale del circuito AMC (la catena maggiore del mondo, proprietaria anche di UCI Cinemas) per 17 giorni e poi sbarcare online. Solitamente ci vogliono 90 giorni perché questo avvenga.
L’ago della bilancia sono stati i soldi: AMC avrà una fetta dei proventi di quei noleggi a 20€ per 24h. Dunque la prima notizia è che Universal durante il lockdown ha capito che i film che escono direttamente on demand sono una ricchezza (lo avevano già dichiarato all’epoca del primo litigio con AMC e quest’accordo dimostra che non erano parole ma realtà), una ricchezza tale da poter dividere gli introiti con le sale.
Trolls World Tour, il film della discordia, ha incassato 100 milioni di dollari uscendo online, più di quanto aveva fatto il film originale uscendo in sala per 5 mesi. Nonostante infatti il primo Trolls avesse incassato 150 milioni, la Universal prende il 50% dei biglietti staccati, mentre il resto va alle sale (quindi la sua quota erano 75 milioni), tuttavia la loro fetta dei noleggi è dell’80%, e il resto va alle piattaforme (quindi la sua quota per il sequel era di 80 milioni).

Sembra una vittoria causata dal lockdown e forse in parte lo è ma sarebbe una prospettiva miope.

Il progetto è lì da tantissimi anni anche se non era stato pensato tutto insieme, l’idea di base è la stessa che da decenni guida gli studios a film sempre più grandi con promozioni sempre più massicce: trasformare il cinema in un evento. E un evento non è definito dalla sua durata ma dall’opposto, dal fatto che è limitato nel tempo.

E più è limitato più è un evento.

I film che la Universal vorrà distribuire con AMC staranno in sala per tre weekend (l’accordo prevede che in quei 17 giorni ci debbano essere tre fine settimana), il tempo in cui si fa il grosso del guadagno. Se prendiamo ad esempio il primo Trolls, 118 milioni dei totali 150 sono stati fatti nei primi 17 giorni, mentre nei restanti 4 mesi e mezzo sono arrivati gli altri 32.

Già oggi un film rimane poco in sala, quest’accordo dal punto di vista di AMC mira ad accorciare ancora di più quella permanenza per darle un valore. Il film potrà sempre essere visto in tv senza problemi (e AMC ci guadagnerà) ma chi lo vuole vedere in sala dovrà sbrigarsi. L’idea spinta è che un film vada visto immediatamente, che non si deve aspettare, che il cinema è qualcosa che avviene in poco tempo. Se un concerto avviene in una o due notti, questi film avvengono in 3 settimane.
Certo l’accordo non obbliga Universal a distribuire tutti i propri film così e paradossalmente proprio quelli più “evento” saranno sicuramente distribuiti in modo tradizionale. Fast & Furious 9 (quando uscirà) ha un potenziale ritorno economico dalle sale che non ha paragoni con l’online e quindi farà il percorso canonico. È il resto del catalogo che farà questi passaggi fugaci. In attesa ovviamente che tutto cambi ancora.

L’uscita quindi diventa una sola divisa in due fasi.

Il che significa soprattutto un’unica grande campagna marketing e non una grande per la sala e una minore (ma comunque costosa) da farsi mesi dopo per l’uscita online. Una sola campagna per prendere due pubblici, quello che vuole uscire di casa e quello che invece non ci pensa nemmeno.
L’accordo è talmente forte che Universal dovrà anche discutere con AMC cosa fare all’estero, per la distribuzione negli altri paesi e AMC avrà una fetta dei ricavi del noleggio non solo dalla sua piattaforma AMC Theatres on demand (che sarà quella preferita) ma anche da quelle terze come Amazon o Apple.

È facile vedere in questa decisione che sicuramente influenzerà altre che prenderanno gli altri grandi studios, un ulteriore chiodo nella bara della sala, ma da un altro punto di vista, può essere il contrario. La sala è comunque condannata a cambiare il proprio ruolo e la propria fruizione. Chi pensa che davvero si possa tornare indietro è folle, ma non lo è meno chi ritiene di poter congelare la situazione com’è a lungo. E questo cambiamento del ruolo della sala, va nella direzione di sfruttamenti rapidissimi (di fatto sancendo quello che già accade), grandi avvicendamenti di film e una posizione di prestigio data dalla scarsità.

Un film non sta in sala a lungo, vederlo al cinema è per pochi. Chi lo vuole si deve impegnare.

A chi ha sempre osservato con disincanto le dinamiche della pirateria audiovisiva è sempre sembrato evidente che quel modello di distribuzione (reso legale) sarebbe stato il futuro del cinema. E lentamente ci stiamo avvicinando. La pirateria prende un film che sta al cinema e dopo il primo weekend lo mette online, ora AMC lo fa dopo 17 giorni anche se a pagamento (ma in ottima qualità). Netflix e soci invece prendono le nuove uscite e le mettono sotto un abbonamento che fa sì che la loro fruizione sia percepita come gratuita perché non sì paga ogni volta. Sono modelli destinati probabilmente a confluire.
Di certo rimane sorprendente e destinato ad essere scolpito nella storia il fatto che il presidente di AMC Adam Aron, probabilmente non volendolo, per commentare quest’accordo e argomentarne la bontà si sia fatto portavoce di un vecchio cavallo di battaglia della pirateria, cioè che la fruizione casalinga di un film non inficia quella delle sale, e che l’abbia fatto usando esattamente quello che era uno slogan dei pirati: “Concentrandoci sulla salute a lungo termine della nostra industria, sottolineiamo che proprio come i ristoranti continuano a prosperare nonostante ogni casa disponga di una cucina, siamo sicuri che gli spettatori si recheranno nei nostri cinema”.


Sepolti in auto sotto la neve: il trailer di Centigrade tratto da una storia vera

Un film low budget che promette di essere interessante è Centigrade, una sorta di mix tra Buried - Sepolto e Arctic. L'elemento raccapricciante è che è tratto da una storia vera.

Sepolti in auto sotto la neve: il trailer di Centigrade tratto da una storia vera

Lo scenario è questo: una coppia bloccata in un'automobile interamente sepolta sotto la neve con lei incinta.
Il titolo è Centigrade e i due minuti di trailer sono l'equivalente di una secchiata d'ansia tirata addosso a chi guarda. Soprattutto con quella frase che dice chiaramente "inspired by real events", ispirato da fatti realmente accaduti.

Il film si ambienta nel 2002 e racconta di una giovane coppia di americani di nome Matthew e Naomi in viaggio nel Nord della Norvegia, già all'interno del Circolo Polare Artico. Colti da una tormenta, i due decidono di accostare in uno spiazzo e aspettare che il tempo migliori. Il sonno li coglie e quando si svegliano il loro SUV è completamente ricoperto di neve.
Con poche risorse a disposizione, tentano di ragionare su come uscire da quella trappola mentre il termometro segna 30° sotto zero. La tensione cresce, le allucinazioni alimentano la paranoia, l'ipotermia si fa strada.

Centigrade sembra un incrocio tra Buried - Sepolto (2010) con Ryan Reynolds e Arctic (2018) con Mads Mikkelsen.
Il film, diretto da Brendan Walsh e interpretato da Genesis Rodriguez e Vincent Piazza, sarà disponibile negli Stati Uniti in selezionati Drive In e On Demand a partire dal 28 agosto. In futuro capiremo su quale piattaforma italiana potremo vederlo.
Qui sotto il trailer originale di Centigrade.




JAY SEBRING: NEL TRAILER DEL DOCUMENTARIO SULLA VITTIMA DI MANSON ANCHE L'INTERVENTO DI TARANTINO

Jay Sebring... Cutting to the Truth è il documentario dedicato al famoso parrucchiere e il trailer mostra le prime sequenze del progetto che ne racconterà la storia prima che diventasse una vittima della setta di Charles Manson.
Al progetto hanno collaborato anche il regista Quentin Tarantino e star come Quincy Jones e Nancy Sinatra.

Il film sarà distribuito on demand e sulle piattaforme digitali il 22 settembre ed è stato diretto da Anthony DiMaria, nipote di Sebring.
L'uomo è stato ucciso il 9 agosto 1969 insieme a Sharon Tate, a cui era legato profondamente legato come viene spiegato nel trailer condiviso online.

Jay Sebring... Cutting to the Truth offrirà un ritratto inedito dell'artista e può contare sulle interviste a Quentin Tarantino, Dennis Hopper, Nancy Sinatra, Quincy Jones, Robert Wagner, Paul Anka, Andy Williams, Vidal Sassoon, Max Baer Jr., Dominick Dunne, Fred Segal, Stephen Kay, e Linda Lee, vedova di Bruce Lee.




THE SPACE CINEMA: AD AGOSTO RIAPRONO LE SALE DEL CIRCUITO, ECCO QUALI

The Space Cinema si prepara a dare il bentornato al pubblico annunciando, per primo in Italia, la riapertura dei suoi cinema ad agosto. Dopo la prima fase di ripartenza a giugno, il circuito completa la ripresa delle attività in due fasi: un primo gruppo di cinema a partire da Venerdì 14 e i restanti da Mercoledì 19 Agosto.


Ecco l'elenco delle sale e le date di riapertura

DAL 14 AGOSTO

Beinasco
Milano Odeon
Montebello della Battaglia
Lugagnano di Sona
Pradamano
Sestu
Torri di Quartesolo
Trieste
Corciano
Montesilvano
Parma Campus (NB - Non Parma Centro)
Napoli
Catanzaro
Belpasso
Salerno


DAL 19 AGOSTO

Vimercate
Firenze
Terni
Roma Moderno
Cerro Maggiore
Genova
Guidonia
Lamezia
Limena
Livorno
Nola
Quartucciu
Roma Parco de Medici
Rozzano
Surbo
Torino


a queste si aggiungono le sale già aperte a giugno:

Silea
Casamassima
Grosseto
Bologna
Tenet 10


La riapertura di The Space inaugura un periodo di grandi uscite cinematografiche, con due tra i film più attesi dell'anno: Onward, il nuovo film d'animazione Disney-Pixar per tutta la famiglia, in arrivo il 19 agosto, e l'ultimo lavoro di Christopher Nolan, l'attesissimo Tenet, più volte rinviato causa Covid-19 ma adesso finalmente pronto al debutto nelle sale italiane il 26 agosto, in anticipo rispetto agli USA, dove l'uscita è ancora da definire. Nelle settimane successive toccherà poi al fenomeno teen After 2, a New Mutants (l'ultimo film della Marvel) e a molti altri grandi titoli attesi dai fans.

Alle novità si aggiungono anche alcuni capolavori del passato, che tornano a rivivere sul grande schermo: tra questi Shining e Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, più gli ultimi 3 film di Nolan: Interstellar, Dunkirk e un'edizione speciale per i 10 anni di Inception. A completare l'offerta, ogni giorno saranno proposti tanti film, sempre a partire da 4,90€.

Durante il periodo di sospensione delle attività, The Space Cinema ha elaborato nuovi protocolli di sicurezza (già operativi nei 4 cinema aperti da giugno) per garantire il distanziamento sociale e il più alto livello di sicurezza possibile, per il pubblico e per lo staff. Il personale del cinema è stato adeguatamente formato e dotato di tutti gli strumenti e dispositivi di protezione utili a minimizzare il rischio.

La programmazione è distribuita nell'arco della giornata in modo da consentire la segmentazione del flusso di pubblico, per evitare assembramenti nelle aree comuni. Per lo stesso motivo The Space Cinema raccomanda l'acquisto dei biglietti online, su sito e app: è senza costi aggiuntivi, anche se sarà sempre possibile comprarli al cinema.

Un nuovo sistema di assegnazione dei posti - che rende automaticamente impossibile l'acquisto di posti vicini a quelli già scelti da altri spettatori - è stato pensato per garantire il rispetto della distanza tra le persone o i gruppi di persone (come le famiglie o i congiunti).

Tutti gli ambienti del cinema sono regolarmente e frequentemente igienizzati, mentre le sale vengono pulite al termine di ogni spettacolo. Agli spettatori viene chiesto di indossare la mascherina in tutti gli ambienti del cinema, ad esclusione della sala, dove possono godersi il film consumando, come sempre, i loro popcorn.

L'obiettivo del circuito, da sempre, è quello di mettere al centro lo spettatore e la sua esperienza. Perché, come ha sottolineato il General Manager Francesco Grandinetti, in una lettera inviata agli spettatori di The Space, "il cinema in sala ci permette davvero di staccare per due ore dal mondo esterno. Non è solo divertente, ma aiuta a migliorare la vita di tutti i giorni."




FABIO DE LUIGI: 7 CURIOSITÀ SUL COMICO DI ASPIRANTE VEDOVO E MAI DIRE GRANDE FRATELLO

Il protagonista di Aspirante Vedovo Fabio De Luigi è uno dei comici più affermato del panorama italiano grazie a personaggi come l'ingegner Cane e gli altri che lo resero famosi fin dai tempi di Mai Dire Grande fratello, ma quanto lo conoscete? Ecco quindi alcune curiosità sull'attore.

Il punto di forza dell'attore sono la grande simpatia ed empatia che riesce, quasi immediatamente, a fan nascere nel pubblico, doti che lo hanno portato ad una rapida scesa prima in programmi ed intermezzi comici e poi addirittura sul grande schermo. Il suo primo film fu Nitrato d'argento (1996), ma nonostante il successo riamane molto attivo anche in TV, in cui l'ultimo lavoro è stato la co-conduzione di Facciamo che ero io insieme alla comica ed imitatrice Virginia Raffaele.

Negli anni De Luigi è stato anche regista del film Tiramisù, di cui fu anche protagonista e sceneggiatore, incarico che ricoprì anche in Ogni volta che te ne vai (2004), La peggior settimana della mia vita (2011) e Il peggior Natale della mia vita (2012). Non tutti sanno che l'attore romagnolo ha anche inciso un album: era il lontano 2001 ed era intitolato Olmo & Friends. La raccolta comprendeva tutti i brani eseguiti dal suo personaggio, pseudo-cantante che si atteggia ad artista di successo e Don Givanni, e lo incise insieme alla collega Paola Cortellesi. In calce troverete l'esilarante brano Sei il mio Cucù.

Nonostante la prestigiosa e variegata carriera nel mondo dello spettacolo, il De Luigi bambino sognava di diventare uno sportivo affermato: da piccolo era infatti un patito di baseball e arrivò a giocare addirittura in Serie A1. La vita di De Luigi non è però di sola carriera: nel 1998 sposa infatti l'attrice serbocroata Jelena Ilic, conosciuta grazie ad amici comuni, da cui avrà i figli Dino e Lola.


PERCY JACKSON, IL MARE DEI MOSTRI: LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA FILM E ROMANZO

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Mare dei Mostri, secondo capitolo della saga cinematografica tratta dai romanzi fantasy di Rick Riordan che vede come protagonisti Logan Lerman, Alexandra Daddario e Brandon T. Jackson.

Gli scarsi incassi del film al box office e la pessima accoglienza da parte della critica hanno portato 20th Century Fox a cancellare i piani per i sequel: i maggiori difetti imputati dai fan sono le numerose differenze tra gli adattamenti e le opere originali di Riordan, il quale dopo aver letto la sceneggiatura si è addirittura rifiutato di vedere i film per una questione di principio.

Ne Il Mare dei Mostri è passato un anno da quando Percy Jackson ha scoperto di essere il figlio semidio di Poseidone, e mentre trascorre la sua vita al campo di addestramento inizia a dubitare delle sue abilità. Dopo aver scoperto l'esistenza di una profezia che lo riguarda, Percy e i suoi amici intraprendono un viaggio alla ricerca del Vello d'Oro, l'unico oggetto che può curare l'albero legato alla barriera magica che protegge il campo: per trovarlo, il gruppo deve navigare le tumultuose acque del Mare dei Mostri.

Ma quali sono le differenze principali tra la pellicola e i libro? Vediamole insieme:


Nel secondo film, Percy ha trascorso un intero anno nel Campo Mezzosangue dopo gli eventi del primo capitolo, mentre nel romanzo lo frequenta solamente durante l'estate.

Nella saga letteraria, la Grande Profezia viene rivelata solo nel quinto e ultimo capitolo, Lo scontro finale. Vista la differenza di età del protagonista, inoltre, nel film la profezia si compirà quando Percy avrà 20 anni invece che 16.

Chirone nel libro viene cacciato dal Campo e sostituito da Tantalo, personaggio che però non è stato inserito nell'adattamento.

Il berretto dell'invisibilità di Annabeth nel film non viene mai menzionato.

Invece di incontrare Ermes (Nathan Fillion) sulla spiaggia, Percy e i suoi amici fanno conoscenza con il messaggero degli dei in un centro di spedizioni.

Grover nel romanzo finisce sull'isola di Polifemo mentre è alla ricerca di Pan. Nel film viene invece catturato da Luke e mandato dal ciclope.

Nel libro il Vello d'Oro viene utilizzato solamente per curare l'albero di Talia, mentre nell'adattamento viene usato da Luke per resuscitare Crono e da Percy per salvare Annabeth dall'avvelenamento.


NAZI-ZOMBIE E SQUALI VOLANTI MECCANICI? L'ORRORE PRENDE VITA NEL TRAILER DI SKY SHARKS

Se la Asylum ha insegnato qualcosa è che non c'è mai fine all'orrore e adesso a rivendicare lo scettro di film apocalittico più sconvolgente di sempre è Sky Sharks. Se credevate che tornado di squali e lotte tra mastodontici mostri abissali fossero il massimo, non avete ancora visto niente.

Sky Sharks, di cui troverete l'importabile trailer nel player in alto, è diretto da Marc Fehse e vedrà protagonisti Tony Todd, Lyn Lowry, Mick Garris e Barbara Nedeljakova, volti noti del panorama horror, demenziale e non. Proprio Todd ha spaziato da La notte dei morti viventi a Il Corvo, finanche a Final Destination e al più recente Candyman con Yahya Abdul-Mateen II e diretto da Nia DaCosta.

Di seguito la sinossi ufficiale di Sky Sharks:

"Nell'Artico una squadra di geologi scopre una nave da guerra nazista che si pensava perduta: la Himmelsfaust, un gigantesco colosso d'acciaio del Terzo Reich traboccante di inimmaginabili macchine di distruzione. Su quella nave alcuni scienziati avevano fatto ricerche su armi top-secret e potenzialmente decisive per vincere la guerra. Si tratta dei Reichsflughaie: mostri dotati di razzi i cui piloti sono geneticamente modificati, veri super-soldati dotati di poteri soprannaturali".

"Il dottor Klaus Richter, ideatore spirituale di questi esperimenti, è costretto a fermare il suo letale esercito di non morti per salvare l'umanità e il pianeta Terra da un destino apparentemente certo. Con lui le sue figlie Angelique e Diabla, che dovranno sventare l'apocalisse cui loro padre diede vita 75 anni fa".




BATMAN VS DEATHSTROKE IN UNA FAVOLOSA FAN ART DEDICATA AL DEFUNTO PROGETTO DI BEN AFFLECK

Il personaggio di Batman è attualmente in fase di rilancio cinematografico con il cinecomic scritto e diretto da Matt Reeves e interpretato in questa nuova versione da Robert Pattinson, ma guardando al dramma passato del Batman di Ben Affleck e del solo movie mai realizzato, un artista web ha pensato bene di creare un'interessante fan art.

Stiamo parlando dell'ormai conosciuto Yadvender Singh Rana, altrimenti noto su Instagram come Ultraraw26, talmente seguito da avere la spunta blu accanto al nome profilo. Una sorta di nuovo Bosslogic con tanta (tantissima) strada ancora da fare prima di raggiungere le vette del collega, che però non si comporta davvero male con le sue creazioni, guardando anche a quest'ultima dedicata all'Universo DC e al Cavaliere Oscuro.

La fan art si compone in uno scontro tra il Batman di Ben Affleck (con tanto di occhialini) e il Deathstroke che sarebbe dovuto essere interpretato nel defunto stand-alone da Joe Manganiello. Il lavoro è davvero dettagliato anche nella ricerca e resa dei tessuti dei costumi dei due protagonisti, specie quello di Deathstroke, che ha dovuto creare - almeno in quella posa - da zero.


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ON THE ROCKS, VENEZIA 2020 VOLEVA DISPERATAMENTE IL FILM DELLA COPPOLA: APPLE HA DETTO NO

Il giorno successivo all'annuncio ufficiale del programma della 77° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Indiewire ha avuto modo di intervistare telefonicamente il direttore artistico del prestigioso festival cinematografico, Alberto Barbera, chiedendogli qualche delucidazione sulla scelta dei film selezionati.

Tra le tante altre cose dette da Barbera, particolare curiosità l'ha generata la sua dichiarazione sull'annunciato e atteso On the rocks di Sofia Coppola, suo nuovo film da regista. A quanto pare, infatti, il Festival di Venezia avrebbe corteggiato disperatamente Apple per avere il film in programma, ma la compagnia ha risposto dopo mesi di trattative con un "no", pensando al posticipo.

Queste le parole di Barbera: "On the rock di Sofia Coppola è stato in discussione fino a pochi giorni fa. Alla fine, purtroppo, i distributori del film hanno deciso di non correre il rischio e posticipare la data d'uscita ufficiale, adesso prevista per il 2021 [Indiewire fa notare che la Apple e A24 non ha ancora ufficializzato il posticipo]. Questo era onestamente un titolo che volevamo disperatamente in programma a Venezia. Abbiamo avuto una discussione che è andata avanti per mesi, ma alla fine si è tutto risolto con un nulla di fatto".


BORREGO: UN NUOVO E AVVINCENTE SURVIVAL THRILLER PER LUCY HALE

Come scrive nelle ultime ore il puntualissimo Hollywood Reporter, dopo aver interpretato il ruolo principale nel terribile Fantasy Island di Jeff Wadlow, Lucy Hale ha trovato il suo nuovo progetto cinematografico in Borrego, nuovo avvincente thriller che la vedrà recitare al fianco di Nicholas Gonzalez.

Stando al sito americano, la protagonista di Pretty Little Liars e Obbligo o Verità? ha recentemente firmato per interpretare il ruolo di una giovane botanica che si trasferisce per lavoro in una piccola cittadina nel deserto per studiare una nuova specie di pianta invasiva. Mentre è nel bel mezzo delle sue ricerche, assiste all'abbattimento di un aereo, decidendo di investigare finendo per essere catturata da un inesperto mulo della droga che la costringe a seguirlo in mezzo al deserto fino al luogo dello schianto del mezzo volante.

Gonzalez interpreterà lo sceriffo locale della cittadina, e in passato ha anche avuto un ruolo ricorrente in Pretty Little Liars. Il suo personaggio si mette alla ricerca della figlia ribella che decide di rintracciare nel deserto la botanica scomparsa, il tutto mentre si muove in background tutto il cartello della droga interessato all'affare del mulo.

Borrego sarà scritto e diretto dall'esordiente Jesse Harris. Non c'è ancora una data d'uscita ufficiale, ma dovrebbe arrivare nel 2021.


LE STREGHE: IL FILM DI ROBERT ZEMECKIS SARÀ VIETATO AI MINORI "PER MOMENTI SPAVENTOSI"

Come deciso dalla MPAA, il nuovo e attesissimo take de Le Streghe di Robert Zemeckis, nuova adattamento del racconto per bambini di Roald Dahl, è stato classificato ufficialmente PG-13 per la presenza di "immagini e momenti spaventosi ed elementi linguistici e tematici espliciti"

Descritto come un film "visivamente innovativo", The Witches "racconta la storia cupamente umoristica e commovente di un giovane orfano (Jhazir Kadeem Bruno) che, alla fine del 1967, va a vivere con la sua amorevole Nonna (Octavia Spencer) nella città rurale di Demopolis, Alabama. Il ragazzo e sua nonna lì incontrano delle streghe apparentemente glamour ma diaboliche, così la nonna lo porta in una lussuosa località balneare. Per loro sfortuna, arrivano sul posto nello stesso momento in cui la Strega Suprema ha radunato le sue sottoposte - di nascosto - per portare a termine i suoi piani malvagi."

The Witches, già trasposto al cinema nel 1990 con il film Chi ha paura delle streghe?, sarà molto più fedele al romanzo originale e alla sua sfumatura fortemente dark. Prodotto e co-scritto da Guillermo del Toro - il regista messicano in questo momento è al lavoro sul suo atteso Nightmare Alley - il film vedrà Anne Hathaway nel ruolo della Strega Suprema, per un'uscita prevista nelle sale americane il 16 ottobre 2020.


MARVEL STUDIOS, LE CLAMOROSE FAN-ART DE GLI ETERNI CHE FANNO SALIRE L'HYPE PER IL FILM MCU

Una serie di fan-art pubblicate sul social network Instagram immagina come apparirà il cast de Gli Eterni quando l'attesissimo nuovo film dei Marvel Studios diretto dall'acclamata Chloe Zhao arriverà nei cinema all'inizio del 2021.

L'artista digitale ultraraw26 ha ideato una serie di fan art per il film, immaginando il look di apparire ciascuno dei 10 personaggi principali del nuovo super-team MCU. Potete guardarle come al solito nella parte bassa dell'articolo.

Diretto da Chloe Zhao, Gli Eterni assemblerà un nuovo team di supereroi per il Marvel Studios con un cast d'eccezione che includerà Angelina Jolie come Thena, Richard Madden come Ikaris, Kumail Nanjiani come Kingo, Lauren Ridloff come Makkari, Brian Tyree Henry come Phastos, Salma Hayek come Ajak, Lia McHugh come Sprite e Don Lee come Gilgamesh. Inoltre, Gemma Chan sarà Sersi, Barry Keoghan sarà Druig e Kit Harington sarà Black Knight: la star di Game of Thrones secondo una teoria interpreterà anche un secondo ruolo.

Al momento i dettagli della trama sono sconosciuti, ma è stato rivelato che la storia coprirà un arco di anni lungo diversi secoli e la vicenda principale sarà ambientata dopo gli eventi di Avengers: Endgame. I fan sono ancora in attesa di un primo trailer ufficiale per il film, che potrebbe arrivare nel corso dell'estate. Qualche giorno fa, uno dei protagonisti ha diffuso più o meno inconsapevolmente il primo poster su Instagram.


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MARVEL: THOR SARÀ L'UNICO VENDICATORE DEL TEAM ORIGINALE A TORNARE PER AVENGERS 5?

Dopo Avengers: Endgame servirà un nuovo crossover di spessore per ripetere il successo galattico ottenuto dai fratelli Russo, e prima o poi Marvel si ritroverà a dover costituire un nuovo gruppo di Vendicatori, nel quale Thor potrebbe avere un ruolo di un certo rilievo.

Se Chris Hemsworth è pronto a tornare per Thor Love and Thunder, potrebbe doversi preparare anche ad assumere il ruolo di unico "membro anziano" degli Avengers, come sottolinea Screen Rant. A supporto di questa teoria c'è ovviamente quanto visto in Endgame: il film ha chiuso in maniera definitiva le storyline di tutti gli altri eroi che costituirono il primo nucleo del gruppo. Black Widow si è sacrificata per sconfiggere Thanos, al pari di Tony Stark; Captain America si è finalmente goduto un po' di riposo insieme a Peggy Carter, trascorrendo con lei il resto dei suoi giorni; sorte simile a quella di Occhio di Falco, che ha potuto ricongiungersi con la famiglia. Hulk ha trovato l'anello di congiunzione tra la sua metà umana e la sua parte più feroce (senza considerare che la situazione dei diritti sul personaggio potrebbe costringere la Marvel a chiudere qui la sua storyline). L'unica linea lasciata aperta dagli autori è proprio quella di Thor, che si è imbarcato per nuove avventure insieme ai Guardiani della Galassia.

A ciò si aggiunge il fatto che il personaggio di Hemsworth sembra quello su cui i vari autori abbiano voluto puntare di più. Dopo i primi due film dedicatigli, più tradizionali, Thor ha scoperto la sua vena ironica con Ragnarok, e Waititi tornerà a sviluppare ulteriormente questo aspetto in Love and Thunder, senza tralasciare la relazione romantica con Jane.

Una vera e propria evoluzione la sua, e il punto di approdo del personaggio potrebbe essere proprio Avengers 5, nel quale potrebbe ricoprire il ruolo centrale che fu di Tony Stark nella costituzione del nuovo team. Cosa ne pensate? Il Dio del Tuono si merita un posto d'onore come unico supereroe dei 6 vendicatori originali?


STAR WARS, LA MAZ KANATA DI LUPITA NYONG'O È TERRIFICANTE IN QUESTO PRIMO CONCEPT ART

Il concept artist della Lucasfilm Christian Alzmann ha condiviso sulla sua pagina ufficiale del social network Instagram un primo bozzetto per Maz Kanata, personaggio interpretato dall'attrice premio Oscar Lupita Nyong'o che ha esordito nella saga in Star Wars: Il Risveglio della Forza.

Nata oltre un millennio prima degli eventi della trilogia sequel, Maz è una vecchia amica di Han Solo e un'aliena dalla vasta conoscenza. Custode dell'antico castello di Takodana, che fungeva da sosta per molti viaggiatori galattici, entra in scena quando Han Solo e Chewbacca cercano consiglio insieme a a Rey, Finn e BB-8. Essendo sensibile lei stessa alla Forza, ha aiutato la protagonista interpretata da Daisy Ridley ad abituarsi alla sua connessione con l'energia che domina l'universo di Star Wars, consegnandole anche la spada laser blu che fu di Anakin e Luke Skywalker.

Sebbene compaia nel film solo per pochi minuti, abbia un'apparizione ancora più fugace nel successivo The Last Jedi e un ruolo minore ne L'Ascesa di Skywalker, Maz è riuscita a conquistare la simpatia dei fan della saga grazie al suo sguardo gentile e alla sua personalità eccentrica, ma nella nuova concept art del film di JJ Abrams che potete trovare qui sotto il personaggio appare molto diverso e a dir poco terrificante.


www.instagram.com/p/CDHGXCDj3Hw/?utm_source=ig_embed

HALLOWEEN KILLS, ARRIVA UNA GROSSA ANTICIPAZIONE SULLA LAURIE STRODE DI JAMIE LEE CURTIS!

Dopo la breve anticipazione mostrata nel teaser di Halloween Kills, che ha confermato anche il posticipo del progetto ad ottobre 2021, il regista David Gordon Green ha rivelato alcuni nuovi dettagli sul secondo capitolo della nuova iterazione della celebre saga horror creata da John Carpenter.

A seguito degli eventi dell'acclamato reboot uscito nel 2018, l'attrice Jamie Lee Curtis riprenderà il suo ruolo di Laurie Strode anche nel sequel, Halloween Kills, cui seguirà il capitolo finale Halloween Ends. Ma a quanto pare Laurie non ricoprirà il ruolo principale, piuttosto fungerà da "consigliera", come ha spiegato il regista David Gordon Green in un'intervista.

"Sarà la voce della ragione il cui scopo è quello di dare il giusto proposito ad una comunità slegata" ha anticipato il regista. Sebbene i film precedenti fossero incentrati sui tentativi di Michael Myers di uccidere Laurie Strode ed eliminare chiunque si mettesse sulla sua strada, in Halloween Kills vedrà Andi Matichak, interprete di Allyson, la nipote di Laurie, diventare "il punto di riferimento della comunità di Haddonfield".

"Quando abbiamo incontrato Allyson per la prima volta era la tipica brava ragazza della porta accanto, ma adesso, in qualche modo, è a capo di un esercito, ed è una delle più assetate di sangue in questo gruppo."



Edited by Triplethor - 29/7/2020, 21:16
 
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